I think some people don't fall in love easily, but when they do, they fall hard.

di DestinySwagHope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** occhi color nocciola ***
Capitolo 2: *** Lost in confusion. ***
Capitolo 3: *** Capii di essere in un mare di guai quando vidi i suoi occhi. ***
Capitolo 4: *** With all girls in the world, why her?? ***
Capitolo 5: *** Damn. ***
Capitolo 6: *** when everything started. ***
Capitolo 7: *** Incomprensioni. ***
Capitolo 8: *** E' la mia possibilita. ***
Capitolo 9: *** E' il momento di sganciare la bomba. ***
Capitolo 10: *** Non era così che mi ero immaginato andasse a finire la serata. ***
Capitolo 11: *** Lei era davanti a me finalmente. ***



Capitolo 1
*** occhi color nocciola ***


<<Con le ali lievi dell’amore volai sopra quei muri: confini di pietra non sanno escludere amore, e quel che amore può fare, amore osa tentarlo..>>
Che palle! Le ore di letteratura inglese di Mr Dowson sanno essere veramente noiose, specialmente se parlano di un argomento inutile come l’amore. Non fa altro che parlare, parlare e parlare senza rendersi conto che ormai gli unici che l’ascoltano sono i muri e che se anche loro potessero , scapperebbero via a gambe levate.
La scuola era iniziata da poco più di una settimana  e già ero stufa di andarci, inoltre il fatto che quest’anno  non avevo nemmeno la mia migliore amica a farmi compagnia rendeva tutto ancora più noioso del solito.
Lei, al contrario mio, ha preso la saggia decisione di cambiare corsi di studi dopo che l’anno scorso ha quasi rischiato la bocciatura, mentre io a causa dei miei genitori sono stata costretta a mantenere i miei corsi di studio e quindi sprofondare ogni giorno per cinque ore di fila nella noia più totale.
<<Ragazzi mi raccomando, lunedì ricordatevi delle ricerca di..>>
DRIIIIIIIN. La campanella finalmente, Alleuja!
Presi tutte le mie cose  velocemente da sopra il banco non volendo restare un’altra ora di più in quel ricovero di matti, chiamato più comunemente scuola, e in più non vedevo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti visto che questa mattina, a causa di uno scherzo di quello stupido mio fratello, non ho sentito la sveglia e mi sono dovuta lavare e vestire in fretta e furia riuscendo a prendere l’autobus per miracolo mentre mio fratello se la rideva. Giuro che appena arrivo a casa e quel mostriciattolo mi capita tra le mani, rimpiangerà il momento in cui mi ha staccato la sveglia.
<<Aspettate ragazzi, ragazzi, RAGAZZI!>> Mr Dowson quando vuole sa rendersi veramente insopportabile soprattutto quando ci impedisce di uscire dall’aula al suono della campanella o quando preso da uno dei suoi soliti attacchi di nervi sbatte il registro sulla cattedra facendomi risvegliare dai miei pisolini con il cuore a mille. Un giorno di questi rischio seriamente un infarto e quel vecchio decrepito del mio professore mi avrà sulla coscienza.
<Allora ragazzi, come stavo dicendo, ricordatevi che lunedì i dovete portare la ricerca su William Shakespeare e il libro di  Romeo e Giulietta e poi che altro.. Ah si, giusto, lunedì ho in servo una bella sorpresa per voi..> nella classe si alzò un leggero brusio, tutti erano attenti alle parole del professore e volevano sapere qual’era questa ‘’sorpresa’’ che ci attendeva lunedì mattina, mentre ,per quanto mi riguarda, io ero troppo  occupata a pensare a cosa avrei fatto quel venerdì sera e a sentire il mio stomaco brontolare, piuttosto che ascoltare le idee strambe di un vecchio ciarlatano
<<Signorina Gray, non le interessa della sorpresa?>> alzai  gli occhi dal mio stomaco e posai lo sguardo sul professore che attendeva una risposta
<<No Mr Dowson, non mi piacciono le sorprese>> dissi uscendo dalla classe sotto gli occhi di tutti mentre di sottofondo c’erano le urla di Mr Dowson che mi ordinava di tornare in classe.
Non ero una di quelle ragazze che al minimo richiamo del professore scoppiavano a piangere o si disperavano perché avevano preso un brutto voto, diciamo semplicemente che non ero una ragazza tutta casa e chiesa, anzi io ero una di quelle ragazze che si perdevano durante il tragitto.
Bastano solo 3 parole per descrivermi: stronza, acida e menefreghista.
Non ero una ragazza modello, questo non vuol dire che ero una troia o una delinquente, semplicemente sono una di quelle ragazze senza peli sulla lingua che se vogliono in tre secondi ti fanno pentire di essere nato.  Non sono mai riuscita a tenermi nulla per me e se ho qualche problema lo dico in faccia senza farmi scrupoli per nessuno e questo mi ha portato a passare molto tempo nell’aula di detenzione della scuola.
L’unico per cui non mi hanno bocciato sono i miei voti. Non sarò una di quelle secchione con gli occhiali neri e tondi che si vestono come i nonni, ma ho una media decente che mi consente di non farmi bocciare.
Andai verso gli armadietti per andare a posare i libri e prendere la mia borsa
<<Cavolo, perché quest’armadietto si deve aprire solo così..>> sussurai dopo avergli dato un pugno, visto  che quest’anno mi era capitato un armadietto difettoso che non ne voleva sapere di aprirsi con la combinazione
<<Rooonniee!>> mi voltai di scatto spaventata sbattendo all’armadietto e imprecai mentalmente contro chiunque mi avesse chiamato. Vidi una testolina bionda correre verso di me e chi poteva essere se non Daisy? Lei era la mia migliore amica ed era veramente bellissima. Aveva i capelli biondi, lunghi fino alle spalle e ondulati, due occhi verdi-azzurro e per completare il tutto un fisico da modella. Sembrava una vera e propria Barbie, mente io rispetto a lei ero tutto l’opposto. Avevo i capelli castano/rossicci fino ai fianchi ed ondulati, non avevo un fisico da modella come quello di Daisy ma non ero ne troppo magra ne troppo grossa, diciamo ero.. normale e i miei occhi erano di un azzurro-ghiaccio. Forse erano l’unica parte del mio corpo che mi piaceva tantissimo oltre a alle lentiggini sulle guance. Non ero brutta e non mi ci sentivo, ma sapevo che non sarei mai stata bella come Daisy. Lei era una delle ragazze più ambite della scuola e molti ragazzi le avevano chiesto di uscire, ma lei aveva rifiutato tutti in attesa che il suo ‘’principe azzurro’’ come lo definiva lei si fosse fatto avanti: Tayler Thomas. Lui era uno dei due ragazzi considerati i più belli della scuola oltre lui, quell’insopportabile testa di cazzo: Justin Bieber.
Entrambi erano stati bocciati e adesso frequentavano l’ultimo anno del nostro liceo.
Devo ammettere che erano carini, Tayler aveva i capelli marroncini e gli occhi azzurri, mentre Justin i capelli biondi e gli occhi color nocciola. Mi starebbero simpatici se non gironzolassero per la scuola sentendosi i padroni  del mondo  e comportandosi come dei bulletti mal riusciti. Inoltre otre ad essere dei gran puttanieri girano strane voci sulla compagnia che frequentano, voci di corridoio dicono infatti che frequentino elementi poco affidabili che hanno a che fare con la criminalità o cose così, ma a me sinceramente non interessa. L’unico motivo per cui ho queste informazioni su di loro è a causa di Daisy e per il resto, non voglio averci nulla a che fare, gli sto alla larga e penso ai fatti miei.
<<Ehi Daisy che succede?>> le chiesi mentre mi massaggiavo ancora il braccio dolorante
<<Io..Io..>> poveraccia, non riusciva nemmeno a parlare dal fiatone che aveva
<<Tu?>> la incalzai io alzando un sopracciglio. Era strana alle volte, ma giuro che non riuscirei a vivere senza di ei.
<<Tayler.. a-a.. lezione di storia.. mi ha r-rivolto la parola>> disse lei cercando di prendere ogni tanto fiato e con gli occhi che gli brillavano, non so se per la stanchezza o la felicità
<<Davvero?!>> le dissi io sorpresa e anche felice per lei, insomma, non mi staranno molto simpatici, ma se la mia amica è felice, io sono felice per lei
<<Bhè.. in realtà mi ha chiesto se gli potevo prestare una penna, ma questo è già un inizio no?>> chiese lei con tono ingenuo, mentre io scoppiavo a ridere
<<Dio Daisy HAHAHHA, sei un caso perso HAHA>> era più forte di me, non riuscivo a smettere di ridere mentre lei mi guardava con quegli occhietti da cucciolo smarrito. Awwwww.
<<Hai finito di ridere?>> disse lei sbuffando
<<Ok, ok ci sono- dissi calmandomi- cioè, fammi capire, tu ti sei messa a correre come una pazza per mezza scuola e sei felice come una Pasqua perché lui.. lui ti ha chiesto una penna?>> dissi ristoppiando di nuovo a ridere. Non ci potevo fare nulla, non riuscivo a trattenermi, so che è la mia migliore amica.. è solo che bhè, il contesto, tutto.. Oh  insomma è divertente! Capitemi!
<< Emm sii? –chiese lei confusa- oh andiamo Ronnie, è la prima volta che mi rivolge la parola e mi sento euforic.. OH MIO DIO!>>
<<Che succede?>> chiesi io confusa e preoccupata
<mio Dio Ronnie, ci sono Tayler e Justin e.. OH MIO DIO!>>
<<Daisy, Calmati, mi vuoi spiegare che succede?>> chiesi io ormai sull’orlo della disperazione
<<Non, girarti, ma c’è Justin che ti sta fissando da un pezzo>> disse lei con nonchalance
<<COOSA?!>> dissi io voltandomi, pronta a dirgliene quattro, ma mi bloccai vedendo due occhi color nocciola intenti a fissarmi.




------ANGOLO AUTRICE-----
Shiao belle pimpe :33 
Inizio col dire che non è la prima volta che scrivo una storia, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla.
Avevo già da un pò in mente questa storia, l'ho fatta leggere alle mie compagne di classe e loro mi hanno spinto a pubblicarla.
Il mio più grande sogno è quello di fare la scrittrice.. quindi, bhè ditemi che ne pensate. 
Ne sarei veramente felice.. e piccola sorpresina ho già il secondo capitolo pronto.
Che dirvi della mia storia? 
è un miscuglio di tutte quelle che ho letto ed anche come mi immagino io Justin
un criminale puttaniere senza cuore, ma che alla fine diventa un ragazzo totalmente diverso per la ragazza che ama.
Spero che vi piaccia
Whitlove DestinySwagHope <3
Ps questo è il mio account twitter https://twitter.com/DestinySwagHope

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Capitolo 2
*** Lost in confusion. ***


Eravamo da Magic Ice Cream, una gelateria vicino la scuola dove Carly aveva deciso di fermarsi prima di andare a casa. Era una giornata abbastanza soleggiata e quindi decidemmo di sederci nei tavolini di fuori mentre che aspettavamo il cameriere
<< Allora, stasera vieni alla festa di Stephanie vero? >> mi chiese Daisy
<< Si,si.. >> risposi senza nemmeno capire cosa mi avesse chiesto
<< Perfetto, quindi alle 9 vieni a casa mia e resti a dormire da me? >>
Non l’ascoltai nemmeno.. ero troppo impegnata a pensare ad altro

<<Non, girarti, ma c’è Justin che ti sta fissando da un pezzo>> disse lei con nonchalance
<<
COOSA?!>> dissi io voltandomi, pronta a dirgliene quattro, ma mi bloccai vedendo due occhi color nocciola intenti a fissarmi.
Non riuscii a sostenere quello sguardo , abbassai la testa imbarazzata e arrossendo presi Daisy per il braccio la trascinai con me fuori dalla scuola. L’unico modo per potere uscire era passargli davanti e ,nonostante cercassi di non incontrare più quegl’occhi,  li sentivo ancora addosso.

