non scommettere sulle ragazze

di antonio maida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la ragazza sull' aereo ***
Capitolo 2: *** bacio? ***
Capitolo 3: *** bacio? 2a parte ***



Capitolo 1
*** la ragazza sull' aereo ***


-Siamo arrivati- dissi al resto della mia squadra di basket appena scesi dalla limousine una volta raggiunto l’ aeroporto. Eravamo al terzo incontro su i possibili sette della finale contro le giovanili dei Miami Heat, e per ora, purtroppo, stiamo perdendo due a zero, ma solo chi vince quattro incontri potrà vincere di conseguenza la coppa d’oro. Il terzo e il quarto incontro si svolgeranno a Miami, ed è per questo che siamo all’ aeroporto: per andare in America a cercare di recuperare e vincere il campionato! Fatto il cheek-in e tutto il resto, saliamo sull’ aereo. -È la prima volta che prendiamo un aereo pubblico tutti insieme- nota Federico, un mio compagno di squadra.-Beh, sfortunatamente il nostro aereo ha avuto un guasto al motore… - precisa Marco, un altro mio compagno, non che figlio dell’ allenatore. Passato un po’ di tempo dal decollo, mentre la maggior parte dei miei amici dormivano, Luca, guardando l’ orologio, annuncia: -Mancano tre ore all' atterraggio!- -Allora meglio che vada in bagno ora- dissi io. Uscito dal bagno, appena abbassata la maniglia, una ragazza esclama -Ed era ora!- ma come mi vide stette in silenzio ed entrò, e io rimasi immobile davanti la porta; Dio santo! Quella ragazza era stupenda! Nonostante ciò tornai al mio posto, ma Marco mi fermò: -Se riesci a farti baciare da quella che è entrata ora in bagno, ti do venti euro- -Io trenta, tanto non ce la farai mai!- ribatte Matteo. -Mi stai sfidando? Conoscendomi dovresti sapere che per me non è per nulla un impresa impossibile. Ma chi me lo garantisce che voi manterrete i patti?- chiesi. -Parola di scout!- -Marco, tu non hai mai fatto lo scout!- -E con questo? Ok, allora... parola di giocatore da basket?- -AHAHAHAH; affare fatto- -Si, ma a una sola condizione, deve essere lei a baciarti- -Limite di tempo?- -Prima che l’aereo atterri, ma se non ce la fai vogliamo noi venti euro a testa, ci stai?- -Ci sto eccome- conclusi. In quel preciso momento mi accorgo che la porta del bagno si sta aprendo e mi precipito li difronte, pronto a salutare la ragazza di prima, ma non sapendo che lingua parlasse provai con l’inglese: -Hi!-. Lei prima mi guardò, ma dopo abbassò lo sguardo e disse sottovoce -Un altro inglese che ci prova con tutte e che si crede figo solo perché ha un bel taglio di capelli- -Sono felice che ti piacciono i miei capelli ma non sono inglese, sono italiano- -Ah… - -Non preoccuparti per quello che hai detto, faccio finta che mi hai già chiesto scusa- -Invece, puoi fare finta di no, anzi io non voglio chiederti scusa- -Ok, se da dove vieni tu non si chiede scusa a chi si da del puttaniere; Fa niente, per me è lo stesso- -No, non hai capito , io non mi devo scusare- -Beh, hai detto che mi faccio tutte o sbaglio?- -Perché? Non è vero? Adesso flerti con me, o meglio, stai cercando di flertare con me, mentre prima toccavi il culo della hostess e le facevi complimenti, ma io non sono come lei, che casca ai tuoi piedi! Chiaro?- -Chiaro chiaro, ma aspetta un attimo... tu come fai a sapere cosa facevo io mezz'ora fa?- -Beh… me l’ha detto appunto la hostess!- -Ah certo! La hostess uruguayana!- -Si, perché no? Guarda che so parlare benissimo l' uruguayano!- -Ah d’ accordo, comunque, ti posso dire un segreto?- -Dai, sentiamo- -La hostess è italiana- Le dissi facendole l’ occhiolino, e lei, rimasta lì, mi guardava con un sorrisetto mentre ritornavo al mio posto.

