I bambini del destino

di bobby92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Nuova recluta ***
Capitolo 3: *** Segreti ***
Capitolo 4: *** Amico o nemico? ***
Capitolo 5: *** Ospiti indesiderati ***
Capitolo 6: *** natura ***
Capitolo 7: *** Perché proprio adesso? ***
Capitolo 8: *** La porta ***
Capitolo 9: *** Verità ***
Capitolo 10: *** Piccoli inconvenienti ***
Capitolo 11: *** yin yang ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao ragazzi,
questa è la mia nuova ff. In questo capitolo Rin è ancora un bambino ma,ovviamente, solo per il momento. Questo é un piccolo prologo che servirà ad aprire un lungo intreccio di avvenimenti. Spero sia di vostro gradimento. Ciauuuz


Solo, sempre solo.
Ero seduto su un'altalena dondolandomi per dimenticare di non avere un amico. Guardavo fisso nel vuoto cercando di alleviare quel terribile dolore. Un dolore insopportabile ed insostenibile, troppo per un bambino. Perché tutti quanti mi vedevano come un demone? Questo non lo sapevo, almeno, non ancora.
Perché? Perchè dovevo essere l'unico a soffrire?. L'unico, il solo...il diverso. Era tutto così ingiusto, eppure, a nessuno importava. Qualche lacrima si fece strada sul mio viso e, in quel momento, udii dei passi. Una bambina dai capelli color argento prese a camminare verso l'altalena. Eravamo sicuramente coetanei e intimidita mi chiese se il posto sull'altalena fosse occupato. Risposi con un piccolo cenno del capo facendole capire che era libera e lei si sedette mentre cantilenava una piccola canzone. Aveva una voce molto melodiosa, quasi angelica tanto da riuscire a placare il mio animo tormentato. Presi ad osservarla, era davvero un angelo. Capelli color argento adornavano quel
bellissimo viso perlaceo e due occhi color ghiaccio fissavano il vuoto. Era un peccato che risultassero così spenti. Forse anche lei era cresciuta in solitudine. La bambina smise di cantare rivolgendomi un sorriso e qualche parola :" Perché piangi?". 
Distolsi lo sguardo perchè le mie gote avevano iniziato a bruciare dalla vergogna. Presi un bel respiro cercando di parlare:" Non stavo piangendo!!!"- Risposi in modo poco educato. La bambina non si scompose e non risultò offesa da quel mio modo arrogante di parlare. L'unica cosa che fece fu quella di mostrarmi un bel sorriso. Un sorriso sincero, di chi aveva compreso. Non erano necessarie parole. 
" Sai, anch'io sono come te. Sono sempre sola. Nessuno mi vuole, tutti hanno paura di me e questo é perché io...i-io porto sventura".- Disse la bambina con voce amareggiata.
Mi alzai dall'altalena adirato. Chi poteva essere così crudele? " Questo non é giusto!"- Urlai. 
Guardai la bambina ma lei riprese a sorridere dicendo:" Niente é giusto"- Si alzò anche lei e si avvicinò per prendermi per mano." Diventiamo amici? Noi due possiamo lottare insieme e farci accettare. In due è più facile, no?".
Il suo sorriso era così coinvolgente, così rasserenante. La rabbia che si era fatta strada nel mio cuore era scomparsa al dolce suono di quella voce. Quella bambina era così...così dolce, così piccola, così indifesa. Volevo solo proteggerla. " Si, possiamo farcela. Comunque, il mio nome é Rin"- Le diedi la mano assumendo, nel frattempo, il
colore di un pomodoro. La bambina, piena di felicità, invece di stringermi la mano mi avvolse in un tenero e caldo abbraccio. Iniziai ad avere sonno, molto sonno.
Avvertivo le palpebre diventare pesanti. Volevo solo dormire. Mentre chiusi gli occhi riuscii ad udire, per l'ultima volta, la voce di quella bambina:" Il mio nome è Raika...non dimenticartene, Rin".



Raika: angelo venuto dal cielo.
Spero che il prologo, se pur breve, abbia attirato la vostra curiosità.  Se ho sbagliato qualcosa o il capitolo é troppo banale potete tranquillamente farmelo sapere. Un bacione a tutti. Ciauuuuuuz

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Capitolo 2
*** Nuova recluta ***


Ciao a tutti ragazzi,
ecco il nuovo capitolo della mia storia. L'altro era un po' breve e con questo spero di poter aprire il sipario per questa vicenda. Grazie a 
EdxWinry 4ever per aver messo la mia storia fra i preferiti. Spero che ti piaccia il nuovo capitolo. Un bacione a tuttiiii!



Passarono anni da quell'incontro. Non la rividi mai più.I suoi bellissimi occhi potevano essere solo un lontano ricordo. Ero disteso sul letto del mia stanza, l'Accademia Vera Croce aveva sospeso le lezioni per il periodo Natalizio che, ormai, era giunto alle porte. Pensavo e ripensavo ai vecchi ricordi mentre qualche batuffolo di neve scendeva dal cielo. Osservavo fuori dalla finestra mentre ripensavo alle mie battaglie, al fatto che i miei amici sapevano del mio segreto e che, finalmente, mi avevano accettato. Era stato difficile ma, alla fine, ci ero riuscito.
 
In un altro luogo
Una ragazza camminava per le vie della città completamente innevata. Era molto infreddolita ma, fortunatamente, aveva con se il suo compagno demone pronto a farla innervosire e, quindi, a farla distrarre dal vento gelido che le tagliava le gote. Era un compagno molto rumoroso e fluttuava continuamente attorno al suo capo. Aveva le sembianze di un  cane di pezza colorato di un blu intenso e questo le chiedeva ripetutamente:" Quando arriveremo a questa maledettissima accademia?". La ragazza era molto irritata dalla sua  continua presenza, ma non poteva farci nulla. Con il demone aveva firmato un contratto di protezione e lei avrebbe dovuto rispettarlo. Per ricordarle di ciò aveva un simbolo
marchiato a fuoco sul suo polso,il simbolo del contratto. Nessuno avrebbe potuto separarli, non era un semplice foglietto che si poteva strappare, purtroppo. La ragazza, alla  ventesima volta che il demone le fece la domanda, gli tirò un calcio ben assestato che lo fece rotolare a qualche metro di distanza:" Hey pidocchio! Giuro che se non la smetti, ti metto al rogo!". Il cagnolino di pezza prese a volare parandosi di fronte alla ragazza dicendole:" Pidocchio?? Sono uno spirito naturale e non un pupazzetto di pezza!!". La ragazza mostrò un piccolo ghigno :" Per il momento hai queste sembianze,quindi, posso fare di te ciò che voglio muahahaah!". Il demone si era reso conto di aver messo, forse, sotto troppo stress la ragazza e decise di smettere di tormentarla. Avevano già troppi guai e di certo non potevano litigare anche tra loro.
Per quanto il demone facesse fina di non importarsene, voleva un gran bene alla ragazza. Era molto affezionato a lei e si divertiva a renderle la giornata movimentata, forse anche troppo. Anche lei teneva a lui. Daltronde era il suo compagno più fedele nelle battaglie. La ragazza era una tamer ma non una qualunque. Lei adottava un metodo differente da tutti gli altri esorcisti. Era, quindi, molto forte. Dopo quasi un'ora riuscirono a notare l'imponente struttura dell'accademia e la ragazza prese a sorridere mentre stritolava con forza il suo animaletto di pezza " Mi stai soffocando!"-Disse infastidito. La ragazza non se ne curò molto e sul suo volto iniziava ad intravedersi un velo di felicità :" Nako-chan, hai vistooo? Questa sarà la nostra nuova casa!!"-Disse la ragazza iniziando a correre verso la direzione dell'accaemia.
 
All'Accademia
Il Preside della scuola vagava tra i corridoi di quest'ultima in cerca di uno dei professori. " Rukio Okumura, finalmente vi ho trovato"-Disse il demone al ragazzo. Il giovane si voltò alla presenza di quell'imponente figura:" Mi dica preside"- Rispose con aria sorpresa. Mephisto sfoggiò uno dei suoi sorrisi dicendo al ragazzo che, in giornata, sarebbe arrivata una nuova recluta nel corso per esorcisti. Dovevano essere presenti tutti per darle il benvenuto in modo da farla ambientare il più possibile. Certe volte il ragazzo si chiedeva se il preside fosse davvero un demone visto che si preoccupava sempre per il benessere dei suoi alunni, alle volte, anche in modo esagerato. In quel momento un altro professore raggiunse i due con l'avviso che la nuova recluta era ormai arrivata. Il preside si volatilizzò ordinando a Rukio di chiamare tutti i ragazzi
per farli riunire nella classe mentre lui andava ad accogliere il nuovo ospite.
Il preside si diresse verso la porta principale trovando ad attenderlo due figure. Una giovane donna con occhi di ghiaccio e il suo piccolo demone al suo fianco. Gli occhi di lei lo incatenarono in una morsa che provocò al demone un forte brivido lungo la schiena. In quell'istante provò due sentimenti contrastanti, la paura ma anche una sorta di brama. Pensò che fosse la sua anima a dargli quell'impressione ma decise che avrebbe indagato in un secondo momento. Il demone si tolse il cilindro da capo finendo con un inchino:" Sono Mephisto Pheles, il preside dell'accademia. Sono qui per scortarla in classe, dai suoi futuri e nuovi compagni. Piacere di fare la sua conoscenza".
La ragazza e il suo compagno riuscirono a trattenere a stento un piccolo risolino per il modo pomposo di fare del preside maa al pupazzetto uscì un piccolo commento:" Ma chi diavolo é questo? Sembra un paglia.." Non riuscì a terminare la frase che la ragazza gli chiuse la bocca con la mano dicendo:" Piacere mio signor Mephiso. Sono Raika Momoyama". Il demone sorrise e insieme si diressero verso la classe per la presentazione. La ragazza di diresse verso la cattedra e prese la parola:" Salve tutti, il mio nome é Raika Momoyama. Sono qui per diventare una tamer e spero di poter fare la vostra conoscenza". Al ragazzo con la cresta bionda sfuggì un piccolo "Tsk" in segno di disapprovazione
Il pupazzetto si rese conto di ciò e si parò davanti al ragazzo per dirgliene 4:"Hey tu! Stupido pollo con la cresta bionda! Come ti permetti? Abbi più rispetto per le femmine!".
Il ragazzo cercò di rispondere a tono nonostante fosse stato colto alla sprovvista:" Stupido peluche..ti faccio a pezzi!". La ragazzi si mise la mano destra sulla fronte pensado:" Iniziamo bene...". Fortunatamente il preside placò la lite chiedendo della mancata presenza di Rin Okumura. Proprio in quel momento un ragazzo molto rumoroso entrò, con fretta  e furia, nella stanza. " Scusate il ritardooo!"- Disse con voce strozzata dalla troppa fatica. Il preside iniziò a battere le mani per richiamare l'attenzione:" Bene, ora che siamo tutti posso annunciarvi che dovrete completare una missione. Dovete recarvi nella foresta  per eliminare demoni di basso calibro. Appunto per questo verrete affiancati solo dal professor Yukio".
 
Foresta
Tutti quanti vennero divisi in coppie. Rin finì con la nuova recluta ed entrambi iniziarono a dirigersi all'interno della foresta. A tutti era stato dato l'ordine di rientrare dopo 2 ore. Era pomeriggio inoltrato e sarebbe stato troppo pericoloso se si fosse fatto buio. La ragazza camminava a passo molto svelto e fu soddisfatta nel vedere che il suo
compagno riusciva a starle dietro tranquillamente." Deve avere davvero un'ottima resistenza"- Pensò. La ragazza decise di iniziare a parlare:" Il preside dell'accademia é un demone, vero?". A quelle parole Rin deglutì, forse troppo rumorosamente. La ragazza si voltò:" Hehehe allora ho indovinato?!- Disse mentre sorrideva. Rin non aveva avuto tempo per osservarla ma quando vide il suo sguardo gli occhi di lei gli ricordarono la bambina di quel giorno. Rimase incantato nel vedere quel colore. Quel bellissimo color ghiaccio adornare quegli occhi dalla forma perfetta. Lei continuò a parlare:" Tu, invece, sei strano. Mi incuti una certa voglia di fuggire, ma non hai il loro odore... che cosa sei?". A quella frase il ragazzo smise per un attimo di respirare e non riuscì a rispondere :" Vabbè,non importa. Lo scoprirò da sola. Però sento che non sei
malvagio"-Ancora un sorriso. Improvvisamente i due vennero avvolti da uno sciame di farfalle. Queste,dopo qualche minuto, si dileguarono per fuggire da qualcosa di più  pericoloso. Un forte ringhio tuonò alle loro spalle ed un enorme cane a tre teste si presentò al loro cospetto.
Dall'alto qualcuno osservava divertito la scena. Mephistò sorseggiava il suo thè in attesa dello spettacolo. Un piccolo criceto prese la parola:" Fratello, sei stato tu a  condurre qui quella kimera?". Un ghigno degno di un demone si fece strada sul volto di Mephisto:"Hehehe voglio vedere come se la cava la nuova recluta. Mi sembra una persona molto interessante".
Qualche metro più in basso i due giovani si erano messi in posizione di difesa. Il demone prese la parola:"Perché vaghi nei meandri della mia foresta? Non tieni forse abbastanza alla tua giovane vita, o giovane umana?"-Disse rivolgendosi alla ragazza" La tua anima tenta ogni demone perché mostri di volerla cedere così facilmente?".
Con prontezza la ragazza disse:" Sono sempre stata vittima di voi demoni...ma ho imparato a difendermi. Sono sempre stata una portatrice di sventure per chi mi accoglieva, ma  adesso porto sventura a chiunque tenti di divorarmi l'anima".
Il demone si mise in posizione di attacco e la ragazza richiamò il suo demone:" Neko-chan"-Disse mentre lo afferrava-" Nuova forma...POSSESSIONE!!!".
Dalla sua poltrona Mephisto osservò soddisfatto la scena. La ragazza aveva fatto entrare spontaneamente il demone nel suo corpo ed era stata avvolta da un bagliore di luce verde.
Una coda e due orecchie da lupo avevano preso forma sul corpo della ragazza mentre i suoi occhi erano diventati di un bellissimo color ambra. Aveva assunto momentaneamente una  forma demoniaca e, sotto gli occhi increduli di Rin, la ragazza si preparava per la lotta. Prontamente la ragazza richiamò la sua falce demoniaca mentre un sorriso adornava il suo volto:" Bene"-Disse la ragazza preparandosi all'attacco" Ora possiamo dare inizio alle danze".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Segreti ***


Ciao ragazzi,
ecco la terza parte della storia e, finalmente, inizieremo a mostrare qualche nodo importante. Spero sia di vostro gradimento. Un bacione a tuttiiii!!!!!!




Rin rimase completamente scoinvolto. La ragazza era completamente avvolta da fiamme verdi e la sua voce era diventata quasi metallica.Per quanto potesse incutere timore e paura 
era talmente bella che poteva essere scambiata per la sposa di lucifero. A qualche demone probabilmente non sarebbe dispiaciuto morire per mano sua...avrebbero incontrato l'angelo della morte più bello. I capelli della ragazza adornavano un bellissimo viso diafano e due occhi color ambra adesso scrutavano il nemico sotto ciglia foltissime.
Le sue labbra erano copiose e queste si curvarono fino a far notare due canini affilati. Era davvero splendida. Questa si voltò nella direzione di Rin:" A questo demone ci penso io. Non é di certo un demone di basso calibro come diceva Mephisto! Bhè...almeno qualcuno si starà godendo lo spettacolo". Rin non comprese cosa stesse dicendo la ragazza ma era troppo preso da lei, da questa sua nuova forma.Raika prese la sua falce e iniziò a correre in direzione del mostro. Balzò con un'agilità esorbitante verso il muso della kimera facendo vibrare il primo colpo. Questo andò a segno tagliando il muso del demone. " Maledettaaaa!Come hai osato?"-Urlò il mostro colpendo lo stomaco della fanciulla con una delle sue tre code. Questa rovinò a terra per una ventina di metri ma si rialzò illesa. " Neko-chan...cedimi più forza"- Disse la giovane. Questa fu avvolta da fiamme ancor più vigorose e lei le concentrò nel pugno destro. Fece uno scatto e, a gran velocità, spiccò un balzo. Con la forza acquisita dalla gravità la ragazza sferrò un pugno sulla fronte del demone creando una voragine. Il demone era ormai privo di forze ed energie da potersi rialzare ma non troppo da non poter parlare:" Qualcun'altro verrà qui e reclamerà la tua anima. Il tuo destino é stato scritto e non potrai sottrarti ad esso". La ragazza sorrise al suono di quelle parole:" Io non credo nel destino e di certo non mi arrendo...continuerò a combattere"-Disse la ragazza impugnando la falce iniziando un piccolo canto:" ooh tu che di luce risplendi,illumina il sentiero dei giusti e 
punisci le creature del buio.Dona la morte a chi ha perso la retta via". Con un colpo di falce la ragazza tagliò il capo della kimera e questa svanì in un cumulo di polvere.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo mentre si lasciava cadere per terra. Era esausta e il suo demone uscì da corpo facendole riprendere la sua forma originaria.  Rin le si avvicinò e si sedette accanto. Notò con rammarico che i suoi occhi erano diventati spenti, nessun sentimento traspariva da quegli occhi vitrei.Rin voleva cercare di risvegliarla da quello stato di trance e l'unica cosa da fare fu quella di dirle la verità sul suo conto. "O tenterà di uccidermi o si fiderà di me"-Pensò noncurante. Prese un forte respiro:" Il mio nome é Rin Okumura"- Disse mentre la ragazza si sollevò dal suolo per osservare meglio il suo compagno" - Ma la cosa che non ti ho detto é che sono il figlio di Satana". Chiuse gli occhi per la catastrofe incombente ma non arrivò nulla. Piano piano cercò di riaprirli e trovò, ad accoglierlo,il viso divertito della ragazza:" Hahahaha lo sapevo che tu eri proprio strano hahaha!". Il ragazzo assunse uno sguardo tra l'incredulo e il punto interrogativo.
"Perchè mi guardi così? Pensavi forse che ti avrei ammazzato?". Rin deglutì-" O mio dio...lo pensavi seriamente?"-Disse ora un po' più seria. 
Il ragazzo cercò di risponderle in modo da non offenderla:" Bhè, ho notato che non vai molto daccordo con i demoni". La ragazza rise ancora:" Di certo non avrei mai ucciso quello che, 10 anni fa, era un bambino solo ed emarginato da tutti". A Rin si illuminarono gli occhi:" Allora ti sei ricordata di me?".
La ragazza lo avvolse in un abbraccio per sussurrargli all'orecchio:" Come potrei mai dimenticare la persona che mi ha fatto vivere l'unico momento di felicità? Ora possiamo tranquillamente dire che siamo amici,vero?"- Disse la ragazza guardandolo speranzosa. Rin le accarezzò il capo come si fa con i bambini più piccoli." Certo, lo siamo sempre stati"-Disse diventado rosso in volto.
" VOI DUE MI STATE FACENDO VENIRE DA VOMITARE. INSOMMA VOGLIAMO TORNARE A CASAAA!!"-Urlò il pupazzetto di pezza. La ragazza lo afferrò in una morsa ferrea e gli tirò le guance, talmente tanto, da non farlo parlare per tutto il viaggio di ritorno. " Certo che quel peluche é davvero un gran rompi scatole...ho saputo che ha chiamato Suguro pollo hahaha, volevo esserci!"-Disse Rin molto divertito. La ragazza sospirò:" Io invece avrei volentieri evitato!"
Entrambi camminarono mentre la ragazza si fermò e, con uno scatto, osservò con attenzione il cielo." Che succede?"-Chiese il ragazzo-"Hai forse visto qualcosa?". La ragazza si voltò mentre rispondeva" No..non é niente...tornaimo al campo".
Qualche metro più in alto Mephisto si era seriamente preoccupato.Aveva fatto appena in tempo per nascondersi fra i rami di alcuni alberi "Accidenti ci é mancato davvero poco"-Disse il demone sospirando. Al cricieto sul suo cappello sfuggì un piccolo commento:" Fratello, quella ragazza é davvero strana".
 
