Finché ci sarai tu.

di _crazy_mofos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Solo sei mesi. ***
Capitolo 3: *** Mi sento strana. ***
Capitolo 4: *** Appuntamento ***
Capitolo 5: *** La giornata più bella della mia vita. ***
Capitolo 6: *** Non dirlo a nessuno! ***
Capitolo 7: *** Perché lei... ***
Capitolo 8: *** Forse hai ragione. ***
Capitolo 9: *** Mi dispiace Malik! ***
Capitolo 10: *** Perché sono morti? ***
Capitolo 11: *** Liam Payne. ***
Capitolo 12: *** Cambio vita. ***
Capitolo 13: *** Il mio salvatore. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Mi sta uccidendo me lo sento, non so cosa fare, ormai ha più di un mese che combatto… Si! Combatto con una malattia che mi sta uccidendo, un tumore al cuore.
Sono sola, sto combattendo da sola, senza risultati , è dura, vorrei morire per non soffrire cosi tanto.
Colpisce il cuore come una coltellata, come se smettesse di battere da un momento all’altro…
Ho paura, paura di morire, paura di morire da sola, paura di non farcela e di perdere tutta la mia vita in un attimo.
Questa è la mia vita e io sono Charly Evans, ma questo non è importante.
 

Spazio autrice
Eccomi ragazze, questa è la seconda, come avete visto è molto diversa dall’altra, mi tocca profondamente, spero di aver toccato nei vostri cuori e vi incito a recensire…
Grazie!

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Capitolo 2
*** Solo sei mesi. ***


Ormai vado a scuola raramente, perché passo il tempo in ospedale, per visite e accertamenti.
Oggi è un giorno di questi, mi alzai dal letto e andai dritta dritta in bagno , feci la doccia e mi vesti velocemente, scesi giù e presi le pillole, che giorni fa mia avevano “ordinato” di prendere.
Uscii di casa con la mia amata borsa e cominciai a camminare.
Stavo guardando il cellulare, quando sentii qualcuno venirmi adosso,  “ma chi cazzo era?”
Io: Ehi, sta più attento!
X:Scusa non ti avevo visto, mi dispiace, sul serio.
Alzai lo sguardo e fu li che mi bloccai, era bellissimo, aveva degli occhi color smeraldo, dove ti ci potevi specchiare, una chioma di ricci, era perfetto, un angelo, mi si blocco il respiro, pensavo che prima o poi sarei morta…
X: Comunque io sono Harry, Harry Styles. Mi disse porgendomi la mano.
Io: Charly, Charly Evans. Dissi accettando la sua stretta
Dio poteva essere più bello..
H: Scusami ancora per prima, per farmi perdonare lascia che ti porti a fare colazione.
Io: Mi dispiace facciamo per un’altra volta. Adesso devo andare.
H: Aspetta! Almeno dammi il tuo numero.
Io: okay. Dettai il mio numero e corsi via, ero in ritardo.
Entrai in ospedale ed aspettai fin quando venne il dottore.
D: Lei è la signorina Evans?
Io: Si!?
D: Venga con me, dobbiamo fare dei controlli
“Come se non ne avessi fatto mai”. Dissi tra me e me.
Mi alzai e lo seguii finché mi porto in una stanza, quasi vuota, faceva paura.
Mi distesi sul lettino e cominciò a visitarmi
D: Signorina Evans , devo dirle una cosa… Disse dispiaciuto.
Io: Mi dica. Avevo paura, sapevo quello che doveva dirmi…
D: Mi dispiace Signorina Evans, ma gli rimangono soltanto sei mesi di vita.
Da li non vidi più niente.

-Spazzio Autrice
Isomma, cosa ne pensate? Perfavore recensite, sono disperata 

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Capitolo 3
*** Mi sento strana. ***


Capitolo 2

Ora che cosa farò, speravo fosse un dannato sogno, ma mi sbagliavo di grosso.
Uscii dall’ospedale, la mia mente era annebbiata, non ci potevo credere, non ci volevo credere, solo sei mesi e la mia vita finirà.
Scoppiai in lacrime , “perché io, questo è INGIUSTO!” Volevo gridare al mondo intero, ma tanto poco importava.
Entrai in casa, quella casa aveva troppi ricordi, ricordi da cancellare…
Odio parlare della mia famiglia, loro mi hanno abbandonato, quando hanno saputo che avevo il tumore, !”Vigliacchi!”
Loro sono scappati ed io sto per morire, sola, come sempre, nessun amico, nessun conoscente, niente di niente.
Vedo solo buio, sto perdendo le speranze, credetemi non è morire che mi terrorizza, ma rimanere sola.
A scuola ci sono i ragazzi che si fanno i cazzi loro e poi le ragazze, meglio lasciamo stare…
Decisi di farmi una doccia fredda, amavo farmi la doccia, li potevo riflettere, pensare a tutto quello che mi sta succedendo, certe volte mi vengono fitte al cuore, penso che voglio morire li…
In quella doccia, l’unica mia vera amica.
Uscii e mi cambiai, per mettermi qualcosa di più comodo, quando sentii una fitta indescrivibile , mi accasciai a terra, stavo per morire, due lacrime mi rigarono le guance, poi il buio totale….

*******

Aprii gli occhi, ero ancora viva e ancora a casa, cosa mi era successo? E’ stato l’attimo più brutto della mia vita.
Mi rialzai con calma e mi presi le pillole, odiavo quelle pillole, senza sapore, grandi, capaci di affogarti.
Quel giorno passò velocemente pensando a quello che era successo oggi, hai sei mesi e a quel ragazzo, Harry, me addormentai, sapendo che domani era un nuovo giorno…
 

-Spazio Autrice!
Ragazze questo è il secondo capitolo, vorrei ringraziare 2 ragazze che hanno recensito questa storia, Abbye e demysmjle, grazie di cuore.
P.S Continate a recensire.

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Capitolo 4
*** Appuntamento ***


Capitolo 3

D: Signorina Evans lei è guarita. Disse
Io: Mi sta prendendo in giro, non ci posso credere.
Ero euforica, frenetica, stavo saltellando dalla gioia…
DRIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIN!
“PORCA PUTTANA”.
Cazzo, era solo un sogno, un fottutissimo sogno, una lacrima mi rigò la pelle, non succederà mai.
Oggi non potevo perdere tempo, avevo scuola, l’ultimo anno, se ci arriverò, ormai penso solo a questo, “se ci arriverò”.
Andai in bagno, feci la doccia, mi stavo pettinando quando vidi che i miei capelli ultimamente erano diminuiti, la malattia si sta facendo sentire, allora decisi di farmi una piccola coda, per coprire almeno un pochino.
Feci colazione e presi quelle fottute pillole, avevo già la nausea.
Arrivai a scuola, non potei fare ameno di notare quel coglione di Malik, lui era la mia rovina.
Provai a passare dall’altro lato, ma con grande dispiacere mi vide, “Cazzo!”
Z: Ehi Ehi, dove sta andando signorina Evans?
Io: Malik non è giornata, quindi lasciami in pace.
Z : Per te non e mai giornata.
Mi prese per il polso e mi portò nel retro della scuola, stavo iniziando ad avere paura.
Z: Sta calma Evans, mica mordo. Disse con un ghigno sul viso.
Io: Lasciami Zayn, per favore, Dissi con tono supplichevole, stava stringendo troppo forte, mi stava facendo male.
Cosi feci quello che dovevo fare, gli diedi un calcio nei testicoli, si accasciò e io mi liberai dalle sua presa.
Me ne andai, quando gridò qualcosa:
Z: Per me puoi morire Evans.
Mi bloccai, cominciai a piangere e mi girai verso lui.
Io: Non preoccuparti Malik sarai accontentato…
La giornata a scuola passò velocemente ed io me ne andai a piedi.

POV’S ZAYN

C: Non preoccuparti Malik sarai accontentato…
Non riuscivo a capire quello che voleva dire, forse avevo esagerato troppo, mi dovrei scusare? No non credo.

POV’S CHARLY

Stavo attraversando e per poco una Range Rover mi prendeva in pieno, ma cazzo tutti vogliono che io muoia.
X:Ehi, ti sei fatta male? Disse con tono preoccupato.
Io: No! Tranquillo. Non avevo voglia di perdere tempo.
X: Ma tu sei Charly!? Disse con tono roco.
Io: Ehi Harry! Ero felice di incontrarlo.
H: Ci incontriamo sempre in casi come questi. Disse per poi ridere.
Io: Eh già. Risi anche io.
Era stupendo, aveva delle fossette  cosi toccabili ,“Mi sono innamorata”, sto scherzando.
H: Che ne dici di uscire qualche volta.
Io: Perché no! Sorrisi.
H: stasera? Disse speranzoso.
Io: Per me va benissimo.
H: Okay, allora ci vediamo alle 17:30 al parco , okay?
Io: Contaci. Sorrisi.
Ci salutammo, per poi prendere strade opposte.
Non vedo l’ora!

- Spazio Autrice!
Ecco a voi il 3 capitolo, questo è più lungo, mlmlmlmlml XD  Recensite belle.

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Capitolo 5
*** La giornata più bella della mia vita. ***


