the school where all is possible.

di valhallal490
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro: La scuola dove tutto è possibile. ***
Capitolo 2: *** Cap. ! La sfasciaband ***
Capitolo 3: *** Cap. 2 unicorni e matrimoni ***
Capitolo 4: *** Cap. 3 Rock in Rio. ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 il ricatto. ***
Capitolo 6: *** Cap. 5 Pene d'amore. ***
Capitolo 7: *** Cap. 6 il ritorno di Edda. ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 Il salvataggio di Edda (1) ***



Capitolo 1
*** Intro: La scuola dove tutto è possibile. ***


Era un'estate intera che aspettavo quel momento.
Usualmente finita la scuola i ragazzi ne escono contenti e non vedono l'ora di godersi le vacanze. Tornati poi a settembre per l'inizio delle lezioni, il mondo gli cade addosso e rimangono tristi e cupi.
Ma non in questo particolare caso.
Nella mia scuola le cose funzionavano al contrario.
Iniziate le vacanze  si deve tornare alla realtà, perchè studiare in una scuola simile è come essere in un sogno.
Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola, lo stupore di trovarmi faccia a faccia con i miei idoli, che pur essendo miei professori, mi trattavano da pari.
La mia prima amicizia fu con Camilla. Una ragazza molto magra con lunghi capelli neri. Era conosciuta da tutti per una persona  razionale e ragionava molto, anche troppo.
Aveva pessimi gusti musicali, ma dopo una settimana con me in un posto del genere la sua situazione si è sollevata. Lo stesso vale per Silvia.. (Tiziano Ferro shhh). La conobbi in corrdoio, disperata perchè non riusciva a trovare la sua aula. Mi colpì da subito per il suo modo di fare e il suo stile:aveva capelli color petrolio lunghi fino al sedere, bracciali con le borchie e matita rossa sotto gli occhi, ma era vestita di rosa e verdino chiaro, come un march-mellow.
Al gruppo più avanti si aggiunse Alice, malata di 30 seconds to mars e muse, con rasta lunghi fino alle spalle e un grande sorriso sempre stampato sul viso.
Diventammo inseparabili.
Il primo anno fu irreale: dovevamo abituarci a convivere con persone che fino a poco tempo prima avevamo stampate su un poster in camera.
Rciordo il mio stupore quando uno dei primi giorni nell'ora di pranzo si avvicinarono i My Chemical Romance al completo e cominciarono tranquillamente a socializzare. Quando Gerard formò la band i componenti lasciarono gli studi, ma ora cercavano tutti e cinque, seppur con scarsi risultati, di recuperare gli anni persi. Perciò erano studenti come noi. Durante i primi mesi stringemmo amicizia in particolare con Frank e Gerard. Ma i mcr non erano l'unica band che ancora frequentava gli studi. In secondo ad esempio, seguiva il mio stesso corso di piano il cantante dei We the Kings, e quello di musica classica con Silvia un paio di componenti degli All Time Low.
Durante il secondo anno conoscemmo un'altra ragazza, Edda, un anno più piccola ma non per questo meno interessante. purtroppo non avemmo modo di conoscerla bene perchè fu arrestata poco dopo aver cominciato gli studi, più volte, in diversi anni.
La cosa migliore di quel posto era il rapporto fra professori e alunni: i primi cercavano di fare il loro meglio per dare consigli e renderci responsabili, (anche se visti come esempi non riuscivano a raggiungere il loro intento) ma allo stesso tempo si fidavano di noi studenti, perchè sapevano che li rispettavamo e che eravamo contentissimi di assistere alle loro lezioni. Perciò si estaurava una fiducia reciproca che faceva andare avanti l'intera scuola.
Così eccomi arrivata all'entrata principale del mio paradiso, felice come non mai di iniziare il mio terzo anno. Incontrato il mio gruppo di amici buttai lo sguardo all'interno delle grandi porte di vetro del palazzo, dove il preside Bellamy mi guardava severo ma allo stesso tempo divertito.
Sorrisi, ed ignara come i miei coetani delle incredibili e assurde storie che mi attendevano una volta entrata, tirai la maniglia e ci precipittamo tutti all'interno.

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Capitolo 2
*** Cap. ! La sfasciaband ***


