Anche i più duri sanno amare

di Live_Dreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Personaggi ***
Capitolo 2: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** L'unica persona vera in un mondo finto ***
Capitolo 4: *** Un compito con la mia migliore amica ***
Capitolo 5: *** Piacere Louis, ben tornato a casa! ***
Capitolo 6: *** Il primo desiderio d'amore ***
Capitolo 7: *** L'amore porta solo sofferenza. ***
Capitolo 8: *** Non posso nasconderlo, sono cotta di lui! ***
Capitolo 9: *** "Missione dimentica l'amore..." ***
Capitolo 10: *** Riconciliazione tra fratelli: Si parte! ***
Capitolo 11: *** Si parte! ***
Capitolo 12: *** Soli noi tre ***
Capitolo 13: *** Gli amici di Louis ***
Capitolo 14: *** Zayn o Louis? ***
Capitolo 15: *** Un grande dolore ***
Capitolo 16: *** Muoviti Louis ***
Capitolo 17: *** Resta con me. ***
Capitolo 18: *** Io e Te ora siamo un Noi ***
Capitolo 19: *** La felicità ***
Capitolo 20: *** Fanculo all'amore! ***
Capitolo 21: *** Ricominciamo ***
Capitolo 22: *** Amiamoci ancora ***
Capitolo 23: *** Non posso più mentirle. ***



Capitolo 1
*** Personaggi ***


Personaggi del racconto:



La protagonista Catrine Givench.











La dolce Lottie Tomlinson

 










Le piccole Tomlinson al completo












Il bellissimo Louis Tomlinson












La perfida Natasha













I fantastici ragazzi con un segreto nascosto


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Capitolo 2
*** Un nuovo inizio ***


Ciao a tutti.. :)
Mi chiamo Catrine Givench ed ho 16 anni. Ho gli occhi verdi e i capelli color rame, sono una ragazza molto solare che ama divertirsi e stare con gli amici, il sorriso è una delle mie armi più letali e la mia risata può essere altamente contagiosa.
L'amore? Bhe, l'amore non fa per me, chi mi conosce mi ha soprannominata "La fata del male." Perchè riesco a far innamorare chiunque senza mai riuscire ad affezionarmi a nessuno. Insomma, una vera e propria stonza dal cuore di pietra, ma la verità era che non avevo mai trovato il vero amore.
Abito una cittadina di Agliè, un paesino sperduto in Piemonte, Italia, o meglio, lo ero, mi sto trasferendo in Inghilterra. Avevo pochi amici ad Agliè, ma lasciarli è stato veramente difficile, erano le uniche persone a cui tenssi davvero, erano veri amici e non se ne trovano facilmente, ma purtroppo non avevo scelta, la mamma si era innamorata di Daniel e ciò che la mamma dice si fa (cosa che non mi è mai andata giù..)
Oh, giusto, mio padre non c'è più, morì in un incidente d'auto quando io ancora non ero nata. Per me non è così grave come tutti credono, in fondo non l'ho mai conosciuto e mia madre è sempre riuscita a farmi sia da padre che da madre in modo eccellente. Lei per la perdita di mio padre aveva sofferto molto e quando conobbe Daniel la vidi sorridere davvero per la prima volta, mi piaceva vederla così felice e Daniel era davvero una persona per bene, forse era anche per questo che non mi opposi tanto alla decisione di trasferirci a Doncaster, un paesino dell'Inghilterra dove abitava lui.
Insomma, la mia vita stava cambiando, nuova casa, nuova famiglia, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita.
Questo era il mio nuovo inizio.

Era il primo giorno di scuola, ero arrivata in quella nuova città solo da un giorno e devo dire che amavo quel posto, era totalmente diverso dal paesino di campagna in cui abitavo prima e per me ogni cosa era nuova. Per fortuna, grazie a Daniel, sapevo già parlare Inglese e non ebbi problemi ad ambientarmi...
Ora però era arrivato il momento di entrare a scuola, dovevo iscrivermi e cominciare finalmente la mia nuova vita.
Entrando mi diressi subito in segreteria, mi chiesero di dargli ogni mio dato; mi sembrava quasi di essere ad un interrogatorio.
x: "Bene, Catrine. Questo è il tuo orario scolastico, partecipa alle lezioni e sono sicura che qui ti troverai benissimo!" Disse la gentile signora che, come un poliziotto, aveva appena finito di farmi mille domande.
Io: "Grazie mille!" Dissi con uno dei miei sorrisi migliori.
Così mi diressi verso l'uscita per cercare la mia nuova classe.
x: "Oh, benvenuta in Inghilterra!" Disse infine la singnora prima che uscissi.
Io: "La ringrazio!" Dissi educatamente.
Si, ero una ragazza molto educata, portavo sempre rispetto a chi mi rispettava, ma quando mi arrabbiavo ero davvero un'altra persona.
Cercai tra quegli immensi corridoi la mia aula, ma per me era una cosa del tutto nuova, poi quella scuola era immensa, non aveva niente a che vedere con la mia vecchia scuola minuscola che aveva solo 10 classi. Era proprio un altro mondo questo.
Finalmente dopo 30 minuti di ricerche riuscii a trovare l'aula giusta ed entrai.
Sospirai.
Io: "Finalmente ce l'ho fatta!" Dissi esasperata entrando e portando l'attenzione su di me.
x: "E lei è...?" Chiese dubbioso l'uomo con gli occhiali di fronte a me.
Ok, mi ero appena sparata una figuraccia pessima, tipico.
Tutti stavano ridendo ed io diedi poi il bigliettino che mi aveva dato la segretaria a quell'uomo che, da esso, capì tutto.
x: "Bene signorina Givench, prenda un posto e si accomodi, benvenuta alla lezione di trigonometria. Io sono il professor Smith." Disse scrivendo il suo nome alla lavagna.
Trigonometria!? Ma che diamine era!? Nella mia vecchia scuola studiavamo solo, italiano, matematica, scienze, storia, geografia, cultura ed educazione fisica. Cosa diavolo era la trigonometria?
Non ebbi però neanche il tempo di sedermi che subito suonò la campanella. Forse avevo impiegato un po troppo tempo a cercare l'aula.
Tutti uscirono dalla classe svelti ed io, con calma mi voltai dalla parte opposta, dato che non mi ero neanche seduta. Incominciò un gran baccano e ci fu una baraonda di studenti che si avventarono tutti sugli armadietti per prendere i libri e l'occorrente per l'ora successiva.
Io svelta andai a prendere il libro nel mio nuovo armadietto, che per me era una macchina di tortura, una cosa complicatissima per la mia piccola mente, ma alla fine riuscii a prendere il libro che mi serviva e così incominciò di nuovo la ricerca della classe sperduta.
Incominciavo ad essere stanca di correre su e giù per trovare l'aula giusta, era tutto troppo complicato per me e ormai non c'era più nessuno per i corridoi, finchè...
x: "Ti serve aiuto?" Sentii una voce dolce femminile e allora mi voltai per vedere chi fosse, una ragazza bionda dagli occhi azzurri mi sorrideva, sembrava essere più giovane di me.
Io: "Oh, si grazie. Sono nuova e per me qui è un casino. Non so dove devo andare." Dissi sperduta.
x: "Oh.." Disse prendendo il foglietto con sopra indicate le lezioni che avrei dovuto frequentare.. "Devi andare alla lezione di algebra.." E allora la mia faccia diventò un grosso punto interrogativo. "Sempre dritto, terzultima porta in fondo!" Disse indicando il corridoio alle mie spalle.
Io: "Grazie mille! Mi hai salvata!" Dissi contenta.
x: "Di niente!" Disse sorridendomi.
Io: "Comunque piacere, io sono Catrine; Catrine Givench." Dissi porgendole la mia mano e sorridendo.
x: "Io sono Charlotte; Charlotte Tomlinson, ma chiamami Lottie."

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Capitolo 3
*** L'unica persona vera in un mondo finto ***


Passarono le ore di scuola e io ero sempre in disparte.. Non conoscevo nessuno e non sapevo con chi parlare ne cosa avrei dovuto fare.. Era tutto nuovo per me, tutto così assurdo, era come essersi ritrovate in un mondo parallelo.
Faticosamente riuscii a trovare in tempo le aule delle mie lezioni, ma il vero problema ci fù quando arrivò l'ora di andare a pranzare... Il problema era: "Dove diamine è la mensa scolastica?"
'Ok, in fondo basta cercare, posso chiedere sempre a qualcuno no!?' Continuavo a ripetere mentalmente, ma lo stomaco stava interferendo con i miei pensieri, con tutto quel suo borbottare non riuscivo a capire nulla.
I corridoi erano tutti invasi da studenti e dal fracasso infernale che stavano facendo.. Un gruppo di ragazzi, tutti palestrati e abbronzati con una chioma a regola d'arte, erano impegnati in una partita di calcio che si stava svolgendo tra gli stretti corridoi della scuola; dall'altra parte, davanti agli armadietti, c'erano dei ragazzi (sia uomini che donne) che prendevano dei libri dai propri armadietti per ripassare le lezioni successive; vicino ai bagni invece c'erano dei ragazzi più grandi, saranno stati dei punk, metal o non so cosa, erano tutti vestiti allo stesso modo, tutti vestiti di nero, pearcing e tatuaggi sparsi ovunque e si divertivano a infastidire i ragazzi più piccoli; al centro del corridoio invece c'era l'invasione delle barbie, una massa di ragazze perfette con i capelli sistemati, i vestiti alla moda e un trucco fashon che spettegolavano di cose che a me non suscitavano la minima attenzione.
Più mi guardavo intorno più mi rendevo conto che io non appartenevo a nessuno di quei gruppi; di certo non ero una delle barbie, non ero certamente perfetta quanto loro, ne altrettanto vanitosa e la moda me la creavo da me; poi bhe, forse nella 'categoria sportiva' sarei anche potuta entrare ma non sono un uomo e penso che qui sia una discriminazione... però state certi che so picchiare come un uomo ;) e di sicuro non sarei mai potuta andare nella 'categoria secchioni', non sono così intelligente, certo, i ragionamenti li sapevo fare anche molto bene, ma non ero il tipo studioso ecco...
In mezzo a quella gente mi sentivo come in una stanza vuota, mi sentivo sola nonostante fossi circondata da persone.
Fatto sta che non riuscivo ancora a trovare la mensa scolastica e così, ormai stufa, mi bloccai in mezzo al corridoio sbuffando e mettendomi una mano tra i capelli.
Mi voltai alla mia sinistra, le barbie mi fissavano.
Io: "Dove diavolo è la mensa scolastica?" Urlai scocciata.
Le ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere.
x: "Scusa, non parlo con le sotto 0!?" Disse una biondina vestita di rosa andandosene e ridendo ancora con le sue amichette.
Ok...
Io: "L'hai appena fatto barbie!" Dissi a bassa voce stressata.
x: "Come hai detto scusa?" Disse voltandosi.
Io: "Non hai detto che con me non ci parlavi!?" Risposi decisa.
x: "Infatti!" Disse voltandosi ancora e andandosene seguita dalle sue amichette.
Io: "Che bello vedere le pecorelle ancora così fedeli al loro pastore!" Dissi tra me guardando la scena.
Sentii delle risate e mi voltai per vedere chi fosse.
C'era Lottie, la ragazza che avevo conosciuto quella stessa mattina che sorrideva divertita.
Le sorrisi.
Io: "Sono sempre così?" Chiesi.
Lottie: "Purtroppo si! Credono di essere al di sopra del mondo!" Disse facendo una smorfia.
Io: "Certo, sono le pecore più ben addestrate che io abbia mai visto!" Risposi.
Lottie rise di gusto.
Io: "Tu appartieni ad una di queste 'categorie' di persone?" Chiesi poi guardandomi intorno.
Lottie scosse la testa.
Lottie: "No, io preferisco stare per conto mio... Bhe, una volta avevo una 'categoria' mia, ma a quanto pare la gente preferisce saguire le altre pecore..." Disse abbassando la testa.
Io: "Oh, davvero una brutta storia... La gente si appassiona all'erba così rapidamente eh!?" Dissi.
Così la feci ridere e ne fui davvero contenta.
Io: "Dai, facciamo così... Se hai voglia mi racconti tutto, però prima dobbiamo arrivare alla mensa perchè se mi parli ora con lo stomaco che si lamenta in questo modo non riuscirei neanche a sentirti.." Dissi ridendo.
Lottie rise nuovamente.
Lottie: "Si, vieni!" Disse indicandomi la strada.

Arrivammo alla mensa, una foresta piena di bestie selvatiche che facevano tutto ciò che volevano... una scena assurda.
Prendemmo quel 'mangiare' per così dire e lo mettemmo sui vassoi per poi dirigerci ad un tavolo.
Io: "Ok... Eemh... Siamo sicuri che sia cibo?" Dissi pensierosa toccando la mia brodaglia color vomito.
Lottie: "Me lo chiedo da sempre.. " Disse ridendo.
Io: "Ok... Io ho comunque fame.." Dissi incominciando a divorare tutto.
Io: "Allora, cos'è questa storia delle persone tramutate in capre?" Dissi poi con la bocca ancora piena.
Lottie: "Bhe... insomma... Io stavo sempre con delle mie amiche, ero sempre con loro perchè erano come me e allora ci dividevamo dagli altri gruppi e stavamo tra di noi, ma poi Natasha, il pastore come la chiami te, facendogli regalini e cose simili le ha fatte entrare nel suo gruppo di pecore ed ora sono sola." Disse abbassando lo sguardo.
Io: "Oh, forse questa Natasha non aveva abbastanza formaggio per mantenersi in forma le unghie." Dissi smettendo di mangiare, pulendomi il muso con i tovaglioli.
Lottie: "Già, la verità è che non mi sopporta, non mi sopporta perchè mio fratello l'ha lasciata e lei è sempre stata gelosa per questo!" Disse mantenendo uno sguardo basso. La guardai scioccata.
Io: "Eh no! Ma questa è proprio un'immatura!" Dissi alzandomi di scatto urlando e sbattendo le mani contro il tavolo, portando l'attenzione su di me.
Lottie si guardò intorno in barazzata ma poi scoppio in una risatina. Notai gli sguardi della gente spaventata e lentamente mi rimisi seduta al mio posto.
Io: "Scusa ma ste cose mi mandano in bestia. Per una cazzata del genere quella se la prende con il mondo intero? Ma dovrebbe crescere un po!" Dissi nervosa guardando Lottie.
Lottie: "Già.. Mio fratello ci tiene ancora in realtà a lei, ma lei lo vuole solo per la sua fama." Disse stringendo i pugni.
Io: "Fama?" Dissi stranita con l'espressione tipica di chi si sente sperduto.
Lottie: "Si, mio fratello è Louis Tomlinson!" Disse poi come se questo mi dovesse portare chiarezza.
Io: "E quindi?" Dissi non capendo.
Lottie: "Fa parte dei One direction!" Affermò lei guardandomi come se fosse una cosa ovvia.
Io: "Non ti seguo mi spiace!" Dissi ridendo.
Lottie: "Wow, sei l'unica che non li conosce." Disse sbalordita.
Io: "Bhe, vengo da un paese che non è proprio molto informato!"
Lottie: "Oh, capisco... Da dove vieni?" Chiese poi
Io: "Giusto, non sappiamo praticamente nulla l'una dell'altra, dobbiamo incominciare a conoscerci.." Dissi. "Comunque vengo da un paesino in Italia sperduto.. tipo narnia ecco!" Continuai ridendo.
Lottie: "Wow, l'Italia! Mio fratello ci è andato per lavoro, ha detto che è meravigliosa!" Disse poi sorrdendo.

Continuammo a parlare per un po, Lottie era davvero simpatica, non mi importava se era più piccola di me, era davvero matura per la sua età ed era l'unica che mi capiva in questo nuovo strano mondo.
Io comunque continuavo a pormi la stessa domanda: "Cosa diavolo sono i One direction?"















 

Un grandissimo ciao a tutte le lettrici... (oddio spero che ci siano almeno delle lettrici) ahahahah 
Spero comunque che vi piaccia, ci sto mettendo tutta me stessa :) Fatemi sapere se volete :) Un bacione a tutti. xx

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Capitolo 4
*** Un compito con la mia migliore amica ***


I giorni passavano velocemente, scuola, casa, COMPITI, così tanti compiti che ti facevano mancare il respiro soltanto ad elencarli, così tanti che mi impegnavano per metà giornata e, considerando che nell'altra metà ero impegnata nei lavori con la nuova casa, le mie giornate erano completamente stressanti.
Ogni giorno che passavo in quella scuola mi capacitavo di quanto tutto fosse completamente diverso dalla mia vita precedente e ogni giorno mi rendevo conto, sempre di più, che io con queste persone non centravo assolutamente nulla. Solo grazie Lottie le mie giornate a scuola erano più divertenti, lei era più piccola, ma era anche l'unica con un carattere davvero forte e diverso, forte a tal punto da non dover sentirsi per forza parte di un gruppo, per lei, come per me, l'importante era essere noi stesse, ed era per questo, credo, che io e lei avevamo legato molto in quest'ultimo/primo mese a scuola, anche se in realtà eravamo davvero molto diverse; lei era quella dolce e tenera che non si arrabbiava e non rispondeva mai, mentre io ero la ribelle che aveva sempre qualcosa da dire e che non si lasciava mai mettere i piedi in testa da nessuno.

Un giorno come tanti a scuola, durante la lezione di scienze, io ero seduta all'ultimo banco, scarabbocchiavo sul quaderno un pasticcio colossale che nessuno avrebbe mai compreso, tanto meno io.. La lezione proseguiva ed io non mi interessavo molto a tutto ciò, ero persa tra i miei pensieri, ripensavo a quei giorni nella mia vecchia cittadina isolata, con i miei vecchi amici, con la mia vecchia vita; tutto sembrava così distante oramai.
Ad un certo punto però la mia attenzione si rivolse alla professoressa, che stava facendo un annuncio importante:
x: "Allora ragazzi, per il compito finale di questo quadrimestre.." Disse tirandosi su gli occhialoni rotondi con l'indice, fino a portare le lenti schiacciate alle sue pupille e facendo così sembrare quegli occhioni verdi ancora più grandi del normale. "Ho deciso di farvi fare un lavoro in coppia.." Tutti incominciano ad esultare senza motivo ed io li guardai sconcertata. "Aspettate ad esultare, le coppie non si terranno tra la classe, ma bensì voi vi mischierete con i più piccoli, facendo così imparare a loro qualcosa di più complesso e grazie a loro però avrete la possibilità di portare qualcosa di meno complicato di ciò che avrei potuto chiedere se il lavoro fosse stato per la classe." I volti dei miei compagni divennero bianchi e le bocche si spalancarono quasi per far entrare un esercito di mosche al loro interno (alla visione di quest'ultima scenetta dovetti trattenere le risate), i loro occhi si sbarrano ed era facile dedurre che non erano affatto contenti della notizia.
x: "Il tema sarà...." Disse girandosi alla lavagna per poi scrivere col gesso bianco l'argomento in questione. "Lo spazio!" Disse poi mettendo il punto alla lavagna. "Potete portare qualsiasi cosa, un tema, una scultura, un modellino.... insomma, sbizzarritevi!" Disse aprendo le braccia di scatto al vento e sorridendo come un ebete al vuoto.
Quella visione lasciò tutti increduli e la prof si ricompose il prima possibile.
x: "Allora.." Disse sistemandosi i capelli castano scuro tenuti a carrè. "Ditemi per favore i nomi delle coppie.." Disse prendendo una penna e un libretto aspettando poi la risposta degli altri.
Nessuno si faceva avanti, così io, senza esitare, risposi chiaramente alzandomi in piedi sul posto. "Catrine Givench e Charlotte Tomlinson!" Dissi per poi rimettermi in una posizione poco femminile sulla mia sedia.
Miss ochetta in quell'istante scoppiò a ridere seguita, ovviamente, dal suo gruppo di pecore.
Io: "Cos'è, hai la ridarola per caso?" Dissi.
Natasha: "Hai qualche problema se io rido?" Disse ridendo per poi battere il 5 alla sua vicina che penso abbia belato come risposta.
Io: "Si, sei tu il mio problema Natasha!" Dissi.
Natasha fece una faccia inorridita, non che la sua faccia normale fosse così figa.
x: "Adesso basta!" Urlò la professoressa. "Torniamo a lavoro.." Disse continuando con la lezione.
Natasha: "Ringrazia, la prof ti ha salvata!" Disse ridacchiando.
Io: "Si.. come no!" Dissi tra me, e così continuai ad essere assorta nei miei pensieri fino al suono della campanella, l'ora in cui finalmete avrei potuto parlare con Lottie del nostro futuro progetto di scienze.

Eccola lì, al suo armadietto, solitaria e silenziosa come sempre mentre posa i libri della lezione precedente. Nella scuola cera troppo silenzio ed ovviamente non potevo non essere io a cambiare la situazione.
Io: "LOOOOOOOOOOOOTTIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!" Urlai facendo girare tutti e facendo ridere la signorina Tomlinson. "Sai una cosa!?" Dissi arrivandole vicina.
Lottie: "Cosa!?" Chiese.
Io: "Faremo un progetto di scienze insieme!" Dissi sorridendole.
Lottie: "...?" Rimase ammutolita senza capire.
Io: "Praticamente.." (ecco, questo era il solito inizio delle frasi con il quale cominciavo poi a parlare di qualcosa di complicato e lungo, chiunque sentisse questa parola all'inizio di uno dei miei discorsi doveva prepararsi ad invecchiare prima che io abbia concluso..)
Le raccontai ogni minimo dettaglio e alla fine alla povera Lottie le erano venuti i capelli grigi e le rughe.
Lottie: "Bene, quindi dovremo vederci nel pomeriggio!" Disse sorridendo.
Io: "A meno che tu non preferisca vederci la notte oppure non fare nulla e mostrare solo come una pietra con una faccina disegnata sia più bella di una normale ma non mi sembrano buone idee!" Dissi.
Lottie rise.
Lottie: "Ok ok, magari facciamo che una settimana tu vieni a casa mia e un'altra io a casa tua!" Disse sorridendo.
Io: "Affare fatto socia!" Dissi porgendole il cinque che lei subito dopo battè ridendo.
Insomma, questo mercoledì io sarei entrata in casa Tomlinson.

Ci avviammo in mensa. Io e Lottie continuavamo a riflettere su quale sarebbe stato il progetto di scienze più adatto, ma nessuna delle due riusciva a trovare delle idee sensate.
Ad un certo punto, quando ormai eravamo sedute al nostro solito tavolo con i vassoi colmi di 'cibo', mi suonò il cellulare, così fui costretta ad interrompere la conversazione con Lottie per rispondere.
X: "Ciao Catrine sono Marcus, il tuo vicino di casa." Disse una voce maschile.


Marcus era il mio vicino di casa attuale, fin dal primo giorno me l'ero ritrovato che mi fissava in continuazione, era un bel ragazzo, era èiù grande di me di 1 o 2 anni, i capelli scuri, gli occhi neri e seducenti, il fisico perfetto e tutto il resto. Un pomeriggio, mentre tornavo da scuola, mi fermò improvvisamente, si presentò e mi chiese un'appuntamento che io accettai, infondo non avevo nulla da perdere. Ci scambiammo il numero di cellulare e grazie ad esso potemmo metterci d'accordo sul giorno in cui ci saremmo visti.
Una settimana dopo arrivò il giorno prescelto e Marcus venne a citofonarmi esattamente alle 20 in punto. Mi portò al ristorante, uno dei più belli della città, mi riempì di complimenti per tutto il tempo e alla fine della serata andammo a casa sua per passare la notte insieme. La mattina seguente me ne andai e non lo sentii più, infondo non ce n'era motivo, non fu neanche del sesso eccezionale, insomma, era giusto per fare qualcosa..
Ovviamente a Lottie avevo raccontato tutto e lei mi spiegò che questo Marcus era davvero popolare tra le donne e non capiva come avessi fatto a trattarlo in quel modo, ma la mia risposta alla sua incredulità fu: "Beh, se è veramente così popolare come dici il suo obbiettivo sarà stato solo quello di divertirsi con me e dato che era anche il mio che male c'è?!" Lottie rimase di sasso e l'argomento non venne più toccato.


Io: "Si, ciao Marcus. Dimmi." Dissi fredda continuando a mangiare. Lottie, sentendo il suo nome, si avvicinò al mio orecchio per sentire la conversazione.
Marcus: "Senti, l'altra mattina te ne sei andata così e non ci siamo più sentiti.." Disse a bassa voce.
Io: "Si, e quindi?" Chiesi tranquillamente.
Marcus: "Beh, che ne diresti se ci rivedessimo ancora?" Chiese poi quasi imbarazzato.
Io: "Eeemh.. Vedi Marcus il fatto è che non sono il tipo da secondo appuntamento e, da quello che mi hanno detto sul tuo conto, pensavo che non lo fossi nemmeno tu, per questo mi è sembrato normale sparire.." Dissi.
Marcus: "Oh, emh.. si, certo.. Lo chiedevo solo perchè pensavo che non la pensassi così e non volevo farti star male però se è così bene... allora.. ciao." Disse tristemente.
Io: "Ciao!" Dissi così staccando la chiamata.
Ripresi a mangiare come se nulla fosse, Lottie mi guardava scandalizzata.
Lottie: "Ma come puoi essergli indifferente? E' un ragazzo bellissimo, per la prima volta si comporta bene con una ragazza e sembra interessato e a te non importa nulla?!" Chiese scioccata.
Feci spallucce.
Io: "Vedi Lottie, io veramente non sono il tipo da secondo appuntamento!" Risposi tranquillamente.
Lottie: "Wow, sei proprio strana! Sarà perchè non sei ancora stata veramente innamorata!" Disse sorridendo. "Quando accadrà secondo me sarà per sempre!" Disse poi contenta per non so cosa.
Lottie era un'inguaribile romantica ed io, anche se non la pensavo assolutamente come lei, non potevo contraddirla perchè era testarda come un mulo.
Io: "Se lo dici te Lottie.." Dissi pulendomi il muso con il tovaiolo.

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Capitolo 5
*** Piacere Louis, ben tornato a casa! ***


I giorni passavano e presto arrivò mercoledì...
Quella mattina a scuola era stata normale come tutte le altre: sveglia, sonno, scuola, noia, mensa, Lottie, risate... Subito dopo scuola mi avviai con Lottie verso casa sua.
Lottie: "Allora, ti avviso, la mia casa è un po un casino.." Disse ridendo.
Io: "Oh, sicuramente non è peggio della mia!" Affermai ridendo.
Lottie: "Io avrei qualche dubbio.. Ho 3 sorelle e insieme facciamo un casino infernale e ringrazia che non c'è mio fratello senno sarebbe ancora peggio.." Disse ridendo.
Io: "...Bhe, almeno voi avete una scusa, io, sola come un cane, faccio così tanti danni che sembra che in casa mia ci viva una squadra di calcio.." Dissi scoppiando poi a ridere con Lottie.
Intanto, camminando, parlammo del più e del meno e in men che non si dica arrivammo a casa Tomlinson, una casa decisamente abnorme rispetto a quelle italiane, ma sapete, in quella zona era tutto abnorme e oramai mi ci ero abituata a vivere in questo mondo di giganti.
Tranquillamente entrammo in casa e posammo gli zaini di scuola a terra, accanto all'entrata principale.. La casa sapeva di fiori di lavanda e il che mi piacque molto. Non era neanche così disordinata come me l'aveva descritta Lottie poco prima, penso proprio che se avessimo fatto una scommessa avrei vinto io, dicendo che casa mia era moto più disordinata.
Lottie: "Ciao mamma; sono a casa!" Urlò.
Mamma Tomlinson: "Ciao tesoro. Sei con la tua amica?" Disse una voce proveniente da un'altra stanza.
Lottie: "Si mamma, è qua con me!" Urlò allora.
Così si sentirono dei passi avvicinarsi ed una donna bellissima mi si avvicinò sorridente.
Mamma T: "Ciao cara, io sono Johannah, la mamma di Charlotte!" Disse porgendomi la mano con un sorriso splendido sul volto.
Io: "Buon giorno signora, io sono Catrine!" Dissi sorridendole e porgendole la mano.
Mamma T: "Allora, com'è andata oggi a scuola ragazze?" Chiese a entrambe.
Io: "Bhe, solita noia, solita vita.." Dissi ridendo.
Mamma T: "O bhe, immagino allora.." Disse anche lei ridendo.
Era davvero una donna molto simpatica.
Poco dopo salimmo le scale per andare in camera, ma non appena appoggiai il piede sull'ultimo scalino una voce tenera mi invase i timpani.
x: "Ciao!" Disse.
Abbassai subito lo sguardo per vedere chi fosse ed una bambina bionda, molto simile a Lottie, mi apparse davanti.
Io: "Oh, ciao!" Dissi sorridendole. Capii subito che era una delle sue sorelle.
x: "Io sono Daisy!" Disse sorridendo.
Io: "Ciao Daisy, io sono Catrine, un'amica di Lottie." Dissi sorridendole.
Dopo poco un'altra voce risuonò nella casa e un'altra bambina spuntò dal nulla.
x: "Daisy che fai?" Disse.
'Ma, aspetta un attimo, queste bambine sono uguali' Questo pensiero mi invase la mente.
Daisy: "Sto parlando con l'amica di Lottie!" Disse la piccola.
x: "Oh.." Disse nascondendosi dietro la sorella timidamente.
Io: "Ma aspetta un momento, Daisy le cose sono due: o tu sai come sdoppiarti, e se è così mi devi assolutamente insegnare come si fa, o senno voi due siete gemelle!"
Daisy rise insieme alla sorellina.
Daisy: "No, siamo sorelle!" Disse ridendo ancora.
Io: "Peccato, volevo proprio imparare a sdoppiarmi.." Dissi facendole ridere. "Wow, siete due principesse fantastiche!" Dissi poi guardandole e sorridendole.
Daisy: "Grazie!" Disse sorridendo.
x: "Grazie..." Disse timidamente.
In tutto questo Lottie ci guardava sorridendo.
Lottie: "Catrine queste sono le mie sorelline più piccole, Daisy e Phoebe.." Disse sorridendo.
Io: "Si, Daisy si è già presentata vero!?" Dissi porgendole il cinque che subito lei mi battè. "Ma Phoebe no.. che c'è, non ti piaccio?" Dissi mettendo il broncio. "Guarda che così piango!" Dissi facendo finta di incominciare a piangere.
Phoebe era davvero molto timida, ma alla fine mi sorrise e venne ad abbracciarmi ridendo.
Io: "Oh, bene... Allora posso darti il cioccolatino.." Dissi ridendo e tirando fuori dalla tasca della felpa due cioccolatini che diedi ad ogniuna.
Le bimbe li presero e sorrisero per poi dirigersi verso camera loro, ma Lottie le fermò.
Lottie: "Ehi!" Disse facendole girare. "Come si dice.. ?" Disse poi.
DeP: "Grazie Catrine!" Dissero in coro.
Io: "Di niente!" Dissi sorridendo.
Alla fine ci dirigemmo verso la sua stanza e percorremmo un lungo corridoio e così incrociammo tutte le stanze.
Da una camera proveniva una musica ipop e così ci fermammo.
Lottie si girò verso di me.. "Mia sorella Félicité.." Disse semplicemente bussando alla porta.
x: "Chi è?" Disse una voce all'interno della stanza.
Lottie: "Sono io Fizzi, ti voglio presentare la mia amica che è venuta qui per studiare!"
Félicité: "Oh, entra.." Disse allora.
Entrammo, una ragazzina era in mezzo alla sala con il fiatone.
Félicité: "Ciao, io sono Fizzi!" Disse sorridendo e porgendomi la mano.
Io: "Ciao, io sono Catrine." Dissi sorridendole.
Lottie: "Scusa se le presentazioni sono brevi ma abbiamo un progetto di scienze da fare e abbiamo poco tempo!" Disse Lottie portandomi via e facendomi ridere.
Così andammo nella sua stanza. Ok, era un po più disordinata delle altre...
Io: "Ammettilo.." Dissi dopo un po. "La scusa delle troppe sorelle era solo per nascondere il fatto che l'unica disordinata sei te!" Dissi ridendo.
Lottie: "Ok, mi hai beccata!" Disse ridendo, così incominciammo a ridere assieme.
Incominciammo in seguito il progetto di scieze, scegliemmo, dopo molte proposte, di parlare delle stelle, ci venne in mente grazie a una pubblicità sui telescopi che trasmisero alla televisione nel momento in cui stavamo cercando di decicere.
Così ci mettemmo su internet per fare delle ricerche ed informarci, poi restammo ore ed ore a chiederci come potevamo parlare di tutto ciò, senza riuscire a far accendere la lampadina... Eravamo entrambe sdraiate sul letto cercando un idea buona.
Io: "Daiiiiii dobbiamo trovare un'idea!" Dissi esasperata sbuffando.
Lottie rise: "Potremmo cantare!" Disse poi alzandosi in piedi sul letto e prendendo un pettine che si portò poi alla bocca.
'Nell'universo son nate molte stelle, son nate sotto forma di pianeti luminosi...' Disse in una specie di canzone.
Ok, il testo era uno schifo, ma la voce di Lottie era straordinaria!
Io: "WOOOOOOOOOOH!" Urlai. "Ma sei bravissima a cantare!" Dissi con gli occhi che brillavano per lo stupore.
Lei rise. "L'ho preso da mio fratello, ma lui è molto più bravo.." 'Cavolo allora il fratello è un fenomeno!' Pensai.
Io: "No no no.. devi proprio cantare per sto progetto.. Magari però con una canzone migliore eh.." Così incominciamo a ridere e lei mi tirò una cuscinata in faccia, così io mi vendicai e alla fine incominciammo una guerra di cuscinate. A volte, ridendo provammo anche la canzone ma non venne proprio benissimo.
Alla fine, senza essere riuscite a concludere niente, la mamma di Lottie ci chiamò per la cena.
Lottie: "Merda, non abbiamo concluso niente!" Disse.
Io: "Bhe dai, c'è tempo no!?" Dissi tranquillamente.
Lottie: "Bhe, mica tanto, dobbiamo presentare il progetto la prossima settimana!" Disse lei.
Io, con una faccia spaventata dissi: "Ecco, forse era meglio se stavo più attenta alla lezione."
Lottie: "Essi..." Disse.
Io: "Perfetto!" Dissi iniziando a preoccuparmi.
Lottie: "Facciamo una cosa... Perchè non dormi qui questa sera?" Chiese lei.
Io: "Per me va bene.." Dissi tranquilla.
Lottie: "Bene, chiedo a mia madre.."
Così scendemmo di sotto e iniziammo a parlare con calma, parlimmo del più e del meno e la mamma di Lottie acconsetì e disse che sarei potuta rimanere per la notte, così avvertii mia madre che, fortunatamente, approvò.
Durante la cena si sentirono dei rumori strani e poi anche il rumore della porta che si apre.
Mamma T: "Tranquilli.." Disse spaventatissima. "State calme!" Disse agitandosi sempre di più. "Bambine andate in cucina..." Così andammo tutti in cucina e Johannah prense una padella in mano, così io e Lottie facciemmo lo stesso e piano piano ci avvicinammo alla porta di ingresso..
Ci mettiemmo dietro una parete e si capì che "l'intruso" era proprio dietro di essa, così Johannah, scattò di colpo urlando: "Che ci fai in casa mia!?" E si avvicinò quasi tirandogli la padella in testa, seguita da noi dietro.
"l'intruso" fece uno scatto e riuscì a scansare la padella. Urlò: "Mamma... Sono ioooo!" Spaventato.
Johannah allora buttò la padella e lo abbracciò.
Mamma T: "Oddio, Louis!" Poi si scansò e gli tira uno schiaffo in testa. "Ma sei scemo!? Potevo ammazzarti!" Disse poi seria.
Louis: "Ma volevo farvi una sorpresa!" Disse ridendo.
Che tipo, stava per essere ammazzato dalla propria madre e rideva.
Lottie intanto stava quasi per scoppiare a piangere e si buttò sul fratello abbracciandolo.
Io in tutto questo non capivoo più niente e poi tutte le sorelle spuntarono dalla cucina e correndo andarono ad abbracciare il ragazzo, un abbraccio di famiglia... In tutto questo io mi sentii di troppo.
Io: "Che cariniiiii!" Urlai rovinando la scena dolce.
Tutti ridono.
Lottie: "Louis questa è una mia amica... Si ferma per la notte." Disse sorridendo. Intanto tutti si staccarono dall'abbraccio e il ragazzo si avvicina a me.
Louis: "Ciao, io sono Louis, il fratello di Charlotte." Disse sorridendo.
Ok, lasciatemelo dire, quel sorriso mi fece mancare il respiro e quegli occhi mi incantarono da subito... Lui era il ragazzo per cui "il pastore della scuola" era così cattiva con Lottie!? Bene, ora si capiva tutto...










