But I've been there before.

di SeelLith
(/viewuser.php?uid=216498)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beer on her blouse ***
Capitolo 2: *** 2. I saw her cry many times. ***
Capitolo 3: *** 3. My name is Chad. ***
Capitolo 4: *** 4. After all this time ***
Capitolo 5: *** 5. Playing God. ***
Capitolo 6: *** 6. Tears. ***
Capitolo 7: *** 7. I hate to see your heart break. ***
Capitolo 8: *** 8. My heart is yours. ***



Capitolo 1
*** Beer on her blouse ***


BUT I'VE BEEN THERE BEFORE

 

1. beer on her blouse

Entriamo in un bar nella periferia di Los Angeles.
Avevamo deciso di fare una vacanza, e dopo che Zac e Josh se ne sono andati, ci è sembrata la cosa migliore da fare; prendersi un po' di tempo e stare fuori dal mondo per qualche tempo.
Percorro in silenzio la stanza, seguendo Hayls e Jerm, i miei migliori amici.
Non so nemmeno come abbiano avuto voglia di venire in questo bar, fino a questa mattina eravamo tutti a terra. La situazione dei fratelli Farro ci ha scossi molto. Non ce l'aspettavamo, anche se forse era la cosa migliore. Migliore per loro, non per noi ovviamente. Ma era da un po' che la situazione era tesa, durante le prove e i concerti.

Hayley è quella che ci è rimasta peggio di noi. Lei, Josh, Jeremy e Zac hanno fondato i Paramore, e ora è come se una parte fondamentale di quello che i Paramore sono sia scomparsa. Josh e Zac si sono portati via una parte della band, e credo che ora non sarà semplice per noi rialzarci.
Ci sediamo nel tavolo più isolato di tutti. Non vogliamo che qualcuno ci riconosca, soprattutto in questa situazione.

-Jeremy, vai tu ad ordinare al bancone? A quanto pare i camerieri di questo bar non sono molto efficienti.- dice acida Hayley. Nemmeno il suo umore è più lo stesso.

-Sì, vado io. Cosa volete?- chiede Jeremy.

-Io prendo una birra.- dico io, non prestando molta attenzione alla mia decisione.

-Una Coca-Cola. Grande. Con tanto ghiaccio.- dice Hayley, intenta a fissare lo schermo nero del suo cellulare.

Jeremy fa un cenno di assenso e si avvia verso il bancone.

Hayley decide di smettere di guardare il suo telefono, perchè tanto non la chiameranno. Ormai i Farro hanno cambiato vita. E lei sa bene che non reggerebbe una loro telefonata o un loro messaggio.

Poco dopo il telefono si illumina e inizia a vibrare, la mia amica fa un balzo sulla sedia. Non so definire se quel balzo sia di agitazione e felicità, non so se si aspettasse un messaggio di Josh, ma vedo la sua espressione rabbuiarsi mentre legge le parole nel messaggio.

-Chi è?- chiedo incuriosito.

-Mia madre.- dice sconsolata. Sì, a quanto pare si aspettava Zac o Josh.

-Ecco ragazzi!- urla Jerm sedendosi con le nostre ordinazioni in mano.

-Grazie.- dico mentre mi porge la bottiglia di birra.

Hayley inizia a bere la sua Coca, e tra noi cala un silenzio snervante.

-Vado in bagno.- esclama Hayls di scatto, alzandosi dalla sedia. La vedo avviarsi distratta verso la porta della toilette, e mentre cammina un ragazzo le piomba addosso, versando il suo drink sulla sua camicietta bianca.

-Ma sei cretino?!- urla lei. Quella piccoletta urla più forte di una sirena dei pompieri.
-Scusa, mi dispiace tantissimo. Mi hanno spinto.- si giustifica il tizio.

-No, scusa tu se ho urlato in quel modo.- dice lei cercando di pulirsi la camicia.

-Ti aiuto?- esclama il ragazzo con una faccia da schiaffi e un sorriso da ebete.

Lei si mette a ridere. -No, grazie, ce la faccio.- risponde.

I due si allontanano ridendo, e si siedono al bancone, dove il tizio le ordina da bere. Probabilmente per farsi perdonare. Beh, sarebbe il minimo.

Dopo una decina di minuti Hayls torna al nostro tavolo, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

-Ragazzi, non indovinerete mai chi è il tizio che mi ha versato la birra sulla camicia.- esclama.

-Illuminaci.- dice Jeremy dopo essersi scolato tutto quello che rimaneva della sua birra.

-Chad Gilbert. Quello dei New Found Glory! Non è una cosa fighissima?!- dice esaltata sgranando gli occhioni verdi.

-Ehm...Sì, se reputi una cosa fighissima che il chitarrista di una band ti versi la sua birra sulla camicia nuova che ti ho pagato io.- rispondo acido. Non mi sembra il tizio più figo del mondo, in effetti per niente.

