A strange love

di Iloosemyself
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO Abituarsi alla vita, agli amici,alle giornate, ai problemi e alle difficoltà, quando tutto d'un tratto arrivano i tuoi genitori e ti dicono, con le lacrime agli occhi per la felicità: -"Alessia, dobbiamo darti una notizia fantastica, tra una settimana ci trasferiamo, andiamo a vivere a Roma!" Beeeene, come avrei dovuto reagire secondo voi? Alzarmi in piedi, fracassare tutto quello che avevo intorno e infine uccidere i mie stupendi e dico STUPENDI genitori?!?  Ebbene no, non ho fatto assolutamente niente di tutto ciò, ho semplicemente sbarrato gli occhi ed ho preteso una spiegazione sensata. "Papà é stato trasferito alla Cecchignola, é salito di livello, ora é maresciallo e deve spostarsi nei nuovi uffici militari. Ci trasferiamo anche noi con lui, non voglio che rimaniamo qui noi due da sole e oltretutto Sofia é ancora piccola, ha bisogno anche di papà, quindi andremo tutti insieme. " Ero scioccata e arrabbiata allo stesso tempo.  "E a me non ci pensate?" Fu l'unica cosa che riuscii a dire, non potevo credere a quel che avevo sentito. Per loro era tutto facile, non avevano niente di cui preoccuparsi, non avevano il problema di dover riniziare tutto da capo in una scuola completamente nuova, con nuove amicizie, nuovi professori, nuove materie, per non parlare poi della mia migliore amica, come avrei fatto a dirglielo? Come avrei fatto a lasciarla? "Marta, guarda mi trasferisco a Roma con la mia famiglia, ci potremmo sentire solo per cellulare, Facebook o email" Non potevo dirglielo cosi, ma non potevo neanche dirglielo faccia a faccia. Come avrei fatto a restare impassibile difronte la sua faccia sofferente? Come avrei fatto a non scoppiare a piangere? Non volevo che mi vedesse così fragile, non volevo far capire che ero sull'orlo di una crisi isterica. Dovevo inventare qualcosa e anche velocemente! E Marco? Come avrei fatto con Marco? Ora che avevo iniziato ad amarlo, dopo tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare, dovevo lasciarlo.   Non potevo imbarcarmi in una storia a distanza, sarebbe stato troppo complicato: non poterlo abbracciare, non poter vedere quel viso stupendo ogni volta che avrei voluto e sopratutto non poterlo baciare.   I suoi baci, merda come avrei fatto senza i suoi baci?  Ogni volta che mi baciava la mia mente , tutto d'un tratto andava in off-line.   Non ce l'avrei mai fatta, dovevo affrontare troppe persone.   Non ce l'avrei fatta a non crollare.   Non sono mai stata una ragazza emotiva, piangevo o mi commuovevo raramente, le lacrime non erano per me. Mi sono sempre presentata come una ragazza tosta, una ragazza senza problemi, con una vita fantastica e un sorriso sempre stampato in faccia.   Non sto dicendo che la mia é una vita problematica, anzi, tutto il contrario: ho una famiglia stupenda, amici fantastici e amo il mio corpo e il mio viso, sto bene con me stessa.  É solo che come capita a tutti, ci sono quei momenti "NO" dove vorresti sprofondare in una buca piuttosto che vivere.   Chi non ne ha mai avuti?!  Eppure eccomi qua, per la prima volta in vita mia avrei voluto piangere, piangere e urlare fino al punto di prosciugarmi e crollare in un sonno profondo, dormirci sopra per poi scoprire che tutto questo non era altro che un fottutissimo sogno.   E invece no, questa era la realtà e io dovevo affrontarla.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1 Ed ecco arrivato quel giorno, quel dannato giorno.   La settimana é passata in fretta: sono andata a scuola normalmente, ho continuato a ridere e scherzare con Marta ed a uscire con Marco.   Ho cercato di trascorrere ogni singolo minuto con loro, come se niente fosse.   Non ho avuto il coraggio di dirglielo, ho deciso che l'unica cosa giusta da fare é partire senza avvisare nessuno, così non dovrò vedere quelle facce, così riuscirò a non crollare.   Ieri li ho salutati normalmente, gli ho detto che ci saremmo rivisti tra un paio di giorni, perche' avevo un po da fare a casa.  Ho deciso di scrivergli un email quando sarò arrivata a Roma, penso che sia la scelta migliore per tutti e tre.   -" Ale mamma vuole sapere a che punto stai con le valigie" -" Mezz'ora e sono pronte" Vi stareste sicuramente chiedendo chi è...ebbene ora ve lo dico.   É Sofia, la mia dolcissima e allo stesso tempo rompiballe di una sorella.   Ha 8 anni, 8 anni in meno di me. In casa la chiamiamo "Attila", é la nostra Attila. Mia madre l'ha rinominata così perche' dove va fa scatenare un putiferio. Continua a dire che é una minaccia per tutti, come Attila, il re degli Unni. Se siete impediti come me a storia, sicuramente questo nome non vi starà dicendo niente, ma per i miei genitori significa tanto. É un uragano, nel vero senso della parola!  Vuole essere sempre al centro dell'attenzione e vuole avere tutto per sé, ma nonostante tutto la amo! Ma la odio anche allo stesso tempo! Da quando é nata la mia vita é cambiata radicalmente: prima invogliavo i miei genitori a comprarmi tutto ciò che avevo intorno e che mi piaceva, mentre ora li invoglio a comprare solo per lei, per Sofia.   In un batter d'occhio é entrata a far parte della mia vita, é diventata il mio essenziale.   Le voglio un bene dell'anima, forse perche' la vedo così piccola e indifesa o forse anche perché lei é la mia altra metà. É strano come due persone possano essere così diverse, ma nello stesso tempo complete quando sono insieme.   Lei ha stravolto la mia vita, l'ha stravolta in senso positivo. Ed ora eccomi qua, a guardare per l'ultima volta la mia stanza.   Ho dovuto staccare tutti i poster dal muro e buttarli nel cestino, ho deciso di portare con me solo alcune fotografie e alcuni oggetti personali. Le altre cose ho deciso di buttarle, non voglio soffrire più di quanto non stia facendo.   Le valigie sono pronte, l'ho caricate talmente tanto di vestiti che ho paura che da un momento all'altro scoppino. -" Pà le valigie sono pronte, vieni a prenderle che sono troppo pesanti!" -"Eccoooo, arrivoo!" Ed ecco che entra in scena il mio bellissimo paparino. É alto, circa un metro e ottanta, possenti braccia e poi... e poi beh un filo di pancetta.   Io e lui siamo due gocce d'acqua, non per il fisico, non fraintendetemi!  Abbiamo entrambi occhi castani che diventano verdi quando siamo al sole, stesso colore dei capelli e stesso viso angelico, per non parlare poi dell'altezza!   Sinceramente non so se ringraziarlo o no per il mio metro e settanta!  Rispetto alle mie amiche sono la più alta di almeno una spalla e mezza, non sto dicendo che sono tutte tappe é solo che....in fatto di altezza le supero. -"Santo cielo Alessia! Ma che diamine hai messo dentro queste valigie?! Un cadavere?!  Se ce la faccio a caricarle é solo grazie ai miei muscoli, dovresti essere contenta di avere un papà così muscoloso!!" -" Seee ciao pà, lo sanno tutti che se hai i muscoli é solo grazie al compressore e non agli esercizi che ti fanno fare all'esercito!" -"É questo quello che pensi?! Bene! Allora le valigie te le puoi portare benissimo da sola!" -"Hahaha dai pà scherzavo, sei diversamente muscoloso!" -"Continui a sfottermi Alessia? Fila in macchina che é tardi e ancora dobbiamo partire, tra sei ore dovrei stare alla Cecchignola, in pratica, in teoria non lo so'! " -"Sssissignorsi maresciallo Rossi! -"Hahaha sbrigati!" Mentre esco dalla porta dò un'ultima occhiata alla stanza. Quanti ricordi!   Dai Alessia, rimani calma, non piangere, non é mica morto nessuno! Potrai sempre tornare a trovarli!  Non devo piangere, ma non ci riesco! Ed ecco che sento le lacrime salire per poi uscire a dirotto. Non ce la posso fare, non ce la potrò mai fare!   Ho tenuto per troppo tempo tutto dentro, senza accorgermi del tumulto di emozioni che mi stavano uccidendo.   Mi guardo per l'ultima volta allo specchio: non mi sono mai vista così indifesa, così vulnerabile. Ho sempre cercato di proteggere e aiutare gli altri, dimenticandomi di me stessa, trascurandomi.   Nello specchio vedo solo una ragazza alta e bionda, non vedo più l'Alessia di prima, vedo una nuova Alessia.   Mi sento già cambiata, più matura e allo stesso tempo più vulnerabile. -"Aaleeeeeeeeee sbrigaaaati!" -"Arrivoo mà!" Mentre chiudo la porta mi lascio il passato alle spalle: le amicizie, le prime cotte, le risate, i momenti passati con Marco, le notti trascorse con Marta ridendo e scherzando, i ripensamenti e le delusioni.   Tutto questo ha caratterizzato la mia vita e tante altre cose continueranno a caratterizzarla, ma non qui, in una nuova città.  Nuova città, nuova vita.  

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-"Aleé sveglia, siamo arrivati!" -"Sofia lasciala stare! Falla riposare ancora un po!" -" Ma maaamma, avevi detto che eravamo quasi arrivati!" -"Appunto, quasi!" -"La finite con questo chiasso!?" -"Attila vedi! L'hai svegliata!" -"No mà, ero già sveglia" Mi sento tutta dolorante, mi sento gli occhi gonfi e arrossati.  Stavo piangendo nel sonno? Mi avranno vista i miei?  Speriamo di no.   Mi affaccio dal finestrino, oh, siamo arrivati!  Roma, dio mio quant'è bella! É la prima volta che la vedo dal vivo, non ci sono mai venuta prima d'ora. Di solito, quando dobbiamo andare in vacanza, andiamo o verso il Nord o all'Estero. Abbiamo visitato la maggior parte delle regioni a eccezione di tre, quattro e tra queste c'è anche il Lazio. Ho sempre sognato di poter visitare Roma, specialmente il Colosseo.   Vederlo solamente in tv o nei documentari é sempre stata una tortura e invece eccomi qui, a Roma!   Siamo arrivati alla Cecchignola.  Guardo mia sorella, non sta ferma un secondo per la felicità! È spensierata, non pensa alla nuova vita che ci aspetta.   Dio quanto la invidio!  Vorrei avere anche io otto anni, nessun pensiero per la testa, solo la voglia di divertirsi e ridere, ridere fino allo sfinimento.   Mia madre e mio padre guardano gli edifici che ci circondano: sono enormi, ad ognuno é appesa una bandiera italiana. Ogni edificio ha un compito proprio, mio padre deve prendere posto nell'edificio della SCUOLA DEL GENIO.   Non so molto sul suo lavoro, so solo che lui si occupa di aggiustare o ricostruire determinate cose.   Si é arruolato nell'esercito quando era piccolo, all'incirca a sedici anni ed ora eccolo qua, dopo 25 anni di servizio a far parte di una delle più importanti strutture militari.   Sono molto fiera di lui e non sono l'unica.  Vedo mia madre guardarlo ogni volta come se fosse la prima volta. Ogni giorno scopre nuove qualità su di lui e ogni giorno se ne innamora sempre di più! Okay lo ammetto, la nuova casa é stupenda!   La mia camera é dieci volte più grande di quella vecchia per poi non parlare del MIO bagno! Ho un bagno tutto per me!  È poi c'è il giardino con la piscina, Dio mio!  Sto iniziando ad amare Roma!  Comunque, basta lasciarsi sopraffare dalle emozioni, devo iniziare a disfare le valigie!  Le pareti della stanza solo viola scuro e al centro c'è un grande letto matrimoniale con sopra mensole per poter appoggiare gli oggetti.   Ho già deciso come sistemare la stanza: appenderò qualche fotografia, qualche poster e poi la decorerò con vari oggetti. Voglio ricoprire ogni singolo centimetro di spazio.  La stanza che avevo a Firenze era completamente tappezzata di poster e fotografie, ogni giorno ne attaccavo qualcuna nuova, così quando ero triste bastava guardare il muro e tutto d'un tratto mi rallegravo.   Ora voglio fare lo stesso con questa stanza, ma non con vecchie fotografie, bensì con nuove!  Una volta che avrò fatto amicizia con qualcuno scatterò una foto e l'attaccherò.   Ottima idea Alessia! Meeerda! Devo scrivere le lettere per Marta e Marco!  Anzi no, nessuna lettera.   Gli manderò un semplice messaggio.   Posso farcela.   Guardo il cellulare, sette chiamate perse: quattro di Marta e tre di Marco.   Gli scrivo un messaggio, so già cosa devo scrivere  Gli dirò che mi dispiace di non averli avvisati e che continuerò a pensarli.   -" Ale tutto a posto?" -"Si mà, tutto a posto" -" Senti, domani é il grande giorno! Inizierai una nuova scuola, vuoi che ti accompagni io?" -" No grazie, vado da sola, tanto si trova a due passi da qua" -" Ok. Comunque mi sono informata, le lezioni iniziano alle 8.15 e finiscono alle 13:30. Le materie sono le stesse che avevi nell'altra scuola, quindi non sarà difficile stare al passo con loro. Domani appena arrivi passa in segreteria e fatti dare il foglietto con gli orari delle lezioni. Non ci dovrebbero essere problemi, papà si é assicurato che fossi iscritta, ha parlato l'altro giorno con la preside quindi dovrebbe filare tutto liscio, poi male che vada mi chiami, ok?" -" Si mà, non ti preoccupare, sei troppo agitata! Ormai ho sedici anni, so badare a me stessa!" -"Finalmenteee! Vado a finire di sistemare la casa, riposati che domani sarà un nuovo giorno" -" Notte" -"Buonanotte amore mio!" Eh già, domani sarà un nuovo giorno.   Speriamo bene.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


"Aaaaaleeeee svegliaa, svegliaa, svegliaaa é tardi!" -"Sofiaa levati! Lasciami in pace!" -"Nooo ti devi svegliare, guarda che se non ti svegli lo vado a dire a mamma, capito!" -"Chee paallee! Levati!" -"Ihhhh, mammaaa Alessia ha detto una parolaccia, ha detto che pallee!" -"Aleessiaaaaaaaaaaaaaaaa!" Vi prego, ammazzatemi. Anzi no, ammazzatele!   Ogni dannata mattina si ripete sempre la stessa storia, di prima mattina! Dormire di più, sto chiedendo tanto?!  Ma perche non posso essere svegliata come svegliano di solito le donne nei film? Colazione abbondante al letto e ragazzo sexy che ti bacia e ti dice: "Buongiorno amore mio!"  E invece no! Devo essere svegliata da quell'uragano di mia sorella, che alle sette in punto di mattina mi salta addosso sul letto e inizia a saltarci sopra fino a che non mi sveglio, mentre mia madre da sotto urla il mio nome.   E mio padre?!  Bella domanda! Mio padre dorme beatamente nel suo caldo lettuccio fino alle nove di mattina...ma vi rendete conto?!  Solo una domanda, percheee'?!  Bene, ora che mia sorella se ne é andata posso iniziare a prepararmi emotivamente.   Devo restare calma, non devo agitarmi, in fondo é solo il primo giorno in una scuola nuova, con gente tutta nuova, classe nuova, che cosa c'è di complicato?  Assolutamente niente.   Dovrò solo iniziare a far amicizia con i miei nuovi compagni, stare al passo con le materie e abituarmi ai nuovi professori!  Niente di difficile, per modo di dire. Apro l'armadio:e ora che metto?  Fanculo, jeans chiari, maglietta blu di Hollister e Superga blu.   Meglio di niente.   Non ho voglia di truccarmi e alla fine opto per un trucco acqua e sapone, a eccezione della matita nera sugli occhi e di un filo di mascara.   Mi guardo allo specchio: ho lunghi capelli biondi che scendono sulla schiena in onde, occhi castano chiaro e un viso, un viso...mmm angelico, si dice così?   Mi piaccio come sono, nonché io voglia vantarmi, é solo che dopo tanto tempo sono riuscita ad apprezzarmi. Ero partita con un livello di autostima pari allo 0,01% mentre ora sono salita all' 80%, devo ancora accettare la mia altezza, peró per tutto il resto sono contenta.   -" Mà io vado" -" Ok e mi raccomando stai attenta e ricordati di fare quello che ti ho detto ieri!" -"Si non ti preoccupare, ciao" Allora vediamo un po, la scuola dovrebbe essere nella via parallela a casa mia, dovrei metterci poco.   Mentre cammino osservo: ci sono parchi dappertutto, mamme che accompagnano i loro figlioletti a scuola e papà che escono con la macchina per andare al lavoro.   Sono tutti contenti, spensierati.   Tutti a eccezione di me.   Quando arrivo davanti scuola rimango senza parole, é enorme! Il doppio, anzi no, il triplo della mia vecchia scuola. Di fronte a me c'è la sede centrale, mentre ai suoi lati si trovano le succursali.   Credo di essere nella centrale, penso.   Mentre salgo le scale, qualcuno mi urta da dietro -"Ma che caav..." -"Scusa ragazza" -"Stai più attento la prossima volta" -"Calma ragazza, comunque piacere bionda sono Raffaele, per gli amici Il Raffa" -"Ciao. " Che arrogante, ma chi si crede di essere?  L'urto totale.   Porca miseria, é tardi. Una volta entrata mi dirigo subito in segreteria, mentre aspetto il mio turno vedo un ragazzo alto scherzare con la segretaria, é moro e muscoloso, ma non riesco a intravedere la sua faccia perché mi dà le spalle. -"Alessia Rossi, chi é Alessia?" -"Eccomi, sono io" -"Tu devi essere la nuova iscritta giusto?" -"Giusto" Mentre parlo con la segretaria vedo il ragazzo fissarmi, così mi giro per vederlo in faccia e woow!  Dio mio é bellissimo.   Ha dei grandi occhi color blu oceano, un piercing al sopracciglio destro e labbra carnose.   Mmmm, che labbra!  Okkey Alessia, riprenditi. -"Signorina Rossi, ci sei?" -"Mmm si" -"Allora questo é l'orario delle materie, sei nella sezione C, terzo C. Guarda vai sempre dritto poi gira a..." -"Isabel, non ti preoccupare l'accompagno io, tanto siamo nella stessa classe" -"Hahaha, mi pareva strano che ancora non aprivi bocca di fronte a una ragazza! Vai Gabriele, se non ci fossi tu!" -"Arrivederci Isabel" -"Arrivederci" Oh cazzo, datemi un pizzico, ditemi che non sto sognando!  Dio mio quant'è bello e sta anche nella mia classe!   Dio esiste! Mentre percorriamo il corridoio una ragazza con un seno enorme ci viene incontro -"Gaaabriii, ma non me lo dai un bacio?" -"Ora ho da fare, non vedi?" -"Ah scusa, hai trovato un'altra ragazza da portare a letto?" Ma come si permetteva quella?!  Per chi mi aveva preso?!  Sentivo le guance iniziare ad andarmi in fiamme per la rabbia. -"No Elisa, ho trovato un'altra ragazza più intelligente di te e ora spostati!" -"Vabbene, comunque se stasera hai bisogno di me, chiamami!" Che oca!   È stata insultata e nonostante tutto continua a cercarlo, ma che razza di donna é?  Oddio, speriamo che a questa scuola non sono tutte così. Ogni dieci passi che facevamo c'era una ragazza che ci veniva incontro, anzi, per la precisione andava incontro a Gabriele, lo salutava e dopo di che gli diceva di essere libera per la serata e lui ripeteva continuamente la stessa frase: 'levati dai piedi!"   Non sapevo più che cosa pensare.   Era incredibile come le ragazze si concedevano facilmente qui, senza nessuna vergogna.   Ed allo stesso tempo era incredibile come lui le lasciava tutte allo stesso modo.   Avevo la nausea, ero schifata da quello che vedevo e sentivo.   Mi sembrava di stare a una fattoria: c'erano galline e oche dappertutto.  Avevo già inquadrato il ragazzo accanto a me ed ero sicura di non voler avere niente a che fare con lui, anzi per la precisione, non volevo aver niente a che fare con lui e il suo schifosissimo letto.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4 -"Allora, non ci siamo ancora presentati, io sono Gabriele, Gabriele Proietti" -"Piacere Alessia, Rossi" Ci trovavamo nel corridoio della scuola, direzione 3C.   Gabriele aveva deciso di rivolgermi la parola, in seguito al susseguirsi di ragazze. -"Senti, non fare caso a loro, fanno di tutto pur di attirare la mia attenzione" -"Si ma vedo che tu sei contento. " -"E chi non sarebbe contento?!. Sono loro che si concedono" -" Che schifo. " -"Che schifo?! Mmm non diresti la stessa cosa dopo una lunga notte passata con me!" -"Sei sicuro?" -"Mi staresti sfidando?" -"Forse si, forse no" -"Hahah, mi piaci Rossi. Hai un bel caratterino, per non parlare del tuo culetto!" -"Ma che... Finiscila di guardarlo!" -"Solo se tu mi dai un bacino!" -"Fottiti" -"Baciami" -"No dico seriamente, fottiti. " -"Hahah okok, sto zitto. " -"Bene. " -"Ultima cosa, hai passato la classe!" -"Mmm lo avevo visto" -"Si come no!" Oddio, siamo arrivati.   Non ce la faccio a bussare, aspetto che bussi Gabriele. -"Professore, possiamo?" -"Proietti, mi hai proprio stufato! Non fai altro che entrare in ritardo!" -"Professore, questa volta ho un motivo valido!" -"Ah e quale sarebbe questo motivo valido?! Sentiamo un po!" -"La nuova alunna, Alessia Rossi.. Non potevo lasciare che sbagliasse aula. L'ho trascinata io fin qui!" Che razza di idiota! Mi sta dando dell'impedita!   Merda! Dalla classe provengono delle risate, oddio che vergogna! -"Senta Proietti, mi faccia un piacere...entri in classe e si metta seduto. Sono stufo delle sue chiacchiere!  Signorina Rossi, accetti le mie scuse, sono davvero mortificato.   La prego, si accomodi che la presento alla classe. ." Dai Alessia, sù sù coraggio!  Gabriele mentre entra in classe mi lancia un sorriso malizioso, mentre il professore lo guarda arrabbiato.   Quando entro in classe vedo venti facce girate verso di me e mentre le ragazze mi squadrano dalla testa ai piedi, i ragazzi mi guardano in segno di approvazione.   Mi sento le guance rosse, sto morendo dalla vergogna.   Vi prego uccidetemi, subito! -"Ragazzi lei é Alessia Rossi, vorrei che foste gentili con lei e che l'aiutaste nel programma, visto che é appena arrivata." Dó un'occhiata alla classe, in cerca di un posto libero.   Ah, ce né uno laggiù!  Mentre mi incammino all'ultimo banco, vicino una ragazza dai capelli mori, sento addosso gli sguardi di tutta la classe, specialmente di Gabriele.   Lui é seduto al banco accanto al mio e quando gli passo accanto, mi tocca una lunga ciocca dei miei capelli e mi rivolge uno dei suoi sfacciati sorrisi.   Ora basta, mi ha proprio stufato!  Faccio finta di non notarlo e mi metto seduta vicino la mia compagna, cercando di fare amicizia.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


