Crazy Night - Folle notte dove il tempo si è fermato

di Sacchan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cazy Night - Atto I scena I (Prologo) ***
Capitolo 2: *** Crazy Night - Atto I scena II ***
Capitolo 3: *** Crazy Night - Atto I scena III ***
Capitolo 4: *** Crazy Night - Atto I scena IV ***
Capitolo 5: *** Crazy Night - Atto II scena I ***
Capitolo 6: *** Crazy Night - Atto II scena II ***
Capitolo 7: *** Crazy Night - Atto II scena III (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** Cazy Night - Atto I scena I (Prologo) ***


Long Fiction basata su Crazy ∞ Night. 

Cast: 

Miku: ragazzina che si perde in un bosco non lontano dal suo villaggio dopo aver ricevuto una lettera da un individuo misterioso che si firma Unknown Shadow -Ombra Sconosciuta-, trova rifugio in una Villa dove i suoi abitanti organizzano una festa in suo onore. Trattenutasi anche per la notte, al suo risveglio scopre che la mattina non è mai arrivata e che i suoi abitanti non conoscono il concetto di "giorno", spaventata cerca di fuggire e finisce nei sotteranei dove trova una stanza piena di bare, sconvolta e terrorizzata all'idea che gli abitanti della Villa l'abbiano accolta così cordialmente solo per rivelarsi infine una banda di squilibrati impazzisce e finisce per uccidere tutti quanti. Impazzita completamente finisce per uccidere anche sè stessa.Mentre sta morendo sente una voce -presubilmente quella di Unknown Shadow- che la incita a ricominciare tutto da capo in una nuova Crazy Night perchè non ha trovato il vero finale. Miku si ritrova così a svegliarsi sotto l'albero a cui si era poggiata prima di notare la Villa. Chiedendosi per quanto tempo è stata addormentata, si dirige verso la Villa precedentemente notata prima di addormentarsi.
Gakupo:  Tuttofare della "Unknown Mansion" scrupoloso ed attento ad ogni dettaglio in modo maniacale.
Len&Rin: due fratelli gemelli, maschio e femmina, figli adottivi dei padroni della Villa. Sono due burloni che amano giocare in coppia a nascondino. (ogni tanto, forse, inserirò qualche battuta in rima... mi sono divertita troppo con loro due, giuro! ndA)
Gumi: domestica al servizio della "Unknown Mansion". Sembra che abbia una relazione con Gakupo ma è terrorizzata all'idea che venga scoperta. E' un amante del pulito.
Luka: Tutrice di Rin e Len, è una donna molto stressata e dover educare le due pesti non l'aiuta affatto.
Kaito: padrone della Villa Sconosciuta. E'il marito di Meiko.
Meiko: padrona della Villa Sconosciuta e moglie di Kaito. Ama i bambini per questo ha adottato Rin e Len non potendone concepire lei stessa.
Unknown Shadow (Ombra Sconosciuta): una "presenza" che non si sa chi sia... contrariamente alla Bad End Night dove tutti avevano paura a pronunciare il suo nome qui si scopre che U.S. è il vero proprietario della Villa ma nessuno l'hai mai visto in volto o conosciuto.  

ndA: In Bad End Night Miku da vittima diventa carnefice ed i motivi dovrebbero essere chiari. Qui in Crazy Night la cosa cambia. Eh già!! xD E prima che pensiate: cosa ha fatto questa? Ha stravolto tutti i ruoli!!! -.-
Beh... si, questa è una fan fiction dopotutto, e così facendo ho aggiunto un pizzico di originalità alla mia storia. Ovviamente ho programmato il tutto anche se le spiegazioni inizieranno ad arrivare solo con Twilight Night. Non è che mi metto a cambiare le cose così come mi gira! ahahah xD l'ho fatto solo per rendere la fan fiction un pò più "mia".
Haaaaallltt!! Prima di passare alla lettura ho ancora una cosuccia da dirvi!
Per rendere la lettura più interessante e coinvolgervi di più ho pensato di porvi un quesito su questa storia che è:
Chi è in realtà Unknown Shadow, questo misterioso individuo che interagisce con Miku?
Quello che vi chiedo è quindi di svelare la sua identità e di darmi la relativa spiegazione.

Disclaimer: Personaggi, citazioni e immagini non mi appartengono, tutto è di proprietà dei rispettivi autori. La fan fiction è stata scritta senza scopo di lucro ma solo per divertimento. Mi appartiene solo ciò che scrivo. Buona lettura!





"Un applauso infinito risuona alla chiamata sul palcoscenico,
riecheggerà ulteriormente più forte?
Al segnale il sipario si alza.
Uno, due, tre...
Cominciamo? "



CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA I
(Prologo)




Incerta, Miku mosse i primi passi verso la Villa.
Calpestando gli stralci d'erba e le secche erbacce, abbandonando il sentiero da cui era venuta,  si avventurò nel parco dove l'insegna di legno, attaccata con un chiodo ad un'asta, citava la frase "Welcome to the Unknown Mansion" - Benvenuti alla Villa Sconosciuta.
"Villa Sconosciuta" ripetè mentalmente Miku.
Una traccia per localizzare Unknown Shadow, forse il misterioso proprietario di quella misteriosa Villa.
Guardando bene la Villa, la prima cosa che saltava all'occhio era la sua grandezza.
Possibile che una Villa di tali dimensioni non fosse mai stata notata da nessuno?
Lei per prima non ne era a conoscenza dell'esistenza di un simile edificio e, da quanto ne sapeva, nemmeno i suoi compaesani.
Salì i gradini di pietra, arrivando di fronte al portone principale.
Con la fronte che le colava, alzò il pugno e dopo qualche attimo di indecisione bussò forte sul legno pregiato.
Non ci fu risposta.
Allora, Miku bussò una seconda ed una terza volta.
Niente di niente.
Senza scoraggiarsi, appoggiò un orecchio contro la porta sperando di udire i passi di qualcuno che le veniva incontro per riceverla.
Silenzio assoluto.
Incredibilmente, poi, il portone si aprì all'interno di qualche centimetro appena, qualcuno l'aveva appena aperto ma non si degnava di venire fuori!
Miku aggrottò lo sguardo. Che razza di accoglienza era quella? Lo spinse ed inciampò in qualcosa.
Scivolando lunga e distesa sul pavimento cozzò con il petto ed il viso sul duro marmo. Per qualche istante vide le stelle davanti agli occhi e pochi secondi dopo...
Splash!
Una secchiata di acqua gelida ghiacciata le sferzò il viso e le spalle, il secchio fortunatamente le risparmiò un bernoccolo rotolando al suo fianco. Tuttavia, Miku finì lo stesso per andare KO.
"Ma tu guarda che sciocca!"
Si sentiva una vocina maschile provenire poco più su del suo viso ancora spremuto contro il pavimento.
"C'è cascata proprio come un'allocca!" fece eco una vocina femminile.
Lentamente, Miku aprì gli occhi e guardò in su vedendo due piccole figure accucciate davanti a lei che la guardavano.
Due piccoli ragazzini con gli occhi azzurri ed i capelli biondi la studiavano meravigliati.
Ancora stordita e con la vista lievemente offuscata, notò anche una giovane figura snella ed avvolta in un lunghi abiti domestici correre giù per le scale.
"Ma che cosa è stato quel rumore?"
I due ragazzini si alzarono e con gli indici puntati in basso indicarono la ragazza ancora semi - svenuta e stesa per terra.
La giovane domestica si portò i palmi al viso assumendo un'espressione allarmata.
"Ohhh... ma che è successo qui?"
Si precipitò a studiare il pavimento bagnato dall'acqua e dal ghiaccio con un'espressione contrariata e corrucciata sulle labbra.
"L'avevo pulito così bene, adesso non solo mi toccherà asciugarlo ma ripassare di nuovo la cera!"
I due gemellini si squadrarono a vicenda chiedendosi "c'è o ci fa, questa?"
"Gumi, dovresti prima pensare a questa persona, non pensi?" alluse annoiata la ragazzina bionda.
Solo allora la domestica, Gumi, si accorse della presenza di qualcuno che non aveva mai visto prima: una ragazza dai capelli lunghi e color verde acqua distesa sul pavimento a faccia in giù senza dare segnali di vita.
"Oh cielo" esclamò portandosi un dito alla bocca.

