Una bambina di nome Vegeta di Phoenix3 (/viewuser.php?uid=34916)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La giovane principessa e la vecchia scienziata ***
Capitolo 2: *** 2. La figlia di Bulma ***
Capitolo 3: *** 3. La veggente ***
Capitolo 4: *** 4. Home sweet home ***
Capitolo 5: *** 5. La pozione ***
Capitolo 6: *** 6. Are you a man? ***
Capitolo 1 *** 1. La giovane principessa e la vecchia scienziata ***
Prova
Salve a tutti! Questa è la storia che vi avevo annunciato! ^_^ Non
vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa! Sono curiosa di conoscere i
vostri commenti!!!
Rileggendo il primo capitolo mi sono accorta che forse ho dato
troppo spazio ai dialoghi! XD Spero di aver mantenuto i personaggi abbastanza
IC! XD Va beh, sarete voi a dirlo! ^_^ BUONA
LETTURA!!!
UNA
BAMBINA DI NOME VEGETA
CAPITOLO 1 -
LA GIOVANE
PRINCIPESSA E LA VECCHIA
SCIENZIATA
La piccola figura dalla
chioma bionda sfrecciava nel cielo ad incredibile velocità. Poche persone
avrebbero potuto starle dietro, anche tra le più allenate.
I grandi occhi azzurri
osservavano il palazzo circolare sospeso in aria, che si faceva sempre più
vicino. Ormai mancava poco alla meta. Finalmente avrebbe potuto parlare con il
dio della Terra, e risolvere una volta per tutte i suoi problemi. Entusiasta
all’idea di giungere sul posto appena possibile, espanse di nuovo la sua aura,
muovendosi più rapidamente.
Nell’edificio divino, nel
frattempo, qualcuno aveva già avvertito la sua presenza.
-Ma chi è?- domandò Dende a
Piccolo, cercando di concentrarsi -Sembrerebbe una
bambina!-
-Già- mormorò il namecciano
più anziano, concentrandosi a sua volta -Eppure la sua aura... è praticamente
identica a quella...-
Proprio in quel momento, la
bimba fece la sua comparsa al palazzo a gran velocità.
-Buongiorno!- esclamò Dende
educatamente, andandole incontro.
La piccola non rispose ed
iniziò a squadrare i due namecciani con uno sguardo
penetrante.
-Mi raccomando, nessuno
deve venire a conoscenza di questa situazione, chiaro?!?- disse poco dopo la
bambina con arroganza.
La sua voce era sottile ed
acuta, ma Dende si stupì nel vedere una creatura di circa quattro anni
rispondere con quel tono. Piccolo, al contrario, sembrò invece comprendere la
situazione.
-Ma allora sei proprio
tu...- disse chinandosi.
La piccola strinse i pugni
irritata.
-Sì, sono io, va bene?!?-
sbraitò -Sono il principe dei saiyan, contenti?!? E adesso fatemi immediatamente
tornare come prima!!! Non voglio avere le sembianze di questa mocciosa un minuto
di più!!!-
Dende esibì uno sguardo
scettico, cercando poi di trattenere una risata.
-S-stai dicendo che...
tu...- mormorò -sei... insomma... Vegeta?-
La bambina serrò le mani
con più forza e la sua aura iniziò ad espandersi a dismisura, rischiando di far
volare via il povero dio della Terra.
-SÌ, SONO VEGETA!!! MA NON
C’È BISOGNO DI FARLO SAPERE ALL’INTERO UNIVERSO, MALEDIZIONE!!!-
gridò.
-Adesso calmati!!!- esclamò
Piccolo, riparandosi con un braccio -Devi raccontarci quello che ti è successo,
altrimenti non possiamo aiutarti!!!-
Sentendo quelle parole, il
saiyan smise di agitarsi, cercando di recuperare la
tranquillità.
-Anche se il tuo fisico ha
subito una mutazione, a quanto pare la tua forza è rimasta la stessa- affermò
Dende.
-Non mi interessa- disse
secco Vegeta -Io rivoglio il mio corpo, e subito!- cinguettò con la nuova voce
che si era ritrovato.
-Faremo il possibile-
intervenne Piccolo, cercando nuovamente di tranquillizzarlo -Ma ora raccontaci
la tua avventura-
Il saiyan dalle sembianze
di una bambina incrociò le braccia, mentre il trio iniziò a camminare verso il
centro del palazzo.
-Questa mattina sono andato
a fare un giro in una zona deserta del pianeta,- iniziò il guerriero -ed ho
visto una specie di strega che stava incitando un vecchio a consegnarle tutto
ciò che aveva... Tsk! Con tutta la fatica che abbiamo fatto per riportare la
pace sulla Terra, c’è ancora qualcuno che si diverte con queste idiozie!
Vogliono forse prendermi in giro?!?-
-Purtroppo la pace non è
facile da mantenere- affermò il namecciano più alto, abbozzando poi un sorriso
-Sai, mi fa uno strano effetto sentirti parlare così-
Il saiyan si
irritò.
-Questo lo so benissimo
anch’io!!! Ho una voce orribile con questo corpo!!!-
Piccolo mantenne il suo
sguardo.
-Non intendevo in quel
senso, ma non fa niente... vai pure avanti-
Vegeta lo osservò
perplesso, cercando di intuire il significato delle sue parole, e poco dopo
capì. Solitamente non accettava che qualcuno gli dicesse che era cambiato, anche
se in fondo sapeva benissimo che era vero; ma in quel momento aveva fretta di
proseguire il suo racconto, per cui decise di lasciar
perdere.
-Insomma- continuò -io mi
sono avvicinato alla strega e l’ho incitata ad andarsene, ma questa prima di
farlo mi ha scagliato contro questo maledetto
incantesimo!!!-
-Ti ha trasformato in una
bambina?- chiese Dende.
-Esatto! Con una specie di
bacchetta magica!- specificò il saiyan -E poi si è dileguata nel nulla, e non
sono riuscito a seguirla! È stato un disonore terribile, dannazione!!! Ma giuro
che se la trovo...-
-Sì, lo sappiamo, Vegeta-
lo interruppe Piccolo, temendo che iniziasse uno dei suoi monologhi
sull’esaltazione della sua stirpe -Quindi sei venuto qui per chiedere
aiuto-
A quelle parole,
l’uomo-bambina non poté fare a meno di irritarsi.
Aiuto lui, il principe dei
saiyan?
Era dura ammetterlo, ma in
effetti era così... da solo non sarebbe stato in grado di fare nulla in quella
situazione.
Il suo silenzio, come
spesso accadeva, venne interpretato come una risposta
affermativa.
-Dende, hai in mente
qualcosa?- gli chiese il più alto del gruppo.
-Purtroppo no...- mormorò
lui spremendosi le meningi -Le streghe non sono molto diffuse sulla Terra,
quindi non conosco i loro incantesimi...-
Vegeta si stava preparando
a ribattere, quando Piccolo gli rivolse la parola.
-A chi hai parlato della
tua situazione?- gli chiese incuriosito -Chi sa oltre a noi quello che ti è
accaduto?-
Il saiyan alzò lo sguardo
verso l’alto, cercando con poco successo di guardare negli occhi il
namecciano.
-Nessuno- affermò con
convinzione -E nessuno oltre a voi due dovrà mai venire a saperlo,
chiaro?!?-
-Ma se tu non dovessi...-
mormorò Dende.
-Se io non dovessi che
cosa?!?- lo interruppe il saiyan, che anche nel corpo di una bambina incuteva
timore -Io tornerò quello di prima e basta!!! In qualunque modo!!! Anche con le
sfere del drago, se sarà necessario!!!-
Sentendo nominare gli
oggetti magici, il dio della Terra lo bloccò.
-No, mi dispiace, quelle
non possiamo usarle! Le abbiamo utilizzate pochi giorni fa per cancellare il
ricordo di Majin Bu dai terrestri, ricordi? E poi l’anziano Kaiohshin era stato
chiaro... a meno che tu non lo convinca a...-
-Ma certo!- esclamò Vegeta
con un ghigno -Gli prometterò le foto della moglie di Kakaroth nuda, così
finalmente pareggeremo i conti!-
-Eh?!?- domandò Piccolo
confuso -Delle foto di Chichi nuda? E come fai ad averle?-
-Io non le ho- rispose il
saiyan -Ma me le procurerò apposta! Anzi, sarà Kakaroth stesso a portarle a quel
vecchio pervertito!-
-Ehi, Vegeta! Non insultare
così il Sommo Kaiohshin- lo rimproverò Dende.
-Esatto!!! Non farlo mai
più!!!- disse una voce proveniente dal nulla.
Il trio iniziò a guardarsi
intorno confuso, senza capire da dove fosse uscito quel
suono.
-Ka-kaiohshin?- mormorò il
namecciano più giovane scettico.
-Già, proprio io!!!-
rispose la voce nelle loro orecchie.
Sentendo quelle parole, i
tre smisero di muoversi e tesero le orecchie per
ascoltare.
