'cause tonight the stars are in your eyes.

di x_teamloula
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Change is gonna come. ***
Capitolo 2: *** Accidental. ***
Capitolo 3: *** Oh my Godness. ***



Capitolo 1
*** Change is gonna come. ***


Ero sveglia da un po’, ormai erano le 10 ed io continuavo a fissare le lancette di quel dannato orologio che scorrevano sempre più lente da ore ormai e mi rendevo conto pian piano che un’altra inutile giornata era cominciata; era uno di quei periodi ‘no’, insomma sono sempre stata la ragazza solare e allegra che c’è per tutti, che fa finta di essere sempre felice per non far preoccupare gli altri ma qualcosa era cambiato, no, non lo era ancora...stava cambiando, ed io aspettavo che quel cambiamento fosse completo prima di uscire dalla porta della mia camera!
 
“Michelle, quando deciderai di aprire quella porta? Ormai sei lì dentro da due giorni e non la passerai liscia, se non apri la sfondiamo!” – e blablabla, era iniziato un altro giorno e mia zia Cheer iniziava con le minacce per farmi uscire, ma io non volevo o forse non potevo, se fossi uscita avrei dato addosso a tutti quanti e no,non se lo meritavano.
Spostai il lenzuolo dall’altra parte del letto, mi sedetti facendo scivolare i piedi sul pavimento.
Rimasi a guardare per un’altra mezz’oretta la finestra, c’era un sole imponente, tuttavia si poteva percepire dai pini che si spostavano leggermente che non era una giornata torrida bensì equilibrata, fresca.
Fu proprio quello che mi trascinò vicino la finestra, porsi la mano sulla maniglia e con fare incerto la roteai, spinsi indietro l’anta e avvertii quel profumo d’estate, di rinascita...il mio cambiamento era avvenuto?
Sentivo gli uccellini cinguettare e l’abbaio lontano di qualche cane, dominava la pace.
Chiusi gli occhi, magari anche io ero in pace con me stessa,finalmente. Lo ero davvero o credevo semplicemente di esserlo?
 
Quel momento di calma, di tranquillità persistette fino a quando qualcosa mi indusse a voltare prontamente la testa all’interno, mi accorsi che l’orologio segnava le 11, era già passata un’ora. Osservai la stanza da destra a sinistra e poi da sinistra a destra ma niente pareva essere mutato, quel rumore doveva venire per forza da fuori così rigirai la testa.
Si, la mia ipotesi non era errata: c’era una macchina, una macchina che faceva un rumore assordante e la mia mente ipotizzò di sbattere con violenza la finestra ma qualcosa mi frenò.
La macchina si fermò proprio nella villetta accanto.
“Fantastico” – pensai. Erano i nuovi vicini, manco li avevo visti e già mi stavano sulle palle!
Scesero dalla macchina una coppia di sposati, io credo, una donna molto autorevole, una di quelle forti, che si prendono cura di se e un uomo, alto, mooolto alto, non meno rigido della donna!
Oh, ma non c’erano solo loro, dalla macchina scende un ragazzo..e che ragazzo, sembra aver sulla ventina d’anni, alto si,ma non esageratamente..ma non riuscii a catturare nessun altro particolare dal momento che rificcai velocemente la testa dentro, poiché si era girato verso la mia direzione.  
Sentivo il respiro appesantirsi sempre di più, mi fermai davanti allo specchio osservandomi, come avevo fatto a restare chiusa nella mia stanza per due giorni? Senza lavarmi, mangiare, prendermi cura di me stessa? La vista di quella donna pochi minuti fa e la mia in quel preciso istante erano così differenti.

Ma cosa mi stava succedendo? 

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Capitolo 2
*** Accidental. ***


Aprii gli occhi, mi trovavo sul pavimento, ero svenuta? Rimasi a fissare uno stesso punto per non so quanto tempo fino a quando decisi di alzare la testa verso l’orologio.
Erano le cinque del pomeriggio. Perché continuavo a stare in quella stanza da sola, senza preoccuparmi di niente e di nessuno? Perché continuavo a farmi male in quel modo, perché? 
Mi alzai con tutte le forze che avevo, mi avvicinai alla porta. Ero cambiata, ma in meglio o in peggio? La mia mano tremava sulla maniglia, e se uscivo e assalivo la mia famiglia? O meglio, quel che restava di essa. 
Ma non potevo rimanere lì dentro per sempre, oh no. 

Aprii la porta. Dominava il silenzio, percorsi tutto il corridoio e mi affacciai silenziosamente dalle scale. 
No,non era del tutto silenzioso. Si sentiva un chiacchiericcio perenne, qualche risata qua e là.
“I vicini” – ricordai. 
“MICHELLE!” – mi girai di scatto, un piccolo nanetto dai capelli scuri correva verso la mia direzione, era scoppiato in lacrime ed era completamente agganciato al mio ginocchio. Ero paralizzata.
Josh, il mio piccolo cugino di sette anni. Non credo di aver mai voluto così bene ad una persona in vita mia.
Mi accasciai per terra e lo strinsi in un abbraccio, gli asciugai le lacrime dal viso e lo calmai.
“Ssh,va tutto bene amore mio, sono qui con te adesso!” – lo rassicurai. 
“Josh, Josh” – la voce impaurita di mia zia percorse tutte le scale e alla mia vista portò una mano davanti alla bocca – “Oddio tesoro, sei uscita finalmente!”. 
Mi alzai lentamente e , prima che mi stringesse forte a sé, le ammiccai uno “scusa”. 
“Ah, non ti preoccupare, crisi da adolescente...anche io facevo così sai?” – mi porse un sorriso – “giù ci sono i nuovi vicini, e c’è anche un bel ragazzo. Lauren ci sta provando ma...penso sia un po’ troppo grande per lei!” – rise – “stasera vengono a cena qui, che dici di unirti a noi? Ora va’ a farti una doccia, su! Ti voglio bene” – ricambiai il sorriso, prese per mano Josh – “ah,marmocchietto finalmente sveglio! Ora ti porto giù, c’è una sorpresa per te!” – mentre mi passavano davanti ricevetti una pacca sulla spalla da mia zia, ormai diventata mia mamma, e porsi una mano sui ricci capelli di Josh e glieli scombinai – “A dopo” – dissi sorridendo.