 

Ta ta ta ta (?) Cosa succederà adesso che Louis sta entrando a far parte della storia? Spero che vogliate scoprirlo :D

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Capitolo 6
*** Il primo desiderio d'amore ***


Io: "Piacere sono Catrine!" Dissi sorridendo e porgendogli la mano.
Lui mi guardò un po stranito, come se stesse aspettando qualcosa ma io non capivo proprio cosa.
Io: "Eeemh... Che c'è?" Dissi dopo un po quasi preoccupata.
Louis: "Oh.. oh, no niente, niente!" Disse poi lasciando finalmente dalla mia mano.
Lottie: "Catrine si è trasferita da poco qui in Inghilterra, viene dall'Italia!" Disse poi sorridendo.
Louis: "Oh, l'Italia! E' stupenda.. Presto ci ritornerò con la..." Disse poi bloccandosi e fissandomi.
Io: "Con la....?" Dissi aspettando una risposta.
Louis: "....." Si ammutolisce.
Lottie: "Con la sua... gang di amici!" Disse dopo un po. "Sai, sono molto uniti, fanno tutto insieme!" Disse poi ridendo e guardando il fratello stranita.
Louis: "E già... la mia.. gang!" Disse poi ridendo nervosamente.
Questa conversazione era un po bizzarra ma la madre interruppe tutto.
Mamma T.: "Tesoro ma hai mangiato?" Chiese al figlio.
Louis: "Certo mamma ho mangiato in aereo non ti preoccupare!" Disse sorridendo. "Però una carota la mangerei volentieri!" Disse andando verso la cucina per poi prendere una carota dalla mensola tra le risate della famiglia. 'Cosa ci sarà da ridere?' Mi chiesi.
Louis si buttò sul divano togliendosi le scarpe e buttandole in un angolo, poi appoggiò i piedi sul tavolino di fronte e accese la tv come se noi non esistessimo.
Mamma T. : "Louis insomma!" Disse nervosa. "Abbiamo ospiti!" Disse poi raccogliendo le scarpe appena buttate a terra dal figlio.
Louis: "Suvvia mamma non credo che la nostra ospite si scandalizzi per così poco!" Disse guardandomi e sorridendomi.
Io riso di gusto.
Io: "Oh, no no, per niente!" Dissi poi.
Lottie e le sorelle risero e dopo poco anche la madre scoppiò con noi.
Incominciamo a guardare la tv con Louis e dopo poco Louis iniziò a prendere un contenitore pieno di carote per poi incominciarle a mangiare davanti alla tv.. Incominciavo a pensare che quel ragazzo fosse un incrocio con un coniglio.
Daisy cercò di prendere una delle carote di Louis ma lui spostò di colpo il contenitore e la guardò male.
Louis: "Il mio tesssooroo!" Disse con voce posseduta stringendo il contenitore con le carote a se.
Così la piccola Daisy incominciò a saltare addosso al fratello per prendere le carote e dopo un po incominciò una lotta tra fratelli e sorelle.
Io in tutto questo ridevo guardando quella divertente scena e mi sembrò anche strano, non avevo ne fratelli ne sorelle e vederli così uniti mi faceva sentire un po sola.
Poco dopo però mi arrivò un cuscino in piena faccia lanciatomi da Lottie e così mi aggiunsi anche io alla lotta.
Tra cuscinate in faccia e mille risate alla fine riuscii a strappare le carote dalle mani di Louis e le porsi a Daisy che gli fece la linguaccia al fratello.
Incominciai ad esultare come se avessi vinto una coppa e Louis fece finta di piangere.
Alla fine scoppiammmo tutti a ridere.
Poco dopo per le piccole era ora di andare a letto e così Louis, da bravo fratello maggiore, le accompagnò in camera per farle addormentare.
Rimanemmo ancora a guardare la tv e poco a poco tutti incominciavano ad andare a dormire, per ultimi restammo io, Louis e Lottie, ma il sonno si stava impossessando di me.
Louis: "Direi che è ora di andare a dormire!" Disse spegnendo la tv e alzandosi dal divano.
Io: "Concordo!" Dissi poi sbadigliando e seguendolo.
Così salimmo al piano di sopra.
Louis: "Notte!" Disse poi andando nella sua stanza.
Io e Lottie: "Notte Louis!" Dicemmo andando nella stanza di Lottie.
Così ci mettemmo il pigiama e rapidamente ci addormentammo.
Mi svegliai poche ore dopo con l'urgenza di andare in bagno. Uscii dalla camera e andai verso il bagno ma mi bloccai sentendo una voce stupenda che intonava una canzone.
Proveniva dalla stanza di Louis che era socchiusa, così incominciai a sbirciare dalla fessura e vidi Louis che guardava fuori dalla finestra e cantava meravigliosamente. Rimasi di sasso ascoltando la sua voce.
Andai troppo avanti e spostai la porta facendomi sentire da Louis che smise di cantare e si girò verso di me.
Io: "Eeeemh.. ciao!" Dissi timidamente.
Louis: "Che ci fai sveglia?!" Chiese.
Io: "Volevo andare in bagno ma poi ti ho sentito e allora sono venuta qui.. Hai una voce fantastica!" Dissi meravigliata.
Louis: "Grazie.." Disse come se nulla fosse.
Io: "Dovresti fare il cantante!" Aggiunsi sorridendo.
Louis: "Eggia.." Disse ridendo.
Così incominciò un silenzio imbarazzante.
Io:"Puoi cantare ancora?" Chiesi dopo un po.
Louis: "Certo!" Disse sorridendo.
Così incominciò a cantare e io l'ascoltai presa da quella sua splendida voce, mi sedetti nel suo letto accanto a lui e lo guardai mentre lui mi guarda dritta negli occhi... Quel ragazzo aveva qualcosa in più.
Cantò per molto e i miei occhi presero a brillare senza un motivo mentre guardavo i suoi.
Alla fine si bloccò di colpo.
Louis: "Sei diversa dalle altre che conosco.." Disse poi guardando il cielo.
Io: "Si me lo hanno detto in molti e alcni sono anche spaventati da me.. Faccio troppa paura!" Dissi poi ridendo.
Rise anche lui.
Louis: "Sai una cosa..?" Disse dopo un po guardandomi negli occhi.
Io lo guardai stupita.
Louis: "Mi piace questo tuo essere diversa.." Disse poi avvicinandosi a me, sempre più vicino alle mie labbra, fino a sentire i nostri respiri scontrarsi l'uno con l'altro nell'aria.
Era strano, ci conoscevamo da poche ore, e per la prima volta c'era qualcosa che mi spingeva ad avvicinarmi alle labbra di qualcuno.
Vennimo interrotti dal telefono di Louis che vibrò una volta. Un messaggio credo...
Lo lesse e la sua espressione cambiò... Sembrava triste e arrabbiato ma non chiesi nulla.
Louis: "Forse è meglio se ora andiamo a dormire.." Disse poi.
Io: "Si, hai ragione." Dissi poi alzandomi e andando via.
Io: "Notte Louis.." Dissi preoccupata per lui.
Louis: "Notte." Disse.
Quel bacio non mi avrebbe cambiato la vita, ne ho dati così tanti per gioco che oramai i sentimenti non sapevo manco cosa fossero... eppure non riuscivo a capire il motivo per cui mi sentivo triste ora...

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Capitolo 7
*** L'amore porta solo sofferenza. ***


La mattina seguente mi alzai presto, Lottie stava ancora dormendo e la casa era silenziosa, mi avviai verso il bagno per vedere che mostro ero diventata in quel periodo di tempo trascorso a dormire..
Entrai in bagno e mi osservai allo specchio, come una cretina saltai in aria spaventandomi di me stessa, ero orrenda! Occhi neri come se mi avessero tirato due pugni nell'occhio, occhiaia dovuti alle poche ore di sonno, capelli che non vi dico; sembrava avessi un mocio in testa, e poi ero con quel bel pigiamino di Lottie che mi andava poco poco stretto... Insomma, l'uomo nero, la befana e tutti gli altri mostri del mondo messi insieme mi facevano un baffo in quel momento.
Cercai di levarmi il trucco dalla faccia e mi sciacquai il viso, poi, dopo aver finito cio che stavo facendo, uscii dal bagno per tornare in camera di Lottie, ma...
Louis: "Catrine!" Disse a bassa voce cercando però di farsi sentire.
Mi voltai come se nulla fosse e i miei occhi incontrano nuovamente i suoi.
Louis: "Senti..... volevo scusarmi per il mio comportamento di ieri.. non so cosa mi sia preso..." Disse impanicato. "C'è, tu sei un'amica di mia sorelle e.. ed io.."
Io: "No, non ti devi scusare! Hai ragione, eravamo stanchi tutti e due e non pensavamo cosa stavamo facendo!" Sorrisi e lui mi guardò stranito.
Louis rise... : "Fai un po paura con sta faccia!" Disse ridendo.
Io: "Fanculo Louis!" Dissi ridendo e girandomi dalla parte opposta.
Louis: "Ma dove vai!?" Disse ridendo e afferrandomi per un braccio per poi farmi voltare verso di lui.
Io: "Non resto mica a farmi prendere in giro da un essere come te!" Dissi convinta per poi non riuscire a trattenermi e scoppiare a ridere.
Louis: "Ma un essere come me è sublime!" Disse vantandosi.
Cosi incominciammo a ridere rumorosamente senza neanche accorgercene.
In quel momento Lottie si svegliò ed uscì in corridoio.
Lottie: "Ma che diamine è tutto sto rumore?" Chiese assonnata facendoci voltare.
Io: "Scusa Lottie." Dissi ridendo.
Louis: "Cosa scusa, era ora che ti svegliassi!" Disse ridendo.
Così incominciammo a ridere e scherzare e poi andammo tutti insieme a fare colazione per poi prepararci e andare a scuola.
Louis: "Divertitevi a scuola!" Disse ridendo.
Io: "Spiritoso!" Dissi facendogli una smorfia.
Lottie non rispose neanche.
Io: "Intanto noi facciamo qualcosa invece che starcene a poltrire sul divano tutto il giorno!" Dissi.
Louis: "Ah è così? Allora sai che ti dico!?" Disse alzandosi dal divano. "Vengo con voi e saluto tutti i miei vecchi professori!" Continuò convinto per raggiungerci poi prendendo il giubotto.
Così insieme a Louis arrivammo a scuola e lì tutti e tre ci dividemmo.
Le ore di lezione trascorrono come sempre e qualche ora più tardi qualcuno bussa alla porta dell'aula.
x: "Permesso.." Disse entrando.
Una chioma di capelli scuri entra in classe e con un sorriso a 32 denti saluta tutti e per ultimo il professore di economia. Era proprio Louis..
Louis: "Professoreee quanto tempo!" Disse sorridendo. Il professore si alzò e lo abbracciò, mentre quasi tutta la classe, soprattutto le ragazze, si alzarono in piedi e incominciarono ad urlare.. Non hanno mai visto un ragazzo più grande? Bha..
Louis si guardò intorno sorridendo, mi vide e mi sorrise facendomi l'occhiolino così io gli sorrisi, poi guardò il resto della classe e si bloccò all'improvviso come se gli mancasse il respiro.
Mi girai per capire chi guardasse ma non riuscii a capirlo, tutti erano impiedi ad urlare e mi coprivano la visuale.

Presto le ore passarono, ormai Louis se n'era andato dalla nostra classe e finalmente l'ora che tanto aspettavo era arrivata; finalmente potevamo andare a mensa e starcene tranquilli.
Arrivai in mensa e trovai Lottie e il fratello ridere insieme.
Mi avvicinai verso di loro, dopo aver preso un vassoio e il caro "cibo scolastico", e mi siedettu accanto a Lottie.
Io: "Siete carini tutti e due insieme!" Dissi guardando i piatti stra colmi di.... bhe, non so bene cosa fosse ma era inquietante..
Louis: "Il cibo della mensa non è cambiato per niente vedo!" Disse ridendo. "Penso che chi lo mangi lo faccia solo perchè senno rischia di morire di fame."
Io: "Si, lo penso anche io..." Dissi spostando il vassoio dalla mia vista per evitare di vomitare.
Ad un certo punto decidiemmo di andare in cortile per respirare aria pura.
Lottie ed io incominciammo a parlare del progetto di scienze dimenticandoci di Louis che venne circondato da una marea di persone urlanti.
Ad un certo punto non lo vedemmo più così ci mettiamo a cercarlo per tutto il cortile finchè non lo vedemmo, era solo in angolo nascosto con la cara Natasha, stavano discutendo di chissà cosa.
In quel momento mi ritornò alla mente il momento in cui Lottie mi raccontò che Louis e Natasha erano stati insieme ma che poi si erano lasciati per colpa di lei...
Wooo, ora si capiva tutto. Mi sentii stranamente triste ma cercai in tutti i modi di cancellare quei pensieri dalla mia testa.
Lottie ci rimase malissimo ma non ne parlammo.
Lottie: "Andiamo.. incominciano le lezioni tra poco."
Annuii semplicemente e la seguii verso l'ingresso della scuola.

Le lezioni continuavano, l'insegnante blaterava in continuazione di fatti accaduti nel passato, dei quali sinceramente non mi importava minimamente.. Io ero immersa nei miei pensieri, continuava a passarmi nella mente la serata passata, la voce di Louis, il suo sguardo e tutto il resto, non riuscivo a capire il motivo per il quale non riuscivo a cancellare quelle immagini dalla mia mente. Improvvisamente venni invasa dalle parole che Lottie mi disse una volta "Sarà perchè non sei ancora stata veramente innamorata!". Presi in considerazione la cosa e scossi immediatamente la testa, cercavo di convincermi che Louis non poteva essere più che solo un amico per me, ma a quanto pare, per la prima volta, il mio cuore aveva qualcosa da dire, ma questa cosa non andava bene, NON DOVEVA SUCCEDERE!
E intanto pensavo: "Ma che diamine ti prende Catrine? Perchè pensi a lui in continuazione? Non c'è stato nemmeno un bacio e poi è solo un ragazzo, uno dei tanti.... No, questa non sei tu Catrine, tu sei quella che vuole solo divertirsi, non può succederti questo ora, non deve succedere, non deve proprio succedere, non deve per niente succedere.." Finchè, senza accorgermene, parlo ad alta voce: "NON DEVE ASSOLUTAMENTE SUCCEDERE!" Facendo girare tutti verso di me con faccia scioccata.
Io: "Eeemh... non deve succedere che... che.." Dissi cercando una scusa, poi noto nel libro un'immagine di Napoleone Bonaparte.. " Che Napoleone venga ucciso.." Dissi perplessa sentendomi sempre più stupida.
Prof: "Mmmh, mi piace vedere che questo ti importi cosi tanto, peccato che stavamo parlando di Napoleone tipo 2 ore fa!" Disse lanciandomi un'occhiataccia.
'Azz...'
Prof: "Se le mie lezioni non le interessano può anche uscire signorina Givench!" Disse poi incazzata.
Così, senza dire niente di più, mi alzai e mi diressi verso la porta per poi rimanere sola in corridoio.
Ad un certo punto vidi la cara Natasha uscire dal bagno delle signore.
'Ma quando è uscita quella?' Pensai immediatamente, ma poi capii che non me ne sarei mai accorta per colpa della mia poca attenzione rivolta al mondo reale.
La seguii con lo sguardo mentre correva nel del corridoio opposto al mio (Potevo vederla per via delle finestre giganti e trasparenti per merito delle nostre bravissime bidelle.)
Vidi che verso di lei correva qualcuno... 'Ma chi sarà mai!?' Pensai tra me e me.
Poi lo riconosco, era Louis... in quel momento il mio cuore accellerò..
Li vidi parlare di nuovo, l'unica cosa che riuscii a capire fù uno 'SCUSA' piantato da Natasha in lacrime..
In quell'istante Louis si ammutolì e sospirò guardandola, poi l'abbracciò e alla fine i due si baciarono.
Sentii una fitta allo stomaco, cosa diamine era quella sensazione? Non l'avevo mai provata prima... ma cosa diamine stava accadendo? Ad un certo punto mi sentii in viso bagnato, portai una mano sulla guancia e asciugai una lacrima dal viso. O santo cielo, stavo piangendo? Alcune lacrime scendevano incontrollate dal viso e una confusione totale affuscò la mia vista. Corsi in bagno, non sapevo cos'altro fare. Cosa avrei risposto se qualcuno avesse chieso il motivo delle mie lacrime?
Mi resi conto di essere una stupida; io, Catrine Givench, la ragazza che ha sempre disprezzato l'amore e l'ha sempre evitato, ora si trovava in bagno a piangersi addosso per la più grande cazzata della sua vita, proprio quello che non volevo accadesse è accaduto, è inutile che lo nasconda... mi sono innamorata di Louis Tomlinson ed ora sto soffrendo per questo... Sapevo che ciò che pensavo sull'amore era vero: l'amore porta solo sofferenza!
 

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Capitolo 8
*** Non posso nasconderlo, sono cotta di lui! ***


Cercai di riprendermi, di far cessare le lacrime; "Non posso essere così stupida, è inutile versare lacrime per amore, e poi non lo conosco nemmeno infondo.. come diamine ho fatto a innamorarmi di lui!? LO DEVO DIMENTICARE!"
Ero ancora chiusa nel bagno a piangermi addosso. La campanella incominciò a suonare e mi riportò nel mondo reale; "BASTA! Piangere non serve! Sono forte, ce la farò, lo dimenticherò!" Dissi a me stessa rialzandomi per poi asciugare le lacrime e sforzare un sorriso.. Ce la potevo fare!
Tornai in classe come se nulla fosse, le lezioni continuavano e io non potevo assentarmi ancora.
Natasha era già ritornata in classe e sorrideva alle sue amichette (probabilmente le stava raccontando tutto).
Mi sedetti davanti al mio banco e per tutto il resto della lezione rimasi lì senza dire una parola.
Finalmente anche l'ultima ora finì e tutti uscimmo. Camminai diritta per la mia strada con mille pensieri nella mente finchè Lottie non mi raggiunse.
Lottie: "Hei, cosa fai?! Non mi aspetti?" Disse ridendo.
Io: "Si, scusa, ero immersa tra i miei pensieri!" Dissi tornando sulla terra.
Lottie: "Mmmmh... c'è qualcosa che non mi convince..." Disse stranita. "E' successo qualcosa?" Chiese poi quasi preoccupata.
Non potevo dirle che ero innamorata di suo fratello, era troppo strano... e poi non era amore... credo...
Io: "Eeemh.. no no, niente!" Dissi mentendo.
Lottie rimase un po a guardarmi. "Mmmh.. ok!" Disse alla fine poco convinta.
Io: "Dai, torniamo a casa!" Dissi poi sorridendo. Non dovevo pensarci e così incominciai a spingere via tutti i pensieri che lo riguardavano dalla mia mente. Ero abbastanza forte per far finta di nulla, almeno quando non ero sola.
Così ci avviammo verso casa, ogniuna per la sua strada.

Arrivai a casa, mamma e Daniel non c'erano, erano andati chissà dove, chissà per cosa; non mi intromettevo mai nella loro vita, erano liberi di fare ciò che meglio credevano.
Salii in camera e mi misi a riflettere, cercavo di non pensare a lui, ma forse al mio cervello questo non era molto chiaro..
"Perchè era arrivato quasi al punto di baciarmi quando poi invece si è baciato un'altra il giorno dopo? Perchè mi batteva così forte il cuore quando stavo vicino a lui? Perchè provo queste strane sensazioni ora? No, non può essere amore!" Continuavo a pensare senza trovare alcuna risposta alle mie domande, senza arrivare da nessuna parte.
Ad un certo punto però i miei pensieri vennero interrotti dallo squillare del mio telefonino.
Lottie..
Risposi subito per vedere cosa volesse.
Io: "Pronto Lottie?!" Dissi portando il cellulare all'orecchio.
Lottie: "Non ci voglio credere, non posso credere che sia così ceco da non capire che lo sta solo usando, non posso credere che voglia davvero lei!" Disse lei nervosamente.
Io: "Eeemh.. Lottie? Stai male? No, perchè io non riesco a capire cosa tu stia dicendo.." Dissi confusa.
Lottie: "Mio fratello, sto parlando di quel cretino di mio fratello!" Disse ancora più nervosa.
Io: "Ok, siamo al soggetto ma non capisco il resto; calmati, fai un respiro profondo e raccontami tutto."
Lottie: "Ok.." Disse facendo un respiro per calmarsi. "Allora, sto dicendo che quell'IDIOTA di mio fratello si è rimesso con Natasha..."
A quelle parole la mia mente non riuscì più a seguire il resto del discorso di Lottie.
'No, non può essersi fidanzato.. Cavolo, ha cercato di baciarmi ieri notte! Non può farmi questo!' Scacciai subito i pensieri e mi feci forza.
Lottie: "C'è, capisci cosa voglio dire?" Riuscii a sentire solo più quest'ultima frase.
Lottie: "Catrine? Catrine mi stai ascoltando?" Chiese poi.
Io: "Eemh, si scusa Lottie.." Dissi poi tornando nel mondo reale.
Lottie: "E allora tu cosa ne pensi!?" Chiese.
Io: "Bhe, tuo fratello è grande e maturo, ha diritto di fare le sue scelte non possiamo cambiare le cose!" Dissi poi.
Lottie: "Ma è una scelta sbagliata!" Disse lei nervosa.
Io: "Ma è comunque una sua scelta!" A quel punto una lacrima scivolò sul mio viso, silenziosa e dolorosa come una tortura cinese.
Lottie: "Ma non è giusto così! Quella lo farà soffrire di nuovo!" Disse nervosa.
Io: "Ma non puoi farci nulla, puoi solo stargli vicino e dargli il tuo sostegno!" Asciugai la lacrima come se non fosse mai esistita.
Lottie: "Uff.." Disse sbuffando.
Lottie: "Sei sola?" Chiese poi cambiando discorso.
Io: "Si, mia madre e Daniel non ci sono.."
Lottie: "Vuoi venire qui?" Chiese.
Io: "No, resterò un po a casa.."
Lottie: "Non se ne parla! Ho bisogno io di qualcuno con cui stare! Il mio non era un invito ma un ordine!" Disse nervosamente facendomi scoppiare a ridere. Stavo trasformando Lottie, la stavo portando ad essere più come me: sfacciata e schizzata.. Era un mio dono naturale da sempre.
Io: "Arrivo!" Dissi allora per poi avviarmi verso casa sua.
Sarei dovuta rimanere nella stessa casa con Louis, ma tanto dovevo dimenticarlo, cercare di evitarlo non sarebbe servito a niente.

Poco dopo arrivai a casa Tomlinson e appena bussai alla porta mi ritrovai Lottie davanti. Ci dirigemmo in sallotto a guardare un po di tv, e lei si sfogò con tutte le sue forze con me... Continuava a parlare di quanto detestasse Natasha, di quanto fosse sbagliata per Louis eccetera, eccetera; io l'ascoltavo, ridendo a volte, per la rabbia che ci metteva e sforzandomi di non pensare che tutto questo mi facesse male.
Ad un certo punto arrivò Louis con le sue carote.
Louis: "Heiilaa ciaoo sorellina! E ciao anche a te Catrine!" Disse sedendosi accanto a Lottie.
Io: "Ciao." Dissi fredda senza staccare gli occhi dal televisore. Ora lo odiavo per quello che mi aveva fatto. Sentii i suoi occhi su di me.
Lottie: "Ciao cretino che si va a mettere con le oche." Disse ancora più incazzata di me mentre lo sfidava con lo sguardo.
Louis: "Andiamo sorellina.. io ci tengo a Natasha, lo sai quanto ho sofferto per lei!" Disse.
Lottie: "Si, lo so! E' proprio per questo che non voglio vederti soffrire di nuovo per lei!" Disse guardandolo.
Louis: "Hei, non so se soffrirò, ma per ora voglio essere felice con lei e lei mi sembra sincera, per favore, non...." Ma non finì la frase in tempo che suonò il campanello e Louis si diresse alla porta per aprire e subito apparve Natasha che lo baciò.
Vendendo quella scena la mia rabbia e la mia tristezza mi fecero stringere i pugni per cercare di non essere impulsiva almeno per una volta; so che avrei potuto far male a qualcuno o scoppiare in un pianto rumoroso da un momento all'altro.
Lottie: "Oh, non posso crederci! Non la sopporto!" Disse guardandoli. "Catrine? Catrine?" Disse cercando di spostare il mio volto verso il suo, ma io continuavo ad essere imbronciata e senza accorgermene mi conficcai talmente tanto le unghie nella carne per via della forza che ci avevo messo nello stringere i pugni che incominciai a sanguinare
Lottie: "Catrine? Ma cosa succede?" Chiese preoccupata.
Mi osservai le mani, vidi il sangue che colava. Ormai non potevo più nasconderlo.
Io: "Portami via da qui Lottie..." Dissi poi.
Così Lottie mi trascinò in camera sua.
Lottie: "Che ti succede? Perché sanguini" Mi chiese.
Io: "Ecco, vedi..."
Era strano dirle la verità, lui è suo fratello, ma cosa avrei potuto dirle senno? Mi conosceva bene e capiva quando mentivo.  

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Capitolo 9
*** "Missione dimentica l'amore..." ***


Io: "Ecco vedi... E' difficile da dire, non riesco a crederci nemmeno io in realtà...E'.. è troppo assurdo.." Dissi cercando di calmarmi

Lottie: "Oh avanti! Spiegami cosa sta succedendo perché io qui non ci capisco più nulla! Con me puoi parlare lo sai bene.." Disse guardandomi dritta negli occhi.
Così feci un respiro profondo. "Ok.. Ecco, la verità è che..." Ultimo respiro profondo per prendere coraggio, chiusi gli occhi e feci uscire da sole quelle parole troppo assurde da pronunciare. "PENSO DI ESSERMI INNAMORATA DI TUO FRATELLO!" Dissi tutto d'un fiato senza riaprire gli occhi.
Dopo una manciata di secondi Lottie ancora non disse nulla così aprii solo un occhio per vedere se era morta o cosa.. La vidi a bocca aperta che mi fissava scandalizzata.
Io: "Lottie?" Dissi aprendo anche l'altro occhio preoccupata. "Lottie tutto bene?" Chiesi ancora.
Ad un certo punto iniziò ad urlare, cosi mi toccò tapparle la bocca per far si che quei due non ci notasse.
Io: "Shhh! Lottie calmati! Non devi farti sentire da quei due di sotto hai capito?" Dissi a bassa voce senza toglierle la mano dalla bocca.
Lei fece un cenno con la testa.
Io: "Se ti lascio prometti che non urli?" Chiesi poi.
Fece di nuovo un cenno con la testa, così la lasciai.
Lottie: "AAAAAAAAAAAHHH NON-CI-POSSO-CREDERE! MA QUESTA E' UNA NOTIZIA STREPITOSA! WOO, MIO FRATELLO E UNA DELLE MIE MIGLIORI AMICHE! E' BELLISSIMO! SONO FELICISSIMA." Ne parlava come se stessimo insieme, come se lui ricambiasse i sentimenti, ma non era cosi..
Io: "No.." Dissi guardando in basso con gli occhi lucidi. "Non è stupendo! Lui sta con Natasha e io sono costretta a guardarli mentre si baciano e tutto il resto.. Questa è una tortura!" Dissi scoppiando a piangere senza volerlo.
"Basta Catrine! Maledizione non devi piangere!"
Lottie allora capì veramente la gravità della situazione e si bloccò di colpo.
Poi venne verso di me e mi prese il viso facendo in modo che io la guardassi; mi sorrise.
Lottie: "Hei, smettila! Sei una ragazza fantastica e se mio fratello preferisce quella smorfiosa a te non capisce proprio nulla! Sono certa che presto si accorgerà di com'è veramente Natasha e si innamorerà di te, perchè è impossibile non farlo secondo me!"
Mi guardò sorridendo, era una vera amica ed io ero fortunata ad averla incontrata.
Così senza dire niente l'abbracciai e ci ritrovammo a stringerci forte per qualche secondo tra il silenzio della stanza.
Scossi la testa, mi asciugai bene il viso e sorrisi.
Io: "Dai, ora basta però scendiamo di sotto e cazzeggiamo come sempre che la vita va comunque avanti!" Dissi facendole l'occhiolino
Lottie: "Brava amica mia! Tanto si lasceranno! Li farò lasciare io più tosto! Quella non ama mio fratello io ne sono sicura." Disse seria.
Io: "No Lottie, non intrometterti nelle faccende di tuo fratello! Potrebbe arrabbiarsi molto e poi non ci si intromette in queste cose! Sono scelte sue e basta quindi lasciamolo stare." Dissi io cercando di convincerla.. Ma Lottie è più testarda di un mulo.
In quell'istante ricevetti una chiamata.
Io: "Pronto!?" Risposi immediatamente.
Mamma: "Tesoro sono io! Dove sei!?" Chiese. Sembrava agitata.
Io: "Sono a casa di Lottie mamma.. è successo qualcosa?" Chiesi io preoccupata.
Mamma: "Oh no no, nulla tesoro! Però io e Daniel volevamo portarti a cena fuori.. abbiamo qualcosa da dirti!" Disse contenta.
Questo non mi era nuovo, era successa la stessa cosa quando mi annunciarono il loro matrimonio.. Cosa mai potevano volermi dire questa volta!?
Io: "Ok, va bene mamma allora arrivo subito!" Dissi io curiosa di sapere cosa volessero dirmi.
Mamma: "Va bene ti aspettiamo! Ciao tesoro." Disse per poi chiudere la conversazione.
Guardai il telefono pensierosa.
Io: "A quanto pare hanno un annuncio da farmi e devo mangiare fuori.." Dissi guardando Lottie.
Lei mi fece spalluccie e io feci la stessa cosa, cosi ci ritrovammo a ridere insieme.
Io: "Vabbe, allora vado!" Dissi sorridendo.
Lottie: "Va bene! Divertiti!" Disse sorridendo.
Così scesi al piano di sotto dirigendomi alla porta, ma non vidi ne Louis ne Natasha, mi guardai in torno per trovarli ma non c'era neanche l'ombra di quei due.
Ad un certo punto sbattei proprio contro Louis.
Louis: "Wooo! Hai bisogno di un paio di occhiali eh perchè non sono poi cosi piccolo!" Disse ridendo.
Io continuai a guardarmi intorno.
Io: "Natasha che fine ha fatto?" Chiesi freddamente.
Louis: "E' dovuta andare a casa.." Disse poi. "Ma..Aspetta un attimo.." Disse prendendomi il mento con le dita per far si che lo guardassi in faccia.
Louis: "Ma tu hai pianto!?" Chiese poi preoccupato fissandomi gli occhi.
Così feci uno scatto spostando lo sguardo e girando il viso in modo che non mi guardasse.
Io: "Eeemh.. sono in ritardo scusa ma devo scappare.. ciaoo." Dissi sgattaiolando fino alla porta per poi uscire. Così, al sicuro, feci un sospiro di sollievo e mi avviai verso casa.
Per fortuna riuscii a non pensare tanto a Louis, merito della curiosità verso la notizia che stavano per darmi.

