La mia più grande paura.

di Soul_Doe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quattro. ***
Capitolo 2: *** In capo al mondo. ***
Capitolo 3: *** Tutto quello che desideravo ***



Capitolo 1
*** Quattro. ***


La mia più grande paura.


Capitolo 1- Quattro.



Il caldo estivo era soffocante,l'aria era cosi secca che non lasciava spazio nemmeno ad un respiro,una sola boccata di salvezza.
Le mosche si accingevano a sorvolare il lampadario,sporco e oleato,cosi tanto da sembrare anche lui sudato in quella vampata di caldo africano.
Ogni fonte di calore era messa al bando,le pale del ventilatore attaccato al soffitto giravano alla massima velocità.
Il sole del mezzo dì illuminava con i suoi raggi il volto dell'uomo.Luminosi,i raggi si intrufolavano da una finestrella,ed arrivavano flebili proprio sotto le sopracciglie di Drake.
Nathan si svegliò.Socchiuse le palpebre.Il sole era accecante.Riprovò,niente,non riusciva a batter ciglio.
-Buongiorno signor Nathan-.Disse una voce indistinta probabilmente molto vicina a lui.
Nate cercò di aprire gl'occhi,non ci riuscì nuovamente,deglutì nervosamente.Fece ancora un altro tentativo,questa volta riuscì ad intravedere una figura maschile difronte a lui.
-Non si preoccupi,riuscirà a vedere nitidamente fra pochi minuti-.Accennò l'uomo,Drake sentì il fruscio della carta che sfogliava l'indistinta figura.
-Stupendo...-.Mormorò Drake sarcastico,si portò una mano sopra la fronte e cercò di ricordarsi qualcosa,il nulla più totale.
Non riusciva né a vedere né a ricordare,cominciò ad innervosirsi,istintivamente aprì gli occhi,gli richiuse subito dopo,dolorante.
Il dolore però aiutò Nathan,che riuscì a vedere ampiamente l'attimo dopo.Era un luogo abbastanza illuminato,sebbene ci fosse solo una piccola fonte di luce,le pareti erano grigie e totalmente anonime,il mobilio rudimentale e non proprio nuovo,aveva intuito di trovarsi lì,infondo nessun pazzo cercatore di tesori gli avrebbe riservato quel trattamento cosi benevolo.
-Allora signor Drake,riesce a vedere meglio?-.Domandò l'uomo inarcando le sopracciglie e sistemandosi gl'occhiali,egli era un uomo sulla quarantina,totalmente rasato,portava solamente un incolta barbetta brizzolata,e se non fosse stato per quel tocco da intellettuale provocato dalle lenti,sarebbe stato la fotocopia di Cutter.
-Cosa mi è successo,voglio dire,perché sono qui?-.Chiese Drake cominciando ad accusare un forte mal di testa.
-Beh,lei ha avuto un incidente,e anche piuttosto grave,vede è caduto da un aereo,da una certa altezza,ed è riuscito ad aprire il paracadute solo pochi minuti prima dall'impatto,è un miracolo che sia ancora vivo-.Rispose esaustiva la figura riponendo una penna in un taschino del camice da lavoro.
-Come,cosa?Merda-.Rispose Drake cominciando a strofinarsi nervosamente la fronte.Si sforzava di ricordare,doveva,infondo era riuscito a vedere,aveva fatto dei progressi.
-Dov'è Sully,dov'è Elena?-.Sussurrò colpito da un ricordo lampeggiante nella sua mente.
-Può ripetere scusi?-.Chiese il medico arcigno,quell'uomo aveva davvero una testa dura,in tutti i sensi.
-Si,c'erano altri due uomini con me,Victor Sullivan ed Elena Fisher-.Rispose Drake agitando la mano destra,sembrava totalmente conscio.
-Ah,si il signor Victor Sullivan...beh,vedremo il da farsi,adesso devo andare signor Nathan-.Emise l'uomo perplesso,controllando ancora la cartellina,e guardando sorpreso il signor Drake,un uomo interessante,davvero caparbio.
-No,senta,devo parlare con lui,subito,non posso aspettare...Non posso aspettare...-.Comandò rauco Nate,non poteva aspettare.
-Cerchi di riposarsi signor Nathan,ah,abbiamo trovato questo nel suo zaino,dovrebbe essere un diario,gli dia un occhiata,aiuta alla memoria-.Finì il medico,lanciando il diario a Drake,forse aveva dimenticato che era,comunque,in condizioni precarie.