-Vegeta, ascoltami bene!-
riprese l’anziana divinità -Ho sentito dire che hai avuto un piccolo incidente,
e che per questo vorresti utilizzare le sfere del drago. Beh, sappi che non è
necessario! Credo che sul tuo pianeta ci sia già una soluzione alternativa per
farti recuperare le tue sembianze-
-Davvero?!? E quale
sarebbe?!?- chiese Dende curioso, mentre il saiyan ascoltava con
attenzione.
-Io ve lo dico- continuò
Kaiohshin -Ma sappiate che, se non dovesse funzionare, non avrete comunque il
permesso di utilizzare le sfere del drago-
Ci fu una piccola pausa,
mentre il trio attendeva che il Sommo proseguisse.
-Dunque, ascoltami bene,
Vegeta. Credo che sul tuo pianeta esistano due persone in grado di creare una
specie di antidoto per sciogliere il tuo incantesimo. Non mi ricordo bene dove
abitano, ma credo in un centro abitato...-
-E come faccio a trovarli
se non so nemmeno dove cercarli?!?- intervenne il saiyan
irritato.
-Ehi, calma!- lo
tranquillizzò Kaiohshin -Ora cerco di ricordarmi... se non sbaglio sono un uomo
e una donna... però l’uomo ultimamente è impegnato... dovrai chiedere alla
donna!-
-E chi è?!? Una specie di
strega?!?- lo interruppe di nuovo Vegeta, che non sopportava più quella
situazione -Come la trovo, si può sapere?!?-
-Cerca di non agitarti,
Vegeta- lo rimproverò Piccolo -Ascolta quello che ha da
dirti-
Il saiyan cercò di
controllarsi, attendendo ulteriori informazioni.
-Ah, ora ricordo!- esclamò
l’anziano dio -È la figlia del proprietario della Capsule
Corporation!-
-Che cosa?!? Il
proprietario della Capsule Corporation?!? Stai parlando di quella figlia?!?- intervenne di nuovo il
saiyan, inarcando un sopracciglio.
-Eh?!? Perché, quante ne
ha?- rispose Kaiohshin confuso -Pensavo che ne avesse una sola! Accidenti,
allora tutto diventa più difficile! Anche perché non so né come si chiama né
dove abita! Chissà se è carina! Ma no, che dico! Le scienziate sono tutte
vecchie e brutte...-
-Ehm, Kaiohshin?- lo
interruppe Dende.
-Che cosa c’è?- gli chiese
il diretto interessato.
-Beh, ecco...- mormorò il
dio -Credo che Vegeta conosca già questa persona...-
-Davvero?!? E come fa a
conoscerla?-
-Bada agli affari tuoi!!!-
intervenne il saiyan irritato.
-Vegeta, calmati!- esclamò
Piccolo, per poi rivolgersi di nuovo alla divinità superiore -Kaiohshin, la
ringraziamo per il suo aiuto. Chiederemo a Bulma di creare la pozione
e...-
-Cosa?!? Hai detto
Bulma?!?- lo interruppe il vecchio stupito -Ho sentito bene? La donna di cui
Goku mi aveva promesso la foto nuda?!?-
-Grrr...- ringhiò Vegeta,
prima di riuscire a parlare.
-Accidenti, ma allora mi ha
ingannato!- continuò Kaiohshin -Mi aveva detto che era carina, invece è solo una
vecchia scienziata! Uffa! La foto a questo punto non la voglio
più!-
Sentendo quelle parole, il
saiyan decise di restare in silenzio, conscio che quella situazione non poteva
che essere a suo vantaggio. Per quel vecchio pervertito Bulma poteva anche
restare la donna più orribile dell’universo; l’importante era che lui sapesse che non era
così...
Continua...
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** 2. La figlia di Bulma ***
Prova
CAPITOLO 2 -
LA FIGLIA DI
BULMA
Bulma... a quanto pareva
l’unica soluzione per poter recuperare il proprio aspetto era rivolgersi a lei.
Ed era l’ultima cosa che Vegeta avrebbe voluto.
Certo, forse era meglio
farsi vedere così da lei che da Goku, o da Trunks...
Che cosa avrebbe pensato
suo figlio vedendo che suo padre si era trasformato in una bambina più piccola
di lui? Sembrava la figlia di Crilin, accidenti! E tutti gli altri? Che cosa
avrebbero detto dell’orgoglioso principe dei saiyan? No, nessuno doveva
scoprirlo.
Nemmeno
Bulma.
Già si immaginava la scena:
lei che iniziava a ridere a crepapelle e a prenderlo in giro per quanto era
diventato tenero ed indifeso. Una situazione assolutamente rivoltante.
Inaccettabile per lui.
-Dende, non avresti
un’altra soluzione?- chiese il saiyan dopo qualche minuto.
Ormai avevano salutato
Kaiohshin e stavano decidendo meglio cosa fare.
-No, mi dispiace. Tua
moglie è l’unica che può creare quell’antidoto. A meno
che...-
-A meno che cosa?- domandò
il saiyan, leggermente speranzoso.
-Beh...- mormorò il
namecciano più giovane -Conosco una terra dove esiste un elisir in grado di
velocizzare la crescita a dismisura. In pratica bevendolo potresti tornare
subito adulto!-
-Davvero?!?- esclamò Vegeta
-E perché non me l’hai detto subito, scusa?!? Che cosa
aspettavi?!?-
Dende esibì un volto
imbarazzato.
-Ehm... prima non mi era
venuto in mente... però in effetti ho fatto male a non dirtelo! Dal momento che
la tua forza è rimasta invariata, avere l’aspetto di una donna non dovrebbe
essere un problema...-
-Avere l’aspetto di
cosa?!?!?- lo interruppe il saiyan irritato, scrutandolo con i suoi occhi blu
infantili.
-È semplice, Vegeta-
intervenne Piccolo -Se il corpo che hai adesso crescesse, diventeresti una
donna. Ma dal momento che in ogni caso conserveresti la tua potenza fisica, non
vedo dove stia il problema...-
L’uomo con l’aspetto di una
bambina rimase in silenzio, mantenendo però inalterata la sua irritazione.
Sapeva che i namecciani avevano un sesso unico, ma pensava che avessero capito
che non era la stessa cosa essere maschi o femmine.
Lui era un uomo, voleva essere un
uomo.
Non avrebbe mai accettato
di vivere il resto della sua vita con un corpo femminile.
Mai.
Che cosa avrebbe pensato
Trunks? Che da quel giorno in poi avrebbe avuto due madri?
E Kakaroth? Che il suo
vecchio rivale era un transessuale?
E tutti gli altri?
Ovviamente che il principe dei saiyan si era ridotto davvero
male!
E Bulma?
Ehm...
-Che c’è, Vegeta? Ti vedo
perplesso. Non vuoi essere una donna?- gli chiese Dende
tranquillo.
-Certo che no!!!- esclamò
il saiyan con tono seccato -Io non voglio essere una stupida femmina, chiaro?!?
Voglio tornare ad avere il mio aspetto!!!-
I namecciani gli rivolsero
uno sguardo interrogativo.
-Ma perché? Che cos’hanno
le donne?- intervenne Piccolo -Forse fra i saiyan erano considerate deboli ed
inferiori, ma sulla Terra hanno gli stessi diritti degli uomini, soprattutto
nelle città-
“Come sarebbe a dire che
cos’hanno le donne?” pensò Vegeta “Al massimo che cosa non hanno...”
-Non è questo il punto,
dannazione!!! Accidenti a voi namecciani!!!- imprecò, cinguettando con la nuova
vocina.
I due interpellati rimasero
a riflettere per qualche minuto, mentre l’uomo-bambina non sembrava intenzionato
a dare ulteriori spiegazioni.
-Forse ho capito!- esclamò
Piccolo dopo un po’, richiamando l’attenzione dei presenti -I terrestri e i
saiyan non fanno le uova, per cui i due sessi servono per avere i figli!
Scusaci, non pensavamo che tu volessi allargare la tua
famiglia...-
Vegeta cercò di contenersi,
stringendo i pugni irritato.
-Io non voglio allargare un
bel niente!- rispose, cercando di trattenere l’imbarazzo, per poi riflettere
sulla frase -Mmm... e va bene: visto che non capite, mettiamola così! Ma mi
raccomando, questo discorso non deve uscire da qui,
chiaro?!?-
I namecciani annuirono,
senza aggiungere altro.
A Satan City
la Capsule
Corporation aveva da poco costruito una sede staccata, grande
quasi quanto gli enormi edifici di Città dell’Ovest.
Quella mattina Bulma si era
recata nella città di Mister Satan per un’importante riunione sul commercio di
alcuni prodotti. Una volta entrata nell’alto grattacielo, aveva raggiunto uno
degli ultimi piani, pronta a ricevere proposte da uomini d’affari di tutto il
mondo.