-Va bene, non ti preoccupare, ti ridò i soldi.- dice lei alzando gli occhi al cielo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. I saw her cry many times. ***


2. i saw her cry many times

Siamo appena tornati in albergo. Io e Jeremy.
Chad Gilbert, il tizio che ha versato la birra sulla camicia di Hayley, si è offerto di portarla a fare un giro in un locale molto in vista.
Per farsi perdonare. Di nuovo. Le ha già offerto da bere, deve anche portarla a zonzo per la città?
Mi sto trascinando su per le scale come uno zombie. L'ascensore era appena salito. Quindi mi sono toccate cinque rampe di scale a piedi.
Jeremy è già in camera. Non sembra, ma è fin troppo pieno di energie in certi momenti.
Non vedo l'ora che Hayley torni. Sicuramente sono preoccupato, quel Chad non mi ispira molta fiducia. E dire che di solito è Jerm quello che fa il papà severo e preoccupato quando Hayley torna tardi. Sono diventato la madre bisbetica e rompiscatole, che non ha di meglio da fare che aspettare alzata il ritorno di Hayls?
Mi faccio pena da solo in certi momenti.
Sono entrato in camera. Quella che è la nostra casa da due giorni e lo sarà per il prossimo periodo.
E' una camera bellissima e molto spaziosa. Due camere.
In una c'è un letto a castello, dove ovviamente dormiamo io e Jerm. Nell'altra c'è un grande letto matrimoniale a baldacchino, dove abbiamo fatto stare Hayley.
Si lamenta sempre che non facciamo i 'cavalieri'; almeno per una volta abbiamo deciso di accontentarla.
Mi tolgo velocemente le scarpe e mi metto il pigiama.
Sono stanco, ma non riesco a dormire finchè Hayley non è qui e io non ho la certezza che non è successo nulla.
Sì, sto diventando la madre paranoica.
Ma Jeremy in questo caso dovrebbe preoccuparsi di più. Non mi piace che sia così tranquillo.
-Jeremy, ma non sei un po' preoccupato che possa succederle qualcosa?- chiedo afferrando un bicchiere e versandoci dentro del latte freddo.
-A Hayls? No. Perchè dovrei? Conosco Chad. Non molto bene, ma so che è uno a posto. Non le succederà nulla. E comunque ha vent'anni ormai, sa badare a se stessa. Credo sia arrivato il momento di smettere di fare gli iperprotettivi con lei.- risponde lui sdraiandosi sul divano.
Dopo un bel pò sono seduto su una poltrona vicino al divano, dove Jeremy dorme profondamente. La TV è accesa, e stanno trasmettendo qualche replica dei Simpson.
E' tardi, forse l'una passata.
Hayley non è ancora tornata.
Sono ancora preoccupato, ma forse Jerm ha ragione: forse non devo preoccuparmi più di tanto; è grande e, anche se è bassina, è più feroce
di una tigre arrabbiata.

E' un po' un fuoco lei, con quei capelli rossi, la voce potente quando canta e quando si arrabbia, e il suo carattere forte e sicuro. Però è anche fragile, l'ho vista parecchie volte piangere, anche se lei non ha mai voluto che le persone vedessero quanto può essere indifesa in certi momenti. Quando i Farro se ne sono andati era distrutta. Quasi non parlava. Io e Jerm abbiamo provato spesso a consolarla, e per un po' funzionava, ma poi tutto le ricadeva addosso. Ora ha ricominciato a sorridere, e non avrei potuto chiedere di più. Le sue risate non hanno prezzo, e mi sono mancate molto.
Ora è giusto che anche lei sia felice.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. My name is Chad. ***


3. my name is chad.

Mi sveglio di soprassalto, con un frastuono infernale nelle orecchie.

Appena apro gli occhi vedo il viso di Hayls, dispiaciuto di avermi destato dal mondo dei sogno, per terra ci sono i cocci della bella lampada di ceramica che una volta era appoggiata sul tavolino davanti alla ragazza.

-Ma che ore sono?- chiedo, deducendo che la mia amica doveva essere appena rientrata, dato che aveva le chiavi della camera ancora in mano e il giubbotto addosso.

-Circa le tre.- risponde sedendosi sul divano, dove ormai Jeremy non c'è più da ore.

-Del mattino?!- mugolo io, in cerca di una posizione più comoda sulla poltrona.

-Sì. Hai dormito qui tutta la notte?- chiede lei, con un luccichio speranzoso negli occhi.

-Ah-ah.- rispondo in segno di assenso.

Sorride, alzandosi e augurandomi la buona notte.

Ovviamente non mi sembra l'ora più adatta per rientrare in camera, ma preferisco non soffermarmi sull'argomento più di tanto.

 

Sono le sette passate, e nelle ore che hanno seguito l'arrivo di Hayley non ho chiuso occhio. Continuavo a pensare a cosa avesse fatto nel tempo in cui ero stato separato da lei.

