Another World

di Nazori chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: la chiave nera ***
Capitolo 3: *** capitolo 2: un nuovo mondo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Slayer's Heart ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: segreti e pestaggi ***
Capitolo 6: *** capitolo 5: an irritant partner ***
Capitolo 7: *** capitolo 6: missione X ***
Capitolo 8: *** capitolo 7: a night of horrible dreams ***
Capitolo 9: *** capitolo 8: fire-breathing horse ***
Capitolo 10: *** capitolo 9: ordinary work of a Slayer ***
Capitolo 11: *** capitolo 10: ordinary work of a Slayer- parte 2 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11: perverts and iper-apprensives boyfriends ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti ^^
Avevo in mente questa storia già da un po', solo che ultimamente ho notato che sono di moda le fanfiction ad OC e ho deciso di adattarla. Penso sia divertente, quindi spero vi faccia piacere.

I protagonisti sarete voi, assieme ovviamente agli originali di Mashima-sensei.
Chiunque voglia, può mandarmi la scheda del suo personaggio ed io l’aggiungerò.

Non voglio copiare nessuno con questa idea, sono solo attratta dalle sfide difficili e negata per inventare nuovi personaggi.
Capitemi, sto scrivendo un romanzo e questo significa sparare alla cieca le caratteristiche di cento e più tizi: attualmente sono un po' a corto di idee! ^^’’
Finite le lamentele personali, che ovviamente non importano a nessuno, vi do un piccolo assaggio della trama , e successivamente la scheda dei punti chiave dei vostri personaggi.
 
 
____________________________

TRAMA
A causa di uno strano incidente, alcuni membri della gilda di Fairy Tail si ritrovano catapultati in un nuovo mondo, dove la moderna tecnologia regna sovrana.
Criminali e umani corrotti sono affiancati da creature nate dalle arti magiche e da antichi incantesimi, che infestano di notte ogni angolo del mondo.
I componenti della Fairy Tail, ancora in possesso dei loro poteri, si imbattono in un gilda segreta del nuovo mondo, che grazie all’unione tra una sofisticata tecnologia e l’uso di incantesimi, elimina su commissione le oscure presenze che minacciano la stabilità del loro mondo, che si tratti di creature magiche o di umani corrotti.
Cercando un modo per tornare dai loro amici, si troveranno anche loro coinvolti in oscuri piani e avventurose missioni.
 
dal testo:  
Lucy era aggrappata al braccio di Natsu. Persino lui, di solito il primo a buttarsi nelle battaglie, era rimasto immobile. Dandogli una veloce occhiata, Lucy vide il suo peggior incubo attanagliarla: tutti i suoi compagni di Fairy Tail morti, davanti ai suoi occhi. Era così realistico, che per un attimo pensò fosse veramente successo. Fortunatamente però, l’incubo si dissolse nel momento in cui distolse lo sguardo. Chiuse gli occhi, aspettando che gli esseri attaccassero, ma questo non successe. Aprendoli, notò che entrambi erano stati colpiti al centro del petto da due proiettili rossi. Lanciarono urla agghiaccianti, per poi diventare polvere argentata, che fu spazzata via dal vento. I due proiettili rossi caddero al suolo con un ticchettio, passando dal rosso sangue al nero. Quel mondo era un vero e proprio incubo, un incubo dal quale, c'era la possibilità, non si sarebbe mai svegliata. Un mondo di mostri, dove le tenebre si nascondevano anche nei raggi del sole. Era un vero orrore, e maledì ancora l'esserci arrivata.  
 
____________________________

SCHEDA PERSONAGGI (campi obbligatori)
-nome:
-cognome:
-età:
-sesso:
-carattere:
-aspetto:
-passato:
-posizione simbolo della gilda:
-storia d’amore: (basta rispondere SI o NO)
-modo di combattere: scegliete quello che volete. (vi prego però di evitare DragonSlayer. Perché non so ancora se mettere o no anche i draghi) Potete anche combinare l’uso di armi con incantesimi del tipo che preferite o solamente scegliere l’uso di armi magiche (con caratteristiche a vostro piacimento)
 
Oltre questi campi, di cui ho bisogno, potete aggiungere ciò che volete: soprannome, punti deboli e di forza, paure, animali, abbigliamento, hobby, comportamento abituale, che tipo di missioni preferisce… etc.
 
Ps: un avviso! Sono profondamente credente nelle coppie dell’opera originale, quindi se qualcuno vuole una storia d’amore con uno di loro non so se potrò accontentarvi.  Se qualcuno comunque vuole questo tipo di storia d’amore per il proprio OC, per messaggio privato posso dirvi i personaggi ‘liberi’
 
 
___________________________________
 
I personaggi che mi servono sono 13-14, anche se sarò già fortunata se qualcuno si è fermato a leggere questa stupidata di idea che la mia mente bacata ha prodotto.
Emh… mi sarei grata se mi aiutaste a sfornare personaggi, grazie! ^^
Ovviamente anch’io mi darò da fare e ne aggiungerò almeno uno, oltretutto cercherò di aggiornare periodicamente, un capitolo alla settimana credo. Presto metterò il primo capitolo, mentre per il secondo penso dobbiate aspettare almeno fino a quando non avrò tutti i personaggi che mi occorrono.
Spero la trama vi piaccia e l’idea dell’OC non sia già considerata noiosa e ripetitiva, e per ora vi saluto.
Un abbraccio,
Nazori chan

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: la chiave nera ***


Horus, Regno di Fiore
 
I Grandi Giochi Magici sono finiti da alcuni mesi. A seguito della sconfitta dei draghi e del Rogue del futuro, la gilda vincitrice del torneo, Fairy Tail, ha ricevuto una sostanziosa ricompensa ed è tornata ad essere quella di sette anni prima, la più forte di tutto il regno di Fiore.
Le richieste alla gilda sono aumentate a dismisura, mentre prima erano poche quelle affisse alla bacheca. Approfittando di questo, anche il team considerato il più forte della gilda più forte ha deciso di partire in missione. Però…

 
“waaaaah!! Lo sapevo che sarebbe finita così!!” urlò Lucy, in preda ad  una crisi nervosa a causa dei suoi compagni. Ancora una volta infatti avevano esagerato, o meglio: i suoi compagni di team avevano ancora una volta esagerato, coinvolgendo anche lei stessa e Wendy, e di certo si erano giocati anche quella volta la piena ricompensa.

Non si trattava di una missione particolarmente difficile, avrebbero solo dovuto evitare che dei ladri derubassero un anziano conte di un prezioso dipinto.
Certo, avevano protetto bene il quadro, ma a costo di danneggiare seriamente l’abitazione.
Natsu aveva infatti abbattuto un’intera parete; Gray aveva congelato parte del giardino, compresi i fiori rari che vi si trovavano e che non sarebbero certamente sopravvissuti a quell’inattesa glaciazione; Erza aveva fatto strage delle statue di marmo che ornavano i sontuosi corridoi della villa; e come se tutto ciò non fosse già sufficiente, Happy aveva misteriosamente fatto sparire tutti i pesci dallo stagno nel giardino del conte, accusando poi Lucy del furto.
In definitiva, il conte aveva dato loro solo metà della ricompensa, ed inoltre li aveva anche obbligati a prestare servizio nel suo palazzo per il resto del giorno, in segno di scuse.
‘uffa!  Dovrò partire un’altra volta per l’affitto di questo mese...’ pensò afflitta Lucy, scrutando dubbiosa i 20.000 jewels della sua parte di ricompensa.
 

Era ormai sera, quando uscirono dalla villa.

 “cavoli, per colpa di quel vecchio abbiamo perso un sacco di tempo…” sbottò Natsu, stiracchiandosi.
“è stata tutta colpa tua, stupido fiammifero! Se tu non gli avessi sfondato casa, ora saremmo già a Magnolia!” lo accusò Grey.
“che vorresti dire, ghiacciolo in mutande?!?! Sei stato tu a congelare tutto!”
“l’ho fatto per evitare che quei due ladri che stavano scappando ci sfuggissero, fiammella senza cervello!”
“idiota nudista!”
“cervello in fiamme!”
“voi due… smettetela subito!” ordinò Erza, minacciandoli con uno sguardo privo di pietà.
“A-aye…”
Lucy e Wendy ridacchiarono a quella vista; nonostante fosse successo centinaia di volte, vedere Natsu e Gray sottomessi e zittiti da un semplice sguardo era sempre divertentissimo.
 
Finalmente arrivarono alla stazione, dove Natsu cominciò a dare di matto pur di non salire sul treno.
Fortunatamente per lui però, li attendeva una cattiva notizia…
“ragazzi, hanno sospeso tutte le corse fino a domani sera a causa di una frana sulle rotaie. Non ci resta che tornare a casa a piedi…”
Natsu cominciò a saltellare di gioia a quella notizia, mentre Lucy e Wendy sospiravano rassegnate.
“… oppure potremmo tornare in carro!” continuò Titania.
A sentirla parlare, le due ragazze sorrisero contente, mentre Natsu tentò una ritirata strategica fuga non proprio virile, prontamente bloccata sul nascere da Erza.
I ragazzi uscirono così dalla stazione, decisi a trovare un carro che li portasse a Magnolia.
 
“io… mi sento… male…” si lamentò Natsu, trattenendo i conati.
“m-mi dispiace Natsu-san… ma ormai Troia ha perso effetto…” si scusò Wendy, torturandosi le mani.
Il DragonSlayer si sporse  a fatica dal finestrino, trovando un piccolissimo sollievo nel sentire il vento passargli tra i capelli rosa.
Lucy ed Erza stavano discutendo di un probabile flirt tra Levy e Gajeel, che da un po' di tempo erano molto affiatati e partivano persino insieme per varie missioni. Gray sonnecchiava in boxer (i suoi vestiti erano volati via col vento ormai da un bel pezzo) e Wendy chiacchierava con Charle ed Happy.
Fu proprio quest’ultimo ad accorgersi della mancanza di qualcosa, o meglio di qualcuno;
“ehi, dov’è Natsu?”
Tutti si guardarono intorno: in effetti il mago dai capelli rosa era come scomparso…
 “è impossibile che si sia mosso, fino a poco fa stava malissimo. Forse è caduto mentre noi eravamo distratti..” pensò Lucy ad alta voce.
“è tutta colpa mia. Ero talmente concentrata che ho perso di vista Natsu… Lucy, se vuoi colpirmi fa pure” si auto-colpevolizzò la maga con l’armatura.
“ma no, dai… non è stata colpa tua, Erza…” tentò di convincerla Lucy.
Dopo aver svegliato Gray dal suo sonnellino e avergli fatto notare che fosse in mutande, scesero tutti dal carro, per mettersi alla ricerca del DragonSlayer perduto, sicuramente accasciato lungo il sentiero che avevano percorso, in balia dei postumi della nausea.
 
“faremo prima se ci dividiamo! Io e Gray controlleremo lungo il sentiero che abbiamo appena percorso; Happy e Charle nelle campagne a destra; Lucy e Wendy in quelle a sinistra. Ci vediamo qui tra un’ora.” Ordinò Erza, che si allontanò seguita da uno scocciato Gray.
“Charle, ti va un bel pesce?” domandò l’Exeed blu alla compagna, mentre questa si allontanava.
“stupido neko! Il tuo DragonSlayer scompare e tu pensi al pesce?” lo riprese lei, alzandosi in volo per avere una migliore visuale.
Anche Wendy e Lucy presero la loro strada.
 
“Natsuuuuuuuuuuuuu!!”
“Natsu-saaaaaaaan!!”
Ormai sfinite, le due ragazze si sdraiarono all’ombra di una quercia a riprendere fiato.
“è… tutto… inutile…! Lo stiamo… cercando… da quasi un… ora” annaspò Lucy, ormai senza più fiato. Avevano infatti corso chiamando a gran voce il compagno per tutto il tempo, finendo con lo stancarsi.
“Lucy-san… torniamo dagli altri… magari loro lo hanno trovato…” propose la DragonSlayer, sorridendo incoraggiante. La maga degli Spiriti Stellari annuì, alzandosi anche lei.
“emh… Wendy! Tu sai come tornare indietro?” chiese la bionda, spaesata.
“m-mi dispiace, n-non ne ho idea!” balbettò la ragazzina, piegando la testa in segno di scusa.
“dai, non fa niente. Guarda, possiamo chiedere in quella casa di indicarci la direzione!” propose, scorgendo una piccola abitazione persa tra gli alberi della campagna.
Wendy annuì, seguendo l’amica.
 
Quando arrivarono di fronte all’abitacolo, si resero conto che non si trattava di una casa, bensì di una locanda.
‘che fortuna! Ormai è quasi notte, possiamo fermarci tutti qui per oggi!’ si disse soddisfatta Lucy.
Pensava fosse strano che ci fosse una locanda là nel nulla, dove non vi erano nemmeno strade o sentieri, ma non diede molto peso alla cosa.
Il silenzio del luogo però, era a dir poco inquietante. Con cautela, entrarono nel locale.
A dispetto di quello che si poteva pensare vedendo l’aspetto cadente dell’esterno,  l’interno era ben pulito, in ordine e dall’aspetto caldo e accogliente.
 
Quella che doveva essere la locandiera andò loro incontro all’ingresso, come se avesse predetto il loro arrivo.
Era la donna più bella che le due avessero mai visto, tanto che rimasero ferme a fissarla per un po': aveva i capelli neri raccolti dietro la nuca, con due ciocche ad incorniciarle il viso perfetto. La pelle era bianca, pallida come quella di un cadavere; gli occhi erano neri, con striature rossicce che sembrano formare delle ragnatele; le labbra erano sottili, di una tonalità bluastra, come se fosse sul serio morta.
Era alta e proporzionata, ed indossava un semplice abito nero, decorato sulla gonna con merletti.
“benvenute! posso esservi utile?” chiese gentilmente. Aveva una voce profonda, che Lucy trovò estremamente calda.
“e-ecco… ci siamo perse e… potrebbe indicarci la direzione da prendere per tornare sulla strada principale per Magnolia?” chiese Lucy.
“certamente! Prima però fermatevi a bere qualcosa. Sembrate stanche… e non preoccupatevi, offro io”
Le due ragazze accettarono con piacere. La donna le fece accomodare sul soffice divano rosso della hall, scomparendo poi in un’altra stanza.
“Lucy-san… dici che gli altri saranno preoccupati per il fatto che non siamo ancora tornate?” chiese Wendy.
“tranquilla, un po' di riposo non potrà che farci bene. E poi sanno che sappiamo cavarcela da sole, no?”
La locandiera interruppe le loro preoccupazioni, ritornando con un vassoio. Poggiò sul tavolo due tazze di tè e dei biscotti alla cannella.
Le ragazze ringraziarono e si servirono, mentre la donna le osservava, seduta compostamente sul divano di fronte a loro.
“ditemi… siete due maghe?”
“beh… si. come l’ha capito?” chiese Lucy, confusa.
“ho notato le tue chiavi. Quindi sei una maga degli Spiriti Stellari, non ne avevo mai incontrata una prima d’ora…" commentò, e per un attimo Wendy notò che i suoi occhi diventarono completamente rossi. Subito dopo però scrollò le spalle, pensando che fosse stato solo un brutto scherzo giocatole dalla stanchezza.
“già. Non sono molti ad usare questo tipo di magia…”
Seguirono brevi attimi di silenzio, poi la donna chiese di nuovo “a quale gilda appartenete?”
“Fairy Tail”
La donna sussultò a sentire quel nome, come se le ricordasse qualcosa. Subito dopo, tornò a sorridere leggermente.
Le due ragazze cominciarono a raccontarle delle circostanze che le avevano portate lì, mentre la locandiera le ascoltava in silenzio. Il tempo scorreva, ma loro sembravano non accorgersene, tanto erano rapite dalla conversazione.
 
Quando le ragazze finirono il tè, la ringraziarono di tutto.
“procedete ad Ovest. Arriverete alla strada principale in una decina di minuti. Ah, Lucy!” chiamò la ragazza prima che questa se ne andasse. “aspetta un momento, vorrei darti una cosa”
Scomparve all’interno, che ora alle due appariva più buio di prima. Quando ritornò da loro, la locandiera stringeva tra le mani qualcosa, avvolto in un fazzoletto di seta con ricami neri. Lo porse a Lucy, che lo aprì incuriosita.  Si trattava di una chiave simile a quelle che usava per richiamare i suoi amati spiriti, solo che questa non era argentata o dorata, bensì nera.
“l’ho ricevuta in dono da un mercante proveniente da Sakum, la città dei commerci. Mi ha detto che è una chiave speciale, che può essere aperta solo da un mago degli Spiriti Stellari. Io non posso usarla, quindi vorrei darla a te” le spiegò, sempre con un leggero sorriso.
 “g-grazie! È davvero un bellissimo regalo” ringraziò la bionda, rimasta affascinata dalla chiave appena ricevuta.
Le due si allontanarono verso Ovest, mentre la maga ancora osservava rapita l’oggettino.
“Lucy-san… hai mai visto prima d’ora una chiave nera?” chiese Wendy con curiosità.
L’altra scosse la testa. “no, e non ne avevo mai nemmeno sentito parlare…”
 
Senza nemmeno accorgersene, le due erano ormai tornate sulla strada per Magnolia.
“Lucy!!!!!!!!!! Wendy!!!!!!!!”  le chiamò una voce a loro familiare.
Le due ragazze si destarono dai loro pensieri, mentre tre ragazzi accompagnati da due gatti volanti correvano loro incontro.
“Natsu?” chiese stranita Lucy, non ancora del tutto connessa alla realtà.
“finalmente vi abbiamo trovato! Ci avete fatto preoccupare, sai? Siete sparite per tre ore!” esclamò Natsu, sempre col suo solito sorriso.
Solo allora le due alzarono lo sguardo, notando che ormai fosse quasi buio.
“eh?? sei tu quello che è scomparso all’improvviso! Mi hai fatto prendere un colpo! Ma… t-tre ore?? Ma noi ci siamo fermate solo per un tè alla locanda, niente di più!” sbraitò Lucy.
“locanda?? Di che stai parlando?” si intromise Erza.
Wendy le raccontò tutto, anche della strana chiave che Lucy aveva ricevuto.
“bene! Allora se qui c’è una locanda potremmo passare la notte lì, non vi pare?” propose Gray, gettando via prima la camicia miracolosamente ritrovata, poi anche i pantaloni.
“buona idea!” concordo Erza
“Gray-san… i vestiti!” fece notare la piccola DragonSlayer, completamente rossa per l’imbarazzo, al mago di ghiaccio.
“aaaaaaaaaah! Quando mi sono spogliato?!?”
Il team si incamminò, guidati da Wendy e da Lucy.
 
Arrivarono esattamente nel luogo dove sorgeva la locanda, solo che al posto di quella, vi trovarono solo un abitazione di mattoni cadente, senza nemmeno più il tetto.
“ehi Lucy! Qui non c’è nessuna locanda!” sbottò Natsu. “sicure che il posto sia questo?”
“s-si!! Ne sono sicurissima! Qui c’era una locanda… abbiamo incontrato una bellissima donna che ci ha anche offerto un tè!”
“Lucy-san… io però… ecco, ho notato la locanda solo quando me l’hai indicata tu. Prima… sono sicura che non ci fosse nulla…” balbettò Wendy. “pensavo di essermi sbagliata, per questo non te l’ho detto…”
La situazione era inquietante, quindi i ragazzi decisero di lasciare più in fretta possibile quel posto.
‘forse è stata un’allucinazione… però il tè e i biscotti mi sembravano reali! E poi c’è questa…’ strinse con forza la chiave nera, come per accertarsi che almeno quella non fosse uno scherzo creato dalla sua mente. ‘sto per caso impazzendo?’ si chiese, prima che i suoi pensieri fossero interrotti da Natsu.
“eccoci! Finalmente siamo arrivati a casa!”
 
Senza che se ne rendesse conto, erano infatti tornati a Magnolia.
Dopo aver salutato tutti, Lucy se ne tornò a casa. Era stanca, confusa e distrutta. Decisamente quella non era stata una giornata proprio normale…
Dopo un bagno rilassante, si infilò nel letto per farsi una bella dormita, ripensando a quello che era successo quel giorno, per poi cadere vittima del sonno.
 
 
 
Quando si svegliò, Lucy avvertì la sensazione di gelo alle braccia, mentre il petto e le gambe le sembrava che andassero a fuoco.
‘mmh… Natsu si sarà di nuovo intrufolato in casa, lasciando la finestra aperta…’ si disse con sonnolenza, per niente vogliosa di alzarsi.
‘un attimo…’
Il sonno le passò d’un botto, e la ragazza si alzò di scatto, tirando via le coperte. Come aveva previsto: Natsu era comodamente abbracciato al suo petto, il gatto blu dormiva sul suo cuscino, e la finestra era spalancata. Non faceva freddo in quel periodo, ma il vento quel giorno era più pungente del solito.
Stava per sbattere fuori a calci i due intrusi, quando rammendò la posizione in cui era Natsu: la stava abbracciando!!
Arrossì fino a che il suo volto non raggiunse la tonalità dei capelli di Erza, rimanendo imbambolata.
Natsu lentamente aprì gli occhi, di stiracchiò velocemente e poi si voltò verso la nakama.
“ ‘giorno Lù!!”
“N..NA…. NATSUUUUUUUUUUU!! TI HO DETTO MILLE VOLTE DI NON ENTRARE IN CASA MIA DALLA FINESTRA! QUESTA È VIOLAZIONE DI DOMICILIO, E TU TI COMPORTI COME SE NULLA FOSSE!!”
“Lucy!! Non urlare fin dal mattino” la rimproverò Happy, svegliato dalle grida isteriche della bionda.
“fuori di qui!”
“uffa Lucy! Sei proprio cattiva! E io che mi preoccupavo per te!” sbottò Natsu, mettendo il broncio.
“tu… ti preoccupavi per me?” chiese dubbiosa Lucy, arrossendo nuovamente.
“beh, certo! Hai detto che ieri hai ricevuto una strana chiave, e visto quello che è successo, mi preoccupavo che ti potesse accadere qualcosa!” le spiegò Natsu, sorridendo come se la cosa fosse naturale.
“i-i-io e-e-e-ecco… N-Natsu… bah!! V-vieni, facciamo colazione!” balbettò Lucy, per poi sviare il discorso. Ovviamente Natsu fu entusiasta della proposta, e seguì tranquillo la maga in cucina. Happy volò vicino a questa.
“ti pppiace!!” esclamò, ridendosela sotto i baffi.
“zitto, stupido gattaccio!”
 
 
 
Dopo aver fatto colazione, Natsu e Happy se ne tornarono a casa, mentre Lucy si diresse alla gilda.
Aveva con sé anche la chiave nera, volendo chiedere aiuto al Master.
Arrivata alla soglia, notò che nonostante fosse ancora mattina, dentro ci fosse il solito casino: tavoli e sedie volavano, attacchi magici partivano da ogni direzione, urla di disapprovazione, di incitazione o gridi di battaglia si levavano dai gruppi di maghi impegnati a darsele di santa ragione.
Con i soldi della ricompensa del torneo, il Master aveva ricomprato la vecchia gilda, che però non aveva tardato ad essere danneggiata, scaturendo gli ennesimi pianti nel vecchietto, che vedeva i soldi rimasti del premio volar via per le riparazioni.
 
Lucy si diresse al bancone da Mira, evitando accuratamente di finire coinvolta nelle zuffe.
“oh, buongiorno Lucy!” la salutò raggiante la barista, che aveva appena finito di servire ad uno dei pochi tavoli ancora integri.
“giorno Mira-san! Per caso c’è il Master?”
L’albina scosse la testa. “è ad un raduno. Dovevi chiedergli qualcosa?”
“già…” stava per iniziare a raccontare, quando fu interrotta da due voci che bel conosceva.
“Lu-chan! Buongiorno!”
“giorno, Lucy!”
La maga si voltò: erano le sue amiche Levy e Lisanna, che la salutavano sorridenti.
“Levy-chan, Lisanna! Buongiorno!” ricambiò, sorridendo.
“di che parlavate Lu-chan?” chiese Levy, curiosa come sempre.
Lucy raccontò di quello che era successo il giorno prima, mostrando alle ragazze la chiave nera. Tutte e tre la fissarono curiose, dimenticandosi persino del caos che le circondava.
 
Intanto anche Natsu ed Happy erano arrivati alla gilda, ed ovviamente il rosato non aveva perso tempo e aveva subito cominciato a fare a botte con Gray, mentre Erza gustava una torta al bancone.
Cana come al solito si ubriacava, stesa sul bancone accanto ad Erza, e Juvia spiava Gray nascosta vicino alla maga dei tarocchi, mormorando su quanto fosse perfetto il suo amato Gray-sama.
Ad uno dei tavoli invece, Wendy parlava con Charle, mentre Happy tentava di invitare la Exeed a mangiare del pesce insieme.
Tutto normale insomma!
 
“vedrai che il Master saprà qualcosa su questa chiave!” rassicurò Levy, tentando di alleviare la preoccupazione dell’amica.
Lucy le sorrise, grata delle parole della Scripter.
“già! Grazie, Levy-chan!”
“chissà di che si tratta...” mormorò Lisanna.
Mentre ancora discutevano, buttando a caso tutte le idee più assurde sulla vera natura della chiave (Mira era sicura che fosse la chiave di casa di uno Spirito Stellare, Levy pensava portasse ad una enorme biblioteca contenente tutti i libri del mondo, e secondo Lisanna si trattava di una chiave per evocare uno spirito del passato), qualcuno entrò in gilda.
Pensando che si trattasse del Master, le ragazze si voltarono verso l’ingresso.
Non era il Master, bensì Mistgun. O meglio: era Gerard, che travestito da Mistgun ne approfittava per far visita alla gilda, specialmente ad una persona in particolare.
“oh, bentornato Mistgun! Cerchi anche tu il Master o sei qui per qualcun altro?” chiese Mirajane, maliziosa come sempre quando si trattava di storie d’amore tra i suoi compagni.
“ecco… no, cercavo il Master…”
Se non fosse stato per i vestiti che lo coprivano quasi per intero, tutti avrebbero potuto vedere Gerard  diventare più rosso più del capelli della sua amata (perché per quanto lui dica di essere già fidanzato, ormai è chiaro che sia totalmente innamorato e ricambiato di/da Erza!)
“il Master è al raduno, ma tornerà tra poco. Approfitta di questo tempo per stare un po' con Erza!”
La maga in questione, ascoltando le ultime parole di Mirajane, arrossì di colpò.
“no… ecco…. Io…. Si ,insomma… beh... p-perché invece.. non ci aiuti a capire a cosa serva la c-chiave nera di Lucy??” balbettò Titania, per poi tirare in ballo il nuovo possesso della compagna di team per uscire da quella situazione.
Gerard si voltò verso Lucy, che gli mostrò la chiave nera.
“mmh… ha una strana magia dentro, ma non saprei dirvi a cosa è dovuta né a cosa ser…”
I suoi ragionamenti furono bloccati: ovviamente a Fairy Tail era impossibile terminare un discorso intelligente senza che qualcuno interrompesse.
“Mira-san, abbiamo terminato l’ultima missione!”
“oh, bentornati!”
Dopo ciò che era successo al Torneo, i DragonSlayer gemelli avevano abbandonato la loro gilda, e avevano accettato la proposta del Master Makarov di entrare a Fairy Tail. Lui ovviamente diceva di averlo fatto per guidare i giovani, ma sotto sotto Lucy pensava fosse anche per avere la bellezza di sei DragonSlayer alla gilda.
Lucy avvertì qualcosa premersi contro il suo seno, così abbassò lo sguardo, trovandosi di fronte quello che lei aveva denominato ‘il più fastidioso tra gli Exceed’ (anche più di Happy)
“yoh, biondina tettona!” la salutò Lector, stringendosi ancora di più al suo seno.
Reprimendo la voglia di ammazzarlo al momento, Lucy lo prese per il gilet avviandosi a passo di carica verso Sting, che conversava amabilmente si insultava reciprocamente con Natsu.
“prenditelo” sbottò, lanciando Lector in faccia al DragonSlayer della luce.
Se ne tornò dalle sue amiche, pronta a riiniziare la conversazione sulla chiave, ma Sting le diede una palpatina da dietro, per stuzzicarla.
E ovviamente, le conseguenze non tardarono…
“che diamine fai, lampadina bruciacchiata?!? Non toccare Lucy!!!” sbraitò Natsu, cominciando ad azzuffarsi con Sting.
Rogue invece si fece da parte, sospirando.
“Lucy-san, ti chiedo scusa da parte sua!” si rivolse alla maga bionda.
“no… non scusarti per lui! Davvero, non ce n’è bisogno”
“emh, Lucy! Riguardo la chiave, non so dirti di più. Probabilmente è come le tue chiavi dorate, e richiama uno Spirito…” le spiegò Gerard, dopo che tutti riportarono la propria attenzione su di lui
“non esattamente…” li interruppe qualcuno.
“Laxus? Sai qualcosa su questa chiave?” chiese Erza, unitasi alla discussione.
Il biondo distolse lo sguardo, come se fosse una cosa di cui non aveva voglia di parlare.
“è la chiave nera Arcus. Da quanto ne so, funziona come un portale.” Spiegò.
La rissa scaturita poco prima si era placata, e Sting, Gray, Gajeel (che ovviamente non poteva fare a meno di litigare con il DragonSlayer del fuoco) e Natsu si erano avvicinati per sapere di cosa parlassero. Anche Fried, ormai fidanzato ufficiale di Mirajane, voleva chiedere alla sua ragazza cosa stesse succedendo.
Lucy osservò meglio la chiave, sussurrando il suo nome “Arcus…”
Una luce nera scaturì dalla chiave, avvolgendo il braccio della ragazza. Lucy stese il braccio, come faceva di solito per evocare i suoi Spiriti.
“aspetta Lucy! Non aprirla!” le ordinò Laxus, che a quanto pareva sapeva molto su Arcus.
“non sono io! È la chiave che fa tutto!”
La luce nera la avvolse completamente, i suoi occhi diventarono vitrei.
“apriti, porta dello spazio. Arcus!”
 
Un abbagliante flash attirò l’attenzione di tutti. Un istante dopo, il bancone dove prima vi erano quasi tutti i membri più forti della gilda era vuoto.







ANGOLO D'AUTRICE
salve a tutti!
ed ecco a voi il primo capitolo della ff!!!!!!!!!!!! un orrore, vero?!?
Avrei voluto aggiungere ora gli Oc, ma mi sarebbe venuto fuori un capitolo di più di 20 pagine di word, quindi li metterò nel prossimo.
Spero la storia vi piaccia, e che continuerete a seguirla!
Ovviamente qualsiasi recensione è gradita, e se ci sono errori o incoerenze vi prego di farmeli notare, che li correggerò immediatamente.
Tornando al capitolo, chi sarà mai la locandiera che ha dato la chiave a Lucy? Cosa ne sà Laxus della chiave nera? e soprattutto, cosa succederà ora ai nostri amati maghetti?
presto lo scoprirete... ;)
d'ora in poi metterò un capitolo alla settimana, due se ci riesco.
per ora vi saluto, a presto!
baci, Nazori chan

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Capitolo 3
*** capitolo 2: un nuovo mondo ***


Il telefono squillava con insistenza, tanto forte che quasi tutti quelli che erano nella grande stanza furono costretti a tapparsi le orecchie per avere un po' di sollievo.
“cazzo, qualcuno risponda prima che quello stupido apparecchio ci rompa i timpani!! Nani, vai tu!” ordinò un ragazzo dai capelli argentati, visibilmente irritato da quel suono.
Una ragazza minuta e dai capelli corti e bianchi si avvicinò al telefono, estranea al suono penetrante che emetteva, e alzò la cornetta.
“ditta di disinfestazione Slayer’s Heart, cosa desidera?” chiese,  senza esternare nessuna emozione. Rimase per un paio di secondi zitta, ad ascoltare la voce gracchiante dall’altro lato della cornetta. “capisco. Informerò subito il Master.” E attaccò, per poi restare in silenzio.
“allora? Chi era? Cosa voleva?” la tartassò un ragazzo sorridente, a petto nudo, enfatizzando così il suo fisico muscoloso ed atletico.
“era il proprietario dello spaccio clandestino. ‘il vostro ordine è arrivato’.. ha detto” comunicò lei, impassibile.
 
Qualche urlo di gioia si levò dalla stanza.
“evvai! Finalmente è arrivato, è arrivato!”  esclamò entusiasta una ragazza alta e magra, dai lunghi capelli neri.
“dai Yelle, controllati! In fondo è solo il nostro ultimo ordine…” cercò di calmarla una delle altre persone in quel momento presenti: aveva i capelli verde acqua con delle ciocche blu e lilla, corti fino a poco sotto le spalle.
“non è SOLO il nostro ultimo ordine, Kalel! Guarda che è una cosa importante!!”
“come no… ti conosco, e so che c’è una sola cosa per cui impazzisci così tanto. E non si tratta di una cosa così importante…” ribattè Kalel, sorridendo divertita. L’altra stava per ribattere, ma il cigolio della porta d’ingresso la interruppe.
 
