Teenage Dream

di yinyangpower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cornetti e gameboy ***
Capitolo 2: *** Maurice ***



Capitolo 1
*** Cornetti e gameboy ***


Cornetti e gameboy

 

 

 

Fez

 

Chi poteva andarsi a scegliere un volo low-cost, a Giugno, nel giorno più caldo del mese, a mezzogiorno in punto e in un aereo che non prometteva niente di buono? Io! Chi sennò!” pensai stressata da quella massa di gente sudata che avevo intorno e cercava di salire velocemente sulle scalette, per accaparrarsi i posti migliori sull'aereo.

La mia amica Cher intanto era già salita e, con la sua solita botta di culo, si era seduta vicino all'aria condizionata, tra due apparenti dolci vecchiette.

Poi, un signore, con la finezza di un elefante, un cappellino rosso con la visiera e un alone di sudore sulla camicia, mi dette una LIEVISSIMA spinta, che mi fece precipitare sul pancione di un uomo appena seduto su un orrido sedile, con una macchia di unto che pareva il lago di Locness. Feci finta di non notare il segno che mi fece per farmi sedere vicino a lui, ma alzandomi non vidi un altro posto libero, PORCAMISERIA, fui così costretta ad accettare la meravigliosa irrifiutabile offerta proposta e mi sedetti, non evitando i conati per il vomito, dopo aver dato uno sguardo al mio sedile.

L'aereo partì con un sobbalzo, che spaventò metà dei passeggeri, ma non fece assolutamente effetto sull'uomo accanto a me, che si era dolcemente stabilito sulla mia spalla a dormire. Ma oltre al peso, l'odore di sudore, che era ormai diventato la nuova esenza dei passeggeri, e il russare dell'uomo, la cosa più MALEDETTAMENTE NOIOSA, FASTIDIOSA e INSOPPORTABILE era il suo RUSSARE!!!!

Una persona con un poco di buon senso, potrebbe pensare “almeno puoi sperare nella compagnia della persona accanto”, ma anche questo non era possibile. Dall'inizio del viaggio infatti una simpatica musichina di Mario Bros mi aveva accompagnato e il ragazzino di dieci anni, che giocava, non mi aveva degnato di uno sguardo, perché era preso nel superare il livello e ogni volta che perdeva offendeva il povero Mario con parole che un ragazzino di dieci anni non dovrebbe nemmeno sapere.

Ad un tratto gli chiesi dolcemente se poteva abbassare il volume di quel giochino, ma invece di abbassarlo, si girò e con uno sguardo da animale infuriato che non mangia da un mese mi disse “NO”.

Ecco come farsi ghiacciare da un bambino di dieci anni. Fui così costretta a passare il viaggio per Londra con un simpaticissimo signore sulla mia spalla e la simpatica musichetta di un gameboy.

 

 

 

Cher

 

 

 

Scesi dall'aereo piena di collane con cornetti portafortuna, ferri di cavallo e un mazzolino di quadrifogli. Il viaggio più brutto della mia vita, lo ricorderò sempre così.

L'inizio non era stato poi tanto male, le signore accanto mi avevano offerto del tè, fatto dei massaggi alle tempie per rilassarmi visto il mio terrore per gli aerei e le altezze e infine mi avevano fatto la manicure.

Tutto tranquillo fino a questo punto, il problema è sorto quando avevamo preso una certa quota. Le due simpatiche vecchiette si sono trasformate in due portasculo tremende.

Guarda Liliana quanto siamo alti! Chissà che volo facciamo se l'aereo precipita!”

Ah Adelina di certo non lo andremo a raccontare!”

Le loro frasi erano intervallate da risatine fastidiose, COME SE CI FOSSE QUALCOSA DI DIVERTENTE!!!

Nel frattempo ero entrata in crisi, affondando le unghie nei braccioli e tirando fuori dal mio zaino tutti i portafortuna che ero riuscita a procurarmi.

Di tanto in tanto passava qualche hostess e le simpatiche burlone non perdevano occasione di chiederli se il comandante stesse ancora bene o se gli fosse preso un malore. NO DICO, STIAMO SCHERZANDO O COSA? Di tutte le persone su quest'aereo proprio queste due SCASSAMINCHIA mi dovevano capitare?!

Ecco perchè quando il comandante annunciò che potevamo scendere, mi precipitai fuori in cerca di Fez come un cane che cerca una bistecca. Mmm bistecca, con un filino d'olio e due patate di contorno sai come la viene!

Ok non è il momento di pensare a mangiare, anche se un certo languorino ce l'avrei e spero anche Fez, perchè tra poco la porto in qualche ristorantino londinese.

Trovai Fez esaurita, con i capelli arruffati e una strana macchia sulla spalla e con due occhi rossi che incutevano terrore.

Allora? Il tuo viaggio è andato meglio del mio?”

