The desert will make it right

di Dionisie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The sand ocean ***
Capitolo 2: *** The little Scorpion ***
Capitolo 3: *** Hospital ***
Capitolo 4: *** My Baby ***
Capitolo 5: *** Kazekage-sama ***
Capitolo 6: *** Help you! ***
Capitolo 7: *** Move ***
Capitolo 8: *** 8. Shopping ***



Capitolo 1
*** The sand ocean ***


 

The sand ocean

La ragazza dai lunghi capelli marroni alzò lo sguardo. I suo profondi occhi nocciola incontrarono il sole che sorgeva all'orizzonte. Sospirò, sfinita. Aveva camminato tutta la notte per evitare l'asfisiante calore del giorno, ma ora il sole che iniziava ad illuminare il paesaggio, illuminandolo di una luce timida, le mostrò quanto fosse vicina alla sua meta. Passò lo sguardo sulla distesa di sabbia e un sorriso carico di eccitazione e malinconia le solcò il viso.
Suna
Il villaggio sorgeva nel deserto, maestoso e impassibile. Sperò che gli abitanti non avessero il cuore duro come la pietra che costruiva il loro villaggio. Si sentì invadere dalla malinconia, mentre con una mano sfiorava il pendente a forma di luna che pendeva sul suo petto. No, la malinconia non era per Suna, non era per quel villaggio sperduto e pieno di afa. No, la sua malinconia era rivolta ad altro. Ad un altro paese, più verde, più solare. Più familiare. Se chiudeva gli occhi poteva riportare alla memoria tutte le sue strade, tutte le sue case, i suoi negozi. Riusciva a ricordare il profumo che aleggiava tra i suoi boschi e richiamava con piacere i sapori tipici del suo villaggio natio. Riusciva a delineare nella mente i volti amici dei venditori, che la salutavano giornalmente, i visi delle amiche con cui scherzava, dei ragazzi corteggiati allo sfinimento. Ora, però, vedeva un luogo mai visto, un luogo sconosciuto, che l'aspettava pieno di novità e sorprese. E sperava fossero sorprese buone, quelle.
Come siamo arrivati a questo punto?
La ragazza riprese a camminare, diretta al villaggio. Ascoltò il vento e il fruscio che faceva il suo mantello scosso dal vento. Se lo chiuse con un gesto deciso. Se svolazzava in giro non l'avrebbe protetta né dal freddo della notte che stava lentamente svanendo, né dall'accecante potenza del sole che stava velocemente salendo.
Camminava con passo svelto. Voleva entrare in quel dannato villaggio,trovarsi un hotel, fare un baglio e dormire. Già pregustava la sensazione della sua pelle premuta su delle lenzuola pulite.
Arrivò al cancello del villaggio e le guardie la fermarono.
-Nome e carta di identità-
-Hiyoko Matsukaze-
Poggiò il pesante zaino per terra e ci frugò dentro per un paio di minuti. Tirò fuori il documento e lo mostrò. La sentinella si soffermò a lungo sul sigillo del villaggio diverso da quello.
-Perchè è venuta qui?-
Prese un grande respiro. Era pronta. Doveva dirlo.
Ora.
-Voglio trasferirmi qui-
E ora non si tornava più in dietro.

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Capitolo 2
*** The little Scorpion ***


 

