Glad you came - Seblaine week 2013

di Michaelis Ashley Warblers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. College ***
Capitolo 2: *** 2. Once upon a time in a tv show. ***
Capitolo 3: *** 3. Living together is not easy ***
Capitolo 4: *** 4. Free time and free days ***
Capitolo 5: *** 5. McKinley Time. ***
Capitolo 6: *** 6. Fifteen minutes of glory. ***
Capitolo 7: *** 7. Dalton, dove tutto cominciò. ***



Capitolo 1
*** 1. College ***


1. College

 
Essere Blaine Anderson non era mai stato facile. Doveva sempre combattere per avere l’approvazione degli altri, doveva spiccare più di Cooper, suo fratello, per non essere paragonato continuamente.
 
L’unica persona che veramente lo avesse visto per quello che era realmente era il suo ex ragazzo Kurt. Già ex.. Aveva sempre creduto di amarlo più di ogni altra cosa al mondo, aveva creduto di poter sopportare la distanza e le vite diverse, Blaine aveva fatto molti progetti per loro due, ma come spesso accade Facebook rovina i rapporti.
 
Se quel maledetto giorno Blaine non avesse aperto Facebook per controllare il profilo di Kurt non avrebbe mai letto il messaggio di uno spudorato Eli C. , se non lo avesse fatto le cose sarebbero andate diversamente, lui e il suo ragazzo starebbero ancora insieme, ma purtroppo lo ha fatto.. La tentazione è forte e lui si sentiva estremamente debole. Come spesso accade la tentazione vince e per una scappatella di mezz’ora due anni di sogno d’amore sono stati buttati via.
 
Andare avanti per lui fu dura. Fortunatamente che il tempo passa per tutti. Prendere il diploma è stato facile, ha sempre avuto dei voti altissimi, ma non ha mai avuto tanto coraggio, si sa il coraggioso era Kurt.
 
Quando si trovò a dover scegliere della sua vita post diploma Blaine escluse categoricamente la NYADA, non poteva farcela. Non sapeva come gestire la situazione, per lui Kurt era ancora una ferita aperta e il fatto che quest’ultimo frequentasse un ragazzo laureando anch’esso alla NYADA lo distruggeva. Dovette ripiegare sul Williams College nel Massachussetts. Ripiegare era una parola grande, dato che la retta annuale era quasi di 55.000 dollari. Era uno dei migliori college americani e soprattutto davano spazio a materie artistiche quali musica e danza.
 
Settembre arrivò in un baleno e il trasferimento di Blaine dall’Ohio al Massachussetts avvenne tra le lacrime di Tina e gli altri ragazzi. La sua migliore amica e Sam deciso di accompagnarlo fino all’aeroporto, dove prima di lasciarlo andare ci fu una crisi di pianto interminabile da parte della ragazza asiatica, pianse talmente forte e con una tale disperazione che la gente si fermò a guardare la scena, alcuni addirittura sospettavano che Blaine stesse lasciando quella che dovesse essere la sua ragazza pochi minuti prima della partenza.
 
Una volta imbarcato Blaine accese il suo Ipod ed ascoltò la playlist che Kurt aveva creato per lui prima di partire per New York, e come se il destino volesse punirlo per il suo gesto, la prima canzone che apparse in riproduzione casuale fu “Perfect”. Era un chiaro segno, tutto l’universo ce l’aveva con lui per quello che aveva fatto.
Finalmente arrivato al college Blaine chiese alla segreteria quale fosse la sua stanza e questa gli rispose :
<< Blaine Anderson, giusto? >>
<< Sì >> confermò lui
<< Capiti al momento giusto… Segui quel ragazzo è il tuo compagno di dormitorio >>
 
<< Scusa >> disse Blaine, picchiettando sulla spalla del ragazzo indicatogli dalla segretaria.
 
Quando il ragazzo si girò Blaine rimase senza parole. Il fato ce l’aveva davvero con lui. Come era possibile che il suo compagno di stanza dovesse essere proprio lui? Proprio Sebastian Smythe, oggetto di molti liti tra lui e Kurt.
 
<< Blaine Anderson, che ci fai qui? >> chiese Sebastian sorpreso quanto l’altro di vederlo.
<< Io ci studio, tu che ci fai qui? >> ribatté il moro
<< Beh, io ci studio e rimorchio >>
<< Tipica risposta alla Sebastian Smythe, non hai perso il tuo charme. >>
<< Oh andiamo Blaine, come posso perdere il mio charme? E’ la mia arma migliore >> ammiccò il ragazzo più alto.
<< A quanto pare io e te saremo compagni di stanza. Mettiamo subito le cose in chiaro io sono qui per studiare e non voglio distrazioni. E tu Sebastian, da bravo amico te ne starai buono >> quasi ordinò Blaine.
<< Va bene, tranquillo, mi è passato il periodo “voglio assolutamente farmi Anderson”. Ricordi ti ho detto che siamo amici e che avrei fatto il bravo. Poi tu sei fidanzato, a me quelli fidanzati non interessano. Troppi problemi. >> specificò Smythe.
<< Veramente sono single, ma questo non cambia le cose. Adesso andiamo a sistemarci in camera, questi bagagli pesano tantissimo. >>
<< Attento Anderson, questo potrebbe sembrare un invito implicito >> scherzò Sebastian dando una pacca sulla spalla di Blaine.
 
<<  Io prendo il letto di sopra, tu quello di sotto. Non voglio essere svegliato dai tuoi rumori Bas, se vuoi portarti qualcuno in camera abbi almeno la decenza di dirmelo così mi addormento prima. Ho il sonno pesante non sentirei nulla, comunque userò dei tappi per orecchie. >>
<< Tranquillo, di solito preferisco usare le stanze degli altri, così la lavanderia è a spese loro,  non so se intendi >>
Blaine arrossì di colpo e si voltò velocemente verso i suoi bagagli sperando invano che Sebastian non avesse visto la sua reazione, ma dalle sonore risate che invadevano la camera capì che non era così. La risata di Bas era contagiosa e venne voglia anche a lui di ridere, era tanto che non rideva.
 
Era passato un mese da quando Blaine e Sebastian avevano cominciato a dividere la stanza e le loro vite, con sua enorme sorpresa il ragazzo moro scoprì che dietro la maschera da “grande ragazzo con il chiodo fisso” Smythe nascondeva un universo sconosciuto al mondo. Era sempre di buon umore, sorrideva, aveva la risata contagiosa ed era simpatico e un grade ascoltatore. Passavano molte sere a parlare delle loro vite.
<< Sai Sebastian a volte mi chiedo se tu abbia scelto la scuola giusta, hai mai pensato alla psicologia? >> chiese Blaine, seriamente incuriosito dalla risposta.
<< On no per carità la psicologia no! Troppi problemi, troppa gente complessata, troppe soluzioni da trovare e la cosa non fa per me >> rispose l’altro.
 
Dopo quasi quattro mesi di convivenza ormai Blaine non si ricordava nemmeno più del vecchio Sebastian, per lui c’era solo il nuovo Sebastian, quello scoperto sera dopo sera chiacchierando prima di andare a dormire. Quando quel pomeriggio Smythe aprì la porta del dormitorio buttando la borsa in un angolo e buttandosi sul letto stremato dalla fatica, Blaine lo trovò particolarmente attraente con quei capelli sbarazzini e la camicia sbottonata fin sotto i pettorali. Scosse la testa per mandare via quella immagine dalla sua testa, ma non ci riuscì perché ultimamente l’interesse nei confronti di Sebastian era cresciuto, non era certo amore, ma chissà magari sarebbe potuto succedere infondo erano cambiati entrambi. Erano cresciuti.
<< Se trovo chi è quel demente che in orario ha messo quattro ore di matematica e statistica di fila lo uccido con queste stesse mani >> riuscì a dire Bas raccogliendo le poche forze rimaste.
<< oh tu hai quattro ore di matematica e statistica, io ne ho quattro di Economia politica >> si lagnò Blaine.
<< Chi ce lo ha fatto fare di scegliere questa scuola? >>
<< Non lo so Bastian, forse il Karma ci sta punendo per tutte le cose brutte che abbiamo fatto >>
<< Oh Blaine, non ricominciare a torturarti con la storia di Kurt, sai come la penso, siete entrambi nel torto. >>
<< Psicologia Smythe, pensaci! >>
In tutta risposta Sebastian lanciò una cuscinata al suo compagno di stanza che non aveva ancora alzato gli occhi dal libro di Geologia.
<< Che… Che cosa hai fatto? >>
Ma quando Blaine si voltò vide solo un innocuo Sebastian Smythe ormai perso tra le braccia di Morfeo. Si avvicinò per coprirlo con la coperta, ma prima di farlo si fermò per qualche a guardarlo era una visione straordinaria, sembrava un bambino che dormiva tranquillo nel suo lettino.
 
<< Bas, sveglia è ora di cena >> disse Anderson scuotendo il suo amico dal sonno
<< No…. Altri cinque minuti… >> biascicò l’assonnato Sebastian.
<< Se aspettiamo altri cinque minuti la cameriera della mensa ci butterà fuori senza cena dai Bas, alzati >>
Quando capì che ogni tentativo sarebbe stato vano, Blaine decise di prendere la tessera della mensa dal portafogli di Sebastian, gli avrebbe portato la cena in camera con la scusa che fosse malato.
<< Bas, adesso basta! Svegliati devi cenare! >> disse Anderson con un tono di voce che rasentava l’urlare
<< Ok, ok, ho capito mi alzo >> disse Sebastian ancora assonnato.
Smythe appena sveglio con i capelli scompigliati, i segni del cuscino ancora visibili sul volto, gli occhi che sembravano in bilico con il mondo reale e il mondo dei sogni … Era una visione paradisiaca e il cuore del moro perse un battito.
<< Cosa c’è per cena ? >> chiese Sebastian
<< Questo >> disse Blaine prima di baciarlo.
 
Di mosse avventate e decisioni sbagliate ne aveva prese e fatte tante, ma quella non lo era.
No era sicuro che quello che aveva fatto era giusto. Il senso di colpa che provò con Eli C. e con gli altri ragazzi con cui era uscito dopo la rottura con Kurt non si era presentato, non quella volta. Sebastian era la persona giusta, ironia del destino.
Con grande sorpresa di Blaine Sebastian ricambiò il suo bacio.
 
