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"Louis,ti muovi? Daisy e Phoebe devono essere portate all'Asilo!" gridò Lottie,affacciandosi dalle scale del piano superiore,così,per sgridare e motivare suo fratello ad affrettarsi.
"Oh,Madonna Santa. Arrivo,arrivo. Ora le porto,cavolo! DAAAAISY,PHOEBEEEE! VENITE QUA,DAI!" disse Louis,nervoso.
"Arriviaaaamo!" urlarono le gemelline,mettendosi le loro giacchette e dando la mano al loro fratellone.
Louis Tomlinson era il fratello maggiore e tutore,delle sue quattro sorelle: Charlotte,detta Lottie,Felicité e le gemelle: Phoebe e Daisy. Lui aveva ventun'anni e per il fatto che la madre era morta di tumore e per il fatto che il padre,divorziato dalla madre,non voleva e non poteva badare alle quattro figlie,Louis decise e fu costretto a diventarne tutore per non farle finire in squallidi orfanotrofi.
Soffriva tantissimo,ogni giorno. Era attaccatissimo alla madre e il non potere più sfogarsi con lei,beh,era diventato un enorme incubo. Piangeva e si sentiva solo. Non poteva non parlarne con nessuno,voleva in realtà,ma nonostante tutto non lo fece mai.
Mise in moto l'auto e iniziò la strada per arrivare a destinazione: l'Asilo.
"Harry,alzati. Alzati,forza." disse il ragazzo riccioluto a se stesso,come per motivarsi. Quello era il secondo giorno di lavoro che doveva svolgere all'Asilo di Doncaster. Amava follemente quei bambini,forse per il fatto che era gay o forse per il fatto che quella era una "cosa di famiglia": sua nonna paterna adottiva era una professoressa di Letteratura,il padre adottivo era un insegnante della scuola elementare e beh,ora toccava a lui. A lui piaceva il suo lavoro,non lavorava solo per avere soldi da spendere,no,quello no! Lui lavorava per vedere quei bambini contenti e per aver la soddisfazione di qualcosa.
Harry aveva vent'anni,era un bravo ragazzo,ma con un passato terribile: i suoi genitori non vollero tenerlo per casi sconosciuti a lui e lo rinchiusero in un orfanotrofio fino ai 10 anni,dove venne adottato dalla famiglia Styles. Quando era nell'orfanotrofio,piangeva,piangeva senza sosta nella sua camera grigia e senza colori. Passava tutti i suoi compleanni chiusi nella stanza a far scendere lacrime su lacrime e convincendosi di essere uno sbaglio. Un fottuto sbaglio.
Iniziò a chiudersi,a non parlare più con nessuno,neanche con la sua nuova famiglia e finì per scappare di casa. Trovò una casa a Doncaster,ma nonostante tutto era ancora chiuso,fino a quando,il primo giorno di lavoro vide lui: vide un ragazzo dai capelli castani e gli occhi di un azzurro inestimabile. Era il fratello maggiore delle gemelle Tomlinson,sue allieve che erano veramente adorabili e iperattive. Si era innamorato di lui,tanto anche troppo.
Si alzò velocemente dal letto,si vestì,andò in auto e corse dai suoi piccoli alunni.
Harry arrivò con un leggero anticipo e dopo qualche minuto iniziarono ad arrivare i bambini: per primo Justin,poi Casey e Madeline,dopodichè Samantha,Lexi e Tom,Liam,Charlotte ed infine.. le gemelline Tomlinson!
"Finalmeente! Vedrò il fratello maggiore.." pensò il riccioluto,con modo leggermente infantile.
"Maeeestro!" urlarono Phoebe e Daisy,abbracciando il loro insegnante,sotto lo sguardo di Louis.
"Ciao bellissime! Tutto bene?" chiese
Le gemelline annuirono.
"Bene! Allora andate pure a giocare,io intanto parlo con il vostro fratellone." Egli non sapeva quello che stava facendo,aveva le mani che gli sudavano ma non ci fece caso e iniziò il discorso con Louis.
"Salve. Io sono Harry Styles e sono uno degli insegnanti di questo Asilo. Lei presumo sia il fratello delle gemelle,giusto?" sorrise gentilmente.
"Già,esatto. Sono Louis Tomlinson e sono anche loro tutore. Ah,se vuole può darmi del tu e chiamarmi solo Lou!" rispose sorridendo.
Louis,trovava davvero carino Harry e sperava veramente che fosse gay come lui.
"Oh,certo! Per me va benissimo! Fai lo stesso con me! Chiamami pure Harry." rispose,poi continuò:"Volevo parlarti di Daisy e Phoebe,ma questo non é il luogo adatto. Potrei venire a casa vostra,per discuterne meglio?" chiese il riccio,sperando dicesse sì.
Louis annuì:"Certo! Domani mattina,alle 10.30 va bene? Così in casa saremo da soli,senza le bimbe. Visto che le mie sorelle sono dal padre." e sorrise.
"Va benissimo! Allora a domani! L'indirizzo ce l'ho,stai tranquillo. Vado a vedere i bambini,ciao Lou!"
Si salutarono e Louis tornò a casa,felice e contento di poter rivedere il giorno dopo quel ragazzo così carino e simpatico.
Harry non poteva credere,invece,che Louis gli aveva permesso di non dargli del lei,ma di dargli del tu e,anche,di chiamarlo "Lou".
Era veramente innamorato,forse anche troppo,senza neanche conoscerlo. Si era innamorato come un sedicenne per la sua prima vera cotta,come quando si pensa solo a quello,come se ci fosse solo lui e nient'altro e sperava follemente di essere ricambiato. Lo sperava tantissimo.
Piano piano,parlando con il fratello delle gemelle Tomlinson,iniziò ad essere meno chiuso e più aperto.
Finalmente,più aperto.
SPAZIO AAAAAAUTRICE!