La vedo uscire dalla sua camera per poi sorridermi, avviarsi verso il tavolo e prendere la tazza di caffè freddo appoggiata lì.

Non resisto, devo chiederle cos'è successo.

-Ti sei divertita ieri sera?- chiedo sorridendole, mentre si accomoda sul divano.

-Sì, Chad è proprio simpatico. Mi ha portata in un locale fighissimo. Abbiamo riso, e poi mangiato, e ballato un lento e...- viene interrotta dall'arrivo di Jeremy, e io non posso sapere la fine della serata.

-BUONGIORNO GENTE!- esclama Jerm, stiracchiandosi.

Lo guardo malissimo, come se potessi fulminarlo con gli occhi.

All'inizio mi guarda confuso, ma poi decide di smettere e andare a fiondarsi su Hayley per abbracciarla.

La mia espressione è un misto tra odio puro e rabbia incontrollata, infatti i miei due amici mi guardano come se fossi impazzito.

-Che ti prende?- chiede Hayls.

-Nulla. Non ho ancora fatto colazione, voi sapete bene come mi arrabbio quando non mangio.- rispondo di fretta, continuando a fissare Jeremy.

-Allora rimediamo subito!- esclama Hayley scattando in piedi e afferrando la cornetta del telefono per ordinare la colazione.

Dopo qualche minuto sentiamo bussare alla porta.

-Servizio in camera!- urla una voce fuori dalla porta.

Mi alzo e vado ad aprire.

Mi ritrovo davanti Chad Gilbert, con il vassoio della nostra colazione tra le mani.

-Grazie.- dico calmo, prendendo il vassoio e chiudendogli la porta in faccia, ovviamente molto delicatamente.

-Ma che stai facendo?- mi urla Hayley tornando alla porta e aprendo al suo nuovo “amico”.

-Oh, scusa, pensavo fosse un cameriere. Sai, quando non mangio poi non ci vedo più dalla fame. Comunque ciao Chris.- dico iniziando ad ingurgitare uova e pancetta.

-Ehm...Io mi chiamo Chad.- risponde lui.

-Sì, è uguale. Senti, Charly, mi passi quel bicchiere di latte?- chiedo indicandogli il piano del tavolo.

-Mi chiamerei Chad.- dice cercando di mascherare l'irritazione e passandomi il bicchiere.

Vedo Hayley e quel Gilbert che mi guardano scocciati, mentre lei alza gli occhi al cielo, appoggiandosi al muro.

Noto Jeremy ridere, come un bambino, senza farsi notare troppo e cercando di nascondersi dietro la tazza di cereali che sta mangiando.

-Va bene, io me ne andrò in camera...- dico dopo aver finito la mia colazione.

Mi alzo e mi avvio verso la porta della mia camera, dove Chad e Hayley sono appoggiati, mentre ridono e chiacchierano.

Quando arrivo vicino a Chad gli verso 'accidentalmente' il bicchiere di latte sulla giacca di pelle.

-Oh! Scusa Craig! Non volevo.- dico falsamente, andando in camera e sbattendomi la porta alle spalle.

-Mi chiamo Chad.- Gli sento dire poco prima di sparire dentro le mura della stanza.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. After all this time ***


4. after all this time

 

 

-Ma che ti è preso prima?!- sbotta Hayls entrando nella mia camera come un vortice rosso.

-Nulla. Che ho fatto scusa?- chiedo, facendo finta di niente.

-Che cosa hai fatto?! Hai fatto lo stronzo tutto il tempo! Credi che non abbia capito che lo facevi apposta?!- urla lei, parandomisi davanti.

Sono seduto sul letto e la guardo dall'alto. E' maledettamente bella quando si arrabbia.

-E poi Chad si è arrabbiato. Cioè, l'hai offeso! Non puoi comandare a bacchetta le persone, sfottendole e poi pretendere che non...- la blocco posandole un lieve bacio sulla guancia. Un gesto che lei interpreterà come di amicizia.

-Perchè mi hai dato un bacio?- chiede, con gli occhioni verdi innocentemente spalancati.

-Eri sporca della marmellata del toast sulla guancia. E volevo zittirti. Non ne posso più di sentir le persone litigare. Non voglio che tu ti arrabbi con me. Era un gesto di pace.- rispondo, mentendo spudoratamente. Il fatto era che avrei voluto baciarla. Baciarla davvero. Ma non è giusto. Perchè lei merita di essere felice, e quello che sento di iniziare a provare per la mia migliore amica non è una buona cosa. Non potrò renderla felice come lei rende felice me, perchè a quanto pare mi ha sempre e solo visto come un amico. E basta.

Hayley fa un cenno con la testa, ancora confusa, ed esce dalla stanza, scalpicciando sul pavimento con le suole dei pesanti anfibi neri.