 
Giorno seguente
Raika si trovava nella camera di Rin intenta in uno scopo alquanto impossibile cioè quello di svegliarlo per non fargli fare tardi a lezione."Rin, Riiiiin, accidenti!Faremo di nuovo tardi se non ti muovi". Il ragazzo ancora sognante si alzò dal letto ancora in pigiama." Sono sveglio, sono sveglio...lo giuro."-Disse mentre affondava la testa nel cuscino. La ragazza sospirò rumorosamente per poi dire:" Accidentii! Neko-chan, buttalo fuori dal letto". Al piccolo animaletto di pezza sbucò un sorriso maligno:" Si signora,sarà davvero un piacere hehehe!". Un urlo rieccheggiò per tutto il dormitorio, probabilmente fu quello di Rin. Due studenti e un cagnolino di pezza correvano a per di fiato per le vie dell'accademia. Il ragazzo era intento ad abbottonarsi la camicia mentre con la mano destra si massaggiava il fondoschiena ancora indolenzito per via del morso del demone. "Voi due siete davvero matti. Cioè mi hai fatto azzannare il sedere da quel coso?"-Urlò il giovane.
La ragazza divertita cercò di rispondere in modo serio:" A mali estremi...". Tutti e tre arrivarono in orario ma, mentre i due si stavano accomodando ai loro posti, arrivò un professore con l'avviso che Raika Momoyama era desiderata nell'ufficio del preside. " Cosa vorrà quel maledetto pagliaccio?"-Pensò infastidita. Lei e il suo piccolo compagno si recarono, a passo molto lento, verso l'ufficio del preside. Dopo due rampe di scale i due arrivarono dietro la porta e la ragazza fece segno di bussare ma, dall'altra parte della porta, arrivò l'invito ad entrare. I due si guardarono e con fare guardingo la ragazza entrò nell'ufficio del preside. L'uomo era seduto sulla suo comoda poltrona mentre sorseggiava una tazza di thè" Prego signorina, si accomodi"-Disse facendole segno di sedersi. La scrivania era piena di documenti e di scartoffie e la stanza
completamente ricolma di colori appariscenti, troppo appariscenti. "Bene signorina, l'ho convocata per sapere come si é trovata nella mia accademia. I corsi spero le siano graditi e spero anche che abbia fatto qualche amicizia."-Disse sorridente il preside. " Che diavolo vuole questo da me?!"-Pensò la giovane. Il sorriso, quel modo di fare pomposo rendeva incredibilmente sospettosa la ragazza. Dietro quel suo bell'aspetto si celava un lato oscuro e questo Raika lo sapeva. Riusciva ad avvertirlo. Quell'uomo era in grado di farle venire la pelle d'oca. La ragazza si schiarì la voce per via dei suoi pensieri" S-Si certamente. Sono riuscita ad ambientarmi velocemente"-.Un altro falso sorriso:" Bene, mi fa molto piacere". Raika si alzò dalla sedia intenta ad osservare una gabbietta contenente un piccolo criceto. Mentre era li vicina prese coraggio 
per esporre qualche domanda al preside. "Signor preside, com'è possibile che all'interno della barriera vagasse tranquillamente una kimera? E' anche vero che la barriera nel bosco é meno potente, ma da far entrate anche un essere così pericoloso mi sembra un po' asssurdo".Mephisto si scompose per un attimo per poi affrontare la situazione " Ooo si ho saputo di quel piccolo incidente". La ragazza si voltò per affrontare il suo sguardo. L'uomo fu, ancora una volta, intrappolato da quei magnifici occhi.
"Spero vivamente che lei riesca a tenere nascosta la coda, Signor Pheles". Un ghigno demoniaco comparve sul volto dell'uomo e questo fece gelare il sangue alla giovane.
"Ooo, così mi ha scoperto"-Disse battendo le mani-"Sono davvero estasiato". La ragazza fece un passo verso la porta:" Da ieri sera ne ho la certezza". Mephisto si alzò dalla poltrona dicendo:"Ho notato che lei ha una dote particolare, signorina. Lei é umana e questo posso sentirlo...ma qualcosa attira i demoni, ma cosa?".
"Questi non sono affari che la riguardano. Se adesso non vi dispiace torno in classe "- La ragazza richiuse con violenza la porta per poi dirigersi in bagno. Raika si bagnò il volto per poi guardarsi allo specchio. Era davvero terrorizzata. Una voce si fece strada nella mente della ragazza
" Umani con tali poteri vengono al mondo una volta 
ogni mille anni e non posso lasciarti scappare ancora, mia dolce Raika. Presto ti troverò e verrò a reclamare la tua anima e il tuo corpo".
""NO!!!NON VOGLIO!!". La ragazza si accasciò per terra. La disperazione aveva preso il sopravvento. "Ci rivedremo presto, mia fragile umana!".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Amico o nemico? ***


Ciao a tutti ragazzi,
ecco qui il secondo capitolo. Ringrazio Fuffina per aver commentato e FullmetalBlue13 e EdxWinry 4ever  per il continuo sostegno morale. Grazie ancora!
Comunque questo può essere definito (da me) il capitolo di passaggio alle nuove idee che mi saltano per la mente. Spero che sia comunque di vostro gradimento! Baciiii!


Raika si risvegliò completamente sudata. Era presa da brividi e spasmi per tutto il corpo, era terrorizzata. Con una mano si asciugò la fronte e pian piano cercava di riacquistare il controllo. Si era ricordata della giornata precedente dove il preside dell'accademia le aveva rivolto domande accusatorie su quale fosse la sua vera natura, ma  non importava. Quello che l'aveva veramente terrorizzata era la voce che aveva udito nella sua mente, una voce aggiacciante e priva di emozioni che le aveva fatto raggelare il  sangue. Cosa avrebbe fatto quasta volta per evitare la catastrofe incombente, questo non lo sapeva, ma doveva continuare a combattere. L'animaletto di pezza era preoccupato, forse tanto quanto lei. Lui era stato testimone della sua storia e più e più volte l'aveva protetta. Neko andò vicino a lei e si sedette su quel morbidissimo materasso cercando guardarla negli occhi." Neko-chan, non fissarmi in quel modo...so cosa vuoi dire". Il peluche sospirò rumorosamente:" Non stò cercando di dirti niente di eccezionale...qui  siamo solo più esposti al pericolo e questo é perché Rin é il figlio di Satana. Erano tutti a conoscenza della questione, tranne noi due e di certo arriverà quelche principe dell'inferno se non tutti! Dobbiamo andarcene di qui e anche alla svelta!". La ragazza si voltò con uno sguardo di solo rimprovero:" NO! Non se ne parla, qui almeno abbiamo un po' di protezione! Siamo al sicuro! Li fuori, invece, siamo vulnerabili". Il pupazzetto rise con amarezza:" Si, come no...protetti! Con quel Mephisto che in questo
momento vuole solo capire perché sei sempre inseguita da demoni.Inoltre espone al pericolo Rin rischiando di farci scoprire, direi che siamo proprio a cavallo!!". La ragazza si alzò dal letto tirando le coperte per poterlo aggiustare cercò di rispondere in modo chiaro:" Non mi interessa! Sono stufa di fuggire!Se devo combattere per la mia libertà, che ben venga. Non ne posso più!". Appena finito di parlare qualcuno bussò alla porta. " Raikaaa!! Siamo in ritardooo!Dobbiamo andare a scuolaaa!!". La ragazza andò ad aprire la porta e con un sorriso accolse Rin ad entrare. Neko ghignò dicendo:" Okumura, oggi é sabato e non c'é scuola!". Raika rise a crepa pelle cercando di formulare qualche frase" Hahahah ma é possibile che l'unico g-gio-giorno in cui no-non si va a scuola hahah ti svegli in orar-io hahahaha!". Rin guardò i due diventando completamente rosso. Si, era possibile che si fosse confuso.  Secondo lui doveva essere venerdì ma, come al suo solito, era sbadato:" Dai ragazzi, può capitare a chiunque!"- Disse grattandosi la testa-"Almeno adiamo in cucina per fare  colazione visto che il cuoco ha già messo tutto in tavola". I due si limitarono ad annuire, erano ancora divertiti dalla questione. Si diressero tutti e tre in cucina e a Raika venne una piccola idea: "Oggi voglio fare un bel dolce, ho proprio voglia di coccolarmi un po'"- Disse la ragazza mentre iniziava a prendere tutti gli ingredienti. Rin sorrise dicendo:" Attenta, se ne mangi troppi potresti rischiare di diventare una scrofa!". La ragazza lo guardò di sottecchi facendogli la linguaccia "Non diventerò grassa!"- Disse mentre prendeva una sedia per raggiungere la dispensa contenente le pentole. Proprio in quel momento, dalla porta principale, fece la sua  entrata in scena Mephisto che, sorridente, salutò i ragazzi:" Buogiorno miei carissimi allievi.Già svegli?". Raika udì quella voce irritante e, presa alla sprovvista, si girò di scatto perdendo l'equilibrio cadendo dalla sedia. Si sentì un rumore assordante, probabilmente erano le pentole che le erano finite addosso. "Ahi! Che maleee!- Disse la ragazza massaggiandosi il fondoschiena. Mephisto apparve molto divertito e non si diede il minimo da fare per nasconderlo. A passo svelto si diresse verso la ragazza porgendole la mano per farla rialzare. Questa però era ancor più infastidita e quindi disse:" Grazie lo stesso, ma faccio da sola. Rin vado a comprare una torta da Candycandy.
Torno subito". Rin la guaqrdò dispiaciuto. Era ormai qualche settimana che la ragazza faceva parte della scuola per esorcisti e aveva dimostrato di saper preparare dei dolci favolosi, migliori dei suoi. " Ma comee?? Non avevi detto che l'avresti preparato tu?". La ragazza rivolse lo sguardo a Mephisto:" Mi é passata la voglia di prepararlo,  preferisco andarlo a comprare...a dopo". Neko seguì la sua padrone che cercava di prendere la borsetta per trovare la chiave dell'infinito. Questa fu infilata nella serratura e successivamente i due andarono via diretti in città. 
 
In Città
"Accidenti! Quel Mephisto é davvero insopportabile, ti giri e ti volti e c'é sempre lui!". Neko la guardò molto divertito, la classica espressione vincente di chi aveva ragione "Neko, smettila di fissarmi a quel modo, ho solo detto che non lo sopporto!"- Disse sospirando. Il piccolo pupazzetto si era ormai arreso all'idea che la sua padoncina, assai cocciuta, sarebbe rimasta in quell'accademia anche a costo di morire,quindi, non le disse più nulla. Entrambi si diressero verso la migliore pasticceria della  città e, arrivati a Candycandy, si fermarono ad osservare estasiati le vetrine. C'erano dolci con migliaia gusti differenti ed entrambi decidevano quale fosse il migliore  da acquistare. Infine, uscirono dal negozio con una torta al gusto di cocco e pistacchio per poi dirigersi al parco più vicino per poterne gustare almeno una fetta.
"Insomma Raikaaa, quella fetta é troppo piccola"- Si lamentava il piccolo demonietto."Ricordati che dobbiamo lasciare qualcosa a Rin e Yukio,non essere sempre il solito ingordo"- Rispose la ragazza tagliando una fetta. Dopo qualche morso il piccolo demone aveva già divorato la sua fetta e la sua padrona guardava la scena divertita. Poi porse una parte della sua:" Tinei anche questa parte, te lo meriti". Poi, entrabi udirono delle voci. Un gruppo di 3 ragazzi si stava avvicinando al luogo in cui Raika era  seduta. "Sono sicuramente ubriachi"-Pensò noncurante la ragazza. Il più altro dei tre le si avvicinò porgendo la ua mano sul fianco della ragazza:" Perché una dolce fanciulla é qui, per di più tutta sola?"-Disse mentre gli altri due ridevano.-" Non vorresti unirti a noi?Vedrai, ti divertirai!"- Continuò quello. La ragazza si divincolò dalla
presa con aria piuttosto scocciata" Mi dispiace, ma ho da fare!". Proprio mentre stava per andar via il ragazzo l'afferrò per il polso mentre gli altri due cercavano di  bloccarla. Lei sbuffò ancora una volta:" Mi dispiace ragazzi, mossa sbagliata!". Raika prese il polso del più alto e, con l'altra mano, gli sferrò un pugno allo stomaco. Roteò  su se stessa dando una ginocchiata a quello di destra e una gomitata sul naso a quello di sinistra. Nel giro di qualche secondo aveva atterrato i tre andandosene con tutta tranquillaità dal parco. "Yahhoo, diventi ogni giorno più forte! Non hai nemmeno avuto bisogno del mio aiuto"-Disse ridendo il pupazzetto". La ragazza sorrise:"Bhè, non erano mica dei mostri".
Poi, i due avvertirono la presenza di qualcuno alle loro spalle. Il ragazzo più alto era dietro di loro e con il coltellino ferì il collo della ragazza con
un fendente. Raika non se l'era aspettato ma , osservando meglio il suo avversario, aveva notato che questo era avvolto da piccoli esserini neri e, i suoi occhi, erano diventati di color ambra. "Questo ragazzo é posseduto"- Pensò la giovane. Il ragazzo rise e una voce metallica squarciò l'aria. Ora erano certi. Il demone prese la parola:" Hehehe, pricipessa il mio padrone l'attende, sarebbe così gentile da venire con me a Ghehenna?"- Disse mentre un ghigno compariva sul suo volto. La ragazza era ancora sotto shok ma riuscì almeno a pronunciare qualche parola" N-No, i-io non cederò m-mai...". Ora il demone sorrideva ancora di più:" Molto bene, nel caso di un suo rifiuto il padrone mi ha dato
il permesso di ucciderla. La sua anima finirà comunque nelle sue grinfie"-Disse mentre si preparava ad affondare la lama nel petto della ragazza. Il piccolo peluche si preparò a difendere la sua padrona ma questo venne calciato via. Il demone afferrò Raika per i capelli e con la mano sinistra era pronto a squarciarle la gola. Per la troppa paura la giovane chiuse gli occhi pronta ad accettare la morte" Almeno questo tormento finirà una volta per tutte!!"- Pensò per risollevare il suo animo. Era ormai pronta, ma non sentì nessun male. Un urlo di dolore squarciò l'aria ma lei aveva paura di riaprire i suoi occhi. Improvvisamente, sentì due braccia cingerle la vita sollevandola da terra. Il suo corpo era leggero e apri gli occhi per capire dove fosse finita. Le sue paure erano concrete visto che notò di essere circa 30 mentri più in alto. Ancor di più si spaventò per la figura che la teneva sospesa per aria. " M-MA CHI DIAVOLO SEI TU?"- Disse in tono quasi isterico. La figura si voltò per osservarla meglio ma non si curò dello stato d'animo della ragazza e, con superficialità, rispose a quella banale domanda:" Io sono Amaimon, il re della terra, piacere di conscerti!".
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Ospiti indesiderati ***


Ciao a tutti,
ecco qui il nuovo capitolo dove, diciamo, succedono un bel po' di cosucce. Finalmente facciamo luce sulla natura della nostra protagonista e finalmente riusciamo a comprendere qualche stralcio del passato di Raika. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Ovviamente se c'è qualcosa che non va, se non vi piace il mio modo di scrivere, se avete delle domande, se avete da darmi qualche consiglio, sappiate accetto tutto. Un bacione a tutti! Ciauuuuz