Tutti gli sguardi si puntarono sulla nuova entrata.
“buongiorno a tutti!” esclamò questa, sorridendo.
“idiota, guarda che è notte!” la fece notare lo stesso ragazzo che aveva urlato di rispondere al telefono poco prima.
“buonanotte a tutti allora!” rispose l’altra, sempre sorridendo.  Chiuse la porta con un calcio, e poi se ne andò al bancone della stanza come se nulla fosse.
Qualcuno trattenne una risatina divertita, mentre il ragazzo dai capelli argentati si sbatté una mano in fronte, mormorando qualcosa che suonava come ‘qui diventano tutti più scemi ogni giorno che passa…’.
Nessuno aggiunse nulla, mentre la ragazza che era entrata poco prima si sedette sul bancone, a gambe incrociate.
 
“ah, quasi dimenticavo! È arrivato il nostro ordine” informò un ragazzo dai capelli brizzolati neri.
La nuova entrata si illuminò a quelle parole, saltando in piedi con estrema eleganza.
“bene, dobbiamo andare a ritirarlo quindi! Chi viene? Qualcuno con forza nelle braccia possibilmente!”
Diede una rapida occhiata a tutti quelli presenti nella sala. Una ragazza bionda l’affiancò sorridente.
“quindi io, Nikki e…Shouta, ti va?” chiese ad un ragazzo altissimo. Questo annuì con poca convinzione, completamente disinteressato.
I tre si avviarono verso l’ingresso, ma prima la ragazza si avvicinò a Ryuu, che alzò lo sguardo perennemente gelido.
“Ryyyyyyyyyyuu!!!! Vieni anche tu, ti farà bene prendere un po' d’aria! Se continui a stare qui dentro ad abbaiare contro tutti finirai per diventare un cane con la rabbia!” lo canzonò, facendo ridere a crepapelle quasi tutti.
Ryuu le ringhiò contro, confermando i sospetti sulla sua possibile mutazione.
“ahah, divertente come sempre, Arakne! Tu piuttosto, sei della specie ‘ragnetti pelosi’? Sai, avresti proprio bisogno di una ceretta…” (per chi non lo sapesse, Arakne in greco significa ‘ragno’ NDA)
La ragazza dapprima rimase perfettamente calma, sorridendo. Poi il suo sorriso si storse in un broncio, e cominciò a piangere.
“ecco. L’ha fatta piangere sul serio questa volta.” Mormorò Kalel, sospirando.
“eppure lo sa che si offende facilmente. Che diavolo gli passa per la testa?!?” aggiunse Nikki.
Intanto la ragazza continuava a piangere, mentre Ryuu pensava a cosa fare.
“e va bene Arakne! Hai vinto tu, questa volta! Andiamo a prendere quello stupido ordine!”
Lei smise immediatamente, tirando su col naso.
“bene, andiamo!” esclamò, tornando a sorridere.
Ryuu sospirò, mentre uno sprizzo di rabbia gli si leggeva negli occhi. “sei la persona più infida che conosca, donna ragno!”
Lei rise, ma non si scompose. “bella battuta, Ryuu! Dovresti saperlo che il ragno è gentile finché non viene stuzzicato. Poi diventa infido, paziente e velenoso(*)”
“mi sembra una buona descrizione per te” sogghignò Ryuu, per poi avviarsi verso l’ingresso.
I quattro ragazzi uscirono dal locale, scomparendo nelle buie strade di Lagoon City.
 
 
 
 
________________________________
 
Quando si riprese, Mirajane si sentiva talmente spossata che anche solo aprire gli occhi per guardarsi intorno le costò uno sforzo tremendo.
Aveva la vista annebbiata, ma riuscì comunque a scorgere delle figure accanto a lei.
Quando riuscì a distinguere nitidamente ciò che la circondava, si accorse che si trattava dei suoi compagni di gilda.
“ah, ben svegliata Mira!” la salutò una voce a lei familiare.
 
Voltandosi, incrociò Laxus, Gerard ed Erza, a quanto pareva gli unici già svegli oltre lei.
Laxus e Gerard erano poggiati con la schiena ad un muro di cemento, mentre Erza era seduta a gambe incrociate vicino ai due, con l’aria ancora affaticata.
 
Mira provò ad alzarsi, barcollando, ma fu costretta a risedersi quasi subito a causa di un improvviso attacco di nausea. La testa le pulsava e aveva lo stomaco in subbuglio, come se stesse girando vorticosamente.
Si guardò nuovamente intorno, scorgendo la sua sorellina svenuta poco lontano da dov’era lei.
“Lisanna!” gridò, con la poca voce che aveva.
Si avvicinò strisciando alla ragazza, preoccupata. Tirò un sospiro di sollievo quando notò stava solo dormendo.
“non preoccuparti. Dovrebbe svegliarsi presto” la rassicurò Gerard, con un sorriso cordiale. “come tutti gli altri del resto…”
 
Sollevata, Mira si diede un’altra occhiata intorno, inarcando un sopracciglio con preoccupazione.
“ma… dove siamo? Questa non è la gilda”
Erza fece spallucce, mantenendo uno sguardo serio.
“non ne abbiamo idea. Sembra essere un vicolo, ma di certo non siamo più a Magnolia. Questo posto è totalmente di cemento, non ho mai visto un luogo così prima d’ora. Inoltre anche noi ci siamo ripresi da poco, e quando abbiamo aperto gli occhi era già notte. Chissà per quando siamo rimasti privi di sensi…”
 
 
Dopo che Erza ebbe finito di spiegare la situazione anche a Mirajane, Gerard si voltò verso Laxus, come in cerca di spiegazioni. Questi capì al volo cosa voleva chiedergli, e alzò le mani.
“non chiedetelo a me! Conosco quella chiave solo perché me ne parlò una mia conoscenza. Ma non mi disse niente oltre al fatto che si chiamasse Arcus la chiave nera, che funzionasse come un portale e che fosse pericolosa.” Spiegò, anche se non sembrava molto entusiasta di parlarne.
“se è un portale, dobbiamo assolutamente scoprire dove siamo finiti. Nella peggiore delle ipotesi, Arcus potrebbe funzionare come Eclipse, e di conseguenza noi saremmo finiti in un’altra epoca.
 
 
Mentre loro discutevano, anche gli altri cominciarono a svegliarsi, seppur tutti ancora intontiti e deboli.
Ovviamente però, non tutti ebbero un buon risveglio…
 
Gajeel si ritrovò schiacciato da Levy, Gray e Juvia, la quale si trasformò involontariamente in acqua per l’emozione di essere finita sopra il suo amato Gray-sama, rischiando di far annegare i tre compagni sotto di lei (e di far arrugginire Gajeel, il più incazzato per il bagno indesiderato).
 
Lisanna fu strattonata e abbracciata con troppa foga da Mirajane, e subito dopo di lei toccò lo stesso destino crudele anche a Fried, che lanciò muti segnali d’aiuto a Laxus. Ovviamente questo rise delle sue disgrazie e non si fece passare per l’anticamera del cervello l’idea di aiutarlo, temendo la reazione di Mirajane se le avesse sottratto il suo tenero prigioniero fidanzato.
 
Cana si trovò invece abbracciata a Rogue, e cominciò a piangere non appena si accorse che la sua amata bottiglia di liquore, con cui stava allegramente per i fatti suoi sul bancone della gilda, si era rotta nell’atterraggio.
Cominciò poi a prendersela con il Dragon Slayer, accusandolo dell’omicidio del suo sakè, mentre questo non poteva fare altro che cercare di convincerla a calmarsi.
 
Infine Sting si risvegliò con la testa sprofondata in un morbido cuscino, che solo dopo identificò come il seno abbondante di Lucy, con il viso a qualche centimetro di distanza da quello della ragazza.
Natsu, che era atterrato sul biondo, se ne accorse e cominciò a litigare con il DragonSlayer della luce, intimandogli si stare lontano dalla sua compagna. Lucy intanto si era svegliata ed era arrossita, balbettando frasi sconnesse che nessuno riuscì a comprendere.
 
 
Quando tutti si quietarono, cominciarono a guardarsi intorno, chiedendosi dove fossero finiti.
“non ho mai visto un posto come questo!” sbottò Cana, stranamente seria.
Natsu fece segno agli altri di tacere, e tese l’orecchio in ascolto.
“ehi, sentite anche voi questi rumori?” chiese agli altri DragonSlayer, che lo imitarono.
Gajeel e Rogue annuirono, così come Laxus e Sting.
“dove cazzo siamo? Sento delle specie di grida prolungate (in realtà sono le sirene delle auto della polizia, non sapevo come descrivere il suono NDA),  e altri suoni strani” sbottò Sting.
“già. La maggior parte dei rumori di questo posto non li ho mai sentiti in vita mia!” aggiunse Laxus.
Gli altri non fiatarono, limitandosi ad ascoltare le descrizioni fatte dai DragonSlayer.
“ci sono anche rumori di passi… e alcuni sono vicini!”
Natsu si concentrò di più, per capire da che direzione provenissero i passi che sentiva.
Sicuramente non appartenevano a persone comuni: persino uno con un udito fine come il suo doveva concentrarsi al massimo per individuarli, tanto erano leggeri e veloci.
“da sopra!” urlò, prima che due figure nere cadessero dal cielo, stridendo.
Non erano esseri umani, non erano niente che i maghi conoscessero.
Erano semi-trasparenti, dalla pelle nera e raggrinzita, e dagli accesi occhi rossi. Vestivano di soli stracci consunti e grigi, ed in essi ciascuno dei maghi di Fairy Tail vedeva riflesso il proprio incubo peggiore.
Gli esseri avevano le fauci spalancate, e cadevano in picchiata pronti a divorarli.
Gray e Laxus provarono ad attaccarli, il primo con una lancia di ghiaccio e il secondo con un fulmine, ma i loro attacchi trapassarono i due nemici, senza però ferirli.
 
 
Lucy era aggrappata al braccio di Natsu. Persino lui, di solito il primo a buttarsi nelle battaglie, era rimasto immobile.
Dandogli una veloce occhiata, Lucy vide il suo peggior incubo attanagliarla: tutti i suoi compagni di Fairy Tail morti, davanti ai suoi occhi. Era così realistico, che per un attimo pensò fosse veramente successo. Fortunatamente però, l’incubo si dissolse nel momento in cui distolse lo sguardo.
Chiuse gli occhi, aspettando che gli esseri attaccassero, ma questo non successe.
Aprendoli, notò che entrambi erano stati colpiti al centro del petto da due proiettili rossi.
Lanciarono urla agghiaccianti, per poi diventare polvere argentata, che fu spazzata via dal vento. I due proiettili rossi caddero al suolo con un ticchettio, passando dal rosso sangue al nero.
 
Si girò stupefatta verso i suoi compagni, ma non era stato nessuno di loro. Fissavano tutti l’imbocco del vicolo in cui si trovavano.
Voltandosi, capì cosa stessero fissando.
Si trattava di quattro ragazzi, probabilmente della loro stessa età.
Una di loro teneva due pistole gemelle in mano, probabilmente quella che li aveva salvati.
Quando constatò che non ci fosse più alcun pericolo, fece scomparire le armi nelle larghe maniche della maglia.
Tirò un sospiro di sollievo, per poi sorridere ai ragazzi.
“State tutti bene?” chiese preoccupata un'altra ragazza, dai capelli biondi legati in una coda alta e gli occhi azzurri.
Era magra e abbastanza prosperosa. Portava una maglia azzurra con un cappuccio bianco, che le lasciava la pancia scoperta, dei pantaloncini neri, delle scarpe bianche e dei guanti neri tagliati.
‘chi… sono?’ pensò confusa Lucy, per poi voltarsi verso Natsu. Anche lui aveva il suo stesso sguardo frastornato.
 
 
Nikki osservava curiosa gli strani ragazzi che avevano salvato, ripensando alle circostanze che li avevano fatti incontrare;
appena usciti dal seminterrato del negozio di animali, dove si trovava lo spaccio illegale a cui erano soliti rivolgersi, si erano incamminati verso la gilda, con i loro ordini in spalla. Poi tutti e quattro avevano percepito delle presenze magiche, troppe per trattarsi di semplici maghi erranti. Diciassette per la precisione.
Avevano corso verso il vicolo in cui si raggruppavano, e vi avevano trovato quindici ragazzi e due spettri. I due spettri li aveva eliminati Arakne, essendo l’unica al momento ad avere delle armi ammazzaspettri.
Dopo qualche secondo di fermo, una ragazza dagli accesi capelli rossi gli si avvicinò.
‘com’è… bella!’ pensò stupita, osservandola. Indossava un armatura sui vestiti, quindi Nikki ne dedusse che fosse una tipa propensa alle risse. Magari l’avrebbe sfidata, sarebbe stato divertente!
 
Erza si fece avanti, con un filo di preoccupazione. Non sapeva dove fossero finiti, e quello di sicuro non sembrava il regno di Fiore. Per di più, erano appena stati attaccati da due sottospecie di fantasmi intangibili.
Affianco a lei, Gerard le rivolse uno sguardo diffidente; evidentemente nemmeno lui si fidava completamente dei quattro ragazzi.
“ecco… vi ringrazio per averci salvato da quel fantasmi prima…”
“spettri” la interruppe la ragazza bionda.
“cosa?” intervenne Gray, evidentemente confuso come tutti.
“quegli esseri di prima erano spettri. Sono intangibili come i fantasmi, ma la differenza sta nel fatto che gli spettri vagano di notte alla ricerca di anime da divorare. Non siete riusciti a ferirli perché possono essere uccisi solo da armi speciali, con proiettili fatti di un metallo rarissimo chiamato adamantino e ricoperti di sangue di demone.” Spiegò la ragazza, come se stesse spiegando una semplice equazione invece che l’esistenza di spettri affamati di anime umane.
“che figata! Voglio affrontarli allora!! Sono tutto infiammato!!!” urlò Natsu, bloccato prontamente da un singolo pugno di Laxus.
“abbiamo già abbastanza guai perché ti ci metta anche tu, Natsu!” mormorò, scocciato dalla solita ipercretinaggine di Salamander.
Erza represse l’impulso di indossare l’armatura del purgatorio e prendere  a sberle l’idiota che non capiva la loro situazione. Strinse i denti, e cercò di assumere un’espressione il più tranquilla possibile.
“bene… vi ringrazio per averci salvato da quegli spettri prima!”
“di nulla, in fondo è il nostro lavoro ucciderli. Ma.. posso farvi una domanda?” chiese la ragazza che aveva sparato. I ragazzi annuirono.
“voi… siete dei maghi, ne sono sicura di questo. Ma venite dal regno di Fiore, vero?” chiese, accennando un sorrisetto.
 
I suoi compagni la fissarono stupiti.
“che diavolo dici, Arakne?! Non sapevano nemmeno cosa siano gli spettri! Come potrebbero essere maghi?! E poi cos’è questo Regno di Fiore?????” urlò Ryuu. Non si vedeva nulla del suo aspetto a causa del cappuccio della felpa nera calato a celargli il volto, ma sicuramente aveva un espressione mista tra il confuso e l’incazzato.
“non urlare, Ryuu!! Ti sento! Comunque… vedi che hanno dei marchi come i nostri? È la prova che sono maghi”
“abbiamo sentito i loro poteri, ovvio che sono maghi” intervenne Shouta, parlando per la prima volta.
“ah, ma allora ogni tanto ti decidi ad aprir bocca!” mormorò Arakne. “comunque grazie dell’aiuto, Shouta! Avevo completamente dimenticato quel particolare”
“Shouta ha ragione, però… non ho mai visto quel simbolo tra le gilde della lega!” intervenne Nikki. “e poi cos’è il Regno di Fiore?”
“umh… non ve l’ho mai raccontato?” chiese la ragazza, palesemente divertita. Ryuu si stava preparando ad insultarla nuovamente, ma fu interrotto da un tizio completamente coperto, di cui si intravedevano a malapena gli occhi.
“aspettate un attimo! Quindi non siamo più nel Regno di Fiore?” chiese.
Arakne scosse la testa. “beh… a dire la verità, qui non siamo nemmeno su Earthland…”
Ci furono attimi di silenzio, in cui nessuno osò parlare.
Esclamazioni di stupore ruppero il silenzio che si era creato.
“quindi… dove siamo?”  intervenne un ragazzo dai vestiti eccentrici e i capelli biondi, con una sottile cicatrice sul sopracciglio destro.
“siamo su Beatdark!” rispose Arakne, indicando con un gesto tutto ciò che la circondava.
 
 
Nikki guardò con curiosità Arakne.
Era sempre stata molto ambigua e misteriosa, tanto che non sapeva nemmeno quale fosse il suo vero nome. La chiamavano Arakne per via del tatuaggio che le occupava la parte sinistra della pancia: un enorme tela di ragno nera. Non sapeva quali fossero le sue reali abilità, né da dove provenisse.
Non le era mai importato molto, ognuno alla gilda aveva i propri segreti. Anche lei custodiva gelosamente i suoi.
Ma in quel momento, la curiosità aveva preso il sopravvento. Come faceva lei a conoscere la provenienza di quei ragazzi? Come conosceva questo Regno di Fiore e il mondo di Earthland?
Avrebbe voluto farle almeno una domanda, per chiarire almeno uno di quei misteri, ma non le fu possibile.
“per ora venite con noi. Potremo parlare di ciò che è successo alla nostra gilda. Ci potrebbe volere un bel po' di tempo, quindi è meglio sedersi che restare qui in questo vicolo” propose.
Nessuno di loro ebbe nulla da ridire, mentre Nikki accettò la cosa di buon grado: sarebbe stato di sicuro divertente, e magari poteva anche misurarsi contro uno di loro. Shouta e Ryuu si limitarono ad infischiarsene della cosa, mormorando che alla fine la decisione era del master.
 
 
Shouta osservava in silenzio l’intera scena, senza però esserne molto interessato. Non lo era mai del resto!
Quando aveva visto quei ragazzi in difficoltà era sul punto di attaccare i due spettri, odiava quando quei mostri facevano del male a chi non poteva nemmeno difendersi. Non l’avrebbe fermato dal difenderli nemmeno il fatto che non avesse armi ammazzaspettri in quel momento, solo che alla fine Arakne l’aveva anticipato.
Strinse saldamente il grosso pacco che trasportava; nessuno di loro era ferito, quindi la cosa non gli interessava più.
Alzò lo sguardo al cielo notturno, rimanendo a contemplarlo in assoluto silenzio.
 
 
“sicura che al vostro master andrà bene la cosa?” chiese dubbiosa Erza.
“emh… vedete, per una serie di circostanze, per ora il nostro master è assente, così ha chiesto ad Arakne di prendere il suo posto per un po'!” spiegò Nikki. “ah, non ci siamo presentati! Io sono Nikki Inuzuki, loro due invece sono Ryuu Korii –disse indicando il ragazzo con la felpa nera- e Shouta Setagawa –e indicò l’altro dei suoi compagni, un ragazzo alto, molto alto, dai capelli neri sparati all’insù e degli insoliti occhi bicolore. Uno era blu come uno zaffiro, l’altro invece era rosso cremisi- mentre lei è la nostra sostituta master, Arakne”
Il master li salutò con la mano, come a voler dire ‘piacere di conoscervi! Sono un master anonimo che si fa chiamare Arakne per via del suo tatuaggio’, mentre Shouta e Ryuu ignorarono completamente le buone maniere.
“scusateli, sono un po' diffidenti e freddi.” Mormorò Nikki, passandosi una mano tra i capelli biondi.
“non c’è problema! Anche noi abbiamo a che fare con degli scorbutici asociali” esclamò Lucy.
 
“bene! ora andiamo, la gilda non è molto distante…”
 
 
Laxus incrociò lo sguardo con quello di Arakne.
Non l’aveva detto ai suoi compagni, ma conosceva Arcus perché una ragazza gliene aveva parlato, dodici anni prima. E quella ragazza, somigliava impressionantemente ad Arakne.
‘no, non può essere lei. è troppo giovane.’ Si disse, cercando di rimuovere dalla testa il pensiero che l’aveva assalito.
La ragazza gli passò accanto.
“sai, sembra che qui il tempo si dimezzi…” sussurrò, con un sorriso amaro, come se gli avesse letto nel pensiero. Quando i loro sguardi si incrociarono, lei mimò con le labbra ‘ne parliamo dopo ’, per poi tornarsene sorridente.
 
 
I quattro ragazzi gli fecero strada per le strette vie di Lagoon City.
Era ormai l’alba, ed un sole rosso acceso nasceva oltre il profilo dei grattacieli, colorando il cielo di arancione e rosa. Era uno spettacolo incredibilmente bello, ma allo stesso tempo trasmetteva una forte inquietudine.
Era diverso dal sole di Earthland, meno luminoso e più tetro. Anche la città non aveva un aspetto molto rassicurante ed ospitale, a differenza di Magnolia o di Crocus.
Nonostante fosse quasi giorno, le strade erano pressappoco deserte, fatta eccezione che per qualche persona già in giro.
Shouta e Ryuu non dissero una parola per tutto il tempo, mentre Nikki cominciò a parlare ininterrottamente del più e del meno, facendo amicizia con le ragazze e simpatizzando con Natsu e Sting.
Erza, Gerard, Rogue e Laxus invece, gli unici che avevano preso sul serio la loro situazione, si limitavano a star in silenzio, ognuno con le sue domande in testa.
 
Dopo una decina di minuti arrivarono di fronte ad un negozio di disinfestazioni. I quattro ragazzi entrarono senza esitare, per ultima Nikki, che fece segno loro di seguirli.
Si trovarono in un locale abbastanza piccolo, pieno di gabbie e trappole, con un tremendo puzzo di pesticida. Difronte la porta c’era un armadio d’acciaio per metà aperto, da cui si intravedevano barattoli vuoti e vari veleni in scatola. Vicino all’armadio, vi era una bacheca di annunci pubblicitari.
“cos’è questo posto? Siete dei disinfestatori per caso?” mormorò Mirajane, guardandosi intorno. Gli altri invece, specialmente i Dragon Slayer, si apprestarono a tapparsi il naso, disgustati. Gajeel però, sembrava allettato dall’idea di ‘assaggiare’ l’armadio.
“è solo la nostra copertura. Le gilde qui agiscono nell’ombra, quindi è come dire che noi siamo dei fuorilegge” spiegò Arakne, per poi avvicinarsi alla bacheca. Passò una mano lungo la cornice, da cui uscì un BEEP.
“accesso consentito.” gracchiò una voce metallica.
La bacheca si spostò, mentre la parete bianca si apriva mostrando un passaggio.
I ragazzi vi entrarono, percorrendo in fila il lungo corridoio d’acciaio. Sopra le loro teste pendevano lampadine che illuminavano l’ambiente, mentre il pavimento brulicava di fili elettrici e condotti, che però non ostacolarono la loro camminata.
Dopo qualche decina di metri raggiunsero una porta a due ante, che Arakne aprì con un calcio.
 
“siamo tornati!!!” strillò Nikki, precipitandosi nella stanza.
Nonostante fosse mattina presto, di solito l’ora in cui la gilda cominciava a svuotarsi, erano quasi tutti lì.
I presenti si girarono verso la porta, dove fecero capolino prima Nikki e Arakne, poi Shouta e Ryuu con i pacchi in spalla, ed infine i maghi di Fairy Tail.
 
 





________________ Angolo d'autrice_____________
salve a tutti!
come avevo promesso, ecco il secondo capitolo ^^
avrei voluto pubblicarlo ieri, ma è stato il chappy più difficile che abbia mai scritto :P sono esausta!
Spero sia venuto bene, anche se non convince molto nemmeno me...
Per ora non ho inserito tutti gli Oc perchè sarebbe stato un pò difficile, ma dal prossimo comincerò ad approfondirli uno ad uno!
per quanto riguarda i personaggi originali, spero non siano troppo OOC.
beh, ditemi cosa ne pensate, e se per caso ci sono errori grammaticali
spero continuerete a seguire la storia!
la settimana prossima metterò il prossimo, quindi a presto!
baci,
Nazori chan :3

 
 *è un paragone che ho preso dalle leggende nate sui ragni; si dice infatti che da un lato il ragno sia una creatura benevola, mentre dall’altro diventa infido, paziente e velenoso.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Slayer's Heart ***


Beatdark, gilda Slayer’s Heart
 
 
Era appena l’alba, l’ora a cui di solito la gilda era pressoché vuota. Invece, forse per solidarietà verso i compagni andati in ‘missione extra’ a ritirare ciò che avevano ordinato allo spaccio, o forse (l’ipotesi più plausibile) per poter avere tra le mani subito i nuovi articoli, erano quasi tutti lì.
Primi fra tutti entrarono Ryuu e Shouta, entrambi intenti a trasportare i pesanti pacchi di cartone. Dietro di loro c’erano Nikki e Arakne, più contente del solito.
“siamo tornati!” strillò Nikki, con un mega sorriso.
Solo allora tutti gli altri membri della gilda notarono che non erano soli.
 
 
Levy osservò con attenzione la strana stanza in cui li avevano condotti.
Era una stanza abbastanza grande, poco più piccola del primo piano della loro gilda a Magnolia.
Di fronte all’ingresso, in fondo alla stanza, c’era un lungo bancone d’acciaio, con il piano bianco. Dietro facevano bella vista degli enormi scaffali colmi di drink, molti che nemmeno conosceva. Delle lampade rosse scendevano dal soffitto.
Per sedersi, c’erano tanti sgabelli rossi. Accanto al bancone,  una bacheca degli annunci lampeggiava di una luce biancastra.
Il resto della stanza era occupato perlopiù da tavoli bianchi col piano di vetro soffiato, con dei soffici divani rossi per accomodarsi.
Alla destra della porta di ingresso invece, tante scatole suonavano diverse musichette (si tratta di videogames NDA)
Le pareti erano rosso sangue, mentre il pavimento era di legno chiaro, coperto da grandi tappeti a pelo alto posizionati sotto i tavoli.
Era davvero una gilda carina, anche se tutto quel rosso le lasciava facilmente intendere che i membri dovevano essere tutti dei sanguinari amanti dei combattimenti.
Deglutì quando si ritrovò fissata in un misto di curiosità e sospetto dai membri di Slayer’s Heart presenti.
 
 
Era già capitato altre volte che qualcuno si presentasse all’improvviso accompagnato da sconosciuti, ma si trattava sempre di una persona. Quella volta invece, Arakne e Nikki avevano portato con loro una quindicina di persone, praticamente quante ce n’erano nella loro gilda!
“Master, ti prego dimmi che il nostro ordine non consisteva in quindici ragazzi, anche se questo spiegherebbe perché Yelle era tanto felice…” mormorò Kalel.
“ma io pensavo si trattasse di dolci! E armi illegali anche, ma quelle sono secondarie!” si lamentò Yelle.
Shouta e Ryuu posarono sul pavimento i pacchi che trasportavano, che Arakne aprì con facilità. Ne estrasse una revolver nera, da cui fece partire un colpo. Il proiettile colpì con precisione un bicchiere di vetro poggiato su un tavolo, facendolo esplodere.
“è questo il nostro ordine! Ah, in uno delle scatole dovrebbero esserci i tuoi dolci importati, Yelle!!” commentò il master, mentre la ragazza già correva spedita a frugare negli altri pacchi, saltellando per la felicità.
 
“Ryuu, potresti darci tu una spiegazione? Chiedendo a Nikki o a Ragnetto non ne otterremo niente” chiese allegramente un ragazzo dai capelli brizzolati neri. Era alto, con i muscoli ben definiti, gli occhi color nocciola e la pelle abbronzata. Indossava una maglietta bianca con disegnato sopra un drago Cinese giallo, un polsino destro nero, pantaloni di stoffa neri e dei sandali come quelli di Natsu. Sull’orecchio destro portava 3 piccoli brillantini.
“non chiamarmi Ragnetto, Jin!” brontolò Arakhne.
“non dici il tuo vero nome, come dovrei chiamarti allora??”
“come mai ora tiriamo fuori il mio nome? Comunque spiego io: stavamo tornando qui, quando abbiamo avvertito delle presenze magiche. C’erano due spettri, che io ho eliminato, e abbiamo conosciuto questi ragazzi. Sono… emh… vengono da Earthland come…”
“come me, te e Amlach!” finì l’altro.
 
 
Nikki guardò stranita i tre compagni tirati in ballo. Aveva intuito che Arakne fosse legata in qualcosa con Earthland, ma che anche Jin e Amlach lo conoscessero non se l’aspettava.
“quindi non siamo solo noi ad essere stati portati qui da Arcus! Vi ci siete trovati all’improvviso com’è successo a noi?” si intromise un ragazzo molto alto, palestrato, dagli occhi azzurro-ghiaccio e dai capelli corvini corti. L’occhio sinistro era attraversato da una cicatrice, che lo rendeva cieco.
Indossava una maglietta nera aderente, dei pantaloni a pinocchietto neri con una catenina al fianco destro, scarpe da ginnastica nere alte e una collana con un ciondolo di un drago tribale. Sul fianco sinistro aveva una katana dall'elsa nera e argento, con  guardia con decorazioni di draghi nera e lama nera con sfumature argentee e fodero anch'esso nero con decorazioni di draghi.
 
Lucy scosse la testa, in risposta alla domanda di quello che doveva essere Amlach.
“è stata colpa mia se siamo qui. Ho usato io Arcus”
“qualcuno ti ha detto il suo nome e l’hai usata contro volontà, vero?” chiese Arakne.
Stupita, la maga fece cenno di sì. Si chiese come potesse lei sapere cos’era successo, ma non chiese nulla.
“posso spiegarvi più o meno alla larga cosa vi è successo allora. Penso di aver capito tutto. Prima però, vorrei presentarvi tutti i membri di Slayer’s Heart. Chi manca oggi?”
“Akemi è andata via da poco, mentre Rebecca, Shail e Ayan sono ancora in missione. Per il resto, ci siamo tutti!” rispose una ragazza minuta, dai capelli corti bianchi e gli occhi grigi. Indossava una mini-tuta  bianca e delle calze nere, che terminavano poco sopra le ginocchia, dei guanti anch’essi neri e degli stivaletti anch’essi neri.
“thankyou Nani!” le rispose, per poi rivolgersi ai maghi di Fairy Tail;
“Allora, questa è Slayer’s Heart. Siamo una gilda illegale di Beatdark, e ci occupiamo di uccidere creature magiche su incarico! Io sono la sostituta master, mi chiamo Arakne. Avete già conosciuto Nikki, Shouta, Ryuu, Kalel, Yelle, Amlach, Jin –indicò uno per uno i membri, che salutarono ognuno a modo suo- ed infine lei è N2, ma noi la chiamiamo Nani – indicò la ragazzina minuta, che rimase impassibile-. Invece loro sono Hiroshi e Glitch”
Hiroshi li salutò calorosamente con la mano. Era alto e muscoloso, ma dava l’impressione di un tipo dolce e spensierato.
Aveva i capelli mossi (alla Goku-style di Dragon Ball NDA) di colore grigio, gli occhi dorati ed aveva un cicatrice sotto l'occhio sinistro.
Era a petto nudo, ed indossava solo dei pantaloni bianchi e sandali.
Glitch invece sorrise calorosamente, per poi tornare a leggere il libro che stava letteralmente divorando prima che Arakne lo tirasse in causa.
Era un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi celesti. Indossava una felpa blu con cappuccio, dei jeans e delle scarpe da ginnastica azzurre.
 
“allora ci presentiamo anche noi. Il mio nome è Erza Scarlett, mentre loro sono Gerard, Rogue –entrambi fecero un cenno con la testa, senza scomporsi minimamente- ,Laxus –che ignorò beatamente le buone maniere e distolse semplicemente lo sguardo-, Fried, Lisanna, Mirajane, Cana, Levy, Juvia, Lucy, Sting, Gajeel –stessa reazione di Laxus- e…. NATSU, GRAY, SMETTETELA!!!” urlò, avvolgendosi di un’aura nera malefica.
“è stato il Ghiacciolo nudista a cominciare!!!” si difese il DragonSlayer.
“Non è vero, stupido fiammifero!”
“granita ambulante!”
“cervello bruciato!”
“spogliarellista ghiacciato!”
“cretino in fiamme, vuoi prenderle per caso???”
“ fatti sotto, mister mutanda!”
Prima che Erza potesse mandare a quel paese entrambi con un paio di colpi, Natsu e Gray cominciarono a litigare, e ovviamente il tutto sfociò in una rissa.
“mitico!! Voglio misurarmi con qualcuno!!!” gridò  Nikki, iniziando a prendersi a pugni con Natsu.
I due però, presi dalla lotta, non si accorsero di un tavolo, e andarono a finire addosso a Glitch, che stava tranquillamente leggendo un libro.
Entrambi non si accorsero di averlo travolto, e continuarono la loro lite. Il ragazzo sospirò, non dando molto peso a ciò che era successo. In fondo nella loro gilda le risse erano all’ordine del giorno, non c’era bisogno di prenderne part…
Si bloccò quando notò che il suo libro era stato bruciato da un attacco di Natsu.
Senza pensarci due volte, si unì a sua volta alla rissa, per vendicare il suo libro caduto eroicamente(?) in battaglia.
Ben presto tutta la gilda era nel caos più totale, dato che quasi tutti avevano trovato un buon pretesto per fare a botte.
 
