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« Si
colpiranno i fratelli
e l'un l'altro si daranno la morte;
i cugini spezzeranno
i legami di parentela;
crudo è il mondo,
grande l'adulterio.
Tempo d'asce, tempo di spade,
gli scudi si fenderanno,
tempo di venti, tempo di lupi,
prima che il mondo crolli.
Neppure un uomo
un altro ne risparmierà. »
(Edda poetica - Völuspá
- Profezia della Veggente)
Cimitero di Green-Wood
-Giugno 2016-
Nuvole
basse, vento freddo, è giugno, ma sembra pieno inverno.
La ragazza alza gli occhi al cielo,una
smorfia le increspa le labbra.
Il sole è scomparso da circa un anno, ma abituarsi è difficile. Si stringe nel
cappotto e torna a risalire la collina. La cappella di famiglia è costruita su
un altura che da su un tappeto di croci bianche con vista sulla Statua della
Libertà.
Si staglia contro un cielo grigio carico dipessimi auspici, la ragazza si ferma, prende un bel respiro, c'è
qualcuno davanti al cancello carico di fiori e peluche.
Un bambino che cerca di sbirciare fra le inferriate.
Lo fissa.
Sono passati tre anni, ma Iron Man non è stato
dimenticato.
-Cosa ci fai qui?-
Il bambino sussulta, si volta e lei sorride osservando la sua maglietta.
Merchandising fantascientifico.
- Vuoi entrare? -
Gli occhi del ragazzino indugiano sul viso della donna di fronte a lui. La
conosce, tutti la conoscono, e non riesce a credere di essere lì di fronte a
lei.
Rescue, l'erede di IronMan. Noelle Moore,la figlia di Tony Stark.
-Mi piacerebbe.- Noelle annuisce.
In questi tre anni non è cambiata molto.
Ha sempre il viso pieno, da bambina, anche se ormai ha ventotto anni. Ha sempre
quei ricci scarmigliati e gli occhi scuri da cerbiatta. Ha messo gli occhiali,
ecco. In questo è cambiata.
E non sorride più . Noelle supera il bambino e la sua maglietta rossa.
Ci sono stampati sopra Iron Man e Rescue .
Si vendono sogni nel negozio infondo alla strada, quindici dollari massimo.
Il lucchetto scatta, Noelle infila le braccia fra le
sbarre del cancello per afferrare la catena per evitare che cada a terra, la
sfila e la lascia cadere a terra.
L’erba secca scricchiola sinistra.
Il bambino entra per primo, Noelle non riesce a guardare
la sua maglietta.
Nella foto che Pepperha scelto per la lapide Tony sorride.
Il bambino preme le labbra una contro l’altra. E’ buio il momento in cui ti
rendi conto che i tuoi eroi non sono immortali, che sono fatti di carne e
sangue proprio come te.
Il bambino tocca la foto, infila una mano in tasca espingeun biglietto nella fessura fra la lapide e il loculo. Noelle sgrana gli occhi,il bambino la ringrazia prima di andarsene.
“Grazie per avermi salvato
la vita.
Ti voglio bene.
Harley[i]”
In questi
tre anni il mondo è cambiato in peggio, ma la riconoscenza no, non è ancora scomparsa. Noelle sorride , piega di nuovo il biglietto e lo
spinge con forza nella fessura fino a che non sparisce e lo sente cadere dall’altra
parte.
-A domani papà.-
Midtown
-Giugno 2016-
Nuvole.
Pioggia. Freddo. Nuvole. Neve. Freddo.
Le stagioni ormai sono solo nomi, il
sole è sparito dai cieli. Il giorno è fatto di una grigia luminosità che rende
tutto freddo e asettico, la notte è buia e senza stelle. Quella cappa dinuvole nere che ha coperto la terra come un
pugno sembra diventare ogni giorno più fitta e scura.
Quasi palpabile.
Clint starnutisce mentre un uomo con un cartello in spalla gli passa accanto
agitando un campanaccio. Urla che la fine del mondo è vicina, che il Secondo
Avvento è prossimo e altre stronzate bibliche.
Clint vorrebbe ridere, ma non riesce.
Perché ormai tutti quanti sanno che c’è
qualcosa che non va nel mondo.
Qualcosa di grosso, qualcosa di oscuro.
Apocalittico.
Clint infila una moneta e prende una
copia del giornale dal raccoglitore.
Il Times è diventato un elenco di disgrazie e
necrologi, la conta delle vittorie del Fimbulvetr sul mondo.
Omicidi,stupri, violenze e poi disastri
naturali.
Intere montagne che vanno giù come castelli di carte, città sommerse.
Venezia non esiste più da quasi due anni. Amsterdam è sul punto di
raggiungerla.
Clint sospira da sopra il giornale che tiene fra le mani, le dita intirizzite
dal freddo.
E’ giugno , ma sembra ancora pieno inverno.
Soho
-Giugno 2016-
Anthony Stark JR. è un
bambino grassottello e sempre felice.
Ha i capelli neri del papà, gli occhi azzurri della mamma, e una smodata
passione peri mattoncini LEGO.
Phil Coulson lo guardacostruire la sua torrecon un accenno di sorriso sulle labbra,
sembra la StarkTower a
vederla da lì e non è detto che non lo sia.
Perché quel bambino è già schifosamente intelligente come tutti quelli che
hanno il sangue Stark nelle vene.
-Ti va di fare merenda Tony?-
Phil Coulsonè
nato per fare il padre, forse è per questo che Pepper
ha deciso di rimanere a vivere lì con lui, in quella vecchia mansarda che da’
sul quartiere degli artisti, la StarkTowerricostruita da Noelle
un miraggio in lontananza oltre il vetro della finestra.
Il bambino gli corre incontro, a volte sembra somigliare solo a Tony, altre
volte solo a Pepper.
Questo è uno di quei momenti in cui sembra la copia in terra di suo padre.
Phil lo prende in braccio e inspira profondamente il suo buon odore. -Phil!-
La voce di Pepper gli arriva agitata dall’altra stanza.
Phil appoggia Tony sul pavimento e prende il cellulare dalle sue mani. -Coulson.-
Jane Foster sa di sembrare una pazza, mala capacità di Darcy di trascinarla nella sua
follia, negli anni, non è mai venuta meno . Cerca di scrollarsela di dosso
agitando le spalle,ma quando ècosì in sovreccitazione, quando urla e
strepita a quel modo, è difficile comunicarci con qualsiasi metodo si tenti.
Parole, gesti, segnali di fumo.
Tutto inutile.
-SMETTETELA DI GRIDARE NON VI
CAPISCO!-
Jane schiaccia una mano sulla bocca di Darcy che le
scocca un immediato sguardo offeso -Phil abbiamoregistrato un wormhole,dentro c’era una persona.- -Loki?- Il sussurro di Phil ha il potere di far
scurire Pepper.
-Lo crediamo. I nostri due asgardiani sono ancora qui
e nessun’altro del loro gruppo s’è unito.-
Cimitero di Green-Wood
-Giugno 2016-
Harley chiude il giubbotto sulla sua maglietta rossa epiega il capo in avanti. L’autobus è in
ritardo.
Passa il perso del corpo da un piede all’altro, alza gli occhi al cielo.
E’ giugno, ma sembra pieno inverno.
Ha visto la tomba del suo eroe, ha visto l’eroina che ha preso il suo posto, ma
non è felice.
Aveva gli occhi tristi quella ragazza.
-A che ora passa l’autobus?-
-Dovrebbe già essere qui.-
Harley risponde senza pensare, poi alza la testa.
C’è un uomo accanto a lui, un berretto da baseball calato sul capo a coprire il
viso e un giubbotto di panno pesante ad infagottarlo.
Ma basta quel pizzetto attorno alle labbra per attirare l’attenzione del
bambino.
-ODDIO!-
FINE CAPITOLO
Nella speranza che questo capitolo sia di vostro gradimento, un saluto dalla
vostra devotissima Inochan.
o cunicolo
spazio-temporale, detto anche wormhole
(in italiano letteralmente "buco di verme",
ma tradotto in modo poco attinente col termine galleria di tarlo o cunicolo
di tarlo), è una ipotetica caratteristica topologica dello spaziotempo
che è essenzialmente una "scorciatoia" da un punto dell'universo a un
altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto
impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. [FONTE
WIKIPEDIA]
“Tu! Tu sei Tony Stark! Tu sei vivo!”
“Sssssh!”
“Come diavolo è possibile?”
“E’ una lunga storia! Sono stato via e ora ho bisogno di un posto dove stare!”
“Vieni a casa mia!”
Corona (Queens)
-Giugno 2016-
Tony
è sicuro di non aver mai visto nulla del genere eppure in questi tre anni ne ha
viste di cose,ne ha vissute di
situazioni . Si guarda attorno, le labbra socchiuse,gli occhi che vanno da una parte all’altra
della piccola stanza in cui Harley l’ha introdotto.
Stanza, è più che altro una soffitta, con il soffitto a spiovente, finestre
basse e impolverato e pannelli di legno alle pareti e sul pavimento.
-Figliolo tu vivi qui?-
E cianfrusaglie, cianfrusaglie ovunque.
-Già, non è Buckingham Palace, ma almenonon mi piove in testa.-
Tony è costernato, quanti anni avrà il suo nuovo piccolo amico? Dieci? Undici?
Perdio non può vivere da solo in un bucodel genere, constracci ammassati
agli stipiti per non far entrare il freddo e una stufa a gas per riscaldamento. Quanto a
lungo può sperare di tirare a campare?
Lo sente tossire.
Non molto.
-I tuoi genitori?-
Harley alza le spalle, gli occhi blu appena lucidi- Mio padre è andato a comprare i gratta e
vinci un anno e mezzo fa, credo che abbia vinto perché non è più tornato.-apre un mobiletto e tira fuori di barattoli
di fagioli e una pentola che si mezze in testa a mo’ di elmetto visto che ha le
mani occupate - Mamma è mortadi
tubercolosi tre mesi fa.-
-E tu che ci fai qui?-
-Sono scappato dall’orfanotrofio.-
Tony apre la giacca, si siede su una cassetta di frutta che fa da sedia in quel
piccolo caos. Gli sembra di stare nel retro del Rainbow
and Sunshine, in mezzo a quel caos che sicuramente per Harley è più che
organizzato.
-Quella maglietta…- Harley si guarda addosso - Bella vero? Me l’ha comprata una signora per cui
faccio dei lavoretti.-affonda la lama
dell’apriscatole nella latta del barattolo e fa forza sulla rotellina peraprirla - Mi ha anche comprato i fagioli.-
-Lo sa che abiti qui da solo?- -Credo.-
E non fa niente?
Glie l’aveva detto Lenus che il mondo era diverso da
quello che ricordava, ma Dio…
Harley fa cadere i fagioli nella pentola aiutandosi con un cucchiaio di legno,
alza gli occhi e si blocca. Tony corruga la fronte e abbassa la testa.
La luce del Reattore Arc filtra fiocaattraverso la stoffa della maglietta.
-Non ti fa male?- -No.- scrolla appena la testa - E’ passato talmente
tanto tempo ormai.-
-E’ la cosa più figa che abbia mai visto.-
Tonyarriccia gli angoli delle labbra in
un tenue sorriso.
Si allunga a prendere un giornale spaginato sul pavimento.Le riordina,seguendo i numeri in alto a destra e finalmentelo apre. - 10 giugno 2016.- legge.
-E sembra dicembre.-
-Mia figlia è l’Amministratore delegato della StarkIndustries?-
-Già.-
-E Pepper?-
Harleyfa spallucce
-Non sai nulla?-
-Ogni tanto si vede sulla pagina del gossip,ma più che altro fotografano il suo bambino.-
Il giornale trema fra le mani di Tony -E’ un maschio?-
Harley lo guarda perplesso per un momento prima di realizzare - Sì, Anthony Starkjr.-
Un
maschio.
Tony non può fare a meno di sorridere, anche se dentro di lui una voce urla.
Questo è il secondo bambino che non ha visto nascere.
Harley dorme coperto da un vecchio giubbotto.
Tony lo osserva, pensoso, c’è solo la luce di un insegna ad illuminare la
stanza.
Gli prende la testolina fra le mani, preme le labbra contro la sua fronte -
Cristo è bollente…- sussurra, prima di ritirarsi a sentirlo tossire ancora.
Che
sia malato anche lui?
StarkTower
-Giugno 2016-
Noelle ha male
ad ogni osso del corpo e fatica a respirare.
Il volo di prova del RSC32 si è risolto con un volo di cinque metri, di testa,
in un cassonetto e ha l’impressione di avere spilli infilzati un po’ ovunque.
Si toglie il casco di Rescue e lo appoggia sul tavolino, preme un bottone al centro
della scocca toracica dell’armatura e questa si apre permettendole di uscire.
Casca in ginocchio senza riuscire a impedirlo e una smorfia di dolore le piega
le labbra .
Dolori sopra dolori, che meraviglia.
-JARVIS sei attivo?-
-Per lei sempre signorina Moore.-
-Dovresti ricalibrare i propulsori, quelli dei piedi si sono spenti di botto.-E lei si è ritrovata a cadere come una pietra
senza poter fare niente.
Si appoggia al muro e si tira su, trattenendo il respiro.
L’attico è silenzioso, stranamente non c’è nessuno dei Vendicatori in giro. Noelle va in cucina, tira fuori un sacchetto di
ghiaccio dal freezer e se lo schiaccia sul viso mugolando di sollievo. La testa
l’è rimbalzata dentro il casco ed è sicura di aver sentito il naso rientrare di
un centimetro buono verso il cervello.
-Ah, Dio, ma chi me lo fa fare?- borbottapercorrendo il corridoio con la borsa del ghiaccio che viaggia dal naso,
dolorante, alla spalladestra, sempre
dolorante,al polso sinistro che sente
gonfio e dolente al tatto.
Doccia, letto, cacca. Sono questi gli input che tengono sveglio il suo
cervello.
E non nell’ordine di comparsa.
Si ferma di botto e camminando all’indietro torna di fronte alla porta che da’
sullo studio di Bruce. La osserva incerta per qualche momento e alla fine, la
spinge con la punta delle dita.
La luce di una lampada da tavola illumina la zona computer,Noelle socchiude
gli occhi,mentre gira la testa da destra verso sinistra per abbracciare tutta
la stanza.
C’è disordine, c’è odore di caffè nell’aria e c’è Bruce.
Il dottore sta dormendo sui tre cuscini del divano che ha appoggiato per
terra.Di pancia, le braccia incrociate
sotto la testa e una visione tremendamente adorabile. Noelle lo osserva corrucciata.
Non c’è stato che qualche bacio fra loro, niente di più.
Bruce le ha fatto capire, più di una voltache non c’è futuro per loro. Non con Hulk a
fare da terzo incomodo. Non con il generale Ross ad inseguirlo. Noelle umetta le labbra premendo il sacchetto di
ghiaccio sulla spalla.
Il problema è che lei, non ne ha mai volutoe non ne vuole sapere di rispettare la sua decisione.
Ha perso fin troppo, sarebbe una pazza a lasciar andare anche lui.
Se ne ritorna in salotto, prende i cuscini del divano, e torna nello studio. Li
appoggia per terra accanto a Bruce,poi
si sente. Gli solleva un gomito eappoggia la testa fino alla suatornando sdraiata con il braccio del dottore attorno al capo dolorante.
Domani la sgriderà, n’è sicura, ma ormai c’ha fatto l’abitudine.
Soho
-Giugno 2016-
Tony
si sente un fottuto maniaco, ma deve vederla. Vederli.
In questi tre anni non c’è stata notte in cui non li abbia sognati e non c’è
stato giorno in cui il desiderio di vederli non l’abbia divorato.E’ affacciato dietro un cassonetto quando la portasi spalanca è Pepper
esce.
Dio in questi anni non le ha mai reso giustizia.
E’ bella, sorridente, reale. Non un ricordo.
Un fottuto rimpianto.
Ringrazia mentalmente Lenus per avergli detto dove
trovarla, anche se ci sarebbe arrivato da solo e allunga il collo a
vederlatendere la mano all’indietro
verso suo figlio.
Loro figlio.
Ha gli occhi azzurri.
Tony deglutiscenella speranza di
allentare il gruppo che sente stringergli la gola.
Vorrebbe correre da loro, ma sa che la reazione sarebbe solo una, dopo
l’incredulità, il disprezzo per la sofferenza che gli ha arrecato fingendo al
sua morte.
Deve essere cauto. Pepper s’incammina lungo la strada stringendo la
manina del piccolo Anthony, poi si gira e alza gli occhi -Tony
saluta lo zio Phil.-
Tony sposa gli occhi verso Coulson che li guarda
dalla finestra mentre sistema il nodo della giacca e un pensiero doloroso lo
attraversa.
Che
ci sia ora lui nel suo cuore?
Corona (Queens)
-Giugno 2016-
-Sei tornato.-
La sorpresa sul visoe nella voce di
Harley è quasi palpabile.
-Te l’avevo detto.- Tony si siede accanto a lui su quel mucchio di stracci che
gli fa da letto, sfilandosi il berretto dalla testa e scarmigliandosi i
capelli.
Il bambino annuisce, preso alla sprovvista.
-Ho bisogno del tuo aiuto.-
-Tutto quello che vuoi.-
-Ma prima dobbiamo trovare delle medicine.-
-Per…- la voce di Harley si spegne quando si rende conto che Tony ha capito -…Sto
bene.-
Tony lo guarda storto - Da quanto hai la febbre?-
-Non lo so.-
-Ci servono delle medicine.-
Tony si alza poggiando le mani sulle ginocchia - Il problema è che ho di nuovo
la mia faccia e non posso farmi vedere in giro.-
-Di nuovo?-
-Anche questa è una lunga storia.-
-Un giorno me la racconterai?-
-Un giorno…Forse. Ora vestiti, prima andiamo in farmacia, poi a Soho.- -Soho?-
Harley
tossisceallungando una mano per
infilare la busta che Tony gli ha dato da consegnare nella cassetta delle
lettere, guarda verso le scale e poi imbocca il portone come un razzo quando
sente, in lontananza, una serratura scattare. Pepper scende tenendo fra le braccia il piccolo
Tony,sceglie la chiave più piccina dal
mazzo eapre la cassetta.
Un cartoncino quadrato le casca ai piedi:
-Cos’è?-
Si china a raccoglierlo.
“You are my sunshine, my only sunshine You make me
happy when skies are gray You'll never know dear, how much I love you Please
don't take my sunshine away.”
-Oddio!-
mormora –Oddio.-
Nessuno, nessuno conosce l’amore che nutre per questa canzone.
Nessuno a parte…
-PHIL!-
FINE CAPITOLO.
Un ringraziamento speciale a chi ha messo fra i
preferiti, le ricordate e le seguite questa mia storiella.
DISCLAMERS.
- Mio padre è andato a comprare i gratta e
vinci un anno e mezzo fa, credo che abbia vinto perché non è più tornato.-// Tratta da Iron
Man 3
-Hai
rubato!-
-Preso in prestito.-
-La farmacistalo sa di questo prestito?-
L’espressione offesa di Tony è impagabile,Harley vorrebbe rimanere ancora arrabbiato , ma non riesce.Questa è una di quelle volte in cui si
scambiano i ruoli ed è lui l’adulto della situazione mentreTony sembra il bambino.Tira indietro le gambe,allunga le mani verso il sacchetto che gli
viene allungato e se lo appoggia in grembo.
Inalatore, fialette e pastiglie.
Un giorno, forse, si farà a dire da Tony dove ha sviluppato queste doti di
ladro, al momento, ha troppo male alla testa.Chiude gli occhi, li strizza, poi scrolla il capo mentreapre la scatola di pasticchealla ricerca del foglietto illustrativo.
Tony lo fissa corrucciato, poi gli si avvicina e preme le labbra contro la sua
fronte.
-Sei bollente.-
-Ormai c’ho fatto l’abitudine.-
-Un bambino non dovrebbe parlare così.-
Harley fa spallucce . Non si sente più un bambino da molto ormai.
Hudson Valley
Giugno 2016
-Quelle
sono?-
-Sì-
-Le hai trovate e aggiustate?- -Sì.-
-Ogni tanto mi fai paura lo sai?- -Sì.- Noelle accenna ad un sorriso lieve, quasi
impercettibile, alla volta dello sguardo fra il sorpreso di Rhodey
che si guarda attorno con le labbra socchiuse e gli occhi spalancati. Sonoquasi tre anni che le Dieci sorelle, così le
chiama lei, non si fanno un volo e per il colonnello, probabilmente, è un bel
tuffo nel passato vederle in aria. -Tony sarebbe maledettamente orgoglioso di te.- Noelle si chiude nelle spalle, quasi timida. Non ha
fatto altro che riparare quello che si era rotto nella armature, rimetterle
assieme e seguire gli appunti di suo padre sul comando a impulsi celebrali.
Di suo non c’è nulla. E’ tutto lavoro di Tony Stark.
-Ho pensato che avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile per la battaglia che
si prospetta. Le Dieci sorelle valgono più o meno come un battaglione di cento
soldati.-
-Solo?- le chiede Rhodey. Noelle solleva il cappuccio del giaccone
rimboccandoci i folti riccioli scuri - Non voglio tirarmela.-
-Non sei davvero uno Stark se non lo fai almeno una
volta al giorno.- ride forte Rhodey scrollando la
testa.
Coulson osserva
le armature dall’auto sorridendo appena .
Era contrario a questo piccolo pit stopnel loro viaggio verso il Nex
Mexico, ma n’è valsa la pena. Accanto a lui, sul sedile del passeggero, Clint
russa debolmente voltato con il viso verso di lui.Phil gli rimbocca sul petto la giacca che si
buttato addosso egli accarezza lievemente
il mento con un dito.
Sono tre anni che non lo guarda dormire e gli manca maledettamente farlo.
Corona
-Queens-
Giugno 2016
-Perché
non torni dalla tua famiglia?-
Tony odia avere a che fare con i bambini, anche se ormai ne ha uno.
- Te l’ho spiegato.-
Harley piega il capo portandolo verso la spalla destra - Balle.-
E’ da qualche minuto che ha iniziato a sudare, e sembra faticare a tenere gli
occhi aperti. Tony è indeciso se uscire alla ricerca di acqua fredda da usare
come impacco o portarlo direttamente in ospedale e fanculo
il basso profilo che ha promesso a Lenus di tenere.
-Non ho voglia di discutere.- si alza dalla cassetta di frutta rovesciata che è
diventata la sua sedia in questi ultimi tre giorni eva a infilare la giacca. Sbatte un po’
dappertutto, come al solito e Harley ride piano, tossendoci in mezzo.
-Per me hai paura...-
Tony si blocca.
-…Che la tua ragazza ti abbia dimenticato.-
Tony si gira e lo guarda, sbalordito. E’ sicuro di avere solo dieci anni?
Harley gli sorride appena mentre chiude gli occhi e rilascia fiato lentamente,
come un palloncino che si sgonfia. -Harley?-
Nessuna risposta
-CRISTO!-
Presbyterian Hospital
-Pronto soccorso-
Giugno 2016
-Su Tony, calmati.-
Tony jr. piange forte aggrappato al suo maglione. Pepper
cerca di calmarlo baciandogli le guanciotte esfregando il viso contro il suo, maè isterico. La puntura di richiamo del
vaccino deve avergli fatto più male del previsto.
Si alza facendo ondeggiare le braccia, lo culla cantando a bassa voce, ma il
piccolo continua ad urlareforte,diventando sempre più rosso in viso.
Ci vorrebbe Phil, lui sa sempre come calmarlo. Pepper torna indietro, verso le porte automatiche e
sussulta quando queste si spalancano e un uomo entra tenendo fra le braccia un
bambino infagottato in una coperta.
E’ la visione di un secondo, ma il viso che cogliesotto la visiera di quel berretto da baseball
le fa fermare il cuore in petto. -Oddio.-
Un infermiera fa il giro della console e si avvicina, probabilmente sono padre
e figlio o zio e nipote e lei sta impazzendo. Con tre anni di ritardo, ma non
ci sono altre spiegazioni.
Presbyterian Hospital
-Pronto soccorso-
Giugno 2016
-Lei
chi è?-
-Le ho detto che ha perso conoscenza e mi chiede chi sono?-
-Potrebbe averlo ridotto lei in stato di incoscienza.-
Tony non è mai stato un tipo paziente, ma seriamente, certa burocrazia farebbe
dare di testa ad un santo. Il corpo di Harley è bollente contro di lui e lo
sente respirare con sempre meno frequenza, da quello che ne sa di medicina
potrebbe stare morendogli fra le braccia.
E quella stronza gli chiede chi è?
-E’ mio figlio, si chiama Harley Carbonell e io sono Edward Carbonell.-
E’ una cazzata enorme, quando si è in fuga, usare come falsa identità le
generalità di tuo onno, Tony lo sa, ma il momento è
quello che è - Ora puo’ vedere che ha?-
Harley finalmente gli viene preso dalle braccia, lo vede aprire gli occhi e
tendere una mano verso di lui - Ehi, tranquillo piccolo, non ti lascio. -
Non sembra crederci. Si vede.
Gli prende la mano fra le sue, è bollente e madida di sudore -Fidati di me.-
Harley gli lascia andare la mano,ma lo
guarda fino a che la barella non sparisce oltre le porte . Tony inspira
profondamente sentendo un nodo d’ansia stringergli la bocca dello stomaco.Si volta e quasi non si scontra con Pepper e suo figlio.
DioBenedica i negozi di make up teatrali.
Si è creato una cicatrice lungo lo zigomo destro che gli chiude leggermente un
occhioe gli
storce il naso, ha indossato delle lenti a contatto azzurre ein questi tre anni ha messo un bel po’ di
capelli bianchi. Pepper lo fissa,lo fissa a lungo mentre Tony Jr.sembra più attirato dal suo capello.
-Scusi.- bofonchia Tony a testa bassa,
la voce volutamente roca.
-Di niente.-
Si chiude nelle spalle, abbassa la testa e la supera.
-Signor Carbonell?-
Tony sospira prima di girarsi ancora.
- Ha un assicurazione?-
MERDA.
-No, lavoro al mercato ortofrutticolo di Corona, non me lo posso permettere.-
L’infermiera lo guarda da capo a piedi. Dal cappellaccio che tiene calato sul
capo al giubbottoper finire con i
pantaloni logori e le scarpe. Tutto in lui grida miseria.
-Allora non possiamo curare suo figlio.-
-COSA?-
Tony
si volta versoEsther
l’infermiera come una vipera, gli occhi che mandano lampi di rabbia - E che
dovrei fare, riportarmelo a casa e fargli un funerale vichingo quando mi morirà
fra le braccia ?- le si avvicina, sembra ad un passo dal metterle le mani al
collo.
La rabbia, in questi anni, è stata la sua principale nemica.
-E’ la legge.-
-CHE LEGGE DEL CAZZO E’?-
Tony ha smesso di controllare il tono della voce , l’impostazione, e gli occhi
di Pepper si spalancano.
-Non possiamo fare nulla mi dispiace.-
-Pagherò io.-
Tony
drizza la testa di scatto e si volta verso Pepper.
-Pagherò io per il bambino.-
-Signorina Potts.- mormora l’infermiera, sorpresa.
-Non è un problema, vero?-
Presbyterian Hospital
-Reparto di Medicina-
Giugno 2016
Quando Harley apre gliocchi è convinto
che ci sia uno sbaglio, che qualcuno abbia commesso qualche errore. Perché non
può respirare così bene…Non può essere ancora vivo.
Volta la testa sul cuscino e Tony gli sorride chinandosi leggermente verso di
lui - Mi hai fatto preoccupare ragazzino.- gli sussurra sottovoce, come un
segreto, mentre gli passa una mano fra i capelli .
Harley sospira contento da sotto la maschera d’ossigeno che si appanna ad ogni
suo respiro.
E’ così avere un papà? Non se lo ricorda più.
Però gli piace, questo è indubbio.
-Signor Carbonell.-
Tony ferma la mano che sta accarezzando i capelli unti di sudore di Harley e si
volta verso Pepper.Il suo travestimento non è certo degno di Lupin III , ma confida che
nessuno pensi di poter ritrovarsi di fronte una persona morta da tre anni.
Non senza darsi del pazzo almeno un centinaio di volte prima.
Solleva la zip del giaccone e si alza, voltandosi verso Pepper.
Tony jr sembra essersi calmato e fa scivolare una macchinina lungo lo stipite
della porta.
-Suo figlio ha la polmonite.-
Tony impreca mentalmente mentre annuisce.
-Verrà trattenuto in ospedale per almeno due settimane.-
-La ringrazio.- Fa per tornarsene al letto, vicino ad Harley, sempre a testa
bassa quando Pepper lo richiama.
-Signor Carbonell.-
Tony sente il cuore rimbalzargli contro il Reattore. “Mi ha riconosciuto. Mi ha riconosciuto,
lo so.” -Papà.- mormora Harley mentre Pepper
si avvicina di un passo.
La vede trasalire, e tirarsi indietro. Tony Stark non
sarebbe mai andato d’accordo con un bambino, bimbofobico
com’era.
Peccato che lui non sia più quella persona.
-Mi
faccia sapere se posso esserle utile in qualcos’altro.-
-Lei è stata fin troppo gentile signorina Potts.-
-Mi hai salvato il culo ragazzino, grazie.- -Vigliacco.-
-Quando vorrò uno psicanalista te lo dirò.-
-Vigliacco e pure ingrato.- -Harley dormi!-
Autostrada
pressi di Ecatepec (Messico)
_Giugno 2016_
-Ho
sonno.- -Barton.-
-Ho sonnino.- -Noelle, per favore.- -Yahm!-
-Colonnello!- Coulson si gira verso i tre vicino all’auto, fumando frustrazione dalle
orecchie. E’ davvero un brutto colpo per l'autostima quando perdi per strada non un uomo, non due
uomini, ma dodici,più dieci armature
dal valore inestimabile. Si strofina la frontepremendo sulle vene gonfie della
fronte con i polpastrelli e riporta il cellulare all’orecchio.
-Quanti agenti dello SHIELD ci vogliono per svitare una lampadina?- Phil si gira e fissa Barton
con un espressione di puro livore.
-Cinque ! Quattro girano il tavolo e uno tiene la lampadina!-
Clint alza le mani e Noelle ci batte contro le sue
più piccole e segnate da calli da lavoro.
-Decisamente, voi due…- borbotta Phil mentre li osserva fare a panciate - …Non
avreste mai dovuto conoscervi.-
-Sì, ce lo dicono in molti.- sghignazza Barton
appollaiandosi sul cofano dell’auto con un saltello all’indietro.
Presbyterian Hospital
-Degenze-
Miseria
e povertà.
In quei cinque giorni passati a fare avanti e indietro dell’ospedale, Tony
haconosciutola nuova faccia di New York in ogni sua
sfumatura. E’ passato da un quartiereall’altro
e ha visto la degradazioneprenderesfumature sempre più intense e subdole. Dalla
povertà manifesta di Corona a quella d’animo dei quartieri bene, dove un
barbone è morto nella notte per il freddo in un angolo della stradasotto al cartone che usava come coperta fra l'indifferenza e la stizza della gente.
Tony distoglie lo sguardo da quel sacco nero che viene richiuso e dalla donna
che spruzza deodorante per ambienti alpassaggio della barella mentre
l’autobus inizia a rallentare per fermarsi. Si alza ,appoggiandosi ai
poggiatesta dei sedili di fronte a lui e si infila nella fiumana di persona che
si riversa a terra.
Almeno cinquanta fra uomini, donne con bambini in collo e anziani che trottano
tutti verso l’ospedale. La mancanza di sole ha portato diverse malattie,
indebolimenti delle ossa , tumori nuovi e aggressivi.
Ha anche scoperto che le api hanno iniziato a morire tre anni fa e ne sono
rimasti pochissimi sciami nel mondo .
Se le api scomparissero dalla faccia della terra, diceva Einsten
, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Non ci vuole un genio per
far due conti, al genere umano è rimasto un solo anno da passare sulla terra.
Anche di meno, forse.
Il Pronto Soccorso è un formicaio in piena attività. Tony deve addossarsi più
di una volta al muro per non farsi travolgere da portantini indaffarati o
medici di corsa. Ne segue un paio con lo sguardo prima di andare ad affacciarsi
nella stanza di Harley.
Il bambino gira la testa verso di lui e gli sorride da sotto la maschera
bocca-naso che gli copre più o meno metà della faccia, Tony si chiude la porta
alle spalle e gli si avvicina -Come ti senti ragazzo?-
Presbyterian Hospital
-Pronto Soccorso.-
Pepper sa
perfettamente chei suoi ragionamenti,
negli ultimi cinque giorni, non hanno avuto un oncia di sanità nemmeno a
pagarla oro. Che è impossibile giurare sul sangue di aver incontrato qualcuno
morto da anni solo perché , sentendo urlare un completo sconosciuto,si ha avuto l’impressione di conoscere il
tono della sua voce.
Lo sa però non riesce a non pensarci.
Ha recuperato vecchie intervista dall’archivio di JARVIS, con il cuore in gola e
le lacrime agli occhi le ha riascoltate. Ha analizzato ogni inflessione nella
voce di Tony, ogni più piccola variazione, ed è stato un sollievo, per lei,
rendersi conto che gli anni non hanno affievolito la memoria.
Che ricorda ancora la voce del padre di suo figlio come se l’avesse ascoltata
ieri per l’ultima volta.
Chiude l’ombrello e lancia un ultimo sguardo a quella cappa di nuvole basse che
è diventato il cielo. Ogni giornola
penombra sembra farsi più densa, più scura, molto presto ci sarà notte eterna. Pepper appoggia
l’ombrello a lato della porta automatica e si addentranel Pronto Soccorso verso l’aria degenze, una
parte di lei la sta deridendo per quello che vuol fare, l’altra non vede l’ora
di sapere.