Il professor Armstrong spiegava con passione la lezione del giorno, la nascita del Punk, quando bussarono alla porta.Con un balzo Billie scese dalla cattedra, dove era seduto a gambe incrociate e camminò fino alla porta senza smettere di parlare.
Aperta la porta apparve il preside Bellamy, stremato, con un'aria affranta. Di fronte a Billie sembrava uno studente tanto era basso.
-Abbiamo un problema-  Farfugliò spazientito.
-Ancora il signor Way?- chiese il professore.
-Si non riusciamo più a contenerlo, sembra che ormai abbia deciso. Matt sembrava rassegnato...
-D'accordo, Chiara, Camilla andate ad aiutare il signor Bellamy.
Io e Camilla ci guardammo. Finimmo di fumare l'erba gentilmente offertaci dal professore e ci precipitammo fuori.
Nel corridoio incrociammo il vicedirettore McCartney che ci salutò contento prima di tornare in ufficio speranzioso.
- Come mai è così felice?- Chiese Camilla.
-Oggi ha avuto visite...-Bellamy era troppo impegnato a pensare ad altro.
Ci condusse in palestra. Aperte le porte trovammo il solito spettacolo deprimente.Gerard era seduto sul pavimento in lacrime, una dozzina di bottiglie vuote  di alcolici da un lato e una dozzina di scatole di antidepressivi altrettanto usati dall'altra.
Era a terra, i pantaloni strappati su un ginocchio e un piede senza una scarpa.
Un bidello, credo Bieber, era in un angolo, piangente, con un bernoccolo in testa e una scarpa poco vicino alla sua testa. Appena ci vide urlò:
-Aaaaaah! quel pazzo mi ha colpito! che dolore! ahiaaa! in prigione! portatelo in prigione!!- Il bidello sembrava avere due anni.
-Justin, ti prego, esci e vai in infermeria, smettila di fare la bambina.- Tuonò Matt.
Bieber scappò via impaurito.
Il preside si guardò in torno e trovò Lo psicologo Martin, appena entrato da una porta secondaria.
- Matt, grazie al cielo sei qui- Bellamy sospirò e disse: -Allora vi lascio in buone mani ragazzi. Ho molto lavoro da sbrigare, oggi uscirà il nuovo disco dei 30 seconds to mars...- Si sentì un gridolino soffocato e da una delle porte laterali apparì Alice con un grande sorriso.
-Qualcuno ha detto 30 seconds to mars?-
-Ecco lo sapevo,- disse rassegnata Silvia pochi metri dietro di lei: - Te lo sei sognato, dai andiamocene.-
-Ehmm.. signorine non dovreste essere in classe?- Disse Bellamy alzando un sopracciglio.
Alice si rabbuiò- C'è il supplente Styles che non sa insegnare...-
-Non vi posso biasimare...- Ammise lui.
Lo psicologo  ridacchiò,  prima di essere fulminato con lo sguardo da Matt.
-Va bene, potete rimanere ad aiutare anche voi, io devo scappare da Shannon... Mi raccomando risolvete la questione.-
Dopo che ci ebbe lasciati soli ci precipitammo a soccorrere Gerard.
- Cosa è successo?-
- I'm not o-fucking okay. Ho deciso. i My Chemical Romance sono finiti. Dobbiamo scioglierci..-
-Coooooooosa?- Alice era disperata.
Mi mancava la terra sotto i piedi.
Silvia era impallidita.
Di solito bastava un pò di compagnia e la depressione di Gerard svaniva, ma stavolta sembrava non ci fossero soluzion.
Intanto lui annuiva convinto:- è la decisione migliore, Con tutti i miei problemi non riesco più a concentrarmi sulla band. Che vita di merda....-Si tirava i capelli rosso fuoco all'indietro e si mordeva morbosamente il labbro inferiore.
-Ragioniamo razionalmente...-Cominciò Camilla.
-Col cazzo!!!- sbottò Silvia.
-Gerard smettila! cosa dici? Non puoi neanche lontanamente pensare una cosa simile.-
La faccia di Gerard era indecifrabile. Sembrava stesse per decidere verso chi tirare l'ultima scarpa rimasta ai suoi piedi.
Nel pieno della disperazione generale era entrato il professor Dom, impaurito, avvertendo il prof. Martin che nello studio di McCartney stava avvenendo quacosa di strano.
_ ehmm.. si? si ecco arriviamo.-
Ci alzammo tutti  e, prendendo Gerard per le spalle, lo trascinammo fuori.
Mentre camminavamo per il corridoio Alice si fermò di botto e fece cadere Gerard a peso morto per terra. -Giù, mettetevi giù!- Ci avvertì.
-Paul ha ospiti-
- Non avrete intensione di spiarlo da qui sotto vero?- fece impaurito chris.
Lo squadrammo tutti.
- ok solo un'occhiatina, - si rassegnò.
Lo studio di McCartney era chiuso, ma si sentivano comunque le voci all'interno
Una voce femminile: -Dopo quanto tempo Paul!.-
-Eh già, dopo la rottura di una band e un omicidio!-Fede una risata finta. Gelida.
-Non è colpa mia se hai un debole per le giapponesi mio caro-
- Non mi avevi detto che eri fidanzata con John!- Sbottò lui spazientito.
-Già.. già..-
Alice sembrò avere un lampo di genio. :- ma è Yoko Ono!- -Quella mignotta sfascia band!!-
-ssssh.. - la intimai. - stà zitta.-
Yoko aveva ricominciato a parlare:- Oooops.. vabbè, che sarà mai.. si è solo sciolta una band da quattro soldi a causa di quella notte...-
-Coooooooosa??- Alice non riuscì più a trattenersi. Si alzò in piedi rubando dalla mano di Gerard una bottiglia di vodka mezza vuota e piombò nella stanza.
Yoko aveva gli occhi sbarrati e le mani in alto. Ma alice sembrava impossibile da fermare.
-stooooop!- urlò McCartney.
-Mi stai rovinando la vendetta!-
Alice non capiva. e nemmeno noi.
-Belen vieni...- Intimò lui ad una ragazza nascosta dietro un armadio.
-Vedi yoko? Lei è 1000000000 volte più bella e sexy di te... avrai anche fatto sciogliere i beatles ma adesso ti ritrovi SOLA-E scoppiò in una fragorosa risata. Stavolta calda e piena di soddisfazione.
-Quella è quella troia di Belen Rodriguez??CAGNA!- Fu la volta di Camilla di alzarsi. Prese di getto una chitarra dal muro e si precipitò nello studio.
La scena seguente è un pò confusa.. in quanto ricordo solo schizzi di sangue e vodka, e il suono di una chitarra tutt'altro che accordata.
So per certo che la scena finì con una risata continua. Ci girammo tutti: camilla con una corda penzolante dalla mano destra e alice con un pezzo di vetro conficcato in una spalla. Yoko e Belen erano a terra, sanguinanti, e Paul seduto impaurito sopra un armadio. Gerard rideva a crepapelle.
-non posso sciogliere i MCR.- diceva rotolandosi. -Devo prima scrivere un album su questo!- Puntò il dito verso la stanza e continuò a ridere.
Due ore dopo eravamo tutti nello studio di Bellamy, che ci guardava con aria greve.
Ci interrogò tutti, ,ma non sapemmo rispondere a molto in quanto, come notammo appena entrati, Jared Leto era seduto in un angolo vicino alla finestra.
-Bene- - Disse alla fine proprio lui.:- Le due ragazze che hanno fatto le brave meritano un bacio.
Io e Silvia ci avvicinammo contente, mentre Alice e Camilla si mangiavano le unghie in un angolo.
Entrò Bieber sorridendo:- io ho fatto il bravo! Merito un bacio anche io!!-  JAred sembrò spaesato:- vabbè facciamo che un bacio lo meritano tutte le femmine.. Dai Alice, Camilla venite qui,-
Mi scusi, disse Bieber insistendo.
- Ma io non sono una femmina?-


















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Capitolo 3
*** Cap. 2 unicorni e matrimoni ***