Al ristorante avevano già servito gli antipasti, ma ancora non si decidevano a darmi la notizia tanto aspettata.
Io: "Allora? Cosa dovevate dirmi?" Chiesi per poi bere un sorso d'acqua.
Mamma e Daniel si guardavano in continuazione sorridendosi a vicenda ed entrambi sembravano molto agitati, Daniel però si contenne molto di più di mia madre che sembrò quasi dovesse esplodere da un momento all'altro.
"Lo dici tu o lo dico io?" Disse la mamma a bassa voce mentre fremeva dalla voglia di parlare.
Poi, senza nemmeno lasciar rispondere il povero Daniel, iniziò a guardarmi e a parlare.
Mamma: "Tesoro, abbiamo scoperto da un po di tempo una cosa molto bella.." Disse con un sorriso che partiva da un orecchio e finiva all'altro.
Io: "E, su ditemi di cosa si tratta!" Dissi impaziente.
Loro si guardarono sorridendo.
Daniel: "Tua madre ha incominciato a sentirsi strana.." Disse allora.
Io: "Non starai mica male vero!?" Chiesi spaventata.
Mamma: "Ma stupida ti ho detto che è una bella notizia posso mai dirti poi che sto male!?" Disse irritata.
Io: "Hai ragione.." Dissi stando zitta per ascoltare il continuo della storia.
Daniel: "Così ha fatto dei test e alla fine... esattamente 2 mesi fa.." Disse poi non finendo la frase e lasciandomi con la suspanse per qualche minuto. (ormai eravamo arrivati al caffè..)
Mamma: "Aspetto un bambino!"

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Capitolo 10
*** Riconciliazione tra fratelli: Si parte! ***


I giorni passavano, mia madre e Daniel erano sempre sorridenti... Sentivo cantare mia madre in continuazione (cosa che non era del tutto fantastica dato che ha una voce insentibile). Io ero al settimo cielo quanto lo erano loro, avrei avuto un fratellino o una sorellina, era fantastico, gli avrei insegnato tutto quello che so e l'avrei aiutato a crescere difendendolo in ogni modo possibile.
Tutte queste preparazioni per la stanza del bambino mi tenevano molto occupate e in casa si respirava un'aria così gioiosa che chiunque entrasse si sentiva subito felice. Era proprio una bella distrazione da Louis quest'allegria.
Quella mattina mi preparai tranquilla nella mia stanza come sempre, la mamma cantava e pensai che da un momento all'altro tutti i vetri della casa sarebbero andati in frantumi.
Scesi le scale e mi diressi in cucina per prendere un toast, la mamma si trovava lì e stava cucinando chissà che cosa.
Io: "Mamma perfavore! I vicini sono arrivati al punto di prendere le loro case in spalla e spostarsi da qui per non sentirti cantare!" Dissi afferrando il toast già pronto sul tavolo.
Lei si girò, come sempre il sorriso invadeva il suo volto. Sorrise.
Mamma: "Hai proprio ragione!" Disse ridendo ancora.
All'improvviso comparve Daniel.
Daniel: "Io trovo la tua voce deliziosa." Disse alla mamma che si voltò quasi vergognandosi del complimento e poi lo baciò.
Io: "Come sei ruffiano Daniel!" Dissi ridendo.
Daniel: "Per un bacio dalla persona amata si fa questo ed altro.. Un giorno te ne accorgerai!" Disse sorridendomi. Contraccambiai
Continuai a mangiare tranquilla e quando finii salutai tutti e mi diressi a scuola.

Louis era davanti al cancello per accompagnare Natasha. Lo faceva tutte le mattine.
Gli passai davanti senza guardarli sbaciucchiari e con lo sguardo incominciai a cercare Lottie. La vidi poi a due passi più in là che guardava Natasha con una rabbia che faceva paura.
Risi vedendola così mentre mi dirigevo verso di lei.
Io: "Continua così che tra un po riuscirai ad usare lo sguardo laser e incenerirla!"
Il suo sguardo si spostò su di me.
Lottie: "Sarebbe meravigioso se riuscissi a farlo!" Disse sorridendo. Io risi ancora e mi sedetti accanto a lei, ma nemmeno il tempo di appoggiare le natiche sul muretto della scuola che la campanella mi forò i timpani.
Lottie: "Ah!" Disse mettendosi le mani sulle orecchie. "Questo rumore è insopportabile!" Continuò infastidita.
Io: "Io lo trovo bellissimo invece... Dovresti sentire mia madre cantare più tosto!" Dissi per poi scoppiare a ridere con Lottie.
Entrammo a scuola e ci dividemmo per andare ogniuna nella propria classe.
Le lezioni terminarono, io e Lottie uscimmo da scuola. Quel pomeriggio sarei andata di nuovo a casa Tomlinson per mettere a punto il compito di scienze ma soprattutto per stare un po con la mia amica.
Entrai in casa e le due gemelline vennero subito a salutarmi saltandomi addosso, poi salutai la mamma di Lottie e alla fine io e Lottie ci recammo in camera sua.
Studiammo tutto il giorno, più o meno, quando scendemmo di sotto trovammo solo Louis.
Lottie: "Come mai non stai con quella?" Chiese nervosa.
Louis: "Oh andiamo Lottie... Perchè devi continuare a fare così? Non vedi che sono felice? Non riesci ad accettarlo?" Disse triste nel sapere che sua sorella non lo appoggiava in quel momento.
Lottie stava per parlare ma la bloccai afferrandola per un braccio e facendole un cenno di lasciar perdere non appena si voltò per guardarmi, così lei, nervosa, andò in cucina senza dire una parola.
Guardai Louis demoralizzato che non sapeva che fare.
Io: "Va da lei! E' solo preoccupata per te Louis! Ti vuole bene è normale che faccia così.. Non vuole vederti soffrire ancora e vorrebbe passare più tempo con te credo... Ha paura che la lasci sola per lei." Dissi per aiutarlo.
Rimase a guardarmi per qualche istante, poi si alzò e andò verso la sorella, io rimasi nel divano a guardare la tele.
Qualche ora più tardi mi trovai addormentata sul divano con la saliva che mi colava sul viso e venni poi svegliata da delle allegre risate contagiose. Erano Lottie e Louis che ridevano insieme.
Mi alzai come uno zombie con i capelli in disordine e gli occhi stanchi e mi asciugai la bavetta dal viso.

I due fratelli mi fissarono e cominciarono insieme una rumorosa risata.
Lottie: "Ti sei fatta una dormita?" Disse ridendo.
Io: "No, ho solo riposato un po gli occhi!" Risposi stiracchiandomi. "Comunque vedo che ora andate d'amore e d'accordo!" Continuai poi osservandoli e sorridendo.
Vidi i due guardarsi e sorridere caldamente. Bene, ora la situazione si era calmata.
Lottie: "Alla fine avevi ragione tu..."
Io: "Come sempre!" Mi intromisi spavalda mentre lei stava per continuare il discorso.
Louis: "Si dai non vantarti mo che non sei miss genietto!" Affermò ridendo.
Gli feci una linguaccia mentre Lottie rideva.
Lottie: "Si comunque poi ora il mio fratellone mi ha promesso che non mi metterà mai più da parte. Infatti questo week and, dato che Natasha parte con i suoi, il mio fratellino mi porterà nella casa in montagna!" Disse Lottie sorridendo e abbracciando il fratello.
Louis: "Che c'è di meglio di un week and con la mia sorellina?!" Disse sorridendole.
Sorrisi a quella scena, ero davvero felice che ora avessero chiarito quell'inutile discussione.
Ad un certo punto Lottie mi guardò.
Lottie: "Ma perchè non vieni anche te!?" Disse contenta staccandosi dal fratello.
Io: "Oh, no. Non centro nulla io! Louis vuole portare te per stare un po con la sua sorellina! Giusto Louis?" Dissi guardandolo.
Louis: "Ma veramente a me sembra un ottima idea! Più si è meglio è no!? Dai vieni su che ci divertiremo! Tanto c'è posto per tutti!" Disse sorridendo.
Lottie: "Pff... ne avanza pure parecchio di spazio!" Aggiunse ridendo poi insieme a Louis.
Nella mia mente passo in fretta un'immagine di una casa enorme, peggio di un labirinto.
Io: "Ma va, è giusto che passate del tempo voi tra fratelli!" Sorrisi.
Lottie: "E dai.. Per favore.. Sarei felicissima se venissi! Fallo per me!" Disse poi saltando sul divano accanto a me mettendosi in ginocchio con le mani unite a mo di preghiera e assumendo un'espressione così cucciolosa che nessuno sarebbe riuscito a resistere.
Prima che potessi aprire bocca intervenne Louis: "No ma non ci sono discussioni vieni e basta! Ho già deciso!"
Guardai prima uno e poi l'altra. Non avevo scelta, mi avevano incastrata.
Io: "Vabbe... Tanto sono costretta ormai no!?" Dissi ridendo. I due annuirono per poi ridere e Lottie mi saltò addosso stritolandomi.
Lottie: "Che bello! Sarà il week and migliore del mondo!" Esclamò felice. Risi.
Louis: "Dai, ora andiamo a preparare le valigie che domani ci dobbiamo alzare presto!" Disse poi.
Io e Lottie annuimmo.
Lottie: "Facciamo così, ora andiamo a casa tua, parliamo con tua mamma e la convinco a farti venire, poi prepariamo insieme la tua valigia e infine torniamo qui così mi aiuti a decidere cosa mettere nella mia e dormi qui. Ci stai?" Disse guardandomi entusiasta dall'idea.
Io: "Me lo dici come se avessi opportunità di fuga..." Esclamai ridendo. Tutti mi seguirono a ruota.
Il piano di Lottie venne seguito alla lettera. Mamma e Daniel non fecero obbiezioni, ma già si sapeva, i loro pensieri ora erano tutti rivolti al futuro bambino. La valigia fu solo una a testa, ma erano entrambe stracolme, manco dovessimo restare tre mesi. Andammo poi a dormire, Lottie era emozionatissima, ed io? Bhe potete immaginare la mia ansia, due giorni e una notte da soli con Louis nelle vicinanze senza la presenza di Natasha; dovevo assolutamente continuare a soffocare i miei sentimenti.













Salve a tutti :D Scusate tanto se non ci sono stata ultimamente ma ero al mare ** (che tristezza essere tornati a casa...) ahaahha vabbe apparte questo eccomi qui con un nuovo capitolo della storia... Spero vi piaccia :) Continuate a seguirla e se potete lasciate qualche recenzione e fatemi sapere che ne pensate... Mi farebbe davvero molto piacere..... Un bacione a tutti :*

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Capitolo 11
*** Si parte! ***


Il mattino arrivò in fretta. Aprii gli occhi di scatto e uno sguardo alquanto inquietante era puntato su di me unito ad un sorriso di eccitazione che sarebbe riuscito a spaventare chiunque.
Io: "Emmh... Hai intenzione di uccidermi ora?" Chiesi spaventata a Lottie che era imbambolata davanti a me che mi fissava sorridendo (chissà da quanto tempo era così considerando che la trovai al risveglio).
Lottie: "Ma che dici!? Sono solo colma di gioia perchè potrò passare un week and con il mio fratellone, cosa che non facevo ormai da due anni, cioè da quando lui è diventato una st..." Si bloccò guardandomi quasi terrorizzata, poi, dopo qualche istante, terminò la frase... "Stupenda persona, si, era questo il termine che cercavo!" Disse nervosa.
Io la guardai assumendo l'espressione di un punto interrogativo (se fosse una cosa possibile), poi scoppiai a ridere.
Io: "Certo che essere così emozionata non ti fa bene!" Risi. "Ma non è che sei stata sveglia tutta la notte a fissarmi in quel modo vero!?" Chiesi poi preoccupandomi.
Lottie: "Noo, ma figurati..." Scosse la testa e io mi tranquillizzai. "E' solo mezz'oretta che sono sveglia qui!" Aggiunse poi facendomi venire i brividi... E non faceva affatto freddo.
Quasi scandalizzata scesi poi dal letto.
Io: "Invece che fissare la gente come fossi un aliena vatti a preparare così partiamo!" Dissi aprendo la porta della stanza per dirigermi verso il bagno.
Nel corridoio c'era Louis che si era dimenticato di portare qualcosa e quindi cercava in ogni angolo della casa chissa cosa e urlava a sua madre: "Mamma ma dove diavolo è la maglietta azzurra?" E la dolce Jhohanna rispose tranquillamente: "E' in bagno tesoro mio, sopra la lavatrice!"
Scoppiai a ridere e così portai l'attenzione del mangia carote su di me.
Louis: "Oh buon giorno! Ti faccio tanto ridere?" Disse poi sorridendo.
Io: "Si, hai vent'anni e non sai ancora badare a te stesso da solo!" Risi e corsi in bagno perchè già sapevo che mi sarebbe venuto dietro per farmela pagare e infatti tentò di prendermi ma senza riuscirci, mi chiusi in bagno.
Louis: "Esci subito che dobbiamo parlare!" Disse cercando di sfondare la porta.
Io: "Ma nemmeno se mi paghi!" Risposi ridendo.
Louis: "Dai Catrine, non ti faccio nulla, voglio solo parlare..." Disse continuando a tirare giù la maniglia sperando inutilmente che avrei aperto a questa stronzata.
Io: "Si certo.. E io dovrei crederti ora?" Continuai ridendo.
Lottie: "Ehi ehi ehi..." Sentii la voce di Lottie farsi pian piano più vicina. "Lascia stare la mia amica che deve prepararsi e prenditela con una del tuo sangue!"
Louis: "Coraggio, fatti avanti... Spero di non farti male però."
Sentii le urla di Lottie, dei passi pesanti e velocissimi (sicuro stava correndo qualcuno) e nel mentre le urla di Lottie, poi un tonfo e le risate di Louis: "Basta! Ti prego sorellina.." Urlava Louis tra una risata e l'altra.
Aprii la porta per vedere cosa cavolo stava succedendo e trovai Louis a terra con le lacrime agli occhi che rideva come un bambino e Lottie sopra di lui intenta a farle il solletico. Scoppiai a ridere a crepapelle.
Lottie: "Chi è il più debole tra noi ora eh Louis? La tua sorellina è cresciuta eh! Ora può metterti al tappeto!" Disse ridendo la bionda.
Louis: "Ok ok, sei più forte... Ora smettila però... t-ti prego L-Lottie!" La pregò ridendo quasi senza fiato.
Lottie: "No! Prima chiedi scusa a Catrine e prometti che la lascerai stare e che farai in fretta a prepararti così potremo partire!" Fece una piccola tregua per quanto riguarda il solletico in modo che Louis potesse parlare.
Louis: "Ok ok Lottie! Tutto quello che vuoi.... ti prometto che farò in fretta!" Disse Louis facendo uno scatto per cercare di liberarsi dalla presa.
Lottie: "E no caro mio... Non hai mica finito eh!" Disse riprendendo a fargli il solletico. "Muoviti e fa tutto ciò che ti ho detto!" Sorrise divertita e smise di nuovo di fargli il solletico per farlo parlare.
Louis: "E va bene capo... Prometto che farò in fretta e che partiremo presto, prometto che non infastidirò più Catrine, per ora... e...." Disse Louis guardandomi mentre ero ancora bagnata dalle lacrime per le troppe risate.
Lottie: "E?" Disse muovendo le mani per far capire a Louis che se non si sarebbe mosso la tortura sarebbe continuata.
Louis: "No, basta! Scusa Catrine!" Disse alla fine Louis esausto.
Lottie lo lasciò quindi libero. "Così va bene!" Disse poi fiera di se.
Louis si alzò e andò verso la sua camera come se nulla fosse, si voltò ad un tratto e mi guardò.
Louis: "Non finisce qui Catrine!" Disse sorridendo, gli sorrisi a mia volta facendogli un occhiolino; poi si girò verso Lottie. "E tu me la pagherai!" Le disse ridendo sotto i baffi.
Lottie gli fece la linguaccia e quando Louis si chiuse in camera io e Lottie scoppiammo a ridere.
Io: "Grazie amica!" Dissi poi sorridendole. Lei mi fece l'occhiolino.
Lottie: "Muoviti ora, vatti a preparare che voglio partiree!" Disse poi saltellando nella sua stanza. Così tutti ci preparmmo.

 

Le 10.12 del mattino, finalmente eravamo tutti pronti; era già un'ora che Lottie era pronta e ci aspettava al piano di sotto, ma io e Louis non eravamo agitate quanto lei e ci prendemmo tutto il tempo per prepararci.
Scendemmo al piano di sotto, Lottie era piazzata davanti alle scale con un'aria cattiva e le mani conserte.
Lottie: "Era ora!" Disse nervosa afferrando la sua valigia blu posizionata vicino alla porta.
Johannah: "Su Lottie smettila! Adesso partite non ti agitare. Risi.
Uscimmo dalla porta, salutammo Johannah e ci sedemmo in macchina. I due fratelli davanti e io bella larga dietro, con le valige accumulate nel portabagagli. 
Con un sorriso sul volto e la voglia di partire e staccare per un po accendemmo la radio e la macchina incominciò ad andare avanti, un ultimo ciao con la mano a Johannah ed eccoci in viaggio.
Lottie era emozionatissima, penso che era davvero molto che non passava del tempo con suo fratello ed io ero molto felice per lei. La vidi sorridere più volte e questo mi faceva stare bene.
Alla radio passavano un sacco di canzoni, quelle che conoscevano Lottie e Louis cantavano insieme sorridendosi a vicenda di tanto in tanto, io mi limitavo ad ascoltare quelle splendide voci, di certo non ero all'altezza per competere con due voci simili.
Io: "Dovreste fare i cantanti!" Dissi ad un certo punto.
Louis e Lottie si guardarono soffocando una risata. 
Louis: "Già potremmo provarci..." Disse continuando a guardare la strada.... Ok.
Ad un certo punto cominciò una canzone: "People say we shouldn’t be together..." 
Non avevo mai sentito questo motivetto, mi piaceva un sacco, ma Lottie cambiò immediatamente.
Io: "No! Mi piaceva quella canzone!" Dissi andando in avanti per guardarli bene in faccia; Louis era bianco come un cadavere e Lottie pietrificata.
Io: "Ma.. che vi prende?" Chiesi spaventata.
Louis: "No, è che.... che...." Cercò lo sguardo di Lottie spaventato.
Lottie: "Emh il fatto è che..... che questa canzone lo fa star male perchè gli ricorda una ragazza con cui stava molti anni fa che gli ha spezzato il cuore!" Disse allora Lottie tesa.
Io: "Ah, tutto qui? Non devi vergognarti Louis perchè c'è stato qualcuno che ha rifiutato il grande maschio!" Dissi ridendo.
Louis: "Già..." Disse nervosamente tirando un sospiro di sollievo.

Il viaggio continuò, dopo mezz'ora Lottie si stava addormentando e si girava in continuazione per trovare una posizione comoda.
Lottie: "Uffa che scomoda sta macchina!" Disse alzandosi di scatto, poi si voltò verso di me. "Catrine ti va di metterti davanti così mi sdraio? Perfavoreee!" Me lo chiese con quella faccia da cane bastonato che nessuno avrebbe potuto dirle no, così accostammo e ci cambiammo di posto.
Passarono 10 minuti e Lottie era già bella nel mondo di sogni. La guardai sorridendo e le scattai una foto.
Louis: "Allora Catrine, so che tua mamma aspetta un bambino..." Disse Louis sorridendo senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Io: "Oh, si! E' emozionatissima per questo bambino, non vede l'ora! Era da tanto che non la vedevo così felice e pure il suo compagno è molto entusiata!" Dissi sorridendogli. Louis sorrise alle mie parole senza guardarmi.
Louis: "E tu invece?" Chiese poi volgendomi uno sguardo veloce.
Io: "Io? Io sono più felice di loro! Ho sempre voluto un fratellino o una sorellina e poi mia mamma è felice e lo sono pure io nel vederla così e oltre tutto Daniel è proprio una brava persona e sono contenta che mia mamma l'abbia trovato!" Dissi sorridendo anche io al vuoto. Louis mi stava osservando questa volta, riuscivo a sentire i suoi occhi su di me.
Louis: "Sei bella quando sorridi così." Disse poi ad un tratto facendomi piombare il cuore in gola e distogliendo lo sguardo da me in un lampo-secondo per riprendere ad osservare la strada.
Ad un tratto si voltò per aggiungere qualcos'altro ma Lottie si svegliò e ci interruppe.
Lottie: "Non siamo ancora arrivati?" Disse con la voce assonnata mentre si stropicciava un occhio.
Louis: "Emh.. Si, devo girare l'angolo e siamo arrivati!" Disse sorridendo mentre guardava Lottie dallo specchietto retrovisore.
Lottie si svegliò di colpo con l'allegria di un bambino che viene portato alle giostre.
Lottie: "Si! Finalmente!" Disse eccitatissima.
Io e Louis avevamo sorridemmo, poi il mio sguardo cadde su di lui mentre lui era intento a guardare Lottie sorridendo. Dovevo capire che gli prendeva, cosa stava a significare quel "Sei bella quando sorridi così"? E quel bacio mai dato perchè stava per esserci? Gli avrei parlato non appena avrei potuto.
L'auto si fermò.
Louis: "Eccoci qui!" Disse spegnendo il motore. Tornai nel mondo reale.
Lottie fece un urlo di gioia. Tutti scendemmo dalla macchina e finalmente vidi quel posto di cui Lottie mi aveva tanto parlato.
Io: "WOW!" 

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Capitolo 12
*** Soli noi tre ***


 Io: "Wow!" Spalancai gli occhi meravigliata, quella casa era meravigliosa, ma che dico, di più!
Era stile ranch, presente? Meravigliosa. Tutta fatta in legno e vetro, perchè c'erano così tante finestre che da fuori già si intravedeva gran parte della casa. Wow, non c'erano altre parole per descrivere quella casa, e il bello è che era tutta per noi, nelle vicinanze non c'era nessuno perchè la casetta era su in collina in un punto nascosto.
Lottie: "Ti piace?" Chiese poi tra le risate, sia sue che di Louis.
Io feci un cenno con la testa con la bocca ancora aperta per lo stupore e gli occhi fissi sull'ottava meraviglia del mondo.
Louis: "Entra che dentro è ancora meglio!" Disse lui mentre era intento a prendere le valigie dal bagaiaio.
Non me lo feci ripetere due volte e con uno scatto corsi il più veloce possibile dentro casa, così veloce che lasciai addirittura la nuvoletta di polvere come nei cartoni (?).
Entrai, un enorme stanza mi fece brillare gli occhi, due poltrone bianche e un divano enorme in tinta posizionato al centro, un grosso tappeto marrone (un tono più scuro rispetto alle mattonelle), un tavolino davanti al centro, una tv a schermo piatto attaccata alla parete davanti al divano, una libreria enorme dietro tutto, più piena di dvd che di libri, e una piccola e tenera vetrinetta piena di bomboniere e altre cose simili.
Tre scalini dividevano quella stanzona dal largo corridoio e dalle scale che portavano al piano superiore, salii subitissimo (?). Un lungo corridoio mi apparve davanti e cinque porte erano sparse. Entrai in ognuna di esse, era tutto in ordine, non c'era un filo fuori posto, il letto grande e ben sistemato con coperte e lenzula e un centinaio di cuscini su di esso, un grosso armadio pieno di specchi sul lato opposto, due comodini ai lati del letto e un grosso scaffale con alcune foto qui è li. In ogni stanza il colore delle pareti era differente, come il colore delle coperte e la forma dei mobili, ogni camera aveva un proprio bagno privato in tinta con la stanza di appartenza e credetemi era tutto un sogno, specialmente considerando che c'era la vasca idromassaggio **. In due camere soltanto c'era anche un piccolo balcone, uscii per osservare la vista: nel primo in cui entrai c'era il retro della casa, un enorme distesa in mattoni, dove al centro era posizionato una spece di pozzetto dove però si poteva fare il falò o la brace e intorno erano posizionate delle cuscino-poltrone (da me così definite xD) e, udite udite, una piscinetta fantastica. Inutile dirvi che da subito decisi che quella sarebbe stata la mia stanza!
Vidi l'altro balcone; affacciava al fronte della casa, vidi Louis e Lottie presi ancora con le valige.
Io: "Questa casa è MERAVIGLIOSA! Ho già deciso che la nostra stanza sarà quella con il balcone che affaccia sul retro. Ti va bene Lottie?" Chiesi sorridendo mentre urlavo dal piano superiore.
Lottie: "Si! Va benissimo!" Disse lei ridendo.
Io: "Brava! Perchè se non ti andava bene dormivi da sola o con Louis!" Dissi poi andando a vedere l'ultima stanza che mi ero persa e che poi ti conduceva al retro: la cucina.
Dal corridoio altri tre scalini dividevano le stanze, un enorme cucina mi lasciò a bocca aperta. Un camino all'angolino della stanza, un grosso lavello attaccato a un bellissimo mobile rustico, i fornelli erano quelli tipo digitali e c'era pure una penisola (le ho sempre adorate) posta al centro della sala con gli sgabelli ai lati. **
Uscii di fuori, il clima era perfetto, mi svaccai su una cuscino-poltrona e rimasi lì.
Ad un certo punto Louis e Lottie uscirono, li vidi con la coda dell'occhio.
Io: "Posso anche morire qui non preoccupatevi per me, va bene." Dissi.
I due scoppiarono a ridere.
Lottie: "Smettila di poltrire e andiamo!" Disse poi diventando seria.
Io: "Andiamo? Dove vuoi andare? Io rimarrei qui per sempre!" Dissi guardandola stranita.
Lottie: "Alla pista di pattinaggio! Andiamo sempre a pattinare sul ghiaccio quando veniamo qui perchè c'è un bellissimo stadio dove si pattina!" Continuò poi.
Io: "A pattinare sul ghiaccio? Ma io non ne sono capace!" Dissi allora metre nella mia mente passo un fash back...

Flash Back:
Lili (una mia grande amica di Agliè): "Guarda, hanno aperto una pista di pattinaggio sul ghiaccio in questo posto sperduto! Andiamo dai così faremo qualcosa di diverso!" Disse sorridendo.
Io: "Perchè no!" Così ci avviammo al posto.
Entammo nella stanza, una pista tutta rovinata, ghiaccio spaccato in alcuni punti, niente confine tra ghiaccio e pavimento non scivoloso (?), pattini arrugginiti e bambini che uscivano piangendo con del sangue sul viso.
Ci guardammo in faccia spaventate io e Lili.
Lili: "Direi di tornare alla solita routine! Il ghiaccio non fa per me!"
Io: "Concordo!" E così ce ne andammo e non tornammo mai più. Il posto venne chiuso il giorno seguente.
Fine Flash Back

Louis: "Non ti preoccupare, non è difficile, ti aiutiamo!" Disse sorridendo mentre mi concentrai sul mondo reale.
Anuii timorosamente senza alzarmi ancora, ma Lottie venne verso di me.
Lottie: "Forza, alzati!" E così mi tirò così forte da farmi cadere in avanti con la faccia a terra.
Io: "Ma sei scema!?" Dissi poi rialzandomi. Le risate di Louis mi stavano facendo innervosire ancora di più.
Lottie: "Scusa! Giuro che non l'ho fatto apposta!" Disse cercando di trattenere le risate.
Andai da Louis con la faccia incarognita e con una spinta lo feci cadere a terra e così smise di ridere.
Io: "Ecco!" Dissi facendo una faccia soddisfatta e tutti scoppiammo a ridere.
Ci avviammo poi alla pista di pattinaggio (in macchina, era lontanuccia). Entrammo, era molto bella, proprio come diceva Lottie, niente a che vedere con quel disastro che c'era nel mio vecchio paesino sperduto.
Prendemmo i pattini.
Io: "Come diavolo faccio a camminare su sti cosi?" Dissi cercando di sollevare un piede mentre ancora non eravamo arrivati sul ghiaccio.
Delle risate mi invasero pure il cervello.
Louis: "Cammina normale e basta!" Disse ridendo ancora.
Alla fine riuscii ad arrivare alla pista a fatica e non mi sarei mai aspettata che entrarci sarebbe stato ancora più difficile.
Sembravo una cogliona che correva sul posto perchè in alcun modo riuscivo ad andare avanti. Louis e Lottie erano piegati in due dalle risate e vennero verso di me come due professionisti spavaldi.
Louis mi prese le mani e slittando a zig-zag in un modo strano mi tirò in avanti, all'inizio pensai che stessi perdendo l'equilibrio ma alla fine mi fidai di Louis e riuscii a pattinare con lui.
Gli sorrisi, ero soddisfatta, lui mi sorrideva e mi guardava dritta negli occhi. Un brivido mi scese su tutto il corpo e ad un tratto sentii caldo. Dio, Louis era davvero bellissimo, mai nella mia vita desiderai tanto le labbra di un ragazzo in quel modo e mai così desiderai di far sì che quel sorriso, pieno di allegria e di luce che ora vedevo sul suo volto, fosse merito mio, sempre.
Louis: "Visto? Non era così difficile?" Disse poi con la stessa espressione dolce. Annuii.
Ad un tratto notai che le sue mani mi stavano per abbandonare.
Louis: "Ce la devi fare da sola ora!" Disse.
Io: "No Louis! Sei scemo? Veni qui! Non lasciarmi!" Dissi entrando nel panico.
Louis: "Guarda. Devi fare così: fai scivolare un piede e poi l'altro in questo modo!" Disse mostrandomi come faceva lui mentre ancora mi teneva una mano.

Guardai i miei piedi, cercai di fare come mi aveva detto lui e sorrisi nel vedere che i movimenti erano esatti senza accorgermi che Louis mi aveva lasciato definitivamente e che stavo pattinando da sola come se lo facessi da sempre.
Lottie: "Ce l'hai fatta!" Disse guardandomi incredula mentre pattinava all'indietro affianco a me. Sorrisi.
Louis: "Sei la prima persona che vedo imparare con tanta velocità!" Disse lui venendo dall'altro lato.
Io: "Ma io sono un portento!" Dissi facendogli l'occhiolino per poi ridere e andare avanti veloce.
Era un sogno pattinare, mi sentivo libera e leggera, forse è così che i cavalli selvaggi si sentono correndo nella prateria... Era bellissimo.
Passammo la giornata così, finchè...
Louis: "Non ce la farai mai a superarmi!" Disse iniziando ad andare più veloce.
Io: "A si? Dici?" Dissi per poi seguirlo andando il più veloce che potevo. Eravamo fianco a fianco e ogni tanto ci lanciavamo qualche sguardo di sfida. Ad un tratto mentre facevamo la curva lo superai.
Io: "Sono un mito!" Dissi guardandolo mentre era dietro di me.
Lottie: "Attenta!" Disse. Mi guardai avanti, una piccola bambina si era messa sulla mia strada così in qualche modo cercai di frenare e andai dritta contro il recintino che separava la pista dal resto. Boom, in piena faccia. Un dolore atroce.
Vidi solo Louis e Lottie venirmi in contro preoccupati e alcune persone intorno.
Io: "Oh che botta!" Dissi toccandomi la testa. "Ahi!" Dissi urlando non appena mi toccai, un bernoccolo enorme era spuntato sulla mia fronte.
Lottie: "Oddio sei rossissima e hai un bernoccolo enorme! Stai bene?" Chiese preoccupata.
Io: "Potrei star meglio!" Risposi dolorante.
Louis: "Forse è meglio se la smettiamo con il pattinaggio per oggi!" Annuii e così tornammo a casa dove misi del ghiaccio sulla fronte.
Louis: "Tienilo un po.. Te lo farà sgonfiare leggermente!" Disse premurosamente.
Io: "Leggermente? Sto coso è enorme deve sparire o la gente non capirà più qual'è la mia faccia!" Dissi nervosa.
Lottie rise.
Lottie: "Che esagerata!" Disse, e pure Louis rise.
Louis: "In effetti però è enorme!" Disse poi guardandomi ridendo.
Io: "Sei proprio di conforto!" Dissi ironicamente. E le risate continuarono.
Lottie: "Dai prepariamo la cena!" Ordinò al fratello che annuì.
Si misero entrambi a cucinare mentre io mi sdraiai sul divano a guardare la tv.
Mangiammo, era tutto molto buono, non mi aspettavvo che fossero così bravi in cucina, poi ci sdraiammo tutti sul divano e ad un tratto Lottie si addormentò, di nuovo!
Io: "Ma dorme sempre!" Dissi ridendo. Louis la guardò sorridendo e annuì, poi mi guardò.
Louis: "Come va la testa?" Chiese.
Io: "Molto meglio ora! Grazie!" Dissi poi toccandomi la fronte delicatamente.
Louis sorrise poi si alzò e prese i piatti per andarli a lavare. Andai a dargli una mano.
Il silezio regnava mentre pulivamo, l'atmosfera era imbarazzate.
Decisi, dovevo parlargli e mettere in chiaro le cose tra noi.
Io: "Louis ascolta..!" Dissi seria guardandolo dritto negli occhi mentre mollai un piatto nell'acqua e spostai la sua attenzione su di me. "C'è una cosa che devo assolutamente capire... La prima volta che ci siamo incontrati, quella notte noi.." Si sentì un rumore fortissimo improvviso che mi fece interrompere il discorso. Io e Louis ci preparammo a tutto psicologicamente, il rumore veniva dal retro, così ci avvicinammo alle finesre e ad un tratto....
x: "Ciao Louis!" 

