Chiudi gli occhi e guarda la libertà

di murrina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Nuova rotta ***
Capitolo 2: *** Arrembaggio di pirati sulle coste di Alabasta ***
Capitolo 3: *** Arrivo a Palazzo e presentazioni ***
Capitolo 4: *** Presentazione del Re ***
Capitolo 5: *** Barricata sul cuore ***
Capitolo 6: *** Propostrana... ***
Capitolo 7: *** Propostrana 2: altri guai in arrivo... ***
Capitolo 8: *** Operazione... trionfo ***
Capitolo 9: *** Incontro con Khoza ***
Capitolo 10: *** Una pessima scoperta ***
Capitolo 11: *** Un piccolo uccellino blu ***
Capitolo 12: *** Fuoco e fiamme, due volte ***
Capitolo 13: *** Lieta conclusione: una grande X nera ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Nuova rotta ***


P.s... il primo capitolo sarà brevino...^^

“Agli ordini capitano!”

E la Sunny ripartì, le vele spiegate al vento e l'ancora salpata.

La cartografa della nave, Nami stava analizzando una mappa, quando, stupita e felice, d'un tratto sorrise compiaciuta; c'era un piccolo ma interessante dettaglio nella rotta.


A cena, quella sera, decise di esporre il fatto:

“ Ciurma, aprite tutti le orecchie ed ascoltatemi bene: due anni fa approdammo in una regione a voi ben nota.”

Tutti i presenti, tranne Robin, cercarono di far mente locale...

Ebbene, dopo due anni” precisò “abbiamo la possibilità di ritornarci e fare visita ad una persona a noi cara.”

Tutti i presenti, tranne Robin, cominciarono a capire;

Rufy esclamò impaziente:

“ E dai Nami, non tenerci sulle spine! Di cosa si tratta?”

“ Signori, in tre giorni di navigazione potremmo arrivare ad Alabasta... Sarebbe un'ottima scusa per far rifornimenti. E soprattutto...per andare a trovare Bibi!! Sempre se il capitano vuole...” spiegò sorridendo ampiamente, sicura della risposta del giovane.

“ E allora io dico... Rotta per Alabasta!” urlò Rufy.

Robin non capiva, Zoro si limitava a sorridere mentre tutto il resto dell'equipaggio esultava, anche Sanji, che non vedeva l'ora di vedere quel dolce fiorellino...

La loro Bibi.

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Capitolo 2
*** Arrembaggio di pirati sulle coste di Alabasta ***


Era deciso, allora.

Chissà come Bibi era cambiata...chissà come li avrebbe accolti... chissà cosa avrebbe pensato...


Nami spiegò tutto alla sua sorellona Robin, che capì e disse:

“ Forse è meglio che io resti sulla nave. In fondo ero sempre un membro della Baroque Works.”

“ Ma Robin...”

“ Nami, non so se lo ricordi: ho cercato di uccidere lei e di distruggere il suo regno!”

“ Oh no, sorellona, sono sicura che Bibi capirà... Siamo tutti stati gabbati da quel...quel...mostro. Le parlerò io!” rispose sicura lei, continuando a parlare della avventure vissute insieme alla principessa.

Principessa... Anzi, regina!

Nami cominciò a fantasticare: molto probabilmente a breve sarebbe diventata una regina.

Chissà se già conosceva il futuro sposo?


“ Piuttosto...Ragazzi! Come facciamo con la marina e l'esercito di Alabasta?!” si spaventò Chopper, ma nessuno gli badò.

In meno dei tre giorni previsti (i venti erano favorevoli), la Sunny approdò sulle coste di Alabasta, per la felicità dell'equipaggio.

“ Forza, ciurma, tutti giù!” esclamò Rufy.

“ Ehm, Rufy?” mormorò Robin.

“ Forse è proprio il caso che io rimanga sulla nave. Almeno per adesso, insomma...già l'esercito noterà la presenza di...pirati! Se poi ci sono anche io...preferisco non guastare questi momenti.”

“ Come preferisci, Robin” intervenne Nami: “ Ma sappi che...ti costringeremo a conoscere la nostra amica prima o poi!” rise, mentre la nave era pronta per essere attraccata.


“ Sua maestà!” un servitore ossequioso e tremante fece capolino nella sala del trono. “ Una sentinella...Pirati! Hanno avvistato dei pirati, sua maestà! Pirati a dritta, così ha detto! Pirati!”

“ Pirati hai dett... si, l'hai detto. Anche troppe volte... Grazie, per il momento.” rispose, con un leggero stato di inquietudine e di sorpresa, di curiosità.

Si diresse verso la finestra, afferrò il canocchiale posato vicino ad essa e...

Lo stesso cadde dopo pochi secondi.

“ Portatemi alla baia, subito!” esclamò con uno strano tono autoritario, utilizzato raramente.



Dopo poco che tutti i ragazzi poggiarono i piedi sulla terraferma, un suono artificiale, quasi metallico forò i loro timpani.

“ FERMI DOVE SIETE!”

I pirati ubbidirono, alzando le mani.

Usop, solitamente fifone, questa volta non si scomposse, abituato ai combattimenti con l'esercito, con la legge, per farla breve; e disse, con un' espressione delusa e poco viva sul volto, con la bocca serrata e piegata verso il resto dell'equipaggio, come per non farsi vedere dagli avversari.

“ Ecco, ve lo dicevo io, avremmo dovuto cercare un diversivo, o comunque dirlo a Bibi! Prima avvertire! Poi attraccare. Una rogna in più... Zoro, tira fuori le spade.”

“ E' l'esercito di Bibi. Non la marina... Non sarebbero in grado di tenermi testa, non posso uccidere questa gente.”

“ Ecco che fa il solito presuntuoso, sempre a...” cominciò Sanji, a cui si unì un coro di voci incredule:

“ COME HAI DETTO?!?” l'intera ciurma non si aspettava una risposta del genere dallo spadaccino.

“ Ehi....v-voi! Non- non ci state a sentire?!” urlava senza molto coraggio un comandante dell'esercito, indicando ad alcuni soldati di catturare i suddetti. “Ho detto...”

“ Lasciateli andare!” intervenne quindi colei che dal palazzo aveva visto l'arrivo della Sunny, riconoscendo la bandier senza esitazione.

“ BIBI!” urlarono all'unisono i componenti della stessa nave.

La ragazza aveva un lungo vestito lilla, a maniche lunghe. Portava i capelli sciolti ed un diadema molto semplice sul capo.

“ Ma...sua maestà!”

“ Fate come vi ho detto, fidatevi!”



Immediatamente, le armi vennero abbassate, lasciando così liberi Nami e gli altri, la quale subito si precipitò ad abbracciare l'amica, commossa.

“ Nami! Amica mia!” mormorò Bibi piangendo di felicità.

Senza lasciar andare la rossa, singhiozzando disse:

“ Oh, ragazzi...non avete idea...! Io non... Oh, cielo! Temevo che non vi avrei mai più rivisto... E invece...! Quanto mi siete mancati!”

Sciolse l'abbraccio con Nami per fiondarsi verso Rufy, che la strinse allungando le sue braccia di gomma, mormorando: “ Bibi!”;verso Sanji che, ben felice di accogliere quel gesto delicato ma emozionato, per una volta non fece lo sciocco, limitandosi a stringere forte l'amica, sincero; verso Usop, che “tirava su” con il lungo naso, e verso il piccolo Chopper, chi più commosso di lui? “Dottore!” esclamò, prendendolo in braccio e strapazzandolo.

Venne il turno anche dell'ultimo della lista.

Bibi con un sorriso rimase con le braccia sollevate senza sapere bene cosa fare, conoscendo il carattere dell'amico; ma quando nei suoi occhi lesse un atteggiamento diverso da quello scettico e quasi freddo solito.

Dopo pochi secondi di pausa, quando Zoro distolse lo sguardo, inarcando le sopracciglia e cambiando ghigno sul volto, allora Bibi gli cinse il collo con le braccia, con le lacrime agli occhi.

Lo spadaccino dal canto suo, sciolse la posa che le sue braccia avevano assunto (incrociate sul petto) per metterne una sulla schiena della ragazza dai capelli turchini, con un impercettibile sorriso.

Grazie mille a Shainareth per la precisazione e per il commento...

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Capitolo 3
*** Arrivo a Palazzo e presentazioni ***





Le forze armate guardavano sempre più increduli la scena.

“ Ma...ma...” balbettò l'anziano.

Bibi si preparò alla bugia che si era preparata durante il viaggio. O forse da due anni, da quando aveva lasciato quella sgangherata compagnia di ideali nei cuori.

“ Non temete, soldati... Non sto...prendendo contatti con dei fuorilegge!” rise, voltandosi a guardare gli amici. Proseguì con tono più solenne: “ Sono i salvatori della vostra regina, compagni di avventura e...amici. Che vengano accolti con gli onori adeguati... come amici.” e rimase sul vago, senza, tuttavia, mentire...solo...omettendo.


“ Venite, ragazzi, andiamo a palazzo!”

Durante il tragitto in un'unica grande pseudo-carrozza, la discussione tra i compagni proseguì.

Bibi, ancora incredula, continuava a chiedere della avventure affrontate, dei nemici incontrati, dei nuovi alleati..

“ Ma dicci, Bibi! Da quel che ho capito...sei una regina, ora! Raccontaci, su! Ti sei sposata, quindi!?!” la incitò Nami, curiosa di saperne di più sull'amore della vita della fanciulla.

“ Oh...sì. Sapete, mio...padre è morto, oltre un anno fa...una malattia...e...” tutti ne furono addolorati “ Mi sono dovuta...Ehm, sì, mi sono...sposata!” concluse con un filo di mestizia.

“ Dai, raccontaci! Lui chi è? Com'è? È bello? È come delle favole?” intervenne innocentemente Chopper.

“ Beh... dipende di quale personaggio delle fav...cioè, più o meno! E'...particolare. Ora è fuori città, ma tornerà stasera, lo vedrete allora!” sorrise falsamente, balbettando frasi in cui si celavano risposte amare e tristi, rassegnate. Si sfiorò un polso, coperto dalla manica del vestito, chiudendo gli occhi.

Nami se ne accorse, ricordandosi dei cosiddetti “matrimoni combinati”(Come poteva una ragazza romantica e sognatrice come lei parlare dell'amore della sua vita a quel modo?) e quando Usop cercò spiegazioni, lei alla prima sillaba da lui pronunciata, gli rifilò un piccolo calcio sullo stinco destro.

