Philofobia (Hater Lover)

di Aleran
(/viewuser.php?uid=304117)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Win ***
Capitolo 2: *** By The Window ***
Capitolo 3: *** Of Course ***



Capitolo 1
*** Win ***


PREMESSA: in questo primo capitolo saranno presenti molti riferimenti all'equitazione che serviranno per l'incontro dei personaggi, ovviamente dopo i cavalli andranno in secondo piano fino quasi a scomparire. Buona lettura. 
 
 
Win
 
Prese le redini del suo purosangue e si avviò verso il circuito di corsa. 
«Andrà tutto bene bello» sussurrò al cavallo, ma in fondo era un incoraggiamento più a se stessa. 
Infatti Amy Jonas Windsnap, capelli biondi e occhi di un verde intenso, non era mai stata una ragazza così coraggiosa, anzi, cadeva spesso nello sconforto e cercava aiuto nelle persone, le quali spesso tradivano la sua fiducia. Essa però aveva imparato a fingere di essere dura col tempo e quindi poteva apparire una tosta agli occhi di tutti.
Si guardò intorno alla ricerca dei suoi due padri. Cioè, a suo padre e quello che le voleva bene come un padre e che le aveva dato il cognome. Ok, specifichiamo, Amy era figlia di Kyle Jonas e Abel Windsnap, due uomini gay, ma non poteva essere veramente figlia di entrambi. Kyle aveva messo incinta una donna, o meglio un ovulo, dal quale lei era nata, e le aveva affibbiato il cognome del compagno oltre al suo, poi glielo aveva fatto riconoscere come padre, in effetti anche la legge e i miliardi di documenti riconoscevano Abel il padre di Amy anche se non lo era veramente. Amy era cresciuta con due padri, e questo non le dava fastidio, perchè per lei era un'abitudine, una normalità. 
La ragazza fece un cenno di saluto ai padri, poi si sistemò per bene i capelli dentro al cap e tirò giù le staffe del sellino. Correre era la sua passione, la sua famiglia benestante le aveva regalato un cavallo meraviglioso, Astor, con il quale aveva vinto alcuni premi sempre in corse al galoppo. Si mise in piedi sulla staccionata e poi salì a cavallo, pronta per entrare in gabbia, per correre, per vincere. 
«Entri nella gabbia 2 il concorrente con il numero 9, Amy Jonas Windsnap» tuonò lo speaker. 
Amy entrò nella gabbia, era l'unica senza un aiutante in caso di scenate da parte del cavallo, ma questo non le dispiaceva. Non era una ragazza coraggiosa, come già detto, ma a cavallo si sentiva sicura, soprattutto nella gabbia la voglia di vincere diventava incontrollabile. Appena il concorrente con il numero 23 nella gabbia affianco alla sua entrò, Amy lo guardò di traverso, cercando di intimorirlo. In attesa che lo speaker desse il via, la ragazza studiò il proprio sottosella a quadri blu e azzurro chiaro, i suoi colori preferiti e fortunati. 
«Tre» cominciò lo speaker. 
«Due» Amy si aggiustò la cinghia del cap. 
«Uno» la ragazza strinse meglio il frustino nella mano destra e si sistemò sulle staffe. 
«VIA!» 
La gara era ufficialmente iniziata. All'aprirsi delle porte, Astor scattò in avanti e si posizionò terzo. 