The little Scorpion 

La guardia fissò Hiyoko a lungo,poi si diresse a un banchetto di legno poco distante, dicendole di aspettare. La ragazza rabbrividì di paura. Non che la sua carta d'identità fosse falsa o scaduta, era solo che sperava vivamente che quella volta non avessero voglia di fare un controllo e mandare un falco fino a Konoha.
Già, Konoha.
Il suo villaggio.
Ma se facevano una verifica, allora Shizune veniva a sapere che si era allontanata dal villaggio.
E se Shizune sapeva che si era allontanata dal villaggio, allora anche Tsunade lo sapeva.
E se Tsunade l'avesse saputo avrebbe mandato al diavolo i suoi doveri da Hokage e l'avrebbe raggiunta.
E se l'avesse raggiunta, poteva dire bye bye ai suoi timpani che si sarebbero spaccati dalle urla della donna.
E lei non voleva questo.
No.
Mentre stava pensando al suo orribile destino se qualcuno l'avesse scoperta, fu attirata dalle chiacchiere di alcune guardie che poco più in là si lamentavano per la stanchezza e per la presenza degli scorpioni, che, a sentire loro, sembrava avessero dato problemi negli ultimi tempi.
-Eccone uno. Possibile che sbuchino dal nulla?!-
La guardia guardò disgustato il piccolo esserino ed alzò il piede,pronto per schiacciarlo. Hiyoko si mosse di scatto, pronta a bloccare la sentinella,ma ad evitare la morte dello scorpione fu l'apparizione di qualcosa di ben più grosso e pericoloso di lei. Uno scorpione grande quasi due metri avanzava minacciosamente verso le porte di Suna. Hiyoko rimase impietrita, capendo cosa significava “aver problemi con gli scorpioni”. L'aracnide si bloccò e agitò la coda, pericoloso. I ninja attaccarono con kunai e shuriken, ma l'animale non parve darci granché importanza, ma muoveva la coda a scatti, come se fosse infuriato.
-Ah,insomma!-
Hiyoko si mosse davanti all'aracnide, in modo che i ninja smettessero di attaccare.
-Non sapete nemmeno fare questo? Mettetevi da parte e lasciate fare a me!-
Era infuriata, infuriata davvero. Si avvicinò con cautela allo scorpione che prese a fissarla intensamente, con tutti i suoi occhi. La ragazza rabbrividì. Faceva senso averli tutti addosso.
-Mi dispiace,ti sei spaventata,eh?-
Chiese, con voce calma e dolce.
-Mi dispiace che quella guardia abbia cercato di schiacciarlo.-
Si accucciò davanti all'animale, perfettamente a suo agio. Mise le mani a coppa sulla sabbia per far salire l'esemplare più piccolo sulle sue mani.
-E' tuo figlio?-
Lo scorpione emise un verso stridulo e Hiyoko sorrise.
-Capisco, questa è la vostra casa. Ma qui vivono anche degli uomini che hanno paura che tu possa far loro del male. Se non ve ne andate vi uccideranno tutti. Dovete trovare un altro posto, lo capisci?-
Le chele del grosso animale si mossero verso di lei,che posò una mano sulla corazza dura, sorridendo. Si alzò e posò l'animale più piccolo sulla testa di quello più grande, che emise un altro verso stridulo.
-Un luogo sicuro? Mi spiace, io non...-
La frase fu bloccata dalla sabbia che si spianò in una direzione. Le dune che intralciavano la strada si divisero,creandone due più piccole.
-Oh. Beh, direi che di là c'è un luogo sicuro. Non credi?-
Lo scorpione mosse la coda e si mise in marcia. Lei li salutò fino a che li perse di vista. Poi, con cautela, si girò. In piedi sulla parte più alta delle mure,stava un ragazzo con le braccia conserte.
Il Kazekage.
Oh, cazzo.


Un ringraziamento speciale per aver commentato a:
Tracy__99

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Capitolo 3
*** Hospital ***


 

Hospital 

Il Kazekage aveva un viso tondo e pulito, gli occhi circondati da occhiaie nere, i capelli rossi come i sangue. Era bello. Certo,non bello come Yondaime. Lui sì che era bellissimo. Ricordava perfettamente il viso di Minato, nonostante avesse soli 5 anni quando lui era morto. Ne ricordava gli occhi dolci e chiari come il cielo d'estate, i capelli come il miele, il viso
affusolato e sorridente.
Trattenne le lacrime e si concentrò sul Kazekage.
Sbatté le palpebre due volte.
Poi lo mise a fuoco.
Ed infine si lasciò cogliere da un leggero malcontento.
Quello non era il Kazekage, accidenti.
Era solo una dannatissima copia di sabbia.
E come tale si sgretolò e volò via.
Sospirò, Hiyoko. Era certa di non essere una persona importante, quindi poteva benissimo evitare quel consumo inutile di chakra e starsene nel suo ufficio. Incrociò le braccia al petto,
seccata. L'apparizione del Kazekage aveva generato uno scompiglio maggiore dello scorpione.
Non era la sua giornata, quella.
Si avvicinò a quello che rimaneva del tavolo dove avevano controllato la validità del suo documento o, almeno, avrebbero dovuto. Il ninja la guardò con lo sguardo ancora confuso e
scombussolato. Gli sorrise.
-Potrei riavere indietro il mio documento?-
-Oh...certo. Benvenuta a Suna-
Lei annuì, ancora sorridendo, ed attraversò la porta.
Già, benvenuta nel bel mezzo del nulla.
 

