Un mese in casa Tomlinson.

di __Stypayhorlikson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno. ***
Capitolo 2: *** Secondo giorno. ***
Capitolo 3: *** Terzo giorno. ***



Capitolo 1
*** Primo giorno. ***


                                         

Capitolo 1 “Primo giorno.”
 
Harry si aggiustò il capello di lana in testa sbruffando.
Si trova in una stupida cittadina nello Yorkshire, in una stupida palestra vicino ad una stupida scuola.
Doncaster è così stupida.
Harry la trovava piccola, insignificante e sconosciuta al mondo.
Non capiva come i suoi genitori l’hanno mandato per uno scambio culturale in questo paese.
C’è è pienamente ridicolo.
In palestra stanno dieci ragazzi, tutti dai sedici ai diciotto anni.
Anzi, Harry crede di essere l’unico diciottenne.
Sta aspettando da tre fottutissime ore che i signori che l’hanno ospitato lo vengono a prendere.
Intanto la palestra piano piano si svuota lasciando Harry da solo con la preside.
Una vecchia bassa, rugosa e grassa.
Harry stanco si sedette sugli spalti con la grande valigia celeste ai suoi piedi.
“Allora Harold, come ti trovi qui?”
La preside si sedette vicino a lui e lo squadrò. Harry gli mandò uno sguardo di fuoco.
Come minchia doveva trovarsi se stava in questa stupida cittadina da nemmeno cinque ore e l’unica cosa che ha visto sono le quattro mura di questa palestra.
Mi trovo in questo paese da nemmeno cinque ore e voi mi chiedete come mi trovo?” domandò alzando un sopracciglio.
La preside lo fulminò con lo sguardo e dopo un po’ si aprì in un grande sorriso. Si alzò e corse verso la porta d’ingresso.
Aspetta, correre? Lei? Su quei tacchi sette? Una vecchia?
“Oh signora Tomlinson! Che piacere rivederla!”
Harry è così preso nel vedere la vecchia correre che non si è accorto che una bella donna bionda, sui trentotto anni era entrata in palestra.
Fino a quando la vecchia non lo chiamò lui non si alzò.
Piacere io sono Charlie.”
Gli allungò la mano ed Harry la strinse.
Sono Harry.”
La preside si rintanò in un angolo della palestra per parlare in privato alla donna. Harry intanto giocava a Temple Run 2 per passare il tempo. Poi si scocciò ed iniziò a fissare Charlie.
Aveva i capelli lunghi e biondi, gli occhi verdi e le labbra sottili.
Era vestita in un modo semplice, un jeans, delle hogan e una maglietta a maniche corte verde chiara. Harry si stava davvero scocciando allora si avviò verso di loro.
Charlie capì e dopo aver salutato la preside andarono in macchina.
Harry la cosa più importante prima di conoscerci. Sei omofobo?”
Harry la guardò negli occhi serio. Poi scoppiò a ridere mettendo una mano davanti alla bocca.
Charlie…sono gay.”
La donna tirò un sospiro di sollievo pensando al peggio.
Oh menomale…perché io sono lesbica ed ho una moglie. Ho anche due bambini. Un ragazzo di venti anni adottato quando aveva sedici anni e una bambina partorita da me sei mesi fa.”
Ad Harry non gli venne neanche il minimo di sorpresa o disgusto.
Harry si limitò a sorridere ed appoggiarsi al sedile, aspettando con ansia l’arrivo.
Voleva vedere questo ragazzo. Ok i suoi istinti da omosessuale presero il sopravvento.
E’ gay?” disse realmente senza pensarci.
Io e mia moglie pensiamo di si, ma lui non vuole ammetterlo.”
Bene, un figlio che non vuole ammettere di essere gay, pensò Harry.
Lui annuì poi accese la radio per combattere il sonno.
 
