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di sorellageek
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In fuga ***
Capitolo 2: *** rivelazioni ***



Capitolo 1
*** In fuga ***


CAPITOLO 1

 

 

Il cigolare lento e monotono delle ruote dei carri in transito lo destarono dal suo fragoroso mal di testa. Lambert si toccò la testa quasi a sincerarsi che tutto il frastuono che udiva fosse il prodotto dell'abbondante sbronza della sera precedente. Era riuscito a vendere due schiavi per una bella cifra, tanto che decise di alzarsi dal suo giaciglio umido e maleodorante e di andare al bordello di Nan nan. Sotto l'influsso degli ultimi effetti del vino di Roth, Lambert varcò il massiccio portone della bottega Dei Piccoli Piaceri. Nan nan ,un donnone delle fredde terre di Voldar, stava controllando di sottecchi l'andamento dei suoi affari, Lambert si sedette al tavolo vicino al camino, dove un po' del calore riuscì a scaldare le sue fredda membra, guardò interessato le numerose ragazze sedute in circolo, regali e discinte, come bellissime ancelle in attesa di essere scelte. Il suo sguardo fu però attirato dal fumo che voluttuoso lambiva le fattezze di una giovane delle terra del Ambra, che nel angolo più buio del bordello, stava fumando una pipa d'argento. Lambert ne fu come ipnotizzato, le lunghe gambe, il sinuoso corpo della giovane contenuto nelle ruvide vesti e dagli schinieri di un'armatura,con gioia decise che quello sarebbe stato il suo banchetto. L'avrebbe posseduta con forza, avrebbe domato quegli occhi che parlavano di terre selvagge, caldo e libertà. Già si vedeva a contemplare le nudità di quel corpo, il desiderio già bruciava le viscere. Smanioso si avvicinò alla giovane e con un gesto le indicò le camere sul retro. Sapeva che le ragazze di Nan nan erano costrette ad accoppiarsi con chiunque le voleva, perciò non badò alla bieca occhiata che gettò su di lui la giovane. Lambert descrisse con novizia di particolari le sue prodezze e abilità amatorie. La giovane lo ascoltò impassibile per poi erompere in una sguaiata risata di gola e , soffiandogli il fumo della sua pipa in volto, rispose – in verità non mi state offrendo nulla che io già non abbia e nul altro di cui io senta la necessità!- detto ciò si alzò e si diresse a passo spedito verso il cerchio delle ragazze che distrattamente l'accolsero tra di loro. Lambert si fece paonazzo per la rabbia di esser rifiutato e quasi non credeva al enorme affronto che la puttana di colore le aveva fatto...

Lasciala perdere quella!Tra le mie ragazze ce ne sono di più belle e addomesticate!Ma quella, da quando l'ho presa al mercato degli schiavi della città Imperiale, non fa che causarmi problemi!”

Lambert quasi sobbalza, nel suo accesso d'ira non si è reso conto che Nan gli si è fatta incontro.

Che genere di problemi?Non dovresti tenerla, se quella puttana non vale quello che ci hai speso, dalla a qualcuno che la sappia addomesticare!Son sicuro che una frusta e un po' di buone maniere sapranno insegnarle qual'è il suo posto!”

In effetti ci ho pensato, ma attira molti clienti con quei suoi modi e poi da quando c'è lei le altre sono più tranquille!Adesso prendi Emily o Rose e dimentica questo empasse,ci penserò io a lei più tardi!”

Lambert getta una rapida occhiata alle due sorelle bionde e alla fine si allontana dal salone principale accompagnato dalla piccola Rose.

 

Si guarda intorno, quel escremento d'uomo l'ha irritata. Tutti così convinti del fatto che lei debba essere o debba fare qualcosa che in realtà ne desidera ne vuole. Son passati quarantatré giorni da quando è stata comprata per due dracme da Nan e altri venti da quando è stata per l'ultima volta sul caldo suolo dell'Arena della città Imperiale. Lei è una combattente, lo sa bene, lo è sempre stata. Ha dovuto combattere anche per vedere la luce, quando era piccola, la vecchia Rut l'affascinava sempre col racconto della sua nascita.”Per darti alla luce – diceva Rut- tua madre ha dovuto cavalcare sin dove la Terra incontra il cielo e lì il grande spirito degli Avi ha predetto che la tribù dei Nascar avrebbe continuato a dominare sulle Terre d'Ambra”Ma lei non ha ben capito come il Grande Spirito avesse intenzione di portare la profezia a compimento dato che anziché un maschio è nata lei e a dir la verità dei Nascar ben pochi devono esser sopravvissuti dopo le incursioni degli Imperiali. Ma non si è mai crucciata troppo dei problemi degli Dei. Ora deve trovare il modo di andarsene da quella topaia e soprattutto deve cercare Alyn.