Aspettavamo il suono della campanella. Il cortile brulicava di ragazzini che si spintonavano e scherzavano tra loro.
Si sentirono due colpi di clacson e la folla di studenti si divise in due, come come se un Mosè avesse aperto le acque.
Il Mosè in questione era Paris Hilton, una barbie rifatta da capo a piedi. Il suo visetto angelico sembrava fatto a posta per essere preso a pizze in faccia.
-Che troia!- Le parole mi scapparono di bocca, anche se sapevo che dietro di me vi fosse il professor Armstrong che mi guardò di sottecchi ed esclamò:
-Fossi in lei signorina, non offenderei la futura moglie del signor Leto.-
Fu un attimo.
Alice era in piedi, sopra Billie che bestemmiava in ogni lingua.
-Come è possibile? QUando si sposano? Come fa a saperlo?-
Billie guardò compiaciuto Silvia che aveva posto la domanda ed esclamò:-Da qui sotto temo sia difficile spiegarle qualcosa-
Silvia prese Alice per le spalle e la trascinò via.
-Allora? ci racconti prof!-
Billie si alzò e spolverò la sua usuale camicia nera.
-Il signor Leto ieri ha portato la bella modella a cena...-
-Bella modella? Quella puttana?-
Camilla non riuscì a trattenersi.
-è interessata oppure no signorina?-
Camilla abbassò lo sguardo e sospirò.
-Allora, il signor Leto ha fatto tutto per bene, serenata, rose rosse, cena a lume di candela e poi una dichiarazione d'amore seguita da un anello alquanto costoso. Lei è stata entusiasta, talmente tanto che la data è stata fissata per stasera.
Suonò la campanella.
-Adesso in classe ragazzi! Che avete in prima ora?-
-Batteria con il prof. Leto.
-Bene, allora farete meglio a chiedere a lui i particolari del fidanzamento del fratello. Adesso sbrigatevi, e per l'amor del cielo trascinate con voi il signor Way!-
Gerard era in piedi, vicino alla porta principale, che sorrideva con occhi annebbiati, una bottiglia di vetro nella mano destra.
Ci avvicinammo e io e Alice lo prendemmo sotto braccio.
-Dai Gerard, entriamo.-
Fece per muoversi, ma poi si bloccò di colpo, impietrito.
-Cos'è hai visto un fantasma?- Chiese Camilla.
-Peggio- Bofonchinò lui con una smorfia. - che ci fa qui Paris Hilton?-
Ah!- esclamò Alice ribollendo di rabbia:- Non sai che Jared le ha chiesto di sposarla?-
-Mi prendi in giro?- Esclamò lui allibito.
Prima che qualcuno potesse rispondergli, Silvia gridò in tono preoccupante:- AAaaaaaaaaaw!!- Ci girammo impauriti verso di lei, che guardava ammaliata un unicorno di gomma grande come un tavolo appoggiato ad una parete in portineria.
-Non è bellissimissimissimissimo? O mio dioooo!-
-Silvia, stai bene?- Alice era seriamente preoccupata.
-Non vedete quanto è cuccioloso?-
-No. è meglio Jared. Ma adesso è di quella bionda.-
Alla fine entrammo, e dopo l'ora di batteria in cui Shannon ci disse che era allibito dal comportamento di Jared, che da ieri sembrava aver completamente perso la testa per la Hilton senza un motivo apparente, ci avviammo tutte verso la mensa, e durante il traggitto perdemmo una buona mezz'ora con Silvia che voleva portarsi via l'unicorno di gomma all'entrata.
Quando finalemnte la trascinnammo via, si avvicinò Frank Iero, preoccupato: -Ragazze, scusate, voi sapete qualcosa di chimica? Oggi mi interrogano e non so nulla.-
-Tranquillo,- Lo rassicurai.- Dopo pranzo ti aiutiamo noi. Non è vero ragazze?-
Mi girai, Silvia era già tornata verso l'unicorno, mentre   Camilla era in angolo a pomiciare con il suo fidanzato.
Alice mi guardò rassegnata e annuì.
-Grazie mille!-Esclamò Frank contento.Poi scappò via.
Ci sedemmo a mangiare.
Due tavoli più avanti erano seduti paris e Jared.Lei mangiava tranquilla, ma era palese che trattasse Jared come un cagnolino.
-Eppure è troppo strano!-Alice lasciò cadere la forchetta nel piatto metà della sua zuppa arrivò in faccia a Harry, due metri più avanti. -Oooooops- Disse lei senza molta convinzione. -In che senso?- chiesi io fregandomene di Harry e della sua faccia verde.
-Guarda Jared.- Disse. -Attentamente.-
-Lo faccio sempre.- Dissi sorridendo.
-Sembra...- prese un pò di tempo per trovare le parole.
-Sembra Gerard dopo 8 bottigli di vino rosso e una sniffata. Gurdagli attentamente gli occhi.-
Una metafora azzeccatissima.
-Jared è sotto ricatto!-
Esclamò improvvisamente Camilla tornata dalla limonata.
-Ehi, Harry è stata una rana o uno degli altri 3 deficenti a vomitarti in faccia? hahahaha-
-No Cami, dai sotto ricatto ma che dici?-
-Ma Chiara, ragioniamo razionalmente..-
-Col cazzo!- sbottò Alice.
Infine, due ore più tardi, ci trovammo io Frank e Alice in biblioteca, con i libri di chimica sul banco.
-Frank, io non capisco.- Cominciai.- Tu sei uno dei migliori in chimica, cos'è successo?-