La bambina dai capelli
biondi atterrò ai piedi dell’istituto, azzerando immediatamente la sua aura per
non essere individuata. Sapeva che in quella città Gohan si divertiva a fare il
supereroe, e che aveva buone probabilità di incontrarlo. Inoltre da qualche mese
si era stabilita nel centro abitato anche la parte buona di Majin Bu, con cui in
quel momento non voleva avere assolutamente a che fare. L’ultima cosa che
desiderava era che qualcuno scoprisse chi era. Ormai aveva capito che l’unica
soluzione per poter tornare ad essere il vero principe dei saiyan era rivolgersi
a Bulma, ma non per questo aveva intenzione di far sapere anche agli altri in
quale situazione si era cacciato.
Bulma... che cosa gli
avrebbe detto se lui avesse accettato di bere l’elisir di cui parlava Dende,
restando per sempre una donna? Quei namecciani non avevano capito proprio
niente... ma d’altronde, non potevano capire...
Vegeta aveva sempre creduto
che i saiyan fossero immuni a quel sentimento che qui sulla Terra chiamavano amore... gli avevano insegnato che per
la sua razza esisteva solo un istinto naturale di avere degli eredi, e
nient’altro...
Le ipotesi quindi erano
due: o lui non era un saiyan, o gli avevano insegnato delle cose
false...
Ovviamente era la
seconda... lui era un saiyan, e lo sarebbe rimasto per
sempre.
Per questo non vedeva l’ora
di tornare ad avere il proprio aspetto. Potevano dirgli che era cambiato, che
Polunga lo aveva resuscitato insieme ai buoni, che ora avrebbe fatto qualunque
cosa per difendere la sua famiglia... ma non potevano cambiare il suo aspetto.
Questo mai. Lui era e sarebbe sempre rimasto l’orgoglioso principe della sua
razza.
All’entrata dell’enorme
edificio venne accolto da una ragazza in minigonna.
-Ciao, piccolina! Posso
aiutarti? Ti sei persa?-
Vegeta incrociò le braccia
seccato.
-No, so benissimo dove mi
trovo. Voglio parlare con la signora Bulma- disse, sforzandosi di usare il
termine “signora” per sembrare più credibile.
La ragazza le fece un gran
sorriso, mostrando i denti bianchissimi.
-Hai detto la signora
Bulma?- ripeté -Mi dispiace, ma è molto impegnata adesso! Sono spiacente, ma non
può ricevere tutte le bambine che hanno problemi con i giocattoli della nostra
ditta...-
-Io non ho nessun problema
con i giocattoli!- esclamò il saiyan, cercando di contenersi -Devo parlare con
lei urgentemente! Si tratta di una cosa privata e di vitale
importanza!-
La giovane le rivolse uno
sguardo interrogativo. Una cosa di vitale importanza?
-Scusa, piccola, ma tu chi
sei? Sei forse imparentata con il capo della Capsule
Corporation?-
Vegeta rifletté un attimo
sulla domanda, indeciso su cosa risponderle per convincerla a portarlo da sua
moglie.
-Sì, sono la figlia di
Bulma. Ora portami da lei- disse poco dopo, mantenendo il tono freddo tipico del
suo modo di parlare.
La signorina si chinò verso
di lui e lo squadrò da capo a piedi scettica.
-La figlia di Bulma...-
mormorò tra sé e sé, mentre un’altra segretaria con i capelli scuri giungeva sul
posto.
-Chi è questa bambina così
carina?- chiese la mora alla collega.
L’amica si alzò e la guardò
confusa.
-Dice di essere la figlia
della signora Brief...- disse -Secondo te è possibile,
Pen?-
La donna interpellata
inarcò un sopracciglio, spostando il suo sguardo verso la piccola dagli occhi
blu.
-Sì, credo che sia
possibile...- rispose -L’avrà avuta con uno dei tanti
amanti...-
-AMANTI?!?- gridò Vegeta,
prima di riuscire a controllarsi.
Le due donne lo osservarono
spaventate, non riuscendo a capire come una bambina così piccola potesse
incutere loro tanto timore.
-Stai calma- la
tranquillizzò Pen, abbassandosi e mettendole una mano sulla spalla -Sono solo
voci che girano all’interno dell’istituto...-
-Non mi toccare!- esclamò
Vegeta scrollandosi dalla presa.
La mora rimase ad
osservarlo allibita, per poi decidere di parlare.
-Come ti chiami?- chiese
-Se sei davvero la figlia di Bulma, ti porterò da lei! Però prima dicci il tuo
nome-
Il saiyan incrociò di nuovo
le braccia, mettendosi a riflettere. Come doveva dire di chiamarsi? Bulma non
aveva una figlia in ogni caso, quindi qualunque nome sarebbe andato
bene...
No, era meglio non dirne
uno qualunque. Trunks era un termine collegato alla famiglia di cui faceva
parte, e lui era sicuro che se fosse nato femmina avrebbe avuto comunque un nome
simile...
-Mi chiamo Bra- disse
Vegeta con sguardo impassibile.
Quel nome era perfetto. Ed
ora che lo aveva pronunciato, si accorse che gli piaceva anche
molto.
-Hai detto Bra?- ripetè
Pen, esibendo questa volta un sorriso -Bene! Seguimi Bra... ti porto dalla
mamma...-
Eccomi
qui con l'aggiornamento!!! Allora, che ne pensate? Ah, per chi non lo sapesse,
Bra in giapponese significa "reggiseno", mentre Trunks, Bulma e Brief sono altri
termini legati alla biancheria intima! ^_^
Sono
stata cattiva con Vegeta, eh? :) Credo che per lui essere una bambina sia una
grande umiliazione! XD Spero che il capitolo vi sia piaciuto... se sì, fatemi
sapere cosa! ^_^ Ed ora i ringraziamenti!
@Me91:
visto? Ho già aggiornato! ^_^ In seguito scoprirai anche qualcosa su ciò che
dovrebbe creare Bulma per guarire il saiyan... sono contenta che i personaggi ti
siano sembrati IC! ^_^
@maryana: ne sono felice! Spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo!
@Angelo
Azzurro: grazie! Credo che aggiornerò quasi ogni giorno (tanto sono 5 capitoli e
ce l'ho già completa!)
@vegetina94: eh, già, poverino!!! Che umiliazione per il principe
dei saiyan! Beh, devo ammettere che mi piace metterlo in situazioni... come
dire, imbarazzanti! XD
@SuperEllen: la reazione di Bulma la vedrai presto.... sono
contenta che ti sia piaciuto!
@hannon: eh, già! Maledetta strega! XD Non credo che sapesse chi
si trovava davanti quando ha lanciato l'incantesimo!!
@Sweetgirl91: grazie! Sono contenta che i dialoghi non ti sembrino
esagerati... ogni tanto mi faccio prendere troppo da questi!
@flyvy:
Ciao!!!! Mi fa molto piacere che la stia seguendo anche tu!!! Spero che anche
questo capitolo ti abbia incuriosito!! ^_^
@vale
15: mi fa piacere che il mio stile ti piaccia! ^_^ Grazie
mille!!!!
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** 3. La veggente ***
Prova
Eccomi
qui!!! ^_^ Scusate per il lieve ritardo, ma non ho potuto connettermi molto
ultimamente... mi dispiace di non poter ringraziare tutti di persona, ma
sappiate che leggo sempre tutte le vostre recensioni e che mi fanno davvero
piacere!!!!
Ma ora
passiamo al terzo capitolo... finalmente Vegeta e Bulma si incontreranno... ma
il principe rivelerà davvero la sua identità? BUONA
LETTURA!!!
CAPITOLO 3 -
LA
VEGGENTE
Il telefono della
segretaria squillò improvvisamente.
-Pronto! Sono Pencil...-
disse la ragazza alzando la cornetta -Ciao Pen!-
Sentendo la giovane
parlare, Bulma staccò lo sguardo dal monitor del suo computer, puntandolo su
quello della sua assistente.
-Che cosa vuole Pen?-
chiese curiosa la turchina.
La segretaria continuò a
parlare al telefono, per poi riattaccare dopo qualche
secondo.
-C’è una bambina che
desidera parlarle- disse Pencil -Ha circa quattro anni, è bionda ed indossa un
vestitino azzurro-
Bulma osservò la donna
inarcando un sopracciglio.
-Una bambina?- ripetè -Ah,
forse ho capito! È Marron! Ma che cosa ci fa sola a Satan
City?-
La segretaria alzò le
spalle.
-Non ne ho idea...- mormorò
-Comunque Pen la sta portando qui. Dice che ha rivelato di essere sua figlia e
di chiamarsi Bra...-
Bulma gli lanciò
un’occhiata confusa.
-M-mia figlia?- ripeté -Ma
io non ho una figlia! Ho un bambino di otto anni! E lo sanno
tutti!-
Pencil
sorrise.
-Sì, infatti...- disse -Ma
sa che qui girano delle strane voci...-
-È vero!- esclamò Bulma
seccata -Ogni volta che un dipendente mi rivolge la parola, si sparge la voce di
una mia presunta relazione con lui!-
Non fece in tempo a
terminare la frase, che la porta automatica si aprì.
Sulla soglia comparvero due
figure.
Pen entrò lentamente
nell’ufficio, guardando la bambina bionda per invitarla ad
avanzare.
La piccola, in tutta
risposta, incrociò le braccia imbronciata e fece un passo
avanti.