"Io sono Amaimon, il re della terra, piacere di conscerti!"
Chissà perché ma andava di bene in meglio. Prima si era ritrovata uno dei subordinati, e adesso era fra le braccia di uno degli otto principi di Ghehenna." Meglio di così si muore"-Pensò ironicamente. La ragazza sospirò rumorosamente ma decise di non opporre resistenza. Dopo aver fatto le presentazioni Amaimon rimase un po' deluso dalla mancata reazione della fanciulla "Perché non sei terrorizzata dalla mia presenza?". La ragazza lo guardò con uno sguardo di punto interrogativo" Ma questo che cavolo vuole?"- Pensò infastidita, per poi dire:" Non credo che nella mia posizione possa avanzare pretese o possa provare a sconfiggerti, quindi, accetto la cosa. Che altro vuoi che faccia? Mettermi ad urlare? Ti chiedo solo una cortesia, vedi di essere veloce!". Amaimon scrutò lo sguardo di ghiaccio della fanciulla. Era la prima volta che qualcuno
non supplicava di lasciarlo in vita ma non le avrebbe fatto del male. Suo fratello era stato abbastanza chiaro sulla questione, quindi, doveva obbedire. Quella reazione,però, l'aveva lasciato di stucco e avrebbe voluto giocare un po'con lei, non ridotta in quelle condizioni, ma era sicuro che si sarebbe divertito." Come ti chiami?"-le chiese curioso. La fanciulla guardò il demone e decise di dirglielo, infondo l'aveva salvata." Raika"- Si limitò a dire. Amaimon decise di fermarsi in un luogo non troppo vicino all'accademia in modo che lei potesse ritornare a casa tranquillamente. Dopo un balzo appoggiò delicatamente la ragazza per terra e la osservò per qualche minuto.
Lei, con sguardo assente gli disse:" Bene, facciamo presto". Amaimon si sentì offeso :" Non ho intenzione di ucciderti! Non mi divertirei se sei ridotta in queste condizioni".-Disse indicando la ferita sul suo collo ancora sanguinante. Lei si era quasi dimenticata di quella ferita, erano successe troppe cose. In quel momento si strappò un lembo della maglietta per fascire il collo. Lui, invece, le si avvicinò " Sei completamente ricoperta dall'odore del sangue"- Odorò ancora ma oltre a quell'odore profumava di qualcos'altro. Prese una ciocca dei suoi capelli per portarla al naso, sapeva di caramella."I tuoi capelli profumano di dolci". A lei si illuminarono gli occhi. Si era  ricordata che nella sua borsa aveva conservato la torta da portare a casa. La cercò sotto gli occhi interrogativi dei principe. Mentre cercava disse"Ti piacciono i dolci?" e
lui rispose con un cenno del capo indicando un si." Ecco, tieni. Questo é per ringraziarti! Mi dispiace ma si é un po' rovinata per via del trambusto ma il sapore é buono". Amaimon prese il contenitore  mettendo una mano in tasca per prendere un piccolo pupazzetto di pezza blu" Il tuo amico é ridotto piuttosto male, tieni"-Disse lanciandolo. Lei afferrò in suo compagno stringendolo in un abbraccio.Lui, guardò incuriosito la scena dicendo:"Mio fratello stà quasi impazzendo per capire perché molti demoni ti danno la caccia!". Raika lo guardò di sottecchi " Non penso siano affari che lo riguardano, quindi, non sono obbligata a dare una risposta!". Amaimon osservò quella femmina con sguardo irritato " Che ragazza impertinente"- Pensò. Lei iniziò a perdere la pazienza" Non credere che solo per il fatto che mi hai salvata ti riveli i dettagli,  nessuno ti ha chiesto di farlo!". La giovane si rese conto di aver, forse esagerato un po' troppo. Alla fine si trovava al cospetto di uno dei demoni più potenti e lei aveva mancato di rispetto a uno dei più temibili. Infatti questo avvicinò il viso a quello di lei con fare di superiorità " Attenta a come parli, femmina. Potrei anche cambiare idea e decidere di ucciderti!". Gli occhi del demone le fecero venire un brivido dietro la schiena. Era incredibile come quello sguardo fosse privo di qualsiasi emozione, di qualsiasi sentimento. Era terrorizzata ma allo stesso tempo affascinata. Come poteva una creatura uccidere senza alcun rimorso, ma lei forse stava confondendo le cose. Quello non era umano.Il suo cuore prese a battere con una velocità inaudita, il suo respiro si era fatto pesante.Indietreggiò di qualche passo abassando lo sguardo.Lui si era reso conto del suo stato emotivo e la cosa finalmente iniziò a divertirlo. Com'era possibile che un umana non tremasse alla sua sola presenza, era davvero da stolti.
Il demone riusciva ad udire ogni suo respiro, ogni battito del cuore di lei risuonava come una dolce melodia nella sua mente, la melodia del terrore. Fece un piccolo passo per accorciare le distanze  ma lei alzò lo sguardo in segno di sfida "Non ti avvicinare"- Gli disse in tono fermo. Ora la melodia era cambiata, i battiti del cuore della giovane erano tornati normali. com'era possibile?Di rimando lui osservò quegli occhi penetranti,ne era rimasto affascinato, come tutti del resto. Poi, prese a parlare:" Mi devi scorte  di dolci per un anno intero"- Disse mentre si voltava per andarsene.Raika rimase scioccata" Che cosaaa??"- Disse la fanciulla. Immaginava di non aver capito bene. Lui voltò il 
capo fissandola" Si, mio fratello ha diminuito la compera di dolci e io sono quasi rimasto senza, quindi, provvederai tu"-Disse mentre fece un cenno con la mano, probabilmente un saluto, per poi spiccare un balzo scomparendo dalla vista di lei e del suo piccolo demone. Lei tirò un sospiro di sollievo, o quasi " Possibile che io riesca sempre a cacciarmi in qualche guaio!?".
 
 
Accademia
Qualcuno era intento a sorseggiare, con calma assoluta, una tazza di thè aspettando il ritorno di qualcuno. Mephisto, per quanto potesse dare l'idea di una persona calma e pacata, in quel momento stava fremendo per ricavare qualche informazione da un fratellino un po' imbranato. Qualcuno, poi, entrò dalla finestra  mangiucchiando con le mani una fetta  di torta."Chi ti ha dato quella torta?"-Chiese curioso. " La ragazza che mi avevi chiesto di seguire"- Rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Mephisto sospirò "Sei riuscito a scoprire qualcosa?"-Disse ora un po' più irritato. Il fratello ancora intento a divorare il dolce deglutì rumorosamente per mandar giù l'ultima fetta per poi  rispondere" A dir la verità non sono riuscito a scoprire niente sul suo conto. L'hanno solo attaccata per l'ennesima volta e un demone di basso rango ha detto che era attesa  dal suo padrone. L'ha chiamata anche principessa ma non so dire altro". Il più alto sospirò ancora" Hai visto bene il demone che l'ha attaccata?". Il più piccolo andò a sedersi sulla poltrona cominciando a rovistare in giro per trovare qualche altra caramella:" No! Non l'ho visto bene, mi sono solo limitato ad ucciderlo". Mephisto continuò a  sorseggiare il poco thè rimanente. Ormai erano giorni che aveva cercato qualche informazione su di lei, ma nulla. La cosa positiva é che aveva iniziato a comprendere il pessimo caratterino della giovane, almeno da quel punto di vista lo divertiva. Adesso, però, era curioso di come mai Amaimon non avesse detto niente dell'incontro, quindi, gli chiese qualcosa per farlo parlare:" Comunque, come ti sembra ? Ha per caso attirato la tua attenzione?". Amaimon iniziò a mordicchiare l'unghia ed un ghigno apparve sul volto del più alto" Quella donna é davvero strana! Quando mi sono presentato il suo cuore non ha dato il minimo segno di cedimento, solo quando ho minacciato di ucciderla ha iniziato a battere più velocemente ma nel giro di poco mi ha ripreso a respirare regolarmente. Non mi ha nemmeno chiesto di risparmiarle la vita.Vorrei seguirla ancora, anche perché  le ho fatto una richiesta". Mephisto mise la mano destra sotto il mento ed un piccolo mugugno uscì dalle sue labbra" Mmhm...si, puoi seguirla. Ma non ucciderla".Amaimon annuì con un lieve cenno del capo. Mephisto pensò che il suo fratellino fosse solo incuriosito da quella figura  e fosse intento a comprenderne il carattere, quindi, non 
l'avrebbe uccisa.
Poi una domanda balenò nella mente del marionettista:" Scusami, che genere di richiesta le hai fatto?"- e il più piccolo si voltò reggendo lo sguardo del maggiore:" Scorte di dolci per un anno". Mephisto si schiaffeggiò mentalmente per aveglielo chiesto.
 
 
"" Mamma...mamma...mamma dove sei?""
Il pianto di una bambina avvolgeva quella fredda notte d'inverno. Era sola e, attorno a lei, tutto bruciava e tutto era andato distrutto" Mamma, papà, perché mi avete lasciata sola?". Una risata agghiacciante la spinse a versare qualche altra lascrima per via della troppa paura. Una voce metallica si rivolse a quella fragile creatura." I tuoi genitori sono morti ormai". La bambina cercò di non piangere dicendo:" No! Non é vero, tu stai mentendo!"." I demoni non mentono, mia piccola fragile umana. Tu sei destinata a grandi cose e i tuoi stupidi genitori erano solo d'intralcio per i miei piani". La bambina era presa da fremiti per tutto il corpo ma, con un po' di coraggio, riuscì a rialzarsi per iniziare a fuggire. Correva, correva per le vie deserte di quella foresta senza voltarsi mai indietro. Doveva fuggire lontano, doveva scappare dal mostro che le avrebbe fatto del male. Corse facendosi strada fra rovi e cespugli ferendosi da ogni parte, graffiando quel bellissimo viso. Era ormai allo stremo delle forze ed
inciampò su una delle radici di un albero. Rovinò a terra ferendosi anche le mani. Aveva iniziato un pianto silenzioso. Nessuno  poteva udirla, nessuno riusciva a vederla, nessuno, questa volta, l'avrebbe salvata. Cercò di rialzarsi ma con scarsi risultati mentre un'oscura figura incombeva alle sue spalle. La bambina l'avvertì, voltandosi per  osservare chi avrebbe messo fine alla sua giovane vita. Osservò quell'imponente figura e riuscì a notare che da questa prendevano forma due ali, nere come la notte stessa.
" Non ti servirà a nulla scappare. Tu ora mi appartieni. Lascerò che tu viva una parte della tua inutile vita da umana ma, un giorno, verrò a riprenderti"- Disse mentre cercava di accarezzarle il volto. La bambina schiaffeggiò la mano del demone" NON TOCCARMI BRUTTO MOSTROO!"-urlò afferrando il viso del demone con la mano sinistra. Da questa venne fuori un fortissimo fascio di luce che lo fece indietreggiare. Il viso di lui era completamente ustionato e la ferita bruciava, doleva. Questo rise per la forza spirituale emanata dalla bambina:" Hahahaha umani con tali poteri nascono una volta ogni mille anni. Tu sei una bambina speciale, capace di infonderci il potere con la tua carne ed il tuo sangue. La tua sola presenza ci rende più forti e io devo assolutamente averti". Con uno scatto il demone afferrò il polso dalla bambina lasciandole una ferita :
 " Tu sei un'anima pura , sei quel che ad Assiah chiamano santa. Io voglio rendere la tua anima impura, voglio sporcarla per renderti mia.Ti ritroverò presto, o anima beata". Raika si svegliò di sovrassalto. Erano le 4 di notte e il suo sogno l'aveva messa in guardia sul suo futuro. Quel demone l'avrebbe ritrovata, un giorno, e, a quel punto, sarebbe stata la fine. Il braccio le doleva e, con la mano, lo sfiorò provocandosi un forte dolore" Questo non era un sogno"-Pensò lei vedendo che i segni sul suo braccio erano reali.Con un filo di voce disse: "Così, alla fine mi hai trovata..."
 
 
 
Mattina seguente
"Aaaahhhhhhhhhhhhhh"- Un urlo rieccheggiò per tutta il dormitorio, fortuna vuole che l'avrebbero udito solo Rin e Yukio." Siamo in ritardooooooooooooooo!"-Urlò Raika a causa della sveglia non funzionante. Il pupazzetto rideva malignamente ancora sdraiato sul letto:" Che diavolo urli! Sembri una pazza, muoviti a vestirti, stupida!". Mentre infilava i pantaloni e la camicia la ragazza cercò di rispondere:" Ma se eri sveglio perché diavolo di motivo non mi hai svegliata stupido peluche!?". " Non sono mica io che devo andare a scuola!"- Rispose lui con un ghigno. La ragazza era intenta a prendere la cartella per poi afferrare quel dispettoso del suo compagno per l'orecchio trascinandolo 
di fretta e furia in cucina" Tu sei arrabbiato per ieri, non prendermi per i fondelli Neko!". Il cagnolino cercava di divincolarsi dalla presa, ma senza successo" Puzzi ancora di demone, e dal fetore di certo non è un demone da quattro soldi!! Questo é successo perché ieri  sei voluta andare in città per evitare Mephisto! Idiota di una femmina!".
La ragazza completamente infuriata diede un calcio al piccolo demone che volò fuori dalla finestra. "Rompi scatole"-Pensò ancora su tutte le furie. Sentì i passi dei due fratelli diretti veso la cucina :" Riiiin Yukioo, io esco prima! Ci vediamo in classe"- Disse mettendo un biscotto in bocca avviandosi verso la porta. Raika correva per le vie dell'accademia intenta ad incontrare una persona. Salì di fretta le scale ritrovandosi davanti all'ufficio del preside" Aaaahh ma che diavolo mi passa per la testa. Devo subito andarmente"-pensò. Con la stessa velocità con cui era salita, scese le scale. Grande errore visto che inciampò. Chiuse gli occhi per l'inocmbente caduta ma una mano l'afferrò per il polso prima che potesse rotolare giù per le scale. "Non si corre per i corridoi"- Disse l'uomo con il cilindro in testa.-"Stavi cercando me? Ho visto che ti eri fermata
davanti alla porta del mio ufficio". Ormai era troppo tardi, era stata colta in fragrante e non avrebbe potuto mentire, quindi, con un cenno del capo rispose di si. Mephisto la fece accomodare nel suo ufficio:" Prego cara cosa volevi chiedermi?". La ragazza respirò profondamente con aria piuttosto affranta:" Il professore mi ha detto di rivolgermi a lei per l'unguento per le ferite demoniache". L'uomo sorrise dicendo:" Si, certamente, lo prendo subito. Comunque...emani un fortissimo odore di sangue, cosa è successo?".Raika rispose irritata:" Penso che lo sappia già da se, signor preside. Suo fratello l'avrà informata". Mephisto rise di gusto" Siamo di pessimo umore questa mattina!?Comunque,
quest'oggi avete una missione.C'è un importantissimo ricevimento e tutti gli esorcisti sono convocati per tenere d'occhio la situazione, te compresa. Ovviamente dovrete  vestirvi eleganti in modo da non mettere in allarme i presenti,quindi, ho fatto portare i vestiti nelle vostre camere".Quell'uomo era davvero bravo a cambiare argomento, era di un'astuzia inaudita. Però si era anche messo nel sacco da solo. Raika rubò la boccetta dell'unguento dalle mani dell'uomo " Allora devo subito andare a prepararmi. Grazie per l'unguento"- Disse la ragazza mentre si dirigeva verso la porta. Poi, si fermò un attimo" Comunque"-Disse mentre metteva le mani nella sua borsa"Questi dolcetti sono  per Amaimon, visto che lei lo vede sempre, glieli dia da parte mia. Buana giornata"- Fece un ghigno degno di un demone per poi richiudere dietro di se la porta. " Mi ha fregato"- disse Mephisto rivolto al criceto.
Raika stava tornando al dormitorio per potersi cambiare trovando sulla strada il suo piccolo compagno demone che ormai aveva calmato i suoi bollori." Neko, hai visto Rin?"- Domandò la ragazza." E' ancora in camera sua e noi dobbiamo darci una mossa". Entrambi arrivarono nel dormitorio per poi andare dritti in camera. Era proprio come aveva detto Mephisto. Il pacco era stato riposto sul letto con sopra un biglietto con scritto "Aprimi". La ragazza aprì il pacco intenta ad osservare il vestito" AAAAAAAAAAAHHH SECONDO QUEL DEPRAVATO IO DOVREI METTERMI UNA COSA SIMILEEEEE??"- Urlò la ragazza in preda al panico" QUEL MALEDETTOOO"- Era su tutte le furie e si diresse in camera di Rin per potersi sfogare. Aprì di scatto la porta trovando un ragazzo a petto nudo.Tutta la sua rabbia andò a farsi friggere dopo aver visto il corpo perfetto del suo amico. Improvvisamente il suo viso divenne rosso fiammeggiante " Sc-scusami se ho aperto la porta. M-mi sono dimenticata di bussare!".  Rin non sembrò affatto intimidito" Figurati, sono quasi pronto". "V-v-va bene. Vado a prepararmi anch'io"- Disse chiudendo la porta. La ragazza cercò di riprendere un respiro regolare " Ma che diavolo mi salta per la testa?- Pensò mentre si dirigeva in camera. Dopo mezz'ora Rin andò a bussare alla porta della stanza di Raika" Posso entrare? Sei pronta?". Dall'altra parte della stanza una ragazzina piuttosto indaffarata a non andare a fuoco per la rabbia disse di entrare. Appena spalancata la porta si ritrovò faccia a faccia con una ragazza in preda a una crisi isterica"IO NON POSSO PRESENTARMI IN QUESTE CONDIZIONI! MEPHISTO MI HA DATO UN VESTITO INDECENTE! GUARDA CHE ROBAAAA!". Il ragazzo si focalizzò su quella bellissima figura. La ragazza indossava un  vestito di un color azzurro mare e scendeva indistrbato fino alle caviglie di lei .Le gambe erano ben visibili visto che il vestito aveva due spacchi laterali e una 
scollatura mozza fiato che metteva in risalto la copiosità dei seni della giovane. Il ragazzo arrossì di colpo cercando di mettere assieme qualche frase:" S-se-sei fantastica!". Lei si arrabbiò ancor di più" Sei forse impazzito anche tu?"- Disse con tono isterico. Ci vollero almeno trenta minuti per convincerla a presentarsi davanti agli altri in quelle condizioni, che tutto potevano considerarsi per Rin, tranne che indecenti.
 
