Hidden Truth

di Ashqua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo ***


Piccola premessa: Questa fanfiction non è mia ma di Ashqua, una ragazza francese che adora scrivere fanfiction su Veronica Mars. Ho deciso di tradurla perchè credo che potrebbe piacere a molti di voi, e così ho pensato di facilitarvi le cose e di farvela trovare già tradotta! Credo di aver fatto un buon lavoro e spero che vi piacerà.

Il link della storia è: http://www.fanfiction.net/s/3569216/1/Hidden_Truth

Summery: Logan e Veronica hanno un segreto. Il più bel segreto che possa esistere.

Hidden Truth



Veronica era in piedi vicino la finestra alla francese, intenta a decidere se andare da lui o aspettare ancora prima di parlargli. Sapeva di stare agendo come una codarda, ma era spaventata da ciò che poteva succedere durante quella conversazione. Infine, preso un profondo respiro, si avvicinò al tavolo al quale lui era seduto, osservando le persone che erano al party.
Pochi mesi prima, lui era stato uno di quelli, pensò sorridendo.
“Ehi.” Disse lei sedendosi nella sedia accanto a lui e, poggiando il suo drink sul tavolo, lo guardò a lungo prima di volgere il suo sguardo altrove.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, guardando sorridenti Duncan che ballava con quella che tre mesi prima era diventata sua moglie.
Logan, non potendo sopportare ancora quel silenzio, fu il primo a parlare.

“Allora…come stai?”

“Io…bene, la vita va bene…e mi dispiace di non essere venuta prima a parlarti.”

“Va bene, lo capisco, eri troppo occupata ad evitarmi.” Disse con un ghigno, poi continuò, “Non cercare di negarlo, ti ho vista correre fuori dalla stanza nel momento in cui ho messo piede nel salone.”

“Se tu mi avessi vista non avrei dovuto cercare di mentirti, giusto?”

“Wow, il Giorno del Giudizio è vicino…hai appena ammesso che ho ragione!”

“Oh…zitto!”

“Se è quello che vuoi va bene. Allora…cosa ti ha portato qui? Pensavo che dopo il matrimonio di Duncan non ti avrei più rivi…”

“Sono incinta di tre mesi.” Disse lei così piano che quasi lui non la sentì. Ma non fu così.

“Tu…cosa?”

“Incinta.”

“Come? No, cioè so come, ma come è possibile? Siamo stati attenti.”

“Evidentemente non lo siamo stati abbastanza.”

Logan la guardò e si prese la testa fra le mani. Respirò profondamente riflettendo su ciò che aveva appena sentito, ma la sua testa pulsava troppo forte per permettergli di pensare. Il suo peggiore incubo stava diventando realtà. Lui era quello che solo 2 mesi prima aveva detto che non avrebbe mai avuto dei bambini…e invece si era sbagliato dato che da lì a sei mesi sarebbe diventato padre. Però, nella sua sfortuna era stato comunque fortunato, perché la ragazza che aveva messo incinta era Veronica e non una qualunque ragazza conosciuta al bar o ad un party di Hollywood.

“Logan, io non ho detto che sei costretto a sposarmi o qualcosa del genere. Volevo solo farti sapere che sono incinta e non voglio che tu cambi la tua vita per me o per questo bambino. Mi occuperò io di lui, lo crescerò…”

“Posso dire la mia?” chiese duramente. Veronica alzò la testa per guardarlo negli occhi..

“Si, perché credimi se io non ti volessi nella vita del bambino non sarei venuta qui e tu probabilmente non avresti saputo mai niente.”

“Ah…quindi dovrei considerarmi fortunato e ringraziarti? Mi dispiace Veronica Mars, non avevo capito che…”

“Smetti un attimo di fare il bastardo con me! Sai che non è questo ciò che intendevo! Non so neanche perché ho accettato di venire qui, è stato chiaramente uno sbaglio.” Disse lei. Posò il suo drink e si alzò, ma aveva fatto solo qualche passo quando la sua mano venne bloccata da quella di lui, che la fece fermare e voltare per guardarlo.