 
Amy siamo a casa!”
Charlie fece passare Harry per primo per poi chiudersi il portone alle spalle. Harry era imbarazzato, non sapeva come comportarsi, era la prima volta che si trovava in una casa abitata da due…donne.
Non che gli dispiaceva, sia chiaro.
Perché era la sua primissima volta che doveva convivere con due donne lesbiche e un figli adottato che non vuole accettare di essere gay.
Una donna alta, sempre bionda ma con i capelli che arrivavano alle spalle con in braccio una bambina si mise di fronte ad Harry sorridendo.
“Ciao! Io sono Amy, la moglie di Charlie, lei è Katniss nostra figlia di sei mesi.”
Io sono Harry piacere.”
“Tra poco arriverà Louis, sta facendo ripetizioni ad un bambino di primo liceo.”
Harry annuì entusiasta.
Puoi andare a sistemare la tua roba in camera di Louis..”
“No, mi scoccio sinceramente. Lo farò dopo.”
Alle due donne gli scappò una risata.
“Allora vieni in salotto così ci conosciamo meglio.”


 
Dopo un’ora Louis fece il suo ingresso in casa buttando praticamente la sua valigetta per il lavoro a terra. Gli finì sul piede ed iniziò ad imprecare e a zoppicare fino al salotto dove Harry lo guardava divertito.
Louis appena lo vide si fermò, gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.
La prima figura di merda con il nuovo arrivato.
Harry scoppiò a ridere e Louis si aggiustò facendo una finta tosse.
Piacere Louis.” Disse allungandosi verso di Harry con la mano che sperava di essere accettata.
“Harry.”
Si, Louis è decisamente gay.
 
 
Salve c:
Eccomi con una nuova storia lol
Lo so che vi sto rompendo le palle che pubblico ogni mese una storia diversa ma che ci volete fa…mi scoccio di tenere le idee in mente lol
Comunque questo capitolo è molto infantile ed è corto, ma gia dal prossimo saranno lunghi e molto più…maturi diciamo.
La storia sarà di 30-34 capitoli, visto che è un mese.
Comunque spero vi piaccia.
Un bacio.
-Grazia.
 
 
 RINGRAZIO ILARIA PER AVERMI ISPIRATO CON LA SUA OS LOL
 

   O MIO DIO QUESTA GIF E'...ASDFGHJKL  *^* *piange*

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Capitolo 2
*** Secondo giorno. ***


                                          


Capitolo 2. “Secondo giorno.”
 
Buongiorno Amy..” sussurrò Harry entrando in cucina.
Si era appena svegliato e non capiva una beatissima minchia.
Buongiorno Harry!”
Sorrise e prese in mano il bicchiere d’acqua e senza accorgersene prese il sale e lo svuotò completamente nel bicchiere.
Scese Louis in mutande grattandosi la testa e gli occhi ancora socchiusi.
Harry lo fissò con la bocca spalancata, portando il bicchiere alla bocca. Bevve un sorso ma poi spalancò gli occhi e sputò tutto sul tavolo bagnando le frittelle.
Louis scoppiò a ridere insieme ad Amy.
Oddio scusate!”
“Harry ti chiederei di mantenere la tua omosessualità, almeno su di me.”
Harry ridacchiò rosso in viso. Prese un fazzoletto e iniziò a pulire il disastro che aveva creato.
Ma mamma?”
Harry si chiese come faceva a chiamare Charlie “mamma”, non si imbrogliava? Come chiamava Amy?
E’ uscita con Katniss… a proposito Louis perché non porti Harry a fare un giro oggi? Fa anche caldo.”
Louis annuì per poi alzarsi e andarsene.
 
 
 
“Allora Harold…dove vuoi andare?” disse Louis una volta usciti di casa mettendo Katniss nella culla a mano.
“Prima cosa, non chiamarmi Harold, seconda cosa io non conosco un cazzo di Doncaster, decidi tu.”
“Ottimo, visto che qui abito da anni e non l’ho mai visitata per bene, ti porto in un ottimo bar, con una bella birra davanti e i miei amici con cui scherzare…ti va?”sorrise andando verso la macchina. Mise Katniss ai sedili posteriori. Si era già addormentata.
Entrarono in macchina e dopo aver allacciato la cintura partirono.
Il pomeriggio perfetto insomma, ma invece della birra preferirei un bel cappuccino o un caffe davanti. La birra la preferisco la sera.”
Louis ridacchio  poi cacciò il cellulare dalla tasca e compose dei numeri. Se lo portò all’orecchio.
Liam, sono io…che ne dici di trovarci tutti al bar vicino alla scuola materna?...io, tu, Niall e Zayn. Poi con me c’è il ragazzo che è venuto per lo scambio culturale…ok, vi aspettiamo.”
Chiuse il cellulare e continuò a guidare.
Allora…raccontami di te.”
“Ehmm…sono Harry..”

