Don't Judge Me di HiddenSoul_R (/viewuser.php?uid=204923)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Quella mattina ero dannatamente in ritardo, come sempre del resto.
Mi affrettai a prendere il mio zaino e quei pochi libri che avevo sbadatamente dimenticato sulla scrivania e mi precipitai al piano di sotto per poi sbattermi la porta d'ingresso alle spalle.
Mi diressi a passo svelto verso la macchina sentendo la presenza opprimente di mia madre che mi ricordava insistentemente che ero parecchio in ritardo,ancora una volta.
Osservai la donna accanto a me premere pericolosamente sull'accelleratore prestando attenzione alla strada e non mi sorpresi quando,poco tempo dopo,l'auto accostò vicino a quell'edificio che tanto odiavo.
Qualche secondo e mi ritrovai a correre verso l'ingresso e una strana ansia cominció a prendere il sopravvento.
Percorsi quei corridoi ormai vuoti cercando di placare l'affanno dei miei respiri dovuto principalmente alla corsa precedente.
Una volta raggiunta la porta della mia aula esitai per prendere un ultimo lungo respiro e bussai delicatamente;attesi qualche istante prima di entrare.
"Buongiorno,scusi il ritardo Signor Collins" dissi facendo sembrare il mio tono più dispiaciuto possibile.
"È già la terza volta Signorina Dekker!" mi riprese.
"Lo so ma..." provai a giustificarmi ma lui mi interruppe.
"Mi dispiace ma non posso chiudere un occhio anche questa volta.Mi vedo costretto a darle una punizione" disse con voce severa per poi chinare il capo e strappare un foglietto rosa da un blocchetto.
Notai gli sguardi curiosi della classe,così decisi che non avrei dato altro spettacolo; presi in silenzio quel pezzo di carta e andai a sedermi al primo posto libero che trovai ,lasciando che il professore riprendesse la lezione.
La giornata passò velocemente per mia fortuna,ma mentre osservavo il resto degli studenti uscire felicemente da quella prigione,divenni consapevole di dover affrontare altre 2 ore nell'aula punizione,verso la quale mi stavo già dirigendo nel frattempo.
Odiavo quell'aula,ci ero già stata una volta per lo stesso motivo e tutto sembrava fuorchè un luogo di punizione, ma per mia 'fortuna' quel giorno vi trovai una sola persona all'interno.
Avrei distinto il particolare ciuffo di quel ragazzo moro ovunque; se ne stava lì seduto scomposto ,a scarabocchiare su un foglio ignorando la mia presenza.
Lo avevo visto spesso durante la pausa pranzo,ogni giorno con qualche ragazza diversa,ma sempre con la sua fedele sigaretta in mano;non circolavano buone voci su di lui in realtà.
Lasciai il foglietto rosa sulla cattedra,nonostante nessun professore fosse presente,ed andai timidamente a sedermi il più lontano possibile da quel ragazzo che tuttavia sembrava assorto nei suoi pensieri.
Cercai di liberarmi del mio zaino che andò a scontrarsi per sbaglio con il banco,emettendo un rumore che echeggió in quell'aula relativamente vuota.
Mi schiarii nervosamente la voce,sapendo di aver attirato l'attenzione del moro che aveva infatti messo giù la penna per scrutare ogni mio movimento.
Spostai una ciocca dei miei disordinati e ondulati capelli castano intenso dal viso e mi sedetti cercando di ignorare il suo sguardo insistente.
Continuai a fissare un punto indefinito della stanza, fin quando un rumore di passi sempre più vicini alle mie spalle mi fece sussultare.
"Non ti ho mai vista qui" disse una voce particolarmente profonda.
Alzai lo sguardo e fui colpita da quest'imponente figura intenta ad accendersi una sigaretta.
Non avevo mai notato le sfumature di quei suoi occhi color nocciola prima d'ora.
"Non credo tu possa fumare qui dentro" azzardai con un filo di voce,mantenendo poi lo sguardo basso.
"Ti da fastidio?" rispose lui avvicinandosi,per poi poggiare entrambe le mani sul mio banco guardandomi con aria di sfida.
"Abbastanza" replicai irritata.
"Bene!" disse infine con quel suo sorrisino sfacciato mentre buttava fuori in direzione del mio viso tutto il fumo precedentemente aspirato.
Decisi istintivamente di alzarmi per andarmi a sedere altrove ma in quell'istante sentii una forte e stretta presa al braccio sinistro.
Fu un attimo e mi ritrovai incastrata tra il banco e il corpo caldo del moro, decisamente più alto di me.
"M-mi stai facendo male!" mi contorsi per il dolore.
Ero seriamente spaventata.
"Come ti chiami piccola?" chiese lui divertito,allentando man mano la presa.
Mi guardai intorno cercando disperatamente una via di fuga,ma il suo corpo era decisamente troppo vicino al mio per potermi permettere qualsiasi tipo di movimento.
"Mi chiamo...R-Rosie" balbettai con aria intimorita e questo fu chiaro anche a lui che sembrava essere sempre più compiaciuto.
"Sei carina Rosie,sai?" disse con tono di voce basso,avvicinandosi sempre più.
Cercai urgentemente di evitare il suo sguardo ma lui fu subito pronto a portare una sua mano sotto il mio mento , costringendomi a guardarlo negli occhi.
Sentii il cuore battere più veloce del dovuto,le ginocchia cominciarono a tremarmi.
D'un tratto il mio corpo agì da solo: cercai di scappare spingendo con tutte le forze il ragazzo, che però si mosse solo di qualche centimetro.
"Hey hey dove vai!...Aspetta!" disse prendendomi di peso per poi farmi sedere appena ai bordi del banco.Inutile dire che cercai invano di oppormi.
Il mio respiro si fece sempre più pesante mentre le sue grandi mani accarezzavano il mio viso.
"Non vuoi sapere il mio nome?" chiese inclinando la testa di lato,osservando curioso il mio corpo.
"No." risposi secca mantenendo lo sguardo puntato nei suoi occhi.
La sua mano destra era ora tra i miei capelli,mentre la sinistra accarezzava la lunghezza di una mia gamba.La situazione stava degenerando.
"Levami le mani di dosso!" gli ordinai dimenandomi leggermente affinchè obbedisse.
Improvvisamente la porta dell'aula si spalancò e i nostri sguardi si spostarono entrambi in direzione di questa.
"Che sta succedendo qui??"chiese con tono duro un omaccione biondo.Doveva essere di sicuro l'insegnante che avrebbe dovuto tenerci d'occhio in quelle 2 ore.
"Tu,vai al tuo posto!" disse indicando il moro.
"E tu scendi da quel banco!Non siamo nell'ora di ricreazione!" continuò rimproverado me,ma in qualche modo mi sentii sollevata.
Mancava solo mezz'ora e sarei stata libera di tornare a casa e lasciarmi alle spalle quello strano accaduto.
Ora sapevo di certo chi avrei evitato a scuola.
Qualcuno bussò alla porta interrompendo i miei pensieri.
"Signor Keys, Zayn Malik deve uscire,la madre ha già parlato con il preside" ci informò una signora piuttosto anziana.
"Bene...Vada pure allora!" rispose lui.
'Zayn' ,era così che si chiamava allora quell'essere viscido.
"Ci vediamo in giro" mi disse divertito a bassa voce facendomi l'occhiolino prima di uscire.
Abbassai immediatamente lo sguardo che fu presto catturato da un evidente segno violaceo sul mio braccio sinistro ancora dolorante.
Finita quella straziante giornata scolastica,camminai verso casa cercando di realizzare quello che era successo con Zayn.
Dei brividi percorsero il mio corpo,quel ragazzo mi inquietava e non poco.
Appena aprii la porta di casa un profumo di caffè invase le mie narici,decisamente segno che avevamo ospiti.
Posai chiavi e zaino e mi diressi in cucina dove tre sguardi familiari aspettavano con ansia di incontrare il mio.
Presto un gran sorriso si formò sulle mie labbra piene. |
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
“Bentornata
Rosie!”
disse una splendida donna bionda sorridente, seduta accanto a mia madre.
“Ti
ringrazio Karen!”
risposi educatamente sorridendole di rimando per poi spostare lo
sguardo su due
occhioni cioccolato che aspettavano impazienti di ricevere un
po’ di
attenzione.
“Hey
Liam!”
esclamai, non esitando ad abbracciare il ragazzo.
“Non
ti ho vista
all’uscita oggi,dov’eri finita?”
chiese lui.
“Lasciami
indovinare.... punizione per il ritardo?”
azzardò mia madre alquanto
sarcastica.
“Ehm…
già!”
replicai imbarazzata,portandomi una mano ai capelli.
Karen e suo figlio erano praticamente
una seconda famiglia
per me.
Loro c’erano sempre stati
nei momenti più
difficili,soprattutto quella volta in cui
mia madre sbatté fuori di casa mio padre che da anni ormai
aveva problemi con
l’alcool.
Da quel giorno , fu lo stesso Liam a
decidere che avrebbe
occupato un ruolo fisso nella mia vita,un ruolo fondamentale che
nessuno
avrebbe mai potuto strappargli.
°°°
“Accompagnali
alla
porta” mi
disse mia madre quando
per i nostri due
ospiti ,più che
graditi,arrivò l’ora di andare.
“Allora
ti passo a
prendere domani mattina!” mi ricordò
Payne prima di salire in macchina.
Mi chiusi la porta di casa alle
spalle e salii pigramente le
scale per raggiungere la mia camera.
Presi della biancheria intima pulita
e mi trascinai in bagno
per una veloce doccia. Ero distrutta e l’unica cosa di cui
avevo bisogno era
una dormita rigenerante.
Lasciai che i miei capelli ondulati
scendessero bagnati
sulla mia pelle ancora umida, si sarebbero asciugati da soli; saltai la
cena e
mi beai del calore del piumone bianco latte del mio letto che mi fece
cadere
presto in un profondo e meritato sonno.
°°°
Un filo di luce traspariva dalle
ampie tende delle finestre
della mia stanza ed uno strano ronzio sembrava voler interrompere
bruscamente i
miei sogni.
Cominciai ad
occhi
chiusi a tastare il comodino alla mia sinistra con una mano, scoprendo
a
malincuore che quella vibrazione insistente stesse provenendo dalla mia
sveglia.
Mi concedetti qualche minuto per fare
mente locale e
finalmente decisi di alzarmi dal letto; non mi fermai a riflettere
parecchio
sull’abbigliamento, dopotutto non avevo mai dato importanza a
queste cose.
Cercai di domare le ciocche disordinate dei miei capelli, applicai un
velo di
mascara alle mie già lunghe e folte ciglia e scesi con calma
al piano di sotto.
Distinsi chiaramente due voci, fin
troppo
conosciute,provenienti dalla cucina.
“Buongiorno
Rosie!”
disse mia madre seguita poi da un Liam piuttosto assonnato.
“Buongiorno
a voi!”
risposi accennando un sorriso.
“Pronta
per andare a
scuola?” chiese dolcemente il moro accarezzando il
mio braccio sinistro.
Sobbalzai e strinsi i denti per
l’improvviso dolore,
abbassai lo sguardo e mi ritrovai ad osservare la parte indolenzita.
“Cosa ti è successo?”
domandò preoccupata mia madre, prendendo
delicatamente il braccio marcato da quel segno violaceo.
Nella mia mente i ricordi del
pomeriggio precedente
scorrevano veloci e confusi.
“Devo
aver sbattuto
da qualche parte, ma non ricordo!” mi affrettai ad
inventare una scusa
minimamente plausibile.
“Ora
andiamo, non
voglio tardare anche oggi!” continuai sorridendo
prendendo la mano di Liam
che non oppose resistenza. La colazione era saltata.
Salutammo mia madre ed uscimmo di
casa. Percorremmo quelle
strade umide in silenzio, cercando di racimolare un briciolo di forza
psicologica per affrontare una nuova giornata scolastica.
°°°
Dopo quelle che sembrarono ore
interminabili di lezione,
arrivò finalmente il momento della pausa pranzo.
Mi recai fuori in cortile dove sapevo
che Liam mi avrebbe aspettata
per andare in mensa; mi fu facile individuarlo tra quella massa
rumorosa di
studenti dall’aria affamata; se ne stava poggiato vicino al
solito distributore
di bevande ad osservare lo schermo del suo cellulare.
“Hey!”
sussultò
quando gli piombai letteralmente addosso svegliandolo da quella sua
sorta di
stato di trance.
Il suo volto si aprì in un
sorriso angelico e le sue rosee
labbra furono presto poggiate dolcemente sulla mia guancia.
“Sto
morendo di
fame,andiamo?” chiesi prendendolo sotto braccio
,accoccolandomi ad esso.
Ci avviammo verso la mensa sotto i
soliti sguardi indiscreti
di chi credeva che io e lui fossimo una sottospecie di coppia. Sorrisi
al
pensiero di me e Liam in una relazione, conoscevamo così
tante cose l’uno dell’altro
che sarebbe stato assurdo essere più che semplici amici.
Ero assorta nei pensieri mentre un
forte braccio mi
avvolgeva e mi guidava tra la folla, d’un tratto i miei piedi
si rifiutarono di
mantenere il passo in quella direzione . Mandai giù il
groppo in gola che mi si
era formato alla vista del ragazzo dalla pelle ambrata. Era lui, Zayn.
“Va
tutto bene?”
chiese il mio amico notando il mio cambio di espressione.
“S-si”
balbettai,
guardando fisso verso il moro poggiato con entrambe le spalle ad un
muro del
cortile; sembrava aspettasse ansioso qualcuno, ma non mi
interessava,avevo un
disperato bisogno di evitarlo.
Liam si accorse del mio sguardo
costante oltre le sue spalle
e si girò per capire cosa stessi osservando,o meglio chi.
“Forza
andiamo!”
il suo tono di voce cambiò non appena mise a fuoco il
soggetto in lontananza.
Mi incitò a proseguire con fare protettivo, poggiando una
sua mano dietro la
mia schiena. Il suo volto sembrava
decisamente quello di qualcuno che sapeva fin troppe cose
sul conto di
Zayn.
Entrati in mensa ci sedemmo al primo
tavolo libero e
provammo a fingere che quello che spacciavano per cibo nei nostri
vassoi fosse
anche solo un pizzico commestibile.
“Dio,
questo cibo è
colla!” affermò Liam strizzando gli
occhi cercando di deglutire.
“Vado
a prendere da
bere, aspettami qui” continuò poi
dandosi dei colpetti al torace.
Risi alle sue affermazioni precedenti
mentre lo guardavo
allontanarsi; giocherellai per un po’ con la forchetta,
rigirando quella specie
di pasticcio.
Alzai di scatto la testa quando
sentii il calore di un corpo
al mio fianco e inaspettatamente lasciai che la forchetta cadesse nel
piatto.
Mi spinsi lontana da
quell’alta figura che faceva ombra sul
mio esile corpo seduto. Rimasi calma.
“Ciao
piccola”
disse Zayn curvando le sue carnose labbra in un sorriso sfacciato.
“Che
vuoi?”
risposi bruscamente cercando di mantenere un respiro regolare.
“Dimmi,
è il tuo
ragazzo quello?” indicò Liam e si
sedette lentamente accanto a me.
“N-non
sono affari
che ti riguardano!” cercai di aumentare la distanza
tra noi ma lo spazio
intorno a me non lo permetteva.
“Sarà
meglio che si
levi di torno.” mi sussurrò
avvicinandosi al mio orecchio,per poi lasciarvi un piccolo
umido bacio
vicino al lobo,che tuttavia mi fece chiudere gli occhi per un istante.
Scossi il capo come per riacquisire i
sensi e provai a
spingerlo via, ma lui fu più abile di me.
Entrambe i miei sottili polsi erano
ora stretti in una sua
mano così da limitarmi i movimenti.
I miei battiti aumentarono quando lo
vidi avvicinarsi
pericolosamente a me tracciando con le dita della sua mano libera dei
piccoli
cerchi all’altezza della tasca destra dei miei jeans stretti;
osservava
divertito i suoi segni evidenti sul mio braccio sinistro.
Nessuno in quell’enorme
stanza sembrò prestare attenzione a
me e Zayn,o forse avevano paura di farlo.
Dove si era cacciato Liam?
Il suo viso si nascose
nell’incavo del mio collo lasciando
che i suoi respiri lo solleticassero, il palmo della sua mano si
aprì
applicando una leggera pressione sulla mia gamba; chiusi forte gli
occhi e
lasciai che il panico si impossessasse della mia mente,mentre mi
rassegnavo
ormai alla sua prepotenza.
Con grande sorpresa estrasse il mio
cellulare dalla mia
tasca e si alzò lentamente in piedi. Tirai allora un lungo
sospiro di sollievo.
Lo fissai scioccata digitare qualcosa
sul touch screen del
mio Samsung; sgranai poi gli occhi alla soffusa suoneria del suo
Iphone: che
razza di incubo stava diventando?
Buttò il telefono sul
tavolo a cui ero seduta, con poca
delicatezza .
“A
presto piccola”
indietreggiò ammiccando con fare sicuro, rivolgendo un
sorriso beffardo a Liam
che stava tornando con due bibite in mano. La mia bocca si schiuse per
parlare,
ma fui incapace di formulare una frase.
“Che
diavolo voleva?”
chiese Payne infastidito; si sedette immediatamente accanto a me per
intrecciare le sue mani nelle mie, guardando con estremo disprezzo Zayn uscire dalla mensa.
SALVE A TUTTI :) QUESTA
è LA MIA PRIMA FAN FICTION E…CHE
DIRE HO TANTISSIME IDEE IN MENTE CHE SPERO POSSANO PIACERVI :) SO CHE QUESTI PRIMI DUE
CAPITOLI NON SONO
STATI UNA GRAN COSA (HAHAH COMINCIAMO BENE) MA VI CHIEDO SE VI VA DI
FARMI
SAPERE COSA NE PENSATE DELLA STORIA, SE VI INCURIOSISCE, SE INSOMMA
VOLETE CHE
VADA AVANTI! DUNQUE SE VI VA LASCIATE UNA PICCOLISSIMA RECENSIONE, LO
APPREZZEREI TANTISSIMO :)
P.S. : FINO AL 15°
CAPITOLO CREDO CHE, SALVO
COMPLICAZIONI, AGGIORNERò OGNI GIORNO DI UNO MASSIMO DUE
CAPITOLI :)
BACIONI :) x
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
“Mi
dici allora che
cosa voleva?” ripeté un insistente Liam,
mentre ci dirigevamo nuovamente in
cortile.
“N-nulla,sta
tranquillo!Non do retta ai palloni gonfiati come lui!”
risposi abbassando
lo sguardo verso le unghie delle mie mani.
“Non
voglio che parli
più con lui Rosie,non ha una bella reputazione!”
disse con tono
pacato,spostando delicatamente una ciocca di capelli dal mio viso.
Sapevo che qualche sorta di mistero
si celava dietro quel
ragazzo, ma non ebbi il coraggio di scoprire di cosa si trattasse.
“Tranquillo”
mi
limitai a replicare.
La mia mente era ormai un turbine di
pensieri contrastanti,
tant’è vero che un improvviso mal di testa mi
colse alla sprovvista.
Mi portai le mani alle tempie e
tentai di massaggiarle per
placare quel dolore acuto.
“Non
ti senti
bene?Vuoi che ti accompagni a casa?” chiese
premurosamente Liam.
“No
ti ringrazio, è
solo un po’ di mal di testa, andrò da sola”
spiegai,continuando il
movimento rotatorio dei polpastrelli.
“Sei
sicura?”
ripetè.
“Si
vai pure, non
preoccuparti!Ci vediamo domani! ” cercai di mettere
su un sorriso
convincente, lo abbracciai e sistemandomi lo zaino sulle spalle mi
incamminai
verso l’uscita.
°°°
Non riuscivo a distogliere il
pensiero da Zayn, dalle sue
azioni burbere, dal suo sguardo così magnetico.
‘Sarà
meglio che si
levi di torno ’ quelle sue parole echeggiavano
persistenti nella mia testa
ed un brivido percorse la mia schiena.
Era una situazione assurda. In
realtà non sapevo nemmeno io
cosa volesse da me, ma dati i suoi gesti potei farmi un’idea.
Senza nemmeno accorgermene mi
ritrovai già a svoltare il
vialetto di casa; inserii le chiavi nella serratura facendola scattare,
aprii
la porta e aspirai profondamente il profumo della mia dolce dimora.
“Mamma
sono a casa!”
gridai, intenta ad appendere la giacca
all’ingresso.
“Mamma?”
chiamai
interrogativa mentre girovagavo per casa, chiedendomi appunto dove
fosse finita
mia madre.
Entrai silenziosamente in tutte le
stanze ma di lei nessuna
traccia, d’un tratto sobbalzai quando percepii la vibrazione
del mio cellulare
nei pantaloni. Lessi il nome sullo schermo e risposi.
“Hey
mamma dove sei?”
chiesi curiosa.
“Sono
da Karen
tesoro, dovrei essere di ritorno tra un paio d’ore!Ho saputo
che sei tornata a
casa prima!Tutto bene?” domandò lei,
apprensiva come al solito.
“Si
sto bene era solo
un po’ di mal di testa!” spiegai.
“A
dopo allora!Ciao
mamma!” riagganciai la chiamata e mi diressi in
cucina riponendo il
telefono in tasca.
Non ebbi nemmeno il tempo di aprire
il frigorifero che un
tremolio nei miei jeans mi interruppe; stavolta risposi
convinta,immaginando
che dall’altro capo del telefono ci fosse una seconda volta
mia madre.
