Una bambina di nome Vegeta

di Phoenix3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La giovane principessa e la vecchia scienziata ***
Capitolo 2: *** 2. La figlia di Bulma ***
Capitolo 3: *** 3. La veggente ***
Capitolo 4: *** 4. Home sweet home ***
Capitolo 5: *** 5. La pozione ***
Capitolo 6: *** 6. Are you a man? ***



Capitolo 1
*** 1. La giovane principessa e la vecchia scienziata ***


Prova

 

Salve a tutti! Questa è la storia che vi avevo annunciato! ^_^ Non vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa! Sono curiosa di conoscere i vostri commenti!!!

Rileggendo il primo capitolo mi sono accorta che forse ho dato troppo spazio ai dialoghi! XD Spero di aver mantenuto i personaggi abbastanza IC! XD Va beh, sarete voi a dirlo! ^_^ BUONA LETTURA!!!

 

UNA BAMBINA DI NOME VEGETA

 

 

CAPITOLO 1 - LA GIOVANE PRINCIPESSA E LA VECCHIA SCIENZIATA

 

La piccola figura dalla chioma bionda sfrecciava nel cielo ad incredibile velocità. Poche persone avrebbero potuto starle dietro, anche tra le più allenate.

I grandi occhi azzurri osservavano il palazzo circolare sospeso in aria, che si faceva sempre più vicino. Ormai mancava poco alla meta. Finalmente avrebbe potuto parlare con il dio della Terra, e risolvere una volta per tutte i suoi problemi. Entusiasta all’idea di giungere sul posto appena possibile, espanse di nuovo la sua aura, muovendosi più rapidamente.

Nell’edificio divino, nel frattempo, qualcuno aveva già avvertito la sua presenza.

-Ma chi è?- domandò Dende a Piccolo, cercando di concentrarsi -Sembrerebbe una bambina!-

-Già- mormorò il namecciano più anziano, concentrandosi a sua volta -Eppure la sua aura... è praticamente identica a quella...-

Proprio in quel momento, la bimba fece la sua comparsa al palazzo a gran velocità.

-Buongiorno!- esclamò Dende educatamente, andandole incontro.

La piccola non rispose ed iniziò a squadrare i due namecciani con uno sguardo penetrante.

-Mi raccomando, nessuno deve venire a conoscenza di questa situazione, chiaro?!?- disse poco dopo la bambina con arroganza.

La sua voce era sottile ed acuta, ma Dende si stupì nel vedere una creatura di circa quattro anni rispondere con quel tono. Piccolo, al contrario, sembrò invece comprendere la situazione.

-Ma allora sei proprio tu...- disse chinandosi.

La piccola strinse i pugni irritata.

-Sì, sono io, va bene?!?- sbraitò -Sono il principe dei saiyan, contenti?!? E adesso fatemi immediatamente tornare come prima!!! Non voglio avere le sembianze di questa mocciosa un minuto di più!!!-

Dende esibì uno sguardo scettico, cercando poi di trattenere una risata.

-S-stai dicendo che... tu...- mormorò -sei... insomma... Vegeta?-

La bambina serrò le mani con più forza e la sua aura iniziò ad espandersi a dismisura, rischiando di far volare via il povero dio della Terra.

-SÌ, SONO VEGETA!!! MA NON C’È BISOGNO DI FARLO SAPERE ALL’INTERO UNIVERSO, MALEDIZIONE!!!- gridò.

-Adesso calmati!!!- esclamò Piccolo, riparandosi con un braccio -Devi raccontarci quello che ti è successo, altrimenti non possiamo aiutarti!!!-

Sentendo quelle parole, il saiyan smise di agitarsi, cercando di recuperare la tranquillità.

-Anche se il tuo fisico ha subito una mutazione, a quanto pare la tua forza è rimasta la stessa- affermò Dende.

-Non mi interessa- disse secco Vegeta -Io rivoglio il mio corpo, e subito!- cinguettò con la nuova voce che si era ritrovato.

-Faremo il possibile- intervenne Piccolo, cercando nuovamente di tranquillizzarlo -Ma ora raccontaci la tua avventura-

Il saiyan dalle sembianze di una bambina incrociò le braccia, mentre il trio iniziò a camminare verso il centro del palazzo.

-Questa mattina sono andato a fare un giro in una zona deserta del pianeta,- iniziò il guerriero -ed ho visto una specie di strega che stava incitando un vecchio a consegnarle tutto ciò che aveva... Tsk! Con tutta la fatica che abbiamo fatto per riportare la pace sulla Terra, c’è ancora qualcuno che si diverte con queste idiozie! Vogliono forse prendermi in giro?!?-

-Purtroppo la pace non è facile da mantenere- affermò il namecciano più alto, abbozzando poi un sorriso -Sai, mi fa uno strano effetto sentirti parlare così-

Il saiyan si irritò.

-Questo lo so benissimo anch’io!!! Ho una voce orribile con questo corpo!!!-

Piccolo mantenne il suo sguardo.

-Non intendevo in quel senso, ma non fa niente... vai pure avanti-

Vegeta lo osservò perplesso, cercando di intuire il significato delle sue parole, e poco dopo capì. Solitamente non accettava che qualcuno gli dicesse che era cambiato, anche se in fondo sapeva benissimo che era vero; ma in quel momento aveva fretta di proseguire il suo racconto, per cui decise di lasciar perdere.

-Insomma- continuò -io mi sono avvicinato alla strega e l’ho incitata ad andarsene, ma questa prima di farlo mi ha scagliato contro questo maledetto incantesimo!!!-

-Ti ha trasformato in una bambina?- chiese Dende.

-Esatto! Con una specie di bacchetta magica!- specificò il saiyan -E poi si è dileguata nel nulla, e non sono riuscito a seguirla! È stato un disonore terribile, dannazione!!! Ma giuro che se la trovo...-

-Sì, lo sappiamo, Vegeta- lo interruppe Piccolo, temendo che iniziasse uno dei suoi monologhi sull’esaltazione della sua stirpe -Quindi sei venuto qui per chiedere aiuto-

A quelle parole, l’uomo-bambina non poté fare a meno di irritarsi.

Aiuto lui, il principe dei saiyan?

Era dura ammetterlo, ma in effetti era così... da solo non sarebbe stato in grado di fare nulla in quella situazione.

Il suo silenzio, come spesso accadeva, venne interpretato come una risposta affermativa.

-Dende, hai in mente qualcosa?- gli chiese il più alto del gruppo.

-Purtroppo no...- mormorò lui spremendosi le meningi -Le streghe non sono molto diffuse sulla Terra, quindi non conosco i loro incantesimi...-

Vegeta si stava preparando a ribattere, quando Piccolo gli rivolse la parola.

-A chi hai parlato della tua situazione?- gli chiese incuriosito -Chi sa oltre a noi quello che ti è accaduto?-

Il saiyan alzò lo sguardo verso l’alto, cercando con poco successo di guardare negli occhi il namecciano.

-Nessuno- affermò con convinzione -E nessuno oltre a voi due dovrà mai venire a saperlo, chiaro?!?-

-Ma se tu non dovessi...- mormorò Dende.

-Se io non dovessi che cosa?!?- lo interruppe il saiyan, che anche nel corpo di una bambina incuteva timore -Io tornerò quello di prima e basta!!! In qualunque modo!!! Anche con le sfere del drago, se sarà necessario!!!-

Sentendo nominare gli oggetti magici, il dio della Terra lo bloccò.

-No, mi dispiace, quelle non possiamo usarle! Le abbiamo utilizzate pochi giorni fa per cancellare il ricordo di Majin Bu dai terrestri, ricordi? E poi l’anziano Kaiohshin era stato chiaro... a meno che tu non lo convinca a...-

-Ma certo!- esclamò Vegeta con un ghigno -Gli prometterò le foto della moglie di Kakaroth nuda, così finalmente pareggeremo i conti!-

-Eh?!?- domandò Piccolo confuso -Delle foto di Chichi nuda? E come fai ad averle?-

-Io non le ho- rispose il saiyan -Ma me le procurerò apposta! Anzi, sarà Kakaroth stesso a portarle a quel vecchio pervertito!-

-Ehi, Vegeta! Non insultare così il Sommo Kaiohshin- lo rimproverò Dende.

-Esatto!!! Non farlo mai più!!!- disse una voce proveniente dal nulla.

Il trio iniziò a guardarsi intorno confuso, senza capire da dove fosse uscito quel suono.

-Ka-kaiohshin?- mormorò il namecciano più giovane scettico.

-Già, proprio io!!!- rispose la voce nelle loro orecchie.

Sentendo quelle parole, i tre smisero di muoversi e tesero le orecchie per ascoltare.