Ricevimento
Tutto era arredato alla perfezione e tutto era magnifico. Il ricevimento si teneva in questa villa maestosa dove vi erano una marea d'invitati.Tutto stava svolgendo al meglio fra balli e musica di vario genere. Tutti danzavano felici e noncuranti di un possibile pericolo, di quale calibro, questo gli esorcisti non lo sapevano. Il ricevimento era  pieno di persone importanti appartenenti alla chiesa e non solo, i politici più affermati eramno li per discutere di una decisione importante per il genere umano,quindi, avebbero potuto essere attaccati in qualunque momento.Tutti i giovani presenti nella sala erano rimasti affascinati dalla ragazza dagli occhi di ghiaccio, infatti, questa era stata invitata più volte a tenere un ballo con molti degli invitati e non si era mai rifiutata, forse per pura cordialità nei confronti dei giovani più insistenti. Finalmente riuscì a trovare una piccola pausa unendosi agli altri sorseggiando qualche bevanda . Rin osservava estasiato la ragazza, era davvero bellissima. Decise, quindi,
di fare il primo passo" R-Raika, vorresti danzare con me?"- Chiese in tono intimidito. La giovane sorrise, un sorriso bellissimo di quelli che riscaldano l'animo" Con molto  piacere". I due si diressero in mezzo alla sala iniziando un lento. Entrambi avevano il viso completamente avvolto da un piccolo rossore." Rin-kun"-Presa a dire la ragazza" un giorno potrei non essere qui con te". Lui la guardò non comprendendo le sue parole" Perché non dovresti essere con noi?" Rispose lui. Lei lo abbracciò, stringendolo a se in modo da incatenare quell'effimero momento" Ci sono molte cose che non ti ho detto, però avremo tempo per parlarne. Devi solo promettermi una cosa. Non devi fare pazzie ok? Se dovesse succedermi qualcosa, non commettere cose sconsiderate, promettilo!". Lui annuì con un debole cenno del capo. 
Izumo corse per la sala in direzione dei due." Shiemi non può  venire con me...potresti gentilmente accompagnarmi Raika? Dovrei andre al bagno".
 "Si, certamente. Ci vediamo dopo Rin"-Disse lei, sempre sorridente.
Le due si diressero in una sala più piccola e, dopo qualche giro, riuscirono a trovare il bagno. "Accidenti!"- Urlò la ragazza con le sopracciglia folte-" Renzo mi ha sporcata con una bevanda e ora il vestito é tutto macchito!!". Raika prese fra le mani il lembo del vestito cercando di tamponare la parte con un fazzoletto" Dai, non ti preoccupare con un po' d'acqua verrà via". Kamiki era occupata a riflettere osservando la sua esile figura allo specchio. Continuava a guardare mentre la sua amica era intenta a cercare di rimediare al danno di Renzo. Però, qualcosa nella sua figura non quadrava. Osservò meglio avvicinandosi sempre di più, la figura riflessa nello specchio sorrideva"R-Raika...c'é qualcosa che non va in questo specchio". Una terribile sensazione avvolse Raika. "IZUMO A TERRAAAAA!". Riuscì in tempo a tirarla per il braccio che lo specchio andò in frantumi facendo uscire un'orda di demoni. Molti di questi uscirono per assalire la gente riunita alla festa ma, un gruppetto, rimase  nel bagno pe tenere occupate le due ragazze. Queste indietreggiarono:" Neko- chan, puoi occupartene tu?"-Chiese la ragazza preoccupata. "Certamente"- Disse ghignando l'animaletto. Un fuoco verde smeraldo lo  avvolse mentre questo prendeva le sembianze di un grosso lupo. Izumo era rimasta di sasso" Lo fai combattere anche così?". La ragazza rise di gusto" Ovvio, é comunque un  demone e non dobbiamo per forza unirci per essere forti. Dobbiamo sbrigarci a raggiungere gli altri! Presto!!"- Disse la ragazza prendendo il polso della sua compagna portandola
fuori dalla stanza. Le due corsero a perdi fiato cercando di raggiungere gli alri. Dovevano assolutamente aiutarli, quei mostri erano davvero in troppi.
Nella sala principale gli invitati erano stati assaliti dai demoni. C'erano urla di terrore, sangue, e le persone correvano per poter fuggire il più lontano possibile da quel luogo maledetto.Rin stava combattendo nella sua forma demoniaca cercando di distruggere più demoni possibile. Improvvisamente, l'urlo di Shiemi squarciò l'aria.  Stava per essere ferita da un ghoul che si era avventato sulle sue gambe per impedirle di scappare. Rin, a grande velocità, spiccò un balzo tagliando a metà il demone. " Shiemi stai bene?"- Chiese preoccupato. "S-si Rin.Va tutto be..". Shiemi non ebbe il tempo per terminare la frase che, un demone di forma umana si materializzò alle spalle del suo compagno. Due occhi color ambra caratterizzavano il viso insieme ai due canini affilati. "Così sei tu il figlio di satana"- Disse questo mentre Rin si voltò  per comprendere da chi provenisse quella voce" Mi stai arrecando molto disturbo, quindi, sparisci dalla mia vista"- Un colpo sulla fronte di Rin e questo prese a rovinare per tutta la sala finendo per sfondare il muro rimanendo intrappolato dai massi. "Riiin"- Urlò la piccola Shiemi che venne presa
per il braccio. Il demone la fissò infastidito per poi rivolgerle una domanda "Non farmi perdere tempo, sai dov'é Rai"-non riuscì a terminare la frase che un coltello venne lanciato nella sua direzione ferendogli il volto.Il demone lasciò andare Shiemi finendo per fare un profondo inchino "Salve, principessa. Il padrone mi ha mandato a chiamarla. E' davvero un piacere rivederla ".Raika corrugò la fronte e osservò il suo avversario in segno di sfida" Il piacere é solo tuo, Alastor". Il demone rise " Prego, vuole seguirmi?".
La ragazza in risposta richiamò la sua falce mettendosi in posizione di attacco " Credo che questo voglia dire di no"- disse in tono di rammarico il demone. La ragazza prese  la rincorsa ma, invece di lanciarsi contro il demone, questa saltò fuori dalla finestra mandando in frantumi i vetri. Raika iniziò a correre come una forsennata dirigendosi verso  il piccolo bosco  mentre il piccolo demone a  forma di lupo si era materializzato al suo fianco :" Neko, finalmente!". Il lupo prese a correre al suo fianco" Sento puzza di  demone! Questa volta quel maledetto non si é risparmiato a mandare scagnozzi! Presto, dobbiamo unirci!!". Terminata la frase, il demone dalle spoglie di un angelo comparve al fianco dei due.
Questo sferrò un calcio dritto al fianco del lupo e i due furono scaraventatati ai piadi di una piccola collina seppelliti da sassi e alberi.
" Non sei poi così forte come dicevano"- Disse il demone deluso. Da quel cumulo di macerie vi fu un'esplosione di luce verde . La ragazza si rialzò avvolta da fiamme color smeraldo,ormai aveva preso le sembianze demoniache per poter contrastare il suo avversario. " Sei avvolta da un' aura omicida micidiale, con le spoglie demoniache non sei affatto male"-Disse ghignando-" Perché non diventi un demone a tutti gli effetti? Il mio padrone lo desidera ardentemente". La ragazza non rispose si limitò a dire al suo compagno" Neko,dammi il 70% della tua forza". Il demonietto era preoccupato:" Sei forse impazzita? Rischi di oltrepassare il limite!Non siamo mai andati così oltre!!".Lei sospirò rumorosamente:" Non importa, fa come ti ho detto!"-Disse lei ferma " Va bene!"-Rispose lui-" Cercherò di riportarti indietro nel caso in cui tu perda il senno".
Con un cenno del capo lei annui :" Questa volta...questa volta non mi farò battere! Neko-chan...possiamo dare inizio ai giochi!".











Angolo dell'autrice
Alastor: sappiate che é un demone dalla forma umana e nel suo modo di apparire sembra più un angelo. Ha capelli corti e biondi ed ha ali bianche ed é vestito di bianco.
Spero vivamente di aver fatto un lavoro discreto. Vi é piaciuto Amaimon? E di Raika che ne pensate? Sono un po' curiosa xD 
Grazie ancora a chi mi segue!  Ciauuuuzz

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Capitolo 6
*** natura ***


Ciao a tutti ragazzi e ragazze
sono un po' in ritardo,quindi, scusate.Ho avuto un sacco di problemi da risplvere e non ho avuto tempo per postare. Spero vivamente che questa nuova verità sulla nostra protagonista vi piaccia. Comunque colgo l'occasione per ringraziare  Lily1D che ha inserito la mia storia fra le preferite e come sempre  FullmetalBlue13  EdxWinry 4ever  fuffina9! Grazie per il sostegnooooo!




" Questa volta...questa volta non mi farò battere! Neko-chan...possiamo dare inizio ai giochi!".
Raika si mise in posizione d'attacco e, con uno scatto, raggiunse subito il suo nemico facendo vibrare il primo colpo con la sua falce demoniaca. Questo lo schivò e girò su se stesso per sferrare un calcio dritto nello stomaco della ragazza.Questa riuscì a rimanere in piadi per poi partiere di nuovo alla carica. I due si scontrarono in una successione di colpi che sembravano non avere mai una fine. Era uno spettacolo raccapricciante da vedere. Era uno scontro fra entità superiori che sarebbe terminato solo con la resa o con la morte di uno dei due.  
Lei fece vibrare un altro colpo che, questa volta, andò a segno ferendo il braccio del suo avversario. Lui rise leccando la ferita ormai sanguinante -" Niente male, ma non ti  servirà a molto"- Con uno scatto Alastor si ritrovò alle spalle della fanciulla pronto per infliggerle una profonda ferita con i suoi artigli. In quell'istante, ardenti fiamme blu avvolsero Alastor impedendogli di ferirla e un ragazzo con la Kurikara fra le mani vibrò un colpo che il demone schivò prontamente." RIN, CHE DIAVOLO SEI VENUTO A FARE? VA  VIA!".- Il ragazzo osservò con sguardo battagliero il mostro che, con tanto divertimento, cercava di ferire la sua compagna.-
" Ti aiuto!"- Rispose lui banalmente. Raika non 
si era aspettata quella banale risposta e voleva assolutamento che il suo amico stesse fuori dai guai, almeno per una volta. Alastor era un demone piuttosto malvagio e avrebbe sfruttato il loro legame per batterli. Lei questo lo sapeva bene. "Rin-kun, stanne fuori!"- Parlò affannosamente-" Alastor é pericoloso!"- Rin si voltò nella direzione di lei. Le mostrò uno dei suoi sorrisi più belli.- " Per te farei questo ed altro. Non posso permettere che una delle persone più importanti della mia vita venga uccisa da uno dei miei simili"- Detto questo, partì alla carica sferrando un colpo con la Kurikara. Il bosco era completamente ricoperto da fiamme blu a causa dei colpi di Rin. Lui era decisamente più forte ma, il suo avversario, poteva contare su anni di esperienza e sull'astuzia. Raika decise di affiancarlo nella lotta, così, partì anche lei all'attacco
lasciando Rin stupito per la sua testardaggine. " RAIKA, TI HO DETTO CHE CI PENSO IO A LUI!!!STANNE FUORI"-Disse Rin furibondo.- "QUESTA E' LA MIA BATTAGLIA!! LEVATI DI MEZZO!"- Rispose lei infastidita. Entrabi sferravano colpi mentre continuavano a discutere energicamente. Il demone parve infastidito da questa condizione e sferrò un calcio al torace del giovane facendolo rovinare per vari metri " RIIIIIIIIN!!!ALASTOR...MALEDETTO!"-Disse Raika furiosa. Il demone la guardò divertito:
" Stavate iniziando a darmi sui  
nervi! Comunque, basta giocare"-Disse mentre la sua aura demoniaca diventava sempre più forte. Ora, stava iniziando a giocare pesante. Diventava sempre più potente visto che  trasudava un fortissimo istinto omicida. Raika iniziò a tremare bloccadosi di colpo. Non riusciva a muovere un solo muscolo essendo intrappolata nella sua stessa paura.
Alastor si preparò all'attacco comparendo alle spalle della giovane. I suoi artigli erano pronti a farsi strada nella tenera carne di quell'umana. Lei si voltò ma le sue gambe non davano alcun segno di movimento. Sgranò gli occhi quando notò che qualcun'altro si era interposto fra lei e il demone. Dopo aver osservato incredula la scena, Raika  comprese che la persona era proprio Rin. Lacrime insistenti si fecero strada sul suo viso osservando il suo compagno cadere sulle ginocchia. Sangue, c'era del sangue.
Le sue mani presero a tremare. Rabbia, paura, dolore, disperazione, era questo che stava provando. Non voleva, non avrebbe permesso a nessuno di far del male alla sua nuova  famiglia. Un vortice di ricordi e di pensieri la travolse. Le venne in mente il suo passato, il suo presente, il suo futuro che, sicuramente, avrebbe protetto. Le erano tornate in mente le parole gentili del suo compagno, le sue carezze, i suoi consigli. Era disposta a tutto pur di proteggerlo- "RIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!"- Un' esplosione, un bagliore.
Alastor venne allontanato dalle fiamme che la ragazza scatenò. Era avvolta da prorompenti fiamme verdi che avvolgevano con tepore i due giovani. Lei appoggiò per terra il ragazzo e, con aria minacciosa, afferrò la sua falce dando l'impressione di sgretolarla fra le mani. Poi, una voce si fece largo in questo scenario -"RAIKA! RAIKA MALEDIZIONE!NON DEVI PERDERE IL CONTROLLO, HAI CAPITO!!!RAIKAAA! STIAMO RISCHIANDO!LA PERCENTUALE DI SINCRONIZZAZIONE E' AL MASSIMO,RISCHI DI NON POTER TORNARE INDIETRO!!!"- La voce del piccolo demone rimbombava nella mente della ragazza ma lei era vuota. Le parole del suo piccolo amico erano incomprensibili. Ora il suo scopo era eliminare Alastor, del resto non le importava. La ragazza fece uno scatto trovandosi faccia a faccia con il nemico sorridente e la battaglia ebbe inizio. Alastor era in difficoltà a causa della potenza della giovane donna . Era una furia omicida e le sue fattezze ricordavano più che mai quelle di un demone. Alastor ebbe modo di notare i suoi bellissimi occhi, ormai, non vi era più niente di umano. " Ti sei fatta consumare dalle fiamme, vedo. Hai quasi raggiunto uno stato di incoscenza...ora mi basta completare l'opera"- Disse il demone ghignando. Questo estrasse un piccolo pugnale e con forza colpì il marchio sulla mano di Raika. Avrebbe spezzato quel legame a tutti i costi, l'avrebbe fatto per il suo signore.
Un urlo agghiacciante squarciò l'aria. La ragazza si dimenava per il dolore inferto dal pugnale. Poi, le fiamme verdi divennero più vivide e l'ultima punta di umanità svanì  dagli occhi della ragazza. La voce di Neko era sparita e la ragazza caricò il suo ultimo colpo. con la falce pervasa dalle fiamme la ragazza vibrò il colpo che tagliò in due  il demone. Questo con occhi sognanti disse-" O-Ormai p-per te é gi-giunta la f-fine"- e con un sorriso spavaldo sul volto scomparve diventando cenere. "Neko...Neko-chan stai bene?"-La giovane stava chiamando mentalmente il suo piccolo amico. "Neko...perchè non mi rispondi?"- Nessuna risposta. Perché non le rispondeva? Lei riusciva a intravedere, nei meandri della sua mente, una piccola fiamma verde ma da questa non ebbe risposta. Guardò la sua mano accorgendosi che qualcosa era cambiato. "N-Non é possibile"- Una nuova verità si stava facendo largo nella sua mente. Guardò nuovamente la sua mano osservando meglio il marchio. Sgranò gli occhi per poi cercare di ripristinare il controllo. Deglutì rumorosamente mentre si avvicinava al Rin ancora nel suo stato di incoscenza. Si chinò raggiungendo il suo orecchio bisbigliando qualcosa:" Rin-kun...perdonami...non possiamo più stare insieme. I-Io sono solo un pericolo per te e per gli  altri"- Fece una piccola pausa per trattenere i singhiozzi" quindi, non cercarmi...addio"- Disse donandogli un piccolo bacio sulla fronte. Udì le voci degli altri, quindi, l'avrebbero soccorso in tempo. Si voltò osservando per l'ultima volta quel bellissimo viso per poi spiccare un salto scomparendo nell'oscurità.
 
"Mammaaa!!Papàà!!"
Una bambina correva nel suo piccolo giardino per raggiungere i suoi genitori. La bambina sorrideva e correva incontro a sua madre che l'afferrò prontamente per un fortissimo abbraccio. " Mia piccola Raika, non dovresti correre così...rischi di farti male"-Disse la madre mentre la piccola affondò la sua piccola testolina nel morbidissimo vestito di seta. " Mamma mi sei mancata"- Disse la piccolina stringendola ancor più forte. Il padre si avvicinò alle due accarezzando il capo della piccolina " Abbiamo avuto da fare, 
scusaci"- Disse il padre amareggiato.- " Fa niente" -Rispose lei sincera -" ora siete qui"- un sorriso. Il padre osservò la sua bambina, la prese in braccio per farla sedere sulle sue gambe- " Siamo tornati perché dobbiamo dirti una cosa"- Fece un lungo respiro -"Oggi abbiamo portato qui un amico che ti aiuterà nel sigillo di protezione, così. tutti quei demoni cattivi che ti danno fastidio spariranno". - Terminata la frase entrò nel giardino un uomo con capelli bianchi e una croce sul petto- "Questo é padre Fujimoto"- Continuò il padre -" é qui per aiutarci a proteggerti".- La piccola guardò ancora quella figura rimanendone incantata. L'estraneo si avvicinò alla piccola con un viso sorridente chiedendole il suo nome. "R-Raika"- Rispose la piccola. Il prete fece un enorme sorriso per rassicurarla " Sai Raika, anch'io ho un figlio della tua età, si  chiama Rin ed é molto pestifero"- Disse il prete riendo di gusto. Una risata solare che coinvolse anche la bambina che chiese se un giorno avrebbe potuto giocarci insieme.
Il prete annuì mostrandole una fotografia. La bambina guardò estasiata quella foto, forse perché non vedeva l'ora di giocarci o perché voleva diventare sua amica, questo il prete non lo sapeva ma rimase colpito dal modo di fare di quella piccola creatura. -" Bene"- Disse il prete " Possiamo inziare il rito di passaggio!".- I genitori annuirono e tutti si diressero in una della stanze di quella casa.-" Raika, osserva bene. Questo sarà il tuo demone protettore. Devi stare attenta a come usarlo...può essere pericoloso"- 
La bambina si limitò ad annuire osservando quel piccolo cane di pezza che volteggiava sulla testa del prete .Questo iniziò a formulare parole incomprensibili mentre un marchio  iniziò a farsi strada sulla mano della bambina provocandole urla di dolore.-
" Abbiamo quasi finito! Resisti ancora un po''"- La incoraggiò il padre. Il cerchio si concluse con  
la formazione di un pentagono mentre la piccolina si strofinava la mano cercando di alleviare il dolore. 
Il prete si diresse verso di lei accarezzanole il viso. Fu quello il suo ultimo ricordo dei suoi genitori. Dopo, ci fu la catastrofe.I suoi genitori erano stati uccisi e lei  era stata data in affidamento ad una chiesa nel tentativo di proteggerla. Padre Fujimoto era andato spesso a trovarla ma lei era rimasta troppo traumatizzata. Poi, la bambina  scappò, rifugiandosi in un piccolo parcogiochi dove incontrò per la prima volta il bimbo di quella fotografia. Da quel giorno giurò a se stessa che sarebbe diventata più forte, giurò che lei l'avrebbe incontrato ancora.
 
