Una Foto Vale Più Di 1000 Parole_Prussia x OC

di BonoRomato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luna Park ***
Capitolo 2: *** Ludwig ***
Capitolo 3: *** Alfred ***
Capitolo 4: *** Kiku ***
Capitolo 5: *** Ospedale ***
Capitolo 6: *** Gilbert ***
Capitolo 7: *** Lettera ***
Capitolo 8: *** Happy Ending ***



Capitolo 1
*** Luna Park ***


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-UNA FOTO VALE PIU’ DI MILLE PAROLE-

CAPITOLO 1

-Luna Park-

Dicono che una foto valga più di mille parole, ma vale lo stesso se le tue sono state solo per pochi articoli? E se quelle parole erano le parole esatte di cui si aveva bisogno?

"Solo un altra." Sospirai di sollievo. Mi mancava solo una persona da fotografare.  Scattavo foto di tutte le persone che conoscevo da quando mi ero comprata una macchina fotografica, e avevo mantenuto ogni singola immagine. Mettevo le foto in buste, e poi le riponevo delicatamente dentro la mia scrivania. Nessuno sapeva che tenevo le buste nella scrivania ad eccezione di Ludwig, il mio avvocato. Presi  in mano il telefono e composi il numero di Gilbert.

"Ehi, Lil!" la voce allegra di Gilbo raggiunse il mio telefono.

"Ehi Gil, fai qualcosa oggi?" chiesi speranzosa, ma forse suonando disperata.

"Kesese! Perché, mi stai chiedendo un appuntamento?" Rise lui.

"NO!" Urlai al telefono, ma era troppo tardi. Rideva ancora di più ora. Il mio viso avvampò e arrossii scocciata. "Mi stavo chiedendo se volevi fare qualcosa oggi, ma se non vuoi posso chiedere a qualcun altro."

"Beh, il fantastico me non sta facendo nulla oggi, quindi credo di poter stare con te." Disse. Il mio cuore mancò un battito. Solo il mio migliore amico sapeva che avevo una bella cotta per Gilbert.

"Fantastico! Possiamo fare tutto ciò che desideri. Dove vuoi andare?" chiesi. Lui pensò un momento.

"So dove il fantastico me ti porterà! Sapevi che c'è una fiera questo fine settimana? Sarebbe fantastico, ma non così fantastico come me, ovvio." Disse finalmente. un sorriso mi attraversò il volto.

"Sarebbe mitico! Ok ci vediamo là alle tre, va bene?" dissi, praticamente saltando di gioia. Riuscii a malapena a sentire il suo “va bene“ dal telefono.

~

Eccolo lì, semplicemente appoggiato sulle recinzioni catena. Oh mio Dio! Com’era figo! “Sono qui SOLO per completare la mia collezione“ mi dissi. Lui mi vide e si avvicinò a me sorridendo.

"Ehi, Lisa, sembri accaldata." Mi disse guardandomi. Immediatamente arrossii e girai la testa. "Dovresti  toglierti la giacca. E‘ Agosto e c‘è un caldo da record!!!"

Guardai verso il basso e notai che stavo indossando una giacca quando fuori c‘erano 40 gradi di temperatura. Mi tolsi immediatamente la giacca e sorrisi imbarazzata. Gilbert afferrò la mia mano e praticamente mi trascinò fino all‘ingresso. Gli scattai la foto mentre comprava due biglietti per la corsa.

~

"OH MIO DIO sto per morire!" urlai. Gilbert rise di me, l'idea di andare a 60 piedi da terra non era una mia idea di divertimento. Ma in qualche modo ero finita su un ottovolante con migliaia di giri e che, per di più, andava fin troppo in alto.

"Rilassati, Li, finchè ci sono io qui con te non ti succederà nulla." Disse cercando di calmarmi un po '. Poi la corsa iniziò e, nonostante tutte le attenzioni di Gilbo, andai fuori di testa.

Finito il giro gli scattai altre 3 o 4 foto.

Gilbert si accorse che lo stavo fotografando e mi prese la macchina fotografica, arrossendo. poi si chinò verso di me e mi baciò. In un primo momento rimasi ferma, immobile, poi ricambiai il bacio, quando si udì uno scatto. Mi voltai e mi accorsi che aveva scattato una foto di noi due che ci baciavamo.

