IL MISTERO DI LAVANDA

di Widelmina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LAVANDA DOVE SEI FINITA? ***
Capitolo 2: *** IL NUMERO DI TELEFONO ***
Capitolo 3: *** VELENO ***
Capitolo 4: *** DONT CRY FOR ME ***



Capitolo 1
*** LAVANDA DOVE SEI FINITA? ***


La porta della camera chiusa e la musica al massimo.
Le ciabatte dimenticate in qualche angolo sperduto della casa.
Come al solito Monica era sul letto a piedi nudi,sdraiata a pancia sotto mentre sfoglia un album di foto.
La prima foto le fece venire un vuoto allo stomaco: raffigurava due bambine, una bionda e una mora abbracciate.
Sul braccio della seconda bambina c’era una scritta fatta con un pennarello rosso e aguzzando la vista Monica lesse: Lavanda.
Lei e Monica erano amiche per la pelle fino a quando Lavanda si trasferì e l’altra non ebbe più notizie di lei.
“ A volte mi chiedo che sarebbe stato se papà quel giorno di dicembre si fosse fermato”.
I mondo marcio dicevano questo nella loro canzone e anche Monica pensava la stessa cosa rivolta a Lavanda: infatti quando la ragazza si trasferì era dicembre e se fosse rimasta sarebbero state ancora amiche.
- Monica devi andare a scuola forza!
- Arrivo mamma...
Scese le scale di malavoglia, infilò la cartella e salì sulla bicicletta.
-Ciao fa la brava!
-Si mamma...
Monica non andava tanto d’accordo con sua madre, detestava quella sua mania di urlare quando parlava con lei.
Poco dopo era di fronte al cancello e le sue amiche la salutarono.
- Ciao Moni!
-Ciao Jenis ciao Ily
-Entriamo così mi fai copiare I compiti, posso?
-Certo... beh veramente neanche io non ho capito tanto...
-Fa niente! Grazie Jenis sei un’amica... tu invece? Hai più sentito Lavanda?
-No... ho rivisto la nostra foto insieme giusto stamattina
-Mi dispiace...
-Anche a me!
-Non preoccupatevi non può essere sparita!
-Appunto...
Occuparono posto in classe e Ily copiò subito i compiti di geometria, prima che il professore entrasse in classe e dieci minuti dopo la lezione cominciò.
-Tu signorina rossa vieni alla lavagna!
Il profe si stava rivolgendo a Jenis
-La prossima volta se verrai di nuovo vestita così a scuola ti reinterrogo
Jenis, infatti, era una ragazza punk e indossava sempre magliette scollate e mini gonne rigorosamente nere con il rossetto dello stesso colore dei vestiti.
-Va bene prof tanto sarò sempre preparata
La classe sorrise divertita: sapeva che la discussione sarebbe andata avanti fino alla fine dell’ora invece...
-Bene allora, disegnami il parallelepipedo tridimensionale e accanto scrivimi tutte le formule che lo riguardano
Jenis prese il gesso,sicura,e fece quello che il profe le aveva chiesto
-Molto bene... Ora la stessa cosa per tutte le altre figure che abbiamo visto
Cinque minuti dopo Jenis aveva fatto tutto,senza un minimo errore
-Molto bene... hai ottimo!
La ragazza sorrise soddisfatta poi tornò al suo posto.
Ily la guardò sbalordita
-Come hai fatto?
-Boh! E pensare che ho studiato solo 10 minuti...
-Io nemmeno quelli!
Jenis ridacchiò
-Diteci il motivo di tante risate,così ci divertiamo anche noi!
Ily e Jenis si guardarono e scoppiarono a ridere ancora di più e Monica si unì a loro
-Tu, moretta con gli occhi neri
-Si prof...
-Come ti chiami che non ricordo?
-Ily...
-Bene Ilaria
-Ilaria? No lei si chiama Ily
-Ah... bene Ily mi sai dire come si calcola il volume?
-Non lo so prof...
-Tu Jenis me lo sai dire?
- Area base per altezza...
-Giusto... ma voi due non siete amiche?
-Si...
-Allora perché non vi trovate a studiare insieme?
-Perché io non voglio studiare prof! Voglio fare la stilista di moda...
