A Volte Basta Un Niente Per Ricominciare di larryssouls (/viewuser.php?uid=178423)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui Dov'è? ***
Capitolo 2: *** Voglio Proteggerla Da Me Stesso ***
Capitolo 3: *** Ti Ho Aspettato ***
Capitolo 4: *** Ho Bisogno Di Te ***
Capitolo 5: *** Per Sempre Tuo ***
Capitolo 6: *** Solo Sesso? ***
Capitolo 7: *** Poco E' Cambiato ***
Capitolo 8: *** Paura ***
Capitolo 9: *** New Entry ***
Capitolo 10: *** Amore ***
Capitolo 11: *** Nessuno E' Solo ***
Capitolo 12: *** Non Può Che Essere Lui ***
Capitolo 13: *** Possessività ***
Capitolo 14: *** Famiglia ***
Capitolo 15: *** Il Ballo ***
Capitolo 16: *** Speranza ***
Capitolo 17: *** E' Colpa Mia ***
Capitolo 18: *** 'Ciao Amore' ***
Capitolo 19: *** "I'm Back" ***
Capitolo 20: *** Tempo ***
Capitolo 21: *** "Resto" ***
Capitolo 22: *** Avviso ***
Capitolo 1 *** Lui Dov'è? ***
Stupida
sveglia mattutina.
Stupida scuola che mi
costringe ad alzarmi alle sette di lunedì mattina.
Stupido sogno.
Era l'ennesima volta che
ormai sognavo la sempre la stessa cosa, io e lui
davanti alla nostra vecchia scuola: ci guardiamo negli occhi, ci
scrutiamo
dentro, lui sa leggermi dentro così come io posso farlo con
lui, e lui mi dice
che ha bisogno di me. Puntualmente la sveglia suona, suona per farmi
capire che
non è reale, suona per farmi capire che lui non è
qui, suona per farmi capire
che è giunta l'ora di affrontare un'altra stupidissima e
noiosissima giornata
qui a Wolverhampton.
-Francesca, vuoi
scendere? Farai tardi a scuola! Muoviti!- le urla di mia madre
dal piano di sotto mi giunsero forti all'orecchio come se lei fosse
proprio
seduta affianco a me sul letto.
-Scendo! Ma smettila di
urlare, ti prego!- mi alzo, mi vesto, vado in bagno, mi
sistemo i capelli, tento di darmi un aspetto almeno decente per poi
scendere in
cucina e bere la mia solita tazza di thè.
-"Grazie mamma"- disse
lei quando ero ormai ad un passo dalla porta
di casa. Tornai indietro, sapevo cosa volesse e beh, aveva anche
ragione a
pretenderlo. L'abbracciai forte per poi schioccarle un grosso bacio
sulla
guancia.
-Grazie mamma...e scusa-
-Vai ora, o farai
tardi...ruffiana- mi prese in giro, come faceva sempre e
vedere quel grande sorriso sulla sua faccia per me era l'ottava
meraviglia del
mondo.
Da quando mio padre ci
lasciò sole a casa portandosi via mio fratello, eravamo
diventate l'una la forza dell'altra, molto di più di quanto
non lo fossimo già.
Quello stronzo si era trovato un'altra donna, "si era innamorato"
diceva, bah, tutte cazzate, l'amore non esiste. Perché
parlare di un qualcosa
che non c'è? Era riuscito ad avere la custodia di Mark, mio
fratello, con la
scusa che mia madre da sola, con un mutuo da pagare e un lavoro
part-time, non
sarebbe mai stata in grado di badare a due bambini, che io poi tanto
bambina
non ero quando successe tutto questo casino.
Sono passati cinque anni
fa, quando ancora c'era lui...oh basta adesso! E'
stato solo un sogno, stop!
Mi decisi a salire in
macchina e ad accenderla dando giri al motore; quella
mattina avevo voglia di correre, volevo solo riuscire a liberare la mia
testa
dai mille pensieri che la affollavano. Arrivai a scuola in poco tempo,
proprio
come mi aspettavo.
Ero all'ultimo anno,
l'ultimo anno di liceo: esami, esami e ancora esami. Sono
sempre stata un ottima studentessa, avevo a media del nove, mi ero
imposta di
essere così per mia madre, non potevo di certo darle altre
preoccupazioni, e la
mia popolarità a scuola era nella media. Tutta la mia vita
era nella media.
-Hai corso
anche stamattina per arrivare a scuola in anticipo?- Liam
Payne, compagno di classe e uno dei miei migliori amici: Liam
era una
persona fantastica, tutto ciò che una ragazza poteva
desiderare, paziente,
buono, sensibile, sempre disponibile, ma anche lui sapeva tirare fuori
gli
attributi all'occorrente.
E' davvero un ottimo
amico.
-Beh, come sempre. Ti
ricordo che hai una vecchia utilitaria sotto il culo, non
una Ferrari!- e questa qui è Sara, una sorella mancata. Lei
è sempre stata un po’
l'opposto di Liam: doveva avere sempre l'ultima parola, orgogliosa e
puntigliosa, ma anche molto dolce, sognatrice, romantica, la tipica
adolescente
insomma e no, Liam e Sara non stavano insieme; c'hanno provato, ma non
si
notava molto la differenza rispetto a prima che diventassero una coppia
e
infatti ora sono tornati ad essere semplici amici, come prima...ok,
forse non
proprio come prima. Sono amici un po’ intimi, diciamo...un
po’ tanto intimi.
-Il mio gioiellino qui
è molto meglio di una Ferrari, miei cari. Comunque
buongiorno-
-Buongiorno? Ma dove!
Hai una faccia da funerale!-
-E' che ho rifatto
ancora quel sogno Liam-
-Ancora lui?- intervenne
Sara, mettendomi poi una mano sulla spalla.
-Sì. Ancora
lui- le loro facce diventarono cupe, malinconiche. Sapeva bene chi
era "Lui", lo stesso lui che ci aveva lasciato due anni fa con la
promessa che sarebbe ritornato, che non sarebbe sparito nel nulla, lui
che
aveva portato via con sé ogni cosa, le sue foto, il suo
odore, la sua voglia di
vivere. Quello stesso Lui che, andandosene via, mi ha svuotato portando
con sé
il mio cuore.
-Fra, la
campanella...è suonata- disse Sara risvegliandomi dal mio
flusso di
pensieri.
-Ok, sì.
Entriamo-
A metà del
corridoio ci salutammo: Sara non era in classe con noi, così
ci
lasciò andare con un bacio ciascuno sulla guancia prima di
buttarsi
letteralmente addosso a Zayn Malik, suo compagno di classe e
nostro amico
che, voltandosi verso di noi, ci salutò con un grande
sorriso e con un gesto
della mano.
Con lui avevo avuto una
specie di storia; ci siamo frequentati per circa
quattro mesi. Uscivamo insieme, mi baciava in un modo molto tenero, lui
era
molto dolce, ma alla fine mi accorsi che ciò che
io provavo per lui era
solo un grande affetto, una forte amicizia e lui lo aveva capito,
tant'è che
ora usciamo insieme come ottimi amici, senza nessun rancore. Tengo
davvero
molto a quel ragazzo.
Arrivare in ritardo era
tipico di Zayn, era piuttosto raro riuscire a stare un po’
con lui prima che iniziassero le lezioni, infatti ci aspettavamo sempre
fuori,
al parcheggio, alla fine delle ore di scuola.
-Che cosa abbiamo alla
prima ora?-
-"Andiamo in
minieeeeeeeeera"-
-Geologia? Ma che
diamine!- odiavamo quella professoressa: era acida, cinica e
si divertiva a prenderci per i fondelli (giusto per essere delle
persone
educate) -Non ho alcuna voglia di sentire le sue lamentele su come il
mondo va
a puttane, lo so già di mio!-
-Payne, queste parole!-
-Harry!- Harold Styles,
chiamato da tutti Harry più per comodità che per
altro
e poi lui odiava il suo nome per intero (e a dirla tutta nemmeno a noi
faceva
impazzire).
-Buongiorno Fra!- disse
lui cingendomi i fianchi con le sue mani grandi -e
buongiorno anche a te Liam!- aggiunse poi battendo il cinque al castano.
Harry Styles era un
altro membro della nostra compagnia, nonché compagno di
classe mio e di Liam. Aveva la nostra età, ma sembrava molto
più piccolo: aveva
dei tratti talmente delicati da sembrare un bambino. A scuola aveva la
fama di
essere un donnaiolo /effettivamente poteva avere quante ragazze
voleva), ma la
realtà era ben diversa; Harry stava cercando la ragazza
giusta, quella che gli
avrebbe fatto perdere la testa, ma la ricerca era tutt'ora in corso.
-Entrate in classe o
pensate di passare qui fuori l'intera giornata?- Lisa
Thompson, la classica secchiona rompiballe. Arrogante, presuntuosa e
miss
"so tutto io" della scuola. E' sempre stata così
insopportabile!
Quest'anno era pure riuscita, non so come, a diventare rappresentante
di classe
e, essendo io il secondo rappresentante in carica, ero obbligata a
dover passare
del tempo con lei anche oltre l'orario scolastico.
-Ma come fai?- mi chiese
Liam all'orecchio, mentre Harry sghignazzava dietro di
noi divertito.
-Muovetevi,
va’!-
-E quindi, sarebbe
davvero una gran cosa vedervi lavorare in miniera o nei
campi, perché vedete ragazzi quando sono andata a Rio...-
che palle, era la
centesima volta nell'arco di una settimana che ormai ripeteva la stessa
identica storia!
Liam dall'altra parte
della classe mimò un piccolo suicidio utilizzando una
penna come fosse un coltellino facendomi scappare una piccola risata,
mentre
Harry, nel frattempo, stava messaggiando al cellulare con chi sa chi
dall'inizio dell'ora.
Ad un certo punto la
professoressa si fermò, cominciando a parlare di
tutt'altro con nostra grande sorpresa.
-Ragazzi un
po’ di silenzio. Devo presentarvi una persona. E' un ragazzo
di un
anno più grande di voi e a causa di motivi familiari
è stato costretto a
ripetere l'ultimo anno, quindi mi aspetto da parte vostra un
comportamento
maturo e disciplinato. Qualcuno di voi magari lo conoscerà
anche, poiché aveva
iniziato gli studi superiori in questa scuola- un nuovo compagno di
classe a
questo punto dell'anno? La scuola era già iniziata da un
mese, doveva essere
proprio un tipo tempestivo il ragazzo! Sbuffai, non era proprio la mia
migliore
giornata questa -Louis prego, entra pure-
Che cosa?
-Lui è Louis
Tomlinson e resterà con noi fino alla fine di quest'anno-
No, decisamente non era
la mia giornata fortunata.
*Spazio Autrice*
KABOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Salve a
tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Sono tornata dal mio letargo, ve l'avevo
promesso no? uu
Come state? Spero tutto
bene!
E per chi è
sotto esami, state tranquilli, pensate al fatto che poi è
tutto
finito uu lol
Allora, passando a cose
serie (?), eccomi tornata con una nuova long.
Vi avevo avvertito del
mio progettino, beh, questa è la seconda storia, che non
c'entra niente con la storia precedente, ma ritroviamo alcuni
personaggi anche
se in ruoli diversi lol
Tranquilli, se non avete
letto la storia che ho pubblicato prima di questa, non
fa niente, non c'entra nulla lol
Che vi sembra? Ci
saranno tutti, non vi preoccupate, arriverà anche quel pezzo
di Irlandese chiamato comunemente Niall lol
Che posso dirvi, il mio
solito capitolo di presentazione lol
Cercherò di
pubblicare con regolarità dato che la storia è
già scritta, e come
sempre due volte a settimana c:
Beh, per qualsiasi cosa
sono qui su efp oppure qui su twittah al nome
@Liberty191
Ora vi lascio in pace,
al prossimo capitolo!
Un bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 2 *** Voglio Proteggerla Da Me Stesso ***
-Lui
è Louis Tomlinson e resterà con noi fino alla
fine di
quest'anno-
Louis.
-Vuoi
dire qualcosa ai tuoi nuovi compagni, caro?-
Tomlinson.
-Ehm...ecco,
non ho nulla in particolare da dire solo che sono contento di
essere ritornato a Wolverhampton, tutto qui-
Louis
Tomlinson.
-Ok,
bene. Oh, vicino alla signorina Parker c'è un
posto libero, puoi
sederti lì nel frattempo, lei è
d’accordo sì?- mi risvegliai dallo stato
comatoso in cui ero caduta e risposi immediatamente alla domanda
palesemente
ironica e sarcastica della professoressa.
-Sì...certo-
Il
nuovo arrivato prese posto vicino a me, come gli era stato detto,
posò il
suo zaino ai piedi della sedia e poi rivolse il suo sguardo verso la
mia
direzione: sentivo bruciarmi dentro, il suo sguardo era
così intenso, ma
non mi voltai, non volevo vederlo.
-Louis-
disse lui allungando una mano verso di me. La campanella
suonò proprio
in quel momento (grazie al cielo) così. alzandomi di scatto
dalla sedia, prima
guardai la sua mano tesa ancora nella mia direzione, poi mi sporsi
verso di lui
fino ad arrivargli ad un palmo dal naso e parlai, con voce fredda e
distaccata.
-Non.
Rivolgermi. Mai. Più. La. Parola- scandii ogni parola per
bene in modo da
non dovermi più ripetere e, detto questo, uscì di
corsa dalla classe
lasciandolo lì con lo sguardo fisso a terra.
-TOMLINSON?-
-Già-
-IN
CLASSE TUA?-
-Già-
-Ma...MA...!-
-Già-
La
prima cosa che feci uscita dall'aula fu quella di dirigermi verso la
classe
di Sara; aveva bisogno di lei e di una delle mie amate sigarette.
-Ma
che ci fa a Wolverhampton?-
-E
che cosa vuoi che ne sappia io!- ero infastidita da quella domanda,
nervosa,
incazzata. Cazzo, mi faceva ancora quell'effetto?
-Che
cosa hai intenzione di fare?- che cosa volevo fare? Ah boh! Riempirlo
di
botte? Urlargli contro tutta la mia frustrazione Erano due buone idee,
ma la
verità era che non sapevo proprio da dove cominciare. Louis
William Tomlinson,
il mio ex vicino di casa, ex vicino di banco, il mio vecchio migliore
amico.
Era
il mio peggior incubo, la mia ossessione, la cosa più bella
che mi fosse
mai capitata; questo era Louis Tomlinson, colui che mi sognavo tutte le
notti,
colui che due anni fa se n'era andato cancellando ogni sua traccia del
suo
passaggio. Lui era di nuovo qui, era tornato.
-FRA!-
-Liam,
Zayn, che succede?-
-Ti...abbiamo...cercato...dappertutto!-
-Tesori,
riprendete fiato!- intervenne Sara- Siamo qui!- Liam doveva aver
parlato con Zayn dell'arrivo di Louis, sicuramente lo aveva
fatto: appena
il castano fece la sua entrata trionfale in classe nostra, Liam (e
anche Harry
siccome una volta uscivamo tutti insieme) rimase a bocca aperta,
lasciandosi
scappare un "merda" di cui solo il riccio ed io capimmo il vero
significato, poi l'avevo visto tirare fuori il cellulare sicura come
non mai
che l'avesse fatto per avvisare Zayn, e infatti...
-Stai
bene?-
-Sì,
certo! Basterà ignorarlo, come ha fatto lui con noi in
questi due
anni...ce la farò!- dissi poi alzando i pollici in segno di
vittoria e
mostrando un sorriso molto, molto, ma molto tirato. Ce l'avrei fatta
davvero?
Non lo sapevo nemmeno io.
-Comincia
da adesso ad ignorarlo, allora- aggiunse poi Zayn facendo un cenno
con la testa per farmi voltare.
Era
lì, immobile: ci stava fissando, indeciso se avvicinarsi o
meno. Lo guardai
per una attimo, solo per un attimo, ma quello bastò per
dargli l'input ad
avvicinarsi a noi. Raggiunse il nostro gruppetto e si fermò
a pochi metri da
me.
-Ciao-
esordì lui.
-Ciao
Louis- disse Sara mostrando un debole sorriso che ne scatenò
uno
altrettanto timido da parte del ragazzo che le stava di fronte.
-Due
anni Tomlinson?- Zayn e Liam ora erano davanti a lui, il primo
appoggiato
al muro della scuola con una sigaretta accesa tra le dita, l'atro di
fianco al
moro, con le braccia conserte.
-Non
una telefonata, non un messaggio, dove cazzo sei sparito Louis?- era
raro
sentire Liam imprecare, ma non impossibile, soprattutto se era
incazzato nero
-Sto aspettando- disse ancora il castano non avendo avuto alcuna
risposta dal
ventenne di Doncaster.
Perché
non parli?
Perché non dici niente, Louis?
Mi
avvicinai a lui, sotto gli sguardi stupiti e sconcertati di tutti gli
altri, per poi arrivargli vicinissima, quasi fronte contro fronte, e
ripetergli
la stessa domanda che poco prima gli era stata posta da Liam.
-Allora
Tomlinson, dov'eri?- il mio tono era freddo, acido, piatto. Fissai i
miei occhi sui suoi: era sempre stato più alto di me, ma
solo ora notai che si
era alzato di minimo altri cinque centimetri. Erano belli, i suoi
occhi,
celesti come il cielo limpido a primavera, freddi come il ghiaccio. Era
bello
lui.
Si
decise poi a rialzare lo sguardo, che poco fa aveva abbassato: occhi
dispiaciuti, pieni di rimpianti, lo capì fin da subito,
purtroppo riuscivo
ancora a sentirlo.
-Mi
dispiace-
Non
le voglio le tue maledette scuse Louis. Ti ho chiesto dove sei stato:
due
anni, sue fottuttissimi anni! Sei sparito cazzo! Di punto in bianco hai
smesso
di scrivermi, sei venuto a riprenderti le cose che mi avevi lasciato di
te, hai
voluto cancellare il tuo ricordo dalla mia mente e ora torni qui
sperando che
non sia cambiato nulla da quel dannato giorno? Speravi davvero che
fossi
rimasta ad aspettarti? Ho di meglio da fare, grazie- parole di
disprezzo le
mie, di odio, ma erano parole vere, taglienti, ma sincere: l'ho odiato
per
tutto questo, l'ho odiato per avermi abbandonata, lo sto odiando per
essere
tornato.
-Non
ti ho mai chiesto di farlo...di aspettarmi...-
Uno
schiaffo. La mia reazione fu istintiva, veloce.
Non
si lamentò, non disse nulla, avvicinò solo la sua
mano nel punto in cui la
mia lo aveva colpito.
-Sei
diventata più forte rispetto a due anni fa- voleva fare il
sarcastico,
voleva ironizzare. Il peggio del peggio.
-Vaffanculo
Tomlinson- me ne andai, facendo capire agli altri che non volevo
nessuno tra i piedi.
Tirai
fuori le chiavi della macchina, la aprì, misi in moto e
volai verso casa.
Non
riuscì più a trattenere le lacrime.
Sara's
Pov
-Perché
non vuoi dirci che cosa ti è successo? Il nostro Louis
Tomlinson non sarebbe mai sparito così per due anni! Almeno
ci avrebbe detto il
perché- Francesca se n'era andata, ma io con il resto della
compagnia e Louis
mi trovavo ancora nel retro della scuola. Ci riprovai, stavolta fui io
a prendere
in mano la situazione, ma niente da fare, non ricevetti alcuna risposta.
-Lo
sai quanto è stato difficile per lei cercare di
dimenticarti?- alle parole
di Zayn un brivido percosse la schiena di Louis, lo vidi; sapevo per
certo che
lui stava male quanto lei, ma allora perché si ostinava a
comportarsi da
immaturo?
Dimenticarlo?
Francesca l'aveva davvero dimenticato? No, non c'era mai riuscita
e nessuno meglio di me lo sapeva.
-E
come può saperlo Zay, per lui è stato
così facile andarsene!- fu Harry ora ad
aprir bocca, che nel frattempo si stava avvicinando al gruppo di amici
-Non
pensavo avresti avuto il coraggio di ritornare qui-
Louis
lo sentiva, poteva sentire tutto il disgusto che noi, i suoi vecchi
amici, provavamo verso di lui, o meglio verso il suo gesto
così stupido e
incompreso. C'era qualcosa sotto, riesco a vederlo da come lui ci
guarda, da
come non ha detto una parola da quando abbiamo cominciato a parlare. Ma
che gli
è successo? Dio, sono sempre stata un asso a capire i
sentimenti delle persone,
ma non pensavo che con Louis potesse essere così complicato.
Che ti
è successo Louis Tomlinson?
-Io...io...-
-Tu?-
cercò di spronarlo Liam, guadagnandosi una gomitata da parte
mia. Così
non saremo arrivati da nessuna parte. Invece mi stupì della
reazione del
castano: Louis parlò.
-Io
sono tornato per restare. Vi prego ragazzi, so di aver sbagliato tutto,
so
di aver combinato un casino con Francesca e anche con voi, ma sono qui,
in
ginocchio- e mentre lo diceva si misi davvero in ginocchio -A chiedervi
perdono.
Vi chiedo solo una seconda possibilità. Vorrei tanto potermi
spiegare, ma non
voglio che lei venga a saperlo-
-E
perché non dovrebbe? Lei qui è quella che qui ne
ha più il diritto!-
Calò
il silenzio tra di noi, fin quando non decisi di avvicinarmi al ragazzo
dagli occhi color del mare e, prendendogli la testa tra le mani
continuando a
guardarlo negli occhi, gli chiesi -Da cosa vuoi proteggerla Louis?-
-Voglio
proteggerla da me stesso-
*Spazio
Autrice*
Eccomi
quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! ^^
Secondo
capitolo ed entrata in scena di *rullo si tamburi* Louis William
Tomlinson! *applausi*
Allora,
cosa ne pensate?
Torna
il bel castano, stessa classe, vecchi rancori che escono fuori e i
primi
dubbi che sorgono: bel casino e siamo solo al secondo capitolo lol
Tranquilli/e,
Niall arriva, è qui che aspetta il suo momento lol
Cominciamo
anche con i punti di vista alternativi: non ce ne saranno molti, ma
alcuni saranno fondamentali per la storia, ma lo vedrete ^^
Ebbene,
spero che vi sia piaciuto e grazie ai miei amori che hanno recensito il
primo capitolo, vi amo tutte, TUTTE<3
Dovrei
aggiornare sabato, giuro uu lol
A
sabato allora!
Vi
voglio bene, la vostra
KaananX3
|
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Capitolo 3 *** Ti Ho Aspettato ***
-Sono a
casa- buttai le chiavi della mia macchina e quelle
di casa sul comò in entrata e mi diressi a passi svelti in
camera mia.
-Ciao
tesoro. Non mangi?- chiese mia madre vedendomi scappare frettolosamente
al piano di sopra.
-No
mamma, non ho fame. Vado in camera mia- ero stanca, mi sentivo uno
straccio, l'unica cosa che volevo ora era solo affondare la testa nel
cuscino
affogando ogni mio pensiero, ma qualcuno là fuori non era
del mio stesso avviso
a quanto pare.
-Ehi...che
succede?- lei sapeva sempre quando c'era qualcosa che non andava, a
lei non potevo mentire, non ci sarei riuscita nemmeno se l'avessi
voluto,
avrebbe comunque capito. Mia madre era così e io non potei
far altro che
aggrapparmi a lei ancora una volta per non cadere.
-Oggi
a scuola è successa una cosa-
-Che
cosa è successo? Sei stata male? Ti hanno fatto del male?-
beh, in un
certo senso sì mamma: mi ha fatto parecchio male.
-Ho
un nuovo compagno di classe-
-Oh,
wow. E...?-
-Lo
conosci bene-
-Lo
conosco bene?-
-Sì.
Lui è tornato...Louis-
-TOMLINSON?
LOUIS TOMLINSON? Oh mio Dio, e come sta? Non sei contenta?- Se sono
contenta?! Ma che...!
-Mamma!
E' sparito per due anni! Non mi ha mai chiamato, non mi ha mai scritto
uno straccio di lettera o un misero messaggio, non mi è ma
venuto a trovare, e
ora pretende di tornare qui e che sia tutto come prima?! Ma io non
credo
proprio!- non ce la facevo, non potevo perdonarlo; m aveva allontanato
dalla
sua vita come se niente fosse, che cosa poteva mai volere da me adesso?
Eppure...
Louis
William Tomlinson non ha avuto una vita facile: ci conoscevamo da
quando
eravamo bambini, è sempre stato l'idolo di mio fratello
Mark, lui diceva
sempre: "Io voglio essere come Louis!" e lui sorrideva e anch'io
sorridevo, perché è quello l'effetto che lui mi
ha sempre fatto.
Le
nostre famiglie si conoscono da sempre, hanno sempre avuto un buon
rapporto:
mia madre e Jay, la mamma di Louis, erano amiche fin dal liceo e quando
apprendemmo la notizia della morte di quest'ultima fu un brutto colpo
per
tutti. Jay e il marito, che non era il padre naturale del ragazzo,
morirono in
un incidente d'auto sette anni fa, lasciando Louis in balia di
sé stesso; più
volte ci siamo offerti di accoglierlo in casa, è sempre
stato come un fratello
per me, ma lui non ha mai voluto sentir ragione, non voleva lasciare la
sua
casa, così continuò a vivere lì
finché non decise di andarsene chissà dove,
lasciando solo un biglietto sopra il mio comodino.
Quella
volta non entrò in casa dalla porta principale: si era
creato un suo
passaggio segreto per arrivare direttamente in camera mia e quel giorno
fu
l'ultima volta che lo usò. Me lo ricordo bene, era un
lunedì mattina pochi
giorni prima del suo compleanno. Il biglietto recitava: "Non mi
cercare.
Scusa se me ne sono andato così. Mi faccio vivo io, solo non
dimenticarti di
me"; una lacrima scivolò sul foglio, lui se ne era andato e
mi aveva
salutato con un bigliettino di carta! Non un "ciao", non un "ti
voglio bene", ma aveva anche scritto che sarebbe tornato, che si
sarebbe
fatto vivo lui. Io avrei aspettato.
Lo
aspettavo.
Lo
aspettavo.
Lo
aspettavo.
Continuavo
ad aspettarlo.
Erano
passati due anni e io lo stavo ancora aspettando.
Sentimmo
il rombo di una macchina dalla mia finestra: inizialmente pensai
fossero Liam e Sara, poi invece lui scese dalla macchina. Stava
tornando a
casa.
Non
aveva mai voluto vendere quell'abitazione piena di ricordi ed ora si
trovava lì, immobile davanti alla porta d'ingresso, quasi
avesse paura ad
entrare, quasi avesse davvero paura di ritornare a casa sua.
-Si
è fatto più alto- notò mia madre.
-Sì.
Ora mi supera di qualche centimetro.
Rise
-E' sempre stato un bel ragazzo- abbassai lo sguardo; sì
mamma, è sempre
stato bellissimo e ora lo era anche di più -Dovresti almeno
provarci-
-A
fare che cosa?-
-A
parlare con lui- e perché avrei dovuto? Lui con me
non avrebbe
parlato, non mi avrebbe detto nulla. Non era più il mio
Louis quel ragazzo che
tanto sembrava assomigliargli.
-Lui
è cambiato mamma-
-Ma
tu no piccola mia- io no, io ero ancora ferma nel passato, a quando mi
stringeva
forte, mi sussurrava i "ti voglio bene" all'orecchio, a
quando
eravamo ancora Fra e Lou -Va' a parlargli-
Non
ero pronta, non volevo farlo.
Oh
Louis, perché mi fai questo?
-Esco-
dissi allontanandomi da mia madre, dalla finestra, dai ricordi, da
lui.
-E
dove vai?- chiese lei speranzosa.
-Vado
con gli altri da Nando's. A più tardi- mi dispiace mamma.
Mi
dispiace tanto.
-Ehi!
Ma chi si vede!-
-Ciao
Niall- Niall Horan, o come lo chiamavamo noi, "Il ragazzo di
Nando's".
Ormai
anche lui era diventato uno di noi: con i ragazzi veniamo sempre qui, o
dopo la scuola o nel pomeriggio e a volte anche la sera, e lui era
solito
servire sempre il nostro tavolo. Aveva l'età di Lou...aveva
vent'anni: ha
frequentato la nostra scuola, ma ora che si è diplomato per
un anno ha deciso
di lavorare, in modo da potersi pagare gli studi universitari. Qualche
volta
usciva anche con noi (ultimamente accadeva spesso), ovviamente quando
non
lavorava! E' un tipo davvero simpatico e alla mano e soprattutto uno
che sa
ascoltare.
-Che
hai dolcezza? Litigato con qualcuno?-
-No,
non proprio-
-Sei
sola?-
-Sì-
ebbene sì, avevo mentito, ma se avessi detto a mia madre che
volevo
starmene il più lontano possibile da quella casa e da sola,
avrebbe cominciato
a parlare a raffica di Louis e non era propriamente ciò di
cui avevo bisogno.
-Questo
lo offro io-
-Grazie
Nialler- un buono e sano caffè, Niall sapeva sempre come
tirarmi un po’
su.
-Che
cosa c'è che non va?-
-Non
dovresti lavorare tu?-
-Sei
venuta qui da sola, e tu vieni qui da sola quando c'è
qualcosa che non va.
Allora? Cos'è successo?- lui non sapeva di Louis, lo
conoscevamo solo da un
anno e di certo non gli sarei andata a parlare proprio di quello e
sinceramente
neanche ora lo volevo, ma non perché non mi fidassi di lui,
tutt'altro! Ma
perché se avessi dovuto parlare di lui, sarei stata
costretta a pensare a lui.
-Si
tratta di un ragazzo- annuì soltanto
-Problemi
di cuore?- che lui ha frantumato.
-E'
uno stronzo, punto e stop-
-Come
ha osato far soffrire la mia principessa?- sorrisi a quelle parole: era
diventato molto apprensivo nei confronti miei e di Sara e con i ragazzi
si era
trovato bene fin da subito. Si vedeva che ci teneva a noi
così come noi
tenevamo a lui.
-Lascia
stare Horan, è una lunga storia- poco convinto si
allontanò da me,
andando a servire una coppietta appena arrivata, sedutasi nel tavolino
proprio
dietro di me; sembravano così innamorati, così
felici.
Troppo
bello perché potesse essere vero.
L'Amore
non esiste.
Io
non mi sono innamorata.
Non
di lui.
*Spazio
Autrice*
Saaaaaaaaaaaaaalve
people! Come state? Spero bene! c:
Eccomi
con il terzo capitolo, dove cominciano a chiarirsi alcune cose.
Cominciamo
a conoscere Louis Tomlinson e a capire in che rapporti era/è
con
Francesca.
Vediamo
il rapporto che lega la protagonista alla madre.
Vediamo
come Francesca vive questa situazione.
E
dulcis in fundo...TA DAAAAAAAAAAAA! Signore e Signori, entra in scena
Niall
Horan! *applausi*
Vedrete,
ora che è arrivato non scomparirà più
lol
Che
ve ne pare? Gusta?
Ci
aggiorniamo al prossimo capitolo bellezze e grazie a quei angeli che
recensiscono, vi amo, AMO! *-*
A
mercoledì!
Un
bacio, la vostra KaananX3
|
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Capitolo 4 *** Ho Bisogno Di Te ***
La mattina seguente arrivai a scuola in
ritardo.
Già l'avrei avuto vicino tutto il giorno, non avevo voglia
di fare la strada da
casa a scuola insieme, proprio no.
-Parker!-
-Mi scusi per il ritardo signor Higgins-
-Entri, avanti- mi avviai al mio posto, mentre lui era già
lì, a braccia
conserte sopra il banco che mi seguiva con lo sguardo.
Arrivata a destinazione sentii un flebile "ciao" provenire dal mio
vicino, al quale ovviamente non risposi; tirai fuori astuccio e
quaderno
cercando poi di concentrarmi sulla lezione, cosa che quella mattina mi
risultava particolarmente difficile.
-Come mai hai fatto tardi stamattina?-
-Non sono affari che ti riguardano- lo vidi, con la coda dell'occhio,
mordersi
il labbro inferiore; probabilmente si stava maledicendo da solo per
avermi
fatto quella domanda, ma non si arrese, anzi!
-Ieri notte non sei tornata a casa- mi voltai di scatto verso la sua
direzione
e puntai i miei occhi sui suoi, guardandolo bieca.
-Che fai ora? Mi spii?-
-Mi preoccupo per te- se non fossimo stati in aula, circondati da altre
ventitré
persone, gli sarei scoppiata a ridere in faccia: da quando lui si
preoccupava
per me? Da quando gli importava di come stavo? Questa è
bella!
-Mai pensato di fare cabaret Tomlinson? Sei patetico-
-Fra...-
-Parker, Tomlinson, avete finito?- volevo uscire, avevo paura che se
fossi
rimasta ancora lì vicino, lui sarebbe riuscito a rompere le
mie difese; dovevo
assolutamente correre ai ripari.
-Mi scusi, ma non mi sento molto bene. Potrei andare in infermeria?-
Harry e
Liam si voltarono verso di me con sguardo preoccupato: gli feci segno
che più
tardi gli avrei spiegato ogni cosa e loro sembravano aver capito.