Miku mugolò un pò quando si risvegliò, si trovava sdraiata su un soffice divano di pelle scura in una stanza più piccola che dava l'aria di essere un salottino. Sbattendo le palpebre mise a fuoco una figura femminile ed una maschile vestiti entrambi con abiti domestici.
Forse era la servitù di quella Villa?
L'esile ragazza domestica stava parlottando con il suo collega, un giovane uomo con i capelli viola raccolti ed un taglio di viso molto delicato ma dato che, parzialmente, gli davano le spalle non riusciva a vederli bene.
"Hmn..."
La domestica Gumi, sentendola lamentarsi, le si precipitò accanto.
"State bene? Questa volta quelle due pesti l'hanno combinata grossa."
"Ma cosa è successo?"
"Quando hanno sentito bussare al portone hanno messo un secchio con dell'acqua e del ghiaccio sopra di esso, così che quando l'avete aperto vi si è rovesciato addosso".
"Oh..."
Provò ad alzarsi da quel comodo divano ed il giovane uomo le offrì il braccio come sostegno.
"Vi siete persa?"
Miku arrossì, aveva c'entrato il problema.
"Ehm... già"
"Questo è un guaio" controrispose la domestica "Fuori è già così buio"
"Come mai stavate vagando da sola nel bosco?" domandò ulteriormente l'uomo rimettendola in piedi.
"Stavo cercando qualcuno... forse voi lo conoscete! Si fa chiamare Unknown Shadow".
Un lampo di sorpresa baluginò negli occhi dei due servitori, si guardarono per un attimo poi Gumi inclinò la testa di lato.
"Ah... si?"
Miku cercò la lettera che le era stata mandata, subito dopo si ricordò tuttavia di averla persa.
"Mi ha mandato una lettera chiedendomi di raggiungerlo nel bosco, purtroppo l'ho persa per strada ma..."
"Unknown Shadow non lo troverete qui" tagliò corto il domestico.
"Ah..." pronunciò delusa Miku.
Gumi alzò le braccia appoggiandole le mani sulle spalle per consolarla.
"E' il vero proprietario di questa Villa, ma nemmeno noi lo conosciamo. Da quando siamo qui non l'abbiamo mai nemmeno visto in viso".
L'espressione di Miku si deluse ancora di più, tanta fatica per cercare di trovarlo ed adesso scopriva che non si trovava nemmeno in quella Villa.
Gumi e il suo collega si affrettarono a lasciare il salotto, trascinando anche Miku e quando si incamminarono nel corridoio per ritornare nella hall principale la ragazza vide una giovane donna poco più che ventenne che correva nella loro direzione con le lacrime agli occhi. Stava piangendo in modo molto disperato.
Il domestico alzò gli occhi al cielo sospirando.
"Ecco che ci risiamo"
La giovane si buttò in modo esagerato fra le braccia dei due domestici.
"Gakupooooo, Gumiiiiiii..." singhiozzava in modo così veloce e strozzato che nemmeno pronunciava le parole per bene.
"Che altro è successo adesso Luka?" chiese Gakupo staccandosela di dosso.
Tirò su gli occhi annappati dalle lacrime iniziando a piangere ancora più forte di prima, ora che Miku la guardava meglio poteva vedere le ciocche dei lunghi capelli rosa stropicciate, un aspetto contratto e delle occhiaie attorno alle palpebre. Il suo viso non dimostrava molti più anni dei suoi ma sembrava davvero molto sciupata.
"Sono stati loro" frignava "me l'hanno rifatta di nuovo, non ascoltano mai quello che ho da dire".
Affondò di nuovo il viso nei petti dei suoi colleghi ricominciando ancora a piangere e piangere.
"Anche adesso saranno andati a nascondersi chissà dove e se la staranno ridendo alle mie spalle" strillò con voce acuta.
Per qualche strana ragione, Miku sospettava che il motivo di tutto questo fossero quelle due pesti che aveva incontrato per primi quando aveva messo piede nella Villa, quei due fratellini gemelli che le avevano fatto quel brutto scherzo con l'acqua e con il ghiaccio.
Gakupo e Gumi, seguiti da una Luka singhiozzante e disperata, la ricondussero nel salone principale dove due figure distinte scendevano le scale con la grazia tipica dei padroni di casa.
L'uomo, attraente e bello, vestito con abiti nobiliari e con un sorriso smagliante sulle labbra era accompagnato a braccetto da una donna dall'aspetto amorevole.
Questa, lo contrastava grazie ai suoi abiti orientali rossi e ricamati di ghirigori d'oro e dalle ampie maniche a sbuffo dove le sue mani trovavano nascondiglio. La gonna, tempestata di fiori, arrivava fino a terra strisciando su ogni gradino.
"Cosa succede qui?"                  


L'Autrice Sconosciuta:
Già, sono di nuovo qua!!
E stavolta la fiction trattata è Crazy Night!  *w*
Sapete che delle tre canzoni è quella che mi piace di più? Come testo intendo. Come melodia invece preferisco Twilight Night.
Vabbè... veniamo a noi!!  Perchè fare le cose diversamente?  Cioè, perchè cambiare i ruoli e i caratteri dei personaggi? Ci ho pensato a lungo anche io e mi sono detta: perchè no, è una fan fiction!
Ho pensato che sarebbe stato bello ricominciare di nuovo la Folle Festa  con gli stessi personaggi ma in vesti diverse. Uno sviluppo che spero che piacerà anche a voi!  
Aspetto le vostre impressioni ed i vostri commenti.
A differenza di Bad End Night i personaggi sembrano un pochino più normali vero? O forse no? Boh ditemelo voi!!! xD
p.s. la raccolta della Night Series è stata creata pertanto potrete già trovarla sul fandom.

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Capitolo 2
*** Crazy Night - Atto I scena II ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA II

"Cosa succede qui?"
Miku restò abbagliata dall'aura regale che la giovane coppia emanava mentre scendevano le scale, mai si era trovata di fronte a tanto lusso ed a tanti portamenti così decorosi.
Lei, che proveniva da un misero povero villaggio contadino.
La donna in rosso le si avvicinò sorridendole, aveva denti perfetti ed un sorriso davvero dolce.
"Ti sei persa?"
Ci volle un po' prima di rispondere, Miku abbassò il capo con le gote in imbarazzo.
"Già... è così"
La donna portò il ventaglio, che teneva nascosto nell'ampia manica, al viso sorridendole rassicurante.
"E' piuttosto buio fuori adesso. Resta con noi per stanotte, potrai ritornare a casa domani".
Miku accennò un inchino cortese.
"E' molto gentile da parte vostra, la ringrazio".
La castana le porse le dita affusolate sotto gli occhi.
"Io sono Meiko, piacere di conoscerti. E quest'uomo è mio marito Kaito. Sentiti libera di fare come a casa tua".
La rigidità di Miku si sciolse in un attimo grazie a quella gentilezza cordiale.
"Gumi, la ragazza sembra avere bisogno di rilassarsi per qualche momento. Accompagnala nella nostra camera per gli ospiti".
La domestica, intenta a far risplendere un candelabro della hall come uno specchio, si inchinò a quell'ordine.
"Certo, padrona. Venga signorina, le mostro la stanza".
Mentre Gumi la conduceva su nei piani di sopra Miku si perdeva nell'ammirare i quadri attaccati ai muri, i rifiniti tappeti per terra, le decorazioni sulle ringhiere.
Oltre a quello smarrimento di trovarsi in un ambiente così ricco e nobile, provava anche uno strano senso di nostalgia unito ad uno strano torpore. Troppo spesso provava ad indovinare quale sarebbe stato il prossimo dettaglio che avrebbe scoperto e troppo spesso scopriva di averci inaspettatamente preso.  Semplici coincidenze o cos'altro?
La conferma del suo sospetto arrivò quando imboccò un corridoio che portava ad una sola porta e, meravigliata, appoggiò il palmo della mano sulla maniglia di ferro per aprirla. Gumi, rimasta indietro perchè non poteva tollerare un pò di polvere sui bassi tavolini di legno sparsi qua e là fra i corridoi, la sorprese proprio in quel momento.
"Caspita! Ci siete arrivata da sola senza nemmeno perdervi!" scherzò.
Miku si girò di scatto spaventandosi.
"Eh? Cosa?"
Gumi avanzò aprendo la camera degli ospiti per lei.
"Ecco, questa è la sua stanza. Intuito eccezionale signorina!"
Miku si portò la mano alle labbra.
"Ah, deve essere stata solo fortuna".
Gumi le diede una pacca amichevole sulla schiena spingendola dentro.
"Faccia pure con comodo e quando sarà pronta scenda nella sala da pranzo. Preparemo per lei un'ottima cena".
Miku ringraziò con cortesia e lasciò Gumi ritornare al suo lavoro, la domestica sembrava non darsi pace quando vedeva un mobile non risplendere perfettamente e la sentiva borbottare come avrebbe estinto ogni singolo granello di polvere sui mobili.
"Già, è vero. Come facevo a sapere che proprio qui si trovava la camera per gli ospiti?"  si  chiese mentalmente.
La camera riservata agli ospiti non era altro che una normalissima camera da letto dotata di tutto il mobilio tipico che si possa trovare. Un letto, un armadio, un comodino ed un comò.
E una finestra, un'ampia, grandissima finestra affacciata sulla notte.
Miku ne restò colpita, anche la camera era strana.
Per prima cosa, il letto non era riassettato a dovere anzi sembrava che qualcuno l'avesse usato da poco.
Possibile che una cameriera così dedita al pulito e all'ordine l'avesse condotta  in una camera  che non era stata risistemata prima?
Inoltre, c'era anche la palpabile sensazione di esserci già stata.
Ma non riusciva a ricordare.
Eppure, quella doveva essere la prima volta che metteva piede in quella Villa.
Miku scrollò questi pensieri dalla sua mente, si avviò al bagno per asciugare i vestiti e lavarsi la faccia.
Quando si sentì pronta decise di riscendere per la cena e quando arrivò vicino alle scale vide una Luka accucciata per terra, depressa e con gli occhi rossi e gonfi.
Presa dal suo altruismo si sentì in dovere di andare da quella ragazza e cercare di capire il suo problema.
"Ehm, scusami Luka... C'è qualcosa che non và? Qual'è il problema?"
Luka si girò di scatto affondando viso, collo e spalle fra le braccia di Miku strepitando un pietoso spettacolo.
"Oh Signorina!! Lei non potrà mai capire!! Quei due sono due diavoli altro che due pesti! Sono pagata per essere la loro tutrice ma non mi danno mai ascolto, non fanno mai quello che chiedo, si comportano peggio di due bambini e anche adesso... Uaaaaaahhhhh"
I pianti di Luka innaffiarono tutta la camicetta di Miku assieme al moccolo che le colava dal naso. Miku aveva capito benissimo a chi si riferiva con quei due e, sentendo delle risatine provenire da sotto, scese le scale alla ricerca dei due monelli.
Li trovò e sembravano davvero felici ed estasiati di tutte le pene dell'inferno che stavano facendo passare alla loro istitutrice. Rin in particolare era scossa da irrefrenabili tremiti di ridarella che Miku non riuscì davvero a sopportare. Mettendo su uno sguardo altero e fiero si precipitò da lei.
"Siete davvero due bambini pestiferi"
Rin, colta alla sprovvista, smise di ridere immediatamente.
"Vi diverte così tanto scherzare alle spalle della vostra tutrice, una persona che si fa in quattro per sopportarvi? Dovreste vergognarvi! Mi chiedo come vostra madre possa essere contenta di voi."
Rin, inizialmente stupita, sbattè le palpebre una o due volte e scoppiò in un tragico pianto.
Len che aveva visto tutta la scena le si precipitò accanto.
"Guarda cosa hai fatto! Hai fatto piangere la mia sorellina!"
Presa in contropiede, Miku si accocolò davanti a Rin  avvicinandole una mano per consolarla.
"No, dai, non volevo sgridarti. Volevo solo dire che non dovreste comportarvi così".
"Io non sono una bambina cattiva!" continuò a strillare Rin con il naso che colava "E' così che mi è stato detto di dover essere!"
M
iku allontanò la mano dalla spallina della bambina .
"Cosa? Chi ti ha detto così?"
I due gemellini sussultarono restando in silenzio.
"E' stato..." azzardò Miku "Unknown Shadow?"
Len e Rin continuarono a guardarsi persi e senza fare niente, sembravano non sapere come reagire. Poi esplosero in una risata infinita che fece indietreggiare indietro Miku.
Assottigliarono gli occhi assumendo un sorriso sadico sulle labbra.
"Tormentiamo Luka perchè ci divertiamo"
"Resta al tuo posto se non vuoi che anche te di mira prendiamo"
Fuggirono via come due scheggie.
Imbambolata, Miku cercò di riscuotersi senza darci troppo peso a quella velata minaccia. Decise che, avendo perso troppo tempo, si sarebbe diretta direttamente dai padroni della Villa nella sala da pranzo. Avvertiva lo stomaco bruciare  e toccarsi per la fame e non vedeva l'ora di mettere sotto i denti qualcosa.
Ma un altro problema le sbarrava la strada.
Sorprese, senza essere scoperta, i due domestici avvinghiati in un forte abbraccio ed un forte bacio passionale.
Miku si nascose immediatamente dietro un muro, troppo imbarazzata per poter avanzare senza fare finta di niente. Restò allora nascosta a spiare sperando che i due amanti, dopo lo scambio di effusioni, si sarebbero allontanati per svolgere il loro lavoro.
Quando Gumi si staccò dal bacio ansimava.
"Devo andare, se ci scopre è un grosso casino" sussurrò fra un ansito e l'altro "le relazioni fra di noi sono proibite".
Gakupo le prese una mano sfiorandole le dita con le labbra.
"Quando ci ha assunto non poteva certo sapere che noi ci conoscevamo anche da prima... Gumi, vieni in camera mia stanotte. Ti aspetto".
Gumi annuì e si allontanò in fretta e furia.
Anche Gakupo si ricompose vestiti e capelli prima di allontanarsi e Miku riuscì finalmente ad uscire dal suo nascondiglio.
Se prima era solo una  sensazione adesso ne era certa.  
C'era qualcosa che non andava in quella Villa, tutto era troppo altamente strano.
A partire dalla perfezione mostrata dai due padroni, dalla sensazione di esserci già stata, dalla reazione dei due gemelli e dalla relazione proibita fra i due domestici.
Rimurginando su questi pensieri senza trovare un nesso logico entrò nella sala da pranzo dove un'infinita tavola apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua bella figura.  