-Eccoci arrivati!- esclamò
la segretaria mora.
-È lei?- domandò Bulma
indicando la bimba.
Pen
annuì.
-Andatevene- disse Vegeta
seccato -Devo parlarle in privato- aggiunse, indicando a sua volta
Bulma.
Sentendo quelle parole, le
due segretarie puntarono gli occhi sulla scienziata, aspettando il suo
parere.
La turchina osservò la
bambina allibita.
Bra... il nome sembrava
chiaramente avere a che fare con la sua famiglia. Inoltre il suo atteggiamento,
per quanto la cosa potesse sembrarle assurda, era terribilmente simile a quello
di Vegeta...
Si avvicinò leggermente per
osservarla meglio. Se avesse ereditato i capelli biondi dalla nonna e gli occhi
azzurri dalla madre, avrebbe potuto essere davvero sua
figlia!
E se fosse venuta dal
futuro?
-Fate come dice!- esclamò
la donna -Lasciateci sole-
A quell’ordine, Pen e
Pencil abbandonarono l’ufficio, lasciando che il silenzio calasse nella
stanza.
Vegeta alzò lo sguardo
verso la donna. Come al solito portava un vestito molto corto, che le lasciava
scoperte gran parte delle gambe. Il saiyan si accorse di essere talmente basso
da poter vedere sotto la gonna.
Com’era possibile?
Significava che tutti i bambini potevano guardarci?
L’uomo cercò di evitare
queste riflessioni, concentrandosi sul suo problema. Stava per iniziare a
parlare, quando un altro pensiero gli sfiorò la mente.
Gli
amanti...
Ecco, ci stava pensando di
nuovo. Inutile, era più forte di lui.
Una volta non gli sarebbe
importato nulla di quello che lei faceva con altri uomini, anche se in fondo
aveva sempre avuto fiducia in lei; ma ora... sì, ora qualcosa era
cambiato.
Bulma doveva essere solo sua... chiunque avesse provato a
rubargliela, l’avrebbe pagata cara.
Non serviva a nulla negarlo
a se stesso.
Era geloso... tremendamente
geloso...
-Allora, piccola, che cosa
dovevi dirmi?- le chiese la donna sorridendo.
Vegeta alzò lo sguardo
verso di lei. Trovandosi nel corpo di una bambina non avvertiva più alcuna
attrazione fisica verso quella donna... eppure, nonostante ciò, provava lo
stesso una forte ammirazione nei suoi confronti.
Ecco, peggio di così non
poteva essere.
Se, in un’ipotesi assurda,
i saiyan un giorno fossero tornati in vita, e suo padre gli avesse chiesto che
cosa ci faceva con quella terrestre, lui avrebbe potuto dirgli semplicemente che
era attraente.
Ma sapeva che non era solo
così.
Ed ora, in quella
situazione, stava avendo un’ulteriore prova che oltre all’aspetto fisico c’era
dell’altro...
Accidenti a
lei!
Perché i saiyan non erano
come i namecciani?
Sarebbe stato tutto più
semplice!
-Prima di tutto, io non
sono tua figlia- disse freddo Vegeta.
La donna
sorrise.
-Beh, in effetti mi
sembrava strano...- mormorò -Quando mi hanno detto che eri bionda ho pensato
alla figlia di un mio amico, ma a quanto pare mi sono
sbagliata...-
Vegeta rimase in silenzio,
pensando a cosa fare.
-Io non sono una stupida
mocciosa- affermò -E so molte cose di te. Anzi, ti conviene rispondere alle mie
domande, se non vuoi che ti succeda qualcosa-
Bulma osservò la bambina
confusa.
-Eh?!?- esclamò -Ma che
stai dicendo? Non sei una bambina? Ma che cosa sai di me? E perché vuoi farmi
delle domande?-
Il saiyan non si scompose e
rivolse lo sguardo verso la finestra.
-Questa notte ti sei alzata
verso le tre perché avevi sete- disse.
Bulma spalancò gli
occhi.
-C-come fai a saperlo?
S-sei una veggente?-
Vegeta mostrò un
ghigno.
-Diciamo di sì-
rispose.
-Allora dimostramelo.
Quello che mi hai detto non è sufficiente-
pronunciò la turchina sorridendo.
L’uomo-bambina rimase
immobile, per poi tornare a parlare.
-Stamattina la sveglia ha
suonato in camera tua verso le sei e mezza... prima di indossare quell’abito, ne
hai provati altri due simili, ma di un altro colore...-
-Potresti avermi spiato-
affermò la donna, non convinta -Perché non mi dici qualcos’altro... che ne so...
sono sposata?-
-No!- fu la risposta
immediata.
Bulma scoppiò a
ridere.
-Haha, sapevo che non eri
una veggente!-
-Sì che lo sono invece!-
esclamò Vegeta infastidito -Tu non hai mai partecipato a nessuna pagliacciata in
cui ci si infilano quegli stupidi anelli, quindi non sei sposata!-
La donna smise di ridere e
lo guardò impressionata.
-Però, devo ammettere che
hai ragione!- disse -Comunque, anche se non mi sono mai sposata, è come se lo
fossi...-
-Questo è un altro
discorso...- si limitò a mormorare il saiyan.
Bulma si chinò verso di
lui, mantenendo il suo sorriso.
-E va bene, ti credo! Sei
una veggente! Posso sapere che cosa sei venuta a fare?-
Vegeta si voltò verso di
lei, scrutandola attraverso i suoi occhi azzurri.
-Prima di dirtelo devi
rispondere alla mia domanda...- disse freddo -Quanti amanti hai avuto in questi
anni?-
Ecco, glielo aveva chiesto.
Altro che matrimonio, quella era una vera pagliacciata! Ma d’altronde non
avrebbe mai avuto un’altra occasione per ottenere da lei una risposta sincera.
Se lei gli nascondeva qualcosa, doveva sfruttare la situazione per
scoprirlo.
-Quanti amanti?- ripeté la
donna scettica -Ma neanche uno!-
Vegeta inarcò un
sopracciglio.
-Non mentire- disse -O sarà
peggio per te-
Bulma gli si rivolse
convinta.
-Non sto mentendo, è la
verità! Qui girano un sacco di voci su alcune mie presunte relazioni, ma sono
tutte false! Credo che siano gelosi del mio successo... io non ho mai tradito
nessuno! Anzi, semmai è successo il contrario!-
-Il contrario?!?- le chiese
Vegeta stupito.
La donna
sorrise.
-No, beh, non con mio
marito... -mormorò -Mi riferivo al primo fidanzato che ho avuto! Lui sì che era
proprio un dongiovanni!-
Vegeta tornò a guardare la
finestra.
-Te l’eri scelto te...-
disse.
Bulma si sedette a terra,
abbassandosi quasi all’altezza del compagno.
-Mio marito invece è
l’esatto contrario... le altre donne non gli interessano... sono sicura che non
mi tradirebbe mai...-
-Questa poi...- fu la
risposta.
La turchina si mise le mani
sui fianchi.
-Come sarebbe a dire?
Vegeta mi tradisce?- esclamò.
Il saiyan non rispose,
perdendosi nei suoi pensieri.
Bulma quindi non aveva mai
avuto amanti, ed era convinta a sua volta che nemmeno lui ne avrebbe mai volute
avere.
Era
vero.
Dannatamente
vero.
Maledizione! Perché gli
avevano attaccato quella strana malattia?
E perché nemmeno Babidy era
riuscito a curargliela?
Dannazione...
-Allora? Vegeta mi tradisce
o no?- domandò di nuovo la donna preoccupata.
-Tsk! Smettila di discutere
di queste assurdità! Piuttosto, vedi di trovare un modo per farmi recuperare il
mio aspetto!-
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** 4. Home sweet home ***
Prova
CAPITOLO 4 - HOME SWEET
HOME
Bulma mutò improvvisamente
espressione, osservando allibita la figura che le stava
davanti.
-I-il tuo a-aspetto?-
farfugliò -E quale sarebbe?-
Vegeta fece un passo verso
la finestra, dandole le spalle con le braccia conserte.
-Non ci arrivi da sola?- le
chiese.
La donna gli rivolse
un’occhiata confusa.
-No... io non ti
conosco...- disse -Non conosco nessuna Bra...-
Il saiyan rimase
immobile.
-Idiota! Io non mi chiamo
Bra! E non sono una veggente! Possibile che tu non capisca? Credevo che mi
conoscessi bene, ma forse mi sbagliavo...-
Una scarica elettrica
attraversò la mente di Bulma. In realtà aveva avuto da subito l’impressione che
si potesse trattare di quella
persona, ma non era riuscita a convincersene del tutto.
No, non poteva
essere...
-V-Vegeta?- mormorò a bassa
voce, con un’espressione scettica.
L’uomo-bambina si voltò di
nuovo verso di lei.
-Complimenti! Ci sei
arrivata!- le rispose sarcastico -Bene, ora vedi di trovare un modo per farmi
tornare un uomo, prima che perda la pazienza!-
In tutta risposta, Bulma
iniziò a scrutarlo con curiosità, lasciandosi scappare un
sorriso.
