A Volte Basta Un Niente Per Ricominciare

di larryssouls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui Dov'è? ***
Capitolo 2: *** Voglio Proteggerla Da Me Stesso ***
Capitolo 3: *** Ti Ho Aspettato ***
Capitolo 4: *** Ho Bisogno Di Te ***
Capitolo 5: *** Per Sempre Tuo ***
Capitolo 6: *** Solo Sesso? ***
Capitolo 7: *** Poco E' Cambiato ***
Capitolo 8: *** Paura ***
Capitolo 9: *** New Entry ***
Capitolo 10: *** Amore ***
Capitolo 11: *** Nessuno E' Solo ***
Capitolo 12: *** Non Può Che Essere Lui ***
Capitolo 13: *** Possessività ***
Capitolo 14: *** Famiglia ***
Capitolo 15: *** Il Ballo ***
Capitolo 16: *** Speranza ***
Capitolo 17: *** E' Colpa Mia ***
Capitolo 18: *** 'Ciao Amore' ***
Capitolo 19: *** "I'm Back" ***
Capitolo 20: *** Tempo ***
Capitolo 21: *** "Resto" ***
Capitolo 22: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Lui Dov'è? ***


Stupida sveglia mattutina.
Stupida scuola che mi costringe ad alzarmi alle sette di lunedì mattina.
Stupido sogno.
Era l'ennesima volta che ormai sognavo la sempre la stessa cosa, io e lui davanti alla nostra vecchia scuola: ci guardiamo negli occhi, ci scrutiamo dentro, lui sa leggermi dentro così come io posso farlo con lui, e lui mi dice che ha bisogno di me. Puntualmente la sveglia suona, suona per farmi capire che non è reale, suona per farmi capire che lui non è qui, suona per farmi capire che è giunta l'ora di affrontare un'altra stupidissima e noiosissima giornata qui a Wolverhampton.
-Francesca, vuoi scendere? Farai tardi a scuola! Muoviti!- le urla di mia madre dal piano di sotto mi giunsero forti all'orecchio come se lei fosse proprio seduta affianco a me sul letto.
-Scendo! Ma smettila di urlare, ti prego!- mi alzo, mi vesto, vado in bagno, mi sistemo i capelli, tento di darmi un aspetto almeno decente per poi scendere in cucina e bere la mia solita tazza di thè.
-"Grazie mamma"- disse lei quando ero ormai ad un passo dalla porta di casa. Tornai indietro, sapevo cosa volesse e beh, aveva anche ragione a pretenderlo. L'abbracciai forte per poi schioccarle un grosso bacio sulla guancia.
-Grazie mamma...e scusa-
-Vai ora, o farai tardi...ruffiana- mi prese in giro, come faceva sempre e vedere quel grande sorriso sulla sua faccia per me era l'ottava meraviglia del mondo.
Da quando mio padre ci lasciò sole a casa portandosi via mio fratello, eravamo diventate l'una la forza dell'altra, molto di più di quanto non lo fossimo già. Quello stronzo si era trovato un'altra donna, "si era innamorato" diceva, bah, tutte cazzate, l'amore non esiste. Perché parlare di un qualcosa che non c'è? Era riuscito ad avere la custodia di Mark, mio fratello, con la scusa che mia madre da sola, con un mutuo da pagare e un lavoro part-time, non sarebbe mai stata in grado di badare a due bambini, che io poi tanto bambina non ero quando successe tutto questo casino.
Sono passati cinque anni fa, quando ancora c'era lui...oh basta adesso! E' stato solo un sogno, stop!
Mi decisi a salire in macchina e ad accenderla dando giri al motore; quella mattina avevo voglia di correre, volevo solo riuscire a liberare la mia testa dai mille pensieri che la affollavano. Arrivai a scuola in poco tempo, proprio come mi aspettavo.
Ero all'ultimo anno, l'ultimo anno di liceo: esami, esami e ancora esami. Sono sempre stata un ottima studentessa, avevo a media del nove, mi ero imposta di essere così per mia madre, non potevo di certo darle altre preoccupazioni, e la mia popolarità a scuola era nella media. Tutta la mia vita era nella media.
-Hai corso  anche stamattina per arrivare a scuola in anticipo?- Liam Payne, compagno di classe e uno dei miei migliori amici: Liam  era una persona fantastica, tutto ciò che una ragazza poteva desiderare, paziente, buono, sensibile, sempre disponibile, ma anche lui sapeva tirare fuori gli attributi all'occorrente.
E' davvero un ottimo amico.
-Beh, come sempre. Ti ricordo che hai una vecchia utilitaria sotto il culo, non una Ferrari!- e questa qui è Sara, una sorella mancata. Lei è sempre stata un po’ l'opposto di Liam: doveva avere sempre l'ultima parola, orgogliosa e puntigliosa, ma anche molto dolce, sognatrice, romantica, la tipica adolescente insomma e no, Liam e Sara non stavano insieme; c'hanno provato, ma non si notava molto la differenza rispetto a prima che diventassero una coppia e infatti ora sono tornati ad essere semplici amici, come prima...ok, forse non proprio come prima. Sono amici un po’ intimi, diciamo...un po’ tanto intimi.
-Il mio gioiellino qui è molto meglio di una Ferrari, miei cari. Comunque buongiorno-
-Buongiorno? Ma dove! Hai una faccia da funerale!-
-E' che ho rifatto ancora quel sogno Liam-
-Ancora lui?- intervenne Sara, mettendomi poi una mano sulla spalla.
-Sì. Ancora lui- le loro facce diventarono cupe, malinconiche. Sapeva bene chi era "Lui", lo stesso lui che ci aveva lasciato due anni fa con la promessa che sarebbe ritornato, che non sarebbe sparito nel nulla, lui che aveva portato via con sé ogni cosa, le sue foto, il suo odore, la sua voglia di vivere. Quello stesso Lui che, andandosene via, mi ha svuotato portando con sé il mio cuore.
-Fra, la campanella...è suonata- disse Sara risvegliandomi dal mio flusso di pensieri.
-Ok, sì. Entriamo-

A metà del corridoio ci salutammo: Sara non era in classe con noi, così ci lasciò andare con un bacio ciascuno sulla guancia prima di buttarsi letteralmente addosso a Zayn Malik, suo compagno  di classe e nostro amico che, voltandosi verso di noi, ci salutò con un grande sorriso e con un gesto della mano.
Con lui avevo avuto una specie di storia; ci siamo frequentati per circa quattro mesi. Uscivamo insieme, mi baciava in un modo molto tenero, lui era molto dolce, ma alla  fine mi accorsi che ciò che io provavo per lui era solo un grande affetto, una forte amicizia e lui lo aveva capito, tant'è che ora usciamo insieme come ottimi amici, senza nessun rancore. Tengo davvero molto a quel ragazzo.
Arrivare in ritardo era tipico di Zayn, era piuttosto raro riuscire a stare un po’ con lui prima che iniziassero le lezioni, infatti ci aspettavamo sempre fuori, al parcheggio, alla fine delle ore di scuola.
-Che cosa abbiamo alla prima ora?-
-"Andiamo in minieeeeeeeeera"-
-Geologia? Ma che diamine!- odiavamo quella professoressa: era acida, cinica e si divertiva a prenderci per i fondelli (giusto per essere delle persone educate) -Non ho alcuna voglia di sentire le sue lamentele su come il mondo va a puttane, lo so già di mio!-
-Payne, queste parole!-
-Harry!- Harold Styles, chiamato da tutti Harry più per comodità che per altro e poi lui odiava il suo nome per intero (e a dirla tutta nemmeno a noi faceva impazzire).
-Buongiorno Fra!- disse lui cingendomi i fianchi con le sue mani grandi -e buongiorno anche a te Liam!- aggiunse poi battendo il cinque al castano.
Harry Styles era un altro membro della nostra compagnia, nonché compagno di classe mio e di Liam. Aveva la nostra età, ma sembrava molto più piccolo: aveva dei tratti talmente delicati da sembrare un bambino. A scuola aveva la fama di essere un donnaiolo /effettivamente poteva avere quante ragazze voleva), ma la realtà era ben diversa; Harry stava cercando la ragazza giusta, quella che gli avrebbe fatto perdere la testa, ma la ricerca era tutt'ora in corso.
-Entrate in classe o pensate di passare qui fuori l'intera giornata?- Lisa Thompson, la classica secchiona rompiballe. Arrogante, presuntuosa e miss "so tutto io" della scuola. E' sempre stata così insopportabile! Quest'anno era pure riuscita, non so come, a diventare rappresentante di classe e, essendo io il secondo rappresentante in carica, ero obbligata a dover passare del tempo con lei anche oltre l'orario scolastico.
-Ma come fai?- mi chiese Liam all'orecchio, mentre Harry sghignazzava dietro di noi divertito.
-Muovetevi, va’!-

-E quindi, sarebbe davvero una gran cosa vedervi lavorare in miniera o nei campi, perché vedete ragazzi quando sono andata a Rio...- che palle, era la centesima volta nell'arco di una settimana che ormai ripeteva la stessa identica storia!
Liam dall'altra parte della classe mimò un piccolo suicidio utilizzando una penna come fosse un coltellino facendomi scappare una piccola risata, mentre Harry, nel frattempo, stava messaggiando al cellulare con chi sa chi dall'inizio dell'ora.
Ad un certo punto la professoressa si fermò, cominciando a parlare di tutt'altro con nostra grande sorpresa.
-Ragazzi un po’ di silenzio. Devo presentarvi una persona. E' un ragazzo di un anno più grande di voi e a causa di motivi familiari è stato costretto a ripetere l'ultimo anno, quindi mi aspetto da parte vostra un comportamento maturo e disciplinato. Qualcuno di voi magari lo conoscerà anche, poiché aveva iniziato gli studi superiori in questa scuola- un nuovo compagno di classe a questo punto dell'anno? La scuola era già iniziata da un mese, doveva essere proprio un tipo tempestivo il ragazzo! Sbuffai, non era proprio la mia migliore giornata questa -Louis prego, entra pure-
Che cosa?
-Lui è Louis Tomlinson e resterà con noi fino alla fine di quest'anno-
No, decisamente non era la mia giornata fortunata.





*Spazio Autrice*
KABOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Salve a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Sono tornata dal mio letargo, ve l'avevo promesso no? uu
Come state? Spero tutto bene!
E per chi è sotto esami, state tranquilli, pensate al fatto che poi è tutto finito uu lol
Allora, passando a cose serie (?), eccomi tornata con una nuova long.
Vi avevo avvertito del mio progettino, beh, questa è la seconda storia, che non c'entra niente con la storia precedente, ma ritroviamo alcuni personaggi anche se in ruoli diversi lol
Tranquilli, se non avete letto la storia che ho pubblicato prima di questa, non fa niente, non c'entra nulla lol
Che vi sembra? Ci saranno tutti, non vi preoccupate, arriverà anche quel pezzo di Irlandese chiamato comunemente Niall lol
Che posso dirvi, il mio solito capitolo di presentazione lol
Cercherò di pubblicare con regolarità dato che la storia è già scritta, e come sempre due volte a settimana c:
Beh, per qualsiasi cosa sono qui su efp oppure qui su twittah al nome @Liberty191
Ora vi lascio in pace, al prossimo capitolo!
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 2
*** Voglio Proteggerla Da Me Stesso ***


-Lui è Louis Tomlinson e resterà con noi fino alla fine di quest'anno-
Louis.
-Vuoi dire qualcosa ai tuoi nuovi compagni, caro?-
Tomlinson.
-Ehm...ecco, non ho nulla in particolare da dire solo che sono contento di essere ritornato a Wolverhampton, tutto qui-
Louis Tomlinson.
-Ok, bene. Oh,  vicino alla signorina Parker c'è un posto libero, puoi sederti lì nel frattempo, lei è d’accordo sì?- mi risvegliai dallo stato comatoso in cui ero caduta e risposi immediatamente alla domanda palesemente ironica e sarcastica della professoressa.
-Sì...certo-
Il nuovo arrivato prese posto vicino a me, come gli era stato detto, posò il suo zaino ai piedi della sedia e poi rivolse il suo sguardo verso la mia direzione: sentivo bruciarmi dentro, il suo sguardo era così intenso, ma non mi voltai, non volevo vederlo.
-Louis- disse lui allungando una mano verso di me. La campanella suonò proprio in quel momento (grazie al cielo) così. alzandomi di scatto dalla sedia, prima guardai la sua mano tesa ancora nella mia direzione, poi mi sporsi verso di lui fino ad arrivargli ad un palmo dal naso e parlai, con voce fredda e distaccata.
-Non. Rivolgermi. Mai. Più. La. Parola- scandii ogni parola per bene in modo da non dovermi più ripetere e, detto questo, uscì di corsa dalla classe lasciandolo lì con lo sguardo fisso a terra.

-TOMLINSON?-
-Già-
-IN CLASSE TUA?-
-Già-
-Ma...MA...!-
-Già-
La prima cosa che feci uscita dall'aula fu quella di dirigermi verso la classe di Sara; aveva bisogno di lei e di una delle mie amate sigarette.
-Ma che ci fa a Wolverhampton?-
-E che cosa vuoi che ne sappia io!- ero infastidita da quella domanda, nervosa, incazzata. Cazzo, mi faceva ancora quell'effetto?
-Che cosa hai intenzione di fare?- che cosa volevo fare? Ah boh! Riempirlo di botte? Urlargli contro tutta la mia frustrazione Erano due buone idee, ma la verità era che non sapevo proprio da dove cominciare. Louis William Tomlinson, il mio ex vicino di casa, ex vicino di banco, il mio vecchio migliore amico.
Era il mio peggior incubo, la mia ossessione, la cosa più bella che mi fosse mai capitata; questo era Louis Tomlinson, colui che mi sognavo tutte le notti, colui che due anni fa se n'era andato cancellando ogni sua traccia del suo passaggio. Lui era di nuovo qui, era tornato.
-FRA!-
-Liam, Zayn, che succede?-
-Ti...abbiamo...cercato...dappertutto!-
-Tesori, riprendete fiato!- intervenne Sara- Siamo qui!- Liam doveva aver parlato con Zayn dell'arrivo di Louis, sicuramente lo aveva fatto: appena il castano fece la sua entrata trionfale in classe nostra, Liam (e anche Harry siccome una volta uscivamo tutti insieme) rimase a bocca aperta, lasciandosi scappare un "merda" di cui solo il riccio ed io capimmo il vero significato, poi l'avevo visto tirare fuori il cellulare sicura come non mai che l'avesse fatto per avvisare Zayn, e infatti...
-Stai bene?-
-Sì, certo! Basterà ignorarlo, come ha fatto lui con noi in questi due anni...ce la farò!- dissi poi alzando i pollici in segno di vittoria e mostrando un sorriso molto, molto, ma molto tirato. Ce l'avrei fatta davvero? Non lo sapevo nemmeno io.
-Comincia da adesso ad ignorarlo, allora- aggiunse poi Zayn facendo un cenno con la testa per farmi voltare.
Era lì, immobile: ci stava fissando, indeciso se avvicinarsi o meno. Lo guardai per una attimo, solo per un attimo, ma quello bastò per dargli l'input ad avvicinarsi a noi. Raggiunse il nostro gruppetto e si fermò a pochi metri da me.
-Ciao- esordì lui.
-Ciao Louis- disse Sara mostrando un debole sorriso che ne scatenò uno altrettanto timido da parte del ragazzo che le stava di fronte.
-Due anni Tomlinson?- Zayn e Liam ora erano davanti a lui, il primo appoggiato al muro della scuola con una sigaretta accesa tra le dita, l'atro di fianco al moro, con le braccia conserte.
-Non una telefonata, non un messaggio, dove cazzo sei sparito Louis?- era raro sentire Liam imprecare, ma non impossibile, soprattutto se era incazzato nero -Sto aspettando- disse ancora il castano non avendo avuto alcuna risposta dal ventenne di Doncaster.
Perché non parli?
Perché non dici niente, Louis?
Mi avvicinai a lui, sotto gli sguardi stupiti e sconcertati di tutti gli altri, per poi arrivargli vicinissima, quasi fronte contro fronte, e ripetergli la stessa domanda che poco prima gli era stata posta da Liam.
-Allora Tomlinson, dov'eri?- il mio tono era freddo, acido, piatto. Fissai i miei occhi sui suoi: era sempre stato più alto di me, ma solo ora notai che si era alzato di minimo altri cinque centimetri. Erano belli, i suoi occhi, celesti come il cielo limpido a primavera, freddi come il ghiaccio. Era bello lui.
Si decise poi a rialzare lo sguardo, che poco fa aveva abbassato: occhi dispiaciuti, pieni di rimpianti, lo capì fin da subito, purtroppo riuscivo ancora a sentirlo.
-Mi dispiace-
Non le voglio le tue maledette scuse Louis. Ti ho chiesto dove sei stato: due anni, sue fottuttissimi anni! Sei sparito cazzo! Di punto in bianco hai smesso di scrivermi, sei venuto a riprenderti le cose che mi avevi lasciato di te, hai voluto cancellare il tuo ricordo dalla mia mente e ora torni qui sperando che non sia cambiato nulla da quel dannato giorno? Speravi davvero che fossi rimasta ad aspettarti? Ho di meglio da fare, grazie- parole di disprezzo le mie, di odio, ma erano parole vere, taglienti, ma sincere: l'ho odiato per tutto questo, l'ho odiato per avermi abbandonata, lo sto odiando per essere tornato.
-Non ti ho mai chiesto di farlo...di aspettarmi...-
Uno schiaffo. La mia reazione fu istintiva, veloce.
Non si lamentò, non disse nulla, avvicinò solo la sua mano nel punto in cui la mia lo aveva colpito.
-Sei diventata più forte rispetto a due anni fa- voleva fare il sarcastico, voleva ironizzare. Il peggio del peggio.
-Vaffanculo Tomlinson- me ne andai, facendo capire agli altri che non volevo nessuno tra i piedi.
Tirai fuori le chiavi della macchina, la aprì, misi in moto e volai verso casa.
Non riuscì più a trattenere le lacrime.


Sara's Pov

-Perché non vuoi dirci che cosa ti è successo? Il nostro Louis Tomlinson non sarebbe mai sparito così per due anni! Almeno ci avrebbe detto il perché- Francesca se n'era andata, ma io con il resto della compagnia e Louis mi trovavo ancora nel retro della scuola. Ci riprovai, stavolta fui io a prendere in mano la situazione, ma niente da fare, non ricevetti alcuna risposta.
-Lo sai quanto è stato difficile per lei cercare di dimenticarti?- alle parole di Zayn un brivido percosse la schiena di Louis, lo vidi; sapevo per certo che lui stava male quanto lei, ma allora perché si ostinava a comportarsi da immaturo?
Dimenticarlo? Francesca l'aveva davvero dimenticato? No, non c'era mai riuscita e nessuno meglio di me lo sapeva.
-E come può saperlo Zay, per lui è stato così facile andarsene!- fu Harry ora ad aprir bocca, che nel frattempo si stava avvicinando al gruppo di amici -Non pensavo avresti avuto il coraggio di ritornare qui-
Louis lo sentiva, poteva sentire tutto il disgusto che noi, i suoi vecchi amici, provavamo verso di lui, o meglio verso il suo gesto così stupido e incompreso. C'era qualcosa sotto, riesco a vederlo da come lui ci guarda, da come non ha detto una parola da quando abbiamo cominciato a parlare. Ma che gli è successo? Dio, sono sempre stata un asso a capire i sentimenti delle persone, ma non pensavo che con Louis potesse essere così complicato.
Che ti è successo Louis Tomlinson?
-Io...io...-
-Tu?- cercò di spronarlo Liam, guadagnandosi una gomitata da parte mia. Così non saremo arrivati da nessuna parte. Invece mi stupì della reazione del castano: Louis parlò.
-Io sono tornato per restare. Vi prego ragazzi, so di aver sbagliato tutto, so di aver combinato un casino con Francesca e anche con voi, ma sono qui, in ginocchio- e mentre lo diceva si misi davvero in ginocchio -A chiedervi perdono. Vi chiedo solo una seconda possibilità. Vorrei tanto potermi spiegare, ma non voglio che lei venga a saperlo-
-E perché non dovrebbe? Lei qui è quella che qui ne ha più il diritto!-
Calò il silenzio tra di noi, fin quando non decisi di avvicinarmi al ragazzo dagli occhi color del mare e, prendendogli la testa tra le mani continuando a guardarlo negli occhi, gli chiesi -Da cosa vuoi proteggerla Louis?-
-Voglio proteggerla da me stesso-




*Spazio Autrice*
Eccomi quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! ^^
Secondo capitolo ed entrata in scena di *rullo si tamburi* Louis William Tomlinson! *applausi*
Allora, cosa ne pensate?
Torna il bel castano, stessa classe, vecchi rancori che escono fuori e i primi dubbi che sorgono: bel casino e siamo solo al secondo capitolo lol
Tranquilli/e, Niall arriva, è qui che aspetta il suo momento lol
Cominciamo anche con i punti di vista alternativi: non ce ne saranno molti, ma alcuni saranno fondamentali per la storia, ma lo vedrete ^^
Ebbene, spero che vi sia piaciuto e grazie ai miei amori che hanno recensito il primo capitolo, vi amo tutte, TUTTE<3
Dovrei aggiornare sabato, giuro uu lol
A sabato allora!
Vi voglio bene, la vostra
KaananX3

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Capitolo 3
*** Ti Ho Aspettato ***


-Sono a casa- buttai le chiavi della mia macchina e quelle di casa sul comò in entrata e mi diressi a passi svelti in camera mia.
-Ciao tesoro. Non mangi?- chiese mia madre vedendomi scappare frettolosamente al piano di sopra.
-No mamma, non ho fame. Vado in camera mia- ero stanca, mi sentivo uno straccio, l'unica cosa che volevo ora era solo affondare la testa nel cuscino affogando ogni mio pensiero, ma qualcuno là fuori non era del mio stesso avviso a quanto pare.
-Ehi...che succede?- lei sapeva sempre quando c'era qualcosa che non andava, a lei non potevo mentire, non ci sarei riuscita nemmeno se l'avessi voluto, avrebbe comunque capito. Mia madre era così e io non potei far altro che aggrapparmi a lei ancora una volta per non cadere.
-Oggi a scuola è successa una cosa-
-Che cosa è successo? Sei stata male? Ti hanno fatto del male?- beh, in un certo senso sì mamma: mi ha fatto parecchio male.
-Ho un nuovo compagno di classe-
-Oh, wow. E...?-
-Lo conosci bene-
-Lo conosco bene?-
-Sì. Lui è tornato...Louis-
-TOMLINSON? LOUIS TOMLINSON? Oh mio Dio, e come sta? Non sei contenta?- Se sono contenta?! Ma che...!
-Mamma! E' sparito per due anni! Non mi ha mai chiamato, non mi ha mai scritto uno straccio di lettera o un misero messaggio, non mi è ma venuto a trovare, e ora pretende di tornare qui e che sia tutto come prima?! Ma io non credo proprio!- non ce la facevo, non potevo perdonarlo; m aveva allontanato dalla sua vita come se niente fosse, che cosa poteva mai volere da me adesso? Eppure...

Louis William Tomlinson non ha avuto una vita facile: ci conoscevamo da quando eravamo bambini, è sempre stato l'idolo di mio fratello Mark, lui diceva sempre: "Io voglio essere come Louis!" e lui sorrideva e anch'io sorridevo, perché è quello l'effetto che lui mi ha sempre fatto.
Le nostre famiglie si conoscono da sempre, hanno sempre avuto un buon rapporto: mia madre e Jay, la mamma di Louis, erano amiche fin dal liceo e quando apprendemmo la notizia della morte di quest'ultima fu un brutto colpo per tutti. Jay e il marito, che non era il padre naturale del ragazzo, morirono in un incidente d'auto sette anni fa, lasciando Louis in balia di sé stesso; più volte ci siamo offerti di accoglierlo in casa, è sempre stato come un fratello per me, ma lui non ha mai voluto sentir ragione, non voleva lasciare la sua casa, così continuò a vivere lì finché non decise di andarsene chissà dove, lasciando solo un biglietto sopra il mio comodino.
Quella volta non entrò in casa dalla porta principale: si era creato un suo passaggio segreto per arrivare direttamente in camera mia e quel giorno fu l'ultima volta che lo usò. Me lo ricordo bene, era un lunedì mattina pochi giorni prima del suo compleanno. Il biglietto recitava: "Non mi cercare. Scusa se me ne sono andato così. Mi faccio vivo io, solo non dimenticarti di me"; una lacrima scivolò sul foglio, lui se ne era andato e mi aveva salutato con un bigliettino di carta! Non un "ciao", non un "ti voglio bene", ma aveva anche scritto che sarebbe tornato, che si sarebbe fatto vivo lui. Io avrei aspettato.
Lo aspettavo.
Lo aspettavo.
Lo aspettavo.
Continuavo ad aspettarlo.
Erano passati due anni e io lo stavo ancora aspettando.
Sentimmo il rombo di una macchina dalla mia finestra: inizialmente pensai fossero Liam e Sara, poi invece lui scese dalla macchina. Stava tornando a casa.
Non aveva mai voluto vendere quell'abitazione piena di ricordi ed ora si trovava lì, immobile davanti alla porta d'ingresso, quasi avesse paura ad entrare, quasi avesse davvero paura di ritornare a casa sua.
-Si è fatto più alto- notò mia madre.
-Sì. Ora mi supera di qualche centimetro.
Rise -E' sempre stato un bel ragazzo- abbassai lo sguardo; sì mamma, è sempre stato bellissimo e ora lo era anche di più -Dovresti almeno provarci-
-A fare che cosa?-
-A parlare con lui- e perché avrei  dovuto? Lui con me non avrebbe parlato, non mi avrebbe detto nulla. Non era più il mio Louis quel ragazzo che tanto sembrava assomigliargli.
-Lui è cambiato mamma-
-Ma tu no piccola mia- io no, io ero ancora ferma nel passato, a quando mi stringeva  forte, mi sussurrava i "ti voglio bene" all'orecchio, a quando eravamo ancora Fra e Lou -Va' a parlargli-
Non ero pronta, non volevo farlo.
Oh Louis, perché mi fai questo?
-Esco- dissi allontanandomi da mia madre, dalla finestra, dai ricordi, da lui.
-E dove vai?- chiese lei speranzosa.
-Vado con gli altri da Nando's. A più tardi- mi dispiace mamma.
Mi dispiace tanto.

-Ehi! Ma chi si vede!-
-Ciao Niall- Niall Horan, o come lo chiamavamo noi, "Il ragazzo di Nando's".
Ormai anche lui era diventato uno di noi: con i ragazzi veniamo sempre qui, o dopo la scuola o nel pomeriggio e a volte anche la sera, e lui era solito servire sempre il nostro tavolo. Aveva l'età di Lou...aveva vent'anni: ha frequentato la nostra scuola, ma ora che si è diplomato per un anno ha deciso di lavorare, in modo da potersi pagare gli studi universitari. Qualche volta usciva anche con noi (ultimamente accadeva spesso), ovviamente quando non lavorava! E' un tipo davvero simpatico e alla mano e soprattutto uno che sa ascoltare.
-Che hai dolcezza? Litigato con qualcuno?-
-No, non proprio-
-Sei sola?-
-Sì- ebbene sì, avevo mentito, ma se avessi detto a mia madre che volevo starmene il più lontano possibile da quella casa e da sola, avrebbe cominciato a parlare a raffica di Louis e non era propriamente ciò di cui avevo bisogno.
-Questo lo offro io-
-Grazie Nialler- un buono e sano caffè, Niall sapeva sempre come tirarmi un po’ su.
-Che cosa c'è che non va?-
-Non dovresti lavorare tu?-
-Sei venuta qui da sola, e tu vieni qui da sola quando c'è qualcosa che non va. Allora? Cos'è successo?- lui non sapeva di Louis, lo conoscevamo solo da un anno e di certo non gli sarei andata a parlare proprio di quello e sinceramente neanche ora lo volevo, ma non perché non mi fidassi di lui, tutt'altro! Ma perché se avessi dovuto parlare di lui, sarei stata costretta a pensare a lui.
-Si tratta di un ragazzo- annuì soltanto
-Problemi di cuore?- che lui ha frantumato.
-E' uno stronzo, punto e stop-
-Come ha osato far soffrire la mia principessa?- sorrisi a quelle parole: era diventato molto apprensivo nei confronti miei e di Sara e con i ragazzi si era trovato bene fin da subito. Si vedeva che ci teneva a noi così come noi tenevamo a lui.
-Lascia stare Horan, è una lunga storia- poco convinto si allontanò da me, andando a servire una coppietta appena arrivata, sedutasi nel tavolino proprio dietro di me; sembravano così innamorati, così felici.
Troppo bello perché potesse essere vero.
L'Amore non esiste.
Io non mi sono innamorata.
Non di lui.





*Spazio Autrice*
Saaaaaaaaaaaaaalve people! Come state? Spero bene! c:
Eccomi con il terzo capitolo, dove cominciano a chiarirsi alcune cose.
Cominciamo a conoscere Louis Tomlinson e a capire in che rapporti era/è con Francesca.
Vediamo il rapporto che lega la protagonista alla madre.
Vediamo come Francesca vive questa situazione.
E dulcis in fundo...TA DAAAAAAAAAAAA! Signore e Signori, entra in scena Niall Horan! *applausi*
Vedrete, ora che è arrivato non scomparirà più lol
Che ve ne pare? Gusta?
Ci aggiorniamo al prossimo capitolo bellezze e grazie a quei angeli che recensiscono, vi amo, AMO! *-*
A mercoledì!
Un bacio, la vostra KaananX3

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Capitolo 4
*** Ho Bisogno Di Te ***


La mattina seguente arrivai a scuola in ritardo.
Già l'avrei avuto vicino tutto il giorno, non avevo voglia di fare la strada da casa a scuola insieme, proprio no.
-Parker!-
-Mi scusi per il ritardo signor Higgins-
-Entri, avanti- mi avviai al mio posto, mentre lui era già lì, a braccia conserte sopra il banco che mi seguiva con lo sguardo.
Arrivata a destinazione sentii un flebile "ciao" provenire dal mio vicino, al quale ovviamente non risposi; tirai fuori astuccio e quaderno cercando poi di concentrarmi sulla lezione, cosa che quella mattina mi risultava particolarmente difficile.
-Come mai hai fatto tardi stamattina?-
-Non sono affari che ti riguardano- lo vidi, con la coda dell'occhio, mordersi il labbro inferiore; probabilmente si stava maledicendo da solo per avermi fatto quella domanda, ma non si arrese, anzi!
-Ieri notte non sei tornata a casa- mi voltai di scatto verso la sua direzione e puntai i miei occhi sui suoi, guardandolo bieca.
-Che fai ora? Mi spii?-
-Mi preoccupo per te- se non fossimo stati in aula, circondati da altre ventitré persone, gli sarei scoppiata a ridere in faccia: da quando lui si preoccupava per me? Da quando gli importava di come stavo? Questa è bella!
-Mai pensato di fare cabaret Tomlinson? Sei patetico-
-Fra...-
-Parker, Tomlinson, avete finito?- volevo uscire, avevo paura che se fossi rimasta ancora lì vicino, lui sarebbe riuscito a rompere le mie difese; dovevo assolutamente correre ai ripari.
-Mi scusi, ma non mi sento molto bene. Potrei andare in infermeria?- Harry e Liam si voltarono verso di me con sguardo preoccupato: gli feci segno che più tardi gli avrei spiegato ogni cosa e loro sembravano aver capito.
-Sì, d'accordo. Beh Tomlinson, perché non l'accompagni tu?- no, non lui -Così cominci ad orientarti a scuola- no.
Ma perché? Io volevo allontanarmi da lui e invece me lo ritrovavo sempre più vicino.
-Professore, potrei accompagnarla io. Louis è appena arrivato, a metà del primo quadrimestre non crede che abbia bisogno di stare in aula ad ascoltare la lezione?-
-Effettivamente ha ragione Payne-
-Non ho problemi con il mettermi alla pari. Non sarà certo un giorno ad influenzare il mio andamento scolastico- forse avrei dovuto starmene direttamente a casa oggi, sarebbe stato meglio.
-Credimi, lo dico per te Louis-
-Me la caverò Liam- notai qualcosa di diverso nello sguardo del mio vecchio compagno di classe, uno sguardo di comprensione ora solcava il suo volto e questo era dedicato a Louis: lui sapeva qualcosa che io non sapevo. Possibile che lui avesse detto a Liam il motivo del suo "abbandono" e non a me? Perché?
Dovevo assolutamente scoprirlo. Che cosa nascondevano Louis e Liam?
-Basta voi due! Payne, accompagna Parker in infermeria e chiudiamo qui la questione!- il mio compagno di banco strinse forte i pugni sul banco in segno di sconfitto poi, quando Liam si avvicinò a me cingendomi i fianchi, gli scappò un "Non qui Tommo" che io però sentì benissimo.