Ah, Louren è l’altra mia cugina, di 14 anni. Non credo di starle molto a genio, ma vabbè.

Entrai di nuovo in camera, presi una manciata di vestiti e mi recai in bagno, rimasi nella vasca per circa un’oretta...ormai quel non fare niente per tutto il giorno era diventato praticamente un hobby!
Uscita dalla vasca mi misi uno strato di phard, blush e un po’ di mascara. Per il resto, non mi truccavo da due giorni perciò ho preferito evitare. 
Dunque, indosso una magliettina arancione e un pantaloncino a vita alta, le mie all star bianche e corro in camera ad asciugarmi i capelli. Erano le 8.30 quando mia zia bussa alla porta.
“Tesoro, i vicini sono arrivati, ti aspettiamo giù!” – disse da fuori con un tono dolce.
Io invece mi limitai ad un “D’accordo” e, presa dal panico iniziai ad asciugare più in fretta.
Riguardai l’orologio, le 9. Fuck yeah! 

Aprii la porta della camera, c’era il mio Josh. 
“E tu che ci fai qui fuori piccolino?” – gli chiesi porgendogli un sorriso.
“Vieni con me” – disse prendendomi la mano. Iniziò a correre nel corridoio e dopo la curva (?) mi lasciò, facendomi cadere su qualcosa.

O qualcuno? 

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Capitolo 3
*** Oh my Godness. ***


O qualcuno?

Le mie mani erano poggiate sul petto di un ragazzo...
Oh mio Dio. Capelli biondi sul castano. Occhi chiari. Sorriso impeccabile.
Lo fissai per qualche secondo, fino a quando mi sorrise. Mi alzai ignorandolo,anche se era impossibile tanto che era bello,lol.
“Ho attutito la tua caduta, un grazie è d’obbligo!” – disse con un sorrisetto sulle labbra.
Feci un smorfia, non aggiunsi altro. Cazzo, la sua voce sjdoaisj **
“Comunque, piacere Olly...Oliver ma per gli amici Olly!” – tese una mano verso di me.
Ah,ho capito che tipo è : uno di quelli che si comporta da buffone e da tipo fygo per far colpo con le ragazze, ma non ha capito che se ci prova con me in quel modo il colpo glielo do io, in testa, con una scarpa! 
“Ell, Michelle ma per gli amici Ell...quindi tu chiamami Michelle!” – respinsi la mano – “Che ci fai qui?”.
“Ah, acida...mh, non male!” – fece l’occhiolino – “Mi ci ha portato Josh.”
Mandai un’occhiataccia al mio cuginetto, mista tra rabbia e di interrogazione. Entrambi risero.

In quel momento uscì mia cugina Lauren che mi guardò schifata, la cosa era reciproca.
“Ah, hai conosciuto Michelle...mm, lei è la mia cuginetta, un po’ imbranata!” – mi guardò con aria di superiorità. Oliver guardò prima lei e poi me, iniziò a ridere – “Già, mi è appena caduta addosso!”.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
“Comunque, ciao Olly!” – gli passò accanto e gli schiacciò un bacio sulla guancia.
Mi venne qualcosa allo stomaco, suppongo vomito.
“Ciao,ehm...Lis?” – disse incerto lui.
“No, sciocchino Lauren!” – strizzò l’occhio.
Feci un ghigno, così che la mia amata cugina si diresse al piano di sotto innervosita.
“Wow, sei proprio un tipetto swag, conquisti le 14enni? Allora si!” – risi.
Mi guardò con aria spaesata, okay in quel momento era davvero adorabile, chissà se...oh no, lui è il classico tipo che ti da na botta e via. “Sei solo gelosa che lei sa come comportarsi con i ragazzi e tu no, pft” – mi sfotté.
Iniziai a ridere – “Oh, stai attento con lei, in questo ultimo anno ha cambiato cinque o sei ragazzi però sono d’accordo con te, ha le idee chiare (Y)”.

“Ragaaazzi, è pronto!” – la zia Cheer mandò un urlo dal piano di sotto.
Scendemmo e mia zia mi presentò ai vicini. Non erano così duri e severi come sembrava, dopotutto mai giudicare un libro dalla copertina. Forse dovrei fare lo stesso ragionamento con Oliver, magari è un tipo dolce. AHHAHAHAAHHAHAHA NO.

Ci riunimmo a tavola.
 
“Mamma, mancano due posti!” – notai, confusa. 

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