-Sì, d'accordo. Beh Tomlinson, perché non
l'accompagni tu?- no, non lui -Così
cominci ad orientarti a scuola- no.
Ma perché? Io volevo allontanarmi da lui e invece me lo
ritrovavo sempre più
vicino.
-Professore, potrei accompagnarla io. Louis è appena
arrivato, a metà del primo
quadrimestre non crede che abbia bisogno di stare in aula ad ascoltare
la
lezione?-
-Effettivamente ha ragione Payne-
-Non ho problemi con il mettermi alla pari. Non sarà certo
un giorno ad
influenzare il mio andamento scolastico- forse avrei dovuto starmene
direttamente a casa oggi, sarebbe stato meglio.
-Credimi, lo dico per te Louis-
-Me la caverò Liam- notai qualcosa di diverso nello sguardo
del mio vecchio
compagno di classe, uno sguardo di comprensione ora solcava il suo
volto e
questo era dedicato a Louis: lui sapeva qualcosa che io non sapevo.
Possibile
che lui avesse detto a Liam il motivo del suo "abbandono" e non a me?
Perché?
Dovevo assolutamente scoprirlo. Che cosa nascondevano Louis e Liam?
-Basta voi due! Payne, accompagna Parker in infermeria e chiudiamo qui
la
questione!- il mio compagno di banco strinse forte i pugni sul banco in
segno
di sconfitto poi, quando Liam si avvicinò a me cingendomi i
fianchi, gli scappò
un "Non qui Tommo" che io però sentì benissimo.
-Devi dirmi qualcosa, James?- James era il secondo nome di Liam e
sapeva che
quando lo usavo c'era da preoccuparsi.
-N-no, nulla...- lo presi per il colletto della camicia con
forza.
-L'hai chiamato "Tommo"- impallidì improvvisamente e
cominciò a
sudare freddo. Cercò poi di difendersi.
-No, non è vero! Io ho...ho detto "dopo", sì, ho
detto "Ne
parliamo dopo"- pessimo attore, non sapeva mentire.
-Che cosa ti ha detto lui?- in quel momento puntai i miei occhi
imploranti sui
suoi, allentando la presa sulla sua camicia -Dimmelo Liam...ti prego-
volevo
saperlo, dovevo saperlo -LIAM!-
-Non posso...-
-Come sarebbe a dire che non puoi?!-
-Io...ho promesso- promesso? A chi? A Louis?! Che cosa? Troppe domande,
nessuna
risposta.
-Dobbiamo andare in infermeria- ricordò lui prendendomi per
mano.
-Dimmi solo una cosa-
-Che cosa Fra?-
-Lui ora, sta bene?- abbassò la testa per un attimo e appena
la rialzò, mostrò
uno dei suoi tanti dolci sorrisi, uno di quei sorrisi sinceri, puri.
-Ora sì. Ora sì- Louis, ora, stava bene. Meno
male.
Che cosa ti è successo Louis?
-Cioè, ti sei fatta il ragazzo di Nando's?-
-Eravamo entrambi ubriachi, stamattina mi sono ritrovata nel suo letto
con lui
e ho fatto due più due-
-Eri nuda?-
-Ehm...ecco-
-Ok, allora l'avete fatto-
-Ma che perspicacia Styles! E come è stato lui al risveglio?-
-Normale; mi ha portato la colazione a letto e siamo scoppiati a
ridere. Ci
siamo divertiti, tutto qui-
-Beh, avete scelto il modo migliore per farlo!-
Come aveva giustamente notato Tomlinson quella mattina, la sera prima
non ero
tornata a casa. Dopo che passai l'intero pomeriggio da Nando's, Niall
(il
cameriere) mi aveva invitato fuori a cena, ero troppo giù di
morale a detta
sua. Poi la serata è continuata in un locale e lì
le cose sono degenerate: il
biondino ed io cominciammo a bere.
Mi ricordavo di avergli parlato di Louis e pregai tanto di non aver
detto
niente che possa compromettermi; lui si sfogò dei suoi
problemi, sulla sua
ultima relazione finita male e sul lavoro. La mattina ci eravamo
svegliati
così, nudi, sul suo letto. Nessun rancore, niente di niente,
volevamo solo
dimenticare: era stato bello, era successo, un pò come per
Sara e Liam. Non
volevo una relazione da scopamici, ma se capitava di tanto in tanto, di
certo
la cosa non mi sarebbe dispiaciuta, anche perché
così non pensavo a lui e a ciò
che potevo provare nei suoi confronti.
-E com'è Horan a letto?- chiese Zayn.
-Ti interessa Malik?- s'intromise Harry ammiccando verso di lui.
-Bisogna provare di tutto Styles- scoppiamo tutti in una risata
generale per lo
scambio di battute tra i due, finché il suono della
campanella non ci interruppe.
Così ci salutammo per poi darci appuntamento finita la
scuola.
-Sara e Liam?-
-Avevano...un impegno- non fu difficile intuire che cosa dovevano fare:
effettivamente era da un pò che i due non...non...insomma,
avete capito no?
-Se, impegnati a scopare!- ecco, appunto.
-La tua delicatezza mi commuove, Malik- anche se sì,
sapevamo che erano andati
a fare quello.
-Beh, tanto si sa. Oh, ciao Louis- "Ciao Louis"? Anche Zayn adesso?
Mi voltai verso di lui con la bocca aperta e lui di tutta risposta,
abbassò lo
sguardo a terra.
-Lou- salutò poi Harry.
"Lou"? Eh no, adesso mi sono stufata.
-Volete spiegarmi che cosa sta succedendo qui?- Harry e Zayn si
scambiarono uno
sguardo veloce e fugace per poi rivolgerlo verso il castano che, fermo
davanti
a noi, sembrava aspettare solo la mia domanda.
-"Tommo", "Lou", ma che vi prende?! Il giorno prima tutti
incazzati e adesso amici come prima?! Lui ci ha abbandonato,
è sparito! Si è
dimenticato di noi-
-Fra, non è così- intervenne il riccio,
schierandosi a difesa di Louis.
-E allora com'è? Perché tutti sanno tranne me?!
Valgo davvero così poco per te?
Rispondimi Louis!- mi fiondai su di lui e successe ciò che
volevo evitare dal
giorno del suo ritorno.
Lacrime? Le mie.
Lacrime? Le sue.
Mi strinsi a lui sempre più forte, quasi a fargli male,
perché lui me ne aveva
fatto e continuava a farmene.
Volevo allontanarmi da quel corpo, volevo scappare, andare via proprio
come
aveva fatto lui, ma non ci riuscivo; le mie braccia stringevano sempre
di più,
il mio viso soffocava sempre di più sul suo petto e lui non
aiutava
stringendomi ancora più forte, passando una mano tra i miei
capelli.
Quando finalmente riuscì a staccarmi da lui, i miei amici
non c'erano più,
eravamo rimasti soli, lui ed io.
-Non è stato facile in questi due anni-
-Nemmeno per me- risposi subito cercando di nascondere gli occhi
arrossati.
-Me ne sono andato solo perché non volevo trascinarti
giù con me. Non volevo
che tu soffrissi a causa mia-
-Ma che cosa stai dicendo? Se avevi un problema perché non
me ne hai mai
parlato? Louis, ne abbiamo passate tanto insieme!-
-Non di questo genere. Perché non puoi semplicemente essere
felice che io sia
tornato e aiutarmi a ricominciare? Che ti costa!- avrei dovuto far
finta di
nulla, questo mi stava chiedendo: con quali pretese? Con quale coraggio
avanzava una proposto del genere?
-E perché tu non vuoi dirmi il motivo del tuo ritorno? Puoi
ingannare tutti qui
Louis, ma non me: perché sei tornato?-
-Mi andava di tornare a casa, tutto qui-
-SMETTILA DI DIRE STRONZATE! Perché sei tornato?- silenzio.
Come nel mio sogno,
come nella mia testa.
Prese le mie mani portandole al petto, sopra il suo cuore.
Batteva.
Batteva forte.
-Sono tornato perché ho bisogno di te-
*Spazio Autrice*
Ho voluto farvi un regalo belle mie!
Il capitolo precedente era un po’ cortino, così ho
deciso di inserire il
continuo già oggi.
Spero vi faccia piacere lol
Lascio a voi ogni commento, scappo presto adesso, così vi
rompo poco lol
Vi dico solo che vediamo un primo piccolo confronto tra Louis e
Francesca, ma
la storia è solo all'inizio uu
Buonanotte tesori, vi amo tutte e grazie per le bellissime parole delle
vostre
recensioni, per me sono importanti.
Un bacio,
La vostra KaananX3
|
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Capitolo 5 *** Per Sempre Tuo ***
capitolo 5 ff ch scrio
-Sono
tornato perché ho bisogno di te-
In
quel momento mi sentì mancare: le gambe cedevano, la mia
vista si stava
offuscando, sentivo la gola secca.
E'
questo l'effetto che mi fai Louis, riesci a vederlo?
No,
lui non aveva bisogno di me, come potevo anche solo averci creduto per
un attimo?! Se avesse davvero avuto bisogno della sottoscritta, non
avrebbe
lasciato Wolverhampton, non mi avrebbe lasciato indietro.
Non mi
avresti mai abbandonato Louis se davvero ti importasse di me.
-Vorrei
tanto poterti credere Louis, dico sul serio, ma non ci riesco- la
sua prese sulle mie mani si fece ancora più salda; quasi
cominciava a farmi
male.
Che
cosa senti Louis?
Che cosa ti è successo?
Come stai?
Troppe
domande vagavano nella mia mente cercando risposte che solo lui
poteva darmi, risposte che molto probabilmente non volevo sentire.
Per
quale motivo dovrei illudermi ancora? Lui sarebbe scappato ancora, lo
ha
già fatto una volta, io lo so che lui mi
abbandonerà di nuovo.
Ora
chi è quello fragile Louis? Tu o io? Oppure lo siamo
entrambi?
-Fidati
di me-
-Fidarmi
di te? Come posso fidarmi ancora di te? Tu mi abbandonerai di nuovo,
te ne andrai lasciandomi qui, da sola!- ebbene sì, avevo
tanti amici qui: Sara,
Liam, Harry e Zayn, a modo suo anche Niall, mia madre, Mark, ma dentro
di me
albergava il vuoto, quello stesso vuoto che solo il mio sarebbe stato
in grado
di riempire. Il mio cuore aveva un grande difetto: non era
più in grado di
provare amore, non più da quando lui l'aveva distrutto,
calpestato fin troppe
volte -L'amore non esiste- un sussurro, un lieve sussurro che
fuoriuscì dalle
mie labbra. La verità.
Fa
male, è doloroso, ma forse era giusto così.
Potevo andare avanti anche senza
di lui, ce l'ho fatto in questi due anni, ora non sarebbe cambiato
nulla.
Proprio niente.
-Cosa?-
mi aveva forse sentito? No, impossibile.
-Niente,
lascia perdere- me ne accorsi solo ora, abbassando lo sguardo verso le
nostre mani: erano ancora intrecciate. Lui copiò il mio
movimento del capo e fu
lì che lo vidi, un sorriso, un piccolo e quasi invisibile
sorriso spuntò sul
suo volto. Possibile che...?
-Sei
sempre la solita: te l'avrò detto almeno mille volte che lo
smalto giallo
non mi piace! Non questo giallo schifo che ti ostini a portare almeno-
-A
me piace, ma è la prima volta che lo metto dopo due anni-
perché l'avevo
fatto? Volevo che mi notasse? No di certo!
Però
oggi avevo messo questo smalto -Louis, io voglio sapere...per favore-
sospirò e quel sorriso scomparve lasciando spazio alla
tristezza, alla
malinconia, alla vergogna.
-Ti...ti
va di...accompagnarmi a casa?- chiese poi lui, quasi avesse timore
della mia reazione. Cosa avevo da perdere? Se così mi
avrebbe detto la verità,
allora andava bene.
E
poi...lo volevo fare.
Semplicemente
annuì, non dicendo nulla, e così ci incamminammo
verso quella
che, quand'ero più piccola, anch'io chiamavo casa.
-Non
hai cambiato nulla vedo-
-A
mamma piaceva tanto questa casa, non potrei mai cambiare il
suo stile-
A Jay piacevano tanto i colori vivaci, soprattutto l'arancione, infatti
il muro
della cucina portava ancora quel colore così carico di vita,
così pieno dello
spirito di quella donna; mi mancava davvero molto, per me è
sempre stata come
una seconda madre. La famiglia di Louis era la mia seconda famiglia.
-Vuoi
qualcosa da bere? Oggi fa piuttosto caldo-
-No
grazie, sto apposto- che cos'è tutta questa tensione? Tra me
e lui erano
davvero cambiate troppe cose e questo faceva male: non eravamo
più Lou e Fra,
però poi notai una foto, una foto che ricordavo bene, ma non
l'avevo mai vista
incorniciata sopra il tavolo del soggiorno. Louis notò che
avevo spostato la
mia attenzione proprio su quel pezzo di carta colorato, che ora
stringevo tra
le mani. Una fitta al cuore mi colpì: che cosa mi stava
succedendo?
-E'
la mia preferita- mi risvegliai dallo stato di trance in cui ero caduta
per
notare che ora lui si trovava di fianco a me; annuì
poiché non riuscivo a
parlare, non volevo che sentisse i singhiozzi che stavo cercando di
trattenere.
Le
mie mani tremavano: volevo prendere quella foto e stracciarla in mille
pezzetti, volevo prendere quella foto e bruciarla.
-Questi
non siamo noi- riuscì a dire una volta calmatami -Questi non
siamo più
noi-
-Potremmo
sempre tornare ad esserlo. Potremmo sempre ricominciare-
-E
da cosa Louis?! Guarda, guarda questa foto! Dov'è
il tuo sorriso? Dove
sono quegli occhi così azzurri e pieni di vita? Dove sei
Tomlinson? Dove...- fu
un momento, nemmeno me ne accorsi: la sua mano stringeva forte la mia
testa
contro il suo petto, la sua bocca sfiorava il lobo del mio orecchio.
-Non
voglio che ti succeda niente. Ti prego Fra- così indifeso,
così fragile.
Ancora
lacrime.
Non
più le mie.
Erano
le sue, calde; rigavano il suo volto e scivolavano poi lungo il mio.
Louis stava male, era a pezzi. Avrei ricomposto quei
frammenti, lo volevo
fare io.
-Louis...parlami-
Silenzio.
Ancora
lacrime.
Un
lungo sospiro, poi finalmente la sua voce.
-Dalla
morte di mia madre e di Mark è cambiato tutto, ma
soprattutto sono
cambiato io. Se non avessi avuto te, i ragazza e tua madre al mio
fianco, a
questìora probabilmente sarei già morto-
sobbalzai a quelle parole. Erano
parole forti, ma sapevo bene che se Louis le aveva dette era
perché davverò
tuto ciò aveva rischiato di accadere. Strinsi forte la sua
maglia, quasi per
accertarmi che lui fosse proprio qui, davanti a me.
Sì,
Louis. Sei qui.
-Ma
io non sono stato forte abbastanza. Il mondo là fuori
è terribile sai?
Ti ammalia, gioca con te e poi ti distrugge- rise, una risata amara,
vuota -Ho
cominciato a drogarmi- spalancai gli occhi alla sua improvvisa
confessione.
-Come?
Quando...?-
-Cinque
anni fa, ti ricordi? Quando venisti da me perché tuo padre
se ne era
andato lasciandovi da sole e portandosi via Mark- seconda fitta al
cuore: era
uno stronzo, ma rimaneva pur sempre mio padre. Annuì
nuovamente, esortandolo a
continuare.
-Quella
stessa sera presi la mia prima pasticca. Me l'aveva data un amico,
"aiuta a dimenticare" diceva, "ti aiuterà di sicuro"
dicevano i suoi di amici. Non ero stato in grado di aiutarti, piangevi,
davanti
a me, distrutta nel corpo e nella mente; pensai che fosse colpa mia,
ancora una
volta. L'incidente di mia madre, la sua morte e quella del mio
patrigno,
l'abbandono di tuo padre, "forse può davvero
aiutarmi" pensai,
così la presi. Il giorno dopo ne presi un'altra,
finché non mi accorsi che
ormai c'ero dentro fino al collo- colpa?
Quale
colpa, Louis?
Davvero
si addossava le colpe di mio padre? Davvero credeva di averli
uccisi lui i suoi genitori quella notte?
Quanto
altro male ti porti dentro, Louis?
-Perché
non mi hai mai detto niente?-
-Mi
vergognavo, terribilmente, così come mi vergogno adesso!
Feci debiti su
debiti a causa dei mille prestiti chiesti per comprare la droga, debiti
che
devo ancora sanare. Non volevo che i soldi di mamma si sporcassero per
quella
merda, così trovai un lavoro e tutto il mio stipendio andava
a finire lì, per
quelle maledette pasticche! Finché finalmente un giorno
decisi di smettere, per
me...e per te- io? Lui aveva smesso anche per me? Per noi...? -Ma per
farlo
dovevo lasciarmi alle spalle Wolverhampton, dove tutto è
iniziato-
-E
dovevi lasciarti alle spalle anche me? Mi hai distrutto Louis!-
-Sarebbe
stato tutto più difficile! Ti conosco, saresti voluta venire
con me
oppure mi avresti costretto a restare! Avresti pianto e...-
-"Insieme
noi possiamo tutto", non è forse così Louis? Non
fosti tu a
dirmelo quella volta?-
-Era
diverso-
-COSA
ERA DIVERSO? Io ho sempre fatto affidamento su di te, per ogni cosa! Ci
sei sempre stato per me, sei sempre stato lì a tendermi la
mano, e io? Io
dov'ero quando tu avevi bisogno di me? Per tre anni non mi sono accorta
di
niente, io! La tua migliore amica! Mi dispiace Louis, mi dispiace
così tanto-
avevo cominciato ad urlare e a sbattere i pugni contro il torace del
ragazzo di
fronte a me. Con chi stavo parlando ora? Con lui o con me stessa?
Che
stupida. Avevo perso tempo ad odiarlo, mentre lui cercava solo aiuto.
-Shhh,
ora sono qui piccola, sono tornato-
-Louis...-
-Cosa
c'è?-
-Sei
tornato per restare?- glielo dovevo chiedere. Dovevo saperlo.
Ora
che era di nuovo qui con me, che mi aveva aperto nuovamente il suo
cuore,
non potevo permettermi di perderlo un'altra volta. Non potevo lasciarlo
andare
ancora.
Silenzio.
Lui non rispose subito alla mia domanda.
Ansia.
Rabbia.
Emozioni
contrastanti ora si scontravano nel mio animo.
Cercai
di allontanarmi da lui, delusa ancora una volta. Lui se ne sarebbe
andato di nuovo, mi avrebbe abbandonato ancora, proprio come pensavo,
ma ora
continuava a stringermi forte a lui. Cercai di divincolarmi, ma lui era
diventato forte, davvero forte.
-Lasciami!-
-No-
-Te
ne andrai di nuovo, che senso ha tutto questo?-
-Non
ce la faccio. Cazzo, non ce la faccio! Non doveva finire
così, non dovevi
andarci di mezzo tu! Io...io sono in un mare di guai e non voglio
tirarti giù
con me-
-Perché
non lasci che sia io a decidere una buona volta? Permettimi di starti
accanto, almeno questa volta Louis! Non distruggermi di nuovo. Anch'io
ho
bisogno di te- i nostri occhi si scontrarono ancora, il suo blu nel mio
marrone
così scuro e profondo. Lo vedevo, vedevo la mia luce, era
lui, lo è sempre
stato.
-Lascia
che sia io la tua luce per una volta-
-Insieme
noi possiamo tutto-
-Che
cosa?- scosse la testa per poi riprendere a parlare.
-Promettimi
che non farai niente di avventato, che starai attente in ogni cosa.
Fra, sarà pericoloso starmi accanto; quella non è
gente che scherza. Mi
vogliono morto, capisci? E non si faranno scrupoli per riavere indietro
tutti i
loro soldi, anche con gli interessi! Sono disposti ad uccidere-
-Risolveremo
questa cosa insieme, riusciremo a pagare i tuoi debiti e
sistemeremo le cose con quei tizi-
-Cazzo,
se sapevo che quelli erano degli strozzini, non avrei mai...!-
-Non
avresti dovuto fare un sacco di cose Boo, ma ora sei qui-
sgranò gli occhi
per poi distendere le sua labbra in un sorriso rilassato.
-Mi
hai chiamato "Boo"- arrossì. Da piccoli ci eravamo dati dei
soprannomi: lui era Boo bear (Jay lo chiamava sempre così,
anche se lui lo
odiava) e io ero Frifra; non chiedetemi da dove l'aveva tirato fuori,
perché
non l'ho mai capito.
-Grazie...Frifra.
Per sempre tuo-
Non
dire così Louis, non lo dire.
Non puoi neanche immaginare quanto vogliano dire quelle parole per me.
E mai lo saprai.
Non saprai mai di come io mi sia innamorata di te.
Sorrisi,
cercando di scacciare quei pensieri dalla mia testa.
-Sempre
tua, Boo-
Sempre
tua.
*Spazio
Autrice*
Scusate,
mi asciugo una lacrimuccia.
Amori
miei! *-*
Come
ve la passate? Cavolo siamo già a luglio! O.o
E
io lunedì parto per le vacanze! lol
Ma
non preoccupatevi, sentirete parlare di me, perché *udite
udite* ho il wi-fi
nel campeggio in cui vado!
YEEEEEEEEEEEEP!
*saltella felice*
Comunque,
tornando alla storia: ecco che si scoprono un po’ di cose.
Qualcuno
nelle recensioni ci aveva azzeccato, il nostro Louis ha avuto
problemi di droga e non problemi da poco! Poi vedrete meglio nel corso
della
storia.
Per
quanto riguarda Francesca, vediamo un piccolo cambiamento: dall'odio
incontaminato verso Louis ai sensi di colpa per non averlo saputo
aiutare, come
andrà a finire?
E
poi, finalmente ammette di essere innamorata di lui e, ammetterlo con
se
stessa, è già un grande passo uu
Precisazione:
i due NON stanno insieme. Anche io con il mio migliore amico ci
chiamiamo "Piccolo/a", ok? Ok ^^
Amori
grazie per le bellissime recensioni, io non so cosa dire,
davvero.
Senza di voi questa storia non avrebbe senso, grazie per sostenermi
sempre.
A
sabato! E grazie mille ancora!
La
vostra KaananX3
|
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Capitolo 6 *** Solo Sesso? ***
hyuj
-Liam?-
-Sì?-
-L'abbiamo rifatto-
-Oh. Già-
-...-
-Che c'è Sara?-
-No, nulla...pensavo. Dai, rivestiti: i miei saranno qui entro breve-
Il giorno dopo, a scuola:
-Questa non mi sembra una novità, moglie- "moglie"
è il soprannome
con cui io chiamo Sara: abbiamo deciso di "sposarci" al secondo anno
di liceo, fu lei a propormelo. Sorridevo ancora ripensando a quel
momento.
-No, non capisci! Io sento che è cambiato qualcosa- la mia
riccia mi stava
raccontando la sua ultima scappatella amorosa con Liam; non che fosse
la news
del momento, ormai credo che lo sapesse tutta la scuola della
"malsana" relazione che avevano quei due, ma stavolta era diverso,
aveva ragione. Lei era diversa.
Mi preoccupai, notevolmente, tanto che lei stessa se ne accorse subito
-E'
inutile che mi guardi così!-
-Così come? Dai Sara, dimmi che succede!-
-Lo capirebbe anche un ritardato mentale che ti piace Payne, Smith-
-Thompson- mi sembrava di aver riconosciuto quella vocina stridula e
fastidiosa; era un asso nel farsi gli affari degli altri, ma
soprattutto non
sapeva starsene zitta, avrebbe parlato per ore di tutto e di tutti, lei
ne era
sicuramente capace! Ma...un momento: che cosa aveva appena detto?
Possibile che Sara potesse provare ancora qualcosa di più di
un'amicizia per
Liam?
-Non hai niente di meglio da fare?-
-Come mai così scontrosa? Ho forse detto la
verità?- ahia. Sara è buona e cara
quanto vuoi, ma mai sorpassare il limite! Potrebbe diventare peggio
addirittura
del diavolo. Notandolo, intervenni prima che qualcuno potesse farsi
veramente
male.
-Ti serve qualcosa, Lisa?-
-Il preside vuole parlare con te. Si tratta di Tomlinson. Ti aspetta
nel suo
ufficio, Parker- in quel momento la vidi sobbalzare e poi tirare fuori
il
cellulare. Quel movimento mi ricordava qualcosa, o meglio qualcuno. Che
palle
questi cellulari.
Non ci potevo credere.
Sara ed io ci guardammo con sguardo sconcertato e rimanemmo a bocca
aperta: era
un sorriso quello? Lisa Thompson aveva appena sorriso? Da quando ne era
capace?
In ormai cinque e dolorosi anni di convivenza forzata tra i banchi di
scuola,
questa è senz'altro la prima volta che la vedo sorridere.
La ragazza bionda si accorse dopo qualche secondo dei nostri sguardi
indagatori
su di lei, così mise subito via il cellulare e disse -Beh?
Che c'è ora?-
Ancora sconvolta le risposi -Niente, lascia stare- poi mi rivolsi a
Sara sussurrandole
all'orecchio -Casa mia, alle 15. Dobbiamo parlare. Di molte cose- come
risposta
ricevetti un sicuro cenno del capo. Mi bastava.
Prima di andarmene dal preside però dissi ciò che
mai mi sarei aspettata di
poter dire in tutta la mia vita:
-Comunque, sei molto più carina quando sorridi Lisa.
Dovresti farlo più spesso-
lei arrossì violentemente; ero riuscita anche a metterla in
imbarazzo.
Una giornata piena di rivelazioni questa.
-Parker! Prego, si accomodi-
-Buongiorno Preside. Voleva vedermi?- non ero mai arrivata
così vicino a
quell'uomo così posato qual era il nostro preside: mi
metteva sempre una certa
ansia sentir parlare di lui, magari sarà anche simpatico,
buono e gentile, ma
sentirti il suo sguardo imponente addosso non era affatto una bella
sensazione.
Ad esempio come adesso.
-Oh sì. Ho fatto alcune ricerche sul signor Tomlinson, sa,
mi piace essere
sempre informato su tutto ciò che fanno i miei studenti- in
quel momento mi
chiesi che cosa sapesse davvero su di me, ma soprattutto che cosa
sapesse di
Louis. Forse aveva scoperto tutto, anche qualcosa di più del
dovuto -Così ho
scoperto che voi due vi conoscete piuttosto bene-
-Sì, è esatto-
-E ho anche scoperto che ultimamente il nostro signor
Tomlinson ha avuto
qualche problemino, o sbaglio?- merda. Cosa avrei dovuto dirgli? Cosa
avrebbe
fatto Louis al posto mio?
-Questo penso che dovrebbe chiederlo a lui, Signore- Oh sì,
brava Francesca!
Inimicati il preside, bella mossa!
-Beh, in ogni caso- disse poi continuando con voce estremamente
tranquilla
-Quel ragazzo ha bisogno di aiuto e lei è l'unica
che glielo può
veramente dare. Gli stia vicino, so che in fondo è un bravo
ragazzo- e così
anche il nostro caro preside dall'aria da despota aveva un lato tenero,
ma
aveva ragione, io ero l'unica che potesse aiutare Louis e
sì, lui è sempre
stato un bravo ragazzo.
-Lo farò, signor Conwell- sarò io la sua luce,
così gli avevo detto e così
sarebbe stato.
-Bene. E' libera di andare signorina Parker. Arrivederci-
-Grazie e buona giornata a lei-
Sì Louis, ci sono io con te.
Non ti lascerò da solo Boo. Non lo farò
più.
Te lo prometto.
Casa Parker, ore 15:
-Spacchi il minuto ragazza!-
-Le 15 mi hai detto, le 15 sono- era nervosa ed agitata, ma soprattutto
fremeva
dalla voglia di dirmi qualcosa, quella stessa cosa che stamattina aveva
cercato
di accennarmi -Tua madre è in casa?-
-No, oggi lavora di pomeriggio. Guarda che puoi anche smetterla di
camminare
avanti e indietro per tutta la casa!- odio quando fa così!
E' in grado di far
innervosire anche me e di certo, in quel momento, non ne avevo bisogno.
Alla fine si sedette sul divano e poi io la raggiunsi, mettendomi a
gambe
incrociate davanti a lei.
-Allora?- ormai ero troppo curiosa.
-Liam ed io ieri lo abbiamo fatto...-
-Salta le parti ovvie...!-
-NO! NON E' OVVIO, CAPISCI? Io ieri ho sentito qualcosa...qui- disse
indicandosi il punto del petto in cui alloggia il nostro cuore. Era
davvero
possibile?
-Sara, tu e Liam ci avete già provato, ma non ha funzionato-
anche se io lo
avevo sempre detto che dovevano pensarci bene prima di lasciarsi
definitivamente.
-Ma quella volta non mi ha fatto così male sapere che va
anche con altre
ragazze oltre che con me- poteva davvero esserne...innamorata?
-Sara...-
-Ti ho stupito, vero? Io non sono stata con nessun altro, lo sai. A me
basta
avere lui, d'altra parte però lui non la pensa
così- mi ha fatto male vederla
così, però veramente non sapevo che dire! Non
volevo mentirle, non sapevo che
cosa ne pensasse Liam a questo proposito, ma non potevo nemmeno
lasciarla così!
Tengo molto ad entrambi, ma questo era proprio un bel casino.
-Parla con lui, voi parlate sempre di tutto!- sorrise amaramente.
-La nostra chiacchierata post-sesso -
-Senti, lui capirà! E' Payne, lo conosci!-
-Appunto- oh, ma andiamo! Da quando ci siamo ribaltate i ruoli? Di
solito sono
io quella con i problemi esistenziali e non viceversa. Dovevo cambiare
discorso
o mi sarei ficcata in un mare di guai.
-Ehi tu! Come è andata dal preside?- brava Sara, mi hai
risparmiato del lavoro.
Ottima mossa!
O forse no.
-Oh, nulla di che, mi ha solo chiesto di aiutare Louis-
-Aiutarlo?-
-Sì, con la scuola, ad ambientarsi. In fin dei conti
è arrivato a quadrimestre
inoltrato-
-Mmm già...un attimo: tu e Lou?!- si portò le
mani alla bocca quasi avesse
pronunciato qualcosa di innominabile, un po’ come Voldemort
in Harry Potter.
Scoppiai a ridere a quel suo gesto, ma come biasimarla? Non le avevo
ancora
detto niente della nostra chiacchierata riconciliatoria. Più
o meno
riconciliatoria.
-Ieri mi ha raccontato tutto-
-Tutto...tutto?- sbarrai gli occhi.
-Lo sapevi anche tu?-
-Ce l'ha detto appena è arrivato, dopo che te ne eri andata
incazzatissima.
Veramente ho insistito io, ma ci fece promettere di non dirti niente,
per
cui...- arrossì alle parole della mia migliore amica.
Rimarrò sempre piccola e indifesa per te, vero
Louis?
-Mi ha detto anche questo, ma la mia insistenza ha vinto.
Voglio aiutarlo
Sara. Sta male da così tanto tempo e io non mi sono mai
accorta di niente-
-Ehi, non fartene una colpa. Nessuno di noi se n'è mai
accorto. Siamo tutti
colpevoli-
-Ma io ero la sua migliore amica...!-
-Sei-
-Come?-
-SEI la sua migliore amica- sorrise dicendomi questo e ripensando a
ieri, a
quella foto di noi che aveva incorniciato, sorrisi anch'io.
-Sì, sono la sua migliore amica- per ora mi basta.
O forse, col tempo, ho solo imparato ad accontentarmi.
Il giorno successivo a scuola c'era assemblea d'istituto e ovviamente
nessuno
di noi se la filava: ognuno pensava ai fatti propri e faceva
ciò che voleva.
Noi, come da tradizione, ci piazzammo nel giardino sul retro della
scuola, con
l'unica differenza che stavolta c'era anche Louis nel nostro gruppone.
-E' davvero bello vedere che l'aria tra di voi sia più
distesa!- disse Liam
-Finalmente sei tornata a sorridere come un tempo- arrossì
violentemente;
stupido Payne! Che va dicendo? Mannaggia a lui che notava sempre ogni
minimo
particolare!
-Sono...sono solo più tranquilla. Non ci vedo nulla di
strano-
Passavano le ore e noi continuavamo a parlare del più e del
meno: notai Sara
avvicinarsi sempre di più a Liam e vidi lui fare lo stesso,
mentre cercava
addirittura un contatto con le mani di lei (non sono esperta in
materia, ma due
scopamici non dovrebbero scopare e basta?), avrei certamente parlato
con Mr.
"Testa pelata" più tardi. Harry, seduto sulle scalinate,
continuava a
cincionare con quel maledettissimo I-Phone; mi dava sui nervi!
-Styles, cazzo! Vuoi mettere via quell'arnese malefico?? Sei in
compagnia!-
-Scusa Fra...un ultimo messaggio!- maledetti quegli occhioni verdi che
si
ritrova! E' capace con un solo sguardo di spazzare via ogni briciolo di
rabbia
che si aveva contro di lui!