“Ma no?”
Harry lo trucidò con lo sguardo.
Era per iniziare…” sospirò e si sistemò sul sediolino. “Ho diciotto anni e vengo da Holmes Chapel. Nel mio paese lavoravo in una panetteria e la mattina studiavo. Ai miei genitori gli è venuta la brillante idea di mandarmi qui per un mese “ per fare nuove esperienze” hanno detto. Ma secondo me solo per levarmi di torno perché loro devono trombare dalla mattina alla sera.”
Louis rise appoggiandosi con il gomito al finestrino.
Da come hai capito sono gay, e in tutta la mia vita ho avuto solo due storie d’amore con donne. Che duravano neanche due mesi, ma diciamo che era solo una stupidissima cotta. All’inizio non volevo essere gay. Mi trovavo sbagliato, diverso. Ma poi ho fatto coming-out a sedici anni e la mia famiglia l’ha accettato ma i miei amici no, infatti mi hanno lasciato completamente solo. Poi ho trovato un ragazzo, Troy.”
Harry sorrise, ma un sorriso finto, spento. La malinconia prese possesso su di lui.
Siamo stati insieme fino a due mesi fa. Avevamo anche fatto sesso, pensa te. Per lui sesso. Per me amore. Si perché per lui ero un giocattolino, una macchina di sesso. Ma io l’amavo e dovevo sopportare tutto. Anche quando…”
Si bloccò quando pensò di aver parlato troppo.
Imbarazzato si scricchiolò le dita e guardò le sue All Stars bianche  sbiadite.
Scusa, ti sto raccontando fatti che non ti interessano neanche.”
“No vai, continua. Sfogati.”

Harry sospirò.
Anche quando la prima volta che abbiamo fatto sesso. Mi ricordo il dolore della mia prima volta. Mi ricordo che lui non faceva attenzione. A lui non interessava di me. Mi ricordo che entrò violentemente in me, senza preavviso, senza lubrificante, senza preservativo. Niente. Entrò in me con una botta secca. E continuò a spingere non pensando ai miei urli, alle mie lacrime, alle mie suppliche di smetterla.
Dopo quel giorno, per lui diventai il suo giocattolo.
Ogni volta mi scopava, in quella stupida stanza, mentre io non riuscivo a parlare, non riuscivo a liberarmi di lui, perché lo amavo. Lo amavo profondamente. E questa storia durava già da tre anni quando ci siamo lasciati due mesi fa. Ma non è per questo.”
Prese un respiro profondo sentendo già le lacrime amare ai lati degli occhi.
Il giorno in cui ci siamo lasciati, lui la mattina mi picchiò. Ma non i soliti schiaffi o pugni. Lui mi picchiò a sangue.
Non so neanche il motivo. Andai a casa sua quel giorno, lui si fece trovare in camera sua. Facemmo sesso, poi lui in preda ad una crisi isterica si mise a cavalcioni su di me e iniziò a frustarmi con una cintura sulla schiena. Poi mi buttò a terra e iniziò a darmi calci e pugni nello stomaco. Vomitavo sangue. Poi prese un pezzo di vetro e iniziò a tagliarmi la pancia. Io urlavo, piangevo, pregavo di rimanere vivo, perché nelle condizioni in cui stavo era difficile sopravvivere. Poi quando si stancò mi fece fare un pompino e poi mi lasciò li, per terra. Trovai le forze per chiamare la polizia perché mi ero davvero stancato. Indossai velocemente i boxer quando sentii le sirene in lontananza. Non l’avessi mai fatto. Troy arrivò in camera con un coltello in mano, arrabbiato. Io pregai che la polizia arrivasse in tempo prima che morissi.”
Delle lacrime bagnarono il volto di Harry, ma lui le asciugò subito e continuò la sua storia.
Fortunatamente la polizia arrivò in tempo e lo arrestarono. Mi ricordo che stavo per terra, le gambe al petto, tremavo, piangevo. Una donna mi venne ad abbracciare e io mi sfogai piangendo e tirando pugni deboli sulla schiena della signora. Troy finì in manicomio per problemi psicologici io finì in ospedale per vedere il mio stato mentale e fisico. Mi assegnarono un psicologo. Ci vado ancora. Qualche volta sento la mancanza di Troy…ma sono felice di non averlo fra i piedi, sinceramente.”
Louis ascoltò in silenzio la storia di Harry. Stavano davanti al bar ma non avevano intenzione di scendere.
Harry…mi…mi dispiace. Io…”
“Non preoccuparti…”
Tirò su con il naso e si asciugò le lacrime con il dorso della mano.
Harry si sentiva finalmente libero, come se avesse tolto un sasso che bloccava l’uscita alle parole.
Guardò Louis e sorrise.
Ok…scendiamo? Voglio conoscere i tuoi amici!”
Louis annuì, per poi scendere dalla macchina. Aprì lo sportello dove stava Katniss e la prese in braccio. Lei ridacchiò e iniziò a giocare con i fili della felpa del fratello.
Entrarono nel bar e videro seduti ad un tavolo dei ragazzi che si sbracciavano per farsi notare.
Appena si avvicinarono Niall si alzò e andò vicino a Louis.
Amore mio! Ma quanto sei bella! Vuoi venire in braccio a zio Niall eh?”
La bambina allungò le mani verso di lui e Niall la prese in braccio.
Piacere io sono Niall. Loro sono Zayn e Liam.”
I ragazzi ancora seduti a tavola fecero un segno con la mano.
Sono Harry piacere.”
Il riccio sorrise per poi sedersi a tavola con gli altri ed ordinare una bella tazza fumante di caffè.
I ragazzi litigavano tra di loro, mentre Katniss si era addormentata, di nuovo,  nelle braccia di Niall.
 