-Scusa per stanotte...-
disse.
-Eh?!? Di che cosa?!?-
domandò il saiyan.
-Beh...- rispose lei -Hai
detto che mi sono alzata alle tre per bere, quindi significa che ti ho
svegliato... mi dispiace...-
Vegeta inarcò un
sopracciglio. Tutto qui?
Bulma allungò una mano
verso di lui.
-Però potresti fare a meno
di dubitare della mia fedeltà...- aggiunse accarezzandogli la piccola
testa.
Vegeta si irritò, cercando
di non arrossire, e si voltò dall’altra parte.
-Ti ho chiesto se avevi
degli amanti solo perché non sapevo cosa fare!- mentì
seccato.
La donna scoppiò a
ridere.
-Davvero?- gli chiese,
senza riuscire a trattenersi -Credevo che tu avessi fretta di tornare un
uomo!-
Ecco, l’aveva spiazzato. Ed
ora? Che cosa si poteva inventare per tenere alto il proprio
onore?
-Infatti ho fretta, quindi
adesso smettila! Prima la finiamo con questa buffonata, prima potrò recuperare
il mio aspetto!-
Bulma smise di ridere e
continuò ad osservare il compagno, che nel frattempo si era girato di nuovo
verso di lei.
-Ti adoro quando sei
geloso...- disse la donna.
-Piantala!!!- gridò lui
irritato.
La turchina si fece seria,
conscia che la situazione non era delle migliori per discutere di altre
cose.
Così come aveva fatto poco
prima con Piccolo e Dende, Vegeta raccontò a Bulma quello che gli era successo,
sottolineando l’orribile umiliazione che aveva subito.
-... pensa! Io, il principe
dei saiyan, ridotto all’aspetto di un’inutile mocciosa terrestre! Giuro che se
trovo quella strega...-
-Sì, tesoro, ho capito!- lo
interruppe la donna, come aveva fatto il namecciano poco prima -Ora, per favore,
potresti spogliarti?-
Vegeta la fissò con sguardo
interrogativo.
-S-spogliarmi?- ripeté
stupito.
-Beh, sì... ma non
fraintendermi... voglio solo vedere se sei davvero diventato una bambina a tutti
gli effetti... è importante per sapere come curarti...-
Sentendo quelle parole,
Vegeta non disse nulla, ed iniziò a sfilarsi il vestitino
azzurro.
-Maledizione! Come si
toglie questo affare?!?- imprecò seccato, cercando di far uscire le esili
braccia dall’abito.
-Aspetta, Vegeta! Così
finirai per romperlo!- lo fermò la consorte.
-E allora?!?- ribatté
l’uomo-bambina infastidito.
Bulma gli afferrò il
vestito e lo incitò con lo sguardo a mollare la presa.
-Lascia fare a me!- disse,
sfilandoglielo poi con facilità -Accidenti... per fortuna che non abbiamo una
figlia! Se avessimo una bambina non sapresti nemmeno come vestirla... ecco
fatto, ora non hai più nemmeno le mutande...-
La donna strinse gli
indumenti nella mano, per poi guardare di nuovo il
compagno.
-Allora?!?- esclamò lui
irritato -Sono una mocciosa, no? Bene, allora fammi tornare un
uomo!-
La turchina
sorrise.
-In effetti sei proprio una
bambina... ed anche molto carina, sai? Da grande potresti diventare una
modella!-
Il saiyan strinse i pugni
infastidito.
-Smettila, Bulma! I tuoi
discorsi assurdi non mi interessano! Vuoi che torni come prima o
no?-
In tutta risposta,
l’interpellata gli porse di nuovo i vestiti.
-Certo che sì- disse -Stavo
solo dicendo che sei una bella bimba... beh, ora rivestiti, prima che entri
qualcuno e mi accusi di pedofilia...-
Vegeta le strappò i vestiti
di mano e se li rimise immediatamente.
-Mi raccomando, nessuno
deve venirlo a sapere, chiaro?-
Bulma lanciò una capsula a
terra, facendo apparire l’ultimo modello di jet volante.
-Neanche Trunks?- chiese la
donna salendo sul mezzo.
-No!!!- fu la risposta del
saiyan, che nel frattempo si era accomodato di fianco a lei -Né Trunks, né tuo
padre, né nessun altro!-
La turchina azionò il
motore, iniziando poi a dirigersi verso Città dell’Ovest.
-Scommetto che per nessun altro intendi soprattutto Goku!-
disse ridendo.
Vegeta incrociò le braccia
imbronciato.
-Sì, ovvio!- esclamò
-Kakaroth non dovrà mai scoprirlo! A proposito... è proprio necessario portarmi
con te in laboratorio?-
Bulma si voltò verso di
lui.
-Certo!- rispose -Devo fare
degli esperimenti! Fidati di me!-
Il saiyan inarcò un
sopracciglio e rimase in silenzio.
L’apparecchio acquistò
velocità, sfrecciando nel cielo azzurro cosparso di nuvole bianche. Era talmente
veloce che qualcuno, scorgendolo da lontano, pensò che si trattasse di Great
Saiyaman. In realtà il supereroe quel giorno non si trovava a Satan City. La
scuola per quella mattina era terminata e lui si era recato velocemente a casa
dopo aver ricevuto un invito a pranzo...
-Maledizione!- esclamò
Vegeta all’improvviso, facendo sussultare la donna al suo
fianco.
-Che cosa c’è?- gli chiese
Bulma stupita.
Vegeta fece uno sguardo
irritato, puntando i suoi occhi verso il vetro del jet.
-Kakaroth è a casa
nostra... e ci sono anche i suoi figli!-
La turchina cercò di
nascondere un sorriso.
Casa
nostra...
Vegeta spesso, senza
volere, si lasciava scappare delle affermazioni che in situazioni normali non
avrebbe mai fatto...
-Davvero? Forse sono andati
a trovare Trunks!- rispose.
-Già! E scommetto che come
al solito li ha invitati a pranzo!- sbottò il saiyan
arrabbiato.
La donna tornò a
concentrarsi sulla guida.
-Beh, non vedo dove stia il
problema...- disse -Ti basterà fingere di essere una bambina qualunque... dirò
che sei la figlia di una mia dipendente...-
Vegeta si
accigliò.
-La fai facile tu, eh? E
come facciamo con la mia aura? Credi che Kakaroth non la
riconosca?-
Bulma continuò a fissare il
cielo impassibile.
-Pensavo che tu fossi in
grado di camuffarla- mormorò.
-Tsk!- rispose lui,
restando imbronciato -Sono in grado di azzerarla, è vero, ma non so a quanto
possa servire... anche perché probabilmente non potrò nemmeno nascondermi, visto
che Trunks ci verrà incontro subito...-
Bulma
annuì.
-Già. Di solito appena mi
sente arrivare mi corre incontro, quindi credo che sarò costretta a presentarti
a tutti...-
Conscio della veridicità di
quell’affermazione, l’uomo-bambina rimase in silenzio, desiderando più di ogni
altra cosa svegliarsi da quel maledetto incubo.
Eccomi
qui!! Aggiorno questa mattina che divento ufficialmente maggiorenne! ^_^ Non ho
molto tempo, quindi ne approfitto per salutare i miei recensitori: Sweetgirl91,
ladydarkprincess, lilla4eve, bulma_92, vegetina94, manu88 e Me91! ^_^ Spero che
il capitolo vi sia piaciuto! Pensavo che fosse il penultimo, invece ne mancano
ancora due... secondo voi Vegeta incontrerà Goku? E Trunks? Tutto alla prossima
puntata! ^_^
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 5. La pozione ***
Prova
Ciao a
tutti!!! Questa volta vi ringrazio per bene, visto che ho tempo... innanzitutto
ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri! ^_^
In
questo capitolo ne vedrete davvero delle belle, perchè ci sarà il fatidico
incontro con Goku!!! Il prossimo, che sarà l'ultimo, avrà invece la
parte più romantica... beh, non aggiungo altro!!! BUONA
LETTURA!!!!!
@vegetina94: eh, già, fa ridere, anche se sembra un po'
pedofila!XD Per fortuna che nessuno dei colleghi l'ha vista!
@Me91:
mi dispiace, ma questa FF era impostata così... il prossimo capitolo sarà
l'ultimo!^_^ E tu e Sweetgirl la continuate la FF? Beh, tornando alla
mia... vedo che inizi a fare delle ipotesi... scoprirai presto
tutto!!!!
@vale15: già, Bulma non ha riso troppo, perchè alla fine forse è
stata comprensiva! ^_^ Però in realtà la situazione per lei è stata divertente!
^_^
@ladydarkpricess: eh, già... chissà se Goku lo riconoscerà!
Vedrai!
@Sweetgirl91: sì, Vegeta si è fatto sfuggire un "casa nostra"...
beh, a quanto pare la considera tale! ^_^ Ora vedrai l'incontro con Goku!
^_^
@Angelo
Azzurro: Vegeta bambina ti fa morire? Beh, ora vedrai se ti farà morire anche il
comportamento di Goku! haha!
