The Savior

di lovelorn
(/viewuser.php?uid=242966)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



                                      




Prologo.

Beth conosceva a memoria il profumo dei biscotti al cioccolato che faceva sua madre.
Conosceva a memoria il rumore della sua sveglia, quella della moca del caffè al piano inferiore e quello della porta di casa sua che sbatteva.
Conosceva a memoria il cenno che le faceva il ragazzo che portava i giornali quando la incrociava. Tutti i titoli dei libri che c’erano nella grande  libreria del salotto, il profumo della tabaccheria dove a volte andava a prendersi le sigarette e anche quanto fossero morbide le poltroncine della caffetteria dove lavorava.                                                                                                                                                                    
Conosceva a memoria il suono della campanella della scuola, il fastidioso abbaiare del grosso cane che viveva nella casa accanto a quella della sua migliore amica Evie. Il tono di voce con cui la fiorista la salutava quando passava, il rumore irritante degli skate di alcuni ragazzi sull’asfalto davanti casa e anche i titoli delle canzoni che ascoltava il pizzaiolo nell’angolo.
Conosceva a memoria lo sguardo truce della vecchietta che abitava davanti a lei quando la vedeva fumare e gli orari del fastidioso camion che prendeva la spazzatura.                                                                                                   
Holmes Chapel era un paese piccolo e decisamente particolare, 5000 abitanti dove tutti si conoscevano, dove le notizie giravano velocemente e dove a volte arrivava qualche “straniero”. Beth era arrivata li con sua madre da Manchester da poco più di un anno e le era bastato per stancarsi, per sapere che quando usciva da quella porta verde sarebbero successe sempre le stesse cose, poco più di un anno per sentirsi in trappola e sembrava che nessuno se ne accorgesse.       
 

Beth attraversò il grande cancello arrugginito del liceo di Holmes Chapel cercando di ignorare gli studenti sparsi in giro per il cortile. Strinse leggermente al petto i libri che aveva in mano, erano molte le cose che odiava e gli zaini erano sicuramente tra queste.Sorrise leggermente nel vedere la sua migliore amica sulla scalinata d’entrata che si sbracciava per farsi notare da lei.
«Evie! Oggi sei stranamente in orario» scherzò Beth arrivando davanti alla mora.
«Solo merito di mio fratello! Continuava a ribadire il fatto che “oggi è una giornata molto speciale”» disse ingrossando la voce e atteggiandosi. Beth si lasciò sfuggire una risata, ancora non riusciva a capire come in un solo anno aveva potuto attaccarsi così tanto ad Evie. Non riusciva più ad immaginare le giornate senza le sue risate sguainate, la sua pelle scura, il perenne profumo di fragole, i suoi capelli lunghi, morbidi e color cioccolato, il suo fisico snello da modella, i caldi abbracci, le sue imitazioni della professoressa Hyde e i messaggi stupidi che le scriveva.
Un notevole gruppo di studenti si era riunito vicino al cancello schiamazzando e gioendo. Il gruppo si aprì e lasciò passare Joshua, il fratello di Evie, con un braccio intorno alle spalle di un ragazzo che Beth non aveva mai visto.
Alto.  
Ricci morbidi e scuri.  
Sorriso furbo contornato da due belle fossette.  
Felpa bordeaux.
Jeans scuri e stretti.
Converse bianche e rovinate.
In quel momento un leggero vento scosse i lunghi capelli biondi di Beth, era un vento primaverile, quello caldo che profuma di fiori, quello carico di novità, era come se avvisasse l’arrivo di un cambiamento, qualcosa di inevitabile.
«Oh cazzo!» disse sorpresa Evie. «Harry. Harry Styles è di nuovo qui





 


Hi people! Adjfgjdshfv 
Come state? Questa è la mia prima ff e spero vivamente che vi piaccia! 
So benissimo che da un solo capitolo non potete capire molto per questo pubblicherò presto il vero e proprio primo capitolo afjkhbsdkgjb. Vi informo che aggiornerò in maniera abbastanza regolare.
Forza gente recensite e ditemi quello che pensate perchè oltre a farmi molto piacere mi è moooooooolto utile.
Ok la finisco qui. Un bacio.
Benedetta

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter One ***


                                                                  