-FERMI TUTTI!-
Pepper
obbedisce senza pensare, si volta e in un lampo, prima che un infermiera la
tiri via per un braccio, riesce a registrare la presenza di un ragazzino di diciott’anni, forse meno,armato di pistola che abbatte un
medico. Non grida, non riesce, si schiaccia contro il muro assieme alla giovane
infermiera che l’ha tolta dalla traiettoria di tiro, e l’inferno inizia.
Presbyterian Hospital
-Degenze-
Grida, spari, confusione. Harley si
stringe a Tony tremando come una foglia.
-Che succede?-
-Non ne ho idea ragazzo.-
Tony ha fatto appena in tempo a toglierlo dal letto chela vetratasopra di esso è scoppiata in una pioggia di vetri rotti che l’ha
investito. Fosse stato là sopra, non ne sarebbe uscito intero. Tony si addossa
contro il muro, il bambinogli stringe le
braccia attorno al collo con forza crescente.
-Dobbiamo trovare un riparo.-
Esce in corridoio mantenendosi basso e si accuccia dietro un distributore di
dolciumi. Alza gli occhi e lo sguardo che incrocia, dall’altro lato del
corridoio, è l’ultimo che si aspettava di vedere. Pepper
seduta a terra accanto al corpo senza vita di un infermiera, con le mani sul
capo e le ginocchia tirate al petto. -Oddio.- Pepper lo guarda con le lacrime agli occhi, le labbra
che tremano. Sembra volergli chiedere aiuto manon le esce un filo di voce, la donna che l’ha salvata ha il viso aperto
da un colpo di pistola e non si capisce più s’è giovane o vecchia . Tony la
guarda per un momento, prima di cercare con lo sguardo il ragazzo che sta
sparando dalle vetrate ai pazienti e ai medici.
-NON
POTETE DECIDERE CHI CURARE E CHI NO!- lo sente urlare - SIETE MEDICI!-
Tony
aggrotta la fronte, tutti i torti non ha.
Lo guarda tornare indietro, fermarsi e istintivamente le braccia che reggono il
corpo caldo di febbre di Harley si serrano. Il ragazzo si ferma fra lui e Pepper che si addossa di più alla parete con gli occhi
sgranati.
Il ragazzo sta piangendo,si strofina la
fronte con la stessa mano che regge la pistola, usando il pollice per grattare
una ferita da scabbia , poi si gira verso di Tony che serra la mascella- Anche tu sei un poveraccio come me.-
-Sì.-gli risponde senza staccare gli occhi dai suoi.
-Che lavoro fai?-
-Scarico frutta e verdura.-
-Che ha tuo figlio?-
-La polmonite.-
Il ragazzo annuisce guardando Harley che lo fissa con una guancia appoggiata
contro la spalla di Tony -Mia madre è morta oggi, tubercolosi.- mormora mantenendo lo sguardo in quello del bambino -
Sei fortunato ad avere ancora tuo padre.-
-Mi dispiace figliolo.- mormora Tony. Pepper lo guarda, guarda il ragazzo con la pistola,
poi Harley.Vorrebbe scappare, ma non
riesce a muoversi. La paura l’ha inchiodata lì, contro quel muro.
Il ragazzino si gira verso di lei, la guarda, scorre i suoi abiti di alta
sartoria e digrigna i denti in una smorfia bestiale. Probabilmente l’ha
riconosciuta.
- Non è giusto.- le urla addosso - Non è giusto che gente come noi crepa di
fame e questi porci grassi possono curarsi.-
Urla verso di lei, ma parla ancora con Tony che poggia, lentamente, Harley a
terra.
-Ti prego.- bisbiglia Pepper.
-Vacca pensa se il tuo prezioso figlio ti guardasse morire, non vorresti che ti
vendicasse?-
-No, non vorrei che diventasse un assassino.-
-MENTI!-
-No e nemmeno tua madre lo vorrebbe.-
Tony, alle spalle del ragazzo si solleva leggermente. Pepper
lo vede come un ombra a margine del suo campo visivo.
-Perché quelli come te possono avere tutto e noi altri dobbiamomorire di fame?-
-Mi dispiace, io non lo so.-
Il ragazzo rinsalda la presa alla pistola, Pepper
chiude gli occhi e anche Harley si copre il viso, lo sparo rimbomba per il
corridoio, e Pepper ha l’istinto di toccarsi addosso
dopo aver gridato.
Non ha ferite.
A terra, poco più in là, Carbonell e il ragazzo
lottano per il possesso della pistola.
Tony non vuole fargli del male, davvero, il ragazzo gli si appende al giaccone,
lo strattona, la zip salta e Tony ringhia mentre gli sbatte la mano che tiene
la pistola contro il pavimento per fargli allentare la presa.
Un altro sparo prima che Tony riesca a
stordire il ragazzo con un cazzotto al viso. Si solleva sulle ginocchia e casca
a sedere per terra con un grugnito. -Cristo.-
Si gira verso Pepper che lo fissa attonita - Sta
bene?- le chiede, ma non sta guardando
proprio lui. Tony corruga la fronte e guarda in basso.Il ragazzo gli ha aperto la giacca e la luce
del reattore Arc filtra attraverso la stoffa della
felpa. -Merda.-
FINE CAPITOLO:
Ho riscritto questo capitolo cinque
volte ( D: non scherzo) perché non ne ero soddisfatta :D fatemi sapere, se vi
va, che ve ne pare.
Autostrada pressi di Ecatepec (Messico) _Giugno 2016_
-Gli altri ci aspettano?-
-Thor e gli altri dici? Sanno che stiamo arrivando, ma non so…-
-Speriamo che non abbiano già buttato giù la pasta.-
Noelle è stesa sul cofano del pick-up e sta ridacchiando sotto i
baffi.
Sono passati circa venti minuti da quando Phil si è reso conto che il
camioncino con le Dieci Sorellesi è
perso per strada e anche se la situazione hapiù del tragico che del comico, visto che certe cazzate non dovrebbero
essere contemplate nel protocollo SHIELD, non riesce a fare a meno di ridere.
-Nervosismo?- le chiede Clint.
E’sdraiato sul tettuccio, di lui, Noelleriesce a vedere un gomito e le gambe a
penzoloni.
-No, perché?-
-E’ parecchio che non ti sento ridere ora che ci penso.-
Phil li guarda da sopra una spalla, negli anni, la sensazione che fra quei due
ci sia qualcosa di più che semplice amicizialo ha mangiato vivo. Noelle guarda quel braccio che spunta e cerca di
punzecchiarlo con la punta della scarpa.
-Sta buona Stark.-
-Mi annoio.- -Noelle.- Noelle sghignazza continuando a punzecchiarlo. Ha il
brutto di divertirsi con poco.
-Giuro che ti tiro giù dal cofano e ti
sculaccio.-
-Hai letto Cinquanta sfumature di grigio?-
-No, la sua parodia.[*]-
-Ecco, bene, altrimenti mi sarebbe crollato un sogno erotico.-
Clint ride di gusto, a pernacchie e grugniti come al suo solito e Phil sbotta
in un -Aspettate di arrivare in camera almeno!- prima di vedere, in lontananza,
il furgoncino arrivare. Noelle cerca lo sguardo di Clint, prima di girarsi
verso la schiena irrigidita di Phil.
-Che fa fare la mancanza di…-
-NOELLE!- strillaPhil. -STARK.- gli fa eco Clint più divertito che
scandalizzato.
-Oh santo Cielo.- sospira Rhodey seduto per terra
-…Calma. Che cavolo avete capito branco di pervertiti?-
Presbyterian Hospital
Spinte. Grida. Lacrime. In
una parola, rifiuto.
Tony arretra all’ennesimo spintone di Pepper, sbatte
la testa malamente e rimane là, addosso a quella parete, a guardarela persona che, in questi tre anni, è stata
la meta da raggiungere. Il porto in cui tornare.
La guarda costernato, il dolore che pulsa nelle tempie e che gli chiude la
gola.
Ha così tante cose da dirle, ma il muro che ha di fronte è troppo alto da
scavalcare. -Pepper.- mormora alzando timidamente le mani - Pepper fammi parlare per favore.-
Tre anni prima avrebbe gridato.
L’avrebbe obbligata ad ascoltarlo sia con le buone che con le cattive.
Ora no.
Ora non ne ha la forza.
La lontananza, i mondi che ha visto, le situazioni che ha vissuto lo hanno
cambiato. Gli hanno drenato via l’energia che ha fatto di lui un pezzo
importante del mosaico di Lenus e che l’hanno portato
ad adoperarsi per il suo piano. Pepper scrolla la testa, si strofina gli occhi
rabbiosamente.E’ fuori di sé per lo
shock, il dolore, lasorpresa. E’ tutto
un mix di sensazioni che le hanno chiuso gli occhi e le orecchie. Vede e
ascolta, ma non lo fa davvero.
Perché altrimenti il suo cuore si sarebbe già piegato a quello sguardo desolato
e a quelle mani timidamente tese verso di lei.
Si sarebbe accorta che Tony sembra più vecchio, di quelle cicatricibianche sulla pelle dei polsi.
Si sarebbe accorta che sono segni auto-inferti dettati dalla disperazione.
- NON TI VERGOGNI? NON TI VERGOGNI? HAI DUE FIGLI! LI
HAI ABBANDONATI ENTRAMBI!-
- Non potevo fare altrimenti, lascia che ti spieghi.-
- NON VOGLIO SENTIRE NULLA.-
- Per favore.-
La porta che sbatterisuona nella testa
di Tony come un colpo di fucile. Si lascia cadere seduto a terra, gli occhi
strizzati e le lacrime che scendono lente lungo il viso fino al collo.
Non era così che immaginava il suo ritorno.
Autostrada pressi di Ecatepec (Messico) _Giugno 2016_
Il furgoncino sbanda
pericolosamente, Phil socchiude gli occhi perplesso prima di tirarsi
indietro,sbalordito,a vedere un armatura schizzare dal tettuccioe puntare su di loro. Noelle scende dal cofano del pick-up assieme a Clint
che si gira , alza gli occhi oltre il
suo capo e solleva entrambe le sopracciglia. Noelle
corruga la fronte osservandolo. Sembra una scena da film, dove la povera
disgraziata di turno non si accorge di avere il mostro alle spalle fino a
quando il suo compare non inizia a fissare un punto imprecisato dietro di lei.
- Che c’è?- gli chiede .
Si gira, Rescue fluttua a mezzo metro d’altezza e sembra fissarla.
-E’ inquietante tutto ciò.- esclama dopo un secondo.
-Non sei tu a farglielo fare?-
-No, Rhodey.-
Rescue ronza come Noelle l’ha mai sentita fare, poi
si spezza in aria e letteralmente la fagocita. I componenti le si attaccano al
corpo con forza sbattendola prima contro una fiancata del pick-up e poi
facendola andare giù di ginocchia.
-Dio, fortuna che non sono un uomo!-
Presbyterian Hospital
-L’hanno portato via.- Pepper si volta.
In uno sprazzo di lucidità ha deciso di tornare indietro per parlare,
ascoltare, ma nella stanza in cui l’ha
lasciato, non c’è traccia di Tony.
-L’hanno portato via.-
Harley èalla porta,la guarda, è così piccolo , ma sembra
grondare odio.
-Chi l’ha portato via?-
Harley le si lancia contro, le prende a pugni lo stomaco. Pepper
arretra, cerca di prendergli i polsi, ma ha il sospetto che uno strattone
troppo forte potrebbe fargli seriamente male - Fermo! Fermo!- grida, ma il
primo singhiozzo da parte del bambino la congela.
-Lui si occupava di me e tu l’hai fatto portare via, cattiva.- Pepper gli molla le mani,Harley le si allontana singhiozzando.
-Sei cattiva! Sei cattiva! Ti odio!-
StarkTower.
Tony fischia sbalordito
osservando lo schermo del minipalmare, i valori di Rescue sono ottimi.
-Dovrebbe essere qui in tre ore.- sospira uscendo
dall’ascensore - Ha fatto un buon
lavoro.- Se lo aspettava, ma vederlo in numero in dati, è confortante. -Signore?- Tony alza gli occhi di
scatto, la voce di JARVIS gli fa quasi spuntare le lacrime. Si guarda attorno, è
stato trascinato alla StarkTower
da agenti dello SHIELD spuntati come funghi non appena Pepper
ha varcato l’uscita dell’ospedale,ma
solo adesso ha realizzato dove si trova. -Signore è davvero lei?- Tony ha l’istinto di buttarsi sulle ginocchia, di piangere come un bambino.
Come diavolo è possibile che una macchina possa farti sentire più a casa della
donna che hai cercato e sognato ogni notte?
-Sì, sono io.- -Mi era stato detto…- -Errore amico mio, errore.-
Tony si strofina gli occhi con dita tremanti e si gira verso le porte dell’ascensore
che si riaprono sui tre gorilla dello SHIELD che l’hanno prelevato dall’ospedale,
più...l’ Agente NatashaRomanoff.
-Agente Romanoff.- Natasha lo guarda da capo a piedi, per un lungo
momento.
Ha i capelli lunghi lasciati liberi sulle spalle e indossa la sua solita tuta distruggi ormoni maschili. Tony non può fare a
meno di bearsene mentre la donna fissa
la luce azzurra che filtra dal suo maglione. -Stark.-
Tony può giurarlo, firmarlo col sangue,
e scriverlo sulla Bibbia: per un secondo, sul bel viso della spia è comparsa una piccola ruga di espressione.
-Non mentivano, sei vivo.-
-Anche tu scoppi dalla gioia di vedermi.-
- Ti ho visto morto.-
-Non sei la sola.-
-Che diavolo è successo?-
-Ti interessa davvero?- Natasha alza gli occhi chiari su di lui - Se te lo
sto chiedendo.-
FINE CAPITOLO:
UN GRAZIE ENORME A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO, RECENSITO E
MESSO QUESTA MIA FRA LE PREFERITE/LE SEGUITE/ LE RICORDATE.
Note e disclamers:
[*]Chiedo scusa agli amanti dell’opera in linea (se
mai ce ne sono) ma non la amo affatto e prenderla in giro mi è venuto naturale.
Sono di corsa! Di corsissima.
Mi scuso quindi per le mancate risposte alle graditissime recensioni che ho ricevuto allo scorso capitolo. E spero che anche
questo capitolo vi piaccia!
Tre ore prima.
-Noelle?-
Clint tira indietro la testa allontanando l’orecchio dal cellulare, Phil
accanto a lui, storce il naso con una smorfia sofferta. Per essere così piccina
ne ha di fiato da sprecare Noelle. -Noelle smettila di gridare.-
-PORCA VACCA ZOZZA, SONO STATA RAPIDA DALLA MIA ARMATURA, HO DIRITTO DI GRIDARE!-
Phil appoggia l’indice della mancina sulle labbra di Clint per chiedere
silenzio, è solo un attimo, ma lo sguardo che passa fra loro è così intimo da
far arrossire.
Fortuna che sono soli, Rhodey sta aiutando gli agenti
a rimettere in moto il camioncinocon le
Dieci Sorelle. -Noelle qual è la destinazione dell’armatura?-
borbotta Clint abbassando gli occhi e scostando l’indice come scottato. -StarkTower.- -Dorothy aveva mancanza di casa?-
-BARTON GIURO CHE TI FACCIO UN CLISTERE CON UNA DELLE TUE FRECCE APPENA TI
VEDO.-
Phil strizza gli occhi, l’orecchio vicino al cellulare stretto nella mano
destra di Clint quasi fischia
-SMETTILA DI GRIDARE COME UN AQUILOTTO FERITO!- le
fa eco Clint con la sua solita grazia.
-VOI DUE POSSIBILE CHE NON RIUSCIATE A COMUNICARE SENZA URLARE!?-
STARK TOWER
Parlare fino a perdere la
concezione del tempo e di quello che si dice.
Svuotarsi del dolore, metterlo a parole.Lasciare che scivoli via dalle labbra e condividerlo con qualcuno.
Tony non ha idea di quanto abbia raccontato a Natasha
dei tre anni che l’hanno visto via, sa solo che ora la mano destra della donna
stringe con fermezza la sua e che c’è una lucenei suoi occhi. Comprensione forse, pietà probabilmente.
Tony deglutisce a vuoto e stringele
dita di Natasha nel pugno.
Calore, contatto umano, Dio quanto ne ha bisogno.
-Grazie.- mormora con un filo di voce, passando l’altra mano su quella piccola
e guantata di Natasha. Non
è Pepper, non è Noelle, ma
è qualcuno che l’ha capito e questo gli basta.
-Grazie a te, Tony.-
Tony alza gli occhi di scatto, poi annuisce, in imbarazzo quasi. -Signore, la signorina Noelle è arrivata.- Tony batte le ciglia sorpreso mentre Natasha
sfila la mano dalla sua e si volta verso la vetrata dietro di loro.Rescue è appena atterrata sulla terrazza e si
è aperta per far uscire Noelle.
La ragazza casca a terra, di ginocchia, poi si gira e si allontana spostandosi
sui calcagni per mettere spazio fra lei e l’armatura.
-SI PUO’ SAPERE CHE TI E’ PRESO?-
-Non si può dire che non
sia figlia tua.-
Tony emette una piccola risata divertita - Anche lei antropoformizza
le macchine.- Natasha gli stringe un polso e sfrega il pollice su
quella cicatrice vetrosa che lo percorre-Sii delicato.-
Tony si gira di scatto verso di lei, intanto che la vetrata si apre cigolando
sui cardini e Noelle entra nell’attico imprecando
come solo uno Stark sa fare.
-PORCA PUTTANA VACCA LURIDA…- si toglie il giubbotto -JARVIS CHE DIAVOLO TI HA
PRESO? IO ORA COME CI TORNO A…- la voce muore nella
gola di Noelle mentre Tony incassa la testa nelle
spalle davanti all’espressione agghiacciata che, in un nano secondo, si è fatta
strada sul suo viso.
-Ciao Junior.- bisbiglia. Noelle lascia cadere la giacca.
-Sono contento di rivederti.-
SHIELD
-Palestre-
-Non sono molto convinta.-
Sharon Carter, trent’ anni appena compiuti, sembra sul punto di cadere a faccia
avanti a causa del peso dei guantoni. Steve le sorride con una punta di
tenerezza per nulla nascosta mentre chiude la stringa in velcro di un guantone
passandoci sopra le dita dell’altra mano.
La trova adorabile anche se non glie lo ha mai detto.
-Devi imparare a difenderti.-
-Battendomi contro di te?-
-Era questa l’idea.-
Sharon lo guarda da capo a piedi prima di arretrare fino ad addossarsi alle
corde che circondano il ring-Lo
capisci vero che è come chiedere ad un teletubbies di
stendereSuperman?-Steve la guarda perplesso e lei sgrana gli
occhi.
-Oddio, Steve, i teletubbies! Com’è possibile che tu
non sappia cosa siano?-
Steve corruga la fronteinclinando la
testa - E’ tanto grave?-
-Sì per l’amor del Cielo, sono quasi cinque anni che ti hanno scongelato brutto
stoccafisso che non sei altro.-Sharon
agita i pugni , li solleva in un comica posizione di guardia , ma a Steve basta
una mano per prenderle entrambi i polsi e costringerla aalzare le braccia.
-Come mi hai chiamato?- -Stoccafisso.-
La maglietta della ragazza, sollevatafin poco sopra l’ombelico a causa delle braccia alzate, mostra in
invitante striscia di pelle chiara che attira lo sguardo dell’EroeAmericano. A occhi bassi, Steve toglie il
guanto che si è infilato con i denti e Sharon inizia a scalciare disperata. -No.No.No.STEVE NON OSARE!-
-Fare cosa?-
-FARMI SOLLETICO.-
Le grida di Sharon risuonano acute nella palestra seguite dalla risata bassa di
Steve. -Steve! Steve sto per farmela sotto!!-
-Chiedimi scusa.-
-GIAMMAI, VECCHIO.-
-Vecchio?-
-Hai più di novant’anni!-
-Tecnicamente, ma tecnicamente sei più vecchia tu di me.-
-MAI DARE AD UNA DONNA DELLA VECCHIA!!-
Le gambe della ragazza si agganciano la gambadestra di Steve,tirano puntando
con forza i talloni sull’incavo del ginocchioe l’eroe crollaa terra su Sharon
che ride e si lamenta assieme.
-Pesi da morire!-
Steve poggia le mani ai lati delle spalle della ragazza, si sollevae Sharon gli strofina il palmo della mano
sulla fronte arrossata dalla botta - Sei andato giù di faccia,mi spiace.-
-A me no.-
Sharon arriccia il naso osservandolo - Vuoi deciderti a baciarmi si o no?-
STARK TOWER
-Se è uno scherzo non mi
piace.- Natasha preme le labbra una contro l’altra intanto
che infila il cellulare in una delle tasche della cintura portaoggetti. Strano
che Steve non risponda al primo squillo.
-Tu chi cazzo sei?-
Tony inspira ed espira profondamente davanti a quell’indice puntato contro di
lui. -Noelle.- mormora avvicinandosi e la ragazza si fa
indietro, come spaventata - Noelle sono io.- Tony infila due dita nello scollo del maglione, lo
abbassa fino a mostrare una mezzaluna di Reattore Arc
illuminato. Noelle lo fissa attonita, a lungo.
-Sono io.-Noelle alza gli
occhi verso il suo viso senza emettere un suono. L’espressione costernata di Pepper gli ha fatto male, ma vedere sua figlia fissarlo
come un traditore è unacoltellata
dritta al cuore - Noelle, fammi spiegare.- -No.- sussurra la ragazza.
-Ti prego.- la prende per le spalle, ma quella si sposta.
Lo spinge via, lo rifiuta.
-Ti prego Noelle non mi rifiutare anche tu.-
“Non cacciarmi.”
Tony le prende il viso fra
le mani, cerca di avvicinarla, di farsi guardare, ma Noelle
è irremovibile. Il cuore di Tony minaccia di rompersi mentre la vede scrollare
la testa a occhi strizzati.
-MI HAI LASCIATO. LA MAMMA E’ MORTA E TU SEI ANDATO VIA.-
-Nonpotevo fare altrimenti.-
-LASCIAMI!-
Tony cerca di trattenerla, ma Noelle lo spinge via
ancora.Arretra sbilanciata, afferra una
lampada dal tavolinettoaccanto al
divano e glie la tira addosso. Tony si copre la testa con le mani, geme di
dolore e si accascia sulle ginocchia. Noelle lo fissa, ansimando eNatasha si va
avanti frapponendosi fra di loro.
-Meglio se ce ne andiamo Stark.-
STARK TOWER
Bruce infila il cellulare
in tasca ed esce dal vano dell’ascensore guardandosi attorno. Strano che Natasha chieda aiutoa luio meglio, che chieda aiuto
in generale.
Si guarda attorno, confuso,l’attico è
deserto, ma porta i segni di una battaglia.
Ci sono cocci per terra, frammenti di vetro, Bruce ne schiaccia uno con la
punta della scarpa prima di voltarsi verso la vetrata sfondata dietro di lui.
-Lo sai che non sei l’unico che quando si arrabbia perde la testa.-
Bruce corruga la fronte. Noelle è ferma sulla porta della cucina, ha una mano
avvolta in un panno macchiato di sangue.
-Che diavolo hai combinato?- le chiede avvicinandosi a grandi passi - Non
dovevi essere in Messico con Barton e Coulson?- Noelle gli sorride.
-Che c’è?-
Bruce le prende la mano avvolta dal panno e loapre
con delicatezza.
La manina piccola della ragazza è piena di sangue e un brutto taglio le apre in
due il palmo.
-Come te lo sei fatto?-
-La brocca, credo.-
-Che è successo?-
-Mio padre…- Bruce corruga la fronte mentre le tampona la ferita con un angolo
del panno - …E’ vivo.-
Bruce alza gli occhi di scatto -Noelle hai bevuto?- Noelle scrolla la testa, lentamente. E’ troppo
scioccata per stare scherzando.
A voce bassa racconta che è accaduto, che se l’è trovato in casa con Natasha, che sono volate parole grosse da parte sua e che
lo ha colpito con una lampada.
-Come diavolo è possibile?-
-Non lo so.-
-Non te l’ha detto?-
-Non ho voluto ascoltarlo.-
Bruce le accarezza il viso scostandole i riccioli dalle guancie madide di
sudore - Noelle…- mormora - Quando imparerai a
pensare prima di fare?- Noelle lo guarda quasi divertita. Mai.
Non gli risponde però, lascia parlare i gesti. Si solleva sulle punte e gli
bacia le labbra.
Piano, a lungo ,con dolcezza. Lo sente irrigidirsi ad ogni
respiro che gli ruba, ma non le importa. Adesso ne ha bisogno.
La mano di Bruce che regge quella sanguinante di Noelle
si stringe fino a farle male quasi, l’altra, quella poggiata sul suo viso, si
porta fra i suoi capelli e le stringe una manciata di ricci per avvicinarla a
sé con forza. -Noelle finirai con uccidermi.- le parla sulle
labbra, ad occhi chiusi. La ragazza ride pianoe da qualche parte, dentro di lui, Hulk
ruggisce possessivo.
-Non si muore per così poco.
-Basta, maledizione.- cerca di allontanarla, maNoelle lo trattiene per il colletto della camicia e lo
bacia ancora.
-Allontanami.-
-Sei scorretta.-
-Lo so.-
STARK TOWER
-Alloggi-
Fa freddo, troppo freddo.
Tony spalanca gli occhi voltando con uno scatto la testa sul cuscino, il fantasma è sopra di lui, a qualche
centimetro dal suo viso.
Sembra una ragazza che galleggia in acqua. I lunghi capelli biondi sono sparsi
come un aureola attorno al suo viso, la pelle è così chiara che Tony può vedere
il soffitto attraverso di lei. -Nala.- mormora. -Tony.-la voce dello spettro è un sussurro gentile -E’
bello vederti.-
Tony solleva una mano, con un dito descrive la guancia destra dello spettro, tocca
solo aria, ma Nala sorride.
-Quale notizie mi porti da Lenus?-
-La nave è quasi completata Tony.-
Il dito di Tony si ferma sulle labbra dell’apparizione, così bella da non
sembrare reale.
-Smetterai mai di apparire sul mio letto? Sono un uomo impegnato lo sai.- Nala ride e a Tony sembra quasi udire un concerto di
campanelli - E io sono morta, nessuna potrebbe mai essere gelosa di me.-
Bruce Banner non ha dimenticato.
Il viso sfigurato di Betty,le piaghe
sul suo corpo, il sangue che scende ad ogni respiromacchiando le bende.
Non ha scordatoil dolore in quei dolci
occhi blu, quella manina sottile che cerca di stringere le sue e il fischio penetrante dei macchinari quando il suo cuore
smette di battere.
Non ha dimenticato quella bara che cala nella terra, la disperazione e la
consapevolezza di essere lui la causa di quella morte innocente.
Non ha dimenticato la fede nuziale che tiene nel cassetto e che ogni tanto
infila al dito per sentirsi ancora un uomo legato a qualcuno.
Soprattutto, Bruce,non ha dimenticato
la promessa di Abominio di uccidere chiunque gli stia a cuore.
Afferra la testa di Noelle con entrambe le mani e la
allontana da sé. Ogni volta è sempre peggio, ogni volta tirarsi indietro gli
risulta sempre più difficile. -Non posso, Noelle. Non
posso.- le bisbiglia sulle labbra.
-Non puoi o non vuoi?-
Bruce apre gli occhi, ma non la guarda. Sa di ferirla ad ogni rifiuto che le
oppone, sa che ogni volta che le dicedi
no la allontana di un passo, ma ha già la morte di Betty sulla coscienza, anche
la sua fine non potrebbe sopportarla.
-Non posso.- ripete.
-Perché?-
Già, perché? Perché non può semplicemente buttaredalla finestra almeno una volta i suoi
propositi? Perché non può semplicemente prendere ciò che vuole?
Semplice, non è così egoista.
Alza lo sguardo, Noelle lo sta fissando.
Sembra così giovanecon quel visetto
paffuto e i capelli scarmigliati a contornarglielo. Che diavolo ci fa una
ragazzina così con un vecchio come lui? -Non voglio.- si costringe a dire
-Perché?-
Bruce storce la bocca in una smorfia sofferta, non sa che cosa dire. Lui, che
ha sempre una risposta esaustiva per tutto. Abbassa gli occhi, ma li rialza
immediatamente a sentirsi sfiorare le labbra. Noelle
le preme delicatamente con l’indice, sorridendogli amaramente, prima di
sfilarsi dalla sua presa e volargli le spalle. -Noelle.-
-Prima o poi mi stancherò Bruce.-
StarkTower
-Alloggi-
Il respiro di Tony si
condensa in una nuvoletta azzurrina, ma è grato della comparsa di Nala.
Lo spettro aleggia su di lui, protettivo,sembra volerlo confortare come faceva in passato con quei movimenti
delicati e quei tocchi di gelo che penetrano lo spessore della coperta.
- Mi verrà una bronchite con i fiocchi se non smetti a volteggiare Nala.-mormora Tony ad occhi chiusi e di botto il freddo si
quieta per farsi fisso alla sua destra. Nala aleggia a qualche centimetro del materasso,ha il
braccio destro sotto la testa e il sinistro raccolto al petto, sorride e Tony
senteun lieve riverbero di sollievo e
di colpa farsi in strada in lui.
Sollievo, per non essere da solo, colpa, perché quel sorriso una volta era
reale. L’ha toccato. Toccato veramente-Rimarrò con te questa notte Tony.- sussurralo
spirito alzando la mano e accarezzando, delicatamente, il viso dell’uomo
voltato verso di lei. E’ uno sfiorare leggero, dolce, ma Tony percepisce
chiaramente il Soffio di Morte che lo anima. Chiude gli occhi e nonostante le
coperte,rabbrividisce. –Chiudi gli occhi mio caro...- sussurra Nala sfiorandogli le labbra con le suein un tenero bacio - ...E sogna il mondo dopo
questo anno.-
Tony si lascia cullare dalla voce di Nala, dalla
canzone che canta per lui sottovoce, ma non sogna il futuro, sogna il passato:
Ci sono due lune in cielo eper quanto faccia, Tony non riesce a smetterledi fissarle. Sono nitide, lucide come un
dollaro d’argento, e spiccano nel buio del cielo.
Tony schiude le labbra in un espressionesbalordita. E’ passato da essere un uomodi genio e cultura ad essere alla streguadi un bambino che chiede perché il sole è
giallo.
-Ci sono due lune in cielo.- bisbiglia.
Accanto a lui, Lenus sorride divertito. -Com’è possibile?-
-Questo non è più il tuo mondo Tony Stark. E’ il mio.-
La mano di Lenus si sfila da quella di Tony. L’Albino
s’incammina e Tony finalmente si guarda attorno inspirando profondamente. E’
passato dal lezzo di un vicolo di Harlem ai profumi della natura.
Si trova nel fitto di una boscaglia tagliata in due da un sentiero di ciottoli
bianchi, in lontananza un fiume gorgolia pacifico.
Si gratta la testa confuso mentre porta un piede avanti all’altro sulla scia di
Lenus che lo precede.
-Come si chiama il tuo mondo?- -Beremenshir. Siamo una delle radici dell’Albero
della Vita.-
-Le radici.-
-Ogni albero ne ha, e l’Albero della Vita non fa eccezioni.-
Tony segue i passi di Lenus lungo il sentiero, non
può credere di trovarsi in un altro luogo. Si guarda attorno, ancora. Il cielo
è terso e trapuntato di stelle, gli alberi che lo circondano sono rigogliosi.
Hanno forme particolari, questo sì, alcuni hanno la chioma che ricorda la
cappella di un fungo, ma sono alberi -Che alberi sono quelli?-
-Sono alberi dikiom.- -Kiom?-
-Sì, producono dei frutti simili ai vostri datteri. Sono molto buoni, ma non è
periodo .-
La casa di Lenusè disposta su due piani.
E’ un palazzodella facciata gialla con
una porta in legno scrostata. Tony abbassa la testa per entrare e sussulta a
ritrovarsi di fronte quella che sembra una cartolina di Natale. Madre, e tre
figlie disposte in fila ai piedi di una stretta scala che lo osservano
sorridenti. Lenus passa un braccio attorno alle spalle della
donna che gli sorride radiosa - Questa è la mia adora sposa Allia,
lei è mia figlia Nala, e le due gemelle sono Lumia e Nocte.-
Tonyrisponde a mezza bocca, la figlia
maggiore, Nala dimostra più o meno una ventina d’anni,
le due gemelle al massimo una decina.Tutta la famiglia è albina, con le iridi rosa, ma la ragazza , sembra
avere i capelli un po’ più scuri.
Tony la osserva, e questa, immediatamente, portauno dei velidel vestito che indossa, a coprire la capigliatura fissandolo fra le pieghe della grossa treccia
che le pende lungo la schiena fino alla vita.
Il giorno dopo Tony brucia di febbre.
Tutto il suo corpo sembra ribellarsi alla nuova sistemazione, alla nuova vita.
Arde letteralmente e ogni muscolo del suo corpo tira fino a farlo gridare.
Geme e nel delirio afferra con forza la figura seduta sul bordo del suo letto
per trattenerla accanto a sé. -E’ lo stress del viaggio, non temere.- sussurra Nala cambiando la pezza sulla sua fronte con una più umida. -Pepper.- bisbiglia Tony cercando di mettere a fuoco
i tratti della persona che lo sta vegliando da ore.
-Tornerai da lei, non temere mio caro. Tornerai da lei, ti aiuterò.-
Dopo una settimana Tony riesce a mettere piede fuori dall’abitazione
di Lenus. E’ ancora stordito dalla febbre che per tre
giorni l’ha fatto delirare, ma riesce ad apprezzare la compagnia. Le gemelle lo
seguono come gatti curiosi, al suo fianco, Nala,
tiene sotto il braccio un cestino in vimini parlando del pranzo che ha
intenzione di preparare.