-Vegeta, ascoltami bene!- riprese l’anziana divinità -Ho sentito dire che hai avuto un piccolo incidente, e che per questo vorresti utilizzare le sfere del drago. Beh, sappi che non è necessario! Credo che sul tuo pianeta ci sia già una soluzione alternativa per farti recuperare le tue sembianze-

-Davvero?!? E quale sarebbe?!?- chiese Dende curioso, mentre il saiyan ascoltava con attenzione.

-Io ve lo dico- continuò Kaiohshin -Ma sappiate che, se non dovesse funzionare, non avrete comunque il permesso di utilizzare le sfere del drago-

Ci fu una piccola pausa, mentre il trio attendeva che il Sommo proseguisse.

-Dunque, ascoltami bene, Vegeta. Credo che sul tuo pianeta esistano due persone in grado di creare una specie di antidoto per sciogliere il tuo incantesimo. Non mi ricordo bene dove abitano, ma credo in un centro abitato...-

-E come faccio a trovarli se non so nemmeno dove cercarli?!?- intervenne il saiyan irritato.

-Ehi, calma!- lo tranquillizzò Kaiohshin -Ora cerco di ricordarmi... se non sbaglio sono un uomo e una donna... però l’uomo ultimamente è impegnato... dovrai chiedere alla donna!-

-E chi è?!? Una specie di strega?!?- lo interruppe di nuovo Vegeta, che non sopportava più quella situazione -Come la trovo, si può sapere?!?-

-Cerca di non agitarti, Vegeta- lo rimproverò Piccolo -Ascolta quello che ha da dirti-

Il saiyan cercò di controllarsi, attendendo ulteriori informazioni.

-Ah, ora ricordo!- esclamò l’anziano dio -È la figlia del proprietario della Capsule Corporation!-

-Che cosa?!? Il proprietario della Capsule Corporation?!? Stai parlando di quella figlia?!?- intervenne di nuovo il saiyan, inarcando un sopracciglio.

-Eh?!? Perché, quante ne ha?- rispose Kaiohshin confuso -Pensavo che ne avesse una sola! Accidenti, allora tutto diventa più difficile! Anche perché non so né come si chiama né dove abita! Chissà se è carina! Ma no, che dico! Le scienziate sono tutte vecchie e brutte...-

-Ehm, Kaiohshin?- lo interruppe Dende.

-Che cosa c’è?- gli chiese il diretto interessato.

-Beh, ecco...- mormorò il dio -Credo che Vegeta conosca già questa persona...-

-Davvero?!? E come fa a conoscerla?-

-Bada agli affari tuoi!!!- intervenne il saiyan irritato.

-Vegeta, calmati!- esclamò Piccolo, per poi rivolgersi di nuovo alla divinità superiore -Kaiohshin, la ringraziamo per il suo aiuto. Chiederemo a Bulma di creare la pozione e...-

-Cosa?!? Hai detto Bulma?!?- lo interruppe il vecchio stupito -Ho sentito bene? La donna di cui Goku mi aveva promesso la foto nuda?!?-

-Grrr...- ringhiò Vegeta, prima di riuscire a parlare.

-Accidenti, ma allora mi ha ingannato!- continuò Kaiohshin -Mi aveva detto che era carina, invece è solo una vecchia scienziata! Uffa! La foto a questo punto non la voglio più!-

Sentendo quelle parole, il saiyan decise di restare in silenzio, conscio che quella situazione non poteva che essere a suo vantaggio. Per quel vecchio pervertito Bulma poteva anche restare la donna più orribile dell’universo; l’importante era che lui sapesse che non era così...

 

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2. La figlia di Bulma ***


Prova

 

CAPITOLO 2 - LA FIGLIA DI BULMA

 

Bulma... a quanto pareva l’unica soluzione per poter recuperare il proprio aspetto era rivolgersi a lei. Ed era l’ultima cosa che Vegeta avrebbe voluto.

Certo, forse era meglio farsi vedere così da lei che da Goku, o da Trunks...

Che cosa avrebbe pensato suo figlio vedendo che suo padre si era trasformato in una bambina più piccola di lui? Sembrava la figlia di Crilin, accidenti! E tutti gli altri? Che cosa avrebbero detto dell’orgoglioso principe dei saiyan? No, nessuno doveva scoprirlo.

Nemmeno Bulma.

Già si immaginava la scena: lei che iniziava a ridere a crepapelle e a prenderlo in giro per quanto era diventato tenero ed indifeso. Una situazione assolutamente rivoltante. Inaccettabile per lui.

-Dende, non avresti un’altra soluzione?- chiese il saiyan dopo qualche minuto.

Ormai avevano salutato Kaiohshin e stavano decidendo meglio cosa fare.

-No, mi dispiace. Tua moglie è l’unica che può creare quell’antidoto. A meno che...-

-A meno che cosa?- domandò il saiyan, leggermente speranzoso.

-Beh...- mormorò il namecciano più giovane -Conosco una terra dove esiste un elisir in grado di velocizzare la crescita a dismisura. In pratica bevendolo potresti tornare subito adulto!-

-Davvero?!?- esclamò Vegeta -E perché non me l’hai detto subito, scusa?!? Che cosa aspettavi?!?-

Dende esibì un volto imbarazzato.

-Ehm... prima non mi era venuto in mente... però in effetti ho fatto male a non dirtelo! Dal momento che la tua forza è rimasta invariata, avere l’aspetto di una donna non dovrebbe essere un problema...-

-Avere l’aspetto di cosa?!?!?- lo interruppe il saiyan irritato, scrutandolo con i suoi occhi blu infantili.

-È semplice, Vegeta- intervenne Piccolo -Se il corpo che hai adesso crescesse, diventeresti una donna. Ma dal momento che in ogni caso conserveresti la tua potenza fisica, non vedo dove stia il problema...-

L’uomo con l’aspetto di una bambina rimase in silenzio, mantenendo però inalterata la sua irritazione. Sapeva che i namecciani avevano un sesso unico, ma pensava che avessero capito che non era la stessa cosa essere maschi o femmine.

Lui era un uomo, voleva essere un uomo.

Non avrebbe mai accettato di vivere il resto della sua vita con un corpo femminile.

Mai.

Che cosa avrebbe pensato Trunks? Che da quel giorno in poi avrebbe avuto due madri?

E Kakaroth? Che il suo vecchio rivale era un transessuale?

E tutti gli altri? Ovviamente che il principe dei saiyan si era ridotto davvero male!

E Bulma? Ehm...

-Che c’è, Vegeta? Ti vedo perplesso. Non vuoi essere una donna?- gli chiese Dende tranquillo.

-Certo che no!!!- esclamò il saiyan con tono seccato -Io non voglio essere una stupida femmina, chiaro?!? Voglio tornare ad avere il mio aspetto!!!-

I namecciani gli rivolsero uno sguardo interrogativo.

-Ma perché? Che cos’hanno le donne?- intervenne Piccolo -Forse fra i saiyan erano considerate deboli ed inferiori, ma sulla Terra hanno gli stessi diritti degli uomini, soprattutto nelle città-

“Come sarebbe a dire che cos’hanno le donne?” pensò Vegeta “Al massimo che cosa non hanno...”

-Non è questo il punto, dannazione!!! Accidenti a voi namecciani!!!- imprecò, cinguettando con la nuova vocina.

I due interpellati rimasero a riflettere per qualche minuto, mentre l’uomo-bambina non sembrava intenzionato a dare ulteriori spiegazioni.

-Forse ho capito!- esclamò Piccolo dopo un po’, richiamando l’attenzione dei presenti -I terrestri e i saiyan non fanno le uova, per cui i due sessi servono per avere i figli! Scusaci, non pensavamo che tu volessi allargare la tua famiglia...-

Vegeta cercò di contenersi, stringendo i pugni irritato.

-Io non voglio allargare un bel niente!- rispose, cercando di trattenere l’imbarazzo, per poi riflettere sulla frase -Mmm... e va bene: visto che non capite, mettiamola così! Ma mi raccomando, questo discorso non deve uscire da qui, chiaro?!?-

I namecciani annuirono, senza aggiungere altro.

 

A Satan City la Capsule Corporation aveva da poco costruito una sede staccata, grande quasi quanto gli enormi edifici di Città dell’Ovest.

Quella mattina Bulma si era recata nella città di Mister Satan per un’importante riunione sul commercio di alcuni prodotti. Una volta entrata nell’alto grattacielo, aveva raggiunto uno degli ultimi piani, pronta a ricevere proposte da uomini d’affari di tutto il mondo.