 
 
"CHE COSAAAAA?? RAIKA NON SI TROVA?E COSA STA' ASPETTANDO?? MANDI SUBITO UNA SQUADRA DI RICERCA NOOO??"
Rin si era appena ripreso e si era diretto nell'ufficio del preside per poter chiedere spiegazioni sulla sparizione della sua amica. Il preside era piuttosto infastidito da quel giovane così rumoroso e si era limitato a rispondere con aria di sufficienza- " Non ci possiamo permettere di inviare nessuna squadra di ricerca...siamo da poco stati attaccati da un demone di alto livello e tu cosa vuoi fare? Uscire alla sua ricerca? Troppo pericoloso, mi dispiace".- Il viso di Rin era diventato rosso dalla rabbia.
Probabilmente questa sarebbe stata la volta buona per poterlo strozzare ma girò i tacchi per andarsene. Il preside sospirò
"Okumura, ti proibisco di andarela a cercare. Sei 
già sotto stretta sorvaglianza  e non mi aggrada il fatto che tu possa creare altro scompiglio! Rimarrai qui in accademia, alla tua compagna di classe ci penseremo noi in un secondo momento".- Rin chiuse la porta quasi rompendola. " Che pessimo carattere!"- Pensò Mephisto.
"Fratello"- Un ragazzo dai capelli verdi era già intento a svignarsela dalla finestra-" Vado a fare un giretto, qui mi annoio"-Disse con superficialità Amaimon. Mephisto si limitò ad annuire lasciando suo fratello libero di scorazzare per l'accademia.
 
 
"Devo correre, devo correre...devo allontanarmi da loro. Devo fare presto!"
Raika era intenta nella corsa cercando di allontanarsi, il più velocemente possibile, dall'accademia. Correva senza sosta da 4-5 ore ed era esausta, ma doveva farlo per i suoi amici. Non voleva pensare, non voleva sentire niente se non il vento fresco che le sfiorava le guonce. Voleva dimenticare, doveva dimenticare, non voleva più soffrire.
Continuava a chiamere ivano il suo demone, ma ancora nessuna risposta. Non poteva essere, non poteva essere sparito. La sua fiamma poteva ancora vederla ma non rusciva a sentilo.
Questo poteva significare solo una cosa " I-io sono ..."- Non voleva dirlo, non voleva nemmeno pensarlo. Non poteva accadere una cosa del genere anche se padre Fujimoto l'aveva avvisata." Maledizione!!!"-Pensò digrignando i denti. La sua corsa era rallentata visto che era arrivata nei pressi di un piccolo fiumiciattolo. Alla vista la gola iniziò a bruciare, era esausta ed aveva sete, doveva riprendersi, in qualche modo. Era completamente sporca di sangue. Le sue mani erano impregnate dall'odore di quello di Rin.
Quando ci pensò la preoccupazione iniziò ad assalirla. Si sciacquò le mani e le braccia per poi portare le sue mani congiunte alle labbra per potersi dissetare. La sua mente iniziava a dare segni di cedimento, quindi, decise di riposare un po' appoggiandosi ad un tronco di un albero. Chiuse gli occhi, abbandonandosi al sonno. Questo fu tormentato da scene di violenza e demoni. C'era del sangue e il fuoco regnava sovrano su Assiah. La ragazza si svegliò di sovrassalto ponendo la sua piccola mano sul suo petto. Il
battito del suo cuore rimbombave nelle orecchie e il suo ritmo diveniva sempre più incalzante. Improvvisamente, un rumore di un passo. La giovane, con il cuore in gola, evocò la sua falce, l'afferrò, e si girò di scatto per colpire quella figura che bloccò prontamente il colpo. Nel suo sguardo vi era puro terrore e calde lacrime erano scese lungo il suo candido viso. La ragazza osservò meglio quell'ombra rendendosi conto che fosse familiare ma, solo udendo la sua voce, lei si tranquillizzò. " Si può sapere
cosa ti é preso?"- Disse la figura con voce e sguardo assenti. "A-Amaimon, sc-scusami...mi hai spaventata...pensavo fossi qualcun altro"-Disse lei abassando la sua  falce. La ragazza gli si avvicinò visto che l'aveva ferito alla mano. Così, si strappò un lembo della maglia per fasciare la sua ferita. Lui la guardò incredulo -" Guarda che questa é una ferita da niente"- Disse noncurante. " Non importa, te la fascio ugualmente!"- Rispose la ragazza stropicciandosi gli occhi per nascondere le lacrime. " Perché stavi piangendo?"- Chiese lui curioso. Lei lo fissà ma non rispose e lui osservò le sue labbra ancora sanguinanti. " Perché sei ridotta così?"-Chiese ancora.- " Non é successo nulla"-Rispose lei freddamente. Amaimon afferrò il suo viso leccando la parte laterale del labbro macchiata dal sangue, la osservò per poi afferrarle il polso mettendo a nudo il marchio.
"Che diavolo stai facendo!? Lasciami subito!"- Con uno strattone si divincolò dalla presa. " Allora mio fratello aveva ragione. Il sangue che scorre nelle tue vene non é quasi più umano". Raika sgranò gli occhi "C-come fai a sa-sape" - Amaimon la interruppe "Il sapore del tuo sangue! Ti stai lentamente trasformando in un demone!".

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Capitolo 7
*** Perché proprio adesso? ***


Ecco qui il nuovo capitolo. Già che ci siamo ringrazio  So chan  cristy_black   Mayaserana per aver inserito la mia storia fra i preferiti e le ricordate. Che altro, questo é un capitolo dove, finalmente, entra in scena il nostro antagonista e, ovviamente, nel prossimo capitolo ci saranno più spiegazioni su di lui. Poi, voglio mostrarvi l'immagine, a mio parere molto figa, di questo cattivonehttp://www.google.it/imgres?q=anime+demoni&hl=it&sa=X&biw=1440&bih=799&tbm=isch&prmd=imvnsfd&tbnid=wogNl0xjqaUr2M:&imgrefurl=http://hogwartsschoolcollege.forumfree.it/%3Ft%3D45581158%26st%3D15&docid=glPN ( a me sembra un figo) se non riuscite a trovarlo cercate su google immagini e scrivere :anime demoni (é la seconda immagine). 
Peri il resto, vi auguro buona lettura.
ps: grazie per le altre che recensiscono sempre la mia storia, mi date un grossissimo aiuto. Grazieee!!
 



" Bene, ora che l'hai saputo puoi anche riferirlo a tuo fratello! ORA SPARISCI!"
Amaimon la osservò ma non capì perché la ragazza fosse tanto furiosa. " Non sono venuto qui perché me l'ha chiesto mio fratello"-Rispose lui un po' amareggiato. Lei lo guardò di sottecchi.- " Mi diverte stare in tua compagnia, non mi annoio"-Continuò lui. Raika si voltò per dirigersi altrove cercando di evitare quella presenza così irritante ma questa continuò a seguirla da lontano.- " Ma quanto é irritante.Vediamo se riesci a starmi dietro"- Pensò lei un po' divertita. Così, iniziò a correre per la foresta cercando
dei nascondigli che Amaimon scovò puntualmente. Sembravano due bambini ma lui si divertiva mentre lei continuava ad irritarsi. Dopo la decima volta che Amaimon si presentò alle sue spalle, in segno che avrebbe continuato a seguirla, iniziò ad urlargli contro " MA SI PUò SAPERE CHE DIAVOLO VUOI DA ME?"- Disse lei urlando." Te l'ho detto, mi diverte stare  in tua compagnia"- Rispose lui.- "SAPPI CHE NON TI SOPPORTO, NON VOGLIO AVERE NULLA A CHE FARE CON TE...SPARISCI!"- Disse lei severa. Amaimon si limitò ad annuire per poi spiccare un balzo e scomparire dalla vista della ragazza. Lei esasperata si lasciò cadere sull'erba appoggiandosi sul tronco di un albero. Si stava sforzando troppo e il cambiamento era ormai visibile ad occhio nudo. " Io non posso diventare una di loro...a cosa é servito fare tutti quei sacrifici...cosa devo fare..."-Pensò lei. Chiuse gli
occhi nel tentativo di riposare. Aveva i crampi allo stomaco per la fame e muovere anche un solo dito risultava faticoso. Era allo stremo delle forze ma, mentalmente, cercava di combattere per impedire alla trasformazione di accellerare. Osservò il marchio, ormai spezzato dalla lama di quel pugnale. Infrangendolo Alastor aveva distrutto il cuore del piccolo demone in modo che la giovane fosse corrosa dalle fiamme. In quel momento si ricordò le parole di Neko -" Non permettere a nessuno di infrangere il nostro legame.Tieni nascosto il marchio. Se qualcuno tenta di infrangere il legame il mio cuore sarà colpito e io cesserò di esistere...se siamo ancora uniti mentre accade  diventerai tu stessa un demone diventando padrona delle mie fiamme".- Raika aprì gli occhi udendo un rumore fra i cespugli. Cinque ghoul apparvero ma la ragazza non si mosse. Li osservava con aria di insufficenza, come se quella situazione non la toccasse. Infatti era proprio così, lei non vedeva l'ora di sparire. Avrebbe accettato di essere uccisa, sbranata. Non voleva saperne più nulla, demoni umani, poteri, tutto sarebbe finito e lei non avrebbe sofferto. Chiuse gli occhi per abbandonarsi all'eterno riposo-" Rin-kun...ti prego perdonami"-Pensò lei. Lei udì solo dei guaiti. Aprì gli occhi notando che Amaimon stava prendendo a calci quelle bestie. Queste fuggirono a causa della presenza di uno degli otto principi di Ghehenna lasciando viva la loro preda.- " Perché non hai combattuto?"- Chiese lui quasi stupito. Quella ragazza era davvero strana e ,per una volta, avrebbe voluto capirne i pensieri. Era sempre sbalordito dal suo modo di fare, dal suo modo di rispondere ma, per una volta, era irritato da lei. Si sarebbe fatta ammazzare e questo lo mandava quasi in bestia. " Non mi piace essere ignorato"- Disse guardandola, ma da lei, ancora nessuna risposta. Amaimon era infastidito dal modo in cui lei riusciva a scatenare sentimenti tanto contrastanti. C'era curiosità, divertimento ma anche rabbia. Se non gli avesse dato una risposta quella sera, avrebbe messo 
fine lui alla sua fragile vita. Si avvicinò a lei con aria minacciosa e lei comprese. Lui era pronto a metterle le mani alla gola ma, qualcosa lo fermò. Una lacrima inumidì il volto della fanciulla. Iniziò un pianto silenzioso e l'unico testimone era proprio quel demone privo di qualunque sentimento ed emozione. La sua mano finì per asciugare quella lacrima. Lui aveva già visto quelle cose prettamente umane ma, il modo di piangere di lei, lo affascinava. Non aveva mai visto niente di più bello. Intrappolò quella lacrima
fra le sue dita e l'avvicinò alla sua bocca. L'assaggiò. Era salata. Poi, si avvicinò a lei avvolgendola fra le braccia per portarla via da quel luogo. Saltava da un albero  all'altro spiccando salti che li facevano vibrare nell'aria tranquillamente. Lei non sembrò infastidita e appoggiò la testa sul petto di quel demone. A suo modo si sentiva protetta. Accanto a lui riuscì finalmente a riposare scacciando incubi e brutti pensieri.
Il giorno dopo la fanciulla si svegliò ai piedi di un enorme albero di pesco.Quel profumo, quel doce odore la inebriava e le donava un senso di pace e tranquillità.Solo in un secondo momento si accorse che, ai suoi piedi, vi era un cumulo di caramelle e di vari dolciumi che formavano una piccola montagnetta- " Di questo passo Amaimon mi farà venire le carie"-Pensò divertita. Prese una stecca di cioccolata iniziando a gustarla. Poi, un rumore la fece sobbalzare. I fiori iniziarono a cadere e, da quell'enorme albero, sbucò una testa.-" Mi hai fatto prendere un accidente!!!"-Disse lei ora più serena." Mi dispiace"-Si limitò lui. Amaimon scese dall'albero con agilità ritrovandosi accucciato ai piedi della ragazza. Lei lo guardò ma non riuscì a comporre nessuna frase per poterlo ringraziare, così, si limitò nel dirgli che i dolci erano davvero deliziosi. Lui la  osservò soddisfatto, era davvero contento di quell'affermazione quasi da sorridere. Ma cos'era quella sensazione? Non l'aveva mai provata prima d'ora. Non ci pensò molto visto
che non riusciva a trovare una risposta decente,quindi, prese qualche dolce anche lui gustandolo in compagnia di quella strana ragazza. Non le avrebbe chiesto nulla della sera precedente, aveva l'impressione che, se le avesse posto qualche domanda, il cuore di lei sarebbe andato in mille pezzi. Quindi, non le disse nulla, si limitò ad aspettare un segnale da lei. La ragazza,invece, era pensierosa e non sapeva nemmeno se ritornare a casa. Era sola e non sarebbe stato facile cavarsela . Così prese un bel respiro-
" Amaimon, grazie per il tuo aiuto, ma credo che sia ora di tornare a casa" - Disse lei in tono preoccupato -" Non ti preoccupare per me, tornerò da sola"- Continuò. Amaimon si alzò di scatto mangiucchiando un lecca lecca -" Va bene, se sicura di riuscire a tornare da sola? Potrebbe attaccarti qualcuno!"-Chiese lui. Raika sorrise -" Ormai  sono quasi un demone, quindi, non avrò problemi"-Rispose lei. Amaimon annuì e, con un balzo, andò via salutandola energicamente con la mano. " Che tipo strano"- Pensò lei  sghignazzando e sorridendo ponendosi l'indice sulla bocca. Così, iniziò a tornare correndo a perdi fiato verso quella che era diventata casa sua. Non le importava più di  diventare un demone, i suoi amici l'avrebbero accettata. L'unica questione che ancora le premeva era ancora quella di...Non voleva nemmeno pensare il suo nome. Aveva ancora  paura che, un giorno, sarebbe tornato per strapparle l'anima ma, ormai, non avrebbe potuto farlo. Era sulla strada per diventare un demone in piena regola, quindi, la sua
anima sarebbe scomparsa, corrosa da quelle intense fiamme verdi. Cosa avrebbe fatto di lei? Forse l'avrebbe uccisa per il torto arrecatogli, ma non era un problema, le sarebbe bastato poter rivedere finalmente Rin. Anche per l'ultima volta, ma le sarebbe bastato vederlo sorridere. Con questi pensieri iniziò ad aumentare la velocità, doveva vederlo per raccontargli tutto, del perché di quella stupida decisione, delle sue paure, di...quell'essere. Doveva raccontargli tutto, non avrebbe più dovuto nascondergli nulla.
Correva e correva, poi, una terribile sensazione, un forte brivido lungo la schiena la fece tremare.
 
 
Accademia
"SHURA!!PERCHE' MEPHISTO NON FA NULLA? MALEDIZIONE!!SONO PASSATI GIORNI DALLA SCOMPARSA DI RAIKA!"-Urlava Rin per il corridoio dell'accademia.
"Stò cercando di fare il possibile...ma quel maledetto non cambia idea facilmente"- Rispose lei con un'espressione preoccupata quanto quella del suo studente. Improvvisamente,un'esplosione fece vibrare l'intera accademia, tanto che i due dovettero faticare per reggersi. Quelle vibrazioni ebbero presto termine ma un'enorme incedio si era fatto strada per tutto il cortile dell'accademia. "Cosa diavolo stà succedendo"- Chiese il ragazzo. " Non lo sò"-Disse affannosamente Shura-" Ma é pericoloso-" Continuò lei. Un allarme  prese a suonare a causa dell'incendio ma un avviso iniziò a rimbombare nelle orecchie dei due attraverso gli autoparlanti posti per tutta l'accademia-"Attenzione, pericolo demone di livello S. A tutti gli esorcisti di grado superiore, riunirsi davanti all'ingresso principale".- Shura rimase immobile con lo sguardo perso nel vuoto -" Shura!!Che succede?!!".- Shura riprese la sua lucidità e ordinò a Rin di trovare i suoi compagni per metterli al sicuro nell'aula di esorcisti. -" PRESTO!!CORRI RIN!". Il tempo di
girarsi che il soffitto crollò ai piedi del giovane. Da quell'enorme foro comparve un'oscura figura. Un demone con occhi color ambra ed ali nere come la pece scrutava i due con aria di superiorità. Aveva una forma umana ma gli occhi tradivano quella perfetta immagine. Shura rimase quasi incantata da quell'essere che, al di fuori dell'apparenza, era un demone fra i più temuti e potenti.-
"Stò cercando una donna. Voglio sapere dove si trova Raika Momoyama!"- Disse il demone. Non era una richiesta, quello era un ordine. Shura 
s'irrigidì ma comprese di non poter scherzare con una presenza maligna di quel calibro e, tremante, gli diede risposta.-" E' scappata giorni fa.Qui non riuscirai a trovarla".
Il demone si voltò nella direzione di Shura osservandola con occhi furiosi. Il demone fece uno scatto avvolgendo le sue fredde dita sul collo di lei per poi scaraventarla fuori dalla finestra.- " Shuraaaaaa!- Urlò Rin in preda al panico. Nel giro di un secondo Rin si ritrovò con le spalle al muro, intrappolato nella ferrea stretta del demone che tentava di soffocarlo. -" Bene"- Disse il demone con voce agghiacciante-" Riformulo la domanda...Dov'è la ragazza?"
 
