Finland,here we are,where is the love

di SweetieandNea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finland,here we are here,we came ***
Capitolo 2: *** 2.The boy with green eyes ***
Capitolo 3: *** 3.Personal Hell ***
Capitolo 4: *** 4.His smile is like heaven down on heart ***
Capitolo 5: *** 5.The sweetest torment part 1 ***



Capitolo 1
*** Finland,here we are here,we came ***


                                                                         1.Finland,here we are,here we came.
 
Lea aprì gli occhi,guardando la sveglia: le 7.00. Erano in ritardo.
Sapeva cosa sarebbe accaduto da li a poco,semplicemente,si sarebbe scatenato il caos.
Iris dormiva beatamente a qualche metro da lei,e sapeva che svegliarla sarebbe stata un impresa.
-Iris…..sono le 7.00….tra un’ ora dobbiamo essere in università-
Niente nessuna risposta. In quel momento le passò in mente cosa le aveva detto l’amica,quando si erano trasferite in Finlandia “se siamo in ritardo e non mi sveglio da sola,chiamami con le cattive,altrimenti non mi sveglio”. È così Lea fece.  Scoprì l’amica che era aggrappata alle coperte,è le risposte arrivarono. O meglio una serie di insulti misti ad inviti ad andare in un certo posto. Ma quando Iris stessa capì di essere in ritardo epico,si lanciò fuori da letto.
Le ragazze fecero colazione(o meglio trangugiarono il cibo) e si lanciarono fuori casa,alla fermata dell’autobus,dove lo presero per un pelo e per gentile concessione dell’autista,che vedendo due forsennate correre verso il mezzo,aveva avuto un attimo di pietà.
Lea guardò l’amica,ancora ansimante per la corsa,e rise allegramente-Ormai è una tradizione.  Secondo me,in qualsiasi paese tu vada,sei destinata a correre per prendere l’autobus- l’altra le rispose,fintamente offesa.-Grazie,Sweety. È una mia prerogativa-
Il viaggio durò pressappoco 20 minuti,che le due utilizzarono per riprendersi,per poi ripartire di corsa per le vie di Helsinki e arrivare in fine alla loro meta: L’università di Arte e Design di Helsinki
 
 
Lea e Iris avevano la stessa età,entrambe 22 anni,e da sei mesi frequentavano l’università di Helsinki:per la prima era Storia dell’Arte,per la seconda Grafica e Design.
Erano partite per la Finlandia i primi di luglio e si erano trasferite là in pianta stabile.
Il perché dall’Italia si erano trasferite in Finlandia è una storia lunga e comica. Soprattutto comica,che farà sembrare meno lungo il perché.
Lea e Iris si erano conosciute alle superiori,venivano entrambe da due città diverse e frequentavano un liceo artistico a Milano. Lea e Iris erano apparentemente quasi l’opposto tra loro. Lea era una ragazza tranquilla,che amava la musica,leggere guardare film(Iris la prende ancora in giro sostenendo che casa sua è un video noleggio) e disegnare. Iris era anch’essa tranquilla,ma con gusti totalmente diversi: amava la musica,ma quella rock,amava disegnare anche lei,aveva comiciato a suonare la chitarra in prima superiore,e qualche anno dopo la tastiera.
Lea e Iris andavano fondamentalmente d’accordo perché erano diverse dalla massa,rappresentata all’epoca dai loro compagni di classe. Con il tempo l’amicizia si consolidò,fino ad arrivare all’esame di maturità. Negli anni Iris aveva svilluppato un amore per la musica metal,in particolare per quella dalla Finlandia,patria della maggior parte delle band metal di successo. Tra queste band spiccavano nomi quali Nightwish,HIM e Apocalyptica.
Con l’amore per la loro musica,cominciò ad apprezzare i componenti delle suddette band.
Per farla breve nel giro di poco tempo,la camera di Iris si riempì di foto di Tuomas Holopainen,Ville Valo,Perttu Kivilaakso,e così dicendo.
Così per la maturità Iris decise di partire per la tanto adorata Finlandia,trascinandosi dietro la povera Lea,che torturata dall’amica,aveva cominciato negli anni ad ascoltare parte della sua musica.
Una volta arrivate in Finlandia,fu amore a prima vista,si erano sentite parte di quel paese che nonostante fosse così freddo,era stato capace di scaldare il cuore alle due ragazze,anche se  non capivano un mazza della lingua finlandese,al di là del cordiale e semplice “kiitos”
Così presero due anni sabbatici dagli studi e misero da parte i soldi necessari,per trasferisi in definitiva nella capitale.(e si presero la briga di imparare il finlandese,o almeno le basi)
Lea si sobbarco il carico di cercarsi una casa,non lontano dall’università in cui averebbero vissuto per i prossimi anni. Tra quelle ricerche trovò una casetta niente male su due piani,economica,in un quartiere che gli suonava familiare,ma non riusciva a ricordare dove l’avesse sentito. Dopo aver informato l’amica( a cui non importava dove,basta che fosse in  Finlandia) e concluso le trattative sulla casa,le due si ritrovarono all’aeroporto di Malpensa per la partenza,e 3 ore d’aereo dopo,di nuovo ad Helsinki.
 