Capitolo 4

Non sono più sola, non mi sento più sola, ho conosciuto qualcuno, non so se ci sarà più di una semplice amicizia, ma poco importa.
Dovevo prepararmi, non sapevo cosa indossare, non volevo essere troppo appariscente, quindi optai per dei jeans e una magliettina color verde acqua da abbinare con le converse.
Mi misi un velo di trucco e mi sistemai i capelli, anche se stavano diminuendo.
Erano le 17:15, quindi decisi di andare, non volevo fare tardi ad un appuntamento, se cosi lo posso chiamare, quando uscivo con qualcuno, loro si aspettavano di più da me, non voglio che Harry sia quel tipo di ragazzo, perché ci rimarrei male.
Ero già arrivata, ma ancora non avevo visto nessuna faccia familiare.
Passarono più di dieci minuti e niente, c’era da aspettarselo , vendo sempre fregata,”Stonzo”
Me ne stavo andando, quando qualcuno mi prese il polso per farmi girare, era lui, per un attimo mi persi nei suoi occhi, poi mi risvegliai.
H: Scusami se sono arrivato in ritardo, dovevo lasciare un amico e ho perso tempo perché c’era traffico. Disse tutto d’un fiato.
Io: Credevo che non fossi più venuto…
H: Come potrei lasciare da sola una ragazza bellissima come te!? Disse facendo l’occhiolino.
Arrossii e abbassai la testa.
H: Che ne dici di fare una passeggiata?
Io: Certo!
Per la prima volta ero felice, non stavo pensando ai miei problemi, stavo pensando a lui, solo a lui.
Cominciammo a camminare, era buffo, camminava con le gambe storte, stavo per scoppiare a ridere e lui se ne accorse.
H: Ehi, perché ridi?
Io: Niente, niente. Non ci riuscii e scoppia in una fragorosa risata.
Aveva una faccia come a dire, “Ma che cazz..”
H: Ora me lo dici, perché ridi?
Io: Rido per come cammini, sei buffo
H: Cosa hai detto? Disse incredule.
Io: Sei buffo.
H: Ah si! Disse con tono di rivalità.
Cosa voleva fare, “Help, Help”.
H: E meglio se scappi.
Cominciai a scappare, lui mi inseguiva, mi stavo divertendo un sacco, quando ad un tratto caddi nel prato,” Cavolo!”
Lui inciampò e cadde sopra di me.
Stavamo ancora ridendo, ma poi ci bloccammo e ci guardammo negli occhi.
Aveva degli smeraldi al posto degli occhi, si stava avvicinando troppo per i miei gusti, voleva baciarmi, ma io non ero pronta, mi spostai e lui se ne accorse, quindi mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Cominciammo di nuovo a camminare, quando mi venne un’idea.
Io: Andiamo da Starbocks. Dissi in tono supplichevole, come una bambina, amavo Starbocks.
H: Okay, però pago io e poi se ti va andiamo al cinema. Sorrise fino a spuntargli le fossette.
Sorrisi e annui.
Entrammo da Strarbockr, per fortuna non c’era molta gente, ci sedemmo e ordinammo.
Io avevo preso una cioccolata  calda e un muffin, lui invece un caffè e una ciambellina.
Parlammo del più e del meno.
H: E i tuoi genitori? Disse curioso.
Ecco la fatidica domanda, odiavo rispondere, abbassai lo sguardo e una lacrima mi rigo il viso, lui se ne accorse
H. Mi dispiace, sono stupido, non volevo ferirti. Disse con tono preoccupato
Io: Non preoccuparti, tu non potevi sapere.
Prese la mia mano e disse:
H: Se vuoi parlarne io ci sono.
Io annui, non sapevo che dire, era cosi dolce.
Uscimmo e andammo al cinema, il film non era molto bello, però con la sua compagnia era tutto diverso.
Salimmo nella Range Rover e mi accompagno a casa.
Lo salutai e scesi dalla macchina, poi mi bloccai e mi girai verso lui.
Io: Grazie mille e stata una giornata incredibile.
H: Figurati, potremmo farne altre.
Io: Contaci. Lo salutai di nuovo ed entrai dentro casa.
La giornata più bella della mia vita.

- Spazio Autrice.
Eccomi di nuovo con il quarto capitolo, questo è stupendo, per me.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci.

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Capitolo 6
*** Non dirlo a nessuno! ***


Capitolo 5

POV’S HARRY

E’ stata fantastica quella serata, mi sono sentito per la prima volta bene.
Lei è diversa, lo sento, non è come quelle con cui andavo a letto, quelle erano solo troiette, ma lei, lei è stupenda, bellissima.
La mia vita si basava solo sul sesso, ma lo incontrata e adesso voglio conoscerla meglio, è interessante, solo che credo che nasconda qualcosa sul suo passato, magari è solo una mia invenzione.
Ero nella mia camera con la mia chitarra, facevo qualche accordo, poi mi arrivò un messaggio, era Louis, il mio migliore amico, diceva:
Ehi Hazza, stasera a casa mia, ci sono pure gli altri. XxL.
Gli volevo bene, anche agli altri , Niall, Liam e Zayn, li conoscevo dalle medie e non ci siamo più separati, combinavamo cazzate ogni giorno, ma ci divertivamo sempre.
Non risposi al messaggio, mi preparai direttamente e andai a casa di Louis.
L: HAZZAAHHHH! Venne e mi abbracciò, mi stava strozzando.
Io: Lou, mi stai strozzando! Ti prego!
Gli altri stavano ridendo ed io li fulminai con lo sguardo.
N: Harry, quanto tempo. Era seduto sul divano mentre si abbuffava di patatine.
Io: Si hai ragione, fino a ieri ci siamo visti. Tutti si misero a ridere.
Ero contento per molte cose, di solito i miei amici non mi vedevano molto felice, ma oggi facciamo eccezione.
Vidi che c’erano tutti tranne Zayn
Io: Lou, dov’è Zayn?
L: Mi ha detto che doveva fare una cosa importante.
Che strano, Zayn non ha mai fatto cose importanti, chi lo capisce quel ragazzo.
La serata la trascorremmo scherzando e giocando con la Play.

POV’S CHARLY.

Ero nel divano, stavo pensando a tutto, proprio ora dovevo conoscere Harry, una lacrima scese, era ingiusto!
Decisi di farmi una doccia, appena finii sentii il suono del campanello, chi poteva essere!?
Mi misi una tovaglia e scesi giù, aprii la porta e vidi…

POV’S ZAYN.

Mi dovevo scusare, io non ero cosi, qualche volta mi incazzavo, ma avevo esagerato, avevo deciso di andare a casa di Charly, dovevo scusarmi.
Suonai il campanello, lei i aprii la porta, avevo addosso una tovaglia, “che sexy”.
C: Che ci fai qui Malik!? Disse quasi incredula.
Io: Sono venuto perché ti devo delle scuse, mi dispiace per come ti ho trattato l’altra volta, non lo meriti.
C: Non preoccuparti, ormai quel che è fatto è fatto, tu resta qui io vado a cambiarmi.
Io: Ok! Era salita sopra, cominciai a curiosare, andai in cucina e vidi un sacco di farmaci, che cosa aveva?
Mi stavo preoccupando, allora lessi il contenuto e rimasi pietrificato, spiazzato, triste.
Lei scese e mi vide.
C: Zayn che staifacendo? Disse confusa.
Io: Cosa sono queste? Mi girai rivelando la scatola di pillole, la vidi ammutolirsi.
Io: Charly non dirmi che…Non potei finire la frase che lei scoppio a piangere, allora era vero, aveva il tumore.
Mi avvicinai e l’abbracciai, ero triste, arrabbiato, mi dispiaceva molto, ora capivo il senso di quella frase…
Eravamo ancora abbracciati, sentivo le sue lacrime bagnarmi la felpa, ci stavo male, non riuscivo a vederla cosi.

POV’S CHARLY.

L’aveva scoperto, “cavolo!” Non doveva scoprirlo nessuno, ma la cosa che mi ha veramente colpito e che lui mi aveva abbracciato, allora sotto, sotto, lui teneva a me, ma non doveva dirlo a nessuno, mi staccai dalla sua presa.
Io: Zayn, promettimi che non lo dirai a nessuno. Dissi singhiozzando.
Lui fece segno di si, il suo sguardo era triste.
Dopo se ne andò e io andai a letto, ancora con le lacrime negli occhi.

-Spazio Autrice
Ragazze per favore recensite1 Questa settimana sarà lunga e stressante quindi il prossimo capitolo lo metterò dopo una settimana, perché ho gli esami. 

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Capitolo 7
*** Perché lei... ***


Capitolo 6

POV’S ZAYN.

Ritornai a casa di Louis, c’erano tutti, ma non avevo voglia di parlare, salutai gli altri e andai in bagno.
Entrai e chiusi la porta, mi guardai allo specchio, ero un stronzo, mi facevo schifo, non dovevo dirle quella frase…

FLASHBACK

Io: Per me puoi morire Evans!
C: Non preoccuparti Malik sarai accontentato.

FINE FLASHBACK

Mi scese una lacrima, “Merda”, stavo piangendo per una ragazza, ho promesso di non dirlo a nessuno,
però, non lo so, sono confuso.

POV’S HARRY

Zayn era davvero strano, mi stavo preoccupando.
Decisi di salire, volvevo capire cosa aveva.
Bussai ma non rispose nessuno, entrai, lui era lì, si guardava allo specchio, ma non come faceva sempre, che cosa aveva?
Io: Ehi Zayn, che succede? Dissi con tono preoccupato.
Lui non rispose, si limitò a guardarmi, i suoi occhi non aveva luce, espressione, niente di niente.
Z: Harry ti è mai capitato che ti succedesse qualcosa, ma non avevi il coraggio di dirlo a nessuno, nemmeno a noi?
“Be si”, l’incontro con Charly, non voglio che i miei amici mi prendessero per il culo.
Io: Si! Mi sta succedendo…
Zayn fece una faccia stranita, non capiva.
Io: Be, ho incontrato una ragazza, diversa dalle altra, penso che mi piaccia davvero. Dissi abbassando la testa.
Non disse niente, si limitò a sorridere.
Z: Come si chiama?
Io: Charly, si chiama Charly.
Ad un tratto il suo sorriso sparì , cha aveva adesso!?
Z: Cognome?
Mi sembrava un interrogatorio.
H: Evans, perché?
Giuro non capivo.
Zayn deglutì rumorosamente e fece un sorriso falsissimo, “credetemi non è normale”
Io: Tu invece, che hai?
Z: Niente, sono solo un po’ stanco.
Non convinceva molto, però feci finta di cascarci, tanto lo sapevo che era inutile, non parlami mai dei suoi problemi.

POV’S ZAYN

“PORCA PUTTANA!”, Perché il mondo è piccolo, non poteva essere lei,
lei sta per morire e lui non lo sa e io che cazzo faccio!?
  Sono nella merda fino al collo.

-Spazio Autrice

Eccomi con il sesto capitolo, finalmente ho finito gli esami e mi posso dedicare alla mia ff.
Mi raccomando recensite :)

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Capitolo 8
*** Forse hai ragione. ***


Capitolo 7

POV’S CHARLY.

