Another love

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Another (day) ***
Capitolo 2: *** Another (eyes) ***
Capitolo 3: *** Another (smile) ***
Capitolo 4: *** Another (call) ***
Capitolo 5: *** Another (sentence) ***
Capitolo 6: *** Another (time) ***
Capitolo 7: *** Another (message) ***
Capitolo 8: *** Another (dance) ***
Capitolo 9: *** Another (afternoon) ***
Capitolo 10: *** Another (walk) ***



Capitolo 1
*** Another (day) ***


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Another (day)


15 Giugno 2016, Londra

 

-Emma, possiamo tornare in albergo? Piove!- mi disse mia sorella minore Alex, toccandosi la sua folta e oramai bagnata chioma castana.

-Aspetta, andiamo solo a controllare da Starbucks, ti prego.-
-Dimenticatelo, adesso chiamiamo un taxi e andiamo da mamma e papà in hotel.-guardai Alex cercando di convincerla, ma il suo sguardo era deciso ed ero certa non ammettesse repliche. Era strano come a volte i nostri ruoli si invertissero, spesso ero io a sottomettermi a quella pivella.
 
-Finalmente siete tornate! Beh, ci siete riuscite?- disse nostra madre alzando appena il capo dal cuscino e lanciandoci un’occhiata dolce.
-Niente nemmeno oggi, tua figlia Alex si rifiuta di aiutarmi.- sbuffai osservando mia sorella quattordicenne.
-Meglio se andate in camera ragazze, riposatevi e domani ritenterete.-
-Diglielo tu papà, perché è come se Emma non mi capisse! A volte non riesco a credere che abbia davvero sedici anni.-
Era sempre così, ero sempre quella strana io. Ma ormai ci avevo fatto l’abitudine e poi, ero consapevole di essere speciale. Sì, perché io non mi consideravo strana, ma speciale.
 
26 Giugno 2016, Londra
 
E’ da un po’ di giorni che stavo costringendo Alex a cercare con me gli One Direction in città, ma non avevamo ancora raccolto nessuna informazione, né tantomeno incontrato i ragazzi. Era ormai da più di quattro anni che seguivo quella maledetta band, e nonostante avessi partecipato a un sacco di concerti, non avevo mai avuto la possibilità di parlarci o toccarli; forse non mi sarei accontentata nemmeno di abbracciarli, ma non ci potevo fare niente. La mia voglia di far parte della loro vita era insana ed ero diventata disperata.
 
-Basta, io davvero non ce la faccio più. Emma, non li riusciremo mai a trovare, smettiamola con questa messa in scena.- la capivo, dopotutto anche io ero stremata.
-Andiamo al Funky Buddha stasera, facciamo un ultimo tentativo.-
-Eh va bene, ma se non li incontriamo stasera, la faccenda finisce qui.-
 
Andammo in albergo e ci preparammo per la serata. Naturalmente, Alex si preparò in pochi minuti mentre io impiegai tre quarti d’ora abbondanti per poi indossare dei miserabili jeans.
-Carina la maglietta…- disse ridacchiando Alex.
-Che c’è di male? E’ originale!-
-Sì, non lo metto in dubbio, ma Emma, non ti sembra un po’ troppo sempliciotta?-
Non c’era più tempo, così evitai di dar retta a quella quattordicenne fuori dai gangheri e dissi a mamma e papà di accompagnarci al locale; notavo una certa ostilità nei miei confronti durante il tragitto verso il Funky Buddha, ma come biasimarli? Era da più di una settimana che li usavo da autisti per vagare senza meta per le vie di Londra.
 
-Alex rimani qui vicina a me, o ti potresti perdere!-cercavo la mano di mia sorella per accertarmi che fosse ancora vicina a me, ma come previsto era già scomparsa tra la folla. Beh, io ci avevo provato…ora non mi restava altro che girare per il locale in cerca dei miei ragazzi. Ma ecco, dopo un paio di metri, intravedo da lontano un cappello di lana, beige. Il mio cuore scoppiò: solo una persona in tutta Londra avrebbe potuto usare un berretto del genere in Estate. A passo svelto, mi avvicinai verso la alta ed esile figura, osservandola accuratamente: una maglietta grigia copriva la sua schiena scolpita mentre tra le mani aveva una bottiglia di birra appena stappata. Odiavo la birra, ma per lui avrei fatto un’eccezione.
-Ciao, scusami se ti disturbo, ma sono una grande directioner e…-
-…e facciamo una cosa? Ora tu te ne vai e facciamo finta di niente?- mi rispose lui, emanando un odore disgustoso.
-Cosa scusa?-
-Ti ho detto che mi devi lasciare stare, mocciosa. Sono stufo di voi ragazzette che mi ronzate intorno come mosche. Basta, vattene. Cercati qualcun altro, ma non venire a parlarmi dei tuoi problemi da adolescente che soffre perché vorrebbe un abbraccio da Harry Styles. Siete patetiche.-
Non riuscivo ad elaborare quello che mi aveva risposto, e no di certo perché lo avesse detto in inglese. Mi sembrava assurdo. Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere.
-Sarò pure una ‘mocciosa’ ma per lo meno non sono un’ubriacona, mia cara, povera e afflitta superstar incompresa.-  quelle furono le uniche parole che riuscì a dire in quel momento, e subito me ne pentì. Harry fece un ghigno, quasi cattivo e i suoi occhi cominciarono a diventare più cupi. Era sbronzo, totalmente, non era l’Harry che avevo sempre immaginato.
 
-ALEX? ALEX? DOVE SEI?- mi facevo strada tra un gruppo di ventenni alla ricerca di mia sorella; arrivai al bancone di alcolici e vidi Alex bere circa tre bicchieri di Vodka liscio di seguito. O mio dio, la situazione peggiorava sempre di più. Era come una corsa ad ostacoli.
 
-Emma, che è successo ad Alex!?- sbraitò papà appena entrammo in camera.
-Si è ubriacata.-
-L’avresti dovuta controllare! Era sotto la tua protezione!- prese Alex sulle spalle e la portò sul suo letto, aiutandola a stendersi.
-E a me chi deve badare? Non avete visto che faccia che ho o fate solo caso se qualcuna di noi sia ubriaca o meno, eh? Non vedete che sono distrutta? Non mi chiedete nemmeno come è andata…!- scoppiai a piangere senza freni.
-Scusaci. Che è successo?- disse mia madre piegandosi all’altezza del mio viso e accarezzandomi i capelli castani.
-Ho…Ho…incontra…to…Har…r…Harry.- singhiozzavo, e non riuscivo a respirare.
-E allora dovresti esserne felice amore!-
-No, mamma, lui…lui mi ha detto che sono una mocciosa e che si è stancato di me e di tutte le fans. Era ubriaco mamma, il suo alito puzzava di birra e intorno aveva circa dieci donne.- mi girai verso Alex per controllare se stesse dormendo o no. Mio padre si limitò ad abbracciarmi e tenermi stretta tra le sue braccia, mentre mia madre cercava di tranquillizzarmi. Purtroppo nulla mi avrebbe fatto dimenticare quei minuti, bruciati dalla rabbia e dalla delusione.

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Capitolo 2
*** Another (eyes) ***


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Another (eyes)
 


 

28 Giugno 2016

 

