The Desire

di Miyu Orwell
(/viewuser.php?uid=597)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La maschera di Lei ***
Capitolo 2: *** La maschera di Lui ***
Capitolo 3: *** Il gioco dell'Apparenza ***
Capitolo 4: *** Scontro ***
Capitolo 5: *** Change ***
Capitolo 6: *** Decisioni ***
Capitolo 7: *** ...sembri Malfoy... ***
Capitolo 8: *** Ferite Indelebili ***
Capitolo 9: *** Vacanze...Weasley! ***
Capitolo 10: *** Grembiuli rosa e lettere calmanti ***
Capitolo 11: *** Destino Dannato ***
Capitolo 12: *** Il ritorno ***
Capitolo 13: *** Verità ***



Capitolo 1
*** La maschera di Lei ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.



The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.



Capitolo Primo

-La maschera di lei-


Quell’estate faceva molto caldo, tanto che tutte le numerose finestre della Tana erano spalancate, mentre le persone all’interno della casa erano intente a sistemarla perché di lì a poco sarebbero arrivati ospiti: Harry Potter e Hermione Granger. Ginny Weasley aveva appena finito di stendere il bucato per la madre, che subito sentì le grida di Ron, uno dei suoi numerosi fratelli. Il ragazzo stava rincorrendo Fred e George per tutta la casa, perché i due gemelli lo stavano prendendo in giro, per come si era agghindato: si era fatto tutto bello ed elegante per l’arrivo della sua ragazza, Hermione. Da quando i due si erano fidanzati, lui era cambiato in certi lati del suo carattere: non era più scontroso e musone come prima. Purtroppo, però, era rimasta la sua grande gelosia e il fatto che Hermione fosse ancora in contatto con Viktor Krum, lo rendeva spesso di cattivo umore. Nonostante tutto, la loro storia proseguiva, arricchita da litigi e riappacificazioni, aiutate talvolta dall’intervento di Harry e della piccola Weasley.
*Ma è mai possibile che quei tre non facciano altro che urlare?! Non li sopporto quando fanno tutto quel rumore!* Un’esasperata Ginny Weasley era appena rientrata in casa, portando un cesto vuoto, dove prima erano contenuti i panni bagnati che lei aveva steso.
I gemelli entrarono in cucina di corsa, canticchiando: << Perché Ronnie è un rubacuori, come lui non c’è nessuno, forza Ronnie sei il migliore, sei un grande rubacuori! >>
Ron entrò pochi istanti dopo, con le orecchie rosse come papaveri, gridando a Fred e al suo gemello: << Smettetela immediatamente! Non siete nient’affatto divertenti!! >>
I due gemelli uscirono dalla cucina, passando davanti a Ginny, sempre schernendo il povero Ron che immediatamente li seguì, ma con così tanta foga, che andò a sbattere contro Ginny, facendola cadere per terra.
<< Scusa, Gin! >> gridò lui, mentre con uno sguardo veloce alla sorella usciva dalla stanza, per arrivare nel cortile, dove i due gemelli avevano iniziato a cantare sguaiatamente il loro ritornello.
*Adesso basta!! Sono proprio stufa!!* pensò con rabbia la ragazza.
<< Tutto bene, Ginny cara? >> chiese dolcemente la madre, nel veder comparire sul giovane volto della figlia segni d’irrequietezza.
<< Sì, grazie mamma… >> rispose Ginny, rimettendosi in piedi con un sorriso stiracchiato.
<< Non te la prendere con i tuoi fratelli.. sai come sono fatti… >> disse la madre, alzando gli occhi al soffitto. Ginny poté scorgere nel suo sguardo un’infinita dolcezza.
<< Non ti preoccupare, mamma… non me la prendo… >> Fece una piccola pausa. << Mi conosci… >> disse infine. << Ora vado in camera mia a cambiarmi… >> aggiunse la rossa, con un sorriso angelico stampato sul volto.
<< Vai pure piccola mia >> le rispose Molly guardandola con serenità.
Ginny uscì dalla cucina e salì di corsa le scale, fino a giungere davanti alla sua camera. Sulla porta c’era una targhetta, sulla quale era inciso il nome della giovane Weasley: Ginevra. Il suo vero nome era Ginevra, infatti… Ginny era solo un diminutivo che usavano tutti quanti; un nomignolo che la faceva sentire piccola… tutti quanti la chiamavano “piccola Ginny” o “ragazzina”, nessuno aveva mai osato chiamarla Ginevra… nessuno.. a parte lui, ma lui l’aveva solo usata, l’aveva fatta cadere nella sua trappola con le sue belle parole, fingendo di ascoltare i suoi problemi, tutto ciò che lei gli aveva rivelato… ma ora lui era ciò che era sempre stato: un ricordo… solo un ricordo, nella mente di Ginevra Weasley… un ricordo, ma anche una ferita nell’animo della ormai sedicenne ragazza. Con lui era riuscita a essere sè stessa, era riuscita a essere non più Ginny, ma Ginevra.
Nessuno, infatti, conosceva il vero carattere di Ginevra, ma solo quello fasullo, quello creato dalla ragazza per paura di non essere accettata per quello che era veramente. Lei non era timida e riservata come aveva sempre fatto credere, lei era una ragazza decisa, capace.. sapeva essere riflessiva, ma anche impulsiva… aggressiva quando qualcuno osava troppo, era passionale e una ragazza allegra, piena di idee… la maschera che aveva creato per se stessa era timida, impaurita da tutto e tutti, eternamente indecisa, che si faceva mettere i piedi in testa da chiunque… quella era la maschera della ragazza, nonché la sua condanna, perché, infatti, si era pentita tantissimo di non essersi mostrata subito a tutti per come era realmente… << Ormai il danno è fatto, cara Ginevra … >> sussurrò a se stessa, sempre davanti alla porta della sua camera. Finalmente si decise ad entrare. La finestra della sua camera era forse l’unica di tutta la casa ad essere chiusa, nonostante il caldo. E, in effetti, ne faceva parecchio in quella stanza, ma lei non ci badò. Era troppo presa dai suoi pensieri, per rendersene conto. Andò in bagno e si fece una doccia veloce, poi tornando nella sua camera, aprì il piccolo armadio, cercando qualcosa di carino. Cosa decisamente impossibile! Tutti i suoi vestiti erano di seconda mano, rattoppati in diversi punti, alcuni erano stati perfino usati dai suoi fratelli più grandi, facendola sembrare ancora più piccola e minuta di quanto già non fosse quando li indossava. Sembrava ridicola in quei maglioni decisamente grandi per il suo corpo da adolescente. Frustata da tutto ciò, Ginny prese velocemente l’unica maglia che non sembrava troppo usata e se la infilò. Doveva sbrigarsi… a momenti sarebbero arrivati i due ospiti.
Infilò una gonna che le arrivava fino al ginocchio, quando sentì la voce di sua madre, chiamarla dalla cucina, al piano di sotto: << Ginny!!! Presto scendi! Stanno arrivando Harry e Hermione! >> La voce della donna era decisamente allegra. Ginny fece per uscire, ma si bloccò sulla porta. Si rigirò, aprì la piccola finestra e, gettando uno sguardo al grande albero che sorgeva proprio davanti ad essa, uscì dalla stanza. Scese velocemente le scale e, saltando giù dall’ultimo gradino, si ritrovò faccia a faccia con un bel diciassettenne moro, che la fissava con un sorriso dolcissimo.
<< Ciao Harry! >> esclamò Ginny, sorridendogli.
<< Ciao Ginny… >> disse lui, chinandosi per baciarla.
Ad interromperli però arrivarono gli << Uuuh! Guardateli i piccioncini!! >> di Fred e George. Ginny si girò, riservando loro uno sguardo leggermente irato, mentre Harry rideva allegramente, appoggiando una mano sulla spalla di Ginny. La ragazza però non sembrava molto irritata per l’interruzione, ma lo sembrava piuttosto per la mano che si era posata sulla sua spalla. Forse per l’irritazione precedente o per il troppo caldo, non riusciva proprio a sopportare il fatto che Harry fosse tanto appiccicoso.
<< Ciao Ginny! >> La voce allegra di Hermione, fece voltare Ginny, che le riservò un sorriso allegro, nascondendo il nervosismo di pochi istanti prima.
<< Ciao Hermione! Tutto bene? >>
<< Sì, grazie! Tu che mi dici? >>
Ginny fece un’alzata di spalle e disse: << Tutto bene, grazie… vieni su in camera, così sistemi le tue cose >> Hermione annuì e seguì la ragazza su per le scale, mentre Harry fissava la rossa un po’ deluso per il fatto di non essere riuscito a salutarla decentemente.
Le due ragazze entrarono in camera di Ginny e Hermione esclamò: << Certo che oggi fa veramente caldo, non trovi? >>
<< Sì, soprattutto in questa stanza, temo… mi ero dimenticata di aprire la finestra… >> Ginny sorrise a ‘mo di scusa.
<< Capita… >> le rispose Hermione, con il suo sorriso allegro. Mentre la riccia appoggiava il suo baule e iniziava a rovistare al suo interno, Ginny si appoggiò al davanzale della finestra per godersi il lieve venticello, che le spostava leggermente i capelli, facendoli ondulare.
<< Noto che ti sono cresciuti molto i capelli… >> disse Hermione, guardando Ginny. La ragazza annuì, ma non disse niente… sembrava presa molto dai suoi pensieri perciò Hermione decise di non dire più nulla, per non interromperli.
*Non è bello essere interrotti, mentre si compie un’azione, nemmeno se questa è pensare!* pensò Hermione, notando l’espressione decisamente troppo seria, per poter appartenere a Ginny.
<< Hermione! Hermione, sei qui?? >> La voce imbarazzata e insieme euforica di Ron, arrivò nella stanza da fuori la porta.
Hermione sorridendo radiosa, andò ad aprire, trovandosi faccia a faccia con il rosso, che subito le disse: << Ciao… hai finito di sistemare le tue cose? >> Hermione annuì e lui la prese per mano, portandola di sotto.
<< Ginny… Ginny!! >> la chiamò un po’ più forte Harry, che era entrato nella camera di Ginevra, subito dopo l’uscita di Hermione. La ragazza si voltò di scatto, rendendosi conto solo in quel momento che Hermione se ne era andata.
<< Dov’è Hermione? >> chiese guardandosi intorno. Harry la guardò stupito.
<< Ma come, Gin… è appena uscita con Ron… davvero non l’hai sentita? Cavoli… dovevi davvero star pensando a qualcosa di particolare… >> costatò Harry. << Sei preoccupata? >> chiese lui, avvicinandosi. Ginny scosse la testa.
<< No, non sono preoccupata… >>
<< E allora cos’è che ti rendeva così pensierosa? .. se mi è concesso chiederlo… >> aggiunse lui con un sorrisino.
*Non ti è concesso, infatti…* pensò Ginevra, ma poi disse con un sorriso imbarazzato: << Pensavo ai G.U.F.O… non mi sono ancora arrivati i risultati, sai… >>
<< Vedrai che sarai andata benissimo! >> le disse Harry, con un sorriso rassicurante. Ginny annuì, con aria convinta. In realtà non le importava molto dei G.U.F.O… aveva altri problemi e i voti erano l’ultima delle sue preoccupazioni!
<< Andiamo giù, dai… è quasi pronto da mangiare! >> disse Ginny, precedendo Harry, che però la fermò, chiudendo la porta e, dopo essersi rigirato verso di lei, che lo stava guardando un po’ malamente, le passò le braccia intorno alla vita e si chinò a baciarla.
Harry e Ginny si erano fidanzati l’anno prima, a Natale. Lui da quando era morto Sirius, il suo padrino, aveva sempre avuto degli attacchi isterici o momenti in cui era tremendamente depresso. Solo Ginny era riuscita a risollevarlo e, senza volerlo, a farlo innamorare di sé. Ginny, ormai tutti quanti lo avevano capito, era innamorata di Harry sin da quando lo aveva conosciuto e aveva continuato ad amarlo nonostante lui fosse completamente perso per Cho Chang. Aveva avuto altri ragazzi, è vero, ma solo per cercare di dimenticare Harry. Alla fine la sua cotta giovanile si era trasformata in amicizia, ma lei non se ne era resa conto in tempo… ormai si erano già messi insieme e lei non se la sentiva di lasciarlo, dopo tutto quello che era successo e che ancora stava accadendo.

*


<< Oh, Harry caro! Scusa! Non ti avevo ancora salutato come si deve, ma con tutta la casa piena… >> disse Molly Weasley a Harry, mentre il ragazzo entrava in cucina, seguito a ruota da un’accaldata Ginny Weasley.
<< Non si preoccupi, Signora Weasley… non ci sono problemi! >> rispose il ragazzo, con un sorriso, sedendosi a tavola per pranzare.

*


Dopo pranzo…
<< Ehi, Harry! Andiamo a farci una partita a Quidditch? >> chiese Ron. Il moro annuì e i due, preceduti da Fred e George, uscirono di casa. Ginny, che aveva sentito quello che stavano andando a fare i ragazzi, arrivò di corsa dalla cucina.
<< Ragazzi! Posso venire anche io? >> chiese la rossa.
Ma in quel momento, la Signora Weasley disse: << No, no, Ginny cara. Ho bisogno di te. Devi aiutarmi a fare la spesa >>
<< Ma mamma…! >>
<< No, niente ma mamma >> disse la madre con aria severa.
<< Non preoccuparti, Gin! Ci divertiremo anche per te! >> disse con un ghigno Ron, mentre sia Fred che George si mettevano a ridere. Harry la fissò desolato, anche se il fatto che la sua ragazza non giocasse, lo faceva sentire più sollevato. Non voleva che le accadesse niente di brutto e se si fosse fatta male, non se lo sarebbe di certo perdonato! Ginny, dal canto suo, fissò con rabbia i suoi fratelli e, dopo essersi girata verso la madre e averle detto che andava a cambiarsi, corse su per le scale, fino alla sua camera dove sbatté la porta con rabbia, facendo sobbalzare Hermione, che era intenta a cercare un libro nel suo baule.
<< Ginny! Che ti è preso? Perché hai sbattuto la porta in quel modo? >> chiese la ragazza. Ma Ginny non rispose. Aprì con foga l’armadio, ne tirò fuori un paio di pantaloni consunti e una maglietta molto larga e si cambiò.
Passò il pomeriggio seguendo la madre per i vari negozietti, mentre le amiche della signora Weasley si fermavano a chiacchierare con lei, complimentandosi per come era diventata carina sua figlia e facendole le solite stupide e terribilmente irritanti domande. Trovava insopportabile doversi sorbire quelle signore che magari osavano persino strizzarle le guance, come si fa con i bambini piccoli, e che le rivolgevano commentini sgradevoli alle sue orecchie. Le giornate come quella erano da lei definite “pomeriggi da incubo”, perché, effettivamente, lo erano realmente.
Tornata a casa, si chiuse nella sua camera a pensare. Era da diverso tempo che Ginevra era diventata pensierosa e un po’ ribelle, sicuramente perché la sua vera personalità lottava per venire a galla e non dover più essere repressa da quella di Ginny.
Ginevra era stanca di quel modo di vivere, non ce la faceva più ad andare avanti così… nessuno riusciva a capirla veramente, nessuno con cui confidarsi.
<< …Tom… >>
Ginny si mise subito una mano davanti alla bocca, orripilata da quello che aveva appena pronunciato. Come poteva pensare ancora a lui?!
Ma lui è stato l’unico a capirti per come sei realmente… le disse una vocina scaturita dalla sua mente.
Ma lui mi ha solo usata, si rispose lei.
Lui ti piaceva.. ti affascinava la sua aria avvolta dal male… tu avevi capito com’era veramente… sapevi che amava il male… disse nuovamente la vocina.
Non è vero … non lo apprezzavo… non mi affascinava…, si disse Ginny.
Non è così… lo sai perfettamente! Quante volte desiderasti che fosse vero… che potesse uscire da quel diario… che potesse abbracciarti… che potesse baciarti?
Ginny si mise le mani sulle orecchie, come se, così facendo, potesse non sentire più quella vocina crudele, che però non faceva altro che leggerle nel cuore… perché quelli erano sempre stati i suoi pensieri per Tom Riddle… lo aveva amato, ma quando si era resa conto di ciò che lui l’aveva costretta a fare, aveva provato odio per lui e… per se stessa.. perché nonostante tutto, il suo cuore ancora palpitava quando ripensava ai momenti passati con lui, scrivendo sul suo diario, parlando con lui di tutto… il suo amico e amante, quello era stato per lei…

----------------------------------------------------

Ho bisogno di sapere che ne pensate, perciò commentate, vi prego!

Bacioni!

Miyuncina

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La maschera di Lui ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Capitolo Secondo

-La maschera di lui-


Una stanza buia.. un letto a baldacchino con tende di velluto verde scuro… un letto enorme con lenzuola di seta bianca… dei capelli biondo chiaro appoggiati sul morbido cuscino…
Draco Malfoy stava ancora dormendo profondamente nel suo comodo letto, immerso in un sonno senza sogni, mentre all’esterno, il sole cominciava a spuntare tra le cime delle montagne lontane. I raggi del sole, però, non riuscivano a penetrare l’oscurità della spaziosa camera, perché le grandi tende delle numerose finestre erano tutte tirate.
Alcuni minuti dopo, due occhi di un grigio ghiaccio si aprirono lentamente, ancora impastati e offuscati dal sonno. Draco ammiccò un paio di volte e finalmente aprì del tutto gli occhi, prima di sbadigliare sonoramente e di stirarsi gambe e braccia. Il giovane Malfoy scostò le coperte di malavoglia e, dopo essersi infilato ciabatte e vestaglia, anch’essa di un verde scuro come le tende, si diresse verso il bagno, ondeggiando leggermente, per il sonno che ancora avvolgeva il suo corpo.
Dopo essersi lavato e vestito, la porta della sua stanza si aprì lentamente, facendo entrare una piccola elfa domestica di nome Riel, coperta da un logoro e spaventosamente sporco straccetto.
<< Che cosa vuoi Riel? >> chiese Draco, con noncuranza.
L’elfa si inchinò. << Il Signor Lucius, Signore, attende il signorino Draco nella Sala da Pranzo, il Signor Lucius lo manda a chiamare. Il signor Lucius, Signore, vuole che il signorino Draco faccia in fretta >> rispose l’elfa, tutto d’un fiato.
<< Bene… adesso scendo. Puoi andare >>
L’elfa si inchinò ancora e, strisciando all’indietro, uscì dalla stanza, lasciando Draco da solo.
Il ragazzo andò verso la finestra più grande della sua camera e aprì leggermente la tenda, lasciando entrare alcuni raggi di sole. Lo sguardo di Draco si perse ad osservare l’esterno, i grandissimi prati verdi, i fittissimi boschi, pieni di piccole e grandi creature. Con rammarico, si ricordò di dover scendere a colazione… suo padre lo stava aspettando e far attendere troppo Lucius Malfoy poteva essere rischioso e Draco lo sapeva fin troppo bene. Con sguardo spento, richiuse la tenda, facendo ripiombare nell’oscurità la sua stanza.
Oscurità.
Ormai ne era circondato… stava per esserne sopraffatto, ne era certo… si sentiva sempre peggio in quel mondo che lui voleva rinnegare… gli mancava l’aria… quell’oscurità gli impediva di respirare… gli impediva di vivere… e lui non poteva fare altro che lasciarsi avvolgere ancora di più… fino a soffocare… fino a morire…
Se lo sentiva… sentiva che se sarebbe andato avanti così, non ce l’avrebbe fatta a resistere… sarebbe morto dal dolore… ma tanto sapeva che sia che facesse una scelta, sia che ne facesse un’altra, il suo destino non sarebbe cambiato… sarebbe morto comunque… o per mano sua o per mano di suo padre, che sicuramente lo avrebbe torturato fino alla morte, per aver osato disubbidire a un suo ordine…
Draco uscì dalla sua stanza, diretto verso la Sala in cui si sarebbe consumata, come ogni mattina, la colazione. Arrivò davanti alla lunga scala, che portava davanti alla sala d’Ingresso, di fronte al portone dell’enorme edificio in cui abitava. Iniziò a scendere. Ogni passo sembrava sempre più pensante… sempre più difficile…
Quelle erano le scale che lo stavano conducendo all’inferno… e in fondo, lo stava attendendo lui, Lucifero, con i suoi occhi di ghiaccio, la sua anima di fuoco e la sua fredda ira…
Quello era un altro giorno di finzione… un altro giorno di sofferenze… non c’era alcuna via di scampo… nessuno modo per sfuggire alla sua ira… l’unica cosa che poteva fare, era assecondarlo…
Quello che doveva fare era fingere di essere come lui… fingere di essere orgoglioso di esserlo… fingere di essere il più potente e il migliore di tutti… giorno dopo giorno… sempre così…
<< Buongiorno, padre… >> I suoi occhi freddi, spietati e indagatori si posarono su quelli giovani del figlio… lo sguardo di Draco vacillò appena…
<< Sei in ritardo… >> rispose Lucius. E così, un’altra giornata ebbe inizio.
<< Scusa, papà >> Inutile inventarsi scuse… non le accetterebbe e Draco lo sapeva bene. Lucius lo scrutò un’altra volta, ma poi il suo sguardo si riposò sulla colazione.
I tre erano seduti all’enorme tavolo, distanti una decina di posti l’uno dall’altro. Ma ormai, Draco ci era abituato. La colazione. Una colazione regale, non da poveracci. Tutta roba sana ed estremamente costosa. Un vanto all’orgoglio dei genitori del giovane Malfoy, ma non di certo per Draco. Ma tanto lui ci era abituato.
<< Ti ricordi che questo pomeriggio, hai la lezione privata di Pozioni, vero? >> chiese improvvisamente Lucius a suo figlio, che annuì. << Vedi di farti entrare qualcosa in quella testa vuota che ti ritrovi, così da migliorare i tuoi voti a scuola e da non farti più sorpassare da una piccola stupida mezzosangue! >> Ogni occasione era buona per ricordargli i suoi voti inferiori a quelli di Hermione Granger.
Draco fissò con odio suo padre e, senza però rendersene conto, sussurrò: << Io faccio del mio meglio… se non ti va bene, sono affari tuoi… >>
Lucius lo sentì e fissò immediatamente il figlio.
<< Draco, come osi rispondermi in questo modo?! >> sibilò con freddezza al figlio che, resosi conto di ciò che aveva fatto, aveva iniziato a tremare impercettibilmente. Lucius si alzò da tavolo e si avvicinò a passo veloce al figlio, che fissava, con sempre più terrore, il volto freddo e minaccioso del padre.
<< Seguimi… >> ordinò Lucius e Draco si alzò, facendo ciò che gli era stato comandato.
Malfoy condusse suo figlio nei sotterranei. Man mano che camminavano, il freddo aumentava, ma Draco non ci fece caso, perché i suoi tremori erano dovuti ad altro… al pensiero di ciò che sarebbe successo di lì a pochi minuti… perché Lucius non sopportava che Draco tentasse di rivoltarglisi contro, lo mandava in bestia e l’unico modo per cercare di far entrare in testa a Draco un po’ di rispetto verso il genitore erano le punizioni… le torture… e a questo Draco non ci era di certo abituato, nonostante le innumerevoli volte in cui era stato in quella stanza buia… perché non ci si può abituare alle torture. Subdolo mezzo per punire e per estorcere informazioni… crudele mezzo per divertirsi a veder soffrire… futile e terribile mezzo per passare il tempo… non c’è nulla di buono, nel torturare un essere vivente. E anche questo Draco, lo sapeva bene.

*


Freddo… tanto freddo… ma anche tanto dolore… un dolore terribile, che si propagava in tutto il suo giovane corpo… il suo giovane corpo sporco del suo stesso sangue e della polvere accumulata nella stanza…
Terribili tagli erano aperti sulla schiena di Draco, che, dolorante, riaprì appena gli occhi, giusto in tempo per vedere i piedi del padre dirigersi verso la piccola porta e uscire dalla stanza.
*Questa volta ci è andato più pesante del solito… dannazione…* pensò Draco, richiudendo gli occhi, stravolto dal dolore.
La porticina si riaprì e un piccolo esserino entrò nella buia stanza, dirigendosi frettolosamente verso Draco.
<< Ciao… Riel… >> sussurrò il ragazzo, mentre sentiva i singhiozzi dell’elfa domestica, che era partita in quarta per curare le ferite del ragazzo.
<< P-Povero Signorino Draco… >> singhiozzò Riel, mentre cercava di curare alla meglio le ferite sulla schiena del Serpeverde. << I-Il Signor Lucius, Signore, ha e-esagerato questa v-volta… >> sussurrò l’elfa, guardandosi immediatamente intorno, temendo la presenza di Lucius.
<< C-Che ci vuoi fare… Riel… mi… >> Si bloccò per una fitta alla schiena. << …mi adora… >> continuò sarcastico. << …soprattutto quando sono ricoperto di sangue… >> terminò, con un gemito di dolore.
Riel rimase a sistemare Draco per ancora un’ora, nella quale il povero ragazzo gridò spesso per il dolore, mentre la piccola elfa piangeva disperata, per ciò che un padre poteva fare al proprio figlio senza nemmeno un po’ di rimorso.



Ringraziamenti:
Grazie mille a Ran e Miyu per tutto l'aiuto che mi danno con i loro consigli e il loro sostegno! ^_^
Poi ringrazio Tink per il commento! Per la risposta alla tua domanda, ti avevo mandato una e-mail... ti è arrivata??
Un grazie anche a Susy e Puh di www.BadTaste.it che hanno letto la storia e mi hanno dato il loro parere! ^_^
Infine ringrazio anche tutti coloro che hanno letto, ma non commentato, sperando che stavolta si facciano sentire! ^_-

Un bacione!!

Miyuncina

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il gioco dell'Apparenza ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire

Capitolo Terzo

-Il gioco dell’Apparenza-

Ginny Weasley, Grifondoro del sesto anno, era in coda alla fila formata dalla sua famiglia, da Harry, il suo ragazzo, e da Hermione, nuova Caposcuola dei Grifondoro.
Erano appena entrati alla stazione di King’s Cross, quando Ginny fu divisa dal resto del gruppo da una marea di turisti. Ginny attese alcuni istanti, ma dato che quelli proprio non si volevano spostare, la ragazza iniziò a farsi largo, con qualche spinta involontaria (ma anche volontaria), fino ad uscirne sana e salva. Si guardò intorno, ma della sua famiglia neanche l’ombra. Non si erano nemmeno accorti che lei era rimasta indietro…
<< Tipico… >> sussurrò la rossa.
In quel momento davanti a lei, passò un ragazzo biondo, che non la degnò neanche di uno sguardo.
Draco Malfoy si dirigeva lentamente e da solo verso il binario nove e ¾.
Le ferite non si erano ancora rimarginate del tutto e dei movimenti troppo bruschi, potevano procurargli un forte dolore, tanto da paralizzarlo per diversi secondi.
Ginny, dal canto suo, stava andando ancora più lenta, cercando di non farsi notare dal biondo, anche perché, se Draco si fosse voltato, l’avrebbe sicuramente vista intenta a fissarlo. Ma questo non sarebbe successo… Draco non stava neanche pensando a dove stesse andando, era troppo intento a fissare con occhi spenti davanti a sé. E questo Ginevra lo notò. Quello sguardo spento e colmo di tristezza e dolore.
Ginny si fermò di scatto. *Ci manca solo che inizi a preoccuparmi per uno come Malfoy! Non pensavo di poter arrivare a tanto…* pensò Ginny, sorridendo appena.
La ragazza passò velocemente oltre Malfoy, che resosi conto di dove si trovasse, riprese la sua camminata sicura e il suo sguardo provocatorio. Draco seguì Ginny fino a che lei non raggiunse i suoi familiari, che non appena la videro, le si avvicinarono, chiedendole dove si fosse cacciata.
*Come se fosse colpa mia…* pensò la rossa, alzando gli occhi al cielo.
Intanto Draco si era fermato pochi metri dietro al gruppo, attendendo che fossero passati tutti… in quel momento non aveva voglia di litigare con Potter o con il suo amichetto o con la mezzosangue.
Il ragazzo rimase a fissare l’allegro gruppetto oltrepassare la barriera tra il binario nove e il binario dieci, provando ogni tanto delle piccole fitte di gelosia. I suoi genitori non erano così attaccati e non si amavano così tanto come i Weasley… anzi, probabilmente non si amavano affatto. Inoltre, i due coniugi Weasley amavano davvero i propri figli, non avrebbero mai fatto loro del male e non li avrebbero mai costretti a fare ciò che loro non avrebbero voluto fare davvero.
Loro erano liberi. Liberi di essere se stessi. Liberi di scegliere cosa fare della propria vita. Liberi di essere amici di chiunque volessero. Lui, Draco, non era libero. Lucius glielo aveva sempre impedito, imprigionandolo a lui con catene invisibili… catene fatte di dolore, di minacce e di torture spietate… di promesse infrante e di sentimenti mai provati…

Il binario 9 e ¾ era un vero caos: i genitori spingevano avanti i figli più piccoli, restii a salire su quel treno che li avrebbe condotti lontano dai genitori per tanti lunghi mesi, mentre i gatti miagolavano, facendosi strada tra le gambe delle persone presenti al binario, e i gufi si chiamavano tra loro.
* Odio tutto questo rumore… tutto questo… casino! * pensò esasperata Ginevra, seguendo a fatica i suoi familiari lungo il binario affollato.
<< Gin! Presto, vieni! Hanno trovato uno scompartimento libero! >> urlò Harry, sovrastando il rumore e guidandola fino ai genitori, intenti ad aiutare Hermione a caricare il suo bagaglio.
Ginny salì velocemente sul treno e, una volta caricato anche il suo baule, si diresse, seguita a ruota da Harry, nello scompartimento vuoto, tenuto occupato da Ron e Hermione.
*Finalmente avrò un po’ di pace!* pensò la rossa, fissando con desiderio i sedili, mentre Hermione si sporgeva dal finestrino, insieme a Ron.
<< Mi raccomando, Ron! Vedi di comportarti bene e di studiare sodo! Questo è il tuo ultimo anno, perciò vedi di impegnarti… questo vale anche per te, capito Ginny? >> chiese Molly, lanciando uno sguardo alla figlia, che sbuffò, senza farsi vedere.
<< Sì, mamma.. ho capito… >> rispose la ragazza, roteando gli occhi.
<< Non si preoccupi, signora! Ci penseremo io e Harry a tenerli d’occhio! >> disse Hermione, con un sorriso.
<< Giusto! >> rispose il ragazzo, ridendo alle facce sorprese di Ginny e di Ron.
<< Ma che spiritosi che siete.. >> sibilò amichevolmente Ginny.