@luisa87: mi fa piacere che tu l'abbia letta tutta di fila!!
grazie mille!!!
CAPITOLO 5 -
LA
POZIONE
-Ecco mia madre! Non
credevo che sarebbe arrivata così presto!- esclamò il bambino dai capelli lilla
con lo sguardo rivolto verso il cielo.
-Forse ha avuto un
imprevisto- disse Chichi affiancandolo.
-Beh, meglio così!- affermò
Goku sorridendo -Non vedo l’ora di mettere qualcosa sotto i
denti!-
Mentre la moglie del saiyan
lo rimproverava per i suoi pensieri fissi sul cibo, il lussuoso jet volante
atterrò davanti a loro, prendendo posto sull’erba dell’enorme giardino della
Capsule Corporation.
-Ecco Bulma!- esclamò Goten
guardando Gohan.
Lo sportello automatico si
aprì e, con grande stupore di tutti i presenti, due figure scesero dal mezzo. La
prima, attesa e conosciuta, avanzò verso di loro con il sorriso sulle labbra; la
seconda, al contrario, si limitò a squadrare tutti con le braccia conserte ed il
volto impassibile.
-Ehilà!- esclamò Bulma alla
famiglia Son -Come mai da queste parti?-
-Goten questa mattina è
venuto a giocare con Trunks, e tuo figlio ci ha invitato tutti a pranzo!-
rispose Chichi ricambiando il sorriso.
-Ho fatto bene, mamma?-
domandò il bambino dai capelli lilla alla turchina.
La donna si girò verso di
lui.
-Ma certo! Lo sai che la
casa è grande! Puoi invitare chi vuoi!-
Sentendo quella frase,
Trunks si sentì sollevato. Per una volta non sarebbe stato rimproverato per aver
fatto qualcosa senza chiedere il permesso ai genitori.
-E lei chi è?- chiese
Goten, indicando la bambina bionda pieno di curiosità.
A quella domanda, il resto
dei familiari iniziò a squadrare la piccola, colto dallo stesso interesse di
sapere.
-Ah, giusto!- esclamò Bulma solare -Lei è
la figlia di una mia dipendente... si chiama Bra!-
-Bra?- ripeté Trunks, come
se il nome gli fosse familiare.
-Già!- disse la madre -È
bellissima, vero?-
Vegeta lanciò alla moglie
un’occhiata assassina. Per quale motivo si stava perdendo in quelle chiacchiere
inutili? Non aveva fretta di riportarlo alla normalità?
-Sì, è proprio carina!-
esclamò Goku allegro.
Lentamente, si chinò verso
il vecchio rivale, mettendogli una mano sulla chioma
bionda.
-Ma lo sai che sei proprio
tenera?- gli disse il guerriero sorridendogli.
“Devo mantenere la calma...
devo mantenere la calma...” si ripeté nervosamente Vegeta nella mente
“Kakaroth... maledizione... levami quella mano di dosso! Accidenti! Perché?!?
Perché doveva succedere?!?”
Lo sguardo di Goku si fece
improvvisamente serio.
-Che succede, papà?- gli
domandò Gohan, preoccupato dall’improvviso cambio di espressione del
padre.
Il saiyan tolse la mano
dalla testa di Vegeta, rimettendosi in piedi.
-Chi sei? Rispondimi-
chiese Goku all’uomo-bambina.
“Dannazione! Se n’è
accorto!” pensò Vegeta innervosito.
-Mi chiamo Bra- rispose,
cercando di essere convincente.
Quella sarebbe stata
l’ultima volta che avrebbe subito una simile umiliazione.
L’ultima.
-Questo l’ho capito. Ma che
cosa sei venuta a fare qui?- domandò di nuovo il guerriero dai capelli a
palma.
-Ma che succede?-
intervenne Trunks confuso, lanciando occhiate alternativamente a Goku e al
padre.
-Non avverto nessuna aura
provenire dal tuo corpo...- continuò il saiyan più alto guardando il rivale -Il
che mi fa sospettare che tu sia un cyborg...-
-Questi non sono affari
tuoi!- esclamò Vegeta irritato, deciso più che mai a non svelare la propria
identità.
-Sì, Goku, infatti lo è-
intervenne Bulma, interponendosi fra i due per diminuire la tensione -Bra è un
esperimento di un noto scienziato della Capsule Corporation, ma non è una stata
creata per combattere! È totalmente innocua, davvero!-
L’amico d’infanzia osservò
la donna comprensivo, capendo la situazione.
Dopo aver chiarito le
ultime cose, Bulma e Vegeta si diressero in laboratorio, mentre Trunks e la
famiglia Son rientrarono in casa, pronti per gustarsi il pranzo che i robot
avevano appena finito di cucinare.
-Accidenti! Ci metterò
tutta la giornata!- disse la donna osservando i dati del
computer.
-Che cosa?!? Stai dicendo
che dovrò restare una mocciosa per tutto il giorno?-
Bulma si voltò verso il
compagno alzando le spalle.
-Non c’è altra scelta,
tesoro... per preparare il liquido che dovrai ingerire mi occorre analizzare
diverse cose... non terminerò prima di stasera-
Vegeta strinse i
pugni.
-Maledizione! Non potresti
fare a meno di analizzare quella pozione e darmela subito?- le chiese
seccato.
La turchina scosse la
testa.
-No, mi dispiace... devo
prevedere ogni effetto collaterale che potrebbe verificarsi nel tuo organismo...
e comunque sappi che non si tratta di una pozione, ma di una sostanza curativa!
Io sono una scienziata, non una strega!-
Vegeta ghignò
divertito.
-Davvero?-
chiese.
Bulma si irritò, mettendosi
le mani sui fianchi.
-Che cosa vorresti dire? Mi
stai accusando di stregoneria? E sentiamo, quanti incantesimi ti avrei
lanciato?- chiese sarcastica.
Vegeta inarcò un
sopracciglio, dirigendosi poi verso l’uscita del
laboratorio.
-Troppi...- mormorò,
abbandonandola nel suo luogo di lavoro.
Il pasto cucinato dai robot
della Capsule Corporation aveva saziato lo stomaco di tutti gli invitati. Goku,
come al solito, si era abbuffato senza alcun ritegno, mentre i tre saiyan
mezzosangue gli avevano fatto un’ottima concorrenza. Solo Chichi, in quel
gruppo, si era distinta per il suo modo di mangiare lento ed
educato.
-Ehi, sta arrivando Bra!-
esclamò Goten sorridendo, indicando una figura nel
corridoio.
-Chissà, forse ha fame
anche lei!- disse il padre del bambino con fare ingenuo.
-Vegeta, mi senti?-
Una voce risuonò
improvvisamente nella mente del principe dei saiyan, mentre questi si preparava
a raggiungere la cucina.
-Chi sei?- domandò stupito
guardandosi intorno.
-Sono Piccolo- si sentì rispondere -Ti sto parlando
telepaticamente-
L’uomo-bambina si
bloccò.
-Che cosa vuoi?- gli chiese
con la solita freddezza.
-Ascoltami bene- gli rispose il
namecciano impassibile -Credo di aver
trovato una soluzione per farti tornare come prima. Non è più necessario
chiedere aiuto a tua moglie-
Vegeta si irritò
visibilmente.
-Ma bravo!- esclamò seccato
-E me lo dici solo adesso? Bulma ormai sa già tutto, maledizione! Non potevate
pensarci prima?-
Mentre era impegnato a dire
queste cose, non si accorse che suo figlio e la famiglia Son lo stavano
scrutando con interesse. Non potevano udire ciò che Piccolo gli stava dicendo
attraverso la telepatia, ma potevano sentire chiaramente le risposte del
saiyan.
-Mi dispiace, Vegeta, ma ci è venuto in mente
adesso... vedi, si tratta della parte buona di Majin
Bu-
Il saiyan esibì
un’espressione scettica.
-Majin Bu? E che cosa
c’entra quel grassone?- chiese, fermandosi poi a riflettere -Ma certo! Ora ho
capito! Lui è in grado di trasformare ogni cosa in tutto ciò che vuole! Basterà
chiedergli di farmi tornare come prima!-
L’uomo-bambina strinse una
mano a pugno, sbattendosela con convinzione sul palmo
dell’altra.
-Esattamente! Sono sicuro che per lui non
sarà difficile farti recuperare il tuo aspetto!-
Vegeta abbozzò un
sorriso.
-Benissimo!- esclamò
-Allora contattalo subito e digli di venire qui! Fantastico! Finalmente tornerò
ad essere il principe dei saiyan!-
-Il principe dei saiyan?-
lo richiamò una voce ingenua alla sua destra.
L’uomo-bambina si voltò,
accorgendosi di essere stato circondato dalla famiglia
Son.
-D-ditemi che non è
vero...- farfugliò Trunks indicando sconvolto il padre.
Vegeta rimase immobile,
come se fosse stato colpito improvvisamente da uno sputo di
Darbula.
