They don't know about us

di SickOfLoveSong
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new year, new life ***
Capitolo 2: *** I'm John ***
Capitolo 3: *** They are different ***
Capitolo 4: *** What are ya doin' here?! ***
Capitolo 5: *** DLIN DLON ***
Capitolo 6: *** Who is there? ***
Capitolo 7: *** *A year later* ***
Capitolo 8: *** I must go! ***



Capitolo 1
*** new year, new life ***


-LE PORTE DEL CHECK-IN PER NOTTINGHAM STANNO PER CHIUDERE, INVITIAMO I GENTILI VIAGGIATORI A DIRIGERSI VERSO LA PORTA NUMERO 7 PER CHI NON LO AVESSE FATTO-
-Corri Rose! E’ il tuo volo!- disse Manon accelerando il passo, la ragazza mi precedette e iniziò a correre, si girò per assicurarsi che  la seguissi e dopo avermi vista ritorno alla sua corsa; dopo aver visto la mia amica aumentare il passo la imitai automaticamente maledicendomi per non aver chiuso occhio quella notte.
La sera precedente mi trovavo a casa dei miei amici per festeggiare il nuovo anno e non dormii per niente un po’ a causa dell’agitazione e un po’ per la musica che aveva riempito la casa per tutta la notte, ero riuscita ad appisolarmi sul divano verso le sei di mattina e adesso ero in aeroporto che correvo per non perdere il volo verso la città che mi avrebbe ospitato per i sei mesi successivi, solo perché ci eravamo dimenticati di impostare la sveglia per l’ora stabilita.
-Dai Rose!!- mi rimproverò Esteban che trasportava il mio bagaglio a mano e che nel frattempo mi aveva raggiunto mentre io cercavo di togliermi la sciarpa per il troppo caldo; avevo già fatto il check-in online dovevo solo passare sotto i metal detector e imbarcarmi, non c’era nessuno a fare la fila sebbene quel giorno il traffico era tremendo.
-Finalmente- sospirai arrivando a destinazione,
-Ci sentiamo quando atterro- dissi poi guardando i miei due amici che si erano svegliati in tempo per accompagnarmi,
-Mi raccomando divertiti e non studiare troppo!- rispose Esteban facendoci ridere,
-Sei sempre il solito!! Fai buon viaggio- continuò Manon abbracciandomi.
Feci la fila aspettando che il mio bagaglio passasse sotto i raggi x e dopo averlo prelevato seguii il lungo corridoio fino a quando non aprii la porta e ritrovai il muso dell’aereo davanti a me, sebbene fosse il primo gennaio c’era il sole così indossai gli occhiali e salii le scale fino ad entrare nel aereo, diedi la mia carta d’identità e il mio biglietto a una hostess che gentilmente mi indicò il posto su cui sedermi e mi aiutò a mettere il bagaglio al suo posto e si dileguò lasciandomi sola.
Avevo sempre adorato prendere l’aereo, osservare le nuvole e le città sopra cui passavamo mi rendeva felice ma quel giorno avevo una strana sensazione, non ero tranquilla come al solito e diedi la colpa della mia agitazione al fatto che sarei stata per sei mesi in una città straniera grazie al programma Erasmus; mi osservai intorno e notai che affianco a me c’erano 2 sedili liberi e l’altra fila era altrettanto vuota ad eccetto di un ragazzo che indossava un berretto e osservava fuori dal finestrino i vari addetti che finivano di imbarcare le valigie da stiva.
Aspettai che l’aereo decollasse e indossai le cuffie facendo partire la musica, facendomi cullare dalle note cercai di rilassarmi ma continuavo ad essere agitata così decisi di abbassare il tavolino che era attaccato al sedile davanti il mio e ci appoggiai la testa iniziando a muovere frettolosamente la gamba, e pian pianino scivolai in un dormi veglia sebbene fossi cosciente di tutto quello che mi circondava, riuscivo perfino a sentire le hostess che passavano attraverso il corridoio per offrire cibo e bevande ai viaggiatori, sentii qualcuno scuotermi e scocciata alzai la testa, -Sicuramente mi diranno che non posso dormire così- pensai visto che avevamo iniziato a scendere di quota, Nottingham si stava avvicinando.
-Scusami ho visto che continuavi a muovere la gamba e ho pensato che avessi paura- disse il ragazzo che all’inizio del viaggio osservava fuori dal finestrino e rimasi paralizzata, quando entrai nell’aereo non avevo osservato con abbastanza attenzione quel ragazzo,
-Tutto bene?- chiese quest’ultimo notando che avevo perso il dono della parola e mi obbligai a pensare a qualcosa di senso compiuto da poter dire,
-Si tutto bene solo un po’ agitata- risposi accennando a un sorriso.
-Allora non ti dispiace se mi accomodo qui- continuò e si posizionò accanto a me e mise la cintura; per la durata dell’atterraggio continuammo a parlare del più e del meno fino a quando non mi ritrovai a cercare il mio bagaglio da stiva,
-Comunque il mio nome è Jay- disse il ricciolino porgendomi la mano, -Io mi chiamo….-
-Jay eccoti ti qui!- esclamò un signore non appena notò il ragazzo, il tempo che il ragazzo si girò per salutare quello che presumevo essere il padre la mia valigia arrivò e mi dileguai in mezzo al traffico di quella città e mi diressi verso la metropolitana, avevo un appartamento da visitare prima di girare per le strade di Nottingham.



SickOfLoveSong
Mornin peeps :) avevo pubblicato precedentemente questa storia ma l'avevo cancellata per mancanza di idee :') spero che la leggerete e spero di sapere cosa ne pensate :)
Vi lascio tranquille a leggere :)
Bisous à tous :)
 

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Capitolo 2
*** I'm John ***


Jay’s POV
-Jay eccoti ti qui!- sentii gridare mio padre e mi girai per salutarlo,
-Ciao Papà!!!- dissi abbracciandolo e mi diede una forte pacca sulla spalla,
-Dai andiamo che ti stanno aspettando tutti a casa- continuò prendendo il mio bagaglio che nel frattempo avevo appoggiato a terra,
-Aspetta devo salutare…- e mi girai per salutare la ragazza ma non c’era più nessuno e guardai mio padre con aria interrogativa,
-Chi cercavi?- chiese quest’ultimo
-C’era una ragazza- dissi indicando con le mani il posto dove precedentemente avevo lasciato quella tipa,
-Jay non c’era nessuno! Tutti questi viaggi ti fanno male, vieni andiamo a casa- continuò mio padre e iniziò a dirigersi verso l’uscita dell’aeroporto.
Seguii mio padre con un aria spaesata, io ero sicuro di aver parlato con quella ragazza, stava per dirmi il suo nome e poi è scomparsa; dovevo trovarla, dovevo dimostrare che non stavo impazzendo, però dove potevo trovarla? Di lei sapevo solo che partecipava al programma Erasmus e di università che aderivano al quel programma ce n’erano tante in quella città.