E' notte e piove ancora quando il rumore delle bisbocce al piano di sopra sta via via scemando, un altro incubo l'ha risvegliata o forse dovrebbe dire che la realtà l'ha allontanata ancora una volta da Alyn.

Sempre il solito incubo, tutte le notti ,da sessantatré notti ,la fa risvegliare in un mare di sudore e lacrime.

Sogna Alyn e il loro mondo nascosto, il loro modo segreto di amarsi.

Alyn ha sedici anni ed è la figlia del lanista a cui è stata venduta dagli imperiali dopo che l'hanno strappata dalla sua casa e dalla sua calda terra per portarla nel freddo Nord. Lei è nata per combattere e questo è stato da subito chiaro anche agli imperiali, prima che quei porci la catturassero ne ha uccisi cinque, ma poi il numero ha giocato a suo sfavore. Nella scuola gladiatoria di Varo si è saputa distinguere, il suo coraggio e la sua audacia non erano inferiori a quelli dei gladiatori maschi, tanto che spesso Varo la faceva combattere contro di loro.

Ricorda che era un pomeriggio di tarda estate quando sfiancata da un allenamento particolarmente pesante s'era gettata sotto l'orba ristoratrice di un biancospino, respirava a occhi chiusi il profumo di uno dei pochi momenti di libertà di cui ancora godeva, quando udi una voce cristallina cantare gli antichi canti degli Dei dei boschi, destata dal suo torpore la vide per la prima volta, l'acerbo frutto di quella che presto sarebbe diventata una bellissima donna. Alyn non si accorse di lei e lei la lasciò cantare e di quel canto si inebriò. Da quel giorno cerca Alyn, il suo sguardo,la sua voce, sa che se qualcuno scoprisse il suo interesse per lei sarebbe la morte certa, non tanto perché anche lei è una donna, il bigotto impero si è da tempo tolto di dosso quella patina di ben pensiero, ma per chi è lei... lo scarto della società, l'ultima degli ultimi a cui il solo pensiero di poter concupire la figlia del lanista dovrebbe fargli contorcere le viscere dalla paura.

Basta!- pensa- me ne vado subito!Ora!”.

Lancia uno sguardo fugace alle altre due ragazze che dormono con lei, ma giacciono profondamente addormentate dopo una notte di eccessi, si desta e raccoglie le sue poche cose, poi si ferma un istante per controllare che nessuno l'abbia vista, cerca di far in silenzio e rovista tra la paglia che le fa da giaciglio e ne estrae una spada bastarda. La lama rifulge al chiaro dei pochi lumi della stamberga, si vede che è un oggetto di valore, e i suoi occhi per qualche istante sono catturati da quel bagliore, sente la sete, la sete del sangue e della vendetta, della vittoria e dell'acclamazione.

Ha già ucciso, ma nell'arena uccidere le da la sensazione di essere quasi come un potente Dio e avere il dono della vita o della morte quasi la ubriaca di emozioni contrastanti. Rinfodera la lama e se la cinge in vita, da un ultima occhiata alla stanza a mo di saluto a quelle ragazze che per un breve periodo hanno condiviso la sua vita e a volte il suo letto. Poi si infila nel piccolo pertugio che dovrebbe avere la funzione di finestra, ma è poco più che una porticciola per gatti randagi in cerca di qualche topo. Trattiene imprecazioni e dopo un grande sforzo si lascia cadere su un cumulo di paglia. Le sembra di aver fatto molto rumore, si raggomitola nel silenzio per qualche istante, poi lo vede, lui la sta guardando con gli occhi sbarrati. E' Wolder, il ragazzo muto che Nan usa come garzone, non sa che fare, teme che in qualche modo sventi il suo tentativo di fuga, ma si accorge che il ragazzo ha capito, forse non è così stupido come sembra!

Wol,calmo!Non voglio farti del male!Voglio solo andarmene da questo posto!” il ragazzo la fissa come se stesse pensando a chissà quale piano, una luce si accende sopra le loro teste, Wolder l'afferra per le braccia e la trascina nella stalla, dopo qualche istante la luce si spegne, era Nan che svuotava l'orinatoio prima di coricarsi.

Con fatica Wolder le indica una stanca giovenca e poi fa cenno a se stesso, lei non ha per nulla voglia di portarsi quel ragazzino appresso, ma forse perché anche lui un Nascar oppure per quell'aria un po' sorniona di chi ha già capito tutto dalla vita, lo fa montare dietro di lei poi con uno schiocco di briglia dirige la giumenta verso il sentiero che la porterà alla città Imperiale.

