'cause you make my heart race' parte seconda

di xedwardslips
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** back to summer paradise. ***
Capitolo 2: *** platform 9 ¾ king's cross station ***
Capitolo 3: *** your love is my drug. ***
Capitolo 4: *** 'i love you' 'thanks' ***
Capitolo 5: *** i can't. ***
Capitolo 6: *** can i have this dance? ***
Capitolo 7: *** whore. ***



Capitolo 1
*** back to summer paradise. ***


L'estate era passata come un fulmine. Ricordo ancora tutto come se fosse ieri.
Andare a Londra era sempre stato il mio sogno, vivere lì ancora di più. Ma chi avrebbe mai pensato che un giorno ti saresti ritrovata ad andare in una scuola diversa, vivere in un mondo diverso, con persone diverse.
Se non capite, vi riepilogo brevemente ciò che è successo nelle vacanze estive che si stanno concludendo.
Sono andata a Londra con le mie migliori amiche, Mandy e Gemma, lì ho rincontrato mio fratello, Liam e abbiamo vissuto per tutta l'estate con lui e i suoi quattro amici, nonché membri della famosa band del Regno Unito, i One Direction.
Si sa, l'amore poi arriva quando meno te lo aspetti ed è successo proprio così. Harry Styles, l'attraente ricciolino dagli occhi di smeraldo mi aveva rubato il cuore. 
Certo, come tutti i ragazzi, aveva fatto lo stronzo con me, ma avevo scoperto che era davvero innamorato di me. Solo che il giorno del mio diciassettesimo compleanno, ho baciato il suo migliore amico e da lì sono cominciati i litigi e ci siamo 'lasciati'. Tecnicamente non facevamo coppia fissa, ma ci comportavamo come una di loro.
Un paio di settimane dopo ho scoperto che Harry usciva con la conduttrice televisiva, Caroline Flack e mi è caduto il mondo addosso. Pensavo che Harry mi avrebbe perdonato e, invece, mi ero sbagliata.
In quel periodo la mia vita era uno schifo e ho tentato il suicidio.
Mi direte 'sei pazza'. Ma io vi dico, che voi fosse stati al posto mio, non penso che avreste reagito differentemente, vedendo che il ragazzo di cui eri innamorata, ogni santo giorno, ti fulminava con lo sguardo, non ti salutava nemmeno ed evitava di stare in casa con te.
Oh, scusate se me ne sono dimenticata, ma, sempre questo ragazzo, mi ha confessato che io sono una maga.
Esatto, quelle che hanno la bacchetta magica e fanno incantesimi. Forte vero?
Comunque, tornando al suicidio, sono andata in coma per non-mi-ricordo-quanto-tempo e, al mio risveglio, ho rincontrato il mio ex ragazzo, Mason, che si è catapultato in ospedale quando ha scoperto cosa fosse successo.
Mentre passavo del tempo con il mio ex ragazzo, Harry tornava a fare il normale e mi ha addirittura baciata!
Poi però, alla fine, come dicono le fiabe, il vero amore vince sempre e secondo voi con chi sono tornata?




MESE DI AGOSTO, 2012
"Abby era ancora single e aveva ancora le idee confuse più confuse che mai. Mason era davvero dolce con lei, la faceva stare bene. Poi c'era Harry che l'aveva fatta innamorare, poi se n'era fregato. NON.SAPEVA.CHI.SCEGLIERE.



Era il 15 agosto. Faceva caldo e i ragazzi erano al mare. Ma lei non era con loro. Stava guardando la televisione da più di due ore.
Era passata da "24 ore in sala parto USA" alle hit del momento e le canzoni più belle. 
Ovviamente non potevano mancare gli One Direction, con tutti i loro singoli. 
Poi Harry si sedette accanto a lei. 
-Ero convinta che fossi al mare con i ragazzi- disse sorpresa di vederlo. 
-Lo so. Ma non aveva senso andarci- 
Poi silenzio.

La televisione trasmetteva "You belong with me" di Taylor Swift. I due ragazzi all'unisono dissero di amare quella canzone.
Si sorrisero e la ragazza, non reggendo quello sguardo, andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Aprii il frigo e prese l'acqua. Chiudendo il frigo trovò il riccio accanto a lei.
Sobbalzò leggermente alla vista di quello sguardo di cui era innamorata.
-Non riesco a starti lontano- disse il riccio guardandola negli occhi.
La ragazza fece finta di nulla e si appoggiò al frigo bevendo l'acqua. Nella realtà stava per collassare.
Finì di bere e il ragazzo si avvicinò a lei. Erano distanti davvero poco.
Riusciva a sentire il suo battito cardiaco essendo all'altezza del suo cuore(?)
Il ragazzo appoggiò una mano nel frigo all'altezza della testa di lei e si ritrovarono ancora più vicini.
Non resistì e la baciò. FINALMENTE.
Si staccarono e la canzone in quel momento era sul punto di finire.
-You belong with me- dissero assieme.



Be, adesso che avete capito, continuo con la narrazione della magia. Avevo scoperto di essere una maga. Avevo scoperto che esisteva un mondo della magia, con il ministero della magia, il ministro della magia e la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
I miei genitori mi avevano tenuto nascosto questo segreto da molto tempo e quando, arrivò il momento di scegliere tra 'ignorare' la magia e continuare a fare la vita di sempre o 'vivere' la magia e fare tutto quello che facevano i maghi, scelsi la seconda. Il motivo? Quel mondo mi affascinava, ero sempre stata convinta di essere diversa e in quel mondo la mia affermazione era confermata.
In più, durante l'estate, il preside della scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts mi informò che avrei dovuto eseguire delle lezioni per recuperare gli anni 'magici' persi. Sì, perché dovete sapere che per il primo anno, Hogwarts accetta solo ragazzini e ragazzine di 13 anni, quindi tecnicamente ho perso tre anni di scuola e gli ho recuperati in tre mesi(?)
In cosa consistevano queste lezioni? Imparare a memoria gli incantesimi, saper combattere usandoli, fare delle pozioni con ingredienti bizzarri, ecc..



31 agosto, ore 23 e 37.
Ero nel pieno di una crisi di ansia. Mi stavo torturando le mani, come mai fatto prima d'ora. Mi trovavo nel divano in salone, accucciolata tra le braccia di Harry pensando e ripensando a cosa sarebbe successo l'indomani.
-Ehi piccola, ho capito quanto tu sia nervosa ma mi stai facendo male- Era vero. Senza accorgermene, stavo pizziccando la mano di Harry. 
Mi concentrai sui programmi in TV. C'era uno di quei film che danno talmente spesso che chiunque sa tutte le battute(?).
Decido perciò di poggiare la testa nel petto del riccio e cerco di addormentarmi.



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I'm back, bichtes c:
okay la smetto cc sono tornata lalala
non so perché ho continuato la ff ma una mia amcia mi ha spinto a farlo,
perciò eccovi il ventunesimo capitolo c: diciamo che è un capitolo di transizione per chi stesse
leggendo per la prima volta. bene, ora scappo, buona lettura c:
#elisa_directioner7

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Capitolo 2
*** platform 9 ¾ king's cross station ***


La mattina dopo mi svegliarono i baci e le carezze di Harry.  Amavo quando faceva il dolce di prima mattina, mi metteva sempre di buon umore.  Avete presente quando vostra madre entra lentamente in camera e vi sveglia con un bacio sulla guancia e voi vi svegliate bene? Ecco, a me succede sempre così, rfhjkf.
Mi stiracchiai leggermente e misi a fuoco dove mi trovavo.  Ero nella camera da letto con accanto il mio ragazzo con uno di quei sorrisi da sbavo.
-Buongiorno piccola-
-Buongiorno-  risposi con voce di chi si è appena svegliato.
-Come ti senti?-  Lo guardai con faccia stranita.
-Oggi è primo settembre. Oggi andremo a scuola, signorina-
-Cazzo, me ne ero scordata-
-Tranquilla,  abbiamo tutta la mattina per fare gli acquisti-
-Oh,  bene-
Scendemmo a fare colazione e mi accorsi che erano solamente le otto del mattino.
Feci colazione alla svelta e volai nella doccia.  Una doccia veloce per cercare per togliere la tensione, ma non ci riuscii. Avevo ancora le gambe che tremavano, tremavano incessantemente.  I battiti cardiaci erano accelerati.
Dato che non faceva tanto freddo, optai per una maglietta a tre quarti a righe bianche e nere, un jeans stretto nero e le vans, bianche ovviamente.
Scendo al piano di sotto e trovo la band al completo con borse, borsoni e gabbie con gufi e civette.
-Ragazzi ma cosa penserà la gente vedendovi uscire con le civette e i borsoni?- chiesi avvicinandomi ad una delle cinque gabbie.
-Oh, Abby cara,  nessuno ci vedrà. Ricordi la prima volta che Silente venne qua- rispose Niall sorridendomi.
-Smaterializzazione -sussurrai - Oh sì, ricordo benissimo. La lucina verde- I ragazzi risero.
-Fermi tutti. Ma Mandy e Gemma... Loro dove staranno? Sbaglio o "Nessuno al di là di insegnanti e maghi o streghe potrà avere l'accesso al castello"- dissi imitando la voce grossa del preside della scuola, facendo sogghignare Louis e Zayn.
-Loro rimarranno a casa dei miei genitori,  dove dobbiamo andare adesso e dove loro ci stanno aspettando da parecchio tempo- continuò Niall prendendo le sue valigie e il suo gufo, tutto bianco con occhi così scuri che la notte in confronto non è così buia.
I ragazzi, uno dopo l'altro si smaterializzarono e rimanemmo solo io ed Harry.
-Ho paura-  Mi accolse tra le sue braccia e mi strinse forte, passando le sue grosse mani su e giù nella mia schiena.
-Ehi, andrà tutto bene. Adesso ci sono io.  Ti do solo dei piccoli consigli.  Primo chiedi al capello di non stare nei Serpeverde...-
-Capello? Serpeverde? Che cosa stai dicendo?-
-Nessuno ti ha parlato dello smistamento?-
-A quanto pare no,  fino ad adesso-
-Allora,  stasera Silente prenderà il Capello Parlante, ossia un capello che parla davvero e che appena viene appoggiato nella testa di uno dei maghi,  il capello decide in quale tra le quattro case verrai collocato.  Le case sono Grifondoro, la mia e dei ragazzi,  Serpeverde, Corvonero e  Tassorosso.  Spero che starai nella nostra o per Quiddich le nostre case si sfideranno...-
-Va bene.  Non ho capito nulla ma andiamo- dissi alla fine ridendo.
Il riccio mi sorrise e mi porse il braccio.  Lo afferrai e due istanti dopo i miei piedi si erano staccati da terra.  Tre secondi dopo stavano a terra.  Tenevo gli occhi chiusi e non avevo intenzione di aprirli.  
Stringevo ancora il braccio di Harry e lui mi strattonava leggermente.
-Ab, puoi aprire gli occhi, siamo arrivati in casa Horan-  mi ripete il riccio.
Piano piano aprii gli occhi e mi ritrovai di fronte un salottino comprendente un divano nero a tre posti e due poltrone ai lati. Un tavolino basso in vetro e di fronte un televisore spento.
Mi girai dall’altra parte e trovai  il resto della band e le mie migliori amiche.  Corsi ad abbracciarle, una dopo l’altra.
Non so come avrei retto senza di loro.  Promemoria: chiamarle ogni sera.
-Bene, ora possiamo anche andare.  Siamo leggermente in ritardo- gracchiò Zayn sbuffando.
-Come siamo vulnerabili questa mattina-  risposi dandogli una piccola spintarella, facendolo ridere.



Ci trovavamo in alcune strade piene di negozi che non avevo mai visto.  Certo Abby, è ovvio che non li hai visti, è il mondo della magia ed è la prima volta che ci vieni.
Entrammo nel primo negozio sulla destra.  Nell’insegna c’era scritto “Libri per streghe e maghi”. Lo ammetto, io ho un debole per tutti i libri e infatti, in queste settimane mi sono letta circa un centinaio di libri su Hogwarts, donati da Silente in persona.
Nel negozio acquistai tutti i libri che avevo sulla lista e la cosa che mi colpì di più fu quando alla cassa Liam pagò con i ‘galeoni’.
-Sono come le nostre sterline.  Solo che il mondo della magia ha scelto i galeoni-  disse Louis regalandomi un sorriso.
Girammo per altri sei o sette negozi e, per finire, entrammo in una specie di negozio di animali.
La porta tintinnò quando entrammo e un anziano signore ci raggiunse.
-Salve giovani maghi e streghe. Come posso esservi utile?-
-Stiamo cercando un animale per questa ragazza.  Lei cosa ci propone?- spiegò Harry mettendomi un braccio intorno al collo.
-Essendo una ragazza,  le consiglierei un gatto,  ma siete arrivati tardi e l’ultimo l’ho venduto ad un uomo circa dieci minuti fa.  Perciò penso che questa civetta andrà bene-  Ci indicò una civetta color panna con degli occhi color giallo cenere.
Presi la gabbia e la civetta emise un flebile rumore con la bocca.
-Le stai simpatica-  mi spiegò Niall ridendo.
-Davvero? Io solitamente non sto simpatica agli animali- risposi.
-Ma le civette non sono come gli altri animali.  Sono speciali.  Credo che l’hai capito quando Silente ti mandava le sue lettere-  replicò il biondo.