Sofia’s POV
Ero ferma all’ingresso della metropolitana e aspettavo il mio coinquilino, avevo saputo fin dall’inizio che avrei condiviso l’appartamento con un ragazzo, fin da quando avevo fatto richiesta di un appartamento solo che i miei genitori non lo sapevano; se lo avessero saputo mi avrebbero riempito di raccomandazioni come se non lo avessero già fatto.
-Sei tu Sofia?- chiese un ragazzo allampanato con dei grandi occhi azzurri  e un berretto in testa che gli schiacciava i ricci neri sulla fronte,
-Si- risposi sorridendo e gli porsi la mano per salutarlo,
-Piacere di conoscerti, io sono John- rispose il ragazzo ricambiando la stretta di mano,
-Dai vieni andiamo che qui fa freddo- continuò sorridendo – aspetta che ti aiuto con la valigia- e prese la valigia più grande.
Di primo impatto sembrava un ragazzo abbastanza tranquillo e ciò mi rassicurava, in un certo senso potevo fidarmi; seguii John attraverso una lunga strada illuminata ancora dai vari decori natalizi così come i vari negozi che invadevano la strada, era un buon quarto d’ora che camminavamo e tra di noi si era instaurato il silenzio come era normale che fosse visto che ero troppo impegnata ad osservare le cose che mi circondavano ed ero chiusa nei miei pensieri cercando di rivivere l’episodio della mattina.
-Eccoci arrivati- disse John interrompendo non solo il flusso dei miei pensieri ma anche quel silenzio imbarazzante e prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans, non mi ero resa conto che avevamo abbandonato la strada pedonale per girare in una strada piena di casa; era un edificio di 4 piani e prendemmo l’ascensore che ci condusse al terzo piano,
-Scusa se ti ho fatto camminare così tanto ma se prendevamo la metropolitana avremmo avuto più problemi- continuò John prima di premere il pulsante con un enorme 3 inciso sopra,
-Meglio, così ho dato un’occhiata in giro- risposi sorridendo,
-Allora che te ne pare?- chiese John aprendo la porta dell’appartamento e lasciandomi entrare.
Mi ritrovai in un enorme corridoio che si divideva in più punti, accanto alla porta c’era un enorme specchio con dei ganci su cui erano appoggiate delle giacche,
-Wow- fu l’unico suono che riuscii a emettere e il ragazzo scoppiò a ridere; mi accompagnò in quella che sarebbe stata la mia stanza per i prossimi 6 mesi, sulla parete di fronte la porta c’era un enorme finestra che si apriva dando su un balcone altrettanto grande, sulla destra c’era un letto a due piazze e sulla sinistra c’era una porta aperta che faceva intravedere una vasca e un lavabo, affianco al bagno c’era un armadio lillà a 5 ante.
-Davvero questa è la mia stanza?- chiesi incredula e John accennò un si con la testa, le pareti erano bianche con le immagini di alcune città come Sidney, Parigi e Tokyo;
-Dai che ti faccio vedere il resto della casa- e mi condusse attraverso delle scale che conducevano al secondo piano dove c’era un salotto con dei divani posizionati a semi cerchio e vari puffi colorati attorno al televisore, mentre osservavo il tutto John aprì una finestra che dava su un terrazzo coperto, al centro del terrazzo c’era un tavolino con sopra vari libri, mi saltò agli occhi una copertina bianca e azzurra,
-Leggi Zafon??- chiesi correndo a prendere il libro,
-E’ uno dei miei autori preferiti- rispose sfilandomi "L’ombra Del Vento" dalle mani e iniziò ad accarezzare la copertina come se stesse assaporando il libro.
Mi spuntò un sorriso vedendo quella scena, sapevo cosa si provava quando si leggeva, era una sensazione che ti strappava dalla realtà e ti portava in un mondo che ti costruivi ogni volta che iniziavi un nuovo libro, e ogni volta che un libro finiva terminava con esso una parte di te bloccata per sempre in quel libro.
Passammo la serata a parlare dell’università e del corso che avrei frequentato, John mi avrebbe dato una mano visto che aveva scelto il mio stesso indirizzo solo che era un anno più grande di me e raccontammo le nostre rispettive vite per rompere il ghiaccio.

Jay’s POV
-James che ti prende??- chiese mia madre distraendomi, mi ero bloccato osservando fuori dalla finestra,
-Niente mamma- risposi sorridendo, non volevo che si preoccupasse,
-Jay comincia a dare i numeri, quando sono andato a prenderlo ha detto di aver parlato con una ragazza che nessuno ha visto- si intromise papà,
-Fratellone ti sei innamorato??- chiese Eleanor ridendo,
-Ow il nostro Carlos è cresciuto- disse Sean avvicinandosi e scompigliandomi i capelli, nonostante avesse quasi 19 anni era quasi più alto di me e sorrisi ripensando a quando eravamo piccoli e giocavamo a calcio nel giardino di casa.
-Cosa sta succedendo??- chiese Tom che era sceso sentendo il rumore che facevano in cucina,
-Tuo fratello si è preso una bella cotta- rispose nostra madre,
-Ma non mi sono innamorato! Io sono sicuro di aver visto quella ragazza!! E poi non ho tempo per l’amore- risposi sorridendo e andandomi a sedere in salotto.



SickOfLoveSong
Eccomi qui :) presente all'appello:) allora comincio nel ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente:) grazie mille^^
poi passiamo alle presentazioni XD vi lascio un immagine di come mi sono immaginata John :)

http://25.media.tumblr.com/6ca3f182c400e61308a0c500a0cf5241/tumblr_mj3o4aWvpA1s2h7a7o1_500.jpg

domani parto per le vacanze e sebbene abbia con me il pc non so quando troverò una connessione internet e quando potrò aggiornare...
detto questo ringrazio chi legge, chi recensisce e chi apre il link per vedere di cosa si tratta:) 
Bisous :*

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Capitolo 3
*** They are different ***


Rose’s POV
Ormai era una settimana che mi ero stabilita a Nottingham e nel frattempo ero riuscita a mettermi in ordine con le lezioni in vista della sessione di esami dopo le vacanze natalizie; John mi aveva aiutato con i vari corsi e si era offerto come guida per farmi conoscere la cittadina.
“John perché non si accende la lavatrice??” gridai dalla lavanderia, due giorni prima avevo fatto un lavaggio di tutte le mie cose e mi ero offerta di lavare anche i vestiti del mio coinquilino,
“Sei sicura di aver premuto il bottone giusto??” chiese il ragazzo entrando nella stanza sorridendo, in quella settimana aveva capito che non ero portata per le cose elettroniche,
“Si! Ho messo il prodotto, ho messo i gradi e poi ho premuto su start ma non parte!” dissi corrucciando la fronte e tornando a guardare l’elettrodomestico.
Dopo un quarto d’ora passato a trafficare John concluse che la lavatrice aveva un problema,
“Oggi è tutto chiuso prima di domani non viene nessun tecnico” disse spegnendo la luce della lavanderia e chiudendo la porta,
“C’è una lavanderia pubblica ancora aperta?” chiesi guardando l’orologio, erano le 6 e mezzo e non mi aspettavo una risposta positiva,
“Di fronte Delhaize dovrebbe esserci una lavanderia aperta” rispose e sorrisi.
“Preparo qualcosa così quando torni ceniamo?” chiese John e annuii indossando il giubbotto e prendendo la busta con i vestiti da lavare,
“A dopo, ah ho preso il libro di Zafon!” dissi uscendo di casa.

Jay’s POV
“Sean esci con me??” chiesi entrando nella stanza di mio fratello con indosso già il cappotto,
“Dove andiamo??” disse quest’ultimo alzandosi dal letto e togliendosi le cuffie dalle orecchie
“In giro, mi sono stancato di rimanere a casa, di questo passo torno a Londra prima del 20” risposi sbuffando.
Era passata solo una settimana e già mi annoiavo, non avevo avuto tante possibilità di uscire anche perché tutti i mie parenti avevano fatto la fila per venirmi a trovare visto che le occasioni in cui ci vedevamo erano davvero poche; non avevo ancora trovato quella ragazza e per di più i miei fratelli non facevano altro che prendermi in giro.
“La stai cercando vero??” chiese Sean dopo una mezz’oretta che eravamo usciti e continuavamo a camminare per la strade quasi deserte visto che quasi tutti gli studenti si stavano preparando per il rientro a scuola,
“Cosa te lo fa pensare?”,
“Stai guardando dentro ogni singolo negozio” rispose mio fratello sorridendo, eravamo così simili sia fisicamente che caratterialmente che si poteva dire che i gemelli eravamo noi non Tom ed io,
“Dai andiamo da Starbucks” dissi accennando a un sorriso e aprendo la porta del locale.

