“FUOCO
E FIAMME”
Detestava
quel posto.
Anzi,
perché ostinarsi ad usare inutili eufemismi?
Lo
odiava.
Avrebbe
voluto incenerire ogni singola, stupida casetta dipinta a colori
vivaci, e sterminare ognuno di quegli scimmioni che non facevano
altro che fissarla con aria famelica. Gli sguardi assatanati di
Greyback a confronto erano davvero insignificanti!
Continuò
a camminare, ignorando l'ennesimo tentativo della Scimmia Numero Due
di invitarla a prendere il the nella sua tenda. Come se lei avesse
l'aria di una strega che si diverte a partecipare a squallidi tea
parties in un accampamento di maschi arrapati.
Trattenne
l'irresistibile impulso di lanciargli un'Avada ben assestata nel
mezzo di quel suo petto peloso che spuntava dalla canottiera
macchiata, e proseguì.
“Perché
sono finita qui? Perché?!” Pensò
tra sé e sé. “Dovrei
lamentarmi con il mio Amatissimo. Insomma, spedirmi tra questo branco
di incivili solo perché ho stregato l'ascia di McNair! Ero
così annoiata, non c'era neanche Rod da obbligare a fare il
giocoliere con i mandarini...E poi non è colpa mia se quel
maledetto arnese gli ha quasi mozzato i gioielli della Nobilissima
Famiglia di Salazar Slytherin!”
Bellatrix Black si fermò
ai margini di un'ampia radura, circondata da alti alberi
completamente privi di foglie e dai rami carbonizzati.
L'enorme spiazzo erboso
era occupato da un recinto, le sbarre metalliche che lasciavano
intravedere le sagome di alcuni draghi che sputavano fiamme alte come
palazzi.
“Dev'essere
qui” Borbottò la donna. “Ora devo solo trovare...”
“Ehi
signora! Non dovrebbe stare qui, non sa che è pericoloso?”
Prima
che potesse anche solo pensare
di
reagire, una mano grossa come una padella si abbatté sulla sua
schiena e le mozzò il fiato.
“Si
sposti, non vorrà bruciarsi!” Il tizio che l'aveva quasi
uccisa con quella che doveva essere una pacca amichevole la fece
indietreggiare, praticamente sollevandola da terra. “Ecco, qui
siamo al sicuro. Posso chiederle chi sta cercando?”
Bellatrix rivolse allo
Schiacciasassi il suo famoso sguardo assassino.
Lo Schiacciasassi, un
uomo non molto alto e identico ad una carota dotata di bacchetta,
sgranò gli occhi. “Ma...Ma tu sei Bellatrix Black!”
Esclamò, sconvolto.
“Ehi,
non pensavo di essere famosa persino in Romania! Vuoi un autografo?”
“Devo
subito avvertire gli altri membri dell'Ordine!” Così
dicendo sollevò il braccio sinistro, doveva faceva bella
mostra di sé un elaborato tatuaggio di un pappagallo
contornato da colorati fiori tropicali e foglie.
“Ehi,
fermo!” Gli lanciò un incantesimo, e le dita di lui si
bloccarono a mezz'aria.
“Aiuto!
Aiuto!” Iniziò a gridare l'altro, cercando di liberarsi.
“Dragomir, aiutami! Cerca aiuto!”
“Vuoi
smetterla, stupido ammaestratore da circo?” Ribatté
Bellatrix, seccata. “Non sono qui come Death Eater!”
“Oh”
La fissò con un'espressione perplessa, incerto sul da farsi.
“Non è qui come Death Eater?”
“No,
quindi risparmiati la fatica di chiamare a raccolta i tuoi amichetti”
“Cosa
dovrei fare? Chiamarli o no? Dopotutto non è qui come
dipendente di Voldemort...Ma secondo lo Statuto dell'Ordine, articolo
uno, comma 19.b-”
“Insomma,
piantala!” Sbraitò Bella. “Sono qui solo ed
esclusivamente per comprare un drago da compagnia per il mio
Adoratissimo!”
“Allora
è in missione per lui, avevo ragione!”
“Non
sono in missione per il mio Padrone, stupido, sono in missione per il
mio Cicciosissimo” Puntualizzò la donna, che sembrava
offesa a morte.
“Ah,
ho capito” Lo Schiacciasassi le rivolse un'occhiata maliziosa.