“EHI!”

Dopo poco, la truppa arrivò a palazzo.

Un magnifico palazzo, davvero: circondato da fiori bianchi e colorati, riprendeva lo stile classico, con colonne e capitelli, una profusione di capitelli, pur sempre nei limiti del decoro e dell'eleganza. Uno stile raffinato, sfarzoso, ma signorile. Il giardino possedeva tre fontane molto ampie, in cui vivevano alcuni pesci rossi.

La sala del trono era comunque molto fine, in fondo era sistemato il trono, anzi i due troni.

L'equipaggio della Sunny rimase incantato da tanta magnificenza... ma poco dopo, Nami sussultò: Robin!

Preoccupata della possibile reazione dell'amica a proposito dei... “nuovi alleati”, procedette con cautela:

“ Ehm...Bibi? Ricordi...ecco, quando parlavamo dei...nostri nuovi alleati?”

“ Sì, Nami!”

“ Ecco...sulla nave è rimasto qualcuno.”

“ E perchè non l'avete portato con voi? Andiamolo a prendere!”

“ No, no, aspetta, Bibi...vedi...ecco... Lei è buona. È una nostra alleata, ci fidiamo di lei e lei si fida di noi...solo che ehm...” dopo una lunga pausa, nella quale tutti i pirati rimasero con il fiato sospeso, guardando con speranza la rossa, lei sputò il rospo: “ è Nico Robin.”

“ COSA?!?” urlò la regina.

Seguirono spiegazioni e racconti.

Bibi, nonostante poco convinta ancora, sospirò: “ Portatela pure qui... Non fatela riconoscere dalla popolazione, la conosciamo bene, ma qui al palazzo sarà al sicuro, anche se...sono certa che è abile a difendersi!”

“ Grazie Bibi...”

“ Lo faccio per voi...” rispose con fermezza e con un sorriso.

Dopo una decina di minuti, l'incaricato (Sanji che, volontario,si era prontamente offerto di prelevare la fanciulla dalla nave) ritornò con l'ex componente della Baroque Works, la quale si inchinò di fronte alla sovrana, ricordando e provando vergogna, in una delle rare volte in cui l'archeologa dovette chinare il capo per l'imbarazzo. Teneva gli occhi bassi.

Bibi respirò a fondo, per poi sollevare delicatamente il viso della donna e fissandola seria, le prese una mano.

“ Crocodile non ha colpito solo i suoi nemici.”

Mal comune mezzo gaudio.

Due donne quasi distrutte da un mostro senza cuore.

Consapevoli o meno.

Quasi distrutte sì...ma ora, ritornate alla vita.

“ Se puoi, perdonami. O almeno, fingi che io...”

Bibi stolse lo sguardo.

Fine della discussione.


Dopo un pomeriggio di chiacchiere e di risate, arrivò il momento della cena.

“Ehm...ragazzi...?” mormorò imbarazzatissima Bibi, rivolta ai suoi migliori amici:

“ Vorrei chiedervi un favore... vi prego di evitare di dire al re che siete pirati... Si agiterebbe inutilmente...e... Sì, insomma...vorrei che la vostra permanenza qui sia più serena e allegra possibile!”

Ci fu una risposta generale molto cordiale, comprensiva.

Venne preparato un banchetto sontuoso, secondo prescrizione della regina che conosceva le abitudini alimentari di quei pirati.

Ad un tratto, le mandibole di tutti i commensali smisero di masticare.

Il re, sua maestà, fece il suo ingresso.

Ringrazio di cuore Shainareth e Marty de Nobili! Per Shainareth: scusa ancora per la recensione...^^ Volevo solo dirti che in questa fic ci saranno paring un po' particolari, non esattamente definiti, che si sottolineeranno nel corso della vicenda... E' un punto essenziale della fic, diciamo! Bacioni, murrina

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Capitolo 4
*** Presentazione del Re ***



Preannuncio di aver commesso un errore volontariamente:

Vi sarete accorti che sto chiamando la nave della ciurma di Cappello di Paglia “Sunny”, quando nell'equipaggio non tengo conto della presenza di Franky.

In verità non volevo tenerne conto, dato che, fondamentalmente, mi pareva stonasse un altro, nuovo personaggio, sconosciuto a Bibi.

Grazie ancora per i commenti:

Maho87: Ma salve, cara Maho! Eh...scoprirai, scoprirai...Grazie mille per aver recensito!^^ Spero che continuerai a seguirmi! Bacioni!

Shainareth: Sei davvero molto gentile... faccio del mio meglio, errori “volontari” a parte (vedi il sopra citato...XD), se c'è qualcosa da segnalare...Ho le orecchie aperte! ^_^ Grazie mille per continuare a seguirmi. Carina l'idea di Bonkure al governo di Alabasta...anche se ho dubbi sulla sua eventuale prolificità o sulla sua prole...oh Santo Iddio!




Bibi si alzò e andò verso di lui, chinando il capo e sfiorando la sua guancia con le labbra.

L'uomo avrà avuto come minimo il doppio degli anni della regina e il suo bacino sarà stato almeno il triplo di quello della sposa.

Grosso, grasso, assolutamente non bello come i principi delle favole (anzi!!), vero Chopper?

“ Caro, abbiamo ospiti.” sorrise verso di loro

“ Bene, bene, tesoro. Fammeli conoscere.”

“ La ciurm...ehm! Cappell...Ehm, la...compagnia...teatrante...teatrale!, di...ehm...molto lontano da qui, ecco... Siamo la Sunny! Sì! La compagnia teatrale più richiesta nei sette mari!”

mentì Usop, come ben sappiamo aveva una buona capacità d'improvvisazione e come attore se la cavava alla grande.

Non li avevano già visti?

Occhi sbarrati, bocche asciutte, un brivido lungo la schiena.

Ma dove?


Ironia della sorte.

La prima reazione della suddetta ciurma di fronte a quell'uomo sgradevole fu la stessa.

La cena ricominciò e l'equipaggio della Sunny, sebbene con un'immagine poco piacevole dell'uomo appena presentato dalla regina in mente, seguì il ritmo andante della serata.


Mentre i pirati erano a far baldoria, Zoro era sul terrazzo della sala da ballo, all'aperto, e guardava il mare.

Bibi lo notò e mentre tutti si divertivano, lei si avvicinò allo spadaccino, allegra.

Ma prima di avere il tempo di aprire bocca per dirgli qualcosa, lui la battè sul tempo:

“ Perchè stai insieme a quella specie di scimmia?”

Bibi stava per rispondere la solita frase, quella che ormai ripeteva automaticamente, senza sentire veramente le parole che diceva: “Perchè lo amo”. Con Zoro però non riuscì a mentire.

“ Alleanza con un altro paese. Lui era l'unico principe non sposato del regno.”

“ E ne capisco i motivi.” disse acido. “ Tsk...” sospirò quindi il ragazzo: “ E ti lasci comandare da questi... questi? Tu! Non solo ora hai il potere di comandare! Tu ne hai lo spirito!”

“ Non sempre regnare significa far quello che si vuole. Ed è questo che ho voluto. Anche se non era esattamente buono per me.”

“ Tsk!”

“ Ti prego, Zoro. Non sai quanto sia stato difficile. Ormai... ho imparato a fingere di amare qualcuno che cerco di non odiare, e ci provo ogni giorno, credimi.”

“ Perchè hai lasciato che ti rubassero la libertà?”

“ Basta Zoro!” si mise le mani accanto alle orecchie, ed esclamò, reprimendo un urlo, reprimendo ancora una volta il fiato di quell'urlo.

“ E...Khoza?” lo spadaccino si calmò. Parecchio tempo prima avevano affrontato una discussione su questo tema.

Lui... E' da qualche tempo che non lo vedo qui, ad Alabasta. E poi... Lo sai come sono fatti i matrimoni tra nobili.” rispose sorridendo mesta, guardando il mare. Unica fonte di consolazione in tante serate buie, in cui nemmeno la Luna riusciva a rischiarare la sua anima trafitta. “ Com'è bello il mare di notte...”

// FLASHBACK//

Bibi, Zoro, Chopper e Nami se ne stavano a prua, ad osservare in silenzio l'immensità dell'oceano alla tenue luce della luna.

Sanji, sbadigliando, raggiunse gli altri, chiedendo loro:

“ Yawn... Ragazzi...che ci fate in piedi, a quest'ora?”

“ Shhhh...” sussurrò Nami.

“ EHI RAGAZZI, ECCOVI, DOV'ERAV...” le grida di Rufy, seguito dall'assonnato Usop, furono troncate da un animato “ SHHHHTT!!” da parte di tutto il resto della ciurma.

Stettero così, i sette amici, a godersi l'alba, il sorgere del sole su quell'orizzonte irraggiungibile.

//Fine FLASHBACK//

I due si ritrovarono soli, di nuovo, mentre i ricordi sfumavano.

“ Non hai ancora incontrato Occhi di Falco?”

“ No. Sono sicuro che lo rincontrerò nel momento più opportuno, quando sarò capace di batterlo. Quando mancherà solo lui da sconfiggere per diventare il più grande spadaccino del mondo.”

“Pregherò perchè quel giorno possa arrivare presto, Zoro.”

“ Non credo molto nelle preghiere, secondo me servono a poco. Ma se ti fa piacere, pregherò. Per la tua libertà.”


Bibi quindi rimase sola, ma per poco: infatti Rufy e Nami arrivarono come due tornadi sorridenti per farle compagnia, a lei che continuava a pensare a ciò che le aveva detto Zoro: in effetti aveva colpito nel segno.

“ Bibi... Sappi che qualunque cosa ti abbia detto quell'orso di Zoro l'ha fatto solo perchè...perchè ci tiene a te e ti considera ancora un'amica. Avete due punti in comune: la testardaggine e l'ambizione. E lui lo sa bene, e quindi ti rispetta...” la confortò Nami, capendo ciò che turbava l'amica.

“Ehi, è qui la festa?!” Sanji, Chopper ed Usop invasero il grande balcone.

Indovinato Sanji!”

“ Ma ditemi ragazzi...come procedono le ricerche del Grande Blu?” esordì sorridente la principessa.

“ Beh... Il secondo pensiero che ci è balenato in testa quando abbiamo saputo che eravamo vicini al tuo paese è stato di sconforto: Possibile essere tornati indietro? Però abbiamo scoperto che in realtà...”

L'allegra compagnia continuava a ridere e a scherzare, incuranti del baccano che facevano.

In fondo, ci voleva un po' di sana esuberanza in quel palazzo...

