You are not alone

di I am Maryanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lacrime di sangue ***
Capitolo 2: *** Conoscenze ***
Capitolo 3: *** Tombe ***



Capitolo 1
*** Lacrime di sangue ***


Lacrime di sangue


Era tutto il pomeriggio che ci provava, stava seduta in quella panchina di quel parco dove andava sempre. 
Doveva scrivere una canzone ma non le veniva nulla in mente.
Stava tamburellando con le penna sulla pagina bianca del suo quaderno blu, dove scriveva e disegnava tutto quello che le veniva in mente.
"Basta! Non ci riesco!" pensò sospirando rumorosamente
Il parco era isolato oramai e, non voleva tornare a casa, dove sapeva che cosa l'attendeva solo solitudine e sofferenza, le ferite che la sua mente si portava dietro erano ancora troppo fresche per passarci sopra.
Ricordava l'ultima immagine che aveva visto... Sua sorella.
Quella sorella che l'aveva da sempre aiutata, viveva per lei e, avrebbe venduto persino l'anima per salvarla... 
Quella sua bella sorella, di solo due anni in più di lei, con i suoi bellissimi capelli ondulati e gli occhi chiari, il suo sorriso solare e la sua risata contagiosa e ora... L'unica immagine che aveva in testa era quando la vide per l'ultima volta, in quella bara di legno bianco, indossava i vestiti di sempre, perché così la voleva ricordare, con i suoi bracciali borchiati, con le numerose catene appesa ai jeans neri, con il trucco pesante e... Questa volta però non sorrideva, il suo viso non aveva espressione, le guancie, non più rosee, ora erano biche come il latte e le labbra idem.
Le lacrime le arrivarono fino agli occhi scuri e, scesero sul viso velocemente.
"Ma perché succede sempre tutto a me!?" pensò piangendo più rumorosamente, tenendosi la testa con una mano.
Non poteva credere di aver perso la persona a cui teneva di più al mondo... La sua sorella maggiore... 
"Perché tu?!" 
"Perché eri una persona troppo buone e generosa con il mondo!" pensò alla sorella
Non sapeva che cosa fare... Così inserì la mano nella borsa a tracolla e frugò per un po dentro finché non vi trovò il suo specchietto portatile. Lo aprì e ci si specchiò dentro, con disgusto
"Perché lei!" pianse 
"Non c'è la faccio... Devo fare qualcosa..." si guardò attorno per trovare una soluzione a tutta quella sua sofferenza.
Voleva eliminarsi per sempre, per sempre, per sempre! 
Prese lo specchietto e lo gettò con violenza a terra, quello si ruppe in mille pezzettini.
Si fece cadere a terra, sulle ginocchia scoperte.
Si specchiò nelle scaglie a terra, poi, quando ne vide una particolarmente appuntita, la prese e la osservò  per un po.
Girò l'avambraccio e passò la parte tagliente sulla carne, la pelle si aprì, facendo uscire il sangue caldo, che scivolò sul braccio dalla pelle scura.
Fissò il braccio tagliato e, fece cadere l'arma a terra, spalancando gli occhi e tramando.
Era la prima volta che provava un atto così violento e non poteva credere di averlo fatto per davvero.
Si portò le gambe al petto e le abbracciò con entrambe le braccia, il sangue continuava a cadere sul braccio, imbrattandolo quasi tutto.
Prese un fazzoletto e lo pulì, cercando di cancellare tutte le traccie del fatto, ma non bastava... Il taglio, anche se non profondo, era molto evidente, anche perché essendo estate, portava le maniche corte.
Frugò nuovamente nella borsa e li trovò un altro fazzoletto, con il quale pulì ancora la ferita.
Il pianto si fece più forte, ma era tranquilla perchésapeva che nessuno la poteva sentire, dato che il parco era isolato e, la panchina, dove prima era seduta, era dietro ad una statua immensa.
Le squillò il cellulare, non voleva rispondere, ma controllò lo stesso chi era:
"Jake" lesse. Lasciò che fece un'altro squillo e poi cliccò sul tasto verde:
- Carolyn... - la chiamò l'amico 
- J-Jake... - rispose lei con le lacrime agli occhi
- Cosa succede? - domandò lui
- Niente Jake - ricominciò a piangere
- Così mi fai preoccupare... Dimmi che ti succede? - insistette lui
