I Think I Had An Heart Attack

di Gaia_Metozzi99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1. ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2. ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1. ***


CAPITOLO 1


Il libro di Tedesco si spiaccicò per l’ennesima volta contro la finestra:
<< BASTAAA!!! Non ne posso più!!! >>
<< Hai ragione, basta. Anche perché non abbiamo nient’altro da fare. >> rispose Sary.
Oh, perdonate la mia sbadatezza, non mi sono ancora presentata: sono Ginevra, ma chiamatemi Gine. Frequento il 5° anno di liceo linguistico insieme ad una delle mie migliori amiche, Sara. Si potrebbe dire che siamo “quasi sorelle”, se non fosse che abbiamo genitori diversi e 3 giorni di differenza; ebbene sì, io sono nata il 15 ottobre e lei il 18, sempre dello stesso mese e dello stesso anno, ma questo non è un dettaglio importante. Lei è una Belieber, ed io una Directioner. Bell’accoppiata eh?
<< Te lo hai finito il libro che ci ha dato il prof di italiano? >> le chiesi prendendo la cartella e mettendoci dentro i libri.
<<  No, mi mancano 5 capitoli e bisogna portare la recensione entro dopodomani! >>.
<< Già. E in più ci ha dato 2 capitoli di grammatica da studiare con 6 pagine di esercizi! Io lo odio a morte >>.
<< Siamo in due. Tutta la classe lo odia, persino i secchioni! >> rispose lanciando in aria un cuscino che aveva in mano.
<< Distraiamoci un po’. Sono le sette e mezzo >> dissi, mettendomi a sedere sul divano.
<< Mhm, Never Say Never o Up All Night Tour? >> mi chiese.
<< Ehm, è una scelta difficile, però scelgo… >> fui interrotta dal rumore di una porta che si era appena chiusa. Sary, non avendo udito niente, dava le spalle a suo fratello, Andrea, che mi fece segno di fare silenzio; così distrassi la mia amica facendole notare i bei occhi azzurri di Niall Horan sulla copertina dell’Up All Night Tour e, nel mentre, suo fratello le saltò addosso facendole paura. HAHAHA dovevate vedere la scena! A proposito, Andrea ha un anno in meno di noi ed è un batterista fantastico.
<< Ma sei impazzito?! Mi hai fatto prendere un colpo! >>  rispose lei levandosi di dosso il fratello.
Scoppiai a ridere come una dannata finché non mi vennero le lacrime agli occhi.
<< TE CHE HAI DA RIDERE?! >> mi urlò.
<< Buon pomeriggio anche a voi >> rispose lui. Poi si mise in piedi di fronte a noi e, serio (si fa per dire), cominciò il suo discorso:
<< Ragazze, visto che tra poco è il vostro compleanno, ho deciso di farvi una sorpresona... >>.
<< Tipo? >> chiesi io tutta contenta.
<< Mhm che ne dite di un concerto dei One Direction e uno di Justin? >> a quelle parole mi spuntò un sorriso a 32 denti senza che me ne accorgessi.
<< Dici sul serio?! >> chiese Sary euforica.
<< Mhm - mhm. Ringraziatemi >>  disse allargando le braccia come per dire “amatemi”.
Credo che se ne pentì quasi subito perché, senza neanche il tempo di farlo respirare, gli saltammo addosso come due koala.
<< ... ok ... ragazze ... non ... respiro ... mollate la presa ... vi prego >> Lo stavamo praticamente strozzando, così decidemmo di lasciare finalmente la presa.
<< Grazie mille! Sarà il miglior compleanno di sempre! >> esclamammo all’unisono. Andrea sorrise ed annunciò:
<< Vado in garage a suonare un po’, venite con me? >> domandò. Ci guardammo e annuimmo. Infondo, è sempre qualcosa di meglio da fare che scegliere tra due dvd stupendi.
<< A patto che mi lasci suonare la chitarra elettrica >> proposi.
<< Agli ordini! Haha, venite >> assentì lui ridendo.
 
Intanto, da qualche parte vicino Bournemouth...
 
