All'inverno infinito

di SakiJune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Leggenda sconvolta ***
Capitolo 2: *** Officina d'amore ***
Capitolo 3: *** Morte di un attore ***
Capitolo 4: *** All'inverno infinito ***
Capitolo 5: *** Alla tua saggezza ***
Capitolo 6: *** 1984 per sempre ***
Capitolo 7: *** Onda ***
Capitolo 8: *** Splendido nulla ***



Capitolo 1
*** Leggenda sconvolta ***


Sono sempre io. O meglio, ero io qualche anno fa, quando mi esprimevo esclusivamente in versi. Per chi segue le mie fic non è una novità vedermi poetare, per lo più in inglese.

Infatti la maggior parte delle mie composizioni sono state in origine pensate in quella lingua.

Non mi aspetto recensioni, né complimenti. C'è una parte della mia vita, qui dentro, espressa alla meno peggio, ma pur sempre reale. Leggete, se vi va, e capite quello che potete.

Saki



1. LEGGENDA SCONVOLTA


I folletti non sono angeli gettati dal cielo
giù nella boscaglia
né demoni sgusciati dalla terra muschiosa
con la colpa d’esser troppo melensi nel linguaggio
né pronipoti di Zeus,
né dimenticate divinità del vicino Oriente
in pensione.
Cancella ciò che hai letto su di loro.


Un folletto è figlio di una fanciulla
dai capelli grigi, balbuziente,
che vaga nel folto per sottrarsi alle risa.
Ma i boscaioli hanno sete,

dopo una giornata di lavoro,
e ad una certa ora poco importa se una donna zoppica, sbava
o non sa perché respiri forte.
Poi mani maldestre aprono sacchetti di pelle
o maneggiano spille da balia,
e tutto va a posto, e se la ragazza muore
è ancora meglio.


Così i folletti prendono vita
dove sono stati concepiti -
figli di sputi in una cisterna che non riflette.
Degli alberi rubano l’odore, delle lepri l’andatura,
dell’erba incolta - la capigliatura,
senza sesso né arte.

Del padre hanno il profilo - un poco più umano
tra le gambe il vuoto
per non ripetere il suo errore.


Calamite di sangue, nei secoli attendono
sgranocchiando bacche aspre e dure
come i loro cuori
che la fortuna si conceda al discendente di turno
per fermare la porta dalla quale è entrata
e sgattaiolare dentro.
Ma poi, si può chiamare vendetta
un poco di miele rovesciato sulla sedia?

Bisogna nascere per agire.

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Capitolo 2
*** Officina d'amore ***





OFFICINA D’ AMORE




Non puoi vedere l'azione della mia mente
ti troveresti a guardare una fabbrica indaffarata
ecco i magazzini - occhi, mani, labbra
dorati dal ricordo
e una collezione di armonie chiamate parole
il tutto etichettato e messo in ordine di tempo.
Poi, le macchine: le due lacrimatrici
a pieno regime - la stampante di pensieri edipici,
e il distruttore sistematico di buon senso!
Gli uffici, puliti e ordinati,
dove i computer che avviano un software ideologico
mostrano come questo amore fosse programmato
dalla mia nascita...
Ora guarda all'esterno, quei furgoncini in fila
che aspettano di essere caricati
di merci affettuose
da quando questo sentimento è esploso:
motori e ruote e carrozzeria
desiderano trasportarti
per tutti i miei giorni e le mie notti
e i paurosi crepuscoli.




a Declan

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Capitolo 3
*** Morte di un attore ***


3. MORTE DI UN ATTORE


Abbiamo bisogno di fiori nuovi

che sappiano mentire con classe

mani, abbozzate dal genio

che cesellò il cuore,

levate a specchiarsi,

lo sguardo avvilito

e divertito dal mestiere.

Abbiamo bisogno di un'altra primavera

di gesti e di voci

perché la scorsa eternità

si è conclusa in un secolo

perché un viso mai scoperto

avvizzisce in segreto

mentre la maschera risplende

notte dopo notte


a Vittorio

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Capitolo 4
*** All'inverno infinito ***


ALL’INVERNO INFINITO



Ritorna Orione nel cielo d’estate

pur se nei boschi non s’odono spari,

quando la luce sua è d’altri emisferi,

quando i suoi Cani non seguono odori,


tra i rami carichi, sull’arida volta

dove rotola tiepida la luna

avvolgendo la notte, gomitolo bianco

di un’alba dagli occhi felini.


E vedo, un passo prima del giorno,

spuntare atroci tre stelle in fila,

dov’è rugiada crescere brina,

dove un ricordo inchiodato respira.


Febbraio è vicino, accartocciato

nell’anima fredda che sbatte

ad ogni fermata del 56.

Febbraio vigila in fondo al sole


e salendo getta neve

sulle piccole ore di luce,

e t’increspa i capelli, e congela

la paura di dimenticare.


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Capitolo 5
*** Alla tua saggezza ***




Alla tua saggezza

Costante come il tempo che non vivo
Rimani, mentre torrida s'increspa
La fulgida realtà, cupa d'un tratto,
O in gocce di diamante si scolpisce
Gelida, a far da specchio al cielo e il cielo a lei;
Quel che non può Novembre lacrimoso
Distruggere, né Agosto fiammeggiante
Si perde poi nell'agitarsi insonne
D'inquieta primavera, come il mare
Avida sì di sogni e di parole,
Ma chiusa, stagno informe d'incertezze.
Ritorna quando sorge la sua luna
A chiedere, punire e sospirare.


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Capitolo 6
*** 1984 per sempre ***




6 - 1984 PER SEMPRE



Dovresti avere uno specchio

dovunque vai

controllare di sorridere abbastanza

adeguare il respiro

alla media generale

ridurre i millimetri

di lacrime

per non annacquare l'apparenza

misurare i passi

spogliarti il viso

chiuderti in una scatola

urlare...

nascere

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Capitolo 7
*** Onda ***







ONDA



Tu sovrano d'ogni sottile e sfuggente parola,
tu onda cangiante
che s'infrange sulla sabbia del pensiero -
onda rovente, marea infinita.
Notte di stelle vivide,
notte di luna candida,
sogno d'ogni inquieto sonno.

Cerco tracce di te
in ogni crepa del muro
ad ogni svolta che mi riporta alla partenza
in ogni foglia che s'accenna al mondo,
o che scricchiola di vivace morte
sotto i miei passi che a te si affrettano.

Profumo che mi segue
testardo
come una nebbia dorata.
Onda tiepida, marea di luce.

Bellezza di pochi colori,
vestita d'acquerello.
D'altri tempi,
di un'altra vita che soltanto la mia pelle
può ricordare:
il brivido è memoria muta al tuo sguardo -
Onda gelida, cristallo immobile...
io che giuravo di non aver eroi
adesso ho un dio, un dio crudele
un sole invernale
che mi riduce in fiocchi di cenere.



a G.

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Capitolo 8
*** Splendido nulla ***






SPLENDIDO NULLA


Che sia questo piccolo mondo
un nido di comprensione,
in cui il tempo scorra più lento,
dove i giudizi del mondo siano banditi.

Se la mia mente segue una visione
che senti grottesca sotto le dita del possibile
scomponila come sai,
nei suoi più semplici elementi
e l'imbarazzo saprà evaporare.
Oppure, forse,
ti spaventa il volto della mia emozione?
Non l'hai vissuta mai?
Dunque io posseggo un regno,
e amo il nulla che sta cieco all'orizzonte.
A te, splendido nulla.



a G.

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