-"Noo, non ci posso credere! Sei di Firenze, io adoro quella città, anzi la amo!"  -"Dici sul serio?!"  -"Si! I primi anni della mia vita li ho trascorsi li, abitavamo insieme ai miei nonni, poi ci siamo trasferiti qui. Mio padre si era stufato di abitare lì, voleva iniziare una nuova vita e così siamo venuti tutti qui. "  -"Ahh capito! Per quanto io possa amare Roma, sono troppo legata a Firenze, forse perché sono cresciuta lì o forse perché mi piaceva il luogo, non so se riesci a capire.."  -"Nono, ti sto capendo perfettamente. I primi mesi dopo il trasferimento sono duri per tutti, quando ti abitui alla vita, all'improvviso devi riniziare tutto da capo"  -"Oddio, ma lo sai che é la stessa cosa che ho pensato anche io!"  -"Hai visto? Ci conosciamo da poco e già abbiamo scoperto di avere qualcosa in comune!"  -" Se non ci fossi tu, in questo momento mi sarei sentita completamente fuori luogo!"  -" Dai sù, dai tempo al tempo! Ti sorprenderai con quanta velocità riuscirai ad abituarti a Roma"  -"Speriamo bene" É appena suonata la campanella della fine delle lezioni e ci stiamo incamminando verso l'uscita.   Per ora, l'unica persona con cui ho parlato in classe è Anastacia, la mia compagna di banco.   È una ragazza solare, almeno dal mio punto di vista. Con gli altri non ho parlato più di tanto, non sto dicendo che li trovo antipatici, é solo che sono una ragazza timida, non faccio mai il primo passo aspetto che lo facciano gli altri.   Con Anastacia invece è stato differente: non ho fatto in tempo a sedermi che subito abbiamo stretto amicizia!  Mi ha chiesto domande sulla mia famiglia e sul perche mi fossi trasferita qui.   Gli altri mi hanno osservato solamente per tutta la durata della lezione.   Gabriele compreso.   Che tipo fastidioso!   Peró...okay lo ammetto: é sexy, cazzo se non é sexy!  Mi piace che mi rivolga attenzioni, ma allo stesso tempo ho paura.   Ma cosa sto dicendo?!  In fondo mica mi ha chiesto di essere la sua ragazza! Mi sta semplicemente sfottendo, gli piace sfottermi. Il corridoio é affollato di ragazze che cinguettano con ragazzi, o che semplicemente parlano tra di loro.   La maggior parte dei ragazzi sono tutti fuori scuola a fumare, non credo sia tabacco.   Okay ne sono sicura, non é tabacco.  Mi dirigo all'uscita insieme ad Anastacia.   Mi sta parlando della sua famiglia e della sua pestifera sorella, si chiama Giorgia.   Wow, abbiamo trovato un'altra cosa in comune: una sorella rompiballe! Mentre usciamo dò un'occhiata in giro e vedo Gabriele parlare con una ragazza alta e snella.   Vedo lui sussurrare qualcosa al suo orecchio e lei arrossire.  Già sto immaginando cosa gli sta dicendo.   Mentre mi incanto a guardarlo vengo colta alla sprovvista da un ragazzo che mi urta con la spalla.   É lo stesso che mi é venuto addosso questa mattina!  -"Ancora tu?! Ma la vuoi piantare di venirmi addosso?!"  -"Scusami bionda, ma non riesco a non venirti addosso! Mi perdoni?"  -"Okkey ti perdono, ma guai a te se mi rivieni addosso!"  -"Haha, vabbene, ma sarà difficile starti lontano!"  Ora mi fa arrossire! Mentre gli parlo vedo che in fondo brutto brutto non è!  Ha capelli castano chiaro, tirati su con del gel, occhi color...mmm penso siano verde scuri e ciglia lunghe.   Insomma, nel complesso non é male.   Aspetta, quando sorride gli compaiono delle fossette!  Oddio, che belle!  -"Sai, non ti ho mai visto qui, sei nuova?"  -"Si, mi sono trasferita ieri. Oggi é il mio primo giorno qui."  -"Immaginavo, sennò ti avrei notata sicuramente!"  -"Hahah"  -"Paoletti, la finisci di fare il cascamorto con le ragazze? É inutile, sei senza speranze!"  -"Proietti, tu la finisci di andare a letto con tutte? Potresti lasciarne qualcuna anche a noi!"  -"Sai, sono loro che decidono di venire a letto con me, forse avrò qualcosa in più di te. Te lo sei mai chiesto?"  -"L'intelligenza no di sicuro"  -"Vuoi le botte Paoletti?"  -"Non aspetto altro!" Non mi sono accorta che Gabriele si é avvicinato a me mentre parlavo con Raffaele, detto 'il Raffa' Da come ho capito, tra loro due non scorre buon sangue.   Ho paura che arrivino alle botte, non voglio trovarmi in mezzo a questa situazione.   Forse é meglio se me ne vada.   -"Io vado, é stato un piacere parlare con te "  -"Ma come già vai?!"  -"Si, ho da fare"  -"Lasciala in pace Paoletti!"  -"Ma si può sapere che problemi hai Proietti?!"  -"Lei é troppo per te" Ma chi era Gabriele per giudicare? E perché cavolo deve pensare che io possa interessare a Raffaele? Ma si può sapere perché a questa dannata scuola giungono tutti a conclusioni affrettate?!  E poi non sono mica una merce di scambio!  -"Sentite, finitela! Se al massimo volete sfottervi a vicenda non mettete in mezzo me!" Vedo Raffaele calmarsi, chiedermi scusa e poi andarsene dai suoi amici.   Sembrava mortificato.   Gabriele invece continua a guardarlo in cagnesco.   Si può sapere che diamine vuole?  D'un tratto lo vedo girarsi verso di me e fissarmi.   Mi fa un cenno con il mento e prima di andarsene anche lui,rilancia uno sguardo minaccioso in direzione di Raffaele, che sta parlando con i suoi amici.   Faccio finta di non averlo notato e solo allora mi accorgo della presenza di Anastacia a due passi da me. Ha assistito all'intera scena e mentre mi avvicino a lei, noto che ha un sorriso stampato in faccia.   Starà tramando sicuramente qualcosa;   La conosco da circa sette ore e già mi sembra di conoscerla da una vita!  -"Wowowo, sei arrivata solo questa mattina e già hai scatenato un putiferio!"  -"Io? Che cosa c'entro io?!"  -"Ma dai! Non mi dire che non l'hai capito! Quei due stanno facendo a gara a chi riesce a conquistarti per prima!"  -"Ma si può sapere che cacchio ti fumi?! Non sono io la causa delle loro litigate, ci dovrà essere qualcos'altro sotto"  -"Mmm si, su questo forse hai ragione, ma tu hai dato definitivamente inizio alla guerra"  -"Ma se non li conosco nemmeno! A mala pena so i loro nomi!"  -"Cara Alessia, non puoi controbattermi. Io ho occhio per queste cose, fidati. Entrambi hanno messo occhio su di te e entrambi vogliono conquistarti, ma per Raffaele la vedo dura! Di solito é Gabriele ad avere sempre il meglio, ottiene sempre ciò che vuole e se non riesce ad ottennerlo, se lo prende con le sue stesse mani!"  -"Mio dio, lo stai descrivendo come un assassino!"  -"Sono tre anni che frequento questa scuola schifosa, ho visto e sentito cose che neanche ti immagini lontanamente. Gabriele e Raffaele non sono mai andati d'accordo, forse perché sono gli unici due ragazzi più decenti della scuola o forse perche' sono completamente diversi.   Gabriele non ha buone reputazioni, da quel che si dice in giro. Non fa altro che conquistare ogni giorno una ragazza diversa, scoparsela e poi accannarla. Raffaele invece, é tutto il contrario. É dolcissimo e cerca in tutti i modi di far sentire a proprio agio le ragazze, é...é un ragazzo davvero fantastico, credimi. "  -"Sai da come lo descrivi, sembra che tu lo conosca bene. Ma non é che c'é qualcosa che io non so?!" Anastacia é diventata rossa dall'imbarazzo.   Mi sta nascondendo qualcosa!  -"Vedi, ehm, mmmm.. Prima eravamo molto amici, poi l'anno scorso abbiamo deciso di metterci insieme. Siamo stati insieme per un po', circa due settimane. È solo che, ero ancora innamorata del mio ex, quindi ho deciso di lasciarlo. Ora ci parliamo raramente. "  -"Ah, mi dispiace. Pensi che lui non abbia ancora superato questa cosa?"  -"Io, io non lo so. Credo di no, lui non si aspettava che io lo lasciassi. Ormai é passato un anno, ma non credo che mi abbia perdonata del tutto" Mentre la guardo, vedo nei suoi occhi un velo di tristezza   Mi dispiace per lei e mi dispiace anche per Raffaele.   Avranno passato le pene dell'inferno.   Lui per la rottura e lei per i sensi di colpa.   Spero che riescano a riallacciare il rapporto che avevano prima.   Cerco di cambiare argomento, non voglio che si rattristi.   -"Insomma, da quel che ho capito é meglio stare lontani da Gabriele!"  -"Vuoi un mio consiglio? Da buona amica?"  -"Certo!"  -"Cerca di non dargli troppa corda, non é un ragazzo da relazione seria"  -"N-n-o ,mi hai frainteso! Io non,  non intendevo quello!  Non stavo dicendo che mi interessava!"  -"Non ti interessa per niente?!? Wow! Sei la prima ragazza che non é interessata a lui, sai?"  -"Non é il mio genere"  -"Sicura sicura? Guarda che a me puoi dirlo!"  -"Sicura, sicura. Non nego che é bello, é solo che, non so..non mi piace fino a quel punto!"  -"Mmm vabbene, però sappi che non mi hai convinta del tutto!" Il problema é che non sono convinta neanche io di quel che sto dicendo.   Non sto dicendo che mi piace e che sono follemente innamorata di lui, é solo che ogni volta che lo guardo sento dei formicolii allo stomaco.   Non so se tutto questo è dovuto al suo intenso sguardo.   In questo momento non so a cosa pensare, l'unica cosa che so di certo é che non voglio lasciarmi abbindolare da un tipo così.   Su questo sono sicura al 101%, credo.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Sento qualcuno bussare insistemente alla porta così mi tolgo le cuffie e vado ad aprire.   É mia mamma, ed é anche arrabbiata! -"Io voglio proprio sapere perché cavolo ti chiudi dentro!?" -"Anche io ho bisogno di un po di privacy!" -"Privacy? Stai dicendo sul serio?! E a che cosa ti servirebbe questa privacy?" -"Ad esempio per non essere disturbata da Sofia!" -"Si ma non mi sembra che ora ti stia disturbando" -"Ora no, ma tra poco si. Meglio prendere precauzioni. " -"Ma finiscila! Senti, io vado con tuo padre in chiesa, andiamo a vedere se riusciamo a iscrivere Sofia al catechismo. Tu che fai, vuoi venire con noi?" -"Assolutamente no. " -"Vabbene. Penso che riusciremo a tornare per cena, al massimo ti chiamo e ti faccio sapere. Sofia viene con noi, ci sentiamo dopo e vedi di rispondere al cellulare!" -"Si, ciao" -"E non chiudere la porta a chiave!" -"Ciaooo. " Mio Dio!   Ma quando lo capiranno che anche io ho bisogno di restare da sola e non essere disturbata?!  Ma che ore sono?  Credo di essermi addormentata mentre ascoltavo la musica.   Sono le sei in punto...oh! Ho dormito per due ore di fila   Bene, credo che stanotte gironzolerò per casa.   Quando sono tornata a casa mi sono fondata direttamente in camera, ero troppo sconvolta da quello che era successo a scuola.   Il mio cervello non riusciva a rielaborare tutte le informazioni che aveva avuto, per non parlare di quello che aveva visto!  Wow, primo giorno di scuola e già mi sembra di essere nel cast di Gossip Girl.   Non riesco ancora a credere alle parole di Anastacia, come potevo interessare di già a Gabriele e Raffaele?! In fondo, non é che ho avuto modo di conoscerli.  Non mi piace questa situazione, é troppo per me.  Penso che l'unica soluzione sia vedere come vanno le cose, giorno dopo giorno, senza giungere a conclusioni affrettate.   Mentre rifletto sento il cellulare vibrare, cazzo é Marco!  E ora che faccio, rispondo o no?!  Penso che si meriti delle spiegazioni dopotutto. -"Pronto?" -"Alessia! Ma si può sapere dove sei finita? Sono tre giorni che ti sto scrivendo messaggi, sono disperato! Perche' non mi rispondi?" -"Marco non ti agitare, sto bene. Mi dispiace ma non avevo credito" Mentre gli parlo sento salire le lacrime agli occhi. Non si merita tutto questo, non si merita me. Sono troppo per lui, si merita di meglio. -"Ma dove sei? Marta sono due giorni che piange, continua a ripetermi che non tornerai più. É uno scherzo vero? Ti prego amore, dimmi che è uno scherzo e che si sta inventando tutto!" -"No Marco, non é uno scherzo. Non torno più, ora abito a Roma. Mi sono trasferita qui" -"No, continuo a non crederti. Perche' mi stai facendo questo?" -"É così Marco, ho bisogno di cambiare vita, fattene una ragione" -"No amore, non puoi dire questo! Non ti riconosco più! Dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo i litigi, le risate, i momenti romantici, non puoi lasciarmi così! Io ti amo" Avevo un groppo in gola.   Mi amava, Marco mi amava e io lo stavo lasciando così, su due piedi, senza dargli spiegazioni o senza dargli una seconda possibilità.   Lo stavo solamente riempiendo di menzogne.   Gli stavo dicendo di non amarlo, di voler continuare per la mia strada, ma sapevo che non era così e in fondo lo sapeva anche Marco.   Ancora non riuscivo a convincerlo, dovevo essere più convincente. -"Senti Marco, io non ti amo più. Sono innamorata di un altro ragazzo" -"T-t-tu sei innamorata di un altro? E quando lo avresti conosciuto?" -"Quest'estate. Abita a Roma, ci siamo rincontrati ieri" -"I-i-io non ti credo, non posso crederti. Alessia tu mi ami, io lo so che tu mi ami. Ti prego, dammi una conferma, dimmi che mi ami. " -"No Marco, io non ti amo più. Devi scordarti di me, fatti una nuova vita, fatti una nuova ragazza. Lasciami in pace, non voglio più avere niente a che fare con te. " -"Bene Alessia, ti farò contenta. Cercherò un'altra ragazza, una migliore di te. Però sappi una cosa, che se stai cercando di ferirmi, ci sei riuscita perfettamente." Non riesco a rispondergli, perché Marco attacca subito.   Complimenti Alessia ci sei riuscita, sei riuscita a ferirlo. Era questo quello che volevi, giusto?  Ho un groppo in gola, mi sento una merda.   Mi faccio schifo.   Sono riuscita a far soffrire l'unica persona che io abbia mai amato, il mio Marco.   Ho spezzato il suo cuore, era così indifeso.   Riuscivo a percepire dalla sua voce la tristezza e la rabbia allo stesso tempo.   Ha detto che avrebbe trovato un'altra ragazza migliore di me.  Non volevo ferirlo, ma era l'unica soluzione, era l'unico modo per allontanarlo. Sento le lacrime salire agli occhi, ma non voglio piangere, non devo piangere.   Devo dimostrare a me stessa di essere forte, non posso essere vulnerabile.   Non riesco a trattenermi, sento una lacrima scivolare sulla guancia.   Una, due, tre, quattro.   Ora sto singhiozzando.   Devo sfogarmi, devo sfogarmi più che posso, non posso trattenere tutto il dolore che sento. Mi sdraio sul letto e mi rimetto le cuffie all'orecchio mentre continuo a piangere a dirotto.   Tra una lacrima e l'altra mi addormento, voglio porre fine a questa giornata, voglio risvegliarmi domani mattina e capire che tutto questo é stato solo un sogno, un brutto sogno.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Mi sveglio con il rumore della sveglia, sono le sette.   Il mio cuscino è ancora bagnato, devo aver pianto tutta la notte.   Mi alzo dal letto e vado in bagno;  Mi guardo allo specchio e rimango senza parole di fronte alla persona che vedo.  Nello specchio c'è una ragazza dall'aria triste con degli occhi gonfi per il pianto.   Mentre continuo a guardarmi allo specchio ripenso alle parole di Marco, ha detto che presto si rifarà una nuova vita, una vita senza di me.   È strano come la vita tutto d'un tratto ci si rivolti contro.   Fino a una settimana fa ero la ragazza più felice del mondo con un'amica splendida e un ragazzo che avrebbe fatto di tutto pur di vedermi e abbracciarmi, anche scalato l'Everest.   Ora invece mi sento persa, non riesco più a trovare un motivo per sorridere. Ho perso tutto, ho perso Marta, ho perso Marco e ho perso me stessa.   Non mi riconosco più, chi sono io?!  Ho sempre cercato di rendere felici gli altri, mentre ora sto facendo di tutto pur di vederli soffrire, pur di esser felice io.   La ragazza che ero prima non avrebbe mai lasciato Marco in quel modo, no fino al punto di spezzargli il cuore. L'avrebbe consolato, abbracciato e rassicurato.   Purtroppo abbracciarlo mi sarebbe stato impossibile, peró avrei cercato in tutti i modi di alleviare il suo dolore.   Io invece l'ho solo peggiorato.   Non mi merito questa vita, non merito le persone che mi stanno accanto, non merito niente di niente. Prima di andare a scuola copro le occhiaie e gli occhi gonfi con un po di correttore. Voglio cercare di nascondere la mia tristezza, non voglio che gli altri si preoccupino di me o che semplicemente si chiedano perché sto così.  Saluto mia madre velocemente e esco di casa.   Arrivo al cancello di scuola con dieci minuti di ritardo, così affretto il passo per entrare in classe. Gli altri studenti sono già entrati, credo di essere l'unica ad aver fatto tardi.   Busso alla porta della mia classe e chiedo se posso entrare; le prime due ore ho la professoressa di italiano.   Quando mi guarda leggo nei suoi occhi un po di comprensione, avrà sicuramente visto la mia faccia sofferente, così mi lascia entrare senza rimproverarmi o senza mettermi una nota. Mentre percorro il tragitto per arrivare al mio posto, mi sento addosso gli sguardi di tutti.   Gabriele mi sta fissando preoccupato, ma faccio finta di non notarlo. Quando mi siedo vicino ad Anastacia, lei mi stringe la mano con fare rassicurante. Sta cercando di consolarmi, anche se non conosce il motivo della mia tristezza. Forse più tardi glielo racconterò e magari mi darà una mano a sfogarmi, ho bisogno di lei, é l'unica persona che ho. A ricreazione Anastacia mi accompagna in bagno e mi lascia sfogare.   Ancora una volta sento le lacrime scendermi e ancora una volta mi sento uno schifo.   Anastacia nel frattempo mi abbraccia e mi aiuta consigliandomi, non so che farei senza di lei.   Quando usciamo vediamo Gabriele venirci incontro -"Rossi, tutto ok?" -"Tutto ok" -"Sei hai bisogno di sfogarti, io ci sono" -"Grazie" In questo momento Gabriele é l'ultimo dei miei pensieri.   Per ora conta solo Marco. Anzi, contava.   Ormai l'ho perso. In classe vengo richiamata più e più volte, i professori continuano a lamentarsi che sono distratta, così decido si uscire fuori a fare una passeggiata.   Mentre esco dalla classe vedo Gabriele guardarmi e poi sorridermi teneramente.   Fanculo.   In corridoio incontro Raffaele. Appena mi vede mi viene incontro e mi sorride mostrando le sue fossette.   Oggi è molto carino, ha i capelli scompigliati e una maglietta verde che risalta il colore dei suoi occhi.   Decide di parlare per primo: -"Buongiorno bionda!" -"Buongiorno" -"Com'é questo faccino triste?" -"I-i-o niente, é tutto apposto" Gli sorrido timidamente, ma so che non l'ho convinto del tutto. -"Mi dispiace per ieri, scusami se ti ho fatto sentire a disagio. É solo che, mi ha dato fastidio il comportamento di Gabriele e da come avrai capito tra di noi non scorre buon sangue. " -"Non ti preoccupare é tutto ok" -"Visto che a nessuno dei due gli va di ritornare in classe, che ne dici di uscire nel retro?" -"Vabbene" Usciamo insieme nel retro della scuola e ci sediamo su una panchina.   Il giardino é vuoto visto che tutti gli studenti sono dentro a fare lezione.   Tutti tranne noi due. -"Allora, so che ti sei trasferita da poco e che prima abitavi a Firenze, ah e ho saputo in giro che ti chiami Alessia Rossi! C'é qualcosa che vuoi raccontarmi di te?" -"Mmm vediamo...mio padre fa il militare, mia madre sta sempre in giro perche' sennò a casa si annoia e ho una sorella scassapalle che si chiama Sofia, ma che in fondo in fondo amo!" -"Ahahahah anche io ho una sorella scassapalle!" -"Davvero? Dai, raccontami un po di te" -"Allora, ho genitori divorziati, un fratello più grande di me di cinque anni e una sorella più piccola. Gioco a calcio, mi piace la musica pop e amo follemente la pizza, anzi la stramo!" -"Ahahah, io la odio!" -"Noo non dire cosi, mi ferisci!" -"E pazienza!" Non mi sono accorta di quanto il tempo volasse con Raffaele.   Abbiamo parlato del per circa mezz'ora.   Con lui stavo bene, mi sentivo rilassata. Mi ha chiesto perche fossi triste e così ho iniziato a raccontargli di Marta, della storia finita con Marco e di quanto questo trasferimento mi avesse stravolto la vita.   Raffaele é riuscito a farmi tornare il buono umore.   Sono contenta, contentissima. Quando finiamo di parlare ci accorgiamo che tra due minuti suona la campanella della fine delle lezioni, così ci mettiamo d'accordo di vederci all'uscita.  Torno in classe e aspetto che suona la campanella.  Quando suona prendo la borsa e mi dirigo rapidamente all'uscita con Anastacia.   Mentre camminiamo per il corridoio sento qualcuno prendermi per il polso.   É Gabriele.   Dio, é bellissimo.   Non riesco a non smettere di fissarlo -"Rossi posso parlarti, in privato?" -"Alessia, mi chiamo Alessia" -"Okay Rossi, allora che fai? Ti devo parlare" -"Senti, non possiamo domani? Ora proprio non posso" -"È per Raffaele vero?" -"I-i-o... Mm si" -"Ma si può sapere che cosa trovi in quello?" -"Ma si può sapere che problema hai? Non posso neanche parlargli?!" -"No. " -"E chi saresti tu per decidere?" Mentre gli rispondo vedo Gabriele avvicinarsi ancora di più a me.   Cazzo!  Anastacia, perche nel momento del bisogno non ci sei mai?!  Cerco di aumentare la distanza che c'é tra di noi, così faccio due passi indietro. Proprio quando vedo Gabriele riavvicinarsi, si intromette "la ragazza dal seno prosperoso" di ieri, o dell'altro giorno.   Diamine, ho già perso la cognizione del tempo.   Si avvicina e mi rivolge uno sguardo minaccioso, prima di girarsi verso Gabriele e porre fine al suo sguardo su di me.   Ok, detesto dirlo, ma devo ringraziarla!   Approfitto della sua comparsa per allontanarmi da Gabriele e raggiungere Raffaele con Anastacia che stanno timidamente parlando.   Prima di andarmene sento Gabriele chiamare il mio nome, ma non mi giro.   Ritorno a casa insieme a Raffaele e Anastacia.   Ci scambiamo i numeri di telefono e ci mettiamo d'accordo per un uscita.   Pensiamo per sabato, cinema e pop corn.   Prima di andarsene Raffa mi abbraccia dolcemente e mi lascia un lungo bacio sulla guancia.   Credo che si sia soffermato un po troppo, o forse é solo una mia impressione.   Saluto affettuosamente Anastacia e mi dirigo dentro casa.   Ho trovato nuovi amici con cui riniziare a sorridere, oggi é un nuovo giorno.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