Sofia’s POV
Dopo non molto ero arrivata alla lavanderia, avevo preso i vestiti e avevo fatto partire la lavatrice, se tutto andava bene mi sarei sbrigata nel giro di due ore visto che dovevo utilizzare anche l’asciugatrice così l’indomani avrei potuto indossare il jeans, una camicia e una giacca floreale.
Durante l’attesa mi ero accomodata sulle sedie messe a disposizione, avevo preso il libro e mi ero catapultata nella storia non rendendomi conto del tempo che passava; ero impegnata a leggere ogni singola parola e lentamente facevo passare la mano sotto la pagina per poterla girare, presi una pausa per distendere la schiena e ritornai veloce alla lettura.
“Scusami ma credo che il tuo lavaggio sia finito” disse qualcuno e sentii una mano sulla spalla che mi chiamava, mi girai per vedere chi fosse e mi misi a ridere
“Buona sera” risposi vedendo il viso familiare;
“Quel giorno sei scappata dall’aeroporto senza dirmi il tuo nome” replicò Jay  e si girò un secondo per guardare una persona dietro di lui e mi sporsi dalla sedia per vedere chi era; Sean, a quanto pare stavo conoscendo un po’ alla volta tutti i componenti della famiglia McGuiness che ammettevo di aver stalkerato su twitter per cercare di farmi rispondere.
Mi alzai e porsi la mano al ricciolino “Piacere sono Rose” dissi felice nel vedere che Jay stava al gioco,
“Piacere tutto mio, Jay” rispose stringendo la mano,
“Sean” disse il fratello alzando una mano e sorrisi facendo un leggero movimento con la testa, “I tuoi vestiti” mi ripresero i due ragazzi contemporaneamente per poi scoppiare a ridere.
“Come il tuo soggiorno?” chiese Jay dopo essere usciti dal locale,
“Tutto fila liscio” risposi,
“Dove alloggi?”, e spiegai la strada in cui si trovava l’appartamento di John e proposero di accompagnarmi data l’ora tarda e la poca folla nella strada pedonale.
“Allora alla prossima volta, e non sparire!” mi ammonì Jay una volta arrivati a destinazione,
“Prometto di non sparire” dissi ridendo e si chinò per darmi un bacio sulla guancia e la stessa cosa fece Sean,
“Buona serata!” disse il ragazzo prima di darmi le spalle e iniziare a incamminarsi verso casa sua e mi girai a mia volta per entrare in casa.
“Che fine hai fatto??” chiese John dopo che chiusi la porta e notai che erano le 9,
“Scusami ma ho avuto un imprevisto” risposi,
“Cosa è successo?”, e mi schiarii la gola prima di partire in quarta nella descrizione dell’incontro con i fratelli McGuiness e contrariamente a quanto mi aspettassi, il ragazzo sembrò preoccuparsi.
“Rose fai attenzione! I cantati sono tutti uguali, prima ti usano e poi ti gettano come se fossi un oggetto!” disse alzando di un tono la voce,
“Non è vero loro sono diversi!!” replicai iniziando a lottare contro quel senso di impotenza che iniziava a pervadermi ogni volta che dovevo affrontare una situazione difficile da superare,
“Sono tutti uguali!”,
“Perché mi dici questo?? I The Wanted non sono così!!!” dissi e corsi in stanza prima di scoppiare a piangere.


SickOfLoveSong
Presente all'appello!!!! Scusate per l'enorme ritardo nel postare ma ho appena trovato una connessione e ho subito aggiornato:) nonostante le vacanze penso ancora a voi XD 
ritornando alla storia Jay ha finalmente trovato la ragazza e ha fatto capire di non essere matto (anche se personalmente ho qualche dubbio), vi lascio alla storia e aspetto con impazienza i vostri commenti :)
grazie a chi legge, a chi recensisce e a chi apre il link per vedere di cosa si tratti :)
Bisous e alla prossima :*

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Capitolo 4
*** What are ya doin' here?! ***


Jay’s POV
“James come mai quel sorriso??” chiese mamma mentre eravamo a tavola per cenare e scossi la testa, sinceramente in quell’istante esatto mi sentivo uno scemo, non capivo come una ragazza appena conosciuta potesse farmi quell’effetto;
“Ha incontrato quella famosa ragazza” si intromise Sean e tutti iniziarono a sorridere e mi guardarono come si guardano gli innamorati e diventai tutto rosso.
“Allora come si chiama questa famosa ragazza??” continuò papà con l’interrogatorio e anche questa volta mi avvalsi della facoltà di non rispondere,
“Rose” rispose di nuovo Sean,
“Ma la smetti?!?” dissi stizzito e per l’ennesima volta scoppiarono tutti a ridere.
“Non c’è niente di male nell’innamorarsi” disse Eleanor,
“Ma io non sono innamorato!” replicai sbuffando,
“Non ce la dai a bere” rispose Tom e Luke annuì, mentre i nostri genitori si scambiarono uno sguardo d’intesa.

Rose’s POV
Mi alzai dal letto con le guancie ancora bagnate e decisi di andare in salotto e affrontare la situazione, non sapevo quanto tempo era passato sapevo solo che iniziavo ad avere fame e avevo speso tutto il tempo a piangere e pensare a cosa potesse aver spinto John a dire quelle cose.
Aprii la porta e trovai il ragazzo seduto di fronte la stanza a terra con le gambe incrociate,
“Rose!” esclamò non appena mi vide e balzò in piedi mentre io con il dorso della mano mi asciugai gli occhi,
“Scusami non volevo farti male!” continuò e mi abbracciò posando la testa tra il mio collo e la spalla.
“Perché mi hai detto quelle cose prima?” chiesi prendendo la tazza di camomilla che mi stava porgendo John, dopo che mi abbracciò continuai a piangere fino a quando tra un singulto e l’altro il mio coinquilino era riuscito a farmi calmare e a farmi accomodare sul divano,
“Io non so ancora pronto per raccontare, però sai che ti ho detto che sono andato via dall’Irlanda?” annuii e continuò
“Riguarda quello che ti ho detto prima”.
Ero curiosa volevo saperne di più ma dovevo rispettare la sua decisione,
“Però sono sicuro che con te sarà diverso, solo che non voglio vederti soffrire, per me sei come una sorella minore” continuò John e mi abbracciò per l’ennesima volta, sospirai sperando che quello che dicesse fosse vero.
Quella notte non volevo stare sola per ciò chiesi al ragazzo di farmi compagnia così prendemmo una coperta salimmo al piano superiore e dopo aver acceso il cammino ci posizionammo vicino ad esso e tra una risata e l’altra ci addormentammo.

Jay’s POV
“Jay mi accompagni all’università??” gridò Sean svegliandomi,
“Ti ha mai detto qualcuno che sei un rompiscatole?!” chiesi strofinandomi gli occhi e mettendomi a sedere,
“Me lo ricordi ogni volta che sei a casa” rispose ridendo e mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno.
Passai l’intera mattinata girando per il campus e osservando la vita dei ragazzi normali; non invidiavo niente a quelle persone se non il fatto che avessero più privacy di quella che avevamo noi da quando avevamo avuto successo; molte persone mi fermarono per chiedere un autografo o una foto e siccome avevo tempo da perdere intavolai delle conversazioni con tutti.
Era la fine della giornata e stavo aspettando che Sean uscisse e nel frattempo mi ero seduto su una panchina all’interno della sala d’attesa, “Rose?!” chiesi vedendo una ragazza con la stessa fisionomia della ragazza che conoscevo,
“Jay?!” rispose quest’ultima girandosi verso di me e il suo volto venne illuminato da un sorriso.

