Three men and a happy family

di Lulumyu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Esordio in rosa shocking ***
Capitolo 2: *** Nuvole oscure all'orizzonte ***



Capitolo 1
*** Esordio in rosa shocking ***


NdA: Ciauz!
Eccomi qua. Alla fine l’ho fatto davvero. Visto che mi erano venute in mente nuove possibili idee riguardanti la “very big Weasley family” ho deciso di proporle non più come one shots ma come una long fic.
Credo che tutto sommato questa storia possa essere definita più come una raccolta di quelle che altrimenti sarebbero state one shot, anche perché tenterò di renderla un po’ più articolata.
Che altro dire? Spero vivamente che queste mie personalissime incursioni nella vita dei personaggi dopo “I doni della morte” (accettiamo questo titolo alla Babbo Natale -.-‘) vi divertano come diverte a me pensarli.
Mi auguro che vogliate lasciarmi un commento dopo la lettura. Mi fa sempre piacere conoscere il vostro parere.
Vi avverto fin da ora che la “pubblicazione” dei capitoli potrebbe risultare del tutto irregolare.
Per chi già mi conosce, ciò non dovrebbe rappresentare una sorpresa (sento tanti coltelli pendere sulla mia testa XD), ma questa volta mi trovo ad affrontare una fic assolutamente non pianificata, fatta proprio di one shots, la cui continuazione dipende sì dall’ispirazione, ma soprattutto dalla comicità. Se non ho l’idea giusta, preferisco non rischiare.

Attenzione: probabilmente sarà l’unico capitolo in cui lo ricorderò, poiché HP7 esce proprio in questi giorni in italiano, comunque qui ci sono spoilers provenienti per lo più dalla fine. Quindi è opportuno che chi non vuole rovinarsi l’eventuale sorpresa, eviti questa storia come la peste. Almeno per ora ;P.

Per chi invece, come me, ha già avuto l’occasione di seguire Harry “until the very end”, ma è la prima volta che mette piede in questa mia espansione futuristica, consiglio la lettura delle due precedenti one shot che l’hanno generata, ovvero Happy entrance to the Weasley family! e Welcome to this very big family!, perlomeno per farsi un’idea dell’universo in cui è ambientata e dei suoi diretti protagonisti.

Buona Lettura!

§ Esordio in rosa shocking §


L’ordine della sua Hermione, quella volta, era stato perentorio.

- Ronald Weasley – esordì con voce tonante, e Ron fu quasi sicuro di poter intravedere del fumo velenoso uscire dalle sue labbra, strette in una linea sottile, - non ti avevo detto di preparare gli scatoloni per il trasloco di Rosie?! Lo sai benissimo che saranno qui tra poche ore a prendere le ultime cose -.

Il mago tentò di giustificarsi come meglio poté.

- Hermione, avevo detto loro di occuparsene prima del matrimonio, per non avere oggetti inutili sparsi in giro al ritorno dalla luna di miele – e le sue labbra fecero uno scatto orripilato dopo aver pronunciato quel nome; non aveva ancora completamente accettato il fatto che durante quella settimana quel piccolo viscido Malfoy aveva messo le mani addosso alla sua bambina, e ogni volta che ci pensava nel suo stomaco sorgevano violenti tempeste di bile.

Hermione assottigliò lo sguardo.

- non dire sciocchezze. È tutta la settimana che lo ripeto. Il vero problema è che l’unico ad ascoltarmi in questa famiglia ormai è soltanto mio figlio. Hugo ha sbrigato già tutto quello che gli avevo chiesto di fare, a differenza di qualcun altro – sbottò.

- fino a prova contraria si tratta di nostro figlio – tentò di scherzare il rosso, ma sua moglie non sembrava proprio in vena di umorismi.

- fila subito di là e non osare uscire da quella camera finchè non avrai provveduto a sistemare tutto – gli ordinò.

Sconfitto, Ron si alzò dal suo comodo divano e si diresse al piano di sopra, nella vecchia stanza di Rosie.

Entrandoci gli venne un tuffo al cuore. Hugo aveva già inscatolato metà degli oggetti contenuti nella stanza e, mai come allora, Ron fu preso dalla consapevolezza che non avrebbe più avuto la sua Rosie in giro per casa.
Parlando di Hugo, tra l’altro, egli fece capolino da dietro la porta proprio in quel momento e guardò il padre con curiosità.

- papà? Sei andato in fissa – lo avvertì.

Ron, ridendo, afferrò uno dei cuscini e glielo lanciò contro.

- io non vado in fissa. Io mi perdo nell’etere – disse.

- non sono sicuro riguardo l’etere, ma perso lo sembravi proprio – rispose suo figlio, gettando da un lato il cuscino che gli era atterrato sui ricci capelli di colore fulvo.

- pensavo a Rosie. Al fatto che non vivrà più con noi – mormorò, abbracciando con lo sguardo la carta da parati smeraldina che copriva le pareti, il letto singolo sistemato sotto la finestra, la scrivania e il grosso scaffale vuoto in un angolo, fino a poco tempo prima strabordante di libri.

- che pacchia – esclamò Hugo. Poi, notando lo sguardo spaesato del padre, si affrettò ad aggiungere, - scherzi? Una stanza libera in più è un dono in un momento come questo. Posso insonorizzarla, portare gli strumenti e fare qui le prove con la band! -.

- credevo aveste smesso quando tuo zio ha quasi assalito il vostro chitarrista e ha proibito a tua cugina di venire alle prove – esclamò Ron, stupito, - come avete fatto? -.

Hugo roteò gli occhi.

- lo zio Harry non aveva nulla contro la nostra band. Si è solo infuriato perché diceva che il nostro chitarrista si strusciava troppo contro Lily durante i concerti. Quando mai le è venuto in mente di dirgli dove andavamo a suonare! – ricordò, con sguardo infastidito, - ma suono io la chitarra ora. Abbiamo trovato un nuovo batterista, così siamo sicuri che seduto da quella postazione non può strusciarsi contro nessuno. E per il fatto delle prove non c’è stato alcun problema. A Lily è bastato fare gli occhi dolci e lo zio si è sciolto come gelatina. Poi visto che zia Ginny non aveva nulla in contrario la cosa si è risolta piuttosto velocemente -.