<< Ragazzi, guardiamo di organizzarci ok? Tu, Harry, devi andare a tempo, che ti piaccia o no. E voi altri smettetela di fare i cretini, domani dovrete registrare l’album >> Quell’odioso manager davvero non lo sopporto! Non si può mai sbagliare con lui!
<< Faccio quello che posso... >> si giustificò Harry un po’ intimidito.
<< Concentrati di più >> lo interruppe il manager.
<< E noi cerchiamo soltanto di alleggerire la tensione. Lei ha una vaga idea di quanto siamo agitati?! >> rispose Louis abbastanza incazzato.
<< Lo vedo anche da solo Lou >>
<< Cos’è tutto questo baccano? >> intervenne Poul, il nostro bodyguard, probabilmente la persona più simpatica in questo studio.
<< Oh, niente di che Poul, soltanto una piccola discussione, non c’è niente di cui preoccuparsi. Forza ragazzi, riprendiamo! >> e se ne andò nella stanza delle registrazioni.
<< Ragazzi, seriamente, guardate di non combinare guai, d’accordo? >>.
<< D’accordo >> rispondemmo in coro.
Mi avviai dondolando verso il mio microfono e iniziai a cantare svogliatamente. E’ da BEN 5 ORE  che cantiamo senza fermarci. Domani sarò senza voce, molto probabilmente.
Scusatemi, non mi sono presentato: sono Niall James Horan, uno dei 5 membri dei One Direction. E con questo ho detto tutto.
Dopo essere usciti da quel luogo infernale, andammo tutti e cinque a casa di Harry per rilassarci un po’.
<< Ho bisogno di mangiare una beeeeella pizza!! >>  urlai, appena ebbi sorpassato la porta di casa Styles.
<< Sapevo che l’avresti detto. Sei sempre il solito mangione HAHAHA!! >> disse Liam sedendosi sul divano.
<< Quando inizierà il tour? >> chiese Harry dopo aver chiamato la pizzeria accanto.
<< MA COME NON SAI QUANDO INIZIERA’ IL TOUR?! >> urlò Louis dalle scale dopo essere andato in bagno << Nemmeno io ihihih  >>.
<< Credo proprio che nessuno di noi lo sappia >> dichiarò Zayn.
<< Tutta colpa dei manager. Non ci dicono mai nulla! Io voglio sapere quando andremo a trovare le nostre piccole…>> protestò Harry uscendo dalla cucina con in mano un vassoio e dei drink.
Mentre i miei amici parlavano, io riflettevo tra me e me: - Saranno davvero cambiate le Directioners come dicono i managers? Voglio dire: tra qualche mese inizierà il nostro nuovo tour e se dicono che sono cambiate dall’ultima volta, spero soltanto di non ricevere una scarpa nelle palle mentre siamo sul palco a cantare! Ok pensa positivo Niall: probabilmente si sono sbagliati... -.
 
In un luogo indefinito nello stato di Washington, Stati Uniti...
 
<< Allora Justin, smettila di correre per lo studio e vieni qui a registrare la tua canzone! >> urlò uno dei manager mentre mi rincorreva per il corridoio degli studi di registrazione.
<< No! Non mi avrete mai, MUAHAHAHA!! >> gridai continuando a correre.
<< JUSTIN DREW BIEBER! TI ORDINO DI SMETTERLA DI CORRERE!! >> sbraitò un altro manager.
<< NO! HAHAHA >> avevo appena finito di parlare quando inciampai su non so cosa e, in tre secondi, mi furono tutti addosso. In pratica mi portarono di peso nella cabina delle registrazioni, mi mollarono su di una sedia e mi misero davanti microfono e cuffie, dopodiché, chiusero A CHIAVE la cabina, per evitare che scappassi un’altra volta. - Secondo me gli pesa il culo e non hanno voglia di rincorrermi... – pensai, cominciando a cantare, almeno poi sarei potuto tornare a casa.
Mentre uscivo, venni assalito da un mare di paparazzi, non ne potevo veramente più. Per l’ennesima volta feci finta di nulla ed entrai in macchina.
<< Non è stanco di avere tutti questi paparazzi addosso? >> mi domandò l’autista.
<< Si, e non poco. Se continuano finisce male, e non sto scherzando. E lei? Non è stanco di vedere tutti quelle sanguisughe con le macchine fotografiche attorno alla sua auto? >>.
<< Oh si! A forza di spingersi tra di loro mi rovineranno la carrozzeria! >> risi. Era da tanto che non ridevo e, finalmente, qualcuno riusciva a capirmi. 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2. ***