Nei negozi avevamo passato circa un’ora e l’ora di prendere il treno era sempre più vicina.
Stavo ammirando una vetrina con dei libri quando mi accorsi che i ragazzi erano spariti. Panico, gente.
Mi guardai intorno ma dei ragazzi neanche l’ombra. Decisi allora di raggiungere la stazione da sola.
Mi ritrovai in mezzo a circa duecento persone che dovevano prendere trecentomila treni diversi.
Allora, Abby ricorda, ‘binario 9 e ¾’.  Certo che era strana per essere una stazione.  Avevo sempre sentito numeri interi, non frazioni.
Non sapendo dove essere, decisi di chiedere ad signore che aveva l’aria di poter rispondere alla mia domanda.
-Mi scusi-  dissi strattonando la giacca al signore.
-Buongiorno signora.  Ha bisogno di aiuto- rispose l’uomo abbozzando un sorriso e sistemandosi la cravatta.
-Penso di essermi persa.  Sto cercando il binario nove e tre quarti.  Sa dirmi dove posso andare?-
-Come ha detto?  Binario nove e tre quarti? - rise- Temo che in questa stazione non ci sia questo numero-
-Ma scusi, siamo alla King's Cross?- domandai indignata.
-Certo che sì ragazzina. E adesso se ne vada, mi sta solo facendo perdere tempo- rispose incazzato.- Voi ragazzini mi state sempre importunando. Ogni anno, ognuno si diverte con questo 'nove e tre quarti'.-
Me ne andai imprecando a mezz’aria e raggiunsi il binario nove.
Osservai dei ragazzini con dei carrelli e le civette come me e mi avvicinai.
Una donna con i capelli rossi-arancioni , come tutti i suoi quattro figli , mi rivolse un sorriso.
-Cara anche tu a Hogwarts?- mi chiese.
Annuii diventando bordeaux.
-E’ il primo anno anche se in teoria dovrebbe essere il terzo- risposi.
-Hai scoperto da poco di essere un mago?- chiese una bambina avvinghiata alla gamba della signora con cui stavo dialogando. Anche lei con i capelli color carota,  alta quanto una coca-cola.
Annuii e abbassai lo sguardo verso l’orologio.  Le 11 e 45.  Il treno partiva alle 12 e 20.
Persi un battito.
-Mi scusi, come posso raggiungere il binario nove e tre quarti e la prego di non rispondermi dicendo che non esiste perché ho appena litigato con un signore per questo- continuai.
-Oh cara, chiamami Molly.  Allora, adesso guarda dai miei figli,  anche loro stanno andando lì-
-Grazie mille Molly.  Io sono Abby.  Piacere- dissi allungando la mano verso la donna.
Rispose con una stretta di mano forte e mi disse i nomi dei figli.  La piccola Ginny,  il medio Ronald e i due gemelli della mia età,  Fred e George.
Ronald prese la rincorsa e andò verso il muro in cui c’era la scritta ‘9’.  Chiusi gli occhi per evitare di vedere lo schianto ma non si sentì nulla.  Aprii gli occhi e non trovai più il marmocchio.
I gemelli, accanto a me, ridevano della mia faccia.
Questo mondo della magia mi fa paura, sempre di più.
-E’ molto semplice, corri verso il muro.  Il muro è una passaporta-  mi disse uno dei due gemelli- Guarda George per esempio-
George prese la rincorsa, andò verso il muro e poi sparì.
-Ora ho capito.  Ma vai prima tu Fred- risposi ridendo.
Il ragazzo fece le stesse mosse e sparì.
-Bene, cara, adesso tocca a te. In bocca al lupo- Risposi un flebile 'grazie'.
Feci retromarcia col carrello e puntai verso il muro.  Pochi istanti prima dello schianto trattenni il respiro e chiusi gli occhi.
Gli riaprii quando qualcosa o meglio, qualcuno rideva, sicuramente di me, avvinghiata alla gabbia della civetta.
-Ab, Madonna santa, pensavamo che dovessimo venirti a cercare-  Avrei potuto riconoscere quella voce in mezzo a mille diverse.  Infatti quando aprii gli occhi non rimasi sorpresa di vedere Harry che rideva sotto i baffi.
Lasciai la presa dalla civetta, che emise un altro suono, e mi ricomposi.
-Mi potevate almeno avvisare che mi avreste aspettato qua.  Non sapete quante figure di merda ho dovuto fare per arrivare qui sana e salva- dissi incrociandomi le braccia al petto. I cinque risero come pazzi.
Fulminai con lo sguardo mio fratello che rideva più degli altri.
-Ehi, cosa ci posso fare io? Ci siamo passati tutti. E’ una cosa che abbiamo dovuto fare tutti, uno dopo l’altro. Non dirmi che il capotreno ti ha detto che non esiste il binario nove e tre quarti e che noi ragazzi lo importuniamo sempre?!- disse mio fratello cercando di non ridere. Ma era impossibile, vedeva Niall ridere e quando Niall iniziava a ridere, non riusciva a smettere se non dopo venti minuti buoni.
-Voi mi volete dire che ho fatto una figura di merda solo come, chiamiamola ‘cerimonia di iniziazione’?- gracchiai incazzata.
-Esattamente- rispose Louis ridendo.
-Siete cinque stronzi. Approfittate della mia ingenuità per farvi due risate. Andatevene a quel paese-
-No dai, non prendertela- dissero tutti in coro.
In quel momento due chiome color carota si avvicinarono.
-Ciao Abby- mi salutarono con la mano. Ricambiai il gesto e si avvicinarono.
I cinque squadrarono Fred e George e si lanciarono sguardi di fuoco che lasciavano intendere la poca amicizia che c’era fra loro.
I due si misero uno alla mia destra e uno alla mia sinistra.
-Beh, allora ci vediamo al castello Abby- e se ne andarono dando una spallata ad Harry e a Zayn.
-Come cazzo fai a conoscerli?- urlò Harry, incazzato più che mai.
-Primo: non usare quel tono con me. Secondo: modera i toni. Terzo: gli ho conosciuti alla stazione. Almeno loro mi hanno aiutata quando ero in difficoltà, non come te e gli altri che ve ne siete fregati di me. Beh, ovvio, io sono la nuova arrivata-
Harry si avvicinò e mi sfiorò la guancia con la mano, ma mi dileguai all’istante.
-Ragazzi, ci potete lasciare soli?- disse il riccio, rivolgendosi agli amici che acconsentirono e sparirono in poco tempo.
-Allora, si da il caso che loro sono dei Serpeverde e se tu vuoi fare amicizia con loro, sei libera di farlo ma non ti conviene se vuoi diventare una Grinfondoro e stare con noi, Abby-
-Porca puttana, Harry, io sono libera di fare amicizia con le cazzo di persone che voglio. Non sei nessuno per dirmi che non lo devo fare- Sì, quando sono incazzata, uso tante parolacce. Ma rende meglio il concetto, assolutamente.
-Lo so, hai ragione ma a scuola lo capirai meglio. Adesso andiamo che il treno sta per partire e non voglio perdermelo. E per favore, togli questo broncio. Non sopporto vederti così- disse sorridendomi.
Dio, ogni volta che lo faceva, gli sarei potuta saltare addosso. Amavo quando sorrideva anche perché quelle fossette lo rendevano ancora più bello.
E’ impossibile avercela con lui, quando due secondi dopo sfodera quelle due fossette che tanto amo.
-Okay, okay- risposi alzando le mani in aria in segno di arresa.
Mi avvolse il braccio intorno alla spalla e raggiungemmo gli altri.
-Allora, avete risolto?- domandò Liam torturandosi le mani. Difetto di famiglia.
-No, siamo abbracciati solo per assomigliare ai koala- risposi sarcastica.
-I panda sono adorabili- disse in proposito Louis.
-Noi di più- disse Harry baciandomi il naso.
Zayn mise le mani negli occhi a Liam e Niall, facendoli ridere.
-Non qui vi prego- disse Louis facendo finta di vomitare.
-Ne vuoi uno anche tu, Louis?- chiesi avvicinandomi verso Louis con le braccia a mezz’aria.
-No- brontolarono Harry e Louis all’unisono, facendoci ridere, ancora.



Nello scompartimento del treno ero con Harry e Louis. Ovviamente ero sdraiata con ben poca nonchalance sul mio ragazzo e mi toccava i capelli, alternando la mano.
Louis invece per tutto il tragitto era al telefono con Charlie era tutto rosso. Sono dolcissimi assieme.
-Hai visto che amore che è Louis?- dissi guardando Harry.
-Che vorresti dire?- rispose Harry diventando freddo.
-Non capire male- risi- L’ho detto perché è diventato rosso parlando con Charlie-
-Ah ecco- disse facendo un sospiro talmente grande da farmi vento.




Scendemmo dal treno che il cielo era già buio. Arrivammo poco lontani da un lago e in lontananza si poteva vedere il castello. Un brivido si impadronì della mia schiena.
Il resto del gruppo si unì a me, Harry e Louis e salimmo in una delle tante barche.
Più ci avvicinavamo, più mi rendevo conto di quanto fosse grande la scuola. Era una cosa impressionante.
Presi la mano di Harry e continuammo a camminare fino all’ingresso del castello.
Davanti al portone nel quale dovevamo entrare, c’era un piccolo spiazzo dalla forma quadrata con quattro panchine di pietra. Due gallerie incorniciavano i due lati dello spiazzo.
Lo attraversammo e giungemmo in quella che era la Sala Grande.
Alzai gli occhi al cielo e potei notare che il soffitto non si vedeva ma un gran numero di candele roteavano nell’aria.
-Questo non è il vero soffitto. C’è scritto nel libro ‘Tutto su Hogwarts’. Io ho letto quel libro- disse vantandosi Zayn.
-Uno dei pochi- continuai facendo ridere Niall e Louis che ricevettero due scappellotti nella nuca.
-No Ab, noi Grifondoro siamo molto studiosi. Noi siamo l’onore di questa scuola- disse Liam annuendo.
Si sentirono due risate e i gemelli ci raggiunsero.
-Oh Abby, non credere a quello che dicono. Noi Serpeverde, siamo i campioni- disse Fred.
-Lo vorresti davvero Weasley.  Peccato che vi faremo il culo quest’anno a Quiddich- lo provocò Zayn.
-Malik, avete detto le stesse identiche parole l’anno scorso ma chi ha vinto? Noi- rispose George.
Harry si avvicinò ai due pronto a spaccargli la faccia ma mi misi in mezzo.
-Cosa vuoi fare? Ma vi sentite? E meno male, che questa la scuola in cui tutti erano amici di tutti e che tutti erano uniti per un unico scopo: diventare potenti maghi e streghe- li ripresi.
-Piccola hai ragione- rispose Harry sorridendomi.
-Piccola? State insieme?- chiese Fred.
-No, ci divertiamo a chiamare così tutta la gente- risposi col mio solito modo acido, ricevendo degli ‘ooooh’ da tutti tranne da Fred che mi guardò male e se ne andò male.
-Certo che tu, baby, sei nata per smerdare la gente- continuò Harry facendomi segno di sedermi accanto a lui in una lunghissima tavolata che occupava circa metà sala, mentre nell’altra metà c’era un’altra tavolata e, con la coda del occhio, notai che si sedettero Fred e George.
Tutte e due le tavolate erano zeppe di cibo che avrebbero potuto sfamare un intero esercito.
Tutti i ragazzi parlavano e mi accorsi che qualcuno cercava di parlare a tutti ma senza risultati.
Misi a fuoco che si trattava di Silente. Si trovava nella parte finale della sala, davanti ad un regio formato da due enormi ali. Dietro di lui, c'era una sfilza di uomini e donne che davano l’aria di essere professori.
-Silenzio- urlò Silente facendo zittire tutti.- Bene. Per prima cosa, buona sera a tutti. Io sono Albus Silente e sono il preside di questa scuola. Do il benvenuto a tutti i ragazzi che si sono uniti a noi, soprattutto ad una ragazza che ha scoperto da poco i suoi poteri e ho seguito personalmente. Abby, puoi alzarti e raggiungermi per lo smistamento...- In quel momento diventai del colore dei capelli di Fred e George e sentii caldo.
Harry mi diede una pacca sulla schiena e mi alzai. Sentivo lo sguardo puntato su di me. Ma guardai solo la strada che dovevo fare, cercando di non cadere e fare una delle mie figure di merda davanti a... sì, tutta la scuola.