Natsu, Gray, Gajeel e Sting non avevano esitato a buttarsi in campo e litigavano per chissà quale stupido motivo; Juvia lodava Gray nascosta dietro uno dei divani rossi; Cana e Fried si erano trovati in qualche modo immischiati e non si erano tirati indietro; Erza invece tentava di rimettere un po' d’ordine, ma stava solo peggiorando le cose; Gerard, tentando di calmarla, si era beccato una gomitata involontaria della rossa in un posto parecchio doloroso, ed era caduto KO sul pavimento.
Anche parecchi dei membri di Slayer’s Heart avevano cominciato a fare a botte, oltre Nikki e Glitch: Yelle era stata interrotta in piena abbuffata, e se l’era presa tanto da buttarsi nella mischia; Kalel aveva tentato di fermare tutto, ma come Erza stava peggiorando la situazione facendo strage; Ryuu e Amlach infine, si erano uniti solo per divertimento.
N2, Shouta, e Rogue si limitavano a fissare la scena come se fosse la scena di un film vista e rivista centinaia di volte, mentre Jin, Mira e Lisanna sorridevano per l’entusiasmo dimostrato dai compagni, senza però immischiarsi.
 
 
Levy e Lucy si ripararono dietro il bancone, non essendo per niente interessate a farsi massacrare da quei selvaggi sanguinari.
“anche la vostra gilda è abbastanza casinista, eh?” chiese improvvisamente qualcuno.
Vicino a loro si era seduto anche un ragazzo, che riconobbero come Hiroshi. Aveva un sorriso dolce, simile a quello di Natsu.
“già. Cose così succedono sempre” rispose Lucy.
“qui è la stessa cosa.”
Per un paio di secondi gli unici rumori che si udirono furono quelle delle urla di rabbia e del mobilio della gilda fracassarsi.
Poi Hiroshi si voltò verso di loro, cosa che non aveva fatto per tutta la durata della piccola conversazione, e spalancò gli occhi, rimanendo incantato.
“e-ehi Hiroshi!! Tutto bene?” chiese preoccupata Levy, notando il suo sguardo assente.
“hai… delle tette enormi!!” mormorò. “siete proprio carine!!!”
Le due ragazze passarono dal rosa al rosso, e poi dal rosso al viola, ed in contemporanea diedero un pugno al ragazzo, facendolo volare contro il muro rosso cremisi.
“P-PERVERTITO!!!” gridarono entrambe, mentre Hiroshi stramazzava al suolo con un rivolo di sangue colato dal naso.
“non prendetelo sul serio, fa così con tutte le ragazze carine che vede” ridacchiò Jin, affacciatosi dal piano del bancone. “ci sono passate anche tutte le ragazze della gilda, quando ha incontrato per la prima volta una dei membri che non avete ancora conosciuto, Rebecca, le ha detto che era uno schianto dal fondoschiena fantastico, e lei l’ha sbattuto via talmente forte da fargli sfondare una parete. Probabilmente l’unica che non lo ha picchiato per questo vizio che ha è Arakne. Lei ha detto solo ‘grazie del complimento’...”
Lucy e Levy non poterono non lasciarsi scappare una risatina, immaginandosi la scena.
“Lucy e Levy, giusto? Io sono Jin, lieto di conoscervi” disse il ragazzo, porgendo la mano ad entrambe. Loro la strinsero, poi però Levy si ricordò di una cosa che era successa prima della rissa.
“anche tu sei di Earthland come noi?” chiese.
Jin saltò con facilità sul bancone, per poi sedersi difronte alle due maghe.
“esatto. Anche se non mi sono minimamente reso conto di quello che era successo. È stata il master a spiegarmi tutto”
“intendi Arakne?” chiese Lucy. Jin scosse la testa.
“lei è solo una sua sostituta. Il master la considerava forte, e per questo, oltre al fatto che non si arrabbia mai a differenza di tutti qui, l’ha nominata sua successore, per poi andarsene ‘in missione’, come disse lei…” mormorò. Fu solo per un attimo, ma a Lucy parve di scorgergli una grande tristezza nello sguardo. Doveva essere molto legato al precedente master, probabilmente come tutti gli altri membri.
“non è un dramma però. Sono sicuro che tornerà presto. Ma… a proposito del Ragnetto, dove diamine è finita?”
Sia Lucy che Levy sbirciarono oltre al bancone, e si accorsero che in effetti la ragazza mancava all’appello. E non solo lei…
“non vedo nemmeno Laxus…” fece notare Levy.
“pensi che se ne siano andati insieme?” chiese Lucy con una nota saccente.
“probabile. Andiamo a dare un’occhiata fuori di qui” propose Jin.
Sgattaiolarono fuori senza farsi notare, cosa che non gli riuscì molto difficile dato il caos che regnava in quella stanza.
 
 
 
Beatdark, zona del porto di Lagoon City
 
Nuvole grigie coprivano totalmente il cielo, mentre i tuoni presagivano l’arrivo imminente di un temporale.
Le onde del mare si facevano sempre più grosse, spruzzando la banchina deserta del porto.
Piccole gocce iniziarono a cadere, per poi trasformarsi in una pioggia insistente.
Nonostante ciò,  Laxus e Arakne parvero non farci caso. Se ne stavano semplicemente fermi, lui appoggiato ad un muretto diroccato e lei a guardare la linea d’orizzonte.
“ne è passato di tempo…” mormorò la ragazza, abbozzando un sorriso.
“12 anni. Anche se entrambi ne abbiamo percepiti solo 5 o 6” contò Laxus, ricordandosi di essere stato assente per 7 anni a causa di Acnologia. Arakne non aveva fatto domande sul perché anche lui era più giovane del dovuto, quindi doveva aver intuito che per un po' il tempo per lui doveva essersi bloccato.
Tra i due calò un pesante silenzio, interrotto da Laxus.
“non hai niente da dirmi?”
Lei socchiuse le labbra, per poi sorridergli.
“mi sei mancato, Dio del tuono.”
 
 
Lucy, Levy e Jin avevano corso a perdifiato per i dintorni della gilda, alla ricerca dei due scomparsi.
Arrivati al porto, non molto distate dal negozio di disinfestazioni, Jin le aveva bloccate, facendogli notare la presenza di due persone. Laxus e Arakne!
Si erano così nascosti dietro una piccola costruzione di legno chiusa, un INFO per turisti probabilmente, e avevano spiato i due.
Nessuno di loro poteva credere a quello che stavano sentendo.
“quindi… Laxus la conosce?? Ma… intendo… com’è possibile? E perché prima hanno fatto finta di niente?” si chiese Levy.
“probabilmente non volevano che nessuno lo scoprisse” commentò Lucy.
“la cosa è sospetta…” aggiunse Jin. “appena si separano potremmo provare a chiederlo ad uno solo dei due. Arakne però lo escludo; non ci dice nemmeno il suo vero nome, figuriamoci se si mette a spiegarci il suo legame con un mago di Earthland che fin ora ha fatto finta di non conoscere”
“anche l’idea di chiedere a Laxus è da scartare. È troppo scontroso per dirci qualcosa”
“allora che facciamo?” domandò Lucy.
Nessuno dei tre fece in tempo a pensare ad una soluzione al problema, che se ne presentò uno ancora più grande;
“che diavolo state facendo voi tre?”
Lucy e Levy furono scosse da dei violenti brividi, che le percossero lungo la spina dorsale, mentre Jin cominciò a ridacchiare con nervosismo, sudando freddo.
‘beccati!’ pensarono contemporaneamente, mentre i loro cervelli si spremevano per trovare in fretta una scusa che gli salvasse la pelle.











____________ANGOLO D'AUTRICE____________
ed ecco anche il terzo capitolo. 
uno schifo totale, persino Natsu avrebbe saputo scrivere qualcosa di più intelligente .-.

Avrei voluto che fosse più lungo, ma così avrei tolto la suspance che invece è presente nelle ultime righe, le uniche che trovo accettabili...
Spero che gli Oc vi piacciano, e che siano come gli autori se li sono immaginati!
Dal prossimo capitolo inizierà la vera avventura dei nostri maghetti, sia quelli della Fairy Tail che quelli di Slayer's Heart.
Ho abbozzato un progetto della gilda, nel prossimo vedo di caricarlo alla fine della pagina, e in seguito, col consenso degli autori ovviamente, vorrei mettere anche un disegno per ogni Oc presente.
Amo disegnare e sono abbastanza brava, quindi vorrei sfruttare per qualcosa questo piccolo talento ^^
Ditemi cosa ne pensate, per favore 
Al prossimo capitolo, sempre che ci sia qualcuno che dopo questo orrore sia disposto a continuare a seguirmi....
Baci,
Nazori chan :3



 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: segreti e pestaggi ***


nota: a fine capitolo ci sono due immagini della gilda di Slayer's Heart





Porto di Lagoon City, Beatdark
 
Dire che avevano paura era un eufemismo: erano letteralmente terrorizzati!
Per un paio di istanti gli unici rumori che si udirono furono il ticchettio della pioggia che scendeva dalle nuvole grigie e la risatina nervosa di Jin.
Lucy ripensò ai Grandi Giochi Magici, allo scontro tra Laxus e Raven Tail; non l’aveva visto, ma lui aveva annientato la squadra d’élite dei corvi da solo. Che possibilità avevano lei e Levy di sopravvivere contro un mostro simile? Sperò vivamente che almeno Jin fosse capace di tenergli testa, o che Laxus facesse appello alla bontà nascosta nel suo cuore e avesse pietà di loro, altrimenti sarebbe stata davvero la fine.
 
 
“allora, perché siete qui nascosti?” chiese Arakne, che continuava a mantenere il suo dolce sorriso, quando invece avrebbe dovuto avere una faccia incazzata come quella del Dragon Slayer del fulmine.
“n-noi… ecco… p-passeggiavamo!!” balbettò Levy.
“sotto la pioggia?” intervenne Laxus, per nulla convinto.
“b-beh…. Noi amiamo la pioggia! È così… bagnata e triste!” tentò di convincerli Lucy, accompagnandosi con una faccina pucciosa ed innocente.
“ah… okay! Però è una cosa davvero deprimente…” commentò Arakne, per poi incrociare lo sguardo col Dragon Slayer dei fulmini. “ah… bugia…” 
Laxus sospirò, arrendendosi alla cruda verità: davanti a sé aveva quattro idioti totali!
Si voltò e si allontanò.
“io me ne torno indietro. Sbrigatela da sola” disse, senza nemmeno voltarsi.
Lucy e Levy si lasciarono scappare un sospiro; visto che Laxus se n’era andato, avevano più possibilità di sopravvivere.
Arakne invece sbottò qualcosa di incomprensibile, delusa forse dal fatto che il Dragon Slayer l’avesse rimasta a fare i conti con tre impiccioni, che inoltre avevano scoperto il loro misteriosissimo segreto.
Tornò a fissare i tre, per poi sedersi accanto a loro,  sull’asfalto bagnato.
 
Lucy, Levy e Jin non erano bagnati, poiché un pergolato cadente li riparava più o meno bene dalla pioggia; Arakne invece era fradicia, anche se non se ne importava particolarmente.
I capelli castani, solitamente mossi e morbidi, le si erano appiccicati sul volto e sui vestiti come dei rami, scoprendo anche l’occhio destro che di solito coprivano.
Solo allora Lucy notò un paio di particolarità del suo aspetto che prima non aveva visto: 
alle caviglie portava dei grossi anelli di acciaio, simili a delle manette, da cui pendevano delle catene spezzate. Nonostante il tintinnio simile a quello di piccoli campanelli, le erano passati del tutto inosservate.
Inoltre prima aveva pensato che i suoi occhi fossero di un lilla chiaro, ma avendola a pochi centimetri di distanza si accorse che in realtà avevano le iridi bianche, con delle sfumature lilla che si intrecciavano fino a formare delle ragnatele sull’occhio che prima era coperto. Le parve di aver già visto un simile motivo nello sguardo di qualcuno, ma aveva la mente annebbiata, come se il viaggio le avesse offuscato parzialmente tutti i ricordi che aveva su Earthland.
 
“a questo punto non ha molto senso nasconderlo, penso. Conosco quello scorbutico di Laxus da… un bel po' di tempo. Non è una cosa poi così strana, dato che anch’io sono di Earthland. Sono stata io a parlargli di Arcus; prima di arrivare su Beatdark stavo facendo delle ricerche sulla chiave, e lui spesso mi aiutava a reperire i libri che ne parlavano. Nonostante ciò, adesso sono bloccata qui. Non avevo mai letto in nessun testo di Beatdark, e non ho idea di come si faccia a tornare su Earthland.”  confessò. Jin ebbe l’impressione che quella fosse solo una piccola parte della storia, conosceva quella ragazza da molto tempo e capiva ormai se nascondesse o no qualcosa, ma non disse nulla lo stesso.
 
Lucy e Levy erano un po' scettiche al riguardo; non dubitavano della parte della chiave, né pensavano che avesse detto una qualche bugia ma… come poteva una ragazza sorridente e gentile come Arakne essere così in amicizia (perché erano sicure che fosse più di semplici conoscenti, si leggeva chiaramente nello sguardo della ragazza) con un tipo apatico e scontroso come Laxus?!
Inoltre entrambe ricordavano bene la ‘battle of Phantasia’, e prima di quell’evento Laxus era anche peggio di com’era in quel momento.
I loro contorti ragionamenti furono interrotti da Arakne.
“non ditelo a nessuno però. Capito Jin?” ordinò, con un sorriso che preannunciava una lenta e dolorosa morte semmai uno di loro avesse osato spifferare in giro un solo particolare.
“il master sei tu, non posso certo dire di no.” sbottò, quasi gli dispiacesse. “ma a una sola condizione!”
Le tre ragazze lo fissarono incuriosite.
 
 
 
 
Gilda Slayer’s Heart, Beatdark
 
Quando i quattro tornarono dai compagni, la rissa era ancora in corso.
Tutti però si bloccarono quando li videro entrare dalla porta principale. Qualcuno ridacchiò anche.
“J-Jin! Che hai fatto alla faccia?!?!?” domandò curiosa Yelle, trattenendo a stento una risatina.
“niente!” rispose questo, seccamente.
“non sembra affatto ‘niente’. Sembri uno che è appena stato pestato per bene…” continuò Nikki.
“hai detto anche tu a Lucy che ha le tette grandi?” chiese curiosamente Hiroshi, ripresosi dallo scontro faccia a faccia con il muro dove l’avevano sbattuto le due maghe.
“è messo troppo male perché si tratti della Bunny girl!” borbottò Gajeel.
“Lucy!! Voglio combattere contro di te!!!” urlò Natsu. Sia lui che il DragonSlayer di ferro ed Hiroshi si trovarono istantaneamente fulminati dallo sguardo assassino della maga bionda.
“era uno scherzo….” Si difesero tutti e tre, indietreggiando.
“però, la ragazza picchia duro! Jin, ti sei fatto battere da una biondina inviperita?! Che figuraccia”  lo canzonò Ryuu.
“ma che andate dicendo?! Sono solo… caduto per una rampa di scale!”
“ti aspetti che ci crediamo? Non sei tornato tanto malconcio nemmeno dalle missioni più pericolose! E poi cos’è quel orrore che hai disegnato sulla maglia?!?!” intervenne Kalel, indicando scettica la maglia bianca del ragazzo.
Tutti la guardarono incuriositi, mentre le risa riecheggiavano per tutta la sala; dove prima c’era un dragone cinese giallo, vi era uno scarabocchio che somigliava vagamente ad un coniglio mannaro con i capelli da Super Sayan. Sotto troneggiava la scritta ‘JIN MISHIMA È UN CRETINO’
Jin si morse il labbro, poi gettò un’occhiata fulminea alla ragazza che lo fiancheggiava.
“tu…. Quando hai inzozzato la mia bellissima maglia con il pennarello indelebile?!?!?”
La ragazza continuò a sorridere, come se lo sguardo assassino del compagno non la toccasse.
“quando sei svenuto ovviamente!” rispose, senza scomporsi minimamente.
“sicuro di ‘essere caduto’, Jin?” domandò Amlach, che ancora rideva.
“assolutamente si! L’ha detto anche Kalel che non sono tornato tanto malconcio nemmeno dalla peggiore missione, quindi chi mai avrebbe potuto conciarmi così se non delle fottutissime scale??!” si difese il ragazzo.
“la persona che ti sta accanto!” mormorò Ryuu, abbastanza forte da farsi sentire da tutti i presenti. Ghignò soddisfatto quando notò Jin stringere i pugni e tingersi di imbarazzo.
“n-non è vero…” ribattè questo, ma nessuno gli diede ascolto.
Natsu si fiondò dalla ragazza urlando ‘battiti con me!!!!’, e Sting lo seguì affermando di voler fare ciò che faceva il Dragon Slayer di fuoco. Immediatamente cominciarono a litigare, trascinandosi dietro anche Gajeel e Gray.
questa volta però l’intervento di una Erza alquanto imbestialita bloccò il litigio, che finì con i quattro ragazzi malconci. Almeno non quanto Jin, che aveva entrambi gli occhi neri, una guancia gonfia e due ridicoli fazzolettini a fermargli l’emorragia del naso.
 
Quando la situazione fu tornata normale, ormai tutti avevano perso interesse verso ciò che era accaduto a Jin. Era abbastanza chiaro ciò che era successo, in fondo.
L’orologio segnava le 9:14, quindi quasi tutti decisero di andarsene. Lavorando di notte, era normale per loro passare la mattina a dormire!
 “se volete potete stare da me. Casa mia è abbastanza grande” propose Arakne. I membri di Fairy Tail accettarono, avendo proprio bisogno di una bella dormita e di rifocillarsi a dovere.
Prima che potessero andarsene però, furono bloccati da Glitch.
“Arakne, dato che per ora decidi tu, perché non gli proponi di entrare momentaneamente in Slayer’s Heart? Almeno fin quando non tornano indietro” propose. La cosa incuriosì tutti i membri di Slayer’s Heart, che aspettarono la risposta.
“bella idea! Allora, voi che ne pensate? In questo modo potrete lavorare come noi, almeno finché non troveremo un modo di collegare nuovamente Beatdark e Earthland!”
Tutti i maghi accettarono all’istante.
“non vedo l’ora di andare in missione!! sono tutto un fuoco!” esultò Natsu.
Gray si spogliò velocemente, anche lui compiaciuto dalla prospettiva di futuri scontri, diversi da quelli che avevano affrontato fino ad allora.
G-Gray-sama!!!! I vestiti!!” lo richiamò Juvia, arrossita.
“aaaaah! Quando è successo?!?!?” si chiese ad alta voce il mago del ghiaccio, sbrigandosi a rindossare i vestiti sparpagliati per la sala.
“Natsu-saaaan!! Andiamo in missione insieme allora???” urlò Sting. Rogue che era accanto a lui sospirò, con una certa felicità.
“chissà se l’alcool qui è buono…” si domandò Cana, rimproverata poi da Lucy per il suo pensare sempre e solo a bere.
“mi piacerebbe andare di nuovo in missione” commentò Mira, facendo impallidire Lisanna e Fried al solo pensiero.
“M-Mira-nee, non penso sia…” cominciò la sorella “… una buona idea, tesoro” finì Fried.
 
Approfittando dell’euforia generale, Arakne si avvicinò a Laxus.
“questa volta me la paghi, stupido DragonSlayer!”
Nonostante la quasi-minaccia, entrambi accennarono un sorriso, come se quella frase nascondesse qualcosa che solo loro conoscevano.
“è la centotreesima volta che mi minacci”
“io ne ho contate centoquattro”
 
Ryuu fissava quasi disinteressato il caos nuovamente creatosi. Vicino a lui, Jin borbottava qualcosa di incomprensibile.
“Jin, che cosa hai detto ad Arakne per farti conciare così?” gli chiese Ryuu, ghignando.
“lo vuoi proprio sapere?”
“ovvio, altrimenti perché te l’avrei chiesto, idiota?!?” 
Jin ignorò l’insulto, tanto sapeva che inserirne uno in ogni frase era nello stile di Ryuu.
“in cambio del silenzio su una certa cosa, le ho chiesto di dire ad alta voce il suo vero nome in gilda” brontolò.
“Non è la prima volta che qualcuno le chiede questo, e fin ora non si è mai arrabbiata. Che dettaglio hai saltato?” chiese, con una punta di curiosità.
Jin sospirò. Si pentiva di ciò che aveva detto, era stata la sua condanna.
“doveva farlo nuda” confessò, facendo ridacchiare divertito Ryuu.
“te la sei proprio cercata, allora”
 
Arakne sentì la tasca dei pantaloncini vibrare, e prese il cellulare. Sullo schermo lampeggiava il nome ‘White Rock Shooter’. Accettò la chiamata, tornandosene nel negozio di disinfestazioni per avere un po' di calma.
 
 
Quando la situazione si fu quietata, i ragazzi abbandonarono man mano il locale, uscendo in strada.
“ah, Nani! Puoi avvisare tu tutti di farsi trovare qui stasera? Mi ha chiamato Shail, e ha delle notizie interessanti da darci” riferì Arakne. Era alquanto felice della notizia, quindi si allontanò canticchiando appena N2 acconsentì alla sua richiesta.
La ragazza minuta la fissò quasi con curiosità, mentre se ne andava assieme ai maghi di Earthland.
Hiroshi le si avvicinò, notando il modo in cui guardava la loro sostituta master.
“sei curiosa di sapere perché era felice, ho ragione?” chiese.
“N2 lo vuole sapere” rispose semplicemente la ragazza.
“beh.. penso fosse felice perché ha ricevuto una notizia che le fa piacere! Sono curioso di sapere di cosa si tratta!!”
“perchè Hiroshi è curioso?”
“perché mi piace sapere le cose nuove. Guarda che per te è lo stesso, Nani!”
“N2 non può essere curiosa. È un robot” riferì, anche se il compagno sapeva già quel particolare.
“Ti piace sapere perchè gli altri si comportano in modi diversi dal tuo, questa è curiosità!!” rispose il ragazzo, continuando a sorridere.
“però sei piatta! Da un robot sofisticato come te mi aspettavo delle tette come quelle di Lucy-chan o di Erza-san!”
“N2 cosa dovrebbe fare in questo caso?” chiese a nessuno in particolare. Ryuu, che aveva sentito la domanda, le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all’orecchio, sogghignando.
“capito?” chiese infine.
Lei non rispose, e diede un potente calcio nello stomaco di Hiroshi, che volò nuovamente contro il muro.
“N2 ha capito!” disse poi con indifferenza, rivolta a Ryuu. Questo, dopo una risata divertita, se ne andò in silenzio.
 
Fuori continuava a piovere, ma la cosa lasciava tutti più o meno indifferenti.
Appena fuori dal locale, Jin si avvicinò a Lucy e Levy.
“buona fortuna allora! Spero sopravviviate senza troppi danni” augurò alle due, tenendo un basso tono di voce.
Le due ragazze non fecero in tempo a chiedergli di più, che lui prese un’altra strada e si allontanò di corsa.
“ehi Lucy! Cosa ti ha detto?” chiese Natsu, con il suo solito sorriso.
“no... beh... niente! Ci ha solo detto ‘a stasera!’” mentì, sostenuta da una Levy che annuiva con complicità.
“mmh… sarà…”
Quando il Dragon Slayer si fu allontanato, le due si lasciarono scappare un sospiro.
“Levy-chan, secondo te che intendeva dire?”
Levy scosse la testa. “non ne ho idea”
 
Cominciarono ad incamminarsi per le strade quasi deserte di Lagoon City, mentre la pioggia scendeva e tuoni sinistri annunciavano una grande tempesta in arrivo.
Arakne li guidò tutti verso il centro città, dove si erigevano enormi costruzioni di acciaio e vetro, alte molto più dei normali palazzi di Magnolia.
Vedendo la curiosità dei ragazzi, Arakne li presentò come ‘grattacieli’, aggiungendo all’interno vi erano molti appartamenti o uffici delle varie aziende.
Li portò alla base di uno dei colossi, per poi invitarli ad entrare. L’interno era confortevole e di una pulizia impeccabile; i pavimenti erano di marmo, i muri perfettamente bianchi, le piante rigogliose e il lampadario dipinto d’oro illuminava tutto l’atrio.
“casa mia è al penultimo piano. Prendiamo l’ascensore, faremo prima!” propose, indicando un enorme scatola d’acciaio. Era abbastanza grande per tutti, essendo stato progettato per sostenere carichi elevati con le migliori tecnologie a disposizione.
“questo posto è... wow!!” si lasciò scappare Cana.
“Juvia pensa sia molto costoso, vero?” aggiunse la donna della pioggia.
“un po'. Questa zona è abbastanza cara, perché è una delle poche qui a Lagoon City dove si può vivere tranquillamente. Anche gli altri vivono quasi tutti nei dintorni. Il resto della città è formato da quartieri degradati e zone deve operano i criminali. Fuori dal lavoro, preferiamo tutti una vita abbastanza tranquilla” spiegò.
Effettivamente Lagoon City non dava l’impressione di una città allegra e vivibile come Magnolia o qualunque altra città di Earthland, ma guardando il quartiere dove si trovavano in quel momento, era difficile crederlo.
“perché qui è sicuro invece?” intervenne Gerard, che ormai poteva mostrare tranquillamente il proprio volto e quindi si era disfatto di maschera e cappello.
“perché ci siamo noi, ovviamente! Alcuni membri di Slayer’s Heart non si accontentano di vedersela con le creature magiche che popolano Beatdark, così danno anche la caccia ai criminali nel tempo libero.”
Finalmente l’ascensore si fermò con un ‘diin’, e le porte si aprirono.  
Scesi, si ritrovarono in un corridoio lungo e abbastanza largo, dal pavimento di marmo rosa e le pareti bianche. Era in perfetto stato, così come il resto dell’edificio, e correva da un lato all’altro del piano, alle cui estremità vi erano due finestre, su cui battevano la pioggia e il vento, che si era intensificato.
Nonostante il corridoio fosse estremamente lungo, c’era solo una porta, di legno di ciliegio lavorato.
“questo è….” Cominciò Lisanna, ma la ragazza castana anticipò ciò che stava per dire.
“casa mia. Gli ultimi due piani sono formati da appartamenti unici.”
Arakne cominciò a frugare nelle tasche, da cui ne estrasse una piccola chiave argentata.
La infilò nella serratura e aprì l’ingresso del suo immenso appartamento. Ma….


 
note d'autrice
ed ecco anche il quarto capitolo ^^
ed ovviamente vi lascio anche questa volta con un paio di incognite: che diamine ci sarà mai di tanto mostruoso nella casa di Arakne? e che ha da dire all'intera gilda il nuovo Oc comparso, Shail Aghea?
mi scuso se ancora non ho introdotto certi Oc, ma non volevo correre troppo. Nel prossimo però saranno tutti presenti, dato che si dovranno riunire.
Spero il capitolo piaccia, mi sto impegnando a fondo per scrivere questa ff.
Al prossimo, per chi continuerà a seguirmi *silenzio tombale*
baci,
Nazori chan :3






 
COME PROMESSO ECCO QUI LA GILDA DI SLAYER'S HEART. HO PROVATO A DISEGNARLA IO STESSA, MA NON VENIVA MOLTO REALISTICA. QUESTI LI HO FATTI CON UN PROGRAMMA DI HOMESTYLER E ARCHITETTURA. SPERO VI PIACCIANO, MI HANNO RUBATO DUE GIORNI PER ESSERE FINITI ^^ è UN Pò DIVERSA DA COME L'AVEVO DESCRITTA, MA QUESTO ERA IL MASSIMO CHE POTEVO FARE CON IL SITO CHE HO TROVATO. SPERO VADA BENE LO STESSO.



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Capitolo 6
*** capitolo 5: an irritant partner ***


Casa di Arakne, Beatdark
9.34  a.m.
 
“non ho quasi mai ospiti, quindi non ho potuto sistemare per bene e dentro regna il caos” si scusò la ragazza, prima di aprire la porta.
“non preoccuparti, ti siamo debitori per l’ospitalità, il disordine non è un gran problema!” la rassicurò Erza.
“una sola cosa; qualcuno di voi ha paura dei ragni?” domandò. Tutti scossero la testa, improvvisamente consci di ciò che stavano per affrontare. Gettando una rapida occhiata a tutti, Arakne si accorse di come Laxus stesse nascondendo un sorriso a metà tra il nostalgico e il divertito, mentre un ragazzo biondo, Sting se ricordava bene, deglutiva a vuoto, strizzando di continuo gli occhi.
‘a quanto pare dovrò far qualcosa, se non voglio che svenga dalla paura…’ pensò, sopprimendo un sorriso divertito.
 
Quanto a dimensioni, quello non era un appartamento, ma una sottospecie di villa. Ci stavano tutti e sedici tranquillamente.
Il vero problema era un altro; si poteva sorvolare sull’arredamento strano della casa, in cui predominavano unicamente il viola, il bianco e il nero, e per la pochissima luce che riusciva ad aggirare le tende viola scuro che coprivano quasi interamente le finestre enormi, ma era impossibile non notare il totale caos che vi regnava. Sembrava più di essere in una casa abbandonata, come quelle presenti di solito nei film horror, che in un luogo abitato!!
Inoltre le ragnatele non aiutavano certo a dar un aspetto migliore a quel posto…
 
Vedendo quanto l’aria fosse cupa e stantia, Arakne mosse la mano da sinistra verso destra, sussurrando qualcosa che nessuno dei maghi comprese.
Seguendo il movimento della sua mano, le tende si scostarono da sole, rivelando la grande parete che fungeva anche da finestra, e che dava sull’intero centro città.
Poi prese un telecomando che era gettato sul tappeto, e le finestre si aprirono leggermente, lasciando entrare all’interno una ventata d’aria fresca.
Tutti i maghi di Fairy Tail osservavano affascinati, non spiegandosi come avesse fatto.
“per caso la tua magia consiste nell’aprire le tende e le finestre? Che razza di potere è!?!?” domandò Gajeel, con una punta di ironia. La ragazza si mise a ridere.
“ovviamente no, quello delle tende era un semplice incantesimo, qui si Beatdark ce ne sono di ogni genere, anche per le faccende domestiche. Mentre le finestre erano collegate tramite sensori a questo telecomando. È un misto di magia e tecnologia. Qui è praticamente il fulcro vitale delle persone, mentre la magia è quasi inesistente. Il contrario invece avviene su Earthland.”  Spiegò, capendo la loro difficoltà nell’adattarsi ad un mondo a cui non appartenevano. Anche a lei era successa la stessa cosa, ma pian piano aveva cominciato a capire lo stile di vita di Beatdark e a farlo suo.
 
Alla luce del sole, quel posto non sembrava poi tanto male, nemmeno secondo il parere di Sting. Certo, alla vista delle ragnatele aveva avuto un crollo emotivo, odiava i ragni più di ogni altra cosa, ma non vedendone nemmeno uno in giro si era tranquillizzato.
‘magari è un amante delle ragnatele, non dei ragni….’ Tentò di autoconvincersi, strizzando per la centocinquantatreesima volta gli occhi.
Oh, quanto si sbagliava…
 
Lucy osservò sospettosa l’immensa stanza. 
Jin l’aveva messa in guardia, ma da cosa proprio non capiva. Certo, non era la casa più pulita del mondo, ma dando una scopata ai pavimenti di legno e sistemando un po', poteva diventare un posto bellissimo.
Curiosa di saperlo, si avvicinò ad Arakne e le raccontò l’avvenimento di poco prima.
“perché ha detto così?” finì. La ragazza parve pensarci un attimo, poi tornò a sorridere.
“Jin ha una paura smisurata dei ragni”
“aspetta un attimo!!! Quindi hai quelle schifose creature qui in casa?!?” interruppe Sting, sudando freddo.
“ehi, tizio vestito da show girl, vuoi prenderle per caso?! A chi hai dato della ‘schifosa creatura’!?!?” urlò una voce stridula proveniente da sopra di loro, che attirò l’attenzione di tutti i presenti. Alzarono tutti gli occhi, ritrovandosi a fissare sconcertati uno strano essere peloso, che riusciva in un modo a loro sconosciuto a restarsene a testa sotto sul soffitto. 
“CHE CAZZO È QUELLO?!?!?” strillò il Dragon Slayer di luce, sbiancando completamente e appiattendosi contro il muro dietro di lui.
“che cazzo sei tu, caso mai!!! Un uomo travestito o una donna palestrata?” lo sfottè di rimando la creatura, facendo ridere tutti.
“tu, brutto…” tentò di minacciarlo, ma quello lo anticipò.
“brutto cosa? Sono adorabile, a differenza tua!!”
“non scherziamo, il solo guardarti mi fa venire da vomitare!!”
“meglio se non parli, miss capelli tinti!!” gli rinfacciò l’essere, mentre tutti seguivano interessati lo scambio di insulti.
“tinti?! Sono biondo naturale!!! E non chiamarmi Miss, ridicola palla di pelo!!!”
“avresti la decenza di presentarti allora, Miss?”
“Sting!!! mi chiamo Sting, non Miss capelli tinti!!” urlò il Dragon Slayer, letteralmente sul punto di esplodere. Nessuno osava interferire, sbellicandosi dalle risate. Persino Erza, Rogue e Gerard si erano lasciati andare.
“pungiglione*? Che cazzo di nome è?! Te l’hanno dato per via di quegli orribili capelli appuntiti?”
“e sentiamo, come si chiama codesta orripilante creatura?”
“Nappy!!” esclamò, con una vocina stridula e penetrante. Aveva un espressione fiera, come se amasse il suo nome più di ogni altra cosa. Sting scoppiò a ridere, facendolo imbestialire.
“poi parli di me!! Tu ti chiami ‘peloso’*! che razza di nome è!??! E poi sembra il nome di un cane!”
“zitto, il mio nome è fantastico! Me l’ha dato la signorina, quindi non insultarlo!!” concluse, facendogli una smorfia. Il DragonSlayer non ribattè, anche se era seriamente intenzionato a passare alle maniere forti, e nel frattempo che lui cercava di controllarsi, l’essere diede una rapida occhiata a tutti i ragazzi della Fairy Tail per poi concentrarsi su Arakne.
“signorina Arakne!!!!” strillò, lasciandosi cadere dal soffitto. La ragazza lo afferrò senza difficoltà, e se lo strinse sul seno abbondante, quasi soffocandolo.
“Nappy, per un po' avremo degli ospiti, quindi sii cortese. Niente insulti e niente scherzi, non vorrei che succedesse la stessa cosa di quella volta…” si raccomandò lei, alludendo a qualcosa successo in passato. L’essere deglutì osservando il sorriso apparentemente benevolo della ragazza.
“sisi, ho capito! Nappy farà il bravo.” Borbottò, con una falsa espressione tranquilla.
Sempre tenendolo tra le mani, Arakne si girò verso i ragazzi della Fairy Tail.
“lui è Nappy, ed è il mio animale da compagnia!” lo presentò.
“yoh!” salutò questo, alzando una zampa in segno di saluto.
 