CAPITOLO 2

 

<< Quindi per domani fate tutti gli esercizi di pagina 69, chiaro? >>.
<< Certo prof. >> risposi ironicamente al professore di francese.
<< Voglio sperare. Bene ragazzi, potete andare >>.
Io e Sary schizzammo fuori dall’aula in un batter d’occhio. Non ne potevamo più di ripassare verbi in francese.
<< Tu li farai davvero gli esercizi? >> mi chiese Sary.
<< Certo! Sono esercizi speciali quelli a pagina 69… >> dissi con maliziosità. Scoppiammo a ridere (spero che abbiate capito il doppio senso ).
Mentre scendevamo, però, ci apparve davanti una scena che soprattutto Sary avrebbe preferito non vedere: il suo ragazzo che baciava una delle troiette della scuola. Rimanemmo paralizzate. Eh già, avete letto bene “rimanemmo”, perché ci rimasi male anch’io. Giovanni non mi era sembrato per niente un ragazzo, beh come dire… COSI’ STRONZO! Sary, in lacrime, assisteva alla scena, e per non farla soffrire ancor di più tossii. Giovanni si voltò e vide la sua ragazza in lacrime:
<< Sary, io… posso spiegare >>. Giovanni si avvicinò alla mia migliore amica, ma lei scappò verso i bagni mentre la troietta in minigonna se la filava sculettando:
<< E’ troppo tardi, possibile che sei così stupido? HIHIHI ciauuu!! >>.
<< Oddio, che cosa ho fatto… >> Giovanni scoppiò in lacrime ed io gli passai un fazzoletto.
<< Che cosa hai fatto? Hai semplicemente baciato la troia della scuola davanti alla tua ex-ragazza >>. Ero arrabbiatissima con lui ma, alle mie parole, cominciò a piangere ancora di più. Fortunatamente arrivarono i suoi amici e gli ordinai di consolarlo, sicuramente loro sapevano come fare; in quel momento era decisamente più importante Sara. Raggiunsi di corsa i bagni: non c’era nessuno (cosa molto strana perché di solito, durante la ricreazione, non ti rigiri). Improvvisamente sentii dei singhiozzi provenire dal terzo bagno in fondo. Bussai:
<< Sary, sono io >> si aprì di scatto la porta e “qualcosa” mi crollò addosso.
<< Ehi ehi, non piangere >> dissi, abbracciando la mia migliore amica. Controllai l’ora sul mio orologio: mancavano ancora 7 minuti alla fine della ricreazione, così lasciai Sara sfogarsi:
<< Perché... tutto…a…me…? Cos’ho fatto...di..di.. male? >> parlava tra un singhiozzo e l’altro.
<< Non lo so. Ma, hey, guarda il lato positivo: hai scoperto che quel ragazzo non fa per te. Così la prossima volta saprai scegliere bene, no? >> cercai di consolarla facendole notare tutti i “lati positivi” che ci possano essere dopo una rottura. Sary abbozzò un sorriso ma le lacrime erano più forti.
<< G-grazie… Gine. C-come farei se-senza di te? >>.
Quando si fu finalmente sfogata, attraversammo il corridoio per tornare in classe e incontrammo anche Giovanni con gli amici che ancora lo stavano consolando. Lui vide la mia amica e corse da lei:
<< Ti prego, perdonami, era soltanto una scommessa! >>.
<< SOLO UNA SCOMMESSA?! E HAI ANCHE IL CORAGGIO DI AMMETTERLO?! Ma ti sei sentito?! Hai scommesso il nostro amore in questo modo! Sei un emerita testa di cazzo, sappilo! >> gli rispose Sary, arrabbiatissima.
<< Ma tu non capisci… Non vole- >>.
<< Capisco abbastanza. Addio. >> lo interruppe freddamente. Poi si rivolse a me:
<< Andiamo Ginevra, meglio una lezione di tedesco che stare a parlare con questo lurido essere vivente inferiore a me >>.
La seguii a ruota senza discutere, meglio non contraddirla. Entrammo in classe, ci sedemmo e pochi secondi dopo entrò il nuovo professore. Non lo avevamo mai visto a causa delle sue assenze perciò ci stupimmo:
<< Buongiorno ragazzi, sono il vostro nuovo prof. di tedesco >> disse. Era uno giovane (si fa per dire, di sicuro era più giovane di tutti quei vecchi bacucchi dei nostri altri professori).
Finita l’ora di tedesco, uscimmo da scuola e raggiungemmo delle nostre amiche che frequentavano il liceo scientifico.
<< Virginia! >> urlai per farmi sentire tra la folla. Fortunatamente lei si girò e ci raggiunse:
<< Hey, ciao ragazze! >>.
<< Dov’è Serena? >> le domandai.
<< E’ malata, si è presa una brutta influenza… Sary, come mai così silenziosa? >> lei alzò lentamente lo sguardo dai piedi ma non riuscì ad aprire bocca. Mi guardò ed io parlai al suo posto:
<< Vieni, usciamo così ti spiego >>.
Mentre scendevamo a rilento le scale le raccontai tutto e, quando fummo arrivate all’ingresso, mi accorsi che Virginia aveva una faccia a dir poco sconvolta.
<< I - io… cioè… non me l’aspettavo da lui… m - mi dispiace >> disse, ancora sotto shock per quello che aveva appena saputo.
<< Non fa niente, non ti preoccupare. Sto bene… >> replicò Sary.
<< Eh no, questa non la beviamo cara mia! >> esclamai << sentite, perché non rimanete a casa mia a dormire? Credo che ai miei genitori non dispiacerà affatto >>.
<< Volentieri. Aspetta che avviso i miei >> disse Virginia.
<< Sì, anch’io… >> rispose Sara, cercando il telefono nello zaino.
***
<< Allora, cosa facciamo? >> chiesi, una volta buttati gli zaini in un angolo della camera.
<< Facciamo un giro? >> propose Virginia. Poi guardammo Sary, per avere una sua conferma.
<< Scusate ragazze, ma io non ho tanta voglia di uscire… Scusatemi, davvero >> rispose mortificata.
<< Fa niente, vuol dire che ti faremo ridere in ca- >> inciampai sul tappeto << - sa >>
Finalmente sentii una risata da parte della mia migliore amica. Le figure di merda e le craniate battute da tutte le parti funzionano sempre contro la depressione (usate in modo giusto però)!
Virginia invece si rotolò (letteralmente!) per terra dalle risate. Belle amiche, vero?
<< Che avete da ridere voi due? Guardate che divento Hitler! >> strepitai facendo il verso al nostro professore di storia.
Altra risata. A quel punto mi rialzai da sola, dato che nessuno aveva intenzione di darmi una mano:
<< Ci guardiamo un film? >> chiesi.
<< Si dai! Qualcosa di divertente >> rispose Sary. Aspettate, SARY HA PARLATO?!
<< Ha parlato! >> esclamò Virginia << Non ci posso credere! >>.
<< Dai ragazze soltanto perc- >>.
<< HA PARLATO DI NUOVO! >> urlammo all’unisono io e Virginia.
E fu così che Sary si mise a ridere di nuovo.
<< Guardiamo Scary Movie 5? >> propose Virginia.
<< Per me va bene >> acconsentì Sary.
<< Aggiudicato: Scary Movie 5 >> dichiarai, andando giù a prendere il dvd. Poco dopo tornai su:
<< Volete i popcorn o qualcos’altro? >>.
<< Sinceramente vorrei soltanto una coca >> rispose Virginia << Anzi, aspetta, ci sono le patatine? >>.
<< Non ne ho la più pallida idea… >> confessai.
Passammo circa 1 ora e mezza cercando il “cibo adatto” per guardare il film.
<< Possibile che persino in casa tua non sai dov’è la roba da mangiare? >> esclamò la Virgi.
<< Evidentemente si >>.
Poi, per fortuna, rientrò mia mamma.
<< MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ci sono le patatine e la coca? >> domandai quasi saltandole addosso, anzi, togliete il “quasi”.
<< Ciao ragazze! Gine se ti stacchi da me forse posso cercare qualcosa, che ne dici? >>.
<< Oh, si, giusto mamma, scusa…>> E partirono le risate di Sara e Virginia.
Riprendemmo le ricerche e, dopo neanche 5 minuti, eravamo su in camera a goderci un bel film.