- capisco – disse Ron, pensoso.

- inoltre quando saprà che le prove si faranno qui a casa nostra zio Harry non avrà più alcun problema – disse ridendo Hugo.

- ammesso che tua madre te lo permetta -.

La risata del figlio cessò istantaneamente.

- ma tu mi aiuterai, vero, paparino? – fece con voce sommessa.

Ron guardò il figlio negli occhi che erano la copia dei suoi. Entrambi i suoi figli li avevano ereditati, gli occhi suoi e di suo padre.

- contro tua madre? – disse nervosamente, poi la sua voce prese una cadenza più ufficiosa. Si avvicinò al figlio a passi lenti e posò le mani sulle sue spalle.

- arrivano momenti, figliolo, in cui un ragazzo è costretto a diventare un uomo senza l’aiuto di nessuno – esclamò, serissimo.

Hugo inclinò un sopracciglio.

- papà, non farla suonare come una situazione apocalittica. Si tratta solo di permettermi di usare una stanza vuota per i miei interessi – disse.

- figlio mio, è una situazione apocalittica. Tua madre si arrenderebbe facilmente solo al prospetto di utilizzarla per una nuova libreria. Anzi, temo che ci abbia già pensato – rabbrividii al pensiero.

Calò un silenzio pesante nella stanza.

- beh, forse è meglio che torni alle mie occupazioni, prima che tua madre scopra che non ho già cominciato ad impacchettare tutto. Mi dai una mano? – chiese, rimboccandosi le maniche della camicia che indossava.

- non posso. Esco. Lily mi ha chiesto di accompagnarla ad un appuntamento al buio di gruppo – rispose Hugo.

Ron lo guardò sbalordito.

- ed Harry?! – esclamò.

- non lo sa, ovviamente – disse Hugo con un’alzata di spalle – sennò si sarebbe già recato a quel bar e l’avrebbe messo sotto sequestro piuttosto che dare a sua figlia la possibilità di allontanarsi troppo presto da lui -.

- state attenti a non farvi scoprire – lo avvertì Ron, - da parte mia vedrò di stare zitto sulla faccenda -.

- ci mancherebbe altro, pa’. Salterebbe anche la tua, di testa – disse ridendo Hugo e, dopo un saluto veloce, uscì dalla stanza.

Ron si voltò e cominciò a radunare, con l’aiuto della magia e anche senza, tutti gli oggetti della sua Rosie.
Notò un luccichio strano provenire da alcuni scatoloni abbandonati in un angolo remoto della stanza, ma, lì per lì, non ci fece troppo caso.

§ o § o § o §

All’incirca due anni dopo un mago dall’aspetto nobile si fece strada tra le vie gelide della Londra babbana, stringendosi nel pesante mantello che, grazie ad un incantesimo apposito, ai babbani sarebbe apparso come un lungo cappotto.

La sua giornata non era stata propriamente delle migliori.
Aveva passato la mattinata in ufficio, bombardato da richieste inverosimili da parte dei suoi clienti e perfino dei suoi soci e, come se ciò non fosse stato sufficiente, aveva continuato a ricevere posta e avvisi di chiamata tramite il camino di suo figlio, la cui missione da qualche giorno doveva senza dubbio consistere nell’infastidirlo.
Ma lui non avrebbe ceduto. Avrebbe resistito ai suoi attacchi e ne sarebbe uscito vincitore.

Proprio per quel motivo si trovava a camminare per le vie babbane, al posto che viaggiare comodamente secondo i mezzi magici. Voleva un po’ di pace e, soprattutto, non voleva essere disturbato.

Quando passò davanti al Paiolo Magico fu tentato di entrarvi per prendere qualcosa di caldo da bere, ma a quel luogo erano ormai legati ricordi molto imbarazzanti.

Ma nel momento in cui fece per distogliere lo sguardo, lo sentì.
Un richiamo inconfondibile. Tanto potente da confonderlo per qualche istante.

Percepì chiaramente la presenza di rosso all’interno del locale.

Senza tanti complimenti, con stampata sul volto un’espressione molto poco raccomandabile, entrò trionfalmente, dimentico delle motivazioni più che valide che in teoria lo avrebbero fatto rimanere fuori.
Ma come resistere alla tentazione di scaricare le proprie tensioni su di lui?

Proprio come pensava, lo vide.

Rintanato in un cantuccio del locale, seduto ad un tavolo da solo con davanti un boccale di burrobirra, stava Weasley.

- bene, bene, bene – esordì, con tono sarcastico, - chi abbiamo qui? Weasley! -.

Dicendo questo gli tirò una pacca su una spalla. Il gesto avrebbe potuto sembrare amichevole, ma la forza e la precisione impiegate per calibrare il colpo fecero percepire al diretto interessato ben altre sensazioni.
Dopo aver ululato di dolore, colpendo il boccale di burrobirra con il libro che aveva tra le mani e rovesciandone tutto il contenuto sul tavolo, Ron Weasley si voltò ad incenerire con lo sguardo il nuovo arrivato.

- Malfoy, maledetto mago di m…! – esordì, in modo molto poco cortese, ma fu interrotto da un Draco ghignante.

- Weasley, mi meraviglio. Scopro come nonostante lo scarso quoziente intellettivo tu comprenda l’uso dell’allitterazione -.

Ron gli lanciò un’occhiataccia, estraendo la bacchetta e ripulendo il disastro causato dal suo brusco movimento. Poi, con il chiaro messaggio di voler essere lasciato in pace, si voltò, incollando di nuovo gli occhi sul libro che teneva tra le mani.

Malfoy, sempre più ringalluzzito dall’idea di stuzzicarlo, si sedette, facendo molto rumore, sulla sedia al suo fianco. Ron, decisamente intenzionato ad ignorarlo, avvicinò il più possibile il viso alle pagine e si immobilizzò col resto del corpo.

Con una calma studiata per farlo innervosire, Draco ordinò un boccale di Whiskey Incendiario e attese che glielo portassero senza guardare il rosso.
Fece finta di osservare educatamente i quadri appesi alle pareti del locale, che ormai, dopo tutti quegli anni passati ad ubriacarsi proprio in quel luogo con Potter ed il suo degno compare, conosceva a memoria.
Quando finalmente il boccale giunse lievitando nella sua direzione, Draco lo prese e ne bevve un sorso, portando finalmente lo sguardo sul vicino.