Rose’s POV
Ero appena uscita dalla segreteria per mettere in ordine le varie scartoffie per l’università in Belgio e quella che frequentavo momentaneamente quando mi sentii chiamare e mi voltai per trovare il ricciolino di fronte a me,
“Che ci fai qui?” chiesi stupita, che mi avesse pedinato??
“Sto aspettando che mio fratello finisca i corsi” rispose infilandosi una mano nei capelli per sistemarli,
“Ti va di fare una passeggiata?” continuò e senza pensarci due volte accettai dimenticandomi dell’appuntamento che avevo con John davanti l’edificio scolastico per tornare a casa.
Aspettammo l’arrivo del più piccolo dei McGuiness e ci dirigemmo verso l’uscita,
“Rose aspetta!” riconobbi la voce e mi sentii prendere per un braccio,
“John ti stavo per chiamare” dissi al mio coinquilino che divenne silenzioso non appena vide Jay,
“John posso andare a fare una passeggiata con lui?” gli chiesi prendendolo in disparte e dopo un rapido sguardo verso i due ragazzi disse
“Rose non sono tuo padre ma vorrei che facessi attenzione” e lo abbracciai felice del suo celato consenso,
“Non cucinare niente, quando torno me ne occupo io” dissi sorridendo e raggiungendo Jay McGuiness.


SickOfLoveSong
eccomiiiiiiiiiiiii :) premetto che questo capitolo è alquanto corto però vediamo che le cose tra Rose e John si sistemano, o almeno in parte; per quanto riguarda Jay inizia ad instaurare un rapporto con Rose, per adesso è tutto :)
grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratti e a chi mi sopporta :)
Alla prossima :)
Bisous :*

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Capitolo 5
*** DLIN DLON ***


*1 months later*

Era passato un mese da quel pomeriggio passato in compagnia di Jay in giro per Nottingham; dopo quel giorno avevamo continuato a sentirci ma solo come semplici amici; non avevo voglia di correre, volevo che le cose si svolgessero naturalmente senza nessuna alterazione anche se avere un rapporto normale con Jay McGuiness non era all’ordine del giorno.
Il 14 febbraio si stava avvicinando e vedere tutte quelle decorazioni romantiche mi dava la nausea, odiavo come una cosa bella come l’essere innamorato fosse stata commercializzata e ogni occasione che andavo a fare delle compere con John non perdevamo un’occasione per burlarci delle varie decorazioni.
“John che facciamo oggi??” chiesi uscendo dalla stanza con ancora il pigiama, era sabato mattina e non mi ero sprecata a svegliarmi presto, avevo i capelli tutti arruffati e camminavo trascinando i piedi,
“Cosa hai voglia di fare?” replicò il ragazzo che indossava già un jeans e una polo, spostai lo sguardo verso la cucina e notai sul tavolo una busta, “Ho visto che non ti svegliavi e siccome avevo voglia di un frappuccino sono uscito e ne ho preso uno per te” continuò John che mi aveva seguito fino al tavolo.
Presi il bicchiere con cautela sapendo che sicuramente mi sarei bruciata e iniziai a bere la bevanda calda; con John avevo raggiunto un livello di sintonia così alto che non c’era più bisogno di parlare per capirci, non avevamo nessun segreto a parte quella parte della sua vita che si ostinava ancora a non raccontarmi,
“Propongo di pulire la casa” dissi all’improvviso dopo aver notato vari oggetti che occupavano posti sbagliati.
Iniziammo a spolverare il salotto ma dopo una piccola pausa passammo l’intero giorno a poltrire sul divano, nessuno di noi due aveva voglia di fare qualcosa quindi ci dedicammo a vedere alcuni episodi di Merlin scaricati da internet mentre eravamo su twitter alla ricerca di qualche scoop; era uno di quei sabati passati all’insegna della pigrizia, dove l’unico scopo è sprecare meno energie possibili.
“Rose però non ci farebbe male uscire un po’” obbiettò John nel tardo pomeriggio, guardai l’orologio e riflettendo su quanto sarebbe stato lunga la serata dopo quel pomeriggio passato in casa mi alzai per andarmi a fare una doccia, in modo da prepararmi per fare una passeggiata mentre nel frattempo avrei perso del tempo lavandomi anche i capelli.
Non avevo voglia di fare niente ma volevo aggiustarmi, rendermi bella, non dovevo rendermi bella per Jay, non lo vedevo più ma continuavamo a sentirci, non sapevo per chi lo facevo sapevo solo di averne bisogno; indossai una lunga maglia di lana con dei leggins gialli, mi piacevano gli indumenti colorati e non mi creavo problemi nell’indossarli, presi la borsa dei trucchi e passai l’eye-liner sulla palpebra mobile dell’occhio, del mascara e del lucida-labbra.
Diedi una rapida occhiata allo specchio situato su un’anta dell’armadio e raggiunsi il mio coinquilino che mi aspettava seduto sul divano con la giacca di pelle in mano.
“Andiamo?” dissi accennando alla porta.
 
John’s POV
“Andiamo?” disse Rose uscendo dalla stanza e mi girai per guardare cosa aveva indossato.
Era solo un mese che conoscevo quella ragazza e avevo imparato tutto su di lei, la conoscevo come se fosse stata mia sorella, avevo una sorella ma se solo Rose  avesse saputo qualcosa su di lei sarebbe stata male e renderla triste mi feriva, era una ragazza così ottimista, piena di energia, voglia di vivere, credeva nel futuro e non sarei stato io a rompere quell’idea di vita che si era costruita.
Aveva deciso di agghindarsi per uscire, ciò significava che era di buon umore; passavamo molto tempo insieme e molte persone erano arrivate a chiederci se stessimo insieme e ogni volta ci guardavamo sorridendo e negavamo ogni tipo di relazione.
Quel cantante con cui aveva iniziato a frequentarsi era tornato in America per una specie di campagna pubblicitaria per sponsorizzare il nuovo singolo della band di cui faceva parte, e nonostante non avessero passato molto tempo insieme continuavano a sentirsi tutte le sere.
Quel sabato avevo assolutamente voglia di fare niente, così passai l’intera mattinata a poltrire sul divano, dopo pranzo obbligai la mia coinquilina ad uscire, non potevamo passare l’intera giornata casa dovevamo prendere aria, uscire, vedere volti nuovi.
Girammo nelle varie strade piene di decorazioni di San Valentino, non avevo mai festeggiato il 14, ogni volta che avevo avuto una ragazza puntualmente la lasciavo qualche settimana prima di febbraio, la trovavo una festa inutile e non avevo nessuna intenzione di festeggiarla.
Tornammo a casa e corremmo al piano di sopra per installarci vicino al camino, fuori faceva così freddo che avevamo le guancie tutte rosse, compresa la punta del naso;
“Ho freddo!” gridò Rose mentre cercava di avvicinarsi al fuoco senza ustionarsi.

DLIN DLON

Ci guardammo stupefatti, non aspettavamo nessuna visita a quell’ora di sabato,
“Vado ad aprire” dissi alzandomi da terra e scendendo al piano di sotto; aprii la porta e rimasi per un istante bloccato, avrei volentieri chiuso la porta in faccia al visitatore se Rose non avesse chiesto chi era.


SickOfLoveSong
eccomiiiiii :) premetto che questo capitolo non è lunghissimo e che vede coinvolti solo John e Rose, volevo dare un pò di spazio ai due ragazzi e il tipo di relazione che li lega, non so se li ho descritti bene, sta a voi giudicare :) 
chiedo scusa in anticipo perché più che altro è un capitolo di passaggio però mi farò perdonare nel prossimoo capitolo che è già pronto :)
grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratti e a chi mi sopporta :)
Alla prossima:)
Bisous :*

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Capitolo 6
*** Who is there? ***


Rose’s POV
John era appena sceso ad aprire la porta e non sentendo alcun rumore mi incuriosii
“Chi è?” chiesi scendendo a mia volta le scale e rimasi paralizzata sull’ultimo gradino
“Ehm siamo…”
“Siete Tom, Max, Nathan e Siva!” dissi interrompendo Max che stava per fare le presentazioni e i ragazzi scoppiarono a ridere vedendo la mia faccia.
Vidi John che aveva iniziato a guardarmi, il suo sguardo era felice per me ma c’era una nota di tristezza come se non avesse voluto vedere arrivare quel momento;
“Ehm Rose veramente siamo qui perché ti dobbiamo portare da una parte” disse Tom facendo spostare la mia attenzione su di loro, mi guardai velocemente e decisi che potevo uscire così, dovevo solo indossare le scarpe e sapevo che mi avrebbero portato da Jay.
“Indosso le scarpe e arrivo” risposi correndo nella lavanderia per indossare le scarpe, m fermai nel corridoio per osservarmi allo specchio e nel frattempo sentivo i ragazzi che parlavano tra di loro
“Dovresti dirlo a Rose” sentii per la prima volta la voce di Nathan
“Decido io quando dirglielo!” obbiettò John
“Lo scoprirà” si intromise Tom
“Se Jay apre la bocca farà i conti con me!”.
Di cosa stavano parlando? Senza accorgermene mi ero avvicinata al salotto e Siva notò la mia presenza, gli feci cenno con la mano di non parlare, presi un gran respiro ed esclamai “Eccomi!”.