Ehi Sanji! Ti ricordi quell'isola assurda in cui...?? Ah ah ah ah!! E ti ricordi la faccia di Usop quando...?! Ah ah ah! Ehi! Non è vero!! Oh, dai, Usop non fare l'offeso... Ehi Zoro, finalmente sei arrivato, dove accidenti ti eri cacciato?! Vi si sente fin dal giardino! I soliti...Tsk... E invece ti dico che...! Ma no, ci mancherebbe altro! Mica l'avevo fatto apposta! Perchè avevamo incontrato la tempesta, zuccone! Già, hai ragione!

Le chiacchiere allegre e spensierate proseguirono fino alle due di notte.

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Capitolo 5
*** Barricata sul cuore ***



“ Ahw...ragazzi, non sarebbe ora di andare a nanna?”

“ Hai ragione, Sanji... è parecchio tardi!”

“ D'accordo... Allora buonanotte a tutti e... grazie fratelli miei! Siete il più bel regalo di Natale, compleanno, anniversario... di tutto! Grazie!” disse abbracciando Nami, la più vicina alla giovane sovrana.

“ Su, su, principessina... Ma che dico, regina! Va' a nanna, ora... Siamo noi che ci siamo voluti fare un regalo...” disse Nami.

E Bibi si incamminò verso la sua stanza, sorridendo nel cuore, il turbamento causato dalle parole di Zoro con un velo di serenità.



// FLASHBACK//

Zoro si allenava. Come sempre.

Dava le spalle a Bibi, che si era avvicinata all'aspirante miglior spadaccino mai esistito, chiedendogli:

“ Zoro...ho...fatto qualcosa di sbagliato?”

“ No. Anzi.”

“ Sei d'accordo con me, nella mia scelta?”

“ La rispetto. Rispetto la tua posizione.” disse con decisione, sollevando un peso con la mano destra. “ Rispetto ciò che hai fatto valere sino ad ora.”

“ Lo rispetterai anche quando sarò lontana?”

“ Fin tanto chè tu lo farai valere."

//Fine FLASHBACK//


La mattina seguente, Bibi si svegliò di ottimo umore, verso le 9.

“ Buongiorno, maestà!”

“ Buongiorno! I miei ospiti si sono già alzati?” salutò la cameriera.

“ Ehi Bibi!!” urlò dal fondo della sala Rufy.

“ Buongiorno, Rufy!” esclamò ancora in camicia da notte e vestaglia, entrambe di uno splendido celeste chiaro.

Dopo la colazione, Bibi si diresse verso la propria camera per vestirsi.

Si affacciò prima dall'enorme spiazzo sul balcone della sua stanza e...

“ Khoza?!” urlò, stupita.

“ Buongiorno, maestà!”

“ Khoza, ma... che ci fai qui? Sono mesi, anni che non ti fai vedere ad Alabasta!” disse, camminando per lo spiazzo.

“ Ho sentito delle voci... Pare sia arrivato Cappello di Paglia e compagnia, vero?” urlò, per farsi sentire.

“ Cosa? Non capisco! ... Aspetta! Rimani lì, scendo subito! Oh, no, accidenti! Prima devo vestirmi! Ci metto un minuto!”

Dopo una decina di questi (il solito “minutino” femminile, eh?), Bibi si presentò a Khoza, accaldata dalla corsa, con i capelli svolazzanti alla brezza mattutina e con un sorriso incredulo stampato sulle labbra.

Lui la guardava sereno, con un piccolo sorriso e con le mani in tasca.

Lei sospirò per riprendere fiato e dopo alcuni istanti di silenzio iniziale, lei abbracciò istintivamente l'amico.

Lui, appena imbarazzato, rispose debolmente al gesto, prese tra le mani dure, provate da tante avventure, le braccia della turchina e ricominciò a guardarla negli occhi.

“ Ehi, ehi, ho fatto addirittura scomodare sua altezza, Bibi!” ridacchiò “Come stai?”

“ Io...io...bene! Bene, grazie! Ma raccontami...com'è che sei tornato? Toto mi aveva detto che...”

“ Diciamo che... Mi sono preso una pausa. Avevo bisogno di... di staccare, ecco. Ma guardati! Sei diventata una signorina, piccola Bibi!” rise. Poi mormorò, constatando: “Come sei diventata bella...”

Bibi arrossì reprimendo un sorriso compiaciuto. “ Oh, ehm... Gr-grazie... Ora, su, entriamo a palazzo! Devo farti conoscere degli amici!” disse prendendolo per un braccio.

“ Oh, no, Bibi, non è il caso. Ero solo di passaggio, devo ancora tornare a casa, dai miei...” si scusò.

“ Oh...capisco...” rispose un po' delusa.

“ Ma tornerò, davvero! Ci vedremo presto, magari...magari anche per vedere da vicino tuo...tuo marito. Ehi, cos'è quella faccia? Non sarai mica imbarazzata di sentir parlare dell'uomo che hai sposato!”

Khoza sapientemente utilizzò il termine “sposato” e non “scelto”.

“ Grazie per essere passato... Mi sei mancato.”

“ Anche...voi, maestà. Arrivederci...” la salutò, facendole il baciamano. Dopodichè si voltò tenendo per ancora qualche istante gli occhi dentro a quelli della ragazza, infine se ne staccò definitivamente e, sempre con le mani in tasca, si incamminò verso casa.


//FLASHBACK//

“ Fin tanto che tu lo farai valere.”

Bibi stava per piangere.

Lui si girò:

“ Farai ragionare Khoza?”

“ Lo farò...sì. Lo farò.” la principessa singhiozzò. “ Sai...sai come si dice...destino crudele...”

“ Bibi,” sussurrò lui, poggiando entrambi i pesi: “ E' a Khoza che pensi. Lo so. Lo sai. Non è questo” disse, soffermandosi sull'ultima parola e facendo un gesto indicante la nave, o forse, ciò che rappresentava la nave e la ciurma di pirati. “ ...il tuo destino. E' quello.” e indicò la terraferma, o meglio, ciò che rappresentava.

Bibi abbassò gli occhi, sforzandosi di trattenere le lacrime.

“ Tsk... Probabilmente non mi sentiresti mai più parlare così filosofo.” ghignò lo spadaccino.

La principessa sorrise, un po' forzatamente.

// Fine FLASHBACK//



Ecco a voi il nuovo capitolo... Spero vi sia piaciuto e vi sia di aiuto per svelare qualche arcano di questa fic. I miei migliori auguri di Buon Natale, a tutti voi!!

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Capitolo 6
*** Propostrana... ***


“ Bibi, che fai, parli con gli sconosciuti?!” Nami l'afferrò per un polso mentre la turchina ritornava verso la sua camera, con aria confusa e stupita. Quell'incontro inaspettato...era stato come un vero e proprio tornado. L'aveva travolta in pieno, senza lasciarle il tempo di prendere fiato. Paradossalmente, perchè di aria stiamo parlando.

“ Oh, b-buongiorno Nami! No, no...Affatto...Non l'hai riconosciuto?”

“ Per la verità ero parecchio distante... No, chi era?” chiese, con un dito sulle labbra.

“ Khoza.” sorrise lei.

Un gridolino entusiasta si levò nel castello. In breve tempo tutta la ciurma, pardon, la compagnia teatrale di Cappello di Paglia lo venne a sapere e si divertì a scherzare sulla cotta che la regina confessò di aver avuta per il ragazzo in questione, nell'adolescenza.

Anche se, in effetti, sappiamo tutti bene che non è semplice stabilire la precisa data di scadenza di tale età.

Era stata una grande sorpresa, per lei, che qualche volta si abbandonava al pensiero di quell'uomo, vedendolo come riscatto da una quotidianità di solitudine e noia.

Khoza, il “capo”, come spesso lo chiamava lei quando erano bambini, era ritornato ad Alabasta.

Non le importava se fosse tornato per la sua ragazza o per lei; era tornato.


Qualche ora dopo, Usop e Chopper stavano correndo per i corridoi del palazzo verso la sala da pranzo, quando il Re, borbottando, scese le scale.

“ Buongiorno, sua maestà!” sorrisero i due, in coro.

“ Ciao.” rispose sgarbato lui. Poi assunse un'espressione pensosa: “ Ragazzo... Come hai detto che si chiama la tua compagnia?”

“ La-la...mia...ah, la compagnia! Oh, certo, maestà, la nostra compagnia, vero Chopper? Sì, il suo nome è “La grande e magnifica compagnia teatrale di Cappello di Paglia”!” rispose orgoglioso.

“ Cappello di Paglia, eh...? Dove ho già sentito questo nome?” domandò, insieme minaccioso e pensieroso.

“ N- non saprei dire...sua maestà!”

“ E dove ho già visto la tua faccia?” si avvicinò.

“ La-la mia faccia, maestà? Oh, ma è semplice...I nostri spettacoli sono assai famosi, le nostre locandine sono le più maestose e...”

“ Certo, certo, ne sono sicuro.” tagliò corto il re, voltandosi e dirigendosi verso la medesima destinazione dei due pirati/attori, che, parlandosi con lo sguardo, capirono i possibili guai.

Il re, d'altro canto, non si fidava di quell'assurda combriccola.

Sembrava avere una pessima influenza sulla moglie: la notte precedente, era tornata da lui parecchio tardi, senza la voglia nè la forza di fornirgli spiegazioni.

In più...c'era qualcosa che non quadrava, nè in quello spadaccino così arcigno, nè in quel ragazzino spiritato.

Soffiava aria di cambiamento.

Arrivato nel salone, trovò la regina intenta ad intrattenere gli ospiti; o meglio, sembrava fossero loro ad intrattenere lei. Ridevano come bambini! E non degnarono di uno sguardo sua Maestà il Re Kamal Fediz, il quale, cercando di richiamare l'attenzione del presenti, si schiarì veemente la voce, che risuonò nel petto con potenza tellurica.

Gli inchini dei ragazzi furono seguiti dall'espressione severa sul muso del sovrano rivolta direttamente alla giovane donna che l'aveva sposato.

L'annuncio del pranzo interruppe quel dialogo di sguardi d'odio dall'una e di amara sorpresa dall'altro.

La spontaneità di Bibi era stata troppo a lungo oppressa da quell'ambiente reso austero e silenzioso dal nuovo re, il quale decise: avrebbe dovuto saperne di più su quella gente che aveva fatto insorgere implicitamente la moglie contro la sua autorità.