Mi risiedo sul bordo del letto, prendendomi la testa fra le mani. Vorrei che Zac fosse qui. A lui dicevo sempre tutto, era il mio migliore amico. So che mi avrebbe potuto consigliare in questa situazione. Ma lui non c'è. Ha seguito suo fratello e se n'è andato. E io ho fatto un gran casino.

Ma non voglio rimanere qui a commiserarmi, devo uscire. Afferro la mia berretta rossa ed esco dalla stanza, attraverso velocemente il salotto, dove Jeremy e Hayley stanno guardando la TV. Mentre apro la porta sento una mano che mi ferma il braccio.

-Dove vai?- mi chiede Hayley.
-A fare un giro.- rispondo guardandola negli occhi.
Mi sorride, afferra la giacca ed esce con me dalla porta della camera.
Mentre camminiamo per la hall dell'albergo mi tiene a braccietto, come facevamo quando eravamo ragazzini.
Iniziamo ad inoltrarci per le strade di Los Angeles, senza dare molto peso alle persone che potrebbero riconoscerci. Tanto abbiamo gli occhiali da sole. Beh, in effetti non servono a molto per non farsi riconoscere. Ma non ci importa.
Stiamo parlando di qualche evento buffo riguardante Jerm, e ridiamo come dei pazzi, ricordandoci dei momenti ridicoli della nostra adolescenza.
Mi erano mancati tantissimo questi momenti: le risate, camminare insieme senza pensare ai problemi, alle preoccupazioni, il suo sorriso, la nostra amicizia. 
Siamo sempre stati grandi amici, ma ora mi rendo conto che qualcosa sta cambiando. Sta cambiando quello che provo per lei.
Ci fermiamo davanti ad un bivio. Da una parte ci sono i negozi, dall'altra un mercatino pieni di bancarelle.
Optiamo per la seconda, giriamo a sinistra.
Stiamo provando a recuperare qualcosa che ci mancava da tempo: l'invisibilità.
Certo, è bello essere famosi, ma per un pò è meraviglioso girare per una città senza che nessuno ti chieda foto e autografi. Amiamo i nostri fan, ma dopo questi problemi è bello rilassarsi e fare una pausa.
Hayls si ferma davanti alla bancarella dello zucchero filato.
Mi fa gli occhi dolci, pregandomi mentalmente di comprarglielo.
-E va bene.- le dico tirando fuori il portafogli.
Chiedo alla signora della bancarella di darci due bastoncini di zucchero filato, e dopo aver pagato, posso ammirare il sorriso compiaciuto della mia amica.
Iniziamo a gustarci lo zucchero filato, continuando a ridere del passato.
-vuoi fare un gioco?- mi chiede Hayley.
-va bene.- rispondo guardandola.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Playing God. ***


5. playing god

 

-Devi solo guardare chi ti passa vicino, immaginarti la sua vita, le sue emozioni. Il suo lavoro, la famiglia, se ha un cane, dove vive e che lavoro fa. Solo questo. Su, prova.- dice Hayley, spiegandomi il gioco che aveva proposto di fare.

-Va bene. Proviamo con quel tizio laggiù, quello con gli occhiali scuri e la maglietta rossa.- propongo indicandolo, senza farmi notare troppo.

Hayley annuisce, sorridendo e incitandomi a raccontarle la vita di quell'uomo.

-Uhm... Si chiama Robert Jensen per gli amici Rob.

Ha un cane. Un pastore tedesco di nome Stuart che ha una bella cuccia in giardino. I suoi figli ci giocano sempre, e guardarli scherzare lo rende felice.

E' un uomo d'affari, lavora per una grossa multinazionale, non ha problemi economici quindi si può permettere una bella casa in riva al mare con la piscina, la scuola di danza per la piccola Sarah, di 7 anni e i corsi di baseball per John di 10.

E' un uomo felice, e la cosa più bella per lui è vedere sua moglie la mattina che gli sorride.

E' felicemente sposato, non si sono mai traditi, si amano moltissimo. Un matrimonio che dura ormai da 25 anni.

E' una bella persona, gli piace viaggiare e il suo cibo preferito è la pasta, passa tutto il suo tempo libero con la famiglia. Oh...E ha 48 anni.- racconto io, in certe parti vedo Hayley guardarmi scettica. In effetti nessuno ha una vita così perfetta.

-Va bene. Sei bravo, prova con quella vecchietta con il cane al guinzaglio.- mi dice poi.

-Sì. Si chiama Rosemary Hills. Il suo cane è Chops. La donna ha 72 anni. Sta tornando a casa dopo una passeggiata sul lungomare. Anche se ha l'artrite non nega a Chops la sua oretta di libertà. In effetti sono faticose per lei le passeggiate, ma uscire un po' le fa bene, e lo fa con gioia.

Sta tornando da suo marito, Bill.