-Devi dirmi qualcosa, James?- James era il secondo nome di Liam e sapeva che quando lo usavo c'era da preoccuparsi.
-N-no, nulla...- lo presi per il colletto della  camicia con forza.
-L'hai chiamato "Tommo"- impallidì improvvisamente e cominciò a sudare freddo. Cercò poi di difendersi.
-No, non è vero! Io ho...ho detto "dopo", sì, ho detto "Ne parliamo dopo"- pessimo attore, non sapeva mentire.
-Che cosa ti ha detto lui?- in quel momento puntai i miei occhi imploranti sui suoi, allentando la presa sulla sua camicia -Dimmelo Liam...ti prego- volevo saperlo, dovevo saperlo -LIAM!-
-Non posso...-
-Come sarebbe a dire che non puoi?!-
-Io...ho promesso- promesso? A chi? A Louis?! Che cosa? Troppe domande, nessuna risposta.
-Dobbiamo andare in infermeria- ricordò lui prendendomi per mano.
-Dimmi solo una cosa-
-Che cosa Fra?-
-Lui ora, sta bene?- abbassò la testa per un attimo e appena la rialzò, mostrò uno dei suoi tanti dolci sorrisi, uno di quei sorrisi sinceri, puri.
-Ora sì. Ora sì- Louis, ora, stava bene. Meno male.
Che cosa ti è successo Louis?

-Cioè, ti sei fatta il ragazzo di Nando's?-
-Eravamo entrambi ubriachi, stamattina mi sono ritrovata nel suo letto con lui e ho fatto due più due-
-Eri nuda?-
-Ehm...ecco-
-Ok, allora l'avete fatto-
-Ma che perspicacia Styles! E come è stato lui al risveglio?-
-Normale; mi ha portato la colazione a letto e siamo scoppiati a ridere. Ci siamo divertiti, tutto qui-
-Beh, avete scelto il modo migliore per farlo!-
Come aveva giustamente notato Tomlinson quella mattina, la sera prima non ero tornata a casa. Dopo che passai l'intero pomeriggio da Nando's, Niall (il cameriere) mi aveva invitato fuori a cena, ero troppo giù di morale a detta sua. Poi la serata è continuata in un locale e lì le cose sono degenerate: il biondino ed io cominciammo a bere.
Mi ricordavo di avergli parlato di Louis e pregai tanto di non aver detto niente che possa compromettermi; lui si sfogò dei suoi problemi, sulla sua ultima relazione finita male e sul lavoro. La mattina ci eravamo svegliati così, nudi, sul suo letto. Nessun rancore, niente di niente, volevamo solo dimenticare: era stato bello, era successo, un pò come per Sara e Liam. Non volevo una relazione da scopamici, ma se capitava di tanto in tanto, di certo la cosa non mi sarebbe dispiaciuta, anche perché così non pensavo a lui e a ciò che potevo provare nei suoi confronti.
-E com'è Horan a letto?- chiese Zayn.
-Ti interessa Malik?- s'intromise Harry ammiccando verso di lui.
-Bisogna provare di tutto Styles- scoppiamo tutti in una risata generale per lo scambio di battute tra i due, finché il suono della campanella non ci interruppe.
Così ci salutammo per poi darci appuntamento finita la scuola.

-Sara e Liam?-
-Avevano...un impegno- non fu difficile intuire che cosa dovevano fare: effettivamente era da un pò che i due non...non...insomma, avete capito no?
-Se, impegnati a scopare!- ecco, appunto.
-La tua delicatezza mi commuove, Malik- anche se sì, sapevamo che erano andati a fare quello.
-Beh, tanto si sa. Oh, ciao Louis- "Ciao Louis"? Anche Zayn adesso? Mi voltai verso di lui con la bocca aperta e lui di tutta risposta, abbassò lo sguardo a terra.
-Lou- salutò poi Harry.
"Lou"? Eh no, adesso mi sono stufata.
-Volete spiegarmi che cosa sta succedendo qui?- Harry e Zayn si scambiarono uno sguardo veloce e fugace per poi rivolgerlo verso il castano che, fermo davanti a noi, sembrava aspettare solo la mia domanda.
-"Tommo", "Lou", ma che vi prende?! Il giorno prima tutti incazzati e adesso amici come prima?! Lui ci ha abbandonato, è sparito! Si è dimenticato di noi-
-Fra, non è così- intervenne il riccio, schierandosi a difesa di Louis.
-E allora com'è? Perché tutti sanno tranne me?! Valgo davvero così poco per te? Rispondimi Louis!- mi fiondai su di lui e successe ciò che volevo evitare dal giorno del suo ritorno.
Lacrime? Le mie.
Lacrime? Le sue.
Mi strinsi a lui sempre più forte, quasi a fargli male, perché lui me ne aveva fatto e continuava a farmene.
Volevo allontanarmi da quel corpo, volevo scappare, andare via proprio come aveva fatto lui, ma non ci riuscivo; le mie braccia stringevano sempre di più, il mio viso soffocava sempre di più sul suo petto e lui non aiutava stringendomi ancora più forte, passando una mano tra i miei capelli.
Quando finalmente riuscì a staccarmi da lui, i miei amici non c'erano più, eravamo rimasti soli, lui ed io.
-Non è stato facile in questi due anni-
-Nemmeno per me- risposi subito cercando di nascondere gli occhi arrossati.
-Me ne sono andato solo perché non volevo trascinarti giù con me. Non volevo che tu soffrissi a causa mia-
-Ma che cosa stai dicendo? Se avevi un problema perché non me ne hai mai parlato? Louis, ne abbiamo passate tanto insieme!-
-Non di questo genere. Perché non puoi semplicemente essere felice che io sia tornato e aiutarmi a ricominciare? Che ti costa!- avrei dovuto far finta di nulla, questo mi stava chiedendo: con quali pretese? Con quale coraggio avanzava una proposto del genere?
-E perché tu non vuoi dirmi il motivo del tuo ritorno? Puoi ingannare tutti qui Louis, ma non me: perché sei tornato?-
-Mi andava di tornare a casa, tutto qui-
-SMETTILA DI DIRE STRONZATE! Perché sei tornato?- silenzio. Come nel mio sogno, come nella mia testa.
Prese le mie mani portandole al petto, sopra il suo cuore.
Batteva.
Batteva forte.
-Sono tornato perché ho bisogno di te-






*Spazio Autrice*
Ho voluto farvi un regalo belle mie!
Il capitolo precedente era un po’ cortino, così ho deciso di inserire il continuo già oggi.
Spero vi faccia piacere lol
Lascio a voi ogni commento, scappo presto adesso, così vi rompo poco lol
Vi dico solo che vediamo un primo piccolo confronto tra Louis e Francesca, ma la storia è solo all'inizio uu
Buonanotte tesori, vi amo tutte e grazie per le bellissime parole delle vostre recensioni, per me sono importanti.
Un bacio,
La vostra KaananX3

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Capitolo 5
*** Per Sempre Tuo ***


capitolo 5 ff ch scrio

-Sono tornato perché ho bisogno di te-
In quel momento mi sentì mancare: le gambe cedevano, la mia vista si stava offuscando, sentivo la gola secca.
E' questo l'effetto che mi fai Louis, riesci a vederlo?
No, lui non aveva bisogno di me, come potevo anche solo averci creduto per un attimo?! Se avesse davvero avuto bisogno della sottoscritta, non avrebbe lasciato Wolverhampton, non mi avrebbe lasciato indietro.
Non mi avresti mai abbandonato Louis se davvero ti importasse di me.
-Vorrei tanto poterti credere Louis, dico sul serio, ma non ci riesco- la sua prese sulle mie mani si fece ancora più salda; quasi cominciava a farmi male.
Che cosa senti Louis?
Che cosa ti è successo?
Come stai?
Troppe domande vagavano nella mia mente cercando risposte che solo lui poteva darmi, risposte che molto probabilmente non volevo sentire.
Per quale motivo dovrei illudermi ancora? Lui sarebbe scappato ancora, lo ha già fatto una volta, io lo so che lui mi abbandonerà di nuovo.
Ora chi è quello fragile Louis? Tu o io? Oppure lo siamo entrambi?
-Fidati di me-
-Fidarmi di te? Come posso fidarmi ancora di te? Tu mi abbandonerai di nuovo, te ne andrai lasciandomi qui, da sola!- ebbene sì, avevo tanti amici qui: Sara, Liam, Harry e Zayn, a modo suo anche Niall, mia madre, Mark, ma dentro di me albergava il vuoto, quello stesso vuoto che solo il mio sarebbe stato in grado di riempire. Il mio cuore aveva un grande difetto: non era più in grado di provare amore, non più da quando lui l'aveva distrutto, calpestato fin troppe volte -L'amore non esiste- un sussurro, un lieve sussurro che fuoriuscì dalle mie labbra. La verità.
Fa male, è doloroso, ma forse era giusto così. Potevo andare avanti anche senza di lui, ce l'ho fatto in questi due anni, ora non sarebbe cambiato nulla. Proprio niente.
-Cosa?- mi aveva forse sentito? No, impossibile.
-Niente, lascia perdere- me ne accorsi solo ora, abbassando lo sguardo verso le nostre mani: erano ancora intrecciate. Lui copiò il mio movimento del capo e fu lì che lo vidi, un sorriso, un piccolo e quasi invisibile sorriso spuntò sul suo volto. Possibile che...?
-Sei sempre la solita: te l'avrò detto almeno mille volte che lo smalto giallo non mi piace! Non questo giallo schifo che ti ostini a portare almeno-
-A me piace, ma è la prima volta che lo metto dopo due anni- perché l'avevo fatto? Volevo che mi notasse? No di certo!
Però oggi avevo messo questo smalto -Louis, io voglio sapere...per favore- sospirò e quel sorriso scomparve lasciando spazio alla tristezza, alla malinconia, alla vergogna.
-Ti...ti va di...accompagnarmi a casa?- chiese poi lui, quasi avesse timore della mia reazione. Cosa avevo da perdere? Se così mi avrebbe detto la verità, allora andava bene.
E poi...lo volevo fare.
Semplicemente annuì, non dicendo nulla, e così ci incamminammo verso quella che, quand'ero più piccola, anch'io chiamavo casa.

-Non hai cambiato nulla vedo-
-A mamma piaceva tanto questa casa, non potrei mai cambiare il  suo stile- A Jay piacevano tanto i colori vivaci, soprattutto l'arancione, infatti il muro della cucina portava ancora quel colore così carico di vita, così pieno dello spirito di quella donna; mi mancava davvero molto, per me è sempre stata come una seconda madre. La famiglia di Louis era la mia seconda famiglia.
-Vuoi qualcosa da bere? Oggi fa piuttosto caldo-
-No grazie, sto apposto- che cos'è tutta questa tensione? Tra me e lui erano davvero cambiate troppe cose e questo faceva male: non eravamo più Lou e Fra, però poi notai una foto, una foto che ricordavo bene, ma non l'avevo mai vista incorniciata sopra il tavolo del soggiorno. Louis notò che avevo spostato la mia attenzione proprio su quel pezzo di carta colorato, che ora stringevo tra le mani. Una fitta al cuore mi colpì: che cosa mi stava succedendo?
-E' la mia preferita- mi risvegliai dallo stato di trance in cui ero caduta per notare che ora lui si trovava di fianco a me; annuì poiché non riuscivo a parlare, non volevo che sentisse i singhiozzi che stavo cercando di trattenere.
Le mie mani tremavano: volevo prendere quella foto e stracciarla in mille pezzetti, volevo prendere quella foto e bruciarla.
-Questi non siamo noi- riuscì a dire una volta calmatami -Questi non siamo più noi-
-Potremmo sempre  tornare ad esserlo. Potremmo sempre ricominciare-
-E da cosa Louis?! Guarda, guarda questa  foto! Dov'è il tuo sorriso? Dove sono quegli occhi così azzurri e pieni di vita? Dove sei Tomlinson? Dove...- fu un momento, nemmeno me ne accorsi: la sua mano stringeva forte la mia testa contro il suo petto, la sua bocca sfiorava il lobo del mio orecchio.
-Non voglio che ti succeda niente. Ti prego Fra- così indifeso, così fragile.
Ancora lacrime.
Non più le mie.
Erano le sue, calde; rigavano il suo volto e scivolavano poi lungo il mio. Louis stava male, era a  pezzi. Avrei ricomposto quei frammenti, lo volevo fare io.
-Louis...parlami-
Silenzio.
Ancora lacrime.
Un lungo sospiro, poi finalmente la sua voce.
-Dalla morte di mia madre e di Mark è cambiato tutto, ma soprattutto sono cambiato io. Se non avessi avuto te, i ragazza e tua madre al mio fianco, a questìora probabilmente sarei già morto- sobbalzai a quelle parole. Erano parole forti, ma sapevo bene che se Louis le aveva dette era perché davverò tuto ciò aveva rischiato di accadere. Strinsi forte la sua maglia, quasi per accertarmi che lui fosse proprio qui, davanti a me.
Sì, Louis. Sei qui.
-Ma io non sono stato forte abbastanza. Il mondo là fuori è terribile sai? Ti ammalia, gioca con te e poi ti distrugge- rise, una risata amara, vuota -Ho cominciato a drogarmi- spalancai gli occhi alla sua improvvisa confessione.
-Come? Quando...?-
-Cinque anni fa, ti ricordi? Quando venisti da me perché tuo padre se ne era andato lasciandovi da sole e portandosi via Mark- seconda fitta al cuore: era uno stronzo, ma rimaneva pur sempre mio padre. Annuì nuovamente, esortandolo a continuare.
-Quella stessa sera presi la mia prima pasticca. Me l'aveva data un amico, "aiuta a dimenticare" diceva, "ti aiuterà di sicuro" dicevano i suoi di amici. Non ero stato in grado di aiutarti, piangevi, davanti a me, distrutta nel corpo e nella mente; pensai che fosse colpa mia, ancora una volta. L'incidente di mia madre, la sua morte e quella del mio patrigno, l'abbandono  di tuo padre, "forse può davvero aiutarmi" pensai, così la presi. Il giorno dopo ne presi un'altra, finché non mi accorsi che ormai c'ero dentro fino al collo- colpa?
Quale colpa, Louis?
Davvero si addossava le colpe di mio padre? Davvero credeva di averli uccisi lui i suoi genitori quella notte?
Quanto altro male ti porti dentro, Louis?
-Perché non mi hai mai detto niente?-
-Mi vergognavo, terribilmente, così come mi vergogno adesso! Feci debiti su debiti a causa dei mille prestiti chiesti per comprare la droga, debiti che devo ancora sanare. Non volevo che i soldi di mamma si sporcassero per quella merda, così trovai un lavoro e tutto il mio stipendio andava a finire lì, per quelle maledette pasticche! Finché finalmente un giorno decisi di smettere, per me...e per te- io? Lui aveva smesso anche per me? Per noi...? -Ma per farlo dovevo lasciarmi alle spalle Wolverhampton, dove tutto è iniziato-
-E dovevi lasciarti alle spalle anche me? Mi hai distrutto Louis!-
-Sarebbe stato tutto più difficile! Ti conosco, saresti voluta venire con me oppure mi avresti costretto a restare! Avresti pianto e...-
-"Insieme noi possiamo tutto", non è forse così Louis? Non fosti tu a dirmelo quella volta?-
-Era diverso-
-COSA ERA DIVERSO? Io ho sempre fatto affidamento su di te, per ogni cosa! Ci sei sempre stato per me, sei sempre stato lì a tendermi la mano, e io? Io dov'ero quando tu avevi bisogno di me? Per tre anni non mi sono accorta di niente, io! La tua migliore amica! Mi dispiace Louis, mi dispiace così tanto- avevo cominciato ad urlare e a sbattere i pugni contro il torace del ragazzo di fronte a me. Con chi stavo parlando ora? Con lui o con me stessa?
Che stupida. Avevo perso tempo ad odiarlo, mentre lui cercava solo aiuto.
-Shhh, ora sono qui piccola, sono tornato-
-Louis...-
-Cosa c'è?-
-Sei tornato per restare?- glielo dovevo chiedere. Dovevo saperlo.
Ora che era di nuovo qui con me, che mi aveva aperto nuovamente il suo cuore, non potevo permettermi di perderlo un'altra volta. Non potevo lasciarlo andare ancora.
Silenzio. Lui non rispose subito alla mia domanda.
Ansia.
Rabbia.
Emozioni contrastanti ora si scontravano nel mio animo.
Cercai di allontanarmi da lui, delusa ancora una volta. Lui se ne sarebbe andato di nuovo, mi avrebbe abbandonato ancora, proprio come pensavo, ma ora continuava a stringermi forte a lui. Cercai di divincolarmi, ma lui era diventato forte, davvero forte.
-Lasciami!-
-No-
-Te ne andrai di nuovo, che senso ha tutto questo?-
-Non ce la faccio. Cazzo, non ce la faccio! Non doveva finire così, non dovevi andarci di mezzo tu! Io...io sono in un mare di guai e non voglio tirarti giù con me-
-Perché non lasci che sia io a decidere una buona volta? Permettimi di starti accanto, almeno questa volta Louis! Non distruggermi di nuovo. Anch'io ho bisogno di te- i nostri occhi si scontrarono ancora, il suo blu nel mio marrone così scuro e profondo. Lo vedevo, vedevo la mia luce, era lui, lo è sempre stato.
-Lascia che sia io la tua luce per una volta-
-Insieme noi possiamo tutto-
-Che cosa?- scosse la testa per poi riprendere a parlare.
-Promettimi che non farai niente di avventato, che starai attente in ogni cosa. Fra, sarà pericoloso starmi accanto; quella non è gente che scherza. Mi vogliono morto, capisci? E non si faranno scrupoli per riavere indietro tutti i loro soldi, anche con gli interessi! Sono disposti ad uccidere-
-Risolveremo questa cosa insieme, riusciremo a pagare i tuoi debiti e sistemeremo le cose con quei tizi-
-Cazzo, se sapevo che quelli erano degli strozzini, non avrei mai...!-
-Non avresti dovuto fare un sacco di cose Boo, ma ora sei qui- sgranò gli occhi per poi distendere le sua labbra in un sorriso  rilassato.
-Mi hai chiamato "Boo"- arrossì. Da piccoli ci eravamo dati dei soprannomi: lui era Boo bear (Jay lo chiamava sempre così, anche se lui lo odiava) e io ero Frifra; non chiedetemi da dove l'aveva tirato fuori, perché non l'ho mai capito.
-Grazie...Frifra. Per sempre tuo-
Non dire così Louis, non lo dire.
Non puoi neanche immaginare quanto vogliano dire quelle parole per me.
E mai lo saprai.
Non saprai mai di come io mi sia innamorata di te.
Sorrisi, cercando di scacciare quei pensieri dalla mia testa.
-Sempre tua, Boo-
Sempre tua.






*Spazio Autrice*
Scusate, mi asciugo una lacrimuccia.
Amori miei! *-*
Come ve la passate? Cavolo siamo già a luglio! O.o
E io lunedì parto per le vacanze! lol
Ma non preoccupatevi, sentirete parlare di me, perché *udite udite* ho il wi-fi nel campeggio in cui vado!
YEEEEEEEEEEEEP! *saltella felice*
Comunque, tornando alla storia: ecco che si scoprono un po’ di cose.
Qualcuno nelle recensioni  ci aveva azzeccato, il nostro Louis ha avuto problemi di droga e non problemi da poco! Poi vedrete meglio nel corso della storia.
Per quanto riguarda Francesca, vediamo un piccolo cambiamento: dall'odio incontaminato verso Louis ai sensi di colpa per non averlo saputo aiutare, come andrà a finire?
E poi, finalmente ammette di essere innamorata di lui e, ammetterlo con se stessa, è già un grande passo uu
Precisazione: i due NON stanno insieme. Anche io con il mio migliore amico ci chiamiamo "Piccolo/a", ok? Ok ^^
Amori grazie per le bellissime recensioni, io non so cosa  dire, davvero. Senza di voi questa storia non avrebbe senso, grazie per sostenermi sempre.
A sabato! E grazie mille ancora!
La vostra KaananX3

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Capitolo 6
*** Solo Sesso? ***


hyuj

-Liam?-
-Sì?-
-L'abbiamo rifatto-
-Oh. Già-
-...-
-Che c'è Sara?-
-No, nulla...pensavo. Dai, rivestiti: i miei saranno qui entro breve-

Il giorno dopo, a scuola:

-Questa non mi sembra una novità, moglie- "moglie" è il soprannome con cui io chiamo Sara: abbiamo deciso di "sposarci" al secondo anno di liceo, fu lei a propormelo. Sorridevo ancora ripensando a quel momento.
-No, non capisci! Io sento che è cambiato qualcosa- la mia riccia mi stava raccontando la sua ultima scappatella amorosa con Liam; non che fosse la news del momento, ormai credo che lo sapesse tutta la scuola della "malsana" relazione che avevano quei due, ma stavolta era diverso, aveva ragione. Lei era diversa.
Mi preoccupai, notevolmente, tanto che lei stessa se ne accorse subito -E' inutile che mi guardi così!-
-Così come? Dai Sara, dimmi che succede!-
-Lo capirebbe anche un ritardato mentale che ti piace Payne, Smith-
-Thompson- mi sembrava di aver riconosciuto quella vocina stridula e fastidiosa; era un asso nel farsi gli affari degli altri, ma soprattutto non sapeva starsene zitta, avrebbe parlato per ore di tutto e di tutti, lei ne era sicuramente capace! Ma...un momento: che cosa aveva appena detto?
Possibile che Sara potesse provare ancora qualcosa di più di un'amicizia per Liam?
-Non hai niente di meglio da fare?-
-Come mai così scontrosa? Ho forse detto la verità?- ahia. Sara è buona e cara quanto vuoi, ma mai sorpassare il limite! Potrebbe diventare peggio addirittura del diavolo. Notandolo, intervenni prima che qualcuno potesse farsi veramente male.
-Ti serve qualcosa, Lisa?-
-Il preside vuole parlare con te. Si tratta di Tomlinson. Ti aspetta nel suo ufficio, Parker- in quel momento la vidi sobbalzare e poi tirare fuori il cellulare. Quel movimento mi ricordava qualcosa, o meglio qualcuno. Che palle questi cellulari.
Non ci potevo credere.
Sara ed io ci guardammo con sguardo sconcertato e rimanemmo a bocca aperta: era un sorriso quello? Lisa Thompson aveva appena sorriso? Da quando ne era capace? In ormai cinque e dolorosi anni di convivenza forzata tra i banchi di scuola, questa è senz'altro la prima volta che la vedo sorridere.
La ragazza bionda si accorse dopo qualche secondo dei nostri sguardi indagatori su di lei, così mise subito via il cellulare e disse -Beh? Che c'è ora?-
Ancora sconvolta le risposi -Niente, lascia stare- poi mi rivolsi a Sara sussurrandole all'orecchio -Casa mia, alle 15. Dobbiamo parlare. Di molte cose- come risposta ricevetti un sicuro cenno del capo. Mi bastava.
Prima di andarmene dal preside però dissi ciò che mai mi sarei aspettata di poter dire in tutta la mia vita:
-Comunque, sei molto più carina quando sorridi Lisa. Dovresti farlo più spesso- lei arrossì violentemente; ero riuscita anche a metterla in imbarazzo.
Una giornata piena di rivelazioni questa.

-Parker! Prego, si accomodi-
-Buongiorno Preside. Voleva vedermi?- non ero mai arrivata così vicino a quell'uomo così posato qual era il nostro preside: mi metteva sempre una certa ansia sentir parlare di lui, magari sarà anche simpatico, buono e gentile, ma sentirti il suo sguardo imponente addosso non era affatto una bella sensazione.
Ad esempio come adesso.
-Oh sì. Ho fatto alcune ricerche sul signor Tomlinson, sa, mi piace essere sempre informato su tutto ciò che fanno i miei studenti- in quel momento mi chiesi che cosa sapesse davvero su di me, ma soprattutto che cosa sapesse di Louis. Forse aveva scoperto tutto, anche qualcosa di più del dovuto -Così ho scoperto che voi due vi conoscete piuttosto bene-
-Sì, è esatto-
-E ho  anche scoperto che ultimamente il nostro signor Tomlinson ha avuto qualche problemino, o sbaglio?- merda. Cosa avrei dovuto dirgli? Cosa avrebbe fatto Louis al posto mio?
-Questo penso che dovrebbe chiederlo a lui, Signore- Oh sì, brava Francesca! Inimicati il preside, bella mossa!
-Beh, in ogni caso- disse poi continuando con voce estremamente tranquilla  -Quel ragazzo ha bisogno di aiuto e lei è l'unica che glielo può veramente dare. Gli stia vicino, so che in fondo è un bravo ragazzo- e così anche il nostro caro preside dall'aria da despota aveva un lato tenero, ma aveva ragione, io ero l'unica che potesse aiutare Louis e sì, lui è sempre stato un bravo ragazzo.
-Lo farò, signor Conwell- sarò io la sua luce, così gli avevo detto e così sarebbe stato.
-Bene. E' libera di andare signorina Parker. Arrivederci-
-Grazie e buona giornata a lei-
Sì Louis, ci sono io con te.
Non ti lascerò da solo Boo. Non lo farò più.
Te lo prometto.

Casa Parker, ore 15:

-Spacchi il minuto ragazza!-
-Le 15 mi hai detto, le 15 sono- era nervosa ed agitata, ma soprattutto fremeva dalla voglia di dirmi qualcosa, quella stessa cosa che stamattina aveva cercato di accennarmi -Tua madre è in casa?-
-No, oggi lavora di pomeriggio. Guarda che puoi anche smetterla di camminare avanti e indietro per tutta la casa!- odio quando fa così! E' in grado di far innervosire anche me e di certo, in quel momento, non ne avevo bisogno.
Alla fine si sedette sul divano e poi io la raggiunsi, mettendomi a gambe incrociate davanti a lei.
-Allora?- ormai ero troppo curiosa.
-Liam ed io ieri lo abbiamo fatto...-
-Salta le parti ovvie...!-
-NO! NON E' OVVIO, CAPISCI? Io ieri ho sentito qualcosa...qui- disse indicandosi il punto del petto in cui alloggia il nostro cuore. Era davvero possibile?
-Sara, tu e Liam ci avete già provato, ma non ha funzionato- anche se io lo avevo sempre detto che dovevano pensarci bene prima di lasciarsi definitivamente.
-Ma quella volta non mi ha fatto così male sapere che va anche con altre ragazze oltre che con me- poteva davvero esserne...innamorata?
-Sara...-
-Ti ho stupito, vero? Io non sono stata con nessun altro, lo sai. A me basta avere lui, d'altra parte però lui non la pensa così- mi ha fatto male vederla così, però veramente non sapevo che dire! Non volevo mentirle, non sapevo che cosa ne pensasse Liam a questo proposito, ma non potevo nemmeno lasciarla così!
Tengo molto ad entrambi, ma questo era proprio un bel casino.
-Parla con lui, voi parlate sempre di tutto!- sorrise amaramente.
-La nostra chiacchierata post-sesso -
-Senti, lui capirà! E' Payne, lo conosci!-
-Appunto- oh, ma andiamo! Da quando ci siamo ribaltate i ruoli? Di solito sono io quella con i problemi esistenziali e non viceversa. Dovevo cambiare discorso o mi sarei ficcata in un mare di guai.
-Ehi tu! Come è andata dal preside?- brava Sara, mi hai risparmiato del lavoro. Ottima mossa!
O forse no.
-Oh, nulla di che, mi ha solo chiesto di aiutare Louis-
-Aiutarlo?-
-Sì, con la scuola, ad ambientarsi. In fin dei conti è arrivato a quadrimestre inoltrato-
-Mmm già...un attimo: tu e Lou?!- si portò le mani alla bocca quasi avesse pronunciato qualcosa di innominabile, un po’ come Voldemort in Harry Potter. Scoppiai a ridere a quel suo gesto, ma come biasimarla? Non le avevo ancora detto niente della nostra chiacchierata riconciliatoria. Più o meno riconciliatoria.
-Ieri mi ha raccontato tutto-
-Tutto...tutto?- sbarrai gli occhi.
-Lo sapevi anche tu?-
-Ce l'ha detto appena è arrivato, dopo che te ne eri andata incazzatissima. Veramente ho insistito io, ma ci fece promettere di non dirti niente, per cui...- arrossì alle parole della mia migliore amica.
Rimarrò sempre piccola e indifesa per te, vero Louis?
-Mi ha detto anche questo, ma la mia insistenza ha vinto. Voglio aiutarlo Sara. Sta male da così tanto tempo e io non mi sono mai accorta di niente-
-Ehi, non fartene una colpa. Nessuno di noi se n'è mai accorto. Siamo tutti colpevoli-
-Ma io ero la sua migliore amica...!-
-Sei-
-Come?-
-SEI la sua migliore amica- sorrise dicendomi questo e ripensando a ieri, a quella foto di noi che aveva incorniciato, sorrisi anch'io.
-Sì, sono la sua migliore amica- per ora mi basta.
O forse, col tempo, ho solo imparato ad accontentarmi.