Si trovavano su un taxi che le avrebbe portate in quella che era la loro nuova casa.
Lea diede in un inglese un po’ faticato indicazioni al tassista su dove portarle
-munkkiniemen,tiilirinne,4
A Iris,che fino a quel momento era stata zitta zitta,venne un colpo
-ma…..Lea…..munkkiniemen….Ville Valo…la torre….-mugugno.
Lea,la guardò. Ecco dove aveva già sentito il nome di quel quartiere…..
 
Nea’s time
Chiedo venia,vengo in pace,abbiate pietà,e la mia prima volta che scrivo su gli him e nightwish.Premetto che i primi 2-3 capitoli saranno un po’ noisosetti,poiché voglio introdurre il giro abbitudini-carattere-descrizione. E dal prossimo capitolo arriverà anche Sweety a scrivere.
Un grazie speciale a Villina92,per la consulenza stradale  XD
E Niente…. lasciate un commento se vi va ^.^P.S. se siete qui per i nightwish,arriveranno poco dopo gli him,ma arrivano promesso(ne va il mio interesse)                                                          Nea
 

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Capitolo 2
*** 2.The boy with green eyes ***


capitolo 27

2.The boy with green eyes

Lea era seduta in una dei tanti banchi che era presenti nell’aula dell’università, con un libro davanti e quaderno aperto su una pagina mezza scritta e mezza scarabocchiata, poiché a metà lezione il professore aveva cominciato a parlare delle opere d’arte italiane,e Lea che aveva appunti a non finire su ciò che l’occhialuto professore finlandese stava spiegando,aveva deciso di ignorare totalmente il resto di lezione.

Lea era tipo “la ragazza della porta accanto”,non troppo magra ma nemmeno troppo in carne,non eccessivamente alta né magra,con i capelli lunghi castani che tendevano ad arricciarsi sulle punte e gli occhi nocciola. Era raro che si truccasse,e se ciò accadeva era perché la sua coinquilina l’aveva rincorsa o glielo aveva chiesto talmente tante volte che pur di non sentirla accettava.

 Iris,dal canto suo,poiché quel giorno aveva avuto le lezioni di mattina,se ne stava a casa,davanti alla tastiera con lo spartito di “Nemo” dei Nightwish davanti. Inutile dire che stava cominciando a pensare di darsi alla botamica.  Così decise di sistemare il caos che notoriamente creava per casa e di dare da mangiare a Emppu,il gatto che avevano trovato nei paraggi e che Iris aveva deciso di chiamare come il chitarrista dei Nightwish.

Iris invece non era come l’amica:appariva come una vera e propria metallara,aveva i capelli kilometrici tinti di rosso scuro con delle ciocche violacee da cui spuntavano gli occhiali da vista,gli occhi color cioccolato e due tatuaggi  fatti per il suoi 18 anni,una chitarra sulla caviglia e un gufo sulla spalla. Aspettava l’occasione di farsi un altro tatuaggio,voleva,questa volta un heartagram.

Quando Lea tornò a casa,faceva un freddo bestiale -sveglia Lea,sei in Finlandia,siamo a Febbraio- si ripetè mentalmente,prima di aprire la porta di casa e farsi colpire da due cose:una,anche piacevole,era il caldo tepore che veniva dall’interno della casa,l’altra invece era “Wicked Game” a un volume inumano.

-IRISSSSSSSSSSSS,ABBASSAAAAAAAAAAAA!-

La rossa abbassò ma non come previsto si presentò davanti a Lea,con  una faccia a metà tra l’incazzato e il cucciolo,causando una risata da parte della castana,che nonostante ciò diede una spiegazione all’amica.

-Lo sai che gli HIM mi piacciono,ma vorrei ricordarti che abitiamo nello stesso quartiere del signor Valo,non mi sembra il caso di….-

-di..?siamo state davanti alla torre e sembra disabitata…sto cominciando a credere che in realtà non ci abiti nessuno là dentro..-

-e se in realtà ci abitasse qualcuno?almeno evitiamo di fare figure,nel caso.

 

 Finita la frase,Lea si incamminò verso il salotto e si sedette su quel soffice divano che sembrava la chiamasse con insistenza ,era stanca morta, anche se durante la lezione non aveva praticamente fatto nulla. Chiuse gli occhi per assaporare il primo momento di tranquillità della giornata.