Quel giorno non volevo fare niente, decisi di non andare a scuola, tanto nessuno si accorgeva di me.
Erano le 9:30, “Che cazzo faccio adesso!?” Camminai per tutta la casa, per capire cosa potevo fare, ma niente.
Sentii il suono del campanello, mi stava prendendo un colpo
Aprii e vidi Zayn Malik che sorrideva come una scimmia, “Ma che cazz…”
Io: Che ci fai qui!? Dissi sorpresa.
Z: Sono venuto per portarti fuori da questa cella. Disse facendo un sorriso pieno di soddisfazione.
Sinceramente io non lo capisco è davvero strano, magari frequenta persone fumate..
Io: Zayn stai perdendo tempo, io sto qua! Dissi convinta.
Z: No! Tu vieni con me, anche a costo di prenderti in braccio con il tuo bel pigiamino. Mi guardò e si mise a ridere.
“Cavolo!”, Avevo ancora il pigiama, ”Che vergogna”
Arrosi e guardai da un’altra parte.
Z: Dai, vatti a vestire e andiamo. Ordinò.
Annuii e salì  di sopra, ora cosa mi dovevo mettere, questo è un dilemma.
Decisi di mettere degli shorts con una magliettina e le Vans.
Scesi e salì sulla sua macchina, era una Range Rover molto familiare, “Che strano”
Io: Ma dove stiamo andando?
Z: Andiamo al centro commerciale, così ti svaghi un po’.
In quell’istante mi arrivò un messaggio, era Harry, diceva:
Charly l’altra sera è stata fantastica, spero che stasera, se sei libera, ti invito a cena, non accetto un no! Sono a casa tua verso le 20.0. XXH
Risi a quel messaggio, Zayn mi guardò ma non capì.
Z: Chi era? Disse curioso.
Ora pure il papà mi fa? Eh no! Caro mio.
Io: Senti Zayn non sono affari tuoi ed è inutile che mi porti di qua di là, non mi fai scordare i miei problemi, non mi scorderò mai che ho un tumore e che tra sei mesi morirò e so anche che lo fai perché ti faccio pena, è io odio la pena, quindi se non ti dispiace accompagnami a casa! Dissi tutto d’un fiato.
Lui si fermò con la macchina e mi guardò insistente.
Z: Tu pensi davvero che mi fai pena, io ci tengo a te, ma tu non lo capisci, sei testa vuota, tu respingi le persone che ti vogliono aiutare Charly, per questo morirai da sola sé fai così, sé vuoi che ti accompagni a casa, va bene lo farò, ma non ti aiuterò più, visto che tratti male tutte le persone che ti vogliono bene, compreso me.
Io: TU UNO DI QUESTI!? Mi stavo davvero incazzando.
Io: Zayn fino a poco tempo fa mi prendevi per il culo con i tuoi amichetti e ora tu mi dici che tieni a me!? MA VAFFANCULO!
Dovevo dirglielo, non poteva fare così, non con me.
Z: Cazzo, ieri ho pianto per te, ti rendi conto, mi sono sentito un verme, uno stronzo, ma tu non capisci, basta che esci con Harry e sei felice è io invece devo tenere tutto nascosto. Charly  fatti aiutare, non dico da me ma almeno da Harry.
“Cosa?” Lui conosceva Harry!? Lui ha pianto per me!? Sono ufficialmente confusa, non so cosa fare.
Io: Scusami, come conosci Harry? Dissi incredula.
Z: Lui è uno dei miei migliori amici, sai parla molto di te…
Allora gli piaccio, allora lui pensa a me, come io penso a lui.
Forse Zayn aveva ragione, sono troppo orgogliosa per ammetterlo, ma è difficile.
Io. Zayn non voglio più parlare di questo argomento, ti prego! Lo supplicai.
Mi guardò per l’ultima volta e poi mi riaccompagno a casa.
Stasera dovevo dire tutto ad Harry
Se ci riesco.

- Spazio Autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare, ma ho avute tante cose da fare.
Se vi piace recensite Please <3

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Capitolo 9
*** Mi dispiace Malik! ***


Capitolo 8

Dovevo prepararmi, era già tardi ed io come al solito sono moolto lenta, mi misi un vestitino color blu, era stupendo, stavo per morire è in questi sei mesi mi dovevo godere l’ebrezza della vita.
Mi truccai acqua e sapone e sentì il campanello suonare, “Dio che spavento”.
Aprì ed era lui, bello come il sole, era elegante e sorridente.
Io: Ciao. Dissi imbarazzata.
Stavo diventando un peperoncino, credetemi non è bello davanti a qualcuno.
H: Ciao bellissima. Si avvicinò e mi baciò sulla guancia in modo lento, ma meraviglioso.
Sorrisi e arrosi , penso l’abbia visto, visto che rise, “sono cretina”.
Presi le pillole senza farmi vedere e le infilai dentro la borsa.
Entrammo in macchina, ma nessuno apriva bocca, ero agitata e si vedeva, qualche volta mi fissava e rideva, si stava divertendo, bè io no!
Quando arrivammo scese e mi aprì la portiera dell’auto, “Odio queste smancerie, sinceramente”.
Io: Harry puoi fare tutto tranne questo. Risi.
H: Menomale, odio fare queste cose, pensavo fossi una ragazza che adorava le cose romantiche…Disse ridendo.
Io: Bè adesso lo sai…Scoppiammo a ridere e ci dirigemmo dentro il locale.
Il tempo non era dei migliori, c’erano molte nuvole.
“Penso che pioverà” dissi tra me è me.

POV’S HARRY

Ero agitato, “ma come mi è saltato in mente di aprirle la portiera!?” “Sono un coglione”.
“Cazzo”, era bellissima, aveva delle gambe snelle, le curve al posto giusto.
Semplicemente stupenda.
Ci sedemmo in un tavolo meno affollato, si vedeva che era nervosa, mi faceva ridere.
Ad un tratto la cameriera.
X: Che cosa ordinate?
C: Io prendo pollo con verdurine e patatine. Disse in tono fiero.
Pollo con verdurine e patatine!? “Non ha senso”
Cominciai a ridergli sotto i baffi, ( anche se non ho i baffi), ma fa lo stesso.
Mi guardava strana, forse aveva capito perché ridevo, infatti mi fulminò con lo sguardo.
Smisi di ridere e ordinai anche io qualcosa di più sensato.

POV’S CHARLY.

Si stava divertendo.
Che c’è di male nel prendere del pollo con verdurine e patatine!? “Lo so sono strana”
H. Lo sai che non ha senso!? Disse mentre mangiava.
Io: A me piace, punto e basta.
Dissi seccata e incrociando le braccia, come sé fossi una bambina arrabbiata.
Sentì il cellulare vibrare e vidi un messaggio, era Zayn:
“Mi raccomando Charly dillo ad Harry, fallo per te stessa, lui deve sapere…”
“Al diavolo Malik!” Deve rovinare sempre tutto, mi stavo scordando questo particolare, che gli posso dire, “Ehi Harry ho un tumore al cuore e fra sei mesi morirò” “Faccio pena”.
Io: Harry è stato bello inc..contrarti , forse sei stata l’unica cosa buone che mi sia successa in quest’anno. Dissi giocherellando con le miei mani.
H: Sai…anche per me, prima che ti incontrassi non ero proprio cosi…però il passato è passato.
Non capivo quello che voleva dire, ma sé non voleva dire niente non potevo costringerlo.
Finimmo di mangiare, ero sazia, così decidemmo di fare una passeggiata e magari comprare del gelato, “Amo il gelato”.
Io: Quanti amici hai? Che razza di domanda è?
H: Bè ne ho molti ma i miei veri amici sono solo quattro.
Penso che tra questi c’è anche il signorino Malik.
Harry mi vide pensierosa e mi passò una mano davanti il viso.
Io: mmm!? Dissi girandomi verso di lui.
H: A che pensavi? Sapessi caro mio, hai tanti amici ed io nemmeno un quarto di quelli che hai…
Io: Niente niente, sai io  non ho amici. Mi hanno abbandonato tutti.
Stavo trattenendo le lacrime, non volevo che mi vedesse piangere.
Mi prese per il braccio e mi girò vero di lui.
H: Charly ci sono io adesso, adesso ci sono io con te…Disse dolcemente accarezzandomi il volto.
“Grandioso” adesso pioveva a dirotto, alzai lo sguardo verso il cielo pieno di nuvole grigie è così fece anche lui.
Mi prese il viso  me lo accarezzò e si avvicinò, ero tutta fradicia ma non mi importava.
Eravamo solo io e lui, fronte contro fronte, alla fine quella distanza si spezzò.
Il bacio più bello della mia vita, all’inizio era casto poi diventò più passionale, le nostre lingue si rincorrevano fra di loro, i nostri corpi così vicini aderivano perfettamente.
Ci staccammo, più che altro per prendere fiato e ci guardammo negli occhi, quei occhi pieni di vita.
Ci spostammo velocemente mano nella mano, eravamo tutti è due pieni d’acqua, ma ridevamo come non mai, penso di non essere mai stato così viva prima d’ora.
Entrammo in auto col fiatone.
Per tutto il tragitto non aprimmo bocca però i nostri sguardi spesso si incrociavano e si finiva nel ridere.
H: Eccoci qua! Disse sorridendo.
Io: Grazie di tutto. Lo baciai sulla guancia, feci per uscire, quando lui mi prese per il braccio mi girò di e mi baciò di nuovo, con foga le sue mani accarezzavano la mia pelle, sentì dei scossoni sulla mia schiena e sentivo le farfalle nello stomaco, “Cavolo mi sto innamorando”
Ci staccammo di malavoglia ed entrai a casa.
Stavo saltellando di qua e di là, come un canguro eccitato.
Mi bloccai immediamente, mi ero scordata di dire ad Harry della malattia, ma non volevo che questo mi rovinasse la serata.
“Mi dispiace Malik”.

-Spazio Autrice
Eccovi l'ottavo capitolo, questo è il più lungo di tutti, spero vi piaccia, fatemi sapere il vostro parere
sono curiosa e soprattutto recensite belle pimpe
Xoxo --A

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Capitolo 10
*** Perché sono morti? ***