Hello everyone! Questo è il primo capitolo,detto "Closer.",per la mia prima fanfiction "Blackout.".
Questo capitolo é davvero corto,ma l'ho scritto come se fosse una specie di prologo,solo per farvi capire meglio la storia.
Allora: Louis é Louis,ma non é famoso. E' gay,soffre molto per la morte della madre e deve badare alle quattro pesti delle sorelle. lol
Harry é senza famiglia,anche se era stato adottato,è scappato perchè,come dire..non si sente a suo agio con nessuno e ha paura di essere giudicato.
Solo da quando ha visto Louis,inizia ad aprirsi ed ecco perchè ho scelto il nome "Closer." per il capitolo.
PER FAVORE,RECENSITE. VI PREEEGO! DITEMI CHE NE PENSATE,MI FARESTE UN ENORME PIACERE!
Se volete seguirmi su Twitter sono @liamsomg.
Ora vi saluto: CIEEEAO. harrysvoice.
Harry era appena arrivato davanti alla porta di casa Tomlinson, era di qualche minuto in ritardo per colpa del traffico ma non se ne fece un dramma. Non vedeva l'ora di incontrare di nuovo Louis. Suonò il campanello circa tre volte,prima che qualcuno aprì la porta.
"Oh,ehm,ciao.." uscì fuori proprio lui, il morettino che gli aveva fatto provare diverse emozioni in solamente tre giorni. Ed anche in quel momento stava per farlo svenire: era in boxer ed era evidente che era diventato tutto rosso per la vergogna che lo stava assalendo.
Beh,sinceramente,non si poteva dire che fosse un tipo timido ma davanti ad Harry diventava una persona estremamente vergognosa,per così dire.
Qualche istante dopo,il riccioluto parlò:"C-ciao Lou. Sono venuto p-per parlare di Daisy e Phoebe."
"Sì,sì lo so. Entra pure!" e sorrise,facendo segno ad Harry di accomodarsi dentro la casa.
"Scusami per non averti aperto subito la porta,é che mi ero dimenticato dell'appuntamento e devo dire che ho il sonno pesante.." si affrettò ad aggiungere,per non far sentire il maestro offeso; ma quest'ultimo lo capì prima che l'altro lo dicesse. Infatti appena Louis aprì,Harry fece due supposizioni: la prima poteva essere che c'era qualche ragazza a casa sua e allora ci ha messo un po' a rivestirsi,anche se non completamente (ovviamente Harry non pensava neanche un secondo al fatto che Louis fosse gay come lui). La seconda era che probabilmente stava dormendo,e solo qualche minuto dopo si accorse che il campanello di casa stava effettivamente suonando. Egli non optò per nessuna delle due,visto che non lo conosceva così bene e non poteva sapere se fosse un donnaiolo o un dormiglione.
Iniziarono a chiacchierare su le due gemelle,ma dopo qualche ventina di minuti l'argomento era stato totalmente cambiato.
Ora Louis e Harry,parlavano della loro infanzia e anche del loro presente non parlando però,delle bruttissime esperienze che per loro erano come segreti.
Harry iniziò a parlare di un argomento che poteva dare una fottuta svolta alla loro 'relazione':"Scommetto che la tua ragazza ti aiuti con le tue sorelle,no?"
Ed ecco che il moro sbiancò. Che poteva dirgli? La verità? Oh,beh,non voleva. O forse voleva,sì che voleva,ma se poi l'avesse preso in giro? E se non era omosessuale come lui? Meglio rischiare perché la vita si vive una volta sola. "You only live once." come adorava dire lui,spesso a Lottie quando voleva avere un consiglio su un ragazzo. Allora prese tutto il coraggio che aveva in corpo e lo disse:"Io non ho una ragazza e in realtà preferirei avere un... ragazzo." Harry rimase sconvolto. "OH CAZZO. NON. CI. CREDO. ORA. MUOIO." pensò e nella sua testa si vedeva follemente che non era eterosessuale neanche lui.
"Sinceramente? Neanche io vorrei avere una ragazza.." rispose il riccioluto.
Ora Louis era evidentemente scosso. Non sapeva né cosa dire,né cosa pensare. Ma dopo qualche istante gli parlò:"Quindi..sei gay?"
L'insegnante dell'Asilo annuì titubante. "Beh,anche io." disse e sorrise mentre lo diceva. L'altro ricambiò ma si alzò lentamente dalla sedia della cucina e si diresse verso la porta,scusandosi del fatto che doveva andare. Anche se non voleva minimamente.
"Lou..avresti voglia di rivedermi? intendo da soli.. Per,beh,conoscerci ancora meglio e non intendo come insegnante e tutore; Intendo come ragazzo omosessuale e ragazzo del suo stesso orientamento sessuale." disse Harry,sorridendo follemente.
"Certo,assolutamente! Quando?"
"Ti andrebbe di uscire una sera? Magari questo Venerdì? Andiamo al ristorante e poi in discoteca,no?" chiese
"Oh,okay,perfetto. Dovrò organizzarmi per le bambine ma penso di riuscire a venire. Mi lasci il tuo numero?".
Così Harry prese il braccio di Louis che intanto si era munito di penna e l'aveva appena data al riccio,così gli scrisse il numero di cellulare e si allontanò verso la veranda.
"Ciao Louis!" salutò Harry.
"Ciao Harry!" salutò Louis,che si avvicinò al ragazzo riccioluto lasciandogli un dolcissimo bacio sulla guancia che l'altro apprezzò molto.
Così l'insegnante,rosso in viso,prese a camminare verso l'auto nera e partì per ritornare a casa,facendo prima un ultimo cenno con la mano alla sua "nuova fiamma": Louis Tomlinson.
Tutti e due pensarono che quella fosse stata una giornata adorabile,o meglio,A Lovely Day.
SPPPPAZIO AUTRICE.