Per poco non gli andò tutto di traverso.

Sputacchiò per terra con molta poca grazia il liquido che aveva a malapena cominciato ad ingerire, tossendo.
Ron, infastidito, alzò lo sguardo per comprendere quale fosse il motivo di tale reazione.

- Weasley – esalò l’altro, annaspando, tentando di riprendersi dallo shock – tu stai leggendo un libro rosa -.

Con parziale soddisfazione, invero, vide le guance dell’altro imporporarsi.
Ron si chiuse nuovamente contro il libro, astioso.
Draco non aspettava altro.

- Weasley, Weasley, Weasley – cominciò, con un tono da maestrina - mi deludi. Dopo la brillante allitterazione scopro questa grave abitudine. Non credevo tu arrivassi al punto di metterti a leggere libretti per ragazzine -.

- finiscila, Malfoy – mugugnò Ron, ancora tutto rosso - ho preso in prestito questo libro da Rosie –.

- dicono tutti così – commentò, ironico, Malfoy – ma dubito che tu l’abbia “preso in prestito” – aggiunse, occhieggiando nuovamente la copertina rosa shocking che tanto lo aveva impressionato, - e comunque, ripeto, non credevo fossi interessato a questo tipo di lettura – disse nuovamente, nel notare il titolo scritto con i glitter.

Passato lo shock iniziale, ora faceva molta fatica a trattenersi dallo scoppiare a ridere in modo poco controllato e, quindi, inadatto ad un Malfoy.

- mah, Hermione mi aveva ordinato di aiutare Rosie a trasportare gli scatoloni, quando ha traslocato. Ed è stato dimenticato quello che conteneva questi libri – spiegò Ron, tentando di dissimulare il proprio imbarazzo - all’inizio ho cominciato a leggere solo per capire di cosa trattassero, ma alla fine non sono più riuscito a smettere, capito? Forse è uno di quei libri di cui mi parlava Charlie – aggiunse, pensieroso, - quelli che non riesci a smettere di leggere -.

- non cercare scuse, Weasley – ghignò Draco, sottraendogli il libro dalle mani, - ti faccio vedere io come si smette -.

Ron lo guardò di storto e attese.

Attese.

Attese.

- Malfoy? -.

- mh? -.

- hai finito? -.

- silenzio, Weasley. Il perfido Astrolabius sta per rapire Rynona – borbottò, - e quella cretina s’è fatta fregare da una comunissima trasfigurazione! Mi chiedo, Weasley, a che livello può scendere la mentalità di certe persone! -.

- Malfoy -.

- che hai? -.

- ti piace – e c’era trionfo, nella voce del rosso.

- no -.

- sì -.

- no -.

- ti dico di sì -.

- e io ripeto di no -.

- allora perché non riesci a smettere di leggere? -.

Silenzio.

- hai ragione tu, Weasley. Senza dubbio qualcuno ha messo un incantesimo, sulle pagine questo libro -.

- Malfoy. Mi hai appena dato ragione -.

- ARGH! -.

§ o § o § o §

Harry entrò nel Paiolo Magico.

Era stata una giornata relativamente tranquilla, passata in ufficio. Un po’ rimpiangeva i bei tempi andati, i suoi primi anni tra gli auror, tutti fatti di missioni ed avventure.
All’epoca, stanco com’era dopo aver continuato a combattere Voldemort, non aveva provato grande felicità nelle missioni.

Ma ora che gli anni cominciavano a farsi sentire e la sua attività veniva portata sempre meno fuori dal suo ufficio, a volte avrebbe voluto tornare a quando aveva diciassette anni e finalmente la sua vita gli si era aperta davanti in tutta la sua luminosità.

Salutando con un sorriso la locandiera, Hannah Paciock, si diresse verso il suo tavolo abituale, un po’ in disparte, che aveva scelto appositamente perché orde di avventori non venissero a disturbarlo e fissassero la sua cicatrice.
Quando vi arrivò in prossimità scoprì che il tavolo era occupato.

Quando poi, pochi istanti dopo, riconobbe i due clienti del locale, che tenevano le teste così vicine che i capelli ordinati dell’uno erano insidiati da quelli scomposti dell’altro, prima fece atto di pulirsi gli occhiali e poi, riconoscendo di non essere vittima di un’illusione, aggirò il tavolo dalla parte dell’ultima sedia libera rimasta.

- cosa state facendo voi due? – esclamò, sconvolto nel vedere il suo miglior amico ed il suo antico peggior nemico seduti appiccicati, oltretutto a leggere un libro dalla copertina rosa shocking.

Entrambi, colti sul fatto, si affrettarono ad allontanarsi l’uno dall’altro, rossi in viso.

Le sedie spostate bruscamente fecero un rumore pesante e molti altri avventori del pub, incuriositi, lanciarono occhiate in quella direzione, per poi tornare ad occuparsi dei fatti propri.

- nulla, Harry. Leggevamo – tentò di giustificarsi Ron.

Harry assunse un’espressione ironica.

- non credevo che voi due foste tipi da leggere “Le bacchette dell’amore” – commentò.

Lo guardarono, perplessi. Poi Ron guardò la copertina del libro, seguito a ruota da Malfoy.

Poi tornarono a guardare Harry, esterrefatti.

- Potter – esclamò Malfoy, indicando il libro con un dito, - tu conosci questa cosa -.

- certo che la conosco – disse Harry.

Con un movimento fluido si tolse la giacca e si sedette in una delle sedie libere del piccolo tavolo.

- ho una moglie ed una figlia, vi ricordo – spiegò con calma, - e poi sapevo bene che anche Rosie lo leggesse, visto che è stata lei a prestare il primo a Lily -.

- e tu l’hai letto? – domandò Ron ad occhi spalancati.

- Lily me lo aveva chiesto – disse Harry con foga, - come facevo a dirle di no?! -.

- fossi in te, Potter, non me ne vanterei – esclamò Malfoy, osservandolo sgomento.

Sul tavolo scese un silenzio imbarazzato.

