Falò

di GgPoulain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Identità segreta ***
Capitolo 2: *** Ritrovo e accordo ***
Capitolo 3: *** Racconti discordanti ***
Capitolo 4: *** Movimento ***
Capitolo 5: *** I Sigilli ***



Capitolo 1
*** Identità segreta ***


Falò n 1
Identità segreta

Era un’ uggiosa giornata di settembre.
Nei boschi del paese della nebbia regnava il silenzio.
Tra gli alberi si muovevano veloci quattro figure.
Un team. Il team Hebi.

Era difficile stabilire da quanto tempo fossero in cammino.
Avrebbe potuto trattarsi di un' ora quanto di quattro o di dieci.
Non era un dato di rilevante importanza: entro due giorni sarebbero arrivati a destinazione, e forse quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio insieme. Tanto valeva gustarsi la quiete prima della battaglia.
" Si può sapere perchè abbiamo preso questa strada? Avremmo potuto accorciare dal valico..."
Un ragazzo alto, dai capelli color bronzo stava riflettendo invece sulla strada che avevano imboccato cinque minuti prima: Juugo di solito odiava le deviazioni.
" Non credo sarebbe stata una buona idea" E solitamente Suigetsu aveva sempre da ribattere, qualunque cosa gli si dicesse.
" Certo che no..." Molto raramente c’ era anche l’ intervento di Karin, la quale non parlava quasi mai con Juugo.
Infine l' Uchiha, prevedendo lo scoppiare di un nuovo battibecco come quello avvenuto la stessa mattina, si girò senza scomporsi verso di loro e disse:
" Arriveremo al massimo tra due giorni. Vedete di non litigare, in queste ultime ore".
" Certo, Sasuke"
Il ragazzo dai capelli corvini pensò che avere una ragazza in squadra fosse davvero una seccatura. Era davvero una fortuna che i capelli color confetto fossero una rarità tra i comuni esseri mortali.

" Ci siamo persi"
Il capo del team lo annunciò quasi come fosse la cosa più logica del mondo, ma in realtà sapeva che i suoi compagni non avrebbero ben incassato questo colpo imprevisto: la loro corsa si sarebbe rallentata di almeno tre giorni.
Sasuke era estremamente irritato per la piega che stavano prendendo le cose; se erano veramente stati ingannati da un' illusione, cioè significava che stavano perdendo colpi. Era davvero strano: lui era praticamente immune dalle arti illusorie. Avrebbe dovuto comunque stare più attento, poichè non aveva la minima intenzione di lasciarsi sfuggire questa occasione.
" Come? Ci siamo persi? " Juugo sembrava sull' orlo di una crisi di nervi;sarebbe stato meglio fermarlo, prima che iniziasse a dare numeri.
" Non preoccuparti, il nostro programma è slittato di un giorno, niente di più".
Sasuke sapeva benissimo che la verità andava trattata con prudenza.
Era una delle sue massime preferite.

All' improvviso il moro vide una massa di capelli color rosso sanguigno che gli veniva incontro, mentre gli altri facevano una sosta.
" Sasuke?"
Karin lo guardava da dietro i suoi spessi occhiali. Non ho mai capito perchè li porti.
" Che c'è?"
" Stiamo andando nel Paese del Suono perchè là si trova attualmente tuo fratello, vero?"
Sasuke si concentrò al massimo sui suoi occhiali. Sono così brutti, ma addosso a lei stanno bene.
" Se falliremo, questo sarà stato il nostro ultimo cammino insieme"
Anche se riusciremo nel nostro intento. Meglio concentrarsi su altro... La sua fronte, per esempio. Una fronte... Perchè mi ricorda qualcosa di insidioso?
" Vai a riposare"
Fu l' unica cosa che riuscì a risponderle.
Si era ricordato in un lampo a che cosa avevo associato la fronte. Fronte spaziosa.
Karin era molto diversa da Sakura. Persino nella fronte.

Dopo un’ altra ora di cammino, il senso dell' orientamento di Sasuke pareva andato perduto in quella densa foschia che li avvolgeva. Qualcosa non andava . Non si era mai sentito così spiazzato...
" Sono davvero stanco" Suigetsu pareva addirittura più lamentoso del solito, in quella situazione, e questo non aiutava minimamente il capo dell’ Hebi a rilassarsi.
“ E credi che con questa tua informazione tu possa giovarci in qualche modo?”
“ E stai zitta una buona volta!”
“ Ragazzi sono nervoso non vi conviene...”
Karin si zittì immediatamente: non aveva la minima intenzione di discutere con Juugo.
“ Ci stiamo avvicinando ad un villaggio. Vi conviene tenervi pronti” annunciò Sasuke, già scocciato da tutte quelle fandonie.

“ Cos’è quella?”
Karin, Juugo e Sasuke alzarono lo sguardo su un dojo antico a pochi metri da loro; con tutta quella nebbia non erano riusciti ad individuarlo prima.
“ Un dojo... Che strano” commentò Karin.
Suigetsu sgranò gli occhi: “ Ehi, non vorrei sbagliarmi, ma vedo qualcuno seduto su una roccia laggiù”.
‘ Non ho altra scelta... Anche se questa decisione mi irrita molto, non mi resta che chiedere informazioni a questa donna ’ pensò un Sasuke alquanto contrariato.
Il moro con al seguito il team dei Serpenti si avvicinò alla figura sconosciuta: indossava un kimono bianco con delle righe rosse, i sandali tipici del Paese dell’ Acqua ed i setosi capelli neri raccolti in uno chignon.
 “ Che hai intenzione di fare?” domandò Suigetsu.
“ Chiedo informazioni” rispose scocciato Sasuke.
“ Ah! Certo” disse Suigetsu mentre si passava una mano dietro la nuca.

Giunti davanti alla figura poggiata aggraziatamente sul masso all’ entrata del dojo, Sasuke fece un sospiro e si preparò a domandare le desiderate informazioni.
“ Mi scusi signora”
A quelle parole il volto della donna si sollevò dal libro che teneva in mano.
Si erano sbagliati: quella non era una donna. Era una ragazzina, e poteva avere al massimo la loro stessa età.

Una Geisha.