Avevo deciso di non abbandonare, nonostante tutto il dolore. Quella mattina mi recai all’ora di pranzo davanti al loro studio di registrazione.
-Salve, devo consegnare dei fiori a…ehm…agli One Direction, sì ecco.- cercai di sfoggiare un grande sorriso, evitando di mostrare la mia tensione.
-E quali fiori signorina? Non ne vedo nessuno.- disse il portiere freddo.
Sbuffai e mi allontanai facendo una smorfia. Ma dopotutto, forse aveva ragione Harry. Che senso aveva continuare a lottare per cinque persone praticamente sconosciute? Ero solo un’illusa. Mi appostai dietro ad una pianta accanto all’entrata, quando inaspettatamente sentì degli urletti e delle voci provenire dall’interno dell’edificio. Mi voltai verso la porta e riuscì a vedere i miei, idoli, compreso Harry, stavolta in condizioni accettabili.
-Beh, vi stavo dicendo, arriva questa tipa al Funky Buddha, e io ho cominciato a sbraitare, mi ha anche chiamato ubriaco. Vi pare corretto? Okay, avevo un po’ bevuto, ma che diritto ha di affibbiarmi questi aggettivi? Dio solo sa cosa le avrei fatto in quel momento se fossimo stati da soli.- borbottò il riccio rivolto ai suoi amici.
-Harry, sai anche tu di aver sbagliato con quella ragazza, e quindi basta con questa storia. E’ da ieri che ci parli solo di questo.- sbraitò Louis, ormai scocciato dal discorso.
-E’ che mi ha chiamato ‘ubriacone’…Io non sono un ubriacone!-
-Sei solo ferito nell’orgoglio, vedrai che ti passerà velocemente.-disse Liam tranquillo, sfoggiando un dolce sorrisetto.
Ah però, il riccio si ricordava di me e di quello spiacevole episodio, interessante. Magari non riuscirò a sposarlo, ma avrà pur sempre un ricordo di me, spero. E se fossi comparsa proprio in quel momento davanti a lui? Chissà cosa avrebbe fatto…valeva la pena provarci.
Andai con passo deciso verso i cinque ragazzi, puntando ad Harry; volutamente, gli sbattei contro, facendo sfregare le nostre spalle l’una contro l’altra. Immediatamente, alzo lo sguardo.
-Oddio, ma tu sei…-lo interruppi prima che potesse finire la frase.
-Sì, sono io, è un piacere rincontrarti.-
-Senti, scusami per l’altra sera, non ero in me. Ora io ti sono in debito.- mi sorrise, quasi pentito. Non potevo crederci, stavo parlando con Harry, e lui mi stava chiedendo scusa. Ero all’improvviso entrata in uno stato di trance…i loro occhi, puntati su di me, mamma mia.
-Non ti preoccupare…- sussurrai a testa bassa, sorridendo tra me e me, subito dopo ci furono alcuni secondi di silenzio, finché Louis non ruppe il ghiaccio.
-Ciao, mmh, come ti chiami?- disse in tono amichevole e tranquillo.
-Mi chiamo Emma, e non c’è bisogno che voi vi presentiate, so tutto di voi.- mi feci scappare un gridolino e cominciai a sorridere incontrollatamente.
-Beh, purtroppo cara Emma, ti dobbiamo lasciare adesso. Abbiamo un’intervista alla BBC e non possiamo far aspettare Nick per molto, o potrebbe arrabbiarsi. E’ stato un piacere, buona giornata.- l’irlandese mi ammiccò mentre Zayn si limitò a sorridermi con modo gentile. Li salutai cercando di non far notare la mia tristezza nel vederli andare via da me, ma finalmente avevo raggiunto uno dei tanti obbiettivi che mi ero imposta. Stavo per riprendere a camminare quando mi giro a fissare Harry.
Camminava a passo svelto e lungo per le strade della città, quasi come le conoscesse da sempre, mantenendo salde le mani nei jeans neri, probabilmente i suoi preferiti. Il suo sguardo cercava qualcosa su cui poter riflettere, e all’improvviso, gira il suo volto verso di me, sorridendomi appena. Non potevo lasciarmi scappare una creatura del genere, era troppo prezioso.
-Harry, ancora scusami se ti annoio, ma ho bisogno di darti il mio numero di cellullare.- ecco, in quel momento capì di aver appena commesso un enorme sbaglio, così alzai gli occhi in aria sbuffando.
-Va bene.-frugò nella tasca in cerca del suo i-Phone.
-Ecco scrivi tu, penso che sappia come si faccia.- disse con fare scherzoso. Io risi, divertita dal suo modo di fare. Mentre componevo il numero nei contatti, sentivo il suo sguardo attento bruciarmi; non ero ancora riuscita a comprendere ciò che Harry provocava in me.
-Ti memorizzo come: ‘Emma, Stalker’, ti va bene?- cominciarono tutti e cinque a ridere decisamente di gusto, così feci una smorfia di sfida, annuendo e mordendomi il labbro inferiore, tentando di camuffare il mio imbarazzo.
-Bene, allora aspetta una mia telefonata, ma non chiamarmi mai più ‘ubriacone’, non è carino da parte di una fan, dolcezza.-

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Capitolo 3
*** Another (smile) ***


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Another (smile)
 


1 Luglio 2016

 

Non mi ha ancora chiamata, assurdo direi. Insomma, almeno per pietà avrebbe dovuto farsi vivo.
-Em, lascia stare, almeno ci hai provato.- mi disse Mariachiara, al limite ormai della disperazione.
-Ma no, lui deve chiamare.-feci una breve pausa, pensando alla situazione.
-…A meno che non sia io a cercare lui.-dissi con aria convinta e furba. Non avrei potuto aspettare a lungo, così decisi di seguire Harry.
-Signorina dove stai andando? Dobbiamo andare a cenare tra poco.-
-Mamma, vado a convincerlo ad uscire con me.- sorrisi il più possibile, sperando che non ci fosse nessuna replica. I miei genitori mi guardarono confusi, come se non capissero quello che avevo detto. Poi, papà mi accennò un ‘sì’ con la testa. Corsi verso la porta e scappai allo studio, sapevo che sarebbero usciti qualche minuto più tardi.
 
-Emma cosa stai facendo qui?- il riccio si voltò velocemente verso di me, avvicinandosi sempre di più. –Mi hai spaventato, sai? Se volevi parlarmi bastava ti avvicinassi, non c’era bisogno di seguirmi come se fossi un ladro!- rise leggermente guardandomi. Non sapevo cosa dire, così mi limitai a guardarlo dolcemente.
-Beh, a cosa devo tutte queste attenzioni?-
-Senti, io ti devo parlare di una cosa seria. Tu non mi hai chiamata, e quindi sono venuta io qui da te. Io la pretendo una nostra uscita, perché penso di meritarmela.- non credevo a cosa avessi appena detto, e finito il mio piccolo discorsetto, Harry mi guardò con gli occhi spalancati e la bocca aperta, magari anche scioccato. Risi, cercando di rendere la situazione meno imbarazzante possibile…troppo tardi.
-Ehm…scherzavo…- mormorai giocando con l’estremità della maglietta.
-Peccato, a me sarebbe piaciuto uscire.-affermò guardandomi dritta negli occhi. Con la mano destra mi alzò il mento e mi sorrise. Mi sentì rassicurata da quello sguardo.
-Ti va se ti porto in pizzeria?-
-Sì, certo, io amo la pizza! Sai, in Italia la mangio ogni fine settimana.-
-Allora sei italiana! Ci avrei scommesso!- disse con tono scherzoso. Io gli sorrisi di rimando e non potevo credere a quello che avevo davanti ai miei occhi: Harry Styles era perfetto. I suoi capelli ricci leggermente alzati, gli occhi verdi che finalmente guardavano la sottoscritta e quelle labbra rosee a pochi centimetri di distanza dalle mie. I miei pensieri vennero interrotti da Harry, che mi spinse delicatamente verso l’entrata del locale. Era molto raffinato, ma non mi sentivo a disagio, anzi, con la mia famiglia ero sempre stata abituata a certe situazioni.
-Io prendo una pizza con…mh…forse bacon, patatine ed insalata, grazie.-
-Per me basta una margherita.- chiusi il menù e lo porsi al cameriere.
-Beh, allora, quanto torni nel tuo Paese?- iniziò a giocare con il tovagliolo, stropicciandolo e facendolo cadere dalle gambe.
-Parto a metà settembre, ad ottobre comincia la scuola.-
Parlammo per un bel po’ di tempo, spesso ridevamo e soprattutto, mangiammo tantissimo. Uscendo dalla pizzeria, inciampai su un gradino e caddi; naturalmente Harry non perse l’occasione di prendermi in giro, ma me lo sarei aspettata.
-Senti che ne pensi di venire a casa? Mi piacerebbe fartela vedere.- disse rompendo il silenzio. Lo guardai sbalordita, non aspettandomi una proposta del genere.
-Ovvio che vengo, andiamoci subito!-
Percorremmo un paio di isolati a piedi per poi arrivare davanti ad una grande villa bianca, circondata da un bellissimo giardino, di notte illuminato da delle lanterne. Mi avvicinai alla piscina: era enorme, circondata da fiori e da tante mattonelle in marmo. Non avevo mai visto qualcosa del genere. Ero immersa nei miei pensieri, quando sento qualcuno spingermi in acqua. Riuscendo a nuotare verso la superficie vedo il sorrisetto compiaciuto stampato sul viso di Styles.
-Com’è l’acqua?- disse ridendo.
-Vieni a provarla da solo, sbruffone.- lo tirai dalle caviglie, facendolo inciampare nella piscina. Eravamo vestiti, e iniziammo con la solita battaglia di schizzi. Sembravamo due ragazzini innamorati. Peccato che non fossimo innamorati. O meglio, uno dei due. Tra una risata e l’altra, finimmo abbracciati, stretti l’uno all’altra. Lui, pronto a buttarmi. Io, in braccio a lui. Qualcosa in quel momento ci fece bloccare, facendo sembrare quell’attimo eterno.
-Scusami per quella notte al pub, non avrei mai voluto dirti quelle cose. Non avrei dovuto, semplicemente.- abbassò lo sguardo e mi strinse più forte a sé. Non sapevo cosa dire, così non dissi nulla. Lo baciai. Un piccolo ed innocente bacio a stampo. Lui mi guardò in modo strano, come se non capisse, ma non si oppose. Mi accarezzò e poi mi prese la mano, giocandoci e disegnandoci linee immaginarie.
-Forse è meglio se ci mettiamo degli abiti asciutti, o potremmo ammalarci.- mi tese la mano e mi aiutò ad uscire dalla piscina. Salimmo insieme le scale, contando i gradini. Erano circa 23, parecchi per una villa…no? Guardavo attentamente ogni suo movimento.
-Tieni, usa questa.- mi porse una maglietta nera lunga, l’avrei potuta usare come vestito. -Se ti serve, sono in camera mia, tu puoi cambiarti in bagno. Appena finisci, vieni da me.-
Cercai il bagno e tentai di asciugarmi e vestirmi. Non feci a meno di sentire il profumo delle saponette e di guardare la bellezza delle pareti. Dopo un paio di minuti, andai in camera da Harry. Mi sedetti accanto a lui su letto e iniziai a giocherellare con i capelli. Mi guardò intensamente, quasi in modo malizioso, avvicinandosi sempre di più. E se magari mi volesse, ecco…baciare, o anche qualcosa in più, che avrei dovuto fare? Rimasi immobile, in attesa di un segno divino.
 