- comunque – ricominciò Harry dopo qualche minuto, - c’è qualcosa di strano, in quel libro. Una volta che lo cominci non riesci a smettere di leggerlo! – esclamò, assumendo un’espressione scioccata.

- visto, Malfoy?! Che ti dicevo! – esclamò Ron, osservando la faccia di Malfoy rilassarsi impercettibilmente.

- non c’era altra spiegazione, Weasley – commentò, sfilandogli il libro dalle le mani – un Malfoy non potrebbe mai leggere un simile libro provandoci gusto se non ci fosse dietro qualche incantesimo -.

Harry lo occhieggiò, sconvolto.

- ci stai provando gusto? – domandò.

- è un incantesimo piuttosto ben congegnato – disse Malfoy, girando a casaccio qualche pagina.

- Ron? – domandò poi Harry, occhieggiando il migliore amico.

- che vuoi farci, amico? Magia! – esclamò quello, tentando di riprendersi il volumetto.

Harry sbatté ripetutamente gli occhi, un sorriso stava cominciando pian piano a formarsi sulle sue labbra.

- io ho detto che forse c’era un incantesimo che costringeva a continuare a leggere, ma non ho mai provato gusto nel farlo -.

Si sentì un tonfo. Il libricino era caduto nel mezzo dei due uomini che ora stavano guardando Harry con orrore.

- vi piace sul serio! – rise lui, rovesciando la testa all’indietro senza troppo ritegno, soprattutto quando notò un vago rossore farsi strada sui volti di entrambi.

- non è vero! – esclamò subito Ron, punto sul vivo.

- ai Malfoy non piacciono i libri per le ragazzine, Potter! – ringhiò l’altro.

Harry impiegò qualche secondo a calmarsi, poi si sporse sul tavolo con un sorriso divertito, incrociando le braccia al petto.

- d’accordo, d’accordo. Scherzavo. Piuttosto, dove siete arrivati? – chiese, curioso.

Fu Draco a rispondere.

- Rynona è stata catturata di nuovo da Astrolabius. Si stava per sposare con Menandrius, il suo amore, ma le nozze sono state interrotte – spiegò.

- qualcuno vuol far concorrenza a Beautiful – esclamò Harry ridendo.

- oggi l’ho visto con Hermione – disse di punto in bianco Ron, sconvolgendo gli altri due – Fridge ha scelto di sposare Maylor al posto di Cook -.

Harry non si premurò di correggerlo, questa volta.

- Weasley – disse Draco, guardandolo storto – perché non ti chiudi in uno sgabuzzino? Sono sicuro che gli stracci per i pavimenti saranno molto felici di ascoltare una storia così interessante -.

- perlomeno non dovranno sentire tutto il giorno sua maestà parlare di se stesso – gli ringhiò contro Ron.

- suvvia – li fermò Harry, prima che cominciassero a scannarsi – mi pare che stavamo parlando di cose più elevate -.

Lo guardarono come se gli fosse spuntato un terzo occhio dalla cicatrice.

- Potter mi sa che su questo libro c’è anche un incantesimo del piacere – gli disse.

- senza alcun dubbio – gli fece eco Ron, battendo una mano sulla spalla dell’amico.

- non parlate male del libro d’infanzia della mia Lily – esclamò Harry, offeso, - bene, vorrà dire che per vendicarmi vi dirò che in realtà il vero cattivo è Menandrius che con un incantesimo si scambiò con Astrolabius per ingannare Rynona. Perché nell’ultimo capitolo si scopre che Rynona da piccola era innamorata proprio di Astrolabius. Così Menandrius, geloso, ha pensato di trasfigurarsi per trattare male Rynona e farle smettere di amare Astrolabius. Ma quello vero, nelle sembianze di Menandrius, ha ricevuto un incantesimo di memoria e… -.

- POTTER! MALEDETTO! -.

Il libro rosa gli arrivò dritto in faccia. Già si stava preparando, irritato, a rispondere per le rime a Malfoy, quando notò che il lancio era stato fatto da Ron, mentre l’altro gridava.

- cosa? – chiese allora Harry, sconvolto.

- il FINALE, Potter! – ringhiò Malfoy, - come hai osato raccontare il finale?! -.

- ma scherzavo… -.

- Harry. Mi hai profondamente deluso – disse Ron, alzandosi e raccogliendo le sue cose.

- Ron? Ma… aspetta! -.

- non stare a sentirlo, Weasley – Malfoy si era alzato come l’altro, e, una volta che si furono preparati, gli posò una mano sulla spalla – comprendo il tuo sdegno. Andiamocene da qui, non ne vale la pena -.

Se non fosse stato scioccato dalla reazione spropositata degli altri due, Harry sarebbe comunque rimasto sconvolto nel vederli uscire insieme dal locale, il biondo con un braccio attorno alle spalle del rosso.

Il mondo si era capovolto.

Esterrefatto, lanciò un’occhiata al libro che era caduto per terra e, con cautela, lo raccolse.

- che razza di incantesimo ci hanno lanciato su questa cosa?! – si chiese.

Poi si alzò in fretta e furia, raccolse le sue cose e prese a correr loro dietro, strillando alla barista di mettere tutto sul suo conto.

- aspettatemi! C’è ancora tutto il resto della serie! Io ho letto solo il primo! – gridò, correndo loro dietro.

Aveva lasciato sul tavolino del bar il libro. I glitter che sulla copertina formavano la scritta “le bacchette dell’amore” scintillavano accattivanti.

Uno stregone anziano entrò nel locale. Usando un incantesimo di rintracciamento aveva percepito che suo figlio si doveva trovare lì, ma evidentemente lo aveva perso per un soffio.
Si avviò verso quel tavolino attorno al quale ancora aleggiava la sua presenza ed adocchiò il libricino rosa.

- cos’è questo? -.