 
 
Salve c:
Ho poco tempo, quindi mi scuso per l’enorme ritardo :))
Non ho ancora capito perché nelle mie Fan Fiction Harry e Louis hanno dei passati di merda.
La mia migliore amica dice perché rispecchia molto il mio carattere, cioè io sono depressa.
Ok, devo finire di sistemare le valige che domani parto per il mare.
Un bacio.
-Grazia ;)



Louis e sua sorella (in questo caso Lux.) che giocano con Niall :))

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Capitolo 3
*** Terzo giorno. ***


                                                           

Capitolo 3 “ Terzo giorno.”
 
Amore mio! Ti sei scordato la maglietta della nonna!” la voce squillante della voce di mia madre  fece allontanare il cellulare dall’orecchio ad Harry. Fece una smorfia di noia.
Eh già…fa niente”
Veramente l’ha dimenticata apposta per non portarsela. Dio quella maglietta è orribile.
E’ azzurra con un unicorno rosa incorniciato da arcobaleni e sotto una scritta “Sono bello come gli unicorni rosa hihi.” Si, è gay, ma non fino a questo punto, cazzo.
Ma anche una bambina di due anni, che non capisce una ceppa, andrebbe vestita in quel modo.
La nonna di Harry ha ottantatré anni. E’ rincoglionita, è un incrocio tra uno struzzo e un lama quando parla e regala magliette stupide ai nipoti. Una famiglia molto normale.
La nonna si è arrabbiata.”
“Ma non mi interessa, io quella maglietta orribile non la metto. Posso essere gay quanto voglio, ma non fino a questo punto!”
“Ok, ok…calmati amore mio.”
Harry alzò gli occhi al cielo sedendosi sul letto. Odia quel nomignolo più di ogni altra cosa.
Mamma, sai che mi da fastidio…”
“Quando mi chiami in questo modo e bla bla bla, bla.”
Qualche volta la madre è più immatura di loro.
Ti passo tua sorella va.”
 Harry sentì dei rumori, poi delle parole urlate ed infine la voce della sorella.
HARREH!”
“Gemma..”rispose apatico lui.
Entusiasmo portami via! Comunque…come va lì? La famiglia com’è?”
“Ah si, mi sono scordato di avvisarvi. Abito con un una famiglia composta da due madri, un figlio che non sa di essere gay, ma si vede lontano un miglio che lo è e una bambina.”
“Quindi sei capitato in una famiglia omosessuale? Oh quindi te ti trovi bene!”