Tony non può fare a meno di notare gli sguardi di famelica curiosità che
chiunque li incrocia rivolge loro ,sposta
la testa a destra e a sinistra lungo la viaridotta ad uno stretto passaggio dai banchi di mercato e non può fare a meno di
sentirsi un panda in cattività.
-Cazzo succede?-
-I tuoi capelli e i tuoi occhi.- gli risponde Nala.
-Che hanno?-
-Guarda.-
La ragazza lo spinge a guardarsi attorno. Tony socchiude gli occhi e finalmente
realizza. Tutti hanno i capelli bianchi egli occhi rosa - Che diavolo?-
-Il sole è sparito molto tempo fa da questo mondo e la pigmentazione di pelle e
capelli si è schiarita.-
Tony annuisce costernato - Tu hai i capelli biondi però.-
-Infatti non sono ben vista.-
Dopo un mese Tony è fuori di sé dalla rabbia. Lenus non gli ha ancoradetto per quale ragione lo ha portato nel suo
mondo, è sempre fuori e lui passa le giornate con le bambine e con Nala. Sa che la città in cui si trova si chiama Yle perché glie lo ha detto una delle bambine. Nala lo fissa dalla porta della camera che ha appena
messo a soqquadro e sospira congiungendo le mani sotto al seno.
-Sei calmo ora?-
-NO!-
-Vieni con me.- Nala si volta, il suo lungo abito d’argento crea un
meraviglioso effetto lungo il suo
corpoleggiadro. Tony lasegue fumando rabbia anche dalle orecchie
lungo le scale, fino in strada.
Cammina fra la folla, ormai insensibile agli sguardi, mainnervosito da quelli che rivolgono alla sua
guida.
-Non hai paura?- le chiede e Nala lo guarda da sopra
una spalla e gli sorride. Molti le lanciano commentivergognosi.
-E’ la loro ignoranza a farmi più paura.-
Si trovano in quello che sembra un tempio. Un edificio a pianga
circolare sorretto da spesse colonne di marmo lavorato. Tony osserva sorpreso
ilplanisfero del pianeta Terra incisa sul muro davanti al
quale Nala si è fermato e poi cerca gli occhi della
ragazza.
-Che vuol dire?-
-Questa è Beremenshir.-
Tony sgrana gli occhi - No, è la Terra, il mio mondo.- si allunga a toccare un
punto sul muro - Vedi? Questi sono gli
Stati Uniti. L’Alaska. - sposta il dito - Questa invece è l’Europa.- Nala ride ed è un suono dolce e delicato. - No, mio
caro. -
-Come no?-
-Noi ci troviamo qui.- Nala indica sulplanisfero un punto preciso. Italia. Roma. -
E’ la capitale mondiale,Yle.- spiega la ragazza - Il posto che tu mi hai indicato
invece si chiama Tulu.-
-Ma che cazzo?- Tony ha l’impressione di avere la testaprossima all’implosione.
-Questo pianeta è gemello della tua Midgard. Quello
che accade qui, con scarto di anni, accade anche sul tuo pianeta. Noi stiamo
vivendo l’Apocalisse, voi siete ancora agli inizi, il male partirà da qui e
scuotere tutti i rami dell’Albero della Vita.- Tony
si fa leggermente indietro, come sopraffatto - Vivi questo mondo, guarda i suoi mali,
cogline la radice e quando tornerainel
tuo mondo saprai riconoscer e i segni e potrai scacciarli. Il Ragnarǫk si
combatte soprattutto con i piccoli
gesti.-
Il sogno si fa all’improvviso agitato e
sotto gli occhi di Nala che lo osserva amorevole,
Tony ripercorre la prima tappa della sofferenza che l’ha cambiato.
E’
notte e le due lune in cielo sembrano due occhi che fissanocon ingordigia il mondo sotto di loro.
Tony sta correndo, incurante dai rami chelo graffiano e gli strappano le vesti.
Il pozzo di raccolta dell’acqua piovana è un quadrato nella terra di fanghiglia
verde, Tony si fermasul bordo,
respirando a fatica, il corponudo di Nala galleggia faccia in giù.
-NO! NO!- urla - MALEDIZIONE. -
Situffa, di testa, incurante dei
serpenti che sa muoversi sotto il pelo dell’acqua fangosa e di chealtro potrebbe trovarsi ancora più sotto -DIO
NO, CHE TI HANNO FATTO!?-
Tony sbarra
gli occhi, si volta, lo spirito non è più accanto a lui.
Si sfrega il viso con entrambe le mani e lascia cadere le braccia ai lati della
testa - Anche i sensi di colpa...-
FINE CAPITOLO.
Questo capitolo è stato un parto D: Spero che vi piaccia.
NOTE:
1) Betty nei fumetti viene uccisa da Abominio, avvelenata dal
suo sangue .
2)Albero della Vita = Albero Yggdrasill
E’ una sensazione strana
sentirsi estranei fra chi, fino a qualche tempo fa, era la tua casa.
Tony sa che quello è il suo posto, che quello in cui si trova è finalmente il
suo mondo, ma non riesce a smettere di pensare che vorrebbe essere ancora con
Harley in quella vecchia soffitta ammuffita o con Allia
, le bambine e Nala. Accettazione, è questo quello che
più gli manca. Sentirsi ben voluto.
Il rumore del phon lo distrae e gli ferma la mano sulla maniglia.Nello spiraglio fra il battente e la
portavede Noelle
è davanti allo specchio . Si sta asciugando i capelli con la testa buttata in
avanti. .
Tony si prende un attimo per osservarla.
Ha perso peso in questi tre anni, ed è quasi certo che non avesse quella
cicatrice bianca lungo il braccio destro. Tony preme le labbra una contro
l’altra.
Chi glie l’ha fatta?
Meglio che non lo sappia, si dannerebbe solo l’anima per non essere stato lì ad
impedirglielo. Il rumore del phon tace, Noelle tira
su la testa e raccoglie i capelli nelle mani.
Tony la guarda, le guarda i riccioli scuri che sembrano risplendere sotto la
lucee in un secondo ritorna al passato.
E’
passato un mese da quando Lenus l’ha condotto aBeremenshire
e ancora Tony non è riuscito a capire cosa cazzo voglia da lui.
Passa le sue giornate assieme ad Allia e alle
bambine, a Nala chespesso gli fa da guida per le strade di Yle,ma il più delle volte, gli fa da mamma.
E’ sera, le due lune in cielo splendono come gli occhi di un gatto e Tony è
seduto con le donne attorno ad un piccolo tavolino quadrato. La stanza, buia è
illuminata da un candelabro a quattro braccia al centro della tavola. Allia ha cucinato un piatto tipico di Yile, le Yawwas, una specie di
frittelle dolci che sanno di burro e nocciole . Tony inzuppa la sua frittella nella
ciotola di lattein cui si serve tutta
la famiglia e se la porta alla bocca
masticandola con cura.
-Sei diventato bravo a mangiare le Yawwas.- ride Allia.
-Già non ti sbrodoli più con il latte.- le fa eco Nocte.
Tony ride piano. Gli piace questo clima di famiglia attorno a lui. Gli piace
sentirsi parte di qualcosa. Non lo fa pensare a quello che si è lasciato alle
spalle. -Dov’è Nala?-
Tony alza gli occhi dalla sua seconda Yawwas.E’
strano che non sia già rientrata.
Si alza poggiando le mani ai lati del piatto e si asciuga la bocca con il dorso
della mano. - La vado a cercare.-
-Si sarà attardata con qualche amica.-
Quale amica?
Tony lancia uno sguardo perplesso ad Allia prima di
imboccare la porta della cucina. Non fa che due passiverso quella d’ingresso che questa si
spalanca e una figuretta coperta di fango quasi non gli piomba fra le braccia. -Nala?-
Nala gronda
fango eumiliazione sul pavimento e
Tonysi muove da una parte all’altra
della stanza bestemmiando.
- Perché l’hanno fatto?- Il fetore di letame è ammorbante, questa notte dovrà
dormire con la finestra aperta per non soffocare. Nala incassa la testolina bionda nelle spalle e lo
guarda da sotto in su - Sono diversa da tutti gli altri.-
Tony si ferma, la guarda attraverso la porta del bagno - E allora?-
-Mi considerano una strega.-
Tony molla la presa al rubinetto - Ti considerano una strega? Ed è per questo
che ti hanno buttato in un letamaio?-
La ragazza annuisce, gli occhi bassi.
-Non ci posso credere.-
Tony
passa l’asciugamano sulla testolina bagnata di Nala.
Alla luce della lampada ad olio sul comodino i capelli della ragazza sembrano
fili d’oro.
-Mi piace.-
-Cosa?- Nala si stringe nell’accappatoio guardandolo
perplessa.
Sono seduti per terra,accanto al letto.
Tony tiene le gambe leggermente flesse ai lati del corpicino minuto della
ragazza.
-Prendermi cura delle persone.- Nala sorride, ha una gocciolina d’acqua che le pende
dalla punta del naso, Tony glie la porta via con un colpetto dell’indice
facendola ridere.
E’ la prima volta che la sente.
-Dovresti farlo più spesso, sai?-
-Cosa?-
-Ridere.- Nala lo osserva per un momento, concentrata -Hai un
anima pura.-
Tonyscrolla il capo, sorridendo -
No,sono tutto tranne che puro, credimi.-
-Lo so.-Nala annuisce -Sei
arrogante, collerico,petulante …- Tony
sghignazza - Sei imperfetto,ma nella
tua imperfezione c’è purezza.-
Le mani di Tony si fermano sul capo della ragazza, per qualche ragione
ha la strana sensazione che quegli occhi rosa che lo guardano materni riescano
a vedere oltre la barriera della carne e delle ossa. -Tony, quando tornerai nel tuo mondo, mi porteresti
con te?-
Tony
scrolla la testa.
Avrebbe davvero voluto portarsela dietro, regalarle un mondo dove vivere senza
paura.
Avrebbe voluto vederla felice, perché le voleva bene.
E invece…
Nala urla
all’interno della casa. Tony la sente el’orrore che gli attanaglia la gola quasi non lo fa respirare .
Strattona la corda che gli hanno infilato al collo, la arrotola attorno al
polso e cerca di staccare il paletto a cui è assicurata dalla terra.
Non ha idea di cosa stiano facendo a quella povera ragazza, ma quelle grida…
-NALA! NALA BAMBINA MI SENTI? SONO QUI! SONO QUI!- Nala lo chiama, una volta. La sua voce gronda dolore
e terrore, poi le grida ricominciano accompagnata dalle volgarità degli uomini
in casa e dalle ingiurie delle donne.
La porta del bagno si spalanca, Tony si tira indietro e così fa anche Noelle.
Si guardano negli occhi, per la prima volta dopo tre anni, e la ragazza
aggrotta la fronte osservandolo.
Vecchio. Suo padre ha gli occhi di un vecchio.
Socchiude le labbra, le inumidisce con la punta della lingua e abbassa gli
occhi.
-Torno dagli altri.-
Tony annuisce -Va bene.- Noelle lo
supera, si ferma. Tutto questo è folle! Chiunque darebbe un braccio per essere
al suo posto, per riavere indietro qualcuno che credeva perso per sempre .
Morde il labbro inferiore, a lungo, prima di balbettare un incerto -No-Non c’è bisogno
che vai via.-
Tony sgrana gli occhi. -No-Non andare via, okay?-
Tony si volta a guardarla da sopra una spalla, ha l’impulso di gettarle le
braccia attorno alle spalle e stringerla a sé, ma non vuole rovinare tutto. -No,
non vado da nessuna parte Junior.-
STARK TOWER.
-Laboratorio-
Tony sorrideosservando lo scheletro dell’armaturaadagiato sul tavolo di fronte a lui. Potrebbe
essere una scena degna di StarkWars,Anakin che rivede,
dopo anni, C-3PO.
Accarezza il casco dell’armatura, come farebbe con il capo di un bambino e
sorride in punta di labbra. Noelle ha fatto davvero
un ottimo lavoro in sua assenza, ha portato avanti quasi tutti i suoi progetti -Mi sei mancato.- -Antropoformizzare le macchina è un vizio di famiglia?-
Tony drizza la testa e si volta incrociando lo sguardo di Bruce sulla porta del
laboratorio. E’invecchiato anche lui, ma nei suoi occhi è rimasta quella vena
di dolcezza e di tristezzamalcelata di
tre anni prima.
-Già.-
Bruce si avvicina, tiene gli occhiali fra le mani, e per un attimo sembra
guardarci dentro - Mi dici che è successo?-
-Ce l’hai un paio d’ore?-
-Ho anche tutto il giorno se vuoi.-
Tony preme le labbra una contro l’altra. Vorrebbe dirgli che gli è mancato,che negli altri tre anni ha avuto bisogno di
lui un giorno sì e l’altro pure, che…
Ovviamente rimane in silenzio, concedendogli solo un accenno di sorrisomentre gli si avvicina.
-Allora sediamoci.-
Noelle li guarda dal pc, sorridendo anche se
non vorrebbe.
Gli uomini della sua vita.
STARK TOWER.
-Scusate non ho sentito lo
squillo del cellulare.-
Steve attraversa a passo di marcia l’atrio dell’attico e si ferma alla vista di
Rescue davanti alla vetrata e di Bruce, poco più in là. Ha la sensazione di
aver interrotto qualcosa o forse di aver impedito che qualcosa scoppiasse.
Guarda uno e poi l’altra , perplesso.
-Come mai non lo hai sentito?- gli chiede Bruce.
-E’ strano.- gli fa eco la voce sintetizzata di Rescue.
Steve deglutisce come in difficoltà - Ecco.- le porte dell’ascensore dietro di
lui si aprono conun trillo e Sharon
entra ansimando e sbraitando.
-Si può sapere perché non mi hai aspettata?-
Steve si passa una mano sul capo mentre Bruce porta gli occhi verso Noelle che inizia a sghignazzare.
-Ciao Rogie.- -Stark non chiamarmi Ro...-Steve
si blocca, strabuzza gli occhi,Bruce
sorride divertito e la risata di Noelle arriva
distorta dagli altoparlanti dell’armatura. Steve si gira a seguireTony cheva in cucina fischiettando, guarda Sharon che lo riguarda a sua volta a
bocca aperta egira la testa verso i due
accanto alla vetrata -Che diavolo?-
Tony spunta dalla cucina tenendo fra le mani un pacchetto di biscotti. Fissa
sia Steve che Sharon sorridendo - Avete trombato*?-
-COSA?-
Le guancie di Sharonsi fanno di un
rosso accesso mentre, all’interno dell’armatura, Noelle
ride risucchiando l’aria, grugnendo nel
vero sento della parola.
-COME DIAVOLO HAI…?-
-E’ il mio super potere.-
SOHO
(New York)
Sono passate tre ore da
quando Tonyha visto Rescue spiccare il
volo , da quando Sharon è uscita urlando dalla StarkTower e Steve gli ha sibilato contro furioso .
Il messaggio di Pepper alla segreteria telefonica l’ha
preso in contropiede, non si aspettava che gli permettesse di vedere loro
figlio tanto presto, ma non c’ha messo molto a farsi prestare dei vestiti da
Bruce e recarsi nel suo appartamento a Soho.
La mansarda è spaziosa, luminosa, e profuma di famiglia felice. Tony si guarda
attorno, visibilmente a disagio mentre Pepper gli fa
segno di seguirlo.
Non lo guarda. Non gli parla.
Tony vorrebbe afferrarla e stringerla, ma si trattiene. Quel poco che è rimasto
del suo cuore non sopporterebbe un altro rifiuto.
-E’ qua.-
Tony jr sta guardando la televisione. E’ un bambino grassottello, con due belle
guanciotte tonde e le piegoline
della ciccia nell’incavo di gomiti eginocchia.
Tony si prende qualche minuto per osservarlo prima di avvicinarsi.
-Guardi un cartone animato sugli Avengers?-
Il bambino gli rivolge un occhiata curiosa prima di annuire.
-Posso guardarlo con te?-
Tony jr da’ un morso alla merendina e gli indica il televisore - Noelle.-
Tony si siede sul divano, dietro di lui - E chi è Noelle?-
-Mia sorella.- Pepper li osserva dalla porta. Tony jr è un bambino
sveglio, secondo i pediatri, non èescluso che crescendo erediti il genio di suo padre.
-E quello chi è?- -Steve.- risponde prontoTony jr.
-E questo con l’arco?- -Clint.-
Tony allunga una mano verso la testolinascarmigliata del bambino, sembra volerlo accarezzare, ma si ritira e Pepper socchiude gli occhi osservandolo.
Tony passa la mano sul petto e poi sulle labbra seguendo l’episodio in silenzio.
-Hanno messo anche Agente?- chiede riconoscendo Phil - Non è mica un Vendicatore.-
Tony jr gli indica felice lo schermo -Papà.- trilla e
Tony ha la sensazione che qualcosa dentro di lui si spezzi. Si gira di scatto a
guardarlo, poi guarda la televisione dove ilPhil animato sta percorrendo un lungo corridoio.
Prende aria dalle labbra, guardandosi attorno.
Ci sono un sacco di foto. Foto di Juniorper la maggior parte, ma anche di Pepper e
Phil, assieme. Tony ne fissa una. Sono su un terrazzo, dietro di loro si
intravede la Statua della Libertà. Pepper tiene un
braccio sollevato a reggere la macchinetta e con l’altro stringe Phil attorno
alle spalle.
Agente ride come nonlo credeva capace
di fare.
E’ troppo per lui,per il suo cuore. Si alza di scatto e imbocca la porta. -Tony!- cerca di richiamarlo Pepper,
ma è solo loro figlio si volta verso di lei.
Alla tv, Coulson parla con Iron
Man. Pepper lo blocca sulla porta, afferrandolo per un
braccio.
-Hai fatto bene .-
- A fare cosa?- gli chiede Pepper.
-A dargli un padre come Agente.- si corregge con un cenno del capo -Phi.-Tony indica
un punto oltre la spalla di Pepper - Sono contento
davvero e anche per te, è un brav’uomo.-
-No, aspetta.- Pepper cerca di riprenderlo, ma Tony
sistrattona via dalla sua presa.
La porta della mansarda si chiude con un tonfo e Pepper
si prende il viso fra le mani mentre, alle sue spalle, arrivano eco di passetti
leggeri.
-Dove va papà?- le chiede Tony jr.
-Io spero al diavolo Tony.-
FINE
CAPITOLO.
Quello
che avete visto nello scorso capitolo è solo l’incipit dei vari flashback di
cui Tony sarà protagonista. xD
Spero che vi piaceranno :D
Nel prossimo capitolo, Messico e … u.u non ve lo
dico, dovete leggere.
Negli ultimi tre anni,
Clint Barton, non ha fatto altro che ripetersi che la sua storia con Phil è
stata solo una breve parentesi nella sua esistenza da eterosessuale convinto.
Una sbandata. Uno sbaglio grosso come la Stark Tower.Niente da rifare.
Si è detto che può succedere di perdere la bussola, che una vita passata a
mentiree uccidere ti porta, per forza
di cose, a volere affetto e basta ,
senza fare distinzioni, ma che lui è etero e che, Barbara
[+] riposi in pace, è ora di trovarsi
una donna.
Per un po’ ha pensato a Natasha.
Gli manca il sesso post missione con lei, lo sfogare l’adrenalina prendendo
possesso del suo corpo, madopo una
prima analisi si è ben reso conto che ormai, avrebbe la sensazione di fare
incesto se dovessero ricaderci.
Poi è stato il turno di Noelle.
Si vergogna un po’ ad ammetterlo, ma c’ha pensato più di una volta di sfruttare
lui l’idiozia di Bruce a non volerlaper
prendere il suo posto nel cuore della ragazza. Il debole che Noelle ha per lui
è palese, un po’ tutti pensano che alla fine, saranno loro due a mettersi
assieme e non lei e il dottore,maper Noelle è una specie di fratellone. Clint
se n’è reso conto dopo una missione.Era
steso fra calcinacci e una trave gli bloccava una gamba, Noelle l’ha liberato,
si è tolta il casco di Rescue e l’ha baciato sulle labbra.
Un bacio a stampo, come avrebbe potuto darlo a Tony nella stessa situazione.
Tenero, innocente, privo della minima malizia. Da bimba che cerca di
consolarti.
Darcy non l’ha presa in considerazione a lungo, sono troppo simili e litigano
come due ragazzini anche solo per scegliere che programma televisivo guardare.
Le altre donne delle SHIELD, beh, non ha capito perché, ma hanno paura di lui.
Più che altro, lo considerano proprietà di Natasha, e non vogliono offenderla.
Cercarla fuori la nuova compagna di vita?
C’ha provato.
Ha giusto un appuntamento la settimana prossima, peccato che, stanotte, tutte
le sue convinzioni siano andate a fanculo.
La casa di Jane e Darcy è una specie di cubo a due piano con solo due camere da
letto, una piccola cucina all’americana e un salotto comune occupato da Sif.
Thor ovviamente dorme assieme a Jane.
Clint sapeva che sarebbe finita male quando ha visto Darcy traslocare sul
divano assieme alla dea, ha cercato di convincere le due donne che a lui
bastava anche una coperta piegata in due sul pavimento, di fare a cambio con il
colonnello, ma alla fine si è ritrovato a dormire vicino a Phil e Rhodey per
terra.
Non ce l’ha fatta a resistere tutta la notte. Aveva dimenticato di quanto gli
piacesse sentire respirare Phil nel sonno. Anni prima, Coulson, era tornato da
una missione con un naso rotto. I medici della basa avevano ridotto di molto la
frattura, tanto che bisognava guardarlo da vicino per notare quella minuscola
deviazione nel setto, ma quando respira profondamente, si sente un piccolo
fischio.
Sentirlo , a distanza di tre anni, gli ha provocato una specie di maremoto
interiore.
E’ uscito di corsa per andarsene sul tetto e sarebbe morto di freddo se Darcy,
una mezz’ora dopo, non fosse arrivata con una coperta e un termos di tea caldo.
-Io l’avevo detto a Jane che non era una buona idea.-
Clint sospira,dovrà chiederle come
diavolo fa a sapere di lui e Phil.
Il rombo di vuoto alla sue spalle lo fa voltare. Socchiude gli occhi nel tenue
chiarore del cielo coperto di nubi mentre Noelleesce dall’armatura.
Si fissano.
-Bruce ha chiamato.- mormora Clint.
Noelle gli va a sedere alle spalle e gli appoggia la testa sulla schiena.
-Che situazione assurda.-
SoHo.
-Vicoli.-
Tony è seduto a terra in
un vicolomaleodorante.
E’ scappato da Pepper, da loro figlio,
dalla consapevolezza di aver perso ancora e si rifugiato nell’unico posto che
in tre anni non è cambiato. Il fondo di una bottiglia di whisky.
Prende un sorso. Il sapore aspro del liquore gli fa strizzare gli occhi e
sospirare soddisfatto. La sensazione di avere la gola in fiamme glipiace , lo riporta al passato, quando la sua
unica, vera, preoccupazione era infilarsi sotto tutte le sottane che gli
capitavano a tiro.
Si pulisce la bocca con il dorso della mano e alza gli occhi.
Il visopulito di Nala, bello come un opera d’arte, sembra
risplendere nella penombra . Tony alza la bottiglia verso di lei, nella parodia
di un brindisi, e le labbra dello spirito si increspano in segno di disappunto.
-Tony.-
-Ho scoperto di aver perso la mia tolleranza all’alcol.-
Nala si avvicina, fluttuando. Indossa il vestito color argento con cui l’hanno
seppellita, ma sembra ancora galleggiare in quel pozzo d’acqua dove l’hanno
finita.Tony deglutisce a vuoto fissando
gli occhi nei suoi.
-Mi manchi sai?-
Nala annuisce .
-E mi manca tua madre, e le bambine.-
-Anche a loro manchi.-
Il respiro di Tony si fa più accelerato mentre osserva quel visetto delicato ,
quegli occhi che lo osservano amorevoli.Si accuccia in avantipoggiando
la fronte sulle ginocchia , stringendosele con entrambe le braccia-Vorrei tornare con voi. Non mi piace stare
da solo.-
Nala si china su di lui poggiandogliuna
mano sul capo. Tony non avverte il contatto, ma sente solo il freddo di cui lo
spirito è composto.
Le lacrime passano la barriera delle ciglia e si ritrova a piangere con un
bambino -Non voglio stare da solo.- Un bambino vegliato da un fantasma gentile .
New Mexico.
-Ecatepec-
-Frush!Frush! Frush!
Frush!-
Clint corruga la fronte e lancia un occhiata oltre la sua spalla destra , a
Noelle appoggiata alla sua schiena che strofina il viso fra le sue
scapole.Sospira per poi tornaread osservare la strada dall’alto - Bruce ti
ha dato un altro due di picche?-
-Come hai fatto a capirlo?-
Clint sospira divertito. Dopo tre anni ha ben capito che Noellecerca coccoleogni volta che Bruce la respinge. La sente
gattonargli accanto e spingere con la testa sotto al suo braccio destro per
farglielo sollevare. Lo alza ela lascia
accomodarsi con la testae le spalle
sulla sua gamba.
-La mia proposta di sposarci è sempre valida.-
Clint ridacchia accarezzandole i capelli. Ha le mani grandi, le dita callose,
ma riesce a essere tremendamente delicato quando vuole. Noelle chiude gli occhi
con un sospiro contento.
-Ti sforno una squadra di baseball con le riserve se vuoi.-
-Allettante, ma mi verrebbe da ridere al momento di toglierti le mutande.-
Le labbra piene di Noelle si piegano verso l’altoin un sorriso divertito - Hai fatto la rima.-
Un cigolio alle loro spalle fa voltare ClintLa porta dell’abbaino si solleva e Phil spunta fino a metà torace,puntando un braccio a terra per sollevarsi -
Signore.-
-Agen…- Si blocca.
Dalla sua posizione Phil può vedere solo le gambe di Noelle ma può indovinare come sia sistemata sulle gambe di Clint.
La fitta di gelosia è istantanea, ma rimanesoffocata dietro la maschera di placida indifferenza che in questi tre
anni l’ha aiutato ad andare avanti.
-Agente Barton.- esclama tirandosi su dalla botola dell’abbaino.
-Possiamo andare a cercare Loki , signore? Mi sto annoiando.-
Noelle, ancora sulle gambe di Clint fa smorfie ad ogni parola che i due si
scambiano. Sono tre anni che assiste a ‘sto teatrino. Quando siscoperanno come Padre Odino comanda?
Corruga la fronte, per poi sospirare.
Certo che è volgare quando ci si mette… Maledetti geni Stark!
-Jane sta preparando il pickup, verranno con noi anche Thor e Sif.-
-Frush!Frush!-
Le spalle di Clint si irrigidiscono - Noelle.-
-Uhn? …Frush!-
-Stark non è la mia coscia quello su cui ti stai strofinando.-
Noelle si ferma, aggrotta la frontementre Clint scoppia a ridere. Solleva la
testa di scatto e sbotta in un -Però la natura è stata molto generosa con te
AgenteBarton! - mentre Clint si copre
il viso con una mano.
SoHo.
Pepper cammina avanti e
indietro di fronte al letto. Non ha idea di cosa fare, come rimediare. Vorrebbe
parlare con Tony, spiegare che fra lei e Phil non c’è mai stato nulla a parte
una bella amicizia, ma da una parte, la parte più egoista di lei, è contenta che
soffra almeno un po’.
Si ferma, in preda a quel pensiero così estraneo alla sua persona e si volta.
Nala la osserva dalla porta, il bel viso corrugato in un aria di palese
rimprovero.
-Oh mio Dio.-
Pepper si addossa al muro. Il corpo della giovane è trasparante come se fosse
fatto d’aria, l’abito color argento che indossa ondeggiacome uno strofinaccio buttato in acqua e così
come i suoi lunghi capelli biondi.
-Che diavolo…?- Le guarda i piedi nudi che non toccano terra , stesi come se
appartenessero ad un acrobata appeso ad un imbragatura -Che cosa sei?-
-Tony aveva ragione, sei molto bella.- Pepper sgrana gli occhi -…Ma il tuo
cuore è chiuso.-
-Conosci Tony?-
-Lui ha molto sofferto, non devi dargli altro dolore.-
Pepper vorrebbe gridare, ma ha la gola chiusa . Nala le si avvicina edelicatamente le appoggia le mani trasparanti
sugli occhi.
-Chiudi gli occhi e guarda.-
E’ come guardare la propria immaginesparsa nei frammenti di uno specchio rotto.
Pepper precipita nel buio e nel vuoto e
si ritrova ad osservare, daspettatrice
esterna, momenti di dolore sommati a attimi di serenità.
Tony è assieme a delle bambine, due
gemelle dai capelli bianchi come la neve di circa sei o sette anni. Sta
parlando con loro accovacciato sui talloni e tiene sulle mani una specie di
cerchio di plastica. Le bambine battono le mani felici e Tony sorridedolcemente facendo di sì con la testa.
Quelle stesse bambine, in una battito di ciglia, sono morte.
Appese per il collo come dei sacchi, gli occhi rosa sgranati ela bocca aperta.
Tonyurla strattonando la corda che
qualcuno gli ha infilato al collo, il dolore che Pepper sente filtrare da lui è
immenso.
-Le mie sorelline, Lumia e Nocte.- mormoraNala.
Tony è seduto ad un tavolino e sta
parlando con qualcuno girato di spalle. Una donna piccola di statura,
cicciottella,con lunghi capelli bianchi
raccolti in una grossa treccia e una piccola bocca che ricorda un bocciolo di
rosa.
Tony ride mentre la donna gli allungauna cucchiaio sporco di quella sembra cioccolata e lo guarda leccarlo
sorridendo.
Subito dopo Pepper vede quella stessa donna stesa a terra in quella stessa
cucina dove, solo qualche attimo prima,stava parlando conTony.Hagli
occhi rosa sbarrati e la bocca socchiusa con un rigurgito di vomito a bagnarle
da un lato.
Tony è accanto a lei,sembra volerla
raggiungere, ma ha qualcosa attorno al collo che lo tira indietro ogni volta
che tenta di sfiorarle le dita.
-La
mia mamma, Allia.- sussurra la voce di Nala.
Tonyè seduto per terra e Nala è vicino a lui.Di fronte a loro c’èuna specie di mappa stellare dipinta sul
muro. La ragazza alza un braccio e indica e Tony annuisce prendendo appunti su
un rotolo di pergamenache tiene
appoggiato sulle gambe.
Un momento dopo Nala è a terra, Pepper osserva la scena dal punto di vista di Tony e il suo sguardo incontra quello della ragazza
nuda, coperta di sangueealtro…
Violata nel corpo e nella dignità Nala,osserva Tony come se cercasse in lui in briciolo di forza per affrontare
l’ultimo atto di quellafollia. Tonyèin piedi su una specie di
scaletta, la corda che ha al collo è un cappio , le mani bloccate dolorosamente
dietro la schiena da un legaccio. Sta per essere ucciso anche lui come le
bambine, come Allia, ma le sorride come per incoraggiarla.
Tonye Nala si fissano, a lungo, le labbra della ragazzamodulano un“Ti amo.”eTony annuisce senza distogliere lo sguardo da
lei.
Lo sa che lo ama.
Nala abbassa le mani e
Pepper si lascia cadere a terra, sopraffatta.
-Eravamo la sua famigliae c’ha guardato
morire uno dopo l’altro.-
Gli occhi azzurri di Pepper sono schermati dalle lacrime.
-E’ stato punito abbastanza, ha perso abbastanza.-
New Mexico.
-Stai studiando la
geografia?-
Thor annuisce orgoglioso in risposta alla domanda di Clint mentre il pick-up scorre veloce sulla strada sterrata.
-Mi sta insegnando Jane, ma è moltonoiosa. E poi non capisco perché un solo regno debba avere cinquanta
province.-
Sif, dal sedile accanto a quello di Coulson, rotea gli occhi verso l’alto.
I due asgardiani, in questi tre anni, si sono quasi perfettamente amalgamati
alla vita sulla terra, Sif addirittura ha preso addirittura un modo di parlare
simile a quello di Darcy.
-Stati, sono stati. Possibile che non ti entri.- fa la dea girandosiper un momento per poi tornare a guardare la
strada di fronte a loro.
-C’è una canzoncina per imparare tutti i cinquanta stati americani e le
capitali.- ridacchia Clint - E’ un trucchetto che si impara a scuola.-
Phil, alla guida del pick-up
porta per un momento gli oltre alla spalla per guardare Clint girato verso Thor
ela fila dietro Noelle con i piedi
poggiati allo schienale del sedile di fronte a lei.
Cazzo, sono fatti l’una per l’altro.
-Che canzoncina?- chiede Sif, girandosi e appoggiando il viso a lato del poggia
testa.
- Baton Rouge, Lousiana, Indianapolis, Indiana, e Columbus capitale dell'Ohio;
c'è Montgomery, Alabama, sud di Helena, Montana; poi c'è Denver, Colorado,
sotto Boise, Idahoho.-
Clint batte le mani per darsi tempo e Noelle prosegue - Austin nel Texas, poi
si va a nord, nel massachusetts, e Boston, ad Albany, New York; Tallahassee,
Florida, e Washington, D.C., Santa Fe nel Messico, e Nashville, Tennessee.
Elvis da quelle parti ci capitava spesso! [+]-
Phil vorrebbe ricordargli che sono i missione, che non dovrebbero fare i bambini in gita. Sif
cerca di stare dietro ai due che cantano, Thor indovina qualche capitale prima
che vangano dette,ci sono risate e
Coulson, alla fine cede, e si convince che va bene così, che possono anche
divertirsi un po’.