Mentre si ingozzava rimuginava, pensava, rifletteva. Ad un certo punto, esclamò:

“ Ma perchè, Bibi, oggi pomeriggio non porti i tuoi ospiti a fare un giro del Paese? Sarei ben felice di accompagnarvi.”

“ Con vero piacere, Maestà.” La nobildonna conosceva bene il carattere del marito: era un'evidente provocazione. Chissà cosa stava tramando... Non indugiò nella risposta, ma si pentì quasi subito: e se qualcuno avesse riconosciuto i pirati, smascherandoli e scoprendo la loro vera identità? Non ci voleva un laureato: solo i pochi che non risiedevano a palazzo non avevano mai visto uno di quei maledetti cartelli che, a chiare lettere, informavano della taglia sulla testa di un ricercato. Il tempo li aveva ingialliti, il vento strappati; altri cartelli “più importanti” li avevano ricoperti, nascondendoli. C'era da sperare, sperare che nessuno ricordasse con precisione quei volti.


Nel primo pomeriggio, venne preparata una carrozza molto grande. Era un calesse, quel genere di mezzo di trasporto aperto.

La compagnia si incamminò. Una strana compagnia, a dirla tutta: il re, la regina, e un buon numero di giovani mai visti.

Prima tappa: il mercato locale. Fu un'occasione molto interessante per Nami e per Zoro, che era rimasto affascinato da un banco di spade di produzione locale.

Dopo quasi un'ora, il corteo ripartì, per visitare la campagna di Alabasta.

Passarono proprio davanti alla casa di Toto, Bibi sorrise, ricordando i bei momenti dell'infanzia, in cui lei e Khoza giocavano insieme ogni giorno, quando Igaram la inseguiva per riportarla dal padre, quando i due si picchiavano e litigavano, per poi rifare pace qualche attimo dopo.

Il re ordinò al cocchiere di percorrere un sentiero poco rassicurante.

“ Ma...caro! Perchè vuoi fare questo percorso? Non è una bella zona, non è un posto molto sicuro!”

“ Ma cosa dici, Bibi? E' solo una stradina un po' tortuosa... Alabasta è un paese di pace e tranquillità.” sembrò vantarsi.

“ Kamal, ti posso assicurare che quando ero bambin...”

“ Bibi, ti posso assicurare che da quando tu eri bambina i tempi sono cambiati!!”

Lei si zittì, indispettita.

Dopo vari minuti di tragitto, un cavallo si imbizzarrì. Tutti gli altri risultavano spaventati, ma da cosa?

“ Bene, bene, bene...La carrozza reale, proprio da queste parti? Boris, abbiamo visite!” una voce tagliente e roca risuonò nelle orecchie del gruppetto. Due poco di buono erano lì che si godevano la magnificenza della carrozza, immaginando la ricchezza che permetteva tanto sfarzo.

Mille grazie ancora alle commentatrici...^_^ Grazie Maho e grazie Shainareth...sempre gentilissime!! Vi avverto fin d'ora che sabato presto presto partirò, vi lascierò quindi un paio (forse anche tre) capitoli nuovi in versione "pacchetto unico"! Un bacio, Murrina

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Capitolo 7
*** Propostrana 2: altri guai in arrivo... ***



“ Dimmi, carciofo, abbiamo visite?” se la rise Sanji, rivolto ad un Zoro che prima sghignazzò, poi lo guardò minaccioso; il biondo spense la sigaretta e aprì lo sportello.

“ Possiamo aiutarvi, gentiluomini?”

“ Sì... fuori portafogli e gioielli!”

Zoro sospirò pesantemente: “ Sanji, dai, non fare l'idiota, ritorna qui e sta' buono.”

Gli pareva, in effetti, eccessivo un tale intervento per due ladruncoli del genere.

Il re, intanto, respirava affannosamente, terrorizzato.

Bibi aveva l'impressione di essere dentro ad una botte di ferro, così non si preoccupò; anche lei avrebbe potuto scombussolarli quanto bastava per continuare il tragitto con tranquillità.

“ Sei sempre il solito guastafeste...” sbuffò il cuoco, seguendo il consiglio dello spadaccino.

“ Vi arrendete quindi?” uno dei lui ladri chiese, suscitando l'ilarità dei pirati e della regina.

Rufy si teneva la pancia e, ridendo, balbettò: “Ah...ah ah ah!! Zo-zoro! Fa' loro vedere le spade, ah ah ah! Fallo, dai!!”

Zoro ottemperò alla richiesta senza scomporsi; alla vista della prima, i due sfortunati predoni si spaventarono, alla vista della seconda posero un piede indietro, finchè non videro la terza mantennero quell'atteggiamento silenzioso.

“ Eh?! E...e...e le sai anche usare, q-quelle??”

E mentre Rufy continuava a sganasciarsi per quelle domande, Bibi colpì leggermente la gamba di Zoro, per richiamare la sua attenzione.

“ Zoro!!” bisbigliò: “ Non usare la terza! Dì che è di...del re! Inventati qualcosa!”

“ Ma io non le voglio mica usare... Dovrei sporcarle solo per...? Oh! Oh, giusto...” lo spadaccino capì: l'avrebbero riconosciuto con molta più facilità, d'altronde era sua peculiarità il combattimento con tre spade.

I due malandrini, dopo essersi impressionati abbastanza, cercarono aiuto chiamando altri amici della stessa pasta: da due diventarono sette.

“ Oh, santo...! Ragazzi, tutti fuori... Questi furboni qui vogliono farci menare un po' le mani!” Zoro sembrava veramente deluso di quegli avversari. Lui odiava battersi con gente di livello inferiore al suo. “ Non farti tanti riguardi, spadaccino, scendiamo e basta!” disse Robin.

“ S-scendere? Miei cari ragazzi, non vorr-vorrete...?” il re continuava a tremare.

“ Vedete alternative, maestà?” fu la domanda retorica di Chopper.

“ Ragazzi, attenti...” finalmente la moglie sembrava cominciare a preoccuparsi! “Non esagerate!”

Come non detto...

Zoro si limitava a difendersi, Robin schiaffeggiò uno degli avversari con varie mani, Chopper ed Usop fecero ricorso alle proprie tecniche, Rufy si divertì un poco, e Sanji imitava Zoro, parando i colpi. Nami aveva già stecchito il suo avversario con un colpo con il Climattack (scusateeee...non so bene come si scrive! Nd murrina).

Quando sia il cuoco sia lo spadaccino si stufarono, con qualche calcio la fecero finita.

Sette uomini agonizzanti a terra. “Non preoccupatevi, si riprenderanno...” fu la consolazione che Rufy portò a Kamal, il quale guardava i giovani con occhi fuori dalle orbite: com'era possibile, tanta agilità e potenza in quegli attoruncoli mingherlini?

Attori, stava pensando? Non ne era poi così tanto sicuro. Come potevano essere dotati di tali poteri?

Cos'erano, maghi, stregoni, demoni...?!

Quella sera li avrebbe messi alla prova...

Bibi applaudì, dispiaciuta per quei poveretti, ma divertita dall'atteggiamento degli amici: “Diciasette secondi esatti! Siete migliorati, ne avrei stimati almeno venti!”

Il re, sempre più confuso, si tamponò la fronte sudata con un fazzoletto.

“ Forse è meglio tornare a casa...”

Dopo una mezz'ora abbondante, il calesse si fermò davanti alla reggia, lasciando scendere i passeggeri.

Il re continuava a rimuginare ed entrò spedito nei corridoi, come a volersi allontanare da quei vulcani di energia.

“ RAGAAAAAAZZI, CHE FAME!” chi altro se non Rufy?

Il suo stomaco fu saziato dopo un'oretta, minuto più, minuto meno: a cena pronta, i commensali si ritrovarono nella sala da pranzo; tutti mangiarono con un certo appetito, compreso il re, che però pareva più assente del solito. Pareva concentrato a pensare...

Quegli impiccioni...quegli impiccioni avrebbero potuto far saltare la copertura.

Erano soggetti svegli, li si vedeva, furbi, scaltri, abituati a situazioni difficili; del resto si sa, quello dell'attore è un mestiere non sempre facile.

Il margine di differenza tra un attore e un lestofant... Lestofante? Lestofante, aveva pensato il re?

Ma sì, era ovvio! Quelli non erano attori: erano impostori! Ricordò la lotta di qualche ora prima: come potevano essere così abili?

Rivolse uno sguardo alla banda di scellerati, come li definì lui stesso e, improvvisamente, esordì:

“ Compagnia teatrale, avete detto, signor...signor...?” schioccò le dita in direzione di Usop.

“ Usop, signore!”

“ Signor Usop? Avete detto così, oggi pomeriggio?”

“ S-sì, signore!”

“ E che ne direste di farci vedere qualcosa di vostro, diciamo così, un vostro spettacolo?”

“ Caro, non mi sembra il caso.” Bibi fu lesta nel contraddire il marito, posando la propria mano su quella dell'uomo.

“ A me sì. Mi piacerebbe saggiare il talento di questa...troupe...così celebre.” recitò con tono falso, ingannatore. “ Allora, cosa ne pensate?” chiese rivolto alla ciurma, la quale, in effetti, non poteva tradirsi in quel modo, non poteva non accontentare tale richiesta.

