The underground.

di fearofopinions
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La stessa cosa che abbiamo avuto da tua cugina.. ***
Capitolo 2: *** Introduzione :33 ***
Capitolo 3: *** Come farei a non riconoscere mia cugina, rossa? ***
Capitolo 4: *** boom, un colpo di pistola. ***
Capitolo 5: *** Eppure ce l'avevano quasi fatta. ***
Capitolo 6: *** NO, AMY! ***
Capitolo 7: *** Lasciala stare! ***
Capitolo 8: *** Cancello la FF... ***
Capitolo 9: *** Non sei nessuno per chiamarmi per nome ***
Capitolo 10: *** adesso mi ammazzerete. ***
Capitolo 11: *** Nuova storia c: ***



Capitolo 1
*** La stessa cosa che abbiamo avuto da tua cugina.. ***



1.Capitolo.- La stessa cosa che abbiamo avuto da tua cugina..
 
Nello scorso capitolo..
Sheryl non riusciva proprio a capire, guardava quei cinque ragazzi che la circondavano terrorizzata. Prima che potesse fare qualche movimento oppure potesse dire una  parola, le misero uno straccio vicino alla bocca facendo perdere i sensi alla povera Sheryl che intanto cominciò a vedere tutto nero.


Sheryl aprì lentamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre per mettere a fuoco la figura che aveva davanti.
- Ragazzi, si è svgeliata!.- urlò un biondino con gli occhi azzurri avvicinandosi e accarezzandole il braccio. Le sembrava un principe azzurro, un ragazzo dolce e timido, ma cambiò idea quando le strinse il braccio con una tale forza che la fece gemere, urlando.
Sentì dei passi pesanti e allo stesso tempo svelti, venire verso la porta e Sheryl si girò verso di essa nello stesso momento che varcarono la soglia gli altri quattro ragazzi della metropolitana. Sussultò e ricominciò a tremare, soprattutto quando riconobbe quello che le aveva puntanto la pistola al collo.
-Cosa..vole..te da me?.- riuscì a dire balbettando per la paura mentre gli occhi le ritornavano lucidi.
-E smettila di piangere, lo stai facendo da questa mattina, tesoro.- le si avvicinò un ragazzo con la cresta e gli occhi nocciola che cominciò ad accarezzarle il viso con un sorrisino bastardo sul viso. "Secondo te che dovrei fare, saltare dalla gioia?" pensò Sheryl chiudendo gli occhi e asciugandosi quelle ultime lacrime che le stavano, ancora una volta, fin troppe in quella giornata, solcando il viso.
- Vogliamo ciò che abbiamo avuto anche da tua cugina..- le rispose con un tono inquietante un ragazzo con una voglia sul collo. Sheryl posò lo sguardo su di lui e balzò in piedi appena sentì l'ultima parola.
-Che cosa avete fatto a mia cugina, brutti..!.- non riuscì a finire la frase che stava urlando perchè si ritrovò ad abbracciare il freddo pavimento di quella lurida stanza con un segno rosso sulla guancia e la forma di cinque dita stampate su di essa.
- Non azzaddarti mai più a parlarci con questo tono, sono stato chiaro?.- le si avvicinò quell'Harold che la prese, la scosse voracemente e la sbattè sul letto così forte da farle sbattare la testa. Uscirono tutti e cinque da quella stanzetta e Sheryl sentì il rumore di una serratura che scattava, rimase stesa su quel letto senza forze, con molti segni violacei sul corpo. Non piangeva, sapeva che ormai non serviva più a niente. Sentiva solo delle urla, però.. non erano sue. Sheryl non gli diede troppo peso, era chiusa a chiave, non poteva fare granchè.

Dopo circa una mezz'oretta o forse di più, in cui quelle urla cessarono, la serratura scattò di nuovo e Sheryl alzò il busto di scatto prima di rannicchiarsi su sè stessa in caso l'avessero fatta male ancora.
-Muoviti, alzati dal letto!.- non voleva vedere a chi apparteneva quella voce, ma adesso, anche se l'aveva sentita solo due o tre volte, l'aveva riconosciuta, era quella del ragazzo con gli occhi azzurri, quello della pistola. Gli volse uno sguardo prima di cominciare ad alzarsi lentamente.
-Muoviti ti ho detto!.- le disse stizzito il ragazzo prendendola con forza per un polso e trascinandola in un'altra stanza dove Sheryl cadde con le ginocchia a terra e con le mani sul viso. Il ragazzo se ne andò, sbattè la porta e chiuse anch'essa a chiave. Sheryl si guardava intorno, era la stessa stanza dove stava prima lei però non era sola questa volta. Una figura gracilina si trovava sul letto e la scrutava con gli occhi lucidi e pieni di curiosità. Sheryl si avvicinò di più e sotto la luce della luna che penetrava dalla finestra potette vederla meglio mentre si rannicchiava in un angolo del letto.
Gli stessi occhi azzurri. Gli stessi capelli biondi. Gli stessi tratti di una volta. Sheryl non ci poteva credere, non poteva essere lei, non dopo due anni di ricerca disperata.
-Amy!.- urlò la ragazza sorpresa, con gli occhi lucidi per le lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia.


Zalve cente!
Sono tornata, contenti?
Vi ringrazio per le 5 recensioni precedenti, spero davvero che questa storia piaccia.
Comunque, questa è la nostra Sheryl:

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E questa è Amy:
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Capitolo 2
*** Introduzione :33 ***


                                 The underground.