Beh,cosa dire.. CIAAAAAAAAO!
Sono mucho felice e per questo: ECCCCOVI UN NUOVO CHAPTHER FOR YOU. (come minchia scrivo? D:)
L'ho scritto perché una dolcissima @hugmeweasley_ su Twitter,ha scritto nella sua bio che mi ama. E io sono tipo "*^* OMG. OMG. HELP ME." ma okay. lol
Parlando della storia: il capitolo si chiama "Lovely Day" per un cavoloso di motivo. Perché alla fine,è un adorabile giorno,no?
CEH,MA POI IL BACINO ALLA FINE? AAAWW! MY LARRY FEELINGS! BCHDSGCWGCY. no,okay,sorratemi.
Vabbuò,praticamente hanno scoperto tutti e due di essere gay entrambi e bla bla bla. lollino.
COMUNQUE: NEL PROSSIMO CAPITOLO SARA' GIA' VENERDI' E SUCCEDERANNO DIVERSE E MOOOLTE COSE. ALCUNE BELLE E ALCUNE FOTTUTAMENTE DISASTROSE. cc:
Sorry,non odiatemi! :'c
ALLORA,PASSANDO AL SOCIAL NETWORK:
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SEGUITE IL MIO AMMMORE: @hugmeweasley_
E FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE USANDO L'HASHTAG: "BlackoutFanfiction" E GIURO CHE LEGGERO' TUUUUTTO.
Anche se non mi aspetto una ceppa,lol. Visto che la mia fanfic. è 'na merda e non me la caga neanche un dugongo mezzo morto! lol
Erano
appena entrati in quella che si poteva chiamare "la più popolare discoteca
di tutta Doncaster" e i due ragazzi stavano lottando contro tutti quei
corpi ammassati per riuscire ad arrivare al bar del locale,per bere un po'.
Harry
e Louis,poco prima,avevano appena finito la cena che si era presentata
magnificamente. Avevano pagato entrambi,non facendo complimenti e senza
sentirsi delle merde per aver pagato troppo,o per non aver pagato. Erano tutti
e due felicissimi del fatto che la serata stesse andando benissimo,ma ancora
per poco.
In
quel momento,stavano bevendo quello strano drink,che sembrava loro avesse un
alto livello alcolico.
Ma
non fece subito effetto,quindi iniziarono a parlare tranquillamente come due
persone normali e coscienti:
"Lou,ti
ringrazio per aver accettato di passare questa serata. Ti stai
divertendo?" chiese Harry,sorridendo debolmente.
"Tantissimo!
Amo stare con te,Harry." rispose Louis ricambiando.
"Sai,anche
per me é lo stesso."
"Questa
serata é perfetta." disse il moretto.
"Tu
sei perfetto.." rispose Harry,abbassando il viso arrossito.
Louis
lo alzò con la mano,lo guardò intensamente e sussurrò un flebile:"Lo sei
più tu.." mentre,pian piano,stava avvicinando le sue labbra a quelle
dell'altro.
Le
sfiorò debolmente,ma qualcuno li interruppe:"HARRY! Che stai facendo!?"
Harry
si girò di scatto,guardando quella persona: Tom.
Lui
e Tom erano stati "fidanzati" per così dire,per qualche settimana fino
a quella scorsa: quando Harry incontrò Louis.
Il
riccio non lo amava,lo usava piuttosto. Lo usava per stare bene e per non
sentirsi solo,ma non lo amava.
Neanche
un po'.
"T-Tom.
Cosa v-vuoi?" chiese Harry,titubante; mentre Louis,guardava la scena
accigliato.
"Mi
sei mancato..pensavo non volessi più vedermi!" e subito attaccò le labbra
del riccio con le sue,come una sanguisuga.
Louis
stette un poco a guardarli ma aveva le lacrime agli occhi e colmo d'ira si alzò
immediatamente dallo sgabello e si diresse all'uscita del locale.
Harry
era sconvolto,allontanò velocemente Tom e scappò verso il suo vero amore,a sua
detta.
Il
moro era seduto a terra,con le mani sugli occhi e continuava a piangere,a
piangere lacrime amare e piene di quel sentimento che non credeva di aver mai
provato per nessuno e che pensava di non poter mai dare,date le circostanze:
l'amore.
Il
riccioluto andò ad abbracciarlo,Louis alzò lo sguardo e,riconoscendolo,lo
spinse via. Ma non voleva.
"L-Louis,Louis.
Ti prego,perdonami. Non é colp-" e subito il moretto lo interruppe:
"STAI
ZITTO. VAFFANCULO,E MI TROVAVI PERFETTO,EH? GUARDA,GUARDA COME STO ORA!"
"Louis,non
era mia intenzione! Te lo giuro,cavolo!" intanto che Harry lo diceva,qualche
lacrima cominciava a rigare anche il suo viso.
"AH
SI? PECCATO CHE TE LO SEI BACIATO COME 'NA SANGUISUGA. SAI CHE 'TE DICO? MA VAI
A CAGARE. Ti odio,Harry. Mi vuoi far stare male,vero? Beh,BRAVO."
"Ma
ti ho fatto anche del bene,l'hai scordato di già? E' successo circa..QUALCHE
ORA FA. Mi conosci da poco e già pensi che io stia con quel coglione? Hai molta
fiducia in me,Louis Tomlinson."
"Non
so se riesco a fidarmi di te,Harry. Non mi fido più di nessuno da tanto,quindi
non pensare che la mia fiducia la otterrai con un ‘click’!"
"Con
questo cosa staresti insinuando?" chiese il riccio,ormai con la maglietta
bagnata per le lacrime.
"Che
è meglio finirla qui e non continuare a vederci.." rispose il
moro,asciugandosi le goccioline che erano uscite da quegl'occhi color cielo.
"Non
possiamo,finirla qui. Io,I-io.."
"Addio,Harry."