Mi guardò bastonata dicendomi “Cazzoculofigaascellacoscia Cher ti sembro una che ha trascorso un buon viaggio? Gli occhi ti sono finiti in culo e li hai cacati dopo che hai spolverato le ultime prugne?”

Wow, quella ragazza sapeva diventare volgare quasi quanto me quando perdeva la pazienza e voi non mi avete mai vista davvero incavolata.

Andammo di corsa a ritirare i bagagli e il tipo della sicurezza, un uomo alto, grosso e con uno sguardo che metteva paura, iniziò a canticchiare “Baby” con una voce poco virile, vi assicuro. Non solo: inziò perfino a ballare con mosse altrettanto effeminate sul rullo trasportatore; tutti iniziarono a seguirlo e dopo pochi minuti la sala si riempì di aspiranti studenti dell'High School Musical.

Anche noi facevamo la nostra parte, Fez aveva inziato un tango appassionato con il tizio del check-in che poteva essere suo nonno mentre io ero occupata a dare spettacolo strusciandomi sul palo delle indicazioni per la toilette.

 

 

 

Ok, stavo scherzando. Ce ne andammo tristemente portando i bagagli a una vecchietta che sosteneva di essere cieca, ma credo vedesse benissimo il suo caro toy boy con cui si stava slinguazzando all'interno del taxi.

Iniziò così il nostro incubo londinese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Angolo Autrici*

 

Siamo yinyangpower e MooseGingerbread, speriamo vivamente che il primo capitolo della nostra “particolare” fanfiction vi sia piaciuta e vi abbia divertito ci rivediamo con la pubblicazione del prossimo capitolo, che prevediamo di pubblicare settimana prossima.

Siamo aperte a ogni consiglio e giudizio.. Recensite in tantissimi e contattateci se avete bisogno! Per ora è tutto qui,

 