Nel frattempo, anche Draco era salito sul treno e aveva raggiunto, con non molta voglia, i suoi compagni di Serpeverde che, non appena lo videro entrare nello scompartimento, iniziarono subito a fargli domande, su come erano andate le vacanze, se aveva fatto o visto qualcosa di particolare e interessante. Finzione. Tutta finzione.
<< Questi… non sono affari che vi riguardano… >> rispose il Serpeverde, fissandoli gelidamente e mettendosi a sedere, dolorante.
La porta dello scompartimento, si aprì improvvisamente e la voce “soave” di Pansy Parkinson raggiunse le orecchie di Draco in un istante.
<< DRAY!!!! Che bello!! Ti ho trovato!!! >> La ragazza fece per corrergli incontro e abbracciarlo, ma lui la fermò, alzando di scatto le mani. Se la ragazza si fosse avventata contro di lui, sicuramente, le ferite non ancora del tutto chiuse, gli avrebbero fatto un male peggiore di quello che stava già provando.
Pansy lo fissò, stupita. << Che hai Dray? Perché fai quella faccia? >> chiese la ragazza.
* Perché se mi chiami un’altra volta Dray, mi suicido!* pensò il biondo, il quale però rispose: << Non mi sento tanto bene, perciò preferisco non toccare nessuno… magari mi sta venendo la febbre e non vorrei attaccartela… >>
Gli occhi della ragazza brillarono. << Oh, tesoro! Quanto sei dolce!! >> esclamò lei.
*Sì, come no… * pensò Draco, roteando gli occhi.
<< Però se non ti senti bene, è meglio che prenda qualcosa!! >> disse Pansy, fissandolo preoccupata.
<< No. Preferisco non prendere niente… >> rispose il biondo, guardando il paesaggio scorrere veloce sotto i suoi occhi.

*


L’ora di pranzo era passata da un pezzo, ma nello scompartimento in cui stavano i quattro Grifondoro, c’erano ancora diversi dolci, ammucchiati su uno dei sedili ancora vuoti.
Ginny si alzò e si diresse verso la porta, quando Ron, interrompendo la sua chiacchierata con Harry, le chiese: << Dove vai? >>
<< In bagno… >> rispose la rossa, uscendo, mentre Ron ricominciava a parlare con Harry. << Ragazzi… >> intervenne Hermione, alcuni istanti dopo. << Non vi sembra che… Ginny sia un po’ diversa dal solito? >>
Harry e Ron la fissarono. << No, perché? >> disse Ron, ma Harry non era dello stesso parere.
<< L’ho notato anche io, in effetti… >> sussurrò il moro.
<< Davvero? Ma cos’ha di diverso? A me sembra sempre la stessa! >> esclamò Ron, guardandoli sbalordito.
<< Bèh… è… è strana… è molto più pensierosa… e più aggressiva, diciamo… >> rispose Harry.
Hermione annuì, ma Ron sorrise.
<< Ma non vi dovete preoccupare! Sicuramente è solo un preoccupata, niente di più.. le passerà! >> disse Ron, con così tanta convinzione, che riuscì a convincere persino Harry e Hermione, che gli risposero annuendo e sorridendo.

<< Dove vai, Dray?? >> chiese Pansy nel vedere Draco alzarsi.
<< Pansy, per l’ultima volta… smettila di chiamarmi Dray! >> disse il biondo, fulminandola con lo sguardo. Pansy parve colpita.
<< Ehm.. allora, dove vai, Drackie?? >> richiese Pansy, con sguardo luminoso, pensando a quanto fosse stata veloce nel trovare un nome diverso da dare al suo adorato Draco.
Il ragazzo strinse forte i pugni, cercando di controllarsi.
<< Vado… al… bagno… >> rispose faticosamente, uscendo dallo scompartimento.
* Ma è mai possibile che quella debba essere sempre così idiota?! Uno di questi giorni, giuro che la prendo a sberle!* pensò Draco, dirigendosi verso il bagno.
Durante il suo tragitto non fece altro che mandare maledizioni contro Pansy e contro tutta la banda di decerebrati, sperando che in un modo o nell’altro, un giorno, finalmente si sarebbe potuto liberare di loro. Era talmente tanto preso dai suoi pensieri che non si accorse subito della persona che gli stava chiedendo di spostarsi.
<< Eh? >> esclamò, finalmente rendendosi conto della persona che gli stava davanti.
<< Ti ho chiesto di farmi passare! >> ripeté per l’ennesima volta Ginny.
<< Oh, ma bene… la piccola Weasley! >> la canzonò Draco.
Ginny grugnì. *Piccola lo dici a qualcun altro, brutto idiota…* pensò la ragazza, reprimendo il forte desiderio di prenderlo a calci.
<< Dov’è il tuo adorato Potter? E quel pezzente di tuo fratello? E la mezzosangue? >>
<< Dove dovrebbero stare… >> rispose ferma Ginny, fissandolo come si guarda qualcosa di inutile e ingombrante.
Draco notò il suo sguardo e, irritato, le afferrò il mento con la mano e le sollevò il viso.
<< Stammi bene a sentire, Weasley… non osare essere impertinente con me! Anche se sei una ragazza, per me non fa alcuna differenza… >> le sussurrò gelidamente.
<< Io non ho paura di un piccolo stupido figlio di un lurido Mangiamorte >> disse Ginny scandendo ogni singola parola, per farla diventare ancora più velenosa e provocatoria.
<< Come osi?! >> urlò Draco irato, alzando il braccio libero per schiaffeggiarla, ma si bloccò, per il dolore procuratogli dalle ferite, e abbassò entrambe le mani.
<< Per questa volta, Weasley, la passi liscia… ma vedi di non mancarmi più di rispetto, perché quella che finirà nei guai, sarai tu… e in guai molto grossi… >> le disse, mentre Ginny notava in quello stesso istante il distintivo di Caposcuola, appuntato al petto del ragazzo.
<< Io, Malfoy, non ti temo… >> rispose lei, sorpassandolo, diretta verso lo scompartimento in cui stavano Harry e gli altri.
<< Sai una cosa Weasley? Non ti credevo così coraggiosa… e soprattutto così arrogante… cos’è? L’influenza di Potter a cambiarti in questo modo? O forse… >>
<< O forse… cosa Malfoy? >> chiese Ginny, fissandolo con celata curiosità.
<< Credo che tu sia molto più simile a me di quanto possa sembrare… >> sussurrò Draco, girandosi e andando verso il bagno.


Che ne pensate?? Vi prego, commentateeee!!!! T__T


Bacioni

Miyuncina



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scontro ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.



Capitolo quarto

-Scontro-


<< Finalmente!! Non ne potevo proprio più!! Ho una fame che non ci vedo!! >> disse Ron, scendendo dal treno, fermo alla stazione di Hogsmead.
<< Ma Ron… >> disse Hermione, guardandolo massaggiarsi la pancia.
<< Cosa? >> chiese lui.
<< Niente, niente… lascia perdere… >> rispose la riccia, sospirando, mentre Harry dietro di loro ridacchiava.
<< Ginny, che cos’hai? È da un po’ che sei pensierosa… c’è qualcosa che ti preoccupa? >>
<< Eh? Oh, no, no… non ti preoccupare, Hermione… sto benissimo… >> gli rispose la rossa con un sorriso e la ragazza, convinta, annuì.
In realtà, Ginevra era turbata… le parole che le aveva rivolto Malfoy, l’avevano colpita. Non si sarebbe mai aspettata che le dicesse una cosa simile. E poi, in cosa loro due si potevano assomigliare? Nell’arroganza? Bèh, in effetti, Ginevra era stata un po’ arrogante con il Serpeverde…
*Mmh! Adesso basta! È inutile che me ne stia qui a scervellarmi per capire in cosa potrei assomigliare a quell’idiota di Malfoy! * pensò, esasperata dai suoi stessi pensieri, Ginny.
<< Sicura che vada tutto bene? >> le sussurrò Harry a un orecchio, prendendola per mano.
Ginny vide con la coda dell’occhio Malfoy, con a fianco Pansy Parkinson e seguito a ruota dai suoi due gorilla, salire su una carrozza trainata da un Thestral.
<< Sì, non ti preoccupare… >> rispose la rossa con sorriso. Harry, convinto, annuì e la baciò dolcemente.
<< Ehi, piccioncini! Non abbiamo tutta la sera, sapete? >> disse Ron, interrompendoli, con un ghigno. Hermione gli assestò una gomitata nel fianco.
<< Ma perché non te ne stai mai zitto?! >> esclamò esasperata Hermione.
<< Mi hai fatto male! >> si lamentò il rosso.
<< Te lo sei meritato! >> gli rispose a tono la ragazza. E così, tra i due, scoppiò uno dei loro soliti, vecchi e sciocchi litigi, che però si concluse pochi minuti dopo. Hermione e Ron avevano trovato un modo molto semplice e decisamente piacevole di far pace!
<< E poi siamo noi i “piccioncini”… >> sussurrò Harry a Ginny, ridacchiando.

*


Quando entrarono in Sala Grande, il Cappello Parlante era già stato posizionato sul suo sgabello, mentre tutti i presenti attendevano con ansia i nuovi arrivati. Quando questi furono entrati e scortati fin davanti al tavolo dei professori dalla professoressa McGranitt, il cappello parlante intonò:

<< Un nuovo anno ha inizio.
Ed eccomi qui ancora
senza essermi fatto sostituire da un cappello novizio.
Nelle quattro case vi smisterò ora.
Su! Preparatevi, è giunto il momento,
perché da Godric, Salazar, Tosca o Priscilla
voi tutti finirete al più presto
ove il cuor vi condurrà:
da Godric, i più coraggiosi
da Salazar, i più astuti
da Tosca, i più generosi
da Priscilla, i più diligenti.
Su, ora, accorrete,
io pronto sarò!
Non mi troverete esitante,
quando vi esaminerò! >>

Il cappello terminò la sua piccola filastrocca, seguita dall’applauso di tutta la sala, mentre la professoressa McGranitt srotolava la lista dei nomi dei nuovi alunni.
Molte volte la tavolata applaudì, perché molti nuovi studenti finirono a Grifondoro quell’anno.
Quando lo smistamento terminò, Silente prese parola, zittendo i mormorii della sala.
<< Carissimi ragazzi! Sono lieto di rivedervi qui e vedere inoltre nuovi giovani visi sorridenti! >> Il preside rivolse un ampio sguardo a tutta la sala con un sorriso sulle labbra nascoste dalla lunga barba bianca. << Un altro anno ha inizio e come sempre mi tocca darvi degli annunci, alcuni noiosi che eviterei volentieri… >> La McGranitt gli lanciò un’occhiata torva, mentre molti studenti ridevano per le parole del preside. << …mentre altri piuttosto piacevoli. Cominciamo subito, così poi potremo gustarci il delizioso banchetto di inizio anno >> Il preside fece una piccola pausa. << Il professor Lessing, di Difesa contro le Arti Oscure, ha deciso di licenziarsi dopo gli… m-mh… spiacevoli incidenti e contrattempi avuti lo scorso anno… ma sono lieto di annunciarvi che sarà sostituito da una nostra vecchia conoscenza: il professor Remus J. Lupin! >> annunciò Silente sorridendo a Remus, che si alzò timidamente. Un enorme boato di gioia partì da tutti i Grifondoro, che si alzarono, gridando come matti dalla felicità. Silente rise e, dato che le urla non sembravano volersi placare, alzò le mani, chiedendo nuovamente il silenzio. << Noto con piacere che si ricordano ancora di lei professor Lupin… >> disse Silente compiaciuto, mentre Remus si rimetteva a sedere. << Bene… ora, un’altra notizia. Dopo un anno perso a discutere con il Ministero, finalmente ci è stato concesso di creare un club per allenare a duello i ragazzi del quinto, sesto e settimo anno; come alcuni di voi ricorderanno, un club identico a questo era stato fondato cinque anni fa, dando però scarsi risultati, dato che l’insegnate che si era offerto per insegnare questa “attività” era un’incompetente... >> Ron annuì con vigore, facendo ridere Harry e corrucciare Hermione.
<< Infine, vi ricordo che la foresta è proibita a tutti gli studenti, perciò vi pregherei di non addentrarvi, anche perché, da qualche anno a questa parte, si è riempita di esseri più pericolosi di semplici ragni giganti >> Un brivido corse lungo la schiena di molti studenti, Ron in particolare, mentre Harry fissava seriamente il preside. Aveva capito fin troppo bene a chi e a cosa si riferisse Silente.
<< Non ho altro da dire, miei cari studenti, solo che vi auguro buon appetito! >> disse Silente, rimettendosi a sedere subito dopo.
Tutti i ragazzi iniziarono a servirsi commentando le parole del preside.
<< Naturalmente si riferiva ai servi di Voldemort… >> commentò Hermione.
<< Già… Mangiamorte, Dissennatori… tutti… >> disse Harry.
<< Ma scusate, come possono entrare a Hogwarts? Silente la controlla sicuramente tutta! >> chiese Ron.
<< Scusa, ma non ti ricordi di quando Sirius è entrato nel nostro dormitorio? >> gli rammentò Harry, fissandolo lievemente sorpreso dalla domanda del rosso.
<< Giusto… fa’ finta che non abbia detto niente… >> rispose Ron, mentre le sue orecchie si tingevano dello stesso colore dei suoi capelli, dato che proprio lui era stato la “vittima” di Sirius quella volta.
<< Comunque sarà difficile per loro provare ad infiltrarsi qui, anche se la foresta non è controllatissima come lo è ora Hogwarts, dovranno faticare parecchio per superare le barriere che proteggono questo posto… >> disse Hermione.
<< Già… poi coi Centauri, che proprio non vogliono che qualcuno metta piede nella “loro” foresta, e Grop, che stende chiunque gli passi vicino… giusto, Hermy? >> scherzò Harry cercando di alleviare l’atmosfera tesa che si era creata dopo il discorso di Silente.
Hermione arrossì, mentre Ron quasi si strozzò con la patata che stava cercando di farsi scendere per la gola. << Oh, Harry, Ron… finitela! >> sussurrò Hermione, cominciando a mangiare, mentre Ron reprimeva le risate, data l’occhiata torva che la fidanzata gli riservò. Harry li osservò, sorridendo, poi si voltò, verso Ginny che gli sedeva di fianco e che non aveva detto nulla per tutto il tempo. La ragazza giocherellava distrattamente con il contenuto del suo piatto, persa in chissà quali pensieri.
<< Gin? Ginny, ci sei?? >> la chiamò Harry.
<< Eh? >> chiese lei distrattamente.
<< Ti ho chiesto se sei tra noi, tesoro… >> ripeté Harry.
<< Oh, sì.. sì, scusa… >> si scusò lei con un sorriso, al quale Harry rispose con un aria poco convinta.
<< Va tutto bene? >> le chiese preoccupato.
<< Harry è la ventesima volta che me lo chiedi… sì, va tutto bene… >> rispose lei fingendosi stufa.
<< Ma veramente è solo la seconda volta… >> la corresse lui.
Ginny scosse la testa. << Sai cosa intendevo… >>
<< Sì, ma mi piace quando fai quella faccia… >> rispose lui con un ghigno.
Lei per tutta risposta gli fece una linguaccia e cominciò a mangiare.

*


La scuola con le sue pesanti lezioni e i suoi numerosi compiti era finalmente cominciata e questo pesava maggiormente sui ragazzi del quinto e del settimo anno. Di fatti, Ron, Hermione e Harry passavamo la maggior parte del loro tempo in biblioteca o in sala comune chini su libri e pergamene. Ginny essendo al sesto anno aveva molto più tempo libero, che veniva trascorso sempre meno con gli amici e molto più in solitudine, in riva al lago a sfogliare libri interessanti.

Un pomeriggio Ginny era sdraiata sull’erba a leggere un libro sui draghi, quando vide passare Malfoy con i suoi due scagnozzi. Fece finta di non averli notati, ma dopo poco si sentì osservata. Quando alzò lo sguardo però, non vide nessuno che la stava fissando, così ritornò a leggere il suo libro, mentre Malfoy si sedeva sotto un albero e prendeva una lunga pergamena, che incominciò subito a leggere freneticamente.
<< Che cosa leggi capo? >> chiese Goyle.
<< Me lo hai già chiesto tre volte da quando l’ho tirato fuori, idiota… >> rispose Draco irato per essere stato nuovamente interrotto.
<< Davvero? >> chiese stupidamente Goyle, passandosi una mano sulla testa.
<< Che cosa leggi capo? Io non te l’ho mai chiesto… >> disse Tiger, con un sorrisone ebete.
Draco lo fulminò con lo sguardo. << Se non ve ne state zitti, giuro che quando torneremo al nostro dormitorio voi sarete senza una gamba… >> I due risero stupidamente e Draco scosse la testa, esasperato.
Dopo neanche dieci minuti, i due avevano ricominciato a tartassarlo di domande e lui stressato com’era, dato che stava cercando in ogni modo di eccellere in tutte le materie da lui scelte, urlò contro i due ragazzoni: << ADESSO BASTA! ANDATEVENE IMMEDIATAMENTE!! FATE QUELLO CHE VOLETE, MA STATEMI LONTANI!! >> Alcune ciocche gli finirono sugli occhi e il suo volto si colorò di rosa, fatto straordinario considerando la sua carnagione chiarissima.
Ginny sentendolo urlare non poté fare a meno di alzare lo sguardo dal suo libro, interrompendone la lettura. Lo fissò stupita. Era di certo la prima volta che vedeva Malfoy urlare in quel modo, ma dato che aveva sentito fin troppo bene il motivo per il quale il ragazzo si era alterato a tal punto, non poté fare a meno di sorridere quando i due Serpeverde se ne andarono.
*Finalmente regnerà la pace! * pensarono i due, sospirando. Purtroppo non sapevano quanto si stessero sbagliando. La pace durò per circa quindici minuti, perché poi una soave voce distrusse la pace di quel sabato pomeriggio. Pansy Parkinson stava arrivando correndo dal portone di Hogwarts, urlando a squarciagola: << DRACKIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!! AMOREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! >>
Draco la fissò sconvolto e disgustato. *Nooooo… perchééé???? * pensò disperato il ragazzo.
Ginny fissò orripilata Pansy correre come una furia contro Draco e saltargli addosso, facendoli rovesciare a terra entrambi.
<< PANSY!!!! COSA CAVOLO CREDI DI FARE??? >> urlò il ragazzo, togliendosela di dosso.
<< Ma come Drackie… non sei contento? Ho appena finito il tema di pozioni e così ho pensato di venirti ad aiutare… >> rispose lei con un sorrisino che lasciava intendere bene il suo concetto di aiutare. Lui lo guardò orripilato, quasi quanto Ginny, che non aveva staccato loro gli occhi di dosso.
<< Pansy, non ho bisogno del tuo aiuto… ora, se non ti dispiace, io non ho ancora finito di studiare Aritmanzia e dato che tu non frequenti più questo corso… >> rispose Draco velenoso, lasciando la frase a metà per renderla ancora più maligna. Lei infatti lo guardò piuttosto offesa. << Oh, Drackie! Come sei cattivo! >> singhiozzò lei. << Come puoi dirmi queste cose così crudeli? >>
<< È solo la verità Pansy… se tu fossi meno scema, non saresti stata bocciata… >> rispose lui, guardandola con aria da sufficienza. Lei si offese molto e scappò via singhiozzando rumorosamente. Draco sospirò, sperando che stavolta la sua pace non venisse intaccata un’altra volta. Il ragazzo sentendosi osservato, si voltò e vide Ginny intenta a guardarlo, divertita.
<< Piacevole lo spettacolo, Weasley? >> le urlò lui, con un ghigno.
<< Molto, Malfoy… complimenti! >> rispose lei, con un sorriso divertito.
Draco rimase colpito dalla sua risposta schietta e sincera, dato che lui le aveva fatto quella domanda solo per bisticciare un po’ con lei. Ginny non dando peso all’espressione colpita che si era dipinta sul volto di Draco, si alzò e si diresse, con il suo libro, verso il castello, lasciandolo sotto l’albero, confuso.

*


Il tempo passava e anche piuttosto velocemente rispetto ai canoni studenteschi, secondo i quali, il tempo durante le lezioni sembrava fermarsi, come se volesse tenere in classe gli studenti per il resto della loro vita, soprattutto quando mancava poco all’ora di pranzo. Uno dei ragazzi che si lagnava di più era Ron, che ogni volta tormentava Harry dicendo di avere fame, che l’ora non passava più e che secondo lui i professori avevano fatto una qualche sorta di incantesimo per rallentare le lancette degli orologi. Dopo un po’ Harry iniziò a non starlo più nemmeno a sentire, perché Ron stava diventando davvero insopportabile.
Così il moro iniziò a sedersi accanto a Hermione, ma anche questa si dimostrò una scelta poco saggia, perché la ragazza, iper stressata per tutti i corsi che seguiva, aveva i compiti che le uscivano quasi dalle orecchie, talmente era carica e, quindi, per questo era piuttosto irritabile.
Harry una volta provò a chiederle un’informazione durante un’ora di Storia della Magia e lei per tutta risposta l’aveva fulminato con lo sguardo, urlandogli istericamente: << PERCHé NON STAI Più ATTENTO LA PROSSIMA VOLTA??!! >> facendo sogghignare quasi tutta la classe, mentre Rûf continuava la sua lezione, come se nulla fosse accaduto.
Ginny era l’unica che rideva quando i ragazzi le raccontavano le loro “disavventure”, perché lei le trovava incredibilmente buffe.

Purtroppo per Ginny, non tutti i giorni erano piacevoli. Infatti un pomeriggio, in un’ora libera, si era diretta verso la biblioteca, dove aveva preso un libro, che le sarebbe servito per svolgere il tema di Pozioni. Stava camminando verso la Sala Comune dei Grifondoro, quando si scontrò con qualcuno che la fece cadere a terra, insieme alla sua borsa e al libro appena preso dalla biblioteca. Lei fissò la persona che l’aveva urtata e vide Malfoy, accompagnato dai suoi due scagnozzi, che la fissava con disgusto, mentre i due ragazzoni ridevano stupidamente per il fatto che la ragazza fosse caduta a terra come un sacco di patate.
<< Guarda dove vai, Weasley, la prossima volta… così dovrò evitare di buttare un’altra volta una mia divisa nuova… >> disse freddamente Draco, ricominciando a camminare.
<< Quella che dovrebbe essere schifata sono io Malfoy… scontrarsi con un Malfoy porta sfiga per sette anni, lo sapevi? >> rispose lei, sarcasticamente. Tiger e Goyle, dopo aver capito che le parole pronunciate dalla giovane Weasley erano un insulto verso Draco, si voltarono di scatto, digrignando i denti.
<< Capo, dobbiamo punirla? >> chiese Tiger, massaggiandosi la mano, pregustando il momento in cui avrebbe potuto farla pagare a quella ragazzina impertinente.
<< No… voi andate.. qui ci penso io… >> disse Draco, fissando intensamente Ginny.
<< Ma capo… >> esclamò deluso Goyle. Draco non gli rispose neanche, si voltò di scatto verso i due, che, terrorizzati dallo sguardo terribilmente freddo del biondo, corsero via, senza nemmeno dire una parola.
<< Bene, Weasley… finalmente soli, anche se non per molto, purtroppo… ma ci basterà… >> disse sarcastico Draco, dato che di lì a dieci minuti la campanella di fine lezione sarebbe suonata.
<< Non ho tempo da perdere con te, Malfoy… lasciami andare… >>
<< No, ragazzina… un po’ me lo concederai adesso… dimmi Weasley, ti comporti così male con tutti o io sono un’eccezione? >> chiese strafottente Malfoy.
<< Mi comporto così solo con te, perché sei l’unico che riesce a tirare fuori il peggio di me! >> rispose infuriata Ginny. *Sei l’unico che riesce a tirar fuori la vera me stessa… tu, maledetto Malfoy… l’unico… * pensò la ragazza. Poi continuò: << Sei solo un arrogante figlio di papà che si crede chissà chi! Fingi di essere il migliore dell’universo, quando in realtà hai una paura tremenda di chiunque ti sta intorno! >>
Draco si avvicinò immediatamente a lei e le strinse un polso, costringendola ad arretrare fino alla parete, immobilizzandola con il proprio corpo. << Bada a come parli Weasley… io non ho paura di niente e di nessuno… tu non sai niente di me, quindi non osare sputare sentenze, sono stato chiaro?! >> sibilò ferocemente Draco.
<< A me non importa un fico secco di te e della tua misera vita… tu non meriti neanche un briciolo della mia considerazione, Malfoy! >> sibilò tagliente Ginevra, a meno di una spanna dal volto di Draco, il quale la fissò intensamente senza però dar segno di essere rimasto colpito da quelle parole.
<< Ma vedi, piccola Weasley, io non me ne faccio niente della tua considerazione… non credere di poter essere importante per me… tu sei solo una povera pezzente, nemmeno tanto bella e per di più tremendamente falsa… >> Draco fece una piccola pausa e quando riprese la sua voce era velenosa: << …tu non sei niente, Weasley… >>
Ginny sussultò. Quelle parole spietate, sussurrate così gelidamente, l’avevano in qualche modo ferita, ma nonostante questo la sua risposta non tardò ad arrivare.
<< Preferisco essere niente, piuttosto che essere ciò che sei tu, Malfoy… uno schifoso Mangiamorte… sei un essere ripugnante… >> disse con aria disgustata.
Draco fece un sorriso sarcastico e le lasciò andare il polso. << Io almeno la mia scelta l’ho fatta… e tu, Ginevra? L’hai fatta? >> Ginny non rispose. Gli lanciò un occhiata che, se avesse potuto, l’avrebbe fulminato, e se ne andò.
<< Non mi smentisco… io e quella ragazzina siamo molto simili… >> sussurrò Draco, seguendo con lo sguardo Ginny.
*E comunque, mi stupisco di me stesso: non credevo di saper recitare così bene…* pensò Draco con rammarico, appoggiandosi al muro e sospirando.



*******************************************************

Allora... ad essere sincera, in questo momento sono nervosissima... avevo scritto tutte le risposte ai vostri commenti e avevo già cliccato Aggiungi, quando mi è uscito PleaseLogin... in sostanza, mi aveva cancellato tutto...
Ero sul punto di spaccarmi la testa contro il muro, ma poi ho visto Cho Chang passare per caso e mi sono sfogata su di lei... ^^
Ora... mi dispiace molto non aver aggiornato prima, ma mi ero ripromessa che, finché non avessi finito il capitolo ottavo, non avrei mandato niente... e dato che l'ho finito pochi giorni fa, ho potuto mandare solo adesso questo capitolo!

Ok, ora che vi ho spiegato il motivo del ritardo, posso passare ai commenti...

Patty: Ti ringrazio infinitamente per aver commentato tutti e tre i capitoli! Mi ha fatto davvero molto piacere! Questo vale anche per i complimenti che mi hai fatto! Li ho apprezzati molto!
Per quanto riguarda il fatto di mettere le coppie subito all'inizio... bè.. il fatto è che io quando leggo una storia, vorrei sempre poter vedere che coppie ci sono.. non dico tutte, ma le principali. ^^"" Lo so sono strana... I'm sorry! ^^""
Yuna: Grazie mille, Yuna, sia per il complimento che per il voto!!
Daffodil: Prima di tutto, grazie mille per il commento e per il complimento! Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! ^__^ Per quanto riguarda Drackie (e anche Dray), guarda che anche a me non piacciono poi così tanto.. li uso solo per prendere in giro il nostro caro Dracuccio (<_< Crepa! nd Draco) :P
GinnyMalfoy: Ciao tessoro! Sono contenta ti piaccia la ff! è ovvio che la continuerò! Non la abbamdonerò mai!! :D E grazie mille per il complimento!! :* /Kiss/
Mary1986: Grazie mille, Mary! Sono contenta ti piaccia!! Scusa per il ritardo, piuttosto.. ç_ç
Erda: Sono contenta che la frase ti abbia intrigato! Se continuerai a leggere la storia, ne vedrai delle belle!! XD (L'ho detto e lo ripeto: CREPA! nd Draco) XD
Serena: Grazie mille, Sery!! ^___^ Sono contenta ti sia piaciuta!! Ecco il nuovo capitolo!!! ^__-
Anonima: Sono contentissima che la storia e la trama ti piacciano!! ^___^ Grazie mille!!