 

***


Scivolai su una pozzanghera e, se non fosse stato per quel ragazzo, mi sarei ritrovata col fondoschiena a mollo. Era un ragazzo non molto più alto di me, biondo, occhi azzurri. Ero più che sicura di conoscerlo ma, in quel momento, non riuscivo proprio a ricordare chi fosse.
<< Grazie mille! >> lo ringraziai.
<< Di niente, come ti chiami? >> parlò lo sconosciuto.
<< Ginevra Bertazzi, e tu? >> chiesi.
<< Mi chiamo.. >>
* Hey girl I'm waiting on ya, I'm waiting on ya,  come on and let me sneak you out *
- Maledetta sveglia, hai interrotto un altro dei miei sogni stupendi! - pensai.
Mi misi a sedere sul letto e vidi che, pian piano, anche le mie amiche cominciavano a svegliarsi, così, nel frattempo, preparai lo zaino.
<< Buongiorno >> disse Sary, sbadigliando e stiracchiandosi.
<< Uffa non ho voglia di andare a scuola oggi! >> Virginia uscì a fatica da sotto le coperte.
<< Nessuno ha mai voglia di andare a scuola >> conclusi io << Andiamo a fare colazione? >>.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3. ***


CAPITOLO 3.

[Niall]
-Eccola, si, è proprio lei- pensai tra me. Ero appena entrato in una discoteca e mi stavo dirigendo all’angolo bar. E lei era lì, pochi sgabelli più in là dove mi stavo sedendo io, che si gustava il suo drink insieme ad una sua amica. Aveva i suoi lunghi capelli biondi raccolti in una coda, ed alcune ciocche le ricadevano graziosamente sul suo viso. Sapevo chi era, l’avevo incontrata una mattina per strada. –Vai a parlarle- disse l’odiosa vocina nel mio cervello. Ma non ce la facevo, in quel momento mi stavo facendo un sacco di domande, tipo “E se non si ricordasse di me? Che figura ci farei? Non voglio sembrare il solito puttaniere ce cerca di rimorchiare in discoteca! Dopotutto ci siamo visti solo una volta al parco..”. Poi successe. Alzò un attimo lo sguardo verso di me. Si, ne sono più che sicuro, guardava me! E mi salutò anche con un cenno della mano! In quel momento ero il ragazzo più felice del mondo. Ma le cose andarono a migliorare: disse qualcosa alla sua amica, si alzò dallo sgabello portandosi dietro il suo drink e si diresse VERSO DI ME! Non ci potevo credere.. In quel momento vedevo tutto in slow motion (a rallentatore, per chi non lo sapesse), sembrava che quel momento non finisse mai, sebbene sapessi che è durato solo una manciata di secondi.
*DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN*
Quella cazzo di sveglia di quel cazzo di telefono suonò. Sempre nel bel mezzo di sogni bellissimi, PERCHE’? Mi ero dimenticato di disattivarla ieri sera, perché oggi le prove ce le ho il pomeriggio. Quindi, imparate la lezione: ricordatevi SEMPRE di disattivare la sveglie dai vostri cellulari se la mattina non avete niente da fare. Comunque mii alzai lo stesso, feci colazione, mi preparai e andai un po’ a fare compere, tanto non sapevo cosa fare a casa.
 [Justin]
Quella mattina finalmente avevo la giornata libera. Non avevo voglia di andare da nessuna parte, quindi restai per un’altra oretta buona sul mio letto a rilassarmi. Ma finii per riaddormentarmi.
Mi risvegliai dopo qualche minuto sentendo il “qua-qua” del mio iPhone. In pratica mi era arrivato un messaggio da Niall.
“Hey sei sveglio?”
“Ora si ;)”
“Buongiorno :D”
Mi misi un po’ a messaggiare con Niall. Dopo un po’ smisi e mi alzai dal letto, un brivido mi percorse la schiena non appena mi levai le coperte di dosso. Guardai fuori dalla finestra e vidi il solito paesaggio mattutino di Atlanta: il mare calmo e limpido, le migliaia di persone al giro per i negozi, il traffico… tutto in regola, insomma. Guardai l’ora sul display del mio iPhone: le 10.30. Andai a farmi una doccia.