“come fa a parlare?” chiese Erza, accarezzandolo.
“qui tutti gli animali parlano, anche se alcuni col tempo perdono questa capacità” spiegò Arakne.
“come Happy e gli altri quindi!!” si intromise Natsu. Vedendo che quella volta era la ragazza a non capire, Erza le rispose; “gatti parlanti dotati di magia. Sono originari di un altro mondo chiamato Edoras, ma per una serie di eventi sono stati portati su Earthland.”
Continuò ad accarezzarlo, e Nappy emise un verso che sembrava quello di un cane col mal di gola, ma teoricamente era come se stesse facendo le fusa.
 
 
Lucy non aveva mai amato quel genere di animali, li trovava orripilanti, ma le era praticamente impossibile trovare disgustoso Nappy.
“com’è carino!!” mormorò, allungando le mani per prenderlo. Nappy le saltò in braccio, stringendosi al suo prosperoso petto.
“la biondina sì che ha gusto, a differenza di Sting la show girl! Ed è anche più bella!” esclamò, ad alta voce in modo da farsi sentire chiaramente dal Dragon Slayer.
“ripetilo e ti ammazzo!” 
“non hai sentito, cretino? Sono il preziosissimo partner di Arakne, lei non lascerà che mi accada qualcosa!” si vantò, accompagnandosi con una linguaccia.
“Nappy….” Lo richiamò Arakne. “comportati bene!”
“agli ordini signorina!! Vuoi che li accompagni nelle stanze degli ospiti? Penso siano abbastanza grandi!”
“bravo Nappy. Mostra loro anche il resto della casa. Se ci sono problemi, mi trovi nella mia stanza. Chiamatemi se ne avete bisogno e fate come se fosse a casa vostra” finì, per poi prendere il piccolo corridoio sulla sinistra. Vi erano due porte, una sul lato e una in fondo, entrambe di legno nero. Arakne entrò in quella in fondo, in cui regnava un buio tale da rendere impossibile scorgervi anche il minimo dettaglio.
Nappy, sempre tra le braccia di Lucy, fece come la ragazza gli aveva ordinato.
“bene, siete amici della signorina quindi siete i benvenuti. Vi mostro un po' la casa!” 
Gli indicò prima ogni parte che componeva la grande sala in cui si trovavano in quel momento; nell’angolo a destra sul fondo, vi era la cucina con isola, interamente d’acciaio e viola; sulla sinistra invece, c’era la zona pranzo, con un grande tavolo bianco e poltroncine nere; il salone invece, era composto da due enormi divani di pelle nera e da un tappeto viola, dal pelo alto.
Le tre pareti erano ognuna di un colore diverso: nera quella a sinistra, bianca quella a destra, e viola quella alle loro spalle, dove si trovava la porta d’ingresso. Quella in fondo invece, era un enorme vetro, perfettamente pulito se non fosse stato per le gocce di pioggia, a differenza del resto della casa.
Nappy li portò poi in un corridoio sul lato sinistro, opposto a quello dove si trovava la camera di Arakne.
Chiese gentilmente a Lucy di aprire una delle tre porte bianche, e si trovarono in una delle due camere degli ospiti.
A differenza dell’altra, era perfettamente in ordine, più piccola, e il mobilio era semplice; 4 letti a castello, una piccola libreria, una scrivania di grigia, e degli armadi bianchi dall’aspetto un tantino antico. Le pareti erano rosa chiaro, e la moquette del pavimento era grigia.
“questa potete usarla voi ragazze! Dall’altro lato c’è una stanza anche per i maschi. Anche quella ha 8 letti in tutto, quindi dovreste essere a posto!”
L’altra camera aveva un aspetto decisamente più mascolino; 4 letti a castello dalle lenzuola azzurre, armadi bianchi, due poltroncine e una tv. Le pareti erano verde chiaro, mentre la moquette era come quella dell’altra camera.
“come mai ci sono così tanti letti?” chiese curiosa Levy.
“la signorina ama comprarli, ne ha una vera fissa. E avendo due stanze libere, ha pensato di farne stanze degli ospiti. Siete fortunati che ultimamente abbia voluto dei letti a castello, altrimenti sarebbe stato un problema…” spiegò Nappy. “inoltre ha spesso ospiti, quindi le reputa stanze utili e le tiene pulite!” continuò, anche se la mania degli ospiti di Arakne sembrava non andargli tanto a genio.
“c’è anche un bagno qui. È abbastanza grande, ma è uno solo.”
“grazie tante, Nappy” sorrise Lucy, lasciandolo a terra.
Quello arrossì, o almeno così sembrò a Lucy.
Un rumore che somigliava vagamente a quello di una libreria che si sfracella attirò l’attenzione generale.
“io… vado dalla signorina! Buona permanenza!” salutò, schizzando alla velocità della luce verso la porta, per poi intrufolarsi nella stanza. 
L’ultima cosa che si sentì prima che la porta fosse richiusa, fu Nappy strillare con la sua voce trapanante “non abbracciare i mobili! Così li rompi!!”
Nessuno diede molto peso alla cosa, infondo c’erano vizi peggiori del provare affetto per il mobilio della propria stanza, e si divisero per andare a farsi una dormita.
 
 
Erano ormai dieci minuti che Nappy cercava di attirare l’attenzione di Arakne, che continuava a fracassare qualunque cosa le capitasse sotto tiro. Finalmente, dopo aver fatto a pezzi l’ultimo cuscino, si lasciò scivolare sul letto.
Nappy, sfinito, si accasciò accanto a lei.
“per fortuna… hai… smesso….” Ansimò il ragno gigante. Il corpo, simile ad una palla mezza schiacciata e pelosa, era a pancia in su, mentre le 8 lunghe zampe erano stese sulle lenzuola. Gli 8 occhi rossi puntavano tutti su Arakne.
“perché... tanta felicità… da abbracciare… i mobili?” chiese, cominciando a recuperare il fiato perso nei vari (e vani) tentativi di fermare l’euforia della ragazza.
“ti ricordi che ti parlai di una persona a cui tengo tantissimo?”
“certo, me ne parli praticamente sempre! Non dirmi che… signorina!! Non sarà per caso quella sottospecie di show girl!?!??!” strillò, tanto forte che Arakne dovette coprirsi le orecchie.
“non ricordi il suo nome?”
“ah già! Scusa, l’avevo confuso perché anche lui ha i capelli biondi!”
Arakne afferrò l’unico cuscino ancora intero, e se lo portò al petto, stringendolo.
“sono tanto tanto felice, che lui sia qui! Aspettavo da sei anni di vederlo! Mi sento finalmente completa, ora che lo ho di nuovo con me…” 
Nel mentre che loro parlavano, nella stessa casa, due ragazzi biondi starnutirono all’unisono.
 
 
 
 
Casa di Arakne, Beatdark
16.28  p.m.
 
Dopo un lungo riposo, Juvia aprì gli occhi.
Aveva dormito benissimo, e il letto era molto più comodo di quanto aveva immaginato.
Aveva accettato di dormire sul letto superiore, mentre sotto di lei c’era Levy. Osservò come tutte le altre fossero ancora addormentate; nel letto di fronte al suo c’erano Erza e Cana, che dormiva avvolta nelle coperte e con un sorriso beota stampato in volto; in quello affianco alla rossa e alla maga dei tarocchi c’erano Mirajane e Lisanna, mentre in quello affianco al suo c’era la sua rivale in amore… nel cui letto si era introdotto anche Natsu!
Si lasciò scappare un risolino soddisfatto.
‘se Natsu-san e la rivale in amore di Juvia si innamorassero, Juvia non dovrà più temere Lucy-san come rivale per Gray-sama!!’ pensò soddisfatta, ormai del tutto abbandonata dalla stanchezza.
Attenta a non far rumore, si alzò ed uscì dalla camera.
Non aveva voglia di stare ancora a letto, e poi avrebbe tanto voluto vedere Gray-sama dormire!
Chiuse lentamente la porta, e sorridendo emozionata, si avvicinò alla porta della camera occupata dai ragazzi.
Poggiò un orecchio per ascoltare se dentro dormissero tutti, ma qualcuno aprì improvvisamente la porta, sbattendogliela in pieno viso.
Ne uscì proprio Gray, che appena si accorse di aver letteralmente steso la ragazza, cominciò a scuoterla per una spalla.
“e-ehi Juvia!! Riprenditi!!”
“Gray-sama si preoccupa per Juvia!! Juvia è così fe…” Gray le tappò delicatamente la bocca con una mano, facendole segno di tacere.
“shh!! Se svegli Erza, non immagino che punizione terribile ci aspetterà…” mormorò, mentre era ancora accovacciato sulla ragazza, che era stesa sul pavimento di legno. Notandolo, arrossì leggermente, e si rimise in piedi.
“vieni, andiamo! Quando mi sono svegliato c’erano solo Sting e Gajeel ancora a russare. Quindi presumo che gli altri siano in salone”
“Natsu-san è nel letto di Lucy-san” lo informò. Gray storse un sopracciglio, ma si limitò a borbottare qualcosa come ‘cazzi suoi quando si sveglieranno Erza e Lucy…’
 
Raggiunsero insieme il salone, dove trovarono gli altri; Gerard, Laxus e Rogue se ne stavano tranquillamente seduti su uno dei due divani, il primo intento a leggere una sottospecie di rivista-guida della città, gli altri due fissando dei punti indefiniti fuori dalla finestra. Juvia notò che aveva smesso di piovere, nonostante il cielo fosse ancora di un grigio opprimente e il vento soffiasse ancora con forza. Nella stanza, gli unici rumori che regnavano erano il sibilare del vento e un fuocherello che scoppiettava proveniente dall’angolo cucina.
“ah, finalmente vi siete svegliati anche voi!” si rallegrò Fried, che prima non avevano notato. Stava aiutando Arakne in cucina, probabilmente a preparare qualcosa per tutti.
“ben svegliati! Scommetto avrete fame, dopotutto è un giorno che non toccate cibo! Ancora qualche minuto e avremo finito” li salutò Arakne, gentile come al solito.
Gray, silenziosamente, si sistemò sul divano libero, mentre Juvia si offrì di aiutare Fried e Arakne in cucina.
 
 
Avevano ormai finito di stendere la tovaglia di lino sul tavolo e di sistemarvi sopra ogni genere di cibo possibile, dai prodotti per la colazione ai piatti preparati, quando dei rumori sospetti si levarono dalla camera degli ospiti in cui c’erano le ragazze.
“NATSU!! TI HO DETTO MILLE VOLTE DI NON INFILARTI NEL MIO LETTO!!”
“NATSU!! CHE CAZZO CI FAI NEL LETTO DI LUCY?!?!?”
Le urla di Lucy ed Erza si erano sentite tanto chiaramente che tutti avevano capito ormai cosa fosse successo.
“l’avevo detto io…” mormorò Gray, lasciandosi andare un sorriso di scherno in onore del suo amico-nemico.
 
Quando tutti si furono svegliati, mangiarono a volontà tutto ciò che Arakne, Fried e Juvia avevano preparato. Ovviamente i DragonSlayer da soli divorarono metà della roba che c’era in tavola!
Nappy, accucciato ai piedi di Arakne, gustava un piatto di mosche e vari insetti disgustosi da mezzo chilo, come ogni ragno gigante che si rispetti. Prontamente, Sting si era accomodato al posto più lontano, gettando di tanto in tanto delle occhiate disgustate all’animale, tanto per assicurarsi che fosse al suo posto.
Per il resto, il pranzo-colazione pomeridiano filò liscio, e i ragazzi parlarono del più e del meno, imparando qualcosa su Beatdark e sul lavoro di ammazzademoni.
Le conversazioni furono interrotte da un suono insistente, tanto penetrante da costringere tutti i ragazzi a tapparsi le orecchie per resistergli. Nappy, tappandosi le orecchie (ovunque si trovino le orecchie dei ragni) con due delle otto zampe, corse a sollevare la cornetta del telefono, l’essere demoniaco che produceva quel suono.
“parla Nappy, assistente della signorina Arakne. Desidera?” borbottò il ragno, evidentemente non contento di usare la buona educazione.
“capisco… glielo dico subito” finì, dopo aver ascoltato in silenzio l’interlocutore.
Nella sala tutti fissavano Nappy, tranne Arakne che continuava a sorseggiare assorta un tè alla cannella.
Il partner, notando il disinteresse della ragazza, prese aria e strillò “SIGNORINA ARAKNE!!!!! Mi senti!?!? È importante, è importantissimo!!”
Arakne alzò gli occhi per guardarlo, posò la tazza e lo esortò a continuare con un sorriso.
“era la psicopazzoide in bikini…” cominciò.
“Shail” lo corresse, interrompendolo.
“mmh… certo. Comunque ha detto che vi aspetta in gilda, ci sono quasi tutti ormai. Che succede signorina? Qualcosa di importante? Come mai ha chiamato? Mi porti con te? Ti preeeeego!!!”
Arakne parve pensarci su, ma poi sorrise divertita.
“certamente! Sei il mio partner infondo!!” rispose, mantenendo un sorriso luminoso.
Lucy ricordò un particolare però, che la lasciò con dei dubbi...


 

strada di Lagoon City, Beatdark
18:23 p.m.


 
Fortunatamente non aveva ancora ricominciato a piovere, e quindi gli ombrelli non erano necessari. Arakne guidò nuovamente i ragazzi della Fairy Tail alla gilda, dove li attendevano gli altri. Nel mentre che camminavano, Nappy russava tra le braccia di Arakne, strofinandosi di continuo contro il seno della ragazza.
“ragno depravato…” commentò Sting, che aveva ormai deciso di fare di quella sottospecie di sgorbio la sua nemesi.

Passarono per il negozio di disinfestazioni, poi per il corridoio segreto, ed infine si ritrovarono nella sala dalle pareti rosse.
“finalmente!” esclamò Ryuu, irritato come al solito.
“ehilà! Ci siamo tutti?” chiese la sostituta-master, che come al solito fingeva di non sentire i commenti del ragazzo.
“manca ancora Rebecca. Sicuramente si sarà persa, non è una novità..” borbottò una ragazza che la notte prima non era presente.
Era alta e prosperosa, dai lunghi e mossi capelli biondo platino, legati in una coda alta, e gli occhi grigio scuro.
Un particolare di lei che saltava subito all’occhio era la cicatrice che le partiva dalla tempia sinistra fino a metà della guancia. 
Indossava degli stivali marroni e stretti con i lacci, alti fino alle ginocchia, dei pantaloncini di jeans un po' rovinati ai bordi, una canottiera marrone scuro e una sciarpa nera.
Accarezzava un lupo grigio, che era seduto al suo fianco.
Notando che la compagna non fosse sola, spostò curiosa lo sguardo verso i ragazzi che aveva con sé. Arakne notò il suo gesto, ma non riuscì ad aprire bocca che fu anticipata da un'altra dei nuovi membri.
“ci ha già spiegato tutto Nikki prima che arrivaste. Beh, piacere di conoscervi! Io sono Shail Aghea, felice di avervi in gilda!” si presentò.
Era una ragazza piuttosto bassa, dai capelli bianchi e lunghi fino quasi a toccare il pavimento. Aveva degli occhi rosa molto particolari, grandi e con le ciglia lunghe, e un viso dolce.
Indossava degli short bianchi con una grossa cintura nera, il reggiseno di un bikini, anch'esso bianco, e una giacca a maniche lunghe fatta a maglioncino, che arrivava al pavimento.
Ai suoi piedi era accucciato un grande lupo dal pelo bianco.
"oh, e lui è Break, il mio partner!" aggiunse, indicando l'animale, che però non si mosse.
“io sono Ayan, piacere. E lui è il mio partner Selfan” si presentò la ragazza dai capelli biondi, accennando un sorriso. “e che qualcuno vada alla ricerca di Becky, ci metterà un paio d’ore a trovare la strada da sola!” aggiunse, rivolta ai compagni di gilda.
“Ayan, non dovresti giudicarla se hai anche tu un orientamento pari a zero” le fece notare una ragazza, che poi si presentò ai membri nuovi. “ah, io sono Akemi, felice di conoscervi!”
Era alta, con i capelli viola scuro corti fino alle spalle e gli occhi verdi.
Indossava un vestito lilla, dei pantaloni aderenti neri, e stivaletti marroni.

Dopo che le tre ragazze si furono presentate, tutti si accomodarono ad aspettare, parlando e conoscendosi meglio.
Approfittando del fatto che nessuno le prestasse attenzione, Arakne svegliò il suo partner con un colpetto.
"Nappy, svegliati! Altrimenti non potrai vedere come la serata si ravviva!"
 
Circa mezzo secondo più tardi, Shail notò l'essere che la ragazza teneva tra le braccia. Lanciò un urlo talmente forte da attirare l'attenzione generale, e corse ad una velocità pazzesca a nascondersi dietro N2, che ne rimase totalmente indifferente.
"che schifo che schifo che schifo!! Portalo via, lo sai che ho paura dei ragni!!!!"
 
Jin stava 'amabilmente' litigando con Ryuu, come faceva di solito, quando l'urlo di Shail evitò che i due cominciassero una rissa.
Guardando la fonte del terrore della ragazza, si pietrificò all'istante.
'ma quant'è crudele quella donna ragno?!?' pensò, con l'ultima lucidità che gli era rimasta, prima di imitare Shail, urlando all'impazzata e usando Ryuu come scudo.
"sul serio, mi chiedo se tu sia realmente un uomo..." borbottò il ragazzo, anche se nessuno lo sentì a causa delle urla dei due compagni.
 
"non so se tu sia perfida o solo sbadata nel dimenticarti la nostra fobia, ma PORTA QUEL COSO FUORI DI QUI!!" strillò Shail, terrorizzata.
Arakne ovviamente non le diede ascolto, e si lasciò scappare dalle mani Nappy, che si attaccò al soffitto.
"che bello! Voi due -dopo la signorina ovviamente- siete quelli che più preferisco!! Vi voglio abbracciare!!" stridulò il ragno, gettandosi prima contro Shail, che lo evitò e corse a nascondersi sotto un tavolo, e poi contro Jin, che invece usò Ryuu per proteggersi.
Ovviamente il ragazzo non la prese bene, e cominciò a litigare con il compagno, che urlava non appena Nappy gli si avvicinava.
Shail continuava a scappare gridando, Jin faceva a botte con un alquanto incazzato Ryuu, e Nappy li inseguiva entrambi.
Nessuno ebbe il coraggio di fermarli, o meglio: nessuno voleva fermarli.
Era già successo che Arakne avesse portato con sè il fastidioso animale, e tutte le volte la scena che si presentava era diversa. Una sola cosa non cambiava mai: le risate che strappava agli altri membri.
 
Quando i due ragazzi finalmente decisero di usare le maniere forti per liberarsi del loro incubo, Nappy corse come un razzo sulla spalla della sua partner, borbottando di avere paura.
"beh, è stato divertente! Ora resta qui, Nappy, e vedi di non spaventarli più." esclamò la ragazza, sorridendo come se avesse appena finito di vedere al cinema un film che aspettava con ansia.
"tu... l'hai fatto apposta, vero!??!!" urlarono all'unisono Jin e Shail, matidi di sudore per l'epopea che avevano appena terminato.
"certo! Altrimenti non avrei portato qui Nappy!" rispose tranquillamente Arakne.
"non era affatto divertente!" sbuffò Shail, incrociando le braccia.
"io l'ho trovato divertente! Ho fatto un video col cellulare, dopo possiamo guardarlo" intervenne Hiroshi, mostrando fieramente l'apparecchio.
"anche io l'ho trovato divertente. Soprattutto la parte dello scudo" ridacchiò Gajeel.
"le urla però erano la cosa più bella. Sembravate due bambinette impazzite" aggiunse Ryuu, sogghignando divertito.
"anche a N2 è piaciuto lo spettacolo. Era molto originale e vi siete umiliati correttamente" concordò la ragazza-robot, nonostante non esternasse come al solito alcuna emozione.

 
Decisero di finirla lì, ma prima Jin rivolse un ultimo sguardo arrabbiato ad Arakne. 
"...strega!!" le disse infine, prima di lasciarsi cadere esausto su un divano. 
Arakne non si offese, ma rise.
"non sono certo una strega. Io sono un demone!" gli rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. 
Jin non ebbe modo di risponderle, dubitare della sua sanità mentale o affermare che sì, era un demone crudele, che finalmente anche l'ultimo membro fece il suo ingresso.
 
Si trattava di una ragazza piuttosto bassa e minuta, ma con un seno prosperoso e un fisico allenato. Aveva lunghi capelli biondo ramato, a boccoli morbidi, e occhi grandi color blu mare.
Vestiva con jeans aderenti ed elastici, un felpone con cappuccio e tasca davanti blu petrolio, e stivaletti neri. 
Inoltre aveva due tatuaggi neri, dalla forma di sottili rampicanti, posizionati sulle guance, proprio sotto gli occhi.
Era sudaticcia, come se fosse arrivata di corsa.
"ehilà... eccomi... scusate il... ritardo!..... mi sono... persa!" ansimò, passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore.
"lo immaginavo..." borbottò Ayan.
Quando ebbe ripreso fiato, alzò gli occhi per guardarsi intorno.
"ricordavo meno gente..." mormorò. "oppure sto ancora dormendo nel mio caldo lettino abbracciata al mio tigrotto di peluche, e questo è solo un sogno strambo che mi ricorda che devo svegliarmi se non voglio essere fatta a pezzi da quella psicotica di Ayan"
Pazientemente, Kalel le spiegò tutta la situazione.
"e questo è quanto. Quanto ai peluche... spero almeno sia di buon gusto, e non orribile come quello che si porta dietro Arakne!" finì.
"strega dai capelli blu" brontolò Nappy. "hai sentito, signorina Arakne? Mi ha chiamato orribile peluche!" si lagnò poi, fingendosi offeso. Arakne lo fissò dubbiosa per un paio di secondi, poi tornò a sorridere.
"saresti carino imbottito e con un etichetta sul sedere!" commentò, scatenando la depressione ed un lungo pianto del ragno.
Intanto che Nappy strillava, la ragazza nuova osservò uno ad uno i nuovi volti.
"piacere di conoscervi, io sono Rebecca!" si presentò, sforgiando un radioso sorriso.
 
“Adesso, Shail, puoi parlare della tua ‘scoperta’!” la esortò Glitch, quando tutti si furono calmati.
Tutti puntarono gli occhi sulla ragazza, che ghignava in modo poco raccomandabile. Sembrava entusiasta, come se non stesse più nella pelle di raccontare ciò che le era capitato di scoprire.
“è una notizia bomba! Mentre ero in missione ieri notte, in un paesino disperso tra i monti Hawk, ho trovato qualcosa di davvero raro e interessante…” cominciò, scatando da subito la curiosità di tutti i presenti.




 
angolo d'autrice
salve a tutti ^^
Vi chiedo scusa innanzitutto per il ritardo, ultimamente non sto mai al pc per scrivere, e le tentazioni quali acquapark, bowling, parco di divertimenti e serate con gli amici di certo non aiutano!
secondo, scusate per questa spazzatura che io mi ostino a chiamare fanficion; 
già di mio non sono questo granchè come scrittrice, mettendoci poi il caldo e la nausea post-scivoli ad acqua faccio anche più schifo!
Cercando di non deprimermi,
ecco a voi anche gli ultimi Oc!
e come avete potuto ben notare ho cominciato ad inserire anche i partner.
anche se Nappy alla fine s'è rubato tutto il capitolo .-.
ora che li ho inseriti però, posso dedicarmi meglio all'approfondimento di ciascuno ;)
il prossimo chappy sarà dedicato in parte a Shail e alla sua notizia bomba, e in parte a... emh, non dico nient'altro!
la settimana prossima vedrò di essere puntuale, per rimediare al fatto che pubblico per la seconda volta in ritardo
baci,
Nazori chan

ps: lo so, avevo promesso le immagini degli Oc, e ne ho anche disegnati un paio, ma mia madre mi ucciderebbe se li scannerizzassi a quest'ora. vi chiedo quindi di aspettare la prossima settimana. Gomen ç____ç

 

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Capitolo 7
*** capitolo 6: missione X ***


Gilda di Slayer’s Heart
20:34  p.m.
 
 
Dopo aver catturato l’attenzione generale, Shail cominciò a raccontare;
“è successo ieri notte, mentre ero in missione in un paesino sui monti Hawk. La mia missione consisteva nello scacciare degli spettri che infestavano il tempio del paese, a carico del sacerdote. Ho richiesto che tutti se ne andassero dal tempio come sempre, per evitare che qualcuno vedesse i miei poteri, e ho ucciso gli spettri. Erano solo una decina, quindi non è stato per niente difficile, avrei preferito fossero di più… ah, ma comunque non è questo che importa; allora, dopo la missione sono tornata al centro del paese, e mi sono diretta nel giardino cittadino, dove il sacerdote mi avrebbe dovuto aspettare. Lungo la strada però, mi sono accorta che qualcosa non andava.” Fece una piccola pausa, per riprendere fiato. “non c’era nessuno. E per nessuno intendo proprio nessuno! vabbè che erano le due di notte, ma i locali notturni erano aperti, ma vuoti!! Mi sono insospettita, e ho provato a controllare anche nelle case, ma nemmeno lì vi ho trovato anima viva. Poi ci sono state delle grida, provenienti dal giardino in cui ero diretta. Sono corsa lì, mi sono nascosta dietro un cespuglio, e ho trovato la causa delle sparizioni, assieme a tutti gli abitanti, ormai divenuti suoi schiavi. Avrei voluto affrontarla e spaccarle la faccia, ma qualcuno –si voltò verso Break- mi ha trascinato via, perché secondo lui non avevo possibilità di vittor…”
“cos’era?” la interruppe Akemi, sia per curiosità che per evitare che la compagna iniziasse un monologo senza fine.
Shail sorrise. “pensateci bene, non è difficile. Chi è che rende suoi schiavi dei comuni esseri umani con la magia?”
“UN VAMPIRO!!” urlò Hiroshi, alzandosi di scatto.
“da quando i vampiri hanno la magia, brutto cretino?!?!” borbottò Ayan, battendosi una mano contro la fronte.
“ah… UN CAVALLO SPUTAFUOCO ALLORA!!” ritentò il ragazzo, questa volta messo al tappeto da Kalel con un calcio, che lo lasciò agonizzante sul pavimento, col segno di una scarpa da ginnastica in faccia. 
“la tua intelligenza peggiora di giorno in giorno. Forse hai ricevuto troppe botte in testa….” Rifletté la ragazza dai capelli azzurri, ritornandosene al suo posto.
‘crudele!!’
 
“qualcuno che non sia un donnaiolo stupido vuole tentare?” domandò Shail, annoiata. “dai, pensavo fosse semplicissimo!”
“strega” interruppe Arakne.
“ah grazie tante! Da te proprio non mi asp…” iniziò Shail, offesa.
“l’unico essere magico a possedere la magia oltre i demoni. Ma hai detto ‘resi schiavi’, non ‘ipnotizzati’, quindi non si tratta di un demone, che hanno il potere solo sull’ipnosi. L’unica scelta rimasta è quindi una strega” continuò Arakne, spiegando la sua risposta.
I maghi di Earthland rimasero sopresi dal ragionamento,  mentre a differenza loro i ragazzi della Slayer’s Heart si erano ormai abituati alla logica schiacciante di Arakne.
 “Shail, ti sembrava forte?” chiese Kalel.
La ragazza fece segno di sì. “molto” aggiunse. “sul petto ho notato che aveva il simbolo dell’alleanza Heks (‘strega’ in norvegese NDA), non dobbiamo sottovalutarla”
Essendoci nuovi membri, che ancora non conoscevano tutto ciò che riguardava l’oscurità di Beatdark, spiegò “l’alleanza Heks è formata dalle migliori streghe del mondo. È molto antica, e tutte le sue componenti sono classificate come classe X.”
Tutti i ragazzi di Earthland si limitarono ad annuire, non molto convinti. Se uno di loro avesse ascoltato la conversazione giusto un paio di giorni prima, sarebbe scoppiato a ridere e avrebbe esclamato sicuramente ‘certo, una strega, un alleanza di streghe. Ma di cosa vi siete fatti?’, ma dopo essere stati attaccati da spettri, aver avuto a che fare con un ragno parlante rompiscatole, che altro poteva stupirli?
 
“benissimo, una strega di classe X equivale ad una missione di classe X!! Voglio affrontarla!!!”
“Nikki, non sei una maga X!! Ti farebbe fuori!” tentò di calmarla Akemi. A sentirla, Nikki si bloccò e incrociò le braccia al petto, offesa.
“tzè, ho solo meno esperienza!!” brontolò in risposta, calmandosi.
“odio ammetterlo, ma questa volta dev’essere quella schizzata di Arakne a decidere cosa fare…” sbottò Ryuu, stranamente un po' interessato alla faccenda.
Tutti si voltarono verso la ragazza, che non aveva detto una parola tutto il tempo, standosene seduta a gambe incrociate su uno dei divani.  Intanto, un silenzio d’attesa era piombato nella gilda.
“non possiamo certo lasciare che vengano uccisi, non vi pare?” annunciò infine. Nonostante la situazione fosse seria, continuava a sorridere come se nulla fosse. 
Accanto a lei, Shail si chiese, per la centesima volta da quando si conoscevano, come facesse a restare sempre calma e sorridente. La conosceva ormai da qualche anno, ma non l’aveva mai vista arrabbiarsi, alzare la voce o scoppiare d’euforia. Alla fine, dopo attente riflessioni sotto la doccia, era arrivata ad una sola conclusione: Arakne aveva un cuore di pietra rivestito di bontà.
Fu distratta dalle riflessioni sugli strani comportamenti della compagna quando questa riprese a parlare;
“però Akemi ha ragione. Se non andasse un mago di classe X, le probabilità di vittoria sarebbero circa del 3,4%, decisamente troppo bassa. Una volta mi è capitato di incontrare una strega dell’alleanza Heks, e stando ai loro standard di forza, non abbiamo molte possibilità mandando un solo mago, per quanto forte sia. L’ideale sarebbe che andassero qualcuno in grado di uccidere la strega, e qualcuno per fermare gli umani nemici. In questo caso le probabilità di farcela salirebbero drasticamente, al 65%. Il resto dipenderebbe unicamente dall’esito dello scontro con la strega. Probabilmente, con un’avversaria simile, è la soluzione migliore.”
 