Quella li guardò con espressione interrogativa, non pronunciando verbo.
Al che Sasuke continuò: “ Sarebbe in grado di indicarci la strada per raggiungere il prima possibile i confini con la Terra del Suono?”.
Dopo qualche momento di smarrimento, sul volto della ragazza apparve un affabile sorriso.
“ Ma certamente” rispose. Aveva una voce davvero strana: non era limpida e cristallina, bensì un po’ roca, come grattata su una superficie ruvida. “ Proseguite sempre per questa lunga strada principale; quando davanti a voi ci sarà un ponte, girate alla vostra destra. Quindi troverete le quattro strade principali del paese: prendete quella numerata come seconda e giungerete ai confini. Un consiglio: cercate di uscire il più prima possibile da questa nera foresta!”
Dopo aver detto questo la ragazza rise, mentre continuava a guardarli con aria gentile.
“ Grazie, ci siete stata davvero di aiuto”.

A questo punto Sasuke guardò Suigetsu. Entrambi sapevano bene quel che andava fatto: il loro passaggio sarebbe dovuto passare inosservato... Quella ragazzina andava uccisa.
Suigetsu allungò la mano dietro la schiena per afferrare il suo lungo spadone, ma fu bloccato da uno shuriken lanciato a lunga gittata.

Non era stato certo l’ unico ad esser preso di mira: altre armi bianche erano state indirizzate ai suoi compagni di squadra ed a quella innocente ragazza dalla voce strana.
Come era da prevedere, i quattro bloccarono gli shuriken, mentre pensavano già a rimettersi in marcia: la sorte di quella geisha era già decisa.

Tuttavia si bloccarono quando non udirono nessun tonfo alle loro spalle.
Nessun rumore provocato da un cadavere caduto per terra, nessuno schizzo di sangue.
Solo un grande silenzio.
Al che si girarono e rimasero stupefatti.

L’ espressione della ragazzina era cambiata in modo così repentino da far quasi credere che quella che avevano davanti non fosse la gentile e composta geisha di prima.
Aveva ora un viso sormontato da una pura assenza di emozioni, mentre attraverso i lembi del kimono stracciato si intravedevano i porta shuriken ed una retina da ninja.

Un ninja.

L’ assalitore era nascosto tra le fronde degli alti alberi che componevano la fitta foresta della nebbia: aveva il volto nascosto da bende e sembrava avere tutta l’ intenzione di far fuori la ragazzina il prima possibile.
Tuttavia si dileguò nell’ aleggiante foschia, ben essendo cosciente che la sua posizione fosse alquanto svantaggiosa.

Dopo che l’ attacco fu cessato, la postura della ragazza abbandonò la posa di difesa facendosi più eretta.

“ Dannato... La copertura è saltata”

Si girò verso il quartetto dei Serpenti: l’ espressione innocente era scomparsa, e da sotto il kimono, ora perfettamente visibile, si riusciva a scorgere una divisa da ninja.
“ Mi dispiace, ma ora che avete scoperto la mia identità non ho altra scelta...”
Si accucciò in posizione di attacco, mentre sussurrava: “ Dovrò uccidervi”.

La sorpresa fu tanta e tale da non concedere i giusti riflessi a Suigetsu e Karin, i quali furono colpiti da degli spiedi che li fecero crollare al suolo; Sasuke e Juugo riuscirono invece a mantenere la concentrazione, pur rimanendo spiazzati di fronte a quella improvvisa mutazione.

Dopo aver fatto ciò, la ragazza prese una maschera da animale e la indossò: sparì tra la densa nebbia che li circondava.

Un Ambu.

Che motivo avrebbe avuto quella ragazza di scomparire così all’ improvviso? Perchè quella copertura e quel comportamento così insolito?
Tutto era accaduto così in fretta... Troppo in fretta. L’ Uchiha aveva l’ impressione di aver vissuto in una pura illusione, negli ultimi giorni; tutto gli sembrava troppo confuso, addirittura surreale.

Sasuke raccolse i due compagni da terra, e con un cenno del capo intimò a Juugo di seguirlo.



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ECCOMI RITORNATA!

Vi stavo mancando?
Ecco qui la mia prima long-fic! Sinceramente non so se piacerà, dato che sarà veramente un po’ strana... A dir poco insolita! Per il momento ho solo una vaga idea su cosa scrivere, ma prima o poi finirò questa storia dal sapore agrodolce! XD

In qualche modo questo primo capitolo mi sembra un collage di flash, ma in definitiva era questa l’ impressione che volevo rendere. All’ inizio sarà tutto un po’ confuso, e vi posso assicurare che gli intrighi saranno molti. Tuttavia  penso che, alla fine, non sarà un vero disastro XD!

Ora arriva il vero punto dolente: i miei aggiornamenti. Non so proprio dirvi se saranno sporadici oppure regolari. Davvero, sono seriamente in crisi per tutti questi dannatissimi impegni che mi divorano!

Ah, un’ ultima cosa: gli avvenimenti raccontati non tengono praticamente conto di quanto è avvenuto nella serie Shippuden. Ad esempio, Orochimaru è stato ucciso, ma Sasori è ancora vivo. Fra l’ altro, io ho visto le puntate della nuova serie fino alla numero 39, perciò veramente non so come possa essere realmente il carattere dell’ Hebi ecc...
Quindi non vi sorprendete se alcuni personaggi saranno un po’ OOC, oppure se la trama non seguirà il corso degli eventi prestabilito ^O^ Anche perchè è in prevalenza concentrata sul giovane Uchiha.

Ci vediamo al prossimo capitolo! Gg-chan

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Capitolo 2
*** Ritrovo e accordo ***


Efp
Ritrovo e accordo


Il fuoco era acceso da parecchie ore: i corpi dei due compagni svenuti giacevano vicino alla legna ardente.
Juugo e Sasuke erano accovacciati sul terreno, intenti ad osservare le ferite dei due ragazzi: solo tre ore prima si erano messi in marcia dopo essere stati minacciati da quella strana ragazzina.
“ Secondo te chi era?”
Sasuke aggrottò le sopracciglia, analizzando col pensiero il breve incontro: le conclusioni più lampanti erano due.
In primo luogo, appariva chiaro che la ragazza fosse una kunoichi, e pareva inoltre essere un’ ANBU; si poteva poi dedurre che, essendosi travestita da Geisha, avesse voluto nascondere qualcosa a qualcuno, assumendo una posizione molto misteriosa.
Ma allora perchè aveva dichiarato di doverli fare fuori? E soprattutto perchè poi si era dileguata senza portare a termine il suo compito?
“ Penso che non sia un vero ANBU” rispose cupamente, mentre continuava a fissare le vermiglie fiammelle.
Juugo lo guardò sorpreso: i suoi capelli color arancio facevano un contrasto spettacolare con la luce rossastra del fuoco.
“ O almeno non più. Probabilmente ha agito così perchè voleva nasconderci qualcosa... Cercava di depistarci con supposizioni errate. E forse ci vuole attirare a se”
Il più grande si alzò lentamente, scuotendo il terriccio umido dai suoi spessi pantaloni.
“ Che cosa pensi di fare al riguardo?”
Sasuke levò lo sguardo su di lui.
“ In questo momento il nostro principale obbiettivo è entrare nel paese del suono.
Tuttavia , se incontrassimo di nuovo quella ragazzina, credo che avrò la necessita di indagare su una cosa... E se lo riterrò opportuno la seguirò”.
Juugo lo guardò ancora una volta con sguardo interrogativo: “ Seguirla? E perchè mai?”
“ Non posso darti una risposta ora. Posso solo dirti che sì, desidero rincontrarla”.