Drake sfogliò le pagine,velocemente,le ricordava perfettamente.Era frustato,di vedere,ancora,quegli schizzi.Voleva uscire da lì e correre da loro,non poteva stare lì,non poteva aspettare.
Lo posò sul comò vicino,sbuffò,il diario si aprì involontariamente lasciando alla vista due pagine.Si girò dal lato opposto,era una sensazione incontrollabile per lui,non riusciva a stare fermo.
Forse avrebbe preferito essere catturato da un bandito oppure essere lanciato da un treno in corsa,tutto ciò lo eccitava,lo stare statico su un letto per niente.
Cominciò a sbraitare,aiuta alla memoria,rimembrava,e se non si volesse ricordare?
Sistemò il cuscino,e si allungò verso il comò.Guardò il diario,al quale prima non aveva badato molto,vide un disegno,anche ben fatto.
L'aveva disegnato il mese prima,quando erano appena partiti per il loro "viaggio".Nate stava cercando degli indizi,guardava la cartina come un segugio,cercava su ogni lato della mappa in cerca di un segno,un qualcosa riconducibile alla loro avventura,di emblemi c'è n'erano parecchi,ma Nate non era riuscito a decifrarli,erano apparentemente senza significato,quando ad un tratto,frustato per non aver trovato un granché,alzò lo sguardo,che ore erano?
Doveva essere notte fonda,Elena era distesa sul divano,con una leggera coperta sul dorso,dormiva beatamente,ogni tanto si girava tra se stessa emettendo dei grugniti.
Nate la guardò,aprendo leggermente la bocca dal lato sinistro e ridendo piano,si appoggiò la penna sulla bocca,e cominciò ad ammirarla.
Le scartoffie dei tesori erano passate in secondo piano,e i suoi pensieri erano totalmente rivolti a lei,tanta bellezza non poteva essere ignorata,pensava.
Poggiò lo sguardo su un foglio bianco sottostante,levò la penna dalle labbra e cominciò a ritrarla.Almeno non avrebbe fatto storie.
Fece un disegno davvero realistico,gli sarebbe dispiaciuto se non fosse stato all'altezza di lei.
Stese un ora,osservando minuziosamente tutti i particolari,e quando il ritratto era quasi terminato lei cambiò la sua posizione,stupendo,si soffermò a pensare Drake.
Elena aprì leggermente gl'occhi,sforzando le stanche palpebre,per vedere se Nathan fosse ancora sveglio.
-Drake è tardi,va' dormire,smettila di scarabocchiare sul  tuo diario-.Emise strofinandosi la fronte e sbadigliando.
-Che c'è?Perché mi stai guardando Nate?-.Chiese la ragazza con un mezzo sorriso,guardando quell'uomo quasi affascinata.
-Da quando in qua è vietato guardarti?-.Rispose prontamente Nate,nascondendo il ritratto sotto altre scartoffie.
-Dai,smettila,guarda che faccia,devi pur riposare-.Affermò Elena,rigirandosi la coperta.
-Che ha la mia faccia?-.Domandò Nathan sedendosi sul sofà accanto ad Elena.
-Niente...-.cominciò la ragazza poggiando una mano sopra la guancia di Drake.-.è prefetta-.continuò ella poggiando la sua fronte in quella spigolosa di Nathan.
Avrebbe voluto non ricordarlo.Sarebbe stato meglio.Meno doloroso.
Cercò di dormire,socchiuse le palpebre,si sforzò di dormire,riusciva solo ad immaginare Elena.