Chapter One



Il campanello della caffetteria tintinnò con l’apertura della porta.
Beth alzò svogliatamente lo sguardo dal libro che stava leggendo e guardò il ragazzo riccio che si era seduto al banco davanti a lei.
Eccolo li. Quell’Harry arrivato la mattina precedente a scuola e accolto felicemente da tutti.
«Cosa ti porto?» chiese gentilmente Beth.
«Un caffè macchiato grazie.» rispose Harry sorridendogli.
Beth cominciò a trafficare iniziando a fare il caffè, si sentiva leggermente a disagio percepiva lo sguardo del riccio fisso su di sé.
Harry la osservava.
Era alta e magra.
Dai lunghi capelli biondi e dagli occhi azzurri.
Gli zigomi poco pronunciati, il naso leggermente grande e le labbra sottili.
Le braccia secche avvolte in un maglioncino beige, il medio e l’anulare della mano sinistra decorati da due grossi anelli oro.
Si muoveva lentamente e con delicatezza come se non volesse farsi sentire.
Era diversa, l’aveva capito subito ma era bella.
«Sei nuova.» constatò Harry quando il suo caffè gli fu servito.
«Che occhio.» rispose con una punta di sarcasmo Beth guardandolo mentre si spostava il ciuffo dalla fronte.
Non si era accorta del naso pronunciato, degli occhi verdi, delle labbra piene e rosee. Non si era accorta di quanto fosse carino quell’Harry.
Harry accennò un sorriso e puntò lo sguardo sulle iridi azzurre della bionda.
Posò 5 sterline sul bancone ed uscì tranquillamente dalla caffetteria lasciando Beth a leggere il messaggio appena ricevuto.
                                                                        “Stasera cinese, biologia e qualche film smielato a casa mia?
                                                                        “Serata perfetta Evie” scrisse Beth velocemente.
 

 
DING DONG
Un leggero filo di panico s’impossesò di Beth.
Si sentiva sempre così, quando doveva suonare o bussare ad una porta, aveva paura di scocciare, d’interrompere qualcosa pur essendo attesa. Le capitava spesso anche di sentirsi a disagio per le persone che suonavano alla sua porta. I pensieri di Beth  s’interruppero violentemente quando Joshua Hamilton aprì la porta di casa.
«Ciao Thompson» disse Joshua portando la bottiglia di birra alla bocca e facendola entrare.
«Joshua» salutò lei accennando un sorriso.
Casa Hamilton riecheggiava dal rumore della partita di calcio trasmessa dalla tv e il divano era occupato da 3 ragazzi, amici di Joshua compreso il riccio arrivato il mattino precedente a scuola e che era entrato la mattina stessa in caffetteria.
«Il city?» chiese Beth con la speranza di spostare l’attenzione da lei alla partita.
«Perde miseramente.» disse uno dei ragazzi.
«Brutta stagione questa.» constatò la bionda.
«Da quando in qua t’interessi di calcio?» chiese sarcastica Evie entrando nel salone.
«Da sempre! Dovresti saperlo» rise l’altra.
Le due ragazze imboccarono le scale che portavano alle camere della famiglia Hamilton accompagnate dallo sguardo di Harry.
«Beth Thompson» disse Joshua sedendosi meglio.
«Cosa?» chiese Harry confuso.
«Si chiama Beth Tomphson.» continuò con un cenno del capo rivolto alle scale che le due ragazze avevano appena imboccato. «È la migliore amica di mia sorella. È arrivata qui da Manchester poco dopo che sei partito per Londra.»
«Ah… infatti non l’avevo mai vista.» disse Harry pensieroso.
«Ti sconsiglio di provarci con lei! Io ci ho provato per 3 mesi ma niente.»  il riccio sorrise riconoscendo i classici comportamenti dell’amico.
«È molto carina certo ma sembra che abbia una corazza intoccabile. È distaccata, sembra che nessuno la colpisca realmente, a volte è assente, sembra in un mondo tutto suo.» disse Hamilton girandosi verso la tv.
«È…è affascinante.» sussurrò il riccio.

 
«Sono sicura che questa notte mi sognerò Darwin!» sbuffò Evie chiudendo con un botto il libro che aveva davanti.
Beth passò una mano sui capelli, rise divertita e chiuse anche lei il libro che aveva sulle gambe.
«Dimmi qualcosa su Harry.» disse improvvisamente Beth.
«Harry Styles?» ammiccò Evie.
«Bè…ha 18 anni, è all’ultimo anno, è un amico di mio fratello, forse il meno idiota tra tutti quelli che ha. Ha sempre vissuto qui ma lo scorso anno dopo la separazione dei suoi genitori ha deciso di trasferirsi a Londra da suo padre.» continuò indifferente la mora. «È un tipo…particolare. Perché?» chiese curiosa Evie.»
«Così per sapere.» rispose la bionda accennando un sorriso.
«Involtini primavera e spaghetti salati con verdure?» esclamò battendo le mani Beth.
«Il numero è già fatto!» disse Evie eccitata lanciandole il telefono.









Hi people! 
Sono qui con il primo ufficale capitolo della ff ahfkjfkjsf
Spero vivamente che il prologo e questo capitolo vi piaccia! Da questo capitolo possiamo ben capire che tipa è Beth Thompson, e è palese l'interesse di Styles nei suoi confronti!
Ci tengo molto che mi diciate cosa ne pensate di questi due capitoli e dei personaggi!
Vorrei ringraziare anche le fantastiche ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo adjhdfgjsg
un bacio al prossimo aggiornamento
Benedetta o lovelorn                                                    
                                                              
                                                                                                               
                                                                                                                   
                                                                                                                     
 
                                                                                    Ho deciso che Evie Hamilton sarà "interpretata" dalla splendida Jourdan Dunn.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter Two ***


                                                                    





Chapter Two.