Capitolo 9

Il 1° mese stava passando troppo in fretta, stavo iniziando ad avere paura.
“Solo 5 mesi  e addio mondo crudele!” Pensai tra me e me.
Stavo guardando la tv, mentre mangiavo il gelato.
Solo ora mi accorgo che questa casa è troppo grande per una persona, che tra l’altro morirà mooolto presto.
E’ una cosa bruttissima vivere da sola, stare da sola, adesso diciamo che ho trovato qualche amico…Harry, Zayn e poi…Nessun’altro.
Vorrei provare tante emozioni, prima di morire, il primo amore, la prima volta, il primo tatuaggio, la prima sbronza è tante altre cose.
Distolsi lo sguardo dal televisore, anche sé non avevo capito niente, e vidi il cellulare vibrare, era un messaggio da Zayn:
 “Dobbiamo incontrarci, ti devo parlare…Ora da Starbucks. XxZ.” 
Sbuffai a quel messaggio.
Non ce la facevo più, mi stava tormentando, stava diventando insopportabile, “Cosa al quanto normale”.
Andai in bagno e mi feci un bella doccia rinfrescante…”Ci voleva”.
Uscii dal bagno in accappatoio e mi misi l’intimo velocemente.
Indossai degli shorts con lo stemma della bandiera Americana, una canotta bianca e le Converse altrettanto bianche. “Le adoro!”
Arrivai da Starbucks.
Lo vidi lì seduto su una sedia accanto alla vetrina del Bar.
Entrai e gli andai incontro, era abbastanza preoccupato.
Mi sedetti di fronte a lui e cominciò a parlare, sinceramente non lo stavo ascoltando, mi ero persa nei suoi occhi color caramello intenso. “ Perfetti”.
Z: Charly mi stai ascoltando!? Disse strofinandosi le mani.
Io: mmm? Veramente no! Dissi scoppiando a ridere.
Non era in vena di risate il signorino.
Z: Non c’è niente da ridere! Ti rendi conto che è già passato un mese e tu non hai detto niente ad Harry.
Il mio sguardo si spense in un attimo, abbassai il viso cercando di trattenere quelle maledette lacrime.
Ho letto molti libri nella mia misera vita, ma nessuno mi ha veramente colpito, tranne quello sugli Zombie , ho scoperto molte cose su di essi.
Vorrei essere come loro in un certo senso, non piangere, non sentire dolore, non avere paura.
Zayn mi vide pensierosa e allungò la mano in modo da farla combaciare con la mia.
Z: Mi dispiace tanto…I-Io non volevo dirlo o fartelo ricordare, davvero.
Ero sincero, si vedeva dai suoi occhi così luccicanti, non l’avevo mai visto così…così…dolce, sensibile, carino.
Io: Non preoccuparti, h-hai perfettamente ragione…solo che…
Non riuscivo a parlare, stavo singhiozzando.
Io: Solo che è difficile, l-lui mi piace davvero, non voglio prenderlo in giro. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi.
Z: Okay…se vuoi io ti posso aiutare. Disse sorridendomi lentamente.
Io: Lo faresti davvero!? Chiesi incredula.
Quel ragazzo mi sorprendeva sempre più.
Z: Certo! Per un’amica questo ed altro. Disse facendomi l’occhiolino.
Sorrisi inconsciamente.
Io: Sei davvero cambiato Malik. Dissi dandogli un pugnetto nella spalla.
Z: Ci tengo molto a te. Disse guardandomi dritto negli occhi.
Io: Allora di pomeriggio potresti accompagnarmi all’ospedale. Dissi.
Z: Certo a che ora?
Io: Alle 16:00, non fare tardi. Dissi minacciandolo con il dito.
Lui alzò le mani in segno di resa.
Uscii dal locale.
Stavo ancora camminando quando sentii una vibrazione nelle mie tasche, un messaggio, era Harry:
 “ Ehi piccola non vedo l’ora di vederti e baciare di nuovo le tue labbra irresistibile, stasera vengo a casa tua. XxH.” 
Risi, era troppo dolce, ma non potevamo vederci a casa mia, non poteva vedere tutti quei farmaci, cosa avrebbe pensato!? Che fossi una tossica dipendente o una drogata…
Arrivai a casa, la prima cosa che feci fu quella di levare i farmaci dalla cucina e nasconderli in un posto più sicuro, così non avrebbe sospettato di nulla.
Il mio cellulare squillò, era Harry!?
Io: Pronto!?
H: Ciao bellissima. Disse in tono roco.
Io: Harry! Dissi con tono di sorpresa, non me lo aspettavo.
H: Mi mancava la tua voce.
Io: Styles troppi complimenti. Dissi in tono imbarazzato, stavo arrossendo, lo sapeva fare solo lui, anche dal telefono. “Incredibile”.
Sentii la sua risata echeggiare dall’altro lato del telefono, era M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A.
H: Stasera vengo alle otto, porto la pizza e un film, d’accordo!?
Io:Okay allora a stasera.
H: A stasera. Rise e chiuse la chiamata.
Mi buttai sul divano, forse dovevo riposare , ero davvero stanca.

********

Sentii un formicolio sul naso, mi svegliai e vidi Zayn che rideva a crepa pelle.
“Mi ha svegliato, porca puttana!”
Io: Che cazzo Zayn, avevo sonno! Dissi stropicciandomi gli occhi.
Z: Mi dispiace. Ti informo che sono le 15:55, l’ho dovuto fare. Disse facendo un sorriso beffardo.
Io: Merda merda merda, perché non mi hai svegliato prima!? Mi lamentai.
Z: E’ quello che ho fatto, ma tu sei dormigliona!
Disse ridendo.
Anche io risi, ma poi ripensai che dovevo sbrigarmi.
Mi vestii velocemente e partimmo.
Arrivati lì entrammo e ci sedemmo in sala d’aspetto.
Ero agitata, nervosa, tante emozioni negative fluttuavano in quell’ospedale.
Zayn mi teneva la mano per farmi forza, ma ero sempre agitata.
X: Signorina Evans tocca a lei. Disse il Dottore.
Io: Okay, può venire anche lui? Dissi indicando con il dito Zayn.
Il Dottore accennò un “SI” ed entrammo.
D: Allora Charly in questo mese come si è sentita? Disse sedendosi nella sua scrivania privata.
Io: Bè…ho avuto qualche fitta leggere all’inizio…poi sempre più forte. Dissi gesticolando.
Il Dottore annuì.
Io: Una volta sono anche svenuta per il forte dolore, i capelli stanno diminuendo ed i-io mi sento sempre più debole. Dissi abbassando la testa.
Zayn di tutto questo non sapeva niente, lo vidi con la coda dell’occhio, aveva il volto arrabbiato, deluso. “Mi dispiace”
D: questo è normale Charly, c’è solo una cosa che puoi fare, la Chemioterapia.
Odiavo quel nome, tutte le persone che avevano un tumore l’hanno fatta…e con quali risultati!? Sono sempre morti.
Io: Mi dispiace ma non accetto. Dissi sincera.
Zayn mi guardò, voleva che io accettassi, ma tanto non ne vale la pena.
Uscimmo dall’ospedale, nessuno parlava né fiatava.
Era deluso.
Per tutto il tragitto in auto non aprimmo bocca.
Arrivammo a casa mia, mi lasciò lì senza dire una parola nemmeno un “Ciao”.
Entrai in casa e decisi di farmi una doccetta.
Dovevo pensare.
Amavo farmi la doccia nel tardo pomeriggio, non so perché ma mi rilassava sempre.
Mi distoglie da tutti i miei problemi, preoccupazioni.
Amo quando le gocce d’acqua ghiacciata bagnano la mia pelle nuda è una sensazione bellissima.
La mia mente era concentrata su una persona, Harry, ormai la mia testa pensa costantemente a lui, forse sarò diventata pazza oppure troppo orgogliosa di dire che ho preso una cotta per lui…
Solo una cotta…
Lasciai in tredici i miei pensieri ed uscii dalla doccia, mi misi una asciugamano intorno al corpo e uscii dal bagno, direzione camera da letto.
Mi misi qualcosa di comodo, mi guardai allo specchio, era cambiata tanto, adesso ero una” DONNA”, non più una bambina è questo mi dispiaceva molto.
Girai la testa di scatto e vidi una cornice, una foto con i miei genitori.
Non ho più guardato quella foto da più di un mese ormai…
Non ho avuto un buon rapporto con i miei, litigavamo sempre, ogni santo giorno, per qualche cretina si scatenava un putiferio.
Non l’ho mai detto a nessuno e mai lo dirò.
Loro non sono mai stati i miei genitori, perché se lo fossero stati non mi avrebbero abbandonato da sola con il tumore.
Loro sono sconosciuti!
Scesi le scale e feci un luungo respiro.
Controllai il cellulare, non c’erano ne messaggi ne chiamate.
Forse avevo esagerato con Zayn, dovevo dirgli quello che mi era successo in questo mese…Lui mi stava soltanto aiutando ed io come al solito lo respingo sempre. “Idiota”
Penso che dovrei chiamarlo, devo scusarmi.
“Lo farò domani”
Sentii il campanello suonare, mi venne un colpo al cuore.
Mi sistemai in tre secondi e aprii la porta.
In quel momento potei giurare di aver toccato il paradiso.
“Giuro!”
Aveva portato la pizza, un sacchetto con dei film e qualche bibita.
H: E’ arrivato il fattorino! Disse facendosi spuntare le fossette, da immergerci dentro il dito.
Io: Un fattorino abbastanza carino. Dissi sorridendo.
“Da dove mi è uscita questa frase!?”
“Mi sorprendo di me stessa!”
Lo feci entrate e mi schiccò un bacio sulla guancia.
Posò le cose in cucina e ci sedemmo in soggiorno.
C’erano due gusti di pizza, quella al formaggio e quella al salame piccante.
Io scelsi quella al formaggio mentre Harry quella al Salame piccante.
Era davvero buona.
Io: Buona! Dissi addentandone un’altra fetta.
H: Lo so! L’ha fatta un mio amico, ci sa fare…Rise e anche io risi.
Appena finimmo ci alzammo e andammo in salotto per vederci un film.
H: Allora che film vuoi vedere? Chiese guardandomi con quei occhioni così verdi.
Credevo fossi morta.
Io: Emm… Non so…Fai tu! Dissi.
H: Okay! Allora…mmm…Che ne dici di non guardare niente e conoscerci meglio? Disse guardandomi dritta negli occhi.
Mi fece rabbrividire.
Io: D-D’accordo. Dissi balbettando.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, era come sé mi leggesse nel pensiero e non volevo che lui sapesse…
Si alzò dal pavimento e si posizionò di fronte me, nel divano.
“Merda”.
H: Perché i tuoi genitori sono morti? S-Se non vuoi affrontare questo argomento…T-Ti capisco. Sappi però che ti puoi fidare di me. Disse prendendomi le mani a sé.
Avvampai immediatamente.
Io: B-Bè…  Respirai  sempre più forte.
Dovevo andare in bagno, mi stavo sentendo male…
Io: Harry! S-Scusami un minuto, devo andare al bagno.
Salii le scale immediatamente.
Entrai in bagno. Mi mancava l’aria…
Due lacrime mi rigarono il viso, volevo che ci fosse al mio fianco Harry e invece ero costretta a fare tutto da sola.
Presi le pillole e ne ingoiai due.
Mi sedetti sulla tavoletta del Water e cominciai a respirare a fondo.
Dopo parecchi minuti incominciai a sentirmi meglio, mi girava soltanto la testa, nient’altro.
Uscii dal bagno e vidi che Harry non era più in salotto.
Dove si era cacciato?
Era nella mia camera…Non capivo cosa stesse facendo.
Io: Che stai facendo? Chiesi curiosa.
Ero appoggiata allo stipite della porta e lui guardava le miei vecchie foto.
H: EMM…I-Io stavo guardando questa foto…Sono i tuoi genitori vero!?
Appena la vidi i miei occhi videro il vuoto.
Aveva ragione, erano loro.

 

-Spazio Autrice.
Ehi bellissime, scusate il ritardo.
Ci ho messo un pò perchè non avevo molte idee...
Voi potete sempre recensire ovviamente,.
Mi piacerebbe sentire il vostro parere su questa storia.
XX A

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Capitolo 11
*** Liam Payne. ***


Capitolo 10

POV’S HARRY.