-Ehmmm.. ragazze dovevo farvi una confessione... ho fatto una cosa... terribile. io.. ho aiutato Paris con Jared.. in cambio di.. ehm.. una parte in un suo film-
-in che senso??-
Alice sgranò gli occhi.
-Beh.. lei voleva Jared.. eh..  ehm.. le ho dato.. una fiala..ma lei non si fidava.. così ne ho prima messa un pò.. ma poca eh.. pochissima, nel bicchiere di Silvia ieri.. con un pezzo.. ma piccolo eh.. dell'unicorno di là..
Così lei ha visto che funzionava e ne ha messa tanta..  ma troppa.. nel vino di Jared.. eh.. beh.. vedete voi stesse i risultati.-
Non credevamo alle nostre orecchie.
-Cooosa?- Chiedemmo in coro.
Ma frank non ebbe il tempo di rispondere, perchè Gerard, comparso da chi sa dove, aveva sbattuto il poverino alla parete e gli rinfacciava di trovare immediatamente una soluzione.
-L'unica soluzione- Disse lui.- è che paris si innamori di qualcun altro e Jared si rassegni.
-Ci pensiamo noi. Disse Alice alzandosi in piedi.-Ma dobbiamo sbrigarci, il matrimonio sarebbe stasera.. Tu Frank, rimediaci un'altra fiala e te Gerard tieni occupato jared. -Con piacere-  Disse lui alzando un sopracciglio.
-Coosa?- Esclamai scandalizzata.
Andiamo!- Mi scosse Alice.
Chiamati rinforzi, escogittammo un piano, e un'ora dopo Paris sorseggiava inconsapevolmente metà dell'unicorno di gomma.
-Era così bello!- Silvià scoppiò sommossamente a piangere. -Assassini!!-
Gerard l'abbracciò- Dai, su, te ne compro un altro promesso.-
-Aaaaah ora va meglio- Disse lei in estasi tra le braccia di Gerard.
Andava tutto alla perfezione, sicchè ci accorgemmo che la "pozione" non aveva avuto alcun effetto sulla bionda. Infatti Paris, dieci minuti dopo, se la faceva con Harry, pulitosi dalla zuppa, nello studio di Jared. Chiedemmo spiegazioni (in modo tutt'altro che cortese) a Frank:- Si vede che è davvero innamorata di Harry, perciò non funziona.
-C'è solo una soluzione!- Si accese la lampadina nella mia testa. Chiamammo Jared, che trovò la sua futura moglie tra le braccia di quella sottospecie di essere umano.
-Harry mi sta facendo un massaggio- Sospirò lei tranquillamente, mezza nuda.
-Oh si tranquilla tesoro, tutti i massaggi che vuoi.- Jared era in  estasi.
- Adesso basta!!!!!- Silvia era in lacrima, entrata nella stanza, di fronte a tutti.
-Avete commesso un omicidio contro l'essere più innocuo e dolce del mondo e adesso continuate a cazzeggiare invece di preparargli un funerale!-
-Chi hanno ucciso?- Chiese Jared preoccupato.
-Il più bell'animale del mondo! L'unicorno in portineria!-
-Lui.. è stato.. ucciso..?- Con sorpesa di tutti, scoppiò a piangere.
-Com'è possibile? L'avevo comprato solo tre giorni fa... Me ne ero completamente innamorato.. Chi.. Chi.. è stato? chi l'ha ucciso? giuro che lo uccido con le mie mani!!-
Non passò che un battito di ciglia.
Sette dita erano puntate contro Paris, che nel frattempo si era "rivestita".
Harry, impaurito, che aveva capito grazie a quel suo cervello grande come una pigna , che stavamo incolpando lui, era sgaiattolato fuori, lasciando la sua giulietta sola.
-Tu? Paris tu?-- io.. era il nostro regalo di nozze.. io.. io non ti sposo più!! eho.. ma perchè io dovrei sposare un essere spregevole come te??.. Tu.. quel piccolo.. unicorno indifeso...- E ricominciò a singhiozzare. paris era paonazza.
Scese il silenzio e tutti assistemmo alla scena ppietosa in cui Jared e Silvia decantavano le lodi del defunto.
-Con quel suo colorito sano..-
-Avevo ucciso tante zanzare con quel corno...-
-Sempre i migliori se ne vanno..-
-Che tragedia...-
A quel punto entrò Mickey, che, trascinava davanti a sè un unicorno identico a quello assassinato.
Avendolo di fornte a se, non si accorse della scena e disse:- Ragazzi, va abbastanza bene? Mio fratello mi ha detto che quello in portineria l'avete fatto bere tutto a Jared ehehehe..-
Dopodichè lo posò per terra.
Ero confusa. -A jared??? Gerard ma che hai fatto??-
 quel punto Paris, non riusciendo più a contenersi, salì su un banco e si lanciò sopra tutti noi, che ci coprimmo con l'animale nuovo di zecca, il quale corno finì dritto nei posteriori della modella.
Tempo dopo, nello studio del preside Bellamy era Gerard a parlare:- Sapevo che Paris era innamorata di Harry e usava Jared solo per la sua fama, così ho ritenuto più opportuno far innamorare Jared dell'unicorno e far ricadere la colpa della sua morte su di lei.-
Matt era seduto di fronte a noi, pensieroso, e si massaggiava il mento.
-Ingegnoso Way, ma non del tutto legale.
-C'è qualcosa che Gerard fa che sia legale prof?-
Matt non fece in tempo a ridere, che entrò Harry, paonazzo.
-Vi prego, aiutatemi..-
-Qual'è il problema signorino?-
-L'unicorno ha completamente fatto saltare tutto il silicone nel corpo di Paris, e adesso è inguardabile.-
Scoppiamo tutti a ridere.