10 Febbraio 2013
Sheryl era in metropolitana, stava ritornando a casa ed era ormai in lacrime con le cuffie nelle orecchie mentre stava ascoltando una canzone. Quella canzone. La loro canzone. L'unico ricordo di lei.
Erano trascorsi precisamente due anni da quando sua cugina era scomparsa misteriosamente. Amy le mancava, avevano la stessa età, erano legate come sorelle, ognuna era la vita dell'altra ed erano così diverse ma così uguali, si completavano. Dopo due anni di ricerca Sheryl non sperava più di ritrovare la cugina in vita, da quando era scomparsa la sua vita si era spenta.
Nella metropolitana non c'era più nessuno, tranne lei e il conducente, un ragazzo fin troppo giovane per praticare quel mestiere. Dopo un paio di minuti, la metropolitana si fermò facendo aprire le porte scorrevoli. Sheryl era confusa, non si era mai fermata a quell'ora, ormai erano le due passate, ma non ci diede troppo peso e si rimise le cuffie nelle orecchie poggiando la testa sulle gambe fino a quando non sentì una presenza accanto a lei. Alzò lo sguardo ancora offuscato dalle lacrime ed incontò un paio di occhi azzurri che le sorridevano. Era un sorriso strano, maligno, non ne aveva mai visto uno così cattivo. Si girò dalla parte opposta ma un altro ragazzo riccio con gli occhi verdi la guardava insistentemente. Guardò di fronte a lei e c'erano altri tre ragazzi che si scambiavano qualcosa, qualcosa che Sheryl non riuscì nè a capire, nè a vedere. Aveva ancora le cuffie nelle orecchie e non aveva intenzione di toglierle, soprattutto in quel momento. La metropolitana ci stava mettendo troppo tempo per arrivare alla sua fermata e la sua preoccupazione cresceva sempre di più. Aveva un brutto presentimento.
Il ragazzo riccio alla sua destra le tolse le cuffie e quasi senza accorgersene Sheryl si ritrovò le spalle cinte dal braccio del ragazzo con gli occhi azzurri alla sua sinistra e con la testa sulla sua spalla. Cominciò a tremare, non poteva rispondere, non ce la faceva, non ne aveva la forza.
- Piccola calmati, stai tremando.- le disse il ragazzo continuando a ghignare insieme ala sua "banda".
- Lasciatemi stare.- sussurrò a denti stretti la ragazza facendo aumentare di più sia la stretta sia la risata del ragazzo.
- Sai Sheryl, non ti conviene fare così con noi.- sussurrò anche lui avvicinandole un oggetto duro al collo. Una pistola. Sheryl singhiozzò, cominciò a sudare freddo, perchè a lei? Che aveva fatto di male? Non bastava la perdita di Amy?  
Cacciò un urlo ma prontamente le tapparono la bocca con una mano e il ragazzo riccio si avvicinò lentamente al suo orecchio.
-Non ti sentirà nessuno, il conducente è nosto complice, vero Josh?.- urlò quel "vero Josh?" alla fine della frase ricevendo come risposta un "Giustissimo Harold".
Sheryl non riusciva proprio a capire, guardava quei cinque ragazzi che la circondavano terrorizzata. Prima che potesse fare qualche movimento oppure potesse dire una  parola, le misero uno straccio vicino alla bocca facendo perdere i sensi alla povera Sheryl che intanto cominciò a vedere tutto nero.

Aloha gente!
Alloora, questa è la mia nuova storia, come vi sembra?
L'idea mi è venuta indovinate dove? Nella doccia.
E indovinate quando l'ho scritta? Nell'ora di storia lol
Al prossimo capitolo.
Cla xx

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Capitolo 3
*** Come farei a non riconoscere mia cugina, rossa? ***



                                       2. Capitolo.- Come farei a non riconoscere mia cugina, rossa?


 
Nello scorso capitolo...

Gli stessi occhi azzurri. Gli stessi capelli biondi. Gli stessi tratti di una volta. Sheryl non ci poteva credere, non poteva essere lei, non dopo due anni di ricerca disperata.
-Amy!.- urlò la ragazza sorpresa, con gli occhi lucidi per le lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia.


Sheryl si buttò letteralmente addosso alla cugina, spaventandola e facendola indietreggiare ancora di più alle spalle del letto.
Sheryl la guardò perplessa e l'esaminò per bene. Il suo corpo era ricoperto di lividi ed Amy aveva un fisico gracile e debole, non aveva sopportato tutto quello che aveva subito, chissà cosa le avevano fatto passare. La rabbia salì in Sheryl tanto da farle diventare il volto  rosso, ma alla fine pensò che poco poteva fare lei da sola contro quei cinque piccoli ma grandi mostri.
Riportò lo sguardo sulla cugina che la guardava ancora terrorizzata. Si avvicinò cautamente alla ragazza e si sedette piano sul letto avvicinandosi sempre di più, provò a riabbracciarla e questa volta Amy non si ritirò indietro, nè oppose resistenza. Sentiva il suo collo bagnato dalle lacrime della cugina e Sheryl pianse con lei.

-Sh.. Amy, sono io, Sheryl, ricordi?.- non sapeva cosa dire, insomma, due anni di lontananza sono tanti e non riusciva a parlarci come una volta anche perchè aveva il terrore che lei non si ricordasse.

-Come farei a non riconoscere mia cugina, rossa?.- a Sheryl spuntò un sorriso, da bambina voleva tingersi i capelli di rosso così Amy la chiamava sempre "rossa", era una specie di nomignolo affidato solo a lei.

-Come sei finita qui?.- chiese Sheryl guardando la cugina alla quale ricominciavano a riumidirsi gli occhi.