I suoi occhi non avevano più un’espressione, erano vuoti, spenti, senza luce.
Non c’era più quella luce che vedevo in lei…
Era come se stesse scappando dal suo passato, come se non volesse più ricordare.
Avevo capito che quelle persone nella foto erano i suoi genitori…
Ma perché faceva così? Cosa era successo?
Cercai di capire, ma non mi venne nulla in mente.
Posai la foto velocemente e cercai di avvicinarmi a lei.
Era come ipnotizzata, come se stesse ricordando qualcosa…qualcosa che io non sapevo.
Io: Charly… stai bene? Gli chiesi dolcemente, accarezzandogli la spalla nuda.
Indossava degli shorts colorati e un top bianco, i capelli erano raccolti in una coda alta.
Mi sono sempre chiesto perché tenesse sempre i capelli alzati.
Dopo un paio di secondi interminabili mi strinse a sé in un abbraccio.
Ero sorpreso, avevo gli occhi spalancati , davvero, non sapevo che fare, odiavo vederla così triste.
La strinsi più forte, volevo sentire il suo respiro sul mio collo, il suo petto contro il mio, sentire il suo cuore battere per me.
Gli accarezzai i suoi meravigliosi capelli castano chiaro, mentre lei piangeva nell’incavo del mio collo.
Le sue lacrime bagnavano la mia maglietta…questo mi fece rabbrividire.
Si staccò da me e si asciugò le lacrime.
Mi stavo sentendo una merda, il mio cuore era a pezzi davanti a quella scena.
Lei era lì…fragile ed io ero impotente.
Forse mi stavo innamorando.

POV’S CHARLY.

Ero stanca di mentire a tutti, soprattutto a lui, non ce la facevo più.
Doveva sapere la verità, almeno sui miei genitori.
Presi un respiro profondo e cominciai a parlare:
Io: H-Harry i miei genitori non sono morti come tu pensi…Abbassai lo sguardo.
Non ero degna di guardarlo negli occhi.
Io: L-Loro mi hanno abbandonato, mi hanno lasciato da sola…Cercai di spiegargli, trattenendo le lacrime che purtroppo uscirono.
Non diceva niente, stava ascoltando.
Poi continuai:
Io: Mi hanno abbandonato circa due- tre mesi fa, senza un motivo ben preciso.
“La peggior cazzata del mondo”
Sapevamo tutti che non era così, ma lui ancora non poteva sapere.

POV’S HARRY.

Non sapevo che dire, ero pietrificato.
Non potevo pensare che fosse successo questo.
Solo ora capisco perché lei non ha più i suoi genitori, non perché erano morti, ma perché l’avevano abbandonata.
Ma ancora non capivo il perché…perché l’avevano abbandonata?
La mia testa stava per esplodere, troppe domande mi frullavano, ma era meglio tacere.
Io: N-Non so cosa dire. Dissi distogliendo lo sguardo.
I suoi occhi color ghiaccio era pieni di lacrime e il naso era tutto rosso.
C: Non c’è bisogno che parli…t-ti capisco. Disse singhiozzando.
Si asciugò per l’ultima volta le lacrime ed uscii dalla stanza.
Io la stavo facendo andare via.

POV’S CHARLY.

“Lo sapevo!”
Uscii dalle stanza.
Le lacrime uscirono tutte insieme, di nuovo, forse i miei occhi erano diventati rossi, ma poco importava.
“Rimarrò sempre sola”. Dissi tra me e me.
Ero immersa nei miei pensieri, quando una mano mi strinse il polso e mi fece girare di scatto.
Non fece in tempo a capire, che mi ritrovai le labbra di Harry sulle mie.
Non stavo connettendo più.
Un bacio disperato, poco casto…gli accarezzai tutte è due la guance, mentre lui accarezzava la mia schiena.
Tanti brividi percorsero il mio corpo, da cima a fondo, lui se ne accorse e sorrise sulle miei labbra.
Non me ne fregava niente, volevo godermi quel momento, finché potevo.
Dopo un po’ ci staccammo per prendere fiato, mi mancava il respiro.
Poggiai la fronte sulla sua e ci guardammo negli occhi
Non c’era nessun rumore, se non quello dei nostri respiri affannati.
Dio solo sa come non ero morta.
Io: H-Harry, tu non mi abbandonerai mai vero?
Non avevo ancora capito bene quello che c’era tra di noi, e sé si poteva definire un “NOI”.
Però non volevo perderlo.
H: Te lo prometto! Disse per poi abbracciarmi e lasciarmi dei piccoli baci sul collo.
*******
Mi svegliai di colpo, ero tutta sudata, avevo fatto un brutto sogno.
Mi stavano abbandonando tutti, di nuovo.
Decisi di alzarmi con calma, mi stiracchiai e presi coscienza di me stessa.
Di mattina sembravo un vero e proprio zombie.
Andai in bagno e mi lavai, ripensando alle parole di Harry:
“te lo prometto”
Me l’aveva promesso ed io ero felicissima.
Uscii dalla doccia e mi vestì velocemente, dovevo andare a scuola, almeno potevano sapere che ero viva, ancora per poco.
Scesi di sotto, mangiai un cornetto, presi le miei pillole e acchiappai di corsa il mio zaino.
*******
Arrivai a scuola, per fortuna puntuale.
Mi sedetti sotto un albero e incominciai a ripassare fisica, oggi avevo interrogazione a tappeto.
Non mi spaventavo granché, sapevo di poter farcela.
Dopo dieci minuti la campana suonò.
A prima ora avevo matematica, la odiavo con tutta me stessa, non riuscivo a capirla, era più forte di me.
Mi ricordai che quell’ora la condividevo con Zayn.
“Perfetto, cosi potrò parlargli”. Dissi tra me e me.
Corsi in classe, sezione 5°A, entrai e per fortuna la professoressa Mercury non era ancora arrivata.
Mi sedetti agli ultimi posti e cominciai a sistemare i libri sul banco.
Ancora Zayn non era arrivato, “che strano”.
Di solito non mancava mai a scuola, amava l’ora di matematica…
Secondo me cercava di evitarmi, era ancora arrabbiato con me per non avergli detto quelle cose.
Sbuffai.
Spensi il cellulare e la professoressa entrò.
P: Buongiorno ragazzi! Disse sedendosi sulla cattedra e prendendo il registro di classe.
Tutti: Buongiorno signorina Mercury! Dicemmo in coro.
Odiavo il fatto che dovevamo chiamarla “Signorina”, era vecchia e decrepita, “che schifo”.
Iniziò a fare l’appello, quando pronunciò il mio nome  alzò la testa e mi squadrò dalla testa ai piedi con quei occhi assassini.
P: Signorina Evans quale onore di averla in classe, qui con noi?
Disse abbassando quei suoi orribili occhiali stile Harry Potter.
Io: S-Sono stata male. “Pura idiozia”.
Non sono mai stata una ragazza davvero intelligente nel raccontare bugie, ma ci dovevo provare.
P: La prossima volta, signorina Evans, le consiglio di stare più attenta alle influenze, chiaro!? Disse in tono duro.
Annuì è in un attimo guardai la porta, era arrivato Zayn.
P: Malik vedo che ha fatto tardi…Disse guardando la porta.
Z: Mi scusi professoressa ho avuto un imprevisto. Disse entrando e sedendosi sempre sugli ultimi posti.
Quel ragazzo non mi aveva ancora degnato di uno sguardo.
P: Bene. Oggi spiegherò la relazione e la corrispondenza…
Cominciò a parlare, sembrava non finisse più.
Io non avevo voglia di ascoltarla, i miei pensieri erano rivolti a Zayn, in quel momento, ma lui faceva finta di niente, come se in quell’aula io non ci fossi mai stata.
Finalmente dopo due lunghe ore di inferno, uscimmo dalla classe.
Zayn era uscito il primo di tutti, come al suo solito, si vedeva chiaramente che voleva ignorarmi, ma io non potevo permetterglielo.
Lo seguii senza che lui mi vedesse, non capivo dove stesse andando, alla fine mi aveva portato nel retro della scuola.Si fermò di colpo, mi ero presa un infarto, pensavo mi avesse scoperta, ma mi sbagliavo, si stava soltanto appoggiando al muro.
Io ero nascosta dietro l’angolo, non poteva vedermi.
Dopo un paio di secondi estrasse dalla sua tasca un pacchetto di sigarette.
Non sapevo fumasse…quel ragazzo mi sorprende sempre più.
Decisi di uscire da quell’angolo, dovevamo parlare, e seriamente.
Presi un respiro profondo e uscii dal mio nascondiglio.
Io: Ehii..Non sapevo che fumassi…Dissi con tono di ironia, cosa che lui non badò a spese.
Ero come un fantasma, stavo parlando con il muro, non mi stava ascoltando e io odiavo questo.
Io: Senti Zayn…m-mi dispiace, m-mi dispiace tanto. Io volevo dirtelo, prima o poi, mi dovevi dare il tempo. Dissi tutto d’un fiato.
Non disse una parola, buttò la sigaretta pe terra e la schiacciò con il piede, poi mi sorpasso.
Ero rimasta immobile, a bocca aperta, non sapevo cosa fare.
Non potevo lasciarlo andare così, mi doveva ascoltare, poi poteva decidere sé perdonarmi o no.
Mi girai di scatto e cominciai a seguirlo di nuovo, sta volta più determinata.
Lo presi per il polso e o feci girare, era sorpreso.
Io: Zayn mi vuoi ascoltare? Dissi duramente.
Z: Che cosa devo ascoltare, le tue scuse, che ti dispiace tanto!?
Era nervoso, incazzato.
Non sapevo cosa dire.
Evitai di guardarlo negli occhi, troppa vergogna.
Z: Charly ti rendi conto che non ti fidi di me!? Chi è la persona che ti ha aiutato in questi mesi…?
Ero davvero stupida, egoista, mi vergognavo di me stessa.
Io: TU. Dissi abbassando lo sguardo.
Io: Hai ragione. Non sono capace di fidarmi delle persone…e questo lo odio, perché io-io ti voglio bene. Tu sei l’unico che sa la verità e finora non l’hai detto a nessuno e questo lo apprezzo tanto. Ti ho sempre giudicato come una cattiva persona, ma ho sbagliato di grosso, qui, la persona cattiva s-sono io.
Non stavo piangendo, avevo promesso che non l’avrei fatto più, ma dentro me , il dolore era allucinate.
Non so sé fosse il tumore o qualcos’altro, ma sentivo battere il cuore lentamente.
Forse era la paura di perdere, di nuovo, qualcuno a cui tenevo veramente.
Z: Charly..tu non sarai mai una cattiva persona. Disse avvicinandosi sempre più.
Il modo in cui aveva pronunciato quel “MAI” , mi fece rabbrividire.
Distinto lo presi e lo abbracciai, stringendolo forte contro il mio petto, lui fece la stessa cosa.
Mi avvicinai al suo orecchio.
Io: Io mi fido di te! Cecamente! Dissi sottovoce, in modo che poteva sentire solo lui e nessun’altro.
Gli volevo un mondo di bene.
******
Finalmente erano finite quelle maledettissime ore di scuola.
L’interrogazione era andata piuttosto bene.
Cominciai a recarmi verso l’uscita insieme a Zayn, quando si fermò una macchina scura davanti a noi.
Non sapevo chi fosse, guardai a Zayn e a guardare la sua faccia, penso che lo conoscesse, visto che gli spuntò un sorriso.
X: Ehi Zayn, come stai? Disse in tono premuroso.
Okay come non detto, si conoscevano.
Z: Bene bene. Sorrise.
X: Chi è questa bellissima ragazza? Disse spostando lo sguardo verso me.
Stavo arrossendo.
Z: Oh… lei è Charly. Disse appoggiando una mano sulla mia spalla.
Io: Piacere, Charly Evans. Dissi porgendogli la mano.
Lui l’accetto volentieri.
X: Piacere, Liam , Liam Payne. Disse guardandomi con quei occhi e quel sorriso davvero, e dico davvero, meravigliosi.
Era un ragazzo bellissimo, aveva i capelli castani, gli occhi castano intenso e una piccola voglia sul collo, difficile da dimenticare.
“ Ma dico io, tutti gli amici di Zayn devono essere, per forza, tremendamente sexy?”
L: Perché non venite a casa mia? Chiese gesticolando.
Z: Non lo so…Charly vuoi venire? Disse guardandomi.
Non sapevo che dire, quindi accettai come una demente.
Salimmo a bordo, Zayn al lato del passeggero ed io nel sedile posteriore.
L: Allora Charly, quanti anni hai? Chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore, mentre guidava.
Io: Ho 18 anni. Dissi sorridendo.
“ E non so se arriverò ai 19 anni” stavo per dire, ma era meglio evitare.
L: Eppure il tuo nome mi suona familiare…Disse senza pensarci troppo.
“Cavolo”
Zayn mi guardò con la punta dell’occhio, lui aveva capito.
Harry aveva sicuramente parlato di me ai suoi amici…
“Sono fregata” . Se avesse saputo che io conoscevo gran parte dei suoi amici tra cui Zayn e Liam, ci sarebbe rimasto male…che dovevo fare?
L: Può essere che sto delirando. Disse per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Io e Zayn ci guardammo e scoppiammo a ridere anche noi.
Quel ragazzo era davvero simpatico.
Dopo qualche minuto l’auto si fermò, eravamo davanti ad una pazzesca.
Era grandissima, aveva un giardino enorme, pieno di alberi, mi sembrava di essere in una foresta amazzonica.
Scendemmo dall’auto, Zayn non era sorpreso come me, lui c’era abituato.
Io: E’ FANTASTICA. Dissi senza parole.
L: I miei genitori me l’hanno regalata per i miei 20 anni. Disse con tono fiero.
Z: Adesso non fare l’idiota. Disse dandogli una pacca sulla spalla.
Si vedeva che si conoscevano da una vita, si volevano bene.
Entrammo in casa, per poco non sbavavo.
L: Charly fai come sé fossi a casa tua. Disse schizzando felicità da tutti i pori.
Era sempre così quel ragazzo?
Se n’era andato in cucina, forse per prenderci qualcosa.
Io: OH DIO MIO E’ ENORME! Dissi guardando il soffitto e sbirciando tutti gli angoli.
Z: AHAHAHAHAHAHA, i suoi genitori sono avvocati, se lo possono permettere. Si avvicinò a me e mi stropicciò tutti i capelli.
Io: Zayn…finiscila! Lo spinsi scherzosamente, lui rise ed anche io.
D’un tratto entrò Liam, con due bicchieri di succo di frutta sulle mani.
L: Perciò tu e Zayn…? Disse guardandoci con il sorriso sotto i baffi.
Io: NO! ASSOLUTAMENTE NO! Dissi alzando il tono della voce.
Io: Noi, c-cioè, siamo soltanto amici, vero Zayn? Mi girai per guardarlo e lui annuii.
L: Okay…mi è venuta un’idea, perché non chiamiamo gli altri ragazzi, così stiamo in compagnia?
Disse prendendo dalla sua tasca il cellulare.
“OH MERDA!”
Io: Non c’è bisogno…i-io devo andare. Dissi balbettando.
L: Dai…ti prego resta. Per favore! Fece la faccia da cucciolo, non potevo dire di no.
Sbuffai…
Io: Okay…
Ero nei guai e lo sapevo.
Guardai Zayn per cercare conforto e come sempre la trovai, nei suo
i occhi.
 