Karin aprì lentamente gli occhi dopo aver trascorso un’ intera nottata stesa scomodamente sull’ erba bagnata del campo in cui avevano sostato.
“ B... Buongiorno?”
La ragazza si era fermata a guardare Suigetsu, che dormiva beatamente accanto a lei; era strano, lo spadaccino si svegliava sempre prima di tutti gli altri.
“ Sasuke?”
Chiamò il ragazzo, che era intento a preparare le borse qualche metro più in là.
Lui girò la testa verso Karin, la quale gli chiese: “ Che sta succedendo?”
“ Sta succedendo che voi due siete stati davvero due sprovveduti”
Juugo la squadrava con un’ aria di rimprovero, mentre la ragazza era intenta a confabulare tra se e se, troppo intimorita per rilanciare una sprezzante battutina verso l’ alto uomo.
Sasuke prese a parlare: “ Visto che ora siete svegli, partiremo subito alla ricerca del tragitto da seguire per arrivare alla nostra destinazione. In marcia”.
Karin sbuffò: non si era ancora svegliata che già le toccava ripartire! Con un gesto irritato della testa dette uno strattone a Suigetsu, il quale si destò con un’ espressione spaventata.
“ Hei! Brutta pezza di merda, mi hai fatto spaventare!”
“ Se volevi morire in questo squallido spiazzo di terra non bastava che chiedere!”
La consueta litigata mattutina aveva avuto inizio.

Avevano finalmente ritrovato il percorso che cercavano da due giorni: dalla mattina fino al primo pomeriggio non avevano fatto altro che camminare senza rendersi conto dello scorrere del tempo, poichè il sole era solo una macchia indistinta filtrata degli spessi banchi di nebbia.
Il quartetto non sapeva come ammazzare il tempo,e Karin e Suigetsu non riuscivano nemmeno a prendersi in giro. Una strana atmosfera li circondava silenziosamente, sorvolandoli in una nube di ambiguità.
A spezzare quella monotona marcia fu un sibilo di shuriken lanciato in loro direzione.
“ Dannazione, un’ altra volta!”
Suigetsu, che non era stato messo al corrente di nulla, scatto in posizione di attacco, pronto a colpire con la sua lunga spada, la pelle che si tramutava in una sostanza simile all’ acqua.
Tuttavia, Sasuke alzò la mano in segno di blocco ed enunciò: “ Avanti, fatti vedere”.
Dall’ ombra della vegetazione avanzò cauta la figura con indosso la maschera di un ANBU: la ragazzina venne fuori con passo acquattato e si fermò ad una ventina di metri da loro.
Non portava più il suo travestimento da Geisha, bensì una tipica uniforme ninja della nebbia, completa di cappello in paglia.
“ Sono venuta per terminare il mio lavoro. Ora devo uccidervi, anche se sono molto spiacente della situazione venutasi a creare”.
La voce ovattata proveniente da dentro la maschera non assomigliava a quella roca che avevano sentito giorni prima; l’ intonazione era invece indifferente e piatta proprio come allora.
Sasuke si pronunciò con estrema calma.
 “ Vi dovete ritenere abbastanza fortunata. Dovete sapere che mi sono trattenuto dall’ uccidervi all’ istante solo perchè sono molto curioso”.
“ Molto curioso di cosa?” rispose lei, con una vaga nota di sospetto.
“ Di sapere il perchè voi ci vogliate depistare. Chi siete in realtà?”.
Passarono alcuni minuti: l’ atmosfera si era fatta inviolabile, e la tensione aveva assunto una pesantezza palpabile. Ma poi, all’ improvviso, una forte risata riempì l’ aria, li circondò interamente stordendoli di fronte ad un tale repentino cambio di umore.
“ Hei, Eikou, vieni fuori!” gridò lei in direzione delle piante che aveva alle spalle.
In un balzo una figura comparì davanti alla ragazza sconosciuta. Era il ricercato in cui si erano già imbattuti.
 “ A quanto pare ci hanno scoperti... Proprio ciò che desideravo da voi, piccolini”.
La ragazzina si voltò a guardarli.
“ Hei!” Karin le puntò l’ indice contro. “ Come ti permetti di chiamarmi piccola, bamboccia??”
“ Fa silenzio, Karin” Sasuke la mise a tacere con poche parole, ben sapendo che sarebbe stato sufficiente.
“ Deduco che dovrei parlare con te, vero?” si rivolse la ragazza a Sasuke, mentre si avvicinava impercettibilmente.
“ Sì, esattamente. Lasciamo fuori gli altri”.
“ Bene... Prima di tutto mi presento. O meglio, ci presentiamo. Noi siamo Eikou ed Eimi, due ninja del villaggio della nebbia, e vi stavamo cercando.”
“ Perchè?” fu la semplice controbattuta di Sasuke.
“ Perchè vaghiamo alla ricerca di alleati. Alleati molto capaci e deduttivi, intelligenti e forti, dei veri geni, insomma”.
“ A che vi servirebbe tutto questo aiuto?”
“ Abbiamo un lavoretto da sbrigare... Niente di che, ma ci servono più elementi. Il luogo di azione è troppo esteso, ed in due sarebbe davvero troppo scomodo agire in due.”
“ Che cosa ti fa pensare che accetteremo la vostra proposta? Non mi pare abbiate qualcosa da darci in cambio, nè tanto meno sembra che abbiate intenzione di rivelarci il vostro obiettivo” rispose Sasuke, la faccia tramutata in una maschera priva di emozioni.
“ Bhe, semplicemente perchè altrimenti vi faremo fuori”.
“ Ahahahah!” la risata di Karin echeggiò potente nella radura. “ Ma non farmi ridere!”
“ Silenzio” avvertì per la seconda volta Sasuke. “ Effettivamente essendoti rivelata un falso ANBU devo dedurre che tu sia un ricercato di livello S... D’ accordo, accetto”.
I tre compagni di Sasuke lo guardarono sbigottiti: non conoscendolo, l’ allievo di Orochimaru avrebbe potuto apparentemente accettare la proposta per paura. Ma il team Hebi sapeva benissimo che Sasuke non era certo tipo da tirarsi indietro in quelle situazioni.
“ Hei... Aspetta”
Ecco difatti che Sasuke compì un gesto inaspettato: con una velocissima mossa, il ragazzo lanciò degli shuriken verso la strana tipetta chiamata Eimi. Nascosta dalla sua maschera, ella si preparò a ricevere le armi che l’ avrebbero colpita se lei non fosse scomparsa nel nulla; al suo posto ora v’ era una folta macchia di vegetazione. Gli shuriken si conficcarono nella corteccia degli alberi, dopodichè vi fu il silenzio.
Ad un tratto Sasuke udì una voce dietro di lui.
“ Bel colpo, ma non è bastato”.
“ A me sì... Bene. Siamo vostri alleati”.
Il moro si girò e si ritrovò davanti Eimi, che si tolse la maschera appendendola alla cintura.
“ Ok. Allora andiamo. Le presentazioni le faremo più tardi”.