-Benvenuta ad Hogwarts-  mi disse infine Silente. Poi mi sussurrò di sedermi nello sgabello che avevo dietro e così feci. Due istanti dopo un’anziana signora mi mise un capello sulla testa. Ricordai vagamente le parole di Harry ‘chiedi al capello di non essere nei Serpeverde’ e così feci.
Ripetevo a voce bassa ‘non Serpeverde, non Serpeverde, non Serpeverde’.
-Cosa hai detto? Non Serpeverde? E come mai? Hai tutte le potenzialità per essere una Serpeverde! Ma visto che sono buono.....Griifondoro- urlò il capello.
Si sentì un boato da parte dei miei compagni di casa e scesi con un po’ di difficoltà dallo sgabello.
Corsi verso la tavolata ed Harry mi abbracciò talmente tanto forte per due secondi vidi la luce bianca del paradiso.
-Hai ascoltato ciò che ti ho detto?- disse il riccio facendomi sedere affianco a lui e appoggiando una mano nella mia coscia.
Annuii davvero contenta e solo in quel momento mi resi conto che avrei passato davvero un anno con questi cinque ragazzi che erano la mia seconda famiglia, che mi sarei fatta degli amici e che, finalmente, avrei fatto qualcosa che mi piaceva.


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buona sera signori lettori c:
eccomi qui con un nuovo capitolo,
spero tanto che voi gradiate come nel precedente
che... *si schiarisce la voce* ha avuto sette recensioni*-*
io vi amo davvero tanto. spero che anche questo capitolo avrà 
così tante recensioni. bene, io ora scappo, buona lettura a tutti:))
#elisa_directioner7

  

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Capitolo 3
*** your love is my drug. ***


Il resto della serata passò mentre i ragazzini del primo anno venivano smistati nelle quattro rispettive case.
Alla fine della cena fui separata dai ragazzi e, a malavoglia, dovetti recarmi nel dormitorio femminile. 
Per arrivarci, un ragazzo che ci indicava come attraversare il castello, 'prefeto' mi sembra che lo dovessimo chiamare, ci fece salire delle scale, ricordandoci una stupida frase. "
Alle scale piace cambiareChe minchia di frase è?

Me ne resi conto quando, salendo le scale, quest'ultime cambiare verso e andarono dall'altra parte. Merda.
«Tutto okay ragazzi» disse il prefeto e, con molti tentativi, arrivammo in un pianerottolo e ci fermammo davanti ad un quadro di una donna grossa che ci sorrideva.
«Parola d'ordine» Disse la donna del quadro con voce squillante. Oh, ormai niente mi spaventa. E' tutto normale.
«Caput dragonis» rispose il ragazzo. La donna si rilassò e il quadrò si aprì in avanti mostrandoci quello che era il dormitorio delle Grinfondoro.

Un gruppo di circa dieci ragazze mi squadravano dall'alto verso il basso e ridevano, come se avessi nella fronte la scritta 'sono cogliona'.
«Lei è la nuova arrivata. Guardatela. Dicono che sia l'amichetta di Harry Styles, di questa settimana. Sicuramente domani si lasceranno» Disse una delle tante. Le altre, sentendo questa, risero, risero di gusto.
Sentii gli occhi bruciare e il labbro inferiore che cominciava a tremare. Una lacrima. Due lacrime. Tre lacrime. Quattro lacrime.
«Non qui, Abby» disse una ragazza portandomi verso la mia stanza. 
Rimasi un po' scioccata per questo gesto sia perché lei faceva parte di quel gruppetto sia perché non la conoscevo e lei sapeva il mio nome.
Entrai velocemente in bagno e mi asciugai le lacrime, lavandomi la faccia togliendo tutto il trucco, ormai sbavato nelle mie guance.
Uscii e trovai la ragazza seduta sull'unico letto che c'era dentro la stanza, che mi guardava, regalandomi un sorriso. 
Si alzò e mi porse la mano. 
«Sono Rose Horan, la sorella di Niall» Ricambiai la stretta. 
«Io sono Ab...»  Non mi lasciò finire che ammise «Lo so come ti chiami. So tutto di te. Niall mi ha detto tutto»
«Come mai le tue amiche si divertono con le nuove arrivate?»
«Loro? Oh no, non sono mie amiche. Sono costretta a stare con loro perché sono le uniche Grinfondoro»
«Oh, capisco. Beh, adesso hai me» Dissi facendola ridere. 
Mi aggiunsi anche io e l'osservai un'altra volta. Adesso che ci facevo caso era davvero uguale a Niall. Non altissima, capelli biondissimi, occhi azzurrissimi, pelle chiarissima. Sì, era una Horan.
«Sì, sembri davvero simpatica. Comunque mi dispiace per quello che ti hanno detto. Loro stanno dietro ad Harry da un po' di tempo ma non le ha mai cagate minimamente e adesso rodono vedendo che ha una ragazza così....stupenda» ammise sospirando.
«Oh non dire stupidaggini. Non sono stupenda» dissi sorridendo e abbassando lo sguardo, perché ero arrossita.
«Sì e non insistere» disse ridendo. Dio, aveva la risata di Niall. 
Esaminai la stanza. Sembrava come quella di casa mia e dei ragazzi. Pareti color pesca, scrivania, armadio a muro, letto singolo. Oh già, quello era l'unico diverso. Un piccolo nodo allo stomaco. 
Non avrei dormito con Harry. Chi mi avrebbe accolto nelle proprie braccia quando ne avevo bisognoChi mi avrebbe rotto le palle tutta la notteChi mi avrebbe svegliato la mattina con baci e carezze?

Mi addormentai con tranquillità e paura, col pensiero di aver trovato un'amica e con l'angoscia di quelle ragazze. Non erano state per niente carine a dire quelle cose. Harry non era così stronzo da lasciarmi? Lo era?

[ROSE'S PART]
La mattina dopo mi svegliò la sveglia delle 7 e mezzo. Il primo giorno di scuola. Mi fiondai sulla doccia, mi infilai i vestiti e solo in quel momento notai che dalla camera di Abby non si sentivano rumori. Sicuramente non aveva sentito la sveglia.
Andai a svegliare Abby nella stanza affianco e la trovai con le coperte alzate fino al naso che dormiva come un angioletto. Mi avvicinai senza far rumore alla finestra e lentamente aprii le tende facendo entrare i primi raggi del sole che pian piano presero possesso del letto di Abby.
«Abby svegliati. E' ora di fare colazione» dissi in un primo momento. Nulla.
«Abby svegliati»aggiunsi alzando la voce. Niente di niente.
«Abby cazzo svegliati» urlai. Nulla.
Minchia, ma cosa devo fare per svegliarla?

Scesi in Sala Grande e trovai il gruppetto di mio fratello intento a divorare la colazione, come loro solito fare. Corsi verso di loro che mi guardavano straniti. Sì, non li frequentavo molto.
«Buongiorno sorellina. Che diamine ci fai qui?» Ed ecco mio fratello che, dolcemente, mi offriva un croissant alla nutella che rifiutai muovendo a destra e a sinistra la testa.
«Non riesco a svegliare Abby. Cazzo, può scoppiare una guerra ma lei rimane avvinghiata al suo letto» sbraitai incazzata.
Harry che stava bevendo un thè rovente, lo sputò in faccia a Zayn che cacciò un urlo e imprecò contro di Harry che fece ridere il gruppo. «Andiamo» aggiunse il riccio prendendo un croissant e un fazzoletto, alzandosi dal tavolo.

«E' così difficile svegliarla? Basta sussurrarle una semplice cosa e lei apre gli occhi subito» dissi aspettando che le scale si decidessero a farci arrivare al nostro dormitorio.
«Davvero non capisco come ci riuscirai, voglio proprio vedere» 

Finalmente arrivammo al dormitorio e la donna obesa di ieri ci osservava. «Gli uomini non possono entrare qua dentro» bofonchiò lei. 
«E' un'urgenza» rispose Harry sorridendole. Oh, nemmeno un quadro riuscirebbe a reggere il suo sorriso. Io per prima.
«Parola d'ordine» sospirò infine la donna. Harry mi guardò e sorrise vittorioso.
«Caput dragonis» risposi, facendola aprire ed entrammo in fretta. Fra venti minuti ci sarebbe stata la prima ora di lezione.
«E' tutto tua» ammisi facendolo entrare nella sua stanza. Risveglio con Harry Styles? Io sarei morta.

[HARRY'S PART]
Era lì, su quel letto, talmente piccola in confronto a lui che forse ci sarebbe stata tre volte o forse più.
Lentamente mi avvicinai e notai che era tutta sudata e si muoveva senza sosta.
«NO» urlò infine aprendo gli occhi. Li aveva rossi e gonfi, aveva pianto. Mi guardò una prima volta per poi abbassare il capo e notai che stava arrossendo. Amavo quando lo faceva, era così bella.
Le alzai il volto con l'indice e fu costretta a guardarmi negli occhi. I suoi occhi che tanto mi facevano impazzire.
«Buongiorno» sussurrò lei facendosi piccola piccola, segno che voleva un abbraccio. Abbraccio che non tardò ad arrivare, accompagnato da un piccolo bacio sulla guancia leggermente bagnata per via delle lacrime.
«Buongiorno» le risposi sorridendo. «Cosa hai sognato di tanto brutto?»
Lei mi guardò stranita. Oh, di prima mattina, lo faceva sempre.
«Hai urlato, ti muovevi e hai sudato come non so cosa. Ah sì, sembra anche che hai pianto parecchio»
«Ho avuto degli incubi e tu non c'eri a dirmi che andava tutto bene» ammise guardando un punto indefinito al mio fianco.
«Lo so. E' stato strano anche per me svegliarmi stamattina e non trovarti qui con me, ma ci dovremmo fare l'abitudine»
Poi silenzio. Silenzio che odiavo, silenzio che avrei potuto evitare. «Adesso vai a lavarti che stai puzzando peggio di Niall e preparati, ti aspetto fuori con la colazione» E detto questo, le lasciai un sonoro bacio sulla guancia e la lasciai preparare.
Aprii la porta e notai che Rose stava ascoltando, le lanciai un'occhiata e lei abbassò il capo, sorridendo.
Minchia, tutte le ragazze che conosco si comportano come Abby.

Intanto nel dormitorio si era riempito di altre ragazze che mi guardavano e con le amiche si sussurravano qualcosa per poi ridacchiare. E' inutile, non ve lo do.
Lo ammetto, l'hanno scorso ero lo stronzo di turno. Io e Zayn ci eravamo fatti l'intero corpo studentesco femminile. Tutto proprio no, diciamo quelle che ce la davano perché alcune erano belle, ma stronze.
Poi però è arrivata lei, lei a sconvolgere tutti i miei piani, a farmi diventare pazzo anche solo col profumo dei suoi capelli. Lei era stata quella che mi aveva fatto sentire freddo quando c'erano quaranta gradi, mi aveva fatto battere il cuore a ritmi più veloci e più lenti quando sentivo la sua mancanza.
In quei mesi, era diventata la mia droga, ossì, la mia droga. Il suo amore era la mia droga.
Senza pensarci, stavo sorridendo e me ne accorsi solo quando una ragazza bionda si avvicinò a me sculettando come un'oca.
«Ciao Harry» disse lei con voce da oca. Sorride maliziosa come se fossi una probabile preda per lei.
Non lo ero. Io ero innamorato di Abby. Non me lo avrebbe perdonato mai. Scossi la testa e guardai quella tipa che si ostinava a sorridermi.
'Ignorala' sentivo la voce di Abby nella testa. Mi ripeteva di ignorarla ma era più forte di me.
«Saresti?» domandai sorridendole. «Ally, l'amica di Madison, ricordi?» mi disse lei. Stretta allo stomaco. Quella stronza. Certo che mi ricordavo di lei. Mi aveva tradito e la sua amichetta mi chiamava ogni santo giorno per chiedermi se tornavo con Madison, Col cazzo. «No, mi dispiace non mi ricordo»
«Vuoi che ti rinfreschi la memoria?» disse leccandosi le labbra in modo dannatamente sexy. 
«Per carità, stagli lontana» ringhiò Abby. Dio, la mia salvezza. Le sorrisi e lei abbassò lo sguardo, diventando rossa per poi alzarlo di nuovo verso Ally e rivolgerle un'occhiata fulminea. La bionda girò i tacchi e se ne andò con le sue quattro amichette che la seguirono a ruota.

«Cazzo Harry si può sapere dove hai la testa stamattina?» mi domandò per la centesima volta Zayn ricevendo un'occhiata dal professore di Babbanologia.
«Niente cazzo. Sono solo sovrappensiero»
«Tu non sei mai sovrappensiero» Era vero. Non mi capitava mai di usare quella parola abitualmente. «Dai amico dimmi cosa ti è successo...»
«Tu hai intenzione di comportarti come gli altri anni?»
«In che senso? Parli di Babbanologia? Oh no, quest'anno andrò bene dall'inizio»
«Ma chi se ne fotte di questa materia di merda. Sto parlando delle ragazze, porca puttana»
«Non c'è bisogno di alterarsi» bofonchiò lui. «Comunque non lo so. Voglio dire Perrie è davvero bella ma sto con lei solo per i giornali,ma io sono Zayn e non cambio per nessuno, nemmeno per una ragazza carina...Ma insomma cosa c'entra tutto questo?»
«Stamattina stavo aspettando Abby e quelle sgualdrine delle Grinfondoro ci stavano provando spudoratamente con me e non so come reagire. A me piace Abby e molto, ma..Ma non riesco a resistere a questa mia indole di fare il puttaniere.»
«Oh amico, questa è una decisione che spetta solo a te. Decidere di rimanere con Abby e rinunciare a quegli zuccherini, o rimanere single ma scoparti mezza scuola, farti la squadra di Quiddich, ah sì, infrangere il cuore della tua ragazza. Io ci penserei bene prima di fare una coglionata»
Questo sì che era un discorso degno di nota. Aveva pienamente ragione, ma avevo bisogno di un po' di tempo per decidere. Dovevo capire se tengo più ad Abby che a...le altre.