 

Angolo delle note.

Eccomi qui :)
Sia lodata e ringraziata la Seblaine week. E’ la prima settimana a tema a cui partecipo. Spero che vi sia piaciuta la storia :)
Il Williams College è realmente un college del Massachussetts, la somma della retta è reale e le materie menzionate sono realmente trattate nei vari percorsi di studio offerti dalla scuola.
Vi ringrazio per aver letto il capitolo.
Vi aspetto tutti al prossimo.
-Warblers.

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Capitolo 2
*** 2. Once upon a time in a tv show. ***


2. Once upon a time in a tv show.


Essere un principe non è mai facile, figuriamoci quando si è un principe delle favole, dove tutti si aspettano che tu porti il lieto fine ad una donzella rinchiusa in chissà quale torre o colpita da chissà quale maledizione.
 
All’età di quattro anni si sa che i bambini sono vivaci, ma il principe Blaine era veramente irrequieto. Un giorno scappò nelle stalle reali di nascosto e montò in sella al suo pony, senza nemmeno farselo preparare. Sentendo un forte rumore il piccolo cavallo si spaventò e cominciò a correre senza freni nelle praterie reali, solitamente destinate all’insegnamento dell’equitazione ai membri della famiglia reale. Il principino si spaventò e aggrappandosi con tutte le sue forze alla criniera del pony gridò a squarciagola, per sua fortuna nello stesso momento in quella prateria si trovavano suo cugino Thad e il suo “amico” Sebastian.
 
Sebastian era molto bravo ad andare a cavallo e appena sentì le urla si precipitò a salvare il piccolo. Dopo poco accorse nella prateria il re, che riempì di onorificenze il giovane salvatore di suo figlio. Da quel giorno Sebastian  diventò un frequentatore abituale del castello e la sua amicizia con Thad divenne sempre più forte, fino a trasformarsi in attrazione. Un tiepido pomeriggio estivo, Thad e Sebastian Smythe si stavano riposando all’ombra si una grande quercia posta nelle vicinanze del lago più lontano della tenuta, ad un certo punto la mano del cugino del principe sfiorò accidentalmente quella del suo amico e tutti e due persero un battito e si trovarono con il respiro più corto e affannato. Nessuno disse niente, continuarono a riposarsi nel più completo silenzio godendosi l’ombra della quercia e la brezza che soffiava vicino al lago.
 
Quel giorno Blaine voleva andare al lago e la sua tata, dopo mille richieste da parte del piccolo, cedette e decise di accompagnarlo.

<< Voglio fare un picnic al lago tata Brittany >>

<< Certo principino, magari se siamo fortunati stavolta riusciamo a vedere gli unicorni. Ho preparato il cestino per il pranzo e preso una coperta soffice per sdraiarci sul prato. Possiamo andare non credo manchi niente >>

<< Tata Brit, ti sei dimenticata l’acqua, cosa beviamo sennò? >>

<< Ha ragione principino, ma se ce ne fossimo realmente dimenticati i folletti del bosco segreto ci avrebbero aiutati dandoci la loro linfa segreta >>

<< Ancora con questa storia tata Brit? Anche io che ho quattro anni so che non esiste nessun bosco segreto. >>

<< Ma se è segreto è ovvio che nessuno lo conosca, sua maestà >>


Blaine si arrese, sapeva che era inutile discutere con la sua tata e a volte si chiedeva chi fosse il più piccolo tra i due.

<< Andiamo Brit, andiamo! So che anche Thad e il suo simpatico amico che mi ha salvato sono al lago, se ci sbrighiamo gli facciamo una sorpresa >>

<< Quanta energia piccolo principino! Lei deve essere stato benedetto dai folletti del bosco segreto. >>


Blaine fece roteare gli occhi al cielo e corse verso l’uscita del palazzo dopo circa quaranta minuti di cammino, che in realtà erano venti ma se ci si ferma ad osservare ogni minima foglia cercando i folletti come faceva Brittany era ovvio che il viaggio rallentasse.
 
<< E’ ora di andare Thad, mio padre si chiederà dove sono finito, devo ancora finire di costruire degli scudi per l’esercito. Sai essere amico di uno della famiglia reale non aiuta, anzi distrae dalle proprie mansioni. >>


Quando non ricevette risposta, Sebastian si voltò verso Thad e notò che si era addormentato, fece per svegliarlo, ma all’improvviso Thad si alzò di scatto e lo baciò. Nessuno dei due seppe mai se fu per errore o volontario.

<< Tata Brit, perché mio cugino ha baciato il suo amico, come la mia mamma bacia il mio papà >> urlò Blaine, assistendo alla scena.

<< Non… non ci stavamo baciando >> disse Thad è stato un errore.
 
Tornarono tutti al palazzo in silenzio, ma prima si assicurarono che Blaine e Brittany non dicessero nulla a nessuno, facendoli giurare sugli unicorni e sui folletti del bosco segreto. Più tardi a cena re Anderson, non mancò di chiedere a suo figlio come fosse andata la gita al lago e il piccolo, con tutta l’innocenza di cui sono fatti i bambini, disse al padre cosa aveva visto. Ovviamente Thad presente al tavolo per la cena cercò di smentire il tutto, ma non era un bravo attore. Come ogni trasgressore doveva essere punito, non importava se fosse un membro della famiglia reale, aveva portato vergogna a quest’ultima: nessuno poteva cambiare l’equilibrio dell’amore che governava quel mondo. Nessuno, nemmeno un membro appartenente alla casta reale.
 
L’indomani come sempre Sebastian, ignaro dell’accaduto, si presentò al castello. Non fu scortato nelle residenze di Thad, ma fu condotto alla sala del trono dove trovò Thad in catene e Daniel suo padre, il fabbro del regno.

<< Che succede, qui? >>

<< Sebastian Smythe, avete commesso crimini contro la corona portando vergona e disonore al nobile casato reale >> disse il Re

<< Non capisco, non ho fatto nulla di male. >>

<< Voi insieme a mio nipote Thad, avete attentato all’equilibrio che governa il nostro mondo, baciandovi davanti al Principino >>

<< Ma è stato un errore, non volevamo baciarci, padre vi prego dite qualcosa! Non crederete a queste sciocchezze. Sapete che sono promesso sposo alla figlia del mugnaio >>

Il fabbro restò in silenzio, rivolse solo uno sguardo di sdegno e disapprovazione a suo figlio. Il suo unico figlio aveva portato la vergogna alla famiglia reale e alla sua stessa famiglia, non poteva essere perdonato.

<< Per aver attentato all’equilibrio del mondo io condanno voi Thad Harwood, membro della casa reale alla reclusione nella torre più alta del regno fino alla vostra morte. E per quanto riguarda voi, Sebastian Smythe, siete condannato all’esilio. Vagherete per sempre nelle terre desolate del regno >>

Detto questo le guardie presero i due ragazzi ed eseguirono gli ordini taciti del Re.
Nel giro di poche ore Sebastian aveva perso tutto. Aveva perso la sua famiglia, la sua casa, il suo migliore amico ed il ragazzo che amava e tutto questo per colpa di un bambino viziato che non sapeva farsi gli affari suoi.
 
Anni prima Sebastian accettò di sposare la figlia del mugnaio solo per rendere orgoglioso suo padre, ma rimandava sempre la data delle nozze con la scusa di voler un matrimonio da principessa per Santana, ragazza di cotanta bellezza, diceva sempre che stava risparmiando per quel giorno, ma ovviamente non era vero; Sebastian Smythe non voleva un matrimonio con Santana Lopez, Sebastian Smythe voleva innamorarsi davvero e voleva sposare l’amore della sua vita, come sempre accade nelle favole.
 
Incontrò l’amore della sua vita un giorno al mercato, guardò quel ragazzo moro ben vestito che stava comprando della pergamena, fece finta di inciampargli addosso solo per vederlo meglio. Quando gli occhi dei due si incontrarono Bas capì che quello era l’amore della sua vita.
 
Dopo due anni di vagabondaggio nelle Terre Desolate, Sebastian Smythe implorava vendetta. Sapeva che Thad era morto sei mesi prima, non aveva retto alla prigionia.

<< Tremotino, Signore Oscuro, io vi invoco ! >> urlò Bas

<< Finalmente vi siete deciso a chiedere il mio aiuto, giovane vagabondo.  Cosa volete che io faccia per voi? >>

<< Voglio stringere un patto. Vi darò qualsiasi cosa voi vogliate, ma prendetemi come vostro discepolo. >>

<< Oh non se ne parla, il Signore Oscuro non ha discepoli >>

<< Io voglio vendicarmi, ho bisogno della vendetta. La famiglia reale mi ha tolto tutto. La casa, la famiglia, l’amore, l’amicizia. Tutto. >>

<< La famiglia reale eh… Quindi voi vorreste dichiarare guerra a reame della Foresta incantata ? Interessante. Mi è giunta voce che voi eravate amico con benefici del nipote del Re, quindi sapete perfettamente come è fatto il castello >>

<< Non azzardatevi a nominare Thad. Comunque si. >>

<< Oh giovane vagabondo, mi piacciono il tuo coraggio l’odio che provi nei loro confronti. Bene ti prenderò come allievo. In futuro ti dirò cosa voglio da te. Per il momento ti basti sapere che noi abbiamo un patto. >>
 
Passarono circa dodici anni prima che Sebastian tornasse nella sua terra natale. Aveva subito un duro addestramento e aveva pagato il suo debito con Tremotino: lo aveva ucciso ed era diventato lui stesso l’Oscuro, proprio come il suo maestro gli aveva chiesto.
 
Appena giunse al villaggio, la prima cosa che fece fu quella di maledire la sua famiglia, quella famiglia che non si era battuta per lui e che aveva lasciato che il Re lo esiliasse senza nemmeno batter ciglio. Quando arrivò al castello, con le sembianze di uno stalliere si rese conto che Blaine era salito al trono, in quello stesso istante macchinò la sua vendetta: non l’avrebbe ucciso, sarebbe stato troppo poco, decise che gli avrebbe portato via tutto come anni prima il precedente Re fece con lui.
 
