Welcome to Residence Phantomhive

di gemelleotakubleach
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenuti alla Residenza Phantomhive ***
Capitolo 2: *** Druitt, Lady Ciel e... Lady Antoni ***
Capitolo 3: *** Obbligo o verità? ***
Capitolo 4: *** Soma, curry e circo ***
Capitolo 5: *** Nave Campania e shock puro ***



Capitolo 1
*** Benvenuti alla Residenza Phantomhive ***


Capitolo 1 Benvenuti alla residenza Phantomhive
 
 
 
Fighissimo! Non ci credo! È uscito il libro di Black Butler. Sto guardando lo schermo del computer, lo sto fissando. No, questa è la notizia migliore di sempre. Devo avvertire mia sorella.
-Paola!!!!!
Avevamo le camere vicine, due computer e una passione in comune: gli anime. Uno dei nostri anime preferiti era Kuroshitsuji, meglio conosciuto come Black Butler. Mia sorella mi piomba in camera.
-Cosa cavolo vuoi? Stavo leggendo Bleach!
-Mamma te ne ha comprato un altro?
-Che c’è Bex? In vidiosa?
VOCE FUORI CAMPO: Stooooooop! Visto che queste idiote di autrici non si decidono a fare le presentazioni, inizio io. Salve, sono la Voce Fuori Campo. Sono un elemento essenziale per aiutare Paola e Rebecca. Sono due piccole spocchiose figlie di papà… ehm, volevo dire ragazze simpaticissime e miliardarie che vengono premiate dai genitori per i loro non-sacrifici.
Potete pensare che siamo le solite snob che pensano solo alla borsetta, al tacco 20 e alle minigonne. Ma non è vero, forse perché con la nostra “bellezza”, non ce lo potremmo permettere, ma non importa perché noi siamo Otaku. E questa è l’incredibile storia che ci ha viste protagoniste.
-Paola! Paola! Paola! Guarda! Esce il libro di Black Butler!
Non ho neanche finito di parlare che questa ha già composto un numero con il suo smartphone rosa shocking.
-Pronto? Sono Paola Antoni. Si si… proprio figlia di quell’Antoni, vorrei avere l’anteprima di quel libro che esce fra una settimana. Si! Esatto… No, tre giorni sono troppi, ve ne do due…. Perfetto… Riceverà il compenso da mia madre.
-Wow, non hai perso tempo.
-Andiamo, Bex, stiamo parlando del libro di Black Butler. Il Manga Senza Immagini. Questi libri o fanno schifo o sono epici, dobbiamo cogliere l’occasione al volo.
Sono stati i giorni più lunghi della nostra vita.
Driiin! Il citofono. Apro. Mi ritrovo davanti un ometto di mezz’età con i capelli inesistenti e gli occhi piccoli e ombrosi, un pacchetto in mano.
-Quest-ta è… c-casa A-a-a-antoni?
Continua a guardare l’immensa villa. Pure quello balbuziente mi doveva capitare..
-Si.
Prendo il pacchetto, mi rifugio in camera, avrei dovuto mettere una firma, ma con una bella banconota gialla il fattorino non fece storie. I nostri genitori? In viaggio d’affari, lasciando due tredicenni a casa da sole. Due irresponsabili, ma a noi andava bene così.
Ci mettiamo comode sul letto, spaparanzate sul letto a due piazze mettiamo il libro davanti a noi con molta cautela sfioro la copertina completamente nera, solo un kanji incomprensibile e il bordo grigio la caratterizzano.
Elettrizzate, apriamo molto lentamente la prima pagina e… le pagine si illuminano, come a irradiare luce e…il libro ci risucchia.
.
.
.
Non so dirla in maniera più facile di così.
Apro lentamente gli occhi, sembrano così pesanti.
-P...paola?- la testa mi fa malissimo e non riuscivo a distinguere né forme né colori, tutto girava vorticosamente, rimanendo immobile.
Ma, chi è quella? L’unica cosa che ora riesco a vedere è una ragazza, più o meno della mia età che si trova nella stessa condizione.
-Bex?
La sconosciuta alza gli occhi guardandomi.
-Chi… chi sei tu?
-Mi chiamo Rebecca Anotoni, tu?
-Reb..becca Antoni? Bex, ma sono Paola. Non mi riconosci?
Prendo a scrutarla, aveva i capelli fino all’avambraccio e di un rosa chiarissimo, quasi fragola. Gli occhi grandi e che, come colore, tendevano dal miele all’ambra.
-Sinceramente, no, non ti riconosco. Dovrei?
-Si, e poi, io ti ho riconosciuto solo dalla forma del viso. In fondo sono sempre io… a parte i capelli, gli occhi, il fisico e tutto l’aspetto fisico.
-Perché cosa ho di diverso?
-Ehm… hai gli occhi azzurro cristallo e i capelli celesti lunghi fino al ginocchio. Devo continuare?
Abbasso lentamente lo sguardo e vedo un meraviglioso vestito.
-Almeno i vestiti sono fighissimi.
Lei indossava un vestito lolita, bianco e rosa, con merletti e fiocchi.
 
Mentre il mio era molto…. Molto diverso.