 “posso sapere una cosa?” chiese Gerard, intervenendo. Arakne lo esortò con un cenno a continuare. “queste classi di cui parlate, sono il modo in cui valutate le missioni, vero?! Qual è il loro ordine?”
“Ogni componente appartiene ad una determinata classe, e a seconda di questa può affrontare missioni del suo stesso livello o inferiore. Si parte dalla classe D, la più bassa in assoluto, per poi proseguire con la C, la B, la A ed infine la X. Tutti i nuovi membri partono dalla classe D, e salgono se portano a termine con successo un certo numero di missioni. Attualmente, in Slayer’s Heart tutti hanno raggiunto la classe A. Quanto alla classe X,  sono pochi i maghi che ne sono ritenuti idonei. Per appartenervi, bisogna completare 150 missioni di classe A, ed avere inoltre l’approvazione del master.” Spiegò N2, che fino ad allora era rimasta in silenzio.
“e per ora, l’unica ad aver ottenuto la classe X è proprio il master” aggiunse Kalel. “anche se Ryuu, Ayan e Amlach sono vicinissimi all’esserlo…”
Decisa la strategia, rimaneva solo da scegliere quelli che sarebbero partiti…
Arakne diede una rapida occhiata a tutti, pensando chi fosse più idoneo per andare.
“bene, ho deciso; partiranno Ryuu, Shail, Akemi e Rogue. Ve la sentite?”
Tutti e quattro fecero cenno di sì, per nulla intimoriti.
“aspetta un momento! Perché va Rogue e non io!??” sbraitarono Natsu e Sting, messi subito al tappeto da Erza.
“NON RIBATTETE, IDIOTI!” urlò la maga, ormai diventata l’incubo dei DragonSlayer.
“beh… è il DragonSlayer dell’ombra, no!? Beatdark è un mondo oscuro, quindi lui troverà meno difficoltà ad adattarsi, e riuscirà anche a sfruttare la cosa a suo favore. Inoltre penso che da voi sia di pari forza ad un mago di classe S, e ciò fa di lui un mago di classe A su Beatdark, quindi non ci sono problemi!” spiegò la ragazza, allegra come al solito.
Nessuno ebbe da ribattere, e i quattro si apprestarono a partire.
 
“un attimo!” li fermò Arakne. Quando ebbe ottenuto l’attenzione generale, continuò. “come sapete, da stasera abbiamo ufficialmente dei nuovi membri. Anche se si tratta solo di una cosa temporanea, per ora sono nostri compagni, e qui funziona come in ogni altra gilda. Un membro ha un marchio. Per voi va bene? Sono rimovibili, quindi potrete cancellarli una volta tornati su Earthland”
Fino ad allora, non avevano mai notato il simbolo della gilda Slayer’s Heart; erano successe così tante cose, che non c’avevano proprio pensato.
Arakne allora, capendo al volo, alzò la mano destra, mostrando il palmo. Su di esso vi era tatuato il marchio, nero.
“carino, no?” rise Yelle, mostrando il suo sulla coscia sinistra (come Juvia in pratica NDA), di colore viola.
Nessuno ebbe nulla in contrario, così Rebecca si occupò di tatuarlo ai nuovi membri.
 
“è un tantino inquietante…” confidò Lucy alla sua migliore amica Levy, osservando il suo, sul dorso della mano sinistra.
“lo penso anch’io…” le rispose la Scripter.
 
Quando ebbero terminato, i quattro lasciarono finalmente il locale, diretti verso i monti Hawk, a nord di Lagoon City.
 
 
“uffa!!! Mi annoio a restare qui, voglio partire!!!” strillò Nikki, facendo avanti e indietro per la sala.
“vai in missione allora” le suggerì Glitch, intento nella lettura di un libro, senza però alzare gli occhi da esso.
“buona idea!!”  
La ragazza corse velocemente alla bacheca, e si mise a sfogliare i vari incarichi.
 
A poco, la gilda finì con lo svuotarsi, essendo quasi tutti partiti in missione. Arakne sfogliava in silenzio una rivista, gettando di tanto in tanto uno sguardo all’orologio. Quando questo segnò le nove e mezza, posò sul bancone ciò che stava leggendo e si alzò, stiracchiandosi. Nappy russava dormiva tranquillamente lì vicino, così la ragazza non volle svegliarlo
Erano rimasti soltanto Nani, Glitch, Fried e Laxus. Anche Break era rimasto alla gilda, dopo varie insistenze di Shail, che non voleva metterlo in pericolo.
Arakne si avvicinò alla prima, e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Avrebbe voluto scambiare qualche parola anche con il DragonSlayer, ma Fried gli stava praticamente appiccicato, parlando di quanto la fidanzata fosse dolce e tenera e bla bla bla.
Uscì in silenzio, attraversando il corridoio e il negozio di disinfestazioni, gettando poi  uno sguardo in cielo. La luna era talmente piccola da essere quasi inesistente.
“presto ci sarà luna nera…” mormorò ad alta voce. 
Con uno scatto fulmineo, prese a correre il più velocemente possibile, diretta a nord.
 
 
 
 
Solem, monti Hawk, Beatdark
23.23  p.m.
 
Solem aveva decisamente un aria spettrale.
Era situata in alto, persa tra le montagne, collegata alla civiltà solo dalla funivia e da una piccola strada dissestata. Era di certo il luogo ideale da assoggettare per una strega!
Gli edifici erano caratteristici di un borgo montano, i negozietti tipici erano sparsi un po' ovunque.
Le strade vecchie e consumate dal freddo erano costeggiate da lampioni neri, che emanavano fioche luci.
I quattro ragazzi scesero dall’auto nera, lasciandola parcheggiata nel bel mezzo della strada. In quella situazione, di certo non sarebbe stato un problema!
Shail li guidò per le vie deserte in silenzio, fino ad arrivare al parco cittadino.
“dobbiamo aspettare mezzanotte perché si radunino” spiegò, stringendosi nelle spalle per farsi calore.
Si nascosero in un vicolo buio, schiena contro il muro gelido, senza parlarsi per diversi minuti.
Akemi e Shail erano sedute l’una di fronte all’altra, mentre Ryuu e Rogue erano appostati all’imbocco del vicolo.
Shail si avvicinò a Ryuu per vedere come fosse la situazione, ma inciampò su una lattina vuota, cadendo in avanti. Sarebbe sicuramente finita abbracciata all’asfalto e alle varie schifezze che lo tappezzavano, se Ryuu non l’avesse presa in tempo. Quando si rese conto di essergli finita praticamente tra le braccia, stretta al suo petto, Shail arrossì visibilmente. Alzò lo sguardo sul viso del ragazzo, incrociando i suoi occhi rossi. Notò che, come sempre quando usciva dalla gilda, aveva il cappuccio della felpa abbassato a coprirgli gran parte del volto.
“vuoi restare così tutta la notte?” brontolò, riportandola alla realtà. 
Con uno scatto fulmineo la ragazza si rimise in piedi, sistemandosi la giacca lunga. 
“g-g-grazie…” balbettò poi, imbarazzata. Si aspettava una risata di scherno, invece Ryuu si limitò a borbottare un ‘di nulla’ stranamente gentile.
La ragazza tornò a sedersi, pettinandosi i lunghissimi capelli bianchi con le dita.
“Shail, che ore sono?” chiese improvvisamente Akemi.
La ragazza tirò fuori dalla tasca degli shorts un cellulare, ritornando seria.
“le 23.41, dovrebbero arrivare tra poco. Ricordate tutti il piano?”
Rogue e Akemi annuirono, mentre Ryuu si limitò ad ignorarla.
 
Quando l’orologio segnò le 23.48, diverse persone cominciarono a riversarsi per strada. Non producevano versi, si limitavano a camminare in fila verso l’ingresso del parco. 
I quattro ragazzi non fiatarono, attenti a nascondersi agli occhi degli schiavi della strega.
 
Ormai le strade erano deserte, pregne solo di buio e freddo, quindi non ebbero difficoltà ad avvicinarsi il più possibile al parco.
Rogue si mimetizzò con le ombre proiettate dalle luci dei lampioni, mentre gli altri tre maghi restarono nascosti dietro un cespuglio.
 
La gente era immobile, nessuno fiatava. L’unico rumore nell’aria era il sibilo del vento che passava tra i rami seminudi degli alberi.
Improvvisamente, al centro della folla si formò un piccolo vortice, che poi si diradò mostrando finalmente la strega. 
Si trattava di una donna sui trent’anni, dai capelli rossi spettinati e gli occhi gialli simili a quelli di un gatto. Vestiva un lungo abito nero, stracciato sugli orli e con una profonda spaccatura sul lato, ed era scalza. In mano aveva una scopa vecchia e consunta. Il tipico esempio di strega sexy e cattiva.
 
“fortuna che le streghe di solito sono vecchie megere…” brontolò Ryuu, senza però essere sentito.
 
La strega sorrise ammaliante verso i suoi schiavi.
“miei cari, tra due notti, quando ci sarà la luna nera, inizieremo con la conquista di questo misero mondo, sottomettendo chiunque oserà sfidarci. Perché io, la bellissima Whicca, sono la più forte strega di sempre!!”
Urla raccapriccianti li alzarono dall’orda di schiavi.
In quel momento il grande orologio della città segnò la mezzanotte.
 
Con uno scatto fulmineo, Ryuu si avventò contro la strega, lanciandole uno dei pugnali bianchi che portava allacciati alla cintura durante le missioni. Nonostante l’avesse colta di sorpresa, la donna fermò l’arma con un gesto della mano, facendo cadere il pugnare con un tonfo.
Ryuu allora creò con la sua magia una lancia di ghiaccio, che fece cozzare contro la scopa della strega.
Senza perdere tempo, Akemi e Shail bloccarono gli schiavi umani con la loro magia, mentre Rogue li attaccava restando nascosto nelle ombre.
Akemi creò una serie di scudi psichici per impedire agli umani di avvicinarsi alla strega Whicca e a Ryuu, impegnati in un rapido scambio di colpi. 
Rogue invece, incatenava quanti più umani poteva con le sue ombre, impedendogli così qualsiasi movimento.
Shail intanto si occupava dei più forti, colpendoli con il piatto della spada. Lei era forse la meno adatta per quella missione, in quanto la sua magia le permetteva di evocare armi da sparo, una falce e una spada. Armi inutili se doveva evitare di ferire i suoi avversari. La magia di Akemi invece consisteva nel creare potenti scudi psichici, quella di Ryuu era la magia del ghiaccio, come quella di Gray. Poteri molto più utili in quella missione del suo! 
Rassegnata, si limitò ad abbattere tutti i nemici che tentavano di accorrere in aiuto della strega, sempre attenta a non ferirli.
‘Ryuu è già abbastanza incasinato, non posso permettere che nemmeno uno di questi tizi gli si avvicini!’ decise poi, attaccando con più foga.
 
 
Era la prima volta che affrontava una strega; prima ne aveva solo sentito parlare da Arakne, che ne aveva sconfitte un paio in missione.
Gli balenò in mente il pensiero che doveva proprio aver sottovalutato quella frignona, se era riuscita ad uccidere due mostri come quella.
La strega si era rivelata anche un’abile spadaccina, e parava tutti i suoi colpi di spada con la sua vecchia scopa. 
Dopo che Whicca gli aveva mandato in frantumi la lancia, aveva optato per una spada enorme, ovviamente di ghiaccio. Alla luce dei lampioni, la lama si colorava di sfumature bianche e blu.
Menò un fendente alla spalla destra della strega, ma questa scomparì, per poi riapparire alle sue spalle.
“non sei male, umano. Ma sei troppo debole per competere con me” sibilò, avvicinando le labbra sottili all’orecchio del ragazzo.
Ryuu però, evocò una lancia di ghiaccio, che usò per trapassare la spalla della strega.
Whicca gridò di dolore, digrignando i denti.
“me la paghi!! Me la paghi cara, umano!!” urlò, prima di sparire in un vortice di vento.
Rimasto solo, il mago di ghiaccio si accorse di essere finito in un’altra zona della cittadina.
 
Vedendo Ryuu allontanarsi con la strega, sempre combattendo, Shail lo aveva seguito.
In fondo il suo compito era impedire che gli umani interferissero nel suo combattimento, e come poteva se il suddetto se n’era andato a passeggiare con una strega sexy? Solo che alla fine l’aveva perso di vista, a causa dell’elevata velocità di Ryuu.
Vagava per le strade strette e buie, stringendosi nelle spalle per sopportare il freddo pungente.
I rumori di battaglia erano del tutto scomparsi, ed il silenzio che regnava era a dir poco inquietante.
Un fruscio attirò la sua attenzione. Evocò la sua fidata falce e si mise in guardia.
Avvertiva una strana sensazione allo stomaco, come di un pericolo imminente.
Il fruscio si ripeté alle sue spalle, ma non poté far nulla che venne colpita da qualcosa di caldo, incandescente quasi, che poi si espanse a tutto il corpo.
Sentiva i muscoli non risponderle più, l’aria mancarle, e la vista annebbiarsi.
Prima di perdere i sensi, una risata isterica le si insediò in testa, provocandole un terribile dolore.
 
Erano ormai dieci minuti circa che la strega era scomparsa, celando persino la sua presenza. Ryuu aveva continuato a cercarla, senza però trovare una minima traccia. Normalmente invece percepiva, come ogni altro cacciatore del resto, tutte le creature magiche nei dintorni, a menoché queste non si celassero volontariamente.
Improvvisamente percepì una presenza di troppo nella cittadina, un qualcosa che non avrebbe dovuto esserci; un demone.
Aveva un aria vagamente familiare, e Ryuu ebbe l’impressione di averlo già incontrato.
Si mise un guardia quando notò che il demone gli si avvicinava pericolosamente.
‘apparirà dal vicolo alle mie spalle’
Si voltò con un ghigno, pronto ad affrontare l’essere, ma appena lo vide, la sua espressione si contrasse in una smorfia.
“cazzo…” mormorò, messo alle strette. “quella puttana dai capelli rossi me la pagherà!!”
Con riluttanza, alzò la spada per difendersi dall’assalto del peggior nemico che gli potesse capitare.





 
_________________NOTE D'AUTRICE_________________
Ciaoss!!!!
Ebbene, per la prima volta da due settimane a questa parte, ho pubblicato in tempo!! che cosa strana..
Beh, ecco a voi anche il sesto capitolo!! 
In quanto a fantasia horror sono davvero a dei livelli abissali, fa più paura Wendy versione vampiro su Edolas della mia fic .-.
E finalmente, dopo cinque capitoli, si è parlato del marchio della gilda! Penso che qualcuno se ne sia anche dimenticato per come l'ho bisfrattato...
Per ora ho solo messo un accenno romantico, ma nel prossimo ho intenzione di mettercene di più. E di renderlo meno noioso; questo capitolo farebbe addormentare un insonne per com'è pesante :P

Ah, un ultima cosa: il capitolo 7 non credo che riuscirò a caricarlo in tempo, in quanto mercoledì prossimo è il mio compleanno e sarò impegnata a farmi strapazzare dalle mie amiche. Aiuto... T__T
Beh, almeno avrò la consolazione di una torta della forma dello stemma di fairy tail... *w*
Per questo, aggiornerò giovedì sera, con un giorno di ritardo.... Gomenasai!!!
Prima che vengano lanciati i pomodori, vi saluto!
baci, 
Nazori chan




PS: vi ho caricato lo stemma di Slayer's Heart con il suo motto. Faccio tremendamente schifo con i pennarelli, quindi è un marchio storto e colorato male :P
Ed ora che ho finito con le immagini più... importanti diciamo, comincerò finalmente con i disegni degli Oc!! Non aspettatevi tanto però, sono orribili >-<

 

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Capitolo 8
*** capitolo 7: a night of horrible dreams ***


Ryuu aveva sempre affrontato ogni avversario, senza dar peso a quanto esso potesse essere forte o pericoloso. Non si era mai tirato indietro, e non aveva mai mostrato pietà verso nessuno.
Quella era la prima volta, che era riluttante ad uno scontro.
Perché non era un demone qualunque quello che stava affrontando. Era Shail. E per quanto fosse freddo ed indifferente, non avrebbe mai fatto del male ad uno dei suoi compagni. Soprattutto se si trattava di lei.
E quel demone era ancora Shail. Ne era certo.
'la strega deve aver usato su di lei un incantesimo di trasformazione..'
Aveva perso la sua abituale giacca, e i vestiti rimasti erano strappati e logori. I lunghi capelli, di solito morbidi e bianchi, erano sporchi e ispidi, e la pelle aveva assunto un pallore grigiastro, cadaverico. Ma la cosa che più spaventava, erano gli occhi rossi, vitrei, e assetati di sangue, che un tempo erano due solari pozzi rosa.
Stringendo i pugni, Ryuu cominciò a cercare una strategia che gli permettesse di vincere senza ferire la ragazza.
 
Il mago di ghiaccio parò i nuovi fendenti della ragazza con una serie di scudi di ghiaccio, che si infransero al primo contatto con la falce bianca. Shail riuscì a colpirlo di striscio sulla spalla destra, che cominciò a sanguinare.
Ignorando il dolore, Ryuu si portò al fianco della maga, e afferrò rapidamente l’asta della falce. Usando i suoi poteri, la congelò in modo da renderla inutilizzabile almeno per un paio di minuti.
Il demone ringhiò, segno che non gradiva particolarmente il fatto di essere stato disarmato. Lanciò un urlo stridulo e fece scomparire la falce, sostituendola con una mitragliatrice semi-automatica. Ryuu imprecò e schivò la prima raffica di colpi gettandosi di lato.
Quando Shail aprì il fuoco la seconda volta, riuscì a colpirlo sul fianco destro. Sopprimendo un ringhio di dolore, Ryuu creò un muro di ghiaccio per proteggersi dagli altri colpi. Si lasciò cadere seduto, sfinito. 
Shail intanto evocò una calibro, e sparò un colpo. Il proiettile, rosso cremisi, oltrepassò il muro come se non esistesse e colpì il braccio del mago.
Fu un colpo a vuoto però, perché si trattava di un proiettile ammazzaspettri, che quindi non poteva ferire un normale essere umano. Urlando di rabbia, Shail gettò l’arma di lato e ritornò a sparare solo con la mitragliatrice.
 
‘n-non.. posso… morire ora’ pensò esausto il mago. Se fosse stata un'altra situazione, si sarebbe semplicemente buttato in una mossa suicida, uccidendo se stesso e il nemico, ma non poteva quella volta. Non poteva uccidere Shail, e non poteva nemmeno morire e lasciarla nelle mani della strega. Almeno quella volta, doveva rendere utile la sua misera vita, e usarla per salvare quella ragazza, a cui, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, teneva più di ogni altra cosa. Da tanto tempo, da quando si erano visti la prima volta, anni prima.
Congelò la ferita con la sua magia e si alzò barcollando. Shail continuava ad attaccare, e il muro era ormai solcato da numerose crepe. Gettando un’occhiata a Shail, notò come avesse lasciato la calibro a terra, assieme ai proiettili ammazzaspettri.
Prima che si rompesse del tutto, il mago tentò un azione ad ultimatum (latino ovunque, che orrore D: NDA), l’unica chance che aveva per salvare Shail;
nel momento in cui il muro di ghiaccio si infranse, Ryuu scivolò verso la ragazza e la imprigionò nel ghiaccio, senza però ucciderla.
Shail si liberò velocemente, ma prima che potesse far qualcosa, il mago prese la calibro e le sparò un colpo al centro del petto, dritto al cuore. 
Ringraziò mentalmente Arakne per avergli spiegato come usare quell’arma, tempo prima.

 
Flashback
Ryuu fissava irritato la compagna di gilda, appena ritornata da una missione.
Come sempre aveva fatto un ottimo lavoro, tornando senza nemmeno un graffio dalla sua terza missione di classe X.
In quel momento il Master si stava complimentando con lei, lodandola come una dei migliori membri della gilda.
Al ragazzo la cosa non era mai andata a genio; era ancora un mistero come facesse ad essere tanto brava, se non usava nemmeno la magia. Più volte si era chiesto se non avesse proprio poteri, o se semplicemente li teneva nascosti, usando come copertura le revolver che portava sempre con sè. 
Ovviamente la ragazza notò il suo sguardo truce, così gli si avvicinò e si lasciò sprofondare sul divano accanto a lui.
“ti chiedi come abbia fatto con solo due revolver, vero?”
Ryuu non rispose, limitandosi ad uno sbuffo d’assenso. Cominciò a chiedersi anche se per caso non potesse leggergli nella mente...
Arakne sorrise, assumendo una posa scomposta.
“ti rivelo un segreto allora. Se colpisci al cuore una creatura magica con un proiettile rosso, non importa che esso sia uno spettro o no, lo riduci in polvere. Utile, no?”
L’espressione del mago non cambiò, ed era sicuro che di un informazione simile non se ne sarebbe fatto niente in futuro.
“sarà… per me rimani comunque una debole e frignona donna-ragno…” rispose, per poi andarsene con un grugnito.
 
 
Una luce rossa inondò il corpo della ragazza, che si portò le mani alla testa, come preda di un terribile mal di testa. Urlò di dolore con tutto il fiato che aveva, mentre una nebbia argentata le fuoriusciva dalla ferita, per poi trasformarsi in cenere ed essere spazzata via dal vento.
Shail spalancò gli occhi, di nuovo rosei, e si voltò lentamente verso Ryuu.
“R-Ryuu…” balbettò. Tentò di allungare una mano tremante verso il ragazzo, ma il corpo le sembrava pesante come il piombo. Il respiro le morì in gola, e si lasciò cadere svenuta. 
Prima che toccasse terra, la sua caduta fu fermata da un forte braccio che le cinse le spalle, per poi adagiarla con cura.
 
Dopo aver controllato che fosse solo svenuta, Ryuu si alzò di nuovo, ignorando le fitte di dolore che gli percuotevano il corpo. Prese la calibro che aveva lasciato dopo aver sparato a Shail, impugnandola saldamente. C’era rimasto un solo proiettile, che avrebbe determinato l’esito dell’ultimo scontro.
Perché aveva salvato Shail, ma non aveva ancora vinto. Il vero avversario, Whicca, era ancora vivo e nascosto.
Si avviò lungo la strada buia che aveva dinnanzi, alla ricerca della strega.
Dopo che ebbe svoltato l’angolo, un vento innaturale lo avvolse, mentre una risata sguaiata riecheggiava nell’aria.
Le folate si concentrarono in un unico punto, per poi lasciar posto ad una donna dai capelli rossi. Aveva una scopa sudicia e vecchia in mano, e un sorrisetto compiaciuto.
“complimenti mago, ti avevo davvero sottovalutato. Hai ucciso il demone che avevo iniettato nel corpo della tua amichetta, senza farle del male. Ci tieni proprio a lei, vero?”
Ryuu ghignò, guardandola con rabbia.
“come se me ne fregasse qualcosa di quella ragazzina. Solo che se lei muore, non potrò diventare un mago di classe X!”
La strega lo osservò per bene, poi sorrise.
“è inutile che menti con me, posso leggerti nel cuore. E vedo chiaramente che tieni a quella stupida e debole ragazzina” gli rispose. Lo sguardo di Ryuu si fece più duro.
“non chiamarla debole, inutile strega” sibilò. La donna gli lanciò uno sguardo di sfida, soddisfatta nel vedere l'espressione truce del mago.
“fammelo rimangiare allora”
 
Ryuu decise di concludere in fretta lo scontro; non sopportava nemmeno la vista di quella strega dai capelli rossi!
Approfittando del fatto che Whicca avesse la guardia abbassata, sparò un colpo con la calibro, sicuro che andasse in centro. La strega però se ne accorse e si spostò di lato, in modo che il proiettile la colpisse al braccio.
Approfittando del fatto che il ragazzo fosse momentaneamente disarmato, lo colpì in pieno petto con una magia d’attacco, che lo mandò contro il muro di mattoni di una casa.
“se avessi ritardato di un secondo sarei morta. Che peccato, eh? Ed ora, sarai tu a morire” ringhiò Whicca, mentre in mano le compariva una lancia arrugginita.
Si avvicinò al mago, ancora a terra dopo il colpo ricevuto e troppo sfinito per muoversi.
Nonostante vedesse la morte avvicinarsi sempre più, non vacillò un solo istante; la possibilità di morire non l’aveva mai spaventato. Anzi, si poteva dire che lo allettasse quasi, lasciare quello stupido ed infido mondo.
“addio” sibilò Whicca, ma prima che alzasse la lancia per confermare la sentenza di morte del mago, un urlò di dolore le uscì dalle labbra. La lancia scomparve, mentre la strega si accasciava ferita al suolo.
Tremava, ed era più pallida del solito.
Si voltò a fatica, verso l’imbocco di un vicolo buio alle sue spalle.
 
Ryuu notò come la schiena della strega fosse corrosa, pregna di un liquido violastro che doveva essere un potente acido.
‘chi mai potrebbe ferire tanto gravemente una strega senza farsi notare?’
 
 Il silenzio che regnava, interrotto solo dai respiri spezzati della strega, fu rotto da una risata. Non era come quella della strega, sguaiata e pazzoide, e nemmeno una risata di scherno. Era un suono che a Ryuu era familiare, ma che al momento non ricordava. Era una risata divertita e sincera, che non aveva tracce di malvagità.
Una figura femminile comparve dal vicolo, per poi camminare elegantemente fino al corpo straziato della strega.
Il mago di ghiaccio vedeva sfocato a causa delle ferite, ma riuscì comunque a mettere a fuoco l’immagine e a riconoscere la ragazza.
La figura si abbassò vicino al corpo della strega.
“che… hai fatto… dannata…?” balbettò Whicca, per poi tossire sangue. La ragazza, che dimostrava sui ventidue anni, le sorrise.
“non ci arrivi? Eppure è semplice; ti ho ucciso” rispose, senza scomporsi minimamente.
Si alzò, per poi  darle le spalle e voltarsi verso Ryuu. Stava per chiedergli qualcosa, ma la strega urlò una formula magica con le ultime forze, e la colpì alle spalle.
La ragazza fu avvolta da un fuoco nero, che poi entrò nel suo corpo.
La strega scoppiò a ridere, evidentemente soddisfatta.
“adesso.. sarai un demone! Al mio servizio… per sempre..” ansimò. Il suo sorriso contento scomparve quando notò che la ragazza era rimasta come prima.
Il suo sguardo agitato però, si distese improvvisamente, come se fosse arrivata alla risposta di una domanda che le invadeva la mente.
“c-capisco… non posso trasformarti… in ciò che già sei…” balbettò, con un sorriso rassegnato. “hai v-vinto tu…” finì, prima di trasformarsi in polvere argentata, che fu dispersa dal vento. 
 
Dopo che si fu assicurata che la strega fosse definitivamente morta, si avvicinò al mago di ghiaccio, abbassandosi per certarsi delle sue condizioni.
Entrambi rimasero in silenzio, mentre la ragazza gli esaminava le varie ferite.
"sono piuttosto gravi" annunciò poi, con l'aria piuttosto preoccupata. Per alleviare la situazione, si lasciò andare un piccolo sorriso. "resta fermo, posso fare qualcosa"
Alzò la felpa nera, scoprendo il fisico perfetto di Ryuu e la ferita da sparo sul fianco. Era ancora congelata, e la pelle attorno era violacea.
La ragazza vi posò una mano, facendo attenzione a non fargli troppo male. Immediatamente la ferita venne cosparsa da un liquido biancastro.
Vedendo lo sguardo confuso di Ryuu, spiegò "è un veleno. Ma a differenza di quelli a cui sei abituato, questo ha proprietà antisettiche e rigenerative. Non curerà del tutto le ferite, ma almeno eviterà che si infettino e rigenerà una parte della pelle e dei tessuti."
"questo... è il tuo... vero potere?" domandò Ryuu, con un sorriso di scherno.
"posso fare anche questo.." rispose vaga la ragazza, facendogli capire che non era una semplice crocerossina. Quando ebbe trattato anche le altre ferite, allungò una mano verso il mago per aiutarlo ad alzarsi, ma questi la ignorò e si rimise in piedi con le sue forze.
"andiamo. Anche Shail avrà bisogno di cure" esclamò la ragazza, guidandolo verso la compagna. Si avviarono, silenziosi.
"perchè sei qui?" chiese improvvisamente Ryuu.
La ragazza si fermò, abbassando lo sguardo.
"...mi spiace. Vi avevo seguiti perchè non volevo vi accadesse nulla, ma quando vi ho visti in difficoltà, ho avuto paura ad intervenire. Non... non volevo che vedeste i miei poteri" rivelò, mentre delle lacrime amare le solcavano le guance. 
Ryuu rimase un paio di secondi zitto, poi sospirò quasi sollevato.
"meglio così. Altrimenti mi avresti rubato la scena, e non te l'avrei perdonata facilmente" sbuffò Ryuu in risposta. "e non fare la frignona, odio quando fai così" aggiunse, prima di continuare a camminare, superando la ragazza.
Questa alzò lo sguardo, asciugandosi le lacrime. "non... ti faccio paura?"
"Pensi davvero che una frignona che piange sempre e ha il terrore di esseri innoqui come gli uccelli come te, possa far paura a qualcuno? Non montarti la testa solo perchè hai ucciso una strega e hai poteri più mitici di quanto pensassi!" rispose il mago di ghiaccio, incrociando le braccia e guardandola saccente.
La ragazza sorrise. Ryuu era sempre stato un freddo asociale, capace di far saltare i nervi anche al più paziente del mondo, ma certe volte, molto raramente, riusciva ad essere quasi rassicurante, pur mantenendo i suoi soliti modi e le sue frasi ad insulto.
"grazie..." mormorò lei, sorridendogli.
"volevo insultarti, non certo farti un complimento. Quindi non ringraziarmi!" sbottò il mago, rassegnato dalla quiete che poteva mostrare quella ragazza anche se veniva criticata.
 
Finalmente trovarono anche Shail, ancora svenuta.
Dopo aver controllato che non fosse ferita, la maga andò in cerca di Akemi e Rogue, rimanendo Ryuu solo con la compagna.
Dopo qualche minuto, Shail cominciò ad aprire i suoi grandi occhi rosa, ancora con l'aria stanca.
'quel demone deve averla consumata quasi del tutto...'
I pensieri del ragazzo furono interrotti quando Shail riuscì finalmente ad aprir bocca.
"R-Ryuu..." mormorò "m-mi dispiace.."
Istintivamente, il ragazzo le sistemò una ciocca dei capelli che le cadeva disordinata sul viso, imbrazzando leggermente la compagna. Ritirò di scatto la mano quando notò cosa aveva fatto.
"non è stato niente" si limitò a dire, sbuffando.
Shail scosse la testa.
"ricordo tutto. Come... come va la ferita?" chiese, indicando con un cenno il fianco del ragazzo.
"bene" le rispose questo, ritornando al suo solito tono freddo e distaccato.
"non è vero.."
"ti dico di sì."
"è colpa mia!!"
"smettila." le ordinò infine, scocciato dalla testardaggine della maga.
Shail non rispose, riprenendo fiato.
"b-beh... vedo che non è tanto grave, se riesci a reggerti in piedi e a urlarmi contro!" mormorò, fingendosi offesa dai modi crudi del ragazzo.
"te l,'ho detto.. Le cure di quella frignona sono servite a qualcosa.." 
La ragazza lo fissò interrogativa, ma non ebbe bisogno di una risposta. Poco dopo infatti, i due compagni con cui erano partiti più la 'frignona' di cui parlava Ryuu, fecero la loro comparsa.


 
___________ANGOLO D'AUTRICE_____________
Ciaos minna-san :D
eccomi qui, ovviamente in ritardo, con un nuovo obbrobbrio letterario!!
Innanzitutto, scusate se pubblico solo ora, sono appena tornata da una festa di Ferragosto(= scusa per abbuffarsi con le amiche)
Passando alla fic... non uccidetemi, ma trovo carini Shail e Ryuu, quindi li faccio avvicinare ù.ù
Penso abbiate capito chi è che ha salvato il nostro maghetto di ghiaccio, anche se i suoi poteri non sono ancora ben chiari.
muahahahahahah, misteri e misteri, adoro lasciare taaaante incognite :3
Sono cattiva come Whicca, lo so, ma da chi pensate abbia preso ispirazione per creare lei e gli altri miei personaggi?!?
Tranne Nappy ovviamente, per carità, non ho nè otto zampe nè sono ricoperta di peli D:
Sclero a parte, mi scuso per eventuali errori grammaticali, oggi non avevo a disposizione World così mi sono accontentata di un programma da quattro soldi che non ha il controllo ortografia, e con una sola rilettura non so quando possa aver corretto...
Infine, cosa che ho SEMPRE dimenticato di fare, voglio ringraziarvi tutti, sia voi che recensite con pazienza e buonavolontà ogni mio capitolo, sia voi che avete inserito la fic tra i preferiti-seguiti, sia voi che leggete soltanto questo orrore che mi diverto a pubblicare. Ovviamente un grazie speciale a tutti quelli che mi hanno mandato un Oc ;)
Vi adorooooo!!!!!! *w*
Infine, vorrei ringraziare  Sora_no_yosei, ovvero la persona che mi ha invogliato a pubblicare questa fic, e che mi ascolta pazientemente quando ho problemi con la trama.
Detto questo, un bacio a tutti!
Spero leggerete anche i prossimi capitoli!

Nazori chan :3

 
 

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Capitolo 9
*** capitolo 8: fire-breathing horse ***


Gilda di Slayer’s Heart, Beatdark
1:43 a.m.
 