  • Spazzio Autrice

Ciao Ragazze  scusate sé ho postato il decimo capitolo ora, ma questo mese è stato piuttosto pesante…
Ancora non vedo recensioni, sono delusa.
Vorrei sapere tanto il vostro giudizio, sulla mia storia.
Scrivetemi i vostri pareri, i vostri consigli, tutto quello che volete.
Lì accetterò volentieri.
Un bacio Aury.

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Capitolo 12
*** Cambio vita. ***


Capitolo 11

POV'S HARRY.

Dovevo andarmene via da quella maledetta casa, ero stanco di subire maltrattamenti da mia madre.
“Sei una nullità” mi diceva sempre, per lei ero solamente un fottutissimo sbaglio.
Ormai non si poteva più discutere, non faceva altro che umiliarmi. Il nostro non era un rapporto tra madre e figlio, anzi, non c’era proprio un rapporto, solo odio.
Soltanto mia sorella Gemma ed io andavamo d’accordo, lei era importante per me, anche sé era la più grande, provavo istinto nel proteggerla da ogni pericolo.
Ad ogni modo mi dispiaceva tanto lasciarla sola, ma io non ce la facevo più.
Sapevo perfettamente dove andare, l’unico che poteva aiutarmi , in questo momento, era Liam, gli altri vivevano, ancora, con le rispettive famiglie ed io non volevo disturbare uno di loro, e lo sapevano bene.
Preparai di corsa la valigia, con quello che mi capitava sotto tiro e andai di sotto, dove la posai nel cofano della mia Range Rover nera.
Mia madre, appena mi vide, non disse una parola, niente di niente, forse faceva bene ad entrambi, stare un po via.
Mia sorella, per fortuna, non era a casa, era con il suo ragazzo, Matt Connor, un tipo apposto, simpatico. Fui talmente grato che Gemma si trovasse con sé , altrimenti sarebbe diventato più difficile andare via.
Saltai in macchina, direzione: casa di Liam.
Accesi il volume della radio al massimo e controllai il mio cellulare: avevo una chiamata persa da Liam e un messaggio da Charly:

“Grazie mille. XxC”
Melo aveva inviato ieri sera, non l’avevo visto.
“Grazie mille di cosa?” era questa la domanda che mi frullava in testa.
Da quando avevo conosciuto quella ragazza, ogni cosa era un mistero, e devo dire che mi piaceva, mi intrigava.
Era di una bellezza sconvolgente, capelli castani chiari, ondulati, occhi di quel ghiaccio inteso.
Quando mi guardava dritto negli occhi, era come se mi leggesse  l’anima, come se entrasse dentro me.
Quei occhi dove ti ci puoi facilmente perdere e puoi rimanerci intrappolato per ore. Quei occhi che mi hanno fatto innamorare.
Si! Era la verità, io mi stavo innamorando.
Mi stavo innamorando del suo mistero.
Mi stavo innamorando della sua fragilità.
Mi stava innamorando del suo odore.
Mi stavo innamorando del sapore  delle sue labbra sulle mie, era come una droga, ormai.
Gli avevo promesso che non l’avrei mai abbandonata, e la manterrò, non farò mai come i suoi genitori, mai.

POV'S LIAM.

Stranamente i ragazzi non rispondevano alle chiamate, era incredibile, tutto questo era strano.
“Sicuramente Louis era uscito con Eleonor, Niall a casa con suo fratello Greg, a giocare alla play ed Harry…non lo so.”
Ritornai nel mondo reale e andai in salotto dai ragazzi.
Io: Brutte notizie ragazzi…gli altri no rispondo alle chiamate, quindi non si fa niente. Dissi in tono scocciato, andandomi a sedere sul divano, accanto a loro.
Charly era una ragazza davvero bellissima, se non avessi avuto la ragazza, ci avrei sicuramente provato.
Sorrisi al pensiero di Daniell, la mia unica ragione di vita. Tutti pensano che esageri, ma loro non possono capire, o almeno, non vogliono capire.
Charly mi guardò con un punto interrogativo sulla faccia.
Sorrisi.
Io: Stavo pensando alla mia ragazza. Dissi non accorgendomi di esser arrossito.
Zayn scoppiò in una fragorosa risata, mi aspettavo che lo seguisse a catena, ma in vece no, non l’aveva fatto, sorrideva, forse lei poteva capirmi.
C: Ti piace tanto e…? Disse sempre con il sorriso sulle labbra.
Non feci in tempo a rispondergli, che suonò il campanello.
Chi poteva essere? Guardai Zayn per capire se avesse invitato qualcuno, ma anche lui abbastanza era sorpreso.
Mi alzai di scatto e uscii dal salotto per raggiungere la porta d’ingresso.
Mi ritrovai davanti Harry Styles con una valigia.
Io: Che ci fai qui…con una valigia? Dissi per poi guardarlo dall’alto verso il bassa.
H: Mia madre…Disse sbuffando.
Mi aveva raccontato dei suoi litigi così frequenti, ma non mi sarei mai aspettato che lo cacciasse fuori di casa. Ero stupito.
Io: Ti ha cacciato fuori da casa? Disse quasi incredulo, avevo la bocca a forma di “O”. Lui abbassò lo sguardo.
H: No…me ne sono andato io…non ce la facevo più…Liam posso stare per un po’ a casa tua? Disse quasi supplicandomi.
Non sapevo che dire, quindi annuì , tanto a casa mia c’era posto pure per un elefante.
H: Grazie amico, ti sono debitore. Disse per poi abbracciarmi, un abbraccio amichevole.
Io: Ahahahahaha, ma finiscila, per gli amici questo ed altro. Dissi dandogli due pacche sulla schiena.

POV’S CHARLY.