“Ah-ah-ah quanto sei simpatica! Comunque si.”
“Che famiglia strana, ma non dico perché ci sono due donne a…come dire…’comandare’ ma perché c’è sto ragazzo checca che non lo sa…o meglio, non lo vuole accettare! E’ un po’ contorta come cosa.”
Harry si girò verso la porta nel sentirla sbattere. Vide Louis entrare con una sigaretta in bocca e il cellulare in mano intento a chattare con qualcuno.
Gemma, devo andare. Ci sentiamo domani. Ti voglio bene cogliona.”
“Ciao idiota, ti voglio bene anche io.”
 Chiuse il cellulare e si buttò all’indietro sul letto. Ma non pensò che il letto era attaccato al muro, quindi batté la testa sul muro.
Cazzo, merda, vaffanculo!”
Si prese la testa tra le mani e si alzò di scatto, la testa gli girò e cadde a terra.
Louis iniziò a ridere sbattendo le mani, tanto che gli cadde la sigaretta da bocca.
Ahia! Cazzo e se mi esce il bubbone?”
Louis allora rise più forte cadendo anche lui a terra.
“Invece di ridere potresti vedere se mi esce del sangue o se si è formato il bubbone?”
Louis ancora scosso dalle risate si avvicinò ad Harry a gattoni e si mise dietro di lui in ginocchio. Gli prese la testa e la sporse in avanti. Spostò un po’ i capelli e vide una grande chiazza rossa leggermente rialzata sul punto colpito.
Andiamo giù, ti devi mettere un po’ di ghiaccio.”
Si alzarono e andarono in cucina, Harry ancora dolorante e Louis ancora scosso dalle risate.
Harry si sedette sulla sedia sbruffando mantenendosi con una mano il punto dolorante.
Ehi Harry, stai bene?” Amy si avvicinò e gli alzò la testa vedendo che penzolava un pochetto.
Harry?”
Harry emise un grugnito poi si abbandonò sul tavolo, appoggiando la testa sulle braccia
Mi gira la testa…”
“Grazie al cazzo Harry! Hai sbattuto la testa in quel modo!”
“Louis! Il linguaggio!”
“O ma, non rompere!”
“Louis William Tomlinson, smettila di fare il cafone!”
“Amy Rose Ronald, smettila di rompermi le palle!”
“Smettetela merda, mi gira la testa!”
Urlò Harry alzando la testa, per poi abbassarla di nuovo.
Louis, tu non esci di casa. Non puoi permetterti di rispondermi in questo modo. Non stai parlando con i tuoi amici, hai capito? Non puoi dire a me “ smettila di rompermi le palle” capito? Ora ti sei preso una bella punizione, bravo! Hai solo l’autorizzazione di portare Harry a fare un giro. Due ore al giorno fino a Domenica. Ora vai in camera tua, mi occupo io di Harry.”
“Ma vaffanculo.”
Louis chiuse il frigo con forza, buttò il ghiaccio che aveva preso sul tavolo e se ne andò dalla cucina con passi pesanti.
Louis, LOUIS!” Amy urlò arrabbiata” Lasciamo perdere…Harry metti il ghiaccio sul punto che hai colpito. Intanto ti prendo la tachipirina per il mal di testa.”
Harry annuì per poi prendere il ghiaccio e metterselo in testa.
 