“Non osare scappare da questa conversazione, Mars.”

“Quale conversazione? Questa sembra più una congiura nei miei confronti che una conversazione. Sono venuta qui per avere delle risposte e le ho avute.”

“Puoi spiegarmi a quale conclusione sei arrivata, se non è troppo da chiedere?”

“Non funzionerà mai tra di noi, finiamo sempre con il litigare…perché mettere un bambino in questa storia?”

“Stai dicendo che hai intenzione di abortire?” disse lui, spaventato da ciò che lei avrebbe potuto rispondere.

“No, e se tu mi avessi ascoltata sapresti che sono incinta di tre mesi e che quindi è troppo tardi per abortire. Terrò questo bambino sia che tu decida di fare parte della sua vita o meno.”

“E se io volessi fare parte della vita di questo bambino?”

“Allora sarai il padre più speciale che un bambino potrebbe avere perché ti conosco e so che farai di tutto per rendere il tuo bambino felice.”

Logan che la stava guardando, volse lo sguardo al pavimento, per non farle vedere le lacrime causate dalle sue parole. Lei credeva che, nonostante lui fosse cresciuto in una famiglia come quella che aveva avuto, avrebbe resto felice suo figlio.
La sua famiglia non era stata come quella di lei, piena di risate, camminare per il parco insieme ad entrambi i genitori, o con l’ora delle storie per la buonanotte. La sua era stata piena di lividi, grida e cinghiate.

“Credi davvero in ciò che hai appena detto?”
“Si, ho detto ciò che ho sempre pensato. Ti conosco da quando avevamo 12 anni e ho sempre saputo che genere di uomo saresti diventato. Non hai niente in comune con tuo padre, è questo quello che importa ed è questo che è più importante per me, devi credermi.”

“Ti credo.”

“Ascolta, io devo tornare a San Francisco dopodomani, quindi puoi prenderti un po’ di tempo per pensare a quello che ti ho detto e quando sarai arrivato ad una conclusione o a qualcosa che ci assomigli, sai il mio numero.”

“Quindi te ne vai così?”

“Logan, non farlo, sto solo cercando di aiutarti, niente di più niente di meno. Non voglio renderti le cose difficili. Ti sto dando spazio e tempo così potrai decidere cosa fare, perché dal momento in cui questo bambino sarà qui, tu dovrai prenderti cura di lui per il resto della tua vita. Quello che sto cercando di dirti è che questo è un contratto a lungo termine, se così possiamo chiamarlo.”

“E se ti dicessi che sono pronto a diventare padre?”

Veronica scosse la testa e uscì dalla casa, lasciandolo solo senza una risposta. Aveva appena lasciato la stanza quando Meg la prese per un braccio e la fece entrare in una camera accanto, chiudendosi la porta alle spalle.
Guardò Veronica negli occhi e disse:

“Allora…cosa ha detto?”

“Di cosa stai parlando?”

“Sto parlando del bambino, sai quello che tu e Logan avete concepito l’ultima volta che vi siete visti.”

“Come…”

“Da quando sei arrivata vomiti ogni mattina, non sopporti l’odore del caffè e mangi strane cose. Allora, come ha reagito Logan?”

“Lui…era scioccato e apparentemente vuole fare parte della vita del bambino ma non gli credo…cioè si, ma non completamente. Voglio dargli un po’ di tempo per pensare a ciò che gli ho appena detto, perché è stata una bomba.” Disse lei con un sorriso tirato.

Meg l’abbracciò e sorrise perché anche se le cose non erano perfette, era contenta per i suoi amici. Stava per diventare madre e conoscendo Veronica Mars sapeva che ne sarebbe diventata una stupenda.

“Meg, lui è un attore, passa la maggior parte del suo tempo facendo feste, viaggiando e uscendo con ragazze molto giovani e anche se dovesse smettere di bere non so se sarebbe pronto a diventare padre.”

“Allora tu pensi che io non sia pronto per diventare padre?”

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Hidden Truth



“Allora tu pensi che io non sia pronto per diventare padre?” disse Logan che era entrato nella stanza senza farsi sentire.