Siva’s POV
Avevamo seguito le istruzioni di Jay e ci eravano diretti verso la casa di questo John; a Nottingham conoscevano tutti la sua storia, di conseguenza anche noi sapevamo cosa era successo un paio di anni prima.
"Chissà com’é?" chiese Max durante il tragitto
"Secondo me è una topo model!"
"Sei il solito Tom!" lo riprese Nathan mentre scoppiavano tutti a ridere.
Jay ci aveva parlato di questa Rose, ci aveva raccontato tutto di lei ma non ci aveva parlato del suo aspetto fisico “Non bisogna fermarsi alle apparenze” rispondeva il ricciolino ogni qual volta chiedevamo di lei; era stato così bravo a non farsi vedere dalle fans e dai paparazzi quando era tornato a casa che non c’era alcuna foto di questa ragazza misteriosa.

Nathan’s POV
Jay ci aveva invitati a casa sua per quei pochi giorni di ferie che avevamo, più che invitato ci aveva chiesto di aiutarlo con questa Rose di cui parlava in continuazine, ne sembrava stregato; nessuno di noi aveva mai visto Jay McGuiness in quello stato per questo avevamo deciso di aiutarlo.
Finalmente raggiungemmo la casa di questo John e dopo che il padrone prì la porta vedemmo a famosa Rose.

Max’s POV
“Ehm siamo…”dissi prima di essere interrotto da una ragazza che si era catapultata in corridoio da chissà dove
“Siete Max, Tom, Nathan e Siva!” disse Rose finendo la frase
E scoppiammo tutti a ridere per la sua schiettezza e per la sua genuinità; non era molto alta, indossava un maglione con dei leggins gialli e aveva un sorriso che illuminava la stanza, a prima vista sembrava la versione femminile di Jay.
“Ehm Rose veramente siamo qui perché ti dobbiamo portare da una parte” disse Tom facendo spostare l’attenzione della ragazza, che si era momentaneamente fermata a guardare il suo coinquilino, su di noi e osservandosi rispose: “Indosso le scarpe e arrivo” per poi correre ad indossare le scarpe.
Nel frattempo quel John, così Jay aveva detto che si chiamava ci aveva fatti accomodare nel salotto
“Dovresti dirlo a Rose” Nath decise di rompere il silenzio e sapevamo tutti a cosa si riferisse e non mi sembrava bello nascondere qualcosa a una persona che reputi un’amica.
 “Decido io quando dirglielo!” obbiettò John
“Lo scoprirà” si intromise Tom
“Se Jay apre la bocca farà i conti con me!”.
E in quel momento Rose entrò nella stanza gridando “Eccomi!” e il discorso si fermò lì.

Jay’s POV
Era un mese che non vedevo Rose, di comune accordo avevamo deciso di continuarci a sentirci ma solo come amici; non so cosa mi prendeva ma sapevo che volevo essere qualcosa di più per quella ragazza, sapevo che aveva paura di una relazione con me per questo le stavo dando tutto il tempo possibile; ero appena tornato a Nottingham e i ragazzi avevano insistito per accompagnarmi e adesso erano andati a chiamare Rose mentre io finivo di preparare la sorpresa.
“Jay?” mi sentii chiamare e mi voltai per vedere che la voce apparteneva alla mia migliore amica
“Tracy?” chiesi e corsi ad abbracciarla; era una vita che non ci vedevamo e mi era mancata incredibilmente
“Mi sei mancato” continuò Tracy
“Come sapevi che ero qui?” domandai sciogliendo l’abbraccio
“Sono venuta a trovare la tua famiglia e mi hanno detto che eri qui ed eccomi” rispose sorridendo
“Però ti volevo dire una cosa” continuò e si andò a sedere su la sedia affianco al tavolo che avevo appena finito di preparare.

Tom’s POV
Eravamo andati a prendere quella Rose a casa sua e secondo il piano la stavamo conducendo nel giardino di McGuiness, non so perché ma qualcosa mi diceva che la ragazza aveva ascoltato il nostro discorso, nel giro di 5 minuti aveva cambiato atteggiamento.
Quando ci vide per la prima volta sprizzava felicità da tutti i pori e quando ci raggiunse in salotto qualcosa la preoccupava, aveva la fronte leggermente corrucciata e non sapevo come spiegarmi il suo cambiamento se non il fatto che lei avesse ascoltato tutto.
Seev era l’unico che le poneva delle domande sulla sua vita e Rose rispondeva il minimo indispensabile, continuavo ad osservarla per capire chi fosse e se davvero provava qualcosa per il ricciolino, non mi andava che Jay si buttasse a capofitto in una storia che non sarebbe durata.
 
Rose’s POV
Durante il tragitto nessuno di noi aveva fiatato se non ad accezione di alcune domande da parte di Siva, era l’unico che mi aveva visto prima e aveva notato il mio repentino cambiamento; ero contenta di rivedere Jay e se non avessi ascoltato quella parte di conversazione avrei pensato a come il mio cuore continuava a battere contro la gabbia toracica; ma perché i The Wanted sapevano il segreto di John?? Cosa stava nascondendo?
“Siamo arrivati” disse Max fermandosi davanti una casa e aprendo un cancello, indicò una strada con la mano e prima che aprisse la bocca Nathan intervenne “Ti stanno aspettando” e mi spinse verso il cammino, era tutto buio e non sapevo cosa aspettarmi, dovevo ammettere che stavo morendo di paura e mi voltai un istante riuscendo a notare Siva che aveva alzato i pollici per indicare che era tutto normale e stava sorridendo.
Continuai a percorrere la strada e a ogni passo che percorrevo delle voci si facevano più nitide segno che stavo arrivando alla meta, mi lasciai guidare da quel mormorio fino a quando non scomparve del tutto e mi ritrovai in un giardino; avrei voluto sprecare più tempo durante il tragitto o arrivare in anticipo in modo da non vedere quella scena.
Mi girai ed iniziai a correre sentivo il ricciolino chiamarmi e per un paio di secondo sentii i suoi passi avvicinarsi ed era quello che volevo, volevo che mi seguisse, volevo che mi spiegasse perché diamine stava baciando quella ragazza se aveva organizzato una cena per me, sempre se quella cena era per me, perché era per me se aveva mandato i suoi amici a chiamarmi, almeno era quello a cui volevo credere.

John’s POV
Stavo aspettando che la ragazza rientrasse a casa e ripensai alle parole dette da quei ragazzi, non volevo ancora dire a Rose cosa mi era successo volevo che fosse ancora felice, per questo andai sulla terrazza e iniziai a legger fino a quando non sentii la porta di casa che si chiudeva violentemente.
Corsi al piano di sotto per ritrovare Rose a terra che piangeva, mi catapultai da lei e iniziai ad abbracciarla, doveva essere opera di quel cantante, sicuramente aveva mandato i suoi amici per farla illudere e le aveva detto che tra di loro non c’era assolutamente niente.
Riuscii a farla calmare ma non spiccicò una parola
“John non lasciarmi dormire sola” disse con una voce flebile mentre uscivo dalla sua stanza, rivolsi uno sguardo al letto e mi infilai sotto le coperte, mi abbracciò all’improvviso e la sentii sospirare.
“Stava baciando una” disse la ragazza all’improvviso interrompendo quel silenzio
“Che bastardo” sussurrai, era l'unica parola che mi veniva in mente cercando di immaginare la scena che si era consumata davanti alla mia coinquilina
“John di cosa stavate parlando mentre mi preparavo?” chiese, ero sicuro che in una situazione normale non mi avrebbe chiesto niente ma adesso aveva il diritto di sapere.