La bambina dai capelli biondi atterrò ai piedi dell’istituto, azzerando immediatamente la sua aura per non essere individuata. Sapeva che in quella città Gohan si divertiva a fare il supereroe, e che aveva buone probabilità di incontrarlo. Inoltre da qualche mese si era stabilita nel centro abitato anche la parte buona di Majin Bu, con cui in quel momento non voleva avere assolutamente a che fare. L’ultima cosa che desiderava era che qualcuno scoprisse chi era. Ormai aveva capito che l’unica soluzione per poter tornare ad essere il vero principe dei saiyan era rivolgersi a Bulma, ma non per questo aveva intenzione di far sapere anche agli altri in quale situazione si era cacciato.

Bulma... che cosa gli avrebbe detto se lui avesse accettato di bere l’elisir di cui parlava Dende, restando per sempre una donna? Quei namecciani non avevano capito proprio niente... ma d’altronde, non potevano capire...

Vegeta aveva sempre creduto che i saiyan fossero immuni a quel sentimento che qui sulla Terra chiamavano amore... gli avevano insegnato che per la sua razza esisteva solo un istinto naturale di avere degli eredi, e nient’altro...

Le ipotesi quindi erano due: o lui non era un saiyan, o gli avevano insegnato delle cose false...

Ovviamente era la seconda... lui era un saiyan, e lo sarebbe rimasto per sempre.

Per questo non vedeva l’ora di tornare ad avere il proprio aspetto. Potevano dirgli che era cambiato, che Polunga lo aveva resuscitato insieme ai buoni, che ora avrebbe fatto qualunque cosa per difendere la sua famiglia... ma non potevano cambiare il suo aspetto. Questo mai. Lui era e sarebbe sempre rimasto l’orgoglioso principe della sua razza.

All’entrata dell’enorme edificio venne accolto da una ragazza in minigonna.

-Ciao, piccolina! Posso aiutarti? Ti sei persa?-

Vegeta incrociò le braccia seccato.

-No, so benissimo dove mi trovo. Voglio parlare con la signora Bulma- disse, sforzandosi di usare il termine “signora” per sembrare più credibile.

La ragazza le fece un gran sorriso, mostrando i denti bianchissimi.

-Hai detto la signora Bulma?- ripeté -Mi dispiace, ma è molto impegnata adesso! Sono spiacente, ma non può ricevere tutte le bambine che hanno problemi con i giocattoli della nostra ditta...-

-Io non ho nessun problema con i giocattoli!- esclamò il saiyan, cercando di contenersi -Devo parlare con lei urgentemente! Si tratta di una cosa privata e di vitale importanza!-

La giovane le rivolse uno sguardo interrogativo. Una cosa di vitale importanza?

-Scusa, piccola, ma tu chi sei? Sei forse imparentata con il capo della Capsule Corporation?-

Vegeta rifletté un attimo sulla domanda, indeciso su cosa risponderle per convincerla a portarlo da sua moglie.

-Sì, sono la figlia di Bulma. Ora portami da lei- disse poco dopo, mantenendo il tono freddo tipico del suo modo di parlare.

La signorina si chinò verso di lui e lo squadrò da capo a piedi scettica.

-La figlia di Bulma...- mormorò tra sé e sé, mentre un’altra segretaria con i capelli scuri giungeva sul posto.

-Chi è questa bambina così carina?- chiese la mora alla collega.

L’amica si alzò e la guardò confusa.

-Dice di essere la figlia della signora Brief...- disse -Secondo te è possibile, Pen?-

La donna interpellata inarcò un sopracciglio, spostando il suo sguardo verso la piccola dagli occhi blu.

-Sì, credo che sia possibile...- rispose -L’avrà avuta con uno dei tanti amanti...-

-AMANTI?!?- gridò Vegeta, prima di riuscire a controllarsi.

Le due donne lo osservarono spaventate, non riuscendo a capire come una bambina così piccola potesse incutere loro tanto timore.

-Stai calma- la tranquillizzò Pen, abbassandosi e mettendole una mano sulla spalla -Sono solo voci che girano all’interno dell’istituto...-

-Non mi toccare!- esclamò Vegeta scrollandosi dalla presa.

La mora rimase ad osservarlo allibita, per poi decidere di parlare.

-Come ti chiami?- chiese -Se sei davvero la figlia di Bulma, ti porterò da lei! Però prima dicci il tuo nome-

Il saiyan incrociò di nuovo le braccia, mettendosi a riflettere. Come doveva dire di chiamarsi? Bulma non aveva una figlia in ogni caso, quindi qualunque nome sarebbe andato bene...

No, era meglio non dirne uno qualunque. Trunks era un termine collegato alla famiglia di cui faceva parte, e lui era sicuro che se fosse nato femmina avrebbe avuto comunque un nome simile...

-Mi chiamo Bra- disse Vegeta con sguardo impassibile.

Quel nome era perfetto. Ed ora che lo aveva pronunciato, si accorse che gli piaceva anche molto.

-Hai detto Bra?- ripetè Pen, esibendo questa volta un sorriso -Bene! Seguimi Bra... ti porto dalla mamma...-

 

 

Eccomi qui con l'aggiornamento!!! Allora, che ne pensate? Ah, per chi non lo sapesse, Bra in giapponese significa "reggiseno", mentre Trunks, Bulma e Brief sono altri termini legati alla biancheria intima! ^_^

Sono stata cattiva con Vegeta, eh? :) Credo che per lui essere una bambina sia una grande umiliazione! XD Spero che il capitolo vi sia piaciuto... se sì, fatemi sapere cosa! ^_^ Ed ora i ringraziamenti!

 

@Me91: visto? Ho già aggiornato! ^_^ In seguito scoprirai anche qualcosa su ciò che dovrebbe creare Bulma per guarire il saiyan... sono contenta che i personaggi ti siano sembrati IC! ^_^

 

@maryana: ne sono felice! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

 

@Angelo Azzurro: grazie! Credo che aggiornerò quasi ogni giorno (tanto sono 5 capitoli e ce l'ho già completa!)

 

@vegetina94: eh, già, poverino!!! Che umiliazione per il principe dei saiyan! Beh, devo ammettere che mi piace metterlo in situazioni... come dire, imbarazzanti! XD

 

@SuperEllen: la reazione di Bulma la vedrai presto.... sono contenta che ti sia piaciuto!

 

@hannon: eh, già! Maledetta strega! XD Non credo che sapesse chi si trovava davanti quando ha lanciato l'incantesimo!!

 

@Sweetgirl91: grazie! Sono contenta che i dialoghi non ti sembrino esagerati... ogni tanto mi faccio prendere troppo da questi!

 

@flyvy: Ciao!!!! Mi fa molto piacere che la stia seguendo anche tu!!! Spero che anche questo capitolo ti abbia incuriosito!! ^_^

 

@vale 15: mi fa piacere che il mio stile ti piaccia! ^_^ Grazie mille!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3. La veggente ***


Prova

Eccomi qui!!! ^_^ Scusate per il lieve ritardo, ma non ho potuto connettermi molto ultimamente... mi dispiace di non poter ringraziare tutti di persona, ma sappiate che leggo sempre tutte le vostre recensioni e che mi fanno davvero piacere!!!!

Ma ora passiamo al terzo capitolo... finalmente Vegeta e Bulma si incontreranno... ma il principe rivelerà davvero la sua identità? BUONA LETTURA!!!

 

CAPITOLO 3 - LA VEGGENTE

 

Il telefono della segretaria squillò improvvisamente.

-Pronto! Sono Pencil...- disse la ragazza alzando la cornetta -Ciao Pen!-

Sentendo la giovane parlare, Bulma staccò lo sguardo dal monitor del suo computer, puntandolo su quello della sua assistente.

-Che cosa vuole Pen?- chiese curiosa la turchina.

La segretaria continuò a parlare al telefono, per poi riattaccare dopo qualche secondo.

-C’è una bambina che desidera parlarle- disse Pencil -Ha circa quattro anni, è bionda ed indossa un vestitino azzurro-

Bulma osservò la donna inarcando un sopracciglio.

-Una bambina?- ripetè -Ah, forse ho capito! È Marron! Ma che cosa ci fa sola a Satan City?-

La segretaria alzò le spalle.

-Non ne ho idea...- mormorò -Comunque Pen la sta portando qui. Dice che ha rivelato di essere sua figlia e di chiamarsi Bra...-

Bulma gli lanciò un’occhiata confusa.

-M-mia figlia?- ripeté -Ma io non ho una figlia! Ho un bambino di otto anni! E lo sanno tutti!-

Pencil sorrise.

-Sì, infatti...- disse -Ma sa che qui girano delle strane voci...-

-È vero!- esclamò Bulma seccata -Ogni volta che un dipendente mi rivolge la parola, si sparge la voce di una mia presunta relazione con lui!-

Non fece in tempo a terminare la frase, che la porta automatica si aprì.

Sulla soglia comparvero due figure.

Pen entrò lentamente nell’ufficio, guardando la bambina bionda per invitarla ad avanzare.