E' un uomo molto gentile. Sono sposati da tantissimo tempo, tipo 50 anni. Sono molto felici insieme...- Hayley mi interrompe bruscamente, sventolandomi una mano davanti al viso. Vedo la sua faccia accigliata.

-Cosa c'è, scusa? L'hai proposto tu il gioco.- dico guardandola con la testa inclinata.

-Non è il gioco!- esclama.- E' come li descrivi. Tutti...Felici. Tutti con un matrimonio perfetto. Tutti con l'amore della loro vita che li aspetta a casa. Perchè?- chiede continuando a camminare al mio fianco.

Vediamo una panchina sulla spiaggia e decidiamo di sederci.

-Perchè sei così pessimista? Non va bene essere felici?- replico io.

-Non hai risposto alla mia domanda. Perchè li descrivi tutti così?- chiede di nuovo.

Non mi sono soffermato a pensare sul perchè di quelle scelte.

Credo di averlo saputo fin dall'inizio, nella mia testa.

E' per lei.

Perchè io non l'avrò mai, quindi ho pensato di confortarmi immaginando la felicità degli altri.

-Sto ancora aspettando una risposta...- esclama Hayley impazientemente.

-Perchè hanno l'aria di essere felici. E poi non volevo dare agli altri una tristezza che non si meritano nemmeno.- rispondo.

-Che ne sai che non se lo meritano?! Magari uno di loro ha appena rapinato una banca... Tipo, che ne sai che quella nonnina non è una ladra professionista con un gran bel conto in banca?- chiede sarcastica.

-Non prendermi in giro, Hayls. A quanto pare io vedo solo il bene nelle cose. Forse dovrei essere diverso, più realista.- rispondo abbassando la testa.

-No, non devi essere diverso perchè gli altri ti criticano. Non devi permetterglielo, nemmeno a me. Taylor, tu sei una delle persone più meravigliose che io abbia mai conosciuto, sei il mio migliore amico, sei tutto per me. Non voglio vederti così. E' da un po' che sei depresso, o comunque che non sei più tu. A tutti noi è dispiaciuto perchè Zac e Josh se ne sono andati, e so che Zac è il tuo migliore amico. Ma hanno fatto una scelta...- Interrompo Hayley a metà del discorso: -Non è per Zac. Non è tutto solo per loro. Credo di averla superata ormai.- dico io.

-Allora cosa c'è?- Chiede Hayley provando a guardarmi negli occhi.

Esito per un attimo, ma poi mi decido: -C'è che io ti...- mi interrompe il suono del telefono di Hayls che squilla.

Tira fuori il telefono dalla tasca e sullo schermo vedo scritto CHAD a caratteri cubitali.

No. Non ci voleva. Non ora. Quel ragazzo ha un tempismo sempre perfetto.

-Scusa, devo rispondere.- dice alzandosi dalla panchina e allontanandosi.

Rimango fermo sulla panchina, a guardarla mentre ride al telefono con quel tizio.

Mi alzo e inizio ad andarmene. Non ho intenzione di starmene qui a guardarla parlare con lui e poi sentire i suoi commenti sulla telefonata dopo aver messo giù.

-Scusa Chad. Devo andare. Ciao.- le sento dire in lontanaznza.

Affretto il passo.

-Dove vai! Hey! Tay!- urla lei correndomi dietro.

-Devo andare.- dico arrabbiato, correndo e lasciandola in piedi da sola in mezzo alla strada.

 

Arrivo in albergo e vado in camera.

Prendo un bicchiere di latte e mi barrico in stanza.

-Cosa è successo?- chiede Jeremy calmo mentre entra nella stanza.

-Come fai a sapere che è successo qualcosa?- gli chiedo alzando la testa dal cuscino.

-Perchè sei entrato in camera come una furia sbattendo la porta, non mi hai salutato e hai preso un bicchiere di latte. Diciamo che il mio istinto mi dice che è successo qualcosa.- risponde spostando le mie gambe dal bordo del letto e sedendosi, con la schiena appoggiata al muro.

-Mmh.- mugolo con la testa affondata nel cuscino.

-Dai, racconta tutto a zio Jerm.- mi dice stampandosi una faccia da schiaffi.

Ci vorrebbe Zac, non lo 'zio Jerm'.

Sto per rispondere che non è successo nulla, ma qualcuno bussa alla porta.

-Ragazzi, posso?- urla Hayley.

-Sì!- risponde Jeremy.

-No.- grido io contemporaneamente.

-Va bene, vi volevo solo dire che questa sera esco con Chad, quindi non ci sono. Per la cena arrangiatevi e non aspettatemi in piedi.- esclama andandosene.

Mi alzo arrabbiatissimo con quel fottuto ragazzo. Apro la porta e scaravento il bicchiere dall'altra parte della stanza.

-NO! TU NON USCIRAI CON QUEL COGLIONE.- le urlo contro.