L'Autrice Sconosciuta:
Pubblico con un giorno di ritardo rispetto al solito! xD Ieri sera quando sono tornata a casa ero troppo stanca per mettermi davanti al computer.
Che dire su questo chapter?  Sembra che non è tutto oro quello che luccica.
Vado un pò di fretta e quindi il mio angolino sarà più breve del solito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ok? ^_^
Ah e grazie a tutti voi che avete messo anche questa nuova Night nelle vostre seguite.
_Flowermoon_

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Capitolo 3
*** Crazy Night - Atto I scena III ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA III


Entrò nella sala da pranzo dove un'infinita tavola apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua bella figura.
Ordinata fin nei minimi dettagli e spaziosa abbastanza per ben più di otto persone, la tavolata era ricolma di prelibati portate a base di pasta, carne e verdure.
Bottiglie di ottimo vino d'annata luccicavano su di essa ed a centro tavola svettava una magnifica composizione floreale di rose rosse.
Gli occhi e la bocca di Miku si allargarono estasiati.
"Eccovi finalmente, signorina!" Gumi le andò incontro afferrandola per un gomito "Venga, per lei abbiamo scelto il posto d'onore" la fece sedere a capotavola su una sedia ricamata d'oro e su un soffice cuscino di raso bordò.
"Gakupo era così contento di poter cucinare per un'ospite, ogni tanto ricevere qualche visita inaspettata fa sempre piacere" aggiunse giungendo le dita davanti a sè.
"Ovviamente, se avete qualche richiesta per qualche piatto speciale non avete che da chiedere" Gakupo comparve posandole davanti un vassoio pieno di salumi e schiacciatine "Sarò estremamente felice di cucinarle ciò che più le piace"
Miku si lusingò per le tante attenzioni ma scosse il capo.
"Oh, no! Va benissimo così, è tutto così... perfetto!"
Le labbra di Gakupo si addolcirono, stracontente di aver udito quella parola.
"Naturale, la perfezione è ciò che contraddistingue questa casa! Tutto deve essere perfetto, dal cibo al vino, dalla musica all'atmosfera. Mi curerò personalmente di ogni dettaglio..." portò la mano inguantata al petto inchinandolo "perciò, se vorrete qualcosa, non avete che da chiedere".
"In effetti, sembra tutto anche troppo perfetto..."  rimurginò mentalmente Miku.
Allungò una mano verso un calice di vetro già riempito con del liquido rosso.
Assaggiò il vino, troppo buono e liscio, scorrendo giù in gola, provocandole piacere.
"Strano, non ho mai bevuto del vino ma non è una sensazione così strana come pensavo"
In quel momento i due padroni di casa, la moglie Meiko e il marito Kaito, entrarono a braccetto nella sala da pranzo, seguiti da Luka che sembrava essersi ricomposta un pochino.
"Oh? Siete già qui signorina?" sorrise gentile Meiko prendendo posto alla sua destra.
"Grazie per avermi permesso di usare la vostra camera per gli ospiti" sorrise una Miku fin troppo in imbarazzo per le troppe buone maniere.
"Allora, volete spiegarci il motivo per cui vi siete persa nel bosco?" la voce profonda e maschile di Kaito raggiunse la sua adorata moglie sedendosi accanto a lei.
"Ho ricevuto una lettera da un individuo che si fa chiamare Unknown Shadow" esitò per un attimo "i vostri domestici mi hanno detto che è lui il vero propietario di questa Villa"
Meiko e Kaito si scrutarono pensierosi, sembravano smarriti e colti alla sprovvista.
"Unknown Shadow vi ha mandato una lettera?" chiese Kaito stupito alzando le soppraciglia.
"Strano..." commentò Meiko.
"Strano? Perchè?" domandò Miku.
"Beh... di solito Unknown Shadow ci avverte se devono arrivare degli ospiti" esalò Meiko poggiandosi un palmo sulla guancia.
Miku decise di tentare ancora una volta.
"Davvero non è possibile rintracciare in qualche modo questa persona?"
Kaito sospirò.
"Purtroppo non abbiamo davvero la più pallida idea di chi sia".
"Quando deve comunicarci qualcosa lo fa sempre con delle lettere, mai una volta si è degnato di mostrarsi di persona o di venire a presentarsi" aggiunse Meiko. 
"Ma per nostra fortuna noi siamo abituati alle stranezze di Unknown Shadow! Così cerchiamo di tenerci sempre pronti in caso arrivasse una persona inattesa, dico bene Gakupo?" interpellò il padrone Kaito.
Nuovamente, il domestico - tuttofare inchinò il suo busto con un movimento elegante.
"Sono certo che la nostra ospite ha già notato la perfezione che aleggia in questa Villa. Per-fe-zion-ne è questa la parola - chiave che ci contraddistingue".
Miku arricciò le labbra.
"Cosa dire allora della camera per gli ospiti che non era stata risistemata prima, dunque?"
"Chissà dove sono andati a cacciarsi quei due cari ragazzi" mormorò Meiko ad un tratto alzando gli occhi al cielo.
Ancora intenta a riordinare tutte quelle stranezze, Miku venne risvegliata di sopprassalto.
"Eh, cosa?"
A Meiko sfuggì una risatina.
"Oh, scusa. Mi stavo chiedendo dove si fossero cacciati Rin e Len, quei due adorabili bambini"
"Sarebbero più adorabili se dimostrassero della disciplina" rispose laconico Kaito appoggiandosi su un gomito.
"Luka cara, andresti a cercarli, per favore? E dire loro che la cena verrà servita a breve?" la testa della padrona si girò cercando quella della tutrice.
La pelle di Luka impallidì visibilmente, talmente tanto che Miku provò pietà per lei. La ragazza afferrò i lembi della gonna accennando una piccola riverenza e con un sospiro di preoccupazione si allontanò dalla sala.
Quindici o venti minuti dopo, Rin e Len trotterellarono felici entrando nella sala e Luka, subito dietro a loro, li seguiva con passo lento, esasperato e l'aspetto ancora più sciupato di prima.
Come i due ragazzini biondi videro la tavola apparecchiata ed imbandita, così i loro occhi si meravigliarono e i loro stomaci brontolarono.
Senza nemmeno aspettare gli altri, si precipitarono famelici sui piatti, distruggendo una o due di quelle opere d'arte.
A quella orribile visione, Gakupo schioccò la lingua inorridito e li afferrò entrambi per la collottola, sollevandoli e rimettendoli al loro posto.
"Padroncini! Mancate davvero di bon ton" li sgridò sistemandoli alla meglio sulle sedie e stendendo sulle loro ginocchia i tovaglioli di stoffa. I loro piedini non arrivavano nemmeno a toccare terra.
I due lo lasciarono fare perchè troppo distratti dalla visione celestiale davanti a loro, con ancora la bava alla bocca e gli occhi in estasi puntati sui piatti di cibo.
Miku si sentiva ancora più spaesata in mezzo a tutte quelle bizzarre persone, perchè si, potevano sembrare tutte buone e gentili -monelli a parte, ma loro erano due bambini- ma iniziava a sospettare che stessero solo fingendo. Al suo fianco, Meiko rideva in modo sottile e garbato ad occhi chiusi.
"Adorabili! davvero adorabili, non trovate?"
"Oh... ehm... si, certo... sicuro" sussurrò Miku a bassa voce incredula e per niente convinta.
Non sapeva come approvare quella mancanza di educazione appena mostrata, ma Meiko non sembrava intenzionata a sgridarli ed insegnare loro le buone maniere così come Kaito rimaneva totalmente disinteressato.
In piedi, Gumi lucidava con meticolosità piatto per piatto prima di depositarli davanti a lei, ai padroni, ai gemellini e a Luka. Al suo fianco, Gakupo affettava la carne con movimenti precisi e curati. Luka fissava davanti a sè con lo sguardo perso nel vuoto mentre Rin e Len si tiravano le molliche di pane.
I due padroni di casa chiacchieravano fra di loro, ridendo con gusto di tanto in tanto.
Dopo pochi minuti Gumi e Gakupo si girarono radiosi esclamando "La cena è pronta per essere servita" cosa che rallegrò in particolare i due gemelli che batterono forte le mani.
E fu così che la cena iniziò, furono serviti vari piatti per ogni diverso tipo di portata.
Miku li gustava lentamente assaporandone ogni sapore, notando come ogni ingrediente usato si amalgamava perfettamente con gli altri.
Spesso rivolgeva dei complimenti a Gakupo per la bontà di quelle portate elaborate e mai assaggiate prima ed il domestico accettava ben volentieri tutti quei complimenti sulla perfetta squisitezza di ogni singolo piatto.
La cura e la dedizione che mostrava verso qualsiasi dettaglio, fosse anche solo l'abbinare il contorno giusto al secondo giusto spesso lasciava basita Miku ma anche estremamente attenta nel vederlo così affaccendato per rendere tutto al meglio e perfetto.
Anche Meiko e Kaito dimostravano la loro eleganza come padroni di casa, dando sfoggio di tutte le buone maniere tipiche che devono essere osservate a tavola. Buone maniere che Luka tentava inutilmente di insegnare anche ai due piccoli gemelli, cosa che ovviamente non riusciva dato che i due non davano cenni di voler ascoltare la loro tutrice.
Gakupo e Gumi, gli unici che mangiavano, per così dire, in piedi, erano talmente bravi nel loro lavoro di domestici da passare totalmente inosservati. Ogni piatto vuoto veniva immediatamente ricambiato con uno pieno, ogni bicchiere svuotato veniva subito riempito, cosa che spesso Miku supplicava di lasciar perdere, essendo conscia di non essere abituata a bere. Spesso il suo bicchiere era l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino fino, quasi, all'orlo.