Affronta una curva e l’ombra che si para di fronte all’auto è come un fulmine a
ciel sereno. Sterza dalla parte opposta per cercare di evitarla,il pick-up
fa
un brusco testa coda, si ribalta e sfrega facendo scintille controlo sterrato prima di finire di musodentro ad unaprofonda scarpata.
Clint è il primo a riprendersi e a sgusciare fuori. Aveva appena abbassato il
finestrino per buttare una carta fuori dalla macchina. Tira via i piedi dal
finestrino, si tocca la fronte, sporca di sangue, poi cerca di controllare lo
stato dei compagnirimasti in auto
abbassandosi per guardare attraverso i finestrini.
Noelle è cosciente e cerca di togliersi la cintura, Sif anche. Thor aiuta
entrambe e le due donne cascano sul tettuccio . Phil si sta toccando il naso
sporco di sangue, si gira e Clint prova un moto di sollievo tale che per un
secondo teme di vomitare.
- CLINT!-
La voce di Noelle gli
arriva stridula, sta indicando qualcosa dietro di lui. Clint si gira e alza gli
occhi.
-Oh merda.-
-Agente Barton.- sussurra Loki sorridendogli mellifluo.
Fine capitolo:
Finalmente scopriamo cosa è successo a Tony, cosa l’ha cambiato così nel
profondo. Ha visto morire tutta la famiglia di Lenus,non solo Nala, ma anche Allia e le bambine.
…Sì, sono sadica.
Da
brava Clintasha, anche se in questa storiaClint è di Phil, non ho potuto fare a meno di inserire un passato da
trombamici u.u
NOTE E DISCLAMERS.
[+] BARBARA: Barbara Morse aka Mimo, la
defunta moglie di Clint nei fumetti.
Sono di corsa!!! *urla lanciando in aria i vestiti* Però non volevo lasciarvi senza
questo capitolo! Ringrazio di cuore chiunque si siaavvicinato a questa storia, ma soprattutto i
tre recensori dello scorso capitolo.Alley. Maria
GraziaFipsi.
Grazie bellezze, questo capitolo lo dedico
a voi!
New Mexico.
Il volto di Loki sembra risplendere di una luce malsanacontro il cielo plumbeo alle sue spalle.
Clint cerca di metterlo a fuoco, ma una mano si chiude quasi a pugno sulla sua
gola e deveprendere fiato a boccate
frenetiche per cercare di far passare abbastanza aria da non collassare
immediatamente. Scalcia all’aria mentre l’auto, dietro di lui, spicca un salto
di una trentina di metri.Alzando gli
occhi, Clint vede il tettuccio del pickup come un quadratino neroin lontananza. -Agente Barton.-
la voce di Loki è rauca e gracchiante, ricorda quella
di un vecchioche sta per sputare un
grumo di catarro. Clint torna a guardarlo e il viso del dio, ora che lo vede da
vicino gli procura un piccolo shock.E’
cereo, la pelle è talmente tesa sulle ossa che si intravedono sotto i capillari
azzurri,la sclera attorno all’iride
èdi un giallo sporco mentre le gengive,
scoperte dal sorrisobeffardosono di un rosso sangue. -Che diavolo hai?- farfuglia Clint
sbalordito.
Le labbra pallide di Loki si schiudono ancora di più
mentre gli occhi, chiari, si spostano al tettuccio dell’auto sospesa in aria.
Sono lontani i quattro in auto, ma le sente far casino come se li avesse a
pochi passi.
-PROVO A SFONDARE IL
FINESTRINO!-
Thor si muove nel poco spazio che l’auto ribaltata gli offre, cerca di fare
piano, ma è come chiedere ad un elefante
di non fare danno in un negozio di porcellane. Colpisce lo schienale del sedile alla sua sinistra con un gomito,
colpendo, per riflesso Noelle accucciata dietro che
si porta una mano alla parte del viso ammaccata con un imprecazione fra i denti,
fa altrettanto con il sedile corrispondente a Phil che rischia di spaccarsi la
testa contro il volante.
-FERMO THOR, RISCHI DI UCCIDERLI!- Sif si gira, per quanto la sua forza sia simile a
Thor, le sue dimensioni sono quelle di una normale ragazza sui trent’anni e
riesce ad appoggiare entrambe le scarpe sul finestrino. Chiude gli occhi,
ritira le ginocchia al petto e carica un calcio a due piedi.
Il finestrino trema , ma non si rompe.
-Come diavolo è possibile?- sbotta Noelle
avvicinandosi a gattoni per guardare verso il basso.
-L’auto è circondata dal potere di Loki.- spiega Thor
socchiudendo gli occhi azzurri e fissando qualcosa oltre il vetro.
Se Clint vede di loro solo un puntolino lontano, Noelle,
altrettanto, riconosce lui e Loki come un puntino in
una distesa rossastra di sabbia.
-Che gli sta facendo?-
-Non combattermi Barton, accettami.-
Clint gorgoglia sputando grumi di saliva sul viso del dio, scalcia
furiosamente, ma non riesce a centrare nessuna parte del corpo di Loki che lo solleva ancora più in alto, come se fosse un bambino
e non un uomo fatto e finito.
-Avanti, lo abbiamo già fatto questo balletto.-
Clint si sente come un secchio con un buco sul fondo, sente l’acqua scorrere,
ma non può fare nulla. I ricordi scivolano da lui,immagini,visi,momenti importanti. La sua infanzia, il viso
di sua madre e l’ultimo sorriso di suo padre.
-NO!- Allunga una mano alla pistola alla fondina alla coscia, cerca di aprirla,
ma le dita di Loki danno uno strattone. Clint getta
la testa all’indietro, guardando quel puntolino nero nel cielo carico di nubi.
-Accettami, o loro moriranno.-
L’auto cade come una
pietra,i suoi occupanti urlano
rimbalzandoall’interno, Clint si
irrigidisce, sfiata un - Phil! Noelle!-disperato e la caduta del pickup si arresta con uno
scossone . Loki osserva il volto paonazzo per la
mancanza d’aria dell’umano, poi il suo sguardo terrorizzato al tettuccio del
pickup e sorride.
Succede in un attimo.
Phil ha la sensazione di sentirsi afferrareper una gamba del pantalone, sgrana gli occhi sorpreso guardando la
stoffa stretta attorno alla caviglia e poi alzandolo sguardo. Incrocia gli occhi di Noelle che lo guarda attraverso la fessura fra i due
sedili. -Phil?- bisbiglia.
-Non…-
E’ una questione di pochi secondi,Phil
viene trascinato,il finestrino vola in
pezzi e l’agente cade nel vuoto. Noelle si addosso al
finestrino assieme a SifmentrePhil cade e Clint viene depositato a terra.
-PHIL!- urla Noelle.
Phil cade a terra, come un sacco, il dolore è diffuso, ma non mortale come si
aspettava, evidentemente Loki non vuole farlo morire
tanto facilmente. Alza la testa dalla sabbia, si gira e punta gli occhi verso
il dio che lo sovrasta.
-Che diavolo vuoi da …-Si blocca, Clint
è accanto a Loki, gli occhi blu schermati da una
patina biancastra che rende il colore dell’iride più chiaro e screziato. Phil
si tira indietro, istintivamente mentre Loki sorride
alla sua ritrovata bambola assassina.
-Uccidilo.-
Da qualche parte,Clint bestemmia il dio
che l’ha ingannato inducendolo a cedere per salvare gli occupanti della macchina,
ma il suo corpo, obbedisce all’ordine ed estrae la pistola.
SoHo.
-Dov’è?- Pepper si volta di scatto, verso Nala
che, apparendo e sparendo fra la folla, l’ha accompagnata fino al vicolo dove
ha lasciato Tony.
Lo spirito le rivolge uno sguardo stupefatto prima di guardarsi attorno, fluttuando verso la bottiglia di whisky
lasciata dall’uomo - Se n’è andato.- Pepper si sente raggelare sotto i due maglioni e il
cappotto che indossa. Si guarda attorno, pioveche Dio la manda e la stoffa del suo ombrello sembra doversi lacerare da
un momento all’altro.
-Dov'è?- Nala alza gli occhiverso di lei - Non ne ho idea.Non riesco a sentirlo, forseè…- Pepper copre la bocca con una mano, si gira verso lo
scorcio dietro di lei e si lancia fra i
passanti lasciando cadere l’ombrello. Nala la segue con gli occhifarsi strada fra la folla a spintoni- E’ proprio vero che alcuni amanti sono legati dal filo rosso del
destino.- mormora divertita, sorridendo prima di svanire. Pepper si ferma, di botto, Tony sta camminando di fronte a lei,una mano al muro per reggersi e l’altro
braccio attorno al corpo. Lo osserva da lontano, la testa spruzzata di bianco,
le spalle curve, non sembra nemmeno più il bambinone che ha amato per anni in
silenzio.
Glisi avvicina, lo trattiene per un
braccio per farlo voltare verso di lei.
Tony ha gli occhi infiammati dal troppo
bere e per le lacrime che ha versato in presenza di Nala,
e deve strizzarli per mettere a fuoco il viso di Pepper
-Che fai qui?- le chiede- Pepper sospira, e gli passa le braccia sotto le sue,
stringendolo a sé - Andiamo a casa prima che muori sul serio stavolta.-
New Mexico.
Noelle batte entrambe le mani al vetro del finestrino, Sif guarda in bassodal finestrino spaccato dalla caduta di Phil, ma è troppo alto per
saltare, anche per lei. La macchina è oltre i trenta metri d’altezza stavolta,
un simile volo la ucciderebbe. Noelle si guarda attorno, frenetica, ilcervello cheaccatasta ipotesi su come uscire da lìuna dopo l’altra. Allunga un braccio fra i sedili per afferrare la
valigetta rossa che in realtà è Rescue, manon riesce a tirarla a sé. Ringhia come un animale in gabbia, epremendo due dita sul polso, dove qualche anno
prima, proprio come Tony, ha innestato il chip di controllo dell’armatura punta alla valigetta alzando il braccio di
scatto.
L’armatura, ripiegata vibra, si solleva di qualche centimetro, Noellepreme con più
forza le dita sul polso e la valigetta scatta verso il lunotto posteriore.
-DAI CAZZO!-
Una, due, tre volte. L’armatura si abbatte sul lunotto, mentre Loki, in basso, si gode il dramma che lui stesso ha creato.
Clint punta la pistola verso la testa di una delle poche persone a cui mai, per
tutto l’oro del mondo, farebbe del male.
Il lunotto vola in pezzi, Noelle si nasconde dietro
un sedile per ripararsi il viso, prima di infilarsi fra lo spaziofra due sedili e atterrare sul tetto del
portabagagli, si fa strada fra i borsoni e sisporge fino alla vita per guardare l’armatura aperta che l’aspetta.
Inspira profondamente, chiude gli occhi e si lancia.
Nello stesso momento in
cui Noelle casca nell’armatura che si chiude attorno
a lei, gli occhi di Loki si sollevano di scatto. Il dio preme le labbra una contro l’altra
in una linea nervosa e torna a Clint che sembra non riuscire a trovare la forza
di fare fuoco.Digrigna i denti,
appoggia una mano sulla spalla di Barton e lo
strattona - Uccidilo.- gli sussurra all’orecchio,mentre Phil, a terra,cerca di capire che
fare.
Il rombo sopra la sua testa gli fa alzare il viso di scatto, l’armatura Rescue
brilla nella luce fiocache filtra dalle
nubi e Noelle atterra accanto a lui poggiando il
ginocchio destro a terra. Loki la fissa sbalordito - IronMan.- -Rescue.- lo corregge Noelle.
Clint manda un gemito mentreNoelle eLoki sembrano studiarsi a vicenda su come attaccare in
fretta e fare il doppio del danno. Il casco di Rescue si gira di scatto verso
di lui mentre a terra, Phil , manda una specie di gemito di gola.
Il braccio di Barton si piega, tremando, stringeil calcio della pistola con tanta forza da
far sbiancare le nocche mentre si la punta alla testa.
E’ uno sforzo incredibile quello a cui Clint Barton
si sta sottoponendo.
Lo si capisce dalle nocche sbiancate quasi fossero sul punto di forare la
pelle, dal modo in cui il bicipite gonfia il giaccone e dai tendini del collo
tirati quasi all’estremo. La pistola nella sua mano trema, leggermente, mentre
gli occhi, offuscata da quella patina lattiginosa, si spostano da Phil, il suo
obbiettivo, a Rescue accanto a lui.
Socchiude le labbra una prima volta, ci rinuncia, mentre un sibilova vibrare l’armatura e accende i dischi che
ha sul palmo delle mani , Clint inspira profondamente mentre spinge con più
forza la canna della pistola contro la tempia e Noelle
è pronta a scattare. Barton digrigna i denti fino a farsi sangue in bocca
e finalmente riesce ad articolare una parola -Noelle.-bisbiglia -Aiutami.- prende forza, stringe
ancora i denti e poi urla- ABBATTILO!-
Rescue si lancia verso Loki, locentra in pieno stomaco con la testa elo trascina con sé in una rovinosa caduta.
Rotolano assieme el’armatura sembra
sfaldarsi ad ogni colpo che riceve sia da terra, sia dal dio che fa volare
pugni e ginocchiate. Saltain pezzi
eNoelle batte
più volte e sfrega dolorosamente il viso contro il terreno, quando si alza ha
una lunga striscia di sangue lungoun
lato del viso che le chiude anche l’occhio.
Si gira,Lokisi è già alzato
e sta camminando verso di lei.
-La tua armatura si è rotta?- le chiede.
Noelle non risponde, lo guarda
socchiudendo gli occhi, strizzandoli quasi.
-Credo che tu ti sia fatta più male del previsto.-
-E io credo che tu sia più ingenuo di quello che si dice.-
Gli occhi ingialliti di Loki scattano
dal viso di Noelle alla sua mano destraancora coperta dal guantodell’armatura. Questo emette un fischio
mentre il disco sulla sua mano si illumina. La bordata laser che colpisce Loki èalla massima
potenza, tanto che Noelle sente la spalla
scricchiolare mentre rotolaall’indietro
con una capriola.
Un fulmine squarcia in due il cielo grigio e così basso dasembrare sul punto di cadere giù, e il pickup
scoppia in una palla di fuoco mentre due figure allacciate toccano terra nello
stesso momento. Pezzi di carrozzeria e motorepiovono giù, Noelle si appallottola coprendosi
la testa con entrambe le mani, Phil ne approfitta per scattare in avanti e
avventarsi suBarton
che torreggia ancora su di lui.
Crollano a terra, assieme, Phil afferrail polso di Clint con entrambe le mani e gli
fa stendere il braccio a forza per allontanargli la pistola dalla testa.
Loki si solleva, lo sguardo fisso sulla
figuretta accucciata di Noelle, la ragazza si alza
poggiando le mani a terra, ma un moto di dolore le ritirare la mano che calza
il guanto dell’armatura.
-Ora tu morirai.-
-FRATELLO!-
Loki ringhia come un animale in
trappola sollevando le labbra sottile e scoprendo le gengive rosso sangue .
Scatta verso Noelle,che si tira indietro tenendosi la spalla dolorante con la manoopposta, ma Thor è più lesto di lui.
Il rumoredelle due divinità che si
scontrano è simile al suono di una montagna che viene giù a valanga, Noelle si copre le orecchie con entrambe le mani, mentre Sifstende Clint con
un calcio in faccia e aiuta Coulson a sollevarsi. Loki si dibatte sotto il peso considerevole di Thor,
cerca di toglierselo di dosso, ma il dio del Tuono è animato da una furia pari
alla sua. Lo afferra per il collo con entrambe le mani e stringeforteaffondando i pollici nella sua trachea -NON VOGLIO UCCIDERTI!-
-Dovresti!-
-Nostra madre ha dato la sua vita per salvarti!-
E’ un momento, una frazione di secondo, ma gli occhi di Thor
riescono a non perdersi la scena. Lo sguardo malato di Loki
viene attraversato da un guizzo di pena, le labbra grigie si contraggono in un
moto di dolore.
La fine di Frigga è una feritaaperta
per lui.
-Fratello…-
-NON SONO TUO FRATELLO!-
Thor urla di rabbia e frustrazione e un tuono sembra scuotere la
terra dalla fondamenta, Loki gli appoggia le mani sul
petto in un ultimo disperato tentativo di toglierselo di dosso, ma viene
fermato dallo scatto in avanti della testa del dio del tuono.
Il colpo, fronte contro fronte, è tremendo. Noelleinginocchiata con una mano a tamponare la
ferita sul viso, non può fare a meno di strizzare gli occhi con un -OUCH!- di
partecipazione.
SoHo
“Il pollice è caduto nel pozzo,
L'indice l'ha tirato su,
Il medio l'ha asciugato,
L'anulare ha preparato la pappa,
E il mignolo? L'ha mangiata tutta, tutta, tutta!”
Tonya aggrotta la fronte, confuso.
Ha la testa dolorante, ogni nervo del corpo infiammato, ma si
sente bene. Sono coperte calde e profumate quello che lo avvolgono ed è odore
di caffè quello che si sente nell’aria. Inspira profondamentee socchiude gli occhi.
Lillà.Tonybatte le ciglia spostando lo sguardo da un
punto e l’altro della stanza . Il coprilettoe il cuscinosono color lillà, la
testiera invece è di un bianco panna come il paralume della abat-Jour.
C’è solo una personafra
quelle che conosce ,che ha un simile gusto per…
Si blocca, il mento a sfiorare una spalla. Dietrodilui, a seguire un programma per bambini dalla tv ai piedi del letto, c’è
suo figlio. Tony si gira per appoggiare le spalle al materasso e Junior si gira
a guardarlo con i ridenti occhi azzurri.
-Che guardi?- gli chiede Tony.
Il bambino gli sorride -Pollice!- esclama tirando su un ditino.
-Esatto.-
Junior si infila il ditino in bocca osservando la televisione
dove una ragazza vestita da fatina sta ora cantando una filastrocca sulle dita
dei piedi.
-Cos’è questo?-
Junior si gira a guardarlo -Anulare.-
-Sei molto intelligente.-
-E’ l’idolo delle sue maestre.-
Tony si volta, Pepper è appoggiata al
battente della porta e li sta guardando con dolcezza, potrebbe essere una
mattina come le altre a casa Stark, senon ci fossero stati quei tre anni che
Tonysi porta addosso come una pietra
legata al collo.
Tony distoglie lo sguardo, tornando alla televisione, fa per
tirarsi a sedere, ma Juniorglisale sul petto con un gridolino contento.
-Ehi!-
-Tony vuole solo giocare, sta calmo!-
Tony afferra per i fianchiil bambino che gli prende a sederate lo sterno
ridendo-Non so come si gioca con un
bambino così piccolo!-lancia a Pepper uno sguardo di aiuto, ma quella invece di togliergli
loro figlio di dosso, scoppia a ridere.
-Oh andiamo Stark, lasciati andare.-
New Mexico.
-Ecatepec-
-Stai bene? No, davvero, stai bene?- Noelle è quasi certa di stare per vomitare il pranzo
di Natale del ’92 , ma tutto quello che riesce a fare è farfugliare un -Sì,
cazzo…- a mezza bocca, prima di chiudere di nuovo gli occhi, o meglio,
l’occhio.
La botta a terra e il seguente rotolamento le hanno causato un leggero trauma
cranico e una ferita da sfregamento che va dalla tempia sinistra allamascella, ha l’occhio coperto un quadrato di
garza ebende cheda attorno alla fronte gira verso l’occhio
coprendo la palpebra gonfia.
-Sicura?-
-Darcy.-
Darcy si sistema gli occhiali sul naso,
ruota su sé stessa e si accuccia, Noelle riesce
vedere la sommità della sua testolina riccioluta mentre si accovaccia su Clint
legato per i polsi al radiatore .
-E tu stai bene? Sicuro di stare bene? Davvero?-
-TI AMMAZZO! AMMAZZO TE, LA TUA FAMIGLIA E ANCHE IL TUO GATTO! PADRON LOKI
LIBERAMI.- Darcy schizza in piedi come una molla, imboccando la
porta chiamando a gran voce Thor e Clint sbotta a ridere incontrando lo sguardo
di Noelle che lo fissa dal letto.
Ha il naso coperto da tre cerotti incrociati fra loro e le narici otturate da
batuffoli di garza, un livido bluastro gli ha chiuso un occhio e ha un
labbro spaccato, ma se è in vena di prendere in giro il prossimo tanto male non
deve stare.
-Certo che te ne ha fatti di danni Sif con un solo
calcio.- mormora Noelle osservandolo.
-Ha un piedino delicatissimo.- Noelle stende il braccio sinistro oltre il bordo del
letto e passa la punta delle dita sulla fronte di Clint che chiude gli occhi
con un sorriso - Ti ricordi quel viaggetto a Lourdes che ti proposi dopo il
casino di Boston?- le chiede. Noelle sghignazza - Ordino i biglietti.-
New Mexico.
-Ecatepec-
Loki strattona le manette che gli
serrano i polsi e gli bloccano le mani all’interno di una specie di rettangolo
di ferro che pressa e gli impedisce di chiudere il pugno. Digrigna i denti e
lancia uno sguardo ai tre che lo circondano.
Thor che lo fissa, Sif che guarda fuori la finestra e
Phil che sta parlando forsennatamente al telefono per avere un elicottero
quanto prima.
-Chi si è fatto male? L’agente Barton o la piccola Noelle?-
Il bel viso di Sif si contrare in una smorfia mentre
appunta su di lui gli occhi neri.
-Sono davvero delicati questi midgardiani.-
-A cosa ti serviva l’aiuto dell’agente Barton?-
-Pensi davvero che ti metterò a parte dei miei piani, Lady Sif?- Sif gli si avventa addosso, afferra la sedia su cui è
legato da una serie di passaggi di catena da neve (a mali estremi, estremi
rimedi) e lo sbatte per terra. -Sif.-la richiama Thor, pacato.
-Lady Sif.-mormora Phil.
-E’ per questo mostro che la regina ha rinunciato alla vita?-
-Sei ridicola.- le soffia Loki sul viso. -Sif.- la voce di Thor ora ha una certa vena di
autorevolezza.
-Andiamo Sif, fallo, lo so che sono secoli che non
aspetti altro.-
Lo sguardo di Loki si sposta dal volto della dea ad
un ricciolo scuro della sua capigliatura sfuggito dalla lunga treccia scura in
cui l’ha raccolta - Da quando ho tagliato i tuoi bei capelli biondi.-
-Sif è quello che vuole, fermati.-
Sifinspira ed espira profondamente, alzandosi dal corpo scheletrico di Loki e raddrizzandogli la sedia con un piede puntato sulla
seduta - Fai schifo.- sussurra.
-Vigliacca.- le fa eco Loki
puntando gli occhi a terra.
FINE
CAPITOLO:
Ho creato un video tributo a Noelle e
Tony, se vi va dateci uno sguardo :D
Di
nuovo in una prigione di vetro.
Di nuovo sorvegliato, ingabbiato come un animale. Loki alza la testa dalle braccia con cui si sta
stringendo le ginocchia al petto e , oltre il vetrospesso un palmoche lo circonda incontra gli occhi castani di
Tony che lo fissano. Non sembra sorpreso e sul volto di Stark,
piano, spunta un espressione perplessa.
-Non sembri sorpreso di vedermi in vita.-
-Ti ho visto qualche mese fa.-
Gli occhi di Tony si stringono, l’espressione si fa assorta.
-Eri appeso ad un ramo per il collo.-
Sul viso di Tony riverbera la sorpresa,Loki accenna ad un sorriso mentre l’umano batte entrambe le
mani sul vetro che li separa - Sei stato tu a fomentare quella folla inferocita
a Yle?-
-Sono il dio del Caos.-
-Haiucciso degli innocenti, per cosa?
Per arrivare a me?-Tony è quasi afono
per l’ira, mentre le labbra grigie di Loki sono
ancora tese a scoprire la bocca guasta - Hai fallito, sono ancora vivo.-
-Chi pensi che abbia spezzato il ramo a cui eri appeso?-
Tony si tira indietro di scatto, la testa invasa dalle immagini e dalle
sensazioni di quei momenti di panico e dolore. Il nodo del cappio che preme
dolorosamente contro la nuca, la mancanza d’aria, l’idea di dondolarsi per
spezzare il ramo, e poi il tonfo a terra e l’aria come fuoco nei polmoni.
-Perché?-
-Perché no?-
-Sono stanco di indovinelli.-
Gli occhi ingialliti di Loki scrutano il volto acceso
dall’ira di Tony - AvramLenus.-
mormora - Personaggio bizzarro non trovi?-
Tonycorruga la fronte.
-Inventore,considerato un genio da
molti e pazzo da altrettanti, non ti ricorda qualcuno?-
-Che vuoi dire?-
-La dolce e piccola Nala non ti ha mai rivelato cos’è
veramente Beremenshir?-
-NON NOMINARE NALA.- Tony sferra una manata sul vetro
e Loki si alza - Non dopo quello che ha dovuto subire
a causa tua maledetto bastardo!-
-Una ragazzina intelligente, molto simile a suo padre, non ti ricorda qualcuno?-
Tony non sase il ronzio che sente nella
testa sia dovuto alle telecamere che stanno riprendendola scena o il sangue che pompa furiosamente
nelle sue vene .
-MORIRANNO!- I pugni di Loki si abbattono
furiosamente sul vetro ad altezza del viso di Tony-Tutti e tre, Noelle,
il piccolo Tony e l’altro bambino che vedo nel tuo cuore.- -Harley.-sussurra Tony.
- E morirà anche Pepper, la tragedia di Beremenshir si compirà di nuovo, perché tu e AvramLenus siete la stessa
persona.-
SHIELD
-PARCHEGGIO-
-Nala!- le sue
urla si perdono nella notte e si scontrano contro il cielo carico di nubi –NALA
VIENI SUBITO QUI!-
Incurante della pioggia che da qualche giorno sta sferzando New York si guarda
attorno alla ricerca dello spettro che lo segue come un ombra. Volta la testa
furiosamente prima di vederlo sbucare dal muro di cinta che circonda il
parcheggio come un bassorilievi che si gonfia e si stacca . -Tony che succede?-
-Perché Loki dice che io e tuo padre siamo la stessa
persona?-
I dolci occhi rosa di Nala brillano per la sorpresa.
-Che diavolo sta succedendo?- -Tony.-
Tony ha quasi l’istinto di afferrarla per le spalle e scrollarla, peccato che
sappia bene che se lo facesse si ritroverebbe a stringere aria e freddo e non
carne e ossa.
-RISPONDIMI!- Nala preme le labbra una contro l’altra prima di
emettere quello che sembra un sospiro - Ricordi le nostre lezioni di geografia?-
chiede - E quelle di astronomia?-
Tony si passa una mano sul viso bagnato d’acqua - Certo.-
-Ti ricordi cosa mi dicesti? Cheerano
uguali a quelle del tuo mondo.-
Tony fa di sì con la testa.
-Non ti sei chiesto come mai?-
Gli occhi dell’uomo si sgranano appena -No.-
-Ti dissi che quello che capita su Beremenshir
accade, con lo scarto di qualche anno anche su Midgard,
ricordi? Che è un pianeta gemello a questo, rammenti?- -Sì.-
-Hai mai sentito parlare di universi paralleli?-
Tony porta una mano alla bocca mentre si tira indietro di un passo - Oh cazzo.- -Beremenshir e la terra sono pianeti gemelli, l’uno l’ombra dell’altro. Quello
che accade in uno accade sull’altro perché sono abitati da persone collegate
una all’altra.-
Tony preme così forte la mano contro la bocca da sentire dolore.
-Tu e mio padre, a quanto sembra, siete collegati, il dio del Caos il cui
compito è portare scompiglio nel cuore delle persone.-
-Non è possibile.-
-Mi dispiace caro.-
-Quindi anche i miei figli moriranno?- Nala distoglie lo sguardo.
-Tu, Lumia e Nocte.- mormora Tony - Noelle, Tony junior e… Harley.- Nala chiude gli occhi.
-Verranno uccisi anche loro? E anche Pepper?-
-E’ molto probabile.-
SHIELD
-SPOGLIATOI-
-Stark vuoi dirmi
che diavolo succede?-
-Per te sono papà.-
-E la mia chiappa destra è più grande di quella sinistra, ma non è che la
chiamo per nome.-
Tony si ferma, si gira verso Noelle che lo fissa a
braccia incrociate dalla porta - Hai appena detto una stronzata Junior, te ne
rendi conto?-
-Era per farti girare.-
Sono passati tre giorni da quando l’ha tolta dalle mani di Thor e l’haportata a braccia in infermeria, ma non
riesce ancora a guardarle il viso, o meglio, le bende che lo ricoprono. I suoi
occhi si fermano sul suo mento, a quella piccola fossetta uguale a quellache aveva Teresa.
-Sta per accadere un disastro.-
Tony si sfila la maglia zuppa d’acqua e la buttaper terra e Noelle
socchiudegli occhi.
Ha la schienacosparsa di cicatrici.
-Come…-
Tony afferra la maglia che Clint gli ha lasciato esela
tira giù ai fianchi -…Come ti sei fatto tutte quelle ferite?-
-In Afganistan.-
-No, non è vero.-
Tony morde il labbro inferiore.
-Ti ho già visto senza maglia.-
-Sono stato…- la voce di Tony muore al ricordo di quei momenti -…Bastonato.-
Tony è bocconi sul pavimento lordo
del suo stesso sangue, le bambine urlando e Nala
piange in silenzio. Ha male ovunque, ogni osso del corpo e ha la terribile
sensazione di non sentire più le gambe. Alza gli occhi verso Nala trattenuta da tre uomini, vorrebbe parlarle, scusarsi
per essere così fottutamente debole senza l’armatura, ma invece che parole, gli
esce dalla bocca uno schizzo di sangue.
Qualcuno gli solleva la testa, gli fanno passare attorno al collo una catena e
stringono il nodo contro la nuca, la sensazione è orribile, Tony cerca di
infilare le dita ma viene trascinato via, mentre Allia
sembra fissarlo con gli occhi resi opachi dalla morte. -Tony.- bisbiglia Nala.
-Sii forte.-
Tony sussulta al toccodi Noelle sul viso.
Si tira indietro di scatto, come spaventato e la ragazza lo fissa sorpresa
mantenendo la mano a mezz’aria - Ti eri perso.-
Tony espira bruscamente dalle narici osservando il viso della figlia - Non
posso.- mormora.
-Cosa?- gli chiede Noelle.
-Non posso veder morire anche te e tuo fratello. Non lo sopporterei.-
-Perché dovresti guardarci morire?-
Tonysembra volerla abbracciare, per un
momento, Noelle ha la netta sensazione che stia per
farlo, ma la tensione nelle braccia si allenta eabbassa gli occhi.
-Perché non lo fai?-
-Cosa?-
-Mi vuoi abbracciare, perché non lo fai?-
Tony la fissa sorpreso.
-Ci credi che non ho più idea di come si faccia?-
Beremenshir -PROMONTORIO-
-L’ha scoperto quindi.-
-E’ stato Loki a rivelarglielo padre.-
-E non l’ha presa bene.- Nala scrolla il capo mentre gli occhi stranamente
castano scuro di AvramLenus
si soffermano ad osservare la vista di Yle dall’alto -
Cosa possiamo fare?-
-Nulla Noelle.-
Tony solleva la testa
dalle braccia ripiegate e battendo le palpebre mette a fuoco la tazza di caffè
fumante, il cornettoe Bruce oltre di
loro, appoggiato al piano da lavoro con entrambe le mani. Questo sì che è
iniziare bene la giornata.
Si raddrizza stropicciandosi gli occhi con il dorso di una mano-Grazie.- -Prego.-
Il sapore della cioccolata in bocca è rassicurante, gli ricorda sua madre e le
loro rare colazioni assieme, il caffè è un toccasana, si pulisce la bocca e
sorride. E’ senza dubbio questo uno dei motivi perché il dottor Bruce Banner, a costo di sembrare un finocchio, è la sua persona preferita. Perché a volte, sembra
conoscerlo più di Pepper.
- Sbaglio oquello su cui ti sei
addormentato è uno stivale del MRK 43?-
Tenendo il cornetto in bocca Tony abbassa la testa verso lo stivale che ha
usato come cuscino e che gli ha lasciato diversi segni rossi e baffi di grasso
sulla guancia. Lo osserva, guarda Bruce e il dottore annuisce senza pretendere
una risposta a parole. -Iron man sta …-
La porta dietro di loro si apre e Noelle entra
barcollando.
Scarmigliata, con un paio di calzoncini e una maglia da calcio, si guarda
attorno senza vedere realmente ne Bruce neTony . Si avvicina al tavolino dove Tony è seduto, si ferma accanto a
Bruceche le rivolge uno sguardo
divertito - Giorno.- -Nh.-
-Vuoi la colazione?- -Nh.-
Tony ridacchia -Fa sempre così?-
Bruce annuisce - Comincerà a capire qualcosa fra una ventina di minuti.-
Presbyterian Hospital
Harley appoggia le mani
sul davanzale della finestra, solleva una gamba, poi l’altra, cerca di issarsi
per scavalcare, ma una fitta al costato lo facadere di botto sulle ginocchia. I medici lo hanno informato questa
mattina che i suoi polmoni sono, finalmente, in via di guarigione, che molto
presto potrà lasciare l’ospedale e se , da una parte, era la notizia che
voleva, dall’altra si è ritrovato a fare i conti in tasca in preda al panico.
Uno che non può permettersi un paio di scarpe nuove, di certo, non può pagare
il conto di un ospedale.
Prende una sedia, ci sale sopra , fa passare la testa e le spallee guarda oltre il davanzale esterno della
finestra,il salto che lo aspetta è di
circa un metro e mezzo e non c’è nulla per attutirgli la botta a terra.Piega un ginocchio, cerca dimettersi a carponi, ma la porta dietro di lui
si spalanca di botto e qualcuno lo afferra per la vita.