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Capitolo 4
*** Cap. 3 Rock in Rio. ***


Tutta la scuola era pronta per la partenza. Trè Cool era con le mani sul volante in attesa di guidare il furgoncino giallo diretto all'areoporto, dove poi avremo preso un areo dritto a RIO per il tanto atteso Rock in RIo.
Salì il vicepreside Bellamy:-Siamo tutti?-
-manca Harry!- urlò qualcuno in fondo al pullman.
-Poco male, Trè, parti.-
-Ma...- Bofonchinò Nial.
Trè mise in moto. Si sentì un rombo fortissimo e il furgoncino inchiodò.
Matt sbuffò:- chi ha rifatto lo scherzetto dell'anno scorso?-
-Che scherzetto?- Ci chiese qualcuno del primo anno.
-Qualcuno aveva bucato le ruote per farci andare con il pullman dei Muse!- Spiegò Camilla.
Billie spazientito aprì la portiera e scese a controllare.
Aspettammo tutti con pazienza. Dopo qualche minuto si sentì una fragorosa risata. Billie risalì con una busta in mano e disse:- Chi è quel genio che ha riempito le ruote di erba?-
Tutti sghignazzammo e ci guardammo attorno. Gerard aveva alzato la mano, intimidito. Era seduto accanto a suo fratello Mickey vicino al finestrino.
-Non c'è giorno che il signor Way non combini qualcosa eh?- Bellamy sospiro e con un gesto meccanico si portò la folta chioma nera all'indietro. -Dai scendete, prenderemo il nostro camper...- Tutti gridammo di gioia. Solo i prof. dom e Chris guardando tutti i ragazzi gioire sbuffarono:- Perchè sempre il nostro? Non possiamo usare quello dei Green Day..?-
-Poche storie scendete!- Li intimò Trè sollevandosi dal sedile. Arrivammo due giorni dopo a Rio, un pò fatti e con molta erba in meno. All'Hotel sorsero i primi problemi.
Ci fu una grande discussione per le camere, io Camilla Alice e Silvia non potevamo stare insieme perchè le camere erano da tre.
-Oh, fa niente ragazze, io vado in un'altra stanza.- Fece Silvia. Prima che potessimo ribattere, Matt, sollevato di colpo dato che discuteva con noi da un'ora ordinò:- Benissimo! Tu Silvia sei con la Williams e Kesha-.
La bella cantante dei Paaramore e Silvia si lanciarono un'occhiata..
-Perfetto!- Disse Kesha gelida.- Chi porta su le mie cose?-
Arrivarono sue inservienti dell'Hotel, spaesati dalla quantità di valige da portare: una montagna di borse, beaty-case, trolley e zaientti rosa troneggiavano della Home.
-Io dove sono?- Gridò Gerard arrivato barcollando.
-Con gli altri My Chemical nella 306-
-Io ragazzi?- Arrivò Jared.
-Ehm.. Oooops...- Matt aveva l'aria preoccupata.
-Nessun problema!- Esclamò Silvia! :-Viene da noi ci stringiamo!-
-Neanche per sogno!- Le rispose Kesha starnazzando. :- Deve esserci posto per le mie cose!!-
Silvia la guardò in cagnesco e si rassegnò.
-No viene con noi!-
-No con noiii!-
Una decina di ragazze facevano a gara a chi faceva meglio la gallina per accaparrarsi Jared.
-Daaa meeeee!- Disse Gerard con un tono alquanto preoccupante.
Jared sembrava spaesato.
-Non ci sono problemi ragazzi- Li zittì alla fine.-Dormirò in corridoio.-
E cercando di essere invisibile (cosa impossibile) si volatilizzò sulle scale in cerca di riparo dal pollaio.
Ci fu un brusio di dissapunto e poi ci recammo tutti nelle proprie stanze.
La mattina seguente, dopo esserci godute lo spettacolo di Jared che si spogliava e rivestiva in corridoio, scendemmo a colazione, e Silvia sfoggiò il suo solito musone.
-Come hai dormito?- Dimmo sorridenti.
-Dormito?DORMITO? e chi ha dormito?? Ieri sera Kesha ha invitato una decina di amichetti per la nottata e noi non abbiamo chiuso occhio!-
La faccia stravolta della Williams confermava la storia.
-Dai su! sorridete! oggi ci godiamo una serata fantastica!-
-Parla per te- Fece la Williams.-Io devo cantare, e con questo sonno non azzeccherò nemmeno una nota.-
Poi sbadigliò.
Arrivate nell'immensa folla sotto il palco perdemmo di vista la maggior parte delle persone, perciò quando non vedemmo più Silvia non ci preoccupammo più di tanto.
Ma dopo quasi 1 ora di concerto preferimmo mandare Edda in avan scoperta a cercare.
pogando a destra e a sinistra la vedemmo scomparire nella folla.
Tornò dopo venti minuti bianca in volto.
Era terrorizzata.

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Capitolo 5
*** Cap. 4 il ricatto. ***