- Aiutami Jake - lo pregò 
- Dove sei? - chiese Jake senza chiedere spiegazioni
- Nel parco dove vado sempre - rispose lei
- Aspettami li che arrivo - disse convinto e chiuse la chiamata
Carolyn rimase seduta a terra come prima, non mosse nemmeno un muscolo, ma continuò comunque a piangere
Jake arrivò dopo davvero pochissimo, e, quando la vide a terra, si preoccupò ancora di più e la raggiunse correndo
- Caro! - la chiamò come faceva solo lui
- J-Jake - singhiozzò lei alzandosi e abbracciando l'amico, che fece lo stesso
- Cosa succede Caro? - le chiese preoccupato, tenendola abbracciata a se
Lei, continuando a piangere rispose
- Sam Jake... Sam - disse tra le lacrime 
- Che succede a Sam? - chiese lui preoccupato scostandola da lui e guardandola negli occhi
- Sam... - cominciò, ma un nodo alla gola le si formò, impedendole di continuare a parlare
- Va bene... Mi racconterai dopo, ora vieni con me - disse conducendola verso la sua auto e facendola salire di fianco al posto del guidatore.
Lei, senza dir nulla, si fece portare con lui... Lo conosceva ormai e per lui era come un fratello
Arrivarono fino sotto casa di lui, scesero e, senza dir nulla, Jake infilò le chiavi nella serratura della porta, e l'aprì facendo entrare l'amica dentro e richiudendosela alle spalle.
- Ragazzi! Sono a casa! - urlò ma non ebbe alcuna risposta
- Saranno fuori - disse 
- Vieni Caro - l'accompagnò in cucina facendola sedere ad una sedia del tavolo e, lui, si sedette di fianco a lei guardandola
- Dimmi Caro... Cosa succede a Sam? - riformulò la precedente domanda
- S-Sam è... S-Sam è... - abbassò lo sguardo 
- Sam è... M-mort - non riuscì a terminare la frase che riscoppiò a piangere portandosi le mani agli occhi
Jake, aveva capito tutto, le si avvicinò e l'abbraccio forte forte
- Ho capito Caro... Ho capito - sussurrò e, una lacrimuccia arrivò anche ai suoi occhi verdi, che diventarono lucidi.
Quando si staccarono lui la guardò negli occhi, asciugando i propri.
- D-di cosa? - chiese lui
- P-Per l-la malattia - rispose lei, Jake conosceva quello che aveva Sam, ma non pensava che sarebbe morta... Semmai, non lo voleva pensare...
- Voglio morire Jake! - riscoppiò a piangere 
- No, tu non devi morire! - la prese tra le barccia cercando in qualche modo di tranquillizzarla, anche se pure lui non era messo bene, perché conosceva Sam e... Non poteva ancora credere a quello che aveva sentito dire da Carolyn.
- Vieni - si alzò dalla sedia su cui era seduto tirandola per un braccio e facendola alzare, entrò nel piccolo bagno e aprì l'acqua fredda.
Le lavò il viso, facendo sciogliere anche il trucco che rimaneva e che non era ancora colato.
Lei rimase immobile, in silenzio, a volte tirava su col naso, ma non aprì bocca.
Quando Jake ebbe finito, prese un asciugamano pulito e le asciugò il viso delicatamente
- Rimani da me - disse, Carolyn non rispose, annuì soltanto.
- Vieni - disse e l'accompagnò fino nella sua stanza, aprì l'armadio e tirò fuori una maglietta nera a maniche corte porgendogliela
- Non so se va bene... - disse e senza dire nulla lei la prese in mano
- Vai a cambiarti - disse e senza molte cerimonie, Carolyn entrò in bagno chiudendosi dentro e cominciando a spogliarsi, rimanendo con l'intimo, indossando poi la maglietta nera che le aveva dato l'amico.
Tornò in camera e vide Jake già in pigiama, con lo sguardo basso e i capelli sparati
Quando si accorse della presenza dell'amica, alzò immediatamente lo sguardo da terra e incrociò quello di Carolyn.
Senza dire nulla, Jake aprì le coperte e vi entrò, poi, venne raggiunto anche da lei, che fece lo stesso. Spense poi la luce e chiuse gli occhi a fatica.
- Jake... - lo chiamò Carolyn
Lui si girò verso di lei
- Si - rispose
- Posso abbracciarti? - domandò
Senza dire nulla, Jake le si avvicinò, cingendole le spalle, lei posò la testa sulla sua spalla e gli circondò i fianchi con un braccio.
- Grazie Jake - sussurrò 
- Ti voglio bene Caro - sussurrò lui...