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Capitolo 2
*** bacio? ***


Mentre stavo per sedermi,Marco mi bloccò la strada con il braccio –guarda che se ti siedi perdi venti euro- -ancora l’aereo non è atterrato,giusto?-gli feci notare -giusto- rispose abbassando il braccio. Appena mi sedetti Luca mi disse nell’ orecchio –sei un coglione- -perché?- gridai – shhh. Te lo spiego subito: tu hai parlato inglese, mentre lei prima ti ha detto “ed era ora!” appena eri uscito dal bagno, quindi era logico che era italiana- -giustooo… grazie- -di niente, ma stai zitto, perché se Marco e Matteo scoprono che ti sto aiutando, mi ammazzano- -non preoccuparti-risposi. Dopodichè mi girai guardando verso il fondo dell’ aereo, dove era seduta quella ragazza e notai che sua madre( almeno credo sia sua madre), si stava allontanando dal posto, così io mi precipitai verso di lei, che stava guardando fuori dal finestrino, le toccai la spalla e la salutai. La ragazza sorrise e mi salutò. –almeno potresti dirmi come ti chiami…- mi disse -…così almeno quando dirò che c’ era uno stronzo su questo aereo potrò anche dire il suo nome- continuò –mi chiamo Antonio, e spero che mi ricorderai in un altro modo- -certo, non ti ricorderò solo come Antonio lo stronzo, ma anche come Antonio che non ha speranze- -ma perché sei cattiva con me?- le chiesi –guarda,forse mi saresti pure potuto piacere, ma solo se ci avessi davvero tenuto a parlare e a stare con me- -ma io ci tengo- -non credo, anche perché se era così l’ hostess non la notavi neppure- -forse è vero, ma per mia sfortuna io ti ho visto solo dopo- –mi puoi spiegare come hai fatto davvero a farmi credere che sei dolce- -forse perché lo sono, specialmente con le persone a cui voglio bene- ormai lei aveva un sorriso in faccia che nessuno gli avrebbe più potuto togliere. I tutti i miei amici ci guardavano, tranne Matteo e Marco che erano con le mani sulla faccia disperati per aver capito che avrebbero perso i soldi. Ma io non ci feci troppo caso, e ,senza accorgermene , vidi la ragazza che mi si avvicinava, io mi sentivo già i cinquanta euro in tasca, Marco e Matteo già li contavano, gli altri miei amici erano pronti ad applaudire o a urlare, ma …

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Capitolo 3
*** bacio? 2a parte ***


Lei si fermò. Io pensai –mi tirerà uno schiaffo o cosa?- ma,fortunatamente, non fece nessuna cosa a mio discapito, e infatti –mamma!- esclamò. In effetti entrambi ce ne eravamo dimenticati, anche se pure lei ha fatto veloce, CHE DIAMINE! Io però, educatamente, mi alzai e le dissi –mi scusi signora, non volevo che … - - Antonio!- disse la signora con faccia stupita –ci conosciamo?- le chiesi –come?non ti ricordi di me? Sono venuta a mangiare a casa di tua madre con mio marito qualche anno fa- ah si, voi siete la signora … - -chiamami semplicemente Teresa!- (io non mi ricordavo di lei, ma feci finta di si,e così continuò il suo discorso, che a me non interessava affatto) –Madonna come sei cresciuto!vedo che ti ricordi anche di mia figlia!- -e come no?come potrei dimenticarmela?- va bene caro, salutami tua mamma e il resto della famiglia- - senz’ altro!- -grazie bello ciao- -arrivederci, e ciao … - - Jessica - disse la ragazza. Io tornai al mio posto grattandomi la testa. Ormai si può dire che avevo perso venti euro, anche perché appena mi giravo la signora Teresa mi salutava con la mano e mi faceva un sorrisetto ebete come se avessi 5 anni e non 17, mentre Jessica scuotendole il braccio le diceva a denti stretti -mamma-. Ormai mancava mezz’ ora all’ atterraggio , e tutti i miei amici erano lucidi e scherzavano e gridavano come malati, infatti chi dormiva si è svegliato, chi ascoltava la musica ha ormai levato le cuffie, chi leggeva ha messo il libro nel borsone ecc.;solo io ero l’ unico sdraiato a pensare. Pensavo ai venti euro che avrei perso per colpa della signora, e comunque mi sarebbe anche leggermente dispiaciuto scendere dall’ aereo senza baciarla. A quel punto l’ hostess annunciò al microfono: -15 minutes to the landing; 15 minuti all’ atterraggio … -Marco e Matteo gridarono in coro – vorresti dire 15 minuti a 20 euro!- Federico, molto secchione, e per questo la mente della squadra, li corresse: -quello che avete detto è grammaticalmente scorretto- io non seguii il procedimento della discussione perché notai che la madre di Jessica le disse che andava a prendere le valigie, così mi alzai di scatto , toccai la gamba a Marco per dirgli di guardare cosa stavo facendo: andai verso Jessica di corsa e le dissi –mi dispiace, insomma … - lei mi interruppe dandomi un bacio, anzi, il bacio! Marco e Matteo dissero - noooo – disperati . io le sorrisi e lei esclamò –sta arrivando mia mamma- -ok, ciao- e ci salutammo con un altro bacio.

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