Nathan si risvegliò,quel giorno forse avrebbe visto Sullivan,sperava più che altro.
Aveva dormito molto,era parecchio stanco,si era addormentato più che altro per non pensare ad Elena,ma fu totalmente inutile.
Ella lo perseguitava anche nei sogni.Guardò fuori la porta,qualcuno l'aveva lasciata aperta.
Si allungò per vedere meglio,doveva distrarsi,in qualche modo,quando ad un tratto vide Sully parlare con un signore in camice.
Il suo sguardo vuoto diventò pieno di fiducia.Cominciò a chiamarlo,sempre più forte.Gridava forte il nome Victor.
Ad un tratto le due figure si girarono,Sully fece uno dei suoi tipici versi e si avvicinò cauto a Drake,l'altra figura lo fermò.
-Lei non può entrare,il paziente è ancora inconscio-.Tuonò il finto Cutter.
-Senta il ragazzo mi ha appena chiamato,si sposti-.Rispose frustato Sullivan.
Nate cercò di capire la discussione,cosa blateravano quei due?Perché il rasato non voleva che entrasse a fargli visita?
Basta,doveva vedere Sully,non poteva aspettare.Cominciò cosi ad alzarsi,piano,mettendo prima i piedi fuori dal letto e poi sfilandosi i fili che lo tenevano collegato all'apparecchiatura.
Con la forza di un leone,si alzò in piedi,cominciando a camminare zoppicando fino alla porta.
-Ah,ah ragazzo,ti riprendi bene-.Disse Sullivan,mostrando la prova,che Drake era più che conscio.
-Signor Nathan,è ineccepibile che stia in piedi-.Fece il medico sbalordito.
-Ah,si calmi e mi faccia parlare con Sully-.Rispose beffeggiandolo Drake,e facendolo andare su tutte le furie.
Il medico lo guardò sbigottito,era quasi impossibile,era riuscito a mettersi in piedi.Ancora stranito il quarantenne cominciò a correre per tutto il reparto facendo il nome del capo sala,e si levò finalmente dai piedi.
-Allora ragazzo,come va?-.Domandò Sullivan,vedendo il dottore levare i tacchi da quel reparto.
-Non abbiamo molto tempo vero?-.Rispose Nathan,guardando tutto il reparto mobilitarsi per riaccompagnarlo nella sua stanza.
-Credo di no,sai hai fatto letteralmente impazzire quell'uomo-.Affermò Sully,sollazzandosi.
-Non ti sembra che somigli a Cutter?-.Domandò Drake,inarcando leggermente lo sguardo.
-Già,ma senti ragazzo,non penso che tu non ti sia alzato in piedi per dirmi questo-.Rispose Victor facendosi serio.
-Beh,no senti Sully,che è successo?-.Domandò Nate un pò scosso.
-Beh,penso che te l'abbiano già spiegato,sei caduto da un aereo in volo,lasciatelo dire ragazzo,che cavolo è impossibile che...-.Emise Sullivan,cominciando a gesticolare,ma si interruppe guardando il medico rientrare in sala,insieme al suo superiore.
-Si,si voglio dire dov'è Elena?-.Chiese allora Drake,con una certa premura.
-Ragazzo...beh...-.Rispose Sullivan,perdendo tempo,il suo sguardo si fece cupo,e gl'uomini si avvicinarono a Nathan.
-Signor Nathan,mi segua,dobbiamo riportarla nella sua stanza-.Disse il caposala prendendolo per un braccio.
-No,no lei è viva vero Sully,lei è viva?-.Gridò Nathan mentre veniva portato di forza nella sua tetra stanza.
Guardò ancora una volta lo sguardo di Sullivan,una lacrima scese nelle sue sporche guance,l'ultima volta che aveva pianto fu credendo Elena morta,anche quella volta lo crebbe.
Quanto avevi paura che io morissi da una scala da uno a dieci?
Quattro.


Angolo autrice.
Ok,questa è la mia prima fanfiction su questo fandom,credo che nessuno la leggerà,ma se qualcuno la legge,spero,davvero,che la commenti,perchè ci tengo tantissimo,io adoro Uncharted.
E c'è l'ho messa tutta per questa fanfiction,grazie.
Soul_Doe

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Capitolo 2
*** In capo al mondo. ***


 La mia più grande paura.

Capitolo 2-In capo al mondo.



Sebbene il sole fosse ancora cocente e il cielo completamente privo di nuvole,ora,soffiava un leggero venticello che dava speranza ai volti stanchi e assopiti della gente del luogo.
Le mosche volavano,adesso,sopra il cesto di frutta posto nel comò accanto al madido letto di Nathan,attratti da una mela marcia.
Le pale del ventilatore giravano ancora veloci,ma erano incoraggiate dal vento che entrava dall'unica finestra della stanza.
Da quella stessa finestrella entrava il sole che era,comunque,ancora forte e accecante.Ancora una volta Drake fu svegliato da quella luce di mezzogiorno.
Aprì gl'occhi sbadigliando rumorosamente.Era passata circa una settimana,e i medici erano strabiliati dai progressi di Nate.
Oltre ad avere una buona salute fisica era uno dei rari pazienti con una memoria invidiabile,e forse era questo che gli faceva più male.Era questo che non lo faceva dormire.Il ricordo accecante di Elena,perfino più accecante del sole che lo costringeva ad alzarsi la mattina prima del mezzogiorno.
Non riusciva a levarsi dalla mente lo sguardo per niente rassicurante di Sullivan.Elena era morta,ne era quasi sicuro.
Cercava cosi di distrarsi in attesa di sapere più informazioni da Sully,ma nello stesso tempo sperava che quel momento fosse il più lontano possibile.
Non fece molte storie durante quella lunga settimana,si limitò ad assecondare i medici,cosa che fu molto strana per un tipo come Nathan.
Successivamente,visto la buona salute e la perfetta condotta di Nathan,il caposala lo incoraggiò promettendogli che in uno di questi giorni Sullivan gli avrebbe fatto visita.
Aveva capito che quel tipo,Sully,era totalmente innocuo,e che rappresentava la cosa più simile ad un famigliare per Nate.