Dopo mi misi sul divano con il pc a controllare la mia pagina su facebook. E c’erano taaaante cose da vedere. Quindi, visto che avevo tutto il tempo del mondo, mi misi a guardare tutte le 560.080 notifiche. Mentre le guardavo, per sbaglio invece di cliccare sulla notifica, cliccai sul profilo di una ragazza che aveva commentato un post. Prima di andarmene da quel profilo, notai la foto che aveva come immagine del profilo, e rimasi spiazzato. Cioè, non ho mai visto tanta bellezza in una sola foto, nemmeno nelle mie! Decisi di farmi un giro su quel profilo: la ragazza si chiama “Sara Parioli”, è italiana, ed è una figa assurda. ED E’ ADDIRITTURA UNA MIA FAN! Volevo conoscerla, quindi non mi feci tanti problemi e le inviai la richiesta di amicizia. La accettò (ovviamente) dopo circa 5 minuti, e cominciammo a chattare
Justin: Hey!
Sara: OH MIO DIO NON POSSO CREDERCI!!!
Justin: A cosa?
Sara: Che sto chattando con te!!!
Justin: AHHHHHHHHHHHH, capisco J
Sara: Comunque ciao J
Justin: Ciaoo :D :D
Sara: Hem.. Posso farti una domanda?
Justin: Dimmi tutto :D
Sara: Come mai mi hai inviato la richiesta di amicizia?
Justin: Non potevo?
Sara: Si che puoi, anzi… Ma mi chiedevo, perché proprio a me?
Justin: Volevo conoscerti ;)
Sara: Devi sapere he stento ancora a crederci che sto parlando proprio con te! :D
Justin: Ti ho realizzato un sogno?
Sara: Direi proprio di si :D Grazie Justin di aver realizzato il mio sogno :D
Justin: YUUUUUUUUUUHUUUUUU adesso mi sento realizzato :D
Sara: HAHAHAHAHA :D
[Sara]
NON. CI. POSSO. CREDERE. *URLO SELVAGGIO* STO PARLANDO CON JUSTIN DREW BIEBER. IO, SARA PARIOLI, STO CHATTANDO CON JUSTIN DREW BIEBER. Chiamai Ginevra all’istante.
<< Pronto? >>
<< GINEVRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!! >>
<< DIMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!! >>
<< HAHAHAHAHAHAHAHAHA, sono Sary! >> le risposi
<< Buongiorno anche a te, il motivo per cui mi hai rotto un timpano è? >>
<< Justin Bieber mi ha mandato la richiesta di amicizia su facebook >>
<< Cosa? >> chiese incredula
<< JUSTIN BIEBER MI HA MANDATO LA RICHIESTA DI AMIIZIA SU FACEBOOK!!!!! >>
<< CI SENTO PORCA PUZZOLA! Non c’è bisogno di rompermi i timpani! Comunque, dici sul serio?! >>
<< Siii!!! Ci sto parlando adesso! >> risposi sprizzando gioia da tutti i pori
<< E che dice? >>
Le raccontai quello che ci eravamo scritti finora
<< Questo si chiama “BOTTA DI CULO ENORME”, nel caso non lo sapessi >>
<< Sono la persona più felice sulla terra in questo momento!! >>
Ero superultramegafelice, e dovevo assolutamente condividere la gioia del momento con qualcun altro, oltre che con Ginevra. Ricordandomi che avevo ancora Gine al telefono, le chiesi se poteva venire oggi pomeriggio da me e di portare la sua chitarra elettrica, così almeno avremo avuto il “passatempo di riserva”, nel caso non avessimo niente da fare. Ovviamente lei accettò, quindi riattaccai il telefono e mi precipitai in taverna da mio fratello che nel frattempo suonava la batteria
<< ANDREAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!! >> Urlai mentre scendevo le scale. Però quando arrivai in fondo alle scale la luce era spenta e non c’era nessuno. Eppure avrei giurato che fino a qualche secondo fa qualcuno suonava la batteria..
Ad un tratto mi senti soffiare nell’orecchio sinistro, e feci un urlo che mi si poteva sentire da 10km