HARRY’S POV

 Era bella, bella da non crederci. In quel momento, mi mancò il fiato per parlare, il coraggio per baciare, la dolcezza per accarezzare. Non volevo affezionarmi a lei, l’avrei potuto vedere solo per un altro paio di mesi, non sarebbe durata. Lei mi vuole semplicemente perché non mi conosce davvero, e non le voglio dare questa possibilità, non penso mi capirebbe. Eppure in lei riconosco qualcosa, e forse vale la pena provare. Non voglio soffrire, non di nuovo. Non voglio ritrovarmi da solo, sentendomi rifiutato. Non voglio essere lo spasso di qualcuno, e mi sono stancato di dover sempre seguire le regole. E sai che faccio ora? Ora cerco di conquistarla questa maledettissima ragazza, accada quel che accada.
 
-Ti riaccompagno a casa?- la guardai cercando di apparire il più tranquillo possibile.
-Sì grazie, mi faresti un piacere.- mi sorrise.

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Capitolo 4
*** Another (call) ***


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Another (call)

 


2 Luglio 2016

 

-Pronto?- chiusi la porta del bagno, cercando di capire chi mi avesse potuta chiamare alle 3.00 del mattino.
-Sono Harry, scendi.- disse con tono imperativo.
-Stai scherzando vero?- in quel momento dimenticai di star parlando con Harry Styles, ma dettagli.
-Ti sembra che ti stia prendendo in giro? Non fare la acida e sbrigati, ti aspetto.-
Interrompo la chiamata sbuffando; mi avvicino al lavandino e mi sciacquo il viso con dell’acqua ghiacciata. Solo allora misi a fuoco la situazione: avevo appena finito di parlare con il ragazzo dei miei sogni, alle 3.00 di mattina, e non ho dovuto seguirlo. Cominciai a saltellare per tutta la stanza, urlando.
-Che succede Em?- disse Alex, avvicinandosi a me stropicciandosi gli occhi.
-HARRY MI HA CHIAMATO ADESSO, MI HA DETTO DI SCENDERE. MA E’ MAI POSSIBILE? ODDIO.- la presi dalle spalle e la scossi tutta.
-Ma vi siete visti appena quattro ore fa!-
-Darling, quando sarai grande capirai…ah, mi devi fare un favoruccio, ehm…non è che potresti coprirmi con mamma e papà? O almeno rendere la situazione meno, ecco…strana?-la guardai mordendomi le unghie; Alex spalancò gli occhi. Cercò di parlare ma io la interruppi subito dandole un piccolo bacio.
-Sapevo che mi avresti aiutata, sorellina. Ora però, fammi prepare.- le feci un occhiolino e la riportai a letto.
 
Cercai di sembrare più disinvolta e tranquilla possibile quando Harry mi venne incontro per salutarmi. Mi fece entrare nella sua auto, ed iniziò a sgommare verso l’autostrada.
-Dove stiamo andando scusa?-
-Ti voglio portare a vedere l’alba a London Eye, è una cosa, ehm…carina, penso.-
Mi sorrise, quasi in modo insicuro, e io ricambiai, rivolgendogli uno sguardo confuso.
 
-Come sei riuscito ad avere dei posti per il London Eye alle 3.30 del mattino, Harry?-
-Amici di amici.-mi ammiccò e poi, inaspettatamente, poggiò il suo braccio destro sulle mie spalle, facendomi arrossire in modo evidente.
-Se diventi tutta rossa quando un ragazzo fa così, diventerai bordeaux se prova a baciarti.- sbottò in modo ironico, che poi, tanto ironico a me non pareva.
 
-E’ bellissimo.-mi spostò una ciocca castana dal viso e mi strinse forse a sé. Non potevo crederci, era surreale tutto quello che stava accadendo in quelle ore. Dopo qualche minuto, disciolse la presa e si sedette al posto di fronte al mio.
-Tu sai tutto di me, ma io non niente di te…Emma.-
-Dimmi che vuoi sapere.-gli risposi con aria di sfida.
-Ehm…qual’ è il tuo colore preferito?-
-Il rosa, assolutamente.-
-Tipico.- fece una smorfia e poi mi sorrise in modo quasi scontroso.
-Possiamo sorvolare questi commenti?-
-Va bene signorina.  Che ne pensi…dei…sì, dei film?-
-Che la maggior parte sono monotoni. Insomma, ormai riesco a capire il finale di una storia anche solo dall’inizio, forse perché ne ho visti troppi, non so.-
-Interessante…facciamo un gioco?-
-Che tipo di gioco?- dissi apostrofando la parola ‘gioco’.
-Io ti dico il possibile inizio di un film, e tu mi dici il finale.-
-Ci sto.- annuì con il capo e gli lancia un’occhiata di sfida.
-Beh, se i due si incontrano, ehm.. a causa di un incidente stradale?-
-Semplice: lei di solito è in bicicletta, quindi va da lui o per puro caso e scopre che è il suo macellaio, oppure va per chiedergli dei soldi, da cosa nasce cosa, si innamorano, vivono una love story senza limiti e fanno due bellissimi figli.-
Harry si limitò a ridere guardando verso il panorama.
-E se invece lui è l’idolo della ragazzina, sua più grande fan, e si incontrano in un locale, e lui purtroppo, ubriaco, le inizia a bestemmiare contro, cosa succede? Come va a finire?- i nostri occhi verdi si incrociarono, ma Harry interruppe subito il contatto visivo abbastando il capo verso il pavimento. Non mi sarei mai aspettata una domanda del genere.
-Penso che, beh…lo debbano scoprire con il tempo, uhm…è un film che vale la pena guardare, secondo me.- mi sedetti accanto a lui, e gli stampai un bacio sulle labbra, mentre lui mi accarezzava lentamente la schiena.
-Forse dovremmo andare.-
-Sì, dovremmo.- tese la mano e mi aiutò a scendere dalla ruota panoramica, quel luogo magico che ci aveva permesso di conoscerci meglio e di avvicinarci sempre di più. Per tutto il tragitto in auto stettimo in silenzio, forse per timidezza, o forse perché ci piaceva quella serenità che entrambi stavamo cercando da tempo.

 

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Capitolo 5
*** Another (sentence) ***


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Another (sentence)
 


 

4 Luglio 2016

 
-Ma come ti sei permessa? Che ti sta succedendo? Emma poteva essere pericoloso!- mio padre iniziò ad urlare non appena entrai in albergo, ma francamente, me lo sarei aspettata.
-Emma, Harry è troppo grande per te. Sogni del genere sono belli se rimangono tali, o almeno se si decide di porre un freno…tu, beh…tu invece stai completamente perdendo la ragione mia cara.-
-Lo so, scusatemi, perdonatemi, non so che dire.- cercai di rendere la situazione meno tesa, ma a quanto era impossibile.
-Noi non conosciamo Harry, non sappiamo nulla di lui, e magari è davvero un ubriacone, una persona poi così tanto raccomandabile. Non devi entrare in cattivi giri, non te lo meriti.- fece una pausa e poi ricominciò a parlare, stavolta in modo più dolce: -Pensaci su Emma, non sei abituata alla sua vita, né ad uscire alle 3.00 del mattino. Tu per lui sei solo una delle tante ragazzine amore mio, e sta cercando di farsi piacere da te dopo la figuraccia la pub.-
-Scusami papà, ti assicuro che non accadrà un’altra volta. Però per favore, non potete impedirmi di vederlo, ve ne supplico.    Questa è l’occasione della mia vita, e vale la pena tentare per lui.-
-L’importante è tu stia bene, chiaro!?-
-Chiarissimo papi.- lo abbracciai, cercando di tranquillizzarlo.
 