“Logan!”

“Si, è il mio nome! Quindi tu non credi che io possa essere un buon padre.”

“Non ho mai detto questo, voglio solo che tu sia consapevole delle tue responsabilità per prenderci cura di una bambino…”

“Le conosco, ma dopo ciò che ho appena sentito, sento come se tutte le cose che hai detto prima sono solo bugie. So che spesso sono ubriaco ma con il bambino non lo sarò mai e se dovessi andare in riabilitazione…bè lo farò. Quindi non impedirmi di essere parte della vita di questo bambino, voglio essere suo padre e farò tutto ciò che vorrai per permettermi di vedere il mio bambino.”

“So che lo farai. Voglio che tu sia il padre del bambino.”

“Davvero?”

“Si, mi fido di te Logan anche se a volte non lo dimostro. Ma se vuoi davvero cominciare a fare il padre dovrai cominciare a comportarti come un adulto. Un adulto responsabile e questo vuol dire non ubriacarsi ogni weekend, non andare a letto con ragazze bionde…”

“Questo vuol dire che non posso più stare con te?” chiese lui ghignando, guardandola diventare rossa. Meg che era ancora nella stanza, si mise le mani sulle orecchie e lasciò la stanza, dicendo qualcosa riguardo troppe informazioni ricevute.

“Logan, quello che è accaduto tre mesi fa non accadrà di nuovo…”

“Ne sei certa?”

“Si…”
“Quindi se io ti baciassi, tu non ricambieresti?”

“No…”

“Okay.”

Logan rapidamente le afferrò le braccia e la avvicinò a sé. Poggiò le labbra sulle sue e la baciò. Veronica rimase stordita per qualche secondo, ma presto cominciò a rispondere al bacio. Quando si staccarono, si guardarono non sapendo cosa fare.

“Pensavo che non avresti risposto.” Disse Logan con un ghigno e prima che si rendesse ciò che stava succedendo, Veronica lo schiaffeggiò.

Rimasero entrambi scioccati dal suo gesto. Logan, guardandola ferito, portò la sua mano sulla guancia ormai rossa e camminò all’indietro verso la porta.
Veronica cercò di prendergli la mano ma lui si mosse prima che lei ci riuscisse.

“Messaggio ricevuto, non ti darò più fastidio, solo una cosa…chiamami quando avrai il prossimo appuntamento dal medico. Ti manderò un assegno via posta e chiederò ai miei avvocati di mettersi in contatto con te…”

“No, Logan, non puoi andartene ora.”
“Posso ed è quello che farò…come dicevo, messaggio ricevuto. Non ti infastidirò ancora. Ci vediamo dal medico.”

Veronica, guardandolo andare via senza mai voltarsi indietro, si lasciò cadere sul pavimento e cominciò a piangere perché le cose non erano andate come lei aveva sperato, le cose non dovevano andare in quel modo. Aveva pianificato ogni cosa: come dirgli che era incinta, e poi la conversazione che avrebbero avuto. In tutte le sue fantasie non aveva mai pensato di schiaffeggiare Logan dopo che lui l’aveva baciata.

Quando Meg entrò pochi minuti dopo, la trovò seduta sul pavimento, singhiozzando come una bambina che si era bruciata giocando con il fuoco. La abbracciò fino a quando le lacrime da versare furono completamente esaurite.
La fece sedere sul letto mentre lei andava a prenderle una bottiglietta di acqua dal mini frigo che si trovava nella stanza.

“Cosa è successo?”

“Mi ha baciata e io gli ho dato uno schiaffo. Diamine, perché sono così stronza quando sono con Logan? Perché non riesco ad aprirmi con lui?”
“Non lo so, sei l’unica che può rispondere a queste domande. Come tua amica posso dirti che dovresti andare al suo hotel e cercare di sistemare le cose perché state per avere un bambino. Veronica, tu e Logan non potete continuare ad agire come avete fatto al liceo o al college, ora c’è un bambino di mezzo e dovete imparare ad essere almeno civili quando siete insieme.”

“Lo so…ma è così difficile.”