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Capitolo 2
*** Conoscenze ***


Questo capitolo lo voglio dedicare ad una persona molto speciale, ma, non voglio fare il nome perché penso che non sia il caso, dato che sa a chi mi riferisco...
Come il titolo della storia... You are not alone... Remember this... I am here, with you... Baby
 
 
 
Conoscenze
 
Carolyn si svegliò tardi, aprì gli occhi scuri e fu accecata da un raggio di sole che la colpì in pieno viso e la costrinse a socchiudere nuovamente gli occhi.
Si guardò attorno, Jake non c'era più, aveva i capelli tutti spettinati e sparati, fece per alzarsi ma appena mise un piede a terra, sentì la porta aprirsi e vi entrò Jake con un vassoio pieno di roba da mangiare:
- Oh, buongiorno - sorrise lui
- Ciao... Ma... Non c'è bisogno della colazione  a letto - disse stancamente Carolyn
- No, è che i ragazzi sono ancora addormentati perché ieri sera hanno fatto le ore piccole e non volevo mangiare solo -
Lei si siedette sul letto e Jake si accomodò a suo fianco, posò il vassoio sulle sue ginocchia e, assieme a lei, cominciò a mangiare fette biscottate e the verde.
- Come stai? - domandò Jake
- Be... Non da Dio - rispose Carolyn a bassa voce
- Oggi andiamo a prendere le tue cose, così resterai qui - disse lui sicuro, lei si limitò solo ad annuire lievemente... Non voleva stare da sola nella casa che condivideva prima con la sorella e si sarebbe sentita isolata da tutto e da tutti.
Mangiarono cercando di cambiare discorso, quando finirono Jake in fretta accompagnò Carolyn a casa sua, per prendere il necessario.
- Cosa farai della casa? - domandò lui mentre salivano in auto per tornare
- Penso che la venderò... Ma non so... Sicuramente voi avete altro da fare che prendervi cura di... - non ebbe il tempo di terminare la frase che Jake la afferrò per un polso tirandola verso di se e facendola finire tra le sue braccia e facendole sbarrare gli occhi
- Tu starai da me, non sei un peso per nessuno! - disse guardandola dritta negli occhi, sicuro di ciò che stava dicendo
- Okay - sussurrò lei
Salirono in auto e tornarono all'abitazione di Jake.
Quando lui aprì la porta trovò i compagni stravaccati sul divano del salotto bevendo come se nulla fosse.
- Ragazzi - li chiamò
- Ehi Jake! - salutarono in coro
- Che fate?! - li rimproverò
- dai Jake... Ora oltre che noioso sei diventato pure cieco! - lo derise Ashley facendo ridere Carolyn, che stava dietro Jake e nessuno la vide
- Ehi... ma chi è questa ragazza? - chiese Andy
- Lei è... - cominciò ma fu interrotto da CC
- Ciao! Mi chiamo Christian, ma puoi chiamarmi CC se lo vuoi! E tu come ti chiami? - le saltò praticamente addosso facendole sbarrare gli occhi
- Christian lasciala! - sbottò Jake tirandolo via
- Scusa... - fece gli occhi dolci facendo alzare al cielo quelli verdi di Jake
- Piacere comunque... Mi chiamo Carolyn - si presentò la ragazza
- Piacere, sono Ashley - si presentò il bassista
- Io sono Jinxx - porse la mano il chitarrista
- E io sono Andy - sorrise il vocalist facendo sciogliere Carolyn
Parlottarono in salotto, i ragazzi ebbero il tempo di conoscerla meglio.
Arrivò la sera e dopo cena Carolyn si diresse verso la stanza che Jake le aveva preparato, proprio di fianco alla sua:
- E' permesso? - domandò Jake 
- Si certo - rispose lei
Jake entrò e vide l'amica già in pigiama, seduta sul letto, con un quaderno sulle gambe
- Che fai? - chiese lui
- Nulla - rispose abbassando lo sguardo
- Ma che cos'è questo? - domandò il chitarrista indicando il quaderno che teneva sulle ginocchia
- Questo? Non è nulla... - rispose lei cercando di cambiare discorso
- Come nulla scusa? - si incuriosì di più Jake
- Sono solo stupidaggini quello che scrivo - disse lei
- Caro... Guardami - le prese il viso tra le mani
- Cosa c'è li sopra? Mi devo preoccupare? - domandò
- Niente Jake! - insistette la ragazza
- Dai... Fammi vedere - fece il bambino cercando di farla sorridere
- No dai... -
- Dai Caro... - continuò tirando, in quel momento il quaderno cadde a terra e si aprì su una pagina dove il chitarrista notò una macchiolina rossa.
Carolyn si affrettò a riprendere il quaderno e a chiuderlo, per poi guardare l'amico 
- Caro... Cos'è era quello? Sangue? - domandò
- No... - guardò per aria la mora
- Non mi mentire Caro... Perché lo hai fatto? - 
Carolyn non resistette e scoppiò in lacrime abbracciando il chitarrista che ricambiò l'abbraccio
- Non lo so Jake! Non lo so! - pianse 
Jake rimase in silenzio, lasciandola sfogarsi e quando ebbe finito
- Quando Carolyn? - chiese
- Poco prima che mi telefonassi - rispose 
- E... Dove? - 
Carolyn si scoprì il braccio e fece vedere all'amico il taglio che si stava cicatrizzando, lui lo guardò un attimo e poi disse
- Perché non me lo hai detto prima? Dobbiamo disinfettarlo - le prese una mano e la portò in bagno dove le disinfettò la ferita e la fasciò.
- Grazie Jake - disse lei arrossendo
Jake alzò gli occhi verso di lei
- Niente Caro - sorrise alla ragazza
Uscirono dal bagno, gli altri ragazzi erano ancora sul divano cazzegiando e guardando un film 
- Vai a nanna ora - disse lui
- Si mamma - rispose Carolyn
Jake riaccompagnò la ragazza nella sua stanza ma quando stava per uscire...
- Jake - lo chiamò e lui si girò
- Si -
- Posso dormire con te? - chiese rossa
- Si tesoro - sorrise
Carolyn uscì dal suo letto e si diresse nella stanza del chitarrista infilandosi nelle coperte e dormendo nuovamente con lui, che la teneva abbracciata a se.
 