~
Dopo la fiera scrissi una nota per Gilbert in auto, e poi riempii la busta con le immagini. Finalmente avevo finito la mia collezione. Stavo tornando a casa quando vidi una luce avvicinarsi a folle velocità verso di me e sentii frenare. Una macchina si schiantò contro la mia

"Cosa sono queste luci lampeggianti e cos‘è questo rumore? Perché sento questo mal di testa? Chi è quell'uomo sopra di me e cosa sta dicendo? Dove mi trovo?" pensai. Mi tolsi la maschera dell’ossigeno e chiesi alla persona più vicina se la busta fosse sicuro. L‘uomo annuii e me la mostrò. Gli sorrisi debolmente e gli chiesi di chiamare il mio avvocato e di consegnargli la busta. Poi svenni.

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Capitolo 2
*** Ludwig ***


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CAPITOLO 2

Il telefono di Ludwig cominciò a suonare alle 2 del mattino. Lo prese e rispose brontolando .

"Ciao Ludwig, mi dispiace di chiamarti così tardi, ma Lisa ha avuto un incidente ed è andata in coma. Prima di svenire ha chiesto di consegnarti una busta. Abbiamo anche una lettera qui in ospedale.“ Disse il medico. La conversazione finì quando Ludwig disse va bene e riattaccò. Stava per avere una giornata difficile.

Quel pomeriggio

Ludwig prese la chiave di riserva sotto lo zerbino della porta di casa. Entrò in cucina e trovò la chiave del cassetto della scrivania di Lisa in cima al frigorifero. Faceva abbastanza schifo a nascondere le cose. All'interno della sua scrivania c'era una scatola di scarpe e sul coperchio c‘era attaccata una lettere indirizzata a lui.
C'era scritto:

“Caro Ludwig,

Se leggi queste parole significa che mi è successo qualcosa di grave e che non potrei più rivederti. Sembra che il mio tempo sia finito, o che io sia diventata una persona tanto terribile che questa lettera ti disgusta. In ogni caso grazie per essere stato un buon avvocato, e amico. In questa scatola da scarpe ci sono lettere per le seguenti persone: Alfred F. Jones, Arthur Kirkland, Antonio Fernandez Carriedo, Kiku Honda, Francis Bonnefoy, Ivan Braginski, Feliciano Vargas, e Gilbert Beilschimdt. Per favore, puoi consegnare loro queste lettere, come mio ultimo (spero di no!) desiderio?
Grazie,

Lisa

Ps. Ho delle foto anche per te :)

C'erano delle immagini di lei, lui, Kiku e Feliciano. Lui era con Kiku,seduto sulla spiaggia, mentre Lisa e Feliciano nuotavano. Un piccolo sorriso apparve sul volto di Ludwig, ma rapidamente scomparve. Doveva consegnare le lettere quel giorno stesso.

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Capitolo 3
*** Alfred ***


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CAPITOLO 3

Ludwig era alla sua penultima casa. Arrivò a casa di Alfred e bussò alla porta. Dopo pochi istanti l‘americano aveva già aperto.

"Ehi Ludwig! Quant‘è che non ci vediamo! Come stai? Vuoi una birra?" chiese Alfred, quasi urlando. Ludwig si limitò a consegnargli la lettera. E Alfred chiese per cos‘era.

«Be ', sembra che Lisa abbia avuto un incidente ed è andata in coma. Come sua ultimo desiderio mi ha chiesto di consegnarti questa lettera. Se vuoi andarla a trovare si trova all‘ospedale St. James. Là ci sono già Arthur, Antonio e Feliciano" Ludwig si voltò e se ne andò lasciando Alfred in uno stato di shock totale.

Alfred tornò in casa aprì la lettera. Caddero delle foto di lui, Lisa e Arthur. Lei e Alfred avevano preso un film da vedere con Arthur. Il film era The Ring 2, e per tutto il tempo Alfred era rimasto attaccato a lei o ad Arthur. Dopo il film loro tre erano andati ad un McDonalds e lì avevano praticamente ficcato un hamburger in gola ad Arthur.

Al ridacchiò al pensiero di Arthur che mangiava l‘hamburger. Poi si accorse che c‘era anche una lettera, la prese e iniziò a leggerla:

“Caro Alfred,

Ricordi quella volta che abbiamo fatto mangiare un hamburger ad Arthur? Beh, nel caso in cui tu te lo sia dimenticato ti ho mandato una copia di una foto di quel momento :). Voglio solo che tu sappia che sei stato uno dei miei migliori amici, sia nel caso che io sia morta, sia nel caso che io abbia semplicemente chiesto a Ludwig di darti questa lettera :P.

Se dovesse finire male, vorrei che tu portassi un soffione ... Tu sai di cosa sto parlando vero? Lo soffi e tutti i petali iniziano a girarti attorno. Voglio che ne soffi uno per me al mio funerale. E grazie di tutto, sei stato il MIO amico e il mio EROE;).