Quell’attimo non durò molto. Sentì un rumore , Lea spalancò gli occhi e si accorse che proveniva dalla loro stanza. Corsero entrambe a vedere che cose fosse successo e videro Emppu sgusciare via tra le loro gambe.  Lea quando si accorse cosa aveva fatto il gatto, urlò dentro di sé. Emppu aveva fatto cadere tutta la collezione di DVD della Disney che aveva, praticamente da quando era piccola, e che aveva deciso di portarsi anche in Finlandia.

Lea venerava quei DVD ed era la cosa a qui teneva di più e cercò di trattenersi ma all’improvviso scoppiò e con fare quasi minaccioso disse:” La prossima volta stai attenta al tuo stupido gatto o lo trasformo in un tappetino!”

-non ti rivolgere in questa maniera al mio adorato Emppu

-..adorato? è una peste, non fa altro che danni!

- bhe..è un gatto non sa quello che fa!

-ti conviene insegnargli le buone maniere o tu e quella palla di pelo vi ritroverete a chiedere l’elemosina sotto un ponte!

Ci fu un attimo di silenzio e poi le due amiche si guardarono e accennarono un sorriso. Iris con la faccia tipo gatto con gli stivali guardò Lea che scoppiò a ridere e disse-come faccio a tenerti il broncio se mi guardi in quel modo-

-lo so sono irresistibile..che osa volevi fare a Emppu..? trasformarlo in un tappetino..hahaha. Certo che ne hai di fantasia-

Le due amiche erano incredibili non riuscivano a non parlarsi per  più di 5 minuti. Le poche volte che litigavano la loro discussione finiva sempre con una risata.

Lea e Iris decisero che erano già state troppo tempo chiuse in casa quel giorno, allora si prepararono.

 Iris si truccò e si mise la sua maglietta preferita della sua band preferita, i Nightwish. La maglietta rappresentava un angelo su di una roccia al chiaro di luna. Indossò dei pantaloni con una piccola catenina che pendeva sul suo fianco destro e gli anfibi.

Lea, invece, si mise le prime cose che le saltarono all’occhio, si pettinò e in pochi minuti erano pronte per affrontare il vento gelido che le aspettava al di fuori di quella calda e accogliente casa.

In realtà non si erano messe d’accordo su dove andare ma casualmente Iris trascinò Lea in un negozio di CD. Quando entrarono a Iris alla vista della scritta Heavy Metal e Pop Rock le brillarono gli occhi e più veloce della luce si fiondò sullo scaffale come alla ricerca di chissà quale tesoro.

Qualche ora dopo ,e qualche contemplazione di Iris verso i cd dopo ,a Lea squillò il cellulare.

La ragazza rispose al telefono parlando metà in inglese e metà in finlandese,chiedendo brevemente all’amica se avesse impegni quella sera,e poi chiuse la telefonata.

-Perché mi hai chiesto se avevo impegni?-

-Perché Leena mi ha chiesto se stasera andavamo al Corona….così tanto  per uscire..-

-Il Corona non è un bar che centra qualcosa con gli HIM?..Bò mi pare-

-A me lo chiedi? Sei tu la maniaca di turno-

-Non sono una maniaca…sono una fan a modo mio….poi poteva capitarti di peggio…non so,tipo un’amica fan degli one direction-

-Per l’amor di dio,mi vai benissimo tu!-

Le due ragazze scoppiarono a ridere e poi si diressero a casa.

Una volta a casa,le due mangiarono e cominciarono a prepararsi,ovviamente con la musica al massimo,nonostante le lamentele di Lea qualche ora prima.

Quella sera Iris aveva deciso di indossare dei pantoloni neri strappati con fidati anfibi e optò con un corsetto e una giacca. Rimase dieci minuti a pensare come truccarsi,ma alla fine decise per il solito eyeliner nero e ombretto scuro,e lasciò i capelli sciolti.

Lea fissava l’armadio,aspettando che i vestiti venisserò  giu da soli,ma quando questo non accadde,fu obbligata a scegliere. Alla fine aveva messo un paio di jeans chiari e una maglietta con sopra un maglione verde scuro.

Le due si incamminarono chiaccherando traquillamente del più e del meno,e una volta giunte a destinazione,aspettarono l’arrivo di Leena e del suo ragazzo.

Leena era una delle poche conoscenze che le ragazze avevano in Finlandia,era iscritta allo stesso corso di Lea,era di origine Finlandese,alta e mora,con la stessa passione di Iris verso la musica metal.

Una volta salutati Leena e il suo ragazzo ,il piccolo gruppo entrò nel locale,e si sedette ad un tavolino.

Non dopo molto,nel bar entrò un altro gruppo di persone,che certo non passava inosservato.

Iris diede un gomitata all’amica,che stava sorseggiando la sua coca-cola.

