una moderna cenerentola

di angelica93
(/viewuser.php?uid=445714)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una grande novità ***
Capitolo 2: *** il fatidico giorno ***



Capitolo 1
*** una grande novità ***


UNA MODERNA CENERENTOLA Londra è spettacolare quelle poche volte che c'è il sole. I raggi di sole illuminano le acque del Tamigi, facendolo brillare. La gente gira sopra gli autobus a due piani in pantaloncini e canottiere, anche se sono appena venticinque gradi. Ma quella per gli inglesi è la temperatura massima. Angelica è sul letto sudata. Stesa sul letto,con le braccia inerti lungo i fianchi , lascia vagare tutti i problemi nella sua piccola stanza. Pensa al fatto che è passato un anno da quando vive in Inghilterra, e come domestica guadagna i soldi che in Italia valgono di più e spedisce alla sua mamma esodata. Per fortuna c'è la musica. Le note di Little things riecheggiano nella stanza. I suoi forse non sono proprio piccoli pensieri. Sulla parete, un angelo dagli occhi verde smeraldo e le labbra rosso ciliegia sembra che la guardi. Si dice che l'Italia sia la capitale delle opere d'arte. Per lei l'opera d'arte più bella l'ha fatta una mamma inglese. Difficile che una ragazza di diciannove anni parli così di un cantante, eppure è proprio così. Harry Styles riesce a farla stare bene, a farle ritrovare se stessa. Senza neanche accorgersene, inizia a cantare, facendo scorrere le parole di un inglese ormai perfetto. Il bello degli inglesi è che sorridono sempre anche perchè la loro lingua per essere pronunciata correttamente deve sembrare quasi un sorriso. « Angelica! Dove sei?». La voce di Carol, la padrona di casa, è come un tuono a ciel sereno. Angelica si alza immediatamente dal letto, come un militare pronto a eseguire gli ordini. La donna spalanca la stanza come una furia. «Chi ti credi di essere per chiuderti? Pensi forse di essere tanto importante?». Angelica pronuncia delle timide scuse. Carol continua: «Ti avevo detto di mettere in ordine la stanza di Niki e Evie, e tu non lo hai fatto. Muoviti». Di solito gli inglesi sono fin troppo educati, ma la signora Thompson era un'eccezione. Come sia riuscita a sposarsi con mr Thompson, rimane un mistero. E come si fosse riuscita a consolare con un famoso chirurgo dopo neanche due mesi dalla sua morte, non ne parliamo. Ma d'altronde, il cognome lasciatole dal marito, un imprenditore nel settore delle telecomunicazioni, era un ottima carta! Quanto le mancava il signor Thompson! Era stato lui ad assumerla, su oltre duecento candidate. Voleva una ragazza seria che fosse una buona domestica e una cara amica per le sue figlie. Peccato che le ragazze in questione fossero delle ochette superficiali. Niki aveva diciannove anni ed era una giovane promessa del cinema. In un film aveva interpretato una principessa. Il film era stato un successone, peccato che la gente ignorasse che lei più il suo carattere era più quello di una strega che di una principessa. Evie aveva diciassette anni e andava ancora a scuola, ma aveva partecipato già a un talent show sulla danza dove era arrivata seconda ed era quasi più antipatica della sorella. La loro stanza era un disastro: i vestiti erano sparsi dappertutto! «Saranno qui tra due ore, e saranno stanchissime perchè sono andate ad una intervista radiofonica. Mi raccomando!». Angelica iniziò l'ardua impresa, promettendosi di non guardare l'orologio, perchè il tempo non sarebbe passato mai così. Per fortuna ogni tanto poteva lanciare uno sguardo al suo amato Harry che sembrava sorriderle. Anche le due streghe erano directioners, o almeno così si professavano. Più di una volta Angelica le aveva udite rovinare le loro canzoni, perchè si inventavano le parole. Quando finalmente ebbe finito e si buttò stremata sul letto con i muscoli a pezzi, alzò gli occhi sull'orologio a pendolo svizzero. erano passate due ore! «Mamma siamo tornate!». La porta d'ingresso fu sbattuta, e Evie e Niki piombarono nella stanza. Indossavano entrambe abiti rosa firmati da Spencer, un noto stilista inglese. Niki aveva abbinata anche una borsa di Prada con gli strass e dentro c'era il suo chihuaua Minnie, che non appena vide Angelica incominciò a ringhiare. «Che ci fai stesa sul letto?Levati!» urlò Evie sollevandola per un braccio. L'odiosa ragazza si levò il vestito e lo buttò a terra. «Non buttarlo a terra, ho appena finito di mettere in ordine!» replicò Angelica. «Nessuno te lo ha chiesto! E non ti permettere mai più a rispondermi!» strillò Evie come un cane con la rabbia. Aprì i cassetti e gettò a terra nuovamente tutti i suoi vestiti. «No!» gridò Angelica, ma le due sorelle scoppiarono a ridere. La directioner uscì furiosa dalla stanza, perchè sentiva che stava per scoppiare in lacrime. Arrivata in camera sua si buttò sul letto e pianse fino a sentirsi asciutta dentro. Strinse al suo petto il peluche a forma di cane che le aveva regalato suo padre quando nacque. Voleva tanto tornare a casa, ma doveva lavorare. Accese lo stereo che aveva comprato con i suoi soldi perchè non voleva far sentire alle streghe che stesse piangendo. Una bellissima Back for you coprì il rumore dei suoi singhiozzi. Piangere a volte può essere bello, perchè dopo ci si sente meglio. Per Angelica non era un' eccezione prese in mano il suo taccuino e incominciò ad annotare i versi di una canzone che le era appena venuta in mente. Da grande sognava di fare la cantautrice, e anche l'Inghilterra era la terra delle opportunità, quel sogno le sembrava irraggiungibile. In quel momento suonò il campanello. Niki corse ad aprire. «Chi è?»le chiese la madre. « La nonna» sbuffò la ragazza. Angelica uscì fuori dalla stanza raggiante. Alison! La madre del signor Thompson era una donna squisita, proprietaria di un oxfam , cioè un'attività commerciale dedita alla beneficenza dove si riciclano vestiti usati da vendere. Per Carol e le sue figlie era una vergogna, infatti non perdevano occasione di criticare la povera donna alle sue spalle. Non appena la vide Alison la abbracciò: «Ciao bellissima! Come stai? Ma che faccia che hai!» «Sono stanca» mentì Angelica, anche se in effetti il pensiero che tra di lì a poco sarebbero arrivate le sei e mezza e avrebbe dovuto preparare la cena non la rallegrava più di tanto. «E devi ancora cucinare! Non ti preoccupare, oggi ci penso io!» rispose la donna dandole un bacio sulla fronte. Carol, Niki e Evie la guardarono malissimo. «Questa è per te» disse Alison a Niki, porgendole una porchette rosa. La ragazza la ringraziò, ma poi disse sottovoce alla sorella: «E' roba di Primark, ed è pure usata! La butterò subito!». Alison preparò una buona fettina di pollo con contorno di tortellini con la panna, e si sedette a mangiare con loro. A un certo punto, quando ebbero finito disse: «Sapete chi saranno gli ospiti d'onore al Big Dance?» Il Big Dance è una specie di ballo delle debuttanti che si tiene ogni anno a Londra, dove le giovani promesse del mondo dello spettacolo vengono presentate nell'alta società. «No chi?» « Gli One Direction!». Carol,Niki e Evie incominciarono a strillare come pazze, mentre Angelica rimase ammutolita. «E non è tutto» aggiunse la donna «verranno scelte cinque ragazze per ballare con ciascuno di loro». «Dobbiamo andare assolutamente!Io ballerò con Harry!» strillò Niki. «E io con Zayn!» gridò eccitata Evie. «Posso venire anch'io?» chiese Angelica. Le parole le uscirono dalla bocca prima che potesse rendersene conto. «Ma se sei solo una domestica!» gridò Niki. «Mi complimento con te, sembri un autentica strega!» intervenne Alison. «Angelica è una brava ragazza, che fa tanto per voi, e anche lei ama gli One Direction! Vostra madre può certamente dire che è una sua nipote e che fa la modella. Angelica ha l'altezza giusta per poterselo permettere e poi nessuno oserà mettere in dubbio la tua parola, vero Carol?». La donna rivolse un sorriso ad Angelica, e le disse: «Certamente, potrai venire con noi quando avrai finito di sbrigare tutte le faccende domestiche». «Grazie!» rispose Angelica incredula, e i suoi occhi si illuminarono dalla gioia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** il fatidico giorno ***