-Non dirmi che ti sei fatto la fidanzatina!- azzardò Sara.
-Magari è solo la solita sveltina- disse Liam accodandosi
alla ricca, ma
sembrava perso altrove, come se quella frase fosse rivolta a qualcun
altro...sé
stesso? Sara?
-O forse no- rispose immediatamente lei con tono piuttosto malinconico.
OOOOOOOOOOOOOKAY. Era decisamente il caso di cambiare direzione.
-Harry che cerca la ragazza seria? Cosa mi sono perso in questi anni!.
trillò
Louis dal nulla per poi voltarsi in modo da potermi guardare faccia a
faccia,
facendomi l'occhiolino. Come sempre, aveva capito tutto e subito.
Come sempre, Boo.
-Allora sarà il caso di aggiornarti!-
proclamò Zayn -ti sei perso davvero
tante cose, amico!-
*Spazio Autrice*
Hola a tutti! ^^
Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo nell'aggiornare, ma sto
preparando
le valige e casa mia è un campo di battaglia lol
Parto domani per il mare e starò via due settimane, ma non
preoccupatevi!
C'è il wi-fi e aggiornerò sicuramente! lol
Scusate, ma oggi devo scappare, lascio trarre a voi le conclusioni sul
capitolo.
Niente di che, vengono chiarite un po’ di situazioni. Vedremo
lol
Io non dico niente uu
Al prossimo capitolo!
E grazie ai miei angeli che recensiscono sempre! Vi amo *-*
Un bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 7 *** Poco E' Cambiato ***
-Vorrei
tanto conoscere questo Niall-
-Per
quale motivo Boo?- dissi con voce da ruffiana -Sei forse geloso?- in
cuor
mio speravo in una sua risposta affermativa. Una VERA risposta
affermativa.
-Certo
che lo sono!- ecco appunto, come non detto -Dovrò pur
conoscere chi si è
divertito con la mia Frifra, no?-
Quella
mattina a scuola Louis era stato aggiornato su tutto: sulla situazione
di Sara e Liam (sulla quale ovviamente voleva sapere di
più), sul
"piccolo" cambiamento di Harry e sull'aggiunta di Niall alla
compagnia, e con questo era venuto fuori anche il discorso sulla scorsa
notte.
Speravo
tanto se ne fosse dimenticato.
Ora
Lou ed io stavamo tornando a casa...insieme.
-Senti,
ti fermi da me a pranzo? Mia madre non vede l'ora di riabbracciarti-
era vero; erano ormai giorni che m chiedeva di lui e ormai stava
cominciando a
diventare stressante. Lui sorrise: se per me Jay era stata come una
seconda
madre, Laura, mia mamma, era stata lo stesso per lui, e non avrebbe mai
smesso
di esserlo.
-Certo
che mi fermo! Non vedo l'ora di poterla riempire di baci!-
-HAHA!
Mi ero dimenticata di quanto tu e lei siete uguali- mia madre e Louis
sono sempre stati molto simili tra loro, insieme sono una vera e
propria bomba
esplosiva, anche Jay l'ha sempre saputo.
-E'
un po’ strano-
-Che
cosa?- gli dissi io cercando di prendere le chiavi di casa finite in
fondo
alla borsa -Noi non abbiamo cambiato nulla-
-Oh,
immagino, ma...lei sa?- ora capivo la sua preoccupazione a cosa era
dovuta: aveva paura del giudizio di mia madre. Sapeva del rapporto che
intercorre tra me e lei: nessun segreto, e s'immaginava di certo che le
avessi
parlato di lui e di ciò che gli era successo.
Mia
madre era a conoscenza della storia di Louis Tomlinson.
Dopo
un attimo di silenzio, infilai le chiavi nella toppa.
-"Questa
rimarrà sempre casa tua"-
-Che
cosa?- disse il castano alzando lo sguardo verso di me.
-Sono
le parole di mamma: non aver timore di lei e del suo giudizio, sai
benissimo che non ti giudicherebbe per niente al mondo. Non
è arrabbiata con
te, non potrebbe mai esserlo, come si può essere arrabbiati
con te, Boobear?-
aggiunsi io voltandomi verso di lui e scompigliandoli i capelli.
-Vi
voglio bene. Siete tutto ciò che rimane della mia famiglia.
Grazie-
sorrisi.
Con
lui qui, sorridevo sempre.
Sei il
mio sorriso, Louis.
-Dai,
entriamo. Meglio non farla aspettare- lui annuì solamente
seguendo
ogni mio movimento con lo sguardo.
Bentornato
a casa, Lou.
-Oh
Louis, mi fai sempre morire dalle risate!- eravamo ancora seduti a
tavola e il mio migliore amico era impegnato a raccontare a mia madre
le sue
avventure in giro per l'Inghilterra.
-Beh,
guarda, ne ho viste di tutti i colori!-
-Ragazzi
sentite, io devo andare a lavorare, mi hanno chiamato stamattina dal
supermercato. Mi dispiace lasciarti così Louis-
-E
a tua figlia? Non ci pensi?- non ero mai stata gelosa di questo scambio
di
"effusioni" tra lui e mia madre, sia chiaro, ma ogni volta finiva
sempre così: le sue attenzioni erano tutte per Louis,
però mi divertiva molto
vederli di nuovo insieme.
-Oh
sì, tesoro- disse poi lei schioccandomi un bacio sulla
guancia -Ci vediamo
stasera. Ciao figliolo- un bacio per lui -Ciao amore- un bacio per me.
-E'
sempre una gran donna!-
-Già-
Louis
ed io eravamo rimasti soli in casa: per la seconda volta in pochi
giorni
riuscivo a sentirlo vicino come un tempo. Eravamo noi, stavamo tornando
quelli
di un tempo e non potevo che esserne felice.
Il
mio Boo. Dio, quanto mi è mancato!
Stavamo
sistemando la cucina: lui sparecchiava, io lavavo i piatti.
-Qui
ho finito!-
-Allora
prendi questo- dissi prendendo un canavaccio pulito dal cassetto e
tirandoglielo addosso -E comincia ad asciugare-
-Mi
hai fatto male!- si lamentò lui con quella voce da bambino
che riusciva
ancora a fare benissimo.
-Te
ne farò ancora di più se non ti muovi!-
-Da
quando sei diventata così violenta?- mi guardò
strabuzzando gli occhi e
agitando le mani in aria.
-Sei
tu che ispiri violenza Tomlinson-
-Io,
veramente, ispiro altro- precisò muovendosi in modo, a dire
suo, molto
sensuale. Scoppiai a ridere subito dopo.
-HAHA!
A detta di chi sentiamo?-
-A
detta di tutte!- una fitta allo stomaco. Altre donne avevano guardato
Louis
con occhi languidi di piacere, altre donne lo avevano sicuramente
baciato, toccato.
Altre
donne, non io.
Ora
capisco come ti senti Sara.
Mi
sentii male, ma non potevo cedere. Non davanti a lui.
-Fra?-
-Eh?-
-Tutto
bene?- diamine, se n'era accorto.
Rimedia
Francesca, rimedia!
-S...sì,
sì. Stavo solo provando ad immaginarmi che problemi devono
avere
queste per dire che ispiri "altro"- mimai le virgolette con le dita.
-Certo
che potresti darmi un po’ di soddisfazione!-
-MAI
TOMLINSON! Impossibile- mise il broncio. uno dei suoi adorabili finti
bronci. Li ho sempre amati -Povero piccolo Louis- continuai poi
prendendogli le
guanciotte pizzicandogliele un poco -Sembri quasi adorabile e dolce
così-
Finimmo
di sistemare la cucina, poi ci spostammo al piano di sopra raggiungendo
la mia camera.
-Wow-
-Che
c'è? Sono sempre stata casinara, lo sai...!- sorrise
amaramente puntando
poi il dito verso la parete di fronte al mio letto. Ora capii e
immediatamente
abbassai lo sguardo-
-Dovevo...dovevo...-
-Non
importa, in fin dei conti è quello che ho fatto io, no?-
sì, l'aveva fatto
anche lui; aveva preso ogni sua cosa prima di andarsene, tutto tranne
quelle
foto che ora si trovavano in una vecchia scatola dentro il mio armadio.
Erano
il mio piccolo grande tesoro.
Erano
tutto ciò che ancora mi legava a Louis.
Sono
gli unici ricordo che mi hai lasciato.
Gli ho sepolti insieme al ricordo del tuo volto, della tua voce, del
tuo tocco.
Perdonami Louis, era l'unico modo.
Annuì
a quella sua domanda ovviamente retorica: stavo male quanto lui. ma
sapevamo entrambi che quella era la verità. Non poteva
biasimarmi.
-Questo
però me lo ricordo!-
-Mettilo
giù!-
-Ce
l'hai ancora dopo tanto tempo? Non sei cresciuta per queste cose?-
-Louis
Williamo Tomlinson, ridammelo immediatamente!-
-Una
volta mi facevi sempre leggere il tuo diario!-
Una
volta, Lou. Una volta sì che te lo avrei fatto
leggere.
Ma non siamo più due bambini purtroppo.
Sono
cresciuta e quel diario è l'unico che sa la
verità.
E'
l'unico che sa quanto io sia innamorata di te.
Sai quando l'ho capito? Quando te ne sei andato: senza di te era
diventato
tutto più buio, più difficile, hai lasciato un
vuoto che fino ad una settimana
fa risucchiava in me ogni sentimento, ogni emozione, come un grande
buco nero.
Lo sa solo quel diario quante lacrime ho versato per te, Lou.
Per noi.
-Una
volta, infatti! Dai Lou, non fare il bambino!- continuava a saltellare
per tutta la stanza, ma prima o poi, ne ero certa, si sarebbe fatto
male!
-Louis, per favore-
-Mmm...che
cosa mi nascondi Parker?-
-Proprio
niente!- dissi tentando di nascondere il rossore che si era fatto
largo nel mio volto -Proprio niente-
-Allora
posso...?-
-NO!-
mi scaraventai su di lui appena vidi la sua mano slacciare la cordicina
che teneva chiuse tra quelle pagine tutte le parole che mai avrei avuto
il
coraggio di dirgli, quei pensieri nascosti, ritrovandomi poi distesa
sul mio
letto, sopra di lui -Non voglio che tu lo legga- per quanto la
posizione fosse
imbarazzante per me, a quanto pare lui non era dello stesso avviso.
Mi
trattenne su di lui per le braccia, alzandomi poi il mento con una
mano; un
tocco delicato, leggero.
Il tuo
tocco, Boo.
-Perché?-
-Io
non...non...non sono...pronta- mi morsi il labbro inferiore quasi a
sanguinare.
-Devi
smetterla Fra, dico sul serio- e ora che gli prendeva? Non mi ricordavo
di avere un migliore amico bipolare e dalla doppia
personalità.
-Come?-
-Devi
smetterla di essere così ingenuamente...-
Un
cellulare.
Un
maledettissima cellulare aveva cominciato a suonare e non era di sicuro
il
mio.
-Scusa-
-Oh
sì, scusa tu!- mi spostai subito andandomi a sedere di
fianco a lui nel letto,
aspettando la fine della chiamata.
-Sono
Louis, chi parla?-
-Allora
Tomlinson, è bello tornare a casa?-
*Spazio
Autrice*
Visto
che mantengo le promesse? uu
Sera
people!
Saluti
e baci dal mare! Mi trovo a Caorle per la precisione, meraviglia *-*
Stasera
c'è una serata a suon di balletti e giochi al campeggio dove
sono, ogni
sera c'è qualcosa di nuovo! lol
Spero
che stiate tutti bene!
Beh,
this is the chapter!
In
realtà non c'è molto da dire, è un
pò un capitolo di passaggio.
Piano
piano stiamo arrivando al nocciolo della questione lol
Grazie
ai miei angeli che recensiscono sempre (Vi amo *-*) e ai miei lettori
(Amo anche voi *-*)
Ci
risentiamo sabato! ^^
A
presto!
KaananX3
|
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Capitolo 8 *** Paura ***
capitolo 8 ff che sto scrivendo
-Lou?- il
castano chiuse la chiamata e si rimise il
cellulare nella tasca del pantalone.
-Devo
andare...scusami- mi preoccupai: l'espressione di Louis era cambiata,
il
suo sorriso era sparito, ancora una volta.
Conclusi
che il suo cambio d'umore dovette c'entrare con la telefonata appena
ricevuta.
-Chi
era al telefono?- si irrigidì: allora avevo indovinato.
-Nessuno-
Mi
stai mentendo Louis, lo vedo.
Perché mi stai mentendo un'altra volta?
Non scappare ancora da me, non lo fare più.
-Aspetta!-
urlai forte, tanto da farlo bloccare sull'uscio della porta. Si
voltò piano nella mia direzione, il suo sguardo diceva
"salvami", ma
ciò che le mie orecchie udirono fu solo:
-Mi
dispiace, devo andare-
Ancora.
Ti
stai scusando ancora.
Perché?
Uscì
sbattendo la porta, agitato e nervoso, e io non potei far altro che
lasciarlo andare, per la seconda volta.
Fissai
a lungo la porta sperando che lui tornasse, perché lui mi
aveva promesso
che non se ne sarebbe mai più andato. Sarebbe stata dura, ma
aveva detto di
aver bisogno di me.
E io
ti credo, Louis.
Voglio crederti.
Torna da me, Lou.
Torna a casa.
-Parker?-
-Presente...-
-Payne?-
-Presente!-
-Styles?-
-Ehm,
sì!-
-Thompson?-
-Presente!-
-Tomlinson-
...
-Tomlinson
è ancora assente? Ok procediamo-
Sono
passate due settimane, due fottutissime e maledettissime settimane.
Dove
sei Louis?
Da
quel giorno, dopo che uscì da casa mia, non seppi
più niente di lui: non
un messaggio, non una telefonata, non rispondeva al campanello di casa,
era
sparito dalla mia vita ancora una volta. Ma questa volta sarebbe stata
l'ultima.
-Cazzo-
troppi pensieri ancora per lui, e perché poi? Non li
meritava, non
meritava la mia preoccupazione, le mie ansie, le mie paure.
No
Louis, tu non mi meriti.
Perché allora sto ancora pensando a te?
Che cosa stai facendo?
Con chi sei?
-Ragazzi,
oggi è sabato, vi va di andare da Nando's e dopo in un
qualche
locale a scatenarci fino al mattino? Ci divertiremo!- sbuffai: al solo
pensiero
mi veniva il mal di stomaco, però forse lasciandomi andare
non avrei pensato a
quell'essere per un po'. Tanto valeva provarci.
-Ok-
-Dici
sul serio?- i ragazzi spalancarono gli occhi: evidentemente si
aspettavano il mio ennesimo rifiuto. Ultimamente starmene a casa
davanti alla
TV era diventato il mio passatempo preferito.
Avevo
perso nuovamente la voglia di vivere, di divertirmi, di uscire, ma i
miei
amici continuavano a spronarmi standomi accanto. Loro non mi avrebbero
mai
lasciato da sola come invece ha fatto lui.
Noi
eravamo una famiglia e adesso me lo stavano dimostrando più
che mai.
-Beh,
bene! Chiediamo anche a Niall se finito il lavoro ci raggiunge?-
-Sì,
perché no? Aspettiamo che finisca il turno e andiamo-
-Bene,
allora è deciso. Niente ripensamenti all'ultimo minuto-
disse Zayn
puntando il suo sguardo su di me. Alzai le mani in segno di resa,
quella sera
volevo solo divertirmi, volevo solo non pensare a niente e a nessuno.
-Ah,
Sara?-
-Sì?-
-Passo
a prenderti alle 20e30, ok?-
-Oh...ok-
sorrisi ascoltando quella piccola, ma dolce conversazione tra i miei
amici. Certo, di solito succedeva sempre così: Liam passava
a prendere Sara e
poi, insieme, venivano a prendere me, ma era sempre stata lei a
chiedergli un
passaggio, fino a quel momento. Quel giorno invece fu lui a proporlo, o
meglio
imporglielo.
Almeno
una di noi due sarebbe stata felice stasera.
-Ehm...Fra...?-
-Arrivo
con Zayn o con Harry, ho capito-
-Grazie.
Senti, ti va un caffè da Starsbruck?-
-Sara...-
-Eddai!
Per favore!- era da un bel po' di tempo che io e lei non parlavamo da
sole, in santa pace; dall'ultima volta che siamo uscite insieme sono
passate
settimane!
Mi
ero chiusa in me stessa, ne ero consapevole, e lei non voleva infierire
ulteriormente con la storia di Liam, l'avevo capito, ma sapevo anche
che avrei
dovuto reagire a questa situazione e parlarne con la mia migliore amica
di
sicuro sarebbe stato un buon inizio. D'altro canto anche lei aveva
bisogno di
me, come io di lei.
-Ok,
d'accordo-
-Sì!
Grande!- si slanciò verso di me abbracciandomi, e poi mi
sorrise, cosa che
fece sorridere anche me; era stata capace di far sorgere un lieve
sorriso sul
mio viso dopo due settimane di completa apatia, a parte le lacrime
versate sul
cuscino nella mia stanza, da sola -Andrà tutto bene-
azzardò Sara approfittando
del mio piccolo momento di positività -Lo supereremo
insieme. Io sono qui-
-Sì,
grazie-
Sara
ed io parlammo per ore: Liam, Louis, Louis, Liam.
-E
quinsi capisci che io non so più dove sbattere la testa!-
-Beh,
direi che stasera è il momento buono per approfittarne.
Sara, o la va o
la spacca: sono anni che vi rincorrete! Prima sì, poi no,
poi forse, e basta!-
quella sera sarebbe stata la loro sera. Dovevano parlare, capirsi, e
non fare
una delle loro insulse chiacchierate "post-sesso" come le chiamavano
loro. Era importante.
-Sì,
ok. E tu, come stai?- boom, ecco sganciata la bomba.
Per
poco, anche se solo per qualche minuto, i miei pensieri si
concentrarono
altrove, ora però erano tornati tutti lì, in quel
punto maledetto, e facevano
male.
-Io
non capisco, davvero, non ce la faccio! Mi aveva promesso che sarebbe
rimasto qui, che mi avrebbe detto ogni cosa d'ora in poi, e
invece
guarda! E' scappato di nuovo!-
-Magari
lui...-
-SMETTILA
DI GIUSTIFICARLO! LUI HA TORTO, HA SBAGLIATO! E io ci sono cascata in
pieno, un'altra volta-
Ti sei
preso gioco di me, non è così?
Vorrei tanto che tu fossi qui adesso per vedere come le lacrime mi
rigano il
volto, per vedere quanto mi sto sforzando di trattenere i singhiozzi
provocati
dal pianto.
Vorrei un tuo abbraccio Louis, vorrei che mi dicessi che va tutto bene.
Dove sei Louis?
E sono qui a chiedertelo ancora, e ancora una volta tu non mi rispondi.
Perché Louis?
Sara
abbassò lo sguardo; capii di aver esagerato, lei in fondo
voleva solo
aiutarmi.
-Scusami,
io...-
-Perdi
il controllo quando si parla di lui: non sarai forse...?-
-No.
Ti prego, non dirlo: sarà ancora più difficile
altrimenti- lei annuì
soltanto, stringendomi poi in uno dei sui abbracci terapeutici.
Lei
lo sapeva. Lei sapeva sempre tutto.
Solo
lei lo avrebbe saputo.
-Ci
vediamo stasera allora-
-A
più tardi. E pensaci, ok?- il suo pollice in su mi fece
intuire che aveva
capito, così entrambe ci avviammo verso le nostre macchine
per poi andare a
casa.
-Francesca
Parker?-
-Sì?-
non era chi speravo che fosse; uno sconosciuto stava fermo
lì, davanti a
me.
-Oh,
meno male! Credevo non mi sentissi! Io sono Tom- chi?
-Quindi?-
chiesi rifiutando la sua cortese stretta di mano.
-Sono
un vecchio amico di Louis, Louis Tomlinson-
Louis.
-Cosa?
Louis? Dov'è? Lo hai sentito ultimamente? Come sta?- Lou
aveva altri
amici oltre a noi? Chi era questo ragazzo e cosa sapeva del mio Boo?
-Calma
calma! Sta bene, non preoccuparti. Fa sempre così, arriva e
se ne va. Lo
conosco bene ormai-
-Da
quanto lo conosci?-
-Direi
più o meno due anni. E' davvero un pazzoide quel ragazzo!-
lui conosce
il Louis che io non conosco, il Louis malato, il Louis ferito. Forse
questo Tom
avrebbe potuto aiutarmi in un qualche modo.
-Se
sai dov'è, te ne prego, portami da lui!- era una supplica la
mia, ero
disposta a tutto pur di ritrovarlo. Mi doveva delle spiegazioni e
questa volta
non sarebbe semplicemente fuggito lasciandomi indietro.
-Mi
dispiace, ma non posso-
-Io
ho il diritto di sapere dov'è! Io voglio sapere
dov'è!-
-Vorrei
poterti portare da lui, ma Boo non vuole vederti- Boo? L'aveva chiamato
Boo? Aveva permesso ad un'altra persona di chiamarlo Boo? No, lui era
il MIO
Boo, solo mio.
Non
poteva essere altrimenti.
-Ha
detto che questa non è più casa sua, si sente
come in trappola, e che
tu...-
-Che
io?-
-Che
tu sei solo un intralcio nella sua vita-
Io...cosa?
Sono
un intralcio...
Per
Louis?
Impossibile.
-Senti,
io devo andare. Grazie, troverò da sola Louis-
-Perché
non te le fai dire direttamente da lui queste cose? Così poi
potrai
crederci senza riserve- e così detto tirò fuori
un cellulare dalla tasca e poco
dopo sentì le sue dita muoversi sulla tastiera,
probabilmente per digitare un
numero.
-Louis,
amico! Senti, la tua amica qui non vuole credermi. Perché
non gli parli
tu?- il suo braccio teso, con quel telefono in mano: non ho mai avuto
più paura
di oggi. E se fosse stato tutto vero? Se veramente Louis...
-Prendi
il cellulare, Francesca. Louis vuole parlare con te-
Lou ho
paura.
Ti voglio qui.
Vieni qui, Boo.
-Louis...?-
-CORRI
FRA! VATTENE! DEVI SCAPPARE DA LUI!-
-Aspetta!
Boo, calmati! Non ti capisco!- il tizio di nome Tom cominciò
ad
avanzare verso di me ostentando un ghigno sul suo viso. Lui non mi
piaceva
-Lou, ho paura-
-PICCOLA
CORRI, LASCIA CADERE QUESTO CAZZO DI TELEFONO E CORRI!- correre,
dovevo correre. Cos' diceva Louis.
Io mi
fido di te.
Corro Lou. Io corro.
Ma
non corro abbastanza forte -Jay, fermala! Sta scappando!-
Salvami
Lou.
Ho paura.
*Spazio
Autrice*
Buongiorno
*prende il suo cocktail e ne beve un sorso* come va la passate
signore?
Qui
al mare c'è la quiete dopo la tempesta.
Giovedì
sera abbiamo affrontato una quasi tromba d'aria qui al campeggio, non
vi dico i disastri che ha lasciato.
Ma
ora siamo qui e stiamo tutti bene per fortuna c:
Ed
eccomi qui con il capitolo, puntuale lol
Che
dite? Ecco che vediamo finalmente una delle mia chiacchierate preferite
tra
Sara e Francesca!
Io
adoro quelle due *-*
Nuovo
personaggio: Tom *riferimenti puramente casuali* uu
Scusate,
mi serviva un antagonista e lui era perfetto uu
Passando
oltre, che ve ne pare?
Spero
vi sia piaciuto lol
Vi
lascio twittah @Liberty191
Ringrazio
chi trova un momenti per recensire (grazie tesori miei) e chi segue
questa storia c:
Ci
risentiamo mercoledì!
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 9 *** New Entry ***
-Fermala
Jay! Sta scappando!-
Sto
correndo.
Mi hai detto tu di farlo Boo.
E io mi fido di te.
Ma una mano mi stringe.
Mi fa male, non è la tua mano.
Tu non mi faresti mai del male, io lo so.
Ma allora chi è?
-Lasciami!
LASCIAMI ANDARE!-
-Calmati
tigre! Così non risolvi nulla. Ci tieni davvero a vedere il
tuo
amichetto?-
Stanno
parlando di te.
Sanno dove sei, Louis.
Che cosa devo fare ora?
Tom
e Jay, quelli erano i loro nomi, si erano parati davanti a me
sogghignando. Uno dei due si morse il labbro inferiore continuando a
fissarmi;
che cosa potevano mai volere da me?
Era
un vicolo cieco, non avevo via di scampo: la mia schiena poggiava
contro il
muro freddo del vecchio edificio dietro di me. Non sapevo nemmeno dove
mi
trovassi.
-Che
cosa volete da me?-
-Sei
l'unica che riesce a far perdere il controllo al nostro vecchio amico
Tomlinson e sappiamo anche che lui tiene molto a te- che cosa
c'entravano
questi tizi con Louis? L'unica cosa di cui ero certa era che lui si
trovasse
nei guai, in guai molto seri.
"Sarà
pericoloso starmi accanto" aveva detto...ma certo! Ora è
tutto
chiaro!
-Voi
siete gli strozzini di Lou, non è vero? Lui vi ha
già ripagato tutto!
Lasciatelo in pace!- il più alto tra i due si
avvicinò pericolosamente a me,
sbattendo poi la sua mano contro il muro sfiorando di poco il mio viso.
-Noi
vogliamo anche gli interessi e questi no che non ce li ha pagati- ora i
suoi occhi erano puntati sui miei, neri come la pece, oscuri, profondi.
Pericolosi.
Un
essere spregevole, ecco cos'era: il solo pensare a lui mi faceva
rivoltare
lo stomaco, ma dovevo farmi forza, loro erano gli unici a sapere dove
fosse
Louis, il mio Louis.
-Ditemi
dov'è- con quel poco di coraggio che mi rimaneva, tentai di
apparire
meno spaventata e indifesa di quello che in realtà ero, ma
Jay ci mise solo un
secondo a spezzare ogni mia barriera: lo odiavo già, anche
senza averlo mai
visto prima.
-Cos'è,
ti manca il tuo piccolo Boo?- nessuno può chiamarlo
così: io ho
l'esclusiva su quel nome, solo io ho il permesso di chiamarlo in quel
modo.
Lui
è il mio Boo.
-Smettila
di chiamarlo così!- ora la rabbia aveva preso il
sopravvento; furiosa
mi avventai contro di lui, spingendo il suo corpo indietro tanto da
fargli
perdere l'equilibrio.
Quel
verme non merita di chiamarti Boo.
Solo io, vero?
-Ora
mi hai scocciato piccola impertinente!- Tom fece per darmi uno
schiaffo, la sua mano alta in aria stava per posarsi violentemente
sulla mia
guancia, ma qualcun altro lo anticipò, bloccando il colpo
dandogli un pugno in
pieno viso.
-Toccala
e sei un uomo morto. E' con me che te la devi vedere, lei non c'entra
niente!- una voce diversa, non era una delle loro voci rudi e meschine,
era una
voce calda, pura, una voce...che conoscevo.
Sì!
Era...era...!
-LOUIS!-
-Piccola,
stai bene? Non ti hanno fatto del male vero? Se solo...!-
-BOO!-
non lo lascia neanche terminare la frase che gli saltai addosso
all'improvviso, portandogli le braccia al collo e stringendolo forte a
me -Mio
Dio Boo, stai bene! Ma che ti è successo? E...oddio,
ma...chi ti ha ridotto
così?! Sono stati loro?!- era pieno di lividi, il suo labbro
inferiore
sanguinava, alcuni graffi apparivano sulle sue braccia, eppure i suoi
occhi
continuavano ad essere sempre più splendenti, luminosi.
Cos'è
che ti rende felice Lou?
Vorrei tanto saperlo...
Vorrei tanto essere...io.
Stavolta
fu lui ad interrompere i miei pensieri.
-Stai
zitta. Zitta. L'importante è che tu stia bene, tutto
ciò che conta è che
io possa stringerti ancora tra le mie braccia come adesso- tutto
intorno a me
si era fermato: il mio respiro, il tempo, il mio cuore, io stessa ero
immobile
davanti a lui. Non sapevo cosa fare, cosa dire, tutto ciò
che fui capace di
fare fu abbracciarlo ancora più forte portando sempre di
più i nostri petti a
combaciare; ora niente e nessuno mi avrebbe allontanato da lui.
-Siete
proprio un bel quadretto romantico voi due-
-Ma
abbiamo altri programmi in serbo per voi...!-
-Appena
te lo dico io tu scappa. Li terrò a bada per un
po’-
-Scordatelo!
Sei ridotto uno straccio, non ti lascio qui da solo contro questi
due!
-Fra...-
-NO!
Basta Louis! Non me ne andrò, non dopo oggi- presi la sua
mano e la
intrecciai con la mia.
Quella
volta avrebbe potuto capire, ne ero sicura: ogni mio momento, ogni mio
sussurro, ogni mia parola, ogni mio gesto gridava "Louis, io ti amo"
per mio volere o meno. Ero stanca di nascondermi, lui aveva il diritto
di
sapere la verità.
Il
suo sguardo era così triste, così malinconico.
Vederlo
ridotto così era una delle peggiori cose al mondo per me; mi
sentivo
impotente, inutile. Io l'avrei protetto, ma come? Le parole non sono in
grado
di fermare le botte, le violenze, ma era mio dovere stargli accanto,
supportarlo, non lasciarlo cadere.
"Mai
più" mi ero ripromessa e così sarebbe stato.
-"Lascia
che sia io la tua luce": non me lo rimangio Louis, nè adesso
nè mai- i nostri sguardi si incrociarono, si cercarono per
poi trovarsi: lui
era la mia salvezza e io ero la sua -Io non...non voglio perderti. Non
un'altra
volta- le parole uscirono così, di getto, senza alcun freno.
Lo
capisci adesso, Lou?
-Fermi!-
-Jay
andiamo, lascia stare! Stanno arrivando gli atri!-
-Non
è finita qui Tomlinson! E nemmeno con te Parker!-
-Ragazzi!
Niall!- mi sembrava un sogno, erano tutti qui, qui per noi.
-Dio
Tommo, sei uno straccio!-
-Che
ti è capitato amico?- Harry, a dispetto di ciò
che si crede, è un ragazzo
molto sensibile e per il suo amico era visibilmente preoccupato. E'
così dolce
quel ricciolino!
-Nulla
di che ragazzi, sto bene. Piuttosto vorrei che aiutaste lei- disse poi
Lou indicandomi. Sbuffai; si preoccupa sempre troppo.
-Come
te lo deco dire? Sto bene! S-T-O B-E-N-E!. Davvero, non mi hanno fatto
nulla grazie a te, ma scusate: voi come ci avete trovati?- mi era quasi
passato
di mente a furia di parlare di Louis; era un ottimo argomento di
distrazione
per la sottoscritta.
-Non
mi hai risposto a nessuna delle cinque chiamate che ti ho fatto quando
di
solito mi basta uno squillo-
-E
poi, grazie ad un'amica, vi abbiamo intercettato, o meglio TI abbiamo
intercettato, ma abbiamo preso due piccioni con una fava!-
-Ragazzi
mi dispiace, vi ho messo in un casino tremendo-
-Non
dirlo nemmeno, siamo tuoi amici e siamo qui per aiutarti. Ah,
c'è un'altra
persona che dovete ringrazare: Lisa, vieni qui- che? Avevo sentito
bene? No, un
momento: il mio cervello non può reggere troppe cose in un
solo giorno.
-LISA?-
esclamammo in coro io e il castano. Era così...inusuale! Da
quando
lei...? Da quando noi...?
DA
QUANDO?!
Lei
mugugnò per poi dire qualcosa come -Harry mi ha chiesto di
aiutarvi-
Styles? Il nostro Harry Styles aveva contatti con lei?
DA
QUANDO?!
Guardammo
il riccio in modo sorpreso, infastidito, ma sorpreso: non mi sarei
mai aspettata che Lisa Thompson, la più stronza e arrogante
tra tutte, abbia
deciso di aiutarci.
-Che
cosa sa lei?- il tono di Louis era preoccupato, lo conoscevo bene; non
voleva coinvolgere nessun altro in questa faccenda, era già
tanto se l'aveva
fatto con noi.
-Sa
il necessario. E' un ottimo hacker informatico, potrebbe esserci utile.
Ricordati che è grazie a lei se vi abbiamo trovato-
-Harry,
io non voglio che voi vi esponiate troppo-
-Questa
storia deve finire. Date un'opportunità a Lisa, credimi Lou!
Ce la
faremo. Insieme- lo diceva anche Harry, nessuno di noi voleva
abbandonarlo;
nessuno di noi l'avrebbe mai fatto.
-Louis
Tomlinson, non sei più da solo. Mettitelo in testa!-
-Sara
ha ragione: se siamo qui è perché lo vogliamo-
Louis
aveva gli occhi lucidi: per due anni si era lasciato alle spalle tutto
questo, la sua vera vita. Ora poteva vederlo tutto il bene che gli
volevamo,
tutto il nostro supporto per lui.