La piccola, in tutta risposta, incrociò le braccia imbronciata e fece un passo avanti.

-Eccoci arrivati!- esclamò la segretaria mora.

-È lei?- domandò Bulma indicando la bimba.

Pen annuì.

-Andatevene- disse Vegeta seccato -Devo parlarle in privato- aggiunse, indicando a sua volta Bulma.

Sentendo quelle parole, le due segretarie puntarono gli occhi sulla scienziata, aspettando il suo parere.

La turchina osservò la bambina allibita.

Bra... il nome sembrava chiaramente avere a che fare con la sua famiglia. Inoltre il suo atteggiamento, per quanto la cosa potesse sembrarle assurda, era terribilmente simile a quello di Vegeta...

Si avvicinò leggermente per osservarla meglio. Se avesse ereditato i capelli biondi dalla nonna e gli occhi azzurri dalla madre, avrebbe potuto essere davvero sua figlia!

E se fosse venuta dal futuro?

-Fate come dice!- esclamò la donna -Lasciateci sole-

A quell’ordine, Pen e Pencil abbandonarono l’ufficio, lasciando che il silenzio calasse nella stanza.

Vegeta alzò lo sguardo verso la donna. Come al solito portava un vestito molto corto, che le lasciava scoperte gran parte delle gambe. Il saiyan si accorse di essere talmente basso da poter vedere sotto la gonna.

Com’era possibile? Significava che tutti i bambini potevano guardarci?

L’uomo cercò di evitare queste riflessioni, concentrandosi sul suo problema. Stava per iniziare a parlare, quando un altro pensiero gli sfiorò la mente.

Gli amanti...

Ecco, ci stava pensando di nuovo. Inutile, era più forte di lui.

Una volta non gli sarebbe importato nulla di quello che lei faceva con altri uomini, anche se in fondo aveva sempre avuto fiducia in lei; ma ora... sì, ora qualcosa era cambiato.

Bulma doveva essere solo sua... chiunque avesse provato a rubargliela, l’avrebbe pagata cara.

Non serviva a nulla negarlo a se stesso.

Era geloso... tremendamente geloso...

-Allora, piccola, che cosa dovevi dirmi?- le chiese la donna sorridendo.

Vegeta alzò lo sguardo verso di lei. Trovandosi nel corpo di una bambina non avvertiva più alcuna attrazione fisica verso quella donna... eppure, nonostante ciò, provava lo stesso una forte ammirazione nei suoi confronti.

Ecco, peggio di così non poteva essere.

Se, in un’ipotesi assurda, i saiyan un giorno fossero tornati in vita, e suo padre gli avesse chiesto che cosa ci faceva con quella terrestre, lui avrebbe potuto dirgli semplicemente che era attraente.

Ma sapeva che non era solo così.

Ed ora, in quella situazione, stava avendo un’ulteriore prova che oltre all’aspetto fisico c’era dell’altro...

Accidenti a lei!

Perché i saiyan non erano come i namecciani?

Sarebbe stato tutto più semplice!

-Prima di tutto, io non sono tua figlia- disse freddo Vegeta.

La donna sorrise.

-Beh, in effetti mi sembrava strano...- mormorò -Quando mi hanno detto che eri bionda ho pensato alla figlia di un mio amico, ma a quanto pare mi sono sbagliata...-

Vegeta rimase in silenzio, pensando a cosa fare.

-Io non sono una stupida mocciosa- affermò -E so molte cose di te. Anzi, ti conviene rispondere alle mie domande, se non vuoi che ti succeda qualcosa-

Bulma osservò la bambina confusa.

-Eh?!?- esclamò -Ma che stai dicendo? Non sei una bambina? Ma che cosa sai di me? E perché vuoi farmi delle domande?-

Il saiyan non si scompose e rivolse lo sguardo verso la finestra.

-Questa notte ti sei alzata verso le tre perché avevi sete- disse.

Bulma spalancò gli occhi.

-C-come fai a saperlo? S-sei una veggente?-

Vegeta mostrò un ghigno.

-Diciamo di sì- rispose.

-Allora dimostramelo. Quello che mi hai detto non è sufficiente-  pronunciò la turchina sorridendo.

L’uomo-bambina rimase immobile, per poi tornare a parlare.

-Stamattina la sveglia ha suonato in camera tua verso le sei e mezza... prima di indossare quell’abito, ne hai provati altri due simili, ma di un altro colore...-

-Potresti avermi spiato- affermò la donna, non convinta -Perché non mi dici qualcos’altro... che ne so... sono sposata?-

-No!- fu la risposta immediata.

Bulma scoppiò a ridere.

-Haha, sapevo che non eri una veggente!-

-Sì che lo sono invece!- esclamò Vegeta infastidito -Tu non hai mai partecipato a nessuna pagliacciata in cui ci si infilano quegli stupidi anelli, quindi non sei sposata!-

La donna smise di ridere e lo guardò impressionata.

-Però, devo ammettere che hai ragione!- disse -Comunque, anche se non mi sono mai sposata, è come se lo fossi...-

-Questo è un altro discorso...- si limitò a mormorare il saiyan.

Bulma si chinò verso di lui, mantenendo il suo sorriso.

-E va bene, ti credo! Sei una veggente! Posso sapere che cosa sei venuta a fare?-

Vegeta si voltò verso di lei, scrutandola attraverso i suoi occhi azzurri.

-Prima di dirtelo devi rispondere alla mia domanda...- disse freddo -Quanti amanti hai avuto in questi anni?-

Ecco, glielo aveva chiesto. Altro che matrimonio, quella era una vera pagliacciata! Ma d’altronde non avrebbe mai avuto un’altra occasione per ottenere da lei una risposta sincera. Se lei gli nascondeva qualcosa, doveva sfruttare la situazione per scoprirlo.

-Quanti amanti?- ripeté la donna scettica -Ma neanche uno!-

Vegeta inarcò un sopracciglio.

-Non mentire- disse -O sarà peggio per te-

Bulma gli si rivolse convinta.

-Non sto mentendo, è la verità! Qui girano un sacco di voci su alcune mie presunte relazioni, ma sono tutte false! Credo che siano gelosi del mio successo... io non ho mai tradito nessuno! Anzi, semmai è successo il contrario!-

-Il contrario?!?- le chiese Vegeta stupito.

La donna sorrise.

-No, beh, non con mio marito... -mormorò -Mi riferivo al primo fidanzato che ho avuto! Lui sì che era proprio un dongiovanni!-

Vegeta tornò a guardare la finestra.

-Te l’eri scelto te...- disse.

Bulma si sedette a terra, abbassandosi quasi all’altezza del compagno.

-Mio marito invece è l’esatto contrario... le altre donne non gli interessano... sono sicura che non mi tradirebbe mai...-

-Questa poi...- fu la risposta.

La turchina si mise le mani sui fianchi.

-Come sarebbe a dire? Vegeta mi tradisce?- esclamò.

Il saiyan non rispose, perdendosi nei suoi pensieri.

Bulma quindi non aveva mai avuto amanti, ed era convinta a sua volta che nemmeno lui ne avrebbe mai volute avere.

Era vero.

Dannatamente vero.

Maledizione! Perché gli avevano attaccato quella strana malattia?

E perché nemmeno Babidy era riuscito a curargliela?

Dannazione...

-Allora? Vegeta mi tradisce o no?- domandò di nuovo la donna preoccupata.

-Tsk! Smettila di discutere di queste assurdità! Piuttosto, vedi di trovare un modo per farmi recuperare il mio aspetto!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4. Home sweet home ***


Prova

 

CAPITOLO 4 - HOME SWEET HOME

 

Bulma mutò improvvisamente espressione, osservando allibita la figura che le stava davanti.

-I-il tuo a-aspetto?- farfugliò -E quale sarebbe?-

Vegeta fece un passo verso la finestra, dandole le spalle con le braccia conserte.

-Non ci arrivi da sola?- le chiese.

La donna gli rivolse un’occhiata confusa.

-No... io non ti conosco...- disse -Non conosco nessuna Bra...-

Il saiyan rimase immobile.

-Idiota! Io non mi chiamo Bra! E non sono una veggente! Possibile che tu non capisca? Credevo che mi conoscessi bene, ma forse mi sbagliavo...-

Una scarica elettrica attraversò la mente di Bulma. In realtà aveva avuto da subito l’impressione che si potesse trattare di quella persona, ma non era riuscita a convincersene del tutto.

No, non poteva essere...

-V-Vegeta?- mormorò a bassa voce, con un’espressione scettica.

L’uomo-bambina si voltò di nuovo verso di lei.

-Complimenti! Ci sei arrivata!- le rispose sarcastico -Bene, ora vedi di trovare un modo per farmi tornare un uomo, prima che perda la pazienza!-

In tutta risposta, Bulma iniziò a scrutarlo con curiosità, lasciandosi scappare un sorriso.