Nathan,si rigirò nel letto,osservò l'orologio,che scoccava,come sempre,le dodici.Guardò fuori la finestra il sole alto nel cielo.Si allungò verso la frutta,marcia.Si soffermò ad osservare il lampadario,sporco.
Prese il diario e disegnò un pezzo del mobilio di quella stanza,poi fece anche per disegnare Sullivan,con delle corna e dei baffoni.Era totalmente preso da quegli schizzi,che non vide neanche una figura avvicinarsi davanti a lui.
-Salve,ragazzo-Fece l'uomo avvicinandosi cauto e osservando Drake disegnarli un bel paio di baffoni.
-Sully,mi hai fatto prendere un colpo,che ci fai qui?-.Domandò sorpreso il ragazzo,come sempre,nessuno lo aveva avvisato dell'inaspettata visita.
-Diciamo,che i medici sono stati,abbastanza clementi con me-.Rispose l'uomo alzando le mani come per vantarsi.
-Ah,ah cosa gli hai fatto?-.Chiese Nathan,ridendo di gusto.
-Niente ragazzo,giuro,ma andiamo a noi,il caposala mi ha detto che ti rimetterai presto-.Cominciò Victor,sedendosi sul letto del paziente.
-Già,si sto già facendo riabilitazione,dovrei uscire tra meno di due settimane-.Affermò compiaciuto Drake,facendo sparire il diario che aveva tra le mani.
-Come fai ragazzo?Hai un dono naturale per cacciarti nei guai e poi schizzarne fuori,ah sono troppo vecchio per queste cose-.Emise Sullivan,rigirando sempre la solita frase quando era nei casini.
Ci furono dei minuti di silenzio,Nate si tenne per se le battute sull'età di Sullivan e Victor i suoi versi.Il ragazzo appariva pensieroso,era strano non vederlo con la sua solita sfacciataggine.
-Senti Sully,devo saperlo,capisci?-.Chiese serio Drake,guardando negl'occhi quello che per lui era un padre.
-Si,ragazzo,capisco,senti...-.Emise Victor,distogliendo lo sguardo dal viso di Drake,e facendo una lunga pausa.
-è morta Sully?-.Continuò per lui Nathan,che non riusci quasi a pronunciare quelle parole.
-No,non è morta Nate...-.Fece tutto d'un fiato Sully sospirando alla fine dell'affermazione.
-Grazie al cielo,Sully,credevo di averla persa per sempre...-.Si rallegrò Nate,cominciando a parlare velocemente ma venne fermato da Victor,che doveva ancora finire la sua precedente frase.
-Nate,ascoltami,non è morta,ma non l'ho vista lanciarsi dall'aereo,e francamente non so...-.Disse più cauto l'uomo che venne però nuovamente interrotto.
-Ascolta Sully,noi possiamo cercala,dobbiamo cercarla,magari è ancora là nel mezzo della foresta Australiana-.Affermò Drake speranzoso,almeno non era morta.
-Non so ragazzo...-.Mormorò Sullivan che dava poche speranze di vita alla donna.
-Sully,senti,Elena è stata la prima a venirti a cercare quando sei stato rapito dagl'uomini di Marlowe,sarebbe partita anche senza di me,gli e lo dobbiamo Sully...-Disse col fiatone Nate,sarebbe andato in capo al mondo per lei,e per Sully.
-Facciamolo ragazzo,ma avremmo bisogno d'aiuto...-.Si convinse cosi Sullivan,alzando le sopracciglie malizioso.
-Che genere di aiuto?-.Chiese Drake sorpreso dalla mimica del compagno.
-Ah,ah  stai a vedere ragazzo,senti ci vediamo fuori da qui-.Fece l'uomo alzandosi dal letto e uscendo velocemente,emettendo il suo solito verso,ah,ah.
-Ciao Sully,e cerca di non sollazzarti troppo-.Affermò Nate,gridando perché lo sentisse.
-Lo farò-.Rispose velocemente Sully che uscì definitivamente dalla stanza di Nathan.