L'Autrice Sconosciuta:
Sto cercando di rendere l'atmosfera della cena di Crazy Night ben diversa da quella della Bad End Night, questo perchè vorrei dare più spazio a ciò che succederà nella seconda parte del video. Sto facendo quindi l'inverso della Bad End Night dove, se ricordate, la prima parte (l'incontro nella Villa, la cena, la festa) occupavano la maggior parte dei capitoli. Ditemi che ci sto riuscendo bene!!!! (Tranquilli, lo so che non è vero!)
Più che altro mi interessa sapere se tutto vi è risuonato "falso" perchè è questo che volevo trasmettere in questo capitolo.
Questa settimana non sono stata per niente bene sapete? Sono, diciamo, appena uscita da un febbrone dovuto ad un colpo di sole. Si, perchè io sono pirla ma quando devi lavorare sotto al sole c'è poco da fare... e quindi TAC! Il primo sole mi ha fregato e adesso anche se la febbre è passata sono in agonia per le scottature. Mi raccomando, state ben attenti anche voi... beh visto che l'estate è finalmente arrivata, non mi resta che augurarvela! ^^
A domenica prossima allora!
_Flowermoon_

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Capitolo 4
*** Crazy Night - Atto I scena IV ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA IV

Spesso il suo bicchiere era l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino fino, quasi, all'orlo.
A fine cena, o anche a metà cena tanto balzava agli occhi subito, Miku aveva ben realizzato come quei sette bizzarri personaggi amavano essere festaioli. Non si erano sprecati nè col cibo, nè col bere e nemmeno con tutto il resto.
Musica appropriata all'atmosfera era uscita fuori dalle abili dita di Gakupo accompagnato dalla splendida voce di Gumi, incitata dagli apprezzamenti di Meiko e dalla totale accondiscenza di Kaito.
Solo Luka se ne restava mogia e con le labbra curvate verso il basso.
Come non capirla visto che, le poche volte che aveva tentato di adempiere al suo lavoro di istitutrice, si era vista rovesciare via la sua minestra ed il suo bicchiere da sotto il naso o, peggio, quando aveva tentato di alzarsi per andare incontro a Gumi aveva rischiato di scivolare sulla tavola provocando un autentico disastro, ritrovandosi con i lacci di entrambi gli stivali legati fra di loro nel mezzo?
Miku, acuta osservatrice, se ne era ben accorta ma continuava a non capacitarsi di come la madre Meiko non rivolgesse a quei due pestiferi bambini i giusti ammonimenti.
Ricordandosi il sorrisetto sadico che i due bambini le avevano rivolto prima di cena aveva pertanto deciso di non immischiarsi.
Anzi, ora che questa era finalmente terminata, forse, era il momento giusto per allontanarsi un attimo dal tavolo.
Avrebbe voluto farlo anche prima ma dubitava che l'avrebbero lasciata alzarsi molto facilmente.
"Chiedo scusa" mormorò puntellando le mani sul tavolo "Ho bisogno di andare al bagno".
"Torna presto, cara! Ti aspettiamo per il digestivo!" Meiko le rispose con il solito sorriso tenero e dolce sulle labbra che sapeva di finto.
Adesso, osservando la sala da pranzo da più lontano e in piedi, Miku si chiese ancora una volta cosa c'era che non andava... una padrona gentile che più gentile non si poteva, un padrone totalmente apatico e disinteressato, due domestici perfetti ed eccellenti, una tutrice sull'orlo della crisi di una depressione cronica e due bambini - diavoletti.
Una varietà di personaggi altamente diversi da quelli con cui era solita interagire al villaggio.
Rapidamente, si diresse verso la camera per gli ospiti, quella camera che le era stato detto che poteva usare tranquillamente come fosse sua e che lei ricordava talmente famigliare da non sapersi spiegare come.


Meiko lanciò via il cucchiaino ancora imbrattato di dolce al cioccolato, sbuffando.
"Aahh... seriamente, sono stufa di mangiare così tanto. La mia linea potrebbe risentirne, non che mi dispiaccia mangiare ma... non vedo l'ora che questo lavoro sia terminato".
Gumi raccolse via i piattini da dolci da poco usati impilandoli alla bella e meglio su di un carrellino.
"Non vi sembrava anche a voi che fosse un po' turbata durante tutta la cena? Non stava recitando esattamente come da copione..."
Luka si ricompose i capelli arricciandoli fra le dita, poi si allungò sul tavolo poggiandosi una guancia sul palmo della mano ed usando un gomito come sostegno.
"E cosa volevate aspettarvi? E' l'ultima di noi ad essere arrivata, scommetto che è ancora una principiante alle prime armi..."
Kaito si accomodò meglio sulla poltrona.
"E che importanza ha? Noi dobbiamo solo recitare come ci è stato detto di fare. Domani mattina sarà tutto finito e ognuno di noi tornerà alla sua vita di sempre... ehi Gakupo, è rimasto ancora un po' di quel gelato al limone?"
Gakupo si sedette annoiato.
"Alzati e vattelo a prendere, adesso che lei non c'è non sono tenuto a recitare".
Kaito sbuffò ma non si alzò, troppo pigro per farlo.
"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva andare solo al bagno?"


Miku si sciacquò per bene il volto e lo frizionò con l'asciugamano affianco al lavandino.
Risollevando il viso, studiò il suo riflesso allo specchio.
"Ma cosa ci faccio io qui? " si chiedeva.
Si sentiva fuori luogo, non sapeva esattamente cosa fare. Quella Villa non era posto per lei, quelle persone erano troppo differenti...
E poi, se non c'era modo di incontrare il misterioso Unknown Shadow la sua presenza era totalmente inutile.
Sospirò stancamente, sapeva che l'unica cosa che poteva fare per adesso era accettare quell'ospitalità e rimanere per la notte. L'indomani se ne sarebbe tornata a casa, al villaggio.
Ritornando in camera la sua attenzione si focalizzò sul letto, c'era un biglietto scritto a mano su di esso.
"Ma sono sicura che prima non c'era..." mormorò Miku esterefatta.
Stranamente, trovare quell'improvviso biglietto non la allarmò più di tanto.
Non capiva a cosa fosse dovuto, eppure trovare un biglietto apparso all'improvviso in una stanza dove la certezza di essere soli è assoluta allarmerebbe chiunque.
Eppure lei allarmata non lo era per niente, anzi, sembrava esserci abituata.
Lo sollevò ad'altezza occhi e lo lesse.

La porticina affianco al grande orologio a pendolo nella Hall.
I sotterranei della Villa.
Dentro la bara numero 1

Miku storse lo sguardo.
Di qualunque cosa si trattasse quella nota era l'unico indizio che le era arrivato insieme alla lettera, ormai persa, di Unknown Shadow.
Perciò la appallottolò dentro una tasca del vestito e poi scese nella Hall.


"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva andare solo al bagno?"
Kaito rise.
"Si starà incipriando il naso, so quanto le donne ci tengono a queste cose. Dico bene, Meiko?
La castana si imbronciò inviperita.
Rin e Len, che si stavano annoiando, saltarono giù insieme dalle loro sedie e corsero via.
Luka, alzatasi in piedi, riuscì ad acchiapparli a parole all'ultimo.
"Ehi! Dove state andando?"
I due fratellini si girarono esibendo un sorrisetto sulle labbra.
"A verificare una cosa" e scomparvero.
I restanti, invece, si guardarono l'uno con l'altro spesso sospirando o sbuffando.
"Chissà perchè quei due si comportano sempre così..." soffiò annoiata Meiko.
"Mah... forse perchè sono i prediletti di Unknown Shadow?" rispose Luka mentre continuava ad arricciare delle ciocche di capelli rosa fra il medio e l'indice. "Fanno sempre quello che vogliono..."
Gumi e Gakupo si lanciarono un'occhiata senza farsi vedere, prima una poi l'altro ed entrambi scivolarono via dalla sala in silenzio.
Così, all'interno della sala da pranzo erano rimasti solo Kaito, Meiko e Luka.


Miku era scesa nella hall, con i polpastrelli tastava il biglietto nascosto all'interno del taschino.
La porticina affianco al grande orologio a pendolo nella Hall.
Era il primo indizio fornitole dalla nota.
E la trovò, una porticina colore del ferro proprio affianco al grande orologio a pendolo attaccato contro al muro.
La spinse e quello si aprì senza problemi, era pesante e scricchiolava ma non troppo.
La luce fioca che arrivava dal grande lampadario della Hall illuminava una stretta scala a chiocciola che scendeva tortuosa verso il basso.
I sotterranei della Villa.
Il seguente indizio la indusse a muovere i piedi, passo dopo passo seguiva l'andare della scala verso le profondità della Villa fino ad arrivare ai sotterranei.
Il sotterraneo dove erano custodite le bare.
E Miku sussultò spaventata quando le vide. Otto bare disposte in circolo ed ognuna di loro recava l'incisione di un numero bianco sul cofano nero.
Deglutì ma non poteva fermarsi adesso, c'era ancora un indizio da seguire.
Si avvicinò alla bara di suo interesse titubante, il cuore che pompava troppo accelleramente.
Dentro la bara numero 1.
Allungò le mani verso il coperchio superiore della bara, facendo forza sui polsi lo spinse via e, quello, cadde di lato sul pavimento di pietra provocando un forte rumore con rimbombo.
Ormai i suoi occhi si erano abituati a vedere nella penombra e dentro la bara numero 1 vide qualcosa.