Si fece assumere come stalliere reale e passò molto tempo con il Re Blaine, sapeva che gli piacevano i cavalli, se lo ricordava bene. Dopo un po’ di tempo Sebastian, sempre sotto le sembianze di Sam lo stalliere, propose a Blaine una gita al lago, lo stesso lago che fu scenario del suo amore per Thad.
 
<< Sua Maestà, scusi se mi permetto. La vedo stressato perché non si rilassa facendo una passeggiata a quel bellissimo lago che si vede dalla finestra. Se vuole l’accompagno io, ho sempre desiderato vederlo. >>

<< Sa Sam, non ha tutti i torti. Sono davvero sottopressione, soprattutto perché adesso c he Sebastian Smythe è diventato l’Oscuro. Ho paura che stia macchinando una vendetta >>

<< E chi sarebbe Sebastian Smythe? >>

<<  Tu sei troppo giovane per ricordarti di lui, ma da piccolo gli ho fatto un grave torto. Solo anni dopo gli ho capito che quello che feci era davvero grave. Gli portai via tutto. >>

<< Non si preoccupi di questo adesso Sire. Pensi solo a rilassarsi. >>


Quando arrivarono al lago Sam/Sebastian baciò Blaine che con sua grande sorpresa ricambiò appassionatamente il suo bacio. La stessa sera si tenne un banchetto al castello in onore di Rachel, sorella minore di Blaine. Durante quel banchetto Sam si alzò e baciò pubblicamente Blaine e riprese le sue sembianze.

<< Sua Maestà, adesso ha la possibilità di rimediare al suo errore. >>
 
Blaine si svegliò tutto sudato ed istintivamente allungò una mano verso il lato del letto su cui era solito dormire Sebastian, il suo ragazzo.  Quando non trovò nessuno nel letto urlò dallo spavento e subito Bas corse spalancando la porta.

<< Che ti prende Blaine? >>

<< Bas, tu non sei uno stregone cattivo e non hai mai baciato mio cugino Thad sotto una quercia, vero? >>

<< Blaine, ma stai dando i numeri… No aspetta… Non dirmi che hai di nuovo  sognato di essere in quel telefilm… Come si chiama? >>

<< Si chiama Once Upon A Time, e si ho sognato di essere li. Ho sognato che baciavi mio cugino sotto una quercia e che poi il Re mio padre, ti bandisse dal regno e tu ti volevi vendicare. >>

<< Oh santo cielo no Blaine, non ho mai baciato tuo cugino e non sono uno stregone per mia sfortuna. Ti prego promettimi che smetterai di guardare lo sceneggiato! Sono due settimane che fai sogni di questo genere. >>

<< Non posso, sono solo a metà della seconda stagione. Adesso però torniamo a dormire, è tardi. >>

Detto questo dette un bacio al suo ragazzo e tornò al calduccio sotto le coperte, sperando di riprendere il sogno, in fondo gli piaceva come Sebastian l'Oscuro lo aveva baciato andando contro tutte le regole.
 

Angolo delle note

Come avrete tutti capito lo show televisivo designato è Once Upon A Time.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo :) Ovviamente la serie Once Upon A Time, dalla quale ho apertamente preso ispirazione, non mi appartiene e questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.
Vi aspetto al prossimo, un bacione. 

-Warblers.

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Capitolo 3
*** 3. Living together is not easy ***


3. Living together is not easy.

 
Condividere l’appartamento con Sebastian Smythe era davvero difficile, ma anche dividerlo con Blaine non era facile. Ognuno con le proprie abitudini, le proprie usanze.
 
<< Anderson, ricordami chi mi ha fatto acconsentire a questa pazzia. Dividere l’appartamento con te è terribile! >>

<< Oh andiamo Sebastian, nemmeno essere il tuo coinquilino è facile. Sì insomma, sei così.. Così francese >>

<< Che vuol dire che sono “Così francese”?  >>

<< Sei pignolo, ordinato e se vedi uno spillo fuori posto rischi di dare di matto. Devi rilassarti siamo dei ragazzi ventenni, stidiamo al college e dividiamo un appartamento, nessuno si aspetta di trovarlo lindo e candido. >>

<< No, ma dico, ti stai sentendo Blaine Devon Anderson? Stai dicendo che la pulizia e l’ordine della casa sono cose secondarie? Non so te, ma io non ci vivo nella sporcizia e nel disordine, anzi se tu cominciassi a non lasciare più i tuoi vestiti sparsi in giro per tutta la casa il mio sistema nervoso te ne sarebbe grato. >>

<< Oh, ma non sei tu quello a cui piace spargere i vestiti, Smythe? >>

<< Cosa ci combina, quello è in altre situazioni e comunque dopo che ho finito sistemo tutto. Hai mai trovato qualcosa in disordine dopo le mie performances? >>

<< Fortunatamente no! E non ci tengo nemmeno, da questo punto di vista devo ringraziare il tuo essere così francese. >>
 
Solita discussione di routine, solito orario di tutte le mattine. Le 7.00, Santana Lopez, loro vicina era stufa di questi continui battibecchi che avvenivano ogni mattina alla solita ora, così quella mattina decise di andare a protestare. Indosso la sua vestaglia di raso rossa in stile giapponese e bussò alla porta dei loro vicini.

Toc Toc.

Sebastian aprì la porta senza nemmeno chiedere chi avesse bussato.

<< Ah Santana, ti presenti a quest’ora in vestaglia? Ti ringrazio ma io e Blaine non siamo interessati alla tua mercanzia, giochiamo in un’altra squadra. >>

Fece per chiudere la porta ma la Lopez la bloccò con un piede.

<< Escuchame! Yo juego en tu mismo team, quindi smetti di fare l’arrogante piacione con le persone di qualsiasi sesso. >>

Sentendo le urla di Santana Blaine si precipitò all’ingresso per controllare la situazione.

<< Ah Santana, buongiorno. Che succede? >>

<< Buenos dìas, un corno Anderson! Sono stufa di sentirvi urlare tutte le mattine alle 7.00 perché la piccola massaia francese con la faccia da mangusta è stufa di pulire anche il tuo casino. Io ho bisogno di dormire! Se voi non avete sonno sono cavoli vostri, ma il vicinato lo ha. Quindi portate rispetto per noi povere anime che viviamo intorno a voi! >>

<< Hai perfettamente ragione Santana, ti chiediamo scusa, ma anche tu adesso stai urlando. >>

<< Fermati Anderson, non puoi chiedere scusa anche a nome mio. Non ho niente da farmi perdonare dall’ispanica psicotica e tantomeno dal resto del vicinato. Esistono tappi per le orecchie, che li usino >>

Detto questo Sebastian lasciò Santana e Blaine di stucco nell’ingresso e sparì in camera sua con un ghigno trionfante dipinto sul volto.

<< Tappi per le orejas? Estupido francés… Anderson, devi porre rimedio a esta situaciòn! >>. Santana uscì sbattendo la porta dell’appartamento facendo
tremare le foto appese al muro.
 
Blaine cadde preda del più profondo sconforto. Non avrebbe mai vinto una guerra psicologica contro Sebastian Smythe e tanto meno avrebbe potuto tenergli testa. Cosa doveva fare?
 
L’indomani alle 7.00 del mattino Santana udì nuovamente i suoi vicini discutere. La sua sfuriata del giorno prima non era servita a niente. Quei due erano troppo diversi per vivere insieme, perché non lo capivano? Le restava solo una cosa da fare passare alle minacce pesanti. Stavolta non avrebbe nemmeno bussato.
 
<< Adesso mi avete veramente scocciata! Siete due deficienti, son las siete de la mañana! Qua pasa esta vez!? >>
 
Blaine aprì la porta in fretta per evitare che Santana continuasse il suo teatrino ispano-americano sul pianerottolo di casa.
 
<< Scusa Santana, ma il francese cretino ha deciso che per vendetta mi farà diventare rosa qualsiasi indumento io lasci in giro e per il momento ci ho rimesso due papillon, tre boxer e due maglioncini. >>
 
<< Adesso hai capito che devi tenere in ordine? >> Urlò Bas da qualche parte indecifrata dell’appartamento.
 
<< No se puede continuar asì, Blaine. C’è bisogno di una svolta…. Ti propongo un affare. >>
 
<< Che tipo di affare Santana? >>

<< Io mi trasferisco a vivere qui con voi. Pago un terzo dell’affitto e delle bollette >>
 
<< E dove sarebbe l’affare? >>
 
<< Io risparmio sull’affitto e posso permettermi più vestiti e vi tengo a bada. Voi vi tenete l’appartamento. Prima o poi vi cacceranno via se continuate così. >>
 
<< Devo prima discuterne con Sebastian, sai… >>

<< Oh andiamo Blaine, no es tu novio, quindi puoi fare quello che vuoi. >>

<< Scordatelo, approfittatrice! Tu qui non ci metti piede! Mi basta già un hobbit disordinato, ci mancherebbe solo una psicotica! >> sbraitò Sebastian, che nel frattempo li aveva raggiunti e aveva sentito la proposta. >>

<< Niño, impara la educacìon! >>
 
Blaine e Sbestian quella sera discussero più del solito sul fatto di accettare o meno la proposta di Santana.
 
Alla fine Blaine la spuntò.
 
<< Accidenti ai tuoi occhi da cane bastonato Anderson. >>
 
<< Yeaaaaaaaaaaaah, ho vinto io per una volta. >>
 
Quella sera Blaine andò a giro saltellando per tutta la casa come se avesse vinto alla lotteria. L’indomani mattina Santana disse che non voleva vivere con loro, voleva fargli capire che a quei due manca una civile comunicazione. Su quello lei non avrebbe potuto aiutarli, in quanto nemmeno lei conosceva le regole di civile convivenza, in fondo veniva da Lima Heights.
 
Sebastian e Blaine di comune accordo, il primo perchè voleva tenersi un tetto sopra la testa e il secondo perché non ne poteva più degli urli, decisero che ogni sera avrebbero avuto una civile conversazione mentre insieme rigovernavano e sbrigavano le faccende.
 
<< E’ incredibile quante cose sai fare Anderson, fammi capire perché prima non le facevi? >>
 
<< Sono testardo Smythe, se le cose non me le chiedi in un certo modo non le faccio. Ed è risaputo che i tuoi modi non siano i migliori. >>
 
<< Touchè, questo te lo concedo. >>
 
Nelle settimane a venire nessuno sentì più urlare i coinquilini dell’appartamento 37. Almeno non come prima.
 