-Sai disegnare quindi?
-Si è molto brava!
-Ti ho chiesto qualcosa Monica?
-Io...
-è mia amica e può dire ciò che vuole
-Ah si? Beh continuiamo con la lezione...
Ma mezz’ora dopo la campanella suonò e cominciò l’ora di storia
-Diego,Monica,oggi vi interrogo
I due ragazzi si guardarono disperati ma poi andarono alla cattedra.
-Avete studiato?
-Più o meno...
-Per niente!
-Non importa,vi interrogo lo stesso...
Ma Monica stava guardando Diego,del quale era da sempre innamorata
-Monica? Sei tra noi?
-Si prof... la rivoluzione francese fu nel 1789
-Giusto... tu Diego? Mi sai dire quando fu impiccato Luigi XVIII?
-Beh... non lo so...
-Tu Monica lo sai?
-No prof... non lo so
-A posto! Insufficiente!
-Ma prof...
-Monica lascia perdere... è troppo cattiva per darci un’altra possibilità!
-Diego come ti permetti?
-Dico la verità!
La profe si limitò a rivolgergli uno sguardo cattivo e i due si sedettero.
La professoressa riprese con la spiegazione della lezione ma gli alunni non ascoltarono molto.
Le ultime tre ore passarono in fretta e alla fine di tutto gli alunni avevano un casino di compiti.
-Senti... Monica... ti va di venire a casa mia oggi? Così facciamo i compiti insieme...
-Certo! A che ora?
-Alle due ok?
-Ok...
Salutò Diego con la mano
-Wow!
-Un invito ufficiale!
-Già! Non vedo l’ora!
-Divertiti e facci sapere!
-Certo!
Monica prende la bicicletta e si dirige verso casa
-Mamma posso andare a casa di Diego oggi a fare i compiti?
-Beh...
-Ti preeeeego
-Ok! A che ora?
-Alle due!
-Alle due alle sei ti voglio a casa
-Ok!
Monica salì in camera e si cambiò: mise un paio di jeans a vita bassa e una maglietta larga.
Ma per tutto il tempo il ricordo di Lavanda non la lasciò
“Lavanda,dove sei finita?” pensò confusa
-Vado,ci vediamo dopo!
-Ok fai la brava...
-Si!
Qualche minuto dopo era già arrivata a casa di Diego
-Ciao bella entra pure
-Grazie...
Posò la cartella e il giubbino su una sedia e seguì Diego in camera sua: una stanza dalle pareti bianche con qualche foto e un poster di Emma Watson
-Che bella la tua stanza!
-Grazie...
Passò mezz’ora in silenzio finché
-Monica tu mi piaci!
-Io... beh... anche tu!
-Mettiamoci insieme allora...
-Si...
La abbracciò,si guardarono intensamente negli occhi finché si baciarono e le loro lingue si incontrarono dolcemente.
-Hai già compiuto i quindici anni?
-Si,perché?
-No... così...
Sorrise dolcemente...
La appoggiò sul letto e si baciarono mentre Diego faceva scorrere le mani sul suo corpo
-Sei mai stata fidanzata?
-No... mai
-Beh meglio... questa sarà la tua prima volta!

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Capitolo 2
*** IL NUMERO DI TELEFONO ***


La ricarica da 5€ finita in un’ora per telefonare a Jenis e a Ily
-Così vi siete messi insieme e lui si è dato subito da fare!
-Già!
Monica era ancora felicissima per l’accaduto di ieri e il sorriso non le era mai scomparso dalle labbra.
-Oggi è sabato e visto che non andiamo a scuola, ti va di venire in gelateria con me e Jenis?
-Ok Ily... a che ora?
-Alle tre e mezzo
-Perfetto, ci sarò!
-Ma tua mamma per il voto?
-Mi ha proibito di usare il computer per un mese
-Cavoli! Come farai?
-Non lo so... infondo ci siete voi!
-Ok... oggi alle tre e mezzo! Ciao...
Ily chiuse la conversazione e prese una foto dalla scrivania: raffigurava lei e il suo ragazzo che si baciavano teneramente. Un senso di nostalgia la invase ma sorrise per la felicità dell’amica.