Baci,

Lisa”

Alfred non si rese conto che stava piangendo finché una lacrima scivolò giù dal suo viso e cadde sulla lettera. L‘asciugò rapidamente e si infilò la lettera in tasca. Prese le chiavi della macchina e si diresse al più vicino supermercato.

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Capitolo 4
*** Kiku ***


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CAPITOLO 4

Ludwig arrivò a casa di Kiku e cominciò a pensare a ciò che avrebbe detto a Kiku. Sapeva che Lisa e Kiku erano molto amici. Ne sarebbe rimasto devastato se la notizia gli fosse arrivata troppo duramente. Ludwig doveva scegliere con cura le parole. Scese lentamente dall’auto e bussò alla porta di Kiku. Il giapponese aprì la porta con calma.

"Ciao Kiku. Ho delle brutte notizie." Disse Ludwig. Kiku sembrava un po‘ confuso, quindi Ludwig continuò. «Be ', Lisa, è stata coinvolta in un incidente d'auto. Lei non sta proprio bene. E’ andata in coma e mi ha chiesto di darti questa. Puoi andarla a trovare al St. James" Ludwig gli consegnò la busta. Kiku sembrava davvero sconvolto, così Ludwig si voltò e si diresse verso la sua macchina.

Kiku fissò la busta, e poi lentamente la aprì. E caddero fuori un paio di foto di lei travestita da Nyan-cat e lui vestito da Tacnayn. Stavano facendo finta di combattere e nell‘immagine successiva lei lo stava abbracciando facendo la linguaccia. Kiku vide la lettera e cominciò a leggerla.

“Kiku,

Per favore, non andare fuori di testa. Sappiamo tutti che nessuno vive per sempre, ma o mi è successo qualcosa di grave o ho solo chiesto a Ludwig di darti questa lettera. In entrambi i casi volevo soltanto dirti che è tutto a posto. Andrà tutto bene. Ti prometto che andrà tutto bene, credimi. E io vincerò definitivamente la battaglia, tutti sanno che Tacnyan non vince mai ;).

Comunque volevo solo farti sapere che ho adorato la nostra amicizia. Grazie per essere sempre stato lì per me, e anche per avermi fatto conoscere gli anime. LI ADORO. Se potessi farmi un favore, al mio funerale vorrei che tu metta un po' di fiori di ciliegio giapponese sulla mia bara. Sarebbe fantastico. Grazie di tutto. Sei stato il miglior amico che una persona possa desiderare.

Mi mancherai,

Lisa”

Kiku si sentiva come se stesse per piangere. Lisa era la sua migliore amica. Non era giusto che finisse così. Ma se dei fiori di ciliegio l’avrebbero fatta più felice, allora li avrebbe cercati anche dall‘altro capo del mondo. Prese le chiavi della macchina e si diresse fuori per trovarne un po '.

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Capitolo 5
*** Ospedale ***


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CAPITOLO 5

Ludwig arrivò davanti all‘ospedale, sfuggendo all‘aria calda di metà Agosto. Fece un respiro profondo e scese dalla macchina. Attraversò il parcheggio dell'ospedale ed entrò nel palazzo. In un angolo c‘era una specie di piccola reception con una donna che stava digitando qualcosa al computer. Non appena si accorse della presenza del tedesco si voltò.

"Posso aiutarla?" sorrise.

"Ja, sono l'avvocato di Lisa." Disse Ludwig con il suo solito tono calmo.

"Senta, noi non trattiamo problemi giuridici in questo edificio. Se è necessario chiami questo numero," lei gli porse una carta con sopra un numero telefonico. "Potremmo prenotarle un appuntamento."

"Non sono qui per affari legali, sono qui per prendere qualcosa che la mia cliente mi ha lasciato. Suo nome è Lisa Costa." Rispose immediatamente, e restituì il foglio. Lei lo guardò divertita per un po ', poi iniziò a frugare in un cassetto della scrivania fino a trovare una piccola busta con il suo nome scritto da un medico. Anche il nome di Gilbert Beilschmidt era scritto sulla busta bianca.

 Prese la busta e fece per andarsene, quando sentì l’improvviso bisogno di venire a trovarmi. Dopotutto non era solo il mio avvocato, ma un mio amico.