-No!No! Lasciatemi.-
Tony se lo rigira fra le braccia e lo tiene sollevato di fronte a sé reggendolo
sotto le ascelle, Harley lo fissa sbalordito -Tony?-
-Che diavolo stavi cercando di fare?-
-Volevo andarmene.-
-E perché?-
-Non ho i soldi per pagare il conto.-
Tony alza gli occhi al soffitto e se lo butta su una spalla con uno sbuffo -
Sei un idiota, ragazzino. Le tue cure sono pagate, non ti ricordi?-
Harley cerca di dibattersi, ma la presa di Tony è ferrea,si ritrova sdraiato sul lettosenza poter far nulla - Da chi? Dalla tua
fidanzata? Ora che ti ha ritrovato sai che le importa. Si è proposta solo
perché ti aveva riconosciuto.-
-Da me.- Tony gli togli il cappotto e prende a
slacciargli i lacci delle scarpe.
Harley sposta lo sguardo verso la finestra aperta - Ora che hai di nuovo i tuoi
figli…-
Tony lascia cadere le scarpe che ha tolto al bambino e si siede sul bordo del letto.
Apre la giacca e tira fuori un fascio di fogli, li osserva per un momento e poi
li gira verso Harley che li fissasenza
capire prima di allungare entrambe le mani.
- MODULO DOMANDA ADOZIONE NAZIONALE.- gli occhi di Harley si spalancano,
le labbra si schiudono in un “O” sorpresa -Vuoi adottarmi?-
-Ho giàottenuto il tuo affidamento temporaneo, se ti
chiedi come ho fatto così in fretta, ricordati che non sarò Angelina Jolie, ma
ho salvato il Middletownportandomi in
spalla una testata nucleare.- I fogli fra le mani di Harley tremaleggermente - Se l’idea ti piace, se vuoi che diventi tuo padre...-
-Devo firmare qualcosa?-
StarkTower
-Lavanderia-
-E’ possibile che tu abbia
una laurea al MIT e non sia capace di fare il bucato?- Noelle stira fra le mani l’abitino, ora adatto ad una
neonata,che ha appena tirato fuori dal
cestello del bucato . Eppure stavolta era convinta di aver fatto tutto giusto.
-Voi donne non dovreste averlo nel DNA?- Noelle alza gli occhi verso Clint che la guarda schifato
da dietro la medicazione che gli avvolte il naso e gli prende buona parte della
fronte - Sì, assieme al desiderio di
sfornare bambinie di essere ammanettata
al forno.-butta il vestitino che
regalerà a Saribi che è arrivata a quota due bambini
e sembra del tutto intenzionata a mettere su la squadra di calcetto Hogane si allunga a
prendere le mutande più grandi e sformate che Clint ha mai visto.
-Dimmi che sono di Bruce.- Noelle le guarda, poi guarda Clint.
-Ti sembra che Bruce possa indossare delle mutande a fiorellini?-
-Per un secondo l’ho sperato.- Noelle stira fra le mani il tessuto dello slip, lei
non ci vede nulla di strano, ma non può fare a mano di ricordare che, beh, non
ha poi tutta questa esperienza nel campo della biancheria, soprattutto quella
che piace agli uomini. Per lei, mutandine e i reggiseni
devono essere prima comodi e poi belli -Clint.- -Uhn?-
-TU…Ecco, sì, tu…- Clint alza un sopracciglio, non ha idea di che cosa Noelle voglia dirgli, ma se ha le parole incastrate in
gola, lo aspetta una grassa risata. Ne è certo. -…Hai avuto parecchie donne
prima di Barbara?-
Clint si liscia il mento, pensoso. Per un momento Noelle
ha paura che le tiri fuori qualche agendina nera del peccato, ma invece si
limita ad un diplomatico - Beh, ero solo, brutto non sono…-
-Quindi…- Noelle continua ad alternare lo sguardo
fral’uomo seduto sull’asciugatrice agli
slip a vita ascellare che tiene fra le mani - …Questi secondo te, non…-
-Non faranno rompere il digiuno a Banner?- le fa eco Clint - No, non credo.- Noelletira
indietro la mano sinistra, Clint abbassa la testa per evitare le mutande
volanti e Bruce chiude gli occhi con un sussulto sorpreso. Se le toglie dalla
faccia mentre Noelle si copre il viso ancora bendato
con entrambe le mani e Clint minaccia di strozzarsi con la sua stessa saliva
per quanto sta ridendo. Banner guarda gli slip circospettogirandosele fra le dita.
-Sono di Happy!?-
-FANCULO A TUTTI E DUE, SONO LE MIE!-
SHIELD.
-Area Relax-
-Perché hai gli slip di Noelle fra le mani?- -Coulson come diavolo fai a sapere che sono di Noelle?-
-Pantaloni a vita bassa e biancheria no.-
Gli occhi blu di Clint hanno un guizzo divertito mentre si infila quello slip
fottutamente slabbrato in tasca ancora indeciso su cosa farci e scende con un
saltello dal tavolino su cui era appollaiato. Phil si avvicina alla
macchinetta, sceglie la cialda dal cestino in cui sono raccolte mentre Clint si affretta a imboccare la porta.
In questi tre annihanno fatto di tutto
per non stare da soli per più di dieci minuti.
-Aspetta.-
Clint si ferma .
-Come hai fatto?-
Si guardano entrambi da sopra una spalla.
- A fare cosa?- gli chiede Clint accennando un sorrisetto dei suoi, quelli
scanzonati di chi non ha nessun problema al mondo.
-A resistere alla malia di Loki.- Phil si volta
completamente verso di lui.
Clint sembra sorpreso dalla domanda, si gira , mantenendosi però di tre quarti
rispettoal superiore - Non potrei mai farti del male.-
In corridoio la dottoressa
Sharon Carter viene afferrata malamente e tiratanello sgabuzzino delle scope da una Darcy Lewis in sovreccitazione. La dottoressa nuota con le
braccia per cercare di mantenere l’equilibrio, ma casca lo stesso all’indietro, finendo a
sedere su un secchio umido di detersivo. -Darcy, ma che diavolo?-
-SSSSSH!- Darcy preme l’indice della mancina contro
le labbra dardeggiando con lo sguardo da Sharon che cerca di sfilarsi il
secchio dal sedere alla porta. Sharon le si avvicina, tende l’orecchio, la voce
di Bartonle
fa sollevare di scatto entrambe le sopracciglia.
-No…-
-Sì, il mio OTP si sta riformando!-
Le due donne si affacciando oltre il battente della porta, dalla loro posizione
possono vedere solo Clint,di profilo.
Non riescono a capire la sua espressione, per colpa della gabbietta al naso e
dei cerotti, ma a giudicare dalla piega morbida delle labbra, sembra sorridere.
-Oh andiamo, un bel baciotto.- bisbigliaDarcy.
-Come diavolo fa a sapere…-
-…Oh andiamo, non sono stupida, quando duenon aspettano che saltarsi addosso lo capisco.-Darcy alza gli
occhi,Sharon appoggiata alla sua
schienali abbassa - Per esempio, tu e
il Capitano avete consumato?-
…Dieci
minuti dopo.
SHIELD.
-Area Relax-
-STEVE!-
-CAPITANO!-
Gli occhi chiari di Steve scattano da Darcy a Sharon,
entrambe furiose con lui per chissà quale ragione. Si passa una mano sulla nuca
e cerca una risposta o anche semplicemente un aiuto nell’Agente Coulson
impegnato a sistemare il nodo alla cravatta anche se è perfetto come al solito.
-Mi dite che ho fatto?-
-SEI UN ROVINA OTP!- strepita Darcy.
-Sono un che?-
-PORCA MISERIA.-
-Agente Coulson mi spiega lei?- Coulson sospira ese ne va senza rispondere, cosa ben strana per lui. Steve si becca un
calcione a testasulle caviglie dalle
due ragazze eviene mollato anche da
loro. Sbuffa guardando verso la porta della sala relax.
-Io volevo solo una merendina.-
FINE CAPITOLO.
Okay, il capitolo è
abbastanza demente, ma visto che stiamo nella zona calda della storia, qualche
risata ve la voglio donare. SONO DI CORSA, ma di
tengo a RINGRAZIARE di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo: GRAZIE MILLE.
"Dove
sono gli uomini? Si è un po' soli nel deserto..."
"Si è soli anche con gli uomini" Antoine de Saint-Exupéry “Il piccolo principe”
SHIELD -Celle.
Lo scatto del
vassoio portavivande lo sorprende e lo fa trasalire. Loki
alza la testa dalle braccia ripiegate e poggia uno sguardo stranito sulla pila
di libri sul vassoio in vetro e poi sulla donna oltre di loro, Sif, che lo osserva con una mano premuta sulla parete
spessa un palmo che li divide.
-Libri?- le chiede.
-Pensavo che ti avrebbero fatto piacere.- Loki scioglie la presa delle braccia attorno alle
gambe ripiegate contro il petto e come un animale gattona verso il vassoio. Afferra
un libro, il primo della pila, strofina
il naso contro la copertina in pelle, lo apre e lo scorre con gli occhi - Il
piccolo Principe?-mormora alzando gli
occhi ingialliti verso la dea che lo fissa apparentemente impassibile.
-Un tempo lo eri.-
Il volto di Loki si accartoccia, un urlo selvaggio
gli fa vibrare la gola mentre scatta in avanti e i pugni colpiscono il vetro
all’altezza del volto di Sif che non arretra di un
passo - IO SONO UN RE!-
Si fissano, il volto di Sif sembra inciso nel marmo
mentre quellodi Loki
sembra corteccia pronta a cadere a pezzi - Lo eri per me, Loki.-
Le braccia le
fanno le male, le spallesono pesanti
come piombo, ma Sif è testarda e non ci sta ad
interrompere l’allenamento prima del tramonto. Sa benissimo che Thor, vegliato
dai suoi numerosi insegnanti, sta compiendo passi da giganti nell’arte della
spada e che lo stesso vale per quei ragazzi che giorno dopo giorno la prendono
in giro. Cerca quindi di sollevare ancora le spada, di abbattere la lamasul fantoccio di legno e paglia che suo
fratello Heimdallha preparato per lei per aiutarla negli
allenamenti, ma perde la presae il clangore del ferro contro il marmo
rimbomba nel silenzio del portico. -Maledizione.- si lamenta cadendo sulle ginocchia, le
mani che bruciano e che tremano leggermente. Le sfrega una contro l’altra , ci
alita contro per cercare di riattivare la circolazione.Ci sono ferite aperte, calli infiammati,
questa sera non riuscirà nemmeno a portare il cucchiaio alla bocca n’è sicura.
-Sei una bambina.-
Gli occhi scuri di Sif scattano verso l’alto, verso Loki che la osserva con un libro sotto il braccio.
E’ pallido,esile, così diverso dal
fratello maggiore che sembra il ritratto della salute. Sif
si sente sembra a disagio quando è nelle sue vicinanze, quel volto di bambino
sempre così corrucciato la fa sentire così fuori luogo.
Una stupidina.
La piccola cerca di sollevarsi e di inchinarsi in segno di rispetto al principe,
ma è dura muoversi con le braccia e le spalle ridotte ad un unico grumo di
dolore.
-Sei una bambina, non dovresti puntare sulla potenza.- Sif corruga la fronte, senza capire - E su cosa
dovrei puntare mio principe?- Loki si batte due dita su una tempia - Sul cervello.-
Loki stende le braccia, si allontana dal muro, da Sif che lo guarda rattristata.Si volta e barcollando torna ad accucciarsi
sul pavimento come un animale ferito. -Loki.- lo richiama la dea -Loki!-
batte entrambe le palme della mani sul vetro, Loki alza
per un momento gli occhi verso di lei. Li divide un muro di vetro, ma ha la
sensazione di stare guardandola dal fondo di un pozzo.
-Vattene.- bisbiglia abbassando di nuovo lo sguardo.
-Cosa te ne farai del tuo stramaledetto orgoglio da morto?- Loki torna a circondarsi le gambe con le braccia e ci
appoggia sopra la fronte - Niente mi può salvare mia signora.- mormora - Ne tu,
ne il mio caro fratello…Nessuno. E ora vattene.-
SHIELD -Poligono-
-Nervoso?-
-Cosa te lo fa pensare?-
Lo sguardo di NatashaRomanof
si sposta dalle spalle tese di Clint alle sagome di carta crivellate che ingombrano il pavimento - Nulla
di particolare.- Clint incocca la freccia, poi ci ripensa
e abbassa l’arco infilandola di nuovo nella faretra. Si volta e la smorfia sul viso
di Natasha gli fa salire i nervi in automatico.
-COSA?-
-Nulla.-
In realtà non è propriamente una smorfia quella sul viso di Natasha,
è più che altro una piccolissima ruga di espressione ad un angolo delle labbra,
una variazione dell’abituale maschera di serietà che indossa e che solo Clint
riesce a cogliere.
-Sai Lambert della sorveglianza?-
Clint corruga la fronte - Il ciccione con le action
figure di Sailor Moon sulla scrivania?- Natasha agita la mano destra davanti al viso, non ha
la minima idea di come si chiamino le bamboline che quel tizio tratta come se
fossero le sue fidanzate... L’è bastato sorprenderlo un paio di volte mentre
sbirciava sotto le loro gonnelline per mettere da parte qualsiasi forma di
curiosità.
-E allora?-
-Mi ha mostrato una ripresa della sala relax.-Clint sbianca e Natasha ghigna - …E’ davvero
interessante, la vuoi vedere?- tira fuori dalla tasca una pennetta USB chefa saltare nel palmo della mano. Clint tenta
immediatamente di prenderla, ma Natasha, con una
mossa fluida la infila nella scollatura della tuta, fra quei seni abbondanti
che sonola croce di tutti i maschietti
della base.
-Pensi davvero che ho paura a ficcare una mano lì dentro?-
-Pensi davvero che non ti staccherò quella manose provi a farlo?-
Si fissano per un lungo momento, prima che Clint capitoli e incroci le braccia
al petto - Quando vuoi per il tuo silenzio?-
-Chi ti dice che voglio qualcosa?- Natasha raccoglie
le mani dietro la schiena e sposta il viso con un cenno quasi stizzito.
-Oh andiamo Romanof lo so bene che sei tu , grazie al
tuo amichetto nerd, ad avere spacciato per la base quella magnifica foto di Fury impegnato a strapparsi un pelo bianco dal naso .-
Le labbra di Natasha tremano leggermente.
-E quel magnifico fotogramma di Stark che si fa un
intera riunione con un pezzo di lattuga fra i denti?-Quella foto è ancora appesa in mensa, si
vocifera che sia stato Coulson ad appenderla lì.
-Figuratiquanto ti stanno prudendo ora
le manine ad avere su pennettaio che
sbatto a muro Phil e gli ficco la lingua in gola.-
-Non ti ricordavo così passionale.- Natasha gli
lancia uno sguardo da sotto in su.
-Solo perché quando io e te facevamo sesso ero sempre con almeno tre ossa del
corpo rotte o il venti percento del corpo abraso.-
-Non è una giustificazione.-
Clint solleva gli occhi al soffitto - Tasha.-
-Non voglio nulla Clint.-
Clint torna a guardarla abbassando gli occhi da lei alla pennetta USB che gli
infila nella mano sinistra - Voglio solo che tu guardi la registrazione.-
Clint chiude il pugno stringendo anche le dita di Natasha
- Perché?-
-Guarda e capirai.-
STARK TOWER
-Laboratorio-
I propulsori
nelle mani sfarfallano, quelli negli stivali si spengono di botto e Noelle manda un urlo mentre cade come una pietra sul
tavolino ingombro per poi rotolare a terra.
Una risata trattenuta si fa sentire, Noelle alza la
testa e Bruce cerca di dissimulare tossendo contro il pugno chiuso - Fatta
male?- le chiede fissando il circolo di armature alla sua destra e non il
fagotto rantolante alla sua sinistra che rotola carponi e con una mano si sfila
il casco dalla testa.
-No, assolutamente.- Noelle passa il dorso della mano
sotto al naso per raccogliere il rivolo di sangue che sente colarle dalla
narice destra e si siede sulle gambe ripiegate - I propulsori non funzionano
come dovrebbero.-
-Come mai?- Noelle sfila il guanto destro e se lo rigira fra le
mani con un broncio pensoso - Ho aumentato troppo la potenzae sono andati in corto.- lo stringe e lo
agita come se volesse strangolarlo mentre Bruce le si accuccia di fronte e
sfila un fazzoletto dalla tasca. Noelle si tira indietro di scatto a sentirsi pulire
il naso , il visetto le si corruga nonostante le bende che ancora la avvolgono
e l’espressione le si fa esasperata - Bruce smettila di essere così
sfacciatamente adorabile.-
Si alzae a saltelli toglie gli stivali
dell’armatura, Bruce infila in tasca il fazzoletto appallottolato e le osserva
le bende fra i riccioli scuri.
-Le ferite…- Noelle lo guarda da sopra una spalla.
-Ti fanno male?-
-Pizzicano più che altro.- Ha una voglia maledetta di grattarsi,passa la mano sulle bende mentre Bruce si
alzapoggiando le mani sulle ginocchia.
-Mi sono spaventato.- Noelle drizza la testa di scatto.
-Quando ti ho vista fra le braccia di Tony , priva di conoscenza e con le bende
sporche di sangue.- Noelle torna a guardarlo da sopra una spalla.
-Scusa…- Bruce si toglie gli occhiali e pulisce le lenti con un lembo della
camicia -…A volte dovrei stare solo che zitto.-
- Sì, infatti.- concorda Noellepoggiando stivali e guanti sul bancone su cui è caduta -Non è facile per me starti lontano come vuoi, figurati se mi dici queste cose...-
SHIELD
L’hacker Peter
Lambert,lascia andare la maniglia del
suo ufficio facendo schioccare la serratura.
Un uomo con una scarmigliata zazzera sale e pepe è seduto alla sua scrivania e
sta osservando, alternando l’attenzione fra i tre schermi con cui di solito lui
passa a rassegna i vari piani dello SHIELD, l’agente Barton
nella sua camera, intento a guardare qualcosa sul suo pc
portatile, NoelleMoore che, nel suo laboratorio, scaraventa contro un muro uno stivale
d’armatura e l’incontro fra Loki e Sif di qualche ora prima.
Accanto all’uomo brizzolato, due donne. Una mora, piccolina di statura e
paffutella e l’altra bionda e decisamente familiare che parlottano a bassa
voce.
-Agente Carter?-
-Oh Lambert.- esclama Sharon voltandosi assieme a Tony e Darcy.
-Che ci fate qui?-
-Niente di che.- Sharon sorride mentre Darcy batte
una mano sulla spalla di Tony - Stiamo aggiornando il nostro amico sui ultimi
gossip della base.-
-PhilCoulson un giorno ti faranno santo.- Phil annuisce distrattamente mentre Pepper apre il sacchetto che le ha allungato e tira fuori la
classica confezione da cibo cinese da asporto. Il profumo del pollo in
agrodolce è paradisiaco,a Pepper ricorda il periodo
della gravidanza e le scorpacciate sul lettone assieme a Phil e Noelle. Inspira profondamente chiudendo gli occhi mentre Coulson dopo
aver tolto la giacca e allentato il nodo della cravatta va ad affacciarsi sulla
cameretta di Tony Junior. Il piccolo spunta dalle coperte solo per un ciuffo di
capelli castani e l’Agente sorride appena prima di richiudere la porta.
-Hai passato una bella giornata?- Pepper fa una smorfia mentre rovescia nella padella
il cibo da scaldare aiutandosi con un cucchiaio - Nulla di speciale, tu?- lo
guarda da sopra una spalla e per un secondo,ha la sensazione che stia sorridendo come da tre anni non lo vede fare.
-No, niente di che.- -PhilipCoulson.- Phil si
blocca mentre Pepperlo aggira per piazzarglisi
di fronte e torreggiare su di lui con i diversi centimetri di altezza che li
separa - Sei felice e non vuoi dirmelo.-
-Ti sbagli.-
-Stavi sorridendo prima.-
-Devi aver visto male.- Pepper lo rincorre fino a davanti alla porta del
bagno - Tanto non ti mollo finchè non me lo dici.-
Phil esce qualche minuto dopo in abiti da casa, un paio di pantaloni di tuta
grigi e una vecchia maglietta verde, sformata e sbiadita -Oh andiamo.-
- Ti ho detto che non mi è successo nulla.- Pepperporta
le mani ai fianchi, i gomiti infuori come un anfora - Scommetta che c’entra un
bell’arciere dagli occhi blu.-dalla
cucina si sentono arrivare dei colpi di tosse soffocati - Che ha fatto? Ti ha
baciato?- altri colpi di tosse - E perché sei qui e non con lui?-
Phil spunta con la testa dall’arco in muratura che da’ sulla cucina - Perché il
Capitano voleva una merendina.-
SHIELD -Alloggi-
Intanto,
nel suo alloggio, Clintsegue corrucciato
la registrazione che Natasha gli ha passato, ma non
riesce a capire cosa ci sia di così particolare.
E’ semplicemente lui che afferra Phil per la giacca, lo sbatte contro il muro e
gli profana la bocca come non faceva da tre anni.
Che diavolo c’è di strano?
Sposta il puntatore del mouse sul tasto rewind e si
china di lato per affondare il viso nel palmo della mano.
-Non…- Non finisce la frase .
Vede Phil accennare un sorriso, un sorrisetto a mezza bocca primache lui lo assalti, corruga la fronte e si
avvicina allo schermo, abbastanza assorto da trasalire al bippare
del cellulare.
Sblocca la tastiera alternando lo sguardo dallo schermo del pc
allo schermo del cellulare e solleva entrambe le sopracciglia a leggere il
testo dell’sms che Natastha gli ha mandato:
“Rassegnati
Barton, ti sei innamorato, ti basta vederlo sorridere
perperdere la testa.”
Clint
si strofina la fronte con una mano - No, certo che no.-
bofonchia - Mi manca solo scoparci.-
Raccontarsi bugie è quello che gli esseri umani sanno far
meglio.
-Sono
uno stramaledetto coglione!-
Non sempre però ci credono.
STARK TOWER
-Alloggi-
Bruce
siede sul bordo del letto, la glock 17 in una mano
eai piedi una bottiglia di whisky
vuota.
E’ il rito della settimana questo, labugiache il dottore ama
raccontarsi dopo aver bevuto piùdel
lecito e passato a rassegna tutti i suoi peccati.
Tira a sé il carrello della pistola,inserisce il caricatore e tira la
leva di armamento. Lo scatto del carrello che torno al suo posto gli strappa un
sorriso. Il colpo è in canna.
Bruce sa perfettamente che tutto questo è un inutileperdita di tempo, che è un ostaggio nel suo
stesso corpo e che nongli basterà
premere il grilletto per liberarsi, ma gli piace farlo. Lo fa sentire bene,
come niente ormai riesce più a fare.
Raccoglie la bottiglia da terra, lascia cadere le ultime gocce di whisky sulla
lingua e poi labutta sul letto. Non è
mai stato un forte bevitore, ma va bene così.
Adora la sensazione di avere la testa imbottita di ovatta e non pensieri
dolorosi.
Osserva la glock alla poca luce che filtra dalla
finestra, ha già provato in passato a farsi fuori facendole un bel
pompino,appoggia la volata contro il
mento, chiude gli occhi, poi la solleva per appoggiarsela alla tempia.
Non serve a niente, è come cercare di spostare una montagna con le mani.
Non morirà, nemmeno se preme quel grilletto che sente formicolare sotto al
polpastrello.
-Perché non posso morire?-
La porta della camera si spalanca di botto,e la luce del corridoio è come una
mazzata in fronte. Bruce strizza gli occhi voltando la testa mentre Tonylo afferra per il polso e lo costringe con
uno strattonea mollare la presa alla
pistola.
-Che diavolo stavi cercando di fare Banner?-
Bruce non risponde e Tony è talmente spaventato che non riesce nemmeno a
gridare.
-Bruce!- Noelle apre la porta della sua camera da letto e si
guarda attorno insonnolita. La sveglia sul comodino batte le tre del mattino,
per quale motivo quell’idiota di suo padre sta facendo tanto baccano?
Tony afferra Bruce per le spalle e lo
scrolla con forza. Tremaviolentemente e
Bruce alza su di lui uno sguardo perplesso. E’ spaventato? Lui?L’incosciente che si èlanciatoin un varco spaziale con una bomba atomica sulle spalle?
-Perché tremi?-
Tony sgrana gli occhi -Bruce, perdio, ti ho visto nei
monitor puntarti una pistola in testa secondo te perché tremo?-
-Non posso morire lo sai, non così facilmente.-
-E allora perché lo fai?- Tony è convintodi avere il cuore sul punto di spappolarsi contro il Reattore Arc per quanto lo sente battere velocemente. Inspira ed
espira profondamente , le dita che fremono sulle spalle curve di Bruce.
-Perché mi fa stare meglio.-
In corridoio, Noelle, chiude gli occhi e volta la
testa.
Le ferite che ha sul viso non sono niente rispetto a questo. Lo sapeva di non
contare un cazzo per Bruce Banner, ma fa male avere la certezza della sua
stessa voce.
-Questo ti fa stare meglio?-Tony
raccoglie la pistola da terra e la sventola sotto il naso di Bruce - QUESTO?-
Bruce annuisce e Tony gli molla un pugno con la mano libera. -Fanculo Bruce! FANCULO|- Noelle gira la testa verso la porta, Tony ha la voce
rotta. Sembra sul punto di piangere.
Bruce preme le mani ai lati del naso per cercare di fermare l’emorragiamentre Tony smonta la pistolalanciando ognipezzo contro il muro - E’ così allora?
Nessuno di noi vale abbastanza per te da farti rimanere attaccato alla vita?- Noelle sente il cuore contrarsi tantoda far male. -Tony…-
-E’ questa la tua vera maledizione Bruce, non renderti contodell’affetto di chi ti sta attorno.- L’ultimo
pezzo della glock che Tony si ritrova in mano è il caricatore,
lo lancia contro il muro e imbocca la porta bestemmiando. Fa un solo passo oltre la soiachesi volta verso Noelle
che lo fissa con gli occhi ingranditi dalle lacrime che sta cercando di
trattenere.
Non servonoparole, a nessuno dei
due,per capire quanto il dottore abbia
fatto del male ad entrambi. Tonyproseguedopo un breve sospiro
mentre Noelle si strofina gli occhi con il dorso
della mano e fa per tornarsene verso la sua camera. -Noelle?- Noelle si ferma, strizza le palpebre e quando riapre gli
occhi , macchie bianche baluginano nel suo campo visivo, si volta e Bruce
abbassa lo sguardo colpevole.
- Ha ragione lui… E’ questa la tua maledizione Banner.-
Non riuscire a vedere nessun’altro all’infuori di Hulk.
SHIELD
-Uffici della sorveglianza-
Allan
Connors, ventisette anni, agente dello SHIELD da meno di due, strofina gli
occhi con il dorso della mano e sbadigliando sposta il corpoda una natica all’altra. Sono ore che sta
fermo davanti a quel monitor,che fissa Lokiraggomitolato
su sé stesso ed è convinto di stare avendo delle allucinazioni da sonno.
Da qualche minuto , ad esempio, è convinto che gli oggetti sulla sua scrivania cambino
posto da soli. Ora la gomma da cancellare è lì, ora il cellulare è di là e
poi è convinto che Loki sappia che lui lo sta
guardando.
Quando il dio ha alzato la testa e ha guardato dritto in camera, ha avuto la
sensazione che stesse fissando proprio lui con quel sorrisetto e quegli occhi
da pazzo.
-Ho bisogno di un caffè.- decide.
Appoggia le mani sulla scrivania, tira indietro la seggiola facendola scivolare
sulle rotelle e si blocca a sentirsi abbrancare la testa da braccia sottili, ma
allo stesso tempo, forti come l’acciaio. Allanapre la bocca per gridare, ma non riesce a far passare l’aria, allunga
le mani verso la tastiera del pc, ma è troppo
lontano. Alza gli occhi e il viso bello come un quadro di una ragazzasi sporge verso di lui - Mi dispiace mio
caro, ma devi morire…-
Lo scatto che la testa di Allan compie è secco, il rumore delle ossa che si
spezzano è terribile, il corpo del giovane agente cade a terra senza un lamento
mentre la donna, ancheggiando, si avvicina al computer.
Abbassa un po’ il capo e sorride, amabile, alla vista di Loki.
-Finalmente ti ho trovato.-
SHIELD
Sifè al fianco di Thor, come sempre. Ha il fiato
corto, la testa che fa male per il sonnobruscamente interrotto e darebbe qualsiasi cosa perché le sirene d’allarme
smettessero di rimbombare . Digrigna i denti mentre Thor rinsalda la presa sul
martello, Loki è di fronte a loro, dall’altro capo
del corridoio e li guarda sorridente mentre riabbottona la casacca .
-Mi dispiace andarmene così presto, ma sono desiderato.-
Thor si avvicina di un passo e da un angolo del corridoio, alle spalle del dio
degli Inganni, spunta una donna.
Capellineri , viso spigoloso, ma bello
da non credere e occhi azzurri. Indossa un elmo cornuto simile a quello di Loki e un body aderente che lascia intuire le forme e
lascia scoperte le gambe snelle. -Sigyn.- sussurra Thor . Loki sorride alla donna che lo affianca e gli cinge
il braccio sinistro con aria adorante, le accarezza il viso con un dito e Sif, distoglie lo sguardo senza conoscerne la ragione -
Prendi la ragazza, per favore mia cara.-
-La ragazza.-
-La ragazza?- fa eco Sif mentre Thor si gira verso di
lei. Sigyn annuisce, sorridente, voltandosi poi verso Sif che si tira indietro di un passo.
-Che diavolo vuoi da me?-
FINE CAPITOLO
Sempre più consapevole di essere una criminalea finire così i capitoli, faccio una piccola premessa. Quella che
vedrete d’ora in avanti è una MIA versione di Sigyn,un po’ come ho fatto con Sharon per capirci.
Quindi,a voi cultori del fumetto, chiedo venia xD
La stanza dei
bottoni dello SHIELD è in fermento. Fury ha dato ordine di alzare le paratie, di
appostarsiper abbattere sia Loki che la donna giunto in suo soccorso e di setacciare la
base alla ricerca di altri intrusi. Animato da una feroce volontà di vincere
ilDirettore osserva sul monitor di
fronte a lui l’espressione sbalordita del dio degli Inganni mentre una parete
di ferro spessa un palmo spunta dal pavimento bloccandogli la ritirata e un’altra la fuga,
sorride mentre accanto a lui, Hill e Coulson si
scambiano uno sguardo - Ora come la metti Loki.-
- Sono bravi a
costruire fortezze e trappole i midgardiani.- Loki alza lo sguardo al soffitto inclinando indietro il capo. Una serie di passerelle,
ottime per attacchi a distanza, si incrociano sulla sua testa e il
corridoio è sbarrato da almeno due paratie in ferro . Sospira abbassando gli
occhi mentre Thor ancora osserva ancora il muro comparsodietro di lui e che l’ha separato da Sygin e da Sif -Non l’avrei mai
detto.- bisbiglia e il dio del Tuono si volta di nuovo verso di lui.
-Arrenditi fratello, richiama Sygin.-
-Non è il mio animale domestico.-
Thor sospira -Già, se picchi e maltratti un cane quello prima o poi questo finirà per morderti…La tua promessa
sposa no.- le labbra di Loki
si piegano in una piccola smorfia di disgusto - Fratello.-
Thor gli si avvicina - Sono stati i nostri genitori a combinare il mio
fidanzamento con Sif, io ho sempre saputo che tu…-
-FA SILENZIO!-
-Io
lo so che tu l’amavi.- sussurra Thor colpevole.
-Dea della
guerra, non sei così forte come dicono.- Sif alza la testa dal pavimento in preda ad uno
spasmo , tossisce e un grumo di sangue e saliva si apre come una rosa sul
murodi fronte a lei. Si volta,a fatica, torcendo la schiena e facendo forza
sulle mani, Sigyn torreggia su di lei e le
sorridecompiaciuta.
-Poverina perdi sangue dalla bocca.-
Gli occhi di Sygin brillano deliziati mentreseguonolo scorrere dei due rivoli cremisi cheincorniciano il mento della sua nemica, si umetta il labbro superiore
come in preda all’impulso della fame mentre Sif,
nonostante le ferite, si rialza ancora una volta.
-Non hai intenzione di rendermi le cose facili, vero Lady Sif?- Sifsorridementre scrolla la testa
in segno didiniego,non ha intenzione di arrendersi, non l’ha mai
fatto in tutta la sua vita e non inizierà di certo ora e poi c’è una cosa che
lei sa e che Sygin ignora. I rinforzi stanno
arrivando.
Thor urla,
frustrato e il mjolnir
si abbatte con forza contro la parete di fronte a lui. Una sottile pioggerella
di calcinacci lo imbianca mentre dietro di lui, Loki,sospiracon una certa nota di divertimento sul viso.
-Sai che così rischi di uccidere entrambe?-
Thor si volta di scatto,il labbro
arricciato a scoprire i denti in un ringhio incontrollato e Loki
piega il capo verso una spalla sorridendogli amabile. La rabbia di Thor lo
diverte, la devozione cieca di Sygin lo diverte , di
colpo ride sguaiato buttando la testa all’indietro- Siete tutti così sciocchi.- sospiratornando ad incrociare gli occhi azzurri del
fratello .