Bene, ora vi lascio...

Un bacione a tutti, più uno speciale per Ran e Miyu! ^_-

Miyuncina




Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Change ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.



Capitolo quinto

-Change-


<< Ragazzi, su forza! Mettetevi tutti intorno >> disse Remus, in una delle lezioni del nuovo club dei duellanti.
<< Bene, oggi proveremo un nuovo incantesimo, molto diverso e in un certo senso più potente, nonché molto difficile da utilizzare correttamente. L’incantesimo si chiama Incanto Patronus e serve a respingere i Dissennatori. Alcuni di voi ne avranno già sentito parlare, immagino… chi sa dirmi che cos’è un patronus? >> chiese Remus.
La mano di Harry scattò in aria precedendo quella di Hermione. << Sì, di pure Harry… >> disse Remus con un sorriso compiaciuto.
<< Un Patronus è una forza positiva, che fa da schermo contro i Dissennatori. L’incantesimo funziona solamente se ci si concentra su un solo ricordo molto felice >> rispose Harry.
<< Perfetto! Dunque, le parole per evocarlo sono Expecto Patronum. Ripetete anche voi. Expecto Patronum >> Si alzò subito un coro che riempì tutta la Sala.
<< Bene, ora concentratevi su un ricordo molto felice e poi provate a lanciare l’incantesimo >> disse Remus.
Dopo poco, la sala si riempì di nuovo di Expecto Patronum urlati, ma non tutti stavano provando. In un angolo della stanza, un giovane biondo del settimo anno, era ancora ad occhi chiusi, cercando di trovare un ricordo felice per poter evocare un Patronus. Impresa piuttosto ardua a quanto pareva.
*Dannazione! Che ricordo potrei scegliere? …quando mi è arrivata la lettera da Hogwarts? Mmh.. non so se va bene, perché quella volta più che felicità ho provato… speranza… speravo di essere più libero a scuola di quanto fossi a casa, ma alla fine si è rivelato uguale. Meglio provare quando entrai a far parte della squadra di Quidditch… sempre meglio di niente… * pensò frustrato Draco.
Il ragazzo aprì gli occhi e puntò di fronte a sé la bacchetta. Cercò di ricordare quel giorno.. quel momento di soddisfazione, più che di felicità… e poi urlò l’incantesimo: << Expecto Patronum!! >> ma dalla sua bacchetta non uscì nulla, così riprovò.
Fece quattro tentativi dopo il primo e in nessuno uscì anche solo una piccola luce argentea.
Remus gli si avvicinò, avendo notato la sua frustrazione. Persino Tiger e Goyle erano riusciti a far apparire qualcosa dalla punta delle loro bacchette, anche se non ad ogni tentativo ci riuscivano.
<< Tutto bene? >> chiese il professore. Draco non rispose, si limitò a scuotere la testa.
<< A che ricordo stai pensando? Puoi dirmelo? >> chiese ancora Remus. Draco dopo un attimo di esitazione rispose.
<< Stavo ripensando a quando sono entrato a far parte della squadra di Quidditch… >>
<< Quindi è questo il ricordo che hai scelto… ma a quanto ho visto non è abbastanza forte… forse è meglio che provi a concentrarti su di un altro… uno più felice… >> consigliò gentilmente Remus, ma Draco abbassò il capo, fissando per terra.
<< Non me ne vengono in mente altri… >> sussurrò.
Remus lo guardò perplesso. << Proprio niente? Nessun ricordo con magari tua madre… o tuo padre… o qualche tuo amico… o magari una ragazza? >> chiese Remus, cercando di aiutarlo.
*Mia madre… è meglio lasciarla perdere… di mio padre ho ricordi tremendi, figurarsi uno felice! Amici… amici veri non ne ho… impossibile provare felicità con quegli idioti… e ragazze.. quelle che mi sono portato a letto erano solo un passatempo… solo piacere fisico… niente di più, niente di meno… anzi, Pansy anche di meno… nessuna ragazza mi fa sentire felice… nessuno ci è mai riuscito… * pensò tristemente Draco. Il ragazzo alzò lo sguardo verso il professore, quando si accorse con la coda dell’occhio di una chioma rossa raccolta in un’elegante coda. Il suo sguardo si posò sull’esile figura e su ciò che stava facendo.
<< Expecto Patronum! >> urlò Ginny e dalla sua bacchetta uscì una bella pantera d’argento che si mise a girarle intorno, mentre lei la seguiva con lo sguardo, ridendo divertita, fino a che quella scomparve. Ginny incontrò lo sguardo di Draco, ma lui lo distolse subito, voltandosi verso Remus e dicendogli: << Forse mi è venuto in mente un ricordo abbastanza felice… >>
Il professore annuì e gli fece cenno di provare. Draco si concentrò, ripensando a un sorriso divertito stampato su un volto coperto di lentiggini, mentre una voce cristallina rispondeva alla domanda che le era stata posta. << Molto, Malfoy… complimenti! >>
Draco urlò: << Expecto Patronum!! >> e questa volta dalla sua bacchetta uscì qualcosa. Una massa argentea. Draco la fissò, contento di essere riuscito a fare qualcosa di più di un filo d’argento come Tiger e Goyle.
<< Bravo! Molto bene! >> disse Remus, sorridendo. << Se ti eserciti ancora un po’, vedrai che alla fine riuscirai a dargli una forma concreta! >>
<< E che forma avrà? Lo devo decidere io? >> chiese Draco.
<< No, no… ognuno è diverso… il tuo sarà adatto a te… >> rispose Remus con un sorriso gentile. Draco annuì, fissando la sua bacchetta con un brillio negli occhi.

La lezione era ormai finita e tutti si apprestavano ad uscire dall’aula. Ginny uscì per ultima essendosi fermata a parlare un attimo con Remus. Quando oltrepassò la porta, sentì un << Grazie… >> sussurrato, quasi impercettibile da sentire. In quel preciso momento le passò davanti Malfoy, che camminava speditamente verso i sotterranei. Lei lo fissò allibita, pensando: *N-No.. non è possibile… Malfoy non può avere detto GRAZIE a me… e poi, per cosa? No, no… devo essermelo immaginato… però…*
<< Malfoy… >> lo chiamò titubante Ginny.
Lui si fermò e si girò di scatto, dicendole sgarbatamente: << Che cavolo vuoi, Weasley? >>
Lei lo guardò allibita e rispose, balbettando: << N-Nulla… lascia perdere.. >> E lui così fece. Si voltò e con un sospiro impercettibile, ricominciò a camminare.
<< Sì, me lo devo essere proprio immaginato… >> si disse Ginny, una volta che il rumore dei passi di Draco non fu più udibile.

*


Oramai anche Ottobre stava per terminare e Novembre con le sue ondate di freddo e pioggia attendeva quieto il momento per riversarsi sul castello di Hogwarts e su tutto ciò che lo circondava.
Una sera, dopo gli allenamenti di Quidditch, Draco era intento a fissare il cielo con i suoi puntini luminosi e la sua mezza luna. Si sentiva strano… era forse tristezza ciò che stava provando? Sì, lui era triste… nonostante fosse diventato capitano della squadra della sua casa… nonostante fosse ricco e potente… nonostante fosse il ragazzo più bello di tutta la scuola… lui non era felice…
Tutti lo vedevano per come appariva e Draco era stanco di questo. Quell’aria da bastardello viziato era solo una maschera, affinché suo padre non scoprisse il suo vero io… ed era proprio a causa di questa maschera che lui non aveva amici… non aveva niente… si sentiva più povero perfino dei Weasley… perfino Ginevra Weasley aveva qualcosa che lui non poteva avere: la libertà. Lei era libera e quindi felice… lui non aveva libertà, perciò non conosceva la felicità.
La invidiava… moltissimo.. e per questo pensava spesso a lei, a suo fratello … a loro, che nonostante non avessero ricchezze pari alle sue, erano comunque felici… persino Potter che non aveva più i genitori e che era costantemente in pericolo di morte, rideva felice con i suoi amici…
Draco invece non sorrideva mai… ghignava solamente… nessuno riusciva a farlo sorridere apertamente… nessuno!

Draco cominciò a tremare… si strinse su sé stesso, dondolandosi avanti e indietro, con lo sguardo fisso di fronte a sé… sembrava quasi impazzito, mentre ripensava alle torture che suo padre gli aveva inflitto.. mentre ripensava agli sguardi gelidi di sua madre, dalla quale non aveva mai ricevuto una carezza… mentre ripensava a tutte le ragazze che si era portato a letto, alle quali non importava nulla di lui, ma solo del suo nome e dei suoi soldi… mentre ripensava a quelli che si definivano suoi amici, ma che in realtà volevano solo non avercelo contro…
<< Tutti… tutti uguali… odio… odio tutti loro… mio padre… mia madre… quelle puttane… quei bastardi approfittatori… tutti… odio… quei maledetti Grifondoro… quel maledetto di un Potter… i Weasley… ma soprattutto lei! Odio lei! Odio quella maledetta di Ginevra Weasley… così maledettamente falsa e così maledettamente felice!!! La odio!! Odio tutti loro!!! >> gridò Draco al vento, mentre sentiva i suoi occhi pungere per le lacrime che volevano sgorgare, ma che lui ricacciò indietro, ritornando ad osservare le stelle luminose sopra di lui.


Nel frattempo, nel dormitorio femminile del sesto anno di Grifondoro, un’altra persona era intenta ad osservare il cielo notturno. Ginevra Weasley era appoggiata sul davanzale della finestra, persa nei suoi pensieri.
Ciò che aveva scatenato la sua mancanza di sonno era stato quello che avevano detto le sue compagne di stanza…

<< Dai ragazze! Andiamoci! >> disse una ragazza.
<< Io ci sto! >> rispose un’altra.
<< Tu, Eve? >> chiese la prima.
<< Mmh… non so… >> disse incerta Evelin.
<< Oh, dai! Sarà uno sballo! >> rispose Christal.
<< Mmh.. e va bene ! Ci sto! >>
<< Perfetto! Allora siamo a posto! >> esclamò Jane.
<< Ma ragazze, dov’è che andate? >> chiese Ginny.
<< A una festa… domani sera… >> rispose noncurante Christal.
<< Posso venire anche io? >> chiese la giovane Weasley.
<< Tu? >> chiese scettica e sorpresa insieme Jane.
<< Sì, io! Perché quella faccia? >> chiese Ginevra leggermente irritata.
<< Bèh… ci saranno i ragazzi più popolari e belli della scuola… non ti ho chiesto se volevi venire, perché non vorrei tu svenissi per l’emozione… sei così timida, sai… >> rispose acida la ragazza.
Ginny la guardò con odio. << Oh, hai perfettamente ragione, Jane… io sono la cara piccola timida e paurosa Ginny Weasley, vero? >> urlò, uscendo dal dormitorio e sbattendone la porta. Quando vi era tornata era già passata la mezzanotte e le sue compagne erano già a letto, nel mondo dei sogni.



Ginny si era arrabbiata moltissimo, però sapeva che se tutti pensavano quello di lei, la colpa non era altro che sua… era stata lei a presentarsi così e così ora tutti la conoscevano…
*Sono stanca…* pensò Ginevra, abbassando lo sguardo sulle sue compagne addormentate.
Ginny era stanca di comportarsi così… era stanca di sopprimere sé stessa.. era stanca di dover sempre fare la parte della ragazzina indifesa… ma si corresse quasi subito… non sempre riusciva a nascondere sé stessa…
*Sempre con lui… io esco allo scoperto…* Draco Malfoy era l’unico che riusciva a farle cadere quella sua maschera infantile… l’unico che, a quanto pareva, aveva capito il vero carattere della ragazza… lui aveva smascherata lei, Ginevra, distruggendo la sua facciata, Ginny…
Due sentimenti contrastanti la assalivano quando pensava a questo: odio e gioia…
Lo odiava perché proprio lui era riuscito a scoprirla, ma aveva gioito che ci fosse stato qualcuno in grado di farlo… sotto questo punto di vista, non le importava che fosse stato proprio Draco Malfoy, le importava solo che a volte poteva sfogarsi, lasciarsi andare senza aver paura…
Ma poi andava a finire, che pensava che quella era solo una gioia passeggera… che non avrebbe mai potuto durare… che scompariva ogni volta che rimetteva la sua maschera e ricominciava a recitare…a recitare la sua parte fingendo di essere ciò che non era in realtà… giorno dopo giorno…

Ginny puntò nuovamente il suo sguardo verso il cielo e fu allora che la vide… una stella cadente…
*Wow! È la prima volta che ne vedo una! Ora è meglio esprimere un desiderio! Mmh vediamo…* pensò Ginny, mentre anche qualcun altro, non molto lontano stava facendo la medesima cosa. Infatti anche Draco aveva notato la piccola stella con la sua veloce scia.
Draco strinse forte gli occhi, sperando con tutto sé stesso che il suo desiderio si esaudisse, ma alla fine, dopo aver riaperto gli occhi, si diede dello stupido… un desiderio simile, non poteva avverarsi… ERA DECISAMENTE IMPOSSIBILE!

*


La mattina seguente, Draco si svegliò, ma non aprì subito gli occhi… aveva ancora un sonno pazzesco e per di più si sentiva benissimo sotto le coperte. Si sentiva al caldo e questo era veramente raro che accadesse nel suo dormitorio, dove di solito faceva sempre un freddo cane!
Comunque, alla fine, Draco decise di aprire gli occhi e di mettersi a sedere, pronto per una nuova giornata di finzione. Si stiracchiò ben bene sia braccia che gambe e poi scostò le coperte. E fu allora, che si accorse che qualcosa non andava… non indossava il suo pigiama di seta verde, bensì una… una camicia da notte a fiorellini rosa!
Incavolato nero, iniziò ad urlare contro i suoi compagni, credendoli colpevoli dello scherzo: << BRUTTE TESTE DI CAZZO!! COME AVETE…avete… av… >> Le parole gli morirono in gola, non appena si accorse che la sua voce era leggermente diversa dalla sua vera voce… ma proprio leggermente, sia chiaro!
Draco si alzò di scatto, guardandosi intorno… la stanza in cui si trovava non era come il suo dormitorio. Era luminosa e accogliente. In più c’era un’atmosfera molto diversa… ricca di calore, mentre a Serpeverde era tutto buio, tetro, tanto che sembrava fosse isolato dal resto del mondo…
Draco si guardò meglio intorno e vide che i quattro letti a baldacchino, oltre a quello in cui aveva dormito fino a poco prima, non erano verdi, dando così prova che quello non era il suo dormitorio, ma di un colore che lui riusciva a sopportare veramente poco… il rosso…
*Ora io mi chiedo… come cavolo è possibile che sia successo questo? Se non mi sbaglio, mi trovo in un dormitorio dei Grifondoro, con addosso una camicia da notte a fiori rosa e con una voce che non è la mia! Cosa cavolo è successo ieri sera? Non ho bevuto niente, perciò non può essere stato quello… ma allora come è possibile???? COME???? No, no… deve essere per forza un sogno… per forza!!!!* pensò disperato il ragazzo, dandosi un pizzicotto sul braccio e subito dopo dandosi dello scemo per il male che si era fatto, mentre si massaggiava il punto dolente.
Per poco Draco non urlò… guardandosi il braccio aveva notato anche qualcosa d’altro… qualcosa che non poteva esserci… anzi, che non DOVEVA esserci…
*Da quando… DA QUANDO IO HO IL SENO????????* pensò in preda al panico il ragazzo, fissandosi. Draco decise di correre subito in bagno, per guardarsi allo specchio…
Quando vi arrivò, ciò che vide non lo rincuorò.. anzi, peggiorò la situazione….
Capelli rossi, lentiggini sparse su tutto il viso e due occhi blu lo stavano fissando con sgomento…

Nel frattempo, in un altro letto, qualche piano più in basso…
Ginny si svegliò, tremante… faceva parecchio freddo nella stanza, come se avessero lasciato le finestre aperte tutta la notte, cosa decisamente impossibile dato che era stata lei l’ultima a coricarsi…
Si alzò, tremendamente assonnata, avendo dormito poco quella notte, e per questo non si accorse che l’ambiente che la circondava era leggermente diverso dal solito: i letti a baldacchino non erano chiusi da tende rosso fuoco; erano infatti di una bella seta verde.
L’unica cosa che colpì la ragazza era uno strano rumore, piuttosto fastidioso…
*Caspita! Ma che hanno mangiato queste per RUSSARE in questo modo?? ..ora che ci penso, credo sia la prima volta che glielo sento fare… strano…* pensò la ragazza leggermente turbata.
Nonostante tutto, decise di andare subito in bagno a lavarsi, così da potersi vestire in fretta. Entrò nel bagno, diretta verso il water, quando il suo riflesso nello specchio davanti al lavandino, le disse con sarcasmo: << Ben svegliato, principino… >>
Lei si paralizzò… si voltò verso lo specchio e fu allora che lo vide… un ragazzo alto, con arruffati capelli biondo platino, occhi azzurri come il ghiaccio e un ghignetto malefico la stava fissando…

Due urli si sentirono per tutta Hogwarts, mentre uno dei due “colpevoli” di tale suono cadeva a terra tremendamente agitato e l’altra sveniva per lo shock.

<< Desidero poter essere qualcun altro per poter essere finalmente felice… >>

DESIDERIO ESAUDITO!


Continua...


Risposte ai commenti:

Ginny90:Ciao tesssoro mio!!!! ^_____^ Ti è piaciuto questo capitolo?? Visto che si entra nel vivo della storia? XD
Per quanto riguarda i capitoli... ehm... ad essere sincera non ne sono sicura al cento per cento. Adesso sto scrivendo il decimo, anche se ho permefettamente in mente quello che voglio scrivere nell'undicesimo /Me ha la vaga idea che forse scriverà prima quello... ^^""""/. Se provo a fare due conti, credo che dovrebbero uscirmene una ventina... il problema è la parte finale (questo è sempre il mio più grande problema): non so di preciso come e cosa scriverò in quel punto; dovrà uscirmi sul momento e quindi il finale potrebbe essere di due, come di cinque capitoli... (Non esageriamo, però.. ^^""" nd Alter ego di Miyu)
Per la tua fanfiction "There you'll be", ho salvato i tre capitoli, ma devo essere sincera: non li ho ancora letti... /Me si fa piccola piccola/ Ma ti giuro che li leggerò il prima possibile!!!! >____<
Un bacio e grazie per i complimenti!

Tiziana: Ti ringrazio per i complimenti, mi ha fatto davvero piacere!!!! *___*
Eh, lo so... però almeno è stata resa un po' diversa dal solito no? Non è la nostra cara vecchia Ginny, quella timida sia dentro che fuori... anzi, adesso fuori non lo può essere di certo! XD (Non l'ho capita... nd Harry) ...niente Sfre, niente... ^^ lascia perdere... TU non puoi capire. (Ma veramente non l'abbiamo capita nemmeno noi... °-° nd Lettori) ........ma faccio così schifo? Non riesco nemmeno a fare una battuta decente? ç_ç (Finalmente te ne sei accorta... era ora! :D nd Draco) Ok, piccolo promemoria per me: trasferire Draco nel corpo di Hagrid... (AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!! @-@ NOOOOOO!! NO!! FERMAAAAAA!!!! nd Draco) ^-^ /Espressione angelica/
Per il suicidio/omicidio: secondo te, Draco è davvero così intelligente da arrivarci? (MA COME OSI?! nd Draco) /Miyu tira fuori il suo prendi-appunti e inizia a scrivere un CERTO promemoria/ (No, no! Hai ragione tu! Sono completamente scemo... §_§ nd Draco) Oh, quanto sei dolce... ^_____^ (<_< nd Draco)
Ora ti saluto e grazie ancora dei complimenti! ^^

Bene, i commenti sono finiti............................................. /Me si mette in un angolino e si dispera.../ ç___ç lo sho che non aggiorno spesso, ma perché mi odiate cosììì?? ç___ç Pleaseeeeeeeeeeee...................

/Me si rintana in un angolino e fa "ciao ciao" con la mano/ Ragazzi, vi voglio comunque bene, lo sapete vero??? T____T /Miyu è in pace con il mondo/

Vi saluto, a presto (spero ^^"""""")

Miyuncina che oggi ha detto cose senza senso (più del solito... e ciò è molto grave!!!)




Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Decisioni ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.




Capitolo sesto

-Decisioni-


<< Capo!!! Ehi, capo! Svegliati… è tardi… ehi! >> Goyle stava cercando di far risvegliare Draco, che era stato adagiato sul suo letto.
<< Ma secondo voi, perché avrà urlato in quel modo? >> chiese Blaise Zabini.
<< Io non ne ho idea… >> rispose Tiger, grattandosi la testa.
<< Non si sveglia… che facciamo?? >> chiese Goyle.
<< Ci penso io… ho un metodo infallibile… >> rispose Tiger con un sorrisone ebete.
Il ragazzo si avvicinò a Draco e gli mollò una sberla portentosa, urlando: << CAPO!!!!! SVEGLIATIIIII!!!!! >>
Alla fine gli occhi grigi-azzurri di Draco si aprirono e iniziarono a vagare per la stanza, storditi, fino a che non si posarono su due ragazzi che stavano parlando animatamente.
<< Te l’avevo detto che era un metodo infallibile… >> si pavoneggiò Tiger.
<< Bravissimo!! >> gli disse Goyle, con un sorrisone. Ma la loro conversazione venne interrotta da un grido sovraumano.
<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!! >> urlò Ginny, fissandoli.
<< C-Capo che hai da urlare???? >> chiese Goyle, stordito dalla potenza di quell’urlo.
<< Sei sicuro che vada tutto bene, capo?? >> chiese Tiger avvicinandosi.
<< V-V-VIA!!! STATE LONTANI!!! ANDATEVENE DA QUI!!!!! LASCIATEMI IN PACE!!!! >> urlò la giovane Weasley.
<< Va bene, Draco… ce ne andiamo… non c’è bisogno di urlare così… >> rispose Blaise Zabini seccato e i tre uscirono chiudendosi la porta alle spalle.
Ginny, ansimante, rimase da sola nella stanza, con le coperte strette tra le mani e lo sguardo che vagava senza sosta in ogni angolo della stanza.
<< O-Ok Ginevra… calmati… va tutto bene… va tutto bene………. NO!! NO, CHE NON VA BENE!!! COME CAVOLO FACCIO A DIRE CHE VA TUTTO BENE, SE SONO NEL.. NEL CORPO DI MALFOY??!! >> si chiese disperata la ragazza.
Dopo qualche minuto, preda della disperazione, la ragazza decise di fare qualcosa, perché star lì a far niente, non avrebbe cambiato la sua situazione…
<< A-Allora… prima di tutto devo scoprire che fine ha fatto Malfoy, anche se temo di sapere dove sia… poi devo trovare il modo di tornare nel mio corpo… oddio! Ma come cavolo è potuto succedere?? >> esclamò la ragazza, alzandosi.
Ginny andò di nuovo in bagno e quando si guardò allo specchio, non mancò di agitarsi nel vedere davanti a sé Malfoy, ma d’altronde non poteva farci nulla… ora LEI era Malfoy…
Una volta uscita dal bagno, decise di vestirsi… compito decisamente più arduo da portare a termine…
<< D-Dunque… i pantaloni li ho trovati… camicia e cravatta pure… gilet e mantello idem… scarpe e calze ci sono… e.. e… e anche i… i boxer ci sono… ora… ora devo… oddio… >> Il volto di Draco divenne scarlatto, cosa che di certo avrebbe sconvolto chiunque fosse stato lì presente. << V-Va bèh… prima facciamo la parte sopra, che è meglio… >> si disse bordeaux.
Ginny si tolse la maglia del pigiama e rimase per un attimo ad osservare il corpo in cui si trovava… sapeva che Malfoy aveva un bel fisico, ma vederlo da quella prospettiva era decisamente diverso… era strano, ma incredibilmente sexy! Ora capiva il motivo per cui tante ragazze parlavano di lui… lo capiva perfettamente!
<< O-Ok… ho messo tutta la parte sopra che si poteva mettere, cravatta e mantello compresi… e ora… d-devo cambiarli.. d-devo solo cambiarli… oddio, come faccio? A-Allora… f-faccio un respiro profondo… li tiro via all’istante e metto su gli altri alla velocità della luce! Tutto qui… o-ok.. cominciamo dal respiro profondo… >> Ginny inspirò profondamente e si mise di scatto le mani sull’elastico dei boxer del ragazzo, ma quelle non si mossero più di un millimetro, mentre Ginny stava iniziando a diventare viola.
<< E-E dai, Ginevra… datti una mossa… una cosa veloce… tiri via uno e ti metto su l’altro… al tre… u-uno… due……….. due e mezzo….. due e tre quarti… e… e… t-tre >>
<< CAPO!!! HAI FINITO???? >> la chiamò Tiger da oltre la porta.
<< AAAAAAAH!!! >> urlò lei abbassandosi le mutande di scatto.
<< TUTTO BENE, CAPO??? >> chiese Goyle, avendola sentita urlare.
<< T-Tutto bene… ho-ho quasi finito… andatevene, per favore… >> disse Ginevra, ansimando.
Quel “per favore” scioccò in maniera incredibile i due energumeni, che si guardarono straniti. << Sarà stata la botta in testa di prima… >>
<< Già… per forza quella deve essere stata… >> concordò Goyle, mentre i due si allontanavano dalla porta dal dormitorio, un po’ scossi.
<< O-Ok… s-sei a metà strada, Ginevra… un ultimo sforzo e anche questa è fatta… >> si disse Ginny, togliendosi del tutto i boxer, tenendo la testa puntata verso l’alto per non vedere nulla.
Sempre senza guardare in basso, cercò con la mano l’altro paio di boxer del ragazzo. Dopo averli trovati, cercò di infilarci dentro un piede, ma, guardando sempre in alto, non riuscì a beccare al volo il buco giusto e perse l’equilibrio, cadendo all’indietro.
<< Ahi… >> sussurrò Ginny, massaggiandosi la testa, dove, per la seconda volta in pochissimo tempo, aveva sbattuto.
Alla fine, dopo essersi rialzata e dopo numerosi rischi di caduta, la ragazza riuscì ad infilarsi quei benedetti boxer e anche i pantaloni.
<< Questa non è stata sicuramente la mattina migliore della mia vita… e di certo nemmeno la più tranquilla! >> si disse Ginny, sospirando. Ma il sospiro di Ginny si bloccò a metà. C’era qualcosa che non andava… sentiva un forte bisogno… doveva fare una cosa, anche se al momento cercò di non darci peso…
<< Oh no… no… >> disse sconsolata, quando iniziò a venirle mal di pancia. << C-Come faccio adesso?? >> si chiese disperata.
Dopo pochi secondi di pausa… << Dannazione! Devo andare in bagno!! >> esclamò arrossendo.

Nel frattempo, nel dormitorio femminile di Grifondoro…

<< Ginny!!!! Ginny che succede? Perché hai urlato?? >> chiese Evelin entrando nel bagno.
Draco la guardò, con quell’aria sconvolta di poco prima.
<< Gin, ma che ti è successo? Sembra che tu abbia visto un mostro… >> disse Evelin, mentre Jane e Christal annuivano.
<< E-Ehehe… p-più o meno… >> ridacchiò nervosamente Draco.
<< Perché hai urlato? >> richiese Evelin.
<< P-Perché… i-io… h-ho visto un ragno enorme… >> rispose Draco, inventandosi una scusa idiota sul momento.
<< Un ragno? Ma Gin, da quando ti fanno schifo i ragni? Quella a cui facevano schifo era Jane… tu sei sempre quella che li porta via! Non ti hanno mai fatto schifo… >> disse Christal, fissandola sorpresa.
<< Ah-ahaha… >> ridacchiò Draco.
<< Sei sicura di non aver sbattuto la testa? >> chiese Evelin.
<< Ma no… secondo me si è spaventata perché si è vista allo specchio… >> disse acida Jane.
Draco la fissò e, irritato dall’arroganza di quella ragazzina, le sibilò, alzandosi in piedi e fissandola freddamente: << Senti, piccola stupida… prova a ripetere un’altra volta una stronzata simile e giuro che una di queste mattine ti ritroverai un ragno infilato in gola… >>
Jane impallidì. Sentire Ginny parlare in quel modo, ma soprattutto lo sguardo freddo che aveva, l’avevano spaventata parecchio. Draco notandolo, fece un ghigno divertito.
<< Stupida piccola Grifondoro… >> sussurrò fra sé e sé, senza farsi sentire dalle altre, che erano intente a fissare Jane. << Uscite… >> ordinò Draco.
<< Come? >> chiese stupita Evelin.
<< Ho detto uscite… o siete così sceme da non capire nemmeno questo? >> chiese Draco.
<< Ma… come ti permetti!!! Come osi parlarci in questo modo?! >> esclamò Jane inviperita.
<< Mi permetto… e ora o ve ne andate oppure… >> rispose Draco fissandole gelidamente.
<< M-Ma che ti è successo Gin? P-Perché ci tratti così? >> chiese Christal turbata.
<< Perché mi va di farlo… e ora uscite! >> sibilò Draco.
<< Me la pagherai cara, Weasley… >> gli sussurrò Jane, prima di uscire seguendo le altre.
<< Non sperare di potermi far paura… >> rispose Draco con un ghigno.