-TAYLOR!- esclama lei sorpresa. -MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO?!- grida Hayles con gli occhi spalancati.

-No... Non sono impazzito. Quel tizio non mi piace.- esclamo arrabbiato.

Jeremy è uscito dalla camera, e lo vedo appoggiato allo stipite della porta, mentre sorride come un deficiente.

Lo guardo malissimo.

-NON DEVE PIACERE A TE. DEVE PIACERE A ME.- Mi urla contro Hayley.

-E ti piace?- chiedo senza un briciolo di calma nella voce.

-Sì!- Grida lei, rendendosi subito dopo conto della risposta e addolcendo lo sguardo.

Prova a scusarsi, ma la fermo con un gesto della mano e mi ritrovo a scappare fuori dalla porta della camera, di nuovo.

Sono ancora solo. Da quando Zac se n'è andato sono sempre stato solo. E me ne accorgo solo ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. Tears. ***


6. Tears
 
 
Sono in una pizzeria, abbastaza scadente, dove il solo cliente a parte me è un vecchio addormentato al bancone.
Decido di chiamare Jeremy, voglio raccontargli tutto.
-Jeremy.- dico quando la sua voce sostituisce il 'bip' della cornetta libera. -Ti devo parlare. Vieni nella pizzeria in fondo alla strada. Si chiama 'Janice's Pizza'.- dico poi.
Non gli lascio nemmeno il tempo di rispondere, attacco subito, aspettandomi che faccia ciò che gli ho chiesto.
Dopo dieci minuti lo vedo entrare dalla porta di vetro, con un'espressione preoccupata sul volto.
-Cosa c'è, Tay?- mi chiede sedendosi davanti a me.
Prendo un bel respiro.
-Jeremy, sono innamorato di Hayley.- esclamo con lo sguardo abbassato sulla pizza che ho nel piatto.
-E tu mi hai fatto venire fino a qua per dirmi questo?!- chiede come se la frase che ho appena pronunciato sia la cosa più ovvia del mondo.
-Sì. E comunque hai fatto si e no tre metri. Non deve essere stato vosì faticoso.- rispondo guardandolo confuso. -Ma, tu lo sapevi già?!- chiedo dopo qualche secondo.
Lui mi guarda negli occhi, e addolcisce l'espressione.
-Senti, cambiare il nome di Gilbert quindici volte in dieci minuti, scambiarlo per un cameriere, e sbraitare contro Hayls perchè ci esce insieme. Tutto questo mi porta ad una sola conclusione: il mio piccolo Taylor è geloso del grande Chaddone.- esclama, facendo una voce da idiota nell'ultima frase e afferraqndomi le guance per stritolarle come faceva mia nonna quando ero piccolo.
-Ehm... Va bene. E allora perchè non mi hai detto nulla?! Sai quanto sono perso da quando Zac se n'è andato, un consiglio da un amico mi avrebbe fatto bene.- dico spostandomi per fargli mollare le mie guance e per farli togliere quell'espressione da rimbabmito.
-E cosa volevi che ti dicessi?! E' una cosa che devi gestire tu, questa. I miei consigli non avrebbero cambiato la situazione. E poi forse devi proprio essere perso. Solo in questo modo puoi capire davvero cosa fare, senza dipendere dalle persone. Va bene, i consigli servono, ma solo tu puoi capire davvero cosa fare.- dice Jeremy, giocherellando con il tovagliolo.
Il suo telefono, appoggiato sul tavolo, inizia a vibrare. Riesco a leggere il nome comparso sullo schermo prima che il mio amico lo afferri per rispondere. Hayley.
-Pronto Hayls, cosa c'è?- gli sento dire.
Dopo qualche 'Okay' e 'va bene' e 'a dopo', Jerm mette giù il telefono.
-Cosa è successo?- chiedo, visibilmente curioso di sapere cosa gli avesse detto.
-Niente, ha detto che si sarebbe fermata da Chad, e che se ti avessi visto di dirti da parte sua che le dispiace per prima.- risponde tranquillo.
-Beh. Anche a me dispiace. Non per prima, però.- dico incazzato.
Mi alzo sbattendo le mani sul tavolo, poso dieci dollari ed esco dalla pizzeria.
 
E' notte fonda, sono entrato in camera, e ora mi distendo piano sul mio letto, ancora vestito.
Jeremy dorme già, e purtroppo russa.
Provo ad addormentarmi ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è Hayley, che sta da quel Gibert. 
 