“Dimenticato
di dirmi
qualcosa?” sbuffai chinando di lato il capo,
assicurandomi che il cellulare
fosse ben saldo tra il mio orecchio e la mia spalla,così che
potessi versarmi
da bere.
“Certo!Perchè
non
andiamo a fare un giro stasera?” di colpo la
pressione della mia testa
cedette a quelle parole, lasciando che il telefono cascasse sul tappeto
sotto i
miei piedi, che per fortuna attutì l’impatto.
Posai bruscamente il mio succo
d’arancia all’estremità del
lavandino e mi accasciai al suolo per recuperare l’aggeggio,
toccai il display
per accertarmi che quella persona fosse ancora in linea.
“Sei
ancora lì?”
riuscii a sentire non appena inserii il vivavoce.
“Zayn
devi lasciarmi
stare!” replicai decisa.
“Io
ti spavento,vero?”
mi domandò piuttosto divertito non ricevendo una mia
risposta.
“Lo
si leggeva nei
tuoi occhi innocenti questa mattina”
continuò.
“I-io
non ho paura di
te, non ti conosco neanche!” cercai di ribattere.
Stavolta fu lui a rimanere in
silenzio.
“P-pronto?”
illuminai nuovamente lo schermo per avere conferma che la chiamata
fosse
attiva.
“Domani
durante la
pausa pranzo verrai con me in un posto”
affermò.
“Scordatelo!”
riattaccai, facendomi forza sulle braccia per rimettermi in piedi.
Stava davvero cominciando a
stancarmi, mi aveva decisamente
rovinato la giornata.
°°°
Posizionai al mio fianco ,uno dei
miei due morbidi cuscini e
lasciai che la mia folta massa di capelli vi si spargesse sopra in modo
disordinato.
Portai il cellulare
all’altezza del mio volto mentre con
occhi ormai socchiusi tentavo di puntare la sveglia.
Riacquistai un po’ di
lucidità quando un nuovo messaggio
comparve in alto a sinistra del cellulare.
‘Allora
ci vediamo
domani davanti la mensa, senza il tuo amichetto mi raccomando.
Buonanotte
piccola!’
Mi lasciai sfuggire un lamento alla
vista di quel testo,
posai bruscamente il Samsung sul comodino e sprofondai la testa sotto
le mie
morbide coperte.
°°°
“Liam,
i-io non credo
di avere fame oggi e non mi va di stare in mezzo a tutta quella
confusione”
dissi al mio amico cercando di convincerlo a non andare in mensa.
“Va
bene vorrà dire
che prenderò il pranzo e ci sposteremo altrove, forza
andiamo!” mi indicò
la strada col capo prima di voltarsi.
“No,
ti prego!Non
andiamo!” lo tirai per un braccio.
“Rosie
si può sapere
cosa ti prende?” chiese aggrottando le sopracciglia
confuso.
Era tutta la mattinata che pensavo al
motivo per cui non
volevo andare lì, né tantomeno con lui.
“Ci
metteremo
pochissimo vedrai!” riuscì a trascinarmi
nonostante io stessi puntando i
piedi per oppormi.
Mi pentii di non aver insistito
quando vidi Zayn venirci
incontro con la sua solita sigaretta in mano.
“ Ti
avevo detto che
il tuo amichetto era poco gradito” sputò.
Liam mi guardò confuso per
poi spostarmi dietro il suo
massiccio corpo.
“Cerca
altrove Malik,
hai sbagliato ragazza” Tagliò
corto,tenendo il suo sguardo duro.
“Coraggioso”
rispose sarcastico il moro, aspirando il suo ultimo tiro di sigaretta.
“Clown”
aggiunse
poi divertito.
Fu un attimo e lo vidi avvicinarsi
con aria minacciosa,
decisi di mettermi in mezzo ai due prima che qualcosa di brutto potesse
accadere.
“Piantatela!”
sbottai. “Liam vai dentro ti
raggiungo
tra un attimo!” gli comandai guardandolo negli
occhi, cosa che lo rassicurò
in parte.
Continuarono a squadrarsi
finché la porta della mensa non si
chiuse.
Vidi le mani di Zayn rilassarsi pian
pano, dopo essersi
strette a pugno durante la discussione precedente.
Qualche istante dopo andò
a sedersi nel posto
in cui lo vidi il giorno prima e
non so per quale motivo lo seguii.
“Cosa
diavolo ti
passa per la mente?” domandai parecchio alterata.
“Si può sapere cosa vuoi
da me?” aggiunsi infine esasperata.
Trascorsero brevi attimi di silenzio
in cui le sue iridi
color nocciola studiarono le mie, di una tonalità poco
differente.
Mi irrigidii quando
cominciò ad avanzare verso di me,costringendomi
infine con la schiena ad un muro pieno di graffiti.
Sentii il calore del suo pollice
accarezzare le mie labbra
piene,per poi estendere il gesto per tutta l’ampiezza della
guancia. Ero come
paralizzata.
Il suo slanciato corpo
aderì sempre più al mio e lo stretto
contatto fece diventare i nostri respiri leggermente più
intensi; mi fu
impossibile reggere ancora lo sguardo del moro.
Chinò la sua testa per
poter solleticare la pelle nuda del
mio collo con la punta del suo naso, le mie mani si strinsero alla sua
maglietta all’altezza dei pettorali, quasi come se volessero
fungere da
barriera.
Mi arresi alla sua presenza
opprimente e lasciai che
spostasse le mie lunghe ciocche di capelli da un lato per avere una
maggiore
accessibilità. Il mio cervello era come offuscato. Cosa
stava succedendo?
“Rosie!”
mi
sentii richiamare.
Zayn si bloccò a pochi
centimetri da me per poi allontanarsi
con riluttanza.
Quell’interruzione lo aveva
infastidito, e non poco.
SALVE A TUTTI! :) TERZO
CAPITOLO…SCRITTO ALLE QUATTRO DEL
MATTINO QUINDI SIATE CLEMENTI PER FAVORE :) HAHAH !! HO PENSATO DI
PUBBLICARE
ORA IN QUANTO NON SO QUALI SARANNO I MIEI IMPEGNI DI DOMANI (O MEGLIO
OGGI) .
SO CHE QUESTI PRIMI CAPITOLI SONO UN PO' CORTI MA RIMEDIERò
SICURAMENTE!! :) OKAY DETTO QUESTO, VORREI RINGRAZIARE CHIUNQUE STIA
SPENDENDO UN PO’ DI TEMPO A
LEGGERE LA MIA FAN FICTION! UN GRAZIE PARTICOLARE ALLE PERSONE CHE
HANNO MESSO
LA STORIA TRA LE PREFERITE, SEGUITE O RICORDATE! SE VI VA CONTINUATE A
FARMI
SAPERE COSA PENSATE DI QUESTI CAPITOLI CON UNA PICCOLA RECENSIONE O SE
AVETE
BISOGNO POTETE CONTATTARMI TRAMITE MESSAGGIO PRIVATO , MI RENDERESTE
UGUALMENTE
FELICE!
UN BACIO!! :)
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
“Qual è il tuo problema?” chiese Zayn, dirigendosi aggressivo verso Liam.
“Smettila!” gli imposi.
Cercai di reggere il suo passo svelto.
Feci un ultimo sforzo per annullare la poca distanza tra noi, per poi afferrare prepotentemente il suo braccio in modo da impedirgli di proseguire.
Il suo sguardo sfrecciava da me a Liam, che sembrava ricambiare quelle occhiatacce.
Decisi di rimanere immobile davanti a lui finchè ogni muscolo del suo corpo non si fosse rilassato, ma capii che stava tentando di trattenere la rabbia quando quest’ultima trasparì dalle gonfie vene pulsanti del suo collo.
Il mio istinto mi fece indietreggiare fino ad arrivare al fianco di Liam, il quale poggiò immediatamente un braccio intorno alle mie spalle prima di trascinarmi con sé, lontano da Zayn.
°°°
“Quando hai intenzione di tornare a rivolgermi la parola?”domandai fissando quegli occhi cioccolato.
Dovetti attendere qualche attimo prima di ricevere una risposta.
“Ti ha messo le mani addosso?” replicò serio.
La mia bocca si dischiuse leggermente a quelle sue parole, incapace di emettere alcun tipo di suono.
“Rosie…sai cosa intendo!” aggiunse infine.
Sapevo benissimo dove volesse andare a parare, ma non feci altro che rimanere in silenzio e portare lo sguardo alla punta delle mie scarpe.
“Dio…” fu l’unica cosa che sentii dire a Liam prima che andasse via, lasciando che proseguissi sola la strada che conduceva a casa.
Era deluso, glielo avevo letto in volto.
In verità non seppi dare una risposta non per paura di esser giudicata, ma semplicemente perché la mia mente ancora non era riuscita a realizzare quel poco che era successo qualche ora prima con il moro.
I suoi gesti intimidatori e azzardati mi confondevano sempre più.
°°°
Accartocciai l’ennesimo elaborato riuscito male , pronto per esser lanciato nel piccolo cestino bianco accanto alla scrivania.
Quella mattina era stata talmente intensa, sotto così tanti punti di vista, da impedirmi una decente concentrazione nello studio.
Sbuffai portandomi entrambe le mani ai capelli mentre cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza, quasi implorando per un reset ai miei pensieri.
Guardai perplessa l’orologio, avendo perso la cognizione del tempo.
Si era fatto parecchio tardi.
Sbadigliai involontariamente,realizzando di aver bisogno di una boccata d’aria, incapace di liberarmi da quella sorta di stanchezza mentale, così selezionai velocemente una felpa dall’armadio e la indossai prima di scendere al piano di sotto.
“Mamma, credo che andrò a fare una passeggiata” la informai mentre mi dirigevo verso l’uscio.
Senza aspettare alcuna risposta, mi privai del dolce calore di casa, per lasciare che la fresca aria di quella sera riempisse i miei polmoni.
°°°
Cercai di prestare attenzione unicamente al ritmo dei miei passi, ma una serie di risate ed urla piuttosto sguaiate me lo impedì.
Alzai involontariamente lo sguardo e notai due ragazzi, completamente ubriachi, barcollare uscendo da un locale.
Fui colpita dal loro aspetto nonostante la poca luce.
Un alto riccio dagli occhi color smeraldo, leggermente arrossati per via del troppo alcool, si sorreggeva ad un moretto, leggermente più basso di lui ma con degli occhi di una sfumatura particolare di azzurro;ad ogni modo, mi finsi disinvolta mentre , con camminata decisa, li sorpassai.
”Dove vai bellissima?” una voce roca maschile echeggiò alle mie spalle.
La ignorai continuando a percorrere rapidamente quella strada ormai quasi deserta.
“Aspetta, rallenta bellezza!” gridò, sempre meno distante, un altro timbro di voce del tutto diverso dal primo.
Mi affrettai a svoltare l’angolo così da seminarli.
Avrei percorso una scorciatoia che mi avrebbe condotto direttamente a casa, avrei solo dovuto attraversare un vecchio parcheggio.
Tra l’affanno dei miei respiri e il rumore dell’asfalto calpestata dalle mie Nike rosse, trovai il coraggio di voltarmi, constatando , per fortuna, che quei due si erano facilmente arresi al loro gioco.
Arrivata in quello spiazzale illuminato da luci soffuse, pensai di concedermi dunque una piccola sosta, in modo da permettere ai battiti del mio cuore di regolarizzarsi, ma qualcosa mi distrasse.
Una strana musica proveniva da una Land Rover nera parcheggiata, ma i vetri oscurati non mi permisero di sbirciarvi all’interno, così, curiosa, avanzai lentamente andandomi a nascondere dietro un vecchio albero pressochè spoglio.
Sussultai quando vidi all’improvviso entrambe gli sportelli anteriori della macchina aprirsi, ed un’espressione sbigottita comparve sul mio viso dinanzi a quella scena.
“Vieni con me,dai!” disse ridacchiando una biondina dal tono malizioso, tirando a sè un ragazzo, agguantando la giacca nera di pelle di quest’ultimo.
“Che vuoi fare?” rispose sorridendo ed ammiccando , quella figura decisamente conosciuta.
“Oh,lascio a te l’immaginazione Zayn” si morse il labbro inferiore prima di afferrare lui per il collo e baciarlo con foga.
Il moro non esitò a palpare,desideroso,il sedere della ragazza tra un bacio e l’altro , intento oltretutto a farla stendere pian piano sul cofano.
Inorridii al ricordo delle mani di Zayn sul mio volto, al suo respiro caldo così vicino alla mia pelle.
Solo in quel momento compresi a cosa fosse dovuta la diffidenza di Liam nei suoi confronti.
Pensai di aver visto abbastanza.
Sgattaiolai di lì passando ovviamente inosservata, per ritrovarmi ,qualche metro dopo , ad attraversare finalmente il vialetto di casa.
°°°
“Rosie, sbrigati è tardi!” mia madre cominciò una nuova giornata con il solito avvertimento.
“Lo so, lo so!” risposi nervosa.
E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, si prospettava davvero la classica giornata storta.
Arrivai in classe qualche minuto ptima del suono della campana e dell’inizio delle lezioni, peccato che non riuscii a recarmi in mensa con lo stesso tempismo, che mi avrebbe permesso di trovare ancora un tavolo libero.
Fui costretta dunque a trascorrere la pausa pranzo fuori in cortile, ma il clima rese la cosa abbastanza piacevole.
L’unica pecca di quel momento , fu la sensazione di nostalgia che crebbe in me pensando a Liam.
Ne sentii particolarmente la mancanza quel giorno e ancora non si era fatto vivo dopo la nostra discussione; immersa in questa mia leggera inquietudine, mi sedetti su una panca al sole ed osservai la folla che mi circondava.
°°°
Per qualche ragione a me sconosciuta, la maggior parte degli studenti si stava comportando in modo strano quella mattina.
Cominciai a chiedermi cosa fosse successo di tanto eclatante da essere sulla bocca di tutti.
Qualche secondo dopo ne ebbi probabilmente la risposta.
“Vi giuro che è andata così!” esclamò quasi in lacrime una ragazza con il suo gruppo di amici.
Non potei far a meno di origliare. Mi sembrava di averla già vista.
“ Allora le voci su quel Malik sono tutte vere!La storia si ripete!” replicò una di loro. “Fossi in te l’avrei denunciato!Che schifo” aggiunse.
Sgranai gli occhi non appena udii quel cognome.
Collegai il tutto e subito riconobbi la biondina della sera precedente. La conversazione si fece interessante.
“Raccontaci cos’è successo di preciso,Lauren!” la invitarono le altre.
“Eravamo fermi in un vecchio parcheggio, lui ha cominciato ad allungare le mani così io sono scesa dalla macchina e…” abbassò lo sguardo sospirando “E lui mi ha sbattuta violentemente sul cofano per poi…si insomma…avete capito!” concluse la frase cominciando a piagnucolare.
Ricevette un paio di abbracci e sguardi compassionevoli prima di continuare il discorso.
“Io ho provato ad allontanarlo, ma sembrava non ragionare!Ho accettato di uscire con lui perché non volevo credere ai pettegolezzi e invece…” tirò su con il naso.
Stava per terminare il periodo, ma d’un tratto si bloccò e smise di parlare.
Fece segno alle sue amichette di fare lo stesso; compresi facilmente il motivo di quel silenzio.
Zayn passò di lì, sotto lo sguardo disgustato di molti. Era evidente che la voce si era sparsa in fretta.
Le mie mani si strinsero automaticamente ai bordi della panchina, quando lo vidi camminare nervosamente nella mia direzione, ma cercai comunque di mantenere la calma. Ogni volta aveva sempre lo stesso effetto su di me.
Rimasi sorpresa quando mi superò con indifferenza, senza rivolgermi nemmeno uno sguardo ; ma non mi interessava sinceramente avere la sua attenzione e potei solo immaginare quale fosse il motivo del suo malumore in quel momento.
La bionda, Lauren, aveva messo su questa storia sul moro.
Senza comprenderne il perché, non ebbi alcun dubbio sul fatto che stesse mentendo. Io ne ero testimone:lei sembrò decisamente consenziente la sera prima.
Perché lo stava facendo allora?
Di scatto mi alzai da dov’ero seduta, raccolsi frettolosamente il mio zaino e cominciai a correre verso l’uscita.
“Zayn, aspetta!” lo chiamai con affanno.
SALVE A TUTTI! :) OKAY COMINCIO COL DIRE CHE MI DISPIACE TANTISSIMO NON AVER POTUTO AGGIORNARE TUTTI I GIORNI COME PRESTABILITO, MA NON AVENDO Più IL COMPUTER A MIA DISPOSIZIONE MI SONO DOVUTA ARRANGIARE CON IL CELLULARE E POTETE IMMAGINARE QUANTO SIA SCOMODO :) DETTO QUESTO CERCHERò DI RIMEDIARE :) SPERO CHE CONTINUERETE A SEGUIRE LA STORIA E, SE VI VA, POTETE LASCIARE UNA PICCOLISSIMA RECENSIONE PER FARMI SAPERE COSA PENSATE DEI CAPITOLI! SCUSATE ANCORA! :)
BACIONI :) x
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
"Zayn!" lo richiamai
cercando di sovrastare l'affanno dei miei respiri causato da quella
specie di inseguimento.
Ma lui non era intenzionato a sprecare il suo tempo con me,era chiaro.
"Dannazione,fermati!"
gridai flebilmente,accasciandomi leggermente per appoggiare entrambe le
mani sulle ginocchia e riprendere fiato.
Improvvisamente lo vidi rallentare.Si girò e
tornò indietro con aria quasi infastidita.
"Si può sapere
che diavolo vuoi?" sbottò lui,lasciandomi di
stucco.
"I-io..."
balbettai,intimorita dal suo atteggiamento.
Mi soffermai ad osservarlo,mentre,con fare annoiato, contava le
sigarette rimastegli nel pacchetto,senza prestare veramente attenzione
a me che ero rimasta imbambolata proprio davanti a lui.
"Perchè quella
bionda,Lauren,sta mettendo quelle voci in giro su di te?"
chiesi,senza spostare lo sguardo da quelle sue labbra carnose
serrate,intente a trattenere una sigaretta appena accesa.
Di tutta risposta,un ghigno comparve sul volto di Zayn ,il quale
sembrò alquanto divertito dalla mia domanda.
"Magari sono vere"
rispose lui ammiccando,quasi con vanto.
"N-no...io so che non
è così Zayn!E lo sai anche tu!"
aggrottai le sopracciglia ,non comprendendo il motivo delle sue
affermazioni.
"Come fai a dirlo?"
mi rivolse un sorriso sghembo, per poi avvicinarsi un po'
piú a me come se quella conversazione stesse cominciando a
suscitare il suo interesse.
"Ne sono certa e basta!E
non è giusto che gli altri pensino quelle cose di te!"
dissi convinta.
"Girano tante voci su di
me,non dovresti darmi così tanta fiducia piccola"
sorrise ancora,aspirando poi del fumo. Sembrava essersi calmato.
"E a te non interessa?"
domandai.
"Del giudizio della
gente?Ha smesso di interessarmi da quando..."s'interruppe
a metà frase alimentando la mia curiosità.
"Lascia perdere!Sai...mi
piace la tua ingenuità" continuò
avanzando nella mia direzione.
Scorsi chiaramente un pizzico di malizia nel suo tono,il che mi mise
piuttosto a disagio.
"I-io non..."
le parole mi si strozzarono in gola,ancora.
Dovevo seriamente smetterla di permettergli di avere quell'effetto su
di me.
A spezzare l'imbarazzo prominente di quella situazione,ci fu il
cellulare di Zayn,il quale cominciò a squillare nella tasca
dei suoi jeans neri.
Senza distogliere il suo sguardo ipnotico da me,che mi ostinavo a
tenere la testa bassa e a giocherellare con il mio bracciale, rispose
alla chiamata.
"Pronto?" chiese.
"E come si chiama questa
tipa?" continuò qualche istante dopo .
Feci di tutto per sembrare disinteressata,ma in realtà stavo
ascoltando attentamente , parola per parola.
"Bene...mi intrigano le
rosse,mandami il suo numero,organizzerò qualcosina stasera
con questa Jade" scoppiò in una fragorosa
risata prima di riagganciare senza aggiungere altro.
Un'espressione di disgusto si fece spazio sul mio volto,cosa che non
passò inosservata al moro.
"Domani sera esci con me"
la sua non era una domanda.
Stavolta fui io a scoppiare a ridere. "Che cosa?!...Zayn te lo puoi
scordare"
"Adoro il suono del mio
nome pronunciato da te" disse noncurante del mio rifiuto.
"Ma che problemi hai?"
arrossii violentemente in viso.
Le sue labbra si curvarono in un ennesimo sorriso sfacciato,mentre
controllava l'ora sul suo orologio.Mi stava forse prendendo in giro?
"Devo andare piccola,ti
passo a prendere domani sera alle 8" si congedò
facendomi l'occhiolino.
"Smettila!Ho detto di no!"
gli urlai mentre lo vedevo allontanarsi con quella sua camminata
dannatamente...sexy.
Se credeva che sarei uscita con lui come tutte le altre
però,era totalmente fuori strada.
°°°
Attraversai
i il vialetto di casa,aumentando sempre di più il passo
prima che la pioggia mi bagnasse ulteriormente.
Trovai riparo sotto al porticato per poi liberarmi della giacca e delle
scarpe zuppe.