Decise poi di stendersi sul letto ad ascoltare Avril Lavigne a tutto volume per fare arrivare più in fretta le tre e mezzo.
Jenis invece si stava pitturando le unghie di nero e si stava pitturando la ciocca viola con l’apposita boccetta mentre Eminem suonava a tutto volume.
-Jenis! Abbassa la radio! Non sopporto quella robaccia! E poi devo ascoltare Lillith che suona la batteria!
-Mamma lascia la musica che mi concentrò di più...
-Ok...
-Grazie Lillith ti voglio bene
Lillith era la sorella di Jenis ed erano molto affezionate.
Monica sfogliava l’album di foto e nell’ultima pagina trovò un biglietto senza nome con scritto un numero di telefono.
Controllò sulla rubrica del cellulare ma quel numero non compariva e siccome aveva esaurito la ricarica non poteva chiamarlo, quindi chiedere il telefono di casa avrebbe aumentato ulteriormente la punizione.
“Oggi faccio la ricarica quando esco con le mie amiche” pensò Monica speranzosa.
Ma non l’aveva ancora chiesto a sua mamma anche se qualcosa le diceva che l’avrebbe lasciata andare.
Glielo chiese e la madre annuì poco convinta.
-Mamma per favore! Dobbiamo risolvere una questione importante!
-Ok... dalle tre e mezzo fino alle cinque e mezzo
-Le sei...
-5 e mezzo e non si discute
-Ok...
Era mezzo giorno così Ily e sua madre stavano pranzando
-Hai detto che esci con le tue amiche oggi alle tre e mezzo...
-Già...
-E dove andate?
-Alla gelateria di Maggy
-Torni per le cinque e mezzo ok?
-Ok...
Consumarono il pranzo nel silenzio più assoluto poi Ily si alzò e salì in camera, dove accese il computer nella speranza di chattare con qualcuno che non fosse il suo ex ragazzo.
In linea c’era una sua cara amica del mare e così aprì la conversazione con lei.
Jenis e la sua famiglia avevano già pranzato da un pezzo così si era chiusa in camera per scegliere i vestiti da mettere. Per fortuna sua madre le aveva dato la possibilità di uscire perché in casa si annoiava a morte.
Il colore viola della ciocca si era appena asciugato ed erano già le tre.
-Mamma devo andare! Alle cinque e mezzo arrivo!
-Si ciao...
Dieci minuti dopo tutte erano sedute ad un tavolino della gelateria di Maggy
-Ragazze ho trovato questo numero nell’album di foto ma non ho i soldi per chiamarlo
-Ti presto il mio cell tanto ho trenta € di ricarica appena fatti
-Grazie Ily sei un’amica!
Prese il cellulare e digitò il numero, mise il vivavoce e tutte si misero in attesa,curiose come non mai.
Nessuno rispondeva dall’altra parte ma si sentiva qualcuno parlare quindi la chiamata era stata accettata.
-Di chi è questa voce?
-Non lo so Jenis... quella di Lavanda non mi pare proprio che fosse così
-È cresciuta e la voce cambia durante la crescita...
-Si sente anche una voce maschile
-Aspettiamo ancora un attimo
Si sentirono delle risate e dei respiri profondi e uno strano rumore di legno cigolante.
-Che sta succedendo lì?
Ma nessuno rispose e quel rumore di legno si sentì ancora,più forte di prima
-Che succede?
-Monica tanto non rispondono!
Per un attimo il rumore cigolante si placò e si sentirono solo due voci,una femminile e una maschile che parlavano
-Quanto sei bella amore mio...
-Devo andare non posso rimanere... mio padre mi aspetta a casa perché vengono degli ospiti
-Rimani qui... non voglio rimanere solo!
-Devo andare per forza... ricordati che ti amo!
Le nostre amiche ascoltarono la conversazione e poco dopo si accorsero che il numero era del ragazzo
-Chi sei?
-No chi sei tu! Ho trovato il tuo numero nel mio album di foto...
-Dimmi il tuo nome!
-Mi chiamo Monica tu?
-Io sono Harry
-Io non mi ricordo di te... come posso avere il tuo numero?!