Il giorno successivo a scuola c'era assemblea d'istituto e ovviamente nessuno di noi se la filava: ognuno pensava ai fatti propri e faceva ciò che voleva.
Noi, come da tradizione, ci piazzammo nel giardino sul retro della scuola, con l'unica differenza che stavolta c'era anche Louis nel nostro gruppone.
-E' davvero bello vedere che l'aria tra di voi sia più distesa!- disse Liam -Finalmente sei tornata a sorridere come un tempo- arrossì violentemente; stupido Payne! Che va dicendo? Mannaggia a lui che notava sempre ogni minimo particolare!
-Sono...sono solo più tranquilla. Non ci vedo nulla di strano-
Passavano le ore e noi continuavamo a parlare del più e del meno: notai Sara avvicinarsi sempre di più a Liam e vidi lui fare lo stesso, mentre cercava addirittura un contatto con le mani di lei (non sono esperta in materia, ma due scopamici non dovrebbero scopare e basta?), avrei certamente parlato con Mr. "Testa pelata" più tardi. Harry, seduto sulle scalinate, continuava a cincionare con quel maledettissimo I-Phone; mi dava sui nervi!
-Styles, cazzo! Vuoi mettere via quell'arnese malefico?? Sei in compagnia!-
-Scusa Fra...un ultimo messaggio!- maledetti quegli occhioni verdi che si ritrova! E' capace con un solo sguardo di spazzare via ogni briciolo di rabbia che si aveva contro di lui!
-Non dirmi che ti sei fatto la fidanzatina!- azzardò Sara.
-Magari è solo la solita sveltina- disse Liam accodandosi alla ricca, ma sembrava perso altrove, come se quella frase fosse rivolta a qualcun altro...sé stesso? Sara?
-O forse no- rispose immediatamente lei con tono piuttosto malinconico.
OOOOOOOOOOOOOKAY. Era decisamente il caso di cambiare direzione.
-Harry che cerca la ragazza seria? Cosa mi sono perso in questi anni!. trillò Louis dal nulla per poi voltarsi in modo da potermi guardare faccia a faccia, facendomi l'occhiolino. Come sempre, aveva capito tutto e subito.
Come sempre, Boo.
-Allora sarà il caso di aggiornarti!- proclamò Zayn -ti sei perso davvero tante cose, amico!-





*Spazio Autrice*
Hola a tutti! ^^
Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo nell'aggiornare, ma sto preparando le valige e casa mia è un campo di battaglia lol
Parto domani per il mare e starò via due settimane, ma non preoccupatevi!
C'è il wi-fi e aggiornerò sicuramente! lol
Scusate, ma oggi devo scappare, lascio trarre a voi le conclusioni sul capitolo.
Niente di che, vengono chiarite un po’ di situazioni. Vedremo lol
Io non dico niente uu
Al prossimo capitolo!
E grazie ai miei angeli che recensiscono sempre! Vi amo *-*
Un bacio,
KaananX3




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Capitolo 7
*** Poco E' Cambiato ***


-Vorrei tanto conoscere questo Niall-
-Per quale motivo Boo?- dissi con voce da ruffiana -Sei forse geloso?- in cuor mio speravo in una sua risposta affermativa. Una VERA risposta affermativa.
-Certo che lo sono!- ecco appunto, come non detto -Dovrò pur conoscere chi si è divertito con la mia Frifra, no?-
Quella mattina a scuola Louis era stato aggiornato su tutto: sulla situazione di Sara e Liam (sulla quale ovviamente voleva sapere di più), sul "piccolo" cambiamento di Harry e sull'aggiunta di Niall alla compagnia, e con questo era venuto fuori anche il discorso sulla scorsa notte.
Speravo tanto se ne fosse dimenticato.
Ora Lou ed io stavamo tornando a casa...insieme.
-Senti, ti fermi da me a pranzo? Mia madre non vede l'ora di riabbracciarti- era vero; erano ormai giorni che m chiedeva di lui e ormai stava cominciando a diventare stressante. Lui sorrise: se per me Jay era stata come una seconda madre, Laura, mia mamma, era stata lo stesso per lui, e non avrebbe mai smesso di esserlo.
-Certo che mi fermo! Non vedo l'ora di poterla riempire di baci!-
-HAHA! Mi ero dimenticata di quanto tu e lei siete uguali- mia madre e Louis sono sempre stati molto simili tra loro, insieme sono una vera e propria bomba esplosiva, anche Jay l'ha sempre saputo.
-E' un po’ strano-
-Che cosa?- gli dissi io cercando di prendere le chiavi di casa finite in fondo alla borsa -Noi non abbiamo cambiato nulla-
-Oh, immagino, ma...lei sa?- ora capivo la sua preoccupazione a cosa era dovuta: aveva paura del giudizio di mia madre. Sapeva del rapporto che intercorre tra me e lei: nessun segreto, e s'immaginava di certo che le avessi parlato di lui e di ciò che gli era successo.
Mia madre era a conoscenza della storia di Louis Tomlinson.
Dopo un attimo di silenzio, infilai le chiavi nella toppa.
-"Questa rimarrà sempre casa tua"-
-Che cosa?- disse il castano alzando lo sguardo verso di me.
-Sono le parole di mamma: non aver timore di lei e del suo giudizio, sai benissimo che non ti giudicherebbe per niente al mondo. Non è arrabbiata con te, non potrebbe mai esserlo, come si può essere arrabbiati con te, Boobear?- aggiunsi io voltandomi verso di lui e scompigliandoli i capelli.
-Vi voglio bene. Siete tutto ciò che rimane della mia famiglia. Grazie- sorrisi.
Con lui qui, sorridevo sempre.
Sei il mio sorriso, Louis.
-Dai, entriamo. Meglio non farla aspettare- lui annuì solamente seguendo ogni mio movimento con lo sguardo.
Bentornato a casa, Lou.

-Oh Louis, mi fai sempre morire dalle risate!- eravamo ancora seduti a tavola e il mio migliore amico era impegnato a raccontare a mia madre le sue avventure in giro per l'Inghilterra.
-Beh, guarda, ne ho viste di tutti i colori!-
-Ragazzi sentite, io devo andare a lavorare, mi hanno chiamato stamattina dal supermercato. Mi dispiace lasciarti così Louis-
-E a tua figlia? Non ci pensi?- non ero mai stata gelosa di questo scambio di "effusioni" tra lui e mia madre, sia chiaro, ma ogni volta finiva sempre così: le sue attenzioni erano tutte per Louis, però mi divertiva molto vederli di nuovo insieme.
-Oh sì, tesoro- disse poi lei schioccandomi un bacio sulla guancia -Ci vediamo stasera. Ciao figliolo- un bacio per lui -Ciao amore- un bacio per me.

-E' sempre una gran donna!-
-Già-
Louis ed io eravamo rimasti soli in casa: per la seconda volta in pochi giorni riuscivo a sentirlo vicino come un tempo. Eravamo noi, stavamo tornando quelli di un tempo e non potevo che esserne felice.
Il mio Boo. Dio, quanto mi è mancato!
Stavamo sistemando la cucina: lui sparecchiava, io lavavo i piatti.
-Qui ho finito!-
-Allora prendi questo- dissi prendendo un canavaccio pulito dal cassetto e tirandoglielo addosso -E comincia ad asciugare-
-Mi hai fatto male!- si lamentò lui con quella voce da bambino che riusciva ancora  a fare benissimo.
-Te ne farò ancora di più se non ti muovi!-
-Da quando sei diventata così violenta?- mi guardò strabuzzando gli occhi e agitando le mani in aria.
-Sei tu che ispiri violenza Tomlinson-
-Io, veramente, ispiro altro- precisò muovendosi in modo, a dire suo, molto sensuale. Scoppiai a ridere subito dopo.
-HAHA! A detta di chi sentiamo?-
-A detta di tutte!- una fitta allo stomaco. Altre donne avevano guardato Louis con occhi languidi di piacere, altre donne lo avevano sicuramente baciato, toccato.
Altre donne, non io.
Ora capisco come ti senti Sara.
Mi sentii male, ma non potevo cedere. Non davanti a lui.
-Fra?-
-Eh?-
-Tutto bene?- diamine, se n'era accorto.
Rimedia Francesca, rimedia!
-S...sì, sì. Stavo solo provando ad immaginarmi che problemi devono avere queste per dire che ispiri "altro"- mimai le virgolette con le dita.
-Certo che potresti darmi un po’ di soddisfazione!-
-MAI TOMLINSON! Impossibile- mise il broncio. uno dei suoi adorabili finti bronci. Li ho sempre amati -Povero piccolo Louis- continuai poi prendendogli le guanciotte pizzicandogliele un poco -Sembri quasi adorabile e dolce così-
Finimmo di sistemare la cucina, poi ci spostammo al piano di sopra raggiungendo la mia camera.
-Wow-
-Che c'è? Sono sempre stata casinara, lo sai...!- sorrise amaramente puntando poi il dito verso la parete di fronte al mio letto. Ora capii e immediatamente abbassai lo sguardo-
-Dovevo...dovevo...-
-Non importa, in fin dei conti è quello che ho fatto io, no?- sì, l'aveva fatto anche lui; aveva preso ogni sua cosa prima di andarsene, tutto tranne quelle foto che ora si trovavano in una vecchia scatola dentro il mio armadio. Erano il mio piccolo grande tesoro.
Erano tutto ciò che ancora mi legava a Louis.
Sono gli unici ricordo che mi hai lasciato.
Gli ho sepolti insieme al ricordo del tuo volto, della tua voce, del tuo tocco.
Perdonami Louis, era l'unico modo.
Annuì a quella sua domanda ovviamente retorica: stavo male quanto lui. ma sapevamo entrambi che quella era la verità. Non poteva biasimarmi.
-Questo però me lo ricordo!-
-Mettilo giù!-
-Ce l'hai ancora dopo tanto tempo? Non sei cresciuta per queste cose?-
-Louis Williamo Tomlinson, ridammelo immediatamente!-
-Una volta mi facevi sempre leggere il tuo diario!-
Una volta, Lou. Una volta sì che te lo avrei fatto  leggere.
Ma non siamo più due bambini purtroppo.
Sono cresciuta e quel diario è l'unico che sa la verità.
E' l'unico che sa quanto io sia innamorata di te.
Sai quando l'ho capito? Quando te ne sei andato: senza di te era diventato tutto più buio, più difficile, hai lasciato un vuoto che fino ad una settimana fa risucchiava in me ogni sentimento, ogni emozione, come un grande buco nero.
Lo sa solo quel diario quante lacrime ho versato per te, Lou.
Per noi.
-Una volta, infatti! Dai Lou, non fare il bambino!- continuava a saltellare per tutta la stanza, ma prima o poi, ne ero certa, si sarebbe fatto male! -Louis, per favore-
-Mmm...che cosa mi nascondi Parker?-
-Proprio niente!- dissi tentando di nascondere il rossore che si era fatto largo nel mio volto -Proprio niente-
-Allora posso...?-
-NO!- mi scaraventai su di lui appena vidi la sua mano slacciare la cordicina che teneva chiuse tra quelle pagine tutte le parole che mai avrei avuto il coraggio di dirgli, quei pensieri nascosti, ritrovandomi poi distesa sul mio letto, sopra di lui -Non voglio che tu lo legga- per quanto la posizione fosse imbarazzante per me, a quanto pare lui non era dello stesso avviso.
Mi trattenne su di lui per le braccia, alzandomi poi il mento con una mano; un tocco delicato, leggero.
Il tuo tocco, Boo.
-Perché?-
-Io non...non...non sono...pronta- mi morsi il labbro inferiore quasi a sanguinare.
-Devi smetterla Fra, dico sul serio- e ora che gli prendeva? Non mi ricordavo di avere un migliore amico bipolare e dalla doppia personalità.
-Come?-
-Devi smetterla di essere così ingenuamente...-
Un cellulare.
Un maledettissima cellulare aveva cominciato a suonare e non era di sicuro il mio.
-Scusa-
-Oh sì, scusa tu!- mi spostai subito andandomi a sedere di fianco a lui nel letto, aspettando la fine della chiamata.
-Sono Louis, chi parla?-
-Allora Tomlinson, è bello tornare a casa?-





*Spazio Autrice*
Visto che mantengo le promesse? uu
Sera people!
Saluti e baci dal mare! Mi trovo a Caorle per la precisione, meraviglia *-*
Stasera c'è una serata a suon di balletti e giochi al campeggio dove sono, ogni sera c'è qualcosa di nuovo! lol
Spero che stiate tutti bene!
Beh, this is the chapter!
In realtà non c'è molto da dire, è un pò un capitolo di passaggio.
Piano piano stiamo arrivando al nocciolo della questione lol
Grazie ai miei angeli che recensiscono sempre (Vi amo *-*) e ai miei lettori (Amo anche voi *-*)
Ci risentiamo sabato! ^^
A presto!
KaananX3

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Capitolo 8
*** Paura ***


capitolo 8 ff che sto scrivendo

-Lou?- il castano chiuse la chiamata e si rimise il cellulare nella tasca del pantalone.
-Devo andare...scusami- mi preoccupai: l'espressione di Louis era cambiata, il suo sorriso era sparito, ancora una volta.
Conclusi che il suo cambio d'umore dovette c'entrare con la telefonata appena ricevuta.
-Chi era al telefono?- si irrigidì: allora avevo indovinato.
-Nessuno-
Mi stai mentendo Louis, lo vedo.
Perché mi stai mentendo un'altra volta?
Non scappare ancora da me, non lo fare più.
-Aspetta!- urlai forte, tanto da farlo bloccare sull'uscio della porta. Si voltò piano nella mia direzione, il suo sguardo diceva "salvami", ma ciò che le mie orecchie udirono fu solo:
-Mi dispiace, devo andare-
Ancora.
Ti stai scusando ancora.
Perché?
Uscì sbattendo la porta, agitato e nervoso, e io non potei far altro che lasciarlo andare, per la seconda volta.
Fissai a lungo la porta sperando che lui tornasse, perché lui mi aveva promesso che non se ne sarebbe mai più andato. Sarebbe stata dura, ma aveva detto di aver bisogno di me.
E io ti credo, Louis.
Voglio crederti.
Torna da me, Lou.
Torna a casa.

-Parker?-
-Presente...-
-Payne?-
-Presente!-
-Styles?-
-Ehm, sì!-
-Thompson?-
-Presente!-
-Tomlinson-
...
-Tomlinson è ancora assente? Ok procediamo-
Sono passate due settimane, due fottutissime e maledettissime settimane.
Dove sei Louis?
Da quel giorno, dopo che uscì da casa mia, non seppi più niente di lui: non un messaggio, non una telefonata, non rispondeva al campanello di casa, era sparito dalla mia vita ancora una volta. Ma questa volta sarebbe stata l'ultima.
-Cazzo- troppi pensieri ancora per lui, e perché poi? Non li meritava, non meritava la mia preoccupazione, le mie ansie, le mie paure.
No Louis, tu non mi meriti.
Perché allora sto ancora pensando a te?
Che cosa stai facendo?
Con chi sei?
-Ragazzi, oggi è sabato, vi va di andare da Nando's e dopo in un qualche locale a scatenarci fino al mattino? Ci divertiremo!- sbuffai: al solo pensiero mi veniva il mal di stomaco, però forse lasciandomi andare non avrei pensato a quell'essere per un po'. Tanto valeva provarci.
-Ok-
-Dici sul serio?- i ragazzi spalancarono gli occhi: evidentemente si aspettavano il mio ennesimo rifiuto. Ultimamente starmene a casa davanti alla TV era diventato il mio passatempo preferito.
Avevo perso nuovamente la voglia di vivere, di divertirmi, di uscire, ma i miei amici continuavano a spronarmi standomi accanto. Loro non mi avrebbero mai lasciato da sola come invece ha fatto lui.
Noi eravamo una famiglia e adesso me lo stavano dimostrando più che mai.
-Beh, bene! Chiediamo anche a Niall se finito il lavoro ci raggiunge?-
-Sì, perché no? Aspettiamo che finisca il turno e andiamo-
-Bene, allora è deciso. Niente ripensamenti all'ultimo minuto- disse Zayn puntando il suo sguardo su di me. Alzai le mani in segno di resa, quella sera volevo solo divertirmi, volevo solo non pensare a niente e a nessuno.
-Ah, Sara?-
-Sì?-
-Passo a prenderti alle 20e30, ok?-
-Oh...ok- sorrisi ascoltando quella piccola, ma dolce conversazione tra i miei amici. Certo, di solito succedeva sempre così: Liam passava a prendere Sara e poi, insieme, venivano a prendere me, ma era sempre stata lei a chiedergli un passaggio, fino a quel momento. Quel giorno invece fu lui a proporlo, o meglio imporglielo.
Almeno una di noi due sarebbe stata felice stasera.
-Ehm...Fra...?-
-Arrivo con Zayn o con Harry, ho capito-
-Grazie. Senti, ti va un caffè da Starsbruck?-
-Sara...-
-Eddai! Per favore!- era da un bel po' di tempo che io e lei non parlavamo da sole, in santa pace; dall'ultima volta che siamo uscite insieme sono passate settimane!
Mi ero chiusa in me stessa, ne ero consapevole, e lei non voleva infierire ulteriormente con la storia di Liam, l'avevo capito, ma sapevo anche che avrei dovuto reagire a questa situazione e parlarne con la mia migliore amica di sicuro sarebbe stato un buon inizio. D'altro canto anche lei aveva bisogno di me, come io di lei.
-Ok, d'accordo-
-Sì! Grande!- si slanciò verso di me abbracciandomi, e poi mi sorrise, cosa che fece sorridere anche me; era stata capace di far sorgere un lieve sorriso sul mio viso dopo due settimane di completa apatia, a parte le lacrime versate sul cuscino nella mia stanza, da sola -Andrà tutto bene- azzardò Sara approfittando del mio piccolo momento di positività -Lo supereremo insieme. Io sono qui-
-Sì, grazie-

Sara ed io parlammo per ore: Liam, Louis, Louis, Liam.
-E quinsi capisci che io non so più dove sbattere la testa!-
-Beh, direi che stasera è il momento buono per approfittarne. Sara, o la va o la spacca: sono anni che vi rincorrete! Prima sì, poi no, poi forse, e basta!- quella sera sarebbe stata la loro sera. Dovevano parlare, capirsi, e non fare una delle loro insulse chiacchierate "post-sesso" come le chiamavano loro. Era importante.
-Sì, ok. E tu, come stai?- boom, ecco sganciata la bomba.
Per poco, anche se solo per qualche minuto, i miei pensieri si concentrarono altrove, ora però erano tornati tutti lì, in quel punto maledetto, e facevano male.
-Io non capisco, davvero, non ce la faccio! Mi aveva promesso che sarebbe rimasto qui, che mi avrebbe  detto ogni cosa d'ora in poi, e invece guarda! E' scappato di nuovo!-
-Magari lui...-
-SMETTILA DI GIUSTIFICARLO! LUI HA TORTO, HA SBAGLIATO! E io ci sono cascata in pieno, un'altra volta-
Ti sei preso gioco di me, non è così?
Vorrei tanto che tu fossi qui adesso per vedere come le lacrime mi rigano il volto, per vedere quanto mi sto sforzando di trattenere i singhiozzi provocati dal pianto.
Vorrei un tuo abbraccio Louis, vorrei che mi dicessi che va tutto bene.
Dove sei Louis?
E sono qui a chiedertelo ancora, e ancora una volta tu non mi rispondi.
Perché Louis?
Sara abbassò lo sguardo; capii di aver esagerato, lei in fondo voleva solo aiutarmi.
-Scusami, io...-
-Perdi il controllo quando si parla di lui: non sarai forse...?-
-No. Ti prego, non dirlo: sarà ancora più difficile altrimenti- lei annuì soltanto, stringendomi poi in uno dei sui abbracci terapeutici.
Lei lo sapeva. Lei sapeva sempre tutto.
Solo lei lo avrebbe saputo.

-Ci vediamo stasera allora-
-A più tardi. E pensaci, ok?- il suo pollice in su mi fece intuire che aveva capito, così entrambe ci avviammo verso le nostre macchine per poi andare a casa.
-Francesca Parker?-
-Sì?- non era chi speravo che fosse; uno sconosciuto stava fermo lì, davanti a me.
-Oh, meno male! Credevo non mi sentissi! Io sono Tom- chi?
-Quindi?- chiesi rifiutando la sua cortese stretta di mano.
-Sono un vecchio amico di Louis, Louis Tomlinson-
Louis.
-Cosa? Louis? Dov'è? Lo hai sentito ultimamente? Come sta?- Lou aveva altri amici oltre a noi? Chi era questo ragazzo e cosa sapeva del mio Boo?
-Calma calma! Sta bene, non preoccuparti. Fa sempre così, arriva e se ne va. Lo conosco bene ormai-
-Da quanto lo conosci?-
-Direi più o meno due anni. E' davvero un pazzoide quel ragazzo!- lui conosce il Louis che io non conosco, il Louis malato, il Louis ferito. Forse questo Tom avrebbe potuto aiutarmi in un qualche modo.
-Se sai dov'è, te ne prego, portami da lui!- era una supplica la mia, ero disposta a tutto pur di ritrovarlo. Mi doveva delle spiegazioni e questa volta non sarebbe semplicemente fuggito lasciandomi indietro.
-Mi dispiace, ma non posso-
-Io ho il diritto di sapere dov'è! Io voglio sapere dov'è!-
-Vorrei poterti portare da lui, ma Boo non vuole vederti- Boo? L'aveva chiamato Boo? Aveva permesso ad un'altra persona di chiamarlo Boo? No, lui era il MIO Boo, solo mio.
Non poteva essere altrimenti.
-Ha detto che questa non è più casa sua, si sente come in trappola, e che tu...-
-Che io?-
-Che tu sei solo un intralcio nella sua vita-
Io...cosa?
Sono un intralcio...
Per Louis?
Impossibile.
-Senti, io devo andare. Grazie, troverò da sola Louis-
-Perché non te le fai dire direttamente da lui queste cose? Così poi potrai crederci senza riserve- e così detto tirò fuori un cellulare dalla tasca e poco dopo sentì le sue dita muoversi sulla tastiera, probabilmente per digitare un numero.
-Louis, amico! Senti, la tua amica qui non vuole credermi. Perché non gli parli tu?- il suo braccio teso, con quel telefono in mano: non ho mai avuto più paura di oggi. E se fosse stato tutto vero? Se veramente Louis...
-Prendi il cellulare, Francesca. Louis vuole parlare con te-
Lou ho paura.
Ti voglio qui.
Vieni qui, Boo.
-Louis...?-
-CORRI FRA! VATTENE! DEVI SCAPPARE DA LUI!-
-Aspetta! Boo, calmati! Non ti capisco!- il tizio di nome Tom cominciò ad avanzare verso di me ostentando un ghigno sul suo viso. Lui non mi piaceva -Lou, ho paura-
-PICCOLA CORRI, LASCIA CADERE QUESTO CAZZO DI TELEFONO E CORRI!- correre, dovevo correre. Cos' diceva Louis.
Io mi fido di te.
Corro Lou. Io corro.
Ma non corro abbastanza forte -Jay, fermala! Sta scappando!-
Salvami Lou.
Ho paura.




*Spazio Autrice*
Buongiorno *prende il suo cocktail e ne beve un sorso* come va la passate signore?
Qui al mare c'è la quiete dopo la tempesta.
Giovedì sera abbiamo affrontato una quasi tromba d'aria qui al campeggio, non vi dico i disastri che ha lasciato.
Ma ora siamo qui e stiamo tutti bene per fortuna c:
Ed eccomi qui con il capitolo, puntuale lol
Che dite? Ecco che vediamo finalmente una delle mia chiacchierate preferite tra Sara e Francesca!
Io adoro quelle due *-*
Nuovo personaggio: Tom *riferimenti puramente casuali* uu
Scusate, mi serviva un antagonista e lui era perfetto uu
Passando oltre, che ve ne pare?
Spero vi sia piaciuto lol
Vi lascio twittah @Liberty191
Ringrazio chi trova un momenti per recensire (grazie tesori miei) e chi segue questa storia c:
Ci risentiamo mercoledì!
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 9
*** New Entry ***


-Fermala Jay! Sta scappando!-
Sto correndo.
Mi hai detto tu di farlo Boo.
E io mi fido di te.
Ma una mano mi stringe.
Mi fa male, non è la tua mano.
Tu non mi faresti mai del male, io lo so.
Ma allora chi è?
-Lasciami! LASCIAMI ANDARE!-
-Calmati tigre! Così non risolvi nulla. Ci tieni davvero a vedere il tuo amichetto?-
Stanno parlando di te.
Sanno dove sei, Louis.
Che cosa devo fare ora?
Tom e Jay, quelli erano i loro nomi, si erano parati davanti a me sogghignando. Uno dei due si morse il labbro inferiore continuando a fissarmi; che cosa potevano mai volere da me?
Era un vicolo cieco, non avevo via di scampo: la mia schiena poggiava contro il muro freddo del vecchio edificio dietro di me. Non sapevo nemmeno dove mi trovassi.
-Che cosa volete da me?-
-Sei l'unica che riesce a far perdere il controllo al nostro vecchio amico Tomlinson e sappiamo anche che lui tiene molto a te- che cosa c'entravano questi tizi con Louis? L'unica cosa di cui ero certa era che lui si trovasse nei guai, in guai molto seri.
"Sarà pericoloso starmi accanto" aveva detto...ma certo! Ora è tutto chiaro!
-Voi siete gli strozzini di Lou, non è vero? Lui vi ha già ripagato tutto! Lasciatelo in pace!- il più alto tra i due si avvicinò pericolosamente a me, sbattendo poi la sua mano contro il muro sfiorando di poco il mio viso.
-Noi vogliamo anche gli interessi e questi no che non ce li ha pagati- ora i suoi occhi erano puntati sui miei, neri come la pece, oscuri, profondi. Pericolosi.
Un essere spregevole, ecco cos'era: il solo pensare a lui mi faceva rivoltare lo stomaco, ma dovevo farmi forza, loro erano gli unici a sapere dove fosse Louis, il mio Louis.
-Ditemi dov'è- con quel poco di coraggio che mi rimaneva, tentai di apparire meno spaventata e indifesa di quello che in realtà ero, ma Jay ci mise solo un secondo a spezzare ogni mia barriera: lo odiavo già, anche senza averlo mai visto prima.
-Cos'è, ti manca il tuo piccolo Boo?- nessuno può chiamarlo così: io ho l'esclusiva su quel nome, solo io ho il permesso di chiamarlo in quel modo.
Lui è il mio Boo.
-Smettila di chiamarlo così!- ora la rabbia aveva preso il sopravvento; furiosa mi avventai contro di lui, spingendo il suo corpo indietro tanto da fargli perdere l'equilibrio.
Quel verme non merita di chiamarti Boo.
Solo io, vero?
-Ora mi hai scocciato piccola impertinente!- Tom fece per darmi uno schiaffo, la sua mano alta in aria stava per posarsi violentemente sulla mia guancia, ma qualcun altro lo anticipò, bloccando il colpo dandogli un pugno in pieno viso.
-Toccala e sei un uomo morto. E' con me che te la devi vedere, lei non c'entra niente!- una voce diversa, non era una delle loro voci rudi e meschine, era una voce calda, pura, una voce...che conoscevo.
Sì! Era...era...!
-LOUIS!-
-Piccola, stai bene? Non ti hanno fatto del male vero? Se solo...!-
-BOO!- non lo lascia neanche terminare la frase che gli saltai addosso all'improvviso, portandogli le braccia al collo e stringendolo forte a me -Mio Dio Boo, stai bene! Ma che ti è successo? E...oddio, ma...chi ti ha ridotto così?! Sono stati loro?!- era pieno di lividi, il suo labbro inferiore sanguinava, alcuni graffi apparivano sulle sue braccia, eppure i suoi occhi continuavano ad essere sempre più splendenti, luminosi.
Cos'è che ti rende felice Lou?
Vorrei tanto saperlo...
Vorrei tanto essere...io.
Stavolta fu lui ad interrompere i miei pensieri.
-Stai zitta. Zitta. L'importante è che tu stia bene, tutto ciò che conta è che io possa stringerti ancora tra le mie braccia come adesso- tutto intorno a me si era fermato: il mio respiro, il tempo, il mio cuore, io stessa ero immobile davanti a lui. Non sapevo cosa fare, cosa dire, tutto ciò che fui capace di fare fu abbracciarlo ancora più forte portando sempre di più i nostri petti a combaciare; ora niente e nessuno mi avrebbe allontanato da lui.
-Siete proprio un bel quadretto romantico voi due-
-Ma abbiamo altri programmi in serbo per voi...!-
-Appena te lo dico io tu scappa. Li terrò a bada per un po’-
-Scordatelo! Sei ridotto uno straccio, non ti lascio qui da solo contro questi due!
-Fra...-
-NO! Basta Louis! Non me ne andrò, non dopo oggi- presi la sua mano e la intrecciai con la mia.
Quella volta avrebbe potuto capire, ne ero sicura: ogni mio momento, ogni mio sussurro, ogni mia parola, ogni mio gesto gridava "Louis, io ti amo" per mio volere o meno. Ero stanca di nascondermi, lui aveva il diritto di sapere la verità.
Il suo sguardo era così triste, così malinconico.
Vederlo ridotto così era una delle peggiori cose al mondo per me; mi sentivo impotente, inutile. Io l'avrei protetto, ma come? Le parole non sono in grado di fermare le botte, le violenze, ma era mio dovere stargli accanto, supportarlo, non lasciarlo cadere.
"Mai più" mi ero ripromessa e così sarebbe stato.
-"Lascia che sia io la tua luce": non me lo rimangio Louis, nè adesso nè mai- i nostri sguardi si incrociarono, si cercarono per poi trovarsi: lui era la mia salvezza e io ero la sua -Io non...non voglio perderti. Non un'altra volta- le parole uscirono così, di getto, senza alcun freno.
Lo capisci adesso, Lou?
-Fermi!-
-Jay andiamo, lascia stare! Stanno arrivando gli atri!-
-Non è finita qui Tomlinson! E nemmeno con te Parker!-
-Ragazzi! Niall!- mi sembrava un sogno, erano tutti qui, qui per noi.
-Dio Tommo, sei uno straccio!-
-Che ti è capitato amico?- Harry, a dispetto di ciò che si crede, è un ragazzo molto sensibile e per il suo amico era visibilmente preoccupato. E' così dolce quel ricciolino!
-Nulla di che ragazzi, sto bene. Piuttosto vorrei che aiutaste lei- disse poi Lou indicandomi. Sbuffai; si preoccupa sempre troppo.
-Come te lo deco dire? Sto bene! S-T-O B-E-N-E!. Davvero, non mi hanno fatto nulla grazie a te, ma scusate: voi come ci avete trovati?- mi era quasi passato di mente a furia di parlare di Louis; era un ottimo argomento di distrazione per la sottoscritta.
-Non mi hai risposto a nessuna delle cinque chiamate che ti ho fatto quando di solito mi basta uno squillo-
-E poi, grazie ad un'amica, vi abbiamo intercettato, o meglio TI abbiamo intercettato, ma abbiamo preso due piccioni con una fava!-
-Ragazzi mi dispiace, vi ho messo in un casino tremendo-
-Non dirlo nemmeno, siamo tuoi amici e siamo qui per aiutarti. Ah, c'è un'altra persona che dovete ringrazare: Lisa, vieni qui- che? Avevo sentito bene? No, un momento: il mio cervello non può reggere troppe cose in un solo giorno.
-LISA?- esclamammo in coro io e il castano. Era così...inusuale! Da quando lei...? Da quando noi...?
DA QUANDO?!
Lei mugugnò per poi dire qualcosa come -Harry mi ha chiesto di aiutarvi- Styles? Il nostro Harry Styles aveva contatti con lei?
DA QUANDO?!
Guardammo il riccio in modo sorpreso, infastidito, ma sorpreso: non mi sarei mai aspettata che Lisa Thompson, la più stronza e arrogante tra tutte, abbia deciso di aiutarci.
-Che cosa sa lei?- il tono di Louis era preoccupato, lo conoscevo bene; non voleva coinvolgere nessun altro in questa faccenda, era già tanto se l'aveva fatto con noi.
-Sa il necessario. E' un ottimo hacker informatico, potrebbe esserci utile. Ricordati che è grazie a lei se vi abbiamo trovato-
-Harry, io non voglio che voi vi esponiate troppo-
-Questa storia deve finire. Date un'opportunità a Lisa, credimi Lou! Ce la faremo. Insieme- lo diceva anche Harry, nessuno di noi voleva abbandonarlo; nessuno di noi l'avrebbe mai fatto.
-Louis Tomlinson, non sei più da solo. Mettitelo in testa!-
-Sara ha ragione: se siamo qui è perché lo vogliamo-
Louis aveva gli occhi lucidi: per due anni si era lasciato alle spalle tutto questo, la sua vera vita. Ora poteva vederlo tutto il bene che gli volevamo, tutto il nostro supporto per lui.
Lui avrà sempre noi. Noi siamo la sua certezza.
Siamo noi la sua famiglia.
Non c'era bisogno di chiederlo: naturale, bello, proprio come facevamo sempre. Ci abbracciammo stretti l'uno all'altro: la voglia di andare avanti insieme, la voglia di volersi bene, la voglia di essere semplicemente noi.
-Io direi che potremmo dare una possibilità a questa donzella- aggiunse Zayn posando una mano sulla spalla di Lisa. Questa arrossì violentemente, mostrando un timido sorriso, voltando poi subito lo sguardo verso Harry.
La bionda notò che la stava osservando e che avevo capito chi stesse fissando, così abbassò immediatamente gli occhi finendo per guardare i suoi piedi per poi rialzarli timidamente nella mia direzione. Io mi avvicinai a lei: in fondo era proprio una bella ragazza, forse avrei dovuto rivedermi su un paio di cose, poi le parlai.
-Benvenuta nella compagnia- gli dissi tendendole la mano -Spero di poter ricominciare con te: in questi anni abbiamo avuto alcune difficoltà-
-E' colpa mia...in parte- spalancai gli occhi appena vidi quelle semplici parole: davvero Lisa aveva detto che, in parte, era stata colpa sua? Il mondo aveva per caso cominciato a girare al contrario?
-C-c-che...?-
-Sì, insomma, so di essere stata arrogante...-
-Prepotente-
-Permalosa-
-Stronza-
-Acida-
-OkOk, ho capito! Io...vi chiedo scusa- Styles annuiva da dietro di lei, compiaciuto e soddisfatto. Quel ragazzo non me la raccontava giusta.
-Beh, allora che dite? Facciamo il nostro rito?-
-Che rito?- cominciò a chiedere nervosamente Lisa guardandosi attorno.
-Questo: SUPERMEGAABBRACCIODIGRUPPO!!-
Rideva, rideva proprio di gusto.
Eravamo felici.
Finalmente.
-Ehi! La giornata non è ancora finita!-
-E' vero! Stasera dobbiamo andare da Nando's-
-C'è posto per due persone in più?-
-Sì, ovvio, prima però tu- dissi prendendo Louis per un orecchio -Vieni a casa con me. Dobbiamo parlare di un po’ di cose...e anche con te Styles devo parlare prossimamente!- Harry fece un accenno di assenso con la testa non smettendo di sorridere neanche per un secondo, mentre Boo ed io ci avviammo verso casa.