Ripresami dalla shock, mi avvicino pian piano a quella che sembra un’edicola, i titoli sono in inglese, ma li capisco, distinguo la data del giorno 14 dicembre 1888.
Il compleanno di Ciel? No… aspetta…. 1888?!
Indietreggio un po’ e per poco una carrozza non mi finisce addosso, quasi investendo me e mia sorella. Sento i cavalli nitrire, una ragazza della mia età scende dalla carrozza in modo elegante e ci metto un millisecondo a capire di chi si tratta.
-Oh Dio, vi siete fatte male? Ma che vestiti kawaiiii (NDA:carini, lo metteremo sempre al posto del termine italiano)!!!
Mi si gelano le vene e abbasso lo sguardo, sfoggio un sorriso.-Oh, grazie, non ci siamo fatte nulla!
Penso in italiano, parlo italiano, ma sento le labbra articolare suoni inglesi.
-Salite sulla carrozza, lei  e la sua amica, dei vestiti così non dovrebbero impolverarsi!
Sale nuovamente sulla carrozza e io fisso Paola che è ancora attonita.
-Ma… ma lei è?
-Si, paola e se ho ragione ci porterà dritte dritte dal suo fidanzato. Quindi: in carrozza!
La seguiamo e ci accomodiamo, la guardo nel suo vestito arancione con tanto di frontino.
-Innanzitutto mi presento io sono Elizabeth Ethel Cordelia Middleford, ma è un nome così poco kawaiii, così potete chiamarmi Lizzy. Voi chi siete?- inclina la testa leggermente di lato.
-Io sono Rebeckahe lei è mia sorella Paula, siamo della famiglia Antoni.
-Wow! Ma allora siete della famiglia Antoni, siete delle nobili!
-Ehm… si. Orfane.
Ricevo una gomitata da Paula e la guardo per dire “Idee migliori?”
-I nostri genitori sono morti in un tragico incidente due anni fa e noi siamo eredi del casato Antoni. Purtroppo, in italia, un nostro zio ci ha diseredate e ci ha esiliate in Inghilterra.- dice nel modo più teatrale possibile (stile Druitt).
-Ohhhh! Mi dispiace, venite, mi aiuterete a organizzare un ballo per il mio fidanzato, Ciel Phantomhive! E sono sicura che vi ospiterà!
-Oh, ma che gentile, ti aiuteremo volentieri, sarà tutto così kawaiii!- afferma Paula, poi si sporge verso di me mentre Elizabeth guarda fuori dal finestrino e sussurra.-Sto per vomitare…
-Siamo arrivati!
Scendiamo con eleganza innata dalla carrozza e ci dirigiamo alla casa.
Arrivano ad accoglierci Baldroy, Finnian, Meyrin e… Grell in formato maggiordomo innocente e incompetente?
-Buongiorno a tutti….
-Signorina Middleford, il signorino non è in casa, cosa ci fa qua?- dicono i tre servi Phantomhive in coro mentre Grell sta’ buono buono.
-Ciel non c’è? Così potrò fargli una sorpresa!
Intanto noi siamo ai limiti della porta e osserviamo la scalinata che caratterizza l’ingresso della residenza.
-E loro sono sue amiche, signorina Middleford?
-Certo loro sono Rebeckah e Paula Antoni, mi aiuteranno a decorare tutto in modo kawaii.
Li vediamo mentre scappano da Lizzy che li rincorre per “decorarli in modo kawaii”. Noi restiamo in piedi mentre guardiamo passive Elizabeth che decora tutti e tutto.  Poi si avvicina a Paula.-Il tuo vestito è kawaii, ma il tuo no.-dice indicandomi -È nero!
-Ma è anche blu, e il blu ricorda il mare e il cielo, e il cielo è kawaii….- invento all’ultimo secondo. I suoi occhi si illuminano.
-Giusto!
Non faccio in tempo a sorridere che mi ritrovo vicino Sebastian e Ciel, con gli occhi puntati addosso a Lizzy che si butta addosso al suo fidanzato.
-Ciel! Mi sei mancato! Se sempre più kawai ogni volta che ti vedo!
-Mi scusi per la domanda Lady Elizabeth, ma quelle due ragazze sono con lei?
Sebastian ci indica con il mento.
-Oh, certo te le presento!
È già la terza volta!
-Elizabeth.
-Ciel! Loro sono delle ragazze che ho incontrato per strada. Ma sono nobili. Sono del Casato Antoni.
-Il Casato Antoni?
-Si, sono Rebeckah e lei è mia sorella Paula.
-Io sono il Conte Ciel Phantomhive e lui è il mio maggiordomo Sebastian Michaelis. Piuttosto, Lizzy, perché sei qui? Dov’è la zietta’
-Volevo vederti così sono uscita di nascosto.
Dopo un piccolo delirio Elizabeth esce trascinando con sé Grell. E lasciandoci nella stanza con Ciel, Sebastian e la servitù.
-Siete venute a Londra con vostro padre?
-No, i nostri genitori sono morti in un incidente due anni fa e, quando dovevamo reclamare le nostre proprietà in Italia, un nostro zio lo ha fatto al posto nostro, diseredandoci e esiliandoci in Inghilterra, senza null’altro che i vestiti che abbiamo indosso.
-Capisco. Sebastian, accogli le signorine.
-Yes, my Lord. Seguitemi, prego.
Portate in stanza da Sebastian Michaelis, potrebbe andare meglio di così?
Ci portò in una stanza per gli ospiti. Nella residenza sicuro non mancavano.
-Vi prego di godervi la stanza-
Un rumore interrompe tutto.
-Vogliate scusarmi. Torno subito.
Lui esce, chiude la porta.
-Tu hai da dire qualcosa, io sono in estasi e l’ultima cosa che voglio è parlare. Ricordiamo solo la storia e diamo sempre quella versione. Dovremo essere tecnicamente all’episodio 3, quindi comportiamoci normalmente… per l’epoca e aspettiamo. Il resto verrà da sé.
-Tu sei pazza! Comportarci naturalmente? Ti senti bene?
-Shhh, Sebastian potrebbe essere sempre in giro el’intuito mi dice che ha un udito fantastico. Quindi sta’ zitta.
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Druitt, Lady Ciel e... Lady Antoni ***


 
 
Capitolo 2  Druitt, Lady Ciel e... Lady Antoni
 
 
Aspettiamo fino al pomeriggio quando Sebastian ci viene a chiamare per un non precisato motivo.
-Prego, signorine, il bocchan mi ha ordinato di darvi un cambio d’abito più consono ad un ballo. Normalmente non mi sarebbe concesso di vedere né toccare la vostra pelle. Ma la situazione lo impone
Dal taschino prende una benda nera e la mette mentre noi rischiamo l’iperventilazione. Chiudo gli occhi per la vergogna passiva, e in una frazione di secondo sento Sebastian sfilarmi il vestito, la mia pelle viene a contatto con l’aria fredda e in un secondo viene rivestita da un soffice pezzo di stoffa.
Apro gli occhi e guardo il vestito. Meraviglioso.

Mentre quello di Paula è un tantino diverso. Mi sa che Sebastian ha già capito i nostri gusti.