Quella notizia aveva messo di buon umore Nathan,che al contrario di Sully,credeva che Elena fosse ancora viva,in fondo era sveglia,e poi sapeva usare un paracadute...
Le settimane successive passarono in fretta,e Nate uscì poco prima della quarta settimana in ospedale,gli rifilarono,però,delle stampelle,e doveva,anche,stare a riposo per almeno un mese.
Malgrado il sostegno,Nate non si scoraggiò:avrebbe ritrovato Elena ad ogni costo,ed era anche meglio farlo il prima possibile.
Il giorno in cui uscì dall'ospedale venne scortato da Sullivan,che si presentò fuori dall'edificio.Come si aspettava Nate,neanche la città fu il massimo del lusso,proprio come quell'ormai avanzato ospedale.
Si trovavano nella cittadina Australiana di Lamington,più precisamente in Tasmania.
Era una cittadina piccola e angusta,per niente ospitale con i turisti specialmente con gl'Americani,che non condividevano le loro idee ecologiche.
Drake era stato trovato il mese prima,al confine dell'entroterra australiano,aveva avuto una certa dose di fondo schiena per essere capitato proprio li,altri cento metri,e forse,sarebbe morto assiderato.
Sullivan aveva cercato il ragazzo in lungo e in largo dopo l'incidente,e ovviamente aveva cercato anche Elena.
Nate era stato ritrovato il giorno seguente,con delle ferite profonde sugl'arti,ma non presentava traumi alla testa o agl'organi interni,era in buone condizioni,dopo tutto.Di Elena invece non si ebbero più notizie,e per quanto ne sapessero era ancora lì in mezzo a quella folta vegetazione,viva o morta,s'intenda.
Tuttavia Nathan sebbene fosse passato un mese,nutriva delle buone speranze,in quei giorni aveva scarabocchiato sul diario i viveri presenti nell'aereo e la posizione dove esso poteva essere atterrato.
Aveva cerchiato il luogo,e richiesto ai medici delle altre cartine più dettagliate,che tuttavia non ebbe.
Sully lo venne a prendere con una vecchia ford,stile Victor Sullivan.Nate non si fece scappare l'occasione di deriderlo con delle battutine mirate.
Arrivarono in quello che poteva sembrare un accampamento nell'entroterra australiano.
Due grandi capannoni color bianco sporco erano posati nel bel mezzo di quella che poteva definirsi una pseudo giungla.Le gip posteggiate a pochi passi dall'accampamento,una ventina d'uomini in divisa mimetica che costeggiavano la zona,cartine e scartoffie d'ogni dove,sembrava il covo di lazarevic nel Borneo.Nathan rimase stupito ad ammirare quel paradiso,non che non avesse visto accampamenti cosi grandi nel bel mezzo della giungla,anzi,lui si stupì soltanto per il semplice fatto che tutto ciò non era legato ad un tesoro leggendario.
Victor gli diede una pacca dietro la spalla,un pò per incoraggiamento,un pò per ricordargli che tutto ciò l'aveva organizzato lui,strano a dirsi.
Poi Sully cominciò a camminare verso il più grande tra i due allestimenti,lo aprì tirando un lembo della tenda e sfoderò uno dei suoi versi,quasi fosse un saluto,subito si girarono verso di lui due ragazzoni,apparentemente molto giovani,dall'aspetto molto simile,che salutarono bruscamente Victor.
Dopodiché Sullivan si mise a farfugliare con loro,e solo dopo pochi minuti fece avvinare e presentare Nathan ai due.
Nate si avvicinò alle scartoffie che i fratelli esaminavano,constatando che vi erano delle possibilità che Elena fosse ancora viva,seppure minime.
Restarono più o meno un ora a blaterale su certe cave naturali e altri possibili rifugi,finendo poi per accennare a una certa tribù aborigena.
Parlarono anche dei soccorsi,e delle pattuglie di zona,i cosiddetti ranger forestali che avevano il compito di esaminare se ci fosse qualcosa di insolito nella foresta.