Cari commentatori e lettori... Ecco a voi, come promesso, il "pacchetto" prendi TOT paghi TOT-1...XD Cavolate mie a parte, vi auguro di passare un fantastico capodanno, un ringraziamento particolare e sentito a Maho e Shainareth, grazie davvero! Ancora tantissimi auguri, per un Capodanno pieno di belle sorprese... Un abbraccio e un bacio!! Murrina

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Capitolo 8
*** Operazione... trionfo ***


“ Caro, i nostri ospiti sono certamente stanchi e...”“ Non preoccuparti, Bibi, siamo giovani e forti!” scherzò Usop, senza lasciarsi prendere dal panico, questa volta; quindi, per trarre d'impaccio tutti, esclamò: “ Abbiamo in serbo per voi degli sketch che vi faranno emozionare, vostre Signorie!” completò, sorridendo, prima di girarsi verso il cerchio formato dagli altri componenti del gruppo.
“ Allora...cos'hai intenzione di fare, Usop?!” bisbigliò Nami, un po' isterica.
“ Non lo so!! Dobbiamo inventarci qualcosa!”
“ Io ho un'idea!” intervenne Chopper “ Ognuno dovrà improvvisare seguendo i propri talenti, o meglio, le proprie abilità! Tu, Zoro, con le spade, Rufy è fatto di gomma, e sarebbe di certo considerato un dono divertente; Robin con le sue mani e...ehi! Nami e Sanji possono creare la scenetta iniziale! Usop farà il presentatore! E...”
La geniale renna, in pochi minuti, progettò un'estrosa scenografia: la scena si apriva con Sanji e Nami che fingevano (fingevano solamente, purtroppo per il cuoco) di essere fidanzati.
Il biondo proponeva alla rossa uno spettacolo circense molto in voga, e ce la portava, dove Usop dava a credere di domare Chopper, che nel frattempo si era trasformato; Robin e Zoro impostavano una sorta di gioco con i coltelli – avete presente quel numero in cui un uomo bendato scaglia delle lame contro una donna immobilizzata su una tavola di legno?-, in cui le molteplici mani dell'archeologa rappresentavano la parte comica: esse coglievano al volo i coltelli (non le preziose spade, per carità!) che lo spadaccino le tirava. Rufy, inoltre, fungeva da clown, imitando gli altri componenti della pseudo compagnia teatrale e facendo boccacce e facce buffe.
Un risultato eccellente, per quei pochi minuti di organizzazione.
La regina rise di cuore per gli spassi che vedeva interpretare da quei fantastici amici.
Il re, dal canto suo, prima ne rimase incredibilmente sorpreso, poi, al contrario, sorprese tutti: cominciò a ridere, una volta finito lo spettacolo.
Rise e rise ancora, applaudendo:
“ Bravi, ragazzi! Siete veramente bizzarri, ma siete gradevoli...”
La ciurma, che poteva vantare una certa esperienza anche nel campo teatrale, fece un inchino, sospirando per la fortuna avuta.
Terminò la cena in allegria, Kamal ormai non temeva più nulla. Erano solo semplici ragazzi di talento. Forse un po' troppo libertini, per certi aspetti.

Un servitore, sbalordito dal riso del sovrano, assai raro, sparse la voce di quest'avvenimento.
Con una catena di informatori, la notizia fece capolino in una locanda del paese, in cui, fatalità volle, era presente anche il nostro Khoza, che volle informarsi sul tafferuglio (così gli dissero) successo al palazzo reale.
“ Oh, ma niente, Khoza...non ascoltare questi pettegoli, sarà stata una battuta a far sorridere il re, tutto qui.” il barista alzò le spalle, impassibile: non era certo una notizia clamorosa.
“ Eppure...è tutto merito di quella nuova compagnia, arrivata da poco qui ad Alabasta! Si dice siano amici della regina...”
Khoza tossì, un sorso di birra gli era andato di traverso.
Forse era il caso di passare a trovare, nuovamente, la sua amica...


Bibi tornava dalla camera del marito, che le chiedeva compagnia, per quella notte.
A lei venne una voglia irrefrenabile di urlare, ma non lo rifiutò (ma non l' accettò, neppure).
Si diresse velocemente nella camera di Nami, in cui erano riuniti quasi tutti, ad eccezione di Rufy, Usop e Sanji: si erano voluti fermare in paese per visitarla meglio, vedere le bellezze di Alabasta (per l'uno) e per provare le locande tipiche (per gli altri due), per cercare ristoro dopo quella faticata “tremenda”. Inscenare uno spettacolo in quattro e quattr'otto non è roba da pivellini!
La turchina, meravigliata, seguitava a complimentarsi con gli amici:
“ Ragazzi, siete stati geniali, ve lo devo dire... Chopper, complimenti!”
“ Oh, ma per così poco!!” la piccola renna si imbarazzò parecchio.
“ Ah, ah, Bibi, devi ringraziare anche Zoro, qui, lui in effetti non era molto convinto!” Nami sghignazzava alle spalle del ragazzo dai capelli verdi.
“ Giusto...Grazie Zoro!” la regina stette al gioco.
“ Tsk... E' l'ultima volta che faccio una cosa del genere...”
“ Ma lo sai che sei proprio antipatico?!” lo schernirono le due ragazze più giovani.

Una cameriera bussò delicatamente alla porta:
“ Sua maestà...?” sembrava uno scoiattolino impaurito: avrà avuto al massimo sedici anni.
“ Prego, Miriam!” rispose affabile la giovane.
“ C'è...cè una visita per voi...Ha detto che attenderà sul terrazzo...Se volete seguirmi...!”
“ U-una visita? Sai di chi si tratta?”
La cameriera scosse la testa: il soggetto in questione non aveva voluto dire il proprio nome. “Ha detto che voi l'avreste chiamato “capo”.”



Mh...che ne dite?
Ci sarà qualcosa sotto?
Non ci sarà?
Beh...L'unico modo per scoprirlo è voltare pagina (Internet)!
Io non sgancio una parola in più, anche se la suspance è quella che è...! XD

Grazie a chiunque abbia letto!
Besos

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Capitolo 9
*** Incontro con Khoza ***



Bibi sussultò e, congedandosi velocemente dagli altri, spiegando altrettando velocemente la situazione con un semplicissimo termine in labiale (“Khoza!”) seguì la ragazzina, sistemandosi i capelli con agitazione.
Ringraziò Miriam e, con le mani dietro la schiena, si avvicinò a quella figura che poggiava la propria schiena sull'enorme balcone, fino a ritrovarsela davanti.
“ Ciao capo...”
“ Bibi, buonasera” la salutò, sfiorandole una guancia con le labbra, a mo' di saluto.
“ Po-posso fare qualcosa per te?”
Lui, per tutta risposta, incrociò le braccia sul petto e, con tono perentorio, chiese spiegazioni sugli amici che aveva portato ad Alabasta.
La giovane donna parve dubbiosa, ma preferì dirgli la verità.
Si sentì rispondere da qualcuno che, evidentemente, conosceva già quella verità.
Khoza sciolse le proprie braccia e prese quelle della ragazza che gli stava di fronte, scuotendola con dolcezza. Contemporaneamente urlò, tenendo la voce ad un volume più basso possibile (so che sembra una cosa paradossale, ma...Avete capito come glielo disse? Bon, perfetto! XD NdMurrina).
“ Ma sei impazzita, Bibi?! Portare a palazzo quella banda di pirati! Come puoi pensare di passarla liscia? Li troveranno, capiranno chi sono e li denunceranno! Non ci vorrà molto prima che tutto il paese lo sappia!”
“ Shhht! Khoza non dire così, sono al sicuro qui, non è il Re il problema, per lui è difficile anche capire se siamo nel XXI secolo, non sa cosa c'è fuori” ed indicò, istintivamente, il mare. “ Non ha idea del mondo che corre fuori dalle porte di un qualunque palazzo! Non ha il fegato per mischiarsi alla...”
“ ...Plebe?” domandò, con un filo di polemica, il giovane.
“ ...Gente comune!” rispose con fermezza
“ E allora perchè oggi ha voluto abbassarsi a questi livelli di... tristezza sociale?” più che una domanda, quella di Khoza sembrava una vera e propria affermazione: il re sospettava qualcosa.
“ Perchè...” Bibi rimase di stucco e volse lo sguardo a terra: “ E' banale rispondere “perchè ho cercato di cambiarlo, in questi due anni”?”
“ Sì... Bibi, perdonami, io mi sto solo preoccupando di te.” disse, avvicinandosi alla ragazza: “ Non meriti di essere in pena, ancora. Meriti di essere felice!” le mise le mani sulle spalle.
“ Non preoccuparti, capo. Rufy e gli altri sanno cavarsela... Li aiuterò a scappare senza lasciare tracce, se le cose si metteranno male!” gli sorrise.
“ Non è per loro che mi preoccupo.” A che cosa alludeva? Bibi ci mise qualche istante, ma poi capì.
“ Non temere...” ripetè: “ Starò bene.”
“ Bibi guarda in faccia la realtà: il tuo cuore non è con lui.”
Alla donna venne istintivo un sorriso: non era il solo che pensava queste cose. Zoro aveva ragione quando le consigliava di avere occhi e orecchie aperte, per evitare le illusioni, falsi miti prodotti da una mente bisognosa di sicurezze; non sono sogni, non sono speranze, sono solo situazioni irrealizzabili. Bibi non avrebbe potuto vivere con loro, sulla Sunny, non era quello il suo posto: il suo posto era ad Alabasta, una corona in testa e al fianco l'uomo che veramente amava. Non un fuorilegge rassomigliante a quello, nè tantomeno un rozzo uomo di mezza età senza passione nè sensibilità. Non era quello il ruolo che avrebbe dovuto vivere.
“ Forse dovrebbe esserlo... o forse potrebbe.”
“ Nè l'uno nè l'altro, Bibi! Cos'hai da spartire con...quello?”
“ Khoza, devi portare rispetto, è pur sempre il tuo Re!” cercò di indignarsi la giovine, ma non le riuscì, cogliendo il significato delle parole dell'ex ribelle.
“ Sai cosa penso sia? Penso sia un...Un...Maiale! Tutto il regno lo considera un babbeo! E' solo un fantoccio, quella che veramente pensa al nostro Paese sei tu...” le disse, scostandole una ciocca di capelli dal viso. “ Tu non sei fatta per essere una pia moglie, muta e accondiscendente alle richieste o pretese del marito!” dicendo così, la fece sorridere. L'uomo le mise le mani sulle spalle e avvicinò il proprio viso a quello della nobile, per guardarla negli occhi, annullando la differenza di altezza.
“ Khoza... Me la caverò...” gli sussurrò, mettendogli una mano sulla bocca. “ Ti ricordi, quando eravamo piccoli mi dicevi che somigliavo ad un gattino: non mi facevo mai male, cadevo sempre in piedi. Sarà così anche questa volta. Grazie per essere tornato...”
Lui rispose limitandosi a regalarle un piccolo sorriso. In effetti, Khoza era molto diverso da Bibi, per certi versi: lei sorridente, sensibile, sognatrice, altruista, ottimista ed allegra. Lui ribelle, a volte scontroso, forte e determinato, pragmatico, odiava le grandi cerimonie ed era un tipo diretto, preferiva andare subito al sodo della faccenda.
Si abbracciarono e si augurarono la buonanotte, silenziosamente, senza la voglia di dividersi veramente. Bibi aveva vissuto una giornata piena di emozioni; appena svoltato l'angolo, nascosta agli occhi del ragazzo, che si stava incamminando, si lasciò scivolare ed, appoggiandosi al muro del giardino del palazzo, si lasciò cadere seduta per terra.
Amava Khoza, odiava il Re, adorava i suoi amici pirati: ora, lì, se non fosse stata così maledettamente coscienziosa avrebbe preso ciò che le serviva, avrebbe fatto fagotto, se lo sarebbe portato appresso mentre saliva con Rufy e gli altri su quella nave. Il fagotto, chiaramente, consisteva anche in Karl, il suo fidato papero, e Khoza. Sarebbe stata pronta a rapirlo, se lui non avesse voluto seguirla. Mentre ragionava su questi assurdi piani, un gatto balzò fuori dal cespuglio.
Chaka, la regina ricordava, le aveva insegnato a ponderare, a meditare, a non lasciarsi trasportare da cattivi sentimenti, tra i quali erano annoverati anche egoiosmo e animo capriccioso.
“ Ma io non sono capricciosa! Vorrei solo avere la vita di una normale ventiduenne!” esclamò Bibi, al vuoto, o forse al gatto, come a difendere la propria posizione di fronte all'immagine che la sua testolina aveva prodotto, quella di Chaka che le ripeteva quanto prima spiegato.
In un impeto di aggressività, stringendo i pugni, calciò a vuoto qualcuno che non conosceva, per questo destino crudele (come si usa dire) che le aveva riservato.