-Ricordi quando, quel giorno, ritornai a casa da sola dopo essere stata da te?.- sheryl annuì. -quel giorno, mi hanno presa e portata qui, non ho mai capito cosa volessero veramente da me, so solo che.. che..- Amy cominciò a singhiozzare rumorosamente davanti alla cugina che si sentiva impotente.- hanno ucciso i miei genitori e hanno derubato casa.- Sheryl rimase immobilizzata, non sapeva della morte dei suoi zii, i suoi non le avevano detto niente, nemmeno in quel periodo in cui Alyssa Jonson (la mamma di Sheryl) piangeva continuamente e ogni volta che la bambina innocentemente chiedeva cosa c'era, rispondeva sempre in modo secco, con un freddo: Non è niente Sheryl, vai in camera. Oppure quando ancora prima, per un periodo non vedeva più Amy e la madre le disse semplicemente che se n'era andata per un po' di tempo. Ma lei non ci credeva, sapeva che la cugina l'avrebbe avvisata e l'avrebbe chiamata, oppure le avrebbe mandato un semplice messaggio, insomma avrebbe fatto qualcosa. Ora cominciava a collegare tutto, tutte le bugie della madre e del padre, perchè non avevano volute dirle niente? Forse era troppo piccola?
Le due ragazze in lacrime continuavano a parlare, Sheryl raccontò dell'incontro che aveva avuto coi cinque, raccontò della pistola e di come era arrivata fin lì senza accorgersene. Amy ormai era lì da due anni e le spiegò chi erano quei cinque, ragazzo per ragazzo. Le disse che quello che gli aveva puntato la pistola al collo era Louis, quello biondo che le aveva dato un pizzico era Niall, il riccio era Harry, quello con la cresta era Zayn ed infine il giovane con gli occhi nocciola da cerbiatto era Liam. Sheryl voleva sapere qualcosa in più ma pensò che comunque non potevano aver detto tutta la loro vita alla cugina, così lasciò perdere. Voleva sapere cosa aveva spinto quei cinque ragazzini stupidi a portarle qui, voleva sapere cosa le avrebbero fatto e soprattutto voleva sapere quando se ne sarebbere andate da quella casa infernale.

Intanto, i cinque ragazzi nel salotto parlavano delle due ragazze.
- Quando dobbiamo entrare a casa Jonson?.- chiese distrattamente Harry portandosi alla bocca un bicchiere di birra.
-Dovremmo andare domani, ma non voglio lasciare quelle due da sole, chissà cosa potrebbero fare.- questa volta a parlare fu Liam che pensava ad un modo per risolvere le cose.
-Potremmo lasciare Josh, come "guardia" intendo.- propose Niall distendendosi sul divano del soggiorno e mimando le virgolette alla parola guardia.
Gli altri quattro annuirono e Zayn compose il numero di Josh per avvisarlo di quello che doveva fare e come da programma, Josh accettò.
Louis prese parola.- Andiamo a staccare le due cuginette, forza.- fece finta di asciugarsi una lacrima e cominciò a ridere rumorosamente seguito dagli altri quattro.

Salirono le scale che portavano alla camera di Amy e aprirono lentamente la porta, trovando le due sul letto che parlavano animatamente ancora con le lacrime agli occhi, parlavano così prese tra di loro che non si accorsero nemmeno della presenza dei cinque ragazzi. Sheryl sentì due mani forti sui fianchi che l'alzarono dal letto a forza, si girò spaventata. Harry.
-Lasciami!.- cominciò ad urlare dimenandosi.
-Fai ciao a tua cugina, Sheryl..- le disse Louis mentre ordinava ad Harry di portarla in camera e controllarla.
Amy riprese a piangere, sapeva che il comportamente di Sheryl l'avrebbe aiutata ben poco se voleva sopravvivere lì dentro. Guardò il viso del ragazzo di fronte a lei, Zayn, la guardava impassibile, indifferente ma un pizzico di pena la provava anche lui. Louis le accarezzava il viso mentre aveva un ghigno stampato sulla faccia. Amy guardava sua cugina che veniva portata a forza fuori dalla camera mentre urlava ancora. Dopo un po' anche Zayn e Louis uscirono dalla camera sbattendo la porta che si richiuse con un tonfo lasciando Amy nella sua solitudine, nelle sue lacrime, nella sua tristezza, nella sua malinconia, nel suo silenzio, interrotto solo dalle urla di Sheryl.

Aloha ccente (?)
Rieccomi! Contente? Prima di tutto mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto, però ho avuto dei problemi.
Poi, vorrei ringraziare tantissimo chi ha recensito la mia storia nei capitoli scorsi, insomma, 6 recensioni! Ma volete farmi morire per caso?
Ringrazio anche chi ha messo la storia nei preferiti, nelle seguite, e nelle ricordate.
Alla prossima babes (?) prometto che farò più in fretta, anche perchè in parte il capitolo già l'ho scritto *u*
La vostra autrice <3

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Capitolo 4
*** boom, un colpo di pistola. ***


                                                              Boom, un colpo di pistola.

Nello scorso capitolo...

Dopo un po' anche Zayn e Louis uscirono dalla camera sbattendo la porta che si richiuse con un tonfo lasciando Amy nella sua solitudine, nelle sue lacrime, nella sua tristezza, nella sua malinconia, nel suo silenzio, interrotto solo dalle urla di Sheryl.


Harry riuscì a portare con forza Sheryl nella "sua" stanza e la sbattè poco delicatamente sul letto, chiudendo poi la porta a chiave. Sheryl seguiva la sagoma del ragazzo, massaggiandosi la nuca che le faceva male per la botta appena presa. Lo guardava terrorizzata, voleva ritornare a casa, dai suoi genitori, con Amy, voleva solo svegliarsi da quel brutto sogno che stava vivendo.
Il giovane posò lo sguardo sulla ragazza facendola rabbrividire più per paura che per altro. Il riccio le si avvicinò mentre lei continuava ad indietreggiare sempre più terrorizzata, stava per urlare ma Harry le portò protamente una mano alle labbra.
-Shh, zitta, non urlare.- disse prendondole ad accarezzare la gamba coperta solo dalla leggera stoffa dei jeans. - non ti farò del male.- continuò, Sheryl non ci credeva, soprattutto dopo aver visto la cugina in quello stato, ma annuì comunque, non voleva mettersi nei guai.
-Pos..posso farti una domanda?.-chiese insicura la ragazza, dopo che Harry le tolse la mano dalla bocca, vagando con lo sguardo per la camera. Il ragazzo annuì.
-Perchè? Perchè proprio noi?.- chiese sussurrando Sheryl con le lacrime agli occhi.
Harry all'inizio la guardò un po' confuso, poi scoppiò in una fragorosa risata. "cosa c'è da ridere?" pensò Sheryl guardandolo confusa.
-E pensi che lo dica proprio a te? Alla diretta interessata?.- riuscì a dire tra le risate buttandosi sul letto accanto a Sheryl che cercava di allontanarsi, con scarsi risultati.
Harry, dopo essersi dato una calmata, si sistemò meglio sul letto e cominciò a guardare insistentemente la ragazza di fianco a lui, facendola arrossire. Sentirono improvvisamente bussare fortemente alla porta, i due sobbalzarono.
- Harold, apri questa cazzo di porta!.- la voce di Liam si sentiva forte e chiara.
-Ora arrivo, coglione, stai calmo.- al riccio scappò una piccola risata, sciolse quel "contatto" visivo con Sheryl e posò lo sguardo sulla porta.
-No Harry, non sto calmo! Domani dobbiamo alzarci presto, muoviti!.-
Harry sbuffò, cominciò ad alzarsi dal letto, poi si risedette con un piccolo sorriso. Sheryl lo guardava confusa.
-Buona notte dolcezza, a domani.- le lasciò un bacio sulle labbra, sorridendole maliziosamente. Si alzò ed uscì definitivamente dalla camera, chiudendola nuovamente a chiave, ma prima di chiuderla non potè fare  a meno di lanciare una piccola occhiata a quella ragazza che stava ancora lì, a fissarlo, immobile.