-Cosa ti sta succedendo Loki?-
-Stai diventando noioso.-
-Un tempo eri una creatura amabile.- Loki inarca un sopracciglio con un ghignetto divertito sulle labbra sottili e pallide, Thor
gli si avvicina - Non sto scherzando.- mormora - Eri…- lo guarda da capo a
piedi -…Buono.-
-Ce l’hai?- -Tasha che domande fai?- Natasha preme due dita contro l’auricolare e alza gli
occhi al soffitto -Qualcuno è nervoso?-cantilena incrociando lo sguardo di Sharon accanto a lei su una delle
passerelle che domina il corridoio che fa da campo di battaglia fraSif e Sigyn. Clint si trova sulla passerella sotto,l’arco imbracciato e la freccia incoccata.
-Non sono affatto nervoso Romanof.-
-Non accetti la realtà allora.- -Natasha vuoi litigare ora?-
Sharon allunga il collo attirata dai movimenti di Clint,il Falco sta puntando loro due ora - Natasha non mi sembra il caso di stuzzicarlo, è una freccia
esplosiva quella.- Natasha sbuffa e Clint torna a
mirare alla testa di Sigyn.
-Perché stai
indossando la mia armatura?-
-Veramente è mia. L’ho progettata io.-
-E io l’ho costruita.- -Riparata.-
-Ricostruita da zero visto che era a pezzettini piccoli tipo puzzle quando l’ho
ritrovata.-
-Basandoti su un mio disegno.-
-Anche i fratelli Wright si dice che si siano basati su un disegno di Leonardo,
ma non è stata data a lui la paternità dell’aereo.-
-Avrebbero dovuto farlo,ha preceduto
quei due di quattrocento anni buoni.- Noelle infila le dita fra i capelli e stringe i pugni -RIDAMMI SUBITO IL MRK 39 !-
La risata di Tony è coperta in parte dal ronzio che annuncia l’accensione
dell’armatura. Il disco sul torace e sulle mani si illuminano e per la prima
volta, dopo tre anni, Tony riprova l’ebbrezza del volo e la familiare
sensazione di ritrovarsi chiuso in un armatura.- Lascia fare al tuo papà.- Noelle incrocia le braccia con una smorfia che le fa
dolore i tagli sul viso, Tony sparisce oltre l’angolo del corridoio e lei non
può fare a meno di sbuffare. -Stark aspettami maledizione!-Noelle si fa di
lato per fare spazio alla rincorsa di Steve. Per raggiungere le passerelleche si trovano sopra al corridoio dove Sif e Thor si stanno battendoci sono due strade e a quanto pare, Tony ha
deciso quella più veloce e di lasciare indietro il Capitano.
La freccia esplosiva viene scoccata, Sharon e Natashasi chinano
in avanti assieme aggrappandosi al parapetto della passerella e Sigyn si volta afferrandola un secondo prima che la
colpisca -Midgardiano.-
Clint le sorride facendo scattare la bombanella punta e la dea viene scaraventata contro un muro, Sif arranca fino alla parete opposta e accasciata lì
riprende fiato.
-Ti fai proteggere da degli inferiori Sif?- Sigyn si solleva, il bel viso macchiato da un rivolo
di sanguee gli occhi blu spiritati
fissi su Clint che incocca una nuova freccia. Sif
alza gli occhi - CLINT!-ma è troppo tardi.Alzando gli occhi, sia Thor che Loki, riescono a vedere Sigynspiccare un balzo di diversi metri verso la
passerella dove Clint si trova e strapparla in due come se fosse un foglio di
carta.
-CLINT!-
Clint cade come una pietra, senza riuscire a mettere mano alla frecciacon corda e arpione incorporato, Natasha e Sharon si
sporgono assieme oltre il parapettodella passerella su cui si trovano e nella stanza dei bottoni Coulson chiude gli occhi e volta la testa per non guardare. Loki sorride divertito, prima che la sua attenzione
venga attirata da un lampo argenteo oltre il vetro di una finestra che riesce
appena ad intravedere. I rumori di vetri che si spaccano lo fanno trasalire.
-BARTON! BARTON SEI ANCORA VIVO?-
Tony si guarda attorno nella speranza che Clint sia caduto sia qualche tubatura
o su qualche passerella mentreSigyn si volta verso di lui puntandolo come un gatto
farebbe con il topo - Uomo di metallo.- Tony si volta verso di lei - Mi hanno
parlato di te.-
Steve spuntadal fondo della passerella
in cui si trovano Sharon e Natasha giusto in tempo
per vedere Tony cadere assalito dalla dea. Si sporge per guardare di sotto
mentre le due donne, dall’altro lato, cercano di illuminare la possibile zona
di caduta di Clint.
-BARTON!- urla
Sharon.
-CLINT
RISPONDI!- le fa eco Natasha.
Due fasci di
luci percorrono un tubo di ferro grosso quanto il tronco di una quercia fino ad
arrivare al corpo immobile dell’arciere, Sharon tira un sospiro di sollievo, ma
la mano di Natasha che le stringe di colpo il polso
le ferma il cuore in gola.
-Che c’è?-
FINE CAPITOLO
Ho riletto questo
capitolo un mucchio di volte, ma non e sono convinta ç_ç
fatemi sapere che ne pensate.
L’armatura
usata da Tony in questo capitolo : http://3.bp.blogspot.com/-TZ9b8JKwQ1A/UY_5JrK3NDI/AAAAAAAABLg/UlMV6q4Pi3g/s320/iron+man+3+armatura+mark+39-3.jpg
Phil fa
scorrere febbrilmentesul monitorle riprese di tutte e trenta le telecamere
nascoste sparse peril corridoioe le passerelle alla ricerca di Clint. Dal
punto di caduta cerca di trovare quello di atterraggio,premendo con forza l’indice contro il tasto
sullo schermo touch.
Non gli importa che qualcuno lo veda, non gli importa che qualcuno capisca. Deve
trovarlo. Deve vedere con i suoi occhi che sta bene.
-Avanti. Avanti. Ava…- Si ferma, un ombra a limitare dell’inquadratura gli
spezza il respiro in gola, le gambe di Clint.
E’ steso di pancia su una tubo grosso come il tronco di una quercia e il
sollievo è così forte che per un secondo Phil teme di stare per svenire. Zoomma. Clint ha gli occhi aperti, una mano poggiata
sulla pancia e l’altra a penzoloni , ha il naso e la bocca pieni di sangue e
sembra faticare a respirare.
Phil non sa se per via della frattura al naso che si è aggravata con la caduta
o per altro. -Clint.- si ritrova a bisbigliare.
Clint volta la testa sputando il sangueche gli è raccolto in bocca.
E’ caduto come una pietra per circa tre metri buoni, senza riuscire ad
aggrapparsi a niente e ora ha un male porco ovunque.Stringe le mani a pugno, muove le dita
all’interno degli scarponi e un sospiro di sollievo lo fa tossire ancora .
Fortunatamente non si è fracassato nulla di irrecuperabile.
Si guarda attorno , Natasha e Sharon stanno cercando
di raggiungerlo scendendo lungo da scala
a pioli e il Capitano è con loro.
Chiude gli occhi, rassicurato, ma un colpo sul tubo su cui è stesolo fa sussultare e gemere per il male. Per
istinto cerca con gli occhi i compagni appena visti e un imprecazione gli esce
spontanea.
La scala su cui si trovano è piegata ad un angolazione assurda, Sharonè appesa solo per una mano, Cap sta cercando di afferrarla, ma non riesce e Natasha si sta infilando fra un piolo e l’altro per
mettersi dall’altro lato.
Clint vorrebbe andare ad aiutarli, ma non riesce ad alzarsi.
-Cazzo!-si lamenta colpendo il tubo con
i talloni -Ragazzi! Iron Man è un lampo oro e argenteo che quasi gridare
Clint al miracolo. Solleva la scala, ma Sigyn gli
balza addosso da una passerella facendolo cadere per un metro buono prima di
riuscire a riacquistare quota e la scala torna a penderefra le grida di Sharon, unica fra i tre che
sembra sul punto di cadere.
-SHARON, DAMMI LA MANO!-
La voce di Steve è carica di un apprensione come Clint non gli credeva capace. Sharon
si allunga per cercare di afferrare la mano che il Capitano le tende, ma è troppo lontano. Sigyn toglie il casco a Tony e la testa sale e pepe
dell’uomo sembra quasi sul punto di staccarsi per quanto viene strattonata
forte.
Clint è convinto che tutto quello sia un incubo, ma non riesce a svegliarsi.
Thor è
sconvolto dalla potenza di Sigyn, così come Sif, non riesce a credere ai suoi occhi. Tony cade sul tubo
su cui è atterratoClint, il suono di
ferro contro ferro crea un rimbombo assordante, ma invece di esultare, per un
momento, le labbra grigie di Lokisi stirano in un espressione tesa.
Tony alza la testa puntando le mani sulla tubatura su cui ha creato la forma
del suo corpo cadendo, si gira verso la dea che torreggia su di lui da una
passerella poco più in alto e la convinzione di stare per crepare è come una
martellata in faccia.
-Cazzo ti
hanno cresciuta a pane e steroidi ad Asgard?- ansima
però.
-Fa silenzio inferiore.-sibila Sigyn balzando ancora verso di lui.
SHIELD
_Reparto ricerca e sviluppo_
-Phil l’ultima volta che hai rubato un prototipo non è finita
benissimo per te.-
Non è la voce della coscienza quella cinguetta nelle orecchie di Phil Coulson, ma quella di Noelle
Moore(Stark) che si guarda attorno dalla porta del
laboratorio.
Phil imbraccia uno dei fucili al plasmaposti in bella fila su di una sorta di rastrelliera in metallo che prende tutta la parete di fondo, lo avvia facendolo ronzare fastidiosamente e lancia uno
sguardo a Noelle da sotto in su - Li vogliamo aiutare
o vogliamo stare qui a chiederci quanto potremmo farci male?- Noelle gli punta contro il suo ditino ammonitore -Tu…-
l’indice trema - …Tu…- lascia cadere le braccia sconfitta - … Se crepo sappi
che sarai il primo che andrò ad infestare.-
SHIELD
-Devo aiutarli.-
-Tu non vai da nessuna parte.-
Premuto a terra Thorurlaeil
suo grido è simile al rombo di un tuono.Punta una mano a terra, cerca di
liberarsi, ma la presa di Loki su di lui è forte, più
forte di ogni immaginazione.
Gli tiene la testa bloccata, il braccio destro anche e lo costringe a guardare
i suoi amici in difficoltà senza poter far nulla per aiutarli.
Grida ancora, inarcando la schiena. -Com’è possibile?-
-Che io sia più forte di te?- la voce di Loki gronda
sarcasmo- Le cose cambiano figlio di
Odino.-
Tony èstato lanciato via come un
bambolotto addosso alla scaletta spezzata piegata quasi a metà su cui si
trovavano ancoraSteve e le
ragazze.Thor ha visto tutti i suoi
compagni cadere, non sa per quanti metri, a peso morto senza poter fare nulla
per aiutarli. Loki ride fra i suoi capelli - Secondo te chi è
ancora vivo? Io punto su Stark, forse l’armatura l’ha
protetto.-
-Fratello lasciami!-
-Intanto guarda come muore Barton.-
Clint sente l’aria uscire dalle labbra , ma non rientrare. Serra la presa
attorno alla caviglia di Sigyn e cerca con tutte le
forze di togliersi dal petto il piede con cui lo sta schiacciando - Cristo!-
urla,ma è tutto inutile. Più o meno, è come
cercare di spostare una montagna .
-Avresti dovuto unirti a noi agente Barton.- il
sussurro della dea èlatte e miele - Ora dovrò ucciderti.- affonda con il tacco
della scarpa e il grido gorgogliatodi Clint risuona orribilmente – E mi dispiace
terribilmente, per essere un inferiore, sei davvero molto bello.-
-LASCIALO!-
Alle orecchie
di Clint la voce che spinge Sigyn a voltarsi è simile
a quella di Tony, ma allo stesso tempo differente. Corruga la fronte e alza la
testa mentre la dea, torcendo il busto, si volta .
Un ombrasembra staccarsi dalla parete e
prendere sostanza, Clint è convinto di stare avendo un allucinazione, ma quando
ode dei passi, è quasi certo che se è un sogno, èil più realistico che abbia mai fatto.
Qualcuno spunta dall’ombra, qualcuno con una folta capigliatura castana
spruzzata di grigio, un sorriso sarcastico e una sorta di bastone da passeggio
a cui appoggiarsi.
-Non è possibile…- è il bisbiglio di Clint.
Quello che si fa avanti è Tony, eppure non lo è.
Ha gli occhi di un innaturale rosa. -Lenus.- sibila Sigynspostando il piede dal torace di Clint.
-Lady Sigyn.- Lenus
spalanca le braccia echina in avanti il
busto.
-Non è possibile!- Loki si alza dalla schiena di Thor
– Móðguðr, la guardiana del ponte, ti ha ucciso!-
-Mi hai visto cadere Loki, non morire...- Loki passa entrambe le mani sul viso mentre Thor si
rialza -HEL MI HA TRADITO?- Hel,
la dea degli inferi, la primogenita di Loki –Non è
possibile!-
-Una regina non ama che il suo regno venga svuotato nemmeno percompiacere il proprio padre.-
-Venite! Venite!- Nala appare e scomparelungo il corridoio, davanti agli occhi di
Phil e Noelle che la seguono, ogni tanto volta la
testa per controllare che i due si sia attardati e quando lo fanno, con cenni
della mano li invita a proseguite - Coraggio mio padre non li tratterrà ancora
a lungo.-
-Tuo padre?- le chiede Noelle.
-Non temete, siamo dalla vostra parte. Non temete.- Noelle cerca lo sguardo di Phil, l’Agente la guarda
per un momento da sopra una spalla. Entrambi avranno tempo dopo per chiedersi
da quando i fantasmi esistono e da quando vogliono aiutarli.
Scendono le scale , svoltano un angolo del corridoio e si bloccano assieme. La
voce di Loki che grida al tradimento arriva
chiarissima oltre la parete di ferro che sbarra loro la strada.
-Pronta?-esclama Phil a Noelle.
-No, ma fa lo stesso.-
-Tony…Tony…-
Tony apre gli occhi sul viso di Sharon sdraiata su di lui. La fissa confuso,
battendo le ciglia, prima di rendersi conto che la macchia che le vede sotto al
suo naso non è un ombra, ma sangue - Ti ho rotto il naso, mi spiace.-
-Mi hai salvato la vita.- lo corregge la ragazza -
Grazie.-
Tony annuisce con un piccolo sorriso .Dopo aver travolto la scalaè
riuscito, non sa come, ad afferrare Sharon , abbracciarla e attutirle il colpo
a terra con il suo corpo.
Dopo tanto tempo, finalmente è riuscito a salvare qualcuno.
-Dove sono Rogers e Natasha?-
-Su, non ti preoccupare.-
Sharon sposta il capo e Tonyriesce a vedere
Steve in piedi su una passerella a qualche metro di distanza dal tubo dove sono
caduti lui e Sharon.Si tira a sedere
aiutato da Sharon, porta una mano alla testa sentendola doloreatrocemente. Sigyn l’ha afferrato per i capelli per tirarlo verso la
scaletta ed è quasi sicuro che quella stronza si sia tenuta per ricordo buona
partedella sua chioma.
-Dove siamo caduti?-
Sharon indica Sigyn di spalle , Barton
ai suoi piedi e… - Quello sono ... - Tony lascia cadere la mascella inferiore sbalordito-...Lenus!- esclama -Quello è Lenus!-
-Ho raggiungo
la caverna di Gnipahellir che secondo la leggenda
èla porta dell’inferno, ho ucciso il
caneGarmr
che vi era a guardia un secondo prima che esso si liberasse com’è scritto nei
rotoli che descrivono passo per passole
fasi del Ragnarök...- Il volto di Loki
sembra farsi ancora più grigio mentre Lenus parla -...
Poi sono sceso nella caverna e ho ucciso il gallo che secondo la leggenda
avrebbe cantato l'inizio dell’Apocalisse. Ho raggiunto il ponte sorvegliato dalla
bella Móðguðr elì, essendo io vivo ,
sarei dovuto cadere nel fiume che mi avrebbe congelato all’istante, ma ..- Le
labbra piene di Lenus si tendono in un sorriso - …Tua
figlia mi attendeva e ha dato ordine di lasciarmi passare.-
Tony corruga la fronte - Ecco dov’era mentre io lo aspettavo a Yle.-
-Io ti ho visto cadere!- urla Loki, ancora una volta.
Era lì quando Lenus è arrivato di fronte a Móðguðr, ha
visto la custode sbarrargli il passo e poi ha visto il ponte tremare e farsi a pezzi sotto
i piedi di Lenus.
-Tu hai visto quello che io volevo che tu vedessi.- gli occhi di Lenus brillano per un momento di una luce aranciata - Non
sei l'unico mago qui.-
-Quello è mio
padre.- esclama Noelle verso Lenus.
-No, quello è mio padre.- la corregge bonariamente Nala.
-No, non è possibile. Si somigliano come due gemelli.-
Lo spirito ride - Lo so.-
-Siamo sicuri che non ucciderò Sif?- s’intromette
Phil guardando con apprensione la parete di fronte a lui.
-Sei l’unico, Loki, a volere che l’apocalisse si scateni, tua figlia si è
parecchio risentitaquando hai scoperto
che hai usato i suoi servi e i suoi sudditi per costruire Naglfar , la nave infernale .-
-E’ MIA FIGLIA, DEVE SEGUIRE I MIEI VOLERI!-
-Parli proprio tu di seguire i voleri dei genitori?- gli fa eco Thor. Loki si lancia contro Thor afferrandogli il collo con
una mano e schiacciandogli il viso con l’altra - FA SILENZIO!- Lenus alza gli occhi al soffitto con un piccolo
sospiro e torna a Sigyn -Lasci andare il midgardiano o te lo faccio lasciare andare iodea della fedeltà?-
FINE CAPITOLO.
Naglfar viene nominata nell’ultimo capitolo di Just closeyoureyes.
Mi sono
parecchio documentata per scrivere questo capitolo, ma ovviamente, se mi è
uscita qualche castroneria, vi prego di essere indulgenti xD
non ho mai studiato mitologia norrena.
Altre graziose immaginette nella mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Ino-chan-EFP/242440032548208?ref=tn_tnmn
Lenus sorride
mentre avanza verso Sigyn eppure la dea sembra
terrorizzata. Ogni muscolo del suo corpo si tende mentre il mago avanza verso
di lei senzail minimo timore, guardandola dritto negli
occhi. Un dio non è abituato alla sfida, un dio
conosce solo la venerazione.Sigyn stringe i
pugni mentre Clint cerca di spostarsi dal suo fianco. Non ha idea di cosa sia
capace quel tizio uguale a Tony, ma se la stronza che da sola ha quasi
ammazzato i Vendicatori ne ha paura, luinon si sente di darle torto.
Rotola bocconi e facendo forza con le punte delle scarpecerca di strisciare via per evitare di finire
in mezzo a qualche attacco improvviso da una delle due parti.
-Dove credi di andare, inferiore?- urla Sigyn afferrandolo
per i capelli.
Clint sente tutti i muscoli della schiena e del collo tendersi dolorosamente,
tanto che un velo di lacrime gli appanna gli occhi per un attimo. Non ci prova
nemmeno a fare forza per contrastare la presa ferrea della dea, la guarda da
sotto in su e l’unica cosa che gli viene in mente per risponderle a quello
sguardo sprezzante fisso su di lui, èraccoglieretutto il sangue e la
saliva che sente impastargli la bocca e sputare.
-MALEDETTO SCHIFOSO!- urla Sigyn tirandosi indietro
con un salto. Lenus inarca entrambe le sopracciglia
con unespressione divertita mentre
Clint riprende il suo trascinarsi fuori portata. -Sigyn dea della costanza e della fedeltà…- Sigyn si volta verso di Lenus sfregandosi
ancora il viso con le dita. Lo sputo di Clint le ha creato una macchia
rossastra in mezzo alla fronte che ora le sta colando lungo il viso in rivoli -
Sei venerata in molti mondi come un esempio da seguire…- le labbra di Lenus si piegano in un ghigno - …Chissà che faccia
farebbero i tuoi sacerdoti se sapessero in realtà che mostro sei.-
Prima un
ronzare fastidioso, poi un esplosione che fa tremare il pavimento sotto i piedi
di Sif. La dea cade a sedere a terra,sbilanciata eper riflesso incrocia le braccia davanti al viso per proteggersi.
Strizza gli occhi e attende. -Sif?-
C’è un buco nella paratia di fronte a lei,
Sifne osserva
incredula i bordi irregolare prima di spostare lo sguardo sul visetto impolverato lì
affacciato. Noelle lefa segno di alzarsi con una mano.
-Come hai…?-
-Vieni...- la ragazza si fa di lato -…Coraggio.-
Sigyn cade in un
mucchio poco lontano da Loki, battuta da Lenus che si pulisce il naso sporco di sangue con la manica
della giacca e solleva due dita a creare la V di vittoria. Il dio degli inganni
allenta la presa sul collo del
fratellastro e la fissa irritato. -Mio caro.- sussurra la dea, ma Loki la ignora, voltando la testa.
Lascia andare Thor che immediatamente porta una mano alla gola, e si guarda
attorno. La furia che cresce in lui è percepibile non solo dalle tre divinità
presenti, Sif che guarda verso la parate di fronte a
lei come se potesse vederci attraverso, Thor che allarga gli occhi e Sigyn che alza il capo dal pavimento, ma anche dagli umani
che hanno l’impressione di trovarsi nell’occhio di un ciclone. Loki lancia un urlo che sembra provenire dalle
profondità stesse della terra. Un urlo che slega ogni freno e che sa di rabbia
e potere. A due paratie di distanza, Noelle copre le
orecchie con le mani e si china in avanti, fra i tubi e le passerelle, Tony
compie un gesto simile, premendo due dita contro l’orecchio destro e voltando
il capo con una smorfia. Lenusosserva Loki dall’alto, la fronte corrugata e le labbra premute una
contro l’altra.Sembra frastornato come
gli altri da quell’urlo primordiale che non sembra avere fine,mapoi, di colpo, punta il bastone versoNoelle ePhil- VOI DUE!- urla - STATE
ATTENTI!-
E’ un avvertimento a vuoto, il grido di Loki copre il
suo, Noelle e Phil non si rendono conto che una copia
perfetta del dio si è formata alle loro spalle. Finiscono entrambi a
terra,senza un lamento, Phil sul fucile
al plasma che ha usato per sfondare la paratiae Sif si ritrova la mano del dio stretta
attorno al collo e i piedi lontani dal pavimento-Tu vieni con me!-
-SIF!- urla
Tony dalle tubature e le passerelle, lanciandosi verso i due par aiutarla, ma
non riesce. Loki scompare da sotto al suo naso con un
sorriso tutto per lui trascinandosi dietro la dea.Nello stesso momento ancheSigyn scompare in
una nuvola di vapore.
-La
prossima volta Tony.- La voce di Lokirisuona nel corridoio come una presa in giro e
la rabbia dei Vendicatori esplode come una bomba.
SHIELD -INFERMERIA-
-Ti rendi
conto che non sei riuscito a fare un cazzo?-
Tony è un fiume in piena mentre avanza verso Thor - Seiun dio anche tu, sei un suo pari eppure ti ha
suonato come un tamburo della guerra di secessione!- Il corridoio di fronte
alle sale mediche dove sono ricoverati Clint eSharon è avvolto in un silenzio saturo di tensione - RENDITENE CONTO
THOR, TUO FRATELLO TI ODIA.-
Thor abbassa gli occhi, colpevole, mentreCap si massaggia le palpebre abbassateil pollice e l’indice di una mano e Natashapasseggia
avanti e indietro tenendo le braccia incrociate al petto.
-Secondo te perché ha rapito Sif?-
Thor si volta verso Bruce. Il dottore è appoggiato al caloriferoacceso, ma sembra avere comunque freddo visto
comegli tremano impercettibilmente le
spalle . In realtà è arrabbiato, furioso, e solo Tony, come sempre, pare averlo
capito visti le occhiate che gli lancia ogni due per tre- Dalle registrazioni mi sono reso conto che
ha puntato a lei fin dall’inizio.-
- …Loki è sempre stato innamorato di lei.-
SHIELD -INFERMERIA-
-Steve.-
-Uhm?-
-Voglio un bacino sulla bua.-
Steve lascia cadere la mascella mentre Noelle prova
l’impulso irrefrenabile di scoppiare a ridere e di buttarsi per terra per
rotolare. Il Capitano si volta, quasi a rallentatore mentre Sharon sporge il
labbro inferiore un broncio fantastico.
-Come?-
-Arrotondi le labbra e me le appoggi sul naso.-
L’Agente si indicail naso impacchettato
da diversi cerotti e da’ una specie di gabbietta di plastica - Dai!-
-Qui davanti a tutti?-
Steve si guarda attorno e Sharon fa altrettanto incrociando le braccia avanti
al seno. Bruce sempre appoggiato al calorifero,
si è girato per dare le spalle alla coppietta e tiene la fronte poggiata contro
il pugno chiuso. Sembra immerso in chissà quale riflessione, ma in realtà sta
solo cercando di non scompisciarsi.Phil
sta tossendo, appoggiato al muro con una mano, a testa bassa, sembra uno a cui
è andato di traverso la sua stessa saliva. Noelle invece, dopo aver lottato e perso contro i
geni Stark, sta ghignando apertamente. Sharon non
sembra farci troppo caso, lo sache
incaso di Noelle
il detto tale padre tale figli è una sacrosanta verità.
-Sì! Qui davanti a tutti.- conferma dopo la breve panoramica.
Steve deglutisce a vuoto,sfrega le mani
una contro l’altra e si avvicina a Sharon che lo aspetta con il capo reclinato
all’indietro e le mani ai fianchi a mo’ di matrona. Batte pure un piede a terra
.
-Sai vero che sei l’unico uomo al mondoche deve essere implorato così per un bacio?-
Bruce grugnisce per la fatica del trattenersi dal ridere .
Steve finalmente si decide e poggia leggero bacio sulle bende che coprono il
nasino di Sharon, la ragazza sorride e lo tira giù per schioccargli un bacio a
stampo sulle labbra. Il verso sorpreso dell’Eroe Americano èsimile ad uno squittio, Bruce sbotta in una
risata a pernacchia e Philsi alza per
andarsene a passo di marcia verso l’aria relax . Per quanto riguarda Noelle è convinta che a breve morirà per asfissia -ODDIO, SIETE
STUPENDI!-
Steve
afferra le braccia di Sharon ese le
sfila da attorno al collo. Se la tira dietro tenendola per una mano, come una
bimba, e la ragazza quasi incespica per prendere il suo passo.
-Vieni ti
accompagno a casa.-
-Sei arrossito?-
-Non sono arrossito Sharon.-
-Sì, invece.-
SHIELD -PARCHEGGI-
-Ti dirò,
mi aspettavo di più dai Vendicatori.-
Tony alza la testa, oltre il tettuccio dell’Audi il sorriso che Lenus gli rivolge suona come una presa per il culo.
Tony sbattela portiera chiudendola, fa
il giro della macchina fumando letteralmente di rabbia e non appena arriva a
portata del mago, fa scattare le braccia in avanti -IO TI AMMAZZO!-
Ribalta Lenus sul cofano dell’Audi,
ignaro del grappolo di parolacce che sputerà non appena si accorgerà di quella ammaccatura
a forma di culo di beremenshianoche si ritroverà a tastarefra qualche ora , e lo schiaccia con il peso
del suo corpo per non farlo scappare - Si può sapere dove cazzo sei stato fino
ad adesso?-
-La situazione si era fatta esplosiva mio buon amico.- La reazione di Thor al
rapimento di Sif era stata un lampo generato dal suo
corpo, seguito da un fottutissimo tuono che li aveva buttati tutti a gambe
all’aria.
Personalmente, Tony,sentiva ancoranella testa una specie di rimbombo
simileal rumore del mare.
- Mi hai lasciato a Beremenshir
solo come un coglione per tre anni!-
Tony incrocia le mani sul collo di Lenus creando una
specie di cappio con il colletto della sua camicia - COSA CAZZO STAVI FACENDO!?-
-Non hai sentito? Passeggiavo per gli inferi.-
Tony carica un pugno su quel viso così uguale al suo, la testa di Lenus si gira di scatto . Il mago chiude gli occhi con un
imprecazione fra i denti e un rivolo di sangue che gli cola lungo le labbra.
-Tua moglie, Avram! Tua moglie e le sue figlie sono
morte.-
-Lo so Tony.-
-Non ho potuto fare nulla.- la presa sul collo di Avram
cede, Tony si va indietro e gli crolla con la testa sul petto - Senza
l’armatura non sono niente.-
-Senza l’armatura sei un uomo, come tutti noi.-
SHIELD -INFERMERIA-
Noelle sta
ancora ridendo e asciugandosi gli occhi quando la sensazione di essere osservata
le fa aggrottare le sopracciglia. Alza lo sguardo prima verso Bruce, poi verso
Phil, e un espressione perplessa le fa corrugareilviso.
-Perché mi fissate?-
-Stai aspettando Clint?-Il tono di fin
troppa aperta noncuranza di Bruce Banner,Noelle lo conosce fin troppo bene. La ragazza
lo fissa, mentre il dottore appoggia entrambi i gomiti al calorifero .
- Sì.-
-Site molto affezionati l’uno all’altra.- Noelle volta la testa verso Phil che fissa, con
estremo interesse, le sue punta delle sue scarpe. Noelle
lo osserva, senza capire, prima di tornare a Bruce.
-Che vi…OH… Siete gelosi?-
Clint sta annuendo alle ultime raccomandazioni della dottoressa quando le urla
di Noellelo
fanno drizzare a sedere sul lettino.Natasha intenta a controllare i farmaci che sarà costretta a somministrargli a
forza conoscendolo, si gira verso la porta.
-SIETE IDIOTI O COSA?!-
-Credo
che il tuo cucciolo si sia arrabbiato.-
Clint torna a stendersi mentre il dottore, sbalordito dalle grida che giungono
dal corridoio,si sistema gli occhiali
sul naso come in preda ad un tic nervoso - Le fa bene sfogarsi ogni tanto.-
BROOKLYN -CarrollGardens-
Le spinte di Thor dentro
di lei si fanno più serrate, potenti. Jane geme aggrappandosi alle sponde del letto, andando
incontro all’assalto, assecondandolo al meglio delle sue possibilità.
Scherzando, una volta, Darcy le aveva chiesto com’è
essere amata da un dio . Se si sentono cori d’angeli o assoli
d’arpa. L’aveva punzecchiata per tutta la sera,fino a quando Jane non si era decisa a fornirle una risposta: Essere amati da un dio, Darcy,
èsentirsi una fortezza che viene
espugnata. Thor urla, un lampo illumina la stanza a giorno e un tuono fa vibrare il
vetro delle finestre.Jane teme di
essere alle soglie del collasso mentre si lascia andare al piacere dell’orgasmo,
Thor che crolla su di lei, il viso fra i suoi seni , viene percepito come
qualcosa di lontano.
E’ tutto finito. La ragazza passa una mano sul capo biondo poggiato sul suo
petto, ritirandosi a sentire qualcosa di freddo bagnarle la pelle nuda e
accaldata. Alza la testa dal cuscino, Thor è arricciato su di lei, le dita
affondate nella carne tenera dei suoi fianchi - Thor?- ansima.
Thor non risponde , Jane alza ancora di più il capo poggiandogli le mani sulle
spalle - Tesoro?-
-E’ colpa mia , Jane. E’ tutta colpa mia.-
FINE
CAPITOLO
Sono di corsa, volevo ringraziare però
sentitamente Alley e Fipsi
per i loro commenti. Questo capitolo lo dedico a voi mie care fanciulle.
A
Beremenshir, radice centrale dell’albero della
vita,esiste una sola regola da seguire.
Non differire dagli altri. AvramLenus stregone,
inventore, e genio folle,sa
perfettamente di essere, dal giorno in cui è venuto al mondo, nel mirino dei
suoi concittadini.
Sua madre Annia, è morta nel darlo al mondo e suo
padre, Cos,fu sul punto di
fucilarloancora sporco di sangue a
placenta, per via di quel ciuffo di capelli castani, così diversi dal bianco in
cui tutto il mondo era costretto dalla scomparsa del sole sulle loro teste.
Ha vissuto una vita sregolata Lenus,additato da tutti,in una casa con le crepe da rattoppare con la
carta da giornale, ha passato gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a
venire picchiato e umiliato. Ha conosciuto la barbarie dei beremenshiani,
quella che non gli crederesti mai a guardarli visto quanto sembrano carini e
ospitali ad una prima occhiata.
Sua moglie, Allia, è convinta di essere stata
maledetta con il flagello della sterilità per averlo sposato.Sono mesi che Avramla sente alzarsi nel cuore della notte
perstrofinarsi il ventre con preparato
a base di placenta di pecora . Avram non ha idea di
chi diavolo le abbiamesso in testa che
lordarsi a quel modo le farà avere dei bambini, solo l’odore di sangue che
l’avvolge quando torna a stendersi accanto a lui lo tiene ben lontano dalle sue
cosce.
Quello che staassistendoè quindisolo l’ennesimostrappo all’anima
di Beremenshir, niente di più che una cagata su un
pavimento già lercio.
Leforche sono pronte,il boia è accanto alla leva che farà scattare
le botole, Avram si massaggia le palpebre con una
smorfia mentre la donna accanto a lui, sgomita per riuscire a vedere.
Una folla famelica si èradunata attorno
al patibolo, donne, vecchi e bambini. Tutti con i capelli bianchi, tutti con
gli occhi splendidamente rosa, luicon i
suoi capelli castani ècome una macchia
su un muroappena tinteggiato.
Il carro con le donne arriva cigolando.Sono quattro, tutte attorno ai quarant’anni.Avram le guarda
scendere dal cassone, ma è l’ultima della fila ad attirare la sua attenzione.