* Eimi *
“ Basta! Sono stanca!”
Possibile che quella specie di ravanello ambulante non la finisse mai di sbraitare per qualsiasi cosa? Non aveva fatto che lamentarsi durante tutto il tragitto compiuto.
Meglio fermarsi per la notte... Più rallentiamo l’ Uchiha meglio sarà.
“ Va bene” disse Eimi, bloccandosi improvvisamente. “ Visto che sei così stanca ci fermeremo qua e ci prepareremo a passare una lunga e tranquillissima nottata. Così va bene?”
Karin la guardò sprezzante, e senza dire una parola si avviò verso la parte opposta dell’ ennesima radura in cui si erano fermati in quegli ultimi giorni.
“ Comincio a stufarmi di questo nostro continuo accamparci e levare le tende”
Suigetsu si beccò una occhiata torva dal nuovo compagno chiamato Eikou.
“ Ehm... Che mangiamo stasera?”

Quando fu scesa la sera, tutti quanti si avvicinarono al fuoco per cucinare qualcosa.
Il mezzo pesce aveva tutta l’ aria di voler fare quattro chiacchiere con il suo capo, ma egli si sedette davanti alle fiamme preparandosi qualcosa da mettere sotto i denti.
Poco dopo gli raggiunse anche Eimi: l’ uniforme le ricadeva abbastanza larga sui fianchi, mentre il coprifronte del Villaggio della Nebbia, segnato da un profondo graffio orizzontale, era indossato come una fascia che sorreggeva i folti capelli; i sandali erano stati sostituiti con degli stivaletti tipici da shinobi. Non possedeva alcun segno di riconoscimento particolare.
Sasuke alzò lo sguardo verso di lei.
Aveva sbagliato nell’ osservarla, la prima volta: i suoi capelli non erano neri, bensì colorati di un castano forte, una chioma ondulata folta e setosa; sul naso dritto ed un po’ lungo aveva una spruzzatina di lentiggini appena visibili; i suoi occhi erano di un profondo marrone scuro, quasi liquido... Quasi trasparente. Davvero strani.
In effetti quella ragazza era parecchio strana, pensò l’ Uchiha.
Cenarono in silenzio con un po’ di riso; il team dei serpenti guardava con insistenza Sasuke, che invece pensava a godersi beatamente al suo pasto.
Eikou, il compagno di Eimi, stava accanto a lei, scoccandole di volta in volta qualche occhiatina fugace.
“ Bene. Credo sarebbe utile se noi due conoscessimo almeno i vostri nomi. Che ne dite? Io ed Eikou ci siamo già presentati. Ora tocca a voi”.
“ D’ accordo. Il mio nome è Sasuke” disse l’ Uchiha.
“ Io mi chiamo Suigetsu” rispose il ragazzo con i capelli e gli occhi di uno strano colore.
“ Io sono Juugo” disse il più alto dei quattro.
“... Ed il mio nome è Karin, ricordatelo bene!” la informò la ragazza che prima Eimi aveva associato ad un ravanello.
“ Bene. Penso che per il momento possa bastare. Buonanotte”.
Quando i due stavano per alzarsi, inaspettatamente Suigetsu parlò.
“ Spero non ci stiate nascondendo nulla”
Sì pronunciò così, mettendo a nudo un’ aguzza serie di denti, stirando la bocca in un sorriso strafottente; Eikou ed Eimi si voltarono verso di loro.
“ E perchè mai?” rispose Eimi quasi con sufficienza.
“ Hei, impara a risponderci in maniera più adeguata! Non ti hanno insegnato che si rispettano i più grandi?”
La ragazza del Team dei Serpenti non perdeva certo tempo nel risponderle a tono.
La castana si aprì in un sorriso obliquo.
“ Mi dispiace deluderti, ma penso proprio di essere un po’ più grandicella almeno di te.”
Toccò a Karin ridere.
 “ Oh, questa è bella! Per tua informazione io ho ben sedici anni, carissima! Tu a mala pena ne avrai quattordici, anche se già mi sembra troppo!”
“ Un po’ esagerato...” si pronunciò in un sussurro Suigetsu, in procinto di bere del sakè forte.
“ Benissimo, io ne ho ventitre”.
“ Che??” Questa volta era stato Suigetsu a rivolgerle la parola, dopo essersi quasi strozzato con il suo amato liquore.
Sasuke e Juugo si limitarono a guardare la ragazza.
“ Io vado a riposarmi. Dovreste farlo anche voi, domani non mi fermerò per nessun motivo al mondo”.
“ Hei... Aspetta! Dov’ è che stiamo andando?”
Eimi guardò Karin con espressione stanca.
“ Sempre se riusciremo ad arrivarci con te che ti lamenti per ogni minima cosa, stiamo recandoci nel paese della roccia. Buonanotte”.
Così dicendo si defilò nell’ oscurità insieme al compagno, che non aveva parlato per tutta la durata della cena.


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Eccoci al secondo capitolo!
Che ve ne pare? Sinceramente non avevo previsto di aggiornare così presto, ma consideratelo come un regalocchio di Natale, ok?
Dato che ho poco tempo { invasione di parenti in corso } passo i ringraziamenti alla prossima volta! Prometto che mi farò perdonare! AUGURI A TUTTI!


I misteri si infittiscono... Come continuerà la storia?
Alla prossima! Gg-chan


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Capitolo 3
*** Racconti discordanti ***


Falò 3
Racconti discordanti



Ancora una volta il chiarore del fuoco ardente si ritrovò a fare da trincea fra tre facce cineree e un volto dall’ imperturbabile impassibilità.