“Sei qui come sua amante”
“Come
sua amante?
Come osi? Io...Il mio rapporto con l'Oscurissimo è una cosa
che gli altri non possono capire!”
“Beh,
se ti ha spedita qui invece di venire di persona vuol dire che più
che la sua amante ti considera il suo fattorino, in effetti”
“Brutto
schifoso cavernicolo lentigginoso! Dovrei ucciderti all'istante per
quest'insulto, ma mi servi vivo purtroppo. E tra parentesi, cos'è
quel disegno orripilante che hai sull'avambraccio?” Domandò,
con una smorfia.
“Questo?
Le piace?” Ribatté lo Schiacciasassi, animandosi. “E'
stata un'idea di Dumbledore, tutti i membri dell'Ordine se lo sono
fatto. Serve per comunicare tra noi, come il vostro Marchio Nero.
Dumble si è ispirato a voi! Lui ce l'ha sul sedere, tra
l'altro. Un po' scomodo da usare secondo il mio modesto parere,
soprattutto in situazioni d'emergenza...”
“Quel
vecchio copione! Lo denuncerò per violazione di copyright,
finalmente una scusa per farlo sbattere ad Azkaban” Esclamò
Bellatrix, altrettanto entusiasta. “Comunque non potevate
scegliere soggetto più brutto, è davvero trash”
Aggiunse, sghignazzando.
“Non
credo che un banalissimo serpente sia tanto meglio”
“Banalissimo?
Come osi? Insultare così il Magnificentissimo e il suo estro
creativo!”
“Facciamo
così: lei mi libera da questo stupido incantesimo che non mi
fa muovere le mani, e io la smetto di insultare il suo Malissimo
o
come accidenti si chiama” Propose lo Schiacciasassi,
evidentemente stanco di quella situazione.
“Magnificentissimo.
Si chiama Magnificentissimo!” Lo corresse la donna, come una
maestrina d'asilo. “D'accordo, Schiacciasassi, dammi uno
stupido drago qualunque così potrò andarmene al più
presto” Così dicendo, lo liberò.
“Schiacciasassi?
Dev'essersi sbagliata, io mi chiamo Charlie Weasley” Charlie le
strinse la mano, facendola diventare verde per il dolore.
“Un
Weasley, dovevo immaginarlo. Siete proprio come il prezzemolo”
Pigolò Bellatrix, terrorizzata e con gli occhi ancora pieni di
lacrime per la stretta simile ad una trappola per topi del suo
accompagnatore. “Ti prego, sbrighiamoci” Lo supplicò,
quasi gettandosi ai suoi piedi.
“Come
vuole. Da questa parte allora”
La scortò vicino
al recinto, mentre una mandria di allevatori coperti di sterco di
drago e chissà quali altri fluidi di dubbia provenienza le
fischiavano dietro.
“Che
tipo di drago vuole, il suo...Ehm, padrone?” Le chiese,
assumendo un'aria professionale.
“Cosa
vuoi che ne sappia io? Ti sembro un'esperta di draghi?” La
Death Eater incrociò le braccia, torva. “Mi ha solo
detto che vuole un nuovo animale da compagnia. Da quando Nagini l'ha
piantato per seguire il pitone di Grindelwald non ha più
trovato pace...E' stato un brutto colpo per lui, povero Altissimo!”
Esclamò, trattenendo a stento i singhiozzi.
“Non
mi sembra che Voldemort sia così alto. Anzi, ho sentito che
usa delle scarpe con il rialzo interno” Charlie scoppiò
a ridere, interrompendosi alla vista di Bellatrix che impugnava la
bacchetta e gliela puntava contro. “D'accordo, d'accordo, la
smetto” Aprì il recinto, e la fece entrare. “Mi
raccomando, mi stia vicino”
Davanti ai loro occhi,
tre bestie mastodontiche incatenate a terra da grossi anelli di
metallo continuavano a cercare di sollevarsi in volo, sbuffando e
soffiando.
“Lei
è Milly” Spiegò il secondogenito Weasley,
indicandole un Petardo Cinese all'angolo più lontano. “E'
molto docile e gentile, e adora i bambini”
“Adora
i bambini?” Ripeté Bellatrix, osservandola con aria
sospettosa.