-Grazie.- dico io.
-Non dovete ringraziarmi. Come maggiordomo Phantomhive, se non sapessi fare questo, che maggiordomo sarei?
-Prendi molto sul serio il tuo lavoro…
-Si. Se volete seguirmi, gli ospiti arriveranno a momenti.
Scendiamo e arriviamo nel salone da ballo che intento è stato “disaddobbato” da come Elizabeth lo aveva preparato. Tutti gli ospiti sono già lì. Be’ gli ospiti si concentrano nel Visconte Druitt, Madam Red, Lizzy, Lau e Ran Mao e alcuni altri nobili.
-Ci sono tutti! C’è Madam Red, c’è quell’odioda di Lizzy, c’è Lau <3 e Ran Mao e c’è … Druitt. Nascondiamoci!- mi sussurra Paula.
-Ma che c’è di male, a me piace!
Mi guarda assatanata.- Tu non capisci.
-Be’ io vado a godermi il ballo, tu fa come vuoi.
Mi incammino lasciando Paula appesa. Stavo gironzolando già da un po’, quando vedo avvicinarsi una figura.
-Si sta divertendo, signorina?
-Ehmm… Certo, lei è il Visconte Druitt, vero?
-Sono onorato che una tale leggiadra fanciulla conosca il mio umile nome. Qual è il vostro?
Detto questo, mi bacia la mano.
-Il mio nome Rebeckah Antoni.
-Oh, ma che nome leggiadro, come una farfalla in volo, non è vero?
-La ringrazio per il paragone.- piccolo inchino.
-Mi concede l’onore di questo ballo?
-Con grande piacere.
La musica inizia e io volteggio insieme a Druitt che per poco non mi fa svenire per quanto è veloce, ma nonostante questo riesco a tenere il passo. La musica finisce e rimaniamo immobili.
-La ringrazio per il magnifico ballo, è leggiadra tanto quanto il suo nome.
Io faccio per andarmene ma lui mi ferma.-Non vorrai andartene così presto, mia dolce farfalla in volo?
Vedo Paula e la chiamo.-Mi scusi Visconte, ho visto mia sorella, sarà per un’altra volta.
Lo lascio lì come un salame, mentre cerca qualche altra preda. Il resto della serata lo trascorro con Paula, attaccata a lei e Elizabeth senza muovermi. Alla fine “mandano” tutti gli ospiti a casa.
-Noi cosa facciamo?- mi chiede Paula.
-Credo che dovremo dormire per strada, o non dormire proprio.
Sebastian arriva e con poche parole schiarisce ogni dubbio.
-Spero che il ballo sia stato di vostro gradimento. Se avete la cortesia di seguirmi vi mostrerò le vostre camere.
-Camere?- mi sfugge.
-Certamente, siete ospiti Phantomhive, una camera è il minimo che possiamo offrirvi, domani arriverà in camera una cameriera per ogni vostro desiderio.
Cameriera? Ahhhh, Meyrin! Ci accompagna nella camera di prima e si allontana.  Sul letto ci sono due vesti. Per me:

Di Paola:

 
 
Devo dire che chiunque abbia scelto i miei vestiti merita una statua.
Ci vestiamo con le camicie da notte e togliamo le scarpe, per scoprire solo in quel momento di averne due paia bellissime. Io blu e lei rosa.
Ci mettiamo a letto, ma non abbiamo un minimo di sonno, e abbiamo ragione. Troppe novità in un solo millisecondo. Arriva notte fonda e io scendo piano piano dal letto.
-Psss… cosa stai facendo?
-Tu vuoi stare ancora nel letto?
Mi segue non tanto convinta, scendiamo giù con passi veloci e silenziosi finchè non sentiamo delle voci. Sebastian e Ciel.
-Jack the Ripper… Capire… Druitt… Medico… Undertaker… Medico.
Il mio cervello accomuna tutte queste parole e le riformula: Episodio 4. Quindi eravamo nell’anime o nel manga? Solo il tempo potrà dircelo.
-Bocchan… mi sembra di sentire delle presenze.
Si gira verso di noi, ma non ci vede, perchè siamo nascoste, faccio un segno a mia sorella e ci ritiriamo silenziose, ci infiliamo nel letto e fingiamo di dormire. Sentiamo una voce fuori dalla nostra camera.
-Eppure ne ero sicuro. Quelle due ragazze ci nascondono qualcosa.
Alla fine ci addormentiamo davvero.
E ci svegliamo la mattina dopo con Meyrin che entra in camera non esattamente silenziosamente.
-Signoriiiine!!!
-Meyrin!-la riprendo.
-Mi scuso… credo sia l’ora della colazione…
-Non preoccuparti, scusami, torna pure di sotto.
-Ma.. ma non posso! Devo aiutare a prepararvi.
-Giusto, i nostri vestiti sono nell’armadio.
Sbadiglio un poco e scendo dal letto. Smuovo leggermente Paula e la sveglio.
-Buongiorno.
-Meyrin ci aiuta a prepararci.
Mi alzo e trovo Meyrin con in mano due vestiti sconosciuti.
-Meyrin, non sono i nostri vestiti, quelli…
-Lo so ma… Sebastian-san mi ha chiesto di farvi indossare altri abiti…
-Altri ancora?
-Si…
Mi aiuta a infilare il mio vestito ma non prima di avermi stretto il corsetto all’inverosimile, quasi soffocandomi, che è bellissimo.

E poi fa lo stesso con Paula.

-Ohh, siete bellissime….
-Grazie, Meyrin.
-Dobbiamo scendere per la colazione…
Le sorrido incoraggiante. Scendiamo di sotto e troviamo Ciel seduto ad un tavolo enorme apparecchiato per tre persone.
Prendiamo posto ai lati di Ciel e in pochi secondi arriva Sebastian. Ci serve un pranzo più che una colazione e poi ci alziamo, congedandoci educatamente.
Perdiamo un po’ di tempo nel giardino con Finnian fino a sera.
Se non sbaglio Ciel è stato invitato al ballo e vestito da donna, non me la devo perdere. Entro in casa proprio quando Ciel ha completato la “vestizione”.
-C-Ciel Ph-phantomhive?
-La reputazione dei Phantomhive è rovinata.- risponde il Conte sottovoce, ma non tanto da non essere sentito.
-No, è solo strano vederti così, ma i motivi che ti hanno spinto a questa decisione sono… ehm… personali.- lo stuzzico. Lui assume un colorito troppo pallido perfino per Sebastian.
-Comunque dovremo recarci alla residenza Druitt quindi vi prego di cambiarvi con vestiti adeguati.- interviene Sebastian quasi protettivo.
Noi andiamo nella nostra stanza, solo per trovarci l’ennesimo vestito in attesa di essere indossato.