Camminavamo spediti dietro Edda, io, Alice, Camilla e Frank, che non voleva lasciarci girovagare da sole.
Il sole stava per tramontare, e l'aria afosa cominciava a farsi più leggera. Nell'aria risuonavano le note di "i hate to see your heart break". nonostante il sonno, i Paramore stavano dando il meglio di loro.
Passammo di fronte ad un furgoncino bianco accostato su un lato della strada e  ci fermammo di botto subito dietro il palco. Edda si guardò intorno insospettita, e poi, d'un tratto, si infilò in una piccola cavità proprio sotto di esso.
La seguimmo incerti e ci ritrovammo in una piccola stanza angusta. Il rumore della musica si fece più assordante così come le grida della folla.
Dopo alcuni secondi i miei occhi si abituarono al buio e mi resi conto che c'erano due figure sedute su una panchina di ferro, a pochi metri da me. Erano incappucciati e indossavano entrambi due felpe rosa acceso.
-Benvenuti. Veniamo subito al punto. Rivolete Silvia? dovrete farci alcuni favori.-
-Justin lo sappiamo che sei te hai la voce di una gallina in calore.- Disse tranqullamente Frank, appoggiandosi al muro.
Ci fu qualche momento di silenzio. L'altra figura non si era mossa ne aveva spiccicato parola.
-Rivolete o n la vostra amica? Facendo così di certo vi allontanate sempre di più da lei.- Ribattè lui, chiaramente seccato dal fatto di essere stato riconosciuto subito.
-Cosa vuoi Bidello da quattro soldi?- Camilla si stava scaldando.
-Vi spiegerò la situazione velocemente. Alcuni di noi vogliono formare una band. Ma nessun autore vuole comporci canzoni. Perciò ci serve il vostro "aiuto" Ci servono 12 canzoni Entro domani.-
Ci fu una fragorosa risata che durò qualche minuto.
-Toglimi una curiosità- Disse Frank asciugandosi gli occhi con una mano.- Con chi vorreste formare questa band che non sai nemmeno suonare il triangolo?-
Prontamente Justin tirò fuori da una tasca una squadra di metallo e una bacchetta e cominciò convinto a ticchettare un ritmo. Si perse trenta secondi topo, e tossendo farfugliò:-ci sto lavorando su...-
- Mio dio sei un portento!- Esclamò assonnata Alice.
-Comunque, - Continuò lui per darsi un contegno. -Invece di prendermi in giro dovreste mettervi subito al lavoro, perchè potreste rivedere silvia cambiata fra qualche giorno-
-Che intendi?- Chiesi preoccupata.
-Oh, nulla, solamente la più grande paura della ragazza.-
Sapevamo tutti di cosa Silvia avesse più paura al mondo.
justin mimò un pallone che si gonfiava e spiegò:- Harry è molto arrabbiato dopo l"incidente" con Paris ragazze, e vuole vendicarsi. Meno silicone alla Hilton, più silicone nelle cosce della vostra amica.-
Un'ora dopo ci precipitammo nello studio del preside Bellamy che ci disse che non ci poteva aiutare, a meno che non avessimo potuto dargli qualche indizio in più, ad esempio su chi era l'altra figura incappucciata di rosa.
Verso mezzanotte ci rassegnammo, e decidemmo di scrivere queste benedette 12 canzoni per bieber e harry.
Chiamammo rinforzi e si presentarono al rapporto Gerard e Mickey, Qualcuno del primo, il professor Armstrong e Tomo.
"vogliamo canzoni serie, sappiatelo." Aveva detto Bieber.
-Potremmo scrivergli canzoni già fatte cosi si beccano 12 accuse di plagio.-
-Naaaah se ne accorgerebbero.-
-Allora in un'altra lingua.-
-che parlano di mucche.-
Le idee più strane cominciarono a volteggiare nella stanza.
Nessuno capiva che dovevamo scrivere assolutamente quelle canzoni o silvia avrebbe potuto rimanere infelice a vita.
Lo feci notare a tutti ma nessuno mi ascoltò.
- Canzoni con cui si prendono in giro da soli!- urlò gerard.
Sospirai e pensai che cominciavamo veramente ad essere nei guai.
-Dai ragazzi,- Cominciò Camilla. -Ragioniamo razionalmente.-
-Che palle i tuoi ragionamenti!- Disse sorridente hayley appena entrata.
Tutti gridarono di felicità e le fecero i complimenti per il concerto.
-Lasciate perdere ragazzi,- Disse lei prendendo posto vicino ad Alice. -Pensavo che dopo una notte come quello di ieri avrei fatto un fiasco.-
Mi si accese una lampadina nella testa.
-Scua Hayley... Avete detto che qualcuno era entrato nella vostra stanza di notte aiutato da Kesha non è così?-
Lei annuì, grugnendo. :-Che nervi. Sicuramente c'era un maschio e ... non so se mi spiego...-
Qualcuno rise in sottofondo.
-Ehi fermi tutti!-
Gridò Billie da un'angolo spegnendo una sigaretta nel posacenere al centro del tavolo.
-Mi avevate detto che il complice di Justin era Harry, ma lui non  è mai partito con noi, ricordate? Non lo abbiamo aspettato.-
Tutti cominciammo piano piano a capire, guardandosi in torno.
-Harry aveva bisogno di qualcuno che lo ospitasse in stanza  perchè non ha potuto prenderne una arrivando tardi e senza di noi...-
-Così l'ha ospitato Kesha..-
-Ergo..-
-Kesha è l'altro complice!!-
ci alzammo tutti di scatto e rumorosamente dalle sedie e ci precipitammo da Bellamy a dare la notizia.
Così chiamammo la polizia e andammo tutti nel luogo dell'appuntamento.
La polizia fece irruzione e ammanettò i tre complici che nonostante ciò non ci volevano rivelare dove si trasse Silvia.
Alla fine Harry scoppiò in un lungo pianto e tra le lacrime disse:- Io non sono riuscita a rapirla!! lei non c'era!-
-Cooooooosaaa?- disse Kesha alzando in maniera preoccupante il tono di voce.
-Si! S! vi dico di si! è tutto il giorno che la cerco ma non l'ho trovata!!-
Ci guardammo sconsolati. Harry sembrava dire la verità.
-E ora che si fa?-
Uscimmo rassegnati e, avviandoci verso l'Hotel Alice si fermò e disse:- Non sentite questi gridolini.?- Io e Cammilla ci fermammo, attente e ascoltammo. Dal lato destro della strada, pochi metri più avanti, si sentiva qualcuno ridere sommossamente. Ci avvicinammo caute e arrivammo ad un furgoncino bianco. Ricordavo di averlo visto già la sera prima, e mi accostai a lui. Vi erano almeno due persone dentro che scherzavano.
Di botto Cmilla aprì gli sportelloni posteriori e trovammo Silvia e due ragazzi conosciuti di vista a terra, con due canne in mano a ridere senza fermarsi. Uno con capelli neri ricci e occhi sul castano chiaro era appoggiato ad un lato sinistro e sembrava quasi dormire.
-piacere Marco- Fece per poi ricominciare a ridere.
L'altro, sulla destra, castano chiaro e senza maglietta, abbracciava Silvia con un braccio e aveva la testa appoggiata sulla sua spalla.
-E io sono L--l-l-lorenzo.- Fu la volta di SIlvia di uscirsene con una risata stridula.
-Lorenzo! - ripetè con un tono infantile.
Scoppiarono tutti e tre a ridere.
Il resto della settimana Silvia fu talmente fatto che non potè vedere più neanche un concerto.

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Capitolo 6
*** Cap. 5 Pene d'amore. ***