Lui
avrà sempre noi. Noi siamo la sua certezza.
Siamo
noi la sua famiglia.
Non
c'era bisogno di chiederlo: naturale, bello, proprio come facevamo
sempre.
Ci abbracciammo stretti l'uno all'altro: la voglia di andare avanti
insieme, la
voglia di volersi bene, la voglia di essere semplicemente noi.
-Io
direi che potremmo dare una possibilità a questa donzella-
aggiunse Zayn
posando una mano sulla spalla di Lisa. Questa arrossì
violentemente, mostrando
un timido sorriso, voltando poi subito lo sguardo verso Harry.
La
bionda notò che la stava osservando e che avevo capito chi
stesse fissando,
così abbassò immediatamente gli occhi finendo per
guardare i suoi piedi per poi
rialzarli timidamente nella mia direzione. Io mi avvicinai a lei: in
fondo era
proprio una bella ragazza, forse avrei dovuto rivedermi su un paio di
cose, poi
le parlai.
-Benvenuta
nella compagnia- gli dissi tendendole la mano -Spero di poter
ricominciare con te: in questi anni abbiamo avuto alcune
difficoltà-
-E'
colpa mia...in parte- spalancai gli occhi appena vidi quelle semplici
parole: davvero Lisa aveva detto che, in parte, era stata colpa sua? Il
mondo
aveva per caso cominciato a girare al contrario?
-C-c-che...?-
-Sì,
insomma, so di essere stata arrogante...-
-Prepotente-
-Permalosa-
-Stronza-
-Acida-
-OkOk,
ho capito! Io...vi chiedo scusa- Styles annuiva da dietro di lei,
compiaciuto e soddisfatto. Quel ragazzo non me la raccontava giusta.
-Beh,
allora che dite? Facciamo il nostro rito?-
-Che
rito?- cominciò a chiedere nervosamente Lisa guardandosi
attorno.
-Questo:
SUPERMEGAABBRACCIODIGRUPPO!!-
Rideva,
rideva proprio di gusto.
Eravamo
felici.
Finalmente.
-Ehi!
La giornata non è ancora finita!-
-E'
vero! Stasera dobbiamo andare da Nando's-
-C'è
posto per due persone in più?-
-Sì,
ovvio, prima però tu- dissi prendendo Louis per un orecchio
-Vieni a casa
con me. Dobbiamo parlare di un po’ di cose...e anche con te
Styles devo parlare
prossimamente!- Harry fece un accenno di assenso con la testa non
smettendo di
sorridere neanche per un secondo, mentre Boo ed io ci avviammo verso
casa.
*Spazio
Autrice*
Lo
so, lo so.
Soooooono
in ritardo.
Di
poco però! Mi perdonate? *faccia da cucciola*
Ragazze,
non posso stare molto, sono un po’ di fretta oggi, ma ecco
qui che
si chiariscono un pò di cose lol
Aspetto
i vostri pareri spero lol
E
grazie alle mie adorate che recensiscono, vi adoro *-*
A
sabatoooooo! Cioè dopodomani lol
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 10 *** Amore ***
cap 10 sgdvcakjh
-Vuoi
startene un po' fermo?-
-Ma
brucia! Ouch!-
-Razza
di idiota, è normale che ti bruci sulle ferite aperte! Ma se
non le
disinfetto, non guariranno mai-
Louis
era proprio un bambino: gli avrò detto circa una decina di
volte di non
muoversi mentre gli disinfetto il labbro, ma niente da fare, questo
continuava
a dimenarsi come se stesse ricevendo delle scosse elettriche continue.
Dio,
che fastidio!
-Tomlinson,
piantala, o giuro che ti metto io le mani addosso ora!-
sembrò
capirla mettendosi più comodo sopra lo sgabello davanti lo
specchio e ponendomi
il labbro ferito.
-Finalmente!
Ora, per la millesima volta, vedi di stare fermo-
-Piccola...-
era già la seconda volta che mi chiamava così;
era una sensazione
piacevole, mi faceva apparire importante ai suoi occhi.
-Cosa
c'è?-
-Non
ti hanno fatto nulla quei due, vero? Non è che non me lo
vuoi dire solo
per non farmi preoccupare, giusto? Perché altrimenti io...!-
Sospirai
-Per l'ennesima volta Louis: no, sto bene. Hanno solo alzato un po' la
voce, tutto qui-
-Mi
dispiace- ancora la solita cantilena: da quel pomeriggio non aveva
smesso
un attimo di scusarsi, di darsi le colpe di tutto, cominciava davvero a
diventare fastidioso.
-Smettila
di dire che ti dispiace! L'unico che ci ha rimesso in tutto questo
casino sei tu Boo. Ma perché non li denunci? Potresti farla
finita per sempre!-
-NO.
Non posso farlo. Loro...loro sono pericolosi, non voglio neanche
pensare a
cosa...! No, non chiedermelo- che non era di certo gente amichevole lo
sospettavo, ma cosa portava Louis ad essere così sulla
difensiva e ansioso?
C'era dell'altro sotto, qualcosa che lui non voleva dirmi, ma potete
scommetterci
quello che volete che in un modo o nell'altro l'avrei scoperto.
Ormai
c'eravamo dentro tutti, dal primo all'ultimo. Non aveva senso
continuare
a mentire.
Non
mentirmi più, Lou.
Non tenermi fuori un'altra volta.
-Che
altro c'è?- stavolta fu lui a tirare un lungo sospiro.
Strano,
ma si arrese piuttosto facilmente alla mia domanda: era stanco, lo
vedevo,
e forse aveva finalmente capito che non era più da solo a
combattere.
-Hanno
trovato il mio punto debole e ora puntano tutto su quello-
-E
qual è Louis? Ti prego, dimmelo, almeno potrò
aiutarti!- lui cominciò a
ridere, ma era una risata nervosa, isterica.
Non
è una delle tue risate.
Che cosa sta succedendo?
Che cosa ci sta succedendo?
-Che
ti prende ora?- non era proprio il momento di mettersi a ridere: ero
davvero nervosa e volevo solo capire che cosa stava capitando -LOU!-
-SEI
TU! Sei tu, Fra, il mio punto debole. E' su di te che fanno leva! Non
chiedermi come, ma hanno scoperto chi sei e lo dimostra il fatto che ti
abbiano
trovato oggi. Capisci adesso perché non volevo dirti niente?
Avresti fatto
meglio a continuare ad odiarmi-
Ero
io.
Ero
io il punto debole di Louis.
Che
cos'è? Felicità? Soddisfazione? O forse...
-No
Boo, non potrei mai odiarti- era vero. Dio se era vero!
Forse
hai ragione sai.
Forse avrei dovuto odiarti quando te ne sei andato la prima volta, due
anni fa.
Ma io non ce la faccio Lou, non posso odiarti.
Almeno non quanto io ti ami.
Che
cosa significa essere il suo punto debole? Magari avrei avuto qualche
possibilità, magari mi stavo solo illudendo, in fondo sapevo
che per lui io ero
e sarei rimasta solo la sua migliore amica e se questo voleva dire
potergli
stare accanto, allora mi sarebbe bastato.
-Sei
bellissima. Lo sei sempre stata-
Smettila
Boo, non andare oltre.
Non riuscirei a fermarmi, non questa volta.
-Il
disinfettante ti sta facendo delirare-
-Sei
tu che mi mandi fuori di testa. Questi due anni senza di te sono stati
un
inferno: più mi allontanavo da te, più faceva
male, ma dovevo proteggerti, devo
proteggerti. Dio Fra, senza di te è tutto...nero. Io ho un
disperato bisogno di
te, di sentirti vicino, di sentirti...mia-
Eccolo
il punto di non ritorno.
Perché
mi fai questo Louis?
Non illudermi.
Non parlami così.
Hai davvero bisogno di sentirmi tua?
Non lo sono forse già?
Fermai
la mia mano che stava continuando a disinfettare i lividi del
castano, la fermai sopra il suo petto, vicino al suo cuore e
ciò che sentì mi
parve così irreale: il cuore di Lou sembrava aver accelerato
i battiti, sempre
più forte.
Ti
sento Lou.
E' il tuo cuore questo?
Una
risata, una risata ancora più nervosa della precedente, un
dolore
lancinante al petto.
-Scusa
Fra, lascia stare. Forse hai ragione tu, sto delirando-
No,
non puoi ritirare tutto adesso.
Non puoi farlo!
-Louis-
-Non
darci peso, ok? Io non ci sono con la testa, ho solo bisogno di...!-
-Sta’
zitto!-
Non parlare.
Non voglio sentirti.
Ho paura Boo, paura di quello che potresti dirmi, paura di quello che
potresti
fare, ma ora basta, è il momento.
Mi
sarei giocata il tutto per tutto, avrei forse perso la sua amicizia,
avrei probabilmente buttato all'aria tutto ciò che avevamo
costruito insieme,
ma sarei impazzita di lì a poco se non tiravo fuori tutto e
adesso.
Lui
aveva il diritto di sapere. Non avevo più alcuna ragione per
mentirgli.
-Ti
ricordi quando eravamo piccoli Lou? Il nostro posto segreto, il nostro
patto? "Qualunque cosa succeda, io sarò qui per te"-
-Sì,
me lo ricordo-
-Ci
sono sempre stata Boo, anche in questi due anni di buio in cui tu non
eri
vicino a me, non mi hai mai lasciato, e sai perché? Il tuo
ricordo, l'immagine
del tuo sorriso, la sensazione di calore dopo un tuo abbraccio,
impossibile per
me da dimenticare. Mi sei entrato dentro Louis in una maniera che,
azzarderei
dire, mi spaventa! Anch'io ho un disperato bisogno di te, talmente
disperato da
non riuscire ad odiarti, in nessun modo! Ho bisogno di te come ho
bisogno
dell'aria per vivere. Quando ti ho visto entrare in classe
quel giorno,
mi è caduto il mondo addosso: non potevo crederci e adesso
guarda! Sono qui,
siamo qui, a casa tua a cercare di rimetterti in sesto. Sono cambiate
tante
cose in questi anni: la droga, i debiti, tu, ma una
cosa non è
cambiata, quello che io provo per te-
-Sì,
lo so, mi dispiace per quello che ti ho appena detto, io...!-
-Ti
amo Louis. Sono innamorata di te- chiusi gli occhi, solo per un
istante;
non volevo vederlo andar via di nuovo, scappare, perché
diciamocelo, chi non
sarebbe scappato?
Stavo
sbagliando tutto; non dovevo dirglielo, è stato un errore.
Ora avrei
dovuto ricominciare tutto da capo, niente più Louis, niente
più noi, eppure
perché mi sentivo così bene?
Aprì
gli occhi e la vidi, una chioma di capelli castani poggiata sul mio
petto,
un fastidio piacevole. Delle mani mi cingevano i fianchi, le
sue mani.
Lui era ancora lì.
Lui
non era scappato.
Ti
faccio pena, non è vero?
Stai solo cercando un modo per non farmi sembrare troppo una stupida,
giusto?
-Come?-
-Come...cosa?-
-Come
hai fatto ad innamorarti di me?-
-Ma...ma...MA...!
Che razza di domanda è?!- se fosse stato possibile avrei
voluto sotterrarmi come minimo cinque metri sotto terra -L'Amore non si
decide,
l'Amore viene e basta! Non...non va mica a comando!- stupido era e
stupido
rimane! Ma con che domande se ne viene fuori?
-Non
dovresti essere innamorata di me, è sbagliato, io sono
sbagliato. Ti farò
solo del male, stare con me...-
-E'
pericoloso, lo so, lo hai già detto, ma mi sembra anche di
averti risposto
che non mi interessa- ma...un momento: che cosa aveva appena detto?
Lui
non mi aveva rifiutato, lui mi stava solo avvisando del pericolo di
stare
insieme a lui!
Ma
allora...!
-Louis,
devo saperlo: che cosa provi per me?- non si muoveva: l'unica cosa che
riuscì a sentire fu una maggiore stretta sui miei fianchi,
ma ora avevo bisogno
di quella risposta. Ne dipendeva tutto -Guardami, ti prego- i miei
occhi
cominciarono ad inumidirsi, stavo per scoppiare.
Mi
ero umiliata davanti alla persona che amavo, davanti al mio migliore
amico,
cosa poteva esserci di peggio?
Distrutta,
ferita, lo sconforto più totale avvolgeva la mia anima, i
miei
pensieri. Volevo solo andarmene di lì, non sarei riuscita a
trattenere le
lacrime ancora per molto.
-Riguardati
le ferite-
-Dove
stai andando?- domandò lui improvvisamente allarmato.
Via da
qui, lontano da te.
-A
casa-
-Questa
è casa tua! Dove stiamo insieme è casa tua! La
nostra casa. Non
andartene- sarebbe bastata un'altra parola, un altro tocco e addio al
mio
fottuto autocontrollo -Anche stavolta sei stata tu quella
coraggiosa,
come sempre, ma ti prego lascia parlare me ora- annuì; ora
toccava a lui
parlare, solo...
Fai in
fretta Louis.
-Non
era nei piani, non doveva succedere, perché ora non
sarò più in grado
di lasciarti andare. Non posso più lasciarti andare, non
dopo...questo- e
dicendo così, lasciò le mie mani per portare poi
le sue sul mio volto e
avvicinarlo al suo.
Un
bacio.
Le
sue labbra poggiavano sulle mie per poi approfondire.
Mi
teneva stretta: una mano sulla schiena e una sui capelli. Io lo tenevo
stretto alla vita.
Il
tempo avrebbe dovuto fermarsi ora; lui ed io, solo noi, solo quel bacio
che
durò, a mio parere, troppo poco.
-Sai
di disinfettante- sorrise.
-Mi
dispiace di essermi innamorato di te-
-E'
l'errore più bello che potessi mai fare-
*Spazio
Autrice*
Sono
enormemente in ritardo, lo so ç.ç
Chiedo
venia, ma casa mia è presa peggio di un campo di battaglia:
sono tornata
ieri dalle vacanze lol
Alluuuuuuuuura...
Chi
se l'aspettava? Chi ci sperava? A chi non frega nulla? lol
Beh,
ecco la nostra tanti agognata dichiarazione, ma non sarà
finita qui.
Eh
no, io sono cattiva, vero? *coff coff* qualcuno capirà senza
riferimenti lol
Bene,
vado a finire di fare lavatrici .-.
Grazie
ai mie angeli di sempre <3
E
grazie a chi segue, ricorda o preferisce questa storia. Lo aprezzo
davvero
molto! ^^
Ci
risentiamo presto, lo giuro uu
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 11 *** Nessuno E' Solo ***
Sara's
Pov:
-Dio che
giornata!-
-Già,
ma almeno siamo arrivati in tempo! Comunque grazie per avermi
accompagnato a casa, non dovevi disturbarti-
-Lo
faccio con piacere, davvero-
Tutti
sapevano del rapporto che intercorreva tra Liam e me: eravamo amici,
amici un po' speciali forse.
Tutto
cominciò qualche anno fa, dopo una delle tante feste a cui
io e il mio
gruppo partecipavamo spesso: Louis Tomlinson se n'era andato da ormai
cinque
mesi, Francesca stava cercando di superare la cosa e così
cominciò a
frequentare Zayn, mentre io e Liam avevamo rotto da poco.
-Stai
bene?-
-Sì
Fra, davvero! Abbiamo capito che tra noi non avrebbe mai funzionato-
-Se
lo dici tu-
-Ehi,
"Amici come prima", ce lo siamo sempre ripromessi nel caso
fosse finita per qualsiasi motivo, per cui nessun rancore. Invece, con
Zayn?-
-Oh,
beh ecco...lui è molto dolce e carino, e...!-
-E
che mi frega a me! Vi siete baciati?- la delicatezza non è
mai stata uno dei
miei punti forti e la mia migliore amica era molto imbarazzata all'idea
di
parlare di ciò che era successo con il bel moretto la sera
prima, anche perché
la cosa non si era fermata ad un bacio da quello che avevo intuito -Non
dirmi
che avete scop-!-
-Shhh!
Puoi evitare di mettere i manifesti??-
-Vecchia,
dovresti solo che vantarti! Zayn è IL sesso, capisci? Hai
per le mani
il ragazzo più ambito della scuola! Beh, dopo il ricciolo
forse- e davvero, lei
si riteneva tanto fortunata ad uscire con un tipo come Zayn, sapeva che
oltre
la bellezza c'era molto di più, così come ne ero
certa anche io, il problema
era che non riusciva a lasciarsi completamente andare! Continuava a
ripetermi
che non poteva perché il ricordo di quel demente ancora la
bloccava, le faceva
male. Ho sempre sospettato che lei provasse qualcosa per Louis, ma non
me ne ha
mai parlato di persona, era un pò il suo segreto, la sua
sfida personale che
voleva vincere a tutti i costi.
-Vado
a cercare quel bel fusto del tuo compagno di classe. Tu che fai?-
-Do
un'occhiata in giro. Payne non è l'unico a potermi
soddisfare!- un ghigno
malizioso si formò sul mio viso a cui subito
seguì un occhiolino rivolto verso
la mia amica.
-Se
vabbè...ci becchiamo in giro, a dopo!-
Circa
un'ora dopo, nella stanza del padrone di casa:
-Perché?-
-Ci
andava!-
-Giù
è pieno di ragazze e di ragazzi che aspettano solo di farsi
una sana
scopata: perché sono qui con te?-
-Perché
tu eri una di quelle ragazze-
-Tu
non hai capito: perché cazzo mi ritrovo ad aver fatto di
nuovo sesso con
te, Liam James Payne, dopo che ci siamo lasciati cinque giorni fa!- e
fu
proprio da questo giorno che iniziò la nostra condanna:
nessuno dei due riuscì
più a smettere.
"Una
dipendenza" la definivamo ed effettivamente aveva tutte le
caratteristiche per essere chiamata tale, ma dopo due anni di
divertimenti, le
cose cominciarono a cambiare...di nuovo.
Me
l'aveva detto Francesca, era tempo di buttarsi: se davvero fossi stata
innamorata di Liam si sarebbero spiegate un sacco di cose, tra cui le
mie
gelosie per le altre ragazze che il signorino si portava a letto oppure
il
bisogno costante di sentirlo vicino a me.
Patetica.
-Senti
Liam-
-Mmm?-
che gli avrei detto ora? Troppi pensieri mi frullavano per la mente e
nessuno di questi aveva un senso logico. In queste situazioni amo
definirmi
"fottutta". Ma perché quell'idiota della mia migliore amica
non è qui
con me?! Fanculo!
-Ecco...vedi...io,
cioè tu, cioè io, cioè...!-
-Ehi
calmati! Prendi un bel respiro e ricomincia- se solo sapesse che sforzo
immane stavo facendo per non svenirgli lì davanti!
-Vuoi...?- possibile che
pensasse solo a quello? Allora di me non gliene importava un fico
secco! Tutti
i miei viaggi mentali, i miei castelli, crollarono nel giro di pochi
secondi:
Liam Payne non si sarebbe mai accorto di nulla semplicemente
perché non provava
nulla.
-Possibile
che tu non riesca a pensare ad altro, Payne?!- da dove tutta questa
acidità? No, non potevo permettermelo, non potevo diventare
vulnerabile e
scoperta davanti a lui!
Io
sono Sara Smith! E che diamine!
-Che
ti prende? Pensavo...!-
-Pensavi
male. Ci vediamo stasera- e così detto, il castano si
ritrovò
sbattutto fuori da casa mia con un sapore amaro in bocca.
-Stupido-
gli sentì mormorare subito dopo.
-Stupida-
mi dissi fra me e me.
Harry's
Pov:
-E' stato
più facile del previsto-
-Solo
perché c'eri tu- era solo grazie a lei se non era successo
nulla di grave
e i ragazzi, capendolo, le avevano dato una chance.
Lisa
non è mai stata una gran simpaticona, lo ammetto: Francesca,
Liam ed io
eravamo i suoi compagni di classe, mentre Sara e Zayn l'avevano
conosciuta
attraverso modi indiretti e poco garbati; per quanto riguarda Niall e
Louis
invece, beh, uno la conosceva da troppo poco e l'altro non la vedeva da
troppo
tempo.
-Stasera
stai pronta per una raffica di domande!-
-Ma...ma...!-
arrogante, scontrosa e impertinente era la Lisa Thompson che ogni
giorno faceva capolino a scuola, quella che tutti vedevano, quella che
tutti
conoscevano, ma io sapevo bene come fosse in realtà quella
ragazza che mi
camminava accanto stringendo forte la mia mano.
Insicura,
incline ai giudizi degli altri, timida e, solo per me, bellissima.
-Vedrai
che andrà tutto bene. Sono amici miei, li conosco-
-Ma
loro mi odiano-
-Credimi,
no. E se davvero fosse così- continuai io mettendomi davanti
a lei e
prendendole il viso tra le mani -Sono sicuro che cambieranno idea
appena ti
conosceranno per quello che sei veramente- e la baciai, un bacio dolce,
delicato, pulito, un bacio che sapeva di sentimenti e di...amore.
-Grazie
piccolo-
-Adoro
quando mi chiami "piccolo"- ma facciamo qualche passo indietro
per spiegare un po' di cose.
Fine
maggio di fine quarta.
Casa
Styles, ore 17e45:
-Se
solo tu ti fossi impegnato di più avremmo preso il
massimo dei voti
in quel progetto!-
-Mamma
mia. è una A Thompson! Mica hai preso una B! Non ti
rovinerà di certo la
media!-
-Una
A, esatto! Io sono abituata solo ad A+ Styles!- sbuffai:
perché proprio a
me era dovuta capitare come partner del progetto di chimica la
più scassa palle
e perfettina della classe?! -Se tu non fossi stato impegnato con una
ragazza
diversa ogni sera...!-
-Oh,
ma per piacere! Non dare la colpa a me adesso!-
-Sarebbe
mia la colpa allora??-
-Ma
che cazz...? Senti, è una discussione inutile questa!-
-Sì
infatti!-
-Già!-
-Appunto!-
Una
spiegazione logica per ciò che accadde dopo non è
ancora stata trovata: il
desiderio, la voglia, gli ormoni adolescenziali, ma quel giorno le
nostre
labbra presero a cercarsi, ad esplorarsi, senza preavviso! Solo...lo
volevamo.
Dopo
quel momento, tra noi due ci fu un grande imbarazzo, finché
io non mi
decisi a provarci seriamente; in fondo lei mi piaceva e non era poi
così male
come credevo (o almeno lo speravo con tutto me stesso) e poi, per Dio,
era una
verginella, ma baciava davvero bene!
E
così eccoci arrivati ad oggi, noi ancora insieme e
innamorati, perché sì, noi
ci eravamo seriamente innamorati.
Avete
presente il colpo di fulmine, quello che non vi fa capire
più un cazzo
ogni volta che vedi la persona che ti piace? Ecco, più o
meno così.
Perché
non l'avevamo ancora detto agli altri? Sapevamo che non erano pronti
per
due notizione del genere: io che metto la testa apposto e io che metto
la testa
apposto con Lisa Thompson. Aspettavamo solo il momento opportuno,
momento che
finalmente erra arrivato.
-Allora
passo da te alle 20, ok?-
-Ok,
a dopo piccolo- le mie fossette si fecero largo sul mio viso: sapevo
che
Lisa le adorava, e chi no?
-A
dopo piccola- e così la salutai, regalandole un ultimo tocco
che ci fece
sorridere entrambi di gioia.
*Spazio
Autrice*
Buongiorno
a tutti!
Pensate
un po’, ho aggiornato! Contente? ^^
Lo
so che questo capitolo non è nulla di che, ma chii mi segue
già dall'altra
storia sa che mi piace dare spazio a tutti i personaggi in
più o meno egual
misura,
Per
cui mi è sembrato lecito far capire un po' come sono andate
le cose tra gli
altri, insomma, secondo me ci stava lol
Beh,
in realtà non c'è tanto da dire lol
Nel
prossimo capitolo torneranno Louis e Fra, promesso :D
Bene,
signori, vi lascio!
Ringrazio
come sempre ogni buon anima che recensisce e legge, "A massive
thank you to all of you!" cit. lol
Ci
risentiamo presto!
Un
bacio,
La
vostra KaananX3
|
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Capitolo 12 *** Non Può Che Essere Lui ***
cap 12 ffchestoscrivendo
-Che cosa
diremo agli altri?-
-Non
credo che ne saranno poi così sorpresi-
-Tu
dici?-
-Io
dico. Vedrai, quelli lì la sanno lunga, anche più
di noi-
Subito
dopo il "chiarimento" mio e di Louis, telefonai a Zayn
facendogli sapere che avevo trovato un altro accompagnatore per la
serata e che
ci saremo visti direttamente da Nando's: lui dall'altro capo
del telefono
aveva accettato di buon grado la cosa, senza fare troppe domande, segno
che il
buon vecchio Malik aveva già capito come stavano le cose.
Ed
ora eccomi qui sul posto del passeggero della macchina del mio...del
mio...ragazzo? E' strano, la cosa mi stava rendendo parecchio nervosa:
quello
stesso pomeriggio Boo ed io ci eravamo dichiarati scoprendo corrisposto
il
nostro amore, ma non avevo ancora ricevuto nessuna richiesta ufficiale,
per cui
non so quanto io possa considerare Louis Tomlinson come mio fidanzato,
anche se
ora me ne importava ben poco.
Lui
sapeva e anch'io finalmente sapevo.
Non
avrei più dovuto nascondere le mie occhiatacce alle altre
ragazze che
fissavano il mio Lou, non mi sarei più dovuta preoccupare
dei battiti del mio
cuore che vicino a lui cominciava a scalpitare, non mi sarei
più dovuta
preoccupare della mia non più insensata e irrefrenabile
voglia di baciarlo,
perché ora lo potevo fare quando volevo; perché
lui ora sapeva.
-Senti
Frifra-
-Dimmi
Boo- la sua mano destra si levò dal volante per andare a
prendere la mia
e posarle poi entrambe sulla mia gamba. Cominciava a fare caldo in
quella
macchina.
-Io
non sono bravo in queste cose, lo sai, però ecco...volevo
chiederti...-
-Sì...?-
dai.
-Volevo
sapere, insomma...-
-Che
cosa?- avanti, solo un altro po'...!
-Mi
chiedevo se tu...-
-LOUIS!-
e che diamine!
-Ti
va di diventare la mia fidanzata? Cioè ragazza, la
mia ragazza, sì- o
non mi aveva detto niente e faceva ancora largo uso di droghe pesanti
oppure
dentro il vecchio Tomlinson qualcosa era veramente cambiato: credetemi,
tempo
fa non lo avreste mai detto capace di una cosa simile e persino io
stento
ancora a crederci!
Sulle
questioni di cuore, Louis è sempre stato un tipo molto
"sbrigativo": lui non si impegnava mai, non ha mai avuto una ragazza
fissa, a lui piaceva chiamarle "compagne occasionali", invece ora mi
ritrovavo con lo sguardo tra lo stupito e lo shokkato per quella sua
domanda
così diretta e inusuale per i suoi canoni.
Ok,
era giunta l'ora di riaccendere il cervello: dovevo dargli una
risposta,
volevo dargli una risposta. Strinsi ancora di più la sua
mano, che nel
frattempo si era portata sul cambio, e così...
-Sì-
dissi con quanta più sicurezza riuscivo a mostrare in quel
momento.
-Sì?-
-Sì-
-Quindi
noi adesso siamo...!-
-Una
coppia-
-Oh,
ok, una coppia, bene. Ok, perfetto, e cosa farebbe una coppia in questo
momento?- mi accorsi, puntando poi gli occhi verso il parabrezza, che
eravamo
appena arrivati a destinazione. Lou aveva fermato la macchina, ma le
nostre
mani erano ancora lì, legate in quella stessa posizione di
qualche minuto fa.
-Beh-
cominciai -Lui ora scenderebbe dalla macchina e andrebbe ad aprire la
portiera della compagna- detto fatto, Louis scese dalla macchina e
ripropose
gesto dopo gesto le mie parole.
-E
poi?- per poco non scoppia a ridergli in faccia: era così
tenero, ma anche
così dannatamente stupido.
-Adesso
la ragazza dovrebbe uscire dalla macchina- e così feci -Lui
dovrebbe
chiuderle la portiera- come da copione -E poi...!-
-E
poi lei si avvicina e lo bacia! Dai, è la parte
più bella! Io aspettavo solo
quella!- ora però non riuscì più a
trattenermi: scoppiai in una fragorosa
risata proprio davanti a lui, tanto da dovermi portare le braccia
all'addome
per il dolore.
-Dio
Lou- dissi asciugandomi gli occhi con la mano cercando di non sbavare
il
trucco -Sei pessimo, davvero-
-Sono
pessimo anche per te?- ora le sua mani mi cingevano i fianchi e mi
avvicinarono ancora di più al suo corpo, che
sentì fremere contro il mio dopo
solo esserci sfiorati.
-A
me sono sempre piaciuti i casi patologici come te, Boo- e
così arrivai alla
sua parte preferita di tutta la faccenda, lo baciai, con disinvoltura,
con
delicatezza.
Io
potevo farlo!
Ora
sei veramente mio Lou.
-Così
però adesso non è giusto! E io adesso? Mi avete
lasciato da solo!- come
avevo previsto, nessuno dei nostri amici rimase sorpreso dalla
notiziona mia e
di Louis, "una cosa ovvia" avevano detto e ora Zayn continuava a
lamentarsi per essere rimasto l'unico all'"asciutto" del gruppo.
-Ma
come, piccolo mio, ti sei già forse stancato di me?- Niall
arrivò al nostro
tavolo portando con sé i piatti che avevamo ordinato e,
intromettendosi nella
discussione, cominciò a sedurre Malik con occhiate molto
equivoche.
-Oh
Nialler, non qui davanti a tutti!- se solo quei due non fossero
entrambi
terribilmente etero, direi anche che potrebbero formare proprio una
bella
coppia.
-Io
stacco alle ventitré stasera ragazzi-
-Perfetto!
Dobbiamo solo decidere dove andare dopo-
-Io
vado a lavorare, voi intanto decidete. A dopo tesorino!- il biondo
strizzò
l'occhio in direzione del moro.
-Non
farti toccare troppo il culo patatino- rispose questo mandandogli un
bacio, che l'altro prese al volo spalmandoselo letteralmente sulle
labbra.
-HAHAHAHA!
Adoro quel ragazzo!- Louis si limitò a sorridere, ma sentivo
che a
lui ancora non andava giù la nottata brava mia e di Niall.
Solo dopo mi resi
conto di ciò che avevo appena pensato: Louis era geloso di
me e questo mi
faceva stare bene, anche se un po' mi dispiaceva per quel povero
cameriere.
-Lou-
-Mmm?-
-A
che pensi?-
-Sembra
un bravo ragazzo, simpatico. Niall intendo-
-O,
non sembra, lo è!-
-Ed
è bravo a letto?- lo odio quando fa così; queste
sue domande dirette sono a
dir poco imbarazzanti!
-Ma
che dici?! Dai, piantala!-
-Era
solo a titolo informativo-
-Cos'è,
t'interessa? O forse sei solo geloso?- improvvisamente tutta
l'attenzione
si spostò su di noi, o meglio, sul castano che sedeva al mio
fianco, rendendo
la discussione molto più interessante.
-Già,
è vero!- intervenne Harry -La Fra e Niall hanno...!-
-Ok,
che ne dite di smetterla, eh? Piuttosto, dobbiamo decidere dove andare
dopo-
Certo
che sei proprio un gelosone-
-SARA!-
-Ok
ok, la smetto- era tutto bellissimo, proprio come un tempo. Si rideva
si
scherzava.
Louis
era tornato, la compagnia era di nuovo riunita, certo, con
qualche
aggiunta, ma ciò che importava in quel momento era che
stavamo bene ed eravamo
felici.
Forse
però non proprio tutti la pensavano come me.
-E'
un emerito coglione!-
-Questo
me lo hai già detto più o meno altre venti volte
Sara. C'è
qualcos'altro che dovrei sapere?-
-Pensa
sempre e solo al sesso!-
-Questo
non è vero, lo sai. Si è sempre fatto mille
scrupoli prima di andare
con qualcuna, tanto più con te-
-Beh,
ora non sta facendo un bel lavoro- la storia di Liam la stava
distruggendo e io non sapevo in che modo aiutarla; non poteva
di certo
entrare nella testa di quell'idiota!
Avevo
notato qualcosa di diverso in Payne, ma finché lui stesso
non si decideva
a fare una qualunque mossa, io non potevo fare molto se non continuare
ad
esortare Sara perché le andasse a parlare -Vacci tu!-
-E
che ci dovrei fare io?!-
-Scoprire
cosa prova per me! Con te parlerà- finiva sempre
così, gli altri
avevano i loro problemi e io dovevo risolverglieli! A volte arrivavo ad
odiare
questo dono di riuscire a capire alla perfezione le persone! -Ti
preeeeeeeeeeeeego!-
-No-
-Per
favoooooooore-
-Oh,
al diavolo!- lei e quella sua stramaledetta faccia da cucciola con cui
riusciva sempre a farmi fare tutto quello che voleva! Sarei andata a
parlare
con Liam, tanto non avevo niente di meglio da fare!