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Capitolo 2
*** rivelazioni ***


Sono tre giorni che piove ininterrottamente, tanti ne sono passati da quando lei e Wolder sono fuggiti dal bordello di Nan nan. Al inizio aveva temuto che la sua fuga, avesse spinto Nan nan a denunciarla e quindi che ora alle loro calcagna ci fosse un'intera truppa di imperiali, ma evidentemente Nan nan aveva pensato che la loro perdita fosse più una liberazione che una fuga. Erano ormai prossimi a raggiungere la strada principale,la via dei commerci. Giunti lì sarebbe stato più facile muoversi, la strada era lastricata, ma dovevano stare attenti, la strada era pattugliata ed erano numerose le carovane di mercanti e banditi. Wolder si era rivelato un prezioso compagno, conosceva bene i sentieri e le scorciatoie e in quei tre giorni avevano evitato di incontrare altre persone, erano addirittura riusciti ad accendere un fuoco e a d uccidere un maiale selvatico, è stato allora che lo ha visto, quando Wol si era tolto i vestiti per farli asciugare al fuoco, scorse il quinto sutra del drago bianco tatuato sul dorso del ragazzo nell'antica lingua dei Nascar, l'antica profezia con cui la vecchia Rut l'aveva fatta addormentare nelle calde notti d'estate. La cantilena di Rut suonava cosi: "L'era della Distruzione e della Tempesta si avvicina, l'era della spada e dell'ascia. L'era del Fuoco e della Terra, l'era della Pazzia e del Disprezzo, Armaggheddon, la Fine. Il mondo perirà tra le fiamme e rinascerà sotto un nuovo sole. Rinato dal Sangue Antico di Nascar, da un seme piantato. Un seme che non germoglierà ma brucerà tra le fiamme! “una lacrima le scese ricordando la vecchia Rut e la terribile fine a cui l'avevano sottoposta gli imperiali. Solleva lo sguardo al cielo e si accorge di una colonna di fumo, legna bagnata che a fatica arde probabilmente. “Wol, dobbiamo lasciare qui la giumenta e scoprire chi si è accampato a quel fuoco!” dice questo alzando il tono della voce, sa che Wolder non la può sentire, ma a volte le abitudini ingannano la ragione. Wolder si allontana dal sentiero con la giumenta e lei si dirige verso l' accampamento. Mentre si avvicina sente qualcuno cantare una vecchia canzone da osteria,il profumo della carne alla brace si diffonde nell'aria e lo stomaco le borbotta, per un istante rimpiange quando era nella scuola di Varo, lì non aveva mai sofferto la fame e il freddo. Si abbassa nascondendosi tra la vegetazione del ricco sottobosco. Un vecchio sta bevendo da una fiasca e dal tono della voce con cui ha cantato sino a d'ora ne deduce che ormai sarà quasi vuoto. La sua attenzione viene attirata dal ondeggiare di un ramo,non è sola. Un sibilo fende l'aria e una freccia trapassa la gola del vecchio smorzandogli la voce. Tentenna qualche secondo indecisa sul da farsi,poi si allontana cercando di fare il più assoluto silenzio.“Ferma!”tuona una voce alle sue spalle. Le si raggela il sangue nelle vene e fa appena in tempo a voltarsi che una freccia le solletica l'orecchio,veloce si getta a terra e poi scivola nel buio degli alberi, la mano corre lungo il fianco a estrarre la spada, il freddo del metallo le infonde sicurezza, scruta l'uomo che l'ha inseguita, sembra stia guardando nella sua direzione. Cerca di aggirarlo poi una voce :”Alf muoviti!Il vecchio è morto e ora noi siamo abbastanza ricchi da poter andar a scaldar le nostre chiappe in qualche bel postribolo!”L'uomo sembra guardarla, teme che l'abbia scorta, ma poco dopo si allontana. E' decisa a tornare in fretta da Wolder, non si accorge che il ragazzo si è riparato con la giumenta in una conca del terreno, è quasi schiacciato contro la parete e quando lo vede il ragazzo si mette a ridere per il suo sobbalzo.”Dobbiamo sbrigarci!Più avanti ci sono dei briganti. Hanno attaccato l'accampamento di un vecchio...” ancora una volta si accorge di usare parole che il ragazzo non potrà mai udire, non sa come spiegarselo ma Wolder sembra sempre capire quello che lei dice. Incita il ragazzo a raccogliere in fretta le loro cose, vuole allontanarsi in fretta da quel posto e raggiungere la strada principale. E' l'alba del quarto giorno quando finalmente smette di