Santana era soddisfatta del suo operato e riscosse le quattordici caramelle gommose che aveva scommesso con la sua compagna di stanza, Brittany.
 
Era riuscita a far andare d’accordo quei due pazzi, e chissà, magari sarebbe anche riuscita a far sbocciare l’amore tra di loro.
 
 

 
Angolo delle note

Buonasera,
intanto vi ringrazio per essere arrivati a leggere fin qui e vi ringrazio per le recensioni.
Questo capitolo non è uno dei miei preferiti, cercherò di farmi perdonare con quello di domani.
Siate clementi :)
Buona Seblaine week a tutti <3

- Warblers.

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Capitolo 4
*** 4. Free time and free days ***


4. Free time and free days.

 
Il college era impegnativo, ma il Williams College era il più difficile di tutti e ovviamente Sebastian e Blaine si erano iscritti lì. La retta era alta e non tutti potevano permettersela, nemmeno Smyhte da quando i suoi genitori gli avevano congelato i conti per una “piccola sciocchezzuola”.
 
Mantenere alta la media era l’unico modo per Sebastian e Blaine di accedere alla borsa di studio, ma da quando i due si erano baciati e le cose cominciarono ad andare bene tra loro lo studio diventava più difficile. Anderson decise che era ora di mettere un freno a quei giorni divertenti. Creò il calendario dei giorni liberi – cosa che Bas trovava assolutamente ridicola, ma a suo malgrado dovette ammettere che funzionava – in base agli orari dei corsi e ai giorni più intensi di studio la tabella di marcia fu compilata e fu deciso che si sarebbero concessi il Giovedì e il Sabato come giorni di svago totale.

<< Così non va Bas, ci stiamo rovinando la media! Ci butteranno fuori perché non possiamo pagare la retta! >>

<< Calmati Blaine, troveremo un modo. Sto cercando di farmi scongelare i conti ma è dura, i miei ancora non si arrendono. >>


Le giornate passavano e i fondi di Bastian erano sempre congelati, come era congelata la speranza di Anderson di superare l’anno. Come da tradizione – decisa e imposta da Blaine – il Giovedì era giorno di conversazione, la sua curiosità non poteva attendere oltre, la sua sete di conoscenza doveva essere placata.

<< Cosa hai fatto di così grave per farti bloccare i fondi? >>

<< No Blaine ti prego non roviniamoci questo Giovedì pacifico. Tu non vuoi saperlo fidati, non vuoi davvero saperlo. >>

<< Oh si che voglio! Almeno se riesci a farti scongelare i conti posso ricattarti per pagare anche la mia retta >> scherzò Blaine.

<< Ok, se proprio vuoi saperlo, prima almeno siediti e assicurati di non svenire. >>

Blaine eseguì le istruzioni di Sebastian, come se fossero ordini, ma per prenderlo in giro e mandarlo in bestia – perché gli piaceva da matti stuzzicarlo – prese una ciotola di pop corn istantanei e si sdraiò sul divano.
 
<< Vedo che ti sei messo a tuo agio Anderson, sei sicuro di non voler sentire qualcosa di più allegro o di voler fare qualcosa di più movimentato? >>

E in quel preciso istante gli occhi di Sebastian si accesero, proprio come quelli di Blaine. Ci volle poco perché la passione prendesse il sopravvento e i pop corn venissero sparsi ovunque sul pavimento. Blaine doveva ammetterlo oltre a baciare da Dio, Bas aveva anche la capacità di fargli dimenticare tutto e di far crollare le sue difese. La sera, per cercare ancora di sviare il discorso sui suoi fondi congelati Smythe si cimentò nell’arte culinaria, scoprendo di non cavarsela male. Dopo che ebbero mangiato guardarono Grease, il musical preferito di Blaine –oramai Sebastian conosceva le battute a memoria – ma per far piacere al suo ragazzo continuava a guardarlo.
 
<< Oh adoro Grease e… >>

<< E peccato essersi persi l’opportunità di interpretare Danny Zuco al liceo, lo so lo so Blaine, lo ripeti tutte le volte >> lo stuzzicò Bas.

<< Fai poco il furbo sai, non mi sono dimenticato di un certo argomento. Prima o poi dovrai dirmelo. >>

<< Si, facciamo più poi che prima ok? Ah prima che me ne dimentichi, Sabato andiamo a teatro. Ti porto a vedere il remake di Grease. >>

<< Deve essere proprio un grande segreto se cerchi sempre di insabbiarlo. No aspetta… Cosa hai detto? Dove andiamo noi Sabato? È impossibile mi prendi in giro, i biglietti sono terminati mesi fa. >>

<< Certo che sono terminati mesi fa, gli ultimi due biglietti in prima fila li ho comprati io. Ho dovuto fare due ore di fila e ho dovuto trattenermi dall’offendere una stupida venditrice incompetente. >>

<< Oh Sebastian Smythe, sei l’uomo della mia vita! >>

<< Oh Blaine Anderson, sei il più grande ruffiano della storia. >>
 
Blaine e Sebastian passarono il Venerdì rintanati in differenti sale studio – come da tabella di marcia – e nessuno dei due osò alzare il naso dai libri prima dell’ora di cena. Il Sabato mattina Blaine svegliò il suo fidanzato – sempre se così poteva definirlo, dato che non gli aveva ancora detto di amarlo – di buon mattino, per la precisione alle 7.00 e questo stava quasi per costare al moro i rarissimi biglietti del suo musical preferito. Sebastian aveva minacciato di rivenderli al botteghino prima che lo spettacolo iniziasse, perché come diceva la targa appesa sopra il letto di Sebastian “Mai svegliare Sebastian che dorme”. Grazie alla trovata di Blaine e a tutto il baccano che stava facendo in dormitorio Smythe perse ogni speranza di dormire e si alzò dal letto alle 8.00 di cattivo, anzi di pessimo umore.

<< Oh Bas non ti ho mica svegliato io con l’aspirapolvere. Il dormitorio aveva bisogno di essere pulito >>

<< No certo Blaine non mi hai svegliato tu, è stato il gallo che ha cantato stamattina a svegliarmi >> rispose sarcastico Smythe.

<< Ah, abbiamo un gallo nel campus. Non l’ho mai sentito… Devo davvero avere un sonno pesante. >>

Per un momento Sebastian si chiese dove fosse il vero Blaine, poi si rese conto che quello era il vero Blaine: il Blaine che gli piaceva era così: dolce, solare, tontolone, ma anche serio e deciso.

<< Va bene Cenerentola mentre tu pulisci, io vado al Bar e prendo delle brioches e dei cappuccini. >>

<< Sei così francese… Fai ancora colazione con le Brioches. Mi piace questa cosa. >>

<< A me sarebbe piaciuto restare a letto, ma sai il gallo… Se lo trovo gli tiro il collo. >>

<< Non lo fare Bas, lo sai che sono animalista. >>

<< Ti stupirebbe scoprire che il gallo non è un animale >> rispose il ragazzo biondo uscendo

<< Ma se il gallo non è un animale che cosa è?  Glielo chiederò quando torna. Nooooo!!! Aspetta un attimo! >>
 
Quando Sebastian tornò, circa venticinque minuti dopo con brioches e cappuccini trovò ad aspettarlo un Blaine furioso in versione massaia con un battipanni in mano ed un’espressione irata sul viso.

<< Sebastian – sono un  francese figo e mangio brioches – Smythe mi hai dato del gallo per tutta la mattinata? >>

<< Halleluja! Che Notre Dame suoni le tre Marie, Blaine Anderson ha capito un concetto. Si caro ti ho dato del gallo per tutta la mattina. >>

I due si guardarono e scoppiarono in una chiassosa risata e Bas rischiò di rovesciare i cappuccini sul pavimento appena pulito da Blainerentola.
 
<< Bas >>

<< Dimmi >>

<< Possiamo parlare di cosa hai fatto per farti congelare i conti? >>

<< Blaine ma tu non molli mai? >>

<< No, lo sai. E stavolta non mi distrarrai con i tuoi occhioni. Comunque sei pregato di non provarci. Non sono proprio sicuro della mia affermazione >>

Risero. Ad un tratto però il volto di Bas si fece serio.

<< Va bene, visto che insisti te lo dirò, ma ti prego niente pop corn. Mi ci sono volute per per togliere il sale dal pavimento l’ultima volta. >>

Risero di nuovo e cadde il silenzio. Blaine aspettò pazientemente che Sebastian trovasse la forza di raccontargli l’accaduto, sapeva che non serviva a nulla forzarlo – in fondo era il suo pseudo fidanzato. Dopo quelli che parvero minuti interminabili di silenzio Bas parlò.

<< Questa vicenda si è svolta poco dopo che tu, le Nuove Direzioni e Trent avete fatto squalificare i Warblers dalle gare Provinciali. Quando i miei genitori hanno saputo del doping, non l’hanno presa bene e decisero di punirmi, mandandomi in un istituto di riabilitazione, ma purtroppo ebbe l’effetto contrario. Io non avevo una dipendenza da steroidi come Hunter. >>
Blaine non disse nulla si limitò ad annuire silenziosamente e a fargli cenno di continuare.

<< Quando uscì dall’istituto i miei mi vietarono di tornare alla Dalton, volevano che frequentassi una scuola maschile diretta da frati in Francia. Mi rifiutai categoricamente. Avevo bisogno di tornare alla Dalton e di vedere facce amiche. >>

Stavolta Blaine lo interruppe.

<< Perché non mi hai chiamato o almeno cercato? Eravamo amici Bas. Non sapevo nulla di questa storia. >>

<< Oh dai Blaine, sapevamo tutti come reagiva Kurt al solo sentire nominare il mio nome. Poi la questione è stata trattata con il massimo della segretezza.
Sarebbe stato uno scandalo se si fosse saputo che il figlio del Pubblico Ministero si drogava. Comunque quando tornai alla Dalton Hunter era ancora lì, ma era diverso. Anche lui era stato in una struttura, ma gli era stato revocato il grado militare. Sembrava quasi sollevato da ciò. >>
 
Sebastian fece una pausa e Blaine ne approfittò per sparecchiare il tavolo e portare una bottiglia d’acqua fresca leggermente frizzante – la preferita di Bas – e due bicchieri.
 
