Together again!!!

di blackpearl94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dibattiti e compromessi ***
Capitolo 2: *** Rotte ***
Capitolo 3: *** rum finito!!!! ***
Capitolo 4: *** Tortuga, Will ed Elizabeth ***



Capitolo 1
*** Dibattiti e compromessi ***


Il suo veliero era sparito, di nuovo

JACK  VS  HECTOR

 

Il suo veliero era sparito, di nuovo. Sparito, però, era un aggettivo poco adatto alla situazione. Il suo veliero gli era stato portato via ancora una volta, ecco cosa bisognava dire. Jack Sparrow, capitan Jack Sparrow, era stato ammutinato di nuovo dalla sua ciurma. Era stato privato della sua Perla Nera, la sua magnifica nave. Ma Jack non perse la calma: era lui il possessore delle carte nautiche, era lui ad avere una destinazione. La Fonte della Giovinezza, ecco qual era la meta. Barbossa aveva una nave, ma non una rotta. Jack aveva una rotta, ma non una nave, solamente una piccola e scassata scialuppa con la quale stava per solcare quei profondi e tremendi mari dei Caraibi.

***

Trascorse una settimana solcando quelle onde blu, quando, in quello che pareva un orizzonte ma in realtà si trattava di una piccola isola  di forma allungata, la vide, così fiera e maestosa come non l’aveva mai vista, la sua Perla Nera, la sua imponente nave pirata. Cominciò a remare più forte e in un baleno arrivò a riva. Non perse tempo a cercare la sua ciurma e quel pirata che per la seconda volta l’aveva ammutinato, ma salì subito a bordo del veliero. Trovò una bottiglia di rum vuota per terra e alcuni cannoni slacciati dalla loro postazione. Scese nella stiva e aprì una bottiglia di rum. Ora sì che era felice! Salì di nuovo alla luce del sole, spiegò le vele e si pose al timone. Era pronta. La sua meravigliosa nave era preparata a solcare di nuovo quei meravigliosi e spietati mari.

***

- Capitano, la nave è occupata!!! – disse una voce proveniente dalla spiaggia. Barbossa accorse immediatamente a vedere. Non poteva credere ai suoi occhi. Jack stava al timone della Perla, si stava preparando a partire.

- Sparrooooooooow! – si lesse la rabbia negli occhi di Barbossa – fermati, lascia la mia nave subito!

- Ma io non sto affatto toccando la tua nave, sto pilotando la mia. – replicò Jack. Barbossa cercò di calmarsi e di riuscire a convincere Sparrow a scendere a un compromesso.

- Puoi stare al timone della Perla per un’intera settimana, se farai salire me e la mia ciurma a bordo.

- Posso far salire te e la mia di ciurma vorrai dire. – lo corresse Jack.

- Dannazione, come vuoi Sparrow, basta che non ci lasci qui.

- Perché no? Voi avete fatto lo stesso con me. – Barbossa stava perdendo la pazienza, ma si trattenne.

– Ti lascio al timone per un mese, sei contento ora? – Jack imperterrito continuò con tono sprizzante a dire ciò che pensava.

- Perché diavolo dovresti lasciarmi al timone per un solo mese? Sono io il capitano, al timone ci resto quanto mi pare. – Barbossa sentiva il sangue bollire, ma si trattenne ancora una volta.

- Ti lascio il timone quanto vuoi, ma facci salire!!! – Barbossa lo stava supplicando.

Jack in fin dei conti aveva bisogno di una ciurma, così cedette alle preghiere dell’rivale.

 

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Capitolo 2
*** Rotte ***


Jack era al timone della sua Perla, quando Barbossa gli si avvicinò:

Jack era al timone della sua Perla, quando Barbossa gli si avvicinò:

- Qual è la rotta, Jack? –

- Capitano, signor Barbossa – Hector stava friggendo dalla rabbia. Lui, chiamare CAPITANO Jack Sparrow? Questo era davvero troppo.

- JACK! Non farmi arrabbiare, da quando sei diventato così permaloso?

- Permaloso io? Sei tu che non vuoi accettare per una volta di non essere tu il capitano.

- Questa è la mai nave! – replicò Barbossa che, sembrerà impossibile, stava quasi per mettersi a piangere.

- Barbossa, - lo zittì Jack – la rotta è alla Fonte della Giovinezza. Qualcosa in contrario?

- No Jack, ma come pensi che arriveremo ad essa senza un minimo di orientamento?