HARRY’S POV
 
-Smettila Zayn…Zayn…Zayn!- era ormai da un paio di minuti che correvo dietro a quell’incosciente. -Zayn, stai calmo per piacere!- .
-Come diamine faccio ad essere tranquillo, me lo puoi spiegare?- continuava a correre per lo studio, toccandosi nervosamente i capelli neri. Si bloccò poco dopo davanti alla sala di registrazione, osservando con occhi lucidi il parquet.
-So quanto faccia male, ma è una cosa temporanea amico.- gli diedi una pacca sulla spalla, cercando di essere il più rassicurante possibile.
-Smettila di fare così, sai anche tu che non sono cose ‘temporanee’. Perrie ha dettoche è finita, definitivamente.-
-Beh, ora ti diverti…sveglia! Abbiamo miliardi di ragazze ai nostri piedi: ne scegliamo un paio e il gioco è fatto!-
-Harry, tu proprio non capisci. Io a lei ci tenevo, parecchio.-
-Cercavo di aiutarti, scusami.- lo guardai abbassando le sopracciglia. Zayn mi abbracciò, penso che avesse capito le mie buone intenzioni.
-Per oggi abbiamo finito ragazzi, potete andare via.- le luci in studio iniziano a spegnersi, così io, Niall, Zayn, Liam e Louis ci avviamo verso i nostri appartamenti.
-Beh, che avete fatto oggi? Io ho finito di registrare l’ultimo pezzo, poi penso che per un po’ di giorni abbia finito.- dice Louis, evidentemente soddisfatto del suo lavoro.
-Io e Liam stiamo cominciando a cantare gli assoli, sembrano usciti bene…anche se Liam sembra un piccione, ma va bene.- Liam da una leggera spinta sulla spalla di Niall, e a Zayn scappa una leggera risata.
-Finalmente un sorriso Malik!-
-Meno male che ho voi ragazzi…-ci osserva con un’aria da bambino, in modo indifeso. Gli sorrido di rimando, tentando di sembrare il più tenero possibile. Per lui era davvero un brutto momento: era la seconda volta che rompeva con Perrie negli ultimi quattro mesi, e probabilmente questo era il capolinea.
-Haz, stamattina avevi delle occhiaie spaventose in studio, che hai fatto stanotte?- mi chiede malizioso Tomlinson.
-Vorrai dire stamattina.- gli rispondo ironicamente, riprendendo immediatamente il discorso: -Sono andato a prendere Emma, avete presente?-
-La ragazza del Funky Buddha, beh?- dice Liam incuriosito.
-Allora, l’ho portata al London Eye all’alba, mi sembrava un’idea carina per farmi perdonare.-
-Sarebbe il vostro primo appuntamento, giusto?- afferma Niall sgranando gli occhi e cominciando a gasarsi.
-Veramente è la seconda volta che usciamo insieme.- ammicco al biondino, che immediatamente si scambia sguardi complici con il resto del gruppo.
-Che ci siamo persi signorino?-domandano Zayn e Louis.
-Dopo averla portata in pizzeria l’altra sera, l’ho fatta venire a casa. Ci siamo fatti il bagno a mezzanotte e poi l’ho riaccompagnata in albergo. Mi ha anche…baciato, se si può dire così, ecco.- in quel momento sentì un brivido attraversarmi la schiena. Dopo la mia ultima frase, calò un silenzio tombale. Prima che i ragazzi cominciarono a farmi qualsiasi tipo di domanda, ci furono degli attimi terrorizzanti.
-E quindi ti piace?-
-Assolutamente no! Non mi innamorerei mai di… lei. E’ tutto diciamo, una ‘cortesia’ per scusarmi per la serata al pub.-cercai di autoconvincermi riguardo quelle mie parole, ma era chiaro come il Sole che non era davvero ciò che provavo. Quello che si stava facendo strada in me era un sentimento davvero strano, mi era capitato poche volte di sentire qualcosa del genere: quando ero con lei mi sentivo quasi indifeso, nonostante quello in vantaggio fossi io. Sì, lei era totalmente disarmante con quello sguardo così dolce e le labbra rosee, ed io non sapevo proprio come gestire una situazione del genere.
 
-Em, sono Harry, disturbo?- era tardi, e avevo bisogno di parlare con qualcuno e non so per quale assurdo motivo, mi trovai a digitare il suo numero.
-HARRY? Oh, no, tu non disturbi mai… che succede?-
-Niente, avevo solo voglia di sentirti. Tu che hai fatto di bello oggi?-
Per qualche secondo non sentì alcuna risposta, magari non si sentiva bene. –Ci sei Emma? Se non puoi parlare, non c’è problema.-
-Assolutamente nessun problema! Ero diciamo… sorpresa, se non sotto chock.- rise, leggermente imbarazzata, e io feci lo stesso; -Comunque tutto okay, solo che appena sono tornata in camera, mio padre mi ha rimproverata per l’orario, ma sono riuscita a calmarlo…tu invece? Che mi racconti?- mi sembrava davvero interessata, così decisi di parlarle della mia giornata, in ogni singolo dettaglio, compreso l’umore di Zayn.
-E’ stato un piacere sentirti Emma, grazie per la chiacchierata.-
-Non c’è di che…Harry. Oddio, è così strano, mi ci devo ancora abituare.-
-Senti, che ne dici se domani sera usciamo? Magari decidiamo al momento cosa fare di preciso, giusto per stare un po’ di tempo insieme.-
-Per me va bene, benissimo, anzi, più che bene. A che ora?-
-Ti vengo a prendere alle 7.00pm sotto casa, fatti trovare pronta, va bene?-
-Perfetto. A domani… buonanotte Harry.-
-Anche a te Emma.-
Terminata la chiamata, comparve un incontrollabile sorriso sul mio volto: era impossibile non essere felice di vederla. Emma era solare, una ragazza normale, senza pretese, ma aveva catturato la mia attenzione, e avevo deciso di concedergliene molta, ma davvero molta.

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Capitolo 6
*** Another (time) ***


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Another (time)


 5 Luglio 2016

 

 -Sei bellissima stasera.- mi guardò e poi sorrise timidamente, portando la lingua tra i denti.
-Grazie, anche tu stai benissimo.-
-Allora, che vogliamo fare?-
-Non so, decidi tu.-
-Aspetta, forse lo conosco io un posticino per noi due.-
Lo osservai confusa, cercando di scoprire quali fossero le sue intenzioni; camminammo a passo svelto per una delle zone più alla moda di Londra, per finire ad Hide Park. Harry mi spinse leggermente verso l’entrata, invitandomi a seguirlo.
-A quest’ora nessuno ci disturberà, potremo parlare tranquilli.-
-Ordiniamo qualcosa a quella bancarella?-
Ci avvicinammo ad un bancone ambulante di alimentari: decidemmo di optare per due tranci di pizza, naturalmente surgelata, ben diversa da quella che ero abituata a mangiare a casa mia, in Italia.
-Non ti piace? Perché se no ti compro altro!- fece un ghigno, cercando di essere il più premuroso possibile.
-E’ decisamente diversa da quella che sono solita mangiare nel mio Paese; mi devo ancora abituare ai panini unti e alla pasta scotta inglese.- ironica, gli diedi un buffetto sulle spalle.
-Sai che mi sento ancora in colpa per ciò che è successo al Funky Buddha? Davvero, mi fa stare male l’idea di averti trattata in quel modo.- assaporò l’ultimo morso di pizza, e poi con passo svelto, si avviò verso il bidone della spazzatura di fronte a noi, buttando il fazzoletto e strofinandosi le mani sui jeans.
-Avevi ragione tu, era pessima.- sorrise, e in quel momento sentì il Mondo cadermi addosso: perché proprio a me la fortuna di poterci essere amica? Non avrei potuto desiderare di più.
-Em? Tutto bene? Oggi sei silenziosa; di solito sei una radiolina!-
-Stavo solo pensando a quanto fortunata io sia ad averti incontrato.-
Harry si mise di fronte a me, cingendomi con le sue enormi mani i miei fianchi: la distanza tra i nostri due visi diminuiva sempre di più e riuscivo a sentire il suo respiro sempre più vicino.
-C’è qualcosa che non va Harry?- Harry scosse la testa chiudendo e riaprendo velocemente gli occhi.
-Tutto a meraviglia. Sei solo sporca di sugo.- detto questo, mi pulì con il suo pollice a fior di labbra.
 
-Em, ti devo chiedere un paio di cose importanti.- Harry ruppe il silenzio, inginocchiandosi davanti a me. Mi allungai verso di lui, ponendomi all’estremità della panchina su cui ero seduta.
-Ecco, può sembrare da matti chiedere una cosa del genere ad una sedicenne, ma hai mai avuto qualche fidanzato?- lo guardai sbigottita, non comprendendo l’utilità di quella domanda.
-Ovvio che ho avuto dei ragazzi Harry.-
-Suppongo che tu quindi non sia più vergine…?- domandò tranquillamente, come se fosse un argomento di dominio pubblico.
-COSA?- spalancai bocca ed occhi sentendo pronunciare quella frase, reazione contrastata dal sorrisetto malizioso del riccio.
-Beh, lo sei o no?-
-Sì, ma a te che importa scusami? Saranno anche affari miei.-
-Era per sapere, mamma mia. Siamo amici, con me non devi avere dei taboo.- posò il palmo della sua mano sulla mia spalla, accarezzandomi dolcemente.
-Di me ti puoi fidare Emma. Non sono cattivo, e a te ci tengo.- fece una pausa per prendere fiato: -Sì, insomma… ormai sei diventata una buona compagnia per me, ed è strano perché io sono il tuo idolo, e voglio farti la migliore impressione possibile. Ho assolutamente bisogno di aiutarti a cancellare il ricordo di quella brutta serata.-
Forse per la prima volta lo vedevo in difficoltà: lo sguardo rivolto altrove e le dita in continuo movimento.
-Per me è acqua passata, non pensarci più.- giocherellai con uno dei riccioli che usciva dal berretto di lana.
 
