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Capitolo 1 *** Prologo: Voci e melodie in una notte buia ***
Prologo: Voci e melodie in una
notte buia
- Cos’è che ti spaventa in realtà?-
La voce della principessa era flebile, quasi simile ad un sussurro, ma lui era
riuscito comunque a capire quella piccola frase. Non rispose subito, sorrise,
come se fosse una domanda sciocca, ma quando aveva sentito quelle parole era,
per un attimo, trasalito dallo stupore. Forse temeva che quella ragazzina dagli
occhi verdi e tanto innocenti avesse capito ogni cosa.
-
Nulla Sakura-chan, ero solo preoccupato che non ti
svegliassi.- Mentiva e la ragazza se ne rese facilmente conto, aggrottò la
fronte, ma non insistette.
-
Grazie, ti preoccupi sempre di me e mi sei vicino…
grazie ancora Fay-san.- Richiuse gli occhi
velocemente e cadde in un sonno profondo. Il mago rimase sorpreso del momento
di lucidità che aveva avuto; da quando erano giunti in quel mondo strano Sakura
non era riuscita mai a svegliarsi del tutto. In un certo senso credeva che
forse lo facesse apposta. Erano successe tante di quelle cose che tutti
sarebbero crollati, ma lei aveva resistito per qualche giorno, giusto il tempo
di trovare un posto in cui riposare tranquilla. Il mago si alzò dal letto della
ragazza e uscì dalla stanza, chiudendo lentamente la porta. Ad aspettarlo fuori
c’era un ragazzo molto spaventato e un uomo burbero fermo in un angolo con le
braccia conserte, a cui rivolse un sorriso.
-
Come sta la principessa?- La voce di Shaoran tremava
dall’ansia, erano giorni che si comportava così, Fay
lo fissò sorridendo, ora aveva solo un occhio e ogni tanto faceva fatica a
percepire le dimensioni e le distanze. Quello che aveva davanti era o no il
ragazzo che conosceva come Shaoran?
-
Ha solo qualche linea di febbre, vedrai che le passerà con un po’ di riposo.-
Sorrise di nuovo, non lo aveva chiamato per nome, gli procurava uno strano
effetto farlo, ma cercava di non darlo a vedere. Solo Kurogane
se ne era accorto e gliene aveva parlato, ma come sempre lui era bravo a sviare
la conversazione ed era riuscito a farlo arrabbiare dopo pochi secondi. –
Dovresti andare a riposare anche tu ora, finchèMokona non si sveglia non possiamo fare nulla…
quindi evitiamo di sprecare energie inutilmente… va
bene?-
Con
quel sorriso avrebbe potuto ingannare chiunque, tranne forse una persona, ma in
quel momento gli importava solo di non far vedere al ragazzo il disagio che
anche lui provava nel parlargli. Lo seguì con lo sguardo mentre entrava nella
camera adiacente e chiudeva la porta. Rimase da solo con Kurogane,
ancora fermo e serio in quell’angolo.
-
Così facendo fari crescere i funghi Kuro-rin!-
Ironizzò, ma lo sguardo del ninja non cambiò. Improvvisamente gli fece cenno di
seguirlo e lui obbedì. Si ritrovarono nella stanza di Kurogane.
Quella era una piccola locanda con pochi ospiti ed erano riusciti ad ottenere
quattro stanze singole in cui dormire, il denaro non era stato un problema, la
moneta locale valeva molto poco e vendendo alcune loro cose e qualche abito
erano riusciti a racimolare un bel gruzzolo, che forse non avrebbero speso
completamente. Fay non era di certo meravigliato da
quel gesto, quasi tutte le sere Kurogane lo portava
nella sua stanza e rimaneva chiusi li per ore, a volte senza dire una parola,
ma quello era i posto più sicuro per far cenare anche il mago. Come al solito
il ninja si ferì il polso e aspettò che il mago si rifocillasse con l’unico
sangue che gli era dato bere. Fay era ancora provato
dallo scontro con Shaoran in cui aveva perso l’occhio
e necessitava di quell’aiuto più spesso di quanto un vampiro normale dovesse
fare, anche per questo il mago aveva fatto un piccolissimo incantesimo per far
in modo che sul braccio del compagno rimanessero meno cicatrici possibili. Fay poggiò le labbra sul taglio e iniziò a rifocillarsi con
quel nettare scarlatto che aveva imparato ad apprezzare.
-
Non sei obbligato a farlo tutte le sere Kuro-sama.-
Disse lui dopo essersi pulito la bocca con un piccolo fazzoletto di carta.
-
Semplicemente non mi sembri stare molto bene… -
rispose freddamente, ma riuscì solo a provocare una reazione ironica da parte
del mago, che iniziò a sfregare il viso contro il petto del ninja come farebbe
un gatto con il suo padrone.
-
Oh Kuro-chi… sono così felice che ti preoccupi per me.- Rimase pronto per una reazione, si aspettava un bugno
in testa o che estraesse la spada per farlo a pezzi, ma questa volta non
accadde nulla. – Kuro-rin?- Lo chiamò di nuovo
staccandosi da lui e cercò di capire a cosa stesse pensando mentre teneva le
iridi scarlatte rivolte verso la finestra. – Kurogane
c’è qualcosa che non va?-
Sentendosi
chiamare semplicemente per nome ebbe una piccola reazione, per qualche secondo
spostò le iridi sul mago che lo osservava allibito, poi tornò a concentrarsi
sul nulla fuori d quella stanza.
-
Ho imparato a capirti, anche se non so niente di te…
ma ho già detto che infondo questo non mi importa.-
-
Dove vuoi arrivare?- Fay sembrava preoccupato, la
voce del compagno era più fredda del solito e il cuore del mago aveva iniziato
a battere veloce come un treno a pieni motori. Rimase in attesa di una
spiegazione, senza capire perché si sentisse tanto agitato.
-
Neanche tu ci riesci, falso come sei… neanche tu
riesciconsiderarlo tale.- In quel
momento Fay non seppe se essere offeso per quello che
gli aveva detto o sorpreso perché se era accorto anche lui. Kurogane
si riferiva a Shaoran, erano identici, ma non lo
erano. Quello con cui stavano viaggiando ora no era lo stesso con cui avevano
iniziato il viaggio. - Io mi ero accorto che c’era qualcosa che non andava nel
ragazzo, però non mi sono sforzato di capire cosa fosse…-
-
Non darti tutte le colpe Kuro-tan, anche io avevo dei
sospetti e non ho fatto nulla.- Si aspettò una risposta acida come al solito, o
magari un qualche insulto sul fatto che lui non avesse mai detto la verità,
invece Kurogane rimase in silenzio, Fay avvertì che in qualche modo lui si sentiva estremamente
triste. – Da quando siamo giunti in questo paese non facciamo che essere tristi… sorridi qualche volta Kupo-pippi
o ti verranno le rughe!- Sfoggiò uno di quei sorrisi che lo avrebbero mandato
su tutte le furie e non ricevendo ancora un briciolo di attenzione incalzò di
nuovo. – Se ti senti solo Kuro-pon posso dormire con
te stanotte.-
In
pochi secondi si ritrovò sbalzato fuori dalla stanza con un sonoro calcio, Kurogane sbatté la porta intimandogli di andare ad infastidire
qualcun altro. In fondo il mago era riuscito nel suo intendo, ma quello che
aveva detto Kurogane non era sbagliato. Si alzò
andando verso la sua stanza, quando la sua attenzione fu catturata da una dolce
melodia, sembrava il suono di un pianoforte e gli tornarono alla mente i giorni
passati nel paese di Outo, in quel bel locale che
loro avevano comprato. Il suono proveniva dal piano inferiore, scese le scale
lentamente e cercò con lo sguardo il pianoforte e la persona che lo stava
suonando. Fece molta fatica a vedere in quell’oscurità e si chiese come potesse
qualcuno suonare con quel buio opprimente. Dovette affidarsi all’udito, fino a
che non andò a sbattere il ginocchio contro un tavolino. Si riprese a malapena,
il tonfo si propagò per qualche secondo nella stanza.
-
C’è qualcuno?- Oltre al suono dello strumento non sentì risposta. La melodia
triste che stavano suonando riuscì ad appesantirgli il cuore e a spaventarlo. –
E’ davvero una bella melodia… mi piacerebbe sapere
chi la sta suonando…- Cercò di sembrare calmo e
cordiale, ma dentro di se tremava… solo dopo poco si
rese conto che la melodia non proveniva da un punto preciso, ma era come se
fosse tutto intorno a lui, come se le note volteggiassero dolcemente in tutta
la stanza. – C’è…-
Fu
interrotto da un leggero fascio di luce proveniente da una lampada ad olio… si voltò di scatto respirando affannosamente…
cercando di capire chi fosse giunto alle sue spalle.
-
Si può sapere perché devi rompermi le scatole anche da lontano…
che diavolo stai combinando?-
La
voce di Kurogane era severa e molto irritata, ma
riuscì a rilassarlo leggermente.
-
Kuro-pi sei venuto a cercarmi perché ti mancavo?-
-
Quanto sei idiota… hai fatto un casino terribile! Si
può sapere che diavolo hai da urlare, vuoi svegliare tutta la città?-
-
Ma io non ho gridato…- Rimasero a fissarsi per
qualche istante, Fay sembrava molto provato e Kurogane riusciva persino a sentirlo.
-
Ad ogni modo hai fatto un gran casino, per questo ora te ne vai in camera tua a
dormire…- Lo prese per la manica del vestito e lo
tirò verso di se, trascinandolo su per le scale e per il corridoio.
-
Ma tu non l’hai sentito?-
-
Io ti ho solo sentito gridare come un pazzo… perché,
che cosa avrei dovuto sentire?-
-
Kuro-sama?- La voce di Fay
si era fatta bassa e troppo smielata per i gusti del guerriero, capì che stava
per prenderlo in giro di nuovo. – Mi fai dormire con te…
credo di aver paura del buio…-
-
Che ti divori maledetto scemo!!!- Lo gridò gettando il mago nella sua camera e
chiudendogli la porta in faccia. Lo sentì lamentarsi per qualche minuto buono,
poi quando lo sentì calmarsi se ne tornò anche lui nella sua stanza.
Aveva appena salutato gli altri e
si era buttato sul letto senza forze. Intorno a lui c’era un silenzio
terribile, che gli provocava un grande ansia. Il paese in cui erano capitati
sembrava molto lugubre, Mokona si era sentita male
appena giunti e così anche Sakura e la cosa lo preoccupava non poco, senza
contare che in fondo al cuore lui sapeva ogni cosa…
Si era accorto che gli altri non riuscivano a considerarlo come il vero Shaoran e così anche la principessa, che in tutto il tempo
gli aveva rivolto solo un paio di sguardi e detto si e no due parole a mezza
bocca.
-
Perché mi trattano così? Io so che è difficile, ma io sono quello vero…Sakura…perché…
perché non mi guardi più...?-
Si
fermò la testa con il cuscino e rimase fermo fino a che il sonno non prese il
sopravvento sulla veglia, ma prima che potesse addormentarsi del tutto, riuscì
a sentire un piccolo rumore provenire dalla stanza della principessa. I muri
erano così sottili che era riuscito persino a sentirla respirare.
-
Sakura-hime siete sveglia?- Si appoggiò alla parete
per cercare di ascoltae meglio un’eventuale risposta.
Percepì il respiro della ragazza dall’altra parte…
Dopo
il Prologo, ecco il primo vero capitolo di questa ff. Innanzitutto ringrazio
tutti quelli che hanno letto la prima parte della mia storia e poi rispondo a
Francesca Akira89 che mi ha lasciato un commento.Innanzitutto ciao e grazie del commento,^^
Allora
la storia come si è capitolo avviene dopo il capitolo di Tokyo, ma proprio come
hai notato tu c’è qualcosa di strano. Non è una AU, i personaggi rispecchiano i
loro caratteri, ma… non posso dirti tutto o ti rovino la storia se vorrai
continuare a leggerla… ma cmq hai capito da subito che c’è qualcosa di
sbagliato, ma questo fa parte della storia, quindi non spoilerizzo più…
Bè
Fay e Fay, qui ancora non si sa niente del suo passato e non ne parlerò credo,
andrei troppo fuori strada sia con la mia storia che con lo scorrere degli
eventi del manga, quindi rimarrà un segreto. Poi per Sakura e Shaoran… be
continua a leggere e vedrai, ma ti do un consiglio… di me non ci si può fidare
e sono brava a travolgere le cose quando meno te lo aspetti…^^
Ringrazio
anche adrienne riordan per
aver apprezzato il capitolo… spero che questo non ti deluda…
Ok,
vi lascio al capitolo, buona lettura e spero che vi piaccia… ciao ciao
p.s.
scusate gli errori di battitura, a volte ne commetto troppi, prometto che starò
attenta!
1.Eyes on me
Pioveva da più di due giorni,
quello che ora sembrava un diluvio era iniziato con una semplice pioggerellina
fitta e fastidiosa, per poi peggiorare sempre di più.Ferma sul portico del suo negozio guardava
fisso il cielo plumbeo da ore, senza dire neanche una sola parola. Alle sue
spalle un ragazzo con la divisa scolastica nera si fece avanti portando un
vassoio con qualche stuzzichino e una bottiglia di sakè.
-
Yuuko-san ho portato qualcosa da mangiare… - rimase in attesa di una risposta,
ma non ne ricevette alcuna. – Fa freddo oggi, perché non rientriamo in casa…
Yuuko-san?- Senza dire nulla, Watanuki la seguì con lo sguardo, mentre si
incamminava sotto la pioggia incessante, in pochi secondi gli abiti e i capelli
divennero completamente bagnati. Il giovane fu lesto nel prendere un ombrello e
correre a ripararla.
-
Vi ammalerete sotto questa pioggia gelida… c’è qualcosa che non va?- Aveva lo
sguardo assente, gli occhi spenti e leggermente arrossati… si stava nascondendo
sotto quella pioggia e stava nascondendo anche come se si sentiva. Di solito,
da quando aveva conosciuto quella strana donna, non era mai riuscito a capirla
fino in fondo, ma in quel giorno di pioggia si era reso conto che in qualche
modo lei stava soffrendo forse più di tutti loro.
L’alba sembrava non dover mai arrivare,
era ancora buio quando si svegliò. Il sonno era stato movimentato e molto
tormentato. Senza un motivo aveva sognato la morte dei suoi genitori e questo
lo aveva reso molto nervoso e irritabile. Si mise seduto sul letto e lo sguardo
andò di nuovo verso la città ancora addormentata. Era uno strano posto, avevano
visto pochissimi abitanti e tutti con lo sguardo basso ed estremamente triste,
o almeno questo era quello che la principessa aveva detto in un attimo di
lucidità. Il manjuu bianco non si era mai svegliato da quando erano arrivati,
il ragazzo era divenuto estremamente sensibile e il mago troppo strano. Si era
sorpreso molto quando, appena arrivati nel nuovo mondo, aveva ripreso a
chiamarlo con quegli strani nomignoli tutto ad un tratto, dopo giorni e giorni
che non lo faceva più. Sapeva che era arrabbiato con lui per averlo salvato
nella città di Tokyo, ma ammetteva a se stesso che si trovava più a suo agio
quando il mago faceva l’idiota, sapeva come prenderlo, al contrario se era
serio, lui si sentiva molto a disagio. Si alzò e si chiuse in bagno per
lavarsi, non si sentiva al massimo delle sue capacità, si spogliò con molta
calma e si infilò sotto la doccia calda. L’acqua era un buon lenitivo, stava
spazzando via la notte turbolenta che aveva affrontato. Aveva appena iniziato a
rilassarsi, quando uno strano dolore al petto gli mozzò il respiro. Si premette
una mano sul cuore e con l’altra si appoggiò alla parete della doccia,
piegandosi in avanti. Respirava a fatica e gemette quando una nuova fitta di
dolore lo fece ricadere in ginocchio. Tossì forte, la gola bruciava. Decise di
uscire dalla doccia, si coprì a malapena e tornò nella camera da letto, ma un
nuovo dolore lo interruppe e cadde accanto al letto. La pelle calda a contatto
con il pavimento freddo lo fece trasalire. Continuò a ripetersi di calmarsi, ma
non era affatto semplice. A fatica riuscì a spostarsi e battere il pugno contro
la parete che comunicava con la stanza adiacente, era quella del mago. Non gli
avrebbe mai chiesto aiuto, ma si sentiva mancare e non sapeva cosa altro fare.
Tossì di nuovo e questa volta si ritrovò uno strano sapore ferroso in gola, il
liquido gli riempì la bocca in poco tempo e fu costretto a sputarlo fuori.
Rivoli di sangue colarono giù fino al collo. In quel momento la porta della sua
stanza si aprì, il mago era corso a soccorrerlo, la richiuse dietro di se e
Kurogane lo seguì con lo sguardo mentre si avvicinava a lui. A suo parere però
il mago sembrava troppo calmo. Fay si avvicinò a lui inginocchiandosi davanti
al ninja, che in quel momento fu colpito da un’altra fitta al petto che lo
costrinse a piegarsi in avanti, sentì le braccia del mago che lo sorreggevano.
-
Kurogane… qualcosa non va?- Che domanda stupida, certo che c’era qualcosa che
non andava. L’iride cristallina di Fay lo fissava, brillava alla poca luce nella
stanza, fino a che non cambiò colore divenendo dorata e fredda.
-
Che… che ti…- Fay lo bloccò poggiando il dito indice sulla bocca del compagno e
sussurrando qualcosa.
-
Non immagini quanto mi piaccia vederti soffrire così…- Kurogane non riuscì a
reagire, la vista era offuscata dal dolore, percepì solo il respiro caldo del
mago sul suo collo e il tocco della sua lingua che ricalcava la linea di sangue
su di lui. Provò a spostarlo, ma in quel momento le forze lo abbandonarono dopo
una nuova fitta di dolore.
-
Provi dolore? Come se qualcuno ti stesse stringendo il cuore con la mano… la
stretta si fa sempre più forte vero…?- C’era malvagità in quelle parole, c’era
odio profondo in quello che stava facendo.
-
Non… non toccarmi…- non fece in tempo a dirlo, le unghie del mago si allungarono,
affilate e taglienti come il filo di una spada, disegnò sul petto del ninja
strane linee, poi affondò nella carne ancora calda. Kurogane gridò, il sangue
schizzò via bagnando il viso pallido del mago.
-
Lo voglio io… non permetto che qualcuno si prenda il tuo cuore.- Riusciva a
sentire la mano del mago stringergli il cuore sempre più forte, il dolore era
insopportabile. – Lo custodirò bene lo giuro… infondo mi appartiene…- Non aveva
più forze, ma provava comunque a spostarsi da lui. Fay sorrideva rendendo vano
ogni sforzo dell’altro, gli passò una mano dietro alla schiena premendosi
contro di lui. Kurogane lo sentì ridere di gusto, mentre il mago continuava a
stringere e tirar via la mano portando con se qualcosa di estremamente
importante.
-
Vuoi…. Uc…uccidermi?- disse con molta fatica, stava per perdere i sensi, lo
percepiva. Uno strano formicolio lo prese alla bocca, il labbro inferiore
iniziò a tremolare e il viso era freddo.
-
Certo che no, voglio tenerti con me per sempre… solo che tu non vuoi e io in
qualche modo devo trovare una soluzione…-
Non
resistette oltre, gli occhi si chiusero di colpo e cadde in uno strano e
doloroso sonno, da cui sapeva che non si sarebbe distratto.
Non era riuscito a muoversi per tutta la
notte, quelle parole, così fredde e crudeli nei suoi confronti, lo avevano
distrutto. Perché la principessa gli aveva detto che lo odiava, erano davvero
quelli i suoi sentimenti? Doveva sapere, doveva a tutti i costi capire il
perché di quell’astio profondo. Si alzò dal letto, cercando di capire che ore
fossero, ma fuori era tutto completamente oscurato da una notte profonda e non
riuscì a capire. Uscì dalla stanza e bussò in quella adiacente, cercando una
risposta dalla principessa. C’era un profondo silenzio nel corridoio, stavano
tutti dormendo profondamente e questo, in qualche modo, lo rassicurava. Non
ricevendo risposta dalla principessa, appoggiò la mano sulla maniglia e aprì la
porta lentamente. Anche nella stanza di Sakura c’era silenzio, scorse a fatica
un piccolo giaciglio in un angolo in cui riposava Mokona e poi cercò la figura
del letto della principessa. Si avvicinò lentamente inginocchiandosi di fianco
al letto e ascoltando il respiro regolare della ragazza.
-
Sakura-hime… perché mi avete detto una cosa simile… davvero provate odio nei
miei confronti?- Non si aspettava una risposta da lei, aveva parlato così
flebilmente che era impossibile che lei lo avesse sentito. Invece, contro ogni
sua previsione, scorse gli occhi smeraldo della ragazza che lo guardavano e la
cosa gli smorzò il respiro, lasciandolo allibito. – Mi dispiace, non volevo
svegliarvi…- provò a giustificarsi, ma lo sguardo della ragazza non sembrava ne
arrabbiato, ne tanto meno sorpreso.
-
Shaoran-kun… come mai questa visita?- La voce della ragazza era ironica e lui
non seppe che rispondere. – Ti aspettavo…-
-
Davvero? … ma allora quello che mi avete detto?-
-
Non venivi a trovarmi… - rise di gusto, mettendosi seduta sul letto e prendendo
la mano del giovane tra la sua. – Io non ti odio… però…-
Senza
rendersene conto, Shaoran sentì il respiro caldo della principessa accanto al
viso, era vicina a lui, forse troppo. Percepì le labbra di lei sulle sue,
istintivamente rispose al bacio senza pensarci, la strinse tra le braccia più
forte che potè. Non riscì a resistere, era felice di avere quel contatto e le
lacrime spingevano contro le palpebre per uscire fuori ed esplicitare la sua
contentezza. Non durò molto però, la ragazza si scostò dopo poco e avvicinò la
bocca all’orecchio di lui. - … però, voglio vederti morto il prima possibile.-
Non
riuscì a reagire, un dolore all’addome lo fece piegare in avanti, si sentì la
maglietta umida e sempre più calda. Il dolore insopportabile, ricadde all’indietro
senza emettere un gemito, chiuse gli occhi…
Si svegliò di colpo, il respiro corto e
completamente coperto di sudore. Si premette una mano sul petto cercando la
ferita, ma non trovò nulla. Continuò per qualche secondo ad interrogare il suo
corpo per trovare residui di quei dolori insopportabili, eppure non aveva
nulla. Un sogno… era stato solo un incubo, eppure era terrorizzato come mai lo
era stato. Si sedette sul letto e provò ad alzarsi, aveva le gambe leggermente
atrofizzate. Quando poggiò i piedi a terra e fece due passi, andò a sbattere
contro qualcosa disteso a terra. Abbassò lo sguardo verso il pavimento dove
scorse la figura del mago distesa a terra che dormiva beatamente…
Per
sapere cosa è accaduto a Shaoran… dovrete aspettare il prossimo cap.. a presto.