La sala, di solito rumorosa e allegra, era avvolta nel silenzio totale.
Ancora nessuno era tornato dalla propria missione, e dei quattro ragazzi partiti per Solem non si sapeva ancora nulla.
Glitch ascoltava tranquillamente la musica, Fried sfogliava un libro prestatogli dal mago, Nani si era ritirata all’angolo cottura, dal quale proveniva un disgustoso estremamente delizioso profumo di composto chimico letale.
Laxus intanto, era uscito a prendere una boccata d’aria, più per sfuggire ai tentacoli da piovra di Fried che per respirare veramente a pieni polmoni.
Era rimasto in uno stato di trance da quando Arakne era corsa via dalla gilda, senza motivo apparente.
Era davvero strano come il destino si divertisse a prendersi gioco di lui: dopo dodici anni in cui l’aveva cercata senza risultati, l’aveva ritrovata per puro caso, e non poteva nemmeno parlarle.
Il suo orgoglio maschile gli impediva di ammettere ciò che realmente provava verso quella ragazza, e si sa, l’orgoglio di un Dragon Slayer è ancora più tosto di quello di un semplice uomo. Certe volte invidiava Fried per aver avuto il coraggio necessario per dichiararsi a Mirajane, e per la scioltezza con cui frequentava l’albina; prima o poi, ne era certo, sarebbe dovuto arrivare anche il suo turno. A menoché non volesse che fosse la stessa Arakne a fargli fare una figura da nulla facendo il primo passo (in pubblico ovviamente, davanti a TUTTI i suoi compagni), scoppiando a piangere usando una scusa come ‘ti importa più del tuo stupido onore maschile che di me!’ e facendolo apparire come un bastardo patentato agli occhi di tutti. Già sentiva le minacce di Erza e l’aura tetra di Mira, pronte a fargliela pagare per il suo menefreghismo…
‘dannazione, appena torna devo parlarle assolutamente!’ si annotò mentalmente, per poi tornarsene annoiato alla gilda, ad attendere che la fonte di tutte le sue preoccupazioni ritornasse da… d’ovunque fosse andata.
 
 
 
Valle ai piedi dei Monti Hawk, Beatdark
2:12 a.m.
 
Per arrivare a Solem si erano accontentati della guida pessima di Ryuu, che avendo ormai vent’anni, era l’unico ad avere la patente.
Ma essendo il mago di ghiaccio ferito, riposava sul sedile posteriore, accanto ad una Shail addormentata e ad Akemi, che intanto disinfettava i vari tagli della compagna.
Un forte scossone fece svegliare improvvisamente Shail, che rotolò addosso ad Akemi, mentre Ryuu sbatté la testa contro il soffitto del veicolo.
“idiota, stai guidando come un cane ubriaco! Fa più attenz...” il ragazzo non riuscì a finire la minaccia che una frenata improvvisa lo mandò contro il sedile che aveva davanti.
“ops, quello era il freno, non il cambio di marcia! Bene, ripartiamo!”  esclamò il guidatore, scoppiando a ridere.
Partirono con una sgommata degna di una gara di formula uno, andando a 130km all’ora nonostante fossero su una stradina di montagna piena di curve e segnali di ‘attraversamento orsi’ o ‘transito di papere’.
All’ennesima curva rischiarono seriamente che l’auto si capovolgesse, e a quella seguente di finire in un dirupo.
Akemi si era addormentata (sarebbe più corretto dire che era svenuta dalla paura NDA), Shail urlava, Rogue tentava di convincere il guidatore a rallentare, e Ryuu imprecava come uno scaricatore di porto su praticamente ogni cosa su cui è possibile imprecare.
Per la gioia dei passeggeri, furono costretti a fermarsi quando trovarono un cavallo beatamente parcheggiato nel mezzo della strada.
“sia… lodato il cavallo…!” mormorò Shail, che ormai non aveva più fiato dopo tutte le urla.
“adesso che si fa? Non possiamo passare!” borbottò la conducente. Poi le comparve un sorriso malizioso, e si girò verso i tre passeggeri sui sedili posteriori, puntando lo sguardo su uno in particolare.
“Ryuuuu!!”
“no” la interruppe lui.
“ma non sai nemmeno che volevo dirti!”
“sentiamo..”
“Perché non scendi e trascini il cavallo via dalla strada?”
“no”
“devo farlo io?”
“sarebbe il minimo dopo che aver tentato di ucciderci tutti qualcosa come sette volte in nemmeno venti minuti”
La ragazza scese sbuffando. Rogue tentò di andare ad aiutarla, ma venne bloccato da Shail, che gli lanciò un occhiata maliziosa che sembrava voler dire ‘goditi lo spettacolo’;
Esattamente un minuto dopo infatti, Shail e Akemi ridevano senza riuscire a fermarsi, Rogue accennava quello che più assomigliava ad un sorriso divertito, e Ryuu sogghignava, godendosi una simil-vendetta a ciò che gli aveva fatto passare quella guidatrice pessima.
La suddetta nel frattempo, aveva scoperto che quello non era un cavallo normale, ma un ‘docile’ cavallo sputafuoco, una rara razza di demoni animali. Aveva provato inutilmente a trascinarlo via dalla strada, prima a parole e poi spingendolo, ma al cavallo la cosa non era andata giù e aveva preso a starnutire moccio infuocato ovunque.
Dopo cinque minuti passati a schivare starnuti di fuoco, e dopo essere stata colpita in pieno una volta, la ragazza aveva infine perso la pazienza, e aveva cacciato fuori le sue due armi, che teneva nascoste all’interno delle maniche della maglia.
Sparando un colpo sul… grande posteriore dell’animale, era riuscito a farlo allontanare in direzione dei boschi, ritornando poi all’auto, coperta di moccio dall’odore di peperoncino liquefatto.
 “cacchio che puzza!” mormorò Akemi, tappandosi il naso.
“datti una lavata” aggiunse Ryuu.
“certo che mi lavo! Questa schifezza puzza, è appiccicosa, e brucia!”
 
 
 
Gilda di Slayer’s Heart, Beatdark
4.32  a.m.
 
Quando i cinque ragazzi tornarono alla gilda, ormai Amlach, Kalel, Gajeel, Levy e Cana erano tornati dalle loro missioni.
Le prime cose che tutti notarono furono l’odore di peperoncino e le innumerevoli bende di Shail e Ryuu. Rogue e Akemi invece, se l’erano cavata con qualche graffio e un paio di cerotti. Inoltre, avevano una compagnia extra rispetto a quando erano partiti…
“0h, allora sei andata da loro. Ecco perché sei sparita improvvisamente..” mormorò Glitch, alzando gli occhi dai nuovo libro che stava leggendo.
“che.. puzza! Avete festeggiato facendo un bagno nel peperoncino fuso, per caso?” aggiunse Kalel, tappandosi il naso. I commenti che seguirono furono più o meno questi:
“Nani pensa che Ryuu e Shail le abbiano prese. E che puzzino tutti”
“ghi hi hi, non riuscite nemmeno a battere una megera?”
“G-Gajeel!!!”
“diavolo, ho finito il sakè…”
 
La prima cosa che Ryuu fece tornato alla gilda fu buttarsi di peso su un divano, mormorando qualcosa sul voler essere lasciato in pace. Ovviamente ciò era impossibile:
Circa 0,32 secondi dopo infatti, Akemi lanciò un urlo disperato, che letteralmente significava ‘non ho fatto i compiti di geografia!’
“Cavolo la prof mi uccide!! Altro che strega, quella è un demonio! Il libro il libro il libro!!!!” gridò, correndo il più veloce possibile verso casa, destinazione libro dimenticato.
Shail invece era praticamente sparita, ma nessuno ne parve preoccupato.
“sarà andata in riva al mare, non c’è nulla di strano nelle sue sparizioni di notte” mormorò Kalel, servendosi da bere al bancone, accanto alla sostituta-master.
“comunque perché puzzi di peperoncino liquefatto?” chiese, sventolando una mano per fare aria. Poi prese un secondo boccale e lo passò alla ragazza.
“Alla fine il cavallo sputafuoco di cui parlava Hiroshi c’era davvero…” borbottò la ragazza, prendendo un lungo sorso.
Rogue invece si sedette accanto a Cana, che svuotava un boccale dopo l’altro.
“dove sono andati tutti gli altri?” chiese alla maga. Questa, dopo un ultimo sorso, posò il boccale e sorrise ubriaca.
“in missione ovviamente!”
 
 
 
Città di Tempora, Beatdark
4:21 a.m.
 
Ayan osservò con sprezzo l’uomo che giaceva agognante ai suoi piedi, preda di terribili incubi.
“aiuto… aiutatemi! Qualcuno… qualcuno mi salvi!!” balbettò, con gli occhi sbarrati dal terrore.
“sarà anche spazzatura, ma io non uccido!” mormorò la ragazza, per poi lasciare che gli incubi dell’uomo si dissolvessero. Questo svenne, così come erano svenuti tutti i suoi compagni. Si trattava di una quindicina di uomini, che avevano evitato di uccidere, e di una decina di demoni di poco conto, che invece erano oramai dei semplici mucchietti di polvere.
Poco distante da lei, un ragazzo dai capelli biondi si stava occupando degli ultimi rimasti in piedi.
Quando anche questi furono caduti, si rivolse alla compagna.
“è stato fin troppo semplice, erano dei completi inetti. Che ne dobbiamo fare ora?”
“li portiamo alla prigione della lega. Ne fanno parte tutte le ‘gilde’ di Beatdark, ed è lì che arrivano le missioni (che poi sono mandate a tutte le gilde) e sempre lì portiamo i criminali che non uccidiamo.” Spiegò. Poi prese dalla tasca degli adesivi, su cui era scritto a grandi caratteri ‘BAD IN PRISON’(cattivo in prigione NDA), e ne attaccò uno sulla fronte di ognuno dei criminali catturati.
“Ayan Colder, Slayer’s Heart. Cattura della missione 43.645, esito positivo”  disse con voce ferma. Quando ebbe finito, sotto i corpi dei trafficanti di droga che avevano sconfitto si aprì un piccolo portale, dentro cui scomparvero.
Sting fischiò dalla sorpresa. “bel metodo” commentò, con il suo solito sorrisetto.
“un piccolo incantesimo” rispose Ayan, scrollando le spalle.
 Il mago  passò una mano sui capelli della ragazza per complimentarsi, poi si avvicinò all’orecchio di lei e sussurrò “sei proprio brava, mi piacerebbe andare ancora in missione con te..”
Ayan arrossì di botto, e per nascondere il rossore si girò, dando le spalle al mago.
“A-Andiamo…” balbettò, per poi avviarsi a passo di marcia, rigida come un pezzo di legno. Sting sghignazzò divertito, per poi seguirla.
‘è una maghetta proprio interessante..’
Raggiunsero l’entrata del casolare abbandonato, dove li aspettava Selfan, il lupo grigio di Ayan, che era rimasto a fare la guardia nel caso arrivassero nuovi nemici.
 
Ayan sentì che un altro po' e il cuore le sarebbe scoppiato in petto. Lei, che normalmente era fredda e scorbutica, era passata per una timida e tremolante ragazzina, sin da quando erano partiti in treno.
Davvero non capiva come quel biondino seccante, che non aveva fatto altro che stuzzicarla per tutto il tempo, potesse trasformarla così tanto.
‘è solo un ragazzino altezzoso, io non provo nulla per lui…’ tentò di convincersi, sperando che quella fosse la verità. Accanto a lei, Selfan sbuffò come se avesse compreso i dubbi che assalivano la sua partner, ma si limitò a proseguire al suo fianco, senza interferire.
 
 
 
 Tempio del dio del mare, città di Samsai, Beatdark
4:23 a.m.
 
 Rebecca schivò l’ennesimo incantesimo del mago, per poi far comparire dal nulla due spade ricurve di metallo nero, mentre Juvia si difese con uno scudo d’acqua.
“Rebecca-san, può occuparsi Juvia di questo mago, tu vai pure dal secondo” propose la maga dell’acqua. Rebecca sorrise, e con un agile scatto raggiunse l’entrata del tempio.
“buona fortuna, Juvia!!” le augurò, prima di scomparire nel buio che aleggiava nel tempio diroccato.
Juvia non perse tempo, e usando a suo vantaggio la vicinanza del mare, creò un enorme Water Nebula, che scagliò contro il mago nemico. Questi si difese innalzando una barriera protettiva, che però si infranse sotto la potenza dell’attacco della maga.
L’uomo, che dimostrava sui 30 anni, venne colpito in pieno stomaco, ma riuscì comunque ad evocare delle piccole schegge di luce, che scagliò contro Juvia.
La donna della pioggia riuscì a difendersi con uno scudo d’acqua, ed attaccò nuovamente con un tornado d’acqua, che questa volta sconfisse il nemico.
Stava per correre all’interno del tempio, ma un urlo improvviso lacerò il silenzio tombale che si era venuto a creare, e i suoi impulsi la costrinsero a fermarsi.
“Rebecca-san!” gridò, già temendo il peggio, ma la figura della ragazza incolume la rassicurò. Aveva lasciato andare le due spade, ed ora trascinava il corpo di un mago come se fosse una piuma.
“sei ferita, Juvia?” chiese subito la maga. Juvia fece segno di no, per poi riprendere a respirare con regolarità.
Rebecca intanto lasciò andare il corpo svenuto di un altro mago, calvo e con degli occhiali da sole nonostante fosse notte.
Si lasciò cadere, stanca, ed estrasse dalla tasca uno specchietto finemente lavorato in oro, su cui erano incastonati degli zaffiri azzurri.
“è lo specchio di Watatsumi*, il dio del mare. È l’antico tesoro di questo tempio” spiegò, per poi rimetterlo in tasca.
“beh, come prima missione credo sia andata alla grande! Non mi aspettavo che fossi così forte” si congratulò, sorridendo.
“anche tu sei molto forte, Rebecca-san. Juvia è felice di aver fatto squadra con te”
“chiamami Becky, Rebecca-san è troppo formale. E poi io sono persino più piccola di te, ho solo 16 anni!”
“va bene, Becky-kun!” Juvia sorrise come faceva raramente, per poi rivolgere uno sguardo ai due maghi.
“cosa ne facciamo?” chiese. Rebecca si rimise in piedi, ed eseguì gli stessi gesti fatti da Ayan, spiegando a Juvia in cosa consisteva.
Quando ebbero finito, ritornarono al taxi che le aspettava in fondo al lungo viale alberato, che collegava il vecchio tempio, dove era custodito un importante reliquia che era loro compito proteggere, alla strada.
Lì, dopo aver salutato il monaco che si occupava del tempio e aver comunicato l’esito positivo della missione, consegnandogli lo specchio, se ne tornarono nel taxi, che per fortuna era rimasto lì nonostante fosse passato un bel po' di tempo.
Juvia si perse a guardare il paesaggio che scorreva; non era come quello di Earthland, che aveva un qualcosa di caldo in sé. A Beatdark, tutto aveva un ché di inquietante. Anche il mare che aveva sfruttato prima per i suoi attacchi, non le dava quel senso di benessere che provava di solito a contatto con l’acqua. Mentre lo manovrava, le era parso quasi che l’acqua stessa fosse intrisa di oscurità.
Rebecca notò il suo stato d’animo, e sospirò.
“Non è un mondo felice, vero? Beatdark è inquietante anche per me, che ci vivo da sempre.”
Juvia si girò a fissarla, e notò che stava sorridendo.
“ma puoi superare questa inquietudine, se la vivi con i tuoi amici. Juvia, che ne dici di essere amiche?” propose. Anche Juvia si lasciò andare un sorriso.
“Juvia ne sarebbe felicissima!”
Il taxi sfrecciò lungo l’autostrada deserta, mentre un vento gelido sfrecciava tra le fronde degli alberi. Destinazione: Lagoon City, la città dove il male cessa grazie al cuore puro degli ammazzademoni**.
 
 
 


*Watatsumi è il dio Shintoista del mare.
**Slayer’s Heart, letteralmente significa ‘il cuore di uno Slayer’, che è traducibile come ‘cacciatore’ o ‘ammazzademoni’



__________NOTE D'AUTRICE__________
ciaos minna-san ^^
che dire... il poco cervello che è si è dimenticato di scrivere, nel settimo capitolo, che non avrei più potuto aggiornare ogni settimana, quindi metterò un capitolo ogni due settimane.
Gomenasai ç__ç il liceo uccide, e io non ricordo nulla di spagnolo tranne Hola!, e nulla assoluto di latino. 
Ciò significa ripetizioni, e ripetizioni significa meno tempo, meno tempo significa meno a scrivere, meno a scrivere significa Nazori inutile e pochi capitoli
Passando a quest'orrore, che tra l'altro è anche piuttosto corto, dico soltanto che non avevo ispirazione, e quindi il risultato quest'è..
lanciate pure i pomodori, me li merito tutti!
Nel prossimo vedrò di continuare le miniavventure degli altri Oc, che a causa della storia della strega ho un pò trascurato.
Prossimo aggiormamento: 11 settembre.... cacchio quanto faccio schifo °_____°''
baci,
Nazori chan

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Capitolo 10
*** capitolo 9: ordinary work of a Slayer ***


gilda di Slayer's Heart, Lagoon City, Beatdark

4:50 a.m.


N2 sollevò la pentola dal fornello elettrico di cui era dotato il piccolo angolo cottura della gilda. 

Si trattava solo di un piccolo piano cottura, un enorme frigo, un paio di mensole e un piano dove erano riposti vari elettrodomestici: un forno a microonde, un servizio per il caffè, un tostapane. Sotto al piano, era incastrata la lavastoviglie di ultima generazione.

Il tutto era stato addobbato dalla ragazza robot in persona, che quindi aveva optato per un look sobrio del piccolo ambiente, completamente d'acciaio.

Quello, era il piccolo rifugio di Nani: lei diceva che si trattava solo di 'esperimenti scientifici', ma la verità era che ci trovava davvero gusto nel mettersi ai fornelli e preparare qualche piatto. Solo che i suoi manicaretti, se così si possono chiamare, erano tutt'altro che commestibili.

La ragazza versò la brodaglia che aveva preparato in una ciotola, che emanava strane esalazioni violacee, dall'aspetto alquanto tossico.

Mescolò per bene con un cucchiaio di acciaio rinforzato, poi si avvicinò ad Amlach, che stava tranquillamente accarezzando il folto pelo di Fenrir. Il ragazzo alzò lo sguardo vedendola arrivare, e si sporse curioso per vedere cosa tenesse in mano.

"cos'è?" domandò, ma il suo volto si storse in una smorfia quando il terribile odore, vagamente simile a quello del cassonetto sotto casa di un lupo mannaro (che certamente non eccellono per pulizia), gli arrivò alle narici. Comprendendo cosa l'amica volesse da lui, la smorfia disgustata si tramutò in un'espressione di muto terrore, che quasi sembrava chiedere la grazia.

"no. Scordatelo. Io non mangio quel... piatto!"

"N2 vuole che mangi ciò che è dentro il piatto, comprende l'alimentazione umana e sa che un essere umano medio non inserisce mai nella sua dieta la ceramica."

"nemmeno i composti chimici fanno parte dell'alimentazione umana!" Nani scorse Fenrir, quasi interessata a vedere l'effetto che il suo preparato avrebbe avuto su di un animale. Amlach si affrettò a rispondere "Né di nessun altra alimentazione! Trova un demone di quelli molto ma molto cattivi, e faglielo mangiare!"

"N2 spiega che è una semplice colazione" rispose neutra la ragazzina, portandogli la ciotola sotto gli occhi.

Amlach notò che era una brodaglia giallognola che identificò come latte avariato, sulla cui superficie galleggiavano cose che identificò come cereali al cioccolato, broccoli, limoni, e quei dischetti di sapone che di solito si inserivano nella lavastoviglie per lavare i piatti.

"come mai nella tua innovativa e mortale colazione ci sono broccoli e dischetti per lavastoviglie? E cos'è quella salsa gialla, maionese?!" chiese scettico il giovane.

"N2 ha raccolto tutto ciò che si consuma quotidianamente per la colazione: latte, frumenti, verdure, frutta, salsa e per finire il sapone. Mettendolo nel piatto darà alla tua bocca una sensazione di freschezza, e dopo non sarà necessario lavare il piatto" spiegò, come se la sua conversazione avesse senso. Fenrir storse il naso e si allontanò velocemente, accucciandosi sul divano più distante. 

'bel compagno che ho! Storce il naso e se ne va lasciandomi da solo nei guai!!' Ritornò a fissare N2, che aspettava silenziosamente una sua risposta. 

"è inutile che ci speri, io non lo mangio. "

"N2 ti avvisa: ha deciso che nel caso riceva un rifiuto, sarà autorizzata a far fuoco contro il nemico. Quando questi sarà inoffensivo e sconfitto, lo costringerà a mangiare la sua sana colazione"

Amlach impallidì alla minaccia, perchè sapeva che non era uno scherzo, Nani l'avrebbe sul serio trasformato in una fetta di formaggio pieno di buchi. Girò nervosamente lo sguardo alla ricerca di qualcuno, chiunque, che potesse dargli una mano, ma l'unica persona presente alla gilda, ovvero Cana, dormiva beatamente sul bancone, dopo una di quelle sbronze solitarie e memorabili.

"oh guarda! Uno pterodattilo robot è appena entrato nella gilda!!" urlò il mago, costringendo la robot a girarsi, e ne approfittò per fuggire via. N2 continuava a guardarsi intorno, alla ricerca dell'essere, ovviamente fasullo.

"N2 non vede robot. N2 andrà da Amlach a chiedergli di mostrarglielo" mormorò a sè stessa. Poi si gettò all'inseguimento, con uno scatto degno di un campione mondiale di atletica, sempre tenendo in mano la sua ciotola. "già che c'è, N2 lo costringerà a mangiare" aggiunse, prima di uscire in strada.

Fenrir, che si era tirato indietro dalla situazione lasciando solo il suo partner, sbadigliò silenziosamente, per poi accucciarsi a sonnecchiare.


Neyn*, Beatdark

3.30  a.m.

Shouta osservò indifferente il vampiro che aveva di fronte: era un ragazzo di circa ventidue anni, dalla pelle marmorea venata di blu, gli occhi rosso cremisi, circondati da pesanti occhiaie nere, e i capelli biondo cenere. Indossava dei jeans logori e una t-shirt pubblicitaria di un film, con scritto 'vado al cinema per il piacere del sangue*'.

Se Shouta avesse avuto un pò di allegria, senso dell'umorismo, o se avesse avuto anche solo un pò dello sbeffeggiamento tipico di Ryuu, avrebbe tirato fuori una battutina squallida sullo slogan pubblicitario, ma lui, che aveva solo indifferenza e neutralità, rimase semplicemente in silenzio.

Persino il vampiro, che dovrebbe essere un morto che cammina, sembrava avere più personalità del cacciatore.

Guardò Shouta mantenendo un sorrisetto soddisfatto, come un leone che ha appena trovato una preda facile e appetitosa.

"ehilà. Non lo sai che non si ci aggira per i vicoli bui a quest'ora della notte? Potresti trovarci... cattive compagnie!" disse avvicinandosi, con la voce vuota e opaca.

Shouta non rispose, mentre il vampiro gli girava intorno, accarezzandosi con la lingua i lunghi canini, bianchi e appuntiti. Il mago notò che avevano le punte sporche di sangue, come se si fosse nutrito di recente. Il pensiero che quell'essere avesse appena strappato la vita a qualcuno gli fece montare la rabbia.

"sarai punito per i tuoi omicidi" mormorò, mentre il vampiro cominciava a rendersi conto che la persona che aveva davanti non era un semplice umano come aveva creduto.

Il vampiro arretrò, per poi fissare Shouta con i suoi occhi cremisi, che sembravano aver assorbito il colore del sangue. Un sorrisetto gli comparve in volto, quasi fosse contento della situazione.

"oh, ma allora sei un cacciatore! Non mi sarei mai aspettato che uno come te potesse semplicemente arrivarmi di fronte per uccidermi, di solito voi umani siete sempre così vigliacchi!  E i cacciatori di demoni lo sono ancor più; Attaccate alle spalle, preparate trappole.. tutto perchè sapete di non essere alla nostra altezza, delle creature della notte."

Normalmente, Shouta si sarebbe limitato ad iniziare un duello all'ultimo sangue con il non-morto, ma non riuscì a tollerare le parole del non-morto. 'voi umani siete sempre così vigliacchi! E i cacciatori di demoni lo sono ancor più!' . Si ricordò che una volta il Master aveva detto a tutti loro che un membro di Slayer's Heart doveva affrontare a testa alta chi uccideva, perchè anche si trattasse di demoni, erano sempre esseri viventi. Era quello che il Master riteneva vero coraggio.  E in quel momento, un vampiro dal pessimo senso dell'umorismo stava insultando quello stesso coraggio che il Master aveva sempre insegnato loro,  quello di cui andava veramente fiera, quello che probabilmente l'aveva portata via dalla gilda. 

"non osare penderti gioco del coraggio dei miei compagni!"

Il vampiro non potè nè attaccare nè difendersi; prima che si rendesse conto di ciò che gli stava accadendo intorno, entrambi gli occhi di Shouta divvennero rossi, lo stesso colore del sangue fresco. Il corpo del vampiro esplose, mentre il sangue schizzava a macchiare tutto ciò che lo circondava. Tutto meno Shouta, che non era stato toccato da nemmeno una goccia.

Il ragazzo, steso morto sul freddo asfalto, si trasformò lentamente in cenere argentata, mentre le macchie di sangue sbiadivano fino a diventare comuni strati di grasso, che addobbavano le pareti di quel sudicio vicolo.

Quando si fu accertato che le ceneri fossero state sparse via dal vento, Shouta si incamminò verso la stazione ferroviaria, che l'avrebbe riportato a Lagoon City.

'voi umani siete sempre così vigliacchi' forse quella frase non era totalmente senza senso, in fondo gli esseri umani sono capaci di atti vergognosi persino se paragonati a quelli dei demoni. E li compiono sempre indirettamente, per non sporcarsi le mani, o se la prendono con persone che non sono in grado di difendersi. Vari ricordi del suo passato gli attanagliarono la mente, ricordandogli quanto fossero spietati gli umani. Vagò con il pensiero su tutte le tappe principali della sua vita, e in quasi tutte, ricordava, c'erano persone vigliacche e spietate. Tutte in meno che una: nè quando era arrivato a Slayer's Heart, nè nei quattro anni seguenti, aveva mai visto i suoi compagni compiere azioni ingiuste.

Piegò in modo impercettibile le labbra, in ciò che più per lui si avvicinava ad un sorriso, per poi entrare nella stazione ferroviaria, vuota come si ci aspetta sia alle quattro di mattina.



Lagoon City, Beatdark

5:59  a.m.

Yelle schivò l'ennesima fiammata spostandosi verso sinistra, grazie alla sua sorprendente velocità. Una ciocca dei lunghi capelli neri finì abbrustolita, lasciando scappare alla ragazza un'imprecazione. 

Accanto a  lei, Lisanna effettuò il Take Over, indossando un completino sexy da tigre bianca, con tanto di artigli affilati e orecchi rosa a punta.

Un ennesima fiammata costrinse entrambe a schiacciarsi contro il muro di cemento, a cui erano affissi manifesti pubblicitari risalenti ad anni prima. Un cassonetto vecchio e maleodorante le proteggeva dal fuoco. Il nemico restava fermo, sapendo che se si fosse avvicinato le due avrebbero potuto attaccarlo.

"odio i mezzodemoni. Soprattutto se gli piacciono tanto i lanciafiamme come piacciono a questo qui!"  borbottò Yelle quasi nell'orecchio di Lisanna, per potersi far sentire oltre alla risata pazzoide del mezzodemone.

"cosa facciamo? Con questo calore non possiamo avvicinarci." domandò Lisanna, abbassandosi in tempo per evitare una nuova fiammata.

"accidenti, se continua così mi brucerà tutti i capelli!!!" ringhiò stizzita Yelle, tenendosi tra le dita esili una ciocca di capelli corvini fumante. "potrebbe almeno degnarsi di non mirare alla testa, ma questo qui sa quanto costa andare dal parrucchiere per riparare certi danni?!?"

La sua stessa esclamazione le fece venire un'idea fantastica, mentre schivava una nuova lingua di fuoco come se nulla fosse.

"Lisanna, distrailo! Ho un piano fantastico per mettere a nanna questo maniaco del fuoco!"

Prima che la maga potesse ribattere, Yelle era già sgusciata via. Si gettò anche lei nel mezzo della strada, fiancheggiata da edifici abbandonati e piccole fabbriche in disuso. 

Come sperava, il mezzodemone-piromane le rivolse tutte le sue attenzioni, sparandole lingue di fuoco contro. Lisanna li schivò sfruttando l'agilità derivatale dal Take Over, ma non potè evitare che la sua cosa prendesse fuoco, così cominciò ad agitarsi per spegnerla.

"morite, morite stupidi ammazzademoni! Bruciate, bruciate! Voi e  le vostre stupide magie!!" urlò il mezzodemone, che era ancora completamente concentrato solo su Lisanna. Proprio ciò che Yelle voleva.

Approfittando del fatto che si fosse dimenticata di lei, Yelle era salita sulla scala antincendio di un vecchio albergo, da cui si gettò puntando dritto sul mezzodemone, da tre piani di altezza. Lisanna si lasciò scappare un gridolino di preoccupazione e spavento quando la vide. Ma non tutto quello che Yelle faceva era folle e suicida... lo sembrava soltanto!* La ragazzaa sfruttò infatti i suoi poteri di manipolazione del vento per volare, continuando però ad andare dritta sul mezzodemone, che solo allora si accorse della sua presenza. Puntò allora il bocchetto del lanciafiamme verso di lei, ma Yelle comandò con un gesto fluido delle mani una raffica di vento, tagliente come una miriade di schegge di vetro, che si abbatterono sul mezzodemone. La fiammata che aveva minacciato la maga si arrestò prima di raggiungerla, mentre Yelle se ne stava in piedi a dieci metri d'altezza come se niente fosse, ad osservare il suo operato.

Della cenere nera le piroettò attorno mentre ritornava a terra, per poi mischiarsi alla polvere che il vento freddo sollevava.

L'unica cosa che rimaneva a ricordare l'esistenza del mezzodemone era il lanciafiamme, tagliato e bucato in più parti.

Le facciate dei palazzi erano nere, come se fosse scoppiato un incendio in quel vecchio sobborgo abbandonato. Yelle si avvicinò a Lisanna, che intanto aveva ripreso le sue normali sembianze.

"andiamocene, ormai abbiamo completato la nostra missione!" esclamò allegra, contenta dell'esito positivo riscontrato. Lisanna invece, aveva un volto amareggiato.

"credi... che sia stato giusto ucciderlo? Voglio dire... non era necessario.." prima che potesse aggiungere altro, Yelle le circondò le spalle con un braccio. Anche lei sembrava più seria, fissando con ostinazione un punto indistinto davanti a sè.

"Forse hai ragione. Probabilmente quello era solo un mezzodemone incapace di usare la magia, che quindi si è dato alle armi d'assalto tecnologiche per compensare questa mancanza. Ma ricorda che noi diamo la caccia solo ai criminali. Solo coloro che hanno compiuto un delitto finiscono sulla lista nera dei cacciatori. Non pensi... che quelle povere vittime meritino un pò di giustizia? è questo il compito di noi ammazzademoni: diamo giustizia làddove non ce n'è. E qui a Beatdark non puoi permetterti il lusso di non sporcarti le mani quando lavori"

Accennò un sorriso di incoraggiamento, al quale Lisanna rispose con un increspatura delle labbra sottili.

"sù, andiamo a fare colazione! Conosco un posto da favola, dove ci sono taaaaaaaanti dolci. Offro io ovviamente!" squittì allegra la maga dell'aria, trascinando per mano l'albina per le strade deserte e inquietanti, mentre un pallido sole, stinto e senza alcun calore, segnava una nuova alba a Lagoon City. 



Lagoon City, Beatdark

6:03  a.m.


Glitch entrò allegramente nel locale, stiracchiandosi.

" oh, 'giorno Glitch. Chissà perchè sapevo che saresti venuto anche questa mattina!" lo salutò allegramente una donna dai lunghi rosa e verdi, in cui erano infilati degli ibischi profumati. Aveva la pelle rosea, gli occhi di un acceso verde smeraldo, e indossava una divisa da cameriera macchiata: camicia a maniche corte bianca, grembiule rosa, gonna e calze a righe.

"giorno Sally! Ovvio che sarei venuto anche oggi, dove altro potrei andare per fare colazione, altrimenti?!" rispose il mago, andandosi a sedere in uno di tavoli del locale. Era un bar piuttosto semplice, dal pavimento a piastrelle verde detersivo e le pareti a righe bianche e rosse. Divanetti imbottiti e tavolini erano sistemati in fila davanti e a destra dell'ingresso, mentre il centro del locale era occupato da un lungo bancone e da espositori pieni di bibite e snack.

Glitch prese a sfogliare il menù, anche se ormai conosceva bene tutto ciò che quel posto aveva da offrire. Era quasi un anno che lo frequentava abitudinariamente, certe volte anche assieme ai suoi compagni alla gilda.