"Rosie" sobbalzai
quando notai un ragazzo incappucciato seduto sul dondolo al coperto.
"Liam!Dio mi hai
spaventata!" andai a sedermi accanto a lui.
"Che ci fai qui?"
chiesi rannicchiandomi su me stessa per il freddo.
"Avevo bisogno di parlarti"
disse togliendosi la felpa, prima di appoggiarla sulle mie spalle ."Mi dispiace per la nostra
discussione,non avrei dovuto trattarti in quel modo..."
aggiunse rammaricato.
"Non preoccuparti...sul
serio"risposi.
L'unica cosa che volevo era chiarire quell'insulsa situazione tra me ed
il mio migliore amico.
"So di aver avuto...poco
tatto,ecco...è solo che vedere Zayn a pochi centimetri da te
ha fatto scattare qualcosa che..."spiegò lui
facendo fatica a trovare le parole.
"L-liam"
balbettai incredula,gesticolando come quando sono in preda al panico.
"No no Rosie,non
fraintendermi" ridacchiò. "Non parlo di gelosia!"
aggiunse facendomi sospirare per il sollievo.
"Cosa intedi allora?"
mi sistemai meglio la sua felpa sulle spalle.
"Solo un giorno prima ti
avevo chiesto di star lontana da lui,ti ho detto che non ha una bella
reputazione!Credevo avessi capito e invece non mi sembra che tu abbia
opposto resistenza quando..."
"Okay,okay ho capito"
lo interruppi imbarazzata.
"Voglio solo che non ti
lasci abbindolare da uno come Malik" appoggiò
una mano sulla mia spalla,ma io mi ritrassi al suo tocco.
"Si può sapere
perchè mi credete tutti così ingenua??"
alzai di poco la voce.
"Rosie non ho detto
questo!" si giustificò lui.
"Certo,non esplicitamente!"
mi alzai dal dondolo riporgendogli la sua felpa.
"Non ricominciamo,per
favore!" ribattè.
Mi fu impossibile resistere a quei suoi occhioni marroni,sorrisi
lievemente, afferrai le sue mani e lo incitai ad alzarsi da
lì.
"Sarà meglio
rientrare ora...ti fermi per cena?" aprii la porta
d'ingresso.
"No ti ringrazio,abbiamo
ospiti a casa e non vorrei mi dessero per disperso"mi
regalò uno di quei suoi sorrisi splendidi,a cui non potei
far a meno di ricambiare.
"Va bene,a domani allora"
mi lasciai avvolgere dal calore del suo abbraccio prima di chiudermi la
porta di casa alle spalle.
°°°
Tornai
a casa dopo una stressante giornata scolastica,in cui sostenni 2 esami,
del tutto decisa ad oziare liberamente sul divano, guardando un film
noleggiato il weekend precedente,in compagnia di mia madre.
"Mamma hai bisogno di una
mano?" le chiesi mentre mi sistemavo comodamente davanti
al televisore.
"Tranquilla tesoro,faccio
da sola" un profumo di popcorn riempì
immediatamente l'aria non appena mia madre varcò la soglia
della cucina con due grandi contenitori in mano.
Aspettai che si fosse stesa accanto a me sul divano prima di far
partire il dvd.
Due ore e mezza dopo,i titoli di coda scorrevano veloci sullo
schermo,mentre mia madre si accingeva a ripulire il pavimento da tutte
le briciole cadute.
"Devo dire che mi
aspettavo di meglio" dissi stiracchiandomi.
"Aiutami a
ripulire,più tardi verrà Karen"
chiese lei.
Mi alzai con riluttanza e cominciai a raccogliere la roba dal tavolino.
Una volta finito , mi sedetti a gambe incrociate per spegnere il
lettore dvd,ma una suoneria familiare echeggiò nella stanza.
Interruppi ciò che stavo facendo e mi precipitai a
rispondere alla chiamata senza neanche controllare il numero sul
display.
"Pronto?"
domandai.
"Ti sto passando a
prendere piccola" disse quella voce conosciuta.
"Zayn"
sbuffai "Mi vuoi lasciare
in pace?"
"Non sarebbe divertente..."rise
"Ti conviene
sbrigarti,sono qui fuori".
Non poteva essere serio.
Sgranai gli occhi e mi diressi a passo svelto vicino alla
finestra,senza chiudere la conversazione.
Sbirciai attraverso le ampie tende e notai una grande macchina nera
parcheggiata lì vicino e nel buio, una piccolissima luce
arancione,talvolta in movimento.
Qualche istante dopo riconobbi Zayn che ,come al solito, stava fumando.
"Come fai a sapere dove
abito?" domadai seria ,salendo al piano di sopra.
"Ho i miei contatti"
già lo immaginavo ammicare con fare compiaciuto,dall'altro
capo del telefono.
"Allora ti aspetto!"
ripetè "Non
costringermi a bussare a casa tua"scherzò.
"Okay!Dammi 10 minuti!Ma
rimani in macchina"lo pregai prima di terminare quella
chiamata.
Ringraziai mentalmente il cielo per non essermi struccata come ero
solita fare gli altri giorni quando rientravo a casa;così
ebbi giusto il tempo di indossare qualcosa di meno sportivo,lavare i
denti e cercare di dare un po' di volume ai miei capelli mossi.
Scesi frettolosamente le scale per poi riguardarmi di sfuggita allo
specchio.
I miei jeans attillati e la mia camicia bianca sbracciata,mi rendevano
presentabile e allo stesso tempo sapevo che non avrei scatenato strane
fantasie nella testa di Zayn.
"Non sapevo dovessi
uscire con un ragazzo " disse mia madre appoggiandosi allo
stipite della porta.
"Eh?" mi
voltai di scatto.
"Ho visto la macchina"
sorrise "Lui chi
è?"
"N-no
io...cioè lui si chiama Zayn...e noi siamo solo...solo amici"
spiegai.
Un suono di clacson ci impedì per fortuna di continuare
quella conversazione.
Afferrai di fretta le chiavi,salutai mia madre ed uscii.
°°°
"Stai benissimo piccola"
disse Zayn premendo il piede su un mozzicone di sigaretta.
Non ebbi il tempo di rispondere,che due figure all'interno dell'auto
catturarono la mia attenzione.
"Che dite possiamo andare?"
chiese un ragazzo riccio, sporgendo leggermente la testa fuori dal
finestrino.
"Si arriviamo"
rispose il moro accanto a me,facendo un cenno con il capo al suo amico.
"Chi sono quei due?"
domandai timidamente.
L'idea di stare in sua compagnia mi metteva ansia e sapere che ci
sarebbero stati altri sconosciuti peggiorò solo la
situazione.
"Tranquilla sono amici
miei...diciamo che sono il nostro passaggio" sorrise.
"Non hai la patente?"
chiesi sorpresa,ripensando a quella sera nel parcheggio.
"No" rispose
"Dai andiamo"
mi aprì la portiera ed io entrai con estrema lentezza in
auto.
Pochi secondi dopo,lui mi raggiunse entrando dal lato opposto.
"Ce ne avete messo di
tempo!" un ragazzo moro dagli occhi azzurri ed una voce
particolare,si girò verso di noi,rivolgendoci un solare
sorriso.
"Rosie,loro sono Harry..."
indicò il riccio al volante "...e Louis" il
ragazzo accanto. Avevano un'aria familiare.
Ricambiai i loro saluti e sorrisi ,presi poi ad osservare fuori al
finestrino quando la macchina fu messa in moto,così da
ignorare gli sguardi insistenti di Zayn.
"Dove andiamo?"
chiesi guardando gli occhi verde smeraldo di Harry nello specchietto.
"A casa di un altro amico"
fu Louis a rispondere.
"Già...una
specie di festino" aggiunse Zayn annuendo.
Quel gioco di ombre e luci che ogni tanto si creava sul volto di
quest'ultimo in quella vettura,risaltava particolarmente i tratti del
suo viso, dalla mascella,alle labbra,a quegli occhi nocciola contornati
da lunghe ciglia. Non potei far a meno di pensare che fosse veramente
bello.
°°°
Nel
frattempo,a casa mia,arrivò la persona che mia madre
attendeva con tanta gioia,Karen.
Il campanello bussò e mia madre,rimasta sola, dovette
lasciare i fornelli un instante,per andare ad aprire.
"Karen!"
abbracciò la donna all'uscio. "Liam,ci sei anche tu"
sorrise accarezzandogli una guancia.
"Mi fa piacere che vi
uniate a me per cena" sorrise facendoli accomodare in
cucina.
"Lucy, Rosie non
è in casa?" domandò Liam curioso.
"No è uscita
con un ragazzo" spiegò rimettendosi il
grembiule da cucina. "...'Zayn',
se non sbaglio" continuò.
A quelle parole,gli occhi di Liam si socchiusero e i suoi pugni si
strinsero, segno del suo disappunto.
"Lo conosci?"
chiese Karen notando la strana reazione del figlio.
Il moro si sforzò di mantenere la calma,ma in
realtà dentro di sè stava lottando con un misto
tra delusione e rabbia.
"Non proprio"
si limitò a dire. "Scusate
un attimo" si allontanò fingendo un sorriso.
SAALVEE
A TUTTI!!! NON SO DA DOVE COMINCIARE...NON AVETE IDEA DI QUANTO MI
DISPIACCIA NON AVER POTUTO AGGIORNARE FIN'ORA!!! HO AVUTO VARI
PROBLEMI,FAMILIARI E NON,E CREDETEMI NON HO DAVVERO AVUTO TEMPO,MA
COMUNQUE NON HO MAI SMESSO DI SCRIVERE :) PUBBLICHERÒ SUBITO
ANCHE IL 6° CAPITOLO! SE VI VA LASCIATE UNA RECENSIONE,MI FA
SEMPRE PIACERE LEGGERE LE VOSTRE OPINIONI :) VI ASPETTATE QUALCOSA IN
PARTICOLARE NEI PROSSIMI CAPITOLI?GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE
CONTINUANO A SEGUIRE LA STORIA!
UN
BACIO :) x
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
La
macchina accostò di fronte ad una villetta bianca con tanto
di piscina.
Aspettai che i ragazzi fossero scesi,prima di avviarmi in quel grande
prato verde ,curato.
La musica e i vocii udibili dall'esterno,erano meno intensi di quanto
ci si aspetta da un normale festino,ma non riuscii comunque a
nascondere la tensione che mi stava attanagliando lo stomaco.
"Tranquilla non ci
sarà molta gente,solo amici intimi" mi
sussurrò Zayn.
Non feci in tempo a realizzare le sue parole,che un magrissimo ragazzo
biondo dall'aria davvero felice,ci venne incontro.
"Auguri Niall!"
dissero i tre accanto a me,quasi in coro,prima di abbracciarlo.
Lasciai che l'alta figura di Harry facesse ombra su di me,facendomi
passare inosservata,mentre Niall accoglieva tutti in casa sua,ma fu
inevitabile un incrocio di sguardi con il festeggiato quando ormai gli
altri furono entrati.
"Ci conosciamo?"
chiese il biondo,puntando le sue stupende iridi blu nelle mie marroni.
"Ehm...no..."
provai a replicare,ma qualcuno intervenne,notando il mio forte
imbarazzo.
"Tranquillo Niall,lei
è con me" Zayn gli diede una pacca sulla sua
spalla,mentre con l'altra mano reggeva una birra.
"Ah ora capisco!"
rispose lui con il suo marcato accento "Piacere,Niall"
sorrise mostrando anche il suo apparecchio.
"Piacere,Rosie"
gli strinsi la mano "Oh e
Tanti Auguri!" aggiunsi muovendomi goffamente.
"Ti ringrazio"
ammiccò "Beh...divertitevi"
concluse senza mai smettere di sorridere.
Zayn mi offrì dunque la sua mano libera,che io afferrai
esitante,in modo da non perdermi di vista tra il resto degli
invitati.
Sotto lo sguardo di molti,andammo a sederci su un divano di
pelle,vicino ad un grande camino,spento ovviamente.
"Perchè mi hai
trascinato ad una festa di compleanno?Ci ho fatto una pessima
figura...non lo conoscevo nemmeno!" dissi tutto d'un fiato.
"Hai
ragione...è evidente che non conosci Niall,o sapresti che
non è il tipo che si fa di questi problemi"
ribattè ridacchiando.
"Perchè ho
l'impressione che tutti mi fissino come se fossi un alieno?"
domandai guardandomi intorno. "Probabilmente
non sono all'altezza di tutte le ragazze che ti porti di solito"
dissi ironica.
"Non porto mai nessuna
ragazza alle feste"ammise "Al massimo me le porto a casa dopo".
"Non avevo dubbi"
lo guardai scocciata,non riflettendo sul reale significato delle sue
parole.
"Non è colpa
mia se piaccio alle donne..." constatò con
fierezza.
"Donne facili"
commentai.
"Quindi tu saresti una
facile?" sorrise maliziosamente avvicinandosi.
"Non ho mai detto che mi
piaci" lo spinsi via,mostrandogli la sua stessa
espressione.
"Ma non hai detto neanche
il contrario" provò nuovamente a diminuire le
distanze.
Il suo ottimo profumo 'Gucci by Gucci' mi pervase le narici,mentre
sentivo il suo respiro caldo,sempre più vicino al mio
collo;le sue labbra piene vi lasciarono umidi e piacevoli
baci,arrivando al punto più sensibile tra la mandibola e
l'orecchio.
Poggiai le mie mani sulle sue braccia abbastanza muscolose,cercando di
convincermi a fermare le sue azioni seduttive.
"Mmh la tua pelle ha un
buon odore" soffiò al mio orecchio procurandomi
dei brividi.
Portò una mano tra i miei capelli, e ripetè le
stesse azioni di prima,sul mio volto.
La sua bocca si schiudeva ad ogni bacio sulla mia soffice guancia,i
miei occhi rimasero costantemente chiusi,come per godere a fondo il
piacere di quei piccoli gesti.
Improvvisamente sentii il suo respiro ulteriormente vicino, cosa che mi
portò a mordere il mio labbro inferiore che era a pochi
centimetri dal suo.
"Zayn...v-vado a prendere
da bere" dissi con voce tremante,interrompendo bruscamente
quel momento;mi alzai di scatto lasciando che lui rimanesse ancora con
la testa piegata di lato.
"Lascia,vado io"
mi trattenne per un braccio prima di alzarsi. "Rimani qui" si
raccomandò.
Lo vidi allontanarsi tra la folla e mi sentii libera di
sbuffare.Perchè mi faceva quell'effetto?
"Ti stai annoiando?"
un Niall piuttosto stanco si sedette a peso morto accanto a me.
"No,no...anzi..."
cercai di sembrare convincente.
"Si vede!"
rise,contagiando anche me.
"Allora...sei la ragazza
di Zayn?" domandò sorseggiando la sua birra.
"Io?No assolutamente..."
risposi senza pensarci su.
"Strano,è la
prima volta che porta qualcuna ad una festa, di solito..."
lo bloccai con la mano.
"Si lo so,lo so"
sospirai.
"Comunque è
uno stupido se si lascia scappare una come te" si
sistemò meglio sul divano.
"Ma tra me e Zayn non
c'è nulla" arrossii in volto.
"Oh bene quindi ho campo
libero" scherzò facendomi ridere ancora.
Dopo aver preso due drink, Zayn si diresse dove mi aveva
lasciato,cercando di non rovesciare nulla.
Si bloccò tra la folla nel momento in cui vide me e Niall
socializzare.
Ai suoi occhi sembrava che stessimo palesemente flirtando,cosa che a
lui non stava affatto bene.
Si osservò intorno indispettito prima di mandare
giù entrambe le bevande alcooliche e incamminarsi a passo
spedito verso un gruppo di ragazze impegnate a strusciarsi con Harry.
Qualche minuto e qualche bicchiere dopo,le mani del moro erano
incollate al sedere di una prosperosa brunetta, i loro corpi aderivano
sempre di più seguendo il ritmo della musica,le loro lingue
si attorcigliarono dando inizio ad un bacio che di casto non
aveva nulla.
"Merda,ecco il solito e
vecchio Zayn" Niall portò involontariamente la
mia attenzione su quella scena pietosa "Spero non combini casini"aggiuse
dopo essersi ormai reso conto di aver parlato a voce alta.
La mia reazione fu del tutto inaspettata,sentii crescere in me una
strana sensazione,un compromesso tra rabbia folle e tristezza,qualcosa
di simile alla gelosia,esatto.
Ma non avevo motivo di essere gelosa di lui.
"Di certo non si
può dire che non si stia divertendo." affermai
disgustata.
"Ti va di ballare?"
mi propose il biondo.
Continuai ad osservare Zayn e quella sciacquetta,fino a decidermi ad
accettare il suo invito.
Niall sembrò aver capito più del dovuto, dato che
'casualmente' mi trascinò a ballare accanto al moro,che era
ubriaco marcio ormai.
I nostri corpi si mossero all'unisono,sobbalzai quando il petto tonico
di Niall si scontrò con la mia schiena e i nostri bacini
cominciarono a sfiorarsi ripetutamente.
"Rosie!" mi
sentii chiamare "Hey,hai
cambiato già partner?" chiese Harry,anche lui
chiaramente brillo,facendo voltare Zayn.
Ci fissammo qualche istante prima che trovassi il coraggio di proferire
parola.
"É solo un
ballo" risposi freddamente.
"Lasciali fare Harry"
intervenne Zayn "Piuttosto
dammi le chiavi della tua macchina" .
Harry lo guardò esitante,ma alla fine prese le chiavi dalla
tasca destra dei suoi pantaloni e le diede al moro,il quale mise un
braccio intorno alle spalle della sua 'amica' ,trascinandola via
barcollando.
"Tra un'ora le rivoglio!"
urlò il riccio.
"Anche di meno!"
replicò l'altro senza fermarsi.
Ero rimasta ad assistere a quella discussione per tutto il tempo e
Niall sembrò essersi accorto della mia delusione.
"Mi dispiace...fa sempre
così" appoggiò una mano su un mio
braccio.
"Voglio andare a casa"
feci per andarmene,ma lui mi bloccò.
"Ti accompagno"
propose.
"Niall,è la
tua festa di compleanno,non è il caso" risposi "Ma grazie lo stesso".
"Tranquilla,non credo che
tutta questa gente sia abbastanza sobria da accorgersi della mia assenza"
insistette "Tanto
ritornerò" .
Sapevo che non voleva che andassi via così presto,ma ne
comprese pienamente il motivo.
La dolcezza di quel ragazzo era disarmante,le mie labbra si curvarono
in un sorriso rassegnato,dopo di che lo seguii all'esterno
dell'abitazione.
°°°
"Grazie per il passaggio"
dissi slacciando la cintura.
"Figurati!Grazie a te per
esser venuta alla mia festa" rispose.
"Niall...andiamo..non ero
nemmeno invitata" lo guardai dispiaciuta.
"Non importa,a me ha
fatto piacere lo stesso" non potei fare a meno di
abbracciarlo.
Non riuscii a spiegarmi il perchè,ma tra le sue braccia mi
sentii maledettamente bene;non so cosa avesse di speciale il suo
abbraccio,ma era stato capace di consolarmi,di regalarmi un calore ed
un affetto che non avrei mai pensato di ricevere da un mezzo
sconosciuto.
"Senti" la
sua voce interruppe i miei pensieri "Ti
va se ti lascio il mio numero?Così magari ci teniamo in
contatto".
"Oh...certo"annuii
prima di porgergli il mio cellulare,che lui mi restituì dopo
essersi aggiunto ai miei contatti.
"Perfetto,allora ci
sentiamo" concluse sorridendo.
"Buonanotte Niall"
lo salutai scendendo dall'auto.
Camminai pigramente fino alla porta di casa quando un leggero colpo di
clacson mi fece voltare.
Salutai il biondo con un cenno di mano prima che mettesse in moto ed
andasse via.
°°°
Dopo
aver riposto le chiavi nella mia giacca,mi diressi in salotto dove
sapevo avrei trovato Karen e mia madre.
"Rosie,sei giá
tornata!" disse mia madre sporgendosi per controllare
l'orologio "Sono solo le
dieci e mezza!"
"Si,sono un po'...stanca"
mi giustificai legando i miei lunghi capelli in una pettinatura
disordinata.
"Allora uscire con Zayn
Malik non è divertente come dicono,eh?" Liam
entrò, distraendomi dal salutare sua madre.
"L-Liam...ci sei anche tu"
rimasi spiazzata.
Solo il giorno prima eravamo riusciti a chiarire tute le incomprensioni
nate a causa di Zayn,ed ora,in quella stanza,sapevo che ci saremmo
ritrovati di nuovo al punto di partenza,senza che ne valesse neanche la
pena,visto l'esito della serata con il moro.
"No infatti"
replicai secca "Posso
parlarti un secondo?"
Liam fece un cenno con il capo ed io lo seguii fuori in giardino.
Entrambe le donne sedute sul grande divano al mio fianco,osservarono in
silenzio la discussione,senza intromissioni,lasciando che risolvessimo
da soli qualunque cosa stesse accadendo tra noi.
"Non voglio sapere
nulla,sul serio" cominciò lui sedendosi su uno
scalino.
"Non c'è nulla
da sapere,anzi sai cosa?Avevi ragione,Zayn è un idiota"
mi sedetti accanto a lui.
"Ci ha provato?!"
chiese alzando il tono di voce.
"Cosa?Liam,no!"
sorrisi istericamente "Ma
perchè diavolo ti comporti così?".
"Beh scusami tanto se mi
preoccupo per la mia migliore amica!" si alzò
di scatto allargando le braccia.