piovere, si è appena svegliata dai suoi incubi e il suo pensiero corre sempre a lei. I luoghi che crea la mente sono infiniti e alcuni sembrano cosi reali che vorresti non lasciarli mai, ma poi ti accorgi che sono trappole,e ti ritrovi quasi a fuggire dai tuoi stessi pensieri per non farti male, ma liberarsi dai suoi incubi voleva dire non vedere Alyn e anche se è certa che l'immagine di lei non potrà mai sbiadire,quando la sogna le sembra cosi vera da poterla cingere ancora una volta. Wolder ancora dorme e lei ricorda di quando Alyn le sorrideva o quando riuscivano a ritagliarsi un momento e nascoste agli occhi di tutti si amavano ogni volta come fosse l'ultima. Era stato sul finire della stagione dei raccolti che avevano a lungo parlato di come fuggire dall'Impero e cercare rifugio nelle terre ancora libere dal dominio imperiale, Alyn voleva sapere tutto di lei, era rapita dai racconti della sua infanzia, della sua iniziazione all'età adulta, voleva sapere quello che provava quando scendeva nella bolgia dell'Arena, era teorizzata dalla paura che potesse morire, mentre lei faceva fatica a condividere il suo entusiasmo per una vittoria o la sete della fama, la gente acclamava il suo nome e lei smetteva di essere una schiava e diventava un Dio. Poi un giorno Varo le scoprì, la sua ira era pari a quella degli dei della guerra e certamente l'avrebbe uccisa se Alyn non si fosse gettata ai suoi piedi pregandolo e supplicandolo di lasciarla vivere, arrivando addirittura a minacciarlo di suicidarsi, davanti al dolore della figlia Varò fu messo alle strette o forse il suo cuore si impietosì e cosi le fu salvata la vita, fu spogliata di tutti i trofei che aveva vinto nei numerosi scontri, il suo nome fu cancellato da tutte le effigi della scuola gladiatoria, fu gettata nelle segrete insieme ai reietti della società destinati alla morte nell'arena, e dopo qualche giorno fu venduta per una miseria come puttana al bordello di Nan. Era preoccupata per Alyn ma presto si sarebbero ricongiunte. Si voltò verso Wolder che era intento ad osservarla, e stava per usare la voce quando si ricordò che lui non avrebbe potuto ascoltarla, ma a quel punto il ragazzo la stupì, prese un bastoncino e iniziò a scrivere nella terra “ Sono sordo ma non stupido e se ti chiedi come faccio a saper quello che dici ho imparato a leggere quello che le tue labbra dicono...” Lei ci restò di sasso, aveva sempre pensato a lui come a uno stupido, attribuendogli l'intelligenza di un cane fedele, e invece... si senti stupida...”Perdonami i miei occhi sono stati accecati dall'arroganza dei più', l'esser sordo non ti rende diverso da me!” Wolder stette qualche attimo in silenzio quasi a ponderare se le sue parole fossero il risultato di un pentimento veritiero poi riprese in mano il bastoncino e scrisse:” la disuguaglianza è negli occhi di chi mi giudica io lo so quanto valgo e ora sembra che lo sappia anche tu Evryl!”Lei ci rimase di sasso “Come diavolo fai a sapere il mio nome?Quello lo conosce solo Alyn per tutti io sono Alishyaa la gladiatrice della Città Imperiale!”. “ Evryl io sono qui proprio perché Alyn mi ha mandato a cercarti!i,Proprio non ti ricordi di me?Eppure mi vedevi tutti i giorni nella scuola di Varo!” Fu un istante, come folgorata Evryl si ricordò del giovane che tutti i giorni seguiva i suoi allenamenti,era uno degli schiavi personali di Alyn...”Che è successo ad Alyn?” Non lo so con precisione, dopo che sei stata rinchiusa Alyn è caduta in una profonda depressione, ti dava per morta ma poi gli arrivò la notizia che eri stata venduta al bordello di Nan nan, e allora la paura che la tua sorte fosse peggiore dell'essere morta la preoccuparono al punto di farla ammalare, ha contratto una malattia polmonare e Varo disperato la inviata a curarsi nei suoi possedimenti a sud e sta organizzando il suo matrimonio con un ricco mercante di città Imperiale. Prima di partire Alyn mi ha pregato di trovarti e di farti sapere tutto quello che è accaduto!” Evryl impiegò diversi minuti ad assimilare tutte quelle informazioni poi si chiuse in un silenzio meditabondo, deve decidersi il da farsi.

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