“Oh
sì, l'ultima scolaresca che è venuta in visita è
stata decimata. Sa, Milly era riuscita a liberarsi...”
“Andiamo
avanti, è inaccettabile” Lo interruppe lei. “Voglio
dire, ha fatto bene a divorare quegli stupidi marmocchi ovviamente.
Ma non ha un nome abbastanza virile per diventare il nuovo cucciolo
dell'Immensissimo!”
“Ok,
allora le presento Dracula” Proseguì Charlie,
riferendosi al Comune Gallese nel mezzo. “Piuttosto irritabile,
le sue fiamme sono le più alte che abbia mai visto e-”
“Ma
è perfetto! Lo prendo”
“Ed
è gay”
“Gay?”
“Esatto,
gay. Ha tentato di conquistare tutti i draghi maschi che abbiamo
messo in gabbia insieme a lui”
“Proseguiamo
allora, come mi farebbe il Virilissimo se tornassi con un drago
gay?!” Bellatrix rabbrividì, probabilmente pensando alla
terribile punizione che il Re Del Testosterone le avrebbe inflitto.
“Allora
rimane solo Roar” Non appena ebbe finito di pronunciarne il
nome, il Dorsorugoso Norvegese iniziò ad agitarsi e a ruggire.
“Stai
buono Roar” Gridò Charlie, alzando la bacchetta. “Sai
cosa ti succede quando mi fai arrabbiare!”
“Ehm,
questo Roar com'é? Voglio dire, non gli piace farsi mettere il
rossetto o qualcosa del genere vero?”
“Ma
cosa le viene in mente? Roar è perfetto, per voi maghi oscuri
se non altro. E' ferocissimo, in grado di liberarsi di dieci giganti
alla volta, e trasuda ormoni sessuali maschili da tutti i pori. Può
anche diventare un mezzo di trasporto, all'occorrenza”
“Un
mezzo di trasporto?” Ripeté Bellatrix, spiando quel
gigante ricoperto di brillanti scaglie di nere.
“Certo,
Roar è un gran volatore” Le assicurò Charlie, con
un sorriso soddisfatto. “Vuole fare una prova? Posso
accompagnarla”
“Io
salire su quel coso?”
“Si
chiama Roar, a dire il vero”
La
donna sbuffò. “Io salire su quel...Roar?
Ma sei impazzito, Weasley? Io non salgo sui draghi, non sono delle
scope da corsa!”
“Concordo,
sono più veloci. E non mi dica che ha paura”
“Non
ho paura” Si affrettò a precisare lei, cercando di
controllare l'improvviso tremore alle dita.
“Chi
l'avrebbe detto, la temeraria Bellatrix Black che non vuole salire su
un piccolo innocente draghetto...”
“Non
ho paura!”
“Chissà
cosa direbbe la gente, vedendola così. Tutta pallida, con le
dita che tremano...”
“Smettila
subito”
“E
il suo Adoratissimo, non oso immaginare cosa potrebbe farle se
sapesse. Se sapesse che la sua serva più devota non si è
impegnata al massimo per trovargli l'animale perfetto...”
“Io
non ho paura, stupido ortaggio parlante!”
Bellatrix
puntò le mani sui fianchi, gli occhi spiritati. “Portami
subito a fare un giro su quel drago” Gli ordinò, in tono
che non ammetteva repliche.
“Come
vuole” Charlie si lasciò sfuggire una risata, mentre si
avvicinava alla bestia con la bacchetta alzata e si preparava a
liberarla dalle catene.
* * * * *
“Sei
sicuro
che
sia sicuro?”
La voce terrorizzata di Bellatrix risuonò al di sopra dei
ruggiti di Roar, che si stava godendo l'inaspettata libertà.
Stavano sorvolando campi
e prati già da un quarto d'ora, e la bestiaccia non sembrava
assolutamente intenzionata a tornare nella sua piccola, confortevole
cuccia.
“Gliel'ho
già detto un minuto fa, è tutto sotto controllo”
Gridò Charlie. “Non è la prima volta che volo su
un drago, per chi mi ha preso?”
“Sarà
meglio per te” La donna si girò per cercare di guardarlo
male, ma gli occhi le caddero accidentalmente verso il basso e il
panico la assalì di nuovo.
“Bel
panorama eh?”
In tutta risposta,
Bellatrix iniziò ad urlare come Lucius Malfoy quando la
pioggia gli increspava i capelli.