Sembrava una Barbie con quel vestito, ma lei lo adorava quindi. No comment.
Saliamo in carrozza e ci dirigiamo alla casa del Visconte. So benissimo che ci hanno portato solo perché così hanno più possibilità di smascherare Druitt.
Non sono ancora iniziate le danze e io vengo accalappiata da Druitt per la seconda volta in due giorni.
-Ah, la leggiadra fanciulla di ieri.
Ehm… la leggiadra fanciulla ha un nome. Ma devo fare buon viso a cattivo gioco.
-Buonasera, Visconte.
-Ieri non mi ha lasciato finire di parlare, mia dolce farfalla in volo.
-Mi scuso, affari di famiglia.
-Potrebbe allora concedermi oggi un ballo leggiadro.
-Ma Visconte, la musica non è ancora iniziata.- faccio notare.
-Non ci serve della musica per far danzare i nostri cuori.
-In che modo vuole far danzare il suo cuore, Visconte?- potere della seduzione: mai da sottovalutare. Lui si avvicinò pericolosamente a me, appoggiandomi una mano sulla vita.
-Se vuole glielo mostro, mia splendida fanciulla.
Breve cenno della testa e lui si staccò da me per portarmi nella conosciuta stanza con il sonnifero nell’aria, peccato che, anche sapendolo, sono incapace di trattenere il respiro.
-Bene.
Non so per quanto tempo sono rimasta svenuta, so solo che mi ritrovo legata e chiusa in una gabbia con qualcuno alle mie spalle, probabilmente Ciel.
-E ora passiamo all’evento tanto atteso di questa serata. Potete fare quello che volete di loro: apprezzarle, ammirarle, coccolarle. Questo è il culmine della cerimonia. L’acquirente deciderà se comprarla a pezzi o intera. Una delle due ha gli occhi di colore diverso, mentre quelli dell’altra sembrano schegge di cielo. Ora ve li farò vedere.
Sento poi le varie offerte salire sempre di più, prima per me, poi per Ciel.
Sento delle parole sussurrate e faccio finta di essere ancora svenuta, tanto il Conte non mi ha vista in faccia.
-Sebastian, sono qui.
-Non hai nessun altro talento se non quello di venire rapito?
-Finchè il contratto è valido non importa dove sono. Tu verrai, e ora slegami e slega anche chi mi sta dietro, la lasceremo qui, svenuta.
Sento che si avvicina e che mi guarda.
-È la lady Rebeckah Antoni.
-Oh, in questo caso cambiano, portala con noi, non vorrei che la nostra ospite si ritrovasse tra le mani di Scotland Yard.
Sento Sebastian che ci slega, ma continuo a chiudere gli occhi.
-Ma chi le ha procurato un vestito così corto?
Effettivamente sento il vestito non coprirmi neanche il ginocchio in quella posizione.
Non sento la risposta di Sebastian, ma lo sento prendermi in braccio e non riesco a reprimere l’impulso di aprire gli occhi.
-Che…che succede?
-Oh, è sveglia, my lady, non si preoccupi, la riporteremo presto a villa Phantomhive.
-Sono così stanca.
Senza rendermene conto chiudo gli occhi in uno stato di dormiveglia, giusto in tempo per sentirmi  il vento sfiorarmi il viso.

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Capitolo 3
*** Obbligo o verità? ***


Ringraziamo di cuore LadyDaliaMichealis per averci messo tra le preferite,  Silvery per quelle da ricordare e  Deborah_chanLadyDaliaMichealisManuela 71617 (complimenti per la fic su One Piece da parte di Rebeckah)e Silvery per averci inserite fra le seguite.
Senza le vostre recensioni non avremmo avuto motivo di continuare (be’ forse sì, ma non avremmo avuto nessuno che ci incoraggiasse :P)
Ricordiamo sempre che siamo due autrici:  tantissiminteressi (Rebeckah)e yumikonsarugaki1 (Paula). Quindi se vi piace il nostro modo di scrivere potete dare un’occhiata alle nostre fan fiction individuali. Un po’ di recensioni in più farebbero comodo. J  
E senza ulteriori indugi iniziamo il capitolo 3, scusandoci in anticipo per la brevità.
 
 
 
Capitolo 3 Obbligo o verità?
 
-Yawnnn!
-Chiudi quella dannata bocca, Paula!
-Scusa, è che sono rimasta alzata fino a tardi per aspettarti… Meyrin, che vestiti abbiamo oggi?
-Ti ho già detto che sono ritornata con Ciel e Sebastian.- dico mentre Meyrin prende i vestiti, come al solito bellissimi, ora non c’è neanche più bisogno di controllare la taglia per capire a chi appartengono.