Rose’s POV
“John di cosa stavate parlando mentre mi preparavo?” chiesi in preda alla curiosità, non avrei dovuto chiederlo ma ero sicura che dopo il comportamento di Jay avevo il diritto di sapere, ero sicura che c’era un collegamento tra la storia di John e Jay.
“Avevo una sorella, si chiamava Lily-Rose, due anni fa come al solito un sabato sera era uscita e aveva incontrato un ragazzo, avevano iniziato a frequentarsi e dopo un po’ di tempo si è scoperto che Mark era una cantante, uno di quelli di serie c che pensano di fare del rock solo avendo una chitarra in mano, bevendo e drogandosi. Ho cercato di fare il possibile ma Lily non ha voluto ascoltarmi, ha iniziato a fare uso di alcune sostanze e un anno fa abbiamo perso le sue tracce fino a quando non l’abbiamo trovata davanti la porta di casa senza vita; il medico ha detto che sicuramente era morta da un paio di ore” raccontò John mentre una lacrima attraversava la sua guancia, lo abbracciai il più forte possibile mentre incominciai di nuovo a piangere.
Non era quello che mi aspettavo, quella storia mi aveva completamente spiazzata; volevo solo sapere la verità, volevo distrarmi e invece avevo capito di quanto aiuto aveva bisogno John, glielo dovevo non perché mi aveva ospitato in casa sua ma perché dopo tutti quei mesi passati con lui era diventato più di un coinquilino, era diventato un fratello maggiore.


SickOfloveSong
*rullo di tamburi* finalmente ho deciso di pubblicare il capitolo, sebbene fosse già pronto non mi convinceva e continua a non convincermi....
Comunque tutti i ragazzi sono entrati in scena dopo ben 6 capitoli, John ha rivelato il suo segreto e il capitolo è più lungo degli altri, si potrebbe dire che volevo farmi perdonare XD
detto questo vi lascio in pace a leggere:)
grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratti e a chi mi sopporta :)
Alla prossima:)
Bisous :*

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Capitolo 7
*** *A year later* ***


*A year later*
-Dove sei?-
-Sto facendo un pò di spesa-
-Quanto ti ci vuole?-
-Tra 5 minuti sono lì John- risposi chiudendo la chiamata.
 
La sessione di esami di giugno era arrivata ed era finita, così come il mio soggiorno a Nottingham.
Quei sei mesi erano passati troppo velocemente e John ed io eravamo diventati inseparabili; di Jay non si era saputo più niente, sembrava essersi volatilizzato così come i suoi amici. McGuiness aveva preso un volo di ritorno per Londra il giorno dopo quella sera dove i suoi compagni di band mi erano venuti a cercare a casa.
Nonostante tutto continuavo a seguire le loro vite, la gratitudine e l’amore che provavo per i TW erano più forti del rancore che ancora provavo per quell’episodio che coinvolgeva Jay.
Avevo aspettato di finire tutti gli esami prima di preparare le valigie e con il cuore a pezzi John mi accompagnò all’aeroporto; quando rientrai a casa mi sentivo un pesce fuor d’acqua, tutto quello che avevo lasciato sembrava appartenere ad una persona che non ero io, la mia stanza apparteneva alla Rose che ancora non era partita per Nottingham, ad una Rose che nonostante i suoi vent’anni era un’eterna Peter Pan.
Sentivo John tutti i 5 minuti, era uno strazio non vederlo girare per casa in pantaloncini, era uno strazio non percorrere più le stanze di quella casa che mi aveva stregato fin dal primo momento; dopo nemmeno una decina di giorni sentii bussare alla porta di casa e mi guardai intorno cercando di capire chi era visto che quel giorno tutti i miei parenti erano a casa.

John’s POV
Ormai Rose era partita e quella casa che era sempre stata troppo grande per me era diventata enorme, continuavo a girare per casa sperando di vedere una ragazza non tanto alta ma che sprizzava gioia di vivere da tutti i pori.
Più i giorni passavano e più mi rendevo conto di quanto Rose mi ricordasse mia sorella, non potevo permettermi di perdere anche lei, per questo tramite WhatsApp la sentivo in continuazione, era un modo per rimanere in contatto con lei anche se non era la stessa cosa di vederla in giro per casa mentre saltava e cantava.

Rose’s POV
-John che ci fai qui??- chiesi saltandogli addosso dopo essermi resa conto che si trovava davanti a me
-Sono venuto per riportarti a casa- rispose ricambiando l’abbraccio.
 
-Sono 18£- la voce della cassiera mi riportò al presente e mentre pagavo continuavo a sorridere tra me e me.
Dopo essere tornata a Nottingham cercai un lavoro part-time e mi presero come impiegata in una libreria dove lavoravo tutti i week-end, misi in ordine tutte le iscrizioni per frequentare l’università che avevo frequentato negli ultimi sei mesi e mi iscrissi in palestra, che si rivelò essere la stessa che frequentava Sean.
 
-Sai stavo ripensando ripensando a quando sei venuto fino in Belgio- dissi mentre facevo soffriggere i funghi che avremmo mangiato con la pasta.
-La faccia dei tuoi genitori è stata epica- rispose John mentre posava l’ultimo piatto in tavola; ormai ognuno aveva le proprie mansioni e senza ribattere facevamo il nostro lavoro.
Mangiammo osservando il telegiornale e dopo avere messo i piatti nel lavastoviglie ci accomodammo in salotto;
-Sai dovresti cambiare il tuo pc, mio nonno è più giovane di quel coso- disse il ragazzo indicando il portatile che stavo accendendo in quel momento
-Quando avrò più soldi comprerò il pc della apple- dissi con occhi sognanti, mio padre gestiva una casa editoriale e tutti i computer utilizzati erano della apple, li adoravo ma non sapevo sfruttare al massimo le loro capacità per questo mi limitavo a comprare dei pc più semplici da utilizzare
-Certo! E quando avrai imparato ad utilizzarlo farà parte dell’era paleolitica- continuò John e per tutta risposta feci una linguaccia; nel frattempo il mio coinquilino aveva acquistato un nuovo libro da leggere e si era dedicato alla lettura.
-Rose aspetta!- si intromise di nuovo il ragazzo
-Che c’è?-
-Jay è tornato a casa-
 
Jay’s POV
-Allora ragazzi ci vediamo tra una settimana- dissi prima imbarcrmi nel volo che mi avrebbe riportato a casa dopo un anno di assenza.
Dopo quella sera in cui Tracy mi baciò non cercai nemmeno di seguire Rose, magari era meglio così, il giorno dopo feci le valigie e tornai a Londra, da allora quando avevo un pò di giorni liberi erano i miei familiari che mi veniva a trovare.
-Mi raccomando!- mi ripreso Siva e Nathan contemporaneamente 
-Andiamo Lucy- dissi sorridendo e prendendo la biondina per mano prima di imbarcarmi.

Max’s POV
-Mi raccomando!- Nath e Seev parlarono in contemporanea e Jay sorrise, poi si rivolse verso la ragazza e prendendola per mano raggiunse il volo che li stava aspettando.
Lucy era una ragazza dolcissima, aveva i capelli castano chiaro ed erano leggermente boccolati, erano circa due settimane che stava con noi e adesso tornava a casa con Jay.
-Speriamo che le cose vadano bene- dissi agli altri tre rimasti mentre mi dirigevo verso l’uscita.
-Tra una settimana lo raggiungiamo- rispose Tom ridendo.