<< Ehi Ronnie, mi stai ascoltando? >>
<< Eh.. a sisi.. scusa.. emm io prendo un gelato fior di latte e mandorle grazie >> risposi cascando dalle nuvole
<< Non mi stavi ascoltando vero? >> mi disse Daisy alzando un sopracciglio
<< Ma che stai dicendoo, certo che ti stavo ascoltando! >> dissi con una risatina isterica
<< D’accordo, dimmi cosa ti ho chiesto >>
<< Mi hai chiesto.. si insomma mi hai chiesto… Ah, che gusto di gelato volevo, no? >> dissi sorridendo come se mi fosse venuta un’illuminazione.
<< No, non ti ho chiesto questo >> disse Daisy guardandomi divertita. Bene almeno una di noi due si diverte in questo momento >_<
<< Oh, allora mi hai chiesto se.. se >>
<< Ronnie.. >> disse guardandomi
<< Mi hai chiesto se.. Oh vabbene, non ti ascoltavo contenta? >> ammisi sbuffando
<< E a che stavi pensando di così importante da non prestare attenzione alla tua migliore amica? >> chiese con un’espressione tra il curioso e il divertito sul viso
<< A niente di importante tranquilla >> le sorrisi amichevolmente
<< Sarà -disse lei non del tutto convinta- ma sei strana da quando siamo uscite da scuola precisamente da quand.. –si girò con un’espressione sorpresa- Non è che stavi pensando a Bieber, vero?! >>
Beccata.
<< Ma nooo Daisy, ma stai scherzando?! Certe cose come ti vengono in testa?! >> dissi ridendo forzatamente
<< Ronniee.. >>disse lei orgogliosa di aver centrato il punto della questione
<< Oh andiamo, ma a te non ti si può nascondere proprio niente? >> dissi io incrociando le braccia al petto e sbuffando. Lei scoppiò a ridere, ma sinceramente io non ci trovavo nulla di divertente in tutta questa storia
<< Dai Ronnie, lo sai che ti conosco meglio delle mie tasche e so per certo che stavi pensando a lui >> disse con aria di chi la sapeva lunga. Certe volte ho paura di quella ragazza, mi conosce meglio di come mi conosco io
<< E’ che non riesco a capire perché mi fissasse.. insomma io non gli ho dato mai confidenza, lui non mi ha mai calcolata, perché oggi non faceva altro che.. >>
<< .. che mangiarti con gli occhi? >>
concluse lei al posto mio
<< Esattamen… No aspetta.. che cosa hai detto?! >> gli chiesi sconvolta
<< La verità, insomma l’hanno visto tutti che Bieber ti stava mangiando con gli occhi.. Chissà, magari un giorno vi innamorerete l’uno della’altro e metterete su famiglia, chi può dirlo >> disse bevendo un po’ d’acqua dal suo bicchiere
No, ma sta qui è seria?!
<< Daisy, se è uno scherzo non è divertente >> dissi a denti stretti
<< Non sto scherzando, magari un giorno vi metterete davvero insieme, chi può dirlo >> disse con tranquillità mentre io restavo ogni secondo che passava più sconvolta dalle sue parole
<< Ascolta Daisy, io e lui non staremo mai insieme è chiaro il concetto?Con gente come lui non voglio averci nulla a che fare, e poi lo sai anche tu cosa ne penso dell’amore quindi cambiamo argomento ok? >>dissi leggermente alterata
<< Ma Ronnie… >>
<< Niente ma Daisy, discorso chiuso. Me ne vado a casa, ti chiamo stasera per la festa, ciao.. >> dissi salutandola con la mano e andandomene. Le volevo bene come se fosse mia sorella  e mi dispiaceva trattarla così, ma quando inizia a parlare d’amore e di altre cose smielate non riuscivo proprio a digerirla.
Lei sa perfettamente cosa penso dell’amore.
L’amore non è quel sentimento che tutti descrivono come qualcosa di fantastico, qualcosa in grado di renderti felice. NO. l’amore si manifesta come una forza positiva è vero, ma poi alla fine si dimostra per quello che è: un qualcosa di distruttivo che distrugge tutta la tua felicità se non è ricambiato.
Io non mi sono mai innamorata, non ho mai avuto relazioni serie perchè penso che unirsi a qualcuno sentimentalmente sia sciocco, insomma si sa che alla fine anche se sembri felice, alla fine sei destinato a soffrire.
Basti prendere come esempio i miei genitori. Si sono innamorati quando frequentavano il college, hanno deciso di sposarsi  e subito dopo mi hanno messa al mondo.
Sembrerebbe la descrizione di una famigliola felice e piena d’amore questa giusto? E invece vi sbagliate di grosso.
Dopo la mia nascita sono iniziati i casini; piatti che volavano, urla e pianti a non finire, e quando sembrava che la mia famiglia stesse per crollare è nato mio fratello.
Quel mostriciattolo aveva portato una leggere quiete in casa, ma tutti sanno che la calma non è destinata a durare. Nemmeno due anni dopo è ricominciato tutto da capo, sono ricominciate di nuovo a volare parole pesanti, urla, e nonostante avessi solo 9 anni, ho dovuto prendermi cura di mio fratello per evitare che vivesse tutto quello che avevo vissuto io.
Una sera mio padre è tornato a casa e dopo l’ennesima lite, l’ho visto fare le valige e andare via di casa dicendo a mia madre che non l’amava più.
Adesso i miei genitori sono separati da quasi 8 anni e sono rare le volte in cui vedo mio padre, perché lui è troppo pieno di impegni e deve accudire i suoi figli avuti dalla sua nuova compagna Elisa. Io sono contenta per loro perché lei è una brava persona, ma Elisa non è mia madre e nonostante i miei sono separati da tanto, non sono abituata a vedere mio padre in compagnia di un’altra donna. E credo che non mi abituerò mai.
Mia madre, a contrario di mio padre  che si è rifatto una vita poco tempo dopo aver chiesto la separazione, il primo anno l’ha passato in depressione e  per un certo periodo è andata dallo psicologo.
Quest’ultimo gli ha detto che aveva bisogno di dimostrare il suo affetto ai  sui suoi figli e adesso è diventata una madre Iperprotettiva alias madre scassa palle, che non lascia respirare ne me e ne mio fratello.
Credo sia per questo motivo che non voglio innamorarmi.
Non voglio finire come mia madre e per questo motivo tutti i ragazzi che ho avuto li ho mandati a fanculo senza giri di parole, per evitare di affezionarmici.
Mi fermai davanti a una casa giallognola e rimasi scioccata dallo scoprire che ero arrivata a casa.
Wow, non mi ero nemmeno accorta di aver iniziato a camminare immersa com’ero nei miei pensieri.
<< Mamma! Sono a casaaaaaaaa! >> gridai buttando lo zaino sulle scale che portavano al piano di sopra
<< Tesoro! Finalmente sei tornata! Dove sei stata, e perché tutto questo ritardo? >> chiese con tono preoccupato
Olèèèèèè ecco a voi la madre scassa palle :’)
<< Niente, mamma sono stata  in giro con Daisy e l’ho accompagnata alla gelateria vicino alla scuola, volevamo prenderci un gelato ma poi ho visto l’orario e sono tornata a casa >> dissi sorridendole
<< Oh, d’accordo.. successo qualcosa di interessante a scuola? >> disse lei curiosa
No mamma, non è successo nulla, solo che Bieber, uno dei ragazzi considerati ‘’i più carini della scuola’’ non ha fatto altro che (come dice Daisy) mangiarmi con gli occhi e sto impazzendo per capire il diavolo di motivo per cui l’ha fatto visto, che non ci siamo mai calcolati fino ad ora
<< No, niente di interessante, solite cose.. una noia assoluta.. >> risposi cercando qualcosa da mangiare dentro il frigo.. Oh uno Yougurt.. Gnam!!
<< Sicura? Ti sento abbastanza pensierosa.. sicura che vada tutto bene? >> chiese perplessa
<< Si mamma sono sicura –dissi alzando gli occhi al cielo- uh mamma, posso chiederti una cosa? >>
<< certo dimmi.. >>
<< Questa sera posso andare a dormire a casa di Daisy? Devo aiutarla a finire un progetto di scienze.. >>
le chiesi  facendole gli occhi dolci
<< certo, per me non ci sono problemi lo sai, basta che restate a casa a studiare.. >> disse lei con un sorriso
Ceerto mamma. Se tu andare ad una festa dove ci saranno una marea di alcolici, fumo, sesso e chi più ne ha più ne metta lo chiami studiare, io studierò sicuramente
<< Graziee mammaaa! >> dissi saltandole al collo e abbracciandola
<< Ahhaaha tutta questa festa solo perché ti mando a studiare, wow ahahah >> disse lei ridendo
<< Emm ahahhaah, certo.. cmq dov’è quel moccios.. volevo dire il mio caro fratellino? >> dissi facendole un sorriso innocente. Non mi ero di certo dimenticata dello scherzo di quello stupido di mio fratello, e gliel’avrei fatta pagare moolto cara.
<< Oh, quel ‘’moccioso’’ di tuo fratello come lo chiami tu - disse mandandomi un’occhiataccia- è andato a mangiare a casa di Josh. Quando gli ho detto che venivi a pranzo era come terrorizzato e mi ha implorato di mandarlo a casa di Josh.. è successo qualcosa tra voi due? >> disse guardandomi attentamente.
Moccioso, codardo e senza palle. Se pensa di fregarmi così si sbaglia di grosso
<< No mamma, assolutamente niente, tranquilla.. io salgo in camera mia >> dissi stampandole un bacio sulla guancia
<< Ma non mangi? Sai che se vuoi perdere peso devi fare una dieta equili.. >>
<< No mamma- dissi alzando gli occhi a cielo- è solo che ho mangiato un po’ di più alla ricreazione e adesso non ho molta fame, mangio uno yougurt per pranzo >> dissi salendo le scale
<< Come vuoi tu tesoro.. >> disse lei sospirando
Non è che non le volevo bene, e che non la sopportavo quando si impicciava troppo nella mia vita o si faceva strani film sul perché indossassi una maglietta troppo larga o non mangiassi.. MADRI!
 
Vestito per la festa? C’è.
Pigiama per dormire a casa di Daisy? C’è.
Tacchi alti? Ci sono.
Nascondere il giocattolo preferito di mio fratello? Fatto.
Dopo aver controllato che non mi fossi dimenticata nulla chiamai Daisy, dovevo almeno chiederle scusa per come mi ero comportata.
tu..tu..tu..
<< Pronto? >>
<< Ehi Daisy.. >>
dissi sorridendo
<< Oh ciao Ronnie.. >> disse lei come se fossi sorpresa di sentirmi
<< Senti io volevo chiederti scusa per.. >> dissi incominciando a parlare
<< No tranquilla, sono stata io a sbagliare, non dovevo dire quelle cose sapendo che ti fanno arrabbiare.. sono io che dovrei chiederti scusa.. >> disse lei in tono dispiaciuto
<< Abbiamo sbagliato entrambe.. acqua passata? >> le dissi sperando in una risposta positiva
<< Acqua passata >> rispose lei in tono allegro e sono sicura che stesse sorridendo mentre la sentivo parlare
<< Ascolta - dissi emettendo un sospiro di sollievo- ho detto a mia madre che restavo a dormire da te se no stasera mi posso dimenticare la festa.. per i tuoi non è un problema vero? >> le chiesi speranzosa
<< Certo che no.. e poi i miei stasera non ci sono, quindi noi potremo rincasare tardi >> disse lei con un urletto
<< Oh fantastico.. >> dissi io sovra pensiero
<<  Ronnie.. >>
<< Si? >> chiesi confusa
<< A  che stai pensando >> disse lei in tono preoccupato
<< Non uccidermi.. ma stavo ancora pensando a Bieber.. >> ammisi sbuffando
<< Ancora? >> chiese lei sorpresa
<< Si.. è solo che.. insomma non riesco proprio  a capacitarmi del perché mi ha guardato.. >> dissi sussurrando
<< Ronnie.. è possibile che sia stato solo un caso.. non farne un dramma.. >>
<< Già, sarà stato sicuramente un caso.. >> dissi non del tutto convinta
<< Ecco brava, quindi alle nove da me giusto? >> chiese lei
<< Si.. adesso devo staccare Daisy, ci vediamo doopo >> dissi salutandola
<< A dopo.. >> disse lei riattaccando.
Mi girai a pancia in su e mi misi a guardare il soffitto..
I miei pensieri non facevano altro che andare a quella mattina, non potevo farci nulla.
Quella situazione era veramente strana..
<< E’ stato un caso.. >> ripeteva la mia mente
Sarà.. ma io avevo uno strano presentimento.



------ANGOLO AUTRICE----
Mi scuso per il ritardo, ma ho dovuto aiutare mia cugina con la tesina e sono dovuta andare a funerale della mia vicina di casa
Anyway, in questo capitolo è chiaro cosa pensa la Nostra Ronnie dell'amore
ed è spiegata un pò la sua situazione familiare
Chissà che sua madre non sia un'ostacolo per la nostra coppia OuO
HAHAHAHHAHAAH ho detto troppo u.u
Ringrazio le ragazze che hanno recensito e tutte quelle che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite
Siete fantastiche lo giuro!
adesso smetto di scrivere se no non a finisco più xD
Withlove DestinySwagHope <3

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Capitolo 3
*** Capii di essere in un mare di guai quando vidi i suoi occhi. ***


<< Ronnie.. - mi sentii toccare il braccio- Ronnie.. svegliati tesoro >>
<< Altri cinque minuti ti pregoo.. >> mugugnai girandomi dall’altro lato del letto
<< VERONICA HOPE GRAY! Muovi immediatamente quel culo e inizia a prepararti! Sei in ritardo dovevi essere da Daisy dieci minuti fa! >> gridò mia madre levandomi le coperte di dosso
Daisy, festa, ritardo.. OH CAZZO! Mi alzai di scatto dal letto facendo spaventare mia madre. Presi i cellulare e controllai i messaggi: 10 chiamate perse e 5 messaggi tutti da parte di Daisy.
SONO FOTTUTA. Credo di essermi addormentata dopo aver finito di parlare al telefono con lei.. Ma quanto cavolo ho dormito?!
<< Mamma! Perché non mi hai svegliato prima?! >> le domandai alzandomi dal letto con le mani tra i capelli. Ci sarebbe voluto poco e avrei avuto una crisi di nervi
<< Ma se è da più di un quarto d’ora che cerco di svegliarti!! >> disse mia lanciandomi un’occhiataccia
 << Si si certo, come dici tu - dissi non prestandole attenzione e prendendo il cellulare che suonava. Una chiamata in arrivo: Daisy- Pronto Daisy? >>
<< SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO DI FINE HAI FATTO?! >>
sbraitò lei dall’altra parte del telefono
<< Scusa, scusa.. mi sono addormentata.. dammi cinque minuti e scionosciubitodate! >> dissi imitando quello dei soliti idioti
<< Ah Ah Ah non sei divertente.. muovi il culo e vieni subito qui! >> disse lei dall’altra parte della cornetta.
Cavolo, quando parlava così, sembrava mia madre quando mi ordinava di fare le faccende di casa
<< Agli ordini generale.. a dopo>> dissi io facendo il saluto militare anche se lei non poteva vedermi
<< Sbrigati cogliona! >> disse lei
<< D’accord.. >> tu..tu..tu. Aveva riattaccato. Certo che al giorno d’oggi l’educazione è andata a farsi fottere, eh!
<< Mamma sto andando a studiare da Daisy! Ci vediamo domani! >> dissi infilandomi il giubbotto e prendendo il borsone che avevo preparato il pomeriggio. Me no male che almeno il borsone l’avevo già pronto, se no sono più che sicura che Daisy mi avrebbe ucciso se avessi ritardato altri dieci secondi.


 
Musica a tutto volume, troie nei loro mini abiti che lasciavano poco all’immaginazione, ragazzi e ragazze che scopavano dove capitava e fiumi di alcool. Questa si che è vita!
Io e Daisy eravamo arrivate circa dieci minuti fa alla festa e questo era lo spettacolo che si era mostrato davanti ai nostri occhi. In confronto a quelle ragazze io e Daisy sembravamo due suore.
Lei aveva un vestitino color crema abbinato a delle scarpe nere col tacco, mentre io un paio di pantaloncini a vita alta blu con 3 bottoni dorati, una maglietta intima color carne e dentro i pantaloncini una magliettina con la spalla cadente  color carne di pizzo e per finire un paio di tacchi color oro che richiamavano i bottoni del pantaloncino. Non ero troppo appariscente  e nemmeno troppo semplice. Era il look adatto ad una festa, comodo ma anche elegante.
<< Ehi, Ronnie, hai visto che casino? >> mi chiesa Daisy gridando nel mio orecchio a causa della musica troppo forte
<< Già, a dire la verità non mi aspettavo così tante persone! >> dissi io sorpresa di vedere quella casa traboccare di gente
<< E ci credo, ha invitato tutta la scuola.. guarda – disse lei indicando un ragazza con gli occhiali seduto mentre sorseggiava una lattina di coca cola- ha invitato persino i nerd! >>
<< Già, che ne dici di buttarci in mezzo alla mischia? Ho voglia di ballare.. >>
le chiesi gridandole nell’orecchio
<< Andiamo >> disse lei trascinandomi per un braccio in mezzo a tutta quella folla che si scatenava al ritmo dei una canzone Reggaeton (ascoltatevi La Pregunta di J Alvarez, io sono impazzita per quella canzone!)
Due ore dopo i miei piedi reclamavano pietà.. Non dovevo mettermi tacchi così alti!
<< Daisy, io vado fuori a prendere una boccata d’aria >> le gridai in un orecchio mentre lei era intenta a parlare con un ragazzo
<< D’accordo, io resto ancora un po’ qua >> mi rispose mentre quel ragazzo la trascinava a ballare
 Me ne andai dalla pista da ballo ed iniziai a spingere tutta quella gente sbattendo contro persone ubriache, beccandomi anche qualche insulto dalle coppiette che stavano ‘’amoreggiando’’ sul muro –ooops- e tutto questo  per arrivare nel giardino del retro che dava vicino ad un boschetto.
Avevo bisogno d’aria. Mi faceva un po’ male la testa data tutta quella musica assordante e non potei fare a meno di fare uscire fuori un sospiro di sollievo dalle mie labbra quando mi sedetti su una sedia in mezzo al giardino.
Chiusi gli occhi ed inspirai a fondo facendo in modo che l’aria fresca entrasse nei miei polmoni quando la quiete venne interrotta da un vociare confuso che proveniva dal bosco.
Sapevo che dovevo farmi i fatti miei, ma forse quando mi sono descritta mi sono dimenticata di dirvi un piccolo particolare: sono mooolto curiosa. Insomma lo sanno tutti che la curiosità è donna!
Mi incamminai all’interno del bosco, facendo attenzione a non fare rumore quando restai immobilizzata dalla scena che mi si presentò davanti.
Tutto ciò che vidi fu un ragazzo con una pistola in mano, un uomo accasciato a terra che gridava mentre si teneva il braccio sanguinante e subito dopo un paio di occhi color nocciola.
Fu quando vidi quegl’occhi che capì di essere in un mare di guai.