Organizzarono anche delle squadre di ricerca,la prima già partita parecchie ore prima,l'ultima,invece,doveva cominciare le ricerche quella sera stessa.
Frustato ma consapevole del fatto che era ancora troppo presto per andare a fare il pazzo spericolato nella giungla,dopo una lunghissima discussione Drake si convisse a lasciar perdere la sue eroica impresa,e a non raggiungere Sullivan e i ragazzoni nell'entroterra,uscì,cosi,fuori dal tendone con l'aria un pò delusa,sedendosi in uno sgabello in legno con schienale bianco,simile a quello di un regista.
Era la prima volta che poteva soffermarsi sui particolari della giungla,e contemplarla senza che nessuno gli puntasse a dosso una pistola,o senza risolvere qualche indovinello alla mano.
Sbuffò alzando il viso e guardò degli uccelli variopinti proprio sopra di lui,la sua mente era un fardello di pensieri,che si consolidavano in una sola immagine,Elena.
Cominciò a fischiettare per distrarsi e notò una scimmietta nascondersi nei rami,sbuffò divertito.
Si avvicinò a lui una figura femminile che lo saluto caldamente,Drake scostò lo sguardo dal paesaggio e abbassò la testa,sorpreso.
-Ciao,Nate-.Disse una donna,con tono affascinante.-Chloe?!-.Esclamò sorpreso Drake,che diavolo ci faceva in Australia?
-Scusa chi ti aspettavi?-.Domandò allora la donna portandosi una mano sopra un fianco.-Ma che...che ci fai in Australia?-.
-Ci vivo,sai?Tu invece,quale tesoro leggendario cerchi,e per quale pazzo lavori,sono curiosa,sai?-.Fece la ragazza appoggiandosi ai manici della sedia di Nate.
-No,Chloe,nessun tesoro...Non questa volta-.Disse teso Nate,ma Chloe non sembrava credere molto alle sue parole,le nascondeva certamente qualcosa.
-Oh,davvero?E perché sei qui allora?-.Chiese nuovamente la donna,guardandolo dritto negl'occhi.
-Beh,diciamo che abbiamo avuto dei contrattempi-.Fece l'uomo alzando un pò le spalle e facendo un espressione vaga.
-Che genere di contrattempi,la biondina ti ha ancora spezzato il cuore?-.Domandò Chloe facendo,inconsapevolmente,centro.
-Beh,non proprio,più che altro Elena è la ragione per cui sono qui...-.Rispose allora Nate lasciando al discorso dei punti di sospensione,forse Chloe ci sarebbe arrivata da sola.
-Che intendi dire Drake?-.O forse no.
-E lei che devo trovare...-.Affermò Drake,sperando che quella volta avesse finalmente capito.
-Oh,non immaginavo,scusa Nate,davvero credevo che lavorassi per qualche fuori di testa...-.Si scusò la Frazer alzandosi e girando in tondo.
-Beh,no...-.Rispose pacato il compagno,guardando con la coda dell'occhio Chloe.
-E cosi è Elena il tuo tesoro?-.Cominciò la donna divertita.-Non ti preoccupare,sa cavarsela bene,vedrai che la ritroveranno...-.Finì poi volendo rassicurare Drake.
-Nate!-.Esclamò Victor appena uscito dal tendone.
-Oulala,Victor Sullivan in persona-.Fece Chloe avvicinandosi all'uomo.
-Chloe,sempre un piacere vederti-.Affermò l'anziano,beh,per queste cose non era troppo vecchio?
-Sei pessimo Sully,sbaglio o ai chiamato tu Chloe?-.Emise Drake,guardando divertito gli amici.
-Non ti sbagli ragazzo,pensavo che una mano ci facesse comodo e poi Chloe è della zona-.Rispose Sully lasciando ad intendere ben altro...
-Si,si Sully,quindi immagino che verrà con te a cercare Elena stasera?-.
-Non ti sbagli mai,eh?Senti ragazzo io torno dentro,tu cerca di non combinare casini-.Disse poi Sullivan sperando che Drake avesse abbandonato l'idea di venire con loro.
-Ma quando mai?!-.Concluse il ragazzo,effettivamente non erano i guai a cercare lui,ma lui a cercare i guai.