Rose’s POV
Avevo scoperto che Jay era appena tornato a casa e stando ai suoi impegni nel gruppo sarebbe rimasto a Nottingham per almeno tre settimane; in quei giorni evitavo di uscire di casa, evitavo perfino di andare in palestra, per non incontrare i McGuiness.
Avevo stretto un ottimo rapporto con Sean, Eleanor e i loro genitori ma evitarli era meglio in quel periodo,
-Non dimenticarti che stasera usciamo!- John era appena uscito dalla doccia e indossava solo i jeans mentre sulla spalla aveva appoggiato una polo bianca a mò di asciugamano
-Che esci- lo corressi mentre continuavo a fare zapping
-Dai Rose, per favore- eccolo che iniziava a fare la faccia da cucciolo bastonato
-Prometto che se c’è qualcosa che non ti piace o ti stanchi torniamo a casa, e poi è Will che ha organizzato tutto- John nel frattempo si era venuto a sedere sul divano e continuava a guardarmi con quegli occhioni azzurri che si ritrovava e scoppiammo a ridere insieme; Will era un ragazzo che frequentava gli stessi corsi del mio coinquilino e ci eravamo conosciuti a delle feste di alcuni amici e con il passare del tempo ci eravamo accorti che aveva una cotta per me.
-E va bene- risposi andando in bagno per prepararmi; non ero in vena di feste per cui optai, come John, per un jeans e una polo rossa, andai in lavanderia e presi un paio di zeppe rosse che John mi aveva costretta a comprare e dopo quasi una settimana uscii di casa.
 
La festa era abbastanza tranquilla e si stava svolgendo nell’appartamento di questo Will; c’erano bevande a volontà ma avevo bevuto un bicchiere di birra che mi aveva offerto Will in persona, come ragazzo era abbastanza carino , aveva degli occhi quasi neri e dei capelli biondi scuri e ricci, si era appena trasferito anche lui da Dublino per questo aveva un forte accento irlandese, ma la cosa che più mi colpiva di lui era la sua dolcezza.
-John andiamocene! Ehm non volevo disturbarvi- dissi dopo essermi resa conto che il ragazzo stava parlando con una ragazza che sembrava divertirsi,
-Non preoccuparti- rispose la ragazza continuando a sorridere
-Vado a prendere le giacche e mi avvio verso l’auto- dissi guardando John che mi fece un occhiolino come per farmi capire che andava tutto bene;
poco prima avevo visto un ammasso di riccioli entrare nella stanza, ricci che avevo subito associato a Jay, andai nello sgabuzzino e presi la giacca di pelle di John e la mia giacca di jeans, fin lì tutto bene, adesso dovevo solo attraversare la soglia di casa senza farmi trovare, in quell’istante mi sentivo come un ladro.
-Aspetta Rose!-
Diamine! Ce l’avevo quasi fatta, tolsi la mano dalla maniglia della porta di casa e con un enorme sorriso mi voltai
-Ciao Sean-
-Stavi scappando?- mi chiese ridendo
-No! Ma che dici? John mi sta aspettando in auto- risposi ridendo istericamente
-Eccomi-
-Ma non era in auto?- chiese Sean dopo aver visto il ragazzo e John dopo aver capito tutto scoppiò a ridere
-Comunque volevo dirvi che domani diamo una festa a casa e siete invitati- continuò il ricciolino
-Non credo sia una buona idea e poi domani è venerdì- risposi guardando John
-Nessun problema se arriviamo per le 10?-
A che gioco stava giocando John??
-Assolutamente no! Allora a domani- disse Sean prima di salutarci e scomparire nella sala piena di persone.

SickOfLoveSong
Eccomi :) scusate per il ritardo ma ogni volta che leggo il capitolo lo correggo!! Ho un sacco di idee in testa... Spero che questa versione vi piaccia :) quindi ho riletto e non dovrebbero esserci degli errori :) spero che il fatto che sia passato un anno non vi dia fastidio, ma era la soluzione migliore per la storia, pensavate che era Jay alla festa vero?!?! XD 
vi lascio leggere in santa pace, mi raccomando fatemi sapere :)
Alla prossima :)
Bisous :*

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Capitolo 8
*** I must go! ***


Il venerdì era il giorno dedicato alla lettura, in quel periodo ero così occupata che quando avevo del tempo per leggere ero troppo stanca perfino per prendere un libro in mano, per cui decisi di consacrare il venerdì alla lettura.
Passai tutto il giorno a borbottare, non avevo nessuna intenzione di andare a quella festa dai McGuiness, non se quella festa era in onore di Jay e del suo rientro a casa; John per non sentirmi era uscito di casa presto e ancora non tornava sebbene fosse già l’1.
 
Jay’s POV
Sean la sera precedene aveva scoperto che un certo Will dava una festa a casa e sicuramente ci sarebbe stata anche Rose data la loro amicizia, per questo si era imboscato alla festa e aveva invitato la ragazza insieme a John, come il piano prevedeva.
Avevo appena incontrato John e ci eravamo organizzati per quella sera, dovevo ammettere che era uno bravo, infondo non avevo nessun motivo per odiarlo, specialmente da quando mi aveva contattato dopo quella sera per tenermi al corrente di quello che succedeva a Rose; nemmeno io sapevo perché si comportava in quel modo e quando glielo avevo chiesto aveva detto –Le manchi più di quanto lei possa immaginare-.
 
Nathan’s POV
Eravamo appena arrivati a casa di Jay e già ci stavamo preparando per la festa di quella sera, avevamo organizzato tutto a distanza e comandavamo il ricciolino come se fosse stato un burattino ma non potevamo permettergli di fare qualche altro errore, quelli che aveva commesso erano già abbastanza.
 
Siva’s POV
-Allora tutto ok?- chiesi mentre eravamo tutti in salotto
-Sean arriva per le 10 con Rose, Lucy lo distrae e noi ci occupiamo della ragazza- rispose Tom che aveva partecipato all’incontro tra John e Jay,
-E tu- disse Max indicando il ricciolino –fai finta che in questa stanza non ci sia nessuna Rose, è chiaro?- e il ragazzo non potè fare altro che annuire.
 
John’s POV
-E’ ora di tornare a casa?- gridò Rose non appena chiusi la porta
-In preda ad attacchi di isteria?- risposi sorridendo e mostrandole una scatola rettangolare bianca
-Hai fatto spese?-
-Guarda un pò- risposi porgendole la scatola, la ragazza andò in salotto, si sedette sul divano e posò l’oggetto che le avevo dato sulle sue gambe.
La scatola conteneva un vestito blu in tulle ed era della taglia della mia coinquilina, l’espressione di Rose era un misto di felicità, ciò significava che le piaceva, e di rassegnazione, sapevo che non avrebbe mai indossato un vestito del genere ma quella era l’occasione giusta; nonostane fosse passato un anno, Rose aveva fatto dei grandi progressi, non aveva più paura di uscire di casa ma temeva ancora il giudizio della gente e ciò la rendeva tremendamente timida.
-Davvero lo hai preso per me?- chiese con una voce quasi infantile, come se cercasse una risposta rassicurante
-Si-
Bugiardo John! Il vestito le era stato regalato da Jay ma non potevo dirglielo, non potevo nemmeno dirgli che stavo tramando alle sue spalle, non la stavo tradendo, stavo cercando di aiutarla, conoscendola sapevo che non avrebbe più parlato con il ricciolino, Rose era troppo orgogliosa ed era stata ferita tante di quelle volte che non si fidava più degli altri.
 