*Spazio Autrice*
Lo so, lo so.
Soooooono in ritardo.
Di poco però! Mi perdonate? *faccia da cucciola*
Ragazze, non posso stare molto, sono un po’ di fretta oggi, ma ecco qui che si chiariscono un pò di cose lol
Aspetto i vostri pareri spero lol
E grazie alle mie adorate che recensiscono, vi adoro *-*
A sabatoooooo! Cioè dopodomani lol
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 10
*** Amore ***


cap 10 sgdvcakjh

-Vuoi startene un po' fermo?-
-Ma brucia! Ouch!-
-Razza di idiota, è normale che ti bruci sulle ferite aperte! Ma se non le disinfetto, non guariranno mai-
Louis era proprio un bambino: gli avrò detto circa una decina di volte di non muoversi mentre gli disinfetto il labbro, ma niente da fare, questo continuava a dimenarsi come se stesse ricevendo delle scosse elettriche continue.
Dio, che fastidio!
-Tomlinson, piantala, o giuro che ti metto io le mani addosso ora!- sembrò capirla mettendosi più comodo sopra lo sgabello davanti lo specchio e ponendomi il labbro ferito.
-Finalmente! Ora, per la millesima volta, vedi di stare fermo-
-Piccola...- era già la seconda volta che mi chiamava così; era una sensazione piacevole, mi faceva apparire importante ai suoi occhi.
-Cosa c'è?-
-Non ti hanno fatto nulla quei due, vero? Non è che non me lo vuoi dire solo per non farmi preoccupare, giusto? Perché altrimenti io...!-
Sospirai -Per l'ennesima volta Louis: no, sto bene. Hanno solo alzato un po' la  voce, tutto qui-
-Mi dispiace- ancora la solita cantilena: da quel pomeriggio non aveva smesso un attimo di scusarsi, di darsi le colpe di tutto, cominciava davvero a diventare fastidioso.
-Smettila di dire che ti dispiace! L'unico che ci ha rimesso in tutto questo casino sei tu Boo. Ma perché non li denunci? Potresti farla finita per sempre!-
-NO. Non posso farlo. Loro...loro sono pericolosi, non voglio neanche pensare a cosa...! No, non chiedermelo- che non era di certo gente amichevole lo sospettavo, ma cosa portava Louis ad essere così sulla difensiva e ansioso? C'era dell'altro sotto, qualcosa che lui non voleva dirmi, ma potete scommetterci quello che volete che in un modo o nell'altro l'avrei scoperto.
Ormai c'eravamo dentro tutti, dal primo all'ultimo. Non aveva senso continuare a mentire.
Non mentirmi più, Lou.
Non tenermi fuori un'altra volta.
-Che altro c'è?- stavolta fu lui a tirare un lungo sospiro.
Strano, ma si arrese piuttosto facilmente alla mia domanda: era stanco, lo vedevo, e forse aveva finalmente capito che non era più da solo a combattere.
-Hanno trovato il mio punto debole e ora puntano tutto su quello-
-E qual è Louis? Ti prego, dimmelo, almeno potrò aiutarti!- lui cominciò a ridere, ma era una risata nervosa, isterica.
Non è una delle tue risate.
Che cosa sta succedendo?
Che cosa ci sta succedendo?
-Che ti prende ora?- non era proprio il momento di mettersi a ridere: ero davvero nervosa e volevo solo capire che cosa stava capitando -LOU!-
-SEI TU! Sei tu, Fra, il mio punto debole. E' su di te che fanno leva! Non chiedermi come, ma hanno scoperto chi sei e lo dimostra il fatto che ti abbiano trovato oggi. Capisci adesso perché non volevo dirti niente? Avresti fatto meglio a continuare ad odiarmi-
Ero io.
Ero io il punto debole di Louis.
Che cos'è? Felicità? Soddisfazione? O forse...
-No Boo, non potrei mai odiarti- era vero. Dio se era vero!
Forse hai ragione sai.
Forse avrei dovuto odiarti quando te ne sei andato la prima volta, due anni fa.
Ma io non ce la faccio Lou, non posso odiarti.
Almeno non quanto io ti ami.
Che cosa significa essere il suo punto debole? Magari avrei avuto qualche possibilità, magari mi stavo solo illudendo, in fondo sapevo che per lui io ero e sarei rimasta solo la sua migliore amica e se questo voleva dire potergli stare accanto, allora mi sarebbe bastato.
-Sei bellissima. Lo sei sempre stata-
Smettila Boo, non andare oltre.
Non riuscirei a fermarmi, non questa volta.
-Il disinfettante ti sta facendo delirare-
-Sei tu che mi mandi fuori di testa. Questi due anni senza di te sono stati un inferno: più mi allontanavo da te, più faceva male, ma dovevo proteggerti, devo proteggerti. Dio Fra, senza di te è tutto...nero. Io ho un disperato bisogno di te, di sentirti vicino, di sentirti...mia-
Eccolo il punto di non ritorno.
Perché mi fai questo Louis?
Non illudermi.
Non parlami così.
Hai davvero bisogno di sentirmi tua?
Non lo sono forse già?
Fermai la mia mano che stava continuando a disinfettare i lividi del castano, la fermai sopra il suo petto, vicino al suo cuore e ciò che sentì mi parve così irreale: il cuore di Lou sembrava aver accelerato i battiti, sempre più forte.
Ti sento Lou.
E' il tuo cuore questo?
Una risata, una risata ancora più nervosa della precedente, un dolore lancinante al petto.
-Scusa Fra, lascia stare. Forse hai ragione tu, sto delirando-
No, non puoi ritirare tutto adesso.
Non puoi farlo!
-Louis-
-Non darci peso, ok? Io non ci sono con la testa, ho solo bisogno di...!-
-Sta’ zitto!-
Non parlare.
Non voglio sentirti.
Ho paura Boo, paura di quello che potresti dirmi, paura di quello che potresti fare, ma ora basta, è il momento.
Mi sarei giocata il tutto per tutto, avrei forse perso la sua amicizia, avrei probabilmente buttato all'aria tutto ciò che avevamo costruito insieme, ma sarei impazzita di lì a poco se non tiravo fuori tutto e adesso.
Lui aveva il diritto di sapere. Non avevo più alcuna ragione per mentirgli.
-Ti ricordi quando eravamo piccoli Lou? Il nostro posto segreto, il nostro patto? "Qualunque cosa succeda, io sarò qui per te"-
-Sì, me lo ricordo-
-Ci sono sempre stata Boo, anche in questi due anni di buio in cui tu non eri vicino a me, non mi hai mai lasciato, e sai perché? Il tuo ricordo, l'immagine del tuo sorriso, la sensazione di calore dopo un tuo abbraccio, impossibile per me da dimenticare. Mi sei entrato dentro Louis in una maniera che, azzarderei dire, mi spaventa! Anch'io ho un disperato bisogno di te, talmente disperato da non riuscire ad odiarti, in nessun modo! Ho bisogno di te come ho bisogno dell'aria per vivere. Quando ti ho visto entrare in classe  quel giorno, mi è caduto il mondo addosso: non potevo crederci e adesso guarda! Sono qui, siamo qui, a casa tua a cercare di rimetterti in sesto. Sono cambiate tante cose in questi  anni: la droga, i debiti, tu, ma una  cosa non è cambiata, quello che io provo per te-
-Sì, lo so, mi dispiace per quello che ti ho appena detto, io...!-
-Ti amo Louis. Sono innamorata di te- chiusi gli occhi, solo per un istante; non volevo vederlo andar via di nuovo, scappare, perché diciamocelo, chi non sarebbe scappato?
Stavo sbagliando tutto; non dovevo dirglielo, è stato un errore. Ora avrei dovuto ricominciare tutto da capo, niente più Louis, niente più noi, eppure perché mi sentivo così bene?
Aprì gli occhi e la vidi, una chioma di capelli castani poggiata sul mio petto, un fastidio piacevole. Delle mani mi cingevano i  fianchi, le sue mani. Lui era ancora lì.
Lui non era scappato.
Ti faccio pena, non è vero?
Stai solo cercando un modo per non farmi sembrare troppo una stupida, giusto?
-Come?-
-Come...cosa?-
-Come hai fatto ad innamorarti di me?-
-Ma...ma...MA...! Che razza di domanda è?!- se fosse stato possibile avrei voluto sotterrarmi come minimo cinque metri sotto terra -L'Amore non si decide, l'Amore viene e basta! Non...non va mica a comando!- stupido era e stupido rimane! Ma con che domande se ne viene fuori?
-Non dovresti essere innamorata di me, è sbagliato, io sono sbagliato. Ti farò solo del male, stare con me...-
-E' pericoloso, lo so, lo hai già detto, ma mi sembra anche di averti risposto che non mi interessa- ma...un momento: che cosa aveva appena detto?
Lui non mi aveva rifiutato, lui mi stava solo avvisando del pericolo di stare insieme a lui!
Ma allora...!
-Louis, devo saperlo: che cosa provi per me?- non si muoveva: l'unica cosa che riuscì a sentire fu una maggiore stretta sui miei fianchi, ma ora avevo bisogno di quella risposta. Ne dipendeva tutto -Guardami, ti prego- i miei occhi cominciarono ad inumidirsi, stavo per scoppiare.
Mi ero umiliata davanti alla persona che amavo, davanti al mio migliore amico, cosa poteva esserci di peggio?
Distrutta, ferita, lo sconforto più totale avvolgeva la mia anima, i miei pensieri. Volevo solo andarmene di lì, non sarei riuscita a trattenere le lacrime ancora per molto.
-Riguardati le ferite-
-Dove stai andando?- domandò lui improvvisamente allarmato.
Via da qui, lontano da te.
-A casa-
-Questa è casa tua! Dove stiamo insieme è casa tua! La nostra casa. Non andartene- sarebbe bastata un'altra parola, un altro tocco e addio al mio fottuto autocontrollo -Anche stavolta sei stata tu quella  coraggiosa, come sempre, ma ti prego lascia parlare me ora- annuì; ora toccava a lui parlare, solo...
Fai in fretta Louis.
-Non era nei piani, non doveva succedere, perché ora non sarò più in grado di lasciarti andare. Non posso più lasciarti andare, non dopo...questo- e dicendo così, lasciò le mie mani per portare poi le sue sul mio volto e avvicinarlo al suo.
Un bacio.
Le sue labbra poggiavano sulle mie per poi approfondire.
Mi teneva stretta: una mano sulla schiena e una sui capelli. Io lo tenevo stretto alla vita.
Il tempo avrebbe dovuto fermarsi ora; lui ed io, solo noi, solo quel bacio che durò, a mio parere, troppo poco.
-Sai di disinfettante- sorrise.
-Mi dispiace di essermi innamorato di te-
-E' l'errore più bello che potessi mai fare-






*Spazio Autrice*
Sono enormemente in ritardo, lo so ç.ç
Chiedo venia, ma casa mia è presa peggio di un campo di battaglia: sono tornata ieri dalle vacanze lol
Alluuuuuuuuura...
Chi se l'aspettava? Chi ci sperava? A chi non frega nulla? lol
Beh, ecco la nostra tanti agognata dichiarazione, ma non sarà finita qui.
Eh no, io sono cattiva, vero? *coff coff* qualcuno capirà senza riferimenti lol
Bene, vado a finire di fare lavatrici .-.
Grazie ai mie angeli di sempre <3
E grazie a chi segue, ricorda o preferisce questa storia. Lo aprezzo davvero molto! ^^
Ci risentiamo presto, lo giuro uu
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 11
*** Nessuno E' Solo ***


Sara's Pov:

-Dio che giornata!-
-Già, ma almeno siamo arrivati in tempo! Comunque grazie per avermi accompagnato a casa, non dovevi disturbarti-
-Lo faccio con piacere, davvero-
Tutti sapevano del rapporto che intercorreva tra Liam e me: eravamo amici, amici un po' speciali forse.
Tutto cominciò qualche anno fa, dopo una delle tante feste a cui io e il mio gruppo partecipavamo spesso: Louis Tomlinson se n'era andato da ormai cinque mesi, Francesca stava cercando di superare la cosa e così cominciò a frequentare Zayn, mentre io e Liam avevamo rotto da poco.
-Stai bene?-
-Sì Fra, davvero! Abbiamo capito che tra noi non avrebbe mai funzionato-
-Se lo dici tu-
-Ehi, "Amici come prima", ce lo siamo sempre ripromessi nel caso fosse finita per qualsiasi motivo, per cui nessun rancore. Invece, con Zayn?-
-Oh, beh ecco...lui è molto dolce e carino, e...!-
-E che mi frega a me! Vi siete baciati?- la delicatezza non è mai stata uno dei miei punti forti e la mia migliore amica era molto imbarazzata all'idea di parlare di ciò che era successo con il bel moretto la sera prima, anche perché la cosa non si era fermata ad un bacio da quello che avevo intuito -Non dirmi che avete scop-!-
-Shhh! Puoi evitare di mettere i manifesti??-
-Vecchia, dovresti solo che vantarti! Zayn è IL sesso, capisci? Hai per le mani il ragazzo più ambito della scuola! Beh, dopo il ricciolo forse- e davvero, lei si riteneva tanto fortunata ad uscire con un tipo come Zayn, sapeva che oltre la bellezza c'era molto di più, così come ne ero certa anche io, il problema era che non riusciva a lasciarsi completamente andare! Continuava a ripetermi che non poteva perché il ricordo di quel demente ancora la bloccava, le faceva male. Ho sempre sospettato che lei provasse qualcosa per Louis, ma non me ne ha mai parlato di persona, era un pò il suo segreto, la sua sfida personale che voleva vincere a tutti i costi.
-Vado a cercare quel bel fusto del tuo compagno di classe. Tu che fai?-
-Do un'occhiata in giro. Payne non è l'unico a potermi soddisfare!- un ghigno malizioso si formò sul mio viso a cui subito seguì un occhiolino rivolto verso la mia amica.
-Se vabbè...ci becchiamo in giro, a dopo!-

Circa un'ora dopo, nella stanza del padrone di casa:

-Perché?-
-Ci andava!-
-Giù è pieno di ragazze e di ragazzi che aspettano solo di farsi una sana scopata: perché sono qui con te?-
-Perché tu eri una di quelle ragazze-
-Tu non hai capito: perché cazzo mi ritrovo ad aver fatto di nuovo sesso con te, Liam James Payne, dopo che ci siamo lasciati cinque giorni fa!- e fu proprio da questo giorno che iniziò la nostra condanna: nessuno dei due riuscì più a smettere.
"Una dipendenza" la definivamo ed effettivamente  aveva tutte le caratteristiche per essere chiamata tale, ma dopo due anni di divertimenti, le cose cominciarono a cambiare...di nuovo.

Me l'aveva detto Francesca, era tempo di buttarsi: se davvero fossi stata innamorata di Liam si sarebbero spiegate un sacco di cose, tra cui le mie gelosie per le altre ragazze che il signorino si portava a letto oppure il bisogno costante di sentirlo vicino a me.
Patetica.
-Senti Liam-
-Mmm?- che gli avrei detto ora? Troppi pensieri mi frullavano per la mente e nessuno di questi aveva un senso logico. In queste situazioni amo definirmi "fottutta". Ma perché quell'idiota della mia migliore amica non è qui con me?! Fanculo!
-Ecco...vedi...io, cioè tu, cioè io, cioè...!-
-Ehi calmati! Prendi un bel respiro e ricomincia- se solo sapesse che sforzo immane stavo facendo per non svenirgli lì davanti! -Vuoi...?- possibile che pensasse solo a quello? Allora di me non gliene importava un fico secco! Tutti i miei viaggi mentali, i miei castelli, crollarono nel giro di pochi secondi: Liam Payne non si sarebbe mai accorto di nulla semplicemente perché non provava nulla.
-Possibile che tu non riesca a pensare ad altro, Payne?!- da dove tutta questa acidità? No, non potevo permettermelo, non potevo diventare vulnerabile e scoperta davanti a lui!
Io sono Sara Smith! E che diamine!
-Che ti prende? Pensavo...!-
-Pensavi male. Ci vediamo stasera- e così detto, il castano si ritrovò sbattutto fuori da casa mia con un sapore amaro in bocca.
-Stupido- gli sentì mormorare subito dopo.
-Stupida- mi dissi fra me e me.

Harry's Pov:

-E' stato più facile del previsto-
-Solo perché c'eri tu- era solo grazie a lei se non era successo nulla di grave e i ragazzi, capendolo, le avevano dato una chance.
Lisa non è mai stata una gran simpaticona, lo ammetto: Francesca, Liam ed io eravamo i suoi compagni di classe, mentre Sara e Zayn l'avevano conosciuta attraverso modi indiretti e poco garbati; per quanto riguarda Niall e Louis invece, beh, uno la conosceva da troppo poco e l'altro non la vedeva da troppo tempo.
-Stasera stai pronta per una raffica di domande!-
-Ma...ma...!- arrogante, scontrosa e impertinente era la Lisa Thompson che ogni giorno faceva capolino a scuola, quella che tutti vedevano, quella che tutti conoscevano, ma io sapevo bene come fosse in realtà quella ragazza che mi camminava accanto stringendo forte la mia mano.
Insicura, incline ai giudizi degli altri, timida e, solo per me, bellissima.
-Vedrai che andrà tutto bene. Sono amici miei, li conosco-
-Ma loro mi odiano-
-Credimi, no. E se davvero fosse così- continuai io mettendomi davanti a lei e prendendole il viso tra le mani -Sono sicuro che cambieranno idea appena ti conosceranno per quello che sei veramente- e la baciai, un bacio dolce, delicato, pulito, un bacio che sapeva di sentimenti e di...amore.
-Grazie piccolo-
-Adoro quando mi chiami "piccolo"- ma facciamo qualche passo indietro per spiegare un po' di cose.

Fine maggio di fine quarta.
Casa Styles, ore 17e45:

-Se solo  tu ti fossi impegnato di più avremmo preso il massimo dei voti in quel progetto!-
-Mamma mia. è una A Thompson! Mica hai preso una B! Non ti rovinerà di certo la media!-
-Una A, esatto! Io sono abituata solo ad A+ Styles!- sbuffai: perché proprio a me era dovuta capitare come partner del progetto di chimica la più scassa palle e perfettina della classe?! -Se tu non fossi stato impegnato con una ragazza diversa ogni sera...!-
-Oh, ma per piacere! Non dare la colpa a me adesso!-
-Sarebbe mia la colpa allora??-
-Ma che cazz...? Senti, è una discussione inutile questa!-
-Sì infatti!-
-Già!-
-Appunto!-
Una spiegazione logica per ciò che accadde dopo non è ancora stata trovata: il desiderio, la voglia, gli ormoni adolescenziali, ma quel giorno le nostre labbra presero a cercarsi, ad esplorarsi, senza preavviso! Solo...lo volevamo.
Dopo quel momento, tra noi due ci fu un grande imbarazzo, finché io non mi decisi a provarci seriamente; in fondo lei mi piaceva e non era poi così male come credevo (o almeno lo speravo con tutto me stesso) e poi, per Dio, era una verginella, ma baciava davvero bene!

E così eccoci arrivati ad oggi, noi ancora insieme e innamorati, perché sì, noi ci eravamo seriamente innamorati.
Avete presente il colpo di fulmine, quello che non vi fa capire più un cazzo ogni volta che vedi la persona che ti piace? Ecco, più o meno così.
Perché non l'avevamo ancora detto agli altri? Sapevamo che non erano pronti per due notizione del genere: io che metto la testa apposto e io che metto la testa apposto con Lisa Thompson. Aspettavamo solo il momento opportuno, momento che finalmente erra arrivato.
-Allora passo da te alle 20, ok?-
-Ok, a dopo piccolo- le mie fossette si fecero largo sul mio viso: sapevo che Lisa le adorava, e chi no?
-A dopo piccola- e così la salutai, regalandole un ultimo tocco che ci fece sorridere entrambi di gioia.





*Spazio Autrice*
Buongiorno a tutti!
Pensate un po’, ho aggiornato! Contente? ^^
Lo so che questo capitolo non è nulla di che, ma chii mi segue già dall'altra storia sa che mi piace dare spazio a tutti i personaggi in più o meno egual misura,
Per cui mi è sembrato lecito far capire un po' come sono andate le cose tra gli altri, insomma, secondo me ci stava lol
Beh, in realtà non c'è tanto da dire lol
Nel prossimo capitolo torneranno Louis e Fra, promesso :D
Bene, signori, vi lascio!
Ringrazio come sempre ogni buon anima che recensisce e legge, "A massive thank you to all of you!" cit. lol
Ci risentiamo presto!
Un bacio,
La vostra KaananX3

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Capitolo 12
*** Non Può Che Essere Lui ***


cap 12 ffchestoscrivendo

-Che cosa diremo agli altri?-
-Non credo che ne saranno poi così sorpresi-
-Tu dici?-
-Io dico. Vedrai, quelli lì la sanno lunga, anche più di noi-
Subito dopo il "chiarimento" mio e di Louis, telefonai a Zayn facendogli sapere che avevo trovato un altro accompagnatore per la serata e che ci  saremo visti direttamente da Nando's: lui dall'altro capo del telefono aveva accettato di buon grado la cosa, senza fare troppe domande, segno che il buon vecchio Malik aveva già capito come stavano le cose.
Ed ora eccomi qui sul posto del passeggero della macchina del mio...del mio...ragazzo? E' strano, la cosa mi stava rendendo parecchio nervosa: quello stesso pomeriggio Boo ed io ci eravamo dichiarati scoprendo corrisposto il nostro amore, ma non avevo ancora ricevuto nessuna richiesta ufficiale, per cui non so quanto io possa considerare Louis Tomlinson come mio fidanzato, anche se ora me ne importava ben poco.
Lui sapeva e anch'io finalmente sapevo.
Non avrei più dovuto nascondere le mie occhiatacce alle altre ragazze che fissavano il mio Lou, non mi sarei più dovuta preoccupare dei battiti del mio cuore che vicino a lui  cominciava a scalpitare, non mi sarei più dovuta preoccupare della mia non più insensata e irrefrenabile voglia di baciarlo, perché ora lo potevo fare quando volevo; perché lui ora sapeva.
-Senti Frifra-
-Dimmi Boo- la sua mano destra si levò dal volante per andare a prendere la mia e posarle poi entrambe sulla mia gamba. Cominciava a fare caldo in quella macchina.
-Io non sono bravo in queste cose, lo sai, però ecco...volevo chiederti...-
-Sì...?- dai.
-Volevo sapere, insomma...-
-Che cosa?- avanti, solo un altro po'...!
-Mi chiedevo se tu...-
-LOUIS!- e che diamine!
-Ti va di diventare la mia  fidanzata? Cioè ragazza, la mia ragazza, sì- o non mi aveva detto niente e faceva ancora largo uso di droghe pesanti oppure dentro il vecchio Tomlinson qualcosa era veramente cambiato: credetemi, tempo fa non lo avreste mai detto capace di una cosa simile e persino io stento ancora a crederci!
Sulle questioni di cuore, Louis è sempre stato un tipo molto "sbrigativo": lui non si impegnava mai, non ha mai avuto una ragazza fissa, a lui piaceva chiamarle "compagne occasionali", invece ora mi ritrovavo con lo sguardo tra lo stupito e lo shokkato per quella sua domanda così diretta e inusuale per i suoi canoni.
Ok, era giunta l'ora di riaccendere il cervello: dovevo dargli una risposta, volevo dargli una risposta. Strinsi ancora di più la sua mano, che nel frattempo si era portata sul cambio, e così...
-Sì- dissi con quanta più sicurezza riuscivo a mostrare in quel momento.
-Sì?-
-Sì-
-Quindi noi adesso siamo...!-
-Una coppia-
-Oh, ok, una coppia, bene. Ok, perfetto, e cosa farebbe una coppia in questo momento?- mi accorsi, puntando poi gli occhi verso il parabrezza, che eravamo appena arrivati a destinazione. Lou aveva fermato la macchina, ma le nostre mani erano ancora lì, legate in quella stessa posizione di qualche minuto fa.
-Beh- cominciai -Lui ora scenderebbe dalla macchina e andrebbe ad aprire la portiera della compagna- detto fatto, Louis scese dalla macchina e ripropose gesto dopo gesto le mie parole.
-E poi?- per poco non scoppia a ridergli in faccia: era così tenero, ma anche così dannatamente stupido.
-Adesso la ragazza dovrebbe uscire dalla macchina- e così feci -Lui dovrebbe chiuderle la portiera- come da copione -E poi...!-
-E poi lei si avvicina e lo bacia! Dai, è la parte più bella! Io aspettavo solo quella!- ora però non riuscì più a trattenermi: scoppiai in una fragorosa risata proprio davanti a lui, tanto da dovermi portare le braccia all'addome per il dolore.
-Dio Lou- dissi asciugandomi gli occhi con la mano cercando di non sbavare il trucco -Sei pessimo, davvero-
-Sono pessimo anche per te?- ora le sua mani mi cingevano i fianchi e mi avvicinarono ancora di più al suo corpo, che sentì fremere contro il mio dopo solo esserci sfiorati.
-A me sono sempre piaciuti i casi patologici come te, Boo- e così arrivai alla sua parte preferita di tutta la faccenda, lo baciai, con disinvoltura, con delicatezza.
Io potevo farlo!
Ora sei veramente mio Lou.

-Così però adesso non è giusto! E io adesso? Mi avete lasciato da solo!- come avevo previsto, nessuno dei nostri amici rimase sorpreso dalla notiziona mia e di Louis, "una cosa ovvia" avevano detto e ora Zayn continuava a lamentarsi per essere rimasto l'unico all'"asciutto" del gruppo.
-Ma come, piccolo mio, ti sei già forse stancato di me?- Niall arrivò al nostro tavolo portando con sé i piatti che avevamo ordinato e, intromettendosi nella discussione, cominciò a sedurre Malik con occhiate molto equivoche.
-Oh Nialler, non qui davanti a tutti!- se solo quei due non fossero entrambi terribilmente etero, direi anche che potrebbero formare proprio una bella coppia.
-Io stacco alle ventitré stasera ragazzi-
-Perfetto! Dobbiamo solo decidere dove andare dopo-
-Io vado a lavorare, voi intanto decidete. A dopo tesorino!- il biondo strizzò l'occhio in direzione del moro.
-Non farti toccare troppo il culo patatino- rispose questo mandandogli un bacio, che l'altro prese al volo spalmandoselo letteralmente sulle labbra.
-HAHAHAHA! Adoro quel ragazzo!- Louis si limitò a sorridere, ma sentivo che a lui ancora non andava giù la nottata brava mia e di Niall. Solo dopo mi resi conto di ciò che avevo appena pensato: Louis era geloso di me e questo mi faceva stare bene, anche se un po' mi dispiaceva per quel povero cameriere.
-Lou-
-Mmm?-
-A che pensi?-
-Sembra un bravo ragazzo, simpatico. Niall intendo-
-O, non sembra, lo è!-
-Ed è bravo a letto?- lo odio quando fa così; queste sue domande dirette sono a dir poco imbarazzanti!
-Ma che dici?! Dai, piantala!-
-Era solo a titolo informativo-
-Cos'è, t'interessa? O forse sei solo geloso?- improvvisamente tutta l'attenzione si spostò su di noi, o meglio, sul castano che sedeva al mio fianco, rendendo la discussione molto più interessante.
-Già, è vero!- intervenne Harry -La Fra e Niall hanno...!-
-Ok, che ne dite di smetterla, eh? Piuttosto, dobbiamo decidere dove andare dopo-
Certo che sei proprio un gelosone-
-SARA!-
-Ok ok, la smetto- era tutto bellissimo, proprio come un tempo. Si rideva si scherzava.
Louis era tornato, la compagnia era di nuovo  riunita, certo, con qualche aggiunta, ma ciò che importava in quel momento era che stavamo bene ed eravamo felici.
Forse però non proprio tutti la pensavano come me.