-ma quello è ville valo?e lindè… e migè …e burton …e gas….-Iris lo disse ad un tono di voce bassissimo,come se stesse per rivelare un segreto di stato

-possibile,si vedono spesso qui in giro-rispose Leena,indifferente

-ma…ma…-

-Iris sta partendo-rise il ragazzo di Leena,Mikko

Intanto quello strano gruppo di persone,o meglio conosciuto come gli HIM, si era spostato vicino ad un tavolo da biliardo e stava per accingersi a giocare.

Lea,che era colpita da quella presenza,ma non come l’amica,si sentiva osservata.Per quando imbarazzanta si sentisse in quel momento,fu costretta a guardare al tavolo da biliardo,dove trovò due occhi verdi che la fissavano. Ville Valo la stava guardando,per quanto le fosse difficile,se non impossibile ammetterlo.

Nea and Sweety’s time

E niente,il signor Valo c’è.

 I tatuaggi di Iris,saranno i miei futuri e bè quanto a Emppu,se avrò un gatto lo chiamerò cosi veramente. Si,sono fuori,lo so

Il prossimo aggiornamento sarà prima di mercoledì perché poi io e Sweety partiamo per Firenze,in gita.

Se vi va lasciate un commento,kiitos

                                                                                                   Nea

 

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Capitolo 3
*** 3.Personal Hell ***


3.Personal hell

                      3. Personal  hell

Lea distolse lo sguardo,tornando come un’automa a sorseggiare la sua coca.

-Iris,ma mi sta guardando?....-

-chi? Quel bel figliolo entrato dalla porta mezz’ora fa?-

-si-

Iris alzò la testa e guardò il tavolo da biliardo da lì non lontano

-si Sweety,ti sta guardando-

-ma perché?-disse Lea,a metà tra lo stupito e l’imbarazzato

-non lo so,vai a chiederglielo-

-si,certo,di sicuro,fidati. Allora perché non vai tu?-

-Per due motivi: uno è che è una cosa stupida,due è che se vado la svengo-

Leena e Mikko,praticamente fuori discorso da 10 minuti,scoppiarono a ridere fragorosamente.

-Voi non siete apposto,io lo dico-disse Mikko

-Io non l’ho mai detto infatti,siete voi che lo avete pensato-rispose Iris,fiera di se stessa.

-Normali o no,gente io vado. Domattina devo andare a lavorare,mica come voi-questa era Leena,che la mattina lavorava part-time in una libreria.

-Andiamo và-controbattè il suo ragazzo

Iris si alzò da tavolo a malincuore dal tavolo,buttando un occhio al biliardo.

-Lea,….ti sta guardando ancora….-

Lea che aveva esitato a guardarlo fino a quel momento si scontrò di nuovo con quei occhi verdi.

Ville la stava guardando di nuovo,con una stecca da biliardo in una mano e una sigaretta tra le labbra. Questa volta fu però Ville,chiamato da Burton, a distogliere lo sguardo per primo.

 

 

Nel letto Lea continuava a fissare il soffitto,come se potesse parlarle. Non riusciva a dormire,continuava a vedere quei occhi verdi smeraldo che la fissavano come se potessero leggerle nel profondo dell’anima.

Era la prima volta che si sentiva in quel modo,non riusciva a non pensare ad altro,cercava di  smettere,di poter dormire qualche ora,ma il suo cervello continuava ad azionarsi involontariamente  portandole alla mente quegli occhi.

Era da qualche ora che aspettava invana che il sonno la portasse via,ma senza successo,quindi si diresse verso il divano con una copertina e accese la tv cercando un programma intelligente,cosa che risultava molto difficile a quell’ora. Quindi si rialzò e con passo felpato da fare invidia all’agente 007,si diresse allo studiolo di Iris con in mente di prendere l’unico DVD che era in grado di spegnere la sua attività celebrale: Jackass.

Bhè diciamo che non era proprio la cosa che intendeva quando aveva detto “intelligente”,ma era talmente stupido da permetterle di non pensare.

Dopo pochi minuti dall’inizio del fim,ma mora sentì dei passi provenire dalle scale

-Sai quali sono le due cose che quando vedi,a qualsiasi ora e ovunque io sia,devi chiamarmi?-

-I Nightwish e …..Jackass?-

- E quindi non potevi chiamarmi?-

Detto ciò la rossa prese un’alta coperta e si buttò pesantemente sul divano. Dopo qualche minuto-e qualche urlo degli stunt in tv dopo-Iris parlò

-sei nervosa per quello che penso io?-

-non so cosa stai pensando tu-

-Il Valo ha distrutto la capacità di intendere e di volere del tuo cervello-

- Magari non stava guardando me-

-No,infatti. Era solamente interessato all’intonaco del muro dietro di te-

Lea scoppiò a ridere. In chiave ironica si rendeva ancora di più conto di quellola sua mente cercava di nascondere.