-Scusa per stanotte...- disse.

-Eh?!? Di che cosa?!?- domandò il saiyan.

-Beh...- rispose lei -Hai detto che mi sono alzata alle tre per bere, quindi significa che ti ho svegliato... mi dispiace...-

Vegeta inarcò un sopracciglio. Tutto qui?

Bulma allungò una mano verso di lui.

-Però potresti fare a meno di dubitare della mia fedeltà...- aggiunse accarezzandogli la piccola testa.

Vegeta si irritò, cercando di non arrossire, e si voltò dall’altra parte.

-Ti ho chiesto se avevi degli amanti solo perché non sapevo cosa fare!- mentì seccato.

La donna scoppiò a ridere.

-Davvero?- gli chiese, senza riuscire a trattenersi -Credevo che tu avessi fretta di tornare un uomo!-

Ecco, l’aveva spiazzato. Ed ora? Che cosa si poteva inventare per tenere alto il proprio onore?

-Infatti ho fretta, quindi adesso smettila! Prima la finiamo con questa buffonata, prima potrò recuperare il mio aspetto!-

Bulma smise di ridere e continuò ad osservare il compagno, che nel frattempo si era girato di nuovo verso di lei.

-Ti adoro quando sei geloso...- disse la donna.

-Piantala!!!- gridò lui irritato.

La turchina si fece seria, conscia che la situazione non era delle migliori per discutere di altre cose.

Così come aveva fatto poco prima con Piccolo e Dende, Vegeta raccontò a Bulma quello che gli era successo, sottolineando l’orribile umiliazione che aveva subito.

-... pensa! Io, il principe dei saiyan, ridotto all’aspetto di un’inutile mocciosa terrestre! Giuro che se trovo quella strega...-

-Sì, tesoro, ho capito!- lo interruppe la donna, come aveva fatto il namecciano poco prima -Ora, per favore, potresti spogliarti?-

Vegeta la fissò con sguardo interrogativo.

-S-spogliarmi?- ripeté stupito.

-Beh, sì... ma non fraintendermi... voglio solo vedere se sei davvero diventato una bambina a tutti gli effetti... è importante per sapere come curarti...-

Sentendo quelle parole, Vegeta non disse nulla, ed iniziò a sfilarsi il vestitino azzurro.

-Maledizione! Come si toglie questo affare?!?- imprecò seccato, cercando di far uscire le esili braccia dall’abito.

-Aspetta, Vegeta! Così finirai per romperlo!- lo fermò la consorte.

-E allora?!?- ribatté l’uomo-bambina infastidito.

Bulma gli afferrò il vestito e lo incitò con lo sguardo a mollare la presa.

-Lascia fare a me!- disse, sfilandoglielo poi con facilità -Accidenti... per fortuna che non abbiamo una figlia! Se avessimo una bambina non sapresti nemmeno come vestirla... ecco fatto, ora non hai più nemmeno le mutande...-

La donna strinse gli indumenti nella mano, per poi guardare di nuovo il compagno.

-Allora?!?- esclamò lui irritato -Sono una mocciosa, no? Bene, allora fammi tornare un uomo!-

La turchina sorrise.

-In effetti sei proprio una bambina... ed anche molto carina, sai? Da grande potresti diventare una modella!-

Il saiyan strinse i pugni infastidito.

-Smettila, Bulma! I tuoi discorsi assurdi non mi interessano! Vuoi che torni come prima o no?-

In tutta risposta, l’interpellata gli porse di nuovo i vestiti.

-Certo che sì- disse -Stavo solo dicendo che sei una bella bimba... beh, ora rivestiti, prima che entri qualcuno e mi accusi di pedofilia...-

Vegeta le strappò i vestiti di mano e se li rimise immediatamente.

 

-Mi raccomando, nessuno deve venirlo a sapere, chiaro?-

Bulma lanciò una capsula a terra, facendo apparire l’ultimo modello di jet volante.

-Neanche Trunks?- chiese la donna salendo sul mezzo.

-No!!!- fu la risposta del saiyan, che nel frattempo si era accomodato di fianco a lei -Né Trunks, né tuo padre, né nessun altro!-

La turchina azionò il motore, iniziando poi a dirigersi verso Città dell’Ovest.

-Scommetto che per nessun altro intendi soprattutto Goku!- disse ridendo.

Vegeta incrociò le braccia imbronciato.

-Sì, ovvio!- esclamò -Kakaroth non dovrà mai scoprirlo! A proposito... è proprio necessario portarmi con te in laboratorio?-

Bulma si voltò verso di lui.

-Certo!- rispose -Devo fare degli esperimenti! Fidati di me!-

Il saiyan inarcò un sopracciglio e rimase in silenzio.

L’apparecchio acquistò velocità, sfrecciando nel cielo azzurro cosparso di nuvole bianche. Era talmente veloce che qualcuno, scorgendolo da lontano, pensò che si trattasse di Great Saiyaman. In realtà il supereroe quel giorno non si trovava a Satan City. La scuola per quella mattina era terminata e lui si era recato velocemente a casa dopo aver ricevuto un invito a pranzo...

-Maledizione!- esclamò Vegeta all’improvviso, facendo sussultare la donna al suo fianco.

-Che cosa c’è?- gli chiese Bulma stupita.

Vegeta fece uno sguardo irritato, puntando i suoi occhi verso il vetro del jet.

-Kakaroth è a casa nostra... e ci sono anche i suoi figli!-

La turchina cercò di nascondere un sorriso.

Casa nostra...

Vegeta spesso, senza volere, si lasciava scappare delle affermazioni che in situazioni normali non avrebbe mai fatto...

-Davvero? Forse sono andati a trovare Trunks!- rispose.

-Già! E scommetto che come al solito li ha invitati a pranzo!- sbottò il saiyan arrabbiato.

La donna tornò a concentrarsi sulla guida.

-Beh, non vedo dove stia il problema...- disse -Ti basterà fingere di essere una bambina qualunque... dirò che sei la figlia di una mia dipendente...-

Vegeta si accigliò.

-La fai facile tu, eh? E come facciamo con la mia aura? Credi che Kakaroth non la riconosca?-

Bulma continuò a fissare il cielo impassibile.

-Pensavo che tu fossi in grado di camuffarla- mormorò.

-Tsk!- rispose lui, restando imbronciato -Sono in grado di azzerarla, è vero, ma non so a quanto possa servire... anche perché probabilmente non potrò nemmeno nascondermi, visto che Trunks ci verrà incontro subito...-

Bulma annuì.

-Già. Di solito appena mi sente arrivare mi corre incontro, quindi credo che sarò costretta a presentarti a tutti...-

Conscio della veridicità di quell’affermazione, l’uomo-bambina rimase in silenzio, desiderando più di ogni altra cosa svegliarsi da quel maledetto incubo.

 

Eccomi qui!! Aggiorno questa mattina che divento ufficialmente maggiorenne! ^_^ Non ho molto tempo, quindi ne approfitto per salutare i miei recensitori: Sweetgirl91, ladydarkprincess, lilla4eve, bulma_92, vegetina94, manu88 e Me91! ^_^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Pensavo che fosse il penultimo, invece ne mancano ancora due... secondo voi Vegeta incontrerà Goku? E Trunks? Tutto alla prossima puntata! ^_^ 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** 5. La pozione ***


Prova

 

Ciao a tutti!!! Questa volta vi ringrazio per bene, visto che ho tempo... innanzitutto ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri! ^_^

In questo capitolo ne vedrete davvero delle belle, perchè ci sarà il fatidico incontro con Goku!!! Il prossimo, che sarà l'ultimo, avrà invece la parte più romantica... beh, non aggiungo altro!!! BUONA LETTURA!!!!!

 

@vegetina94: eh, già, fa ridere, anche se sembra un po' pedofila!XD Per fortuna che nessuno dei colleghi l'ha vista!

 

@Me91: mi dispiace, ma questa FF era impostata così... il prossimo capitolo sarà l'ultimo!^_^ E tu e Sweetgirl la continuate la FF? Beh, tornando alla mia... vedo che inizi a fare delle ipotesi... scoprirai presto tutto!!!!

 

@vale15: già, Bulma non ha riso troppo, perchè alla fine forse è stata comprensiva! ^_^ Però in realtà la situazione per lei è stata divertente! ^_^

 

@ladydarkpricess: eh, già... chissà se Goku lo riconoscerà! Vedrai!

 

@Sweetgirl91: sì, Vegeta si è fatto sfuggire un "casa nostra"... beh, a quanto pare la considera tale! ^_^ Ora vedrai l'incontro con Goku! ^_^

 

@Angelo Azzurro: Vegeta bambina ti fa morire? Beh, ora vedrai se ti farà morire anche il comportamento di Goku! haha!