Mai nella sua vita si era
trovato in una situazione più imbarazzante. Lui, il grande Vegeta, costretto a
mostrarsi al figlio e ai conoscenti nel corpo di un’insulsa mocciosa di quattro
anni. E non a dei conoscenti qualunque, ma alla famiglia del suo rivale...
quelli che da poco tempo aveva imparato a considerare amici...
-Dimmi una cosa: stavi
parlando con Piccolo?- gli chiese Gohan incuriosito. Il ragazzo conosceva bene
la tecnica del namecciano, essendo il suo migliore amico.
Il saiyan strinse i pugni,
tornando finalmente ad espandere la sua aura.
-Non è come pensate!- disse
freddo -Sono stato vittima di un incantesimo... ma presto tornerò come prima!-
si affrettò a specificare.
Il resto del gruppo lo
fissò con sguardo interrogativo, come ad attendere ulteriori
dettagli.
-Stai dicendo che tu
sei...- mormorò il bambino dai capelli lilla -insomma... sei davvero mio
padre?-
Vegeta annuì
infastidito.
-Sì. Ma questa cosa non
deve uscire da questa stanza, chiaro?!?- esclamò, fulminando i presenti con uno
sguardo di ghiaccio.
-D’accordo!- esclamò
Goku.
Non sapeva come fosse
successo, ma di sicuro la situazione del suo amico-rivale era davvero
imbarazzante. Il saiyan dai capelli a palma cercò di restare serio, conscio del
fatto che qualunque manifestazione di allegria non avrebbe certo contribuito a
migliorare la situazione.
Trascorse più di mezzora
prima che Mister Bu, come lo aveva ribattezzato il padre di Videl, giungesse
alla Capsule Corporation.
Per Vegeta quei trenta
minuti furono i più lunghi della sua vita. Se ne stava immobile, seduto sul
divano, con la solita espressione imbronciata, ad osservare distrattamente il
figlio che giocava a videogame con il suo migliore amico.
-Papà, non pensi che
dovresti dirlo alla mamma?- gli chiese Trunks mentre maneggiava con il
joystick.
Vegeta lo guardò
seccato.
-Ti ho già detto che lo sa
già- disse.
Il bambino mise in pausa il
gioco, voltandosi verso il padre.
-Hai detto che ti sta
preparando una specie di pozione... ma se fra un po’ arriverà Bu, non servirà
più!-
-È vero!- intervenne Gohan,
che nel frattempo era entrato nella stanza. Nessun componente della famiglia
aveva ancora lasciato l’edificio, deciso ad aspettare l’arrivo della creatura
rosa.
-Non mi interessa- rispose
freddo il principe dei saiyan -Lasciatela là-
I tre saiyan mezzosangue
gli lanciarono un’occhiata confusa, capendo però che se Vegeta aveva detto
quelle cose, probabilmente c’era un motivo.
-Ehilà!- esclamò
improvvisamente Goku balzando verso la porta -È arrivato
Bu!-
Sentendo quelle parole, i
presenti furono colti dall’entusiasmo.
-Era ora!- esclamò Vegeta
con il solito tono, mentre una figura obesa faceva il suo ingresso nell’enorme
abitazione.
-Ciao!- salutò Mister Bu
solare -Come state? Sono venuto qui perché uno dei vostri amici mi ha detto che
uno di voi aveva bisogno di aiuto. Voi siete amici di Satan, quindi siete anche
miei amici!-
Gohan gli si avvicinò,
cercando di fargli capire la situazione.
-Sì, beh, ecco...-
farfugliò, indicando poi la figura più bassa -Vedi quella bambina? Lei in realtà
è Vegeta... insomma, potresti usare i tuoi poteri per fargli recuperare il suo
aspetto?-
Sentendo quelle parole, il
mostro dall’animo buono si abbassò verso il principe dei saiyan, squadrandolo
con interesse.
-Vedrò cosa posso fare...-
disse dopo un po’.
Continua...
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** 6. Are you a man? ***
Prova
Ciao a tutti!! Mi dispiace molto di non aver aggiornato
subito... ultimamente sono stata un po' impegnata! Ringrazio comunque moltissimo
tutti i recensitori e vi lascio alla lettura dell'ultimo
capitolo!
Per
rinfrescarvi la memoria, vi ricordo che nel 5° capitolo Mr.Bu era
andato alla Capsule Corporation per far recuperare l'aspetto a Vegeta, mentre
Bulma stava lavorando alla "pozione". Ecco qui il finale... spero di non
deludervi!!! Aspetto le vostre recensioni... ditemi cosa vi è piaciuto (o cosa
no)... BUONA LETTURA!!!
CAPITOLO
6 – ARE YOU A MAN?
Bulma sorseggiò lentamente
le ultime gocce di caffè rimaste, appoggiando poi la tazzina sul tavolo del
laboratorio.
Osservò sbadigliando
l’orologio alla parete e si accorse che erano le dieci
passate.
-Accidenti! Ci ho messo più
tempo del previsto!- esclamò, prendendo una piccola bottiglia di liquido in mano
-Beh, l’importante è aver analizzato tutto... ora sono sicura che Vegeta potrà
tornare un uomo senza alcun effetto collaterale... se gli avessi dato da bere
qualcosa senza averne studiato il contenuto, non me lo sarei mai
perdonata!-
Detto ciò, strinse il
contenitore nella mano destra, avviandosi lentamente verso il corridoio che
conduceva alle camere.
In cucina e nel salotto
principale le luci erano tutte spente, il che faceva intuire che probabilmente
Trunks e suo padre erano già andati a dormire. Anche la Gravity Room, infatti,
non dava alcun segno di vita.
Bulma si fermò davanti alla
porta della sua camera, inserendo il dito indice su un pannello sensibile che
leggeva le impronte digitali.
Non appena lo strumento
riconobbe l’identità della donna, l’entrata si aprì automaticamente, invitandola
a proseguire oltre la soglia.
Come ebbe varcato
l’ingresso della stanza, la turchina spalancò gli occhi
allibita.
Vegeta era lì, seduto sul
letto, con lo sguardo perso al di là della finestra.
La bambina bionda era
scomparsa. La persona che si trovava davanti era lui, senza più alcun tratto
infantile o femminile.
Era semplicemente Vegeta.
Quel Vegeta.
-M-ma...- mormorò Bulma
stupita -Che cosa ti è successo?-
Il saiyan, che da tempo
aveva avvertito l’aura della moglie avvicinarsi alla stanza, si voltò verso di
lei senza mutare espressione.
-Il Majin Bu grasso mi ha
fatto tornare un uomo utilizzando i suoi poteri- disse.
La donna lo squadrò,
confusa e irritata al tempo stesso.
-Che cosa?!? E quando è
successo?!? Non mi dirai che mi hai fatto lavorare per niente!!!- esclamò
avvicinandosi a lui.
Vegeta si voltò di nuovo
verso la finestra.
-Sono tornato ad avere il
mio aspetto circa otto ore fa...- si limitò a rispondere.
Sentendo quelle parole, la
donna strinse con violenza la bottiglietta che teneva in mano, cercando di
vincere la tentazione di spaccargliela in testa.
-E CHE COSA ASPETTAVI A
DIRMELO?!?- gridò, conscia del fatto che in quella stanza i suoni non potevano
essere avvertiti dall’esterno -Volevi farmi lavorare per niente?!? Tu non hai
idea di quanto io mi sia dannata per ottenere questa quantità minima di
liquido!!! È mai possibile che tu non capisca?!?-
Il saiyan si voltò di nuovo
verso di lei, senza dire una parola.
Rimasero per un attimo a
guardarsi, scavando l’uno nei pensieri dell’altra, che fin troppo spesso erano
riusciti a leggersi.
Bulma appoggiò la bottiglia
su un comodino, avviandosi poi nel bagno annesso per farsi una
doccia.
-Nella mia vita io ti ho
dato tutto, Vegeta... tutto...- mormorò dandogli le spalle -E pensavo che tu in
fondo me ne fossi grato...-
Il saiyan la osservò
scomparire nella stanza a fianco, avvertendo poco dopo il suono dell’acqua
scorrere dal grande rubinetto.
Il suo sguardo si andò a
posare sull’oggetto che la donna aveva appena appoggiato. Lentamente, allungò la
mano verso la bottiglia e la prese in mano. Dopo averla osservata con
attenzione, svitò il tappo con facilità e ne bevve l’intero
contenuto.
Bulma uscì dal bagno
indossando una corta camicia da notte blu, con le mani che si sistemavano i
capelli ancora umidi.
Vegeta si era messo sotto
le coperte, coprendosi fino a metà, steso su un fianco con la testa verso
l’esterno del letto.
La donna si avviò
lentamente verso la propria parte, lanciando una strana occhiata al comodino del
compagno.
-Hai bevuto il liquido-
disse stupita, coscia del fatto che l’uomo stesse fingendo di
dormire.
-Sì. E allora?- mormorò il
saiyan, continuando a darle le spalle.
Bulma si infilò lentamente
nel proprio posto, mettendosi supina con la testa appoggiata al
cuscino.
-Credevo che non ti
servisse più- affermò inarcando un sopracciglio.