-Non lo so tesoro... io invece mi ricordo di te
-Ah si? Come ci siamo conosciuti?
-Ci siamo conosciuti grazie alla tua amichetta
Ily diventò rossa come un pomodoro ma poi non resistette
-Sono io quella tua amichetta Harry! Sono la migliore amica della bella Monica
-Oh ciao Ily... sei ancora la stessa ragazza che spera di trovarsi a letto con qualcuno?
Una lacrima scende sul volto di Ily
-Come ti premetti? Come faccio ad avere il numero di un mostro come te?
-Quando eri più piccola eri pazza di me ricordi?
-No non ricordo! Non so chi tu sia! So solo che sei un bastardo
-E chi te lo dice?
-Io lo dico... come si chiamava quella che era li con te?
-Lilla... la chiamano Lilla ma il suo vero nome non lo vengo certo a dire a te!
-Si chiama Ludmilla? Dov’è ora? Era la mia migliore amica prima di andarsene dal mio paese
-Ah davvero?
-Si...
-Comunque non è lei e io non so dove trovarla!
Detto questo chiuse la conversazione.
Ily continuava a piangere mentre Jenis era rimasta a bocca aperta
-Tu eri innamorata di uno così? Che coraggio...
-Ily io... io non ricordo nemmeno chi sia...
-Ah si? Io invece ricordo che ti ha baciata
-No non è possibile Ily! È impossibile!
-Invece è possibile! Sei tu la bella del gruppo me nemmeno mi considera
-Nemmeno me...
-Tu un ragazzo ce l’hai! Quindi sta zitta...
-Ily essere brutte o belle non conta... e poi tu sei bella di certo più di me!
-SMETTETELA IMMEDIATAMENTE!
Ily e Jenis fissarono Monica sbalordite
-Sono le cinque e dieci quindi io me ne vado... non voglio vedervi litigare perché quel ragazzo mi ha rovinato tutta la felicità che mi era rimasta
-Ok... ciao
-Ciao Monica ci vediamo!
Monica uscì dalla gelateria e per strada incontrò Diego
-Ciao tesoro come stai?
-Bene... che fai di bello?
-Niente... ti cercavo! Tua madre mi ha detto che eri in gelateria
-Sono appena uscita... come mai mi cercavi?
-Volevo chiederti se davvero ti piaccio dalla quinta elementare
-Chi te l’ha detto?
-Un amico...
-Chi?
-Non vuole che tu sappia chi lui sia
-Dimmelo oppure non rispondo
-Fai come vuoi... allora addio!
-No! Aspetta! Si è vero mi piaci dalla quinta elementare...
Si baciano mentre le lingue si incontrano
-Chiama tua madre e chiedile se puoi rimanere a cena da me
-Ok volentieri!
La madre accettò e i due si avviarono verso casa mano nella mano.
-Vieni su! Che fai sul divano!
Monica sorrise e lo seguì in camera sua.
-Grazie di tutto Diego grazie di farmi stare bene... grazie davvero!
La butta sul letto e consumano di nuovo la loro passione...

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Capitolo 3
*** VELENO ***


Domenica... un bel giorno per riposare e non pensare a niente... no per Monica era impossibile non pensare a niente soprattutto da quando era fidanzata con Diego. Sapeva che lui era sincero con lei eppure sentiva qualcosa di strano quando era con lui, non che si sentisse male ma si sentiva strana,quasi come se lei stesse nascondendo qualcosa a Diego senza rendersene conto.
-Monica è arrivata la nonna!
Non tanto entusiasta della notizia Monica scese le scale e la nonna le rivolse un sorriso raggiante.
-Ciao nipotina cara come stai?
-Tutto bene nonna... come mai sei qui?
L’anziana signora rivolse alla madre di Monica uno sguardo confuso.
-Tesoro oggi è l’anniversario di morte del papà... non ricordi?
Monica arrossì lievemente
-Ah si giusto...
La nonna esterrefatta da quella dimenticanza,guardò la nipote in modo strano.
-Scusa nonna ma ho altri pensieri per la testa...
-Capisco ma dimenticare la morte del padre...
Monica abbassò lo sguardo per non insultare la nonna: il ricordo del papà era doloroso,come veleno e dalla morte del più caro uomo per lei sulla terra aveva cercato di allontanare il dolore.