<< Dannazione… ma perché proprio nel corpo della Weasley sono finito?? Dannazione!! Devo trovarla immediatamente! Oddio… lei sarà finita sicuramente nel mio corpo… non c’è altra possibilità.. quindi mi devo cercare… ugh, che senso che fa dirlo… >> si disse Draco guardandosi allo specchio. << Comunque ora mi devo vestire… spero solo che quelle deficienti di Grifondoro se ne siano già andate… non mi va di sentire le loro vocette da oche… e pensare che la metà di loro mi viene dietro… uff… >> sospirò il ragazzo, prima di uscire dal bagno.
Draco si mise a cercare i vestiti nel baule di Ginny, ma ogni capo che tirava fuori era rattoppato o comunque troppo grande per andargli bene. Poi però Draco si ricordò che la ragazza in effetti portava sempre vestiti di quel genere, così si decise a tirare fuori lo stesso quegli “stracci”.
<< Ma come cavolo fa ad andare in giro con roba simile addosso… preferirei nudo, piuttosto che con sta robaccia… >> disse Draco, schifato. << Però almeno non sono scomodi come quelli che porto a casa… quelli mi fanno mancare il fiato… >>
Con un po’ di fatica, Draco riuscì in qualche modo a vestirsi… non era molto bravo ad allacciarsi la gonna… casomai a slacciarla, ma questo è un altro discorso.
<< Mmh… questa maledetta camicia non riesco a metterla nella gonna! Che nervi! Come cavolo fa ad infilarsi questa roba addosso?! >> si chiese spazientito Draco, che decise di lasciar perdere la camicia così com’era.
<< Chi se ne frega… tanto anche così ha l’aria da stracciona… >> disse Draco con un’alzata di spalle e avviandosi verso la porta.
Il ragazzo scese in Sala Comune e si guardò stupito intorno. Tutto era terribilmente… rosso…
Però in compenso era una Sala così accogliente, così diversa da quella di Serpeverde… lì tutti se ne stavano isolati gli uni dagli altri, nessuno chiacchierava allegramente o giocava con altri compagni… ma nella sala rossa-oro tutto era completamente diverso.
C’era un gran.. baccano, secondo Draco.. un piacevole baccano… tutti si sorridevano, scherzavano tra loro, litigavano anche… tutte cose che nella sala grigio-verde non accadevano mai.
<< Ginny!! Buongiorno, amore!! >> disse Harry, avvicinandosi a Ginny con un sorriso.
Draco si voltò verso Harry e impallidì. Ma Harry non lo notò, tanto che si chinò, socchiudendo gli occhi, pronto per darle un bacio.
<< C-Cos… COSA CAVOLO CREDI DI FARE?! >> urlò Draco, spintonando Harry e facendolo cadere a terra.
Draco scappò via, ansimando. *Ma che cavolo crede di fare Potter?! Per caso è impazzito?!*
Quando Draco si fermò, era ben lontano dalla Torre di Grifondoro e solo allora si rese conto di ciò che aveva fatto… *M-Ma certo… Potter non voleva baciare me, ma la Weasley… * pensò Draco, portandosi una mano al petto, con un sospiro.
<< Calma, calma… è tutto ok… … va bèh… non proprio… >> si disse ironicamente il biondo. << Ora devo solo pensare a trovare la Weasley… >>
Draco corse immediatamente verso i sotterranei, sperando di trovarla ancora lì… ma di certo non l’avrebbe incontrata in quel luogo, perché lei stava correndo dalla parte opposta… verso la torre di Grifondoro, alla ricerca del suo corpo che in quel momento ospitava qualcuno di poco gradevole…

Ginny scese in Sala Comune, il volto molto arrossato e un’espressione piuttosto seccata, mista ad imbarazzo.
*Forza e coraggio, Ginny… il peggio si può considerare passato… * pensò la rossa, scendendo le scale del dormitorio maschile e arrivando in Sala Comune. In quel momento, Tiger e Goyle corsero verso di lei, con un sorrisone stampato in volto.
<< Finalmente capo! Ce ne hai messo di tempo! >> disse Tiger.
<< Infatti.. guarda che noi abbiamo fame! E se quando arriviamo, è già finito tutto? >> chiese preoccupato Goyle.
Ginny decise che doveva in qualche modo rispondere, perché stare lì ferma con un’espressione da baccalà non era una saggia scelta.
<< B-Bèh.. potevate andare avanti voi, no? >> domandò lei, con una strana espressione stampata in volto. I due la fissarono e poi si guardarono stupiti.
* Cos’è? Il mio ghigno non li convince?* pensò la ragazza. In effetti, tutto si poteva definire, tranne che ghigno ciò che era stampato sul volto di Draco Malfoy. Sembrava una smorfia, che rasentava un sorriso sarcastico. (Quando l’ho provato io stessa, mi son messa a ridere da sola… ho fatto una smorfia da cretina… oddio… XD Nd Miyu)
<< C-Capo… va tutto bene? >> chiese Goyle.
<< D-Divinamente… perché? >> chiese Ginny, cercando di non far trasparire la sua agitazione. Decisamente il suo “ghigno” non li aveva convinti.
<< Bèh, prima di tutto ci hai detto tu stesso di non scendere in Sala Comune prima di te… >> disse Tiger.
<< Già, e poi.. quella cosa che hai fatto… quella… come la definiresti tu? >> chiese Goyle rivolto a Tiger, il quale ci pensò un po’ su con un’espressione corrucciata.
<< Mmh… una smorfia come se… come se avessi appena incontrato Potter!! >> rispose Tiger.
<< Eh? Harry? >> esclamò senza pensare Ginny.
<< Harry?! >> chiese sbalordito Goyle. Ma Ginny non fece nemmeno in tempo a portarsi una mano alla bocca, dopo essersi resa conto della gaffe che aveva commesso, che un urlo lacerò il quasi totale silenzio della Sala Comune.
<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!! >> urlò Pansy correndo come una furia in lacrime verso Ginny, la quale non poté fare a meno di dire: << Oddio, no!! >>
Pansy le si buttò addosso, facendola cadere a terra, urlando: << Dracuccio nooo!!! Perché non me lo hai detto subitoooo????? >> Ginny non poté fare altro che rimanere paralizzata, mentre quella pazza urlava perforandole i timpani.
<< Come hai potuto non dirmi che ti eri fatto maleeee???? Sei sicuro di stare bene???? Ti fa ancora male la testa??? Oh, Dracuccio, come sono preoccupata!!! Dovresti andare in infermeriaaa!!! >> Ginny, finalmente, riuscì a riprendersi e a tirarsi a sedere.
<< P-Pansy senti… non ti devi preoccupare… sto benissimo… non ho bisogno di… >> Ma Ginny si fermò. Poter uscire dalla Sala Comune con la scusa di dover andare in infermeria calzava a pennello per la sua situazione. Dato che lei doveva cercare e trovare assolutamente Malfoy, non essere seguita dai due cerebrolesi e della cornacchia era l’ideale. Purtroppo però Ginny, troppo intenta a formulare questa “grandiosa” idea, non si era accorta degli occhioni luccicanti di Pansy. La ragazza si era stupita per come Draco le aveva risposto e questa sua gentilezza, a suo parere, doveva essere ricompensata in qualche modo. Così la ragazza avvicinò il suo viso a quello di Draco e sussurrò a Ginny: << Dracuccio… >>
La rossa si destò dai suoi piani di fuga, ma non abbastanza in fretta da evitare la Serpeverde che, avvicinandosi ancora di più, posò le sue labbra su quelle del biondo. La reazione di quest’ultimo risultò sconcertante a tutti i presenti.
Ginny urlò come una disperata, alzandosi di scatto e correndo immediatamente fuori dalla Sala, schifata terribilmente per essere stata baciata 1. da una ragazza, 2. da Pansy Parkinson in particolare.
Sconvolta com’era, Ginny non si rese nemmeno conto di dove stesse andando. Non si curò nemmeno di Piton che l’aveva richiamata, chiedendole: << Signor Malfoy! Perché sta correndo in quel modo?! >> Continuava semplicemente a correre, sfregandosi la bocca con il dorso della mano.
Quando finalmente si fermò, ansante, si guardò intorno, rendendosi conto di non essere più nei sotterranei, ma vicino alla Sala Grande.
*Non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata qui… e ci mancherebbe! Quella idiota di una Parkinson… oddio, che schifo… bleah! Se lo fa un’altra volta, giuro che finisce male…* pensò Ginny, sfregandosi un’ultima volta la bocca. *Ora, è meglio che trovi Malfoy……cioè.. è meglio che trovi il mio corpo occupato al momento da Malfoy… * Ginny arrossì al pensiero e poi sospirò, pensando: *Che situazione… *
La ragazza riprese a correre, stavolta verso la torre dei Grifondoro, urtando a volte qualche studente di passaggio, che però non osava dirle nulla, dato che tutti sapevano che era meglio non rispondere a Draco Malfoy.. lui gliel’avrebbe sicuramente fatta pagare.

In quel momento Ginny stava correndo in un corridoio del secondo piano, quando improvvisamente vide spuntare una testa rossa.. una testa rossa piuttosto spettinata, pensò aggrottando la fronte.
Si fermò nello stesso istante in cui davanti a lei comparve Ginevra Weasley, ansimante, con i capelli per aria, la maglietta per metà fuori dalla gonna e lo sguardo sconvolto. Aveva trovato Draco Malfoy.

Draco stava ancora correndo come un pazzo, cercando con lo sguardo una testa biondo platino, la SUA testa biondo platino, quando davanti a sé si parò l’immagine di un Draco Malfoy, affannato quanto lui e con uno sguardo che lasciava trasparire la sua agitazione. Aveva trovato Ginny Weasley.
Senza pensarci un attimo, le puntò il dito contro e le urlò, con voce stridula: << TU!! F-FINALMENTE TI HO TROVATO!!!! >>
Le urla di “Ginny” fecero voltare tutti i presenti (parecchi in verità) che subito iniziarono a bisbigliare tra loro, a gruppetti, chiedendosi cosa fosse successo. Qualcuno si aspettava che Malfoy le rispondesse a tono o che lei gli lanciasse contro un qualche incantesimo perché lui aveva fatto qualcosa di sgradevole, come suo solito. Invece, videro “Ginny” avvicinarsi a “Draco”, prenderlo per il colletto e urlargli in faccia: << COSA CAVOLO è SUCCESSO, ME LO SPIEGHI??!!! PERCHé TU SEI Lì E IO SONO QUI??!!! SPIEGAMELO!! COSA CAVOLO HAI FATTO STANOTTE?? IERI SERA ERA TUTTO A POSTO, INVECE STAMATTINA… STAMATTINA è SUCCESSO QUESTO!!!! COSA VUOL DIRE?! >>
Le parole “Ieri sera”, “Stanotte” e “Stamattina” colpirono particolarmente i presenti, i quali sgranarono gli occhi. Più o meno tutti credevano di aver capito di cosa stesse parlando Ginevra Weasley, ma nessuno osava pronunciare quelle parole. Un Malfoy e una Weasley. Insieme! No, doveva esserci un errore.. non poteva essere.
Incurante di tutto ciò, Draco continuò ad urlare contro una tremante Ginny. << PERCHé CAVOLO è SUCCESSO?? E PERCHé CAVOLO TE NE STAI Lì IN SILENZIO FACENDO QUELLA FACCIA DA IDIOTA?! RISPONDIMI!!! >>
<< M-Ma io… non lo so… n-non so cosa sia successo… i-ieri era tutto a posto… n-non capisco nemmeno io… >> Non tanto le parole, ma più il tono in cui furono pronunciate e l’espressione spaventata di Draco Malfoy furono come un pugno in faccia per i Serpeverde che si trovavano lì intorno, mentre per tutti gli altri furono come una barzelletta. Molti trattennero a stento le risate: la situazione stava prendendo una piega comica. Un Weasley che spaventava un Malfoy! Fantastico! Impagabile!
Draco sentendosi osservato e sentendo alcune risatine sparse qua e la, si voltò e vide tutto intorno a lui ragazzi e ragazze che li guardavano, alcuni con sorrisini, mentre altri sconvolti. Draco sbiancò, pensando alla figura che stava facendo fare a sé stesso e maledicendosi per questo. Draco imprecò a mezza voce, mentre prendeva per la camicia Ginny, trascinandola via, lontana da sguardi indiscreti.
La trascinò per alcuni minuti, cercando un luogo appartato. Trovò un aula in disuso (In ogni fanfiction ci sono almeno venti aule in disuso… chissà come mai, eh? :D nd Miyu) (Taci, ragazza folle! Nd Lettori) (Bè, almeno mi avete dato della ragazza… ^^ a volte non capita… nd Miyu) (<_< nd Tutti) e, guardandosi prima intorno nel caso ci fosse qualcuno, vi entrò. Una volta chiusa la porta, sospirò.
<< Allora… Weasley… sorvolando sulla figuraccia che mi hai fatto fare, spie >>
<< Io non ti ho fatto fare alcuna figuraccia.. casomai è il contrario! >> lo interruppe Ginny, scontrosa.
Draco la guardò e le rispose, con tono ironico: << Sì, certo… perché è normale che io, Draco Malfoy, balbetti e tremi davanti a un Weasley, vero? >>
<< C’è sempre una prima volta nella vita… >> rispose Ginny con un mezzo sorriso.
<< Cerca di fare poco la spiritosa Weasley, perché non è il momento adatto… dobbiamo capire come è accaduto questo… scambio… >> disse Draco, seriamente.
<< Non è che hai fatto qualche casino con una pozione? >> chiese Ginny.
Draco la guardò con aria da sufficienza. << Io sono bravissimo in pozioni.. non combino “casini” come voi Weasley o San Potter… casomai sarei io a doverti rivolgere questa domanda… >>
<< No, non ho fatto casini con nessuna pozione! Contento? >> sbottò Ginny irata.
<< Non proprio.. se fosse stata una pozione, potevamo trovare un antidoto e rimettere tutto a posto… >> rispose Draco, con un sospiro.
Un’idea sfrecciò nella mente della giovane Grifondoro, che sussurrò: << …non può essere… >>
Draco la sentì e chiese: << Cosa “non può essere”? >>
<< Eh? Oh, n-niente, niente… >>
<< Weasley, vedi di non mentirmi.. non sono stupido! Ho capito benissimo che tu hai capito come mai è successo tutto questo e ora esigo che tu me lo spieghi! >>
Ginny iniziò a tormentarsi le dita, mordendosi il labbro inferiore. << B-Bèh… ieri sera non avevo molto sonno… così mi ero messa ad osservare il cielo, quando ho visto… >>
<< …una stella cadente… >> finì Draco, senza quasi rendersi conto.
Ginny lo guardò sorpresa. << Anche tu? >>
Lui annuì. << Ero al campo di Quidditch… volevo un po’ di tranquillità, quando l’ho vista… >>
<< E hai espresso un desiderio, giusto? Perché io l’ho fatto… ho desiderato… >> Ginny si interruppe. Il suo desiderio era meglio non rivelarlo: Malfoy ne avrebbe approfittato per prenderla in giro o chissà che altro.
<< Hai desiderato…? >> chiese lui, curioso.
<< Niente, lascia perdere… >> rispose lei, guardando di lato. Draco, nonostante fosse curioso di sapere cosa avesse desiderato la Weasley, decise di non indagare. Anche lui non voleva dire il suo desiderio, quindi…
<< Cosa faremo ora? >> chiese Ginny, distogliendo Draco dai suoi pensieri.
<< Proveremo a consultare qualche libro… anche della sezione proibita se è necessario… se non troveremo niente, ci toccherà passare notti su notti ad osservare il cielo, sperando di vedere un’altra stella cadente e di poter esprimere il desiderio di tornare normali… >>
<< Spero di poter trovare presto qualcosa tra i libri… >> disse Ginny, pensando che di certo non voleva passare le sue nottate in compagnia di Malfoy.
Draco, intuendo il suo pensiero, rispose con un sorriso sarcastico: << Non fa piacere nemmeno a me, Weasley… passare notti intere con te, non è di certo la mia più grande aspettativa… >>
Ginny lo guardò storto e rispose: << Senti Malfoy… vedi di piantarla di fare quella faccia, perché se fai così, TUTTI capiranno che quella non sono io… sai che scandalo se si scoprisse ciò che ci è successo? >>
<< Sì, bèh… e tu allora? Hai uno sguardo spaventato.. si vede benissimo! E poi cos’è quel modo di muoverti? Così sembro un finocchio! >> (Ma guarda che se stai con Harry, puoi essere ciò che vuoi, tesssoro…. *_* Nd Miyu) (è_é Nd Draco) (Me zitta.. me non parla più… ._. Nd Miyu) si lamentò Draco.
<< Ma non è colpa mia… non sono mica abituata a muovermi come fai tu… e comunque potrei dire la stessa cosa di te… mi fai sembrare uno scaricatore di porto! >> esclamò Ginny.
<< Mmh… e va bene, Weasley! Faremo così… ci daremo delle specie di lezioni, in cui insegneremo all’altro a comportarsi in modo… normale, diciamo… che ne pensi? >>
<< Vuoi dire che io dovrei insegnarti a comportarti come me e viceversa? >> chiese stupita Ginny.
<< Precisamente >> rispose Draco. Ginny sembrava un po’ incerta. Non sapeva se fosse una buona idea o fosse del tutto una cosa inutile. Alla fine però decise.
<< Va bene! Ci sto! >>
<< Perfetto… >> rispose il Serpeverde. << Bene, ora che abbiamo deciso, possiamo anche andare… ti farò sapere al più presto data, ora e luogo… ti manderò un gufo… >> disse sbrigativo Draco, dirigendosi verso la porta. Ginny lo seguì di corsa e i due uscirono insieme.




Allora, ragazzi miei… anche questo capitolo è andato! Vi è piaciuto? *___* Vero che vi è piaciuto? Vero?! è_é (Guarda che non fai mica paura… nd Draco) …devo minacciarti ancora? Desideri davvero così tanto stare nel corpo di Hagrid? è_é (._. me sta zitto… me bravo ragazzo… nd Draco) /Me si prende comunque nota di fare qualche scherzetto crudele a Draco.. giusto perché me è BIIIIIIIIIIIIIIIIP dentro/
Comunque, tesssori miei… ho una brutta notizia da darvi: non so quando manderò il prossimo capitolo. (Sai che novità… nd Tutti) Sì, va bè.. è vero, non aggiorno molto spesso, ma questa volta è diverso.
A scuola c’è un concorso (è un concorso? Nd Miyu che non ha memoria e non si ricorda già più) o qualcosa di simile (andiamo sul sicuro se diciamo così, tessssoro? Nd Miyu che parla con l’anello) (…. Nd l’Unico Anello che se ne sbatte e pensa a come abbandonare Miyu_Gollum) e per partecipare bisogna scrivere una storia o una poesia oppure fare qualcosa di artistico, come ad esempio un dipinto e cose simili.
Dato che la scelta è libera, avevo in mente di scrivere una storiella, solo che non ricordo quand’è la data di scadenza… °-° il 14 di un mese a me ignoto, diciamo. (Scusa ma non puoi chiedere? <_< nd Tutti) Eh bravi… a chi? Questa settimana siamo a casa (Yeah! Nd Alter ego) (C’è poco da esultare… i compiti che ci hanno assegnato non ce li danno nemmeno in un mese! ‘sti stronzBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP!!!!! Nd Miyu + Censura ^^), quindi solo quando lunedì torno a scuola (Bleah! Nd Alter ego) potrò vedere quando, come e dove si farà questa cosa.
E dato che non voglio fare brutta figura (sarà difficile… nd Draco) /Me prende in mano il block notes/ (Scherzavo!! Scherzavo, stai buona… ._. nd Draco), voglio avere tempo per scriverla bene.
L’ispirazione l’ho presa da una frase che ho inserito all’inizio del capitolo 11 di The Desire (prima o poi la leggerete! ^^”””) e la storia finirà con una frase simile; proprio come ho intenzione di fare con The Desire. ^^

Vabè.. ora basta chiacchierare, le comunicazioni le ho date, ora l’unica cosa che vi chiedo è questa: commentateeeee!!!! ç__ç Ho bisogno di sostegno! Anche per il concorso! Pleaseeeeeeee!!!
Non vi chiedo di commentare SEMPRE, ma almeno adesso… se mi arrivano commenti, divento tutta felice e mi viene voglia di scrivere!
Pensate: se mi viene voglia di scrivere, io continuo finché questa non finisce (e quando arriva, ce n’è molta)… se va avanti molto, riuscirò a scrivere molto della storiella per il concorso… e se la finisco presto, riuscirò a riprendere a scrivere anche The Desire… e quindi voi potrete vedere il seguito molto presto… mi seguite? (Certo che hanno capito… non sono mica scemi come te! Nd Sirius) …’more!!! Sei tornatoooo!!! *ççççççç* (Porc…! Nd Sirius che tenta la fuga, ma viene placcato da Miyu)

Ok, ora basta. È più lunga ‘sta roba del capitolo! ^^””

Un bacione a tutti!

E grazie a Tink, alias Ginny90 (Grazie mille per i complimenti! Ma... davvero scrivevo (o scrivo ancora?) in modo infantile? Parlamene please! Ho bisogno di migliorarmi!! O_O), e alla mia Miyu (Grazie mille tesssoro!! Ti voglio bene!!! ç__ç)!
E grazie anche a coloro che leggono, anche se non commentano!

Miyuncina

Ps: ho aperto un nuovo blog/GdR su Harry Potter, vi va di partecipare? Andate qui:
www.hogwartssecrets.splinder.com
Vi aspetto!




Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** ...sembri Malfoy... ***


Autrice: Miyu Orwell (Miyu-87)
Creatrici storia : Ran e Miyu68
Rating: PG
Pairing: Ginny/Harry, Ron/Hermione; Ginevra/Draco (Futura)
Note:
1. Il vero nome di Ginny è Ginevra, non Virginia... questo naturalmente non me lo sono inventato io, ma l’ho letto sul sito ufficiale della Rowling.
2. Spoiler Harry Potter e l’Ordine della Fenice ( se così si possono ancora definire… )


The Desire



Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare. Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire… Ginny Weasley e Draco Malfoy riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.

Capitolo settimo

-…sembri Malfoy…-


La Sala Grande era immersa in un unico bisbiglio. Tutti ormai sapevano di ciò che era successo quella mattina tra Draco Malfoy e Ginevra Weasley. Ad alcuni era arrivata la voce che i due avessero litigato furiosamente, prima di scappare via, mentre altri ancora avevano sentito che lei gli era saltata addosso e lo aveva baciato con passione, o ancora che Draco l’avesse insultata senza pietà e lei si fosse messa a piangere, disperata. Fortunatamente i presenti allo scontro corressero (più o meno) la maggior parte dei falsi pettegolezzi, dando la vera versione dei fatti, la quale arrivò alle orecchie del trio, entrato da poco nella Sala.
Harry era furioso. Nessuno poteva rivolgergli la parola, se no lui fulminava il malcapitato con un’occhiata e se qualche temerario provava a farlo parlare, si metteva ad urlare insulti come un pazzo.
In quel momento Harry stava giusto minacciando di morte Colin Canon, quando la porta della sala si aprì e Draco entrò. Non poté fare nemmeno mezzo passo, che si sentì osservato. Tutti gli occhi della sala erano puntanti su di lui, o meglio… su di lei. Tutti stavano fissando Draco Malfoy nel corpo di Ginny Weasley. Lui dopo aver riservato un’occhiata disgustata a tutta la Sala, si diresse esitante al tavolo dei Grifondoro, dove Hermione agitava energicamente la mano per richiamare l’attenzione della rossa.
Draco si sedette, di malavoglia, proprio di fronte a Harry che lo fissò con rabbia.
<< Si può sapere che ti è preso oggi, Ginny?? >> chiese lui, rabbioso.
Draco non rispose, si servì e iniziò a mangiare. Sembrava non l’avesse nemmeno sentito.
<< Guarda che sto parlando con te!! >> disse furibondo Harry.
<< Come? >> esclamò Draco, guardando Harry.
Harry sbuffò. << Ti ho chiesto cosa cavolo ti è preso oggi! Prima mi scacci in quel modo, poi vengo a sapere del tuo incontro con Malfoy! Cosa cavolo è successo? >>
<< Oh, sì.. >> Draco fece una pausa, per concentrarsi, mentre le parole di Ginny gli attraversavano la mente. << Ecco, m-mi dispiace… per questa mattina… è che ho fatto un incubo stanotte in cui tu stavi per… >> Draco prese un respiro profondo. Il solo pensiero di Potter che lo baciava, lo faceva star male. << …baciarmi! Quando sei diventato improvvisamente un enorme, orrendo, puzzolente e appiccicoso scarafaggio e quando ti sei avvicinato, ho rivissuto quel sogno… >> Draco aveva arricchito con particolare piacere la descrizione dello scarafaggio, perché indirettamente poteva offendere anche Harry e questo gli piaceva da impazzire. Harry lo guardò poco convinto.
<< E la storia di Malfoy, stamattina? >> chiese Harry senza staccare gli occhi di dosso a “Ginny”.
<< Oh, quello… uff, tutti hanno frainteso! Quelle carogne pettegole! Semplicemente è successo che ieri sera, mentre stavo..ehm… stava tornando del campo di Quidditch, Malfoy mi ha incontrato e mi ha fatto cadere alcune cose a terra… stamattina, la We… io!… stavo preparandomi, quando mi sono accorta che mi mancava un quaderno… ho chiesto alle mie compagne se ne sapevano qualcosa, ma loro non lo avevano toccato, né visto… così ho immaginato che fosse stato Malfoy… e sono corsa da lui per farmelo restituire… >> rispose Draco, pensando: Non ci cascheranno mai… non possono essere così idioti dal credere a una cavolate simile! Nemmeno Pansy ci……..no, lei ci cascherebbe…
<< Capisco… ma io ho sentito che stamattina hai litigato con le tue compagne di stanza.. è vero? >> chiese imperterrito Harry.
<< Che rompipalle che sei Potter! Ma farti gli affari tuoi, no? >> voleva dire Draco, ma invece disse: << Bèh, mi avevano fatto proprio arrabbiare… hanno osato prendersi gioco di me… quella deficiente di… ehm,vabbè, una mi ha dato della racchia, perciò… >>
Harry lo guardò stupito, non aspettandosi una risposta simile da Ginny, ma sorvolò e gli sorrise: << Ok, capito! Ora mangia che si fa tardi! >>
Draco sospirò impercettibilmente, quando si voltò verso Hermione, che lo fissava ancora dubbiosa.
<< Che c’è, Gra..ehm… Hermione? >> chiese lui, con un sorriso sforzato.
<< Mmh… niente, niente… >> rispose lei, lentamente.
Lui si voltò, cercando di far finta di niente e ricominciando a mangiare, mentre Hermione faceva lo stesso, ma lanciandogli spesso occhiate dubbiose.
A parte la Granger che sembra indecisa, Potter e Lenticchia ci sono cascati… … sono veramente due idioti! pensò Draco, con un mezzo sorriso soddisfatto. In quel momento anche Draco Malfoy, o meglio Ginny Weasley, entrò nella sala.

La ragazza si guardò intorno, intercettando con il suo sguardo ghiacciato il suo corpo al tavolo dei Grifondoro. Dopo un respiro profondo, Ginny si diresse con disinvoltura al tavolo dei Serpeverde, dove fu subito sommersa dalle domande dei “suoi” compagni.
<< Cosa è successo stamattina, Draco? Si dice in giro che la Weasley ti abbia preso a pugni! È vero? >> chiese un ragazzo dello stesso anno di Draco.
Ginny respirò a fondo e poi, fissando il ragazzo con lo sguardo più freddo che riuscì a fare, chiese: << Ti sembro forse il tipo che si fa prendere a pugni? Per di più da una piccola, stupida, babbanofila di una Weasley?! >>
Il ragazzo un po’ timoroso, rispose: << Bèh, no… ma si diceva >>
Ginny lo interruppe. << Tu credi davvero a tutto ciò che si dice? Be’, allora sei un perfetto idiota! Comunque ora smettetela di rompere, ho fame e non ho voglia di rispondere a delle stupide domande! >>
Come sono brava a fare la stronza! Devo stare attenta.. il corpo di Malfoy mi sta attaccando la bastardaggine… pensò tra il divertito e il sorpreso Ginny.
Purtroppo per Ginny, il corso dei suoi ironici pensieri venne interrotta da una vocetta lagnosa, proveniente dalla sua sinistra: << Dracuccio… >>
Ginny si voltò e vide Pansy con due occhini rossicci e un broncio da bambina. << C-Che c’è? >>
Due lacrimosi si formarono agli angoli degli occhi di Pansy, quando lei rispose: << P-Perché te ne sei andato via in quel modo? Mi hai trattata come se ti avessi attaccato la peste con quel bacetto… >>
<< M-Ma Pansy… cosa vai a pensare?! Non era di certo per quello che sono scappat..o via… >> disse Ginny, iniziando a sudare freddo.
<< E allora perché? >> singhiozzò Pansy.
<< B-Bè… ho fatto un sogno orrendo e l’ho rivissuto quando mi hai baciato!! >> rispose di getto Ginny. Aveva detto a Draco di usare quella scusa con Harry, quando lui le aveva detto ciò che era successo in Sala Comune, ma lei non aveva di certo pensato a una sua scusa! In più non sapeva nemmeno se la Parkinson e Malfoy stessero insieme, quindi se avesse detto qualcosa di sbagliato, rischiava di compromettere il loro rapporto… non che le dispiacesse, ma conoscendo Malfoy… era meglio non farlo arrabbiare seriamente!
<< Ecco! Adesso sono diventata anche un incubo!! >> rispose preda dei singhiozzi la ragazza.
<< NO! Non hai capito… v-vedi, ho sognato che tu ti stavi avvicinando per baciarmi, quando ti sei trasformata in uno schifosissimo verme, tutto molle e appiccicoso… per questo ho urlato in quel modo… >> rispose la rossa, con un sorriso nervoso.
Questa scusa, purtroppo per Ginny, non servì a convincere Pansy che, tremendamente sconvolta, urlò: << Ecco!! Adesso sono solo un verme appiccicoso!!!! Ti odio, Malfoy!!!! >> Dopodiché la ragazza si alzò e corse fuori dalla Sala, piangendo.