“Sta al Neptune Grand nella suite presidenziale.”

“Grazie.” Rispose Veronica mentre Meg abbracciandola, e lasciandola poi sola per permetterle di riorganizzare le idee e decidere se andare da Logan o se rimanere a casa di Duncan. Parte di lei voleva rimanere dove era fino al suo ritorno a San Francisco e così evitare Logan, ma l’altra parte di lei voleva vederlo e parlargli.

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Veronica aveva la mano sospesa a mezz’aria quando Logan aprì la porta della sua suite per farla entrare. Senza dire una parole lo seguì, chiudendosi la porta alle spalle. Rimase in piedi accanto al divano mentre lui si sedeva guardando prima la TV e volgendo poi lo sguardo verso di lei.

“Puoi sederti, non ti picchierò, a meno che tu non lo chieda.” Scherzò lui cercando di alleggerire la tensione senza però riuscirci. Veronica aveva ancora lo sguardo come se lui le fosse saltato addosso o come se lei fosse sul punto di correre via dalla stanza.

“Come sapevi che ero qui?”

“Ti ho sentita camminare davanti la porta e mi stavi facendo innervosire così ho deciso di aprire la porta.”

“Okay.”

Rimasero in silenzio per alcuni momenti, cosa alquanto strana considerando il fatto che non erano quel genere di persone che quando erano insieme non tenevano la bocca chiusa per più di 5 secondi al massimo. Ma questo era prima di oggi, prima del “Sono incinta di tuo figlio” o “Diventerai un ottimo genitore ma bevi troppo” e altro ancora.

“Allora…cosa ci fai qui?”

“Sono venuta per scusarmi.”

“Wow! La fine del mondo è sempre più vicina!”

“Già detto.” Veronica disse con un sorriso. Si sedette sul divano vicino a lui e rimase sorpresa di vedere quanto si trovassero vicini.

“Hai una buona memoria se ricordi che ho menzionato il Giorno del Giudizio.”
“Si, qualcosa del genere. Sono davvero dispiaciuta per quello che è successo tra noi a casa di Duncan, non era questo il modo in cui volevo dirti che sono incinta, ma le cose non sono andate come volevo che andassero.”

“Questa è la storia della nostra vita. Niente va come vorremmo che andasse, ma nonostante questo noi siamo epici, vero?”

“Sfortunatamente.” Riprese lei con un sorriso triste. “Allora, cosa accadrà adesso?”

“Non ne ho idea, l’unica cosa che so adesso è che voglio baciarti.”

“Vuoi baciarmi di nuovo?” chiese lei sorpresa.

“Si.”
“Nonostante ciò che è successo?”

“Si.”
“Sei pazzo.”

“Hai finito con le tue stupide domande così posso baciarti?”

“Tu no…”

Prima che Veronica potesse finire la frase, Logan aveva poggiato le labbra sulle sue per zittirla. Lei rispose al bacio lentamente e prima che entrambi se ne accorgessero si ritrovarono senza maglietta e intenti a baciarsi camminando verso la camera da letto.


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Ciao a tutti! Io e l'autrice volevamo ringraziare tutte le persone che hanno letto il primo capitolo di questa storia. Ashqua ringrazia per i complimenti sulla storia e io per quelli della traduzione! Se continuiamo lei a scrivere e io a tradurre lo facciamo solo grazie a voi che ci spronate a continuare!
Un GRANZIE particolare va alle persone che hanno anche commentato, ovvero Arianna, Eneri_Mess, Suky, XXXBEAXXX, Rossy! Spero che continuerete a seguirci facendoci sapere che ne pensate! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


Hidden Truth



La mattina dopo, quando Veronica si svegliò la prima cosa che vide fu Logan Echolls che la osservava dormire con un sorriso che lo faceva sembrare più bello che mai. Lei chiuse gli occhi e li riaprì di nuovo, ma stavolta sorrise perché la notte scorsa non era stata un sogno, era stata la realtà in cui lui l’aveva presa tra le braccia e le aveva dimostrato di amarla ancora.

“Quando dirai a tuo padre del bambino?”