«Woah, calma bello» sussurrò Amy. Voleva far tenere al cavallo abbastanza energia per lo sprint finale. 
«Intanto in prima posizione Jamie Hamblett su Qatar, a scendere Liberty, Hornpipe, Oulus, Xena, Astor, Greenwood e Zoe» annunciò lo speaker. 
Quando Astor ebbe percorso i tre quarti della pista, Amy cominciò a frustarlo ripetutamente e sussurrargli parole senza senso, era ora di battersi. Si portò velocemente di fianco a Hornpipe, per poi superarlo con qualche falcata.  
«Astor recupera, la gara è tra Astor e Qatar. Qatar sembra staccarsi, ma Astor lo raggiunge. Astor, Astor, Astor, è vittoria per Astor e la fantina Amy Jonas Windsnap!» concluse con enfasi lo speaker. 
«Bravo piccolo, ce l'abbiamo fatta!» esclamò Amy dando delle pacche affettuose al suo cavallo che grondava di sudore.
Una signora grassoccia ma ben curata diede la coppa alla vincitrice, che la alzò in aria e la sventolò, felice orgogliosa di lei e del cavallo. 
I suoi padri la abbracciarono con foga quando scese, poi presero il cavallo per andarlo a rinfrescare e lasciare all'amazzone un po' di tempo libero per riprendersi. 
«Mi raccomando, spugnatelo bene sul collo» si raccomandò Amy dopo essersi sciolta i capelli. I padri annuirono e lei si voltò, sempre alle prese con la sua chioma intrecciata.
«Da quando un vincitore si preoccupa del suo cavallo?» le chiese con un sorrisetto furbo un ragazzo moro. Era il numero 23, lo riconobbe dalla fantasia del sottosella del cavallo che si stava allontanando da lui. 
«Tutte le persone con un po' di cuore lo farebbero» replicò lei girandosi dall'altra parte. 
«Hai ragione, comunque dai, andiamo a prenderci qualcosa» propose il ragazzo. 
"Ma chi sei? Ma chi ti conosce?" avrebbe voluto chiedere infastidita Amy. 
«Va bene» si ritrovò invece a sbuffare. 
Mentre si avviavano al bar il ragazzo le passò velocemente una mano sul sedere. Amy balzò indietro. 
«Ehi, vacci piano» lo ammonì lei. 
«Ahahah ok, scusa» ridacchiò il ragazzo. 
«Jamie Hamblett, non c'è niente da ridere».  
«Non saprei, Amy Jonas Windsnap. Wow, due cognomi». 
Amy si maledì mentalmente per aver accettato l'invito di quel buono a nulla, ma si limitò a proseguire verso il bar con Jamie senza proferire parola. 
«Cosa prendi?» le chiese Jamie. 
«Fai prima te» rispose lei con calma ma senza sorrisi. 
«Dai, consideralo un altro premio, anche se dovrei essere arrabbiato con te perchè mi hai rubato il primo posto». 
«Coca~cola» sbuffò la bionda roteando gli occhi. 
Si sedettero al bar a consumare le loro bibite, sempre in silenzio. 
«Grazie, io vado» disse Amy alzandosi dalla sedia. 
«Aspetta Amy» la fermò Jamie. 
Il ragazzo prese una penna dalla tasca e segnò un numero sul polso della bionda. 
«Questo è il mio numero, inviami un messaggio. Ciao bella bionda!» esclamò Jamie prima di sparire. 
"Che invadente" pensò Amy. Dopodiché rimase lì, indecisa se cancellare il numero dalla pelle o no. Alla fine decise di segnarselo sul cellulare, mentre girava sui tacchi per tornare in scuderia. 
 