Eccoci qui al
secondo capitolo, come promesso vi dirò che è accaduto a Shaoran…
Ho ricevuto una
richiesta da FireAngel, di picchiare forte Shaoran… non posso darti nessuna certezza, però mi fa
piacere che continuerai a leggere la mia ff e che ti
interessa tanto^^
Per Francesca
Akira89, no le ferite di Kuro e Shaoran
sono diverse e ricevute in momenti diversi, ma lo leggerai in questo capitolo quindi non
dico altro. Cmq volevo ringraziarti del chiarimento sulle AU e OOC, a volte mi confondo
sui vari generi, cmq io tendo a mantenere intatto il carattere originario dei
personaggi, quindi posso dirti che se si comportano così stranamente c’è un
motivo. Ad ogni modo, scusa l’ignoranza, posso chiederti cos’è Alice 19th? Mi
ha incuriosito molto quello che hai scritto nel commento.
Per AdrienneRiordan, grazie per
essere diventata una mia lettrice accanita mi rende felice saperlo!^^ Non posso
spiegarti il perché dei loro comportamenti, o almeno non posso spiegarlo ora…
Per Wren, grazie per quello che hai scritto, sto riuscendo nel
mio intento. Lascerò questa atmosfera di mistero ancora per pochi cap, anzi credo che qualcosa sarà rivelato già in questo…
quindi se ti sono piaciuti i cap precedenti, continua
a seguirmi.
Cmq voglio dirvi
la verità, mi piace tantissimo quando mi scrivete nei commenti “Oh ma che sta
succedendo!!!” Vuol dire che sono riuscita nel mio intento, spero di non
deludervi nei prossimi capitoli… Mi raccomando se c’è qualcosa che non vi
piace, ditemelo subito senza farvi scrupoli, le critiche sono sempre ben
accette!!!
Buona
lettura!!!!
2. Strangesensations
Fu un risveglio molto brusco. Kurogane non si aspettava di certo una simile scena. Era
talmente frastornato che l’istinto di tirare un calcio all’addormentato fu
troppo forte.
-
Si può sapere che diavolo hai combinato, mago da quattro soldi?!- Lo gridò così
forte che per un attimo i vetri della finestra tremarono sotto la sua voce
imperiosa. Fay trasalì di colpo, scattando a sedere e
cercando di capire il perché fosse nella stanza del ninja a dormire sul
pavimento. Si grattò la testa senza riuscire a trovare una spiegazione a lui
logica.
-
Buongiorno. – disse stralunato. -Mi spieghi che ci faccio nella tua stanza?- Sbuffò
per qualche secondo leggermente infastidito dalla strana situazione. – Avevi
bisogno di me per caso?-
-
Non fare il cretino! Credi veramente che abbia bisogno di uno come te tra le
scatole anche durante la notte?-
-
Bè… allora perché sono qui?- Kurogane
rimase fisso a guardare il compagno, non riusciva a darsi pace all’idea che
quello che avesse vissuto fosse stato solo un sogno, il dolore e anche l’orrore
di aver visto un Fay come quello, ancora gli gelavano
il cuore.
-
Non ne ho idea, quello strano qui sei tu!- Evitò accuratamente di guardarlo e
si chiuse in bagno. Fay si alzò dal pavimento
guardandosi intorno, il comportamento di Kurogane era
troppo strano, ma neanche lui si sentiva bene, aveva in bocca uno strano sapore
ferroso e la gola secca. Dal bagno Kurogane gli
intimò di andarsene il prima possibile e lui obbedì senza rispondere. Si
ritrovò nel corridoio di quella strana locanda, il sole illuminava poco e
niente, era una giornata abbastanza nuvolosa e fredda. Decise di andare a
trovare Sakura per assicurarsi che stesse bene. Avviandosi qualche stanza più
in giù notò con la coda dell’occhio che la porta della camera di Shaoran era aperta, ma non gli diede troppo peso. Entrò
nella stanza della ragazza cercando di sembrare allegro.
-
Buongiorno Saku…- le parole gli morirono in gola
quando l’odore del sangue gli riempì le narici, il corpo di Shaoran
era a terra completamente sporco di quel liquido rosso e di Sakura neanche
l’ombra. Si gettò sul corpo del ragazzo chiamando a gran voce Kurogane, cercò di voltarlo lentamente verso di se per
capire dove fosse la ferita. Si sentiva troppo agitato e la cosa era strana,
troppo. Riusciva a mantenere il sangue freddo in ogni situazione, il più delle
volte le cose che accadevano lo toccavano leggermente e se doveva sembrare
preoccupato lo faceva tranquillamente, ma solo perché tale era la situazione.
Al contrario in quel momento, il suo cuore stava battendo all’impazzata, mentre
tastava il corpo del ragazzo…. Nulla. Non riuscì a trovare alcuna ferita su di
lui, neanche un piccolo taglio, controllò polsi e caviglie, addome e schiena,
ma nulla.
-
Shaoran-kun! Shaoran,
svegliati…- Il mago non si accorse dell’arrivo del compagno, Kurogane era sotto la doccia e non appena udita la voce di Fay era scattato fuori come una molla, riuscendo ad
indossare solo i pantaloni. In una situazione diversa non si sarebbe mai
precipitato da lui, ma dopo quella strana notte, non si sentiva neanche più
lui. Spuntò nella camera della ragazza con il fiatone trovandosi davanti agli
occhi una scena orribile. Il mago era completamente sporco di sangue, stringeva
tra le braccia il giovane Shaoran che non dava segni
di vita.
-
Che diavolo hai combinato maledetto!- non riuscì a trattenersi, si gettò sui
due spostando a forza Fay che ricadde in un angolo
senza reagire. – Dov’è la principessa?- gridò, ricevendo come risposta solo un
segno negativo con la testa. – Hei, ragazzo! Hoi!!!- Iniziò a controllare le ferite, ma presto si rese
conto anche lui che Shaoran era illeso, ma allora
tutto quel sangue da dove proveniva? E Sakura, dov’era finita?
Riuscendo
a riacquistare lucidità, Kurogane spostò il giovane Shaoran nella sua stanza, lo spogliò completamente,
gettando da parte gli abiti insanguinati e coprendolo con un accappatoio
bianco. Aveva solo perso i sensi e il ninja iniziò a rilassarsi lentamente.
Sull’uscio della stanza, Fay era poggiato allo
stipite della porta e osservava la scena in silenzio. Dopo poco si ritrovò gli
occhi scarlatti di Kurogane su di lui, che lo
studiavano a fondo.
-
Kurogane che diavolo sta succedendo?-
-
Non ne ho idea, ma una cosa è certa… da qui ce ne dobbiamo andare il prima
possibile….- Era serio, aveva la fronte aggrottata e imperlata di piccole
goccioline di sudore fastidiose.
-
Credi che ci sia qualcuno dietro a tutto questo? Lo stesso che continua a
controllare ogni nostra mossa?-
-
Non farmi domande sciocche a cui non serve che risponda, sei abbastanza
intelligente da capire da solo che tutti qui ci stiamo comportando in modo
strano.- Si avvicinò al mago spingendolo contro il muro e poggiandosi ad esso
con la mano destra proprio accanto al viso di lui. – Non mi chiedi perché ti
sei svegliato nella mia stanza? O perchè durante il
giorno non mi chiami mai con quegli strani nomiglioli?-
Gli bloccò il viso, prendendolo per il mento ed impedendogli di spostare lo
sguardo da una direzione che non fosse lui. – Da quando ti ho salvato la pelle
nel paese di Tokyo, non mi hai rivolto più la parola, non hai più cercato di
mandarmi in bestia chiamandomi in modo strano o facendo coppia con quella
polpettina bianca che…- Si bloccò di colpo e senza rendersene conto, il mago
gli scivolò sotto il braccio correndo nella stanza della principessa.
-
Mokona? Mokona dove sei?-
iniziò a rovistare nel piccolo giaciglio che avevano preparato, poi nel letto
della ragazza e ogni posto dove la piccola mascotte del gruppo potesse essersi
nascosta.
-
F… Fay…- la vocina gli giunse alle orecchie flebile e
stanca, continuò a cercarla e alla fine la scorse in un angolino, nascosta
sotto il mantello della principessa. Fay si avvicinò
lentamente per evitare di farla spaventare più di quanto non lo fosse già.
-
Mokona, sei ferita? Come ti senti?- allungò le
braccia verso la creaturina, prendendola in braccio
delicatamente. Sembrava molto stordita e confusa, tremava come una foglia al
vento e inutili sembravano i tentativi del mago di riscaldarla.
–
Mokona cosa è accaduto qui dentro?-
-
Fay… tu sei il vero Fay?-
-
Certo che sono io… sai dov’è Sakura-chan?-
-
Sakura… non è mai arrivata con noi in questo mondo… io ho provato a dirlo, ma
lei me lo ha impedito…-
-
Lei chi?- Fay le accarezzò il musetto cercando di
calmarla e di capire a cosa si stesse riferendo.
Ripartono. La
piccola Mokona dispiega le sue ali e trasporta in
gruppo verso un nuovo mondo. Sospira la dolce Sakura, felice di aver lasciato
quel luogo pieno di rammarico verso un ragazzo che lei ha imparato a conoscere,
in quel luogo Shaoran, e quello che lei crede tale,
ha lasciato dietro di se una linea di sangue impossibile da cancellare.
Arrivano sfiniti nel nuovo mondo, nella nuova realtà tutta da scoprire. Fa
freddo, troppo fredda, trema la piccola Sakura e in pochi secondi cade a terra
priva di sensi. Dietro di lei sviene anche la dolce Mokona.
I compagni sono spaventati, è capitato che Sakura perdesse i sensi, ma lo
svenimento di Mokona li mette in allarme. Senza
attendere oltre Kurogane prende in braccio la
ragazza, la copre con il mantello e si avvia verso quella che sembra una
piccola cittadina. Fay non parla, stringe sotto il
grande e caldo cappotto Mokona e cammina al fianco di
Shaoran. Non vuole parlare, lo fa quasi apposta. Non
si rivolge più a Kurogane chiamandolo con strani nomi
per prenderlo in giro, fa fatica a chiamare Shaoran
il ragazzo che cammina al suo fianco. Non si sente a disagio però, ha scelto
lui stesso di comportarsi in quel modo, non perdona a Kurogane
di avergli salvato la vita nel paese di Tokyo e non rivolgerà mai a lui in modo
scherzoso, il ninja deve capire che forse, sarebbe stato meglio se lui fosse
morto in quel paese misterioso, dove ha perso metà della sua magia.
La città è molto
silenziosa, non si vedono molte persone in giro e quelle che ci sono si
apprestano a chiudersi in casa o in qualche bar, forse per evitare il freddo.
Notano un’insegna di una locanda, Kurogane si accorge
presto che la ragazza ha la febbre alta e si avvia verso l’entrata. Bussa a
fatica e attende che qualcuno gli aprà. Arriva un omone
grande e grasso che apre irritato. Li guarda di sottecchi e biascica qualcosa
che loro non capiscono. Non parla una lingua diversa, fa solo fatica a parlare
con la bocca piena di tabacco, ripete ancora.
- Cosa volete? Chi
siete?-
- La ragazza è
malata, ha la febbre alta, potremmo avere una stanza?-
L’omone squadra la
ragazza e fa un segno con la testa negativo. – Non mi metto in locanda sconosciuti
e malati, avete soldi?-
- Possiamo
procurarceli senza problemi…- Intercorre Fay,
mostrando all’uomo la spilla in cui prima c’era una piuma di Sakura. Anche
senza rimaneva comunque un oggetto di valore.
- Non accetto
scrocconi, provate dalla vecchia in fondo alla strada.- Chiude la porta
sbattendola. A quel punto Fay comunica ai compagni
che sarebbe opportuno procurarsi un po’ di soldi prima di provare nella
locanda. Shaoran gli da ragione e si allontanano
cercando un negozio a cui rivendere i loro oggetti. Kurogane
invece decide di dirigersi alla locanda e provare a prendere una stanza. Il
posto è facile da trovare, non fa fatica, entra nella locanda e appoggia la
ragazza su una poltrona accanto ad un caminetto acceso. Il posto sembra molto
carino, caldo e confortevole. Si avvicina ad un bancone in legno e suona la
piccola campanella d’ottone alla sua destra. Il suono si propaga nella stanza e
dopo pochi minuti arriva una vecchietta dagli occhi chiari e lunghi capelli
grigi, veste in modo sobrio, quasi povero. Fa un sorriso all’uomo chiedendogli
cosa può fare per lui.
- Ho bisogno di
una stanza, siamo in quattro. La ragazza ha la febbre alta e ha bisogno di
riposare…-
- Non ho clienti
per ora, posso anche darvi quattro stanze singole.- Sembra gentile e Kurogane si sorprende che non le abbai subito chiesto dei
soldi. – Posso procurarvi anche qualche medicina per la ragazza.- La donna gira
intorno al bancone e si avvicina a Sakura, poggiandole una mano sulla fronte. E’
davvero molto calda e la vecchia fa una faccia preoccupata, poi si volta verso
l’uomo chiedendogli il nome.
- Kurogane e la ragazza si chiama Sakura.-
- Venite con me,
vi mostro la stanza della ragazza e poi vi darò le chiavi delle altre. Avete
detto che siete in quattro giusto?-
- Gli altri due
sono in paese, non abbiamo soldi per ora, ma possiamo procurarcene un po’ per
pagare le stanze.-
La sente ridere,
mentre sale le scale per il piano superiore seguita dal ninja. – Non vi fate di
questi problemi, se non avete soldi potete pagare le stanze in un altro modo.
Avremo tempo per discutere di ciò.-
In quel momento un
brivido freddo corre lungo la schiena del ninja, la frase detta dalla donna non
sembra così cordiale come prima… non sa darsi una spiegazione logica, ma quel
luogo non gli piace affatto…
Ci ritroviamo qui per il nuovo capitolo della mia strana Fan Fiction,
passo subito a ringraziare, che è anche la parte che mi
Ci ritroviamo qui per il nuovo capitolo della
mia strana Fan Fiction, passo subito a ringraziare, che è anche la parte che mi
piace di più.
Per Wren, mi fa
davvero piacere che ti intriga tanto, ho in mente
talmente tante idee che la mia testa va per conto suo, forse ci metterò un po’
di più per aggiornare visto che ho lezioni tutto il giorno dalle 11 alle 18…
uscirò pazza credetemi, e magari si ritorcerà anche sulla storia!^^
Per Francesca Akira89, posso assicurarti che
non arriverò a spoiler così lontani, quindi quella cosa di Sakura non c’entra,
per la domanda del lei devi attendere… Grazie per avermi detto di Alice 19th non lo conoscevo; conosco Loveless
e mi è piaciuto moltissimo e ho capito a quale cap di
xxxHolic ti riferisci, sarebbe una bella idea, ma non
è quello che volevo fare io mi dispiace…
Per FireAngel, grazie
dei complimenti e se non hai capito ancora niente non
è colpa tua, ma è semplicemente quello che voglio fare, quindi tranquilla e
continua a seguirmi che in questo cap sarà rivelato
qualcosa…
Per Liris, ho notato
il tuo commento in ritardo, sono contenta che la mia storia di piaccia… io adoro Fay lo dico
subito e descriverlo in questo modo, soprattutto da vampiro, mi piace da
morire… quindi forse ci sarà qualche altra scena con lui in quello stato…
continua a seguirmi se vuoi^^
Vi lascio alla lettura,
commentate se volete e spero sia di vostro gradimento…
3. Far from the heart
La vecchia si occupa
della ragazza con molta apprensione, la nasconde sotto a
coperte pesanti, dice che deve sudare o la febbre non si abbasserà
presto. Poi guarda l’uomo alle sue spalle che osserva
la scena perplesso, sorride cercando di rassicurarlo.
- Come mai non ci sono altri clienti?- chiede Kurogane, mentre escono dalla camera della ragazza e lei lo
conduce verso un’altra stanza poco distante.
- In questo periodo non ci sono molti
visitatori, fa troppo freddo e quest’anno non ha
neanche nevicato… Come mai vi interessa?-
- Siamo stati cacciati da una locanda in paese
e temevamo che anche questa fosse piena.-
La sente ridere di nuovo, per i suoi gusti è
troppo ilare come donna, gli ricorda il sorriso beffardo del mago, che da tempo non vede più. La donna si ferma davanti ad una
porta, prende un grande mazzo di chiavi e ne sceglie
una infilandola nel chiavistello e apre. Si sorprende Kurogane,
la stanza che aveva dato a Sakura era aperta, mentre
quella è chiusa con doppia mandata.
- Questa è la vostra stanza e quella a fianco potete darla ad un vostro compagno, finirò di preparare la
quarta, credo sia meglio usare quella a fianco della ragazza… giusto per stare
tranquilli.- E’ strano, o almeno in presenza di quella vecchietta, Kurogane prova disagio. Rimane a riflettere sul perché non
ha dato loro stanze vicine, si risponde che forse in assenza di
ospiti non sono agibili, ma allora perché quella di Sakura sembra pronta
a riceverla da un momento all’altro?
Non deve attender molto, che arrivano
anche Fay e Shaoran. Subito
il ragazzo poggia la piccola Mokona accanto al fuoco
e cerca di scaldarsi anche lui. Fay cerca con lo
sguardo qualcuno, guarda la stanza e pensa che è davvero una bella locanda
calda e accogliente. Poco dopo vede anche lui la vecchia locandiera, gli
rivolge un sorriso e le parla con rispetto e gentilezza.
- Voi siete i compagni che attendevo, la ragazza
e il signor Kurogane sono già nelle loro stanze, per
voi ne ho preparate altre due… sono belle stanze.-
- Gentile da parte sua, quanto dovremo pagare
per queste belle stanze?-
- Ancora a parlare di soldi!- Ride ancora
seguendo quello del ragazzo biondo, quasi a compiacerlo. - Non sono i soldi il
problema…-
- E quale sarebbe il
problema?- Sembra scherzoso, ma in quella frase il mago cerca di capire cosa la
donna voglia dirgli.
- Il problema è che sarete soli, non ci sono
altri clienti!- Rise Fay, forse si è preoccupato per
nulla, anche se per un secondo ha temuto quella frase. Sente dei passi alle sue
spalle, si volta per vedere chi è e quando incontra gli occhi scarlatti del
compagno, il sorriso che ha assunto con la vecchia sparisce di colpo. E’ Shaoran a chiedere per primo, si avvicina al guerriero e
domanda di Sakura, Kurogane lo rassicura dicendo che
la ragazza riposa tranquilla, ma la febbre non scende facilmente. Senza
attendere la richiesta, Kurogane gli indica la stanza
della ragazza e il giovane Shaoran, velocemente
prende in braccio la piccola Mokona e si fionda sulle scale e corre a controllare. Rimangono il ninja e il mago in compagnia della vecchietta ilare, lei si
congeda poco dopo, va a preparare da mangiare. Fay si
avvicina al fuoco, si toglie il lungo cappotto bianco e lo appoggia su una
poltrona, si fissa verso la finestra, il sole sta tramontando e i vetri si
colorano di un rosso accesso, lo stesso colore degli occhi di Kurogane, lo stesso colore del sangue.
- Questo posto…- il mago parla sommessamente
tanto che Kurogane fa fatica a sentire e deve
avvicinarsi. - … non so perché, ma mi fa sentire strano.-
- Non stai bene? Forse sei ancora debole?-
Anche la voce di Kurogane è bassa, non vuole farlo di
proposito, ma non riesce ad evitarlo. Guarda il mago che gli da
le spalle, lo vede rabbrividire e senza pensarci gli poggia il cappotto
sulle spalle. - Va a dormire… abbiamo tutti bisogno di
riposare.-
Non attende oltre, si allontana e va nella sua
stanza. La cena si consuma velocemente, mancano Fay e
Sakura alla tavola, ma nessuno fa domande. Neanche la vecchietta di presenta, Shaoran e Kurogane consumano il pasto in silenzio e velocemente, poi
improvvisamente Shaoran chiede a Kurogane
cosa deve fare. Lui dapprima non capisce, e chiede spiegazioni.
- Non c’è molto da spiegare… nessuno di voi mi
considera per ciò che sono… Non è difficile da capire,
Fay-san non riesce a chiamarmi per nome e quando lo
fa si capisce che gli da fastidio. Sakura-hime… bè non riesco neanche a parlarne.-
- Dai tempo… tutti
abbiamo bisogno di tempo. Sono successe tante cose e sono cose brutte. Ognuno
di noi è rimasto ferito e non bastano pochi giorni per sanare il tutto.-
- Anche tu, Kurogane-san, sei rimasto ferito da me?- Shaoran abbassa lo sguardo, è triste, la sua voce trema e Kurogane non sopporterebbe di vederlo piangere, ma non
riesce a mentire.
- Si, anche io sono rimasto ferito… il fatto è
che provo a nasconderlo, come tutti del resto, ma magari ci riesco meglio.-
Dopo queste parole, il giovane ha lo sguardo talmente basso che Kurogane non riesce a vedergli gli occhi, ma forse è meglio
così, guardare le iridi dorate del giovane gli provoca una fitta al cuore, sono
le stesse che aveva sempre visto e che hanno ferito tutti loro. Lo segue con lo
sguardo mentre si alza e sale le scale per andare in camera. La sera è scesa
velocemente in quel mondo silenzioso e lui ora è solo nella sala a guardare il
fuoco che scoppietta vivace nel camino.
Nella sua stanza Fay
è steso sul letto e si copre la fronte con la mano. E’ andato a trovare Sakura,
ma non ha potuto fare nulla, la ragazza dorme tranquilla nonostante la febbre e
quando ha visto arrivare Shaoran ha preferito
andarsene. Si sente strano, forse è la fame, ma non è il cibo che lo alletta in
questo momento. Non si è ancora abituato alla sua nuova condizione di vampiro,
spesso una strana sensazione lo assale alla bocca
dello stomaco, gli provoca fame e una gran sete che non sa placare. Non vuole
chiedere aiuto, in questi casi l’unico a cui può rivolgersi è proprio colui che non vuole avere vicino. Non riesce in nessun modo
a perdonarlo, non riesce a capire perché lui abbia voluto per forza salvarlo.
Tutti quei pensieri lo fanno agitare, si sente sudato e fatica a respirare, si
alza velocemente e ha come un capogiro, corre in bagno per sciacquarsi il viso,
l’acqua fresca lo fa stare un po’ meglio.
“ Perché fai finta di
nulla?”
- Chi è?- si volta di scatto, una vocina leggera
lo ha sorpreso alle spalle, trema senza un perché e si guarda intorno, ma non
vede nulla.
“Sei così sorpreso di sentir parlare la tua
coscienza?” ride la vocina, lo sta prendendo in giro, ma lui è comunque spaventato.
- Se ne avessi avuta
una non sarei qui ora!- Cerca di sembrare forte, ma in realtà non sa che fare.