[ABBY'S PART]
Quella ragazza mi aveva scombussolato la giornata. Non potevo dimenticarmi di quanto le stesse attaccata quella tipa. La odiavo in una maniera assurda. Doveva stare lontana dal mio ragazzo.

La prima ora era una materia chiamata Pozioni e, essendo l’ultima come sempre, trovai tutti i banchi occupati fuorché un banco sulla sinistra occupato da un ragazzo con i capelli rossi intento a scarabocchiare distrattamente in un foglio bianco.
«Posso?» chiesi poggiando la borsa con poca delicatezza sul banco. Il ragazzo sobbalzò e solo in quel momento collegai. Fred Weasley, stare alla larga da lui.
«Oh, Ab, ciao» Ab? E questa confidenza?
Mi sorrise e mi sedetti. Stava per rivolgermi la parola quando un uomo entrò in classe. ‘Uomo’ con i capelli lisci che gli arrivavano alle spalle o oleosi come non so che cosa. Mi stava per salire la colazione perciò mi girai verso Fred, che era intento a squadrarmi, che sorrise.
Ricambiai il sorriso e l’osservai, ancora. A me non sembrava così cattivo come l’avevano descritto i ragazzi.
«Buongiorno ragazzi. Per chi non mi conoscesse sono il professor Piton e insegno pozioni a quelli del quarto anno. Iniziamo con una cosa che spero sappiate fare tutti. Avete trenta minuti cronometrati per preparare un Distillato della pace. Prendete i libri in fondo alla classe e i calderoni li trovate alle mie spalle. Bene, potete cominciare»
Mi alzai e presi uno dei tanti calderoni vecchi oltre mezzo secolo e un libro, fortunatamente nuovissimo. Cercai nell’indice ‘distillato della pace’ e lo trovai a pagina 354. Sfogliai velocemente le pagine e lessi velocemente tutto ciò che riguardava questa pozione.

‘Denominazione:Distillato della Pace
Livello                  Medio
Ingredienti         Pietra di Luna in polvere
                             Biancospino
                             Sciroppo di Elleboro
Colore                N.N.
Effetti               E' un potente ansiolitico che riduce i livelli di stress e dona un senso di serenità’

Dalle lezioni di Silente ricercai come farla.
Allora, per prima cosa ho usato la  polvere di pietra lunare che ho mescolato tre volte in senso antiorari. L’ho lasciato bollire sette minuti e l’ho unito all’ essenza di elleboro e, insieme, di nuovo a bollire altri venti minuti.. Unisco poi i fiori di biancospino e ancora si mescola tre volte in senso orario e una in senso antiorario.

«Bene passo a controllare» Disse il prof per poi girare per la classe e quando arrivo al mio banco, cacciò un urletto.
‘Oh merda’ pensai. «Ammirevole. Lei è davvero bravissima, non pensavo che già dalla prima lezione facesse uno schifo ma mi sorprende davvero» Sorrisi e la campanella suonò.
Mi affrettai a prendere il libro e la borsa, quando due braccia mi bloccarono.
«Ehi» mi disse Fred sorridendo.
«Ehi» risposi camminando verso la porta, al suo fianco.
«Che lezione hai alla prossima ora?» Estrassi velocemente il foglio e controllai. «Difesa contro le arti oscure» Lui ridacchiò. «Anche io» aggiunse.
«Bene, andiamo assieme? Perché non ho la più pallida idea di dove si trovi e ho paura di perdermi nelle scale, ho il terrore» Lui ridacchiò ancora e gli diedi un colpetto al braccio. «E’ tipico dei nuovi arrivati»


[NARRATORE ESTERNO]
Erano passati tre mesi dal primo giorno di scuola e ormai le vacanze di Natale erano alle porte. In questi mesi, Mandy aveva legato davvero tanto con Rose Horan, era come una sorella che non aveva mai avuto.
Ogni sera tentava di chiamare Mandy e Gemma ma con una scusa o con un’altra le chiudevano il telefono in faccia dopo tre minuti di chiamata. Era strano da parte loro non voler parlare e Mandy stava cominciando a farci l’abitudine e non le chiamava più.
Poi c’era Fred, diciamo il suo migliore amico, sapeva ascoltarla, capirla e rassicurarla meglio di Harry. Era strano da pensare, ma con Fred si sentiva davvero bene, a suo agio, sicura.

Camminava tranquilla nei corridoi di quella scuola, ormai senza la paura più di perdersi e un braccio sconosciuto intorno alla sua spalla. Si girò e trovò due occhi verdi che la guardavano.
«Buongiorno piccola» le sussurrò per poi darle un tenero bacio sul naso. «Buongiorno riccio»

Fred odiava questa situazione. Ogni mattina rimaneva lì impalato a vedere quei due. Quanto sarebbe voluto essere al posto di lui, ma non poteva.
Ogni giorno diventava sempre più geloso della sua migliore amica, diventava scontroso con tutti e non riusciva a concentrarsi sulle lezioni. Pensava a lei, al profumo dei suoi capelli che era capace di mandarlo in estasi, alla sua risata così bella e allo stesso tempo infantile, alla sue facce buffe che faceva durante pozioni, al suo sorriso e ogni volta moriva dentro.
Era impossibile da pensare ma Fred Weasley si era innamorato di Abby Payne
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salve belle donzelle c:
mi scuso per il tremendo ritardo ma non avevo tempo per aggiornare
ma ora eccomi qua e durante questi giorni aggiornerò più spesso c:
beh, che ne dite di dirmi ciò che pensate sul capitolo?
scusate se è un po' corto :c
comunque, buone vacanze <3
#elisa.

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Capitolo 4
*** 'i love you' 'thanks' ***


[FRED'S PART]
Era esattamente il giorno della gita e come sempre, mi son dimenticato l'autorizzazione dei miei. Cazzo.
Fortunatamente non sono l'unico: altri dieci ragazzi stanno in Sala Grande a fare colazione con tranquillità mentre il resto del corpo studentesco era diretto alla Stamberga Strillante per fare colazione velocemente e poi girare per il paese fino al tramonto.
Passai tra le due tavolate e notai una chioma bionda in mezzo al tavolo Grinfondoro e cacciai un urletto di felicità. Aumentai la falcata verso quel tavolo ed Abby mi notò. 

«Buongiorno bionda»esultai dando una gomitata ad un ragazzo che stava alla destra della mia migliore amica e mi sedetti al suo posto. «Buongiorno Weasley» rispose lei dandomi un bacio sulla guancia.
«Anche tu senza autorizzazione?» sbottò lei. Annui prendendo due croissant e alzandomi. «Andiamo a fare colazione in giro per il castello?» Le si illuminarono gli occhi. Amava fare colazione per i corridoi della scuola e ogni volta che succedeva era sempre più felice del solito.


Eravamo ormai al quarto piano e stavamo parlando del più e del meno, quando si fermò all'improvviso davanti ad un muro. Per sbaglio le andai addosso, rise ma tornò subito seria.
«Che strano questo muro» commentò andando a toccare la parete. «Ab è un muro. Sono tutti uguali. Dai andiamo» E le misi un braccio intorno al collo per portarla via. «Mi ascolti se ti dico che dietro quel muro c'è qualcosa. Un giorno Rose mi ha parlato di una stanza al quarto piano, che appariva solo che avevi bisogno di qualcosa...»
La stanza delle necessità calzava a pennello con la sua descrizione, ma feci finta di niente. 
«Ma secondo te, esiste una stanza del genere?» domandai con un tono più credibile possibile.
«Secondo me sì. Insomma siamo nel mondo della magia, sarebbe anche una cosa all'ordine del giorno» Aggiunse per poi scoppiare in una risata fragorosa. Dio, era bellissima anche quando rideva.
Rimasi ad osservarla e lei lo notò. Arrossì di colpo e abbassò lo sguardo. Era da tanto senza farlo, era strano.
Ricordo che l'aveva fatto la prima volta che l'avevo osservata ma poi aveva smesso. Chissà che le sarà preso!

Continuammo con la perlustrazione del castello e ci sedemmo in un muretto al secondo piano per fare colazione. 
«Fred, i cornetti. Dove li hai messi?»
«Merda, li ho lasciati al quarto piano, aspetta, vado a prenderli»
«Lascia, vado io. Aspettami qui e non combinarne una delle tue» Disse lei alzandosi e dirigendosi verso le scale.
Appena Abby scomparì dietro l'angolo, si sentì un fruscio e dal nulla apparve mio fratello, George.
«Cosa minchia ci fai qua fratello?» chiesi guardandolo male.
«Son venuto per farti svegliare. Dannazione fratello, te la stai mangiando con gli occhi. Chiedile di uscire.»
«Lo avrei già fatto se non stesse con quel riccio del cazzo.»
«Sta con Harry Styles? Mi sorprende che non l'abbia già lasciata. Ma parliamo della stessa persona che l'anno scorso si è fatto tutta la scuola?»
«Già proprio lui e infatti ho paura che le possa spezzare il cuore. Non è affidabile quel ragazzo.»
«Comunque ho sentito che starà dagli Horan per le vacanze di Natale, l'ha invitata Rose quindi puoi chiederle un'uscita durante le vacanze.»
«Abby con gli Horan? Per tutte le vacanze di Natale? Oh cazzo, questa sì che è una bella notizia. In questo momento, amo Rose. Ma ci credi? Cazzo, sono i nostri vicini di casa. Questo vuol dire che la potrò vedere ogni giorno»
«Sì, sì, ora vado che sta tornando Abby. Buona fortuna amico e ricordati, tu sei meglio di Harry Styles.» E sparì nel nulla.

Pochi istanti dopo, sbucò dall'angolo Abby con i due croissant. 
«Ci hai messo pochissimo» dissi andandole incontro.
«Le scale hanno avuto stranamente pietà di me» ammise ridacchiando.
«Ho sentito che passerai le vacanze con gli Horan» aggiunsi dando un morso alla mia colazione.
«Come fai a saperlo?»
«Ho i miei mezzi»
«Sì, mi ha invitato e ho accettato, anche perché non avevo alcuna voglia di tornare a Londra»
«Ma almeno sai chi sono i vicini di Rose?»
«Non ci credo» disse lei saltandomi al collo. «Questo vuol dire che passeremo le vacanze assieme. Dio, sono troppo felice» aggiunse urlando.
«Anche io sono felice, ma così mi rompi i timpani»
«Ohw, scusa» disse lei ridacchiando sotto i baffi.
«Ti ho vista sai. Stavi ridendo.»
«Non è vero»
«Sì invece» La presi in braccio e cominciai a farle il solletico. Lei lo odiava.
Cominciò a ridere e a contorcersi come una pazza. «No, ti prego, Weasley basta, non ce la faccio più. Mi fa male la pancia» Disse Abby facendo una faccia da cucciolo. Lo sapeva che quello era il mio punto debole.
«No, ti prego, tutto ma non quello» risposi mettendomi le mani negli occhi.
In pochi istanti mi sfuggì dalla presa e si mise a correre. «Ti prendo sai» Urlai inseguendola.
Arrivò nel dormitorio femminile e si fermò oltre il quadro. 
«Qui non puoi entrare. Proprietà privata» disse lei ridacchiando. 
«Se entro, cosa succede?»
«La signora ce l'avrà a morte con te»
«Correrò questo rischio»


[ABBY'S PART]
Giorno delle vacanze natalizie. Diamine, sono troppo contenta. Non ne posso più delle lezioni.
Eravamo tutti riuniti in Sala Grande per il discorso finale di Silente.

«Bene ragazzi, innanzitutto buongiorno. Siamo qui riuniti l'ultimo giorno di questo anno solare e non possiamo che essere felici, a nome di tutto il corpo insegnanti, di augurare a voi e alle vostre famiglie buone feste. Adesso potete andare, il treno vi sta aspettando. I miei più sinceri auguri. Buon Natale»
Un boato si impossessò della Sala e i primini corsero via urlando come capre. 
Commentammo la scena con risate fragorose e ci alzammo con calma per permettere ai bambini di non prenderci in pieno.