-------AUTRICE 
Ciao a tutti, eccomi con l'ennesima fanfiction. Non conosco da molto gli Union J, ma come non innamorarsene? 
Spero che la storia vi piaccia, ovviamente questo é solo il primo capitolo e il bello verrà più avanti. Vi invito a farmi sapere cosa ne pensate sulla trama e sul mio modo di scrivere su una recensione. Ah, accetto tutti i tipi di critiche costruttive :) 
Baci, Ale

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** By The Window ***


By The Window
 
Amy non poteva che essere soddisfatta e orgogliosa di sè stessa quando leggeva l'articolo in prima pagina sul giornale. 
"Il Margareth Garden vinto da Amy Jonas Windsnap", poi "il circuito da corsa al galoppo del Margareth Garden è stato vinto dalla fantina Amy Jonas Windsnap". Le dava fastidio però che avessero messo anche il suo indirizzo sul giornale senza le sue autorizzazioni, Amy era una tipa riservata e schiva, non aveva nemmeno rilasciato un'intervista. 
«Scendi Amy, è pronto il pranzo!» esclamò Abel. 
«Arrivo» sbuffò Amy. 
Non aveva molta fame, aveva fatto colazione tardi, però appoggiò il giornale sul comodino e scese. 
«Hai intenzione di rimanere in pigiama tutto il giorno?» chiese sarcasticamente e dolcemente Kyle. 
«Perchè no» rispose Amy scrollando le spalle.  
Si sedette svogliatamente sulla sedia a capotavola e prese il cellulare per inviare un messaggio all'amica Jane. Scorse la rubrica finché non arrivò alla "J" e per sbaglio scelse "Jamie Hamblett" al posto di "Jany". Quel maledetto numero la perseguitava! Selezionò "elimina", ma quando apparì la domanda "confermi?" selezionò "no". Qualcosa la bloccava. Jamie era un tipo invadente, con le mani lunghe, fastidioso ma... Ma era affascinante, si, molto affascinante. Posò il cellulare sul tavolino e cominciò a mangiare la sua porzione di pasta. 
«Allora, come si chiama?» domandò Abel. 
«Si chiama chi?» replicò Amy. 
«La persona a cui stai pensando e che ami» spiegò Abel. 
«Jamie?» chiese Amy senza ragionare. 
«Ah, quindi anche tu sei dell'altra sponda, sei innamorata di una ragazza!» esclamò Kyle. 
«Ma no, Jamie Hamblett è solo uno stupido cretino che ho incontrato ieri, è un maschio e non mi piace» replicò Amy. 
Successivamente si alzò e tornò in camera, armata di cellulare, così cominciò a messaggiare con Jane, tralasciando l'argomento "Jamie". 
«Noi andiamo a fare un giro, Amy, vuoi venire?» le propose Abel. 
«No grazie, a dopo!» esclamò lei. 
Aveva voglia di farsi una doccia, se i suoi padri non c'erano, meglio. Con il passare degli anni aveva acquisito il senso del pudore, farsi vedere nuda o in accappatoio dai suoi genitori la imbarazzava non poco. 
Jane la salutò perché doveva andare alla lezione di pianoforte, Amy si mise a dormire fino alle sette di sera e poi si decise a farsi una cena. I "giretti" dei suoi genitori duravano solitamente tutta la sera. 
Si preparò un panino e si mise a mangiarlo seduta sul divano davanti alla televisione che trasmetteva un programma sulla corsa da lei vinta. Si vedevano le immagini e i video di lei e Astor che galoppavano, con Qatar e Jamie dietro. 
Finito il panino, la ragazza decise di fare quella benamatissima doccia. Andò in bagno e si spogliò, abbandonati i vestiti in un angolo aprì il getto d'acqua e entrò nella doccia. 
Si appoggiò sul muro mentre l'acqua le scorreva addosso, riscaldandola, e pensò. Le sue docce duravano circa venti minuti, un quarto d'ora in cui pensava e rifletteva sulla sua vita e cinque minuti in cui si insaponava e si sciacquava velocemente. Strizzò i capelli e si mise l'accappatoio, poi si fece un turbante con un asciugamano rosa. Annoiata, prese il cellulare e cercò qualcuno a cui rompere le scatole. Si fece coraggio e scrisse a Jamie: "Ciao mister sonofigosoloio, sono la vincitrice della gara di ieri". Banale, si,ma non troppo difficile da digitare. Mentre aspettava la risposta si vestì con una maglietta larga e dei leggins e si tolse il turbante. 
«Siamo tornati!» esclamarono i suoi padri da sotto. 
Gli urlò una risposta e continuò a sgrullarsi i capelli. 
Bip. 
 
Da: Jamie 
"Lo so, affacciati un attimo. Ah, e ricordati di chiudere le tende quando ti spogli per fare la doccia, il ragazzofigosololui XX" 
 