-Amo questa canzone.- Harry indicò la radio del bar, avvicinandosi per sentire meglio.
-Si tratta di ‘Treasure’ di Bruno Mars, giusto?- chiesi io convinta.
-Esatto. Grandissimo successo del 2013…mamma mia, è stupenda.- Styles cominciò a canticchiare ed immediatamente tutta la gente del locale si girò nella nostra direzione, osservando Harry scatenarsi sulle note del brano che passava in radio.
-Dai, Emma, balla con me! Non vorrai lasciarmi tutto solo in una situazione del genere?- mi trascinò verso il centro del bar, avvolgendomi con le sue lunghissime braccia. Cominciammo a simulare una danza anni ’80, oserei dire. Molti avrebbero detto che danzare non era il suo forte, ma io non ero assolutamente d’accordo: si muoveva a ritmo, come se la musica lo possedesse. Si mordeva il labbro inferiore e mi faceva sussultare ogni volta che si avvicinava a me.
-Potrebbe essere la nostra canzone.- alzai lo sguardo, cercando disperatamente i suoi occhi verdi in cerca di una conferma rispetto a ciò che aveva appena  detto: Harry mi regalò uno sguardo una grande sicuro e rassicurante. Continuavamo a ballare, ed Harry cantava con grande euforia la canzone al mio orecchio, scandendo ogni frase.
-Sai, per me è lo stesso.-
-Che vuol dire Haz?- non capivo la sua ultima affermazione.
-Intendo dire, che…è più o meno quello che penso io di te. E’ un bel testo, insomma, sì.- il mio sguardo si illuminò e strinsi il ragazzo davanti a me sempre più forte.
 
-Oddio! Sta piovendo! E ora come ci torno in Hotel?-
-Alzati il cappuccio e corriamo per un paio di isolati, se siamo stanchi ci mettiamo sotto qualche balcone o ci infiliamo in un portone.-
Cominciammo a correre mano per la mano sotto la fitta pioggia londinese, finché non ci fermammo in un vicolo poco distante dall’albergo.
-Non ce la faccio più, stop.- mi piegai, poggiando le mani sulle ginocchia.
-Em ho bisogno di fare un cosa.-
-Cosa c’è ora Harry?- dissi quasi seccata.
-Ti posso baciare? Bagnata sei ancora più sexy.-
Finita la frase, il riccio mi si avvicina pericolosamente, spingendomi con violenza verso il muro della stradina: poggiò la sua mano sinistra su uno dei mattoni accanto al mio volto, mentre la destra accarezzava la mia guancia. Pian piano iniziò ad avvicinare il suo bacino al mio, facendo scontrare i nostri petti. Solo ora mi rendevo conto della nostra differenza d’altezza, e di quanto questo fosse imbarazzante per me, ma evidentemente, ad Harry piaceva questo particolare. Piegò la testa per arrivare alle mie labbra; al contatto tra le nostre labbra, cominciò a prender piede in me un sentimento nuovo, che mi era capitato poche volte di provare: mi sentivo bruciare all’altezza del cuore, e i miei zigomi erano in fiamme. Harry muoveva le sue mani lungo tutto il mio corpo, stringendo la mia schiena, mentre spesso spostava le sue labbra lungo il mio collo, lasciandomi piccoli baci sulla mascella. Qualche secondo dopo, ci allontanammo e rimanemmo a guardarci per dei minuti, cercando di comprendere cosa fosse appena successo.
-Stasera vuoi venire a casa?- la voce di Harry in quel momento era dolce, flebile, magari anche insicura.
-Io vorrei, ma purtroppo non posso. Non penso che i miei accetterebbero.- ero triste nel dover dargli una risposta del genere.
-Sarà per un’altra volta, se per te va bene…-
-Ovvio, ora però devo proprio andare in albergo, ci concordiamo in un secondo momento.- ci sorridiamo complici e, dopo esserci scambiati un ultimo veloce bacio, ricominciammo a correre verso l’Hotel.

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Capitolo 7
*** Another (message) ***


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 Another (message)
 


 

8 Luglio 2016

 

“Sono giù Em, scendi o ti devo aspettare ancora per molto!? Har.x”

-Mamma, sto uscendo con Harry. Rientro tra un paio d’ore, se faccio tardi ti chiamo!- urlai dal fuori la souite.
-Va bene, ma torna per cena!-
 
-Em, sei mai stata innamorata tu?-
-Sì.- sorrisi ad Harry, sorpresa da una domanda del genere.
-Di chi?-
-Affari miei.- il mio tono di voce si irrigidì.
-Parlami di lui, dai.- mi diede una pacca sulla schiena, iniziando ad avvolgere il suo braccio lungo le mie spalle.
-Beh, è bellissimo. Ho pianto parecchi anni per lui, ma nonostante tutto, non mi hai mai degnata di uno sguardo, ero una delle tante per lui.-
-Che stronzo.- si chinò all’altezza delle mie labbra e vi lasciò un leggero bacio, -Comunque, domani sera vieni alla festa di Nick? Ha detto ai miei ragazzi di invitare quante più persone possibili, così ho pensato che sarebbe un’idea carina se venissi, ecco…con me.-
 
 
-Sono tornata!- urlai entrando nella stanza. Sbattei con energia la porta per far in modo che i miei si accorgessero del mio arrivo.
-Em, mamma e papà sono fuori a cena con gli Smith, hanno detto di ordinare alla pizzeria qui giù.-
Guardai Alex e non potei fare a meno di notare i suoi occhi: erano gonfi e rossi, come se avesse pianto per un paio d’ore.
-Alex, tutto bene?- le sedetti vicina al bordo del nostro letto color crema.
-D…Diego mi ha las..lasciata per un’altra.- cominciò a piangere e singhiozzare, così la strinsi forte a me; avrei voluto che tutto il dolore che stava provando andasse via. La sua relazione con Diego non era mai stata tranquilla: lui è un mio coetaneo, mentre lei un’ ingenua quattordicenne; in famiglia le avevamo sempre spiegato che sarebbe stata complicata, ma a lei non importava, lei lo amava da quando lo vide per la prima volta alla scuola media e da allora, non ha mai smesso di frequentarlo.
-So io cosa fare.- avevo già in mente un piano per rimettere in sesto il cuore della mia sorellina.
-Tu verrai con me domani alla festa di Nick Grimshaw. Pensaci, sarà in un locale pieno zeppo di superstar e ragazzi bellissimi, insomma, l’ideale per ricucire un cuore in frantumi!- Alex mi guardò con aria sottomessa, come se non avesse la forza né per accettare né per rifiutare.
-Dai, ci saranno anche Harry, Niall, Liam, Louis e Za…- non ebbi il tempo di terminare la frase che Alex spalancò gli occhi, dischiudendo le labbra.
-ZAYN HAI DETTO?!- cominciò a saltellare sul materasso, provocando un rumore non del tutto gradevole. Aveva sempre avuto un debole per Zayn, le piaceva quella sua aria da ‘bad boy’, con i tatuaggi e le Malboro nella tasca.
-Okay, ho capito, ma calmati. Domani ne parliamo, ora ho fame, ordiniamo la cena!-
 
-Com’è andata oggi con il tuo Romeo?-
-Romeo?-
-Intendo dire Harry, sciocchina!- Alex iniziò a dispensare finti bacetti nell’aria.
-Ou, beh, normalmente. Mi ha chiesto se io sia mai stata innamorata.-
-E tu che gli hai detto?-
-Di sì ovviamente.- Alex fece una smorfia appena finii di parlare.
-Non gli hai mica detto che l’unico ragazzo di cui tu sia mai stata innamorata è lui, vero?!- la sua voce era quasi allarmata, oserei dire.
-No, ho evitato l’argomento.- sorrisi, compiaciuta per come ero riuscita a dirigere la conversazione di qualche ora fa con Styles.

 

“Non vedo l’ora che arrivi domani…va bene se porto anche mia sorella Alex? E’ stata appena lasciata dal ragazzo…”

Inviai il messaggio, pregando in una sua repentina risposta.

“Assolutamente nessun problema. Ho voglia di ballare con te fino all’alba domani, preparati. Ah, ho un regalo da darti alla festa. Ora dormi e non fare domande. Notte. Xx”

 


WRITER'S SPACE

Ciao a tutti!
Eccomi qui con il capitolo n°7 ed il mio primo spazio autrice...yeah!
Dunque, prima di tutto, voglio scusarmi per l'indecente lunghezza del capitolo, ma purtroppo non c'era molto da dire, al contrario del prossimo che sarà assolutamente pieno di sorprese. Parlando della storia, che ve ne pare di questa pseudo-coppia? (non stanno ancora insieme Harry ed Emma, eh! lol) Perfavore recensite, ho voglia di leggere le vostre opinioni e cosa vi aspettate dalla storia! cwc

UN BACIO A TUTTI!
-stylesoxygen.≈

  

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Capitolo 8
*** Another (dance) ***


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Another (dance)
 



 

9 Luglio 2016

 

-Allora, come sto Alex?- feci una giravolta su me stessa per mostrare a mia sorella ciò che avevo scelto di indossare quella sera. Mia sorella non fece a meno di dischiudere la bocca alla vista del mio abito giallo-fluo dalla scollatura abbastanza ampia.
-Al, non è troppo stretto quel pantaloncino?- dissi, indicando gli hot pants di mia sorella che lasciavano ben poco all’immaginazione.
-Ricorda che stiamo andando in un pub, Alex, al Funky Buddha, non in spiaggia!- mi dava fastidio il fatto che fosse così provocante, sicuramente avrebbe attirato lo sguardo di molti giovani londinesi.
 