-E' un emerito coglione!-
-Questo me lo hai già detto più o meno altre venti volte Sara. C'è qualcos'altro che dovrei sapere?-
-Pensa sempre e solo al sesso!-
-Questo non è vero, lo sai. Si è sempre fatto mille scrupoli prima di andare con qualcuna, tanto più con te-
-Beh, ora non sta facendo un bel lavoro- la storia di Liam la stava distruggendo e io non sapevo in che modo  aiutarla; non poteva di certo entrare nella testa di quell'idiota!
Avevo notato qualcosa di diverso in Payne, ma finché lui stesso non si decideva a fare una qualunque mossa, io non potevo fare molto se non continuare ad esortare Sara perché le andasse a parlare -Vacci tu!-
-E che ci dovrei fare io?!-
-Scoprire cosa prova per me! Con te parlerà- finiva sempre così, gli altri avevano i loro problemi e io dovevo risolverglieli! A volte arrivavo ad odiare questo dono di riuscire a capire alla perfezione le persone! -Ti preeeeeeeeeeeeego!-
-No-
-Per favoooooooore-
-Oh, al diavolo!- lei e quella sua stramaledetta faccia da cucciola con cui riusciva sempre a farmi fare tutto quello che voleva! Sarei andata a parlare con Liam, tanto non avevo niente di meglio da fare!
L'importante è esserne  convinti.
-Mi devi come minimo una cena!-
-Grazie- disse lei abbracciandomi e  schioccandomi un bacio sulla guancia -Davvero-

-Ehi Payne, allora ti diverti?-
-Ehi! Sì, molto- se questo per lui era divertimento, allora aveva proprio bisogno di rivedere qualche concetto di base.
-Che succede?- lui smise di giocherellare con la cannuccia del suo drink per poi guardarmi negli occhi.
-Niente. Niente-
-Liam, smettila di fare così, so benissimo cos'è che ti turba e tutto si potrebbe risolvere con un semplice "Sara, ti devo parlare"-
-NO. Lo sai che non posso-
-E perché mai?!-
-Perché lei non...!- eh no, eh no! Adesso basta: "E perché lui...!", "No, ma lei...!", quei due dovevano darci un taglio, oppure ci sarebbe andata di mezzo la mia sanità mentale.
-Ascoltami bene signorino: tu adesso alzi il tuo bel culo da questo sgabello del cazzo, vai da lei e le parli. Fidati di me, Lee-
-E se...?-
-Niente ma, niente se; per una volta non farti scrupoli. La conosci, sai com'è e sono sicura che saprai fare la cosa giusta- ora sapevo di averlo convinto: vedevo la determinazione nei suoi occhi, quella sicurezza tanto rara in lui. Era pronto: dopo tanto tempo era finalmente ponto ad affrontare Sara.
Ancora adesso mi chiedo perché quel giorno si siano lasciati.
Guardai Liam alzarsi e dirigersi dall'altra parte della stanza, dove io mi trovavo poco prima e dove c'era la riccia ad aspettarlo, quando ad un certo punto, sentì avvolgermi da dietro le spalle un calore familiare, quasi surreale.
-Boo-
-Ciao. Sai, Lisa è davvero simpatica e penso anche che Harry sia completamente andato-
-Non ci voleva un genio per capirlo. Come ti senti?-
-Bene. Sono  qui, di nuovo in compagnia dei miei amici, vecchi e nuovi, e della mia ragazza- aggiunse aumentando la sua stretta sul mio corpo -La più bella ragazza di sempre-
-Sai, mi fa ancora strano sentirti parlare così-
-Così come?-
-Così dolce, con me- sorrise: sentivo il suo fiato sul mio collo e poi mi girai verso di lui buttandogli le braccia al collo -Però mi piace- e lo baciai.
Era come se fosse sempre stato così, lui ed io, legati da questo filo invisibile da una vita.
Non poteva che essere lui: solo lui mi faceva sentire viva, solo lui mi faceva sentire protetta.
Non può essere nessun altro.
Solo tu.
-Louis Tomlinson?-
-Chi lo cerca? Merda...Max-
-Ciao Lou, non mi presenti la tua nuova fiamma?-






*Spazio Autrice*
Sono qui, sono viva!
Ebbene sì, eccomi tornata con un nuovo capitolo c:
Un po' noiosetto, lo ammetto, ma ogni tanto ci vuole no una pausetta lol
Louis...che dolce *-* Lo adoro, sul serio uu
Ma  alla fine...TA-DAN! Colpo di scena! O.o
Eh eh, vedremo cosa succederà nel prossimo capitolo uu
*Fa la risata malefica*
Grazie a chi recensisce, a chi segue, preferisce, ricorda, e tutto insomma lol
Lo apprezzo tanto ^^
Al prossimo capitolo!
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 13
*** Possessività ***


-Ciao Louis, non mi presenti la tua nuova fiamma?-
-Che cosa vuoi Max?-
Max, questa volta si trattava di lui, un altro "amico" del mio vicino di casa.
Eravamo stati raggiunti anche in quel locale fuori città: di sicuro aveva saputo di quello che era successo con Tom e Jay (almeno mi sembra di ricordare si chiamassero così) e qualcosa mi diceva anche che era lui a comandare tutta la banda.
-Voglio i miei soldi Tomlinson, però forse ho trovato il modo con cui potresti sdebitarti senza dovermi per forza pagare in denaro- lo sguardo dell'uomo davanti a noi passò veloce da Louis a me, muovendosi poi lungo tutto il mio corpo. Il mio corpo si irrigidì e rabbrividì sotto quello sguardo.
Mi strinsi ancora di più al braccio del mio ragazzo e sentì quest'ultimo fare lo stesso spostandomi dietro di lui.
-Non ti azzardare. Tienila fuori da questa storia-
-Ma tu non ce li hai i miei soldi Tommo- disse Max sottolineando il nomignolo di Louis con sarcasmo -Voglio solo poterti aiutare- è vero; lui i soldi per pagarlo non ce li aveva, e probabilmente mai li avrebbe avuti vista la situazione, ma io avevo promesso di aiutarlo e così avrei fatto.
Sono io la tua luce adesso.
E' una promessa Lou.
-Che cosa vuoi da me?- intervenni io con quanto più coraggio riuscì a prendere.
-Sta zitta Francesca!- urlò Louis fuori di sé.
-Sul serio?-
-Ti ho chiesto: che cosa vuoi da me?- continuammo Max ed io ignorando apertamente le parole del castano.
-Vieni a letto con me e io lascerò in pace il tuo fidanzatino- nessuna vergogna, nessun pudore; la sua richiesta fu così diretta che riuscì a prendermi alla sprovvista. Pensavo di poter essere pronta a sopportare di tutto, ma m sbagliavo.
In tutta la mia vita l'avevo fatto solo tre volte: la mia prima volta fu con un ragazzo di nome Josh. Successe durante l'estate della seconda superiore: era davvero dolce e molto carino, fu la mia prima vera cotta. Ci incontrammo in un villaggio turistico e insomma, la lontananza non ci aiutò. La seconda volta fu con Zayn: ci stavamo frequentando in quel periodo e poi mi fidavo cecamente di lui (come adesso), così come mi sono fidata di Niall, la mia terza volta.
In ogni situazione c'era stato un motivo più che valido e provavo davvero qualcosa per quella persona (Ok, con Niall eravamo entrambi ubriachi, ma comunque gli voglio un gran bene e non è di certo uno sconosciuto!).
Ora invece era diverso: la buona motivazione c'era, lo avrei fatto per aiutare Louis, avrei fatto di tutto per lui, ma per quel Max riuscivo a provare solo odio, ribrezzo e disgusto.
Ero il punto debole di Louis, l'aveva detto lui stesso. Lui era il mio ragazzo, era stato proprio Boo a chiedermelo.
Che cosa vuoi che faccia, Louis?
Che cosa devo fare?
Ti guardo Lou e anche tu mi stai guardando.
Mi stai implorando? Perché?
Ho paura Boo.
Anche tu?
Ok, ho capito. Farò come vuoi.
Ma ti aiuterò.
Te l'ho promesso.
-Allora? Ci stai?- disse il tizio di fronte a noi, ignorando ancora una volta lo sguardo furioso di Louis.
-No-
-Come? Scusa, forse non ho capito bene, la musica è troppo alta-
-Ho detto: no- gli occhi di Louis si riaccesero di quell'azzurro così forte che lo contraddistingueva da tutti gli altri e mi guardò con aria soddisfatta.
Sono stata brava Lou, non è vero?
-Non pensavo foste così stupidi. Avete perso un occasione d'oro. Il tuo debito è duplicato ora-
-CHE COSA?! Non puoi farlo!-
-L'ho appena fatto mi sembra, ma la mia proposta è ancora valida se cambiate idea- il bastardo prese una ciocca dei miei capelli tra le mani cominciando a giocarci, finché non intervenne una seconda mano, quella di Louis, ad allontanarla da me.
-Ti pagherò, ancora, ma lasciala fuori da tutto questo-
-E dove li troveresti i soldi, piccolo Lou? Sono tanti- aveva ragione purtroppo; i soldi che chiedeva erano davvero troppi per un semplice studente. Sapevo che era tornato senza un soldo, o meglio, aveva qualche risparmio in banca, ma di certo non sarebbero bastati. Chiedere a mia madre era fuori discussione, avrebbe fatto di sicuro troppe domande e poi non poteva di certo permetterselo. C'era mio padre, ricco e benestante uomo d'affari, ma solo all'idea di chiedergli un favore mi si ribaltava lo stomaco, ma era l'unica via d'uscita al momento. Dovevo farlo per Louis, solo e unicamente per lui.
-Di questo non ti devi preoccupare. Ora, se permetti, io e il mio fidanzatino- dissi riferendomi al modo in cui lui poco prima aveva definito Louis -Andiamo a goderci la festa. Arrivederci Max-
-Non vedo l'ora-
Lou mi guardava più stranito che mai e di sicuro si stava chiedendo che diavolo mi fosse passato per la testa e infatti, poco dopo, fuori dal locale...
-No, ma tu sei proprio una scema! Che cazzo ti è saltato in mente di dirgli?! Io non ce li ho tutti quei soldi Fra, NON CE LI HO! Tu devi starne fuori!-
-Sono la tua ragazza Louis, come puoi solo anche minimamente pensare che possa restarmene con le mani in mano?! Conosco chi ci può aiutare-
-Conosci qualcuno in grado di riprodurre soldi dal nulla? Wow, fantastico! Perché non l'hai detto subito?- continuò questo sarcasticamente.
-Smettila di fare l'idiota! C'è...c'è mio padre- il suo viso si incupì: sapeva quanto mi costasse parlare di lui dopo tutto il male che ci aveva fatto, dopo che aveva distrutto la mia famiglia, portandosi via mio fratello come fosse un oggetto senza nemmeno parlarne con mia madre, dopo che in ogni modo cercava di comprare il mio fatto con uno dei suoi stupidi regali.
-Fra...no. Tuo padre...!-
-Mio padre è l'unico modo che abbiamo per uscirne. Non farà troppe domande, al massimo gli  dirò che mi servono soldi per il college e per affittare un stanza durante il periodo di studi; per lui non è di certo un problema-
-Non è questo che mi preoccupa. Tesoro, non voglio costringerti a vederlo, a parlare con lui. So che non vuoi- mi ha appena chiamata "Tesoro"; che scemo, probabilmente non se ne sarà nemmeno accorto, ma io sì. Quella parola, che a lui poteva sembrare così scontata e normale per una coppia, per me non lo era.
Brividi, eccitazione, ero pronta a gettarmi anche tra le fiamme per lui e, se per mettere la parola fine a tutta questa storia avrei dovuto parlare con mio padre, allora lo avrei fatto.
-Non m'importa. Lo faccio per te Boo, lo faccio...per noi- appoggiai le mie mani sul suo viso, così bello e così delicato; poi posai le mie labbra sulle sue lasciandogli un fugace bacio che sapeva di fragola a causa del drink appena bevuto -Lo hai visto anche tu prima cosa sarei disposta a fare per te- lo sentì stringere i pugni per poi spostare la sua presa sui miei fianchi.
Per un momento credetti di svenire lì davanti a lui; gli occhi con cui mi stava fissando erano carichi di rabbia, di odio, ma non per me, la sua mente era tornata a qualche minuto prima, a quella proposta così sporca, a Max.
-Mai nessuno dovrà stringerti così- la presa intorno ai miei fianchi aumentò.
-Mai nessuno potrà toccarti così- ora aveva portato la sua mano destra a sfiorarmi il viso per poi scendere verso il basso.
-MAI nessuno potrà appropriarsi delle tue labbra così- mi baciò, con foga, con passione, con possessività.
-Mai nessuno...a parte me-
-Da dove tutta questa sicurezza Louis?-
-Perché hai interrotto la storia con Zayn?- ecco di nuovo una delle sua domande a bruciapelo.
-Cosa...?Ma che c'entra adesso?!-
-Dai, dimmelo-
-Ma...! Beh, ecco...io non...non credevo di essere pronta!-
-Sul serio?-
-Sul serio-
-Mmm...ok-
-Come sarebbe a dire "Mmm...ok"?-
-Che ti aspettavi scusa?!- merda, ora cominciavo a capire! Era qui che voleva portarmi, sin dall'inizio!
Mio caro Tomlinson, dovresti ricordarti di quanto io sia più furba di te.
-Non mi dire, sei per caso geloso di Zayn?- le sue mani scattarono indietro e i suoi occhi cambiarono direzione: lo dicevo io che avevo capito.
-Ma che cosa vai a pensare! Tzè, geloso? Io? Figuriamoci-
-Ma se hai appena detto che nessuno può fare niente con me e che sono tua!-
-Nessuno può fare determinate cose con te e poi, scusami tanto eh, sei la mia ragazza! Per quale insulso motivo dovrei condividerti con qualcuno?!- alla faccia del "Io non sono geloso"! Stuzzicarlo è sempre stato divertente e poi sentirgli dire "la mia ragazza" e sapere che si riferiva a me è straordinario.
Se solo ripenso a qualche anno fa, non l'avrei ma creduta possibile una cosa del genere: Louis ed io insieme, tutto ciò mi sembrava così irreale e lontano e questa idea si rafforzò ancora di più non appena lui decise di lasciare la città.
"Mi hai abbandonata"
"Che cosa ti ho fatto Boo?"
"Dove sei Lou?"
"Torna a casa"
Quanto mi hai fatto disperare
Quanto tempo passato a cercare di odiarti.
Ma adesso guarda, guardaci.
Siamo io e te. Siamo insieme.
Sei tornato, hai mantenuto la promessa.
Ti amo Louis.
-Ti amo-
-Come?-
-Ti amo Francesca. Sono il solito ritardatario, scusami, ma è così. Io ti amo- la paura di restare da sola, di essere di nuovo abbandonata, il freddo di quella notte, nulla, non sentivo più niente, solo la sua voce, così calda, così accogliente, così bella.
-Non importa Lou. Questa volta potrei quasi perdonarti- sorrise.
-Quasi?-
-Ti perdono solo se mi baci-
-Ma così è troppo facile!- e lo fece: per l'ennesima volta quella sera lui s'impossessò delle mie labbra facendole sue, ancora, sempre di più.
-Ti voglio amore-
-Prendimi, sono tua. Lo sono sempre stata-





*Spazio Autrice*
Scusate *si asciuga la lacrimuccia* mi sono commossa verso la fine.
Insomma, immaginatevi la scena...awwwwwwwwwwww *-*
Ok, scusatemi uu
Buongiornooooooo! ^^
C'è ancora qualcuno o siete schiattate tutte dal caldo? Io sono mezza morta sul letto .-.
Come state? Spero tutto bene lol
Max porta guai (Ma va? lol), ma per ora sembrerebbe ritirarsi. Sembrerebbe uu
Lou si ritrova inguaiato ancora di più, ma Fra ha un'idea: suo padre.
Nel prossimo capitolo, come già accennato all'inizio, vedrete in che rapporti sono.
Insomma, il prossimo sarà un capitolo sulla Famiglia lol
Beh, che dirvi, se volete recensite, se non volete fate a meno lol
Ringrazio sempre i miei angeli che recensiscono e che mi fanno sapere le loro opinioni e che mi minacciano (vero? lol)
E ringrazio anche chi passa e chi legge silenziosamente c: Merci (spero di aver scritto giusto lol)
Ok, sto divagando.
Buona giornata a tutti!
Ci rivediamo presto con il continuo!
Un bacio,
La vostra KaananX3

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Capitolo 14
*** Famiglia ***


-Buongiorno piccola-
-Buongiorno-
Che bella sensazione: sentì uno spiffero d'aria solleticarmi il collo, ma non mi dava fastidio, per niente, perché c'era qualcos'altro che mi riscaldava; qualcun'altro.
-Da quanto sei sveglio?-
-Da un po'. Non sei mai stata una tipa mattiniera- ma da quanto tempo era sveglio?
-Da un po' quanto?-
-Il tempo di un caffè e di tornare qui da te a vederti dormire. Non mi ero mai accorto di quanto fossi bella- e così dicendo posò la testa sul mio petto stringendomi poi in uno di quei suoi tanto improvvisi quanto meravigliosi abbracci.
-E io non mi ero mai accorta di quanto tu potessi essere dolce- gli riposi io abbracciandolo con entrambe le braccia e soffermandomi poi ad accarezzargli la schiena.
-E' così bello stare qui-
No Louis, sei tu che sei bellissimo.
Il suo corpo nudo vicino al mio, il suo tocco su di me, sentire le sue labbra poggiarsi sul mio collo, le nostre gambe intrecciate, sembrava il Paradiso; lui era e rimane il mio Paradiso.
Quella notte ci eravamo riscoperti per quello che eravamo: due persone che si cercano, che si vogliono, che si amano. Sì, Louis ed io avevamo fatto l'amore quella notte, non semplice sesso.
Lui aveva detto di amarmi ed io gli ho creduto, gli ho creduto così come gli credevo in quel momento, guardandolo qui accoccolato su di me.
-Dai Boo, è ora di alzarsi. Prima di andare da mio padre vorrei almeno fare colazione e una doccia-
-Non voglio-
-Non vuoi cosa? Che io faccia colazione o la doccia? Io ho fame Boo!!-
-Non voglio andare da tuo padre- e adesso che gli prendeva? Sapeva che quell'uomo era l'unica possibilità per noi di uscire puliti da quella storia! Non c'era altra soluzione.
-E invece ci andremo. Lo sai, non possiamo fare altrimenti-
-Ma tu...tu non...!- era capace di preoccuparsi per me in ogni momento, anche se quello con la merda fino al collo era lui.
Certo, di sicuro non fremevo di gioia all'idea di rivedere l'uomo che aveva rovinato la vita di mia madre, ma se per una volta poteva rendersi utile, questa era la volta buona.
-Abbiamo bisogno di lui o dei suoi soldi, vedila come ti pare. Non darti pena per me, non saranno di certo poche ore in sua compagnia ad uccidermi- lui si tirò su portandosi vicino al mio viso in modo che potessi sentire il suo odore salirmi lungo le narici, così buono e fresco.
-Non so cosa farei senza di te. Mi dispiace per essermi comportato da coglione due anni fa, avevo una fottuta paura di deluderti. Avevo ormai raggiunto il fondo e se fossi rimasto ti avrei trascinato giù con me e io non lo volevo, non te lo meritavi, e non dovrei essere qui nemmeno adesso. Ti sto rovinando la vita-
-Smettila di dire stronzate Tomlinson- misi il mio indice sopra le sue labbra intimandogli di tacere -E' vero, sei stato un coglione, ma adesso sei qui e grazie al cielo che sei qui! Louis, ti ho aspettato a lungo, ho passato giorni, settimane, mesi davanti alla porta di casa mia sperando di vederla spalancarsi davanti a me mostrandomi la tua figura, il tuo sorriso, i tuoi occhi. Sei qui Lou e hai fatto l'amore con me, nulla ora potrà farmi cambiare idea- ed era vero: qualsiasi cosa fosse successa tra me e il castano d'ora in poi, non avrebbe cambiato nulla.
Ero finalmente felice e niente e nessuno mi avrebbe impedito di continuare ad esserlo.
Lui sorrise, mi lascio un dolce e delicato bacio sulla guancia, per poi spostarsi sulle mie labbra ad approfondire quel contatto.
"Scusa"
"Grazie"
"Resto"
"Ti amo"
Quante cose mi stai dicendo con questo bacio Louis.
Lo sento, ti ascolto.
Parlami Lou, continua a farlo.
Sono qui, non me ne vado, e la mia presa attorno al suo collo vuole solo confermare tutto questo.
Sono qui, ancora una volta.
-Forza pigrone! Dobbiamo vestirci- dissi io mandando a farsi fottere l'idea della doccia; avremmo fatto troppo tardi.
-Mmm...un altro po'- cercò di nascondere la testa sotto le lenzuola, ma con scarsi risultati.
-Muoviti! Io vado a chiamare mia madre, quando torno voglio trovarti pronto!- spostai da sopra di me le coperte prendendo la camicia di Lou da terra per mettermela addosso.
-Signore! Vatti a vestire, ti prego!- esclamò lui d'improvviso portandosi le mani sugli occhi.
-Si può sapere che c'è?!-
-C'è che se entro cinque secondi non sei in bagno a vestirti, prendo e ti salto addosso e dopo col cazzo che andiamo da tuo padre!-
-Ma non ci penso proprio! Fermo lì!- presi gli indumenti lasciati a terra la sera precedente per poi correre diretta verso il bagno nascondendomi al suo interno -E vestiti, PERVERTITO!- così dicendo, chiusi e sbattei la porta impedendogli di poter entrare chiudendola pure a chiave: Tomlinson è pericoloso, non si sa mai.
Ci preparammo e fummo pronti in qualche minuto.
Mio padre aspettava.

-Sei sicura?-
-Sì. Suona- suonammo il campanello e poco dopo sentimmo la serratura della porta scattare.
Ci siamo.
-Francy?-
-Mark...ti vedo bene- non feci in tempo a dire altro che me lo ritrovai addosso.
Era un ragazzino fantastico mio fratello, il nostro rapporto è sempre stato puro, sincero. Mark ed io ci volevamo davvero un gran bene, siamo sempre stati molto uniti, ma da quando i nostri genitori divorziarono riuscivamo a sentirci solo per telefono, erano anni che non lo vedevo. Mi era mancato davvero molto.
-Louis? LOUIS TOMLINSON?- la sorpresa negli occhi di mio fratello era grande.
Quand'era più piccolino aveva una vera e propria ossessione per Louis, era il suo modello, il suo idolo: "Da grande voglio diventare proprio come Lou" così diceva. Quei due insieme non perdevano occasione per combinare disastri.
-Ehi peste! Ma pensa te, ormai sei diventato alto quasi quanto me- disse il più grande accarezzandogli la testa.
-Sei tornato- rispose il più piccolo abbracciandolo stretto -Mia sorella mi aveva detto che eri partito, dove sei stato?- sentì la sua mano stringersi attorno alla mia mentre con l'altra cominciò a grattarsi nervosamente la nuca.
-In giro. Ma ora sono qui, è questo l'importante, no?- finì Louis spostando lo sguardo su di me, cercando un qualche tipo di aiuto per far sviare il discorso. Annuì.
-Certo. Senti Mark, papà è in casa? Dovrei parlargli- lui si fece subito cupo in volto abbassando il capo e guardandosi i piedi.
-Sì, ma...- solo allora capii: merda.
-C'è anche lei?-
-Sì. Se vuoi le dico di...!-
-No, tranquillo. Possiamo entrare?- a mio fratello gli si illuminarono gli occhi; aveva paura che me ne andassi dopo aver saputo che c'era anche lei in casa, la compagna di mio padre, Nicole.
Odiavo quella donna: reincarnava tutto il dolore che aveva provato mia madre, aveva distrutto la mia famiglia portandoci via Mark e mio padre, e aveva sempre cercato di provarci anche con me, trovandosi ogni volta un muro davanti.
Entrammo in casa e il mio dolce fratellino ci condusse in salotto, dove papà e quell'oca della sua compagna stavano discutendo.
-Papà, papà! Guarda che è venuto a trovarci!- questo si voltò nella direzione indicatogli dalla voce del figlio, rimanendo di stucco davanti a quelle due figure immobili nel suo salone, mano nella mano, che eravamo noi.
-Francesca e...Louis Tomlinson?-
-Ciao papà- non mi preoccupai nemmeno di salutare Nicole; non che lei lo fece, chiaro! Era un odio reciproco il nostro, per fortuna.
-Tesoro, che bella sorpresa! E tu, ti vedo in forma ragazzo! Ma c'è forse qualcosa che dovrei sapere?- disse l'uomo indicando le nostre mani ancora unite.
-Beh, noi...-
-Nulla che ti riguardi- la vita era la mia e lui non ne faceva più parte. Era stata una sua scelta abbandonarci, non gli dovevo nulla.
-Vedo che non sei ancora riuscita a perdonarmi- dispiaciuto della mia fredda risposta, lasciò cadere le braccia lungo i  fianchi arrendendosi ai miei modi bruschi -Allora, a cosa devo questa visita? Dubito che siate passati per un saluto- diretta e decisa: era Louis la mia priorità, nient'altro.
-Mi servono soldi papà. Il college, i libri, l'appartamento in cui mi trasferirò, le varie spese che dovrò affrontare: mamma non può farcela da sola e io non ho ancora trovato un lavoro. Puoi aiutarmi?-
-Sai che posso farlo e che lo farò. Quanto ti serve?- era diventato davvero così arrendevole? Meglio per me.
-Diecimila sterline-
-Diecimila? Davvero?-
-Non mi credi?-
-Nono, so quanto è cara la vita al college, solo che non credevo fosse così cara. Entro quanto ti servono?-
-Il prima possibile. Ho già cominciato ad inviare alcune domande di iscrizione-
-Sono fiero di te, piccola. Come...come sta tua madre?- voleva farmi credere che davvero gli importava ancora qualcosa  di lei? Che ipocrita.
-Come vuoi che stia? E' andata avanti, ma non è stato facile- vidi Nicole sbuffare da dietro e allora persi la pazienza. Non doveva azzardarsi neanche lontanamente a pensare a mia madre -Che c'è Nicole? Ti annoia così tanto sentir parlare di lei?-
-Mi disturba sentir parlare di lei in casa mia-
-Casa tua? Ma sentitela. Non hai di certo investito tu i soldi per comprare questa casa! E' di mio padre, quindi è più mia che tua e nomino mia madre quanto e dove mi pare e piace!-
-Senti, quand'è che te ne vai? Mi dai noia-
-Razza di...!-
-BASTA! Nicole smettila, non hai il diritto di offendere Laura e mia figlia, restano pur sempre la mia famiglia- ora basta, con questo ha passato ogni limite; Louis notò subito il mio nervosismo, tant'è che fu lui a prendere la parola cercando di salvare il salvabile.
-Signore, noi...!-
-Louis, ti prego, dammi del tu-
-John, noi dovremo andare. Abbiamo delle faccende da sbrigare e non mi sembra il caso di rimanere qui- mio padre, sconsolato, annuì soltanto trovandosi in accordo con le parole del ragazzo e porse a Lou un foglio di carta che doveva essere l'assegno di diecimila sterline.
-Ecco, tieni. Mi dispiace, per tutto quanto. Louis, prenditi cura di lei-
-Sicuramente lo farà meglio di te. Andiamo?- ero abbastanza scocciata, non volevo stare un minuto di più là dentro.
L'unica persona per cui mi sentivo in colpa era Mark: mi allontanai da Louis per avvicinarmi al mio fratellino.
-Ehi piccolo. Tornerò, ok?-
-No, non lo farai...non finché ci sarà lei-
-A me non interessa di lei: un giorno vengo qui e andiamo via, una giornata solo io e te, come ai vecchi tempi-
-Me lo prometti?-
-Te lo giuro Mark- mi era mancato davvero tanto abbracciare mio fratello, dava un'aria così familiare.
-Ti voglio bene sorella-
-Anch'io fratellino-

-Stai bene?-
-Non le sono saltata addosso strappandole i capelli, mi sono contenuta- presi il cellulare dalla sua tasca -Chiamalo. Prima finiamo, meglio è-
-Non posso- mi rispose lui subito dopo.
-Come non puoi?-
-Non funziona così: è lui che ha le redini del gioco-
-E quindi?-
-E quindi torniamo a casa. Voglio solo stare con te ora, nient'altro-






*Spazio Autrice*
Buongiorno gente! ^^
Non vi aspettavate di vedermi così presto, eh?
Ma dovevo farmi perdonare uu
Ecco qui il nuovo capitolo, tutto incentrato sulla Famiglia, come vi avevo detto c:
Io adoro Mark, sul serio *-*
A parte questo, Fra e Nicole non vanno molto d'accordo e con il padre ha un rapporto molto conflittuale.
Insomma, ha le sue buone ragioni!
Louis tenta di fare il diplomatico, ma con scarsi risultati lol
Cosa succederà ora con Max? Boh lol
Ragazzi, grazie a tutti, come sempre c:
Ora scappo, ci risentiamo presto!
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 15
*** Il Ballo ***