“Non so, forse oggi o domani…perché? Vuoi avere abbastanza tempo per lasciare il paese prima che io gli dica la novità?” lo stuzzicò lei.

“No, è solo che voglio essere là quando glielo dirai, dopotutto è anche il mio bambino e ho intenzione di essere lì con te.”

Lei lo baciò, ma poi gli poggiò la mano sulla guancia e guardandolo negli occhi gli disse:

“Tu sai che mio padre ha una pistola e sa come usarla vero?”

“Si, ma ho ancora intenzione di essere lì quando glielo dirai. È mio figlio. Voglio che lui sappia che io starò sempre con te per crescere nostro figlio e non importa che…”

“Cosa intendi per stare con me?”

“Che voglio sposarti.” Disse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Veronica scosse la testa e si lasciò scivolare sul letto aspettando qualche secondo in silenzio prima di parlare.

“Logan io non ho intenzione di sposarti, ti amo ma non voglio sposarti solo perché ‘mi hai messo incinta’. Voglio continuare a vivere come ogni altra persona normale.”

“Bene, allora cosa proponi di fare?”

“Possiamo crescere insieme questo bambino ma sono sicura che quello che sto per dirti non ti piacerà.”

“Perché non lasci giudicare me?”

“Non voglio che i paparazzi scoprano di me e del bambino. Non voglio guardarmi intorno ogni volta che esco o che sono in giardino.”

“Questo sarà del tutto impossibile, lo sai…”

“Aspetta, non ho ancora finito! Stavo pensando a qualcosa come…tu che vivi ad Los Angeles e io a San Francisco.”

“Come puoi pretendere che io mi prenda cura di nostro figlio se non viviamo nella stessa città? Diavolo, vivremo a mille miglia di distanza!”

“Sono solo 400 miglia e anche se ti sembra troppo difficile adesso, Logan, io non sono pronta per vivere la tua vita. Forse possiamo provare qualche altra cosa, ad esempio tu potresti venire a San Francisco ogni weekend o passare una settimana o di più con noi quando non lavori. So che ti sto chiedendo tanto ma non voglio che nostro figlio cresca nel tuo universo.”

Logan chiuse gli occhi e mosse il capo, senza guardarla negli occhi, spaventato dal fatto che lei potesse capire quando quella proposta gli avesse fatto male.
Lui sapeva che lei aveva ragione, Hollywood non era il posto giusto in cui far crescere un bambino. Lui stesso era stato cresciuto lì ed aveva avuto diversi problemi fino al diploma. Se c’era una cosa che lui davvero non voleva era far crescere suo figlio come era cresciuto lui.

“Lo so, ma io…io non voglio vedere mio figlio ogni due settimane o qualcosa del genere. So di non aver avuto i migliori genitori ma voglio dare a nostro figlio tutto ciò che io non ho mai avuto.” Disse lui, con così tanta emozione nella voce che Veronica lo abbracciò stretto per confortarlo. Lei sapeva quanto era stato difficile per lui parlare della sua famiglia e della sua vita.

“Ti amo Logan, e anche se non l’ho dimostrato molto in passato ora sono sicura di una cosa, che questa volta tra di noi funzionerà, la farò funzionare.”

“Ti amo anch’io e so che funzionerà, faremo funzionare tutto e daremo a nostro figlio tutto ciò che abbiamo sempre desiderato.”

Logan sorrise senza dire altro. La conosceva abbastanza per sapere che avrebbe fatto di tutto per rendere le loro vite perfette anche se questo avesse voluto dire innumerevoli discussione, lacrime e quant’altro.
Cominciò a baciarla e cercò di portarla su di se, ma lei gli bloccò la mano che lui le aveva messo sulla spalla.

“Non abbiamo tempo per questo, prima di tutto dobbiamo andare da mio padre e sperare che poi tu sia ancora vivo.”

“E se non lo fossi?” la punzecchiò lui.

“Bè, vorrà dire che dovrò crescere questo bambino da sola.”

“Sei senza cuore.”

“Già, ma ormai è troppo tardi, mi hai già messa incinta!”