Il fatidico giorno arrivò. Quella mattina Angelica si svegliò alle cinque, nervosa ed eccitata. Si avviò verso la cucina dove incominciò a preparare un toast. 
<> le cinguettò Carol entrando in cucina <>.
<> arrossì la ragazza.
<> sorrise la donna.
<> chiese Angelica.
<>.
Angelica la guardò sbigottita. Le sembrava che la stesse prendendo in giro, ma non ne era sicura.
<> chiese.
<> le rispose Carol, per poi seguirla con lo sguardo mentre entrava in giardino.
Angelica incominciò ad estirpare una ad una le erbacce che le pungevano le dita. La schiena incominciò ben presto a farle male, nonostante fosse abituata agli sforzi. Quando finì, si apprestò ad entrare in cucina, però vide Carol e le sue figlie ridacchiare. Si nascose prontamente dietro la porta per udire cosa stessero dicendo.
<>.
La constatazione di Niki le fece tremare le gambe e trattenere a fatica un urlo. Carol incominciò a ridere sguaiatamente, e Angelica grignò i denti per la rabbia.
<> disse Evie.
Era troppo! Una rabbia enorme la pervase. Desiderò entrare in cucina e aggredire le tre streghe in preda ad una follia omicida. Per fortuna il buonsenso pervase. 
Corse verso lo steccato e saltò. Incominciò a correre, sentendo le lacrime scorrerle sulle guance. Se fosse vissuta ancora in Italia non le sarebbe mai saltato per la mente di correre per strada in pigiama, ma a Londra non era uno scandalo. L'unico fastidio era non avere soldi con sé.
Voleva raggiungere la dimora dove viveva Alison, ma era dall'altra parte di Londra. Come doveva fare? 
<>.
Angelica si voltò e vide Ben, il tassista che andava a fare la spesa nel suo stesso negozio.
<> le domandò Ben non appena la vede piangere. Si accosta accanto a lei, e la ragazza sale in macchina.
<> esclamò Ben alla fine del racconto. Angelica si asciugò gli occhi con un fazzoletto che aveva trovato sul cruscotto. In quel momento Ben innestò la marcia, e il taxi scomparve nel traffico londinese. Angelica lo guardò stupita.
<> sorrise il ragazzo.
''Oh,Ben!'' pensò Angelica ''perché non posso essere innamorata di te?''.
Il taxi si fermò di fronte a una bellissima villetta bianca circondata nel verde. Angelica salutò l'amico con un bacio sulla guancia. Il giovane arrossì violentemente e ripartì, lanciando uno sguardo attraverso il finestrino alla bella Angelica che aveva poggiato le dita sul campanello. Una domestica bionda sulla quarantina le aprì il cancello, e la ragazza fiondò nel giardino. La porta di casa si aprì e uscì Alison. 
<> le domandò l'anziana preoccupata.
Angelica si fiondò tra le braccia della donna, scoppiando nuovamente in singhiozzi.
<>.
<>-
<> le disse Angelica con uno sguardo che avrebbe intenerito un sasso.
<> le disse Alison, stringendola a sè e trattenendo le lacrime.