 












Chi sarà entrato? Al prossimo capitolo lo saprete :D 
Ciauuu bellezzeeee vi voglio mostrare il ranch :3 Eccolooo:  



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Capitolo 13
*** Gli amici di Louis ***


X: "Ciao Louis!" Dissero 3 strambi ragazzi in coro. Dio, mi avevano fatto venire un infarto.
Louis: "Ragazzi ma siete scemi?" Disse incazzato lanciando uno sguardo cattivo ai ragazzi di fronte a noi.
X: "Perchè?" Chiese il riccioluto dagli occhi verdi.
Louis: "Con tutto il casino che avete fatto pensavo ci fosse un ladro o chi sa cosa.." Disse ancora nervoso.
X: "Mamma mia come sei esagerato!" Disse il biondino con gli occhi di ghiaccio ed un panino in bocca.
Io: "Emh no, vi posso assicurare che eravamo pronti ad uccidere!" Sbucai dal nulla come se nulla fosse.
I tre ragazzi mi guardarono.
X: "Louis ma non ci presenti la tua amica? Poverina l'hai lasciata in disparte!" Disse un moretto dall'aria dolce.
Louis: "Si, scusate. Lei è Catrine, è un'amica di Lottie!" Disse. "Sapete, Catrine viene da un paese in Italia sperduto dove non si conosce nulla!" Aggiunse poi.
Io: "Si ma non credo che gli interessi molto!" Dissi allora guardando male Louis.
X: "No no, invece è molto interessante! L'italia è molto bella ci siamo stati!" Disse allora il morettino. "Comunque piacere. Io sono Liam." Disse dopo porgendomi la mano.
Io: "Catrine!" Dissi allora stringendogli la mano con un sorriso che eguagliò il suo.
X: "Io sono Harry!" Disse il riccio venendomi in contro con un sorriso che avrebbe potuto abbagliare Dio e delle fossette tenerissime ai quali rimasi imbambolata.
Louis: "Catrine?" Disse Louis portandomi alla terra ferma.
Io: "Eh?" Dissi riprendendomi e guardandolo stordita. "Ah si.. Scusa è che hai un sorriso così bello che mi ci sono persa!" Dissi ridendo per poi far ridere tutti. "Comunque piacere mio." Dissi finalmente stringendogli la mano.
X: "Io sono Niall!" Disse alla fine il biondino con la bocca piena porgendomi una mano lercia di cibo. La guardai schifata.
Io: "Devo stringere quella mano?" Chiesi guardandomi in giro ridendo. Risero tutti.
Niall si pulì.
Niall: "Scusa!" Disse poi riporgendomi la mano pulita che io strinsi sorridendo.
Louis: "Ma Zayn?" Chiese poi guardandosi intorno.
Harry: "Oddio Zayn!" Disse con una faccia spaventata per poi correre via con le mani tra i capelli.
Aveva proprio degli amici normali...
Io e Louis lo guardammo con aria interrogativa, finchè anche Liam non corse via spaventato dietro di lui.
Guardammo quindi Niall che mangiava tranquillo osservando la scena come se nulla fosse. Ad un tratto si girò. Penso abbia notato i nostri sguardi su di lui alla fine.
Niall: "Oh, si.. Abbiamo dimenticato Zayn che si era addormentato in macchina." Disse tranquillamente.
Lo guardai con una faccia scandalizzata. Ma WTF? Come cazzo si fa a dimenticare il proprio amico in macchina mentre dorme?
Louis: "Sempre il solito!" Disse con la tranquillità più assoluta.
Li guardavo incredula. Erano proprio dei cretini!
Alla fine i due tornarono con un moro dall'aria stanca e gli occhi scuri più incantevoli che abbia mai visto. Alla faccia, era proprio figo!
X: "Ciao Louis! Scusa ma questi si sono dimenticati di me!" Disse poi sbadigliando.
Il suo sguardo cadde su di me, uno sguardo sensuale.
X: "Ciao!" Disse come se ci conoscessimo.
Liam gli disse una cosa nell'orecchio... La curiosità di capire di cosa si trattasse mi pervase.
X: "Oh.. Piacere, sono Zayn!" Disse quindi porgendomi la mano.
Io: "Sono Catrine e il piacere è tutto mio!" Dissi sorridendo con un pizzico di malizia. Lui mi sorrise.
A quel punto Lottie subcò stropicciandosi gli occhi.
Lottie: "Ma che succede qui?" Disse assonnata. "Ragazzi! Ma che ci fate qui?" Disse poi riprendendosi in un attimo e facendo un sorrisone enorme.
Harry: "Oh.. Ma ciao principessina!" Disse il riccio correndole in contro per stamparle due baci sulla guancia.
Tutti fecero lo stesso, forse con meno euforia però.
Harry: "Dai su che si fa stasera?" Chiese ad un tratto.
Liam: "Perchè non andiamo a ballare? Ho visto che qui vicino hanno allestito degli stand dove ci sono anche delle piste da ballo!" Disse quindi sorridendo.
Niall/Zayn/Harry: "Io ci sto!" Dissero in coro.

Io: "Ah io pure!" Dissi quindi entusiasta dall'idea di andare a ballare dopo tanto tempo.
Louis: "Si, per me va bene!" 
Lottie: "Ok!" Disse sorridendo.
E così ci avviammo verso questo posto. Qualche discesa a piedi ed eccoci a destinazione.
Proprio come aveva detto Liam c'erano questi piccoli stand molto carini, nulla di che eh però accettabile.
La musica era incominciata già da un po, alcune persone erano in pista, altre sedute a prendere da bere.
Come prima cosa anche noi ci sedemmo per prendere un drink.
Harry: "Dai il primo giro lo offro io!" Disse non appena ci sedemmo cercando con lo sguardo il "cameriere".
Tutti: "Oh grazie Harry!" 
Ordinammo da bere, io presi un angelo azzurro, era buonissimo!
Io: "Su, buttiamoci in pista!" Dissi strattonando di forza Lottie.
Incominciammo a ballare e non so come mai ma ogni volta che inizio a ballare tutti gli sguardi si puntano su di me.
Io: "Lottie ma sono io o qua mi stanno fissando?" Chiesi guardandomi intorno senza smettere di ballare.
Lottie: "Ma per forza sembri una dea per come ti muovi!" Disse osservandomi impressionata. Risi e feci spallucce. Seriamente non me ne rendevo conto.
Anche i ragazzi vennero in pista, tutti tranne Louis che rimase seduto. Gli occhi di Zayn erano sempre puntati su di me.
Lottie: "C'è Zayn che non ti toglie gli occhi di dosso!" Disse guardandomi in modo malizioso.
Lo guardai, mi stava proprio fissando, poi il mio sguardo passò su di Louis che aveva l'aria assente.
Lottie se ne accorse.
Lottie: "Mio fratello non verrà a ballare.. Lo fa per rispetto di Natasha." Lo sguardo che faceva ogni volta che pronunciava il suo nome era meraviglioso xD.
Mi rattristii parecchio. Che stupida che ero diventata! L'amore mi aveva rincretinito.
Lottie: "Amica mia devi lasciarlo perdere. E' mio fratello ed io più di tutti vorrei vedervi insieme. Se la meriterebbe proprio una come te, ma ti vedo davvero soffrire in questi giorni e non te lo meriti!" Disse allora guardandomi.
Cazzo se aveva ragione, ero un'idiota, ora mi stavo facendo del male da sola mentre di solito ero io a procurarlo! Non andava bene, questa non ero io! Dovevo fare qualcosa. 
Sorrisi a Lottie, lei contraccambiò. Era tempo di tornare ad essere quella che ero davvero. Nessun ragazzo aveva il diritto di cambiarmi e di rendermi infelice. Nemmeno lui.
Trascinai al bar Lottie. Ordinai un altro drink.
Io: "Fammelo bello forte eh!" Dissi facendo l'occhiolino al barista che mi sorrise annuendo.
Bevvi tutto d'un fiato e sorrisi al barista. Ottimo lavoro davvero. 
Ritornammo in pista ed ora era il momento di scatenarmi e ballare come se non avessi alcun pensiero.
Gli sguardi di nuovo su di me, anche Louis mi guardava. Un cerchio di gente mi circondò, ma per me non esisteva nessuno, sorridevo, era tempo di divertirmi davvero dopo tanto tempo.
X: "Wo Wo Wo gente! La ragazza è scatenata! Facciamola salire sul palco!" Disse il dj che fissai sorridendo.
Salii sul palco senza lasciarmelo dire due volte e trascinai Lottie con me. 
Vidi Zayn che mi fissava nervosamente, come se mi stesse per saltare addosso da un momento all'altro. 
Guardai Louis, mi stava guardando. Sorrisi amaramente. 
'Ok, forse ti amo, ma la mia vita non può dipendere da te! Non sei tutto ed io devo essere felice o non vivrò più.' pensai sorridendo.
Riguardai Zayn e gli feci un occhiolino. Ballai per lui. Era davvero bello e quello sguardo rubava il cuore.
Salì sul palco senza più riuscire a resistermi. Venne dietro di me e mi mise le mani sui fianchi per ballare insieme. Credo che non ci poteva essere più attrazione fisica di quel momento. Mi desiderava e quel desiderio lo stava uccidendo. 
Mi voltai, fissai le sue labbra carnose, le sfiorai con le mie e poi feci incontrare le nostre lingue. Un bacio pieno di passione non c'è dubbio, sotto gli occhi di tutti e le urla dei ragazzi. 
Mi staccai da quel bacio che sembrava non finire mai. Gli guardai ancora una volta le labbra e sorrisi maliziosamente per poi osservarlo negli occhi. Respirava affannosamente. Senza dubbio mi voleva, ora.
Continuai a ballare avvolta dalle sue braccia con il suo respiro sul collo.
Zayn: "Stasera sei mia!" Disse senza trattenersi. Sorrisi. Com'era facile per me questo gioco.
Io: "Ok!" Dissi semplicemente.

La serata continuò per un po, alla fine solo io e Zayn rimanemmo in pista, più a baciarci che a ballare. Tornammo poi dagli altri. Zayn non mi tolse gli occhi di dosso manco per un istante.
Osservai Louis. Il suo sguardo era strano ma non mi importava più ora.
Harry: "Wow, ci avete dato proprio dentro eh!?" Disse sorridendo divertito. Sorrisi.
Louis: "Si è fatto tardi però. Che dite? Andiamo a casa?" Chiese poi.
Zayn: "Ottima idea direi.." Disse ancora con lo sguardo su di me. Mi voltai e ci baciammo ancora.
Andammo a casa subito dopo.
Io: "Lottie ascolta, ti dispiace se stasera non dormo con te?" Chiesi mentre tutti stavano per salire in camera.
Ragazzi: "Ooooh!" Risero in coro rumorosamente. Io e Zayn sorridemmo.
Lottie: "No no! Non preoccuparti." Disse sorridendo per poi farmi l'occhiolino che ricambiai.
Harry: "E bravo il rubacuori!" Disse facendo un occhiolino a Zayn e dandogli una pacca sulla spalla. Lui sorrise.
Louis salì in camera senza dir nulla.
Louis: "Non fate troppo chiasso!" Urlò da sopra.
Niall: "Come se ci fosse qualcuno che potremmo disturbare!" Disse ridacchiando con gli altri.
Alla fine salimmo in camera. Zayn chiuse a chiave e abbassò le luci, poi venne verso di me e mi baciò intensamente, le labbra, il collo, il petto...
I vestiti caddero tutti a terra velocemente e alla fine ci trovammo soli l'uno contro l'altra. 
Movimenti lenti e sinuosi dopo poco lasciarono spazio a un movimento più veloce. I respiri si affannavano sempre di più e le mie mani strinsero le coperte per il piacere, mi morsi le labbra e le mani di Zayn scesero sul mio fondoschiena portandomi verso di se. Un vortice di piacere unico.









     

Tadaaaaaaa colpo di scenaaaaaa :D Spero vi piaccia bellezze... Lasciate qualche recenzione e fatemi sapere se vi piace questo colpo di scena... Così continuo.
Vi lascio con una foto di Zayn Seczi.
   

 



 


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Capitolo 14
*** Zayn o Louis? ***


Mi risvegliai tra le braccia di Zayn. Il sole era già alto, saranno state circa le undici.
Spostai il braccio di Zayn sopra di me e mentre mi dirigevo verso il bagno presi i miei vestiti sparsi a terra.
Mi preparai con calma, mi guardai allo specchio e sospirai, poi scesi di sotto.
In cucina trovai tutti intenti a far colazione.
Harry: "Oooh eccola qui. Ti sei divertita ieri sera!?" Disse ridendo.
Io: "Se sei invidioso mi spiace, ma non temere prima o poi andrà meglio!" Dissi ridendo per ammutolire Harry e far ridere tutti subito dopo.
Liam: "Tieni, abbiamo fatto dei panini con burro e marmellata." Disse lui passandomi un panino.
Lo afferrai sorridendo. Cibo **
Lottie mi guardava con uno sguardo che sorrideva (?), la notai e mi spaventò sinceramente...
Si alzò dal posto e venne verso di me, mi prese per un braccio e mi trascinò di sopra per poi chiuderci in camera.
Io: "Bene... ora che mi hai trascinata qui sei contenta?" Dissi sedendomi sul letto continuando a mangiare il mio panino.
Lottie: "Allora, raccontami tutto... Com'è stato?" Aveva un sorrisone in faccia che faceva invidia al gatto di alice nel paese delle meraviglie.
Io: "Emh... Cosa?"
Lottie: "Ma come cosa? La notte con Zayn... Ti è piaciuto?"
Io: "Si, Zayn sa come muoversi!" Risposi quindi.

Lottie: "Si, ma tralasciando questo... E' stato magico?" Chiese dunque.
Magico? Era sesso, cosa ci doveva essere di magico? Era una cosa piacevole certo, ma non c'era nulla di magico alla fine. Non capivo come mai tutte le ragazze pensassero che fare sesso fosse una cosa meravigliosa che ti unisce ad un ragazzo in modo particolare... Ok, lui è dentro di te e in nessun altro caso si può avere vicinanza più stretta ma è una volta finito è tutto come prima no?!
Io: "Cosa intendi con magico? Si, è stato bello e mi è piaciuto ma niente più del solito." Dissi io senza capire.
Lottie: "Bhe, in teoria fare l'amore con qualcuno a cui tieni davvero è una cosa magica e provi sensazioni del tutto diverse.. Così almeno ho sentito dire, mi hanno detto che è proprio come quando baci un ragazzo che ti piace, il cuore ti batte forte e il respiro si spezza. Hai presente?" La sua espressione sognante si infranse.
Io: "Veramente no Lottie... Non mi è mai capitata una cosa simile credo. Per me è quasi sempre bello il sesso ma niente di più che una cosa fisica... E per quanto riguarda i baci, non sono proprio nulla di che, sono come un saluto per me." Riflettei alle parole di Lottie e la vidi stupida dalla mia confessione. Forse c'era qualcosa di sbagliato in me?
Lottie: "Questo vuol dire che non tieni a Zayn, non è il ragazzo giusto per te... Avrei dovuto immaginarlo, tu non sei innamorata di lui." Abbassò lo sguardo.
Bussarono alla porta.
Niall: "Ragazze venite a farvi un bagno?" La sua voce bloccò la conversazione.
Io: "Si! Arriviamo!" Dissi allora entusiasta dall'idea, poi mi voltai verso Lottie. "Hey smettila di fare così, non so bene se ciò che dici è vero... Però non è importante ora! Andiamo a fare il bagno che non è proprio il momento di deprimersi!" Dissi sorridendole per poi incominciare a metterci il costume e scendere di sotto.

Splaashh.
Un enorme tuffo a bomba segnò il mio arrivo in piscina. C'eravamo solo io e Louis però, gli altri si stavano ancora cambiando e Zayn dormiva ancora.
Louis: "Ma che cazzo era?" Disse voltandosi ridendo, ma appena mi vide la sua espressione cambiò.
Io: "Ho fatto un piccolo tuffetto che c'è? Stavi annegando?" Dissi ridendo.
Louis: "No no.." Si voltò senza espressione, non capivo che avesse. Mi avvicinai.
Io: "C'è qualcosa che non va?" Mi attaccai al bordo accanto a lui e cercai di guardarlo in faccia.
Ad un certo punto si girò, gli sorrisi, poi gli buttai un enorme getto d'acqua addosso lavandogli la faccia e ridendo scappai.
Louis: "Questa me la paghi!" Disse incominciando a nuotare per cercare di prendermi. Come risi in quel momento. Mi prese, mi butto giù per pochi secondi spingendomi per le spalle, poi mi prese, salì in superfice e mi gettò in acqua bruscamente tra i miei urli che richiamarono l'attenzione dei ragazzi di sopra che scesero preoccupati.
Harry: "Ma che diavolo succede qui?" Mi trovò tossire per la troppa acqua ingerita mentre Louis si faceva una sonora risata.
Louis: "Occhio che sto sci-scivolando... oooooh!" Incominciò a barcollare come un idiota e poi si gettò affianco a me quasi uccidendomi mentre io continuavo ad urlare come una matta.
Incominciò a schizzarmi ripetutamente non appena riemerse e i ragazzi si gettarono per venire ad aiutarlo. Tutti contro di me, perfino Lottie.
Io: "Che stronzi! Ma non vale!" Tossii ripetutamente.
Riuscii a fuggire dopo qualche minuto e salii per stare sulla terra ferma.
Io: "Siete proprio cattivi! Soprattutto tu Lottie! Ti credevo mia amica!" Dissi facendole la faccia offesa. Si stavano sbellicando nel frattempo.
Zayn: "Ma che combinate?" Zayn sbucò dal nulla ancora assonnato e venne verso di me per poi baciarmi. Nessuna emozione, come sempre.
Mi sorrise, sorrisi a lui senza tralasciare emozione.
Lo sguardo di Louis cambiò, me ne resi conto immediatamente.
Forse prova qualcosa per me... forse è geloso... Ma che diamine dici?! Se fosse così non starebbe con quella e ci avrebbe pensato molto prima.
Smisi di illudermi e distolsi lo sguardo da lui.
Harry: "Stavamo annegando Catrine!" Disse ridendo.
Zayn: "Cosa? Tutti contro di lei? Ma che uomini siete voi!? Prendersela con una bella ragazza, non va bene!" Rise.
Io: "Ecco bravo, diglielo!" Dissi lanciando un occhiataccia a tutti i ragazzi.
Zayn: "Ora ci penso io!" Così dicendo si fiondò in acqua e incominciò ad inseguire i ragazzi.
Louis: "Ragazzi io esco, incomincio ad avere freddo!"
Tutti: "Ciaooo!"
Uscì dall'acqua e mi passò accando senza guardarmi per poi proseguire.
Smisi di pensare a lui e mi concentrai sugli altri, dovevo vendicarmi e aiutare Zayn, così mi gettai in acqua e cominciai a schizzare Niall e buttare sott'acqua Harry mentre Zayn importunava Liam. Lottie alla fine decise di mettersi dalla mia parte.
Io: "Ah, ora mi aiuti!?" Risi insieme a lei che mi fece un occhiolino e spinse Niall giù.
Continuammo a ridere e scherzare per un po, poi uscimmo e ci andammo ad asicugare al sole.
Zayn: "Vieni con me!" Sbucò dal nulla, era già da un po che si era allontanato e ora mi prese per mano e mi trascinò dall'ato opposto a quello dove si trovavano i ragazzi, al di là della piscina. Si avvicinò ad un muretto.
Zayn: "Guarda!" Disse con un sorriso sprizzante di gioia.
Girai il muretto e guardai dove Zayn guardava. Una scritta col gesso: "Vuoi essere la mia ragazza? [si] [no]"
Rimasi di sasso... E ora? Cosa avrei dovuto rispondere?
Zayn: "Allora?" Chiese dopo qualche istante di esitazione.
Io: "Eeemh... Io.. ci- ci vorrei pensare un attimo Zayn." Il suo sorriso sparì. "Scusami.." Aggiunsi.
Zayn: "Non preoccuparti." Sorrise. "Prenditi tutto il tempo che vuoi, ineffetti sto correndo un po troppo." Rise.
Andai al piano di sopra. Dovevo riflettere, dovevo rimanere sola per un po.
Pensai alla notte con Zayn, al suo sguardo sexy e ai suoi modi di fare provocanti.. Zayn ci sapeva fare e come, lui sapeva bene come prendere una donna e il suo sguardo mi colpiva sempre. Dirgli di si sarebbe stato molto facile.
Poi nella mia mente comparve Louis, sentii le stesse sensazioni che provavo ogni volta che me lo ritrovavo vicino o mi perdevo in quei suoi occhi color cielo, ripensai alle risate fatte e ai bei momenti. Nessuno era mai stato in grado di farmi ridere così; ma lui stava con Natasha ed io non avrei mai potuto sperare nulla con lui se non una grande sofferenza continua... Com'era difficile questa situazione.
Mi affacciai, i ragazzi erano ancora a prendere il sole.
Zayn rideva e scherzava con Liam, Lottie era distesa al sole, mentre Niall, Harry e Louis giocavano con il pallone da calcio.
Osservai Zayn, era proprio un bel ragazzo, poi guardai Louis, aveva un sorriso splendido.
Ad un tratto, per cercare di prendere il pallone, scivolò su di esso e cadde a terra come una pera. Tutti risero ma la risata più forte fu la sua. In quel momento capii qual'era la scelta migliore da fare.


Scesi al piano di sotto, guardai Zayn, lui capì e mi venne in contro. Camminammo finchè non fummo sicuri che i ragazzi non avrebbero potuto sentirci e ci sedemmo a parlare.
Io: "Zayn, senti... Tu sei un ragazzo meraviglioso davvero e qualunque ragazza sarebbe davvero fortunata ad averti. Il problema è che io... io credo di essere innamorata di un altro. Mi dispiace davvero, ti ho solo usato e me ne rendo conto solo adesso. Perdonami." Per la prima volta nella mia vita fui seriamente dispiaciuta per aver usato un ragazzo solo per fare sesso e finalmente fui sincera anche con me stessa e confessai i miei sentimenti.
La faccia di Zayn si fece triste, poi però un sorriso compassionevole comparve.
Zayn: "Non preoccuparti, capisco perfettamente. Sono contento che tu me l'abbia detto e che sia stata sincera. Al posto tuo molte altre avrebbero detto si e avrebbero continuato a giocare." Si alzò. Lo guardai stranita.
Io: "Non sei arrabbiato?"
Zayn: "No, davvero capisco perchè l'hai fatto. Ci sono passato e credimi non servirà a nulla provare a scordarlo in questo modo!" Sorrise. Abbassai lo sguardo. "Dai vieni. Torniamo dagli altri ora!" Sorrisi. Zayn era davvero un bravo ragazzo. 

La sera arrivò in fretta; avevamo mangiato tutti da un pezzo ed era arrivato il momento di salutare i ragazzi dopo aver passato qualche ora davanti alla tv dove Lottie si era beatamente addormentata.
Louis: "Ciao ragazzi, ci vediamo il mese prossimo allora!?" Disse stringendo la mano ad ogniuno.
I ragazzi annuirono.
Io: "Ciao ragazzi è stato bello conoscervi.. Spero di rivedervi presto!" Sorrisi a tutti per poi salutarli con due baci sulla guancia.
Harry: "Senza dubbio ci rivedremo. Ciao bella!" Mi abbracciò.
Liam: "E' stato un piacere anche per me! A presto!"
Niall: "Ci vediamoo!"
Quando arrivò Zayn gli sorrisi e lo abbracciai forte. Nulla di più.
I ragazzi andarono via, Louis portò sua sorella al piano di sopra per sistemarla a letto, mentre io rimasi di sotto davanti alla tv.
Quando scese si risedette davanti a me senza guardarmi con l'aria assente.
Louis: "Ho saputo che Zayn ti ha chiesto di fidanzarti con lui.." Disse ad un tratto senza voltarsi verso di me.
Io: "Si!"
Louis: "E tu? Hai accettato?" Continuò.
Gli dovevo dire la verità questo sentimento non riuscivo più a tenerlo nascosto.
Io: "Gli ho detto di no... Non potevo mettermi con lui, sono innamorata di un altro ragazzo." Abbassai lo sguardo.
Louis si voltò e mi guardò stranito.
Louis: "E' Italiano?"
Io: "No..." Lo guardai negli occhi con le mani che tremavano. "Sei tu Louis! Sono innamorata di te!"

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Capitolo 15
*** Un grande dolore ***


Io: "Sei tu Louis! Sono innamorata di te!" Il battito cardiaco accellerò di colpo, come un tamburo che viene suonato ad una parata, il respiro si affannò e diventò più breve e veloce, le ginocchia incominciarono a tremare e le pupille si ingrandirono come se avessi assunto sostanze particolari. Allo stesso tempo però i pomoni si svuotarono e una strana e beata sensazione di leggerezza mi assalì. Finalmente ce l'avevo fatta, mi ero tolta quel peso che mi opprimeva sulle spalle.
Lo sguardo di Louis si bloccò. Le sue pupille oscillavano leggermente quasi in preda al panico. Anche il suo respiro divento più veloce e la bocca si aprì leggermente come se avesse bisogno di un aiuto per respirare.
Stava per parlare dopo qualche istante. Sentii il mio cuore pulsare come se qualcuno stesse bussando dal' interno del mio corpo, spostai involontariamente lo sguardo sulle vene del polso e rabbrividii nel vedere che pulsavano evidentemente a ritmo col cuore.
Riposai immediatamente il mio sguardo sugli occhi blu del ragazzo che avevo di fronte, poi rapidamente guardai la sua bocca, chiaramente le parole stavano per uscire da essa.
Louis: "Catrine..." Ma ci interruppero ancora, quasi fosse destino.
X: "Louis!" Una chioma bionda oscurò la mia vista ed il mondo si fece improvvisamente nero.
Il cuore, da che pulsava, smise di battere, così, tutto d'un tratto, come se si fosse spento o fosse andato via, per non dover rimanere a guardare quella scena come io fui costretta a fare. Natasha era tornata per fare una sorpresa a Louis.
Natasha: "Ciao amore mio! Mi mancavi troppo e sono tornata per te!" Disse sprizzate di gioia stampando un bacio a Louis.
Prima che potesse accorgersi di me io ero già volata via, come una foglia spazzata via dal vento sparii in un secondo.
Vidi lo sguardo di Louis cercarmi nel buio non appena la chioma bionda si scostò dal suo viso, ma di me non vide nemmeno l'ombra perchè un albero mi riparava dal suo sguardo.
Natasha: "Amore? Che ti prende?" Anch'ella si guardò in torno per capire cosa cercasse nel buio il suo ragazzo.
Louis: "No, nulla."
Già, nulla, è proprio quello che sono ora per te.
Louis: "Vieni dai entriamo dentro così mi racconti come mai sei qui." Le lanciò un dolce sorriso e insieme si diressero dentro casa, lasciando me sola nel buio.
Una lacrima percorse il mio viso senza espressione. L'asciugai con il dito e incominciai a camminare tra i corti fili d'erba e le foglie secche cadute ormai al suolo, morte ormai da tempo. Ogni tanto un lampione illuminava la mia vita ed io seguii il rumore dell'acqua che scorreva, quasi come se mi chiamasse, finchè non arrivai ad un fiume e lì mi sedetti sulla sponda di pietroline umide.
Presi un sassolino e lo gettai in acqua, il riflesso della luna venne distorto dall'acqua in movimento per via dell'impatto con il sassolino che avevo appena lanciato.
Che stupida! Ero stata una stupida a pensare che Louis avrebbe provato qualcosa per me, è già fidanzato, per quale motivo avrebbe dovuto preferire me a lei!?
In quel momento desiderai solo di tornare indietro e rimangiarmi quelle stupide parole.
Si, io ti amo ma non sono nulla!
Un'altra lacrima bagnò il mio viso fino a ricadere sulle pietre sulle quali ero adagiata per poi infilarsi tra esse e scendere giù chissa dove.
L'acqua del fiume si fece più alta e mi sfiorò i piedi. Com'era bella, calma e silenziosa, rifletteva l'immenso cielo dove milioni di stelle si facevano compagnia e la luna brillava per illuminare una parte di mondo.
Quell'acqua sembrò chiamarmi, un desiderio irrefrenabile di immergermici dentro mi portò ad alzarmi e togliermi le scarper per poi camminare tranquilla verso la parte più profonda.
Il suolo era melmoso e scivoloso e l'acqua era abbastanza fredda ma calma e ferma, camminai finchè anch'io distorsi l'immagine della luna ritrovandomici al centro e cosi sprofondai e lì, nelle profondità delle acque, i rumori scomparvero ed io mi sentii tranquilla come non mai.
Riemersi e capii una cosa. Tornare indietro e rimangiarmi le parole dette a Louis non avrebbe cambiato nulla, perchè tanto l'avrei amato in ogni caso ma non dicendoglielo quel sentimento mi avrebbe potuto uccidere pian piano.
Sorrisi alla consapevolezza di questa scoperta e poi uscii dall'acqua lentamente, proprio come ci ero entrata.
Afferrai le scarpe con una mano e il cellulare, che poco prima avevo adagiato, sull'altra e così tornai indietro come se nulla fosse.
Arrivai davanti alla casa. Le luci erano spente. Chissa per quanto tempo sono stata via.
Entrai, Louis e Natasha stavando dormendo sul divano coperti solo da un sottile lenzuolo bianco, mentre i vestiti erano sparsi nella stanza.
Un sentimento di rebrezzo mi devastò e capii che non avrei potuto sopportare ora di vederli insieme.
Inviai un messaggio:
"Mamma mi vieni a prendere? Ti prego."
La risposta arrivò immediatamente, anche se erano già le 3 del mattino.
"Arrivo."
Niente più di questo mi avrebbe reso felice. Meno male che sapeva come arrivare grazie a Johannah.
Salii al piano di sopra, rimisi tutte le mie cose in valigia buttandole dentro. Lasciai un biglietto a Lottie e così me ne andai. La mamma era già fuori che mi aspettava.
Misi la valigia nel bagaiaio e salii affianco alla mamma che era al posto di guida. Mi guardò spaventata, sapeva che qualcosa non andava.
Io: "Ti prego mamma parti!" Dissi notando il suo sguardo preoccupato su di me.
Senza esitazione la macchina partì e il mio sguardo si puntò sul paesaggio in movimento che passava dal finestrino.
Mamma: "Me lo vuoi dire che è successo? E perchè sei tutta bagnata?" La sua voce era calma ma so bene quanto stesse male nel vedermi così.
Ad un tratto il dolore risalì tutto insieme e solo allora riuscii a piangere sul serio.
Mia madre se ne accorse e accostò all'istante. Si slacciò la intura e si avvicinò a me per abbracciarmi e darmi conforto.
Io: "Mamma sono una stupida!" Le parole erano spezzate dai sighiozzi e le lacrime scendevano veloci sul mio viso.
Mamma: "No tesoro non dire così." Le braccia della mamma mi facevano sentire al sicuro e amata ma il dolore era forte, peggio di un pugno sullo stomaco.
Io: "Mamma mi sono innamorata! Mi sono innamorata di uno che non mi desidera ed ora sto soffrendo."
Ad un tratto la presa di mia madre si fece più debole, perfino lei non poteva credere alle parole della figlia. Mai si sarebbe aspettata di udire quelle parole provenire dalla mia bocca. Sua figlia, che gli uomini li aveva sempre disprezzati, ora soffriva per amore.
Mamma: "Amore mio, è il tuo primo amore, è normale sentirsi così, ma vedrai che le cose si aggiusteranno. Un amore può lacerare il cuore, lo so bene, ma come tutte le ferite anche queste si rimarginano!" La sua presa si fece più forte.
Mamma: "Ora però smetti di piangere bambina mia. Sei tanto forte tu, più di quanto lo sia io, e so che sarai in grado di uscire da questa situazione con un sorriso sulle labbra." Le sue parole erano già tanto per me, ma le lacrime non riuscivano a fermarsi e il dolore continuava. Fece un sospiro e dopo qualche istante riprese a parlare.
Mamma: "Che ne dici se torniamo in Italia per qualche giorno!? Così potrai rivedere le tue amiche e passare un po di tempo con loro..." Disse allora sorridendo.
L'idea era fantastica. Avevo bisogno di allontanarmi da Louis e da Natasha.
Anuii e mi distaccai da lei.
Mamma: "Va bene, allora domani pomeriggio, appena Daniel torna da lavoro, partiamo. Ma ora smettila di piangere dai!" Sorrise dolcemente.
Annuii e mi sforzai di far cessare le lacrime mentre asciugavo quelle che già mi bagnavano il viso.