-Mi sarei tanto voluta godere la scena!-
-Bah, credimi, non ti sei persa niente-
-E' davvero così pessimo il rapporto con tuo padre?-
-Il problema non è mio padre: il problema è quell'oca giuliva che si è trovato come compagna!-
Starbucks era il luogo migliore per fare una chiacchierata tra amiche: Sara, Lisa ed io ci stavamo godendo il nostro primo pomeriggio insieme, la nostra prima uscita "ufficiale", se così vogliamo chiamarla.
-E' tutto così assurdo-
-Che cosa?-
-Dai, l'avreste mai detto? Noi tre, da Starbucks, INSIEME?-
-Effettivamente-
-Bah, che importa ora? Stiamo bene, no? Questo è ciò che conta!-
Avevamo passato davvero un bel pomeriggio; prima di venire qui, il luogo preferito da me e la mia migliore amica, abbiamo fatto un giro per il centro di Wolverhampton. Abbiamo fatto compere, preso in giro qualche commessa troppo tirata a lucido, fatto apprezzamenti sui commessi, spettegolato su tutto, insomma, tutte cose che fa un normale gruppo di amiche.
Quel pomeriggio rivalutammo molto Lisa: scoprimmo il suo lato divertente, ironico, la sua gentilezza, il suo buon gusto, tutte qualità che prima di lei non conoscevamo.
-Perché a scuola non ti comporti così? Avremmo evitato anni di continui battibecchi-
-A scuola non è come fuori, hai bisogno di indossare una maschera- in fin dei conti non aveva tutti i torti. Purtroppo ciò che conta a scuola è come ti vesti, quanti soldi hai, quanto sei "in"; il tuo vero essere non importa a nessuno e ai pochi a cui interessa, sono solo degli sfigati come te -Avevo bisogno di essere accettata e comportarmi così era l'unico modo a parer mio. Poi però mi sono imbattuta in Harry e...!-
-E il resto è storia!- ci mettemmo a ridere, una risata di quelle contagiose, spontanee.
-Io l'ho sempre detto che sei più bella quando sorridi- era vero! Il suo viso si riempiva di tranquillità, abbandonando quella compostezza che solitamente la contraddistingueva da noi. Eravamo riuscite ad abbattere la sua maschera, la vera Lisa era davanti a noi ora e non potevo che esserne felice.
-A proposito!- mi ricordai immediatamente di una certa questione ancora aperta -Tu e Liam?- anche Lisa sembrò guardarla interessata e curiosa di sapere la sua risposta. Avevo lasciato che Payne andasse a parlarle, ma ora voglio sapere il resto della storia!
-Beh? Che avete da guardarmi così?-
-Dai Sara, lo sai bene-
-Sì, dai Sara! Non farti pregare!-
-Oh mamma mia! Non sta a diventarmi come lei Lisa, ti prego! Devo insegnarti un po' di cose- la biondina rise timidamente a quella battuta voltando poi il suo sguardo verso di me.
-Ah ah, sei una simpaticona Smith. Guarda che non ci metto la scala a chiamarlo- e, come per minacciarla, presi il mio cellulare dalla borsa e mi misi a cercare il nome di Liam in rubrica.
-Tzè...abbiamo parlato-
-Questa parte non ci interessa!- esordì la ragazza al mio fianco -Va' avanti!- scoppiai a ridere davanti allo sguardo sbigottito della riccia; l'aveva lasciata a bocca aperta e io avrei fatto la stessa cosa se non fossi stata troppo impegnata a ridere.
-Scusaci Lisa, è che non siamo abituate a vederti così. Non ancora almeno-
-Oh, scusate- e adesso perché si stava scusando? Non ve ne era motivo!
-Ma di che ti scusi! Ci piace questa versione di te, dobbiamo solo farci l'abitudine!-
-Ora capisco cosa ci ha trovato Harry in te- la sua sfrontatezza, la sua dolcezza, erano tutti tratti che la rendevano unica, speciale, che noi stavamo scoprendo ora e, ci potevamo mettere la mano sul fuoco, era proprio quello da cui il nostro caro e vecchio Harold era rimasto più colpito; ne eravamo certe, lo conoscevamo fin troppo bene.
-Comunque- disse poi Sara facendo un piccolo colpo di tosse -Volete sentire il resto della storia o no?- annuimmo entrambe con veemenza. Volevamo assolutamente sapere -Abbiamo parlato e lui mi ha detto delle cose- ma non mi dire -E...-
-E...??-
-E mi ha chiesto di riprovarci- Bingo! Strike! E bravo Leeyum!
-Oddio, ma è fantastico! Finalmente vi siete decisi!-
-E tu che gli hai risposto?-
-Beh...io...!-
-Tu?- non poteva essere stata così stupida da tirarsi indietro! Non gliela avrei fatta passare liscia questa volta -Allora?-
-Gli ho detto che per me va bene- grazie al cielo non è così torda!
-Dio, per un momento ho creduto che gli avessi detto di no solo per ripicca-
-Volevo. Ma poi ci ho ripensato- e ci credo! Meno male che a volte aziona il cervello.
-Bene, così adesso ognuna di noi ha un accompagnatore per il ballo di fine anno!- merda, il ballo! Me ne ero completamente dimenticata.
Con tutti i problemi che avevamo ora, quello era l'ultimo dei miei pensieri, però ad essere onesti, l'idea di parteciparvi mi piaceva; era pur sempre il nostro ultimo ballo della scuola!
-Te ne sei scordata, vero?- Sara mi guardò con uno sguardo di comprensione poggiandomi poi una mano sulla spalla.
Sapevano entrambe che ciò che mi premeva ora era aiutare Louis e che tutto il resto era passato in secondo piano, tutto tranne loro e mia madre.
-Scusatemi, ma ultimamente ho avuto altro per la testa-
-Il ballo vi farà bene- esordì Lisa -Vi distrarrà almeno per qualche ora da questo guaio- era così premurosa: ammetto che dovevo ancora abituarmici, ma la sensazione che mi lasciarono le sue parole mi piaceva.
-Sì, hai ragione. Grazie-
-Dobbiamo solo aspettare che i nostri "cavalieri" ce lo chiedano!-
-Harry lo ha già fatto- se possibile, credo che Lisa avesse voluto sotterrarsi in quel momento; era imbarazzatissima.
-E bravo Hazza! Non perde tempo, vedo!-
-Liam!- il castano spuntò fuori da dietro l'angolo e andò subito ad abbracciare la sua "storica" ragazza -Che ci fai qui?-
-Sono venuto a prendere qualcuno- continuò lui posando gli occhi sulla ragazza che teneva stretta a se' -Mi avevi detto alle sei e mezza e sono qui alle sei e mezza- puntuale come sempre. Statene certi, se mai un giorno avrete un appuntamento con Liam Payne, lui arriverà sempre in orario, se non addirittura in anticipo.
-Oh! Siamo già alla fase "Chiama quando hai finito che vengo a prenderti"?- intervenni io schernendoli.
-Perché? Tommo forse non viene a prenderti anche lui?-
-No, sono con la mia macchina. Da sola- risposi io scandendo bene le ultime parole.
-Anche Harry dovrebbe arrivare tra poco-
-Ma che cos'è, una congiura?!-
-No, tranquilla, è solo tuo moroso che è uno sfaticato!- effettivamente Lou non è mai stato un gran lavoratore, il suo motto era "Non fare oggi quello che puoi rimandare a domani".
-Forse hai ragione. Oh, guarda chi arriva: ciao Styles!- il ragazzo ci stava venendo incontro con la sua solita spavalderia; sembrava un qualche modello appena uscito da un set fotografico.
Devo proprio dirlo: Harry era proprio un belloccio.
-Buon pomeriggio ragazze! Passata bene la giornata?- il ricciolino si abbassò verso Lisa per lasciarle un delicato bacio sulla guancia: quei due erano la tenerezza in persona.
-Oooook, mi sento un po' tanto di troppo. Io vado- mi alzai dal mio posto prendendo le chiavi della macchina dalla borsa -Ci si vede allora!-
-Aspetta un momento!- urlò Liam prendendomi per un braccio. Mi voltai verso di lui con una faccia alquanto perplessa.
-Che c'è?-
-Dici che dovrei invitare al ballo la mia ragazza?- lo disse così, ad alta voce, in modo che tutti potessero sentirlo, compresa ovviamente Sara.
Di sicuro l'aveva fatto apposta: lei arrossì violentemente mentre Harry, con un sorriso a trentadue denti sul viso, si coccolava Lisa tra le braccia.
Io mi limitai a sorridere; è davvero un inguaribile romantico quel ragazzo.
-Non sarebbe una cattiva idea- aggiunsi poi strizzando l'occhio verso Liam e, così fatto, mi incamminai verso l'uscita del locale. Tutta quella dolcezza mi aveva messo su una gran voglia di andare da Louis e di baciarlo fino allo sfinimento.
Mi mancava.
Non feci in tempo a salire in macchina che il mio cellulare vibrò: un messaggio.
"Vieni a scuola, ho una sorpresa per te. Boo xx" un sorriso illuminò il mio viso: mi sono sempre piaciute le sorprese.
"Dammi dieci minuti e arrivo. Frifra xx"
Non stavo più nella pelle!
Cosa mi hai preparato Boo?




*Spazio Autrice*
Buonasera! ^^
Lo so, il capitolo è corto e non è niente di che, però ormai avete imparato come sono, no?
Adoro mettere qualche capitolo stupido in mezzo alla storia lol
Ecco, non succede niente di che: viene un po' chiarita la situazione tra Sara e Liam, si parla del ballo, Harry e Lisa sempre più innamorati, e bla bla bla lol
Sul serio, niente di che lol
Ringrazio come sempre chi segue e recensisce la mia storia, grazie mille c:
Ci risentiamo al prossimo capitolo!
Più avvincente, lo giuro uu
Un bacio,
KaananX3

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Capitolo 16
*** Speranza ***


speranza

Prima di arrivare al luogo prestabilito per il nostro incontro, fui costretta a fermarmi per fare benzina, la riserva non sarebbe durata tanto a lungo e di certo non ce l'avrei fatta ad arrivare a scuola. Subito dopo aver riempito il serbatoio, partì alla volta dell'edificio scolastico eccitata come non mai per questa misteriosa sorpresa che il mio Boo aveva organizzato per me.
Solo ed esclusivamente per me.
Durante il viaggio in macchina mi ero immaginata le cose più strane: andavo dalla proposta per accompagnarlo al ballo, al fatto che volesse chiedermi di andare realmente a convivere con lui durante il periodo del college, cosa di cui tra l'altro avremmo anche dovuto parlare. Insomma, quel ragazzo ha sempre saputo come farmi agitare!
Arrivai nel cortile retrostante della scuola (il cancelletto era sempre aperto, non che fosse una novità) e cominciai a guardarmi intorno sperando di trovare Louis il prima possibile: non stavo più nella pelle!
Tutto d'un tratto, il mondo si fece buio: due mani coprivano i miei occhi e involontariamente sul mio volto, venne a formarsi un enorme sorriso.
-Oh! Di chi ma saranno queste grandi mani?- dissi ironicamente come se non sapessi già la risposta; ciò che senti fu solo un lieve ghigno e poi le sue labbra poggiarsi sul mio collo -Stai per caso cercando di distrarmi? Guarda che non funziona- mentii: i suoi baci erano sempre così delicati che riuscivano a trasportarmi in un altro mondo! Questi sembravano diversi, più rudi e passionali, ma non ci feci molto caso; in effetti, avevo una gran voglia di sentire il suo corpo a contatto con il mio.
Le sue mani ora scendevano verso i miei fianchi, intimandomi di tenere gli occhi chiusi passandomi gli indici sopra di essi; all'improvviso mi irrigidì: era diverso, la sua presa faceva...male. Sapevo che Lous era geloso, ma questa sensazione che ho addosso non è gelosia, è possessività, e lui non è mai stato un tipo possessivo. Che stava succedendo?
Che cosa stai facendo Lou?
-Louis così mi fai male, m stritoli-
-Lo faccio solo per marchiare il territorio, piccola- quella voce: ora capisco! Questa voce non appartiene al mio Lou, questa voce è...!
-Max!- cercai di divincolarmi dalla sua presa, ma le sue mani erano troppo forti e mi costrinse a voltarmi verso di lui.
-Sei anche meglio dell'ultima volta- disse poi lui leccandosi le labbra. Il mio sguardo in quel momento lo trapassava da parte a parte, carico di odio e di disgusto.
-Abbiamo i soldi- fu l'unica cosa che uscì dalla mia bocca; Max non si scompose.
-Lo so. Ho già "parlato"  con Tomlinson- Louis! E' vero, il messaggio che mi era arrivato al locale per l'appuntamento mi era stato mandato dal cellulare di Louis, ne sono certa. Le cose erano due: o Lou doveva ancora arrivare oppure era arrivato anche troppo presto.
-Dov'è Louis?- mi sentivo morire: le gambe cominciavano a cedere e la mia presa sulle sua braccia si allentò. Il ragazzo davanti a me sorrise come divertito da tutta questa situazione.
-E' in compagnia di alcuni amici, tranquilla. Ti ricordi di Jay e di Tom, non è vero?- gli occhi cominciavano a diventare lucidi al solo pensiero di che cosa potessero avergli fatto. Volevo solo andare da lui.
Dovevo salvarlo.
Sono io la tua luce adesso.
-Perché?- chiesi -Perché lo fai? Ti abbiamo dato i soldi che ci avevi chiesto, ora parla!- speravo davvero che dandogli i soldi sarebbe finita. A quanto pare mi sbagliavo.
-A me piacciono molto le sfide impossibili, e tu sei una sfida- disse continuando il suo discorso e sfiorandomi il viso con le dita -E sei anche impossibile- aggiunse cingendomi i fianchi con la mano libera stringendomi a lui ancora più forte.
Ero sola, non c'era nessuno che potesse aiutarmi ed ero io stessa a non voler coinvolgere nessuno, dovevo solo allontanarlo da me, da noi, da Louis
Io volevo solo vedere il mio ragazzo.
Decisi di stare al suo gioco, forse così avrei trovato una qualche via d'uscita: mi avvicinai a lui portandogli le braccia intorno alle spalle. Lui mi avrebbe portato da Louis, che lo volesse o meno.
-Audace-
-Mettiamola così: tu mi porta da lui e io...-
-E tu cosa?- gli passai una mano intorno al collo: lo sentì fremere. Louis dice che sono sempre stata brava a "tentare" e "provocare".
-E io potrei...farti divertire- quanto mi costò dirlo! Speravo solo che funzionasse, la sola idea di passare del tempo con quello lì mi faceva rizzare i capelli.
-Mi piace l'idea- sentivo ch stava per cedere, dovevo solo lavorarmelo un altro po'. E' proprio vero allora che la carne è debole.
-Allora portami da Louis- dissi avvicinandomi ancora di più al suo volto; gli soffiai sulle labbra e percepì che la sua presa su di me continuava ad aumentare.
-Mmm...dopo- scansai un suo bacio. A tutto c'è un limite.
-I patti non erano questi. Prima mi porti da lui e dopo...- gli passai l'indice lungo i suoi addominali -E dopo si vedrà-
Lui mi prese per mano, rabbrividì a quel contatto, non erano quelle le mani che volevo stringere, non erano calde e morbide come le sue. Come avevo fatto a non accorgermene prima?
Stai bene Lou?
Eccomi, sono qui.
-Jay! Tom! Abbiamo ospiti- proprio come me li ricordavo, viscidi quanto il loro capo e stupidi come pochi.
-Sei tu ragazzina- disse uno dei due. Fece per avvicinarsi a me, quando Max lo bloccò.
-Lei non si tocca: è proprietà privata. Dov'è Tomlinson?-
-Vuoi dire quel che resta di lui!- brividi, paura.
Che cosa ti hanno fatto Boo?
-E' la dietro- esordì l'altro -Credo sia svenuto. L'abbiamo stremato- aggiunse con un ghigno in volto.
D'impulso, abbandonai la mano di Max e mi gettai verso il punto indicato da Jay poco prima. Scostai la tenda e lo vidi: era in un angolo, rannicchiato su sé stesso, le gambe al petto, la fronte schiacciata sulle sue ginocchia. Dio, no!
-LOU!- di scatto alzò la testa dalla posizione in cui era puntando i suoi occhi sui miei ed improvvisamente sembrò riprendere vita. Mi tuffai su di lui abbracciandolo forte, quasi per convincermi che lui fosse ancora lì -Amore...che ti hanno fatto?-
-Shhh, sto bene, non piangere. Ma tu che cosa ci fai qui? Come...?-
-Max. Mi ha scritto dal tuo cellulare. In effetti era troppo strano che tu volessi farmi una sorpresa- sorrisi lievemente e anche lui lo fece. Prese le mie mani e solo allora notai i lividi freschi sulle braccia che subito dopo tentò di nascondere abbassandosi le maniche della sua felpa.
-Mi dispiace-
-Smettila di scusarti!- le lacrime ormai scendevano veloci sul mio viso: vederlo così ed essere stata incapace di aiutarlo mi stava distruggendo, e lui era ancora convinto di dovermi chiedere perdono per un qualcosa che non aveva fatto! -Non voglio che tu mi chiedi più scusa, per nulla, se non per esserti dimenticato di un appuntamento o per aver bruciato qualche piatto- sorrise e poi posò la sua fronte sulla mia. Era caldo, vivo, e sentire la sua pelle a contatto con la mia era una sensazione indescrivibile, che solo io conoscevo.
-Ti amo-
-Anche io Boo-
-Bene bene, il tempo è scaduto. Ora io e te abbiamo qualcosa di cui discutere, Parker- Louis sgranò gli occhi, lui non sapeva niente del mio patto con Max: dovevo farlo uscire di lì, ma da sola sapevo che non ce l'avrei mai fatta.
-Prima lascialo andare-
-I patti non erano questi signorina. Io ti ho portato da lui e ora- continuò l'aguzzino di Louis passandomi l'indice sulle labbra -Voglio la mia ricompensa- il castano davanti a noi sembrò improvvisamente capire tutta la faccenda, probabilmente ricordandosi di quella sera al bar e della proposta.
-Non la toccare!-
-E' stata lei a proporlo Tomlinson, è lei che mi vuole- aggiunse leccandosi le labbra -E tutto solo per poterti vedere qualche minuto. Non è stata carina Lou?-
Ero io a dovergli chiedere scusa quella volta:  non sarei mai andata a letto con quel verme, il corpo stesso si rifiutava, ma era stato l'unico modo che avevo trovato per avvicinarmi a lui e ciò che mi premeva di più era farlo uscire da quel postaccio e farlo medicare.
-Max che cosa vuoi ancora? Hai i soldi, hai me, lei non ti serve!-
-Con tutto il rispetto Louis, ma con te non riesco a fare "certe cose". Sai, sei un uomo fino a prova contraria, e io non sono di quella sponda- Jay e Tom dal fondo della stanza cominciarono a sghignazzare alla "battuta" del loro capo. Due vermi come lui.
-BASTARDO!-
-Me lo dicono in molti. Forza, andiamo- mi strinse il polso con la mano e cercò di trascinarmi fuori dalla stanza, ma io puntai decisa i piedi per terra: non volevo lasciarlo, tanto meno in quello stato.
-Aspetta! Lui- dissi indicando Louis -Devi liberarlo! Non ti serve più, giusto?-
-Fra, no! Ti prego-
-Louis, fidati di me- era un sussurro il mio, ma ero convinta che lui l'avesse percepito.
-Più tardi- disse Max in risposta alla mia precedente richiesta -Prima devi guadagnarti la mia fiducia- fui costretta a seguirlo, mentre Tom e Jay si avvicinarono a Louis per cercare di trattenerlo.
-FRA! AMORE!- a quella parola sussultai e fermai il mio passo. Era la prima volta che mi chiamava "amore". Sì, certo, aveva detto che mi amava, ma questo era diverso.
Mi voltai verso di lui cercando di trattenere le lacrime.
-Fidati di me- gli ripetei e, così detto, seguì Max fuori dalla stanza.

Louis' Pov:

-Psss!- mi guardai intorno per cercare di capire da dove provenisse quel suono così fastidioso -Pssss! Quassù!- alzai lo sguardo verso l'alto vedendo solo un'ombra  che, più che altro, sembrava un ammasso informe, così azzardai.
-Chi sei?-
-Non urlare coglione! Vuoi che ci sentano?!- la figura fino a prima non identificata cominciò a prendere finalmente forma man mano che si avvicinava a dove mi trovavo.
-Zayn?-
-In persona! Riesci a camminare?-
-Non sono mica un invalido!-
-Allora muoviti, dobbiamo uscire di qui-
-No- non potevo andarmene, non senza Francesca; sarei andato a cercarla, avrei affrontato Max e solo dopo ce ne saremo andati, insieme.
-Lascia perdere, lei è in buone mani- sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
-E' in buone mani?! Zayn lei è con...!-
-E' con Niall ora, calmati. E non urlare, cazzo!- con Niall? E adesso questo da dove era spuntato fuori? -Dai, muoviti. Adesso ti porto da Lisa, così lei potrà medicarti le ferite, e tra un po' arriveranno anche Niall e la Fra-
-Zayn, ma come...?-
-Te lo spiego lungo la strada-

Nel frattempo...

Francesca's Pov:

-Tu sei un incosciente! E se ti avesse visto? Hai rischiato davvero tanto questa volta!-
-Da sola non avrei potuto fare molto, dovevo contattarvi in qualche modo-
-Ah...prima o poi mi farai morire!-
Tutto era andato secondo i piani: Zayn aveva aiutato Louis e Niall era venuto in mio soccorso e, come mi aspettavo, mi stava facendo la ramanzina in macchina mentre ci dirigevamo a casa di Harry; era quello il luogo di ritrovo con tutti gli altri.
-Comunque, non ti ha fatto nulla quel tipo, vero?- il biondino aveva avuto un tempismo perfetto, dovevo ammetterlo.
In un momento di distrazione dei tre scimmioni, mandai un messaggio a Zayn con scritto dove ci trovassimo e che avevo bisogno di lui (tutti quei pomeriggi passati a messaggiare hanno dato i loro frutti!) poi, i sua iniziativa, avvertì anche gli altri compreso Niall che, grazie al trucco più semplice del mondo, riuscì a portarmi via di lì appena in tempo.
-Diciamo che quel sasso è arrivato al momento giusto-
-Louis mi sarà debitore a vita- sorrisi. In quel momento non pensai che oltre a proteggere il mio ragazzo, ora mi sarei dovuta occupare di altre sei persone che, a causa mia, c'erano dentro fino al collo.
-Mi dispiace Niall, non vi avrei mai coinvolto se non fosse stato necessario-
-Ehi! Siamo amici! E gli amici si aiutano a vicenda! Ci saremo sempre per voi. Sempre-

Louis' Pov:

-Dottoressa, il paziente è arrivato!- Zayn ed io arrivammo a casa Styles in meno di quindici minuti; Lisa e Sara ci stavano già aspettando armate di bende, cerotti e disinfettante.
-Dov'è?- cominciai a guardarmi in giro in modo convulso, disperato. Lei non c'era, non vedevo i suoi occhi; cercavo il suo viso, ma non lo trovavo.
-Non sono ancora arrivati- ripose Harry capendo la mia preoccupazione. Poi, mettendomi due mani sulle spalle continuò -Lou, siamo preoccupati quanto te per lei, ma sono sicuro che sia Francesca che Niall stanno bene e tra pochi minuti saranno qui, ok?- gli occhi verde smeraldo di Harry si imbatterono nei miei azzurro ghiaccio: speranza, ecco che cosa mi stava trasmettendo, e allora capì, capì che lei sarebbe arrivata, che l'avrei abbracciata, che le avrei ricordato quanto la amavo! Lo capì proprio mentre suonava il campanello di casa.
-Buonasera. Cerchiamo il signor Styles, Harry Styles- il riccio si fece spazio tra la piccola folla che si era formata davanti alla sua porta.
-Sono io. Perché mi cercate?- chiese poi, stando sulla difensiva, ai due uomini davanti a lui.
-Siamo gli agenti Higgins e Shoney. Conoscete due ragazzi di nome- fece per prendere il suo taccuino dalla tasca -Niall Horan e Francesca Parker?- a quei nomi sussultai spalancando immediatamente gli occhi.
-Che cosa è successo?-
-Vorrei parlare solo con lei, se non le dispiace-
-Non ho nulla da nascondere a loro- Sara strinse forte la mano di Harry: avevano entrambi un pessimo presentimento. Lui ricambiò la presa.
-Il ragazzo, Niall, come ultima cosa, ci ha dato il suo indirizzo per avvisarvi-
-Come ultima cosa?!- sbottò Zayn sbiancando di colpo. L'agente, prima  di continuare, esitò per qualche secondo.
-Ragazzi, non è facile per me dirvelo-
-CHE COSA E' SUCCESSO?- infuriai io alla fine quasi spaventando i presenti. Non ce la facevo più a starmene buono e zitto in un angolino.
-Il signorino Horan e la signorina Parker sono ora ricoverati al Saint Karl's Hospital. Sono stati feriti con un'arma da fuoco, due colpi ciascuno. Ora sono in stato di coma-




*Spazio Autrice*
Saaaaaaaaaalve! Come ve la passate? lol
Inizio con il precisare che non so se effettivamente a Wolverhampton esista un ospedale con quel nome, ma non avevo voglia di andare a controllare lol
Per il resto, altro colpo di scena: sembra andare tutto bene, Francesca scappa con Niall e Louis con Zayn, ma...!
Ma poi vedrete lol
Insomma, nel finale si spiegano già un po' di cose, no? uu
Incominciamo con i diversi pov lol
Vi avverto, d'ora in poi Louis farà un po' da padrone lol
Beh, me ne vado uu
Grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi passa giusto per, insomma, grazie lol
Un bacio a tutti e buon ferragosto!
Ci sentiamo presto lol
KaananX3

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Capitolo 17
*** E' Colpa Mia ***


huj

Louis's Pov:

-ACCELLERA!-
-Louis non...!-
-HARRY! PREMI QUEL CAZZO DI PIEDI SUL QUEL FOTTUTTO PEDALE!-
Dopo che ci diedero la notizia, io cominciai a non ragionare più: volevo solo svegliarmi da  quel terribile incubo, volevo solo che lei mi abbracciasse per poterla sentire, toccare, volevo solo che lei fosse qui con me! E invece no, non era un dannatissimo incubo, era la realtà e lei e Niall ora erano in coma a causa mia.
Arrivammo in ospedale in poco tempo e la prima cosa che feci fu chiedere in che stanza si trovasse Francesca.
-Lei è...?-
-Tomlinson, Louis Tomlinson. Sono il suo ragazzo-
-Oh, mi dispiace tanto- disse l'infermiera davanti a me -C'è la madre con lei ora; se vuoi posso accompagnarti- guardai per un momento i miei amici: vedevo le loro facce sconvolte, i loro sguardi vuoti.
Tutto quello era successo solo per causa mia.
Sara, tra i singhiozzi, mi fece cenno di andare -Ha...ha bisogno di te Louis. Va'-
-Vi farò sapere-
-Certo-
-Infermiere! Mi scusi!- esordì Zayn -In che stanza si trova Niall Horan?- si era davvero affezionato tanto a quel biondino; in verit lo eravamo un po' tutti, ma lui in modo particolare. Anche se era più grande di lui, Zayn si sentiva molto protettivo nei confronti di Niall.
-Stanza 107. Anche qui può entrare solo uno di voi-
-Noi ti accompagneremo, ma è giusto che sia tu ad entrare Zay-
-Ok-
-Lou, possiamo venire con te?- guardai l'infermiera per un po', finché non ricevetti il suo tacito consenso. Allungai un braccio per poter afferrare la mano della riccia, poi ci dividemmo dagli altri.

-Eccoci qui. Io ora vado: mi raccomando ragazzi, solo uno per volta-
-Sì, certo- rispose Liam per noi.
Eccola, ferma e immobile su quel letto troppo bianco.
Il battito del suo cuore era dettato da un maledetto macchinario e io, ancora una volta, non potevo fare nulla se non restare a guardare.
Laura era dentro, in lacrime. Le stringeva forte la mano.
Era mio dovere proteggerla. Era colpa mia se ora lei si ritrovava ridotta in quel modo.
Perdonami, amore mio.
Sono qui.
Svegliati piccola.
Immerso nei miei pensieri, non mi accorsi nemmeno delle lacrime che scendevano rapide sul mio viso. Non avevo pianto a casa di Harry, sono sempre stato bravo su questo: non piansi nemmeno al funerale dei miei genitori, ma qui, adesso, Louis Tomlinson era stanco, deluso da sé stesso.
Louis Tomlinson voleva piangere.
-Ehi Lou, Laura sta uscendo- povera donna, ne ha passate tante. E' la mia seconda mamma, ha sempre cercato  di non farmi mancare niente, mi vuole bene come se fossi suo figlio e io sono stato capace solo di scappare, anche da lei.
Ero un codardo.
-Ragazzi, siete qui-
-Ciao-
-Come sta?- chiese Liam cercando di mantenere la calma, ma sapevamo che anche lui, come noi, dentro si sentiva morire.
-E' stabile. I due colpi le hanno sfiorato uno il polmone e l'altro il cuore. Ha perso molto sangue; mi chiedo solo...!-
-E' colpa mia- avevo ancora la voce impastata a causa del pianto -E' colpa mia se si trova qui ora-
-Tesoro, ma che dici?- quel tono gentile, puro.
Tu non lo sai, Laura.
Non lo sai quanto stupido sono stato, quanto l'ho fatta soffrire.
O forse sì, so che lei ti parlava sempre di tutto.
-Gli uomini che hanno sparato a lei e a Niall, cercavano me- lei sapeva la mia storia, ma non sapeva di Max, dei soldi che gli dovevo, della merda in cui avevo trascinato sua figlia. Le raccontai tutto: quella serata al bar, la proposta di Max, dei miei debiti, l'incontro con Jay e Tom, le mostrai i miei lividi; sapevo che mi avrebbe odiato d'ora in avanti, ma doveva conoscere la verità.
Invece quella donna, ancora una volta, fu in grado di stupirmi: mi abbracciò, ecco cosa fece. Non uno schiaffo, non una parola di odio, solo un abbraccio, stretto e deciso.
-Non è colpa tua, Louis. Lei ti ama, ha voluto aiutarti, solo che è come sua madre, non calcola mia bene i rischi, e a volte agisce d'impulso, ma è forte, tu lo sai che è forte, e vedrai che ne uscirà- era impossibile: dopo tutto quello che le avevo fatto, Laura stava consolando me, ME! Sarebbe dovuto essere il contrario, eppure perché ora mi ritrovo disperatamente abbracciato a lei? Perché era sempre stato così, perché lei era la mia seconda mamma.
-Io non merito niente di tutto questo-
-Non dire stupidaggini, William- il mio secondo nome, mi chiamava così solo per farmi riprendere il controllo della situazione. Stavo impazzendo -Va da lei ora, è della tua presenza che ha bisogno-
Con il consenso anche di Liam e Sara, entrai in quella stanza: era così bianca, così silenziosa, e lei non parlava, non si muoveva, era immobile davanti a me.
-Amore...ciao-
Non mi rispondi.
-Mi hai sempre detto che non ti piacciono gli ospedali-
Me lo ricordo sai?
Nemmeno a me piacciono.
L'ultima volta che ci sono entrato era per i miei: loro ci sono entrati e non ne sono più usciti.
Ma tu sei forte amore mio.
-Piccola, torna a casa. Ho bisogno di te-
Non mi guardi: questa non sei tu, ricoperta di tubi, silenziosa.
Tu parli sempre!
Sorridi in ogni situazione!
Mi avvicinai a lei, le presi la mano, ma non sentì ricambiare la stretta, lei non poteva, e forse nemmeno voleva.
-E' colpa mia, sono un mostro. Dio, guarda cosa ti ho fatto! Te l'avevo detto, era sbagliato innamorarsi di me, dovevi continuare ad odiarmi!- ed era vero, non meritavo il suo amore, non meritavo niente. Non meritavo lei.
-Mi scusi- mi asciugai le lacrime e cercai di ricompormi. La voce era quella di un infermiera che, gentilmente, mi chiese di lasciare la stanza: dovevano farle dei controlli.
-Allora?-
-E' come la vedete. Così-
-Ragazzi andate a casa, voi qui non...!-
-Resteremo qui ancora un po'- Liam annuì alle parole della sua ragazza: anche loro volevano vederla, toccarla. Potevo sentire il loro dolore.
-Io...io vado da Niall. Voglio vedere come sta- mentii, o meglio, volevo andare anche da lui, ma non ci sarei rimasto molto. I miei programmi erano altri.
-Tommo!-
-Tranquillo Liam, resta con loro. Hanno bisogno di qualcuno come te-
-Ti conosco, non fare stronzate. La polizia è già all'opera! Li troveranno e avranno quello che si meritano-
-Sì. Tu resta con loro, qualunque cosa succeda-
-Louis- gli misi una mano sulla spalla e gli sorrisi: Liam è davvero un grande amico, c'è sempre stato ed era stato lui a vegliare su Francesca in mia assenza. Gli stavo affidando la mia vita, di lui mi potevo fidare ciecamente. Sara, Laura e lei erano al sicuro con lui e ciò mi bastava.
Sorrise e fu proprio il suo sorriso che mi aiutò a scegliere.
Ciao Liam.
Ciao Sara.
Ciao 'mamma'.
Ciao amore mio.
Ora esco, ma cercherò di tornare presto.
Almeno per la cena.