 
" Devo sbrigarmi! Devo sbrigarmi!!! Non così presto, non ora, non può essere! Rin, ragazzi, stò arrivando"
 
 
"Lasciami maledetto!"- Cercò di parlere il ragazzo ma il demone aumentò la forza della sua stretta. Poi, prese ad annusare l'aria -
" Ohh...il mio caro fratellino. Quindi posso 
maltrattarti un pochino visto che sei più resistente degli altri umani"- Disse ghignando per poi sferrargli un pugno che lo fece rovinare per tutto il corridoio facendolo  precipitare nel cortile della scuola. Rin faticò a rialzarsi ma il demone non gli diede il tempo che gli sferrò pugnì e gomitate che gli fecero mancare il fiato.
Non riusciva a regire, era troppo forte e veloce, molto diverso da Amaimon. Riuscì solo a osservare lo scenario che gli si era posto davanti agli occhi. Un' orda di demoni  aveva invaso l'accademia e gli esorcisti erano intenti a fronteggiarli. L'accademia era nel caos più totale e la causa era riconducibile solo a quella figura. Rin cercò di  estrarre la spada ma, nonostante le fiamme, non riusciva a tener testa al suo avversario. Giunsero anche altri esorcisti che tentarono di imprigionarlo, ma nulla. Questi
vennero scaraventati sul suolo attraverso il vento scaturito delle ali del demone.-"Voi umani siete davvero noiosi"- Disse scocciato il demone. Si avvicinò, a passo lento, nella direzione di Rin. Il ragazzo era quasi in stato d'incoscienza a causa dei colpi ricevuti. Il demone prese a parlare :" Pensavo che, almeno, tu mi avresti fatto divertire" -Disse chinandosi sollevandolo dalla camicia-" Sei una delusione. Se nostro padre vedesse che sei così debole non si interesserebbe a te. Tantovale che ti uccida subito, sei inutile"- Il demone era pronto per staccargli una testa ma una falce schizzò fra i due lasciandoli illesi. Il demone si allontanò, lasciando la presa facendo cadere Rin al suolo -" E' un piacere rivederti, mia dolce Raika. Noto con piacere che Alastor é riuscito nell'intento di trasformarti in un demone...finalemente potrai venire con me a Ghehenna"- Disse lui in tono suadente. Lei rimase basita. Possibile che non sapesse che la sua anima era stata divorata dalle fiamme?! " Se ti stai chiedendo del perché io non sia deluso dal fatto che tu sia quasi un demone, rispondo alla domanda"-" Una pausa:" Io voglio che tu sia la mia compagna, con un'anima da farmi divorare o meno non importa. Volevo che diventassi un demone in modo che potessi reggere l'aura infernale del mio mondo". Gli occhi di lei iniziarono a divenire lucidi. Era stata usata, l'avevano raggirata, tutto era nei piani di quell'essere, era stato tutto calcolato." Chrono...SEI UN MOSTRO!"- Disse lei furiosa. Lui sorrise, un sorriso di chi sapeva di aver vinto, di chi aveva condotto uno scacco matto sulla scacchiera. Lei osservò con orrore quel demone, arrendendosi all'inevitabile:" Verrò con te a Ghehenna...ma non dovrai torcere un solo capello ai ragazzi della vera croce"-Affermò lei. Lui ghignò ancora:" Possiamo considerarlo un patto! ACCETTO". A passo svelto Chrono si diresse verso la ragazza avvolgendola in una forte stretta. Con l'unghia si ferì il palmo della mano lasciando cadere gocce di sangue. Da li si aprirono i cancelli per il mondo
demoniaco ed entrambi vi si addentrarono. Poi, una voce -" FERMOOOO! TU NON LA PORTERAI VIA! LASCIALA ANDARE MALEDETTOOO!!!"- Era la voce di Rin che cercava di muoversi per poter fermare i due, ma con nessun risultato. Chrono si inebriò al suono di quelle parole ricolme di dolore e di odio. Si voltò, per vedere gli occhi fiammeggianti di suo fratello.
Sorrise dicendo:" Sei troppo debole per fermarmi. Quando diventerai più forte, solo allora potrai venire a sfidarmi". Raika si voltò per l'ultima volta accennando un piccolo  saluto al suo compagno- " Rin non preoccuparti, starò bene...miraccomando, stà fori dai guai.Addio"- Disse lei cercando di convincere se stessa oltre che il suo amico. La porta dell'inferno si richiuse avendo inghiottito i suoi ospiti lasciando Rin in preda ad un tumulto interiore. Fra le lacrime il giovane fece una promessa :" Giuro sulla mia vita, io verrò a riprenderti!".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** La porta ***


Ciao ragazzi,
lo so...sono in ritardo. Mi dispiace però stò studiando giorno e notte per alcuni esami. Spero che con questo mi farò perdonare. Baci a tutti.




Rumori,ancora rumori. Tintinnii di catene rimbombavando provenienti da un luogo oscuro. Ancora un tintinno. Qualcuno si stava muovendo, stava cercando di scappare. La ragazza 
era allo stremo delle forze. L'atmosfera di Ghehenna la rendeva debole,molto debole. Quell'odore putrido, senza la presenza di ossigeno e l'odore del sangue, quel forte tanfo era quasi insopportabile. Quell'aria putrida e artefatta le faceva girare la testa. Lei era ancora per metà umana e il suo fisico risentiva di quel forte cambiamento. Voleva scappare ed urlare, voleva fuggire, se pur fosse impossibile. Era stata rinchiusa come una bestia, incatenata, inerme. Chrono non le lasciava mai un attimo di pace. Era sempre
li, pronto a torturarla fisicamente e psicologicamente per indurla a scatenare le fiamme, ma lei, non avrebbe mollato. Non si sarebbe fatta imbrogliare ancora. Era pronta a sopportare qualsiasi pena. Aveva giurato a se stessa che non sarebbe mai diventata una di loro,o meglio, lo era per metà ma, uno spiraglio di speranza, le era ancora rimasto.Raika era in uno stato d incoscenza ma riusciva a sentire l'odore di terra bagnata, quell'umidità intrisa all'odore di ferro, poteva essere solo sangue. La ragazza riuscì a riprendere un lieve stato di coscenza, quell'odore le provocava la nausea. Aprì gli occhi e si trovò con il viso del demone a due centimetri dal suo volto -"Molto bene, mia cara. Ti sei ripresa"- Disse lui con tono divertito. Lei si limitò ad osservarlo con disgusto e rancore. Quegli occhi, così belli e capaci di provocare un
tumulto di emozioni nel cuore di lui, così intensi, così profondi. Lui la osservò con sguardo di ammirazione. La voleva per sè, al suo fianco, non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via. Quello sguardo di sfida gli provocava una certa voglia di ferirla in modo che potesse ancora guardarlo con quegli occhi. Lei non comprendeva se quello di lui fosse amore, per lei era ossessione. Lui in un certo senso la amava ma quasi in un modo sadico e, ora, era sua. Non gli importava se quello di lei fosse odio ma la voleva al suo fianco, a qualunque costo.- " Bene, piccola mia"- Disse lui mentre si dirigeva sul suo trono- " é arrivato il momento di farmi divertire"- Uno schiocco di dita. Un enorme demone la prese per i capelli trascinandola in una grande arena. Lei prese ad urlare per la troppa paura mentre Chrono era divertito al suono della sua voce terrorizzata-" Fammi vedere cosa sei in grado di fare".
Raika venne scaraventata all'interno di quel luogo e, un centinaio di occhi rossi la osservavano dietro le mura ormai corrose dal tempo. Quelli erano demoni, centinaia di demoni erano pronti a ferirla o ucciderla, erano li per il puro divertimento del loro padrone e lei, era una di quelle pedine. Chrono,dall'alto della sua posizione da spettatore  le lanciò il suo bastone- " Ecco, tieni! Un aiuto per la tua vittoria"-. Raika afferrò il bastone e questo divenne una falce. Chrono la osservava estasiato " Che abbia inizio il divertimento"- Un altro schiocco di dita.
 
 
 
L'accademia vera croce stava avendo riparazioni e qualcuno era ancora in ospedale per ricevere medicazioni dalle ferite da demone. I ragazzi erano ancora interi e vivevano ugualmente in accademia anche se le lezioni erano state sospese per via di quella notte. Il preside era piuttosto affranto e il suo fratellino gli faceva compagnia. Da un po' di tempo Amaimon divorava tutto quel che trovava senza chiedere il permesso. Era molto irritabile di quel periodo. " Amaimon, si può sapere cosa ti é preso?"- Chiese sospirando Mephisto. Amaimon si voltò -" Nulla, fratello, mi annoio". Mephisto prese la pila di documenti di fronte a lui iniziando a compilarla senza interrompere il discorso con il suo
fratello minore:" Da quando quella ragazza é sparita tu sei strano"-. Amaimon sobbalzò a quell'affermazione e il suo sguardo si fece più cupo. Il più alto comprese, non che avesse dubbi, ma voleva averne certezza-" Lo sai che ci é proibito immischiarci nelle questioni dei nostri fratelli. Chrono ha trovato quella fanciulla molti anni  prima di te e tu non puoi intrometterti"-Disse il maggiore in tono severo. "Lo so, fratello". Detto questo il minore si alzò per non pensare alle parole di suo fratello e  andò via dalla finestra. Un'albero, poi, un'altro ancora. Amaimon voleva andar via e non ascoltare quelle parole così veritiere ma, la legge parlava chiaro. In quel momento avrebbe preso a calci quel debole di Rin Okumura. Aveva permesso a suo fratello di rapire la ragazza e, questo, non poteva perdonarglielo. Se quel giorno l'avesse
incontrato, probabilmente l'avrebbe fatto a pezzi. 
 
Rin Okumura era rintanato in camera sua. Non voleva vedere ne sentire nessuno. Stava corrodendo per non essere riuscito a salvare la sua amica e voleva solo sparire. Le  sue ferite si erano rimarginate ma il dolore lacerante al petto non si era minimamente placato. Doveva andare a riprenderla a tutti i costi ma non gli veniva alcuna idea. 
Aprire la porta per Ghehenna risultava impossibile per lui ma non per..." Mephisto!!". Il ragazzo aprì velocemente la porta correndo a perdi fiato verso l'ufficio del preside.
Il ragazzo aprì violentemente la porta trovando un Mephisto poco sorpreso dalla questione -" Ho bisogno che tu mi dica come posso andare a Ghehenna"-Disse affannosamente il ragazzo. Mephisto ghignò -"Sapevo che saresti venuto da me. Mi dispiace...ma non posso aiutarti.."-. Rin osservò quell'uomo furibondo, gli avrebbe staccato il collo volentieri.
Così andò vicino a lui afferrandolo con forza per il colletto " TU SEI UN DEMONE E PROVIENI DA GHEHENNA. Sò CHE PUOI AIUTARMI NON PRENDERTI GIOCO DI ME, MALEDETTO!".
L'uomo si fece più serio e appoggiò la sua mano su quelle di Rin. Poi, con forza, riuscì tranquillamente a liberarsi dalla presa. Rin rimase basito e Mehisto se ne rese conto-" Mio caro, sono un demone anch'io. Sono, forse, più forte di te. Non dovresti meravigliarti"-. Rin guardò quell'uomo con uno sguardo ancor più furibondo. Lui voleva trovarla, voleva che Raika tornasse all'accademia a tutti i costi. "Ragazzo mio"-Continuò Mephisto-" Ti ho già dato una risposta, non posso aiutarti"-Disse il più alto girandosi verso la scrivania per tornare al suo lavoro ."Ora devo finire di complare dei moduli...chiedo, quindi, la cortesia di essere lasciato in pace"-.Rin sbuffò e uscì dalla stanza sbattendo la porta dirigendosi verso il parco per cercare di chiarirsi le idee.
Un passo...ancora un'altro e ancora uno sforzo per cercare di respirare regolarmente. Il corpo di Rin era caldo, troppo caldo. Mancava poco prima che facesse esplodere le sue distruttive fiamme blu. Nonostante il silenzio e il fruscio del vento non riusciva a rimanere calmo. Improvvisamente un rumore fra le foglie. Una chiave venne lanciata  da quel cespuglio, una chiave color oro bellissima ma con un potentissimo potere demoniaco. " Chi sei? Cosa vuoi?"- La voce di Rin rieccheggiava assieme al vento. Poi, un'altra voce, una voce ferrea e irritata -
" Questa é la chiave che ti servirà ad aprire la porta per Ghehenna". Rin cercò ivano con lo sguardo e successivamente un'esile figura
emerse dai rami di un albero. "Amaimon?"- Disse il ragazzo con stupore. "Fà silenzio"- Rispose l'altro."Nessuno deve sapere del nostro incontro. Vai nella foresta, in un luogo dove nessuno possa vederti, bagna la chiave con il tuo sangue e mettila in terra...la porta per Ghehenna verrà aperta e potrai andare a salvare la tua amica. Non puoi portare nessuno con te. I tuoi amici sono umani...in questo modo li faresti morire". Senza replicare Rin fece un cenno con il capo. Non volle chiedere nulla, nessuna spiegazione, nessuna domanda, la ragione del suo gesto poteva essere, secondo Rin, una e una solamente. Si avviò verso la parte più nascosta dell'accademia ma Amaimon gli diede un ultimo avvertimento - "Okumura... fa attenzione, l'inferno é pieno di trappole. Appena entrarai troverai Thanathos ad attenderti".
Un altro cenno del capo e Rin continuò per il suo cammino.
Arrivato nella zona più nascosta Rin seguì il procedimento speigato da Amaimon. Dopo aver bagnato la chiave del suo sangue la mise in terra e questa iniziò a vibrare.
Forti grida e forti lamenti fuoriuscivano da quella porta intrisa e bagnata dal sangue. La porta per l'inferno era stata aperta. Senza indugiare Rin vi entrò e questa si richiuse dopo aver risucchiato il ragazzo.
Qualcuno osservava divertito la scena " Aahhh Amaimon...lo sapevo che avresti consegnato la chiave. Hahahah ora si che posso godermi lo spettacolo. Buona fortuna...mio caro ragazzo".
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Verità ***


Hahahahah scusate per la fretta mi ero dimenticata di mettere un piccolo commentino. Ho notato che c'è stato un afflussso di più persone nel seguire questa storia. Quindi oltre a ringraziare le ragazze che mi spingono ripetutamente a continuarla ...dico un GRAZIE  alle altre/i che cla stanno seguendo. Spero che le mie idee per questo capitolo vi siano piaciute! Un baciozzo



Gehenna
 
 
Un luogo tetro e oscuro. Ora un passo ed enormi calici iniziarono a brillare per via delle fiamme. Avevano accolto l'ospite, o meglio, l'intruso. Rin fece un altro passo seguendo man mano le fiamme che si accendevano lungo il suo cammino. Era un grande corridoio da dove però, non sembrava esserci uscita. Contnuò ancora fino a raggiungere un anfiteatro anch'esso illuminato da brillanti fiamme. Però era completamente vuoto, nessun rumore, nessun respiro, solo il suo cuore sembrava fargli compagnia. Tamburellava incalzante contro il suo petto, forse per agitazione o...chissà. Pensò che dovesse procedere ma una voce tetra fermò il suo incalzare e anche il suo cuore sembrò arrestarsi per un breve  attimo -" Chi sei tu? Un amico o un nemico?"- Il ragazzo fece un lungo respiro "Nessuno dei due...sono qui per riportare ad Asshia una donna". Il demone iniziò a ridere 
" Hahhaah capisco...quell'umana?! Di recente gli abitanti dell'inferno sono un po' agitati per la pesenza di quella femmina". Il demone sapeva e ora Rin prese ad urlare -"DIMMI DOV'è!DOVE L'AVETE PORTATA!". Ora silenzio. Poi, qualche passo e il demone si mostrò in tutta la sua forma. Era davvero enorme tanto da occupare l'intero anfiteatro. 
Aveva le sembianze di un toro con enormi corna che fuoriuscivano dal capo e degli zoccoli ai piedi. Questo ghgnò -" Il mio padrone mi ha dato istruzioni precise a tal proposito. Devo uccidere chiunque tenti di avvicinarsi alla ragazza"- Disse lui ora divertito da quella situazione. Nemmeno un secondo che il demone colpì Rin con la coda e il ragazzo finì contro il muro mandandolo in pezzi.- "Se vuoi passare...dovrai uccidermi"- Disse il mostro. Il ragazzo cercò di spostare il peso delle pietre che l'avevano travolto e con uno sguardo battaglierò osservo il mostro. Sorrise dicendo:" Era quella la mia intenzione!". Prorompenti fiamme blu avvolsero il ragazzo e con una velocità inaudita raggiunse il
mostro sferzando un colpo di spada che spezzò una delle corna del demone.- " Maledetto moccioso! ME LA PAGHERAII!!". Aure spaventose circondarono quel luogo ma Rin continuava  a restare calmo e ad avere fermezza:" Ti rendi conto di chi stai sfidando?- Disse furioso il demone. Il ragazzo sorrise:" Si...ma forse sei tu a non renderti conto di chi stai  sfidando. IO SONO IL FIGLIO DI SATANA"- Ora le fiamme divennero più forti-" E COME TALE ELIMINERò CHIUNQUE SI METTA SUL MIO CAMMINO". Uno scatto e un colpo di spada.
Il demone era stato tagliato in due e dopo qualche secondo scomparve diventando cenere. Rin rimise la spada nel suo fodero continuando il suo percorso. Passo dopo passo i calici continuavano a brillare e il suo cuore continuava a battere sempre più velocemente per via dell'affanno fino a quando vide la sagoma di una persona distesa a qualche metro più avanti.
 