Khoza dal canto suo, non aveva mai accettato il matrimonio senza amore di quella ragazza che l'aveva sorpreso ogni giorno e l'aveva sempre fatto innamorare di più. Sì, quel re era un usurpatore; Bibi era sua proprietà, senz'ombra di dubbio. Probabilmente non si sarebbe mai rassegnato all'idea di vederla da distante: lui da sotto, lei dal trono. Voleva la sua piccola Bibi, le era mancato quel fiorellino blu.
“ Bibi...” si ritrovò a mormorare, mentre saliva sul proprio cavallo.
Il suo desiderio era averla per sè, per proteggerla da questo mondo di falsità e cattiveria, la voleva vedere raggiante, con il suo sorriso spontaneo e dolce, al sole di Alabasta, la stessa Alabasta che lei aveva fatto rinascere dalle ceneri di una guerra inutile e senza senso, come tutte le guerre.
Decise: l'avrebbe portata via con sè.


Nami stava sul balcone della propria camera, nella quale Robin, Zoro ed Usop chiacchieravano e si divertivano. Aveva osservato tutta la scena.
Scosse la testa, triste per le sorti dell'amica e, mentre continuava a fissare la notte, Zoro le si avvicinò.
“ Sei preoccupata per Bibi?”
“ Sì. Dobbiamo liberarla, Zoro! Dobbiamo farla reagire, la porteremo via con noi! Ecco, sì! Faremo finta di rapirla!” si illuminò, quindi. Notte strana, quella. Forse era la Luna, troppo vicina alla Terra, ma in quella notte tutti ebbero idee estreme.
“ Nami, vola basso: noi non possiamo fare niente, con noi si caccierebbe solo nei guai. Non facciamo sciocchezze, la stiamo facendo ragionare, questa è l'unica cosa che ci è concessa.”
“ Tsk... Non capisco perchè non abbia cercato di sposare Khoza!” lei ricominciò a guardare il cielo stellato.
“ Nami, avanti, sai benissimo che ci sono protocolli su protocolli per tutto, nella nobiltà”
“ Zoro... Ti è stato difficile rinunciare a lei?” chiese lei, a tradimento. Il giovane non si scompose: “I nostri destini non coincidevano, lo so. Il suo posto non è con noi, ed il mio posto non è con lei. Ti posso assicurare di essere stato ed essere tuttora sereno al cento per cento. Avrò qualcun'altro al mio fianco.” spiegò, prima guardando Nami, poi imitandola nella postura: fiera e composta di fronte alle stelle ed alla Luna. Una metafora si trasformò in un dato di fatto.

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Capitolo 10
*** Una pessima scoperta ***



Sanji entrò trafelato nella camera, accompagnato da Rufy e Chopper, che non avevano ancora capito ciò che turbava così tanto il cuoco.

I tre erano appena tornati da una locanda nella quale erano andati a bere, dopo una passeggiata nel centro della città

Sanji, con un'espressione sconvolta, richiamò l'attenzione degli amici. Con il massimo di serietà, espose le sue preoccupate sentenze: “ Signori. Volete scoprire, voi, dove abbiamo già visto quella faccia da merluzzo che sta sul trono accanto a Bibi? Ebbene, guardate qui:”

E spiegò un foglio, ingiallito e stropicciato, su cui la foto di quel gorilla sembrava voler scappare dallo sguardo indagatorio e scioccato dei presenti.

“ La sua taglia è una miseria, comunque faceva parte della ciurma di Albida, la ricordate? E' un vero e proprio furfante, ha ucciso parecchi uomini, quando era un pirata, ha saccheggiato e depredato. E' un pirata, un fuorilegge, un vigliacco che è stato cacciato da Albida stessa. Giù alla locanda, poco fa ho sentito parlare di una specie di colpo di stato. Ebbene, si parla di cospirazione contro la monarchia. C'è aria di rivolta, ancora. Ho ascoltato la conversazione di due evidenti lestofanti: stanno con Fediz, il re, stanno progettando di distruggere il palazzo, di...oh Cielo, non so e non voglio sapere cos'hanno intenzione di fare alla regina, per farla sparire; e di assoggettare il paese con una dittatura. Il re è un bandito che tenterà di instaurare una monarchia assoluta. Ecco dove l'avevamo già visto, ecco dove ci aveva già visti. Siamo tutti sull'infinita lista dei ricercati dalla Marina!”

“ Non è possibile, come ha fatto a non essere arrestato da Smoker? E' un personaggio in vista!” esclamò Usop.

“ Evidentemente si è nascosto bene, o ha cambiato identità. Questo è ancora da scoprire.” suppose qualcun'altro.

“Dobbiamo avvertire Bibi e poi scapperemo!”

“ Se la marina troverà lui...troverà anche noi!”

“ Lui è un bandito, è cattivo, noi siamo buoni, quindi la Marina dovrebbe catturare solo lui!” Rufy uscì con una battuta del genere.

“ Beata ingenuità, Rufy... Smoker e compagnia non faranno differenze tra “banditi buoni” e “banditi cattivi”! Ma qui si tratta di aiutare Bibi!” intervenne Nami.

“ Io suggerisco di dire tutto ciò alla regina, perchè poi lei dia il ben servito al Re, lo cacci dal potere e si risposi. Così lei non rischierà nulla.” Robin stupì tutti.

Il gruppetto intero annuì contemporaneamente, Nami e Sanji si offrirono per andare a parlare alla regina.

Si diressero velocemente verso la sua camera, aprirono la porta e la trovarono in lacrime, con una mano delicatamente posata sulla guancia sinistra.

“ Bibi... Cosa...?” chiese Nami.

“ Mio dolce angelo, cosa ti è successo?” Sanji intervenne spudoratamente, come al solito, ma ricevette un'occhiata truce da parte della rossa.

“ N-niente, ragazzi...”

“ Non mentirci... Dai, dicci, cosa ti è successo?” chiese impaziente e preoccupata la navigatrice.

Bibi chiese di poterlo dire prima all'amica, perchè temeva la reazione di quel gentiluomo farfallone che le stava davanti, il quale, nonostante tutto, era davvero un signore (bisogna dirlo) con le donne.

“COSA?!” urlò Nami, incredula.

Il re, stufo delle continue (ed insolite) azioni impertinenti della moglie, solitamente così posata e tranquilla, l'aveva schiaffeggiata, umiliandola.

Sanji, il quale fu prima pregato di mantenere un contegno, non riuscì ad conformarsi a tale richieste.

Esplose, furente: quel maledetto, a detta sua, aveva passato il limite di troppo, di troppo.

Un bandito al governo, un pancione scortese e scostante, assolutamente immeritevole di una sposa come Bibi, che si permetteva di picchiarla?

Gli cadde la sigaretta di bocca e si diresse alla porta, irruente, con la voglia di menare un po' le mani, o meglio, le gambe, ma Bibi, da seduta che era, si protese in avanti, rischiando di cadere, per afferrare la manica della giacca del biondo; “ Sanji, no, ti prego!” lo supplicò.

I suoi occhi da cerbiatto implorante riuscirono a distogliere il cuoco dall'obiettivo che si era prefissato; egli, quindi, si ricompose, prese le mani della sua “protetta”, la rimise in posizione eretta, la guardò fissa negli occhi, si riaccese una sigaretta e, con calma, le disse: “Bibi, abbiamo qualcosa da dirti.”

La giovane donna seppe così tutto, seppe di Albida, del passato dell'idiota con cui condivideva il letto, ma soprattutto, della cospirazione.

Per Bibi fu un duro colpo, era già piuttosto turbata, ora si sentiva ancora peggio. Dovevano agire subito. Subito.

Dovevano raccogliere prove per far cadere l'insano ideale di Kamal Fediz.

“Gli parlerò io, fidatevi, ragazzi. Non la passerà liscia!”

Si accordarono in questo modo: Sanji e Zoro, i due più “minacciosi” del gruppo, sarebbero ritornati alla locanda, per convincere qualcuno a parlare.

Il compito di Usop e Chopper sarebbe stato quello di travestirsi e camuffarsi per risultare irriconoscibili e scendere al paese per ricavare informazioni dalla gente.

Bibi avrebbe cercato di consultare la lista dei ricercati senza insospettire nessuno.

“ Ah, e Bibi... Dì a tuo marito che la ciurma di Cappello di Paglia è qui per fargliela pagare. Che si permetta un'altra volta di toccarti...!” fu l'ultimo avvertimento del biondino.

“ Grazie, Sanji...” gli mormorò, con un sorriso mesto.

Grazie alle commentatrici...^_^

Grazie mille e scusate il ritardo!

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Capitolo 11
*** Un piccolo uccellino blu ***



Bibi scoprì con amarezza che il nome dell'uomo che aveva sposato non era Kamal Fediz, ma uno dei compagni di Heppoco, un certo Meppoco Zidef.

Scoprì con vergogna che era un vile e un vigliacco.

Scoprì con sdegno ed ira che stava progettando la caduta del suo Regno.


Con passo spedito, senza ascoltare i consigli, o meglio, le inibizioni degli amici che le proibivano di mettersi in pericolo con un uomo con pochi scrupoli e poco coraggio, ma con la stupidità necessaria per aggredire una fanciulla, la regina aprì la porta della camera di Meppoco.