Zayn's Pov:

Quell'ascensore era terribilmente lento.
Cazzo.
Finalmente arrivai al terzo piano: la stanza di Niall era la 107, l'ultima in fondo a destra in quel dannato corridoio. Dietro di me, Harry e Lisa mi seguivano silenziosamente.
-Non siete obbligati a restare-
-Zay, teniamo a lui quanto te-
-Scusami Harry-
-Non devi scusarti. Hey, puoi entrare, se vuoi- davanti alla stanza del biondo c'era un'infermiera che ci faceva segno di avvicinarci.
-Solo uno-
-Sì. Entro...entro io-
Odiavo l'odore di medicinali che si diffondeva in quella stanza: in verità, non ho mai avuto una grande passione per gli ospedali, l'ultima volta che ci sono venuto è stato per fare alcuni esami per un certificato, e ora ero di nuovo lì, ma non per delle stupide analisi.
-Sei un coglione-
Lo sei davvero.
Mi avevi detto che saresti stato attento, che tutto sarebbe andato liscio come l'olio, e invece guardati, guardati dannazione!
-Ti odio. Non sai mantenere le promesse! Sei solo un fottuto...un fottuto stronzo! Ecco cosa sei!- io stavo piangendo.
Ma guarda te, sei riuscito anche a farmi piangere Niall.
Nessuno c'era mai riuscito prima di te.
Non so cosa avesse quel ragazzo di tanto speciale, so solo che sentivo di doverlo proteggere da tutta la merda che ci circonda. Fin dalla prima volta che l'avevo visto, l'ho sempre considerato un qualcosa di delicato, di fragile, e quando scoprì che era più grande di me per poco non mi strozzai con il thè che stavo bevendo quella volta.
Mi sono sempre trovato molto bene con lui, eravamo usciti parecchie volte insieme, sia con gli altri che da soli: ci eravamo raccontati ogni cosa! Amori passati, le cazzate fatte a scuola, eravamo diventati un libro aperto uno per l'altro ormai.
La sua vitalità, la sua voglia di vivere, mi avevano contagiato e vederlo così faceva male; era terribilmente frustrante non poter far niente.
-Signor...?-
-Malik, mi chiamo Zayn Malik- un medico entrò nella stanza. Sembrava molto giovane, ma anche una brava persona. Sentivo che Niall era in buone mani.
-Lei non è un paziente, vero?- disse ironicamente il dottore.
-Sono un amico...solo un amico-
-Certo. Ci tiene molto a lui signor Malik?- un tipo invadente questo qui: già cominciavo a ricredermi sulla brava persona.
-Sì. Mi scusi, potrei sapere il suo nome?- risposi freddo. Non mi andava che lui sapesse chi ero io, ma che io non sapessi chi fosse lui.
-Oh, mi scusi lei, ha ragione. Il mio nome è Sandy Beales, sono medico da dieci anni. So che non dimostro la mia età, ma ho quarant'anni se se lo sta chiedendo- sorrisi, più per cortesia che per altro; ciò che mi importava in quel momento erano le condizioni di Niall, così glielo chiesi senza troppi giri di parole -E' stabile, era ancora cosciente quando l'abbiamo portato qui, è entrato in coma poco dopo, ma siamo abbastanza ottimisti- le sue parole mi fecero tirare un sospiro di sollievo.
Sapevo che eri forte, piccolo Niall!
-Sa qualcosa dei suoi genitori?-
-Sono stati avvertiti immediatamente: arriveranno domattina da Mullingar- oh già, Niall ha origini irlandesi, era venuto in Inghilterra per studiare, viveva con i suoi nonni se non mi ricordo male.
-Signor Malik, devo chiederle di uscire ora-
-Sì, certo- in realtà non volevo lasciarlo da solo, volevo aspettare che si risvegliasse per vedere di nuovo i suoi occhi splendere, pieni di gioia. Uscì dalla stanza, trovandomi sotto gli sguardi preoccupati di Lisa e Harry. Quest'ultimo notò i miei occhi rossi, ma non disse nulla, si limitò a posarmi una mano sulla spalla: mi conosceva bene lui, gliene fui immensamente grato.
-Come sta?- esordì Lisa.
-Dicono che ci sono buone probabilità che si risvegli presto, sta reagendo bene-
-Grazie a Dio-
-E' stato qui Louis poco fa- Francesca. Il mio cuore perse un battito, l'ennesimo quel giorno.
-Continua Harry-
-E' stabile, ma nessun segno di miglioramento. I medici ancora non si esprimono- la bionda affianco a lui abbassò la testa e si lasciò sfuggire due lacrime.
-Merda!-
-Dobbiamo stare calmi. Io voglio andare da lei, tu resta qui con Lisa-
-Voglio vederla anch'io-
-Non puoi lasciare Niall da solo, e poi ti affido anche lei- aggiunse poi accarezzando la schiena della sua ragazza -Appena arriveranno i suoi genitori, potrete venire di là- ammiravo Harry: era spaventato quanto noi da tutta questa situazione, eppure riusciva a mantenere la sua compostezza.
-Ok-
-Ok- diede un bacio veloce a Lisa sulla fronte e poi si avviò verso l'ascensore per andare dalla nostra cara amica. Lisa ed io rimanemmo da soli.
-Zayn-
-Cosa c'è?-
-Io non...non ti conosco bene, ma se vuoi, ecco...!- non servì aggiungere altro: mi abbandonai tra le braccia della ragazza cominciando a singhiozzare.
Non ce la facevo più e lei mi stava offrendo un appoggio, una spalla su cui piangere, e io l'accettai senza riserve.
-Lisa, io...!-
-Shhh, non importa Zayn, non sei solo, e non lasceremo solo nemmeno lui- mi lasciai andare, cullato dall'abbraccio dolce della mia nuova amica.






*Spazio Autrice*
Mi preparo a qualsiasi tipo di trattamento e di insulti.
Scusate, ma l'università non lascia molta scelta ç.ç
L'importante è che alla fine ce l'ho fatta! *Balla la conga*
Ecco qui il capitolo!
Ci eravamo lasciati con la notiziona bomba e qui vediamo come reagiscono i personaggi,
Principalmente Louis e Zayn (adoro questi due *-*)
Lascio a voi i commenti.
E' un capitolo molto introspettivo, che può risultare anche pesante, ma era necessario, scusate uu
Per il resto, il mondo va avanti, la terra è tonda, Zayn si è fidanzato ufficialmente, Liam sta frequentando questa Sophia, ammazza quante cose tutte insieme O.o
Beeeeeeeeeeeene!
Ringrazio tutta le people che mi segue, preferisce, ricorda e chi continua a recensire (Thanks <3)
Ora vado, Psicobiologia non si studia da sola .-.
Un bacio a tuttiiiiiiiiiii!
KaananX3



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Capitolo 18
*** 'Ciao Amore' ***


Louis' Pov:

-Ne è proprio sicuro?-
-Le dico di sì! Max Lewis, Jay Ryan e Tom James, sono questi i loro nomi! Loro hanno sparato ai miei amici!-
-E lei li conosce perché...?-
-Dovevo loro dei soldi, ma sono diventati il mio inferno- da solo non ce l'avrei mai fatta a trovarli, era una guerra persa in partenza, così, anche se troppo tardi, decisi di raccontare tutto alla polizia. Ora non mi restava altro che sperare che potessero fare qualcosa.
-Signor Tomlinson, è la sua parola contro la loro, io non...!-
-La prego, mi creda! Faccia delle ricerche, la scongiuro- questa volta non l'avrebbero scampata, avrei fatto di tutto per dargli ciò che si meritavano! Quei bastardi avevano osato colpirmi nel profondo mirando a lei, la mia unica ragione di vita, il mio sole.
Ma ora basta scappare Louis Tomlinson. Bisogna agire.
In un modo o nell'altro.
-Ragazzo, capisco come ti senti, ma ho le mani legate!- fu allora che capì quello che avrei dovuto fare sin dall'inizio: l'unica possibilità che avevo per far partire le indagini sul loro conto era...!
-Voglio esporre denuncia-
-Come scusa?-
-Voglio esporre denuncia contro di loro. E' una cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa- raccontai all'agente tutta la mia storia, da quando conobbi quei tre e perché fino ad oggi. Alla fine sembrò essere più convinto.
-Con una denuncia possiamo già fare qualcosa in più. Ora va' a casa figliolo, ti chiameremo appena ci saranno novità- si voltò per andarsene quando -Louis!- disse -Ti ammiro, ne sei uscito da solo, molti ragazzi della tua età non ce l'hanno fatta- sorrisi, un sorriso amaro, spento.
Avevo perso tutto: vederla così, inerme in quel letto d'ospedale, piena di tubi, mi aveva svuotato internamente. Sarebbe bastato un suo solo sorriso per farmi tornare a vivere, ma lei non poteva, lei non era qui con me a stringermi forte la mano, non poteva abbracciarmi, baciarmi.
Mi manchi da impazzire.
Dove sei?
Cosa ti ho fatto?
Decisi di tornare in ospedale: per quanto odiassi quel luogo, sentivo che il mio posto era quello.
Il mio posto è dove ci sei tu, amore mio.
Ero stato fuori tutta la notte, non avevo chiuso occhio: il display del mio cellullare segnava una decina di messaggi e altrettante chiamate perse. Erano le sette di mattina quando arrivai davanti alla sua stanza: Sara e Liam non c'erano, si erano evidentemente dati il cambio con gli altri; Laura dormiva, e questo era solo che un bene.
Anche tu stai dormendo piccola, ma svegliati ora.
Svegliati.
-Dove sei stato?- il tono di Harry era stanco, tremava, ma sentivo anche una vena di preoccupazione nella sua voce. Sospettava fossi andato a farmi giustizia da solo: ci avevo pensato, ma non avrei risolto niente; capivo la sua ansia per me, non voleva ulteriori casini. E nemmeno io.
-Sono andato alla polizia-
-Li hai denunciati?-
-Sì. Almeno hanno qualcosa da cui partire- dietro ad Harry notai Zayn seduto a terra con la schiena contro il muro -Credevo fosse da Niall- dissi indicando il moro con un cenno della testa.
-Infatti, ma stamattina sono arrivati i signori Horan e Zay ha pensato di lasciarli da soli con il figlio- mi limitai a dire di sì con la testa, senza aprire bocca.
-Come sta?- sapevo già quale sarebbe stata la risposta: se era ancora lì, di sicuro non c'era stata nessuna nuova notizia.
-Ora è stabile- forse invece qualcosa era successo.
-Che vuol dire "ora"?-
-Durante la notte ha avuto una crisi: per fortuna Lisa se n'è accorta e ha chiamato immediatamente il medico di turno- complimenti Louis, lei aveva bisogno di te ancora una volta, e tu dov'eri?
Non ci sei mai stato per lei, Louis.
Fai schifo, Louis.
Non ti merita, Louis.
-Louis! LOUIS! HEY!- Harry riuscì a risvegliarmi dal turbinio di pensieri che tempestavano la mia mente; erano così forti e così veri -Stai bene? Da quant'è che non dormi?- dal giorno dell'incidente non avevo chiuso occhio, ma se gli avessi detto la verità avrebbe sicuramente trovato il modo di mandarmi a casa.
-Prima di venire qui ho dormito un paio d'ore, forse anche tre- lui abbassò lo sguardo scuotendo la sua folta chioma di ricci.
-Non dire cazzate: si vede che non hai chiuso occhio. Devi riposare Lou-
-Non posso lasciarla qui da sola. Devo...devo lottare con lei- non avrei mai lasciato quel posto, non più. D'ora in poi l'avrei aspettata, fanculo anche la scuola! Saremo usciti insieme, perché lei ne sarebbe uscita.
-Io vorrei portare Lisa a casa. Poi torno- si girò facendo per andarsene, ma quasi inconsciamente allungai una mano verso di lui afferrandogli il polso con decisione: lui mi guardò con fare incuriosito.
-Non volevo andarmene così due anni fa, avrei voluto parlartene prima-
-Lou, lascia perdere, è acqua passata-
-No! Te lo devo Harry. Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Ci sei sempre stato per me, sei uno dei miei migliori amici e io...io...!- un abbraccio. Era caldo, accogliente: le sue mani grandi mi stringevano forte, era sempre stato così.
Litigavo con i miei? Harry c'era.
Litigavo con Francesca? Harry c'era.
Prendevo un brutto voto a scuola? Harry c'era.
Ogni volta che avevo bisogno di aiuto, lui era sempre lì a tendermi la mano per aiutarmi a rialzarmi. Ogni volta.
-Non è stato facile Lou. Non riuscivo a capire il perché della tua scelta, il tuo sparire così all'improvviso, ma appena sei tornato ho capito tutto: ho capito che non te ne saresti andato più, che saresti tornato il mio migliore amico stupido di sempre, e se qui adesso, ciò che conta è solo questo-
-Ti aspetto qui-
-Ti conviene- mi scompigliò i capelli per poi andare dalla sua ragazza ed allontanarsi nuovamente con lei, dopo aver avvisato anche Zayn, verso l'uscita del reparto.
Mi avvicinai alla fila di sedie che si trovava davanti alla sua stanza e sulle quali Laura stava riposando: il suo non era un respiro regolare, ma almeno era riuscita a lasciarsi andare al sonno anche se solo per qualche ora. Le accarezzai la guancia con la mano, come per tranquillizzarla, poi mi diressi dentro quella stanza che tanto temevo.
-Ciao Amore- mi piaceva l'idea che in realtà potesse sentirmi -Ho sentito che stanotte hai fatto i capricci- le strinsi forte la mano, come se avessi paura che con quelle parole potessi farle nuovamente del male -Adesso ci sono io che ti controllo- volevo solo vederla sorridere; avevo bisogno del suo sorriso -Ho paura, sai- ancora lacrime a rigare il mio volto -Paura di perderti, di non poterti più accarezzare dolcemente i capelli dopo aver fatto l'amore, paura di dover lasciarti andare-
Non sapevo che ore erano, neanche mi interessava.
Per me il tempo si è fermato da quando mi hanno detto che ti avevano sparato.
Ora sono qui, e tutto quello che posso fare e stringerti forte le mani.
Sognami amore mio.
Pensami.

Svegliati.

-Louis. Louis tesoro, svegliati-
-Mmmh-
-Tesoro, fuori c'è una sorpresa per te-
-Mamma?-
-Più o meno- riconoscerei questa risata ovunque: Laura si era svegliata, la mia seconda mamma. Dio, quando mi ero addormentato?
-Che succede?-
-Non vieni a salutarmi, Tomlinson?- questa voce...non poteva essere.
-Niall? NIALL!- mi sveglia di soprassalto, era proprio lui! Era sveglio -Oh mio Dio! Quando?-
-Eri troppo impegnato a sonnecchiare con la tua bella per accorgerti di me- si era preso due pallottole in pieno petto a causa mia e sembrava fosse appena guarito da una semplice influenza. Era forte lui, era forte il suo spirito; vorrei tanto avere il suo ottimismo -Sta dormendo Louis, ma vedrai che si risveglierà. E poi mi deve ben dieci sterline ancora!- risi a quella sua misera battutina, ma, anche se per pochi secondi, il mio cuore fu più leggero e quasi mi sembrò di intravedere un sorriso sulla sua bocca.
Stai sorridendo anche tu, piccola?
Fallo di nuovo.
Sei bellissima quando lo fai.
-Vieni Lou, voglio presentarti i miei genitori: mamma, papà, lui è Louis Tomlinson, un mio caro amico- il senso di colpa mi attanagliava: com'era possibile? Negli occhi di Niall non vedevo un briciolo di odio, di rancore, erano solo così dannatamente azzurri e brillanti.
-Louis, è un piacere conoscerti- assomigliavano molto a Niall entrambi; la madre si chiama Maura, suo padre Bobby e, da quello che intuì sentendo i loro discorsi, i due erano separati, ma avevano mantenuto buoni rapporti per il figlio.
-Quando tornerete in Irlanda?-
-Tesoro, ti sei appena rimesso! Io non lo so, credevo che...!-
-Ci sono i miei amici mamma, e anche i nonni. Sta tranquilla, mi faranno loro da balia- disse Niall facendomi l'occhiolino.
-Ma amore...!-
-Mamma, so che hai la tua vita a Mullingar. Davvero, io starò bene! Giusto Lou?-
-Oh...ehm, sì, certo-
-Giusto Zayn?-
-Yep!-
-Visto? Sarà okay!-
-Resteremo ancora qualche giorno, almeno finché non ti dimetteranno e non sapremo di più su tutta questa faccenda- deglutì alle parole del signor Horan: se solo sapesse.
-Papà, mamma, potrei...?-
-Abbiamo capito, sì. Siamo giù in caffetteria se hai bisogno, a più tardi. E' stato un piacere ragazzi- salutammo anche noi di cortesia e fu un vero sollievo vederli andar via; chiariamoci, sono delle gran belle persone, ma non avrei retto cinque secondi di più in quella situazione.
-Come stai?-
-Non pensi dovrei essere io a chiedertelo?-
-Io mi rimetterò presto, ma tu?- abbassai il capo per poi voltarmi verso il vetro che mi divideva dalla mia vita.
-Io starò bene solo quando lei si risveglierà- silenzio, nessuno di noi parlò, finché non mi accorsi che Laura era sparita -Ma dov'è andata Laura?-
-Ehm, boh, non lo so. Oh guarda! E' lì- corsi nella sua direzione, sembrava dovesse cadere da un momento all'altro. Quella donna è sempre stata così determinata, testarda, ma ora aveva bisogno di riposo o ci sarebbe entrata anche lei in ospedale, come paziente questa volta.
Le dissi di andare a casa e che sarei rimasto io qui con sua figlia e, per quanto cocciuta posso essere, quella volta vinsi io.
Zayn e Niall la salutarono con un cenno della mano, mentre io l'accompagnai all'ascensore lasciandole un delicato bacio sulla guancia.
-C'era Max alla guida- improvvisamente Niall parlò, dopo aver visto le porte dell'ascensore chiudersi, mentre dalle scale stavano arrivando anche Harry e Liam.
-E' stato lui a sparare?- i due ci raggiunsero in fretta, interessati anche loro al discorso. Zayn chiese loro come stessero Sara e Lisa e i ragazzi ci dissero che adesso stavano provando a riposare a casa del riccio.
-No, è stato uno degli altri due. Non chiedermi chi però-
-Ok-
-Louis-
-Che cosa c'è Niall?-
-Testimonierò contro quei figli di puttana. La pagheranno-
Lo spero amico, lo spero davvero tanto.





*Spazio Autrice*
Non ve l'aspettavate, ammettetelo uu
Ma ne ho abbastanza di farvi penare, così ho deciso di recuperare terreno lol
Di solito aggiorno di sabato e sono ancora in tempo per farlo lol
Sono di fretta, i commenti li lascio a voi.
Buoni VMA per domani (incrociamo le dita!) e ci risentiamo presto!
Un bacio a tutti e grazie come sempre di tutto<3
La vostra,
KaananX3

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Capitolo 19
*** "I'm Back" ***


Louis

Louis' Pov:

-...potete qui ben vedere come Schopenhauer faccia continui rifermenti alle filosofie orientali, specialmente quando parla del suo famoso "Velo di Maya". Signor Tomlinson, saprebbe dirmi che cos'è per Schopenhauer il "Velo di Maya"?- erano passati due mesi da quel giorno.
Niall si era svegliato ed era stato in grado di riprendersi in tempo per testimoniare contro quei tre bastardi al processo, che tutt'ora è in corso, ma almeno adesso si ritrovano con una pesante condanna sulle spalle e dietro le sbarre, ma lei era ancora lì.
Tu, amore mio, stai ancora dormendo.
Le nostre vite dovevano continuare in un modo o nell'altro, lo sapevamo bene, e così eccomi a scuola per una stupida interrogazione di filosofia.
Abbiamo gli esami quest'anno, piccola.
Devi svegliarti per forza.
Dai, non fare la pigra.
Non vorrai mica ripetere l'anno e restare indietro.
Risposi a quell'insulsa domanda che mi era stata posta dal professore poco fa: chissà cosa pensava ci fosse dietro fantomatico "Velo" quello lì; la verità, diceva lui, ma quale verità? E' tutto così confuso, così strano.
Siamo a Gennaio ormai e il suo banco è ancora vuoto:
Tutti mi chiedono di te, ma io non so cosa rispondergli.
Dico che stai bene, ma stai veramente bene Frifra?
Dimmelo tu, ti prego.
Sai, Sara e Liam sono davvero una bella coppia! Avevi ragione tu, sono stati degli idioti a lasciarsi due anni fa, ma l'importante è che abbiano finalmente chiarito no?
Poi Lisa ed Harry, non puoi neanche immaginare il cambiamento che ha avuto il tuo ricciolino: cresce a vista d'occhio! E devi vedere come Lisa lo tiene a bacchetta!
Anche Zayn e Niall stanno bene.
Sai, il biondino è tornato a lavorare una settimana fa, non ce la faceva proprio a stare a casa, e il moro invece sta facendo i salti mortali per recuperare matematica e scienze; sempre il solito.
Io?
Vuoi sapere come sto io?
Io sto male.
Sorrido, cerco di sopravvivere al meglio, ma dentro sono una tabula rasa, non è rimasto niente di me.
Ti sei portata via ogni cosa.
Forse non te ne sei accorta, ma l'ospedale ormai è diventata la mia casa, la poltroncina nella tua stanza il mio letto: esco solo per andare a scuola o qualche volta per andare a casa tua, Laura insiste così tanto che alla fine mi vedo costretto ad accettare.
Ho promesso che non ti avrei mai più lasciato da sola e così sto facendo.
Ogni giorno parto con una nuova speranza e arrivo a fine giornata stanco e stremato.
Poi mi addormento, a volte anche vicino a te, ma i medici mi hanno più volte ripreso dicendomi di lasciarti i tuoi "spazi".
Io vorrei solo che...!
-Lou!- una voce familiare interrompe bruscamente i miei pensieri.
-Ohi-
-Vai in ospedale?- sospiro.
-Come sempre-
-Possiamo venire con te?-
-Certo, come volete-

-Ragazzo, sei ancora qui?- Lisa e Sara erano già entrate in stanza mentre io venivo fermato dal medico che si occupava di Francesca, per l'ennesima volta.
-Dottor Richards- non mi andava di discutere con lui: non che mi stesse antipatico, anzi, sapevo perfettamente che tutto ciò che mi diceva era solo perché continuava a rimanere in pensiero per me, ma quel giorno non ero molto incline ad assecondarlo, anche se alla fine dovetti fare uno sforzo.
-Come è andata a scuola oggi?- era un tono di rassegnazione il suo, sapeva che niente o nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea sul restare lì o tornare a casa.
-Bene- risposi tranquillamente -Ho preso anche una A in filosofia- sul volto dell'uomo spiccò un sorriso: si era sempre raccomandato che non trascurassi la scuola per...per lei.
-Sono molto contento, davvero-
-Ci sono novità?-
-Veramente sì- il mio sguardo spento improvvisamente riprese vita nel sentire quel semplice "Sì".
-Quali?- chiesi poi disperatamente. Speravo solo che non ci fossero state complicazioni nella mattinata.
-Ci sono stati dei movimenti, piccoli movimenti della mano-
-Si...si è mossa?-
-Per quanto poco, sì: ma non credo fosse cosciente. Ci sono buone probabilità che si svegli a breve se continua così- questa sarebbe stata catalogata sicuramente tra le migliori giornate della mia vita.
-Non mi sta prendendo in giro, vero dottore?-
-Ormai dovresti aver imparato a chiamarmi Dan! E no, non ti sto prendendo in giro per niente. Sii positivo Louis-
Ridere o piangere? Tutto ciò che feci fu buttarmi a peso morto a terra finché le ginocchia non toccarono il suolo: questa era la prima buona notizia dopo due mesi di silenzio e di agonia.
Finalmente piccola.
-LOUIS! LOUIS!- mi voltai di scatto sentendo la voce di Sara che riecheggiava per tutto l'ospedale -LOUIS! Dottore! Meno male, c'è anche lei- aggiunse ancora con il fiatone per la piccola corsa che aveva appena fatto -Si è mossa! Lei si è mossa!- sbarrai gli occhi.
Dan, il dottor Richards, si precipitò nella stanza per controllare i valori di Francesca e se effettivamente poteva esserci stata una svolta. Una volta entrato dentro, chiese di uscire a tutti quanti, ma io non volevo sentire ragioni.
-NO! Voglio esserci! Devo esserci. Io gliel'ho promesso- Dan sbuffa.
-E va bene, d'accordo. Solo tu però- le ragazze non si fecero alcun problema ad aspettare fuori e così entrai in camera stando dietro al dottore, mi avvicinai a lei per tenerle la mano, quando all'improvviso apparvero Josh e Lou, due infermieri sempre del reparto con cui ero riuscito anche a fare amicizia n questo periodo -Josh, controlla i valori della signorina Parker e tu Louise, controlla il battito cardiaco-
E se fosse stato solo un altro attacco? Se non si sarebbe mai più risvegliata dopo questo? Basta Louis Tomlinson, devi smetterla di pensare negativo!
Dovevo smettere di pensare.
Strinsi la sua mano sempre più forte: volevo che sentisse la mia presa, il mio calore; volevo sentisse il mio tocco su di lei.
Volevo essere il primo.
-Louis- alzai lo sguardo verso Dan: ora più che mai dipendevo dalle sue parole -Parlale, falle sentire la tua voce-
Amore, hai sentito?
Ecco, ora devi ascoltarmi per forza.
Annuì.
-Amore...amore mio, mi senti?-
Apri gli occhi.
-Francesca-
Stringi la mia mano.
-Continua Louis, continua-
Ti prego, svegliati.
Abbiamo bisogno di te.
Ho bisogno di te.
-Ti amo-
Le senti le mie lacrime?
Dimmi che ti danno fastidio, so che odi vedermi piangere.
Le lacrime ormai mi impedivano di parlare, non riuscivo più a dirle niente: poggiai la mia fronte sulla sua mano, che non volevo lasciar andare, fino a che non sentì qualcosa spingermi contro, anche se debolmente.
-Boo- solo una persona può chiamarmi così.
Solo una.
-Boo...sei...tu...?-
-Dottore, il battito sta accelerando-
-Louis, ora devi uscire- no, non voglio andarmene ora -Louis, per favore! Ti richiamo dentro io più tardi- maledizione!
Non voglio andare via, non voglio lasciarla sola adesso.
Non ora che Francesca si era risvegliata.

Francesca's Pov:

Era tutto nero.
Io non ho mai avuto paura del buio, un pochino forse, ma non mi ha mai spaventato più di tanto, però quel buio era diverso: ti inghiottiva, ti prosciugava tutte le forze.
Mi sentivo svuotata, ero stanca: volevo solo poter dormire, ma io stavo già dormendo.
O almeno così credevo.
Sentivo i miei pensieri, ero cosciente.
Shh, lasciatemi stare, volevo solo riposare!
Cos'erano quei rumori? Voci?
-Amore...!- amore? ma chi...aspetta: conosco questa voce -Amore mio, mi senti?-
Sì, ti sento.
Ti prego continua.
Continua a farmi sentire questa bellissima voce.
-Francesca- sono io, era il mio nome quello.
No, non chiamarmi così.
Chiamami "Amore".
Mi piace di più.
-Ti amo-
Mi ami? Davvero?
Oh, che persona carina sei.
Voglio vederti, voglio aprire gli occhi.
Ma qualcosa mi impedisce di farlo,
O forse...non ci riesco.
Cominciai ad agitarmi: volevo muovermi, volevo alzarmi.
Ho paura, dov'è la voce di prima?
Dove sei?
Aspetta! Adesso mi ricordo! Louis!
E' di Louis quella voce! Il mio Louis! Il mio...amore!
Voglio abbracciarti, voglio baciarti.
Sei qui Lou? Dimmi che sei ancora qui.
-Boo...-
Hai sentito, tesoro?
Ti sto chiamando.
Vieni da me.
Mi manchi,
Mi manchi tanto.
-Boo...sei...tu...?-
Ho paura.
Per la prima volta in tutta la mia vita, ho paura del buio.

-Francesca?- ancora cinque minuti, tra un po' mi alzo...lo giuro -Francesca? Mi senti?- aprì gli occhi e ciò che vedi non era di sicuro ciò che mi ero immaginata: non ero nella mia stanza e l'uomo davanti a me non era Louis.
-Dove mi trovo? E lei chi è?-
-Sono il dottor Richards e tu sei in ospedale tesoro. Non ti ricordi nulla del perché sei qui?- ero in ospedale? Sì, ero in ospedale! Mi toccai il petto cercando la prova dei miei ricordi e la trovai: due ferite, una poco sotto il cuore e l'altra a livello del polmone destro.
Cazzo, sono una miracolata.
-Io...ricordo. Ma quanto tempo è passato?-
-Due mesi. Sei stata in come per due mesi- quindi ora eravamo a...GENNAIO?!' Ma...MA...! Ero nella merda: il primo semestre era ormai finito, quest'anno avevo gli esami e avevo superato di gran lunga il limite delle assenze.
Bene: Francesca Parker, sei ufficialmente fottuta.
-E ora come faccio?- soltanto dopo la risata del dottore davanti a me capì di aver parlato troppo ad alta voce.
-C'è qualcuno che vuole vederti là fuori. E' impaziente e testardo, tanto testardo. Ti aspettato per tutto questo tempo- l'unica persona a cui riuscivo a pensare ora era mia madre: chissà quanto si era preoccupata per me e chissà come stava adesso.
La persona che entrò in stanza però non fu mia madre: entrò un ragazzo bellissimo, capelli castani tirati su in un ciuffo, occhi azzurri come il cielo, minimo accenno di barba.
Il mio Louis.
-Fra-
-Amore, ciao- Signore, era diventato ancora più bello se possibile.
Lui si buttò a terra, facendo toccare le sue ginocchia con il pavimento, poi prese lentamente le mie mani tra le sue e se le portò davanti alla bocca per poterle baciare sempre con più foga.
-Dio, grazie. Grazie. Finalmente-
-Da quanto tempo sei qui?- conoscevo bene Louis Tomlinson ed ero più che certa che non vedesse casa da due mesi esatti.
-Ho continuato ad andare a scuola- sempre bravo a deviare il discorso.
-Louis-
-Da quando ti hanno ricoverato, non sono mai andato a casa se non per prendere qualche libro e dei cambi. Ah, mi sono fatto anche la doccia, certo- sorrido per le ultime parole. Testardo e cocciuto, proprio come sua madre, ma da una parte mi faceva piacere sapere che non mi aveva lasciata mai un attimo da sola. Ero contenta.
Sorrisi di nuovo, in fin dei conti non potevo essere arrabbiata con lui, aveva fatto la parte del bravo fidanzato.
D'un tratto però mi rabbuiai: mancava una persona all'appello.
-Mamma? Mamma come sta?-
-L'ho appena chiamata, sta venendo qui. E' sempre stata al tuo fianco-
-Mio...mio padre?- avevo paura di sentire la risposta, ma sapevo già cosa aspettarmi.
-Lui non...! Però ha chiamato ogni giorno- appunto, anche questa volta il lavoro era stato più importante di sua figlia; nemmeno il fatto che io sia quasi morta l'ha portato da me.
-Ok, non importa-
-Mark però sta venendo qui- mio fratello sapeva?
-Chi gliel'ha detto?- era troppo piccolo per questo! Gli avevo promesso che ci saremo rivisti, ma non di certo in una situazione del genere. Louis capì la mia preoccupazione e cerco di tranquillizzarmi.
-E' stato tuo padre a farlo, quando tua madre l'ha chiamato per avvisarlo, ma non devi preoccuparti: è un ragazzino in gamba- questo lo sapevo, e come se lo era! Il mio fratellino sarebbe sempre stato il mio piccolo grande uomo.
-Louis- era giunto il momento di chiederglielo: quella notte non era sola, Niall mi sedeva accanto, ma qui non c'era. Sperai con tutte le mie forze che stesse bene, non avrei potuto sopportarlo -Niall...dov'è?- il suo sguardo si intenerì, poi abbassò il capo scuotendo la testa.
-Possibile che tu debba preoccuparti sempre per gli altri?-
-Mi ricordo di quella notte e Niall era con me. Come sta?-
-Dovrebbe aver appena finito il turno. Sarà qui a momenti- allora stava bene! Dio, che sollievo! -E' colpa mia- aspettavo queste parole.
-Louis, ma che dici?-
-Sì invece! E' solo colpa mia. Se io non fossi tornato, se non ti avessi incasinato la vita...!-
-Se tu non fossi tornato, io ora non potrei fare questo- mi allungai verso di lui prendendogli poi il viso tra le mani e baciandolo.
Sembrava la prima volta: mi sentivo impacciata, inesperta, erano pur sempre due mesi che non assaggiavo quelle labbra perfette e ne avevo voglia. Avevo voglia di lui.
-Ho scelto io di starti accanto e no, non me ne pento se è questo che stai pensando- il viso di Lou cominciò a riempirsi di lacrime e lui sapeva quanto io odiassi vederlo piangere, così cercò di asciugarsi gli occhi con la manica della sua inseparabile giacca in jeans.
-Scusa-
-Accettate- mi baciò di nuovo lasciandomi il suo buon sapore sulle labbra.
-Mi sei mancata-
-Anche tu- in quel momento la porta della mia stanza si aprì e chi entrò fu un piccolo Tomlinson in miniatura.
-Sorellona!-
-Mark! Dovresti smetterla di vestirti come questo qui- dissi indicando il ragazzo di fianco a me, al quale scappò una risata.
-Ti stai riprendendo in fretta, vedo-
-Assomiglierò almeno un po' a te, mamma- la conoscevo bene: per quanto ora si dimostrasse forte, sapevo le notti insonni che aveva passato pensando a me, le lacrime che aveva versato. Mi sentì in colpa per tutto questo, non avrei mai voluto farla preoccupare tanto.
Un altro problema ora si fece largo nella mia mente:
-Max e...!-
-Non c'è più nulla di cui preoccuparsi-
-Che vuoi dire?-
Grazie a Louis, ora le cose sono sistemate. E' stato lui a esporre denunca e i tuoi amici lo hanno aiutato, compreso Niall- guardai Louis con uno sguardo stupito, ma allo stesso tempo fiero.
-Boo...l'hai fatto-
-Devo proteggerti. Ho solo mantenuto la mia promessa- ora era il mio turno: le lacrime spingevano per uscire. Era davvero il mio angelo, il mio bellissimo, stupendissimo angelo.
-Ti amo-
-Ti amo anch'io, Frifra-
-Aspettate! Come farò per la scuola? Insomma, ho gli esami e sono mancata per due mesi!- la stanza si riempì delle risate di tutti i presenti, ai quali si aggiunsero anche Sara e Lisa (che mi saltarono letteralmente addosso) e il signor Cowell, il preside della mia scuola -Si...gnor Cowell? Che cosa ci fa qui?-
-Mi sono sempre tenuto aggiornato sulle sue condizioni, signorina Parker. Sua madre è stata davvero molto gentile, e non si deve preoccupare per la scuola. Me ne occuperò io, personalmente-
Signori, fate largo: Francesca Parker è tonata.