Camminando per le strade polverose Hiyoko si guardava intorno curiosa. Non aveva fatto in tempo a sistemare le cose nell'albergo che aveva scelto che già due ninja si erano presentati alla sua porta, dichiarando che chiunque entrava nel villaggio doveva sottoporsi ad una visita medica. Con orrore si chiese quali malattie tremende si potessero contrarre lì. Scosse la testa. Non doveva pensarci. Alzò lo sguardo ed entrò nell'ospedale.
-Buongiorno. Posso aiutarti?-
Hiyoko fissò per qualche istante la nuova venuta. Aveva corti capelli marroni e enormi occhioni nocciola. La trovò tenera negli abiti di una taglia più grandi e coi capelli arruffati. Notò che portava il coprifronte, quindi era una ninja. Si riscosse e si ricordò le buone maniere.
-Sì, grazie. Sono appena arrivata al villaggio e mi hanno detto che devo fare una visita di controllo...-
La ragazza portò una mano al mento, pensierosa.
-Capisco...devi compilare dei documenti, aspetta un attimo qui che vado a prenderteli-
Hiyoko ridacchiò, sedendosi su una poltroncina della sala d'attesa, guardandosi attorno. Il suo sguardo vagò sulle infermiere pazienti, sui dottori stressati e sui pazienti, fino a tornare sul volto sorridente della ragazza che aveva incontrato prima e che le porgeva dei documenti da compilare.
-Grazie. Posso sapere il tuo nome?-
-Oh, sì, scusa...sono Matsuri!-
-Piacere Matsuri, io sono Hiyoko.-
-D'accordo Hiyoko, se non capisci qualcosa chiedi pure! Non sono un ninja medico ma per delle semplici scartoffie posso aiutarti.-
-Ti ringrazio, ma penso di potermela cavare anche da sola-
-D'accordo allora...come preferisci. Ci vediamo!-
Hiyoko la salutò e la guardò allontanarsi, prima di mettersi a compilare i documenti. A circa metà del secondo foglio, una domanda catturò la sua attenzione. Le chiedeva se era in gravidanza. Senza battere ciglio, la ragazza alzò la penna ed annerì la casella.
Quella del “Sì”.


Angolino dell'autrice
Un grazie a tutti quelli cha hanno commentato, messo la storia tra le seguite/ preferite. Scusate se non vi elenco ma vado di fretta e scusate anche per il ritardo...per il resto, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. A presto.

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Capitolo 4
*** My Baby ***


My Baby

 

L'infermiera analizzò i fogli che aveva compilato la nuova venuta del villaggio. Non fece una piega e si sfilò gli occhiali, fissando Hiyoko.
-Prego, da questa parte.-
La ragazza la seguì sorridendo in leggero disagio. Era strana quella situazione. Fu trascinata in diversi reparti, vista da diversi dottori e lasciò che diverse mani sconosciute la toccassero per vedere se era sana. Infine arrivò al reparto ginecologico.
-Buongiorno.-
-Buongiorno, si sieda.-
Eseguì l'ordine.
-Posso sapere se il mio bambino sta bene?-
Domandò candidamente alla ginecologa che le sorrise.
-Così giovane e già madre...vuoi sapere il sesso?-
-No, grazie. Penso sia un maschietto, ma voglio una sorpresa.-
-D'accordo.-
La dottoressa le si avvicinò, iniziando a visitarla. Dopo 10 minuti si staccò.
-Non preoccuparti, va tutto bene.-
Sospirò di sollievo.

 