 

@luisa87: mi fa piacere che tu l'abbia letta tutta di fila!! grazie mille!!!

 

CAPITOLO 5 - LA POZIONE

 

-Ecco mia madre! Non credevo che sarebbe arrivata così presto!- esclamò il bambino dai capelli lilla con lo sguardo rivolto verso il cielo.

-Forse ha avuto un imprevisto- disse Chichi affiancandolo.

-Beh, meglio così!- affermò Goku sorridendo -Non vedo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti!-

Mentre la moglie del saiyan lo rimproverava per i suoi pensieri fissi sul cibo, il lussuoso jet volante atterrò davanti a loro, prendendo posto sull’erba dell’enorme giardino della Capsule Corporation.

-Ecco Bulma!- esclamò Goten guardando Gohan.

Lo sportello automatico si aprì e, con grande stupore di tutti i presenti, due figure scesero dal mezzo. La prima, attesa e conosciuta, avanzò verso di loro con il sorriso sulle labbra; la seconda, al contrario, si limitò a squadrare tutti con le braccia conserte ed il volto impassibile.

-Ehilà!- esclamò Bulma alla famiglia Son -Come mai da queste parti?-

-Goten questa mattina è venuto a giocare con Trunks, e tuo figlio ci ha invitato tutti a pranzo!- rispose Chichi ricambiando il sorriso.

-Ho fatto bene, mamma?- domandò il bambino dai capelli lilla alla turchina.

La donna si girò verso di lui.

-Ma certo! Lo sai che la casa è grande! Puoi invitare chi vuoi!-

Sentendo quella frase, Trunks si sentì sollevato. Per una volta non sarebbe stato rimproverato per aver fatto qualcosa senza chiedere il permesso ai genitori.

-E lei chi è?- chiese Goten, indicando la bambina bionda pieno di curiosità.

A quella domanda, il resto dei familiari iniziò a squadrare la piccola, colto dallo stesso interesse di sapere.

 -Ah, giusto!- esclamò Bulma solare -Lei è la figlia di una mia dipendente... si chiama Bra!-

-Bra?- ripeté Trunks, come se il nome gli fosse familiare.

-Già!- disse la madre -È bellissima, vero?-

Vegeta lanciò alla moglie un’occhiata assassina. Per quale motivo si stava perdendo in quelle chiacchiere inutili? Non aveva fretta di riportarlo alla normalità?

-Sì, è proprio carina!- esclamò Goku allegro.

Lentamente, si chinò verso il vecchio rivale, mettendogli una mano sulla chioma bionda.

-Ma lo sai che sei proprio tenera?- gli disse il guerriero sorridendogli.

“Devo mantenere la calma... devo mantenere la calma...” si ripeté nervosamente Vegeta nella mente “Kakaroth... maledizione... levami quella mano di dosso! Accidenti! Perché?!? Perché doveva succedere?!?”

Lo sguardo di Goku si fece improvvisamente serio.

-Che succede, papà?- gli domandò Gohan, preoccupato dall’improvviso cambio di espressione del padre.

Il saiyan tolse la mano dalla testa di Vegeta, rimettendosi in piedi.

-Chi sei? Rispondimi- chiese Goku all’uomo-bambina.

“Dannazione! Se n’è accorto!” pensò Vegeta innervosito.

-Mi chiamo Bra- rispose, cercando di essere convincente.

Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe subito una simile umiliazione.

L’ultima.

-Questo l’ho capito. Ma che cosa sei venuta a fare qui?- domandò di nuovo il guerriero dai capelli a palma.

-Ma che succede?- intervenne Trunks confuso, lanciando occhiate alternativamente a Goku e al padre.

-Non avverto nessuna aura provenire dal tuo corpo...- continuò il saiyan più alto guardando il rivale -Il che mi fa sospettare che tu sia un cyborg...-

-Questi non sono affari tuoi!- esclamò Vegeta irritato, deciso più che mai a non svelare la propria identità.

-Sì, Goku, infatti lo è- intervenne Bulma, interponendosi fra i due per diminuire la tensione -Bra è un esperimento di un noto scienziato della Capsule Corporation, ma non è una stata creata per combattere! È totalmente innocua, davvero!-

L’amico d’infanzia osservò la donna comprensivo, capendo la situazione.

Dopo aver chiarito le ultime cose, Bulma e Vegeta si diressero in laboratorio, mentre Trunks e la famiglia Son rientrarono in casa, pronti per gustarsi il pranzo che i robot avevano appena finito di cucinare.

 

-Accidenti! Ci metterò tutta la giornata!- disse la donna osservando i dati del computer.

-Che cosa?!? Stai dicendo che dovrò restare una mocciosa per tutto il giorno?-

Bulma si voltò verso il compagno alzando le spalle.

-Non c’è altra scelta, tesoro... per preparare il liquido che dovrai ingerire mi occorre analizzare diverse cose... non terminerò prima di stasera-

Vegeta strinse i pugni.

-Maledizione! Non potresti fare a meno di analizzare quella pozione e darmela subito?- le chiese seccato.

La turchina scosse la testa.

-No, mi dispiace... devo prevedere ogni effetto collaterale che potrebbe verificarsi nel tuo organismo... e comunque sappi che non si tratta di una pozione, ma di una sostanza curativa! Io sono una scienziata, non una strega!-

Vegeta ghignò divertito.

-Davvero?- chiese.

Bulma si irritò, mettendosi le mani sui fianchi.

-Che cosa vorresti dire? Mi stai accusando di stregoneria? E sentiamo, quanti incantesimi ti avrei lanciato?- chiese sarcastica.

Vegeta inarcò un sopracciglio, dirigendosi poi verso l’uscita del laboratorio.

-Troppi...- mormorò, abbandonandola nel suo luogo di lavoro.

 

Il pasto cucinato dai robot della Capsule Corporation aveva saziato lo stomaco di tutti gli invitati. Goku, come al solito, si era abbuffato senza alcun ritegno, mentre i tre saiyan mezzosangue gli avevano fatto un’ottima concorrenza. Solo Chichi, in quel gruppo, si era distinta per il suo modo di mangiare lento ed educato.

-Ehi, sta arrivando Bra!- esclamò Goten sorridendo, indicando una figura nel corridoio.

-Chissà, forse ha fame anche lei!- disse il padre del bambino con fare ingenuo.

-Vegeta, mi senti?-

Una voce risuonò improvvisamente nella mente del principe dei saiyan, mentre questi si preparava a raggiungere la cucina.

-Chi sei?- domandò stupito guardandosi intorno.

-Sono Piccolo- si sentì rispondere -Ti sto parlando telepaticamente-

L’uomo-bambina si bloccò.

-Che cosa vuoi?- gli chiese con la solita freddezza.

-Ascoltami bene- gli rispose il namecciano impassibile -Credo di aver trovato una soluzione per farti tornare come prima. Non è più necessario chiedere aiuto a tua moglie-

Vegeta si irritò visibilmente.

-Ma bravo!- esclamò seccato -E me lo dici solo adesso? Bulma ormai sa già tutto, maledizione! Non potevate pensarci prima?-

Mentre era impegnato a dire queste cose, non si accorse che suo figlio e la famiglia Son lo stavano scrutando con interesse. Non potevano udire ciò che Piccolo gli stava dicendo attraverso la telepatia, ma potevano sentire chiaramente le risposte del saiyan.

-Mi dispiace, Vegeta, ma ci è venuto in mente adesso... vedi, si tratta della parte buona di Majin Bu-

Il saiyan esibì un’espressione scettica.

-Majin Bu? E che cosa c’entra quel grassone?- chiese, fermandosi poi a riflettere -Ma certo! Ora ho capito! Lui è in grado di trasformare ogni cosa in tutto ciò che vuole! Basterà chiedergli di farmi tornare come prima!-

L’uomo-bambina strinse una mano a pugno, sbattendosela con convinzione sul palmo dell’altra.

-Esattamente! Sono sicuro che per lui non sarà difficile farti recuperare il tuo aspetto!-

Vegeta abbozzò un sorriso.

-Benissimo!- esclamò -Allora contattalo subito e digli di venire qui! Fantastico! Finalmente tornerò ad essere il principe dei saiyan!-

-Il principe dei saiyan?- lo richiamò una voce ingenua alla sua destra.

L’uomo-bambina si voltò, accorgendosi di essere stato circondato dalla famiglia Son.

-D-ditemi che non è vero...- farfugliò Trunks indicando sconvolto il padre.

Vegeta rimase immobile, come se fosse stato colpito improvvisamente da uno sputo di Darbula.