Il sole stava per tramontare,quel paesaggio al tramonto era ancora più bello e Nathan era disteso su una branda ad osservarlo.
Sbuffava,si girava,emetteva versi,era come se lo stessero torturando.
Doveva andare insieme a loro,lo sapeva bene,ma non era il momento di inseguire il suo eco.
Si ricordava ancora le parole di Elena,incise nella sua mente,quelle le parole che forse rendevano la loro relazione molto più complicata.-Che vuoi dimostrare Nate?-
Se lo chiedeva spesso anche lui cosa volesse dimostrare,di essere un eroe,di essere all'altezza dei suoi avi?
Nelle situazioni più esagerate si sarebbe buttato a capofitto,senza pensare a un domani,e adesso che forse sta perdendo la cosa più importante della sua vita,era fermo,immobile,forse,non l'amava abbastanza?
O forse l'amava anche troppo.Troppo per vedere il suo corpo,morto,freddo,troppo per disubidirle,troppo per credere in quella realtà che a lui non sembra vera.Eppure avrebbe strisciato,per vederla ancora sorridere.Non c'erano di mezzo medaglioni o zaffiri giganti,e lui non aveva proprio niente da dimostrare,ma tanto da perdere.
Forse Nate non era proprio un eroe,nè era poi cosi tanto coraggioso,anzi,era un codardo.Un codardo con i valori completamente opposti,capovolti.
Non aveva niente da dimostrare,si era tolto la sua maschera,adesso non era più il discendente di Francis Drake,doveva stare al suo posto.
-La ami vero Nate?-.Chiese Chloe avvicinandosi all'uomo ricordando un dejavù.
-Si...-.Mormorò Drake singhiozzando.
-L'ho capito subito,fin da quando hai insistito perché venisse con noi in Nepal,volevi proteggerla,vero Drake?-.Cominciò Chloe guardando gl'occhi chiari di Nate.
-Si...-.Rispose flebile,di nuovo.
-Ho visto com'eri disperato quando stava per morire,volevi evitare tutto questo?-.Continuò la ragazza dimostrando la delicatezza di un elefante,ma infondo Chloe non era conosciuta per questo...
-Ma adesso Nate,se fosse morta tu la finiresti,vero?Finiresti di fare il ladro,di andare in capo al mondo per poi cosa...-.Emise ancora Chloe vedendo il ragazzo non proferire parola.
-Nate,noi troveremo Elena,ma tu pensaci alla tua vita-.Finì Chloe andando in direzione di Victor,in fondo la ragazza aveva ragione,per quanto fosse cinica.