Un rumore mi sveglia. Guardo l'orologio: le cinque del mattino.
Mi alzo e guardo dallo spiraglio della porta socchiusa. Vedo Hayley e Chad, in pieid in salotto. Si tengono le mani, e poi ui si china, baciandola. 
Trattengo il respiro e ritorno a letto. No. Non può essere vero.
Sento qualcosa di liquido che mi attraversa la guancia, per poi cadere sul cuscino. Sto piangendo. Era da tanto che non lo facevo.
Sento Jeremy che si sveglia e la porta del salotto che si chiude.
Mi giro velocemente dall'altra parte, per non permettere a Jeremy di vedere le mie lacrime.
Sento qualcuno che entra nella nostra stanza, e una voce familiare che dice -Buongiorno.- Hayley si sta avvicinando. Sento i suoi passi. Si ferma davanti al mio letto. Ho gli occhi serrati, non voglio parlarle ora. 
La sua mano si posa sulla mia spalla, e un respiro rumoroso esce dalla sua bocca.
-Cia Hayls.- dice Jeremy, distraendola da me.
-Hey.- risponde salendo sul letto a castello e sdraiandosi vicino a Jer.
-Sei felice?- chiede il mio amico. Probabilmente la vede sorridente.
-Sì.- risponde calma lei. -Sai, ora sto con Chad.- dice poi.
Spalanco gli occhi, mentre sento altre lacrime bollenti scendermi dalle guance.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. I hate to see your heart break. ***


7. i hate to see your heart break

 

Apro gli occhi, stanchi dopo le tante lacrime.
Guardo l'ora, sono le dieci di mattina.
Sento dalla porta aperta Jeremy ed Hayley che ridono e chiacchierano in cucina.
Mi alzo ed esco. Mi accorgo di avere ancora i vestiti di ieri.

-Buongiorno!- mi dice Hayley energica e sorridente.
Non rispondo e mi verso un bicchiere di latte.
-Ho detto buongiorno.- esclama Hayley scherzosa, mettendo un finto broncio che dura molto poco.
-Ho sentito!- sbotto, appoggiando con violenza il bicchiere sul tavolo.
-Non c'è mica bisogno che ti arrabbi! Ti ho solo preso in giro.- risponde lei, mettendo giù il cucchiaio dal quale stava per mangiare latte e cereali.

-Già. In questo periodo lo fai fin troppo spesso. Sai, Hayley, dovresti smetterla di prendere in giro le persone.- dico stizzito.

-Ma che ti prende stamattina?!- urla lei di rimando. -E' da quando siamo qui che non si riesce a stare con te nella stessa stanza per più di venti minuti, contando che dopo te ne vai!- dice ancora lei.
-Oh, tanto non ti si vede più. Stai sempre con quel Gilbert. Comunque bella idea, me ne andrò anche adesso.- rispondo lasciando la camera, sbattendo la porta.

 

P.o.v Jeremy

Hayley sospira scocciata.

-Ma che ha? Seriamente, ogni volta che provo a parlargli finisce tutto con una discussione e con lui che se ne va sbattendo la porta. Tu sai se è successo qualcosa? Se c'è qualche problema?- mi chiede Hayley.

Abbasso gli occhi sulla mia tazza di latte e cereali, sperando che non colga la mia tensione. Mi decido a parlare: -Sai, il problema è alto 1 metro e ottanta, è abbastanza grosso e si chiama Chad Gilbert.- rispondo guardandola negli occhi.

-Scusa, cosa c'entra Chad?!- chiede lei sempre più confusa.

-Zio Jerm ha smesso di dare consigli.- rispondo alzandomi e posando la ciotola vuota nel lavandino.

La mia amica mi guarda male mentre mi risiedo e addento una fetta di pane abbrustolito e marmellata.
-Non capisco Jeremy. Dammi almeno un indizio.- chiede con gli occhi da cagnolino bastonato.

Sbuffo, sa che non resisto a quello sguardo.

-Prova a pensarci... Si arrabbia se parli di Chad. Da quando lo frequenti cerca sempre di evitarti. Lo tratta male se viene qui. Se ne va e sta con noi il meno possibile, anche se questa era nata come vacanza per stare insieme. Hayley, ragiona.- dico, gesticolando con le mani più del solito.

La rossa spalanca gli occhi. Si alza di scatto e si fionda a prendere il cappotto.
-Dov'è andato Tay?- chiede frettolosamente.

-Pizzeria in fondo alla strada o spiaggia.- dico velocemente, senza voltarmi.

In meno di un minuto mi ritrovo a sospirare, in casa da solo, di nuovo.

 

P.o.v Taylor

 

Sono seduto sulla panchina nella stradina del mercato che abbiamo visto l'altra vola io ed Hayley. Quella su cui abbiamo parlato della felicità, e delle vite degli altri. Quella del nostro gioco.
Alzo lo sguardo da terra e la vedo arrivare. Un cespuglio di capelli rossi che corre verso di me.

-Taylor!- urla quando mi vede, ha il fiatone e tutte le guance arrossate. Mi scappa un sorriso vedendola affaticata per così poca strada.

Mi ricorda qualcuno. Si vede che lei e Jeremy sono cresciuti insieme. I soliti sfaticati.