Solo ora Harry si era reso conto di aver sentito la mancanza di Holmes Chapel.
Gli erano mancati i suoi amici, sua madre, il sorriso della fiorista vicino alla scuola, le partite di calcio a casa Hamilton.
Gli era mancato dormire sul comodo divano beige del salotto, mangiare i muffin ai mirtilli di sua madre e la vista fuori dalla finestra della sua camera.
Gli erano mancate le serate in piazza, i caffè della caffetteria e i continui brontolii di John l’autista dell’autobus che lo portava a scuola.
Gli era mancato ascoltare la radio ad alto volume ed accennare qualche passo di danza a casa da solo, correre per le vie del suo quartiere e gli era sicuramente mancata la pizza di Gino’s l’unica pizzeria di Holmes Chapel.
Una ventata calda e profumata accolse Harry nella pizzeria, Anne e Robin erano usciti a cena e lui aveva colto l’occasione per prendersi la sua “adorata” mais e prosciutto. Si guardò intorno osservando i grandi quadri in tipico stile italiano appesi ma quasi subito il suo sguardo fu catturato da una figura accoccolata su un divanetto ad aspettare il suo ordine.
Le gambe magre incrociate e avvolte in un paio di leggins neri, un maglione bordeaux un po’ troppo grande, dei lunghi capelli biondi sparsi in disordine nella schiena e una smorfia corrucciata che le dipingeva il viso.
Beth non alzò lo sguardo dal giornale che stava sfogliando ma aveva capito chi si era seduto nella poltroncina vicino alla sua, anzi sapeva bene chi la stava fissando apertamente.
Harry non aveva ancora deciso cosa fare ma Beth lo precedette, si girò nella sua direzione, le iridi azzurre si fermarono su di lui per pochi millesimi di secondi e poi vagarono intorno come se cercassero una via d’uscita.
Harry le sorrise sicuro (anche se non lo era davvero) facendo sbucare due fossette nelle guance, la bionda arrossì leggermente e lo osservò scompigliarsi i ricci scuri noncurante.
Beth si alzò e sempre con il suo passo leggero come se non si volesse far sentire andò al banco a ritirare la sua pizza. Si diresse verso la porta, poco prima di uscire sorrise leggermente e sussurrò un “ciao” che fu sentito solo dal destinatario.
 



Loreley Thompson era una bella donna.
Non troppo alta, bionda, con gli occhi fiordaliso, il sorriso sincero e la voce fredda.
Vedova, con un buon lavoro ma impegnativo, una bella auto, abiti costosi e un bagno pieno di candele.
I cassetti pieni di foto e ricordi, con il frigo quasi sempre vuoto, il telefono sempre in mano e con una figlia sempre in perenne ritardo.
Loreley si massaggiò le tempie, guardò per l’ennesima volta l’orologio costoso e di gran stile che portava al polso e seduta su una delle poltroncine che contornavano il grande tavolo della cucina aspettava da più di 15 minuti la figlia.

Beth aumentò la velocità del passo, lanciò il mozzicone di sigaretta poco lontano e si maledisse mentalmente per essersi “soffermata” un po’ troppo fuori dal negozio di animali con Leah, una sua compagna della classe di letteratura.
Senza prestare troppa attenzione a dove stesse camminando lanciò un’occhiata alle vans blu e rovinate che portava ai piedi.
Portò una mano sulla spalla nel punto in cui aveva appena urtato contro qualcuno, con la bocca leggermente aperta si voltò indietro e si ritrovò a guardare due sorpresi occhi verdi.
«Scusami. Non stavo guardando dove andavo.» si affrettò a dire la bionda.
«Colpa mia. Nemmeno io lo stavo facendo.» rispose il riccio osservando attentamente lo sguardo azzurro della ragazza che aveva davanti. «Forse dopo tutti questi incontri dovremmo presentarci no?» chiese con un sorriso furbo il ragazzo che ricevette in risposta una sommessa risata.
«Beth Thompson» disse la bionda allungando una curata mano nella sua direzione.
«Lo so.» disse Harry sorprendendo se stesso e anche Beth.
«Harry Styles» si affrettò a dire il ragazzo stringendo la delicata mano della ragazza.
«Lo so.» concluse la bionda voltando le spalle ad Harry e cominciando a correre verso casa.
 
«Mamma! Sono a casa!» urlò Beth varcando la grande porta verde.
«Finalmente!» esclamò sollevata Loreley entrando picchiettando le scarpe nel salone. «Muoviti i nonni ci aspettano per cena.» concluse la donna raccogliendo dal divano la borsa di Louis Vuitton e avviandosi velocemente il garage.







Peoppppppppple!
Scusate, scusate, scusate, scusate, scusate e ancora scusate per il ritardo ma ho avuto dei problemi con la connessione e purtroppo anche con l'ispirazione (soprattutto con la parte finale!). Ma fortunatamente sono riuscita ad aggiornare!
Vi GIURO  che venerdì o  FOOOOOORSE anche prima avrete il continuo anche se vi anticipo sarà un capitolo pittosto di  passaggio ma necessario.
Grazie per le recensoni scorse adjfghlmnk
Fatemi sapere cosa ne pensate che ne ho davvero davvero bisogno!
P.s se avete domande sui personaggi, fatti o altro chiedete pure 
un bacio
Benedetta o lovelorn 



                                                                                                           

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1907039