-Forza mia madre arriva a momenti... mi dai una mano con la cena Anna?
-Volentieri Christina...
Monica andò in camera sua e in quello stesso istante il cellulare suonò,così lo prese e accettò la chiamata.
-Ciao bellissima... ricordi chi sono?
-Sei Harry? Che vuoi da me?
-Voglio vederti bella...
-E perché? Comunque mi dispiace ma sono impegnata ciao...
Chiuse la chiamata prima ancora di dare il tempo a Harry di rispondere e si stese sul letto mentre lacrime amare cominciarono a scorrerle sul viso: ecco il motivo della sensazione strana quando era in compagnia di Diego... pensava continuamente a Harry,solo perché era stato il suo primo amore e ora lei non se lo ricordava nemmeno... inoltre conosceva Ily e la aveva apostrofata come “donna dal bacio facile”... ma la cosa più terribile era che Diego era fin troppo sincero con lei ma lei non lo era con lui e quindi doveva chiarirsi.
Un ricordo improvviso le fece riguardare l’album e vide la foto di due ragazzi, guardandola bene avevano un’aria familiare.
“Impossibile che sono chi penso io!”.
Scosse la testa come per mandare via quell’idea assurda mai poi decise di chiamare le Ily e Jenis per invitarle,così avrebbe chiesto loro cosa pensavano di quella foto.
Ma nessuna delle due aveva risposto alla chiamata così Monica si era intristita di più
“Non lasciatemi almeno voi due per favore!”
Pensieri terribili le vagavano in testa mentre la tristezza la invadeva: il ricordo di suo padre morto,il ricordo dello sconosciuto Harry , la preoccupazione dovuta al silenzio telefonico delle sue amiche e la poca sincerità che aveva nei confronti di Diego.
“Ludmilla si può sapere dove sei finita e perché non ti sei fatta più sentire?”
Già alla lista delle cose negative doveva aggiungere la triste assenza di Ludmilla alla quale lei voleva ancora un bene dell’anima.
-Tesoro! La cena è pronta!
-Mamma non mi va di mangiare...
-Scendi immediatamente... non tenevi a tuo padre una volta?
“Eccola lì! Perché dove sempre usare il papà per costringermi a fare qualcosa?”
-Si mamma e oggi senza di lui non mangio!
-Allora vieni giù che c’è la nonna Lisa...
-No! Voglio stare da sola capisci?
La mamma non replicò ma Monica si sentì ancora più triste...
“Maledetto Harry!”
Infondo era solo per colpa sua se Monica si sentiva così,per colpa della vocina che le aveva detto di volerla lì accanto a lui. Ma la proprietaria della vocina voleva essere accanto ad un’altra persona in quel momento,una persona che era sparita che si era allontanata da lei e non era più tornata indietro.
Sapete bene di chi parlo ma nessuno si rendeva conto che per lei quella ragazza era la cosa più importante della terra.
-Devi scendere Monica c’è la torta della nonna Lisa!
Pur di farla stare zitta Monica si sedette a tavola e prese una fetta di quel dolce invitante,anche se non aveva nessuna voglia di mangiarlo.
-Cosa c’è cara?
-C’è che la mamma non capisce che voglio farmi i cavoli miei a volte!
La signora Anna rimase colpita da quelle parole e un pezzo di torta le cadde dalle mani.
Monica tornò subito in camera sua e accese la musica al massimo.
Passò solo mezz’ora e la pace fu interrotta di nuovo
-Monica c’è un ragazzo alla porta che ti cerca!
-Fallo salire mamma...
Un attimo dopo Diego e Monica si stavano abbracciando calorosamente
-Non sai come sono contenta di vederti! Devo assolutamente dirti una cosa!
-Dì pure cucciola...
Monica mostrò la foto dei due ragazzi a Diego
-Ma questo sono io da piccolo!
-Davvero? E chi è quello lì in parte a te?
-Beh... lui è un amico...
-E come si chiama?
-Credo che tu lo conosca... si chiama Harry!
Monica rimase a bocca aperta
-Quanti anni avevate in quella foto?
- Dieci credo...