Hiyoko camminava con andatura dondolante per le strade. Era felice. Il cucciolotto che portava in grembo stava bene ed era tutto ciò di cui aveva bisogno. Mentre gongolava felice intravide una figura famigliare.
-Matsuri!-
La giovane di Suna si girò.
-Oh, Hiyoko! Come è andata la visita?-
-Tutto bene. Stiamo bene-
-Ne sono felice-
Hiyoko ridacchiò. Non si era accorta che aveva usato il plurale. Quanta innocenza e purezza.
-Matsuri!-
Entrambe si girarono verso il ragazzo vestito di nero che si avvicinava, seguito da una ragazza dai capelli biondo-cenere raccolti in quattro codini.
-Kankuro, Temari. Siete passati da Gaara-sensei?-
-Certo. Senti, conosci per caso una certa Hiyoko? Dev'essere arrivata da qualche ora al villaggio...-
-Ehm...-
Hiyoko alzò la mano timidamente, attirando l'attenzione dei due nuovi venuti.
-Sono io Hiyoko. Posso esservi utile?-
Kankuro la fissò dalla testa ai piedi e lei sorrise, chiedendosi come avrebbe reagito sapendo che era incinta, quindi non abbordabile.
-Sono Sabaku no Kankuro e questa è mia sorella maggiore Temari...nostro fratello Gaara...-
Una ventagliata colpì il ragazzo che imprecò a mezza voce.
-Volevo dire il Kazekage...-
Temari annuì soddisfatta sotto lo sguardo truce del fratello.
-...vorrebbe che andassi nel suo ufficio-
Hiyoko rizzò le spalle.
-D'accordo. Potreste portarmici? Se è anche solo lontanamente simile al palazzo dell'Hokage so che potrei vagare per i corridoi per giorni.-
Kankuro rise.
-Bella ed intelligente. Ti accompagno io!-
Hiyoko sorrise.
-Grazie mille ma non ti conviene provarci. Credimi, se scoprissi una cosuccia di me non staresti nemmeno sul mio stesso lato del marciapiede-
Il sorriso di Hiyoko si aprì in uno più perfido.
-Accetto la sfida. Prego, da questa parte-
Kankuro fece un inchino allungando il braccio per indicarle la strada in modo teatrale.
-Grazie mille-
Ed entrò nel palazzo.  


Angolino dell'autrice
Ringrazio tutti quell iche hanno commentato, messo la fic tra i preferiti e le seguite. 
Ecco Kankuro e Temari! Kankuro ci prova, ma no nsa un piiiiiiiiiiccolo dettaglio importante XD

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Capitolo 5
*** Kazekage-sama ***


Kazekage-sama


Hiyoko aveva appena varcato la soglia dell'immenso palazzo quando urla di terrore le raggiunsero le sue orecchie.
-Ma che...?-
Ignorò la confusione di Kankuro e si diresse a passo spedito verso la fonte delle urla. Un gruppetto di ragazze che fissavano inorridite un serpente a sonagli. Hiyoko sospirò. Non ci poteva credere. Era forse lei a fare da calamita per gli animali pericolosi?
Si fermò davanti all'animale, che si drizzò per guardarla.
-Cosa ci fai qui?-
Si chinò e gli permise di attorcigliarsi al suo braccio.
-Bravo cucciolo.-
Gli carezzò la testolina e poi si rivolse verso le ragazze.
-Va tutto bene, non ha intenzione di mordervi-
Loro la fissarono stupite e diffidenti, ma lei sorvolò sul fatto e si girò verso Kankuro.
-Non penso che mi faranno vedere il Kazekage con un serpente a sonagli come animaletto da compagnia, vero? Anche se è una bellezza questo piccolino...-
E gli carezzò il collo, cosa che il serpente sembrò gradire.
-Mh...ma no, ti do io il permesso di salire da lui!-
-Kankuro!-
Un ventaglio si abbatté di nuovo sulla nuca del ragazzo.
-Ahia! Insomma, Temari, che ti è preso?-
-Ti sei bevuto il cervello?! E' un serpente a sonagli! E non conosciamo questa ragazza, potrebbe benissimo essere una spia o chissà cosa!-
Hiyoko fissò la bionda sconcertata. Certo che non aveva peli sulla lingua.
-Se fosse veramente una spia ci avrebbe già attaccati!-
Matsuri tentò di calmare le acque, muovendosi agitata di fianco ai due fratelli.
-Ragazzi, non litigate, vi prego...-
-Le spie non sono così stupide da farsi scoprire! Qui l'unico stupido sei tu che non pensi al bene di Gaara!-
-Gaara sa benissimo difendersi da solo! E poi ci siamo anche noi con lui!-
-Ra...ragazzi...-
-Saprà anche difendersi da solo ma la prudenza non è mai troppa!-
-RAGAZZI!-
I due si girarono verso una Matsuri rossa per la vergogna e pero lo sforzo.
-S-solo i ninja più forti sono Kazekage, quindi...quindi non penso che un serpente a sonagli sia un problema per Gaara-sensei...-
Hiyoko sorrise alla timida ninja che si era schierata in sua difesa...più o meno.
-D'accordo, va bene...-

 