Ludwig entrò nella stanza di Lisa e si sentì soffocare quando vide quante macchine le erano attaccate. C‘erano più robot che umani, ma accanto alla ragazza su un tavolino c’era un vaso pieno di fiori bellissimi e oggetti di ogni tipo. C‘erano dei girasoli, molto probabilmente da parte di Ivan, fiori di ciliegio, probabilmente da parte di Kiku, un bel soffione, ovviamente di Alfred, Rose Rosse, di Francis, Rose Bianche da Arthur e un bellissimo ciondolo fatto a lucchetto con vicino una chiave da parte di Antonio.

Si sedette sulla sedia accanto alla porta. Ricordava le cose che avevano fatto insieme, come quando erano andati alla SeptemberFest (Festa Della Birra) e lei era così ubriaca che continuava a cercare di entrare in tutte le auto bianche che vedeva pensando che fossero taxi. E quando lo aveva portato al matrimonio di suo fratello e c’erano dei ragazzi che continuavano a chiedergli se fosse un trans o roba del genere. E quando lui e suo fratello l’avevano invitata ad un picnic che si era poi rivelato essere la sua festa di compleanno a sorpresa. Erano sempre stati così vicini, eppure fino a quel momento non aveva mai pensato a Lisa in quel modo, come una migliore amica. Beh, dopo Feliciano, ovvio.

Improvvisamente la porta si spalancò e ....

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Capitolo 6
*** Gilbert ***


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CAPITOLO 6

Poi, improvvisamente, la porta si aprì ed entrò nella stanza un uomo in camice bianco, spaventando a morte Ludwig.

"Oh, mi dispiace. Non pensavo che potesse esserci qualcuno qui." Disse a Ludwig, poi gli tese la mano. "Sono il dottor Johnson, medico di Lisa. Lei deve essere il suo avvocato. La receptionist mi ha parlato di lei."

"Ja, sono venuto qui per prendere una cosa. Stavo per uscire," Ludwig gli strinse la mano: "Piacere di averla conosciuta, signor Johnson."

Ludwig stava per uscire dalla stanza quando il dottore gli disse. "Ho la sensazione che migliorerà. Amava troppo la sua vita per rimanere così per sempre."

Ludwig annuì e lasciò l'ospedale. Erano già le tre del pomeriggio e doveva ancora consegnare l’ultima lettera a suo fratello. Non sapeva quanto Lisa e Gilbert fossero legati, ma la curiosità era molto forte e dovette sedersi sulla busta per resistere alla tentazione di aprirla.

~ Passa il tempo ~

"Gilbert, sono tornato. Ho bisogno di parlarti." Ludwig urlò più forte che poteva. Gilbert scese le scale scivolando sul corrimano.

"Qualunque cosa sia successa non sono stato io." Sorrise, ma lentamente il suo buonumore si spense nel vedere l‘espressione triste di Ludwig. "Fratello?"

"Questo è per te," Ludwig gli consegnò la lettera. "Ho una brutta notizia. Lisa ha avuto un incidente d'auto, ed è andata in coma. Se vuoi possiamo andarla a trovare più tardi."

"Questo non è uno scherzo divertente, Ludwig". Gilbert si accigliò profondamente.

"Vorrei che fosse uno scherzo Gilbert, lo vorrei davvero." Ludwig sospirò, poi Gilbert lo abbracciò e cominciò a piangere affondando il viso nella sua camicia. "Mi dispiace tanto." Ludwig ricambiò l‘abbraccio del fratello che cercò di cacciare indietro le lacrime.

"Io l'amavo, sai?" Disse infine Gilbert, chiudendosi nella sua stanza.

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Capitolo 7
*** Lettera ***


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CAPITOLO 7

Gilbert si buttò nel letto, pensando a Lisa e da quanto tempo si conoscevano. Come si erano conosciuti alla scuola media, quando lui l'aveva salvata da alcuni bulli, e poi a quando il mese successivo si era trasferita e lui si era sentito morire. E a quando, ai tempi del liceo, l'aveva vista al centro commerciale e si erano ritrovati. Erano passati 3 anni da quel giorno e ora si vedevano tutte le settimane.

Gilbert girò sul suo letto e schiacciando la sua lettera. La guardò per un attimo, pensando se fosse meglio aprirla e vedere cosa Lisa aveva scritto. Decise che non ci sarebbe mai stato un momento migliore per farlo e la aprì.

“Caro Gilbert,

Ti ricordi come ci siamo conosciuti? Ti ricordi quel giorno, il più importante della mia vita, in cui per la prima volta ti ho visto mentre mi salvavi? E‘ da quel giorno che ti amo. E quando ci siamo rivisti al centro commerciale degli anni più tardi e non ci siamo più lasciati? Avrei voluto confessartelo prima, ma avevo paura di non essere ricambiata. Così decisi di tenere il segreto e mantenere la nostra amicizia. Ma da quando mi hai baciata alla fiera non riuscivo a smettere di pensare a te. Mi dispiace davvero di non essermi dichiarata prima.