Io e Alice eravamo distese in giardino sotto l'ombra del nostro salice piangente preferito.Guardavamo cosa accadeva intorno, stanche e insonnolite dopo tre ore di musica classica. Dopo vari tentativi scegliemmo di osservare alcuni ragazzi che giocavano a pallone, tra cui Marco e Lorenzo, che avevamo conosciuto circa una settimana prima al Rock In RIo Disturbando la nostra quiete silenziosa si precipitò da noi Silvia, con una biografia di John Lennon tra le braccia.
-Non ne posso più di lui!- Pensando che si riferisse a Lennon, le risposi:- Andiamo! ma che dici? è un grande!-
-Si lo pensavo anche io...ma conoscendolo a fondo ha talmente tanti difetti...-
-Beh, nessuno è perfetto,- Disse Alice risvegliandosi improvvisamente. - Dopotutto, anche se noi lo idolatrizziamo è pur sempre un uomo.-
Silvia parve stupita e la guardò stranita:- Beh, dopo quello che ho scoperto oggi dubito anche di questo.-
Rimanemmo allibite. Come poteva Silvia offendere un pilastro della musica in questo modo? Ma non avemmo il tempo di rispondere..
-Oh si, ma la cosa che mi da più fastidio è che è il cocco del vicepreside McCartney.-
-Beh,-Disse Alice,:- Credo che la cosa fosse reciproca..-
-Lo elogia sempre per tutto ciò che fa!- Rispose lei poggiando a terra il grosso volume. John ci guardava dall'alto dei suoi occhiali scuri.
-Come biasimarlo?- Feci io sopsirando, sentendomi in soggezzione di fronte alla sua foto in copertina. -Come avrei voluto conoscerlo!-
-Ma sei stupida?- Silvia sgranò gli occhi.-Qui lo conoscono tutti!-
-Si..si.. ma io intendevo personalmente. Sai non mi sento ancora abbastanza grande per andare a trovarlo...-
-Ma... ha la nostra età! Che cosa stai dicendo?-
-Scusa Silvia..- Disse stranita Alice.:- Ma di chi stai parlando te?-
-Ma di Lorenzo ovvio!!-
-Aaaaah- Esclamammo in coro io e Alice.
-Aaaaaah- Qualcuno dietro di noi ci fece il verso, una voce nasale e frizzante. Ci girammo.
-Di che state parlando ragazze?- Disse Gerard sedendosi su una radice del grande salice, Alex degli All time Low lo seguì a ruota.
-Ah! Lui è Alex-  Io e Silvia llo guardammo arrossendo,  Alice alzò gli occhi al cielo.
-Bella!- Ci salutò lui tranquillamente, sedendosi di fronte a me.
-Pene d'amore..- Rispose Alice a Gerard, cercando di distrarci dal nuovo arrivato.
-Aaah, come vi capisco- Esclamò Gerard buttando lo sguardo alla nostra destra, dove tre ragazze erano sdraiate sull'erba a leggere. Qualche metrò più in là alcune band stavano accordando gli strumenti su un palco, pronti per il festival di inizio primavera.
-Chi delle tre?- fece Alex. sorridendo.
Gerard fece finta di non aver sentito, oppure non sentì veramente, preso com'era dalla scena a cui stava assistendo.
-Non è proprio amore- Continuò lui nel suo monologo.
-Aaah non lo è mai. una bottarella e via?- Ribattè Alex sgignazzando. Alice stava ribollendo di rabbia.
- è più stima capite? ammirazione, profonda, ..-
-Altro che stima! Silvia si è presa una bella cotta non è così?-
Silvia sussultò. -? e tu che ne sai?-
-è tutta la mattina che vi vedo amoreggiare in corridoio..-
-Ma che dici! Magari! Lui è fidanzato con una di Verona.. Silvia distolse lo sguardo.
-Cisè..lui ci prova con te e nel frattempo è fidanzato??-
-Aspettate ragazze.. ragioniamo razionalmente..- Cominciò Camilla..
-Col cazzo!- Rispose pronto Alex. -Non può provarci con te ed essere giò impegnato.-
Improvvisamente Alice lo guardò senza odiarlo.
-Certe cose le posso fare solo io!- E finendo la frase Alex  fece l'occhiolino ad Alice, che ricominciò ad odiarlo, se  possibile anche più di prima.
Finita la ricreazione ci precipitammo al bar affamati.
Gerard pogò come se fosse ad un concertò e riuscì ad arrivare in prima fila.
-Un doppio hamburger con patatine e formaggio. Patatine fritte a parte  e ali di pollo.-
Ci guardò giustificandosi:- Eh, le cotte mi mettono fame -
-Meglio la fame che l'alcolismo- Disse Camilla mascherando la frase con una tosse finta.
-Salse?- Disse il ripo del bar.
Gerard si scandalizzò. -Cooosa? Devo rimorchiare sto a dieta!-.
Sopsirai. Qualcuno da dietro  mi prese per le spalle e mi trascinò fino ai bagni.
"Eccolo là" pensai tra me e me "Qualcun altro idiota sta tentando di rifare lo scherzetto del rock in rio"
Ma quuando mi voltai divincolandomi mi ritrovai di fronte a Lorenzo, riconoscendolo subito dal particolare sopracciglio destro.
-Aiutami Chiara!- Stavo per preoccuparmi per lui, guando mi ricordai cosa aveva fatto a Silvia, e risposi prontamente gelida.:- Cosa c'è?-
-Voglio mettermi con Silvia ma non so come fare!-
-Ma non eri fidanzato?- Sbottaii io.
-Nono era solo per farla ingelosire..- -Ehi! te l'ha detto? quindi è gelosa? quindi ti parla di me? quindi io sono importante per lei? quindi se sono importante per lei e le ho detto una bugia sono nei guai? E se sono nei guai non sono più importante per lei? e se..?-
-Smettila!- Egli tappai la bocca con una mano.
Saremmo già dovuti essere a lezione a quell'ora e avevo sentito dei passi in corridoio.
-Ehmm ehmm... ragazzi? Cosa ci fate qui?-
Ci irrigidimmo entrambi. Trè Cool era sulla soglia del bagno, le mani dietro la schiena e uno sguardo gelido e impassibile.

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Capitolo 7
*** Cap. 6 il ritorno di Edda. ***