“Io so quello che desideri…”
- Ti sbagli di grosso… nessuno lo sa… e nessuno
dovrà mai saperlo…- Gira su se stesso, alzò lo sguardo verso l’alto, ma nella
stanza c’è solo lui e questo lo sa bene.
“Non mi riferisco a quella cosa…”
- Basta! Stai solo cercando di confondermi… non
intendo ascoltare oltre…- dice Fay, ma non ne è affatto convinto, sente che tra poco cederà a qualcosa,
anche se non capisce. - Io… non desidero altro che quello.-
“Sbagli… la cosa che desideri sta arrivando da
te…” Ride ancora quella strana vocina, poi qualcuno bussa
alla porta e in quello stesso istante tutto tace. Fay
è sudato e non riesce a rispondere.
- Sei li dentro?-
Riconosce la voce e non vorrebbe vederlo, ma sa che se non risponderà lui
entrerà comunque.
- Stavo riposando.- cerca di darsi un contegno,
si asciuga la fronte e va ad aprire. Ad attenderlo ci sono le
iridi interrogatorie del ninja, Fay
non lo guarda in viso neanche una volta.
- Non hai cenato… e non ti vedo bene…-
- Non preoccuparti per me… - si gira di colpo,
non vuole fargli vedere che quelle semplici parole lo hanno colpito. Kurogane entra nella stanza e chiude la porta dietro di se,
Fay vorrebbe mandarlo via, vorrebbe
evitare che gli facesse domande strane a cui non saprebbe rispondere, ma non
riesce a voltarsi e dirgli di andarsene.
- Se hai bisogno di
prendere il mio sangue puoi farlo… era nel patto… tu puoi bere solo il mio.-
- Lo so questo.- Stringe i
pugni forte, tanto che le nocche sbiancano e i palmi iniziano a pulsare
dal dolore. Non sopporta quella falsa carità da parte sua, non sopporta quando
gli parla in modo gentile o quando si disseta con il suo nettare scarlatto,
eppure non può farne a meno. Kurogane si siede sul
letto, attende senza dire nulla, non si sposta e non vuole farlo. Non ha nessuna intenzione di guardarlo. Almeno
fino a che non sente la mano ruvida e forte del ninja
che stringe la sua. L’occhio sano si spalanca di colpo, il calore che
quella mano gli infonde, lui non lo merita.
- Non toccarmi!- Si scosta in modo violento, ma
non è forte o almeno non quanto lui, si sente stretto tra le braccia del
guerriero e privo di forze, non può ribellarsi. - Non… non toccarmi ti prego…-
- Cos’è che vuoi veramente?- Perché quella
domanda strana, perché proprio in quel momento?
- Io non lo so… o almeno non lo so più… io
dovrei…-
- Tu dovresti solo dipendere da me ora che
puoi… devi solo…- Fay non si
muove e Kurogane gli prende il visocon la mano tirandolo verso di se, facendogli
poggiare il mento nell’incavo del collo. Lo tiene teso in modo da evidenziare
le vene che pulsano di sangue fresco. Non resiste, si gira verso l’altro
poggiando il petto contro quello del guerriero, alza
la mano e con l’unghia incide la carne dell’altro, il sangue inizia a sgorgare
velocemente, l’occhio del mago cambia colore e diviene dorato. Poggia le labbra
sul collo di lui e beve avido, non riesce a fermarsi. Kurogane lo stringe e lo costringe a bere sempre di più, lo
sente piccolo tra le sue braccia forti e muscolose. Piega la testa in avanti,
cercando di avvicinarsi all’orecchio del mago.
- Vedi… quello che desideri non è ciò che hai
sempre pensato…- Si sposta a fatica da lui, ricade all’indietro e sbatte la
schiena contro il muro evitando di poco la finestra.
Vede Kurogane che
ride, non è il solito sorriso, anzi pensandoci bene non lo ha mai visto ridere.
L’espressione che ha è maligna, quasi come la voce che aveva poco prima
sentito, anche le parole da lui pronunciate sono le stesse. Velocemente Kurogane lo prende per il collo e lo solleva da terra, Fay non riesce a respirare e prova dolore.
- Perché non ti difendi, con la tua magia…
anche se ora è dimezzata… puoi scacciarmi in poco tempo e senza neanche
faticare tanto…-
- Chi… chi diavolo sei?- fatica molto a dire
quelle parole, continua a non capire, il suo cuore è come se venisse
lacerato da quegli occhi scarlatti che lo fissano maligni. Stringe di più la
presa, l’aria non arriva ai polmoni, sta per svenire. - Kuro…
Kuro-rin…- Perde i sensi in pochi secondi, il buio
avvolge la sua vista, ormai è insensibile persino a quella forza che lo
sovrasta…
Si sveglia di colpo, non è
morto. Si gira cercando di capire qualcosa, è in un letto caldo e morbido, ma
non è la sua stanza, i mobili sono sistemati in modo diverso. Poi lo vede, Kurogane e fermo in un angolo, seduto in modo scomposto su
una piccola poltrona e dorme.
- Kuro… Kuro-rin?!- La voce è flebile, ma basta a farlo sussultare.
Kurogane scatta dalla poltrona come una molla, forse
è sorpreso di sentirsi chiamare in quel modo o semplicemente non si aspettava che si svegliasse tanto presto.
- Ti ho trovato svenuto nella tua camera… devi
sempre farmi fare tanta fatica… se non mangi è normale
che non riesci a stare in piedi.- Sembra molto irritato dal suo modo di
parlare, ma Fay si sente in qualche modo sollevato.
Sorride dolcemente e si rivolge a lui mentre lo fa.
- Grazie Kuro-pi!-
poi torna a dormire.
A
volte fatica a respirare, ma la cosa che le fa più male è osservare e non poter
fare nulla. Nessuno si è accorto di nulla, impegnati a combattere contro i loro
demoni. Cerca di gridare ogni volta che Fay entra
nella stanza e controlla come sta la ragazza, piange ogni volta che a farlo è Shaoran… nessuno si accorge di nulla, nessuno
nota una minima differenza.
- Normale che non notino
nulla, ognuno di loro ha nel cuore un demone da battere e desideri che non
possono avverare… è facile far in modo che non notino altro che loro stessi.
Con il ragazzo non ci sono stati problemi, per quel piccolo animale bianco è
bastato non averti vicino per stare male e per quanto riguarda quei due… bè forse non dovrò neanche intervenire io… i loro desideri
sono simili e allo stesso tempo contraddittori… forse
si uccideranno tra loro prima che tutto abbia inizio…- La voce che sente da
lontano la spaventa, ma per ora non può fare altro che osservare una falsa se
stessa che dorme in n letto e che farà del male a quella persona… in un certo
senso ora può capire come si è sempre sentito Shaoran,
che per tutto il tempo non aveva fatto altro che guardare da lontano e sperare…
sperare…
Come sempre metto
il mio angolino dei ringraziamenti:
Per Wren,
grazie del consiglio sulle lezioni, io scrivo sempre anche quando non posso,
penso a ciò che accadrà nella mia storia anche per strada mentre cammino nel
freddo umido di Bologna!!! Vedo che la vecchietta
ilare suscita tanto mistero… bene bene… comunque
quello che posso anticipare è che non era Sakura a suonare nel primo capitolo…
quel pezzo rientra nella parte di Fay…
Per Liris,
grazie dei complimenti, da quello che ho capito Sakura non
ti sta molto a genio? Ad ogni modo prima che capisca
come stanno le cose, dovrà passare ancora qualche capitoletto. P.s. grazie anche per il commento che hai lasciato
nell’altra mia ff ^_^.
Per adrienneriordan, il tuo commento
mi ha fatto sorridere e soprattutto molto piacere, se è quello che provi
leggendo la mia ff, vuol dire che ho reso bene l’idea.
Per gli aggiornamenti non ho orari precisi diciamo così, ora sono impegnatissima con le lezioni e il tempo scarseggia, devo
pur studiare, anche se preferirei scrivere lo dico chiaramente, comunque cercherò di non far passare più di tre al max 4 giorni se proprio non riesco. ^^
Ecco il capitolo…. Siamo giunti al numero 4… chissà quanti ne mancano per finire? L’idea che
ho nella testa me ne suggerisce ancora un bel po’,
spero che non vi dia fastidio che sia lunghetta come
storia… Buona lettura!!
p.s. chiedo venia anche per il
cambio di scrittura, ma sto usando una vecchia versione di Word per ora… spero
non risulti difficile la lettura, se è così fatemelo sapere che cambio font!
Piccolo
chiarimento: con questo capitolo si torna al presente, quindi dopo il sogno di Kurogane, la ferita di Shaoran e
la rivelazione di Mokona… chi sarà questa lei?
4. The warning
Il
mago stringeva tra le braccia la piccola Mokona, che
ancora faticava a respirare.
- Ti prego spiegati meglio, lei
chi?- La piccola creaturina si strinse tra le braccia
del compagno, la voce tremava, come se stesse piangendo.
- Non so… non so chi è… solo che
quando siamo arrivati qui ha sostituito Sakura con
quella e io non sono più riuscita a parlare.-
Fay le
accarezzò il musetto e fece un piccolo sorriso, voleva calmarla in modo che
spiegasse meglio la situazione. – Mi stai dicendo che la ragazza che era con
noi fino ad ora non è Sakura-shan?- Annuì alla domanda, ma non riuscì a dare altre spiegazioni.
Il mago la condusse dagli altri, ritrovò Kurogane
chino sul giovane che cercava di svegliarlo inutilmente.
- Mokona
sta bene… fatica a parlare però…- Il mago poggiò la piccola mascotte sulla
poltrona e si avvicinò al letto sul quale riposava il ragazzo.
- Ti ha detto qualcosa?- Kuorgane lo guardò attentamente, lo scrutava e studiava
ogni suo cambio di espressione.
- Prima però voglio che continui
la frase…- Il mago incrociò le braccia e attese una risposta, infine lo seguì
mentre si alzava. Kurogane gli fece cenno di uscire
dalla stanza e il mago eseguì. Senza rendersene conto si ritrovò sbattuto
contro il muro, bloccato dal pugno fermo del guerriero.
- Non giocare con me maledetto…
sono stanco di far finta di essere preso in giro da
te!- Fay sostenne lo sguardo minaccioso di Kurogane senza battere ciglio e non rispose subito, anche
se con quella frase il ninja era riuscito ad
irritarlo.
- Tu sai cos’è che io desidero
realmente?- disse improvvisamente lui sorprendendo il compagno che in quell’istante non seppe rispondere. – Tu mi hai detto di
sapere cosa io desidero realmente e … mi hai provocato… perché ti prendi gioco
di me?-
Per Kurogane
credere a quelle parole risultò troppo difficile, fino
ad ora era convinto che fosse il mago a prendersi gioco di lui e mai si sarebbe
aspettato una domanda simile. Distaccandosi di poco dal compagno ritrasse le
braccia facendole ricadere senza forza lungo i fianchi. L’occhio cristallino
del mago si riempì di lacrime ed iniziò ad arrossarsi, provocandogli un
fastidioso bruciore, nel tentativo di trattenerle il più possibile.
- Io non so cosa tu desideri… ma
nessun uomo desidera la tristezza e di questo ne sono
certo… quindi non credo che tu la voglia.- Fay abbassò
lo sguardo nascondendosi dagli occhi gentili che in quel momento Kurogane gli stava rivolgendo, non voleva piangere davanti
a lui, ma non riusciva a trattenersi. Gli aveva inconsciamente chiesto aiuto, e
continuava quella silenziosa richiesta senza volerlo. In qualche modo Kurogane lo aveva ascoltato.
- Ogni sera vieni da me… ogni
volta mi costringi a fare ciò che non vorrei… - disse il mago tra un lamento e
un singhiozzo, piangeva come un bambino e si dava inconsciamente dell’idiota
per quel cedimento.
- Di cosa parli? Io ti avrei
costretto a fare cosa?-
- Mi costringi a dipendere da te…
a dipendere dalla persona che più di tutte voglio
tenere lontana…- Copiose e irrefrenabili, le lacrime segnarono la guancia del
mago, le spalle si alzavano e si abbassano freneticamente e i singhiozzi gli
smorzavano il respiro.
- Calmati ora …- allungò la mano
verso il viso dell’altro alzandolo nella sua direzione. Aveva il viso caldo e
umido e lui non sopportava oltre quella situazione. – Rifletti bene su quello
che mi stai dicendo… perché tu hai fatto la stessa cosa con me…- Quelle parole catturarono l’attenzione del mago, che provò a smettere di
piangere per prestare completa attenzione all’altro. – In questi giorni ti sei
comportato in modo strano, venivi da me in piena notte
e mi chiamavi con quegli strani nomignoli per farmi arrabbiare… ti ho permesso
di nutrirti con il mio sangue, ma sembrava che non ti bastasse mai. Questa
notte mi sono sentito male e tu sei venuto da me… mi hai aggredito cercando di
prenderti il mio cuore e dicendo che ti apparteneva, che lo desideravi e che
non potendo avermi potevi soltanto uccidermi…- Fece
una pausa osservando lo stupore dipinto sul viso del mago, per la prima volta
riuscì a dire a se stesso che non stava fingendo. - … per questo ti sei
svegliato nella mia stanza. Ho creduto che fosse un sogno, ma il dolore che provavo e la strana sensazione che mi opprimeva il cuore
erano reali e poi da quello che mi hai detto tu ora… sembra che qualcuno si
stai proprio divertendo a prenderci in giro…. Ad ogni modo ora dobbiamo trovare
la principessa… quindi mettiamo da parte strane confessioni.-
Fay
abbozzò un sorriso a mezza bocca e seguì il compagno mentre rientrava in
camera. Prima che potesse farlo del tutto però Kurogane si fermò qualche secondo. Non si voltò verso il
mago, ma sussurrò qualcosa.
- Ad ogni modo… prima o poi scoprirò che cosa desideri veramente!-
Fu la voce di Mokona
a farli tornare alla realtà. Il piccolo manjuu bianco
aveva iniziato ad agitarsi senza motivo e chiamava gli altri cercando di
catturare la loro attenzione.
- Mokona che succede?- All’improvviso la gemma sulla fronte
della creaturina iniziò ad illuminarsi, un fascio si
creò nella stanza proiettando sulla parete l’immagine di una stanza vuota.
– Mokona cosa vuoi
mostrarci?- Sia Fay che Kurogane
si sforzarono di capire cosa stesse cercando di dire loro. Dopo qualche minuto
di silenzio iniziarono a sentire una voce in lontananza,
sembrava quella di un ragazzo.
- Sto arrivando… ma che? Mokona?- Lo videro comparire nel fascio proiettato
da Mokona, era un giovane alto e snello, dai
capelli scuri e gli occhi azzurri. Sembrava sorpreso tanto quanto loro di
vederli.
- Watanuki?
Yuuko dov’è?- disse Mokona bianco. La vocina era stridula, vicina al pianto
isterico ormai.
- Mokona…
vedi Yuuko-san… non sta
molto bene…- La voce di Watanuki sembrava
dispiaciuta, come se si sentisse in colpa per qualcosa. – Era da qualche giorno
che si comportava in modo strano, ieri sera ha avuto un collasso, non penso sia il momento giusto per…- Ad interromperlo
sopraggiunge debole la voce lontana della strega, voltandosi in direzione del
suono Watanuki provò a farle cambiare idea, ma alla
fine dovette cedere, in pochi secondi la scena davanti agli occhi dei
viaggiatori cambiò. Dalla locanda Kurogane e Fay osservarono ogni movimento, scorsero un futon a terra in cui era sdraiata la strega, pallida e
smunta. Watanuki dolcemente la sollevò un po’ da
terra, facendole osservare la stanza in cui si erano chiusi i viaggiatori.
- Yuuko,
come stai?- La strega abbozzò una specie di sorriso a mezza bocca, era molto
debole, stringeva senza forza un lembo della casacca nera del suo aiutante,
cercando in tutti i modi di mettersi seduta.
- Mi dispiace…
mi dispiace tanto…- Tossì, le labbra della strega divennero violacee di
colpo, Watanuki le porse lentamente un bicchiere
d’acqua, ma lei non riuscì a berlo.
- Yuuko…-
la supplica di Mokona colpì il cuore della strega,
che si sforzò di parlare. Si schiarì la voce, con gli occhi studiò il luogo in
cui i suoi viaggiatori si trovavano, le pupille erano spente e prive di
vivacità, probabilmente aveva la febbre alta.
- Non sono
stata capace di… avrei dovuto fare di più… non sareste dovuti arrivati
in quel luogo…. Nei limiti dell’interferenza ho provato, ma non ne sono stata
capace…-
- Strega, spiegaci che sta
succedendo qui? – Irruppe Kurogane, la voce imperiosa
e lo sguardo irritato, ma non con la strega. Per la prima volta non le dava
colpe e non se la prendeva con lei, mai l’aveva vista in una simile condizione,
era sempre vista, ironica e maliziosa, pronta a prendersi gioco di lui.
- Per favore… Yuuko-san
è già abbastanza provata, fatela parlare senza…-
- Watanuki…
non importa…- Yuuko interruppe il giovane che cercava
in tutti i modi di proteggerla e questo, in qualche modo, la rendeva felice. –
Nel mondo in cui vi trovate, nulla può essere
considerato tale, come realtà o come bugia…- L’impulso di chiederle spiegazioni
fu forte, ma questa volta Kurogane non la interruppe
e attese che la strega continuasse la spiegazione, tra un rantolo e un colpo di
tosse. – Ciò che voi avete considerato vero e ciò che invece non vi sembrava
tale… tutto quello che avete vissuto è solo frutto di ciò che avete nel cuore…-
- Strega dimensionale, ci stai
dicendo che in questo posto i nostri desideri… o i nostri timori, diventano
reali?- Educatamente Fay le pose questa domanda, gli
occhi di Yuuko per un attimo non riuscirono a credere
che fosse stato proprio il mago a farle quella domanda.
- Mi meraviglio che proprio tu Fay non sia ancora riuscito a capire!- Per un attimo, Watanuki la sentì tremare tra le sue braccia, la strinse a
se sistemandole le coperte in modo che non si scoprisse e continuò a
sorreggerla. – Ti faccio una domanda allora… tu cosa desideri?- Faydeglutì, Kurogane
notò indecisione nello sguardo basso del mago, non riuscì a rispondere, ma Yuuko se lo aspettava e continuò. – Allora dimmi cosa temi?- Stessa reazione, solo che questa volta, per un
secondo, il mago spostò l’iride cristallina in direzione del compagno,
per poi farla tornare a fissare il pavimento e solo in seguito, verso la
strega. – E ora rispondi Fay,
cos’è che tu consideri inevitabile?- Il mago sgranò lo sguardo, aprendo appena
la bocca in segno di stupore, Yuuko accennò un
sorriso, ma non lo lasciò rispondere. – Nel cuore, nella mente e nell’anima di
una persona, possono essere rinchiuse molte cose… desideri e timori sono ciò
che ognuno di noi riesce a sentire e capire, ma c’è altro… da quando avete
iniziato il viaggio si sono insinuate sensazioni o pensieri che per voi non
sono ne desideri ne timori, ma li considerate
avvenimenti inevitabili, che a prescindere dal vostro comportamento o da ciò
che affronterete… accadranno.- Fece una pausa, Watanuki
le porse dell’acqua che bevve a fatica, poi tornò a concentrarsi verso di loro,
che l’attendevano con ansia.
- Shaoran
ha visto e vissuto ciò che per lui è inevitabile, ha assistito al mutamento di
Sakura, ha sentito da lei le parole che lui crede prima o poi
lei le dirà… da per scontato che Sakura lo odi per non essere lo stesso ragazzo
che l’ha accompagnata fino ad ora, da per scontato che lei sia innamorata
dell’altro Shaoran, ma per il fatto che sono la
stessa persona quel sentimento si tramuterò in odio e tutto ciò lo ha ferito…
questo non è un timore, ma è solo ciò che lui crede verità.-
Contemporaneamente, Kurogane e Fay,
si voltarono verso il ragazzo sdraiato sul letto, era sveglio e loro non se ne
erano resi conto. Supino, cercava di schermare gli occhi dalla vista di tutti
coprendoli con le mani, piangeva in silenzio. Nessuno dei due però riuscì a
dire qualcosa. – Ora a te Fay… tu hai visto Kuorogane, ti sei lasciato provocare da lui, gli ha
permesso di fare ciò che voleva e infine ti sei lasciato aggredire e non hai
reagito… avresti potuto scacciarlo, avresti potuto difenderti, ma non hai fatto
nulla… Il perché è semplice… il tuo modo di agire e quello di pensare sono contraddittori, non avresti mai reagito ad un sopruso
di Kurogane proprio perché sai per certo che un
giorno, quando lui avrà letto ciò che si cela nel tuo cuore, ti ucciderà.- Il
mago si portò una mano al petto e strinse forte la maglietta, come se provasse
dolore, stava cercando di ascoltare il suo cuore e capire se le parole della
strega fossero vere, non seppe rispondersi, ma quello che lei gli aveva detto,
lo aveva colpito. – Lo stesso vale per te Kurogane,
hai sempre visto un Fay allegro e gioviale, un Fay a cui non hai mai creduto e quello di cui hai più
paura. Una volta gli hai detto che eri disposto ad uccidere chiunque
minacciasse te o le persone che hai deciso di proteggere, ma visto che ora
anche Fayfa parte di quelle
persone che vuoi proteggere, come reagiresti se fosse lui stesso a far del male
a te? Potresti ucciderlo?- Gli occhi scarlatti del ninja
si spostarono sul mago, incontrarono quell’iride cerulea che lo fissava sbalordita. – Anche qui
non ho bisogno di una risposta, ciò che hai vissuto parla da se… quando provavi
dolore hai chiamato Fay, pur sapendo che se ti avesse aggredito in quel momento di debolezza… non avresti
reagito.-
Scese il silenzio, nessuno dei
presenti riuscì a dire una sola parola, Fay ricadde
seduto a terra privo di forze, si sentì svuotato di
ogni energia; Shaoran a fatica riuscì a mettersi
seduto sul letto; Kurogane strinse forte i pugni
nascondendo il viso agli occhi di tutti.
- Io altro non posso dirvi… non
posso interferire più di quanto abbia fatto… però posso dirvi, che a
prescindere da ciò che avete vissuto in questo mondo, tutti voi state
viaggiando per uno scopo… Ora Sakura è in pericolo e il tempo a vostra
disposizione diminuisce… Mokona non può ripartire finchè rimarrete chiusi in quella locanda… guardate al di là di ciò che vedete, credete in voi stessi e abbiate
fiducia in quelli che ora sono vostri compagni… Ciò che è vero, non sempre è
realtà…-
Nel momento in
cui Yuuko ebbe un mancamento, la connessione tra loro
e la strega svanì di colpo. Mokona ricadde
addormentata sulla poltrona e nella stanza scese un silenzio angustiante.