L'importante
è esserne convinti.
-Mi
devi come minimo una cena!-
-Grazie-
disse lei abbracciandomi e schioccandomi un bacio sulla
guancia
-Davvero-
-Ehi
Payne, allora ti diverti?-
-Ehi!
Sì, molto- se questo per lui era divertimento, allora aveva
proprio
bisogno di rivedere qualche concetto di base.
-Che
succede?- lui smise di giocherellare con la cannuccia del suo drink per
poi guardarmi negli occhi.
-Niente.
Niente-
-Liam,
smettila di fare così, so benissimo cos'è che ti
turba e tutto si
potrebbe risolvere con un semplice "Sara, ti devo parlare"-
-NO.
Lo sai che non posso-
-E
perché mai?!-
-Perché
lei non...!- eh no, eh no! Adesso basta: "E perché lui...!",
"No, ma lei...!", quei due dovevano darci un taglio, oppure ci
sarebbe andata di mezzo la mia sanità mentale.
-Ascoltami
bene signorino: tu adesso alzi il tuo bel culo da questo sgabello
del cazzo, vai da lei e le parli. Fidati di me, Lee-
-E
se...?-
-Niente
ma, niente se; per una volta non farti scrupoli. La conosci, sai
com'è
e sono sicura che saprai fare la cosa giusta- ora sapevo di averlo
convinto:
vedevo la determinazione nei suoi occhi, quella sicurezza tanto rara in
lui.
Era pronto: dopo tanto tempo era finalmente ponto ad affrontare Sara.
Ancora
adesso mi chiedo perché quel giorno si siano lasciati.
Guardai
Liam alzarsi e dirigersi dall'altra parte della stanza, dove io mi
trovavo poco prima e dove c'era la riccia ad aspettarlo, quando ad un
certo
punto, sentì avvolgermi da dietro le spalle un calore
familiare, quasi
surreale.
-Boo-
-Ciao.
Sai, Lisa è davvero simpatica e penso anche che Harry sia
completamente
andato-
-Non
ci voleva un genio per capirlo. Come ti senti?-
-Bene.
Sono qui, di nuovo in compagnia dei miei amici, vecchi e
nuovi, e
della mia ragazza- aggiunse aumentando la sua stretta sul mio corpo -La
più
bella ragazza di sempre-
-Sai,
mi fa ancora strano sentirti parlare così-
-Così
come?-
-Così
dolce, con me- sorrise: sentivo il suo fiato sul mio collo e poi mi
girai
verso di lui buttandogli le braccia al collo -Però mi piace-
e lo baciai.
Era
come se fosse sempre stato così, lui ed io, legati da questo
filo
invisibile da una vita.
Non
poteva che essere lui: solo lui mi faceva sentire viva, solo lui mi
faceva
sentire protetta.
Non
può essere nessun altro.
Solo tu.
-Louis
Tomlinson?-
-Chi
lo cerca? Merda...Max-
-Ciao
Lou, non mi presenti la tua nuova fiamma?-
*Spazio
Autrice*
Sono
qui, sono viva!
Ebbene
sì, eccomi tornata con un nuovo capitolo c:
Un
po' noiosetto, lo ammetto, ma ogni tanto ci vuole no una pausetta lol
Louis...che
dolce *-* Lo adoro, sul serio uu
Ma
alla fine...TA-DAN! Colpo di scena! O.o
Eh
eh, vedremo cosa succederà nel prossimo capitolo uu
*Fa
la risata malefica*
Grazie
a chi recensisce, a chi segue, preferisce, ricorda, e tutto insomma lol
Lo
apprezzo tanto ^^
Al
prossimo capitolo!
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 13 *** Possessività ***
-Ciao
Louis, non mi presenti la tua nuova fiamma?-
-Che
cosa vuoi Max?-
Max,
questa volta si trattava di lui, un altro "amico" del mio vicino
di casa.
Eravamo
stati raggiunti anche in quel locale fuori città: di sicuro
aveva saputo
di quello che era successo con Tom e Jay (almeno mi sembra di ricordare
si
chiamassero così) e qualcosa mi diceva anche che era lui a
comandare tutta la
banda.
-Voglio
i miei soldi Tomlinson, però forse ho trovato il modo con
cui potresti
sdebitarti senza dovermi per forza pagare in denaro- lo sguardo
dell'uomo
davanti a noi passò veloce da Louis a me, muovendosi poi
lungo tutto il mio
corpo. Il mio corpo si irrigidì e rabbrividì
sotto quello sguardo.
Mi
strinsi ancora di più al braccio del mio ragazzo e
sentì quest'ultimo fare
lo stesso spostandomi dietro di lui.
-Non
ti azzardare. Tienila fuori da questa storia-
-Ma
tu non ce li hai i miei soldi Tommo- disse Max sottolineando il
nomignolo
di Louis con sarcasmo -Voglio solo poterti aiutare- è vero;
lui i soldi per
pagarlo non ce li aveva, e probabilmente mai li avrebbe avuti vista la
situazione, ma io avevo promesso di aiutarlo e così avrei
fatto.
Sono
io la tua luce adesso.
E' una promessa Lou.
-Che
cosa vuoi da me?- intervenni io con quanto più coraggio
riuscì a
prendere.
-Sta
zitta Francesca!- urlò Louis fuori di sé.
-Sul
serio?-
-Ti
ho chiesto: che cosa vuoi da me?- continuammo Max ed io ignorando
apertamente le parole del castano.
-Vieni
a letto con me e io lascerò in pace il tuo fidanzatino-
nessuna
vergogna, nessun pudore; la sua richiesta fu così diretta
che riuscì a
prendermi alla sprovvista. Pensavo di poter essere pronta a sopportare
di
tutto, ma m sbagliavo.
In
tutta la mia vita l'avevo fatto solo tre volte: la mia prima volta fu
con un
ragazzo di nome Josh. Successe durante l'estate della seconda
superiore: era
davvero dolce e molto carino, fu la mia prima vera cotta. Ci
incontrammo in un
villaggio turistico e insomma, la lontananza non ci aiutò.
La seconda volta fu
con Zayn: ci stavamo frequentando in quel periodo e poi mi fidavo
cecamente di
lui (come adesso), così come mi sono fidata di Niall, la mia
terza volta.
In
ogni situazione c'era stato un motivo più che valido e
provavo davvero
qualcosa per quella persona (Ok, con Niall eravamo entrambi ubriachi,
ma comunque
gli voglio un gran bene e non è di certo uno sconosciuto!).
Ora
invece era diverso: la buona motivazione c'era, lo avrei fatto per
aiutare
Louis, avrei fatto di tutto per lui, ma per quel Max riuscivo a provare
solo
odio, ribrezzo e disgusto.
Ero
il punto debole di Louis, l'aveva detto lui stesso. Lui era il mio
ragazzo,
era stato proprio Boo a chiedermelo.
Che
cosa vuoi che faccia, Louis?
Che cosa devo fare?
Ti guardo Lou e anche tu mi stai guardando.
Mi stai implorando? Perché?
Ho paura Boo.
Anche tu?
Ok, ho capito. Farò come vuoi.
Ma ti aiuterò.
Te l'ho promesso.
-Allora?
Ci stai?- disse il tizio di fronte a noi, ignorando ancora una
volta lo sguardo furioso di Louis.
-No-
-Come?
Scusa, forse non ho capito bene, la musica è troppo alta-
-Ho
detto: no- gli occhi di Louis si riaccesero di quell'azzurro
così forte che
lo contraddistingueva da tutti gli altri e mi guardò con
aria soddisfatta.
Sono
stata brava Lou, non è vero?
-Non
pensavo foste così stupidi. Avete perso un occasione d'oro.
Il tuo
debito è duplicato ora-
-CHE
COSA?! Non puoi farlo!-
-L'ho
appena fatto mi sembra, ma la mia proposta è ancora valida
se cambiate
idea- il bastardo prese una ciocca dei miei capelli tra le mani
cominciando a
giocarci, finché non intervenne una seconda mano, quella di
Louis, ad
allontanarla da me.
-Ti
pagherò, ancora, ma lasciala fuori da tutto questo-
-E
dove li troveresti i soldi, piccolo Lou? Sono tanti- aveva ragione
purtroppo; i soldi che chiedeva erano davvero troppi per un semplice
studente.
Sapevo che era tornato senza un soldo, o meglio, aveva qualche
risparmio in
banca, ma di certo non sarebbero bastati. Chiedere a mia madre era
fuori
discussione, avrebbe fatto di sicuro troppe domande e poi non poteva di
certo
permetterselo. C'era mio padre, ricco e benestante uomo d'affari, ma
solo
all'idea di chiedergli un favore mi si ribaltava lo stomaco, ma era
l'unica via
d'uscita al momento. Dovevo farlo per Louis, solo e unicamente per lui.
-Di
questo non ti devi preoccupare. Ora, se permetti, io e il mio
fidanzatino-
dissi riferendomi al modo in cui lui poco prima aveva definito Louis
-Andiamo a
goderci la festa. Arrivederci Max-
-Non
vedo l'ora-
Lou
mi guardava più stranito che mai e di sicuro si stava
chiedendo che diavolo
mi fosse passato per la testa e infatti, poco dopo, fuori dal locale...
-No,
ma tu sei proprio una scema! Che cazzo ti è saltato in mente
di dirgli?!
Io non ce li ho tutti quei soldi Fra, NON CE LI HO! Tu devi starne
fuori!-
-Sono
la tua ragazza Louis, come puoi solo anche minimamente pensare che
possa
restarmene con le mani in mano?! Conosco chi ci può aiutare-
-Conosci
qualcuno in grado di riprodurre soldi dal nulla? Wow, fantastico!
Perché non l'hai detto subito?- continuò questo
sarcasticamente.
-Smettila
di fare l'idiota! C'è...c'è mio padre- il suo
viso si incupì: sapeva
quanto mi costasse parlare di lui dopo tutto il male che ci aveva
fatto, dopo
che aveva distrutto la mia famiglia, portandosi via mio fratello come
fosse un
oggetto senza nemmeno parlarne con mia madre, dopo che in ogni modo
cercava di
comprare il mio fatto con uno dei suoi stupidi regali.
-Fra...no.
Tuo padre...!-
-Mio
padre è l'unico modo che abbiamo per uscirne. Non
farà troppe domande, al
massimo gli dirò che mi servono soldi per il
college e per affittare un
stanza durante il periodo di studi; per lui non è di certo
un problema-
-Non
è questo che mi preoccupa. Tesoro, non voglio costringerti a
vederlo, a
parlare con lui. So che non vuoi- mi ha appena chiamata "Tesoro"; che
scemo, probabilmente non se ne sarà nemmeno accorto, ma io
sì. Quella parola,
che a lui poteva sembrare così scontata e normale per una
coppia, per me non lo
era.
Brividi,
eccitazione, ero pronta a gettarmi anche tra le fiamme per lui e, se
per mettere la parola fine a tutta questa storia avrei dovuto parlare
con mio
padre, allora lo avrei fatto.
-Non
m'importa. Lo faccio per te Boo, lo faccio...per noi- appoggiai le mie
mani sul suo viso, così bello e così delicato;
poi posai le mie labbra sulle
sue lasciandogli un fugace bacio che sapeva di fragola a causa del
drink appena
bevuto -Lo hai visto anche tu prima cosa sarei disposta a fare per te-
lo sentì
stringere i pugni per poi spostare la sua presa sui miei fianchi.
Per
un momento credetti di svenire lì davanti a lui; gli occhi
con cui mi stava
fissando erano carichi di rabbia, di odio, ma non per me, la sua mente
era
tornata a qualche minuto prima, a quella proposta così
sporca, a Max.
-Mai
nessuno dovrà stringerti così- la presa intorno
ai miei fianchi aumentò.
-Mai
nessuno potrà toccarti così- ora aveva portato la
sua mano destra a
sfiorarmi il viso per poi scendere verso il basso.
-MAI
nessuno potrà appropriarsi delle tue labbra così-
mi baciò, con foga, con
passione, con possessività.
-Mai
nessuno...a parte me-
-Da
dove tutta questa sicurezza Louis?-
-Perché
hai interrotto la storia con Zayn?- ecco di nuovo una delle sua domande
a bruciapelo.
-Cosa...?Ma
che c'entra adesso?!-
-Dai,
dimmelo-
-Ma...!
Beh, ecco...io non...non credevo di essere pronta!-
-Sul
serio?-
-Sul
serio-
-Mmm...ok-
-Come
sarebbe a dire "Mmm...ok"?-
-Che
ti aspettavi scusa?!- merda, ora cominciavo a capire! Era qui che
voleva
portarmi, sin dall'inizio!
Mio
caro Tomlinson, dovresti ricordarti di quanto io sia più
furba di te.
-Non
mi dire, sei per caso geloso di Zayn?- le sue mani scattarono indietro
e i suoi occhi cambiarono direzione: lo dicevo io che avevo capito.
-Ma
che cosa vai a pensare! Tzè, geloso? Io? Figuriamoci-
-Ma
se hai appena detto che nessuno può fare niente con me e che
sono tua!-
-Nessuno
può fare determinate cose con te e poi, scusami tanto eh,
sei la mia
ragazza! Per quale insulso motivo dovrei condividerti con qualcuno?!-
alla
faccia del "Io non sono geloso"! Stuzzicarlo è sempre stato
divertente e poi sentirgli dire "la mia ragazza" e sapere che si
riferiva
a me è straordinario.
Se
solo ripenso a qualche anno fa, non l'avrei ma creduta possibile una
cosa
del genere: Louis ed io insieme, tutto ciò mi sembrava
così irreale e lontano e
questa idea si rafforzò ancora di più non appena
lui decise di lasciare la
città.
"Mi
hai abbandonata"
"Che
cosa ti ho fatto Boo?"
"Dove
sei Lou?"
"Torna
a casa"
Quanto
mi hai fatto disperare
Quanto tempo passato a cercare di odiarti.
Ma adesso guarda, guardaci.
Siamo io e te. Siamo insieme.
Sei tornato, hai mantenuto la promessa.
Ti amo Louis.
-Ti
amo-
-Come?-
-Ti
amo Francesca. Sono il solito ritardatario, scusami, ma è
così. Io ti amo-
la paura di restare da sola, di essere di nuovo abbandonata, il freddo
di
quella notte, nulla, non sentivo più niente, solo la sua
voce, così calda, così
accogliente, così bella.
-Non
importa Lou. Questa volta potrei quasi perdonarti- sorrise.
-Quasi?-
-Ti
perdono solo se mi baci-
-Ma
così è troppo facile!- e lo fece: per l'ennesima
volta quella sera lui
s'impossessò delle mie labbra facendole sue, ancora, sempre
di più.
-Ti
voglio amore-
-Prendimi,
sono tua. Lo sono sempre stata-
*Spazio
Autrice*
Scusate
*si asciuga la lacrimuccia* mi sono commossa verso la fine.
Insomma,
immaginatevi la scena...awwwwwwwwwwww *-*
Ok,
scusatemi uu
Buongiornooooooo!
^^
C'è
ancora qualcuno o siete schiattate tutte dal caldo? Io sono mezza morta
sul
letto .-.
Come
state? Spero tutto bene lol
Max
porta guai (Ma va? lol), ma per ora sembrerebbe ritirarsi. Sembrerebbe
uu
Lou
si ritrova inguaiato ancora di più, ma Fra ha un'idea: suo
padre.
Nel
prossimo capitolo, come già accennato all'inizio, vedrete in
che rapporti
sono.
Insomma,
il prossimo sarà un capitolo sulla Famiglia lol
Beh,
che dirvi, se volete recensite, se non volete fate a meno lol
Ringrazio
sempre i miei angeli che recensiscono e che mi fanno sapere le loro
opinioni e che mi minacciano (vero? lol)
E
ringrazio anche chi passa e chi legge silenziosamente c: Merci (spero
di aver
scritto giusto lol)
Ok,
sto divagando.
Buona
giornata a tutti!
Ci
rivediamo presto con il continuo!
Un
bacio,
La
vostra KaananX3
|
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Capitolo 14 *** Famiglia ***
-Buongiorno
piccola-
-Buongiorno-
Che
bella sensazione: sentì uno spiffero d'aria solleticarmi il
collo, ma non
mi dava fastidio, per niente, perché c'era qualcos'altro che
mi riscaldava;
qualcun'altro.
-Da
quanto sei sveglio?-
-Da
un po'. Non sei mai stata una tipa mattiniera- ma da quanto tempo era
sveglio?
-Da
un po' quanto?-
-Il
tempo di un caffè e di tornare qui da te a vederti dormire.
Non mi ero mai
accorto di quanto fossi bella- e così dicendo
posò la testa sul mio petto
stringendomi poi in uno di quei suoi tanto improvvisi quanto
meravigliosi
abbracci.
-E
io non mi ero mai accorta di quanto tu potessi essere dolce- gli riposi
io
abbracciandolo con entrambe le braccia e soffermandomi poi ad
accarezzargli la
schiena.
-E'
così bello stare qui-
No
Louis, sei tu che sei bellissimo.
Il
suo corpo nudo vicino al mio, il suo tocco su di me, sentire le sue
labbra poggiarsi sul mio collo, le nostre gambe intrecciate, sembrava
il
Paradiso; lui era e rimane il mio Paradiso.
Quella
notte ci eravamo riscoperti per quello che eravamo: due persone che si
cercano, che si vogliono, che si amano. Sì, Louis ed io
avevamo fatto l'amore
quella notte, non semplice sesso.
Lui
aveva detto di amarmi ed io gli ho creduto, gli ho creduto
così come gli
credevo in quel momento, guardandolo qui accoccolato su di me.
-Dai
Boo, è ora di alzarsi. Prima di andare da mio padre vorrei
almeno fare
colazione e una doccia-
-Non
voglio-
-Non
vuoi cosa? Che io faccia colazione o la doccia? Io ho fame Boo!!-
-Non
voglio andare da tuo padre- e adesso che gli prendeva? Sapeva che
quell'uomo era l'unica possibilità per noi di uscire puliti
da quella storia!
Non c'era altra soluzione.
-E
invece ci andremo. Lo sai, non possiamo fare altrimenti-
-Ma
tu...tu non...!- era capace di preoccuparsi per me in ogni momento,
anche
se quello con la merda fino al collo era lui.
Certo,
di sicuro non fremevo di gioia all'idea di rivedere l'uomo che aveva
rovinato la vita di mia madre, ma se per una volta poteva rendersi
utile,
questa era la volta buona.
-Abbiamo
bisogno di lui o dei suoi soldi, vedila come ti pare. Non darti pena
per me, non saranno di certo poche ore in sua compagnia ad uccidermi-
lui si
tirò su portandosi vicino al mio viso in modo che potessi
sentire il suo odore
salirmi lungo le narici, così buono e fresco.
-Non
so cosa farei senza di te. Mi dispiace per essermi comportato da
coglione
due anni fa, avevo una fottuta paura di deluderti. Avevo ormai
raggiunto il
fondo e se fossi rimasto ti avrei trascinato giù con me e io
non lo volevo, non
te lo meritavi, e non dovrei essere qui nemmeno adesso. Ti sto
rovinando la
vita-
-Smettila
di dire stronzate Tomlinson- misi il mio indice sopra le sue labbra
intimandogli di tacere -E' vero, sei stato un coglione, ma adesso sei
qui e
grazie al cielo che sei qui! Louis, ti ho aspettato a lungo, ho passato
giorni,
settimane, mesi davanti alla porta di casa mia sperando di vederla
spalancarsi
davanti a me mostrandomi la tua figura, il tuo sorriso, i tuoi occhi.
Sei qui
Lou e hai fatto l'amore con me, nulla ora potrà farmi
cambiare idea- ed era
vero: qualsiasi cosa fosse successa tra me e il castano d'ora in poi,
non
avrebbe cambiato nulla.
Ero
finalmente felice e niente e nessuno mi avrebbe impedito di continuare
ad
esserlo.
Lui
sorrise, mi lascio un dolce e delicato bacio sulla guancia, per poi
spostarsi sulle mie labbra ad approfondire quel contatto.
"Scusa"
"Grazie"
"Resto"
"Ti amo"
Quante cose mi stai dicendo con questo bacio Louis.
Lo sento, ti ascolto.
Parlami Lou, continua a farlo.
Sono
qui, non me ne vado, e la mia presa attorno al suo collo vuole solo
confermare tutto questo.
Sono
qui, ancora una volta.
-Forza
pigrone! Dobbiamo vestirci- dissi io mandando a farsi fottere l'idea
della doccia; avremmo fatto troppo tardi.
-Mmm...un
altro po'- cercò di nascondere la testa sotto le lenzuola,
ma con
scarsi risultati.
-Muoviti!
Io vado a chiamare mia madre, quando torno voglio trovarti pronto!-
spostai da sopra di me le coperte prendendo la camicia di Lou da terra
per
mettermela addosso.
-Signore!
Vatti a vestire, ti prego!- esclamò lui d'improvviso
portandosi le
mani sugli occhi.
-Si
può sapere che c'è?!-
-C'è
che se entro cinque secondi non sei in bagno a vestirti, prendo e ti
salto
addosso e dopo col cazzo che andiamo da tuo padre!-
-Ma
non ci penso proprio! Fermo lì!- presi gli indumenti
lasciati a terra la
sera precedente per poi correre diretta verso il bagno nascondendomi al
suo
interno -E vestiti, PERVERTITO!- così dicendo, chiusi e
sbattei la porta
impedendogli di poter entrare chiudendola pure a chiave: Tomlinson
è
pericoloso, non si sa mai.
Ci
preparammo e fummo pronti in qualche minuto.
Mio
padre aspettava.
-Sei
sicura?-
-Sì.
Suona- suonammo il campanello e poco dopo sentimmo la serratura della
porta scattare.
Ci
siamo.
-Francy?-
-Mark...ti
vedo bene- non feci in tempo a dire altro che me lo ritrovai
addosso.
Era
un ragazzino fantastico mio fratello, il nostro rapporto è
sempre stato
puro, sincero. Mark ed io ci volevamo davvero un gran bene, siamo
sempre stati
molto uniti, ma da quando i nostri genitori divorziarono riuscivamo a
sentirci
solo per telefono, erano anni che non lo vedevo. Mi era mancato davvero
molto.
-Louis?
LOUIS TOMLINSON?- la sorpresa negli occhi di mio fratello era grande.
Quand'era
più piccolino aveva una vera e propria ossessione per Louis,
era il
suo modello, il suo idolo: "Da grande voglio diventare proprio come
Lou" così diceva. Quei due insieme non perdevano occasione
per combinare
disastri.
-Ehi
peste! Ma pensa te, ormai sei diventato alto quasi quanto me- disse il
più
grande accarezzandogli la testa.
-Sei
tornato- rispose il più piccolo abbracciandolo stretto -Mia
sorella mi
aveva detto che eri partito, dove sei stato?- sentì la sua
mano stringersi
attorno alla mia mentre con l'altra cominciò a grattarsi
nervosamente la nuca.
-In
giro. Ma ora sono qui, è questo l'importante, no?-
finì Louis spostando lo
sguardo su di me, cercando un qualche tipo di aiuto per far sviare il
discorso.
Annuì.
-Certo.
Senti Mark, papà è in casa? Dovrei parlargli- lui
si fece subito cupo
in volto abbassando il capo e guardandosi i piedi.
-Sì,
ma...- solo allora capii: merda.
-C'è
anche lei?-
-Sì.
Se vuoi le dico di...!-
-No,
tranquillo. Possiamo entrare?- a mio fratello gli si illuminarono gli
occhi; aveva paura che me ne andassi dopo aver saputo che c'era anche
lei in
casa, la compagna di mio padre, Nicole.
Odiavo
quella donna: reincarnava tutto il dolore che aveva provato mia madre,
aveva distrutto la mia famiglia portandoci via Mark e mio padre, e
aveva sempre
cercato di provarci anche con me, trovandosi ogni volta un muro davanti.
Entrammo
in casa e il mio dolce fratellino ci condusse in salotto, dove
papà e
quell'oca della sua compagna stavano discutendo.
-Papà,
papà! Guarda che è venuto a trovarci!- questo si
voltò nella direzione
indicatogli dalla voce del figlio, rimanendo di stucco davanti a quelle
due
figure immobili nel suo salone, mano nella mano, che eravamo noi.
-Francesca
e...Louis Tomlinson?-
-Ciao
papà- non mi preoccupai nemmeno di salutare Nicole; non che
lei lo fece,
chiaro! Era un odio reciproco il nostro, per fortuna.
-Tesoro,
che bella sorpresa! E tu, ti vedo in forma ragazzo! Ma c'è
forse
qualcosa che dovrei sapere?- disse l'uomo indicando le nostre mani
ancora
unite.
-Beh,
noi...-
-Nulla
che ti riguardi- la vita era la mia e lui non ne faceva più
parte. Era
stata una sua scelta abbandonarci, non gli dovevo nulla.
-Vedo
che non sei ancora riuscita a perdonarmi- dispiaciuto della mia fredda
risposta, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi
arrendendosi ai miei
modi bruschi -Allora, a cosa devo questa visita? Dubito che siate
passati per
un saluto- diretta e decisa: era Louis la mia priorità,
nient'altro.
-Mi
servono soldi papà. Il college, i libri, l'appartamento in
cui mi
trasferirò, le varie spese che dovrò affrontare:
mamma non può farcela da sola
e io non ho ancora trovato un lavoro. Puoi aiutarmi?-
-Sai
che posso farlo e che lo farò. Quanto ti serve?- era
diventato davvero
così arrendevole? Meglio per me.
-Diecimila
sterline-
-Diecimila?
Davvero?-
-Non
mi credi?-
-Nono,
so quanto è cara la vita al college, solo che non credevo
fosse così
cara. Entro quanto ti servono?-
-Il
prima possibile. Ho già cominciato ad inviare alcune domande
di iscrizione-
-Sono
fiero di te, piccola. Come...come sta tua madre?- voleva farmi credere
che davvero gli importava ancora qualcosa di lei? Che
ipocrita.
-Come
vuoi che stia? E' andata avanti, ma non è stato facile- vidi
Nicole
sbuffare da dietro e allora persi la pazienza. Non doveva azzardarsi
neanche
lontanamente a pensare a mia madre -Che c'è Nicole? Ti
annoia così tanto sentir
parlare di lei?-
-Mi
disturba sentir parlare di lei in casa mia-
-Casa
tua? Ma sentitela. Non hai di certo investito tu i soldi per comprare
questa casa! E' di mio padre, quindi è più mia
che tua e nomino mia madre
quanto e dove mi pare e piace!-
-Senti,
quand'è che te ne vai? Mi dai noia-
-Razza
di...!-
-BASTA!
Nicole smettila, non hai il diritto di offendere Laura e mia figlia,
restano pur sempre la mia famiglia- ora basta, con questo ha passato
ogni
limite; Louis notò subito il mio nervosismo,
tant'è che fu lui a prendere la
parola cercando di salvare il salvabile.
-Signore,
noi...!-
-Louis,
ti prego, dammi del tu-
-John,
noi dovremo andare. Abbiamo delle faccende da sbrigare e non mi sembra
il caso di rimanere qui- mio padre, sconsolato, annuì
soltanto trovandosi in
accordo con le parole del ragazzo e porse a Lou un foglio di carta che
doveva
essere l'assegno di diecimila sterline.
-Ecco,
tieni. Mi dispiace, per tutto quanto. Louis, prenditi cura di lei-
-Sicuramente
lo farà meglio di te. Andiamo?- ero abbastanza scocciata,
non
volevo stare un minuto di più là dentro.
L'unica
persona per cui mi sentivo in colpa era Mark: mi allontanai da Louis
per avvicinarmi al mio fratellino.
-Ehi
piccolo. Tornerò, ok?-
-No,
non lo farai...non finché ci sarà lei-
-A
me non interessa di lei: un giorno vengo qui e andiamo via, una
giornata
solo io e te, come ai vecchi tempi-
-Me
lo prometti?-
-Te
lo giuro Mark- mi era mancato davvero tanto abbracciare mio fratello,
dava
un'aria così familiare.
-Ti
voglio bene sorella-
-Anch'io
fratellino-
-Stai
bene?-
-Non
le sono saltata addosso strappandole i capelli, mi sono contenuta-
presi
il cellulare dalla sua tasca -Chiamalo. Prima finiamo, meglio
è-
-Non
posso- mi rispose lui subito dopo.
-Come
non puoi?-
-Non
funziona così: è lui che ha le redini del gioco-
-E
quindi?-
-E
quindi torniamo a casa. Voglio solo stare con te ora, nient'altro-
*Spazio
Autrice*
Buongiorno
gente! ^^
Non
vi aspettavate di vedermi così presto, eh?
Ma
dovevo farmi perdonare uu
Ecco
qui il nuovo capitolo, tutto incentrato sulla Famiglia, come vi avevo
detto c:
Io
adoro Mark, sul serio *-*
A
parte questo, Fra e Nicole non vanno molto d'accordo e con il padre ha
un
rapporto molto conflittuale.
Insomma,
ha le sue buone ragioni!
Louis
tenta di fare il diplomatico, ma con scarsi risultati lol
Cosa
succederà ora con Max? Boh lol
Ragazzi,
grazie a tutti, come sempre c:
Ora
scappo, ci risentiamo presto!
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 15 *** Il Ballo ***
-Mi sarei
tanto voluta godere la scena!-
-Bah,
credimi, non ti sei persa niente-
-E'
davvero così pessimo il rapporto con tuo padre?-
-Il
problema non è mio padre: il problema è quell'oca
giuliva che si è trovato
come compagna!-
Starbucks
era il luogo migliore per fare una chiacchierata tra amiche: Sara,
Lisa ed io ci stavamo godendo il nostro primo pomeriggio insieme, la
nostra
prima uscita "ufficiale", se così vogliamo chiamarla.
-E'
tutto così assurdo-
-Che
cosa?-
-Dai,
l'avreste mai detto? Noi tre, da Starbucks, INSIEME?-
-Effettivamente-
-Bah,
che importa ora? Stiamo bene, no? Questo è ciò
che conta!-
Avevamo
passato davvero un bel pomeriggio; prima di venire qui, il luogo
preferito da me e la mia migliore amica, abbiamo fatto un giro per il
centro di
Wolverhampton. Abbiamo fatto compere, preso in giro qualche commessa
troppo
tirata a lucido, fatto apprezzamenti sui commessi, spettegolato su
tutto,
insomma, tutte cose che fa un normale gruppo di amiche.
Quel
pomeriggio rivalutammo molto Lisa: scoprimmo il suo lato divertente,
ironico, la sua gentilezza, il suo buon gusto, tutte qualità
che prima di lei
non conoscevamo.
-Perché
a scuola non ti comporti così? Avremmo evitato anni di
continui
battibecchi-
-A
scuola non è come fuori, hai bisogno di indossare una
maschera- in fin dei
conti non aveva tutti i torti. Purtroppo ciò che conta a
scuola è come ti
vesti, quanti soldi hai, quanto sei "in"; il tuo vero essere non
importa a nessuno e ai pochi a cui interessa, sono solo degli sfigati
come te
-Avevo bisogno di essere accettata e comportarmi così era
l'unico modo a parer
mio. Poi però mi sono imbattuta in Harry e...!-
-E
il resto è storia!- ci mettemmo a ridere, una risata di
quelle contagiose,
spontanee.
-Io
l'ho sempre detto che sei più bella quando sorridi- era
vero! Il suo viso
si riempiva di tranquillità, abbandonando quella compostezza
che solitamente la
contraddistingueva da noi. Eravamo riuscite ad abbattere la sua
maschera, la
vera Lisa era davanti a noi ora e non potevo che esserne felice.
-A
proposito!- mi ricordai immediatamente di una certa questione ancora
aperta
-Tu e Liam?- anche Lisa sembrò guardarla interessata e
curiosa di sapere la sua
risposta. Avevo lasciato che Payne andasse a parlarle, ma ora voglio
sapere il
resto della storia!
-Beh?
Che avete da guardarmi così?-
-Dai
Sara, lo sai bene-
-Sì,
dai Sara! Non farti pregare!-
-Oh
mamma mia! Non sta a diventarmi come lei Lisa, ti prego! Devo
insegnarti un
po' di cose- la biondina rise timidamente a quella battuta voltando poi
il suo
sguardo verso di me.
-Ah
ah, sei una simpaticona Smith. Guarda che non ci metto la scala a
chiamarlo- e, come per minacciarla, presi il mio cellulare dalla borsa
e mi
misi a cercare il nome di Liam in rubrica.
-Tzè...abbiamo
parlato-
-Questa
parte non ci interessa!- esordì la ragazza al mio fianco
-Va' avanti!-
scoppiai a ridere davanti allo sguardo sbigottito della riccia; l'aveva
lasciata a bocca aperta e io avrei fatto la stessa cosa se non fossi
stata
troppo impegnata a ridere.
-Scusaci
Lisa, è che non siamo abituate a vederti così.
Non ancora almeno-
-Oh,
scusate- e adesso perché si stava scusando? Non ve ne era
motivo!