 

Saaaalveeeee Genteeeee :D 
Scusate se è un po corto ma non ho avuto molto tempo per scrivere... Spero comunque che vi piaccia fatemi sapere con una recenzione se vi va..... 
Bacionii a tutti e grazie per le belle recenzioni che mi avete lasciato, mi rendete feliceeee :'D

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Capitolo 16
*** Muoviti Louis ***


Part Lottie.
Mi svegliai stiracchiandomi. Catrine non era al mio fianco.
Possibile che si sia già svegliata? Non è per nulla da lei! Non è che ha dormito in camera di Louis?!
Un sorriso ebete comparve sul mio viso, l'idea che Louis finalmente si fosse reso conto di quanto fantastica sia Catrine e di quanto sbagliata invece sia quella Natasha mi colmò di gioia.
Mi alzai di scatto per andare a controllare ma subito vidi che, nel comodino posto proprio accanto a me c'era un biglietto.
Curvai la testa come fanno i cani quando non capiscono bene cosa stia accadendo. Afferrai il bigietto subito dopo con un impugnatura leggera e decisa. Un foglio bianco da stampante era piegato in due, l'aprii. Scrittura chiara e ordinata, puntini sulle i a cerchio, qualche goccia d'acqua era ricaduta sul foglio, qualche lettera era sbiadita ma comunque comprensibile, senza dubbio era la scrittura di Catrnie, ma perchè queste gocce? Lessi veloce:
Lottie mia madre mi sta venendo a prendere, scusami tanto, non vorrei andare via ma non voglio lasciarla sola di notte mentre Daniel è a lavoro. Sai com'è, con la storia del bambino voglio che abbia tutte le attenzioni necessarie. Scusami ancora. Ci vediamo a scuolaaa.
Una faccina sorridente chiudeva il messaggio.
Andare a casa per stare con la madre solo perchè è in cinta di 3 mesi e non vuole che stia sola!? No, questo non è da Catrine, sa che sua madre sa badare a se stessa e non avrebbe mai rinunciato al divertimento per una sciocchezza simile. E poi ora ci avrebbe pensato? Dopo che già è stata fuori una notte?! Qua c'è qualcosa che non quadra.
Scesi al piano di sotto. Louis era a petto nudo in salotto seduto in modo eretto sulla poltrona che fissava il vuoto, una mano tra i capelli e lo sguardo assente.
Io: "Louis Catrine mi ha lasciato un biglietto dove dice che..." Interruppi il discorso quando notai la chioma bionda di Natasha sbucare dal divano con addosso solo un misero lenzuolo, svegliata da una canzoncina frivola che proveniva dal suo cellulare.
Natasha: "Buongiorno!" Quell'espressione contenta fece ancor più saltare i miei nervi.
Volsi a Louis uno sguardo pieno di odio e delusione per quello che aveva fatto. Ora mi era tutto chiaro, ora sapevo perchè Catrine se n'era andata davvero.
Senza dir nulla mi diressi a passo pesante in cucina, dove il giorno prima avevo lasciato il mio telefono. Louis si alzò di scatto preoccupato.
Louis: "Aspetta Lottie.. Cosa stavi dicendo riguardo a Catrine? Che biglietto? Che c'è scritto?" Al termine delle domande io ero già nell'altra stanza ma lui non mi aveva raggiunta. Credo fù interrotto da Natasha perchè sentii la sua voce stressata.
Natasha: "Ma dove vai? Che ti importa di quella?"
Louis: "Lasciami stare Natasha! Mi importa più di lei di quanto mi importi di te!"
Sentii quella frase e il mio cuore cessò di battere. Anche lui era innamorato di lei... Se solo l'avessimo saputo prima.
Natasha: "Ma-ma cosa stai dicendo? Io e te stiamo insieme... Abbiamo fatto sesso stanotte." La sua voce più che stupita e delusa si rivelò solo arrabbiata.
Louis: "Stanotte è stato uno sbaglio... Questa notte mi ha fatto solo rendere conto che sono innamorato di Catrine e che è lei che voglio. Scusami, ma non possiamo stare più insieme." Chiaramente era dispiaciuto.
Lo vidi venire verso di me.
Natasha gli corse dietro con il fuoco che quasi le usciva dalle orecchie, mentre si copriva con quel misero lenzuolo. Non potei far a meno di notare che si era truccata e sistemata i capelli nel mentre che parlava con mio fratello.
Natasha: "Oh no, tu non puoi piantarmi così! Nessuno può! Noi siamo la coppia che la gente vuole vedere! La super star del momento e la bionda sexy della sua vecchia scuola." Sorrise avidamente. Dovetti controllarmi per non farle partire tutti i denti con un pugno.
Louis la guardò quasi inorridito. Era l'unico che ancora non si era accorto di quanto fosse spregevole quella ragazza.
Louis: "Natasha tu non sei più niente per me e non mi importa cosa vuole la gente, mi importa solo di ciò che voglio io." Spostò il braccio di scatto per far si che lei lo lasciasse.
Io: "Vedi di lasciarlo in pace bella! Ti ha detto che non ti vuole ok?! Vedi di sparire." La rabbia prese il sopravvento.
Natasha mi lanciò uno sguardo inquietante e poi sorrise avidamente quando squillò nuovamente il suo cellulare, tenuto saldo tra le sue mani.
Natasha: "Ora il mondo saprà di noi e tu non potrai far altro che rimanere con me o passerai dalla parte di quello che si passa le ragazze per gioco." Di nuovo quel sorriso. La faccia di Louis si incupì, le sopracciglia si inarcarono e lui, come me, non capiva di che diamine stesse parlando quella strega.
Cinque secondi dopo una massa di persone circondò la casa e degli accecanti flash vennero puntati su di noi.
Natasha con un gesto da maestra prese Louis per stringelo a se e così lo baciò.
Louis si distaccò da lei spostandola con forza. I flash stavano offuscando la mia vista.
Louis: "Sei una persona spregevole! Mi volevi solo per questo vero?! Mia sorella aveva proprio ragione. Non vali niente. Andiamo Lottie." Prese la sua maglietta e andò via, io lo seguii.
Lei sorrise, aveva ottenuto quel che voleva.
Io: "Vattene da casa nostra!" Mi bloccai all'istante e la fissai. Fece un cenno con la testa e uscì prima di me.
Louis si avvicinò ad un giornalista.
X: "E' la sua ragazza signor Tomlinson?" Chiese egli.
Louis: "No! E' solo una falsa!" Dopo quelle parole saltò in macchina, la sua espressione era dura e arrabbiata.
Il mio cellulare squillò. Un messaggio da Catrine:
Cara Lottie, mi spiace doverti dire che sto partendo per l'Italia. Ho bisogno di staccare un po e di rivedere la mia vecchia città. Scusami se non ti ho salutata ma ho bisogno di partire il più presto possibile. Perdonami. Tornerò, te lo prometto.
Un senso di vuoto e tristezza si impossessò di me, non poteva finire così, lei se ne stava andando perchè credeva che lui non l'amasse mentre invece il suo cuore batteva solo per lei.
Io: "Louis." Urlai più forte che potevo, Louis si girò. "Catrine sta tornando in Italia!" Mi sentì.
Vidi le sue pupille dilatarsi, lessi nei suoi occhi la paura e la disperazione, poi sentii i rumori assordanti del motore, le ruote posteriori girarono all'impazzata su loro stesse lanciando dietro di se un sacco di sabbbia che finì dritta sulle telecamere di alcuni giornalisti, poi, dopo pochi istanti, la macchina partì più veloce che mai.

Part Catrine

Le valigie erano già in auto, la partenza era prossima.
Daniel stava caricando l'ultima valigietta in auto, la mamma era seduta davanti accanto al posto del guidatore. Lui non voleva assolutamente che lei si affaticasse e ogni volta la faceva sedere per farla riposare.

Daniel si avvicinò a me con la valigetta, la caricò nel bagaiaio aperto e mi diede una pacca sulla spalla.
Io: "Grazie Daniel. State partendo solo per me e tu hai dovuto prendere delle ferie dal lavoro solo per un mio capriccio." Mi dispiaceva dare tutti questi problemi.
Daniel: "Ma non devi assolutamente preoccuparti. Sai che ti voglio bene, proprio come ne voglio a tua madre. Se questo ti aiuterà ad essere più felice bene." Sorrise. "E poi una vacanza non mi fa di certo male!" Ridacchiò. Era davvero un bav'uomo. La mamma non poteva trovare nulla di meglio.
Sorrisi, l'abbracciai.
Lo vidi salire al posto di guida.
Mi guardai indietro. Le vie di quella città erano entrate nel mio cuore, quanti bei ricordi che mi ero creata in quei mesi passati lì, nella maggior parte di questi ricordi però c'era lui, ed era proprio per questo che ora stavo andando via. Avevo bisogno di fuggire dai ricordi o essi mi avrebbero uccisa. Sarei tornata prima o poi, l'avevo promesso a Lottie e l'avrei fatto solo per lei.
Assaporai un gusto di amarezza, poi mi voltai verso l'auto e salii tra i sedili posteriori.
Daniel: "Si parte!" Disse sprizzante di gioia girando la chiave nell'auto e facendo così uscire da essa una serie di rumori che a mio parere sono sempre stati rilassanti.
La mamma si voltò verso di me con il suo solito sorriso amorevole.
Mamma: "Vedrai tesoro mio, passerà tutto!" Annuii sorridendo amaramente e posai il mio sguardo sul finestrino accanto a me per vedere il paesaggio di quella città magica che scorreva infilandomi le cuffiette, collegate al cellulare, sulle orecchie, facendo partire poi le mie canzoni preferite.
Il paesaggio scorreva, la musica impediva alla mia mente di autolesionarmi e così andai verso la mia vecchia città.



 








Holaaaaaaaaaaaaaaa belleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :D
Scusate il ritardo ma sono stata moltoo impegnata.. il mio ragazzo è tornato dall'Austria :3 (ok non interessa a nessuno)... CCoomunquee ecco qui il capitolo... Ce la farà Louis ad arrivare in tempo per dire a Catrine che anche lui contraccambia i suoi sentimenti? E no adesso non ve lo dico :P Continuate a leggere se volete scoprirlo. Spero di ricevere qualche vostra recenzione carina così sorriderò da sola come una scema ahahahaha Un bacioooo. 

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Capitolo 17
*** Resta con me. ***


La strada era lunga, la musica pulsava nelle mie orecchie ed io lottavo con tutte le mie forze per impedire a quelle fottute lacrime di uscire e rigarmi il viso e cercavo in tutti i modi di mettere da parte quei ricordi che mi tormentavano, ma questi erano molto più forti di me.
La strada proseguiva, ogni angolo, ogni albero, ogni aiuola aveva un minuscolo ricordo ed io incominciavo a chiedermi se stessi facendo la scelta giusta.
Scappare per un ragazzo, che assurdità che stavo facendo, era proprio una di quelle cose che odiavo. Ho sempre criticato chi faceva stupidaggini del genere e avevo sempre detestato questo tipo di comportamento debole, ma ora ero io l'idiota e solo ora che il mio cuore piangeva mi resi conto di quanto difficile fosse imporre regole al proprio cuore.
Immagini di alcuni momenti passati si materializzavano nel paesaggio quasi come miraggi; alla rosticceria preferita di Lottie ci rividi sedute al solito tavolo a ridere e scherzare per poi salutare Louis che passava di lì; al grande giardino pieno di scivoli ed altalene rividi me, Lottie, Louis e tutti gli altri membri della famiglia Tomlinson giocare in allegria per far divertire le piccole... Dio, quelle immagini mi ammazzavano.
Vidi il confine di Doncaster. Ecco, passato quel confine mi sarei lasciata tutto alle spalle.
Guardai il cartello, una lacrima riuscì a sfuggire dal mio controllo e mi bagnò il viso leggermente.
Un ombra apparve davanti a me. Una macchina sfrecciava a tutta velocità attaccata a noi. Notai il guidatore. Louis? No, non era possibile, basta con questi miraggi.
Lo guardai stanca, stanca di vedere il suo volto anche se non c'era. Scrutai bene il suo viso però, forse quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei potuto guardare un immagine così chiara di lui perchè con il tempo si sarebbe potuta sbiadire. Notai che delle lacrime gli marcavano il viso e che parlava come se mi stesse supplicando. Mi alzai di scatto. Non era un miraggio. Quelllo era proprio lui.
Abbassai il finestrino di colpo.
Louis: "Fermati ti prego!" I singhiozzi gli bloccarono la frase. Stava soffrendo davvero.
La mamma e Daniel lo guardavano spaventati, poi si voltarono verso di me per capire cosa avrebbero dovuto fare.
Io: "Fermatevi!" Dissi senza pensarci sù.
Sentii un rumore fortissimo. Una fitta al cuore mi fece rabbrividire. Mi voltai, Louis non era più accanto a noi.
Mi guardai indietro mentre Daniel accostava la macchina. Vidi la macchina di Louis spaccata sul davanti con i vetri in frantumi. Si era andato a schiantare contro la ringhiera laterale.
Per un attimo non riuscii a respirare. Il cuore cessò di battere e il mondo intorno a me divenne più scuro. Le mani tremavano e il mio sguardo urlava terrore. Corsi verso di Louis immediatamente aprendo con forza la portiera.
Daniel mi seguì a ruota, sia lui che la mamma erano spaventati. La mamma si teneva le mani sulla bocca, non si mosse.
Daniel: "Chiama il 911!" Sentii urlare.
Il tempo sembrò farsi più lento, come se tutto andasse a rallentatore ed io non riuscissi mai ad arrivare da lui. Le lacrime scorgavano dal mio viso come un fiume in piena e galleggiavano nell'aria dietro di me; urlai, urlai come se potesse sentirmi e magicamente rispondermi: "LOUIS!" Ma purtroppo non ricevetti risposta.
Arrivai finalmente davanti all'auto e lo vidi: era svenuto, gli airbag erano partiti e il suo volto era coperto da una chiazza di sangue che colava giù dal di sopra del sopracciglio destro, la bocca semi aperta e gli occhi chiusi, un corpo senza vita appoggiato sul sedile. Mi sentii morire dentro.
Aprii la sua portiera, dovevo stringerlo a me, ero disposta a donargli tutta la mia forza vitale per vedere quei suoi occhi aprirsi, ma Daniel mi bloccò e mi strattonò lontana dal suo corpo immobile.
Le mie urla strazianti di dolore richiamarono l'attenzione di ogni passante.
Daniel: "Calmati! Non puoi fare nulla! La mamma sta chiamando un ambulanza. Vedrai che andrà tutto bene." Daniel non mi lasciava ed io incominciavo a vedere tutto nero.
Sentii le sirene. L'ambulanza arrivò. Caricarono Louis sulla barella e stavano cercando di portarlo via.
Io: "No! Io vado con lui!" Mi liberai dalle braccia di Daniel e corsi verso l'ambulanza. Non potevo abbandonarlo ora.
Daniel cercò ancora di calmarmi ma io dovevo andare con lui.
Daniel: "Vieni qui Catrine! Non puoi andare con lui!"
Io: "Non posso lasciarlo solo." Mi fiondai nell'ambulanza accanto alla sua barella. Un medico mi guardò male, ma capì che sarebbe stato inutile contraddirmi e poi la questione era troppo urgente e non potevano esitare. Partirono con me dentro, mentre Daniel e la mamma furono bloccati dalla polizia.
Ero seduta al suo fianco, gli strinsi una mano. Le lacrime non cessavano.
Io: "Louis ti prego non morire. Ti prego!" Mai avevo provato quel dolore prima di allora e mai l'avrei augurato a nessuno. Era un dolore lancinante che ti prendeva anima e corpo.
Arrivammo in ospedale. Portarono dentro la barella. La mia mano non si staccava da quella di Louis.
Un sacco di medici correva in contro a noi, mentre quelli che erano sull'ambulanza con me correvano verso l'ingresso provocando l'apertura delle porte scorrevoli e richiamando l'attenzione degli altri inservienti con un sacco di urla: "Un incidente d'auto! Si è schiantato contro la ringhiera in autostrada!"
Quelle parole mi lacerarono il cuore.
Seguii Louis come un ombra, senza staccarmi dalla sua mano. Il mio respiro si affannò per via della corsa e dell'agitazione.
Altri medici presero la barella. "Ha una lesione cranica. Dobbiamo sbrigarci." Il mio cuore si fermò di nuovo. No, questo non sarebbe dovuto accadere.
Un'infermiera mi prese di forza e fui costretta a staccarmi da Louis. La mia mano scivolò via dalla sua ma ancora per molto rimasi con il braccio cinto verso di lui, mentre le lacrime mi inondavano il viso e l'infermiera mi teneva con tutta la forza che aveva.
X: "Non puoi entrare lì. I medici devono fare il loro lavoro. Non preoccuparti è in ottime mani." La sua voce era calma e rillassata, non sapete quanto mi irritasse la cosa, ma non potevo fare molto. Mi calmai e non feci più resistenza.
X: "Lei è una parente?" Chiese poi mentre io mi voltai verso di lei.
Io: "No. Sono un'amica." Risposi tra i singhiozzi.
X: "Bene. Può aspettare qui." Indicò una serie di sedioline in ferro appiccicate l'una all'altra. "La informeremo subito sulla salute del paziente." Sorrise. "Sa se può informare qualche familiare?" Annuii. Lottie e sua madre sarebbero morte venendo a sapere la notizia.
X: "Allora se vuole chiamarle il telefono è da quella parte." Cinse il dito verso un lungo corridoio illuminato da luci abbaglianti provenienti da buchi sul soffitto. "In fondo a destra." Sorrise ancora.
Io: "Grazie." Dissi freddamente rivolgendo un ultimo sguardo alla porta dove avevo visto svanire Louis.
L'infermiera se ne andò. Io andai a cercare il telefono. Lo trovai senza alcuna difficoltà.
Feci il numero di casa Tomlinson. Squillava, ma non ottenni risposta.
Decisi di chiamare Lottie. Ma nemmeno lei rispose. Le lasciai un messaggio vocale: "Lottie... sono-sono Catrine. Ti chiamo dall'ospedale.." I singhiozzi a quel punto incominciarono a frenare il mio discorso. "Louis ha avuto un incidente." Piansi ancora più forte. "Non so cosa fare Lottie. Chiamami quando senti il messaggio." Non riuscii a dire nulla più di questo.
Tornai alle sedie che mi aveva indicato l'infermiera. La paura mi stava uccidendo. Se gli fosse capitato qualcosa non me lo sarei mai perdonato.
Ma per quale ragione sfrecciava in mezzo alla strada accanto a noi? Perchè l'aveva fatto?
Forse se fossi stata meno stupida e mi fossi fermata subito non appena l'avessi visto tutto questo ora non starebbe accadendo.
La mia mente stava peggiorando le cose. Questi pensieri non mi facevano bene. Ma cos'altro avrei potuto fare seduta sola in quell'angolo di ospedale!?
Il tempo sembrava non finire mai, ancora non avevo ricevuto alcuna notizia della salute di Louis, solo un messaggio da Lottie: "In che ospedale?" Risposi immediatamente. "
Tickhill Road Hospital"
Erano già passate cinque ore dall'incidente, ed io ero ancora lì, a piangermi addosso e a pregare che presto mi avrebbero detto che stava bene.
Ad un tratto sentii una voce familiare: "Siamo qui per Louis Tomlinson!" Una voce tremante e preoccupata, era Lottie, non avevo dubbi.
Le corsi in contro. C'era tutta la famiglia.
Io: "Lottie!" Urlai ancora con le lacrime. Anche loro piangevano. Abbracciai forte Lottie e sua madre.
Johannah: "Dov'è? Cosa è successo?" Chiese spaventata.
Io: "L'hanno portato in quella stanza." Indicai la porta dove l'avevano portato. "Era in macchina, mi stava seguendo e poi l'ho visto contro la ringhiera in autostrada." Dovetti fermarmi un secondo. "Credo che non stesse guardando la strada per parlare con me che ero accanto alla sua macchina." Lottie mi abbracciò nuovamente. Mi bruciavano gli occhi per le troppe lacrime versate.


Restammo sedute sempre sulle stesse sedie ad aspettare una risposta. Poco dopo pure Daniel e la mamma vennero a farci compagnia.
Ogni tanto Johannah si alzava per chiedere informazioni a qualche medico sulla salute del figlio.
Johannah: "Scusate ma..." Già capendo l'infermiera gli dava una fredda risposta. "Signora quando usciranno i medici dalla sala le faranno sapere tutto loro. Per adesso si sieda e abbia pazienza." La volevo picchiare.

 

Arrivò sera, mangiare di nuovo in ospedale era una tortura, ma cos'altro potevamo fare?
Restammo ancora ad aspettare e finalmente alle 23.04 i medici uscirono dalla stanza.
Ci alzammo tutti nel vedere quella scena. Il cuore incomcinciò a battere forte e le mani ripresero a tremare, così come le ginocchia.
Johannah: "Dottore come sta?" Chiese trattenendo le lacrime. Il dottore ci guardò tutti quasi spaventato, poi si rivolse a Johannah.
X: "Lei è la madre del ragazzo?" Chiese. Johanna annuì.
X: "Beh, ha preso una bella botta, alcuni pezzi di vetro si erano conficcati sulla sua pelle ed ha riportato alcune fratture per via degli hairbag, ma comunque si riprenderà!" Il cuore si fece più leggero, potei finalmente respirare e solo dopo mi accorsi che stavo nuovamente piangendo.
X: "Adesso il paziente sta dormendo, quando si sveglierà è meglio che lo lasciate tranquillo a riposare." Annuimmo contenti.

Lottie: "Possiamo vederlo?" Chiese poi speranzosa.
X: "Certamente."
Io: "Grazie dottore." Sorrisi tra una lacrima e l'altra, così lui se ne andò e noi entrammo per vedere Louis a turno.
Io entrai per ultima con Lottie.
Lo vidi immobile sdraiato su quel lettino e mi sentii male per un attimo. Non potevo vederlo così, mi faceva davvero male. Piansi.
Lottie: "Ehi. Non preoccuparti. Va tutto bene. Il dottore ha detto che sta bene." Mi feci forza ed asciugai le lacrime. Il sorriso amorevole di Lottie era un toccasana.
Mi avvicinai a Louis e gli strinsi di nuovo la mano.
Io: "Scusami." Sussurrai con gli occhi bagnati.
Lottie mi osservava.
Lottie: "Tu lo ami vero?!" Chiese sorridendo.
La guardai, incominciai a sentirmi accaldata, il cuore prese a battere forte.
Io: "Si Lottie. Io lo amo." La conversazione si chiuse lì.
Johannah e le altre ragazze tornarono a casa, di certo le piccole gemelline non potevano dormire in ospedale e Johannah non poteva lasciarle sole a casa. Lottie invece rimase in ospedale. Non voleva lasciar solo il fratello.
Mamma e Daniel stavano tornando a casa anche loro, ma io dovevo rimanere con lui. Non potevo andarmene adesso, sentivo l'impulso di restare, dovevo guardare i suoi occhi aprirsi e poi sarei potuta tornare in Italia.
Non mi staccai neanche un secondo dalla mano di Louis. Rimasi accanto al suo letto a fissarlo nella speranza di vedere i suoi occhi blu, mentre Lottie si era addormentata nella poltrona all'angolo della stanza.

Si fece mattino in fretta. Io non avevo ancora chiuso occhio, Louis non l'aveva ancora aperto.
Le prime luci del mattino penetrarono nella stanza dolcemente, illuminando il viso di Louis.
Le mie mani stringevano la sua come per tenerlo saldo al mondo e il mio viso era ancora bagnato dalle lacrime passate.
Ad un tratto la sua mano mi strinse. Gemetti si stupore a quella sensazione. Sorrisi, mentre i miei occhi si bagnarono ancora.
Lo vidi muoversi leggermente e poi, lentamente, i suoi occhi si aprirono. Quegli occhi blu rifletterono la mia immagine e mi sentii felice come mai prima di allora. Stava bene. Ora il mio mondo poteva continuare.
Gli saltai addosso stritolandolo in un abbraccio. Lo sentii gemettere di dolore, così mi staccai immediatamente.
Io: "Scusami." Dissi piangendo di gioia.
Lui mi scrutò il viso. Divenni rossa.
La sua mano si posò sulla mia guancia e mi asciugò le lacrime. Lo guardavo stupita. Il suo sguardo era terribilmente penetrante.
Scossi la testa. Ma che stavo facendo? Tra poco sarei tornata in Italia per dimenticarlo e come una scema mi stavo attaccando sempre di più a lui.
Io: "Eemh... Sveglio Lottie. Sarà contenta che ti sei svegliato." Mi alzai, ma la sua mano afferrò il mio polso bloccandomi. Mi voltai a guardarlo. Cercava di alzarsi, mi gettai su di lui.
Io: "Fermo! Non devi affaticarti." Cercai di reggergli la schiena. Sembrava che a lui non importasse del dolore e tutto il resto.
Scostai il viso, mi accorsi di essere troppo vicina al suo, lui mi guardava dritta negli occhi. Un brivido mi percorse la schiena. Lui sorrise e poi poggiò le sue labbra sulle mie, come fosse una cosa naturale, e pochi secondi dopo le nostre lingue si incrociarono e incominciarono a giocare tra loro. Delle emozioni nuove si fecero vive in me, emozioni forti e meravigliose mai provate prima. Un dolce calore avvolse il mio cuore che incominciò a battere più forte. Quel baciò fu come una scossa che ti dona energia. Quel bacio mi fece sentire bene, mi fece sentire sua, e mai avrei voluto baciare nessun altro all'infuori di lui. Forse era questo che intendeva Lottie qualche giorno fa... Ora anche io sapevo cos'era quell'emozione e mai avrei voluto perderla ora. Io Catrine Givech avevo finalmente incontrato l'amore.











 

Ciaoooooooooooo bellezzeeeeeeee :) Eccovi un nuovo capitolo, che ne pensate?
Allora, stavo pensando di mettere un primo capitolo dove mostro delle foto di tutti i personaggi della storia. Voi che dite? Fatemi sapere perchè sono indecisa se farlo o no. Spero lascerete qualche recensione :) Un baciooo.

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Capitolo 18
*** Io e Te ora siamo un Noi ***


Mi staccai dalle labbra di Louis delicatamente e il dolce rumore dello schiocco di un bacio risuonò nella stanza libero e leggero.
Guardai Louis con lo sguardo che brillava mentre le pupille tremavano passando ad osservare prima i suoi occhi poi le sue dolci labbra. La bocca semi aperta per lo stupore, avrei voluto dire qualcosa ma quel bacio aveva detto tutto.
Gli occhi di Louis sorridevano e pochi istanti dopo anche le sue labbra si scostarono leggermente per far spazio ad un sorriso che illuminò tutta la stanza.
Louis: "Sono stato uno sciocco. Perdonami Catrine. Perdonami se puoi... E' te che voglio e che ho sempre voluto dal primo momento in cui ti ho incontrata e me ne sono reso conto solo adesso." I suoi occhi erano bagnati. Non potei non notarlo.
Il mio cuore accellerò di colpo i battiti, la felicità fece spuntare un enorme sorriso sul mio volto.
Io: "Sei un po lento eh!" Dissi scoppiando in una leggera risata insieme a Louis.
Louis: "Catrine so che è presto per dirtelo, so che fino a poco fa ero fidanzato con quella sbagliata, ma ora sono certo di aver davanti a me quella giusta e non voglio perdere neanche un istante in più.... Quindi Catrine... Vorresti essere la mia ragazza?" Quelle parole risuonarono nella mia mente come fossero un suono soave. Mai avrei immaginato che una semplice frase potesse essere così meravigliosa.
Sentii i rumori dell'elettriocardiogramma farsi più frequenti. Osservai lo schermo di quella macchina. I battiti del cuore di Louis erano arrivati a trecentodue battiti al minuto.
Guardai Louis sorridendo.
Io: "Ehi, io sono innamorata di te sul serio. Non lo dicevo per scherzare e sono sicura di quello che provo, quindi come potrei non dirti di si!?" Sorrisi e vidi spuntare sul viso di Louis un sorriso ancor più meraviglioso. Quel momento fu quasi magico.
Questa volta fui io a posare le mie labbra sulle sue e a far si che le nostre lingue si incontrassero in un secondo magico appuntamento.
Ci staccammo e in quel momento Lottie aprì gli occhi.
Lottie: "Louis. Stai bene!" Disse alzandosi dalla poltrona sulla quale prima si era addormentata per correre in contro al fratello sprizzante di gioia con gli occhi bagnati da qualche lacrima.
Louis gemette di dolore ma rise nel vedere la sorella che le si era gettata addosso con gran foga. Sorrisi a quella scena. Senza dubbio Louis era importantissimo per la sorella, proprio come per lei era importante lui.
Louis: "Vacci piano sorellina sennò per colpa tua mi toccherà passare più tempo del dovuto qui!" Disse ridendo.
Lottie si asciugò le lacrime e i suoi lievi singhiozzi vennero spezzati da una leggera risata.
Lottie: "Scusa Lou. Sono solo contenta che tu stia bene!" Disse abbracciando di nuovo il fratello ma questa volta più delicatamente. Louis sorrise.
Louis: "Sto bene! Non preoccuparti." E così anche lui la strette.

Subito dopo Lottie chiamò i suoi genitori per informargli della bella notizia, io feci la stessa cosa con i miei. Poco tempo dopo la mamma di Louis arrivò nell'ospedale con tutte le figlie, contenta di riabbracciare il suo bambino.

Johannah: "Oh Catrine ma tu non hai dormito vero?! Sei rimasta sveglia tutta la notte ad aspettare che Louis riaprisse gli occhi!?" Johanna mi guardò dritta negli occhi, credo abbia notato le occhiaie.
Io: "Emmh... Si ma non è niente io sto bene!" Dissi sorridendo.
Lottie: "E' vero! Sei stata attaccata a Louis tutto il tempo e non credo proprio tu abbia dormito!"
Lanciai uno sguardo a Lottie.
Louis: "Cosa!? Sei stata sveglia tutta la notte? Vai subito a casa a dormire che domani poi devi andare a scuola!" Disse alzandosi tutto incazzato.
Io: "Ma.. ma io..." Dissi senza trovare le parole. Non volevo lasciarlo proprio ora. Non avrei voluto allontanarmi da lui nemmeno per un istante in realtà.
Louis: "Dai Catrine. Ascoltami per una volta. Vai a riposarti! Io sto bene!" Sorrise. Cosa avrei mai potuto fare di fronte a quel sorriso maledettamente perfetto?
Annuii tristemente. Sconfitta.
Voltai le spalle ma in quel momento entrò l'infermiera.
X: "Allora, vedo che ti sei ripreso bene!" Sorrise. "Potresti già uscire in realtà ma per alcune precauzioni è meglio che tu rimanga anche questa notte qui così saremo certi che stia bene. D'accordo!?" Sorrise ancora con aria gentile.
Bene. Stava bene e domani l'avrebbero dimesso. Ora si che mi sentivo meglio.
Sorrisi, il mio sguardo si spostò su di Louis, lui mi stava guardano. Sorrise e così feci lo stesso per poi tornare a casa dove mi addormentai di sasso.