- Ciò che dobbiamo fare ora è
cercare la principessa… lasciandoci alle spalle ogni cosa.-
La frase di Kurogane
risuonò per un po’ nella stanza, ricevette solo piccoli assensi, ma per il
momento era il massimo che poteva ottenere…
Nella sua stanza Yuuko si riprese a fatica, Watanuki
la sistemò con cura sul futon e le poggiò una pezza
umida sulla fronte.
- Yuuko-san…-
la strega volse lo sguardo verso il ragazzo, sapeva ciò che le avrebbe chiesto.
– Avete sempre detto che al mondo
esiste solo l’inevitabile… perché allora avete detto loro di non credere?-
- Watanuki…-
la mano gentile della strega si poggiò sulla guancia del ragazzo, portando con
se una calorosa, seppur debole carezza. – Perché al mondo esistono legami tra
le persone che anche l’inevitabile non può spezzare… e io credo in loro e in
ciò che fino ad ora hanno costruito… se supereranno
tutto ciò… saranno in grado di superare anche ciò che li aspetta tra poco…-
Chiuse gli occhi e si addormentò lasciando un ragazzo con mille dubbi nella
mente.
- Hanno scoperto che li stavano
ingannando? Cosa facciamo ora?- Una voce maschile
nell’ombra irruppe in quell’oscurità rivolgendosi a
qualcuno.
- Non cambia nulla… anche se
troveranno la strada… non riusciranno ad arrivare in
tempo.- La risposta fu un uomo, la voce per la principessa sembrava familiare,
ma chiusa in quella specie di ampolla non riusciva a scorgere il viso di colui
che le era seduto a poca distanza, di colui che aveva manovrato tutto fin ora. –
Non fermeranno ciò che io voglio… ho faticato per farli arrivare fin qui e il
fatto che sappiano cosa li aspetta non significa che riusciranno a superarla…- Sakura lo sentì ridere… più sentiva quella voce più si
sforzava di capire dove l’avesse sentita… di chi
fosse…
Bene, nel precedente capitolo vi ho spiegato un po’ di cose, vediamo che
accadrà ora…
Angolo dei ringraziamenti:
Per Francesca Akira89, intanto ti
ringrazio per avermi segnalato ciò che non ti è piaciuto… evidentemente non sono stata in grado di trasmettere ciò che volevo…
Rileggendo il pezzo mi rendo conto che hai proprio ragione e avrei dovuto
rivederlo meglio, scrivendo in quel modo pensavo di riuscire a trasmettere uno
stato d’animo di ansia e confusione, ma pare che non ne sia stata capace… mi
rifarò prometto!!! Grazie.
Per adrienneriordan, grazie per aver recensito per prima il nuovo
capitolo, felice che ti sia piaciuto!!! La parte di Yuuko malata la immaginavo da un bel po’ e per le reazioni
di Kuro-pippi e Fay, ho
qualcosa in mente che spero ti lasci sbalordita… (ho una voglia matta di
scendere nello shounen-ai tra loro, però dovrò
trattenermi…. Peccato… ma andrei troppo fuori tema)…
Per FireAngel,
per il commento non fa nulla, l’importante è che ti sia piaciuto il cap!!! Noto che il punto più
interessante è stato quello in cui Yuuko parla di Fay e Kuro-pon… bè essendo la coppia che adoro non poteva mancare una
situazione strana come questa. Mmmm… la vecchiettina… aspetta e vedrai… cmq
per la persona che parla alla fine del capvorrei proprio sapere a chi hai pensato…
Per Liris,
grazie dei commenti sei molto simpatica, spero di non
lasciarti troppo sulle spine con questo capitolo e che ti soddisfi. Se ti piace la coppia WatanukiYuuko, posso solo dirti che li vedrai ancora….
5. My
bad desire
Chiusa in
quella prigione trasparente, poteva solo battere i pugni contro il vetro e cercare
attenzione, ma sembrava tutto inutile. Il perché quell’uomo stesse facendo tutto ciò, ancora lei non
era riuscita a capirlo. L’aveva rapita qualche attimo prima
di arrivare in quel nuovo mondo, lei senza poter reagire, si era sentita
trascinare via, lasciando al suo posto un guscio vuoto di se stessa. Quella che
i suoi compagni credevano Sakura, non era che un illusione,
anche se il male che provocava era vero.
Il solo fatto che quell’uomo le permettesse di
osservare ogni cosa da lontano le faceva male, ma ciò che era accaduto in
quella stanza, quella sera, ancora non riusciva a lasciare la sua mente. Shaoran che
entrava nella camera, che chiedeva il perché lei avesse pronunciato quelle
parole terribili. Da lontano Sakura gridava, urlava con tutta se stessa
che non era lei a parlare, ma ovviamente la sua voce non giungeva da nessuna
parte. Poi quel contatto intimo, quel bacio che Shaoran ricambiava con tanto trasporto. Perché era accaduta una cosa simile? Come doveva sentirsi
nell’osservare quella scena? Continuava a seguire ogni cosa con lo sguardo, ma le sue iride smeraldo continuavano a poggiarsi sul ragazzo,
lo vedeva triste, lo sguardo basso come se avesse timore nel guardare avanti.
- S…Shaoran-kun!-
Le lacrime le segnarono il viso, ma per un attimo ebbe l’impressione che
l’avesse sentita. Anche se non era lui, anche se non
era la stessa persona con cui aveva iniziato il viaggio, lui si comportava allo
stesso modo dell’altro e lei non sapeva come fare… però ora capiva cosa si
provava a poter solo osservare inermi.
- Vorresti andare da loro?-
Voltandosi di scatto verso quella voce incontrò per un attimo due occhi azzurri
e intensi, ma sparirono di colpo nascondendosi nell’ombra.
- Chi sei?-
chiese la ragazza appoggiandosi al vetro che la separava dall’uomo. Aguzzò la
vista, ma non riuscì a penetrare l’oscurità che aveva davanti. – Perché fai questo?-
Lo sentì ridere sommessamente, si
stava allontanando da lei, aveva un passo leggero con una cadenza ritmica quasi
ipnotica. – Perché mi chiedi? Ho bisogno di te… o
almeno di una parte di te, per far avverare il mio desiderio…-
- E
quale sarebbe? –
A giungere a lei non fu una
risposta a parole. Una parte della stanza si illuminò
lentamente, scoprendo una prigione di vetro simile a quella in cui era chiusa.Intravide a fatica un corpo, sembrava una
donna, ma non poteva esserne sicura, in quanto ogni
centimetro della sua pelle era ricoperto da spesse bende. Solo gli occhi erano
lasciati scoperti, ma in quel momento erano chiusi e i lunghi capelli neri che
le ricadevano scomposi lungo i fianchi. – Questo è il
desiderio che voglio esaudire… - Infine vide anche
lui, lo seguì con lo sguardo mentre si appoggiava contro il vetro e accarezzava
quella superficie liscia come se fosse la pelle di quella donna. Con il viso premuto
contro il vetro, si voltò leggermente verso di lei. – Così ti è più facile da
capire?-
- Tu… - Sakura sgranò lo sguardo,
riuscire a credere a ciò che vedeva era troppo difficile, ora
non solo la sua voce sembrava conosciuta, ma anche il resto… non avrebbe
mai potuto sbagliarsi… lo conosceva bene…
Avevano
preparato tutto in fretta. Sia Kurogane che Shaoran si erano armati, fortunatamente non avevano consegnato le spade al piccolo manjuu
bianco o non avrebbero potuto prenderle, visto che non accennava a svegliarsi. Fay la teneva in braccio dolcemente, non
voleva lasciarla da sola nella locanda per nessun motivo. Scesero in
fretta le scale e si ritrovarono all’entrata di quel posto maledetto. Era
deserto e faceva anche freddo, il fuoco, che mai avevano visto spento, giaceva
morto da un bel po’ di tempo, le ceneri erano ormai fredde. Il ninja chiamò a gran voce la vecchietta che li aveva
accolti, ma presto si rese conto che era inutile, probabilmente era anche lei frutto di quella messa in scena.
- In questa stanza mi è accaduto
qualcosa di strano…- intervenne il mago all’improvviso, guadagnandosi
l’attenzione di tutti. – Ho avuto da sempre una strana sensazione quando mi trovavo qui, poi una sera ho sentito una strana melodia, la
stessa sera in cui poi è giunto Kurogane, dicendo che
mi aveva sentito gridare.-
- Io ti ho sentito gridare…
sembravi terrorizzato e quando ti ho visto lo eri davvero.- Shaoran
non sapeva a cosa si stessero riferendo, ma rimase comunque
in attesa.
- Forse, ma non ho gridato. Qualcuno
stava suonando, anche se non sono riuscito a capire da dove provenisse il suono
e poi in questo posto ci siamo solo noi… Sembrava una specie di
invito.-
- La strega ha detto di fidarci
solo di noi stessi e dei nostri compagni… - il ragazzo intervenne cercando di
sorridere al mago. Con quella frase cercò di fargli capire che si fidava di lui
e che il mago poteva fare la stessa cosa.
- Era tutto buio… la musica molto
triste…- con la mente il mago tornò a quella sera, cercando di richiamare ogni
particolare emozione o avvenimento accaduto. – Ero al centro della stanza, non
riuscivo a capire da dove venisse la musica… però…-
Interrogò il suo corpo, in quel momento era come se qualcosa lo spingesse ad
andare avanti, come se lo stesse guidando verso una direzione precisa. Chiuse
gli occhi e nella sua mente riaffiorò la melodia, accompagnata questa volta da
un leggero canto, una voce femminile. I compagni lo seguirono mentre il mago
camminava ad occhi chiusi per la stanza, non urtò neanche una sedia o un tavolo,
al contrario di quello che era accaduto quella sera. Girò intorno al bancone
della vecchietta e si fermò con il viso rivolto verso il muro, in quel momento
si accorsero che era spoglio, privo di quadri o decorazioni che al contrario
abbellivano tutta la stanza. – Viene da qui… sta
cercando di attirare la nostra attenzione… chiede aiuto…- in quel momento senza
volerlo una lacrima gli solcò il viso, fu lesto ad asciugarsi, ma il suo tono
di voce tradì la sensazione di tristezza che lo aveva invaso in quel momento.
- Potrebbe essere Sakura-hime?- provò a chiedere Shaoran.
Lui non riusciva a sentire quella melodia che tanto emozionava il mago. Fay rispose solo di no, la voce leggera che sentiva non era
di Sakura, ma in qualche modo gli sembrava conosciuta.
- Però… potrebbe essere qualcuno
che conosciamo… non ne sono sicuro.-
In quel momento la comparsa della
vecchietta fece sussultare il mago, che senza volerlo scattò indietro,
sbattendo contro il ninja che lo sorresse. Le mani
del compagno che gli stringevano le spalle, lo costringe ad allontanarsi.
- Se volete entrare… fate pure…
ma non uscirete…-
Quella frase diede
i nervi a Kurogane, senza curarsi troppo delle
apparenze, sguainò la spada verso la vecchia. Il metallo freddo le toccò
la guancia, ma lei non fece un gesto.
- Se volete
entrare… fate pure…- ripetè ancora una volta.
- Sei stata tu a manovrarci fin
ora? Che diavolo speri di ottenere?- era furioso,
alcune vene sulla sua fronte si ingrossarono e delle goccioline di sudore la
imperlarono. Spinse la lama, cercando di intimidirla, ma non ricevette alcuna
reazione. Fu il mago a fermarlo, gli prese il braccio
con la mano, portandolo verso il terreno.
- Non è lei la colpevole… non
vedi che non ha reazioni? Sembra un guscio vuoto, una marionetta nelle mani di
qualcuno.- Kurogane rinfoderò la katana sbuffando,
solo poi si accorse che la mano del mago era giunta a
stringere la sua, forse senza volerlo. Si allontanò da lui senza dare a vedere
l’imbarazzo di quel gesto e il mago lo lasciò andare tranquillamente.
- Lo capisci che questo vuol dire
che ci stanno aspettando? Una trappola bella e buona…. Maledizione!-
- Anche se fosse,
Sakura-hime è li dentro e io devo andare.- La
determinazione di Shaoran diede a tutti una grande
scossa. Decisero, senza rimorsi, a proseguire verso quella trappola. Il muro
che avevano davanti altro non era che un ologramma,
quando furono dall’altra parte, un freddo pungente li colpì alle ossa,
facendoli rabbrividire. Era buio e silenzioso, Fay
non riuscì a sentire ancora quella melodia e non potè
guidarli come aveva fatto poco prima. Solo dopo qualche secondo si rese conto
di non sentire più tra le braccia il corpo morbido del
piccolo Manjuu.
- Mokona?
Mokona dove sei?- il mago
chiamò la creaturina, ma Kurogane
lo afferrò per la spalla, non sembrava sorpreso dall’accaduto.
- Ci ha tolto l’unica che avrebbe
potuto guidarci verso la principessa se si fosse svegliata… Questo vuol dire
che dobbiamo andare alla cieca…-Kurogane non fece in tempo a finire la frase, che un fascio
di luce bianca illuminò una via, un piccolo sentiero fatto di pietre circolari
che conduceva ad una meta ignota. Accettarono l’invito iniziando a percorrerle,
era come se stessero camminando sospesi nel vuoto. Kuroganeguidava la fila, dietro di lui Fay
e infine il giovane Shaoran.
- Dobbiamo stare attenti a dove
mettiamo i piedi… non sappiamo…- fu interrotto da un grido forte e spaventato.
- Shaoran-kun!!-
Kurogane riuscì a malapena a prendere il mago per la
maglietta e tirarlo verso di se, ricaddero all’indietro, ma fortunatamente su
una lastra di pietra leggermente più grande degli altri. – E’ caduto, l’ho
sentito mentre scivolava!- Fay non riusciva
a darsi pace per aver perso anche Shaoran dopo Mokona.
- Ci stanno
dividendo non lo capisci?- Kurogane provò a
calmarlo nuovamente. – Stanno facendo lo stesso gioco, separandoci hanno più
possibilità di farci del male.-
Agli occhi di Fay,
Kurogane in quel momento sembrava molto freddo, come
se tutto ciò che stava succedendo non lo toccasse affatto, ma quel suo modo di
fare, riuscì a calmare il mago. Si rialzarono e provarono a continuare a
camminare. Improvvisamente Fay si sentì stringere la
mano, una stretta forte e salda, che lo assicurava al compagno.
- Se ti perdi anche tu non so che potresti combinare da solo…- Il mago ricambiò
imbarazzato la stretta e continuarono il viaggio…
- Padrone sono entrati… devo andare da loro?- Una voce maschile
comparve all’improvviso, distogliendo l’uomo dalla prigione di vetro e
facendolo allontanare. Sakura lo seguì con lo sguardo mentre si sedeva su una
poltrona foderata in velluto rosso. Alle sue spalle infine comparve un uomo,
più un ragazzo a suo parere. Alto e abbastanza muscoloso, al
contrario della figura longilinea dell’altro. Occhi
scuri e un viso maturo, nonostante l’età che poteva dimostrare. Vestito
di nero, teneva legato alla spalla destra un grosso arco.
- Va bene! Tienili occupati per
un po’, non voglio che arrivino a disturbare il mio desiderio.-
- Come volete.-
Aveva una voce sicura e forte, eppure si rivolgeva a lui con estrema devozione.
Il ragazzo passò davanti alla sedia e si inginocchiò
formalmente davanti all’altro, che sorrise, compiaciuto del servilismo che gli
dimostrava, allungò la mano verso il suo viso prendendolo per il mento e
avvicinandosi a lui. Si atteggiava da comandante, un felino a cui era difficile
sottrarsi, la sua mano simile ad un artiglio, che non da scampo. Era così
diverso dalla persona che Sakura ricordava, lui era gentile e premuroso, si
erano incontrati poche volte, ma era legata a lui in qualche modo. Stesso
corpo, ma anima diversa… era quello che Yuuko aveva
detto loro più di una volta, eppure aveva incontrato persone simili nei diversi
mondi, ma nessuna di loro aveva personalità così diverse. Lui invece sembrava
l’esatto opposto.
- Ah dimenticavo. Non toccare il
giovane Shaoran, a lui voglio pensarci
personalmente…- Come risposta ricevette un deciso si e
lo lasciò andare, ma prima che potesse sparire del tutto lui fermò nuovamente,
quello che sembrava un fedele servitore. – Non deludermi mi raccomando… Doumeki-kun!-
Con questa grande
rivelazione finisce il 5° capitolo. Credo che ora abbiate capito più o meno con
chi si ha a che fare… Spero che vi sia piaciuto!!!! Al
prossimo aggiornamento
Ciao a tutti ora che sapete tutto non posso più stupirvi… e invece no
Ciao a tutti
ora che sapete ogni cosa non posso più stupirvi… e invece no!!!! Leggete
e vedrete (lo so, lo so sono maligna fino al midollo!!!)
Grazie a Francesca Akira89 per il
primo commentino del precedente capitolo, dalle faccine inserite ho capito che
sei rimasta sorpresa della grande rivelazione, ma sinceramente
un Watanuki cattivo mi piace da morire. Non posso
dirti altro però…
Per FireAngel, immaginavo che fosse difficile pensare proprio a
Watanuki… contenta di averti sorpeso…
Per Liris, mi piacerebbe vedere un disegnino di Kuro-pon e Fay che si tengono per
mano!!! Morirei dal ridere, ma forse li ho descritti
troppo pucciolosi in questo cap…
No un attimo, forse lo sono in questo, ma aspetto per dirlo…
6. Battle
\ Farewell
Il
sentiero che stavano percorrendo sembrava non dover mai terminare, Kurogane teneva stretta la mano del mago, la sentiva fredda
e inconsciamente cercava di riscaldarla con la sua. Senza rendersene conto
giunsero in un’ampia stanza vuota e anonima, l’aria si era fatta più calda
rispetto a prima, ma la cosa peggiore era che, dopo tanto camminare, erano
giunti in un vicolo cieco.
- Bene, ora posso dire che ci
stanno prendendo in giro!- Kurogane sembrava molto
irritato, più di quanto non fosse mai riuscito Fay in
tutto il tempo a fare. – Hoi, senti qualcosa?-
Fay
chiuse gli occhi cercando di rispondere alla domanda del compagno, si concentrò
attentamente, ma non avvertì nulla, neanche la più piccola sensazione che potesse guidarlo da qualche parte.
- Nulla! Da quando siamo entrati
in questo posto, non riesco a sentirla.- Kurogane
sbuffò ancora più irritato, si grattò la testa con la mano con cui reggeva la
katana e continuò a guardarsi intorno spaesato.
- Ora… ora potresti anche
lasciarmi la mano…- la voce di Fay era paragonabile ad
un sibilo, Kurogane lo guardò appena e lasciò la
presa facendo finta di nulla. Il mago osservò la sua mano, era leggermente
arrossata a causa della presa forte del compagno, non sapeva se esserne felice
o meno, ma si stava riavvicinando nuovamente a lui e la cosa lo rendeva estremamente triste.
- Non so che pesci prendere ora… potrei provare a buttar giù un muro?- Al guerriero era
tornata alla mente la vicenda nel castello, in cui aveva abbattuto un muro ed
erano riusciti a trovare la via giusta, benché fermati dalla Kishim.
Rimasero ad
interrogarsi, finchèFay
non percepì qualcosa. Un sibilo leggero, uno spostamento d’aria appena
percettibile. Senza pensarci si gettò contro l’altro
facendolo buttare a terra, ma in pochi secondi, si ritrovò bloccato contro
il muro. Una freccia silenziosa e comparsa dal nulla lo aveva colpito alla
spalla, passandolo da parte a parte. Il dolore e il sangue che ne derivarono
furono eccessivi per una ferita simile. Il colpo contro la parete
fu duro, battè la testa e perse i sensi. Kurogane stupito provò a rialzarsi cercando di capire da
che direzione fosse giunta la freccia, ma a malapena
riuscì ad evitarne una seconda, che lo ferì sul viso.
Doveva rimanere calmo e lo
sapeva. Rimase in ascolto cercando ogni minimo movimento e riuscì ad evitare
senza problemi la terza freccia che però andò a conficcarsi contro il muro a
pochi centimetri dal corpo immobile del mago.
- Maledizione! Ti piace giocare?-
Senza pensarci due volte estrasse la spada e scagliò
il suo colpo più potente, la sua voce imperiosa risuonò nella stanza che iniziò
a tremare, il colpo sprigionò una forte luce e un vento dalla forza
spropositata. Non aveva mirato ad un punto preciso, ma almeno con quel colpo
aveva costretto il suo avversario a spostarsi da quella posizione.
- Posso colpire te o il tuo amico
da qualsiasi posizione… hai sprecato solo energia…- Kurogane ascoltò attentante quella voce, ma fu difficile
capire da dove provenisse. Però si era fatto un idea
del suo avversario e questo poteva bastargli.
- Sei un vigliacco, fatti vedere
e combatti con me faccia a faccia!-
- Il mio compito è farvi perdere
tempo, se uscissi allo scoperto e combattessimo corpo a corpo… vi ucciderei in pochi minuti.-
- Presuntuoso di un ragazzino!
Mai darsi delle arie soprattutto se non sai con chi parli.- Stava semplicemente
tergiversando, voleva costringerlo ad uscire dal nascondiglio, perché
continuando in quel modo, prima o poi, una delle sue
frecce avrebbe colpito nuovamente Fay.
- Non parlo mai a sproposito…-
- Allora diciamo che il vigliacco
è la persona che ti ha mandato a farci fuori… perché tu non sei colui che tira i fili di questa storia.- Era la prima volta
che si ritrovava a dover bluffare, ma altro non poteva fare in quel momento. Ad
ogni modo la tattica ebbe qualche risultato, riuscì a
convincere l’altro a farsi vedere. Kurogane si
ritrovò davanti un giovane più o meno della sua stessa corporatura, reggeva in
mano un arco lungo.
- Se è il corpo
a corpo che vuoi…- Non aggiunse altro, in pochi secondi l’arco divenne una lunga
katana dal manico bianco. Doumeki si gettò
senza esitare nella lotta, ma Kurogane era pronto a
riceverlo e parò senza difficoltà il colpo. L’avversario era forte proprio come
si vantava si essere, con le lame poggiate l’una sull’altra, Doumeki faceva pressione verso l’avversario e Kurogane ne percepiva tutta la forza. Riuscì a spostarsi da
quella posizione svantaggiosa e fu lui il primo ad attaccare, alzò la guardia e
si fiondò verso l’avversario menando un fendente
dall’alto, ma Doumeki parò senza fatica, anche se fu
costretto a piegare troppo le gambe. Kuroganene approfittò per farlo cadere, ma la risposta dell’altro fu
lesta e la tattica andò a vuoto. Continuarono a colpirsi, il
fraseggiare delle lame in quella stanza copriva ogni altro suono. Era da
tanto che Kurogane non si confrontava con un simile
avversario, era alla sua altezza se non addirittura più forte, rispondeva alle
sue mosse senza esitazione, i suoi occhi erano concentrati sulla battaglia e
nulla lo avrebbe distratto.