--------ANGOLO AUTRICE-----
Ho aggiornato in anticipo, per scusarmi del ritardo di ieri.
Come potete vedere il capitolo non è molto lungo ma è per spiegare cosa succederà dopo
QUESTO E' IL VERO INIZIO DELLA STORIA.
Non è simille a Danger, anche io ho letto quella storia ed è veramente meravigliosa.
ma la mia è completamente diversa e capirete il perchè nei capitoli successivi.
Anyway, che ne direste di lasciarmi una recensione per farmi capire cosa ne pensiate della mia storia?
Mi rendereste la ragazza più felice del mondo *--*
vi lascio, vado a mettere in moto la mia mente malefica per i capitoli successivi
MUAHAHAHHAAHAHHAHAHAH lol
se volete contattarmi qui c'è il mio account twitter https://twitter.com/DestinySwagHope
c
ome concludere? spero che vi sia piaciuto il capitolo e.e
Withlove DestinySwagHope <3

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Capitolo 4
*** With all girls in the world, why her?? ***


                                                                             
  *JUSTIN*


<< Oh, guarda guarda chi abbiamo qui.. Buona sera Parker.. >> dissi guardando con uno sguardo truce il ragazzo davanti a me
<< C-che.. che cosa v-vuoi da me Bieber? >> povero. Aveva tanta di quella paura da non riuscire a parlare.. rammollito
<< Niente Parker, solo che ho saputo che tu e i tuoi ragazzi.. come dire.. avete rubato un carico molto importante al porto, giusto? >> gli chiesi tirandolo per i capelli e facendolo inginocchiare sotto di me
<< Che cosa vuoi Bieber? >> disse guardandomi negli occhi. Il bastardo ha ripreso coraggio vedo
<< E’ semplice, mio caro Parker, voglio quel carico.. -gli dissi abbassandomi alla sua altezza per guardarlo meglio negli occhi- ..e lo voglio subito! >>  continuai prendendolo per i  capelli
<< Puoi scordartelo Bieber! - disse levandosi dalla mia presa- preferisco morire piuttosto che dirti dove è nascosto!>> continuò rialzandosi e mettendosi alla mia altezza.
Mi stava per caso sfidando?
<< Se è questo quello che vuoi.. –dissi estraendo la pistola di miei pantaloni e puntandogliela al petto- vedrò di accontentarti subito >> dissi con un sorrisetto bastardo sul viso. Mai sfidare Justin Bieber.
<< Aspetta.. –disse impallidendo davanti alla pistola- possiamo parlarne >> continuò
<< Caro Parker, io ho fatto il gentile.. sei tu che non vuoi collaborare >> dissi levando la sicura dalla pistola
<< Di ciao, ciao al mondo.. >> continuai pronto a sparare.
Improvvisamente sentii un dolore lancinante.. quel bastardo era riuscito a darmi una pedata nello stomaco levandomi per un secondo il respiro
<< Justin! – gridò Tayler che era accanto a me- Stai attento! >>
Riuscii a spostarmi appena in tempo prima di essere colpito con il manico della mia pistola. Mi deve essere caduta quando mi sono piegato per il dolore allo stomaco. Mi ripresi subito e con l’aiuto di Tayler  disarmammo quel coglione di Parker.. adesso la pistola era di nuovo nelle mie mani
<< Figlio di puttana! Cosa cazzo pensavi di fare eh?! >> gridai ripuntandogli nuovamente la pistola al petto
<< Bieber! Non fare cazzate! >> gridava Tayler avvicinandosi a me.
Se c’era una persona di cui mi fidavo era Tayler, lo conoscevo da una vita, e lui sapeva bene che non riuscivo a controllare bene la mia rabbia
<< Non posso non togliere di mezzo questo bastardo!! Ti rendi conto? Mi ha dato una pedata nello stomaco! >> gli gridai di rimandovoltandomi verso di lui
<< Questo non significa che devi farlo fuor.. girati Justin! >>
Mi girai appena in tempo prima di essere nuovamente colpito da Parker e nella foga de momento gli sparai al braccio. Lo vidi accasciarsi a terra gridando dal dolore mentre Tayler si mise a correre verso la mia direzione
<< Ma sei impazzito?! Per poco non lo facevi fuori, cazzo! >> imprecò strattonandomi per la spalla
<< Non l’ho fatto apposta! E’ successo e basta ok?- dissi passandomi una mano tra i capelli e trascinandola fino alle punte- Pensiamo a postare questo bastardo lontano da qui prima che qualcuno ci veda!>> gli dissi avvicinandomi a Parker ancora con la pistola in mano per evitare che quel bastardo cercasse di colpirmi ancora. Giuro che se si fosse azzardato a colpirmi ancora, non mi sarei fatto scrupoli a toglierlo di mezzo
<< Hai ragione muoviamoci.. >> continuò Tayler mentre si avvicinava a me
Quando eravamo giunti quasi vicino a quel coglione steso ancora a terra sentimmo un rumore provenire dal bosco vicino a noi. Mi girai di scatto e restati paralizzato
<< Cazzo.. >> mormorai appena
Una ragazza avevo visto sicuramente tutto. Era ferma dietro un albero immobile e appena vide che la guardavo sussultò e incominciò a correre
<< Cazzo Bieber, prendila! >> Tayler gridava contro di me riscuotendomi dal mio shock momentaneo
Mi misi a correre nella sua direzione, ero quasi riuscito a raggiungerla visto che i tacchi non le permettevano di correre velocemente, quando lei svoltò improvvisamente strada e la persi di vista
<< Merda.. >> mormorai tra me e me
Quella ragazza non poteva scapparmi, altrimenti sarebbe sicuramente andata dalla polizia a denunciare me e Tayler. Mi doveva conoscere sicuramente perché quando mi sono girato a guardarla lei aveva spalancato gli occhi e la bocca. Sono fottuto, cazzo.
<< MALEDIZIONE! >> gridai  dando un pugno ad un albero dopo averla cercata in tutto il bosco, ma di lei nessuna traccia. Camminai per raggiungere le macchine quando della musica attirò la mia attenzione. In una casa poco distante si stava tenendo una festa.. ecco perché quella ragazza era vestita in quel modo, ed era sicuramente li che era scappata.
Tornai da Tayler che mi aspettava  dentro la macchina con quel coglione sanguinante di Parker ed entrai al posto di guida
<< Bro, dov’è la ragazza? >> mi chiese notando che non c’era nessuno con me
<< Mi è scappata.. >> sussurrai talmente piano che a stendo mi sentii io
<< Cosa? >> chiese lui non capendo
<< MI E’ SCAPPATA CAZZO! COSA C’E’ DA CAPIRE?! >> gridai dando un pugno al volante e spaventando Tayler
<< Che cazzo vuol dire che ti è scappata? Ti rendi conto di quello che dici? >> mi chiese lui sorpreso
<< Cazzo! Certo che mi rendo conto di quello che dico Tayler! E so anche se non la troviamo siamo nella merda capisci? >> gli dissi passandomi una mano tra i capelli. Ero troppo nervoso, in quel momento avrei spaccato qualsiasi cosa mi fosse passata tra le mani.
<< Dove è potuta scappare? Insomma siamo in un bosco, è quasi l’una di notte e lei è una ragazza.. dove potrebbe essere? >> chiese confuso
<< Quando stavo tornando qui –iniziai a raccontargli- ho sentito della musica, ho camminato un po’ e mi sono reso conto che c’era una festa. Molto probabilmente deve essere scappata li.. >> dissi convinto.
<< Possibile.. ma come capiremo chi è quella ragazza? Dobbiamo dirle di non parlare, o faremo noi in modo di non farla parlare >> disse con un sorriso malizioso
<< Non c’è bisogno di passare alle maniere forti. Basta semplicemente chiedere a qualcuno della festa se si ricorda di una ragazza vestita in quel modo.. al resto ci penso io.. >> dissi mettendo in modo la macchina
<< D’accordo Bieber.. adesso portiamo questo bastardo da Rufus.. lui saprà cosa farne >> disse mandando un’occhiata sprezzante al ragazzo seduto nei sedili dietro
<< Hai ragione andiamo.. >> dissi partendo verso il covo




<< Allora, Parker –disse Rufus dandogli un altro pugno nello stomaco- dove avete nascosto i soldi tu e la tua banda? >> gli chiese tirandogli i capelli. Era quasi mezz’ora che andava avanti così ma quel figlio di una cagna non si decideva a parlare
<< Io.. i-io non lo so.. >> gli rispose quello sputando sangue
<< Vediamo se questo ti rinfrescherà la memoria >> gli disse Rufus dandogli l’ennesimo pugno facendolo quasi svenire
<< Rufus.. –iniziai io- nessun codardo di quella banda di sfigati sopporterebbe una tale tortuta.. se il ragazzo non ha ancora parlato, significa che non sa nulla.. >> risposi con ovvietà sorseggiando un po’ di birra
<< Che c’è? Lo stai difendendo per caso Bieber? >> chiese voltandosi sorpreso verso la mia direzione
<< No, è che semplicemente mi sono stancato di sentire quel ragazzo piangere come una femminuccia..>> gli risposi facendo spallucce
<< Io e te, riprendiamo dopo >> disse Rufus tirando i capelli di Parker  ormai svenuto ed avvicinandosi successivamente a me che ero nel soggiorno
<o –disse prendendo una birra e sedendosi  vicino a me e Tayler – vero ragazzi? >> chiese guardandoci sorridendo
<< Veramente no.. >> sussurò Tayler, guadagnandosi un’occhiata mortale da parte mia. Se gli sguardi potessero uccidere, lui sarebbe già morto.
<< Cosa è successo? >>
disse Rufus facendo scomparire il suo sorriso e diventando serio tutto ad un tratto. Io mi limitai solamente ad abbassare a testa. Avevo già troppi pensieri per la testa (come scoprire chi era quella ragazza) e non avevo proprio voglia di litigare.
<< Vi ho chiesto che cosa è successo! Esigo una risposta e la voglio subito! >> Urlò Rufus facendo svegliare Tom e Edward che erano appena tornati da una festa e si erano appollaiati sul divano. Aspettate.. la festa!
<< Niente di cui preoccuparti Rufus, penso a tutto io.. >>
risposi facendo spalluce e guardando Tom ed Edward che si stropicciavano gli occhi.
<< Io non voglio sapere chi se ne occuperà –disse guardandomi- io voglio sapere cosa diamine è successo stasera! >> continuò sbraitando
<< Una ragazza mi ha visto mentre che sparavo al braccio a Parker.. >> dissi in un sopiro
<< COOOSA?! - sbottò Rufus alzandosi improvvisamente dal divano  e facendo cadere la bottiglia di birra sul pavimento che si sgretolò in milioni di pezzi- dimmi che stai scherzando Bieber! >> abbaiò con gli occhi fuori dalle orbite
<< Non sto scherzando Rufus- dissi alzando lo sguardo verso il suo- è successo e basta. >> conclusi seneramente
<< Come fai ad essere così calmo? Questo non doveva succedere! >> sbraitò passandosi le mani tra i capelli
<< Stai calmo. Ti ho detto che di questo me ne occupo io. >> dissi a denti stretti sentendo la mia rabbia incominciare a salire
<< Come cazzo faccio a stare calmo se.. >> iniziò a parlare ma non lo lasciai continuare perché lo presi per il colletto della camicia e lo sbattei al muro, mentre Tayler ,Tom ed Edward, che si erano completamente svegliati,  guardavano la scena sbigottiti
<< Vedi di non alzare la voce con me. Sono io qui che comando Rufus, mettitelo bene in testa. Azzardati ad alzare ancora una volta la voce contro di me, e giuro che non vedrai più la luce del giorno >> sibilai ad un centimetro dal suo viso
<< D-dd’accordo.. >> balbettò a causa delle mie mani intorno al suo collo
<< Che non si ripeta più! >> grugnì lasciando la presa e dirigendomi dai ragazzi mentre lui si sedeva a terra e si passava le mani intorno al collo
<< Non dovevi >> disse con tono duro Tayler
<< Ha ragione lui.. >> gli fecero da eco Tom ed Edward
<< Lui, non si deve permettere di alzare la voce contro di me sono io qui che comando, e voglio che questo sia ben chiaro anche a tutti voi >> dissi guardando i tre ragazzi davanti a me, che abbassarono la testa quando il mio sguardo fu sopra il loro, ad eccezione di Tayler. Mi conosceva da tanto e sapeva che non gli avrei mai fatto nulla di male. Lui era la mia Famiglia.
<< Comunque, Edward e Tom dove eravate questa sera? >> dissi io guardandoli
<< Eravamo a casa di quella troia di Stephanie Cooper, la ragazza che ha il villino accanto al bosco >> disse Tom guardandomi strano mentre il mio sguardo e quello di Tayler si illuminavano. Aveva capito anche lui.
<< Hai visto qualcosa di strano? Che ne so, una ragazza che correva verso casa, o spaventata? >> chiese Tayler ansiosamente. Insomma quella ragazza era spaventatissima, chiunque se ne sarebbe accorto
<< No, mi spiace non ho visto nessuna ragazza spaventata , ero troppo impegnato a spassarmela al piano di sopra>> mi rispose guardandomi dispiaciuto mentre io annuii sospirando e passandomi una mano tra i capelli. Conoscevo i miei ragazzi e sapevo che ad una festa ci andavano per divertirsi e non potevo prendermela con loro, ma sinceramente mi aspettavo di tutto tranne che quella risposta. Rassegnato, stavo per girare i tacchi e andare a dormire quando una voce mi riportò alla realtà
<< veramente io ho visto una ragazza spaventata entrare correndo in casa dal bosco.. >> disse Edward facendo sorridere me e Tayler. Forse questa era la volta buona
<< Per caso aveva i capelli in una treccia, un paio di pantaloncini blu e una maglietta con la spalla cadente >> risposi speranzoso io
<< E tu come fai a saperlo? >> mi chiese sorpreso
Bingo!
<< Edward, chi è quella ragazza? >>
gli chiesi in tono serio. Adesso non mi sarebbe più scappata.
<< In che senso? >> chiese ancora un più confuso di prima
<< Come si chiama quella ragazza? La conosci? >> continuò Tayler al posto mio
<< Stavo prendendo da bere ad una ragazza, non l’ho vista bene –disse mettendosi un dito sul mento come per ricordare- ma mi è sembrato che fosse l’amica di quella biondina.. come si chiama.. Ah si, Daisy McCansi! >> mi rispose sorridendomi
<< Stai parando di Veronica Gray? >> gli chiese Tayler guardandomi
<< Si, si.. Parlavo proprio di lei >> rispose Edwar sorridendo di esserci stato d’aiuto.
Io non trovavo proprio nulla da sorridere in quella situazione. Con tutte le ragazza che ci sono al mondo perché  doveva essere proprio lei?Merda!
 