*Spazio Autrice*
E come la nostra protagonista, sono tornata anch'io! *palle di fieno che rotolano*
Sì, bene, ehm...buonasera a tutti!
Eccoci qui con il nuovo capitolo con taaaaaaanti sviluppi:
Insomma, Francesca si è svegliata! Apriamo lo champagne! Niente più Louis depresso!
Forse lol
Beh, questo capitolo è concentrato sui nostri protagonisti: il prima (Lou) e il dopo (Francesca)
Aspetto di sapere cosa ne pensate! c:
Grazie a chi continua a recensire, chi segue, chi preferisce, che ricorda, chi apre per sbaglio,
Insomma, grazie a tutti! *-*
Ora scappo, che vado a rispondere alla mia gemella che mi ha appena scritto! <3
Ci risentiamo presto,
Un bacio,
La vostra KaananX3

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Capitolo 20
*** Tempo ***


looooooool

-E questo che diavolo è?!-
-Si chiama integrale: vedi? E' questa specie di parentesi graffa-
-E che c'entra il "dx"? Ah! Sono finita, non ce la farò mai!- sarebbe stato un bellissimo e soleggiato pomeriggio di Marzo se solo non ci fosse stata la matematica con i suoi benedetti integrali a rovinarmi l'esistenza!
Ero tornata da più o meno un mese, compagni e professori erano ben lieti di sapere che stavo bene e in più, come di parola, il preside Cowell mi stava aiutando facendomi fermare qualche pomeriggio in più a scuola per recuperare compiti, interrogazioni o lezioni perse.
Ora però, ci trovavamo a casa mia: Lisa si era offerta di darmi una mano in tutte le materie scientifiche (il mio punto debole da sempre), mentre gli altri si davano il cambio a seconda della materia in cui andavano meglio.
-Guarda che finora non hai avuto problemi e anche l'ultimo compito ti è andato alla grande!- questo è vero: grazie a lei, per la prima volta in cinque anni, ero riuscita a prendere una A piena in quell'insulsa materia fatta di strani numeri e lettere, ma la mia lotta contro di essa non era ancora finita e dubito finirà mai.
-Ci sono riuscita solo per merito tuo. Davvero, senza il vostro aiuto non avrei saputo da che parte cominciare-
-Siamo i tuoi amici, no? E' più che normale quello che stiamo facendo per te!- sorrisi alle sue parole: tutta quella situazione era davvero assurda! Lisa ed io a studiare insieme, il riccio innamorato pazzo, Sara e Liam finalmente felici, Zayn che era straordinariamente riuscito a recuperare le sue insufficienze e Louis a casa a studiare.
Al solo pensiero le labbra si distesero da sole in un sorriso a trentadue denti.
-Non dirmi che la matematica ti mette di buon umore perché non ci credo!-
-Mai. Stavo solo pensando a tutto ciò che ci è successo ultimamente: è...!-
-E' strano- aggiunse lei completando la mia frase -Ma stiamo crescendo e la cosa più bella è che lo stiamo facendo insieme-
-Questo sì, hai ragione- non eravamo più quei ragazzini impauriti dal mondo di cinque anni fa: per un fatto o per l'altro, abbiamo fatto le nostre esperienze, anche le più impensabili, ma ognuna di quelle ci aveva reso i ragazzi che siamo oggi, forti e uniti come non mai.
Eravamo diventati una vera e propria famiglia.
-Fra...posso chiederti una cosa?-
-Certo! Dimmi pure- alzai la testa da quell'odioso quaderno maledicendo lui e quel dannato integrale che non riuscivo a risolvere; sembrava molto nervosa dal modo in cui si torturava le sua povere unghie.
-Ehm, ecco...la...la prima...la prima volta- oh, ecco perché era tanto tesa -Insomma, la tua prima volta...ti ha...ti ha fatto tanto male?- era imbarazzatissima, chiunque l'avrebbe capito: amo questo suo lato da bambina che la contraddistingue dalle altre.
-Beh, un po', è normale, poi il dolore passa e cominci a rilassarti finché non ti lasci completamente andare- subito dopo, la mia lampadine delle intuizioni geniali si accese -Styles ti ha per caso detto qualcosa?-
-Eh? Cosa? Nono! Niente del genere, anzi! Lui...lui ha...ha sempre aspettato, solo che adesso io...io...!-
-Ti senti pronta?- arrossì ancora di più se possibile e annuì alla mia domanda.
Aprì il primo cassetto del mio comodino: dovetti cercare un po' prima di trovarlo, ma eccolo lì, l'oggetto della mia ricerca! Lo presi e lo diedi a Lisa, mostrandole una delle mie espressioni "da vecchia saggia".
-E...questo?!-
-E' per te , per voi. Un mio piccolo regalo personale-
-Ma...ma...FRANCESCA! Mi hai dato un...un...!-
-Preservativo, si chiama preservativo-
-Sì, lo so cos'è, ma...come mai ne hai uno nel tuo cassetto del comò??- sembrava essere davvero stupita della cosa e io non potei fare a meno di scoppiarle a ridere in faccia: poteva davvero arrivare a questi livelli la sua ingenuità?
-Non sempre Louis si ricorda di comprarli e sai, quando ti sale la voglia, perché credimi sarà così, devi essere attrezzata! Prima di tutto la sicurezza. Se ti interessa, anche Sara ne ha sempre, per evenienza- dal suo sguardo capì di averla un po' scandalizzata, ma poco dopo si tranquillizzò cominciando a giocare con il mio piccolo, ma utilissimo, dono.
-E...dovrei averne anch'io?-
-Beh, è una tua scelta. Noi lo facciamo per precauzione. Prendilo come un consiglio- gli feci l'occhiolino e finalmente si rilassò completamente, puntando poi il suo sguardo dritto su di me.
-Ok, sono pronta!-
-Bene! Sono contenta per voi!- sembrava davvero determinata; Harry le piaceva sul serio e tutto ciò che lei voleva fare era ripagarlo per tutto l'amore che gli dimostrava ogni giorno. Era arrivato il suo momento.
-Oh cavoli, devo andare! Appuntamento galante-
-Oh- giunsi le mani, come in preghiera, per potergli dare la mia "benedizione": poi, puntando l'indice verso il pacchettino blu, aggiunsi .Fanne buon uso, mi raccomando- si limitò a sorridermi, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi scendere di fretta le scale.
Che dire, auguri e figli...! No, forse è meglio non continuare.
Congratulazioni, mio piccola donna.

-4 a 2, sono un mostro a Fifa!-
-Ma non dovevate andare da Harold per "studiare"?-
-Una partita alla play non ha mai rovinato nessuno!-
-Una?-
-Vabbè, due- continuai a fissarlo, finché non fu lui stesso a crollare -E va bene, va bene! Cinque, ok?- risi; nessuno può farmela, tantomeno Louis, che conosco da una vita -A te lo studio come è andato?-
-A differenza vostra, noi abbiamo realmente studiato- da dietro lo sentì farmi il verso, tant'è che mi girai di scatto e gli feci la linguaccia.
-Che brutta lingua che hai!-
-Sarà bella la tua!-
-Io sono perfetto Parker, ricordalo- ci guardammo per un attimo negli occhi e bastarono davvero una manciata di secondi per scoppiare a ridere uno in faccia all'altro.
Lou ed io eravamo a casa sua quella sera: mia madre avrebbe finito tardi di lavorare ed io, di starmene da sola a casa non ne avevo voglia, anche se, sinceramente, da quando Louis era tornato, difficilmente passavo del tempo da sola.
Oltre che fidanzati, eravamo anche vicini di casa e, con la scusa che lui abitava da solo, o io andavo da lui o lui veniva da me: a volte utilizzava ancora il nostro passaggio "segreto" sull'albero che sfociava direttamente sulla finestra di camera mia e più volte me l'ero ritrovato di fianco a me, nel letto, alla mattina; non che mi dispiacesse, ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Ora ci trovavamo a letto, nella vecchia camera dei suoi, distesi a guardare la TV.
Quella stanza odorava ancora di loro, anche dopo anni, e io mi sentivo abbastanza in soggezione; era come se avessi puntati addosso gli occhi di Jay e di Mark. Louis notò la mia inquietudine, così mi strinse ancora di più a lui, facendo aderire la mia schiena contro il suo petto.
-Che cosa c'è amore?- da quando ero tornata a casa dall'ospedale, per lui era diventato sempre più naturale chiamarmi "amore" e la cosa non poteva che riempirmi di gioia.
-Nulla, non preoccuparti-
-Ehi, lo capisco quando c'è qualcosa che ti turba. Parlamene- non volevo fargli ricordare, sapevo quanto lui ne soffrisse ancora, ma non gli avrei mentito, non più.
-E' questa stanza. Sì, sapere che prima qui ci dormivano i tuoi genitori e ora ci siamo noi, mi fa un certo che, mi sento come...osservata- lo sentì sospirare sul mio collo: ero consapevole di aver riaperto una piccola ferita con le mie parole e ora mi sentivo tremendamente in colpa -Scusami Boo-
-E di cosa?-
-Di averti fatto ricordare- aumentò la presa su di me, per un attimo; mi fece voltare e posò le sua mani sulle mie guance rosse, per poi subito dopo baciarmi.
-E' tutto okay. Loro mi hanno dato il permesso- non capì il valore delle sue parole fino a quando lui stesso non me lo spiegò -Oggi, prima di tornare a casa, sono passato in cimitero: volevo salutarli, volevo fargli sapere che ero tornato e gli ho parlato di te, di noi, così gli ho anche chiesto se potevo portarti qui, in fin dei conti il mio letto è solo da una piazza- sorridemmo entrambi -E poi volevo farlo con te: risentire il suo profumo, tornare qui, dovevo farlo con te perché tu sola sei stata in grado di darmi la forza necessaria per aprire questa porta, tu sola potevi accompagnarmi qui, e l'hai fatto- non riuscì a trattenere una lacrima che, prepotentemente, scivolò sul mio viso.
Davvero Louis aveva bisogno di me fino a quel punto?
Potevo dargli davvero la forza che stava cercando?
Se mi avessero chiesto in quel momento in quale posto del mondo volessi essere, avrei sicuramenti risposto "Qui!" perché è qui che si trovava tutto ciò di cui avevo bisogno.
Lui è tutto ciò di cui ho bisogno.
-E cosa ti hanno risposto?-
-Beh, siamo qui: tu cosa credi?- mi tuffai di nuovo sulle sue labbra, così morbide e fini e -Ti amo- mi sussurrò tra un bacio e l'altro.
-Ti amo anch'io- fu tutto ciò che riuscì a dire, ma mai parole più sincere uscirono dalla mia bocca.

-Benvenuta nel club, sorella!-
-Te l'avevo detto che ti sarebbe servito!- la mattinata a scuola passò piuttosto tranquilla, anche se qualcuno oggi era particolarmente più esaltato del solito e in ricreazione, Sara ed io avevamo avuto le nostre conferme sul motivo di così tanta felicità.
-E' stato bellissimo! E poi lui, così delicato e gentile! Non mi ha fatto poi tanto male-
-Meglio così, ma dicci, com'è mister "Gentilezza" a letto?- ci avvicinammo ancora di più a Lisa, in modo che solo lei potesse sentirci, quando all'improvviso dietro di noi, spuntò il magico trio.
-Fate largo! Arriva Zayn Jawaad Malik, colui che riuscì a prendere una bella A+ nel compito di matematica!- mi alzai di scatto dalla sedia e presi al moro il foglio che teneva tra le mani, osservandolo incredula.
-MA COME HAI FATTO?-
-Malfidata, ho studiato!- disse lui fintamente infastidito.
-Giocare a Fifa non è sinonimo di studiare; hai avuto culo Malik- detto questo gli buttai le braccia al collo per poi abbracciarlo forte forte: adoro prenderlo in giro -Complimenti genietto, sei stato bravissimo-
-Anch'io voglio un abbraccio così!- Liam ed Harry ci raggiunsero subito dopo affiancandosi, come di consueto, alle proprie ragazze per farsi abbracciare da loro.
-E io che pensavo lo volessi da me un abbraccio, Payne. Traditore- guardai Liam con l'aria da finta offesa, poi lui venne verso di me e cominciò ad arruffarmi i capelli per poi darmi uno dei suoi calorosi abbracci -Così va meglio-
-Oh sì- rispose lui lasciandomi anche un bacio sulla fronte.
-Fra, come mai oggi Lou non è a scuola?-
-Aveva un colloquio di lavoro-
-Un colloquio? Louis? E' uno scherzo, vero?- anch'io ero rimasta piuttosto atterrita quando Louis mi disse del colloquio: non riuscivo a capire il perché stesse cercando un lavoro, con le pensioni dei suoi e la loro eredità, non aveva di certo problemi a tirare avanti.
-So che sembra strano, ma sì, Louis sta cercando un lavoro. I soldi che gli hanno lasciato i suoi non sono eterni e vuole frequentare il college proprio come noi, per cui-
-E bravo Tomlinson! Sta mettendo la testa apposto! Preparati che, tra un po', ti chiederà pure di sposarlo!- Sara, la solita esagerata.
-Quanto sei divertente- il suono della campanella, che segnava la fine della ricreazione, lasciò cadere i nostri discorsi, ma, mentre tornavo in classe, le parole della mia riccia continuavano a rimbombarmi in testa: "Ti chiederà di sposarlo". Sapevo bene che Louis non era così idiota da farmi una proposta del genere adesso, ma davvero un giorno me l'avrebbe chiesto? Lui? Altre volte mi era capitato di pensarci, ma sembrava tutto così lontano, mentre ora...oh basta! C'è il college, la laurea, e molte altre cose più importanti!
A questo ci penseremo poi.
Molto poi.

-Louis, tesoro! Che eleganza-
-Ciao Laura! Oh grazie. Francesca è in casa?-
-In camera sua-
-Grazie-
Da dentro la mia stanza, sentivo qualcuno percorrere velocemente le scale fino a che, la porta della mia stanza non si spalancò.
-Indovina chi ha ottenuto il lavoro?!- mi voltai di scatto e dietro di me vidi un Louis in giacca e cravatta e sprizzante felicità da tutti i pori.
Ce l'hai fatta, amore.
-Bravissimo Boo!- lo abbracciai talmente stretto e all'improvviso, che entrambi perdemmo l'equilibrio, tanto da cadere tutti e due sul letto ed io sopra di lui.
-Comincio la settimana prossima, dopo la scuola-
-E quando studierai?-
-Tranquilla, ho calcolato tutto-
-E hai calcolato anche del tempo per me?-
-Quello per te lo trovo sempre. Cascasse il mondo-





*Spazio Autrice*
Rieccomi con un nuovissimo e (poco) eccitante capitolo! lol
Innanzitutto, come state?
Mamma mia, quante cose sono successo ultimamente uu
Non so voi, ma io non vedo l'ora che tornino in tour..
E 'This Is Us'? Sono senza parole. Mi affido a Leeroy: PER-FECT! lol
Passiamo a cose peggiori, il capitolo: beh, tutto tranquillo, tutto procede bene, la nostra Lisa cresce *risatina maliziosa* e il nostro Lou trova lavoro c:
Mi piaceva l'idea di un Louis tutto in giacca e cravatta *-*
Cooooooooooomunque.
Opinione, critiche, pareri, insulti, sono qui per qualsiasi cosa, sapete che mi fa piacere sapere cosa ne pensate :D
Anyway, grazie a chi recensisce sempre, a chi continua a seguirmi, a chi passa per caso.
A massive, massive thank you *-*
Ora vi lascio e ci risentiamo al prossimo capitolo!
Un bacio,
la vostra KaananX3

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Capitolo 21
*** "Resto" ***


kio

Ecco, ci siamo.
L'inizio della fine.
Oggi, sono iniziati ufficialmente gli esami e il nervoso cominciava a farsi sentire a livelli mai raggiunti.
Panico.
-Non andrà. Non andrà bene-
-Smettila Zay! Siamo stai ammessi tutti quanti, anche tu! Vorrà pur dire qualcosa-
-C. U. L. O-
-Malik, ora piantala- per quanto mostrasse essere il più pacato e tranquillo di noi, Zayn in verità era quello più agitato di tutti: aveva paura di non farcela, di deludere i suoi genitori, di deludere noi, ma la sua famiglia aveva fiducia in lui così come anche noi e poi, siamo una famiglia no?
-Calmati: fai un respiro profondo. Te la caverai alla grande Zayn. In questi giorni abbiamo ripassato di tutto-
-Ed eri preparatissimo, moretto del mio cuore- ma guardate un po' chi si è disturbato di venire per darci coraggio!
-Ehi biondo! Come mai qui?-
-Sono passato per darvi un bel in bocca al lupo. State tranquilli, non sono poi così terribili come sembrano; se gli ho passati io, il vostro successo è assicurato!- scoppiammo tutti a ridere lasciando scorrere via tutta la tensione accumulata in questi ultimi giorni. L'arrivo di Niall fece bene soprattutto al nostro bel moretto che, preso un bel respiro, distese le spalle e rilassò il viso in un sorriso.
-Ecco, così sei molto più bello- aggiunse poi il cameriere.
-Oh attento Nialler, potrei anche innamorarmi di te!- rispose subito Zayn.
-E io che pensavo che già lo fossi- sì, Niall era arrivato proprio al momento giusto.
Era l'ora di entrare: prima venne chiamata la classe di Sara e Zayn e subito dopo la nostra.
-Buona fortuna ragazzi! E spaccate!-
-Lo faremo!- dissi voltandomi per l'ultima volta a guardare il biondo che ci regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi rassicuranti.
Facciamolo.

-La libertà ormai è nostra!-
-E gli scritti sono andati! Signore, che parto!- avevamo appena concluso il nostro "Tour de Force": tutti gli esami scritti erano stati fatti ed eravamo passati tutti quanti, nessuno mancava all'appello! Ora però dovevamo affrontare l'ultimo grande ostacolo: l'orale.
Decidemmo di trovarci tutti i pomeriggi in modo da esercitarci per esporre la nostra tesina davanti alle commissioni e, allo stesso tempo, fare qualche mega studiata di gruppo.
Quel giorno eravamo a casa di Liam: Louis era appena arrivato dal lavoro, aveva detto che ci raggiungeva direttamente lì.
Quel ragazzo era una forza dalla natura, ma almeno aveva mantenuto fede a tutte le sue promesse: trovava il tempo per la scuola, per il lavoro, per studiare e per noi.
-Allora, che ve ne pare?-
-Perfetta-
-Sei di parte Payne, il tuo giudizio non vale!- Liam si imbronciò alle parole di Zayn e sbuffò fintamente infastidito.
-Eri perfetta, ascolta me- intervenni io abbracciando forte Liam che, nel frattempo, si era rintanato nelle mie braccia in cerca di "protezione". Sara mi sorrise per poi sedersi vicino a me ad arruffare i capelli del suo ragazzo.
-E' il mio turno!-
-Vai Tommo!-
Legami.
Ecco di che cosa avrebbe parlato Louis nella sua tesina: legami.
Più lui parlava, più noi cominciavamo a ricordare; era stata costruita intorno a noi, ai nostri trascorsi. Quella tesina parlava di noi: parola dopo parola, ricordo dopo ricordo, gli occhi di tutti cominciarono a farsi lucidi, accompagnati però da dolci sorrisi. La gioia era tanta e sapere che proprio Louis aveva scelto di mettersi a nudo davanti a noi ci rendeva ancora più orgogliosi di lui.
-Fine- disse poi, lasciandosi andare ad un lungo sospiro.
-Farai un figurone- Harry e Louis sono sempre stati grandi amici ed ero sempre stata l'unica a sapere quanto in realtà quel ragazzo riccio avesse sofferto per la lontananza tra di loro.
-Grazie Harreh. Voi, che dite?- era adorabile quando arrossiva.
-Io non dico niente, altrimenti qualcuno si lamenta che non sono obbiettiva- dissi voltandomi verso Zayn guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Bravissimo Lou- esordì quest'ultimo -Non ho parole- ed era proprio vero, non servivano parole, bastava guardarci per capire che dentro di noi, in quel momento, albergavano una miriade di sentimenti che lottavano per uscire.
Ci aveva scombussolato per bene il nostro Tommo.
-Ragazzi, che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa da Niall stasera?-
-Per me è ok-
-Noi ci saremo-
-Trovata la nostra notte prima degli esami: abbuffarci da Nando's fino a scoppiare- si sentivano le nostre risate infrangersi contro le pareti di quella stanza ed era un suono bellissimo: mi sentivo a casa.
-Vista l'ora, sarà meglio andarsi a fare una doccia, che dici?- Louis annuì e, dopo aver infilato in malo modo libri e fogli vari dentro il suo zaino, mi prese per mano per poi salutare tutti con un caloroso "A più tardi tesorini".
Una serata tutti insieme era proprio quello che ci voleva.

-Secondo te posso andare così?- indossavo un paio di jeans, una maglia a mezze maniche blu che mi lasciava le spalle scoperte e le mie inseparabile converse bianche.
-Per me stai molto meglio senza- disse Louis avvicinandosi pericolosamente a me. Arrossì e, di tutta risposta, presi la felpa che avevo messo sul letto e gliela lanciai addosso.
-Non dovresti dire certe cose!-
-Ma io ti preferisco senza vestiti! Non è colpa mia, sei tu che sei troppo eccitante!- Dio, che nervi quando si comporta così! Io pronta e vestita, lui ancora lì in tuta che non faceva altro che fissarmi e fare battutine sconce! Non che fossi una pignola, ma odio arrivare in ritardo agli appuntamenti e questo lui lo sa bene.
-Lou, devi ancora farti la doccia e vestirti...e guarda che ore sono! Smettila di fare il bambino e datti una mossa- mi avviai verso l'uscita di camera mia, quando mi sentì strattonare per la vita.
-Stasera resti con me?-
-Boo, domani abbiamo gli orali. Stanotte dobbiamo riposare- aveva cominciato a lasciarmi piccoli baci lungo il collo; credeva di rendermi più vulnerabile in quel modo e, odio ammetterlo, ma ci stava riuscendo alla grande.
-Resta. Voglio solo poter dormire appoggiato al tuo petto, sentire il tuo cuore battere, le tue mani che mi accarezzano i capelli. Non voglio altro, voglio solo sentirti, svegliarmi la mattina e trovarmi accanto a te. Ti prego- ora voi mi spiegate come dirgli di no! Davvero, ditemelo, perché io non ci sono riuscita!
Impossibile.
Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Louis era come respirare la pura brezza che spira in montagna: mi sentivo bene, rilassata. Completa.
Tutto quello che era successo, tutto ciò che ci era accaduto, sembravano ormai ricordi lontani; in fin dei conti, eravamo due liceali (anche se ancora per poco) che volevano farla finita con la vita sui banchi di scuola e iniziarne un'altra che sapeva solo ed unicamente di loro, del loro amore.
Io volevo Louis e lui voleva me. Solo...ci amiamo.
Non mi pento delle mie scelte.
Non mi pento di te.
Ti amo, Boo.
-E va bene, mi hai convinto. Resto. Dimmi una cosa, Lou-
-Tutto ciò che desideri, mon amour- sorrisi abbassando lo sguardo e posando poi la mia fronte nell'incavo del suo collo.
-Mi ami?-
-Che ti domande! Certo che ti amo, dolcezza!-
-E starai sempre con me? Insomma, non te ne andrai più?- avevo bisogno di saperlo, ancora. Avevo già rischiato di perderlo troppe volte, ora che le cose tra di noi si stavano stabilizzando dovevo averne la certezza, una volta per tutte.
-Come mai questa domanda, Fra?- lo sentivo, era nervoso, agitato -Ho fatto qualcosa di sbagliato?-
-No, assolutamente no. Volevo solo...!-
-Non ti fidi ancora, non è vero? Pensi ancora che io possa abbandonarti...non ti biasimo-
-Louis no! Se te ne fossi voluto andare veramente , lo avresti fatto in quei due mesi in cui sono stata in coma, non di certo adesso-
-E allora perché?-
-Perché non voglio perderti! Perché ti amo! Perché più andiamo avanti, più stiamo creando la nostra storia! Voglio averti nel mio futuro Lou; azzarderei a dirti che ti amerò per sempre perché so che per me è così, ma ti conosco e non mi crederesti, quindi accontentati di questo e dimmi che resterai. Louis, ti prego...!-
-Ho bisogno di sapere che ti fidi di me-
-Io mi fido di te!-
-E allora non me lo chiedere. Vado a darmi una sistemata e usciamo-
-Louis! Boo...- uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle lasciandomi lì, seduta sul ciglio del letto con la testa tra le mani.
A volte odiavo seriamente la mia insicurezza.
Scusami Louis.

Louis' Pov:

Doveva fidarsi di me.
Mi amava no? Che le costava? Le avevo già provato che sarei rimasto! Non sarei più scappato!
Sei tu la mia casa ora.
Ma come darle torto? Non potevo di certo fargliene una colpa.
L'avevo abbandonata due anni fa scappando come un ladro e lasciandola sola, senza spiegazioni; volevo solo che si fidasse di me, completamente. Una volta per tutte.
In cuor mio, sapevo già di avere la sua completa fiducia, ma allora perché mi sono comportato così? Semplice: il forte Louis Tomlinson, in realtà non era altro che un bamboccio insicuro di sé stesso.
-E allora non me lo chiedere. Vado a darmi una sistemata e usciamo-
Una doccia: avevo bisogno di una doccia.
Entrai nel bagno con un paio di boxer puliti e i vestiti che Francesca mi aveva preparato. Sotto il getto rigenerante della doccia, ogni mio pensiero scivolava va: il lavoro, gli esami, il mio futuro, Francesca.
Dio, ero stato in grado di rovinare tutto anche questa volta. Perché arrabbiarmi tanto quando ero consapevole che lei avesse completamente ragione su tutto? Che mi costava dirle "Resto. Resterò per sempre"!
Lei si era aperta con me, la sua era stata una dichiarazione in piena regola, non ha avuto paura.
Lei non è una codarda come me.
Uscì dalla doccia, mi asciugai e subito dopo mi preparai. Appena fuori dal bagno, cominciai a sentire dei piccoli brividi lungo il mio corpo, non seppi se per il freddo o se per il fatto che, giù dalle scale, mi aspettava quello splendore della mia ragazza con cui, peraltro, mi ricordai di avere un piccolo affare in sospeso.
-Sono pronto- al suono della mia voce sussultò, di questo me ne ero accorto, come mi accorsi dei suoi occhi rossi e gonfi: di sicuro aveva pianto e di nuovo a causa mia.
-Andiamo allora, gli altri sono già lì- tentò di dire lei cercando di sistemarsi il trucco davanti al piccolo specchio in soggiorno.
-Aspetta- mi fiondai giù dalle scale e, con sua grande sorpresa, l'abbracciai forte, proprio come ero solito fare solo con lei -Mi dispiace-
-E' ok. Hai ragione tu, non dovevo chiedertelo-
-No, hai tutte le ragione per farlo. Io lo so che hai fiducia in me, lo so che mi ami, e io sono solo uno stupido marmocchio troppo cresciuto che si fa sopraffare dalle sue paure. Non voglio scappare, non più, non da te. Non da noi. Resterò. Resterò per sempre-
-Louis-
-No, non piangere: il tuo bel viso non può essere rovinato da queste- allungai l'indice verso il suo volto per asciugarle la lacrima appena caduta e -Sei bellissima- aggiunsi infine.
Mi persi nei suoi occhi, in quei suoi splendidi occhi marroni tendenti al verde.
Sentì poi un dolce calore sopraffarmi: le sue labbra morbide si posarono sulle mie.
-Andiamo?-
-Andiamo?-





*Spazio Autrice*

Non ci credo nemmeno io, ma...
SONO PUNTUALEEEEEEEEEEE!
Insomma, sabato è giorno di pubblicazione e...oggi è sabato!
Grandioso, no? lol
Passando a cose serie, il capitolo:
Piccolo scontro tra i nostri due innamorati, ma niente che non si risolva con un bel lieto fine.
Insomma, in una coppia non ci sono sempre mega litigi, anche piccole discussioni possono sorgere e poi questo aspetto di Lou andava chiarito uu
I nostri ragazzi stanno per finire gli esami, so che in Inghilterra le cose sono un po' diverse, ma ho preferito lasciare l'Italian Style per questo: mi informerò meglio uu
Avvertimento: il prossimo capitolo sarà il PENULTIMO.
So...ci risentiamo presto! :D
Un bacio a tutti!
La vostra,
KaananX3

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Capitolo 22
*** Avviso ***


hu Buonasera a chiunque leggeva questa fan fiction.
Parto con il dire che mi scuso per tutto il tempo che è passato dall'ultimo aggiornamento.
No, non ho alcun grave problema familiare.
No, non ho perso l'ispirazione.
No, non ho smesso di scrivere.
Il motivo è molto semplice: questa storia non mi convince più e pertanto ho deciso di eliminarla.
Io sono una che porta a termine ciò che comincia e, chiariamoci, preferisco scrivere long che OS, ma questa volta ho iniziato un qualcosa di cui ero poco sicura fin dall'inizio, pertanto mi dispiace per chi ancora leggeva e aspettava e ringrazio ancora per tutta l'attenzione che gli è stata data, ma non posso continuarla.
Mi hanno sempre detto che a scrivere sono brava, quindi almeno su questo le cose voglio farle bene.
Ho scritto una nuova Long, sempre come protagonisti Louis e la nostra Francesca (non ho abbandonato il mio progettino, almeno quello, e la voglia di scrivere è ancora tanta) e la pubblichierò subito dopo questo avviso.
Spero possiate capirmi.
Grazie a tutte.
Un bacio grande,
KaananX3

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