- Sei bravo ragazzo, ma non basta
la tecnica per vincere… perché ti spingi a tanto?- Kurogane gli porse quella domanda senza troppi scrupoli, in
un momento in cui nessuno dei due si decideva ad attaccare nuovamente. Entrambi
stavano risentendo dello scontro, non avrebbero potuto
andare avanti ancora per molto.
- Ciò che mi
spinge…- Quelle mezze risposte lo infastidivano, ma di certo non era un
colloquio con lui che gli interessava. Con estrema velocità Doumeki si spostò verso il corpo di Fay ancora privo di sensi, Kurogane
non riuscì a reagire in quel momento. Lo vide mentre alzava la lama
verso il collo del mago, voltandola dalla parte non affilata, ma bastò comunque per procurandogli un leggera ferita. – Ciò che
spinge me tu puoi capirlo bene…- Alzò la spada sempre
di più trascinando anche il viso del mago, infine gli strappò via la benda
dall’occhio, mostrando l’incavo vuoto. – Come tu vuoi proteggere le persone a
cui tieni, io proteggerò il desiderio del mio padrone… il resto non ha valore!-
Velocemente Doumekifece
girare la spada e questa volta la puntò dalla parte del filo, da li Kurogane capì che stava per ucciderlo. Si gettò verso di
lui senza pensarci, la spada alzata pronto ad allontanare l’avversario dal
corpo inerme del mago. La mossa adottata non ebbe il risultato sperato, Doumeki si allontanò dal copro di Fay, ma con una mossa estremamente veloce rigirò la spada
in direzione del guerriero, parò il colpo e poi affondò. Il dolore fu atroce, Kurogane ricadde in ginocchio reggendo la spada dell’altro,
che sporgeva da parte a parte del suo corpo, tra le mani sporche di sangue. Con un mero sorriso di soddisfazione, Doumeki
estrasse la forza la spada dal corpo dell’avversario, che ricadde su un fianco.
Il risveglio di Fay fu causato dal grido del
compagno, la scena a cui dovette assistere fu orribile. Un ragazzo, che poteva
avere l’età di Shaoran, era fermo davanti al corpo
ferito e insanguinato di Kurogane, con la katana bel alzata pronto a sferrare il colpo finale. Non
ci pensò oltre, estrasse la freccia dalla sua spalla e colpì il giovane alla
schiena. Doumeki si ritrasse cadendo all’indietro, ma
non emise neanche un lamento. Si limitò a guardare il mago che stringeva tra le
braccia il compagno. L’occhio era color ambra e carico di odio,
le unghie divennero lunghe e affilate. Doumeki si
rialzò provando ad estrarre la freccia, ma non riuscì a raggiungerla. Non diede
peso alla cosa e si preparò per attaccarli nuovamente. La sua corsa, però, si
bloccò a metà, urtò contro qualcosa che sembrava una
barriera tutto intorno ai due. L’impossibilità di avvicinarsi e il sangue che
fuoriusciva dalla ferita, lo costrinsero a ritirarsi.
Davanti agli occhi di Fay, il giovane scomparve nel
nulla.
Sentendosi al sicuro, cercò di
calmarsi, sciolse l’incantesimo che aveva pronunciato senza neanche pensarci ed
esaminò il corpo del compagno. La ferita era grave, fermare la fuoriuscita di
sangue impossibile.
- Io… io non posso
curare le ferite… non ne sono mai stato capace… Kurogane…-
Non ricevette alcuna risposta, il ninja aveva gli
occhi chiusi da un po’. Fay lo scosse inutilmente, un
groppo alla gola gli smorzò il respiro, l’occhio bruciava come non mai, ma a
fargli più male era il cuore.
Non aveva mai voluto legarsi a
nessuno, ma la maschera che si era costruito era fatta di cera ed era bastato
un po’ di calore per scioglierla. Quel calore inconsciamente glielo avevano
donato tutti, da Sakura-chan a Shaoran-kun,
Mokona ed infine Kurogane.
Lui più di tutti era riuscito a vedere oltre i lunghi sorrisi e le risate,
oltre i nomignoli e le prese in giro. Anche se non
voleva ammetterlo Kurogane era bravo a capire le
persone ed era riuscito a capire anche lui e a fidarsi, nonostante tutto. Ora
come non mai Fay rimpianse di non essere morto, era
in collera con Kurogane per averlo salvato e avergli
donato una seconda possibilità, lo odiava per avergli permesso di legarsi
ancora di più a lui e per averlo costretto a questo. Però…
non riusciva a dimenticare tutte le volte che erano rimasti soli, quando quel ninja dagli occhi scarlatti gli porgeva una domanda a cui lui
non riusciva a rispondere, eppure al mago quei momenti piacevano. Nella mente riaffiorarono tutte le volte che aveva avuto un
contatto con lui, quando bisticciavano per i nomignoli o quelle poche volte
quando uno di loro diceva qualcosa di giusto e si sentiva appoggiato
dall’altro; quelle sere in cui Kurogane gli
permetteva di bere il suo sangue e lo avvicinava a lui come per dirgli che era
giusto ciò che facevano; infine quella frase alla locanda e il cammino mano
nella mano… In fondo al cuore sapeva che sarebbe andato a finire in quel modo,
ma non immaginava quando dolore quella perdita gli avrebbe procurato, aveva
pensato di lasciarsi uccidere da quel giovane, però l’idea che ferisse ancora
di più il corpo di Kurogane lo aveva fatto arrabbiare
e lo aveva protetto.
- Finisce in questo modo vero? –
le lacrime scendevano copiose, nonostante uscissero da un solo occhio, che in quel
momento era tornato azzurro come il cielo. - Lo so che non ho il diritto di
dirlo però… forse quello che provo per te Kuro-sama è
qualcosa simile all’amore… - Si lasciò scappare una risata isterica, si abbassò
verso di lui cercando di percepire una sua reazione e gli strinse la mano tra
la sua, proprio come aveva fatto l’altro poco prima. – Quindi ora che ti ho
detto una cosa simile… ti prego… arrabbiati e dimmi che sono un idiota… puoi
anche darmi un pugno… ma ti prego svegliati…-
Purtroppo non ricevette alcuna
reazione, il corpo di Kurogane era freddo e immobile,
eppure Fay non riuscì a credere che fosse proprio
così e rimase con lui, cullandolo e chiamandolo in
tutti i modi che gli venivano in mente, piangendo e continuando a dirgli che
non voleva perderlo, che non voleva perdere quel calore che lui gli aveva
donato, che anche se litigavano gli voleva bene e che continuare a vivere per
lui non aveva senso se non poteva più essere cullato da quello sguardo che
tanto bramava tutte le notti… Provò ancora e ancora, cercando una reazione che però
non sarebbe mai giunta.
-Mi dispiace… ho fallito…
merito una punizione.-
- Doumeki-kun
la tua ferita fa meno male?- la voce di Watanuki
giunse anche alle orecchie di Sakura, e per la prima volta sembrò quella della
stessa persona che lei aveva incontrato. Watanuki si
stava prendendo cura della ferita di Doumeki e lo
curava con passione. Sakura aveva assistito a tutta la scena, piangeva da tempo indeterminabile e le invocazioni di Fay continuavano a risuonarle nella mente, ferendole il
cuore e l’anima.
- Ma non
ho finito il lavoro?-
- Anche se è ancora vivo, sta
morendo comunque… non reagirà per molto tempo, ma per
sicurezza non gli permetterò di uscire da li.-
Watanuki
si strinse all’altro abbracciandolo da dietro la schiena, lo ringraziò per
tutto ciò che aveva fatto per lui… poi volse lo sguardo verso la ragazza nella
prigione di vetro e le lanciò un sorriso.
- Non consumare tutte le lacrime
che hai… tra poco ne avrai ancora bisogno… ora mi
occuperò del tuo caro Shaoran e poi riuscirò ad
avverare il mio desiderio.-
“Basta piangere… le lacrime non conducono a nulla… guarda oltre… cerca
nel tuo cuore ciò che realmente vuoi fare… Ti prego,
ascolta la mia voce, tu che sei l’unico che è riuscito a percepirla… non
abbandonarmi proprio ora… Guardami ti prego!! Sono qui e posso aiutarti, posso
salvare il tuo cuore ferito, proprio come tu puoi salvare il mio… Guarda oltre
giovane mago, altrimenti rimarrai prigioniero per sempre… Non hai desideri? Non
hai speranze? La persona che dici di amare ha fatto di
tutto per salvare la tua vita, quindi ora tu dovrai fare di tutto per salvare
la sua… e se poi riesci, prova a salvare anche lui…”
Anche se ogni suo senso era
intorpidito dal dolore e dalle lacrime, avvertì comunque
quella voce che lo chiamava…
Un saluto a tutti!!! Oggi metto
il nuovo capitolo e sono proprio felice!!!!
Premetto una cosa prima di fare i
soliti ringraziamenti: Allora la canzone nel capitolo è “Hear
me cry” (a questo punto mi viene da dire, che
fantasia che ho avuto nel titolo del capitolo), cantata da UtadaHikaru. Quando l’ho sentita volevo inserirla nel
capitolo precedente, ma ho preferito adattarla a questo, spero vi piaccia come
canzone (anche se forse non è molto conosciuta).
Per Liris,
te lo dico con il cuore, i tuoi commenti sono sempre meravigliosi e soprattutto
troppo simpatici, con tutte quelle faccine!!! Mi fa davvero piacere che hai
apprezzato il capitolo, pensavo di venir fucilata per quello che ho fatto al
povero Kuro-chi!!
Per FireAngel, il fatto di averti commossa significa che ho
descritto bene la scena, il che mi rincuora visto che ero molto indecisa su
quel pezzo. Per il resto basta leggere i prossimi capitoli e vedere che accade.
Per la magia di Fay, devo specificare una cosa,
allora siccome io ho letto solo i riassunti del manga di Tsubasa
ho dedotto che quando Fay ha perso l’occhio la sua
magia non è sparita, ma solo dimezzata e visto che qui siamo a prima di Celes ancora un po’ Fay ne ha, ma
se non è così fatemi sapere.
7. Hear
me cry
“Ti prego guardami… non buttare via tutto in
questo modo… ti prego ascolta la mia voce…”
- Chi sei?-Tra i singhiozzi e le lacrime che gli
bagnavano il viso e scendevano come pioggia su quello addormentato di Kurogane, Fay cercava di far smettere
quella voce che lo assillava.
“Basta piangere…reagisci…Io posso aiutarti…”
- Come puoi? I morti non tornano
in vita!!!- Lo aveva gridato, tanto il dolore che provava in quel momento.
“Proprio tu lo dici… posso chiamarti Fay?”
Sul viso del mago si dipinse lo
stupore più totale e solo allora si decise a guardare avanti e non più il viso
del compagno ormai spento. Inizialmente, forse a causa della vista appannata
dalle lacrime, non riuscì a scorgere nulla, poi lentamente qualcosa simile ad
una leggera nebbia iniziò a prendere forma.
- Ti vedo ora… eri tu che cantavi
prima?- seguì attentamente i contorni di quella nebbia diventare un corpo
umano, sembrava femminile, dai lunghi capelli neri, poi ne scorse il viso,
anche se per un secondo. –Tu sei la…-
“Anche se il viso è uguale io non sono chi tu conosci… Fay. Sei l’unico che è riuscito a sentire la mia
invocazione… Io posso aiutare il tuo cuore a sentirsi meglio… guarda…”
Senza che riuscisse a rendersene
conto, il corpo di Kurogane sparì dalle braccia del
mago, dissolvendosi come fumo. Eppure lui non si sentì agitato da quello che
stava accadendo, poteva fidarsi di quella donna, lo sguardo che lei gli
rivolgeva era materno, quello che lui in tutta la sua vita non aveva mai
ricevuto. Avrebbe voluto toccarla in quel momento, ma soppresse quello stimolo,
non poteva toccare ciò che in realtà era solo anima.
“Mi prenderò cura di quella persona, ma tu ora devi andare avanti… la
ragazza è in pericolo e il tempo sta finendo… quando il mio canto svanirà del
tutto… tutto sarà finito… Ti prego Fay… tu devi
salvarlo…”
- Chi è che devo salvare? Non
credo di essere la persona giusta per salvare qualcuno…-
“Tu mi vedi e riesci a sentire la mia voce, puoi dirgli che io sono
sempre qui anche se non riesce a vedermi… di alla persona che amo con tutta me
stessa che anche se l’ho fatto soffrire, non l’ho mai abbandonato… digli che
questo è stato il mio desiderio per lui e che ne vado fiera perché lui è vivo…”
A fatica Fay
si rimise in piedi, la ferita alla spalla non sanguinava da un po’, forse era
stata lei a fermare l’emorragia, ma il sangue di cui i suoi abiti si erano impregnati
era quello di Kurogane e ancora riusciva a sentirlo
caldo.
“Non preoccuparti per lui… conserverò ciò che tu ami…”
Il mago iniziò a camminare, nello
stesso istante in cui il canto dolce di quella donna iniziò a spandersi per
tutta la stanza, scaldando il suo cuore ferito e dandogli la forza di
proseguire.
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You actually thought
Deep inside I knew
Can you tell me how
can you say
Why this should
suffice
You passed me by
And your heart's as
cold as ice
(You passed me by)
Did you see me cry
(Did you ask yourself
why)
Did you see me cry
(Did you ask yourself
how)
Can you hear me cry
(Did you ask yourself)
Willweevergrowapart
Era
buio nel luogo in cui era caduto. L’ultima cosa che ricordava era il grido di Fay-san che pronunciava il suo nome. Si rialzò a fatica
massaggiandosi la schiena e si guardò intorno. Chiunque ci fosse dietro a tutto
ciò aveva fatto il possibile per dividerli e vi era riuscito senza fatica. Ad
ogni modo, anche se solo, ora doveva cercare la principessa.
- Sakura-hime! Sakura-hime dove siete?-
Anche se non riusciva a vederlo,
la ragazza udì la voce del giovane Shaoran, iniziò a
battere i pugni contro il vetro, pur sapendo che nessun suono sarebbe mai
giunto a lui. Guardò Watanuki, stava ancora
sorridendo, stringeva tra le mani un lunga spada e sembrava pronto allo
scontro.
- Doumeki-kun,
lascio a te i preparativi… sai cosa fare…-
- Padrone, lasciate che mi occupi
io del giovane, posso riscattare il mio onore!-
Watanuki
accarezzò la guancia del giovane suo seguace regalandogli un sorriso. – Ma tu
sei ferito e non voglio che ti accada nulla di male, rimani qui e fai come ti
ho detto… o forse pensi che quel giovane riesca a battermi?-
- No, questo è impossibile.-
- Bravo…- disse sibilando e
allontanandosi da lui molto lentamente.– E poi devi pensare al mago, è uscito dalla stanza. Qualcosa deve aver
interferito.. forse è stata quella strega… Se mai arriverà qui, pensaci tu.-
Prima di allontanarsi, si
avvicinò alla prigione della ragazza, poggiò la spada in un angolo e allungò le
braccia verso di lei. Sakura cercò di spostarsi, ma le mani del giovane Watanuki entrarono senza fatica nella prigione,
attraversando il vetro come se fosse fluido. L’afferrò con forza e la trascinò
fuori. Sakura provò a divincolarsi, ma era come se le mani del ragazzo su di
lei, la privassero di qualsiasi forza, si sentiva estremamente stanca. Watanuki la porse, come se fosse un oggetto, a Doumeki, che la legò velocemente contro una parete. Strinse
le catene ai polsi e alle caviglie, erano strette e il metallo freddo sembrava
bruciare sulla sua pelle.
- Che volete fare? Cosa volete da
me?-
- Tu piccola principessa devi
solo rimanere buona... farà tutto lei…-
Detto questo Watanuki
sparì, Sakura spostò lo sguardo verso l’altro ragazzo che intanto aveva aperto
la seconda prigione di vetro, in cui era rinchiusa l’altra donna. Non appena il
coperchio fu completamente alzato, lentamente, Sakura vide quel corpo muoversi
ed uscire.
- Sakura-hime!-
Senza darsi per vinto, il giovane Shaoran continuò a
girovagare e chiamare con tutto se stesso il nome della ragazza. Aveva la spada
sguainata e la guardia alta, non si sarebbe lasciato sorprendere facilmente. –
Sakura!!!-
- Credi che gridando in quel modo
riuscirai a trovarla?- La voce che lo sorprese alle spalle era ironica eppure
conosciuta. Shaoran si voltò di scatto cercando
colpire chiunque avesse alle spalle, ma la lama della sua spada fu fermata da
quella dell’avversario senza difficoltà. Il ragazzo scattò indietro, pronto a
difendersi. – Mi divertirò con te… non sei niente male…- rise di nuovo, urtando
pesantemente la pazienza di Shaoran.
- Chi diavolo sei? Fatti vedere!-
- Come desideri.- In pochi seconid la stanza si illuminò mostrando il suo viso, gli
occhi di Shaoran si sgranarono, dirsi stupito era
dire poco.
- No… mi rifiuto di crederlo…
continui a prendermi in giro, come hai fatto fin ora!- Quello che aveva davanti
era lo stesso ragazzo che stava accudendo la strega dimensionale nella sua
camera. Lo sentì ridere nuovamente, si stava prendendo gioco di lui senza farsi
troppi problemi. Incrociò le braccia portando la lama vicino al viso e dandosi
dei colpetti divertito dall’espressione del giovane.
- Se dici che ti sto prendendo in
giro, vuol dire che ammetti che ci sia io dietro a tutto questo… Sei
contraddittorio ragazzino… Quella strega maledetta non ha forse detto che
incontrare persone identiche a quelle che si conoscono sarebbe stato normale?-
Era vero, la strega dimensionale
lo aveva ripetuto più volte, ma fino a quel momento nessuno di quelli che
avevano incontrato si comportava in modo così diverso e a lui sembrava ancora
troppo strano che lo stesso ragazzo a cui la strega stessa si appoggiava in
quel modo, fosse un uomo perfido.
- Il carattere delle persone può
cambiare… dipende da ciò che sono costretti a sopportare nella vita. Anche tu
giovane Shaoran, se avessi sopportato ciò che io ho
dovuto sopportare, non saresti così buono e innocente come sembri, ma in fondo
puoi capirmi un po’… anche tu hai una colpa da espiare, una colpa che ha il tuo
stesso viso.-
- Tu cosa ne sai?- Watanuki era sicuro di se, sapeva perfettamente dove andare
a colpire e quale punto avrebbe provocato più dolore. Rideva fiero di se, aveva
fatto centro più di una volta.
- Non è difficile leggere il
cuore di persone che si sentono tristi o ferite… La facilità con cui sono
penetrato nei vostri cuori e ho letto ciò che ognuno pensa è stata sorprendente
anche per me. Ammetto che è stato un po’ più difficile con quel ninja di nome Kurogane, ma alla
fine ha ceduto alla sua debolezza…-
- Che è successo a Fay-san e Kurogane-san?- Le
parole di Watanuki gli avevano donato un senso di
agitazione e paura, aveva abbassato la spada sperando con tutto se stesso che
non gli dicesse nulla di male.
- Bè il
ninja è morto mentre il mago lo sarà ben presto.-
- Menti!- Lo aveva gridato di
rigetto a quella frase, non poteva credere che un guerriero come Kurogane fosse stato sconfitto.
- Libero di non crederci… ma posso
dimostrarlo in ogni momento.- Fece spallucce, non gli importava nulla, per come
la vedeva lui faceva tutto parte del suo piano. Realizzare il suo desiderio era ciò che voleva.
- Perché fare tutto questo? Cosa ti ha
spinto a farci questo... hai bisogno delle piume di Sakura-hime?-
- Domanda sciocca piccolo Shaoran, dovresti conoscere bene la forza e la magia di
quelle piume… ovvio che le voglia, mi servono…- Scoppiò a ridere reggendosi con
le braccia lo stomaco, esagerando il gesto. Fece finta di asciugarsi una
lacrime e gli sorrise di nuovo. – Sciocco bimbetto, per chi mi hai preso?- Si
fece serio di colpo, il tempo di scherzare o tergiversare era finito, riprese
in mano la spada e fece capire all’altro che il tempo di scontrarsi era giunto.
Con una velocità impressionante, Watanuki arrivò da
lui colpendolo con un calcio in pieno stomaco. Shaoran
ricadde indietro reggendosi la parte lesa, strinse forte la sua spada in mano e
si preparò a ricevere il secondo attacco. Non solo era veloce, ma anche
tremendamente forte, eppure il corpo di Watanuki era
più minuto del suo. Parò a fatica un fendente alto portando la sua spada in
orizzontale e sentendo la forza dell’altro sopra di se, i muscoli e le ossa
sembravano volersi spezzare da un momento all’altro. Con la mano libera Watanuki cercò di afferrare il collo del ragazzo, ma questi
riuscì a spostarsi appena in tempo, sacrificando la gamba che rimase ferita
dalla spada di lui. Era molto in vantaggio rispetto a Shaoran,
solo il fatto che riuscisse a colpire e parare utilizzando una sola mano, lo
metteva in una posizione migliore rispetto a lui, che era costretto a
contrastarlo con entrambe le mani.
- Rendiamo le cose più
interessanti ti va, Shaoran-kun?- Il giovane rimase a
guardare, mentre nella mano libera di Watanuki si
materializzò quella sembrava essere una lunga e robusta frusta. – Inizia a
correre animaletto, o sarò costretto a farti molto male!- Non gli diede il
tempo di reagire, vibrò un violento colpo, la frusta fluttuò in aria colpendo
il ragazzo proprio sulla gamba ferita e allargando la lesione, slabbrandone i
bordi. Shaoran gridò con tutte le sue forze, il
bruciore di quel colpo sembrava non voler mai diminuire. Avrebbe perso, se ne
rendeva conto, anzi lo aveva saputo fin dall’inizio, ma non avrebbe ceduto.
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And you actually
thought
Deep inside I knew
I wonder where we will
go
Willwebe the same
(You passed me by)
I laugh inside I think
of you
And the love we made
(You passed me by)
In
quel momento, mentre le grida di Shaoran le
risuonavano nella mente, non poteva fare altro che pregare per lui e temere ciò
che le si stava lentamente avvicinando. La donna coperta di bende era a terra
ora e strisciava come una serpente, sul freddo pavimento cercando lei. Muoveva
le bracci come per afferrarla e infine arrivò da lei. La mano della donna si
strinse al vestito della principessa e vi fece leva per alzarsi verso di lei.
Le bende che le celavano il viso e tutto il corpo si stavano sciogliendo,
alcune ormai erano rimaste a terra, mentre quella strana lei si avvicinava
pericolosamente alla principessa.
- Chi sei? Perché…- le parole le
morirono in gola, quando la mano fredda di lei le toccò la pelle nuda, un forte
dolore la fece gemere, come se a contatto con lei la sua pelle si stesse
sciogliendo. Ormai era prossima al viso della principessa, riusciva a
distinguere due iridi dallo strano colore, privi di qualsiasi espressione.