-Allora tu conosci Harry? Com’è possibile?!
-Siamo stati molto amici ma da quando è andato a vivere in Spagna non l’hop più sentito
-Io si invece! Ho trovato il suo numero e l’ho chiamato... penso che era impegnato con una ragazza quando ha accettato la chiamata... poi mi ha riconosciuta e ha parlato anche con Ily apostrofandola come “donna che vuole subito andare al sodo con un uomo!”
Diego la abbracciò
-Quanto è cambiato! Possibile che non ricordi quanto era dolce e simpatico da piccolo!
-Ma ora non lo è più...
-Già... ma ora non pensarci!
-Ok... ma come sei venuto?
-Volevo vederti Moni...
-Pensa Harry mi ha chiamato un’ora fa e mi ha detto la stessa cosa... non è che tu sei la sua spia?
-No Moni... non l’ho più sentito e non l’ho più visto... come puoi pensare una cosa simile?
Monica abbassò lo sguardo e pianse
-No piccola non piangere su
La baciò poi le loro lingue si incontrarono dolcemente.
-Avanti piccola sciogliti!
La buttò sul letto e le tolse i vestiti poi la bacio dappertutto e le sfilò il reggiseno. Monica si limitò ad aprire le gambe e a chiudere gli occhi mentre Diego faceva scorrere le mani sul suo corpo...
-Ora mi sono confessata e sto meglio!
Diego sorrise dolcemente ma poi la zittì e riprese a toccarla e a baciarla.
-Sono contento...
Monica si mosse sotto di lui e un attimo dopo sospirò come se volesse ricordare quel momento per sempre....

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Capitolo 4
*** DONT CRY FOR ME ***


Lunedì... una cosa speciale per molti... per tutti all’infuori che per Monica. Dalla prima media la profe di italiano aveva dato la possibilità di mandare lettere il lunedì della settimana prima e riceverle il lunedì della settimana dopo. Monica spediva lettere a Lavanda dalla prima media e lei non aveva mai risposto. Solo per un mese quest’ anno si era limitata a spedire lettere a lei così per non essere rimproverata della profe spediva fogli vuoti con indirizzi a caso...
Oggi era il lunedì da ricevere e gli occhi di Monica si illuminarono di gioia quando la profe pose una lettera sul suo banco. Lei la aprì come un branco di affamati divora un bistecca e con sua grande sorpresa lesse...
“Cara la mia Moni...
Come stai? Scusa se non ti ho risposto per tutti questi anni ma non ho avuto tempo...
Mi manchi tanto, tanto, tanto, tanto ma forse tu sei arrabbiata con me perché non mi hai più sentita... beh scusa ancora!! Sei fidanzata? Se si come si chiama il fortunato? Spero tu sia felice e che abbia tante amiche anche se sei senza di me.. non che io voglia dire che stavi e stai simpatica solo a me ma spero soltanto che nel tentativo di ritrovarmi tu abbia dimenticato le altre e gli altri che ti volevano bene...
Comunque... vado al concerto dei miei amori! Gli evanescence, ricordi la mia canzone preferita? Dont’cry for me if you love meee... ok non si intitolava così ma quella è la mia frase preferita e molte volte si è dichiarata vera in qualche modo durante la mia vita.
Come sta Diego? Salutamelo tantissimo! Io ho un sorella di ormai tre anni,si chiama Angela... come va a scuola? E come mai devo sempre risponderti all’indirizzo scolastico e non a casa? Moni mi nascondi qualcosa? Oppure hai paura che io mi sia scordata la bella via dove giocavamo sempre insieme?! Beh se tu pensi questo sappi che non è vero perché io non ti ho mai dimenticata e mai ti dimenticherò... senti ti va se ci rivediamo una volta? Magari nel parchetto accanto alla mia vecchia casa... non so quando potrò perché qui sta succedendo una caos totale... ti spiegherò appena ci vedremo perché mia mamma gira qua attorno e se sa che lo dico a qualcuno mi ammazza.
Dont’ cry for me I want see me and I want see you but it its not possible and I cry so much for you
Oddio sono totalmente impazzita… mi metto pure a parlare inglese andiamo bene.
Monica ti voglio tanto bene non dimenticarlo perché io non ho mai dimenticato te...