<< Grazie, avevo proprio di bere. Comunque quando tornai alla Dalton il mio rapporto con Hunter cambiò. Ci avvicinammo, qualche sera siamo usciti e siamo andati a bere insieme. Durante una di quelle sere presi una sbronza colossale – e inoltre ho scoperto di avere la sbronza etero – mi ritrovai in un vicolo dietro il bar con una ragazza bionda, Chantal, facemmo quel che facemmo e nove mesi dopo lei si presentò alla porta di casa mia con in braccio una bambina, Charlotte, e disse che era mia figlia. I miei genitori erano entusiasti di avere una nipotina, ma qualcosa non quadrava. >>
Blaine lo interruppe di nuovo, ma stavolta con occhi sognanti.

<< Ma che tenero! Hai una figlia. Perché non me ne hai mai parlato? >>

<< Capirai dopo il perché. Io non mi fidavo di questa ragazza. Qualcosa, come ho già detto, non mi quadrava e mentre lei e la bambina si facevano strada nel cuore dei miei genitori, e anche nel mio, pagai un investigatore perché scoprisse il più possibile. Intanto una volta le chiesi il test del DNA, ma lei si rifiutava sempre dicendo che era un crimine contro nostra figlia e io me ne convinsi. Un giorno l’investigatore che avevo assoldato mi convocò nel suo ufficio e scoprimmo che la ragazza era già incinta prima di conoscermi. Accecato dalla rabbia mi recai a casa sua. Per tutto quel tempo mi aveva fatto credere che la bambina fosse mia figlia, mi ci affezionai. >>
 
<< Questo non spiega perché non parli mai di lei e perché i tuoi genitori hanno bloccato i tuoi conti >> interruppe Blaine per la terza volta.
 
<< Ehi galletto, se mi fai finire lo capisci >> lo prese in giro Bastian. << Quando mi presentai a casa sua in preda alla rabbia cominciai a urlare offese contro la finestra di casa sua e le spaccai il parabrezza a sassate. Quella storia finì sui giornali e i miei genitori non me lo perdonarono. Quando scoprimmo che la ragazza venne cacciata di casa a causa mia i miei la presero a vivere con noi e ancora oggi la mantengono, ma siccome per mio padre l’immagine pubblica è importante, non avendomi mai perdonato di essere finito in un trafiletto di un mediocre giornalino di provincia decise di punirmi bloccandomi i fondi. Nessuno lesse o si ricorda quell’articolo, ma a loro non importa. Non posso nemmeno vedere la bambina o sua madre, mi è stato dato un ordinanza restrittiva.  Ecco adesso sai tutto. >>

<< Oh Bas… E’ una storia bellissima, degna di un musical. >>

Sebastian sbatté gli occhi incredulo.

<< Io ti dico che per una stronzata mi gioco il college e tu dici che è una storia bellissima? Anderson a volte mi chiedo in che mondo tu viva. >>

<< Bas tu vuoi bene a quella bambina, se lo dimostrassi ai tuoi genitori e alla ragazza tutto tornerebbe a posto. >>

<< Fosse facile. >>
Quella sera come da programma i due ragazzi andarono al teatro a guardare Grease e sulle note di You’re the one that I want Blaine rimase piacevolmente sorpreso da Sebastian che gli prese la mano e gli disse

<< Ho riflettuto su quello che mi hai detto stamattina. Per le vacanze torno a casa a chiarire definitivamente la situazione. E vorrei che tu venissi con me perché You’re the one that I want. Felici sei mesi insieme Blaine. >>

<< Felici sei mesi Bas e stai certo che verrò con te, qualsiasi cosa accada because Honey, you’re the one that I want. >>

Sebastian Smythe, pseudo fidanzato di Blaine Anderson, si era appena trasformato in fidanzato effettivo di Blaine Anderson. E lo aveva fatto in grande stile, come solo lui sapeva fare: si era aperto con Blaine e poi si era - indirettamente - dichiarato a quest'ultimo portandolo avedere il suo musical preferito e citando il testo di una canzone ad esso appartenente per far comprendere meglio il concetto.

In vita sua mai Blaine non aveva mai pensato che un giorno sarebbe finito a teatro con Sebastian Smythe, nemmeno quando il francese ci provò con lui alla Dalton.
In vita sua Blaine non desiderava altro che essere li con Sebastian Smythe, il francese che ci provò con lui nonostante fosse fidanzato, in vita sua Blaine non desiderava altro che essere l'uomo che amava.

<< Tutti i tuoi desideri sono stati esauriti >> disse Blaine a se stesso e sorrise allo sguardo interrogativo che Sebastian gli rivolse.
 

Angolo delle Note

Hola a todos.
Che dire? Questo – come tutti gli altri capitoli – sono scritti di getto perché la sottoscritta è più tonta di Blaine che crede ai galli nel campus. Ho scoperto solo il giorno 3 i temi della week :)
Siate clementi con me quindi :)
Non so cosa altro aggiungere… ah si! Ringrazio chi mi segue e mi recensisce.
Un bacione.
-Warblers.

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Capitolo 5
*** 5. McKinley Time. ***


5. McKinley Time.

Blaine adorava la vita al liceo McKinley, adorava. Dopo la rottura con Kurt sentiva che quella non era più casa sua, voleva tornare alla sua vera casa. Sentiva la mancanza della Dalton ogni singolo giorno, aveva lasciato li tutti i suoi affetti e anche una questione in sospeso.
 
Mentre pensava a tutto ciò la sua questione in sospeso si  parò davanti ai suoi occhi: Sebastian Smythe. Era impossibile, doveva avere le allucinazione, Sebastian “non reggeva la puzza delle scuole pubbliche” ricordò citando testualmente il ragazzo.
 
<< Ehy Blaine, non mi saluti? >>
 
Disse Sebastian riportando Anderson alla realtà, facendogli capire che non era una fantasia.
 
<< Ciao Sebastian, sono confuso di vederti qui che succede? >>
 
Tina – la Blainestalker – Cohen Chang assistette alla scena da lontano, ma appena vide Sebastian fare un altro passo verso Blaine si precipitò tra i due.
 
<< Che succede qui? Smythe hai per caso sbagliato scuola stamattina? >>
 
Sebastian guardò perplesso la piccola ragazza asiatica, tentando di ricordare il suo nome, ma proprio non ci riuscì, allora glielo chiese
<< Scusami, tu chi saresti? >>
 
<< Tina Cohen – Chang >> disse lei stizzita.
 
<< Ah si adesso ricordo…. Scusa Tina, ma quello che sta succedendo qui non è prettamente affar tuo, quindi se tu ti facessi un giro te ne sarei molto grato. >>
 
<< Io non vado da nessuna parte!!! >>
 
<< Tina per favore.. >> cominciò Blaine, ma non ci fu verso di far cambiare idea alla ragazza.
 
I tre si diressero verso la Biblioteca della scuola e Blaine mandò un breve sms a Sam chiedendo di giustificare lui e Tina alle lezioni successive.
 
<< Allora francese che vuoi? >> esordì Tina gelosa fino alla punta dei capelli.
 
<< Senti Giappocina, sono qui per parlare con Blaine, se fosse per me tu non saresti qui. Quindi fammi la cortesia di startene seduta in silenzio. >>
 
<< Ma, Ma, Ma >>
 
Stavolta Blaine riuscì ad interrompere Tina.
 
<< Tina, per favore. Sono confuso quanto te, ma se urli ci farai buttare fuori dalla biblioteca. Quindi per favore, mi rivolgo ad entrambi, cercate di tenere un tono civile. Ora passando alle cose serie… Sebastian che ci fai tu qui? Non eri tu quello che non reggeva la puzza delle scuole pubbliche? >>
 
<< Ammirevole Blaine, ricordi ancora la mia frase, noto che ti è rimasta impressa. Comunque sono qui per chiederti un favore e per finire un discorso che avevamo lasciato in sospeso. >>
 
<< Va bene cominciamo dal discorso in sospeso >> disse Tina.
 
Entrambi i ragazzi la guardarono in cagnesco, lei non era li per decidere. Doveva solo assistere e stavolta Blaine l’ammonì minacciando di mandarla via al prossimo intervento fuori luogo.
 
<< Ok, da qualche parte bisogna pur cominciare. Tanto vale dar retta a Giappocina. Blaine Anderson, sono qui per chiederti nuovamente scusa per quella storia della granita. Tutta questa storia delle provinciali mi ha fatto riflettere. Non è stata una grande mossa, hai rischiato davvero grosso e io sono stato uno stupido, volevo solo guadagnarmi il rispetto e il timore dei miei compagni ma non è così che si gestisce una squadra. >>
 
 
<< Oh ma guarda ce ne hai messo di tempo per arrivarci stupida mangusta. Si Blaine ha rischiato grosso sul serio. E tu cosa hai fatto? NULLA! Tu ed i tuoi compagni uccellacci non vi siete nemmeno degnati di andarlo a trovare! >>
 
<< Tina, adesso basta. So vedermela da solo! Non sei il mio avvocato. Sebastian, ti ringrazio per aver accennato di nuovo a questa storia. Si sei stato davvero un cretino, ma te ne sei reso conto e lo hai ammesso, ma cosa ancora migliore quando te ne sei reso conto hai subito chiesto scusa quindi per me la cosa è chiusa. >>
 
Non era vero Blaine sapeva di mentire a se stesso. Quella mattinata aveva pensato di tornare alla Dalton per risolvere quella questione con Sebastian, ma come se il Karma volesse aiutarlo, la sua questione in sospeso si era presentata dinnanzi a lui.
 
<< Ti ringrazio Blaine, per me significa tanto. Adesso vorrei accennarti a quel favore di cui ti parlavo. Io Trent, Jeff, Nick  e Thad siamo stati scelti per esibirci ad una competizione canora sponsorizzata dal  “Bel Grissino”, l’unico problema è che servono sei componenti per esibirsi dato che la gara consiste in 3 duetti a squadra. Ovviamente un singolo individuo non può esibirsi due volte. >>
 
<< E perché avete pensato a me? >>
 
<< Oh andiamo Blaine, sei la leggenda della Dalton a chi dovevamo pensare secondo te? Per favore non dirci di no. >>
 
<< E quando sarebbe la competizione? >> Tina anticipò di pochi attimi la domanda di Blaine.
 