Liam era andato ad aprire la porta…
“Chi sa chi è?” Dissi tra me e me.
Ero così pensierosa, che non mi accorsi nemmeno che Zayn mi stava scompigliando i capelli.
Mi girai di scatto e lo fulminai con gli occhi, se gli occhi potessero uccidere, lo avrei già fatto.
Io: Zayn ti conviene finirla. Dissi quasi minacciandolo. Lui rise.
Z: Altrimenti che mi fai? Disse in tono di sfida.
Bene…non sapevo cosa fare…mi stavo fregando da sola.
Dopo un po’ sentii due risate avvicinarsi sempre più.
L: Ehi Zayn! Guarda chi c’è!?
Ci voltammo tutti e due.
Il mio sorriso si spense in un attimo. “Merda” pensai.
Ero fritta, cotta alla brace. Lui era più incredulo di me, era sorpreso.
H: Charly!?
Liam non aveva capito niente, si limitava a guardare con aria confusa.
H: Che ci fai qui? Chiese guardando dritto negli occhi, quei occhi che in quel momento non potevo reggere. In quel momento volevo soltanto scappare via.
Z:Charly è una mia compagna di classe, Liam ci ha visti e ci ha invitati a casa sua… Si sbrigò a dire.
In quel momento benedissi quel ragazzo, mi aveva salvato la vita.
Liam, che in quel momento non aveva fiatato, si sbrigò a dire:
L: Vi conoscete? Chiese guardando prima Harry e poi me.
H: SI! E’ la mia ragazza. Disse per poi gurdarmi di nuovo.

“E’ LA MIA RAGAZZA”
“E’ LA MIA RAGAZZA”
“E’ LA MIA RAGAZZA”

Queste parole mi rimbombavano nella testa. Ero rimasta pietrificata, dentro me, il mio cuore stava facendo i salti mortali, le capriole. Allora c’era un “NOI” esisteva.
Rimasi a bocca aperta non sapendo che fare.
Harry si avvicinò a me cingendomi i fianchi
H: Perché non mi hai detto che conoscevi Zayn? Disse quasi sotto voce, in modo che potessi sentire solo io.
Io: I-Io non credevo ti importasse…Dissi semplicemente, perché era la verità.
L: Ecco perché questo nome mi suonava familiare, Disse  sbattendosi una mano sulla fronte. Tutti ridemmo.
Speravo con tutto il cuore che Harry non fosse arrabbiato con me, magari c’era rimasto male ed io stupida che non gli avevo detto niente.
Passammo tutta la serata a ridere e scherzare, Liam era davvero simpatico, dolce, anche sensibile, diciamo che era il più intelligente tra i due. Harry e Zayn si somigliavano terribilmente, ma non per l’aspetto fisico, ma dal carattere, erano più riservati, ma più espliciti, questo mi attraeva molto.
Si fecero le 23:50, io dovevo andare a casa, era tardissimo, per giunta domani avevo scuola e non potevo mancare.
Io: Ragazzi adesso io devo andare, domani ho scuola. Harry mi guardò seccato, non voleva che me ne andassima, ma avevo scuola.
H: Seia piedi? Disse alzandosi da divano di pelle rossa.
Io annuì, non capendo le sue intenzioni.
Prese dalla cucina le chiavi della macchina ed uscii fuori, voleva accompagnarmi lui. Salutai Liam e Zayn e li ringraziai per la serata che mi avevano fatto passare, davvero fantastica.
Uscii di casa e salii in auto.
Harry accese il motore della macchina e partimmo, casa mia era piuttosto lontana, cosa avremmo fatto per venti minuti?
H: Charly perché non me lo hai detto? Disse guardando sempre la strada, mentre io guardavo al di fuori del finestrino.
Io: Non lo so…Dissi per poi sbuffare silenziosamente. Sul serionon sapevo il perché, forse avevo paura che pensasse male, che tra me e Zayn ci fosse stato qualcosa, qualcosa che non accadrà mai.
Avevo paura che scoprisse la verità e in quel momento mi mancò l’aria.
H: Se pensavi che mi sarei arrabbiato…bè ti sbagliavi di grosso. Disse guardandomi per un attimo con quei occhi così dolci, così innocui.
Io: Harry! Ti posso dire una cosa? Dissi in tono quasi curioso.
Lui annuì poggiandomi una mano sulla mia coscia, quel tocco mi fece sussultare e imprecai che non avesse sentito, magari sarei apparsa ai suoi occhi “facile”.
Io: Cosa c’è tra di noi…? Dissi per poi ingoiare a fatica, quella domanda la volevo fare da tempo, ma non avevo il coraggio.
H. Charly  tu-tu, ecco tu mi piaci. Disse balbettando, era diventato tutto rosso, non poti non ridere, era completamente in imbarazzo.
Presi un respiro profondo e risposi.
Io: Anche tu mi piace…Dissi guardandolo e mettendogli una mano sopra la sua, la strinsi forte in modo da poter sentire il calore del suo corpo, cosa che successe.
Arrivammo davanti casa mia, non me ne ero accorta, stavo guadando lui, solo lui.
H: Charly…vorresti essere la mia ragazza? Disse tutto d’un fiato, stringendo ancora di più la mia mano. In quel momento pensai di essere in paradiso, poti giurare di aver sentito gli angeli cantate e il mio cuore fare mille capriole. Ero innamorata.
Sorrisi lentamente.
Mi avvicinai a lui e gli sussurrai sulle labbra.
Io: Si Styles, accetto volentieri. Lo dissi in modo così sensuale che neanche io pensai, per un attimo, di averle dette. Lui rise e si avvicinò ancora di più, mi stava facendo impazzire.
Ruppi io quella distanza, perché se stavo un minuto in più in quella posizione, sarei morta. Lo presi e lo baciai, un bacio disperato, pieno di emozioni, pieno del suo sapore, un bacio pieno di sincerità, un bacio da farmi esplodere il cuore.
Mi staccai di contro voglia, mordendogli il labbro inferiore, lui gemette sia di dolore che di piacere ed io non feci che ridere.
Mi allontanai e scesi dalla macchina, mi girai per aprire la porta di casa, quando il clacson di una macchina mi fece girare, era ancora lui.
Risi, non capendo cosa volesse.
H: Domani mi vendico!! Disse in tono malizioso.
Non sapevo che Harry Styles fosse così, ma sicuramente non mi sarebbe dispiaciuto.
Ero sorpresa di me stessa, stavo cambiando, forse la malattia mi faceva questo effetto, oppure dovevo dare senso alla mia stupida vita. In questi cinque mesi dovevo fare di tutto, non mi importava niente, dovevo soltanto divertirmi e godermeli al massimo.
Entrai dentro casa cantando a squarciagola una canzone che avevo ascoltato parecchie volte alla radio, che ormai era dentro la mia testa, come i miei pensieri. I baci di Harry, le promesse che mi aveva fatto, l’amicizia con Zayn e con Liam, tutto sulla mia testa.
Quei cinque mesi dovevano essere la mia vita e loro mi avrebbero aiutata, senza saperlo.

 

-Spazio Autrice

Hola amigosss. Oggi sono felice, primo perché oggi è il compleanno di NELLO *---* secondo è il compleanno di mio fratello e terzo ho messo 11° capitoloo <3
Sono cosi eccitata di scoprire cosa farà Charly in questi 5 mesi, voi che ne pensate?
Zayn a difeso Charly *----* stupendoooo.
Harry e Charly si sono finalmente messi insieme, dopo tutto quello che gli è successo…ci voleva.
Recensite ragazze!!!! voglio sapere che ne pensate. VI PREGO!
By by Aury.

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Capitolo 13
*** Il mio salvatore. ***