La porta dello studio del Kazekage era sobria ed austera, nulla anticipava che dietro quella minuscola porticina ci fosse la persona più importante del villaggio. Sentiva il cuore batterle a mille. Aveva percorso corridoi chilometrici, scale strette e buie, combattuto contro la folla che, sorprendentemente, brulicava in quel palazzo.
Kankuro alzò il braccio è busso. In quel momento Hiyoko l'avrebbe ucciso volentieri: non era per nulla pronta ad incontrare il Kazekage, dannazione!
Il serpente che le circondava il collo le si strusciò contro il viso, come a rassicurarla, mentre un gelido “avanti” risuonava da dietro la porta.
Kankuro aprì senza tante cerimonie.
-Ciao fratellino! Ti abbiamo portato la persona che cercavi!-
Hiyoko entrò e trattenne il respiro. Il Kazekage era proprio bello, anche più bello di quando l'aveva visto quella mattina, se possibile. Il suo sguardo, però, era penetrante e freddo come
una lama di ghiaccio. Ebbe solo la leggera soddisfazione di vedere quegli occhi glaciali tingersi di perplessità davanti al serpente. Tuttavia, durò meno di un attimo.
-Hiyoko Matsukaze, giusto?-
-Sì, Kazekage-sama -
-Dal rapporto dei ninja alle porte dal villaggio, ho saputo che vieni dalla Foglia e che hai intenzione di trasferirti qui.-
Non era una domanda, ma Hiyoko si sentì comunque in dovere di rispondere.
-E' così-
Il Kazekage annuì.
-Hai esperienza come ninja?-
-No, sono desolata.-
-Eppure ti ho visto parlare con uno scorpione di due metri-
-Beh, con tutto il rispetto Kazekage-sama...sapere comunicare con gli animali non vuol dire essere un ninja-
Negli occhi di Temari passò un lampo, come se avesse voluto gridarle che era un'impertinente a parlare così a suo fratello. Per fortuna non lo fece.
-Hai ragione, ma ho ragione di credere che tu sia portata per questo mestiere. Nonostante tu sia appena arrivata hai difeso Suna, inoltre vieni dalla Foglia, con la quale abbiamo ottimi rapporti. Per cui non ti reputo una minaccia-
Hiyoko aggrottò le sopracciglia, non sapendo dove volesse andare a parare il giovane Kazekage.
-La ringrazio...-
Gaara poggiò i gomiti sul tavolo, osservando le sue reazioni.
-Volevo chiederti se è tua intenzione diventare una ninja di Suna-
Hiyoko fissò sbalordita il ragazzo. No che non voleva diventare un ninja!
-Kazekage-sama, mi spiace, ma non è proprio mia intenzione...-
-E perchè?-
Hiyoko si accigliò, ma optò per dire la verità.
-Perchè sono incinta e il lavoro di ninja metterebbe in pericolo la salute del bambino-
Hiyoko ebbe la soddisfazione di vedere Kankuro schizzare il più lontano possibile da lei, Temari fissarla con la bocca aperta e Matsuri sbattere le palpebre ed arrossire di botto. La cosa che trovò più divertente, però, fu vedere cadere dal viso del Kazekage la maschera di indifferenza e rivelare tutto il suo stupore.
Trattenne le risate.


Angolo dell'autrice
Non c'è niente da fare, Gaara è proprio figo. Comunque volevo scusarmi per il ritardo ma ho problemi in famiglia...comuqneu sia ringrazio tutti quelli che seguono e commentano questa fic.

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Capitolo 6
*** Help you! ***


Help you!