<< Questo sabato >>
 
<< No questo Sabato non si può fare Blaine mi ha promesso che mi avrebbe portata al cinema a vedere “ Non lasciarmi”. Quindi decliniamo la tua offerta. >>
 
<< Tina, vuoi smetterla di rispondere e decidere al posto mio. >> Blaine cominciava a perdere le staffe.
 
<< Sebastian, se accettassi, avrei solo quattro giorni per prepararmi. >>
 
<< Nessun problema Blaine, scegli tu il duetto e io mi adeguo. Ovviamente sarai in coppia con me, quei furboni per paura di rimanere fuori dalla gara si sono già accoppiati prima. Ti ho portato la scaletta, in modo da non scegliere gli stessi brani. Come puoi vedere Thad e Trent canteranno Some night dei Fun, Nick e Jeff canteranno A thousand years di Vanessa Carlton e a noi, se accetterai, resta l’incognita. >>
 
<< Blaine, non puoi bidonarmi per andare a cantare con loro! >> protestò Tina.
 
<< Tina, se ti porto al cinema il pomeriggio e la sera canto con loro, non ti bidono. Anzi vorrei invitarvi all’esibizione. Ok va bene Sebastian, ci sto. Visto che siamo in biblioteca cerchiamo qualche spartito e vediamo cosa viene fuori. >>
 
Mettere tutti d’accordo era una grande caratteristica di Blaine e mai come in quel momento gli tornò più utile. Era una vita che non cantava con i Warblers e ne sentiva il bisogno, voleva sentirsi di nuovo parte del suo mondo, voleva riprendere il controllo della sua vita. Kurt era riuscito ad andare avanti con Adam, perché lui non poteva tornare alle origini?
 
<< Tornare alle origini, ricominciare >> le parole uscirono involontariamente dalla bocca di Blaine.
 
Tina e Sebastian lo guardarono perplesso, per una volta i due erano d’accordo su qualcosa.
 
<< Credo di avere la canzone giusta, voglio fare The Scientist. >>
 
<< Ottima scelta, adoro i Coldplay, ma mi sembra un tantino errata per una persona che vuole ricominciare. >>
 
<< E cosa proponi allora Smythe? >>
 
<< Fammi pensare >>
 
Per stilare una lista di canzoni ci vollero tre menti e quarantacinque minuti. Alla fine ottennero sei canzoni, ma nessuna di queste era sull’argomento richiesto da Blaine:

 -          Clock dei Coldplay
                           -          Because you loved me di Celine Dion
          -          Viva la Vida dei Coldpaly
                       -          My heart Will go on di Celine Dion
                         -          The one that got away di Katy Perry
                 -          Thinking of you di Katy Perry.
 

<< No queste canzoni sono monotematiche e non parlano di ricominciare, Blaine. >>
 
<< Lo so Sebastian, abbiamo messo le nostre canzoni preferite nella lista >>
 
Tina balzò in piedi spaventando Blaine, oramai Sebastian riteneva stramba l’amica di Blaine e non fece caso a quel che faceva. Da dietro uno scaffale si sentì Tina urlare.
 
<< L’ho trovato. Un mash up tra Get Happy di Judy Garland e  Happy days are here again di Barbra Streissand >> porse lo spartito ai ragazzi << L’avevo visto settimane fa e mi piacque subito, probabilmente deve essere uno di quelli che Rachel ha donato alla scuola prima di partire per New York. Parla di essere felice e di vivere di nuovo dei giorni felici. Direi che soddisfa le tue richieste Blaine>>.
 
<< E brava Giappocina, sei petulante, ma se ti impegni riesci anche ad essere utile. >>
 
A quella battuta Blaine sorrise e Tina soffocò uno scatto d’ira trasformandolo in un ghigno di soddisfazione.
 
<< E’ ora di andare in mensa ti unisci a noi francese? >> chiese Tina
 
<< Io ad una mensa pubblica????? >> quasi inorridì Sebastian.
 
<< Dai Sebastian, se ti unisci a noi dopo pranzo chiediamo l’auditorium ad Artie e proviamo >>
 
<< Io vi accompagno al pianoforte, non mi fido di te Sebastian, hai la faccia da stupratore. >>
Blaine rise sonoramente.
 
<< Mi stai accusando di qualcosa Giappocina? >>
 
<< Sono koreana! Sai almeno dove è la Korea? >>
 
<< So molte più cose di quante tu non pensi Giappocina Koreana. >>
 
Blaine trovò quei battibecchi e rise. Rise di gusto. Per la prima volta dopo mesi riuscì di nuovo a ridere di cuore. Tina lo guardò con le lacrime agli occhi, era tanto che il suo amico non rideva così. Sebastian lanciò occhiate perplesse ad entrambi.
 
<< Lui e Kurt non stanno più insieme. Blaine si sentiva trascurato e ha tradito Kurt con un ragazzo conosciuto su Facebook >> spiegò brevemente Tina a Sebastian. In fondo se si aveva bisogno di informazioni era logico rivolgersi a lei.
 
<< A quel punto poteva venire da me, io sono sempre disponibile. E sicuramente sono molto più figo di chiunque abbia un profilo facebook con una foto di un faro come avatar. >>
 
<< Da etero quale sono di questo devo rendertene atto Smythe. Sei affascinante. >>
 
<< Che fai Asiantina, ci provi solo con i gay? >>
 
I due si guardarono e risero. Quando Blaine tornò al tavolo si sorprese nel vedere quella scena. Al giornata stava migliorando, ne era certo.
 
Dopo il pranzo come da programma andarono a provare nell’Auditorium di April Rhodes, con Tina che li accompagnava al piano.

Sebastian << Forget your troubles  >>
 
Blaine << Happy days >>
 
Sebastian << Come on get happy >>
 
Blaine << Are here again >>

 
Mentre accompagnava i ragazzi con il piano Tina si commosse, era bello sentire il suo migliore amico cantare di ricominciare ad essere felici e come se non bastasse l’unione di quelle due voci era davvero qualcosa di bellissimo.
 
Mentre cantava Blaine capì che un tempo la Dalton era sempre stata casa sua, ma per ricominciare ad essere felice aveva bisogno del liceo William McKinley e della Dalton. Capì che doveva andare a trovare i suoi vecchi amici e che doveva curare le nuove amicizie. Un giorno sarebbe stato addirittura pronto ad amare di nuovo. Il Karma quel giorno aveva risposto a tutte le sue domande e lo aveva fatto sotto forma di Sebastian Smythe e Tina Cohen – Chang.

 

Angolo delle note.

Ringrazio tutti per le recensioni e per aver letto fin qui :) Premetto che nessuna delle opere citate mi appartiene, sono dei rispettivi proprietari e non sono state usate a scopo di lucro.
In questa OS ho optato per un po’ di Seblaine friendship.
Come sempre spero che vi piaccia.
Purtroppo siamo quasi alla fine di questa bellissima settimana.
Vi aspetto per gli ultimi aggiornamenti.
Grazie di cuore a tutti e Buona Seblaine Week.
Piccoli annunci :)
Ho dovuto bloccare gli aggiornamenti delle altre mie Glee fanfiction per star dietro alla Seblaine week, chiedo scusa :)
Un bacione a tutti.

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Capitolo 6
*** 6. Fifteen minutes of glory. ***


6. Fifteen minutes of glory.
 

Grazie al cielo era giunto il Sabato. Blaine non stava più nella pelle, non era sicuramente la prima volta che cantava in pubblico, ma non vedeva l’ora. Voleva tornare a cantare con i suoi vecchi compagni, anche se Sebastian non rientrava nella lista “ex compagni di scuola”. Passò tutta la settimana ad anticiparsi con i compiti e rimandò circa tre riunioni del consiglio studentesco “ per cause ignote”.
 
Grazie al cielo era giunto il Sabato. No! Non grazie al cielo! Erano le tre del pomeriggio, nel giro di poco tempo Tina si sarebbe presentata a casa sua per trascinarlo al cinema. Non si era ancora esercitato abbastanza per la serata. Una promessa era una promessa e poi Tina arrabbiata era insostenibile. Con aria rassegnata si diresse verso il bagno e andò a sistemarsi i capelli con il gel. Ci mise quarantacinque minuti e per colpa sua arrivarono tardi al cinema, il film era cominciato già da venti minuti.
 
<< Oh Blaine accidenti! Era l’ultimo spettacolo disponibile! Da domani non sarà più nelle sale. Lo sapevi che ci tenevo tanto. >> piagnucolò Tina.
 
<< Scusami tanto, non so come mai ci abbia messo così tanto, prometto che mi farò perdonare appena esce in dvd giuro che te lo regalo e lo guardiamo insieme a casa mia con una scodella gigante di pop corn. >>
 
<< Non mi piacciono i pop corn, Blaine. >> Tina era sempre più irritata.
 
Blaine doveva farsi perdonare assolutamente, non voleva che la sua amica arrabbiata rovinasse la sua giornata. Doveva pensare a qualcosa di veramente eclatante per farsi perdonare, in fondo quando ci si metteva sapeva fare le cose in grande. Si illuminò. Prese il cellulare e inviò un messaggio – minatorio – a Sebastian:

“Stasera Tina ci accompagna al pianoforte, se non ti va bene. Io non canto. B.”

 
Dopo pochi secondi ricevette la risposta di Sebastian – era incredibile come quel ragazzo vivesse e dipendesse dalle tecnologie –

“ Cosa devi farti perdonare da Asiantina? Comunque se proprio non possiamo fare a meno di lei, va bene. Sia ben chiaro è la prima ed ultima volta. Sebastian Smythe non concede favori a nessuno”.

 
Dopo aver letto l’sms di risposta Blaine si inginocchiò davanti alla sua amica, le prese la mano e le disse:
 
<<  Tina Cohen – Chang, grandissima amica e bravissima pianista, vuoi farmi l’onore di accompagnare con il piano Sebastian e me all’esibizione di stasera? Ne sarei immensamente felice. >>
 
Tina era confusa ed imbarazzata, ma nel suo sguardo si leggeva anche lusinga e soddisfazione. Blaine era bravo ad arrivare al cuore della gente e sapeva pigiare i giusti “pulsanti”.
 