Mi svegliai alle 21.00, mazza quanto avevo dormito!
Per la prima volta mi alzai con il sorriso sulle labbra, sentivo che il mondo aveva una luce in più... Wow, che strana sensazione, come se tutto fosse migliore e mai niente e nessuno avrebbe potuto abbattermi.
Ripensai a quel bacio e alle parole di Louis. Ora ero la sua ragazza e lui il mio ragazzo, che strano da sentire, lui era finalmente mio.
Afferrai il cellulare posto sul comodino accanto a me (com'era mio solito di fare appena alzata).
1 messaggio: Louis.
'Chi avrebbe mai pensato che un giorno saresti arrivata tu a cambiarmi la vita. Mi sento strano come mai prima, mi sento bene davvero e ti ringrazio per esserci ancora dopo quello che ti ho fatto. Mi farò perdonare te lo prometto. Farò tutto per te perchè ora sei mia! <3'
Un lungo brivido mi fece raggrinzire la pelle, la sensazione più piacevole del mondo. Sorrisi in un modo che pensai quasi che il mio viso sarebbe rimasto in quella posizione per sempre. Dio, ero innamorata davvero.
Risposi: 'Ciò che provo io è indescrivibile e sono io che ti ringrazio per questa felicità. Non devi farti perdonare perchè già ti ho perdonato.'
Ok, non sono una sdolcinata di molte parole ma che ci volete fare, è la prima volta che sono innamorata, non sono ancora pratica.
Scesi al piano di sotto afferrai un toast e mi sedetti tra la mamma e Daniel che annoiati si stavano guardando uno show televisivo a premi.
Io: "Ciaoooo mamma adorata!" Sprizzai di gioia abbracciandola. "E ciao anche a te caro Daniel!" Sorrisi poi guardandolo.
Gli occhi della mamma e di Daniel si spalancarono stupefatti.
Mamma: "Emh... Tesoro? Ma che diamine ti prende? Stai male?" Chiese posandomi il palmo della mano sulla fronte.
Io: "Ma certo mamma! Sto benissimo! Perchè non dovrei?" Chiesi sorridendole.
Il quell'istante mi arrivò un messaggio. Era Louis.
'Che stai facendo ora? Qui mi hanno lasciato solo. Ti andrebbe di passare per un salutino? :)'
Non ci pensai due volte e un altro grosso sorriso si impossessò di me lasciando la mamma spaventata dal mio bizzarro comportamento.
'Arrivo' Risposi immediatamente per poi alzarmi dal divano e precipitarmi di sopra a mettermi in ordine.
Io: "Mamma vado a salutare un attimo Louis in ospedale!" Dissi sorridendo dopo essermi bloccata sulle scale ricordandomi che dovevo pur avvertirli.
La mamma sorrise, mentre lo sguardo di Daniel era ancora spaesato. Mamma aveva capito. Lei mi capiva sempre.
Mi sistemai in pochi secondi e di fretta uscii di casa e presi il primo pullman che dirigeva all'ospedale nel quale Louis era stato ricoverato. Entrai e mi diressi alla sua stanza con un sorriso da ebete, mi bloccai però di fronte alle porte che conducevano alla sua stanza.
'Cavolo Catrine non puoi entrare con quest'espressione! Sembri una pazzoide demente! Riconponiti.'
Come una perfetta sana di mente mi misi di fronte ad uno specchio per perfezionare la mia espressione.
Ne provai una imbronciata, una triste, una annoiata, scazzata, frenetica ma tutto era inutile, quel fottuto sorriso aveva sempre il sopravvento.
Mi arresi, volevo troppo vedere Louis per rimanere ancora là a perder tempo, così entrai ed eccolo lì, sempre bello come non mai, persino con quell'orrendo camice da ospedale riusciva ad esser perfetto.
Un sorriso occupò il suo viso mentre nel mio ormai regnava da ore. Gli andai in contro e senza lasciarmi nemmeno il tempo di dirgli ciao lui mi prese tra le sue braccia e mi baciò con una passione che nessuno mi aveva mai fatto provare prima.
Louis: "Sei splendida!" Disse poi staccando le sue dolci labbra dalle mie per prendere poi a guardarmi dritta negli occhi.
Sorrisi e non dissi nulla, ma lo baciai di nuovo delicatamente sulle labbra.
Louis: "Mi dimettono domani mattina presto! Così potremo passare del tempo insieme lontani da questo ospedale!" Disse sorridendo.
Sorrisi, ma in realtà non mi importava molto se il tempo dovessimo passarlo in quest'ospedale o in altri posti, l'unica cosa che desideravo era passare del tempo con lui.
La serata la passammo a parlare del più e del meno, con qualche bacio qui e lì e molti sguardi intensi. Purtroppo il tempo passò veloce e senza che nemmeno ce ne rendessimo conto si fece mezzanotte.
Louis: "Oddio ma è tardissimo!" Disse guardando l'orologio posto sul lato sinistro della stanza in cui ci trovavamo. Guardai anch'io il bianco orologio.
Io: "E va beh!" Dissi sorridendo e guardandolo.
Louis: "No, non va bene! Tu domani hai scuola!"
Ah, già la scuola. Me l'ero completamente scordata oramai.
Io: "Ah già.. Massi posso anche non andarci per una volta!" Sorrisi ancora.
Louis: "No Catrine. Ti ho già fatto perdere troppi giorni e voglio che oggi tu vada. Lo farai per me?" Chiese guardandomi e scostando dal mio viso una ciocca di capelli.
Lo guardai. Avrei fatto qualunque cosa per lui. Annuii.
Louis: "Allora vai a casa che è tardi!" Disse sorridendo ancora.
Io: "No dai... Voglio rimanere ancora un po insieme a te!" Dissi facendo il musetto dolce.
Lui sorrise.
Louis: "Pure io. Anzi vorrei passare tutto il resto della mia vita assieme a te in ogni istante. Ma proprio per questo so che avremo molto tempo da passare assieme, tempo che magari non sarà in questo macabro posto!" Disse alzando il tono della voce facendomi ridere.
Louis: "Su amore vai a casa a riposarti che domani ti devi svegliare presto! Domani verrò da te e staremo tutta la giornata insieme te lo prometto!" Disse dolcemente.
Mi aveva chiamato amore!? ** Bene avrei fatto qualunque cosa se me l'avesse chiesto così. I miei occhi presero a brillare. Lo baciai intensamente.

Io: "Ci vediamo domani... amore." Sorrisi bloccandomi prima di uscire dalle porte della stanza già aperte, e poi, dopo aver ammirato il sorriso contento di Louis nel sentirsi chiamare in quel modo da me, me ne andai contenta come non mai, con il cuore che batteva all'impazzata e le farfalle nello stomaco. 












Bbbuongiornoooo belleezzeee!!! Perdonate la mia assenza ma sono andata in vacanza prima senza alcun preavviso :D Come state? 
Comunque eccovi un altro capitolo spero che lo leggiate in molte e che riceverò qualche recenzione così continuerò :) Scusatemi ancora per l'assenza ingiustificata. Baciiiii xxxx

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Capitolo 19
*** La felicità ***


Il mattino arrivò in fretta. Uffa un'altra noiosa giornata di scuola, ma questa mattina c'era qualcosa che mi faceva sorridere e avrei sopportato qualunque cosa. Scesi di casa già pronta.
Io: "Ciao mamma! Ciao Daniel!" Urlai prima di uscire dalla porta per dirigermi a scuola.
Non appena uscii dalla porta delle mani mi afferrarono delicatamente le spalle e mi fecero girare per poi ritrovarmi attaccata a delle soffici labbra. Era Louis.
Louis: "Buon giorno amore!" Disse staccandosi sorridendo. Rimasi un po impietrita a cercare di realizzare quanto stava succedendo.
Io: "Ma sei scemo!?" Dissi lanciandogli un ceffone diciamo delicato. "Mi hai fatto venire un colpo!" Dissi poi mentre lui prese a ridere.
Louis: "Ammettilo che però ti è piaciuto sto buon giorno!" Sorrise e così sorrisi anche io e alla fine scoppiammo entrambi a ridere.
Louis: "Dai ti accompagno a scuola!" Disse andando verso la sua macchina. Sorrisi. L'amavo.
Salii nel posto accanto al suo e lo osservai guidare contenta.
Arrivammo in fretta a scuola. Era a due passi alla fine.
Scendemmo entrambi. Notai che tutti ci guardavano.
Lui venne verso di me e mi prese la mano per poi sorridermi, io feci lo stesso e alla fine ci incamminammo verso l'entrata dell'edificio sotto gli occhi scioccati di tutti gli studenti. Non mi importava proprio nulla però del loro sguardi.
Natasha rimase sconvolta, la notai e le lanciai un sorrisetto come sfida.
Arrivammo all'entrata, la campanella suonò all'istante.
Louis: "Mamma mia che puntualità eh!?" Disse ridendo.
Io: "Forse questa è la prima volta che arrivo in orario sai!?" Continuai ridendo.
Lo guardai ridere ancora, quanto era bello! Non so come Johannah avesse potuto creare una creatura tanto meravigliosa. Bhe in ogni caso la ringrazio con tutto il cuore per averlo fatto.
Sorrisi, lui mi osservo con uno dei suoi maledetti sorrisi perfetti e poi si avvicinò a me per baciarmi dolcemente prima di lasciarmi andar via, mentre gli sguardi di tutti erano puntati su di noi.
Louis: "Ciao amore mio! Buona giornata, ci vediamo all'uscita!" Disse poi staccandosi da me per poi, alla fine della frase, lasciarmi un ultimo paio di baci a stampo.
Io: "A dopo dolcezza!" Gli feci l'occhiolino e lo guardai andare verso la macchina. Penso di aver avuto una faccia da ebete in quel momento. Esisteva solo lui per me ora. Poi tornai in me, mi guardai intorno. Mezza scuola mi guardava a bocca aperta. Inquietante.
Io: "No, non vi preoccupate, gli uccellini troveranno un nido anche senza le vostre bocche! Potete pure chiuderle." Risi e mi diressi in classe.
Le lezioni passarono velocemente ed io non ebbi in testa altro che lui... Una sensazione davvero strana che mai avrei pensato di provare. Era tutto così assurdo cavolo, ma non mi importava, stavo davvero bene e quindi non avevo intenzione di rovinare tutto solo perchè la mia stupida mente si faceva domande irrilevanti.
Arrivò l'intervallo. Uscii dalla classe e mi diressi agli armadietti, vidi Lottie in lontananza intenta a prendere i suoi libri. Corsi da lei.
Io: "Ciao bellissima amica mia, sai che ti voglio davvero tanto bene? Ma tanto tanto eh!" Dissi sorridendo come un ebete per poi abbracciarla.
La faccia di Lottie divenne esterrefatta, mi prese per le spalle e mi staccò da lei per guardarmi bene in faccia quasi spaventata.
Lottie: "Ma sei tu? Sei seriamente tu Catrine?" Chiese.
Io: "Chi dovrei essere?" Chiesi ridendo.
Lottie: "Che diavolo ti è successo?"
Io: "Ma nulla perchè scusa?"
Lottie: "Tutto questo.... amore.... non è da te." Disse poi inarcando un sopracciglio.
Io: "E lo so ma vedi... L'amore è entrato a far parte della mia vita e sono davvero tanto felice!" Dissi guardando il vuoto come una cretina.
Lottie fu ancora più sconcertata dopo quella mia affermazione.
Lottie: "Aspetta aspetta aspetta... Cosa vuoi dire? Un ragazzo? No no tu devi raccontarmi tutto. Immediatamente." Disse afferrandomi per le spalle.
In quell'istante suonò la campanella. Tempo scaduto.
Io: "Certo... non ci crederai mai.. Appena abbiamo tempo ti racconto!" Dissi cercando di voltarmi per andare in classe, ma Lottie mi strinse più forte in modo che io non potessi liberarmi dalla sua presa.
Lottie: "No. Ho detto IMMEDIATAMENTE!" E così mi strattonò in bagno.
Lottie: "Coraggio racconta." Disse pronta ad ascoltare ogni dettaglio.
Io: "Ma così perdi le lezioni Lottie!"
Lottie: "Non è importante tanto."
Io: "Ma se ti chiamano finisci nei guai... Io tanto, ormai non ci fanno manco più caso, ma tu sei una studente modello!" Spiegai.
Lottie: "Se entrano diciamo che stai male, che stai vomitando e io sto qui per aiutarti. Dai basta voglio sapere." Ok, non c'erano speranze.
Io: "Ok ok, affari tuoi io ti ho avvertita. Allora, che dire... mi ucciderai quando te lo dirò." Dissi sorridendo. "La verità è che io e tuo fratello...." Risi nervosamente.
Lottie: "Vi siete baciati?" Chiese sorridendo.
Io annui.
Io: "Stiamo insieme!" Dissi con un sorriso dannatamente ampio.
Lottie rimase di sasso. Ma nel vero senso della parola. Non si muoveva più era immobilizzata.
Io: "Lottie? Lottie stai bene?" La scossi.
Lottie: "STATE INSIEME? MA DA QUANDO? E PER QUALE MOTIVO IO ANCORA NON LO SO?" Incominciò ad alzare la voce innervosita da tutto ciò.
Io: "Ssshh. Ci beccano." La calmai. "Il fatto è che è successo tutto così all'improvviso ed io... beh io sono stata sovrastata da una serie di strane emozioni... Non mi ero mai sentita così Lottie. Penso a lui in continuazione e desidero passare con lui ogni istante, ogni istante capisci!? C'è non mi stancherei mai di stare insieme a lui anche senza fare assolutamente nulla, anche solo rimanendo a fissarlo negli occhi. Capisci? E' tutto così assurdo ed io ero davvero così sovrastata che non avevo nemmeno il tempo di pensare di dirtelo... Scusami." I miei occhi, credo brillassero, Mi specchiavo negli occhi sorridenti di Lottie che sorrise.
Lottie: "Sei innamorata. Wow. Per la prima volta la cara Catrine Givech si è innamorata di un ragazzo. E udite udite, il ragazzo in questione è proprio mio fratello!" Saltò dalla gioia. Risi. "Sono felicissima Catrine davvero sapevo che lui lo desiderava, lo vedevo nei suoi occhi cavolo. Ora se ti fa soffrire lo ammazzerò! Che bello!" Ridemmo entrambe, Lottie sembrava persino più entusiasta di me. Mi abbracciò.
Lottie: "Adesso siamo cognate pure!" Rise distaccandosi da quell'abbraccio. Annuii. "Ti viene a prendere?"
Io: "Si!"
Lottie: "Aspetta, ma ti ha accompagnato pure stamattina?" Annuii.
Lottie: "Ecco di chi parla tutta la scuola!" Sorrise divertita.
Io: "Cioè?"
Lottie: "Ma nulla alla fine ho solo sentito dire che stamattina una coppia si è baciata davanti a tutta la scuola. Eri tu?" Rise ed io feci lo stesso annuendo.
Io: "Si tutta la scuola mi fissava ma non mi importava proprio di nulla. Poi Natasha ha fatto una faccia.." Ridemmo entrambe.
Lottie: "Immagino... Avrei voluto vederla cavolo!"
Ridemmo ancora per un po, poi decidemmo di tornare in classe per l'ultima ora di lezione.
Uscimmo da scuola. Lottie mi raggiunse. Cercai Louis con lo sguardo ma non riuscivo a trovarlo.
Se n'era dimenticato forse?
Poi lo vidi, era all'angolo del portico. Sorrisi e lo raggiunsi, ma solo dopo mi accorsi che con lui c'era anche lei.









 

Ccccccciaaaaoooo a tuttiiiiii :D
Eccomi di nuovo con un capitolo, lo so, mi odiate... non ho aggiornato per un sacco di tempo ma ci sono stati dei problemi gravi, spero possiate perdonarmi :(
Comunque spero che vi piaccia questo piccolo capitolo.
Ah, vi informo che comincio un altra storia oltre a questa.... Passate un po a vederla poi e ditemi che ne pensate. 

Aspetto delle recenzioni... Rendetemi contenta dai :3  Un bacio a tuttiii.

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Capitolo 20
*** Fanculo all'amore! ***


Ancora lei? Cazzo ma non l'ha capito che ora lui è mio? Non ha capito che lui vuole stare con me e non con lei!?
Si, davanti a Louis c'era Natasha.
La gelosia si impossessò di me e io non riuscii proprio a controllarmi, d'altronde era la prima volta che provavo un emozione simile. Tutto era nuovo con lui, ogni emozione, ogni impulso e gesto involontario del mio corpo da quando stavo con lui era nuovo per me.
Presa dalla rabbia andai verso i due ragazzi accelerando il passo e sbattendo i piedi sull'asfalto pesantemente quasi come se lo volessi frantumare, non so nemmeno cosa avessi intenzione di fare ma non riuscivo nemmeno a pensare in quel momento.

Ero a qualche passo da loro, Natasha mi vide ma distolse subito lo sguardo da me. Smise di parlare per un istante, sbuffò e poi potei udire pronunciare dalle sue labbra testuali parole: "Tutto questo casino per farmi ingelosire? Non serviva! Ora puoi anche lasciarla quella."
E in un nano secondo si ritrovò sulle labbra di lui quasi come ci fosse cascata sopra per sbaglio.
Una fitta al cuore mi fece irrigidire e per un attimo cessai di respirare e mi bloccai lì dinnanzi a loro come una stupida.
Ero stata proprio una stupida. Louis ha sempre voluto Natasha, come ho potuto pensare che ora era cambiato qualcosa, come ho potuto credere davvero che ora desiderava stare con me e non con lei!?
Sentii qualcosa di umido cadermi sul braccio, poi lo sentii altre innumerevoli volte, come in una tempesta le mie lacrime cadevano frequenti e veloci.
In quell'istante Louis si girò e mi vide.
Io: "Sei uno stronzo! Mi fai schifo!" Urlai mollandogli un ceffone in piena faccia, che tutti udirono, e subito presi a correre il più lontano possibile da lui sotto gli occhi di tutta la scuola che in fondo ci godeva nel vedermi così.
Si, ogni cosa che provavo con lui era nuova, ma sapete una cosa!? Era meglio quando non avevo mai provato questa sensazione che ti faceva marcire dentro pian piano lacerando a poco a poco ogni organo del tuo corpo partendo dal cuore.
Corsi ancora senza fermarmi e mi accorsi solo dopo che non avevo più la cartella sulle spalle... Chissà dove cavolo l'avevo persa, ma in fondo cosa importava!?


Sarebbe stato meglio se fossi andata via davvero quel giorno... Se Louis non fosse arrivato ora io non avrei problemi, sarei in Italia dai miei vecchi amici, lontana da tutto questo dolore.

Corsi per un lungo tragitto senza nemmeno ragionare su dove stessi andando, senza pensare assolutamente a nulla, stavo solo correndo per scaricare tutte le energie e perfino le lacrime erano cessate, rimaneva solo quel dolore che però era contrastato dai muscoli dei polpacci e delle cosce che pulsavano per la troppa fatica fatta, perciò ancora non mi fermavo, quello era l'unico modo per distogliere la mente da quel dolore.
Ad un tratto però mi fermai, una luce accecante tra le viuzze sperdute in cui mi trovavo mi rapì. "PUB GONNARIO" che nome ridicolo, ma in fondo cosa importa! Un altro buon modo per non pensare.
Entrai, l'odore d'alcol mi entrò dritto nei polmoni.
Io: "Scusi dov'è il bagno?" Chiesi prima tutto all'uomo grassoccio pieno di tatuaggi al bancone.
X: "Da quella parte?" Puntò il dito dritto davanti a lui e con lo sguardo lo seguii fino all'altro lato del salone dove i disegni che illustravano la differenza tra il bagno degli uomini e quello delle donne mi fecero arrivare a ciò che cercavo.
Io: "Grazie!" Dissi senza alcun sentimento dirigendomi verso il bagno.
Un odoraccio di vomito e piscio mi fece venire il voltastomaco, ma comunque entrai in quel bagno che, a differenza di ciò che faceva pensare l'odore, sembrava pulitissimo e mi fiondai davanti allo specchio.
Il trucco era colato giù per tutte le guance, fino ad arrivare agli zigomi da lì il nero del trucco si era sbiadito e non si vedeva più, proprio come immaginavo. Mi levai quel trucco colante dalla faccia e mi ricomposi nel miglior modo possibile e dopo un lungo sospiro potei tornare nel salone principale. 
Mi sedetti al bancone come fossi un'ubriacona ma solo in quel momento mi ricordai che non avevo più lo zaino e che quindi non avevo alcun tipo di denaro o di documento per far capire all'uomo che potevo bere tranquillamente. 
Merda! Peggio di così non poteva andare, ma non avevo più le forze per poter tornare indietro ora e oltre tutto non sapevo manco dove mi trovassi e come avrei fatto a tornare a casa.
Ad un certo punto un ragazzo si sedette due posti alla mia destra ed ordinò una birra doppio malto media, sembrava conoscesse pure il barista che gli offrì anche la birra. Quanto lo invidiavo in quel momento. 
Mi girai a guardarlo e come una mendicante gli chiesi un sorso scatenando l'ira dell'uomo al bancone.
X: "Come ti permetti? Questo non è posto per i mendicanti. Esci subito di qui!" 
Ok, forse aveva ragione, ero abbastanza patetica oltre tutto, ma questo doveva darsi una calmata.
X: "No no aspetta... Catrine non ti ricordi di me?" Il ragazzo mi salvò.
L'uomo lo osservò stranito e si ricompose.
X: "Conosci questa ragazza?" Chiese poi quel barista tatuato un po stranito dalla situazione.
X: "Si, ma a quanto pare non mi ha riconosciuto." Rispose tranquillamente il giovane suscitando ancora di più lo stupore dell'uomo dall'altra parte del bancone. 
Lo osservai meglio. Aveva qualcosa di familiare ma in quel momento non riuscivo a capire bene chi fosse.
X: "Catrine sono Liam, l'amico di Louis! Ci siamo incontrati nella casa in montagna!" 
In quell'istante tutto mi tornò alla mente. Cavolo, come avevo potuto già dimenticarmi di lui? In fondo non era nemmeno passato molto tempo da quando l'ho incontrato.
Io: "Oddio Liam! Si, scusa ora mi ricordo di te è solo che... in questo momento non ho la testa per ragionare." Dissi quindi abbassando lo sguardo demoralizzata con la fitta al cuore che si fece risentire.
Liam: "E' successo qualcosa?" Nella sua voce percepii la sua preoccupazione e la sua dolcezza, era davvero un bravo ragazzo. 
Io: "Beh ecco vedi..." Mi sedetti affianco a lui incominciando a raccontare l'accaduto mentre il solo pensiero mi faceva bruciare gli occhi per via delle lacrime che volevano uscire. "Dopo che siete andati via sono successe molte cose.." Come fosse un flash back rividi passare nella mia mente tutti gli episodi avvenuti ultimamente e non mi accorsi nemmeno che una lacrima era riuscita ad uscire ed ora si mostrava facendo vedere tutta la mia fragilità. 
Liam rimase sbalordito dalla mia reazione, penso che non si aspettasse che fossi così fragile forse. Non avrei voluto farmi vedere da nessuno in quella situazione, ma in quel momento non riuscivo proprio a controllarmi e avevo bisogno di sfogarmi e di Liam sentivo di potermi fidare.
Liam: "Ehi... Ma stai bene?" Mi passò una mano sulla guancia asciugandomi la lacrima che scendeva lenta su di essa. "Vieni, andiamo a metterci più comodi sui divanetti." Disse poi mettendomi un braccio intorno alle spalle mentre io mi alzavo piano. "Ti offro qualcosa." Disse subito dopo salvandomi ancora. 
Liam: "James me ne porti un'altra per la ragazza per favore!?" Chiese poi al barista che annuì mentre insieme ci stavamo dirigendo al tavolo con i divanetti.
Ci sedemmo, lui era davanti a me. 
Liam: "Allora, raccontami tutto." Disse quindi pronto ad ascoltarmi.
Feci un respiro profondo e fui pronta a cominciare. 
Io: "Bhe come penso tu già sappia Zayn, prima che ve ne andaste, mi aveva chiesto di mettermi con lui ma io rifiutai..." Liam annuì. "Beh, forse però non sai che ho rifiutato perché ero, e sono tutt'ora, innamorata di un altro. Di Louis, sono sempre stata innamorata di Louis per l'esattezza, ma non gliel'ho mai detto anche perché è la prima volta che provo un sentimento simile ed è tutto così assurdo per me." Lo vidi sorridere. "Perchè sorridi ora?" Interruppi il mio discorso per fargli questa domanda alla quale non riuscivo proprio a trovare risposta.
Liam: "L'ho capito subito che in realtà ti piaceva Louis! Si vedeva dal modo in cui scherzavi con lui, dal modo in cui lo guardavi e dal sorriso che facevi quando era lui a fare qualche battuta. Eri diversa con lui. Era chiaro." Sorrise ancora mentre io rimasi a guardarlo senza parole. Wow se n'era accorto lui. Allora è proprio vero che non sono in grado di gestire questo sentimento, sono sempre stata in grado di non far capire agli altri le mie emozioni, ma in questo caso non ci ero riuscita...
Liam: "Beh, è questo il problema? Non sai come confessare a Louis i tuoi sentimenti?" Chiese quindi interrompendo i miei pensieri.
Io: "No, non è questo. Magari lo fosse. Anzi, quando ve ne siete andati ho confessato tutto a Louis. Gli ho detto che l'amo." A quel ricordo abbassai lo sguardo, sforzandomi di non piangere e strinsi i pugni.
Liam: "E lui?"
Io: "Lui... beh, lui ha passato la notte con Natasha, la sua ragazza, ed io ho cercato di andar via. Volevo tornarmene in Italia, nel mio vecchio paese, ma Louis mi fermò. Per evitare che partissi ha addirittura fatto un incidente ed è rimasto in ospedale per un paio di giorni..." La faccia di Liam era un misto tra lo spaventato, lo stupefatto e il preoccupato. 
Liam: "Cosa? Come diavolo è successo?" Era davvero preoccupato per il suo amico.
Gli raccontai ogni dettaglio dell'incidente e dei giorni in ospedale facendoli ben capire anche che ora stava bene e che non era stato così grave come pensavamo. Nel mentre il cameriere portò la mia birra così ringraziai Liam e ne bevvi subito metà.
Liam: "Oh meno male."
Io: "Comunque alla fine io e Louis ci siamo messi insieme. Oggi mi ha accompagnata a scuola e mi aveva detto che mi sarebbe venuto a riprendere, ma quando sono uscita da scuola..." Singhiozzai involontariamente al solo pensiero che ora i ruoli si erano invertiti, ora ero io quella che veniva usata. "L'ho trovato sulle labbra di quella barbie di merda!" E così mi ritrovai in un fiume di lacrime mentre Liam si alzò per venire dal mio lato del tavolo in modo che potesse abbracciarmi cercando di consolarmi.
Liam: "Non posso credere che lui abbia potuto fare una cosa simile però! Dopo tutto quello che ha fatto per averti.." Disse poi guardandomi negli occhi.
Io: "Non lo so Liam... Non so a cosa credere. Per ora so solo che non voglio incontrarlo. Ho bisogno di stare lontana da tutto. Ho bisogno di non pensare e basta." Affermai, in fondo era ovvio che Liam lo appoggiasse, era un suo amico e a me quasi nemmeno mi conosceva.
Liam: "Beh allora direi che stai andando bene. Tu abiti vicino alla casa di Louis vero?! Come hai fatto ad arrivare fin qui? Sei molto lontana da casa!" Disse quindi facendomi finalmente rendere conto del problema.
Io: "Oddio è vero... Io in realtà non so nemmeno come ci sono arrivata in questo posto. Io ho solo incominciato a correre, le mie gambe hanno fatto tutto da sole."
Liam: "Caspita! Ti sei fatta un bel paio di km a piedi allora!" 
Io: "Già... Ed ora non ho ne la forza ne la voglia di tornarmene a casa... Cavolo però non ho nemmeno un po di soldi, chissà dove ho perso lo zaino." Sospirai amareggiata.
Liam mi guardò dispiaciuto, poi il suo sguardo andò a finire in un punto non definito mentre io mi scolavo il restante della mia birra cercando di affogare ogni pensiero, che si stava rifacendo vivo, in essa.
Liam: "Ascolta, io sono qui con Niall! Siamo qui perchè c'è la mia ragazza che abita da queste parti e Niall voleva conoscere una delle sue amiche. stiamo in un hotel qui vicino e questa sera avevamo intenzione di andare tutti in un locale e credo tu abbia bisogno di svagarti un po giusto!?" Lo guardai annuendo senza però capire dove volesse arrivare.
Liam: "Che ne dici quindi di unirti a noi? Stasera potrai dormire nella mia stanza in albergo tanto non credo che io ci tornerò stanotte." Sorrise conoscendo già la mia risposta. Sorrisi anche io a quel punto.
Io: "Davvero posso?" Chiesi quindi. Sono sempre una ragazza educata.
Liam: "Ma tu devi! Per i soldi non ti preoccupare. Io e Niall siamo gentiluomini e non ti mancherà nulla puoi starne certa, ti faremo passare una bella serata e ti faremo divertire!" Così mi fece l'occhiolino ed io sorrisi ancora.
Io: "Grazie!" 
Liam: "Ma figurati! Solo che non puoi certo venire vestita così! Vieni con me, ti porto dalla mia ragazza, credo che lei abbia la tua stessa taglia e sono certo che potrà prestarti qualche cosa." Beh, in effetti ero vestita da scuola, jeans strappati ed una semplice maglietta a maniche corte rossa con una felpa bianca sopra abbinati alle mie converse rosse. Non ero adatta per un locale.
Così entrambi ci dirigemmo verso un palazzo non molto lontano dal pub dove ci trovavamo, salimmo fino al quarto piano con l'ascensore e suonammo alla porta sulla destra. Pochi secondi dopo una bellissima ragazza bionda un po bassina, con un fisico mozzafiato ed un filo di trucco aprì la porta e sorrise nel vederci, o meglio, nel vedere Liam.
Liam: "Ciao tesoro!" Esclamò lui non appena la vide. 
X: "Ciao amore!" Disse la ragazza fiondandosi sulle sue labbra per lasciargli un tenero bacio a stampo.
Liam: "Amore lei è Catrine, è un'amica di Louis... beh, in realtà la storia è un po' complicata ma non ho tempo di spiegartela adesso, il fatto è che l'ho incontrata al pub ed è molto giù di morale. Ho pensato di invitarla stasera ad uscire insieme a noi ma vestita in questo modo non la farebbero entrare. Non è che avresti qualcosa da prestarle?" Disse quindi Liam spostandosi in modo che la ragazza potesse notarmi; lei mi guardò dalla testa ai piedi quasi stranita e poi sorrise. 
X: "Certo! Ciao, piacere comunque io sono Elisabeth!" Disse subito porgendomi la mano.
Io: "Piacere mio!" Dissi sorridendo.
Elisabeth: "Dai, vieni con me. Ti faccio provare qualche cosa." E così mi afferrò delicatamente per il polso facendomi entrare nel suo piccolo ma bell'appartamento moderno dove notai subito che le piaceva molto il viola, dato che la maggior parte delle cose presenti nella casa era di quel colore.
Elisabeth: "Amore tu rimani in salotto, noi torinaimo subito!" Disse prima che potessimo sparire nella camera da letto chiudendoci poi la porta alle spalle, mentre Liam entrava tranquillamente in casa chiudendo la porta di ingresso dietro di se come fosse di sua proprietà.
La camera di Elisabeth era un po piccola ma davvero molto carina. Al centro della stanza c'era un bellissimo letto rotondo pieno di cuscini sopra (naturalmente in tinta viola o lilla); una piccola scrivania con sopra un computer portatile della apple, un paio di foto, un mazzo di rose rosse e bianche contenuto in un bel vaso di vetro e due pupazzi; e in fine un enorme armadio ad angolo tutto bianco lucido. 
Elisabeth: "Allora.." Disse piazzandosi davanti all'armadio aprendo le due ante al centro e mostrandomi l'immensità di quel mobile e tutti i suoi vestiti. Rimasi a bocca aperta.
Io: "Mamma mia. Hai un sacco di vestiti!" Ero davvero stupefatta.
Elisabeth si girò per guardarmi e rise. "Essi, sono la mia passione. Appena vedo qualcosa che mi piace devo assolutamente comprarmela!" Disse in fine per poi mettersi a rovistare tra quell'infinità di roba.
Dall'armadio tirò poi fuori una serie di abiti diversi. 
Elisabeth: "Non conosco bene i tuoi gusti quindi prendo cose diverse così potrai scegliere da sola." Sorrise poi mettendo gli abiti scelti sul letto.
Tra la selezione di Elisabeth c'erano: un abitino corto celeste senza spalline con lo scollo a cuore molto attillato con delle paillette sul seno, un abito lungo blu notte largo che si stringeva leggermente solo in vita con il collo alto e scoperto sulla schiena, un abito giallo corto davanti e più lungo dietro con uno scolla a V, un abito lungo viola con lo scollo a U molto attillato, un abito lilla e largo dalla vita in su e stretto e nero dalla vita fino ad arrivare a metà coscia e un abito bordeaux semplice senza spalline con dei fiorellini ricamati. Li provai uno ad uno, tutti erano molto belli, ma nessuno mi piaceva particolarmente, poi però ne provai un altro e me ne innamorai: un abito bianco con le spalline che scendevano giù dalle spalle, tutto stretto e semplice fino ad arrivare a metà coscia ma con una rivestitura più trasparente tutta brillantata che lo ricopriva dalla vita in giù fino alle caviglie. Stupendo.
Io: "Questo lo amo!" Dissi mentre mi guardavo allo specchio girandomi per guardarlo da ogni angolazione.
Elisabeth: "Oh si, ti sta benissimo! Io quello lo usato solo una volta ad uno degli appuntamenti con il mio Liam!" Il suo sorriso fu più ampio e i suoi occhi si illuminarono.
Io: "Siete una bella coppia! Sono davvero contenta per voi!" Dissi sorridendo lievemente e facendo sorridere lei ancor di più.
Elisabeth: "Grazie molte! E tu? Sono sicura che anche te hai un ragazzo, sei troppo bella per non avercelo." Sorrise ancora, mentre il mio sguardo si incupì e la tristezza si impossessò di me.
Io: "Beh ecco... non credo di avercelo più, o forse non l'ho mai avuto veramente... Scusa ma non mi va di parlare di queste cose per ora..." 
Elisabeth: "Oh... Ho capito tutto. Su non ci pensiamo! Adesso ti prepari così andiamo a mangiare fuori e poi ci divertiamo!" Sorrise ancora e sta volta sorrisi con lei. "Ah, che numero porti di scarpe?" Chiese mentre si dirigeva alla porta.
Io: "38!" Affermai guardandomi ancora allo specchio con quella meraviglia addosso.
Elisabeth: "Perfetto! Allora posso prestarti pure le scarpe! Ho quelle perfette per quell'abito, le vado a prendere!" Disse quindi uscendo dalla porta.
Un paio di minuti dopo tornò con un paio di scarpe con il tacco a spillo bianche con alcuni brillantini sparsi, aperte con dei lacci che si sarebbero dovuti attorcigliare su per la caviglia. Splendide.
Me le infilai in fretta e piastrai i capelli arricciando leggermente solo il ciuffo, poi mi truccai lievemente con un ombretto bianco e un po di rimmel e matita nera. Voilà, pronta per uscire e non pensare.
Tornammo da Liam che ci guardò con una faccia scioccata. Nel frattempo anche Elisabeth si era cambiata mettendosi il vestito lilla e nero con le scarpe lilla chiuse ed il tacco a spillo abbinate per poi concludere il tutto con un lieve trucco in tema. 
Liam: "Siete meravigliose!" Disse ad entrambe. Beh, anche lui lo era in giacca e cravatta eh. 
Comunque lo ringraziammo e così uscimmo per andare a cena fuori. Una cena tranquilla, c'era pure Niall con noi, per fortuna, perché non mi andava proprio di fare il terzo in comodo e grazie a lui potei ridere e scherzare per tutta la sera senza pensare a Louis. 
Ps: Caspita quanto mangia Niall! Non potei non notarlo.
Alla fine ci recammo al locale di cui mi avevano parlato a cena e devo dire che era proprio bello come me l'avevano descritto; c'erano persino delle fontane ai due lati dell'ingresso stretto controllato da un grosso buttafuori in giacca e cravatta con gli occhiali da sole.
Per entrare dovemmo metterci in fila ma mi feci un sacco di risate perché Niall, essendo agitato perché dentro al locale c'era già la ragazza con la quale avrebbe dovuto "amoreggiare", diceva cose senza senso. Adoravo quel ragazzo.
Dopo una lunga attesa finalmente entrammo. Da dentro il locale era ancora più bello; le luci non erano normali, ben sì erano tutte di un blu lieve e sfocato che creava una bella atmosfera, i lampadari (e ce n'erano davvero tanti) erano tutti di cristallo ed ognuno aveva dei piccoli particolari diversi dagli altri, anche all'interno vidi due piccole fontane con degli angeli, ma la cosa più bella era l'immensità di quel posto; il bancone dei drink era lungo 10 metri e c'erano alcolici di tutti i tipi, la pista da ballo al centro era enorme ed un sacco di luci di colore diverso la riflettevano, c'erano un sacco di tavolini tutti con delle poltrone morbidissime e i bagni erano lussuosissimi. Insomma il posto era un sogno. 
Subito ci sedemmo in un tavolo ed ordinammo da bere. Un bell'angelo azzurro ci stava per cominciare. 
Presi ancora per un po Niall in giro e passammo un po' di tempo così
Io: "Occhio Niall secondo me stai iniziando a sudare e se è così farai una brutta figura. Cavolo potrebbe pensare che puzzi e che sudi sempre!" Continuai ancora ridendo.
Niall: "Sei spiritosa!" Rispose acido lanciandomi con le dita una pallina che aveva fatto con un fazzolettino. 
In quell'istante Elisabeth, che si era allontanata già da un po', chiamò Niall.
Elisabeth: "Niall vieni. Ti presento la mia amica Tania!" Disse facendolo irrigidire mentre io mi sbellicavo dalle risate per la sua reazione.
Mi lanciò un occhiata terrorizzata prima di alzarsi.
Io: "Buona fortuna!" Dissi mentre stava andando via e come risposta lui incrociò le dita dietro la schiena facendomi ridere.
Finii il mio secondo drink cercando con lo sguardo Liam che se n'era andato poco prima di Niall dalla parte opposta a quella della sua ragazza, ma di lui non c'era traccia, così mi alzai e mi recai al bancone ordinando una birra e non appena me la diedero mi recai in pista a ballare. Non avevo alcuna intenzione di rimanere sola in un tavolo a deprimermi.
Incominciai a muovermi, mi feci trasportare dalla musica e dall'alcol che avevo ingerito. Musica, alcol e discoteca, che bel mix per non pensare. 
In pochi istanti mi ritrovai tre uomini, fin troppo grandi, che mi circondavano.
X: "Ehi bella, ho visto che ti piace bere..." Disse uno che avrà avuto almeno 37 anni con i capelli neri brizzolati e una barba folta sul viso.
X: "A noi invece piaci molto tu sai!?" Disse un altro rasato con delle rughe evidentissime su tutto il contorno occhi.
Io: "Beh a me invece non piacete per niente voi! Scusate ma io preferisco quelli più giovani!" Dissi sfrontatamente senza paura.
X: "Oh, ma noi siamo molto meglio di quelli giovani! Vieni con noi, ti faremo vedere!" Disse il terzo con gli occhi azzurri e i capelli quasi completamente bianchi cercando di afferrarmi il polso che io scansai subito dalla sua presa.
Io: "Non ci penso nemmeno!" Dissi innervosendomi.
Ma gli altri due mi afferrarono senza lasciarmi scampo.
X: "Non fare la difficile... Vedrai, ti piacerà!" Disse di nuovo occhi azzurri afferrandomi dal mento con un sorrisetto maligno.
Gli tirai un calcio dove non batte il sole facendolo piegare e quando si riprese cercò di tirarmi un pugno che non avrei potuto schivare per colpa degli altri due uomini che non mi facevano muovere.
X: "Brutta puttana!" Vidi il suo pugno ad un passo dal mio naso ma nell'istante in cui mi sfiorò qualcuno da dietro lo fece voltare e gli tirò un pugno in piena faccia facendolo cadere a terra.
Io: "Louis che cazzo ci fai qui!" 