 

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Capitolo 3
*** Tombe ***


Ciao a tutti!
Dovete sapere che questo capitolo mi ha fatta penare, si, infatti si era cancellata una parte, ma meno male la mia testa matta ha assorbito tutte le informazioni e sono riuscita a riscriverlo tutto ^^
 
Lo voglio dedicare a Andy... Lui sa il motivo... Ti voglio bene tesoro...
 
Sweet kiss
Miry Dark Angel
 
 
 
 
Tombe
 
Mi sveglio, vedo Jake accanto a me, dorme ancora. Sembra un bambino, sorrido, sono ancora entra le sue braccia.
Mi giro e guardo il display del cellulare che segna "8:40":
- Jake - lo scrollo
Lui si starnacchia e si decide ad aprire gli occhi verdi
- Ciao Caro - mi saluta
- Che ore sono? - 
- Le 8:40 - rispondo 
Lui salta sul letto facendomi saltare anche a me, ma per la paura
- O cavolo! - sbotta mettendosi le mani nei capelli
- Cosa succede? - chiedo
- Oggi abbiamo la bellezza di cinque interviste! - continua
- O cavolo - mi faccio scappare
- Tranquillo Jake, tu vatti a preparare, io chiamo gli altri - dico alzandomi
Lui si va a preparare, io intanto chiamo i ragazzi, quello più difficile è CC, ma poi, appena Jake li informò della notizia saltarono tutti e si diedero una vera e propria mossa.
Ormai vestiti, di corsa scendono le scale, bevono un po di caffè bollente, con il rischio di scottarsi e dopo avermi salutato, Jake con un bacio e Andy con un'occhiata escono dirigendosi alla loro meta.
 
Mi guardo attorno, tutto quel movimento mischiato a felicità è finito in un secondo, un po com'è successo con Sam. Abbasso il viso e le lacrime arrivano fino ai miei occhi, non posso fare nulla e piango silenziosamente.
Basta! Ora basta! Entro in bagno e dopo essermi lavata il viso vado a vestirmi... "Andrò a trovare Sam!" penso.
Indosso un leggins nero stracciato, una magliette nera dei BVB (me l'aveva regalata Jake un po di tempo fa), le scarpe sono semplici converse nere a pallini bianchi, Il trucco è nero e nei capelli ho un cerchietto che lascia davanti il ciuffo liscio.
 
Esco di casa e raggiungo il cimitero, entro. Anche se non credo in Dio, per rispetto faccio lo stesso il segno della croce. Mi dirigo dalla fioraia e compro un mazzo di rose bianche.
 