Hagli occhi di un rosa perfetto, i
capelli bianco latte e una pelle così chiara da sembrare trasparente.
E’ bellissima.
-Perché vogliono ucciderla?-
-Per via di sua figlia.- Avramscorre le facce dei presenti, di quelli che
seguono il carro battendosi il petto e graffiandosi il viso. Genitori,fratelli e sorelle, figli e mariti, tutti
contriti, ma nessuno con abbastanza palle per ribellarsi e salvare quelle
innocenti condannate .
Poi la vede. E’ una bambina. Una bambina bionda che cerca di liberarsi dalla
presa di una vecchia che le tiene per le spalle con abbastanza forza da
conficcarle le unghie sporche nella pelle.
- Ha partorito una strega.-
- Puttanate! - Avram si fa largo fra la folla, si avvicina a
spintoni . La vecchia si china sulla bambina che le rivolge uno sguardo carico
d’odio - Fra qualche anno morirai anche tu diavolo biondo.- le sputa in faccia
. Sì, perché a Beremenshir c’è la strana legge che
per condannare a morte una donna questa deve aver avuto almeno un tributo
mensile. Avram si volta verso il patibolo. Le condannate
salgono gli scalini a fatica, una di loro cade e viene solleva con un calcio
nel sedere.Sono quasi nude e i segni
sul loro corpo raccontano una violenza bestiale.
La madre della bambina, in principal modo, ha le
cosce coperte di lividi.
Una donna così bella,non se la sono
fatta scappare.
Ecco i Beremenshiani, cercanodi combattere il male snidando streghe e
uccidendole, ma non si rendono conto che sono loro a contribuire allo sfacelo
del loro mondo, uccidendo, stuprando e condannandoa vitenei ghetti chi è diverso.
Le botole vengono aperte, i corpi cadono, Avram chiude
gli occhi e la bambina grida. Si affloscia fra le mani della donna che la
lascia cadere come se fosse un sacco di spazzatura. -Signora.- Avram si fa largo fra i famigliari che si accalcano
attorno al patibolo per riprendersi i corpi dellecondannate,la donna alza su di lui un brutto muso da bulldog che diventa ancora più
sgradevole quando viene acceso da un riverbero di paura. -AvramLenus, cosa vuoi?-
lo sputo che accompagna quella domandagli arriva dritto sulle scarpe. Avram storce
il naso,ma non reagisce come
vorrebbe.Non porta la mano allo
stiletto che pende dalla sua cintura, non la sgozza , non piscia sul suo cadavere.Portainvece la mano al sacchetto di velluto che sente premere poco sopra la tasca
dei pantaloni, lo sgancia e lo lancia ai piedi della donna.
-E’ per la bambina, la voglio.-
Noelle che Leneus ha ribattezzato Nala
(passerotto in baremenshiano)ha solo sette anni quando viene adottata. Allia la accoglie in casa come la bambina che ha sempre
atteso, cucendole vestitini e bambole per giocare, acconciandole i capelli
invece che tirarglieli. Nala la considera la donna
migliore del mondo,anche se la verità è
una sola,è innamorata di suo marito. Avram non sorride spesso, anzi non sorride quasi mai.
Vive seppellito in quella che lui chiamala stanza dei giochi, ma che in realtà è una caverna sotto casa che lui
stesso ha costruito e ha il brutto vizio di mangiarsi le unghie. Nala sa tutte queste cose, sa che anche secondo la
sua stessa moglie ha un pessimo carattere, che è un pallone gonfiato, ma l’ha
salvata e lei lo ama.
-Vieni qui Nala.- Nalasi
avvicina al tavolo dove Lenus è seduto, fa il giro
eAvram la
solleva per mettersela sulle ginocchia. La luce della lampada ad olio crea
ombre color arancio sul suo viso e segnacon impietosa cura la presenza di nuove rughe sul suo viso - Finalmente
ho capito che sta succedendo.-
-La
scomparsa del sole,la bassezza morale e
l’ipocrisia che dilagano, c’è solo una spiegazione.-
-E quale sarebbe padre?-
-Il Ragnarǫk .-
Lenus ne ha
viste di litipercazzate, ma quella.
Si addossa alla parte in legno della locanda mentreSam il fabbro e Korin
il macellaio se la danno di santa ragione rotolando sul pavimento fra gli
schiamazzi generali.Corruga la fronte,
una luce aranciata gliillumina le iridi
rosa e qualcosa , come fili dorati, si mostrano per un secondo.Avvolgono i due litiganti facendoli
somigliare a dei burattini, Avram sgrana gli occhi e
si volta.
Ad un paio di tavolate di distanze dalla sua dove siede da solo, un gruppo di asgardiani sta brindando. Sei uomini e una donna che fanno
cozzare i boccali fra loro ridendo. Avram li scruta
uno ad uno fino a che il suo sguardo incrociaquelloazzurro cupo di un uomo
che stona nel gruppetto allegro come luifra i suoi cittadini. Il burattinaio da cui partono i fili che pilotano
i due litiganti. E’ così che LokiLaufeyson e AvramLenus siincontrano per la prima volta. -Cosa c’è fratello?- chiedeThor al fratello passandogli un braccio
attorno alle spalle.
-Un beremenshiano con i capelli scuri?- gli chiede Loki.
Thor allunga il collo, Avram si è voltato e di lui è
visibile solo la scarmigliata zazzera-Sarà
uno straniero.-
Lady
Sigyn si pavoneggia negli abiti da futura sposa
reale, ma Avram riesce a vedere bene la lordura che
risposa sotto la superficie. Bella fuori e marcia dentro.
La guarda avanzare nel negozio ancheggiando, un paggio le tiene sollevatolo strascico del mantello mentre un
altrolancia petali di rose al suo
passaggio . Tzè, asgardiani…
-Sei tu il proprietario?-
Gli occhi chiari diSigyn
spaziano per l’erboristeria che non è altro che una stanza quadrata, piccola e
fumosa, con mattoni a vistaoltre i
pensilisu cui sono allineati barattoli
di vari dimensioni e colori a Lenus seduto dietro il
bancone.
-Sì, mia signora.- Avram si alza ,non è molto alto, anche se sembra piuttosto piantato fisicamente. Lo
sguardo di Sigyn lo scorre impietosa, ma come tutti,
è attirata dai suoi capelli scuri. Un berenshemiano
adulto con i capelli scuri èuna rarità
degna del circo .-Ho sentito dire che preparate anche filtri
d’amore.-
-Avete sentito bene mia signora.-
Oro asgardiano, il più prezioso di tutti i mondi,
cade sulbancone con un tintinnio - Fai
in modo che il mio futuro sposo mi ami, e per tutta la tua vita non avrai
problemi di denaro.- Lenus raccoglie con una mano le monete e le soppesa
nel palmo. Osserva la schiena di Sigyn allontanarsi e
all’improvviso ha la sensazione di avere un pugno di cenere in bocca.
-Non si può amare un pacco grazioso se il suo contenuto è putrido.-
Lenus ha
cambiato aspetto per uniformarsi agli altri albini che faranno parte della
spedizione su Midgard, maNala non fatica a
riconoscerlo.
Gli si avvicina, in silenzio e sorride quando lui si volta a guardarla.Sono passati quasi quindici anni quando l’ha
adottata, è cresciuta,sono quasi alti
uguali.
- Ricordi il piano Nala?- le chiede Lenus guardandosi attorno.
-Sì,padre.- Nala
annuisce obbediente, quel padre che fin troppo spesso le si incastra in gola.
-Sei l’unica di cui mi possa fidare.- Le prende il viso fra le mani efissa gli occhi nei suoi. Nala
ha l’impressione che voglia dirle qualcosa, ma invece le stampa un bacio sulla
fronte dopo averle piegato il capo in avanti.
-Sarà doloroso, terrificante, orribile, ma ti assicuro che non sarà vano.-
STARK
TOWER Oggi.
Harley
dorme della grossa voltato su un fianco. Ha ancora il respiro pesante, spezzato
dalla tosse, manon ha più la febbre e i medici sono certi
che molto prestotornerà a stare bene. Lenus lo osserva pensoso,raccoglie la coperta e glie la sistema
addosso. Affonda nella poltrona sacco accanto al letto, poggiandoun lato del mento sul pomolo del bastone da
passeggio. Anche Tony ha adottato un figlio, un maschio, ma l’ha fatto.
Sospira chiudendo gli occhi mentre la porta della cameretta si apre. Pepper si avvicina al lettoallungando il collo per sbirciareil viso di Harley, il bambino dorme e lei si
tira indietro, fa per andarsene, ma la vista di Lenus
la blocca.
L’uomo la guarda dal basso verso l’alto, ed è , probabilmente, a causa della
penombra della stanza, che Pepper non si rende conto
che sono rosa gli occhi che la fissano.
-Non serve che lo vegli, sta bene.-
-Mi piace guardare la gente dormire, è serena come non lo è mai da sveglia.- Pepper osserva il bambino che dorme saporitamente,
sono passate soloun paio d’ore da
quando Tony l’ha portato a casa, ma sembra tranquillo -Ora ha una famiglia e
una casa, sono certa che lo vedrai sereno anche da sveglio.- Lenus si alza facendo forza sul bastone. E’poco più
basso di Tony, ma è più massiccio, ma Pepper non
sembra rendersene conto.Lenus non ha nemmeno il pizzetto, ma avendo il viso in
penombra, la donna riesce a vedere di lui solo i tratti principali del suo viso.
- Quella ragazzina, Nala, lei mi ha mostrato quello
che ti è successo a Beremenshir.- Lenus sgrana gli occhi - Aspetta!- ma Pepper gli preme due dita sulle labbra.
-Deve essere stato orribile per teveder
morire la famiglia che ti aveva accolto, devi esserti sentito mortalmente in
colpa per esserti salvato, ed è comprensibile .- Lenus è sul punto di scoppiare a ridere, lo sa, se lo
sente.
-Però voglio che tu sappia che sono felice che tu sia qui, con noi.- Lenussa che
morirà, che Stark lo ucciderà - Ascolta…-
-Io non ho mai smesso di…-
Sta ascoltando lui il discorso per cui Tony morirebbe.
E’ morto. E’ morto. Stark lo userà come bersaglio per
provare l’affidabilità della nuova
armatura.
-Zitta un attimo.-geme quasi disperato.
-…Amarti.-
-Sono contento, ma…-
-Sei contento? E’ questa la tua risposta?- Peppers’imbroncia , offesa e Avram
cerca di tirarla fuori dalla camera per
farsi guardare bene in viso.
- Zitta un secondo.-
-No, zitto tu.-Pepper punta i piedi
e Lenus non sa se ridere o piangere per l’assurdità
della situazione.
-Fidati fammi parlare.-
-No, parlo io.- -Pe…- Ogni tentativo di ribellione muore non appena Pepper lo prende per il colletto della giaccae lo bacia. Avram
lascia cadere il bastone, solleva le mani, non sa che cavolo fare. E’
piacevole, è tanto che una donna non lo bacia, ma sa anche che Stark lo ammazzerà nel peggiore dei modi.
La porta dietro di lui si apre ancora di più, un ombra si proietta sul
pavimento - Sta ancora do…CHE CAZZO SUCCEDE QUI?-
-NON
TI SEI ACCORTA CHE NON ERO IO?- Pepper brilla quasi di luce propria per la vergogna
mentre fa di no con la testa.
-COME DIAVOLO E’ POSSIBILE!?-
Gli occhi chiari della donna si spostano da Tony rosso di rabbia a Lenus, seduto sul bracciolo del divano -Tonyvi assomigliate come due gemelli!-
Tony si volta versoil beremenshiano che gli rivolge un sorrisetto a mezza bocca -
Non mi assomiglia per nulla!- sbraita ad un passo dal farsi prendere qualche
coccolone - E’ più basso di me, e non ha il pizzetto.-
-Me ne sono accorta mentre lo baciavo.- sussurra Pepper
grondando mortificazione.
-E ha gli occhi rosa.-
-Non l’ho visto bene in faccia.-
-E TU UNO CHE NON VEDI BENE IN FACCIA LO BACI?- Pepper si lamenta debolmente , guardando Tony da
sotto in su - Che ne potevo sapere io ? Ti somiglia, era nella camera di
Harley, pensavo che fossi tu.-
Tony rifiata dal naso come un toro pronto all’incornata, si volta verso Lenus checontinua a
guardarlo sorridente - Hai baciato Pepper.-
-Tecnicamente è lei che ha baciato me.-
-Tu non ti sei scostato.-
-E’ molto alta, mi ha sopraffatto.- Tony gli si avvicina - Vorrei ucciderti
in questo momento, lo sai?- Lenus giocherella con il bastone da passeggio
passandoselo da una mano all’altra-Ora
sai cosa prova la gente quando discute con te.-
East Harlem.
Phil si sente un vero idiota con quellacheesecakesotto al braccio e la
giacca spiegazzata. Pepper l’ha buttato fuori casa
appena fatta colazione,infilandogli
sotto il braccio il contenitore con la torta e lanciandogli la giacca dalla
finestra. Phil come al solito non ha avuto
il coraggio di protestare, con Pepper non riesce mai
non sa perchè, così si è limitato a sbuffare e a
spazzolarsi metà della torta durante il tragitto da Soho a Harlem.
La porta dell’appartamento si apre e un buon odore di croissant e cioccolato
arriva fino al pianerottolo . NatashaRomanofin tenuta da
casa sembra una trentenne come tutte le altre . I pantaloni da tuta ,la maglietta da calcio e i capelli
scarmigliati a incorniciarle il viso a forma di cuore, le donanocosì tanto che per un momento Phil dimentica
di averla vista ucciderecon la sola
pressione delle dita. -Phil.- -Natasha.- Natasha ruota su sé stessa lasciando andare la
maniglia della porta - Capitano prendi la giacca andiamo a pranzo fuori!-
Steve sbuca con la sola testa in corridoio - Sono le undici del mattino.-
-Andiamo a fare colazione allora.-
-L’abbiamo appena fatta.-
Bruce spunta alle spalledi Steve,
seguito da Darcy con un cornetto in bocca. I due si
scambiano uno sguardo prima di afferrare, ognuno per un braccio, il capitano -
Andiamo Steve, conosco unapizzeria
fantastica. I titolari sono italiani e passano il tempo ad insultarsi.- Natasha afferra la giacca ed esce sul
pianerottolo,al seguito dei tre che si
spintonano giù per le scale discutendo di pizza, spinge Phil in casa con un
colpetto in mezzo alle spalle -E’ in camera.-
In
strada Bruce sfila il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni e batte
una banconota sulla mano tesa di Darcy - Solo dieci
dollari dottore?- esclama la ragazza.
-Ho fiducia nel genere umano, ma non così tanta.-
-State scommettendo su quei due?-
Per un momento , Darcy e Bruce, hanno l’impressione
che nella voce di Natasha ci sia una certa vena di
biasimo. Si scambiano un occhiata furtiva che diventa una risata condivisa quando Natasha tira fuori dalla tasca una banconota da cinque
dollari tutta accartocciata - Punto su Barton. Cinque
ad uno che fa qualche cazzata.-
-Sono l’unico a credere che quei torneranno assieme?- Darcystira la
banconota di Natasha contro il cappotto - Sì,
dottore.-
-Chi tornerà assieme?-
I tre si voltano assieme verso Steve che si sta abbottonando la giacca.
- Ehm…- Darcy si gratta il naso mentre Bruce si gira
a guardare con estremo interesse una cassetta della posta. Natasha alza gli
occhi al cielo, quei due sono maestri nell’arte del fare lo gnorri. S i
avvicina al Capitano passando un braccio sotto al suo - Vieni Steve, ti
racconterò una storia.- Darcy dopo un momento fa altrettanto con Bruce appendendosi al suo braccio con entrambe le
mani – Possiamo perderci il momento in cui griderà : La sodomia è peccato? Io
dico di no.-
Brucesi sistema la sciarpa attorno al
collo mentre s’incammina - Certo che no.-conviene.
Dopo qualche passo però, Darcy lo strattona per farlo chinare verso di lei e
parlargli in un orecchio- Che c’è?- le
chiede.
-Sappi che shippo anche te e Noelle,
vedi di non deludermi, eh!-
Útgarðr Capitale
di Jötunheimr
Sif
socchiude gli occhi mettendo a fuoco una costruzione di roccia a picco su di
lei, un trono vuoto, il trono di Laufey. Alza la
testa di scatto,gli occhi sgranati e il
respiro corto nel petto.Si trova a Jötunheimr,
maledizione.
Cerca di alzarsi, di tirare giù le braccia che sente allungate oltre la testa,
ma una stretta ai polsi oppone resistenza. Alza gli occhi, un giro di catene le
blocca le braccia,solleva il capo, e le
caviglie sono nelle stesse condizioni.
Ringhia frustrata mentre passi leggeri risuonano nell’immensa sala del trono. Sigyn riempie la sua visuale. Il viso truccato, i
capelli acconciati alla perfezione, bella e letale come al solito. Dello
scontro con Lenus ha conservato solo un livido ad un
angolo della bocca, che presto sparirà grazie ai suoi magici belletti.
-Ben svegliata Sif.-
-LIBERATEMI SUBITO!-
-Non penso che tu sia nella posizione di dare ordini dea della guerra.- Sif trema per la rabbiamentre Sigyn le
accarezza una guancia con un dito. Serra i pugni, strattona le catene che la
tengono bloccata mentre Sigyn ride della sua
testardaggine - Io starei buona se fossi in te, ormai non c’è nulla che tu
possa fa…- Sifha alzato la testa di scatto e ora le sta affondando i
denti nel collo. Le urla di Sigyn sono simili allo
stridore di un immenso uccello mentre Sif si riempie
la bocca di carne e sangue e tira indietro il capo. Sigyn crolla all’indietro tenendosi una mano alla
ferita mentre Sif sputa l’orribile bocconedi lato. Ride a vedere la sua nemica scappare
da leisenza alzarsi, facendo forza con
i talloni sul pavimento
-Chi è che non è nella posizione di dare ordini Sigyn?-
FINE PRIMA PARTE DEL CAPITOLO:
Sono di corsa, non ho tempo per rispondere alle recensioni, ma come sempre vi ringrazio
per il tempo che dedicata a questa storia.Questo capitolol’ho diviso a
metà perché nel prossimo, beh, se ne vedranno nelle belle e non volevo sovraccaricarvi
di informazioni.
Spero che vogliate commentare e farmi sapere che ne pensate, dato che ne sono
particolarmente orgogliosa.
DISCLAMERS:
Sif morde a sangue Sigyn è ispirata ad una scena di Sin City.
"Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra" @Zombi
Útgarðr Capitale di Jötunheimr
Sif è furiosa e
più la sua mente esce dal torpore in cui è stata gettata a forza più si rende
conto delle proporzioni del guaio in cui si trova. E’ una specie di altare
quello su cui è stesa, sentedelle
iscrizioni dietro la schiena e come direbbe Darcy,
definirsi fottuta in questo caso,è
essere ottimista.
Strattona le catene che le tengono a forza le braccia sollevate, fa lo stesso
con quelle che le stringono le caviglie, grida perdarsi forzamentre Sigyn,ai piedi dell’altarepiagnucola
tamponandosi la ferita al collo con una mano.
-Risparmia le energie Sif.- Sif alza la testa,il sorriso che Loki le rivolge è benzina sul
fuoco della sua rabbia
-LIBERAMI SUBITO LOKI!- Loki scrolla la testa mentre avanza verso di lei a
passi lenti. Non smette di sorriderle e Sif è
divorata dal desiderio di mettergli le mani attorno al collo e stringere fino a
fargli saltare gli occhi dalle orbite.
-Ero ancora un bambino quando , nella biblioteca di Asgard,
trovai un libro molto interessante .- Sigyn accoglie
con un sorriso radioso la mano che Loki le tende -Descriveva
i segni che annunciano la venuta del Ragnarök.- Sigynallungail viso verso quello di Loki, lo sguardo che
gli rivolge è così carico di desiderio che Sif si
ritrova ad arrossire. Lei è certa che nessuno l’abbia mai qualcuno l’abbia mai
guardata a quel modo. Lokiaffonda
le dita fra i capelli della sua promessa sposa, le blocca la testa all’indietro
con uno strattone possessivo e la guarda dall’alto.
E’ così arrendevole e sottomessa. In una parola patetica. -Uno per uno.- mormora mentre passale labbra sul collo di Sygin
teso per lui. Lecca il sangue che lo sporca, le vezzeggia e la dea geme
deliziata chiudendo gli occhi. Sif a quella
vista, non sa più se vuole uccidere Loki, Sigynoppure sé stessa.
-Fra questi, uno colpì la mia attenzione.-
-Qual’era?- sibila con il viso ancora rivolto verso il trono vuoto che sembra
sul punto di caderle addosso.
- Per scatenare l’apocalisse occorre versare del sangue su una vergine.- Sif non si rende conto quanto sia profondo il buco in
cui Loki l’ha trascinata almeno fino a quando
nonsente Sigyn
urlare. Se la ritrova stesa sulle gambe . Loki è
dietro di lei, come un boia, e ha in mano un pugnale.
-OH PADRE ODINO.-
StarkIndustries -Laboratori-
-Sei
ancora arrabbiato?-
-Per essere esatti sono furioso.-
-Ed è per questo che ti sei rintanato qui?-
-Già.-
-Non ti ricordavi che sono in grado di trovarti ovunque?-
-Ecco da chi ha preso Nala le sue doti da segugio.- Lenus sbuffa girando i tacchi e prendendo a
camminare, a senso inverso , attorno al tavolino dove Tony è seduto da circa
venti minuti.E dove Lenus
si sta esibendoin una perfettoimitazione di un avvoltoio girandogli
attorno.
-Hai finito?- gli chiede infatti Tony alzando gli occhi - Inizio a sentirmi una
carcassa prossimo allo spolpo.-
-Tu non vuoi parlarmi, io a stare fermo mi annoio.-
Tony lascia cadere la pennetta saldatore con uno sbuffo e appoggia ,
pesantemente, le spalle allo schienale della seggiola - Parliamo.-
-Mi sto arrovellando sul perché Loki si sia portato
via Lady Sif.- -Thor ha detto che è sempre stato innamorato di lei.-
-Quindi pensi che voglia darle una bottarella?-Lenus piega la testa versouna spalla elancia uno sguardo scettico a Tony da sotto in su.
Tony alza le braccia sopra la testa-Anche
gli dei hanno i loro pruriti.- Lenus scrolla la testa - Non sarebbe da Loki.- si massaggia la fronte con una mano mentre cammina,
stavolta avanti e indietro, di fronte al tavolo da lavoro occupato da Tony.
- La regina dei morti non farà salpare la nave che Loki
dovrebbe guidare il giorno del Giudizio Universale, hai ucciso il cagnone
infernale…- Tony fa schioccare le dita - …E’ fatta amico. L’hai fermato. Ora
dobbiamo solo ricompattare le fila e capire dove ha portato Sif.-
-Ne sei certo?-
-Perché sei così disfattista?- -Loki sembrava amareggiato dal tradimento di Hela, non dal colpo di mannaia che ho inferto ai suoi
piani.-
Tony corruga la fronte. Effettivamente…
- Pensi che sappia qualcosa che noi non sappiamo?- Lenus sorride - Il dio degli Inga…AH!- -Lenus?- Tony scatta in piedi mentre Lenus crolla sulle ginocchia - Che ti prende?-
-Dei! Dei!- si lamenta lo stregone mentre Tony cerca di sostenerlo
circondandogli il torace con entrambe le braccia e facendogli appoggiare la
schiena contro il suo petto per
mantenerlo seduto- Non lo senti questo rumore Tony ?- -No.- Tony si guarda attorno mentre Lenus si aggrappa al suo maglione con entrambe le mani e grida
ancora di una sofferenza lacerante -Sono urla… Migliaia di urla.-
Útgarðr Capitale di Jötunheimr
E
all’improvviso è come guardare una cartolina che viene strappata fino a
metà.Sif non
si rende conto di stare urlando mentre il sangue di Sigyn
le scorre lungo le gambe, sa solo che ha paura che la testa le scoppi da un
secondo all’altro.
Il corpo di Sigyn freme a per qualche altro istante
quando Loki allontana il pugnale dalla sua gola, poi
cade di lato e l’attenzione di Sif è tutta per la
fessuraoltre l’altare.
A quello strappo nella realtà da cui proviene un vento indomabile.
-Che cosa hai fatto?-
-Ho dato inizio a tutto vergine guerriera.- Loki ride
di gusto sciogliendo le catene che tengono bloccata Sif
con uno schiocco di dita - Solo io potevo farlo.- Sifcade giù dall’altare, le gambe totalmente
intorpidite - Lenus non ha fermato proprio nulla,
nessuno può fermare nulla, mia figlia Hela vedrà il
suo regno svuotarsi, le anime dei morti cammineranno fra i vivi.- Sif vorrebbe scappare, vorrebbe davvero scappare, ma
non riesce. Le gambe sporche del sangue di Sigyn non
rispondono al suo volere,si alza, fa un
passo e crolla sul petto di Loki che la stringe a sé
possessivo.
-LASCIAMI!-
-Ti ringrazio per avermi aiutato a coronare il mio sogno.-
-IL TUO SOGNO?-
-La fine di tutto.- Siftira pugni
al petto di Loki, cerca di allontanarlo, ma la presa
del dio su di lei è ferrea - Buio, freddo e grida. Morte. Ora tutti proveranno cos’è la vera sofferenza.-
StarkTower
Buio.
L’orologio
sul polso di Noelle Moore segnamezzogiorno preciso eppure il cielo è buio
come se fosse mezzanotte. Passa una mano sulla nuvoletta di condensa che si è
allargata sul vetroe si volta verso
Harley che fissa il cielo in palese apprensionee Tony junior stretto al suo peluche di Iron
Man.
-Andrà tutto bene.- mormora anche se non ci crede.
East Harlem.
Freddo.
A
Harlem, Clint stringe il braccio attorno alle spalle di Phil che lo sostiene sobbarcandosi quasi tutto il suo peso. Sono
fermi davanti alla finestra, il cielo sembra quasi sul punto di cadere in pezzi
sopra New York e una spessa patina di
gelo si sta allargando come edera sull’edificio di fronte a loro. -Clint.-
Nella voce di Phil risuona chiara la vena di sgomento che Clint sente battere
in gola, se lo tira più vicino e annuisce anche se, oltre al suo nome, non ha
detto nient’altro.
-Lo so. Ti amo anch’io.-
East Harlem Pizzeria da Carlo
Grida.
Darcy affonda
il viso nel giubbotto di Bruce coprendosi le orecchie con le mani, grida
terrorizzata, ma le sue urla si perdono fra quelle che già squarciano l’aria. Sono
usciti di corsa dalla pizzeria non appena il buio è calato sulla città e ora il
pensiero comune è che forse, sarebbe stato meglio se fossero rimasti
all’internoal sicuro.
Luci bianche percorrono il cielo, sembrano gigantesche stelle comete, ma ogni
loro passaggio è segnato da un urlo che non ha nulla di umano.
Immaginateunghie che grattano una
lavagna e moltiplicate per venti.Ecco. Perfino Natasha,
la seria e impassibile Natasha, porta le mani ai lati
del viso proprio come Darcy per coprire le orecchie.
-COSA DIAVOLO SONO?-
-Non lo so, ma temo per Steve.- mormora Bruce fra un grido e l’altro cercando
lo sguardo diNatasha.
-Io ho paura per noi!- è la risposta soffocata di Darcy
.
Upper
West Side Lincoln Center
Morte.
-Sharon Carter non vorrai uscire spero!-
Amanda Carter, cinquant’anni appena compiuti,strattona il giaccone dalle spalle della sua unica figlia che quasi
rischia di finire per terra. Sharon si volta inviperita verso la madreche la sovrasta per altezza e digrigna i
denti guardando il cielo oltre la finestra.
Ex agente dello SHIELD, Amanda è sempre stata una donna ferrea, incapacedi mostrare il minimo attaccamento a marito,
semplice insegnante di scuola materna e alla figlia così diversa da lei -Non
sai cosa sta accadendo, uscire ora significa…-
-STA ZITTA, MAMMA!-
Peggy Carter, ormai ultranovantenne,esce
dalla sua camera da lettoappoggiandosi
al girello per anziani che usa per camminare da quando, l’anno prima, si è
lussata un anca cadendo nella vasca. Sharon incrocia il suo sguardo, prima di
tornare a fronteggiare la madre che le sbarra la strada verso la porta d’ingresso.
-Papà è là fuori.- E anche Steve, visto chele ha telefonato prima dell’inizio dell’inferno per dirle che sarebbe
venuto a prenderla.
-Tuo padre non è uno sciocco, si sarà riparato.-
-La verità è che non te n’è mai fottuto un cazzo di lui, avevi bisogno di
unacopertura e lui…- l’escalation di
Sharon viene bloccata dalla voce sottile di Peggy.
- Harrison? Dov’è Harrison?- Sharon afferra la madre per le spalle e
la sbatte contro il muro, raccoglie da terra il giaccone, ma non fa a tempo ad
afferrare la maniglia della porta che tutte le finestre della casa, i ninnoli,
le porcellane, scoppiano.
Peggy lascia cadere il girello per coprirsi le orecchie con le mani, Amanda, a
terra si raggomitola su sé stessa.
Sharon piega le ginocchia e si accovaccia coprendosi la testa con le
braccia,non ha mai sentito nulla del
genere in tutta la sua vita.
Vista
da fuori la scena è apocalittica
La casaprima sembra quasi sollevarsi
dalle fondamenta, poi pare diventare una
specie di muffin schiacciato quando le
centinaia di fuochi bianchi che prima l’hanno avvolta dal basso verso l’alto ,
si concentrano sul soffitto, facendo saltare coppi, volare le grondaie efinire in strada il comignolo.
Harrison Carter è un uomopiccolo di
statura, con lineamenti precisi e regolari eintelligenti occhi nocciola . Somigliantissimo alla figlia che da lui ha
ereditato il carattere aperto e entusiasta, è una di quelle persona
naturalmente docili e amabili che hanno
il dono di farsi amare con una semplice battuta e gesto gentile.
Quando Steve lo incrocia in mezzo alla stradain cui si sono aperte spaccature e voragini sa che quell’ometto piccolo
e nervoso, gli ricorda qualcuno.
Qualcuno a cui si è rifiutato di pensare per molto tempo.
-OH MIO DIO, QUELLA E’ CASA MIA.-
Steve lo guarda mentre smonta dalla sua motocicletta. Ha accompagnato Sharon a
casa dei genitori giusto il giorno prima . -Harrison Carter?-chiede.
-Zia,
zia usciamo.-
Peggy si aggrappa alle braccia di Sharon per sostenersi. Amanda, pragmatica
come al solito, le ha lasciate indietro senza voltarsi e Sharon, nonostante il
momento, non ha potuto fare a meno di chiedersi s’è vero che l’ha partorita. Se
per caso non l’abbia trovata sotto un cavolo e presentata, il giorno della sua
nascita, a suo padre come loro figlia. -Sharon esci da qui. Lasciami andare!-
-Non ci penso per niente!-
Il pavimento sotto i loro piedi si gonfia, Sharon cade sul pianerottolo che da’
sul vialetto, facendo da cuscino alla vecchia ziache crolla su di lei. Le due donne ansimano
abbracciate mentre i fuochi che sembrano intenzionati a distruggere la loro
casa si fermano, di colpo.
Peggy scivola in ginocchio, ha una corona di capelli bianchi a incorniciarle il
viso e gli occhi nocciola, enormi.Si
alza, a fatica, poggiandosi al muro - No.- mormora -
Voi non avrete mia nipote.- Avanza di un passo, Sharon cerca di agguantare un
lembo della sua camicia da notte, ma le sfugge dalle dita - Io sono vecchia,
prendete me come vostra compagna.-
Harrison e Steve arrivano assieme al cancello dove si trova anche Amanda
aggrappata alle sbarre, troppo impressionata per premere il bottone e girare la
maniglia.
Peggy si avvicina alle luci,sorridendo,
ma qualcosa colpisce la sua attenzione e si ferma.
Oltre l’alta cancellata Steve la fissa , senza riconoscerla, e lei porta una
mano al petto quando, dopo settant’anni, incrocia di nuovo i suoi occhi. -Steve?- mormora.
Steve vede solo le labbra della vecchia muoversi, non capisce che ha
pronunciato il suo nome, non si rende conto che quella è Peggy. La sua Peggy.
-SHARON!- è troppo preso dalle sorti di quello scricciolo biondo ancora seduto
sul pianerottolo.
E’ un attimo, le luci si tuffano nel corpo di Peggy che sembra accartocciarsi
su sé stessa, Sharon grida e Harrison
nonostante l’età , cerca di scavalcare il cancello per andare dalla figlia
troppo vicina a quelle luci bianche che, fino a qualche momento prima ce l’avevano
proprio con lei.
-SHARON!-
FINE CAPITOLO.
L’apocalisse è iniziata.
Sharon sopravvivrà o il sacrificio di Peggy sarà stato vano? E che ne sarà di Sif nelle mani di LokI? Spero che
avrete la bontà di continuare a seguire Monster nelle
sue battute finali prima dell’arrivo di Sunrise. Il
finale della storia.
Disclamers:
Il capitolo è ispirato ad un episodio della serie Merlin.
Tutto
quello che ora Loki desidera è affondare i denti nella disgrazia dei suoi
nemici. Desidera sentirne il sangue sotto la lingua, le urla nelle orecchie.
Sif sbraccia nella speranza di liberarsi dalle nuove catene che la trattengono,
stavolta al muro della sala del trono mentre Lokisi allontana da lei camminando all’indietro.