 


Awawawawawawa... (?) Ciao bellezze sono tornata per questa storia :D Si, lo so non ho aggiornato per tantissimo tempo potete anche arrabbiarvi avete ragione, però ero presa dall'altra storia e poi speravo di ricevere qualche altra recensione al capitolo precedente. 
Comunque in compenso questo capitolo è un po' più lungo :)
Cavoli, voi credete davvero che Louis voglia ancora Natasha? E come faranno con quei tre uomini? Come andrà a finire tra Louis e Catrine? 
Beh, appena riceverò almeno 3 recenzioni continuerò la storia quindi spocillate :D 
Mi scuso ancora se ci ho messo così tanto! Un saluto a tutti <3

 

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Capitolo 21
*** Ricominciamo ***


Io: "Louis che cazzo ci fai qui?"
Louis si voltò leggermente, il suo viso era devastato. I suoi occhi erano gonfi come palloni, la sua carnagione era quasi bianca in quel momento, quasi fosse un fantasma, le sue labbra erano screpolate e rovinate da tagli anche abbastanza profondi. Quello non era il Louis che io conoscevo.
Un istante dopo quello sguardo si ritrovò a scatenare tutta la sua ira su quell'uomo; una miriade di pugni vennero sferrati da entrambi ed io ero lì, difronte a loro, senza saper cosa fare.
Gli altri due uomini vennero ad aiutare l'amico ma per fortuna Liam e Niall si accorsero di ciò che stava succedendo e corsero in aiuto di Louis.
Li guardai spaventata, non volevo che si picchiassero solo per colpa mia, solo per difendermi, e avevo una tremenda paura che potesse succedere qualcosa di grave.
Avevo le mani di fronte alla bocca e non sapevo proprio che fare. Elisabeth e la sua amica mi affiancarono spaventate senza riuscire a capire cosa diamine stesse succedendo, ma non dissero nulla, si limitarono a guardare spaventate. Per fortuna pochi istanti dopo due uomini della sorveglianza si misero in mezzo per sciogliere la rissa, quattro omaccioni giganti e pieni di muscoli con la maglia che indossavano tutti gli impiegati del locale si divisero in modo che due si ritrovassero a tenere per le braccia i tre uomini che avevano causato tutto mentre gli altri due tenevano i ragazzi che erano accecati dalla rabbia. Tutti gli sguardi erano puntati sulla scena già da un po.
X: "Calmi! Questo non è posto per le risse!" Disse uno intento a tenere per le braccia due di quegli uomini schifosi.
X: "Oh andiamocene via da questo posto! Non mi piace per niente e non mi diverto!" Affermò uno degli uomini cercando di liberarsi dalla presa di quelli della sorveglianza senza riuscirci. "Ci sono stronzette viziate qui dentro!" Disse poi rivolgendomi uno sguardo.
La rabbia crebbe in me, feci un passo violento verso quell'uomo intenta a mollargli un ceffone ma Elisabeth mi afferrò per il braccio impedendomelo. Mi voltai con uno sguardo di fuoco verso di lei ma mi fece capire con un cenno che era meglio stare al mio posto in quella situazione o avrei solo peggiorato le cose.
Non ebbi tempo nemmeno di rigirarmi che Louis si era già fiondato su quell'uomo, liberandosi non so come dalla presa di quei giganti della sorveglianza, sferrandogli un destro micidiale e aumentando ancor di più la rabbia di quegli omaccioni.
X: "Adesso basta ragazzini! Voi ora ve ne andate subito da qui e non ci rimettete più piede!" Disse quindi l'uomo che si riavventò su Louis per poi sbattere fuori con violenza lui, Niall e Liam fuori dal locale. Io ed Elisabeth li seguimmo subito dopo di nostra spontanea volontà.
X: "Bene ora che se ne va la feccia possiamo restare a divertirci!" Dovette precisare l'uomo che poco prima aveva cercato di tirarmi un pugno mentre uscivamo dal locale.
Stavo per rispondere ma Elisabeth non me ne diede possibilità, mi strattonò con forza fuori dal locale.
Io: "Perchè non mi hai lasciata parlare!?" Dissi nervosa
Elisabeth: "Non sarebbe servito a nulla! Anzi avresti potuto peggiorare ulteriormente le cose!" Affermò lei con una calma disumana. Ma aveva ragione, sbuffai a questa constatazione.
Elisabeth incominciò a cercare i ragazzi con lo sguardo, io però non volevo vedere Louis assolutamente!
Io: "Ehm... Ascolta, è molto tardi ed io non ho nemmeno avvisato mia madre... Ora sarà preoccupatissima e forse.. forse è meglio se torno a casa. Scusa Elisabeth ring..." Ma non mi diede il tempo di finire la frase.
Elisabeth: "Non dire assurdità Catrine!" La guardai stupefatta. "Lo so che te ne vuoi andare per non vedere Louis ma devi affrontare le cose o non andrai mai avanti! Scappando non risolverai mai nulla." Stavo per ribattere a tono ma da un angolo spuntò la chioma bionda di Niall.
Niall: "Ohi ragazze..." Disse venendoci in contro mentre dietro di lui vidi spuntare prima Liam e poi Louis.
Il mio sguardo incrociò il suo ed io lo distolsi immediatamente mentre nei suoi occhi si accese qualcosa e in quell'istante mi venne in contro subito abbracciandomi con le lacrime agli occhi.
Rimasi abbastanza sorpresa da quella sua reazione ma, nonostante il fatto che una parte di me volesse disperatamente piangere tra le sue braccia insieme a lui, l'altra era ancora ferita nel profondo e non voleva essere presa in giro. Lo scansai violentemente lasciandolo di stucco. 
Liam: "E' meglio se li lasciamo un po' da soli!" Disse a bassa voce per poi allontanarsi da noi due.
Louis: "Ascoltami! Io non voglio Natasha io te lo posso giurare non la voglio assolutamente ok!?" Disse arrabbiato con le lacrime agli occhi. "Io è te che voglio! Solo te capisci?
Io: "A si? Però continui comunque a cascare sulle labbra di quella puttana!" Dissi alterandomi ulteriormente.
Louis: "No! Non è così! Io ero venuto a prenderti a scuola! Ero venuto per te!"
Io: "Si certo! Per farla ingelosire!" Lo interruppi.
Louis: "Ma cosa cazzo stai dicendo? Io ero venuto perché volevo vederti ok!? Natasha non c'entra assolutamente nulla! Io ero lì che aspettavo con ansia di vedere quella chioma rossa che amo tanto uscire dalle mura della scuola e non facevo nemmeno caso a tutto il resto, poi però Natasha mi è spuntata davanti e ha detto di dovermi parlare e non mi ha dato nemmeno la possibilità di rifiutare che mi ha trascinato nel punto in cui ci hai trovato ed ha iniziato a parlare dicendomi che a me ci tiene che mi ama e altre stronzate ma io le ho fatto capire che era troppo tardi, che non credo più alle sue menzogne e che ora ho trovato qualcosa di meglio perché ho trovato te! Ad un certo punto mi è saltata addosso ma ti giuro che non lo volevo assolutamente Catrine credimi per favore." Louis urlò così forte che credo abbiano potuto sentirlo pure i miei amici ad Agliè. 
Abbassai lo sguardo, non sapevo che dire, non sapevo che fare. Una parte di me credeva fermamente che Louis stesse dicendo la verità, ma c'era una grossa parte di me che era davvero stata ferita nel profondo e avevo troppa paura di soffrire ancora e di essere presa in giro.
Louis: "Ascolta Catrine, io lo so che ti ho ferita e credimi mi dispiace, ma davvero tu credi che io possa volere ancora Natasha dopo tutto quello che è successo?" Disse poi con voce tranquilla vedendo la mia reazione.
Sgranai gli occhi a quelle parole e ripensai a tutto ciò che era successo. In effetti sarebbe stato uno stupido a fare tutto quello che aveva fatto se poi in realtà non era me che voleva effettivamente, ma sapete una cosa? Un cuore ferito ha così tanta paura di dover subire nuovamente un tale dolore che preferisce nascondersi.
Finalmente lo guardai negli occhi che erano diventati più rossi che mai. Mi salì un brivido lungo la schiena quando il mio sguardo incontrò il suo così vuoto.
Io: "Louis ascolta... Io... io non voglio essere presa in giro ed ho troppa paura di soffrire ancora.." Nei suoi occhi lessi la paura, come se stesse per cadere in un vortice nero e così mi sentii morire dentro. Per quanto non volessi soffrire, veder soffrire lui mi avrebbe fatto stare ancora peggio, così capii e presi una decisione.
Io: "Però io mi sono innamorata di te e perciò non voglio che tutto sparisca per questo motivo." Sorrisi lievemente e vidi i suoi occhi tornare ad essere pieni di vita. "Non ti esaltare troppo, non sto dicendo che torniamo insieme come se nulla fosse. Questo non posso farlo. Però ricominceremo da zero come se nulla fosse mai successo tra noi e se capiterà potremo cominciare una storia dal principio, ma tu dovrai corteggiarmi e dimostrarmi che mi vuoi come se io non fossi già innamorata di te intesi!?" Dissi quindi sorridendo. Sul suo volto si accese la luce e il suo sorriso mi abbagliò.
Louis: "Certo! Sta tranquilla, ti dimostrerò che non voglio nessun'altra all'infuori di te e ti conquisterò come nessuno è mai riuscito a conquistare una donna. E per me non è così difficile." Disse in fine ridendo. 
Io: "Dai non vantarti troppo che mi scadi!" Dissi io ridacchiando.
Louis: "Sono uno yogurt ora?" Chiese facendomi spuntare un sorriso divertito.
Io: "Direi più un formaggio! Quello con il pepe per la precisione!" Dissi pensandoci seriamente. Louis mi guardò perplesso.
Louis: "Perchè?" Tornai in quel momento sulla realtà.
Io: "No, nulla nulla. Lascia stare.." Dissi quindi vedendolo fare spallucce. "Ora torniamo dagli altri!" Aggiunsi poi.
Louis: "Aspetta! Ho trovato questa mentre ti cercavo!" Disse poi tirando fuori il mio zaino che prima non avevo assolutamente notato. 
Io: "Oddio! Dove l'hai trovato?" Chiesi quindi mentre lo prendevo cercando il cellulare tra le tasche.
Louis: "Vicino alla scuola!" 
Io: "Merda! Dodici chiamate perse di mia madre." Non feci nemmeno caso alla sua risposta, immaginai quanto potesse essere preoccupata mia madre e mi sentii male al solo pensiero. Non era nelle condizioni adatte per preoccuparsi.
Louis: "Sta tranquilla. L'ho avvisata io che eri qui!" Disse quindi tranquillizzandomi.
Io: "Cosa? E quando? Giusto, tu come hai fatto a trovarmi?" Chiesi quindi alzando un sopracciglio.
Louis: "Mi ha chiamato Liam... E' un tipo molto saggio e coscienzioso anche se a volte non sembra ed ha pensato a tua madre e non voleva che si preoccupasse quindi mi ha chiamato affinché la informassi. Sono stato io a insistere per farmi dire dove potevo trovarti però." Disse quindi. 
Niall: "Avete risolto? Tutto ok? Posso raggiungervi o mi uccidete?" Chiese Niall mostrandoci solo la mano che sventolava in nostra vista dall'angolo in cui si trovavano. Risi.
Io: "Vieni idiota!" Così vidi spuntare tutti e tre e venire in nostra direzione.
Io: "Ah comunque vi ringrazio per avermi difesa." Dissi quando furono vicini anche loro per sentirmi rivolgendomi più che altro a Louis che si limitò a sorridere. 
Liam: "Dovere!" Sorrise.
Niall: "Non devi nemmeno dirlo!" Mi fece un occhiolino che ricambiai sorridendo.
Io: "Ah, a proposito Niall. Ma con la ragazza come è andata? Ti ha dato buca? No perché non è uscita con noi dal locale." Affermai quasi incazzata perché non c'era.
Elisabeth: "No no, è andata benissimo! Niall all'inizio era un po' impacciato ma appena lei ha incominciato a parlare lui si è fatto coraggio e ha continuato a farla ridere per ore!" Rispose per Niall sorridendo.
Niall: "Modestamente nessuno può resistermi!" Disse lustrandosi le unghie sulla giacca che indossava dopo averci soffiato sopra. Louis gli lanciò uno schiaffo rumoroso sul collo.
Niall: "Ahi!" Disse girandosi verso di lui incazzato.
Louis: "Ops. Mi spiace, ma la mia mano reagisce in presenza di stronzate." E tutti ridemmo. 
Mi soffermai sulla risata di Louis e smisi di ridere involontariamente per poi incominciare a sorridere. Non potevo farci nulla, l'amavo seriamente e non volevo che tra noi andasse a finire male. Spostai il mio sguardo dopo che lui mi notò e io potei sorridergli guardandolo negli occhi.
Io: "Beh comunque ora perché non è qui quindi?" Chiesi allora mentre anche Niall si voltò verso Elisabeth non trovando risposte.
Elisabeth: "Stava salutando le altre e prendendo le sue cose. Niall credo che sta notte avrai compagnia!" Disse quindi sorridendo. 
Niall fece lo spavaldo e gli arrivò un altro schiaffo, ma questa volta da parte di Liam. 
Niall: "E basta!" Disse mentre tutti scoppiammo a ridere. 
In quell'istante la ragazza di prima uscì dal locale e ci raggiunse.
X: "Ciao, scusate se ci ho messo tanto." Era carina, capelli scuri sul cioccolato e gli occhi neri e profondi, un sorriso sincero e dolce, un fisico magro ma non esageratamente. Sembrava simpatica.
Niall: "Non preoccuparti!" Disse quindi sorridendo dolcemente. 
Ci fu qualche istante di silenzio tra la nuova coppia che rimase a fissarsi sorridendo a vicenda mentre noi altri li guardavamo ridendo sotto i baffi. Il tutto venne interrotto da un mio "colpo di tosse improvviso".
Niall: "Oh, eemh.. Loro sono Catrine.." Disse facendo voltare la ragazza in mia direzione mentre io le porgevo la mano. 
Io: "Piacere!" Dissi ridendo ancora per prima.
Niall: "E Louis.." Così la stessa cosa si ripeté con Louis.
X: "Piacere, io sono Allison!" Disse in fine lei sorridendo. 
Liam: "Bene ragazzi. Io direi che ora di andare a casa che ne dite?" Disse quindi Liam.
Niall: "Io vorrei passare ancora un po di tempo con Allison se a lei non dispiace!" Disse poi vedendo Allison sorridere felice. 
Allison: "No no, per me va benissimo." 
Niall: "Catrine, tu vuoi le chiavi?" Chiese quindi sapendo che in teoria sarei dovuta andare a dormire nel loro appartamento.
Io: "No, alla fine preferisco andare a casa mia, grazie lo stesso. Per tutto." Sorrisi. "Elisabeth il vestito e le scarpe te li riporto lo prometto." Chiusi il discorso ridendo.
Elisabeth: "Non preoccuparti." Sorrise. "Allora buona notte a tutti ragazzi." 
Liam: "Buona notte!" Si affiancò alla sua ragazza e se ne andò.
Niall: "Notte ragazzi!" 
Allison: "Buona notte!" Sorrisero anche loro prendendosi per mano e se ne andarono in un altra direzione. 
Louis: "Bene, siamo rimasti soli. Posso riaccompagnarla a casa madame?" Chiese quindi facendo l'inchino da gran signore.
Io: "Sei obbligato! Io non so nemmeno come tornarci a casa!" Entrambi scoppiammo a ridere. 
Incominciammo a camminare, anche Louis era venuto a piedi a quanto pare.
Louis continuava a guardarmi sorridendo, in fondo mi piaceva la cosa.
Louis: "Sei davvero bellissima!" Disse ad un certo punto.
Io: "Grazie, è merito del vestito e delle scarpe di El!" Dissi per poi sentire un brivido di freddo avvolgermi facendomi sobbalzare leggermente. "Anche se non è l'abbigliamento adatto in questo momento." Dissi quindi ridendo.
Louis: "Hai freddo?" Disse quindi sbottonandosi il giubbotto per poi mettermelo nelle spalle.
Io: "Grazie!" Dissi scioccata. Nessuno aveva mai compiuto gesti del genere per me.
Eravamo quasi arrivati, riconobbi finalmente il viale, soprattutto per via dell'odore dei fiori che mi piacevano tanto, si, perché vicino alla scuola, nella via accanto, c'era un bellissimo prato pieno di bellissimi gigli. Amavo quei fiori. 
Come tutte le volte li osservai passandoci accanto, mentre Louis continuava a guardarmi, poi osservò anche Lui i fiori e si allontanò da me. 
Io: "Dove vai?" Chiesi stupita.
Ma lui non mi degnò di risposta e in pochi istanti saltò la staccionata e raccolse un bel mazzo di gigli lasciandomi a bocca aperta, poi tornò da me.
Louis: "Ecco, questi sono per te!" Disse porgendomeli. Wow quanto erano belli.
Io: "Non dovevi scemo!" Dissi sorridendo. 
Louis: "Devo riconquistarti giusto? E poi mi piace vederti felice!" Sorrisi ancora. Era meraviglioso davvero.
Camminammo ancora un po' ma ci volle poco a raggiungere la mia abitazione buia e silenziosa. Era tardi, tutti già dormivano. 
Io: "Ok, allora grazie mille!" Dissi sorridendo e porgendogli la sua giacca.
Louis: "Grazie a te perché mi rendi felice!" Disse poi sorridendomi. 
Sorrisi, mi aspettavo un bacio passionale, ma no, lui si limitò a darmi un tenero e casto bacio sulla guancia che però, non so come, riuscì a portarmi i brividi sulla pelle. 
Che strano che era quel ragazzo, mi voleva eppure non mi baciava quando avrebbe potuto. Lo guardai senza capire con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta, lui sorrise.
Louis: "Dobbiamo iniziare da capo no? Voglio che sia tutto perfetto!" Sorrise lasciandomi senza parole e poi sorrisi anche io. 
Io: "Buona notte Louis!" E così mi diressi verso l'entrata.
Louis: "Buona notte piccola." Disse dolcemente per poi rimanere ad osservarmi per accertarsi che rientrassi senza problemi.









Ciaoooo a tuttiiiiii :D Eccomi ho continuato il capitolo anche se non ho 3 recensioni :) Spero siate contente!
Ora però per il continuo mi servono altre 3 recensioni a quest'ultimo capitolo ;) Dai che mi rendete felice, fatelo per me.... XD
Nel prossimo capitolo ci sarà tanto amore :3  
Spero che vi piaccia la storia, fatemi sapere. Grazie a tutti per l'appoggio comunque.
Bacioniiii 

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Capitolo 22
*** Amiamoci ancora ***


I raggi tiepidi del sole mi scaldarono le guance quando mi girai, ancora persa nel mondo dei sogni, sul lato destro del letto che si trovava vicino alla finestra. Aprii gli occhi flebilmente ancora impiastrati dal sonno, sbadigliai stiracchiandomi e mi strizzai un occhio per mettere a fuoco ciò che mi circondava. Il mio sguardo era rivolto alla finestra dove le tendine lilla erano leggermente illuminate dal sole, i miei pensieri si spostarono sugli avvenimenti della sera precedente, Louis era stato davvero meraviglioso con me, sorrisi a quel pensiero e mi alzai dal letto incrociando la sveglia, erano solo le 9.10 del mattino, mi ero svegliata prestissimo e mi stupii della cosa, poi mi diressi in bagno con passi pesanti e poco aggraziati, mi lavai la faccia con l'acqua gelida e poi riattraversai il corridoio stretto per tornare alla mia camera che era dall'altro lato.
Vidi mia madre piazzata in mezzo al corridoio che mi guardava con un sorriso un po' inquietante insieme a Daniel che la cingeva per un fianco. Mi bloccai nel corridoio a guardarli quasi spaventata.
Daniel: "Buon giorno Catrine!" Disse poi con un sorriso ancora più spaventoso.
Io: "...Buon...Giorno." Dissi lentamente aspettandomi di tutto.
Mamma: "Buon giorno tesoro mio!!" Disse poi lei con una vocetta altamente stridula che mi fece sobbalzare.
Ok, mia madre aveva una scusa, magari erano gli ormoni, ma Daniel? Sarà solo che è così agitato anche lui per il piccolo in arrivo? Cercai di convincermi di questi pensieri.
Io: "Buon giorno mamma!" Dissi poi avvicinandomi a lei e mettendomi in ginocchio con il viso davanti alla sua pancia che già un po' era cresciuta. "E buon giorno anche a te!" Dissi sorridendo per poi lasciare un bacio all'altezza dell'ombelico.
Finalmente tornai nella mia stanza e come ogni mattina spalancai la finestra per poi fare un lungo sospiro verso il mondo che c'era al di là di quella finestra. Mi guardai in torno, le piccole e numerose casette di quella cittadina erano incantevoli viste dall'alto e tutto quel verde dei giardini ben tenuti erano uno spettacolo meraviglioso, i colori che saltavano subito all'occhio erano sui toni del giallo e rosso con le varie sfumature, ormai eravamo agli inizi di novembre e le foglie erano già quasi completamente cadute rivestendo il suolo grigio e dando ancora più colore a quella bella cittadina che io guardavo fiera ogni mattina dalla mia camera.
Notai solo dopo che il giardino di casa mia aveva qualcosa di strano. Tra l'erba accuratamente tagliata da Daniel c'erano dei petali rossi e bianchi sparsi non a caso; da quella visuale si capiva perfettamente che componevano una frase: "Buon giorno mia principessa!". Sgranai gli occhi e li strofinai per accertarmi di vedere bene e quasi non ci credevo che tutto quello era solo per me.
Da un angolino spuntò poi Louis con un mazzo gigante di rose rosse e bianche in mano, saranno state almeno una ventina. Non credevo ai miei occhi, rimasi a bocca aperta senza sapere che fare o che dire.
Louis: "Buon giorno principessa! Le va di trascorrere con me questa giornata? Per favore?" Il sorriso di Louis mi rapì l'anima, mi sentii libera da ogni male, mai mi ero sentita così bene prima di allora, mai nessuno aveva fatto per me ciò che lui stava facendo.
Io: "Sei un idiota Louis!" Dissi ridendo felicemente dopo un po' di esitazione mentre il mio sguardo si spostava incredulo su tutto quello che aveva fatto.
Louis: "Te lo dicevo che ce l'avrei messa tutta!" Disse sorridendomi e ammiccando.
Sorrisi nel modo più vero possibile.
Louis: "Allora? Qual'è la tua risposta?" Esitai qualche secondo prima di rispondere sorridendogli.
Io: "Si!" E quel suo sorriso si fece ancora più ampio. "Mi preparo e arrivo!" Dissi in fine chiudendo la finestra con ancora il sorriso sulle labbra per la troppa felicità.
Aprii l'armadio e lo svuotai senza però trovare qualcosa da mettermi, stavo diventando matta, non volevo far aspettare Louis. Mia madre sbucò all'improvviso con dei legging grigi rivestiti con delle rose nere sparse e una maglia lunga e larga bianca, perfetti direi.
Mamma: "Mettiti questi!" Disse sorridendo. Le sorrisi. Come avrei fatto senza di lei.
L'abbracciai e mi vestii in un attimo poi incominciai a truccarmi con un po di eyeliner, mascara e matita mentre mia madre mi aggiustava i capelli con la piastra facendo dei boccoli sulle punte (ci sapeva davvero fare con la piastra), misi le mie all star bianche, indossai la mia collana preferita: lunga, in argento, con un ciondolo a forma di fiore e una piccola perla al centro e per finire mia madre mi diede i suoi orecchini con una piccola perla bianca. Ero pronta per uscire dopo aver indossato la mia giacchetta nera in pelle ed una spruzzata di profumo.
Uscii di casa salutando tutti e ringraziando mia madre.
Vidi Louis aspettarmi appoggiato alla sua macchina. Appena mi vide si mise dritto e mi scrutò.
Louis: "Sei bellissima!" Disse facendomi arrossire (una cosa che non mi era mai successa prima.)
Io: "Grazie!"
Louis: "Dai, andiamo a fare colazione!" Disse quindi porgendomi il mazzo di rose e aprendomi lo sportello per permettermi di entrare, così quando anche lui fu salito in macchina partimmo.

Io: "Dove stiamo andando?" Chiesi dopo un po.
Louis: "E' una sorpresa." Rispose senza distogliere lo sguardo attendo dalla strada mente sorrideva.
Sbuffai leggermente.
Dopo qualche minuto arrivammo in una stradina che non avevo mai visto prima e ci fermammo poco dopo davanti a un grande bar: "Happy Days". Scendendo dalla macchina rimasi a guardare la grossa insegna colorata per un po.
Louis: "Sai, io adoro gli anni 50/60!" Disse poi sorridendomi. Lo guardai stranita e poi mi prese per mano e mi accompagnò all'interno.
Capii il motivo della sua frase precedente solo dopo essere entrata in quel bellissimo bar. Tutto era in stile anni 50 o 60, c'erano un'infinità di colori diversi, le pareti erano bianche con un sacco di foto di Marilyn Monroe e di altri personaggi importanti di quei tempi tutte personalizzate con luci colorate o cose varie, pure il soffitto era pieno di foto di colore diverso, il pavimento aveva delle piccole mattonelle bianche e nere, i tavolini erano bianchi e rossi o bianchi e verdi, le poltrone erano tutte nere con schienale e seduta morbidi e di colori diversi, il bancone era enorme e lunghissimo tutto bianco e la cucina si intravedeva solo grazie ad una finestrella nella quale il cuoco passava le ordinazioni ai camerieri. Era meraviglioso quel posto, i dipendenti erano perfino vestiti a tema e avevano i pattini a rotelle. Rimasi a bocca aperta mentre Louis mi guardava ridendo sotto i baffi.
Louis: "Ti piace?" Chiese.
Io: "Louis ma questo posto è meraviglioso! Come diamine hai fatto a trovarlo?" Il mio sguardo scrutava ogni cosa con cura meravigliandosi.
Louis: "Eeeh ho le mie conoscenze!" Disse ridendo e accompagnandomi ad un tavolo.
Il cameriere ci portò il menù e salutò Louis, era ovvio che si conoscessero.
Lessi il menù, c'erano solo cose per fare una colazione americana, avevo sempre voluto provare a fare una colazione simile.
Ordinai entusiasta uova e pancetta che mi vennero servite con la forma di faccina sorridente su un piatto bianco dai bordi colorati, scherzai insieme a Louis per via della faccina, poi ordinai anche delle ciambelle che mi vennero servite tutte colorate con varie fantasie, anche Louis ne mangiò alcune dopo le sue frittelle.
Mangiammo tutto con il sottofondo della musica a vecchio stile che proveniva dal coloratissimo jukebox, era tutto buonissimo.
Per ultimo ci offrirono un frappè alla vaniglia delizioso da dividere in due.
"In una coppia bisogna condividere ogni cosa!" Disse l'uomo dopo averci portato il grande bicchiere in vetro con due cannucce all'interno.
Era stupendo bere avendo ad un palmo dal naso gli occhi blu di Louis.
Uscimmo poi dal locale per raggiungere in macchina un'altra meta a me sconosciuta.
Io: "Dai dove mi stai portando? Dimmelo questa volta!" Dissi picchiettandogli un braccio con il dito in modo insistente.
Louis: "No! Non te lo dico!" Disse quindi ridendo.
Io: "Uffaaa!" Sbuffai scocciata.
Arrivammo poco tempo dopo in un posto un po isolato.Scesi dalla macchina e un'imponente edificio mi apparve. Io: "Cos'è?" Dissi senza distogliere lo guardo dal palazzo.
Louis: "Entra e lo scoprirai!" Disse sorridendo.
Così mi trascinò dentro e capii che mi aveva portato a pattinare sul ghiaccio, era una cosa che amavo!
I miei occhi incominciarono a brillare, lo guardai sorridendo come una bambina e lo vidi sorridere.
Corsi a mettermi i pattini e mi fiondai in pista tutta contenta, ero molto brava oltre tutto.
Vidi Louis esitare ad entrare.
Io: "Che aspetti?" Chiesi guardandolo.
Louis: "Eemh... il fatto è che... Non ho mai pattinato prima!" Disse poi guardando il ghiaccio quasi spaventato. Risi.
Io: "Daii! Coraggio!" Dissi andando a tutta velocità verso di lui per poi afferragli un braccio e buttarlo in pista.
Louis: "Wooo!" Disse agitando i piedi avanti e indietro senza però muoversi di un millimetro. Risi a crepapelle.
Mi misi di fronte a lui che, spaventato, si era aggrappato ai margini morbidi della pista.
Io: "Guarda, si fa così!" Dissi facendo dei lenti movimenti mentre lui mi osservava i piedi. "Devi muovere i piedi verso l'esterno, non in avanti!" Cercai di spiegare. Louis ascoltava con attenzione e sembrava aver capito il meccanismo così si staccò dai bordi e fece come gli avevo detto lentamente. Finalmente andò avanti, sorrise soddisfatto e incominciò a farlo più velocemente ma cadde subito all'indietro come un salame. Risi ancora portandomi le lacrime agli occhi.
Io: "Vai avanti tenendoti aggrappato e quando ti senti pronto poi staccati va!" Dissi ridendo ancora mentre l'aiutavo a rialzarsi.
Fece come gli avevo detto e io l'osservai con lo sguardo seguendolo mente mi tenevo a debita distanza da lui, dato che riuscì comunque a cadere un paio di volte.
Io: "Bravo!" Dissi appena completò il giro. "Ora fanne ancora uno così io nel frattempo vado in mezzo alla pista."