Il mattino seguente...

I ragazzi era già pronti, passa-montagna in una tasca, una pistola per ognuno nell'altra e i loro abiti rigorosamente neri. Anche Josh era già arrivato e stava ascoltando le varie indicazioni di sempre. Sapeva che ormai i suoi amici erano professionisti in quelle cose, non si preoccupava più di tanto, almeno non più.
I cinque uscirono di casa mettendo in moto l'auto, la loro "casa" si trovava in un posto abbastanza lontano da Londra, così da passare inosservati. La polizia non li aveva mai dichiarati sospettati, non si aspettavano di certo che ragazzi di 19-20 e 21 anni avessero preso in ostaggio due ragazzine. Dopo una decina di minuti di auto, passate in silenzio, ognuno con i propri pensieri nella testa, arrivarono alla meta: Casa Jonson.
Quella strada era desolata, ormai la conoscevano bene, scesero furtivamente dall'auto e avanzarono, salirono i due scalini che portavano alla porta e cominciarono a forzare la serratura che dopo un po' scattò.
La casa era vuota, probabilmente i due coniugi non erano in casa. Cominciarono a prendere tutto ciò che si trovavano sotto mano, la famiglia Jonson era molto benestante e ai ragazzi sembrava giusto dare un paio di cose anche ai più poveri come loro. Nella casa regnava il silenzio tranne quando due oggetti di ferro o di qualche materiale si scontravano tra loro emettendo quel fastidioso struscio.
Continuarono il loro lavoro quando sentirono la serratura della porta d'ingresso scattare e due persone guardare sconvolti la scena che avevano di fronte. Poi boom, un colpo di pistola.


Alohaaa gente!
Ho fatto presto eh?
C
omuuunque, vi siete messi d'accordo per farmi morire? Insomma, 4 recensioni nel capitolo scorso. Vi amo davvero *u*
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia nelle seguite/ricordate/preferite.
Beh, spero di ritrovarne altrettante in questo capitolo, anche perchè mi piace un sacco, alla prossima babes(?)
Vostra falsa rossa <3

 

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Capitolo 5
*** Eppure ce l'avevano quasi fatta. ***


                                     4. Capitolo.- Eppure ce l'avevano quasi fatta.
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Nel capitolo scorso..
Continuarono il loro lavoro quando sentirono la serratura della porta d'ingresso scattare e due persone guardare sconvolti la scena che avevano di fronte. Poi boom, un colpo di pistola.


Il signor Jonson ormai era a terra immerso in una pozza di sangue mentre la signora Jonson guardava terrorizata il marito ormai inerme cominciando ad urlare e cercando di correre fuori dalla porta ma la strada le venne bloccata. Zayn la prese per le spalle facendola girare verso di loro.
Niall le si avvicinò piano con un sorriso maligno e la donna riprese ad urlare ma le tapparono la bocca con uno straccio trovato in quel momento nella cucina. La osservavano, dai grandi occhi azzurri scendevano delle lacrime amare. Aveva gli stessi lineamenti della figlia, questo non si poteva non notare, aveva un corpo magro e gracilino e tremava tutta, dalla testa ai piedi. Louis le si avvicinò estraendo la pistola e la donna se ne accorse, tanto che cominciò a scuotere la testa velocemente.
-Louis che fai?.- lo sgridò Liam facendolo voltare.
-Non possiamo lasciarla in vita, non adesso.-
-Ma..-

-Zitto Liam.- e fu in quel momento che un altro colpo di pistola fece eco nella casa e subito dopo il suono delle sirene della polizia si sentì forte e chiaro.
-Cazzo..- sussurrarono i ragazzi quasi nello stesso momento cominciando a correre fuori da quella casa.