-OH MIO DIO!-
Hiyoko si coprì le orecchie, scoppiando in una fragorosa risata. L'urlo sconvolto di Temari si era sovrapposto a quello di Matsuri, stordendo Kankuro e soprattutto Gaara, che si trovava tra le due donne. Tuttavia, il giovane Kazekage non si mosse di un millimetro, facendo sfoggio dei suoi leggendari nervi d'acciaio. Hiyoko sentì di rispettarlo profondamente per il suo sangue freddo.
-Cioè...oh mio dio!-
-E tu sei venuta qui da sola?-
-Sì-
-In una terra dimenticata da Dio per avere un bambino? Non è il posto migliore per crescere un marmocchio!-
Tutti i presenti tranne la giovane -futura- madre si girarono verso Kankuro, scoccandogli sguardi di rimprovero, nel sentire la sua definizione di Suna.
-Non ti preoccupare. Sono venuta qui perchè sapevo che ci sono buoni rapporti con la Foglia, inoltre un viaggio più lungo sarebbe stato dannoso per il bambino-
-Ma se hai viaggiato nel deserto!-
-Certo, ma sono stata attenta a non fare nulla che avrebbe potuto nuocere alla salute di mio figlio!-
Hiyoko si imbronciò. Era giovane ed inesperta, certo, ma che razza di madre degenere pensavano che fosse?!
Matsuri le si avvicinò e le prese le mani, con gli occhi scintillanti di ammirazione.
-Se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, ti aiuterò come meglio posso-
Temari le diede una pacca sulla spalla
-Già, chiedi pure liberamente, anche un appartamento o una domestica, tanto io ho agganci nella politica.-
La bionda fece l'occhiolino, ammiccando verso il fratello minore, che aveva guardato storto la sorella. Hiyoko sorrise grata.
-Vi ringrazio, ma immagino avrete molto da fare...-
-Sciocchezze! Io magari non potrò aiutarti materialmente quando avrai il pancione, ma Matsuri ha bisogno di ferie dal suo lavoro di segretaria del Kazekage assolutamente non contribuito perchè lei “lo fa volentieri”-
E seguì un'occhiataccia alla giovane kunoichi, che arrossì balbettando una serie di scuse. La bionda si girò verso il fratello, sorridendo malefica.
-Fratelli~ino~~ -
Il minore dei fratelli Sabaku no la fissò inespressivo, ma Hiyoko giurò di aver visto un barlume di preoccupazione nei suoi occhi, mentre poggiava i gomiti sulla scrivania ed incrociava le mani davanti al volto.
-Sì, Temari?-
-Non ci sarebbe per caso...per caso, eh...un appartamentino da affittare...magari per due persone?-
-Fammi indovinare, le due persone sarebbero una donna ed un bambino-
-Ma che fratello sagace che ho~ -
Hiyoko temette che la bionda ricevesse un funerale del deserto come risposta. Gli occhi del rosso scintillarono per qualche istante di una luce pericolosa, poi, con la sua solita compostezza, affondò la schiena nella morbida poltrona.
-Vedrò se posso trovare qualcosa-
Temari e Matsuri festeggiarono.
Hiyoko, dal canto suo, voleva piangere. Piegò il capo e sussurrò un “grazie” mentre alcune lacrime scivolavano sulle guance rosee.

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Capitolo 7
*** Move ***


 7. Move

 

Matsuri mise la chiave nella toppa e la girò, aprendo la porta.
-Beh, eccoci qui-
Hiyoko entrò nell'appartamento, guardandosi intorno. L'anticamera sbucava direttamente in una sala grande e con grandi finestre, da cui si intravedeva un balcone. Un vecchio divano verde ed un tavolino di legno scuro e ricoperto di polvere erano gli unici arredi. I suoi piedi lasciarono le impronte sulla polvere della stanza mentre avanzava. Alla sua destra, una cucina con un grande tavolo e dei fornelli. Dalla cucina si andava sull'enorme balcone. Uscì.
-Che bel panorama.-
-Hai ragione.-
Matsuri le sorrise, poggiandole una mano sulla spalla. Hiyoko le sorrise di rimando.
-Sarà meglio mettersi al lavoro, questo posto non si pulisce da solo, no?-
Matsuri annuì.
-Non sforzarti, solo...-
-Stai tranquilla, mi sono informata cosa fa bene e cosa fa male al bambino-

 

 

Hiyoko si mise a tossire. La polvere in quell'appartamento era incredibile. Sospirando, ricominciò a spolverare il tavolo della cucina.
-Hiyoko-san, dopo le pulizie sarebbe il caso di andare a comprare dei mobili-
-Chiamami solo Hiyoko. E poi sì, è il caso...il divano sembra scomodissimo...-
Matsuri rise.
-Non so tu, ma io lo butterei via e non lo toccherei nemmeno. E' inquietante...-
La futura neo mamma scoppiò a ridere, poi si bloccò di colpo, lasciando cadere il panno che aveva in mano.
-Hiyoko?-
Nessuna risposta.
-Hiyoko?!-
Matsuri corse in cucina. La ragazza era ferma, come pietrificata, con le mani sulla pancia.
-Cos'è successo?! Stai bene?!-
La giovane madre prese tremante la mano della kunoichi e la posò sul suo ventre leggermente gonfio.
-Cos...-
Le parole le morirono in gola, uccise da un piccolo guizzo contro la sua mano. La ragazza alzò gli occhi neri su quelli marroni dell'amica, che brillavano di una nuova luce.
-Sì è...si è mosso...-
Un urlo eccitato si levò da entrambe che si abbracciarono.
-Sì è mosso, si è mosso!!!-
Presero a saltellare, felici, tenendosi le mani. Era una cosa nuova, così bella. Un nuova vita che si muoveva, che stava formandosi.




angolo dell'autrice
scusate il ritardo...