Tutti gli sguardi si puntarono sulla ragazza in lacrime e, una volta che questa fu uscita, sul biondo cercatore di Serpeverde. Un po’ in tutti i tavoli, c’era qualcuno che ridacchiava divertito immaginandosi la Parkinson in forme verme, appiccicosa lo era già, per cui questo non era da immaginare. Al tavolo dei Grifondoro in particolare, una ragazza dai capelli rosso fuoco, con stampato in volto un sorriso divertito, pensava tra sé di dover come minimo ringraziare una certa ragazza che l’aveva forse liberato per un bel po’, se non per sempre, di un orribile verme, che lo aveva tormentato per sette anni.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


<< No! Non così! Oddio, Weasley! Ma come fai ad essere così imbranata?! Te l’ho mostrato un miliardo di volte, ma tu non riesci ancora a ripeterlo! Sei veramente impedita!! >>
<< Malfoy, finiscila!! Non è così facile come credi tu!! Per te sarà naturale, ma per me no di certo!! >>
Erano già alla quinta lezione, ma i risultati erano davvero scarsi.
A parte le prime tre lezioni passate a insegnare a Ginny le basi per permetterle di frequentare il settimo anno, le due seguenti si erano dimostrate delle vere e proprie lotte all’ultimo urlo.
I due ormai si erano abituati al loro piccolo scambio, ma facevano ancora molta fatica a comportarsi come l’altro…
In quella lezione, Draco stava cercando di insegnare a Ginny a camminare un po’ come faceva lui. In effetti, la camminata di Ginny era tutt’altro che elegante… era più semplice di quella di Draco e a lui questo non andava a genio.
Nella lezione precedente, non andata di certo meglio di questa, Ginny aveva cercato di far capire a Malfoy che parlare con quel tono strascicato, ironico, irritava le persone e, di solito, lei non faceva irritare gli altri solo con un saluto. Così Draco aveva smesso di parlare agli altri nei suoi soliti modi, ma il suo modo di fare era rimasto lo stesso di prima, stile “Mister Universo è qui tra voi comuni mortali”, come lo definiva Ginny.
Questo comportamento aveva intaccato profondamente la relazione tra “Ginny” e Harry… difatti, nemmeno due giorni prima, tra Harry e Draco era scoppiata una brutta discussione…

*FlashBack*


Draco era appena entrato in Sala Comune (la parola d’ordine gliel’aveva detta Ginny ovviamente), quando gli si parò di fronte Harry, nero di rabbia. Draco lo fissò con distacco e, passando oltre, si sedette su una poltrona, sbadigliando sonoramente.
Harry, ancora più infuriato, si avvicinò e con tutta la calma possibile in un momento come quello, gli chiese: << Ti devo parlare… puoi venire? >>
Draco lo guardò da capo a piedi e gli rispose: << Se proprio devo… >>
Harry strinse forte i pugni. << Sì, devi… >> rispose con l’ira in bocca.
Draco si alzò e seguì Harry fuori dalla Sala Comune. Il ragazzo lo condusse fino al settimo piano, facendogli fare avanti e indietro tre volte per un corridoio. Draco iniziava davvero a spazientirsi.
Ma perché cavolo questo idiota di Potter continua a farmi fare avanti e indietro?! Adesso gliene dico quattro e me ne vado! pensò stufo Draco. Ma il ragazzo non poté nemmeno aprire bocca che una porta, nella parete davanti a loro, si formò. Il ragazzo fissò stupito la porta e poi Harry che, senza degnarlo di uno sguardo, si avvicinò alla misteriosa apparizione ed entrò.
Draco lo seguì esitante. Non si fidava molto di oggetti che comparivano così, dal nulla.
Quando entrò, notò che la stanza era priva di qualsiasi oggetto. Completamente vuota. Solo lui e Harry la occupavano.
<< Bene… >> disse Harry appena Draco chiuse la porta dietro di sé. << Spiegati… >>
<< Cosa? >> esclamò sbalordito Draco. << Che cosa dovrei spiegare? >>
<< E me lo chiedi anche?? È da settimane, e sottolineo settimane, che ti comporti in modo così strano con tutti… perché lo fai?! >>
<< Perché mi va… >> rispose semplicemente il biondo, con un’alzata di spalle.
<< Questa non è una risposta soddisfacente! >> esclamò Harry.
<< Vedi di fartela bastare…. >> rispose Draco con un sorrisetto ironico.
<< Quando fai così… sembri Malfoy, lo sai? Sei odiosa quando fai così… ma forse è la sua vicinanza costante che ti ha resa così, eh Gin? O forse sbaglio? >> sibilò minaccioso Harry.
<< Cosa stai insinuando, mh? >> chiese Draco.
<< Oh andiamo… mi credi così cieco? Ho visto… te e Malfoy… in corridoio, in Sala Grande, ovunque vi lanciate spesso occhiate sospette… vi comportate entrambi in modo strano… vi si vede spesso insieme a parlare tra di voi… credi davvero che non abbia ancora capito? >> chiese Harry con un sorriso amaro.
Ha davvero capito cosa è successo a me e alla Weasley?! Non è possibile.. non può essere così intelligente!!! Insomma, è Potter!! Non è… che so… … … lasciamo perdere… di Serpeverde non ce ne sono molti di intelligenti, a parte me… pensò Draco, per poi chiedere: << Tu sai? >>
<< Oh, andiamo Gin!! Si vede lontano un miglio che tu e Malfoy state insieme!! >> esclamò Harry fuori di sé. << Mi sembra impossibile che sia successa una cosa simile, ma al posto di tradirmi di nascosto avresti dovuto dirmelo!! >>
Draco lo fissò sbalordito, per poi: << AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!! >> scoppiare a ridere in faccia a Harry. << TU!! TU HAI CREDUTO DAVVERO CHE IO.. CHE IO… AHAHAHAHAHAHA!!! ODDIO!! NON HO MAI RISO TANTO IN VITA MIA, LO SAI? AHAHAHAHAHAHAHAHAH!! E IO CHE CREDEVO… >> Draco si interruppe a causa di un’altra ondata di risate che lo travolse.
Harry lo fissò sconvolto. Draco dopo aver cercato di calmarsi (senza riuscirci poi così tanto, in verità) disse, tra una risatina e l’altra: << Tu hai creduto davvero che IO e MALFOY stessimo insieme? No, dai… è bella come barzelletta, mi ha fatto morire, ma dai… non puoi essere davvero così stupido da credere una cosa simile… >>
<< Stupido?! >> ripeté Harry. << Sì, sono stato stupido… te lo concedo, ma ora, se il motivo non è quello che credevo io, allora perché fai così? Perché parli così spesso con Malfoy? Perché mi tratti così male? >>
<< Il fatto che io parli così spesso con lui, non credo ti riguardi… sarai il mio… nh… il mio ragazzo, ma se volessi tradirti non lo farei così alla luce del sole… non mi farei di certo scoprire… >>
<< Cos’è? Una confessione? >> chiese Harry, amaro.
<< No, non lo è… ne avrei già approfittato per dirtelo, no? >> rispose Draco con sarcasmo. Harry strinse i pugni irritato.
<< Del fatto che ti tratto male, bèh a me non sembra… io ti tratto come al solito… se mi comporto male non lo faccio di certo perché lo voglio >>
Sì, come no pensò Draco.
<< Si vede che sono più stressata del solito… >> aggiunge lui.
Harry lo fissò, indeciso. Poi scosse la testa.
<< No… mi dispiace doverlo dire, ma non ti credo… mi stai nascondendo qualcosa, perché i tuoi occhi… non sembrano nemmeno i tuoi… >> disse lui, guardando Draco con tristezza. << Mi dispiace… ma è meglio se ci lasciamo… >>

*Fine Flashback*


Quando Ginny era venuta a sapere ciò che era successo, aveva iniziato ad urlare furiosamente contro Draco.
<< Come hai potuto fare una cosa simile?! >> urlò Ginny.
<< Guarda che è stato lui a lasciarti… >> rispose Draco, con un’alzata di spalle.
<< Non intendevo questo! Tu mi avevi detto che con Harry andata tutto bene!! E tu questo lo chiami bene?! Lui mi ha lasciato! E questo per colpa tua! >>
<< Che barba che sei Weasley… ma che ti frega se ti ha lasciato, se tanto tu non lo amavi più? >> chiese Draco, con noncuranza. Ginny rimase paralizzata da quell’affermazione.
C-Come cavolo fa a sapere…?! pensò confusa Ginny.
<< Q-Questo non è importante! Solo non volevo che ci separassimo in questo modo… e poi se proprio doveva lasciare qualcuno, doveva lasciare ME, non TE… >> disse Ginny.
<< Ormai è andata Weasley… non puoi fare più nulla… >> rispose Draco, con un ghigno.
<< Oh, già.. io non posso fare più nulla… >> Il volto di “Draco” si aprì in un ghigno sadico, veramente molto somigliante a quello del VERO Draco, mentre i suoi occhi si illuminavano di pura sadicità.
<< W-Weasley, che cavolo ti prende?! >> chiese Draco, allarmato.
<< Ora TU andrai da lui e gli chiederai scusa per come ti sei comportato, ma aggiungerai che non vuoi rimetterti con lui, perché hai bisogno di tempo per riflettere… SONO STATA CHIARA?! >> urlò Ginny.
<< Ma… Ma non ci penso nemmeno Weasley! >> esclamò Draco.
<< Oh, molto bene, allora… se la metti così… Pansy?? Dove sei? Ho qui un anello di fidanzamento per teee!! >> cantilenò Ginevra, facendo finta di cercare Pansy per il corridoio.
Draco sbiancò a quelle parole.



Risposte ai Commenti:

_Kristel_: Sono contenta che la storia! Mi spiace, però, di non aver aggiornato presto... anzi, sono passati anni dall'ultimo aggiornamento! Ho ricevuto anche alcune minacce di morte °-°

Tink: ...posso mostrarmi a te? Non rischio la morte? °-°
Mi fa piacere sapere che la storia ti prenda così tanto! Mi rende incredibilmente felice, ti assicuro! *___*
Mi spiace di non aver potuto seguire il tuo consiglio/minaccia, ma non potevo non cogliere l'occassione ^^
Per il commento al capitolo precedente: sono contenta ti sia piaciuto così tanto! Ehi! Quanti complimenti in una volta sola! potrei dire che è un record! XD Ti ringrazio per i consigli che mi hai dato: ho sostituito gli asterischi con la scrittura in corsivo e ho eliminato quasi tutte le frasi in MAIUSCOLO... in un paio di punti, non sono riuscita a toglierle: mi sembravano meglio così.
Per il TESSORA, certo che puoi! ^^ Mi fa molto piacere ^^
Spero ti sia piaciuto questo capitolo^_- E scusa il ritardo!! T_T

Florinda: Sono contenta ti sia piaciuto, ma spero che, nonostante il ritardo, non inizierai anche tu a minacciarmi °-° diciamo che ormai sono sommersa! XD

Nikkio89: Grazie mille! ^^ Farò del mio meglio... un paio di settimane e la scuola finirà, quindi dovrei avere abbastanza tempo a disposizione per scrivere tutte le fic che ho in mente, compresa, ovviamente, The Desire! ^^

Tiziana:Ti ringrazio moltissimo per il commento, mi ha fatto molto piacere sapere che, secondo te, il mio stile sta crescendo ^^ Inoltre, sono molto contenta che il capitolo quinto ti abbia sorpreso e che il sesto ti abbia fatto anche ridere! Si può dire che ho raggiunto il mio scopo! XD


Ringrazio tutti quanti, anche i lettori che non commentano, per il vostro appoggio: mi fa piacere sapere che c'è chi apprezza ciò che scrivo! Grazie mille! ç_ç

Giusto perché sono buona (o cattiva, dipende dai punti di vista) vi dico che il prossimo capitolo non sarà allegro... per niente! Lo si può capire subito dal titolo: Ferite Indelebili... *_____* Giusto perché sono cattiva (o buona, dipende dai casi)! XD
Alla prossima!


Miyuncina

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ferite Indelebili ***


Capitolo ottavo

-Ferite indelebili -



Accadde una mattina… una mattina il cui cielo era coperto da grossi nuvoloni neri… una mattina di inizio Dicembre… fu nel vestirsi che lei si accorse di segni di cui non si era mai accorta prima.. segni comparsi perché l’effetto dell’incantesimo che serviva a renderli invisibili era terminato…

Cicatrici…
*


Ginevra Weasley entrò nella Stanza delle Necessità alle nove e mezza in punto. Era lì, infatti, che i due avrebbero svolto la loro nuova lezione, quella sera… questa volta Ginny avrebbe dovuto imparare a scrivere elegantemente come faceva Draco…

<< Bene, Weasley… stavolta vediamo di finire in fretta perché oggi non ho proprio voglia di urlare… >> disse subito Draco, appena messo piede nella Stanza. Ginny annuì, facendo finta di nulla. I suoi pensieri erano rivolti ad altro.
<< Iniziamo subito >> Draco prese un foglio di pergamena, un calamaio e una piuma. Iniziò a scrivere per bene tutto l’alfabeto e, una volta finito, passò il tutto a Ginny, in modo che lei ripetesse l’operazione alcune volte, cercando di memorizzare la calligrafia ordinata del biondo.
Draco, che non aveva nulla da fare, decise che nel frattempo poteva anche riposarsi un po’, data la giornata piuttosto pesante. Si sdraiò a terra e chiuse gli occhi… l’unico rumore era la piuma che grattava contro la pergamena.
Dopo dieci minuti, Draco aprì di nuovo gli occhi e guardò Ginny, che aveva posato sul tavolo la piuma e ora fissava con sguardo vuoto davanti a sé. Lui si alzò e le si avvicinò, pensando che avesse finito.
Quando le fu vicino e lesse ciò che aveva fatto, le disse irato: << Weasley! Ma che cavolo è ‘sta roba? Non ce ne è una che assomigli nemmeno lontanamente alle lettere scritte da me… senza contare che hai fatto solo metà alfabeto! Perché cavolo ti sei fermata?? >>
Ginny lo guardò, incerta: c’era qualcosa che aveva paura di fare, glielo si leggeva negli occhi… era spaventata, terribilmente spaventata e di questo Draco si accorse.
<< Che c’è Weasley? >> le chiese lui, sbuffando. << Di che hai paura? >>
Lei abbassò lo sguardo, mentre sentiva le lacrime salirle agli occhi.
<< Oh, Weasley! Ma ci sei?? Che cavolo ti prende? >> chiese Draco, un po’ allarmato dalla reazione della rossa. Si aspettava che gli urlasse contro che lei non aveva paura di nulla o cose simili, invece stava praticamente per scoppiare a piangere. Che cosa diavolo le era successo? Lui, sbuffando ancora, si chinò, piegandosi sulle ginocchia, per poter essere all’altezza di lei, ancora seduta sulla sedia.
<< Cosa è successo? >> le chiese più dolcemente cercando in questo modo di farla calmare.
Lui la vide muovere le labbra sottili, ma non udì alcun suono uscirne. << Non ho capito… puoi ripetere? >> le chiese.
<< Chi è stato… a fartele? >> chiese lei con voce strozzata.
<< Di che stai parlando, Weasley? >> domandò lui, perplesso.
<< Le… le tue… cicatrici… >> rispose lei. Lui spalancò gli occhi, sorpreso. Si era dimenticato che l’effetto dell’incantesimo durava solo quattro settimane.
<< Senti Weasley… lascia perdere quelle cicatrici… ora, togliti la camicia, così le faccio sparire… avanti >> disse lui, rialzandosi velocemente.
<< No… non voglio che tu faccia una cosa simile… >> disse lei, amaramente. Poi riprese. << È stato tuo padre, vero? È lui che ti ha fatto questo? >>
<< Non sono affari che ti riguardano, Weasley! >> rispose lui, risoluto. Ma lei non lo ascoltava neanche.
<< Come può… come può un padre fare una cosa simile a suo figlio?! Come può essere così crudele? >> sussurrava lei, ora preda dei singhiozzi.
<< Che cosa ti importa di cosa mi fa mio padre, eh Weasley? Che cosa te ne può fregare? >> chiese Draco, irato. Non si capacitava di come una Weasley potesse piangere per come suo padre lo trattava…
Non capiva perché lei stesse piangendo per lui…
<< Mi importa perché anche tu, nonostante le apparenza, hai dei sentimenti! Sei solo un ragazzo eppure lui ti picchia e ti tortura! E lo fa da quando eri piccolo, non è vero? L’ha sempre fatto, vero? >> gli urlò lei, tra le lacrime, alzandosi in piedi per fronteggiarlo.
Draco si girò, dandole le spalle. << Non sono affari tuoi… >> disse poi, in un sussurro.
<< Be’, mi dispiace per te, ma si che lo sono… io ora sono nel tuo corpo.. io ora per tutti sono te… e con “per tutti”, intendo anche tuo padre! Tu dici che io non ti somiglio per niente… che sono una frana nel fare la dura, come facevi tu… be’, credi che tuo padre non si accorgerà di niente? >>
<< Cosa intendi dire? >> chiese lui, voltandosi di scatto.
<< Oggi mi è arrivata la lettera di risposta… ha detto no: dovrò andare a casa tua per le vacanze di Natale… >> rispose Ginny, estraendo la lettera da una tasca della divisa.
Draco la prese con dita tremanti. << Se dovesse scoprire.. ciò che ci è successo.. chi sei tu… ti u-ucciderebbe… >> sussurrò Draco più a sé stesso che a Ginny, la quale annuì, rispondendo: << Lo so… >> Draco si sedette di peso per terra.
<< N-No, non posso permettere che faccia una cosa simile… lui… oddio, non puoi tornare… dobbiamo convincerlo… dobbiamo riuscirci a tutti i costi… >>
<< Me la caverò… >> rispose lei, cercando di convincerlo, ma lui continuava a sussurrare le stesse parole, stringendo con forza la lettera e scuotendo la testa.
Lei si mise in ginocchio, davanti al ragazzo, cercando di calmarlo. La situazione si era decisamente ribaltata.
<< Malfoy, calmati… andrà tutto bene… saprò cavarmela… non sono stupida… >>
Lui continuava a non ascoltarla.
<< Malfoy! Malfoy, sta calmo! Ascoltami ti prego! >> disse lei, più forte. Non ricevendo alcuna risposta, cercò di riprovarci. Gli poggiò le mani lattee sulle spalle e con forza lo fece raddrizzare… quando vide il suo sguardo, si paralizzò. Per la prima volta vide Draco Malfoy letteralmente terrorizzato. Glielo si leggeva perfettamente negli occhi. In quel momento, quel ragazzo era vulnerabile… e molto.
Ginny si avvicinò un po’ di più e strinse forte a sé il suo stesso corpo (sensazione strana, in effetti) e si passò una mano sulla propria chioma rossa.
<< Stai tranquillo… >> ripeté lei.
Lui fece un respiro profondo e poi disse, con la voce incrinata: << Avevi ragione… >>
<< Su cosa? >> chiese lei, stupita del fatto che finalmente lui avesse smesso di scuotere la testa e ripetere le stesse frasi.
<< Su mio padre… lui lo fa ogni volta che io sbaglio… che io lo deludo, anche per qualcosa di stupido… >> Lei lo strinse più forte, preda di un raptus di rabbia.
<< E lei… mia madre.. lei non ha mai fatto nulla per evitarlo… non ha mai fatto nulla per essere definita madre, a parte tenermi dentro di sé per nove mesi e partorirmi… >> continuò lui. << Non posso mandarti la… non riusciresti a tornare viva… >> disse tenendo lo sguardo basso.
<< Me la caverò… >> ripeté Ginevra.
<< E se avessi bisogno di aiuto, che cosa farai? Se fossi in pericolo, che faresti? >>
Lei sospirò e gli disse: << …Draco, ascoltami… facciamo così, ti manderò una lettera ogni giorno… così saprai che sto bene, che non è successo nulla, che tuo padre non ha scoperto nulla… che ne dici, eh? >> Ginevra gli sorrise incerta.
Lui sollevò il capo. Le guance un po’ colorate. << È strano… >>
<< Che cosa? >> chiese lei, stupita.
<< Essere abbracciati dal proprio corpo… >> rispose Draco.
<< Oh, be’… hai ragione… >> rise Ginny, staccandosi.
I due si rialzarono, Draco molto più calmo di prima, Ginevra leggermente imbarazzata.
<< È meglio… continuare questi esercizi… >> disse lui, incerto. Lei annuì, con un sorriso, per poi riprendere a scrivere. Questa volta lui non si sdraiò a terra per riposare, ma rimase a controllare come lei stava procedendo.

Un’ora e mezza dopo, lui si ritrovò finalmente soddisfatto dai risultati ottenuti da Ginevra.
Una volta uscita dalla Stanza delle Necessità, Draco iniziò a camminare speditamente lungo il corridoio, ma a metà si fermò, richiamando l’attenzione di Ginny, che stava andando dalla parte opposta.
<< Ginevra… >> la chiamò Draco. Ginny sussultò sentendosi chiamare per la prima volta per nome. << Buonanotte e… grazie… >> le disse.
Lei con un sorriso, gli rispose. << Di niente. Buonanotte anche a te, Draco… >>
Lui fece un debole sorriso e poi si girò, diretto verso la Torre dei Grifondoro.

*



Un fischio acuto riempì l’aria, unendosi alle risate e ai saluti tra i ragazzi sul treno pronti per partire e coloro che sarebbero rimasti a scuola.
Draco stava per salire in quel momento, quando si accorse che anche il suo corpo, ovvero Ginny, stava facendo lo stesso. La ragazza, sentendo la voce di suo fratello chiamarla, si voltò e lo fissò.
<< Salutami tutti a casa, Ginny, ok? >> chiese Ron, mentre dietro di lui Harry e Hermione salutavano Draco con la mano. Ma il ragazzo non stava ascoltando… era intento a fissare Ginny, che se ne accorse. Lui fece un lieve cenno con il capo, in segno di saluto e anche di buona fortuna, al quale lei sorrise; dopodiché Draco salì sul treno con Ron dietro che lo richiamava insistentemente.

*



Intanto…
<< Ho bisogno che tu trovi il modo di fare quella cosa di cui abbiamo parlato… >> disse l’anziano.
<< Sì, signore... cercherò di non deluderla… >> rispose l’altro uomo.
<< Grazie… >>
L’uomo più giovane uscì e il vecchio mago si alzò in piedi, volgendo il proprio sguardo verso la finestra chiusa.
<< Speriamo.. che vada tutto bene… >> sussurrò tristemente.

*


Era pomeriggio inoltrato e si era già fatto buio, essendo in periodo invernale. Mancava poco più di mezz’ora all’arrivo alla stazione di Londra, quando una ragazza con folti capelli rossi uscì dal suo scompartimento, diretta verso il fondo del treno, dove sapeva avrebbe trovato la persona con cui voleva parlare.
Quando aprì la porta dello scompartimento, Draco vide Ginny, intenta a fissare fuori dal finestrino, lo sguardo spento, perso. Il ragazzo chiuse la porta, abbassò le tendine, giusto per non farsi vedere da nessuno, e si sedette sul sedile di fronte alla ragazza, la quale non si era ancora accorta di nulla.
<< Ehi… >> la chiamò lui, ma lei sembrò non sentirlo. << Weasley?? >> riprovò, a voce un po’ più alta. In quel momento, Draco notò lo sguardo di Ginny posarsi su di lui e un accenno di sorriso comparire sul volto pallido.
<< Credevo avessimo cominciato a chiamarci per nome e smetterla con il cognome… >>
Lui sbuffò. << Ora che sei tornata tra di noi comuni mortali, rispondi a una mia domanda >> disse Draco.
Lei roteò gli occhi. << Chiedere “Per favore” è troppo difficile, vero? >>
<< Cerca di non montarti la testa, adesso… sei fortunata ad avermi sentito pronunciare una parola di ringraziamento… accontentati di questo, Ginevra… >>
<< D’accordo, Draco… >> rispose lei, con un sorrisetto. << Allora? >>
<< Allora cosa? >> domandò lui.
<< Che cosa volevi chiedermi? >> chiese lei, sbuffando.
<< Oh, giusto… chi viene a prenderti… cioè... a prendermi alla stazione? >>
<< Mia madre e forse mio fratello Bill… >> rispose lei. << E chi viene a prendere me? >>
<< Mia madre… >> Lei annuì. << Ricordati che se hai bisogno di qualcosa, se vuoi sapere dov’è la mia stanza, perché sicuramente ti perderai un miliardo di volte, basta che chiedi ad un elfo domestico… però stai attenta a Riel… se scopre che tu non sei me, si metterà a piangere disperata e a sbattere la testa contro il muro, dandosi la colpa di tutto… >> disse Draco, roteando gli occhi.
<< O-Ok… >> rispose lei, con un sorriso stiracchiato al solo pensiero del piccolo elfo. Poi pensando ad Hermione, Ginny iniziò a ridacchiare.
<< Che hai da ridere? >> chiese Draco, alzando un sopracciglio.
<< Stavo pensando alla faccia che Hermione farebbe se vedesse il tuo elfo domestico disperarsi per te… >>
<< Oh, sì… quella sua strana roba… come si chiama?... crepa? >> chiese Draco.
<< No, no! Non si chiama crepa! Si chiama C.R.E.P.A.! >> rispose Ginny, imitando Hermione.
<< La Granger è decisamente fuori di testa… >> disse Draco, scuotendo la testa divertito.
<< No, non è vero! È solo una ragazza particolare, estremamente intelligente e piena di buona volontà! >> rispose Ginny, guardando storto Draco.
<< Sì, sì… >> disse Draco, senza smettere di ridacchiare.
Ginny sbuffò e spostò nuovamente il suo sguardo all’esterno…
Londra è sempre più vicina… , pensò tristemente Ginny.
Draco notò lo sguardo incupito della ragazza. << Ricordati di scrivermi ogni giorno… non dimenticarti mai… >> le ricordò, fissandola serio.
Lei annuì, con un sorriso che voleva essere incoraggiante, ma che uscì sbilenco e piuttosto disperato.
<< Dimmi… dimmi che andrà tutto bene… dimmi che lui non scoprirà niente… ti prego… >> sussurrò lei, disperatamente.
Lui prese le mani di lei tra le sue, stringendogliele forte e fissandola deciso. << Andrà bene… non scoprirà niente… >> le disse. << Andrà bene >> ripeté, cercando di convincere più sé stesso che Ginny.
Lei annuì.
In quel momento, nella cabina risuonò una voce che annunciava che in cinque minuti, sarebbero giunti alla stazione di King’s Cross.
<< Devo andare… >> disse lui, alzandosi.
<< Buone vacanze… e comportati bene con la mia famiglia, chiaro? >> disse lei, cercando di mostrarsi allegra.
<< Va bene, va bene… prometto che non offenderò nessuno! >> disse lui, sbuffando.
<< Vedi di mantenere la tua promessa, chiaro? >>
<< Sono un Malfoy… e i Malfoy mantengono sempre le promesse >> rispose lui, con un ghignetto.
Lei accennò un sorriso. Dopodiché lui uscì, salutandola con un gesto della mano.