Ora devo proprio andare... ciao tanti baci
Lavanda”

-Jenis Ily guardate chi mi ha scritto?
-Wooow fantastico!
-Rispondile subito no?
-No non subito...
-E come mai?
-Non mi va adesso... devo parlarle da sola...
-Devi dirle qualcosa su di noi?
-No no è solo che qui c’è troppa confusione
Diego le si avvicinò
-Vedo che hai finalmente ricevuto posta! Wow è Lavanda!
Monica gli sorrise e lo abbracciò ma la profe li fulminò con lo sguardo
-è da sempre zitella e odia ste cose-
Monica rise e continuò ad abbracciarlo finché la profe non richiamò l’attenzione con un rumorino simile ad una tossetta stizzita.
-Ragazzi a posto ora!


Monica e Diego si divisero e giusto in quel momento la professoressa sembrò calmarsi e si sedette tranquilla dietro la cattedra,enorme i confronto a lei.
-Se non sbaglio devo ritirare i temi che avevate da fare per oggi...
Gli alunni abbassarono lo sguardo in segno di desolazione e la profe passò per ritirarli.
Monica sentì il gelo quando si avvicinò al suo banco
-Signorina dov’è il suo tema?
-Io... non l’ho fatto profe
-Come mai?
Monica arrossì e si voltò automaticamente verso Ily che però alzò le spalle e stette zitta.
La profe prese il diario di Monica(della Smemoranda pieno di scritte e adesivi).
Monica la vide scrivere qualcosa e si preoccupò immensamente: era la terza nota che prendeva in tre soli giorni!
-Che non ricapiti più una cosa simile!
Monica prese il diario e si recò al posto senza mostrare alcun sentimento mentre le sue amiche e Diego la guardarono e le sorrisero ma Monica non ricambiò quel sorriso perché se sorrideva sapeva di essere falsa.
La profe cominciò a spiegare ma Monica fissò Diego per tutta la lezione e anche lui ricambiava gli sguardi a volte ma a volte tornava a parlare con il suo vicino di banco.
Se solo Lavanda fosse stata lì con lei... forse avrebbe potuto chiarirsi con lei... anche con le sue amiche poteva farlo ma con loro si era lamentata tante di quelle volte che aveva paura di annoiarle e con Diego beh... Diego era un ragazzo alla quale era insieme da poco e non voleva disturbarlo. Solo Lavanda non si sarebbe stancata mai di ascoltarla e forse avrebbe anche potuto consolarla.
Si ma lei non era lì e forse non l’avrebbe neanche mai vista.
Qualcosa però interruppe i suoi pensieri e la fece sobbalzare sulla sedia. Un compagno le si era avvicinato e le stava sussurrando qualcosa
-Sai bella ho visto il tuo raga per la città mi è sembrato interessato a ben altre cose!”
Sorride a Monica con occhi dolci poi le si avvicina di nuovo
-una cosa la si stringe stretta se si rischia di perderla... perché non lo facciamo ingelosire?-
Lei lo guarda confusa
- Come posso crederti?”
Non mi credi bella?
Monica scosse la testa e guardò Diego con l’aria di stare fissando il ragazzo più affidabile del mondo.
-Ma allora tu ti fidi proprio di lui?
-Beh perché non dovrei?
-Non credi che forse lui ti sta usando solo perché sei una delle ragazze più belle della scuola?
Monica lo fissò con uno sguardo arrabbiato e deluso e stava per dargli uno schiaffo.
-Fermati... io ti sto solo dicendo quello che penso...
-Si e a quanto pare la pensiamo diversamente...
-Non volevo ferirti te l’ho solo detto...
Monica si allontanò diretta verso al finestra e Diego le si avvicinò
-Cosa è successo?
-è vero che eri in giro per la città e hai portato con te due ragazze a casa?
-Beh... due amiche...
-Si è che c’hai fatto? Una alla volta te le sei fatte tutte e due vero?
Diego abbassò lo sguardo un po’ dispiaciuto
-Spero tu ti sia divertito perché me nuda non mi rivedrai mai più!