GABRIELE: Quando arrivo a scuola vedo Alessia parlare con quel dannato Paoletti e la sua ex ragazza, Anastacia.   Odio vederlo vicino ad Alessia ed odio ancora di più vederlo parlare con lei.   Non so cosa mi stia succedendo, ma l'improvvisa comparsa di quella ragazza mi sta letteralmente complicando la vita.   La conosco solo da due giorni ed é già diventata il mio pensiero fisso.   Non riesco a capire se mi ha conquistato per la sua bellezza o per il suo carattere.   O forse mi ha semplicemente colpito il fatto di non interessargli.   Strano, davvero strano.   Sono sempre stato circondato da ragazze che avrebbero fatto di tutto per un mio bacio o per una mia carezza, mentre ora, l'unica ragazza che desidero veramente neanche mi calcola.   Che merda di vita!  Ciò che provo per Alessia é diverso da quello che provo con le altre ragazze.  Con loro mi diverto solo per una serata, mentre con Alessia provo il disperato bisogno di averla accanto a me, non per una notte, ma per un'intera giornata, o forse anche di più.   Vorrei averla sempre accanto, accarezzarla, abbracciarla e baciarla, baciarla fino al punto di non avere più fiato.   E sopratutto, vorrei proteggerla, fargli capire che al mio fianco sarà sempre protetta.   A volte la vedo così fragile, così vulnerabile che farei di tutto per vederla sorridere, ma non ho il coraggio di avvicinarmi a lei, ho paura che mi possa rifiutare, ho paura che possa iniziarmi a odiare.   Ieri mi si é spezzato il cuore nel vederla così triste.   Vorrei sapere chi é che le ha fatto del male, chi é che l'ha fatta piangere.   Odio il fatto che qualcuno l'abbia fatta soffrire.   Mentre continuo a pensare la vedo sorridere.   É la ragazza più bella che io abbia mai visto.   Durante le lezioni mi soffermo sempre sul suo viso, amo guardarla sorridere, parlare o addirittura arrabbiarsi e il bello di tutto questo sta nel fatto che non mi stanco mai di guardarla.   Potrei stare ore e ore a vederla.   Spesso mi becca mentre la guardo, a volte fa finta di niente e a volte mi lancia sguardi minacciosi. Da come ho capito non gli piace essere fissata, ma non posso farci niente, é più forte di me.   Mi piace il suo coraggio, la sua determinazione e sopratutto mi piace la velocità con cui riescie a fare amicizia e ad entrare nel cuore delle persone.   Sopratutto il mio.   Rimango incantato a guardarla e non mi accorgo di qualcuno che mi chiama -"Gabbry, tesoro!" É Vanessa.   Non é la mia ragazza, fortunatamente. É soltanto...come si dice, la mia scopamica.   Spesso vado a casa sua e facciamo quel che facciamo, ma oltre quello non c'è mai stato niente che ci legasse, almeno per me.   Sapevo che in fondo lei provava qualcosa per me e più delle volte ha cercato di farmelo capire, ma io ho sempre fatto finta di niente.   É una ragazza carina, si lo ammetto, é solo che non mi interessa fino a quel punto.   Ama essere sempre al centro dell'attenzione e ancora di più pensa che tutto ciò che é a contatto con lei sia di proprietà sua, compreso io.   Odio questo, io non sono di proprietà di nessuna, solo di Alessia, se un giorno questo succederà.   Vanessa non é semplicemente il mio tipo e non lo sarà mai. -"Vanessa te l'ho detto mille volte di non chiamarmi con quel nome, lo sai che mi da fastidio" -"Scusa tesoro, non lo farò più. Ti volevo solamente dire che questa sera ho casa libera, ti va di passare?" I genitori di Vanessa sono sempre fuori casa per lavoro.   Non ci sono mai e non nego che questo sia un vantaggio.   I suoi genitori lavorano nel mondo del commercio e il più delle volte devono recarsi all'estero, lasciando la figlia con una badante, che per lei é diventata come una seconda madre.   Vanessa ha sempre cercato di nascondere i suoi sentimenti, ma io sono stato il primo ad accorgesene.   Mio padre se ne andò da casa quando ero soltanto un bambino, così mia madre dovette crescere me e mia sorella da sola, senza l'aiuto di nessuno.   Cercò in tutti i modi di assecondarci, ci comprava tutto ciò che volevamo rinunciando alle sue necessità e spesso arrivava a sacrifici mortali pur di vederci felici.   All'età di circa trent'anni mia madre morì in un incidente stradale, mentre stava tornando da noi.   Quello per mia sorella fu un colpo violento, per me fu un trauma.   Mia sorella era persa: non mangiava, non dormiva, non usciva più di casa e molto spesso non mi calcolava. Era come se fosse in un coma vegetativo ed era persa nel suo mondo.   Un giorno, non riuscendo più a sopportare tutto questo decisi di andare da lei e di parlargli.   Ero stufo di tutto ciò, ero stufo di vederla così a pezzi, ero stufo di quella schifosa vita ed ero ancora più stufo di farne parte.   Io fui il primo a risvegliarmi dal dolore e fui il primo a far risvegliare anche lei.   Era passato quasi un anno dalla morte di mia madre,dovevamo farcene una ragione.   Mia madre avrebbe voluto vederci felici.   Così decidemmo di riniziare una nuova vita.   Mia sorella ha sempre cercato di nascondere la sua sofferenza ed io me ne sono sempre accorto.   É per questo che ormai riesco a riconoscere un viso triste, riesco a capire solo con uno sguardo se la persona che sto guardando é felice davvero o se cerca solamente di farlo sembrare.   Con Vanessa é stato così dal primo istante che l'ho vista, ma non ho mai cercato di rassicurarla. Non volevo, non ne avevo voglia.   Decido di rifiutare il suo invito.  Sono stufo di lei, sono stufo del suo atteggiamento possessivo, é ora che si faccia una nuova vita senza di me.   Ho bisogno di Alessia, voglio lei e farò di tutto per averla.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Mentre parlo con Raffa e Anastacia vedo Gabriele fissarmi.   Odio la gente che mi fissa, mi mettono a disagio ed é quello che sta facendo Gabriele ora, in questo momento.   Così decido di andargli incontro e di dirglielo -"La smetti di fissarmi?" -"No" -"No?!" -"No. " -"Mi stai sfottendo per caso?" -"No" -"La finisci di dire no?!" -"No" -"Oddio che urto!" Che testa di cazzo!  Strafottente del cazzo, questa me la paga.   In faccia ha stampato un sorriso, me lo sta facendo apposta.   Vuole farmi arrabbiare, é questo il suo scopo?! Bene!  Ora lo sistemo io, questa me la paga. -"Ok, dimmi che cosa vuoi" -"Che ne diresti di uscire sabato, tu ed io?" -"Io, con te? Mmm no!" -"No?!" -"No, no, no!" -"Wo wo wo, aspetta fammi capire, ti staresti rifiutando di uscire con me? Con Gabriele Proietti? Il figo dell'intera scuola?! Non ci posso credere!" -"Si, mi sto rifiutando di uscire con te e poi sù finiscila! Non sei mica Dio in persona!" -"Mi stai prendendo in giro?!" -"Che c'è Proietti, non accetti un rifiuto?!" -"Nessuno mi rifiuta." -"Bene io si!" -"Mi staresti sfidando?!" -"Forse si, forse no"   Male, ho fatto una gran cazzata!  Non dovevo sfidarlo, non lui! Mi sono impicciata con le mie stesse mani!   Alessia sei proprio una stupida!  Gabriele non é uno che si arrende facilmente, mi rovinerà sicuramente la vita, cazzo! Non faccio in tempo a finire di pensare che lo vedo fare un passo verso di me.   Merda!  Mi fissa con i suoi occhi blu oceano, mi sta sfidando.  Decido di non dargliela per vinta così faccio anche io un passo verso di lui.   É più alto di me di almeno una spalla così sono costretta ad alzare la testa per guardarlo.   Lui rimane sorpreso dal mio gesto e spalanca gli occhi. Beccati questa stronzo! Mi stampo in faccia un sorriso strafottente e continuo a fissarlo.   Lui peró non cede, mi sorride e si avvicina ancora di più. Dio che sorriso!   Alessia ma che dici?!   É brutto, ti devi convincere che é un cesso assurdo! Alza la mano e mi tocca il viso, si avvicina ancora di più e... -"Bionda noi stiamo andando, tu che fai?!" É Raffa.   Che figura di merda!   Non so se ringraziarlo o ucciderlo con le mie stesse mani   Gabriele si allontana da me e lo guarda torvo -"Paoletti, sempre nel momento giusto!" -"Hai visto Proietti eh?! Ho il sesto senso!" -"Ora il sesto senso te lo faccio venire io testa di cazzo!" Oh cazzo!   Questi ora si menano!  Forse é meglio se mi metto in mezzo, devo cercare di non far peggiorare la situazione. -"Okok, basta. Raffa andiamo, è tardi" -"Vabbene bionda. Proietti, é stato un piacere" Raffa ha un sorriso stampato in faccia, chissà perché, mentre Gabriele é scuro in volto.   Prendo Raffa sotto braccio e ci avviamo verso l'uscita di scuola, ma quando mi giro per salutare Gabriele vedo lui avere lo sguardo fisso sui nostri bracci, dopodiché mi guarda e se ne va', dandomi le spalle.  Credo di aver fatto la cosa giusta ad allontanarli, sennò la situazione sarebbe sfuggita di mano, per tutti.   Quando ritorno a casa saluto i miei e mi dirigo in camera.   Non voglio pensare, ho bisogno solo di dormire.   Devo prepararmi mentalmente, questa situazione mi sta letteralmente sfuggendo.   Credo di provare qualcosa per entrambi.   Che situazione di merda!

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


GABRIELE: Mentre ritorno a casa con la mia moto ripenso ad Alessia e al suo rifiuto.   Che caratterino che ha quella ragazza!  Mi sta completamente facendo impazzire!  Dio, oggi avrei voluto prenderla, sbatterla al muro e baciarla all'infinito.   É così sexy quando si arrabbia! Amo essere sfidato da lei e soprattuto amo la sua determinazione a non cedere ai miei corteggiamenti.   In realtà so che in fondo prova qualcosa per me, lo vedo come si agita quando mi avvicino a lei.   Ha paura di invaghirsi di un tipo come me, ha paura di soffrire.   D'altronde come potrei darle torto? Non sono un tipo da ragazza fissa e   sinceramente non so neanche come fare per far funzionare una relazione.   Non mi sono mai preoccupato per queste cose, di solito con le ragazze ottengo sempre quello che voglio senza faticare e una volta stufato le lascio. Con Alessia é tutto completamente diverso. Non ho mai fatto la corte a una ragazza per così tanto tempo.   Oggi mi ha lanciato una sfida, non potevo credere alle mie orecchie!  Mai successo in vita mia! Di solito sono io quello che lancia le sfide!  Invece no, oggi il fato ha voluto che fosse lei la prima persona a sfidarmi.   Ha rifiutato il mio invito a uscire, roba da non credere! Inoltre, come se non bastasse, ha sostenuto con sfacciataggine il mio sguardo e non ha voluto darmela per vinta! É incredibile come quella ragazza possa assomigliare così tanto a me.   Sembra di aver trovato la mia anima gemella, un'anima gemella che non vuole avere niente a che fare con me, con la sua altra metà. Devo iniziare a lottare se voglio averla, prima che se la prenda qualcun altro. Quando mi sono avvicinato a lei accettando la sua sfida é comparso quel dannato Paoletti.   Ultimamente sta sempre con lei ,non faccio in tempo a salutarla che me lo ritrovo davanti.   La chiama "bionda", ma che razza di nome é?  Sta prendendo troppa confidenza con lei, non voglio.   Dopo oggi avrei voluto spaccargli la faccia!  Alessia però aveva capito le mie intenzioni ed é riuscita a non far degenerare la situazione. Forse avrei dovuto ringraziarla, se non era per lei a quest'ora mi trovavo in ufficio presidenza. Comunque un giorno o l'altro mi toglierò la soddisfazione di prendere a cazzotti quel coglione!  Non voglio vederlo vicino ad Alessia, non voglio vederlo neanche respirare nella sua direzione.   Ha già messo occhio su di lei, ho notato come gli gironzola intorno ed ho notato anche come lei é felice quando é con lui.   Mi chiedo se fosse lo stesso se ci fossi io al posto suo. Sono arrivato a casa, mia sorella é uscita, ha lasciato un fogliettino sul tavolo.   Ultimamente non c'é mai a casa, da quando si é messa con un tipo bizzarro, ma vabbene così, sono felice per lei.   Dopo quattro anni dalla morte di nostra madre la rivedo sorridere.   Mamma, quanto cazzo mi manchi!  Quattro anni infiniti, sono passati quattro dannati anni da quando ci hai lasciati.   Te ne sei andata senza abbracciarci, senza salutarci, senza dirci niente di niente.   Abbiamo dovuto arrangiarci da soli, senza un adulto che potesse istruirci nella crescita, senza un adulto che potesse aiutarci nelle nostre scelte.   Dalla morte di mia madre sono cambiato molto, sono diventato più autonomo.   Non nego che all'inizio sia stato difficile, però passo dopo passo ce l'ho fatta e sinceramente sono molto fiero di me.   Dopo tutti gli errori che ho fatto sono riuscito a cambiare, cambiare in meglio e spero con tutto il cuore che mia madre mi possa guardare da lassù e possa dire "quello lì é mio figlio!" Salgo in camera e accendo la tivù nel frattempo continuo a pensare a come posso conquistare Alessia, anzi, aspetto che torna mia sorella, mi faccio dare qualche consiglio.   É incredibile con quanta velocità riesca a capirmi e ad aiutarmi.   Domani sarà un altro giorno, un grande giorno.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Mi sveglio di soprassalto con il rumore incessante della sveglia. Ma che ore sono?! Oh cazzo!   Sono le 7:50. Non ce la farò mai a prepararmi in tempo per andare a scuola. Ma porca merda! Mia madre si é dimenticata di svegliarmi, ma dove diamine é? Di solito alle sette in punto mi butta giù dal letto e credetemi se vi dico alle sette in punto!   Non ha mai tardato di un secondo, figuratevi di un minuto!  A volte mi chiedo se al posto di una madre non abbia un orologio svizzero! Oggi che proprio ne avevo bisogno non c'é, é sparita nel nulla! Grazie tanto mamma! Mi alzo dal letto e di corsa mi infilo un paio di jeans neri, una maglietta bianca e le mie adorate Superga. Ogni volta che riesco a scroccare 50€ dai miei genitori corro al negozio e ne compro un nuovo paio.   Ne ho di tutti colori, partono dal bianco fino ad arrivare al grigio scuro, tutte tranne nere. Le detesto nere.   Perdono la loro bellezza con quel colore. Nel caso ve lo stareste chiedendo, no, non sono pazza!   O almeno é quello che penso io! Mentre scendo di corsa le scale mi lego i miei lunghi capelli in una coda disordinata. Sul tavolo c'é un foglietto.   É di mia madre, dice che é dovuta andare al lavoro prima.  Tornerà in tardo pomeriggio, dopo aver preso mia sorella da scuola. Mmm, vabbene.  Oggi mi dovrò un'altra volta arrangiare da sola. Ultimamente i miei genitori con questa cosa del trasferimento sono sempre occupati.   Riesco a vederli solamente la mattina prima di andarmene e la sera di sfuggita.   Sono sempre occupati tra lavoro, mia sorella e tutto ciò che riguarda lei.   Spesso mi chiedo se si ricordino di avere un'altra figlia. Esco di casa e mi incammino velocemente verso scuola.   Dopo circa cinque minuti di corsa sento il ruggito di una moto dietro di me.   Mi volto e vedo un ragazzo con indosso un casco.   Si solleva la visiera e..e... o mio dio é Gabriele!  Si toglie il casco e mi lancia un sorriso smagliante. Oddio, reggetemi, sto per svenire! -"Ehi Rossi, perche tutta questa fretta?" -"Perché sono in ritardo!" -"Mmm, questo sta' a significare che hai bisogno di un passaggio. Andiamo, salta sù!" -"Ma neanche morta! Con te su quella moto proprio no!" -"Che c'è Rossi, hai paura della moto o della mia vicinanza?!" -"Non ho paura della tua vicinanza stupido e tanto meno della tua moto!" -"E allora perché non salti sù?" -"P-p-erchè..oh al diavolo!" Decido di non dargli soddisfazione e mi avvicino alla sua moto.   Gabriele apre la sella e mi dà un casco.   Mentre mi aiuta a infilarlo mi fissa negli occhi.   Decido di rompere quel momento, così smetto di fissarlo e mi avvicino alla sella per salire dopo di lui.   Parte a tutto gas e mi fa' allacciare le mani intorno al suo petto.   Sento il vento sferrarmi i capelli così mi nascondo dietro la sua schiena.   Arriviamo a scuola alle 8.15, cinque minuti di ritardo.   Gabriele mi prende per mano e percorriamo correndo il corridoio per entrare in classe.   Il professore ci sgrida, ma infine, grazie alla mia faccia angelica, decide di farci entrare.   Prendo posto vicino ad Anastacia che mi sta guardando con un sorriso stampato in faccia, mentre Gabriele si mette al banco accanto al mio. -"E insomma..." -"Insomma cosa?" -"Tu e Gabriele..." -"Io e Gabriele..?!" -"Oh dai! Finiscila di fare la finta tonta! Mi hai capito benissimo!" -"Si ti ho capito, ma faccio finta di non averti capito, e poi non urlare che potrebbe sentirci!" -Non ti preoccupare che non ci sente. Comunque, mi stai nascondendo qualcosa?" -"Assolutamente niente" -"Guarda che lo so che ti piace, me ne sono accorta da un bel po!" -"Non dire stupidaggini! Non mi interessa Gabriele, te l'avrò ripetuto almeno una ventina di volte!" -"Non prendermi in giro Alessia! Ti ricordo che anche io sono una ragazza, ho occhio per queste cose!" -"Ragazze la finiamo di parlare? Se proprio volete continuare potete accomodarvi di fuori!" -"No ci scusi prof. " Le prime tre ore passarono in fretta, forse perché io e Anastacia non facevamo altro che parlare o forse perché ero completamente persa nei miei pensieri. A ricreazione ci sediamo su una panchina vicino ad un albero.   Raffa ci raggiunge subito ed inizia a ridere e a scherzare con noi, mentre vedo Gabriele parlare con due ragazze. -"Allora, che facciamo sabato? Cinema?" -"Per me vabbene" -"Oh, mi dispiace ragazzi ma io non ci sono. Devo andare dai nonni con i miei" -"No Anastacia non puoi farci questo!" -"Eh lo so scusatemi! Ma se vengo i miei mi metteranno sicuramente in punizione, quindi meglio non rischiare!" -"Alessia ci andiamo solo noi due?" -"Mmm si ok Raffa." -"Allora apposto. Poi ti mando un messaggio. Ora vado a dopo!" -"Ciao" Anastacia ci ha dato buca. Che pezza! Non penso che l'abbia fatto apposta, spero.   Ultimamente non fa altro che farmi pressioni sulla questa storia di Gabriele.  Secondo lei lui é pazzo di me. Hahah, ma che storia é questa?! Non faccio altro che ripetergli che non é vero, ma è testarda!   Nonché la cosa mi dispiaccia, chi non sarebbe contenta di avere Gabriele come spasimante?  Insomma, non so se riuscite a capirmi, ma é uno strafigo!  Comunque io continuo a rimanere del parere che lui mi vede solo come un'amica e prima o poi glielo dimostrerò ad Anstacia.   Prima o poi.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Oggi è sabato. Wow, é già passata una settimana da quando mi sono trasferita.    E chi l'avrebbe mai detto che in soli sette giorni sarei riuscita ad ambientarmi a questa nuova città e sopratutto a questa nuova vita? Pensavo che mi sarebbe stato  impossibile cominciare tutto da capo e invece no, eccomi qui!  Ho conosciuto persone meravigliose, visto luoghi fantastici e preso ottimi voti a matematica!  Se questo non è un miracolo!  Io che prendo otto a matematica!  Può sembrare banale ma capitemi, era da tanto che sognavo questo momento!    Vado in cucina e mi preparo una tazza di latte. Sono le otto, credo che i miei stiano ancora dormendo. Ieri sono rientrati tardi, sono andati ad una cena organizzata dal lavoro di papà.   Io sono rimasta a casa con Anastacia, è rimasta a casa mia a farmi compagnia. Abbiamo scherzato, chiacchierato e lanciato patatine per tutta la durata del film.   Fortunatamente non mi ha chiesto niente su Gabriele, sono stufa delle domande e dei pareri della gente. Ultimamente Anastacia mi sta asfissiando con questa cosa di Gabriele, non fa altro che chiedermi in continuazione se mi interessa e se siamo più che amici. Più che amici...ma stiamo scherzando? Si è vero, la maggior parte del tempo lo passo con lui, ma questo non significa niente.   Non siamo mai andati oltre, o almeno io. Gabriele mi ha chiesto spesso di uscire, ma io ho sempre rifiutato.   Devo cercare di non affezionarmi troppo a lui, non voglio soffrire un'altra volta. Ancora continuo a pensare a Marco, in questo momento Gabriele é l'ultimo dei miei pensieri. Il cellulare sta vibrando, mi é arrivato un messaggio. "Ciao bionda, fatti trovare pronta per le otto sotto casa, ti passo a prendere con il motorino.   Un bacio. " Oh!  È Raffaele.  Questa sera andiamo al cinema, io e lui, senza Anastacia.   Non che la cosa non mi piaccia, é solo che se verrebbe anche la mia amica sarebbe più un'uscita amichevole, ora mi sembra di andare ad un appuntamento! Io e Raffa, da soli, al cinema, al buio. Anastacia ti odio! Dai Alessia, pensa positivo, in fondo Raffa è solo un amico, che cosa c'è di tanto strano? Ho paura che i sentimenti di Raffa vadano oltre l'amicizia, prima scambiavamo qualche chiacchiera a ricreazione mentre da qualche tempo mi cerca sempre, specialmente quando non sono a scuola. Un suo messaggio di buongiorno o buonanotte non manca mai! Raffa ha un anno in più di me, fa il quarto e spesso mi riaccompagna a casa o mi aiuta con i compiti.   È grazie a lui se sono riuscita a prendere quel voto a matematica!   -"Ale già sei sveglia?!" -"Oh, buongiorno mamma!" -"Hai fatto colazione?" -"Si, ho appena finito. " -"Vabbene. Questa sera noi andiamo a fare un giro verso il Colosseo, tu vieni?" -"No mà, stasera devo uscire" -"Ah e dove vai?" -"Esco con un amico, andiamo al cinema" -"Quella tua amica di ieri non viene?" -"No Anastacia va' dai nonni" -"Mmm quindi sarete solo tu e lui?!" -"Oddio mamma! Non è mica un pedofilo! Non ti preoccupare é solo un amico, é tutto ok!" -"Oh, non intendevo quello! Comunque noi dovremmo tornare tardi, prenditi l'altro mazzo di chiavi.   Io vado a fare la spesa, Sofia e papà ancora dormono. " -"Ok, ciao" I miei che escono questa sera, che novità!  A Firenze trascorrevano le giornate davanti la tv, mentre ora le trascorrono tra ristoranti e negozi.   Mah. Vado in camera e mi fiondo nel letto.   Ho ancora sonno.   Prendo il cellulare e attacco le cuffiette.   Mi addormento con le note dei Muse "It's a new dawn  it's a new day  it's a new life   for me,  And I'm feeling good. "