«Allora ragazzi, come trascorrerete le vacanze?» domandai mentre Harry mi metteva un braccio intorno al collo.
«Io, Louis Niall andiamo con Mandy, Charlie e  Gemma a Londra per tutte le feste» disse mio fratello cacciando un urletto di felicità.
«Non scopate troppo» commentò Zayn facendoci ridere.
«Tu stai zitto Malik e dicci un po' dove porti la Edward questo Natale» disse Louis dando un colpetto nella nuca a Zayn, che sorrise.
«Parigi» commentò sistemandosi il ciuffo.
«Cazzo» aggiunsi senza parole.
«Abby» mi rimproverò mio fratello. 
«Scusate ma passando tutto il tempo con voi, assorbo il vostro linguaggio scurrile» dissi facendo notare bene la parola 'scurrile' per poi scoppiare a ridere assieme al gruppo.

Ero rimasta dietro ai ragazzi parlando con Rose, quando Fred mi raggiunse.
«Ehi bionda ci puoi lasciare soli?» domandò Fred strizzandole l'occhio. Lei rimase a bocca aperta e si dileguò all'istante.
«Le fai cadere tutte ai tuoi piedi. Sono gelosa» dissi mettendo le bracca incrociate.
Mi avvolse in un abbraccio soffocante e arrivammo alla stazione assieme.

Nel preciso momento in cui il treno arrivò, sia Harry che Fred si misero davanti a me porgendomi la stessa domanda. «Vieni con me?» Panico. Con chi vado?
«Perché mi rendete la vita così complicata?» domandai sarcastica facendoli ridere.
«Per me è uguale» aggiunse Harry alzando le spalle lanciando un'occhiata a Fred, che fece la stessa cosa.
Ci raggiunse Rose e si mise a fianco a me. «Che succede bella bionda? Non sai con chi stare?» disse lei ridendo.
«Riunione tra ragazze» esultai prendendola per un braccio e allontanandoci da quei due.
«Perché sei indecisa?» disse lei lanciandomi un'occhiata.
«Harry è il mio ragazzo, è ovvio che dovrei stare con lui ma Fred» non mi fece finire che sbottò «Ma Fred un cazzo» Rose e i suoi termini finissimi. «Muoviti ad andare col riccio o penserà che lo vuoi rimpiazzare con quel tipo.»
«Okay, vai tu con Fred allora?» domandai raggiungendo i ragazzi.
«No problem»

«Allora?» domandò Harry impazziente. Presi la rincorsa e gli saltai addosso, riempendolo di baci. «Da quanto ho capito, starai con me» aggiunse sorridendo.
«Già soli soletti» dissi mordendomi il labbro inferiore e tirandolo per il colletto della camicia.
Lui si leccò le labbra. «Non provocarmi piccola Grinfondoro.»
«Io non sto facendo niente»
«Mi stai facendo soltanto morire» disse per poi baciarmi la guancia e morderla appena.
«Aia» pignucolai. «Sei stata tu a provocarmi»
«Allora, sei contenta che passiamo le vacanze assieme?» domandò Harry mentre sistemava le valigie.
«Che cosa?» urlai. «Sorpresa» disse lui. 
«Stai scherzando? Dio, mi vuoi morta» dissi abbracciandolo.

[HARRY'S PART]
Sarà una mia impressione ma la vedo strana oggi. Sembra che abbia la testa da un'altra parte. Sarà che il Natale la fa cambiare, ma la vedo diversa.

«Abby stai dormendo?» le chiesi guardandola. Era sopra le mie gambe con gli occhi chiusi. Gli aprii e fece segno di no con la testa, scuotendola. «Devo dirti una cosa» aggiunsi in tono serio. Non volevo spaventarla eppure ci riuscci, come sempre quando usavo quel tono.
Lei si alzò di scatto e si sedette nella poltroncina di fronte alla mia e mi guardò.
«Che succede?» disse lei sbiancando.
«Niente, ma volevo solo dirti che ti amo» lei arrossì di colpo e abbassò lo sguardo verso il pavimento. Poi sussurrò un «grazie».
Grazie? Ha detto grazie? Non sono una di quelle persone che dice ti amo alla prima persona che capita e lei cosa fa? Risponde grazie. Certo, magari l'ho presa alla sprovvista con questa cosa, ma non ci vuole molto a rispondere 'anche io' per poi darci dentro.
Questa sicuramente era la conferma di quanto fosse strana oggi Abby.

Per tutto il giorno mi evitò e io feci lo stesso con lei.
Appena arrivammo a casa Horna corsi incontro a Zayn. 
«Amico, dobbiamo parlare» dissi serio.
Andammo nella camera di Rose e mi fece sedere sul letto.
«Sputa il rospo» gracchiò il pakistano.
«Le ho detto ti amo» sussurrai.
«Che cazzo hai fatto? Ma sei coglione?» urlò lui.
«Porca puttana, non urlare coglione»
«Lei ti ha detto 'anche io' e avete scopato sul treno?» disse lui divertito.
«Mi ha risposto grazie» dissi con faccia schifata.
«Amico, mi stai prendendo per il culo? Sei fottuto. Quando una ragazza risponde grazie vuol dire che sta pensando ad un altro.»
«Ma non dire cazzate. Lei non pensa ad un altro. Dovrebbe?»
«Sono ragazze, non si sa ciò che pensano»
«E poi a chi pensa?» In quel preciso momento, sbucò dalla porta Rose e smettemmo di parlare all'istante.
«Lo sai che non è bene ascoltare le conversazioni di altre persone» le chiesi divertito.
Lei provò a parlare ma non riuscì a formulare una frase sensata e arrosì. Che carina.

Arrivò il giorno di Natale e con Abby andava sempre peggio. Mi evitava e se ci trovavamo nella stessa stanza andava via senza nemmeno dirmi 'ciao'.
Non le avevo fatto nulla ed era sempre più strana.
Eravamo tutti riuniti nel salotto di casa Horan. 
Eravamo io, Niall, Rose, Abby e i genitori di Niall. Abby era stranamente felice ma ogni volta che la guardavo e lei guardava me, girava lo sguardo da un'altra parte come se guardarmi fosse male. 
Le diedi il mio regalo quando, per strano caso, eravamo da soli in giardino.

«Grazie Harry, non dovevi.» disse lei aprendolo. Era una collana con scritto 'love'. L'avevo cercata per mezza Londra senza sosta per due giorni.
«Sì che dovevo, sei la mia ragazza, questo è il minimo» Asentire queste parole, lei si irrigidì e strinse i pugni.
«Harry noi dobbiamo parlare»
«Beh, parliamo»
Dopo minuti di silenzio pronuniò quella fatidica frase, scontata forse, che mi fece morire letteralmente.
«Harry, io ho bisogno di...Come dire, una pausa»
«Posso sapere almeno il perché?»
«Non sono sicura di provare lo stesso sentimento che provavo fino a poco fa»
Cazzo, Zayn aveva ragione, sono fottuto. Come cazzo faccio adesso senza di lei? Senza sentirla mia, senza poterla abbracciare, senza poter andare a svegliarla ogni mattina e darle il bacio della buona notte, senza poterla amare come nessun'altro faceva.
Mi alzai senza dire niente e mi allontanai. Lei mi rincorse. 
«Harry, aspetta.»
Mi girai e la guardai negli occhi. «No, aspetta un cazzo Abby. Io lo sapevo che c'era qualcosa da quando in treno ti ho detto quel fottuto ti amo e tu mi hai risposto un misero grazie. Pensavo che mi amassi come io amo te, ma evidentemente mi sbagliavo. Beh, sai una cosa, non potevi farmi regalo di Natale più bello. Dimenticami, io per te non sono più niente, come tu per me non sei più niente, se non causa di male. Tra noi è finita, Abby, per sempre.» Corsi via e sbattei contro Rose mentre delle lacrime scendevano senza sosta.
«Ehi stai piangendo. Che succede Harry?» mi domandò. Senza pensarci due volte, l'abbracciai e lei mi strinse forte. In quel momento avevo bisogno di qualcuno su cui contare e lei c'era.
Beh, come si dice, le persone migliori si vedono nel momento del bisogno e questo era un momento di bisogno e lei c'era.
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salve :c
scusatemi per questo capitolo :c
non odiatemi, vi prego, mi odio già da sola per questo :c
dont' worry, tutto si sistemerà più avanti :c
abbiate pazienza. se nelle recensioni vedrò insulti sappiate che avete ragione ahah.
no, davvero sono una stronza :c
beh, ora vado. recensite?
#elisa.


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Capitolo 5
*** i can't. ***


[ABBY'S PART]
Harry si alzò senza dire niente e si allontanò. Lo rincorsi. «Harry, aspetta.»
Si girò e mi guardò negli occhi. Il suo sguardo era pieno di rabbia. Aveva ragione. «No, aspetta un cazzo Abby. Io lo sapevo che c'era qualcosa da quando in treno ti ho detto quel fottuto ti amo e tu mi hai risposto un misero grazie. Pensavo che mi amassi come io amo te, ma evidentemente mi sbagliavo. Beh, sai una cosa, non potevi farmi regalo di Natale più bello. Dimenticami, io per te non sono più niente, come tu per me non sei più niente, se non causa di male. Tra noi è finita, Abby, per sempre.» E corse via mentre notai che dalla sua guancia cadde una lacrima.

Avevo davvero combinato un casino. Ma ero davvero confusa. Con l'arrivo di Fred ho passato tre mesi nell'insicurezza più totale. Con Harry sto bene, son sempre stata bene ma con Fred è diverso, non so perché, ma provo qualcosa di diverso e soprattutto penso a lui più di un migliore amico.
Eppure lo stomaco mi si chiuse all'improvviso e una lacrima cadde e bagnò il mio vestito.
Rimasi seduta su quella panchina per un paio di ore finché non mi addormentai.
Non so come ma la mattina dopo mi svegliai in camera mia e di Rose.

«Buongiorno» mi disse Rose mentre mi alzavo.
«Buongiorno» risposi con voce particolarmente assonnata.
«Durante la notte hai urlato e pianto parecchie volte, sai?» continuò lei sedendosi nella sponda del mio letto.
Arrossii come non mai.

«Oh..Ecco, io...Ho, come dire, lasciato Harry?» dissi balbettando.
«Lo so» rispose lei con tono freddo. Era la prima volta che la sentivo con quel tono. «Ma che cazzo ti è venuto in mente? Per caso lo spumante che hai bevuto ti ha lesionato il cervello? Dico, ma sei impazzita. Perché lo hai lasciato» mi urlò.
Stavo per prenderla a parolacce ma mi contenni. Cazzo, odio le persone che urlano quando sono appena sveglia, porca troia.

«Non sono sicura di amarlo ancora» sussurrai.
«Per quale motivo? Ha i capelli troppo ricci? Io gliel'ho detto di tagliarseli ma non mi ascolta.» Disse lei con tono sarcastico.
«Non è il momento di scherzare. Non lo so il perché, ma so che non sono più sicura né di questo, né di niente. Mi sento troppo sotto-pressione questo periodo e vorrei passare le vacanze senza pensare a niente.»
«Ecco il motivo. Lo hai lasciato perché volevi sentirti libera. Sei davvero una cogliona, Abby.»
«Senti un po', chi cazzo sei per dirmi che sono una cogliona? Mi hai scartavetrato i coglioni di dirmi cosa devo o non devo fare. Ho lasciato Harry? Sì. Perché? Non lo so, ma di sicuro non perché non mi sentivo libera. Che affermazione del cazzo è? Poi fatti una cazzo di vita, Rose, invece che rimproverarmi. Vuoi sapere se mi sono pentita di averlo mollato? Davvero tanto, ma da quanto mi hai fatto capire, sono sempre io che rovino i rapporti. La nostra amicizia e la relazione con Harry sono due esempi lampo.»
Senza farla obbiettare, uscii dalla stanza e trovai Harry fermo a metà andito con la bocca aperta.
Appena mi vide, scosse la testa e fece per andarsene. Gli afferrai il polso. 
«Harry, aspetta ti prego.»
Lui si girò e mi guardò come la notte scorsa. Un brivido di paura mi corse sulla schiena. 
«Che vuoi ancora? Ho sentito tutto quello che dovevo sapere ieri sera e mi hai già spezzato il cuore troppe volte, non vedo perché io debba ascoltarti ancora.»
«Volevo solo chiederti se possiamo rimanere amici»
«Cosa hai detto? Rimanere amici? Spero che tu stia scherzando. Io non posso essere tuo amico. Non posso perché si dice che tra ex non ci possa essere amicizia e fino a poco tempo fa non capivo il perché. Ma adesso l'ho capito e sai perché? Perché uno continuerà ad amare l'altro e io non voglio soffrire ancora per causa tua. Basta, noi da adesso in poi, siamo sconosciuti e se mi vorrai odiare come facevi all'inizio, fa' pure. Ma sappi che non ci cascherò di nuovo. Adesso divertiti da single e addio.» mi sputò quelle parole con tutto l'odio che aveva nei miei confronti. Una lacrima scese silenziosa nella mia guancia e lui se ne accorse.
«Adesso addirittura piangi? Penso che ci dovevi pensare prima. Il danno è tuo, conseguenze tue.» E se ne andò lasciandomi lì, pronta a scoppiare in lacrime da un momento all'altro.