"Ah si?Ed hai intenzione
di farmi la predica ogni volta che uscirò con un ragazzo?"
domandai irritata.
"Cazzo,Rosie,semplicemente
non voglio che tu soffra!È l'unica cosa che cerco di evitare
da quando..." si bloccò,portando lo sguardo
altrove.
"Da quando mio padre se
n'è andato..." continuai sforzandomi di
trattenere le lacrime.
Parlare di mio padre non era mai stato facile per me e questo Liam lo
sapeva.
In realtà non sapevo se essere dispiaciuta della sua assenza
o sollevata dal fatto che non dovessimo più sopportare la
persona che era diventata per colpa dell'alcool.
Decisi di interrompere i miei pensieri prima che arrivassero ai motivi
che spinsero mia madre a cacciarlo di casa quella tragica sera.
"Ho bisogno di proteggerti"spiegò
il moro davanti a me,con occhi lucidi.
"Non ho bisogno che tu lo
faccia" lo fissai prima di scoppiare "Liam tu non sei mio padre!!"
gridai lasciandomi andare in un pianto liberatorio.
I suoi occhi marroni erano visibilmente arrossati mentre assistevano al
mio sfogo.
"Già..."
si limitò ad annuire con sguardo perso.Sembrava scioccato
dalle mie parole.
Indietreggiò lentamente per poi girarsi ed andare via a
testa bassa,con le mani perennemente nelle tasche dei suoi jeans scuri.
Tirai su con il naso prima di portare i dorsi delle mani ad asciugarmi
il volto ormai bagnato;profondi respiri tremanti lasciarono la mia
bocca nel tentativo di calmarmi,ma la suoneria improvvisa del mio
cellulare mi fece sussultare,riportandomi in uno stato di agitazione.
"Pronto?"
risposi,schiarendomi poi la voce.
"Dove sei?"
sgranai gli occhi,udendo una forte musica e vari schiamazzi dall'altro
capo del telefono.
Immaginavo fosse 'lui',ma allontanai l'orecchio dall'apparecchio per
leggere il nome del contatto sul display;sbuffai esasperata quando
scoprii di aver ragione.
"Vaffanculo Zayn"
risposi, ancora bloccata sull'uscio.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Terminai
immediatamente quella telefonata indesiderata e
sbuffai esasperata,andandomi a sedere sul dondolo nel
porticato,rinunciando all’idea
di rientrare in casa.
Ero
totalmente immersa nei miei pensieri,quando due fari a
dir poco accecanti di una decappottabile rosso fuoco catturarono la mia
attenzione.
Con
mia sorpresa,l’auto accostò poco vicino al
vialetto di
casa,così,quando vidi una figura saltare fuori da essa,mi
alzai furtiva,curiosa
di capire di chi si trattasse.
“Grazie per la serata
Zayn, mi sono divertita” una lunga chioma mora si
sporse oltre il
finestrino del lato del conducente.
“Figurati,ciao”
replicò freddo il ragazzo,cominciando a
barcollare verso la mia porta.
Sussultai
non appena lo riconobbi. Che diavolo ci faceva a
casa mia?
Camminai
a passo svelto verso il moro,non preoccupandomi più
di nascondere tutto quel nervosismo accumulato alla festa qualche ora
prima.
“Hai sbagliato casa
idiota !Che
c’è?Sei talmente ubriaco da
non ricordare nemmeno più dove abiti ora?!”
mi posizionai davanti a lui a
braccia conserte.
“Davvero simpatica!”
disse buttandosi letteralmente a sedere sul prato del mio giardino.
“Zayn,si può sapere
che cosa vuoi ancora da me?” mi portai entrambe le
mani tra i capelli,segno
che non avrei retto altro per quella sera.
“Come ci sei tornata a
casa?” chiese invece lui.
“Di certo non con te
visto che eri troppo impegnato a divertirti in macchina di Harry”
sbottai “Che schifo”
aggiunsi disgustata.
“Beh visto che tu
avevi trovato di meglio da fare…”
rispose ironicamente.
“Ma di che cavolo stai
parlando?” gesticolai alterata.
“Andiamo,non
continuare a far finta di non sapere di cosa stia parlando …
ti ho vista
flirtare con il festeggiato quando mi sono allontanato per prendere da
bere!Complimenti Rosie, altro che ingenua!”
terminò la sua scenata con una
risata forzata ed un leggero applauso.
“Io cosa?!Spero che le
tue parole siano frutto del troppo alcool,Zayn!Davvero,non ho altre
spiegazioni
per le stupidaggini che stai dicendo!” replicai
decisa,quando all’improvviso
il suo telefono prese a squillare.
“Sto benissimo e sto
semplicemente raccontando la verità!”
estrasse il telefono dalla
tasca,ignorando comunque la suoneria che diventava sempre
più insistente e fastidiosa.
“Sai cosa?Okay pensa
quello che vuoi!Tu non mi conosci!Io non ti conosco!E non capisco
perché sto
ancora perdendo il mio tempo qui con te!Ti sei permesso di comportarti
in quel
modo a scuola senza nemmeno sapere chi fossi,senza nemmeno darmi la
possibilità
di oppormi!” sputai tutte quelle parole che dal
primo incontro mi ero
tenuta dentro “Quale persona con un
briciolo di mente sana agirebbe in quel modo?!...E rispondi a quel
dannatissimo
telefono!” gli ordinai incapace di sopportare
quella musichetta odiosa.
Il
moro non fece altro che rimanere in silenzio a fissarmi
per tutto il tempo; le sue rosee labbra si curvarono in un sorrisetto
compiaciuto,prima che portasse il cellulare all’orecchio e
scoprisse chi stesse
interrompendo il nostro diverbio.
“Pronto?” disse
alzandosi in piedi.
“Zayn sono Niall! Ti
devo parlare di una cosa urgente,dove diamine sei?”.
“Sono andato via!Qual
è il problema?” chiese il moro curioso.
“Poco fa è passato un
tizio,un certo
Jack!Mi ha lasciato … della
‘roba’ … “
spiegò abbassando la voce nel pronunciare l’ultima
parola.
“Amico,mi ha detto che
è roba forte e devi andarci piano!Gli ho dato io i soldi che
gli dovevi!Perchè
cazzo lo hai fatto venire qui?! Non voglio entrarci in queste
cose,dannazione!”
continuò il biondo,mostrandosi irrequieto.
“Stai tranquillo Niall,
ci si può fidare di lui,non ti darà problemi!
Passerò domani a prendermi la
roba e ti darò i soldi, non preoccuparti!”
Zayn si allontanò un po’, in
modo che io non ascoltassi la conversazione, ma riuscii a comprendere
tutto,per
sua sfortuna.
“Niall!” il biondo
dall’altro capo del telefono si sentì chiamare da
qualcuno che, facendo fatica
a reggersi in piedi, si stava avvicinando a lui nel buio.
“Un momento!”
disse ignorando la persona che lo cercava.
“Zayn, ti stavo dicendo
… l’ho affidata a Louis, ho problemi a tenerla in
casa fino a domani,
soprattutto dopo la festa di stasera.”
“Cazzo non a quell’imbecille
di Louis!Niall devi andare subito da lui e riprenderti
‘tutto’ prima che combini
qualche stronzata delle sue! Sarò lì il prima
possibile!” lo guardai
scioccata pià che mai. Ci mancava solo che fosse nel giro
della droga.
“
Niall!!”
l’irlandese
si risentì chiamare a gran voce, così si
girò e vide un Harry scombinato,
andare verso la sua direzione.
“Harry aspetta un
momento,cazzo!” lo rimproverò cercando
di ascoltare quello che Malik stesse
dicendo a telefono.
“Okay,ma ti do un’ora
di tempo,amico!Poi la lascio a lui perché qui la gente sta
… “ non riuscì a
terminare la frase che vide una mano del riccio appoggiarsi
pesantemente alla
sua spalla.
“Niall porca puttana
mi sto … sentendo male” Harry
farfugliò quasi, prima di collassare a terra.
“Cristo!Harry
, riprenditi!”
il biondo cercò di scuotere il suo amico per
fargli riprendere i sensi, ma era in preda al panico.
“Che succede??”
chiese Zayn al telefono,allarmato.
“Chi cazzo lo ha fatto
fumare?!” chiese Niall dopo aver sentito parlottare
tutta la gente che si
era avvicinata per aiutare il riccio, ignorando la chiamata ancora
attiva.
“Gli ho fatto fumare
io un po’ di quella roba che mi hai dato tu!Non credevo fosse
così forte!Era
solo per divertirci!” si giustificò
Louis.
“Sei un coglione!! Non
hai visto che era anche ubriaco?! Lo volevi uccidere?!”
sbraitò Horan,
cercando di sollevare il suo amico.
“Aiutatemi a portarlo
dentro!Se non riprende chiamate un’ambulanza”
ordinò.
Nel
frattempo vidi Zayn agitarsi sempre di più mentre era
tutto concentrato a seguire la vicenda al telefono, ma d’un
tratto cadde la
linea.
“Porca puttana!”
imprecò per l’ennesima volta , tirando un calcio
alla cassetta della posta.
“Zayn che diavolo sta
succedendo?” cominciai a preoccuparmi seriamente.
“Dammi le chiavi della
tua macchina” si incamminò verso il mio
garage.
“Come, scusa?!” lo
seguii irritata.
“Ho detto dammi le
chiavi della tua macchina!” ripetè
alzando la voce.
“Non ho la patente e
non ho una macchina mia!Ti prego calmati,mi stai spaventando”
risposi con
timore.
Le
sue iridi color caramello sembrarono spegnersi
immediatamente di tutta quella rabbia di cui erano investite fino ad un
secondo
prima.
“Scusami Rosie! Non ho
capito bene cosa sia successo alla festa, ma Harry si è
sentito male ed ho
bisogno di andare lì adesso, cazzo!”
raccontò cercando di mantenere la
calma.
“Se gli dovesse
succedere qualcosa … se si dovesse venire a sapere qualcosa
… Cristo io lo
sapevo che sarebbe andata a finire così”
cominciò a blaterare da solo,
lasciandomi sconcertata.
“Ti prego, trovami un
modo per andare a casa di Niall” quasi
implorò.
“F-fammi pensare”
balbettai massaggiandomi le tempie , come se potesse aiutarmi a trovare
una
soluzione all’istante.
“Taxi di qui non ne
passano e per i mezzi di trasporto è tardi ormai”
esclusi delle ipotesi.
“La macchina di tua
madre?” propose il moro.
“No , non è il caso,
non … “ mi interruppi “Cavolo Zayn,
ma tu non sai nemmeno guidare!” .
“Ho detto che non ho
la patente, non che io non sappia guidare” rispose
prontamente.
Trascorsero
ben cinque minuti, in cui provammo in tutti i
modi a rimediarci un passaggio .
“Forse so a chi chiedere”
esordii all’improvviso ,con fare poco
convinto.
“Perfetto!Chi sarebbe?” chiese
lui.
“Beh Liam abita qui vicino e solo lui ha la patente
ed una macchina
sua!Ma non so se accetterà visto che prima abbiamo avuto una
discussione”.
Il
moro esitò un attimo,
come se il suo orgoglio gli stesse urlando che anche a costo di
arrivare a
piedi all’altro lato della città , non avrebbe mai
strisciato per un passaggio
da Liam Payne.
“Merda!” si passò
velocemente una mano sul volto, accorgendosi di
non aver alternative.
“Dimmi dove abita” si
avviò in strada senza nemmeno saper dove
andare.
“Lì giù sulla destra!”
gli mostrai la strada, andandogli dietro a
passo svelto.
Pochi
metri dopo ci
ritrovammo davanti alla villetta color mattone dei Payne.
“Va’ avanti tu” dissi
io comportandomi da bambina, ricevendo un’occhiataccia
da parte di Zayn.
Bussammo
al campanello e
qualche momento dopo venne ad aprire un Liam in tuta,
dall’aria abbastanza
afflitta.
Gli
bastò un secondo per
inquadrarci e realizzare che la nostra presenza non era affatto
gradita, così
fece per sbatterci la porta in faccia senza proferir parola ,ma il moro
accanto
a me lo bloccò.
“Payne aspetta un momento!”.
“Per quale motivo?!Dimmi perché dovrei
assistere a questa pagliacciata”
disse lui parecchio infastidito.
“Liam ti prego ascolta, si tratta di una cosa
urgente!Ci serve un
passaggio a casa di Nall Horan, in quella stradina piena di ville,dopo
la pompa
di benzina dello zio di Nick.”
Di
tutta risposta, il
ragazzo dagli occhi marrone intenso, rise di gusto , per poi provare
invano a
richiudere la porta.
Stavolta
fui io ad
ostacolare il suo tentativo e fu Zayn a parlare.
“Credi che tra tante persone che conosco, verrei a
chiedere proprio a te
un passaggio , a quest’ora della notte poi, se
non si trattasse davvero di un’emergenza?!”
domandò retorico.
“Un mio
amico si è sentito male e anche se a te non interessa
… “ non
terminò la frase che fu spinto da Liam, il quale
cacciò le chiavi della sua
auto ed uscì dalla sua abitazione.
Probabilmente
in un’altra
situazione, dopo quello spintone sarebbe di sicuro scoppiata una rissa
tra i
due, ma non era il caso.
°°°
Rimasi
in silenzio per
tutto il tempo, lanciando occhiate dispiaciute al mio amico alla guida
che
sembrava lottare fortemente con la voglia di ricambiare i miei sguardi.
“Alla fine della strada giri a destra e trovi la
pompa di benzina, poi
giri a sinistra e ti ritrovi sul viale di cui ti parlavamo, la villa di
Niall
la si riconosce perché è l’unica
completamente bianca” Zayn diede
indicazioni quasi controvoglia.
“So dove andare, non ho bisogno del navigatore,
grazie” rispose
acido Liam.
La
tensione tra noi tre in
quel fuoristrada cresceva sempre di più.
Finalmente
arrivammo a
destinazione, ed io aprii lo sportello e scesi da quell’auto
come se fuori ci
fosse la salvezza eterna.
Avevo
bisogno di respirare
un po’.
“Ti prego vieni anche tu?”
chiesi a Liam non curandomi del ragazzo
dalla pelle ambrata che già si era affrettato ad entrare.
Il
moretto seduto ancora
al volante finalmente ebbe il coraggio di puntare i suoi occhi nei
miei, dai
quali traspariva solo frustrazione.
Senza
ricevere alcuna
risposta, lo vidi raggiungermi per accompagnarmi dagli altri.
°°°
“Che cazzo ti è passato per la testa?!”
sentimmo delle urla appena
varcata la soglia d’ingresso.
“Ti ho detto che non credevo gli avrebbe fatto
questo effetto!”
vedemmo Louis indietreggiare di parecchio via della forte spinta appena
ricevuta.
“Sono stanco delle tue puttanate!Giuro che se
finisco nei casini per
colpa tua , te la faccio pagare” Zayn prese il suo
amico per il colletto
della camicia e lo sbattè violentemente contro un muro.
“Ragazzi smettetela!” li
ammonì Niall, non ottenendo attenzione.
A
quel punto fu Liam ad
intromettersi tra i due, separandoli con la forza.
“Risolvetele dopo certe questioni, ora sarebbe il
caso di pensare a lui”
disse poi, mostrandoci Harry steso ancora semi-incosciente sul divano.
Nessuno
osò contestare, l’importante
era solo far riprendere il riccio ed evitare ogni possibile guaio.
°°°
Si
erano fatte ormai le
tre e mezza e la situazione sembrava
essere migliorata
fortunatamente.
“Ragazzi io devo tornare a casa, a telefono ho
assicurato a mia madre
che non avrei fatto troppo tardi” dissi a bassa
voce , guardando Harry che
beveva piccoli sorsi d’acqua.
“Non preoccuparti Rosie, va’ pure!Anzi,
grazie per essere rimasta”
Niall venne ad abbracciarmi come solo lui sapeva fare.
Era
la seconda volta che
accadeva quella sera, ed era la seconda volta che mi faceva star meglio.
“E grazie anche a te …
“ continuò staccandosi dall’abbraccio
per
indicare il ragazzo alla mia destra.
“Liam” lo aiutò lui,
sorridendo e stringendogli la mano.
“Allora noi andiamo, fatemi sapere come sta”
salutai tutti e mi
soffermai a guardare Zayn che però sembrò non
volermi calcolare per chissà
quale assurda motivazione.
Era
sovrappensiero , lo si
vedeva.
Probabilmente
quel ragazzo
non sarei mai riuscita a capirlo, nonostante in un certo senso, io lo
volessi.
°°°
In
genere i viaggi di
ritorno sembrano essere sempre più corti rispetto
all’andata, ma quello mi
parse il tragitto più lungo che avessi mai percorso in
macchina.
Eravamo
solo io,Liam ed un
silenzio agghiacciante.
Nessuno
dei due aveva più
avuto il coraggio di dir nulla, un po’ per la stanchezza, un
po’ per orgoglio,
credo.
Finalmente
l’auto
parcheggiò davanti casa mia e con estrema calma slacciai la
cintura di
sicurezza e scesi.
Prima
di chiudermi lo
sportello alle spalle, presi coraggio e mi voltai.
“Liam” lo chiamai e lui distolse
lo sguardo dallo stereo e lo posò
su di me.
“Grazie di tutto” aspettai
inutilmente che dicesse qualcosa, ma i
suoi occhi parlarono per lui.
Forzai
un sorriso e
lasciai che tornasse a casa sua, visto anche l’orario.
Rientrai
cercando di fare
meno rumore possibile, tolsi le scarpe e salii le scale in punta di
piedi.
Non appena raggiunsi la mia adorata stanza, crollai sul letto senza dar
peso al
fatto che fossi ancora vestita e truccata.
Ringraziai
il cielo che il giorno dopo sarebbe stata un quieta domenica e che
quindi non
mi sarei dovuta alzare presto.
Controllai
l’ultima volta il telefono e ripensai a quella giornata
intensa che era appena
terminata.
Non
so
per quale ragione, decisi di scrivere un messaggio a Niall.
‘Hey :) mi dispiace tantissimo per come si
sono messe le cose stasera, era la tua festa di compleanno e non
è terminata nel
migliore dei modi, purtroppo!Ti ringrazio ancora per essere stato
così gentile
con me nonostante non ci conoscessimo!Notte :) Rosie x
’
Rilessi
il testo una seconda volta prima di premere ‘invio’.
La
sua
risposta non tardò ad arrivare.
‘A parte quell’ultimo incidente,
è stata una
bella festa :) l’importante è che Harry ora si sia
ripreso. Mi ha fatto davvero
piacere conoscerti!Se ti va qualche volta potremmo uscire insieme da
amici,
sempre che a Zayn non dia fastidio ;) Notte x’
Cos’era
quella, una sorta di provocazione?
‘Ti ripeto, tra me e Zayn non
c’è e non ci
sarà mai nulla!Certo che mi farebbe piacere uscire con te ;)
x ‘
Riuscii
a stento a scrivere quell’ultimo messaggio, dopo di che posai
il cellulare
sotto il cuscino e lasciai che le palpebre pesanti si chiudessero ed io
cadessi
in un sonno più che meritato.
SALVE
A TUTTI :) ALLORA, ORMAI LA SCUOLA è
QUASI TERMINATA E AVRò Più TEMPO PER DEDICARMI A
QUESTA STORIA CHE PURTROPPO HO
DOVUTO TRASCURARE PER UN BEL PO’ :( MI DISPIACE DAVVERO, MA
NON HO AVUTO Né IL
TEMPO Né I MEZZI PER POTER SCRIVERE.
DETTO QUESTO RINGRAZIO CHIUNQUE ABBIA PERSO
TEMPO A LEGGERE IL CAPITOLO NONOSTANTE SIA PASSATO TANTO TEMPO
DALL’ULTIMA
VOLTA CHE HO AGGIORNATO.
COMUNQUE STAVO PENSANDO DI CAMBIARE IL RATING
DELLA STORIA A ‘ROSSO’ IN QUANTO HO UN PAIO DI
COSETTE IN MENTE.
SE VI VA LASCIATE UNA PICCOLISIMA RECENSIONE E
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE PER FAVORE :) MI FAREBBE TANTO PIACERE.
SPERO CHE IL CAPITOLO NON VI ABBIA DELUSO E VI
PROMETTO CHE TRA QUALCHE ORA POSTERò ANCHE
L’OTTAVO PER COMINCIARE A SCRIVERE
IL NONO.
UN
BACIO :) X
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Erano
passati due giorni dalla sera della festa e non avevo affatto voglia di
ritornare a scuola.
Non avevo
affatto voglia di ritornarci e vedere Zayn.
Non mi
aveva cercata più e anche se avrei dovuto sentirmi sollevata
, stavo provando
con tutta me stessa a fingere che la cosa non
mi toccasse minimamente.
Non che mi
aspettassi qualcosa da lui , ovvio; probabilmente aveva deciso di
arrendersi ,
non avendo ottenuto ciò che desiderava, come era abituato.
Purtroppo
in realtà quel ragazzo era uno spaventoso mistero per me e
in qualche modo ne
ero affascinata, anche se non lo avrei mai ammesso, e sapevo che non mi
sarei
mai lasciata ingannare dall’apparenza ,da quella maschera che
ogni giorno il
moro decideva di indossare con tutti.
Perché
poteva
darla a bere agli altri, però io ero sempre più
determinata a scoprire chi
fosse davvero e cosa avesse spinto la gente ad affiancargli una
reputazione
così spaventosa.