Infine, quando rivelò il suo aspetto, il viso pallido come un cencio e
leggermente incavato, ma i lineamenti erano inconfondibili. – Strega… Yuuko-san!-
Era identica alla strega
dimensionale che aveva conosciuto, ma era diversa e lo sapeva bene. Non appena
il viso di lei fu poggiato contro il suo petto percepì qualcosa dal corpo vuoto
di quello che ora era solo un involucro di carne. Una melodia… un canto leggero
e pieno di malinconia…
Tell me whythisshouldsuffice
I holdyou through the night
Now will I let it go
Soon I'll let it go
Can you hear me cry
(Will you ask yourself
why)
Can you hear me cry
(Will you ask yourself
how)
Can you hear me cry
(Will you ask
yourself)
Will we ever grow
apart
You, I'll stand by
your side
I'll be there for you
(You passed me by)
You, I'll stand by
your side
Please just do me
right
(You passed me by)
Poi ancora dolore, la
mano della strega affondò nel suo petto diretta al cuore... le avrebbe rubato
ciò che a lei mancava e non poteva ribellarsi. Lentamente gli occhi le si
chiusero, le lacrime scesero lungo le sue guance, aveva visto qualcosa
attraverso quelle parole sommesse che aveva ascoltato. Perché lei era fatta
così, riusciva a sentire ciò che nessun’altro
sentiva, ma questa volta non avrebbe potuto rispondere. Inconsciamente le
affiorarono alla bocca due parole.
Un saluto a
tutti quanti!!! Ci ho messo un po’ per pubblicare questo capitolo, è stato
davvero emozionante scriverlo e anche un po’ doloroso, perché mi sono resa conto
che scendo facilmente nel tragico più assoluto!!!! Comunque spero che vi
piaccia.
Questa volta
faccio ringraziamenti complessivi, sia per Liris che per FireAngel; ammetto che
descrivere Watanuki cattivo mi piace da impazzire, non so ma il lato malvagio di
questo personaggio (che ho inventato io) mi stuzzica parecchio. Sono contenta di
non aver sbagliato con Fay, mi sarebbe dispiaciuto fare un errore simile… Poi ho
notato che entrambe avete un un’avversione sia per Shaoran che per Sakura…^_^
alla fine però quelli che ho fatto soffrire di più sono stati Kuro-pion e Fay!!!
Sono malvagiaaaa!!!
Va bene vi
lascio alla lettura e basta con i miei monologhi pazzoidi!!!! Ciao a tutti
8. Truth
-Yuuko-san!- Watanuki corse a sorreggere la donna, costringendola a
tornare a letto. – Dove volete andare in queste condizioni?-
- Watanuki…-
Yuuko lo guardava, aveva gli occhi pieni di lacrime e lo accarezzò lasciandolo
ancora più perplesso. – Devo chiederti di andare nel magazzino e prendere un
piccolo vaso… l’ho nascosto in un angolo.-
- Come
faccio a riconoscerlo?- chiese il giovane, mentre accompagnava la donna a
sdraiarsi ancora una volta sul futon, lei gli sorrise portandosi una mano alla
fronte ancora calda.
- Lo
capirai… ora vai per favore.- Il giovane si rialzò uscendo dalla stanza. Fuori
dalla porta, addormentate vide le due ragazzine, anche loro risentivano delle
brutte condizioni di Yuuko. Si diresse nel magazzino iniziando ad esamine ogni
scaffale. Ogni volta che entrava in quella stanza si stupiva di quante cose vi
fossero riposte, lui ogni volta doveva pulirle e risistemarle, ma ne spuntava
fuori sempre qualcuna che non ricordava. Di vasi poi ne aveva visti, ma quale
fosse quello giusto non aveva idea di come fare per capirlo. Ne sorpassò una
decina di tutte le forme e dimensioni, alcuni contenevano anche oggetti al
proprio interno, ma qualcosa gli disse che non era ciò che Yuuko-san gli aveva
chiesto di prendere. Alla fine si diresse verso l’ultimo scaffale, senza
pensarci infilò la mano tra la parete e il muro e in basso, nascosto dietro
qualche lunga pergamena leggermente ammuffita, trovò un piccolo vaso foderato
con un fazzoletto rosso su cui vi erano disegnate delle belle farfalle blu.
Farfalle, come il simbolo di Yuuko. Lo prese in mano e per qualche strana
ragione, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, si sentì agitato e le
guance iniziarono a scaldarsi. Le sue mani, involontariamente, iniziarono a
percorrere ogni centimetro di quel vaso, lo sentirono come una cosa estremamente
preziosa. La curiosità di vedere cosa contenesse era grande, ma riuscì a
trattenersi. Tornò da Yuuko facendo molta attenzione a non inciampare. Fece per
aprire la porta, ma si fermò udendo la voce di Mokona nero nella stanza della
strega.
- Yuuko,
sicura che Watanuki sia abbastanza maturo per sapere una cosa simile?-
- Mokona io
mi fido di lui… sono certa che capirà.-
- Potrebbe
chiederti il perché… perché hai fatto una cosa simile?-
- Perché era
inevitabile Mokona… lo sai bene.-
Entrò
bussando leggermente alla porta, il piccolo majuu nero salutò Watanuki
gioiosamente, ma lui capì che fingeva. Yuuko chiese di lasciarli soli e Mokona
se ne andò senza porre altre domande. Watanuki si inginocchiò accanto alla
strega porgendole il vaso. Yuuko non lo prese, ma gli chiese di togliere il
fazzoletto che lo copriva. Watanuki eseguì quel gesto e ancora una volta sentì
le guance diventare calde e rosse, la strega notò la reazione, ma non disse
nulla. Infine il contenuto fu svelato, gli occhi di Watanuki si spalancarono
dallo stupore, ma in quel momento si riempirono di calde lacrime che non seppe
spiegare.
- Yuuko-san
questo è… oddio perché sto piangendo in questo modo.- Cercò di nasconderle, ma
sembrava che non avessero nessuna intenzione di fermarsi. – Questo è stato il
pagamento per un desiderio?-
- Era una
sera piovosa e faceva anche freddo, sentivo che sarebbe accaduto qualcosa, che
avrei dovuto ascoltare un desiderio… la richiesta arrivò durante la notte, in
sogno. Vidi una donna identica a me che piangeva piegata su un letto e le chiesi
se avesse un desiderio che avrebbe voluto realizzare. Lei mi rispose che avrebbe
fatto di tutto per la persona che amava…- gli occhi della strega si posarono su
quelli del giovane, asciugò a fatica le lacrime dal suo viso. – Vidi solo gli
occhi della persona che amava ed esaudii il desiderio, sebbene il prezzo che le
chiesi fosse troppo elevato accettò… Qualche tempo dopo arrivasti tu nel mio
negozio, mi bastò posare lo sguardo sui tuoi occhi per capire… da quel momento
in poi cercai di convincere me stessa che non avevo sbagliato nell’esaudire quel
desiderio.-
- La persona
che quella donna amava ero io… E questo è…-
- Questo è
il prezzo del suo desiderio… è il suo cuore. Lei ha donato la fonte della sua
vita per lui e ora anche io sto pagando per essermi presa carico di un desiderio
che mai avrei dovuto esaudire.- Perse i sensi chiudendo gli occhi, Watanuki
cercò di svegliarla, ma ogni suo tentativo sembrò completamente inutile. Il viso
della strega era bianco come un cencio, le guance leggermente infossate,
respirava a fatica e ogni volta il petto di lei tremava convulsamente.
- Non si
sveglierà finchè non avrà pagato anche lei per quel desiderio… spero solo che
quei ragazzi riescano in tempo…- La vocina di Mokona scosse il giovane, Watanuki
sistemò meglio la donna coprendola fin sotto il collo e rimase a vegliarla per
tutto il tempo, accarezzandole dolcemente il viso e tamponandole la fronte con
un panno umido. Rimase a rimuginare sulle parole della strega per tanto tempo,
Yuuko aveva esaudito un desiderio troppo grande, sebbene lei avesse sempre messo
ben inteso che mai si sarebbe presa la vita di qualcuno. Eppure lo aveva fatto,
senza pensare a ciò che sarebbe stato inevitabile.
- Si
sveglierà… non conosco bene quei ragazzi, ma mi fido di tutti loro… proprio come
si fida Yuuko-san.-
Nello stesso istante in cui aveva pronunciato il nome di Shaoran,
qualcuno l’aveva chiamata, ma non era lui. La voce era quella di Fay, solo che
in quel momento le era sembrata tanto lontana. Tutto intorno, ogni cosa era
ovattata da quella bella voce, dalla canzone di Yuuko. Non riusciva più a vedere
la donna che la stava aggredendo, tutto era bianco come la neve d’inverno, ma
anche tanto caldo. Nelle parole di quella bella quanto triste canzone, riuscì a
delineare delle immagini e si lasciò trasportare. Intravide una locanda lontano
dalle altre case del paese, la riconobbe come la stessa in cui si erano fermati
Shaoran e gli altri, solo che sembrava più allegra e vissuta. Intravide a fatica
una figura femminile che usciva dalla porta principale, reggeva un cesto di
panni bianchi. Era vestita in modo semplice, teneva i lunghi capelli neri legati
grazie ad un fermaglio a forma di farfalla e Sakura fu in grado di riconoscerla,
era identica alla strega dimensionale. La donna cercava qualcuno, chiamando per
nome.
-
Kohane-chan è ora di rientrare!- Sakura seguì l’arrivo di una bambina dai lunghi
capelli castani e gli occhi azzurri come il cielo, che spensierata correva dalla
donna abbracciandola e facendole cadere i panni dal cesto.
- Mamma, ho
visto una cosa bellissima oggi… una farfalla blu come la notte, proprio come
quelle che ti piacciono tanto.- La vivacità con cui le disse quelle frasi,
impedì alla donna di sgridarla per averle fatto cadere la biancheria e
rientrarono in casa. Da fuori Sakura cercò di seguire la scena, guidata dalla
curiosità si avvicinò alla finestra e osservò. La stanza era simile all’atrio
della locanda con il camino acceso, ma i mobili erano sistemati in modo diverso.
Vide Yuuko e la bambina che scherzavano insieme, ma entrambe erano vestite in
modo diverso, la donna aveva lasciato i capelli sciolti, al contrario della
bambina che li teneva legati con due vivaci codine che ricadevano in avanti. In
quel momento Sakura si rese conto che il tempo che lei osservava non era un
tempo reale, come se quello che dovesse vedere fosse solo un piccolo riassunto
di una vita intera.
Entrambe
furono attratte dall’arrivo di qualcuno, la bambina corse in direzione
dell’entrata abbracciando colui che Sakura riconobbe come Watanuki.
- Papà tutto
bene oggi? Hai trovato ciò che cerchi?-
Watanuki le
sorrise accarezzandole la testa. – Ancora no piccola mia, ma ci sono
vicino.-
- Uffa,
Kohane vuole stare con il suo papà, vuole fargli vedere le farfalle che ha
trovato…- la bambina sembrava abbastanza irritata, continuava a sbuffare
arricciando il naso e facendo buffe smorfie con il viso, che intenerirono il
padre.
- Tesoro mio
non dovresti stare fuori troppo a lungo… - In quel momento gli occhi di Yuuko e
di Watanuki si incrociarono, lui aveva lo sguardo serio, come a rimproverarle
qualcosa, ma lei non ci fece caso e gli sorrise. La bambina li lasciò soli,
correndo su per le scale, in direzione di quella che doveva essere la sua
cameretta, anche se per la troppa vivacità inciampò in una sedia facendola
rovesciare. Cercando di essere più silenziosa possibile la sistemò e si
allontanò. Watanuki assistette a tutta la scena senza dire nulla, poi sedette di
fronte alla donna, poggiando gli occhiali sul tavolo e massaggiandosi la
fronte.
- Non
dovresti farla stare fuori… non ti rendi conto delle sue condizioni… non vedi
che i suoi capelli diventano sempre più chiari e che non percepisce bene neanche
più le distanze?- Sembrava abbastanza arrabbiato con lei, ma la donna non ne
sembrò affatto sorpresa, al contrario si alzò portandosi alle spalle di lui e
iniziò a massaggiargli la schiena per farlo rilassare.
- Lo
sapevamo bene… per questo non voglio che si perda tutte quelle cose che la
rendono felice.-
- Non sei tu
che devo rimproverare, ma sono io che dovrei sbrigarmi a trovare quella
maledetta cura!- il tono di voce che mano a mano si fece sempre più forte lo
portò a sbattere il pugno sul tavolo.
- Stai
facendo del tuo meglio lo so e....-
- E cosa?-
Watanuki si alzò di scatto scacciando la donna e facendo cadere la sedia, era
arrabbiato, ma Yuuko sapeva scrutare nel suo cuore e non vi leggeva rabbia, ma
solo tanta amarezza. – Vuoi che mi rassegni solo perché ho fatto del mio meglio
e non ci sono riuscito, vuoi che lasci morire mia figlia solo perché è quello
che tu hai visto nel tuo sogno… Io cambierò tutto, non lascerò che il tuo sogno
si avveri per nessuna ragione!-
“Lo avevo sempre saputo, tutto ciò che
vivevo lo avevo già visto nei miei sogni e non potevo nulla per cambiare…”
La voce di
Yuuko la fece sussultare, accanto a lei c’era la stessa donna che vedeva nella
casa, era lei che le stava raccontando tutta la sua vita e tutto ciò che le era
accaduto. Rimase in ascolto, mentre le immagini di una vita le passavano
davanti.
“Io sapevo che avrei conosciuto lui, e
quando lo incontrai di persona mi sentii così felice… insieme eravamo perfetti,
ognuno riusciva a completare l’altro… adoravo quando metteva tutto se stesso nel
preparare il pranzo, cercando di fare tutto quello che a me piaceva di più…Poi
arrivò il sogno di nostra figlia… era così bella, aveva i capelli come i miei,
neri e lunghi e gli occhi di suo padre. Però il mio sogno non era così lieto,
mia figlia era malata… piano piano sarebbe peggiorata, lo vidi dal diverso
colore dei suoi capelli e dagli occhi sempre più chiari… Watanuki era medico e
il non poter trovare una cura per nostra figlia lo portò
all’ossessione.”
Sakura volse
lo sguardo verso la casa, era nella stanza della bambina ora, lei era stesa sul
letto gli occhi non vedevano e i capelli erano così chiari da sembrare quasi
bianchi. Accanto al letto Watanuki le stringeva la mano cercando di
parlarle.
- Vedrai che
andrà tutto bene tesoro mio… non avere paura… ci sono io con te…-
- Dov’è la
mamma? Voglio farle vedere le farfalle…-
- Sta
arrivando, è andata a prendere dell’acqua… vedrai che le tue farfalle le
piaceranno.-
Eppure
Sakura di farfalle non ne vedeva… e piangeva perché Yuuko era fuori dalla porta,
il viso completamente rigato di lacrime, che cercava in tutti i modi di non far
cadere il vassoio con il bicchiere e l’acqua. Si asciugò in fretta il viso ed
entrò, Watanuki era poggiato al letto e piangeva… senza che se ne rendesse quasi
conto, in pochi secondi, la bambina se ne era andata…
“Io lo sapevo, sapevo ogni cosa, ma non far
nascere quella bambina avrebbe significato privarlo di tanta felicità che solo
lei avrebbe potuto donargli… ho vissuto con la certezza che se e sarebbe andata,
ho provato ad essere forte, ma come si fa a vivere dopo aver salutato per sempre
la propria figlia? Lui non lo ha mai accettato, da li in poi mi ha incolpata di
ogni cosa, non voleva guardarmi e non voleva stare con me, ma io sapevo anche
questo e non gli davo colpa… Ha iniziato a studiare come un ossesso, voleva
farla tornare indietro e io lo vedevo cambiare giorno dopo
giorno.”
Davanti agli
occhi di Sakura la scena cambiò in pochi secondi. Watanuki era chiuso nel suo
studio continuando a studiare, era stanco e provato, gli occhi rossi e segnati
da profonde occhiaie. Uno strano vociare si fece sempre più forte fuori dallo
studio, le persone della città lo accusarono di stregoneria.
- Che sta
succedendo? - chiese la ragazza rivolgendosi a Yuuko.
“In questo mondo la magia o tutto ciò che
non si conosce è temuto, gli studi di mio marito non erano compresi e ciò che
lui faceva li spaventava. Diedero fuoco al suo studio cercando di ucciderlo e io
sapendolo, provai a salvarlo e riuscìì a tirarlo fuori da quell’inferno di
fiamme. A fatica lo riportai a casa, aveva ustioni su tutto il corpo, respirava
male e io, naturalmente, tutto questo lo sapevo…Ho provato a ribellarmi con
tutta me stessa a quel destino amaro che mi attendeva, ma la sua morte era nel
mio sogno e io sarei rimasta sola…”
A fatica
Sakura riuscì a guardare quella scena, lei in lacrime accanto al letto di lui,
completamente coperto di bende e ustioni, solo gli occhi erano visibili, ma
chiusi.
- E cosa hai
fatto?-
“Non volevo che finisse in quel modo… non
accettavo che lui morisse dopo tutto quello che aveva fatto, le sue ricerche e
il suo sapere erano importanti a prescindere che le persone non le capissero. In
sogno vidi la Strega Dimensionale e lei mi chiese se avessi qualcosa da
chiederle. Tutto ciò che volevo era che lui realizzasse tutti i suoi desideri,
che vivesse per quei sogni che erano l’unica cosa rimastagli. La strega mi disse
che il mio era un desiderio troppo grande, che il prezzo da pagare troppo
elevato. Ne avrebbe risentito anche lei, perché andare contro ciò che è destino
è troppo pericoloso, ma non mi sarei arresa, avrei pagato anche di più se lo
avesse esaudito. Mi disse che avrei dovuto donarle tutto ciò che mi permetteva
di vivere, che avrei dovuto sopportare io le sue ferite, solo così sarebbe
tornato, anche se lei non poteva darmi la certezza che una volta tornato in
salute, anche il suo carattere fosse lo stesso della persona che avevo
conosciuto e amato. Accettai, fiduciosa del fatto che credevo di conoscerlo bene
e lei si prese il mio cuore, lo chiusi io stessa in un vaso coprendolo con il
fazzoletto di Kohane-chan, quello rosso e con le belle farfalle blu che le
piacevano tanto… Il risveglio di Watanuki segnò il suo cambiamento, lui crede
che sia stata la strega ad impormi questo sacrificio e vuole riportarmi indietro
in tutti i modi, ha risanato tutte le ferite del mio corpo, ma non riesce a
richiamare la mia anima, per questo Sakura ha bisogno della tua. Dentro il tuo
cuore c’è la magia più forte che esista, tu riesci a vivere anche senza le tue
piume, questo rende il tuo spirito forte… ma nonostante questa tua grande forza,
puoi essere ferita e diventare debole come lo sono stata io… per questo sta
cercando di eliminare tutti i legami che hai creato, renderà il tuo spirito
inquieto e lo porterà a me, ma io non voglio tornare…” Yuuko prese le mani
della ragazza tra le sue, le stava chiedendo scusa per tutto quello che era
costretta a sopportare, ma cercava di farle capire che non doveva odiare
Watanuki.
- Non potrei
mai odiarlo… il suo animo e il suo cuore sono feriti da tutto quello che ha
dovuto sopportare… io voglio aiutarlo… permettimi di farlo Yuuko-san.-
La donna
acconsentì baciandole le mani e sorrise. Poi si allontanò da lei e iniziò a
cantare nuovamente.
“Fin quando sentirai la mia voce avrai
tempo, quando il mio spirito verrà richiamato non potrò più farmi sentire e
allora sarà troppo tardi per me, per voi e anche per la strega… anche lei sta
pagando il desiderio che ha esaudito… Fa in modo che anche lui possa sentire la
mia voce”
Sorretta da una forza che non le apparteneva, Sakura aprì gli occhi e
gridò. Per un attimo il corpo di Yuuko sussultò allontanandosi, ma riprese il
lavoro in pochi secondi.
-
Sakura-chan! Resisti!-
- Fay-san…
stai attento ti prego!- Il mago parò a fatica con un bastone il colpo di
Doumeki, gli stava impedendo di avvicinarsi alla ragazza in tutti i modi. La
ferita che gli aveva inferto sembrava essersi rimarginata completamente e il
guerriero era in piena forma, ma Fay dalla sua aveva la rabbia e la
determinazione di vendicare la morte di Kurogane, anche se sapeva che non lo
avrebbe ucciso. Sakura tornò a concentrarsi sul corpo di Yuuko. Era come le
aveva detto nel sogno e doveva fare in modo che Watanuki la sentisse. Provava
dolore, la mano della donna sembrava averle raggiunto il cuore e cercasse di
strapparglielo via con forza, ma non cedette.
- Watanuki!
Se puoi ascoltare la mia voce, ti prego presta attenzione anche a questa
canzone… - Lo gridò iniziando ad intonare quelle stesse parole che sentiva nella
mente, guidata dalla voce di Yuuko sperò che anche lui riuscisse a sentirla.
Un
saluto a tutti, siamo quasi agli ultimi capitoli… come finirà questa storia
secondo voi?
Ringrazio
Liris e FireAngel che continuano a seguirmi ed a commentare la mia storia con
tanta vivacità. Lieta di essere riuscita a commuovervi, il capitolo precedente è
stato difficile da descrivere, pensavo di essere andata troppo sul melodramma,
ma pare che sia piaciuto e la cosa mi rende felice. Posso solo dire riferendomi
a quello che mi avete scritto è che forse Sakura rimarrà abbastanza inutile
anche nei prossimi capitoli, non troppo però, mentre per l’inutilità di Shaoran…
be dai qual cosina gli faccio fare, poi lo strapazzo per benino per la vostra
gioia!!!! Vi lascio al capitolo… buona lettura
9.
Return
Scartò di lato, ma neanche questa volta fu in grado di evitare il colpo.
La frusta lo colpì alla schiena lasciandogli un’altra profonda lesione accanto a
quelle che già aveva riportato. Il dorso era un continuo bruciare e non solo
quello. Watanuki sembrava un fulmine nell’attaccare, quando non riusciva con la
spada arrivava con la frusta e viceversa e Shaoran era diventato veramente un
piccolo animaletto impaurito, che non poteva fare altro che scappare dal suo
padrone. Infine, stanco di giocare con il ragazzino, lo raggiunse con un
semplice salto e lo afferrò per il collo riuscendo a tirarlo su senza sforzo.
L’odore del sangue del giovane Shaoran gli riempì le narici e gli sporcò la
mano.
-
Direi che possiamo anche finirla qui… ora è il momento che lei ti veda in questo
stato…- A causa della forte stretta l’aria iniziò a mancargli, i polmoni
gridavano di dolore e si sforzavano di utilizzare quel poco ossigeno che gli era
ancora concesso.
-
Watanuki!...- quel grido giunse alle orecchie di entrambi, il polso prima fermo
dell’uomo, perse lentamente forza.