 
 
 
Raika
Udii il rumore di alcuni passi procedere verso il mio corpo ormai immobile per via di sforzi. Chrono dopo il combattimento mi aveva lasciata riposare per terra, quella terra ancora umida, bagnata e intrisa da quell'odore nauseabondo. Pensai di essere spacciata, finita ma tanto ormai non importava. Però udii una voce diversa da quella mettallica di Chrono, una voce calda, accogliente, sicura. Aprii gli occhi per capire cosa stesse succedendo e mi ritrovai avvolta dalle braccia forti che appartenevano ad un ragazzo con un viso fin troppo conosciuto.Rin era arrivato ma la mia mente si rifiutava di credere che fosse davvero lui. " Rin...se questo é l'inferno...sono convinta di essere nel paradiso. Sono morta, non é così? Riesco a vederti perché finalmente tutto é finito". Il sorriso del giovane si spense diventando una maschera di cera, priva di qualunque  emozione. -"Raika!Non sei morta..Sono io, sono Rin. Devo portarti fuori da questo posto.Forza alzati"-. Con una mano aiutò il mio corpo stremato a rialzarsi e con un piccolo sforzo Rin riuscì tranquillamente a portarmi di peso fuori da quell'orribile luogo. Prese a correre nonostante non sapesse dove andare mentre io ero alla ricerca della  lucidità. Ero cosciente ma non abbastanza per poter formulare una frase corretta. Quindi mi limitai a dirgli:" Rin...i-il tuo s-sangue..la por-porta per A-Assiah"-. Lui si fermò di colpo, mi mise a sedere per terra per poi sfoderare la kurikara. Rin l'avvicinò alla mano e con forza la usò per procurarsi un taglio alla mano per far sgorgare il sangue che, man mano, prese a formare un piccolo cerchio. " Ok! Ora dobbiamo andare, gli altri ci staranno aspettando"- Fece per chinarsi per sorreggermi ma subito dopo udii un rumore assordante di pietre che  si sgretolavano. Io ero di nuovo finita per terra e mi resi conto che Rin era stato colpito da qualcosa, o meglio, qualcuno.
Una voce adirata prese ad eccheggiare " COME OSI PORTARE VIA LA MIA PREDA. TU LURIDO MOCCIOSO!!..LEI MI APPARTIENE...LEI E' MIAA!". Vidi Rin rialzarzi e con un balzo attaccò Chrono con la sua spada. "LEI E' LIBERA!!NON APPARTIENE A NESSUNO, NE A SATANA...E NEMMENO A TE!". Chrono era diventato furioso e in quella landa desolata iniziarono a vorticare fulmini scatenati da Chrono stesso. Temibili fiamme blu e  rombi di fulmine. Chi avrebbe vinto questa volta?. Gli occhi di Rin iniziarono a tingersi di un rosso scarlatto e le sue fiamme continuavano a divampare senza esitazione. Chrono rise -" Stai iniziando a perdere la ragione vedo...ALLORA DIAMO IL COLPO FINALE!"- Un ghigno balenò sulle labbra del principe  che con forza afferrò la spada del giovane stappandola alla sua presa. "SEI FINITO!"- Con l'altra mano Chrono afferrò la spada e con una forte pressione, la spezzò.
Rimasi paralizzata, incredula. Calde lascrime scesero dal mio viso mentre le fiamme blu prendevano il sopravvento su Rin. Queste continuavano a divampare fino ad inghiottire tutto quello che incontravano sul loro cammino. Vidi Rin, i suoi occhi, non era lui, non poteva essere lui. Si stava trasformando nel mostro, quel mostro che tutti temevano e che tutti evitavano. Non potevo crederci. 
Improvvisamente il mio corpo prese a brillare di una luce dorata, la luce della mia anima. Corsi verso Rin nonostante fossi avvolta dalle fiamme ma queste non bruciavano la mia pelle. Corsi più velocemente fino ad avvolgere con le mie braccia il corpo del mio più caro amico- "RIIN"- Presi ad urlare-" NON TI LASCERò DIVENTARE UN MOSTROO. HAI CAPITOOO!!"-
Il mio corpo iniziò a splendere. La mia luce avvolse totalmente le fiamme. In quel momento spinsi Rin dentro la porta fino a caderci dentro  entrambi. La mia luce e le sue fiamme si unirono in un'esplosione di energia mandando in frantumi la porta. Guardai indietro comprendendo di aver lasciato l'inferno ed insieme questo anche uno dei principi.
Mi risvegliai, forse troppo intontita per ricordarmi cosa fosse successo. Mi guardai attorno cercando di rimettere assieme i pezzi di un puzzle forse troppo complicato. Ero  all'interno di una grotta e, a qualche metro più avanti, c'era il corpo supino di Rin ancora avvolto da qualche fiammella. Poi, ricordai tutto. Chrono aveva spezzato la kurikara e i poter di Rin si erano risvegliati. Chi avrei trovoto al suo risveglio? Rin? O un mostro affamato di anime?. Starmene li ferma a guardare non mi avrebbe aiutato a trovare una risposta, così, cercai di alzarmi. Chiamai con un soffio di voce il suo nome. -"Rin...Riin, stai bene?"- Il ragazzo non rispose ma qualche muguno uscì flebile dalle sue labbra. Mi avvicina prendendo in mano il bastone che Rin stesso aveva recuperato dall'inferno. Più vicina, sempre più vicina e il mio cuore quasi scoppiava. Poi, la
voce che mi fece sobbalzare -"Raika, tranquilla stò bene". La sua voce era quella di sempre ma qualcosa era diverso. Qualche passo più avanti e mi chinai per accarezzarlo.
Improvvisamente uno scatto. Rin afferrò il mio polso e, con forza, mi avvicinò a sè. osservò per un secondo i miei occhi e, un secondo più tardi, le sue labbra si avvicinarono  alle mie rubandomi un bacio. Rimasi spiazzata, incredula. Cosa stava succedendo?Perché l'aveva fatto?. Nella mia mente vorticavano domande a cui non riuscivo a dare risposte.
Spaventata da quella reazione lo spinsi e mi allontanai dal suo corpo. Con affanno cercai di riordinare le idee mentre i miei occhi cercavano i suoi abbondantemente oscurati dai  capelli ribelli. Poi, una risata-" Ma come? Sono il tuo salvatore e tu ti allontani così? Non ho forse diritto ad un premio?"- Disse il ragazzo divertito.
Rin ora aveva alzato il viso per osservarmi. Io ero completamente paralizzata ma una domanda balenò nella mia mente.-" T-Tu non sei Rin. Chi sei tu?"-.Un'altra piccola risata-" Io chi sono? Non é ovvio? Io sono la parte demoniaca di Rin!".
 
 
Accademia
 
Il preside aveva convocato nel suo ufficio Yukio Okumura per una questione urgentissima da parte del vaticano. Mentre attendeva mordicchiava continuamente biscotti per alleviare  il suo stato d'animo. Poi udìì bussare e con il suo fare pomposo invitò il suo ospite ad entrare. Purtroppo la figura snella che affiancava quella di Yukio non era attesa nella nella sstanza del preside. Ma si sapeva, dire di no a Shura Kirigakure era troppo arduo per Mephisto. Era tenuto continuamente sott'occhio e sarebbe diventato un problema se non avesse acconsentito la sua presenza, soprattutto questa volta.
"Miei cari signori"- Disse con fare disinvolto -"Abbiamo davvero un grosso problema"-. I due lo guardarono sorpresi. Così Yukio chiese-"Che genere di problema signor Preside?".
"Okumira"-Mephisto fece una pausa.-" Suo fratello é andato a Ghehenna nonostante gli fosse stato vietato e non é tutto. La questione di Raika Momoyama é ancora più complicata di questa. Ho ricevuto informazione direttamente dal Vaticano ed ho ordine assoluto per la sua ricerca. Il problema che non sono al corrente del motivo di tutto questo affanno.Lei,per caso, é al corrente di alcune informazioni che la riguardano?"-.
Yukio deglutì forse troppo rumorosamente -"No, signore"- cercò di rispondere nel modo più naturale 
possibile. Mephisto si rese conto dell'esitazione -" Lei é assolutamente sicuro?"-. E Yukio ancora una volta -"Si, signore"-. Il pagliaccio sospirò:" Va bene, potete andare"-.
Shura rimase nell'ufficio del preside e questo le disse:" Posso fare qualcosìaltro per lei?"- Lei osservò quell'imponente figura con uno sguardo truce-" Se il vaticano non le ha fatto sapere nulla a riguardo é forse perché teme che lei possa creare problemi. Sei un maledetto imbroglione ma in qualche modo, riuscirtò ad incastrarti".
Lui sorrise, uno dei suoi ghigni più diabolici da ottimo giocatore di schacchi. " Io fossi in te...terrei di più alla vita". Shura furiosa uscì dalla stanza chiudendo velocemente la porta. Mephisto guardò la sua scacchiera prendendo in mano la regina-" Raika Momoyama...chi sei tu veramente!?".
 
 
 
 
La grotta
 
"La parte demoniaca di Rin? No, non può essere.."
Quelle parole non potevano essere vere. Rin era... No non potevo accettarlo. Così presi ad urlare- "Cosa vuoi? Vattene, vattene via"-. Il ragazzo continuava a sorridere. Questo prese ad alzarsi e piano piano, passo dopo passo si avvicinava sempre di più verso di me. Iniziai ad indreteggiare ma dietro di me vi erano solo le pareti della grotta. Cercai di scappare ma "lui" mi sbarrò la strada premendo il suo corpo contro il mio. Prese una ciocca dei miei lunghi capelli portandola sulle labbra per poi baciarla.
"Sei veramente una bugiarda.."-Disse lui mentre lo osservavo sorpresa-"Non hai parlato della tua natura con nessuno...nemmeno con Rin. Peccato che io conosca il tuo segreto dal giorno che Rin ti ha incontrata. A Differenza di lui."- Prese la mia mano per poi continuare -" io posso vedere la tua anima"-.
A quella frase cercai di colpirlo per poi fuggire ma lui mi tenne stretta per poi afferrarmi in vita e stringermi in un abbraccio. Quelle braccia però, erano delle catene.
" Non ho ancora finito...Tu sei stata affidata a me dalla chiesa affinchè Rin potesse tenere a bada la sua parte demoniaca con i tuoi poteri. Così, nel giorno del solstizio  saresti passata dalla parte della luce o ...dalla parte delle tenebre. Tu puoi decidere il destino di Assiha...puoi diventare la sua salvatrice, o puoi distruggerla, non é forse così?"- Quelle parole provocarono un battito troppo forte tanto che anche il demone riuscì ad udirlo-" A quanto pare é proprio così.Però qualcosa é andato storto, NON E'VERO? Io sono qui e mi sono risvegliato. Ora devi solo decidere"-
 Disse allungando la sua mano verso di me -" Afferra la mia mano e scriviamo la parola fine a questo mondo!".


Angolo autrice:
Mhuahahah(risata malefica)! Bhé ecco qui il nono capitolo. Adesso Rin é diventato un bel po' cattivello e la sua parte demoniaca ha preso il sopravvento sul nostro caro protagonista. Che ne pansate della scelta? Ha reso il tutto un po' più piccante con la nostra povera Raika che adesso non sa più che cosa fare. XD per non parlare della scena del bacio ...era da tanto che volevo inserirla. Ora c'è anche il nostro Mephisto che, per una volta, non sa davvero cosa architettare perché non conosce nulla della nostra protagonista,quindi, cosa farà?. Il tutto nella prossima puntata hahah. Ciao ragazziii!!

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Capitolo 10
*** Piccoli inconvenienti ***


Ecco il capitolo nuovo! Non ve l'aspettavate eh?? xD Si si lo so sono dispettosa però almeno non vi faccio aspettare mesi! Baci!



Rin
 
Guardai quella giovane donna cercando d'intuire cosa avesse per la testa. Lo sguardo che potei leggere fu semplicemente confusione ma una luce battagliera figurava speanzosa nei suoi occhi di ghiaccio. Ero veramente stupito dalla bellezza della ragazza, creatura più affascinante non poteva esistere e mi domandai come quell'idiota dell'altro me stesso non si fosse reso ancora conto di amarla. Pensai che non fosse una cosa così difficile alla comprensione umana...dimenticavo...né io né l'altro me stesso siamo umani.
Mentre continuavo a riflettere lei schiaffeggiò con forza la mia mano e il vortice di pensieri fu interrotto da sole urla.
" No! Mai! Non provocherò la fine di questo mondo! TU  devi andartene...non lascerò che le fatiche di Rin siano state vane!Non ti permetterò di usare il suo corpo e distruggere tutto. MI HAI CAPITA?". Con uno scatto felino cercò di sferrarmi un pugno che abilmente bloccai con la mano. La ragazza, stupita, partì con il braccio destro nel quale impugnava  la falce che, con un piccolo movimento, evitai prontamente. Evidentemente era troppo indebolita dalla battaglia nell'inferno per poter fare sul serio. Sorrisi a quel piccolo pensiero.
Esterrefatto dalla risposta la osservai ancora. Mi era venuto in mente qualcosa.- " Va bene!"- Affermai con fermezza-" Per il momento non causerò problemi.Mi limiterò a venire  con te all'accademia"-. Il suo sguardo mutò improvvisamente. Era un insieme di stupore e incredulità tanto da farmi quasi sorridere. Magari semplicemente mi credeva un pazzo. Lei,in risposta, abbassò la sua falce cercando di capire se ero o meno serio. Così la incorraggiai:"Guarda che non scherzo. Magari, se sono fortunato, oltre che affidarmi a quella vecchia isterica di Shura, mi affideranno anche a te visto che sarò al tuo completo servizio".
 
 
 
Raika
Non sapevo o meno se credere a quelle parole. C'era un non so che di maligno in quello che diceva e la cosa non mi faceva sentire tranquilla. Cercai di riflettere sulla sua proposta e, pensandoci, sarebbe stata la cosa più ovvia da fare. Continuava ad osservarmi e la cosa iniziava un pochino a darmi sui nervi,quindi, mi limitai a rispondere:" Va bene! Cerca di non causarmi grane...ho già qualche problema con Mephisto". Uno strano sorriso apparve sulla bocca di quell'estraneo. Questo infatti si avvicinò prendendomi la mano per poi baciarla. -"Sono al tuo completo servizio...però"- Con uno strattone mi avvicinò a se prendendomi, con una forza non troppo eccessiva, i capelli fino a far esporre il mio collo alle sue zanne. Chiusi gli occhi per la paura ma l'unica cosa che avvertì furono le sue labbra lussuriose che,avidamente, baciarono il mio collo. Poi, 
avvertii la sua lingua, fin troppo pronta nel voler conoscere il sapore della mia pelle. Qualcosa mi stava sfuggendo di mano. Avvertivo i suoi sospiri ma dopo si fermò dicendo:" Voglio qualcosa in cambio. Riuscirò ad ottenerlo che tu sia daccordo o no!"- A quella frase mi rivolse il suo sguardo e mani troppo curiose iniziarono a viaggare per tutto il corpo. Sentivo la mia testa scoppiare, la vista era completamente appannata fino a quando la sua mano finì sulla bretella del mio top fino a farla scivolare via giu per la spalla. In quel momento realizzai definitivamente cosa volesse. Ero troppo debole fisicamente per poterlo smuvere con la sola forza fisica. Quel pensiero mi fece ribollire di rabbia e un bagliore di luce si fece strada per tutto il mio corpo ferendo quello di "Rin". Questo fece uno scatto, forse per il dolore provocato dalle ustioni, lasciandomi
libera di agire. Così puntai la falce contro il suo collo impedendogli qualsiasi movimento." Se ci riprovi, ti uccido"-Gli intimai. A quest'affermazione sorrise, forse perché sapeva che ero più debole di lui, forse perché la cosa lo divertiva, ma non importava. " Vuoi dire che non ti é piaciuto? Scusami, pensavo di ringraziarti a modo mio".
Presi un respiro per cercare di non farlo a pezzi in quel momento-" La prossima volta, quando vuoi ringraziarmi, avvisami...così mi preparo per tagliarti la testa". Un piccolo risolino uscì dalla bocca di lui che, successivamente, alzò le mani per far segno di calmarmi:" Allora, vogliamo andare?Tieni, prendi il mio telefonino e avvisa  Yukio che stiamo arrivando"- Disse lui noncurante. "Si andiamo"- Risposi prontamente- "Però"- continuai-" Cammina ad un metro di distanza da me".
 
 
 
Accademia
Yukio correva per avvisare il preside dell'accaduto ma la notizia del ritorno di Rin Okumura e Raika Momoyama aveva già fatto scalpore a causa di Shura che, prontamente, aveva  già avvisato tutti per preparare eventualmente qualche letto nel caso i due fossero stati feriti. La classe di esorcisti era pronta ad accoglierli all'entrata principale  dell'accademia. La prima ad intravedere due sagome fu Shiemi che corse per andare loro incontro "Riiiiin, Raikaaa, state bene?"- Chese mentre prendeva sotto braccio la ragazza che apparve con un'aria piuttosto stremata. Questa infatti le rispose " Tutto ok Shiemi. Tranquilla siamo tutti interi!". La ragazza dai capelli color argento osservò il  comportamento del suo compagno che si limitò a rispondere con un lieve cenno del capo. Le sfuggì un'occhiataccia visto che Rin non avrebbe mai risposto così, soprattutto  a Shiemi. Qualcosa sarebbe andato storto e doveva subito parlarne con Shura o con Yukio. " Shiemi! Ti prego avvisa a Shura che ho urgenza di parlarle"- Tagliò corto lei ma due braccia forti e robuste la sollevarono da terra. Rin la prese in braccio guardandola sorridente -" A dopo le conversazioni"- aggiunse lui-" Bisogna subito portarti in infermeria".
Con Uno sguardo un po' adirato Raika riceveva medicazioni circondata dall'intera classe. Osservava Rin con disprezzo. Era sicura che che avesse architettaro tutto per evitare  di lasciarla sola con Yukio e Shura per raccontare l'accaduto. A questo si aggiunse l'irritante presenza del preside che entrò dalla porta con il suo solito sorriso e con il suo solito fare pomposo. "Salve a tuttiii! Finalmente siete tornati. Come avete fatto a fuggire dall'inferno e da Chrono?". Eccolo con le sue diaboliche domande.
Rin prese la parola evitando di farmi rispondere:" E' tutto risolto signor Preside. Chrono non ci darà grane per un po' di tempo". Mepghisto fece uno sguardo ricolmo di curiosità invitando l'interlocutore a dargli una spiegazione. " Bhé é esploso tutto. Raika ha.."- A quell'affermazione la ragazza saltò fuori dal letto buttandosi addosso al ragazzo cercando di tappargli la bocca. Prese lei la parola per evitare di essere scoperta-" Rin ha un pochino dato di matto e ha fatto esplodere tutto!Eheheh siamo riusciti a  fuggire in tempo perché ci siamo lanciati dentro la porta per Assiah". Mephisto la osservò di sottecchi per comprendere il perché della reazione. " Incantevole spiegazione direi. Ora vi lascio riposare, ragazzi"- Fece cenno con la mano per richiamare gli altri-" Lasciamoli  dormire un po'". 
Tutti quanti abbandonarono la stanza. Raika però non si era resa conto di essere poco meno a qualche millimetro di distanza da corpo del ragazzo con la sua mano ancora premuta sulla bocca di lui. "Rin si rese conto dell'esitazione provocata da quel pensiero-" Sai, dovresti saltarmi addosso più spesso". Imbarazzata si alzò di scatto per impedirgli qualunque strano pensiero.-" SEI FORSE DIVENTATO MATTO? VOLEVI FARMI SCOPRIRE BRUTTO IDIOTA!?". Ancora un ghino-" No di certo! Non mi alletta l'idea che altri demoni ti diano la caccia. Anche perché voglio avere io l'esclusiva". Con il viso rosso dalla rabbia Raika si diresse verso il letto per poi sdraiarsi. " Te lo ripeto! A un metro di distanza 
da me. Poi andrò a parlare con Yukio e Shura". Anche "Rin" si rimise a letto e con fare indifferente rispose " Ai suoi ordini!". 
Due ore dopo Raika, in punta di piedi, uscì dalla camera cercando disperatamente i due tutori di Rin. Correva per i vari corridoi di quell'immensa accademia e improvvisamente  andò a sbattere sul petto di qualcuno. Dopo le varie imprecazioni Riconobbe la figura-" YUKIO! Finalmente ti ho trovato"- Dietro di lui comparve anche Shura alquanto  sorpresa per l'affanno della ragazza. " Ho da dirvi una cosa importante. Ascoltatemi."
Una volta terminato il racconto ci furono urla provenienti da entrambi :" CHE COOOOOOOOOSAAAAAA?".
 