Louis chiamò velocemente un taxi e si buttò al suo interno,stava per chiudere
la porta,ma l'altro glielo impedì e disse:"Louis,Louis! SEMBRA PRESTO
MA..MA IOTIAMO,CAZZO."
In
quel momento,il ragazzo dagli occhi azzurri,lo guardò e rispose:"Non è
presto e..tiamoanch'ioHarry.",chiuse
velocemente la portiera e si allontanò da quella discoteca e..dal ragazzo dagli
occhi verdi.
"SE
MI AMI PERCHE' MI STAI LASCIANDO LOUIS?! ... PERCHE'? NON SI RISOLVONO COSI’ I
PROBLEMI,CAVOLO!" urlò queste parole,per poi buttarsi a terra e
piangere,piangere senza sosta. Era probabilmente colpa dell’alcool se Harry si
era buttato a terra,quasi in mezzo alla strada. Ma..lo era anche per quei “ti
amo”? Lui questo non lo sapeva,ma si chiedeva il perché gli avesse detto quelle
parole tanto toccanti per poi andarsene dentro uno stupido taxi giallo;
Si
ripeteva nella testa:”Why you say that?!”
SPAZIO
AUTRICE[LOOK AT ME]
Ma
ciao! Lo so, lo so. Ci ho messo 364724 anni per mettere questo capitolo cagoso,
ma..ECCOLO QUA.
Parlando
di esso: *piange come una matta, si dispera* OH,NO HARREEEEH OH LOUUUISSS!
AHAHAHAHA no.
Mi
spiace, ma dovevano litigare per forza. u.u
Okay,
mi dileguo.
AH
E PER FARMI PERDONARE, UN NUOVO CAPITOLO SUBITO ADEESSO! J
AH
E:
SEGUITEMI
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@LIAMSOMG E @LARRYSALCHEMY . (HO DUE ACCOUNT!) SE AVETE
BISOGNO DI SAPERE QUALCOSA, IO CI SONO! ;)
E
USATE L’HASTAG #BlackoutFF per farmi sapere che ne pensate!
Capitolo 4 *** "I Think That I Need His Love." ***
4-"I Think That I Need His Love."
4. “I think that I need his love.”
#Parlando di Harry#
Si svegliò
grazie al suono e alla vibrazione del suo cellulare dentro la sua tasca di
jeans. Si stropicciò gli occhi e guardò chi lo stava chiamando:”Holly”.
Holly era
una delle migliori amiche di Harry: era bionda,riccia e aveva una corporatura
abbastanza robusta ma questo non era un difetto,era un pregio,secondo tutti.
Aveva un carattere da festaiola,ma solo quando le occasioni si presentavano;
era fidanzata con un altro ragazzo,amico del riccio: Brad. “Un tipo discreto
e carino.” Pensava lui.
Decise di
non rispondere e posò il cellulare sul tavolino davanti a sé.
La casa era
abbastanza a posto: appena entrati davanti a sé, si vedeva il divanetto per tre
persone e ai lati due poltroncine dello stesso colore; davanti quest’ultimi
c’era un tavolino in vetro e attaccati al muro, due o tre quadri di un’artista
conosciuto dal paesino e una TV al plasma. Se invece si guardava a destra, si
vedeva il bagno e di lato la cucina: la toilette non era molto spaziosa, ma si
usava nei casi urgenti e quando non si poteva salire al piano di sopra. La
cucina, invece, aveva un enorme spazio, quando si entrava si vedeva subito il
frigo in acciaio e il tavolo di vetro grande per sei persone, circa; subito dopo
i mobili circondavano il resto della stanza e una porta-finestra si affacciava
davanti il giardino.
Al piano
superiore c’erano in tutto cinque camere: due bagni, uno per lui e uno per gli
eventuali ospiti, due camere da letto e uno studio.
I bagni
erano formati da piastrelle color grigio chiaro e scuro per le pareti, e
piastrelle nere per il pavimento; nel bagno degli ospiti c’erano un lavandino
trasparente, diversi mobiletti, lo specchio e una doccia.
In quello di
Harry, c’era il lavandino di un blu chiaro, un mobiletto sotto di esso e una
vasca enorme con l’idromassaggio incluso.
La camera di
Harry era colorata con un azzurro mare e parquet scuro, l’arredamento era
formato da un enorme letto da una piazza e mezzo abbondante, due comodini ai
lati, un armadio enorme che era vicino ad un balcone e uno stereo abbastanza
vecchio, ma funzionante.
La camera
degli ospiti aveva le pareti color pesca e lo stesso parquet della stanza del
riccio, un letto matrimoniale si vedeva appena entrati,due comodini erano sempre
posti ai suoi lati e un piccolo armadio era vicino al minuscolo balconcino.
Lo studio,
invece, non era niente di che: un computer portatile era stato posato sopra la
grande scrivania color quercia e una massa di fogli erano appoggiati su essa.
Una libreria, piena di circa cinquanta libri, era accanto alla porta e nella
piccola stanza non c’era nient’altro.
Aveva
decisamente dormito sul divano bianco che aveva in casa,nel salotto. Guardò in
giro e si accorse che la sua maglietta e le sue scarpe erano in giro per la
sala. Si alzò velocemente e subito un mal di testa atroce iniziò a farsi
sentire.
Cerco di
ricordare cosa fosse successo la sera prima e ricordando Louis,perse un
battito. Incominciò a ripensare a tutta la serata,fino all’ultimo momento: quando
Harry si alzò piangendo da terra,prese la sua macchina nera e sfrecciò verso
casa.
“Brutti
momenti,meglio non pensarci.” Disse a se stesso,ma non ci riuscì.
***
Harry decise finalmente di rispondere ad Holly dopo ben 15
chiamate a cui non rispose.
“HARRY! Grazie per aver risposto subito,eh.” Disse lei,abbastanza arrabbiata.
