Francesca non sapeva se l'amava o no.

di fuku
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** In cui Francesca ricorda come ha conosciuto Alessandro e parla con Lorenzo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
Corro.
Più veloce, devo andare più veloce, ancora di più.
Continuo a correre, mi fermo solo ai semafori, trepidante.
So benissimo dove sto andando, e so come raggiungererlo con i mezzi, ma qualcosa nella mia testa mi dice che correndo arriverò prima.
E devo riuscire ad arrivare il prima possibile.


 
 
"Lo sai che giorno è oggi?"
 
"Diciassette marzo."
 
"E cosa succede il diciassette marzo?"
 
"Sono cinque mesi che stiamo insieme?"
 
"Brava, per questo vinci un orsacchiotto!"
 
Alessandro tirò fuori un peluche da dietro la schiena, e gli occhi della ragazza si illuminarono. Lo prese con entrambe le mani e lo strinse a se.
 
"Oh mio Dio, è bellissimo!"
 
Alessandro le sorrideva, vederla così felice lo rendeva il ragazzo più felice del mondo.  Ne era innamorato, più di qualsiasi altra cosa, e nessuno sarebbe riuscito a portargliela via. Lei si avvicinò a lui e le diede un bacio morbido sulle labbra, ma dentro quel bacio c'era il mondo; tutte le paure sparivano e solo l'amore aleggiava intorno a loro, come se fossero soli nell'intero pianeta. Lui le cinse la vita con le mani, e quando lei si staccò potè immergersi nei suoi occhi.


 
 
"Dimmi il piano."
 
Aveva preso il telefono in mano, entrando velocemente nella struttura. Non voleva chiedere aiuto a nessuno, anche perchè nessuno poteva aiutarla.
 
"Secondo Fra, ma non credo tu possa..."
 
Gli attaccò il telefono in faccia e riprese a correre. Non gli importava di nulla, e salendo di corsa le scale non si interessò agli infermieri che le dicevano di non correre.
E poi lo vide, o meglio, vide il dolore nei suoi occhi.
Lorenzo la fermò, perchè è come se lei non avesse intenzione di fermarsi. E quando le sue braccia strinsero il corpo della ragazza si accorse di come fosse diventata improvvisamente fragile; il cuore le batteva forte e il suo respiro era un affanno. E  gli occhi, esattamente come i suoi, erano colmi di lacrime.



 
 
"E ora vediamo se riesci a vincere una rosa."
 
Francesca sorrise ancora di più, mordendo il labbro di Alessandro.
 
" Io vinco sempre tutto."
 
Lui la guardava, e capiva che negli ultimi cinque mesi aveva vissuto di più dei suoi diciassette anni.
"Ti amo."
 
Lo aveva detto. 
Era già tanto che era innamorato di lei, ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Ed ora, con un sorriso sornione sul volto e una rosa dietro la schiena, lo aveva confessato.
Lei si staccò, con gli occhi sgranati.
"Oh."
 
No, lei non sapeva cosa provava.
 
"Io...non lo so."
Alessandro si bloccò, lo sguardo fisso sulle sue labbra e le sue parole che le rimbombavano nella testa.
 
"Non lo sai?"
 
"No."

Aveva paura, paura di perderlo. Ma Francesca non sapeva di amarlo, ma era così. Solo che nessuno gliel'aveva mai detto, e lei non sapeva cosa fosse l'amore.
Si girò, e iniziò a correre, scappando a casa. Alessandro rimase li, una rosa in mano, un peluche in terra, e un cuore morto.
 





"Dov'è?"
 
"E' in sala operatoria."
 
Francesca sgranò gli occhi, e intorno prese tutto a girare.
 
"E' grave?"

 
Indugiò, aveva paura di una probabile reazione della ragazza.
 
"Si."
 
Il mondo iniziò a girare e Lorenzo fece fatica a sostenere il corpo della ragazza che perdeva i sensi.
 
Era sdraiata sul suo letto, mentre guardava il soffitto. Era al buio, con le stelle fosforescenti che si illuminavano; quanti momenti aveva passato qui con Alessandro!
Ancora doveva rendersi conto di ciò che era appena successo; fra loro era tutto finito, solo perchè lei era un deficiente?
Il suo telefono iniziò a vibrare.




 
"Ciao Lorenzo, se hai intenzione di farmi la predica per come è andata con tuo cugino puoi risparmiartela, sto già una merda."

"Francesca, siamo in ospedale."
 
Si rizzò subito a sedere, allarmata. Lorenzo era un suo grande amico, cosa le era successo?
 