 
 
 
Harry stai meglio?”
Louis si sedette ai piedi del letto di Harry fissandolo, lui aveva un braccio sugli occhi.
“Si, leggermente…”sussurrò.
Louis annuì solamente. Non sapeva che fare. Pensava di andare vicino a lui ed abbracciarlo ma…poteva farlo? Harry come l’avrebbe presa?
Deglutì rumorosamente.
Harry…posso stendermi vicino a te?”
Harry tolse di scatto il braccio dagli occhi e fissò Louis.
Lui imbarazzato si guardava le mani. Il riccio scoppiò a ridere poi annuì.
Louis strusciò vicino ad Harry ed appoggiò la testa sul cuscino incrociando le braccia dietro la testa. Fissarono il soffitto.
Harry lo guardò, lo studiò in silenzio.
Il suo profilo perfetto. Il naso un po’ all’insù, i lineamenti ben trattati, la mascella serrata.
Louis…hai mai provato attrazione verso gli uomini?”
Louis sbarrò gli occhi, si girò in direzione di Harry.
Se stai provando a sedurmi con i tuoi modi da omosessuale…”
“No, no…è una domanda seria.”
Lui deglutì, poi si giro e all’improvviso si illuminò.
Harry lo guardò strano.
Ma che gli viene a questo qui?
Si alzò e si abbassò.
La mia sigaretta! Mi stavo scervellando per ricordarmi dove l’avevo messa cazzo.”
Si avvicinò alla scrivania e prese l’accendino. L’accese, fece un tiro poi si andò a ristendere vicino ad Harry. Continuò a fumare.
Si, due volte..” buttò fuori il fumo.
Harry capì che non aveva finito allora non rispose.
La prima volta è stata due anni fa, quando ho incontrato per la mia prima volta Zayn. Poi però è passata subito. La seconda è successo poco tempo fa. Ho incontrato un ragazzo e mi sono sentito perso.”
Harry si fece passare la sigaretta ormai quasi finita. Fece tre tiri poi con il pollice e l’indice la fece cadere per terra.
Ma…non sono gay, non posso essere gay. Io sono innamorato di una bellissima ragazza. Eleanor che conoscerai stasera. Stiamo insieme da due anni.”
Harry ridacchiò nel vedere le cazzate che stava sparando a raffica quel coglione di Louis.
Lui etero? Lui innamorato di una donna?
Il suo problema?
Ha paura di non essere accettato. Ha paura di essere sbagliato. Quindi continua a ripetersi di essere etero e ad amare una persona.
Louis Tomlinson è un perfetto idiota.
 
 
 
 
Harry e Louis stavano aspettando con ansia l’arrivo dei ragazzi. Amy e Charlie avevano portato Katniss al Luna Park quindi prima di due ore non ritornavano a casa.
Insieme ai ragazzi dovevano venire anche Perrie, la fidanzata di Zayn ed Eleanor.
Bussarono al campanello e Louis andò ad aprire.
Le pizze?”
“Oh ciao ragazzi, come state? Oh mi fa piacere, prego accomodatevi, le pizze le avete prese? Oh che bello, andiamo in salone così le mangiamo!”lo rimproverò Liam entrando con due cartoni di pizza da un metro in mano.
Pallosi siete.” Disse Louis stampando un bacio a stampo ad Eleanor che sorrise e lo abbracciò.
Harry che li aveva raggiunti sorrise.
Harry lei è Eleanor, la mia ragazza.”
Piacere.” Disse porgendo la mano ad Harry. Lui la strinse.
La trovò molto carina.
Invece lei è Perrie. La fidanzata di Zayn.”
“Piacere, sono Harry.”
“Perrie.”
“Bene, io ho fame. Andiamo a cenare?”
Annuirono e si sedettero a terra. Mangiarono parlando del più e del meno, conoscendosi con Harry.
Ci vediamo un film?” domandò Perrie alzandosi per buttare i cartoni di pizza vuoti.
Cosa vuoi vedere?”
“Per me è uguale.”Rispose a Zayn.
Ci vediamo Iron Man?” propose Niall, beccando il film appena iniziato su un canale.
Louis spense la luce e tutti si sedettero sul grande divano ad angolo. Harry si appoggiò nell’angolo e chiuse gli occhi. Si addormentò in poco tempo, visto che non aveva chiuso occhio tutta la notte.
Louis lo trovò adorabile quando lo notò. Gli scattò una foto e la mise come immagine di blocco schermo del suo cellulare.
 
 
FA SCHIFO E LO SO. E’ L’UNA ED HO SONNO.
SCUSATE. DOMANI MI FARO’ PERDONARE.
 

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