Era mattina presto, quindi non c'era nessuno tranne Sally e Timoty, il gestore. Si stava appunto godendo la leggera musica di sottofondo, interrotta solo dal leggero rumore prodotto dai vari piattini che la cameriera stava sistemando, nel piano dietro al bancone, quando la porta si spalancò con forza.

"benvenuti!" esclamò sorridente Sally come faceva con tutti i clienti, ma impallidì subito dopo, capendo con chi aveva a che fare. Si trattava di una quindicina di persone, quasi tutti uomini grossi e massicci. Tra loro c'erano solo un paio di donne, entrambe formose e alte.

"oh... siete membri della gang dei Lican Kings*.." mormorò, mostrando di conoscere i tipi. Esitò un paio di secondi, poi accennò un sorriso. "accomodatevi pure"

 I tipi presero posto al bancone e ai tavoli vicino a quello di Glitch, che evitava accuratamente di notarli. Le risate e gli schiamazzi non lo toccavano per nulla, e non aveva la minima intenzione di cominciare un litigio con quei tipi. Aveva sentito parlare di loro spesso: il gruppo di Lican Kings riuniva tutti i lupi mannari di Lagoon City e dintorni, e offriva loro aiuto, protezione e altri vari servizi. Il gruppo era però scisso in due fazioni: i pacifici e i violenti, una piccola minoranza estranea al gruppo. Questi ultimi, pur non negando aiuto ai licantropi, era perennemente in guerra con la gang dei Bloods, di cui facevano parte quasi tutti i vampiri di Lagoon, e non esitava ad attaccar briga con demoni o con i membri delle gilde. Ricordò che aveva spesso sentito Arakne borbottare su quanto fosse difficile arrivare ad accordi con loro, e ricordava bene i pianti che faceva prima di incontrarsi con i capi dei due gruppi, nella speranza di mantenere un pò di equilibrio. Slayer's Heart infatti aveva rinunciato a combattere contro coloro che non facevano nulla di sbagliato, come invece facevano altre gilde, e quindi i leader dei tre gruppi si incontravano mensilmente per discutere dei vari problemi, giurando sul non uccidersi a vicenda. Ma i Bloods e i Lican King non avevano mai cessato le ostilità, e si stuzzicavano a vicenda con ogni sorta di scherzo, spesso ferendosi a vicenda.

Sally interruppe i suoi pensieri, avvicinandoglisi con un blocco note. "allora Glitch, cosa ti porto?" chiese, una punta di nervosismo ancora nella voce. Il ragazzo scrutò attentamente il menù una nuova volta, poi lasciò perdere e lo ripiegò. 

"prendo un pancake con sciroppo d'acero e salsa barbecue, un thé ai semi di cacao e mandorla e un toast con uovo, cereali e lamponi" ordinò. Sally annotò tutto e corse dietro al bancone, preparando l'ordine richiesto. 

"hai buon gusto, ragazzo. Non tutti gradirebbero certi cibi come fai tu!" gli si rivolse un uomo di circa trent'anni, grande quanto un armadio. Era seduto su una delle polotrone spellacchiate accanto a quella di Glitch, che avvertì il fetido odore di cane bagnato. 

"i miei amici di solito mi dicono che dovrei mangiare normalmente, ma proprio non resisto a certi abbinamenti." rispose quieto, storcendo impercettibilmente il naso. L'omone grugnì, poi si sistemò la bandana nera decorata con teschi che portava. "molta gente non accetta che ci sia diverso, tutto qui" 

Glitch si lasciò scappare un sorriso divertito, sentendosi addosso lo sguardo di molti dei presenti. 

"beh, non penso che i miei compagni facciano parte di questa categoria.." rispose. "sai, le stranezze fanno parte della nostra quotidianità!" finì, incrociando le mani dietro al capo con noncuranza. 

L'uomo e molti dei suoi compagni si alzarono, circondandolo. Uno tentò di afferrargli l'orlo della felpa, ma Glitch si spostò troppo velocemente per loro, restando in piedi sul tavolo.  Sentì Sally emettere un gridolino spaventato.

"dai, non litighiamo!" propose, sempre col suo sorriso allegro "se dovessimo litigare, dovrei subirmi uno dei pianti isterici del master, e davvero non riuscirei a sopportarlo"  

"chi sei, un vampiro?" ringhiò un altro licantropo, grosso e massiccio come tutti gli altri. 

"se lo fossi non potrei starmene qui alla luce del sole, no? Sono un membro di Slayer's Heart. E tra i nostri gruppi c'è una specie di accordo. Che ne dite quindi se non ci scanniamo?" 

"mostra il marchio!" interruppe il tizio con la bandana. 

Sbuffando di noia, Glitch si voltò si schiena e alzò la felpa, rivelando il teschio grigio con la S centrale, che era simbolo degli ammazzademoni.

"visto?" 

La discussione fu interrotta dalla porta che si aprì di nuovo, mentre due figure che Glitch ben conosceva facevano il loro ingresso nel locale.

 

  

 _______________________________________________

*Neyn è un personaggio secondario dell'anime Blood Lad (2013). Nemmeno a farlo di proposito, il protagonista dell'anime è un vampiro.

*'il piacere del sangue' è un film sui vampiri che esiste realmente 

*'non tutto quello che nomedeltizio faceva era folle e suicida [...] lo sembrava soltanto'  è una citazione del libro 'Shadowhunters: città di cenere', secondo romanzo della saga di  Shadowhunters, della scrittrice Cassandra  Clare. Solo ora l'ho notato, ma ci sono alcune somiglianze tra la mia fic e questa saga, anche se non l'ho fatto di proposito, perchè quando l'ho iniziata a scrivere nemmeno sapevo dell'esistenza di questi meravigliosi romanzi. 

*Licans King: letteralmente 'i re licantropi'. Ho preso il nome e le caratteristiche del gruppo basandomi sui Latin Kings, una gang di latinoamericani molto famosa negli Usa, nata nel 1940 a Chicago. Sono dei criminali che aiutano i loro compatrioti a trovare una adeguata sistemazione, e si sono scissi in pacifici e violenti. Hanno avuto numerose divergenze con le altre gang, tra cui vi cito i Bloods.

____________________ANGOLO D'AUTRICE____________________
ciaossu minna-san! :)
E come sempre sono in ritardo, ormai sta diventando una fissa!
Ero così presa dal nuovo libro che sto leggendo che ho lasciato incompiuto il capitolo e, da ignobile strega quale sono, me ne sono andata via a ciondolarmi con il mio e-book. Quindi, l'ho finito di scrivere ora.
E dato che i pomodori da lanciarmi sono finiti, cominciamo con gli zaini, i diari, i libri e tutto ciò che volete.
Stranamente sono un pò più soddisfatta di questo capitolo di quanto non lo sia stata degli altri, anche se il lanciafiamme me lo potevo risparmare.. .-.
La grammatica potrebbe contenere alcuni errori, perche ormai mi devo rassegnare a non avere più quel comodo aggeggio chiamato 'controllo ortografia'
Quanto alle citazioni di altre opere, non ho mai visto 'il piacere del sangue', ma da quanto ho letto su quell'amore di sito che è Wikipedia, non lo consiglio. Mentre Blood Lad è abbastanza carino come anime, se cercate qualcosa di corto da vedere. Shadowhunters invece... personalmente, lo amo. Non potevo non metterci almeno una sua citazione. Finendola con la pubblicità, passiamo alla trama.
Ecco come sono le missioni di un ammazzademoni, la quotidianità di uno Slayer.
ebbene, chi sarà arrivato in soccorso di Glitch, che litiga con degli armadi dal lieve profumo di cane bagnato?
E N2 sarà riuscita ad avvelenare Amlach?
 E tutti gli altri, che diavolo staranno facendo?
Se lunedì non muoio per l'inizio della sucola, il 25 settembre caricherò il prossimo capitolo!!
tanti, tanti baci
Nazori chan :3

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Capitolo 11
*** capitolo 10: ordinary work of a Slayer- parte 2 ***


Lagoon City, Beatdark
7:01  a.m.
 
Akemi scese velocemente dal bus, vuoto come si ci aspetta che sia alle sette di mattina, correndo verso casa. Arrivò quasi subito al portone di vetro della palazzina, mentre l’unico rumore che si udiva nella strada, era il canto degli uccelli annidati sugli alberi piantati nelle fosse del marciapiede.
Prese le piccole chiavi argentate dalla tasca del vestito, inserendole nella serratura e girando. Un lieve cigolo sibilò, segno che le vecchie porte si erano aperte e avevano bisogno di una spruzzata d’olio sui cardini.
La ragazza salì la rampa di scale che portavano al primo piano, dove abitava. Appena entrata in casa, il dolce odore del legno vecchio la accolse con calore, assieme al profumo della torta di mele e a quello del sapone da bucato.
Nel salotto entrava poca luce, date le tende bianche e ricamate che scendevano fino al pavimento di faggio amaretto*, nascondendo gran parte del paesaggio esterno alla vista della ragazza.
Senza fare rumore, si diresse nella sua camera. Era una stanza piuttosto semplice, con un letto dalle morbide lenzuola viola, moquette grigia e pareti lilla, con una scrivania, una libreria stracolma e un grande armadio bianco.
Akemi si gettò sul letto rigorosamente sistemato, cominciandosi a spogliare dei vestiti sudati. Aprì un’anta dell’armadio, tirandone la divisa scolastica. Si trattava di un semplice completa gonna nera-camicia bianca, con delle calze scure e una giacca blu, per combattere meglio il freddo che sopraggiungeva assieme all’autunno.
 Dopo che l’ebbe infilata, diede una spazzolata ai capelli viola e uscì a fare colazione. Le tende erano state aperte, e dalla cucina provenivano vari rumori e profumi.
“Buongiorno nonna” salutò la ragazza entrando, per poi sedersi al tavolo di legno.
“Oh, buongiorno Akemi” rispose l’anziana, che intanto preparava una sostanziosa colazione.
Era una vecchietta di circa settant’anni, dai capelli bianchi tenuti fermi sulla nuca da un grosso spillone e gli occhi, seppur contornati dai segni dell’età, erano di un allegro color nocciola, svegli e attivi. Una volta doveva aver avuto un viso splendido, perché nemmeno le numerose rughe erano riuscite a mascherare totalmente la bellezza originale.
Portò al tavolo due tazze fumanti di tè nero, assieme ad un piatto di pancake e a dei biscotti.
Akemi prese una delle due tazze di porcellana, cercando di raffreddarla soffiandovi sopra, e intanto infilzò uno dei pancake con la forchetta, divorandolo in un boccone.
Quando ebbe finto, gettò un’occhiata all’orologio. Erano le 7:36.
“Io vado, altrimenti farò tardi” annunciò, alzandosi con calma.
“Buona giornata allora”
La maga corse a prendere lo zaino nella sua camera, per poi fiondarsi velocemente fuori dalla casa e giù per le case.
La scuola non era molto distante, e grazie alle sue innate capacità c’avrebbe messo meno di due minuti per arrivarvi, ma le piaceva un sacco passeggiare di prima mattina, godendosi l’aria fresca e il sole debole sulla pelle.
La scuola non le piaceva molto, ed essendo una cacciatrice, studiare la matematica era pressappoco inutile, ma sua nonna questo non lo sapeva, e voleva cercare di essere il più normale possibile ai suoi occhi. Solitamente passava il tempo parlando con Rebecca di tutto ciò che riguardava il loro mondo, fantasticando su come sarebbero potuti essere i loro compagni di classe se fossero stati demoni e immaginandosi come si sarebbero comportati gli altri membri di Slayer’s Heart, se fossero stati degli studenti come loro due. Inutile dire che tutte le ipotesi erano a dir poco tragiche, con Ryuu che sfidava a duello il bidello, Hiroshi che ci provava con la prof di scienze e Nani che faceva esplodere i laboratori nell’ora di economia domestica.
Sovrappensiero, Akemi non si accorse di essere arrivata al cancello d’ingresso, quando mancavano ancora circa venti minuti all’inizio delle lezioni. Becky arrivava sempre in ritardo, quindi, non potendo contare sulla sua compagnia, si appoggiò con la schiena al muro, ripetendo per il test di matematica.
“Oh, ma guarda! Ciao ciao, Akemi.” Starnazzò una voce in sua direzione. La ragazza non alzò nemmeno lo sguardo dal libro, sbuffando infastidita.
“Buongiorno Roby”
La ragazza, magrissima e con dei lunghi spaghetti biondi, cominciò ad avvicinarsi stringendo tra le mani un caffè macchiato. Finse però di inciampare, gettando il caffè contro Akemi. Questa però si scansò velocemente, grazie ai riflessi da cacciatrice di demoni, e la bevanda si versò su un uomo, che passava lì vicino.
Akemi non fece fatica a riconoscerlo: era Boris Ivanov, un fichissimo biondo platino che l’aveva sempre affascinata per la sua aria misteriosa, suo professore di matematica nonostante avesse solo ventitré anni.
Era un bel ragazzo, alto e dal fisico tonico e asciutto, con due bellissimi occhi blu zaffiro. Più volte Akemi si era chiesta se il suo colore di capelli, innaturalmente chiaro, fosse naturale o frutto di colpi di sole. Nonostante fosse un professore, aveva numerosi piercing all’orecchio sinistro, che gli davano un aria ribelle e ancor più enigmatica.
La maglia bianca, su cui scintillavano le catene d’oro che portava al collo, era stata macchiata dal caffè, che gli colava anche sui jeans neri e sulle scarpe da ginnastica. Roby cacciò uno strillo, avvicinandosi al professore.
“P-professor Ivanov!!! Oh, sono così dispiaciuta, stavo passando il mio caffè ad Akemi, ma lei lo ha fatto scivolare e non l’ho ripreso in tempo!” mentì la ragazza, per poi rifilare una occhiata scocciata e malevola, di nascosto, ad Akemi.
La ragazza si sentì nascere dentro una enorme voglia di prendere la testa vuota di Roby e sbatterla contro un albero fino a rompergliela. Avrebbe voluto ribattere, ma il professor Ivanov la anticipò, con il solito tono calmo e scaltro che aveva anche quando beccava qualcuno senza compiti o che non aveva studiato.
“Sai Vanhor” disse, riferendosi a Roby. “Le bugiarde non mi sono mai piaciute. E se sei così dispiaciuta, non sarà un problema per te essere interrogata su tutto il programma, vero? Oh, comprese le equazioni che portavate per oggi, naturalmente”
Akemi intravide un sorriso quasi divertito sul volto del professore, che poi si sfilò la maglia grondante.
“Fortuna tua, Vanhor, che ne avevo una di ricambio” esclamò. Akemi rimase quasi pietrificata, e non per il fisico mozzafiato del suo professore (la mal diceria secondo cui tutti gli insegnanti erano reietti del mondo della bellezza non le era mai parsa tanto falsa), bensì per il simbolo bianco che questi aveva tatuato sul fianco destro. Era assolutamente sicura di aver già visto quel marchio, un quadrato da cui si allargavano vari rampicanti: era il marchio della gilda Fallen Zone, una delle più potenti assieme a Slayer’s Heart. Tra le due però, nulla era mai andato d’accordo, e ricordava bene tutte le bestemmie che i suoi compagni elargivano a quegli ‘stronzi modaioli che si preoccupano più di tener pulita la camicia firmata che ficcare la spada in culo a qualche demone’.
Boris notò dove lo sguardo della sua alunna si era posato, e si lasciò scappare un piccolo sorriso. “È il simbolo di chi entra nella zona perduta*, scommetto che sai di cosa parlo, Fuyuka”
Prima che la ragazza potesse destarsi dalla catalessi in cui era caduta e chiedere ad uno di Fallen Zone cosa ci facesse a Lagoon City, dominata da una gilda che tecnicamente aveva come nemica e che l’avrebbe volentieri arso vivo per poi mangiarne le spoglie (non lo ammetteva sul serio nemmeno a sé stessa, ma era certa che i suoi compagni, tutti nessuno escluso, fossero più barbari e primitivi dei demoni che uccidevano, che di certo non eccellevano per buone maniere), Boris si era rinfilato la maglia e se n’era andato, ricordando alle due che avrebbero avuto un test di lì a qualche minuto.
Akemi recuperò lo zaino, con la mente ancora scombussolata e in sovrappensiero, senza nemmeno ricordarsi della presenza di Roby, che era rimasta ferma come un’allocca da quando il prof le aveva indirettamente fatto capire che si sarebbe beccata uno zero tondo in interrogazione e test per avergli macchiato la maglia, entrando nell’edificio.
 
 
NOTE:
*è un tipo di legno, dal colore molto scuro.
*Zona Perduta è la traduzione letterale di Fallen Zone dall’inglese
 
 
 
 
Ansan, Beatdark
4:20  a.m.
 
Nikki controllava sul suo palmare le informazioni disponibili sui demoni badalischi*. Non ne aveva mai affrontato uno in vita sua, e sicuramente se non avesse rubato la missione senza farsi notare, non le avrebbero permesso di parteciparvi, soprattutto se con lei c’erano Natsu, Lucy e Gray, non abituati agli esseri rivoltanti e mostruosamente forti che popolavano quel mondo di incubi.
“Qui dice che se lo guardiamo negli occhi saremo pietrificati” borbottò ad alta voce. Erano tutti e quattro stravaccati su una panchina della stazione metropolitana, in attesa che passasse la corsa che li avrebbe portati al centro della città, dove era stato avvistato spesso il mostro.
Nikki continuò a leggere: “Di aspetto è simile ad un serpente, grande come un uomo, con gli occhi rossi. Alcune leggende gli affibbiano un alito estremamente velenoso e mortale. Solitamente è raffigurato con corna o un diadema che gli copre gli occhi, e in alcuni casi può avere le ali e la testa di uccello.”
Lucy scattò in piedi, scandalizzata. “P-pietrifica? A-lito velenoso? Emh… non sono sicura che questa missione sia una buona idea, ve l’ho già detto?”
“All’incirca una ventina di volte” rispose Nikki disinteressata, continuando a cercare informazioni.
“Dai Lu, rilassati! E poi questa missione è di classe A++, non è figo?” Natsu andava quasi a fuoco tanto era eccitato.
“Natsu, smettila di agitarti come una gallinaccia impazzita” sbottò Gray, urtato dai movimenti sbandati del compagno. Prima che i due potessero iniziare a litigare come al solito, la metro che stavano aspettando si fermò in stazione.
I quattro ragazzi vi saltarono su (in realtà Nikki e Lucy salirono tranquillamente, mentre Gray trascinava in Natsu terrorizzato), nei vagoni vuoti. Ovviamente, nessuno prendeva i mezzi pubblici quando non erano nemmeno le quattro e mezza di notte!!
Si accomodarono, dato che avrebbero dovuto aspettare un bel po’.
 
Circa mezz’ora dopo…
Non era stato difficile trovare il Badalischio; l’animale infatti, emetteva grida stridule udibili anche a chilometri di distanza, e girava annoiato per i vicoli vuoti.
Le abitazioni era tutte sbarrate, segno che il demone aveva già mietuto vittime ma come sempre la polizia fingeva non fosse successo nulla, dando dei pazzi a chi osava denunciare certi atti, oppure convincevano i cittadini che si trattasse di qualche gang di strada.
I quattro ragazzi si muovevano in silenzio, approfittando dell’oscurità. Natsu, per calarsi meglio nella parte, si era avvolto la sciarpa a mò di passamontagna e faceva assurdi gesti che dovevano richiamare ad un ninja (ma che ovviamente lo facevano soltanto apparire ritardato), ripetendo di continuo “nin, nin!”.
“Insomma Natsu! Ci farai scoprire se continui così!!” bisbigliò Lucy, tesa per la situazione da film di spionaggio che si era andata a creare.
Un urlo stridulo e acuto riecheggiò per le strade, facendo alzare la guardia ai quattro maghi. Anche Natsu la smise con la mania-ninja, ritornando leggermente più serio e attento.
Si appiattirono dietro ai tavoli di un bar situato in una piazza, lasciando che il mostro si scoprisse, pensando di essere solo.
Gray affiancava Nikki, ed entrambi si sporsero per guardare la creatura. I loro sguardi attenti furono investiti da un ondata di nausea, ma entrambi si trattennero dal rimettere. Lucy fu incuriosita da quella reazione; sapeva che i mostri lì erano brutti brutti, ma non immaginava al punto da far ribrezzo anche ad un mago di ghiaccio, letteralmente, come Gray, e ad una cacciatrice che ai mostri era abituata. Anche Natsu aveva gettato uno sguardo al badalischio, e quando era tornato ad affiancare Lucy era di una leggera sfumatura verdognola, come succedeva quando saliva su un mezzo di trasporto, stringendo i denti con forza, come ad imporsi di stare calmo.
Senza riuscire più a trattenersi, si sporse verso un apertura tra i vari tavoli, e per la prima volta capì come mai gli ammazzademoni fossero sempre così tesi quando andavano in missione; il badalischio, un serpente con zampe e testa d’aquila, era semplicemente orrendo. Tutto in lui, dalla corona di ossa posta sui suoi occhi alle ali simili a quelle dei pipistrelli, era stato creato per assumere sempre sfumature disgustose, come se la stesa esistenza di quel demone fosse un qualcosa di talmente impensabile che il suo solo esistere provocava gli incubi peggiori.
 
Nikki ne aveva visti tanti di demoni. Orrendi anche come il badalischio. Aveva visto scene rivoltanti persino per i demoni stessi. Ma probabilmente, poche volte si era trovata sul punto di rimettere come allora.
A darle quella opprimente sensazione di ribrezzo non fu soltanto l’aspetto del mostro, che già di sé era qualcosa che il mero concetto di bruttezza della mente umana non poteva neppure concepire, bensì ciò che l’orrida creatura stava facendo: era completamente coperto di sangue cremisi, che gli gocciolava giù dalle scaglie da rettile formando venature tanto belle quanto disgustose, e mordicchiava col becco d’aquila la testa di un essere umano, quella di un bambino di appena qualche anno, a giudicare dalle dimensioni. Nikki non volle e non riuscì a scorgerne i dettagli, ma con orrore notò che il bambino aveva gli occhi cavati e un buco enorme al centro della testa, arrivando quasi subito a comprendere che il badalischio lo aveva molto probabilmente beccato fino ad arrivare al morbido e piccolo cervello, la parte che i demoni amavano più degli esseri umani. Dopo il cuore ovviamente, i demoni amavano il cuore.
Fortunatamente, gli altri non parevano essersi accorti di quel particolare degno del miglior film splatter di tutti i tempi, probabilmente perché già solo vedere un mostro li aveva turbati.
La maga ritornò velocemente in sé, dandosi della stupida per tremare così per un semplice demone. Uno molto molto forte, ma pur sempre uno stupido demone! Si ricordò che lei aveva visto di peggio nel suo passato, e accantonò la vista della testa mutilata del bambino.
 “Restate qui, me ne occupo da sola.”
“Ehi aspetta! Sul serio hai intenzione di buttarti contro quella bestia grondante di sangue?” mormorò Gray, che si era ripreso più o meno velocemente.
“Altre idee?” chiese la ragazza, estraendo la spada larga che portava legata dietro la schiena, con un tale silenzio nei movimenti da essere surreale. “Sono abituata a combattere da sola, anche se ammetto che mostri del genere li ho affrontati solo nei videogiochi. Sarà divertente!”
“Beh, questa volta dovrai adattarti al gioco di gruppo! E comunque potrei batterlo io da solo!” borbottò Natsu.
“Non dobbiamo batterlo Natsu, quello non è un essere umano o qualcosa di buono. Dobbiamo ucciderlo. Senza esitare” gli ricordò Gray, stringendo i denti. A dirlo era semplice, seppur si trattasse di una simile bestia, ma porre fine ad una vita rimaneva così, di chiunque si trattasse e qualunque cosa fosse.
“Oh non preoccupatevi, questo grazioso essere è immortale come tutti i demoni. Si limiterà a trasformarsi in polvere, e tra un centinaio o un migliaio di anni sarà di nuovo a mangiare cervelli. I demoni non muoiono, perché non hanno un anima: corpo e mente, ecco cosa sono. La mente se ne torna nel Limbo, e quando è abbastanza forte crea un nuovo corpo che la ospiti. Ma per allora saremo tutti ormai in pensione” Nikki era abbastanza tranquilla, lo shock le era passato del tutto. Inizialmente cose simili erano difficili da digerire, ma poi una scena tirava l’altra, e ci aveva fatto l’abitudine. Lei era una killer, non una bambolina spaventata e alle prime armi!
Rimase appostata fino a quando il Badalischio non abbassò totalmente la guardia. Poi scivolò agilmente tra i tavoli, e solo quando fu sul lato destro del mostro questo la notò. Ma ormai, pur che se ne fosse reso conto, la cosa non aveva molto peso: Nikki abbatté la lama della spada sul corpo del Badalischio, mozzandogli una delle due ali.
Il demone lanciò uno strillo acuto, dimenandosi e facendo rotolare al suolo la testa menomata che prima teneva in bocca.
Nikki ne approfittò per colpirlo nuovamente, stavolta al volto, e gli aprì un lungo taglio sulle piume d’aquila, che si colorarono di sangue. Accidentalmente però, trascinò via la corona di ossa che il badalischio aveva a celare gli occhi, che furono liberi di guizzare sulla figura bionda della ragazza. Lei chiuse velocemente gli occhi, strizzandoli con foga.
‘se lo guardiamo negli occhi resteremo pietrificati’, era stato lei a dirlo.
Ma proprio perché aveva gli occhi chiusi, la maga non si accorse che il mostro aveva alzato la coda, e gliela stava scagliando contro a mò di frusta.
“Ruggito della salamandra!”
“Ice make: lancer”
“Apriti portale del toro: Tauros!”
Quando riaprì gli occhi, il Basilisco lottava contro le fiamme, il ghiaccio, e con un toro su due zampe in mutande armato di ascia.
“Occheccacchio è quel toro in perizoma?!?!” urlò, dimenticandosi persino di essere a pochi metri da un demone incazzato che, inspiegabilmente, andava a fuoco e schivava lance di ghiaccio allo stesso tempo.
“Muuuuuuuuuuuuu! Hai davvero un nice booooody!”
“Bovino, vuoi essere trasformato in una salsiccia gigante? Attacca il mostro se sei dalla nostra parte”
La mucca muggì nuovamente, per poi buttarsi all’assalto del Badalischio. Questo però, liberatosi dai due attacchi precedenti, riuscì a neutralizzare con un colpo di coda Tauros, mandandolo a schiantarsi con la sua enorme mole su un auto parcheggiata lì vicino.
“Tauros!!” Lucy richiamò lo spirito, posando la chiave dorata con le altre. Fortunatamente i suoi poteri erano attivi anche lì a Beatdark, quindi avrebbe potuto combattere assieme ai suoi compagni.
Decise rapidamente quale chiave prendere, optando infine per quella che era sicura fosse la migliore in una simile situazione.
“Apriti portale del leone, Leo”
Questa volta non accadde nulla.
“dannazione!” mormorò la maga, pallida come un lenzuolo. Ciò che aveva visto l’aveva spossata parecchio, lei non era come Nikki, e anche se lì le sue chiavi funzionavano come su Earthland, la spossatezza le aveva tolto tutte le forze. Si accasciò al suolo stringendo i denti, quando una mano calda le toccò la spalla, dandole energia e coraggio. Si voltò trovando il volto concentrato e allo stesso tempo dolce di Natsu, che le porse la mano.
“ottimo lavoro, Lù! Da cui ci pensiamo noi” Lucy gli prese la mano, tirandosi su. La morsa che l’aveva attanagliata fino a quel momento si attenuò, lasciando posto solo ad un flebile calore.
 
Nikki riuscì a riprendersi dallo smarrimento iniziale, notando solo di sfuggita che il toro palestrato era scomparso, che Gray attaccava con una lunga serie di colpi il mostro, e Natsu e Lucy erano in una situazione palesemente amorosa (per cui diventò rossa d’imbarazzo e decise di lasciarli in pace, magari avrebbero fatto il grande passo e deciso di avere 30 figli).
Ripose la spada nel fodero che portava sulla schiena, decisa ad usare finalmente i suoi poteri. Avvicinò le mani davanti al petto, per poi distendere le braccia. Le dita sottili andavano a formare dapprima un triangolo, poi un quadrato.
 “Le ossa marce ballano, il vento ti invoca. I fiori infernali si schiudano per te, Porta Potestatem*”
Lo spazio all’interno del quadrato formato dalle dita di Nikki mutò, come se si trattasse un portale verso un altro mondo. La ragazza lasciò cadere le braccia lungo il corpo, mentre il portale rimaneva dove l’aveva aperto, allargandosi fino a diventare grosso quanto uno schermo tv; dall’altro lato, si stendeva un lungo campo di magma e lava, dove il cielo erano nero per via dei fumi e varie bocche vulcaniche sputavano schizzi di magma, gas e pietre dalle varie dimensioni.
Senza esitare, vi infilò una mano. Nikki non parve accusare le altissime temperature del portale, anzi, sorrise soddisfatta. Quando ritirò la mano, questa era avvolta dal fluido rosso senza scottarla.
Come se avesse in mano una palla da baseball anziché una colata di lava, la lanciò contro il basilisco, ustionandogli la coda di serpente. Con un secondo attacco, gli colpì il volto, mirando agli occhi. Se si fosse trattato di un comune umano o di un demone di basso livello sarebbe morto bruciato, ma era un demone di classe A++, e Nikki sapeva di non poterlo uccidere così. Ma il suo obbiettivo era un altro: lo aveva accecato, impedendogli così di pietrificarli con lo sguardo.
Il badalischio ringhiò contro i quattro ragazzi, strillando e passandosi la coda bruciacchiata sul volto menomato, da cui colavano i residui dell’attacco di Nikki, per poi inoltrarsi in uno dei vari vicoli bui che sbucavano nella piazza. Nikki chiuse il portale con un fluido gesto della mano.
“Ehi stupida lucertola, torna qui!!” sbraitò Natsu, partendo all’inseguimento del demone. Anche gli altri tre lo seguirono, guardandosi intorno alla ricerca di un possibile agguato teso dal badalischio.
Si resero conto che Natsu lo aveva raggiunto quando una fiammata divampò da un piccolo cortile abbandonato, seguita da altre. Natsu stava praticamente sparando raffiche di fuoco a destra e a manca, centrando unicamente i palazzi circostanti e le opere pubbliche anziché colpire il badalischio.
“Eccolo lì” gridò Lucy, additando il tetto di un piccolo e lurido motel.
“Ci penso io.” Disse Gray, portandosi in posizione d’attacco. Prima che Lucy potesse fermare ciò che sapeva sarebbe successo, il mago aveva già congelato la facciata dell’edificio, assieme a parte della strada.
“Ora è di là!”
Questa volta fu il turno di Nikki, che si gettò all’attacco brandendo ancora la sua spada. Invece di colpire il demone però, tranciò a metà il lampione a cui il mostro era attorcigliato.
Prima che la maga degli spiriti stellari potesse aggiungere qualcosa riguardo la loro insana mania di distruzione, i tre compagni erano già partiti nuovamente all’inseguimento del mostro.
 
 
Circa un’ora dopo…
 
Lucy sbatté esausta la fronte contro il finestrino del treno, mugolando.
“Che c’è Lucy? Non sei contenta che abbiamo ucciso il badalischio?!” le chiese Nikki, che sorseggiava tranquilla un enorme bicchiere di espresso.
“…certo che sono contenta… ma è stato faticoso. E avete fatto un casino da pazzi, mezza città è stata semi-distrutta” sbottò la maga, continuando a mantenere la sua fiacca posizione.
“Tutta colpa del fiammifero iperattivo” borbottò Gray, facendo segno verso la chioma rosata stesa accanto a Lucy.
“…” Natsu avrebbe tanto voluto ribattere e trovare un nuovo insulto da regalare al mago del ghiaccio, ma la nausea gli impediva persino di pensare.
“Non pensate che… insomma, che qualcuno abbia da ridire sulle nostre… vostre, distruzioni accidentali?” chiese Lucy. Non sapeva molto su come funzionavano le gilde lì, e soprattutto non sapeva che tipo di reazione avrebbe potuto avere la pseudo-master di Slayer’s Heart se si fosse vista arrivare il resoconto dei loro danni, perdipiù causati in una missione presa clandestinamente.
Nikki la guardò come se fosse scema. “Cioè… davvero ti preoccupa questo?” Lucy annuì, mentre la cacciatrice si sbatteva una mano sulla fronte, come se fosse la più assurda cretinaggine che avesse mai sentito. “Rilassati! Non so se l’hai notato, ma a Slayer’s Heart hanno tutti una mentalità molto ristretta riguardo i danni creati in missione. Basta usare la scusa ‘ho fatto ciò che il mio cuore di cacciatrice mi diceva di fare’, Arakne si commuoverà per le belle parole e ci lascerà andare. Se perdona le denunce per molestie indirizzate ad Hiroshi, su una missione rubata e qualche muro abbattuto non farà certo storie!!”
Sia Nikki che Lucy che Gray si lasciarono andare ad una risata divertita, soffocando i suoni costanti dei mugolii afflitti di Natsu.
 