Mai nella sua vita si era trovato in una situazione più imbarazzante. Lui, il grande Vegeta, costretto a mostrarsi al figlio e ai conoscenti nel corpo di un’insulsa mocciosa di quattro anni. E non a dei conoscenti qualunque, ma alla famiglia del suo rivale... quelli che da poco tempo aveva imparato a considerare amici...

-Dimmi una cosa: stavi parlando con Piccolo?- gli chiese Gohan incuriosito. Il ragazzo conosceva bene la tecnica del namecciano, essendo il suo migliore amico.

Il saiyan strinse i pugni, tornando finalmente ad espandere la sua aura.

-Non è come pensate!- disse freddo -Sono stato vittima di un incantesimo... ma presto tornerò come prima!- si affrettò a specificare.

Il resto del gruppo lo fissò con sguardo interrogativo, come ad attendere ulteriori dettagli.

-Stai dicendo che tu sei...- mormorò il bambino dai capelli lilla -insomma... sei davvero mio padre?-

Vegeta annuì infastidito.

-Sì. Ma questa cosa non deve uscire da questa stanza, chiaro?!?- esclamò, fulminando i presenti con uno sguardo di ghiaccio.

-D’accordo!- esclamò Goku.

Non sapeva come fosse successo, ma di sicuro la situazione del suo amico-rivale era davvero imbarazzante. Il saiyan dai capelli a palma cercò di restare serio, conscio del fatto che qualunque manifestazione di allegria non avrebbe certo contribuito a migliorare la situazione.

 

Trascorse più di mezzora prima che Mister Bu, come lo aveva ribattezzato il padre di Videl, giungesse alla Capsule Corporation.

Per Vegeta quei trenta minuti furono i più lunghi della sua vita. Se ne stava immobile, seduto sul divano, con la solita espressione imbronciata, ad osservare distrattamente il figlio che giocava a videogame con il suo migliore amico.

-Papà, non pensi che dovresti dirlo alla mamma?- gli chiese Trunks mentre maneggiava con il joystick.

Vegeta lo guardò seccato.

-Ti ho già detto che lo sa già- disse.

Il bambino mise in pausa il gioco, voltandosi verso il padre.

-Hai detto che ti sta preparando una specie di pozione... ma se fra un po’ arriverà Bu, non servirà più!-

-È vero!- intervenne Gohan, che nel frattempo era entrato nella stanza. Nessun componente della famiglia aveva ancora lasciato l’edificio, deciso ad aspettare l’arrivo della creatura rosa.

-Non mi interessa- rispose freddo il principe dei saiyan -Lasciatela là-

I tre saiyan mezzosangue gli lanciarono un’occhiata confusa, capendo però che se Vegeta aveva detto quelle cose, probabilmente c’era un motivo.

-Ehilà!- esclamò improvvisamente Goku balzando verso la porta -È arrivato Bu!-

Sentendo quelle parole, i presenti furono colti dall’entusiasmo.

-Era ora!- esclamò Vegeta con il solito tono, mentre una figura obesa faceva il suo ingresso nell’enorme abitazione.

-Ciao!- salutò Mister Bu solare -Come state? Sono venuto qui perché uno dei vostri amici mi ha detto che uno di voi aveva bisogno di aiuto. Voi siete amici di Satan, quindi siete anche miei amici!-

Gohan gli si avvicinò, cercando di fargli capire la situazione.

-Sì, beh, ecco...- farfugliò, indicando poi la figura più bassa -Vedi quella bambina? Lei in realtà è Vegeta... insomma, potresti usare i tuoi poteri per fargli recuperare il suo aspetto?-

Sentendo quelle parole, il mostro dall’animo buono si abbassò verso il principe dei saiyan, squadrandolo con interesse.

-Vedrò cosa posso fare...- disse dopo un po’.

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6. Are you a man? ***


Prova

Ciao a tutti!! Mi dispiace molto di non aver aggiornato subito... ultimamente sono stata un po' impegnata! Ringrazio comunque moltissimo tutti i recensitori e vi lascio alla lettura dell'ultimo capitolo!

Per rinfrescarvi la memoria, vi ricordo che nel 5° capitolo Mr.Bu era andato alla Capsule Corporation per far recuperare l'aspetto a Vegeta, mentre Bulma stava lavorando alla "pozione". Ecco qui il finale... spero di non deludervi!!! Aspetto le vostre recensioni... ditemi cosa vi è piaciuto (o cosa no)... BUONA LETTURA!!!

 

 

 

CAPITOLO 6 – ARE YOU A MAN?

 

Bulma sorseggiò lentamente le ultime gocce di caffè rimaste, appoggiando poi la tazzina sul tavolo del laboratorio.

Osservò sbadigliando l’orologio alla parete e si accorse che erano le dieci passate.

-Accidenti! Ci ho messo più tempo del previsto!- esclamò, prendendo una piccola bottiglia di liquido in mano -Beh, l’importante è aver analizzato tutto... ora sono sicura che Vegeta potrà tornare un uomo senza alcun effetto collaterale... se gli avessi dato da bere qualcosa senza averne studiato il contenuto, non me lo sarei mai perdonata!-

Detto ciò, strinse il contenitore nella mano destra, avviandosi lentamente verso il corridoio che conduceva alle camere.

In cucina e nel salotto principale le luci erano tutte spente, il che faceva intuire che probabilmente Trunks e suo padre erano già andati a dormire. Anche la Gravity Room, infatti, non dava alcun segno di vita.

Bulma si fermò davanti alla porta della sua camera, inserendo il dito indice su un pannello sensibile che leggeva le impronte digitali.

Non appena lo strumento riconobbe l’identità della donna, l’entrata si aprì automaticamente, invitandola a proseguire oltre la soglia.

Come ebbe varcato l’ingresso della stanza, la turchina spalancò gli occhi allibita.

Vegeta era lì, seduto sul letto, con lo sguardo perso al di là della finestra.

La bambina bionda era scomparsa. La persona che si trovava davanti era lui, senza più alcun tratto infantile o femminile.

Era semplicemente Vegeta. Quel Vegeta.

-M-ma...- mormorò Bulma stupita -Che cosa ti è successo?-

Il saiyan, che da tempo aveva avvertito l’aura della moglie avvicinarsi alla stanza, si voltò verso di lei senza mutare espressione.

-Il Majin Bu grasso mi ha fatto tornare un uomo utilizzando i suoi poteri- disse.

La donna lo squadrò, confusa e irritata al tempo stesso.

-Che cosa?!? E quando è successo?!? Non mi dirai che mi hai fatto lavorare per niente!!!- esclamò avvicinandosi a lui.

Vegeta si voltò di nuovo verso la finestra.

-Sono tornato ad avere il mio aspetto circa otto ore fa...- si limitò a rispondere.

Sentendo quelle parole, la donna strinse con violenza la bottiglietta che teneva in mano, cercando di vincere la tentazione di spaccargliela in testa.

-E CHE COSA ASPETTAVI A DIRMELO?!?- gridò, conscia del fatto che in quella stanza i suoni non potevano essere avvertiti dall’esterno -Volevi farmi lavorare per niente?!? Tu non hai idea di quanto io mi sia dannata per ottenere questa quantità minima di liquido!!! È mai possibile che tu non capisca?!?-

Il saiyan si voltò di nuovo verso di lei, senza dire una parola.

Rimasero per un attimo a guardarsi, scavando l’uno nei pensieri dell’altra, che fin troppo spesso erano riusciti a leggersi.

Bulma appoggiò la bottiglia su un comodino, avviandosi poi nel bagno annesso per farsi una doccia.

-Nella mia vita io ti ho dato tutto, Vegeta... tutto...- mormorò dandogli le spalle -E pensavo che tu in fondo me ne fossi grato...-

Il saiyan la osservò scomparire nella stanza a fianco, avvertendo poco dopo il suono dell’acqua scorrere dal grande rubinetto.

Il suo sguardo si andò a posare sull’oggetto che la donna aveva appena appoggiato. Lentamente, allungò la mano verso la bottiglia e la prese in mano. Dopo averla osservata con attenzione, svitò il tappo con facilità e ne bevve l’intero contenuto.

 

Bulma uscì dal bagno indossando una corta camicia da notte blu, con le mani che si sistemavano i capelli ancora umidi.

Vegeta si era messo sotto le coperte, coprendosi fino a metà, steso su un fianco con la testa verso l’esterno del letto.

La donna si avviò lentamente verso la propria parte, lanciando una strana occhiata al comodino del compagno.

-Hai bevuto il liquido- disse stupita, coscia del fatto che l’uomo stesse fingendo di dormire.

-Sì. E allora?- mormorò il saiyan, continuando a darle le spalle.

Bulma si infilò lentamente nel proprio posto, mettendosi supina con la testa appoggiata al cuscino.

-Credevo che non ti servisse più- affermò inarcando un sopracciglio.