Rose’s POV
John mi aveva regalato un vestito in tulle blu, era a dir poco fantastico ma non lo avrei indossato per la festa, era troppo visibile per una ragazza, come me, che cercava di passare inosservata.
-Non lo indosserò- mi limitai a dire rimettendo il vestito nella scatola.
-E’ questo che si aspettano i McGuiness, che tu ti presenti in jeans ad una festa. Sanno che ti piace ancora quel cantante! Non ti permetterò di farti male da sola, tu adesso vai ad indossare quel vestito e fai vedere a tutti di che pasta sei fatta capito? Jay non deve sapere che hai ancora un debole per lui, anche se è vero- rispose John, che mi si era parato davanti e continuava a fissarmi negli occhi come a voler validare la sua tesi e senza replicare presi il vestito e mi rintanai in bagno.
 
Ormai ci trovavamo alla festa da almeno un ora e il tempo sembrava non passare mai; appena arrivati quella Lucy si presentò e fece allontanare John con la scusa di bere qualcosa lasciandomi sola, rimasi sulla soglia di casa per un pò prima di essere raggiunta da Tom e Siva che continuavano a parlare delle loro avventure.
Il mio sguardo perlustrava tutta la casa e mi accorsi che era davvero una festa familiare, le persone estranee erano davvero poco a parte un paio di ragazze che stavano parlando con Max e dei ragazzi che non avevo mai visto a Nottingham.
Nathan era in console con Jay e stavano battibeccando su quale canzone mettere; non appena vidi il ricciolino persi un battito e rimasi sconcertata nella freddezza che aveva dimostrato nel vedermi.
-Ma ci stai ascoltando?-
-Si Tom, sto ascoltando- risposi riportando l’attenzione su i due ragazzi
-Allora cosa stavamo dicendo?- chiese Siva, quella sua espressione mi ricordava quella dei prof che mi riprendevano alle superiori se non stavo attenta.
-Ehm... Non stavo ascoltando- ammisi sorridendo e i due scoppiarono a ridere.
 
Max’s POV
-Jay smettila di fissarla!- stavo parlando con delle amiche di Lucy e mi resi conto che il mio amico si era imbambolato e il nostro piano rischiava di essere mandato all’aria.
-Quando posso andare a parlare con lei?- mi chiese con aria supplichevole
-Devi aspettare il segnale di Tom, non puoi fare nient’altro se non distrarti con la musica- rispose Nath.
Il piano stava funzionando ma ci serviva qualcosa per sbloccare la situazione, Rose era troppo timida e senza John sembrava essere un’altra persona.
-Hey Rose come va?- chiesi avvicinandomi a lei
-Tutto bene, tu?- rispose come se stesse seguendo quelle conversazioni già fatte
-Allora che te ne pare?- domandai indicando la festa
-Abbastanza tranquilla- rispose seguendo con lo sguardo la stanza che le avevo indicato.
-Ah ti presento Jane-
 
Tom’s POV
Per i miei gusti era una festa fin troppo tranquilla, non c’erano gli alcolici che di solito bevevo, non c’era la musica a tutto volume che ti rimbombava nelle orecchie fino a stordirti e soprattutto non c’era Kelsey; avevamo deciso di andare a Nottingham da soli e le ragazze ci avrebbero raggiunto un paio di giorni dopo, un paio di giorni che sembravano di non passare mai.
Rose stava parlando con un’amica di Lucy, mi sembrava si chiamasse Jane ed era italiana, da quello che aveva capito era una ragazza alla pari ed aveva conosciuto Lucy in un negozio, John era intento a parlare con quest’ultima e sembravano essere in sintonia e gli altri quattro scalmanati stavano aspettando solo un mio segnale.
Dopo un pò la festa sembrò prendere una piega diversa grazie alla presenza di Max alla console che aveva messo delle canzoni un pò più movimentate e adesso tutti si stavano scatenando in pista,
-Sean vieni qui-
-Cosa c’è?- chiese il ragazzo più piccolo di casa McGuiness
-Avete per caso un pallone?- chiesi mentre un’idea si formò in testa
-Vuoi fare dei palleggi in casa?- domandò il ragazzo con aria spaesata
-Solo un paio- risposi sorridendo maleficamente.
Presi la palla e la passai a Sean che me la ripassò e facendo finta di sbagliare il passaggio colpii Rose in testa.
 
Rose’s POV
Stavo parlando con la ragazza presentatami da Max, era molto simpatica ed era la classica bellezza mediterranea, Jane mi aveva detto di abitare nel sud Italia e di aver partecipato da poco al progetto “ragazza alla pari” e di frequentare l’università, dove aveva conosciuto Lucy.
Stavo iniziando ad odiarla... Lucy qui, Lucy là... Era sempre presente.
Tutto stava andando per il meglio fino a quando fui colpita da un pallone e caddi a terra come un sacco di patate, ero sicura che era opera di Tom che stava ridendo sguaiatamente chiedendomi scusa; ero rimasta a terra e con il palmo della mano stavo massaggiando il punto colpito dalla palla fino a quando una mano mi si parò davanti.
-Ehm grazie- dissi prendendo la mano ed alzandomi
-Fa male?- chiese Jay indicando la testa
-Niente di che-
-Vieni- e prendendomi per mano mi condusse al piano superiore.
Stavo rischiando di collassare solo per il fatto che mi teneva per mano, il mio cuore stava battendo all’impazzata ma la mia mente mi ripeteva di calmarmi, non capivo come all’inizio della serata nemmeno mi guardava e adesso si preccupava per una semplice botta.
 
Jay’s POV
Tom aveva avuto la brillante idea di colpire Rose in testa con la palla e adesso avevo una scusa per stare solo con lei; la portai in quella che era la mia stanza e la feci accomodare sul letto mentre andai a cercare del ghiaccio da appoggiare sulla fronte.
-Ecco, così dovrebbe andare meglio- dissi appoggiando il ghiaccio coperto con un tovagliolo, mi ero seduta accanto a Rose e la vedevo tremare mentre la sfioravo con le dita.
-Non era niente di che- ripetè sorridendo, era così bella qundo rideva, sebbene avessi acceso l’abajour, il suo sorriso sembrò avesse illuminato interamente la stanza e di rimando sorrisi anche io.
-Devo andare, John mi sta aspettando- continuò spostando la mia mano con il ghiaccio e alzandosi dal letto, se ne stava andando e io non avevo concluso niente.
-Aspetta!- la mia voce celava insicurezza, lo potevo sentire, ma stavo cercando solo una scusa per trattenerla per farla rimanere con me.
Mi avvicinai e Rose indietreggiò fino a toccare la porta con la schiena, osservandola bene aveva un bel livido sulla fronta, le accarezzai la parte irritata e con il dorso della mano scesi sul suo viso fino alla guancia; i nostri respiri incominciarono a farsi pesanti, segno che entrambi provavamo ancora qualcosa e aspettavamo che qualcosa succedesse.
 
Rose’s POV
Ero rimasta incastrata tra la porta e il tocco magico di Jay, iniziavo a respirare velocemente e mi avvininai con il viso al suo e prontamente mi baciò.
Le sue mani stavano scivolando su di me fino ad arrivare sul bacino, quel bacio stava andando oltre, non potevo permettere alle mie difese di cadere proprio in quel momento anche se stavo bramando quel gesto da chissà quanto.
-Devo andare- dissi rompendo quel contatto ed uscendo da quella stanza, scesi le scale a due a due con la paura che mi seguisse e con la paura di non riuscire a resistergli, John indossava già il cappotto ed aveva la mano sul pomello della porta.
-John!- dissi a voce abbastanza alta da far girare le persone che erano rimaste e lo seguii fuori da quella casa per raggiungere quella che era diventata casa nostra.


SickOfLoveSong
chiedo enormemente scusa per il ritardo, ma come sapete ero in vacanza e non sono più riuscita a trovare una connessione internet sebbene abbia quasi finito di scrivere la storia XD
comunque sono di nuovo qui e spero di non darvi fastidio XD 
nello scorso capitolo ho parlato di una certa Lucy e nessuno si è incuriosito... La pensavo diversamente però va bene così XD
vi lascio in pace a leggere il capitolo :)
grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratti e a chi mi sopporta :)
Alla prossima :)
Bisous :*

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