Ma lo avrei
fatto mantenendo le distanze,ovviamente.
°°°
Mentre
la mia mente era un groviglio di pensieri riguardanti principalmente
Zayn,
uscii di casa beandomi di tutta quell’aria fresca che
aiutò in qualche maniera
a scacciare via il sonno.
Arrivai
a scuola stranamente in anticipo quella mattina, dunque ne approfittai
per
ripetere un po’ di letteratura inglese seduta comodamente
sugli scaloni vicino
l’ingresso, mentre alcuni studenti cominciavano
già a recarsi ai propri
armadietti.
Osservai
quelle maledette pagine più e più volte,
rendendomi conto che non sarei mai
stata in grado di ottenere una sufficienza al test della terza ora,
così
appoggiai il viso sul libro che tenevo sulle mie gambe , con aria
sconsolata.
“Rosie”.
Sussultai
ed alzai di scatto la testa.
“Liam!Ciao!” chiusi
immediatamente il
libro e mi misi a sedere composta, sopresa e contenta del fatto che il
moro mi
stesse rivolgendo la parola.
“Cosa cercavi di ripetere?”
chiese
trattenendo una risatina.
“Letteratura inglese, ma dato che non riesco
a ricordare nulla … beh direi che andrà male
“ dedussi.
Ci
fu qualche attimo di silenzio imbarazzante prima che una mandria di
studenti
cominciasse rumorosamente a passare accanto a noi per entrare nei
corridori.
In
quell’istante ripensai all’ultima discussione avuta
con Liam, nella quale fu
lui a fare il primo passo per riappacificarci e decisi che quella volta
sarebbe
toccato a me, essendo oltretutto io quella in torto.
“Liam senti io … “
provai ad iniziare il
discorso , ma la mia voce fu coperta dal suono della campana.
“Devo andare” rispose lui ,
facendomi
capire che non aveva voglia di parlarne in quel momento.
“Ci vediamo” aggiunse accennando
un
saluto di mano.
Un
sonoro sbuffo lasciò la mia bocca prima che raccogliessi lo
zaino e mi
convincessi ad entrare ed affrontare un’altra giornata in
quello schifo di
posto.
°°°
Riguardai
l’orologio
per la decima volta in un minuto.
L’ansia
per
il test cresceva sempre di più e se prima credevo di odiare
la matematica, in
quella situazione avrei pagato qualunque cifra pur di rimanere in
quell’aula
ancora un po’.
Cominciai a
picchiettare nervosamente le dita sul banco, quando
l’insegnante riprese a
parlare alla classe.
“Ragazzi
, prima che termini
la lezione vi informo che sono stati apportati alcuni cambiamenti ai
vostri
orari e vi verranno comunicati in segreteria,dunque
siete pregati di recarvi
al primo piano prima della pausa pranzo
”
la campana annunciò la fine dell’ora e i battiti
del mio cuore sembravano
aumentare sempre più.
Raggiunsi
l’aula
di inglese come se fossi stata appena condannata al patibolo.
Andai a
sedermi verso gli ultimi posti, sperando di riuscire a copiare almeno
qualche
risposta.
“Buongiorno ragazzi!Tirate fuori carta e
penna” la Signorina Barton posò
velocemente la sua cartella per poi
distribuire i test.
“Ricordate che se vi riducete ad imbrogliare
in un semplice esame come questo, imbroglierete sempre, anche nella vita”
esordì con la sua solita frasetta a cui nessuno aveva mai
dato davvero conto.
Non appena
ci fu permesso, mi affrettai a leggere tutte le domande per farmi
un’idea della
difficoltà del compito e sospirai quando realizzai che
almeno la metà di quelle
cose riuscivo a ricordarla.
Ero
concentratissima a rispondere alla quarta domanda quando vedemmo la
porta
spalancarsi brutalmente.
“Signor Malik, è in ritardo di dieci
minuti!La prova è stata già avviata”
lo rimproverò l’insegnante.
Zayn con
noncuranza la ignorò ed andò a sedersi accanto
alla finestra.
Spalancai
gli occhi incredula, non solo per il suo comportamento ma anche per il
fatto che
se seguisse il mio stesso corso di inglese.
“In metà anno scolastico non ci ha
degnato
quasi mai della sua presenza, Signor Malik” questo
spiegava tutto.
“Voglio essere clemente e darle
quest’ultima
possibilità di recuperare la mia materia”
concluse la Signorina Barton, porgendo un foglio al
ragazzo.
“Non si illuda” rispose lui con
strafottenza, giocando con la matita che aveva in mano.
Dopo aver dato abbastanza spettacolo riprendemmo tutti a concentrarci e
riuscii
addirittura a completare quasi tutti i quesiti.
Alla fine
consegnai alquanto soddisfatta, a differenza di qualche altro compagno
che
ancora si sbracciava per chiedere aiuto all’ultimo minuto.
Poi
c’era
Zayn, un caso a parte , che si era messo a creare aeroplanini di carta
per
tutto il tempo ed aveva avuto anche il coraggio di darli alla
professoressa.
“Sono sicura che il preside apprezzerà
molto
queste sue opere d’arte,dica pure che l’ho mandato
io” l’insegnante scrisse
una nota, che consegnò al moro, cacciandolo dalla classe.
°°°
“Il prossimo!”.
Una vecchia signora dai
capelli ricci e grigi, con
le classiche lenti a ‘culo di bottiglia’, se ne
stava in piedi allo sportellino
della segreteria a consegnare i nuovi orari ad ogni singolo studente.
Avanzai non
appena arrivò il mio turno e finsi
un
sorriso.
“Nome,cognome ed anno” disse
acida lei.
“Rosie Dekker,quarto anno”
risposi con
garbo, nonostante le sue maniere.
“Questi sono i tuoi corsi,metti una firma
qui” mi porse una penna ed io firmai come richiesto.
“Grazie,arrivederci” mi congedai
educatamente.
“Il prossimo!” urlò
lei senza darmi
retta.
Mi
lamentai per tutti quei cambiamenti che non avrebbero fatto altro che
intensificare
le mie giornate di studio e quindi il mio stress , e mi incamminai
verso la
mensa.
Fu
lì che lo vidi, con il suo solito fare sicuro , mentre
aspettava di entrare in
presidenza.
“Guarda che Niall è già in
mensa”
scherzò quando lo sorpassai ignorandolo.
Non
sapevo che anche i suoi amici frequentassero la nostra scuola.
Possibile
che in quattro anni non mi fossi accorta di loro?
“E con questo?” mi voltai
irritata.
“Credevo la cosa potesse interessarti”
ammiccò.
“Non ti riguarda” feci per
andarmene ma
mi bloccò.
“Quindi stasera uscirai con me?” sorrise malizioso.
“Visto che non siamo ancora riusciti a stare
soli, senza essere disturbati” terminò
avvicinandosi ancora a me.
“Io direi proprio di no” mi
liberai
dalla sua presa e mi massaggiai il polso.
“Non credevo avessi questo caratterino,ma
devo dire che mi piace”.
Alzai
gli occhi al cielo e mi allontanai da lui, piuttosto nervosa.
Era
incredibile come riuscisse a scatenare in me un mix di emozioni
così
contrastanti tra loro.
°°°
Varcata la
soglia della mensa, mi pentii di non essere andata a cercare Liam come
sempre.
Ero il tipo
di persona che, trovandosi in una folla, si sentiva perennemente
osservata e
giudicata anche se in realtà nessuno prestava realmente
attenzione a me.
Mi allungai
per prendere un vassoio prima di mettermi in fila per scegliere il
pranzo.
“Dicono che la pasta al forno sia davvero
buona oggi” due occhi color smeraldo alla mia
destra mi fissavano
divertiti.
“Harry!” sorrisi “Sono contenta che tu stia meglio”
dissi sinceramente.
“Già” si
sistemò i capelli con un gesto
particolarmente buffo “A proposito
…
volevo ringraziarti per esserti preoccupata per me l’altra
sera, diciamo che ho
un po’ esagerato”.
“Figurati!Poi non è stata del tutto colpa
tua” gli rivelai.
“Si lo so, ma non avrei mai dovuto farmi
trasportare in quel modo” .
Sembrava
totalmente diverso dal ragazzo della festa.
Dopo esser
riuscita a procurarmi del cibo, mi allontanai dalla fila , seguita da
Harry che
reggeva una bottiglia d’acqua in mano.
“Senti, ti va di venire a sederti al nostro
tavolo?” indicò il posto in cui tutti i
suoi amici sedevano.
“N-no Harry, ti ringrazio”
risposi
timidamente.
“Beh a meno che tu non preferisca il pavimento sporco, non credo che tu
abbia molta scelta”
disse lui, facendomi notare tutti i tavoli occupati e la sporcizia
sotto i
nostri piedi.
Mi guardai
intorno ricercando disperatamente un’alternativa
all’offerta del riccio, ma
purtroppo era tardi per mangiare fuori dalla mensa.
“Allora?” domandò
ancora speranzoso.
“Va bene” accettai e ci
dirigemmo verso
gli altri che da lontano già si accorsero della mia presenza.
“Ecco la ragazza di Zayn Malik!”
urlò
Louis quando li raggiungemmo.
Abbassai lo
sguardo imbarazzata , non sapendo se rispondere a tono, o tacere e
sotterrarmi
per la vergogna.
“Smettila Louis!” per fortuna
Niall
replicò al posto mio “Ciao Rosie!”
aggiunse poi, facendomi segno di sedermi
accanto a lui .
“Grazie” ci sorridemmo complici.
Il resto
dei ragazzi sembrava inesistente per me e Niall,
che per tutta la durata della pausa pranzo
continuammo a ridere e scherzare, isolandoci da tutto il gruppo.
Ci
conoscevamo da pochissimo eppure era stato così facile
legare ed instaurare un
rapporto.
In quella
mensa con lui ero addirittura riuscita a non pensare a Liam , che fino
a quel
momento era stato la mia unica àncora ,fuori e dentro scuola.
“Non credo che il mio stomaco riesca a
contenere altro” spiegai ridendo al biondo che mi
incoraggiava a finire il
cibo rimasto nel mio vassoio.
“Ma non hai mangiato quasi nulla”
sorrise avvicinandomi il piatto.
Provai a
rispondere
ma fui bloccata da Louis ed Harry che sembrarono essere impazziti
improvvisamente.
“Zayn,amico!Dov’eri finito?”
gridò
Harry.
“Bel colpo con la bionda di ieri sera!”
Louis si alzò per dare una pacca sulla spalla al moro, il
quale scoppiò a ridere.
Passò
qualche altro minuto tra vanti e lodi varie che avrei evitato
volentieri di
sentire.
L’unica
cosa positiva era
che Zayn non si era
ancora accorto di me.
Ma la mia
tranquillità svani presto, quando tutti, compreso lui,
tornarono a sedersi
accanto a noi e le mie iridi nocciola incontrarono nuovamente le sue,
sempre
più magnetiche.
“Ascolta Rosie ...
“ Niall distolse
involontariamente la mia attenzione dal suo amico e la portò
su di sé.
“So che potrebbe sembrarti sfacciato, ma
volevo chiederti se ti andrebbe di venire a casa mia a guardare un film
questa
sera “ propose il biondo, mentre le sue guance si
colorarono di rosso.
Pensai
subito a quanto fosse tenero mentre arrossiva, prima di rendermi conto
di
quanti significati potesse nascondere la sua richiesta.
Insomma,
solo io e lui, di sera, nella sua villa a ‘guardare un
film’ …
“Ehm … Niall io non saprei”
improvvisai,
facendo comparire un ghigno sul suo volto.
“Non credere che il mio invito miri a
qualche altro scopo” disse schietto.
“Ti prometto che me ne starò al mio posto”
rise, portandosi le mani al petto in segno di promessa.
“Okay,può andare” gli
regalai un
sorriso.
“Mi passi a prendere tu?” chiesi
poi,
strappando pezzettini di fazzoletto e spargendoli ovunque.
“Certo,alle otto sarò da te”
rispose lui
ammiccando, mentre posava una mano sulle mie per evitare che
continuassi a
combinare pasticci con quel pezzo di carta.
Per tutto
quel tempo non mi ero accorta che lo sguardo di Zayn era stato sempre
più
concentrato su me e Niall e speravo solo non avesse ascoltato la nostra
conversazione.
Con la coda
dell’occhio lo vidi estrarre, con fare nervoso, un pacchetto
nuovo di sigarette
dalla tasca destra del suo giubbotto di pelle.
“Vado a fumare” si
alzò di colpo sotto
lo sguardo di tutti noi , spingendo via la sedia aggressivamente.
Dopotutto
non ci soffermammo più di tanto a pensare al suo malumore,
sapendo che non
saremmo riusciti ad arrivare ad una conclusione.
Poco dopo
Harry controllò il suo orologio da polso nero, ed uno sbuffo
uscì dalle sue
labbra carnose.
“Ragazzi sarà meglio iniziare ad andare
agli
armadietti” annunciò raccogliendo la sua
roba.
“Infatti,sarà meglio che io vada”
lo
imitai,rivolgendomi soprattutto a Niall.
“Ci vediamo stasera allora?”
domandò
lui, catturando l’attenzione degli altri.
Mi guardai
intorno in imbarazzo , ma risposi ugualmente con un cenno di capo
affermativo ,
prima di allontanarmi di fretta.
°°°
“E così stasera esci con la ragazza di
Zayn,eh?” un Louis piuttosto pungente si rivolse a
Niall mentre entravano
in aula.
“Non è la ragazza di Zayn”
spiegò il
biondo infastidito “E poi a te cosa
interessa?”.
“A me non interessa un bel niente, ma non
credo che a Malik farebbe piacere se lo venisse a sapere”
.
“E per quale ragione?” Niall
inarcò un
sopracciglio , non mostrando alcun cenno di preoccupazione.
“Sappiamo tutti e due cosa succede quando
Zayn mette gli occhi su una ragazza” Louis
bloccò l’irlandese, diventando
serio.
“Se vuole una cosa la ottiene , con le buone
o con le cattive e
,da quello che ho
potuto notare, Rosie è
il suo obbiettivo
da fin troppo tempo rispetto alle ragazze precedenti”
continuò posando i
suoi libri su un banco qualsiasi.
“A meno che anche lei non sia interessata a
lui, non ho intenzione di farmi indietro solo perché Zayn ha
il bisogno di
aggiungerla alla lista delle sue scopate”
affermò deciso il biondo.
“Buona fortuna allora” la porta
si
chiuse ed una noiosissima lezione di fisica cominciò per i
ragazzi.
C’era
una persona però in quella classe che aveva assistito a
tutta la chiacchierata
avvenuta tra Horan e Tomlinson , l’ultima persona che avrebbe
dovuto e voluto
scoprire informazioni del genere.
Qualcuno
che probabilmente era combattuto tra il mettersi in mezzo e il far
finta che
non sapesse nulla.
°°°
Anche
quella pesante giornata scolastica era quasi giunta al termine ed i
giardinetti
della scuola erano gremiti di studenti stanchi ed assonnati.
Mentre
la maggior parte faceva la fila al distributore di bevande, Zayn se ne
stava
seduto ad osservare il vuoto, fumando la settima sigaretta della
mattinata.
“Zayn!” una voce roca lo
risvegliò dai
suoi pensieri.
“Si
può sapere che cosa ti è preso oggi a
mensa?” chiese Harry sedendosi accanto a
lui sul muretto.
“Ho bisogno di fumare!”
disse
lui, buttando via la sigaretta per poi cacciare un sacchettino dal
portafogli,
sperando di distrarre il suo amico dalla sua curiosità.
Ma
Harry ormai aveva imparato a conoscere Zayn, aveva capito fin troppo di
lui.
“Credo proprio che Niall uscirà con Rosie
stasera” lo provocò, facendo decisamente
centro, vista la reazione del moro
, che serrò la mascella.
SALVE
A TUTTI!BEH è QUASI L'UNA DI NOTTE ED HO DECISO DI
PUBBLICARE :) SCUSATE SE MAGARI IL CAPITOLO NON è SCRITTO
NEL MIGLIORE DEI MODI MA è TARDI E SONO DAVVERO TANTO
STANCA,CERCHERò DI FARMI PERDONARE CON I PROSSIMI CAPITOLI
:) VI RICORDO CHE PRESTO CAMBIERò IL RATING DELLA STORIA IN
'ROSSO' PERCHè I CONTENUTI CHE HO IN MENTE NON SONO
ADATTISSIMI ALL'ARANCIONE.
RINGRAZIO
CHIUNQUE STIA LEGGENDO LA STORIA E L'ABBIA INSERITA TRA
PEFERITE,RICORDATE E SEGUITE :) SE VI VA COME SEMPRE LASCIATE UNA
MINUSCOLA RECENSIONE PERCHè NON IMMAGINATE QUANTO POSSA
FARMI PIACERE :)
OKAY
PRIMA CHE COMINCI A SCRIVERE STUPIDAGGINI PER VIA DEL SONNO, VI LASCIO
:) AGGIORNERò PRESTO :)
UN BACIO
:) x
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Harry
osservò attentamente Zayn armeggiare con una cartina lunga,
finché non ottenne
un commento alla sua affermazione precedente.
“Si lo so,ho sentito Niall chiederglielo
oggi a mensa” rivelò, cercando di
mantenere la sua espressione e il suo
tono di voce più strafottenti possibile.
“E non ti da fastidio?” chiese
spontaneamente il riccio , facendolo ridere di gusto.
“E perché dovrebbe?”
domandò in risposta
il moro.
“Beh, mi sei sembrato interessato a lei
ultimamente” spiegò Harry.
“Ma per favore Harry! L’unica cosa che mi
interessa è quel suo corpicino minuto”
replicò Zayn.
“Sarà,ma non hai mai perso tempo dietro
ad
una ragazza per più di un giorno, e lo sai anche tu questo”.
“Con lei non ho ancora raggiunto il mio
scopo” il moro ammiccò, per poi
cominciare a leccare la striscetta di
chiusura di una sigaretta in modo da aprirla ed estrarne il tabacco.
“Io credo che finirà col piacerti
… e non
solo per le sue curve” scherzò Harry.
Ma
si sa, nello scherzo c’è sempre un pizzico di
verità.
”Stronzate!”
concluse Malik irritato
“Piuttosto preparami un filtrino”
gli porse poi un vecchio abbonamento della metropolitana, ed il riccio
obbedì.
Quando
ebbe tutto l’occorrente pronto, Zayn prese un coltellino e
fece pressione su
una specie di piccolo dado marroncino che aveva in mano.
Ne
tagliò dunque un pezzettino e cominciò a
‘squagliarlo’ con il suo accendino
rosso, per poi sbriciolarlo e spargerlo dove prima aveva riposto il
tabacco;
infine iniziò a mischiare e posizionò il filtrino.
Rollò
quella canna e leccò la cartina dalla parte della colla per
chiuderla.
Sembrava
non avesse fatto altro per tutta la vita, avrebbe potuto provarci anche
ad
occhi chiusi se avesse voluto.
“Questa è la stessa roba che mi fece
sentire
male alla festa?” chiese Harry mentre il ragazzo di
fronte a lui accendeva.
“No, quella era erba e a confronto questa
è
merda comunque” Zayn mantenne la canna
nell’incavo tra il dito medio e l’anulare,
strinse la mano leggermente a pugno aspirando avidamente il fumo a
polmoni
aperti attraverso quello spiraglio, e chiuse gli occhi godendo fino in
fondo
ogni effetto che stava cominciando a procurargli.
In
quel momento aveva solo bisogno di rilassarsi , di non pensare a nulla
,
specialmente alle parole del suo amico.
‘Io credo che finirà col piacerti
… e non
solo per le sue curve’. Era impossibile, lui non
avrebbe mai unito i
sentimenti al sesso, non avrebbe mai provato qualcosa di reale per
nessuna ragazza.
Zayn
Malik non si sarebbe mai innamorato.
“Io devo tornare dentro, Louis mi aspetta in
palestra” il riccio gli diede una leggera pacca
sulla spalla “Vacci piano”
si raccomandò infine ,allontanandosi.
Tra
una boccata e l’altra di fumo, il moro percepì una
breve vibrazione provenire
dalla tasca sinistra dei pantaloni.
Estrasse
il cellulare e scoprì che si trattava di un messaggio.
‘Ci vediamo stasera al The Grange , ho una
proposta da farti. Jack’
Era
abbastanza diffidente nei confronti di quel ragazzo.
Dopotutto
era solo il suo mezzo per ottenere un po’ di droga, non si
erano mai dilungati
a discutere di altro e poteva immaginare benissimo di cosa trattasse la
sua
proposta.
Si
prospettava una serata movimentata.
°°°
Tornai
a casa leggermente agitata per quella sorta di appuntamento con Niall.
Salutai
velocemente mia madre chiedendole della sua giornata e corsi in camera
mia.
Dopo
una fresca doccia rigenerante, mi piazzai davanti all’armadio
e per la prima
volta nella mia vita riflettei su cosa indossare per più di
un quarto d’ora.
Improvvisamente
sentii bussare alla porta della mia stanza e fui distratta dalla mia
scelta.
“Rosie questa sera siamo invitate a cena da
Karen, ha appena chiamato” mi informò
mia madre, appoggiandosi alla mia
scrivania.
“Mamma a dire il vero … dovrei uscire”
spiegai imbarazzata.
“Ah si? E con chi?Con lo stesso ragazzo
dell’altra sera?” domandò lei
da buona impicciona.