-------------ANGOLO AUTRICE-------------
Zauuuu Lobine bellee <3
Come avete notato è uscito il Justin ribelle lol
Avete letto l'ultima frase? 
Bene. Sta a voi interpretarla perchè io non vi dirò nulla e.e
*sichiudelaboccaegettavialachiave* lalaaal
siete pregate di non uccidermi lol
vorrei che mi lasciaste qualche recensione per farmi capire cosa ne pensate *^*
Vi avevo anche detto che la storia sarebbe stata diversa da Danger e mi sembra di avervelo dimostrato.
Adesso vado I <3 U chicha <3
withlove DastinySwagHope *^*

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Capitolo 5
*** Damn. ***


<< Ronnie tutto bene? >> mi chiese Carly preoccupata per l’ennesima volta
Carly era una mia compagna di corsi e avevamo in comune molte ore, per cui, nelle ore di noia, avevo stretto amicizia con lei
<< Si, Carly davvero.. non hai bisogno di preoccuparti >> dissi sorridendole forzatamente.
In realtà non stavo bene per nulla. Dopo aver visto quella scena ed essere stata inseguita da Bieber, sono riuscita ad arrivare per miracolo alla festa prima che lui mi prendesse. Entrata al party ho cercato Daisy è l’ho supplicata di tornare  a casa. All’inizio non mi ha ascoltato intenda com’era a parlare con un tipo, ma poi quando ha visto lo stato in cui ero ridotta, è venuta con me. Siamo tornate subito a casa, e nonostante Daisy mi chiedesse continuamente cosa avessi.. non riuscivo a parlare ed ero sempre con lo sguardo perso nel vuoto. Era come se rivivessi quegli attimi all’infinito, e ogni volta che ci pensavo percepivo ancora la paura che provai in quegli attimi.
Lei e mia madre sono state preoccupate per me tutta la domenica.
E’ da sabato sera che sono in queste condizioni.. ma non voglio parlare con nessuno.. cioè ho paura di dire qualcosa e di.. di.. di essere uccisa.
Un brivido mi percorse la schiena a questo pensiero e un gemito di terrore uscì dalle mie labbra
<< Sei sicura che vada tutto bene? >> mi chiese Carly guardando la mia espressione terrorizzata
<< S-sii –risposi balbettando- che ora abbiamo adesso? >> e chiesi per cambiare discorso
Lei mi guardò preoccupata e sbuffò.
  << Letteratura inglese.. Oggi Mr Dowson ci dirà qual è la sorpresa! >> rispose eccitata.
Ancoraaa? Non me ne fregava nulla di questa ‘’benedetta’’ sorpresa! Avevo altro a cui pensare. Come cercare di evitare Bieber e il suo amichetto per i corridoi per evitare che mi riconoscano.. nel caso non sappiano ancora chi sia stato a vederli, visto che era buio.
Cosa molto improbabile.. ripeteva la mia testa.
Volete sapere la verità? Me la stavo facendo sotto.
Avevo supplicato mia madre di non mandarmi a scuola, ma nonostante vedesse lo stato pietoso in cui ero, mi aveva mandato ugualmente. Avevo passato due ore a stare rinchiusa in classe non andando nemmeno in bagno per paura di incontrarlo, nonostante  dopo l’ora di inglese ci sarebbe stata la ricreazione, decisi di passare anche quella in classe. Ero al sicuro.
<< Buon giorno ragazzi! >> disse Mr Dowson entrando in classe
Mi alzai di malavoglia dal banco e come degli scolaretti di scuola elementare rispondemmo tutti a coro << Buon giorno Mr Dowson >>
<< Comodi ragazzi >> ci sorrise lui, felice che lo avevamo accolto in quel modo. Tsk!
<< Allora come vi avevo accennato la scorsa volta, ho in servo una bella sorpresa per voi –disse sorridendoci- nessuno è curioso di sapere qual è? >> disse guardando i visi eccitati dei più secchioni della classe a quelli addormentati dei miei compagni, e soffermandosi soprattutto, sul mio che esprimeva menefreghismo puro.
<< E lei signorina Gray, non vuole sapere la sorpresa? >> disse guardandomi torvo
<< Certo Mr Dowson, non vedo l’ora! >> risposi fingendo un sorriso. Quel giorno, non avevo proprio voglia di attaccare discussioni con un professore imbecille. Volevo solamente che la scuola finisse al più presto.
<< Bene, aspettate cinque minuti.. intanto mettete il libro di Romeo e Giulietta sul banco. Avete fatto la ricerca su Shakespeare giusto? >>
Merda! La ricerca! Ero talmente impegnata a pensare a Bieber, che mi sono dimenticata di farla!
<< Certo! >> rispondemmo tutti in coro. Perfetto, avevo cinque minuti per copiarmi la ricerca da qualche mio compagno di classe ed evitare di prendermi un due, ma proprio quando Joshua, il più secchione della classe si era deciso a farmi copiare la sua benedettissima ricerca, il professore ritornò in classe. Cazzo!
<< Bene, ragazzi entrate pure ed accomodatevi >> disse il professore facendo segno a  dei ragazzi di entrare in classe.
Credo che qualcuno mi odi. Insomma siamo due mila in questo istituto, e chi doveva portare nella nostra classe il professore? La classe di Justin Bieber e Tayler Thomas . Alla faccia che dovevo essere al sicuro!
Mi sentii invadere da un senso di panico quando vidi Bieber e Thomas scambiarsi delle occhiate per poi guardare con un sorrisetto malizioso nella mia direzione. Questo voleva dire che sapevano che  ero stata
io a scoprirli la scorsa sera nel bosco?
<< scu-scusi prof-f-fessore.. P-posso andare in bagno? >> chiesi in piena crisi di panico. Se prima non sapevano che ero io, adesso ne avrebbero avuto la certezza. Stupida, sono solo una stupida.
<< Vada signorina Gray.. E’ sicura di star bene? >>chiese il professore guardandomi sospettoso
<< C-Certo.. >> dissi uscendo dalla classe sentendomi lo sguardo di Bieber addosso.
Quando mi chiusi la porta alle spalle lanciai un sospiro di sollievo e scappai verso il bagno delle ragazze. Entrai dentro il bagno e strisciai contro il muro mentre scoppiai a piangere. Non riuscivo a trattenere le lacrime, ero frustrata, non sapevo cosa mi sarebbe successo, avevo.. paura.
Dopo 5 minuti uscii dal bagno e andai verso i lavandini guardando il mio volto allo specchio. Avevo gli occhi rossi e gonfi, due occhiaie nere sotto gli occhi, tutto il mascara colato e i capelli a pazza psicopatica. Sospirai guardando a mia immagine riflessa allo specchio. Quella non ero io.
Presi l’elastico che tenevo sempre a polso e mi feci una crocchia disordinate e poi iniziai a lavarmi la faccia.
Mentre sentivo l’acqua fresca solleticarmi il viso, mi sentii leggermente meglio.
Ma sapevo che sarebbe durato poco, perchè uscita da quel bagno, sarei dovuta tornare in classe dove mi aspettavano i miei due incubi: Thomas e Bieber.
Sospirai nuovamente e alzai gli occhi alla specchio sussultando notando due occhi intenti a fissarmi.
<< Salve Gray ..>>





------------ANGOLO AUTRICE---------
chiedo a tutte perdono in ginocchio per non aver aggiornato subito,
ma ho già scritto molti altri capitoli che posterò subito.
Mi dispiace che la mia storia non piaccia, ma non per questo smetterò di scriverla.
Spero che col tempo, e mano a mano che la storia vada avanti vi appassioni <3
With love DastinySwagHope <3

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Capitolo 6
*** when everything started. ***


                                                                                                                                                       *Justin*


<< Salve Gray..>> dissi guardandola negli occhi attraverso lo specchio
<< B-bieber.. che ci fai tu qui.. q-questo è il bagno delle r-ragazze.. >> disse Ronnie girandosi di scatto e indietreggiando un passo alla volta da me
<< Sai, non mi importa se questo è il bagno delle ragazze.. io e te abbiamo un conto in sospeso>> dissi guardandola negli occhi ed avvicinandomi a lei che mi guardava terrorizzata. Era veramente carina..
Smettila Bieber. Non sei qui per pensare a quanto sia carina.
<< C-che conto in s-sospeso? >>
disse continuando ad indietreggiare sbattendo con le spalle al muro
<> dissi guardandola negli occhi mentre lei si stringeva di più verso il muro come a cercare una via di fuga ed iniziando a tremare.
Avrei preferito provocarle un altro tipo di brividi.. non brividi di terrore.
<< La festa di Stephanie ti ricorda qualcosa? >>
dissi avvicinandomi a lei e mettendo le mie braccia sul muro intorno alla sua testa guardandola attentamente negli occhi mentre la sentivo deglutire pesantemente
<< Io.. Io.. c-che cosa vu-uoi da me..  B-bieber?>> disse abbassando lo sguardo non essendo in grado di sostenere il mio
<< Voglio che mi dici cosa hai visto esattamente l’altra sera.. >> soffiai  a pochi millimetri dalle sue labbra alzandole con due dita  il mento in modo che i nostri sguardi fossero nuovamente intrecciati
Se fossimo in un’altra situazione non avrei perso tempo a far mie le sue labbra.
<< io non ho visto nulla.. >>
sussurrò cercando di levarsi dalla mia presa
<< Sappiamo entrambi che non è vero. Ti conviene parlare con le buone prima che ti faccia parlare io con le cattive >> gli dissi stringendomi ancora a lei mentre la sentivo deglutire nuovamente
<< io.. io.. ho vist.. >>
<< Che diavolo ci fai tu nel bagno delle ragazze!? >> disse una voce femminile proveniente dalla porta.
Mi girai di scatto per vedere una ragazza mora che mi fissava attentamente per poi posare il suo sguardo su Ronnie ancora terrorizza ed  intrappolata tra le mie braccia.
<< Oh mio Dio Ronnie.. tutto bene? >> disse correndo verso di lei, mentre io staccavo le mie braccia dal muro e lasciavo Ronnie libera di muoversi.
<< Si, si Carly.. sto bene.. veramente non preoccupati. >> disse lanciandole una sguardo rassicurante mentre l’altra ragazza mi inceneriva con lo sguardo
Sbuffai. Quella ragazza non sapeva contro chi si stava mettendo.
<< Andiamo in classe.. Mr Dowson mi ha mandato a cercarti >> disse prendendo Ronnie a braccetto e uscendo subito dopo dal bagno delle ragazze
<< Merda! >> sussurrai dando un pugno al muro mentre sentivo sussultare una ragazza  che era appena entrata nel bagno
<< Cazzo guardi! >> dissi guardandola in cagnesco
<< Ni-Niente >> disse  prendendo l’amica per il braccio e trascinandola dentro uno dei bagni.
Mi passai una mano sul viso sbuffando.. Non doveva andare così.




                                                                                                                                                       *Ronnie*



< Che cosa ci facevi con Bieber nel bagno, Ronnie? >> mi chiese per la centesima volta Carly mentre ci dirigevamo dentro l’aula d’inglese.  Non avevo voglia di risponderle.. Veramente anche se avessi voluto non ne avrei avuto neanche la forza. Ero ancora troppo scossa da quegl’occhi.
<< Niente Carly. Stai tranquilla ok? >> le risposi mentre aprivo la porta dell’aula
<< Signorina Gray, finalmente.. pensavo le fosse successo qualcosa visto che non tornava più.. Tutto bene? >> mi chiese il professore Dowson con un espressione leggermente preoccupata in volto
<< Si, si professore.. >> dissi raggiungendo il mio banco e facendo un sorriso falsissimo mentre sentivo lo sguardo di Carly addosso
<< Bene.. come stavo dicendo, sia noi che le quinte stiamo studiando Shakespeare.. e avevamo pensato col professore Smith di..>>
<< Scusi professore >>
disse Bieber entrando in aula
sussultai appena vidi il suo sguardo posarsi su di me, mentre Carly accanto a me mi guardava con uno sguardo preoccupato.
<< Bieber, pensavo fosse scappato dalla finestra del bagno >> disse il suo professore d’inglese mentre nell’aula si elevò una risata generale.
<< Veramente ci avevo pensato, ma sa com’è.. le finestre della scuola sono troppo piccole per passarci >> disse Bieber mentre  la classe continuava ancora a ridere ed un sorrisino bastardo gli si dipingeva sul viso
<< Non è divertente Bieber, vada a sedersi se non vuole una nota >> disse il professore guardandolo severamente mente lui si dirigeva verso Tayler senza però levarmi gli occhi di dosso.
<< Bene, come prima stavo dicendo, e spero di non essere più interotto –disse Mr Dowson guardando prima me e poi Bieber- sia noi che le quinte stiamo studiando Shakespeare, e io con il professore Smith abbiamo pensato di fare un progetto tra le classi.. >>
<< Esattemente
- continuò Mr Smith- io e Mr Dowson abbiamo deciso di fare un progetto a coppie. Metteremo in coppia un ragazzo di quinta con un ragazzo di quarta. I nomi saranno estratti a sorte. Abbiamo già preparato i bigliettini con i nomi, da un lato i ragazzi da quarta, dall’altro quelli di quinto. Non resta altro che estrarre.. chi si offre volontario?>> chiese il professore guardando tutta la classe mentre io ero troppo impegnata a cercare di ignorare lo sguardo di Bieber dall’altro lato della classe.
<< Gray.. che ne dice di venire ad estrarre lei? >> mi chiese Mr Dowson.
Sono sicura che quel professore mi detesti.
Biascicai un ‘’ Arrivo’’ mentre mi alzavo di malavoglia dal mio banco e raggiungevo la cattedra
<< Bene.. qui ci sono i due contenitori.. mescoli ed estragga i nomi >> mi sorrise il professore delle quinte. Era un tipo simpatico, dopotutto.
Infilai una mano nel contenitore con i nomi della mia classe ed estrassi il nome
<< Mattew Collins con –dissi estraendo un ragazzo di quinto- Sameera Swift. >>  guardai Mettew gurdare schifato la sua ‘’compagna di proggetto’’. Sorrisi tra me e me. Mettew era il puttaniere della classe ed era capitato in coppia con una ragazza che si vestiva più o meno come mia nonna.
Continuai ad estrarre nomi e a formare coppie, mentre mi rendevo conto che sia il mio nome che quello di Bieber non erano ancora usciti.
<< Carly Brown con.. Alan Underwood >> dissi mentre vedevo Carly sorridermi. Alan era un ragazzo veramente carino e da un po’ di tempo Carly gli aveva messo gli occhi sopra. Ero felice per lei, e le sorrisi a mia volta
<< Joshua Stuart con –dissi estraendo un nome di quinto.. Justin  Bieber >> 
Guardai il biglietto con gli occhi spalancati e non potei fare a meno di trattenere un sospiro di sollievo. Guardai nella sua direzione e lo vidi guardarmi stringendo  i pugni e la mascella. Non riuscii a farne a meno e sorrisi vittoriosa nella sua direzione vedendolo irrigidirsi sul posto.
Continuai a estrarre nomi con il sorriso sulle labbra.. ormai il peggio era passato.. O forse no.
<< Veronica Gray.. con.. Tayler Thomas. >> dissi tranquillamente e sbarrando gli occhi subito dopo mentre il mio cuore incominciava a battere velocemente come se fosse impazzito.
Alzai gli occhi verso la sua direzione e vidi lui e Bieber scambiarsi degli sguardi, quando poi vidi Bieber girarsi verso di me e sorridermi vittorioso.
Qualcuno lassù mi odia.





------------------ANGOLO AUTRICE---------
oggi ho messo ben due capitoli, dovreste essere felici (?) u.u
Anyway, avete visto cosa pensa Justin della nostra piccola Ronnie? HAHAHAH
Madooooo io li trovo ASDFGHJJKKJHGFDS *^*
la storia sta incominciando ad entrare ne vivo, ma non prima che capitino tanti altri pasticci
MUAHAHAHAHAHHHAAHHAHA lol
Fatemi sapere che ne pensate della storia..
Un bacio
DestinySwagHope <3

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Capitolo 7
*** Incomprensioni. ***





Ero intenta a prendere il libro di matematica dal mio armadietto quando sentii due braccia cingermi da dietro.
Immediatamente mi irrigidii sul posto sentendo il  fiato mancarmi e il cuore battere all’impazzata.
Mi voltai lentamente trattenendo il fiato vedendo la mia migliore amica guardarmi confusa mentre scioglieva l’abbraccio
<< Tutto bene Ronnie? >> mi chiese Daisy guardandomi preoccupata
Quante persone mi avevano fatto questa domanda oggi? Decisamente troppe.
<< Si, si Daisy, tutto bene
–dissi sorridendole falsamente- tu?>>
<< Andiamo Ronnie.. ti conosco troppo bene. Che cosa ti è successo sabato? E’ dalla festa di Stephanie che stai così! >> disse guardandomi come a scavarmi dentro l’anima.
<< Sto bene ok? Non ho nulla tranquill..>>
<< Allora piccola quanto ci vediamo? >> sentii una voce dietro di me e mi girai di scatto.
Trovai Tayler appoggiato all’armadietto accanto al mio con la sua solita posizione da ‘’sono figo’’ mentre mi guardava aspettando una risposta.
<< Io con te non voglio averci nulla a che fare! >> risposi pronta ad andarmene mentre mi sentii prendere da un baccio
<< Uhhh stai calma micetta, non c’è bisogno di tirare fuori gli artigli- disse alzando le braccia in aria- Senti, io e te abbiamo un progetto da fare ricordi gattina? Bene. Perché mi sa che io e te useremo quel tempo anche per parlare. >> disse guardandomi negli occhi con un ghigno sul viso mentre io deglutivo pesantemente.
<< E’ solo per il progetto – ammisi sospirando- Quando? >>  risposi togliendo la sua mano dal mio braccio e notando un sorrisetto sul suo viso.
<< Ti mando un  messaggio io >>  mi rispose mentre si allontanava verso Bieber. Avevo notato solo ora la sua presenza.
<< Ti ricordo che non hai il mio numero, genio.. >>  dissi alzando gli occhi al cielo e guardandolo allontanarsi. Con lu non avevo paura come con.. Bieber.
<< Ho i miei metodi per averlo >>
disse girandosi verso di me facendomi l’occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo e mi girai verso di Dais.. Cavolo, cavolo! Daisy!
<< Ascolta Daisy, posso spiegarti! >> mi girai velocemente verso la mia amica che mi guardava con le lacrime agli occhi
<< Non c’è nulla da spiegare.. >> disse lei singhiozzando mano a mano che si allontanava da me
<< Si Daisy.. devo parlarti! >> dissi camminando nella sua direzione e prendendola per il polso
<< LASCIAMI STARE! >> mi gridò contro con gli occhi pieni di lacrime mentre si liberava dalla mia presa e scappava via
<< DAISY! >> gridai a mia volta quando ormai era sparita dalla mia visuale
Mi girai verso il mio armadietto sbattendoci la testa contro sospirando.
Merda! Perché tutte a me?!
Presi il mio libro di matematica e mi girai pronta per affrontare l’ultima ora quando notai che molti studenti che avevano assistito allo ‘’spettacolino’’ erano ancora intenti  a fissarmi.
<< Che avete da guardare eh?! >> dissi io fulminandoli uno per uno con lo sguardo mentre loro sussultavano  e ritornavano a fare quello che stavano facendo.
Questa giornata sta diventando più lunga del previsto.