La mente di Sasuke era intenta a riassettare tutto l’ accaduto degli ultimi giorni in un ben definito piano di prospettive ed idee; d’ altro canto, i suoi compagni fremevano dalla voglia di capirne di più, di scoprire perchè il senno del loro capo l’ avesse abbandonato così precocemente.
Pulendo lentamente il manico della sua katana, Sasuke iniziò finalmente a parlare.
“ Sono certo che vogliate sentirvi dare delle spiegazioni”.
Non ricevendo risposta, il moro proseguì in maniera atona.
“ Il mio vi sarà sembrato sicuramente un comportamento insensato, quantomeno avventato.”
Riponendo lentamente l’ arma bianca sul suolo, Sasuke continuò ininterrotto il suo discorso ben elaborato in precedenza.
“ Ho intenzione di spiegarvi le motivazioni delle mie scelte, a patto che dopo mi diciate con sincerità cosa ne pensiate voi. Siamo d’ accordo?”
Come un sol uomo, tre capi vennero oscillati su e già a mo’ di risposta.
“ Bene”.
Sistemandosi in una posizione più comoda sul terreno, Sasuke incominciò a rivelare tutti i suoi pensieri:
“ Vi sarete certamente accorti che qualche giorno fa, quando ancora eravamo in cerca di mio fratello, tendevamo a perder spesso la cognizione del tempo; il nostro senso dell’ orientamento era pari a zero, e giravamo intorno allo stesso luogo per parecchie volte”
La mente dei tre tornò a quegli strani momenti: decisamente gli erano capitate cose davvero bizzarre.
“ Sicuramente la mia decisione di abbandonare il nostro scopo per allearci a persone pressappoco sconosciute sarebbe da considerare davvero da matti... Tuttavia, esaminando quello che ho scoperto ultimamente, gli avvenimenti prendono una piega davvero interessante”.
I Serpenti pendevano dalla bocca del loro leader, in attesa di scoprire dove volesse arrivare.
“ La squadra a cui ci siamo uniti è formata da due componenti, ma credo proprio che a dirigere tutto il teatrino sia solo la ragazza”
“ Prego, donna. Ancora non posso credere che abbia quell’ età...” interruppe Karin, beccandosi una gomitata da Suigetsu.
“ In effetti sì. Comunque sia... Sono davvero affascinato dall’ idea di scoprire che misteri e segreti nasconda il suo passato”
“ Perchè mai?” Juugo manifestò il suo stupore con un’ inarcamento del sopracciglio destro.
“ Perchè è strettamente legato al mio”.
Ci fu un attimo di silenzio.
Poi Sasuke riprese a parlare.
“ Come vi sarete accorti...”


Nel frattempo, ad una ventina di metri dai Serpenti, due persone erano intente a dialogare all’ interno di una traballante tenda improvvisata.
“ Si staranno sicuramente lambiccando il cervello in questo momento. Vorrei tanto essere là per godermelo”.
“ Dovresti essere più cauta, Eimi. Sasuke deve aver capito qualcosa. Perchè avrebbe dovuto seguirci con così tanta noncuranza?”
“ Perchè vorrebbe scoprire quanto sono brava?”
“ Non credo che ci sia molto su cui scherzare”.
Dentro la costruzione montata in fretta e furia, Eimi sbuffò e mise le mani sui fianchi.
“ Oh, insomma, Eikou... Anche se l’ avesse capito, l’ importante resterebbe il fatto di averlo accanto.
Dopotutto il mio obbiettivo non richiede molto su cui ponderare o programmare. Basterà portarcelo sempre appresso, stargli un po’ col fiato sul collo, niente di più. E se questo non basterà...Tac, un colpo e via. Forse nemmeno se ne accorgerà”.
“ Io continuo a sostenere che abbia capito tutto... E questo conta eccome. Starà architettando un piano per incastrarci”
L’ uomo andò a slacciarsi il coprifonte; i capelli folti caddero sulle spalle, mentre il suo sguardo spesso fisso e penetrante ora indugiava ancora sulla figura che aveva dinnanzi.
“ Senti... Oramai l’ accordo è fatto. Seguiremo il nostro piano. E poi... Contro di me non avrebbero speranze, no?”
Eimi si beccò un’ occhiata gelida da parte di Eikou, e tra i due calò il silenzio; dall’ esterno, invece, proveniva un mormorio sommesso, sussurrato abbastanza piano da non rendere comprensibili le parole.
“ Inoltre, sono stanca. Ora corichiamoci, domani sarà una giornata molto impegnativa...”
Dopo essersi messi sotto i teli stesi per terra, Eikou parlò nuovamente.
“ Eimi?”
Un sospiro. L’ ennesimo, in quella giornata.
“ Sì, Eikou?”
Silenzio.
“ Un’ ultima cosa”
“...”
“ Chi era l’ assassino?”
“ Nessuno. Buonanotte Eikou”.




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Questo aggiornamento non ha bisogno di spegazioni. E' corto, misterioso e vi incasinerà ancora di più le idee.
Compatitemi! E' solo un capitolino di transizione, e serve a fare un po' il quadro generale della situazione. Come si pone un gruppo e come la pensa invece l' altro.
Ho assolutamente bisogno della voglia di scrivere, domani ho compito di Italiano! Ma visti i risultati discreti a scuola, non so come possa risultare la fic ç_______ç
Sob, la mia professoressa di Italiano ha la straordinaria capacità di farmi crollare ogni volta che giudica un mio compito ç_______ç
Su con la vita però! Almeno posso rispondere a qualche commentino ;D

RINGRAZIAMENTI

Kurenai88: Hehehe a quanto vedo tu impazzisci proprio per Suigetsu! Allora ti prometto che gli darò molte scene! Ok? ;D
In questo capitolo è praticamente assente, ma spero che ti sia piaciuto lo stesso!
Ah, un' ultima cosa: Eimi è una ragazza, ma Eikou...XD Mi sono sbellicata dal ridere! Il bello è che tutti l' hanno preso per una donna! XD
Fa niente, non ti preoccupare ^^  Se vuoi, puoi farti perdonare con un commentino ;D Ciaoooo

Magali_Lucienne: Neeeebbiaaaa.... NEEEEEBBIAAAA... Se non mi recensisci anche questo capitolo te ne manderò così tanti a casa che la tua dimora parrà infestata dai Dissennatori! ( PS: ahaha per ora il libro ti devi accontentare di sognarlo XD^^ ) Ok? XD Ciao scemozza bella :)

Secchan: Ave pargola! Ihihih prima di tutto grazie del commento a questa fic, sei troppo gentile! Sono lieta di comunicarti che ti ho aggiunto su MSN, ma purtroppo non ti becco mai ç_____ç Comunque sia, lo stesso appunto che ho fatto a Kurenai88 vale anche per te: Eikou è un ragazzo XD Ahahaha!!
Il tuo commento mi ha fatto ridere ^^ Grazie per avermi regalato un sorriso in un periodo che è stato molto buoi per me!
Al prossimo capitolo!!!