 
NOTE:
*è un essere del folklore italiano, originario della zona di valle del Cosentino, in Toscana. È simile al mostro greco Basilisco.  
*è latino, letteralmente significa ‘Cancello del potere’



 





______________SCLERO D'AUTRICE______________
Nikki: ....
Ryuu: ....
Shouta: .....
Nazori: emh.... hola!!
Ayan: ...
Ryuu: inutile essere, potevi uscirtene con qualcosa di migliore!! soprattutto dopo un mese di assenza!
Nazori: lo so, faccio pena ç_ç Autorizzo il mio linciaggio, questo ti soddisfa?
Shail: comincio io! *accrezza un enorme sasso che tiene in mano*
Nazori: ehi, stavo scherzando, mettete tutti giù quelle pietre!
*il pavimento si ricopre di sassi, frecce avvelenate, palle di cannone e torte dal dubbio aspetto*
  Yelle: una torta!!! la voglio!! :Q___
Amlach: l'ha fatta Nani, se la mangi ti ridurrai in uno stato pietoso
Glitch: pietoso quanto quello di questa stramaledetta autrice
N2: N2 conferma
Nazori: siete offensivi ù___ù
Jin: disse quella che ci umilia da dieci capitoli..
Nazori: e sentiamo, cosa ti avrei mai fatto?
Jin: hai corrotto la strega-ragno affinchè mi scrivesse frasi offensive sulla mia adorata maglia ù_ù
Arakne: s-s-s-strega?!?! D: *va a piangere in un angolino*
Nazori: attento che me la offendi!!
N2: N2 preparerà cibo. N2 ha scoperto che quando gli umani lubrificano dagli occhi vogliono mangiare dolci
Rebecca: questo vale solo per Yelle .-.
Yelle: dolci :Q____
Nikki: .... perchè a me è toccato il mostro-serpente? volevo il tizio con il lanciafiamme di Yelle!! O la strega! O il cavallo sputafuoco!
Akemi: a me è toccato il professore figo e misterioso :D
Kalel: tutte le fortune lei! a proposito, io comparirò?
Nazori: certo ^^
Kalel: che peccato...
Hiroshi: e io? e ci sarà una bella ragazza? e ci saranno tante tette?
Nazori: stoppati, depravato! Te ti mando in missione in un tempio di monaci unicamente al maschile. -3-
Rebecca: il prof figo lo rivedremo? Mi piacerebbe incontrarlo!!! :D
Nazori: ovvio! ... muahahahahah, vedrete... *faccia malefica*
Shouta: o.o 
Ryuu: o.O questa qui è pazza forte!
Glitch: aiutateci...
Shail: temo per cosa accadrà alle nostre persone con una psicotica simile a decidere il nostro futuro
Arakne: sono tutti insensibili qui ç___ç *resta a piangere nell'angolino*
Nazori: vado a consolarla. che duro essere tutori di una tizia tanto emotivamente instabile. Chaussu a tutti, alla prossima ^___^
Baci,
la vostra odiata torturatrice Nazori chan



*Il personaggio di Boris Ivanov appartiene a Sora_no_Yosei
*grazie a Midori no Yume per avermi sostenuto nel mese che mi ci è voluto per scrivere questo orrore
*grazie davvero a tutti quelli che leggono, recensiscono o mettono tra le preferite/seguite questa fic. Vi adoro *w*
*il prossimo lo metto in fretta, promesso! Ora che so come evitare di fare ore di traduzioni di versioni di latino il pomeriggio, avrò più tempo per scrivere -3-

 

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Capitolo 12
*** capitolo 11: perverts and iper-apprensives boyfriends ***


Kanda*, Beatdark
3:42 a.m.

 
 
“Erza-saaaaaaaaaaaaaaan!!! Hai delle tette enormi, sono vere?” chiese per la centesima volta Hiroshi, attirando l’attenzione di tutti gli altri passeggeri del treno.
“Certamente” rispose la maga, senza scomporsi. Gerard accanto a lei, lanciò un’occhiata inceneritrice al cacciatore, che però lo ignorò beatamente.
“Posso toccarle?” chiese nuovamente il mago depravato, con sincera curiosità.
“Certam… ASPETTA! COS’HAI OSATO DIRE, MANIACO?!?” dopo un pugno da parte della maga, Hiroshi si ritrovò spiaccicato con la testa nel fianco del treno, lasciandovi una ammaccatura.
“I-Il pugno di Erza-san è così forte…” gemette il ragazzo, per poi farsi una dormitina, con tanto di lamenti soffocati per via del duro colpo. Ricordò allora cosa gli aveva detto Gray prima che partissero: ‘attento a Erza. È un mostro orrendamente forte e brutale, se ci provi con lei non ti garantisco la sopravvivenza’
Cavoli se aveva ragione…
 
Erza strinse il pugno fino a sbiancare le nocche, cercando di trattenere la rabbia verso quel mago depravato.
“G-Gerard! Ecco…” balbettò poi, arrossendo e nascondendosi il viso tra i capelli scarlatti.
“S-sì… non…” rispose il mago, con una reazione simile a quella di Titania.
 Lasciarono cadere lì la conversazione, rimanendo in silenzio per il resto del viaggio. I pochi altri passeggeri scesero alle fermate seguenti, lasciandoli soli nel vagone.
Le porte si richiusero, e il treno proseguì la sua corsa, ormai non molto distante dalla meta dei tre ragazzi: il centro commerciale della città di Kanda.
Appena scesero alla loro fermata, bastò poco per trovare il complesso commerciale; era enorme, più di molte costruzioni che i due maghi di Earthland avevano visto in vita loro. Hiroshi invece, non ne era minimamente stupito, nonostante ammirasse come loro due la struttura.
“Quindi questo… sarebbe un centro commerciale?” chiese Gerard, dubbioso sull’utilizzo che potesse avere quel luogo tanto grande quanto all’apparenza inutile.
“Esatto”
“E… a cosa serve?” chiese Erza.
“Shopping!” rispose semplicemente il mago, sorridendo.
I due compagni lo guardarono dubbiosi. “S…shopping?”
Hiroshi annuì. “Ci sono molti e molti negozi, bar e altri locali!! Andarci è fantastico, vado spesso a quello di Lagoon City con gli altri, a giocare ai videogames”
“Come ci orientiamo qui dentro?”
“Oh, una volta ci sono stato! Con Kalel, Akemi e Arakne! Ricordo dove si trovano tutti i negozi di intimo!! Quante belle ragazze che c’erano…”
Erza fu tentata di sistemare prima lui del mostro, ma si trattenne, lasciandolo nei suoi depravati ricordi.
Tutti e tre arrivarono all’ingresso, che era stato lasciato aperto dall’uomo che gli aveva commissionato il lavoro. Il gestore del centro, supponevano. Con un mostro all’interno, tanto, evitare ad eventuali ladri di entrare era pressappoco inutile, perché sarebbero stati divorati o, nella migliore delle ipotesi, sarebbero scappati urlando.
Entrarono nell’edificio, illuminato dalle luci perenni delle vetrine e silenzioso.
Seguirono alla cieca Hiroshi, che canticchiava spensierato un ritornello.
Il centro era enorme, e dato che la loro ‘guida’ ricordava solo la dislocazione dei negozi di biancheria intima femminile, Gerard ne dedusse che non ne avrebbero ricavato una carota, e avrebbero finito per vagare alla cieca. Stranamente, si era sbagliato.
 
Hiroshi stava per indicare loro l’ennesima boutique straripante di completini di pizzo e costumi da bagno per nudisti (ed Erza era veramente stufa dei litigi dei suoi due accompagnatori riguardo il completino pseudo-bondage che le avrebbe donato di più), quando notarono che l’inferriata del suddetto negozio era ridotta ad un misero cumulo di lamiere, non molto lontano dalla porta d’ingresso.
“Ha buon gusto, direi. Questa è la linea di biancheria che Becky preferisce!” ridacchiò il cacciatore, per nulla intimorito dai ringhi poco rassicuranti che il mostro emetteva, nella sua sfrenata caccia all’ultimo pizzo. Erza evitò di chiedergli come mai sapesse quale fosse la marca preferita di intimo della sua compagna, ma si sarebbe premurata di informare la suddetta ragazza delle informazioni, sicuramente scoperte in modo illegale e maialesco, in possesso di Hiroshi.
Senza perdere ulteriore tempo, si precipitarono nel negozio.
All’interno sembrava esplosa la collezione privata di Happosai*, ed Erza evitò di soffermarsi su certi completini che, diamine, sembravano invitarla ad indossarli per una notte in compagnia di Gerard!
Rilegò in un angolo oscuro e perverso della sua mente quei pensieri sconci ma dannatamente intriganti, e si concentrò sulla figura che sguazzava allegramente tra le varie parti dei manichini di plastica e i vari capi del negozio.
Non era un mostro orrendo come se l’era immaginato, aveva un aspetto abbastanza decente da poter essere guardato senza rischio di vomitare, quasi umano. Solo che era alto sui tre metri e largo quanto un armadio a tre ante, e ricordava vagamente un cavernicolo, con un solo enorme occhio al centro della fronte.
“Ahi ahi, è un ciclope*” borbottò Hiroshi, sbuffando insoddisfatto.
Lo pseudo-umano si girò come se li avesse notati solo allora, e si grattò la barba corta e ispida con la mano staccata di un manichino.
“Uhm?! E voi chi sareste? Poco male, mi stava appunto venendo fame” bofonchiò. Si alzò con movimenti pesanti, e con la sua altezza per poco non ammaccò il soffitto. Si scrollò di dosso gli slip che e tutto ciò che gli era rimasto appiccicato addosso dopo la sua rotolata nella biancheria.
Gerard ed Erza si misero in posizione di difesa, mentre Hiroshi rimaneva calmo, guardandosi intorno.
“Uffa, adesso tutti quei bellissimi completini puzzano di sudore ascellare e capra. I ciclopi puzzano di capra bagnata, sapete?” ridacchiò.
“Sono forti?” domandò Gerard.
“Tanto. Ma sono stupidi, e hanno un alito talmente orrendo da far cadere il naso!” rispose il ragazzo. Il ciclope, che aveva appena finito di togliersi l’ultimo pizzo rimastogli incastrato nei capelli ispidi e color fango sporco, arricciò il naso, accigliato.
“Ragazzino mezzo nudo, hai osato darmi dello ‘stupido’ e del ‘puzzolente’?! Ammazzerò te per primo!” tuonò il mostro, alludendo al fatto che Hiroshi, come al solito, portava solo pantaloni bianchi e sandali, lasciandosi scoperto il petto muscoloso.
Il ciclope caricò un pugno verso i tre, che però lo schivarono. Quando sollevò la mano notarono che, dopo pochi attimi prima si trovavano loro, c’era una profonda ammaccatura nel pavimento. Nonostante la stazza, il ciclope era abbastanza agile, e solo grazie ai loro riflessi sovraumani erano riusciti a schivarlo.
Gerard attivò la sua magia, e grazie alla impareggiabile velocità di cui lo dotava, colpì il mostro con una serie di attacchi. Il ciclope volò contro un bar, distruggendolo, ma si rialzò subito intatto.
“Solo questo?” gongolò, sghignazzando.
Anche Hiroshi lo attaccò con una ginocchiata tra il collo e le spalle, con una rapidità equivalente a quella di Gerard, e il seguente volo del ciclope servì solo a distruggere una fontana che si trovava lì vicino.
Rialzatosi, il mostro sollevò un asta di metallo, relitto di uno dei negozi distrutti, a mò di mazza, e la usò per colpire i due maghi con un solo colpo. I due finirono schiantati sulle scale mobili, che furono palesemente ammaccate.
Il ciclope ghignò, poi si portò una mano tozza e callosa alla bocca, ed emise un prolungato fischio, abbastanza forte da costringere i maghi a tapparsi le orecchie.
Per alcuni istanti non successe nulla; poi il pavimento cominciò a tremare, sotto i passi pesanti di qualcuno che si avvicinava. Una decina di figure, alte poco meno del ciclope, lo affiancarono comparendo dai corridoi scuri.
“Erza-san, sono lestrigoni*!!” gli gridò Hiroshi, che però non sembrava molto preoccupato dal numero di nemici. Il ciclope scoppiò a ridere, facendo un ampio gesto con la mano.
“Questi qui sono i miei mostri, divertiamoci tutti insieme. Dopo banchetteremo con la vostra carne”
 
Gerard, come il compagno, non era preoccupato dalla situazione. Forse solo un po’, ma si trattava unicamente della novità di quelle battaglie, che mai si erano trovati ad affrontare prima.
“Meteora” mormorò, attivando la sua magia. Fece un cenno ad Hiroshi, che comprese al volo. Si scagliarono all’unisono contro il gruppo dei lestrigoni.
 
 
Erza si riequipaggiò con la Giant’s Armor. Cominciò a combattere sferrando micidiali fendenti al mostro, che però li fermò tutti con la sola forza delle braccia.
Gerard intanto aveva abbattuto due lestrigoni usando lo Chariot, ed Hiroshi schivava velocemente tutti gli attacchi, per poi decidersi ad attivare la sua magia.
“Aera!”
L’aria che circondava lui e tre lestrigoni si addensò simile alla nebbia. Hiroshi la controllò con veloci movimenti delle mani, raccogliendola in delle sfere, che lanciò contro i mostri. Successivamente, la raddensò in delle lance appuntite, che trapassarono due dei nemici, ferendo gravemente ad una spalla il terzo.
Ritornò in posizione di difesa, schiena a schiena con Gerard.
“Hai una bella magia, Gerard” esclamò sorridendo il ragazzo, per nulla affaticato.
“Anche la tua non è male. Controllo dell’aria?” domandò il mago dai capelli blu.
Gerard schivò con la sua magia un pugno, per poi colpire il lestrigone alla testa. Anche Hiroshi trovò un nuovo avversario, che colpì sfruttando una frusta nata dall’acqua di una fontana (mezza distrutta che spruzzava dai tubi rotti ovunque) vicina.
“Non solo l’aria. Controllo più o meno tutta la natura, e il clima. Arakne dice che potrei anche riuscire a batterla impegnandomi, ma la verità è che non riesco a controllarli decentemente” rispose finalmente, sorridendo contento.
 
Erza, dopo una lunga serie di colpi schivati e inflitti, fu colpita ad una spalla dal gigante nemico. La botta fu tremenda, ma la ragazza riuscì comunque a sopportarlo senza troppi sforzi.
Lanciò la sua enorme arma contro il petto del ciclope, che però la fermò senza problemi con una mano.
“Ahah, tu sei carina e forte. Ho deciso: sposerai me, Sapik*, il più grande tra i ciclopi” decise, battendosi fieramente un pugno sul petto. I lestrigoni rimasti, tre a dire il vero, nonostante fossero impegnati ad assaltare Hiroshi e Gerard, lanciarono un urlo barbaro di esulto.
L’aria nel centro commerciale si fece fredda e pesante. Troppo pesante.
Gerard ed Hiroshi, respingendo i pugni potenti dei mostri, si girarono a guardare con un’espressione omicida Sapik.
“Non ti azzardare a toccare gli airbag di Erza, gigante puzzolente!!” lo additò Hiroshi.
“Esatto, non ti avvicinare ad Erza!” lo sostenne Gerard, che assunse un fiero colore scarlatto. “Uno come te non è minimamente degno degli air… cioè, volevo dire di Erza!!”
“Oh, quindi è già impegnata? Con tutti e due per caso?!? Però, non la facevo così, la ragazzina” tuonò il ciclope, per poi mettersi a ridere.
“Certo che no, Erza è mia” rispose Gerard, che sono poi si accorse delle sue parole, e si portò le mani alla bocca, maledicendosi e tentando di negare.
“E io voglio le sue tette!!” aggiunse il cacciatore, deciso.
 
Erza ne aveva abbastanza. Quella stava diventando una tratta di possessione, e lei era la merce! Litigata tra l’uomo che amava, un ciclope maniaco e orrendo, e un ammazzademoni pervertito. Sul serio, che fine avevano fatto i floridi tempi in cui era la temuta e assoluta Titania?
Cambiò armatura, e sfoggiò la Purgatory Armor.
Alla vista dell’enorme arma che impugnava e dell’espressione adirata che aveva, i nemici che i due compagni impallidirono.
“Neanche nei tuoi sogni, schifoso demone!!!” urlò, facendo fermare il cuore ai tre presenti. Sbattè con forza l’arma contro il muso del ciclope, che si appiattì contro il pavimento crepato, poi fu il turno di Hiroshi e Gerard, che vennero entrambi colpiti e sbattuti contro la saracinesca di una profumeria, ritrovandosi gettati a mo’ di pezze tra le macerie. Poi toccò ai lestrigoni, che furono tranciati di netto dalla spada piatta con cui Titania si era riequipaggiata, assieme alla Black Wing Armor. Occupatasi di loro, Erza tornò al ciclope. Cambiò di nuovo armatura, optando per la Lighting Empress Armor.
 
In meno di mezz’ora, metà del centro commerciale fu ridotto in uno stato pietoso. Il ciclope era diventato polvere argentata sotto gli implacabili attacchi di Titania, e l’aria puzzava ancora per via delle scariche elettriche degli attacchi della maga.
“Wow! Sei stata grandiosa, Erza-san!!” applaudì Hiroshi. Erza si voltò veloce verso i due compagni, incenerendoli con lo sguardo.
“A chi apparterrebbero le mie tette, eh?!?!?” urlò, gettandosi contro Hiroshi e coinvolgendo, quasi volontariamente, anche Gerard.
 
 
“Erza-san, Gerard… posso chiedervi un favore?” mormorò Hiroshi, stravaccato su una delle poche panchine ancora intere, ridotto ad una pezza dagli attacchi di Erza. Gerard era palesemente diventato di pietra, ed Erza manteneva ancora un’aura omicida attorno a sé. I due, non del tutto convinti, annuirono.
“Non dite a nessuno che questo casino l’abbiamo combinato noi. Ayan voleva venirci questo fine settimana a fare shopping.” Mormorò.
 
Gerard si riprese per un po’: fece un paio di conti, ed associò Ayan alla ragazza dai capelli biondo platino, che tutti avevano indicato come una delle più forti della gilda. Rabbrividì pensando a cosa avrebbe potuto fare.
Donna + voglia di shopping + centro commerciale distrutto =… evitò di pensare a cosa sarebbe potuto succedere. Ricordava fin troppo bene i lamenti disperati di Fried, quando era minacciato dalla sua dolce fidanzata di accompagnarlo a fare compere. E ricordava bene anche come Natsu fosse scoppiato in lacrime quando Lucy gli aveva proposto una giornata di shopping. No, decisamente dire ad una donna di essere la causa per cui ha dovuto rinunciare alle compere, non è un buon modo di tenere alla propria incolumità!
 

 

 

Gilda di Slayer's Heart, Lagoon City, Beatdark
5:45  a.m.


 

Quando tornarono, tutti alla gilda notarono subito che Hiroshi era palesemente tramortito e fin troppo malmenato, Gerard era in uno stato di shock cronico, ed Erza camminava con la testa talmente tanto bassa che se avesse avuto qualcuno d’avanti non l’avrebbe visto.  Appena entrati, Hiroshi si lasciò cadere con la faccia contro il pavimento, esausto; Gerard rimase immobile, a bocca spalancata, e ricordare chissà che orrende avventure; ed Erza sbattè violentemente la testa contro il bancone, restando in quello stato.
“Hiro-chan, esattamente chi ti ha conciato così? Vorrei congratularmi con questo mostro” scherzò Amlach, battendo una pacca fin troppo affettuosa al ragazzo.
Questi rimase come prima, borbottando abbracciato al pavimento.
Amlach lo tirò su prendendolo per l’orlo dei pantaloni, mentre tutti gli altri ridacchiavano. “Tirati su, mammoletta! Se Ayan ti trova a terra non esiterà ad usarti come zerbino, quando ritornerà. E anche gli altri lo faranno! Vuoi per caso ritrovarti il segno del tacco di miss Master in faccia?”
La diretta interessata, che gustava tranquillamente un dolce, alzò immediatamente lo sguardò sul mago. Poi si mise a piangere, mormorando qualcosa come ‘Amlach pensa che io sia insensibile…’
Il mago, accorgendosi di ciò che aveva fatto, lasciò subito la presa su Hiroshi, che ricadde sbattendo il naso sull’orlo di un tavolo e poi rotolando sul pavimento, per correre a porre rimedio al danno che aveva causato. Involontariamente, ma l’aveva causato pur sempre lui!
Hiroshi si alzò massaggiandosi il naso “Amlach bastardo, guardami il naso; è storto ora, a causa tua!! Insensibile, rude e meschino! Ecco che tipo sei!” piagnucolò, per poi approfittare dell’occasione per gettarsi contro il petto di Shail con la scusa di ‘far passare la botta’. La ragazza però evitò accuratamente il compagno, con indifferenza, e lo mandò contro il muro.
“Maniaco” sibilò.
Intanto tutti avevano lo sguardo fisso su Amlach, che in meno di dieci secondi aveva demoralizzato ben due dei suoi compagni, e tentava ancora invano di fermare le lacrime di Arakne.
“Meschino” mormorò Kalel, osservando la scena con lo sguardo di chi rivede per la centesima volta una registrazione.
“Idiota” aggiunse Ryuu, che era interessato solo a prenderlo in giro.
“N2 è ancora in modalità omicida verso Amlach perché non ha voluto mangiare i suoi piatto” aggiunse la ragazza robot, e si rigirò quasi sconsolata un enorme coltello da macellaio tra le mani. Poi raggiunse Arakne nel suo angolo del pianto, e ritornò a rigirarsi il coltello, ripetendo a macchinetta ‘uccidere’ e ‘Amlach’.
“Amlach, meriti un record per cuori infranti in meno di un minuto” si complimentò Shail, battendogli una pacca sulla spalla.
 
Levy aveva osservato tutta la scena da un angolo della gilda. Sarebbe voluta partire anche lei per una missione, ma alla fine aveva preferito la compagnia di un buon libro. Sempre meglio che avere a che fare con i demoni!
Glitch le aveva prestato un tomo che racchiudeva tutte le informazioni su tutti i tipi di demoni, un modo come un altro di sapere un minimo su ciò che si apprestava a combattere. Aveva da subito pensato che quel libro fosse informatissimo, non mancava né di immagini né di caratteristiche comportamentali e punti deboli. Aveva dovuto però ricredersi, dopo tutto ciò che era successo: in quel tomo mancava una specie di demoni; quelli che la circondavano in quel momento.
Ma, probabilmente, nessuno era mai sopravvissuto abbastanza per documentarli.
 
Notò che anche Fried e Laxus erano rimasti in gilda, e che il secondo parlava interrottamente con un’espressione a dir poco drammatica, sbattendo occasionalmente la fronte sul tavolo demoralizzato, mentre il secondo, più che ascoltarlo, sembrava sonnecchiare, ma Levy notò che ogni tanto apriva gli occhi per dare uno sguardo veloce ad Arakne. Ma forse era solo perché sapeva che lo avrebbe fatto, che aveva notato quei velocissimi ed impercettibili gesti.
 
“Fried, taci” lo ammonì Laxus, quando ormai era sull’orlo di una crisi di nervi. “Ho capito che ti manca Mira, ma è in missione. E non ti ha portato con sé perché sei irritante e iperprotettivo!”
Fried poggiò il boccale di birra che stava sorseggiando sul tavolo, e cominciò a torturarsi le mani.
“Hai visto almeno con chi è andata?” gli chiese poi. Kalel, che passava lì accanto proprio in quel momento, sentì per caso ciò che i due si stavano dicendo. “Ah… se cercate Mirajane, è andata in missione con Jin, in una stazione abbandonata a Tzare”
Il cuore di Fried smise di battere.
La sua Mira… con un uomo? Da soli? In una missione pericolosa?
“MIRAAAAAAAAAAAA!!!” corse verso l’uscita come un pazzo, precipitandosi fuori, verso la sua fidanzata-demone.
Kalel, così come tutti gli altri membri di Slayer’s Heart, rimasero a fissare per un po’ l’ingresso.
Decisamente, anche i maghi di Fairy Tail non erano esattamente normali.
 
 
 
 

Stazione metropolitana abbandonata, Tzare, periferia di Lagoon City, Beatdark
4:43  a.m.

 

Jin e Mirajane stavano controllando l’ennesimo tunnel, facendosi luce con quella che Jin aveva chiamato ‘torcia elettrica’.
Era ormai da un’ora che giravano a vuoto, ma del mostro che erano andati ad eliminare, non c’era la minima traccia.
Trovandosi sottoterra, l’aria era umida e fredda, e da alcune vecchie tubature gocciolava acqua stagnante, che poi si raggruppava in pozze lungo le rotaie. Muschi e muffe infestavano quel luogo, segno che era chiuso da un bel po’.
“Jin-san, pensi davvero che il demone sia in queste gallerie?” domandò la maga del Take Over, guardandosi intorno.
Jin mugolò pensoso, alzando gli occhi al soffitto buio.
“Cerchiamo un demone muta forma, che è anche la causa per cui questa stazione è stata chiusa, vent’anni fa. Sono demoni vigliacchi, non penso che abbia lasciato questo luogo per uscire nel territorio dei cacciatori. Altrimenti, qualcuno di noi l’avrebbe già ucciso.”
Mirajane annuì, accennando un sorriso. “Da queste parti non ci sono molti demoni, vero? La maggior parte delle missioni in bacheca riguardava aree più lontane”
Jin rallentò il passo, affiancandola. “Per loro è come andare incontro alla morte. In tutte le principali città c’è una gilda, sarebbero eliminati subito.”
“Oh. Quindi, è come se voi foste dei temuti eroi”
Il ragazzo ridacchiò, girando la testa a perlustrare i corridoi umidi e muffosi. “Eroi non direi proprio. In realtà siamo abbastanza cattivi, noi cacciatori; scarichiamo musica illegalmente, diciamo balle assurde per coprire le nostre attività, ci ubriachiamo e finisce quasi sempre che distruggiamo qualcosa. Che dici, riusciresti ancora a definirmi un eroe?”
Ci furono un paio di attimi di silenzio, poi fu la volta di Mira di ridacchiare.
“Anche la nostra gilda è così. Anzi, sono successe cose ben peggiori. Per esempio… Gray si spoglia sempre in pubblico, Natsu distrugge sempre tutto e Laxus ha cercato di prendere il comando della gilda”
‘ha detto Laxus?? Ovvero quello da cui Arakne è palesemente attratta?!’
“Oh, sai, ho notato che Laxus e Arakne si fissano spesso. Può essere che si piacciano” aggiunse la maga, mentre i suoi occhi furono attraversati da un lampo di pura malizia malvagia. Jin si bloccò, pietrificato.
‘ha… fatto centro…’
“C-cosa te lo fa pensare? Solo perché si fissano? Ah…ahahah…”
“Perché, tu non l’hai notato?”
“N-no. Comunque, perché poi non sei voluta partire con Fried? Da quanto ho capito (grazie perlopiù ai mugolii irritati di Gajeel sul fatto che ‘sono da morire di diabete’), state insieme”
Il voltò della maga parve farsi maligno ed esasperato per un attimo, poi riprese il suo solito sorriso.
“Oh, niente. È che non volevo si preoccupasse troppo, venendo con me”
‘ovvero, non lo voleva tra i piedi perché è paranoico’
Dopo anni costretto ad intendere i segnali di pericolo da quei pazzi dei suoi compagni per salvarsi la vita, ormai il cacciatore aveva sviluppato un settimo senso (il sesto era, come per tutti i Dragon Slayer, l’istinto animale) che captava il sarcasmo e le frasi nascoste dei suoi interlocutori.
Il volto e il tono di Mirajane mentre parlava, erano stati esattamente uguali al volto di un demone che sta per divorarti, o a quello che aveva Arakne prima di picchiarlo e scrivergli scempiaggini sulla maglia con i suoi maledetti pennarelli indelebili.
I profondi e tormentati pensieri del mago furono interrotti dai primi rumori che sentirono in quei corridoi, dove si udiva solo il lento gocciolare dell’acqua.
“Miraaaaaa”
“Mmh, hai sentito qualcosa?” domandò Jin, fermandosi.
“No, perché?”
“Miraaaaaaa!”
“Di nuovo…” questa volta entrambi i maghi si fecero attenti, con le orecchie tese all’ascolto.
“Ci dev’essere qualcuno oltre noi.”
“Miraaaaaaaa!!”
“Sembra… che ti stiano chiamando!” mormorò il cacciatore, inclinando la testa di lato, confuso.
“Miraaaaaaaaa!!!”
“Mmh… sembra anche a me” aggiunse la maga, portandosi l’indice alla guancia destra.
“Miraaaaaaaaaa!!!!”
“sembra quasi….”
“Fried” concluse Mira, sospirando.
 
 


 
 
 

NOTE:
*Yu Kanda, è un personaggio dell’anime D Gray Man.
*Happosai è il ladro di biancheria intima che infesta il manga/anime Ranma 1\2. Sembra una rana raggrinzita e ha una collezione enorme, che si è creato rubando alle studentesse e dai panni messi ad asciugare della città.
*è un mostro della mitologia greca. Ha un solo occhio al centro della fronte ed è più alto e grosso di un comune essere umano. Non ho voluto optare per la stazza standard originale, ossia sui cinque-sei metri di altezza, altrimenti non ci sarebbe entrato nel negozio.
Penso tutti conosciate Polifemo dell’Odissea: eccolo a voi (senza pecore, più pervertito, ma sempre a lui mi sono ispirata!)
*i lestrigoni sono altri mostri greci. Sono citati nell’Odissea di Omero, e sono dei giganti antropofagi, di aspetto simile a quello degli umani, solo più grandi. E sono cannibali.
*In turco, Sapik significa ‘pervertito’ 





___ANGOLINO DELL'AUTRICE PAZZOIDE_______________

....
......
Amlach: è possibile sapere che fa quella psicotica nell'armadio? E perchè Hiro-chan, Nani e Arakne sono con lei?!?!
*Nazori, Hiroshi, Arakne e N2 se ne stanno nell'armadio a coltivare funghi*
Ayan: sbaglio o la tizia pazza non saluta in modo idiota e totalmente normale nonostante sia odiata da mezzo mondo?
Jin: mi sembra un sogno....
Nazori: siete cattivi. cattivi... cattivi!!!! ç___ç
Hiroshi: tanto tanto cattivi!
N2: N2 coltiva funghi. N2 è entrata nella 'setta dei depressi'
.......
Yelle: ho fame
Kalel: anch'io
Nazori: CATTIVI E INSENSIBILI!!
Hiroshi: NON CI CREDO CHE VOI SIATE I MIEI AMICI!!
Arakne: mi si sta spezzando il cuore.. ç___ç
Ryuu: ma si può sapere che avete da rompere tanto voi e i funghi!?!?!?!?
*Nazori gli passa un giornaletto del Lucca comix*
Ryuu: sul serio? Una fiera?!
Nazori: ma io ci volevo andare. Tanto tanto tanto tanto tantissimo ci volevo andare D:
Glitch: e voi altri? Almeno uscitevere con qualcosa di decente!
Hiroshi: mi sento bisfrattato...
Arakne: mi pensate senza cuore...
N2: nessuno vuole mangiare i piatti di N2...
Nikki: sono penosi!
Shail: sul serio... Shouta, che ne pensi?
*Shouta si unisce a loro*
Kalel: e sentiamo, che motivazione avresti per coltivare funghi con dei simili soggetti?
Shouta: non parlo mai... ç__ç
Nazori: D: nel prossimo capitolo aprirai bocca, non preoccuparti compare coltiva-funghi!!
Jin: già che ci sei, mi fai il favore di evitare che io venga continuamente bisfrattato da quella strega di una pseudo master?
Arakne: ecco che tornano a dire che sono spietata.... ç__ç
Nazori: come vuoi... tanto nel prossimo capitolo continuo sulla tua disastrosa miniavventura... verrai picchiato lo stesso...
*Jin si aggiunge al quintetto deprimente*
Jin: *£%^&@§
Ayan: mi chiedo... ma come ci entrano tutti e sei in quell'armadio?!
Yelle: in effetti... come hanno fatto a parcheggiare in quel metro quadro i loro enormi posteriori?!
*dall'armadio provengono espressioni scurrili sul fatto che no, nessuno di loro ha il sedere grosso*
Kalel: se non smetti di mangiare dolci, sarai tu quella con posteriore da vacca *senza malizia*
Yelle: @.@ Kalel sei spregevole!!!
*Anche Yelle entra nell'armadio*
Glitch: per favore, chiudiamo questo sclero prima che quell'armadio ci inglobi tutti!
Membri del club 'funghiamo insieme nell'armadio': Sayonara....



*faccio ritardo come sempre, non so come scusarmi ç__ç
*grazie come sempre a tutti quelli che recensiscono, leggono o mettono tra le preferite-saguite questa fic
*penso sia ormai ovvio che sono una fan di demoni e creature mitologiche, quindi aspettatevi taaaaaaanti e taaaaaaaanti altri strani mostri
*Prince_of_flame: nel prossimo capitolo, come ti avevo promesso, ci sarà la sfida con Ryuu ;)
 

 

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