Dopo aver ripreso fiato dalla sistemazione del corsetto, scendiamo a fare colazione, passiamo tranquillamente la giornata e poi ci attardiamo nello studio con Madam Red, mentre lei e Ciel giocano a scacchi.
-Non è il momento giusto per giocare a scacchi.- interviene Ciel.
-Non risolverai nulla sforzandoti troppo.- lo redarguisce la zietta.
So già come andrà a finire per cui mi seggo vicino a Ciel, di fronte a Madame.
-Se non le dispiace vorrei poter fare una partita con lei.
-Ma certo, cara. Dato che mio nipote non sembra felice di avere qui la sua zietta…
Gioco per un poco e inaspettatamente vinco. Allora tutte le partite di scacchi al computer non sono inutili!!! Buono a sapersi. Alla fine della rivincita (vinta sempre da me), Madame se ne va bisbigliando qualcosa a Sebastian.
Meyrin ci riaccompagna in camera e io le chiedo se qui da qualche parte ci sono vestiti semplici. Magari vestiti suoi, o da bambini di strada.
-Si! Ci sono i miei vestiti vecchi.
-Bene, potresti prestarli a me e a Paula?
-S-si… m-ma lei è una nobile…
-Non preoccuparti di questo.
Lei li porta io lo indosso e poi faccio indossare l’altro a Paula. Sono semplici, una veste di flanella blu e l’altra rosa. Ho come l’impressione che Meyrin sia andata a prenderle in una bancarella piuttosto che nel suo armadio.
-Ma che vuoi fare, Rebeckah?
-Semplice, no? Ti vuoi perdere Grell con i capelli rossi?
-Oh! Sei un genio, ma non sappiamo dove sia.
Tiro fuori da una delle pieghe del vestito un biglietto.
-Harvad Street. O almeno il padroncino aveva questo in tasca.
-Sei scema? Hai rubato al Conte?
-No, ho copiato l’indirizzo che ho preso con i guanti dalla tasca del Conte.
-Con i guanti? Mica sanno riconoscere le impronte digitali?
-Meyrin ci fa mettere litri di profumo sui polsi, non so se per ordine di Seb o meno. Ma se tocco qualcosa si sente la scia per miglia.
-Hai preso tutto dalla tua gemella!!!
-Paula, ma sei scema? Sono più grande io di sette ore!
-Hai ragione: ho preso tutto dalla mia gemella!!! Ma… se dovesse vederci Sebastian, non sembrerebbe ancora più strano se ci trovasse travestite come loro?
Oh, ha detto una cosa sensata, ma forse vuole solo farsi vedere da Grell con un vestito rosso. Nota per me: tenerla sempre molto vicina. Mi accingo a seguire il suo consiglio e rimetto il mio vestito
Dopo aver detto a Meyrin che chiunque si avvicinasse a camera nostra sarebbe diventato carne morta, raggiungiamo Harvad Street. Ci nascondiamo e poco dopo sentiamo un urlo. Restiamo al nostro posto e ci godiamo la scena mentre un gatto tutto nero e bisognoso di coccole trova rifugio tra le mie braccia. Vedere Grell che dice addio a Madam è una delle cose migliori di sempre. Anche dopo aver visto la sua storia, non la riesco proprio a sopportare. Cioè se non ti piace il tuo lavoro, fatti mantenere da tuo nipote ma non uccidere la gente. Invece Grell lo faceva per hobby, per lavoro e in maniera cool quindi è giustificato.
Mentre Grell sta per andarsene, il gatto tra le mie braccia si lamenta e Sebastian alza la testa, si volta verso di noi e in meno di un secondo ci troviamo di fronte a tutti.
-Bocchan, le nostri ospiti stavano spiando l’accaduto. Grell Sutcliff, sono tue complici?
Grell si gira lievemente annoiato. –No, quelle due non hanno nulla a che fare con me  e Madam.
-Li avete visti i suoi Cinematographic Record, non eravamo con lei.
Ops. Cosa sbagliatissima da dire.
-Come sapete cosa sono i Cinematographic Record?
-Lo ha spiegato un momento fa il tizio rosso… Grell Sutcliff.- Grandiosa attrice, tornata a casa voglio un Oscar, anzi, se ritorno viva voglio dieci Oscar e dieci Nobel.
-Lasciale andare Sebastian.
Nonostante Sebastian non ci stia in alcun modo costringendo a rimanere, il demone indietreggia di un passo per obbedire al suo padrone. Ciel si avvicina.
-Non mi stupisce il fatto che voi siate qui, quanto il fatto che non siate scioccate da ciò che sta accadendo.
-Diciamo che un po’ ce lo aspettavamo…
Se non me la cavo facendo la misteriosa, non me la cavo e basta.
-In che senso?
-Come storia, è un po’ lunghetta a raccontare…
L’unica alternativa alle bugie è la verità…

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Capitolo 4
*** Soma, curry e circo ***


Capitolo 4  Soma, curry e circo.
 