No, non poteva essere vero. Cioè, Jamie l'aveva vista nuda? Si affacciò e lo vide, appoggiato al cofano di una macchina, che sorrideva. 
«Ciao, campionessa» la salutò lui. 
«Fanculo, Hamblett» urlò Amy arrossendo. 
«Ok, ci vado, ma prima scendi» disse cauto. 
«Eh perchè?» chiese la ragazza incrociando le braccia al petto. 
«Perchè sennò salgo io». 
«Ma che sei, uno stalker?» sbuffò la bionda chiudendo la finestra e scendendo di sotto. Non aveva intenzione di aprire, solo di stare con i suoi.
  «Ciao di nuovo, allora» la risalutò Jamie. 
I suoi l'avevano fatto entrare. 
«Ciao di nuovo» Amy suo malgrado sorrise «adesso saliamo». 
Amy si affrettò a salire con Jamie dietro e si chiuse la porta della camera alle spalle, non voleva che lui parlasse coi suoi genitori e scoprisse la sua storia. Jamie le scostò i capelli dal viso e se li rigirò un po' tra le dita. 
«Hai i capelli fradici, asciugateli o ti prenderà un colpo» osservò il ragazzo.  
«Jamie ma... Davvero mi hai... Visto... Nuda?» domandò la bionda. 
«Umh... Solo da qui in su» Jamie fece una linea poco sopra alla vita e poi ridacchiò. 
«Mi spieghi cos'hai da ridere? È imbarazzante» lo riprese Amy balbettando. 
«Non dovresti imbarazzarti, sei messa bene». 
Amy arrossì se possibile ancora di più, mentre la paura le cresceva dentro e era pronta a urlare con tutto il suo fiato. 
«Ripeto, ma che sei, uno stalker o cosa?». 
«No, solo un ragazzo. Ma stai tranquilla, non mi interessi, solo che mi piace avere finte sorelle». 
«E perchè io dovrei essere tua finta sorella se ti conosco a malapena? Poi ieri non mi sembravo solo una sorella... Almeno il tuo gesto mi ha fatto capire altro a cui non sono minimamente interessata» si riferiva a quando Jamie le aveva passato la mano sul sedere. 
«Perchè sei carina, piccola, indifesa, adorabile...». 
«Eh?!? Io piccola e indifesa? Ho sedici anni e quasi diciassette... So difendermi da sola e...» Amy faticò a tenere basso il tono di voce. 
«Beh io ho ventiquattro anni» la interruppe Jamie. 
«Cosa?!? Io sono in camera con un ragazzo di ventiquattro anni?!?» urlò a voce più bassa possibile la ragazza. 
«Rilassati Amy, non ti toccherò, promesso». 
«Non capisco perchè tu voglia stare con me se non mi vuoi né toccare né approfittarti di me». 
«Per i motivi che ho detto prima e poi perchè sei quasi l'unica ragazza che va a cavallo che conosco». 
«Sai Jamie, mi hai scombussolato, mi fido di te nonostante io sia un tipo estremamente schivo. Vedi di farmi durare questa fiducia» sibilò Amy un po' arrabbiata con sé stessa perchè non era stata capace di mandarlo via sebbene pensasse sempre che fosse un tipo invadente, dalle mani lunghe, fastidioso e persino stalkerizzato. Continuava a odiarlo ma la attraeva. Certo, era sicura di non provare niente di simile alla cotta per lui, eppure quando il suo sorrisetto furbo da schiaffi si trasformava in quel taglio sincero lei si sentiva protetta. La sua solita cattiva abitudine di fidarsi troppo degli altri. 