All'interno della sala da pranzo erano rimasti solo Kaito, Meiko e Luka.
Fuori dalla sala invece Gumi se ne restava impalata ad osservare il quadrante del grande orologio a pendolo.
Si era allontanata con uno scopo preciso ma adesso non ricordava più quale fosse.
Solo, c'era qualcosa che non andava in quell'orologio ed i suoi pensieri erano troppo focalizzati su questo per pensare ad altro o al motivo che l'aveva indotta ad allontanarsi.
Gakupo l'abbracciò da dietro e lei non era riuscita ad avvertire la sua presenza nonostante l'aspettava perchè continuava solo a restare imbambolata.
"Finalmente siamo io e te soli..." le soffiò direttamente sul collo succhiandoglielo.
Ma Gumi non sembrava prestare davvero attenzione a quelle avances.
"Gakupo, non pensi anche tu che ci sia qualcosa che non và?" gli chiese senza voltarsi per guardarlo.
Il domestico staccò le sue labbra dalla pelle del collo di Gumi con un cipiglio interrogativo sul volto.
"E' solo che..." continuò la domestica a voce bassa.
Aspettò qualche altro secondo per averne conferma fino a che il sospetto non divenne realtà.
"...le lancette non si muovono"
Entrambi gli occhi dei due domestici fissarono l'orologio contando i secondi mentalmente.
Le lancette continuavano a puntare tre minuti a mezzanotte come orario.


"Questo si che è un problema" la piccola bocca da ragazzino di Len esclamava tutto il suo stupore mentre pronunciava quelle parole.
"E' davvero un grosso, enorme problema" fece eco Rin imitando la medesima espressione stupita del fratello.
In una stanza privata, sulla scrivania dello studio, il copione che ostinatamente quei sette si concentravano nel seguire, descrivendo dettagliatamente i loro ruoli e le loro azioni, presentava una pagina strappata.


L'Autrice Sconosciuta:
Su, su, su! Non voglio che perdiate i colpi, cioè basto già io a perdere colpi. Il caldo mi ha fuso, letteralmente.
Domandina ina ina! Giusto per tenervi in allenamento! Chi di voi ha capito perchè la bara è la numero 1?
Offro un biscottino per chi ci è arrivato! xD
Non ho molto da dire a parte che... uhmm spero che il capitolo vi sia piaciuto e... basta!
Scusate, oggi và così... sono stanca, gomen!
_Flowermoon_

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Capitolo 5
*** Crazy Night - Atto II scena I ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II SCENA I

In una stanza privata, sulla scrivania dello studio, il copione che ostinatamente quei sette si concentravano nel seguire, descrivendo dettagliatamente i loro ruoli e le loro azioni, presentava una pagina strappata.
Intuendo la gravità della situazione, i gemellini tornarono di corsa nella sala da pranzo dove, nel frattempo, Gakupo e Gumi stavano spiegando ai restanti la loro misteriosa scoperta.
Ascoltato anche quanto i due ragazzini biondi avevano da dire, tutti e sette si riunirono nello studio, attorno alla scrivania, osservando il copione aperto dove recava la pagina smarrita, o meglio la pagina mancante.
Inaspettatamente, calò il silenzio sullo spettacolo poichè i sette personaggi non sapevano come continuare a recitare le loro parti. Silenzio che durò parecchi secondi o minuti, dove sette menti riflettevano sul da farsi senza trovare soluzioni.
"E adesso, cosa bisogna fare?" sussurrò incerta Gumi spezzando quella cappa di taciturnità e tensione.
Nessuno rispose e tutti continuarono a fissare il libretto con sguardi assorti.
"Rin, Len... quindi quando siete venuti qui avete trovato il copione fuori dal cassetto e aperto sulla scrivania?" domandò sospettosa Luka.
Le due testoline bionde annuirono.
"Si, proprio così. Qualcuno l'aveva tirato fuori già da prima".
"Quindi, qualcuno è entrato nello studio, ha aperto il cassetto e ha strappato la pagina finale del copione?" domandò Gumi con la voce in apprensione.
Tutti continuarono a rimanere muti, nessuno rispose a quella semplice inchiesta.
"Dunque, chi è stato?" accusò Gakupo guardando uno ad uno i presenti.
Silenzio.
Sette paia di occhi si squadravano sospettosi nella più completa silenziosità.
"Che cosa stai dicendo adesso Gakupo? Stai forse insinuando che uno di noi abbia volontariamente strappato la pagina?" si difese Meiko.
"E a che scopo, poi?" contrattaccò Luka "dimmi per quale motivo uno di noi avrebbe dovuto sabotare questo assurdo spettacolo! Non vediamo tutti l'ora di portarlo a termine, riscuotere il nostro compenso e tornarcene dritti per le nostre strade."
Gakupo alzò le mani guantate per difendersi.
"Ci siamo solo noi in questa Villa, no? Prima di cominciare con lo spettacolo abbiamo ben controllato l'integrità del copione e non c'erano pagine mancanti. Quindi se non è stato uno di noi, chi può essere stato?"
Non ci furono risposte, fino a che Luka non puntò il dito contro i due gemellini dagli occhi azzurri.
"Per me, loro sono i più sospetti, a differenza di noi cinque sono quelli che hanno maggiore libertà di azione".
Len abbassò il mento indignato.
"Cosa vorresti dire Luka?"
"Perchè avete lasciato la sala da pranzo? Guarda caso, siete venuti proprio qui in studio e, guarda caso, voi avete trovato il copione con la pagina finale strappata. Già questo vi rende sospetti".
Rin e Len si guardarono con le faccie fintamente sbigottite, poi scoppiarono a ridere all'unisono in quella loro risata tipicamente infantile che però faceva accapponare la pelle.
"Luka, non sarà che ce l'hai un po' troppo con noi perchè siamo stati troppo bravi a recitare il nostro ruolo?" disse Rin asciugandosi gli angoli degli occhi dalle lacrime.
L'attrice dai capelli rosa arrossì per la vergogna.
"State zitti! Ho recitato ruoli ben più peggiori di questo umiliante ruolo da istitutrice" si sfogò piena di rabbia "E comunque non avete ancora risposto alla mia domanda! Perchè vi siete allontanati dalla sala e perchè siete venuti qui?" "Stai calma, rilassati o ti verranno le rughe prima del tempo" rispose Len ricomponendosi i capelli "Leggi attentamente qua piuttosto: "due burloni che amano giocare in coppia a nascondino", secondo le disposizioni che ci sono state date da Unknown Shadow noi siamo liberi di girare per la Villa e andarci a nascondere dove ci pare."
"Nasconderci dove ci pare" incalzò la pillola Rin.
"Perchè poi tu ci devi venire a cercare" aggiunse ancora Len.
"E' questa la descrizione dei nostri ruoli, no?" conclusero insieme con un sorrisino furbetto sulle labbra.
Luka emise un grugnito stizzita e Gumi le posò una mano sulla spalla per calmarla.
"Hanno ragione loro Luka. A differenza di noi cinque, che dobbiamo trovarci in posti precisi in momenti precisi, loro sono gli unici che non hanno questa costrizione. E' scritto sul loro contratto."
"Ciò non toglie che io li trovi comunque sospetti" esplose Luka scrollandosi di dosso la mano amichevole di Gumi.
Meiko prese successivamente la parola.
"Se vogliamo parlare di sospetti anche tu e Gakupo lo siete, sai Gumi?".
"Già è vero, anche voi avete lasciato la sala da pranzo eppure non credo che risultasse fra le vostre azioni dato che la scena della cena prevedeva che tutti e sette fossimo presenti. Eccezione fatta per Rin e Len che erano gli unici ad avere la libertà di potersi allontanare quando volevano" dedusse Kaito.
"Ah, no... quello è perchè..." Gumi avanzò di qualche passo agitata, tormentandosi le mani.
Gakupo si limitò a sospirare afferrando Gumi per un braccio e tirandola indietro.
"Suppongo che non si possa più tenere nascosto ormai".
Gumi guardò prima Gakupo, poi i restanti cinque infine abbassò timidamente il capo.
"La verità è che io e Gakupo ci conoscevamo già prima di essere assunti" ammise timidamente.
"Cosa? E perchè avete taciuto fino ad adesso?" domandò Kaito incredulo.
"Perchè temevamo che se si fosse scoperto che ci conoscevamo avremmo perso questo lavoro" rispose la domestica allargando le braccia e tentando di difendere sia lei che il suo amato.
A quelle parole Meiko sorrise appoggiandosi il suo ventaglio sulle labbra.
"Aahh... ora capisco! Ve ne siete andati per avere un momento di intimità, è così?"
"Siamo anche amanti e con questo?" accusò Gakupo.
"Niente, niente" Meiko continuò a ridere sotto il ventaglio "E' che avevo notato che eravate un po' troppo intimi, insomma, avevate sempre degli sguardi così languidi".
Gumi arrossì ulteriormente ma continuò a prendere le difese sue e di Gakupo.
"Comunque vi stiamo dicendo la verità. Si, ci conosciamo da tempo e, si,  quando ci siamo ritrovati qui non pensavamo che eravamo stati scritturati entrambi. Abbiamo taciuto soltanto perchè non volevamo creare casini. Dopotutto, i soldi del compenso per questo lavoro ci servono, come a tutti voi, credo, no?" 
"Diciamo che vi credo" Luka intrecciò le braccia davanti al seno "Insomma, Gumi mi sembra troppo onesta per mentire".
"E poi" si intromise Kaito "Ha detto bene. Chi di noi sarebbe così stupido da sabotare questo lavoro e perdere così il grosso compenso che ci è stato promesso?"


Miku allungò il braccio verso il fondo della bara, con le dita sfiorò una superficie rettangolare e troppo liscia ed a tratti stropicciata.
La sollevò, estraendo così un foglio di carta. 
La parte stropicciata era dovuta all'irregolarità del foglio di carta presentandosi così strappato in quattro punti, come se fosse stato tirato via dalla sua rilegatura.
Nella penombra, Miku lo avvicinò al volto.
"Cosa ci fa un foglio strappato dentro ad una bara?" domandò a sè stessa.