Viene William, tutta la storiella con Grell e poi Ciel si piazza davanti a me e chiede spiegazioni.
E ora come la cavo ora?
-Ecco…
Ciel si avvicina, io mi avvicino ancora un po’ di più a lui…
E lo bacio.
No prendetevela con me! Non ci sono alternative, ok, c’è la verità. Ma con Sebastian a due metri non voglio raccontare. Lo bacio e il suo unico occhio buono si spalanca.
Sento il gatto miagolare, Sebastian è allibito e Paula. Paula grida con tutto il fiato che ha nel corpo.
-REBECKAH! Ciel, ti racconto io tutta la verità.
Non mi allontano da lui finchè non sento una mano che mi allontana.
-Allora Ciel, ti racconto io la tua storia. Ecco…. C’era una volta una scrittrice. No, così è troppo complicato. Ok, senti amico. Sei un manga, un fumetto, animazione. Non esisti. Almeno non nel nostro mondo.
Ciel sgrana l’occhio dicendo:- Mi state prendendo in giro?
-No, Ciel il fatto è che tu non dovresti esistere, nel senso… tu sei un manga… come dire. Ti prego di ascoltare la storia: Allora, noi non veniamo da questo mondo, noi veniamo da un mondo in cui una scrittrice ha scritto una storia che si chiama Black Butler. Questa storia parla di un ragazzino Ciel Phantomhive, a cui i genitori sono morti per colpa di un incendio e… comunque hanno fatto anche l’anime e… ti giuro che è vero. Hanno fatto il libro e noi lo abbiamo comprato in anteprima. Siamo miliardarie nel nostro mondo.
-Dovrei credere a tutto questo?
Intervengo io:- Se vuoi te lo proviamo. Allora, sei il Cane da Guardia della Regina. Sei stato rapito da una setta di fanatici del Codice da Vinci come sacrificio per un demone che però ha esaudito i tuoi tre ordini, lo hai chiamato Sebastian perché era il nome del tuo cane e… devo continuare? Sebastian mi sta per uccidere con gli occhi, ti chiedo solo di non ucciderci.
-Perché dovrei accordarvi questa richiesta?
-Perché sappiamo il seguito della storia, il tuo passato, presente e futuro. E fidati, non credo sarà tutto rose e fiori senza il nostro aiuto. Quindi, ora non resta che scoprire se è l’anime o il manga.
-Quindi voi sapevate chi sono?
-Esattamente!
-Sapevate chi era Jack lo Squartatore?
-Esattamente!
-Sapevate che esistono Demoni e Shinigami?
-Esattamente!
-Sapete chi ha ucciso i miei genitori?
-Ehm…  non esattamente… la scrittrice non ha ancora pubblicato quella parte della storia. Ci lascerai in vita?
-Si.
-Ti pregooo…. Aspetta, hai detto si?
-Esatto.
Lo abbraccio.- Grazie grazie grazie grazie.
-Per favore potresti toglierti di dosso?
-Si. Ah, e grazie.
-Si, ho capito. State cercando di ritornare a casa?
-Ecco.. in realtà no, siamo tue fan, e di Sebastian e poi siamo nel 2013 nel nostro mondo, quindi il 1900 è finito da un pezzo…
-2013?
-Si, e non sai quante cose belle che ci sono…
Comincio a raccontargli tutte le invenzioni del nostro secolo mentre camminiamo verso casa sua, con il gatto nero ancora in braccio, non lo ricordo neppure finchè non miagola.
-No, scusami non ti posso portare in casa, per quanto io e Sebastian lo vorremmo. Ma, vedi, tra poco avremo un demone Cane, quindi non so quanto sia consigliabile.
-Demone cane?
-Si, non lo dica a Sebastian, ma dopo gli ordini di prendersene cura, tornerà utile. Se è l’anime.
-Va bene, tanto ormai credo a tutto. Ma quindi non siete delle nobili Antoni.
-In verità nel nostro mondo eravamo quello che lei potrebbe definire nobile, e il nostro cognome è veramente Antoni. Forse quelli che conosce lei sono nostri antenati.
-Capisco. Il gatto si ferma qui.
Dice sotto casa sua. Lo lascio e lo saluto.
-Ok, allora ciao Ciel.
-Ciao?
-Ehm.. si, si usa già mi pare, è una forma di saluto…
-Si che si usa siamo nel 1888 non nel III a.C. ma ve ne andate? Tornate nel vostro mondo?
-No, torniamo in strada non credo che tu voglia ospitarci dopo quello che ti abbiamo nascosto.
-Un Phantomhive non caccia mai i suoi ospiti, continuerò a trattarvi come prima.- sembra riflettere su qualcosa. -Aspetta un secondo… tu eri sveglia quando Sebastian ci ha salvati?
-Perché c’è qualcosa che vuole nascondere Conte?
-N-no.
-Va bene, allora sappi che vestiti del genere nel mio secolo sono all’ordine del giorno.
Lascio Ciel come un peperone all’ingresso e mi avvio nella mia stanza, con al seguito Paula e la ferma convinzione di far accorciare da Meyrin tutti i miei vestiti.
Dopo aver disposto il mio volere alla cameriera dai grandi occhiali, mi stendo sul letto, ma non prima di essermi infilata la camicia da notte. Il mattino dopo è molto caotico.
-Ti preggggoooooo, Ciel-kun!!!!!!!!!!!!! Portaci con teeee!
-No!
-Ti preeeeego, non daremooo fastidiooooooooo!
-E sia, ma solo perché potreste essere utili alle indagini.
Facciamo un balletto di gioia del tutto improvvisato. Tutti i miei vestiti sono indelebilmente accorciati sotto il ginocchio o prima. E la cosa non sembra sfuggire a Ciel che però rimane in silenzio sulla questione.
Arriviamo sul posto e poi veniamo attaccati dagli indiani.
-Rebeckah, hai un piano?
-Si, abbiamo capito che è il manga, quindi aspettiamo Soma…
-Perché pensi che sia il manga?
-Altrimenti saremmo già drogate di “Falla d’oro e di argento, oro e argento, oro e argento, falla d’oro e di argento, my fairy lady”.
-Oh, giusto e tra parentesi sei davvero inquietante, molto più di Drocell. Quindi aspettiamo.
E quindi aspettiamo, e aspettiamo e finalmente arriva, poi c’è un Agni vs Sebastian, poi un Agni vs Indiani Puzzoni. Poi un Ritorno a casa.
-Ciel? Vai a chiudere a chiave la tua camera.- gli consiglio io.
-Non dire sciocchezze, perché dovrei farlo?
-Come vuoi…
E puntuale come Sebastian, Soma entra e va a stendersi su letto del Conte.
-Che ti avevo detto?
Mi guarda assassino. –Dovevi dirmi il perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla fine di tutta la tarantella con Agni traditore, possiamo finalmente assaggiare lo splendido e superbo curry pan di Sebas-chan.
-Buono come sempre, Sebastian.
-Ma è la prima volta che cucino il curry pan.
-Eh eh eh. L’autrice ha dato la ricetta quando ha scritto del curry pan, così lo abbiamo comprato e mangiato. Il tuo è ancora più buono
-Ah, capisco.
-Soma, mi dispiace per Meena, ma se cerchi consolazione, io e Rebeckah siamo qui.
-Paula, non mettermi in bocca parole non mie, sei tu quella con la cotta per Soma.
-Sta’ zitta, sai bene che il mio personaggio preferito è un altro.
-Si, si.
In effetti Soma sapeva benissimo che conoscevamo tutta la storia e la prima cosa che ha detto quando l’ha saputo è stata “La Dea Kalì vi ha benedette”. Noi abbiamo annuito poco convinte.
-E ora cosa succede?- chiede Ciel.
-Be’, Smile, sorridi e saluta il circo.
E, come previsto, veniamo accolte nel circo. All’esame di ammissione ci gustiamo Sebastian che tira sassi a Ciel mentre noi, in modo innaturale, passiamo senza alcun problema l’esame da trapeziste e senza l’aiuto di Sebastian.
-Allora, tu sarai Smile, tu Black e voi due sarete Pinkie e…- so quant’è difficile trovare un nome da circo adatto a me, diamine, ci ho pensato tutto il giorno!
-Sky Eye?
-Occhi di cielo? Si, perfetto!
Allora Druitt serve a qualcosa. I miei occhi, schegge di cielo, peccato solo che nei manga il colore sia bandito.
-Bene, allora, Black andrà in camera con Suit, Smile con Doll, e Pinkie con Sky Eye.
Dobbiamo anche sorbirci Ciel e Sebastian che fanno i lamentosi.
Salviamo giusto in tempo Black dall’esibizione con Suit, offrendoci al loro posto, perché, strano a dirsi, ma la bravura è identica.
Mentre volteggiamo nel tendone con abiti molto succinti e, per quanto mi riguarda non adatti a trapeziste novelline, aspettiamo che Ciel e Sebastian risolvano il caso in tre giorni. Perché noi, onde evitare di vedere i corpi dei bambini morti e sorbirci la storia delle protesi di ceramica, rimaniamo con il circo finchè non reclutano Snake, perdendoci a malincuore la faccia di Finnian psicopatico che difende la residenza Phantomhive con l’aiuto del cecchino Meyrin e dell’esplosione con la farina. Ma è il prezzo da pagare per ricevere ovazioni e applausi nella tenda del circo.
Alla fine ritorniamo a casa e scopriamo con disappunto che una delle saghe del manga è completamente sparita “costringendoci” ad arrivare più in fretta alla nave Campania e al mio personaggio preferito: Undertaker.
Quindi, caro Undy, preparati, perché non vedo l’ora di cavarti due parole su Claudia P.
Se ora conoscessi la storia, saprei che voglio semplicemente ricordare la mia vecchia vita.
 