«Non ti torcerò un capello, promesso» giurò lui incrociando le dita davanti alle labbra. 
La ragazza lo squadrò poco convinta finché non incurvò la bocca in un sorriso un po' forzato. 
«Beh, ora devo asciugarmi i capelli» gli disse prendendo il phon e attaccando la spina. Si asciugò la chioma abbastanza in fretta, mentre Jamie la guardava distrattamente. Era vero, il ragazzo non provava niente per Amy e non voleva minimamente toccarla, però quell'aria da ragazza timida e indifesa l'aveva fatto affezionare alla biondina. Inoltre lui era sicuro che ai suoi migliori amici più giovani sarebbe piaciuta la ragazza, era bella con tutta la sua naturalezza, e poteva affermare per pura esperienza che il suo corpo era molto... Sexy e... Pieno, ecco. 
«Io vado, Amy» le disse. 
«Ah... Beh, è stato un piacere, ci risentiamo» Amy posò il phon sul ripiano del lavandino e scese seguita da Jamie. 
«Err... Comunque lui è mio padre Kyle e questo è mio zio Abel» fece la ragazza indicando i genitori. Fece uno sguardo supplichevole ai due adulti e Abel capì che le doveva reggere il gioco, così affermò di essere lo zio. Si porsero la mano e poi Jamie andò verso l'uscita.
«Ciao bionda, avrai di nuovo a che fare con me» le sussurrò il ragazzo già sullo stipite della porta. 
«Ciao ragazzo figosololui» replicò scherzando Amy, poi si chiuse la porta alle spalle. 
Stava per tornare di sopra, tranquilla in camera sua, ma i suoi la richiamarono. Scocciata andò in cucina per sentire quello che dovevano dirle. 
«Non c'è qualcosa che dovremmo sapere? Cioè, almeno sembra carino» cominciò Kyle facendole l'occhiolino. 
Inizialmente la figlia non reagì, ma poi si alterò per le loro insinuazioni e la loro ficcanasagine. 
«Jamie non è il mio ragazzo, lo conosco da pochissimo e non mi piace, io non piaccio a lui, lui ha solo detto che guardandomi gli si è svegliato un lato da fratello geloso e vuole proteggermi, dopo ha detto che sono l'unica ragazza che va a cavallo che conosce... Poi ha ventiquattro anni!» quasi urlò la bionda tralasciando i suoi pensieri sul soggetto della discussione, poi girò sui tacchi e tornò in camera a non fare niente. Non fare niente, le piaceva non fare niente. La rilassava. Se poi aveva il cellulare con cui giocare, ancora meglio.
Stava giocando a Ruzzle contro Jane quando le arrivò un messaggio. Finì la partita (vincendo) e andò tra i messaggi ricevuti, era Jamie. 
"Ehi Bionda, sei pronta per uscire sabato con me e i miei amici?" era il testo.
Amy voleva andare alla festa, ne era sicura, però aveva anche un po' paura. 
"Solo se posso portare una mia amica però! Non mi fido troppo" rispose. 
"Certo, porta tutte le amiche che vuoi" scrisse Jamie.
"Ok, grazie, allora a sabato!" 
"Di niente, a sabato!" 
La ragazza scrisse a Jane di andare da lei la mattina successiva e si mise il pigiama, essendo stanca si addormentò prestissimo. 
 