-Ciao, io sono Harry, Harry Styles. Tu devi essere Alex, vero?- scese dall’auto nera per stringere la mano alla quattordicenne accanto a me, apparentemente imbarazzata alla vista del riccio.
-O-Oh Dio. Harry Styles. Okay, sto bene.- io ed Harry ci scambiammo degli sguardi divertiti osservando mia sorella in quelle condizioni e decidemmo di non badare a convenevoli, entrando in macchina ed avviandoci verso il locale.
 
-E’ da qui che è cominciato tutto, piccola.- sussurrò Styles all’altezza del mio orecchio. Annuii, felice che avesse associato quel luogo al nostro primo incontro.
-Ehi Nick, festa da sballo, come sempre!- salutò Harry, dando una pacca sulla spalla a Nick; qualche volta mi capitava di seguire delle sue interviste, e dovevo ammettere che aveva parecchio talento nell’intrattenere la gente, ma nonostante tutto, non mi ispirava grande simpatia.
-E chi sono queste due ragazze Haz?- Grimshaw ci indicò e ci sorrise.
-Sono Emma, piacere. Ho avuto il piacere di ascoltare alcune sue interviste, le trovo brillanti.- dissi, cercando di apparire il più gentile possibile.
-Ed io sono Alex, sua sorella.- sorrise garbatamente.
-Oh, vi prego, fate come se foste a casa vostra ragazze, divertitevi!- l’uomo si disperse nella folla, cominciando a ballare con un ragazzo orientale.
 
-Un Mojito, grazie.- Alex era seduta al bancone, aspettando la sua ordinazione seduta su uno degli sgabelli. Era ancora estremamente triste per il litigio con Diego, ma sapeva che probabilmente se ne sarebbe dovuta fare una ragione.
-Non dovresti prendere bevande alcoliche alla tua età, ragazzina.- sorrise un ragazzo, sedendosi al posto accanto al suo.
-Lasciami stare brutt...- Alex alzò gli occhi ed incontrò degli inconfondibili occhi color nocciola. –Oh cielo, ma tu sei…Zayn! Scusami, davvero, non volevo essere rude, non con te che sei il ragazzo più perfetto di tutto il globo!- disse tutto d’un fiato la ragazza.
-Non c’è problema. Fatto sta che sei un po’ troppo piccola, Harry mi ha detto che sei Alex, la sorellina quattordicenne della sua amica.- Alex non poteva crederci, sua sorella aveva le aveva trovato una babysitter, che per altro era Zayn Malik, uno degli uomini più affascinanti ai suoi occhi.
-Dai, prendi anche tu qualcosa, ti farà bene, ciuffo!- ammiccò la giovane.
-Ciuffo?- chiese divertito Zayn, abbassando leggermente il capo.
-Sì, ti sta a pennello.- gli mise una mano tra i capelli, scompigliandoli leggermente.
-Perché bevi così giovane? Può farti male.- la rimproverò il ragazzo, non alzando di troppo il tono.
Alex si limitò a guardarlo con occhi lucidi, specchio della tristezza che la scombussolava da parecchie ore. Zayn capì la situazione, riconoscendo l’espressione sul volto della piccola donna. Non poté fare a meno di pensare a quanto fosse carina. Ordinò da bere anche per lui, e cominciò a scolarsi qualche cocktail dall’alto tasso alcolico. Anche lui aveva bisogno di dimenticare, non voleva soffrire per Perrie, non più.
-Quella è una stronza se ti ha lasciato così, credimi!- disse all’apice della sbronza Alex.
-Anche Diego, allora.- sorrise Zayn, lasciando trasparire tracce del suo stato d’ebrezza.
-Brindiamo a quei due.- terminarono, facendo scontrare i bicchieri l’uno con l’altro.
Erano chiaramente entrambi ubriachi fradici. Quel locale faceva quell’effetto: chiunque ‘alzava il gomito’ al Funky Buddha.
 
-Quindi, sei italiana Em? Ma allora perché tua sorella ha un nome americano?- scherzò Niall, afferrando un salatino.
-Si chiama Alessandra, ma dice che Alex la rappresenta di più.- sorrisi, pensando a quella buffa ragazza.
-Noi amiamo l’Italia, il cibo è buonissimo.- Liam mangiò un pezzo di pizza e mi sorrise, sapendo che il suo commento mi aveva fatto piacere.
-Siete tutte fuori di test lì!- sorrise Louis, provocando una risata di gruppo. Quel ragazzo era davvero ironico, proprio come lo avevo sempre immaginato. Mi bloccai un minuto a pensare, ignorando i discorsi dei quattro ragazzi accanto a me: non potevo credere di essere lì, proprio con loro. Tutto ciò che avevo sempre sognato ora era accanto a me, che mi cingeva le spalle con il possente braccio tatuato.  Era mai possibile una cosa del genere? Nemmeno nelle parti più remote del mio cervello avrei potuto pensare che un giorno la mia vita avrebbe potuto prendere una piega del genere.
-Em, Em, se non vuoi ballare con me basta dirlo!- sentì Harry scuotermi.
-Oh, scusami, ero sovrappensiero.- mi scusai, cercando di sembrare disinvolta.
-Allora ci balli o no con me?- mi domandò Harry, allungando la sua mano verso la mia. La afferrai convinta e annuì. Niall, Liam e Louis ci guardarono, curiosi di scoprire cosa avremmo fatto io e il riccio in pista da ballo.
-Andiamo al centro, ci si diverte di più lì!- esclamò Harry, trasportandomi deciso verso il suo obiettivo.
Mi guardò dolcemente, rassicurandomi e stringendomi a sé. La musica non era decisamente quella adatta ad un ballo di coppia, così vidi delle ragazze avvicinarsi ad Harry, magari con l’intento di flirtare.
-Scusate, ma stasera sono impegnato.- fece spallucce il ragazzo davanti a me, osservando serio le giovani che poco prima si stavano strusciando sulla sua possente schiena.
-Stasera sono tutto per te, Em.- mi fece fare una giravolta e poi mi ritrovai tra le sue braccia. Il mio cuore si fermò quando guardai in un angolino del locale, nel punto preciso in cui incontrai Harry la prima volta: mi ritornarono in mente le immagini di quella notte, così dolorosa e surreale per me.
-Ehi, signorina, stasera sei strana. Tutto bene?- disse Harry con tono allarmato, accarezzandomi la guancia con il suo grande pollice.
-E’ che quello è il punto in cui ci siamo visti la prima volta… mi stavo solo ricordando di quel momento, tutto qui.- non potei fare a meno di notare l’oscurità che prese piede nello sguardo del riccio. Scosse la testa, come se volesse cacciare via qualche pensiero.
-Ora balla con me, non pensare a nulla Emma, te ne prego.- la voce era flebile, e mi osservava supplichevole. Ballammo a lungo stretti l’uno all’altra.
 
-Zayn, ma cosa ti è saltato in mente?!- Liam stava facendo di tutto per far ragionare il suo amico, ancora scosso dall’accaduto.
-Stavamo solo parlando…- rispose Malik.
-Eravate nel privè del locale, in biancheria intima. Stavi per scoparti una quattordicenne!- urlò Louis, indicando me ed Alex, accasciate sul divano con Harry.
-Siamo tornati!- sentimmo urlare dall’ingresso della souite. Tutti ci guardammo allarmati e capimmo al volo il da fare: aiutai i ragazzi a nascondersi per l’appartamento, portando mia sorella nella camera da letto con Niall.
-Dov’è Alex?- chiese mio padre, poggiando la giacca sul comodino, o meglio, sulla schiena di Liam.
-No papà! Non andare in cucina, c’è uno sporco incredibile! Oggi ho provato, ehm… a cucinare una torta!- inventai una scusa per evitare che i miei genitori potessero scoprire Zayn steso per terra con Louis.
-Emma, stai bene?- sgranai gli occhi quando vidi passare dietro la figura di mia madre Harry.
 