<< Servizio gratuito.. La informiamo che il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La preghiamo di richiamare più tardi. Grazie.. >>
Sbattei per la milionesima volta il cellulare sul letto passandomi  una mano sul viso.
Era da tutto il pomeriggio che cercavo di chiamare Daisy, ma il suo cellulare era puntualmente spento o mi rispondeva la segreteria telefonica
Più che ‘’il cliente non è raggiungibile, la preghiamo di richiamare più tardi’’ avrebbe dovuto dire un
‘’ Servizio gratuito. E’ pregata di evitare di chiamare perché è una pessima amica e il cliente da lei chiamato non vuole avere nulla a che fare con lei.’’
Sbuffai al mio  pensiero.. So proprio come tirami su di morale.
<< Ronnie.. tutto bene? >> chiese mia madre entrando in camera e sedendosi accanto a me sul letto.
Strano, non avevo sentito la porta aprirsi
<< Si.. tutto bene mamma.. >> dissi mettendomi il cuscino sulla faccia
La sentii sospirare prima di sentire il cuscino levarsi dalla mia faccia e vedere il volto preoccupato di mia madre
<< No che non va bene Veronica.. So che c’è qualcosa che non va –riprese passandomi una mano tra i capelli- perché non me lo dici? >> mi chiese guardandomi negli occhi e sorridendomi
So che ho detto che mia madre a volte è una scassa palle, ma giuro che senza di lei sarei persa.
C’è sempre, nonostante io col mio caratteraccio la tratti malissimo.
Mi ricordo che quando ero più piccola mi mettevo con lei sul suo lettone matrimoniale e parlavamo di tutto quello che ci passava per la testa, e finivamo sempre con l’iniziare una battaglia di cuscini.
Era bello confidarmi con lei, ma da quando mio padre se ne è andato, ho paura a dirle quello che mi passa per la testa. Ha già i suoi problemi, non voglio che si preoccupi anche per i miei.
<< E’ una cosa sciocca .. sul serio mamma, Non preoccuparti >> le dissi sorridendole falsamente
La vidi guardarmi dispiaciuta mentre levava la mano dai miei cappelli e si alzava dal letto.
<< Oh okay. la cena è alle otto. Ho fatto la carne impanata come piace a te. >> disse uscendo dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.
Mi sentii improvvisamente peggio. Mi era venuto un nodo alla bocca dello stomaco quando avevo visto l’espressione dispiaciuta di mia madre.. Buttai il cuscino contro l’armadio prima di alzarmi e scendere in cucina. La trovai intenta a cucinare, e un’ondata di ricordi mi travolse. Era da tanto che non cucinavo con lei
<< Ho litigato con Daisy.. >> dissi avvicinandomi a lei e aiutandola ad affettare la lattuga
Vidi mia madre girarsi verso di me sorpresa per poi sorridermi
<< Sono cose che succedono tesoro.. Ti andrebbe di dirmi come mai? >> disse pulendosi le mani con una tovaglietta mentre io mi sedevo sul piano cucina davanti a lei
<< E’ tutta colpa di un ragazzo..-  ammisi sbuffando e guardandola, mentre lei mi incitava a continuare con lo sguardo- praticamente al mio professore d’inglese è venuta la brillante idea di fare un progetto su Shakespeare a coppie, e io sono capitata con il ragazzo per cui Daisy ha una coppia da non so quanto.. >> le confessai mentre giocavo con le mie mani nervosamente. Sentii le sue mani bloccare le mie e alzai lo sguardo per  vederla guardarmi confusa
<< Non mi sembra così grave.. Non capisco perché Daisy si sia arrabbiata.. >> mi confessò accarezzandomi i capelli
<< Non ho avuto modo di spiegarglielo. Lei ha visto solo che Tayler mi ha preso di lato e mi ha detto che ci dovevamo vedere un pomeriggio.. lei non sa nulla di questa storia del progetto, non mi ha lasciato spiegare! >> dissi mentre lasciavo la sua mano e mi portavo le mani ai capelli.
<< Ascolta, piccola mia, dovresti parlare con Daisy e dirgli quello che è successo proprio come hai fatto con me >> disse guardandomi dolcemente
<< Ho già provato a chiamarla un miliardo di volte, ma non mi risponde! >> ammisi sbuffando
<< Sai, ai miei tempi, non esistevano i cellulari.. le cose si risolvevano a quattr’occhi >> mi sorrise sapendo perfettamente che avevo capito
<< Grazie mamma! >> le dissi mentre con un balzo saltavo dal ripiano della cucina, sentendola ridere, e mi mettevo la giacca aprendo la porta di casa
<< Ronnie, mi raccomando, torna per cena! >> sentii gridare mia madre in lontananza



<>
<< Sono Ronnie.. Daisy è in casa? >>
dissi rispondendo alla madre di Daisy al citofon
<< Oh certo cara, entra pure >> disse sua madre e subito dopo sentii la porta di casa aprirsi
<< Mamma, chi.. Oh. Sei tu Ronnie >> disse Daisy, mentre entravo in casa sua.
<< Daisy, devo spiegarti un pò di cose.>>
<< Tu non devi spiegarmi proprio nulla… >>

<< Ti prego >> dissi quasi con le lacrime agli occhi. Ci tenevo troppo a lei per lasciarla andare via a causa di una cavolata
La sentii sospirare << d’accordo.. andiamo in camera mia >> disse mentre io la seguivo.




<<… e così sono capitata in coppia con lui. Ecco perché dovevamo vederci. Te lo giuro Daisy tra me e lui non c’è nulla.. sai che non ti farei mai una cosa del genere! >> dissi guardandola supplicante
<< Mi dispiace così tanto Ronnie di essere passata a conclusioni affrettate! Mi perdonerai? >> mi chiese una Daisy in lacrime mentre io le sorridevo
<< Io non sono mai stata arrabbiata con te Daisy, ti voglio troppo bene puffa! >> le dissi abbracciandola forte. Finalmente uno dei miei mille casini si era risolto
<< Mi ha dato fastidio quando ti ha chiamato micetta.. – ammise Daisy mentre i grattava il collo imbarazzata- volevo esserci io al tuo posto >> disse portandosi il cuscino davanti alla faccia
Scoppiai a ridere e le levai il cuscino dalla faccia per poi ritirarglielo
<< Sei tutta matta! Io quando mi ha chiamata così volevo castrarlo! >> ammisi mentre le mie risate e quelle della mia amica aumentavano
Sentii il mio cellulare suonare e risposi senza nemmeno vedere il mittente
<< Pronto? >> dissi ancora ridendo
<< Ciao micetta.. >>



--------------------------------------------Angolo autrice--------------------------
allora.. mi scuso per il ritardo, ma ho avuto problemi in famiglia.
Come ho gia detto nelle recensioni è morta una delle persone più importanti della mia vita: mia Zia.
E' stata dura all'inizio, ma so che adesso è un bellissimo ricordo che custodirò gelosamente.
Umm, ritorniamo alla storia, perchè rischio di commuovermi
Allora, spero che i nuovi capitoli vi siano piaciuti.
Ho visto che il primo capitolo ha 204 visualizzazioni
Bhe, che dire.. GRAZIE <3
Grazie a tutte coloro che hanno messo la storia tra le seguite, le preferite e a quelle che hanno recensito.
Mi hanno detto che la storia è molto simile a Danger..
Come ho detto, lo può sembrare, ma se ci fate caso è molto diversa.
I due protagonisti in Danger si conoscono quando lui la rapisce
Nella mia, non solo Bieber non la prende ,ma già conosce la ragazza...
Anyway,Evito di dilungarmi perchè sembra che sto scrivendo un'altro capitolo così HAHAHA 
spero che questo capitolo riceva qualche recensione..
Vi adoro, sul serio <3
Rovena :33
Ah, se volete qui c'è il mio account twitter, se volete contattarmi per qualsiasi cosa 
https://twitter.com/DestinySwagHope

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Capitolo 8
*** E' la mia possibilita. ***


                                                                                 Hooooooooola :33

Ciaooooooooo :33 allora, l’angolo autrice stavolta lo metto all’inizio della storia, così non potrete ignorarlo..
Emm come iniziare, ah già..
GRAZIEEEEEEEE <3
Mi fa piacere che la mia storia stia piacendo (?)
Anyway, che ne direste di recensire il capitolo qui sotto?
Mi  fareste fare le capriole e giuro che non le ho mai fatte lol
Le farei solo per voi u.u
Per quanto riguarda la protagonista io me la immagino come la modella dei capelli rossi della duck farm
Sapete quella pubblicità?
Bene, se non l’avete mai guardata siete pregati di farlo lol
Almeno avrete un’idea di come mi immagino Ronnie *^*
Vi lascio alla storia :33
Spero che recensiate in tante *^
Un bacio
DestinySwagHope <3


                                                                                                                                                             


                                                                                                                                                                   *Ronnie point of
view*



<< Ciao micetta.. >>
solo un idiota mi avrebbe potuto chiamare così: Tayler.
<< Che cosa vuoi? >> chiesi smettendo di ridere, mentre Daisy mi guardava attentamente
<< Niente, volevo solo dirti quando ci vedremo, sai, io e te.. >> disse usando un tono che, secondo lui, doveva essere malizioso
<< Ascoltami bene –dissi alzando gli occhi al cielo- l’unico motivo per cui mi tocca vederti è solo perché dobbiamo fare questo stupido progetto d’inglese. Dimmi ora ed indirizzo, così ci leviamo questo pensiero e tu sparirai dalla mia vita.. >> risposi sicura. Ecco che l’acida Ronnie torna all’attacco.
<< Oh micetta.. mi piacerebbe tanto sparire dalla tua vita, ma sai, non posso farlo. Tu sai troppe cose >>
<< I-Io? Ti s-sbagli io n-non so nulla.. >>
dissi balbettando.
Mi ero dimenticata questo piccolo dettaglio
Vidi Daisy guardarmi preoccupata  e chiedermi cosa succedesse mentre io deglutivo pesantemente e le mimavo un ‘’Niente’’  con le labbra
<< Sai benissimo di cosa sto parlando –disse in modo duro- ci vediamo domani alle 18e30 all’incrocio tra la settima e la nona. E’ la prima casa che vedi dopo l’incrocio.Mi raccomando micetta, non mancare >>
<< io.. >>
tu..tu..tu. Aveva riattaccato
Guardai il telefono ancora sconvolta.
avevo segnato con le mie stesse mani la mia condanna a morte.
<< Chi era? >> mi chiese Daisy in tono curioso
<< Era Tayler, mi ha detto a che ora ci dobbiamo vedere domani per il progetto >> dissi marcando bene la parola progetto nel caso la mia amica avesse avuto qualche altro dubbio
<< Oh, ho capito -disse annuendo con la testa- ma perché ti sei messa a balbettare ad un certo punto? >>
mi chiese confusa
<< Oh, no niente niente, sciocchezze lascia perdere.. >> dissi facendole un gesto con la mano come a dire ‘’lascia stare’’ mentre le sorridevo falsamente
<<  Ronnie.. mi hai detto tutto su Tayler vero? >> mi chiese con occhi indagatori, ma anche pieni di speranza
<< Si Daisy, ti ho detto tutto.. sai che non ho segreti con te! >> dissi prendendo il mio cellulare in modo da non guardarla negli occhi. Non sono un essere così spregevole da riuscire  a mentire ad un’amica guardandola negli occhi.
<< Oh, ok –disse non del tutto convinta- vuoi restare a cena da me? >>
<< No Daisy, sul serio, devo andare a casa, mamma mi ha fatto le fettine impanate per cena >> dissi ricordandomene mentre mi rimettevoi il giubbotto e andavo in cucina per  salutare la madre di Daisy
<< Signora Collins, io vado >> annunciai
<< Oh tesoro, non resti per cena? Ho fatto gli spaghetti l sugo >> mi disse la madre di Daisy girandosi verso di me con ancora il mestolo pieno di sugo in mano.
 Nessun sugo batterà mai le mie fettine impanate.
<< No, grazie signora, ma grazie comunque>> le sorrisi cordialmente mentre mi accingevo a raggiungere il portone di casa
<< Aspetta Ronnie >> mi disse Ronnie raggiungendomi sull’uscio di casa
<< Si? >> dissi voltandomi verso Daisy
<< Domani raccontami quello che avete fatto tu e Tayler.. >> disse sorridendomi
<< C-certo >> le risposi chiudendomi la porta dietro
Le avrei raccontato tutto, se solo fossi riuscita a tornare viva.



                                                                                                                                                     *Justin point of view*




<< Sai benissimo di cosa sto parlando –disse Tayler rispondendole in modo duro- ci vediamo domani alle 18e30 all’incrocio tra la settima e la nona. E’ la prima casa che vedi dopo l’incroci.Mi raccomando micetta, non mancare >> le disse prima di riattaccare.
Che cos’era questo fastidio che provavo allo stomaco quando lui la chiamava ‘’micetta’’?
Sicuramente avrò mangiato troppo a pranzo. Lo sanno tutti che il cibo della mensa fa schifo
<< Allora? >> chiesi a Tayler in modo ansioso. Volevo sapere cosa gli avesse detto
<< Ci vediamo domani. Hai buon gusto Bieber, quella ragazza è una tosta. >> mi disse Tayler sorridendomi  maliziosamente.
Poteva anche essere il mio migliore amico, ma in quel momento l’avrei massacrato di pugni.
<< Lo so- risposi seccamente- domani prendo io il tuo posto con lei >> gli dissi deciso e guardandolo male
<< Questo l’avevo già intuito Bieber - si mise a ridere- ma come farai con il tuo compagno, con Joshua? >>
<< Mi sono informato un po’ e ho scoperto che quel ragazzo è un secchione. Ci penserà lui a fare il compito per tutti e due >> dissi in tono ovvio. Quel ragazzo non aveva altra scelta, altrimenti l’avrei costretto a modo mio
<< Già, così tu potrai passare il tuo tempo con la micetta- disse Tayler mentre io lo fulminavo con lo sguardo -ehi amico, ti conosco d una vita, pensi seriamente che ti ruberei la ragazza? >>  mi chiese sorpreso alzando le mani in aria come a difesa
Sbuffai vedendo la sua espressione sorpresa.
Conoscevo Tayler dalla culla, lui è stato sempre presente per me e quando eravamo piccoli avevamo fatto un patto: nessuno avrebbe toccato la ragazza dell’altro.
Non mi ha mai tradito prima e non penso che lo farà ora visto che sa che non mi farei scrupoli a farlo fuori.
Questa è un’altra regola che ha imparato anche lui: mai sfidare Justin Bieber.
<< No, sei come un fratello.. questo non l’ho mai pensato, ma.. >> ammisi sincero.
<< Ma.. >> mi chiese curioso Tayler
Avevo veramente lasciato in sospeso la frase con un ‘’ma’’?
<< Ma- ammisi sospirando- mi da fastidio che tu la chiami ‘’micetta’’ >> dissi guardandolo male mentre lui scoppiava a ridere
<< Qui qualcuno sembra essere geloso.. >> disse dandomi una gomitata facendo strane mosse con le sopracciglia
Sbuffai  divertito mentre alzavo gli occhi al cielo << Smettila Tay, io non sono geloso >> dissi dandogli una gomitata a mia volta
<< See, certo come no Jay >> disse marcando sul soprannome che mi aveva dato mia sorella quando aveva quattro anni. Già la mia sorellina..
<< Smettila Tayler, ti ho detto che non sono geloso  >>
dissi guardandolo in cagnesco
<< Uhh, hai ragione Bieber, non puoi. Lei non è ancora tua >> disse provocandomi
Presi un respiro profondo per cercare di calmarmi. Se c’era qualcosa in cui Tayler era bravo, era farmi saltare i nervi.
Lo guardai male, per la milionesima volta quel giorno, prima di rispondergli
<< Si hai ragione Tayler. Lei non è ancora mia. Ma fidati lo sarà presto. >> dissi guardandolo negli occhi prima di alzarmi ed andare in cucina a prendermi una lattina di birra.