---------AUTRICE 
Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo
Ringrazio di nuovo chi ha recensito o messo tra le preferite/seguite/ricordate questa storia, ma anche solo chi l'ha letta
Mi piacerebbe ricevere commenti negativi o positivi, se vi va scrivetemi qualcosa, ve ne sarei infinitamente grata... 
Spesso alcuni autori commentano il proprio capitolo a grandi linee, ma io non l'ho mai fatto perchè il compito spetta a voi :3 
A presto! 
Ale

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Of Course ***


Of Course

«Oheeeee allegria!!!!!» urlò qualcuno. Amy, che era ancora nel mondo dei sogni, si svegliò di soprassalto, incavolata e impaurita.
«Jane, ma che cazzo ti dice il cervello?» sbraitò.
«Che sono quasi le undici, e visto che oggi pomeriggio andrai da Astor e non possiamo stare insieme devi sbrigarti» replicò Jane.
Jane, occhi scuri e capelli castani, era una ragazza solare e divertente, più decisa di Amy e fedele.
«Mmh, appena mi si aprono gli occhi ti prometto che ti racconto tutto» biascicò la bionda sotterrando la testa sotto al cuscino per poi mettersi a sedere sul materasso.
«Raccontare cosa?» incalzò Jane divertita.
L'amica le fece segno di aspettare, andò in bagno a lavarsi il viso e tornò in camera decisamente più sveglia.
«Si chiama Jamie Hamblett e...» iniziò Amy.
«E te ne sei innamorata» concluse Jane.
«No Jan, mi dispiace per te... Adesso ti spiego. È arrivato secondo alla gara che io ho vinto domenica... E poi è venuto da me e mi ha offerto da bere e mi ha dato il suo numero. Ieri gli ho scritto dopo essermi fatta la doccia e lui... Tadam, mi ha detto di affacciarmi e di chiudere le tende quando mi spoglio. Era di sotto e mi ha visto. Poi è salito e mi ha detto che quando mi ha visto gli si è risvegliato un lato da fratello protettivo e sabato mi ha invitato a uscire e ho detto che ci verrai anche te. Ti va? Vabbè, mi rispondi dopo, adesso continuo. Mi sembra troppo invadente, ha le mani lunghe e è mezzo stalker, però no riesco ad allontanarmene sebbene sia sicurissima che non mi interessa per niente!».
«Mmh, storia interessante, comunque  certo che vengo!».
Andarono un po' su facebook tanto per fare qualcosa e aprirono le richieste d'amicizia. Jamie Hamblett. Amy accettò la richiesta e andò a vedere con Jane le foto del ragazzo.
«Azz che bonazzo!!» esclamò la mora.
«Dimmi semplicemente che ti piace e che da sabato gli farai il filo dai» la stuzzicò la bionda.
«Eh no, è lui che deve fare il filo a me, poi magari ci saranno dei suoi amici non credi? Forse sono ancora meglio!».
«È in una relazione complicata con Josh Cuthbert, vediamo com'è! Magari sabato ci sarà anche lui».  
«Te lo dico io com'é: è figo e bonazzo. Di nuovo. Beh scusa, sono a corto di aggettivi».
A quel punto Jane non vedeva l'ora che sabato arrivasse per andare alla festa: amava conoscere ragazzi, uscire e avere un fidanzato, a differenza della bionda, che sebbene avesse più possibilità di uscire con la sua bellezza esteriore e interiore, preferiva il maneggio e pensava che avere il ragazzo fosse solo una restrizione di libertà.
Verso le una Jane se ne andò e Amy scese a pranzare con i genitori. Non fece niente fino alle tre, quando i suoi la portarono al maneggio a trovare Astor.
Al maneggio, la ragazza si avvicinò alla staccionata per vedere chi ci fosse dentro alla pista che galoppava come un dannato su un cavallo decisamente nuovo.
«Amy!» le urlò qualcuno mentre si girava per andare in scuderia. Veloce si voltò.
«Jamie!» la ragazza tornò vicino alla staccionata.
Jamie scese dal cavallo e le andò incontro sorridendo.
«Cosa ci fai qui?» chiese Amy camminando verso la scuderia.
«Provavo un nuovo cavallo» rispose lui seguendola.
«Allora quello lo prendi? Correva veloce».
«Si, penso che la prenderò, si chiama Let Me Win è una femmina di nove anni».
«Mi pare che sia buona, ovviamente non quanto il mio campione».
Nel frattempo arrivarono al box di Astor e Amy entrò per fargli qualche carezza. Il bel purosangue le strusciò la testa sul petto e le annusò la mano per ricevere qualche zuccherino.
«Scroccone» lo rimproverò la padrona prima di mettergli la cavezza per portarlo a pascolare.
Jamie intanto li osservava sulla porta del box, non aveva mai avuto un "buon rapporto" con i suoi cavalli, si limitava a correrci, però gli venne in mente che forse se avesse trattato meglio le sue bestie loro avrebbero lavorato meglio e con più volontà.