Josh intanto a casa stava disteso sul divano ad aspettare l'arrivo dei suoi amici quando sentì degli urli provenire da camera di Amy, non se ne preoccupò più di tanto, sapeva che a volte Amy lo faceva apposta.
-Smettila di urlare! Lo stesso non ti apro!.- le urlò rimanendo seduto sul divano e rimettendosi comodo.
-Jo..josh ti pre..prego sto ma..male.-
Josh non l'aveva mai sentita così ma non voleva crederle.
-Non ti credo, ora smettila.-
-Josh...-
sentì un altro urlo e subito dopo un tonfo talmente forte che lo fece sobbalzara. Forse davvero Amy stava male? Prese le chiavi della camera e corse su per le scale oltrepassando la camera di Sheryl ed arrivando di fronte quella di Amy. Mise le chiavi nella toppa e girò la chiave fino a quando non sentì uno schiocco. Entrò piano.
-Amy..- sussurrò prima di venir colpito con un oggetto, cadde a terra.
Amy stava ancora lì con quella statuetta in mano, non aveva mai fatto una cosa del genere ma voleva liberare lei, salvare la cugina e ritornare finalmente a casa. Continuava a guardare il ragazzo inerme sul pavimento, aveva in mano un mazzo di chiavi, la prese e corse per il corridoio fino ad arrivare di fronte camera della cugina.
-Sheryl! Sono io! Ho la chiave!.-
Sheryl venne svegliata dal bussare insistente alla porta e dalle urla di una persona che all'inizio non sentì bene, dopo un po' si rese conto di cosa le stessere dicendo e si alzò di scatto dal letto cominciando anche lei a dare manate sulla porta.
Amy intanto si scervellava per trovare la chiave giusta, ne metteva una non andava, ne metteva un'altra e non andava, ne mise un altra ancora.
-No, dai cazzo, entra.- cercò di infilarla ma non ci riuscì, per la sbadataggine fece cadere anche le chiavi per terra. Con le mani sudate per la preoccupazione le riprese e ne mise un'altra, l'ultima. No, zero, non entrava.
-Sheryl! Non trovo la chiave! Queste sono tutte sbagliate!.- urlò in preda alle lacrime che le offuscavano la vista.
-Vai a vedere in soggiorno, cercale Amy, da qualche parte devono stare!.- le urlò di rimando la cugina con voce roca.
Amy scese giù le scale di corsa sperando che i ragazzi non rientrassero proprio adesso. Guardò dapperttutto, sotto il divano, dietro i quadri, in cucina, mise in soqquadro la casa. Vide una bocetta di vetro e l'aprì. Un altro mazzo di chiavi. Salì di nuovo per le scale ed arrivò nello stesso posto di prima.
-Sheryl! Forse le ho trovate!.-
La ragazza chiamata in questione si rialzò dal pavimento e si riavvicinò alla porta.
-Brava Amy! Ora concentrati e cerca la chiave giusta.- cercò d'infonderle fiducia anche se lei probabilmente era più preocupata. Sentì lo schiocco di una chiave nella serattura della porta e si ritrovò davanti dopo un po' la cugina, con gli occhi rossi e gonfi per il pianto e con in mano l mazzo di chiavi. Le si buttò addosso letteralmente continaundo a piangere ma dopo un po' si staccarono.
-Dobbiamo andare via, prima che ritornino.- Amy la prese per mano e scesero le scale.
-Ce l'abbiamo fatta.- sussurrò Sheryl facendo apparire un piccolo sorriso sul suo viso. Uscirono da quella casa infernale ma un rombo di macchina le fece voltare di nuovo.
-Non possono essere loro, non ora.- disse Amy stringendo più forte la mano di Sheryl mentre vedeva Louis e Niall scendere di corsa dalla macchina.
-OH CAZZO! AMY CORRI!.- le urlò Sheryl trascinadola con sè e cominciando a correre con quelle poche forze che avevano.
Eppure, ce l'avevano quasi fatta.



Aloha gente!
Come state? Ho fatto presto eh? Contente? Non penso proprio HAHAHAH
Comuunque, mi avete lasciato 5 recensioni la volta scorsa, insomma, volete farmi morire vero?
Vi siete messe d'accordo eh? Bimbe cattive u.u
Spero di trovare altre recensioni.
Continuerò presto.
Vostra falsa rossa <3

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Capitolo 6
*** NO, AMY! ***


                                       5. Capitolo.- NO, AMY!

Nello scorso capitolo..
-Non possono essere loro, non ora.- disse Amy stringendo più forte la mano di Sheryl mentre vedeva Louis e Niall scendere di corsa dalla macchina.
-OH CAZZO! AMY CORRI!.- le urlò Sheryl trascinadola con sè e cominciando a correre con quelle poche forze che avevano.
Eppure, ce l'avevano quasi fatta.


Sheryl e Amy correvano a per di fiato per quella strada che in quel momento sembrava dannatamente lunga. I due ragazzi stavano ancora alle calcagne ad inseguirle urando e non dando il minimo segno di stanchezza.
Ce l'avevano quasi fatta, erano quasi riuscite a conquistare la loro libertà ma non poteva andare tutto per l verso giusto, almeno non a loro. Poi accadde tutto in un moento, Sheryl cadde, probabilmente per la preoccupazione o anche per la paura.
Louis la prese di forza mentre la ragazza continuava ad urlare e a dimenarsi dandogli botte sulla schiena per fargli perdere le forze, ma era tutto inutile. Niall continuò a rincorrere Amy che però aveva ralletato vedendo la cugina cadere. Dopo pochi secondi la prese e se la caricò sulle spalle.
- Non potrete mai scapparci.- le disse con tono severo e autoritario stringendo di più la presa sulle gambe della ragazza facendola gemere.

Appena ritornati a casa Amy vide una scena che non le piacque nemmeno un po'. Sheryl in lacrime distesa sul tappeto del soggiorno con alcuni grossi segni rossi sulle guance candide.  Con uno sforzo sovraumano Amy riuscì a scansare Niall da lei e prese a correre verso la cugina abbracciandola si slancio.
-Sheryl! Cosa diavolo ti hanno fatto..- cominciò a sussurrarle mentre alcune lacrime le solcavano il viso. Continuava ad accarezzarle i capelli mentre la cugina, con il viso nell'incavo del suo collo, singhiozzava rumorosamente. Amy non sentiva niente intorno a lei, era come se tutto fosse scomparso, era come se esistessero solo lei e Sheryl. Sheryl e Amy. Amy e Sheryl. Solo loro. Più unite che mai. Quel momento però fu spezzato, come quando si spezza una catena che è legata insieme. Come quando si stacca un pezzo di puzzle.
Amy si sentì prendere per  capelli biondi. Si girò con una smorfia sul viso e immerse i suoi occhi azzurri in un paio di colore cioccolato fuso, quasi oro. Zayn.
-Sei stata molto cattiva Amy, molto cattiva!.- le si avvicinò Louis accarezzandole il viso ricoperto da lacrime e cominciando a ridere rumorosamente. Diede uno sguardo alla cugina che la guardava insistentemente senza nemmeno accorgersi che Harry le si stava avvicinando.
Liam si avvicinò a Zayn sussurando un "sai già quello che devi fare, amico", Amy capì quello che stava per succedere.
-No! Non sono stata cattiva!.- urlò, ma niente serviva, Zayn già la stava trascinando su per le scale, facendo trasparire la pistola che portava sempre con sè in tasca, in caso di qualche emergenza.
-NO, AMY!.- urlò Sheryl tra i singhiozzi mentre Niall la guardava con le braccia incrociate sotto il petto, guardandola con un sorrisino.