Capitolo 12

Il giorno dopo mi svegliai presto, non avevo tanto sonno, avevo passato la notte a pensare ad Harry, stavamo finalmente insieme, non ci potevo credere, ero così felice che per un attimo non mi preoccupai dei miei problemi.
Uscii di casa il più presto possibile, per recarmi a scuola. Doveva essere passato più tempo di quanto credessi, perché in ogni angolo della scuola ragnava il silenzio. Pochi studenti, forse per via del tempo. Quel giorno non era uno dei migliori, si sospettava una pioggia intensa, ma io non potevo mancare.
Mi recai in biblioteca. Un tempo la biblioteca mi tirava su di morale. Adoravo i tavolini di quercia, le pareti alte ricoperte di libri vecchi e nuovi. Mi sedetti e cominciai a ripassare le materie di quel giorno, prima che suonasse la campanella.
Ero come incantata dai libri, la maggior parte erano capolavori letterari, mi immedesimavo nella storia, come se la vivessi io personalmente…Questa fissa era nata grazie a mio padre, professore di letteratura e storia, ma pensare a lui non era una grande idea.
Dopo pochi minuti la campanella suonò e il caos si fece sentire…
Entrai in classe e mi sedetti in un banco qualsiasi, non aveva molta importanza. Ancora la professoressa no era arrivati, così potei accendere il cellulare, avevo due chiamate perse da Harry.
Decisi di chiamarlo, magari doveva dirmi qualcosa di importante… Dopo in secondo squillo rispose con la sua solita voce roca, ma perfetta.
H: Pronto!?
Io: Ehi Harold perché mi hai chiamato? Dissi in tono più dolce possibile. Di prima mattina non volevo apparire sgarbata, almeno per ora.
H: Ehi piccola ti ho chiamato per dirti che oggi ti vengo a prendere io a scuola…okay? Chiese con la voce ancora più roca. “Dio perché ce l’hai con me?”
Io: Ti aspetto allora. Dissi facendo comparire sulle miei labbra un mezzo sorriso.
H: Ci vediamo dopo. Disse per poi riagganciare.
Posai il cellulare e presi i libri, nel frattempo entrò una ragazza che non avevo mai visto. Era alta, snella, capelli quasi sul biondo che gli arrivavano fino alle spalle, occhi castano scuro e carnagione piuttosto bianca. Sembrava una semplice ragazza, acqua e sapone, non come tutte quelle snob del cazzo.
Non sapeva dove sedersi, così le indicai un posto libero, cioè accanto al mio.
Io: Piacere Charly Evans. Dissi porgendogli la mano e facendogli un sorriso a trentadue denti.
X: Piacere Jess Devine. Disse anche lei ricambiando il sorriso e accettando la mia stretta. Non sembrava di qua…aveva un accento diverso.
Io: Di dove sei? Dissi in tono curioso.
J: Vengo da New York. Mi sono trasferita qui insieme a mia madre, già a più di tre mesi che sto qui.  Rispose alzando le spalle, sorridendo.
Per tutta l’ora di biologia avevo perlato con la mia nuova compagna Jess, era davvero simpatica, avevamo le stesse preferenze, pazzesco.
Uscii dalla classe e mi recai in bagno. Da questa mattina avevo la nausea, ma adesso era sempre più forte. Dovevo vomitare.
Entrai nella prima porta disponibile e vomitai, era come se mi stessi liberando di un peso, un peso abbastanza disgustoso.
Provai più volte a rintracciare Zayn, ma come sempre sembrava morto…”Quando serve, quel ragazzo non c’è mai!”
Mi venne un’altra colata di vomito, ma stavolta più intesa, avevo una paura indescrivibile, vedevo il sangue uscire dalla mia bocca. I miei occhi erano spalancati, quasi usciti dall’orbita…avevo paura non capivo cosa mi stesse succedendo, eppure le pillole le avevo prese.
Provai di nuovo a chiamare Zayn , ma niente…ad un tratto una ragazza entrò in bagno, era Jess. Appena mi vide si allarmò.
J: Che hai? Disse in tono preoccupato, aiutandomi a reggermi in piedi.
Io: …N-Niente…s-solo un po’ di mal di testa. Da una parte era vero. Avevo un forte mal di testa, mi stava uccidendo.
J: Sicura? Posso fare qualcosa? Disse aiutandomi ad appoggiarmi al lavandino della scuola.
Io: Ho bisogno che vai a cercare un mio amico, Zayn. Trovalo e digli di venire qua…i-il più presto possibile…g-grazie.  Dissi respirando a fatica, pure parlare mi era difficile. Lei annuì ed uscii dal bagno.
Mi sentivo ad un passo dalla morte. Proprio in quel bagno doveva succedere!? Avevo veramente bisogno di Zayn, di qualcuno che mi aiutasse.
Provai a lavarmi il viso e vedere sé, magari, mi riprendevo, ma non successe nulla, anzi. La testa mi stava per esplodere, le gambe cedettero e caddi a terra, senza forze per rialzarmi, stavo morendo, non ci potevo credere.
Piansi, piansi tutte le lacrime che potevo, un pianto isterico, pieno di paura. Cominciai a gridare “AIUTO”, ma nessuno sembrava sentisse…
Doveva andare così, morire in quel fottuto bagno…senza nessuno, come avevo sempre presunto. Sola.
Mi abbandonai a me stessa, quando si aprii la porta, qualcuno era entrato. Zayn, il mio salvatore.
Si catapultò subito verso di me, potevo notare che aveva gli occhi lucidi come se stesse per piangere, ma lui non poteva.
Z: Charly…ci sono io con te adesso, non sei solo…ci sono io… Disse per poi stringermi forte. Tra le sue braccia ero sicura, mi sentivo meglio. Singhiozzai più volte…
Io: A-Aiutami. Dissi quasi in un sussurro, non avevo più la forza da fare niente.
Mi prese in braccio e mi porto fuori dal bagno, forse, stavamo andando in infermeria.
Io: NO! ZAYN NO! Ti prego… Dissi quasi come un sussurro le ultime parole.
Z: Charly ho paura che ti succeda qualcosa, fatti controllare, vediamo cosa ti è successo. No, non potevo andarci.
Gli tirai il colletto della sua magliette, lo avvicinai a me e gli sussurrai un “Per favore”.
Per fortuna non insistette troppo. Mi portò in una classa vuota e mi fece sedere sopra un banco, mi portò un bicchiere di acqua e mi fece tranquillizzare. Per fortuna c’era lui…
Io: G-Grazie. Queste erano le uniche parole che potevo dirgli in quel momento, non avevo le forze, e poi non sapevo come ringraziarlo. Non avevo le forze neanche per ragionare. Ma su una cosa ero certa, mi aveva salvato, di nuovo, la vita.
Lui per tutta risposta mi accarezzò le guance, ancora bagnate di lacrime e mi abbracciò, come poteva fare solo un amico.
Passarono due minuti, la campanella dell’uscita era già suonata. Mi ero ripresa un po’, potevo rimanere all’impiedi, ma la testa mi girava ancora…Dovevo andare, Harry mi sarebbe venuto a prendere a momenti . Chiesi a Zayn di accompagnarmi fuori, lui non esitò.
Arrivati fuori mi appoggia al muretto e respirai profondamente, aria fresca. Zayn accese una sigaretta e se le portò sulle sue labbra…dio le sue labbra erano pazzesche, ma io avevo già un ragazzo, eppure perfetto. Sicuramente avevo capito che Zayn fumasse quando era nervoso, come ora…ma ero talmente curiosa di assaporare quella sigaretta, che mi incantai.
Io: Zayn me la fai provare? Dissi ancora incantata.
Z: NO! Potrebbe farti male, non voglio. Disse in tono severo. Ci mancava solo che facesse pure il paparino.
Circa dieci minuti dopo, quando Zayn se ne andò, sentì un clacson dietro di me, mi girai e vidi dei riccioli scompigliati sbucare da un angolo, non potei non sorridere. Mi sentivo moooolto meglio.
Mi alzai dal muretto ed andai incontro a lui.
H. Ma che bella signorina… Disse in tono beffardo.
Io: Ma che bello il mio Harolodo! Dissi scoccandogli un bacio a fior di labbra. Salimmo in auto e partimmo.
Il mal di testa era diminuito molto, ma ancora ero un po’debole. Guardai l’orizzonte con gli occhi sognanti, era uno di quei momenti in cui mi chiudevo in me stessa.
Harry posò una sua mano sulla mia coscia e io mi girai di scatto.
H: Che hai piccola, ti vedo strana… Disse in tono preoccupato, i suoi occhi lo dicevano.
Pensai a quante volte gli avessi mentito, ma anche questa volta l’avrei fatto, in un certo senso.
Io. Niente…mi gira soltanto la testa, non preoccuparti. Dissi stringendogli una mano. Lui mi guardò per un secondo e poi si girò verso la strada.
Accessi al volume della radio, in quel momento trasmettevano una canzone di Rihanna, Stay. Quella canzone mi piaceva, era orecchiabile. Non volevo pensare a niente, volevo godermi quei momenti, insieme al mio ragazzo.
Io: Che hai fatto oggi? Dissi ancora guardando il finestrino, stava per piovere.
H: Per ora sono da Liam, ho sbrigato alcune faccende e adesso sono qui con te. Disse facendo comparire le sue meravigliose fossette.
H: Sai ti ho pensato tutta la notte… Quelle frase mi fece arrossire come un peperoncino, lui rise, odiavo che si prendeva gioco di me, la pagherà…
Arrivammo a casa mia e scendemmo dall’auto, cercai le chiavi ed aprii la porta, ma mi bloccai immediatamente, per girarmi verso lui.
Io: Che stai facendo? Dissi innalzando un sopracciglio.
H. Sto entrando… Disse confuso.
Trattenni le risate, dovevo rimanere seria, doveva pagare.
Mi misi le mani nei fianchi a mo’ di supereroe  e dissi:
Io: Tu non entri, devi passare sul mio corpo. Dissi in tono di sfida.
Lui non fece altro che ridere con la sua voce roca, stupenda.
H: Stai scherzando? Disse mentre rideva.
Io lo guardai seria, gli sembravo una tipa scherzosa...?  Smise di ridere e mi guardò a mo’ di sfida. Mi prese per il bacino e mi porto sulle sue spalle. Okay…avevo perso…merda!
Cominciai a dargli dei pugni nella schiena, quel ragazzo era odioso.
Io: Non vale! Non puoi fare così! Dissi lamentandomi.
Mi fece scendere per poi chiudere la porta d’ingresso.
Io: Non è giusto! Dissi facendo il broncio, in quel momento sembravo una vera bambina. Harry si avvicinò a me.
H: La prossima volta pensaci meglio… Disse per poi darmi un bacio sulla mia guancia destra.
Io: Hai fame? Dissi scompigliandogli i capelli, era bellissimo.
Lui annuì, sembrava un cucciolotto.
Entrai in cucina e mi misi all’opera. Preparai quello che sapevo cucinare perfettamente, la pasta col pesto, una ricetta che mi aveva insegnato mia madre, dopo essere ritornata dall’Italia. Davvero deliziosa.
Mentre lavavo il basilico, sentì due enormi mani possenti cingermi i fianchi, sorrisi a quel contatto. Poggiò il mento sulla mia spalla e disse:
H: Che stai preparando di buono?
Io: Pasta col pesto, una ricetta Italiana. Dissi quasi orgogliosa di saperla cucinare.
Mi baciò tutto il collo, lasciandomi senza fiato, dio stavo impazzendo. Volevo le sue labbra. Mi girai e lo baciai con foga. Le mie labbra si schiusero permettendo l’accesso alla sua lingua.
Stavamo giocando, le miei mani affondarono sui suoi capelli così morbidi, mentre lui mi prese in braccio in modo che io potessi aggrapparmi al suo collo e cingergli i fianchi con le miei gambe.
Sentivo la sua erezione premere sulla mia coscia, non credevo di fargli tutto quell’effetto. Mi trascinò sopra, nella mia stanza, aprii la porta e la chiuse immediatamente. Mi poggiò sul letto delicatamente, mentre lui si sdraiava sopra di me, facendo attenzione a non schiacciarmi.
Continuavamo a baciarci con passione, quelle labbra me le stavo divorando. Si spostò al mio collo per poi succhiare avidamente la parte più delicata, ci sapeva fare…cazzo!
Gemetti e potei giurare di aver sentito il suo sorriso, tra l’incavo del mio collo.
Dopo un po’ passò di nuovo alle mie labbra, che ormai bruciavano di dolore, per i troppo morsi.
Le sue mani esploravano sotto la mia maglietta, quel contatto mi fece rabbrividire, esplorava tutta la mia schiena con le sue mani delicatissime. Giocava con l’elastico del reggiseno, ma quando lo sganciò lo bloccai immediatamente. Rimase sorpreso.
H: Qualcosa non Va? Disse sfiorandomi le guance, che ormai erano diventate rossissime per la troppa vergogna.
Io: I-Io s-sono…Cercai di non guardarlo negli occhi, la situazione era troppo imbarazzante.
Magari mi avrebbe lasciata, magari avrebbe pensato che fossi una bambina che non ha il coraggio di fare del fottuto sesso.
Harry cercava di guardarmi negli occhi, aveva capito, ma non fece nulla di tutto quello che avevo pensato, anzi, disse:
H: Io non ti costringerò mai, perché per me, tu sei importante. Se tu non sei pronta, io ti aspetterò, perché voglio che tu sia mia, solo mia.
Le più belle parole che io abbia mai ricevuto. Lo baciai con dolcezza, mi ero innamorata, sul serio.
Ci alzammo dal letto e tornammo giù, la pasta era pronta.

 

-Sapzio Autrice
Eccomi qua genteee, allora dovete svegliarvi, prendete qualche pillola, fate qualcosa, ma dovete R-E-C-E-S-I-R-E.
Ve lo chiedo con il cuore in mano…PLEASE 
Voglio sapere quello che vi passa per la testa, ovviamente su questa storia…Non voglio sapere  che domani uscite o ecc…XD
Voglio sapere soltanto cosa ne pensate, mi rendereste felicissima, davvero.
Se recensite vi metto il video di io che ballo la Macarena…però dovete recensire in tanti…MUAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.
BYE BYE AURY.
 

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