Discutendo, i sette giunsero alla conclusione che, fra loro, non vi era nessun colpevole di aver strappato via la pagina, per scrupolo ognuno fu perquisito da un altro sotto la testimonianza dei restanti.
E nulla di strano fu trovato loro addosso.
"Bene, direi che perlomeno adesso abbiamo la certezza che il colpevole non è fra di noi..." sentenziò Meiko.
"Tsk, sempre che la pagina non sia stata nascosta da qualche parte, o peggio distrutta" grugnì Luka, l'unica ancora scettica.
"E lei, invece?" chiese Len.
"Già, lei dove è?" interruppe Rin.
Tutti i presenti si ammutolirono, ricordandosi, finalmente, che all'appello mancava ancora uno di loro, l'ospite.
"Sapete, mi avete appena fatto ricordare una cosa..." mormorò Kaito rimurginando "Ho sentito delle voci che dicevano che nel precedente spettacolo messo in scena da Unknown Shadow, l'attrice che interpretava l'ospite ha dato di matto mandandolo interamente a monte".
"Sul serio? Io non ne sapevo nulla!" esclamò Meiko più che stupita.
"Ma sono solo voci e non so se c'è qualcosa di vero oppure no..."  
"Che cosa sai meglio di questa storia?" domandò interessato Gakupo.
"Poco e niente, quello che ho sentito è che ad un certo punto dello spettacolo, precisamente nel secondo atto, l'attrice in questione abbia iniziato a dare segni di squilibrio. Pertanto, lo spettacolo non è stato portato a termine come doveva essere".
"Ehi... non è che succederà la stessa cosa?" Gumi parlò con la voce tremante creando così uno stato di tensione.
"Stando così le cose, propongo di dividerci e cercarla".
Separati in tre gruppi, due coppie e un trio, i sette attori schizzarono fuori dallo studio alla ricerca dell'ottava. Cosa avrebbero fatto poi ne avrebbero discusso dopo.


"Cosa ci fa un foglio strappato dentro ad una bara?" domandò a sè stessa Miku.
Allontanandosi, stringendo il foglio strappato fra le dita della mano destra, Miku cercò uno sprazzo di luce dove avrebbe potuto leggere con tranqullità quella pagina ritrovata.
Perciò ritornò indietro, in direzione delle scale che riportavano all'ingresso nella hall, dove la luce che perpetrava dalla porticina da cui era scesa fu sufficiente per far si che i suoi occhi potessero vedere quanto vi era scritto sopra.
Tirando un sospiro, si sedette sul bordo di uno di quei gradini ed iniziò a leggere.


Separati in tre gruppi, due coppie ed un trio, i sette attori schizzarono fuori dallo studio alla ricerca dell'ottava.
Rin e Len avrebbero perquisito il piano terra, Meiko e Kaito le alee destre e sinistre ed, infine, Gakupo, Luka e Gumi il piano superiore.
Di comune accordo avevano stabilito che, passati venti minuti, si sarebbero ritrovati nella hall davanti all'orologio a pendolo. Al contrario, se uno dei gruppi avesse trovato la traditrice, un componente del gruppo sarebbe andato a chiamare gli altri.
Passati i venti minuti, così come era stato stabilito, si ritrovarono tutti e sette al punto d'incontro.


Miku era sconvolta, così tanto da ansimare affannosamente.
La pagina che aveva appena letto era la pagina di un massacro.
Con gli occhi tremanti, riportò l'attenzione sulle righe incriminate di quella pagina.
La pagina in questione era il resoconto di un macabro racconto dove un'ospite impazzita uccideva tutti  gli abitanti di quella Villa.
"Un'ospite...?" balbettò "Proprio come me?" si chiese lanciando un'ulteriore occhiata spaventata alle bare conservate nel sotterraneo.
"E se quelle bare...?"
Il terrore si impossessò di lei, piegando quella pagina che, convulsamente, teneva ancora stretta in mano e mettendola al sicuro dentro alla sua gonna, decise di riemergere in superficie.


Passati i venti minuti, così come era stato stabilito, si ritrovarono tutti e sette al punto d'incontro.
"Allora, l'avete trovata?" chiese Kaito accompagnato da Meiko.
Gumi scosse la testa per prima.
"Non è su di sopra, non è nemmeno nella camera per gli ospiti".
"Dove potrebbe essere?" domandò Luka "abbiamo guardato dappertutto".
"No" mormorò Len "dappertutto no" il ragazzino indicò la porticina che scendeva nei sotterranei.
"Non siamo ancora scesi là sotto..." sussurrò Rin avvicinandosi e trovandola aperta.
"I sotterranei? Ma non ci è permesso scendere lì sotto..." tremò Gumi.
"Che importanza hanno le regole a questo punto?" sbraitò Kaito "Abbiamo troppe gatte da pelare per attenerci a queste".
Gakupo si portò davanti al quadrante dell'orologio a pendolo.
"Già, dobbiamo trovare la pagina mancante... e soprattutto, capire perchè il tempo non sta avanzando correttamente".
Il ticchettio dell'orologio funzionante rompeva il silenzio che si era creato nella hall, nonostante le lancette delle ore e dei minuti permeavano a restare ferme immobili segnando lo stesso uguale, identico, orario.
"Abbiamo fermato lo spettacolo..."
"...pertanto, se lo riprendiamo, tutto dovrebbe tornare alla normalità".
"Ma per farlo ci serve la pagina mancante, quella con il finale..."
Volgendo lo sguardo nel buio pesto generato dalla porta che conduceva nei meandri sotterranei iniziarono a udirsi dei passi di qualcuno che stava ritornando in superficie, allo scoperto.
"La pagina che è stata strappata..."
Un passo.
"...dove è stata nascosta?"
Ed un altro.
"In quella prossima pagina..."
Ed un altro ancora.
"...cosa esattamente sarebbe successo?"
Fino a raggiungere...
"La pagina del futuro..."
...la superficie della luminosa hall.
"...chi l'ha presa?"
Ed in quel momento...
"Se nessuno di noi l'ha fatto..."
...la figura dell'ospite riemerse.
"...allora il colpevole devi essere per forza tu?"
Miku ritornò in scena.
"Cosa succede?"
Esclamò sbigottita mentre sette sguardi la scrutavano pieni di stupore e sospetto.



L'Autrice Sconosciuta:
Perchè a volte servono delle note a parte per capire meglio determinate situazioni.
Abitanti della Villa: ormai è chiaro che sono una combriccola di attori scritturati per mettere su quello spettacolo seguendo il copione che dà loro le indicazioni sulle azioni da prendere in base al personaggio che sono tenuti ad interpretare. Oltre a ciò hanno anche delle particolari direttive da rispettare. Con la pagina finale strappata e mancante non sanno più esattamente come recitare la fine dello spettacolo.
Miku: E' ancora inconsapevole di tutto ciò che avviene. 
Ce l'ho messa tutta per scrivere questo capitolo, nonostante avessi le idee tutte in testa metterlo per iscritto è stato parecchio difficile. Spero di non avervi deluso!
Comunque, per coerenza... Qui eccovi le giuste parole della parte della canzone da me riportata alla fine, secondo il fansub che ho trovato su YouTube (che io ho riadattato secondo le mie esigenze):
"La pagina che è stata strappata/conteneva una scena indesiderata?/In quella prossima pagina/Sarebbe stato rivelato il colpevole?/La pagina del futuro/Come potevano saperlo?/Se sono stati in grado di farlo/allora il colpevole sei tu?/L'ho trovata.
Ok, ho riletto il capitolo... non è il massimo, forse potevo scriverlo meglio, ma me lo farò tenere buono anche perchè ci ho rimurginato parecchio sopra e il cervello ormai mi sta scoppiando. xD
_Flowermoon_

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Capitolo 6
*** Crazy Night - Atto II scena II ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II SCENA II

"Cosa succede..?"
Esclamò sbigottita mentre sette sguardi la scrutavano pieni di stupore e sospetto.
Se l'orologio fosse stato funzionante avrebbe scandito anche il tempo che passò da quelle parole alla prossima mossa presa dal gruppo di attori.
"Presto! Non lasciamola scappare di nuovo!" urlò Meiko a squarciagola, di botto.
Ma l'unico rumore che segnava era il tic tac senza il conseguente spostamento delle lancette ed, in men che non si dica, Miku si ritrovò braccata, Gakupo e Kaito si erano precipitati su di lei afferrandola per le braccia ed impedendole di scappare.
Cosa che non avrebbe comunque fatto, stordita come era.
"Cosa succede?" ripetè di nuovo.
La presa sui suoi arti si fece ancora più ferrea ma non sentiva dolore, era ancora troppo frastornata per avvertirlo. Forse non si era nemmeno resa conto di come i due uomini la tenevano ferma, bloccandole i movimenti.
Ma quando tornò parzialmente in sè, la prima cosa che vide fu gli sguardi che gli abitanti della Villa posavano su di lei. Sguardi furiosi e carichi di accusa.
E non ne capiva il perchè ma non lasciavano intendere nulla di buono.
"Cosa succede?" ripetè per la terza volta.
E finalmente qualcuno di loro si ruppe.
"Sei stata tu, vero? Vuoi danneggiare lo spettacolo! Hai rubato la pagina finale del copione!"
"Copione? Ma cosa...?" balbettò Miku.
"Se non l'ha ancora nascosta deve avercela per forza addosso! Perquisitela!" sbraitò Luka.
Quell'ultima parola la spaventò a morte, nella sua tasca vi era ancora custodita lo strano foglio trovato che descriveva come "un'ospite impazzita avesse pugnalato a morte tutti coloro che abitavano in quella Villa".
Perciò, non appena sentì delle mani addosso, si ribellò con tutte le sue forze.
"Che fate? Lasciatemi!" urlò in risposta.
Si divincolò talmente tanto da riuscire, con un colpo di fortuna, a sfuggire alla presa dei due uomini. Scappò di qualche passo verso la sua destra, lo spazio giusto per mettere un po' di distanza fra lei e loro.
"Siete impazziti? Che volete fare? Non toccatemi!" ansimò violentemente Miku, l'angoscia cresceva dentro di lei al solo pensiero che se avessero letto quella misteriosa pagina, poi, le si sarebbero rivoltati contro.