Harry vedeva ogni suo singolo movimento, dal "battito" delle palpebre, alle mani che asciugavano le lacrime cadute, fino alle labbra che tremavano ancora. La prese di forza in braccio, a mo di sposa, mentre lei si dimenava, ma Harry la fece irrigidire con un "sta ferma".
La portò nella sua solita camera, ma questa volta non rimase con lei, la poggiò sul letto scovando tra l'armadio alcuni abiti e porgendoglieli, poi raggiunse la porta. Prima di uscire si girò verso la ragazza.
-Mi dispiace..- le sussurrò prima di varcare definitivamente la porta. Sheryl si buttò a peso morto sul letto soffocando un urlo tra i cuscini. Cosa diavolo significava che gli dispiaceva? Non riusciva davvero a capire. Si rannicchiò su sè stessa continuando a singhiozzare, non riusciva a smettere.

Intanto, Zayn era riuscito a portare in una stanza Amy tra le urla e le sue proteste. Estrasse la pistola dalla tasca puntandola verso la ragazza. Lo guardava impaurita, terrorizzata, ignota di quello che le potesse succedere, il respiro le si era bloccato, cominciava a sudare freddo, e aveva lo sguardo basso.
Lo alzò facendo scontrare i suoi occhi lucidi con quello del ragazzo che le stava davanti. Quel contatto visivo fece rabbrividire Zayn.
-Ti prego..- Amy glielo sussurrò con un filo di voce, convinta lo stesso che quel "ti prego" non sarebbe servito a niente. Nel ragazzo scattò qualcosa, come una specie di molla che diceva "non fare niente, non ne vale la pena", però, sparò lo stesso.


Hola!
Okay, probabilmente adesso mi ucciderete, so che ho aggiornato tardi ma non ho proprio avuto modo. Comunque, grazie per le 8 recensioni del capitolo precendente.
Mi fa piacere che vi piaccia questa storia.
Passando al capitolo, come vi sembra?
Sincermante è quello che mi soddisfa di più, mi piace tanto questo capitolo, a voi?
Beh, spero di trovare alcune recensioni.
Adios babes (?)
Vostra finta rossa.





 

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Capitolo 7
*** Lasciala stare! ***


6.Capitolo- Lasciala stare!

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-Ti prego..- Amy glielo sussurrò con un filo di voce, convinta lo stesso che quel "ti prego" non sarebbe servito a niente. Nel ragazzo scattò qualcosa, come una specie di molla che diceva "non fare niente, non ne vale la pena", però, sparò lo stesso.

Sheryl era ancora stesa sul suo letto mentre continuava a piangere ininterrottamente. Pensava e ripensava alle parole di Harry, perchè le aveva detto che gli dispiaceva? Cosa significava?
Era così presa a pensare alle parole del suo "rapitore" quando un suono la fece sobbalzare. Uno sparo. Il suo sguardo si posò immediatamente sulla porta e il suo pensierò andò ad Amy. Non sapeva dov'era ma quando aveva visto la pistola trasparire dalla tasca di Zayn, una strana paura s'impossessò di lei, un enorme macigno che non riusciva a spostare le si posò sul petto e adesso, con quel rumore, i due sentimenti aumentarono a discmisura. Sentì lo scatto della porta e la guardò insistentemente in attesa di qualcuno. Una testa bruna fece capolino dalla porta. Liam la guardava con un sorrisino sul viso.
- Cosa è successo?.- gli chiese con voce tremante la ragazza mentre gli occhi le si riempivano nuovamente di lacrime.
- Dovevi salutare meglio Amy sai..- le disse freddo e distaccato. Sheryl sentì quasi una lama perforargli il petto, arrivando al cuore e rompendolo in mille pezzi. Sua cugina non poteva essere morta, non poteva averla lasciata sola, non adesso.

Louis era disteso comodamente sul divano mentre faceva zapping col telecomando, con una bottiglia di vodka alla mano. Appena aveva sentito lo sparo le sue labbra si erano incurvate in un sorriso. "Zayn ha fatto il suo lavoro" pensò mentre guardava le scale dove tra un po' sarebbe dovuto scendere il suo amico.
-Liam!.- urlò il castano per farsi sentire.
-Si, Louis?.-
-Vai a dare alla piccola Sheryl la notizia.- ghignò guardandolo salire le scale che portavano alla "camera" di Sheryl.
Proprio in quel momento Zayn scese dalle scale a testa bassa, non voleva incontrare gli occhi azzurri dell'amico, ma non riuscì a scampare.
-Allora amico, hai concluso?.-
-Louis.. io..-
alzò lo sguardo per incontrare finalmente quello azzurro ghiaccio dell'amico che lo guardava come ad incitarlo di continuare.
-Cosa...?.-
-Io... non ce l'ho fatta, Amy è ancora viva, non sono riuscito ad ucciderla.-
Louis sgranò gli occhi all'affermazione dell'amico. Non poteva non averlo fatto. Gli lanciò un'occhiataccia prima di alzarsi e posare la bottiglia a terra, proprio vicino al divano.
-Bene! Se non lo hai fatto tu, lo farò io.- cominciò a salire velocemente le scale mentre Zayn continuava a chiamarlo senza speranze. Arrivò davanti alla porta, vedendo il corpo di Amy raggomitolato su se stessa con le lacrime che le solcavano amare il viso.
-Alzati!.- le urlò mentre prese la pistola dalla tasca posteriore dei jeans e la ragazza alzava di scatto il busto continuando a piangere. Perchè a lei?
Le si parò davanti avvicinando la pistola alla fronte della ragazza che lo guardava insistentemente, proprio mentre stava per premere il grilletto si sentì tirato indietro e lo sparo attraversò la finestra serrata formando un piccolo buco.
-Lasciala stare!.- urlò Zayn prendendo Louis per le spalle e sbattendolo sul pavimento.
-Amico ma che ti prende?.- urlò di rimando.
-Non puoi farlo!.-
-Perchè? Chi sei tu per impedirmelo?.-

Zayn abbassò la testa, non sapeva perchè aveva reagito così, gliel'aveva detto l'istinto. Quella ragazza aveva qualcosa di speciale e non poteva negarlo. Gli faceva provare strane emozioni ogni volta che la vedeva e non riusciva a spiegarlo.
Intanto Amy continuava a guardarli, non sapeva che fare in quel momento, insomma, non le capitava tutti i giorni, quindi decise di starsene buona buona al suo posto, senza muovere un muscolo.