“Scusami Hol,mi ero appena svegliato e non avevo voglia di
risponderti. Scuuusa!” Cercò di scusarsi,con un filo di ironia mentre diceva quella frase.
“Faccio finta di crederti! Comunque..quand’è che posso
passare da te? E’ da tre settimane che non ci vediamo!” Chiese lei,un po’ dispiaciuta.
“Mmh..oggi? Ci sei,vero? Avrei moltissime cose da
raccontarti.”
“Io? Certo! Per il mio migliore amico sempre. Ci vediamo alle
tre in punto.”
“Ma io-“
“Niente proteste. Ci vediamo alle tre da te,baci!” E chiuse la chiamata senza farlo
neanche parlare.
Si sarebbero quindi visti quel pomeriggio per parlare di
quello successo nelle tre settimane in cui non si erano visti.
Proprio come se fosse destino che tutti dovessero sapere che
cosa era successo fra lui e Louis,poco dopo,Sharon lo chiamò.
“Ma ciao,Harriet!” gli disse la ragazza per salutarlo.
“Oddio,pure tu! Non chiamarmi Harriet,Shar!” rispose Harry infastidito,ma
divertito al tempo stesso per la tanta stranezza di quel giorno.
“Mi ha chiamata Holly. Veniamo anche io e Lauren da te,oggi
pomeriggio.”
Harry rimase sorpreso e disse:”Ma se ci siamo visti due
giorni fa io,te e Lauren!”
“Sì,lo so. Volevamo solo vederci tutti insieme! Non ti
scaldare,Harriet! Ah e portiamo anche Jeff.”
“MA MI VOLETE DIRE CHE CAVOLO STA SUCCEDENDO?! Ma chi ci
vuole stare con quel coglione di Jeff! Ci prova sempre con me e con Lauren!”
“Sappiamo di Louis,Harry. Ecco perché veniamo tutte! Comunque
se vuoi “Il Coglione” o come lo chiami tu,non viene. Okay?”
“Lo immaginavo! Ah,okay. Così va meglio! Ci vediamo oggi
pomeriggio. E BASTA CHIAMATE,MINCHIA OH.”
“Sì,sì. Certo! Ciao,ti voglio bene Harriet.”
“Sì,certo. Beh,anch’io. Ciaaao!” .
E la chiamata si interrupe,finalmente. Harry non voleva
parlare molto di Louis con Lauren,Holly e Sharon; ma dovette farlo.
***
Entrarono nella casa le due ragazze gemelle: Sharon e Lauren.
Sharon era una dolcissima castana dai capelli fino alle
spalle, con gli occhi color nocciola; simpatica e carina,ma non riusciva mai a
farsi gli affari suoi,troppo curiosa.
Lauren era uguale alla gemella,ovviamente,tranne per il fatto
che lei portava gli occhiali e aveva i capelli lunghi fino al sedere; aveva una
personalità timida e testarda,ma era pur sempre un’adorabile ragazza.
Presero posto sul divano assieme ad Harry ed Holly che
stavano intanto litigando per quale colore dovesse la ragazza tingersi.
Ma poco dopo la conversazione si evolse nella storia fra il
riccio e Louis.
Harry finì il discorso della scorsa serata con:”Capite? Mi
ha detto che mi ama ma non è rimasto..Se n’è andato! Penso proprio di aver bisogno del suo amore...”
“Harry! Ma proprio non capisci?” Gli chiese Lauren,dopo essersi
consultata con le altre. Il riccioluto fece segno di no con la testa.
“E’ cotto,ma non sa se è la cosa giusta da fare.” Riprese a parlare Sharon,come se
fosse lei a parlare per la sorella gemella.
“Dovrai fargli capire che per te non è un gioco,che per te è
importante.. “ parlò
poi Holly,pensierosa.
“Sì,ma come?” chiese improvvisamente Harry.
“Mmh..Fatti trovare davanti a casa sua e bacialo.” Rispose di nuovo la bionda.
“Ma che cazz? Che stai dicendo?” rispose il ragazzo.
“Devi baciarlo con tutto l’amore e la convinzione che hai.
Funzionerà!” disse
Lauren.
“Come fate ad esserne così sicure?”
“Brad mi ha convinto così ad essere la sua ragazza e,beh,un
bacio trasmette tutto. E’ strano ma funzionerà,lo prometto.” Rispose Holly.
“E se non funziona e la promessa non la mantieni?” chiese Harry,pensando negativo.
“Funzionerà. Vai,dai!”
“Non ades-“
“ZITTO E VAI. FORZAA!” Gli urlarono le tre ragazze sorridendo a trentadue
denti.
“Okay,vado.”
Chiuse con forza la porta e si diresse verso Louis.
“Ho bisogno del suo amore. Ne ho bisogno. Ho bisogno del suo
tempo,perché quando tutto va sbagliato,lui lo aggiusta. Mi sento vivo vicino a
lui. Ho bisogno di essere libero con lui ogni sera. HO BISOGNODEL
TUO AMORE,LOUIS!”
LOU E HARRY SI SPOSANO!
[AHAHAH,LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE, BELLE.]
Rieccomi. Questo è il quarto capitolo. E me piasa pe davero!
AHHAHAHAH. Vi ho lasciato così, perché ci vuole sempre un po’ di suspense(?),
gente. Parlando del chapther (?x2):
Ringraziate le amiche di Harry: Sharon, Holly e Lauren. Mi
piacciono troppo questi personaggi! Dgdgysdgayu. Cercherò di mettere delle
foto, al più presto. Oh e parlando dell’ortografia:
1-Mi sono accorta
che certe cose erano scritte sbagliate e per questo le ho sistemate;
2-Ho creato una
specie di banner, ma non si vede. Çç
3-Ho cercato di
descrivere la casa di Harry e lo spazio in cui vive; (Prossimamente anche la
casa di Louis!)
Ho finito, beh, grazie!