Note di fine fic: Rieccomi!
Allora? Piaciuto? Fatemelo sapere XD!
E’ stato proprio un esordio in rosa shocking, non c’è che dire.
L’unico elemento del capitolo che mi sento di commentare è il fatto che Hugo e Lily facciano perte di una band. Il motivo è estremamente semplice. Sono nati e cresciuti dal 2006-2007 in avanti e oggigiorno, non so dalle vostre parti, ma dalle mie sorgono band musicali come funghi da tutte le parti. Visto che è un’idea che a me piace tantissimo (Hugo che suona e Lily che canta mi sono sembrati molto naturali) ho deciso di adottarla. Anche perché, come avete potuto vedere, mi offre parecchi spunti per scatenare l’iperprotettività di Harry nei confronti di sua figlia. Il genere che suonano lo lascio alla vostra discrezione, anche se io lo considero più orientato verso la grande famiglia del rock, che con tutte le sue sottocategorie si pone di certo adatta ai discendenti della grande famiglia per eccellenza XD.

Colgo l’occasione per ringraziare coloro che hanno recensito “Welcome to this very big family”.

X ale146: Ciauz! Sono felicissima che anche quella one shot ti sia piaciuta, e grazie per il commento. Come vedi, ecco la long fic XD! Un bacione!

X Kel: Ciauz^^! Grazie per la recensione e per i complimenti. Neanche io vorrei mettermi contro Harry, se c’è di mezzo sua figlia ;P. Se ti è piaciuto il piano di conquista Weasley, allora faresti bene a seguire questa fic. ne vedrai delle belle XD.
Un bacione!

X Samara89: Ciauz! Oh, un’altro membro del “Chef Tony fan club”?
Che meraviglia^^! Cosa faremmo senza Tony?! Come sarebbero grigie le nostre giornate!
Grazie per la recensione ed i complimenti XD! Un bacione.

X LinaInverse: Ciauz^^! Sono proprio felice che le one shot ti abbiano divertita^^. Spero che vorrai seguire anche questa mia nuova “fatica”. Grazie per la recensione e per i complimenti ;). Un bacione!

X Nelly P.: Nelly mia^^. Che piacere trovarti anche qui! Comunque, per la cronaca, sì. Me le sogno di notte XD. Comunque ecco questa long fic come regalo di nuovo anno, in pratica. Oh, ne vedrai delle belle XD. Ormai mi conosci abbastanza per credermi sulla parola XD. Grazie per la recensione ;) spero che come esordio questo capitolo non sia male!
Un bacione^^!

Bene. Eccoci qua alla fine.
Grazie per aver letto questo capitolo e grazie in anticipo se vorrete commentare (Su! Su! Aspetto con ansia il vostro parere^^). Approfitto per augurare a tutti in ritardo come mio solito un buon 2008!
In attesa del prossimo capitolo,
bacioni dalla vostra ‘myu.

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Capitolo 2
*** Nuvole oscure all'orizzonte ***



§ Nuvole oscure all’orizzonte §

I mesi passarono e l’inverno lasciò il posto alla primavera.

Attraversando un vialetto ombreggiato da ciliegi in fiore un’anziana strega dal portamento elegante rientrò nella propria dimora, depositando il libro che aveva portato con sé durante la passeggiata su un tavolino.
Alle sue spalle il caminetto si accese improvvisamente, e dalle fiamme sfrigolanti uscì un uomo biondo che aveva ereditato i suoi lineamenti aristocratici.

Quando ella si voltò incontrò il suo sorriso, e sorrise anche lei.

- buongiorno, nonna – disse Scorpius Malfoy, accompagnando le sue parole ad un breve inchino.

- buongiorno a te, mio caro nipote – rispose Narcissa, andando ad abbracciare il nipote, - che bella sorpresa mi hai fatto, venendo a trovarci. Sei qui per qualche motivo? -.

Lo sguardo del giovane uomo si fece testardo.

- voglio parlare ancora con mio padre e con il nonno – disse.

Narcissa sorrise brevemente.

- ancora per quella storia? – disse.

Scorpius annuì risoluto.

- buona fortuna tesoro. Sono entrambi nello studio -.

- grazie. Ne avrò bisogno – disse e, congedandosi, si avviò a passo risoluto su per le scale.

Bussò, ma entrò nella stanza senza aspettare risposta dall’interno.
Suo padre era seduto dietro la scrivania, mentre suo nonno su una poltrona poco distante.
Sarebbe stata una scena interessante, per un osservatore esterno, vedere tre generazioni di Malfoy insieme a confronto nella stessa stanza. Soprattutto perché la somiglianza tra i tre individui era molto accentuata.

- Scorpius – disse, sorpreso, Draco, - è successo qualcosa? -.

Il giovane ignorò l’invito che il padre gli fece di sedersi davanti a lui.

- va tutto bene. E andrebbe ancora meglio se qualcuno smettesse di fare il difficile ed accettasse un certo invito. Mi sto riferendo ad un voi generico, ovviamente – borbottò, ironico.

Lucius Malfoy, il volto segnato dagli anni e i lunghi capelli, ormai definitivamente bianchi, legati in una coda bassa, si rivolse al nipote con voce decisa.

- giovanotto, non credevo di averti insegnato a parlare con questo tono a chi ha più esperienza di te -.

- scusami, nonno – disse Scorpius, non intendendo comunque desistere, - ma cerca di comprendere la situazione in cui mi trovo -.

- non capisco a cosa tu ti stia riferendo, Scorpius – disse Draco, osservandolo con un sopracciglio inclinato.

- e invece lo sai perfettamente, papà – rispose il figlio, lapidario, - la festa -.

Gli sguardi dei due Malfoy più anziani passarono in un batter d’occhio dalla comprensione all’inflessibilità.

- ne abbiamo già discusso, nipote. Non intendo tornare sull’argomento – disse Lucius, deciso.

- hai sentito il nonno? – domandò Draco retoricamente, - non abbiamo intenzione di cambiare idea. È fuori discussione -.

Scorpius non poté trattenersi dall’alzare gli occhi al soffitto.

- papà, smettila. Non ti ucciderà venire a pranzo dagli Weasley, per una volta – esclamò Scorpius, stancamente, esponendo per l’ennesima volta il fulcro del problema.

Draco, punto sul vivo, gli lanciò un’occhiata fulminante.

- non discutere oltre, Scorpius. Il mio no è definitivo. Ho passato anni a fuggire dalle sgrinfie dei loro tentacoli. Non vedo il motivo per il quale dovrei abbassare la guardia e farmi catturare proprio ora, dopo tanti sforzi -.