"Cosa hai?"
 
"Non io. Alessandro. Alessandro ha avuto un incidente."
 
Si alzò, senza neanche chiedere in che ospedale fosse, e iniziò a correre.

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Capitolo 2
*** In cui Francesca ricorda come ha conosciuto Alessandro e parla con Lorenzo. ***


 
 
Aprì gli occhi, e non capì subito dove si trovasse. Pensava di essersi addormentata nel suo letto e di aver avuto un incubo.
Ma non era così.
I volti tesi delle persone, infermieri e dottori, le barelle nei corridoi.
Il suo volto bagnato di lacrime. 
Girò lo sguardo fino ad incontrare quello di Lorenzo, seduto accanto a lei.
 
"Come stai?"






 
 
"Che figata!"
 
Francesca sorrideva, un sorriso vero e felice, mentre faceva la sua grande entrata alla festa di fine anno delle scuole romane. Ogni anno le scuole più numerose si riunivano e organizzavano un party con più di mille persone.
Era il suo primo anno, aveva 15 anni.
Accanto a lei, la sua migliore amica, che le teneva stretta la mano; erano ragazzine, tese ma entusiaste.
 
"Ciao Fra!"
 
Qualcuno urlò il suo nome, sovrastando la musica, e lei si girò.

"Lollo!" 

 
Lasciò la mano di Veronica e corse verso il ragazzo, buttandogli le braccia al collo e stampandogli un bacio sulla guancia, lasciandogli l'appiccicoso del lucidalabbra. Lorenzo ricambiò l'abbraccio e poi si divincolò.
 
"Tesoro, lui è mio cugino."
 
Francesca sorrise e si girò verso il cugino dell'amico, porgendogli la mano.
 
"Piacere, Alessandro."

 



 
 
 
"Mi gira molto la testa."
 
Lorenzò annuì, porgendogli una bottiglietta di acqua, che Francesca rifiutò con un gesto.
 
"E' ancora in sala operatoria?"
 
Il ragazzo annuì di nuovo, e lei perse tutta la voglia di fare domande; non voleva neanche sapere che cosa si fosse fatto, voleva solo che uscisse in fretta. O che magari tutto ciò fosse uno scherzo, e dopo poco Alessandro sarebbe uscito con un sorriso, e tutti avrebbero riso e sarebbero andati a mangiare una pizza.
Ma no, non era così.
 
"Cosa si è fatto?"
 
Ruppe il silenzio, ci aveva pensato bene, voleva e doveva saperlo.
 
"Per evitare una macchina è andato addosso al gard-rail con il motorino. Una costola gli ha bucato un polmone e ha una gamba rotta. Il suo cuore si è fermato."
 
Gli occhi di entrambi erano pieni di lacrime.
 




 
 

 
"Balla, signorina?"
 
Le avevano tamburellato sulle spalle, e lei si era girata, insieme alla cascata di capelli rossi. Non aveva mai ricevuto un invito a ballare, e non lo sapeva fare, ma qualcosa le infondeva sicurezza. Era sicura che il ragazzo voleva stare con lei, e ballare era solo un pretesto.
 
"Volentieri."
 
Strinse la mano di Alessandro, mentre la portava al centro della pista, dato che il dj aveva fatto partire un lento. Lui la strinse a se, circondandogli il corpo con le braccia e lei gli cinse il collo. Il suo sussurro finiva dritto nelle sue orecchie.
 
"So che ci conosciamo da sole due ore e non dovrei dirlo ma...sei bellissima."
 
Se solo avesse potuto guardarla in viso, si sarebbe accorto che il suo volto era arrossito e che i suoi occhi brillavano.
 





 
 
"E' stata tutta colpa mia."
 
"Non dire stronzate."
 
"Si, lui mi ama. E io gli ho detto che non so cosa provo."
 
Francesca guardava la tazza di thè che teneva in mano; erano passate due ore, e lui era ancora li dentro. Il suo cuore aveva smesso di battere per un secondo.
 
"E' stata solo colpa mia, perchè ho paura di ammettere i miei sentimenti. E ora lui è li, in bilico fra vita e morte, ma io l'avevo già ucciso non esprimendogli il mio amore al momento giusto."
 
Si sentiva in colpa, e voleva sparire. Se lui fosse morto, anche lei lo sarebbe stata.
 
"No, non lo è."
 
" Se gli avessi detto la verità, non sarebbe li dentro."
 
"La verità?"
 
"Si. Lo amo anche io."
 

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