Il Valo stava guardando lei,e ok,fino a qua c’era. Ma perché?

-Secondo te perché io?-

-Ma guarda,secondo me voleva dirti se giocavate a palla insieme…-

-non fa ridere.-

-no,secondo me un pochino si. Sto cercando di farti ridere-

-A quello ci pensa il film-disse trattenendo una risata vedendo il cast di jackass vestito da panda.

-Secondo me gli piaci- disse la rossa inarcando le sopracciglia

-ma perché io? C’è lui è un cantante famoso e io sono….bhè io! Dai è alquanto improbabile!Anzi è impossibile!Se non fosse lui penserei che la sua mente pensava solo ad una cosa!-

-No,non mi sembra il tipo,va bene che è una rockstar ma non mi sembra una di quelle persone da una notte-

-Bho,non so…-

Detto ciò,Lea cominciò a sentire le palpebre pesanti e si addormentò. Sogno quei occhi verdi che le scrutavano l’anima,quei occhi che si apprestavano a diventare il suo inferno personale.

 

 

Lea sentì qualcosa di morbido e peloso contro il suo braccio.

Sentì trambusto provenire dalla cucina  e vide la luce filtrare dalle finestre.

-Io c’è l’ho ancora con te,palla di pelo-

-Guarda che secondo me sta cercando di farsi perdonare per la storia dei DVD della disney-disse Iris comparsa dalla cucina con una tazza XL di caffè,che fece pensare a Lea che fosse stata lei la causa di quel trambusto mattutino.

Intanto Emppu fissava la mano della mora come se fosse in attesa di qualcosa.

-Dai scriciolo vieni qui- disse mentre accarezzava la testolina del gatto.

In quell’istante suonò il cellulare della mora,che si chiese chi potesse essere a quell’ora del mattino. Afferò il telefono e mentre rispondeva constatò che non era poi così presto come credeva.

-Pronto!...si ok…..ovvio,che lo chiedi a fare!ci saremo! A dopo!-

Dopo aver chiuso la telefonata si diresse in cucina per farsi preparare,molto amorevolmente,una delle super  tazze di caffè di Iris.

-Hey Iris,mi ha chiamato Leena e mi ha chiesto se ci andava di andare fare in giro in libreria,perché ha detto che non ci sono clienti e si annoia…..poi secondo me è curiosa anche lei di sapere qualcosa su ieri sera-

-Tu le hai detto di si?vero? così poi andiamo a farci un giro,ho bisogno di rifarmi parte del guardaroba-

-Si,ovvio….comunque le ho detto che saremmo state lì tra 10 minuti-

-Cosa? E io come mi preparo in 10 minuti?!?!?questa me la paghi!-disse la metallara scherzando.

Nonostante le lamentele della rossa le due riuscirono ad essere pronte in tempo. O almeno Lea era pronta.

-LEAAAAAAAAAA-

-cosa c’è?-

-vieniiiiiiiiiiiiiii-

La mora si diresse verso il bagno da cui proveniva la voce

-Non so se truccarmi di nero o di viola-

-Pensavo che fosse successo qualcosa di grave o almeno che mi avresti detto qualcosa di intelligente-

-Lo sai anche tu ormai che non ti puoi aspettare cose intelligenti da me-

-Hai ragione…non so perché mi faccio ancora queste illusioni. E comunque viola-

-Ok,kiitos-

-Io inizio ad andare così avviso Leena che la signorina Iris è in ritardo.-

-è colpa tua-rispose la metallara facendo la finta offesa.

È infine Lea,dopo aver preso tutte le precauzioni per evitare una broncopolmonite,uscì di casa.

Aveva percorso pochi metri quando vide una sagoma nera che procedeva a passo spedito verso di lei. Si avvicinava sempre di più e la ragazza si rese conto che quella sagoma apparteneva al possesore degli occhi smeraldo.

La mora continuava a camminare tenendo lo sguardo basso e le mani nelle tasche del cappotto,sperando che in quel modo fosse passata inosservata.

-Lea,stai calma- si ripetè mentalmente-è solo un ragazzo come gli altri ….si certo,come gli altri,ma chi voglio prendere in giro?-

Intanto la sagoma sin avvicinava sempre di più fin quando non fu a pochi metri di distanza da lei.

-Lea,calma,calma- si continuava a ripetere.

Quando il ragazzo si trovò accanto a lei,Lea scivolò su una lastra di ghiaccio.

La mora si apprestava a sentire l’impatto con il ghiaccio freddo e duro,ma questo non avvenne.

La sua caduta fu fermata dalla prontezza di riflessi del cantante,così la ragazza finì tra le braccia di Ville e i loro sguardi si incrociarono ancora una volta.