Gg-chan




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Capitolo 4
*** Movimento ***


Falò 4
Movimento



All’ interno di quello scuro ed internato covo era molto difficile stabilire che ora fosse; la cognizione del tempo andava perduta con la minima distrazione. Di solito il luogo era vuoto, poichè le ore trascorse tra quelle pareti spoglie e umide facevano venire un gran freddo ed un doloroso mal di testa. Tuttavia, nell’ ultimo periodo, il covo aveva cominciato ad alimentarsi un po’ più del solito, creando un certo disappunto nei residenti stessi.
Difatti in quella uggiosa giornata, nella sala centrale, degli uomini erano seduti in silenzio, lanciandosi ogni tanto delle occhiate scocciate; a nessuno di loro era mai piaciuto aspettare, e quella era un’ attesa che durava da ben un’ ora.
Ad un tratto un tizio biondo e dall’ aria particolarmente annoiata sbuffò sonoramente.
“Che hai?”
Un altro uomo, dalla pelle di uno strano colore bluastro, si rivolse a colui che aveva richiamato l’ attenzione con la forte emissione d’ aria.
“ Niente. Era per fare qualcosa di diverso”.
L’ altro, digrignando i denti, si mise sul grembo la sua spada ed incominciò a rigirarla, quasi con affetto.
“ Non sopporto quest’ immobilità. Non fa per me” Di nuovo l’ uomo biondo parlò, movendosi ansiosamente sulla sedia: sembrava fosse seduto su una decina di aghi molto appuntiti.
“ Quando esce di lì Itachi?”
A quel punto una figura massiccia prese la parola, rivolgendosi al biondo inquieto.
“ Fa silenzio Deidara. Mi irriti. Neanche a me piace aspettare.”
Deidara si voltò verso l’ enorme marionetta.
“ Ma Sasori-danna... Io qui mi annoio”
“ L’ avevamo capito” intervenne un uomo alto e con la faccia coperta da una maschera e dal collo del cappotto dell’ Akatsuki.
“ Non litigate come scolaretti” avvertì un uomo avvolto da una strana pianta e dipinto di bianco e nero.
Il battibecco tra gli uomini si interruppe a causa di un rumore secco proveniente dal corridoio sinistro: lentamente, una figura uscì dall’ ombra, due occhi rossi ed una lunga coda di capelli neri.
“ Era ora, Itachi-san! Che cosa hai fatto per tutto quel tempo là dentro?”
Il ragazzo dalle profonde occhiaie non rispose e percorse l’ intera stanza fino ad arrivare al centro della camera.
“ Dobbiamo muoverci. Abbiamo ricevuto l’ autorizzazione di attaccare il jinchuuriki Naruto Uzumaki. Al momento si trova nel paese dell’ Acqua. Andiamo”.
Nella stanza si levò un inquieto fruscio di abiti.
“ Ma... Non avrai problemi?”
L’ Uchiha guardò il biondo artista con un’ espressione che voleva sottendere una domanda.
“ Insomma... Col tuo...”
Dopo una manciata di secondi arrivò la risposta del ragazzo.
“ Non dovete preoccuparvi di questo. Ho chi mi toglierà di mezzo ogni seccatura”.
Tutti quanti si alzarono dalle loro sedie, ora più ben disposti a partire.
“ Ah sì?” Deidara si lasciò andare ad uno dei suoi soliti sorrisi provocatori. “ E chi sarebbe?”
Itachi lo guardò a lungo, prima di scomparire nell’ oscurità dei corridoi delle segrete.

* * *

La porta si aprì, squarciando la fitta oscurità che da troppo tempo gravava quella stanza.
Alla luce del giorno divennero visibili i kunai spezzati, la pozza di sangue, i vestiti strappati.
Ed una figura di ragazza, accucciata contro la parete.
Un’ ombra entrò lentamente nella stanza, avvicinandosi ad ella; ben presto questa fuse con altre immagini. Figure di mani grondanti sangue, occhi venati di rosso ed una risata fredda e crudele invasero lo spazio...

“AH!”
Eimi si svegliò di soprassalto; prendendosi la testa fra le mani,cercò di prendere fiato e di calmarsi, tentando di eliminare le immagini che fino a pochi secondi prima le avevano riempito la mente, deturpando i suoi sogni.
“ Eimi! Tutto bene?” Eikou le si era avvicinato spaventato, posandole le mani sulle spalle.
“ Sì, tutto a posto...” la ragazza si mise frettolosamente in piedi, aprendo violentemente il telo della tenda.
“ E’ stato di nuovo quell’ incubo, vero?” Eikou la guardava fisso negli occhi, come a volerle risucchiare la verità dalle pupille dilatate.
“ Che importa? E’ stato solo un sogno, niente di più...”
Eimi si accinse ad uscire dalla tenda, ma l’ uomo continuò a parlare.
“ Non puoi ridurre il passato ad un semplice ricordo, Eimi! Ti devi liberare da queste angosciose memorie! Devi fartene un ragione”
La ragazza si girò verso di lui, infervorata.
“ Eikou, non azzardarti a dirmi cosa devo o non devo fare! La vita è mia, me la gestisco io.”
L’ uomo abbassò lo sguardo, assumendo un’ espressione contrita.
“ Sai meglio di me che la libertà di cui tanto parli non ti è mai stata concessa...”
Quando Eikou alzò lo sguardo, Eimi era scomparsa.