-Ma
di che ti scusi! Ci piace questa versione di te, dobbiamo solo farci
l'abitudine!-
-Ora
capisco cosa ci ha trovato Harry in te- la sua sfrontatezza, la sua
dolcezza, erano tutti tratti che la rendevano unica, speciale, che noi
stavamo
scoprendo ora e, ci potevamo mettere la mano sul fuoco, era proprio
quello da
cui il nostro caro e vecchio Harold era rimasto più colpito;
ne eravamo certe, lo
conoscevamo fin troppo bene.
-Comunque-
disse poi Sara facendo un piccolo colpo di tosse -Volete sentire il
resto della storia o no?- annuimmo entrambe con veemenza. Volevamo
assolutamente sapere -Abbiamo parlato e lui mi ha detto delle cose- ma
non mi dire
-E...-
-E...??-
-E
mi ha chiesto di riprovarci- Bingo! Strike! E bravo Leeyum!
-Oddio,
ma è fantastico! Finalmente vi siete decisi!-
-E
tu che gli hai risposto?-
-Beh...io...!-
-Tu?-
non poteva essere stata così stupida da tirarsi indietro!
Non gliela
avrei fatta passare liscia questa volta -Allora?-
-Gli
ho detto che per me va bene- grazie al cielo non è
così torda!
-Dio,
per un momento ho creduto che gli avessi detto di no solo per ripicca-
-Volevo.
Ma poi ci ho ripensato- e ci credo! Meno male che a volte aziona il
cervello.
-Bene,
così adesso ognuna di noi ha un accompagnatore per il ballo
di fine
anno!- merda, il ballo! Me ne ero completamente dimenticata.
Con
tutti i problemi che avevamo ora, quello era l'ultimo dei miei
pensieri,
però ad essere onesti, l'idea di parteciparvi mi piaceva;
era pur sempre il
nostro ultimo ballo della scuola!
-Te
ne sei scordata, vero?- Sara mi guardò con uno sguardo di
comprensione
poggiandomi poi una mano sulla spalla.
Sapevano
entrambe che ciò che mi premeva ora era aiutare Louis e che
tutto il
resto era passato in secondo piano, tutto tranne loro e mia madre.
-Scusatemi,
ma ultimamente ho avuto altro per la testa-
-Il
ballo vi farà bene- esordì Lisa -Vi
distrarrà almeno per qualche ora da
questo guaio- era così premurosa: ammetto che dovevo ancora
abituarmici, ma la
sensazione che mi lasciarono le sue parole mi piaceva.
-Sì,
hai ragione. Grazie-
-Dobbiamo
solo aspettare che i nostri "cavalieri" ce lo chiedano!-
-Harry
lo ha già fatto- se possibile, credo che Lisa avesse voluto
sotterrarsi
in quel momento; era imbarazzatissima.
-E
bravo Hazza! Non perde tempo, vedo!-
-Liam!-
il castano spuntò fuori da dietro l'angolo e andò
subito ad abbracciare
la sua "storica" ragazza -Che ci fai qui?-
-Sono
venuto a prendere qualcuno- continuò lui posando gli occhi
sulla ragazza
che teneva stretta a se' -Mi avevi detto alle sei e mezza e sono qui
alle sei e
mezza- puntuale come sempre. Statene certi, se mai un giorno avrete un
appuntamento con Liam Payne, lui arriverà sempre in orario,
se non addirittura
in anticipo.
-Oh!
Siamo già alla fase "Chiama quando hai finito che vengo a
prenderti"?- intervenni io schernendoli.
-Perché?
Tommo forse non viene a prenderti anche lui?-
-No,
sono con la mia macchina. Da sola- risposi io scandendo bene le ultime
parole.
-Anche
Harry dovrebbe arrivare tra poco-
-Ma
che cos'è, una congiura?!-
-No,
tranquilla, è solo tuo moroso che è uno
sfaticato!- effettivamente Lou non
è mai stato un gran lavoratore, il suo motto era "Non fare
oggi quello che
puoi rimandare a domani".
-Forse
hai ragione. Oh, guarda chi arriva: ciao Styles!- il ragazzo ci stava
venendo incontro con la sua solita spavalderia; sembrava un qualche
modello
appena uscito da un set fotografico.
Devo
proprio dirlo: Harry era proprio un belloccio.
-Buon
pomeriggio ragazze! Passata bene la giornata?- il ricciolino si
abbassò
verso Lisa per lasciarle un delicato bacio sulla guancia: quei due
erano la
tenerezza in persona.
-Oooook,
mi sento un po' tanto di troppo. Io vado- mi alzai dal mio posto
prendendo
le chiavi della macchina dalla borsa -Ci si vede allora!-
-Aspetta
un momento!- urlò Liam prendendomi per un braccio. Mi voltai
verso di
lui con una faccia alquanto perplessa.
-Che
c'è?-
-Dici
che dovrei invitare al ballo la mia ragazza?- lo disse così,
ad alta
voce, in modo che tutti potessero sentirlo, compresa ovviamente Sara.
Di
sicuro l'aveva fatto apposta: lei arrossì violentemente
mentre Harry, con un
sorriso a trentadue denti sul viso, si coccolava Lisa tra le braccia.
Io
mi limitai a sorridere; è davvero un inguaribile romantico
quel ragazzo.
-Non
sarebbe una cattiva idea- aggiunsi poi strizzando l'occhio verso Liam
e,
così fatto, mi incamminai verso l'uscita del locale. Tutta
quella dolcezza mi
aveva messo su una gran voglia di andare da Louis e di baciarlo fino
allo
sfinimento.
Mi
mancava.
Non
feci in tempo a salire in macchina che il mio cellulare
vibrò: un
messaggio.
"Vieni
a scuola, ho una sorpresa per te. Boo xx" un sorriso
illuminò
il mio viso: mi sono sempre piaciute le sorprese.
"Dammi
dieci minuti e arrivo. Frifra xx"
Non
stavo più nella pelle!
Cosa
mi hai preparato Boo?
*Spazio
Autrice*
Buonasera!
^^
Lo
so, il capitolo è corto e non è niente di che,
però ormai avete imparato
come sono, no?
Adoro
mettere qualche capitolo stupido in mezzo alla storia lol
Ecco,
non succede niente di che: viene un po' chiarita la situazione tra Sara
e
Liam, si parla del ballo, Harry e Lisa sempre più
innamorati, e bla bla bla lol
Sul
serio, niente di che lol
Ringrazio
come sempre chi segue e recensisce la mia storia, grazie mille c:
Ci
risentiamo al prossimo capitolo!
Più
avvincente, lo giuro uu
Un
bacio,
KaananX3
|
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Capitolo 16 *** Speranza ***
speranza
Prima di arrivare al luogo
prestabilito per il nostro
incontro, fui costretta a fermarmi per fare benzina, la riserva non
sarebbe
durata tanto a lungo e di certo non ce l'avrei fatta ad arrivare a
scuola.
Subito dopo aver riempito il serbatoio, partì alla volta
dell'edificio
scolastico eccitata come non mai per questa misteriosa sorpresa che il
mio Boo
aveva organizzato per me.
Solo ed esclusivamente per me.
Durante il viaggio in macchina mi ero immaginata le cose più
strane: andavo
dalla proposta per accompagnarlo al ballo, al fatto che volesse
chiedermi di
andare realmente a convivere con lui durante il periodo del college,
cosa di
cui tra l'altro avremmo anche dovuto parlare. Insomma, quel ragazzo ha
sempre
saputo come farmi agitare!
Arrivai nel cortile retrostante della scuola (il cancelletto era sempre
aperto,
non che fosse una novità) e cominciai a guardarmi intorno
sperando di trovare
Louis il prima possibile: non stavo più nella pelle!
Tutto d'un tratto, il mondo si fece buio: due mani coprivano i miei
occhi e
involontariamente sul mio volto, venne a formarsi un enorme sorriso.
-Oh! Di chi ma saranno queste grandi mani?- dissi ironicamente come se
non
sapessi già la risposta; ciò che senti fu solo un
lieve ghigno e poi le sue
labbra poggiarsi sul mio collo -Stai per caso cercando di distrarmi?
Guarda che
non funziona- mentii: i suoi baci erano sempre così delicati
che riuscivano a
trasportarmi in un altro mondo! Questi sembravano diversi,
più rudi e
passionali, ma non ci feci molto caso; in effetti, avevo una gran
voglia di
sentire il suo corpo a contatto con il mio.
Le sue mani ora scendevano verso i miei fianchi, intimandomi di tenere
gli
occhi chiusi passandomi gli indici sopra di essi; all'improvviso mi
irrigidì:
era diverso, la sua presa faceva...male. Sapevo che Lous era geloso, ma
questa
sensazione che ho addosso non è gelosia, è
possessività, e lui non è mai stato
un tipo possessivo. Che stava succedendo?
Che cosa stai facendo Lou?
-Louis così mi fai male, m stritoli-
-Lo faccio solo per marchiare il territorio, piccola- quella voce: ora
capisco!
Questa voce non appartiene al mio Lou, questa voce è...!
-Max!- cercai di divincolarmi dalla sua presa, ma le sue mani erano
troppo
forti e mi costrinse a voltarmi verso di lui.
-Sei anche meglio dell'ultima volta- disse poi lui leccandosi le
labbra. Il mio
sguardo in quel momento lo trapassava da parte a parte, carico di odio
e di
disgusto.
-Abbiamo i soldi- fu l'unica cosa che uscì dalla mia bocca;
Max non si
scompose.
-Lo so. Ho già "parlato" con Tomlinson- Louis! E'
vero, il
messaggio che mi era arrivato al locale per l'appuntamento mi era stato
mandato
dal cellulare di Louis, ne sono certa. Le cose erano due: o Lou doveva
ancora
arrivare oppure era arrivato anche troppo presto.
-Dov'è Louis?- mi sentivo morire: le gambe cominciavano a
cedere e la mia presa
sulle sua braccia si allentò. Il ragazzo davanti a me
sorrise come divertito da
tutta questa situazione.
-E' in compagnia di alcuni amici, tranquilla. Ti ricordi di Jay e di
Tom, non è
vero?- gli occhi cominciavano a diventare lucidi al solo pensiero di
che cosa
potessero avergli fatto. Volevo solo andare da lui.
Dovevo salvarlo.
Sono io la tua luce adesso.
-Perché?- chiesi -Perché lo fai? Ti
abbiamo dato i soldi che ci avevi
chiesto, ora parla!- speravo davvero che dandogli i soldi sarebbe
finita. A
quanto pare mi sbagliavo.
-A me piacciono molto le sfide impossibili, e tu sei una sfida- disse
continuando il suo discorso e sfiorandomi il viso con le dita -E sei
anche
impossibile- aggiunse cingendomi i fianchi con la mano libera
stringendomi a
lui ancora più forte.
Ero sola, non c'era nessuno che potesse aiutarmi ed ero io stessa a non
voler
coinvolgere nessuno, dovevo solo allontanarlo da me, da noi, da Louis
Io volevo solo vedere il mio ragazzo.
Decisi di stare al suo gioco, forse così avrei trovato una
qualche via
d'uscita: mi avvicinai a lui portandogli le braccia intorno alle
spalle. Lui mi
avrebbe portato da Louis, che lo volesse o meno.
-Audace-
-Mettiamola così: tu mi porta da lui e io...-
-E tu cosa?- gli passai una mano intorno al collo: lo sentì
fremere. Louis dice
che sono sempre stata brava a "tentare" e "provocare".
-E io potrei...farti divertire- quanto mi costò dirlo!
Speravo solo che
funzionasse, la sola idea di passare del tempo con quello lì
mi faceva rizzare
i capelli.
-Mi piace l'idea- sentivo ch stava per cedere, dovevo solo lavorarmelo
un altro
po'. E' proprio vero allora che la carne è debole.
-Allora portami da Louis- dissi avvicinandomi ancora di più
al suo volto; gli
soffiai sulle labbra e percepì che la sua presa su di me
continuava ad
aumentare.
-Mmm...dopo- scansai un suo bacio. A tutto c'è un limite.
-I patti non erano questi. Prima mi porti da lui e dopo...- gli passai
l'indice
lungo i suoi addominali -E dopo si vedrà-
Lui mi prese per mano, rabbrividì a quel contatto, non erano
quelle le mani che
volevo stringere, non erano calde e morbide come le sue. Come avevo
fatto a non
accorgermene prima?
Stai bene Lou?
Eccomi, sono qui.
-Jay! Tom! Abbiamo ospiti- proprio come me li ricordavo,
viscidi quanto il
loro capo e stupidi come pochi.
-Sei tu ragazzina- disse uno dei due. Fece per avvicinarsi a me, quando
Max lo
bloccò.
-Lei non si tocca: è proprietà privata.
Dov'è Tomlinson?-
-Vuoi dire quel che resta di lui!- brividi, paura.
Che cosa ti hanno fatto Boo?
-E' la dietro- esordì l'altro -Credo sia svenuto.
L'abbiamo stremato-
aggiunse con un ghigno in volto.
D'impulso, abbandonai la mano di Max e mi gettai verso il punto
indicato da Jay
poco prima. Scostai la tenda e lo vidi: era in un angolo, rannicchiato
su sé
stesso, le gambe al petto, la fronte schiacciata sulle sue ginocchia.
Dio, no!
-LOU!- di scatto alzò la testa dalla posizione in cui era
puntando i suoi occhi
sui miei ed improvvisamente sembrò riprendere vita. Mi
tuffai su di lui
abbracciandolo forte, quasi per convincermi che lui fosse ancora
lì
-Amore...che ti hanno fatto?-
-Shhh, sto bene, non piangere. Ma tu che cosa ci fai qui? Come...?-
-Max. Mi ha scritto dal tuo cellulare. In effetti era troppo strano che
tu
volessi farmi una sorpresa- sorrisi lievemente e anche lui lo fece.
Prese le
mie mani e solo allora notai i lividi freschi sulle braccia che subito
dopo
tentò di nascondere abbassandosi le maniche della sua felpa.
-Mi dispiace-
-Smettila di scusarti!- le lacrime ormai scendevano veloci sul mio
viso:
vederlo così ed essere stata incapace di aiutarlo mi stava
distruggendo, e lui
era ancora convinto di dovermi chiedere perdono per un qualcosa che non
aveva
fatto! -Non voglio che tu mi chiedi più scusa, per nulla, se
non per esserti
dimenticato di un appuntamento o per aver bruciato qualche piatto-
sorrise e
poi posò la sua fronte sulla mia. Era caldo, vivo, e sentire
la sua pelle a
contatto con la mia era una sensazione indescrivibile, che solo io
conoscevo.
-Ti amo-
-Anche io Boo-
-Bene bene, il tempo è scaduto. Ora io e te abbiamo qualcosa
di cui discutere,
Parker- Louis sgranò gli occhi, lui non sapeva niente del
mio patto con Max:
dovevo farlo uscire di lì, ma da sola sapevo che non ce
l'avrei mai fatta.
-Prima lascialo andare-
-I patti non erano questi signorina. Io ti ho portato da lui e ora-
continuò
l'aguzzino di Louis passandomi l'indice sulle labbra -Voglio la mia
ricompensa-
il castano davanti a noi sembrò improvvisamente capire tutta
la faccenda,
probabilmente ricordandosi di quella sera al bar e della proposta.
-Non la toccare!-
-E' stata lei a proporlo Tomlinson, è lei che mi vuole-
aggiunse leccandosi le
labbra -E tutto solo per poterti vedere qualche minuto. Non
è stata carina
Lou?-
Ero io a dovergli chiedere scusa quella volta: non sarei mai
andata a
letto con quel verme, il corpo stesso si rifiutava, ma era stato
l'unico modo
che avevo trovato per avvicinarmi a lui e ciò che mi premeva
di più era farlo
uscire da quel postaccio e farlo medicare.
-Max che cosa vuoi ancora? Hai i soldi, hai me, lei non ti serve!-
-Con tutto il rispetto Louis, ma con te non riesco a fare "certe
cose". Sai, sei un uomo fino a prova contraria, e io non sono di quella
sponda- Jay e Tom dal fondo della stanza cominciarono a sghignazzare
alla
"battuta" del loro capo. Due vermi come lui.
-BASTARDO!-
-Me lo dicono in molti. Forza, andiamo- mi strinse il polso con la mano
e cercò
di trascinarmi fuori dalla stanza, ma io puntai decisa i piedi per
terra: non
volevo lasciarlo, tanto meno in quello stato.
-Aspetta! Lui- dissi indicando Louis -Devi liberarlo! Non ti serve
più,
giusto?-
-Fra, no! Ti prego-
-Louis, fidati di me- era un sussurro il mio, ma ero convinta che lui
l'avesse
percepito.
-Più tardi- disse Max in risposta alla mia precedente
richiesta -Prima devi
guadagnarti la mia fiducia- fui costretta a seguirlo, mentre Tom e Jay
si
avvicinarono a Louis per cercare di trattenerlo.
-FRA! AMORE!- a quella parola sussultai e fermai il mio passo. Era la
prima
volta che mi chiamava "amore". Sì, certo, aveva detto che mi
amava,
ma questo era diverso.
Mi voltai verso di lui cercando di trattenere le lacrime.
-Fidati di me- gli ripetei e, così detto, seguì
Max fuori dalla stanza.
Louis' Pov:
-Psss!- mi guardai intorno per cercare di
capire da dove provenisse
quel suono così fastidioso -Pssss! Quassù!- alzai
lo sguardo verso l'alto
vedendo solo un'ombra che, più che altro, sembrava
un ammasso informe,
così azzardai.
-Chi sei?-
-Non urlare coglione! Vuoi che ci sentano?!- la figura fino a prima non
identificata cominciò a prendere finalmente forma man mano
che si avvicinava a
dove mi trovavo.
-Zayn?-
-In persona! Riesci a camminare?-
-Non sono mica un invalido!-
-Allora muoviti, dobbiamo uscire di qui-
-No- non potevo andarmene, non senza Francesca; sarei andato a
cercarla, avrei
affrontato Max e solo dopo ce ne saremo andati, insieme.
-Lascia perdere, lei è in buone mani- sentii il sangue
ribollirmi nelle vene.
-E' in buone mani?! Zayn lei è con...!-
-E' con Niall ora, calmati. E non urlare, cazzo!- con Niall? E adesso
questo da
dove era spuntato fuori? -Dai, muoviti. Adesso ti porto da Lisa,
così lei potrà
medicarti le ferite, e tra un po' arriveranno anche Niall e la Fra-
-Zayn, ma come...?-
-Te lo spiego lungo la strada-
Nel frattempo...
Francesca's Pov:
-Tu sei un incosciente! E se ti avesse
visto? Hai rischiato davvero
tanto questa volta!-
-Da sola non avrei potuto fare molto, dovevo contattarvi in qualche
modo-
-Ah...prima o poi mi farai morire!-
Tutto era andato secondo i piani: Zayn aveva aiutato Louis e Niall era
venuto
in mio soccorso e, come mi aspettavo, mi stava facendo la ramanzina in
macchina
mentre ci dirigevamo a casa di Harry; era quello il luogo di ritrovo
con tutti
gli altri.
-Comunque, non ti ha fatto nulla quel tipo, vero?- il biondino aveva
avuto un
tempismo perfetto, dovevo ammetterlo.
In un momento di distrazione dei tre scimmioni, mandai un messaggio a
Zayn con
scritto dove ci trovassimo e che avevo bisogno di lui (tutti quei
pomeriggi
passati a messaggiare hanno dato i loro frutti!) poi, i sua iniziativa,
avvertì
anche gli altri compreso Niall che, grazie al trucco più
semplice del mondo,
riuscì a portarmi via di lì appena in tempo.
-Diciamo che quel sasso è arrivato al momento giusto-
-Louis mi sarà debitore a vita- sorrisi. In quel momento non
pensai che oltre a
proteggere il mio ragazzo, ora mi sarei dovuta occupare di altre sei
persone
che, a causa mia, c'erano dentro fino al collo.
-Mi dispiace Niall, non vi avrei mai coinvolto se non fosse stato
necessario-
-Ehi! Siamo amici! E gli amici si aiutano a vicenda! Ci saremo sempre
per voi.
Sempre-
Louis' Pov:
-Dottoressa, il paziente è
arrivato!- Zayn ed io arrivammo a casa
Styles in meno di quindici minuti; Lisa e Sara ci stavano
già aspettando armate
di bende, cerotti e disinfettante.
-Dov'è?- cominciai a guardarmi in giro in modo convulso,
disperato. Lei non
c'era, non vedevo i suoi occhi; cercavo il suo viso, ma non lo trovavo.
-Non sono ancora arrivati- ripose Harry capendo la mia preoccupazione.
Poi,
mettendomi due mani sulle spalle continuò -Lou, siamo
preoccupati quanto te per
lei, ma sono sicuro che sia Francesca che Niall stanno bene e tra pochi
minuti
saranno qui, ok?- gli occhi verde smeraldo di Harry si imbatterono nei
miei
azzurro ghiaccio: speranza, ecco che cosa mi stava trasmettendo, e
allora capì,
capì che lei sarebbe arrivata, che l'avrei abbracciata, che
le avrei ricordato
quanto la amavo! Lo capì proprio mentre suonava il
campanello di casa.
-Buonasera. Cerchiamo il signor Styles, Harry Styles- il riccio si fece
spazio
tra la piccola folla che si era formata davanti alla sua porta.
-Sono io. Perché mi cercate?- chiese poi, stando sulla
difensiva, ai due uomini
davanti a lui.
-Siamo gli agenti Higgins e Shoney. Conoscete due ragazzi di nome- fece
per
prendere il suo taccuino dalla tasca -Niall Horan e Francesca Parker?-
a quei
nomi sussultai spalancando immediatamente gli occhi.
-Che cosa è successo?-
-Vorrei parlare solo con lei, se non le dispiace-
-Non ho nulla da nascondere a loro- Sara strinse forte la mano di
Harry:
avevano entrambi un pessimo presentimento. Lui ricambiò la
presa.
-Il ragazzo, Niall, come ultima cosa, ci ha dato il suo indirizzo per
avvisarvi-
-Come ultima cosa?!- sbottò Zayn sbiancando di colpo.
L'agente, prima di
continuare, esitò per qualche secondo.
-Ragazzi, non è facile per me dirvelo-
-CHE COSA E' SUCCESSO?- infuriai io alla fine quasi spaventando i
presenti. Non
ce la facevo più a starmene buono e zitto in un angolino.
-Il signorino Horan e la signorina Parker sono ora ricoverati al Saint
Karl's
Hospital. Sono stati feriti con un'arma da fuoco, due colpi ciascuno.
Ora sono
in stato di coma-
*Spazio Autrice*
Saaaaaaaaaalve! Come ve la passate? lol
Inizio con il precisare che non so se effettivamente a Wolverhampton
esista un
ospedale con quel nome, ma non avevo voglia di andare a controllare lol
Per il resto, altro colpo di scena: sembra andare tutto bene, Francesca
scappa
con Niall e Louis con Zayn, ma...!
Ma poi vedrete lol
Insomma, nel finale si spiegano già un po' di cose, no? uu
Incominciamo con i diversi pov lol
Vi avverto, d'ora in poi Louis farà un po' da padrone lol
Beh, me ne vado uu
Grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi passa giusto per, insomma,
grazie
lol
Un bacio a tutti e buon ferragosto!
Ci sentiamo presto lol
KaananX3
|
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Capitolo 17 *** E' Colpa Mia ***
huj
Louis's Pov:
-ACCELLERA!-
-Louis non...!-
-HARRY! PREMI QUEL CAZZO DI PIEDI SUL QUEL FOTTUTTO PEDALE!-
Dopo che ci diedero la notizia, io cominciai a non ragionare
più: volevo solo
svegliarmi da quel terribile incubo, volevo solo che lei mi
abbracciasse
per poterla sentire, toccare, volevo solo che lei fosse qui con me! E
invece
no, non era un dannatissimo incubo, era la realtà e lei e
Niall ora erano in
coma a causa mia.
Arrivammo in ospedale in poco tempo e la prima cosa che feci fu
chiedere in che
stanza si trovasse Francesca.
-Lei è...?-
-Tomlinson, Louis Tomlinson. Sono il suo ragazzo-
-Oh, mi dispiace tanto- disse l'infermiera davanti a me -C'è
la madre con lei
ora; se vuoi posso accompagnarti- guardai per un momento i miei amici:
vedevo
le loro facce sconvolte, i loro sguardi vuoti.
Tutto quello era successo solo per causa mia.
Sara, tra i singhiozzi, mi fece cenno di andare -Ha...ha bisogno di te
Louis.
Va'-
-Vi farò sapere-
-Certo-
-Infermiere! Mi scusi!- esordì Zayn -In che stanza si trova
Niall Horan?- si
era davvero affezionato tanto a quel biondino; in verit lo eravamo un
po'
tutti, ma lui in modo particolare. Anche se era più grande
di lui, Zayn si
sentiva molto protettivo nei confronti di Niall.
-Stanza 107. Anche qui può entrare solo uno di voi-
-Noi ti accompagneremo, ma è giusto che sia tu ad entrare
Zay-
-Ok-
-Lou, possiamo venire con te?- guardai l'infermiera per un po',
finché non
ricevetti il suo tacito consenso. Allungai un braccio per poter
afferrare la
mano della riccia, poi ci dividemmo dagli altri.
-Eccoci qui. Io ora vado: mi raccomando ragazzi, solo uno per volta-
-Sì, certo- rispose Liam per noi.
Eccola, ferma e immobile su quel letto troppo bianco.
Il battito del suo cuore era dettato da un maledetto macchinario e io,
ancora
una volta, non potevo fare nulla se non restare a guardare.
Laura era dentro, in lacrime. Le stringeva forte la mano.
Era mio dovere proteggerla. Era colpa mia se ora lei si ritrovava
ridotta in
quel modo.
Perdonami, amore mio.
Sono qui.
Svegliati piccola.
Immerso nei miei pensieri, non mi accorsi nemmeno delle
lacrime che
scendevano rapide sul mio viso. Non avevo pianto a casa di Harry, sono
sempre
stato bravo su questo: non piansi nemmeno al funerale dei miei
genitori, ma
qui, adesso, Louis Tomlinson era stanco, deluso da sé stesso.
Louis Tomlinson voleva piangere.
-Ehi Lou, Laura sta uscendo- povera donna, ne ha passate tante. E' la
mia
seconda mamma, ha sempre cercato di non farmi mancare niente,
mi vuole
bene come se fossi suo figlio e io sono stato capace solo di scappare,
anche da
lei.
Ero un codardo.
-Ragazzi, siete qui-
-Ciao-
-Come sta?- chiese Liam cercando di mantenere la calma, ma sapevamo che
anche
lui, come noi, dentro si sentiva morire.
-E' stabile. I due colpi le hanno sfiorato uno il polmone e l'altro il
cuore.
Ha perso molto sangue; mi chiedo solo...!-
-E' colpa mia- avevo ancora la voce impastata a causa del pianto -E'
colpa mia
se si trova qui ora-
-Tesoro, ma che dici?- quel tono gentile, puro.
Tu non lo sai, Laura.
Non lo sai quanto stupido sono stato, quanto l'ho fatta soffrire.
O forse sì, so che lei ti parlava sempre di tutto.
-Gli uomini che hanno sparato a lei e a Niall, cercavano me-
lei sapeva la
mia storia, ma non sapeva di Max, dei soldi che gli dovevo, della merda
in cui
avevo trascinato sua figlia. Le raccontai tutto: quella serata al bar,
la
proposta di Max, dei miei debiti, l'incontro con Jay e Tom, le mostrai
i miei
lividi; sapevo che mi avrebbe odiato d'ora in avanti, ma doveva
conoscere la
verità.
Invece quella donna, ancora una volta, fu in grado di stupirmi: mi
abbracciò,
ecco cosa fece. Non uno schiaffo, non una parola di odio, solo un
abbraccio,
stretto e deciso.
-Non è colpa tua, Louis. Lei ti ama, ha voluto aiutarti,
solo che è come sua
madre, non calcola mia bene i rischi, e a volte agisce d'impulso, ma
è forte,
tu lo sai che è forte, e vedrai che ne uscirà-
era impossibile: dopo tutto
quello che le avevo fatto, Laura stava consolando me, ME! Sarebbe
dovuto essere
il contrario, eppure perché ora mi ritrovo disperatamente
abbracciato a lei?
Perché era sempre stato così, perché
lei era la mia seconda mamma.
-Io non merito niente di tutto questo-
-Non dire stupidaggini, William- il mio secondo nome, mi chiamava
così solo per
farmi riprendere il controllo della situazione. Stavo impazzendo -Va da
lei
ora, è della tua presenza che ha bisogno-
Con il consenso anche di Liam e Sara, entrai in quella stanza: era
così bianca,
così silenziosa, e lei non parlava, non si muoveva, era
immobile davanti a me.
-Amore...ciao-
Non mi rispondi.
-Mi hai sempre detto che non ti piacciono gli ospedali-
Me lo ricordo sai?
Nemmeno a me piacciono.
L'ultima volta che ci sono entrato era per i miei: loro ci
sono entrati e
non ne sono più usciti.
Ma tu sei forte amore mio.
-Piccola, torna a casa. Ho bisogno di te-
Non mi guardi: questa non sei tu, ricoperta di tubi,
silenziosa.
Tu parli sempre!
Sorridi in ogni situazione!
Mi avvicinai a lei, le presi la mano, ma non sentì
ricambiare la stretta,
lei non poteva, e forse nemmeno voleva.
-E' colpa mia, sono un mostro. Dio, guarda cosa ti ho fatto! Te l'avevo
detto,
era sbagliato innamorarsi di me, dovevi continuare ad odiarmi!- ed era
vero,
non meritavo il suo amore, non meritavo niente. Non meritavo lei.
-Mi scusi- mi asciugai le lacrime e cercai di ricompormi. La voce era
quella di
un infermiera che, gentilmente, mi chiese di lasciare la stanza:
dovevano farle
dei controlli.
-Allora?-
-E' come la vedete. Così-
-Ragazzi andate a casa, voi qui non...!-
-Resteremo qui ancora un po'- Liam annuì alle parole della
sua ragazza: anche
loro volevano vederla, toccarla. Potevo sentire il loro dolore.
-Io...io vado da Niall. Voglio vedere come sta- mentii, o meglio,
volevo andare
anche da lui, ma non ci sarei rimasto molto. I miei programmi erano
altri.
-Tommo!-
-Tranquillo Liam, resta con loro. Hanno bisogno di qualcuno come te-
-Ti conosco, non fare stronzate. La polizia è già
all'opera! Li troveranno e
avranno quello che si meritano-
-Sì. Tu resta con loro, qualunque cosa succeda-
-Louis- gli misi una mano sulla spalla e gli sorrisi: Liam è
davvero un grande
amico, c'è sempre stato ed era stato lui a vegliare su
Francesca in mia
assenza. Gli stavo affidando la mia vita, di lui mi potevo fidare
ciecamente.
Sara, Laura e lei erano al sicuro con lui e ciò mi bastava.
Sorrise e fu proprio il suo sorriso che mi aiutò a scegliere.
Ciao Liam.
Ciao Sara.
Ciao 'mamma'.
Ciao amore mio.
Ora esco, ma cercherò di tornare presto.
Almeno per la cena.
Zayn's Pov:
Quell'ascensore era terribilmente lento.
Cazzo.
Finalmente arrivai al terzo piano: la stanza di Niall era la 107,
l'ultima in
fondo a destra in quel dannato corridoio. Dietro di me, Harry e Lisa mi
seguivano silenziosamente.
-Non siete obbligati a restare-
-Zay, teniamo a lui quanto te-
-Scusami Harry-
-Non devi scusarti. Hey, puoi entrare, se vuoi- davanti alla stanza del
biondo
c'era un'infermiera che ci faceva segno di avvicinarci.
-Solo uno-
-Sì. Entro...entro io-
Odiavo l'odore di medicinali che si diffondeva in quella stanza: in
verità, non
ho mai avuto una grande passione per gli ospedali, l'ultima volta che
ci sono
venuto è stato per fare alcuni esami per un certificato, e
ora ero di nuovo lì,
ma non per delle stupide analisi.
-Sei un coglione-
Lo sei davvero.
Mi avevi detto che saresti stato attento, che tutto sarebbe andato
liscio come
l'olio, e invece guardati, guardati dannazione!
-Ti odio. Non sai mantenere le promesse! Sei solo un
fottuto...un fottuto
stronzo! Ecco cosa sei!- io stavo piangendo.
Ma guarda te, sei riuscito anche a farmi piangere Niall.
Nessuno c'era mai riuscito prima di te.
Non so cosa avesse quel ragazzo di tanto speciale, so solo
che sentivo di
doverlo proteggere da tutta la merda che ci circonda. Fin dalla prima
volta che
l'avevo visto, l'ho sempre considerato un qualcosa di delicato, di
fragile, e
quando scoprì che era più grande di me per poco
non mi strozzai con il thè che
stavo bevendo quella volta.
Mi sono sempre trovato molto bene con lui, eravamo usciti parecchie
volte
insieme, sia con gli altri che da soli: ci eravamo raccontati ogni
cosa! Amori
passati, le cazzate fatte a scuola, eravamo diventati un libro aperto
uno per
l'altro ormai.