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


-"Alee, noi andiamo! Mi raccomando per questa sera!!" -"Mmmmm" -"Aleeeeee! Svegliati e levati quelle dannate cuffiette!" -"Mmm lasciami dormire!" -"Sono le 19.25! Non devi uscire?!" -"Oddioo!" -"Sbrigati! Ce l'hai i soldi per il film?" -"Sisi ciao, vai!" -"Ok, a stasera. Fai la brava!" -"Oddio vai!" Le 19.25 ? É impossibile! Ho dormito quattro ore e mezza, merda! Raffa arriverà alle otto, 35 minuti per prepararmi. 35 minuti per farmi una doccia, asciugarmi i capelli, piastrarmeli, scegliere dei vestiti, e truccarmi. Cazzo! Mi fiondo immediatamente sotto la doccia e una volta finito inizio ad asciugarmi velocemente i capelli; mentre lascio riscaldare la piastra vado in camera ed inizio a svuotare l'armadio in cerca di un abbigliamento che mi colpisca. Alla fine opto per dei jeans stretti bianchi, maglietta a pizzo rosa shock e ballerine color carne. Corro in bagno, mi faccio la piastra e nel frattempo mi lavo i denti. Quando finisco inizio a truccarmi usando del fondotinta e un eye-liner nero. Prima di afferrare la borsa mi guardo allo specchio. Vedo una ragazza alta, molto alta, con dei lunghi capelli biondi e degli occhi color nocciola calcati da una striscia nera. La ragazza nello specchio é felice, spensierata. Non vede l'ora di uscire con il suo amico per svagarsi, per lasciare a casa tutti i suoi problemi. Mentre afferro la borsa ricevo un messaggio da Raffa. É arrivato. Apro la porta di casa e lo vedo! É nel cortile, seduto sul suo motorino. Quando mi vede scende e mi viene incontro sorridendo e togliendosi il casco. Indossa una polo bianca abbinata con dei jeans rossi e converse bianche. I suoi capelli sono tutti spettinati per via del casco. É stupendo! Oddio ma che sto dicendo! Alessia finiscila cazzo, finiscila! -"Ciao bellissima!" Bellissima?! Mi ha chiamato bellissima? Oh, ho sentito bene?! É la prima volta che mi chiama così, di solito mi chiama bionda, anzi sempre. Mi sento le guance andare a fuoco così senza nemmeno riuscire a trattenermi arrossisco. Per non farmi vedere deciso di abbassare lo sguardo. -"Ciao Raffa" -" Tutt'apposto?" -"Tutt'apposto. " -"Ok allora andiamo. Prendi il casco" -"Vabbene capo!" -"Ahaha" Prima di aiutarmi a salire sul motorino mi dà un bacio sulla guancia. Oh, che dolce! Una volta arrivati al cinema scegliamo il film da vedere. Dopo aver scartato quasi tutti i film, alla fine decidiamo per un film d'azione. Compriamo i pop e ci dirigiamo in sala. Nell'attesa che inizi il film iniziamo a parlare del più e del meno. Di solito a scuola io e Raffa cazzeggiamo tutto il tempo, non parliamo mai de nostri problemi e io non gli ho mai chiesto se ne avesse. Si é vero, i primi giorni di scuola mi aveva accennato di avere dei genitori divorziati, ma niente di più. Non abbiamo mai approfondito l'argomento ero troppo presa dalla storia finita con Marco per ascoltare i suoi problemi. Sono stata un'egoista, lui mi ha aiutato a sfogarmi ma io non mi sono mai chiesta se lui avesse bisogno di una persona con cui sfogarsi. L'ho sempre visto come un ragazzo allegro, spensierato, senza nessun problema a cui pensare una volta tornato a casa. Ma questa sera é diverso. Gli chiedo della sua famiglia e lo lascio sfogare ascoltandolo attentamente. Mentre lo vedo parlare noto nei suoi occhi un miscuglio di rabbia e tristezza. Mi lamento tanto dei miei stupidi problemi senza pensare che intorno a me ci sono persone che stanno messe peggio.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Io e Raffa abbiamo appena finito di vedere il film, vedere per modo di dire.   Sinceramente non sapevamo neanche di che cosa parlava.   L'unica cosa che sapevamo era che tra i vari attori c'era Tom Cruise, il mio idolo.   Prima di riaccompagnarmi a casa mi porta a prendere un gelato.   Mentre camminiamo mi parla della storia con Anastacia e di come é finita.   Lui ci teneva e continua a tenerci a lei, é innamorato, vedo i suoi occhi come brillano ogni volta che me ne parla, anche se fa finta di non amarla più.   Ha detto che vuole trovare un'altra ragazza, ma sta mentendo.   Anastacia ha sbagliato a mettersi con lui, ha sbagliato perché gli ha fatto credere di amarlo, quando in realtà pensava ancora al suo ex.   Lei di questo ne è consapevole, me l'ha detto molte volte.   Sà di non essere stata coerente e sta cercando in tutti i modi di riallacciare il rapporto con lui, ed io sono contenta di questo.   Ma in fondo penso che anche lei provi qualcosa per lui, anche se non lo vuole ammettere.   Si è vero, sono stati insieme solo per due settimane, ma ogni volta che parliamo di Raffa lei mi racconta ogni suo singolo pregio, per filo e per segno, di come lo ammiri e del bene che gli vuole.   Sono stati amici per molto tempo, condividendo gioia e dolore.   Mi dispiace molto per loro, è brutto quando si finisce per rovinare una bella amicizia come la loro per una stupida cotta, anche se in realtà è più di una cotta.   Sto cercando in tutti i modi di far riallacciare il loro rapporto e penso che abbiano già fatto un passo avanti.   Penso che Raffa, nonostante tutto, voglia ancora ritornare con lei.   In fondo Anastacia ora è single, cosa c'è di male nel sperare?!   Ritorno a casa con Raffa, sono le 23.30.   Scendo dal motorino e mi soffermo a vedere la mia casa.   Le luci sono spente, i miei non sono ancora tornati.   Raffa ride vedendomi in difficoltà per via del casco che non riesco a togliere.   Lo guardo ridere e rido anche io. -"Sono stata davvero bene, grazie Raffa" -"Sai anche io sono stato bene e..e grazie per avermi aiutato a sfogare. " -"Non c'è bisogno di ringraziarmi, l'ho fatto perché sono tua amica e ci tengo a te." -"Anche io tengo a te e..e penso di tenerci anche molto. " -"Oh!" -"Sei una persona fantastica, sono contento di averti conosciuto" Sorrido, non so che rispondere.  Raffa è molto vicino al mio viso e regge in mano ancora il mio casco.   Fà un passo verso di me e mi abbraccia.   Io ricambio e lo stringo forte.   Mi sciolgo dal suo abbraccio per salutarlo prima di andare a casa, ma lui mi prende per mano e mi bacia. Sono scioccata dal suo gesto, non so come reagire.   Alla fine decido di poggiare le mani sul suo petto e di ricambiare.   Raffa sorride leggermente, mi prende per i fianchi, mi stringe a sé e mi bacia appassionatamente. Interrompo il bacio e indietreggio.   Só di aver commesso un grande errore, non dovevo farlo.   Lui mi fissa negli occhi. -"Oookey, io vado. A lunedì" -"A lunedì bellissima" Mi dà un bacio veloce sulla guancia, risale sul motorino e poi riparte.   Ha un sorriso stampato in faccia, lo vedo anche se indossa il casco. Rientro a casa, indosso il pigiama e mi butto sul letto.   Che merda di situazione!  Non so come comportarmi, non so come dirlo ad Anastacia.   Non so più niente di niente.   Non ci sto capendo niente, Raffa sta sbagliando tutto, lui ama ancora Anastacia, non può provarci con me. Cazzo! Metto le cuffiette e alzo il volume al massimo.   Non voglio più pensare, voglio semplicemente isolarmi da tutto.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Oggi è lunedì, purtroppo.   Dopo l'accaduto di sabato il tempo è volato. Raffa mi ha baciato e non so se confidarlo o no ad Anastacia, inoltre prima o poi lo dovrò anche affrontare. Non so come comportarmi, sono nella merda! Ieri mi ha scritto, mi ha detto che non vedeva l'ora di potermi riabbracciare oggi, ma io non gli ho risposto, non sapevo cosa scrivergli.   Lui è ancora innamorato di Anastacia, lo vedo.   Sta sbagliando a invaghirsi di me e poi io non sono ancora sicura se provo qualcosa per lui, l'ho sempre visto come un amico, ma mai niente di più.   Si è vero, è un ragazzo dolce e affascinante ma penso che non sia il mio genere.   Mi è piaciuto fin dal primo momento, ma non in quel senso.   Mi trovo bene quando sono con lui, improvvisamente mi dimentico di tutto, è bello averlo sempre accanto, è bello avere una persona con cui confidarsi, scherzare e ridere.   Lo vedo come il mio miglior amico ma non come il mio futuro ragazzo. Ieri ho pensato per tutto il giorno, ho pensato a questa situazione e dopo ore e ore sono arrivata ad una conclusione, forse è meglio che io lo affronti oggi, forse è meglio che io gli dica subito di non rovinare un'amicizia stupenda come la nostra per una stupida cotta.  Non voglio ferire i suoi sentimenti e soprattutto non voglio perderlo come l'ha perso Anastacia e tanto meno voglio perdere lei.   Non voglio vedere la sua faccia dolorante quando le dirò che Raffa mi ha baciato.   L'unico modo è parlare con lui e chiarire tutto, senza che la situazione dilaghi.     Mi faccio una doccia veloce e mi asciugo i capelli con il diffusore.   Apro l'armadio e indosso dei pantacolant strappati con una maglietta verde fluo.   Sono indecisa sulle scarpe ma alla fine scelgo le mie Adidas preferite, bianche con abbinati i lacci dello stesso colore della maglietta.  Finisco di completare il mio look con un eye-liner nero e un filo di rossetto rosa shock.   Faccio colazione saluto i miei e poi esco. Mentre cammino mando un messaggio ad Anastacia e gli dico di aspettarmi fuori scuola.   Sento una moto seguirmi e così mi giro, è Gabriele.   Sono contenta che non sia Raffa, ancora non sono pronta per affrontarlo.   Gabriele si toglie il casco e mi lancia uno dei suoi sorrisi mozzafiato.   Lo guardo, è il ragazzo più sexy che abbia mai visto in vita mia!  Ha quell'aria da ragazzo pericoloso, quel tipo di ragazzo che tutti i genitori sperano di non vedere insieme alle proprie figlie.   Forse é il suo fisico o forse é il suo carattere chiuso a renderlo così oscuro, ma é questo il lato che più mi affascina di lui.   Mi piace quando mi rivolge attenzioni, mi sento importante.   Dopo solo una settimana di scuola ho imparato già a conoscere i suoi difetti e i suoi pregi.   D'altronde siamo nella stessa classe, lo vedo ogni santo giorno per ben cinque ore di fila, esclusi i dieci minuti di ricreazione.   In poche parole è come se convivessi con lui e con il resto della classe, alla fine la maggior parte del tempo lo passo più con loro che con i miei genitori. -"Proietti che fai mi segui?!" -"Sai, ho visto una bellissima ragazza bionda e non sono riuscito a non contenermi" -"Oh, ma quale onore!" -"L'onore é tutto mio, credimi" -"Ok ora basta, mi stai facendo fare tardi!" -"Vieni a fare un giro al centro con me, saltiamo scuola" -"Scordatelo!" -"Mai fatto sega in vita tua, Rossi?!" -"Finiscila" -"Che c'é, hai paura di paparino?" -"No. " -"Allora salta sù!" -"Ti ho detto di no! Sei l'ultima persona con cui farei sega!" -"Ahah, le ragazze farebbero a botte pur di passare un'intera giornata con me!" -"Si ma io no!" -"Eddai Rossi! Preferiresti andare a scuola ed essere interrogata a chimica?!" Oddio chimica!  Me n'ero completamente dimenticata che oggi avevo l'interrogazione.   Cazzo!  Ero talmente presa da questa situazione con Raffa che mi sono dimenticata di studiare. -"Dammi il casco!" -"Ahah lo sapevo che alla fine avrei vinto!" -"Proietti lo faccio solo perche' non voglio tornare a casa con un due a chimica, non lo faccio per te!" -"Si come no!" Gli faccio la linguaccia,mi allaccio il casco e salto in sella.   Gabriele parte a tutta velocità ed io mi stringo a lui.   Mi guarda nello specchietto così incrocio il suo sguardo e gli sorrido.   É contento, ha un sorriso a trentadue denti.   Mando velocemente un messaggio alla mia amica e gli dico di aver marinato la scuola con Gabriele. Credo che non entrare a scuola sia la cosa più giusta, così ho più tempo per prepararmi mentalmente il discorso da fare Raffa.   Oggi voglio solo divertirmi e Gabriele é la persona giusta con cui farlo.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


"Marinare la scuola" aspetto positivo o negativo?  Beh, dal mio punto di vista e di quello di Gabriele sicuramente positivo, visto che era quello che stavamo facendo, ma dal punto di vista dei miei genitori?!  Assolutamente negativo!  Pensate se lo venissero a scoprire, smetterei di vivere nell'arco di un minuto o di addirittura un secondo!  Ma in fondo che cosa c'é di male nel fare 'sega' una volta nella vita?  Insomma, non sto mica abbandonando definitivamente scuola!   La salto solo per un giorno, anzi per essere precisi solo per mezza giornata.  E poi è stato proprio mio padre a dirmi qualche tempo fa' che nella vita bisogna provare di tutto!   Chiudo per un momento gli occhi, voglio sentire per la prima volta che cosa si prova ad essere liberi, liberi da tutto e da tutti, senza regole da seguire o persone da ascoltare.   Credo che sia questo ciò che si prova nel stare su una moto.   Sento il vento scompigliarmi i capelli, respiro l'aria che mi circonda e nel frattempo mi rilasso ascoltando il suono delle risate dei turisti, il cinguettio degli uccelli e il rumore dei clacson.   Apro gli occhi e ammiro tutto ciò che mi circonda.   Resto senza fiato nel veder comparire al mio fianco il Colosseo.   É un'emozione indescrivibile.   Ho sempre sognato di poterlo toccare, di poterlo vedere dal vivo con il naso rivolto verso l'alto ed ora eccomi qui, a contemplarlo e a rendermi conto che Firenze in confronto a Roma é solo una semplice città.   Sorrido, sorrido al blu intenso del cielo, alle architetture che mi circondano, alle statue che mi fissano e a Gabriele, soprattutto a Gabriele.   Non mi sono mai sentita così bene, d'improvviso mi sembra di esser diventata la persona più fortunata al mondo!  Gabriele alza la visiera del casco e mi sorride con gli occhi.   Lo fisso e gli faccio un sorriso, un sorriso a trentadue denti. Scendo dalla moto e mi levo il casco mentre Gabriele parcheggia vicino ad un palo ed inserisce le catene.  Ci troviamo in Piazza di Spagna, di fronte ad una lunga scalinata decorata con fiori di vari colori.   Una vista da togliere il fiato! -"Rossi, ti piace?" -"Se mi piace? Dio mio è..è stupendo!" -"Hahah, quella scalinata che vedi porta alla chiesa di Trinità dei Monti, in primavera ed estate l'abbelliscono di fiori" -"Wow, sono senza parole, dico davvero!" -"E questo é solo l'inizio! Vieni, ti porto ad esprimere un desiderio a Fontana di Trevi!" Gabriele mi prende per mano e mi stringe a sé.   La piazza è affollata di turisti, così mi stringo ancora di più a lui per paura di perdermi.   Percorriamo Via del Corso, soffermandoci a vedere le vetrine di ogni negozio.   Rimango stupita nel vedere una semplice giacchetta di Giorgio Armani costare €1500. -"Oh cazzo! 1500€ per una stupida giacchetta e oltretutto pure brutta!" -"Hahah a dire il vero Rossi, questo non é ancora niente! Aspetta di vedere i prezzi di Louis Vuitton o Prima classe!" -"Per abitare qua' la gente deve essere straricca!" -"Il punto è che qua sono tutti straricchi! Per loro 1500€ non sono niente, come i 5€ per noi!   Insomma, guardati intorno, vedi persone a mani vuote? Senza nessun sacchetto in mano?" -"Mmm a dire il vero no. Hanno tutti una busta in mano!" -"Ecco!" -"Si ma io proprio non riesco a capirli, che gusto c'é nell'andare a spendere quasi 2000€ per una stupida maglietta o per una schifosa borsa?!" -" Ma che gliene frega a loro! Hanno soldi a palate!" -"Mha!" Okay, mi sono resa conto che io in confronto alle persone che abitano al centro sono una povera disgraziata!  Osservo la gente che mi passa accanto, sono firmati dalla testa ai piedi!  Dove é andata a finire la carità?   Dove é andata a finire la compassione per quei bambini sfortunati che non hanno né da mangiare e né da indossare?  Insomma, se proprio devono spendere soldi, non sarebbe meglio donarli a un orfanotrofio piuttosto che comprarsi una stupida giacca?! Dopo aver percorso tutta Via del Corso e un'altra via di cui non mi ricordo il nome, ci troviamo davanti una grande fontana, racchiusa tutt'intorno da una scalinata.   La scenografia è dominata da una scogliera rocciosa, da cui al centro prevale una grande statua.   Resto a bocca aperta.   Scendiamo le scale e ci sistemiamo nel primo buco che troviamo, al lato della fontana.   Una coppia di turisti americani ci chiede una foto, così Gabriele impugna la macchinetta e scatta.   Sono felici, sprizzano gioia da tutti i pori.   Chi non lo sarebbe difronte a tutto questo?! -"Che ne pensi?" -"È..è..è oh cazzo! Sei la prima persona che è riuscita a farmi rimanere senza parole per ben due volte!" -"Hahah, dovrei essere onorato?" -"Ovvio! Anzi, dovresti inchinarti e baciarmi la mano!" -"Come desiderate madame" Gabriele si inginocchia, mi prende la mano e ci stampa sopra un bacio.   Si rialza con un sorrisetto malizioso. -"Contenta Rossi?!" -"Stavo scherzando! Non pensavo che mi prendessi sul serio!" -"Ahaha quante cose non sai ancora!" -"Ah si, tipo?!" -"Tipo, tipo.."    Gabriele mi prende per i fianchi e si avvicina al mio orecchio. -"Tipo...che vado pazzo per il gelato!" -"Mmm... Credo proprio che tu non sia l'unico!" -"Allora che ne diresti di andarcene a prendere uno?" -"Solo se offri tu!" -"Ah si?! Hai capito Rossi! " -"Sei una ragazzo! Dovresti fare il gentiluomo" -"Mmm facciamo una cosa, io ti offro il gelato e tu in cambio mi dai un bacio!" -"Stai scherzando?!" -"No, mai stato serio in vita mia!" -"Allora penso proprio che me lo pagherò da sola. " -"Haha, dai Rossi, non te la prendere. Stavo scherzando!" -"Sei un idiota!" -"Permalosetta eh!" -"Finiscila!" Lo fulmino con lo sguardo e mi dirigo verso la gelateria.   Lo sto' odiando con tutto il cuore!   É riuscito magnificamente a rovinarmi la giornata!  Strafottente del cavolo!  Gabriele mi raggiunge e mi cinge i fianchi da dietro. -"Dai, ti ho detto che mi dispiace!" -"Ti ho detto che sei un idiota!" -"Per farmi perdonare ti offro il cono più grande che c'é!" -"Ok. " -"Quindi mi perdoni?!" -"Tu vai a prendermi prima il cono" -"Ai vostri ordini madame! Che gusti vuoi?" -"Melone, pistacchio, cocco e doppia panna" -"Vabbene. Aspettami qui!" Dopo circa dieci minuti Gabriele ritorna con un cono grande quanto un palla da bowling. -"Cazzo! Undici euro per un cono!" -"Hahahahah!" -"Perché ridi?!" -"Perché ti sta bene! La prossima volta impari a fare meno lo strafottente!" -"Quindi me l'hai fatto apposta!?" -"Forse" -"Molto astuta Rossi! Complimenti! Comunque questa me la lego al dito!" -"Legatela al collo!" Prendo il cono e assaporo i gusti.  É delizioso!  Gabriele mi fissa mentre lo assaggio.   Gli lancio un'occhiata e mi giro dall'altra parte.   Lo sento ridere, ora lo sistemo io!  Prendo un po' di panna dal cono e gliela metto sul naso.   Guardo la sua espressione buffa e scoppio a ridere.   É rimasto a bocca aperta, mentre la panna inizia a scendergli dal naso. -"Ma che...?!" -"Hahahahah" -"Ora ti faccio vedere io!" Non faccio in tempo a scappare che Gabriele mi afferra la mano con il gelato e me lo rovescia sul giacchetto. -"Razza di deficente!" -"Hahah ora rido io!" Prendo i fazzoletti dalla borsa e inizio a ripulirlo mentre lui continua a ridere.   Quando alzo lo sguardo vedo che sta piangendo dalle risate, così mi lascio coinvolgere e scoppio a ridere anche io. -"Ok Proietti ora basta però!" -"Haha non riesco a smettere!!" -"Quando ci riuscirai fammi un fischio!" -"Ok, ok.. Mi sono ripreso. " -"Bene!" -"Scusami per il giacchetto ma te lo sei meritata!" -"Vabbeneee, questa ci stava tutta! Ora siamo pari ok?" -"Haha okay!. Ora però andiamo che si sta facendo tardi!" -"Che ore sono?!" -"Quasi le quattro" -"Le quattro?! Cazzo! I miei ritorneranno tra poco dal lavoro!" -"Allora sbrighiamoci!" Ripercorriamo Via del Corso correndo e arriviamo alla moto con il fiatone.   Se i miei rientrano dal lavoro e non mi trovano a casa sono cavoli amari!  Quando vado a scuola di solito per le tre sto' a casa.   Se non mi vedono si preoccuperanno e si chiederanno sicuramente dove sono.   Merda!   Gabriele ha accelerato per tutta la durata del viaggio, facendomi arrivare prima del previsto.   Quando sono scesa dalla moto gli ho stampato un bacio sulla guancia e l'ho ringraziato per la stupenda giornata, eccetto gli imprevisti.   Ci siamo scambiati i numeri di telefono e ci siamo dati appuntamento l'indomani mattina all'ingresso di scuola. I miei non sono ancora tornati così vado in camera e accendo la tivù.  Mi squilla il cellulare, Anastacia mi ha mandato un messaggio. "Aaaalloooraaa?! Comé andata? Non ce la faccio più ad aspettare voglio i dettagli e subito!" "Vieni a casa mia, ti aspetto" "Arrivo subito!" Mentre l'aspetto ripenso alla giornata ed a Gabriele.   In fondo, credo di essermi sbagliata su di lui.   Il tipo sta' iniziando a piacermi.   L'unico problema é che non so' fino a che punto!