Il giorno dopo.
Harry ormai mi evitava e mi ero rassegnata a questo. Rose, invece, mi aveva chiesto scusa ed era tornato più o meno come prima.
In quel momento ero a casa Weasley, da sola, con Fred.

«Quindi hai rotto con Harry» dichiarò infine Fred, dopo aver ascoltato la mia predica di circa un'ora.
«Esattamente» dissi lanciando un'occhiata al cellulare. Merda era tardissimo. «Cazzo, devo scappare. Gli Horan mi aspettano per cena.»
«Rimani con me, son da solo.»
«Oh, non vorrei essere di disturbo.»
«Insisto, avvisa Rose e dille che stasera sei a cena fuori con il sottoscritto» Arrossii a quelle parole e sorrisi, componendo il numero di Rose nella tastiera del telefono.

[HARRY'S PART]
Il telefono di Rose squillò ed una strana suoneria si diffuse in tutta la stanza. 
«Harry sono in doccia, rispondi tu» mi urlò lei dal bagno. Urlai un okay e andai alla ricerca del telefono.
Infine lo trovai, sotto il letto e risposi. 'Abby Payne'. Colpo al cuore.
«Si?» dissi con un tono più neutro possibile. «Harry? Cosa ci fai col cellulare di Rose?» «Lei è in doccia e mi ha ordinato di rispondere» aggiunsi ridendo. La sua risata si diffuse e quella sì che era musica per le mie orecchie.
«Come mai hai chiamato?»«Oh sì giusto»ridacchiò lei.«Dille che stasera non torno per cena »«Come mai?»«Esco a cena con Fred»«Ah»«Beh, okay, ciao.» E chiusi.
Però, dimentica in fretta la ragazza. Abbiamo rotto due giorni fa e adesso esce già con la concorrenza.
Beh, come si dice, occhio per occhio, dente per dente.

«Harry chi era?» mi domandò Rose che stava uscendo dal bagno. «Era Abby. A quanto pare sono un tipo facile da dimenticare. Esce con Fred Weasley.» Dissi con tono deluso. «Ohw, vieni qua» e mi abbracciò.
Amavo quando lo faceva, mi faceva sentire bene, stranamente bene.

«Ehi, hai voglia di andare a ballare?» domandai sciogliendo l'abbraccio. Lei annuì. «Preparati babe, stasera andiamo a fare casino» e andai via, sentendo la sua risata inondare la camera.

[FRED'S PART]
Finalmente ero riuscito a chiederle un'uscita e lei accettò. Morivo di felicità.
La portai in un ristorante non molto lontano da casa e non riuscivo a toglierle l'occhio di dosso, era bellissima.
Dopo cena, girammo un po' e ci fermammo al parco.
Eravamo seduti in una panchina, senza parlare, quando le squillò il telefono.
Non si prese la briga neppure di allontanarsi e rispose.

«Rose, ciao»«Te l'ha detto Harry?»«Sì, sono con Fred»«Davvero? Beh, sono contenta, divertitevi» E attaccò.
Lei mi guardò e sorrise. 
«Rose è andata a ballare con Harry» Sbuffai e lei se ne accorse.
«Si può sapere perché ogni volta che parlo di Harry, tu sbuffi o mi mandi a quel paese?»
«Cazzo, Abby, non l'hai ancora capito?»
«Veramente io, no» ammise infine delusa.
«Sono geloso e sai perché?» lei fece 'no' con la testa. «Perché mi sono innamorato di te, ecco l'ho detto»
Mi aspettavo che se ne andasse ma non fu così. Ecco, ho parlato troppo presto.
Si alzò e mi venne incontro. Mi prese per i polsi e mi fece alzare.
Senza dire nulla fece aderire le nostre labbra e solo in quel momento collegai il tutto.
Poggiai le mie mani nella sua schiena e lei mi allontanò leggermente.

«Scusami» sussurrò lei arrossendo e abbassando lo sguardo. «Fai finta che non sia successo nulla»
«Abby lo sai che mi stai chiedendo troppo. Non mi posso dimenticare questo bacio, non succederà mai. Questo è l'inizio.Vuoi tentarla?» Le alzai il capo con l'indice e mi guardò
«Ti prego, prendiamocela con più calma possibile. Ma ricorda che se non dovesse andare bene, tu sarai sempre il mio migliore amico Weasley»
«Ovviamente» E dopo questo, l'abbracciai e finalmente, la sentii mia più di quanto non fosse già.
Mia dopo tre mesi di dura lotta, mia dopo aver combattuto con i denti. Mia, non ci potevo credere, mia, tutta mia, finalmente.
Le misi un braccio attorno al collo e le baciai la guancia dolcemente.
Lei mi guardò e sorrise. Dio, se il mondo finisse in questo momento, io sarei la persona più felice del mondo.

[ROSE'S PART]
Eravamo in una delle tante discoteche del posto ed Harry continuava a ballare sempre e solo con una ragazza che si strusciava su di lei in modo schifoso.
Era almeno il decimo bicchiere che finivo e dopo averci pensato un po', mi alzai e andai verso quei due.
Raggiunsi Harry barcollando leggermente e lui, scostando la ragazza con una piccola spinta, mi tirò per il bordo del vestito e nostri corpi aderirono perfettamente, così come le nostre bocche. Due istanti dopo, la sua lingua vagava nella bocca in cerca della mia e le due non tardarono ad incontrarsi e a rincorrersi.

[NARRATOE ESTERNO]

«Scusa Rose, io non volevo» disse lui scuotendo la testa. «Dimenticalo» e iniziò a dire a bassa voce una serie di parolacce che solo luì sentì.
«Non posso fingere che non sia successo nulla. Ti sbavo dietro da anni e per una notte lasciami sognare. Dimmi almeno che non hai provato nulla e mi rassegnerò»
«Vorrei tanto dirlo, ma qualcosa ho provato Rose» la ragazza lo tirò per il colletto per la camicia e si morse il labbro inferiore mentre un piccolo ricordò affiorò nella mente del ragazzo.

FLASHBACK...
«Allora?» domandò Harry impazziente. Abby prese la rincorsa e gli saltò addosso, riempendolo di baci. «Da quanto ho capito, starai con me» aggiunse il riccio sorridendo.
«Già soli soletti» disse la bionda mordendosi il labbro inferiore e tirandolo per il colletto della camicia.
Lui si leccò le labbra. «Non provocarmi piccola Grinfondoro.»
«Io non sto facendo niente»
«Mi stai facendo soltanto morire» disse per poi baciarle la guancia e morderla appena.
«Aia» pignucolò lei. «Sei stata tu a provocarmi»
«Allora, sei contenta che passiamo le vacanze assieme?» domandò Harry mentre sistemava le valigie.
«Che cosa?» urlò Abby. «Sorpresa» disse lui. 
«Stai scherzando? Dio, mi vuoi morta» disse la bionda abbracciandolo.
FINE FLASHBACK...

Harry scosse la testa e cercò di dimenticare quel momento e non si accorse che la ragazza lo stava portando nel bagno della discoteca.
Rose gli baciò il collo voracemente e gli stava per sfilare la camicia, quando lui la allontanò.

«Mi dispiace, ma non adesso» disse il riccio abbottandosi la camicia e uscendo dal bagno.
Era troppo presto secondo Harry. Certo, voleva dimenticarsi di Abby più velocemente possibile ma ogni cosa che facesse Rose gliela ricordava. Come sorrideva, come rideva, come lo abbracciava, come lo baciava. Tutto le ricordava Abby e la cosa lo rendeva nervoso.
Uscì dal locale con Rose alle calcagna e tornarono a casa senza dirsi nulla.
Quando furono in giardino, la ragazza accellerò il passo e raggiunse il riccio, gli prese il polso e lo fece girare.

«Senti, mi dispiace per prima. Non ero in me» si scusò la bionda abbassando lo sguardo.
Il ragazzo le alzò il volto e la costrinse a guardarlo negli occhi. Quegli occhi così verdi, così verdi che Rose immaginava che fossero due diamanti.

«Ehi, non succede niente, questo lo possiamo dimenticare» disse il riccio sorridendo «Ma il resto no» e la tirò a sé dandole un bacio a fior di labbra.

Intanto, Abby e Fred stavano rientrando a casa e quando la ragazza mise piede in giardino, la situazione la spiazzò. Harry che baciava Rose. C'era da immaginarselo, ma per un momento, nel suo stomaco si mosse qualcosa. Sicuramente la cena, ovvio, avevano mangiato davvero tanto.
Fred finse un colpo di tosse e i due piccioncini si staccarono. 
«Oh, buona sera» disse Harry sorridendo.
«Sei sporco di rossetto sulle labbra» disse Rose ridendo.
«Sarà per i troppi baci che vi siete dati» aggiunse scontrosa Abby, serrando i pugni.
«Molto probabilmente» ammise Rose ridacchiando.
«Perché, gelosa Payne?» domandò il riccio avvicinandosi con tono di sfida ad Abby.
Lei rise per pochi secondi poi gli andò incontro. I loro petti quasi si toccavano e Abby poté sentire il respiro del ragazzo sulla sua faccia. Gli occhi così verdi di Harry incontrarono quelli leggermente più chiari della ragazza e intorno a loro tutto svanì.

FLASHBACK...
La ragazza si girò e trovò Harry di fronte a sé. Aveva lo sguardo basso. Gli alzò il viso con un dito e lo guardò negli occhi. I due ragazzi si scrutavano senza parlare, come se con lo sguardo, riuscissero a comunicare fra di loro. Abby si era persa in quello sguardo, era la prima volta che succedeva e non aveva mai notato che Harry avesse gli occhi così verdi e così simili ai suoi. 
Harry invece notò quando fosse bassa la ragazza e quando fosse bella. Doveva ammetterlo, era davvero bella, bella e stronza, visto il modo con cui gli ha risposto nel pomeriggio.
Rimasero così, impalati a guardarsi per svariati minuti e solo quando fuori si senti un botto, la ragazza si allontanò di mezzo passo, arrossendo e abbassando lo sguardo.
FINE FLASHBACK....


«Ti piacerebbe Styles» e gli diede una spallata e se ne andò via.
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buona sera bellissime c:
ho aggiornato dopo un giorno, lo so ahah
è strano, ma l'ho fatto per juls, ciao juls *la saluta con la manina*
allora, non ho mai pensato di ringraziare nello specifico le mie lettrici.
bene, lo faccio oggi, lol.
cominciamo dalla mia lettrice numero uno.
un bell'applauso per federica *applausi*
poi, la juls *applausi*
terzo posto, ma non meno importante, chiara *applausi*
seguono @shemakemyheartrace, @wedwardhugsme e @xehiedward c: *applausi*
poi ci sono tutte le altre ma non mi ricordo i nomi ahah :c
vabbè, vi ringrazio tuuuuutte, mi sostenete e siete sempre a leggere le mie cagatine, come questa di oggi.
bene, si è fatto tardi, io mi eclisso ahah.
ciao ragazze, al prossimo capitolo xx
#elisa.

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Capitolo 6
*** can i have this dance? ***


Erano passati un paio di giorni e per le nuove coppie non andava sempre bene. Erano leggermente nervosi, Abby soprattutto che andava a sbattere dappertutto e imprecava ogni volta come un cane.
Era l’ultimo giorno dell’anno e tutti si preparavano per il cenone. A casa Horan, Maura, la madre di Niall e Rose, preparava il tavolo per i ragazzi, mentre i suoi figli si preparavano per la cena.


«Niall muoviti in quel bagno, devo entrare» Rose ormai non aveva più voce da quanto urlava al fratello di uscire dal bagno, ma il ragazzo la ignorava mentre continuava nell’impresa di alzarsi quel ciuffo che oggi lo voleva far arrabbiare.
Quando finalmente uscì, la bionda sbuffò e diede una spinta al ragazzo che sorrise.

Dopo circa mezz’ora il campanello suonò e la meravigliosa Abby in compagnia di Fred fecero il loro ingresso in casa Horan. (http://www.polyvore.com/abby/set?id=68239222)
«Buona sera signora Horan» disse Abby sorridendo cordialmente alla donna.
«Oh, Abby, cara, chiamami pure Maura»
Nella mete della ragazza affiorò un piccolo ricordo.

FLASHBACK...

Bussò alla porta tre volte e ci accolse colei che ha dato vita al ragazzo che tenevo per mano. 
«Harold, tesoro. Qual buon vento ti porta da tua madre?» Anne, con la sua voce delicata, il suo viso dolce, porse un sorriso al figlio e lo abbracciò con fare materno. 
«Mamma lei è Abby, la mia... ragazza» disse con un sussurro. Avevo sentito bene?! Aveva detto che ero la sua ragazza? Lo guardai un po’ stranita. 
«La tua ragazza?» ripetemmo io ed Anne. Anche lei era rimasta scioccata quasi quanto me. 
«Emh..sì» disse lui balbettando. 
«Salve signora Styles» risposi allungando la mano-sono Abby, Abby Payne-
«Oh cara, chiamami Anne»replicò lei stringendo la mano con caloroso affetto. 
«Ripeto: come mai sei qua tesoro?» continuò facendoci accomodare in un salotto davvero carino, semplice ma bello. 
«Le serve un vestito» dichiarò lui. La madre non disse nulla e si avviò nelle scale. 
FINE FLASHBACK...