Allora? ^__^ Sono o non sono brava, eh? Ho aggiornato presto, vero?? ^____^
Be’… in effetti, questo è dovuto al fatto che sabato 18 parto per il mare e non torno per un paio di settimane… -_-“” se no, avreste dovuto aspettare ancora un poco ^^”””
Ma non parliamo di questo ora! /me cerca di cambiare argomento/
Avete visto che ho inserito un altro personaggio nella storia? *_* Chi mi dice chi potrà mai essere?? Si accettano scommesse! XD Comunque ricomparirà nel capitolo nono che avrà titolo: Vacanze... Weasley! XD
Adesso devo ringraziare quei tessori che hanno commentato il capitolo settimo! Ahaha! *me ha un attacco di sclero dovuto a non si sa che cosa*

_Kristel_: Sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo! ^^ Spero valga lo stesso per questo!
Comunque, non ti devi preoccupare: non abbandonerò mai questa storia, non lo faccio mai (a parte una volta, ma quella storia faceva decisamente schifo… -_-“”).
Ti scongiuro! Niente minacce di morteee!! ç_ç Non vedi che occhioni supplichevoli che ho???? Non ti dispiacerebbe tantissimo fare del mare a una povera disgraziata autrice? (*__* la tattica della povera autrice disgraziata funziona sempre… che brava Slytherin che sono… ^^ nd pensiero di Miyu) ………………………………….perché il mio pensiero è scritto qui? °-° E-Ehi.. n-no, Kristel! Stavo shcerzandooo!! Non era una tatticaaa! Sono davvero una povera autrice disgraziataaaaaaa ç__ç *Me fugge*

Eoril: Ciao tesssorooo!!! ^________________________^ sono contenta che ti piaccia così tanto!! ^____^ *Me salta di gioia… me picchia il piede contro la cyclette… me si da della cretina e decide di starsene seduta -_-“”*
Spero ti piaccia anche questo chap! *___*

Tiziana: Be’, noi ci siamo già sentite su BadTeste, in verità… quindi non credo di aver molto da dirti… ^^ solo un immenso GRAZIE per avermi contattata, nonostante io sia mancata così tanto da BadTaste… ^^
Ma davvero secondo te era corto il capitolo? °-° Di lunghezza è uguale agli altri… °-° Mah…


Ok, ho finito… ^^……………………………….. ç_ç di giàààà?? Ma come? Così pochi?? Uff… *me cade in depressione acuta*

Spero che almeno ci sia tanta gente che legge quello che scrivo, anche se alla fine non commenta… ç_ç datemi un segno, please… anche solo una righetta… non ho bisogno di commenti immensi: mi basta anche un “Brava” o “Non mi piace” o anhce “…” se siete senza paroleee!!! ç_ç ma vi pregoooooo ç_ç


Un bacione e buone vacanze a tutti ç_ç


Miyuncina

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Vacanze...Weasley! ***


Nota: scusate, ma mi ero dimenticata di mettere i < br > nel primo pezzo ^^"""
Capitolo nono

-Vacanze…. Weasley-


Un uomo percorreva furtivo un viottolo sudicio, guardandosi intorno di frequente, come se temesse che una belva feroce potesse aggredirlo all’improvviso. Teneva la bacchetta stretta nella mano destra, mentre con la sinistra si sistemava di continuo il cappuccio sopra la testa e il lungo mantello nero. La neve, caduta in quei giorni, era ancora piuttosto alta e ghiacciata per la temperatura estremamente bassa, facendolo così avanzare con fatica.
L’uomo percorse con passo attento, ma spedito, la viuzza; quando questa terminò, l’incappucciato si ritrovò in una grande via di Londra: Grimmauld Place.
Il numero della prima casa che vide fu il 34; aveva deciso, prudentemente, di arrivare un po’ lontano dalla sua meta, giusto per non destare troppi sospetti.
L’uomo si guardò intorno, circospetto. Erano presenti pochissimi viandanti, ma anche la loro presenza era insolita, per via dell’ora tarda. Difatti, la maggior parte delle finestre delle abitazioni circostanti erano buie, segno che i padroni di casa si erano già coricati.
Una folata gelida gli sollevò il mantello nero e l’uomo si ritrovò a battere i denti per il freddo pungente che era sceso in quella notte di fine Dicembre.
Stava camminando con una certa fretta, quando urtò leggermente con la spalla un altro uomo. Questo, accompagnato da un altro, si girò di scatto verso l’incappucciato, urlandogli: << Ehi tu! Non si chiede scusa?! >>
L’uomo sotto il mantello, però, non si voltò né rallentò il passo, come se non avesse nemmeno udito le urla del viandante, il quale però, irritato, lo bloccò, con l’aiuto del suo amico.
<< Ehi! Sto parlando con te!! Chiedimi scusa immediatamente!! >> sbraitò, sputacchiando da tutte le parti.
Il mago sibilò: << A te non chiederò mai scusa, stupido gorilla ubriaco… >>
I due uomini si guardarono sorpresi: quello doveva essere veramente un folle; aveva osato sfidare due tizi che erano ognuno il doppio di lui!
<< Ma come osi?! >> ululò il secondo uomo, alzando minaccioso un pugno.
Ma il colpo non andò mai a segno…
Tutti e tre furono investiti da un’altra ventata gelida, che fece svolazzare il mantello nero del mago. Un attimo dopo, il mantello giaceva a terra e un corvo nero si alzava in volo nel cielo nuvoloso di quella notte, lasciando i due uomini a bocca aperta.

*


Draco scese dal treno e trascinò dietro di sé il grande baule lungo la piattaforma, fino a che non gli arrivò di fronte un uomo con lunghi capelli rossi, tenuti insieme da un codino, e un orecchino con una zanna. Ma la cosa che sconvolse di più Draco furono gli abiti che indossava. Draco guardò quasi con schifo i vestiti così... stravaganti che stava indossando Bill, il quale però non notò niente.
<< Ciao sorellina! Come va? >> chiese tutto pimpante.
Draco non riuscì a spiccicare parola… era letteralmente scioccato.
<< Che c’è? >> chiese curioso Bill.
<< N-Niente… ciao >> rispose Draco, cercando di darsi un contegno.
Bill non parve molto convinto e stava giusto per chiedere nuovamente alla “sorella”, quando la voce acuta di Molly Weasley si parò tra i due. << Ginny!!! Oh tesoro! >>
Draco si ritrovò rinchiuso in una morsa: questa, pensò Draco, era la giusta descrizione degli abbracci di Molly Weasley!
<< Oh tesoro! Come stai, piccola mia? >> chiese la donna, senza lasciare il povero Draco, che stava diventando cianotico per la mancanza d’aria.
Quando finalmente Draco poté tornare a respirare, Molly prese a strizzargli le guance, facendo gemere Draco per il dolore.
<< Che ti succede, Ginny cara? >> chiese Molly, fissandolo preoccupata.
<< B-Be’, m-mamma… mi stai strappando la pelle dalle guance… >> disse Draco, lasciando bene intendere il suo dolore.


Poco distante, un “ragazzo” biondo, notando quella scena, non poté fare a meno di ghignare divertito, prima che una bellissima donna (Ma con la puzza sotto il naso! nd Gin) lo chiamò gelidamente, facendolo tornare alla realtà. Non c’era molto da ridere… non ci sarebbe stato niente da ridere per almeno le due settimane e mezzo che lo aspettavano.

*


Alla Tana…
Dopo un viaggio in metropolitana estenuante per arrivare al Paiolo Magico, finalmente Draco, insieme a Molly e a Bill, entrò per la prima volta in casa Weasley. Anche se trovò difficile definire “casa” quel… buco!
Appena vi entrò, Draco storse il naso, infastidito dall’odore che pervadeva quel posto.
<< Cosa c’è Ginny? >> chiese Bill, vedendo l’espressione schifata della “sorella”.
<< Eh?! Oh, niente niente… >> rispose Draco, non molto convinto.
Be’… almeno è pulita! Un po’ caotica, ma pulita… pensò Draco, guardandosi in giro, curioso.
Nella sua ispezione, sotto lo sguardo stupito di Bill, il biondo notò dei ferri che sferruzzavano velocemente e dei piatti posti nel lavandino che si stavano pulendo da soli, grazie a una magia di mamma Weasley. Vagando un po’ per la cucina, notò una parete, sopra a un piccolo armadietto, ricoperta da disegni fatti sicuramente dai ragazzi Weasley durante la loro infanzia. Il ragazzo vi si avvicinò e li guardò uno a uno, sorridendo talvolta per alcuni particolari buffi. I disegni che fissò con più interesse furono quelli di Ginny, che rispecchiavano appieno il suo carattere: i colori erano forti e decisi, e allo stesso tempo allegri e brillanti.
Proprio come lei… pensò Draco, sfiorando con un dito uno dei fogli colorati.
<< Ginny, ma che ti prende? È come se non venissi a casa da una vita! >> esclamò Bill, turbato.
<< Non ti preoccupare, Bill… sono semplicemente contenta di trovarmi qui >> rispose Draco con un sorriso enigmatico.
Draco osservò anche uno strano orologio, con tante lancette quante i componenti della famiglia, impallidendo improvvisamente.
Bill, notando il cambiamento d’umore della “sorella”, ne seguì lo sguardo e notò che cosa aveva catturato la sua attenzione: la lancetta con la foto di Ginevra Weasley non era ferma su Casa, bensì era bloccata a metà strada tra quella opzione e In Viaggio. Sembrava indecisa su dove posizionarsi…
<< Ma cosa…? >> sussurrò Bill, tirando giù dal muro l’orologio.
In quell’istante, Molly entrò in cucina e chiese: << Cosa è successo? Perché hai in mano l’orologio, Bill? >>
<< …temo ci sia un problema, ma’… >> sussurrò il ragazzo. Draco, a quelle parole, indietreggiò.
<< Temo che l’orologio si sia rotto. Guarda: la lancetta di Ginny è impazzita… oscilla tra Casa e In Viaggio! >> continuò, mentre Draco tirava un sospiro di sollievo.
<< Oh, no! Be’, è molto vecchio, è vero… però è un peccato. Lo faremo vedere a tuo padre, quando sarà arrivato a casa, ok? >> propose Molly, mentre Bill annuiva.
<< Ehm… io ora andrei in camera mia… posso? >> chiese Draco.
<< Ma certo, Ginny cara! Non devi mica chiedere… >> rispose perplessa Molly.
Draco, senza lasciarle il tempo di dire nient’altro, si fiondò fuori dalla cucina e salì di fretta le scale.
Una volta arrivato sul pianerottolo, vide diverse stanze. La prima non aveva alcuna targhetta, così ne aprì leggermente la porta: il bagno.
Bene, almeno adesso so dov’è questo… pensò il ragazzo.
Percorrendo il corridoio, poté notare, con sua grande fortuna, che su ogni porta era scritto il nome del proprietario della stanza. In breve, trovò la targhetta con su scritto Ginevra, così entrò, chiudendosi subito la porta alle spalle.
Draco si guardò intorno: la stanza non era molto grande, ma comunque accogliente; il letto era subito di fianco alla scrivania, in quel momento inondata dalla luce della luna che entrava dalla finestra posta di fronte; a sinistra della scrivania, c’era una poltroncina (che veniva tolta per mettere il letto dove dormiva Hermione) e, in fondo alla parete, una libreria non troppo grande, ma comunque ricca; l’armadio era posto sulla parete di fronte al letto di Ginny, a destra della porta; infine poco distante dalla libreria, c’era una mensola con alcuni oggetti appartenenti alla rossa e due poster sulla parete a cui era attaccato il letto.
Modesta, ma carina… pensò il ragazzo, sedendosi sul letto e trovandolo piacevolmente morbido, anche se non mancò di arricciare il naso, quando notò alcune toppe sulle coperte.
Draco si alzò e andò verso l’armadio. Lo aprì e passò in rassegna tutti gli abiti presenti: decisamente poveri, fu il pensiero di Draco. Dopodiché aprì il primo cassetto, posto sotto all’armadio, e vi trovò alcune magliette e pigiami. Ne prese uno e si cambiò: era veramente distrutto e aveva solo voglia di riposare.
In quel momento, però, qualcuno bussò alla porta. << Avanti >> disse Draco, finendo di allacciarsi i bottoni della parte superiore dell’indumento.
Molly entrò, con un sorriso che però svanì non appena vide la figlia: << Ma Ginny cara… perché ti sei messa il pigiama? >>
<< Sono stanchissima… volevo dormire un po’ >> rispose Draco, con un’alzata di spalle.
<< Possiamo parlare un po’, prima? >> chiese dolcemente Molly.
Draco arrossì un poco, nel sentire quel tono amorevole. Lei è una vera mamma… pensò tristemente, annuendo alla domanda della signora.
Entrambi si sedettero sul letto di Ginny, dopo che Molly ebbe chiuso la porta della stanza. La donna prese una mano della “figlia” tra le proprie e le chiese: << Hai bisogno di dirmi qualcosa, tesoro mio? >>
<< Ehm… no, non credo… >> rispose Draco, leggermente imbarazzato.
<< Be’, dato che non vuoi tirare fuori tu l’argomento, lo faccio io… >> sospirò Molly, mentre Draco la fissava confuso.
<< Ron mi ha detto che tu e Harry vi siete lasciati… come mai? Ti vedi con qualcun altro? O è forse Harry ad essere fidanzato con un’altra ragazza? >> chiese Molly, stringendo forte la mano di Draco.
<< Oh… no, be’… è vero, ci siamo lasciati, però… è stato meglio così, davvero! Non ero più certa di amarlo come prima, mi sentivo più una sua amica, che la sua fidanzata… >> rispose Draco, in imbarazzo.
<< Capisco… >> sussurrò Molly. << Ron mi ha anche detto che ultimamente sei strana e sei piuttosto… scostante… come mai questo, bambina mia? >>
Draco non rispose subito. Gli dispiaceva ingannare quella donna, non sapeva nemmeno lui il perché… sapeva solo che si sentiva in colpa a farlo, ma non poteva fare altrimenti. << Io… è difficile da spiegare… >> sussurrò.
<< C’è qualche problema? Qualcuno ti sta trattando male? >> chiese premurosa Molly.
<< No, nessuno mi sta trattando male… anzi >> sorrise Draco. << Però c’è un problema, che sto cercando di risolvere… non posso dirti di che si tratta e mi dispiace tantissimo per questo >> continuò il ragazzo, tornando serio. << Sto cercando una soluzione, grazie anche all’aiuto di un’altra persona, e sono certa che riusciremo a trovarla… bisognerà solo avere pazienza e avere speranza, giusto? >> disse Draco, sorridendo apertamente alla donna.
<< Giusto, tesoro >> confermò Molly, rispondendo al sorriso con un forte abbraccio e un bacio sulla fronte della sua “bambina”. << Se mai avessi bisogno di aiuto, ricordati che comunque potrai chiedere a noi… siamo la tua famiglia o no?! >> disse dolcemente la donna.
Draco sussurrò un lieve << …grazie… >>, lasciandosi cullare per alcuni minuti da quell’abbraccio così dolce; il primo vero abbraccio della sua vita.
<< Ora è meglio che io torni in cucina… sicura di non avere fame? >> chiese la donna.
<< Sicura! >> rispose tranquillamente Draco.
<< Be’, comunque sai dov’è la cucina… >> ridacchiò Molly. << Buonanotte, tesoro. E sogni d’oro >> sussurrò prima di chiudere la porta della stanza.


Draco si era coricato da circa una ventina di minuti ed era giusto in uno stato di dormiveglia, molto prossimo al sonno; sentì però un picchiettare insistente, che lo fece tornare molto lentamente alla realtà.
In principio, credette che qualcuno dei suoi compagni di stanza stesse facendo qualche cosa stupida, così sussurrò: << ..smettetela di fare casino… voglio dormireeee… >>
Ma quando il rumore non cessò, Draco si fece violenza ed aprì gli occhi impastati dal sonno, tirandosi a sedere. Si guardò intorno, confuso, quando notò un bel gufo reale picchiare alla finestra.
<< Ginny! >> esclamò, balzando in piedi, ora completamente sveglio. (Non è il gufo che si chiama Ginny, sia chiaro… ^^””” nd Miyu)
Aprì di scatto la finestra e il grande gufo entrò nella stanza, posandosi su un bracciolo della poltrona.
Draco gli si avvicinò e prese la lettere che l’animale teneva stretta tra le zampe.
L’aprì con trepidazione e lesse velocemente ogni singola parola scritta dall’inconfondibile scrittura di Ginny:

Caro...er… lasciamo perdere, è meglio.
I nomi complicherebbero la faccenda, nel caso la lettera venga intercettata.
Sono arrivata a casa con LEI e devo dire che sono rimasta sconvolta: amaramente sconvolta dal comportamento di LEI nei miei confronti… e piacevolmente sconvolta perché questa non è una casa: è una reggia! Gli gnomi del mio giardino non riempirebbero nemmeno un quarto di questo posto! Tutto è davvero molto lussuoso e, devo ammetterlo, non ho mai visto tante cose di valore in vita mia. Il problema è che ho il terrore di rompere qualcosa: non è che mi fanno pagare i danni? Non sia mai! Io non ho nemmeno un Galeone, eheh…
Comunque, gli elfi sono stati gentili, anche se erano terrorizzati… credo sia a causa di LEI, anche perché l’elfo che mi ha accompagnato in camera, mi ha anche parlato quasi tranquillamente. E non ti preoccupare, non era Riel… per oggi, sono riuscita ad evitarla.
Il peggio è venuto dopo…a cena.
Ovviamente la famiglia era al completo… questo implica oltre a LEI, anche LUI.
Non ti agitare, sto benissimo, me la sono cavata egregiamente.
Mi hanno solo chiesto un paio di cose di scuola e nient’altro. Non hanno sospettato di niente.
D’altronde ho avuto un ottimo maestro, no?

Spero tu stia bene e che ti sia trovato bene con i Weasley…
Ah, se dovessero arrivare i gemelli, non evitarli dicendogli: << Devo studiare >>
Penserebbero che tu sia impazzito. Poi Molly diventerebbe isterica e ti porterebbe al S. Mungo… stai attento.

Ora ti saluto, perché sono un po’ stanca.
Buona notte.

Il mio nome non è importante, perché tanto tu sai già che l’unica che può scriverti queste cose sono solo io.

Draco rilesse un paio di volte ancora la lettera, dopodiché si coricò nuovamente, con un sorriso tranquillo stampato sulle labbra e un peso in meno sul cuore.



----------------------------------------

Miyu: ah, l’amour… =^_^=
Draco : che vorresti dire, scusa ?! <_<
Miyu: chi? Io? Niente, tesssoro… niente… *__*
Draco: perché il tuo sguardo non mi convince?
Miyu: perché sei di natura sospettosa? °-°
Draco: dici? O_o
Miyu: dico, dico… ^__^
Draco: mah… <_<
Miyu: ma passiamo ai commenti, orsù! ^___________________________^

_Kristel_: Dai, non vi ho fatto aspettare molto… meno di un mese! Cioè, è un record… *spero* :P
Spero che la lettera di Ginny, ti abbia fatto calmare un po’… stai tranquilla, non le accadrà niente……………………………………………………………………………. Ahahah ^^ (<_< perché anche io mi fido poco? Nd Ginevra) Perché Draco ti ha influenzato con la sua natura sospettosa ^_^ (..be’, ha un certo senso… nd Ginevra) Ovvio, l’ho detto io! Ahaha! (<_< nd Tutti) Che c’è? °-° (Niente, niente… lasciamo perdere… <_< nd Tutti) …mah! Gente strana! ^__^ (Sarai normale tu! Nd Tutti_agguerriti) Be’, in effetti è proprio così! ^___^ (*Tutti si rotolano dalle risate*) <_< ma che simpaticoni che siete…
COMUNQUE!! Tornando a noi… ti ringrazio infinitamente per i complimenti, ma soprattutto per avermi evitato le minacce di morte… °-° ho avuto veramente paura… ^^””
Alla prossima!! ^_-

Orwen: *____* MA GRAZIEEEEEE!!!!! Tu hai ascoltato il mio appello disperato e hai commentatoooooo!! Oddio, ti adoroooo!!! *me salta addosso a Orwen… me schiaccia Orwen con il suo dolcissimo peso…* ……….ops… °-° M-Mi spiace… (Dopo questa, ti scordi il commento, mi sa… nd Draco) ç__ç Nuuuuu!!! (Eh sì… così impari! Nd Ginevra) *Miyu si mette in un angolino, disperata*

Tink: tessssssoroooo!! Sei tornataaaaa!!! *me si mette a ballare di gioia, tirando coriandoli ovunque e stappando bottiglie di spumante*
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, comunque… mi ha fatto molto piacere *__* quando lo avevo scritto ero entrata in crisi perché credevo che facesse schifo… =°_°=
Per quanto riguarda il martoriare Ginny… nooooooo, non lo farò maiiii…. ^__^ fidati! Ahahah! (Non ti fidare… te lo dice uno che la conosce VERAMENTE bene! Nd Sirius) Mon amour!!!! *ç* (Oddio, ma perché mi son fatto vedereeee?! Nd Sirius che tenta la fuga)
Comunque, certo che ho seguito i tuoi consigli! ^__^ come non potevo?
Per i due ometti misteriosi… come vedi qui uno ritorna… *__* Mi sono troppo esaltata quando ho scritto questo pezzo… *ç* spero ti sia piaciuto! *me si fa piccina picciò*
Ora ti saluto e a risentirci nel prossimo capitolo!! XD
Un bacio


Eoril: XD lo so, sono lenta a farli mettere insieme! Ma pensa che non so ancora di preciso come li farò fidanzare… comunque NON MANCA MOLTO! ^___^ *almeno, lo spero… °-°*
Grazie mille per i complimenti, tesssoro mio!!! :*

Tiziana: come vedi sono tornata!! Contenta??? ^____^ Io parecchio… °///°
Spero ti sia piaciuto questo capitolo e, comunque, concordo con te: quando si legge qualcosa di bello, va a finire che è sempre troppo corto! XD
Un bacione!!


ANNUNCIOOOOOOOOOO: Allora, il titolo del capitolo dieci è Grembiuli rosa e Lettere calmanti.
Per quanto riguarda il capitolo undici, sono a buon punto e, se tutto va bene, il titolo, che è Destino Dannato, resterà invariato.
Preparatevi… *devil smile*


Un bacione!!


Miyuncina


Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Grembiuli rosa e lettere calmanti ***


Capitolo decimo

-Grembiuli rosa e lettere calmanti-


Il mattino seguente, Draco si svegliò molto presto: erano ancora le sei.
La stanza non era molto illuminata, dato che era ancora l’alba, così Draco decise di crogiolarsi ancora un po’ tra le coperte calde. Era piacevolmente comodo quel letto, notò Draco, e aveva dormito benissimo. Ma forse questo non era dovuto esclusivamente al morbido materasso: dopo l’arrivo della lettera di Ginny si era notevolmente rilassato e aveva dormito molto tranquillamente.
Dopo diversi minuti, Draco decise di alzarsi, così si stiracchiò e scostò le coperte, rabbrividendo per il freddo.
Si mise una vestaglia e, dopo aver preso alcune cose, corse in bagno a lavarsi.
Quando ebbe finito, si cambiò, prendendo un paio di jeans e un maglione pesante dall’armadio. Dopodiché uscì e andò in cucina, dove regnava il silenzio assoluto.
Senza pensarci, schioccò due volte le dita e attese.
All’improvviso, Draco si schiaffeggiò la fronte, dandosi mentalmente dell’idiota: come potevano i Weasley avere un elfo domestico?!
Il ragazzo sbuffò sonoramente e si sedette di peso su una sedia. Era ancora presto e sicuramente nessuno si sarebbe alzato entro breve. Eppure Draco sentiva il disperato bisogno di un caffè caldo!
Con un ringhio, si rialzò dalla sedia e iniziò ad aprire ogni sportello disponibile, alla disperata ricerca di caffè. Non dovette cercare per molto: dopo aver aperto un paio di sportelli, notò un barattolo nero con su scritto Caffè, che venne prontamente afferrato dal biondo.
Dopodiché Draco prese un pentolino e vi versò all’interno una grande quantità di polvere scura, insieme a un po’ d’acqua.
Draco si ritrovò a guardarsi intorno, cercando di capire come poteva scaldare il caffè.
<< Dove cavolo lo si accende un fuoco in cucina?! >> si chiese, disperato.
Dopo aver girovagato per la cucina per un po’, Draco notò uno strano pulsante con su incisa una fiammella e provò a schiacciarlo: un istante dopo, il suo viso si illuminò (e non solo a causa della felicità) mentre un allegro fuocherello danzava davanti ai suoi occhi.
Draco ci appoggiò sopra il pentolino e attese.
Quando l’acqua iniziò a bollire, Draco cercò una tazza in cui versare il “caffè”. Una volta trovata, vi rovesciò il contenuto del pentolino e, poco dopo, se la portò alle labbra, pronto a gustarsi un “ottimo caffè” preparato con le sue stesse mani…
Sono un genio… si disse Draco, un attimo prima di cominciare a bere.
Un istante dopo, però, Draco stava sputacchiando per tutta la cucina, la tazza in mille pezzi a terra e la sostanza disgustosa sparsa sul pavimento.
<< Oh, Merlino! >> esclamò Molly Weasley, scesa in cucina a causa del trambusto. << Ginevra Weasley!! Cosa diavolo hai combinato in questa cucina? >> chiese esasperata Molly, facendo scorrere lo sguardo dal “caffè” sparso per terra insieme ai cocci della tazza al disordine generale che Draco aveva creato nella sua ricerca.
<< E-Ecco io… volevo farmi un caffè, solo che… devo aver sbagliato qualcosa… >> rispose Draco, intimidito dalla furia che ora lo stava fissando con gli occhi stretti in due fessure sottili.
Molly sbuffò. << Ringrazia che a Natale siamo tutti più buoni, Ginevra! Ora fila in camera tua e restaci fino a che non ti richiamerò io! >> ordinò la donna, estraendo la bacchetta con la quale fece comparire una tazza di caffè fatto come si deve.
<< Tieni… bevi il tuo caffè, ma sappi che se trovo anche solo una macchia… >> intimò.
<< G-Grazie mille, mamma >> rispose Draco, scappando subito al piano superiore.

Una volta tornato in camera, Draco decise di rispondere alla lettera di Ginny, così si armò di pergamena, piuma e inchiostro.
Il problema arrivò subito: Draco non aveva la più pallida idea di cosa scrivere.
Rimase a fissare il foglio giallastro per circa dieci minuti, quando un ghigno perfido si formò sul viso lentigginoso del corpo che lo stava ospitando.

Cara…Donnola! [1]

Qui c’è stato un piccolo problema di orologio: non sapeva se segnare te o me…
Fortunatamente i tuoi l’hanno creduto rotto e non hanno, quindi, sospettato di nulla.

Comunque, credo che dovrò farti pagare i danni fisici e morali che ho subito una volta entrato in questa casa: ho avuto un mancamento per il disgusto!
Questa casa è davvero un buco ed è estremamente caotica!
Non so come fai a viverci…

Sorvolando questo argomento…
Subito dopo l’incidente dell’orologio, sono riuscito a nascondermi in camera tua: è carina.
Non è così piccola come credevo ed è tenuta bene.
Sono i libri che hai che mi hanno, però, sorpreso: ero convinto di trovare dei romanzetti d’amore di terza classe in cui il mitico eroe salvava la timida fanciulla e la sposava; questo mi avrebbe fatto anche capire la tua “passione” per SanPotter!
Invece mi ritrovo dei libri sulle Arti Oscure e sulla Difesa contro di esse, oltre a libri su Draghi e sull’Egitto…
Devo credere che li hai rubati?

Comunque, tornando alle critiche… ho notato che i tuoi vestiti fanno quasi più pena di quelli che hai a Hogwarts; sono tutti orribilmente vecchi ed enormi!
E poi, hai solo un paio di maledetti jeans: per colpa tua mi toccherà mettere la gonna anche qui! Non basta a scuola, anche a casa tua!

Ti saluto perché sento di stare per svenire ancora

Con sconcerto

Non firmo perché SPERO che la tua poca intelligenza riesca almeno a farti capire chi sono.


Quando Draco finì di scrivere, rilesse la lettera per eventuali errori. Dopodiché, soddisfatto, consegnò la lettera al gufo che era arrivato la sera prima. Questo prese la lettera nel becco e uscì dalla finestra che Draco aveva aperto.

Qualche ora dopo, Ginny aprì la lettera e, dopo averla letta, sussurrò, con un leggero sorriso: << Quello scemo… >>

*


Folta chioma rossa…
Due occhi blu serrati…
Smorfia di disgusto sul volto…
E…
un grembiulino rosa confetto addosso!

Ecco a voi, Draco Malfoy, il furetto rimbalzante, ora anche domestico ad ore!
Draco riaprì gli occhi, sperando in cuor suo di non avere DAVVERO addosso quel grembiulino di quel terrificante colore.
Rosa… pensò con disgusto. Mi ricorda fin troppo bene qualcosa![2]
Un brivido corse lungo la schiena del giovane al ricordo di quella disastrosa mattina da cui tutto era cominciato.
Fortunatamente i suoi lugubri pensieri vennero interrotti da Molly che, entrando in cucina, disse alla “figlia”: << Oh, bene Ginny… vedo che sei pronta! Dovresti pulire la camera di tuo fratello Ron, oltre alla tua, e il bagno… ma… piccola mia, ti senti bene? >>
Draco la stava guardando con gli occhi fuori dalle orbite, sconvolto da quello che aveva appena sentito.
<< Che cosa?! >> esclamò indignato. << Ma non ho nessuna intenzione di pulire e per di più ben TRE stanze! >>
<< Signorinella! Da quando in qua osi rispondere così a tua madre?! Tu DEVI pulire quelle tre stanze… e ringraziami per non averti fatto mettere in ordine la cucina, dopo il caos che hai creato questa mattina! Su, su… niente storie: fila a pulire >> rispose, perentoria, Molly.
<< Ma… ma… i-io… >> balbettò il giovane Malfoy, preda del panico più totale.
<< Ginevra Molly Weasley! Non osare rispondere ancora a tua madre! Se non esegui subito il mio ordine, giuro che ti faccio mettere in ordine la camera di Fred e George! E sai benissimo anche tu quanto sia ORDINATISSIMA la loro stanza! >> lo minacciò la donna.
Draco rabbrividì al solo pensiero di come poteva essere “ordinatissima” la camera da letto dei gemelli. Alla fine, con questo infausto pensiero in mente, capitolò e salì le scale a capo chino.