«Vieni con noi?» domandò Amy.
«Certo» rispose Jamie.
Uscirono dal corridoio e si avviarono verso il pascolo. Si misero a parlare mentre il cavallo brucava indisturbato.
«Per sabato come mi vesto?» chiese la ragazza.
«Jeans e maglia particolare, vestono tutti così, almeno le prime volte» spiegò Jamie «aspetta, fammi fare una cosa».
Amy lo guardò incuriosita mentre si avvicinava a lei e le prendeva di mano la corda del cavallo. Lui le fece appoggiare le mani sul dorso di Astor e le prese una gamba per darle una spinta e farla salire.
«Sei pazzo, JJ» ridacchiò la bionda.
«JJ?» domandò il ragazzo.
«Si, perchè?».
«Perchè è come mi chiamano tutti, ma non pensavo che tu lo sapessi».
«Oh beh, è stato il primo nome che mi è venuto in mente».
Amy scese dalla groppa di Astor e riprese la corda per tornare in scuderia. Mentre camminavano vicini, Jamie le mise un braccio intorno alle spalle e lei si irrigidì un po'.
«Ti dà fastidio?» chiese il moro.
Amy scosse la testa e continuò a camminare.
«Jam... Oh, non sapevo avessi la ragazza» insinuò qualcuno entrando improvvisamente in scuderia.
«Josh Cuthbert!» esclamò Amy. Subito dopo si tappò la bocca, quello era veramente Josh Cuthbert, solo che lui non la conosceva e gli sarebbero venuti dei dubbi.
«Vi conoscete?» domandò JJ.
La ragazza scosse il capo, invece Josh disse «No, almeno io non la conosco».
"Mannaggia alla mia boccaccia" pensò Amy. Si sentiva osservata, effettivamente i due ragazzi non le avevano chiesto niente ma era evidente che volevano una risposta sul come la ragazza facesse a conoscere Josh.
«Oh, avanti, si chiama facebook» sbuffò la bionda con finto tono scocciato per mascherare l'imbarazzo.
«Ahhhh e poi sarei io lo stalker» ridacchiò JJ.
«Ah, e comunque non siamo fidanzati e... Io sono Amy Jonas Windsnap» si presentò lei a Josh evitando la frecciatina di Jamie.
«Ah, la vincitrice della corsa! Quindi sabato ci sarai anche tu?» fece Josh.
«Salvo imprevisti si» rispose la bionda.
Amy chiuse Astor nel box e i tre andarono fuori. Josh e JJ cominciarono presto a parlare dei loro amici e altri fatti a lei sconosciuti, facendola sentire "emarginata", ma non le dispiacque più di tanto.
«Jaymi è uscito con Oliver, mi sembra che abbiano litigato e lui vuole provare a riaggiustare i rapporti prima di lasciarlo del tutto. Mi sembra che comunque non riallacceranno, Oliver lo sai com'é fatto... E Jaymi oggi non ha nemmeno mangiato, era pensieroso. George invece sarà andato a frasi qualche biondina, che ne sai» cominciò Josh.
«Ovviamente per te questi sono tutti BIP BIP» si raccomandò Jamie a Amy.
«A dire la verità manco vi stavo ascoltando. Dicevate?» chiese la ragazza svegliandosi dai suoi pensieri.
Il "meglio così" del più grande fu soffocato dalle parole di Josh: «Sai cosa significa quando un ragazzo si fa una ragazza no?».
«Certo, non ho mica cinque anni Jamie, ho anche quasi vissuto questa esperienza, sottolineando il quasi» sussurrò Amy.
«Quasi vissuto?!? Cosa intendi?!?» quasi urlò JJ.
«Non mi va di parlarne, scusa, è stato troppo brutto» lo liquidò la bionda ricominciando a guardare per terra.
Non le andava di raccontare della sua brutta esperienza avuta pochi mesi prima, quando quel brutto ceffo con i capelli biondo platino e lo sguardo di ghiaccio le aveva messo le mani addosso e l'aveva quasi stuprata. Inevitabilmente però dopo quelle parole non riuscì a non ripensare a quella scena e scosse la testa per cacciarla via. Forse era meglio stare zitti.
Tirò un sospiro di sollievo quando Abel arrivò e salutati i ragazzi saltò in macchina.  
«Ciao papà» lo salutò Amy appena chiuse lo sportello.
«Ciao My» fece di rimando Abel uscendo in retromarcia.
La ragazza si abbandonò sul sedile, cercando di scavare nella mente per trovare un decente abbigliamento per la festa.
 
---------AUTRICE 
Non so con quale coraggio mi rifaccio viva, ma ok. 
Sono passati secoli, pensavo che avrei abbandonato la Fanfiction ma poi grazie a un messaggio privato ho cambiato idea e quindi sono tornata.  
Sicuramente ora che è estate avrò più tempo per scrivere e perciò dovrei aggiornare abbastanza di frequente :) 
Beh, alla prossima :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1749066