“Cosa? N-no, non è lui mamma!”
balbettai
arrossendo, provocando una sua risatina.
“D’accordo, quando vorrai me ne parlerai,
ma
sta’ attenta” ricevetti un suo bacio
sulla fronte prima che mi lasciasse di
nuovo sola a selezionare qualcosa di decente dal mio guardaroba.
Era
strano che non avesse cominciato con le sue solite prediche da mamma
apprensiva, ma ero contenta che si fidasse di sua figlia.
Alla
fine optai per dei jeans aderenti chiari , le mie Dr. Martens bianche
lucide
con rifiniture nere, ed un semplice top , anch’esso bianco,
con una
giacchettina stretta di pelle nera.
Mi
guardai per l’ennesima volta allo specchio non essendo del
tutto sicura del mio
aspetto , ma ad ogni modo mi convinsi che per una serata tranquilla
come quella
sarebbe andato bene.
“Cazzo, è tardi!”
imprecai dopo aver
dato un’occhiata all’orologio alle mie spalle.
Erano
le sette passate e Niall sarebbe venuto a prendermi alle otto.
Normalmente
avendo un’ora a disposizione , nessuno sarebbe stato in preda
in panico, ma per
quanto riguarda me, se c’era una cosa in cui ero lentissima,
era truccarmi.
Ero
una perfezionista,di quelle fissate con sfumature e linee senza
sbavature.
Fortunatamente
però riuscii ad essere pronta in tempo per sentire il
clacson della Range Rover
bianca di Niall davanti casa mia.
Avvisai
mia madre che sarei uscita e , toccando nervosamente i capelli per
ravvivarli,
raggiunsi l’auto del biondo.
“Ciao bellissima” due occhini
azzurri mi
accolsero, colmi di gioia.
“Ciao Niall” non potei fare a
meno di
sorridere.
Dopo
esserci salutati, fece partire la macchina ed in poco tempo arrivammo
alla sua
villa.
“Wow, è totalmente diversa dalla sera
della
festa” constatai sbalordita , scrutando ogni
singolo angolo di
quell’immenso spazio arredato.
“Ti piace?” chiese lui
sorridendo ,
guidandomi verso la stanza dove avremmo guardato il film.
“Si, è stupenda”
risposi entusiasta.
Varcata
la soglia del soggiorno rimasi nuovamente a bocca aperta , non solo per
il
gigantesco televisore al plasma e l’enorme divano
dall’aspetto comodissimo, ma
soprattutto per la quantità industriale di cibo che era
stata sistemata su un
tavolino di vetro lì accanto.
“Sai, potresti sfamare un esercito con tutto
quel cibo” risi, mettendomi a sedere.
“Guarda caso si dice che io abbia lo stomaco
di un esercito intero, quindi suppongo che non ci saranno problemi”
scherzò.
Decidemmo
di guardare ‘Inception’ nonostante entrambi lo
conoscessimo già; un film
rompicapo del genere si ha bisogno di rivederlo per comprenderlo del
tutto, ci
dicemmo.
Ci accomodammo dunque l’uno accanto all’altro e di
tanto in tanto lasciai che
la mia testa si poggiasse sulla spalla di Niall, che non sembrava
affatto
contrariato.
°°°
Intanto
quella sera Zayn entrò in quel pub che frequentava
così spesso nell’ultimo periodo.
Diede
un’occhiata alla solita folla e subito lo
individuò.
Un
ragazzo robusto dai capelli neri, dal quale tutto ci si sarebbe
aspettato
tranne che spacciasse.
Jack
era attaccato al bancone con una fila di bicchieri vuoti davanti ed uno
in mano
mezzo pieno di un liquido rossastro.
“Hey Zayn!” lo chiamò
non appena lo
vide, facendogli segno di avvicinarsi.
Il
moro prese posto accanto a lui e non esitò ad accendersi una
sigaretta.
“Cosa posso offrirti amico?”
domandò
Jack, brillo.
“Per ora sto bene così”
rifiutò freddo
lui “Cosa dovevi dirmi?”
andò al
dunque.
“Hey,hey quanta fretta amico! Perché non
ne
discutiamo davanti a qualche buon bicchierino e magari a un paio di
questi?”
disse Jack estraendo degli spinelli, facendo attenzione a non essere
oggetto di
sguardi troppo indiscreti,ma d’altronde quel pub era
frequentato per la maggior
parte da gente di quel giro.
Zayn si lasciò convincere presto ed iniziò a
bere, almeno lo avrebbe aiutato a
non pensare ancora; perché era così, quel giorno
aveva solo un pallino fisso in
testa che sembrava tormentarlo continuamente.
Così
un drink dopo l’altro, alternati a un po’ di fumo,
e la vista cominciava ad
annebbiarsi.
Quando
ormai di lucidità ne rimase ben poca a quei due, Jack prese
a parlare.
“1000 sterline” disse soltanto,
ricevendo un’occhiata confusa da parte del moro.
“Ti basta consegnare della roba ad un po’
di
gente e sono tutte tue”.
“Scordatelo Jack, non rischio per 1000
fottute sterline!Non se ne parla!”
sputò, ritornando in sé per un momento.
“Pensaci Zayn, sono soldi facili e 1000
sterline sarebbe soltanto l’inizio … consegni ed
è fatta” cercò di
persuaderlo “Ormai ci sei già dentro in qualche modo,
e a me serve qualcuno di cui
possa fidarmi … non devi darmi una risposta ora comunque,
hai tre giorni di
tempo”.
“Okay,ci penserò”
rispose lui fissando
il vuoto, tornando a bere e fumare peggio di prima.
°°°
“Perfetto scherzavo, continuo a non capire
il finale” esordì Niall stiracchiandosi
andando a spegnere la tv ed il
lettore dvd, quando il film fu terminato.
“Concordo” mi sistemai meglio
sul
divano.
“Ma è possibile che tu non abbia mangiato
ancora nulla?!” chiese lui scioccato, tornando a
sedersi accanto a me.
“Beh io a dire il vero non ho fame”
mentii guardando altrove, ma il brontolio del mio stomaco mi
tradì.
“Il tuo stomaco sembra dire il contrario”
mi prese in giro “No,aspetta!Non mi
dire
che hai vergogna!” disse lui seriamente, come se
fosse una cosa gravissima.
“Un po’ …”
ammisi mentre le mie guance
assumevano un colorito roseo.
“Ecco perché anche a mensa non hai
toccato
quasi nulla nel vassoio” ricordò.
“Se c’è una cosa che non
capirò mai, è il motivo
per cui voi ragazze avete spesso vergogna di mangiare in nostra
presenza … è la
cosa più naturale del mondo,non c’è
assolutamente niente di male” aggiunse
sorridendo.
”Se ti può consolare
quando sono a casa
potrei quasi farti concorrenza per tutto il cibo che divoro”
replicai
fingendo un tono di superiorità.
“Allora fammi vedere, su! Mangia questo”
mi sfidò porgendomi un cupcake pieno zeppo di crema davvero
invitante.
“È solo che non so mangiare come una
ragazza
,finirei per sporcarmi tutta la faccia o cose simili”
confessai ridendo,
contagiando anche il biondo.
“Ah allora è questo il problema”
disse
lui divertito, avvicinandosi lentamente e pericolosamente al mio volto.
Sentii
il suo respiro e il calore delle sue labbra sempre più
vicini, ma non accennavo
a spostarmi stranamente.
Quando
poi iniziai davvero a credere che avrebbe infranto la promessa di
quella
mattina con un bacio, vidi la sua mano che reggeva il dolce
spiaccicarsi sulla
mia faccia.
“Niall!!!” gridai ripulendomi da
tutta
quella crema appiccicosa.
Il
biondo rise a crepapelle, accasciandosi sul divano, ed io approfittai
subito della
sua distrazione per prendere un dolce al cioccolato ricoperto di panna
e
lanciarglielo addosso, facendo sporcare la maglietta bianca che stava
indossando.
“Guarda qui che disastro!Mi vendicherò,
lo sai vero?” annunciò
mostrandomi l’evidente chiazza sul tessuto.
“No Niall, direi che siamo pari ora”
indietreggiai ghignando, per poi cominciare a correre quando lui
avanzò verso
di me.
Non
riuscii a saltare su una poltrona,che due forti mani si agganciarono ai
miei
fianchi, prendendo a solleticarli.
“Il solletico non è leale!Ti prego basta!”lo
supplicai ridendo talmente forte da lacrimare.
D’un
tratto fu il suono del campanello di casa Horan a far si che quel gioco
tra noi
cessasse.
“Aspettavi qualcuno?” chiesi
curiosa.
“A dire il vero no” rispose lui
togliendosi la maglietta sporca,rimanendo a torso nudo.
Rimasi
estasiata dalla bellezza del corpo del ragazzo di fronte a me.
“I-io vado a darmi una ripulita se non ti
dispiace” lo informai scappando in bagno, prima che
si accorgesse della mia
espressione da ebete.
Nel
frattempo il biondo si diresse verso l’ingresso, dalla quale
proveniva una voce
familiare.
“Niall, apri questa cazzo di porta!”.
Riconobbe
presto il suo amico Zayn che sbatteva i pugni contro la porta,che si
precipitò
ad aprire.
Faceva
fatica a scandire le parole e si capiva perfettamente che era ubriaco
“Zayn, cosa ci fai qui?”
domandò Niall
preoccupato, notando il suo amico barcollare sul posto con degli occhi
rossi da
far paura.
“Sono venuto a trovare il mio grande amico
Niall James Horan!” urlò euforico Zayn,
allargando le braccia.
“Puzzi maledettamente di alcool ed erba”
disse il biondo.
“Entra dentro, dai”
continuò, mettendosi
un braccio del moro intorno alla spalla per farlo reggere in piedi.
Non
appena però si girò per chiudere la porta, Zayn
si dimenò e cadde, poggiando
tutto il peso sulla mano destra.
“Cazzo!Ti sei fatto male?” Niall
lo
aiutò ad alzarsi, ma non ricevette alcuna risposta se non
qualche mugolio.
Riuscì
a portare finalmente il moro in soggiorno e a stenderlo sul divano, gli
prese
delicatamente il braccio sul quale era caduto e gli fece roteare
lentamente il
polso per accertarsi che non fosse nulla di grave, ma dovette lasciarlo
immediatamente quando iniziò a gridare per il dolore.
“Merda!” imprecò
rendendosi conto delle
condizioni del compagno.
Tornai
in soggiorno sorridendo, asciugandomi ancora le mani con una
tovaglietta
celeste.
“Niall chi …” mi
bloccai ed il mio
sorriso scomparve alla vista del ragazzo disteso sul divano.
“Che cavolo è successo?”
mi avvicinai
stranita ed allarmata.
“Resta qui con lui un istante, vado a
prendere del ghiaccio e delle garze” il biondo mi
guardò serio, per poi
sparire al piano di sopra.
“Ma che hai combinato Zayn?” lo
osservai
dispiaciuta, in tutta la sua vulnerabilità.
“Perché non sei uscita con me Rosie?Ti
avrei
trattata bene, come non ho mai fatto con nessuna”
farfugliò ad occhi
chiusi.
“Sei ubriaco fradicio” mi
convinsi, non
solo per le sue parole, ma anche per il suo fiato.
“E tu mi farai impazzire prima o poi”
disse, coprendosi gli occhi col braccio “Niall
è fortunato ad essere mio amico, o a quest’ora lo
avrei già ammazzato di botte
probabilmente”.
“Smettila per favore” lo supplicai sempre
più sconcertata.
“Rosie, ma tu mi ci vedi a spacciare?”
chiese
poi .
“C-come dici??” sgranai gli
occhi a
quella domanda.
“Ho preso queste, spero che bastino”
Niall scese, portando con sé una borsa di ghiaccio, delle
garze ed un kit di
pronto-soccorso.
Il
discorso con Zayn rimase in sospeso e mi accomodai meglio accanto a lui
per
aiutare a fasciargli il polso destro.
“Spostati!” fui spinta poco dopo
dal
moro, che si alzò di scatto e corse quasi ondeggiando verso
il bagno.
Questione
di secondi e lo sentimmo rimettere l’anima.
“Mi dispiace”
sussurrò l’irlandese,
fissando le sue iridi blu nelle mie.
“Tu non c’entri, non è colpa tua”
gli
sorrisi dolcemente, accarezzandogli una guancia.
“Mi darai la possibilità di rimediare?”.
“Certo,anche se non ce n’è
bisogno” lo
abbracciai istintivamente.
Ancora
una volta era così tenero e dopotutto non era colpa sua se
si ritrovava sempre
in quelle situazioni assurde.
“Vado a vedere come sta” Niall
sciolse
l’abbraccio, per poi lasciarmi da sola, con i miei pensieri.
L’unica
cosa che mi domandavo era perché Zayn si era presentato
lì proprio quella sera,
e ridotto in quello stato poi,come se sapesse
dell’appuntamento.
E
in particolare, perché mi aveva detto quelle cose?
Dieci
minuti dopo decisi di raggiungere i due ragazzi, essendomi spazientita.
Girovagai
per l’intera casa senza trovarli, fin quando non sentii dei
rumori provenire da
una camera al piano di sopra.
“Tutto bene?” chiesi a bassa
voce,
ritrovando Zayn che dormiva in un letto e Niall intento ad infilarsi
una felpa
verde.
“Si, è crollato”
disse uscendo piano
dalla camera “Per stanotte
rimarrà qui”
concluse un po’ perplesso.
Il
dubbio che il moro fosse piombato a casa sua di proposito si faceva
sempre più
spazio nella sua mente, ma stava facendo il possibile per scacciarlo
via
nonostante i conti tornassero, visti gli avvertimenti di quella mattina
di
Louis.
“Sarà meglio che io chiami mia madre,
verrà
lei a prendermi”.
“No Rosie, ti riaccompagno io”
mi impedì
di comporre il numero sul cellulare.
“No, dovresti rimanere qui a tenere
d’occhio
Zayn” gli consigliai, facendolo finalmente
arrendere.
Chiamai
mia madre, nonostante mi dispiacesse rovinare la sua cena a casa di
Karen.
Un
paio di minuti più tardi, il rumore di un motore
annunciò l’arrivo del mio
passaggio di ritorno.
“Allora io vado, grazie per la serata Niall”
dissi,mentre ci recavamo all’uscio.
“Grazie a te” replicò
lui, aprendosi in
un sorriso smagliante “Ci vediamo
domani
a scuola” aggiunse stringendomi tra le sue braccia.
“Buonanotte!A domani!” lo
salutai,
uscendo dalla villa.
°°°
Più
mi avvicinavo all’auto e più iniziai ad ipotizzare
di aver problemi di vista.
Parcheggiato
vicino al cancello vi era un fuoristrada grigio metallizzato che
conoscevo fin
troppo bene.
“Liam!” esclamai confusa,
salendo in
macchina.
“Tua madre mi ha chiesto di venire a
prenderti” spiegò lui un po’
ostile, mettendo in moto.
“Stai benissimo, comunque” si
complimentò dopo,guardandomi con la coda
dell’occhio mentre guidava.
“Ti ringrazio, sei gentile”
arrossii in
volto, e gli regalai un sorriso.
“Rosie ti devo parlare” disse un
Liam
inquieto, accostando inaspettatamente.
Ed
io che credevo che le cose stessero prendendo una piega migliore.
SALVE
A TUTTE :) SCUSATE SE POSTO IL CAPITOLO CON UNA
SETTIMANA DI RITARDO MA NON AVENDO IL COMPUTER A DISPOSIZIONE NON
SAPEVO COME
FARE :) CERCHERò DI AGGIORNARE ENTRO DOMENICA :) MA COMUNQUE
ASPETTATEVI IL
DECIMO CAPITOLO PRESTISSIMO :) DETTO QUESTO HO DECISO CHE DAL
12° O DAL 13° IL
RATING DELLA STORIA VERRà CAMBIATO UFFICIALMENTE IN ROSSO E
SPERO CHE TUTTE VOI
TROVIATE IL MODO PER CONTINUARE A SEGUIRE LA STORIA SE SIETE
INTERESSATE.
RINGRAZIO
DAVVERO VOI LETTRICI, DALLA PRIMA ALL’ULTIMA :)
OTTENERE TUTTE QUELLE VISUALIZZAZIONI MI RENDE FELICISSIMA !
MI
FAREBBE TANTISSIMO PIACERE SE TROVASTE UN PO’ DI TEMPO
PER LASCIARE UNA PICCOLA RECENSIONE, ADORO RISPONDERE OGNUNA DI VOI E
LEGGERE Ciò
CHE PENSATE! PER CHI VOLESSE, SU TWITTER SONO @raynmalikandro :) RICAMBIO IL FOLLOW
UN BACIO :) x
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Esaminai
attentamente il volto di Liam e cercai di cogliere ogni genere di
emozione che
traspariva da esso.
“Dimmi tutto,ti ascolto” lo
incitai a
parlare.
“Dunque, sai perfettamente che non mi sta
bene che tu abbia qualsiasi tipo di rapporto con Zayn, per non parlare
del
fatto che da quando è comparso non facciamo altro che
litigare ” cominciò
lui.
“Ti prego non vorrai ricominciare con la
solita predica?” sbuffai,interrompendolo.
“Lasciami finire” sorrise
rassicurandomi
“Ammetto di essere stato un
po’ troppo
oppressivo nei tuoi confronti e so di non averne il diritto ma vedi, ho
sempre
creduto che tu avessi bisogno di me e della mia protezione, quando in
realtà
sono io a sentire la necessità di averti accanto”
.
“Liam” intervenni nuovamente.
“No aspetta non ho finito” mi
guardò
serio “Chiamale scenate di gelosia o
affetto fraterno, come ti pare, ma io non ce la faccio a vederti con
qualcuno
che so per certo ti farà star male ancora, ne hai passate
fin troppe e non
permetterò che tu ti riduca allo stato di qualche anno
fa… e sai benissimo di
cosa sto parlando” continuò poi,
intrecciando le sue mani alle mie.
“Da quando papà se
n’è andato sei sempre
stato tu il mio unico punto di riferimento e questo non
cambierà mai Liam, ma ora credo sia
arrivato il momento di imparare a cavarmela da sola”
spiegai, mandando giù
il groppo in gola che si era formato.
“Proprio per questo motivo ho deciso di
finirla qui” disse lui,mettendosi a giocherellare
con un portachiavi appeso
a forma di panda, che io gli regalai quando sostenne l’esame
per la patente.
“In che senso?” domandai
perplessa.
“Intendo dire che non mi intrometterò e
non
giudicherò le tue scelte,ti lascerò i tuoi spazi,
tutto pur di evitare quegli
inutili battibecchi” rispose lui.
A
quel punto sorrisi automaticamente, non affatto stupita dalla dolcezza
di quel
ragazzo che mi aveva costantemente fatta sentire importante.
“Lo sai che non smetterò mai di aver
bisogno
di te, in qualche modo” slacciai la cintura di
sicurezza, e mi strinsi
forte a lui ,sentendo poi una sorta di sospiro di sollievo da parte sua.
“Ed io di te”
replicò, lasciando un
leggero bacio tra i miei capelli.
Trascorsero
altri brevi istanti di riappacificazione prima che Liam rimettesse in
moto per
tornare finalmente a casa.
Lungo
il tragitto non feci altro che riflettere su come in poche settimane si
fossero
trasformate tante piccole cose, compresi alcuni aspetti di me che
credevo ormai
mi sarebbero sempre appartenuti.
Forse
era vero. Forse, la causa di quei cambiamenti era indirettamente Zayn,
ma la
voglia di scoprire dove ancora mi avrebbe portata era tanta, anche se
sapevo
che avrei corso un rischio con lui.
Insomma,
come si poteva essere così indecisi su una persona?
“Domani mattina ti do un passaggio a scuola
se ti va” propose Liam, facendomi risvegliare dai
miei pensieri.
“Grandioso, avrò mezz’ora in
più per
dormire!Grazie!” scherzai, scompigliando i capelli
corti del moro, che nel
frattempo aveva parcheggiato davanti la sua villetta.
“Bene, tua madre è ancora qui”
mi
sorrise, scendendo dall’auto.
“Puoi dirle che torno a casa a piedi?Sono
stanchissima” chiesi sbadigliando.
“Nessun problema!Buonanotte Rosie!”
le
sue labbra si posarono delicatamente sulla mia guancia.
“Ah
e
per la cronaca, preferisco di gran lunga
Niall, è un ragazzo simpatico” mi prese
in giro, mentre mi avviavo.
“Buonanotte!”mi voltai verso di
lui ridendo,
ignorando volutamente la sua frecciatina, per poi riprendere a
camminare.
La
strada da percorrere era brevissima ed arrivai subito a casa,
immergendomi in quel
calore familiare;salii le scale e raggiunsi direttamente la mia camera,
trovandola totalmente ripulita dal disordine che avevo lasciato, e dopo
aver
infilato il pigiama ed aver lavato i denti, mi lasciai avvolgere dalla
morbidezza del mio piumone e mi addormentai.
°°°
La
mattina seguente sarebbe stata piuttosto dura svegliarsi, specialmente
per Zayn
che avrebbe avuto a che fare con i classici postumi di una sbornia.
“Zayn!Dobbiamo andare a scuola!”
Niall
cercò per l’ennesima volta di far alzare il suo
amico, ma quest’ultimo proprio
non ne voleva sapere di mettere piede fuori dal letto.
“Cazzo,non urlare” lo
implorò il moro,
poggiando la faccia sotto il cuscino per provare a gestire il
fortissimo mal di
testa improvviso.