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


-"Sputa il rospo!" -"Non mangio i rospi!" -"Non cambiare argomento! Racconta!" -"Cosa ti devo raccontare!" -"Alessia finiscila di fare la finta tonta! Sai benissimo di che cosa sto parlando, quindi adesso ci mettiamo sedute sul divano e tu inizi a raccontare. SUBITO!" -"Okok, calma! Vuoi qualcosa da mangiare?" -"Ah si, sono affamata! Ce l'hai le patatine?" -"Si, ora te le prendo" -"Ah e anche un bicchiere di Coca Cola!" -"Vabbene arrivo subito, tu nel frattempo fai come se fossi a casa tua!" -"Sbrigati, ti ricordo che abbiamo un conto in sospeso!" -"Guarda che non scappo!" -" Imprevedibile come sei!" -"Che vorresti dire?!" -"Che con te bisogna sempre stare sull'attenti! Non si sa mai che cosa ti frulla in quella testolina!" -"Haha ma fammi il piacere!"    Mi alzo dal divano e mi dirigo in cucina, in cerca di schifezze da mangiare.   Apro la credenza e tiro fuori due pacchetti di patatine rustiche, mentre afferro dei bicchieri puliti sul ripiano del lavandino.   Non mi ricordo dove sono i tovaglioli, così inizio ad aprire tutti i cassetti.   La cucina é talmente grande che dopo quasi due settimane dal trasferimento ancora non ho imparato a ricordare le varie collocazioni degli oggetti.   Al lato di una grande finestra scorrevole che da' sul giardino si trova il frigo, mentre i vari ripiani color panna girano tutt'intorno. Al centro della stanza si trovano quattro sedie di legno e un tavolo rettangolare, coperto da una tovaglia decorata di girasoli, il fiore preferito di mia madre.   Inizialmente, quando abbiamo comprato casa, il muro della cucina era bianco ma dopo il trasloco mio padre ha deciso di pitturarlo di giallo, dando così più luce all'intera cucina. -"Ma si può' sapere che cosa stai facendo li' dentro?! Mi sto' addormentando!" -"Ho quasi fatto, non trovo i tovaglioli! Questa cucina e' un labirinto!" -"Hai bisogno di una mano?" -"Trovati! Fatto!" -"La Coca l'hai presa?"    Mi affaccio dalla porta che da' al salone e guardo Anastacia.   Si é tolta le scarpe da ginnastica e si é sdraiata sul divano.   Sta giocando con una ciocca dei suoi capelli, mentre è assorta nei suoi pensieri.   Solo ora mi rendo conto di quanto siamo diverse fisicamente, io il giorno e lei la notte.  Anastacia ha lunghi capelli neri che le arrivano sulla schiena in morbide onde, messi in risalto da due grandi occhi color ghiaccio. Al lato sinistro della bocca ha un neo che lei stessa dice di detestare, ma che gli altri amano, perché' la rende ancora più bella. É poco più bassa di me e porta un quarta abbondante di seno a differenza mia, che a malapena arrivo a una terza!  É una ragazza difficile da non notare, ed é per questo che é sempre circondata da ragazzi, che molto spesso lei evita. Non ama essere al centro dell'attenzione, preferisce passare inosservata, come me. Ci conosciamo da men di una settimana e già tengo a lei, è entrata a far parte della mia vita. Quando sono con lei mi isolo da tutto, d'un tratto ci siamo solo io, lei e le nostre risate. É incredibile quanto mi somigli caratterialmente. Forse é stata la sua sfacciataggine a colpirmi o semplicemente la sua simpatia, che ti travolge come un uragano e ti fa piangere fino alla sfinimento, dalle risate. -"Alessia sei viva?!" -"Eccomi! Mi ero dimenticata la Coca" -"Dio che fame!" -"Sei passata a casa o stai venendo direttamente da scuola?" -"Da scuola" -"Ahh, ora capisco!" -"Capisci cosa?!" -"Perché sei così affamata! Sembra che non mangi da una settimana!" -"Sai com'é, sono le quattro passate ed é dalle otto di questa mattina che non metto qualcosa sotto i denti!" -"Non hai mangiato a ricreazione?" -"Ho dimenticato la merenda a casa" -"Hahahahaha" -"Non c'é niente da ridere!" -"Tieni, abbuffati di patatine" -"Mmm grazie. Tu non le mangi?" -"No,non mi vanno" -"Rossi che rifiuta un pacchetto di patatine, wow! Gabriele deve averti fatto qualcosa!" -"Haha finiscila!" -"A proposito, i tuoi non lo sanno che oggi hai saltato scuola, vero?" -"No e neanche lo devono sapere, se vuoi vedermi ancora viva e vegeta" -"Ma per chi mi hai preso! Non glielo dico mica eh!" -"Allora mi fido" -"Comunque, ora puoi iniziare a raccontare" -"Niente, siamo andati a fare una passeggiata da Piazza di Spagna fino a Fontana di Trevi." -"Tutto qui?" -"Te l'avevo detto che non é successo niente di niente!" -"Quindi nessuna rivelazione scoop, del tipo Rossi sono pazzo di te e mi piacerebbe conoscerti meglio?!" -"No, niente di tutto questo" -"Che merda!" -"Ah, aspetta! Una rivelazione scoop ce l'ho!" -"Oddio quale?!" -"Va' pazzo per.." -"Chi?!" -"Casomai cosa!" -"Cosa?! Eh?!" -"Il gelato é una cosa! Va' pazzo per il gelato!" -"Fanculo!" -"Hahaha" -"Mai non sei delusa?!" -"Perché dovrei esserlo?" -"Ma come perché! Quel ragazzo é pazzo di te! Dovresti farglielo ammettere!" -"Io?! Ma se non sappiamo neanche se é vero!" -"Si che é vero!" -"E come fai a saperlo?! Chi te l'ha detto?!" -"I-i-o.. Oh insomma! Non me l'ha detto nessuno! Me ne sono accorta da sola! Lo vedo come ti sbrana con quegli occhi azzurri, vedo anche come ti fissa in classe!" -"Ma lo fa' con tutte!" -"E allora perché' oggi ha chiesto proprio a te di fare sega?!" -"Perché mi ha visto per strada! Non ero ancora entrata a scuola!" -"Ma finiscila! Quello non vedo l'ora di sbatterti al muro e baciarti!" -"Anastacia!" -"Senti, lo so' che ti piace. Vi piacete a vicenda, ma siete talmente orgogliosi di voi stessi che nessuno fa' il primo passo! Ognuno prova attrazione verso l'altro, me ne sono accorta della scintilla che c'é tra voi due, anzi, se ne sono accorti tutti!" -"Ma quale scintilla!" -"Non prendermi in giro! Quando siete insieme vi isolate da tutto, scommetto che se a scuola facesse un terremoto voi neanche ve ne accorgereste! Finireste tutte e due sotto le macerie!" -"Ma se litighiamo continuamente! Ci detestiamo a vicenda!" -"L'amore non è bello se non è litigarello!" -"Senti, non nego che sia un fregno assurdo, é solo che é ancora troppo presto per vedere se siamo cotti a vicenda o se lo é solo uno di noi due. Insomma é passata solo una settimana! Abbiamo appena iniziato a conoscerci!" -"Allora lo ammetti che é bello e che ti piace!" -"Oddio, mi stai facendo impazzire!" -"Guarda che a me puoi dirlo! Che c'è non ti fidi?" -"Ma come ti viene in mente! Lo sai benissimo che mi fido di te, é solo che prendermi una sbandata per Gabriele non é il massimo! Sappiamo tutte e due di che pasta é fatto! Non voglio finire nella lista delle ragazze che deve portare a letto e né tanto meno voglio passare il resto delle giornate a piangere solo perché uno stronzo mi ha fatto soffrire! Mi sono appena lasciata con Marco, non voglio ristare male. " -"Finalmente ce l'hai fatta!" -"A fare cosa?" -"A confessare tutto e sopratutto a sfogarti! Non ti senti più libera ora?" -"In effetti si" -"Un grazie é sempre gradito!" -"Grazie di esserci, non so che farei senza di te!" -"A questo servono le amiche, no?!" Sorridiamo a vicenda e ci abbracciamo.   Ci stacchiamo solo quando sentiamo il suono di un cellulare.   É il mio.   Mi sono arrivati due messaggi, uno da parte di Gabriele e una da Raffa.   Cazzo Raffaele!  Mi ero dimenticata di lui e di quello che era successo sabato al cinema. Gabriele:  Domani andiamo a scuola insieme. Ti passo a prende con la moto, non accetto rifiuti. Raffaele:  Bellissima tutto apposto? Oggi non ti ho visto a scuola, mi devo preoccupare?! Rispondimi al più presto. -"Chi é?!" -"Mmm" -"É Lui?" -"Si" -"Che ti ha scritto?! Insomma, parla!" -"Mi ha scritto che domani mi passa a prendere con la moto" -"E perché questa faccia, sembra che ti é successo chissà cosa. Dovresti fare salti di gioia!" -"No è solo che.. Senti ti devo dire una cosa" -"Oddio. Devo preoccuparmi?" -"Mmm" -"Ale, parla" -"Sabato, quando sono andata al cinema con Raffa..lui.." -"Lui cosa?!" -"Al ritorno mi ha baciata" -"Oh" -"É successo tutto così in fretta, lo stavo salutando e subito dopo mi sono ritrovata tra le sue braccia. Insomma..io..io non volevo baciarlo. Lo vedo solo come un amico e poi lui é ancora innamorato di te e... e io non voglio ferire i tuoi sentimenti ma non.." -"Ehi calma! Non fa niente! Non ti agitare, é tutto apposto non sono arrabbiata!" -"Sul serio?!" -"Mai stata così seria in vita mia!" -"É solo che pensavo che ti saresti arrabbiata e non mi avresti più rivolto la parola!" -"Non succederà mai! Gli hai parlato dopo sabato?" -"No, non sapevo cosa dirgli. Io lo vedo come un amico, niente di più. Non ho mai pensato che mi avrebbe baciata, insomma, a lui piaci tu.. é solo che non vuole ammetterlo, vuole cercare di dimenticarti ma così sbaglia!" -"Che cosa ti ha scritto?" -"Niente che era preoccupato perché oggi non mi ha visto a scuola, ma preferisco non rispondergli. Domani lo affronto e chiarisco tutto. " -"Penso sia la cosa migliore" -"Anastacia non mentire a te stessa e ne tanto meno a me. Lo so che ti piace, anzi lo so che lo ami.. perché non lo vuoi confessare?" -"P-p-erché" -"Non fai altro che parlare di me e Gabriele, quando in realtà vuoi solo cercare di spostare l'attenzione da te e Raffa. Perché non ti sfoghi con me?" -"Ok, lo ammetto. Sono ancora innamorata di lui ma ho paura a dirglielo, dopo quello che gli ho fatto ho paura che lui mi possa rifiutare. Gli ho detto che ero innamorata di un altro, ma non era vero, nella mia vita c'è sempre stato Raffa, è solo che avevo paura di approfondire il rapporto, avevo paura che da un giorno all'altro mi avrebbe lasciato, così ho inventato la prima scusa che mi è venuta in mento e l'ho fatto io. " -"Quindi tutte quelle cose che mi hai detto non erano vere? Non sei mai stata innamorata del tuo ex?" -No, erano solo cazzate" -"Ma allora corri! Vai da lui digli che lo ami! Rimettetevi insieme, siete cotti a vicenda!" -"I-i o non so" -"Allora dormici sù e domani gli parli!" -"Che situazioni di merda! Ma se rimaniamo zitelle a vita e andiamo a vivere in una villetta con 5-6 gatti?!" -"Neanche morta! Io odio i gatti!" -"Hahah. Ti voglio bene Ale" -"Anche io Ana" Ci abbracciamo, rimaniamo in quella posizione all'infinito.   Io e lei, solo io e lei.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


GABRIELE: Parcheggio la moto nel cortile e prendo le chiavi di casa dalla tasca dei jeans.   Vedo nel garage la 500 rossa di mia sorella, oggi è tornata da lavoro prima del solito.  -"Marika, dove sei?"  -"Tesoro sono in cucina"  Mi levo la giacca di pelle e la poso sul divano, insieme al casco ed al cellulare. Sento mia sorella armeggiare con le padelle, credo stia provando una nuova ricetta.   Mi preparo al peggio.   Vado in cucina e la vedo arrampicarsi su una sedia, mentre cerca di prenderne una dalla mensola in alto.   -" Ti serve una mano?"  -"No grazie, ce la faccio da sola!"   -"Sei troppo bassa, non ci arrivi! Levati che te lo prendo io!"  L'aiuto a scendere e senza bisogno della sedia, gli prendo la padella.   -"Non è colpa mia se sono bassa!"   -"Che stai cucinando?"   -"Ho trovato su internet una nuova ricetta, questa sera la faccio per cena!"   -"E che ricetta è?"   -"Timballo di zucchine. Che ne dici?"  -"Dico che stasera mi ordinerò una pizza."  -"No! Non cominciare eh! Stasera mangeremo tutti e tre, insieme, il MIO timballo!"   -"Tutti e tre?!"  -"Si, viene anche Claudio. L'ho invitato per cena."  -"Vorrà dire che ordinerò una pizza anche per lui."   -"Tu non ordinerai proprio un bel niente! Non puoi mangiare ogni santo giorno pizza!"  -"Io non mangio quello schifo!"  -"Allora vorrà dire che andrai a letto senza cena!"  -"Oh ma insomma! Ho diciassette anni! Non puoi trattarmi come una bambino di tre!"  -"Oh si che posso! Ti rendi conto che stiamo litigando per un timballo?!"  -"Si, in effetti.."  Riflettiamo entrambi e alla fine scoppiamo a ridere, come due bambini che fanno la pace dopo aver litigato per una caramella. La guardo mentre ride e penso che sia la ragazza più bella del mondo e non lo dico solo perché è mia sorella.   A volte mi chiedo da chi abbia ripreso, sembriamo due sconosciuti che sono stati adottati da stesse persone.  Lei, ha grandi occhi marroni che tendono al verde, io blu. Lei ha lunghi capelli rosso fuoco, io semplicemente neri. Lei, é di media statura, io sono il triplo di lei.   Dice sempre di aver ripreso da papà e io non posso che dargli ragione, dato che è stata l'unica, oltre a mia madre, a vederlo prima che ci lasciasse. Io invece, ho ripreso tutto da mia madre, tutto a eccezione della altezza. Spesso quando esco con mia sorella, la gente ci scambia per una coppia di fidanzati, anche se in realtà lei ha il doppio dei miei anni. Marika lavora come organizzatrice di matrimoni e molto spesso é costretta per settimane a lasciarmi solo, cosa di cui non mi preoccupo, dato che sfrutto sempre l'occasione per organizzare festini.  -"Io vado in camera, così ti lascio preparare quel coso"  -"Timballo Gabriele, si chiama timballo!"   -"Vabbè è uguale!"  -"No non é uguale! Senti, vattene che è meglio!"   -"Ti voglio bene!"  -"Quando arriva Claudio scendi."  -"Devo per forza?"   -"Si che devi!"   -"Ok".   Prendo il cellulare dal divano e mi dirigo in camera, il mio rifugio.   Amo passare le ore sdraiato sul letto a giocare con la Playstation o semplicemente a dormire.  Chi non ama dormire?   Chi non ama quel momento fantastico di relax in cui ti isoli da tutto e dai libero sfogo all'immaginazione?   Accendo la televisione, mi sfilo le scarpe e mi butto, letteralmente, sul letto.   Dopo aver girato per dieci minuti a vuoto i canali, decido di fare il mio solito riposino quotidiano, se così si può chiamare,dato che la maggior parte delle volte mi sveglio il giorno seguente.   Proprio quando sto per chiudere gli occhi sento il cellulare vibrare.  E' un messaggio da parte di Alessia.  Lo apro mentre continuo a sorridere come un ebete.   "Basta che non mi fai fuori un altro giacchetto! Comunque, a domani."  Scoppio a ridere di fronte quel messaggio. All'inizio ho pensato che non mi avrebbe più rivolto la parola, dopo quella memorabile lotta con il gelato, ma poi quando l'ho vista ridere mi sono sentito sollevato.   Insomma si sa' come sono le ragazze, toccagli qualcosa di loro proprietà e sei morto! Ma credo di essermi sbagliato, tutte le ragazze ad eccezioni di Alessia. Chiudo felice gli occhi e in un batti baleno crollo. Sento qualcuno scuotermi insistentemente, ma chi diamine è?!  -"Gabrieeeeele!"   -"Mmm chi sei?"  -"Sono tua sorella idiota! Svegliati!"  -"Lasciami dormire!"  -"No, sta arrivando Claudio! Alzati!"   -"Mmmm"   -"Vabbene, ora ti sistemo io!".  Non sento più mia sorella, credo che se ne sia andata.   Richiudo gli occhi e dopo circa venti minuti vengo svegliato dal rumore incessante delle padelle.   -"Sveeglia! Sveeglia!"   -"Marika che cazzo! Finiscila con queste padelle!"  -"Naaanaa sveegliaa! Naaanaa sveglia!"  -"Maarika! Ok, ok mi alzo ma ti prego finiscila!"   -"E bravo il mio fratellino! Ti aspetto giù in cucina!".   Mi alzo e arranco verso il bagno.   Ma che modi sono questi?!   Non sento più nulla, quella stronza di mia sorella mi ha mandato letteralmente fuori uso i timpani!   Faccio una doccia veloce e scendo giù in salone ad aiutarla ad apparecchiare.   Dopo circa mezz'ora arriva Claudio, il suo fidanzato. Vado ad aprirgli la porta e lo saluto.  Indossa una camicia bianca con una cravatta a fiori..ma come cavolo si è vestito!?   Che tipo strano!  Ho sempre pensato e ancora adesso continuo a pensarlo, che non sia il ragazzo giusto per mia sorella, anche se a dir la verità la loro storia va avanti da più di due anni, purtroppo.  Marika dice di amarlo, ma Claudio? Claudio ama mia sorella? Bella domanda!  Da quando Marika sta' con questo tizio è ritornata a sorridere, cosa che non faceva dalla morte di nostra madre.  Sono davvero contento per lei, ma su una cosa sono certo: se quel Claudio la fa' minimamente soffrire, gli faccio fare una brutta fine, costi quel che costi!  -"Ciao bello!"  -"Ciao"  -"Dové Marika?"   -"Cucina."  -"Grazie".  Fanculo. -"Tesoro devo darti una notizia bomba!"  -"Quale?"  -"Io e Claudio questo fine settimana partiamo, andiamo a Rimini!"  -"Bene"  -"Potresti anche fingere di essere contento!" -"Perché dovrei esserlo? Parti tu, no io"  -"Perché avrai casa libera per un'intera settimana! Senza tua sorella che ti rompa le palle!"  -"Contenta tu"  -"Eddai, non riesci ad essere felice per me, per una volta, solo per una volta!"   La guardo, vedo un velo di tristezza nei suoi occhi.  Perché mi sto' comportando così?   Dovrei essere contento per lei.   Ha sempre cercato in tutti i modi di rendermi felice, a volte limitando anche la sua felicità e ora che finalmente è felice anche lei, io mi sto comportando da stronzo. Gli chiedo scusa e l'abbraccio, uno di quegli abbracci che esprimono tutto.  E' l'unica persona che mi rimane, non voglio perdere anche lei. Dopo aver aiutato mia sorella a ripulire e salutato Claudio, salgo in camera e tiro fuori il cellulare. Seleziono tutte le persone della mia rubrica e mando loro un messaggio. "Venerdì e sabato festino da me, portate da bere." Che la settimana abbia inizio!