Scorpius assunse un’espressione stizzita. Fece per dire qualcosa, ma si trattenne all’ultimo. Richiuse la bocca e inspirò ed espirò profondamente.
Solo quando credette di aver ritrovato un minimo di autocontrollo si arrischiò a continuare a parlare.

- per favore! Rose ci terrebbe tanto ad avere tutta la famiglia riunita per il primo compleanno di Antares – insistette il giovane uomo, volendo a tutti i costi convincere il padre – e anche tu, nonno. Davvero, non vi capisco affatto. La mamma e la nonna non hanno avuto problemi. Perché voi siete così ostinati?! -.

- non intendo stare a meno di due chilometri di distanza da Arthur Weasley, caro il mio nipote, e non mi pare che la loro dimora sia abbastanza spaziosa da permettermelo – disse Lucius Malfoy, lapidario, - e queste sono le mie ultime parole sull’argomento -.

- ma cosa vi costa?! Siete pur venuti al matrimonio, il che mi rendo conto sia stato difficile per voi. Eppure l’avete fatto. Cosa c’è di diverso, ora? Perché ora no?! -.

- credo ricordi come sono andate le cose, l’ultima volta – Draco redarguì Scorpius, con uno sguardo eloquente, - al tuo matrimonio tuo nonno e Arthur Weasley hanno continuato per tutto il tempo a lanciarsi frasette ironiche da un capo all’altro del tavolo per tutto il pranzo, finchè non hanno deciso di “fare una passeggiatina riconciliatrice” -.

Sentirono Lucius ridere maliziosamente.

- ah, che giornata. Weasley ha avuto l’occhio nero per due settimane – esclamò.

Scorpius roteò gli occhi.

- e tu hai cominciato ad usare veramente il bastone, nonno – gli ricordò, e le risa cessarono.

Ci fu un breve silenzio, interrotto dal frusciare del vento negli alberi del parco di Malfoy Manor.

- lo so che non accettate ancora il mio matrimonio con una Weasley. E lo stesso per la sua famiglia – borbottò stancamente Scorpius, portando una mano a scompigliarsi nervosamente i capelli biondi all’altezza della nuca, - ma non è per me, ne per Rosie, ne per gli Weasley. È per vostro nipote. Un Malfoy. E cosa mi avete sempre detto? Il sangue Malfoy è sempre importante -.

- Scorpius… - cominciò Draco, ma il figlio lo interruppe nuovamente.

- non voglio scuse. La mia unione con Rosie è sempre stata difficile per me e per voi. Magari non era un matrimonio da farsi, ma si è fatto. Ora basta! Noi abbiamo superato le difficoltà che si sono poste davanti al nostro amore. Non vedo perché non possiamo finalmente avere anche noi la nostra felicità – disse serio Scorpius.

Draco rimase impressionato. Nonostante parlasse di un argomento scomodo, era stato un discorso ad effetto. Aveva come la sensazione di averlo già sentito da qualche parte.

- ah, che donna, Rynona – esclamò Lucius, inaspettatamente, con lo sguardo perso nel vuoto.

Draco Malfoy impiegò diversi secondi a registrare ciò che aveva udito. Non poteva essere vero.

Osservò suo padre, diventato improvvisamente rigido e nervoso, e poi tornò a posare gli occhi su suo figlio.

Vide con orrore un sorriso diabolico sorgere dalle sue labbra molto lentamente.

Sentì il gelo pervadergli il corpo, comprendendo che suo figlio sapeva perfettamente chi fosse Rynona, avendo frequentato Hogwarts con Rose e Lily nel periodo in cui quei libri andavano di moda tra le streghe della loro età.

In quel sorriso vide il suo trionfo e la propria sconfitta.

§ o § o § o §

Il Paiolo Magico, in definitiva, era l’unico luogo in cui potessero incontrarsi e parlare senza che altri membri della famiglia potessero sentirli.

Questa era la giustificazione implicita che Draco aveva scritto nei due bigliettini che aveva fatto tempestivamente recapitare ad Harry Potter e Ron Weasley subito dopo il colloquio con il figlio.

In realtà era solo una scusa per giustificare il fatto che Draco Malfoy in persona era così terrorizzato da ciò che era successo e, soprattutto, da ciò che doveva accadere nell’immediato futuro, da essere egli stesso in persona ad invitare i suoi nemici storici in un locale di sera, cosa che poteva essere facilmente fraintesa da qualsiasi persona non al corrente dei fatti.

L’ultima cosa che voleva si pensasse era che loro tre fossero diventati amici. Non aveva sentito niente di più stupido in tutta la sua vita.
Loro non erano amici. Semplicemente tentavano di sopravvivere insieme alla loro stessa famiglia.
E non stava tentando, dicendo così, di autoconvincersene. Assolutamente.

Fatto sta che era andato al Paiolo Magico un’ora prima del previsto, solo per essere certo di occupare il loro solito tavolo, ovvero quello relegato nell’angolo più oscuro del locale.

Il primo ad arrivare fu Potter. Con espressione contrariata si lasciò cadere su una delle seggiole del tavolo.

- me ne devi una, Malfoy. Per venire ad incontrare te ho perso la possibilità di stare solo con Ginny a casa dopo tanto tempo – disse.

- quando sentirai quello che ho da dirvi sarai tu a dovermene una, Potter – disse Draco, con voce sicura, - ma dove diamine si è cacciato Weasley? -.

- sta arrivando. Quando ha saputo che ci avevi invitati voleva venire anche Hermione. Non sai che fatica convincerla a desistere – borbottò Harry.

- come mai voleva venire? – chiese Draco stupito.

- non voleva perdersi noi tre seduti a bere attorno allo stesso tavolo come degli amiconi – disse Harry, - anche se dovrebbe essere la prima a sapere che non siamo ne saremo mai amici – concluse.

Sollevato, Draco annuì con forza.

- esatto, esatto. Siamo solo collaboratori. Combattiamo su un fronte comune, tutto qua – esclamò.

- alleati – disse Harry annuendo.

- ripetete ancora la parola “amici” in mia presenza e giuro che distruggo il locale – era stato Ron a parlare, finalmente arrivato, e anche lui si sedette.

- beh? Dove sono le bottiglie? – borbottò, vedendo il tavolo libero e pulito.