<< Blaine Devon Anderson, amico ritardatario, grande ruffiano ed eccellente cantante sarei felicissima di accompagnare te e il francese con la faccia da mangusta stasera. Quindi si accetto. Sono contenta che ti sia rivolto a me significa che mi consideri una buona amica. >>
 
Blaine era riuscito nel suo intento, la sua giornata non sarebbe stata rovinata. Di scatto, come se fosse un gesto meccanico mise una mano al cellulare, lo prese e scrisse un messaggio a Sebastian:

“Obiettivo raggiunto, nessuno mi rovinerà la giornata. A stasera. Passiamo a prenderti alle 20. B”.
 

Lo inviò.
 
Dopo averlo fatto si chiese il perché del suo gesto. Lui non doveva nessuna spiegazione a Sebastian Smythe. Mentre pensava a tutto questo Sebastian gli mandò un sms di risposta
 

“ Come siamo autoritari Anderson. Ok va bene sarò pronto per quell’ora. Saluta Giappocina. S. “

 
 
Ad aumentare le perplessità di Blaine ci si mise anche l’sms di risposta di Sebastian, cosa era quello scambio di battute e perché stava avvenendo?  Amici. Erano semplicemente amici si disse Blaine, in fondo avevano chiarito il loro astio passato. Doveva accantonare i suoi dubbi in un angolo della sua mente, nulla avrebbe dovuto e avrebbe potuto influire negativamente su quella esibizione. Era importante per lui.
 
Quando Blaine uscì dal bagno, dopo aver indossato uno smoking semplice color pece con papillon coordinato e sistemato i capelli sotto una tonnellata di gel al lampone, lanciò uno sguardo alla sveglia posta sul suo comodino e si accorse che mancavano cinque minuti alle sette. Tina sarebbe arrivata a momenti. Scese le scale della sua villetta, salutò frettolosamente sua madre che era impegnata in cucina e scattò fuori dalla porta. In quel preciso istante Tina arrivò. Blaine aveva memorizzato le indicazione per arrivare a casa Smythe, fece quindi da navigatore alla povera amica tassista della serata. Quando imboccarono il vialetto d’ingresso dell’abitazione di Sebastian rimasero esterrefatti, si trovarono davanti ad una villa di tre piani in stile rustico con una piscina, un enorme giardino, dei divanetti posti intorno ad un tavolino per esterni e un barbecue. Aspettarono silenziosi l’arrivo di Sebastian. Sapevano che era di ricca famiglia, ma non immaginavano così tanto ricca. Nel giro di cinque minuti la porta dell’abitazione ed un affascinante Sebastian Smythe ne uscì vestito di tutto punto con i capelli perfetti, a quella scena sia Tina che Blaine persero un battito, ovviamente non era un segno di amore, era interessamento ormonale, bisognava dargliene atto, Sebastian smuoveva gli ormoni di chiunque a prescindere dal loro orientamento sessuale.
 
Quando arrivarono al “Bel Grissino” fu un’ovazione totale per Blaine, i suoi amici gli fecero tante di quelle moine che per un attimo si sentì come un Dio sceso sulla Terra, il suo ego a volte, riusciva ad essere davvero smisurato. Prima delle esibizioni venne offerta la cena a tutti i ragazzi che si sarebbero esibiti. Un pasto gratis era pur sempre un pasto gratis. L’atmosfera che si respirava era serena e dopo molto tempo Blaine si sentì sereno anche lui, durante la cena aveva incrociato molte volte lo guardo di Sebastian e non vi aveva letto in esso nessuna malizia, cosa strana conoscendo il soggetto.
 
Alle nove e mezza circa cominciarono le esibizioni e il gruppo di Blaine, che con molta fantasia era stato chiamato “ i Warblers”, prestò attenzione ad ogni singolo soggetto. Le prime tre esibizioni passarono svelte e non ci fu nessuno degno di particolare nota, ma quando sul palco salirono “ I veterani”, un gruppo di ex studenti della NYADA cominciarono tutti a tremare, non ci sarebbe stata storia, avrebbero vinto loro: venivano dalla NYADA una delle migliori scuole del mondo.
 
Quando toccò ai Warblers nessuno voleva cominciare ad esibirsi, erano terrorizzati da “ i Veterani”. Blaine prese da parte i suoi compagni e fece un discorso, tipico di lui.
 
<< Ok ragazzi tocca a noi è il nostro momento e nessuno ce lo toglierà. Ci esibiremo dopo gli ex allievi della NYADA? Pazienza! Siamo bravi, gli daremo del filo da torcere. Guardateci dove siamo arrivati. Siamo al Bel Grissino a cantare davanti ad un pubblico. Vi ricordate quando i Warblers non si esibivano nemmeno in pubblico!? Brilleremo come abbiamo sempre fatto. Siamo un gruppo, siamo grandiosi e ce la faremo. >>
 
Detto quello il suo sguardò cercò di nuovo quello di Sebastian e lo trovò. Erano sguardi sinceri, pieni di interesse, emozione ed ammirazioni. Quella sera qualcosa sarebbe successo, la vita di qualcuno sarebbe cambiata. I primi a salire sul palco furono Nick e Jeff che cantarono A thousand years, la cantarono con tutto l’amore che avevano nel cuore e questo arrivò al pubblico. Quando fu la volta di Some Nights  cantata da Thad e Trent i due tirarono fuori una grinta mai vista prima, ma la vera ovazione ed il vero successo della serata fu il duetto tra Sebastian e Blaine. Ognuno dei due cantò quella canzone come se fosse il proprio inno personale.
 
Blaine voleva ricominciare ad essere felice, voleva ricominciare a vivere e voleva riprendersi il controllo della sua vita. Sebastian aveva capito di dover cambiare – solo leggermente a suo parere – parte del suo carattere, perché per la prima volta in vita sua voleva essere felice. Anche se non avrebbero vinto, quella sera le vite di sei ragazzi cambiarono. Nick e Jeff capirono di amarsi e nacquero così i Niff, Thad e Trent scoprirono di avere delle voci potenti ed un’intesa canora fuori dal normale e che avrebbero potuto la cosa a loro vantaggio alle prossime gare. Sebastian e Blaine si scoprirono simili e per l’ennesiam volta i loro sguardi quella sera si incontrarono.
 
Il momento delle premiazioni fu un’agonia per tutti. Rimasero in gara solo tre squadre: i Warblers, i Veterani e i Mix. Il voto finale spettava ai clienti presenti in sala. Fu la votazione più lunga a cui i ragazzi dovettero assistere. Ogni singolo cliente votava, metteva il proprio voto in un’urna e alla fine vennero conteggiati.
 
<<  Al primo posto i Warbleeeeeeeeeeeeers. >> fu la voce di Mario, padrone del ristorante ad interrompere quell’agonia.
 
Ci fu un’ovazione. Tutti gli occhi e gli applausi erano per loro. Blaine capì che quella era la strada per la sua felicità, avrebbe fatto domanda al Williams College. Andare alla NYADA sarebbe stato inutile, doveva dare un taglio netto al suo passato e Kurt era il suo passato.
 
Sebastian era abituato ad essere sotto i riflettori, ma esserci per dei meriti suoi e non di suo padre era una sensazione meravigliosa. Per la prima volta in vita sua si sentì parte di una squadra e la cosa non gli dispiacque. Capì che l’aver fatto domanda al Williams College era la cosa migliore che avesse fatto in vita sua.
 
Dopo la premiazione gli sguardi di Sebastian e Blaine si incontrarono per un’ultima volta. Anderson capì che quella sera la sua vita era cambiata e lo doveva alla persona più improbabile del pianeta: Sebastian Smythe.
 
Per la prima volta in vita sua Sebastian Smythe sorrise in modo sincero ad una persona, senza secondi fini. Era diventato una persona migliore e lo doveva a Blaine Devon Anderson. Quella sera, a loro insaputa i loro universi si avvicinarono un pochino di più.

 
 

Angolo delle note.

Premetto che le opere e i personaggi citati non mi appartengono e non verranno usati a scopo di lucro.
Eccomi qui!
Salve a tutti, grazie per aver letto e recensito!
Scrivendo i capitoli mi sono resa conto che si possono collegare tra di loro. Questo da un filo logico e cronologico alla storia, non è stata una cosa intenzionale, ma mi piace il risultato.
Il primo capitolo da il via alla linea del tempo e si può collegare al terzo, poi il secondo ed il quarto capitolo possono essere collegati insieme dal vivere insieme, salto temporale verso il futuro.  Il quinto ed il sesto sono legati tra loro. Vi anticipo che l’ultimo capitolo sarà collegato con il secondo ed il terzo, ma ricoprirà tutta la linea temporale.
Un bacione.
A domani con la fine di questa avventura.

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Capitolo 7
*** 7. Dalton, dove tutto cominciò. ***


7. Dalton, dove tutto cominciò.

 
<< Come è cominciata questa storia? Semplice. Come cominciano tutte le grandi storie d’amore. È bastato uno sguardo e tutto ha avuto senso. >>
 
<< Blaine, per favore non dire bugie ai nostri ascoltatori. Lo sai benissimo che non è cominciata così la nostra storia. >>
 
<<  Sei un guastafeste Sebastian Smythe. >>
 
<< Esatto e proprio perché sono un guastafeste – anche se preferisco definirmi realista – racconterò io la storia a chi deciderà di starci a sentire. >>
 
<< No Bas, per favore. >>
 
<< Blaine Devon Aderson, silenzio. >>
 
Nel corso degli anni Blaine aveva capito che non si controbatteva al tono autoritario di Sebastian Smythe. Se nell’ammonirti usava il tuo nome completo era un brutto segno. A Bas non piaceva raccontare le cose in modo distorto, lui amava la verità e da quel punto di vista era migliorato rispetto a quando era un ragazzino viziato che frequentava la Dalton.
 
<< E va bene hai vinto tu Smythe, racconta pure la tua verità >>
 
Blaine si sedette sul divano di casa sua, circondato dai loro tre figli: Marie e Matt Cooper due adorabili – e diabolici gemelli - e Thad Junior l’ultimo arrivato.
 