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Capitolo 8
*** 8. Shopping ***


 8. Shopping

 

-Si può sapere che state facendo?-
Kankuro fissava perplesso le due ragazze saltellare. Era passato con Temari per potare qualcosa da bere alle due ragazze, temendo che si disidratassero con il caldo del deserto. Matsuri si girò e fissò entusiasta i due fratelli.
-Il bambino si è mosso!-
Ci fu un momento di silenzio, poi Temari si precipitò su Hiyoko.
-Sentiresentiresentireeeeeeee-
La castana sorrise, lasciando che la bionda poggiasse le mani sulla sua pancia, aspettando di sentire quel piccolo guizzo appena percepibile. Passarono alcuni secondi prima che ciò avvenisse, facendo urlare Temari di gioia, spaventando a morte il fratello.
-Oh, mio dio! E' una cosa...così carina! Mi ricorda quando ero piccola e la mamma era incinta di Kankuro e Gaara!-
Esclamò tutta emozionata. A quel punto il ragazzo indietreggiò di un passo, sconvolto.
-Chi sei tu e cosa hai fatto a mia sorella-
Temari allora si ricompose e si schiarì la voce.
-Che vuoi tu? Fila a lavorare che devi portare giù quel divano mezzo rotto e poi si va a fare shopping di mobili. Su, all'opera!-
E mentre parlava muoveva minacciosamente il ventaglio, facendo scattare il fratello sull'attenti.
-Signorsì signore!-
E corse a spostare il divano, lasciando dietro di sé una scia di risate divertite.

 

-Costa troppo-
Fu la laconica osservazione di Hiyoko.
-Temari, tutto in questo negozio costa troppo, perchè mi hai portato qui?-
La bionda sorrise malefica.
-Perchè oggi abbiamo questa-
Disse, estraendo una carta color oro che fece sobbalzare Matsuri.
-Lo sapevo! Hai rubato la carta di credito di Gaara-sensei!-
La ninja più adulta mosse la mano, infastidita.
-”Rubata”, che parola brutta...io userei il termine “presa in prestito”-
-Ma Temari, non posso comprare dei mobili per casa mia usando i soldi del Kazekage!-
-Suvvia Hiyoko, quello non spende mai un centesimo, manco si accorgerà che glie l'ho pre...-
Una folata di vento portò a formarsi un cumulo di sabbia davanti a loro. Cumulo che poi divenne una copia di Gaara in persona.
-Temari, hai trenta secondi per riportarmi la carta di credito che mi hai rubato-
E scomparve, mentre la bionda sospirava.
-Mi hanno scoperto...e va bene, ho trenta secondi quindi...PROPRIETARIO! Metti tutto quello che piace a questa ragazza qui- E diede una spintarella ad
Hiyoko -Sul conto del Kazekage!-

Dal retro del negozio apparì un uomo basso e tarchiato che fece un inchino.
-Certo Temari-sama, sarà fatto-
La ragazza sorrise.
-E tu- Disse rivolgendosi a Hiyoko -Mi aspetto tu abbia scelto come minimo un letto, una culla, un divano e delle sedie quando sarò tornata, sono stata chiara?!-
-S-sì, molto chiara-
Temari annuì soddisfatta e prese a correre verso il palazzo del Kazekage.
-Non abbiamo scelta vero?-
Domandò la futura madre a Matsuri che scosse la testa.
-Meglio iniziare a cercare se non vuoi che quando torni compri tutto il negozio-
Hiyoko rabbrividì e si affrettò a muoversi verso la parte più interna del negozio.



Angolo dell'autrice che non si sente da mesi
Lo so, sono in un ritardo abnorme e vi chiedo scusa. Purtroppo ho problemi seri a casa e sono all'ultimoa anno di liceo, quindi...mi stanno facendo vedere l'inferno in entrambi i posti -.-

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