“ Kamal... o meglio...Meppoco! Non serve che continui a tenere nascosti i tuoi luridi progetti! Ormai sanno, ormai tutti sappiamo.” lui la guardò allibito e si avvicinò:

Calma, calma, tesoro... Mi pare tu sia un po' stanca, stasera, stai per caso male?” la prese sottobraccio e la spinse verso la porta, ma lei si voltò verso di lui, per soffiargli in faccia: “Non sai di aver trovato un osso duro, ti vedrò fuori da questo palazzo prima che tu abbia il tempo di dire “ahi!”.”

“ Oh...ma sarai TU, mia cara, a dirlo...” e le strinse i polsi con violenza : “Sei stata una sciocca, bambina mia! Non so chi ti ha detto di questi miei affari, ma ti assicuro che te ne pentirai!”

La gettò sull'ampio letto e la raggiunse, sovrastandola con la sua mole.

Lei tirò calci al vuoto, sperando di colpirlo, ma lui le immobilizzò le gambe, cercando di sfilarle gli abiti.

“ Non ti permetterò mai...”

“ Di far cosa? Io non sto facendo nulla! Chi potrebbe contraddirmi? Io sono il re, mia cara!”

Lei si difese come meglio poteva, calci, morsi e pugni, ma lui non sembrava curarsene: la giovane riconobbe di essere stata una sprovveduta. Riuscì a calciargli il grande pancione, facendolo piegare; schizzò fuori dal letto, ma lui le fu subito addosso.

Con vari colpi, la ragazza acquistò un po' di punti a proprio vantaggio, ma al colosso era sufficiente posarsi sopra di lei per ribaltare la situazione.

“ Ti concedo questo, zuccherino: sei tosta e ti batti bene! Ma sei una femminuccia... E sai quanto mi ci vuole per farti quello che mi pare? ” la provocò, con voce di scherno.

Bibi si vergognava di aver commesso un tale errore: eppure lei era preparata a certe situzioni, aveva combattuto spesso come membro della Baroque Works!

Si vergognò di quella sua azione immatura e le veniva da vomitare.

Cercò di urlare, ma le mancava il respiro perchè quel bestione le bloccava il fiato.

Dalla finestra, miracolosamente aperta, si sentì una voce molto familiare:

“ Prova a toccarla solo un'altra volta...!”

Un attimo e la figura aggredì all'istante quel maledetto maniaco.

“ Khoza!! No!!” urlò allora la regina.

Il giovane era un abile arrampicatore: aveva preso l'abitudine di salire sugli alberi circostanti il palazzo anche solo per intravedere la figura di Bibi, oltre le tende di lino che incorniciavano le ampie finestre e gli enormi balconi. Per caso, quella notte, sentì la sua “piccola principessa” urlare strane parole: seguì quindi, a detta sua, quel suono melodioso fino ad ritrovarsi davanti alla finestra aperta della camera da letto del re, giusto in tempo per scongiurare ciò che non avrebbe mai voluto accadesse.

“ Levati di torno, ragazzino!!” fu l'esclamazione di Meppoco che, tra imprecazioni e bestemmie, cercò di gettarlo a terra.

La ragazza dai capelli color cielo aveva una mano davanti alla bocca, come a non voler esprimersi.

Stava in piedi, allibita: vedeva il suo vecchio amico che si difendeva dal violento marito.

Per lei.

Si sentì incredibilmente stupida, cosa che poi, in un altro momento, confessò al ribelle.

Meppoco si distrasse e Khoza gli sferrò un pugno sulla testa e lo fece cadere a terra, afferrò Bibi per la vita e si gettò giù dalla finestra, atterrando su di un cespuglio vicino al proprio cavallo.

“ Bibi...anf...stai bene?” le chiese, col fiatone, steso sull'erba.

“ S-sì...” gli rispose, con un filo di voce, tremava e aveva un graffio sul viso. Lei invece aveva le braccia piegate e posate sul petto, come a volersi proteggere o, semplicemente, consolare; stava seduta sulle ginocchia, posa che dopo poco fu imitata dal giovane, che le prese le mani, le guardò i polsi che erano stati stretti da quelle mani d'acciaio, le continuva a chiedere se quell'infame l'avesse picchiata o ferita da qualche parte, pareva agitato.

La povera regina scuoteva la testa e gli spiegava che si era relativamente ben difesa. Pareva sconsolata.

“ Oh...” fece Khoza, guardando quegli occhi da cerbiatto braccato. Le mise un braccio intorno alle spalle, l'altro dietro alla schiena, e l'attirò a sè, lasciandole posare il capo sul proprio petto; contatto che Bibi apprezzò molto.

“ Dove sono i tuoi amici...i Mugiwara?” le bisbigliò all'orecchio.

La turchina si passò una mano impietosa sugli occhi, scacciando le infide lacrime che cercavano di insediarsi nel suo viso: “ Sono...a-andati a telefonare alla marina... Sotto falso nome, ovviamente...Faranno catturare l'impostore e poi si nasconderanno in un vicolo del Paese, poi li andrò a prendere e...e...fuggiranno per non essere catturati anche loro...”

“ Dov'è questo vicolo?” le chiese dolcemente, sentendo il suo tono spezzato, carezzandole il capo. Voleva cambiare discorso, voleva che la sua bambolina non ricordasse che si sarebbe dovuta separare ancora da quei suoi bizzarri amici.

“ Hai presente...Oh, lo conosci bene: è dietro l'incrocio della statua dello Sciacallo...c'è un sottopassaggio...è buio e ben nascosto. Lo conosci, vero?, ci giocavamo da piccoli...”

Lui le sorrise, annuì e la sua amica, o meglio, la sua innamorata, si sollevò per guardarlo.

La ragazza sentì la mano rude e grande dell'amico, o meglio, innamorato, sfiorarle la candida guancia; lei si abbandonò a quella carezza, chiudendo gli occhi e seguendo l'armonia di quel tocco.

I due amici, o meglio, innamorati erano davvero vicini, ma Khoza si sfogò in una risata sommessa, raccolta.

“ Che c'è?” gli sorrise Bibi, con fare ingenuo, il suo tono da bambina dolce.

“ Non mi pare il posto più romantico, questo, per...beh, alziamoci, almeno!” lui rispose al sorriso, rizzandosi in piedi ed aiutando la giovane a fare altrettanto, la quale, già imbarazzata di per sè, arrossì ancora di più, quando finì dritta addosso a Khoza, che, evidentemente, l'aveva attratta a sè con troppa forza, riuscendo nel suo intento. Sghignazzò del rossore sulle gote della regina.

“ L'hai fatto apposta, mascalzone!” lei si finse arrabbiata e gli tirò un colpetto sulla spalla.

“ No, non è vero... Pensavo fossi più pesante, invece sei un fuscellino...” mormorò “ Il mio piccolo uccellino blu...” continuò, avvicinandosi alla bocca della donna, la quale si era completamente ripresa dai precedenti turbamenti.

Sentiva tutto farsi più leggero, voleva che quella notte non finisse mai, avrebbe punzecchiato e baciato Khoza fino alla morte (riteneva quel connubio di azioni un mix perfetto).

Ecco a voi...Buona lettura!^_^

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Capitolo 12
*** Fuoco e fiamme, due volte ***




Uno dei collaboratori dell'ormai desautorato re venne a scoprire il suo arresto.

“ NO!! E' saltato tutto...maledetta marina...maledetti, quelle calunnie...” imprecava, furente, picchiava pugni a vuoto.

Chissà cosa sarebbe potuto diventare! Un comandante...un capo, un vero leader!

Ricco e potente. A fianco del re, da solo, vero tiranno, rispettato e temuto.

Niente, tutto all'aria! Per colpa di quei...quegli...

Ad un tratto, gli sovvenne, però, che la polvere da sparo sparsa in tutta la reggia c'era ancora.

E nessuno l'aveva tolta.

Un bel modo per farla pagare a quegli idioti... Anche per loro, sarebbe saltato tutto all'aria!



“ Dov'eravamo rimasti?” chiese retorico Khoza, tentatore, con voce seducente.

“ Mh... Fammici pensare...” la giovane si toccava le labbra con la punta delle dita,con aria pensosa, per poi passare quest'ultime sulle labbra del ragazzo, il quale la strinse a sè...

Una scintilla,

un fuoco.


Un'esplosione.

Il palazzo in fiamme.

Bibi si voltò, non appena udì l'immensa esplosione, spalancò gli occhi:

“NO!!!” urlò. Scioccata, rimase lì, imbambolata, a vedere uno spettacolo così gloriosamente tragico. Urlava, gridava, corse verso il rogo, temendo per la vita di coloro che erano al suo interno. “ Bibi!” Khoza l'afferrò per un braccio, abbracciandola forte per farla ragionare, ma lei continuava a guardare, continuava a gridare, continuava a pensare a chi avrebbe potuto morire in quell'incendio. La regina corse via, verso il giardino principale, dove trovò riuniti tutti coloro che temeva di aver perso: le cameriere, la servitù, la gente che le ricordava Igaram e Chaka, la gente che vedeva quotidianamente, a cui, comunque, era legata.

Sospirò sollevata: qualcuno aveva catturato il bandito che aveva acceso la miccia e aveva fatto evacuare l'intero palazzo.

Bibi ringraziò il Cielo. Si voltò, sentendo che Khoza la chiamava.

In groppa al suo cavallo, le tendeva la mano: “ Bibi, muoviti, dammi la mano! Dobbiamo andarcene di qui, è pericoloso!”

La giovane lo guardò, si rigirò verso la reggia, poi, di nuovo verso il ragazzo che amava.

“Khoza...” sussurrò. Da lontano scorse un'ombra scura, emergere dal buio: era il cospiratore, il re desautorato per ovvi motivi.

Aveva le manette alle mani ed era scortato da alcuni uomini della Marina. Anche lui urlò il nome della ragazza dai capelli color cielo.

A questo punto, la diretta interessata, senza più indugiare, si affidò al ribelle: posò la propria mano su quella di quest'ultimo, che la aiutò a salire sul suo bel stallone.

“Portami via...” fu la preghiera di Bibi. La coppia si fermò in un vicolo del paese, nel quale, a detta di Khoza, i pirati amici della ragazza aspettavano il loro arrivo.

“ Andiamo, ora, bisogna raggiungerli e farli partire prima possibile!” esclamò il ragazzo.

“ Capo...” lo fermò lei.

“ Dimmi, bimba!” le sorrise. Per tutta risposta, la nobile si accoccolò sul petto del ribelle, che la strinse a sè. Si guardarono negli occhi.

“ Hai freddo, Bibi?” soffiava una brezza fresca.