<>.
Alison chiuse bruscamente il telefono. Angelica la guardava stringendo la mano di Lana, l'altra domestica che era diventata già sua amica.
<> disse a Alison.
<> le disse la donna.
<> le disse Angelica, con uno sguardo deciso <>.
Alison scoppiò a ridere:
<>.

Alison accese la luce del negozio. Una fila di bellissimi vestiti si presentò davanti agli occhi di Angelica, che rimase esterrefatta. Le sue dita accarezzarono i tessuti morbidi e setosi.
<> esclamò. 
Angelica uscì gli abiti e li analizzò uno ad uno con fare professionale. 
<> disse alla fine.
Alison osservò l'abito dal tessuto simile alla coda luccicante di una sirenetta e disse:
<>.
<> disse Angelica strizzando l'occhio. Si sedette sullo sgabbello al tavolo, e incominciò a lavorare con forbici e aghi per modificare la scollatura e la stoffa che le sarebbe ricaduta sui fianchi. Alison andò alla cassa, e ogni tanto le lanciava uno sguardo, preoccupata e curiosa allo stesso tempo. 
Alle cinque chiuse il negozio e ritornò nel ripostiglio.
<> chiese. Si aggirò nella stanza, ma della ragazza non c'era nessuna traccia. 
''Forse è andata in bagno e si è sentita male'' pensò.
Spalancò la porta e vide una ragazza che si fissava nello specchio.
<> urlò.
La ragazza spalancò gli enormi occhi nocciola.
<>.
<>.
La ragazza sorrise e volteggiò nel suo abito da sogno.
<>.
<>.
<>.

<>.
Un auto suonò il clacson alla vista di Angelica,che arrossì.
<>.
Angelica sorrise alla bella signora bionda con gli occhi color verde giada. Da giovane doveva essere stata davvero bella.
Alison suonò alla porta.
<> sbuffò la proprietaria del negozio.
La porta si spalancò e una donna rossa dall'aria seccata comparve.
<>.
<>.
L'interno era tutto rosa e in pelle.
<> disse Alison.
Angelica si sedette imbarazzata sulla sedia. Non era abituata a ricevere tutte quelle attenzioni.
<>.
<> squittì Anne.
<> rispose Angelica, trattenendo una risata.
Il risultato fu incredibile. La ragazza che la fissava nello specchio era una perfetta sconosciuta, più adulta e dallo sguardo ammaliante.
<> disse Alison. Le due amiche uscirono dal salone salutando l'estetista.
Angelica non era più nella pelle. Il cuore le batteva all'impazzata e le gambe le tremavano. Strinse la mano di Alison nervosa. D'un tratto, i suoi occhi si spostarono sul marciapiede di fronte. Con orrore si accorse che l'Audi blu di Alison aveva le gomme forate.
<> urlò la donna.
<> strillò Angelica.
Lei e Alison si guardarono sconvolte.
<>.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1877607