Sono già le 18e10. Possibile che non venga?  No, no.. non può essere.
E’ da quasi 10 minuti che sono davanti il portone di casa ad aspettare che lei suoni, ma ancora nulla.
Ormai stavo perdendo le speranze.
Mi passai una mano tra i capelli frustrato, oggi che poteva essere la mia occasione lei non si presenta.
Non può essere.
Rassegnato, stavo incominciando a salire le scale  che portavano alla mia stanza quando venni  interrotto dal suono del campanello.
Era lei.
Andai ad aprire col sorriso sulle labbra e la trovai sull’uscio intenta a frugare nella sua borsa
<< Senti Tayler, facciamo questo proget.. B-bieber? >>  mi chiese sorpresa
<< Esatto piccola, in carne ed ossa. >>

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Capitolo 9
*** E' il momento di sganciare la bomba. ***


Hoooooooooooola :33

Ho avuto problemi con internet, non so il perché ma qui la rete sia tim che wind fanno schifo, quindi ne ho approfittato per portarmi avanti con i capitoli
*DitemiCheMiAmate* <3

Allora, noto che il capitolo precedente ha avuto qualche recensione, che dirvi..
Ho fatto le capriole HAHAHAAHAHAHAH
Vorrei mettere il video ma ahimè non l’ho fatto lol
Così dovrete immaginarmi mentre le ho fatte xD

Anyway, si, Ronniè è molto sfigata lol
Ma ci credete che vorrei avere la sua stessa sfiga? HAHAHAHAH
Sul capitolo di oggi cosa posso dirvi.. ah
LEGGETELO,  LEGGETELO, LEGGETELO!
Questo e i due capitoli successivi sono forse, secondo me, i più intriganti..
Molto probabilmente ci sarà anche un bacio.. il loro primo bacio..
STOP! Ho detto troppo MUAHAHAHAHAHAH
Se volete sapere cosa succederà, dovete solamente leggere e poi, se volete u.u, spolliciare sulla tastiera e lasciarmi qualche commentuccio
*FaGliOcchiettiDolci* *^*
VI avverto che il capitolo è abbastanza lunghetto, quindi armatevi di pazienza e leggete u.u
Vi lasciooo lol
Spero che vi piaccia, vi amo tutte, dalla prima all’ultima che leggono la mia storia..
e se lo volete sapere, Rovena è il mio vero nome xD
lo so, i miei genitori avevano molta fantasia HAHAHAHAHAAAHAH
Ho un’ultima richiesta, poi mi vaporizzo, perché mi sto dilungando troppo HAHAHA
Qualcuna di voi, che avrà per sempre la mia gratitudine, che ne direbbe di farmi un banner? (?)
credo che si chiami così xD (non sono molto esperta di ‘ste cose HAHAH)
Ronnie avete capito come me l’immagino no? ecco, lei e poi Bieber, che è sempre il nostro Bieber (?) xD
Vi adorooo, grazie in anticipo, spero che il banner (?) arrivi u.u
Un Bacioo
Rovenaaaaa :33


                                                                                                                                                       



                                                                                                                                                                                                                             *Ronnie point of view*






<< Ronnie tesoro, dove stai andando? >> m i chiese mia madre affacciando dalla cucina mentre camminavo verso il portone di casa
<< Vado a casa di quel ragazzo  a fare il progetto di inglese >> le risposi  girandomi verso di lei mentre mi mettevo il cappotto davanti allo specchio e mi lasciavo uscire un sospiro guardando la mia immagine riflessa .
Avevo sperato con tutte le mie forze che non arrivassero mai le sei  del pomeriggio, ma sfortunatamente quell’orario tanto atteso –notare il mio sarcasmo- era arrivato e io dovevo sbrigarmi perché ero già in ritardo.
Non potevo permettermi di mettermi ancora di più nei  pasticci.
<< Mamma io vado.. ci vediamo stasera >>
le dissi aprendo la porta
<< Certo, ah mi raccomando Ronnie non fare troppo tardi >>
<< Si mamma.. >>
le risposi chiudendomi il portone dietro.
Iniziai a camminare verso l’indirizzo che mi aveva detto Tayler, non era molto lontano da casa mia e man mano che mi avvicinavo all’incrocio, sentivo la morsa allo stomaco aumentare.
Mentirei se non dicessi che me la stavo facendo sotto dalla paura.
Stavo pensando a tutti i modi possibili che potevano usare per torturarmi, e non potei fare a meno di rabbrividire davanti all’immagine di me legata su un letto in un mare di sangue mentre quei due se la ridevano.
Dovevo seriamente smetterla di vedere film dell’orrore. 
In quel momento non mi stavano di certo aiutando.
Senti il mio cuore perdere un battito quando mi resi conto di essere giunta all’incrocio.
Deglutii pesantemente e incominciai cercare la casa.
Tayler mi aveva detto che era la prima che avrei visto, quindi sarà sicuramente quella azzurrina.
Mi avvicinai al cancello di quella casa e vi entrai dentro, percorrendo la stradina di ghiaia che conduceva al portone.
La casa era curata abbastanza bene e sembrava molto carina per essere la casa di un.. bhe di un criminale.
Suonai il campanello e aspettai che qualcuno mi venisse ad aprire mentre sentii il cellulare vibrare dentro la borsa.
Mi misi a cercarlo mentre sentivo il portone accanto a me aprirsi.
Non guardai nemmeno chi avesse aperto, intenta com’ero a cercare quel maledetto cellulare dentro la mia borsa
<< Senti Tayler, facciamo questo proget…- dissialzando la testa dal cellulare per vedere un faccia che non era sicuramente quella di Tayler -B-bieber? >>  chiesi sorpresa mentre sentivo il respiro mancarmi.
<< Esatto piccola, in carne ed ossa >> disse con quel suo solito sorrisetto bastardo sul viso
<< Tu, tu. Che ci fai qui? Io dovevo fare il progetto con Tayler >> gli dissi entrando in casa, dopo che lui mi fece spazio per entrare, e cercai con lo sguardo il corpo familiare del suo amico.
Sentii la porta chiudersi con un colpo secco dietro di me mentre mi voltai spaventata ,e  vidi Bieber guardarmi mentre contraeva la mascella e serrava i pugni al suo fianco.
OhOh. Questo sicuramente non era qualcosa di buono.
<< Oh, quindi volevi fare la ricerca con Tayler? >> mi chiese mentre si avvicinava a me e restava a due centimetri dal mio viso. Deglutii pesantemente mentre vedevo i suoi occhi scavare dentro i miei come a cercare delle rispose.
<< N-no, no. Io non volevo fare la ricerca con Tayler. A-a dire il vero io non volevo fare il progetto con nessuno dei due.. >> ammisi distogliendo il mio sguardo dal suo, rendendomi  subito conto di quello che gli avevo appena detto.
I suoi occhi erano qualcosa di così ipnotizzante ,che non mi ero nemmeno resa conto che le parole erano uscite dalla mia bocca.
Iniziai a fissare un punto in definito della casa pur di non vedere il suo ghigno soddisfatto, perché ero più che sicura che ci fosse, e fosse proprio li, ben visibile su quelle bellissime labbra carnose a forma di cuore.
Ma che diavolo sto pensando?! 
Svegliati Ronnie, dovresti avere paura di lui e scappare a gambe levate, non pensare a quanto siano carnose le sue labbra!
<< Oh, quindi non volevi avere nulla a che fare con noi? E come mai ,se posso chiedertelo, piccola? >> disse prendendo il mio mento e riportando il mio viso di nuovo così vicino al suo.
Deglutii perdendomi nuovamente nei suoi  occhi. Il mio blu si rifletteva perfettamente nelle sue pozze color caramell..
No, ok. La situazione sta letteralmente degenerando. Non mi aspettavo certamente una situazione simile o che io iniziassi a fare commenti del genere su Bieber.
Non si poteva negare che fosse bello, quello l’avevo sempre detto ma.. Basta Ronnie!  Riprenditi! Fai qualcosa!
<< Io.. io, emm –dissi levandomi dalla sua presa e allontanandomi- dove hai il materiale? Dobbiamo iniziare a fare il progetto >> abbassai la testa per coprire le mie guance che erano sicuramente diventate di un rosso scarlatto mentre lo sentivo ridere.
Bene, avevo fatto anche la figura della timida ragazza impacciata.
Cosa che io non sono. Grande  Ronnie.
<< Oh, il progetto. Sai cosa? Hai ragione. Iniziamo a farlo. Io e te dopo dobbiamo parlare di tante cose. >> disse sorridendomi sghembo mentre mi sorpassava salendo le scale che portavano al piano di sopra.
<< Seguimi su.. >> disse mentre io ero rimasta bloccata a fissarlo ancora al primo gradino.
Cavolo, era così bello e aveva un sedere così ,così...
Ho seriamente bisogno di uno psicologo.
Che fine hanno fatto tutte le immagini delle possibili morti raccapriccianti che mi ero immaginata?
Dove era finito Bieber con l’accetta in mano che mi inseguiva minacciandomi di tagliarmi la testa?
Era possibile che mi fossi dimenticata di tutto questo solo guardandolo negli occhi?
La situazione aveva veramente dell’assurdo. In questo momento io dovrei scappare a gambe levate spaventata a morte da lui. L’avevo visto sparare ad una persona cazzo!
Eppure, ero come bloccata. Non riuscivo a stargli lontana. Era come se fosse una calamita.
Non so il perché. Credo che tutto sia iniziato quando Daisy mi ha detto che lui mi fissava..
Oh Daisy. Che cosa avrei dovuto raccontarle appena tornata a casa?
A quest’ultimo pensiero scossi la testa e rialzai lo sguardo su di lui che mi osservava da sopra le scale in attesa che lo seguissi.
Mi ero talmente immersa nei mie pensieri che non mi ero nemmeno accorta che mi avesse aspettato.
Mi affrettai a raggiungerlo, fino a quando non si fermò davanti ad una porta.
‘’ Ci siamo. Questa sarà sicuramente la camera delle torture ‘’ pensai mentre sentivo il fiato mancarmi.
Un secondo prima pensavo che non avrei mai potuto separarmi da lui, l’attimo dopo ho paura persino di stargli accanto.
Credo proprio che soffro di bipolarismo.
<< Su entra >> disse vedendo l’esitazione sul mio viso
Entrai trattenendo il fiato e restai sorpresa quando mi accorsi che ero entrata in una comune camera da letto.
<< Questa è camera mia >> mi disse osservandomi  mentre io ero troppo intenta a guardarmi intorno.
<< Oh, questa non è casa di Tayler? >> risposi curiosa mentre mi sedevo sulla sedia.
<> disse contraendo di nuovo la mascella. Credo proprio che gli dia fastidio quando gli chiedo di Tayler, perché poi.. Mah i ragazzi!
<<  Iniziamo questo progetto. >> disse sedendosi accanto a me, risvegliandomi dai miei pensieri, mentre io uscivo il libro di Romeo e Giulietta dalla borsa e lui prendeva dei fogli.
<< Uh Romeo e Giulietta.. Credo che questa storia ti piaccia tantissimo, come a tute le ragazze.. -mi disse strappandomi il libro dalle mani – amore di qua, amore di la. Voi ragazze siete troppo sdolcinate >> si mise a scuotere la testa a mò di rassegnazione.
Questa volta fu il mio turno di serrare la mascella e stringere i pugni.
Ancora con questo stupido argomento dell’amore. Ma che diavolo avevano tutti?!
Me lo sarei aspettato da Daisy, non certo da lui.
<< Stai tranquillo. Io sono tutto tranne che sdolcinata Bieber >> dissi riprendendomi il libro dalle sue mani e aprendolo sulla pagina che ci aveva detto il professore, senza degnarlo di uno sguardo
<< E come mai scusa? Non sogni anche tu una storia d’amore del genere? >> mi chiese guardandomi confuso.
Si vedeva che era uscito solo con gallinelle che gli riempivano la testa di stronzate sull’amore o che gli avevano detto ‘’Justiiiiii io ti amooo’’ dopo che lui le aveva scopate.
Ma se mi considerava una gallinella, poteva seriamente andare a farsi fottere, di certo io non avrei sprecato il mio tempo a fargli capire che si sbagliava. Sarà bello come il sole, ma io con gente come lui non voglio averci nulla a che fare. Questo l’ho sempre detto  e sempre lo ripeterò.
Mi sono già cacciata in grossi guai a causa sua e di certo non voglio cacciarmene in altri.
Mi girai verso di lui che ancora attendeva una risposta e biascicai un ‘’NO’’ mentre prendevo un penna ed un foglio
<< Perché? >> mi chiese curioso. Si stava interessando un po’ troppo a me e questo non andava bene.
Deglutii e lo guardai in modo cagnesco
<< Non sono affari tuoi. Iniziamo questa ricerca e basta. >> gli dissi incitandolo con gli occhi a prendere i fogli che erano sul letto.
Mi diede un’ultima occhiata confusa prima di prendere i fogli e mettersi sul letto, facendo cadere la stanza in un silenzio imbarazzante.




                                                                                                                                                                                                                                                          *Justin point of view* 



Passai l’intero pomeriggio a fissarla. Cavolo, era così bella.
Forse lei non si ricorda, ma io ciò già provato con lei.
 Mi ricordo che ad una festa ci ho provato spudoratamente e lei, bhè mi ha mandato a fanculo con un sonoro schiaffo.
Credo che sia da quel momento che ho iniziato ad avere una piccola fissa per lei.
Forse è dovuto al fatto che non solo è bella ma è anche una tipa tosta, o forse ho questa fissa per lei solo perché mi ha rifiutato.
E’ stata la prima ragazza che mi ha rifiutato e credo, come dice Tayler, di averla presa come una sfida personale.
Mi toccai la guancia  e ridacchiai al ricordo. Era proprio sbronza a quella festa.
La vidi guardarmi confusa, mentre ricominciava a scrivere qualcosa su quello stupido libro.
Prima quando le avevo detto che  anche lei sognava una storia d’amore come quella di Romeo e Giulietta, mi  si era avventata contro.
Volevo scoprire a tutti i costi il perché, quella ragazza mi intrigava in una maniera assurda.
In più,  avrei approfittato dell’occasione che avrebbe dovuto passare molto tempo con me, dato che aveva visto cose che non doveva vedere.
Se la polizia in quei giorni non era venuta a cercarci, significava che lei non aveva detto una parola, e questo le avrebbe fatto acquistare molti punti con i ragazzi.
Tuttavia però, sapevo che la calma di quel pomeriggio sarebbe andata a farsi fottere non appena avrei tirato fuori l’argomento. Anche se non aveva parlato, dovevo assolutamente capire cosa aveva visto. E dal modo in cui mi ha guardato lunedì mattina a scuola, credo che abbia visto anche troppo.
Mi passai una mano tra i capelli frustrato, posando poi lo sguardo su di lei, che stava scrivendo le ultime cose.
Ormai il progetto era terminato.
Era il momento di sganciare la bomba.