Sono ormai davanti alla tomba di Sam, mi chino e mi poggio sulle ginocchia:
- Guarda Sam - 
- Ti ho portato dei fiori - dico mettendoli nel vaso di fianco alla sua fotografia
- Sono i tuoi fiori preferiti, le rose bianche... Pure - continuo
Taquo un attimo
- S-stai tranquilla, non sto piangendo - dico ma le lacrime arrivano
- Sono solo un po nervosa - continuo
 
 
Guardo la sua foto, quel bellissimo sorriso non lo scorderò mai, come i suoi grandi occhi.
La mattina passa e verso l'ora di punta mi squilla il cellulare, è Jake:
- Ciao Jake - cerco di riprendermi
- Ciao Caro... Senti, noi per pranzo non possiamo tornare, ma nel frigo c'è il tonno, puoi fare la pasta. Sennò nel frizer ci sono le pizze surgelate, altrimenti basta che ti guardi attorno per trovare una dozzina di cibo - dice
- Sai, i ragazzi e le loro voglie - continua facendomi sorridere
- Ehi Jake! Ti ho sentito! - urla Andy dall'altra parte del telefono
Sento poi tante voci confuse
- Caro, devo andare, ciao - è l'ultima cosa che dice
- Ciao Jake - rispondo chiudendo la chiamata
Quando rimetto il cellulare in tasca trovo un fazzoletto e con esso mi asciugo le lacrime
 
Lo stomaco brontola, ma non ho nessuna intenzione di tornare a casa, voglio stare con Sam e la fame aspetterà.
Salto il pranzo, nel pomeriggio resto ancora da lei, le racconto di tutto e di più.
A volte sfioro con le dita il suo viso sorridente, come se volessi farle una carezza. 
Si fa sera e il cimitero deve chiudere
- Devo andare Sam, ma tornerò presto - dico, poi mi chino ulteriormente e do un bacio alla sua tomba
Mi rialzo e mi allontano.
Esco dal cimitero, mi guardo attorno, una gocciolina mi cade in testa e dopo un'altra ed un'altra ancora. Mi tiro su il berretto e mi avvio velocemente verso casa.
Entro e trovo Andy sul divano:
- Carolyn - si avvicina preoccupato
- Ma sei tutta bagnata - continua
- Che hai fatto? - domanda
- Ho preso l'acqua, sono tornata a casa a piedi - spiego
- Caro! - urla Jake correndomi incontro e abbracciandomi
- Jake, che succede? - chiedo
- Mi hai fatto spaventare, non eri a casa! - dice 
- Dove sei andata? - domanda
- A-a trovare S-Sam - rispondo 
Lui fa segno a Andy di andarsene e poi mi prende una mano e mi porta di sopra
Entriamo nella mia stanza e mi siedo sul letto, lui intanto  prende dei vestiti asciutti dal mio armadio
- Dai Caro... - mi abbraccia e comincio a piangere
- No Caro, non fare così - mi coccola posando una mano sulla mia nuca 
Mi stacco da lui e tiro su col naso
- Vai a farti una doccia - mi dice porgendomi alcuni vestiti
- No Jake, non voglio - rispondo
- Caro, devi andare a fare la doccia - continua
Io scuoto la testa
- Caro, non fare la bambina dai - sussurra
- No Jake! Non voglio! - 
Mi prende per un braccio e mi tira su, lo seguo, mi porta in bagno.
Mi spoglia e rimango solo con l'intimo
Apre la doccia e sono costretta ad entrare, entro e dopo pochi secondo entra anche lui, che si è tolto la maglia restando solo con una canottiera bianca.
Apre l'acqua e la lascia scivolare su di me, bagnandosi anche un po lui.
Io non piango più, anche se sono triste la doccia fredda mia aiuta.
Spegne l'acqua, esce e prende un asciugamano, esco, mi avvolge dentro di esso legandomelo addosso.
Ho freddo, mi siedo sul bordo della vasca tremando
- Visto che non era poi tutta questa fatica fare la doccia - dice lui asciugandosi i capelli un po bagnati
Mi alzo in piedi e i asciugo, indosso gli abiti puliti, poi esco seguita da Jake che si porta dietro il phon. Entriamo nella mia stanza, accende il phon e mi asciuga la chioma scura pettinandomi.
 
Si fa sera, non ho fame ma mangio lo stesso qualcosa insieme ai ragazzi.
Entro nella mia stanza, entra anche Jake, mi rimbocca le coperte e mi bacia sulla fronte, mi saluta e esce chiudendosi la porta alle spalle.
Mi addormento dopo poco tempo.
 
 

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