La ragazza sorrise istintivamente a quel pensiero e Fred se ne accorse.
«Ehi a che pensi?» disse lui porgendole un sorriso.
Lei scosse la testa e dimenticò quel ricordo. «A niente, tranquillo, ma che avevo ragione sul fatto che siamo in anticipo»
«Prima volta nella tua vita, Abby» aggiunse Mandy facendo sobbalzare Abby.
La ragazza era comodamente seduta sul divano assieme a Liam, dietro Abby e Fred che, ovviamente, non l'avevano notata.
«Ti ricordi ancora come mi chiamo?» rispose la bionda senza degnarla di uno sguardo.
«Senti, stavamo parlando proprio di questo con Liam, poi dopo te lo spieghiamo meglio. Credimi, non ti dico quanto avrei voluto ogni giorno poterti chiamare e rimanere tutta la notte al telefono ma non potevo»
«Poi ne parliamo meglio dopo» concluse la bionda per poi cambiare argomento «Mi piace un sacco il tuo vestito» (http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=68409911)
«Grazie, anche il tuo è stupendo» Le due ragazze si sorrisero e in quel momento arrivarono Harry, Zayn e Perrie.
«Buona sera» si rivolse Perrie sorridendo alla padrona di casa.
«Accomodatevi in salotto, miei figli spero che arrivino presto»
I tre ragazzi annuirono e andarono in salotto dove trovarono già Liam, Mandy, Fred ed Abby, si salutarono e aspettarono gli altri parlando del più e del meno.
(rose http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=68678068)
(charlie http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=68677051)
(gemma http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=68676574)

Quando finalmente tutti arrivarono erano quasi le dieci e morivano tutti di fame. «Bene, ragazzi, noi dobbiamo andare» dissero all'improvviso i genitori di Niall.
«Come? Dovete andarvene?» brontolò Rose.
«Sì, tesoro, noi andiamo con la famiglia Weasley a Londra fino al cinque e per favore non riducete la casa ad un porcile. Abby, spero che li aiuterai a pulire» disse Maura facendo arrossire Abby.
«Sarà fatto, Maura» rispose la bionda ridacchiando.
«Bene, buon anno anticipato» conclusero i due per poi smaterializzarsi e lasciare casa libera.
«Finalmente» urlò Louis accendendo il lettore CD al massimo.
Rose fece il suo stesso movimento e lo spense. «Muoio di fame, ci scateniamo dopo aver mangiato»

Erano circa le undici e mezzo e ormai mancava poco al nuovo anno. Tutti stavano ballando in salotto quando una lucina verde fece sobbalzare Mandy. «Ragazzi, sta arrivando qualcuno» disse la riccia strattonando Liam che diventò serio. Andò a spegnere il lettore e pochi istanti dopo il preside della scuola aveva fatto irruzione nel salotto di casa Horan.
«Buona sera ragazzi miei, mi scuso per l'orario e per l'arrivo un po' brusco ma necessito di parlare con la signorina Rose Horan e Fred Weasley» I due ragazzi fecero un passo avanti e si guardarono. Rose alzò le spalle. «Vi spiegherò andando nel mio ufficio.» Fred sbuffò. «Lo so, mi dispiace, ma capirete che è un'urgenza»
I tre sparirono in una nuvola verde e gli amici rimasero un paio di istanti incantati a quel bagliore verde.
«Vabbè, vorrà dire che festeggieremo senza di loro» disse Zayn prendendo la propria ragazza e ballando in modo davvero bizzarro. 
Abby non rise, ma senza dire niente, se ne andò in giardino, dove, dopo pochi minuti fu raggiunta da Harry.
«Ehi» disse lui sedendosi sull'amaca, accanto alla bionda.
«Ciao» disse lei sorridendo.
«Tutto okay?»
«Sai, dopo cinque mesi da avere scoperto la magia, ho sempre notato una cosa e sai cosa?» Il ragazzo scosse la testa e la bionda ridacchiò leggermente. 
«Ogni volta qualcosa viene rovinata per colpa della magia. Non abbiamo mai passato un momento tutti assieme che qualcuno doveva venire a rompere i coglioni. Non lo dico per Silente, perché non ho nulla contro di lui, ma questa cosa mi infastidisce e tu sai come divento se infastidita»
Harry rise per un bel po'. «Oh sì, sai quante volte ti ho dovuto sopportare mentre eri infastidita. Dio, ti avrei voluto uccidere con le mie stesse mani»
«Ma non l'hai mai fatto» puntualizzò Abby.
«Già» aggiunse Harry con un dolore alla bocca dello stomaco, ricordandosi tutti i momenti più belli passati con la bionda.
Da quando si erano conosciuti, in modo brusco e insultandosi a vicenda, al loro primo appuntamento, quell'uscita al cinema che poi finì schifosamente, al loro primo bacio, così dannatamente perfetto e impefertto allo stesso tempo, alla loro prima volta, così speciale per entrambi, ai loro abbracci, così pieni di amore, i loro baci, così dolci e a tutto il resto. 
Infine, sospirarono entrambi.

Dal piano di sopra si poteva sentire la musica che c'era nel lettore e all'improvviso la musica era lenta.
«Oddio, ti ricordi quando cercavo di imparare a ballare il lento ma non ci riuscivo?» commentò Harry facendola ridere.
«Ovviamente, non mi hai mai voluto ascoltare. Io so ballare il lento, ma tu dicevi:"No, preferisco Liam"»
«Che poi Liam era una frana» commentò infine il riccio ridendo ancora. «Ehi, hai voglia di insegnarmelo adesso?»
«Certo» disse Abby sorridendo.
Harry si alzò e le porse una mano, lei l'afferrò e si alzò.
«Allora, per prima cosa la mia mano destra vede intrecciarsi con la tua mano sinistra a mezz'aria» Abby gli prese la mano e l'intrecciò con la sua e la lasciò in aria all'altezza delle spalle.
«Seconda cosa, la tua mano destra deve stare sul mio fianco sinistro» Quindi, la bionda gli prese la mano e la posò nel suo fianco, mentre la sua andò a finire sulla spalla di Harry.
«Terza cosa, il ragazzo guida il lento, quindi devi scegliere dove portarmi»
Il ragazzo fece un sorriso malizioso e si morse il labbro inferiore. «No, non in quel senso» disse lei pestandogli un piede.
«Scusa» bofonchiò lui. «Comunque non so dove devo portarti, non so come si fa.»
«E' molto semplice, se tu fai un passo indietro col piede destro, io ne farò uno avanti col sinistro. Capisci?»
«Oh, adesso è tutto più chiaro.»
«E, cosa fondamentale, la ragazza si dovrebbe fidare del ragazzo, se no non avrebbe senso»
«E tu? Tu ti fidi di me?» disse Harry guardandola negli occhi e incantandola, come solo lui sapeva fare.
«Certo che mi fido di te» rispose la ragazza, abbassando lo sguardo verso le proprie scarpe. «Sei pronto?»
«Ci provo» E dopo questo, il ragazzo fece un piccolo passo in avanti col piede destro ed Abby uno indietro con quello sinistro.
«Oh mio dio, sto ballando» disse Harry euforico.
«Sì, stiamo ballando. Devi ammetterlo, sono davvero brava»
«E io sono davvero bravo ad ascoltare e a mettere in pratica»

I due ragazzi continuavano a ballare mentre l'anno nuovo arrivava.
Mancava ormai solo un minuto e cominciava il conto alla rovescia.
«60,59,58,57,56...» urlavano da dentro.
«Sai, a questo punto allo scoccare della mezzanotte si bacia la persona che si ama» commentò Abby guardandolo ancora negli occhi.
«Stranamente questa la sapevo» rispose il riccio, mordendosi ancora il labbro inferiore.
Era inutile da dire, ma si era capito, che Harry era in imbarazzo, non sapeva cosa fare quando fosse scoccata la mezzanotte. Baciarla o no?
«10,9,8,7...»
«Sai, avevo in mente una cosa» tentò il riccio balbettando appena.
«5, 4...»
«Oh, al diavolo» mise una mano nella guancia di Abby e le baciò lievemente le labbra mentre il resto della comitiva festeggiava il nuovo anno.
«Quindi era questa l'idea che avevi in mente?» domandò la ragazza, dopo che si staccò.
«Già e devi ammettere che non era una pessima idea» rispose lui sorridendo.
«Non lo era. Era solo la cosa giusta fatta dalla persona giusta al momento giusto. Solo che non ti avrei dovuto assecondare. Harry noi non stiamo più assieme»
«Lo so, mi dispiace ma ho pensato 'Ehi, sai lei è la persona che amo quindi non dovrebbe essere un problema' evidentemente mi sbagliavo»
«Evidentemente non dire cazzate, sto con Fred solo per dimenticarti, dannazione.»
Il ragazzo la guardò ed Abby si mise una mano sulla bocca e andò via. 

[ABBY'S PART]
Non potevo averlo davvero detto sopratutto a lui. Cazzo, ero davvero una cretina, ma quel ragazzo mi aveva sempre fatto quell'effetto: non capivo nulla quando mi guardava negli occhi, dicevo cose senza senso e la verità, senza rendermene conto.
Non riuscivo a smettere di pensare a quel bacio, così dannatamente perfetto, alle sue labbra così dannatamente perfette, a Harry così dannatamente perfetto.
Una cosa era certa, non ero riuscita a dimenticarlo, proprio per niente e soprattutto, cosa molto più importante, lo amavo ancora, come sempre.
Salii velocemente le scale e raggiunsi il salone in poco tempo. 
Non dovevo avere una bella faccia, proprio per niente, dato che tutti, appena mi videro, mi chiesero «Ab, ma ti è successo qualcosa?» Li guardai con faccia ancora più terrorizzata e in quel momento salì Harry.
«Che cazzo hai fatto a mia sorella?» urlò Liam andandogli incontro. 
Harry lo guardò stranito poi guardò me. «Non so cosa abbia detto lei ma io vi giuro che non le ho fatto niente, abbiamo solo parlato e basta.»
«Liam, davvero, non mi ha fatto niente. E' una cosa mia, lui non c'entra niente, ha ragione Harry» 
«Voglio crederti ma...» non lo feci finire che sbottai «Ma niente Liam, non sono più una bambina, non devo dipendere da ciò che dici, se ti dico che non ho nulla, significa che non ho nulla e basta»
Harry mi guardò e mi sorrise e dal labiale capii un «grazie». Gli sorrisi e mimai qualcosa come 'ne parliamo dopo'.
La serata continuò e dopo circa mezz'ora dalla 'litigata' arrivarono Fred e Rose.
«Che succede?» domandai avvicinandomi a Fred.
«Nulla, dopo ti racconto» mi rispose lui sorridendo.
«No, io lo voglio sapere. Adesso.»
«Okay, pare che ci siano dei problemi ad Hogwarts e che non è garantito il rientro il sette.»
«Problemi di che tipo?»
«Non so se ne possa parlare con te, Ab»
«Insomma, sono la tua ragazza, non ti fidi di me?» 

[NARRATORE ESTERNO]
«Insomma, sono la tua ragazza, non ti fidi di me?» Harry a sentire quelle parole pronunciate da Abby, il riccio si girò verso di lei e per pochi istanti si guardarono, poi Abby si rivolse a Fred che sorrise.
«Amo quando lo dici. Comunque ovviamente mi fido di te»
«Allora, dimmi cosa succede, ti prego, sono curiosa e giuro che non vado a dormire finché non scopro cosa è successo. Ti prego, ti prego, ti preeeeego.»
«Va bene, va bene, mi arrendo. Pare che dei dissennatori abbiano tentato di fare irruzione nel castello poche ore fa»
«Oh cazzo, allora è una cosa seria. Insomma, pensavo che nessuno riuscisse a rompere l'incantesimo di protezione che sta intorno alla scuola»
«Lo pensavamo anche noi, ma Abby, insomma, parliamo di magia oscura, tutto è permesso»
«Io ho paura»
«Anche io, ehi, è normale» Le accarezzò la guancia e la accolse tra le sue braccia mentre la ragazza, appoggiando la testa nella sua spalla, rivolse uno sguardo al riccio che stringeva i pugni e serrava la mascella, visibilmente irritato, irritato e geloso.
Zayn, che era lì vicino, vide tutto e si avvicinò a Harry e gli sventolò la mano davanti agli occhi. Si era incantato.
«Fa male, vero?» domandò il pakistano sedendosi di fronte a lui.
«Che cosa? No, ovviamente.»
«Oh andiamo amico, non mi prendi per il culo. Ti osservo da un po', quando Fred l'ha abbracciata hai serrato i pugni e non dirmi che non è vero, guardati, ce li hai ancora così» Ed era vero, le sue nocche ormai erano bianche da quanto stava stringendo.
«Secondo te, con Rose mi dimenticherò di lei?»
«Amico, non so cosa dirti in questo momento, spero vivamente di sì» 

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buona sera geeeeeeeeente. c:
mi scuso davvero per il ritardo ma ho avuto troppi impegni, mi dispiace cc
comunque, se qualcuna è ancora viva, mi fate sapere cosa ne pensate? :(
ve ne sarei grata, bene ora fuggo, addio.
#elisa.