Faccio per alzarmi, ma Hayley mi trattiene.

Si siede vicino a me.

-Mi vuoi dire che succede? Davvero. Sono preoccupata per te. Odio vederti con il cuore spezzato.- mi dice dopo aver ripreso fiato.

Non riesco a dirglielo, mi spaventa trop

po l'idea della sua faccia arrabbiata o delusa.

Decido di fare la cosa più stupida e insensata che avrei potuto fare in una situazione simile, ma mi sono stancato di scappare.

Mi avvicino di scatto al suo viso, e la bacio. Mi stacco quasi subito, e abbasso lo sguardo sulle mie scarpe.

-Guardami.- mi dice. Alzo gli occhi verso di lei, e la vedo sorridente.

-Perchè sorridi? Non sei arrabbiata?- chiedo sbalordito.

-No. Anzi, me lo aspettavo. Non intendo il bacio, ma i tuoi sentimenti per me.- risponde tranquilla.

-D-Davvero?!- chiedo, balbettando.

Annuisce, ridendo.

Sorrido anche io, avvicinandomi di nuovo e baciandola ancora, stavolta più dolcemente e più a lungo.

Non oppone resistenza, e non sembra delusa da me. In realtà mi aspettavo uno schiaffo in piena faccia.

Il suo telefono squilla, mi stacco subito.

Appena lo tira fuori dalla tasca, leggo il nome sullo schermo. Chad. Me lo aspettavo.

Risponde. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. My heart is yours. ***


8. my heart is yours

 

-Ciao Chad. Prima che tu dica altro voglio farti sapere che non possiamo stare insieme perchè ho capito di essermi innamorata di Taylor, da tanto tempo ormai.
Possiamo rimanere amici, ma il mio cuore sarà sempre suo.- dice tranquilla Hayley, dopo aver risposto a Chad.

Chiude la telefonata e si risiede vicino a me sulla panchina e appoggia le testa sulla mia spalla come se non fosse successo nulla.

-C-Cosa? Mi sono fatto tutti questi problemi, per tutto questo tempo e tu fai così?!- esclamo spaesato e decisamente confuso dal suo comportamento. Ah, le donne.

-Sì. - risponde sorridendomi.

E' un momento meravigliosamente perfetto. Il primo sole che le illumina gli occhi, il suo sorriso che li illumina ancora di più. Quell'espressione compiaciuta sul volto...

Sento che finalmente sono felice. Da quando Zac se n'è andato, ora sono di nuovo felice.

Le poso un altro bacio sulle labbra, le prendo la mano e la invito ad alzarsi e a seguirmi.

 

Dopo poco arriviamo in albergo, saliamo in camera.

Spalanco la porta, vedendo Jeremy intento a mangiare patatine e a guardare repliche di una serie giapponese. Ci vede entrare, ci guarda per un attimo, capisce tutto, di fatti si alza di scatto facendo rovesciare la ciotola di patatine sul divano.

Io ed Hayley ci mettiamo a ridere, vedendo la sua espressione di incredula soddisfazione.

-Davvero? Cioè, state insieme?!- chiede ancora con la bocca e gli occhi spalancati.

Io e Hayls annuiamo, sorridenti.

In un attimo l'espressione del nostro amico cambia da sorpresa a euforica e felice.

-Lo zio Jeremy ha compiuto la sua missione.- dice con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, sdraiandosi di nuovo sul divano e iniziando a mangiare le patatine cadute sul pavimento.

Ci mettiamo a ridere tutti e tre, anche se credo che la risata di Jerm fosse dovuta alla battuta appena fatta nel cartone animato.

Io e Hayley ci guardiamo, e ci sorridiamo.

Questi sono i primi veri sorrisi e veri sguardi che rivolgo ad una persona da tanto tempo ormai. E ne sono felice.

-Il mio cuore è tuo.- mi sussurra all'orecchio, prima di baciarmi lentamente.

So per certo che anche il mio cuore è suo, lo era già da tanto.

 

 

 

*Angolo dell'autrice*

E così la storia finisce. Con Hayley e Taylor finalmente felici, e lo zio Jer evidentemente compiaciuto.

Un po' mi dispiace finire qui, avrei voluto continuare all'infinito.

Comunque mi sono divertita molto a scrivere questa FanFiction. (soprattutto il capitolo 3) v.v

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito recensendo e chi mi ha seguito leggendo solo i capitoli. Davvero, il vostro sostegno è stato importantissimo per me. Mi ha permesso di continuare senza perdermi d'animo!

Forse non sono sempre stata dettagliata con le descrizioni, ma spero comunque di aver fatto del mio meglio.

Grazie per tutti i complimenti fatti nelle recensioni.

Probabilmente a breve comincerò un'altra FF, sempre sui Paramore (quei barboni che tanto amo). Chissà.

Alla prossima.

//SeelLith.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1899203