“Fammiscenderefammiscenderefammiscendere!”
“Stia
calma, non c'è nulla di cui preoccuparsi” Tentò
di rassicurarla il ragazzo. “Al massimo Roar potrebbe decidere
di ribellarsi e non rispondere più ai miei ordini, e farci
stare bloccati qui per qualche giorno senza cibo né acqua
mentre continua a volare”
“Cosa?”
“Oppure
decidere di usarci come stuzzichini prima della sua cena di
stasera...”
“Cosa?!”
“Una
volta un apprendista ha fatto volare un Ungaro Spinato senza
permesso, e quello l'ha fatto cadere da duecento metri
d'altezza...Quando l'hanno trovato sembrava marmellata spalmata sul
tetto di una casa”
“COSA?”
“Ma
sono possibilità davvero remote” Concluse lui, con un
sorriso a trentadue denti.
“Fammi
scendere!” Strillò
di nuovo Bellatrix, che assomigliava sempre di più al Barone
Sanguinario per il pallore spettrale delle sue guance. “Ti
prego, ti scongiuro!”
“Stia
zitta, signora” Senza darle retta, Charlie le afferrò le
braccia e gliele fece allargare. “E si goda questa magnifica
sensazione”
“Lasciami!
Lasciami subito! Nessuno dei due si sta tenendo, cadremo di sicuro!”
In quel momento, il
drago sputò una fiammata incandescente.
“E'
fantastico, non è vero?” Le chiese, lasciandosi andare a
un grido liberatorio. “Uhhhh, sono il re del mondo!”
“Tu
sei il re dei deficienti” Precisò Bellatrix, senza però
cercare di abbassare le braccia.
L'aria profumata di
letame le sferzava il viso, e un piccione di passaggio le lasciò
un ricordino sulla spalla.
“Ehi...”
Mormorò, mentre di colpo si sentiva più tranquilla. “E'
bello! E' bellissimo!”
“Finalmente
l'ha capito” Sussurrò a sua volta Charlie, spostando le
mani sui fianchi della donna. “Si lasci andare, forza...”
Bellatrix
iniziò a fare versi che la facevano sembrare una pazza
invasata. “Sto volando, Schiacciasassi! Sto
volando!” Ululò,
pensando che nemmeno a quel fetente di Fenrir sarebbe riuscito un
urlo così potente.
“Sì,
continui così!” Charlie la abbracciò, mentre lei
iniziava a cantare vecchi cori dei tempi di Hogwarts come Save
Salazar Save The World.
“Schiacciasassi...”
Bellatrix si voltò verso di lui, osservandolo con occhi
languidi. “Togli le mani da lì, maniaco”
“Oh,
mi scusi. E' che lei è così attraente...” Si
giustificò Charlie, ricambiando lo sguardo infuocato.
“Toglimi
le mani di dosso e baciami, carotino”
Ruggì,
prima di iniziare a baciarlo appassionatamente.
* * * * *
Quella sera, né
Charlie Weasley né Bellatrix Black né tanto meno Roar
Olaf III fecero ritorno all'accampamento.
Lord Voldemort, a quanto
si vocifera, aspetta ancora il ritorno del suo tappetino...Ehm, della
sua Death Eater prediletta e del suo nuovo giocattolino da far
stendere accanto al camino della sua nuova villa di cento stanze.
* * * * *
NOTE
Ciao
a tutti!
Questo
è il mio nuovo, assolutamente folle progetto. Come già
ho scritto nell'introduzione del capitolo uno, mi è venuta
l'ispirazione per queste one-shot demenziali parlando su MSN con
Ladyhawke e ho pensato di raccoglierle tutte.
Gli
aggiornamenti saranno irregolari, perché per scrivere delle
menate simili devo trovare il tempo e soprattutto essere mooolto
ispirata...E già, ci vuole l'ispirazione anche per scrivere
queste schifezze XD
Però
se vi piace il genere (coraggiosi, complimenti!) ogni tanto provate a
passare di qui, magari troverete qualcosa di nuovo.
Save
Salazar Save The World è ispirato allo slogan della prima
stagione di Heroes, Save The Cheerleader Save The World. E Roar
dovrebbe essere un nome norvegese che esiste sul serio ^^'
Alla
prossima!
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Flea _
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