"L'ospite impazzita ha volontariamente frantumato il quadrante dell'orologio a pendolo per staccarne le lancette...
...e le ha usate come pugnali, rendendole armi taglienti da eccidio...



Le lettere, nere su bianco, erano stampate nella sua mente come sul nitido foglio tenuto nascosto.
E poi c'era quella parola che avevano appena pronunciato: "copione".
Tentò di fare mente locale.
Copione, l'insieme delle battute che gli attori devono recitare all'interno di uno spettacolo, ad ogni attore è assegnato un ruolo da interpretare descritto all'interno del copione.
Questa è la definizione che Miku aveva, una volta, letto per caso nella misera biblioteca del suo piccolo Villaggio.
Copione, spettacolo... cosa significavano? E loro, oltre a "copione" non avevano forse pronunciato anche la parola "spettacolo?"
"Non riesco a capire nulla di ciò che sta succedendo..." ammise ad alta voce balbettando, a loro ed a sè stessa.
"Tu non riesci a capire nulla? E noi allora?" si sentì gridare in risposta.
Una dopo l'altra seguirono frasi d'accusa, tutte mirate verso di lei, contribuendo a spaventarla ulteriormente.
Ma, in particolare, fu l'ultima frase a darle l'ultima fatale pugnalata.
"Sicuramente, vuole boicottare questo spettacolo esattamente come la sua precedentrice ha fatto prima di lei! In questo modo, perderemo tutti quanti la nostra ricompensa... o forse, ci capiterà di peggio!"
Miku singhiozzò, non solo non comprendeva cosa accadeva e come mai quelle persone prima così eleganti, fini ed educate adesso la accusavano per qualcosa che non aveva ancora capito ma addirittura sembravano sapere cosa fosse successo in passato in quella Villa.
Ma lo sapevano davvero? Ne erano davvero a conoscenza? Per la sua sicurezza, Miku constatò che fosse meglio indagare.
"Aspettate, per favore... spiegatevi meglio".
"Non lo sai?" Kaito la guardò di sbieco "Prima di te, qualcuno ha già voluto sabotare questo assurdo spettacolo.  L'ospite impazzì a metà rappresentazione e non si sa bene dopo cosa sia successo".
Miku deglutì. Era esattamente ciò che aveva letto sulla pagina strappata trovata ma loro sembravano non sapere tutto quanto.
"Non sanno che l'ospite non è solo impazzita..."
Meiko si avvicinò a Kaito, sembrava che stessero decidendo il da farsi.
"Non sanno che l'ospite ha ucciso tutti quanti..."
Gumi si intrufolò in mezzo a loro due, per qualche istante provò a dire la propria.
"Non devono saperlo, altrimenti potrei essere io quella in pericolo... ma continuano a nominare "spettacolo", perchè?"
Ad eccezione di Rin e Len che, impassibili, si tenevano in disparte distaccati dagli altri, Kaito, Meiko, Gumi, Luka e Gakupo si girarono dalla sua parte e sembrarono pronti a catturarla di nuovo.
Se prima era riuscita a sfuggire alla presa dei due uomini, adesso non ce l'avrebbe mai fatta a scappare se tutti e cinque si fossero avventati su di lei.
"Dovrei ucciderli prima io... e poi scappare?"
Sudore freddo le colava dalla tempia scivolando verso il collo, questione di attimi o secondi e la sua fine sarebbe stata designata nel momento stesso in cui l'avrebbero catturata e letto la pagina.
La sua prossima mossa sarebbe stata decisiva. Il suo corpo si tese pronto a fuggire per poi contrattaccare.
"Li ucciderò... e poi me ne tornerò a casa".
Si sarebbe scagliata contro di loro prima che fossero loro a farlo...
"Aspettate!!"
...ma la vocina acuta di Rin cessò il conflitto che si era generato.
Tutti e sei si voltarono verso i due fratellini.
"Perchè non proviamo a ragionare insieme su quanto succede?"
Miku spalancò la mascella e con lei anche gli altri.
"Rin, cosa vorresti fare in questa situazione?" domandò Meiko irritata "è chiaro chi ha strappato la pagina finale del copione. Dobbiamo ritrovarla e rimetterla al suo posto altrimenti non termineremo mai".
"Però è anche vero che non le abbiamo ancora dato la possibilità di parlare" ipotetizzò Len.
"Io ancora non capisco cosa stia succedendo..." si difese Miku, forse poteva trovare un'altra possibilità per uscirne senza ricorrere ad atti estremi.
Kaito si spalmò una mano sulla fronte esasperato.
"Suppongo che dovremmo tutti darci una calmata".
"Tanto siamo tutti intrappolati dentro questa Villa..." Gakupo si unì a lui nella esasperazione.
"Intrappolati?" si stupì Miku "Cosa vorrebbe dire?"
"Guarda attentamente il quadrante dell'orologio" rispose Luka puntando un dito "E' da prima che segna tre minuti a mezzanotte, il tempo non sta avanzando come deve".
"Ma come è possibile..." Miku si avvicinò per esaminare meglio. Era vero, le lancette erano immobili ma gli ingranaggi si muovevano correttamente, era possibile intuirlo dal rumore che emettevano.
"Siamo tutti quanti intrappolati qui dentro perchè non sappiamo come giungere al finale, capisci?" Gumi giunse le mani preoccupata.
"Non sapete arrivare al finale?" si incuriosì Miku. 
"Il copione ha una pagina strappata" spiegò ulteriormente Gakupo "senza sapere come terminarlo noi non possiamo muoverci, capisci?".
"Copione... pagina strappata?" Miku era sempre più confusa.
"Aspettate, così stiamo divagando" Meiko alzò una mano per attirare l'attenzione "Andiamo dritti al dunque! Hai strappato tu la pagina finale del copione?"
Miku alzò le spalle per negarlo.
"Non so davvero a cosa vi riferite, non ho mai strappato nessuna pagina da quando sono entrata qui dentro..."
Kaito si aggiunse all'interrogatorio.
"Suppongo che non possiamo crederti senza prove, puoi provarcelo?"
"Non saprei come..." tremò "anche se esistesse un modo per provarvi che non sono io la colpevole non mi credereste, vero?"
Gakupo le si affiancò.
"Scendere nei sotterranei non era un divieto per te?"
"Un divieto? No, io... sono scesa e ho trovato delle bare..."
"Bare?" esclamarono tutti quanti "bare in questa Villa?"
Miku balzò per lo spavento, abitavano qui dentro e non sapevano cosa ci fosse nei sotterranei? Non sapevano che vi si trovavano otto bare?
"Ce ne sono otto..." aggiunse con la voce leggermente tremante "otto bare nere disposte in circolo".
Il silenzio pesante ritornò a scendere su di loro.
"Otto bare? Esattamente come noi otto?" disse prima uno.
"Che scherzo è questo? Ce ne è una per ognuno di noi?" seguì Gumi con gli occhi sgranati.
"E' chiaro che dentro a questo fottuto casino vi siamo tutti dentro..."
"No, io non voglio restare intrappolata qui...  diamine! Doveva essere solo un semplice lavoro di una notte e via! Perchè le cose si sono complicate in questo modo?" si agitò Luka.
"Io voglio andarmene da qua..." piagnucolò Gumi.
"Moriremo tutti? Le bare sono lì apposta...?"
"Smettila! Non sognarti nemmeno di dirle certe cose!"
L'agitazione che si percepiva nell'aria era palpabile e Miku l'avvertiva sulla sua pelle, tuttavia continuava a restare confusa. C'era qualcosa nei suoi tasselli che ancora non quadrava... un pezzo mancante del quadro, che cosa era?
Quelle persone erano alla ricerca di una pagina strappata che sembrava essere di vitale importanza, per che cosa?
Lei aveva trovato una pagina che sembrava essere stata strappata, era quella?
Ma aveva già considerato che non poteva mostrarla loro perchè sopra era scritto qualcosa di orribile, non poteva immaginare come avrebbero reagito poichè sembravano già troppo spaventati, ma da cosa?
"...dividiamoci e cerchiamo! Ribalteremo la Villa se necessario!"
Tutti si stavano adoperando per ritrovare quel "qualcosa" di vitale importanza, il dato di fatto è lei stessa, non volendolo, vi si era ritrovata coinvolta. Avrebbe dovuto dare loro una mano?
Nel giro di pochi minuti si ritrovò da sola, tutti si erano dimenticati di lei focalizzando la propria attenzione sul ritrovamento di quella importantissima pagina strappata.
Miku si mosse meccanicamente, si diresse nell'unico posto che, in qualche modo, la faceva sentire sicura.
La camera per gli ospiti.
Non pensava a niente, forse perchè la sua testa era già troppo piena di interrogativi per pensare.
Sta di fatto, che quando chiuse la porta alle sue spalle si abbandonò per terra rannichiandosi su sè stessa e sprofondando il capo fra le ginocchia.
E fu allora che la sentì.
Una chiara voce che proveniva dalla sua sinistra.
Sollevò il capo girandolo per vedere una figura vestita di grigio appoggiata al muro a braccia conserte.
Il cappuccio calato sul capo che nascondeva il suo volto ad eccezione di un sorriso bianchissimo rivolto verso di lei.
"Però... non pensavo che le cose si sarebbero fatte così interessanti".
Miku scattò in piedi, non sapeva chi fosse quella persona, non sapeva come fosse entrata ma pronunciò il suo nome senza esitazioni, senza sbagliare.
"Unknown Shadow?"