 

Nea and Sweety’s Time

Signore e signori…questo è il terzo capitolo! Spero vi sia piaciuto e che andrete avanti a leggere le nostre pazzie…ci tengo a precisare che noi non ci reputiamo responsabili di ciò che i nostri scritti faranno alle vostre menti u.u… no,dai scherzo ahahahahah questo è quanto al prossimo capitolo!

                                                                                                                                         Sweety

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Capitolo 4
*** 4.His smile is like heaven down on heart ***


4.His smile is like heaven down on heart

                                                                4.His smile is like heaven down on heart

Era tra le braccia di Ville già da qualche secondo e non poteva rimanerci per sempre. Non perché la situazione le desse fastidio, anzi ,ci stava volentieri bene,ma quanto perché sarebbe dovuta tornare al mondo reale e accettarne tutte le conseguenze e l’imbarazzo che ciò avrebbe comportato.

-ehi, tutto apposto?-

ok Lea, ora lo guardi, lo ringrazi e infine scappi urlando”.

-Si…cioè….tutto ok…-

Nella parte del “lo guardi” non aveva incluso il piccolo ma significante dettaglio degli occhi incantatori.

-Grazie di avermi evitato la caduta..-Lea lo disse tenendo lo sguardo basso, evitando di guardare il cantante negli occhi, desiderosa di troncare quella conversazione al più presto, anche se una piccola parte di lei non ne era del tutto convinta.

-posso sapere il nome…-esordì il cantante per fare una pausa-della ragazza a cui ho appena impedito di schiantarsi al suolo?- e finì la frase con un sorriso divertito.

- Lea! -disse la mora stringendogli la mano, che si rivelò stranamente calda nonostante fossero in pieno febbraio e lui era senza guanti

-Bhè, credo che tu sappia chi sono io-

- Già - disse Lea facendosi scappare un sorriso-

-LEA!- il richiamo, che fece girare entrambi, arrivava da una rossa infondo alla strada che agitava la mano per farsi notare. Mano che puntualmente ricadde morta sul fianco quando vide con chi parlava l’amica.

Ville ridacchiò vedendo l’espressione di estasi che la metallara aveva assunto.

-Ciao!tu sei?- disse l’uomo con un sorrisetto divertito

-Si…ehm……oh, si certo il mio nome! Ehm…Iris!-rispose la rossa come se avesse davanti  una divinità greca.

-Piacere di conoscerti-disse Ville, trattenendo una risatina malefica, notando l’effetto che faceva alla ragazza.

-Bhé…ora dovremmo andare…-esordì Lea cercando di porre fine a quella scenetta comica e imbarazzante, o almeno per lei e Iris, perché sembrava che la “sagoma nera” si stesse divertendo a vedere le due ragazze in difficoltà.

-Ok!ci si vede!-disse Ville, salutandole.

Negli istanti che seguirono, le ragazze percorsero qualche metro, finché Iris non si fermò.

-Quello era Ville Valo?-

- Si… -

-E tu sei Lea.-

-Si, e tu Iris, Piacere!-scherzò la mora al palese stordimento dell’amica.

-Guarda che lo so-rispose accigliata-dal fondo della via sembrava che stavate assieme..-

-Si, certo…magari non lo incontreremo più e tu vai a pensare così-disse Lea cercando di nascondere il desiderio opposto a ciò che aveva appena detto.

-Oh, Darling non credo…lo hai beccato due volte in due giorni-

-Abitiamo nello stesso quartiere, capitan ovvio-

-Ha detto “Ci si vede!”-fece Iris imitando la voce di Ville, cosa che strappo una risata a Lea.

-Lui ha detto cosa?!?!?!?-

-Che nei prossimi giorni “Ci si vede!”- Finì la metallara ri-imitando Ville, ma stavolta Lea non ris.Rimase ferma a fissare il marciapiede.

Bene, ora sei fottuta”pensò.

 

Erano arrivate in libreria da poco e Iris si era già fiondata ad abbracciare Leena, che ricambiò l’abbraccio.

No, Iris non poteva essere finnica di certo, considerato che abbracciava chiunque, conosciuto, le capitasse a tiro per un nonnulla.

La metallara guardò malvagiamente l’amica mora per poi rivolgersi a Leena

-Sai….la tua amica qui- l’altra cominciò a bruciarla con lo sguardo-poco fa era tra le braccia di “colui che non deve essere nominato”-

-Detto così  è brutto-prese una pausa continuando a fissare il pavimento  per nascondere il rossore-ha solo evitato di farmi fare una figuraccia-

-Certo certo…dicono tutti così-esordì Leena- intanto da come ti guardava il signore oscuro l’altra sera non sembrava che volesse evitarti una figuraccia- finì serafica mettendo tra parentesi la frase.