AH,SEGUITEMI SU TWITTER: @liamsomg e @larrysalchemy(HO DUE ACCOUNT!); se avete bisogno, menzionatemi in uno dei due
e vi risponderò. Cc:
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE CON L’HASTAG: #BlackoutFF.
Harry arrivò
davanti a casa Tomlinson, come la prima volta, e suonò il campanello.
Louis uscì
da casa e si ritrovò il riccio davanti a sé, vestito con una maglietta grigia e
dei jeans chiari stretti. Subito un senso di colpa enorme lo avvolse.
“H-Harry.
Che ci f-fai qui?”
chiese il ragazzo dagli occhi color cielo.
“Senti,
so che sembra strano ma devo fare una cosa. E’ imp-“ . Lo stava per fare, ma qualcuno
glielo impedì:
“LouLou,
chi è? CHI E’?!”
Harry non riusciva distinguere quella voce, eppure ebbe una sensazione
bruttissima.
Subito dopo,
si affacciò dalla porta una ragazzina, poteva avere circa quindici o sedici
anni.
“Oh
ehm..Lottie! Lui è Harry Styles, è un-“
“E’ il
tuo ragazzo? Ti prego dimmi di no. E’ TROPPO CARINO PER TE.” Rispose la sorella Tomlinson.
Louis
divenne tutto rosso dalla vergogna e il riccio lo stesso.
“No, veramente..non
lo sono.” Rispose
Harry intromettendosi nella conversazione tra i due.
“Oh menomale!
Sei impegnato? No, per-“ ma venne interrotta dal fratello che la buttò dentro casa.
“Scusala,
è in preda agli ormoni e appena vede un bel ragazzo inizia a chiedergli se è libero
e bla bla bla. Mi spiace!”
Harry rise: ”Tranquillo,
non fa niente!”
“Oh, okay.
Cosa volevi dirmi o fare?” chiese Louis curioso.
“Questo.”.
E subito si
fiondò sulle labbra del moro che era incredulo; il riccio stava veramente
cercando di trasmettergli tutto quello che aveva da offrire.
Era un
romantico e casto bacio che sembrò duro per un’eternità, ma a nessuno dei due
dava fastidio. Dopo un bel paio di secondi, si staccarono senza fiato.
“Harry, ma
che hai fatto?”
“Volevo
dimostrarti che per me tutto questo non è una cavolata, io a te ci tengo
davvero anche se ti conosco da quattro settimane, circa.
Io voglio
sposarti; voglio girare con te il Mondo; voglio essere felice con te ; voglio
ridere con te; voglio amare te come non ho mai amato nessuno; voglio comprare
una casa con te; adottare bambini con te ; vivere la mia vita con te; arrivare
a ottant’anni e amarti come fosse la prima volta; voglio essere tuo per sempre
e voglio che tu sia mio per sempre,Louis.”
“Harry..Sei
sicuro? Non immaginavo tu pensassi così di noi, cavolo..” rispose il moro.
“..E non
pensavo ci tenessi così tanto a me. Pensavo fosse una di quelle storielle che
durano sì e no una settimana o due.” riprese quest’ultimo.
“Questo
non è affatto vero e lo sai perfettamente. Siamo, oramai, grandi e vaccinati
per poter prendere delle decisioni insieme e, ti prego, dimmi che mi ami come
ti amo io!” Harry
aveva gli occhi verdi lucidi e Louis anche.
“E’
complicato.. Senti, parliamone in camera mia. Fa piuttosto freddo fuori
adesso!” rispose il
moro.
L’altro lo
guardò accigliato: ”Guarda che siamo a Luglio, eh.”
“Dettagli.
Ma entra lo stesso, dai!”
Così il moro
e il riccio entrarono insieme nella bellissima casa dei Tomlinson, infestata da
quattro bambinette carine e dolci.
La casa di
Louis era completamente diversa da quella di Harry, era molto più grande e
spaziosa.
Appena
entrati, un enorme ingresso faceva luce ristringendosi sempre più fino a
diventare un lungo corridoio dalle pareti color verde acqua e il pavimento
composto di parquet chiaro; Nel lato sinistro si trovavano camere con diverse
scritte alla porta: “Charlotte”, ”Bagno Donne” e ”Phoebe & Felicité”.
In quello
destro c’erano invece “Bagno Uomini”, ”Studio” e l’ultima non
aveva scritto proprio nulla.
“Sarà la
camera di Louis..” pensò
Harry, velocemente.
Finito il
corridoio ci si trovava nella cucina: era soleggiata e fresca, con un frigo
bianco come tutti i mobili in quella stanza; un grande tavolo stava al centro e
c’erano ben sei posti a tavola.
A sinistra,
invece, si trovava un arco che portava nel salotto.
Anche
quest’ultimo era messo davvero bene: grande divano di pelle per cinque persone,
una TV non molto appariscente gli stava davanti; ai lati c’erano invece una
libreria con al suo interno una centinaia di libri, da quelli scolastici ai
romanzi più strani e un mobiletto contenente foto, quaderni e quant’altro.
Ad Harry
piaceva quella casa, era su un piano ma tutto sommato era davvero ben arredata.
Louis fece
vedere tutte le stanze per poi rinchiudersi assieme a lui nella sua stanza,
raccomandando a Lottie di guardare le sorelle.
Subito Louis
si buttò sulle labbra dell’altro,iniziando un passionale bacio: le loro lingue
stavano “giocando” fra loro e il riccio fece un verso come per dire ”Mmh, da
te questo non me lo sarei mai aspettato Louis Tomlinson!” ma lo continuò a
baciare piacevolmente.
Quando si
staccarono Harry parve, secondo Louis, veramente confuso.
“E
questo? … cosa significa questo?”
“E’ che
anch’io ti amo Harry. Vorrei stare..Ma non posso.”
“Perché
Louis?”