-Non sperare nell’aiuto dei Vendicatori.-carezzevole schiude le labbra in un sorriso e Sif, folle di rabbia,
inarca la schiena puntando i piedi a terra e tenta di sradicare le catene.
Inutilmente.
Seduta a terra, bolle nell’odio e nella frustrazione mentre appunta gli occhi
sul viso di Loki.
-L’amore ha salvato uno di loro,ma colui che lo rifiuta, non può essere salvato
dalle catene delCaos.-
Upper West Side Lincoln Center
Il corpo di Peggypare doversi sfaldare al primo colpo d’aria.
Crepato, spellato,è accartocciato verso
l’interno come una foglia caduta, Stevesi impone di non guardarlo mentre afferra Sharon per le spalle e la
solleva come se pesasse cinque chili e non cinquantacinque.
La ragazza manda un urlo, spinge le mani contro di lui, tenta di allontanarlo.
Troppo spaventata per aprire gli occhi, grida mentreSteve combatte per tenerla ferma.
-Sharon. Sharon, sono io. SHARON!-affonda le dita nei capelli della ragazza, le blocca la testa, cerca di
farsi guardare. Sharon solleva le palpebre e lo fissa con gli occhi velati di
pianto.
-Steve?-
Si abbracciano stretti sul pianerottolo. Il corpo minuto di Sharon quasi
scompare fra le braccia di Steve. La ragazza affonda il viso nell’incavo della
sua spalla, piange come una bambina mentre Steve le accarezza il capo.
Harrison si avvicina al corpo della zia, si inginocchia con un singhiozzo. Non
la tocca, anche se solleva una mano. Svuotato a forza dall’anima,sembra dover finire in polvere alla minima
pressione.
Steve la osserva, ma no, non la riconosce.
Non ha idea di chi sia e di quanto sia stato folle ancora una volta il destino
con lui a fargli incontrare e alla fine amare la nipote del suo primo
amore.
Non ha idea che nove mesi dopo la suaibernazione , nella ruota del Monastero del Sacro Cuore a Parigiè stato lasciato un bambino. Un minuscolo
bimbo dagli occhi blu e i capelli castani.
Non sa che quel bambino, suo figlio, è vissuto fino all’età adulta.
Non sa che è quel amabile signore di mezza età che ognimattina incontra al parco, intento a ritrarre
le anatre nello stagno, e che più di una volta ha incrociato il suo sguardo e
gli ha sorriso.
Non sa che la cameriera bionda che ha salvato durante l’attacco dei Chitauri a
Manhattan si chiama Glory ed è sua nipote.
Non lo sa. Non ha idea.
Scoprirà presto che Peggy, la sua Peggy, è morta dopo avergli donato un ultimo
sguardo, ma non saprà mai i segreti che si è portata dietro morendo per Sharon.
Non saprà di avere una famiglia, un figlio che gli somiglia più di quanto lui
creda e una graziosa nipotina bionda come lui.
Continuerà a vivere credendo di avere un solo bene, i Vendicatori e la
ragazzache lontana da sé che ora bacia
e accarezza incurante della sua solita timidezza.
Stark
Industries Ufficio del Direttore
Steso sul divano in pelleche Pepper ha fatto venire a posta
dall’Italia, Lenus è convinto di stare per rimettere l’anima agli dei.Gemeinarcando
la schienamentre affonda le dita nella
spalliera. Soffre in una maniera indicibile, il suo essere così diverso,
speciale, lo sta facendo assistere all’Apocalisse con il sonoro a tutto volume
sparato nella testa. Tony che l’ha lasciato nell’ufficio vuoto di Pepper ha chiuso a chiave
la porta e gli ha infilato un cellulare acceso fra le mani e mentre vola verso
la Stark Tower lo sente gemere penosamente. -Fa male Avram?- Tony si blocca in mezzo al cielo strigliato da comete urlanti, mentre
Lenus apre gli occhi. Loki lo sovrasta e nonostante il suo sorriso racconti una
soddisfazione sfrenata, i graffi sulle sue guancie dicono che almeno una
battaglia l’ha persa. - Sei venuto a gongolareLoki?- Loki si siede sul bordo del divano,spingendo il fianco contro quello di Lenus.
Solleva una mano, ma invece di colpirlo,accarezza il viso dello stregone-Sono venuto a vedere come ci si sente ad aver fallito il proposito
della vita.-
-Non ho fallito.-
-Sì, invece.-
Loki appoggia le mani ai lato del capo di Lenus- Quello che ho fatto, tutto quello che ho fatto nella mia vita, è stato
finalizzato a questo giorno.-
-Gli Avengers…-
- Pensi davvero che non abbia messo in conto i tuoi adorati Vendicatori?-
Lenus socchiude gli occhi mentrele
labbra di Loki gli sfiorano l’orecchio - L’arciere si sarà anche liberato, ma
il mostro è ancora mio. Quando il Caos pianta i suoi semi, non è possibile
estirparli se si rifiuta la cura.-
Tony ha la sensazione di avere in gola della cenere, Lenus fissa il soffitto a
occhi sgranati.
-Vorrei che tu potessi goderti la distruzione mio buon amico, ma…- torna a
fissare Lenus - Sei troppo pericoloso. E’ ora di dirci addio.-
Si alza, sfila dalla cintura lo stesso stiletto che ha usato per uccidere Sigyn
e lo impugna con entrambe le mani - Dimmi addio Avram.-
-ADDIO!-
Manhattan -Vicinanze Stark Tower-
Iron man che stramazza su
un tetto a terrazza è un elemento di secondo piano in un dramma più grande.
Tony sfila il casco con entrambe le mani e si guarda attorno intontito.
Nelle orecchie gli è deflagrata l’eco di un esplosione enorme , seguita da un
crepitio di fine comunicazione - AVRAM! AVRAM! PORCO GIUDA DIMMI CHE NON SEI
MORTO STREGONE DI MERDA!-
Tony urla nel casco come se fosse aggrappato al parapetto nel pozzo, ma la sua
voce si perde nel silenzio. Ringhia un -MERDA.- Infilandolo di nuovo e
schiacciandolo con il palmo aperto. Sale sul cornicione della terrazza. Lo
sguardo che rivolge alla strada distante da lui una trentina di metriè di un secondo, ma poi, torna a guardarla
zoomando.
-Darcy?-
Gli occhi blu di Darcy
faticano a distinguere i dettagli della figura che le ha appena sbarrato la
strada. La scorre, dall’alto verso il basso, più volte , mentre rivoli di
sangue le scorrono lungo il viso da un profondo taglio che ha sulla fronte
quasi all’attaccatura dei capelli.
Tony solleva la visiera, lo sguardo appannato della ragazza scatta verso il suo
viso.
-Tony.-
Le labbra piene di Darcy si tendono in un sorriso mentre lo stomaco di Tony si
accartoccia. In un secondosi rivede
correre verso il pozzo d’acqua piovana doveNala è stata finita , si rivede sbucare nella piccola radura e
scontrarsi con quel corpicino riverso nell’acqua putrida.
-Che è successo?-
Tony Stark non è un uomo affettuoso, ma quando Darcy gli tende le braccia
sfinita, scatta verso di lei aiutandosi con i propulsori e lastringe a sé un attimo prima che cada a terra.
-Darcy!Darcy che è successo?-
Il guanto destro dell’armatura si stacca e Darcyapre gli occhi alla prima carezza che Tony
Stark fa da non sa più quanto tempo - Bruce è impazzito. Abbiamo incrociato
Loki per strada e…-
Tony sgrana gli occhi mentre la voce di Loki gli rimbomba nella testa -Il
mostro. Hulk.-
-Natasha l’ha inseguito.-
-E ti ha lasciato sola?-
Darcy annuisce, ma una fitta di dolore alla testa le strappa un singhiozzo.
-Tony.-
-Dimmi.-
-Mi fai un favore?-
Tony annuisce mentre la solleva. Deve trovare Hulk,ma non può lasciarla sola.
-Se piango un pochino. rimane fra noi?-
Tony la stringe a sé con maggiore fermezza -Te lo prometto.-
Stark Tower -Atrio-
Natasha cade in un mucchio
e Noelle non riesce a trattenere un grido terrorizzato. Si addossa alla
paretestringendosi addosso Harley e
trattenendo per i capelli Tony junior.
Natasha geme, rumorosamente, sollevando il capo. La forza di volontà vorrebbe
spingerla ad alzarsi ancora, ma il corpo impreca e la lascia sul pavimento.
Sputa un grumo di sangue mentresegue i
movimenti di Hulk verso Noelle.
Il gigante verde si avvicina, ringhiando.Negli ultimi tre anni Hulk è rimasto sepolto , schiacciato in un angolo
della coscienza di Bruce che ha letteralmente fatto di tutto per espellerlo
come un tumore.
Ora che è di nuovo lui a comandare, sembra del tutto intenzionato a sgranchirsi
le gambe.
-Hulk…SPACCA!-
Noelle ha solo il tempo dispingere via
i due bambinichela sbracciata di Hulk la colpisce in pieno.
Cadesu un fianco, rotola, e rimane
inerme sentendo il braccio formicolare come intorpidito e il fianco dolere
atrocemente.
-Noelle!-
Hulk incombe sul corpo
immobile di Noelle, Natasha cerca di alzarsi appoggiandosi al muro, ma una
fitta di dolore al ginocchio destro la blocca e la ributta a terra. Allunga una
mano e sotto le dita sente l’osso sporgere dal pantalone della tuta.
Impreca, in russo , digrignando i denti - Nà huy! [*]- sibila. Hulk alza un piede, intenzionato a
schiacciare la testa di Noelle come una noce,Harley imbocca la via delle scale tenendo Junior fra le braccia, e la
voce di Tony risuona nell’atrio deserto.
-Bruce.-
Non c’ha pensato ad infilare l’armatura.
Noelle si sente una vera cogliona mentretenta di fare la conta dei danni.Ha sicuramente il braccio rotto e probabilmente anche le costole.Le gambe sembrano funzionare ancora, visto
che riesce a muoverle,e le ferite sotto
le bende che le coprono il viso hanno ripreso a sanguinare.
E’ ridotta ad una pezza e Hulk è intenzionato ad ucciderla.
-Bruce.- bisbiglia, prima che la voce di Tony le giunga alle orecchie come un
allucinazione.
Alza il capo,Tony sta avanzando tenendo
le mani sollevate,Noelle sgrana gli
occhi -Papà!?-
Il primo colpo, per Tony, arriva quandosi rende conto che, per la prima volta, Noelle l’ha chiamato papà.
Fine
capitolo:
Il segreto per
sfuggire al controllo di Loki è l’amore. Sentimento che Bruce si è sempre
rifiutato di provare. http://www.youtube.com/watch?v=EEQEw34jwRo
Un video dedicato a Sharon e Steve :D se vi va dateci uno sguardo.
Note eDISCLAMERS:
[*] TRADUZIONE: Al
cazzo. Doverosaprecisazione: Non sono russa,
quindi non ho idea se, spulciando internet, ho trovato fregnacce. Se
qualchecultore della linguaè in ascolto,in caso di gaffe grossolana, mi perdoni e si faccia sentire per
eventuali correzioni u.u [**]La storia di Peggy è stata
rielaborata dalle mie abili (magari) zampette. Quindi,voi cultori del fumetto, mettete giù quelle
torce è.é
Sono di corsa! Volevo ringraziare qui Alley e Maria Grazie per le
loro recensioni. (L) Siete l’amore donne.
StatkTower.
_Atrio_
La
manata di Hulk è così forte che Tony non riesce a
gridare.
L’armatura si accartoccia contro di lui, alcune schegge lo feriscono e quando
crolla sul pavimento sa che Hulk gli ha fatto
parecchio danno. Alza latesta dal
pavimento e per un momento incrocia lo sguardo terrorizzato di Noelle.
Vorrebbe dirle di chiudere gli occhi, di non guardare, ma l’unico suono che gli
lascia le labbra è un rantolo seguito da un colpo di tosse. Lo schermo
all’interno del suo casco viene macchiato da un grumodi sangue e bava che si apre sporcandogli la
visuale e per un secondo Tony ha la sensazione diaffogarci dentro. Noelle appoggia le mani sul pavimento, cerca di
trascinarsi. Grida per darsi forza,mentre tenta di ignorare i lampi di dolore che le arrivano dal braccio
sinistro che già si sta gonfiando e sta cambiando colore. Si ritrova in
ginocchio, seduta sulle sue gambe e l’attenzione di Hulk
è di nuovo su di lei. -Bruce.- bisbiglia.
Bruce glie l’aveva detto che sarebbe finita così. Glie l’aveva detto che per
lui non c’era il lieto fine. Nessuna Bella che bacia la Bestia, perché
ammettiamolo, nella vita vera, la Bestia se le mangia le belle ragazze.
E lei si sente prossima all’essere divorata, sta già perdendo i pezzi, per
quell’amore che è nato quel primo giorno di tre anni prima, quando si è
incapricciata di quell’uomo gentile e del suo pupazzo calza. Si alza, poggiando
le mani al muro, il casco di Iron man si alza , ma
Tony non spiccica parola. -Bruce.- ripete Noelle
mentre il mostro torna a fronteggiarla. -Noelle.- la voce di Natasha
è ovattata, così comeil pianto di Tony
jr. aggrappato ad Harley. I bambini si sono riparati sulle scale, ma entrambi
possono vedere quello che sta succedendo. Noelle muove un primo passo, verso Hulk che all’improvviso sembra ansimare, Tony cerca di
alzarsi, ma il coro di schegge che gli hanno penetrato la carne affondando .
-NOELLE!- Noelle si ferma. Hulk
incombe su di lei come una montagna, ma lei non sembra essere spaventata dalla
vicinanza - Mi hai sempre chiesto per quale motivoho deciso di perdere il mio tempo dietro a
te. Perché non mi trovo qualcuno della mia età, qualcuno che non è una bomba ad
orologeria e non ha sulla coscienza morte e distruzione…- mormora - …La verità
è che sarebbe troppo facile e l’amore non lo è mai.-
Le bende attorno al viso di Noelle si disfano
cadendole sulle spalle e attorno al collo. Ha tre brutti tagli sulla guancia
destra e un livido in riassorbimento poco sopra l’occhio.
-… La verità è che se un uomo che ha perso tutto riesce comunque a trovare un
modo per far sorridere un bambino merita di essere amato, anche se non vuole.-
Le spalle di Hulk si abbassano, l’espressione si
intristisce. Tony alza la visiera del casco, non riesce a crederea quello che vede.
-Lo so che non volevi farci male, Bruce, non ti preoccupare. Torna pure fra
noi.- Hulk solleva una mano,Tony chiude gli occhi terrorizzato, manon sente nessun grido. Nessun tonfo. Li
riapre lentamente e l’immagine sfocata di Hulk che
puliscecon l’enorme polpastrello il
sangue che sporca il viso di Noelle lo sorprende . Noelle è riuscita a toccarlo.
Il
corpo di Hulk si contrare in preda ad uno spasmo, si
accartoccia su sé stesso, riprendendo a singhiozzi le sembianze di Bruce.Noelle lo osserva
con gli occhi socchiusi e le labbra che cercano aria ad un ritmo sempre
maggiore.
Il dottore urla e cade sulle ginocchia ai piedi della ragazza che lo fissa
dall’alto.
E’ uno di quegli sguardi che vuol dire tutto e niente. Uno di quelli in cui è
facile perdersi visto chela prima volta
che si guarda veramente qualcuno, che lo si accetta, è come cadere nella tana
del Bianconiglio. -Noelle.-
Le ginocchia della ragazza cedono di botto, Bruce stende le braccia per
afferrarla, la stringe a sé mentre Tony si libera dell’armatura con un urlo
rauco.
Una delleultime percezione del mondo di
Noelle è l’odore di Bruce nelle narici. Chiude gli occhi mentre Tony
zoppicando si avvicina e con uno spintone allontana il dottore e la tira a
sé.Si guardano per un momento, padre e
figlia, prima che questa chiuda gli occhi forse per sempre.
SHIELD
_Infermeria_
Sono
tutti assieme, sonovivi più o meno,
malconci , ma ancora con entrambi i piedi su questa terra. Non si sono
tramutati in comete urlanti come, alla fine, è successo al corpo di Peggy,eppure.
Nessuno riesce a pensare alla parte piena del bicchiere, non con Clint ridotto
ad un prontuario di ferite e Sharon ancora tremante stretta al fianco di Steve.
Nessuno riesce ad ignorare Tony.
E’ appoggiato al muro, le bracciaincrociate davanti allo stomaco e lo sguardo fisso alla porta della sala
operatoria. Ha tenuto in vita sua figlia per quindici minuti, soffiandole aria
nei polmoni epraticandole il massaggio
cardiaco. Ha rifiutato le cure, il tocco di tutti…Il sangueche sta perdendo ha creato macchie più o meno grandi sul pavimento. -Tony dovresti farti vedere.- Coulson
è l’unico ad avere abbastanza palle eincoscienza per invadere lo spazio vitale di Tony, gli tocca debolmente
una spalla e stranamente Stark non si sottrae. Non lo
colpisce.
E’ questo il superpotere di Phil Coulson infondo.
-No, finchè non so come sta.-
Bruce è dall’altro lato del corridoio rispetto a Tony, con vestiti di emergenza
addosso e l’espressione di un bambino che ha preso e rotto il suo giocattolo
preferito e ora non sa come aggiustarlo.
Lancia uno sguardo verso la schiena curva di Tony e poi torna al pavimento. -Tony.- mormora.
-Fa silenzio.- -Tony per favore.-
-Non parlare Bruce.-
Una parte di Tony sa perfettamente di stare comportandosi allo stesso modo del
Generale Ross [+]di stare accusando
Bruce per qualcosa su cui non ha potere. Lo sa, ma è anche vero che il cervello
di un padre che ha raccolto con le proprie mani il sangue di sua figlia lavora
con tutto tranne che con la razionalità. -Tony.-
-Che diavolo vuoi da me?-Tony si volta
e Bruce si tira indietro - Hai quasi ammazzato mia figlia, tutti e tre i miei
figli, che cazzo vuoi?-
Tony si rende conto di aver colpito a morte nello stesso momento in cui finisce
di parlare, Bruce annuisce abbassando gli occhi, si volta e niente può la presa
di Darcy al braccio o l’espressione costernata di Jane
che incrocia per qualche secondo.
Se ne va, e Tony sente l’ennesimo peso stringergli il cuore.
Ha appena cacciato via l’unico amico che abbia mai avuto oltre Rhodey.
-Hai esagerato.- Darcy si avvicina a Tony a passo di
marcia. Ha la fronte coperta da un giro di benda e il colletto del maglione
incrostato di sangue.
-Ha ragione.- Steve annuisce senza allentare la presa su Sharon accucciata
contro di lui.
-Fidati fratello…- borbotta Clint scrollando la testa -…Noelle
non te la perdonerà facilmente.-
SHIELD
_Parcheggi_
-Stai scappando?-
La voce di Lenus è soffocatadalle grida delle comete che solcano il
cielo. Bruce si tira indietro di un passo, sorpreso mentre lo stregone si tende
in un sorriso amabile. E’ ferito, come tutti del resto, un rivolo di sangue
secco gli bagna la narice destra, e una ferita gli arriccia l’angolo delle
labbra.
Più che sofferente, però, sembra stanco. -Lenus?- Avram annuisce
avvicinandosi -Non sto scappando.-
-Io credo di sì dottore e credo che tu sia così abituato a farlo che ormai non
ti renda più conto di farlo.-la voce di
Avram, così simile a quella di Tony, risuona leggera
come una carezza alle orecchie del dottore. Nonostante gli stia sbattendo in
faccia la nuda e cruda verità non può fare a meno di sentire gli occhi
riempirsi di lacrime.
-Quella ragazzina ha affrontato il tuo demone…- Avram
si avvicina lentamente , Bruce cerca di allontanarsi, ma viene colpito da due
dita dello stregone in mezzo alla fronte -…E tu non riesci a farlo?-
-L’ho quasi uccisa.-
-Quasi, è questa la parola chiave.-
Bruce sfrega le palme delle mani una contro l’altra - Lei potrebbe
perdonarmi,ma Tony…- ha già sperimentato una volta l’ira di un genitore
giustamente preoccupato, non se la sente di ricominciare da capo proprio ora
che il generale Ross pare scomparso dalla scena.
-..Tony
è solo accecato dalla sofferenza.-
SHIELD
_Infermeria_
La porta dietro di lui si apre e Tony non ha
bisogno di girarsi per sapere che è Pepper.
-Perché è accaduto ancora?- stringe fra le mani la mano destra di Noelle, la sfrega fra le sue, non sembra capace di
lasciarla andare - Ancora una volta sono stato totalmente inutile. - Peppersi
avvicina al letto, Noelle respira aiutata dalle
macchine,i tracciatile hanno detto che non sono buoni. Ha avuto
un embolia sul tavolo operatorio sotto gli occhi dei medici che le riducevano
le fratture alle costole.
-E’ colpa mia.- -Tony.- Pepper si avvicina alla sedia dove Tony è accasciato
da più di due ore, dove il sangue delle ferite ha creato una crosta sulla
spalliera esul pavimento.Piega
entrambe le ginocchia a terra esfila la
mano di Noelle dalle sue per stringergliele entrambe -
Non è assolutamente vero.-
Tony tiene il mento incollato al petto e, nonostantesia inginocchiata di fronte a lui, Pepper non riesce a guardarlo inviso - Tony!-
-Pensaci! Sono l’unica costante. Il massacro di Yle e
ora questo.- -Tony sei solo un uomo, non puoi salvare tutti.-
-Non mi rifilare questa palla Pepper! Non ho salvato
nessuno di loro. Le bambine, le bambine le hanno impiccate. Allia
è stata strangolata a mani nude e Nala…-la voce gli muore mentre ricorda quei
momenti. Le grida di dolore della ragazza all’interno della casa, le bestemmie,
gli insulti dei suoi aguzzini.
-Le hanno fatto del male sotto ai miei occhi e io non ho potuto fare niente.-
Non riesce a mettere a parole quell’orrore, quella sensazione di impotenza e di
schifo verso il genere maschile, verso il mondo tutto.Abbassa la testa, ma si ritrova ad appoggiare
la fronte contro quella di Pepper. Chiude gli occhi
al tocco delle mani della donna ai lati del viso.
-E’ questo che fa di te un vero uomo Tony. Il tuo volerci provare sempre e
comunque ad aiutare le persone, il tuo soffrire quando non ci riesci. Io lo so
che se potessi scambieresti ora il tuo posto con Noelle.
Lo scambieresti con quella famigliola. Con le bambine, con la loro madre e Nala.-
Tony annuisce sfregando la fronte contro quella di Pepper
- Mi dispiace di essere andato via quando avevi più bisogno di me.-
-Lo so.-
Finisco per abbracciarsi, entrambi inginocchiati sul pavimento. Tony scivola
giù dalla seggiola e Pepper lo tira a sé.Dopo tre anni, tanto dolore e morte,
finalmente si ritrovano.
E chissà, magari questa volta sarà per sempre.
FINE CAPITOLO:
Noelle non è messa bene, Bruce vuole andarsene, ma in
compensoLenus
è ancora vivo anche se malconcio.A
presto, per gli ultimi due capitoli di Monster.
NOTE:
IL GENERALE ROSS: padre di Betty Ross, storica fidanzata di Bruce Banner e suo
acerrimo nemico e primo detrattore.
Avevo
dimenticato di aver accorpato due capitoli, quindi è questo il finale della
storia.
Buona lettura
Una notte eterna ha avvolto Midgard e ogni Regno di Yggdrasill. Sköll e Hati hanno
compiuto la missione della loro esistenza divorando rispettivamente il sole e
la luna. Il cielo è un enorme lavagna nerastrigliata da comete urlanti che
non sono altro le anime dei mortisfuggiti dal controllo di Hela , regina degli
inferi.
Sul suo trono, Odinostringe con forza
la sua corona fra le mani e attende impotente lo svolgimento degli eventi.
La fine dei giorni è iniziata.
SHIELD
_Infermeria_
La
sensazione che sia tutto un gigantesco errore è così forte che Tony non riesce
a respirare. I genitori non devono sopravvivere ai
loro figli, è contro natura. è il suo pensiero fisso.
Sono tre giorni che non esce dalla camera in cui Noelle
è ricoverata, che osserva i tracciati, che cerca di scorgere un barlume di
coscienza nel volto della figlia.
Lo sa, lo sa perfettamente chenon è
questo il momento di lasciarsi andare, che non è davvero questa l’ora della resa,
non con il sole scomparso dal mondo e con la minaccia della fine dei tempi
dietro l’angolo.
Ma non riesce. Non riesce a staccarsi.
Sa che Bruce se n’è andato. Pepper glie l’ha riferito
qualche ora fa di averlo visto preparare la sacca e imboccare la porta dalle
registrazioni. Una parte di lui è profondamente addolorata per questa ennesima
perdita, l’altra invece , è felice di aver evitare un guaio peggiore.
Ora come ora, avrebbe potuto uccidere Bruce Banner per le colpe di Hulk.
Allunga le mani verso il letto, accarezza le dita gelide di Noelle
e poi, le rinfila il braccio sotto le coperte.
Nessuna reazione. Nessun bip! dei macchinari. E’
probabile che lei non sappia nemmeno che, almeno stavolta, è vicino a lei.
-Sono
qui. Stavolta non ti lascio.-
South
Bronx
_Centro d’accoglienza per senzatetto _
Succede
che decidi di mettere sottochiave il cuore e di non amare più.
Succede che decidi di chiuderti in te stesso e di lasciare tutti fuori.
Succede che poi, all’improvviso, non ci riesci più.
Incontri qualcuno che ti sorride, che ti rivolge una parola gentile, anche solo
uno sguardo e il tuo mondo si rovescia e per la prima volta, dopo tanto, provi qualcosa.
Qualcosa che non è rabbia verso il mondo e verso chi ha quello che a te manca.
Qualcosa che non è dolore verso qualcosa che hai perso.
E’ affetto vero verso qualcuno che ti fa ridere perché è semplicemente sé
stesso. Perché non ti guarda mai come se si aspettasse il peggio di te, ma solo
il meglio. Anche se c’è tutto il mondo e un monte di fatti a dirle che si
sbaglia.
Ti ritrovi a pensarlo con dolcezza, a sorridere sentendo male alle guancie
perché non sei più abituato. Solo perchè lì. E ti fa
stare bene.
Sembra stupido, Bruce si sente stupido, sembra una debolezza, e Bruce si sente
debole, ma infondo cos’è la vita se non una lunga sequela di cazzate?
Bruce non ha idea di come sia iniziata con Noelle,sa solo che adesso c’è, e che non può farne a
meno.
Forse è stato il modo in cui l’ha sempre guardato, con quel misto di tenerezza
e affetto chegli ha scaldato il cuore
fin dal primo giorno. Oppure quando da
sopra la tazza del latte, con quei buffi baffetti bianchi, l’ha vista
sorridergli per la prima volta.
La prima volta che l’ha baciato, per disperazione, per conforto, sa che in quel
momento avrebbe voluto tenerla a sé per sempre. Per consolarla, per impedirle
di soffrire ancora.
O forse sono state le risate.
In questi tre anni, le serate passate davanti alla tv, le esplosioni in
laboratorio ei disastri con la
lavatrice. Il modo in cui l’ha sempre accettato, in cui l’ha sempre tenuto
vicino nonostante i muri che ha messo fra loro.
Bruce sfrega il viso con entrambe le mani, la lavatrice ronza accanto a lui.
La degradazione e la disperazione che gli sfila di fronte èsoffocante. Donne con in collo bambini,
anziani, uomini che hanno perso tutto in fila per una ciotola di minestra e lui
con loro, alla ricerca di un pasto caldo, di una brandina in cui dormire almeno
un paio d’ore prima di trovare il coraggio di lasciare la città.
Non è utile ai Vendicatori.
Non lo è mai stato.
E’ lui la sola bomba ad orologeria [*]
-Sei triste anche tu perché il sole non c’è più?-Bruce
abbassa gli occhiincrociando quelli assurdamente
azzurri di una bambina di circa otto anni vestita con un cappottino rosa
macchiato di fango su una manica -Hai paura del buio?-
-Un po’.-
Quella che deve essere la madreosserva
la bambina da lontano. Ha le calze strappate e un buco sulla giacca.
-Non ti preoccupare, ci penseranno i Vendicatori.-
-Ho vistoNaglfar.-
Odino alza il suo unico occhio verso Heimdallr -La
nave dei morti?-
-E’ in rotta verso Asgard.-
Un silenzio agghiacciato cade come una cappa sulla sala del trono. Il re, d’improvviso,
sembra un vecchio tremebondo curvo sul suo seggio -Loki
è al timone?- chiede al guardiano del Ponteafferrando con forza uno dei braccioli del suo trono che mai come oggi è
stato tanto scomodo.
-Sì, mio signore.- Comandaci! è l’unico grido che si
leva frala corte, Odinoriprende la corona e raddrizza la schiena. Se
la fine è vicina, allora cheporti
gloria a tutti.
-Sei con me Asgard!?- tuona il Padre dei Dei dal terrazzo del suo Palazzo d’oro.
La rispostanon è scontata , ma è
oltremodo rassicurante.
-Guidaci Padre Odino!-
Soho
Fare
l’amore dopo anni e rendersi conto che potrebbe essere l’ultima.
Abbracciare, baciare, mordere per ricordarsi com’è essere vivi. Ignorare le
ferite e il dolore per dare ancora una possibilità alla vita anche s’è
diventata una specie di remake di The DayAfter
Tomorrow.
Dopo un ultima spintaClint si libera
con un grugnito di soddisfazione, Phil si carica il suo peso e alla cieca,
cerca di impedirgli di cadere a terra. Ora che ci pensa, non sono mai stati
capaci di farlo in un letto,anche se stavolta, sarebbe stato davvero il caso.
Sotto le ditaPhil sente la pelle di Barton slittare non solo per il sudore,ma anche per il sangue colato dal naso per la
fatica di prenderlo e allo stesso tempo di mantenersi in piedi e non cadere all’indietro.
I capelli chiaridi Clint gli solleticano
la nuca,gli si è premuto totalmente
contro, ancora dentro di lui, Phil,piega le braccia e appoggia la fronte sulla superficie fresca del
frigorifero.
Deve pulire, e in fretta, hanno fatto un casino.
-Stai già pensando a ripulire le tracce?- La voce di Clint è spezzata dalla
fatica, ma dolce proprio come Phil la ricordava. Dopo aver fatto sesso, Clint Barton s’intenerisce, anche se, durante, di tenero il più
delle volte ha veramente poco.
-Non abito da solo.-
-Sei veramente il massimo del romantico signore.-
Clint che si tira indietro è un lampo di dolore che dal sederebrilla per tutto il corpo di Phil. L’agente
ansima pesantemente strizzando gli occhi e stringendo i pugni - Un po’ di
delicatezza, cazzo, non ti farebbe male.-
Clint cammina all’indietro pulendosi la
bocca dal sangue che gli è sceso dal naso con il palmo della mano. Con i boxer e
i pantaloni ancora attorno alle caviglie cammina all’indietro e si siede
malamente sul bordo del tavolino.
Phil sibila a fatica per recuperare i pantaloni, Clint sorride - Deduco che erano
tre anni che non…-
-Già.-
-Sono contento.-
-FIGLIO
DI COUL! [**] LADY VIRGINIA! FIGLIO DI
COUL!-
Phil
e Clint si scambiano la stessa espressione perplessa prima di girarsi verso la
porta d’ingresso -Dici che se non gli apriamo butta giù la porta?-
Phil alza le spalle e camminando lentamente, molto lentamente, si avvia verso
la porta. Thor quasi non lo travolge mentre entrain salotto trascinando Jane per la mano - Che
succede?-
Clint si chiudela porta della cucina
alle spalle,e si ferma a qualche passo
alle spalle di Phil - Che succede?-
-So come fare per fermare tutto questo.-
SHIELD
_Infermeria_
Tonysussulta al fischio dei macchinari che
tengono in vita Noelle , si guarda attorno, confuso
da quei pochi minuti di sonno che il suo cervello gli ha concesso, prima di
fissare,con il cuore serrato in gola,il tracciato cardiaco farsi prima anomalo e poi piatto.
-NO!- urla balzando in piedi -NOELLE! NO TI PREGO, NO!-
Afferra la figlia per le spalle, la scrolla,mentre la porta della stanza si spalanca e un nugolo di medici circonda
il letto e lo spinge verso la porta. Pepper è accanto a lui, Tony non ha la lucidità di
chiedersi quando è arrivata, le si aggrappa addosso e basta.
-Che succede?-
-STA MORENDO!-
Noelle fissa la
donna accanto al suo letto. Bionda, bellissima, le sorride dolcemente e le
accarezza i capelli -Sono morta? - sussurra.
Frigga continua a sorriderle -Andrà tutto bene mia cara.-
Segue su SUNRISE.
L’Apocalisse
è iniziata, Asgard si prepara alla resistenza, Bruce
se n’è andato e Noelle sta morendo, ma Thor sembra
convinto di sapere come fermare il Ragnarǫk.Vi aspetto fra le
pagine di Sunrise, il finale della storia.
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito, in particolare Alley,
Fipsi per il loro supporto continuo e Maria Grazia
per le sue belle recensioni,quelli che
hanno aggiunto la storia fra i preferiti/le ricordate/ le seguite o anche chi
si è semplicemente fermato a leggere e ha gradito.
Spero di rivedervi tutti. Inochan.
Per spoiler sulle mie storie e varie chicche, la mia pagina Facebook:
https://www.facebook.com/pages/Ino-chan-EFP/242440032548208
Note:
[*]
Questo pensiero si riferisce alla battuta di Bruce nel film : "Non
siamo una squadra. Siamo una
bomba ad orologeria"
[**] Figlio di Coul: Viene da una battuta originale del
film Thor.