 
Godetevi l’avventura, decifrate l’ultima frase nelle recensioni e sappiate che il prossimo sarà il capitolo che farà scoppiare la storia e la trama in un boom di epicità
 
P.S. = questi sono i nostri  vestiti da trapeziste e sappiate che volevamo accorciare il più possibile per arrivare finalmente alla verità di tutta la storia.
 
 

 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Nave Campania e shock puro ***


Capitolo 5 Nave Campania e shock puro
 
 
 
Siamo arrivati finalmente alla nave dei sogni.
Ci guardiamo intorno stupefatte.
-Wow, nella realtà è molto più bella del manga!- diciamo in coro.
-E ora che si fa?- chiede stupidamente Pula.
-Semplice: vi ho portate quindi dovrete essere utili alle indagini.
In quel momento Uragano Lizzy ci travolse.- Cielll, hai accettato il mio invito.
Lì vedemmo i suoi simpaticissimi familiari: il fratello geloso ed impertinente, il padre che è la copia della figlia e la madre che trova tutti i modi per correggere Sebastian. Che famigliola felice! E noi che ci lamentavamo dei nostri genitori!
Lì accadde tutti tutto per investigare sull’Aurora Society per le fantomatiche, che tanto fantomatiche non erano, resurrezioni e poi si sa come è andata finire.
Sebastian rivelò a Ciel il modo di entrare al congresso che si sarebbe tenuto di lì a poco e gli rivelò l’imbarazzante posizione che avrebbe dovuto adottare. Lui ci fulminò con lo sguardo e io indietreggiai insieme a mia sorella per poterci mimetizzare con il portellone della nave. Ricordandogli che avremmo dovuto farlo anche noi e Ciel sorrise malizioso. Brutto segno. E come vuole il manga, andammo dal tizio all’ingresso e lui ci fece entrare e facemmo “quello” e tutti in coro:- La Fenice!
Dio che vergogna! Credo che questa sia la cosa più imbarazzante che io abbia mai dovuto fare in questo secolo e non. Osserviamo la resurrezione della sottospecie ragazza-cadavere. E l’Apocalisse raggiunse la terra. Seguimmo Ciel ed Elizabeth con la nave che sarebbe affondata di lì a poco e ci trovammo nella stiva e ci ricordammo che gli zombie erano in tutta la nave. Prima ancora di avvertire Ciel, una silhouette si accostò a noi. E non feci fatica a riconoscerla. Era l’ombra più rossa che abbia mai visto.
-Grell!- non riuscii a trattenere Paula.
Il nominato si voltò al suono del suo egocentrico nome.
-Ho dei fan!!!!!!!!!!!!!!-esclama. –Ah, ma sono le due umane.
-Ehm… si ora scontrati con Sebastian. E facciamola finita.
Mentre ci gustavamo un Seb vs Ron e un Seb vs Grell, fummo interrotti dalla pagliacciata di Druitt e i suoi deliri e le minacce di morte, per poi arrivare dal mio personaggio preferito. Undyyyyyyyyyyyyyyy! E tutto il suo essere figo, scazzato e traditore. Vedere Sebastian e Grell sconfitti da Undy è meravigliosooooo! E ora dovrebbe andarsene lasciando il ciondolo e infattiiii….
-Sayonara! Ma prima…
E svenimmo in balia delle ombre.
Mi svegliai in un luogo completamente buio. E scoprii che i miei movimenti erano impediti da corde strette e forti, mentre Paula stava per sclerare.
-Cosaaaa? È una parte eliminata che c’è nel libro? È ancora l’anime o forse un OAV? No, non può essere…- continuò Paula da buona pazza sclerata che era.
Ma a interromperla ci pensò il fautore di tutto ciò. It’s Undy time.
-Salve! Buonasera mia Claudia, Mary.
-Claudia? Mary? Mi chiamo Rebeckah e lei è Paula! So che sei pazzo, ma non credevo avessi l’Alzheimer. Ma soprattutto, Undertaker, perché ci hai legato?
-Lo sapevo, è colpa tua.
-Ma sei hai ordinato tu il libro!
-Ehi! Questo è un colpo basso e poi lo hai scoperto tu, quel dannato libro!
Lieve colpo di tosse che ci zittisce completamente.
-Scusa per la sistemazione mia cara Claudia, ma sai non volevo che tu fuggissi di nuovo da me…  Sei pronta a sentire una bella favola?
-Cosa?!
-Lasciami raccontare. Impulsiva come sempre. Tu sai già di Claudia, giusto? Con quel fumetto…
-Manga!
-E io che ho aspettato tredici anni per riaverti. Comunque… ero innamorato di questa donna. Una donna sulla lista. Ma questa donna aveva una speranza. Stava scrivendo,  scrivendo un libro che raccontava della Londra dei suoi tempi… tutti gli inganni della società. La shinigami addetta alla tua classificazione era una certa Mary.  Il suo sempai era Grell Sutcliff, trovate somiglianze? Ti ricordo molto bene Mary, cambi di poco da questa forma. Tu e Sutcliff eravate inseparabili: il rosa e il rosso. Be’ comunque mi ero preparato, nel caso decidessero che la tua vita non valeva granchè. Creai uno strumento, molto simile ad una falce della morte, ma con delle differenze. Primo: non uccideva, trasportava. Trasportava l’immortalità di uno shinigami o di un demone ad un umano. Per quel giorno avevo preparato un certo demone: Claude Faustus. Trovavo bizzarra la somiglianza dei vostri nomi. Ma ci fu un incidente e l’allieva di Sutcliff scoprì tutto. Per evitare di perderti utilizzai come cavia la shinigami che ti era stata assegnata. Qualcosa andò storto e voi vi reincarnaste in due umane, in un altro mondo. Vi hanno adottato quelli che voi chiamate genitori. Ma ho trovato il modo di riportarvi entrambe qui. Avete sempre provato attrazione per coloro che amavate nella precedente vita, o sbaglio?
-Se tutto questo è vero, come mai io sono ancora viva?- chiese Paula/Mary.
-Perché siete legate. Se uccido te, muore la mia cara Claudia. Ho immesso nel libro che avete letto un surrogato di Cinematic Record, in modo che avesse una parziale coscienza, il tanto per riconoscervi.
-Che prova hai di tutto questo?
-Non vi è sembrato strano il fatto che riconoscete benissimo l’inglese? Il fatto che il libro abbia risucchiato voi due? Come sia cambiato il vostro aspetto?
-Ma non sono prove sufficienti! Avresti potuto inventare la storia basandoti proprio su questo!
-L’intelligenza è la cosa che più amavo di te, insieme agli occhi. I tuoi bellissimi occhi. Ho saputo che al circo ti hanno chiamata Sky Eye, il ragazzo serpente ti chiama così. Comunque hai ragione. Non è una prova sufficiente. Ma questa si.
Tira fuori una Falce della Morte e la gira con il manico puntato verso di noi. Ci tocca lievemente la fronte con essa e io… ricordo. Semplicemente, ricordo. Ha ragione. Ha avuto ragione si tutto. Mi presento nuovamente: sono Claudia Philaeis.
Claudia P. La ragazza dagli occhi come scaglie di cielo. E, tutto ad un tratto cresco, senza cognizione . Divento donna, una donna dai lunghi capelli azzurri. E al mio fianco compare una donna con i riccioli color fragola e gli occhi color del miele.
-Ah, Mary.
-Ma perché Grell non mi ha riconosciuta, quel bruttto…. Arghhhh, ma cavolo era il mio sempai: un po’ di preoccupazione per me?
-Oh, ma ti hanno cercata, per dieci anni e quando ti ha vista avrà pensato che l’età era troppo diversa.
-Ehhmm… Julian? Ti dispiace slegarmi ora?
Senza dire una parola mi toglie le corde che iniziavano a indolenzirmi ma comunque sento un pizzicore dove erano prima.
-E io?
-Tu potresti ancora scappare.- risponde Julian.
-Julian… da quanto tempo. Mi dispiace così tanto!
-J-julian? Non si chiama Undertaker?- dice Mary sbalordita.
-Credevi sul serio che mi chiamassi “Becchino”?
-Oh… giusto.
In quel (NDA = anche se facciamo errori di battitura, questo non è uno di quei casi) entrarono delle figure. Una rossa, due nere e una nana. Indovinate chi erano. Grell, Sebastian, William e Ciel!
-Mary?
Mi giro verso le due voci che avevano chiamato in coro la ragazza che ho creduto per tredici anni essere mia sorella mia sorella.
-Claudia Philaeis…- Grell.
-Avete finito di fare l’appello?- io.
-Sebastian assomigliano in modo strabiliante a…- Ciel.
-Rebeckah e Paula Antoni.- Sebastian.
-Che perspicace Conte, ha qualcos’altro da dire?
-Cosa sta succedendo? Ci avete mentito?
-Non esattamente, o meglio non con intenzione comunque il mio vero nome è Claudia Philaeis. E ho una storia piuttosto lunga. Quando le abbiamo detto quella parziale verità credevamo fosse giusta. Abbiamo scoperto da pochi minuti quanto fosse sbagliato.
-Cl-Claudia Philaeis?
-C-conte Phantomhive?- lo schernii io.
-Maryy-chan! Da quanto tempoooo!
-Slegami brutto idiota!
Incredibilmente William la slega con la sua Falce e Julian non glielo impedisce, ah già siamo legate non possono uccidermi.
-Grell! Perché diamine non mi hai riconosciuta?!
-Scusa, Mary-chan… Dopotutto sono un’attrice impegnata.
-Tu devi morire. Dovevi morire già da tempo.- dice William T. Spears.
-Chi io? O Mary?- insinuo.
-Tu, umana.
-O be’ vedi è un peccato. Perché entrambe le cose che hai detto sono sbagliate.- un live risolino da parte di Julian mi fa sorridere ancora di più, be’ ghnignare.
-Che intendi umana?
-Che sono potente come uno shinigami e che sono legata alle preziosa Mary.
William imperterrito tira fuori la Falce.
-Su, prova a ferirmi.
Mostro la mano alzata e lui la ferisce con la sua Falce. Si sprigionano i Cinematic Record e tutti vedono la storia che accomuna me e la shinigami.
Intanto però anche dalla mano di Mary continua a sgorgare sangue.
-Fermo William, non la colpire più!- esclama la shinigami rosa.
Lui si volta e guarda stupefatto la mano della sua collega, dopo averla fasciata (cioè, davvero, William si porta appresso le bende?) le danno degli occhiali chiamati “provvisori”.
-Ma io voglio i miei, erano belli, grandi e rosa!
-Ti dovrai accontentare.
Per un breve istante Julian era sparito e tutti era fermi, il Conte e Sebastian non capivano più nulla, probabilmente. Il mio amto ritornò presto con in mano un oggetto dalla straordinaria forma, una Falce della Morte, elegante e a forma di tridente con incastonata una pietra blu.