“E’
complicato Harry, troppo complicato per te e me.”
“Cosa è
complicato?! Se staremo insieme, nulla sarà complicato. PERCHE’ NON LO VUOI
CAPIRE?”
“Non
alzare la voce..Non ce n’è bisogno adesso.
“Sì, lo
so. Spiegami che c’è che non va..Parliamone Louis,parliamone.”
Louis prese
un respiro profondo, poi iniziò a raccontare:
“Mia..mia
madre è morta..” Mise
in basso il volto.
Il
riccioluto lo guardò confuso.
“Questo
che centra Louis? Io i miei non li ho mai conosciuti..”
“Non
riesco più a fidarmi di nessuno e non riesco a parlarne con nessuno … A parte
te,ovvio.”
“Io
quando ero in orfanotrofio festeggiavo i compleanni a piangere.. Ho cercato di
rifarmi una nuova vita, ci sto riuscendo.. Sai perché?”
“No,
perché?”
“Perché
ci sei tu con me, ora. Questo è tutto quello che io possa desiderare.”
“Harry, fai
sembrare tutto questo una di quelle storie da fiaba..”
“Non ti
piace l’idea?” chiese Harry dispiaciuto.
“No,
l’AMO QUESTA IDEA!” rispose sorridente Louis.
“E allora
accetta di diventare il mio ragazzo, Louis Tomlinson; fidati di me, Louis Tomlinson;
amami come ti amo io, Louis Tomlinson.”
“Harry,
sei troppo romantico!” Il moro rise.
“Ahahahah,
grazie! Accetti queste condizioni? Sappi che è per il tuo e il mio bene.” Disse Harry, a Louis, cercando e volendo
una risposta: QUELLA RISPOSTA.
“Sinceramente?
Non lo so, non lo so Harry.” Il moro rispose così al ragazzo con
gli occhi verdi, e il viso di quest’ultimo pareva stanco di quelle parole, lo
abbassò e uscì da quella stanza e..da quella casa.
IL COMING OUT E’
VICINO! [LEGGETE!]
Hola! C:
Scusate per il capitolo merdoso, e
per il modo in cui è finito ma se vogliamo che la storia duri, non deve essere
tutto rosa e fiore eh! Lol.
PARLANDO DEL TITOLO DELLO SPAZIO
AUTRICE: SECONDO ME, STA PER SUCCEDERE! DUHUDHQIUHGWYDEWTG.
Cioè, in vari blog iniziano tutti a
parlare del fatto che Harreh e la Sassy passano quasi tutto il loro tempo
insieme sul tour bus ed Eleanor [Tina o chiunque sia] non si vede più! CEH, DAAI! *-*
Parlando del capitolo: beh, Louis è
davvero confuso e non sa quale sia la cosa giusta da fare! Harry è stanco di
queste risposte negative ma ama Lou e quindi continuerà a chiederglielo.
Per ora non c’è più nulla da dire, ah
sì:
RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO
RECENSITO E L’HANNO MESSA NELLE SEGUITE!
SEGUITEMI SU TWITTER: @liamsomg e @larrysalchemy(HO DUE ACCOUNT!)
E SE AVETE BISOGNO, CHIEDETE E TUTTO
AVRETE! AHAHHAHAHAH no.
Chiedete se avete bisogno di sapere
quando continuo e volete avere descrizioni sui personaggi.
Ah e DITEMI CHE NE PENSATE,
OLTRE A RECENSIRE, CON L’HASTAG: #BlackoutFF!
EHY TU! MI RACCOMANDO,
LEGGI LO SPAZIO AUTRICE! IT’S IMPORTANT!
Capitolo 6: “Why you Haz/Lou?!”
Harry:
Harry era
lì, assente. Fermo e quasi sembrava privo di vita; un pezzo di marmo
bagnato dall’acqua, o un sasso.
Invece era solamente sotto la doccia, cercando di capire
perché Louis non volesse amarlo. Dopo due settimane, era ancora lì a cercare
una risposta che non sarebbe mai arrivata se non chiedendoglielo.
Pensò anche a Sharon, Lauren e Holly. Loro avevano promesso
che tutto sarebbe andato bene, ma il riccio non sapeva ancora se quella
promessa era stata mantenuta e, per questo, cercava di evitare ogni possibile
contatto con il Mondo. Odiava tutto e tutti.
Odiava quello stupido cellulare che continuava a squillare;
odiava Louis;
odiava le sue più care amiche;
odiava il fatto di non poter essere felice, perché
nonostante tutto era solo quello che desiderava.
Non aveva mai avuto una famiglia e ora che cercava di
formarne una, tutto quello che aveva fatto sembrava inutile e privo di senso.
Quando un “nuovo
messaggio in segreteria.” Fece risvegliare Harry dai suoi più nascosti
pensieri.
Uscì dalla doccia e si precipitò, nudo, davanti al suo Iphone.
Il numero era privato, ed Harry ci mise circa trenta secondi
per decidersi, poi cliccò su: ascolta
messaggio.
“Ciao Harry.. Probabilmente tu non ti ricordi di me, ma..
sono tua madre. Ormai non ci sentiamo da diciannove anni e non so neanche come
ho fatto a trovare il tuo numero. Volevo solo dirti che io non ho mai voluto
lasciarti. E’ solo che io e tua padre non andavamo d’accordo e non potevamo
permetterci di mantenerti. Io ti voglio bene, Harry. E’ da troppo tempo che
penso a te ogni giorno e spero che tu abbia voglia di conoscere me, il mio
nuovo marito e i suoi figli. Spero tu voglia veramente venire, tesoro.
Richiamami se decidi di accettare..ehm..il numero che devi chiamare se accetti
è questo: *numero di telefono*.
Quindi, ciao.”