Lei scosse la testa “ Così sto benissimo...” Si guardarono negli occhi.

Quando avrebbero voluto, solo pochi centimetri dividevano le due bocche.

Cercando di limitare quella distanza, il ragazzo si avvicinò ancora di più. Le posò una mano sulla guancia e poi, senza più riguardi, la baciò. Un bacio a stampo, si intende, per quella sera aveva già osato abbastanza, ma fu un bacio dolce, relativamente intenso per la sua brevità (i due si staccarono dopo pochi secondi).

La regina ebbe l'impressione che il cuore potesse perforarle il petto da un momento all'altro; era successo.

Concerto di campane per Bibi, nessuno mai l'aveva baciata in quel modo.

Dopo quei momenti così sgargianti, Bibi gli sorrise radiosa, posò nuovamente le labbra su quelle di lui e poi si separò definitivamente dal ragazzo e, con gli occhi che lui tanto amava, lo invitò a seguirla: c'era l'ultima cosa da fare.

Grazie Shainareth, grazie Maho!

Gentilissime...^_^

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Capitolo 13
*** Lieta conclusione: una grande X nera ***




“Bibi! Stai bene?” il coro dei pirati preoccupati si levò tra i rumori agitati che si sentivano in lontananza.

“ Benissimo” lei si voltò verso Khoza “ Grazie, ma voi? State tutti bene? Forza, seguitemi, non possiamo stare qui a lungo, la Marina ha già sguinzagliato i suoi...barboncini.”

Usop, Rufy e Chopper risero come mentecatti.

“ Eh già, la Marina non può niente contro di noi!” intervenne, sorridendo, Sanji.

La truppa corse al molo, per vie traverse, per vicoli e trabocchetti conosciuti solo a pochi abitanti di Alabasta, tra cui Bibi e Khoza.

La Sunny aspettava i propri proprietari (perdonate il gioco di parole, non mi viene, al momento, una frase migliore! Nd Murrina)come se anche essa fosse a conoscenza del tafferuglio appena accaduto.

“ Siamo di nuovo a questo punto. Non voglio di nuovo dirvi addio...” Bibi abbassò lo sguardo.

Nami si avvicinò e l'abbracciò: “ Bibi...Anche quello dell'altra volta è stato un addio. La vita è sempre imprevedibile!” la rossa cercò di scherzare.

“ Bibi, tu sei sempre con noi, sei sempre nella Sunny, sei con noi anche quando non ti vediamo.” fu Rufy che sussurrò queste parole così sagge e profonde.

“Ragazzi... Mi avete salvato la vita due volte: prima mi avete preso con voi, combattendo con me e per me. Poi mi avete ridato la libertà. Alabasta vi sarà eternamente grata. Avete salvato due volte anche il mio Paese. Vi adoro, fratelli miei. Grazie di tutto.” Bibi iniziò ad abbracciare tutti.

L'ultimo, come al solito, fu Zoro, a cui mormorò: “ Avevi ragione.”

Lui le rispose, senza farsi sentire: “ Io ho sempre ragione, ricordatelo. In bocca al lupo, principessina.”

E li vide allontanarsi, salire sulla vecchia Going Merry, la Sunny, la leggendaria nave che aveva varcato le soglie della fantasia impossibile, che aveva solcato le onde dell'avventura, all'insegna della libertà; rotta verso i sogni.

“ L'anima dei miei amici vi seguirà dall'alto! Proteggeranno voi e vi sosterranno nel cammino” fu la preghiera che Bibi rivolse all'equipaggio.

La ciurma non si sarebbe voltata indietro a salutarla, Bibi lo sapeva bene: era la seconda volta che si salutavano, dicendosi addio.

Bibi non avrebbe mai più rivisto quei suoi strampalati amici, anche se le sue speranze non si esaurirono mai.


Tutt'ad un tratto, la ragazza al fianco di Khoza si destò, come colta da uno spavento:

“ Oh, no!! Ho dimenticato di chiedere loro se... Ragazzi!” urlò quest'ultima parola, correndo verso il mare.

Khoza la bloccò: “ Bibi, è tardi... Mi dispiace, piccola. Cosa volevi chiedere loro?”

Lei per tutta risposta sollevò un lembo della manica della sua camicia, scoprendo il famoso tatuaggio che condivideva con gli amici, la X nera.

Volse l'ultimo sguardo all'orizzonte e notò qualcosa di diverso nella nave; l'ormai neo fidanzato le porse il suo piccolo canocchiale e Bibi spiò all'interno: qualcuno agitava una mano.


Chopper esclamò:

“ Ci ha visto, ragazzi! Via!”

Sei ragazzi si fermarono all'istante: con lo sguardo sorridente e le maniche rimborsate, alzarono il braccio sinistro, imitando lo stesso gesto di qualche anno prima.

Bibi li imitò, ridendo.

Poi un'idea le balenò nella mente.

Doveva issare al più presto una bandiera.

Un'enorme bandiera bianca, con sopra disegnata un'enorme X nera.


Sarebbe stato il simbolo che avrebbe sempre affiancato la bandiera di Alabasta.

Pochissimi avrebbero conosciuto il suo significato, ma quei pochissimi sarebbero stati onorati, quell'enorme amicizia sarebbe stata onorata.

Così decise, e così riferì a Khoza, mentre camminavano verso una meta non ancora definita.

" Mi dispiace, Bibi..." mormorò ad un tratto, lui.

" Per cosa, Khoza?"

" Per i tuoi amici... Devi aver passato degli anni difficili."

" In effetti sì. Ho sentito forse per la prima volta nella mia vita il peso della solitudine. Pell e Chaka se ne sono andati, seguendo mio padre, i Mugiwara, e poi...tu..."

" Perdonami. Io non..."

" Shhhhht... Non voglio sentirti dire così." lei si fermò, gli si pose davanti e gli mise un dito sulle labbra. A cui presto si sostituì la propria bocca.

“ Ah, a proposito...” la donna si fermò: “ Grazie...” gli prese le mani.

Il giovane ribelle la baciò nuovamente per risponderle poi: “ Di cosa?”

“ Mah, vedi un po' tu... Per questo” spiegò, riferendosi al bacio di poc'anzi: “ Per avermi difeso...

Per avermi aiutata... Vedi un po' tu...” rise. Poi si fece seria:

“Khoza, vuoi...vuoi stare con me?”

“ Cosa?” fu preso in contro piede.

“ Hai capito?” lei sorrise.

“ Con...te... a palazzo?” sembrò colpito.

“ Con me, a palazzo. Re di Alabasta. Nuovo Re di Alabasta.” specificò, sognante.

“...Mi stai chiedendo di sposarti?” volle precisare.

“ In un certo senso.” chiarì, retorica.

“ Ahn...” fece lui, fingendosi deluso, provocando un tonfo al cuore di Bibi.

Poi sorrise beffardo: “Allora sì!”

Si baciarono, per l'ennesima volta, a lungo; un bacio meno casto del primo.

La mia principessa, colei che per me rimarrà sempre una piccola damina che corre per i corridoi del palazzo, a cui penserò sempre con affetto e ammirazione, la mia piccola padroncina dai capelli color cielo... Ecco, quella bimba sveglia e vivace era diventata una donna intraprendente e coraggiosa.

Baciava, accoccolata sul suo petto, il suo amato, chiedendo al tempo di fermarsi all'infinito.

Entrambi, dopo tanto tempo, dopo tante battaglie, avevano trovato la felicità, l'uno nell'altra e viceversa.

Khoza, d'altronde, si sentiva un vigliacco ad entrare nuovamente a palazzo, dopo tutto il male che sentiva di aver causato: ebbe modo di capire che Bibi aveva compreso il suo orgoglio e il suo amore per la Patria che li accomunava.

Si sentiva in debito con il suo popolo: ebbe modo di capire che Bibi gli aveva donato l'opportunità di rifarsi.

Qualche lingua maligna borbottò che il giovane si era servito della regina per salire al potere, ma io so bene che non è così. Potrei rischiare qualunque cosa, scommettendo che Khoza amava sinceramente e passionalmente Bibi.

Ebbe modo di dimostrarglielo più di una volta; e tutti, sia malelingue,sia coloro che lo ammiravano e la stessa regina, ebbero modo di notarlo.

Ricordo ancora quando lo vidi piangere, come il bambino che era stato, quando Bibi si ammalò e sembrò non guarire più.

Piangeva e le stava accanto, giorno e notte, l'accarezzava quando dormiva e le parlava quando era sveglia; si arrabbiava quando i servitori si preoccupavano eccessivamente: “Non c'è niente di cui aver paura!” allora urlava. Quando era proprio lui il primo ad essere tremendamente spaventato dai capricci della sorte.

Sicuramente pregò abbastanza, perchè vide il suo “uccellino blu”-come la chiamava sempre- riprendere il volo; la piccola...oh, scusate, Bibi si riprese con somma gioia del re.

A conclusione di tutto, fecero l'amore per tutto il giorno, ma questo, beh, non so se avrei dovuto dirvelo. In fondo ai fini della narrazione non era importante, ma è un dettaglio che anche un piccione, o meglio, un uomo di bassi valori, può considerare romantico.


Potrei raccontarvi quel che successe dopo, potrei raccontarvi che il giorno successivo la partenza della nave degli amici pirati la regina proclamò il nuovo re, così su due piedi; potrei raccontarvi che il popolo venne a conoscenza della congiura, accolse con entusiasmo il nuovo sovrano e tutt'ora non che Bibi diede alla luce i due splendidi figli di Khoza in una mattina d'estate ed in una notte di primavera; potrei raccontarvi che vissero per sempre tutti felici e contenti, ma... ma questa è un'altra storia!

Grazie per avermi ascoltato!

Questi sono fatti realmente accaduti nel regno di Alabasta, veduti da me, dall'alto,-vi assicuro, molto alto- proprio come un falco sa e può fare.

// E' Murrina che vi parla!! XD
Salve, mie cari lettrici (e lettori)! Allora, avete capito chi era il narratore?! Ecco spiegato tutto...!
Grazie mille, davvero, per aver letto e magari anche commentato.
La mia fiction è finita, l'avrete senz'altro capito XD, le coppie sono quello che sono...
Cara Maho, vedrai, ho in serbo una mini sorpresina per te...
Per la cara Shainareth spero di riuscire a scrivere qualcos'altro dedicato a lei, sicuramente cercherò l'ispirazione in qualche angolo remoto della mia testolina...
Grazie, davvero!
Un grosso abbraccio!

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