Qualcun’ altro aveva udito la conversazione avvenuta tra Eimi ed Eikou.
Mentre la ragazza usciva come una furia dalla tenda, dirigendosi verso la chiazza nera degli alberi illuminata dalla luna, Sasuke, svegliato dall’ urlo che Eimi aveva lanciato poco prima, la seguì con calma.
Fatti più o meno venti metri, la vide mentre era seduta su un grande masso, intenta a guardare l’ immenso manto stellato.
“ E così soffri di incubi” esordì il ragazzo, fermandosi a circa due metri da Eimi.
“ Quindi, oltre ad essere ficcanaso, sei anche sfrontato”.
Sasuke si avvicinò lentamente alla figura della ragazza, che ora si era leggermente rannicchiata per il gelo di quella notte così fredda.
“ Che cosa sogni?”
Eimi lo guardò con un’ espressione tra il sorpreso e lo scocciato.
“ Molto sfrontato...”
Dopo qualche secondo di silenzio, continuò a parlare.
“ Sai che cosa vuol dire non riuscire a scrollarsi di dosso il passato? Vivere solo all’ insegna di ciò che è avvenuto, e non di ciò che sta avvenendo”.
Le parole della ragazza fecero scaturire molti pensieri nell’ animo di Sasuke. Vivere all’ insegna del passato... Ad un tratto gli affiorarono di nuovo alla mente le considerazioni che aveva fatto su Sakura e Karin il giorno stesso in cui si era imbattuto in Eimi.
“ Sì, capisco” disse lui, soffermandosi a contemplare con lei il cielo buio e le stelle luminose.
“ Ti piacciono le stelle” fece lui ancora una volta, ritornando a guardare il volto cinereo della ragazza.
“ Abbastanza.”
“ Perchè?”
“ Loro possono vivere da sole. Non dipendono da nessuno, e si spengono quando vogliono”.
Il silenzio piombò ancora tra i due ragazzi; poi, all’ improvviso, Eimi balzò giù dal masso e si avviò verso la sua tenda.
“ Farai meglio a dimenticare tutto quello che siamo detti questa notte. Non mi piace che altre persone conoscano i miei pensieri”.
Camminando, Eimi continuò.
“ Fallo, oppure quello che non avrà più opportunità di dormire non sarò io, bensì tu. Buonanotte, ficcanaso”.
E, con un sorriso obliquo, la ragazza entrò nella sua tenda.

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Bwawawawa! Finalmente aggiorno 'sta fiction!
Sono ritornata dopo un luuungo periodo di assenza, ma dovete perdonarmi: il teatro richiede passione ed impegno, ma anche tempo! Ma non vi preoccupate: la performance si terrà il 16 febbraio, quindi da allora pubblicherò molto più spesso!
Per quanto riguarda il capitolo... Lo so ç_ç E' corto... Ma diciamo che si scoprono tante cose ( a parte il fatto che entra in azione l' amata Akatsuki :D ).
Siccome per il capitolo scorso non ho ricevuto recensioni - Luce sai che ti aspetta... -, colgo l' occasione per ringraziare Getcopy della recensione al capitolo uno: grazie mille ^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Ringrazio anche coloro che leggono, e ora mi fiondo sui libri di scuola!
Ciaoo! Gg-chan


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Capitolo 5
*** I Sigilli ***


Falò5
I sigilli

In quella mattina umida, Eimi si ritrovò ancora una volta a saltare da un albero all’ altro, a stretta vicinanza con i quattro Serpenti ed il ben conosciuto Eikou.
Il tempo non la stava aiutando minimamente a rilassarsi, e temeva che la sua espressione fosse palesemente troppo tesa. Erano passati tre giorni da quando aveva stretto alleanza con l’ Hebi, ma qualcosa la metteva in allarme: incominciava ad insospettirsi a causa dello strano comportamento dei compagni di squadra.
Con la mente, ripercorse gli avvenimenti di circa quattro ore prima.