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Lo schermo sul quale era proiettato il film tutto d'un tratto sparì, le persone smisero di parlare ed uscirono in silenzio dalla sala, le luci iniziarono sempre di più' a diminuire, diminuire fino al punto di spegnersi. E poi, buio totale. I miei occhi ci misero un po' prima di abituarsi all'oscurità. Non sentivo nessun rumore, nessuna voce, solo silenzio. Un silenzio da far paura. Dove mi trovavo? Che fine avevano fatto le persone? Improvvisamente dal buio comparve una piccola luce soffusa che illuminò dall'alto la poltrona davanti la mia. Seduto c'era qualcuno, un ragazzo castano che mi dava le spalle. Il ragazzo si alzo' piano piano e si giro'. Era Raffaele. -"Senti Alessia, io devo dirti una cosa" -"Cosa?" -"I-i o, i-io.." -"Tu cosa?" -"Io sono innamorato di te!" -"E Anastacia?" -"Fanculo Anastacia!" Non feci nemmeno in tempo a replicare, che in un batti baleno trovai la sua bocca sulla mia, le sue labbra che si muovevano insistenti sulle mie, in cerca di una risposta, in cerca di un ricambio. Un ricambio che non arrivo'. Raffaele si stacco' con riluttanza da me e mi guardo' con gli occhi sbarrati. -"Perché mi fai questo?" -"Perché non mi piaci" -"Ma io ti amo!" E poi boom, la luce. Sento dei rumori e qualcuno sussurrare il mio nome. -"Ale svegliati. Mamma e papà vogliono parlarti. " È mia sorella, Sofia. Apro gli occhi e mi siedo di scatto sul letto. La sala, le persone, il buio, Raffaele che mi bacia e mi dice..ti amo. Le famose due paroline che non avrei mai e poi mai voluto sentire. Ma in fondo era solo un sogno, fortunatamente. -"Sofia, che ore sono?" -"Quasi le sette" -"Che cosa vogliono mamma e papà?" -"Credo che vogliano parlarti, mamma sembra arrabbiata" -"Arrabbiata?" -"Si, mi ha detto di venirti a svegliare subito." -"Sai di che cosa stava parlando con papà?" -"Mmm ho sentito che leggeva a papà un messaggio." -"Mi preparo e scendo" Messaggio?! È arrabbiata con me per via di un messaggio?! Cosa potrà mai esserci scritto di così terribile?! Mi alzo dubbiosa e vado in bagno a farmi una doccia. Perdo la cognizione del tempo mentre mi lascio cullare dall'acqua calda che scivola lungo il mio corpo. Dopo circa mezz'ora esco dalla doccia e mi asciugo velocemente i capelli, legandoli infine in una lunga treccia di lato. Vado in camera e indosso le prime cose che mi capitano per mano, ovvero un sotto tuta nero e una felpa bianca dell'Adidas. Dalla scarpiera tiro fuori delle Converse bianche e me le allaccio. Prendo lo zaino con dentro i libri e mi precipito velocemente giù. Dalla porta in vetro della cucina vedo mio padre con la faccia assonnata agitarsi sulla sedia in cerca di una posizione comoda mentre mia madre continua a fare avanti e indietro con il suo cellulare in mano. Mi faccio coraggio ed entro. -"Buongiorno!" -"Buongiorno un corno!" -"Elena stai calma per favore!" -"No che non sto' calma! Tua figlia ieri ci ha mentito dicendoci che andava a scuola, e l'unica cosa che riesci a dire è che devo stare calma? Ma stiamo scherzando?! E tu signorina, è inutile che mi guardi con quella faccia da innocentina, perché lo sai benissimo quello che hai fatto e non la passerai liscia!" Mi guardo intorno in cerca di una via di fuga, ma quando incontro lo sguardo minaccioso di mia madre cambio immediatamente idea. Meglio non farla infuriare ancora di più. -"Dove pensi di andare? Ora ti metti seduta e mi dai delle spiegazioni per quello che hai fatto ieri. Da te proprio non me l'aspettavo Alessia! Si può sapere che cosa ti é passato per la testa?" -"Mi ero dimenticata di studiare chimica, non volevo prendere un brutto voto, in fondo non ho fatto niente di male!" -"Hai saltato la scuola alle nostre spalle! Secondo te questo significa non fare niente di male?! Io e tuo padre pensavamo che eri a scuola, mentre tu te ne andavi in giro chissà dove! Roberto tu non gli dici niente?!" -"Cosa gli devo dire Elena? Non vedo dov'è il problema" -"Stai dicendo sul serio?! Non ci posso credere, mi sembra di stare dentro una gabbia di matti! Come fai a dire una cosa del genere Roberto? Ci ha mentito, é questo il problema!" -" É naturale che ti ha mentito! Cosa gli avresti risposto se ti avrebbe chiesto di fare sega?" -"Assolutamente no!" -"Appunto! Amore, non c'é bisogno che ti arrabbi così tanto! Se ha fatto quel che ha fatto, cosa che ovviamente non rifarà più, é perché aveva le sue buone ragioni. " -"Quindi da come ho capito, tu stai dalla sua parte?" -"No é solo che anche io facevo queste cose da ragazzetto" -"E ti vanti pure?!" -"Perché mi vorresti dire che tu non hai mai fatto sega con le tue amiche?!" -"Si dice marinare la scuola e comunque n-n-o" -"Stai balbettando!" -"Si ho marinato la scuola anche io da giovincella, sei felice ora? Guarda che bell'esempio che stiamo dando a nostra figlia!" -"Senti Alessia, noi non ti puniamo per questa volta, però vogliamo che la prossima tu sia più sincera con noi. Se devi saltare qualche interrogazione perche' ti sei dimenticata di studiare o non hai voglia di andare a scuola, basta che ce lo dici. Però sappi, che se non ci porti a casa una pagella decente, prenderemo seri provvedimenti e come ben sai, non é una bella cosa, specialmente se a prenderli sono io, quindi vedi che puoi fare. Ora vai a scuola che é tardi." Annuisco ed esco velocemente in silenzio. Non sapevo che cosa dire, improvvisamente avevo perso la capacità' di parlare. Pensavo che sarebbe andata peggio, anche se credo di dover ringraziare mio padre, se non era per lui non sarei uscita illesa dalla battaglia; sicuramente avrei dovuto sopportare per un'altra mezz'oretta le urla di mia madre e le varie punizioni che mi avrebbero fatto compagnia per il resto dell'anno. Nel giardino c'è la moto di Gabriele. Oh, mi ero dimenticata che sarebbe venuto a prendermi. Gli vado incontro mentre lo vedo togliersi il casco. Bello come sempre. -"Buongiorno bellissima!" -"Ciao" -"Arrabbiata?" -"Lasciamo stare va'. Oggi non é proprio giornata!" -"Litigata con i tuoi?" -"Come fai a saperlo?" -"Perché ho sentito tua madre sbraitare come una pazza!" -"Sentirla dal vivo è ancora più emozionante" -"Andiamo che ho assolutamente bisogno di fare colazione. Monta sù" Proprio quando salgo in sella vedo sbucare mia madre dalla porta di casa. -"Alessia chi é quello?! Dove stai andando?!" Sono stufa di dare spiegazioni alla gente, sopratutto a lei. Ogni cosa che faccio secondo lei é sbagliata. A volte mi chiedo abbia un po' di fiducia in me. -"Parti, parti, veloce!" -"Tua madre ti sta chiamando!" -"Non fa niente, parti!" Gabriele abbassa la visiera del casco e parte velocemente. Sorrido nel vedere mia madre urlare come una pazza il mio nome, mentre mia sorella continua a salutarmi. In fin dei conti il buongiorno si vede dal mattino, no?! -"Non ti facevo così Rossi" -"Così come?" -"Così vivace. Credo di essermi innamorato di te, oltre che del tuo lato B " Gli do' una pacca scherzosa sulla schiena e lui inizia a ridere. Chiudo gli occhi e respiro l'aria mentre sento il vento accarezzare il mio corpo ad ogni curva

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


-"Allora spara, che cosa hai fatto per far arrabbiare così tanto tua madre?" -"Ha scoperto che ieri ho saltato scuola, e sinceramente ancora non riesco a capire come abbia fatto. " -"Qualcuno deve aver fatto la spia" -"Impossibile, lo sapeva solo Anastacia" -"Allora sarà stata lei!" -"Non farebbe mai una cosa del genere, non è da lei. " -"Aspetta, ora che ci penso credo che sia stata colpa della segreteria" -"Della segreteria?" -"Si, la segreteria della scuola manda per messaggio ai genitori la comunicazione delle assenze" -"E tu me lo dici solo ora?!" -"Mi era passato di mente" -"Ma allora sei uno stronzo!" -"Bambola vacci piano con gli insulti!" -"Non chiamarmi bambola!" -"Allora ti chiamerò' Barbie" -"Ho l'istinto di.." -"Baciarmi?" -"No ammazzarti!" -"Oh, bene" -"Beene?! Guarda che se mi trovo in questa situazione è solo per colpa tua!" -"Mia? Sei tu che sei salita in fretta e furia sulla moto, non ti ho costretto io. " -"Se tu mi avessi detto di questa cosa delle comunicazioni io non sarei venuta!" -"E che avresti fatto? Saresti andata a scuola e avresti portato a casa un bel due?!" -"Che c'entra adesso questo?" -"Ti sei dimenticata che ieri avevamo l'interrogazione di chimica?" -"N..n..no, e poi come fai a sapere che avrei preso due?" -"Forse perché a chimica sei una capra?! Senti Rossi, sai benissimo che dovresti ringraziarmi" -"Ringraziarti un corno! Fortunatamente avevo mio padre dalla mia parte, senno' avrei dovuto passare i fine settimana a pulire giardino e casa!" -"E io per farti contenta sarei venuto ad aiutarti" -"A pulire?" -"No, a sporcare" -"Vai a quel paese Proietti!" Ci trovavamo seduti l'uno di fronte l'altro in un piccolo bar grazioso vicino scuola. Una volta arrivati, e una volta esserci accorti che la scuola era completamente deserta, visto che mancava ancora una mezz'ora buona al suono della campanella, avevo deciso, anzi no, ero stata costretta da Gabriele ad accompagnarlo a fare colazione, con la scusa che mi avrebbe offerto un cappuccino, cosa di cui avevo approfittato pienamente. Ci eravamo seduti in un tavolino vicino una grande finestra che dava sulla strada. -"Ti è arrivato il mio messaggio ieri?" -"Quale? Quello dove mi costringevi a venire con te questa mattina?!" -"No, quello dove ti invitavo alla mia festa" -"Ah, comunque no. Nessun invito" -"Ora lo sai" -"Quindi suppongo di dover venire alla festa" -"Supponi bene" -"Vengo pero' a un patto" -"Quale?" -"Devi invitare anche Anastacia" -"Solo se tu ti metti qualcosa di sexy" -"Scordatelo!" -"Allora niente Anastacia" -"Allora non vengo neanche io!" -"Non ricattarmi! Le regole le decido io!" -"Vorrà' dire che dovrai iniziare a cambiare regole perché non mi lascerò convincere facilmente da te" -"Va bene, questo round l'hai vinto tu. Porta anche la tua amica, in fondo non mi è andata così male" -"In che senso?" -"Nel senso che un pensierino su Anastacia lo farei.." -"Non pensarci neanche! Non è il tuo tipo!" -"Che c'è Rossi? Sei gelosa?!" -"Certo che no! È solo che lei non la devi guardare, figurati toccare!" -"Perché senno?" -"Finiscila! Odio quando fai lo strafottente!" -"Ora che me l'hai fatto presente lo faro' sempre in tua presenza!" -"Qualche dritta non ti farebbe male ogni tanto" -"Specialmente se a darmela sei tu" Intraprendere un discorso sensato con Gabriele? Impossibile. È come chiedere ad una zanzara di smettere di succhiare sangue, solo che in questo caso puoi porre fine alla tortura uccidendola, mentre nel caso di Gabriele il massimo che puoi fare è lanciargli occhiate truci, cosa alquanto inutile, visto che lui continua ad evitarle. Mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni, così Gabriele paga la colazione e ci avviamo al cancello di scuola. In lontananza vedo Anastacia che parla con Micaela, una nostra compagna di classe. Allungo il passo e mi dirigo da lei, ma vengo fermata per il braccio da Gabriele, impedendomi così di andare da lei. -"Anastacia mi sta' aspettando. Che c'è?" -"Non ti sta' aspettando, sta parlando con una. " -"Ha un nome! Si chiama Micaela e fa' parte della nostra classe" -"E quindi?" -"Lasciamo perdere! Posso andare, per favore" -"Lo sai che sei davvero carina quando ti arrabbi?" -"Lo sai che sei davvero uno stronzo quando fai così?" -"Mi hanno detto di peggio" -"Ehi, Alessia!" Proprio mentre sto' per replicare, vengo interrotta dall'ultima persona che avrei voluto incontrare, Raffaele. Ci mancava solo lui oggi! -"Che vuoi Paoletti? Non vedi che Alessia sta' parlando con me?" -"Alessia posso parlarti, per favore" -"Lei non va' da nessuna parte, specialmente con te!" Raffaele continua ad evitare le battute e gli sguardi minacciosi di Gabriele, cosa che sicuramente non riuscirà a fare a lungo. Vuole parlarmi, forse è meglio che chiariamo le cose una volta per tutte. Non voglio perdere la sua amicizia. Lui ha sbagliato, ed io mi sono comportata da stronza evitandolo e non rispondendo ai suoi messaggi. Prima di parlare con lui, devo cercare di allontanarmi da Gabriele. Non sono una suo proprietà, non può parlare al mio posto e non può scegliere per me cosa è giusto o cosa no. -"Gabriele smettila! Decido io se parlargli o no! Ora lasciami il braccio" -"Perché vuoi parlare con questo?" -"Non devo darti nessuna spiegazione" -"Ok. Stammi bene" Mi lascia il braccio e si allontana ,dando prima una spallata a Raffaele, che lo guarda con disprezzo. Roba da non credere! Non riesco a capire quale sia il suo problema, che cosa pretende che io faccia. Lo seguo con lo sguardo e lo vedo dirigersi verso una biondina che sta parlando animatamente con altri ragazzi, attirando la loro attenzione. La saluta con un bacio sulla guancia ed inizia a corteggiarla, mentre gli altri ragazzi li guardano con divertimento. La biondina inizia a lisciarsi i capelli con una mano, mentre con l'altra tocca gli addominali di Gabriele. Ho la nausea. Che andasse a fanculo! -"Perché non hai risposto ai miei messaggi?" -"Ehm, avevo finito il credito" -"Alessia, lo so' che stai cercando in tutti i modi di evitarmi, è da sabato che lo fai" -"N-n-non è vero" -"Non prendermi in giro. È per la storia del bacio vero?" -"Senti Raffa, ho sbagliato e ti devo delle scuse. Forse ti ho fatto credere delle cose non vere, i-i-o ti vedo solo come un amico" -"No, tu non mi devi nessuna scusa. Ho fatto una cazzata sabato, non dovevo farlo. Pensavo che baciandoti sarei riuscito a dimenticare Anastacia, ma la verità è che è stato tutto inutile. Sono una merda, mi dispiace, ho messo in difficoltà anche te. " -"Non ti preoccupare, l'importante è che abbiamo chiarito. Non voglio perderti come amico, tengo troppo a te. " -"Anche io, ti voglio bene e scusami ancora" -"Ora devo andare. Ci vediamo a ricreazione" -"Va bene,a dopo" Lo lascio e mi dirigo velocemente da Anastacia, che mi sta' aspettando impaziente al cancello. -"Buongiorno!" -"Finalmente ce l'hai fatta! Ho dovuto subire tutti i dettagli delle questioni amorose di quella Micaela!" -"Hahah che cosa ti ha raccontato?" -"Del numero infinito di spasimanti che ha, ma non ci credo neanche morta! Insomma, hai visto quant'è brutta?!" -"Hahah, oddio mi fai morire dal ridere. E sinceramente ne ho proprio bisogno!" -"Che è successo?!" -"Ho litigato con i miei e come se non bastasse devo subire anche gli insulti di quello stupido!" -"Chi, Raffaele?" -"No, macché! Gabriele!" -"Ah, che ha combinato questa volta?" -"Te lo racconto durante le ore di letteratura, così non ci addormentiamo." -"Due ore a parlare di Gabriele?! Ah bene, lasciami due secondi che devo prepararmi mentalmente!" -"Finiscila stupida!" -"Entriamo che non vedo l'ora di ascoltarti!" Mentre entriamo in classe veniamo sorpassate da Gabriele, che non ci degna nemmeno di uno sguardo. Credo ancora di non esser riuscita a comprenderlo del tutto, ogni volta che sono sul punto di apprezzarlo come amico, fa' sempre qualcosa di sbagliato che mi ferisce. È come un muro difficile da oltrepassare. O si apre per lasciarti passare lui stesso o aspetti tu che si apra, aspetti fino al punto poi di arrenderti.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


-"Dove credi di andare signorina? Vieni subito qui!" -"Mamma ti prego sono stanca e poi sono piena di compiti" -"Non mi interessa! Io e te dobbiamo fare quattro chiacchiere" -"Cosa c'é?" -"Questa mattina te la sei scampata perche' c'era paparino a proteggerti, ma ora facciamo i conti!" -"Ti ho già detto che mi dispiace, andrò tutti santi giorni a scuola, contenta?" -"Cambia immediatamente tono con me!" -"Ok, scusa" -"Io non ti riconosco più Alessia, non riesco a capire che cosa ti sta succedendo! Non mi racconti più niente, quando torni ti rifugi subito in camera e quelle poche volte che riusciamo a parlare tu rispondi a monosillabi, e oltretutto come se non bastasse, ti permetti anche di saltare la scuola a nostra insaputa!" -"É colpa mia se non riusciamo più ad avere un dialogo mamma? Non ci sei mai, quando ho bisogno di te per qualcosa o per fare semplicemente una chiacchierata, tu sei sempre per negozi o per ristoranti!" -"Tua sorella ultimamente mi sta tenendo molto impegnata tra scuola, catechismo e via dicendo. Mi dispiace" -"E invece che scusa hai per tute le serate che passi fuori?" -"Anche io ho bisogno di divagarmi un po'. Secondo te é facile gestire una famiglia?" -" A me sembra che tu stia facendo tutto tranne che gestire una famiglia!" -"Io non so cosa dirti. Senti, ricominciamo tutto da capo! Facciamo finta che tutto questo non sia mai successo, facciamo finta che il nostro rapporto non sia cambiato per niente. Ti prometto che ridiventerò la tua migliore amica, come una volta. Che ne pensi?" -"Penso che sarebbe una bella idea. Quindi, prometti di passare più tempo con me?" -"Ma certamente amore! Lo sai che ti voglio un bene dell'anima e che non ho mai smesso di volertene, mi dispiace solo che ultimamente non sia stata una grande madre, mi dispiace di averti trascurato" -"Non fa niente, é tutto apposto!" -"Sono contenta. Comunque..chi era quello?" -"Quello chi?" -"Quelli che ti è venuto a prendere con la moto questa mattina! Quel figone da urlo!" -"Mamma! È un compagno di classe" -"Ah e quanti anni ha quindi?" -"Diciassette" -"E a diciassette anni va' in giro con un' Harley Davidson?" -"Si, e allora?" -"Ma non é un po' troppo piccolo? I genitori che ne pensano?" -"Boh" -"Che lavoro fanno?" -"Non lo so'! Non iniziare a riempirmi di domande!" -"Ha una sorella o fratello?" -"Ma che ne so' io! La prossima volta che lo vedi chiediglielo tu! " -"Ma almeno sai come si chiama lui?" -"Si chiama Gabriele Proietti, contenta?" -"Ancora no" -"Che altro vuoi sapere?" -"È stato bocciato? Va bene a scuola? Che voti ha?" -"No, non è stato bocciato, e diciamo che se la cava.. Ma perché tutte queste domande?" -"Niente così, giusto per sapere. Ma per caso è il tuo.." -"Tuo cosa?" -"F-f- fid.. Oh insomma hai capito!" -"Fidanzato?" -"Quindi si o no?" -"Ovvio che no! Credimi mamma, preferisco rimanere zitella piuttosto che mettermi con un tipo così!" -"Ah ok, meglio così!" -"Ah, mamma...venerdi posso andare, anzi no, potrei andare a dormire da Anastacia e passare il fine settimana da lei?" -"Mm non lo so, ci devo pensare" -"E dai mamma! Lo sai che ti voglio tanto bene!" -"Non fare la lecchina con me Alessia, lo sai benissimo quanto mi dia fastidio!" -"Ti prego mamma! Ti prometto che da oggi in poi farò la brava e ti aiuterò nelle faccende domestiche!" -"Si come se fosse vero!" -"Non ti fidi di me, mamma?" -"Non so, dimmelo tu, mi dovrei fidare?" -"Ovvio che si! Lo so benissimo che non mi sono comportata bene, ed é proprio per questo che da oggi in poi cercherò di rimediare" -"Mettiamo caso che io ti dica si e ti ci mandi, hai sentito i genitori di Anastacia? Sicura che a loro vada bene questa cosa? Insomma, ti conoscono a malapena!" -"No hanno detto che va benissimo, lo sanno che sono un brava ragazza!" -"Meno male che lo sanno loro! E tanto per sapere, quando penseresti di ritornare?" -"Domenica in tardo pomeriggio" -"E va bene, ti ci lascio andare, a patto che anche tuo padre ti dia il permesso. Sappi che se dice di no é no, chiaro?" -"Oh, non ti preoccupare! Lo sai che papà mi dirà sicuramente di si!" -"Mai dire mai bambina mia, specialmente dopo la menzogna che ci hai detto. Lo sai benissimo che papà pretende prima di tutto il rispetto!" -"Si lo so, stasera gli parlerò. Ah! Ti devo chiedere un'altra cosa!" -"Dimmi" -"Più tardi posso andare da Anastacia?" -"A fare cosa?" -"Niente così, per fare quattro passi" -"E i compiti?" -"Non ce l'ho" -"Ma come avevi detto che eri piena di compiti!" -"Mi sono sbagliata!" -"Senti Alessia, solo perché ti ho dato il via libera per questo fine settimana non significa che tu ti debba approfittare di me eh!" -"E dai mamma, abbi pietà di me!" -"Sai che c'é Alé, fai come ti pare, tanto ormai non ascolti più! Però sappi che se mi torni con uno schifo di pagella, sei finita! Niente più 'mamma posso' o 'mamma mi compri', ti tolgo cellulare, computer e via dicendo, e neanche ti devi azzardare a chiedermi se puoi uscire! Ritieniti avvisata per il futuro!" -"Ok, ti prometto che il voto minimo che vedrai sulla pagella sarà otto!" -"Mi fido! Oddio si è fatto tardi!" -"Dove devi andare?" -"A riprendere tua sorella! Vuoi qualcosa da mangiare? Te lo preparo velocemente" -"No, non ti preoccupare, non ho fame" -"Ok, allora io vado. Devi tornare per cena capito?" -"Si, capito" -"Ciao" 3,2,1 e boom. Mamma é uscita, fortunatamente. Quando sono rientrata da scuola l'ho trovata ad aspettarmi a braccia conserte davanti la porta d'ingresso. Appena ho visto la sua espressione, la classica espressione seria che usa quando é arrabbiata, ho capito che non sarei riuscita a scampare al suo lungo discorsetto, ed infatti é andata così, nonostante abbia provato in tutti i modi di sfornare scuse sensate, cosa che ovviamente si è rivelata inutile. Mia madre è sempre stata la mia migliore amica, e continua ad esserlo, anche se non abbiamo più il rapporto che avevamo una volta. Passavamo interi pomeriggi a gironzolare per negozi, mentre tra una chiacchiera e l'altra raccontavamo come erano andate le nostre giornate. Spesso l'aiutavo a sfogarsi dopo una lunga giornata stressante di lavoro e lei, per ringraziarmi, mi comprava un paio di Superga nuove, le mie scarpe preferite. Con il trasferimento il nostro rapporto ha iniziato a sgretolarsi giorno per giorno, facendoci così distaccare del tutto. Nell'arco della giornata riuscivamo a vederci per pochi minuti, dialogando così a monosillabi. Lei era continuamente impegnata con mia sorella e tutto ciò che riguardava lei, mentre io, passavo. intere giornate tra i banchi di scuola o rinchiusa in camera. Le poche volte che riuscivamo a intraprendere un dialogo, finivamo per litigare ed evitarci per giorni interi. I fine settimana, unici giorni che avevamo a disposizione per trascorrere una giornata insieme, lei andava a cena con i colleghi di mio padre e le loro rispettive mogli, persone con cui ha stretto molto velocemente amicizia, trascorrendo così i pomeriggi da loro. Non ho mai voluto partecipare a quelle cene, l'ho sempre trovate inutili e noiose, almeno per me. Ho provato solo una volta ad aggregarmi con loro, ma me ne sono subito pentita, non avendo trovato ragazzi della mia stessa eta' con cui passare la serata, così ho dovuto ascoltare i loro discorsi sul lavoro. Mio padre invece, al contrario di mia madre, lo vedevo raramente, giusto qualche minuto la sera tardi, prima che mi recavo a dormire, ma di questo non mi sono mai meravigliata, perché sapevo benissimo che il suo era un lavoro impegnativo e che richiedeva molto tempo. Nonostante tutto abbiamo sempre avuto un buon rapporto, e se io avevo bisogno del suo aiuto, lui correva velocemente da me, anche se stava lavorando. Ha lavorato duramente ed ancora continua a farlo, si è sempre fatto in quattro pur di vederci felici, non ci ha mai fatto mancare niente e per questo gliene sono molto grata. Mi fa soffrire il solo pensiero di aver mancato di rispetto ai miei genitori, facendo sega Gabriele. Dannato Proietti! Quando sono con lui tutto d'un tratto non riesco più a pensare lucidamente. La sua sola presenza manda in tilt il mio cervello. Sto bene quando solo con lui, mi sento me stessa, e forse anche troppo. Peró ora devo smettere di pensare a lui, più cerco di essergli amica e più vengo allontanata, senza avere una spiegazione, senza sapere che cosa posso avergli fatto di male. Mi sono stufata del suo comportamento, vuole evitarmi?! Bene. Da oggi in poi faro' anche io lo stesso con lui. Se pensa che venerdì non andrò alla sua festa, ha completamente sbagliato! Mi presenterò a casa sua, ma non penso di rivolgergli la parola, non sa' che non sono una delle sue puttanelle, non ho bisogno della sua attenzione per poter andare avanti! Che andasse a quel paese! La mia vita va avanti, con o senza la sua amicizia. Poso velocemente lo zaino in camera, prendo le chiavi di casa e mi dirigo da Anastacia. Non gli ho ancora accennato della festa di venerdì, e non sa nemmeno che mi sono auto invitata a dormire da lei. Purtroppo questa era l'unica scusa con cui mia madre mi avrebbe lasciato uscire, se gli avessi chiesto di andare ad una festa avrei sicuramente ricevuto un NO netto da parte sua, anche se devo ammetterlo che mentirgli un'altra volta mi fa' sentire in colpa. Arrivo davanti casa di Anastacia, una graziosa villetta a due piani, circondata da un bellissimo giardino, colorato di rose e tulipani. Suono il campanello e aspetto qualcuno che mi venga ad aprire. Dalla porta si affaccia la madre e mi fa' cenno di entrare. Elisabetta, così si chiama, l'ho conosciuta di sfuggita, quando l'altro giorno ho riaccompagnato Ana a casa. Lei e sua madre sono due gocce d'acqua, stesso fisico e stesso viso, l'unica cosa che le distingue sono i capelli, Anastacia è mora, mentre sua madre è bionda, come me. Quando Elisabetta si è presentata, ho pensato che fosse la sorella maggiore di Ana, solo dopo aver fatto una delle mie solite figure di merda, sono venuta a sapere che era sua madre. Sono rimasta scioccata. Mi è stata simpatica fin da subito, anche se abbiamo scambiato quattro chiacchiere di sfuggita, da quanto ho visto è una donna solare e divertente, come sua figlia. -"Ciao tesoro!" -"Ciao Elisabetta! Dov'è Ana?" -"Sta in camera sua. Vai sali le scale. " -"Ok" -"Vuoi qualcosa da mangiare?" -"No grazie" Salgo al secondo piano e vado a bussare alla porta di Ana. La casa è grandissima, ed è arredata in stile moderno, lo stile che io amo di più. -"Chi è?" -"Sono io stupida!" -"Ah entra!" È la prima volta che entro in camera sua. Il muro è color viola, tappezzato di poster e fotografie, mentre al centro della stanza c'è un grande letto matrimoniale con sopra vari peluche. Al lato sinistro del letto si trova un piccolo comodino, mentre a quello destro, appoggiato al muro, c'è un armadio a tre ante. Per terra invece sono sparse scarpe e vestiti, classico di Anastacia! Fin dal primo giorno di scuola ho capito che l'ordine non era il suo forte, da quando mi sono ritrovata i suoi quaderni e le sue penne nel lato del mio banco, occupandomelo completamente e lasciandomi così solo un piccolo spazio in cui poter scrivere. Appena mi vede si mette seduta sul letto, dove fino a poco fa' era letteralmente spaparacchiata. -"Dormivi?" -"No riposavo" -"Ammazza cambia tanto eh!" -"Non stavo dormendo, stavo riposando. Sono due cose differenti!" -"Ah, capito" -"Hai fatto pace con tua madre?" -"Si, ho dovuto subire per ben un'ora il suo discorsetto su come fossi cambiata" -"In che senso?" -"Ha detto che ultimamente non parliamo più e che non gli piace come mi sto comportando e bla,bla,bla.." -"Hahahah" -"Guarda che non c'è niente da ridere! È stato stressante!" -"E tu che gli hai risposto?" -"Niente che è colpa sua perché non c'è mai dentro casa, e lei mi ha detto che da oggi in poi cercheremo di riallacciare il rapporto. " -"E non sei contenta?" -"Sisi. Pero' ora non mi va di parlarne. Devo dirti una cosa molto importante" -"Cosa?" -"Venerdì andiamo alla festa di Gabriele e poi rimango a dormire da te" -"Eh?!" -"Quale parte non hai capito?" -"Quella in cui tu ti autoinviti a dormire a casa mia!" -"Della festa non dici niente?" -"No già lo sapevo" -"Ah e chi te l'ha detto?" -"Giuseppe, l'amico di Gabriele. Mi ha invitato, mi ha detto che se volevo mi passava a prendere lui a casa" -"E tu che gli hai risposto?" -"Che ci sarei venuta con te, anche se non sapevo se i tuoi ti ci avrebbero lasciata" -"Infatti loro non lo sanno che vado ad una festa, sanno solo che passo il fine settimana da te" -"Ah bene! Quindi se i tuoi, mettiamo le corna, lo vengono a sapere, ci vado di mezzo anche io?!" -"Penso di si!" -"Oh che bello!" -"Tanto non lo verranno a sapere mai, non c'è bisogno di preoccuparsi!" -"Hai detto la stessa cosa anche quando hai fatto sega, pero' guarda caso sei stata beccata!" -"Ringrazia quello stronzo di Proietti! Si è dimenticato di dirmi che la scuola avvisava a casa!" -"Ahh è vero! Lo sapevo anche io!" -"Ma allora sei pure tu una stronza!" -"Oh senti! Erano le otto di mattina quando mi hai avvisata e io ancora stavo dormendo in piedi!" -"Aspetta, aspetta.. Se la scuola ha chiamato a casa, Gabriele come ha fatto con i suoi?" -"Perché non lo sai?" -"Che cosa?" -"Gabriele vive con la sorella, i genitori non ci sono. Da quanto ne so' il padre li ha abbandonati e la madre è morta qualche annetto fa'" -"Oddio non lo sapevo! Porello" -"Eh già" -"A proposito di Gabriele, perché vuoi andare alla sua festa se lui manco ti parla?" -"Perché voglio farglielo apposta!" -"Hahaha. Sei una pazza" -"Mi ha stufato il suo comportamento. Non può pensare di comandarmi a bacchetta!" -"E io che pensavo che fossi contenta!" -"Ma che dici! Non ho bisogno di lui" -"Si come no! Ma stai zitta, lo vedo come gli sbavi dietro!" -"Ma stai zitta tu casomai! Comunque..posso rimanere a dormire da te?" -"Tanto ormai hai già organizzato tutto, è inutile che ti dico di no!" -"Ma lo sai che ti voglio tanto bene?!" -"Ma lo sai che qualche giorno ti spedisco dritta, dritta a quel paese?!" Ah, l'amicizia, la cosa più bella che possa esistere.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