Angolo Autente.

Ciao,Ok non so perchè mi si spazia cosi tanto D:
Comunque,salut! Sono dinuovo io,mhh questa storia mi da ispirazione...
Beh,con questo capitolo credo che si possano capire più cose...
Anche se è comunque corto,spero che commentate cosi mi fate sentire la vostra.
Se scrivo poco e perchè non so mai cosa dire,però poi quando lo pubblico invece dovevo scrivere molti più avvertimenti -.-
Soul_Doe 

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Capitolo 3
*** Tutto quello che desideravo ***


La mia più grande paura.

Capitolo 3-Tutto quello che desideravo.

Elena è davanti ai miei occhi,distesa su una branda,è viva.Non posso crederci,beh,in teoria sono stato sempre e solo io a supporre che fosse viva,neanche Victor ci credeva,ah Sully,avevo ragione,e l'avrei anche cantata in fronte a quel testone se non fosse stato che per ironia delle sorti a trovarla è stato proprio lui.Era teoricamente impossibile,ma sentivo i sollazzi di Victor fin dall'accampamento,sentivo come se la rideva avendo trovato Elena.Adesso devo essere riconoscente a Sully per tutta la vita,un altra volta.
La luce illumina Elena in modo,indefinibile,sembra quasi che splenda solo per lei,non so cosa succederà ora,ma devo finire di coinvolgere Elena,non se lo merita.
Insomma,guardatela,è cosi...perfetta,in un certo senso,anche troppo.Non può morire cosi,non può morire per me.Sono contento sia salva,se fosse morta non me lo sarei mai perdonato.
Sfodera un sorriso,Elena,penso stia facendo dei bei sogni,spero,si muove piano,si gira su se stessa,guardarla dormire è uno spettacolo.
Penso si stia per svegliare,no,sta solamente parlando nel sonno,meglio,anche se forse non lo dovrei dire,mi piace quando parla,anche se lo fa troppo.
Parla spesso,anche nel sonno,e certe volte sentendola blaterare in dormi veglia mi viene quasi da ridere,la maggior parte delle volte parla di quanto io sia presuntuoso,e io per ripicca le sussurro parole assurde.
Non sono sorpreso,se adesso sta chiamando il mio nome,Nate,lo sussurra,ma sembra che lo gridi,adesso lo accompagnerà sicuramente a qualche aggettivo abietto.
Sono proprio curioso di vedere cosa s'inventerà ,penso che abbia già finito tutti gl'insulti,mi mancava tutto questo,tanto.
Mi poggio sopra la sua guancia,guardo i suoi occhi,sono più belli di quanto mi ricordassi,sento ancora quelle parole che emette,flebili,come se volesse farle sentire solo a me;sono gli insulti più belli che io abbia mai sentito.
Rido,apro la bocca leggermente,per baciarla sulla fronte,lei continua a cercarmi,a chiamarmi,sono qui,Elena.Vorrei tanto che aprisse gl'occhi ora,non sono mai stato tanto paziente,se non in questa occasione,forse per Elena potrei cambiare,forse,è un bivio.
Devi scegliere Drake,cosa vuoi fare?Elena o l'avventura,a molti sembrerà una stupida costatazione.
Se continuerò cosi lei morirà,allora non avrà più senso,non sarò mai più io,ma se sceglierò lei,allora non sarò più io,e basta,non lo sarò dal principio.
Tutte e due le scelte implicano un cambiamento,qual'è quello migliore?
Sono stato con parecchie donne in vita mia,e nessuna mi ha mai portato a questa decisione,potevo continuare ad essere Drake e nel frattempo avere anche qualche svago,era perfetto.
Non dovevo innamorarmi,non dovevo farlo così.Molti non mi capiranno,se amo così tanto Elena,allora perché non la scelgo subito,perché devo complicarmi la vita,perché la mia vita è già complicata.
Prima o poi la dovrò finire,non posso continuare per sempre,ma allora perché è cosi complicato lasciare andare tutto,ma se lei sarebbe morta l'avrei finita subito.
Ora non riesco più a guardarla,perché fa male,sapere di poterla deludere,di nuovo,di poterla ferire.Dovrei dirgli che ormai è tutto finito,che ricominceremo insieme,ma non posso.
Non la merito,lei mi ama,io la amo,ma non la merito.
Sto per andarmene,quando qualcosa mi blocca,la sua mano,la guardo,ha ripreso conoscenza.In quel momento ero così felice,che avrei anche potuto piangere.
Lei,alza lo sguardo sopra il mio viso.Apre ancora di più gl'occhi,strabuzzandololi per veder meglio.Si rilassa,mi guarda e dice se lei si era forse trasformata in un pagliaccio.
Ridiamo insieme,ma le gocce continuano a scendere dal mio viso,si gira dice che mi ama,resto paralizzato,è la prima volta che lo dice apertamente.
Mi prende tutte e due le mani,e con una forza,che francamente non so da dove le sia venuta,si alza dalla branda.
Ride ancora una volta,sposta i miei capelli,e con il pollice leva le lacrime da sopra il mio viso.Dovevo dire qualcosa anch'io,ma non sapevo come.
Mi sfiora le labbra,sta per baciarmi ma una risata la ferma.Rido anch'io come un ebete,un sorriso involontario,come i battiti del mio cuore che accelerano.
Posa la sua fronte sopra la mia,prende con forza un lembo della mia maglia,posa ancora lo sguardo sopra i miei occhi,mi minaccia di non lasciarla mai.
Ancora una volta non so che rispondere,mi sussurra nell'orecchio che lei non lo farebbe mai.Posa le mani attorno al mio collo e mi bacia,finalmente.
Affonda una mano nella mia t-shirt,togliendomela poi,accenna un sorriso malizioso,che mi fa alzare spontaneamente un sopracciglio,penso che Elena sia felice di vedermi...
Mi comincia a baciare appassionatamente,poi ci stacchiamo d'un sol tratto.Stupendo.Comincia a toccarmi il petto,guardandomi negl'occhi,sarebbe stato il momento giusto per dirle che amo.
Cominciò a mugugnare,sperando che avrei avuto il coraggio di dirle cosa provavo,d'un tratto sento uno stormo d'uccelli,il suono diventa sempre più rumoroso,a Elena non sembra importarne.
Sposto lo sguardo sopra la branda,è sparita,siamo nella giungla,ed Elena è ora in piedi,inspiegabilmente.
L'eco diventa sempre più acuto,non riesco più a vedere Elena,che adesso appare quasi sfocata,poi svanisce,la chiamo,ora sono io a gridare il suo nome,resto solo,tutto appare sbiadito.
Lo spazio si comprime e le luci diventano opache,sento la mente andare oltre.
Alzò gl'occhi:un fringuello corteggia rumorosamente la sua compagna.



Angolo autrice.
Questo capitolo è corto ma estremamente importante per il resto della storia.
Spero che per quanto sia corto vi possa piacere lo stesso,grazie.
Ringrazio tutti coloro che recensiscono,seguono,o semplicemente leggono questa fanfiction,grazie!
Purtroppo non ho avuto molto tempo,e forse il prossimo capitolo sarà un pò in ritardo,mi scuso in anticipo.

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