<< MA CHE CAZZO FAI? BRUTTO COGLIONE SE TI PRENDO TI INFLILO LA TESTA IN QUEI CAZZO DI TAMBURI DI QUELLA CAZZO DI BATTERIA! VIENI QUA!! >> urlai al mio fratello coglione rincorrendolo per tutta la casa. Lo stavo rincorrendo sul pianerottolo dove ci sono le camere, quindi mentre lui andava su in mansarda, io mi nascosi sotto il letto di camera mia. Sentii Andrea che scendeva le scale, entrò in camera mia, ma io ero nascosta dalle scatole che ci sono sotto il mio letto, quindi anche se avesse guardato sotto il letto non mi avrebbe visto. Però non ci guardò (figuriamoci se mio fratello pensa che mi sia nascosta sotto il letto). Dopo aver controllato per bene tutta la camera, uscì e andò al piano di sotto; uscii dal mio nascondiglio e con u passo felpato lo seguii. Non si accorse di nulla per fortuna; si mise a sedere sul divano e accese la tv. Perfetto, tutto procede secondo i piani. Mi avvicinai di soppiatto al retro del divano, mi misi cautamente dietro di lui e gli urlai nell’orecchio sinistro. HAHAHAHAHAHA dovevate vederlo! Ha fatto un salto ed è cascato dal divano! Anch’io ero per terra ma a rotolarmi dalle risate!
<< VAFFANCULO!! >> mi urlò
<< Ora siamo pari >>
Andrea sospirò << Avanti perché mi hai rotto i coglioni? >> disse andando in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.
Mi alzai da terra << Justin Bieber  mi ha inviato la richiesta di amicizia su facebook >>
Mio fratello sputò l’acqua che aveva in bocca << Cosa? >> mi chiese sconcertato
<<  Justin Bieber mi ha inviato la richiesta di amicizia su facebook >> ripetei
<< Ti sei assicurata che non sia un fake? >> chiese con nonchalance
<< So qual è il vero profilo di Justin, sono una Beliber. >>
<< Oh, mi scusi signora Bieber se ho dubitato di lei. >>
<< Fa niente, ci sono abituata >> gli feci un occhiolino
<< Dunque, ci hai parlato? >> mi chiese risedendosi sul divano
<< Si, fino a che non sono venuta giù a chiamarti. >>
<< Quindi mi hai interrotto solo per dirmi questo? >>
<< Sei te che ti sei interrotto da solo! Potevi continuare a suonare.>>
<< L’avrei fatto se solo avessi saputo che non mi rompevi le palle fino a che non smettevo. >>
<< Anche questo è giusto >>
Suonò il campanello, era arrivata Ginevra. Le aprii la porta
<< Hey bella gente la Ginevra è qui presente! Oh yeah! >>
Io scoppiai in una fragorosa risata, seguita da Ginevra, mentre Andrea ci guardava impaurito. Dopo un po’ lui si rinchiuse in camera sua mentre io e Ginevra ci mettemmo a chiacchierare sul divano
<< Allora signora Bieber, >>
<< Ti prego non mi chiamare così, almeno, non ancora >> la interruppi
<< Ok, come vuoi, continuata la conversazione? >>
In quel momento mi ricordai che avevo lasciato la chat aperta senza dire niente a Justin; presi il telefono e mi misi a leggere i 15 messaggi che mi aveva andato su facebook Justin.
Sara: Eccomiii
Justin: Dov’eri finita?
Sara: A rincorrere mio fratello
Justin: Hai un fratello?
Sara: Si, ha un anno in meno di me
Justin: mhm, comunque ti ha aiutato a calmarti
Sara:  Ma io ero già calma
Justin: Siii, certo, ero io quello che scriveva “OH MIO DIO NON POSSO CREDERCI!!!” e roba varia vero?
Sara: …ok si lo ammetto ero un po’ su di giri, ma ora si, sono calma :D
<< Wow, Justin colpisce ancora! >> esclamò Ginevra seduta sul divano accanto a me
<< Nahh sta’ zitta >>
Passammo tutto il pomeriggio a chattare con Justin, poi la sera dopo cena, quando Ginevra andò via, mi stesi sul letto col pc sulle gambe a fare una videochiamata con Justin. Cioè, non solo Avevo chattato tutto il giorno con Justin, MA AVEVO FATTO ANCHE UNA VIDEOCHIAMATA CON LUI!! QUESTO E’ IL GIORNO PIU’ BELLO DI TUTTA LA MIA VITA!!! Dopo qualche ora mi si scaricò il pc e dovetti chiudere la conversazione a malincuore. Mi infilai sott le coperte ripensando a tutta la conversazione mia e di Justin, alla videochiamata, e piano piano mi abbandonai nel mondo dei sogni.

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