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Ho aggiornato prima del previsto, eh? Il capitolo è molto corto quindi sono riuscita a rivederlo in 10 minuti! Spero di aver fatto un buon lavoro, ma ovviamente tutto il merito va ad Ashqua! Detto questo, volevo rispondere alla domanda di Eneri_Mess: l'autrice solitamente aggiorna ogni fine settimana e al momento dei 20 capitoli postati io ne ho tradotti 12 (che sono ancora da revisionare!)!
A presto con il prossimo aggiornamento!

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo ***


Hidden Truth



“Papà sei qui?” chiese Veronica entrando nell’appartamento che aveva diviso con suo padre, e facendosi cingere dalle braccia di Logan mentre questi chiudeva la porta. Lei sorrise dopo aver sentito suo padre rispondere dal bagno. Stava parlando di qualcosa ma si fermò quando vide sua figlia abbracciata all’uomo che le aveva spezzato il cuore tante volte negli ultimi anni.

“Veronica ti sei resa conto che ti trovi tra le braccia di Logan Echolls e non di un altro ragazzo, vero?” disse lui scherzando.

“Molto divertente, ma è questo il modo che usi per salutare la tua unica figlia?”

“Si e non è come se non avessimo pranzato insieme ieri. Dunque, cosa ti porta qui cara bambina mia?”

“Logan e io abbiamo qualcosa da dirti.”

“Finchè non mi dici che sei incinta puoi dire tutto quello che vuoi…”

Quando Veronica non rispose, smise di fare ciò che stava facendo in cucina e si girò verso di loro. Improvvisamente tutto ebbe un senso. Durante il loro pranzo del giorno prima lui aveva avuti degli strani presentimenti, come se lei volesse dirgli qualcosa ma non sapeva come fare. Dunque la “cosa” era che lei era incinta.

“Sei incinta e Logan è il padre, vero?”

“Signor Mars…”

“Quindi ho ragione.”

“Si. Papà, mi dispiace…”

“Non c’è niente di cui tu debba dispiacerti tesoro, quel che è fatto è fatto. Quindi che avete intenzione di fare?”

“Bè, le ho chiesto di sposarmi ma ha rifiutato.” Disse Logan sorridendo, ma smise quando vide che Keith non stava né sorridendo né aveva una faccia allegra. “Ma abbiamo già pensato ad ogni cosa. Veronica tornerà a San Francisco e io a LA e daremo a nostro figlio tutto ciò che non abbiamo avuto noi crescendo.”

“Quindi voi due…”

“Papà, Logan ed io abbiamo intenzione di far funzionare le cose e non solo per il bambino anche se viviamo in due città diverse. Ci vedremo ogni weekend.”

“Veronica io sono solo preoccupato riguardo il fatto che avrai la pressione dei media quando verranno a sapere che hai avuto un figlio da Echolls.”

“Ne abbiamo parlato e quando ho detto a lei che voglio essere riconosciuto come padre del bambino abbiamo deciso di fare due certificati di nascita, uno a mio nome e uno dove il padre del bambino non viene menzionato. Quello che avrà il mio nome verrà dato ai miei avvocati che lo terranno fino a quando non avremo deciso che è arrivato il momento di ‘mostrarci al resto del mondo’.”

Keith sospirò e li guardò, avevano pensato a tutto e non avrebbe potuto dire o fare nulla per fargli cambiare idea e anche se ci avesse provato sapeva che avrebbe fallito. La sua bambina non era più la sua bambina da tanto, era una adulta che prendeva le sue decisioni da sola e non avrebbe potuto fare niente al riguardo.

“Bè, se è quello che volete non credo di poter dire altro, posso solo appoggiarvi…voglio solo che tu sia felice.”

“Mi dispiace papino.” Disse mentre le lacrime cominciavano a scenderle. Keith si alzò da dove era seduto e andò ad abbracciare Veronica, erano passati anni da quando lei lo aveva chiamato papino, e cercò di non piangere seppur lo volesse.

“Okay, e Logan se tu dovessi fare soffrire lei o tuo figlio, ti ucciderò, credimi e non avrò alcun rimorso dopo averlo fatto.”