“Sbrigati o faremo tardi”
avvisò invece
il biondo, impegnato ad abbottonarsi un paio di jeans.
“Come ci sono arrivato a casa tua?”
chiese Zayn, guardandosi intorno.
“Non chiederlo a me, non lo so nemmeno io”
replicò Niall, un tantino freddo.
“Piuttosto,si può sapere che diamine hai
combinato ieri sera per ridurti in quello stato?”
domandò poi.
“Sono uscito a bere qualcosa con Jack, tutto
qua” spiegò lui, stiracchiandosi e
mettendosi a sedere lentamente sul
letto.
“Jack??Il Jack della festa?”.
“Si,proprio lui” rispose
alzandosi
definitivamente,prestando attenzione a non fare movimenti bruschi, dati
i
giramenti di testa.
“Ora siete diventati anche amici?! Cazzo
Zayn, quella non è gente che dovresti frequentare!”
lo rimproverò il
biondo, guardandolo dritto negli occhi.
“Non ti scaldare Niall,doveva solo parlarmi
di una cosa” gli diede una pacca sulla spalla,
pentendosi subito di quel
gesto che gli causò forti fitte alla mano destra.
“Dovresti farti controllare quella mano, hai
preso una bella botta ieri” gli
consigliò l’irlandese.
“L’hai fasciata tu quindi?”
il moro
osservò le garze sistemate con cura.
“Si mi ha aiutato Rosie, e a proposito
dobbiamo darci una mossa perché devo trovarla prima
dell’inizio delle lezioni”.
“Rosie era qui ieri?” chiese
Zayn
inizialmente stupito, ricordando in un secondo momento
dell’appuntamento.
“Si” ricevette una risposta
secca.
“Spero di non aver interrotto nulla”
disse il moro, cercando magari di ottenere ulteriori dettagli.
“No, abbiamo solo visto un film e tutto
sommato è andata bene” spiegò
Niall.
“Bene, mi fa piacere”
mentì
evidentemente,aggiustandosi il ciuffo allo specchio.
“Davvero?” lo provocò
il biondo.
“Si,perchè non dovrebbe?”
il moro interruppe
le sue azioni e lo fissò stranito.
“Non vuoi più portartela a letto
adesso?...Perchè
è questo il motivo per cui ti sei avvicinato a lei
all’inizio, come fai con
tutte,giusto?” continuò
quell’istigazione.
Zayn
capì perfettamente a che gioco stesse giocando, e non
esitò a tenergli testa.
“Diciamo che fa troppo la difficile ed io
non ho tempo da perdere” ammiccò
“Tranquillo
è tutta tua” concluse soddisfatto.
“Scendo a fare colazione,ti aspetto giù”
cambiò argomento Niall leggermente irritato, lasciandolo
solo nella stanza.
Zayn
prese un paio di boxer puliti che trovò già
riposti su un comodino ed andò
sotto la doccia.
Inutile
dire che non si sentiva affatto in forma.
Lasciò
che i getti d’acqua calda investissero tutto il suo corpo
tonico, provò a
rilassarsi completamente ma la discussione con Niall si fece spazio
nella sua
mente tormentandolo.
Quel
periodo gli succedeva spesso di non riuscire a scrollarsi un pensiero
fisso dalla
testa e probabilmente era ciò che lo spingeva ad ubriacarsi
o fumare frequentemente.
Oltretutto
la droga era un altro peso di cui doveva farsi carico ora, dal momento
in cui
Jack gli aveva proposto quell’affare in certi versi
allettante.
Sovrastato
dalla confusione più totale, il moro sferrò un
pugno contro la parete della
doccia, accasciandosi e contorcendosi poi per il dolore lancinante
della mano
fasciata e già prima indolenzita, ed aspettò che
l’acqua lavasse via il sangue.
Qualche
minuto dopo recuperò un po’ di forza per
sollevarsi ed uscire da lì, nonostante
fosse in condizioni pessime.
Si
rivestì più in fretta che poté e quasi
come una routine, si stampò in faccia la
sua tipica espressione da menefreghista e si recò
all’ingresso della villa
Horan.
“Non fai colazione?” chiese
Niall,
masticando il suo ultimo boccone di pancetta.
“No, a meno che non vuoi che la vomiti in
macchina” rispose il moro, avviandosi verso la Range
Rover nel garage,
raggiunto poi dal biondo.
°°°
In
casa mia ormai era sempre la solita storia, sveglia in ritardo e
minacce varie
da parte di mia madre.
“Rosie, Liam è qui fuori che ti aspetta
da
cinque minuti!” gridò mia madre dalla
cucina.
“Mamma fallo entrare!Ancora qualche minuto e
sono pronta!” la avvertii spargendo le mie cose
ovunque.
Ero
disperata, non trovavo l’unico oggetto che custodivo da anni
con gelosia, ossia
il braccialetto d’oro che mio padre mi comprò da
piccola, con la lettera ‘R’
stampata sopra che secondo lui mi avrebbe portato fortuna e ,nonostante
non
fossi particolarmente superstiziosa, da quel giorno non me ne separai
più.
“Sembra sia esplosa una bomba in questa
stanza” disse un Liam stanco, appoggiato allo
stipite della porta.
“Non trovo il bracciale di papà!”
spiegai quasi piagnucolando, continuando a rovistare nei cassetti.
“Hai controllato bene tra le coperte?Magari
si sarà staccato mentre dormivi”
domandò lui avvicinandosi per aiutarmi
nella mia ricerca.
“Si ho controllato praticamente dappertutto
ma non lo trovo,dannazione!”.
“Rosie lo so che per te è molto
importante,
ma faremo tardi a scuola” mi informò
infine, controllando l’orario sul suo
cellulare.
“Okay vorrà dire che lo
cercherò più tardi”
mi rassegnai raccogliendo il mio zaino, per poi chiudere la porta della
cameretta e scendere per uscire di casa con Liam alle spalle.
°°°
Non
avevo per niente voglia di stare in quelle aule fredde e vedere le
solite facce
quel giorno, in più la perdita dell’oggetto a cui
tenevo più di tutto non fece
altro che mettermi di cattivo umore.
Posai
i libri nell’armadietto e dato che Liam era già
entrato in classe, mi diressi
verso il distributore di bevande nei giardinetti.
Inserii
le monete e digitai il codice richiesto, ma non appena premetti il
pulsante di
conferma, la macchinetta si bloccò tenendosi sia la mia
acqua naturale che i
soldi.
“Perfetto!” dissi esasperata,
allargando
le braccia “Che giornata di merda!”
realizzai
infine, cominciando a sbattere le mani contro il vetro del
distributore,
cercando di far cadere il prodotto.
Continuai
per non so quanti altri minuti ad imprecare come una forsennata, fin
quando d’un
tratto non sentii un violento colpo e vidi finalmente la bottiglietta
cadere.
Osservai
confusa la persona che mi aveva aiutato mentre si allontanava.
Il
suo ciuffo e la sigaretta in mano non lo avrebbero mai fatto passare
inosservato;ad ogni modo mi chinai per raccogliere l’acqua
nell’apposito
sportellino e mi spostai da lì ancora un po’
turbata.
Decisi
di saltare la prima lezione e mi sedetti su un muretto a ripassare gli
ultimi
argomenti di storia, notando di sfuggita altri studenti che si
incontravano di
nascosto.
“Non credevo fossi una che salta le lezioni”
una voce che io avevo sempre definito particolare, mi distrasse dalla
mia
lettura.
“Ciao anche a te Louis” dissi
ironica,
mostrando un mezzo sorriso.
“Stamattina ti cercava Niall”.
“Okay, grazie per l’informazione”
risultai piuttosto acida.
Sapevo
che Louis era un bravo ragazzo, ma creava un po’ troppi
drammi da quello che
avevo potuto costatare, e preferivo rimanesse fuori dalle mie faccende
private.
“E con Zayn?”domandò
lui, confermandosi
un ficcanaso.
“Senti, non sono dell’umore adatto,
potresti
lasciarmi sola?” sbottai, facendolo rimanere un
po’ male.
“Ci si vede” rispose lui,
andando via
abbastanza amareggiato.
“Louis, aspetta!” presa dai
sensi di
colpa, chiusi il libro e lo rincorsi.
“Mi dispiace, non volevo trattarti in quel
modo è che sono un po’ nervosa”
mi scusai sinceramente.
“Va bene, non preoccuparti,capita a tutti di
avere una brutta giornata” mi sorrise e per la
prima volta notai la
bellezza di quei suoi specchi color ghiaccio.
Il
suono della campana segnò la fine della prima ora e
purtroppo anche per me
arrivò il momento di entrare in classe.
“Devo andare” dissi davvero
svogliata.
“Io penso che me ne starò un altro
po’ qui”
replicò invece lui, non staccando gli occhi da una stupenda
ragazza mora con un
fisico asciutto e due gambe pazzesche, di cui io sapevo il nome visto
che
seguiva il mio stesso corso di letteratura francese.
“Si chiama Eleanor” gli rivelai
ed un
ghigno comparve sul mio volto.
“Eh?” portò la sua
attenzione su di me,
facendo finta di non aver capito a cosa, o meglio a chi mi stessi
riferendo.
“Ci vediamo Louis” risi ed
attraversai i
giardinetti per entrare nei corridoi della scuola, pronta ad affrontare
quella
che per me sarebbe stata la prima lezione.
°°°
Normalmente
quando arrivava l’ora di pranzo mi sentivo sempre sollevata,
dopotutto un po’
di pausa non fa male a nessuno, però il mio livello di
sopportazione generale
quella mattina era pari a zero e di entrare in mensa con tutta quella
gente non
se ne parlava.
Mi
feci spazio tra la folla rumorosa e cercai Liam davanti al laboratorio
di
chimica, dove mi aveva detto che mi saremmo incontrati.
Camminai
praticamente a mo’ di sardina per evitare le spallate di
tutti quei ragazzi
affamati che liberavano le classi ma nella mia solita sbadataggine
andai a
sbattere contro qualcuno.
“Scusami, non volevo” incontrai
presto
due occhi azzurri che avevo imparato a conoscere proprio bene.
“Niall” sorrisi “Non preoccuparti ero distratta io”
lo giustificai.
“Come stai?Ti ho cercata ovunque prima”
disse lui, accompagnandomi da Liam.
“Si Louis me l’ha detto, ma ho fatto tardi”
spiegai.
“Capisco … comunque volevo solo ridarti
questo” estrasse una piccola scatoletta dallo zaino
e me la porse.
“Che cos’è?”
domandai confusa.
“Credo ti sia caduto ieri sera in soggiorno”
rispose lui senza rivelarmi direttamente il contenuto.
“Oh mio Dio!” esclamai dopo aver
aperto
il cofanetto “Ecco dov’era
finito il mio
braccialetto!Grazie mille Niall, tu non hai idea di quanto sia
impazzita per
trovarlo, significa molto per me” dissi tutto
d’un fiato, buttandomi
letteralmente tra le sue braccia.
“Figurati!” si limitò
a rispondere lui,
ridendo e ricambiando l’abbraccio.
“Hey Rosie” notai Liam,
richiamarmi
mentre si avvicinava.
“Liam, l’ho ritrovato!”
gli mostrai
l’oggettino d’oro riagganciato al mio polso,
sprizzando gioia da tutti i pori.
“Magnifico!Dov’era?”
chiese non
curandosi involontariamente della presenza del ragazzo accanto a me.
“L’ha trovato Niall a casa sua ieri”
volsi
lo sguardo al biondo.
“Beh è stata davvero una fortuna”
replicò lui sorridendo amichevolmente a tutti e due.
“Già” disse Niall
“Ah quasi dimenticavo,verrete alla
festa di inizio anno scolastico? Si
terrà in un locale qui vicino se non sbaglio”
continuò poi, dandoci dei
volantini che aveva in mezzo ad un quaderno.
“E quando sarebbe?” Liam prese
il suo e
cominciò a leggerlo.
“Qui c’è scritto dopodomani”
risposi io.
“Ci andiamo?” mi propose il
moro,
indifferente a questo tipo di cose.
“Sono certo che sarà divertente e poi
sarà
una serata diversa, no?” cercò di
convincermi Niall.
“Okay,credo che ci saremo”parlai
al
plurale, sapendo che la presenza di Liam a quella festa sarebbe dipesa
dalla
mia e viceversa.
“Perfetto, ora vado in mensa perché credo
che gli altri siano già lì”
ammiccò il biondo “Vi
unite a noi?” ci invitò infine.
“Ehm … no io credo che andrò a
prendere una
boccata d’aria, Liam tu vai pure con lui se vuoi”
.
“Sei sicura?” mi
domandò quasi come
avesse paura di lasciarmi sola.
“Si tranquillo, resto un po’ qui fuori”
indicai i gradoni d’ingresso “Ci
vediamo
dopo” li salutai prima di uscire, lasciando che
andassero a consumare il
pranzo.
Una
volta all’aria aperta, mi sdraiai su una grande piattaforma
in marmo e chiusi
gli occhi per godere di tutto quel silenzio.
“E adesso come faranno i tuoi amichetti
senza di te” sussultai quando percepii una voce
maschile profonda.
Aprii
subito gli occhi e riconobbi Zayn che mantenendo la sigaretta con la
mano
medicata, fumava l’ultimo tiro rimasto.
“Ti ricordo
che uno di loro ti ha dato un passaggio in piena notte nonostante tu
non gli
sia mai andato a genio e l’altro ti ha accolto in casa sua
ieri sera,
prendendosi cura di te!Bada a ciò che dici”
lo misi decisamente a tacere
sputando quelle parole.
“Guarda che scherzavo,avevo solo voglia di
infastidirti un po’ ” ammise lui,
ammiccando.
“Che
è successo alla tua mano?” domandai
scioccata.
“Ieri
sono caduto, non fare finta che tu non lo sappia,Niall mi ha detto che
c’eri
anche tu”.
“No,
non mi riferivo a questo” dissi prendendogli
delicatamente l’intero braccio
destro.
“Cosa
sono queste spaccature?Ieri non c’erano”
toccai quei punti sulle nocche in
cui il sangue era rappreso, prestando attenzione a non fargli male
“E la mano è ancora
più gonfia”.
“Te
l’ho detto è colpa della caduta”
ritrasse immediatamente il braccio, infilando
entrambe le mani nelle tasche dei jeans.
Seguì
qualche istante di quiete che io
spezzai presto, trovando il coraggio di parlargli.
“Zayn
non voglio che tu ti metta a spacciare” dissi
d’un tratto, maledicendomi
mentalmente per esser stata così stupida da esprimere la mia
opinione a
riguardo.
“E
tu che cosa ne sai?” chiese fissando le sue
stupendi iridi nelle mie,
spogliandomi di tutta la mia sicurezza.
“L-lascia
perdere” feci per andarmene ma lui mi
bloccò.
“No,
tu ora mi spieghi tutto” mi ordinò, a
pochissima distanza dal mio viso.
“Ieri
quando eri steso sul divano e Niall era andato di sopra a prenderti
delle
garze, tu mi hai chiesto se ti ci vedevo a spacciare, lo ricordo bene
Zayn”
gli raccontai,mantenendo con non so quale forza lo sguardo su di lui.
“Fai
finta che non ti abbia detto niente, mi hai capito??”
lasciò la presa al
mio polso, con fare nervoso.
“Zayn
tu non puoi farlo sul serio” quasi lo pregai di
rifletterci.
“Non
sono affari tuoi!Stanne fuori!” alzò il
tono di voce spaventandomi ma non
lo diedi a vedere, anzi, lo ignorai e tornai a sedermi in totale
silenzio,come
prima che lui arrivasse.
“Rosie,
qui non si tratta di semplici stronzate di liceo!Sono giri seri, si
tratta di
persone che ucciderebbero chiunque pur di salvarsi il culo se si
dovesse venire
a sapere qualcosa! Ti ripeto, non immischiarti e dimentica tutto”
mi
spiegò,scuotendomi leggermente le spalle come se volesse
farmi riprendere dalla
mia apparente ingenuità.
“Lasciami
stare” gli scostai le dita che aveva appoggiato su
di me, e con gli occhi
lucidi ritornai dentro correndo.
Le
cose che mi aveva detto mi avevano fatto
raggelare il sangue e fatto venire la pelle d’oca e se prima
avevo anche un
minimo di voglia di conoscere come fosse realmente Zayn Malik, adesso
ne avevo
il terrore.
Senza
volerlo mi ritrovai di fronte al
bagno delle ragazze e vi entrai, spalancando bruscamente la porta.
Mi
avventai sul lavandino e aprii
frettolosamente il rubinetto per darmi una rinfrescata.
Con
ancora la faccia gocciolante ed il
mascara colato, mi appoggiai al muro e mi rannicchiai su me stessa, per
riprendermi dallo sconcerto.
“Ti
senti bene?Vuoi che chiami qualcuno?” una ragazza
dall’aria preoccupata mi
si avvicinò.
“N-no
sto bene, grazie” risposi aggiustandomi una ciocca
di capelli disordinata e
ripulendo il trucco disfatto, facendole capire che poteva stare
tranquilla.
Dovevo
esserle sembrata una psicopatica o
chissà cosa, perché era ciò che
lasciò intendere la sua espressione mentre uscì
di lì.
Pensai
che sarebbe stato meglio ricompormi
e racimolare un po’ di energia per concludere le ultime ore
di scuola, evitando
possibilmente qualsiasi persona io conoscessi in
quell’istituto.
Riuscii
sorprendentemente nel mio intento e
quando quella stressante mattinata giunse al termine, mi diressi a
passo
spedito verso casa senza aspettare nemmeno Liam, il quale non aveva
più mie
notizie da prima della pausa pranzo.
°°°
Era
arrivato il momento anche per Zayn di
andar via, ma prima aveva una faccenda in sospeso.
Forse
non aveva preso la questione
seriamente come avrebbe dovuto, ma ci aveva riflettuto su per tutte
quelle ore ed
era finalmente giunto ad una conclusione, ossia rifiutare
l’offerta di Jack
nonostante sapesse che non si sarebbe mai levato di torno veramente.
Tuttavia
non aveva per niente paura di
rifilargli un rifiuto.
Nella
sua mente aveva ben pensato di usare
come scusante il non voler nessun coinvolgimento di chi gli stava
intorno, in
quegli affari sporchi e pericolosi.
In
realtà non voleva ammetterlo però prese
quella decisione non tanto per sé stesso ma per qualcun
altro che lo aveva
condizionato, l’unica persona che con un solo sguardo era
riuscito a farlo
crollare come nessuno mai.
Fissò
lo schermo del suo Iphone,
recuperando quell’ultimo briciolo di convinzione in
più che gli serviva per
inoltrare quella chiamata.
Alla
fine premette il tasto verde e lo
fece; via il dente, via il dolore.
“Zayn,amico!Che
si dice?” rispose Jack, sapendo già chi
fosse il mittente della telefonata.
“Jack
ho deciso, mi tiro fuori … non posso accettare la tua
proposta, mi andrei a
cacciare in qualcosa più grande di me”
Zayn spiegò le sue ragioni con la
consapevolezza di apparire per la prima volta insicuro, o addirittura
vulnerabile.
SALVE
A TUTTI :) RIECCOMI QUI CON IL DECIMO CAPITOLO :) BEH CHE
DIRE… STO ASPETTANDO CON ANSIA DI LAVORARE SULLE NUOVE IDEE
DAL DODICESIMO
IN POI E
SINCERAMENTE ALLO STESSO TEMPO
SONO UN PO’ IN ANSIA PER LA VOSTRA APPROVAZIONE :) SPERO
DAVVERO CHE LA STORIA
CONTINUI AD ESSERE DI VOSTRO GRADIMENTO :) RINGRAZIO CHIUNQUE
L’ABBIA INSERITA
TRA SEGUITE, RICORDATE O ADDIRITTURA PREFERITE :) GRAZIE ANCHE A CHI HA
SPRECATO UN PO’ DI TEMPO PER RECENSIRE, LO APPREZZO
TANTISSIMO :)
CHE
ALTRO POSSO AGGIUNGERE … AL PROSSIMO CAPITOLO :)
UN
BACIO! :) x
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Quelle
parole erano state sputate fuori con così tanta
impulsività, che persino il
moro ne rimase sorpreso, almeno quanto Jack, il quale stette in
silenzio per
qualche istante.
“Zayn, spero tu stia scherzando”.
“Per niente Jack, volevi una risposta e te
l’ho data, fine della questione” rispose
prontamente Zayn, facendo
riemergere la sua spavalderia.
“Pensaci bene prima di dirmi di no amico,
non credo che a Tyler farebbe piacere questo tuo rifiuto, lo sai?”
Jack usò
un finto tono amichevole e provò ad intimorirlo in qualche
modo.
E per un
attimo sembrò esserci riuscito, dato che
l’espressione del moro mutò
rapidamente quando la sua mente riuscì a visualizzare
l’immagine della persona
che era appena stata nominata dall’altro capo del telefono.
Tyler Cowen era forse una delle
persone più
pericolose con cui si potesse avere a che fare in quel giro.
Era stato
in galera più volte ed era riuscito ad uscirne sempre,
tramite i suoi
innumerevoli agganci;era lui che impartiva ordini e prendeva decisioni
e non
aveva paura di sporcarsi le mani se gli veniva fatto un torto.
Gli unici
che non lo temevano, non lo conoscevano e potevano ritenersi
più che fortunati.
“Che cazzo c’entra Tyler adesso?”
chiese
dunque il moro a denti stretti.