“Io
so che puoi sentirmi è solo che il tuo cuore mi ha rifiutato, ora basta però… io
non posso permettere che tu commetta un simile
sbaglio…”
Schioccando
le dita, ma senza lasciare andare la presa sul collo del ragazzo, illuminò la
stanza per osservare cosa stesse accadendo. La scena gli mostrò il combattimento
tra Doumeki e il mago, quest’ultimo sembrava molto provato e il suo cedimento
era ormai prossimo. Spostò la visuale sulla ragazza, intravide il corpo di Yuuko
intento a prenderle ciò che a lei mancava, vide la principessa in stato di
incoscienza.
-
Quella ragazzina ha più risorse di quanto mi aspettassi… per un
attimo…-
“Watanuki
basta!”
Lasciò
andare il ragazzo, che ricadde a peso morto sul pavimento. Indietreggiò senza
volerlo, ogni muscolo del suo corpo tremava. Quella voce nella mente lo stava
tormentando, era quella di Yuuko, non poteva sbagliarsi, ma era impossibile che
avesse parlato. Scacciò a forza quel pensiero dalla mente e tornò a concentrarsi
sull’avversario, lo prese per i capelli alzandogli il viso verso il suo. Shaoran
era inerme, il sangue perso da tutte quelle ferite, lo aveva privato di ogni
forza, debole era la presa sulla spada che presto lasciò andare del
tutto.
“Perché
fai finta di non sentirmi… non ignorarmi in questo modo ti
scongiuro…”
-
Tra poco quella ragazzina smetterà di prendersi gioco di me… quando ti avrò
ucciso davanti ai suoi occhi, smetterà di lottare
definitivamente.-
Iniziò
a trascinarsi dietro il corpo del giovane, tirandolo per i capelli tornò dalla
principessa in pochi secondi. Lasciò andare Shaoran in malo modo e si diresse
dalla ragazza. Avere vicino il corpo della persona da lui amata, sentire il
profumo di quella pelle era tutto ciò che voleva. Accarezzò il viso di Yuuko,
lei si voltò appena verso la sua direzione, ma il suo viso non riuscì ad
esprimere alcuna emozione.
-
Guarda bene Principessina… guarda come si fa a far tornare qualcuno in vita…-
Gli alzò il viso a forza verso di lui, Sakura riuscì ad aprire appena gli occhi,
mostrando due belle iridi scarlatte e lucide.
-
Basta ti prego… amore mio…- Il cuore di Watanuki perse un battito, il cuore a
malapena resse quelle parole e quegli occhi dolci che lui amava. Ogni forza
svanì in quel momento, ricadde all’indietro continuando a fissarla. In quello
stesso istante la mano di Yuuko iniziò ad indietreggiare dal corpo di Sakura, la
ragazza emise un lamento sommesso, mentre una lacrima le solcò la guancia.
Watanuki rimase ad osservare senza fare nulla, Shaoran a fatica fu capace di
volgere lo sguardo, offuscato dal sangue, verso la principessa nel momento in
cui Yuuko estrasse la mano, stringendo a se qualcosa che non le apparteneva. Il
cuore di Sakura emanò una luce bianca e fioca e quando la ragazza chiuse
definitivamente gli occhi, il cuore entrò nel corpo di Yuuko.
-
Mia amata Yuuko… - Allungò la mano nel tentativo di toccare il corpo di lei, la
donna voltò il viso verso l’uomo e aprì gli occhi, sembravano vivi e non spenti
come lo erano stati per tutto il tempo. Era tornata realmente questa volta. –
Finalmente… ho sconfitto il destino che ti ha portato via da me…- Le prese il
viso accarezzandolo e cercando di scaldarlo, era ancora fredda, ma lui sarebbe
riuscito a farla tornare come un tempo, ne era sicuro. – Parlami, pronuncia il
mio nome…-
-
Quel cuore è di Sakura-hime… non puoi dare la vita a qualcuno togliendola ad
altri…- a fatica Shaoran riuscì ad inveire contro l’altro, provando a strisciare
verso la principessa per soccorrerla.
-
Hime… resistete! Riprenderò il vostro cuore anche se…-
-
Anche cosa?- Watanuki scattò in piedi parandosi davanti alla donna e ridendo in
direzione del giovane strisciante. – Non ti permetterò di toccare la mia Yuuko
dopo tutto quello che ho passato… oramai i giochi sono fatti e quel cuore ora mi
appartiene.-
-
Credi che sia così semplice? Come si sentirà lei quando saprà che il cuore che
ha non gli appartiene?-
-
Cosa vuoi che importi dopo tutto quello che io e lei abbiamo sopportato, dopo
tutto ciò che abbiamo vissuto… sei solo un ragazzino presuntuoso che si aggrappa
a degli stereotipi inutili… Il mondo e la vita non sono giusti, nulla lo è…
credi che la morte di mia figlia sia stata giusta o che il sacrificio di Yuuko
lo sia stato?-
Shaoran
non poteva sapere cosa nascondeva il passato di quell’uomo, però capiva che il
suo cuore era ferito e quella lesione non era facile da far rimarginare, ma
nonostante il suo cuore gli dicesse che in fondo non era un istinto cattivo a
guidarlo, non poteva lasciare che agisse indisturbato.
Scese
un lungo silenzio, mesto e carico di dolore. Uno di quei silenzi in cui nessuno
aveva il coraggio di parlare per primo, in cui tutte le parole si perdevano in
una sensazione senza meta, come se nulla fosse importante o necessaria.
L’entrata di Doumeki ruppe quello strano e inquietante scenario, il guerriero
gettò a terra il corpo immobile di Fay, lo sguardo di Shaoran riuscì solo a
soffermarsi su tutto il sangue che macchiava i vestiti del compagno. Anche
Doumeki era ferito, ma a prima vista non sembrava nulla di serio, riconobbe a
malapena i segni delle unghie del mago sul torace dell’altro, ma non
sanguinavano neanche.
-
Fay-san!- Il mago reagì appena al richiamo del giovane, mosse le braccia e fece
per alzarsi, ma Doumeki lo fermò con il piede, impedendogli di muoversi. Alzò la
spada insanguinata verso di lui puntandola contro il collo scoperto del suo
avversario e rimase in attesa di un ordine. Watanuki rispose con un segno
affermativo della testa e Doumeki alzò la lama per il colpo finale. Shaoran
gridò, l’unico gesto a lui concesso era urlare il nome del compagno e supplicare
che gli venisse risparmiata la vita. Il colpo fu vibrato imprimendogli più forza
possibile, ma la lama si fermò appena sopra la nuca del
mago.
-
Chiunque osi toccare ciò che io ho deciso di proteggere…
morirà.-
-
Kurogane-san!!- Shaoran aveva intravisto la lama di una spada ferma al collo di
Doumeki, il tono di voce con cui era stata pronunciata quella minaccia era
inconfondibile. Dal buio infine spuntarono le iridi scarlatte del guerriero e
Doumeki fu costretto a lasciare la presa, gettando la spada lontano da lui. Il
colpo arrivò improvviso, con l’elsa della sua katana Kurogane colpì il ragazzo
alla nuca lasciandolo svenuto a terra. Alzò la lama della sua Katana in
direzione di Watanuki sfidandolo apertamente, ma prima si accostò al corpo del
mago, cercando di capire se fosse ancora vivo. Il respiro lento del compagno fu
ciò di cui aveva bisogno, gli diedero la spinta per combattere ancora, perché
lui lo aveva sentito. Era riuscito, anche se a fatica, ad ascoltare le suppliche
del mago, quelle parole, forse le uniche vere che mai avesse pronunciato, gli
risuonavano in testa continuamente. Forse anche per questo motivo, non era
morto. Poi si avviò verso il suo avversario, la guardia alzata e pronto a
battersi, sospinto da una sensazione che mai aveva provato. Dalla sua posizione
Fay riuscì solo a vedere la figura sfocata del compagno, lo chiamò, ma pronunciò
solo qualche sillaba del suo nome e in quel momento il suo cuore palpitò grazie
ad una sensazione che doveva essere di pura felicità. Lo spirito di Yuuko non
aveva mentito, gli aveva promesso che si sarebbe presa cura di lui e ora era
tornato.
“Fay…
riesci a sentirmi?”
-
Yuuko-san? Ma come?- Il mago cercò la figura della donna e andò a posarsi sul
corpo alle spalle di Watanuki, ma si rese presto conto che non veniva da li. –
Lei è viva, ma la sua anima non è in quel corpo…- lo disse a voce bassa cercando
una conferma dalla donna.
“Io
ho pagato un prezzo alla strega dimensionale e questo prezzo non può in alcun
modo tornare indietro… anche se in quello che era il mio corpo ora c’è un cuore,
la mia anima non potrà mai tornarvi.”
-
Quindi tutto ciò che ha fatto è inutile…- infine la vide accanto a lui, il viso
era ancora più pallido di come lo ricordava, sembrava stanca e molto provata.
Forse salvare la vita di Kurogane l’aveva privata di tutte le
energie.
“E’
vero… i morti non possono tornare in vita, ma lo spirito di quell’uomo è forte e
anche il suo corpo… tu eri troppo sconvolto per accorgerti che non se ne era
andato…Ti avevo promesso che mai avrei lasciato morire ciò che tu ami… ho
mantenuto la promessa fatta…”
Gli regalò un piccolo sorriso, ma non poteva nascondere ciò che stava accadendo
e Fay se ne accorse, lo spirito di Yuuko se ne stava andando, non era in grado
neanche più di cantare.
-
Tu hai fatto tutto questo per salvare Kurogane, come posso salvare
te?-
“Per
me non c’è la salvezza, io l’ho abbandonata nel momento in cui ho dato il mio
cuore e la mia vita in pegno alla strega… ma così facendo ho messo in pericolo
anche lei, che si è presa carico di un desiderio tanto grande… quello che vorrei
ora è che almeno lui possa salvarsi… può fare tanto nella sua vita e non voglio
che rimanga legato ancora a me… Fay…”
Il mago prestò estrema attenzione alle parole della donna in lacrime davanti a
lui, la vide mentre si avvicinava al suo viso e cercava, con una mano
evanescente, di accarezzarlo delicatamente. “… quello che posso darti ora è il resto
della forza che mi tiene in questo mondo… solo a te posso chiedere tanto… ti
prego distruggi il mio corpo e riporta il cuore a Sakura…” L’anima della
donna scomparve poco dopo, Fay sentì le sue mani calde, come se lei lo stesse
tenendo per mano e conducendo a fare ciò che andava fatto. Nessuno si accorse
del mago. Kurogane sfidò apertamente Watanuki, sul corpo del guerriero non c’era
più alcuna traccia della ferita infertagli da Doumeki, ma non era al massimo
delle forze e se non era riuscito ad avere la meglio contro quel ragazzo, non
poteva sperare in una vittoria contro di lui. Watanuki accolse la sfida a
braccia aperte, quando quel guerriero da strapazzo aveva colpito Doumeki, in lui
era scattato qualcosa, aveva provato rabbia vedendo quel gesto e fargli magiare
la polvere era proprio quello che voleva. Nessuno doveva toccare ciò che gli
apparteneva e la punizione per il ninja sarebbe stata la morte e questa volta
senza ritorno.
-
Ho pena per te ragazzo, sei cieco e non te ne rendi
conto!-
-
Pensa a ciò che ti succederà tra poco piccolo ninja… poi io penserò alla mia
cecità!- Inveì Watanuki molto irritato da quelle parole. Riprese in mano la
lunga spada e iniziò a duellare senza problemi contro Kurogane, prevedeva ogni
attacco senza difficoltà e la sfida tutto sommato gli piaceva.
Siamo
al penultimo capitolo di questa mia strana storia…. Un po’ mi dispiace, perché
mi stavo abituando a questa ff, ma è giusto che abbia una fine, non so però se
sarà lieta o meno, lo vedremo.
Intanto
ringrazio come sempre l’affezionatissima Liris e ai suoi commenti pieni di
faccette, l’ho fatto troppo figo Kuro-bau in quel capitolo, ma ci stava infondo
era appena resuscitato, poi doveva difendere il piccolo Fay tutto ferito e
stanco… che carina questa coppia, mi ero ripromessa di non scendere nello
shounen ai, ma non ho saputo resistere… gomennasai!!!
FireAngel,
ho reso Shaoran utile e meno male, almeno non prende botte e basta anche se mi
piace ridurre ad uno straccio i personaggi, ma credo che questo si sia
capito.
Francesca
Akira89, felice di rivederti tra i commenti!! Hai ragione, anche secondo me
Yuuko è troppo vecchia per stare con Watanuki, ho specificato che nella storia
lui era più piccolo, ma non di molto come al contrario lo sono in xxxHolic,
anche perché il tempo non sempre scorre allo stesso modo nei diversi mondi
quindi ne ho approfittato. (e poi preferisco una storia WatanukixDoumeki, ma si
sa che io sono malata XD)
Ebbese
si siamo alla conclusione, a dire la verità non ho ancora deciso come far
concludere il tutto, ho tirato giù un paio di finali diversi. Ne posterò uno
solo, poi se non vi piace quello che ho scelto, metto anche l’altro e vediamo
che ne pensate.
10.
The heart of love
Le
lame delle spade si incrociarono più e più volte senza sosta, nella stanza si
udiva solo il loro continuo fraseggiare, una musica metallica dal suono di
morte. Nascosto dal rumore del duello, Fay sgattaiolò a fatica vicino alla
principessa, con un piccolo incantesimo riuscì a liberarla dalle catene e la
sorresse più che potè con le poche forze rimaste. Si stupì con quanta facilità
riuscisse ad usare la sua magia, lui che per tutto il tempo non lo aveva mai
fatto, che pur di non usarla si sarebbe fatto uccidere, come poi era accaduto
nel regno di Outo contro Sechiro-san e gli oni, eppure nel momento in cui aveva
voluto proteggere Kurogane non aveva esitato e ora lo aveva fatto nuovamente
senza pensarci. Il volto di Sakura, come tutto il suo corpo, era freddo e
immobile e il tempo a disposizione del mago veramente poco. Gettò velocemente lo
sguardo verso Shaoran, che in quel momento aveva fermato la sua avanzata verso
la principessa. L’occhio cristallino del mago cercava di trasmettergli qualcosa.
“Shaoran-kun
riesci a sentirmi?”
Il giovane Shaoran rimase stupito di udire la voce del mago nella sua mente,
fece un cenno affermativo con la testa rimanendo ad osservarlo da lontano. “Devi aiutare Kurogane, non devi permettere
a Watanuki di avvicinarsi a noi ora… so di chiederti tanto, ma provaci.”
Shaoran volse gli occhi verso lo scontro, Kurogane era in difficoltà, riusciva a
proteggersi dagli attacchi di Watanuki, ma lui stava risentendo i ritmi serrati
di quello scontro. “Una sola cosa prima…
non permettere che Kurogane lo uccida…” Il giovane rispose nuovamente in
modo affermati e raccogliendo tutte le sue forze, fece leva sulle braccia per
rialzarsi. Le gambe tremavano e muscoli dolevano, le ferite che aveva riportato
erano abbastanza serie, ma una volta riuscito a rimanere in piedi, iniziò ad
avvicinarsi ai due.
-
Ancora in piedi ragazzino? –
-
Sempre, finchè non avrò ridato il cuore alla mia principessa…- Kurogane lo
osservò fiero, nonostante le sue condizioni non voleva arrendersi. Anche se
sapeva che non era lo stesso ragazzo a cui lui aveva fatto da tutore, ora poteva
dire che comunque lo spirito era identico, la loro forza di volontà e la
determinazione non cambiavano. In segno di sfida Watanuki fece comparire la
spada del giovane Shaoran, abbandonata poco prima, e la lanciò nella sua
direzione.
-
Ad armi pari allora…- nello stesso istante impugnò una seconda spada nella mano
sinistra e attese la mossa dei suoi avversari. Quasi come se fossero
sincronizzati, Kurogane e Shaoran si avventarono sul nemico, ma ognuna delle
loro lame fu fermata da quelle di Watanuki senza alcuno
sforzo.
Distogliendo
lo sguardo dallo scontro, il mago si avvicinò al corpo di Yuuko con estrema
cautela, la donna seguiva i suoi movimenti, ma non si muoveva di un centimetro,
non aveva reazioni a nulla di ciò che accadeva. Nei suoi pensieri Fay non riuscì
a non compatire Watanuki, tanto la felicità di vederla muoversi che non si era
reso conto che in realtà quel corpo era vuoto. Allungò una mano verso di lei e
la toccò a malapena, Yuuko si distese a quella piccola carezza muovendo
leggermente il viso contro il palmo del giovane. Tramite quel contatto, Fay si
sentì svuotare di ogni energia, qualcosa lo aveva abbandonato di colpo e lui
sapeva di cosa si trattava. Aveva accolto per poco l’anima di Yuuko e il
contatto con il suo corpo l’aveva richiamato forzatamente al suo
interno.
-
Fa ciò che devi Fay…-
-
Ma ora sei nel tuo corpo, forse c’è una speranza.- Yuuko scosse appena la testa
e gli sorrise.
-
Questo è possibile solo grazie al cuore di Sakura… ma non posso rimanere oltre…
mi dispiace solo che lui non sia riuscito a sentirmi.- Fay ritrasse la mano
chiudendola a pugno, non sopportava che tutto dovesse finire in quel modo, gettò
l’occhio verso Watanuki che si batteva senza freni. No, lui non avrebbe permesso
che finisse in quel modo, ora finalmente poteva vedere la vera espressione di
Yuuko guardare Watanuki, era dispiaciuta che non fosse riuscita a raggiungerlo e
lui, che non avrebbe mai voluto coinvolgersi tanto, per qualche motivo non
avrebbe permesso che l’anima di quella donna soffrisse
oltre.
-
Yuuko-san … Canta ancora… Prima che tutto finisca, lui deve sentire la tua voce
per l’ultima volta.-
Ancora
una volta… per l’ultima volta… mentre gli occhi le si riempivano di lacrime e la
gola iniziava a pizzicare, si aggrappò con tutta se stessa alla maglia del
giovane mago. Lui l’aveva ascoltata sin dall’inizio, perché lei sapeva che il
cuore di Fay, nonostante cercasse di nasconderlo, era buono e sincero, che ogni
emozione che lei provava, lui poteva capirla, perché anche il mago sapeva cosa
che non poteva rivelare, anche lui soffriva sommessamente e in silenzio, proprio
come lei. Tra loro si era creata quella sincronia che sperava fosse con l’uomo
che amava, ma lui aveva chiuso il suo cuore a tutto il resto e anche a lei.
-
Fay… spero solo che un giorno tu possa capire che non sei solo… ma ricorda che
chi se ne è andato non torna indietro, perché se lo ha fatto, forse era per il
bene dell’altro.-
-
Si l’ho capito… me ne sono reso conto quando stavo per perdere lui… gli avrei
dato volentieri ciò che resta della mia inutile vita se fosse servito a farlo
vivere… ho capito finalmente ciò che il mio cuore cercava di dirmi… ora però
canta per te, per lui e per tua figlia Yuuko-san…-
Kiss
me sweet
I'm
sleeping in silence
all
alone
in
ice and snow
In
my dream
I'm
calling your name
you
are my love
La
voce di Yuuko si sparse nella stanza, lentamente riuscì a sovrastare anche il
rimbombante rumore delle spade. Watanuki volse lo sguardo verso di lei, il
resto… non importava più. Quella voce era della donna che amava, stava cantando
e in quella melodia cercava lui incessantemente… solo che lui, non era riuscito
a sentirla. Involontariamente, o voluto da lei stessa, abbandonò le armi e
rimase a guardare, senza riuscire a fare nulla. Vuoto il suo cuore, vuota la sua
mente… ora c’era solo lei e ciò che aveva sempre sperato. Rivederla viva, vedere
i suoi occhi brillare, vedere le sue labbra muoversi e il suo corpo caldo come
sempre era stato. Non aveva mai dimenticato la sensazione che provava tutte le
volte che la stringeva a se. Yuuko era più grande di lui e a volte si sentiva un
bambino a confronto, ma quando l’aveva vicino era lui a decidere, perché sapeva
che quel corpo gli apparteneva, che lei voleva che così fosse. Davanti ai suoi
occhi ripercorse la vita con quella donna meravigliosa e la nascita della
piccola Kohane. Non aveva accettato di perdere la figlia, lui un dottore che non
era stato in grado di salvare neanche un membro della sua famiglia, ma con la
speranza di stare con Yuuko avrebbe potuto andare avanti… invece aveva gettato
via ogni cosa per un’ossessione, la stessa che lo aveva reso un uomo orribile.
Un uomo che tanto si vantava di amarla, ma che poi non era stato in grado di
ascoltare la sua voce. Chiedere perdono non sarebbe bastato, mai avrebbe
cancellato il dolore che i suoi gesti avevano provocato a quei giovani… eppure
ciò che Yuuko cercava di dirgli che anche se per lei era tardi, non lo era per
lui… che gli errori potevano essere rimediati, che tutto poteva tornare come era
prima, che lui non era solo e mai lo sarebbe stato… che qualcosa poteva ancora
farla…
In
your eyes
I
search for my memory
lost
in vain
so
far in the scenery
Hold
me tight,
and
swear again and again
we'll
never be apart
Fay
la mosse appena cercando di farla avvicinare alla ragazza. Non temeva reazioni
da parte di Watanuki, in quel momento aveva lo sguardo assente, come se stesse
vivendo in un sogno, come se la mente stesse ripercorrendo la sua vita e tutto
ciò che aveva avuto conoscendo Yuuko… solo momenti felici avrebbe potuto
ricordare con quella melodia. Anche lui si sentiva strano, quelle parole
riflettevano anche ciò che lui provava.Non potè non osservare Kurogane in quel momento e ripensare a tutte
quelle cose che involontariamente aveva detto, quando aveva creduto che se ne
fosse andato, anche al fatto che forse, ciò che lui provava era amore. Non
poteva essere sicuro che lui lo avesse sentito, ma se anche così non fosse
stato, qualcosa in lui era cambiato. Ora aveva la certezza che doveva
appoggiarsi a qualcuno, che quel ninja dallo sguardo perennemente imbronciato,
fosse la sua unica ancora di salvezza. Lui poteva trascinarlo fuori dal baratro
che aveva creato, prenderlo per mano e portarlo via da tutti i suoi incubi e
forse avrebbe potuto salvarlo anche dal demone che si portava dietro, che teneva
celato nel profondo del suo cuore. Tutto questo Kurogane inconsciamente lo
sapeva, aveva notato l’occhio del mago su di lui, ricambiò quello sguardo come
per fargli capire che sapeva, che anche se lui non avesse gridato in quel modo,
lui sarebbe riuscito comunque a sentirlo. Lui, il ninja più forte del suo mondo,
colui che mai avrebbe chiesto aiuto ad altri, colui che poteva vantarsi di
essere solo, ora voleva avere vicino quello strano ragazzo, voleva sentirlo al
suo fianco e non abbandonarlo, perché era entrato a far parte di quelle poche
cose che voleva proteggere, quelle per cui valeva la pena morire. Eppure aveva
imparato a conoscerlo e se fosse morto per lui, lo avrebbe lasciato senza
appoggi, per questo lottava, per impedire che quel giovane che lo guardava,
perdesse il suo unico appoggio.