* FLASHBACK *

Quel giorno, tutto sembrava procedere tranquillamente: poco prima Juugo aveva avuto un altro attacco di follia omicida, e Sasuke era  dovuto intervenire per calmarlo, ma oltre  a questo niente sembrava andare storto.
Eimi, che fino a poco tempo prima sospettava che qualcuno avesse intuito cosa stesse realmente succedendo, camminava tranquilla accanto al fedele Eikou; sarebbe stato tutto perfetto  per lei, se solo due certi componenti dell’ Hebi non fossero stati continuamente a punzecchiarsi tra di loro.
“ Io dico che tu hai sicuramente avuto qualche trauma quando eri bambina”.
“ Vuoi iniziare a litigare?”
“ Io? Certo che no. Volevo solo rassicurarti che non c’ è assolutamente niente di strano se un giorno ti accorgerai di essere stupida.”
“ Come ti permetti, schifoso mezzo pesce ambulante?”
“ A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E. D’ altronde, non si spiega in nessun altro modo come prima tu abbia casualmente dimenticato di avvisarmi che stavo per calpestare sterco secco di cane.”
“ Brutto stronzo!”
“ Sisi, devi aver visto Orochimaru nudo”
Suigetsu scoppiò in una risata arrogante, afferrando una delle sue borracce  contenenti acqua e portandosela alla bocca, mentre Karin prendeva a sbraitare contro di lui.
Eimi guardava la scena con incredulità.
“ Non credevo di lavorare con un’ isterica ed un tipo così malizioso come quello lì. Sono sempre così?”
Parlando in questo modo, si era rivolta all’ alto ragazzo che camminava affianco a lei, il quale però si era limitato ad allontanarsi da Eimi, tenendosi a debita distanza dalla ragazza.
Eimi stava per rassegnarsi all’ avere un dialogo di qualsiasi genere con il gruppo, quando all’ improvviso Sasuke, unico membro del gruppo a non aver parlato per niente, si bloccò in mezzo alla strada.
“ Oh, che succede, Sasuke?” chiese Karin, lasciando perdere Suigetsu, il quale ancora se la sghignazzava.
“ C’è un problema” rispose quello, indicando con un cenno della testa un immenso blocco che sbarrava il cammino.
“ Che coso è?” disse di nuovo la ragazza.
“ Non saprei...” rispose il capo del gruppo.
“ Bhe, suppongo che qualcuno dovrà disintegrarlo...” si intromise Suigetsu, assumendo un’ espressione pensosa.
“ Io non posso” rispose lui stesso dopo qualche secondo “ dopo l’ allenamento di ieri, le mie braccia sono fiacchissime”.
“ Io non ho tutta questa forza, non sono mica un bruto come questo qui” fece Karin, mettendosi a guardare la proprie unghia.
Eimi cominciò ad avvertire una strana sensazione di disagio.
“Insomma, qual è il problema? Cambiamo strada, ecco tutto”.
Stava per girarsi, quando una voce la fece fermare.
“ Non possiamo cambiare strada. Questa è l’ unica via attraverso la quale si giunge al Paese della Roccia”.
Eimi si rigirò lentamente.
“ Bhe, non potete fare qualcosa, allora?”
La risposta di Sasuke non si fece attendere: “Juugo non potrebbe fare nulla di troppo faticoso, senza azionare il segno maledetto. Stamattina ha rischiato parecchio, e non posso sottoporlo ad ulteriori sforzi. Io, in quanto suo garante, mi devo mantenere in forze. Non posso permettermi di esaurire energie o chakra”.
Adesso Eimi si era perfettamente resa conto di ciò che la turbava.
“ Insomma state cercando di dirmi che...”
“ Che dovresti essere tu a fare qualcosa. Non vorrai farci credere di non esserne capace. Sai, potremmo iniziare ad insospettirci...”
Mentre guardava i denti aguzzi di Suigetsu scoprirsi in maniera sinistra, la ragazza si rese conto di non avere scelta.
“ D’ accordo” disse “ state fermi”.
Preso un profondo respiro, Eimi si posizionò al centro del cammino.
Con un movimento riluttante si alzò la manica destra, scoprendo così il polso.
“ Che vuoi fare?” chiese incuriosita Karin.
“ Farci arrivare dall’ altra parte della strada” rispose ironicamente l’ altra.
Mentre l’ offesa incrociava le braccia in segno di disappunto, Eimi si concentrò maggiormente: pian piano, sul suo braccio cominciarono ad apparire degli strani segni, che, schiarendosi sempre di più, si rivelarono essere parte di un sigillo.  
“ Uao... E ora?” fece Karin, desiderosa di rifarsi per la frecciata precedente.
Il marchio divenne rosso, simbolo che si era messo in funzione.
Improvvisamente, tutti quanti si trovarono come galleggianti nel vuoto: era una sensazione strana, come se i loro corpi fossero trapassati dagli oggetti solidi ma non subissero alcun danno.
Le immagini sfuggivano confuse, mentre i loro corpi fluttuanti  rimanevano immobili.
Quando Eimi aprì gli occhi, ed il sigillo smise di funzionare, si trovarono tutti dalla parte opposta dalla quale erano partiti.
“ Che è successo? “ domandò una Karin alquanto sbalordita.
“ Niente di che. Procediamo.” rispose Eimi, che aveva dipinta sul volto un’ espressione preoccupata e furiosa al contempo.
“ No! Ferma un po’!” disse Suigetsu, facendosi in avanti con passi cadenzati. “ Che cosa è successo? Voglio dire, come abbiamo fatto ad arrivare sino a qua?”
Digrignando i denti come un cane rabbioso, Eimi rispose: “ Ci ho trasportati dall’ altra parte della strada, ecco cosa è successo! Basta con le domande, va bene?”
“ In verità” intervenne Sasuke con voce pacata “ questa sarebbe una buona occasione per studiare le tecniche che vi appartengono”.
Fu un movimento fulmineo.
Eikou aveva afferrato la spada che portava sempre appesa al fianco destro: con un’ improvvisa rabbia l’ aveva sfoderata, senza fortunatamente puntarla addosso a nessuno.
“ Eikou, ferma!” ordinò Eimi, sempre più nervosa; dai suoi occhi traspariva un qualche timore che veniva messo a freno da un gigantesco autocontrollo.
“ Non capisco tutta questa agitazione, era una semplice proposta” reagì Karin con un’ aria guardinga.
“ Adesso basta” incominciò Eikou. “ Smettetela, cos’è che cercate sul serio?”
“ Basta!” Eimi gridò al suo compagno con una voce che voleva trasmettere rimprovero.
“ Basta” ripetè più lentamente. “ Sembriamo un branco di scolaretti.”
Preso un lungo respiro, continuò a parlare: “ Adesso, se vi calmate tutti quanti, vi spiegherò cosa è successo.”
Una volta calato il silenzio, Eimi si sentì libera di iniziare.
“ Come ben sapete, ogni ninja ha qualche carta particolare da giocare in situazioni critiche. Quello che ho fatto prima non è stato altro che adoperare una delle mie tecniche. Avrete sicuramente riconosciuto il sigillo.”
La ragazza si guardò il braccio destro con un’ espressione strana.
“ Io ho a disposizione una circolazione del chakra molto particolare, forse unica. Nel mio corpo mancano alcune chiusure, ma in compenso ci sono zone di grande raggruppamento di energie. Per questo...”
E così dicendo si scoprì le caviglie e l’ altro braccio.
“ Ho a disposizione ben quattro punti di raduno del chakra che possono essere sfruttati benissimo con dei sigilli appositi, che mi conferiscono particolari poteri”.
Karin sembrava ancora confusa.
“ Sì, ma... Alla fine, come abbiamo fatto ad arrivare fin qua?”
Preso un respiro profondo, Eimi continuò.
“ E infatti. Una di queste mie particolare capacità è quella di creare dei tunnel spazio-temporali nei quali mi posso muovere come voglio. E’ una tecnica molto utile, soprattutto in missioni di spionaggio.”
Eikou respirava pesantemente, e l’ aria pareva rarefatta, con una nebbia che dilagava sempre più.
“ Ora la vostra curiosità è appagata? Possiamo proseguire?”
Sasuke chinò leggermente la testa.
“ Sì, va bene così. Ora proseguiamo”.
Karin e Suigetsu si guardarono in volto, stranamente compiaciuti, e seguirono Sasuke.
L’ ultimo a passare fu Juugo, che per tutto il tempo aveva cercato di intervenire il meno possibile nella faccenda.
Eimi, dato uno sguardo ad Eikou, che nel frattempo pareva ringhiasse, si voltò e seguì il capo dell’ Hebi”.

* FINE FLASHBACK *

“ Tra un po’ ci fermeremo. C’è una città laggiù” fece Sasuke, lacerando la dimensione di sogno in cui era caduta Eimi.
Suigetsu, sogghignante, si rivolse a Karin.
“ Ecco, così finalmente potrai farti visitare da un buon dottore. Dicono che qua ci siano alcune delle più brave equipes mediche del mondo”.
“ Bastardo!”


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Eccomi tornata con il nuovo capitolo!
Che ve ne pare? Io mi sto incuriosendo da sola, giacchè non so nemmeno io che piega prenderà la storia! Ad ogni modo, staremo a vedere.
Mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perchè ho cercato di comporlo nel modo più intrigante possibile.
E come vedete l' ho fatto più lungo dei precedenti! Visto che mantengo le promesse? :)

RINGRAZIAMENTI

Kurenai88: Ma in questo periodo vanno tutti di fretta? Anche io scappo in continuazione da un posto all' altro! Menomale che domani ho la giornata libera e quindi  posso fare ciò che voglio e scrivere quanto più mi piace!
Spero che troverai un po' di tempo per farmi sapere come è andato questo capitolo...
Grazie e alla prossima!

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