Sheryl era in camera sua, sentiva delle urla provenire da fuori, non riusciva a spiegarsi da chi potevano provenire ma una cosa voleva fare: Sapere a tutti costi se Amy era viva o morta.
Harry fece capolino nella stanza, aprì la porta per entrare, facendo entrare anche le urla di cui Sheryl riuscì a sentire solo un sonoro "Perchè?" fino a quando Harry la chiuse con un tonfo e sembrò che in tutta la casa regnasse di nuovo il silenzio.
-Dav..davvero?.- gli chiese la ragazza sperando che Harry capisse a cosa si stesse riferendo, non voleva ripetere quella frase. Harry la guardava un po' confuso anche se aveva capito benissimo a cosa si stesse riferendo.
-Cosa?.-
-Davvero Amy è.. è.. morta?.-
mandò giù un groppo mentre si portava le mani alla bocca per soffocare i singhiozzi.
-Si.- le rispose lui mentendo, non sapeva il perchè di quelle bugie, erano uscite spontanee. Di scatto Sheryl buttò le braccia al collo del riccio che era a pochi metri da lei. Era un gesto inconsapevole, l'aveva fatto perchè ne aveva bisogno, aveva bisogno di abbracci e aveva bisogno di un po' di affetto. Harry all'inizio rimase sorpreso poi però circondò i fianchi della ragazza con un braccio e le fece appoggiare la testa sul suo petto, perchè insomma, nemmeno a lui dispiaceva quel contatto.

aloha!
okay, ora potete ammazzarmi, scusatemi per il tremendo ritardo ma non avevo idee!
per farmi perdonare un capitolo più lungo u.u
ma.. non vi piace più la storia? ceh, il capitolo scorso ho avuto solo una sola recensione D:
beh, alla prossima, spero di ritrovare più recensioni.
ciaaaao.
vostra falsa rossa <3

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Capitolo 8
*** Cancello la FF... ***


ehilaa, si lo so probabilmente non vi aspettavate questo appello però sono stata costretta a farlo.
negli ultimi capitolo il numero delle recensioni si è abbassato e vi volevo chiedere il perchè.
non vi piace più la storia? ditemelo così non scrivo inutilmente, davvero, io amo scrivere solo che in questo periodo si stanno accumulando tutte cose insieme e non ho il tempo di inserire il capitolo.
allora, cosa devo fare, devo cancellarla? ditemi la vostra opinione tramite le recensioni.
mi scuso se sono sembrata antipatica in questo piccolo appello, ma come ho già detto, questo è un periodo "no", penso sia capitato anche a voi.
beeeh, adesso vi lascio, scusate per il disturbo, alla prossima, sempre se ci sarà.
vostra falsa rossa ❤

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Capitolo 9
*** Non sei nessuno per chiamarmi per nome ***



Non sei nessuno per chiamarmi per nome!

-Davvero Amy è.. è.. morta?.- mandò giù un groppo mentre si portava le mani alla bocca per soffocare i singhiozzi.
-Si.- le rispose lui mentendo, non sapeva il perchè di quelle bugie, erano uscite spontanee. Di scatto Sheryl buttò le braccia al collo del riccio che era a pochi metri da lei. Era un gesto inconsapevole, l'aveva fatto perchè ne aveva bisogno, aveva bisogno di abbracci e aveva bisogno di un po' di affetto. Harry all'inizio rimase sorpreso poi però circondò i fianchi della ragazza con un braccio e le fece appoggiare la testa sul suo petto, perchè insomma, nemmeno a lui dispiaceva quel contatto.


Erano oramai passate due settimane da quando Harry aveva mentito a Sheryl, da quando Zayn non era riuscito a completare il suo "lavoro" ed erano passate due interminabili settimane da quando Sheryl credeva che sua cugina non fosse più lì con lei. Ci stava male, insomma come non poteva starci male? Era pur sempre sua cugina, l'aveva appena ritrovata e adesso gliela riportavano via, senza pietà. Ogni tanto sentiva delle urla provenire dalla camera affianco, dalla ex camera di Amy, ma non ci faceva caso, pensava fosse frutto della sua immaginazione. Ripassava la sua mano, ormai diventata troppo gracile, su tutto il suo corpo, osservava i graffi, i lividi, i segni che le avevano lasciato quei mostri. Ogni sera le portavano qualcosa da mangiare, ma lei si riufiutava e si rannicchiava sempre di più. Era sempre rimasta chiusa nella sua prigione, senza mai vedere un piccolo spiraglio di sole, senza più sperare di poter uscire viva da lì dentro.