                                                                                                                                                                                                                  *Ronnie point of view*


<< Abbiamo finito >> disse stiracchiandosi sul letto
<< Abbiamo? Bieber, guarda che ho fatto tutto io –gli dissi inarcando un sopracciglio- tu non hai mosso un dito. Sei stato tutto il tempo a guardarmi! >> esclamai sbuffando.
Che faccia tosta, non solo non aveva mosso un dito, ma aveva pure il coraggio di dire di essere stanco dopo che era stato quasi due ore a guardarmi scervellarmi per quella ricerca, mentre lui era seduto sul letto e ogni tanto ridacchiava da solo, guadagnandosi delle occhiate confuse da parte mia.
Non capivo proprio cosa ci trovasse di così divertente, se sapevo che avrei passato un pomeriggio così sarei rimasta a casa a farlo da sola il progetto.
Avrei evitato molti problemi..
<< Calma calma piccola, non c’è bisogno di scaldarsi così tanto >> disse alzando le mani a mo di difesa.
Lo fulminai con lo sguardo infischiandomene che lui fosse il ‘’famigerato Justin Bieber’’ colui di cui tutti dovevano avere paura.
Aspettate. IO soprattutto dovevo avere paura di lui.
Avevamo, anzi avevo, finito il progetto, quindi questo significava che dovevamo ‘’parlare’’.
Oh mio Dio. Dovevo andare via da quella casa al più presto.
<< Bhe.. la ricerca è finita e io dovrei tornare a casa.. Ciao >> dissi raccogliendo le mie cose velocemente senza incontrare il suo sguardo. Mi infilai la giacca e stavo quasi per uscire quando mi sentii bloccare per un polso.
Mi girai di scatto per trovarmi davanti un Bieber che mi sorrideva maliziosamente.
<< Non così presto bambolina. >>



                                                                                                                                                                                                                                                   *Justin point of View*


La guardai prendere in fretta e furia tutte le sue cose, cercando di andarsene il più velocemente possibile.
Non era stupida, anche lei aveva capito che era arrivato il momento di parlare, ma non poteva scapparmi, non adesso.
<< Bhe.. la ricerca è finita e io dovrei tornare a casa.. Ciao >>  disse mentre stava per uscire dalla porta, ma
riuscii a bloccarla appena in tempo. Questa volta non mi sarebbe scappata.
<< Non così’ presto bambolina –dissi prendendola per il polso-io e te abbiamo alcune cosucce di cui parlare. >> la guardai maliziosamente mordendomi un labbro.
<< Di che cosa dobbiamo parlare Justin? La ricerca è finita.. >> disse cercando di liberarsi dalla mia presa.
la guardai sorpreso, era la prima volta che mi chiamava Justin.
Le sorrisi, prima di attirarla vicino a me
<< Smettila di farmi fare sempre le stesse domande, sai perfettamente cosa voglio sapere >> dissi guardandola intensamente negli occhi
<< Io.. Io >> disse abbassando lo sguardo
Gli rialzai la testa con due dita e riagganciai i nostri sguardi. Non volevo metterle paura, volevo solo sapere.
<< Piccola –dissi accarezzandogli una guancia- non devi avere paura. Voglio solo sapere cosa hai visto l’altra notte nel bosco >> dissi scrutando l’espressione sul suo viso.
La sentii deglutire profondamente prima di rispondere
<< Ho, ho visto te e Tayler e un uomo. Poi.. poi >> disse bloccandosi mentre riabbassava lo sguardo
<< Poi? >> dissi incitandola a continuare mentre sentivo il sangue ribollirmi nelle vene
<< Poi ho visto te con.. con una pistola in mano e q-quell’u-uomoo a terra che si teneva il braccio s-sanguinante >> disse levandosi dalla mia presa e abbassando lo sguardo
MERDA!  Aveva visto tutto!Non riuscii a controllarmi e sferrai un calcio alla sedia accanto a me mentre la sentivo sussultare e deglutire
<< Mi dispiace io, io no volevo ved.. >>
<< L’hai detto a qualcuno? >>
dissi guardandola intensamente negli occhi mentre sentivo la rabbia crescere.
Non sapevo se ero più arrabbiato per il fatto che lei mi avesse visto sparare a quell’uomo, o se essere arrabbiato per il fatto che lei avesse paura di me.
<< C-cosa? >> mi chiese guardandomi per un secondo negli occhi e abbassando subito dopo lo sguardo.
Posso giurare di averla vista con le lacrime agli occhi, ma in quel momento ero troppo arrabbiato per farci caso
<< Hai capito bene. L’hai detto a qualcuno? >> le domandai riprendendola di nuovo per il polso, mentre la sentivo incominciare a tremare sotto la mia presa
<< Io, veramente .. >> disse tremando
<< TU COSA!? >> le gridai rialzando il suo viso e portandolo nuovamente a pochi centimetri dal mio.
Avevo ragione, aveva veramente gli occhi lucidi.
Cercò di liberarsi nuovamente dalla mia presa mentre scoppiava a piangere. Sentii una morsa allo stomaco mentre vedevo le lacrime sgorgare dai suoi occhi.
Piangeva a causa mia.
<< Scusa, scusa io, io.. >> dissi cercando di scusarmi con lei mentre provavo a riafferrarla per il polso, ma lei schivò il mio tocco e mi si mise a gridare contro
<< NO! NON L’HO DETTO A NESSUNO CHIARO?! ADESSO LASCIAMI IN PACE! >>mi disse gridandomi contro mentre continuava a piangere.
La vidi asciugarsi le lacrime e girarsi verso la porta, aprendola e scappando al piano di sotto
<< ASPETTA RONNIE! ASPETTA! >> le gridavo dietro, mentre scendevo velocemente le scale per cercare di fermarla.
La vidi accelerare cercando di raggiungere la porta di casa, mentre questa si apriva
<< Justin, sono a casa! >> disse mia madre rientrando con mia sorella.
Non potevano rientrare un po’ più tardi?!
<< Oh chi è questa.. >> disse mia madre indicando Ronnie, ma lei non la lasciò terminare di parlare che si precipitò fuori di casa come un fulmine.
Lei stava scappando da me.
Cercai di raggiungerla, ma proprio mentre stavo per uscire, venni bloccato da mia madre
<< Justin, che cosa diavolo sta succedendo?  Perché quella ragazza stava piangendo? >> mi chiese mia madre bloccandomi confusa, mentre indicava la figura di Ronnie che apriva il cancello ed usciva da casa mia
<< Niente mamma, poi ti spiego –le dissi come se fosse vero- sto uscendo! >> dissi prendendo la giacca e correndo il più velocemente possibile.
Dovevo raggiungere Ronnie.

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Capitolo 10
*** Non era così che mi ero immaginato andasse a finire la serata. ***


                                                                                                                                                                                                                                                                           
                                                                                      Yep Baby

Saaaaaalve genteee :33
Sono tornata xD
ve l'avevo detto che avevo approfittato della mancanza di internet per andare avanti con i capitoli.
Dopo questo capito non so se mi odierete, mi amerete o mi ucciderete.
Io sinceramente spero che mi amiate lol
Nel prossimo ci sarà il bacio tanto atteso..
*FaLaOlaaaaa*
Ah, ho cambiato il titolo della storia, questo mi sembrava più nadsatto :33
che dire, vedo che la mia storia ha una grandissima fan che ha commentato dal primo capitolo e che mi fa sorridere ogni volta che leggo un suo commento <3
Ringrazio tutte quelle che hanno commentato, nello scorso capitolo ho ricevuto due commenti e giuro, per me sono già tanti.
Ho sempre sognato scrivere e sentirmi fare dei complimenti per come lo faccio mi fa salire le lacrime agli occhi, sul serio.
VI ADORO.
Non ci sono altre parole per descrivervi, siete fantastiche <3
Ritorniamo alla storia se no mi perdo in chiacchiere xD
Spero che vi piaccia, perchè da qui Justin e Ronnie legheranno  tantissimo.
Perchè?
Bhè leggetelo e lo scoprirete u.u
Ah, supplico ancora qualcuna di farmi il banner o mi dia il sito per farlo, magari mi cimento io lol
Vi lascioooooo HAHAHAHHAHA
Un bacione bello Grosso
 xoxo R <3







                                                                                                                                                                  *Ronnie point of view*


Correvo, correvo il più velocemente possibile.
Le mie gambe correvano da sole, mi dicevano di scappare, di scappare da lui.
Mi aveva fatto una pura assurda, non lo avevo mai visto così.
Mi avevano detto facesse paura, di stargli alla larga, ma io personalmente non lo avevo mai visto arrabbiarsi in quel modo.
Almeno fino ad oggi.
Mi sentivo stupida, stupida perché avevo creduto che non mi avrebbe fatto del male.
Eppure posso giurare che  a casa sua, per un momento, ho visto la dolcezza nei suoi occhi quando mi incitava a parlare, ma forse quella dolcezza era solo frutto della mia immaginazione.
Mi ero fatta incantare come un’idiota dalla sua bellezza tanto da non vedere chi avevo davanti.
 Incominciai a correre più velocemente -volevo solamente ritornare a casa-  prendendo una via più corta, anche se sapevo fosse più pericolosa, e rischiando di inciampare a causa delle lacrime che mi offuscavano la vista.
Ero talmente impegnata a correre che non mi ero nemmeno accorta che stessi ancora piangendo.
Rallentai la quando notai di essere quasi arrivata a casa e mi fermai a prendere fiato mentre sentivo il cuore battere all’impazzata per la corsa.
Abitavo in un quartiere sicuro, mia madre aveva sempre voluto il meglio per me e mio fratello, ma bastava uscire dal mio quartiere per ritrovarsi nella via più famosa della città: quella dei pub e degli streep club.
Se fosse stato ancora giorno o vi fosse stata ancora un po’ di luce, non avrei avuto paura e passare per quella strada, ma essendo i primi di settembre le giornate finiscono prima e nonostante siano solo le nove c’è buio pesto come se fosse notte fonda.
Mi strinsi nel mio giubbotto  cercando di nascondermi come meglio potevo mentre superavo le zone dei pub.
Era la prima volta che passavo per quella zona sola e di notte, ed è inutile dire che restai sconvolta quando vidi ubriaconi accasciarsi sui marciapiedi, altri vomitare o persone losche che entravano con delle ragazze nei vicoli per fare solo Dio sa cosa.
Mi maledii mentalmente. Ero un asso a cacciarmi nei guai.
Potevo prendere la via principale, allungare un po’ ma arrivare tranquillamente a casa, e invece avevo preso la strada più pericolosa.
Credo di essere un’amante del pericolo.
Continuai a camminare mantenendo il passo più lento che potevo. Se mi avessero vista correre, sicuramente  non sarei passata inosservata.
Camminavo nascondendo il viso nel mio giubbotto, e tirai un sospiro di sollievo quando , dopo pochi minuti, potei incominciare a distinguere le case del mio quartiere.
Uscii la testa dal giubbotto  e accelerai nuovamente il passo convinta di essere ormai a casa, maa mentre camminavo sentii  qualcuno prendermi il polso
<< Lasciami! Justin, ho detto lasciami! – dissi convinta fosse lui, dato che l’avevo visto corrermi dietro dopo che ero scappata da casa sua- Non voglio più veder.. >> gridai cercando di liberarmi dalla presa e girandomi di scatto con la mano in aria pronta a dargli uno schiaffo, quando la mia mano venne bloccata.
Sgranai gli occhi mentre sentivo il respiro mancarmi e il cuore salire in gola.
Avrei preferito fosse stato veramente Justin.
 



                                                                                                                                                                                                                                 *Justin point of view*



Continuavo a correre a perdifiato. Sapevo già che Ronnie fosse abbastanza veloce a correre basta ricordare la notte nel bosco quando, nonostante avesse i tacchi, era riuscita a seminarmi.
Continuai a correre senza mai fermarmi  prendendo la strada che portava alla zona dei locali.Tutti in città conoscono questa zona. E’ famosa per i suoi ubriaconi, ed è una zona che io e i ragazzi conosciamo molto bene, visto le innumerevoli serate trascorse qui ad ubriacarci, ma era anche una scorciatoia per arrivare prima al quartiere di Ronnie.  Anche se avesse avuto del vantaggio su di me, prendendo questa strada le sarei sbucato davanti, tagliandole la strada principale  costringendola a parlarmi.
Non sarebbe mai stata così stupida da prendere questa strada, eppure avevo una strana sensazione,come un peso opprimente sullo stomaco.
Trattenni il respiro cercandola con lo sguardo, avevo paura le fosse successo  qualcosa, ma mi rilassai non appena vidi le luci del suo quartiere. Guardai anche la via principale, ma di lei nessuna traccia.
Sicuramente a quest’ora sarà già arrivata a casa.
Sospirai passandomi le mani tra i capelli, dandomi mentalmente del cretino per avere fatto scappare impaurita la ragazza che mi piaceva –ormai è inutile negarlo a me stesso. Mi piace Ronnie- e mi apprestai a tornare a casa, quando venni bloccato da delle grida strozzate che provenivano da un vicolo lì vicino.
Inizialmente non ci diedi importanza, pensai fosse stato sicuramente uno dei soliti ubriaconi che si divertiva con qualche puttanella, ma la voce  della ragazza mi era familiare.
Mi bloccai di colpo Sentendo un brivido percorrermi tutta la schiena quando pensai che quella ragazza potesse essere Ronnie.
Cercai di sentire meglio da dove provenivano le urla, e quando fui certo che provenissero da un vicolo alla mia destra, quasi vicino al quartiere di Ronnie, sentii il peso allo stomaco farsi più pesante.
Se le fosse successo qualcosa a causa mia non me lo sarei mai perdonato.
Iniziai a camminare verso il vicolo ed accelerai il passo sentendo l’ansia salire.
Speravo con tutto il cuore di sbagliarmi e che il mio presentimento fosse una cazzata.
Quando fui più vicino, potevo sentire oltre alle urla, i singhiozzi della ragazza e i commenti di quell’uomo su quanto grande fosse il suo seno.
Sentii il cuore battere all’impazzata e la morsa allo stomaco stringersi , e senza rendermene conto entrai correndo nel vicolo.
Quando fui dentro ad un tatto non sentii più nulla. Anche le urla che avevo sentito da fuori si erano affievolite.
Sicuramente l’uomo avrà sentito la mia presenza e avrà serrato la bocca della ragazza.
Passai la mano tra i capelli mentre camminavo a vuoto scrutando bene ogni angolo.
Stetti fermo per qualche minuto guardandomi intorno, alla disperata ricerca di qualche segnale che mi dicesse dove si fossero nascosti quell’uomo e la ragazza.
Sentii una lattina muoversi e mi voltai di scatto
<< Ronnie? Sei tu?.. >> domandai preoccupato mentre mi avvicinavo dove avevo sentito il suono.
Mi fermai  e contrassi i muscoli quando notai un’ombra avvicinarsi, ma mi rilassai quando vidi che era solo un gatto che aveva fatto cadere una lattina dal cassonetto dei rifiuti infondo al vicolo.
Stetti ancora un po’ fermo, ma poco dopo me ne andai  sbuffando.
Sarà stata solo la mia immaginazione.
Avrò pensato che quella ragazza fosse Ronnie solo perché ero preoccupato per lei.
Mi diedi mentalmente dello stupido, mentre calciavo una lattina li vicino.
Stavo quasi arrivando all’uscita del vicolo, quando mi bloccai di scatto.
Giuro d’aver sentito gridare il mio nome.
Mi guardai ancora intorno, ma non vidi nulla.
Sarà stata nuovamente colpa della mia immaginazione.
Ricominciai a camminare, e stavo quasi per uscire quando venni fermato da un altro urlo.
Mi bloccai nuovamente e ritornai indietro. Qualcuno aveva gridato nuovamente il mio nome e questa volta era troppo forte per essere frutto della mia immaginazione.
Continuai a camminare fino alla fine del vicolo quando nuovamente delle urla attirarono la mia attenzione
<< Stai zitta sgualdrinella, ho solo voglia di divertirmi un pochino.. – disse l’uomo mentre io mi avvicinavo sempre di più alla zona dove sentivo le voci-  E’ inutile che gridi il suo nome. Il tuo amichetto se ne è andato, non c’è più.. siamo solo io e te, bambolina. >>
Serrai i pugni e la mascella mentre correvo a perdifiato dietro il cassonetto della spazzatura.
Ormai non avevo più dubbi, non mi ero immaginato nulla. Era Ronnie che aveva gridato il mio nome.
Lei era in pericolo.
Arrivai dietro l’angolo e mi bloccai davanti alla scena che si presentò ai miei occhi.
Ronnie era di fronte a me in un mare di lacrime, mentre cercava di coprirsi disperatamente il seno con la sua maglietta completamente strappata mentre un uomo le guardava  avido il seno, coperto ormai solo dal reggiseno, mentre cercava di allungare una mano per toccarglielo.
Non ci vidi più dalla rabbia.
Sentivo il cuore pompare all’impazzata sangue al mio corpo mentre serravo le mani in due pugni, talmente forte, da far diventare le nocche bianche.
Passarono pochi secondi prima che mi scagliassi con violenza contro l’uomo.
<< Brutto figlio di puttana! >> gridai, mentre mi lanciavo con forza contro di lui e gli assestavo un pugno sulla mascella.
Vidi l’uomo barcollare e cadere a terra mentre si teneva la faccia.
Sentii un singhiozzo e poi un altro, mentre mi giravo verso Ronnie che si era rannicchiata ancora di più verso il muro. Cercai di avvicinarmi a lei per darle coraggio mentre sentivo un dolore allo zigomo che mi fece girare la faccia di lato.
Mi voltai dolorante,tenendomi la faccia, mentre vedevo l’uomo, che avrà avuto circa una quarantina d’anni, guardarmi male mentre si teneva il labbro sanguinante.
Cercò di colpirmi un’altra volta, ma io fui più veloce e lo schivai mentre gli assestavo vari pugno al viso e calci allo stomaco.
La mia rabbia era talmente tanta che non riuscivo a controllarmi.
L’avrei ucciso immediatamente, le immagini di lui che si avvicinava a Ronnie e cercava di toccarla erano nella mia testa e si ripetevano a nastro continuo non facendo  altro che aumentare la mia rabbia.
I gemiti di dolore dell’uomo riempirono tutto il vicolo, e avrei continuato a colpirlo, se non fossi stato bloccato da Ronnie
<< JU-JUSTIN, TI P-PREGO, BASTA, C-COSÌ LO UCCIDI! >> mi gridò allontanandomi dal corpo dell’uomo steso a terra e  tirandomi indietro per la spalla mentre scoppiava a piangere
Mi voltai verso di lei e la vidi coprirsi come meglio poteva, mentre cercava di tenermi fermo.
Dopo aver visto più da vicino lo stato in cui era ridotta, sentii il cuore battere ancora più  velocemente.
La voglia di ritornare da quell’uomo e colpirlo ancora era troppo forte.
Non meritava di vivere. Non dopo aver ridotto così Ronnie.
<> mi chiese abbracciandomi e bloccandomi, prima che io potessi avventarmi nuovamente sui suo aggressore.
Ricambiai l’abbraccio stringendola a me più forte che potevo.
Mi sentivo in colpa, era colpa mia  se le era successo tutto questo.
Se solo non avessi dato di matto, l’avrei accompagnata io e a quest’ora sarebbe a casa sua tranquilla e non qui, in questo vicolo squallido.
<< Perdonami Ronnie, perdonami.. >> le sussurrai in un orecchio stringendola ancora più forte a me, mentre la sentivo scoppiare nuovamente a piangere.
Non era così che mi ero immaginato andasse a finire la serata.