*


Draco si buttò di peso sul letto, tutto indolenzito.
Era stato rispedito in camera da Molly che, tornata a sera tardi, dopo essere andata a fare la spesa, si era ritrovata il bagno allagato, una scopa rotta e alcuni stracci completamente bagnati sparsi per mezza casa.

La povera donna aveva guardato Draco, stralunata.
<< Ma si può sapere cosa diavolo è successo in questa casa mentre ero via?! >> aveva urlato Molly.
<< B-Be’, ecco.. è stato un incidente… mamma… ecco, vedi… mentre pulivo in bagno, devo aver per sbaglio urtato un tubo e… ecco… devo averlo rotto, ma non me ne sono accorta subito… me ne sono resa conto dopo essere uscita dalla camera di Ronald: volevo andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua, perché… caspita… è stata una vera e propria lotta… cioè… se fossi stata al mio posto, avresti reagito allo stesso modo, sai? Trovarsi davanti al naso quella schifezza, avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque… cioè… non è che mi sono spaventata, questo mai… è solo che sono stata presa un po’ alla sprovvista… ed è per quello che ho rotto la scopa… cioè… anche quello è stato un incidente… non sto mentendo, mamma… è davvero successo così… lo sai… io non ti mentirei mai… suvvia, mi conosci… >> aveva sproloquiato Draco.
<< Ma di che lotta stai parlando?! >> aveva esclamato la donna, intontita dal vaneggiamento della “figlia”.
<< Be’, ecco.. credevo fosse un topo! Davvero! Non potevo sapere che quel disgraziato aveva lasciato un CALZINO, per di più SPORCO, sotto al letto! Ho dovuto difendermi… cioè… ma sai che disgusto? Non puoi nemmeno immaginare… >> aveva continuato Draco.
Molly lo aveva guardato esasperata. << Hai lottato contro un calzino di tuo fratello, con la scopa? >>
Draco era arrossito in imbarazzo. << be’… sssì… >>
Molly aveva scosso la testa, sconfortata.


Come potete notare, quella era stata davvero una giornata stancante e lui ora aveva tutto il diritto di riposarsi un po’!
Il suo meritato riposo, però, venne interrotto da un gufo che iniziò a picchiare la finestra, con il becco.
Draco si alzò, stiracchiandosi la schiena indolenzita; fece entrare il volatile e prese la lettera che questo gli porgeva; dopodiché la aprì e lesse:

Caro… Furetto!

Le guance di Draco si imporporarono per la vergogna.
<< Maledetta Weasley… >> ringhiò Draco.

Così impari a chiamarmi Donnola! :P

Quando ho letto che la mia camera per te è carina, ho creduto che ti fosse venuta la febbre, lo sai? Poi però ho letto il seguito e mi sono ricreduta… stavi benissimo.


Draco ghignò divertito a quel commento.

Comunque, oggi mi sono persa per la prima volta…
Non in casa, però! Fuori, in giardino… anche se chiamare “giardino” quello che circonda il tuo maniero, è davvero molto riduttivo: il MIO è un giardino! Il tuo è qualcosa di estremamente più grande che può essere messo sullo stesso livello di quello di Hogwarts…


Draco ridacchiò, immaginandosi la rossa dispersa negli infiniti spazi intorno al castello.

A parte il mio smarrimento, qui è filato tutto liscio.
LUI è stato via tutto il giorno e di questo sono estremamente lieta…
Per quanto riguarda LEI, si è fatta vedere solo alle ore dei pasti e non ha detto niente.
Se non fossi sicura del contrario, potrei pensare che questo castello sia disabitato!
Invece, casa mia e l’aggettivo che ho appena usato risultano essere incompatibili…


Draco roteò gli occhi, pensando che era estremamente vero ciò che aveva scritto Ginevra: in quella casa, non c’era un solo angolo che non fosse occupato da qualcosa o qualcuno!

Mi sa che passerai un Natale mooooolto movimentato!

<< Il primo della mia vita, credo… >> sussurrò Draco.

Ma forse ne sarei contento… o almeno, lo spero!
Non credo che ti sia mai divertito molto a Natale, a casa tua…


Draco sorrise leggermente.

Bene, credo di poter concludere qui…

A domani!

…Donnola… ^^


Draco ridacchiò. << …Donnola… >> sussurrò, prima di mettersi a letto e lasciarsi cullare da un sonno ristoratore.


*_*_*_*_*_*_*


L’uomo era seduto a un lungo tavolo, il quale era occupato interamente da libri antichi e polverosi. Stava sfogliando un voluminoso tomo, facendo saettare lo sguardo da una parola all’altra, cercando e cercando.
Era in quella umida e sgradevole casa già da quattro giorni, che aveva passato per lo più nella biblioteca a leggere. Purtroppo, non era ancora riuscito a trovare ciò che gli era stato chiesto e questo lo rendeva piuttosto irritabile.
Fortunatamente in quella buia casa c’era solo lui: una volta, quella era stata la base segreta dell’Ordine della Fenice, ma da un anno a quella parte avevano cambiato sede, un luogo la cui ubicazione precisa non era nota nemmeno ai componenti stessi dell’Ordine. Solo Silente ne era a conoscenza e per questo ne era il Custode Segreto.
L’uomo distolse lo sguardo dal libro e si tolse gli occhiali da lettura, massaggiandosi il setto. Era esausto… e anche affamato, come gli fece notare il suo stomaco, il quale produsse un borbottio sommesso giusto per ricordagli che esisteva anche lui.
L’individuo si alzò, stiracchiandosi i muscoli intorpiditi, per poi uscire dalla grande e fornita biblioteca, dirigendosi verso la cucina.

Una volta tornato in biblioteca, si avvicinò a uno scaffale pieno di libri sulla magia oscura e sugli oggetti magici che erano stati creati per servirla.
Ne prese uno, particolarmente grosso e con una copertina in pelle rossa di drago. Anche da chiuso, si poteva comunque percepire la magia che impregnava il libro.
Dopo averlo appoggiato sul tavolo, l’uomo aprì il voluminoso tomo e iniziò a sfogliarlo, sfiorando appena le pagine, come se temesse di rovinarle. Ci restò sopra per almeno due ore, quando, ormai esausto, l’uomo decise di fare un ultimo sforzo e di leggere un ultimo paragrafo, prima di andarsene a letto.
Di preciso, non riuscì a spiegarsi se quella fosse da considerarsi una fortuna o una sfortuna; sta di fatto che, proprio in quel paragrafo, l’uomo trovò ciò che stava cercando…
<< …il Globo di Simar… >> sussurrò l’uomo, con voce arrochita dallo stupore.



************************************
Allora?? Allora?? Allora??? Che ne dite?? Eh?? Eh?? Eh??
Voglio ricordarvi che questo è stato il capitolo più tormentato… ho passato sopra dei mesi! Quindi… abbiate pietà!! ç__ç Vi pregooooo!!! So che fa schifo, ma meglio di così non sono riuscita a farlo… mi ha distrutto! ç_ç

*ehm-ehm* Ricomponiamoci e passiamo ai commenti… ^^””

Celias: Oh, sì, ho adorato essere così sadica con Dracuzzo XD I mega-abbracci di mamma Weasley sono un portento!
Per quanto riguarda il faccia-a-faccia: ho adorato scrivere quel pezzo perché volevo che Draco fosse trattato con dolcezza da una VERA mamma, che lui non ha mai veramente avuto. E proprio per questo, lui risulta essere gentile con lei… non lo fa perché DEVE comportarsi così, ma perché lo VUOLE. Probabilmente, lui non se ne rende nemmeno conto… non del tutto, per lo meno… ^^
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se è poco importante per il proseguimento della storia… °-°”””
Bacioni!

_Kristel_: Grazie mille, tesssoro! Mi fa piacere vederti *ehm-ehm* così entusiasta! ^^ Mi spiace di averti fatto aspettare un po’ per il seguito,ma cercherò di rimediare… ^^
Il capitolo undici è completo e il dodici è in prosecuzione… quindi, non ci dovrebbero essere tanti problemi ^^

Tiziana: Er.. ops! ^//^”” Mi spiace, non lo faccio di proposito, tesssoro! Mi escono così… mi sa che ho una brutta malattia che mi influenza negativamente e mi fa scrivere certe cretinate.. O_o
Come vedi, l’uomo-corvo è tornato alla fine del capitolo… :D che sarà mai questo Globo di Simar???? *devil smile*

Max5452: Ma grazie!! Che bello, un nuovo commentatore… *__*
Ti ringrazio molto per i complimenti e sono davvero felicissima per il fatto che alcune parti ti abbiano fatto ridere ! ^^ Questo capitolo doveva essere comico, ma non sono riuscita poi molto nell’intento… -_- è stato un capitolo mooooolto sofferto e una volta finito, non ho avuto il coraggio di rimetterci sopra le mani. ^^””

Molto bene, anche per oggi abbiamo finito… ^^

Ci sentiamo la prossima volta!

Un bacione

Miyuncina

[1] Draco prende in giro Ginny, chiamandola Donnola, perché il cognome Weasley è molto simile alla parola Weasel che vuol dire, appunto, Donnola.
[2] Draco si riferisce alla mattina in cui si è svegliato con addosso la “bellissima” camicia da notte a fiorellini rosa di Ginny.


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Destino Dannato ***


Capitolo undicesimo

-Destino dannato-



Credi nel destino?
O forse credi che ognuno possa decidere il proprio futuro?
Be’, ti dico una cosa: il destino esiste eccome… e chi ha deciso il mio è un dannato bastardo.

Draco Malfoy


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Le candele si erano consumate quasi del tutto, quando l’uomo si rese conto di essere rimasto a fissare la pagina ingiallita con sguardo fisso. Non credeva realmente nell’esistenza di quell’oggetto… o almeno, non ci aveva mai creduto, prima di trovarne la prova su quel libro.
<< Il Globo di Simar >> ripeté, assorto. Fissò con il suo sguardo acuto la figura disegnata sulla prima pagina in cui veniva trattato l’argomento.
Ovviamente, era di forma sferica, ma ogni qualvolta la si guardava, l’immagine pareva cambiare: a volte, solo in piccoli particolari irrilevanti, ma altre quasi totalmente… aveva la capacità di incantare l’osservatore, come se tentasse di giocare con lui: lo sfidava, per vedere fino a che punto l’uomo fosse interessato… per vedere se l’uomo riusciva a scoprire i suoi segreti e il suo scopo.
Come una creatura viva… come una creatura astuta… pensò, con un sorriso scaltro.
Inoltre, l’uomo era certo di averla già vista… eppure, non riusciva a ricordarsi di preciso dove.
Distolse lo sguardo dall’immagine e iniziò a leggere ancora una volta il paragrafo, sperando di trovare un indizio che lo aiutasse a ricordare.

Globo di Simar


Uno degli oggetti più potenti creati dalla Magia Oscura, difficile da controllare anche per il mago più esperto, possiede un potere straordinario: permette di riportare in vita le persone morte passate oltre il Portale.
Questo Globo venne creato da Alexander Simar (da cui ha preso il nome), mago vissuto intorno alla metà del 1400, la cui moglie morì, per essere stata costretta a passare oltre il Portale.
Disperato a causa di questa perdita, impiegò anni a creare il Globo per poter riportare in vita l’amata.
Ci riuscì, anche se questo gli costò parte dei suoi poteri magici.

Simar si rese conto che ciò che aveva fatto era contro natura, come si rese conto che ciò che aveva fatto non doveva essere ripetuto: era troppo pericoloso, specialmente se il Globo fosse caduto in mani sbagliate.
Decise di distruggerlo. Ma il Globo aveva accumulato abbastanza potere per impedirglielo: distrusse il suo stesso creatore, rubò ciò che rimaneva dei suoi poteri e catturò la sua anima.

Passarono decenni, prima che qualcuno provasse a utilizzare nuovamente il Globo; nessuno, però, dopo Simar, riuscì nell’intento: infatti, per l’utilizzo del Globo, che va abbinato alla Pozione di Sangue Oscuro, occorre una grande preparazione e una meticolosa ricerca di particolari ingredienti (Vedi elenco a fondo pagina). Se una delle due componenti dovesse venire a mancare, il Globo finirebbe con l’incorporare l’essere che ha tentato di utilizzarlo, proprio come fece con il suo creatore.

Nonostante i rischi, questa rimane comunque una sfida che attira la curiosità e l’arroganza di molti: la morte, infatti, è stata uno dei grandi misteri che l’uomo ha sempre voluto svelare.


A seguire, erano elencati gli ingredienti per la Pozione:

Una lacrima di Drago Norvegese
300 ml di Sangue di Centauro –puledro-
300 ml di Sangue di Chimera –adulto-
Occhio destro di Licantropo –uomo-
Uovo di Runespoor -che abbia ancora tutte le teste- [1]
300 ml di Sangue di Vampiro –donna-
Una goccia di sangue di chi utilizza la sfera


L’uomo fissò accigliato la lista.

Forse Remus Lupin ci presterebbe il suo di occhio destro… pensò, con un ghigno sardonico.

Un istante più tardi, un gufo partì dalla vecchia e polverosa abitazione, con un messaggio attaccato alla zampa… un messaggio in cui Severus Piton, professore di Pozioni di Hogwarts, aveva scritto il luogo in cui era custodito il Globo di Simar…

Ufficio Misteri, Sezione Oggetti Oscuri.

Poche parole… che però racchiudevano una grande speranza e una grande sfida.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

È strano pensare a come le persone cambino con il passare del tempo…
Fortuna, però, che Severus Piton non fosse soggetto a questo cambiamento!
Ogni volta che un mistero gli si presentava, lui faceva di tutto pur di risolverlo; ed era successo anche in questa occasione: aveva trovato ciò che gli era stato richiesto da Silente, un oggetto magico di cui pochi conoscevano l’esistenza. Fortunatamente uno di questi pochi, era proprio il vecchio mago: fu, infatti, grazie al suo aiuto, che Severus era riuscito a trovare il libro giusto… anche se gli ingredienti per la pozione era riuscito a raccoglierli solo grazie ai suoi… m-mh… contatti con i maghi oscuri.
Aveva impiegato un mese per riuscire ad avere tutti gli ingredienti e altre due settimane per preparare la pozione, ma finalmente questa era pronta per essere utilizzata; mancava solo un’ultima cosa da fare, prima di recarsi ove era custodito il Portale: recuperare il Globo.

*


Una figura slanciata era seguita da altre due, mentre tutte e tre incedevano con passo deciso, verso una meta precisa: l’Ufficio Misteri.
Una grande tensione era calata tra loro e l’idea di quello che sarebbe successo di lì a pochi minuti, aveva irrigidito le loro schiene e oscurato i loro volti. Molto era a rischio e il successo non era assicurato. Il più piccolo errore avrebbe mandato tutto all’aria e lui… lui non sarebbe tornato.
Molti si chiederanno: perché? Perché proprio lui?
Forse lui aveva qualcosa che li avrebbe aiutati nella guerra…
Forse lui poteva appoggiare il giovane Potter nel suo scontro contro l’Oscuro Signore…
Forse era semplicemente l’idea di un vecchio pazzo che tentava di risollevare d’animo il suo adorato Golden Boy…
<< …o forse è solo perché l’autrice è completamente innamorata di lui… >> bisbigliò, acido.
<< Come dici, Severus? >> chiese l’uomo accanto a lui.
<< Niente, Lupin. Lascia perdere >> rispose, mentre una vocina nella sua testa (Nota: è quella dell’autrice) gli ricordava che quello non era né il luogo né il momento adatto per stupidi commenti.
Remus, dal canto suo, lo guardò un po’ preoccupato. Aveva sempre pensato che Severus fosse un po’ troppo isolato, ma non pensava che fosse già arrivato al punto da parlare da solo.
Mi dispiace un po’ per lui… pensò.
In meno di un istante, però, il pensiero svanì dalla sua mente, come se non fosse nemmeno mai stato presente: la porta dell’Ufficio Misteri si ergeva dinnanzi a loro, liscia e nera come sempre, terrificante nella sua semplicità apparente.
Tante oscurità si nascondevano oltre quella semplice porta, tante vite si erano intrecciate… tante quante se ne erano spente a causa di quell’infausto luogo. Ma una poteva essere salvata…

È per questo che siamo qui…pensò Remus, con un groppo in gola. Dobbiamo riuscirci!

Il silenzio, interrotto unicamente dal crepitio del fuoco delle poche torce accese, aveva invaso tutto il lungo corridoio; sembrava che l’intero Ministero fosse una landa desolata, in cui solo pochi temerari osavano addentrarsi… una landa in cui il bene e il male si confondevano, mischiandosi senza sosta, recitando con un’allegra veridicità le proprie parti…

<< Venite >> li incoraggiò Silente, oltrepassando per primo la soglia.

Pochi passi… che però potevano portare alla distruzione.
Chi avrebbe prevalso quella sera?
Il bene o il male?
La vita o la morte?
Questo era ancora tutto da decidere e nessuno poteva conoscere la risposta prima della fine.

Gli applausi della folla sciamavano, mentre i tre attori mettevano le loro maschere ed entravano in scena…
Eccoci… fu l’infausto pensiero di Severus.

Un istante dopo, la porta si chiuse alle loro spalle, come un sipario alla fine del primo atto.

*_*_*_*_*_*


Ginny si era sempre lamentata del fatto che le vacanze passassero troppo in fretta; mai, come in quel periodo, quel pensiero le sembrava così maledettamente falso.
Le vacanze, se così potevano essere definite, non passavano affatto. Il tempo trascorreva dannatamente lento e il pensiero di dover trascorrere ancora UNA-INTERA-SETTIMANA a casa Malfoy le faceva venire mal di stomaco.
Ogni sera, mandava una lettera a Draco per fargli sapere tutto ciò che accadeva durante la giornata: non che capitasse qualcosa di strano; Ginny se ne stava per lo più rinchiusa da qualche parte, come ad esempio la sua stanza o la biblioteca (la scusa di dover studiare per eccellere, funzionava alla grande), oppure usciva e si nascondeva (o forse è meglio dire che si perdeva?) nell’immensa tenuta dei Malfoy. Anche se quest’ultima cosa, la faceva solo quando Lucius non era in casa.

Quella sera, però, accadde una cosa che sconvolse terribilmente Ginevra Weasley…
Si trovava nella sua stanza a leggere, quando qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti >> disse Ginny, imitando il tono annoiato di Draco.
La porta si aprì leggermente e un elfo domestico tremante entrò nella stanza. << S-Signorino Draco, suo padre, il Signor Lucius, la manda a chiamare. L-La sta aspettando nello studio privato del Signor Lucius, Signore. Dice di fare presto, il Signor Lucius, Signore >> balbettò il piccolo elfo.
Ginny spalancò gli occhi, allarmata. Il suo cuore prese a battere freneticamente e le mani iniziarono a sudarle.
Deglutì e annuì all’elfo che, con un inchino, uscì dalla stanza, chiudendo la porta.
Ginny si fissò le mani e notò che tremavano vistosamente. Strinse forte i pugni, cercando di calmarsi, ma non ci riuscì.
Alla fine, si fece forza e si alzò, uscendo dalla stanza diretta verso lo studio di Lucius Malfoy, con l’elfo domestico come guida.

Bussò una volta.
Non udendo alcuna risposta, ripeté l’operazione.
<< Entra >> Era un sibilo, o così parve a Ginevra.
La ragazza entrò, con più fierezza possibile, nello studio. Si mise davanti alla scrivania di Lucius, ma non si sedette sulla poltrona libera.
Attese.
L’uomo era intento a scrivere elegantemente su una pergamena con un sigillo, probabilmente del Ministero.
Attese ancora.
La curiosità di guardarsi intorno c’era, ma la paura era maggiore. Decisamente maggiore.
Lo sguardo della ragazza non si spostava dalla figura di Lucius.
Continuò ad attendere.
Le mani sudate. Il cuore a mille. La paura alle stelle.
Quasi non si accorse che il rumore della piuma sulla pergamena era cessato. Se ne rese conto solo quando il suo sguardo incontrò quello di Lucius.
Freddo.
Distaccato.
…pericoloso…

<< Bene, Draco >> iniziò Lucius, senza smettere di fissare suo figlio. << Ho una splendida notizia da darti >> continuò, senza mostrare entusiasmo per la splendida notizia.
Silenzio.
Tensione.
Ansia.
…terrore…

<< Il Lord Oscuro ha accettato di averti come suo Mangiamorte. Entro la fine di quest’anno, potrai servire l’Oscuro Signore >> finì Lucius.
Silenzio.
Non c’era più niente.
Paura? Cos’era la paura?
E il suo cuore? Dov’era finito? Non batteva più? Si era fermato?
O più semplicemente… le era stato strappato?
<< Puoi andare >> disse Lucius, tornando a concentrarsi sulle sue pergamene.
Ginny si mosse come un automa verso la porta e, nello stesso modo, la aprì, andando poi verso la sua camera. Lì, Ginny si sedette per terra, appoggiata alla porta chiusa dietro di lei. Si abbracciò le gambe piegate al petto, con le braccia, e per tutta la notte fissò dritto avanti a sé, con sguardo vuoto.

Anche Draco quella notte non riuscì a dormire.
Nessuna lettera.
Niente.
Perché non gli arrivava una lettera da Ginevra come accadeva ogni giorno?
Che cosa era successo?

Ansia.
Paura.

E poi, più nulla…


Continua…




[1] Il Runespoor è originario del piccolo paese africano del Burkina Faso. È un serpente a tre teste di colore arancio grigiastro a strisce nere. Ciascuna testa del Runespoor ha uno scopo diverso: la testa di sinistra è quella che decide dove il Runespoor deve andare e che cosa deve fare; la testa al centro è la sognatrice; la testa a destra, invece, è la critica e giudica gli sforzi delle altre due teste con un continuo sibilo irritabile. Per questo è comune vedere un Runespoor con la testa destra mancante, le cui zanne, però, sono anche le più velenose. Questa creatura magica è l’unica che emette le uova dalla bocca, le quali sono di immenso valore nella produzione di pozioni per stimolare la destrezza mentale. (Da: Gli animali fantastici: dove trovarli.)




Shiao ragazzi! ^^ Mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto (sai che novità… -_-“), ma sono andata via per un po’, quindi mi sono trovata lontana dal pc… I’m sorry. ._.  me dispiaciuta

Volevo informarvi che il capitolo dodici si intitolerà << Il ritorno >>. Per quanto riguarda il capitolo tredici, questo è ancora in fase di scrittura, quindi niente sarà deciso finché non l’avrò completato…

Per parlare sempre di fanfiction, volevo dirvi che ho iniziato a scrivere un’altra fanfic (E con questa, siamo a trecento… -_-“ tutte iniziate, ma mai finite) e si intitolerà << La Leggenda della Statua Maledetta >>. Non dovrebbe durare più di dieci capitoli e i protagonisti sono Draco e Harry ^^  per chi non lo sapesse, Miyu ama moltissimo questa coppia

Molto bene, ora, dopo queste notizie quasi del tutto inutili, passo ai vostri commenti che mi fanno sempre un piacere immenso, quindi continuate PLEASEEEEE!!!! T_T


_Kristel_: Ciao ^^ mi dispiace di aver aggiornato così tardi, ma, come ho scritto sopra, sono andata in vacanza, quindi… comunque, finalmente ho rivelato l’identità del personaggio misterioso, spero che non ti abbia deluso sapere di chi si trattava in realtà °-°
Spero ti sia piaciuta la parte di Ginny: quel pezzo era pronto da una vita! XD E la frase all’inizio, quella di Draco, ti è piaciuta? Sai, secondo i calcoli, si collegherà a un’altra frase, che metterò alla fine della storia… sarà la conclusione, insomma. Oh, non vedo l’ora!! >__<  me impazzita
Aspetto di sapere che ne hai pensato di questo chappo pazzoide! XD Un bacio!

Tiziana: Oh, tesssoro! Non sono ancora riuscita a rispondere al Messaggio su BadTaste ç_ç Uff, spero che le cose si sistemino sul sito, se no entrerò in crisi d’astinenza! :D
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante alcune stupidate e le stranezze varie del capitolo… XD Attendo un tuo commento *__*
Un bacione immenso!! :*

*Magi*: Oh, una nuova dolce anima pia che viene a commentare la mia storia! *__*  Miyu in adorazione
Grazie, grazie! Sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta e mi ha sorpreso molto che tu sia sopravvissuta al tour (la lettura di tutta la storia di seguito)XD complimenti, che resistenza! Per quanto riguarda i personaggi, be’, io ci provo, anche se l’idea di torturare Draco è sempre un punto fisso nella mia mente! XD su… 13 storie che ho scritto/sto scrivendo, solo in 5 Draco non è presente… nelle altre o muore, o è gay, o cambia sesso! XD …ma sono davvero così cattiva? °-° Mah…
Un bacione e grazie mille ancora! ^^

Miyu: *__* tesssorooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!! Che bello! Sei venuta a commentare su EFP, nonostante ci sentiamo via e-mail! Me tanto feliceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!
*Me fa balletto spastico, tirando coriandoli in aria*
Non so come farei senza te e Ran, siete due ANGELI! ç_ç  me commossa
GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE!!


bene, ho concluso! ^^ Ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacione!

Miyuncina


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il ritorno ***


Capitolo dodicesimo

-Il ritorno -



Ginny sedeva per terra, appoggiata alla solida porta di mogano, mentre nella sua mente continuavano a ripetersi quelle parole glaciali, seguite poi da fantasie tremende.

Diventerà un Mangiamorte…pensò la ragazza. Sapevo… inconsciamente sapevo già che sarebbe dovuto accadere. D’altronde, è figlio di uno di loro… come non poteva diventare come Lui?...eppure, sentirselo dire così, da quella voce…guardare in quegli occhi così simili ai suoi, benché questo si limiti al solo aspetto…io, ora, come faccio a resistere?

Mi sento male…

Ginevra si alzò stancamente da terra. Si sentiva le articolazioni indolenzite da una notte passata sul freddo pavimento, ma quello era un dolore che non considerava nemmeno…
Si buttò di peso sul letto, portandosi a fatica con la testa sul cuscino, mentre una mano pallida, dalle dita lunge e affusolate, si posò sul suo petto.

Sento… come se un fuoco gelido mi fosse partito dal cuore che, pompando, lo spinge attraverso le mie vene e le mie arterie, lungo tutto il mio corpo.

Fa tanto male…

Ginevra si rannicchiò sulle delicate lenzuola di seta, abbracciandosi con un braccio le gambe, mentre la vista le si annebbiava a causa di grosse, calde e dolorose lacrime.

Cosa devo fare ora? Che cosa devo dire a Draco?
Con che coraggio posso dirgli ciò che è successo?
Non posso farlo… non ne ho la forza. E nemmeno le lacrime, tutte queste maledette lacrime mi aiutano… non placano il mio dannato dolore.
Oh, come vorrei poter urlare, fuggire, correre… voglio andare via! Basta! Basta!
Non ce la faccio più… mi sento scoppiare…

Qualcuno mi aiuti!

<< …Draco… >> singhiozzò Ginevra, prima di cadere in un sonno agitato, privo di riposo e ricco di incubi sporchi di sangue e morte.

*


Ginevra non dormì che un paio d’ore. A risvegliarla, fu un insistente rumore proveniente da una delle finestre.
La ragazza si alzò e, con passo pesante, si avvicinò alla finestra dalla quale proveniva l’insistente rumore. Quando Ginevra aprì la tenda, non poté reprimere un piccolo grido di stupore.
<< Errol! >> esclamò Ginny.
Il gufo di casa Weasley stava svolazzando (piuttosto stancamente –povero Errol ç_ç-) fuori dalla finestra, la quale venne prontamente aperta, con grande felicità del vecchio pennuto.
Il volatile si appoggiò stancamente sul braccio proteso di Ginny e le allungò una zampa, alla quale era legata una strisciolina di pergamena, che la ragazza afferrò subito, permettendo così a Errol di spostarsi e recuperare le forze.

Stai bene? Ti è successo qualcosa? Perché non hai scritto?

Il volto di Ginny fu scosso da un tremito di paura.
Draco, pensò la ragazza, riconoscendo la calligrafia del ragazzo. Devo dirgli la verità o…?

Una vocina nella sua mente rispose per lei: NO.

Ginny prese un pezzo di pergamena e scrisse velocemente poche parole.

Sto bene. Non ti preoccupare.
Non è successo nul


Ginevra si bloccò, la mano tremante e lacrime amare che sgorgavano dagli occhi grigio-azzurri del corpo di Draco. Alcune caddero silenziosamente sulla pergamena, facendo sbavare l’inchiostro. Ma Ginny non ci fece caso, non se ne accorse nemmeno. Riprese a scrivere, con la vista annebbiata e l’intero corpo scosso da singhiozzi.

la; semplicemente ieri ero molto stanca e mi sono addormentata presto.
Per questo non ti ho scritto.
Scusami.

Appoggiò la piuma sulla scrivania e si mise le mani nei capelli, cercando di frenare quelle inutili lacrime. Cercò di asciugarsi un po’ le guance con le maniche del maglione che indossava, ma un attimo dopo era già tutto come prima: le lacrime scorrevano copiose, senza sosta, mentre un fievole lamento disperato, strozzato dal dolore, usciva dalle labbra pallide.
Ginny si alzò, cercando di infondersi un po’ di forza grazie a del movimento. Prese la breve e sbavata lettera, la piegò e la consegnò al gufo che, dopo averla presa nel becco, sbatté rumorosamente le ali, uscendo dalla finestra rimasta aperta.