 

Prov. Louis
Pattinare era davvero una cosa complicata, non pensavo fosse così difficile, ma Catrine era una buona insegnate e poco a poco incominciavo a capire, era più tosto divertente.
La vidi allontanarsi da me e andare al centro della pista con il sorriso da bambina sulle labbra, quanto amavo questa cosa, amavo il suo lato da bambina.
Incominciò come una professionista a volteggiare su se stessa inarcando la testa verso il basso e portando le mani aggraziate verso l'aria, rimasi a bocca aperta vedendola, sembrava un angelo che volava nell'aria, era la creatura più incantevole che io abbia mai visto. Ad un certo punto smise di girare e avanzò tranquillamente con una gamba sola, mentre l'altra era portata all'indietro parallela al suo magro corpicino che era rivolto in avanti. Era davvero meravigliosa con quel sorriso che non svaniva nemmeno per un'istante. Renderla felice era la cosa che più mi piaceva fare e capii che quello era ciò che avrei voluto fare per il resto della mia vita.

 

Prov. Catrine

Tornai da Louis che però non aveva finito del tutto il giro.
Io: "Ancora qui sei?" Chiesi fermandomi accanto a lui. "Va beh dai, ti senti pronto a staccarti?" Chiesi poi.
Louis: "Si! Voglio divertirmi anche io!" Disse sorridendo. Sorrisi.
Lo vidi staccarsi un po timoroso ed avanzò un po barcollando, quando capii che stava per cadere, gli afferrai un braccio e lo riportai in equilibrio.
Io: "Occhio!" Risi.
Lo presi per mano e insieme avanzammo senza paura, Louis era diventato improvvisamente bravo, come se la mia mano gli avesse trasmesso la capacità di pattinare.
Louis: "Ma così è molto più facile!" Disse ridendo.
Io: "Non è bello vincere facile però!" Dissi poi lasciandogli la mano bruscamente.
Louis: "No Catrine che fai? Torna qui!" Era nel panico, io non smettevo di ridere.
Io: "Dai che ce la fai!" Affermai tra le risate.
Louis si prese coraggio ed avanzò. Finalmente riuscì ad andare avanti da solo. Comparve sul suo volto un sorriso soddisfatto e così incominciò ad avanzare fiero di se stesso mentre io applaudivo facendolo esaltare ancora di più.
Ad un certo punto lo vidi portare una gamba all'indietro in una maniera rozza da morire. Inarcai un sopracciglio e poi risi vedendolo cadere di faccia.
Io: "Ma che diavolo fai!?"
Louis: "A te viene molto meglio!" Disse poi cercando di alzarsi ritrovandosi di nuovo per terra però. Continuai a ridere e capii con quella sua affermazione che mi stava guardando mentre io ero andata al centro della pista.
Io: "Lascia perdere queste cose per adesso va!" Risi ancora e poi l'aiutai ad alzarsi.
Passammo ancora un po di tempo a pattinare fino a ché i nostri stomaci non incominciarono a brontolare all'unisono.
Io: "Che fame!" Affermai vedendo Louis annuire.
Louis portò il suo sguardo al polso dove c'era l'orologio.
Louis: "Cavolo sono già le 13:50! Andiamo subito a mangiare!" Disse così che uscimmo entrambi dalla pista tornando poi in macchina.
Andammo a mangiare in un McDonald's, avevo insistito tanto per andarci.
Io: "Grazie per la giornata Louis!" Dissi mentre finivo il mio mcflurry al bacio.
Louis: "E non è ancora finita bellezza!" Affermò dopo aver sorseggiato l'ultimo goccio della sua coca cola media.
Sgranai gli occhi.
Io: "Hai ancora sorprese?"
Louis: "Certo!" Così mi fece l'occhiolino e andò a pagare il conto. Cosa mai aveva ancora in serbo per me?

Dopo aver mangiato tornammo in macchina, questa volta non feci domande, ormai sapevo che tanto non mi avrebbe dato alcuna informazione.
Dopo un paio di km riconobbi il tratto di montagna vicino alla loro casa situata da quelle parti.
Io: "Stiamo andando alla tua casa in montagna?" Chiesi perplessa.
Louis: "No! Ma ci saremo vicini." Disse ridendo sotto i baffi.
Mi resi conto che infatti ci allontanammo un pò dall'abitazione e quando la macchina si fermò ancora non capivo dove mi avesse portata.
Scesi dalla macchina e lessi l'insegna: "Canile municipale". Rimasi di stucco, io amavo i cani e quando abitavo ad Agliè facevo volontariato al canile che era a due passi da casa mia, mi piaceva da morire farlo e avrei voluto poterlo fare anche qui in Inghilterra, ma il canile era troppo lontano da casa e con i compiti e la scuola non ne avrei avuto il tempo.
Guardai stupefatta Louis che mi aveva affiancato.
Io: "Come facevi a..." Non mi diede il tempo di finire la domanda che già rispose.
Louis: "Tua madre è una persona fantastica. Ti vuole molto bene!" Disse sorridendo mentre guardava il canile, solo dopo si voltò per guardarmi. "E per fortuna si sveglia molto presto la mattina!" Disse poi ridendo.
Ora tutto era chiaro, mia madre gli aveva detto cosa mi piaceva così che lui potesse regalarmi questi bei momenti. Chi altro avrebbe fatto tutto questo per una che oltre tutto sai già che è persa di te?!
Sorrisi e sta volta fui io a trascinarlo con foga dentro il canile. 
Ci iscrivemmo per fare i volontari e passammo tutta la giornata con i cuccioli, anche se Louis era un vero disastro.
Portammo a spasso i cuccioli e lui si fece trascinare da un grosso pastore maremmano, non aveva la forza necessaria per portare quel cane enorme e così fu lui a portare in giro Louis. Quanto risi nel vederlo urlare "Fermo!" mentre veniva sballonzolato da una parte all'altra del parco. 
Facemmo il bagno ai cani e cadde nella ciotola piena d'acqua e sapone insieme ad un golden retriver, ad un certo punto venne da me tutto bagnato con la schiuma nei capelli. Risi e lui quindi mi tirò una spugna piena d'acqua insaponata addosso prendendomi una spalla, così presi la pompa e lo lavai ulteriormente.
Io: "Bisogna sciacquare dopo lo shampoo!" Affermai ridendo.
Louis: "Questa è guerra!" Disse afferrando l'altra pompa.
Ci ritrovammo ad inseguirci e scappare nel grosso parco mentre i cani ci correvano dietro abbaiando e scodinzolando felici. Alla fine entrambi eravamo fradici ma ridevamo come matti. 
Io: "Basta basta. Mi arrendo!" Dissi tra le risate alzando le mani al cielo in segno di resa.
Louis rise, quella sua risata mi fece sentire incredibilmente bene. Smisi di ridere e lo guardai sorridendo, Louis, notando la mia reazione improvvisa fece lo stesso quasi preoccupato.
Louis: "Che c'è?" Chiese voltandosi credendo forse che ci fosse qualcosa dietro di lui. In quel momento mi avvicinai a lui mentre i cani abbaiavano rumorosamente ancora pieni di schiuma, misi le mani sul suo viso spostandolo poi in mia direzione, mi persi per qualche secondo nei suoi occhi notando il suo stupore e premetti poi le mie labbra sulle sue chiudendo gli occhi come per sottolineare che in quel momento non volevo vivere altro che quel bacio, feci poi incontrare le nostre lingue e mentre esse incominciarono a giocare tra loro una serie di brividi invasero il mio corpo ed aumentarono quando le braccia di Louis mi strinsero forte la vita quasi per non farmi allontanare da lui mai, neanche per un istante. 
Il mondo svanì per noi in quell'istante, ma i cani continuavano comunque a fare rumore e le proprietarie del canile non ne furono contente, tant'è che quel momento venne interrotto da una di loro che ci rimproverò.
X: "Ma i cani sono ancora tutti sporchi! Non siete qui per giocare o amoreggiare, siete qui per lavorare con i cani!" Strillò facendoci dividere e cacciandoci fuori. Dovemmo lasciare il canile, ma tanto era già tardi, erano già le 19:35 ed io avevo un certo appetito. Vidi Louis fare una chiamata poi, quando si riavvicinò a me, insieme ci recammo di nuovo in macchina ma questa volta con una felicità maggiore. 
Io: "Ora dove andiamo?" Chiesi salendo in auto.
Louis: "A mangiare!" Disse sorridendo mentre si agganciava la cintura.
Pochi minuti dopo ci ritrovammo davanti alla loro casa in montagna. 
Entrammo e ciò che trovai dentro mi lasciò senza fiato. Una serie di pupazzi era sparsa nella sala principale, vari petali di rose tracciavano come un sentiero nel pavimento in legno, tra i mobili c'erano un'infinità di schifezze varie tra le quali caramelle, cioccolatini e brioches. Era come se fossimo entranti nel paese delle meraviglie di Catrine, tutto quello che vedevo era ciò che più mi piaceva. 
Mi voltai verso Louis sbalordita, lui sorrise divertito.
Louis: "Tua madre!" Sorrise ancora.
Ci avviammo verso la cucina e nella tavola c'era un pranzetto con i fiocchi: spaghetti al sugo con polpette, uno dei miei piatti preferiti. 
Io: "Ma come diavolo hai fatto a trovare il tempo per tutto questo?" Chiesi perplessa.
Louis: "Sono stato aiutato da mia sorella e dai ragazzi per fortuna!" Disse facendo l'occhiolino. Ora si spiegava tutto. "Prima di mangiare però forse è meglio se ci mettiamo qualcosa di asciutto!" Disse poi. 
In effetti eravamo ancora tutti bagnati per la guerra d'acqua avvenuta poco prima. Annuii ridacchiando. 
Louis mi diede una sua felpa, la indossai nel bagno mettendo i miei vestiti sopra i termosifoni. Non vi sto nemmeno a dire quanto mi stesse enorme. Mi feci uno chignon per tenere i capelli in ordine e uscii trovandomi un Louis in canottiera e pantaloncini. Tanto in quella casa il riscaldamento era perfetto. 
Incominciammo a mangiare con foga e poi mi persi tra tutti quei pupazzi e quei dolci che facevano venire il diabete solo a guardarli. I miei occhi si illuminavano ogni volta che entravo in quella sala.
Io: "Hai programmi anche per la serata?" Chiesi poi sorridendo mentre guardavo quei pupazzi e li stritolavo uno ad uno.
Louis: "Divano, film, schifezze e coccole. Ti serve altro?" Disse poi ridendo mentre si buttava sul divano.
Io: "La perfezione!" Affermai buttandomi accanto a lui che poi mi cinse con un braccio le spalle in modo che io potessi accucciolarmi a lui. 
Decidemmo di guardarci "Hugher games", non chiedetemi il motivo, non lo so nemmeno io.
Guardammo il film mangiando schifezze una dietro l'altra mentre Louis mi accarezzava il braccio dolcemente. Mi sentivo in paradiso. 
Ad un certo punto lasciai perdere il film e girai la testa incominciando a guardare Louis illuminato dalla luce del televisore che poco a poco cambiava. Aveva un leggero sorriso e i suoi occhi avevano una luce particolare in quel momento. 
All'improvviso sentii un calore dentro e incominciai a desiderarlo come mai avevo desiderato qualcuno prima, desideravo avere le sue mani sul mio corpo, desideravo baciarlo fino ad avere le labbra consumante, io lo volevo e lo volevo subito.
Con uno scatto mi fiondai sulle sue labbra facendo distogliere la sua attenzione dal film, lo baciai a lungo e senza staccarmi mi posizionai sopra di lui mettendo le gambe all'estremità delle sue, lo baciai muovendomi leggermente e passandogli una mano tra i capelli con foga, riuscii a sentire la sua erezione crescere avendo solo le mutande che mi coprivano. Louis si staccò dalle mie labbra.
Louis: "Forse dovremmo fermarci..." Disse con il respiro affannato.
Io: "E perché?" Sussurrai al suo orecchio mentre gli lasciavo qualche bacio sul collo.
Louis: "Io... io voglio che le... le cose siano perfette... voglio... farti innamorare prima, voglio che tutto sia perfetto." Disse poi con un filo di voce. A quel punto mi fermai e lo guardai negli occhi sbalordita. Mai nessuno mi aveva detto cose simili in una maniera così sincera.
Io: "Ma è già tutto perfetto così!" Sorrisi. "Ed io già ti amo Louis! Ti amo da sempre credo." Mai avevo detto una cosa simile a nessuno, mai avrei immaginato di dirlo, ma ora sono qui con lui e sento di poterlo gridare al modo perché io lo amo per davvero. Vidi il suo sguardo brillare come mai prima ed un sorriso farsi spazio. 
Louis: "Quindi... Quindi sei di nuovo la mia ragazza?" Sorrisi.
Io: "Certo!" E così ripresi a baciarlo.
Louis: "Ti amo anche io!" Sussurrò dopo un pò facendomi arrossire mentre una serie di brividi si impossessava di me.
Incominciò anche lui a baciarmi con foga e mi strinse con le braccia alzandosi poi con me stretta alla sua vita, mi trascinò di sopra tra le coperte e poi mi posò delicatamente una mano sul viso accarezzandomi. I suoi baci scesero sul collo più delicati della seta, mentre la sua mano abbassò lentamente la cerniera della felpa facendomi ritrovare solo in mutande. 
Osservò ogni angolo del mio corpo ed io mi vergognai quasi come fosse la prima volta che mi mostravo a qualcuno. Le sue mani scesero delicate giù per il mio collo mentre le sue labbra continuavano a baciarmi. Nel frattempo gli sfilai la maglietta lasciando poi che le mie mani vagassero per tutti i suoi muscoli scolpiti. 
Incominciammo a spogliarci lentamente continuando a baciarci, mentre nell'aria regnava solo il rumore dei nostri respiri affannati. Le mie mani vagavano sul suo corpo e nel frattempo le sue facevano lo stesso con il mio, sorrisi compiaciuta poi quando le mie mani si spostarono sul suo posteriore. Cavoli che culo!
Smisi di baciarlo in quell'istante.
Io: "Wow!" Dissi ridendo e facendo ridere anche lui, poi la passione continuò a travolgerci. 
Dopo lunghi baci passionali e tenere carezze lui entrò in me. Diventammo una cosa sola.
Involontariamente sorrisi facendo sorridere anche lui. 
Lui mi accarezzava il viso dolcemente facendomi sentire amata per la prima volta, per la prima volta io stavo facendo l'amore, quello non era neanche paragonabile al sesso, fare l'amore è come sentirsi esplodere dentro i fuochi d'artificio, è come unire due persone insieme, Lottie aveva proprio ragione, fare l'amore era tutta un'altra cosa.
Alla fine ci abbracciammo ansimando dalla fatica e ci scambiammo un ultimo bacio sorridendo a vicenda. 
Louis: "Ti amo!" Sussurrò ansimando baciandomi la fronte.
Io: "Ti amo." Risposi a tono per poi accucciolarmi a lui e addormentarmi poco dopo.









Salve a tuttiiiii :D 
Come promesso ho messo il continuo :)
Voglio ringraziare tutti per le recensioni e anche per seguire la storia... 
Questo capitolo è un po più lungo, spero ne siate felici è un capitolo dedicato solo a Catrine e Louis ** Dolciosi!!
Purtroppo però la felicità dura poco si sà! Dovranno ancora superare molte difficoltà i due giovani innamorati. 
Continuo a 3 recensioni, miraccomando, ditemi che ne pensate. ;)
Un saluto a tutti, alla prossimaaaaa 

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Capitolo 23
*** Non posso più mentirle. ***


Part Louis
Era già una settimana ormai che io e Catrine stavamo insieme per davvero. Dal nostro primo vero appuntamento non avevo mai smesso di dimostrarle quanto l'amassi; ogni giorno andavo a prenderla davanti casa la mattina per darle il buon giorno e accompagnarla a scuola se doveva andarci, poi andavo a prenderla all'uscita e passavamo la giornata insieme, le portavo spesso fiori, le facevo regali e molte volte la portavo al ristorante o in posti che a lei piacevano, la sorprendevo ogni giorno con tutti i mezzi possibili, come ad esempio prepararle la colazione con le frittelle che formavano la scritta "ti amo" oppure riempire la stanza da letto di petali e candele profumate... Adoravo fare cose del genere, adoravo vedere quel sorriso sul suo volto e mai avrei voluto smettere di farlo.

Come quasi tutte le domeniche aprii gli occhi lentamente ancora bagnati, cercai di focalizzare bene ciò che avevo intorno e sorrisi involontariamente vedendo Catrine dormire beata con una lieve luce del sole che filtrava tra le tende che le illuminava il viso. Il suo corpo nudo era leggermente avvolto solamente dalle mie coperte blu e un suo braccio mi circondava il petto. Era così bella mentre dormiva, in realtà mi sembrava sempre più bella ogni volta che la osservavo e mentre dormiva così tranquilla con gli occhi socchiusi ed umidi e le labbra piccole e carnose socchiuse mentre alcune ciocche di capelli rossi le ricadevano sul viso mi sembrava quasi un angelo. 
Rimasi ad osservarla sorridendo come se non ci fosse nulla di più prezioso al mondo, e in effetti era così sul serio. Mi tornò in mente la nostra prima notte assieme, era stato tutto meraviglioso, tutto, dal primo all'ultimo istante. Non mi ero mai sentito così prima con una ragazza, lei mi faceva sentire come se fossi ancora il Louis ragazzino che faceva cose stupide con gli amici, lei era in grado di farmi sentire leggero come non mi sentivo da tempo, l'amavo davvero tanto.
Le scostai una ciocca di capelli dal viso per osservarla meglio e le accarezzai una guancia avvicinandomi a lei leggermente cercando di non svegliarla, ma alla fine vidi i suoi occhi verdi aprirsi lentamente ancora impiastrati dal sonno. Mi guardò e così le sorrisi, rimasi ad osservarla mentre tra le sue labbra si fece spazio un bellissimo sorriso e poi si avvicinò a me per schioccarmi un dolce bacio sulle labbra.
Catrine: "Buon giorno!" Disse sorridendo ancora mentre mi guardava dritta negli occhi a due palmi dal mio naso.
Io: "Buon giorno amore mio!" Dissi sorridendole.
Catrine: "Oggi passiamo la giornata con gli altri?" Chiese poi stiracchiandosi. 
Annuii sorridendo, oggi saremmo stati con i ragazzi e mia sorella, un semplice giro per i negozi, nulla di speciale in realtà.
Mi alzai scostando le coperte dal mio corpo e mi diressi verso il bagno. Sentii Catrine fare un verso come di piacere e girai il viso per osservarla, risi quando capii che stava osservando il mio fondo schiena compiaciuta.
Catrine: "Questo si che mi fa svegliare bene!" Disse alzando le sopracciglia con sguardo molesto.
Risi di gusto allora e poi continuai a camminare verso il bagno incominciando però a scuotere le anche lentamente a destra e a sinistra facendo ridere Catrine rumorosamente. 
Quando uscii dal bagno mi misi mutande e pantaloni e scesi capendo dal buon odorino che aveva invaso le mie narici che Catrine stava preparando uova e bacon. 
Io: "Che buon odorino!" Dissi mentre scendevo per le scale. 
Catrine era davanti ai fornelli con indosso solo la maglietta e un paio di pantaloncini che usava sempre per stare in casa, si voltò in mia direzione e mi sorrise.
Catrine: "Sei contento? Per una volta preparo io la colazione!" Disse poi mettendo il tutto nei piatti. 
Io: "Non che mi dispiaccia farlo per te!" Affermai quindi andandole in contro per stamparle un dolce bacio sulla bocca. 
Così poi entrambi ci sedemmo a tavola e incominciammo a mangiare. 

Io e Catrine eravamo davanti alla solita gelateria (il luogo in cui ci saremmo dovuti vedere con gli altri) già da un po di tempo, ma non c'era l'ombra Zayn, Liam, Niall, Harry o Lottie da nessuna parte, finché la dolce voce di mia sorella interruppe una nostra risata.
Lottie: "Scusate il ritardo!" Disse sorridendoci. 
Catrine corse ad abbracciarla. 
Io: "Tanto come vedi non c'è ancora nessuno!" Dissi poi quasi scocciato. "Piccola te l'avevo detto io che potevamo prendercela comoda!" Aggiunsi poi perdendomi nei suoi occhi.
Catrine: "Lo sai che non mi piace fare ritardo!" Affermò mettendo quasi il broncio.
Risi e le diedi un bacio che la fece subito sorridere.
Aspettammo ancora per circa cinque minuti e finalmente poi arrivarono pure i ragazzi ridendo e scherzando tra loro come se nulla fosse.
Io: "No ma prego, fate con calma, tanto vi stiamo solo aspettando da una vita!" Dissi con un leggero tono di nervosismo.
Harry rise.
Harry: "Ma se lo sai che facciamo sempre ritardo! Anzi, tu sei il primo che ritarda sempre!" Ci fu una risata collettiva. 
Ok, aveva ragione in effetti.
Catrine: "Dai adesso andiamo ragazzi?" Disse poi salutando uno ad uno i ragazzi con la mano mentre il suo sguardo si posava su ognuno. Guardai attentamente Zayn quando lei posò il suo sguardo su di lui. Devo ammettere che mi dava leggermente fastidio il fatto che Zayn e Catrine stessero anche solo vicini... Si, Zayn era uno dei miei migliori amici e poi sapevo benissimo che Catrine amava solo me, ma sapere che loro due sono stati insieme mi fa salire una rabbia immensa, però preferivo cercare di non pensarci. 
Ci dirigemmo poi verso il bar in fondo alla via, Catrine si affiancò a mia sorella Lottie e le due incominciarono a chiacchierare di cose tra donne, la osservai per qualche istante e sorrisi.
Incominciai a scherzare un po' con i ragazzi del più e del meno e ci volle poco per giungere a destinazione. Tutti e sette entrammo nel bar e salutammo tutti i dipendenti (eravamo clienti abitudinari ormai e quindi tutti ci conoscevano lì dentro), poi ci sedemmo tra tre tavolini che unimmo per poter stare tutti assieme. 
Ordinammo qualcosa di caldo da bere, quel giorno faceva incredibilmente freddo e ci stava proprio qualcosa di caldo.
Niall: "Allora ragazze, come va a scuola?" Chiese a un certo punto.
Lottie: "Come al solito direi..." Disse sorridendo tranquillamente. Tutti sapevamo quanto odiasse la scuola per via della gente che la frequentava.
Io: "Allora a gonfie vele dato che sei una piccola secchioncella." Risi facendo ridere tutti i presenti meno che la mia sorellina che mi lanciò un occhiata gelante.
Niall: "E a te invece Catrine come va?" Chiese poi facendo sì che l'attenzione si rivolse su di lei. 
Risi sotto i baffi e lei mi lanciò un fugace sguardo divertito, sapevo bene che la scuola non era una cosa che amava.
Catrine: "Scuola? Di cosa stiamo parlando scusate?" Disse ironicamente facendo scoppiare a ridere tutti quanti.
Lottie: "Vediamo, fammi indovinare.. Compiti fatti un po' alla rinfusa, lezioni ascoltate a pezzi e qualche volta giornate marinate eccetera, eccetera.. Giusto!?" Disse ridendo ancora di gusto.
Catrine: "Su per giù!" Disse anche ridendo assieme a tutti noi. 
Lottie: "Voi invece il lavoro?" Chiese poi sorridendo.
Harry: "Oh, come al solito. Finalmente abbiamo potuto rimanere in pace per un po'.." Disse svaccandosi come al suo solito.
Zayn: "Già, ma tra due giorni si parte!" Disse poi sbarrando gli occhi in segno di panico e rassegnazione.
Catrine: "Ah, già, voi lavorate tutti assieme! Ma che lavoro fate? Non l'ho mai capito." Disse confusa.
Eccola, la domanda che mai avrei voluto facesse. Entrai nel panico, sbarrai gli occhi all'improvviso e vidi sul volto di mia sorella una smorfia di rabbia, sapevo che era arrabbiata perché non le avevo ancora detto la verità.
Liam stava per rispondere ma lo bloccai.
Io: "Maa... Nulla di così emozionante in fondo... Noi... Ecco..." Catrine mi guardò stranita e cercai di trovare una scusa plausibile ma davvero non riuscivo a trovare idee, meno male che Harry mi capì al volo e corse in mio aiuto.
Harry: "Noi facciamo.. i cuochi! Ecco. Louis non ti devi mica vergognare a dirlo eh!" Disse quindi guardandomi. Era davvero il mio migliore amico lui e annuii ancora preso dal panico.
Catrine: "Ma Louis mica ti devi vergognare, anzi, trovo sia una cosa bellissima. Perché non me l'hai mai detto? Avrei potuto sfruttare meglio le tue doti." Disse poi ridendo.
Io: "Eehm.. Boh, non mi piace parlare di lavoro!" Dissi cercando di tranquillizzarmi.
La vidi sorridere e per un attimo mi tranquillizzai, odiavo però doverle mentire in quel modo.
Catrine: "Capisco! Ma quindi partite? Mi avevi parlato di questa partenza ma non in modo specifico."
Io: "Si... emh hai ragione piccola." Dissi io ancora troppo agitato per riuscire a pensare seriamente.
Liam: "Beh, ci hanno offerto un lavoro in una nave, quindi staremo via per un po'. E' un'occasione imperdibile per noi!" Si intromise.
Catrine: "Wow! Ma questo è meraviglioso! Louis avete un'opportunità incredibile, avresti dovuto parlarmene!" Disse quindi lei tutta esaltata.
Io: "Lo so, hai ragione. Scusami." Dissi io accennando un lieve sorriso.
Catrine: "Va bene, non importa." Sorrise dolcemente. "Lottie accompagnami un attimo al bagno che non resisto più!" Disse poi in modo frettoloso con lo sguardo rivolto verso Lottie che annuì. Era incorreggibile! Risi e poi le vidi alzarsi e dirigersi verso il bagno, le seguii attentamente con lo sguardo.
Harry: "Louis ma non glielo hai ancora detto?" Disse poi con tono di rimprovero facendo in modo che io spostai il mio sguardo su di lui.
Liam: "State insieme ormai già da un po' e tutti sappiamo quanto tieni a lei. Ma perché non glielo dici?" Aggiunse duramente.
Niall: "Si merità di sapere la verità Louis! E' una brava ragazza." Continuò lui.
Guardai ognuno di loro, anche Zayn che non aveva detto nulla li appoggiava ed io sapevo che ciò che stavano dicendo era giusto perché lei davvero non si meritava che le mentissi, lei si meritava solo il meglio di me.
Io: "Lo so ragazzi, voi avete ragione." Abbassai lo sguardo. "Io non sono mai stato così felice come lo sono con lei e per questo dovrei fare tutto per vederla sempre felice ed è proprio questo che voglio in realtà, io non voglio mai vederla star male, mai... Ma ragazzi ho davvero troppa paura, ho paura che sapendo che sono anche Louis Tomlinson il cantate lei smetta di vedermi nel modo in cui solo lei mi ha sempre visto. Voglio solo che lei continui ad amarmi in questo modo perché era davvero da troppo tempo che nessuno provava sentimenti veri per me e non voglio che finisca. Mi capite vero? Odio mentirle e prima o poi le dirò tutto, non posso mica nasconderglielo per sempre lo so bene, ma devo trovare il momento giusto per farlo." Gli occhi mi si bagnarono e incominciarono a bruciare, ero sincero con le mie parole, non volevo farla soffrire, per nessun motivo, ma per una volta dopo tanto tempo volevo vivere un'amore vero e non volevo che tutto finisse.
I ragazzi abbassarono la testa capendo a loro volta i miei sentimenti.
Liam: "Louis non puoi nasconderglielo ancora per molto ed è meglio che ti sbrighi a dirgli la verità, perché se non lo farai tu potrebbe venirlo a sapere in un altro modo e quello si che potrebbe rovinare le cose." La saggezza di Liam a volte mi spaventava, ma ero consapevole anche io di questa cosa.
Harry: "Liam ha ragione, da quella volta che abbiamo pagato affinché cancellassero le foto scattate a te e Natasha e smettessero di importunarci nella nostra pausa dal lavoro non si sono più visti paparazzi, e grazie a Paul che ha falsificato alcuni articoli per noi anche le fans non ci hanno più cercati e credono che siamo in uno yacht a prenderci una vacanza. Ma tutto questo non può durare a lungo, presto i paparazzi torneranno e anche le fans capiranno che non c'è nessuno yacht. Sei fortunato solo perché Catrine non è abituata ad utilizzare internet o a guardare riviste di gossip e anche perché qui tutti ci conoscono come fossimo semplici ragazzini e quindi non fanno pazzie, ma questo non può durare a lungo."
Abbassai ancora il capo spaventato dalla realtà della situazione. 
Louis: "Lo so benissimo ragazzi. Glielo dirò ve l'ho già detto!" In quell'istante mi voltai per controllare se Catrine era uscita dal bagno e mi accorsi della presenza di Natasha nel locale. Stava uscendo, con i suoi soliti vestiti firmati e la piega appena fatta. Quanto era falsa quella ragazza, e quanto sono sempre stato stupido io a pensare che fosse diversa.
I miei pensieri vennero interrotti dalla voce agitata di Catrine.
Catrine: "Il bambino!" Urlò in preda al panico. La osservai sgranando gli occhi. "Mia mamma ha rotto le acque! Il bambino sta nascendo!" Continuò sempre più nervosa.
Capii la gravità della situazione e mi alzai di scatto dalla sedia. 
Io: "Andiamo presto!" Dissi quindi prendendole la mano e dirigendomi di corsa verso la macchina. 
I ragazzi erano presi anche loro dall'agitazione del momento.
Tutti: "Aspettate. Veniamo anche noi!" E senza esitare ci seguirono di corsa. 
Io, Catrine, Lottie e Harry prendemmo la mia macchina, mentre gli altri ci seguirono con la macchina di Zayn. 
Io: "Dove devo andare?" Chiesi quando ero già partito.
Catrine: "Cheswold Park Hospital!" E mi avviai velocemente verso l'ospedale.









Eccomi qui finalmente ho aggiornato anche questa storia. Lo so, ci ho messo tanto, scusate ma non trovavo l'ispirazione giusta. 
Spero che siate felici di come sta andando la storia, io ce la sto mettendo tutta e scusate se ogni tanto ritardo. 
In ogni caso grazie per chi recensice e grazie anche a tutti i lettori. 
Il prossimo capitolo lo metto quando avrò almeno 5 recensioni questa volta, quindi recensite dai :D 
Spero di non essere troppo cattiva! 

Un saluto a tutti e a prestooo <3

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