- non vi ho invitati per bere – disse Malfoy, fulminandolo con lo sguardo, - dobbiamo essere lucidi stasera. Dobbiamo analizzare bene la situazione e trovare una via di uscita -.

Harry e Ron si scambiarono sguardi stupiti, per poi tornare a posarli sul biondo.

- ora potresti cortesemente dirci cosa ti ha sconvolto al punto da invitarci per un drink? – gli chiese Harry, estraendo il biglietto che aveva ricevuto via metropolvere sul quale erano scritte proprio quelle parole e deponendolo sul tavolo.

Con voce bassa ma concitata Draco riepilogò ai due alleati ciò che era accaduto quella stessa mattina.
Gli sguardi di stupore dei due cominciarono piano piano a trasformarsi in sorrisi divertiti e, in seguito, maliziosi.

- ahi ahi ahi, Malfoy – rise Ron, quando egli ebbe finito, - temo che stavolta a te e a tuo padre tocchi proprio partecipare ad un evento di famiglia -.

- solo tu, Weasley, puoi trovare divertente una cosa del genere – ritorse ferocemente Malfoy.

- e io che pensavo fosse accaduto chissà che cosa – disse Harry, rilassandosi, - coraggio, Malfoy. È solo una festa di compleanno -.

Draco li guardò esterrefatti.

- come sarebbe a dire, solo una festa di compleanno?! Avete presente la marea di gente che vi parteciperà?! -.

- parli come se non avessi mai partecipato ad una festa di famiglia – commentò Ron.

- è sempre avvenuto contro la mia volontà – ribatté Draco, - e comunque sarebbe stato difficile visto che la maggiorparte del mondo magico è compreso nella “famiglia” – borbottò con voce tetra.

Harry rise, mentre Ron disse:

- ma cosa stai dicendo? Non siamo certo imparentati con tutto il mondo magico – rise anche lui con Harry, senza in realtà sapere che si stavano divertendo per due motivi diversi.

Ron infatti non aveva sentito i commenti che Harry e Draco si erano scambiati quella sera, in passato, alla vigilia del matrimonio che aveva unito i due clan rivali dopo secoli di odio reciproco.

- tranquillo Ron, è un modo di dire – disse Harry, lanciando un’occhiata divertita al biondo – comunque che male c’è riunirsi di tanto in tanto? E poi soprattutto questa volta, per il compleanno di tuo nipote -.

Draco, però, divertito non lo era affatto.

- non ho alcuna intenzione di unirmi alla famiglia – ringhiò Draco.

- suvvia, non fare il difficile. Dopotutto sei già unito agli Weasley – commentò Harry con voce casuale.

- non direttamente, per amore di Merlino – esclamò Ron, roteando gli occhi, - già è difficile averlo come consuocero, figuriamoci come genero -, ma poi, accorgendosi con la coda dell’occhio dell’espressione pericolosa che aveva assunto lo sguardo di Harry, si affrettò a replicare, sempre rivolto a Malfoy: - visto che comunque hai sempre disprezzato mia sorella -.

- i Malfoy disprezzano gli Weasley per definizione, Weasley – commentò Draco.

- farò finta di non aver sentito l’indiretto insulto che hai rivolto a mia moglie – si intromise Harry, lapidario, - perché ci sono abituato. Comunque è piacevole constatare che anche i Malfoy hanno pecore nere in famiglia – aggiunse infine con un sorriso malizioso.

- Scorpius – disse Ron, dando man forte ad Harry, - non che la cosa mi faccia piacere, sia ben chiaro – aggiunse poi, ricordandosi che era la sua, di figlia, ad essere stata protagonista del mutamento di principi di un Malfoy.

- mi sa che non hai scampo stavolta. Sarai costretto a partecipare alla festa con noi. Non che mi faccia piacere averti intorno anche a casa dei miei, sia chiaro – continuò infine, rilassandosi sulla sedia.

Lo sguardo di Malfoy assomigliava a quello di un cane bastonato a tal punto che i due non si sarebbero sorpresi se avesse abbassato le orecchie.
Harry tra sé e sé si rimproverò di non aver portato una macchina fotografica.

- avrei dovuto aspettarmelo – commentò Draco, afflitto.

Ma poi la sua espressione mutò improvvisamente, come se gli fosse appena tornato in mente qualcosa che aveva dimenticato.

- comunque mi pare ci stiamo allontanando dal fulcro del problema! – esclamò, prendendo alla sprovvista gli altri due.

- che sarebbe? – domandò Harry, perplesso.

- il libro! Quel dannato libro! – disse.

Due sguardi atterriti si posarono su Malfoy.

- alla buon’ora, signori – disse Draco, roteando gli occhi, - ci siete arrivati -.

- come faceva tuo padre a… - cominciò Harry, ma si interruppe, bruscamente, - no, non dirmelo. Credo di intuire da solo come sono andate le cose -.

- mio padre è venuto per caso a cercarmi quella volta che ci siamo incontrati – spiegò - ha trovato e letto quel libro -.

Sul tavolo cadde un silenzio spettrale. Poi Malfoy si voltò verso Ron e gli annunciò:

- è per questo che mio padre ha accettato di venire. Scorpius lo ha minacciato di raccontare tutto a tuo padre -.

Se da una parte Ron avrebbe voluto mettersi a ridere, soprattutto immaginando la gioia che Arthur Weasley avrebbe provato nel vedere l’umiliazione sul volto di Lucius, dall’altra, così come Harry, si sentiva ad un passo dal baratro.

- non credo che abbia realizzato che lo abbiamo letto anche noi – mormorò, gli occhi sbarrati dal terrore.

- ne va della nostra reputazione – borbottò afflitto Harry, - sarebbe piuttosto imbarazzante se nel mezzo della festa Scorpius se ne uscisse con questa storia -.

- non credo lo farà, se mio padre viene davvero alla festa – disse tetro Draco.

- allora è tutto risolto – disse sollevato Harry.

- non è tutto risolto – gracchiò Malfoy, - visto che dovrò partecipare anche io -.

- beh, ma qui torniamo al problema iniziale, che abbiamo già discusso – disse allegro Harry, guardando Malfoy ironicamente, - per il resto, basta tenere d’occhio Scorpius e bloccare sul nascere ogni suo tentativo di ridicolizzare tuo padre. In altre circostanze non esiterei a dargli manforte, ma stavolta ci sono anche i nostri cappi che pendono dalla forca – concluse.