Ginevra si accostò alla finestra, facendosi investire dall’aria fredda di Gennaio. Fissò il volo di Errol finché il gufo non fu sparito all’orizzonte… e solo in quel momento, la ragazza sussurrò un flebile: << Perdonami >>

*_*_*_*_*_*


Severus fissò cautamente il Globo di Simar.
Era in qualche modo diverso dall’immagine che era disegnata sul vecchio libro che aveva consultato. Era più grande e sembrava essere più un grosso diamante, che una palla di vetro fragile. Sembrava che avesse acquistato molto più potere di quanto ne avesse all’inizio.

Possibile, se si pensa a tutte le anime che può aver risucchiato… anime di folli che tentarono un’impresa pressoché impossibile pensò Severus, guardando quasi intimorito il Globo. Un ghigno sarcastico si formò sul volto scarno dell’uomo. Folli come noi… rischiare la vita per uno stupido cane pulcioso!Se questo non è uno spreco…

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Remus che lo stava chiamando. Intento com’era, non si era accorto di essere rimasto indietro.
Raggiunse Remus e Silente, che ora aveva tra le mani il Globo, e insieme a loro varcò una porta che li fece arrivare nella Sala dove era custodito il tanto pericoloso, quanto potente Portale.

<< Siamo arrivati >> disse Silente, avvicinandosi al Velo, senza mutare espressione. Non sembrava per nulla teso da quello che stava per accadere: sembrava che si fidasse ciecamente delle sue capacità e che fosse sicuro al cento per cento che il mattino dopo sarebbe entrato in Sala Grande, come ogni giorno, per fare una lauta colazione.

<< Severus… >> lo chiamò l’anziano. << …la fiala >>
Il professore di Pozioni si avvicinò lentamente all’uomo, come se volesse posticipare quel momento all’infinito. Si portò una mano sotto al mantello e qualche istante dopo estrasse una fialetta panciuta con all’interno un liquido rosso scuro.

Silente allungò la mano per prenderla, ma Severus si tirò indietro, inconsciamente. << Mi ripeta perché dobbiamo farlo.. perché lei debba rischiare la vita per Black! >> esclamò, facendo ancora un passo indietro.
Silente sorrise, mentre fissava intensamente Severus negli occhi. << Tu sai perché >> si limitò a rispondere, avvicinandosi all’uomo e prendendo la boccetta dalle sue mani.
<< Non credo sia un motivo sufficiente! Non può rischiare l’anima per un motivo così.. insensato! >> si ritrovò a urlare l’uomo. (Ehi! Il mio amore sconfinato non è un motivo insensato!! >.< nd Autrice che interviene a sproposito)
Remus, dal canto suo, si limitò a fissare la scena, con sguardo spento. Si sentiva diviso: da un lato, sentiva che ciò che stavano rischiando era troppo, ma dall’altro… oh, a lui mancava così tanto Sirius! Era l’ultimo… non poteva sopportare di restare definitivamente solo. Tutti i suoi migliori amici erano morti e lui… lui si sentiva così in colpa. Non era riuscito a fare niente per evitarlo. Non aveva mai avuto abbastanza forza per fare qualcosa… e ora si sentiva così responsabile che lui stesso avrebbe voluto usare il Globo. Per una volta, avrebbe voluto essere lui a rischiare. Ma Silente non era stato d’accordo… come non si trovò d’accordo con ciò che aveva detto Severus.
<< Severus, l’amore non è un motivo così insensato… trovo che sia l’unico motivo per cui valga rischiare qualcosa >> sorrise il vecchio mago, per poi stappare la boccetta e versarla sul Globo.
Severus fece per dire qualcosa, ma le parole gli si gelarono in gola: il Globo non si era fatto scappare nemmeno una goccia della Pozione.
Quella diavoleria …pensò Severus. …è un vampiro assetato di sangue e anime.
Intanto, Silente si era avvicinato al Velo che, sentendo la vicinanza dell’oggetto oscuro, iniziò a vibrare, sempre più forte.

All’improvviso le lunghe stoffe nere si alzarono, come se una folata di vento improvvisa si fosse avventata su di esso.
Tutto accadde in un istante per Severus e per Remus, ma non per Silente…

Tutto si era fatto bianco, poi rosso, poi nero e infine un miscuglio di colori che non si poteva identificare.
<< Chi sei? >> chiese una voce metallica; impossibile dire se chi stesse parlando fosse un uomo o una donna.
<< Mi chiamo Albus Silente >> rispose il vecchio mago.
<< Mai sentito nominare >> lo sbeffeggiò la voce.
Silente non si scompose.
<< Che cosa sei venuto a fare qui? >> chiese la voce, con una nota di irritazione.
<< Sono venuto per portare via una persona che è finita oltre il Portale >>
<< Chi è? >> chiese, con curiosità, la voce.
<< Si chiama Sirius Black >>
<< Da quanto tempo si trova lì? >>
<< Dallo scorso Giugno >>
La voce in principio non rispose. Poi con un tono triste, disse: << Non sento lo scorrere del tempo… non so che mese è ora, né l’anno… niente! >>
<< Siamo in Febbraio, anno 1998 >> rispose comprensivo il vecchio mago.
<< …è passato tanto tempo… >> bisbigliò mestamente la voce.
<< Più di cinquecento anni, vero Signor Simar? >>
<< Come fa a sapere il mio nome? >> domandò Alexander Simar, con la sua vera voce, ora tremante, forse per paura o forse per felicità.
<< Il Globo da lei creato porta il suo nome >> rispose semplicemente.
<< Capisco >> disse Simar. << Perché vuole riportare indietro quell’uomo, quel Sirius Black? >> chiese improvvisamente, di nuovo con voce metallica.
<< Una persona ha bisogno di lui >>
<< Perché? Quella persona non ha qualcun altro? >> chiese aggressivo.
<< Sì, è vero. Ma lei lo sa, Signor Simar: al cuore non si comanda >> rispose con dolcezza l’anziano.
<< Quale sentimento li lega? >> bisbigliò.
<< Amore >>
Alexander non rispose.
Silente rimase in attesa, mentre tutto intorno a loro ritornava ad essere bianco, come in principio.
<< Lo porti via… forse, lei ci riuscirà >> rispose con voce rotta Simar.
<< La ringrazio, Signor Simar >>

Davanti agli occhi di Silente era improvvisamente ricomparso il Velo, ancora con i tendaggi sollevati, a scoprire il nero abisso che di solito rimaneva celato alla vista.
L’uomo si avvicinò lentamente alla voragine, tenendo saldamente il Globo e avvertendo da esso un calore bruciante. Un movimento improvviso catturò la sua attenzione: dal buio spuntava una mano che era tesa verso di lui.

Silente non ci pensò nemmeno due volte: la afferrò e tirò con tutte le sue forze. Un braccio, una testa con lunghi capelli neri, due spalle larghe, un torace che si abbassava e alzava molto velocemente, due gambe lunghe che scalciavano per tirarsi fuori.
<< Sirius Black >> bisbigliò Silente, con un sorriso.
Sirius fissò i propri occhi terrorizzati in quelli rassicuranti dell’anziano. Black tirò un sospiro di sollievo e si lasciò andare alla presa di Silente, chiudendo gli occhi e smettendo di scalciare, essendo ormai del tutto fuori dalla voragine nera
. In quell’attimo, la sfera brillò, come un piccolo sole, illuminando tutta la sala. Dopodiché si disintegrò e una miriade di schegge scese sui presenti, come se si trattasse di finissima neve.

Quando Severus e Remus riuscirono a riaprire gli occhi, videro Silente inginocchiato davanti a un uomo sdraiato di fronte al Velo.
Si avvicinarono di corsa, preoccupati, ma si resero subito conto che Silente stava egregiamente; solo la mano sinistra, quella su cui prima era stato appoggiato il Globo, era ricoperta da vesciche.

<< Sta bene >> sussurrò il vecchio mago. << Sta solo riposando. È stata una brutta esperienza, più per lui che per me… mettetelo su una barella e portiamolo fuori di qui >>

Remus annuì e fece subito apparire una barella, sulla quale, con l’aiuto di un riluttante Severus, adagiò Sirius.
Il licantropo non poté trattenersi dal sorride, vedendo il volto del suo ultimo migliore amico rilassato e tranquillo.
<< Bentornato >> sussurrò al suo orecchio, non facendosi vedere da Severus, che avrebbe subito commentato acidamente una simile sdolcinatezza. Il professore era troppo intento a prendersi cura di Silente, per poter notare altro; si perse perfino la strizzatina d’occhio che l’anziano mago riservò a una certa persona che però non c’entra nulla con la storia. <- ovviamente, l’autrice, che, guarda caso, si infila OVUNQUE.


Continua…


Commenti dell’autrice:
Ehm… ciao ^^” è da un po’ che non ci sentiamo, eh? Qualche mesetto… circa… m-mh.. *imbarazzo*
Ecco, io mi volevo scusare con tutti coloro che seguivano questa storia, vi ho fatto aspettare davvero tanto e mi dispiace moltissimo. Ma non l’ho fatto con cattiveria. Semplicemente non sono riuscita a scrivere quanto avrei voluto, quando avrei voluto e cosa avrei voluto. Insomma, un mix di cose non fatte.
Scusatemi.
Ora, chiunque vada ancora a scuola, sa che questo non è un bel periodo. Quindi fino almeno l’inizio di Giugno NON mi rimetterò a lavorare sul capitolo quattordici (sì, il tredici è pronto da un pezzo, seppiatelo); ma appena dopo il ponte del due giugno, mi metterò sotto >__<

Perché io NON intendo abbandonare la storia. Io la finirò. Perché la amo. E non c’è altro da dire.

Ringrazio moltissimo coloro che mi sono stati vicini in questo periodo di silenzio, in particolare Tiziana che, fortunata fra le fortunate, s’è letta il capitolo in anteprima. XD
Mi scuso ancora con voi tutti per questa lunga assenza e ringrazio coloro che hanno commentato lo scorso capitolo.

Un bacio

Miyuncina

Ps: il prossimo capitolo si intitola Verità *angelic smile* <- terribilmente falso

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Verità ***


Capitolo tredicesimo

-Verità-



Era una giornata nuvolosa, con un cielo e un odore nell’aria che preannunciavano pioggia. I gufi presenti sul binario erano irrequieti e sbattevano le ali, innervositi dallo strano tempo di quella tarda mattinata di inizio gennaio; i genitori di quegli alunni che erano tornati a casa per le vacanze natalizie stavano salutando calorosamente i propri amati figlioli, mentre il treno sbuffava fumo, annunciando un’imminente partenza.
Ginevra, però, non stava prestando attenzione a niente di tutto questo: era immersa in ricordi d’incubi orribili e di parole marchiate a fuoco nella sua mente, mentre il costante sguardo gelido l’osservava con la sua distaccata arroganza.

La ragazza serrò lentamente gli occhi, mentre un’espressione carica di dolore deformava i lineamenti del pallido volto del corpo che la ospitava.
Draco, pensò Ginny, riaprendo gli occhi, ora lucidi, e cercando tra la folla all’esterno una chioma rossa e due occhi blu intenso…

*


Draco passò con rapidità invidiabile(!) attraverso il passaggio che divideva il binario nove e il binario dieci alla stazione di King’s Cross, sperando di rintracciare immediatamente una testa bionda in quella marea di gente che stava riempiendo il binario 9 ¾.

Mi ha mentito


Questo pensiero era stato la costante nella mente di Draco Malfoy nella settimana che lo aveva diviso dal ritorno a scuola… che lo aveva diviso dall’incontrare nuovamente il soggetto di quella certezza: Ginevra Molly Weasley.
Draco si fermò, scrutando la gente, alla ricerca di quel volto così familiare… alla ricerca di una speranza.

<< Ginny, muoviti! Il treno partirà tra meno di due minuti e non c’è tempo di stare qui a guardarsi in giro! >> lo sgridò Molly, afferrandolo per il braccio e spingendolo verso uno dei vagoni.
Draco dovette obbedire e rimandare la sua ricerca, anche se dentro di sé sapeva… sentiva che trovare Ginny era una priorità assoluta.

*

Appena il treno si fu allontanato dalla stazione, Draco si alzò in piedi e uscì dallo scompartimento, senza curarsi delle domande delle “sue” amiche.
Draco si recò subito in fondo al treno, sapendo che Ginevra si sarebbe messa lì: non che si fossero messi d’accordo come all’andata, ma la sensazione che quello fosse il luogo giusto in cui l’avrebbe trovata, era troppo forte per non essere ascoltata. Così, dopo interminabili minuti a passare da vagone a vagone, finalmente Draco riuscì a raggiungere l’ultimo.
Lì, però, si fermò.
Una strana sensazione si stava facendo largo dentro di lui, un senso di disagio, che lo invitava a rimandare quel confronto; era come se un improvviso sesto senso gli dicesse che sarebbe successo qualcosa di orrendo, spaventoso e… mortalmente doloroso, troppo da sopportare.

Fece istintivamente un passo indietro, timoroso. Cosa fare? Rischiare o… rimandare per ancora qualche ora, giorno, settimana?
In fondo, non era poi così sicuro che Ginny gli avesse mentito; poteva essersi immaginato tutto da solo e quelle sbavature d’inchiostro non erano dovute a lacrime, ma a qualcosa d’altro… forse qualche cosa altamente stupida, altamente Weasley.

<< Ma lei non è stupida >> mormorò Draco, iniziando più a dar retta a sé stesso e al suo cuore, che al suo così inaspettato sesto senso.
Draco fece un primo passo avanti molto lento, quasi interminabile. Quelli che vennero dopo, però, furono talmente rapidi, da portarlo allo scompartimento di Ginny in meno di cinque falcate. Quando scorse il proprio corpo seduto di fianco al finestrino, non poté non farsi venire in mente il giorno della partenza per le vacanze…e il suo sguardo, mentre lo implorava di dirle che sarebbe andato tutto bene, quello sguardo così disperato, così… dannatamente caldo.

Maledetta Weasley… come hai potuto farlo? si ritrovò a pensare Draco con un lieve sorriso rassegnato stampato sul volto, prima di aprire la porta dello scompartimento e mormorare un lieve: << Ciao Ginevra >>
La ragazza, nell’udire quella voce tanto familiare, si voltò di scatto. << Ciao Draco >> rispose, cercando di nascondere la tensione e il magone.
<< Allora, come è andata? >> chiese Draco, entrando e sedendosi di fronte a lei.
<< Ti ho scritto tutti i giorni. Sai perfettamente come è andata >> disse lei, evitando lo sguardo indagatore del biondo.
<< Sì, certo. Peccato che negli ultimi giorni tu mi abbia raccontato un sacco di frottole; o magari, hai tralasciato di dirmi che cosa ti ha impedito di scrivermi quel giorno, la settimana scorsa >>
Ginny impallidì. << I-Io non ti ho nascosto niente >> balbettò un attimo dopo.
<< Smettila di mentirmi >> sibilò Draco.
Ginny alzò il capo, fissandolo finalmente negli occhi, spaventata da quel tono così minaccioso.
<< Dimmi la verità, Ginevra >> ordinò Draco, ma Ginny si limitò a scuotere la testa freneticamente, serrando forte gli occhi e riabbassando il capo.
<< Che cosa è successo quel giorno? Dimmelo!! >> esclamò Draco.
<< …no, no, NO! >> urlò Ginny, senza riuscire a trattenersi dal piangere. << Non c’è niente da raccontare! Non è successo nulla! >>
Draco, notando le lacrime che stavano rigando il volto pallido del proprio corpo, sospirò con l’intento di calmarsi un attimo. Puntò nuovamente il suo sguardo sulla ragazza e allora decise di fare una mossa azzardata: si sedette sulle ginocchia di Ginny, beccandosi uno sguardo che era un misto tra sorpresa e tristezza.
<< C-Cosa stai facendo? >> singhiozzò lei.
Draco, però, non rispose alla domanda. Sfregò gentilmente le guance bagnate di Ginny con le proprie mani, per poi sussurrarle: << Tu ancora non ti fidi di me? >>
Ginny proruppe in un altro singhiozzo, prima di rispondere. << Non c’entra niente questo, Draco. Io mi fido di te. So di potermi fidare di te. Però… questo è diverso: questo… oh, Draco, ti farà così male! E io non voglio… io non voglio! >>
<< Non vuoi… ma devi >> disse semplicemente lui, mentre dentro di sé era certo di conoscere già cosa stesse tormentando Ginevra Weasley.
Ginny scosse la testa, cercando una buona scusa per non dover dire nulla, ma Draco glielo impedì. << Dimmelo, Gin. Dimmelo >> mormorò il ragazzo, con una nota implorante nella voce.
Dopo un attimo interminabile di esitazione, Ginny si decise finalmente a rivelare la verità a Draco. << L-Lui… lui vuole che tu… che tu… >> mormorò, interrompendosi per un forte singhiozzo. << Oh, Draco! Lui vuole che tu diventi un Mangiamorte! >> esclamò alla fine, mentre nuove lacrime le inondavano il volto.
Draco esalò un sospiro di dolore e rassegnazione, trattenuto da tanto, troppo tempo, e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, fissò Ginny che lo stava guardando (per quanto le lacrime glielo permettessero) con dolore.
<< Silente >> disse Draco.
Un’espressione confusa si materializzò sul volto bagnato di Ginevra.
<< Chiederemo aiuto a Silente >> si spiegò Draco. << Per tutto quanto. Per la questione dei mangiamorte… per il nostro scambio… per… tutto >>
Lei si limitò ad annuire, tirando su col naso, mentre uno leggerissimo rossore le compariva sulle guance. Draco ridacchiò leggermente, cercando un fazzoletto nella tasca della gonna. (Questa frase mi ha fatto impressione =°_°= a voi no? Nd Miyu)
<< Tieni… Donnola >> ghignò lui.
Ginny si lasciò scappare una risata, mentre prendeva ciò che Draco le stava porgendo, per poi mormorare un debole: << Grazie… Furetto >>

^_^_^_^_^_^_^_^_^

Quell’anno, molti studenti erano tornati a casa per le vacanze natalizie. Questo lo si poteva benissimo vedere dal numero di persone che scesero dal treno, come lo si poteva sentire a causa di tutti le voci, urlanti e non, che si mischiavano al fischio di quel vento freddo, carico di neve, che si stava abbattendo su Hogwarts e su tutto il circondario. Voi starete sicuramente pensando che nessuno potrebbe non accorgersi di tutto questo… be’, mi spiace, ma vi state sbagliando.

C’era una persona, un ragazzo, intrappolato in un corpo femminile, che non dava peso a tutto quel movimento travolgente, a quel miscuglio di corpi e voci e di vento e neve. Proprio quel ragazzo, fermo, immobile, in mezzo alla folla. Quel ragazzo il cui sguardo restava fisso, immobile, a contemplare il caos che regnava sovrano. Proprio per quel ragazzo, la tempesta non esisteva. Tutto era completamente immobile per lui… tutto, tranne i suoi pensieri che vorticavano senza sosta nella sua giovane mente.

Una voragine si estendeva di fronte a lui e Draco era proprio sul ciglio di essa. Dirimpetto a quel baratro oscuro, infinito, pregno di quella malvagità immortale, c’era un’altra sponda. Ma Draco sapeva che non avrebbe potuto raggiungerla.

È lontana… troppo. Non c’è un ponte per attraversare il baratro. Nemmeno con un salto potrei raggiungere l’altra sponda. Nemmeno con una rincorsa. E io non ho tempo per questa… sto già cadendo, lo sento. Mi sto inclinando… e lui è sotto di me… mi aspetta, ha aperto le sue braccia oscure…

Una smorfia di dolore increspò i tratti delicati del volto lentigginoso del corpo che Draco occupava. Non che Draco se ne fosse accorto: la sua mente non era lì, era in quel luogo che Draco aveva sempre cercato di rifuggire, quel luogo dal quale Draco aveva sempre cercato di distogliere lo sguardo. Ma ora non poteva più farlo: la distesa nera era sotto i suoi occhi, sotto alla sua anima tremante, sempre più vicina.

Non voglio, fa male, ho paura! Perchèperchéperché?!

Una lacrima scese esitante, rigando la guancia arrossata dal freddo.
Ormai pochi erano rimasti sul binario, quindi quasi nessuno prestò attenzione al fatto che Ginevra Weasley stesse piangendo. Nessuno, tranne una persona. Una ragazza, intrappolata in un corpo maschile, con stampata sul volto un’espressione di puro terrore.
La ragazza non esitò un attimo di più: corse verso l’immobile Draco Malfoy e lo afferrò per mano, trascinandolo in una corsa disperata verso una delle ultime carrozze rimaste al binario.

Draco, dal canto suo, la seguì per inerzia, senza curarsi di nulla. L’unico pensiero che ora vorticava dentro di lui era uno solo: i miei piedi stanno per staccarsi dall’ancora di salvezza che speravo di avere.

Ginny fece salire a forza Draco su una carrozza ancora vuota e lo fece sedere.
<< Non lasciarmi >> sussurrò con voce rotta. << Non andartene >> aggiunse, stringendo le spalle del ragazzo.

Delle labbra sottili e fredde si posarono per un breve, ma infinito istante su quelle di Draco, gelate più della morte stessa. Un calore indescrivibile inondò il ragazzo, la cui caduta si arrestò bruscamente, facendolo sussultare.
Draco, dopo un tempo che parve infinito, sollevò lo sguardo finché non incontrò due occhi color dell’argento, rossi per le lacrime mal trattenute e infuocati da una determinazione nata dalla disperazione e da qualcosa d’altro che Draco non riuscì a identificare.

Un lieve sorriso grato si formò sul volto lentigginoso del ragazzo.

Grazie per avermi mostrato quel ponte che credevo non esistesse.

Ginny ricambiò con un altrettanto leggero sorriso, abbracciando con foga Draco, mentre un << Grazie al cielo >> le usciva a singhiozzi dalle labbra tremanti.
Le braccia di Draco si alzarono esitanti e strinsero il proprio corpo che in quel momento era avvinghiato a quello che lui occupava, in una stretta mortale che lo faceva sentire a dir poco strano.

^_^_^_^_^_^_^_^


Draco non seppe di preciso per quanto stettero in quella posizione. Sapeva solo che, se la carrozza non fosse partita con un sobbalzo, lui sarebbe rimasto abbracciato a Ginny anche per sempre. Proprio quando la carrozza iniziò a muoversi, Ginny sussultò, scostandosi da Draco e arrossendo furiosamente.
<< Uh, i-io… ecco… io non… >> balbettò la ragazza, distogliendo lo sguardo da quello di Draco. Ginny si sedette di peso, appoggiando le mani sulle ginocchia.
Un silenzio imbarazzato calò tra i due, interrotto solo dal rumore delle ruote della carrozza sul terreno. Un silenzio che nessuno dei due osò interrompere, non prima di essere scesi. Solo in quel momento, Ginny sussurrò un flebile << C-Ci vediamo >> ricambiato da un imbarazzato << …sì… >> di Draco.

*


Un ricco banchetto fu allestito quella sera per festeggiare il ritorno degli studenti, che erano tornati a casa per le vacanze natalizie. Questo rallegrò molto gli alunni, i cui visi sorridenti esprimevano la gioia di essere tornati tra gli amici lasciati per due settimane.
C’erano però due persone che non stavano sorridendo: la prima tra queste, era un biondino seduto al tavolo dei Serpeverde.
Il ragazzo era talmente immerso nei suoi pensieri, da non badare affatto a ciò che lo circondava. Non si curava di chi chiamava il suo nome o di chi lo guardava stupito. In effetti, tutti i suoi amici lo stavano guardando letteralmente sconvolti!
Draco Malfoy, agli occhi dei suoi compagni, sembrava impazzito: punzecchiava con la forchetta delle patate arrosto ormai fredde, poi per qualche inspiegabile motivo si bloccava di colpo, irrigidendosi; il passo successivo era ciò che sconvolgeva di più i giovani Serpeverde: Draco Malfoy, il freddo e insensibile Serpeverde, arrossiva furiosamente, per poi scuotere la testa, mettendosi le mani tra i capelli, preda di una cupa disperazione, come credevano i suoi compagni, in realtà per l’imbarazzo a causa di ciò che era successo nemmeno un’ora prima. Il tutto ripetuto più volte, intervallate da sospiri languidi o da grugniti sconcertati.
Nessuno poteva immaginare che cosa stava pensando in realtà Draco Malfoy, alias Ginny Weasley…

Come ho potuto farlo? Una persona normale non farebbe cose simili… cioè, ma non è possibile! Cosa avevo in mente?! Ok, ero dannatamente terrorizzata, quando l’ho visto piangere mi è sembrato che stesse per sprofondare… però BACIARLO! Oh, Dio mio… io… io.. l’ho fatto solo per aiutarlo, non… non volevo baciarlo sul serio! È stato solo un gesto dettato dal momento, non… non era una cosa premeditata! Io non volevo baciare Draco! pensò Ginny, scuotendo forte la testa, con le mani ancora aggrappate ai capelli biondi.
Io non volevo…vero? si chiese un istante dopo. In quel momento, la ragazza sbatté le mani sul tavolo, i capelli per aria, lo sguardo allucinato, le guance rosse come ciliegie. Si alzò, respirando profondamente, ed uscì dalla sala con passo spedito, la schiena rigida e il capo basso.

*


L’altra persona che non stava sorridendo quella sera, non notò l’uscita tutt’altro che trionfale di Draco Malfoy. L’unica cosa che le interessava era concentrarsi su qualcosa che la distraesse dal pensare a ciò che era successo su una carrozza, con una certa persona.
Così, quella sera, Ginevra Weasley, alias Draco Malfoy, fece di tutto pur di parlare di qualcosa con qualcuno. Questa presa di posizione non cambiò nemmeno dopo la cena, quando tutti si erano riuniti nei dormitori. Draco smise di parlare solo quando le ragazze con cui divideva il dormitorio, lo minacciarono di scagliarli quattro fatture diverse contemporaneamente e di lasciarlo appeso a testa in giù dalla Torre di Grifondoro.
Con saggezza, Draco decise di cucirsi quella dannata boccaccia e di andare a letto, sperando che la stanchezza di quella giornata avesse il sopravvento sui pensieri malsani, che per tutta la sera aveva cercato di evitare. Ovviamente, non funzionò e in meno di tre minuti, Draco si ritrovò a rigirarsi nel letto, rivivendo nella sua mente ciò che era successo quel pomeriggio, dalla loro discussione nel vagone a quando lei lo aveva spinto a forza nella carrozza e lo aveva baciato.
Quest’ultimo particolare pensiero, gli fece sentire abbastanza caldo da dover scostare le coperte, nonostante fosse inverno inoltrato, rischiando di beccarsi un raffreddore senza paragoni.
A quanto pareva, però, questo non gli importava affatto, tanto era preso a scacciare i pensieri assurdi che si affollavano nella sua mente.
<< Dannazione, non sono una ragazzina dodicenne alle prese con la sua prima cotta! >> sbottò Draco, nel silenzio della stanza. Un istante dopo, si mise a sedere, mentre un brivido gelido gli attraversava la schiena e un pallore mortale si faceva largo sul suo volto.
<< Così… è troppo pericoloso >> mormorò, serrando gli occhi e portandosi una mano al petto, dove il cuore batteva folle d’ansia e terrore.


Continua…



Angolino dell’autrice (ovvero dove Miyu parla dei fatti suoi):

Shiau a tutti! Ho aggiornato anche questo capitolo senza metterci però otto mesi. Contenti? *__* Avete visto che bel chappy.. intenso?! Wahahaha!!! *Miyu inizia a fare la psicopatica*



Scusate… mi sono ripresa. Dicevo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.. come spero che mi lascerete un commentuccio. Ne ho bisogno. Più che altro perché sono agitata perché il 27 di questo mese ho l’esame di teoria della patente °_° (E a loro cosa gliene può fregare? Nd Sirius) Niente, solo che se ho supporto morale, magari riesco ad essere più sicura di me. E se sono sicura di me, ci sono meno rischi che faccia errori idioti. E quindi verrei promossa. E se vengono promossa, sarò felice. E per festeggiare potrei scrivere un trilione di pagine e aggiornare in fretta. (Non è una proposta molto allettante, a mio parere… nd Sirius) Ti odio <_< (Non è vero nd Sirius) …no, infatti… -_- (Ormai ti conosco nd Sirius) …tornatene nella storia e taci! é////è

Ora, ringrazio Tink e BlackAngel che hanno commentato lo scorso capitolo. Poi ringrazio Tiziana che è sempre un angelo. Poi Toru e Miyu, le mie “star”. E infine tutti coloro che leggono e seguono questa storia, nonostante io sia una tra le persone più lente dell’universo ad aggiornare! GRAZIE DI CUORE!

Va be’.. vi lascio dicendovi che il titolo del 14° capitolo sarà “Speranza”, mentre ho la vaga impressione che quello del 15° sarà “Ti voglio bene”. A voi trarre le conclusioni. XD


Bacioni

Miyuncina


ps: se notate errori, fatemelo notare per favore, così correggo ^^ grazie mille :*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=19418