L'Autrice Sconosciuta:
D'oh! E' finalmente entrato in scena "lui", si sto parlando proprio del misterioso Unknown Shadow! *lancia coriandoli* Dalla sua ultima apparizione si è parecchio fatto aspettare, cosa vorrà secondo voi? xD
E, per chi se lo fosse scordato, è ancora valido il quesito: Scopri l'identità di Unknown Shadow
Chi si aspettava una Miku impazzita che uccideva di nuovo tutti quanti ne sarà rimasto deluso, mi dispiace ma... ehi! C'è ancora un capitolo da leggere, ossia l'epilogo! xD
LOL! No, niente strage in questa Crazy Night perchè da adesso in poi non garantisco che seguirò passo per passo la storia così come rappresentata nei video. Devo arrivare al finale e per farlo devo darvi anche una soluzione con relativa spiegazione!
Inutile dire che spero di non avervi deluso troppo... ma il trucchetto del "uccidi tutti, uccidi Miku, fai ricominciare tutto da capo" l'ho già utilizzato perciò ho dovuto escogitare un "trucchetto" diverso.
Pertanto, aspettate l'epilogo e poi tirate le somme, ok? ^_^
E poi... boh! Al prossimo capitolo, ossia l'epilogo della Crazy Night!
_Flowermoon_

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Capitolo 7
*** Crazy Night - Atto II scena III (Epilogo) ***


CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO II SCENA III
(EPILOGO)


Miku scattò in piedi, non sapeva chi fosse quella persona, non sapeva come fosse entrata ma pronunciò il suo nome senza esitazioni, senza sbagliare.
"Unknown Shadow?"
Lo strano individuo, vestito interamente di grigio dalla testa fino ai piedi, disegnò un semi - arco con il braccio piegando contemporaneamente il busto, abbozzando così una sorta di inchino teatrale.
"Sono felice di conoscerti mia cara Miku. Si, sono proprio io Unknown Shadow oppure, per semplicità, puoi chiamarmi Ombra Sconosciuta, insomma chiamami pure come meglio ti aggrada" cinguettò con la voce all'estremo della felicità.
Sarebbe stata una scena assai terrificante trovarsi in una camera chiusa assieme ad un individuo sconosciuto che nascondeva il suo volto ed il suo corpo in un ampio mantello munito di cappuccio opportunatamente calato sugli occhi e sul viso, ma Miku terrorizzata non lo era affatto visto come quella figura saltellava avanti e indietro in preda ad una strana smania.
"Ah si, le cose si sono fatte interessanti, complicate oserei dire, terribilmente complicate! E questo non va bene..." gesticolava esagitato " ed a me non piace la violenza, io sono per gli happy ending, mi comprendi?"
Se ci fosse stato un aggettivo più appropriato per descriverla in quel momento, sarebbe stato sicuramente esterefatta o incredula.
"Massì,  Hap - py - En - din - g! Sai, quei finali alla e vissero tutti felici e contenti" proseguiva nel gesticolare "chi non vorrebbe vedere un bel lieto fine? Tutti vogliono vedere un bel lieto fine! E invece no! Trovi puntualmente qualcuno che avrà sempre qualcosa da ridire..."
"Un momento..." azzardò.
"Ad esempio, l'attimo prima piangono per una bella scena d'amore fra i due amanti protagonisti e l'attimo dopo godono vedendo una scena piena di sangue o splatter dove qualcuno perde la vita. Hai la minima idea di quanto sia difficile andare incontro ai gusti del pubblico?"
"Aspetta, io..."
Unknown Shadow si lasciò andare sul letto cadendo di schiena a braccia aperte emettendo un lungo sospiro.
"Ecco, io ci ho provato parecchio a rispondere a questi interrogativi ed alla fine sono arrivato ad una "ovvia" conclusione!" alzò il braccio di scatto puntando l'indice contro il soffitto, l'ampia manica del suo mantello si ritirò così fino al gomito, lasciando intravedere un braccio esile e ossuto, ma per Miku era troppo poco per capire se si trattava di un braccio femminile o di un braccio appartenente ad un ragazzo poco muscoloso "Ehi! Sai dirmi quale è questa ovvia conclusione?"
"N-no" balbettò Miku sempre più incredula.
Da sotto il cappucciò percepì l'ombra incupirsi per la mancata risposta, con uno scatto della schiena Unknown Shadow si issò su afferrandosi le ginocchia e, così facendo, il cappuccio gli coprì il volto ancora di più.
"Che non vale la pena pensarci! Tanto, per quanto potrai scervellarti, al tuo pubblico le tue idee non andranno mai comunque bene! Ovvio, no?"
"Ah..." affermò Miku senza particolare trasporto per quel meraviglioso discorso.
Unknown Shadow sembrò ancora più deluso di lei, forse perchè non era riuscito a coinvolgere la sua ospite in quell'appassionante giro di parole pertanto si limitò soltanto a scrollare le spalle.
"Dunque? Non c'era qualcosa che volevi chiedermi? Non desideravi incontrarmi? Eccomi, sono qui!"
Finalmente Miku avrebbe potuto dare una risposta ai suoi mille perchè. Mica poteva lasciarsi scappare quell'occasione.
"Mi piacerebbe come prima cosa chiederti del perchè di quella lettera che mi hai spedito e del suo significato ma... là fuori sta succedendo qualcosa di ancora più strano. Sono tutti esasperati, alla ricerca di qualcosa che sembra essere di vitale importanza ma nessuno mi ha spiegato il perchè. Continuano a dire "la pagina finale del copione è mancante".
Unknown Shadow si portò le dita al mento per grattarselo pensieroso.
"Ah si, si... Immagino come siano tutti esasperati ed immagino anche come mai tu non riesca a capirne il perchè..."
"Ecco" Miku strinse i pugni impaziente "quindi ti sarei grata se me lo spiegassi".
"Mmm... com'è che citava il tuo ruolo? Ah si! Per rendere più veritiera e reale la sua parte, all'attrice Miku Hatsune non sarà rivelato nulla riguardo alla location dove si terrà lo spettacolo nè le saranno fornite indicazioni sul ruolo che sarà tenuta a recitare" l'ombra incappucciata portò le mani unite fra loro davanti al viso nascosto incredibilmente compiaciuto "Si, geniale! Estremamente geniale questa trovata! Qualcosa che solo un genio come me poteva escogitare e tu hai recitato bene... si, benino... diciamocelo, potevi fare di meglio".
Miku si zittì per qualche secondo.
"Recitare?" alzò un soppraciglio.
Unknown Shadow le sventolò una mano davanti come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Si, recitare. Hai presente, no? Potrei semplificartelo con "sostenere un ruolo in uno spettacolo teatrale, cinematografico eccetera eccetera..."
"Recitare?" ripetè ancora.
"Si, recitare! Non è un verbo difficile da capire, no?"
Miku scosse la testa vigorosamente lasciando ondeggiare i codini da destra a sinistra.
"No! Non ho affatto recitato! Io sono venuta qui perchè tu mi hai detto di farlo!" strillò.
"Oh cielo, ho capito" soffiò l'individuo vestito di grigio con voce annoiata "sembra che dovrò farti capire tutto dall'inizio".
"Capire, cosa?"
"Eh, dammi un attimo! Se mi dai un attimo magari te lo spiego".
Miku intrecciò le braccia con una smorfia appoggiandosi al muro mentre osservava come Unknown Shadow si dava da fare per un non - meglio - specificato - qualcosa. 
Dal nulla, o per meglio dire dal sotto il suo ampio mantello -con tanto di cappuccio annesso- tirò fuori una bobina.
"Una pellicola? Sul serio?" domandò Miku come se fosse appena stata presa in giro.
A quella domanda così canzonatoria Unknown Shadow le rispose abbastanza seccato.
"Si, sul serio! Non sto mica scherzando io, guarda ho pure il proiettore!" ed indicò una proiettore vecchio modello saltato fuori da chissà dove, tanto ormai Miku si era abituata a tutte quelle cose strambe che apparivano nei momenti più disparati.
Così, lasciò semplicemente che quel bizzarro individuo finisse di caricare la bobina con la pellicola sul proiettore puntato verso il muro.  E quando ebbe finito si affiancò a Miku spingendola per le spalle.
"Avanti, andiamo a sederci. Hai mai visto qualcuno guardare qualcosa in piedi?" e la spintonò fino a farla sedere sul letto.
Miku eseguì l'ordine mantenendo quell'espressione imbronciata sulle labbra, dire spazientita era poco: si sentiva più che presa in giro!
"E che cosa è adesso quell'espressione?" là ammonì Unknown Shadow.
Miku alzò gli occhi al cielo e abbozzò un mezzo finto sorriso.
"Meglio, si puoi fare ancora meglio ma sicuramente molto meglio" e prese posto a sedere vicino a lei.
Miku aspettò intrepida mentre l'individuo al suo fianco restava impassibile con lo sguardo, oscurato dal cappuccio, dritto davanti a sè.
Nulla succedeva.
"Cosa stiamo aspettando?" ringhiò la ragazza.
"Che tu applauda con le mani, ovviamente! Dico, quando sta per iniziare qualcosa è dovere del pubblico applaudire! Avanti, batti le manine!" e portò le due esile mani a sbattersi una sull'altra.
Con un sospiro, Miku fece lo stesso ma proprio mentre stava per applaudire anche lei Unknown Shadow esclamò forte.
"Cosa succede adesso?" ringhiò ancora più forte Miku.
"Spegni la luce prima però, altrimenti non vedremo nulla" fu l'ultima esauriente risposta di quel pazzo sconosciuto.
Miku obbedì in silenzio prima di dirigersi sull'interruttore per poi riprendere posto.



L'Autrice Sconosciuta:
Bene, l'ho scritto, l'ho corretto -credo- e mò adesso lo pubblico! xD E se qualcuno di voi avrà già capito come tutto ricomincerà da capo passi da me a dirmelo e... ho una confezione di biscotti che aspetta di essere aperta!xD
No, siamo seri adesso!
Come Bad End Night doveva terminare con la morte di tutti e sette, il suicidio di Miku e il suo risveglio con tanto di ripresa da capo per ricominciare con la Crazy Night, allo stesso modo Crazy Night doveva terminare in "questo" modo per poi ricominciare da capo! xD  -l'avevo premeditato fin dall'inizio: Crazy Night DOVEVA terminare in questo modo-
No, non sono pazza dico sul serio... e se avete presente il modo in cui Twilight Night è disegnata nella prima parte del video forse capirete il perchè! xD
Avete capito quindi? Vi è piaciuta quest'idea? E quanto da una scala da 1 a 10? xD  *euforica*
No, scherzo, scherzo sul serio. Sono solo euforica perchè anche Crazy Night è terminata! Yeeee *lancia coriandoli e stelle filanti*
Dunque, prima di salutarvi voglio ringraziare queste persone per avere inserito questa long fra le loro seguite:
- Chikuka - chan;
- IbbyKiseki;
- Mikhael98;
- Mystryss;
- Nivees;
- Purple Deep;
Chi l'ha recensita dimostrandomi così il proprio sostegno e anche i lettori silenziosi (perchè lo so che ci siete <3)
Il prossimo capitolo sarà il prologo di Twilight Night.
_Flowermoon_

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