GABRIELE: Wodka, sambuca, rhum, tequila e birra a più non posso! Cinque semplici ingredienti per dare inizio ad una festa da sballo, peccato che debba ancora comprarli. Mi dirigo in cucina ed apro il frigo nella speranza di trovare almeno qualcosa che mi sia utile, ma da quanto vedo credo che sia meglio andare al supermercato. Prendo il cellulare e mando un messaggio al mio amico Joshua, la persona più adeguata per questo tipo di lavoro, la giusta persona che serve per dare inizio ad una festa. Corro in camera e vado a finirmi di sistemare, dopodiché afferro le chiavi della moto e parto sgommando. -"Hey amico, finalmente ce l'hai fatta! Sei peggio di una ragazza!" -"Hey negrone, non mi sembra che tu abbia dovuto aspettare molto!" Scendo dalla moto, mi levo il casco e vado a salutare con una stretta di mano quel negrone di Joshua, che continua a lamentarsi dei miei dieci minuti di ritardo. Peggio di un orologio svizzero! Il solito Joshua, non cambierà mai! L'ho conosciuto quattro anni fa' ad una festa, e come se non bastasse, l'ho ritrovato anche nella mia stessa scuola, con l'unica differenza che lui è in un'altra sezione. È bastato un solo sguardo per capirci, ed una stretta di mano per farci diventare amici, anzi no, fratelli. Joshua è brasiliano, si è trasferito qui all'eta' di sei anni, e devo dire che si è ambientato molto bene. È molto ricercato, non solo dal sesso femminile,ma anche da quello maschile. Quando si parla di calcio e feste, Joshua è sempre il primo a partecipare, e nel secondo caso, è anche il primo ad ubriacarsi e a fare baldoria. -"Amico, dobbiamo comprare un bel po di cose, questa festa deve essere da urlo!" -"Ovvio che sarà da urlo. Joshua, ti ricordo che non è la prima che organizziamo. Ormai si sa che le nostre feste sono epiche!" -"Specialmente se a organizzarle sono io!" -"Ma fammi il piacere. A proposito, hai iniziato a spargere la voce?" -"Si, l'ho accennato alla squadra di football e a qualche amico. Per fare baldoria ci servono le persone giuste. Ah vuoi che ordino un po di erba?" -"Vedi tu, mi fido. Più roba c'è e meglio è" -"Tu l'hai accennato alle ragazze che ti porti a letto?" -"Così che poi te le puoi portare a letto anche tu?" -"Hey amico, gli amici condividono" -"Chi ti ha detto che tu sei mio amico?Comunque entriamo a comprare la roba" Entriamo nel supermercato solo dopo esserci presi a spallate, e ci dirigiamo a passo svelto nel reparto delle bibite. Buttiamo nel carrello tutti i liquori che troviamo nel ripiano, e una volta finito ci rechiamo alla cassa per pagare. -"Senti amico, sai se viene per caso quell'Anastacia?" -"Non lo so, perché ?" -"No così, tanto per sapere" -"Tanto è innamorata di quel testa di cazzo di Paoletti" -"Mai dire mai amico, ma viene pure lui alla festa?" -"Se viene lo prendo a cazzotti in faccia!" -"Comunque ho deciso di provarci" -"Con chi? Con Paoletti? " -"No coglione! Con la sua ex!" -"Senti negrone, non fa' per te punto. Non è la classica ragazza da una botta e via, cerca una relazione seria" -"E chi ti ha detto che io non voglia una relazione seria?" -"Tu? Una relazione seria? Psss, come se non ti conoscessi" -"Amico, non faccio Proietti di cognome" -"Che vorresti dire?" -"Che se voglio posso benissimo avere una relazione seria" -"E tu pensi che io non possa?" -"Ovvio che si. Moriresti piuttosto che avere una relazione. Non per dire niente, ma quand'è stata l'ultima volta che ti sei fidanzato?" -"Fatti gli affari tuoi!" -"Ecco, vedi che ho ragione! Non sei il tipo punto, sei uno da una notte e via" -"Potrei sempre stupirti, negrone" -"Ah si? E con chi? Non dureresti nemmeno un giorno con una ragazza. Ti mollerà sicuramente" -"Ma che ne sai tu! Ci metto poco a farla innamorare di me" -"Di quale ragazza stiamo parlando? Stai dicendo in generale o ti riferisci a qualcuna in particolare?" -"Joshua, ti ho detto di farti i cavoli tuoi! Questa cosa non ti riguarda" -"Ma non è che sotto, sotto il nostro Proietti si è preso una sbandata per qualcuna?!" -"Io? Lo sai benissimo che non sono il tipo da sbandate. Quella è roba da femminucce" -"C'entra per caso una certa Alessia? Ho notato come la guardi, ed ho anche notato che ultimamente non fai altro che andargli a presso" -"Fammi capire, da quando in qua' tu ti impicci di quello che faccio?" -"Da quando non mi racconti più niente. Amico ti puoi fidare di me" -"Non è per questo Joshua. È che non ho niente da dirti, almeno per ora" -"Quindi confermi che ti piace e che ci stai provando?" -"Ci provavo, ora non mi interessa più, é acqua passata" -"Sicuro di quello che dici? Sai, non ti vedo tanto convinto" -"Mai stato più sicuro in vita mia" -"Ha fatto o detto qualcosa che possa averti dato fastidio?" -"Sai che c'è negro? Ho capito che è solo un'altra puttanella. Le femmine non si smentiscono mai. L'unica cosa migliore da fare con loro è usarle e poi accannarle. " -"Non mi piace come stai parlando amico. Sembra quasi che questa Alessia ti dia filo da torcere" -"Ti ho detto che lei non c'entra niente! Non nominare più il suo nome, intesi?" -"Stai calmo amico, non ti alterare. Allora se proprio dici di non aver niente a che fare con quella, sappi che alla festa ci proverò io." -"Non ci volevi provare con quell'Anastacia?" -"Appunto, volevo. Ora ho cambiato idea, quella bionda è più bella." -"Fà come ti pare" -"Mi stai dando il via libera quindi?" -"Ti ho detto di fare come ti pare" -"Grazie amico." -"Non ringraziarmi, non è una mia proprietà. Puoi fare quello che ti pare, puoi pure solamente usarla, sappi che non me ne frega un emerito cazzo!" Si, come se fosse vero. Stupido Proietti, che cazzo stai combinando? Ti piace quella ragazza, ammettilo. Perché non ci riesci? Che c'è, hai paura di amare? Hai paura di scoprire che cos'è l'amore? O hai semplicemente paura di tirar fuori i tuoi sentimenti? Lasciar trapelare tutto ciò che provi, renderlo visibile agli altri, e soprattutto ad Alessia? Fanculo dannata coscienza! Perché deve avere ragione sempre lei? E sopratutto, fanculo anche a te Rossi! Guarda come mi sono ridotto per colpa tua! Mi stai facendo diventare pazzo, devo riuscire a dimenticarti, o non uscirò illeso da questa situazione.

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


ALESSIA: Oggi è venerdì, e devo iniziare a prepararmi mentalmente per la festa. Sono passati tre giorni, tre giorni infernali dall'ultima volta che ho parlato con Gabriele, quel bastardo. In questo momento non riesco a trovare altre parole per descriverlo, credo che bastardo sia l'unica parola che gli si addica, l'unica parola che gli renda onore. È incredibile come in questi tre giorni sia riuscito a mettermi a disagio, ed è incredibile come allo stesso tempo io, Alessia Rossi, la ragazza più forte del mondo, la ragazza dalla corazza d'oro, sia riuscita a dar peso alle sue stupide parole, roba da non crederci! Ho provato e riprovato in tutti i modi ad evitarlo, cosa impossibile visto che purtroppo,e dico purtroppo, siamo compagni di classe. Tra una lezione e l'altra non mancavano di certo i suoi insulti e le sue prese in giro, che pur essendo stupide riuscivano a ferirmi, per non parlare poi di tutte le spallate che ricevevo ogni qual volta che ci scontravamo in classe, e tutto questo ovviamente accompagnato da un mix di occhiate torve. Ma io dico, chi è quel genio che ha deciso di fare le classi così piccole?! Bella merda! Devo assolutamente andare dalla preside e replicare, pretendo dello spazio tra un banco e un altro! Anzi no, pretendo che il banco di quel testa di cazzo di Proietti sia spostato il più lontano possibile dal mio, meglio ancora se lo sbattono fuori dalla finestra! Ah, vogliamo parlare delle lunghe pomiciate per i corridoi con le sue puttanelle? Cosa pensava, di dare spettacoli teatrali? Pensava che non sapessimo come si usa la lingua? Ma cosa crede, che mi strappi i capelli per lui? Crede che comportandosi così serva a qualcosa? Se pensa di farmi ingelosire in questo modo sta sbagliando grosso! L'unica cosa che sta ottenendo da parte mia è il disprezzo. Ho sbagliato a sprecare tutto quel tempo con lui, sto iniziando a conoscere il vero Gabriele, quello con cui non volevo avere niente a che fare fin dall'inizio dell'anno, ma che poi avevo deciso stupidamente di dargli una chance, pensando che saremmo diventati buoni amici, e in fondo anche qualcosa di più, ma come non detto, mi sbagliavo. La solita ingenua! Ma quando cambierai Alessia? Quando ti deciderai a capire che i maschi sono solo che una manica di stronzi?! Ferire, é questo il loro scopo. -"Alessia, mi posso fidare di te?" -"Si mamma, per quante volte dovrò ancora ripetertelo?" -"Fino a quando non mi convincerai del tutto" -"Se, allora non esco più da casa!" -"Non sarebbe mica male come idea!" -"Non è che per caso hai un borsone più grande mamma?" -"Perche' non ti c'entra la roba in quello?" -"No, è troppo piccolo" -"Ma scusami, quanta roba ti devi portare? Stai solo per due giorni!" -"Si, ma lo sai come sono io! Trovo sempre occasione per sporcarmi" -"Si purtroppo lo so bene. Tanto per sapere, che cosa pensate di fare questo fine settimana?" -"Niente di che..cinema, shopping, insomma cose così" -"Mmm ok. Ce l'hai i soldi?" -"Si si" -"Vuoi una mano con la borsa?" -"No faccio io, non ti preoccupare" -"Ok, allora vado a incartarti la crostata" -"Hai fatto la crostata?" -"Secondo te ti lasciavo andare a mani vuote?" -"Conoscendoti no" -"E allora che chiedi a fare?" -"Così, per sapere" Quando sento mia madre allontanarsi, mi dirigo svelta verso l'armadio alla ricerca di un vestito per la festa. Una volta trovato scelgo le scarpe e butto tutto dentro il borsone, insieme agli altri vestiti e alla trousse con i trucchi. Afferro il cellulare e mando un messaggio ad Anastacia avvisandola che sto per arrivare. Scendo giù a salutare mia madre e mia sorella, e una volta aver preso tutto, compresa la crostata, mi avvio verso casa della mia amica. Questa mattina a scuola, durante le ore di lezione, non abbiamo fatto altro che parlare di come ci saremmo dovute vestire e truccare, e dopo ore e ore di discussioni, abbiamo optato, anzi no, Anastacia ha optato per un abbigliamento 'shock', così lo chiama lei. Il tempo di tornare a casa, fare velocemente la borsa e poi sarei dovuta andare subito da lei. E così ho fatto. Raffaele sarebbe venuto a prenderci con la macchina a casa di Anastacia per le nove e mezza. Ovviamente , come pensavo, quel testa di cazzo di Proietti ha pensato di non invitarlo, ma dato che non l'ha fatto lui ho deciso di farlo io. Se si arrabbia pazienza, me ne sbatto di quello che pensa! In fondo che cosa c'è di male nel portare un amico? Una persona in più non fa la differenza. E poi senza Raffa non sarei andata proprio da nessuna parte! É anche un'occasione in più per lui per riavvicinarsi ad Anastacia e chiarirsi una volta per tutte. Ormai noi tre siamo una squadra, senza uno non vanno neanche gli altri. -"Oh finalmente! Ce l'hai fatta" -"Prenditela con mia madre! Ho dovuto aspettare che finisse di preparare la crostata" -"Ha fatto una crostata?! Dov'è? Ho fame!" -"L'ho lasciata giù in cucina da tua madre" -"Capirai, allora ce ne ritrovo quattro!" -"Dai, non dire stupidaggini!" -"Hai portato un vestito?" -"Si, ho portato tutto quello che mi avevi detto, stai calma!" -"Brava ragazza! Sono agitatissima! Non vedo l'ora di andare lì " -"A che ora ci viene a riprendere tua madre?" -"Sabato verso le dieci di mattina" -"Ma quindi sa che andiamo ad una festa" -"Si più o meno. Sa' che andiamo al compleanno di una di classe e che dopo da' un pigiama party" -"Hahahahah" -"Che c'è da ridere?" -"Questa del pigiama party te la potevi anche risparmiare! Insomma, non abbiamo più dieci anni!" -"Oh, potevi inventartela tu una scusa allora! Pensi che sia facile convincere i miei? Era l'unica scusa plausibile che ho trovato!" -"Sei la peggio! Hahaha" -"Lo sai che se ci scoprono siamo morte vero?" -"Si lo so fin troppo bene" -"Va bene, ora smettiamo di pensare al peggio e iniziamo a prepararci. Dobbiamo essere impeccabili questa sera! Quando faremo la nostra entrata dovranno girarsi tutti verso di noi!" -"Si e magari stenderanno pure un tappeto rosso per terra, mentre noi ci passeremo sopra mandando baci a destra e sinistra! Ma la smetti di dire assurdità?" -"Guarda che non c'è niente di male nel sognare ad occhi aperti!" -"Si ma secondo i miei gusti tu sogni un po' troppo!" -"Ma finiscila! Inizia ad andare a passarti la piastra!" -"Ai vostri ordini capo!" Che abbiano inizio i preparativi!