Vegeta rimase un attimo in
silenzio, poi finalmente aprì bocca.
-E io credevo che tu
sapessi che Majin Bu non è il mio migliore amico- disse con il solito
tono.
La donna rimase un attimo a
riflettere su quelle parole, poi sorrise, avvicinandosi leggermente a
lui.
-Stai dicendo che hai
voluto che preparassi comunque quel liquido perché ti fidi di più di me che di
Bu?- gli chiese, osservando la sua schiena scoperta e
muscolosa.
L’uomo si voltò lentamente,
mettendosi a sua volta supino e puntando i suoi occhi verso di
lei.
-L’incantesimo di una
strega può essere sciolto solo da una sua collega- rispose
sarcastico.
Queste parole gli costarono
un cuscino dritto in faccia, lanciato dalla donna
infastidita.
-Insomma Vegeta, smettila!-
esclamò, iniziando tuttavia a divertirsi per quella situazione -Io non sono una
strega, sono una scienziata! E non ti ho mai lanciato nessun sortilegio! Tu in
questi anni sei cambiato da solo...- aggiunse
stuzzicandolo.
Il saiyan afferrò il
cuscino con una mano, rimettendolo con poca attenzione al proprio posto.
Incrociò per un attimo il suo sguardo con quello della donna, per poi tornare a
darle le spalle infastidito.
-Prima di venire su questo
stupido pianeta io ero sempre stato da solo...- mormorò secco -e non sono mai
cambiato...-
Bulma si lasciò scappare un
altro sorriso, sistemandosi meglio il cuscino sotto la
testa.
Calò per un attimo il
silenzio.
-Senti...- disse la
scienziata dopo un po’ -prima di dormire, posso farti una
domanda?-
Vegeta, che stava cercando
invano di prendere sonno, emise una specie di grugnito
seccato.
La turchina si voltò di
nuovo verso la sua schiena, mettendosi a sua volta su un
fianco.
-Se noi un giorno avessimo
un altro figlio maschio, come vorresti chiamarlo?-
Il saiyan pensò di non aver
capito bene.
-Che cosa?!? Ma che stai
dicendo?!? Sei incinta?!?- esclamò, rimettendosi improvvisamente
supino.
Bulma scoppiò a
ridere.
-No, tesoro, tranquillo!
Non sono incinta! La mia era solo una domanda!- disse, creando in lui una sorta
di fastidio.
-Beh, allora vedi di non
tirare fuori discorsi assurdi- ribatté Vegeta calmandosi.
La donna cercò di tornare
seria, soffocando le risate con una mano.
-Comunque...- aggiunse il
saiyan, dopo averle per l’ennesima volta dato le spalle -Lo chiamerei come
me-
La turchina annuì
rassegnata, avendo intuito fin dall’inizio la risposta.
-Allora...- disse
fantasticando -Se fosse femmina si chiamerebbe Bra, se fosse maschio
Vegeta...-
Il saiyan si mise seduto
sul letto, squadrandola accigliato.
-Ma la vuoi smettere di
dire queste cose?!? Hai detto che non sei incinta, no?!? Allora piantala! Voglio
dormire!- esclamò irritato.
Bulma si mise a sua volta
seduta, afferrandogli un braccio per calmarlo.
-Uffa, Vegeta! Era solo
un’ipotesi!- sbuffò offesa -Stavo solo pensando ad oggi... insomma, non mi
dispiaceva affatto avere una bambina così bella che girava per la Capsule
Corporation...-
L’uomo inarcò un
sopracciglio stupito. Era la prima volta che gli diceva una cosa del
genere.
-Se preferivi che restassi
una mocciosa potevi fare a meno di creare quella stupida pozione- disse
indicando la bottiglietta sul comodino.
-Dai, non essere sciocco!-
rise di nuovo la donna, stringendosi delicatamente al braccio che gli aveva
afferrato -Scommetto che dici così solo perché vuoi che ti dica che sono
contenta di riaverti uomo...- aggiunse divertita.
In tutta risposta, l’uomo
si strattonò dalla presa, spingendo la moglie verso la propria
parte.
-Ma che dici!- sbottò
irritato -Sei tu qui quella che fa discorsi strani! Da quando in qua vorresti un
altro figlio?!?-
Bulma non si scompose,
abituata ai gesti di stizza del compagno, e si stese di nuovo sul letto
incrociando le braccia.
-Da quando ho capito che
sei un buon padre...- disse.
Vegeta la osservò
scettico.
-Io... un buon padre?-
ripeté ghignando -Ma che stai dicendo?!? E poi ti ricordo che un figlio ce
l’abbiamo già, ed ha ancora otto anni! Che cosa succederebbe se ne nascessero
degli altri? Vorresti riempire la casa di mocciosi?!? È questo il tuo
desiderio?!?-
Bulma scoppiò per
l’ennesima volta a ridere, pensando alle strane paure che assillavano il
marito.
-Che cosa c’è di
divertente?!?- sbottò il saiyan infastidito -Stai pensando di trasformare questo
posto in un asilo?!?-
La donna cercò di nuovo di
contenersi, decisa a chiudere la conversazione una volta per
tutte.
-D’accordo, Vegeta, hai
ragione...- disse -Se nascesse un bambino adesso, avremmo due figli piccoli a
cui badare... aspetteremo che Trunks diventi grande...-
Lo strano silenzio del
saiyan, che nel frattempo si era steso supino come lei, le fece intuire che
probabilmente non era del tutto contrario alla cosa.
Vegeta in effetti, dopo lo
stupore iniziale, aveva capito che forse Bulma non stava dicendo cose così
insensate. Non sapeva se in futuro avrebbero avuto altri figli, ma sapeva per
certo che, se ciò sarebbe successo, non si sarebbe più comportato come aveva
fatto all’inizio con Trunks. Quando lui era nato, infatti, non gli aveva
prestato alcun tipo di attenzione, e c’era voluto molto tempo prima che si
rendesse conto di quanto fosse importante per lui. Non solo ora era ciò di cui
andava più orgoglioso, ma era anche la cosa più bella che avesse mai fatto nella
sua vita.
-Tesoro?- lo chiamò una
voce parlandogli piano in un orecchio.
Bulma si era avvicinata di
nuovo a lui, appoggiando una mano sul suo petto.
-Che vuoi adesso?- le
chiese freddo.
In realtà non era per nulla
infastidito dal suo gesto, visto che non era ancora riuscito ad
addormentarsi.
-Sei sicuro di essere
tornato un uomo?- sussurrò la turchina avvicinandosi
ulteriormente.
Vegeta inarcò un
sopracciglio.
-Certo che sono sicuro!-
rispose, sentendo la mano di lei accarezzarlo -Mi stai chiedendo di spogliarmi?-
aggiunse sarcastico, alludendo alla richiesta di quella
mattina.
In tutta risposta, la donna
si staccò da lui, fingendo di rimettersi a dormire.
-Ma figurati!- mormorò
tenendo le palpebre chiuse -Non mi importa affatto vederti nudo... per quel che mi
riguarda puoi fare quello che vuoi...-
Non fece in tempo a finire
la frase, che Vegeta le fu addosso.
-Sei più pervertita tu di
quel vecchio rimbambito di un Kaiohshin- le disse, avvicinando le proprie labbra
alle sue.
Bulma si abbandonò a quel
bacio, staccandosi dopo parecchio tempo.
-Tu comunque ci caschi
sempre...- mormorò, guardandolo negli occhi.
Vegeta si accigliò
leggermente, non riuscendo però a smettere di ammirare il suo
viso.
Era vero, difficilmente
riusciva a resistere al suo fascino e alle sue
provocazioni.
Lei era la sua vera
maledizione.
-E poi non dire che non sei
una strega...- farfugliò, mentre entrambi si lasciavano trasportare dalla
passione.
-Vegeta, mi senti?-
Silenzio.
-Sono Piccolo! Ti sto parlando
telepaticamente! Rispondi!-
Di nuovo
silenzio.
-Vegeta!!!- gridò il namecciano nella
mente del saiyan, decidendo poi di coinvolgere qualcun altro nella conversazione
-Bulma!-
La donna si staccò
dall’uomo spaventata.
-Chi è?- chiese guardandosi
intorno.
-Zitta! Non rispondere!-
esclamò Vegeta infastidito.
-Ma che cosa significa?
Allora mi sentivi! Si può sapere cosa stai facendo? Volevo solo chiederti se era
tutto a posto!-
-Piccolo?- mormorò la
turchina riconoscendo la voce.
-Ti ho detto di lasciarlo
perdere!- intervenne di nuovo l’uomo, che ancora non aveva digerito
l’interruzione, riavvicinandosi a lei.
-Ma...-
L’alieno di Namecc non
concluse la frase, poiché aveva capito che nessuno dei due sembrava intenzionato
a rispondergli.
Nella parte più alta del
cielo, dove il dio della Terra vegliava sui suoi abitanti, Piccolo cadde in una
profonda meditazione.
“E dire che quando lei gli
chiese se voleva essere ospitato a casa sua, lui accettò solo perché non sapeva
dove andare...” pensò.
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=196363
|