“Sono andato a trovarlo l’altro giorno e
gli
ho parlato un po’ di te, gli ho assicurato che saresti stato
l’uomo che
cercavamo, ora perché deluderlo? Sappiamo tutti che non
conviene farlo
arrabbiare”.
“Tu non…” Zayn
deglutì e si sforzò di
continuare la frase ma era come bloccato stavolta.
“Basta con questi giochetti”
esordì Jack
“Ti vuole incontrare dopodomani,al
vecchio magazzino vicino alla stazione, ci stai?”
finì poi.
“Perchè proprio io?Chi vi assicura che
sarò
all’altezza della situazione?” .
“Di questo non ti preoccupare, lo capiremo a
tempo debito,intanto ci vediamo lì tra due giorni a
mezzanotte, non mi deludere”
Jack non lasciò al moro neanche il tempo di replicare che
riagganciò la
telefonata.
“Mi dispiace ma non ho intenzione di farmi
vivo” disse secco Zayn prima di rendersi conto di
parlare da solo.
“Vaffanculo!” imprecò
urlando, per poi
posare il cellulare e passarsi una mano sul volto e ,mentre i dubbi su
quell’incontro presero ad assalirlo, decise di accendersi una
sigaretta ed
avviarsi a piedi verso casa sua.
Credeva che
quella chiamata sarebbe stata una liberazione e invece si era rivelata
forse l’inizio
di un incubo.
La
situazione gli era ormai sfuggita di mano ed ora non aveva la
più pallida idea
di come l’avrebbe affrontata.
°°°
Mancava un
solo giorno alla tanto attesa festa di inizio anno e i corridoi della
scuola
erano pieni di studenti su di giri che programmavano la loro serata
memorabile
in ogni minimo dettaglio.
Mi accinsi
ad aprire l’armadietto in modo da posarvi i pesantissimi
libri di storia ed
alleggerire il carico del mio zaino, ma uno schiarirsi di gola alle mie
spalle
mi fece voltare e portare l’attenzione su un alto ragazzo
biondo dagli occhi
neri.
“Ehm … hey Rosie” mi
salutò lui,
apparendo piuttosto impacciato.
“Oh hey … Kevin, giusto?”
gli chiesi
sorridendo timidamente.
“Si, siamo insieme al corso di matematica”
spiegò lui ricambiando il sorriso.
“Certo, mi ricordo di te” chiusi
l’armadietto dietro di me e mi ci appoggiai con la schiena.
“Verrai alla festa domani sera?”
domandò
il biondo mostrandomi un volantino verde.
“Si , credo di si, anche se l’idea non mi
elettrizza particolarmente” risposi sinceramente.
“Capisco” si limitò a
dire lui “E per caso hai
già qualcuno con cui andare?”
aggiunse poi grattandosi la nuca, non celando affatto il suo imbarazzo.
“Beh io…” feci per
rispondere ma qualcun
altro lo fece al posto mio.
“Si ha già un accompagnatore,ma grazie lo
stesso” disse quel qualcuno, avvolgendo un braccio
intorno al mio bacino,
per poi mostrare a Kevin un sorriso sghembo.
“Puoi anche andare”
terminò
infine,facendogli l’occhiolino.
Giurerei di
averlo visto strabuzzare gli occhi non appena ebbe notato il moro
avvinghiato a
me; fatto sta che si dileguò senza nemmeno ribattere o
lasciarmi il tempo di
giustificarmi.
“Zayn si può sapere che diavolo stai
facendo?!”strillai, scrollandomi le sue mani di
dosso.
“Dicevo a quel tizio la verità”
spiegò
lui “Non dirmi che Niall ancora non
ti
ha invitata” continuò ironicamente.
“Dovresti provare a farti gli affari tuoi
una volta tanto, sai? E per tua informazione ho già deciso
che non andrò con
nessuno a quella stupida festa” replicai
acida,incrociando le braccia al
petto.
“Non cambieresti idea nemmeno se fossi io a
chiedertelo?” soffiò avvicinandosi a
pochi centimetri dal mio volto,
facendo accelerare inaspettatamente i miei battiti cardiaci.
“Tu sei proprio l’ultimo da cui accetterei
qualsiasi proposta” riuscii a dire nonostante la
distanza tra noi fosse
sempre più ridotta.
“Tu credi?” fece in modo che
fossi
bloccata tra lui e gli armadietti e sfiorò una mia guancia
con il suo naso,
procurandomi innumerevoli brividi.
Ancora una
volta mi scoprii debole al suo contatto, incapace di dire o fare
qualunque cosa
nel momento in cui quella sua soffice pelle ambrata sfiorò
il mio corpo esile.
Fu un
attimo e sentii le sue labbra lasciare un leggero bacio
all’angolo della mia
bocca e con quel piccolo gesto il mio cervello si azzerò
totalmente, tant’è
vero che giunsi a bramare segretamente un contatto maggiore.
Abbandonai
la testa a sinistra mentre permettevo che Zayn tracciasse
un’umida scia di baci
lungo il mio collo, mentre
una strana
serie di scosse nel mio ventre si susseguivano incessantemente e quasi
mi
sembrava che il viso potesse andare in fiamme; solo lui era capace di
avere
quell’effetto su di me e questo mi eccitava e mi spaventava
allo stesso tempo.
Aprii gli
occhi che avevo socchiuso, travolta da quelle intense emozioni e
sensazioni, e
la persona che ritrovai ad osservarci da lontano era probabilmente
l’unica che
avrei preferito non assistesse a quella scena.
Istintivamente
portai le mani sul petto di Zayn e lo spinsi via con forza ed
un’ombra di
perplessità si dipinse sul suo volto; feci sfrecciare lo
sguardo da lui a Niall
che, ignorandoci, attraversò il corridoio accanto a noi.
“Che ti prende?”
domandò lui guardandosi
intorno stranito, fin quando non si accorse di quella familiare chioma
bionda
maschile che si stava allontanando.
Fissò
allora serio le sue iridi nocciola nelle mie, ma non ressi a lungo;lo
abbandonai lì e camminai a passo spedito verso Niall , per
cercare di risolvere
quella questione.
“Niall, per favore aspetta!” lo
chiamai
a gran voce, sgomitando tra la folla per raggiungerlo. Eppure credevo
di esser
diventata abile nel rincorrere la gente in quel periodo.
“Niall!” ripetei ansimando, non
riuscendo a reggere il suo passo.
Con mio
stupore però, lo vidi fermarsi ed indietreggiare con
indifferenza per
raggiungermi.
“Rosie non mi devi spiegare nulla,è tutto
fin troppo chiaro” disse amareggiato.
“No, tu non capisci io…”
rimasi la frase
in sospeso poiché fui interrotta da lui.
“Tu cosa??Il tuo
interesse per Zayn è
palese e sapevo che lui non avrebbe lasciato
perdere”.
“Cosa vuoi dire?” chiesi
confusa.
“Niente,non ha importanza”
rispose lui voltandomi le spalle,liquidandomi freddamente.
Forse non mi
ero sbagliata affatto quando mi ero convinta che la causa
dei miei problemi recenti fosse Zayn.
Avrei dovuto
stare lontana da lui, ne ero consapevole, ma più ci
provavo e più lui si intrometteva nella mia vita,
sconvolgendola.
°°°
Immersa nelle
mie riflessioni su colui che era diventato il mio unico
chiodo fisso, mi trascinai fino alla palestra, dove mi avrebbe atteso
un’estenuante
ora di esercizio fisico guidata dall’esigentissimo Signor
Parker.
Mi
affrettai ad entrare negli spogliatoi ed indossai la mia tuta sportiva,
per poi
raggiungere i miei compagni, il quale avevano già avviato la
classica sessione
di riscaldamento.
“Signorina Dekker, è in ritardo”
mi
rimproverò severo l’insegnante.
“Sono
certo che non le dispiacerà prestare aiuto al Signor Styles
nella sistemazione
degli attrezzi per tutte le discipline” disse
infine,senza distogliere lo
sguardo dalla partita di pallavolo che era in corso alla nostra destra.
Non osai
contestare e con riluttanza mi avvicinai ad Harry che era tutto
indaffarato a
posizionare i palloni da basket nell’apposito cesto.
“Anche tu in ritardo?” sorrisi
al
riccio, mentre iniziavo a spostare gli ostacoli per la corsa.
“No,ho fatto una battuta a loro parere
‘poco
simpatica’ sulla consulente scolastica, che a quanto pare
è parecchio legata al
Signor Parker” ridacchiò lui,
mostrandomi le sue stupende fossette.
“Oh mio Dio non mi dire che …”
inarcai
un sopracciglio alquanto sbalordita ed inorridita al pensiero di
quell’inconsueta
coppia. Lui pelato e massiccio, sulla quarantina e lei bassina, gracile
e
decisamente più avanti con l’età.
“Esatto” rispose ammiccando
malizioso.
“Se avete terminato con le vostre
chiacchiere da salottino ci sarebbe la rete da pallavolo da smontare”
ci
riprese il coach, chiaramente irritato.
Ci
guardammo e contemporaneamente un sonoro sbuffo lasciò le
nostre labbra, prima
che ci apprestassimo ad eseguire i suoi comandi.
Una volta
finito, riuscimmo ad ottenere il permesso di cominciare il
riscaldamento, e
così partimmo con una breve corsetta, durante la quale
saremmo stati finalmente
liberi di interloquire senza problemi.
“So che non dovrei intromettermi ma …
è
successo qualcosa con Niall?” chiese Harry tra
l’affanno dei suoi respiri.
“Non proprio, è una situazione un
po’ strana
a dire il vero” spiegai mantenendo un ritmo
costante durante l’allenamento“Perché
me lo chiedi?”.
“Prima di venire qui l’ho incontrato ed
era
davvero giù di morale e ,siccome nei corridoi si vociferano
delle cose su te e
Zayn, ho pensato che fosse quello il motivo del suo cambio di umore
visto che è
evidente che gli piaci”.
“Un momento” mi bloccai sul
posto,
interrompendo l’esercizio.
“C-che
significa che si vociferano delle cose su me e Zayn?”
chiesi perplessa,attendendo
che le mie pulsazioni si regolarizzassero.
“Mettiamola così,adesso per tutti sei la
nuova
ragazza di Zayn Malik, sei inavvicinabile praticamente per chiunque
” mi
informò, guardandomi con quegli smeraldi che si ritrovava al
posto degli occhi.
“E quale sarebbe la ragione?Lo trovo assurdo
e soprattutto non reale”.
“Conosci davvero poche cose di lui, eh
“
osservò accennando un sorriso.
“Circolano talmente tanti pettegolezzi su quel
ragazzo che nemmeno noi che siamo suoi amici riusciamo a distinguere il
vero
dal falso … diciamo che non ha una bella reputazione,
soprattutto con le
ragazze”aggiunse infine.
“Non sei il primo a dirmelo, ma nessuno si
è
mai degnato di raccontarmi cos’abbia fatto di così
tanto grave da essere
etichettato in questo modo” dissi, ripensando anche
agli avvertimenti di
Liam sul moro.
“Io non so se … “
riuscii a leggere
esitazione nel suo sguardo.
“Harry per favore” lo implorai,
desiderosa di saperne di più di quella storia.
“Okay” mi accontentò
“Circa un anno e mezzo fa Zayn
usciva con
una certa Ashley Morrison, una nuova studentessa di questa scuola che
poi si è
trasferita nuovamente ” cominciò lui in
tutta tranquillità.
Avevo
già
sentito nominare quella ragazza anche se non avevo presente il suo
aspetto; ma
non me ne sorpresi affatto dato che mi rendevo sempre più
conto di non aver
notato parecchie cose in quattro anni in quell’istituto.
“Dunque?” lo incitai a
proseguire,
nonostante l’idea del moro con una ragazza mi facesse
contorcere lo stomaco,
quasi come se io potessi essere gelosa di lui.
“Sono stati insieme più o meno per sette
mesi, e quell’arpia è riuscita soltanto a portarlo
a fondo, ed è stata lei a
trascinarlo nel giro della droga” .
Man mano
che Harry parlava,rimanevo letteralmente a bocca aperta,incapace di
elaborare qualunque
frase di senso compiuto.
“Da quando aveva cominciato a frequentarla,non
era più lo stesso, persino con me Louis e Niall si
comportava in modo strano, perchè
mentre lei ormai era abituata a tutta quella roba che fumavano o
ingerivano,
Zayn era ancora nella fase degli iniziati, la peggiore”
fece una pausa per
controllare che nessuno stesse origliando, ed andammo di nascosto a
sederci in
cima agli spalti.
Un turbine
di pensieri sul moro si scatenò nella mia testa, facendomi
apparire totalmente
assente al riccio accanto a me, il quale attendeva un mio cenno per
procedere
con il racconto.
“Una sera Dave Richardson del quinto anno,
organizzò un festino a casa sua ed invitò
praticamente mezza scuola … la serata
fu piacevole, sai, con alcool e buona musica si sta sempre bene,
però verso le
dieci e mezza fecero il loro ‘ingresso trionfale’
Ashley e Zayn e lui era
totalmente fatto, quasi incosciente”.
“Vai avanti” lo pregai.
“All’inizio nessuno fece caso
più di tanto a
loro visto che erano convinti fossero solo ubriachi,ma ad un certo
punto un
ragazzo iniziò a provarci con Ashley che aspettava che Zayn
le portasse da bere
e lei gli diede corda e si attaccò spudoratamente alle sue
labbra, permettendo
che lui si spingesse quasi oltre durante un ballo ravvicinato”
Harry prese
un lungo respiro e si mise a seguire la partita di basket in campo,
pronto ad
arrivare al succo del discorso.
“Ad ogni modo,Zayn li vide e perse la
ragione,picchiando a sangue quell’idiota ,fin quando non
fummo noi a fermarlo
con la forza prima che lo mandasse all’ospedale …
trascorse qualche attimo e
tutti distolsero l’attenzione dalla rissa terminata e
ripresero a godersi la
festa e quando vedemmo Malik più calmo, lasciammo che
andasse a chiarire le
cose in privato con quella Ashley”.
“Tutto qui?Una scazzottata e diventa
pericoloso?” lo fissai interrogativa.
“C’è dell’altro”
mi informò più inquieto
rispetto a prima.
“Come dicevo, ognuno era tornato a
divertirsi, compreso me e i ragazzi, ma fu un attimo e delle urla
sovrastarono
persino il volume della musica, così, allarmati, cercammo di
capire da dove
fossero provenute, ma la risposta arrivò da
sè… Ashley si presentò scioccata in
salotto con le lacrime agli occhi,delle ferite sul volto e sulle
braccia ed il
vestito mezzo strappato”.
Non potevo
credere a ciò che avevo appena ascoltato.
Improvvisamente
percepii le ginocchia tremarmi anche da seduta e dovevo esser di sicuro
sbiancata in faccia, visto che feci preoccupare Harry.
“Ti senti bene?”
appoggiò premurosamente
una mano dietro la mia schiena.
“S-si,si deve essere un leggero calo di
pressione, continua pure” mentii, non essendo del
tutto sicura di voler
sapere il finale.
“Non c’è molto da
aggiungere,nessuno sa cosa
sia davvero successo tra quei due, ma Ashley ha fatto credere a tutti
che Zayn
l’avesse prima picchiata violentemente per poi aver abusato
di lei e ovviamente
coloro che l’avevano vista in quelle condizioni non poterono
che crederla,affibbiando
così a lui la reputazione che ha oggi e non si sa
perché lui stesso sembra
giocarci su” concluse facendo spallucce.
“E se davvero fosse andata come dice lei,
allora perché non l’ha denunciato?”.
“Ottima osservazione”
annuì “Proprio per questo
motivo io non mi fido di
lei e voglio pensare che Zayn sia innocente ... perché la
verità a mio parere è
che a quella vipera non sarebbe convenuto mettere in mezzo la polizia
visto il
suo coinvolgimento nella droga e non so come abbia inscenato il tutto,
ma è
stata una vera e propria calunniata”.
Ora capivo
tante cose.
Il suo
approcciarsi a me in modo rude, il pettegolezzo di quella bionda nel
parcheggio, la sua reazione eccessiva quando al compleanno di Niall mi
vide
chiacchierare con lui dopo essersi allontanato per prenderci delle
bevande, il suo
coinvolgimento terrificante nella droga.
Tanti
piccoli pezzi di quell’enigmatico puzzle si stavano
componendo ed io avevo come
la necessità di terminarlo per scoprire l’immagine
che si celava.
“Mi chiedo quanto possa essere difficile per
lui convivere con tutto questo schifo” mormorai
involontariamente ad alta
voce.
“A dire il vero sembra che la cosa non lo
disturbi affatto, e con il tempo abbiamo imparato tutti a far finta di
nulla,
nonostante qui a scuola ne inventino una diversa ogni giorno su di lui,
come se
ci avessero preso gusto” disse il riccio
stiracchiandosi.
Restai
in silenzio, sovrappensiero;sussultai poi per via del suono della
campana.
Senza
farci beccare dal Signor Parker che si era lamentato spesso della
nostra
assenza durante la lezione, sgattaiolammo nei rispettivi spogliatoi per
darci
una rinfrescata e liberarci di quelle tute sudaticce.
Una
volta usciti non mi fu più possibile incontrare nuovamente
Harry visti i nostri
orari differenti, ma affrontai quelle ultime ore, impaziente di
arrivare a casa
ed andare a far visita a Liam, il quale aveva deciso di saltare la
scuola per
trascorrere una serena mattinata con le sue sorelle maggiori, che aveva
la
possibilità di vedere poche volte a causa dei loro studi
universitari ed
impegni lavorativi.
°°°
Non appena
varcai il vialetto di casa mia, mi recai sul porticato per depositarvi
soltanto
il mio zaino ed uscire di nuovo senza rincasare.
Il cielo
era cupo e mi trasmetteva una certa inquietudine, così mi
incamminai svelta
lungo quel breve tratto di strada che conduceva alla villetta di Liam.
A
metà percorso
un principio di ansia si impossessò di me quando iniziai ad
avere la strana
sensazione di essere seguita.
Decisi
di sopprimere il tutto e proseguire in quella direzione ma, proprio
quando ebbi
raggiunto la mia destinazione, mi sentii afferrare per un braccio ed
automaticamente urlai per lo spavento.
“Shh … è tutto okay,non urlare
sono io”
sussurrò quel ragazzo che prima o poi mi avrebbe fatta
impazzire,facendomi
calmare.
“Zayn, basta mi arrendo con te”
dissi
esasperata, non provando nemmeno a liberarmi dalla sua presa.
“Finalmente” ghignò
lui.
“Adesso ti sei messo anche a seguirmi?”.
“Non avevo altri impegni, e oggi abbiamo
lasciato qualcosa in sospeso se non sbaglio”
racchiuse delicatamente
entrambe i miei polsi nelle sue mani e appoggiò le mie sul
suo petto scolpito.
“Mi dispiace deluderti ma non
c’è niente in
sospeso” gli feci un sorrisetto forzato e mi
staccai da lui.
“Il tuo caratterino mi sorprende sempre di
più Rosie Dekker” si prese gioco di me,
regalandomi quel suo mezzo sorriso
così dannatamente perfetto.
“Almeno io mi mostro per quella che sono
realmente” lo provocai, toccando forse un tasto
dolente, data la sua
espressione poco rilassata con tanto di fronte corrugata.
“Tu non mi conosci”
replicò freddo.
“So più cose di te di quanto credi”
ressi il suo sguardo penetrante e gelido.
“E sentiamo, quali sarebbero queste cose?”
domandò beffardo.
Se giocare
era quello che voleva, allora lo avrei accontentato; avevo appena
iniziato a
comprendere minuscoli ma significanti particolari di quel misterioso
moro e non
mi sarei lasciata sfuggire l’occasione di provare a metterlo
a nudo, di
spogliarlo di quel suo finto menefreghismo e conoscere il vero Zayn
Malik.
Lo scrutai
con aria di sfida, preparata a rispondergli senza esitazioni, ma il
rumore
della porta di ingresso precedette l’arrivo di un Liam
abbastanza confuso.
“Rosie, va tutto bene?” chiese
scendendo
frettolosamente degli scalini, venendo ad affiancarmi con fare
protettivo, stringendomi
nel suo abbraccio.
SALVE
A TUTTI :) CHIEDO SCUSA PER AVER PUBBLICATO IL CAPITOLO CON QUALCHE
GIORNO DI RITARDO MA HO AVUTO POCHISSIMO TEMPO :) AD OGNI MODO QUESTO
SARà L'ULTIMO CAPITOLO A RATING ARANCIONE, DAL PROSSIMO IN
POI LA STORIA DIVENTERà UN PO'
PIù...EHM...BOLLENTE (?) HAHAH COMUNQUE SIA SPERO CHE TUTTE
POSSIATE E VOGLIATE CONTINUARE A SEGUIRLA ANCHE CON RATING ROSSO :)
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO INSERITO DON'T JUDGE ME TRA LE
PREFERITE SEGUITE O RICORDATE E GRAZIE MILLE PER LE VOSTRE RECENSIONI
:) SIETE DOLCISSIME ED ADORO RISPONDERE AD OGNUNA DI VOI :) ORMAI MI
RITROVO A SCRIVERE SEMPRE LE STESSE COSE LO SO HAHHA CHE DIRE...ALLA
PROSSIMA, SPERANDO DI NON DELUDERVI CON LE MIE NUOVE IDEE:)
UN
BACIO!:) x
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