Era sconvolto. Sua madre le aveva appena inviato un
messaggio dopo ben diciannove anni che non si faceva vedere. Era arrabbiato ma
felice al tempo stesso, le lacrime stavano già scendendo lentamente e, per la
prima volta nella sua vita, non sapeva cosa fare.
Prese il cellulare in mano e scrisse il numero sulla
schermata delle chiamate. Schiacciò quel
tasto e il cellulare iniziò ad emettere dei bipe sembrava quasi estenuante quell’attesa.
“Pronto?” la voce di una donna, la stessa del messaggio,
parlò.
Harry rimase impietrito e non riusciva a parlare, ma dopo
qualche secondo rispose.
“Ehm.. mamma?” disse il riccioluto, imbarazzato.
“H-Harry? Sei tu?” chiese la donna, sorpresa.
“Sì..”
“Oddio Harry. Grazie per avermi chiamato! Sono così felice,
Dio santo. Quindi verrai?”
Subito diventò serio e freddo, come poteva essere felice nel
risentire la madre che lo aveva mollato in un orfanotrofio per ben diciotto
anni?
“Senti, non voglio riconciliarmi con te. Mi hai ferito e per
tutta la vita mi sono sentito.. un errore. Quindi: sì, verrò, ma solo perché
sono gentile.”
“Oh..Capisco. Dove abiti ora? Vivi ad Holmes-“
Non le fece nemmeno finire di parlare, che la interruppe.
“No. Con quella schifo di città ho chiuso. Ora vivo a Doncaster. E tu?”
“Io vivo a Manchester.. Vuoi venire tu da noi? O noi da te?”
“Forse sarà meglio io da voi. Qual è l’indirizzo?”
“Te lo scrivo per messaggio, Harry. Ora devo andare,
scusami. Ciao!”
“Pff,
non aveva neanche voglia di parlare. Schifo di madre era, e così è rimasta” Pensò
Harry.
Subito dopo s’infilo i boxer e iniziò ad asciugarsi i
riccioli con il phon.
Louis:
Arrivò un messaggio a Louis. Era di suo padre:
Ehi, ciao Lou. Volevo
farti sapere che da noi verrà il tuo fratellastro e vorremmo farlo conoscere
sia a te che alle bimbe. Fammi sapere se venite! Xx
“Ma per favore. Mi sta
per venire da vomitare. Io con te? A conoscere il MIO fratellastro?” pensò.
Ma..nonostante tutto, quella sera accettò e una settimana
dopo si ritrovò in macchina alle cinque di pomeriggio verso Manchester.
Non sapeva come sarebbe stato suo fratello, sapeva che era è
più piccolo e quindi pensava di ritrovarsi un bambino delle medie che giocava
ancora con i bambolotti.
“Pensi sia come noi?” chiese Felicitè
“Nah. Penso sia uno sfigato. Spero
solo di non doverci parlare per tutta la serata!” rispose Louis e tutti,
nell’auto, risero.
“Ehy! E se invece ci ritroviamo un
modello?” chiese Lottie, con aria sognante.
E Felicitè rispose:”Tesoro, scusa
se te lo dico: ma siete fratelli e quindi non ti ci puoi sposare.”
Prima che iniziassero a litigare, Louis annunciò l’arrivo a
casa del padre.
Era una enorme villa, con piscina e sembrava quasi il
paradiso.
“Ecco perché non
mantiene le bambine.” Pensò il moro, disgustato.
Daisy e Phoebe, in braccio al fratello, suonarono due volte
il campanello e il cancello si aprì lentamente permettendogli di entrare.
Il loro fratellastro doveva essere già arrivato, perché notò
una macchina nel parcheggiò che gli sembrò veramente familiare.
Entrò nella casa e subito la matrigna gli andò incontro,
salutandolo.
“Ciao Louis! Ciao Daisy, Phoebe! Ciao Charlotte e ciao anche
a te Felicité!”
“Buonasera Anne!” risposero tutti insieme.
“Vieni, tuo padre è di là con tuo fratello.”
Louis entrò e subito il padre lo abbracciò, non
permettendogli di vedere il suo fratellastro, anche se sentiva il suo sguardo
puntato addosso che poco dopo svanì.
“Ehi, tesoro. Aiutami con le verdure, per favore.” Chiese
Anne al figlio, come se stessero insieme da una vita.
Il moro si staccò dal padre e iniziò ad osservare
l’individuo girato di spalle che aveva un corpo stranamente familiare.
Non capiva di chi, ma sapeva di conoscerlo.
“Harry, vieni. Presentati a tuo fratello!” Disse il padre
delle bambine e di Louis.
Ed ecco che l’estraneo si girò e fissò l’altro.
Tutti e due rimasero pietrificati dalla scena che gli si
presentò davanti e fu così che tutti e due parlarono.
“H-Harry! Ma che
cifai qui!?”
“L-Louis!
Sei tu il mio fratellastro?”
E tutti e due si ritrovarono a pensare:”Perché lui è qui davanti a me? Non possiamo
essere fratelli. NON DOPO QUEI BACI.”
Here
I am!
Ccciao! Dopo un
mese, ho finalmente postato. Ed era solamente perché volevo godermi fino
all’ultima briciola questa estate penosissima.
Ho passato
un’estate terribile e non ho ancora finito i compiti. c.c
Passando
alla storia:
ho cambiato
praticamente tutto, dopo un flash.
Ora Lou ed
Harry scoprono di essere fratellastri, ma l’amore e l’attrazione che li lega
sarà impossibile da distruggere! WOHOO.
Passando ai ringraziamenti:
Grazie a: Frosticle, thatpower, tomlinsexygod, jacksonrauhl, MiriamB_ e alla mia amata CauseYouAreEverythingISee per aver
commentato e quindi recensito la mia fan fiction.
Ve ne sono eternamente grata!
Se volete
aggiungermi su Facebook, mi chiamo: Alessia Giallongo.
Se volete followarmi (?) su Twitter, sono:
@liamsomg.