La sua vitalità, la sua voglia di vivere, mi avevano
contagiato e vederlo così
faceva male; era terribilmente frustrante non poter far niente.
-Signor...?-
-Malik, mi chiamo Zayn Malik- un medico entrò nella stanza.
Sembrava molto
giovane, ma anche una brava persona. Sentivo che Niall era in buone
mani.
-Lei non è un paziente, vero?- disse ironicamente il dottore.
-Sono un amico...solo un amico-
-Certo. Ci tiene molto a lui signor Malik?- un tipo invadente questo
qui: già
cominciavo a ricredermi sulla brava persona.
-Sì. Mi scusi, potrei sapere il suo nome?- risposi freddo.
Non mi andava che
lui sapesse chi ero io, ma che io non sapessi chi fosse lui.
-Oh, mi scusi lei, ha ragione. Il mio nome è Sandy Beales,
sono medico da dieci
anni. So che non dimostro la mia età, ma ho quarant'anni se
se lo sta
chiedendo- sorrisi, più per cortesia che per altro;
ciò che mi importava in
quel momento erano le condizioni di Niall, così glielo
chiesi senza troppi giri
di parole -E' stabile, era ancora cosciente quando l'abbiamo portato
qui, è
entrato in coma poco dopo, ma siamo abbastanza ottimisti- le sue parole
mi
fecero tirare un sospiro di sollievo.
Sapevo che eri forte, piccolo Niall!
-Sa qualcosa dei suoi genitori?-
-Sono stati avvertiti immediatamente: arriveranno domattina da
Mullingar- oh
già, Niall ha origini irlandesi, era venuto in Inghilterra
per studiare, viveva
con i suoi nonni se non mi ricordo male.
-Signor Malik, devo chiederle di uscire ora-
-Sì, certo- in realtà non volevo lasciarlo da
solo, volevo aspettare che si
risvegliasse per vedere di nuovo i suoi occhi splendere, pieni di
gioia. Uscì
dalla stanza, trovandomi sotto gli sguardi preoccupati di Lisa e Harry.
Quest'ultimo notò i miei occhi rossi, ma non disse nulla, si
limitò a posarmi
una mano sulla spalla: mi conosceva bene lui, gliene fui immensamente
grato.
-Come sta?- esordì Lisa.
-Dicono che ci sono buone probabilità che si risvegli
presto, sta reagendo
bene-
-Grazie a Dio-
-E' stato qui Louis poco fa- Francesca. Il mio cuore perse un battito,
l'ennesimo quel giorno.
-Continua Harry-
-E' stabile, ma nessun segno di miglioramento. I medici ancora non si
esprimono- la bionda affianco a lui abbassò la testa e si
lasciò sfuggire due
lacrime.
-Merda!-
-Dobbiamo stare calmi. Io voglio andare da lei, tu resta qui con Lisa-
-Voglio vederla anch'io-
-Non puoi lasciare Niall da solo, e poi ti affido anche lei- aggiunse
poi
accarezzando la schiena della sua ragazza -Appena arriveranno i suoi
genitori,
potrete venire di là- ammiravo Harry: era spaventato quanto
noi da tutta questa
situazione, eppure riusciva a mantenere la sua compostezza.
-Ok-
-Ok- diede un bacio veloce a Lisa sulla fronte e poi si
avviò verso l'ascensore
per andare dalla nostra cara amica. Lisa ed io rimanemmo da soli.
-Zayn-
-Cosa c'è?-
-Io non...non ti conosco bene, ma se vuoi, ecco...!- non
servì aggiungere
altro: mi abbandonai tra le braccia della ragazza cominciando a
singhiozzare.
Non ce la facevo più e lei mi stava offrendo un appoggio,
una spalla su cui
piangere, e io l'accettai senza riserve.
-Lisa, io...!-
-Shhh, non importa Zayn, non sei solo, e non lasceremo solo nemmeno
lui- mi
lasciai andare, cullato dall'abbraccio dolce della mia nuova amica.
*Spazio Autrice*
Mi preparo a qualsiasi tipo di trattamento e di insulti.
Scusate, ma l'università non lascia molta scelta
ç.ç
L'importante è che alla fine ce l'ho fatta! *Balla la conga*
Ecco qui il capitolo!
Ci eravamo lasciati con la notiziona bomba e qui vediamo come
reagiscono i
personaggi,
Principalmente Louis e Zayn (adoro questi due *-*)
Lascio a voi i commenti.
E' un capitolo molto introspettivo, che può risultare anche
pesante, ma era
necessario, scusate uu
Per il resto, il mondo va avanti, la terra è tonda, Zayn si
è fidanzato
ufficialmente, Liam sta frequentando questa Sophia, ammazza quante cose
tutte
insieme O.o
Beeeeeeeeeeeene!
Ringrazio tutta le people che mi segue, preferisce, ricorda e chi
continua a
recensire (Thanks <3)
Ora vado, Psicobiologia non si studia da sola .-.
Un bacio a tuttiiiiiiiiiii!
KaananX3
|
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Capitolo 18 *** 'Ciao Amore' ***
Louis'
Pov:
-Ne
è proprio sicuro?-
-Le
dico di sì! Max Lewis, Jay Ryan e Tom James, sono questi i
loro nomi! Loro
hanno sparato ai miei amici!-
-E
lei li conosce perché...?-
-Dovevo
loro dei soldi, ma sono diventati il mio inferno- da solo non ce
l'avrei mai fatta a trovarli, era una guerra persa in partenza,
così, anche se
troppo tardi, decisi di raccontare tutto alla polizia. Ora non mi
restava altro
che sperare che potessero fare qualcosa.
-Signor
Tomlinson, è la sua parola contro la loro, io non...!-
-La
prego, mi creda! Faccia delle ricerche, la scongiuro- questa volta non
l'avrebbero scampata, avrei fatto di tutto per dargli ciò
che si meritavano!
Quei bastardi avevano osato colpirmi nel profondo mirando a lei, la mia
unica
ragione di vita, il mio sole.
Ma
ora basta scappare Louis Tomlinson. Bisogna agire.
In
un modo o nell'altro.
-Ragazzo,
capisco come ti senti, ma ho le mani legate!- fu allora che
capì
quello che avrei dovuto fare sin dall'inizio: l'unica
possibilità che avevo per
far partire le indagini sul loro conto era...!
-Voglio
esporre denuncia-
-Come
scusa?-
-Voglio
esporre denuncia contro di loro. E' una cosa che avrei dovuto fare
molto tempo fa- raccontai all'agente tutta la mia storia, da quando
conobbi
quei tre e perché fino ad oggi. Alla fine sembrò
essere più convinto.
-Con
una denuncia possiamo già fare qualcosa in più.
Ora va' a casa figliolo,
ti chiameremo appena ci saranno novità- si voltò
per andarsene quando -Louis!-
disse -Ti ammiro, ne sei uscito da solo, molti ragazzi della tua
età non ce
l'hanno fatta- sorrisi, un sorriso amaro, spento.
Avevo
perso tutto: vederla così, inerme in quel letto d'ospedale,
piena di
tubi, mi aveva svuotato internamente. Sarebbe bastato un suo solo
sorriso per
farmi tornare a vivere, ma lei non poteva, lei non era qui con me a
stringermi
forte la mano, non poteva abbracciarmi, baciarmi.
Mi
manchi da impazzire.
Dove sei?
Cosa ti ho fatto?
Decisi
di tornare in ospedale: per quanto odiassi quel luogo, sentivo che
il mio posto era quello.
Il mio
posto è dove ci sei tu, amore mio.
Ero
stato fuori tutta la notte, non avevo chiuso occhio: il display del mio
cellullare segnava una decina di messaggi e altrettante chiamate perse.
Erano
le sette di mattina quando arrivai davanti alla sua stanza: Sara e Liam
non
c'erano, si erano evidentemente dati il cambio con gli altri; Laura
dormiva, e
questo era solo che un bene.
Anche
tu stai dormendo piccola, ma svegliati ora.
Svegliati.
-Dove
sei stato?- il tono di Harry era stanco, tremava, ma sentivo anche
una vena di preoccupazione nella sua voce. Sospettava fossi andato a
farmi
giustizia da solo: ci avevo pensato, ma non avrei risolto niente;
capivo la sua
ansia per me, non voleva ulteriori casini. E nemmeno io.
-Sono
andato alla polizia-
-Li
hai denunciati?-
-Sì.
Almeno hanno qualcosa da cui partire- dietro ad Harry notai Zayn seduto
a
terra con la schiena contro il muro -Credevo fosse da Niall- dissi
indicando il
moro con un cenno della testa.
-Infatti,
ma stamattina sono arrivati i signori Horan e Zay ha pensato di
lasciarli da soli con il figlio- mi limitai a dire di sì con
la testa, senza
aprire bocca.
-Come
sta?- sapevo già quale sarebbe stata la risposta: se era
ancora lì, di
sicuro non c'era stata nessuna nuova notizia.
-Ora
è stabile- forse invece qualcosa era successo.
-Che
vuol dire "ora"?-
-Durante
la notte ha avuto una crisi: per fortuna Lisa se n'è accorta
e ha
chiamato immediatamente il medico di turno- complimenti Louis, lei
aveva
bisogno di te ancora una volta, e tu dov'eri?
Non
ci sei mai stato per lei, Louis.
Fai
schifo, Louis.
Non
ti merita, Louis.
-Louis!
LOUIS! HEY!- Harry riuscì a risvegliarmi dal turbinio di
pensieri che
tempestavano la mia mente; erano così forti e
così veri -Stai bene? Da quant'è
che non dormi?- dal giorno dell'incidente non avevo chiuso occhio, ma
se gli
avessi detto la verità avrebbe sicuramente trovato il modo
di mandarmi a casa.
-Prima
di venire qui ho dormito un paio d'ore, forse anche tre- lui
abbassò lo
sguardo scuotendo la sua folta chioma di ricci.
-Non
dire cazzate: si vede che non hai chiuso occhio. Devi riposare Lou-
-Non
posso lasciarla qui da sola. Devo...devo lottare con lei- non avrei mai
lasciato quel posto, non più. D'ora in poi l'avrei
aspettata, fanculo anche la
scuola! Saremo usciti insieme, perché lei ne sarebbe uscita.
-Io
vorrei portare Lisa a casa. Poi torno- si girò facendo per
andarsene, ma
quasi inconsciamente allungai una mano verso di lui afferrandogli il
polso con
decisione: lui mi guardò con fare incuriosito.
-Non
volevo andarmene così due anni fa, avrei voluto parlartene
prima-
-Lou,
lascia perdere, è acqua passata-
-No!
Te lo devo Harry. Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Ci
sei sempre stato
per me, sei uno dei miei migliori amici e io...io...!- un abbraccio.
Era caldo,
accogliente: le sue mani grandi mi stringevano forte, era sempre stato
così.
Litigavo
con i miei? Harry c'era.
Litigavo
con Francesca? Harry c'era.
Prendevo
un brutto voto a scuola? Harry c'era.
Ogni
volta che avevo bisogno di aiuto, lui era sempre lì a
tendermi la mano per
aiutarmi a rialzarmi. Ogni volta.
-Non
è stato facile Lou. Non riuscivo a capire il
perché della tua scelta, il
tuo sparire così all'improvviso, ma appena sei tornato ho
capito tutto: ho
capito che non te ne saresti andato più, che saresti tornato
il mio migliore
amico stupido di sempre, e se qui adesso, ciò che conta
è solo questo-
-Ti
aspetto qui-
-Ti
conviene- mi scompigliò i capelli per poi andare dalla sua
ragazza ed
allontanarsi nuovamente con lei, dopo aver avvisato anche Zayn, verso
l'uscita
del reparto.
Mi
avvicinai alla fila di sedie che si trovava davanti alla sua stanza e
sulle
quali Laura stava riposando: il suo non era un respiro regolare, ma
almeno era
riuscita a lasciarsi andare al sonno anche se solo per qualche ora. Le
accarezzai la guancia con la mano, come per tranquillizzarla, poi mi
diressi
dentro quella stanza che tanto temevo.
-Ciao
Amore- mi piaceva l'idea che in realtà potesse sentirmi -Ho
sentito che
stanotte hai fatto i capricci- le strinsi forte la mano, come se avessi
paura
che con quelle parole potessi farle nuovamente del male -Adesso ci sono
io che
ti controllo- volevo solo vederla sorridere; avevo bisogno del suo
sorriso -Ho
paura, sai- ancora lacrime a rigare il mio volto -Paura di perderti, di
non
poterti più accarezzare dolcemente i capelli dopo aver fatto
l'amore, paura di dover
lasciarti andare-
Non
sapevo che ore erano, neanche mi interessava.
Per me
il tempo si è fermato da quando mi hanno detto che ti
avevano
sparato.
Ora sono qui, e tutto quello che posso fare e stringerti forte le mani.
Sognami amore mio.
Pensami.
Svegliati.
-Louis.
Louis tesoro, svegliati-
-Mmmh-
-Tesoro,
fuori c'è una sorpresa per te-
-Mamma?-
-Più
o meno- riconoscerei questa risata ovunque: Laura si era svegliata, la
mia
seconda mamma. Dio, quando mi ero addormentato?
-Che
succede?-
-Non
vieni a salutarmi, Tomlinson?- questa voce...non poteva essere.
-Niall?
NIALL!- mi sveglia di soprassalto, era proprio lui! Era sveglio -Oh mio
Dio! Quando?-
-Eri
troppo impegnato a sonnecchiare con la tua bella per accorgerti di me-
si
era preso due pallottole in pieno petto a causa mia e sembrava fosse
appena
guarito da una semplice influenza. Era forte lui, era forte il suo
spirito;
vorrei tanto avere il suo ottimismo -Sta dormendo Louis, ma vedrai che
si
risveglierà. E poi mi deve ben dieci sterline ancora!- risi
a quella sua misera
battutina, ma, anche se per pochi secondi, il mio cuore fu
più leggero e quasi
mi sembrò di intravedere un sorriso sulla sua bocca.
Stai
sorridendo anche tu, piccola?
Fallo di nuovo.
Sei bellissima quando lo fai.
-Vieni
Lou, voglio presentarti i miei genitori: mamma, papà, lui
è Louis
Tomlinson, un mio caro amico- il senso di colpa mi attanagliava:
com'era
possibile? Negli occhi di Niall non vedevo un briciolo di odio, di
rancore,
erano solo così dannatamente azzurri e brillanti.
-Louis,
è un piacere conoscerti- assomigliavano molto a Niall
entrambi; la
madre si chiama Maura, suo padre Bobby e, da quello che
intuì sentendo i loro
discorsi, i due erano separati, ma avevano mantenuto buoni rapporti per
il
figlio.
-Quando
tornerete in Irlanda?-
-Tesoro,
ti sei appena rimesso! Io non lo so, credevo che...!-
-Ci
sono i miei amici mamma, e anche i nonni. Sta tranquilla, mi faranno
loro
da balia- disse Niall facendomi l'occhiolino.
-Ma
amore...!-
-Mamma,
so che hai la tua vita a Mullingar. Davvero, io starò bene!
Giusto
Lou?-
-Oh...ehm,
sì, certo-
-Giusto
Zayn?-
-Yep!-
-Visto?
Sarà okay!-
-Resteremo
ancora qualche giorno, almeno finché non ti dimetteranno e
non
sapremo di più su tutta questa faccenda- deglutì
alle parole del signor Horan:
se solo sapesse.
-Papà,
mamma, potrei...?-
-Abbiamo
capito, sì. Siamo giù in caffetteria se hai
bisogno, a più tardi. E'
stato un piacere ragazzi- salutammo anche noi di cortesia e fu un vero
sollievo
vederli andar via; chiariamoci, sono delle gran belle persone, ma non
avrei
retto cinque secondi di più in quella situazione.
-Come
stai?-
-Non
pensi dovrei essere io a chiedertelo?-
-Io
mi rimetterò presto, ma tu?- abbassai il capo per poi
voltarmi verso il
vetro che mi divideva dalla mia vita.
-Io
starò bene solo quando lei si risveglierà-
silenzio, nessuno di noi parlò,
finché non mi accorsi che Laura era sparita -Ma
dov'è andata Laura?-
-Ehm,
boh, non lo so. Oh guarda! E' lì- corsi nella sua direzione,
sembrava
dovesse cadere da un momento all'altro. Quella donna è
sempre stata così
determinata, testarda, ma ora aveva bisogno di riposo o ci sarebbe
entrata
anche lei in ospedale, come paziente questa volta.
Le
dissi di andare a casa e che sarei rimasto io qui con sua figlia e, per
quanto cocciuta posso essere, quella volta vinsi io.
Zayn
e Niall la salutarono con un cenno della mano, mentre io l'accompagnai
all'ascensore lasciandole un delicato bacio sulla guancia.
-C'era
Max alla guida- improvvisamente Niall parlò, dopo aver visto
le porte
dell'ascensore chiudersi, mentre dalle scale stavano arrivando anche
Harry e
Liam.
-E'
stato lui a sparare?- i due ci raggiunsero in fretta, interessati anche
loro al discorso. Zayn chiese loro come stessero Sara e Lisa e i
ragazzi ci
dissero che adesso stavano provando a riposare a casa del riccio.
-No,
è stato uno degli altri due. Non chiedermi chi
però-
-Ok-
-Louis-
-Che
cosa c'è Niall?-
-Testimonierò
contro quei figli di puttana. La pagheranno-
Lo
spero amico, lo spero davvero tanto.
*Spazio
Autrice*
Non
ve l'aspettavate, ammettetelo uu
Ma
ne ho abbastanza di farvi penare, così ho deciso di
recuperare terreno lol
Di
solito aggiorno di sabato e sono ancora in tempo per farlo lol
Sono
di fretta, i commenti li lascio a voi.
Buoni
VMA per domani (incrociamo le dita!) e ci risentiamo presto!
Un
bacio a tutti e grazie come sempre di tutto<3
La
vostra,
KaananX3
|
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Capitolo 19 *** "I'm Back" ***
Louis
Louis'
Pov:
-...potete
qui ben vedere come Schopenhauer faccia continui rifermenti alle
filosofie orientali, specialmente quando parla del suo famoso "Velo di
Maya". Signor Tomlinson, saprebbe dirmi che cos'è per
Schopenhauer il
"Velo di Maya"?- erano passati due mesi da quel giorno.
Niall
si era svegliato ed era stato in grado di riprendersi in tempo per
testimoniare contro quei tre bastardi al processo, che tutt'ora
è in corso, ma
almeno adesso si ritrovano con una pesante condanna sulle spalle e
dietro le
sbarre, ma lei era ancora lì.
Tu,
amore mio, stai ancora dormendo.
Le
nostre vite dovevano continuare in un modo o nell'altro, lo sapevamo
bene, e così eccomi a scuola per una stupida interrogazione
di filosofia.
Abbiamo
gli esami quest'anno, piccola.
Devi svegliarti per forza.
Dai, non fare la pigra.
Non vorrai mica ripetere l'anno e restare indietro.
Risposi
a quell'insulsa domanda che mi era stata posta dal professore poco
fa: chissà cosa pensava ci fosse dietro fantomatico "Velo"
quello lì;
la verità, diceva lui, ma quale verità? E' tutto
così confuso, così strano.
Siamo
a Gennaio ormai e il suo banco è ancora vuoto:
Tutti
mi chiedono di te, ma io non so cosa rispondergli.
Dico che stai bene, ma stai veramente bene Frifra?
Dimmelo tu, ti prego.
Sai, Sara e Liam sono davvero una bella coppia! Avevi ragione tu, sono
stati
degli idioti a lasciarsi due anni fa, ma l'importante è che
abbiano finalmente
chiarito no?
Poi Lisa ed Harry, non puoi neanche immaginare il cambiamento che ha
avuto il
tuo ricciolino: cresce a vista d'occhio! E devi vedere come Lisa lo
tiene a
bacchetta!
Anche Zayn e Niall stanno bene.
Sai, il biondino è tornato a lavorare una settimana fa, non
ce la faceva
proprio a stare a casa, e il moro invece sta facendo i salti mortali
per
recuperare matematica e scienze; sempre il solito.
Io?
Vuoi sapere come sto io?
Io sto male.
Sorrido, cerco di sopravvivere al meglio, ma dentro sono una tabula
rasa, non è
rimasto niente di me.
Ti sei portata via ogni cosa.
Forse non te ne sei accorta, ma l'ospedale ormai è diventata
la mia casa, la
poltroncina nella tua stanza il mio letto: esco solo per andare a
scuola o
qualche volta per andare a casa tua, Laura insiste così
tanto che alla fine mi
vedo costretto ad accettare.
Ho promesso che non ti avrei mai più lasciato da sola e
così sto facendo.
Ogni giorno parto con una nuova speranza e arrivo a fine giornata
stanco e
stremato.
Poi mi addormento, a volte anche vicino a te, ma i medici mi hanno
più volte
ripreso dicendomi di lasciarti i tuoi "spazi".
Io vorrei solo che...!
-Lou!-
una voce familiare interrompe bruscamente i miei pensieri.
-Ohi-
-Vai
in ospedale?- sospiro.
-Come
sempre-
-Possiamo
venire con te?-
-Certo,
come volete-
-Ragazzo,
sei ancora qui?- Lisa e Sara erano già entrate in stanza
mentre io
venivo fermato dal medico che si occupava di Francesca, per l'ennesima
volta.
-Dottor
Richards- non mi andava di discutere con lui: non che mi stesse
antipatico, anzi, sapevo perfettamente che tutto ciò che mi
diceva era solo
perché continuava a rimanere in pensiero per me, ma quel
giorno non ero molto
incline ad assecondarlo, anche se alla fine dovetti fare uno sforzo.
-Come
è andata a scuola oggi?- era un tono di rassegnazione il
suo, sapeva che
niente o nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea sul restare
lì o tornare a casa.
-Bene-
risposi tranquillamente -Ho preso anche una A in filosofia- sul volto
dell'uomo spiccò un sorriso: si era sempre raccomandato che
non trascurassi la
scuola per...per lei.
-Sono
molto contento, davvero-
-Ci
sono novità?-
-Veramente
sì- il mio sguardo spento improvvisamente riprese vita nel
sentire
quel semplice "Sì".
-Quali?-
chiesi poi disperatamente. Speravo solo che non ci fossero state
complicazioni nella mattinata.
-Ci
sono stati dei movimenti, piccoli movimenti della mano-
-Si...si
è mossa?-
-Per
quanto poco, sì: ma non credo fosse cosciente. Ci sono buone
probabilità
che si svegli a breve se continua così- questa sarebbe stata
catalogata
sicuramente tra le migliori giornate della mia vita.
-Non
mi sta prendendo in giro, vero dottore?-
-Ormai
dovresti aver imparato a chiamarmi Dan! E no, non ti sto prendendo in
giro per niente. Sii positivo Louis-
Ridere
o piangere? Tutto ciò che feci fu buttarmi a peso morto a
terra finché
le ginocchia non toccarono il suolo: questa era la prima buona notizia
dopo due
mesi di silenzio e di agonia.
Finalmente
piccola.
-LOUIS!
LOUIS!- mi voltai di scatto sentendo la voce di Sara che riecheggiava
per tutto l'ospedale -LOUIS! Dottore! Meno male, c'è anche
lei- aggiunse ancora
con il fiatone per la piccola corsa che aveva appena fatto -Si
è mossa! Lei si
è mossa!- sbarrai gli occhi.
Dan,
il dottor Richards, si precipitò nella stanza per
controllare i valori di
Francesca e se effettivamente poteva esserci stata una svolta. Una
volta
entrato dentro, chiese di uscire a tutti quanti, ma io non volevo
sentire
ragioni.
-NO!
Voglio esserci! Devo esserci. Io gliel'ho promesso- Dan sbuffa.
-E
va bene, d'accordo. Solo tu però- le ragazze non si fecero
alcun problema ad
aspettare fuori e così entrai in camera stando dietro al
dottore, mi avvicinai
a lei per tenerle la mano, quando all'improvviso apparvero Josh e Lou,
due
infermieri sempre del reparto con cui ero riuscito anche a fare
amicizia n
questo periodo -Josh, controlla i valori della signorina Parker e tu
Louise,
controlla il battito cardiaco-
E
se fosse stato solo un altro attacco? Se non si sarebbe mai
più risvegliata
dopo questo? Basta Louis Tomlinson, devi smetterla di pensare negativo!
Dovevo
smettere di pensare.
Strinsi
la sua mano sempre più forte: volevo che sentisse la mia
presa, il mio
calore; volevo sentisse il mio tocco su di lei.
Volevo
essere il primo.
-Louis-
alzai lo sguardo verso Dan: ora più che mai dipendevo dalle
sue parole
-Parlale, falle sentire la tua voce-
Amore,
hai sentito?
Ecco, ora devi ascoltarmi per forza.
Annuì.
-Amore...amore
mio, mi senti?-
Apri
gli occhi.
-Francesca-
Stringi
la mia mano.
-Continua
Louis, continua-
Ti
prego, svegliati.
Abbiamo bisogno di te.
Ho bisogno di te.
-Ti
amo-
Le
senti le mie lacrime?
Dimmi che ti danno fastidio, so che odi vedermi piangere.
Le
lacrime ormai mi impedivano di parlare, non riuscivo più a
dirle niente:
poggiai la mia fronte sulla sua mano, che non volevo lasciar andare,
fino a che
non sentì qualcosa spingermi contro, anche se debolmente.
-Boo-
solo una persona può chiamarmi così.
Solo
una.
-Boo...sei...tu...?-
-Dottore,
il battito sta accelerando-
-Louis,
ora devi uscire- no, non voglio andarmene ora -Louis, per favore! Ti
richiamo dentro io più tardi- maledizione!
Non
voglio andare via, non voglio lasciarla sola adesso.
Non
ora che Francesca si era risvegliata.
Francesca's
Pov:
Era tutto
nero.
Io
non ho mai avuto paura del buio, un pochino forse, ma non mi ha mai
spaventato più di tanto, però quel buio era
diverso: ti inghiottiva, ti
prosciugava tutte le forze.
Mi
sentivo svuotata, ero stanca: volevo solo poter dormire, ma io stavo
già
dormendo.
O
almeno così credevo.
Sentivo
i miei pensieri, ero cosciente.
Shh,
lasciatemi stare, volevo solo riposare!
Cos'erano
quei rumori? Voci?
-Amore...!-
amore? ma chi...aspetta: conosco questa voce -Amore mio, mi senti?-
Sì,
ti sento.
Ti prego continua.
Continua a farmi sentire questa bellissima voce.
-Francesca-
sono io, era il mio nome quello.
No,
non chiamarmi così.
Chiamami "Amore".
Mi piace di più.
-Ti
amo-
Mi
ami? Davvero?
Oh, che persona carina sei.
Voglio vederti, voglio aprire gli occhi.
Ma qualcosa mi impedisce di farlo,
O forse...non ci riesco.
Cominciai
ad agitarmi: volevo muovermi, volevo alzarmi.
Ho
paura, dov'è la voce di prima?
Dove
sei?
Aspetta!
Adesso mi ricordo! Louis!
E'
di Louis quella voce! Il mio Louis! Il mio...amore!
Voglio
abbracciarti, voglio baciarti.
Sei qui Lou? Dimmi che sei ancora qui.
-Boo...-
Hai
sentito, tesoro?
Ti sto chiamando.
Vieni da me.
Mi manchi,
Mi manchi tanto.
-Boo...sei...tu...?-
Ho
paura.
Per
la prima volta in tutta la mia vita, ho paura del buio.
-Francesca?-
ancora cinque minuti, tra un po' mi alzo...lo giuro -Francesca? Mi
senti?- aprì gli occhi e ciò che vedi non era di
sicuro ciò che mi ero
immaginata: non ero nella mia stanza e l'uomo davanti a me non era
Louis.
-Dove
mi trovo? E lei chi è?-
-Sono
il dottor Richards e tu sei in ospedale tesoro. Non ti ricordi nulla
del
perché sei qui?- ero in ospedale? Sì, ero in
ospedale! Mi toccai il petto
cercando la prova dei miei ricordi e la trovai: due ferite, una poco
sotto il
cuore e l'altra a livello del polmone destro.
Cazzo,
sono una miracolata.
-Io...ricordo.
Ma quanto tempo è passato?-
-Due
mesi. Sei stata in come per due mesi- quindi ora eravamo a...GENNAIO?!'
Ma...MA...! Ero nella merda: il primo semestre era ormai finito,
quest'anno
avevo gli esami e avevo superato di gran lunga il limite delle assenze.
Bene:
Francesca Parker, sei ufficialmente fottuta.
-E
ora come faccio?- soltanto dopo la risata del dottore davanti a me
capì di
aver parlato troppo ad alta voce.
-C'è
qualcuno che vuole vederti là fuori. E' impaziente e
testardo, tanto
testardo. Ti aspettato per tutto questo tempo- l'unica persona a cui
riuscivo a
pensare ora era mia madre: chissà quanto si era preoccupata
per me e chissà
come stava adesso.
La
persona che entrò in stanza però non fu mia
madre: entrò un ragazzo
bellissimo, capelli castani tirati su in un ciuffo, occhi azzurri come
il
cielo, minimo accenno di barba.
Il
mio Louis.
-Fra-
-Amore,
ciao- Signore, era diventato ancora più bello se possibile.
Lui
si buttò a terra, facendo toccare le sue ginocchia con il
pavimento, poi
prese lentamente le mie mani tra le sue e se le portò
davanti alla bocca per
poterle baciare sempre con più foga.
-Dio,
grazie. Grazie. Finalmente-
-Da
quanto tempo sei qui?- conoscevo bene Louis Tomlinson ed ero
più che certa
che non vedesse casa da due mesi esatti.
-Ho
continuato ad andare a scuola- sempre bravo a deviare il discorso.
-Louis-
-Da
quando ti hanno ricoverato, non sono mai andato a casa se non per
prendere
qualche libro e dei cambi. Ah, mi sono fatto anche la doccia, certo-
sorrido
per le ultime parole. Testardo e cocciuto, proprio come sua madre, ma
da una
parte mi faceva piacere sapere che non mi aveva lasciata mai un attimo
da sola.
Ero contenta.
Sorrisi
di nuovo, in fin dei conti non potevo essere arrabbiata con lui, aveva
fatto la parte del bravo fidanzato.
D'un
tratto però mi rabbuiai: mancava una persona all'appello.
-Mamma?
Mamma come sta?-
-L'ho
appena chiamata, sta venendo qui. E' sempre stata al tuo fianco-
-Mio...mio
padre?- avevo paura di sentire la risposta, ma sapevo già
cosa
aspettarmi.
-Lui
non...! Però ha chiamato ogni giorno- appunto, anche questa
volta il
lavoro era stato più importante di sua figlia; nemmeno il
fatto che io sia
quasi morta l'ha portato da me.
-Ok,
non importa-
-Mark
però sta venendo qui- mio fratello sapeva?
-Chi
gliel'ha detto?- era troppo piccolo per questo! Gli avevo promesso che
ci
saremo rivisti, ma non di certo in una situazione del genere. Louis
capì la mia
preoccupazione e cerco di tranquillizzarmi.
-E'
stato tuo padre a farlo, quando tua madre l'ha chiamato per avvisarlo,
ma
non devi preoccuparti: è un ragazzino in gamba- questo lo
sapevo, e come se lo
era! Il mio fratellino sarebbe sempre stato il mio piccolo grande uomo.
-Louis-
era giunto il momento di chiederglielo: quella notte non era sola,
Niall mi sedeva accanto, ma qui non c'era. Sperai con tutte le mie
forze che
stesse bene, non avrei potuto sopportarlo -Niall...dov'è?-
il suo sguardo si
intenerì, poi abbassò il capo scuotendo la testa.
-Possibile
che tu debba preoccuparti sempre per gli altri?-
-Mi
ricordo di quella notte e Niall era con me. Come sta?-
-Dovrebbe
aver appena finito il turno. Sarà qui a momenti- allora
stava bene!
Dio, che sollievo! -E' colpa mia- aspettavo queste parole.
-Louis,
ma che dici?-
-Sì
invece! E' solo colpa mia. Se io non fossi tornato, se non ti avessi
incasinato la vita...!-
-Se
tu non fossi tornato, io ora non potrei fare questo- mi allungai verso
di
lui prendendogli poi il viso tra le mani e baciandolo.
Sembrava
la prima volta: mi sentivo impacciata, inesperta, erano pur sempre due
mesi che non assaggiavo quelle labbra perfette e ne avevo voglia. Avevo
voglia
di lui.
-Ho
scelto io di starti accanto e no, non me ne pento se è
questo che stai
pensando- il viso di Lou cominciò a riempirsi di lacrime e
lui sapeva quanto io
odiassi vederlo piangere, così cercò di
asciugarsi gli occhi con la manica
della sua inseparabile giacca in jeans.
-Scusa-
-Accettate-
mi baciò di nuovo lasciandomi il suo buon sapore sulle
labbra.
-Mi
sei mancata-
-Anche
tu- in quel momento la porta della mia stanza si aprì e chi
entrò fu un
piccolo Tomlinson in miniatura.
-Sorellona!-
-Mark!