- Caro Hector, io sono Capitan Jack Sparrow, possiedo una bussola che punta verso ciò che voglio e le carte nautiche. Che cosa vuoi di più? –

Barbossa si ammutolì e tornò sotto coperta a bere un po’ di rum. In fondo non c’era da darsi a male: Jack stava andando dove voleva andare lui e con la bussola e le carte nautiche sarebbero arrivati prima del previsto.

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Capitolo 3
*** rum finito!!!! ***


La fonte della giovinezza era ormai vicina, se la sentiva

La fonte della giovinezza era ormai vicina, se la sentiva. Jack non stava più nella pelle. Già lo sentiva il suono del suo nome risuonare nell’aria come un tintinnio nel silenzio: Jack Sparrow, l’eterno capitano. Eh sì, il suo nome sarebbe diventato una leggenda, un suono terrorizzante ma allo stesso tempo gratificante. Jack si sentiva davvero al settimo cielo.

- Jack!!!!!!! Dove diavolo sei finito per l’amor del cielo – i sogni del futuro eterno capitano furono improvvisamente interrotti dall’arrivo di Barbossa.

- Che c’è? Stavo riposando. Ti sembra questo il modo di rivolgersi al tuo capitano? – lo rimproverò Jack sottolineando la parola “capitano”.

- Scusatemi capitano, non ero intenzionato. Ero venuto solamente per dirvi che sarebbe opportuno fermarsi a Tortuga o a Port Royal per far rifornimento di rum. – Barbossa cercò di mantenere un tono calmo e di non dar a vedere la sua rabbia nei confronti del suo “capitano”.

- Allora che si faccia rotta verso Port Royal, ma solo per un breve rifornimento di immancabile e prezioso rum. – Era ovvio che Jack non avrebbe proseguito il viaggio senza almeno avere a bordo qualche barile di rum, così decise di acconsentire al volere della ciurma.

 

 

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Capitolo 4
*** Tortuga, Will ed Elizabeth ***


Erano appena arrivati a Tortuga

Erano appena arrivati a Tortuga. La nebbia fitta copriva il cielo stellato della notte. Jack entrò nella solita taverna dove trovava sempre alcune donne che gli davano uno schiaffo, a volte meritato, a volte no. Andò al banco e ordinò un bicchiere di rum.

 - Niente è più gratificante del rum, vero Jack? – una voce familiare gli risuonò nell’orecchio sinistro.

- Niente, è più buono, vorrai dire; - rispose Jack con aria incerta. Quella voce l’aveva già sentita, ma non sapeva dove.

 - Jack, lo sai chi sono, vero? – Quella voce cominciava ad avere un aspetto molto curioso. Jack si voltò di scatto, desiderava sapere l’identità dell’uomo che conosceva il suo nome.

 - Will Turner – Era allibito, erano dieci anni che non lo vedeva, che non aveva sue notizie. Da quando era diventato capitano dell’Olandese Volante non l’aveva più sentito.

- Bravo Jack, vedo che ti ricordi il mio nome –

- Certo che lo ricordo. Dov’è la tua mogliettina, Elizabeth?

- Qui – una figura femminile, con i capelli lunghi, color del grano, apparve dalla penombra del locale.

- Marito e moglie in una città di pirati come questa. Perché? – chiese Jack con aria complice.

- Ti stavamo cercando – disse Elizabeth lasciando a intendere che avevano bisogno di lui.

- Perché? – domandò Jack sempre più curioso

- Port Royal, c’è un problema lì – si affrettò a dire Will.

- E perché dovrebbe importarmene? – rispose Jack.

- Perché abbiamo bisogno del tuo aiuto – ribatté prontamente Elizabeth.

- Aiuto? – questa volta fu Barbossa ad intervenire.

- Barbossa! – esclamarono in coro Will ed Elizabeth.

- Hanno rapito nostro figlio – disse Will.

- Avete un figlio? – domandò Jack, ma poi si rese conto che era una domanda inutile, il vero problema era un altro.

- Chi l’ha rapito? – chiese Barbossa

- Un pirata, che sono sicura voi conosciate: Murrot. – Jack e Barbossa rabbrividirono e abbassarono lo sguardo. Murrot un tempo stava alle calcagna della Perla, la voleva fare sua.

- Vuole la Perla Nera, o ucciderà nostro figlio. – la voce di Elizabeth si fece all’improvviso esitante.

- Jack, Barbossa, vi prego, aiutateci!!!

- Partiremo domani mattina, quando ci saremo riforniti di rum e di provviste.

- Grazie Jack!!! – i due giovani erano entusiasti. Un’altra avventura sui Caraibi, a bordo della Perla e con Jack Sparrow. Forse c’era ancora una speranza.  

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