 
Raika
Vidi Shura dirigersi a passo svelto verso la stanza dove riposava il Rin oscuro. Vidi ancora lei che, noncurante del ragazzo, dormiente lo afferrò per un orecchio per portarlo dal preside. Per quanto non volesse rivolgersi a lui, Shura era costretta a doverlo fare, anche perché era Mephisto uno dei pochi che riusciva ancora a difenderlo.Io e Yukio seguimmo Shura fino ad arrivare nella stanza del preside. Questa aprì la porta con un sonoro calcio per poi iniziare a sbraitare per spiegare la situazione corrente. Nell'udire quelle parole il preside rimase scioccato. Mephiso rivolse il suo sguardo verso di me per poi dire:" Allora era questo che non volevi raccontare agli altri?!". Al ricordo di quella ridicola scena mi limitai ad annuire con un cenno del capo. Forse l'avevo scampata. Forse ero riuscita a dare scacco matto furviando così uno dei migliori  bugiardi del mondo. " Bene...la situazione é alqunto complicata. Raika, affiderò a te l'incarico di sorvegliarlo durante le ore in cui non saranno presenti la signorina Kirigakure e Okumura. Pensi di riuscire a farcela? Non possiamo di certo spargere troppo la voce"-. Eccolo, uno dei suoi classici modi per incastrare la gente. Ossrvai il viso compiaciuto dell'altro Rin cercando di mantenere la calma.-" Si! Per me va bene".- Mi limitai a rispondergli. " Perfetto!"- Aggiunse un po' divertito il pagliaccio- " Affido a te le sue cure. Bene, Tu e...Rin potete andare"- continuò Mephisto.
Io e Rin uscimmo dalla stanza. Non avevo la benchè minima voglia di guardarlo in faccia o penso che gli avrei tirato un pugno per levargli quel maledetto sorrisetto. 
Mi limitai a dirgli cosa doveva o non doveva fare, cosa doveva evitare per non darmi irritazione. Improvvisamente lui sbuffò:" E questo, lo posso fare?".Mi Voltai per comprendere cosa intendesse dire. Fui alquanto stupida. Quando mi voltai il ragazzo afferrò il mio viso portando le mie labbra vicine alle sue riuscendo, così, a strapparmi un secondo bacio. Rimasi immobile per la sorpresa e lui sorridente alzò il mio viso per far combaciare il mio sguardo con il suo.
Per l'irritazione gli tirai uno schiaffo. Mi allontanai da lui e notai uno sguardo inizialmente ricolmo di dispiacere e rammarico. Poi mutò. Con rabbia mi disse:" Perché  mi rifiuti se ami Rin?. Risposi subito a quella domanda-" Tu non sei Rin!! Sei solamente una brutta copia". In risposta il ragazzo digrignò i denti per la rabbia:" Il sono un'altra parte di Rin che tu riesca ad accettarlo o no! Io sono la sua parte oscura...tutti i suoi pensieri maligni, tutti i suoi desideri più infimi...io li rappresento".
A quella frase il mio cuore cedette. Non volevo accettarlo, non volevo credere che dietro il Rin che conoscevo si celassero questi pensieri diabolici. "SEI UN BUGIARDO"-Urlai per poi andare via in preda alle lacrime e alla disperazione. Finii inevitabilmente nella mia camera raggomitolandomi sotto le coperte" Rin...ti prego...torna da me".
A quelle parole il mio corpo s'illuminò di una luce dorata. Al suo cessante bagliore trovai accanto a me il piccolo animaletto di peluches che, tempo prima, credevo morto.
" NEKO!NEKOOO ! SEI VIVO!". In quel momento toccai la ma testa. " Non ci sono le orecchie!"-. Guarda verso il basso. Non c'era nemmeno la coda.  Presi fra le mani il piccolo esserino ancora trasandato e ferito che voltò la sua piccola testolina per guardarmi soddisfatto e con il suo solito sguardo battagliero " Ci vuole altro per uccidermi!Non pensare di sbarazzarti di me così in fretta, bambina!". Lo strinsi a me, non con troppa forza per evitare di causargli altro dolore -" Cosa é successo? Perché proprio ora?".
Il peluches prese un grosso respiro per cercare di rispondere:" Perché sei stata onesta con te stessa. Hai ammesso di amare Rin e questo ha permesso la nostra separazione!"- disse il piccoletto prendendo poi un'altra boccata d'aria-" Purtroppo, non sei ancora libera. Sei ancora in pericolo...la notte del solstizio di luna sarà decisiva".
Passarono giorni ed ero continuamente bloccata a letto per la troppa debolezza fisica, sia mia, che del mio compagno. I giorni passavano senza me ne accorgessi e,risvegliata dopo un lungo e meritato riposo, voltrai il mio sguardo sul mio cuscino trovando il piccolo Neko al mio fianco. Fui rincuorata dalla sua presenza anche perché così rischiavo, In minor misura, di diventate una pazza omicida. Non sapevo cosa sarei diventata o peggio, non sapevo se sarei stata un pericolo per gli altri e questo era un pensiero che mi faceva quasi impazzire. Un piccolo soffio di voce scappò da Neko:" Già sveglia? Cerca di darti una calmata o ti verrà un'esaurimeno nervoso o perggio, i  capelli bianchi"- Lo guardai irritata. Comprendevo che volesse scaricare la tensione, però essere così tranquilli. -"Attento o potresti morire d'infarto ma dimenticavo. Tu sei un piccolo demonietto irritante"-Dissi ridendo. A quella frase mi si lanciò addosso. Una piccola battaglia mattutina non faceva male a nessuno, tanto così, per scaricare i nervi. Avevamo quasi recuperato il trauma iniziale. Poi, qualcuno bussò alla porta.-" Raika?! Raika sono Yukio...si può 
sapere che fine hai fatto?"- Di corsa mi avviai verso la porta per poi aprirla dicendo :" Yukio, come? Saranno appena due giorni che riposiamo"- Il ragazzo in risposta si schiarì la voce-" Veramente é più di una settimana"- Disse per poi fermarsi a osservare la mia testa- Le tue orecchie?Sono sparite?"-. Mi toccai il capo per avere ulteriore conferma-" Ah sisi..sono sparite da un bel pezzo solo che ero troppo stanca per riferirvelo. ASPETTA...HAI DETTO PIù DI UNA SETTIMANA?"- Dissi in preda l panico. "Si. Oggi è il quattordici di marzo". Il 14 di marzo? Cercavo di rimuovere quel pensiero. Così chiusi la porta di scatto dicendo a Yukio che avevo faccende importanti di cui occuparmi. 
Infilai la testa nel cuscino fino a non respirare e urlai a tutto spiano per la troppa agitazione. Bussarono ancora alla porta.  Mi affrettai ad aprirla e trovai un tipetto ancora più irritante di Mephisto.-" Qualche problema,Raika?"- Il Rin oscuro mi osservava divertito. Sapeva del mio segreto e aveva atteso tutto quel tempo evitando di svegliarmi al momento giusto, forse per paura che sarei fuggita.-" Sai, devo dire che il bianco ti dona"-. Mi accorsi che non ero ancora vestita in modo decente e presentabile. Indossavo ancora il miei pantaloncini e camicetta da notte, forse troppo attillati per una vista attenta come la sua. Lo presi dal colletto della camicia per la troppa irritazione imprecando contro di lui-" Sei un maledetto! L'hai fatto apposta!". Lui di rimando prese la mia mano per allentare la mia presa -" Ooo giusto. Domani é il "giorno. Chiedo scusa, credo di essermene dimenticato. A..un'ultima cosa...se proverai a fuggire...avviserò Mephisto". Mi girai sbattendogli la porta in faccia." Maledizione!"- imprecai-" Ora sono nei guai".
Due froti mani con unghie nere affilate si pararono dinnanzi al mio volto tappandomi la bocca. Il cuore martellava contro il mio petto.Poi, udii una
voce." Pensavi di esserti liberata di me?". Quella voce cupa, tenebrosa, metallica.-" Questa volta, nessuno verrà in tuo aiuto".


Angolo autrice
ohohoh buon Natale a tutti voi. Scherzo scherzo. Per me é Natale visto che ho pubblicato prima del previsto. Spero che questa parte non vi sia risultata troppo noiosa ma avevo intenzione di scrivere qualcosina di più nel prossimo capitolo. Chiedo,quindi, umilmente scusa. Va bien! Alla prossimaa!
 

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Capitolo 11
*** yin yang ***


Hallo -.-'' mi scuso per l'incredibile ritardo. Spero nn mi prendiate a pomodori in faccia per questo! Spero vi piaccia! Baciii



La sua mano gelida premeva contro le labbra evitando che mi sfuggisse un anche il più piccolo lamento. Mi afferrò con violenza costringendomi ad avanzare verso il letto.
Una piccola spinta e finì sopra. Non ebbi tempo per muovermi che subito la sua mano imprigionò, in una ferrea presa, le mie. Sorrise con fare diabolico in modo che comprendessi il gesto che sarebbe venuto dopo. La sua mano libera si faceva pericolosamente più avida. Sbottonò con estrema fretta la mia camicia da notte esponendo al suo sguardo il mio petto. Sorrise ancora e con estrema calma appoggiò il suo viso fra le mie curve femminili quasi per voler sentire il battito del mio cuore.-"Dunque questo é il cuore...
mi domando...se decidessi di strapparlo via...anche solo per gioco...per un mio capriccio...avresti...paura?"- Disse freddo. La sua mano finì in quel punto e le sue unghie davano cenno di voler penetrare la mia carne. Il battito del mio cuore si fece incalzante, la paura di essere uccisa per un suo divertimento mi diede repulsione. Presi coraggio e i miei occhi guardarono fisso i suoi non mostrando alcuna esitazione. Il battito del mio cuore si fece regolare e con stupore Chrono iniziò a ridacchiare :" Nessuna paura eh? Hai davvero coraggio bambina mia...ti servirà per sopportare il resto.."-
Con fare malizioso mi diede un bacio fin troppo ricco di desiderio. La sua mano si fece strada lungo il mio corpo toccando il seno. Voleva giocare, divertirsi, e io ero una bambola perfetta da manipolare. Avvicinò le sue labbra e baciando il petto, leccando, assaporando ogni parte della mia palle fino ad arrivare a strappare quel che rimaneva dei miei indumenti per arrivare ai capezzoli. Accerezzò quella parte con troppa disinvoltura per poi mordicchiare e leccare. MI sfuggì un piccolo gemito per il fastidio nel non poter fare nulla. Ero immobilizzata e, per quanto mi dimenassi, non riuscii a spostarlo di un solo millimetro. Chrono era fin troppo divertito dalla situazione. 
Sapeva della mia disperazione, sapeva della mia vulnerabilità ed aveva atteso il momento giusto. Si fece più avido ora che cercavo disperatamente di sfuggire a quella presa e la sua risata maniacale era più intensa. Prese di nuovo a baciarmi sulle labbra e avvertì la sua lingua farsi strada curiosa di provare un nuovo sapore. Le sue mani vagavano,accarezzavano, strattonarono ogni parte del mio corpo. Arrivarono sulle gambe per esplorare ancora, non si fermava. La sua mano si avvicinò nella zona più vulnerabile infilando
le sue dita al di sotto dell'elastico della mutandina spezzandolo con un colpo secco. Con i denti serrati dalla disperazione cercai di urlare e di dimenarmi con tutta la forza che mi era rimasta. Lui si alzò leggermente per poter osservare meglio il corpo che quella notte avrebbe preso e fatto proprio -" Sei così...bella"-Disse lui quasi con sguardo dispiaciuto. Cosa poteva essere?? Non avevo mai visto quel demone con un'espressione così...triste. Perché?? Perché tutto questo? Non desideravo la sua pietà, io volevo solo essere libera. Gli occhi si riempirono di lacrime e le mie mani e il mio corpo cedettero a quel possibile soppruso. Ero stanca di combattere, se voleva questo, adesso 
poteva avermi. Con stupore vidi la sua mano lasciare dolcemente le mie per raccogliere ed asciugare le lacrime che fuoriuscivano copiose.-" Perché non combatti?Perché  adesso mi lasci fare? Non provi disgusto?Non prosi rabbia?". Lo osservai ancora prima di rispondere:" No...sono solo stanca di combattere per una libertà che non potrò mai avere. Sono sempre circondata da voi e la mia intera esistenza è sempre messa in pericolo a causa vostra. Tu, al posto mio, non preferiresti morire?".
Cercai di mettere ordine nella mia testa. Cosa mi stava prendendo? Non avrei mai affrontato una discussione con lui ne tantomeno avrei ascoltato le sue parole. 
Entrambi rimanemmo in silenzio. Tutti questi anni di astio a cosa erano serviti? Non riuscivo nemmeno a trovare una risposta sensata a tutto questo.Poi, prese a parlare:
" Ho ucciso i tuoi genitori, ho mandato in fiamme la loro vita, la tua vita, e ora...mi dici che non vuoi più combattere? Che scherzo é mai questo!? Sei solo debole!".
Lo guardai:" Si sono debole"- Feci una pausa-" Ma non sono ancora arrivata ad odiarti."- Chrono rimase colpito. Uno sguardo di stupore si fece largo sul suo immutabile  volto. Distolse lo sguardo per poi alzarsi. Prese il primo indumento che trovò in giro per la stanza lanciandolo nella mia direzione-"Adesso copriti". Rimasi alquanto  stupita e con fare guardingo coprii le mie nudità con i vestiti. Non si girò fino a quando non terminai di ricompormi. Poi, si voltò di scatto guardando fisso i miei occhi-:" Non mi diverto. Non sei stata affatto divertente. Mi hai annoiato!"-. Sembrava severo nel farmi capire che non avevo rispettato i suoi piani studiati, forse, un po' troppo a lungo.-" Però, non credere che avrei vita facile. Non credere che abbia rinunciato"- Disse con un sorrisetto. Il demone si avvicinò a passo lento per accarezzarmi il volto. Mi scostai per timore ma lui mi afferrò per avvolgermi in un abbraccio. Rimasi impietrita e lui lo notò. Con fare ancora malizioso mi afferrò il viso per strapparmi
un ultimo bacio. -" Ti avevo detto di stare in guardia...non fidarti troppo di noi demoni"- Uno scatto e il demone scomparve dalla mia vista.
 
 
 
 
Il dodicesimo rintocco. Ci siamo.
Il giorno del solstizio era arrivato. Quella lunga catena di eventi mi aveva fatto perdere quasi la comprensione del poco tempo che avessi a disposizione. Cosa prendeva al mio corpo? Bruciava, ardeva. Ogni minima cellula era in fiamme. Avevo troppo dolore ma per sfuggire ad occhi indiscreti mi recai nella cappella all'interno dell'accademia. 
Neko mi aiutò trasformandosi in lupo a scortarmi per evitare intoppi. Presi ad urlare per il troppo dolore e mi accovacciai per terra. Rischiai di perdere i sensi per via della impulso negativo che mi inviava la luna. Dovevo rinascere, così mi era stato detto. Non sapendo però in cosa mi sarei trasformata. Il cuore tamburellava anche troppo rumorosamente per non essere udito. Riuscivo ad ascoltare il lamento di neko che cercava di incoraggiarmi-" Non abbandonare le forze, COMBATTI! NON PUOI PERMETTERTI DI DIVENTARE UN MOSTRO! CHI PROTEGGERà GLI UMANI!FORZA!!!". Un improvviso rumore mi risvegliò dal dal dolore. La porta della cappella era stata aperta con un calcio
per far passare un individuo ancor più sinistro:" RIN!!"- Non potetti credere alle parole di Neko che si avventò sul giovane per potergli far prendere le distanze da me.
-" FUORI DAI PIEDI...CANE RANDAGIO!"- Con un pugno il giovane lo fece rovinare per terra. Con passo incalzante il Rin oscuro si avvicinò a me per dire:" Fa male vero?"-
Non riuscii a rispondere per via del poco fiato che avevo in corpo. "Immagino di si, principessa. Ora...perché non eviti tutto questo e passi dalla mia parte?Non è poi così male...diventare UN DEMONE"- Una risata gelida prese a risuonare per tutta la stanza. Mi limitai a guardarlo rispondendogli con un secco:" NO! Puoi anche scordartelo"-
 Lui rimase vicino per poi riprendere a parlare:" Eeeeh? Perché no? Non ti sei chiesta perchè provi tutta questa fatica nel diventare un essere puro?"- Pausa, una lunga pausa-" Sei più vicina al lato oscuro più di quanto pensi e per questo io...posso facilmente influenzare la tua sentenza".
La sua mano si parò davanti al mio viso afferrandolo per trasmettere il suo potere negativo. "FERMATIIII!FERMATIII!"- Urlai disperatamente ma una nube nera prese a vorticare attorno alle nostre figure facendo marcire ogni cosa toccasse. Mi stavo trasformando in quel qualcosa che volevo distruggere. Le unghie delle mie mani iniziarono a diventare nere, i miei occhi bruciavano e due piccole corna presero forma sul mio capo. "NO...NO...NON VOGLIOOO!". La luce. Una calda luce mi avvolse impedendo al mio corpo di trasformarsi
in qualcosa di pericoloso per tutti gli esseri unmani. Afferrai la mano di quel Rin mai conosciuto e cercai di avvolgerla con quella calda luce. Rin urlò in preda al panico:" CHE STAI FACENDO DONNA?LASCIAMI ANDARE!"- Nella mia mente la risposta alle sue imprecazioni era un "No". Non mi sarei fatta sconfiggere. la luce prese a brillare,ancor più luminosa di prima ed entrambi fummo avvolti dal bagliore.Poi, un' esplosione.
Avevo ancora gli occhi chiusi per via dello spavento e udii le voci dei miei compagni di classe cercando di capire il motivo del trambusto.
 
 
Mephisto
Arrivai di fretta e furia per capire come dovessi muovere le pedine della mia scacchiera. Come sarebbe andata a finire? Potevano dirlo solo i miei occhi. Arrivammo tutti nella sala e con stupore vidi Okumura steso fra le braccia di quella creatura eterea. Un piccolo bagliore di luce proveniva da quella ragazza che teneva dolcemente il volto di quel diavolo del mio fratellino fra le braccia. La cosa più sorprendente era che quella figura era diversa da quello che avevo immaginato io. Due ali di color avorio  avvolgevano il corpo del giovane per proteggerlo. Trattenni a stento quel ghigno che avrebbe fatto scoprire quel mio gioco assurdo. Adesso le pedine dovevano essere sistemate
a dovere " Un angelo che protegge un diavolo?!"-Pensai divertito:" Il gioco si fa più interessante".




angolo autrice
speriamo che la storia non vi sia risultata troppo banale. Spero abbiate apprezzato la nuova realtà su Chrono xD vorrei sperimentare qualcos'altro. Che ne dite? pessima scelta?Perdonate gli orrori di battitura ma non ho altro tempo! Scusate <3 Bacii

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