Il Bardo

di Sophos_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Bardo ***
Capitolo 2: *** L'arco di Kur. ***



Capitolo 1
*** Il Bardo ***


Seduto rimango, nella taverna, a bere con copiosi sorsi il boccale di birra che l’oste mi ha portato.
Strimpello il mio liuto per donar piacere alle orecchie dei miei compagni di bevuta.
Le risa rallegrano la buia serata illuminata solo dal focolare che l’oste tenta di ravvivare.
Un bivacco che stabilisco ogni sera, in città sempre diverse.
I miei affari mi spingono a girovagare per il mondo, raccontando storie vissute e ascoltate or di qua or di là.
Ai miei compari della sera non importa se ciò che narro possa essere frutto dell’invenzione, son felici di poter goder della mia compagnia e di esser ancor vivi.
Son un bardo che casa non ha, che itinerario non segue e che meta non ha.
Vivo sol per narrare e per bere.
Narro di orchi mostruosi e di nani delle montagne, di elfi silvani e di gnomi carpentieri.
Di come sia riuscito a non essere la cena di troll delle colline o di come abbia salvato un ladro preso con le mani nel sacco.
Narro e narro ciò che la fantasia delle persone non potrebbe concepire.
Narro per intrattenere e per cercare compagnia.
“Quel nullafacente”; “quel ciarlatano”; “quel figlio di un goblin” e tanti altri sono i miei appellativi. Ma non son gradito da color che non conobber felicità.
Vecchi conservatori vorrebbero la mia testa su un vassoio, giovini ambiziosi e curiosi proteggon la mia persona dalla forca.

La serata giunge al termine: OSTE UN’ALTRA BIRRA,PER ME E PER I MIEI AMICI!
Non vi è tempo per un’utlima storia, lasciate che questo boccale venga accompagnato dal suono del mio flauto di Pan, che possa augurarvi un buon viaggio e proteggere il vostro cammino dalle forze malvagie che preservan la via. 

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Capitolo 2
*** L'arco di Kur. ***


Lontano, ad Est, superate le alte montagne, guadato il fiume Ashir, l'orizzonte è coperto dalla foresta di Kestlan-dhar.
Oh, gli uomini la conoscono come "Il Buio Verde". UNA BIRRA!
Tanti segreti si celano dietro quelle cortecce d'ebano. Dicono che la linfa che scorra in quegli alberi appartenga ad un Elfo della prima era. Nessun uomo è mai tornato vivo.  Se non lui, il magnanimo e valoroso Kirtash. Oh, arciere dalle mille risorse. Leggende narrano che sua madre fosse un elfo e suo padre fosse uno stregone. Il frutto di una magia arcana e di un elfo corrotto dalla carne! Solo lui riuscì ad interpretare le rune del Cancello Silvano, l'unico ingresso che garantisse una possibilità di salvezza.
Mezzelfo coraggioso, il giovane Kirtash, ho avuto la fortuna di vederlo prima del suo viaggio...

-Sto partendo per un viaggio, e non sono sicuro di riuscire a tornare.- Mi disse.
-Cosa ti spinge ad andare ad Est? La gloria? La fortuna? Nelle Dodecapoli a sud i dracotauri stanno cercando ottimi arcieri per sedare una rivolta, pagano bene!- Ribattei.
-La conoscenza mi spinge ad andare lì.-
-Non mentirmi, ho visto e ho conosciuto tante cose a questo mondo. Stai cercando "L'ARCO DI KUR".

Calò il silenzio. Avevo capito le sue intenzioni. Oh, se avesse desistito. 
Chi ha da offrirmi dell'erba pipa?
-Se è ciò che vuoi, Kirtash, allora va'. Ma bada bene, il Buio Verde non accetta gli stranieri. Elfi color ebano si mimetizzano tra quei rami. Non riuscirai a fare tre passi senza che ti si conficchi una freccia nel collo.
- Sai benissimo che non sono uno straniero.
-Allora va'. Non vedo l'ora di ascoltare del tuo viaggio, quando sarà. A presto, amico mio.

Ah, se avessi desistito. Egli partì, e non senza timore. Lo leggevo nei suoi occhi, lo percepivo nel suo andare titubante. 

-E' tornato Kirtash!- sentii dire.
-Ho saputo, poveraccio. Chi avrebbe mai pensato che potesse perdere il senno.-

Non riuscii a crederci, chiesi informazioni su di lui. Era in paese. Vagabondava lungo le rive del Calmo Fiume. Canticchiava una trista melodia. Non era lingua nera, su questo non c'erano dubbi, ma l'erba che calpestava, era ricoperta di sangue.

-Giovane amico, cosa ti è successo?
-Morqua Sereg, Kelva Haim vinya, Kur Beleg vinya,im maka.
Al capire quelle parole il sangue mi gelò in corpo. La traduzione, miei ascoltatori, dall'elfico al comune è la seguente:
-Sangue nero, l'anima è perduta, Kur possente, uccidimi.

Mi ero deciso. Dovevo raggiungere Kestlan-dhar, ma prima, dovevo raggiungere uno stregone.Necessitavo di consultarmi con Dokan.

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