 

 

Lea era stravolta, l’amica l’aveva trascinata per tutto il paese per negozi attenendo come scusa il “fatti bella se poi ri-incontri il bello”.

Inizialmente aveva tentato di dissuaderla, ma si era arresa poiché Iris fingeva di non sentirla e se ne andava imperterrita per la sua strada.

In effetti, qualcosa aveva comprato si, ma non per Ville.

Lea non era esattamente il tipo di persona, così come Iris, che cambiava per gli altri. Erano fermamente convinte entrambi che bisognava piacere ed essere amati per quello che si è.

La mora era buttata sul  divano a peso morto, fissando il soffitto, riflettendo e accarezzando Emppu che se ne stava sdraiato sul tappetino ai piedi del divano.

Iris era fuori sul balcone(ovviamente munita di cappotto modello sto-per-fare-un-escursione-in-Alaska) a guardare l’orizzonte.

Fissando la neve bianca e l’asfalto scuro su cui essa era posata, s’innamorò di quel contrasto talmente semplice ma tremendamente bello.

In un primo momento penso all’amica e a Ville. Tra loro era ovvio che sarebbe accaduto qualcosa. Aveva visto con che occhi la guarda lui. E aveva visto la risposta implicita negli occhi di lei.

E entrambi,come il nero e il bianco,sarebbero stati talmente diversi da essere perfetti.

Il secondo pensiero era molto meno poetico.

Corse in camera, prese un borsone e con esso il telefono(che usava come stereo) e si chiuse in bagno.

 

 

Quando si svegliò, si era fatta sera. Si era addormentata sul divano qualche ora prima e ora il micetto le zampettava la mano, probabilmente per riottenere la sua attenzione.

Lea si era alzata per andare in bagno e aprendo la porta si era trovata davanti al sedere della sua coinquilina chinata sulla vasca  che con una mano teneva il soffione da cui usciva l’acqua. Acqua  che dopo essere stata sulla testa di Iris diventava  nera.

-Ti sei tinta di nuovo?- disse la mora con la voce leggermente impastata da sonno

-Si, ero stufa di essere rossa…-rispose Iris, omettendo da dove avesse preso l’ispirazione, se così si poteva chiamare.

-Ti puoi almeno spostare che devo fare pipì?-

-Si, un attimo-

 

 

Mentre Iris si stava asciugando i capelli, Lea era uscita sul balcone a prendere una boccata d’aria fresca(o per meglio dire gelata).

Con finta indifferenza si sporse dal balcone e guardo in direzione della torre.

Il suo cuore mancò un battito.

Ville stava fumando fuori dalla finestra.

Poco dopo si girò in direzione della ragazza, incrociando il suo sguardo.

Lea si aggrappò al poggiapetto in un riflesso involontario.

Il cantante la stava salutando con un cenno di capo e un sorriso dolce.

La mora, di risposta, alzò la mano a rallentatore e scappò in casa subito dopo.

 

 

 

Nea and Sweety’s time

Nea:finalmente riusciamo a fare l’angolo dell’autore insieme…e anche a postare!

Sweety:siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! E abbiamo anche fatto fumare Ville u.u XD

Nea:esatto,una cosa che lui non fa mai XD..Non so chi si è accorto,ma causa “mancanza idee”,ho cambiato     

        alcuni personaggi e ora non è più un crossover con i Nightwish T.T

Sweety:già…povera,povera Nea!Ci saranno altre occasioni…Dai…

Nea:*me se ne va affranta*….ora è meglio andare se no l’angolo dell’autore diventa più lungo della fanfict!

          Grazie a Villina92 e a Infernal_Offering per aver commentato(e per sopportare gli scleri della sottoscritta su                                                                                                 

            facebook XD)

Sweety:Esatto!saluto anche io tutti :D….A presto….spero XD

 

                                                                                                          Nea & Sweety

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Capitolo 5
*** 5.The sweetest torment part 1 ***


5.the sweetest torment part 1

Pre-scriptum (esiste?qualcuno me lo fa sapere?): Questo è il capitolo 5…….o meglio un pezzo di esso.

È  fino a dove io e Sweetie siamo arrivate a scrivere prima delle vacanze o meglio prima ancora che la scuola finisse.

Visto che è quasi tre mesi che non aggiorniamo,abbiamo deciso di pubblicare quella che sarebbe una pagina e mezza scritta a mano ( e che molto probabilmente si riveleranno tre righe sul pc….vabbè,scriverò con i caratteri a 72……..)

NEA

 

Finland,Here We are, Where is the love

Capitolo 5 -The sweetest torment part 1-

 

“devo restare calma…..devo restare calma” si ripeteva Lea.

Era inutile negare che quel sorriso e quegli occhi che aveva visto poco prima fossero il mix perfetto per spegnere il cervello di ogni ragazza esistente sulla faccia della Terra.