yinyangpower & MooseGingerbread

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Capitolo 2
*** Maurice ***


Fez Il taxi non ci fece molto aspettare fu veloce e ci portò in un attimo all'indirizzo appuntato sul foglietto di carta che mi ero scritta parlando al telefono con la proprietaria della casa. Il tizio non parlava molto bene inglese, non che noi fossimo delle cime, ma almeno la pronuncia non era pessima quanto la sua. Veniva dall'India e i baffoni sotto il naso,che coprivano interamente la bocca, parevano una scopa. Aveva una targhetta con su scritto il nome, “Ankit”, e, dopo qualche curva ci accorgemmo, che la guida non era il suo forte e preoccupata Cher iniziò a sparar frasi alla rinfusa: “ Ankit al volante pericolo costante...Ankit al tassì, per noi finisce qui”. Cercai di giustificarla, visto che il povero Ankit si era leggermente irritato. “ Ahahahahah bella questa Cher...sa Ankit, Cher adora scherzare e poi non sa quante cavolate spara quando è sotto pressione!” “Perche dovrebe esere soto presione?” rispose Ankit. “Perché? E se lo chiede...Non vede come guida?!” Disse agitata Cher, rivolta all'autisa che si fermò con il taxi e si girò verso noi due. “ Senti io guido come volio, non sei tu ragazina che mi insegni a me come si guida. Capito? Intesi?” Continuò Ankit sempre più ALTERATO, a causa della CARISSIMA boccuccia di Cher, che STAR ZITTA NON LE RIESCE PROPRIO! “ Ma le sembra giusto non mettere la freccia quando si gira, oppure non fermarsi al rosso, sa tutti i tassisti lo fanno e dovrebbe iniziare anche lei!” Disse Cher in segno di sfida. “ Bhé per me non è un problema se tu vai su un altro taxi, perciò se tu non stai alle mie regole e smetti di rompermi, sei pregata i uscire!” “ Senti la mia giornata non è stata delle migliori e perciò grazie e arrivederci, noi ce ne andiamo!” Disse infine Cher, aprendo la portiera e uscendo di scatto. BENE!!! Adesso sì che mi sono proprio esaurita, Cher deve dire sempre la sua e per raggiungere la nuova casa ci vogliono solo OTTO isolati, cosa c'è di meglio dalla vita è???? Bhé una persona può pensare vabbé è finita lì, ma NO! Mi sono dovuta sorbire otto isolati e dico otto, non uno,con Cher che non si chetava e parlava ininterrottamente delle regole stradali e di quel tassista che le stava proprio sulle scatole. CHE PALLEEEEEE!!!!! Porcamiseria mettetele un cerotto o chiamate la protezione cani e metetele una museruola perché IO, IO NON LA SOPPORTO PIU! A quel punto mi rivolsi a lei con il tono più carino, che riuscivo ad avere: “ Vuoi stare un minuto, ma solo un minuto ZITTA, PERFAVORE!” “ Le regole strad.....OK! SCUSA SE PENSAVO ALLA TUA SALUTE! MA CREDEVO CHE EVITARTI UNA MORTE IMMEDIATA FOSSE CARINO DA PARTE MIAAA!” rispose incavolata anche lei, sorprendendomi. Così terminammo l'arrivo a casa in silenzio e non rivolgendoci la parola fino all'arrivo alla porta. Cher Suonammo il campanello, ma nessuno venne ad aprire. Così pensammo di dare una lieve spinta alla porta, stranamente aperta. Ci addentrammo in quella sottospecie di covo maleodorante (si sentiva una puzza di cacca d'animale spaventosa). La porta si richiuse alle nostre spalle mentre procedevamo a tentoni per cercare l'interruttore della luce. Intravedemmo una figura con una lunga veste nera, seduta su una poltroncina che accarezzava... Un'oca? UN'OCA?! ECCO SPIEGATO L'ODORACCIO. “ Benvenute ragazze” sussurrò debolmente quella austera figura. Fez ed io lanciammo un urlo all'unisono, abbracciandoci per lo spavento. “ Scusami Cher non volevo arrabbiarmi, è tutta colpa mia perdonami!” “ Sì testa di cazzo ti perdono ma porca merda dove mi hai portato?” non ci posso far nulla. Quando sono nervosa o arrabbiata divento peggio di uno scaricatore di porto. “ Non lo so! Andiamocene!” urlò lei. “Ma che scena commovente...” proseguì la signora battendo lentamente le mani, probabilmente la vecchiaia avanzata non le permetteva grandi movimenti, mentre l'oca cominciò a starnazzare. Proprio quando ci sentimmo alle perse, la luce si accese dalle scale, rivelando un ragazzo che scendeva i gradini in canotta e pantaloncini, spazzolandosi i denti. “Su signora Jonson la smetta di spaventare le nuove coinquiline! E lasci stare Maurice, lo sa che non gli piace stare in collo.” Per tutta risposta la signora sbuffò, cadendo in un sonno profondo all'istante, mentre l'oca scese e andò in direzione della terrazza. Io rimasi a bocca aperta a fissare il bel pezzo di ragazzo che ci stava raggiungendo. Amavo già Londra. Improvvisamente Mrs. Jonson si risvegliò, guardandomi male. “Chiudi quella bocca ragazzina, che ti entrano i moscerini e stai sbavando sul tappeto tra l'altro, poi pulisci tu!” così come si era svegliata ricominciò a ronfare. Ormai non ero più così sicura che dormisse, anzi doveva essere piuttosto vigile. Mi asciugai frettolosamente la bava, facendo strani rumori con la bocca. “Non mi sono presentato, mi chiamo Liam Payne e ho diciannove anni, voi dovreste essere le mie nuove coinquiline, giusto?” aveva una voce maledettamente sexy. Cazzomerdaculo.... Pensieri poco casti adesso proprio no. “Piacere sono Fez, ho anch'io diciannoveanni e sono italiana..io e la mia amica siamo venute qui a Londra per frequentare i corsi estivi della scuola di arte qui vicino.” rispose Fez calma, come faceva ad esserlo, io gli sarei saltata in braccio e avremmo galoppato su Maurice verso l'arcobaleno. E per arcobaleno intendo... Se non la smetto subito con questi pensieri avrò un posto all'Inferno riservato. Stavo porcendogli la mano quando mi ricordai di un disegno osceno che mi aveva fatto una mia amica sul braccio, accompagnato da una frase 'C'è più traffico in mezzo alle gambe di Cher che in tangenziale'. Ritrassi con uno scatto felino il braccio e mi limitai a un grande sorriso “Ciao sono Cher!”. Non sapevo se Liam aveva letto o meno la frase, ma in compenso Fez sì e mi stava fulminando con lo sguardo. Liam ci mostrò la nostra camera aiutandoci a portare le valigie. “Dato che siete appena appena arrivate e magari siete un po' disorientate, vi va se vi accompagno io domani alla scuola? Tanto anch'io seguo un corso lì.” Accettamo la gentile offerta di Liam e chiudemmo la porta. “Carino eh quel ragazzo?” dissi dando una leggera gomitata a Fez. Lei sorrise e ammiccò. “Sì certo ma ora vatti a lavare quel braccio, sudicia!” Le feci una linguaccia e iniziai a mischiare tutti i saponi che trovavo sulla mensola del bagno per levarmi quell'orrore di dosso. *Angolo Autrici* Carissimi lettori e lettrici che ve ne pare? Sembra che l'avventura per le nostre due protagoniste stia per iniziare! Ma il bello deve ancora venireeee *cantano come Ligabue* allora alla prossima settimana! Continuate a seguirci e a recensire bellezze. Cccià un bacio alla Maurice da yinyangpower e MooseGingerbread!

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