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Capitolo 7
*** whore. ***


La serata proseguì ed Abby continuava a guardare Harry, incessantemente. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, come effetivamente Harry faceva con lei. Si lanciavano sguardi da tutta l'ora e tutti tranne Fred e Rose se n'erano accorti.
Abby stava tranquillamente parlando con Liam, quando arrivò Mandy e Liam si dileguò, sapendo che la riccia aveva bisogno di parlare con la bionda.

«Ciao» disse Mandy sedendosi nel divanetto, accanto a lei.
Abby la salutò con un cenno della testa, senza aprire bocca.

«So benissimo che sei incazzata con me e Gemma, ma posso spiegarti cosa è successo» continuò Mandy gesticolando con le mani, come suo solito quando agitata. «Allora, la signora Horan non ci ha permesso di fare telefonate e se chiamavi tu dovevamo attaccare subito. Lei diceva che potevamo disturbarti e che stavi studiando molto e noi ci abbiamo creduto. Mi dispiace.»
Abby rimase in silenzio guardandola negli occhi semplicemente, e quando finì, la strinse in un abbraccio.

«E' tutto okay, sono felice che mi abbia detto la verità Mandy, davvero» le rispose Abby.
All'abbraccio si aggiunse anche Gemma che ascoltava, senza dire nulla, dietro il divano.

«Mi siete mancate e la prossima volta chiamatemi anche alle tre del mattino, io vi rispondo sempre, siete le mie migliori amiche»
«Visto che siamo le tue migliori amiche ci racconti cosa è successo con Harry e quel tipo dai capelli rossi»
«Voi non sapete nulla?» domandò Abby. Le due fecero cenno di 'no' con la testa ed Abby sospirò. «Allora, che ne dite se andiamo in un posto in cui nessuno ci può sentire? Devo dirvi cose che nessuno, oltre a voi, deve sapere»
Le tre ragazze, allora, si spostarono in giardino accomodandosi sulla panchina, dove poche decine di minuti prima Harry ed Abby avevano parlato.

«Allora, è cominciato tutto il primo giorno di scuola, quando ho conosciuto Fred, il ragazzo con i capelli rossi, siamo diventati subito amici, poi migliori amici finché non ho lasciato Harry..» le ultime quattro parole quasi le sussurrò mentre le si formava un buco allo stomaco.
«Tu che cosa?» urlò Mandy.
La bionda la zittì con un colpo alla coscia e Gemma la incitò a continuare.

«Quindi, ho lasciato Harry e abbiamo litigato pesantemente, mentre mi son messa con Fred e lui con Rose, la sorella di Niall..»
«Lui che cosa?» urlò Mandy, sbalordita.
«Con Rose, sì, è strano, lo so. Comunque stasera io ed Harry stavamo qui a ballare, non chiedetemi perché, e a mezzanotte mi ha baciata, dicendo che a mezzanotte si bacia la persona che si ama»
All'ultima frase seguirono degli 'ohw che dolce' da parte di Mandy e Gemma.

«Lo so, è stata una cosa romantica e io lo amo ancora, come sempre» continuò Abby abbassando lo sguardo.
«Dovreste risolvere questa cosa, al più presto» commentò Gemma sospirando.
«Io..devo parlare con lui dopo»
«Vai adesso» mi incitarono assieme.



Abby raggiunse Harry con passo spedito e lo trovò in piedi intento a parlare con Rose. Il riccio, non appena notò Abby, si dimenticò della presenza di Rose e le andò incontro.

«Dobbiamo parlare» dissero all'unisono per poi ridacchiare.
Fred, che guardava la scena, li raggiunse prima che i due potessero parlare.
Il ragazzo mise un braccio attorno alla spalla di Abby e la tirò a sè, baciandole la guancia dolcemente.

«Fred, devo dirti una cosa» sussurrò Abby lanciando un'occhiata ad Harry, che sorrise.
Oh quanto amava quel sorriso, quanto amava le sue fossette, quanto amava Harry, dannazione, lo amava infinitamente. Era stato stupido da parte sua pensare che tra lei e Fred potesse nascere amore, insomma, lui era solo e semplicemente il suo migliore amico e tale sarebbe rimasto, sempre.

Abby afferrò delicatamente la mano del ragazzo e lo portò poco lontano da lì e si posizionò davanti a lui, uccidendosi le mani, come suo solito.
«Che devi dirmi?» le chiede Fred curioso.
«Senti, ti ricordi quando ti ho detto che se non fosse durata, saresti rimasto comunque il mio migliore amico?»
«Certo e vale ancora piccola»
«Ecco, vale da ora»
«Cioè, vorresti dirmi che mi stai lasciando? Dopo che ho faticato tre mesi interi per stare con te? Mi stai lasciando? E scommetto che indovino anche il perché...Per il ricciolino...Tu lo ami ancora, e pensavi che stando con me, ti saresti dimenticata di lui...Sai c'è una parola per la gente come te» fece una leggera pausa per riprendere fiato. «sgualdrina» le sputò quella parola con tutto l'odio che aveva nei confronti suoi e di Harry in quel momento. 
Era arrabbiato, era incazzato nero, non riusciva a contenersi, tanto che l'afferrò con una mano per i polsi, stringendoglieli davvero forte.
La bionda chiuse gli occhi dal dolore e solo quando sentì uno schiaffo nella sua guancia, li riaprì.
Fred le aveva dato uno schiaffo, in pieno volto. Le bruciava tanto. Lui aveva osato metterle le mani addosso. Brutto stronzo.


Harry intervenne subito e spinse via Abby, mettendola dietro di sè e guardando in cagnesco Fred che teneva la mano a mezz'aria.

«Hai osato dare della sgualdrina alla mia ragazza? Te la faccio pagare, bastardo» e senza pensarci due volte, gli sferrò un pugno sul naso.
Abby lo tirò subito via notando la sua mascella irrigidita. Gli accarezzò dolcemente la guancia ed Harry si calmò, i suoi muscoli si calmarono al suo tocco.
Era impossibile che una ragazza gli facesse questo effetto, riusciva a calmarlo solo sfiorandolo. Era impossibile da credere.

Fred, intanto, coricato in terra, si smaterializzò, fuggendo come un cane.
I ragazzi, preoccupati per l'accaduto, accorsero da Abby, mentre Harry cercava del giacchio per lei.
«Stai bene sorellina?» domandò Liam avvolgendola in un abbraccio fraterno.
«Adesso sto molto meglio» lo tranquillizzò lei.

Intanto, sola in disparte, Rose pensava alle parole di Harry.
'Hai osato dare della sgualdrina alla mia ragazza' Era impossibile, lei era la sua ragazza, non Abby.
Eppure era riferito ad Abby.
Adesso tutto era chiaro, Fred le aveva dato uno schiaffo perché Abby era ancora innamorata di Harry, che, per sua sfortuna, ricambiava.
Avvolta nei suoi pensieri, non si accorse che la figura imponente di Harry stava davanti a lei.

«Tu sei stato con me solo per dimenticarti di lei?» gli sussurrò Rose mentre una lacrima rigava il suo viso. 
«Mi dispiace Rose, non volevo che andasse a finire così» si scusò Harry abbassando lo sguardo verso le sue scarpe.
«Sai una cosa?» Disse Rose asciugandosi la lacrima e respirando molto forte. «Sono contenta che tu non abbia dimenticato Abby, lei ti ama tanto quanto tu ami lei e a me non interessa. Io vivo meglio senza i vostri problemi. Addio.» Detto questo, anche lei si smaterializzò ed Harry tornò dagli altri.
Il riccio prese per i fianchi Abby, intenta a parlare con Niall e la tirò a sè.

«Quand'è che son diventata la tua ragazza?» disse lei alzando un sopracciglio divertita.
«Tu lo sei sempre stata» rispose lui mordendosi il labbro.
«Errato» disse lei ridendo. «Tu non mi hai fatto la proposta, signore»
«Mi scuso, signora, provvedo subito» rispose lui inginocchiandosi davanti a lei. «Abby Payne, vuoi essere la mia ragazza, di nuovo?» domandò sorridendo nervoso.
«Ma certo, Harold» rispose lei per poi stringerlo in un abbraccio soffocante.
«Ti ho sempre amata, Ab» gli sussurrò all'orecchio Harry con la sua voce roca.
«Lo so, lo so» disse lei ridacchiando.
Si sciolsero dall'abbraccio e si guardarono negli occhi per un paio di secondi, giusto il tempo per Abby di perdersi al loro interno, che Harry eliminò la distanza delle loro labbra con un bacio veloce che la fece sorridere.

«Bene, che dite se andiamo a dormire?» urlò alle loro orecchie Liam che guardava male Harry.
«Sì, ma io non sento più» brontolò Abby facendo il broncio.
«Ecco adesso lei è triste» commentò Harry guardandola. «E tocca a me consolarla, purtroppo»
«Stronzo» commentò lei per poi ridere.

Dato che Rose se n'era andata, Harry unì il letto di Abby con quello di Rose e si sdraiò in uno dei due sbuffando.

«Che hai?» borbottò Abby sdraiandosi accanto a lui.
«E' stata una giornata da dimenticare questa di oggi» disse lui accarezzandole i capelli.
«Lo penso anche io, già»
«E comunque, solo io posso chiamarti piccola, sai?» brontolò lui ricordando della frase di Fred.
«Ah sì davvero? E perché?» domandò lei ridendo.
«Perché tu sei la mia piccola e non si discute»
«Come siamo possessivi, Harold» disse lei prendendolo in giro.
«Hai qualcosa in contrario?» disse lui guardandola negli occhi.
«Assolutamente sì» rispose lei annuendo.
«Cosa hai detto? Te la faccio vedere io» 
Si fiondò addosso a lei, cominciando a farle il solletico ovunque.
La sua risata si diffuse ovunque. Questa era musica per le orecchie di Harry.

«No ti prego, chiedo perdono» sussurrò lei senza fiato.
«Ah ah» rispose lui muovendo il dito in segno di 'no' «non basta mia cara»
«E va bene, io sono la tua piccola, contento?»
«Molto meglio» le soffiò lui sul collo, per poi baciarlo lentamente, come solo lui sapeva fare. 
La mano di Abby non tardò ad andare a finire nei ricci del ragazzo, giocando con loro.
Il ragazzo si staccò sorridendo e si sdraiò accanto a lei, continuando ad accarezzarle i capelli.

«Harry, devo dirti una cosa, ti prego non spaventarti, ma è una cosa seria» disse Abby guardandolo negli occhi.
Il ragazzo, in piena crisi di panico, si sedette sul letto, mordicchiandosi il labbro.
«Che succede piccola? Mi fai preoccupare» commentò toccandole la mano.
«Ma no» sorrise lei. «Volevo solo dirti che ti amo, Harry» disse lei arrossendo.
«Ah, grazie» rispose lui alzando il sopracciglio.
«Che cosa?» gracchiò lei irritata.
«Uno pari, piccola. Te la dovevo, ma ti amo anche io» disse lui per poi baciarle la fronte e stringerla a sè.

INIZIO FLASHBACK

«Abby stai dormendo?» le domandò Harry. Era beatamente distesa sulla poltrona e poggiava la testa sulle gambe di Harry, con gli occhi chiusi. Gli aprì e fece segno di no, scuotendola. «Devo dirti una cosa» aggiunse il riccio diventando serio.
Abby, spaventata, si alzò di scatto e si sedette nella poltrona di fronte a lui e lo guardò. «Che succede?»
«Niente, ma volevo solo dirti che ti amo» continuò lui sorridendo. Abby arrossì di colpo e abbassò lo sguardo verso il pavimento, poi sussurrò un flebile 'grazie'.
FINE FLASHBACK

«Oddio, Harry, mi dispiace un sacco per quel giorno, io...non volevo risponderti così» disse la ragazza con tono serio.
«Ab, è tutto okay, davvero, sapevo che mi avresti lasciato, me lo sentivo» rispose il riccio mordicchiandosi il labbro.
«No davvero, Harry non è tutto okay, io..sono stata una stronza a lasciarti, io non mi accorgevo che avevo tutto ciò di cui avevo bisogno proprio qui, vicino a me» disse la ragazza arrossendo.
Il ragazzo l'abbracciò e si addormentarono abbracciati.


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saaaalve centaaaah:3
credo che non mi cagherà nessuno ma sono tornata(?)
per chi c'è volevo scusarmi se avevo abbandonato la storie 
ma con la scuola non riuscivo a conciliare nulla, ma adesso in estate cercherò di essere più presenti e continuerò questa e quella su Zayn(: beh, per chi è rimasto, mi farebbe piacere sapere il vostro pensiero sul nuovo capitolo.<3 bene, ora vado, ciao bellissime:3
#elisa

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