<< A dirla tutta daddy non vi ha proprio mentito. Tutto cominciò alla Dalton. Era un pomeriggio di Marzo e io me ne stavo in sala prove con I Warblers, quel giorno decisi di farli cantare tutti per capire meglio con chi avevo a che fare. Mentre Nick Duval cantava Uptown girl, Blaine apparve e si fermò sulla porta per assistere all’esibizione. Mi bastò un attimo, puntai gli occhi su di lui e pensai che era un tipo scopab… Carino ed interessante. >>
 
<< Papa che vuol dire scopab… ? >> chiese Thad Junior.
 
Il panico si fece strada negli occhi di Blaine, ma fortunatamente Sebastian aveva sempre la risposta pronta, sotto quell’aspetto non era mai cambiato nel corso degli anni.
 
<< Thaddy, tesoro, papa ha sbagliato ad usare parola. >>
 
Thaddy fece finta di accontentarsi della spiegazione, ma non era convinto. Per avere solo otto  anni era davvero sveglio, Marie  e Matt Cooper che invece avevano  sedici anni risero sonoramente. Dopo aver riportato tutti all’ordine Sebastian riprese il racconto:
 
<< Quel giorno tutti credettero che daddy fosse tornato per restare, ma lui come al solito, stupì tutti dicendo che era li per invitarci alla sua prima di West Side Story. Ci provai fin da subito con lui, ma a quel tempo era fidanzato ed era molto fedele. A quel tempo stava con lo zio Kurt –si era addirittura trasferito al McKinley per stargli vicino -  e vi assicuro che lo zio non era simpatico come adesso. All’epoca io non ero uno stinco di santo: volevo tirare una granita mescolata con sale grosso allo zio Kurt, ma daddy si mise in mezzo e se la beccò in pieno viso: dovette subire un’operazione alla cornea a causa di quella bravata. Da quel momento il nostro rapporto, se così si poteva definire, si incrinò. Ci evitammo per un periodo di tempo. In seguito all’incidente dello zio Dave, attuale marito dello zio Kurt, mi trovai a riflettere su quello che avevo fatto sicché chiamai Blaine e i suoi amici per chiedergli scusa. >>
 
Sebastian fece una pausa e rivolse un ampio sorriso a suo marito. Con sua enorme sorpresa vide i loro tre figli impazienti di continuare il racconto. I due coniugi risero di gusto nel notare come in quel momento regnava la pace in casa loro, cosa che non accadeva mai.
 
<< Dopo mille peripezie rincontrai daddy un anno dopo. Fu convocato alla Dalton da Hunter, un amico un po’ particolare. Quest’ultimo ci costrinse a rubare il loro trofeo nazionale e ci impose di ricattarli. Quando vide che Blaine e le New Direction, glee club di appartenenza di vostro padre,  non cedettero ci costrinse a doparci e ci fece squalificare. Da quel momento non vidi daddy. >>
 
Un sorriso amaro e nostalgico apparve sul viso di Sebastian, non aveva mai digerito la storia del doping e tutt’ora si chiedeva come avesse potuto ad acconsentire a tale pazzia.
 
<<  Adesso la racconto un po’ io la storia. >> disse Blaine.
 
Tutti gli sguardi si spostarono da Sebastian a lui.
 
<< Durante quel periodo di silenzio tra me e papa, sono successe tante cose. Ho provato a fare pace con lo zio Kurt e ho dovuto spiegare alla zia Tina che non potevamo avere una storia. >>
 
<<  Ahhahah, mi ricordo quel periodo, mamma mia come era strana Giappocina >> rise Sebastian.
 
Il cuore di Blaine perse un battito, aveva sempre adorato la risata di suo marito, era così sincera, ma sapeva che non lo era sempre stata.
 
<< Provai di tutto per far pace con lo zio Kurt, ma non ci furono versi. La mia vita scivolò in un baratro di apatia. Poi un giorno mentre ripensavo alla Dalton e ai miei amici vidi papa scendere le scale del Liceo McKinley. Per un momento credetti di avere le allucinazioni, ma quando mi parlò e la zia Tina, si intromise tra noi capì che era tutto vero. Quel giorno papa venne da me a chiedermi di cantare con lui e gli zii Niff, Thad e Trent. In un primo momento credetti che fosse pazzo, ma poi mi convinse. Cantammo un mash up tra Get Happy di Judy Garland e Happy days are here again di Barbra Streissand. Quello spartito lo aveva trovato la zia su mia specifica richiesta riguardo al tema. Il sabato della gara avevo promesso di portare la Tina al cinema, ma facemmo tardi e per farmi perdonare le chiesi di suonare la con noi la sera. Per tutto il tempo il mio sguardo e quello si Sebastian si cercarono e si trovarono sempre. In quel momento nessuno dei due capì cosa significava, ma pensandoci adesso li trovo molto romantici. >>
 
<<  Basta Blaine, questa non è una storia è una smielata assurda. Adesso la racconto io altrimenti questi poveretti si annoiano. Quella sera ovviamente qualcosa in noi cambiò ma non ce ne accorgemmo, come ha detto daddy. L’anno dopo con mia enorme sorpresa al college un ragazzo mi diede un colpo sulla spalla per dirmi che era il mio compagno di stanza. Quando mi girai e vidi Blaine rimasi sorpreso e lui lo stesso. Nessuno dei due sapeva che l’altro si fosse iscritto li, ma il Karma voleva che ci ritrovassimo. Dopo mesi di condivisione della stanza le cose stavano evidentemente cambiando tra di noi. Finchè un giorno daddy mi baciò – ovvio non si può resistere al mio fascino – da li le cose furono tutte in discesa fino a quando, prima di portarlo a vedere Grease, gli raccontai la storia dei miei conti congelati. Mi aspettavo di essere giudicato e preso a male parole ,ma questo non avvenne. >>
 
<< Mi ricordo quella volta >> lo interruppe Blaine  << Fu la prima volta, in cui indirettamente, mi dicesti di amarmi >>
 
<< Si potrei averlo fatto >> disse vago Sebastian.
 
<< Beh, se sei qui oggi credo proprio che tu lo abbia fatto >> scherzò Blaine.
 
L’intesa che c’era tra quei due era perfetta. Tutti invidiavano come l’uno completasse le frasi dell’altro o come riuscivano ad essere autoironici.
 
<< Dopo la laurea, avevo paura di perdere vostro padre a causa delle nostre carriere, quindi all’età di ventitré anni gli chiesi di sposarmi e lui accettò. Sapevo che era un romanticone e che non avrebbe mai detto di no perché quello che ci lega è qualcosa di profondo. Eravamo molto giovani, ma se siamo arrivati fin qui un motivo c’è. >> concluse Sebastian.
 
<< E’ vero quello che ci lega è qualcosa di profondo e porta i nomi di tre bellissimi bambini. Per quanto le nostre carriere ci tengano lontano da casa e lontani l’uno dall’altro, l’amore che proviamo reciprocamente è qualcosa di divino, che vince su tutto. In questi anni, Sebastian Smythe, tu mi hai aiutato a crescere, mi hai migliorato, mi hai criticato quando c’era da farlo, mi hai aiutato a rialzarmi quando cadevo e mi hai dato quattro ragioni per vivere: Tu e i nostri figli. Nonostante i miei amori di gioventù siano stati tribolati, non cambierei nulla perché tutto quello che è successo mi ha portato a te e a tutto quanto abbiamo di meraviglioso. >> disse Blaine.
 
<< Oh Anderson non cambi mai. Sei sempre così romantico. Comunque anche tu hai fatto qualcosa di buono per me. Mi hai insegnato cosa sia la monogamia, mi hai reso una persona migliore, mi hai scelto, mi hai concesso di stare al tuo fianco e mi hai donato cinque ragioni per vivere:  Tu, Marie, Matt Cooper, Thad e ogni singolo istante passato con voi. E oggi, qui davanti a tutto quello che la vita mi ha dato di più bello, io Sebastian Smythe ti dico “ Ti amo Blaine Devon Anderson, amo tutto di te”. >>
 
Blaine si commosse.
 
<< Sebastian, è la prima volta che mi dici ti amo. Non me lo hai mai detto, ma non potevi farlo in modo migliore. >>
 
<< Ok, Ok. Noi minori andiamo a letto. Queste sdolcinatezze ci hanno fatto venire sonno. >> disse Matt Cooper sorridendo e capendo che era il momento di lasciare soli i suoi padri.
 
Mentre Marie dette il bacio della buonanotte a Sebastian gli sussurrò all’orecchio:
 
<<  Anche io papa, voglio una storia d’amore come la vostra. >>
 
<< E l’avrai tesoro, l’avrai. >>
 
Quando tutti furono a letto, Sebastian disse altre mille volte a Blaine i suoi ti amo taciuti:
 
<<  Ti amo perché sei dolce >>
 
<<  Ti amo perché sai come sono e non cerchi di cambiarmi >>
 
<< Ti amo perché hai visto del buono in me >>
 
<< Ti amo perché … >>
 
Sebastian non riuscì a finire la frase perché Blaine lo baciò.
 
 << Risparmia i ti amo anche per le altre volte Smythe >> disse Blaine sorridendogli.
 
<< Galeotti furono la Dalton, Grease e i nostri sguardi >> disse Sebastian.
 
Quella notte fecero l’amore come se fosse la prima volta.
 
In fondo una prima volta era stata cancellata: Sebastian Smythe disse ti amo a Blaine Devon Anderson e ancora una volta, grazie alla presenza di suo marito, si sentì un uomo migliore.
 
 

Angolo delle note.

 
Eccomi giunta alla fine del percorso.
 
Spero che vi sia piaciuto il tutto.
 
Questo è uno dei miei capitoli preferiti, anche se è stato uno dei più difficili da scrivere, in quanto presenta ( per i miei standard ) un alto tasso di Fluff ( sempre secondo il mio parere. )
 
Che dire? Grazie per avermi seguito e per avermi recensito fin qui. Siete stupendi.
 
Un Bacione.
 
Se questa Fan Fiction vi è piaciuta, continuate a seguirmi leggendo le altre. ( * me si sente una scrittrice montata xD si fa pubblicità occulta da sola. )
 
Siamo giunti a termine:
 
Grazie davvero a tutti.

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