If
you could touch my feathers softly
I'll
give you my love
we
set sail in the darkness of the night
out
to the sea
to
find me there
to
find you there
love
me now
if
you dare...
Speranza
era ciò che quelle parole gli trasmettevano, speranza che un giorno potesse
essere accettato da lei. Shaoran a fatica trattenne le lacrime, vide quel
momento come un addio, come se qualcosa si stesse disgregando, ma in fondo prima
o poi sarebbe stato in grado di farsi accettare dalla persona che per lui era
più importante. Anche se quei sentimenti non provenivano da lui, anche se tutto
ciò che sapeva e provava, erano del suo clone, non poteva cancellarli e non lo
avrebbe fatto. Anche se un giorno Sakura avrebbe scegliere l’altro se stesso,
lui avrebbe continuato ad amarla perché era ciò che il suo cuore gli diceva di
fare. Un ideale per morire sarebbe stato proprio quello… forse sarebbe stato
così o forse lei avrebbe capito, ma egoisticamente volle credere che ciò che
faceva, era solo per se stesso. Allo stesso modo, anche se lontana in quel
momento, anche Sakura la sentiva, dentro di lei, dove il cuore aveva lasciato un
posto vuoto, si stavano radunando tutte quelle emozioni, tutti quei pensieri. Li
accolse, perché mai avrebbe dovuto abbandonarle, perché per la prima volta
sentiva tutti sinceri e ne era felice. Incontrò anche Yuuko in quello splendido
sogno fatto di dolcezza, la vide volteggiare in un cielo candido, stringere la
mano di una bambina dagli occhi chiari…
Kiss
me sweet
I'm
sleeping in sorrow
all
alone
to
see you Tomorrow
Quando
la mano di Yuuko arrivò a toccare il corpo di Sakura, sentì quel poco di vita
scorrerle via, il cuore che era della principessa addormentata cercava
insistentemente di tornare da lei. Non lo avrebbe impedito, mai avrebbe tolto la
vita a quella ragazza che aveva davanti.
Lasciò
che lei la privasse di tutte le forze, lasciò che il cuore l’abbandonasse, prima
di scomparire per sempre in una calda e candida luce, che in qualche modo
cercava di abbracciare la persona che amava con tutta se
stessa.
In
my dream
I'm
calling your name
you
are my love...
my
love...
-…
per sempre mia amata Yuuko…-
-Mia
amata Yuuko…- Le lacrime solcarono ancora una volta il viso del giovane
Watanuki,
mentre
stringeva in mano il vaso contenente il cuore di quella che era la Yuuko a cui
si era riferito.
-
Watanuki stai bene?- la voce del piccolo Mokona Nero lo distolse dai suoi
pensieri, accennò un sorriso flebile verso quella
creaturina.
-
Per un attimo ho sentito ciò che vi è chiuso in questo cuore… - rigirò quel
piccolo vaso tra i palmi continuando a fissarlo, era caldo e per qualche
istante, giurò di averlo sentito battere ancora.
-
Watanuki…- la voce di Yuuko catturò la sua attenzione, incrociò le iride
scarlatte della strega distesa sul futon, si era svegliata finalmente e lui non
poteva che esserne felice. - … ora puoi aprirlo…-
Non
chiese il perché di quel gesto, lo eseguì senza parlare, trattenne il respiro e
tolse il coperchio. Dal vaso uscì una piccola nebbiolina candida e profumata che
offuscò l’interno del contenitore, poi a sorpresa, ne uscì una bellissima
farfalla blu dalle ali meravigliose e grandi. La farfalla andò a posarsi accanto
al viso del giovane e poi su quello della strega, infine volò via scomparendo in
una leggera nuvola cerulea.
-
Infine è libera…-
-
Yuuko-san tutto questo era inevitabile? Anche la sofferenza che quella donna ha
dovuto provare?-
-
Tutto in questo mondo accade per una ragione, non esistono le coincidenze, ne si
può cambiare il destino, ma gli uomini sono delle strane creature, nonostante
soffrano continuano a sperare e a desiderare che qualcosa cambi… così anche lei
ha continuato a sperare e questo ha fatto si che non lasciasse mai quel luogo,
ha reso ciò che io ho fatto incompleto… ma suppongo che tutto ciò faccia parte
del destino e dell’inevitabilità che ci porta ad agire…-
-
Quello che io credo…- La strega riuscì a sedersi e rimase in ascolto del
giovane, non tutto si poteva spiegare con le sue parole e forse anche un giovane
ragazzo come Watanuki, poteva saperne più di lei. – … quello che io credo è che
forse il desiderio di quella donna fosse diverso da ciò che vi ha detto… forse
in cuor suo voleva soltanto salutare suo marito per l’ultima
volta…-
“Anche
se ora sei solo, puoi ancora fare tanto… rifletti su ciò che è accaduto e
vedrai… sono sicura… che il tuo cuore questa volta ti guiderà nella giusta
direzione…”
Bè
se seguite la serie avete capito che canzone ho scelto di inserire per questo
capitolo, cmq lo specifico: è la versione inglese di “You are my Love” che canta
Sakura nel regno di Outo accompagnata al piano da Ohula… ci stava bene e non ho
resistito, le canzoni dell’anime di Tsubasa mi piacciono da impazzire e la
maggior parte dei capitoli li ho scritti con le ost in sottofondo… spero via sia
piaciuto!!! Ci vediamo alla fine del viaggio!!!
Eccoci
alla fine, o meglio quella che io ho scelto come tale… In realtà questo capitolo
è un unione dei due finali che avevo scelto, quindi questo è il solo e unico
finale di questo viaggio strano, spero di avervi appassionato il più possibile e
che non si sia stata monotona o noiosa.
Come
sempre ringrazio Liris e FireAngel che mi hanno seguito con tanta simpatia e in
tutti i capitoli, più tutti quelli che hanno soltanto letto. Scriverò
sicuramente qualche altra storia, ma per ora godetevi questo
finale.
Saluto
tutti quanti e alla prossima ff,ciao ciao ^_^
11.
Memories
Di colpo, come se qualcuno l’avesse scossa all’improvviso, aprì gli occhi
scattando seduta sul letto. Un forte capogiro la costrinse a poggiare la schiena
contro il muro, mentre due braccia forti la sostennero.
-
Sakura-san non dovete fare sforzi improvvisi…- La ragazza mise a fuoco il viso
della persona che aveva di fronte e ne rimase stupita, gli occhi cristallini di
Watanuki la fissavano in modo gentile.
-
Watanuki… come…- Il ragazzo cercò di capire cosa volesse dirle, quando
improvvisamente la voce squillante di Mokona irruppe nel silenzio della stanza,
saltando al collo della ragazza e baciandola con estrema
vivacità.
-
Sakura è sveglia… Sakura è sveglia… Mokona era molto in
pensiero…-
-
Sakura-hime… meno male…- Sakura spostò gli occhi verso il ragazzo che l’aveva
chiamata, era fermo sulla soglia della camera e poco dopo comparvero anche gli
altri due compagni, Kurogane e Fay poco dietro. – Sensei come sta Sakura-hime,
la febbre è scesa?-
-
Si, ora va tutto bene, con qualche giorno di riposo tornerà in gran forma… non
siete abituati a questo clima ed è normale prendersi un malanno.- rispose
Watanuki inforcando un paio di piccoli occhiali sul naso e chiedendo a tutti di
uscire dalla stanza per poter visitare la ragazza con tranquillità. Attesero di
rimanere soli, la principessa sembrava alquanto perplessa. Anche se li aveva
visti per poco tempo, su di loro non aveva notato neanche un piccolo segno di
tutto ciò che era accaduto, che avesse sognato? In quell’istante Watanuki le
chiese di voltarsi di spalle e scoprire la schiena, tirò fuori da una borsa in
pelle nera uno stetoscopio e lo poggiò sulla pelle calda della ragazza,
facendola sussultare.
-
Faccia respiri profondi e regolari per favore.- Sakura eseguì l’ordine,
interrogandosi su ciò che le fosse accaduto.
-
Sensei?-
-
Dimmi… provi a dare un colpo di tosse ora.- Tossì leggermente e non appena sentì
lo strumento allontanarsi da lei e lui che le abbassava delicatamente la
maglietta, si voltò verso il dottore.
-
Sono contenta che sei riuscito a sentirla dopo tanto tempo…- quella frase lo
sorprese e lasciò cadere a terra lo stetoscopio, voltandosi appena verso quelle
belle iridi smeraldo che sorridevano compiaciute.
-
Come… non avresti dovuto ricordare…-
L’aveva
sentita e le parole gli erano uscite spontanee dalla bocca, miste a tanta
tristezza.
-
Per sempre mia amata Yuuko…-
Una
luce calda lo aveva avvolto, abbracciandolo e riscaldando quel cuore che aveva
chiuso a tutto il mondo. Quando la visibilità era tornata normale, si era
ritrovato in ginocchio con le mani sul viso, piangeva disperatamente, i
singhiozzi gli strozzavano il respiro provocandogli un forte dolore all’addome
per lo sforzo, ma non aveva alcuna intenzione di fermarsi. Non gli importava che
lo vedessero in quello stato, non gli importava più di nulla.
-
Watanuki-sensei!- si sentì stringere da due forti braccia e lui si lasciò andare
sempre di più, non si era accorto della spada che aveva puntata alla nuca, ma
aveva riconosciuto quella voce e quelle braccia. Doumeki si era svegliato e si
era fiondato su di lui per proteggerlo dalla lama del ninja che non lo avrebbe
perdonato. Nella disperazione però riuscì a fare un sorriso, dopo tanto tempo
Doumeki lo aveva chiamato sensei e non padrone e la cosa lo rendeva tutto
sommato felice.
-
Se volete vendetta prendetevela con me… io ho combattuto contro di voi, io vi ho
ferito… ma non ucciderlo, non ha colpa di nulla…- Doumeki lo strinse più forte a
se e Watanuki percepì il cuore dell’altro battere all’impazzata, non capiva
perché lo proteggesse fino a tal punto, lui che alla fine non aveva fatto altro
che usarlo per stesso. – Avrei dovuto fermarlo, avrei dovuto fargli capire che
sbagliava, ma mi sentivo in colpa, perché se quella sera ci fossi stato io non
avrei permesso che la signora Yuuko si sacrificasse, gli avrei dato io la vita
pur di vederlo felice… mi sono sentito sempre in colpa per
questo…-
-
Doumeki…- Watanuki si spostò leggermente da lui e gli prese il viso tra le mani,
il giovane rimase sorpreso da quante lacrime riuscisse a versare l’altro tutte
in una volta, aveva gli occhi rossi, ma in fondo riuscì a leggere un minimo di
serenità, quella che da anni non vedeva. Kurogane per un secondo volse lo
sguardo verso il mago, il biondino teneva stretto tra le mani i resti del corpo
della donna, poco più il la Sakura stava cercando di riaprire gli
occhi.
-
Kurogane non ucciderli ti prego…- le parole di Fay e le mani gentili di Shaoran
che lo esortavano ad abbassare l’arma lo fecero cedere. Il ninja girò intorno ai
due uomini e si diresse dal mago, lo prese per le braccia e lo tirò su di forza,
iniziando ad esaminarlo accuratamente, lo stesso fece poi Shaoran correndo dalla
sua principessa, stringendola tra le braccia e cullandola nel suo lento
risveglio.
-
Ohi, stai bene?- come al solito Kurogane non mostrava di più di ciò che non
volesse dare a vedere, ma Fay era felice lo stesso, il fatto che fosse andato da
lui lo faceva sentire estremamente fortunato.
-
Si…- senza pensarci il mago appoggiò le mani sul petto dell’altro, cercando
qualche segno della ferita che gli era stata inferta, ma notò solo una piccola
linea bianca quasi invisibile. – Ho pensato che mi avresti lasciato per sempre…
mi sono sentito perso e…-
-
Lo so, ti ho sentito…- non seppe cosa dire, quelle poche parole lo avevano
smarrito, Kurogane non sembrava affatto arrabbiato, al contrario era come se
tutte quelle parole che lui gli aveva detto in quel momento, gli facessero
piacere. – Mentre ti sentivo gridare, ho pensato davvero che non sarei dovuto
morire o avresti continuato a piangere per chissà quanto tempo e vederti in
quello stato è più fastidioso di quando ridi senza motivo, perché quelle lacrime
erano vere… giusto, Fay?-
-
Sakura-hime!- Il gridò di Shaoran fece voltare tutti dalla sua parte, non dando
tempo al mago di digerire tutte quelle sensazioni che la pronuncia del suo nome
gli avevano regalato. Il ragazzo scosse la principessa cercando di farla
destare, ma presto si accorse che aveva smesso di respirare, fu in quel momento
che Watanuki agì. Scattò in piedi e con un gesto della mano sollevò una leggera
nebbiolina olivastra che avvolse tutti i presenti, facendoli cadere in un sonno
profondo, poi prese la ragazza dalle mani del ragazzo addormentato e la distese
a terra. Iniziò ad esaminarla, ogni suo gesto ricordava ciò che lui in realtà
era, un dottore. Sakura non respirava e il suo cuore aveva smesso di battere. Le
alzò il viso con la mano aprendole la bocca e chiudendole il naso, iniziò ad
insufflarle direttamente nei polmoni l’aria di cui aveva bisogno. Poi con la
mano sinistra contò le costole e iniziò a praticarle il massaggio cardiaco
portando ad incrociare le dita della sinistramano con quelle della destra. Avrebbe
continuato in quel modo, aiutato e sorretto da Doumeki, finchè non l’avrebbe
salvata.
-
Quindi è così che è andata…- Sakura aveva ascoltato ogni cosa con molta
attenzione ed era rimasta sorpresa di quanto impegno avesse messo per
salvarla.
-
Sono un dottore infondo e non ho potuto non aiutarti, Yuuko mi ha chiesto con
tutta se stessa di tornare ad essere l’uomo di un tempo e di salvare te e tuoi
compagni…-
-
Ma c’è altro vero? Perché hai detto che non avrei dovuto
ricordare?-
-
Perché era il mio desiderio.- Watanuki si tolse gli occhiali poggiandoli nella
borsa, accarezzò il viso della ragazza notando in lei piena attenzione alle sue
parole. – Ho curato tutte le ferite dei tuoi compagni anche grazie alla magia
che ho acquisito nel tempo e dopo aver salvato te, vi ho riportati qui. Ero di
sotto insieme a Doumeki, riflettevo su ciò che avevo commesso, ogni momento di
tutta questa storia mi passava davanti incessantemente e non riuscivo a
perdonarmi, ho forzato ciò che era destino e non avevo modo di ripagare
all’errore, fino a che non è arrivata da me Mokona…-
-
Watanuki, Yuuko-san vorrebbe parlare con te.- Al sentir pronunciare quel nome
trasalì, poi si rese conto che non poteva essere la sua Yuuko. La gemma sulla
fronte di Mokona si illuminò producendo un fascio di luce che riprodusse
l’immagine della strega. Era seduta sul portico, i capelli legati da un lato,
aveva ancora sul viso i segni della malattia e lui, in quanto medico, se ne rese
subito conto.
-
Questa è la prima volta che ci incontriamo Strega
Dimensionale.-
-
Ma io ti conosco Watanuki… ti conosco molto bene ormai…- per un attimo la scena
si spostò su un giovane ragazzo con un grembiule bianco che spazzava il cortile.
Watanuki lo osservò bene era identico a lui, forse di qualche anno più
giovane.
-
E così il destino è questo… ci porta a creare gli stessi
legami.-
-
Se non fosse stato per la sua presenza, il cuore della tua Yuuko non avrebbe
retto fino a questo punto… quando lui – riferendosi al giovane Watanuki in
cortile - lo ha visto, ha pianto incessantemente… ma ora lei è libera e lo sei
anche tu.-
-
Io ho commesso troppi errori, forse riuscirò a ripagarli, ma non c’è libertà per
una persona come me… Strega… anzi Yuuko-san, vorrei chiederti di esaudire un mio
desiderio…- Yuuko rimase in ascolto, anche se sapeva cosa stava per
chiedergli.
-
Quello a cui non potrò rimediare è il dolore che ho inflitto a quei ragazzi… ho
rivelato loro ciò che provano, le loro paure più profonde creando una ferita che
non si rimarginerà…-
-
Eppure in questo modo si sono uniti sempre di più… non lo hai notato? Potrebbe
essere un bene per loro ciò che hanno vissuto.- Watanuki abbassò lo sguardo, poi
lo volse verso Doumeki alle sue spalle. Aveva fatto soffrire anche lui e sapeva
che non era giusto.
-
Anche se mi dici questo, sai bene anche tu che ho forzato il destino e le cose
non possono rimanere tali… il mio desiderio è che ognuno di loro dimentichi
tutto ciò che hanno passato in questo mondo.-
-
Esaudirò il tuo desiderio, ma in cambio dovrai darmi qualcosa che valga lo
stesso prezzo… - In quel momento Watanuki pensò che la strega le chiedesse la
vita, infondo era ciò che avrebbe dovuto meritarsi. – Ma non ti chiederò nulla
di più che la tua magia Watanuki, quella che hai acquisito nel tempo e con gli
studi, quella che ti ha portato a diventare l’uomo che odi, la stessa che ti
permetteva di ricordare la donna che ami.-
Watanuki
acconsentì con un gesto del capo e attese… improvvisamente si sentì svuotato di
tutta la forza, le gambe cedettero e Doumeki fu costretto a sorreggerlo. Poi uno
strano bruciore al petto lo costrinse ad aprirsi la camicia, notò un segno rosso
allargarsi velocemente sul petto, una brutta bruciatura che iniziò a dolere da
subito.
-
Quella è per ricordare del tuo errore, farà male e lo farà per sempre, non ci
sono rimedi per le ferite dell’anima.-
-
E’ giusto così, sono felice di aver parlato con te Yuuko… mi rendo conto solo
ora che l’odio che ho provato nei tuoi confronti era infondato, mi
dispiace.-
-
Buona fortuna Watanuki Kihimiro-sensei.- Il collegamento si interruppe non
appena Yuuko accennò un debole sorriso.
-
Ho capito… ti fa male la ferita?-
-
Molto, ma non è nulla in confronto a ciò che ho fatto io a voi… solo non capisco
perché tu ricordi tutto ciò che è accaduto?-
-
Non so, forse perché ho condiviso con Yuuko e tutti voi i sentimenti che avete
provato e i miei ricordi sono stati più difficili da cancellare rispetto agli
altri.-Sorrise, come se il fatto
che lei potesse ricordare, la rendesse estremamente felice. – Li custodirò
gelosamente nel mio cuore lo prometto.- Watanuki l’abbracciò forte,
accarezzandole la testa come se fosse suo padre, la ragazza percepì tutto ciò
che stava provando e si lasciò andare a quel gesto.
Così
tutto era finito, ogni cosa era tornata ad essere normale. Mokona riferì a tutto
loro che in quel mondo non c’erano piume e si prepararono per ripartire.
Watanuki e Doumeki andarono a salutarli, il medico aveva preparato dei cesti del
pranzo da far portare loro.
-
E’ da un po’ che non cucino per tante persone, spero vi
piaccia.-
-
Grazie Watanuki-sensei, sono sicura che saranno deliziosi.- rispose Sakura
accettando il dono e stringendolo a se come se fosse la cosa più preziosa del
mondo. Aveva osservato i suoi compagni in quel breve lasso di tempo, ognuno di
loro era tornato ad avere un atteggiamento distaccato verso gli altri. Fay non
chiamava mai Kurogane con i soliti nomignoli, aveva riacquistato quel rancore
che si portava dietro da Acid Tokyo, però Sakura aveva notato una cosa… più di
una volta, quando si trovava a dover camminare dietro Kurogane, aveva visto il
mago guardarsi la mano come se gli mancasse qualcosa… quel qualcosa era la mano
del ninja che stringeva la sua, quel calore sincero di cui Fay aveva tanto
bisogno. Lo stesso valeva per Kurogane, lo aveva visto guardare Fay più di una
volta e sussultare se gli accadeva qualcosa, aveva riso quando il ninja aveva
sentito Fay starnutire per colpa del freddo e lui, senza pensarci, era scattato
verso il mago poggiandogli una mano sulla fronte per capire se avesse la febbre.
Si era ritirato subito dopo, cercando di nascondere ciò che aveva fatto e
impedendo a chiunque di dire una sola parola. E che dire di lei e Shaoran: non
sapeva come comportarsi, nella sua mente riecheggiava il momento di quel bacio,
arrossiva ogni volta che incrociava il suo sguardo e lui qualche volta riusciva
a sorriderle serenamente.
Ma
le cose sarebbero cambiate prima o poi, se solo avessero saputo che il prossimo
mondo che avrebbero visitato, li avrebbe portati a rivivere, anche se in modo
leggermente diverso, le stesse emozioni. Infondo erano diretti verso
Infinity…
-Yuuko-san
vi sentite meglio ora?-
La
strega accennò un si deciso e gli chiese di portarle qualcosa da bere, il
giovane Watanuki però si rifiutò categoricamente di portarle qualcosa di
alcolico e si beccò un’occhiata truce dalla strega.
-
Continui a tenerlo in tasca…- disse lei all’improvviso mentre Watanuki tirava
fuori un fazzoletto rosso con farfalle blu, lo stesso con cui era avvolto il
vaso contenente il cuore dell’altra Yuuko.
-
Potrei averlo per me?- chiese flebilmente continuando a guardarlo e a stringerlo
tra le mani; era ricco di ricordi ed estremamente
prezioso.
-
Anche quello fa parte del pagamento del desiderio di quella donna… dovresti
darmi qualcosa in cambio dello stesso valore se lo vuoi.-
Il giovane ci pensò su molto, cosa
avrebbe potuto scambiare con la strega? Infine capì, si piegò in avanti
portandosi vicino al viso della strega, poggiò le labbra su quelle di lei e la
baciò delicatamente spostandosi subito dopo.
-
Spero che basti… era una cosa molto importante per me.-
Watanuki
si alzò dal portico, aveva il viso rosso e camminava con lo sguardo basso. Aveva
donato il suo primo bacio nella speranza che bastasse. Yuuko rimase per un
secondo sbalordita, si toccò le labbra come se fosse la prima volta anche per
lei.
-
Direi che è sufficiente… a domani Watanuki.-
“Anche
se le cose sembrano cambiare, non fanno altro che seguire un disegno preciso,
perché nulla è lasciato al caso… i legami sono ciò che permettono agli uomini di
andare avanti… anche se lui ha cancellato ciò che è stato… ogni cosa tornerà al
suo posto… perché fa tutto parte del destino di quei ragazzi… e forse torneranno
anche prima di quanto ci si aspetti…”