Beh, in ogni caso ho messo nella busta delle foto di noi due insieme. Ho lasciato a tutti delle immagini, in modo che forse un giorno quando le rivedranno, si ricorderanno di me e sorrideranno ricordando i bei momenti passati insieme. Se fosse necessario, come ultimo desiderio, vorrei che mettessi dei fiordalisi sulla mia bara. Sono i miei preferiti!

Mi dispiace,

Lisa

Ps. queste immagini hanno molto significato per me <3”

Gilbert aprì  la busta e vide una foto di lui mentre comprava i biglietti per il gioco, e poi una di lui che saliva sulle montagne russe. L’ultima era quella che lui aveva scattato mentre si stavano baciando. Sorrise tristemente, ricordando quell‘attimo, forse il migliore della sua vita. Guardò verso il suo comodino dove c'era una foto della festa di compleanno di Ludwig. Allungò la mano e afferrò la cornice sostituendo la foto con quella del nostro bacio.

"Fiordalisi eh? Sono i miei preferiti." Sussurrò mentre afferrò le chiavi della macchina.

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Capitolo 8
*** Happy Ending ***


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CAPITOLO 8

- This is my happy ending.. <3 -

“Lisa, Mein Gott! Dannazione, perché non me l‘hai detto prima?" Guardò il corpo immobile, sperando in una reazione. L‘unico movimento fu quello del petto che si alzava e abbassava, mentre respiravo. "Mi sono sentito anch‘io come te! Per tutto il tempo … Se me lo avessi anche solo accennato ti avrei chiesto di uscire da anni." Sospirò.

"Ti sento Gilbert. Dio, come vorrei poter dire qualcosa!" pensai tra me e me. Ero come intrappolata in un corpo addormentato, mentre la mia mente era sveglia, capivo quello che stava accadendo. Tutto quello che potei fare fu ascoltarlo mentre mi diceva queste cose dolci. Credevo di impazzire; ero così impotente da non poter neppure aprire gli occhi.

Dopo un istante la mia canzone preferita si infilò nella mia mente.

Il telefono di Gilbert iniziò a suonare. Suonava da quasi 10 minuti! Gilbert decise di lasciar rispondere la segreteria, quando mi vide muovermi. Sentii che il mio cuore ricominciava a battere regolarmente e aprii gli occhi.

"SPEGNILO!" ringhiai prima che lui potesse dire qualunque cosa. Lui mi guardò stupito e mi svenne improvvisamente addosso. "Odio quella canzone." Dissi ridendo e afferrando il telefono per rispondere al suo posto. Gilbert era pesante e mi sedetti sul bordo del letto, accarezzandogli i capelli.

"Gilbert, sto per andare a trovare Lisa. Vuoi venire?" chiese Ludwig al celulare.

"Awww! Faresti un viaggio solo per me? Com’è dolce da parte tua!" Dissi più allegramente possibile. Sentii un tonfo. "P-pronto?"

"Lisa!" urlò Ludwig, costringendomi a tenere il telefono lontano dall‘orecchio. Scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.

"Sai quant‘è difficile avere la mente sveglia e il corpo non in grado di collaborare?" gli chiesi prima di sbadigliare. "Oh sì ... Gilbert potrebbe essere morto." Risi sistemando Gilbo sul letto.

"Sarò lì in 15 minuti. E non importa se butti il suo corpo fuori dalla finestra o se lo nascondi in uno sgabuzzino, o roba del genere. Scherzò Ludwig.

"Perché dovrei farlo? Ho appena ricevuto una dichiarazione d‘amore che forse potrei anche accettare." Gli dissi sorridendo.

~ ~ ~ PASSA MOLTO TEMPO ~ ~ ~

Aspettavo che mio marito tornasse a casa. Mi nascosi dietro al divano e come sentii la porta scricchiolare e aprirsi saltai addosso a Gilbert.

"Come è andata a lavoro? Bene? Awesome! Vuoi il caffè? Ho fatto del caffè!" Ci sedemmo in cucina e gli portai una bella tazza di caffè fumante.

"Perché sei così eccitata?" Ridacchiò lui.

"Perché un giorno da mamma è sempre emozionante!" Lo guardai mentre sputava il caffè.

"Sei? Sono? Siamo…? Oh Mein Gott!" Mi prese in braccio e mi fece girare.

"Buongiorno Papà!" Lo baciai su una guancia.


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