Nel paese delle meraviglie.

di qujnnest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettera numero uno. ***
Capitolo 2: *** Lettera numero due. ***
Capitolo 3: *** Lettera numero tre. ***
Capitolo 4: *** Lettera numero quattro ***



Capitolo 1
*** Lettera numero uno. ***


Carissima Alice,

E’ passata un’eternità dall’ultima volta che ti ho vista. Come stai?

Ho saputo che sei cresciuta, che il mondo ti vuole più grande!

Qui è come sempre; nessuno viene mai a prendere un te con me e con il mio amico Leprotto e lo Stregatto ultimamente ha intrapreso molti viaggi ma quel che racconta sembra tutto frutto della sua fantasia.

Voglio però sapere di te, hai mica dimenticato la mia follia?

Hai ancora il ricordo delle nostre risate, mia cara Alice?

Aspetto sempre e pazientemente che tu possa tornare, quando eri al mio fianco, credevo fossero gli altri ad essere pazzi!

A nessuno è dato sapere quello che realmente è accaduto ma, giuro, se potessi, mia amata Alice, direi alle creature del tuo mondo e a quelle del mio, che ti amo con tutta la follia che mi scorre nelle vene!

Abbiamo tanto da dirci, mi adorata Alice, eppure mi sembra che non ci sia mai nulla di cui parlare, come se il nostro amore bastasse per tutta la vita!

Non comprendo gli innamorati che si tengono per mano, se si perdessero si ritroverebbero lo stesso perché si amano!

Almeno, credo sia così.

Tu, per me, sei sempre al mio fianco, legata a me da un filo dorato come i tuoi capelli.

Mia preziosa Alice, quanto vorrei sentire ancora il profumo dei tuoi capelli, addormentarmi e svegliarmi con te tra le braccia!

Hai dato vita alla mia esistenza e un giorno, mia dolce Alice, saremo di nuovo insieme.

Ti amo.

 

Tuo, Cappellaio.

 

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Capitolo 2
*** Lettera numero due. ***


Carissima Alice,

Oggi è stata una giornata di sole e ti ho pensata, esattamente come quando piove o tira vento.

Ho pensato a tantissime parole ma quella che mi è rimasta impressa, oggi, è stata “paura”.

Hai mai provato questo parola?

Mi piace pensare che le parole si provino, come le sciarpe, o i cappelli nel mio caso, per vedere se si intonano con gli altri vestiti; le parole dovrebbero intonarsi alle persone.

Mia bellissima Alice, la prima vera volta che ho provato la paura, fu quando realizzai che saresti tornata nel tuo mondo, lontana da me; chissà come sarebbe stato se ti avessi seguita!

Quando torno a casa, la sera, metto in tavola un piatto in più ma me ne pento subito perché l’idea che tu possa tornare da me, mi fa paura!

Se tu tornassi, io dovrei farti innamorare di me ogni giorno e non ne sono all’altezza!

Ma come posso avere paura di amarti se con te accanto potrei conquistare qualsiasi universo?

Vedi, mia infinita Alice, tu sei la debolezza da cui traggo la follia per andare avanti, per diventare quello che meriti!

Se un giorno tornerai, io apparecchierò la tavola anche per te e sentirò il cuore più leggero perché tu, con la tua bellezza, spaventi quel mostro chiamato paura.

Ti amo, ora e sempre,

 

Tuo Cappellaio.

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Capitolo 3
*** Lettera numero tre. ***


Carissima Alice,

Sono trascorsi pochi interminabili giorni dall’ultima lettera;

aspetto pazientemente ogni tua possibile risposta, ma non una risposta alle lettere, una risposta alla domanda che il mio cuore ti chiede continuamente.

Tornerai?

Mi ami? Mi ami ancora?

Chissà se quest’agonia finirà mai; vivo le giornate con molta intensità, per quanto un matto come me possa goderne.

La vera goduria era farti ridere, mille volte meglio che fare l’amore sui prati in primavera!

La verità, mia tenera Alice, è che sento sempre la tua risata, vedo i tuoi occhi riflessi nei miei, percepisco il tuo profumo e, quando mangio le pesche è come se avessi in bocca il tuo sapore.

Tu sei il mio sesto senso, le mie terminazioni nervose, mi avvertono se sono in pericolo oppure mi fanno provare piacere, proprio come facevi tu, mi proteggevi dal mondo e mi regalavi felicità!

Mia eterna Alice, passo pomeriggi interi ad aspettarti sotto il tuo ciliegio preferito.

Non importerebbe se fosse inverno o piena estate, io aspetto la primavera, io aspetto te.

Tuo, follemente innamorato,

Cappellaio.

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Capitolo 4
*** Lettera numero quattro ***


Carissima Alice,

Questa è la quarta lettera, o, come preferisco chiamarla io, la lettera numero quattro.

Avrei potuto scrivere di più per te, mia amata Alice, ma è trascorso troppo tempo e, avendo un cuore anch’io, mi sto ammalando.

Credo si chiami ‘nostalgia’, la mancanza di qualcosa che non avremo mai più; no, non arrabbiarti, non cerco di leggerti i pensieri, sto solo prevenendo un dolore che involontariamente mi procurerai.

Mia adorata Alice, te ne sei andata e ti ho lasciata andare credendo di fare il tuo bene invece ho fatto male solo a me stesso ed ora, egoisticamente, ti rivoglio con me.

Utopia, lo so. Tu adesso hai il tuo tempo e il tuo spazio e la tua vita e i tuoi affetti e poi avrai il tuo futuro e infine avrai il tuo amore, che non sono io.

Ti amo, giuro sulla mia follia, che è quanto di più caro un pazzo possa avere, che ti amo! Ti amo da quando sono venuto al mondo e ti amerò anche quando mi innamorerò di nuovo, ti amerò perché non potrei desiderare di fare altro e quindi ti amo e ti dico addio adesso prima che lo faccia tu.

Puoi dare tutte le colpe a me, liberati da tutti i pensieri e da tutti i pesi che ti ho dato; regala tutto a me, ti prego mia infinita Alice, lascia tutto a me, vai a conoscere il tuo mondo, ama ancora mia dolcissima Alice.

Io andrò in un altro mondo e poi un altro ancora e non lascerò traccia di me, il tuo Cappellaio non esisterà più e avrai spazio per nuove vite.

Grazie, di tutto.

Ti amo.

Tuo, Nessuno.

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