-Sì, scusatemi, non lo farò più.- dicemmo rassegnate io ed Alex dopo l’ennesima ramanzina di quella serata.
-Anche noi non lo faremo più…- conclusero i cinque ragazzi alla nostra destra.
-Così va meglio, ora tornate a casa idioti.- disse ironico mio padre, salutando ridendo i ragazzi; arrivato ad Harry, si fermò qualche secondo di più, dandogli una pacca sulla spalla e sussurrandogli all’orecchio: -Abbi cura di lei.-
-Lo farò, non si preoccupi.- rispose tempestivo Harry.
-Mi accompagni al parcheggio?- mi mimò con le labbra indicando la porta. Annuì e feci cenno a mia madre che sarei uscita qualche minuto. Uscimmo fuori dall’Hotel e accompagnai Harry fino alla macchina, quando sentì il riccio attirarmi a sé con un veloce gesto della mano.
-Se ti chiedessi un bacio qui, davanti a tutti, vorrei troppo?- mi domandò Harry, arrossendo leggermente. Era raro vederlo imbarazzato e mi ritenni fortunata.
-Potrebbe vederci qualcuno…- dissi di malavoglia, ricordando che qualunque paparazzo avrebbe dato qualsiasi cosa per una foto che sorprenda Harry Styles baciare qualche ragazza.
-E qual è il problema? Dai, baciami e non fare la noiosa.- mi spinse ancora più vicino al suo petto e mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, aumentando gradualmente i movimenti delle nostre labbra, fino a rendere il contatto più passionale.
-Dormi bene, mocciosa.- entrò nell’auto, regalandomi un ultimo bacio. Gli sorrisi e risalì nella nostra stanza d’albergo.
-Siete carini insieme.- disse ridacchiando mia madre appena entrai in camera.
-Grazie, sono felice che vi piaccia.- risposi sollevata.
-Anche gli altri quattro, sono dei tipi simpatici, sono proprio come li immaginavo…- mia mamma era sempre stata al corrente della mia passione per loro, e secondo me anche lei era un po’ emozionata all’idea che li frequentassi.
-E’ ancora lì sotto, sai?- disse, facendo cenno verso la finestra. Mi affacciai e notai che la sua auto era ancora lì ferma davanti all’entrata dell’albergo.
 

 

“Mi piaci, mocciosa. H.x”
“Anche tu mi piaci, vecchio bacucco. X”
“Stai giocando con il fuoco Emma, attenta che poi ti scotti. H.x”
“La prendo come una minaccia? X”
“No, non ti storcerei neanche un capello. Sogni d’oro amore. H.x”


 


WRITER'S SPACE

Eccomi ragazze, ho finalmente aggiornato, scusate il ritardo! cwc
Comunque, che ne pensate? Vi piace come sta prendendo piega la storia? Che vi aspettate che succeda ora?
Recensite in tante, voglio sapere che ne pensate c:
Un bacio, e se volete, potete dare un'occhiata alle mie os.<3

MY ADDICTION (Niall Horan's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1993289&i=1 
BECAUSE OF YOU (Zayn Malik's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1992902&i=1 


 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 9
*** Another (afternoon) ***


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Another (afternoon)

 

10 Luglio 2016

 

HARRY’S POV
 
-Buongiorno!- salutai entrando nella sala da registrazione.
-Che registro oggi?- domandai a Max, il tecnico del suono; dopo aver ascoltato le istruzioni sulla traccia da incidere, mi chiusi nella cabina e cominciai a studiare il testo della canzone.
-Sono pronto, possiamo cominciare!- urlai determinato al microfono.
 
-Qualcuno sa dov’è Niall?- correvo disperatamente per i corridoi dell’edificio cercando il biondino dagli occhi azzurri, quando sbattei contro Liam.
-Hai visto Niall? Ti prego è urgente!- lo supplicai.
-Sì, stava andando a mangiarsi una ciambella nella sala cafè. Tutto okay brò?- chiese in modo premuroso Liam.
-Deve aiutarmi per una cosa, non ti preoccupare.- sorrisi, cercando di apparire più tranquillo.
 
-Proprio te cercavo, imbecille!- lo presi dal colletto della maglia  e lo spinsi contro il muro della stanza.
-Che ti sei fumato Haz?- domandò Niall sicuro.
-Mi avevi promesso che oggi mi avresti aiutato con la canzone!- dissi con tono truce.
-Stai esagerando amico, calmati e parliamone.- tentò di placare il mio nervosismo e mi fece sedere su uno sgabello.
-E’ che ci tengo a quella canzone…- dissi con fare leggermente preoccupato.
-Lo so, ma ti ho detto che ci vuole del tempo per comporre la musica giusta. Il testo è profondo, e ho bisogno di alcuni giorni per trovare la melodia adatta.- mi diede una pacca sulla spalla e mi sorrise con quel suo fare innocente. Forse aveva esagerato un tantino con lui, così gli chiesi umilmente scusa. Tenevo molto a quel biondino, e a volte me ne approfittavo anche, ma non avrei cambiato la nostra amicizia per nulla al mondo.
 
ALEX’S POV
 
-Dunque dovrei avere il numero nella tasca degli shorts…-farfugliai tra me e me mentre rovistavo nel cesto dei panni sporchi.
-Che cerchi?- una voce squillò alle mie spalle.
-Zayn mi aveva scritto il suo numero di cellulare su un foglietto ieri sera, ma non lo trovo!- era da un’ abbondante mezz’oretta che controllavo in ogni angolo dell’appartamento quel maledetto biglietto, ma senza ottimi risultati.
-Ti aiuto io, dai.- mi incoraggiò Emma.
 
-Aspetta, Al, ho un’idea migliore!- esclamò allo stremo mia sorella, alzandosi con difficoltà dalla moquette.  -Potrei chiedere ad Harry il numero di Zayn!- alzò la mano in segno di vittoria e poi ricadde stanca sul letto.
-Giusto, sei un genio sorellona!- misi su un sorrisetto furbo e le lanciai il cellulare. In un attimo inviò il messaggio, e naturalmente la risposta non tardò ad arrivare.
-Ecco, dovrebbe essere questo.- osservai il display e trascrissi il contatto su un fogliettino.
-Bene, ora vado a chiamarlo. Augurami in bocca al lupo!- uscì dalla stanza e andai verso l’ascensore, lì avrei avuto più privacy.
-Pronto?- una voce risuonò nelle mie orecchie.
-Ehi, ciao, sono Alex… ti ricordi?- chiesi intimorita dalla risposta.
-Oh, certo! Come va?- a quelle parole, tutte le mie preoccupazioni scivolarono via, dando spazio ad una grande euforia.
-Alla grande, grazie! Volevo chiederti se, insomma, ti va qualche volta di uscire?- terminata la frase sentì un vuoto nel petto e le guance diventare bordeaux.
-Non so, dipende dagli impegni che ho.- si affrettò a dire dopo qualche secondo. –Comunque quando sono libero, ti faccio uno squillo. Ora che ho il tuo numero, ti chiamerò di certo appena avrò un momento extra-lavorativo.-
-Sì, sarebbe carino.- mi rassicurai e cercai di apparire più sicura.
 
ZAYN’S POV
 
-Chi era?- mi domandò Louis.
-La sorella di Emma, Alex.-
-Come faceva ad avere il tuo numero brò?- chiese curioso Niall facendo cenno con il capo verso il telefono sulle mie ginocchia.
-Glielo avevo dato ieri sera, ma ero convinto di non averglielo scritto per intero.- ero dubbioso e non sapevo come fosse riuscita a rintracciarmi.
-Le ho dato io il tuo numero!- sbottò Harry divertito.
-Perché? Chi ti ha dato il permesso!? Sei uno stronzo!- ringhiai contro il riccio, che però sembrava ancora più compiaciuto dalla mia risposta.
-Me lo aveva chiesto Emma!- esclamò, stavolta senza quel suo solito sorriso a trentadue denti.
-Ah si, perché alla sua ‘Emmuccia’ non riesce proprio a dire di no.- rise Louis, provocando una non poco visibile smorfia da parte di Styles.
-Harry, non ci dire che ti sei… innamorato?- chiese retoricamente Liam.
-No, smettetela! Ve l’ho detto che lo faccio solo per cortesia! A me lei non interessa affatto.-
-Ah si? A giudicare dai tuoi SMS non si direbbe proprio.- lo prese in giro Niall, afferrando prontamente il suo iPhone.
-Allora, vediamo un po’…- disse scorrendo la cronologia dei messaggi; –‘Mi piaci mocciosa. Hx’- lesse il biondo, tra una risata e l’altra.
-Ehi, non sono affari vostri. Andatevene a quel paese, siete dei coglioni.- Harry strappò il telefono dalle mani del biondo e andò verso l’uscita dello studio a passo svelto.
-L’abbiamo fatta grossa stavolta, eh?- chiese Louis fissandoci intimidito.