“Non si preoccupi, mi ucciderò io stesso prima che possa succedere.”

“Bene allora.” Disse Keith con un sorriso, tendendo la mano che Logan strinse sorridendo, “Solo…prenditi cura di lei e del bambino.”

“Lo farò.”

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“Allora, cosa vuoi fare adesso?” Veronica chiese a Logan mentre si avvicinavano alla sua macchina che era parcheggiata davanti la casa di Ketih.

“Non so, potremmo andare da Duncan e dirgli della lieta novella?”

“Meg lo sa già.”

“Come?”

“Ho vomitato ogni mattina da quando sono arrivata, la scorsa notte ci ha visti insieme e non sono tornata a casa a dormire, quindi sa che siamo tornati insieme.”

“Ah si, siamo tornati insieme…era l’ultima cosa che potevamo dire.” Disse Logan con un ghigno sedendosi nella macchina, mentre Veronica faceva lo stesso ridendo.

“Allora, vuoi andare o no?”

“Certo, non posso aspettare di vedere la reazione di Duncan Kane quando gli diremo che sei incinta e che siamo tornati insieme.”

“Logan, sono sicura che lui sappia già del bambino quindi non ci sarà alcuna sorpresa quando glielo diremo.”

“Allora sarà sorpreso quando gli diremo che siamo tornati insieme.”

“Meg glielo avrà già detto.”

“Oggi non sei divertente, lo sai?”

“Non è quello che hai detto la scorsa notte.” Disse lei colpendolo sul braccio.

“Ehi! Sto guidando, hai intenzione di uccidermi?”

“Dannazione! Come hai fatto a scoprirlo? Sono rimasta incinta di proposito così potrò ucciderti e prendermi tutti soldi così da poter smettere di lavorare!”

“Questo dovrebbe farmi sentire meglio?”

“Naaa!”




Allora...che mi dite? L'annuncio ufficiale al paparino è arrivato! L'ha presa abbastanza bene! Spero di avervi resi felici con questo aggiornamento! Ora vado a revisionare il 5°...chissà che domani non troviate una sorpresa...ma non vi assicuro niente! Al prossimo capitolo e grazie a tutti coloro che hanno letto, a quelli che hanno recensito e a quelli che hanno aggiunto questa magnifica storia tra i loro preferiti! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** 5° Capitolo ***


Hidden Truth



5 mesi dopo

“Quando tornerai a Los Angeles?” Veronica chiese a Logan un sabato mattina mentre stavano facendo le parole crociate distesi sul letto. Lo sentì sospirare e sentì le sue braccia cingerla. Nascose il viso nel collo e sbuffò. “Logan, quando te ne andrai?”

“Tra due giorni, il mio aereo è alle sei. Non ho trovato nessun’altro volo, mi dispiace.”

“Non è colpa tua, e comunque abbiamo domani e dopodomani per stare insieme.”

“Lo so, ma non è tutto il tempo che vorrei. E’ solo che…non voglio perdermi la nascita del nostro bambino, voglio essere con te quando verrà al mondo.”

“Ci sarai, ricordati il nostro codice segreto per dirti che sono in travaglio.” Disse lei con un sorriso, cercando di spezzare la tensione. Lui le sorrise di rimando.
Avevano stabilito un codice due mesi prima quando Meg era venuta a San Francisco per fare un po’ di shopping. Veronica non si era aspettata di vedere Logan davanti la porta del jet dei Kane. Le aveva detto che sarebbe stato via per tre settimane per promuovere a New York il suo ultimo film, e quando lei lo aveva visto, per poco non le era venuto un’infarto.
Passarono tutto il pomeriggio facendo shopping per il bambino e di abiti premamam per lei, e nel pomeriggio dopo aver portato Meg con la limousin all’hotel, Logan aveva portato Veronica al molo e le aveva comprato un gelato.
Parlarono di quanto erano stati fortunati a non essere ancora scoperti dai paparazzi e che volevano rimanere in quel modo per tanto tempo perché Veronica non voleva che la notizia della nascita del bambino trapelasse. Logan aveva deciso che quando sarebbe arrivato il momento, avrebbe ricevuto una telefonato dal suo caro vecchio zio tanto malato che aveva bisogno di lui a San Francisco.