Chiese alla profe il permesso di uscire e sprofondò in un angolo dell’atrio,in lacrime. Le sue amiche corsero da lei
-Cosa è successo?
Monica raccontò tutto alle sue amiche
-Che brutto...
-Già! Peccato che io sia così sensibile... altrimenti non sarebbe ancora vivo!
La campana suonò e gli alunni scesero le scale diretti a casa.
Monica riprese subito il quadernetto rosa che usava quando aveva dieci anni,insieme a Lavanda.
Rileggendolo le tornò in mente l’amica,tutto l’aiuto che le aveva dato,i giochi che facevano insieme. Vide una foto in cui stringevano tutte e due un orsacchiotto di peluche.
Poi si ricordò della lettera ricevuta a scuola e la rilesse con cura. Mille pensieri le riempirono la testa
“Che è successo a Lavanda? Perché si è trasferita così all’improvviso? E cosa sta succedendo a casa sua? È davvero nel caos più totale?”
Ma si ricordò di Diego quel ragazzo che era improvvisamente entrato nella sua vita e poi se n’era andato altrettanto improvvisamente... ma no! Non se n’era ancora andato! Forse poteva ancora rimediare... ma come? Di sicuro dopo quello che era successo non si sarebbe più concessa a lui... almeno non per ora. L’unica soluzione era quella di uccidere le due ragazze ma infondo tradiva pure loro pensandoci bene perché era ancora con lei e poi erano in due a trovarsi sotto di lui molto spesso...
Rilesse il squadernino fino allo sfinimento poi si addormentò finché non fu svegliata dalla suoneria del suo cellulare che cantava allegro sulla scrivania rovinando l’atmosfera cupa e dark.
-Pronto...
-Ciao sono Jenis...
-Ciao cosa c’è?
-Beh... io volevo solo sapere come stavi...
-Non molto bene... sono disperata... come mai me lo chiedi?
-No così... senti...
Ma cadde la linea e siccome Monica non aveva i soldi non poteva richiamarla e vedere la madre per prendere il telefono era inammissibile.
Così aspettò pazientemente di essere richiamata ma non successe nulla... silenzio totale per ore e ore finché
-MONICA C’è PRONTO DA MANGIARE!! Si alzò dal letto e scese le scale. Si sedette a tavola e cominciò a mangiare senza alzare gli occhi dal piatto. -è successo qualcosa Monica? -Niente mamma,sto bene, non preoccuparti per me... La madre allora riprese a mangiare e ricadde il silenzio. -Ehm... stasera uscirò con un amico,un bravo ragazzo molto simpatico e carino... -Bene mamma spero che tu ti diverta. -Tu stasera non esci? -No,credo che starò in casa sono troppo stanca... La donna si alzò e andò a preparasi per uscire. Monica si alzò e accese la TV.Fece zapping per circa mezz'ora e poi crollò addormentata. Fece uno strano sogno: Lavanda era con lei seduta su una panchina e mentre parlavano arrivò un ragazzo che Monica non aveva mai visto prima. -Lavanda,Monica venite... Le due ragazze si alzarono ma Lavanda cadde a terra,Monica però non tornò indietro per aiutarla e continuò a camminare accanto al ragazzo sconosciuto. Poco dopo li raggiunse un'altra ragazza,con i capelli rossi. -Ah eccoti Jenis, ti aspettavo! -Andiamo a vedere gli Evanescence allora? -Ma Lavanda dov'è? -Non lo so... Harry allora andiamo?! Monica si svegliò di colpo. Prese un po' d'acqua dal frigorifero e poi si mise il pigiama. Controllò che sul cellulare non ci fosse nessuna chiamata e proprio in quel momento ne ricevette una. -Pronto? -Monica! Moni sono Lavanda! -Lavanda! Ciao tesoro come stai?! -Bene... e tu? -Cosa succede? Sei fidanzata con Harry? Come fai ad avere il mio numero? -Ehm... il tuo numero me l'ha dato Harry,Tesoro devo andare mi dispiace tantissimo! Ciao ti voglio bene. Lavanda riattaccò senza che Monica ebbe il tempo di rispondere. -Cosa stavi cercando di fare lurida ragazzina?! L'ultima cosa che si sentì fu il secco rumore di uno schiaffo.

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