 



WRITER'S SPACE

Allora belle bimbe, grazie ancora per le visualizzazioni, e soprattutto, per seguire in tante le os e la ff! GRAZIE DI CUORE! Comunque, volevo solo avvisarvi che nella bio ho lasciato tutti i miei contatti (twitter, tumblr e youtoube) e se volete, fateci un saltino per vedere come sono o più semplicemente per scoprire un po' di me. c:

VI LASCIO CON IL TRAILER UFFICIALE DELLA STORIA, UN BACIO.<3

http://www.youtube.com/watch?v=V5vwSfvUsQE

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Capitolo 10
*** Another (walk) ***


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Another (walk)


 16 Luglio 2016

 
‘Come stai Harry? X’

   Era da qualche giorno che non sentivo più Harry, e per lo più senza una ragione precisa. All’improvviso era scomparso: non rispondeva a messaggi e chiamate. Beh, era plausibile che si fosse annoiato della compagnia di una sua fan.
-Alex, papà deve ancora tornare?- chiesi a mia sorella.
-Tra poco arriva. Ha detto che è vicino ad Hide Park.- rispose osservandomi in modo stranamente affettuoso.
-Che ti succede? Sembri una mummia. Con me puoi parlare Em.- mi cinse le spalle con le braccia e si sedette accanto a me, accarezzandomi le guance delicatamente.
-Harry mi odia.- affermai secca.
-E sentiamo signorina, perché ne sei convinta?- misi su un broncio e mi fermai a guardare le mie scarpe, mai state così interessanti.
-Perché non risponde al telefono e non si fa più sentire come qualche tempo fa.-
-Vuoi che chieda a Zayn di convincere Harry a farsi vivo?-
-Ti stai sentendo con Malik?- domandai sconcertata e sbalordita contemporaneamente.
-Sì, in pratica si potrebbe dire così.- mi sorrise e roteò gli occhi.
-Comunque no, non voglio disturbare Harry. Se non mi calcola, ha i suoi motivi.- cercai di autoconvincermi.
-Sei proprio una scema Em.- appena terminò quella frase suonò il campanello ed entrambe ci affrettammo ad aprire la porta.
-Packy!- urlammo appena papà entrò nella souite con in braccio il nostro piccolo cane, un barboncino di nove anni circa; per noi ormai era come un fratello. Lo avevamo lasciato qualche settimana prima a casa di mia zia a Bari, la città da cui veniamo, per evitare che ci potesse creare problemi all’inizio della nostra lunga vacanza a Londra.
-Dov’è mamma?- domandò papà baciandoci sulle guance.
-In cucina.- indicò Alex, prendendo in grembo Packy.
In quell’istante mi vibrò il cellulare nella tasca, facendomi sobbalzare.
-Ciao.- affermò dura una voce dall’altro capo del telefono.
-Scusami, non so che dire, davvero. Non avevo intenzione di importunarti con tutti quegli SMS.- mi sentivo così impotente notando il suo silenzio.
-Harry sei ancora lì?- domandai insicura.
-Sì, non ti preoccupare, non mi hai dato fastidio.-
-Meglio…- non avevo idea di cosa sarebbe stato opportuno dire.
-Okay, ti ho chiamato perché ho bisogno di farti una domanda.-
-Chiedimi ciò che vuoi.- ero leggermente spaventata da ciò che mi sarebbe stato detto qualche secondo dopo.
-Ehm…volevo…sì, volevo sapere se per caso ti va di uscire stasera con me e i ragazzi. Cioè, in realtà Zayn ha invitato Alex e ha insistito affinché io facessi lo stesso con te.- sembrava malinconico, il suo comportamento era diverso dal solito.
-Certo che ci vengo, mi vieni a prendere tu?-
-No, viene Zayn.- a quelle parole interruppe la chiamata, lasciandomi con le parole morte in gola.

 
HARRY’S POV
 

‘Stiamo per arrivare. Emma non mi sembra molto entusiasta di vederti, anzi, forse anche un po’ incazzata. Buona fortuna. Ah Ah.’

Il messaggio di Zayn illuminò il display del mio iPhone nuovo di zecca. Avevo cercato di prendere le distanze da Emma da quando mi dissero che ne ero segretamente innamorato. Perché no, non ne ero innamorato e ne ero certo. Andai su Twitter e cercai qualcosa di interessante sulla mia timeline: solo directioners, directioners e ancora directioners che imploravano il mio amore. Ero stanco di essere sempre al centro dell’attenzione, volevo stare da solo e non riuscivo più ad avere il controllo della mia vita, avevo necessariamente bisogno di una pausa da tutto e da tutti.
-Eccovi, finalmente!- esultarono Liam e Niall quando videro Zayn, Alex ed Emma entrare nel pub.
-Salve ragazzi.- la quattordicenne era come sempre all’avanguardia e stampò un bacio sulla guancia a tutti quanti noi. In effetti in queste ultime serate, ci avevo raggiunto parecchie volte con Zayn, e non penso che Emma ne fosse stata al corrente, data la sua reazione appena la vide subito a suo agio.
-Emma, da quanto tempo!- andarono a salutarla i ragazzi, entusiasti.
-Già…da tanto tempo.- farfugliai, rimanendo seduto sul mio pouf bianco.
-Ehi Harry.- si avvicinò a me e sfoggiò uno di quei suoi sorrisetti timidi. Era molto bella, come sempre d’altronde. I capelli erano raccolti in uno chignon, mentre il suo abito lungo era abbastanza scollato sul petto. Si vedeva che aveva voglia di attirare la mia attenzione. Mi sforzai di apparire il più freddo possibile, ma con lei al mio fianco era davvero difficile.
-Sei assurdo, lasciatelo dire!- mi strattonò verso un angolo buio del locale, con una forza a dir poco sorprendente.
-Vola basso, cara.- le dissi con cattiveria. Mamma mia, così era ancora più sexy. Quanto avrei voluto portarla a casa ed ignorare ciò che mi dicevano i ragazzi.
-Che ci succede Haz? Prima eravamo così in sintonia!- continuava a fissarmi con quei suoi due occhioni verdi.
-Io non ti amo Emma. Non so niente di te.- risposi duramente.
-Harry non pretendo che tu sia innamorato di me, e se hai bisogno di sapere qualcosa sono pronta a soddisfare tutte le tue curiosità!-
-Io non voglio buttare tutto all’aria per te, sei solo una ragazza…- deglutii rumorosamente quando si avvicinò sempre di più a me, iniziando a giocare con le ciocche dei suoi magnifici capelli castani.
-Harry, ti sto solo chiedendo di darmi una possibilità.- vidi nei suoi occhi farsi man mano spazio un’ombra di preoccupazione. Dopotutto, non mi avrebbe necessariamente rovinato quella ragazza, magari sarebbe potuta diventare un mio punto di riferimento.
-Non sono proprio un tipo amabile, Emma. Sono difficile da gestire.- la avvertii, cercando di metterla in guardia riguardo il mio carattere particolarmente strano.
-Harry, per te farei qualsiasi cosa. Non sarà qualche tuo capriccio a fermarmi.- era decisa, e mi piaceva il fatto che potesse alternare momenti di dolcezza a pochi di grande forza.
Le accarezzai la guancia e le stampai un bacio sulla guancia destra.
-Scusami se ho fatto lo stronzo ultimamente.- le sorrisi innocentemente, cercando di farle capire il mio dispiacere.
-Non ti preoccupare, è okay.- ritornammo nella sala dai ragazzi e cominciammo a bere qualche drink, compresa la spavalda quattordicenne Alex.
-Perché i baristi acconsentono a darti da bere alla tua età? Non hai nemmeno sedici anni! Neanche tua sorella beve alcolici.- disse Niall.
-Di solito pensano sia più grande della mia età. Mi trucco e mi atteggio come una diciottenne, sciocchini. E poi quei tipi farebbero di tutto per un po’ di mance decenti.- ammiccò al biondino, che rimase sbalordito dalla spiegazione di Alex, come tutti del resto.
 
-Grazie del passaggio Harry!- urlò Alex aprendo la portiera, lasciandomi da solo con lei all’interno dell’abitacolo.
-Io dovrei andare…- disse timidamente Emma.
Le feci cenno con il capo e la seguì con lo sguardo mentre tentava di aprire lo sportello.
-Potresti togliere la sicura Haz?- chiese gentilmente. Quanto era ingenua quella ragazza.
-Vieni qui!- esclamai tirandola verso di me dal polso, premendo le mie labbra sulle sue. –Quanto mi sei mancata dolcezza!- le accarezzai la schiena, tentando di arrivare al suo sedere, quando le sue piccole mani mi allontanarono dal suo invidiabile corpo.
-Buonanotte Styles.- si aggiustò il vestito e corse verso la hall dell’hotel.
-Ti aspetto domani alle 9.00 allo Starbucks, ci conto mocciosa!- la salutai con un gesto della mano e rientrai in macchina.

 


WRITER'S SPACE
 
Allora, eccomi con il capitolo n°10! *JAY* 
Wow, due capitoli in una giornata non è semplice, ma ero ispirata!
Dunque, molte nelle recensioni mi hanno scritto che i caratteri non erano molto chiari, così tadàà...iniziamo a capire qualcosa dei pensieri contorti del nostro protagonista e naturalmente, del fatto che Emma sia giustamente e follemente innamorata di lui. Ma purtroppo non sarà tutto rosa e fiori, e penso l'abbiate capito.
Oh, e so che potrebe sembrare che le cose sono davvero troppo veloci, ma tra i due non c'è ancora niente di ufficilale, e come dice Em nel capitolo, sono ancora 'amici' (sì, come no AHAHAHAH). Se avete bisogno di altri chiarimenti, sono qui c:

Sotto consiglio di una ragazza (di cui amo la fanfiction, e vi consiglio vivamente di leggere->http:// http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1905542) vi lascio con una gif del nostro Harry!


http://25.media.tumblr.com/b2067493c2ae6a5a1803f0d162b49e06/tumblr_mqatluf8AP1su3w3ko1_500.gif

P.S.= Ecco qui il trailer ufficiale della ff caricato da me oggi pomeriggio, spero vi piaccia: http://www.youtube.com/watch?v=V5vwSfvUsQE.<3

 



 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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