 
-Che bella… Grazie.- guardo il benefattore.
-Qu…quella pietra!
-Oh, il Conte si è risvegliato dal suo sonno? Che hanno le tre pietre che non va?
-Oh, forse il Conte intende dire che le ha riconosciute? La pietra al centro non è altro che un frammento del diamante blu. Uno dei frammenti di Hope.
Ciel guarda prima il suo anello e poi il tridente come per assicurarsi che sia così. E lo è.
-Ora cosa farete, non potete attaccare, ma noi possiamo farlo.
Comincio ad attaccarli con grazie e letalità innata. Prima William.
-Sei forte come uno shinigami, quindi hai bisogno di occhiali per vedere.
Cercò di puntare su quello ma non vi riuscì. Perché io vedevo benissimo. Lo attaccai quasi fatalmente e lo stesso fece Julian con Grell. Nessuno rispondeva e Sebastian riamneva immobile.
-Perché non reagisci demone? Dopotutto se Mary muore non è un problema tuo.
-Io rispondo solo agli ordini del mio padrone.
-Ciel Phantomhive, da che parte stai?
-Devo uccidere chiunque crei tali mostruosità per conto della Regina.
-Julian lo ha fatto solo per vedere come riportarmi qui, non gli interessa più riportare in vita i corpi.
-In tal caso non è più affar mio.
E se ne andò. Semplicemnte se ne andò con Sebastian e rimasi lì. Con Julian e Mary che mi fissavano e Grell e William ai miei piedi. Al posto mio non vi sentireste i re dell’universo? Perché è esattamente quella l’emozione che provavo.
 

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