 

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Capitolo 11
*** Lei era davanti a me finalmente. ***


Holaaaaaaaaaa :33

allora, so che vorreste uccidermi..
Quindi se gentilmente mi scrivete il vostro indirizzo, vedrò di mandarvi un’accetta o una pistola a vostra scelta per farmi fuori..
No seriamente il mio ritardo è imperdonabile, quindi.. SCUSATE.
Se vi dico perché ho ritardato, mi fareste fuori, quindi meglio che sto zitta.
Per farmi perdonare vi dirò una cosa veramente bella, bellissima..
Nel prossimo capitolo c’è il tanto atteso BACIO lol
Quindi, vi lascio a questo capitolo e ci vediamo al successivo lol
Spero di ricevere qualche recensione u.u
Ah sto scrivendo anche una one shot, che dire, preparate i fazzoletti, sarà moolto malinconica xD
Un bacio xxR





                                                                                                                                                                                                                     
           *Ronnie point of view*



Era quasi una settimana che stavo rintanata in casa e che non andavo a scuola.
Avevo detto a mia madre  di sentirmi poco bene e lei fortunatamente mi aveva creduto e non aveva fatto troppe domande come al suo solito.
In più, non so dire se per fortuna o per sfortuna,  mi era salita anche la febbre rendendo la mia scusa ancora più credibile.
Sbuffai  rigirandomi per la millesima volta sul letto tirandomi la coperta  sul viso.
Mia madre era dovuta andare al lavoro oggi e ho passato tutta la mattinata a rigirarmi sul letto.
Erano cinque giorni che non facevo altro che pensare all’accaduto, ma erano anche cinque giorni che non facevo altro che pensare a lui.
Il modo in cui si era comportato, il modo in cui mi aveva difeso..
Tutto di lui quella sera mi ha colpito.
Ammetto che mi ha fatto paura vederlo arrabbiato in quel modo, ma viste le circostanze è stato un bene.
E poi è stato carinissimo con me, non mi sarei mai aspettata che anche Justin avesse un lato dolce


<< Ti p-prego Justin andiamo via da qui.. >> dissi sciogliendo l’abbraccio e guardandolo nei suoi occhi lucidi
<< Certo, piccola,andiamo >> disse posando il suo braccio sul mio fianco stringendomi possessivamente a sé, come se avesse paura di lasciarmi andare
Mentre stavamo uscendo dal vicolo, vidi ai piedi del cassonetto i resti della mia maglietta e non  potei fare a meno di rabbrividire. Sentivo le mani di quell’uomo  ancora addosso.
Iniziai a singhiozzare stringendomi ancora di più a Justin.
Credo che anche lui avesse capito a cosa pensassi, perché mi strinse a se più forte, tanto da farmi male.
Si bloccò e mi si mise davanti. 
Ci guardammo negli occhi attentamente mentre lui scostava una ciocca di capelli dal mio viso e mi asciugava con un dito le lacrime secche sotto agli occhi
<< Finchè sarai con me, non dovrai avere paura di nulla.. >> mi disse sussurrandomi dolcemente  all’orecchio mentre mi avvolgeva nuovamente tra le sue braccia




Arrosìì, immaginandomi nuovamente il calore delle sue braccia attorno a me.
Non era normale la situazione che si stava creando.
Lui non era normale.
Non mi era mai capitato di pensare per così tanto tempo ad un ragazzo, ma Justin aveva qualcosa di diverso, qualcosa di intrigante, qualcosa che non avevo mai visto in nessun altro.
Sbuffai nuovamente.
Non poteva iniziare a piacermi Justin Bieber.
Lui era un criminale, un teppista, era ribelle stronzo, ma.. era anche bellissimo.
Scossi il capo a quest’ultimo pensiero.
Nonostante cercassi di immaginarmelo come l’uomo più orripilante della terra, lui restava sempre e comunque perfetto.
Mi buttai il cuscino sulla faccia arrossendo e lanciando un urletto.
Mi sentivo come una di quelle ragazzine stupide dei telefilm che iniziano a starnazzare come oche se il  ragazzo per cui hanno una cotta le guarda o semplicemente le saluta.
Dovevo smetterla, seriamente.
Io non sono una bambinetta, io non credo nell’amore e a me Justin Bieber non piace.
Ma chi voglio prendere in giro..
Sbuffai nuovamente levandomi il cuscino dalla mia faccia per poi buttarlo contro il muro
Stare cinque giorni a pensare a lui mi stava seriamente distruggendo, sentivo la testa scoppiarmi, non avevo mai pensato così tanto in vita mia e soprattutto ad un ragazzo.. 
Dovevo fare qualcosa.
Ma cosa?!
Presi il cellulare e composi il numero di Daisy, avevo bisogno di qualcuno con cui parlare.
Tu..Tu..Tu
<< Ehi Dai.. >>
<< Oh Mio Dio Ronnie! Tutto bene? Come stai? Perché mi hai chiamato? È successo qualcosa? >> mi chiese preoccupata dall’altra parte delle cornetta.
Lei , oltre a Justin, era l’unica che sapeva cosa mi era successo l’altra notte.
La sera che sono andata a casa di Tayler/Justin per fare il progetto, lei mi aveva aspettato  a casa mia , approfittando del fatto che mia madre era dovuta andare allo studio per un’urgenza, perché voleva che le raccontassi cosa avevamo fatto io e Tayler il pomeriggio.
Quello che si era trovata davanti, però, non era quello che si immaginava.
Mi aveva visto arrivare con i vestiti strappati e gli occhi ancora gonfi di lacrime.
Le avevo raccontato tutto, anche di Justin, e lei è rimasta con me sopportando il mio pianto per tutta la notte.
Se non ci fosse lei..
<< Rilassati Daisy, sto bene..- dissi alzando gli occhi al cielo e sorridendo allo stesso tempo- Ti ho chiamato perché sono sola a casa, mamma è dovuta andare al lavoro oggi, e volevo chiederti di ven.. >>
<< Cinque minuti e sono subito da te >> tu, tu tu.. 
Aveva riattaccato.
Scoppiai a ridere come una cretina, la mia amica era una pazza.
Aspettai un po’ e poco dopo sentii suonare al campanello.
Mi infilai le mie ciabattine a forma di coniglietto abbinate al mio pigiama e andai ad aprire. Mi trovai davanti una Daisy armata di gelato al cioccolato e i dvd della mia serie preferita: The Vampire Diares.
<< Tu si che mi conosci.. >> dissi prendendole il cioccolato dalle mani e dirigendomi in cucina per prendere i cucchiai.
La sentii ridere mentre si chiudeva il portone alle spalle e si dirigeva verso di me, per prendere anche lei un cucchiaio
<< Sono o non sono la tua migliore amica? >> disse puntandomi il cucchiaio che aveva appena preso contro facendomi ridere
<<  Certo che lo sei >> dissi abbracciandola.
Se non ci fosse stata lei in questi giorni, non so che cosa avrei fatto.
Mi aveva consolato in tutti i modi possibili, ma so che l’evento dell’altra notte sarà qualcosa che non scorderò mai.
L’unica cosa che adesso posso fare è  metterci una croce sopra e andare avanti.
<< Sisi, adesso staccati- disse spingendomi mentre io scoppiavo a ridere- ho voglia di gelato >> disse rubandomi la confezione dalle mani e andando a sedersi sul divano
<< Si divide! >> gridai prendendo uno dei dvd e mettendolo nel lettore mentre lei apriva la confezione.
Questo sarà un pomeriggio fantastico.

<< No, cioè ma come cavolo fa a scegliere Stephan? Demon è cinquemila volte più bello! >> disse Daisy, con la bocca ancora piena di gelato
<< Daisy, sei un porco! >> gridai mentre lei mi sputacchiava del gelato in faccia
<< Scusa –disse ingoiando- è che non capisco come faccia Elena a scegliere Stephan al posto di Damon! Dico io, guardalo! È bellissimo.. >> disse guardando una scena di Demon mentre si cambiava la maglietta.
Scossi la testa rassegnata. Vedere certi programmi con Daisy è una condanna a morte.
<< Come dici tu.. >> dissi ridacchiando mentre prendevo ancora del gelato.
Dopo nemmeno dieci minuti sentimmo suonare al campanello
<< Aspettavi visite? >> mi chiese >Daisy guardandomi strana
<< No, No.. sarà sicuramente mamma >> le risposi sicura
<< Ok, vado ad aprire.. >> disse Daisy, mentre io mi accoccolavo ancora di più sotto le coperte e mi rimpinzavo di gelato
<< Ronnie.. >> disse Daisy entrando in cucina
<< chi era? >> le chiesi curiosa mentre mi infilavo un altro cucchiaio di gelato in bocca
<< Lui.. >> disse  Daisy, facendo entrare l’ospite in  stanza
<< Justin.. >> mormorai quasi senza fiato


 
*Justin point of view*

Era quasi cinque giorni che non vedevo Ronnie.
Sapere che lei non veniva per quello che era successo la scorsa notte mi uccideva.
Era colpa mia se Ronnie stava quasi per essere violentata, mia e del mio carattere di merda.
Sbuffai, appoggiando la testa sul divano.
Mi faceva un male cane, avevo pensato troppo.
Quei cinque giorni erano stati un inferno, non facevo altro che pensare a lei.
Mi rigirai nuovamente sul divano, cercando invano di rilassarmi
<< Che succede amico? >> mi chiese Tayler entrando nel soggiorno con in mano una lattina di coca cola.
<< Niente.. >> sbuffai mettendomi un cuscino davanti alla faccia
<< Stavi pensando a lei? >> mi chiese curioso. Avevo raccontato a Tayler l’evento dell’altra notte. Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e sapevo che lui era l’unico che mi avrebbe ascoltato
Sbuffai rassegnato. È inutile nascondergli qualcosa, mi conosce troppo bene per riuscire a mentirgli
<< Si.. >> biascicai mentre mi toglievo il cuscino dal viso e mi sedevo sul divano per poterlo guardare meglio
<< Che ci fai ancora qui? >> mi chiese guardandomi
Lo guardai confuso prima di rispondergli
<< Cosa? >>
<< Ho detto che ci fai ancora qui? Dovresti essere a casa sua in questo momento e non a sbuffare sul divano come un emerito cretino >> mi disse Tayler senza guardarmi mentre sorseggiava un po’ di coca cola.
lo guardai stranamente per un secondo, poi capì che aveva fottutamente ragione. Dovevo andare da lei, adesso.
<< Hai ragione.. >> dissi alzandomi velocemente dal divano prendendo la giacca posta sulla sedia accanto a lui. Mi diressi velocemente verso il portone non prima di sentire Tayler ridere.
Scossi la testa, sorridendo anche io. Come mi ero ridotto per una ragazza.
Inizia a camminare velocemente verso casa sua..
Dovevo sapere come stava ed avevo un fottuto bisogno di vederla.

Bussai alla porta per la terza volta.
Stavo aspettando impazientemente da più di cinque minuti e ormai Credevo che non mi venisse ad aprire più nessuno.
Sbuffai e stavo quasi per andarmene quando sentii la porta aprirsi dietro di me
<< Justin? >> mi chiese una voce sorpresa
Mi girai di scatto trovandomi davanti l’amica di Ronnie: Daisy.
<< Emm, si sono io – le dissi imbarazzato grattandomi con la mano dietro il collo- emm Ronnie è in casa? >> le chiesi curioso
<< Oh emm si si, certo entra >> mi disse facendomi lo spazio per entrare e chiudendosi poi il portone dietro.
La seguii fino a quando non si fermò davanti a quello che doveva essere il soggiorno
<> disse Daisy chiamando l’amica 
<< Chi era? >> sentii la voce di Ronnie da dentro il soggiorno.
Mi spuntò un sorrisino che soppressi subito.
D’accordo, ero felice che stesse bene, ma non potevo sorridere così per una ragazza, nonostante lei mi piacesse. Io sono Justin Bieber cavoli.
<< Lui.. >> disse Daisy, lasciandomi passare per fare il mio ingresso.
quando fui davanti a lei, sentii un rumore metallico, come di un qualcosa che cade a terra e poi notai il cucchiaio che prima Ronnie teneva in mano sul pavimento.
<< Justin.. >> Mormorò sorpresa vedendomi.
Stavolta non riuscì a nascondere il mio sorriso.
Lei era li davanti a me finalmente.

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