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


-"Coosaa?! Ma stai scherzando?! Levati quelle cavolo di ballerine! O mio dio sto per metterti le mani addosso!" -"Ma si può sapere cosa c'è di male nell'indossare un paio di ballerine?" -"Ti ho detto di levarti quelle cose! Immediatamente!" -" Scordatelo!" -"Alessia, sto per perdere la pazienza! O te le levi o non vieni alla festa, almeno non con me!" -"Pazienza, ci andrò con Raffaele! Io quelle scarpe con quel tacco non me le metto neanche morta!" -" Ma si può sapere perché non ti piacciono?" -"E si può sapere perché a te non piacciono le mia?" -"Perche' sono delle ballerine e oltretutto pure piatte! Stiamo andando ad una festa, l'hai per caso dimenticato? Ti prego dimmi di si!" -"É una semplice festa organizzata da due stupidi con lo scopo di far baldoria a più non posso! Non penso che a loro interessi vederci con o senza tacchi! Perché ti fai tutti questi complessi?" -"Non lo so! É solo che dobbiamo essere impeccabili!" -"Ma lo saremo, con o senza tacchi" -"Si ma con i tacchi saremo ancora meglio! -"Gesù abbi pietà di me! Dammi quelle cavolo di scarpe così la finiamo con questa storia! Sto per avere un esaurimento nervoso!" -"E Anastacia vince, ancora una volta!" -"Ma sparati! Sappi che queste me le sto legando tutte al dito! Prima o poi arriverà la mia vendetta!" Due ore, due stressanti ore a litigare per un paio di scarpe, e come al solito, deve averla sempre vinta, e sottolineo sempre, Anastacia, colei che sta mettendo a dura prova la mia pazienza, colei che sa come farmi innervosire in men di un minuto, ma anche colei che ha reso la mia vita più colorata. Avevo deciso di buttare nella borsa un paio di comode ballerine nere, ma non avevo fatto in tempo ad indossarle che Anastacia mi era saltata addosso, letteralmente, come una furia, cercando in tutti i modi di strapparmele dai piedi. Alla fine dopo ore e ore di interminabili lotte e discussioni, per mettere fine a questa storia, avevo deciso di mettere quelle sue stramaledette scarpe con tacco dieci, arrivando così a toccare quasi il soffitto. Dovevo ammettere che quella scarpe nonostante tutto erano comode, ed inoltre si abbinavano perfettamente al mio vestito, dandogli così un tocco di originalità, ma dovevo anche ammettere, sfortunatamente, che ero troppo orgogliosa per ringraziare Anastacia. Forse più in là l'avrei ringraziata, forse. Anastacia aveva deciso di indossare un corpetto blu elettrico senza spalline, che metteva in risalto ancora di più il suo enorme seno, da cui poi partiva una gonna nera, che le teneva scoperta gran parte delle cosce. Aveva completato il suo look con un paio di scarpe nere, semplici, ma con un tacco da far paura, minimo minimo era dodici centimetri. I capelli, scuri come la pece,erano sciolti in morbide onde sulla schiena, e le labbra erano colorate di un rosso intenso, rendendola così semplicemente stupenda. Credo che il poro Raffa questa sera debba patire le pene dell'inferno per cercare di allontanarla il più possibile dagli altri ragazzi. Io invece, avevo scelto un vestito di pizzo nero, che metteva in risalto le mie lunghe gambe, abbinato ad una paio di scarpe, che ovviamente erano di Anastacia, rosa shock. Avevo lisciato i miei lunghi capelli biondi e usato un filo di mascara nero, mentre avevo leggermente colorato le labbra di un rosa intenso. Perfette come sempre. ***** Il suono del campanello della porta ci indica l'arrivo di Raffale, così dopo aver afferrato cellulari, borse e borsette, scendiamo lentamente le scale, cercando di prendere meno storte possibili. Mentre Anastacia va' a salutare sua madre, io vado ad aprire a Raffa. -"Wow, che bomba sexy!" -"Grazie, ma aspetta di vedere Anastacia!" -"Stavate parlando di me per caso?" -"S-s-ei s-s-stupenda!" Dice Raffa, cercando in tutti i modi di nascondere l'imbarazzo. Le sue guance si sono tinte di un colore rosa intenso, dandogli così un'aria da cucciolo. Se fossi in Anastacia lo riempirei di coccole. É tenerissimo! Salutiamo velocemente Elisabetta e ci dirigiamo in macchina. Dopo circa dieci minuti arriviamo a destinazione. Casa di Gabriele è una villa rossa a due piani, contornata da un giardino, ben curato, leggermente illuminato da luci soffuse. Da dentro proviene il rumore della musica a palla, seguita da risate e grida. Qualche altro ragazzo, nel frattempo arriva con la macchina, e dopo aver difficilmente trovato un posto, per via delle numerose macchine, si dirige alla porta ed entra tra spintoni e pacche sulla spalla. Mi giro e rivolgo ad Anastacia e Raffaele un sorriso di incoraggiamento, e dopo esserci preparati mentalmente, ci dirigiamo tutti e tre alla porta. Mentre cammino noto Raffa prendere per mano Ana ed abbracciarla teneramente, mentre lei gli rivolge un sorriso timido. Sono bellissimi insieme, sembrano tutto fuorché amici. Mentre attendiamo alla porta, prego con tutte le mie forze che non venga ad aprirci Gabriele, ma come al solito la fortuna non gira dalla mia parte. Gabriele rivolge un sorriso ad Anastacia, ma che svanisce subito quando nota la presenza di Raffa. -"Chi cazzo ti ha detto di venire a te?" -"Perché ci sono problemi?" -"Si che ci sono! Tu dentro casa mia non entri, hai capito? Vattene, non sei il benvenuto" Raffaele stringe i pugni per la rabbia, mentre Anastacia mi guarda impaurita. L'ultima cosa che vogliamo é far scoppiare una rissa. Gabriele continua ad ignorarmi del tutto, senza degnarmi nemmeno di un'occhiata o un saluto. Stronzo! -"Lui entra Proietti, che ti piaccio o no, quindi vedi di levarti dalle palle!" -"Cara Rossi, se non mi sbaglio questa é casa mia. Non so se ti è chiara la cosa e sappi che neanche tu sei la benvenuta! Grazie per avermi portato Anastacia, ora potete anche andarvene" Con quest'ultima frase il mondo mi crolla addosso. Sento un groppo in gola iniziare a formarsi, mentre le prime lacrime minacciano di scendere. Nonostante tutto mi faccio forza, non piangerò di certo davanti a lui. Non si merita le mie lacrime. Crede che riuscirà a farmi scappare così? Che se lo scordasse! -"Scordatelo Proietti. Hai sbagliato persona a cui imporre ordini" Prendo per mano Raffaele e lo trascino dentro, spostando con una spallata Gabriele e ignorando completamente i suoi commenti. Mi giro e gli alzo il dito medio. Fottiti! Gabriele mi fissa impassibile, ma arrabbiato allo stesso tempo. Vedo un suo amico avvicinarsi e parlargli all'orecchio, mentre mi fissa e mi rivolge un sorriso. Gabriele lo guarda in cagnesco, sicuramente scocciato per ciò che gli sta dicendo, e poi se ne va', dandogli una botta, che se l'avrei ricevuta io, mi avrebbe procurato sicuramente un livido tremendo. Il suo amico se ne frega e viene verso di me regalandomi un sorriso smagliante a trentadue denti, capace di far cascare ai suoi piedi milioni e milioni di ragazze. È leggermente più basso di Gabriele, con una carnagione mulatta, credo che provenga da qualche paese esotico, e stupendi occhi verdi. Indossa un cappellino dell'Adidas bianco, e una maglietta nera che mette in risalto il suo fisico muscoloso, abbinata a dei semplici jeans. -"Mi chiedevo chi fosse quella ragazza capace di far impazzire il mio amico. Ora capisco perche' quello stupido non vuole che gli altri ti mettano gli occhi addosso. Devo dire che ha scelto bene." -"É un complimento questo?" -"Non so', dipende da come lo vuoi interpretare tu. Se fossi in te lo prenderei come un complimento" -"Allora affare fatto" -"Io sono Joshua, e tu devi essere Alessia, giusto?" -"Giusto. Vedo che le voci corrono in fretta" -"Specialmente se riguardano belle ragazze" -"Altro complimento!?" -"Hahah oltre che bella anche simpatica!" Cerco di non arrossire, ma l'impresa diventa inutile, visto che il ragazzo continua a sorridermi maliziosamente. Da quanto ho capito deve essere simpatico. Joshua, il nome mi é familiare. Ora che ci penso deve essere il miglior amico di Gabriele, quello di cui Anastacia mi ha parlato a lungo, e devo anche dire che Ana aveva ragione quando diceva che era bello da mozzare il fiato. -"Che dici, andiamo a bere qualcosa?" Mi giro cercando di individuare Anastacia e Raffaele tra le numerose persone che si muovono a tempo di musica, tenendo in mano bicchieri colmi di birra. Proprio quando sto per rinunciare, li vedo appartati in un angolo, cercando di conversare tra il chiasso. Entrambi sorridono e interromperli è l'ultima cosa che voglio. In fondo perché rovinarmi la serata per colpa di quel testa di cazzo?! Mi rigiro verso Joshua e gli dedico il sorriso più bello del mio repertorio. -"Perché no?!"

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Capitolo 26
*** capitolo 25 ***


Trovarsi di fronte un bivio, e cercare di capire quale strada prendere, o almeno cercare di prendere. Vi è mai capitato? A me sta capitando, proprio ora. Guardo il ragazzo seduto davanti a me sorridermi e parlarmi. Lo guardo solamente, facendo finta di ascoltarlo e annuendo di tanto in tanto, e mi domando se è lui quello che voglio. Perché continuo a pensare ad altro invece che flirtare con Joshua? Ma a che diavolo sto pensando? Non riesco a capire che cosa mi sta succedendo. È un bellissimo ragazzo, non lo nego, e oltretutto anche simpatico. Il classico ragazzo per cui tutte andrebbero pazze. Tutte ma non io. Sposto lo sguardo da Joshua, al salone, dove la maggior parte delle persone continuano a strusciarsi a ritmo di musica, tra una birra ed un'altra. Di Anastacia e Raffaele non c'è nessuna traccia. Sicuramente si saranno isolati da qualche parte, in cerca di privacy. E poi tra i mille volti lo vedo. Colui che è riuscito a farmi sentire una merda, ma allo stesso tempo la ragazza più felice del mondo, anche solo guardandomi. Colui che è entrato a far parte del mio cuore, rubandomelo. Colui che credo di amare. Già proprio così! Quant'è strana la vita! In un modo o nell'altro deve pure sempre ostacolarci il cammino. E quando pensiamo di essere arrivati al traguardo, eccola lì che ce ne pone un'altro. Il bello è che ne ho dovuti affrontare anche tanti, credetemi, forse stupidi, ma pur sempre tanti. E Gabriele è l'ostacolo che temo di più, perché per superarlo devo lottare con tutte le mie forze, senza mai arrendermi, o sono persa. Gabriele, il ragazzo più stronzo ma allo stesso tempo più affascinante che io abbia conosciuto. A volte preferirei vederlo morto piuttosto che in vita. Un bastardo nato, ecco cos'è. Ma mi affascina, ed io non posso farci niente. Ho provato e riprovato a detestarlo con tutto il mio cuore, ma non ci sono riuscita, perché mi fa sentire importante, mi fa sentire viva. -"Alessia ci sei?" -"Si scusami, mi ero distratta. " -"Perché sei qui con me?" -"In che senso scusa?" -"Perché continui a parlare con me, quando in realtà vorresti essere da un'altra parte, o almeno con un'altra persona?" -"Io..non lo so" -"Che aspetti ad andare da lui?" -"Non è così facile, insomma hai visto come mi ha trattato prima? Ho paura" -"Alessia lo sai perché fa così? Perché gli piaci! È pazzo di te cazzo! Non ho mai visto Gabriele andare in fissa così tanto per una ragazza, e credimi, di ragazze ne ha avute anche tante! Siete cotti a vicenda, ma nessuno ha il coraggio di farsi avanti!" -"Psss! Io non sono cotta!" -"Ah no?! Allora dimmi che cosa ti ho detto poco fa" -"Che ami giocare a calcio?!" -"Hai completamente toppato! Vedi è come dico io. Eri troppo assorta nei tuoi pensieri che non hai nemmeno ascoltato una parola di quello che ti ho detto. Mi hai fatto parlare per più di un'ora a vanvera! Perché non vuoi ammettere che ti piace Gabriele?" -"Perché so' che se lo faccio commetto un grandissimo errore. " -"Tu pensi che lui non sia in grado di amare qualcuno, vero?" -"Non è solo per quello. Ho paura per me Joshua, ho paura di soffrire, amandolo. Non so se riuscirò a superare un'altra batosta. " -"Senti Alessia, sei una ragazza stupenda. Non nego che sia facile stare accanto a Gabriele, è testardo, egoista e maledettamente stronzo, e difficilmente si lega alle persone. Ha sofferto troppo per via dei suoi genitori e se ora ha un cuore di pietra forse è solo per colpa loro. Ma la tua vicinanza lo fa stare bene, lo vedo da come ti guarda e da come si sta comportando nell'ultimo periodo." -"Cioè?" -"Cioè che ha smesso di portarsi a letto la prima ragazza che gli capita sotto mano! Io credo che tu sia l'unica persona capace di indirizzarlo sulla giusta strada e lo credo davvero. Non lo abbandonare, ti prego. Ti chiedo solo di provare ad avere una storia con lui, e se non va pazienza, ma almeno non avrai il rimorso. Per me Gabriele è come un fratello, con tanti difetti, ma con il tempo ho imparato ad accantonarli e a volergli bene. Solo così lo conoscerai veramente." -"E non pensi che poi possa essere lui ad indirizzarmi sulla cattiva strada? Insomma siamo sicuri che non sia lui a cambiare me, e non io a lui?" -"Non penso che questo possa succedere piccola. Sei troppo intelligente e da quanto vedo hai anche la testa sulle spalle. Non lasciare che la paura prenda il sopravvento. Sconfiggila. Lotta per te stessa. Lotta per entrambi." -"Quindi secondo te cosa dovrei fare adesso?" -"Dovresti alzare quelle chiappe d'oro da quella maledetta sedia e correre da lui! " -"Io..io non so come ringraziarti. Grazie Joshua, grazie sul serio. Mi ha fatto bene parlare con te, e spero che anche tu un giorno incontrerai una persona che ti faccia impazzire" -"Sinceramente spero di trovare una persona identica a te, anche se penso che sia impossibile. Sei hai bisogno di me io sono qui piccola. Ora corri da lui!" Lo abbraccio velocemente e mi addentro nella mischia in cerca di Gabriele. Grazie a Joshua sono riuscita a trovare il coraggio di parlargli, e spero solo che lui ricambi i miei stessi sentimenti, altrimenti rischio solo di rovinare la nostra amicizia, se così si può chiamare. Perderlo mi fa solo che stare male, ultimamente è diventato il mio pensiero fisso, e mi odio per questo. Se mi sfiora mi perdo, e se mi lascia mi manca il respiro. Giro a vuoto tra la mischia, e quando sto per perdere le speranze e ritornarmene da Joshua, lo vedo appartato in un angolo insieme ad una mora. Vanessa, quella troia. Gabriele la tiene per i fianchi, e lei con una mano gli accarezza il petto. Io l'ammazzo! Ringraziando dio mi da' le spalle, così non corro il rischio di essere vista. Almeno non da lei, ma dubito che Gabriele possa accorgersi di me, visto che ha occhi solo che per lei. Schifosi loro e cogliona io che ancora continuo a credere che ci possa essere qualcosa. Fanculo tutto. Ora basta, devo mettere un punto a questa storia. Mentre li guardo per l'ultima volta, Gabriele alza lo sguardo e lo posa su di me e fissa, mentre un sorriso diabolico gli compare sulle labbra. E poi fa' quello che con tutto il cuore ho sperato che non facesse, almeno non davanti a me. La bacia. E di certo non ci va piano. Ne' lui e ne quella zoccola di Vanessa. Si stanno prendendo gioco di me, ma io non voglio lasciarglielo fare. Mi sono stufata di essere mossa come una pedina. Voglio essere io ad avere in pugno la situazione, e quando mi metto in testa una cosa la ottengo. Ritorno da Joshua e lo prendo da una parte. -"E tu perché sei di nuovo qui?" -"Joshua ti va di stare al gioco?" -"Quale gioco?" -"Dí solo si o no" -"Sicuramente mi farai fare qualcosa di cui poi me ne pentirò, oh ma dannazione, chi se ne importa! Si, ci sto!" -"Allora baciami!" -"Dici sul serio?" -"Si, baciami! Ora!" Non se lo fa ripetere due volte che mi bacia. E qual' è il metodo migliore per far arrabbiare quel bastardo di Gabriele? Baciare il suo migliore amico, ovviamente! Che vinca il migliore. L'unico problema sta nello sperare che se ne accorga. Mentre continuo a pensare alla mia vendetta, mi dimentico per un attimo che sono avvinghiata a Joshua, e mentre lui continua a baciarmi dolcemente ed a tenermi per i fianchi, io decido di gettargli le braccia al collo, stringendomi di più a lui. E rimaniamo così, finché non sentiamo il rumore di vetri per terra. Ci stacchiamo e ci giriamo contemporaneamente: Gabriele. Mentre si fa strada verso di noi lancia per terra bottiglie e cavoli vari. È furioso, e solo allora capisco che ha abboccato come un pesce. Ben gli sta! Si lancia su Joshua come una furia, mentre con una spallata mi getta per terra. Credo che la situazione mi sia sfuggita di mano. -"Brutto bastardo! Mi fai schifo!" -"Calmati amico, calmati! Non stavamo facendo sul serio! Calmati cazzo e abbassa quelle mani!" -"Vaffanculo! Sei un lurido schifoso! Devi stare zitto! Non fiatare o ti ammazzo!" -"Lo stavamo facendo apposta, finiscila adesso! Qui l'unico schifoso sei tu! Sei tu quello che dice di amare Alessia ma che non appena gli capita un occasione si apparta in un angolo con un'altra! Fatti un esame di coscienza cazzo! Se continui così la perdi. Riuscirai a fartelo entrare in quella merda di testa una volta per tutte?!" -"Io per te non ci sono più" -"Fa' male la verità, vero Gabriele?" Già, fa' proprio male. Non credevo che si fosse innamorato di me. Non so se fare salti di gioia per via di questa notizia, o sprofondare in una buca, per via del casino che ho creato, e che devo risolvere al più presto. Le persone che si erano avvicinate per assistere alla scena, si allontanano mentre continuano a parlottare tra di loro. Joshua è ancora disteso a terra, mentre Gabriele è uscito nel cortile, sbattendo la porta e facendo tremare i vetri delle credenze. Mi sento in colpa, perché in realtà so che è successo tutto per colpa delle mie stupidate. Solo ora mi sto rendendo conto che la merda sono io, non gli altri. Ho fatto litigare due persone a cui tengo molto ed ora non ho la più pallida idea di come fare per sistemare questa dannata situazione! -"Joshua mi dispiace, dio mio non volevo! Ti ha fatto male? Mi sento una merda!" -"Hey piccola, è tutto ok. Vedrai che ora gli passa, anzi forse gli abbiamo fatto aprire gli occhi una volta per tutte. Ora peró ti chiedo solo un favore" -"Certo, dimmi tutto. Devo rimediare in qualche modo a questo danno" -"Vai da lui e parlagli, ti prego. Ha bisogno di te in questo momento" -"Va bene. Forse hai ragione. " Non me lo faccio ripetere due volte ed esco nel cortile alla ricerca di Gabriele. Giro intorno la casa e poi lo vedo pensiero, seduto su di una panchina, con la testa tra le mani. Non riesco a guardarlo, anche se continuo ad essere arrabbiata con lui, non nascondo la tenerezza che ho nei suoi confronti. Mi avvicino e mi accoccolo sulla panchina, vicino a lui. Appena si accorge di me alza gli occhi e mi lancia uno sguardo truce, dopodiché si gira dall'altra parte, dandomi le spalle. L'indifferenza, l'unica arma capace di ucciderti. -"Sono una merda, lo so e se non vorrai più parlarmi posso capirti" -"Che vuoi Alessia?" -"Voglio parlare con te e chiederti scusa. Ti prego ascoltami" -"Non voglio più avere niente a che fare con te. Per me puoi morire anche adesso, sei indifferente" -"Lo pensi davvero?" -"Si, e vuoi sapere cos'altro penso?! Che sei una puttana e che mi fai schifo!" Puttana? No, proprio non ci sto. Gli ammollo uno schiaffo in faccia, facendo uso di tutte le mie forze. Ora credo che stia esagerando. Puttane sono le ragazze che frequenta, e di certo io non ne faccio parte. Odio essere paragonata a loro. E spero che in fondo lo sappia anche lui. Gabriele si porta la mano alla guancia diventata rossa e mi guarda sbigottito. -"Tu Alessia non hai capito proprio un cazzo!" -"Ah si? E che dovrei capire? Di quanto sei bastardo? O egoista? O di come tratti male le persone? Sai che significa soffrire, no perché se vuoi te lo spiego io!" -"Tu non sai quello che ho dovuto subire io! Tu non sai che cosa significa crescere da solo, quando le uniche persona a cui tieni spariscono dalla tua vita! Dover imparare a cucinare, pagare l'affitto, le bollette e come se non bastasse sperare di non ammalarti, perché se sfortunatamente succede capisci che sei fottuto. E sai perché ? Perché non c'è nessuno che può prendersi cura di te e in qualche modo devi arrangiarti da solo! E tutto questo per colpa di un padre che non è mai stato presente e di una madre morta disgraziatamente in un incidente. Tu non sai niente di niente e non sei nessuno per giudicarmi cazzo!" Sta urlando, ed io lo lascio fare. Ha bisogno di sfogarsi, chissà da quanto tempo tiene tutto dentro. Chi sono io per giudicarlo? Mi faccio schifo da sola. Mi lamento continuamente dei miei stupidi problemi, ma agli altri ci penso mai? Se c'è un'egoista beh, quella sono io. Non servono parole per confortarlo, un abbraccio va più che bene. Il silenzio è la miglior cura. Mi alzo dalla panchina e mi siedo sulle sue gambe, stringendolo forte più che posso, e appoggiando la testa sul suo petto. Voglio fargli capire che io sono con lui. Sono sempre stata con lui. Gabriele dapprima non reagisce, poi mi stringe e mi avvicina ancora di più. E poi, come se non bastasse vedo una lacrima iniziare a scendere sulla sua guancia, e capisco che in realtà quello che indossa è solo un guscio, perché Gabriele è la persona più fragile di questo pianeta. Ha ragione Joshua, devo prendermi cura di lui. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Un bacio dolce, innocuo, ma che esprime tutto l'amore che provo per lui. E lui ricambia stringendomi a sé, come se avesse paura di perdermi. Ma non succederà mai, ho fatto una promessa e devo mantenerla: prendermi cura di lui. E ci baciamo, ancora e ancora, isolandoci dal mondo. Siamo solo io e lui, e nessun altro. E so per certo che questo è ciò che ho sempre voluto, da quando ho incontrato per i corridoi di scuola un ragazzo dall'aria dura, che mi ha letteralmente sconvolto la vita. Quel ragazzo che ho imparato ad amare, e che per nulla al mondo lascerò andare. Gabriele si stacca e mi guarda negli occhi. Restiamo a fissarci per un momento che sembra un'eternità. È felice, e lo sono anche io, dopo tanto tempo. E poi le dice, quelle due famose paroline. Quelle che credevo non sapesse dire. Quelle che aspettavo da tanto tempo. -"Ti amo" -"Ti amo anche io" Ci amiamo. Cosa si può volere di più dalla vita?!

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Capitolo 27
*** EPILOGO ***


Due mesi dopo... DA: GABRIELE PER: ALESSIA "Ciao. Hai un sorriso bellissimo. Cioè hai i denti belli. No, non i denti, le rughe di lato. Cioè, non sono rughe, non so cosa sono, ma sono bellissime. No, anzi, ricominciamo. Ciao. Mi fai stare bene. Cioè, quando ci sei sto bene. ma poi te ne vai e mi manchi. Divento disperato. E no, non lo so, ho bisogno di te. Sei diventata il mio essenziale, ed ho paura ad ammetterlo. Spero sempre di continuare a tenerti stretta fra le mie braccia. Io e te solamente, nel mio letto. No, fai finta di non averlo letto, non va bene. Ciao, mi sto innamorando di te. In realtà già ci sono, anzi, lo sono sempre stato ,ma mi vergogno troppo. Non sono un tipo sdolcinato io. No, ma fa niente, non è una cosa importante. Cioè non è importane che sono un tipo sdolcinato, ma che ti amo si, quello è importante. Mi piaci, mi piaci tanto. MI piace meno quello che sto dicendo, quindi rifacciamo tutto daccapo. Lo so, sono una merda nella lettere, però va bè! Ciao. Ti amo. Come non ho mai amato nessuna. Volevo dirti solo questo!" Rileggo con occhi lucidi quella lettera, ancora e ancora, senza stancarmi mai. In fin dei conti, come potrei? La conservo sempre con me, ovunque vado. Quelle semplici parole, mi hanno reso la ragazza più felice del mondo, ed ancora continuo ad esserlo. E tutto questo grazie anche alla persona che amo. Gabriele. Il ragazzo che vorrò sempre al mio fianco, perchè per me è diventato il mioessenziale, e senza di lui non vado proprio da nessuna parte! Due mesi prima, il giorno dopo la famosa festa, ha avuto il coraggio di presentarsi con la sua bella faccia tosta, davanti casa mia, con una rosa rossa in mano, e come se non bastasse, ha dichiarato, esplicitamente, tutto il suo amore per me, davanti i miei genitori. La loro reazione? Fantastica, o almeno in un certo senso. Mia madre lo ha ascoltato commossa per tutto il tempo, dopodichè lo ha accolto in famiglia a braccia aperte, insieme a mia sorella, la quale gli è letteralmente saltata addosso, ma mio padre, beh quella è tutta un'altra storia! Due mesi ancora non gli sono bastati per fargli andare a genio Gabriele, ma devo dire che giorno per giorno noto qualche miglioramento. Ad esempio ieri, gli ha rivolto un sorriso, ed è un passo avanti, ameno per me! Queste sono quelle che io chiamo le gioie della vita! In quanto a me e Gabriele invece, credo che non ci siano parole per descrivere il nostro amore. Grazie a quella lettera, impacciata, è riuscito ad aprirsi completamente con me, e anche se avrei preferito che quelle parole me le dicesse dal vivo, sono pur sempre fiera di lui. Credo che con lui ho trovato quello che tutti chiamano " il vero amore", e non una stupida cotta da teeneger, come molti vogliono farmi credere. Io e Gabriele non siamo stati l'unici a trovare la felicità: Anastacia e Raffele si sono uniti a noi, ed ora il loro rapporto é saldo più che mai, ed io sono davvero contenta per loro. Gabriele ha messo da parte l'antipatia che aveva nei confronti di Raffa, ed ora sono diventati come fratelli. Roba da non crederci, vero? Ogni fine settimana organizziamo un'uscita, e di certo non mancano mai Joshua con Elisabet, la sua ragazza. Eh si, anche lui ha trovato la ragazza dei suoi sogni, e devo dire che sono una bella coppia. Ormai facciamo parte tutti di una famiglia, unità più che mai. Ed io sono felice di farne parte, perchè ora come ora non potrei desiderai di meglio dalla vita. THE END

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