- ma come sei gentile, Potter – soffiò Draco.

- quindi vedi di tenere a bada tuo figlio, Malfoy – esclamò Ron, guardandolo seriamente.

- è tutta colpa di tua figlia, Weasley! Da quando la ha incontrata, ma soprattutto dal matrimonio, mio figlio non è stato più lo stesso – lo accusò Malfoy.

- oh, ma guarda. Ha smesso di giocare al piccolo bullo e al viziato signore oscuro? Che dramma, Malfoy! – ritorse Ron, guardandolo con furore.

- Weasley! -.

- Malfoy! -.

- e finitela, per Merlino! Sedetevi! – ordinò Harry, tentando di riportare la calma.

I due lo ascoltarono con titubanza, e tornarono a sedersi voltando i volti in direzioni opposte.

Harry roteò gli occhi.

- altro che nonni. Qui abbiamo a che fare con bambini di tre anni – commentò, ricevendo occhiate fulminanti dagli altri due.

Per un po’ scese il silenzio sul tavolo, finchè Harry non si alzò cominciando a raccattare le poche cose che aveva portato con sé.

- te ne vai? – domandò sorpreso Malfoy.

- si tesoro. Scusami ma non vorrei che mia moglie si insospettisse e scoprisse la nostra relazione segreta – lo canzonò Harry, ridendo poi alla vista della smorfia schifata del biondo.

- beh ma a questo punto me ne vado pure io – disse Ron, - tanto quello che dovevi dirci ce lo hai detto, no? -.

Malfoy sembrò pensieroso per qualche istante, ma poi annuì.

- in definitiva – disse Harry – ti toccherà partecipare alla festa di compleanno -.

Malfoy fulminò Ron che stava sghignazzando sotto i baffi.

- è colpa di quel tuo dannatissimo libro – disse.

- improvvisamente sento ardere in me un’autentica passione per “La bacchette dell’amore” – lo canzonò Ron, ringraziando mentalmente per la prima volta quel libro perché, grazie ad esso, avrebbe passato una piacevole giornata ad osservare Draco e Lucius Malfoy struggersi di disperazione circondati dagli Weasley.

Malfoy gli lanciò un epiteto non proprio simpatico, ma i due lasciarono comunque il locale ridendo.
Li osservò silenzioso uscire dal locale. Sulle sue labbra si dipinse un sorriso ironico.

- amici – borbottò, - come no -.

Prima di andarsene, per compensare il fatto di avere occupato un tavolo per tutto quel tempo senza prendere nessuna consumazione, ci lasciò sopra qualche spicciolo. Stava proprio invecchiando. Una volta non avrebbe mai fatto nulla di simile, anzi, se ne sarebbe tranquillamente andato senza preoccuparsi del disturbo che poteva avere creato.

L’influenza degli Weasley, borbottò fra sé e sé, uscendo, non mi fa affatto bene.

§ - § - § - § - §


Note di fine fic: Ciauz a tutti!
Eccomi finalmente tornata con un nuovo capitolo di questa fanfiction. Vi ho fatto attendere un po’, è vero, ma eravate stati avvertiti! XD
Questo capitolo in realtà fa un po’ da introduzione al prossimo (ancora in cantiere ma del quale ho già scritto buona parte^^), nel quale i nostri tre eroi affronteranno la festa di compleanno di Antares. Ne vedrete delle belle, credetemi.
Allora, cosa mi dite di questo secondo capitolo? Aspetto con ansia i vostri commenti. Sono proprio curiosa di conoscere il vostro parere.
Approfitto per rispondere a tutti quelli che hanno gentilmente recensito il primo capitolo^^:

X Kel: Ciauz^^! Sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. E di questo, che mi dici? Spero che regga il confronto! ;P Un bacione.

X Nelly P.: Ciauz^^! Come vedi Lucius c’è cascato in pieno nel sortilegio del libro, con conseguenze oltremodo catastrofiche. Comunque tranquilla^^, la trama del romanzetto non è importante per il resto del racconto. E poi è appositamente contorta fino all’assurdo, come ci si aspetterebbe da un romanzetto rosa di quel tipo.
In questo capitolo hai visto anche Scorpius. Chi ti dice che in futuro non verranno introdotti anche Albus e Rose? Come ben sai, le mie idee sono del tutto imprevedibili XD.
Un bacione!

X Jhaa: Ciauz^^! Brevità? Non mi sembra XD! Chiedo venia per gli errori ortografici. Purtroppo ho la pessima abitudine di cambiare le frasi durante la correzione e spesso mi dimentico di correggere le correzioni. Da qui derivano i tempi o i modi sballati dei verbi, o l’ambigua corrispondenza tra nomi e aggettivi XD. Questa volta ho provato a farci più caso, spero sia andata meglio!
Mi rendo conto di aver fatto apparire ben poco le donne, anche qui tenterò di rimediare ;P. Comunque come vedi non sono solo le donne, in questa fic, a leggere libri rosa e a guardare Beautiful XD. Lo fanno soprattutto i mariti! (Vedi Lucius XD).
Sono proprio contenta che tu abbia trovato la storia divertente! Mi impegnerò per fare in modo che continui a risultare piacevole. Fammi sapere se ci riesco ;).
Un bacione!

X Lill: Ciauz^^! Grazie per i complimenti. sono proprio contenta che la fic ti sia piaciuta e ti abbia divertito. E spero che continuerà a farlo! Fammi sapere, mi raccomando! XD.
Un bacione!

E via un altro capitolo! Spero di non farvi attendere troppo per il prossimo ;).

Faccio un ultimo appunto, tanto per essere chiara e per non creare confusione nella storia.
La vecchia ma vecchia guardia (Lucius, Narcissa, Molly, eccetera) è ancora in vita e lo sarà ancora per molto, nonostante i bisnipoti XD. Questo perché sono fermamente convinta che se Silente ha potuto vivere così tanto tempo, non vedo perché dovrei togliere questo piacere ai personaggi che sto trattando!

Hihihi. Detto questo vi saluto.
Al prossimo capitolo!

Un bacione dalla vostra ‘myu.

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