Il viso di Tré stava per espoldere. 
Detestava quando qualcuno di noi faceva sega o saltava le lezioni perché, in una scuola come quella solamente uno stupido l'avrebbe fatto.
grazie al cielo arrivò in tempo il professor Bellamy.
- Tré! Cristo santo! Perché non sei in classe? Questa è la terza volta che ti becco e l'ultima eri con quella del 4°B! Adesso basta! Verament... Oh! buongiorno Lorenzo! Tutto bene? -
Sul viso del vicepreside si stampò un sorriso da orecchio a orecchio. 
- Tré vi stava trattenendo dalla lezione immagino... -
La faccia di trè si incupì di botto.
Arrivò la professoressa Williams che avvertì d'urgenza Bellamy che qualcuno lo aspettava nel suo officio.
Suonò la campanella, salvandoci dalle grinfie del Prof. Cool, uscimmo di nuovo in giardino, dove ci avevano detto che sarebbe arrivata una nuova alunna...
Entrò dal cancello principale, vestita  di nero da capo a piedi, occhiali da sole e tatuaggi dappertutto. in particolare erano in evidenza  due tatuaggi rappresentanti due pistole sui fianchi, una per lato. Al polso una marea di braccialetti borchiati e non, e portava a tracolla una borsa contenente probabilmente una chitarra.
-Ma quella è Edda!- Esclamò silvia ridendo.
-Ahahah proprio nuova arrivata!- Disse Alex dietro di noi andando ad abbracciarla.
Edda era con noi fin dal primo anno, ma era finita in riformatorio a causa di un'incidente avvenuto al rock in rio (pogando era finita in una rissa, il resto è leggenda.), così come l'anno prima, e l'anno prima ancora. 
Tornammo gioendo nella scuola, non sapendo che Edda era li per motivi tutt'altro che allegri, almeno per alcuni. entrando, trovammo la polizia che ammanettava Bellamy, lasciando tutti di stucco.
Alice prese veloce una bottiglia di vodka dalle mani di Gerard, ma Bellamy la fermò subito.
-Alice, per favore, fermati. Non c'è nessuna yoko da uccidere!-
-Professore cos'è successo professore?- chiese Camilla sbalordita.
-Lo capirete poi ragazze, e ricordate, don't waste your time or time will waste you.-
-Cheeeeeee??- Disse Gerard ubriaco...
-Ve lo spiego io ragazzi.- Arrivò il mostro. Tacchi a spillo, vestito attilato e elegante, e una faccia poco innocente, cioè, da culo. Era Miley Cyrus.
-Avete un altro unicorno?-Sibilò Mickey tra i denti.
-Ragioniamo razionalmente...- disse Camilla 
-No.- -Ragazzi, Il vostro preside è stato arrestato, perciò io prenderò il suo posto. domani esami per vedere chi può rimanere, immagino in  pochi ahahah.- La risata da troia ci  stava sempre.
-Datemi una chitarra acustica.- sbottò Camilla.
Ill giorno dopo, con un umore nero, arrivammo davanti all'edificio, e scoprimmo che qualcuno di notte aveva sbarrato le entrate e  aveva appeso uno striscione sul davanzale con su scritto -Don't waste your time or time will waste you. Miley sucks.- Mi girai sbigottita verso Alice e Camilla, Silvia era scappata chissà dove.
Sbalordite ci avvicinammo ad una finestra, dove il professor Armostrong ci fece entrare e ci spiegò la situazione.
-Miley ha incastrato Matt, riversandogli false accuse per farlo finire in prigione, abbiamo deciso di occupare mentre i poliziotti provano la sua innocenza. Ci rifiutiamo di prendere ordini da una novellina. io sono qui dal millenovecento-fucking-ottantotto.- E ci offrì un po' di erba.
-Dobbiamo trovare un piano- Fece Gerard comparendo all'improvviso.
-Si, qualcosa come...-
Si sentì uno sparo proveniente dal centro della scuola, ci guardammo tutti impauriti ed andammo a controllare, uscite in corridoio, il professor Tomo ci guardò spaventato.- Ferme ragazze! uscite dalla scuola! Billie, mi avevano fatto sapere che Bellamy sarebbe tornato in mattinata per riprendere le sue cose..-
-Coooosaaa?- Urlò Alice :-Hanno sparato al preside?-
-Cosa?- -Com'è possibile?- -Al preside? Le voci cominciarono a girare e cominciammo a preoccuparci seriamente.
Nonostante l'impedimento dei professori ci precipitammo nello studio di Bellamy trovando una scena inaspettata.
Edda era seduta sulla poltrona di pelle di Matt, e girava su se stessa con sguardo scocciato, una pistola in mano che si rigirava fra le mani.
-Anche un colpo ho dovuto sprecare! Ma santo pogo!-
Miley era a terra, il sangue la circondava fino alla vita.
Arrivò la polizia pochi minuti dopo e trascinarono di nuovo Edda in riformatorio con lo scontento generale.
Alla fine della giornata però, ci accorgemmo che all'appello mancava  Silvia.
-Di nuovo? Quella ragazza è irrecuperabile.- Sospirò Alice.
-Dai andiamo a cercarla!- dissi io con rassegnazione.
-No.Stavolta si trova da sola.- Sbottò Gerard. -Accompagnatemi a comprare della vodka.-
Alla fine "cedemmo" e lasciammo la ricerca di Silvia in mano ai professori.
La ritrovarono la sera i prof. Armstrong e Cool, nella sala dei tromboni... con Lorenzo...
Dopo averla ritrovata, ci arrivò una telefonata scocciata di Edda che ci chiedeva di venirla a prendere. Ci guardammo negli occhi e sorridemmo.

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Capitolo 8
*** Cap. 8 Il salvataggio di Edda (1) ***


Io e Camilla aspettavamo fuori dall studio di Bellamy impazienti. Silvia e Gerard erano fuori 'altra entrata, controllando che non arrivasse nessuno. Alice e Mickey erano con il preside nell'aula magna, inventando qualche scusa per tenerlo occupato.
Osservavamo con attenzione Frank, che era slo all'interno della stanza rovistando tra alcuni documenti dentro un cassetto.
Era entrato lui perchè era l'unico basso abbastanza per entrare nella porta dello studio di Matt.
sentimmo dei passi in corrdoio e delle voci confuse nei corridoi. Ci mettemmo subito in allerta:
-Ragazze, non posso denunciare il bidello Bieber per atti osceni in luoghi pubblici slo perchè si è messo a cantare durante la pausa pranzo, capitemi...-
-Ma preside, ci ascolti un attimo, sa quante vite innocenti ha mandato in manicomio in pochi minuti?-
-Stanno arrivando!1- Sussurrai a Frank dalla finestra. Lui fece uno scatto, prese un foglio in fretta e sgattaiolò fuori.
Ci radunammo tutti in cortile per fare il punto della situazione.
-L'ho trovato!- Esclamò Frank sventolandoci davanti al naso un documento scritto fitto.
-Hanno portato Edda in un riformatorio a New York-
-A New York?- Alice sbarrò gli occhi.
-Dai sono solo due ore da qui- Fece Camilla.
-D'accordo ma ci serve un piano!- Disse Mickey spazientito.
-Possiamo far finta che uno di noi debba entrare in riformatorio, poi cerchiamo Edda e scappiamo.-
-Si può fare...- Dissi incerta.
-Ma serve qualcuno che si spacci per un criminale..-
-O un drogato..-
-O un pazzo..-
-O un ubriaco-
Tutti ci girammo verso Gerard, che si stava mangiando le unghie osservando qualcosa in lontananza.
-Gerard!?-
Si voltò di scatto  nella nostra direzione, con la faccia di uno che è stato appena preso in flaglante.
Così buttai lo sguardo sulla scena che osservava, trovandomi di fronte di nuovo un gruppetto di ragazze intente a studiare e band che provavano su un palco più in là.
-Si..sii.. posso farlo io..- rispose lui dopo avergli rispiegato la situazione.
-Dopotutto sono bravo a fingere di essere ubriaco.-
-Fingere??- Ribattè il fratello alzando un sopracciglio.

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