Dovresti smetterla di vestirti come questo qui- dissi indicando il
ragazzo di fianco a me, al quale scappò una risata.
-Ti
stai riprendendo in fretta, vedo-
-Assomiglierò
almeno un po' a te, mamma- la conoscevo bene: per quanto ora si
dimostrasse forte, sapevo le notti insonni che aveva passato pensando a
me, le
lacrime che aveva versato. Mi sentì in colpa per tutto
questo, non avrei mai
voluto farla preoccupare tanto.
Un
altro problema ora si fece largo nella mia mente:
-Max
e...!-
-Non
c'è più nulla di cui preoccuparsi-
-Che
vuoi dire?-
Grazie
a Louis, ora le cose sono sistemate. E' stato lui a esporre denunca e i
tuoi amici lo hanno aiutato, compreso Niall- guardai Louis con uno
sguardo
stupito, ma allo stesso tempo fiero.
-Boo...l'hai
fatto-
-Devo
proteggerti. Ho solo mantenuto la mia promessa- ora era il mio turno:
le
lacrime spingevano per uscire. Era davvero il mio angelo, il mio
bellissimo,
stupendissimo angelo.
-Ti
amo-
-Ti
amo anch'io, Frifra-
-Aspettate!
Come farò per la scuola? Insomma, ho gli esami e sono
mancata per
due mesi!- la stanza si riempì delle risate di tutti i
presenti, ai quali si
aggiunsero anche Sara e Lisa (che mi saltarono letteralmente addosso) e
il
signor Cowell, il preside della mia scuola -Si...gnor Cowell? Che cosa
ci fa
qui?-
-Mi
sono sempre tenuto aggiornato sulle sue condizioni, signorina Parker.
Sua
madre è stata davvero molto gentile, e non si deve
preoccupare per la scuola.
Me ne occuperò io, personalmente-
Signori,
fate largo: Francesca Parker è tonata.
*Spazio
Autrice*
E
come la nostra protagonista, sono tornata anch'io! *palle di fieno che
rotolano*
Sì,
bene, ehm...buonasera a tutti!
Eccoci
qui con il nuovo capitolo con taaaaaaanti sviluppi:
Insomma,
Francesca si è svegliata! Apriamo lo champagne! Niente
più Louis
depresso!
Forse
lol
Beh,
questo capitolo è concentrato sui nostri protagonisti: il
prima (Lou) e il
dopo (Francesca)
Aspetto
di sapere cosa ne pensate! c:
Grazie
a chi continua a recensire, chi segue, chi preferisce, che ricorda, chi
apre per sbaglio,
Insomma,
grazie a tutti! *-*
Ora
scappo, che vado a rispondere alla mia gemella che mi ha appena
scritto!
<3
Ci
risentiamo presto,
Un
bacio,
La
vostra KaananX3
|
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Capitolo 20 *** Tempo ***
looooooool
-E questo
che diavolo è?!-
-Si
chiama integrale: vedi? E' questa specie di parentesi graffa-
-E
che c'entra il "dx"? Ah! Sono finita, non ce la farò mai!-
sarebbe
stato un bellissimo e soleggiato pomeriggio di Marzo se solo non ci
fosse stata
la matematica con i suoi benedetti integrali a rovinarmi l'esistenza!
Ero
tornata da più o meno un mese, compagni e professori erano
ben lieti di
sapere che stavo bene e in più, come di parola, il preside
Cowell mi stava
aiutando facendomi fermare qualche pomeriggio in più a
scuola per recuperare
compiti, interrogazioni o lezioni perse.
Ora
però, ci trovavamo a casa mia: Lisa si era offerta di darmi
una mano in
tutte le materie scientifiche (il mio punto debole da sempre), mentre
gli altri
si davano il cambio a seconda della materia in cui andavano meglio.
-Guarda
che finora non hai avuto problemi e anche l'ultimo compito ti
è andato
alla grande!- questo è vero: grazie a lei, per la prima
volta in cinque anni,
ero riuscita a prendere una A piena in quell'insulsa materia fatta di
strani
numeri e lettere, ma la mia lotta contro di essa non era ancora finita
e dubito
finirà mai.
-Ci
sono riuscita solo per merito tuo. Davvero, senza il vostro aiuto non
avrei
saputo da che parte cominciare-
-Siamo
i tuoi amici, no? E' più che normale quello che stiamo
facendo per te!-
sorrisi alle sue parole: tutta quella situazione era davvero assurda!
Lisa ed
io a studiare insieme, il riccio innamorato pazzo, Sara e Liam
finalmente
felici, Zayn che era straordinariamente riuscito a recuperare le sue
insufficienze e Louis a casa a studiare.
Al
solo pensiero le labbra si distesero da sole in un sorriso a trentadue
denti.
-Non
dirmi che la matematica ti mette di buon umore perché non ci
credo!-
-Mai.
Stavo solo pensando a tutto ciò che ci è successo
ultimamente: è...!-
-E'
strano- aggiunse lei completando la mia frase -Ma stiamo crescendo e la
cosa più bella è che lo stiamo facendo insieme-
-Questo
sì, hai ragione- non eravamo più quei ragazzini
impauriti dal mondo di
cinque anni fa: per un fatto o per l'altro, abbiamo fatto le nostre
esperienze,
anche le più impensabili, ma ognuna di quelle ci aveva reso
i ragazzi che siamo
oggi, forti e uniti come non mai.
Eravamo
diventati una vera e propria famiglia.
-Fra...posso
chiederti una cosa?-
-Certo!
Dimmi pure- alzai la testa da quell'odioso quaderno maledicendo lui e
quel dannato integrale che non riuscivo a risolvere; sembrava molto
nervosa dal
modo in cui si torturava le sua povere unghie.
-Ehm,
ecco...la...la prima...la prima volta- oh, ecco perché era
tanto tesa
-Insomma, la tua prima volta...ti ha...ti ha fatto tanto male?- era
imbarazzatissima, chiunque l'avrebbe capito: amo questo suo lato da
bambina che
la contraddistingue dalle altre.
-Beh,
un po', è normale, poi il dolore passa e cominci a
rilassarti finché non
ti lasci completamente andare- subito dopo, la mia lampadine delle
intuizioni
geniali si accese -Styles ti ha per caso detto qualcosa?-
-Eh?
Cosa? Nono! Niente del genere, anzi! Lui...lui ha...ha sempre
aspettato,
solo che adesso io...io...!-
-Ti
senti pronta?- arrossì ancora di più se possibile
e annuì alla mia domanda.
Aprì
il primo cassetto del mio comodino: dovetti cercare un po' prima di
trovarlo, ma eccolo lì, l'oggetto della mia ricerca! Lo
presi e lo diedi a
Lisa, mostrandole una delle mie espressioni "da vecchia saggia".
-E...questo?!-
-E'
per te , per voi. Un mio piccolo regalo personale-
-Ma...ma...FRANCESCA!
Mi hai dato un...un...!-
-Preservativo,
si chiama preservativo-
-Sì,
lo so cos'è, ma...come mai ne hai uno nel tuo cassetto del
comò??-
sembrava essere davvero stupita della cosa e io non potei fare a meno
di
scoppiarle a ridere in faccia: poteva davvero arrivare a questi livelli
la sua
ingenuità?
-Non
sempre Louis si ricorda di comprarli e sai, quando ti sale la voglia,
perché credimi sarà così, devi essere
attrezzata! Prima di tutto la sicurezza.
Se ti interessa, anche Sara ne ha sempre, per evenienza- dal suo
sguardo capì di
averla un po' scandalizzata, ma poco dopo si tranquillizzò
cominciando a
giocare con il mio piccolo, ma utilissimo, dono.
-E...dovrei
averne anch'io?-
-Beh,
è una tua scelta. Noi lo facciamo per precauzione. Prendilo
come un
consiglio- gli feci l'occhiolino e finalmente si rilassò
completamente,
puntando poi il suo sguardo dritto su di me.
-Ok,
sono pronta!-
-Bene!
Sono contenta per voi!- sembrava davvero determinata; Harry le piaceva
sul serio e tutto ciò che lei voleva fare era ripagarlo per
tutto l'amore che
gli dimostrava ogni giorno. Era arrivato il suo momento.
-Oh
cavoli, devo andare! Appuntamento galante-
-Oh-
giunsi le mani, come in preghiera, per potergli dare la mia
"benedizione": poi, puntando l'indice verso il pacchettino blu,
aggiunsi .Fanne buon uso, mi raccomando- si limitò a
sorridermi, lasciandomi un
bacio sulla guancia, per poi scendere di fretta le scale.
Che
dire, auguri e figli...! No, forse è meglio non continuare.
Congratulazioni,
mio piccola donna.
-4
a 2, sono un mostro a Fifa!-
-Ma
non dovevate andare da Harold per "studiare"?-
-Una
partita alla play non ha mai rovinato nessuno!-
-Una?-
-Vabbè,
due- continuai a fissarlo, finché non fu lui stesso a
crollare -E va
bene, va bene! Cinque, ok?- risi; nessuno può farmela,
tantomeno Louis, che
conosco da una vita -A te lo studio come è andato?-
-A
differenza vostra, noi abbiamo realmente studiato- da dietro lo
sentì farmi
il verso, tant'è che mi girai di scatto e gli feci la
linguaccia.
-Che
brutta lingua che hai!-
-Sarà
bella la tua!-
-Io
sono perfetto Parker, ricordalo- ci guardammo per un attimo negli occhi
e
bastarono davvero una manciata di secondi per scoppiare a ridere uno in
faccia
all'altro.
Lou
ed io eravamo a casa sua quella sera: mia madre avrebbe finito tardi di
lavorare ed io, di starmene da sola a casa non ne avevo voglia, anche
se,
sinceramente, da quando Louis era tornato, difficilmente passavo del
tempo da
sola.
Oltre
che fidanzati, eravamo anche vicini di casa e, con la scusa che lui
abitava da solo, o io andavo da lui o lui veniva da me: a volte
utilizzava
ancora il nostro passaggio "segreto" sull'albero che sfociava
direttamente sulla finestra di camera mia e più volte me
l'ero ritrovato di
fianco a me, nel letto, alla mattina; non che mi dispiacesse, ormai ci
avevo
fatto l'abitudine.
Ora
ci trovavamo a letto, nella vecchia camera dei suoi, distesi a guardare
la
TV.
Quella
stanza odorava ancora di loro, anche dopo anni, e io mi sentivo
abbastanza in soggezione; era come se avessi puntati addosso gli occhi
di Jay e
di Mark. Louis notò la mia inquietudine, così mi
strinse ancora di più a lui,
facendo aderire la mia schiena contro il suo petto.
-Che
cosa c'è amore?- da quando ero tornata a casa dall'ospedale,
per lui era
diventato sempre più naturale chiamarmi "amore" e la cosa
non poteva
che riempirmi di gioia.
-Nulla,
non preoccuparti-
-Ehi,
lo capisco quando c'è qualcosa che ti turba. Parlamene- non
volevo fargli
ricordare, sapevo quanto lui ne soffrisse ancora, ma non gli avrei
mentito, non
più.
-E'
questa stanza. Sì, sapere che prima qui ci dormivano i tuoi
genitori e ora
ci siamo noi, mi fa un certo che, mi sento come...osservata- lo
sentì sospirare
sul mio collo: ero consapevole di aver riaperto una piccola ferita con
le mie
parole e ora mi sentivo tremendamente in colpa -Scusami Boo-
-E
di cosa?-
-Di
averti fatto ricordare- aumentò la presa su di me, per un
attimo; mi fece
voltare e posò le sua mani sulle mie guance rosse, per poi
subito dopo
baciarmi.
-E'
tutto okay. Loro mi hanno dato il permesso- non capì il
valore delle sue
parole fino a quando lui stesso non me lo spiegò -Oggi,
prima di tornare a
casa, sono passato in cimitero: volevo salutarli, volevo fargli sapere
che ero
tornato e gli ho parlato di te, di noi, così gli ho anche
chiesto se potevo
portarti qui, in fin dei conti il mio letto è solo da una
piazza- sorridemmo
entrambi -E poi volevo farlo con te: risentire il suo profumo, tornare
qui,
dovevo farlo con te perché tu sola sei stata in grado di
darmi la forza
necessaria per aprire questa porta, tu sola potevi accompagnarmi qui, e
l'hai
fatto- non riuscì a trattenere una lacrima che,
prepotentemente, scivolò sul
mio viso.
Davvero
Louis aveva bisogno di me fino a quel punto?
Potevo
dargli davvero la forza che stava cercando?
Se
mi avessero chiesto in quel momento in quale posto del mondo volessi
essere,
avrei sicuramenti risposto "Qui!" perché è qui
che si trovava tutto
ciò di cui avevo bisogno.
Lui
è tutto ciò di cui ho bisogno.
-E
cosa ti hanno risposto?-
-Beh,
siamo qui: tu cosa credi?- mi tuffai di nuovo sulle sue labbra,
così
morbide e fini e -Ti amo- mi sussurrò tra un bacio e l'altro.
-Ti
amo anch'io- fu tutto ciò che riuscì a dire, ma
mai parole più sincere
uscirono dalla mia bocca.
-Benvenuta
nel club, sorella!-
-Te
l'avevo detto che ti sarebbe servito!- la mattinata a scuola
passò
piuttosto tranquilla, anche se qualcuno oggi era particolarmente
più esaltato
del solito e in ricreazione, Sara ed io avevamo avuto le nostre
conferme sul
motivo di così tanta felicità.
-E'
stato bellissimo! E poi lui, così delicato e gentile! Non mi
ha fatto poi
tanto male-
-Meglio
così, ma dicci, com'è mister "Gentilezza" a
letto?- ci
avvicinammo ancora di più a Lisa, in modo che solo lei
potesse sentirci, quando
all'improvviso dietro di noi, spuntò il magico trio.
-Fate
largo! Arriva Zayn Jawaad Malik, colui che riuscì a prendere
una bella A+
nel compito di matematica!- mi alzai di scatto dalla sedia e presi al
moro il
foglio che teneva tra le mani, osservandolo incredula.
-MA
COME HAI FATTO?-
-Malfidata,
ho studiato!- disse lui fintamente infastidito.
-Giocare
a Fifa non è sinonimo di studiare; hai avuto culo Malik-
detto questo
gli buttai le braccia al collo per poi abbracciarlo forte forte: adoro
prenderlo in giro -Complimenti genietto, sei stato bravissimo-
-Anch'io
voglio un abbraccio così!- Liam ed Harry ci raggiunsero
subito dopo
affiancandosi, come di consueto, alle proprie ragazze per farsi
abbracciare da
loro.
-E
io che pensavo lo volessi da me un abbraccio, Payne. Traditore- guardai
Liam
con l'aria da finta offesa, poi lui venne verso di me e
cominciò ad arruffarmi
i capelli per poi darmi uno dei suoi calorosi abbracci -Così
va meglio-
-Oh
sì- rispose lui lasciandomi anche un bacio sulla fronte.
-Fra,
come mai oggi Lou non è a scuola?-
-Aveva
un colloquio di lavoro-
-Un
colloquio? Louis? E' uno scherzo, vero?- anch'io ero rimasta piuttosto
atterrita quando Louis mi disse del colloquio: non riuscivo a capire il
perché
stesse cercando un lavoro, con le pensioni dei suoi e la loro
eredità, non
aveva di certo problemi a tirare avanti.
-So
che sembra strano, ma sì, Louis sta cercando un lavoro. I
soldi che gli
hanno lasciato i suoi non sono eterni e vuole frequentare il college
proprio
come noi, per cui-
-E
bravo Tomlinson! Sta mettendo la testa apposto! Preparati che, tra un
po',
ti chiederà pure di sposarlo!- Sara, la solita esagerata.
-Quanto
sei divertente- il suono della campanella, che segnava la fine della
ricreazione, lasciò cadere i nostri discorsi, ma, mentre
tornavo in classe, le
parole della mia riccia continuavano a rimbombarmi in testa: "Ti
chiederà
di sposarlo". Sapevo bene che Louis non era così idiota da
farmi una
proposta del genere adesso, ma davvero un giorno me l'avrebbe chiesto?
Lui?
Altre volte mi era capitato di pensarci, ma sembrava tutto
così lontano, mentre
ora...oh basta! C'è il college, la laurea, e molte altre
cose più importanti!
A
questo ci penseremo poi.
Molto
poi.
-Louis,
tesoro! Che eleganza-
-Ciao
Laura! Oh grazie. Francesca è in casa?-
-In
camera sua-
-Grazie-
Da
dentro la mia stanza, sentivo qualcuno percorrere velocemente le scale
fino
a che, la porta della mia stanza non si spalancò.
-Indovina
chi ha ottenuto il lavoro?!- mi voltai di scatto e dietro di me vidi
un Louis in giacca e cravatta e sprizzante felicità da tutti
i pori.
Ce
l'hai fatta, amore.
-Bravissimo
Boo!- lo abbracciai talmente stretto e all'improvviso, che
entrambi perdemmo l'equilibrio, tanto da cadere tutti e due sul letto
ed io
sopra di lui.
-Comincio
la settimana prossima, dopo la scuola-
-E
quando studierai?-
-Tranquilla,
ho calcolato tutto-
-E
hai calcolato anche del tempo per me?-
-Quello
per te lo trovo sempre. Cascasse il mondo-
*Spazio
Autrice*
Rieccomi
con un nuovissimo e (poco) eccitante capitolo! lol
Innanzitutto,
come state?
Mamma
mia, quante cose sono successo ultimamente uu
Non
so voi, ma io non vedo l'ora che tornino in tour..
E
'This Is Us'? Sono senza parole. Mi affido a Leeroy: PER-FECT! lol
Passiamo
a cose peggiori, il capitolo: beh, tutto tranquillo, tutto procede
bene, la nostra Lisa cresce *risatina maliziosa* e il nostro Lou trova
lavoro
c:
Mi
piaceva l'idea di un Louis tutto in giacca e cravatta *-*
Cooooooooooomunque.
Opinione,
critiche, pareri, insulti, sono qui per qualsiasi cosa, sapete che mi
fa piacere sapere cosa ne pensate :D
Anyway,
grazie a chi recensisce sempre, a chi continua a seguirmi, a chi passa
per caso.
A
massive, massive thank you *-*
Ora
vi lascio e ci risentiamo al prossimo capitolo!
Un
bacio,
la
vostra KaananX3
|
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Capitolo 21 *** "Resto" ***
kio
Ecco, ci
siamo.
L'inizio
della fine.
Oggi,
sono iniziati ufficialmente gli esami e il nervoso cominciava a farsi
sentire a livelli mai raggiunti.
Panico.
-Non
andrà. Non andrà bene-
-Smettila
Zay! Siamo stai ammessi tutti quanti, anche tu! Vorrà pur
dire
qualcosa-
-C.
U. L. O-
-Malik,
ora piantala- per quanto mostrasse essere il più pacato e
tranquillo di
noi, Zayn in verità era quello più agitato di
tutti: aveva paura di non
farcela, di deludere i suoi genitori, di deludere noi, ma la sua
famiglia aveva
fiducia in lui così come anche noi e poi, siamo una famiglia
no?
-Calmati:
fai un respiro profondo. Te la caverai alla grande Zayn. In questi
giorni abbiamo ripassato di tutto-
-Ed
eri preparatissimo, moretto del mio cuore- ma guardate un po' chi si
è
disturbato di venire per darci coraggio!
-Ehi
biondo! Come mai qui?-
-Sono
passato per darvi un bel in bocca al lupo. State tranquilli, non sono
poi
così terribili come sembrano; se gli ho passati io, il
vostro successo è
assicurato!- scoppiammo tutti a ridere lasciando scorrere via tutta la
tensione
accumulata in questi ultimi giorni. L'arrivo di Niall fece bene
soprattutto al
nostro bel moretto che, preso un bel respiro, distese le spalle e
rilassò il
viso in un sorriso.
-Ecco,
così sei molto più bello- aggiunse poi il
cameriere.
-Oh
attento Nialler, potrei anche innamorarmi di te!- rispose subito Zayn.
-E
io che pensavo che già lo fossi- sì, Niall era
arrivato proprio al momento
giusto.
Era
l'ora di entrare: prima venne chiamata la classe di Sara e Zayn e
subito
dopo la nostra.
-Buona
fortuna ragazzi! E spaccate!-
-Lo
faremo!- dissi voltandomi per l'ultima volta a guardare il biondo che
ci
regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi rassicuranti.
Facciamolo.
-La
libertà ormai è nostra!-
-E
gli scritti sono andati! Signore, che parto!- avevamo appena concluso
il
nostro "Tour de Force": tutti gli esami scritti erano stati fatti ed
eravamo passati tutti quanti, nessuno mancava all'appello! Ora
però dovevamo
affrontare l'ultimo grande ostacolo: l'orale.
Decidemmo
di trovarci tutti i pomeriggi in modo da esercitarci per esporre la
nostra tesina davanti alle commissioni e, allo stesso tempo, fare
qualche mega
studiata di gruppo.
Quel
giorno eravamo a casa di Liam: Louis era appena arrivato dal lavoro,
aveva
detto che ci raggiungeva direttamente lì.
Quel
ragazzo era una forza dalla natura, ma almeno aveva mantenuto fede a
tutte
le sue promesse: trovava il tempo per la scuola, per il lavoro, per
studiare e
per noi.
-Allora,
che ve ne pare?-
-Perfetta-
-Sei
di parte Payne, il tuo giudizio non vale!- Liam si imbronciò
alle parole
di Zayn e sbuffò fintamente infastidito.
-Eri
perfetta, ascolta me- intervenni io abbracciando forte Liam che, nel
frattempo, si era rintanato nelle mie braccia in cerca di
"protezione". Sara mi sorrise per poi sedersi vicino a me ad
arruffare i capelli del suo ragazzo.
-E'
il mio turno!-
-Vai
Tommo!-
Legami.
Ecco
di che cosa avrebbe parlato Louis nella sua tesina: legami.
Più
lui parlava, più noi cominciavamo a ricordare; era stata
costruita intorno
a noi, ai nostri trascorsi. Quella tesina parlava di noi: parola dopo
parola,
ricordo dopo ricordo, gli occhi di tutti cominciarono a farsi lucidi,
accompagnati però da dolci sorrisi. La gioia era tanta e
sapere che proprio
Louis aveva scelto di mettersi a nudo davanti a noi ci rendeva ancora
più
orgogliosi di lui.
-Fine-
disse poi, lasciandosi andare ad un lungo sospiro.
-Farai
un figurone- Harry e Louis sono sempre stati grandi amici ed ero sempre
stata l'unica a sapere quanto in realtà quel ragazzo riccio
avesse sofferto per
la lontananza tra di loro.
-Grazie
Harreh. Voi, che dite?- era adorabile quando arrossiva.
-Io
non dico niente, altrimenti qualcuno si lamenta che non sono
obbiettiva-
dissi voltandomi verso Zayn guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Bravissimo
Lou- esordì quest'ultimo -Non ho parole- ed era proprio
vero, non
servivano parole, bastava guardarci per capire che dentro di noi, in
quel
momento, albergavano una miriade di sentimenti che lottavano per uscire.
Ci
aveva scombussolato per bene il nostro Tommo.
-Ragazzi,
che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa da Niall stasera?-
-Per
me è ok-
-Noi
ci saremo-
-Trovata
la nostra notte prima degli esami: abbuffarci da Nando's fino a
scoppiare- si sentivano le nostre risate infrangersi contro le pareti
di quella
stanza ed era un suono bellissimo: mi sentivo a casa.
-Vista
l'ora, sarà meglio andarsi a fare una doccia, che dici?-
Louis annuì e,
dopo aver infilato in malo modo libri e fogli vari dentro il suo zaino,
mi
prese per mano per poi salutare tutti con un caloroso "A più
tardi
tesorini".
Una
serata tutti insieme era proprio quello che ci voleva.
-Secondo
te posso andare così?- indossavo un paio di jeans, una
maglia a mezze
maniche blu che mi lasciava le spalle scoperte e le mie inseparabile
converse
bianche.
-Per
me stai molto meglio senza- disse Louis avvicinandosi pericolosamente a
me. Arrossì e, di tutta risposta, presi la felpa che avevo
messo sul letto e
gliela lanciai addosso.
-Non
dovresti dire certe cose!-
-Ma
io ti preferisco senza vestiti! Non è colpa mia, sei tu che
sei troppo
eccitante!- Dio, che nervi quando si comporta così! Io
pronta e vestita, lui
ancora lì in tuta che non faceva altro che fissarmi e fare
battutine sconce!
Non che fossi una pignola, ma odio arrivare in ritardo agli
appuntamenti e
questo lui lo sa bene.
-Lou,
devi ancora farti la doccia e vestirti...e guarda che ore sono!
Smettila
di fare il bambino e datti una mossa- mi avviai verso l'uscita di
camera mia,
quando mi sentì strattonare per la vita.
-Stasera
resti con me?-
-Boo,
domani abbiamo gli orali. Stanotte dobbiamo riposare- aveva cominciato
a
lasciarmi piccoli baci lungo il collo; credeva di rendermi
più vulnerabile in
quel modo e, odio ammetterlo, ma ci stava riuscendo alla grande.
-Resta.
Voglio solo poter dormire appoggiato al tuo petto, sentire il tuo cuore
battere, le tue mani che mi accarezzano i capelli. Non voglio altro,
voglio
solo sentirti, svegliarmi la mattina e trovarmi accanto a te. Ti prego-
ora voi
mi spiegate come dirgli di no! Davvero, ditemelo, perché io
non ci sono
riuscita!
Impossibile.
Sentire
quelle parole uscire dalla bocca di Louis era come respirare la pura
brezza che spira in montagna: mi sentivo bene, rilassata. Completa.
Tutto
quello che era successo, tutto ciò che ci era accaduto,
sembravano ormai
ricordi lontani; in fin dei conti, eravamo due liceali (anche se ancora
per
poco) che volevano farla finita con la vita sui banchi di scuola e
iniziarne
un'altra che sapeva solo ed unicamente di loro, del loro amore.
Io
volevo Louis e lui voleva me. Solo...ci amiamo.
Non
mi pento delle mie scelte.
Non mi
pento di te.
Ti amo, Boo.
-E
va bene, mi hai convinto. Resto. Dimmi una cosa, Lou-
-Tutto
ciò che desideri, mon amour- sorrisi abbassando lo sguardo e
posando poi
la mia fronte nell'incavo del suo collo.
-Mi
ami?-
-Che
ti domande! Certo che ti amo, dolcezza!-
-E
starai sempre con me? Insomma, non te ne andrai più?- avevo
bisogno di
saperlo, ancora. Avevo già rischiato di perderlo troppe
volte, ora che le cose
tra di noi si stavano stabilizzando dovevo averne la certezza, una
volta per
tutte.
-Come
mai questa domanda, Fra?- lo sentivo, era nervoso, agitato -Ho fatto
qualcosa di sbagliato?-
-No,
assolutamente no. Volevo solo...!-
-Non
ti fidi ancora, non è vero? Pensi ancora che io possa
abbandonarti...non
ti biasimo-
-Louis
no! Se te ne fossi voluto andare veramente , lo avresti fatto in quei
due mesi in cui sono stata in coma, non di certo adesso-
-E
allora perché?-
-Perché
non voglio perderti! Perché ti amo! Perché
più andiamo avanti, più
stiamo creando la nostra storia! Voglio averti nel mio futuro Lou;
azzarderei a
dirti che ti amerò per sempre perché so che per
me è così, ma ti conosco e non
mi crederesti, quindi accontentati di questo e dimmi che resterai.
Louis, ti
prego...!-
-Ho
bisogno di sapere che ti fidi di me-
-Io
mi fido di te!-
-E
allora non me lo chiedere. Vado a darmi una sistemata e usciamo-
-Louis!
Boo...- uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle
lasciandomi
lì, seduta sul ciglio del letto con la testa tra le mani.
A
volte odiavo seriamente la mia insicurezza.
Scusami
Louis.
Louis' Pov:
Doveva
fidarsi di me.
Mi
amava no? Che le costava? Le avevo già provato che sarei
rimasto! Non sarei
più scappato!
Sei tu
la mia casa ora.
Ma
come darle torto? Non potevo di certo fargliene una colpa.
L'avevo
abbandonata due anni fa scappando come un ladro e lasciandola sola,
senza spiegazioni; volevo solo che si fidasse di me, completamente. Una
volta
per tutte.
In
cuor mio, sapevo già di avere la sua completa fiducia, ma
allora perché mi
sono comportato così? Semplice: il forte Louis Tomlinson, in
realtà non era
altro che un bamboccio insicuro di sé stesso.
-E
allora non me lo chiedere. Vado a darmi una sistemata e usciamo-
Una
doccia: avevo bisogno di una doccia.
Entrai
nel bagno con un paio di boxer puliti e i vestiti che Francesca mi
aveva
preparato. Sotto il getto rigenerante della doccia, ogni mio pensiero
scivolava
va: il lavoro, gli esami, il mio futuro, Francesca.
Dio,
ero stato in grado di rovinare tutto anche questa volta.
Perché
arrabbiarmi tanto quando ero consapevole che lei avesse completamente
ragione
su tutto? Che mi costava dirle "Resto. Resterò per sempre"!
Lei
si era aperta con me, la sua era stata una dichiarazione in piena
regola,
non ha avuto paura.
Lei
non è una codarda come me.
Uscì
dalla doccia, mi asciugai e subito dopo mi preparai. Appena fuori dal
bagno, cominciai a sentire dei piccoli brividi lungo il mio corpo, non
seppi se
per il freddo o se per il fatto che, giù dalle scale, mi
aspettava quello
splendore della mia ragazza con cui, peraltro, mi ricordai di avere un
piccolo
affare in sospeso.
-Sono
pronto- al suono della mia voce sussultò, di questo me ne
ero accorto,
come mi accorsi dei suoi occhi rossi e gonfi: di sicuro aveva pianto e
di nuovo
a causa mia.
-Andiamo
allora, gli altri sono già lì- tentò
di dire lei cercando di
sistemarsi il trucco davanti al piccolo specchio in soggiorno.
-Aspetta-
mi fiondai giù dalle scale e, con sua grande sorpresa,
l'abbracciai
forte, proprio come ero solito fare solo con lei -Mi dispiace-
-E'
ok. Hai ragione tu, non dovevo chiedertelo-
-No,
hai tutte le ragione per farlo. Io lo so che hai fiducia in me, lo so
che
mi ami, e io sono solo uno stupido marmocchio troppo cresciuto che si
fa
sopraffare dalle sue paure. Non voglio scappare, non più,
non da te. Non da
noi. Resterò. Resterò per sempre-
-Louis-
-No,
non piangere: il tuo bel viso non può essere rovinato da
queste- allungai
l'indice verso il suo volto per asciugarle la lacrima appena caduta e
-Sei
bellissima- aggiunsi infine.
Mi
persi nei suoi occhi, in quei suoi splendidi occhi marroni tendenti al
verde.
Sentì
poi un dolce calore sopraffarmi: le sue labbra morbide si posarono
sulle
mie.
-Andiamo?-
-Andiamo?-
*Spazio
Autrice*
Non ci
credo nemmeno io, ma...
SONO
PUNTUALEEEEEEEEEEE!
Insomma,
sabato è giorno di pubblicazione e...oggi è
sabato!
Grandioso,
no? lol
Passando
a cose serie, il capitolo:
Piccolo
scontro tra i nostri due innamorati, ma niente che non si risolva con
un bel lieto fine.
Insomma,
in una coppia non ci sono sempre mega litigi, anche piccole
discussioni possono sorgere e poi questo aspetto di Lou andava chiarito
uu
I
nostri ragazzi stanno per finire gli esami, so che in Inghilterra le
cose
sono un po' diverse, ma ho preferito lasciare l'Italian Style per
questo: mi
informerò meglio uu
Avvertimento:
il prossimo capitolo sarà il PENULTIMO.
So...ci
risentiamo presto! :D
Un
bacio a tutti!
La
vostra,
KaananX3
|
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Capitolo 22 *** Avviso ***
hu
Buonasera a
chiunque leggeva questa fan fiction.
Parto con il
dire che mi scuso per tutto il tempo che è passato
dall'ultimo aggiornamento.
No, non ho
alcun grave problema familiare.
No, non ho
perso l'ispirazione.
No, non ho
smesso di scrivere.
Il motivo
è molto semplice: questa storia non mi convince
più e pertanto ho deciso di eliminarla.
Io sono una che
porta a termine ciò che comincia e, chiariamoci, preferisco
scrivere long che OS, ma questa volta ho iniziato un qualcosa di cui
ero poco sicura fin dall'inizio, pertanto mi dispiace per chi ancora
leggeva e aspettava e ringrazio ancora per tutta l'attenzione che gli
è stata data, ma non posso continuarla.
Mi hanno sempre
detto che a scrivere sono brava, quindi almeno su questo le cose voglio
farle bene.
Ho scritto una
nuova Long, sempre come protagonisti Louis e la nostra Francesca (non
ho abbandonato il mio progettino, almeno quello, e la voglia di
scrivere è ancora tanta) e la pubblichierò subito
dopo questo avviso.
Spero possiate
capirmi.
Grazie a tutte.
Un bacio grande,
KaananX3
|
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