Vegeta rimase un attimo in silenzio, poi finalmente aprì bocca.

-E io credevo che tu sapessi che Majin Bu non è il mio migliore amico- disse con il solito tono.

La donna rimase un attimo a riflettere su quelle parole, poi sorrise, avvicinandosi leggermente a lui.

-Stai dicendo che hai voluto che preparassi comunque quel liquido perché ti fidi di più di me che di Bu?- gli chiese, osservando la sua schiena scoperta e muscolosa.

L’uomo si voltò lentamente, mettendosi a sua volta supino e puntando i suoi occhi verso di lei.

-L’incantesimo di una strega può essere sciolto solo da una sua collega- rispose sarcastico.

Queste parole gli costarono un cuscino dritto in faccia, lanciato dalla donna infastidita.

-Insomma Vegeta, smettila!- esclamò, iniziando tuttavia a divertirsi per quella situazione -Io non sono una strega, sono una scienziata! E non ti ho mai lanciato nessun sortilegio! Tu in questi anni sei cambiato da solo...- aggiunse stuzzicandolo.

Il saiyan afferrò il cuscino con una mano, rimettendolo con poca attenzione al proprio posto. Incrociò per un attimo il suo sguardo con quello della donna, per poi tornare a darle le spalle infastidito.

-Prima di venire su questo stupido pianeta io ero sempre stato da solo...- mormorò secco -e non sono mai cambiato...-

Bulma si lasciò scappare un altro sorriso, sistemandosi meglio il cuscino sotto la testa.

Calò per un attimo il silenzio.

-Senti...- disse la scienziata dopo un po’ -prima di dormire, posso farti una domanda?-

Vegeta, che stava cercando invano di prendere sonno, emise una specie di grugnito seccato.

La turchina si voltò di nuovo verso la sua schiena, mettendosi a sua volta su un fianco.

-Se noi un giorno avessimo un altro figlio maschio, come vorresti chiamarlo?-

Il saiyan pensò di non aver capito bene.

-Che cosa?!? Ma che stai dicendo?!? Sei incinta?!?- esclamò, rimettendosi improvvisamente supino.

Bulma scoppiò a ridere.

-No, tesoro, tranquillo! Non sono incinta! La mia era solo una domanda!- disse, creando in lui una sorta di fastidio.

-Beh, allora vedi di non tirare fuori discorsi assurdi- ribatté Vegeta calmandosi.

La donna cercò di tornare seria, soffocando le risate con una mano.

-Comunque...- aggiunse il saiyan, dopo averle per l’ennesima volta dato le spalle -Lo chiamerei come me-

La turchina annuì rassegnata, avendo intuito fin dall’inizio la risposta.

-Allora...- disse fantasticando -Se fosse femmina si chiamerebbe Bra, se fosse maschio Vegeta...-

Il saiyan si mise seduto sul letto, squadrandola accigliato.

-Ma la vuoi smettere di dire queste cose?!? Hai detto che non sei incinta, no?!? Allora piantala! Voglio dormire!- esclamò irritato.

Bulma si mise a sua volta seduta, afferrandogli un braccio per calmarlo.

-Uffa, Vegeta! Era solo un’ipotesi!- sbuffò offesa -Stavo solo pensando ad oggi... insomma, non mi dispiaceva affatto avere una bambina così bella che girava per la Capsule Corporation...-

L’uomo inarcò un sopracciglio stupito. Era la prima volta che gli diceva una cosa del genere.

-Se preferivi che restassi una mocciosa potevi fare a meno di creare quella stupida pozione- disse indicando la bottiglietta sul comodino.

-Dai, non essere sciocco!- rise di nuovo la donna, stringendosi delicatamente al braccio che gli aveva afferrato -Scommetto che dici così solo perché vuoi che ti dica che sono contenta di riaverti uomo...- aggiunse divertita.

In tutta risposta, l’uomo si strattonò dalla presa, spingendo la moglie verso la propria parte.

-Ma che dici!- sbottò irritato -Sei tu qui quella che fa discorsi strani! Da quando in qua vorresti un altro figlio?!?-

Bulma non si scompose, abituata ai gesti di stizza del compagno, e si stese di nuovo sul letto incrociando le braccia.

-Da quando ho capito che sei un buon padre...- disse.

Vegeta la osservò scettico.

-Io... un buon padre?- ripeté ghignando -Ma che stai dicendo?!? E poi ti ricordo che un figlio ce l’abbiamo già, ed ha ancora otto anni! Che cosa succederebbe se ne nascessero degli altri? Vorresti riempire la casa di mocciosi?!? È questo il tuo desiderio?!?-

Bulma scoppiò per l’ennesima volta a ridere, pensando alle strane paure che assillavano il marito.

-Che cosa c’è di divertente?!?- sbottò il saiyan infastidito -Stai pensando di trasformare questo posto in un asilo?!?-

La donna cercò di nuovo di contenersi, decisa a chiudere la conversazione una volta per tutte.

-D’accordo, Vegeta, hai ragione...- disse -Se nascesse un bambino adesso, avremmo due figli piccoli a cui badare... aspetteremo che Trunks diventi grande...-

Lo strano silenzio del saiyan, che nel frattempo si era steso supino come lei, le fece intuire che probabilmente non era del tutto contrario alla cosa.

Vegeta in effetti, dopo lo stupore iniziale, aveva capito che forse Bulma non stava dicendo cose così insensate. Non sapeva se in futuro avrebbero avuto altri figli, ma sapeva per certo che, se ciò sarebbe successo, non si sarebbe più comportato come aveva fatto all’inizio con Trunks. Quando lui era nato, infatti, non gli aveva prestato alcun tipo di attenzione, e c’era voluto molto tempo prima che si rendesse conto di quanto fosse importante per lui. Non solo ora era ciò di cui andava più orgoglioso, ma era anche la cosa più bella che avesse mai fatto nella sua vita.

-Tesoro?- lo chiamò una voce parlandogli piano in un orecchio.

Bulma si era avvicinata di nuovo a lui, appoggiando una mano sul suo petto.

-Che vuoi adesso?- le chiese freddo.

In realtà non era per nulla infastidito dal suo gesto, visto che non era ancora riuscito ad addormentarsi.

-Sei sicuro di essere tornato un uomo?- sussurrò la turchina avvicinandosi ulteriormente.

Vegeta inarcò un sopracciglio.

-Certo che sono sicuro!- rispose, sentendo la mano di lei accarezzarlo -Mi stai chiedendo di spogliarmi?- aggiunse sarcastico, alludendo alla richiesta di quella mattina.

In tutta risposta, la donna si staccò da lui, fingendo di rimettersi a dormire.

-Ma figurati!- mormorò tenendo le palpebre chiuse -Non mi importa affatto vederti nudo... per quel che mi riguarda puoi fare quello che vuoi...-

Non fece in tempo a finire la frase, che Vegeta le fu addosso.

-Sei più pervertita tu di quel vecchio rimbambito di un Kaiohshin- le disse, avvicinando le proprie labbra alle sue.

Bulma si abbandonò a quel bacio, staccandosi dopo parecchio tempo.

-Tu comunque ci caschi sempre...- mormorò, guardandolo negli occhi.

Vegeta si accigliò leggermente, non riuscendo però a smettere di ammirare il suo viso.

Era vero, difficilmente riusciva a resistere al suo fascino e alle sue provocazioni.

Lei era la sua vera maledizione.

-E poi non dire che non sei una strega...- farfugliò, mentre entrambi si lasciavano trasportare dalla passione.

-Vegeta, mi senti?-

Silenzio.

-Sono Piccolo! Ti sto parlando telepaticamente! Rispondi!-

Di nuovo silenzio.

-Vegeta!!!- gridò il namecciano nella mente del saiyan, decidendo poi di coinvolgere qualcun altro nella conversazione -Bulma!-

La donna si staccò dall’uomo spaventata.

-Chi è?- chiese guardandosi intorno.

-Zitta! Non rispondere!- esclamò Vegeta infastidito.

-Ma che cosa significa? Allora mi sentivi! Si può sapere cosa stai facendo? Volevo solo chiederti se era tutto a posto!-

-Piccolo?- mormorò la turchina riconoscendo la voce.

-Ti ho detto di lasciarlo perdere!- intervenne di nuovo l’uomo, che ancora non aveva digerito l’interruzione, riavvicinandosi a lei.

-Ma...-

L’alieno di Namecc non concluse la frase, poiché aveva capito che nessuno dei due sembrava intenzionato a rispondergli.

Nella parte più alta del cielo, dove il dio della Terra vegliava sui suoi abitanti, Piccolo cadde in una profonda meditazione.

“E dire che quando lei gli chiese se voleva essere ospitato a casa sua, lui accettò solo perché non sapeva dove andare...” pensò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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