Amy in quelle due settimane non aveva fatto altro che piangere, voleva solo rivedere sua cugina, voleva uscire da lì e voleva risvegliarsi a casa nel suo letto, sperando che tutto quello che era successo fosse solo un brutto sogno. Ripensava più volte a ciò che era successo settimane fa, non riusciva a capire il motivo per cui Zayn l'aveva protetta e aveva quasi scagliato Louis dall'altra parte del muro per non farla uccidere. Da quel giorno Zayn non aveva più varcato la soglia di quella camera, solitamente apriva solo di poco la porta e la richiudeva subito dopo facendo poi comparire la figura di qualche altro suo compagno di "banda". La ragazza si chiedeva continuamente il perchè proprio lei doveva finire qui? Aveva passato l'adolescenza lì, non aveva mai avuto una vita come tutte le altre ragazze delle sue età, non aveva mai parlato con qualche sua amica del ragazzino che le faceva battere il cuore, non aveva potuto mai provare il primo amore e, inoltre, lì dentro, aveva anche perso la sua verginità, aveva perso la sua purezza, senza ritegno. Louis non si era curato di tutte le urla e le suppliche della ragazza appena quattordicene, si limitava a darle qualche schiaffo senza importarsene più di tanto. La giovane bionda continuava a guardare la porta, in attesa di qualcuno anche se sapeva che non sarebbe mai arrivato. Non ce la faceva più, la sua vita non aveva più senso.

In cucina i ragazzi discutevano sulla prossima partita di calcio facendo varie scommesse su chi avrebbe vinto. Sorseggiavano una birra e si guardavano tra di loro.
-Ragazzi, ma adesso che i loro genitori sono morti, perchè non le lasciamo libere?.- chiese Liam posando lo sguardo su tutti i suoi compagni e soffermandosi di più su Louis, era lui che prendeva le decisioni.
-E lasciare che spifferino tutto? Non se ne parla!.- aveva protestato il castano battendo una mano sul tavolo facendo sobbalzare tutti.
-Ma Louis...- a parlare era stato Niall, che lo guardava insistentemente.
-Niente ma, Niall! Non possiamo finire in galera, non adesso che abbiamo raggiunto tutto!.-
-Almeno potresti farle rivedere..-
chiese, sperando in una risposta affermativa, il biondino.
Louis sbuffò, biascicando un "va bene". In Harry cresceva un dannato senso di colpa, anche se non ne capiva realmente il motivo. Per qualche strana ragione, si sentiva in colpa per aver mentito a Sheryl di una cosa così importante. Dopo quel piccolo "contatto" tra di loro sembrava che, almeno tra loro due, le cose fossero cambiate. Sembrava che Sheryl, nonostante tutto, fosse più legato a lui che agli altri e questo ad Harry non poteva che rallegrarlo. Non voleva rovinare tutto, non proprio adesso. Louis stava scalendo le scale lasciando gli altri in salone. Lui sapeva di non essere così cattivo, lui non voleva uccidere le persone e prendere come ostaggi delle ragazzine e abusare di loro senza pietà, ma non aveva altra scelta. Aveva promesso e lui le promesse le manteneva, sempre.

La serratura della porta di Sheryl scattò, la ragazza alzò di scatto il busto ma un forte giramento di testa la costrinse a ristendersi prendendosi la testa tra le mani. La figura di Louis, seguita da Harry e Niall la guardavano insistentemente. Harry le si avvicinò cauto sedendosi sul suo letto.
-Sheryl alzati, devi venire con noi.- le disse Louis in modo freddo e distaccato.
-Non devi chiamarmi Sheryl, non sei nessuno per chiamarmi per nome.- rispose a tono la ragazza. L'errore più grosso mai fatto.
-Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio!.- le si avvicinò pericolosamente facendo rimanere pochi centimetri di distanza tra i loro visi. Stava per alzare la mano per colpire il viso della bruna quando una mano lo fermò. Harry. Il ricciolo guardò il suo migliore amico e scosse la testa mimando un "non adesso". Niall le si avvicinò.
-Sheryl, è importante, devi venire.- le sussurrò all'orecchio in un modo che non aveva mai fatto. Ma Sheryl non si lasciava incantare, non dopo tutto quello che le avevano fatto passare. Si alzò piano sotto lo sguardo infuriato di Louis, lo sguardo dolce di Niall e uno sguardo pieno di paura di Harry che le rivolse un sorrisino amaro.
Seguì i tre fino ad arrivare vicino la porta della camera di Amy. Le tremavano le gambe, perchè l'avevano portata lì? Non voleva ricordare ciò che era successo. Sentì un urlo provenire dall'interno della parta e sgranò gli occhi quando sentì anche il suo nome. Si sentì afferrare per i fianchi, si girò permettendo ai ricci di Harry di solleticarle la guancia. La porta davanti a loro si aprì piano, quasi fosse un film horror, la paura in Sheryl cresceva così come la sua ansia di quello che poteva trovarsi davanti. Zayn che aveva aperto la porta si scostò permettendo a Sheryl di osservare sua cugina stesa sul letto mentre alcune lacrime le solcavano il viso. Amy era lì, era viva, non l'avevano sparata, non era morta! Sheryl girò un millesimo di secondo lo sguardo verso Harry non capendo il motivo della sua bugia ma subito dopo lo riportò ad Amy che la guardava con occhi sgranati. Senza pensarci due volte cominciò a correre, per quel che poteva, verso la bionda. Improvvisamente il nulla, il buio più completo, solo un tonfo.


aloha!
sono ritornata, visto?
lo so, mi ammazzerete per l'enorme ritardo, ma ho fatto un capitolo un po' più lungo del solito.
spero che vi piaccia, davvero.
lasciatemi qualche recensione se vi va, noi ci vediamo alla prossima.
vostra falsa rossa









 

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Capitolo 10
*** adesso mi ammazzerete. ***


Adesso mi ammazzerete ne sono sicura.
Ho preso una decisione.
Cancello la fan-fiction.
La riscriverò meglio, con più intrecci, una storia un po' più complessa.
ovviamente non adesso, anche perchè ho l'esame e quindi se ne parlerà direttamente a luglio lool
beh, spero che anche in quella nuova storia mi seguiate.
notte splendori.
kiss&hug.
bravery_

 

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Capitolo 11
*** Nuova storia c: ***


Okay ragazze,
come sapete ho deciso di cancellare questa storia.
Però.. vi avevo promesso che ne avrei fatta un'altra!
è più o meno la stessa di The Underground,
solo che è fatta meglio e ci sono altre protagoniste c:
Se volete passare e magari recensire,

eccola qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1936569&i=1


 

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