“bhè,mi ha solo sorriso….solo sorriso!ma come aveva detto Iris dopo aver visto il video di Buried Alive By Love,ha anche i denti sexy quell’uomo!”

-Et Voilà!Che te ne pare?-disse la metallara interrompendo il flusso dei suoi pensieri.

-Oddio…ma che? C’è stai benissimo!..però..- rispose squadrando la ragazza ormai con i capelli neri e due ciocche bianche che partivano da sopra l’orecchio.

-Però cosa?-

-Sembri…….Sir Christus…-

-Dovrebbe essere un’insulto?-

-No,era per dire-rispose giovialmente come per far dimenticare all’amica ciò che aveva appena detto

-Anche perché voglio dire….mica male il ragazzo- disse ridendo e intonando il ritornello di “Lost in America”.

Inutile dire che il risultato fu pietoso e Lea scoppiò a ridere.

-Grazie,affettuosa come sempre…..e comunque-disse Iris mentre cercava di non ridere a sua volta  e prendendo in braccio Emppu-Domani dobbiamo andare al supermercato a comprare il latte e a trovare Leena dato che ieri l’abbiamo vista solo di sfuggita….ma…..Lea mi stai ascoltando?!?!?-

No,non la stava decisamente ascoltando visto che il suo cervello aveva collegato il “andiamo a trovare Leena-scendi prima tu che poi io arrivo-cadere rovinosamente a terra ed essere salvata dal VALO”.

Diciamo che l’ultima parola le aveva causato non pochi problemi.

-eh?...si si certo- le  rispose,spostando lo sguardo dal vuoto totale al volto minaccioso dell’amica.

-bhè,allora ripeti quello che ho detto!-

-Dobbiamo andare a trovare il latte e a comprare Leena!-

-Stai impazzendo vero?Questo è il primo passo verso la pazzia…-

-Si!no,cioè volevo dire no!-

Lea voleva sprofondare. Possibile che Iris era capace di braccarla nei momenti meno oppurtuni? Possibile che la sagoma nera le era entrata così nella mente?

-Che è successo? Hai incontarto Valo là fuori?- disse scherzando la metallara. Ma nel momento in cui Iris cerco di andare via e non le rispose,si accorse che scherzando una parte di verità l’aveva centrata.

-Tu eri la fuori con il Valo?!?!?-

-Certo,si è arrampicato sul nostro balcone….gli ho tirato una scala a pioli ed è salito!-

-Davvero?-

-ma ti pare?-

-Lui è Ville Valo,può tutto!....comunque c’entra in qualche modo quindi parla!-

-non guardarmi così! Ero fuori,lui era alla finestra a fumare,mi ha visto,salutato e sorriso..-

-Tu eri là fuori,IL finnico ,non un finnico,ma IL finnico ti saluta e io non dovrei fare questa faccia? Che poi è un sorriso da adoloscente sognante!-

-Ma l’ha fatto per gentilezza!-

-mmm..-

-che c’è ancora?-

-niente!-

-Dimmelo o io ti…io ti…..-disse lanciando contro l’amica la prima cosa che le capitò sotto tiro.

-Oddio! Mi hai colpito!Morirò per una cuscinata! Destino crudele!- e con ciò si lasciò cadere sulla sedia fingendosi agonizzante e prendendo un altro cuscino dalla sedia accanto,dando così inizio a una vera e propria guerra a cuscinate.

Il micio intanto guardava le due ragazza storcendo la testolina con aria interrogativa seduto sulle zampe posteriori muovendo la coda a destra e sinistra.

-Emppu ci guarda male,forse è meglio se ci comportiamo da persone  serie e andiamo a dormire-disse Lea sbadigliando

-Il gatto sa già di essere il più normale in questa casa….- rispose di rimando la metallara.

 

Angolo delle autrici  dell’autrice che non è ancora in vacanza:

Bene,l’ultimo aggiornamento risaliva al 9 maggio… *me corre a nascondersi*

Promettiamo di tornare,come massimo nei primi di Agosto *mano sul cuore*

Comunque fa caldo,troppo….come ho già detto e ripeterò fino alla morte,io emigro in Finlandia u.u

È triste dover scrivere questa parte da sola…….Sweetie torna!!!

In effetti non è stata una grande idea mettersi a vedere i video degli HIM con il caldo,peggiorano la situazione XD

A proposito…l’ultima volta che abbiamo aggiornato non si sapeva a ancora del 15 ottobre u.u

Prima di andarmene,voglio precisare che la storia dei denti sexy è vera. E nato tutto in gita.

Bene,e meglio che me ne vado và…

NEA

P.S. allora,sistemando l’account mi sono accorta che siete in tanti che leggete! Non è ci lasciate anche una recensione? Vanno bene anche gli insulti o in alternativa il numero di Ville,va bene uguale :3

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