“Certo che lo ricordo, è un piano infallibile…l’ho pensato io!” Il sorriso di Logan crebbe.

“Credi davvero che la gente ci crederà?”

“Non mi importa finchè potrò stare con te e il nostro bambino dopo la sua nascita. Non posso aspettare di tenerlo tra le braccia, lo sai.”

“Lo so. Sai, lo sento muoversi dentro di me, ma non è la stessa cosa perché non posso toccarlo…ancora abbiamo tre settimane di attesa.”

“Sei più impaziente di me!” disse lui ridendo mentre lei cercava di nascondere il viso nel suo collo. Amava vederla ridere, sembrava così felice e viva. Nella foto nel suo portafogli, entrambi sorridevano ed erano innamorati. Risaliva al liceo, ma non importava quanto tempo fosse passato, i suoi occhi erano sempre in quelli di Veronica. Nello stesso portafogli c’era anche un altro posto libero che dopo il parto sarebbe stato occupato dalla foto di suo figlio.

“Non ce la faccio! Voglio solo conoscere la piccola creatura che abbiamo fatto. Voglio sapere se assomiglia a te o a me. Spero che abbia i tuoi occhi e forse anche i tuoi capelli.”

“Cos’altro vorresti che avesse?”

“Se fosse identico a te ma avesse il mio cervello sarebbe perfetto!” sorrise lei fino a quando lui non le fece il solletico. Adorava il suono della sua risata.

“Sai cosa vorrei veramente? Un bambino sano, nulla sarà più importante di questo.”

“Pensi che sarò un buon padre?” Logan chiese all’improvviso facendo smettere Veronica di ridacchiare e facendole alzare lo sguardo verso di lui, guardandolo seriamente negli occhi. Erano passati mesi dall’ultima volta che avevano avuto la conversazione del “sarò un buon padre o no”.

“Quante volte devo dirti che non sei come Aaron? Sarai un ottimo padre, lo so e basta.”

“Sono solo spaventato dal fatto che un giorno potrei fare qualcosa di sbagliato ferendo il nostro bambino…”

“Tu non farai mai soffrire tuo figlio perché se fossi come Aaron non avresti mai fatto queste domande. Tu non sei come lui e non lo sarai mai. Mi fido di te, Logan.”

“Non lo so.” Disse lui ancora insicuro sul futuro.

“Puoi non saperlo, ma io si e presto lo capirai anche tu…ricordati che io sono Veronica Mars, agente dell’FBI che prende a calci nel sedere!”

“Non potrei mai dimenticarlo! So che potresti usare ogni giorno una pistola, anche se sai che non mi piace che tu sia un agente incinta.”

“Logan, non faremo di nuovo questo discorso, vero? Sono in maternità, lavoro dietro una scrivania. Niente di pericoloso.”

“Lo so, ma non ce la faccio. Ho paura di perderti.”

“Non succederà.” Disse baciandolo. “Sono qui per restare, quindi dovrai sopportarmi per almeno altri 60 anni se non di più!”

“Lo spero!”

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“Veronica Mars!” qualcuno disse mentre lei entrava nel suo ufficio. Si girò e vide due sue colleghe e il suo capo e sorrise.

“Allora ricordi ancora il mio nome anche se nessuno è venuto a trovarmi?”

“Scusa Mars, ma il grande capo ci ha dato un sacco di lavoro. Non ho avuto neanche abbastanza tempo per vedere il mio ormai ex fidanzato. Ma dammi un po’ di fiducia, ti ho chiamata due giorni fa!” disse Lindsay abbracciandola e prendendola in disparte. “Allora, come stai?”

“Bene, stanca ma bene. Non riesco più ad aspettare per vederlo!”

“Quanto ci vuole per il parto ancora?” il capo le chiese.

“Due settimane e non posso aspettare ancora di mettere in pratica il mio allentamento da madre!”

“E come va l’allenamento del padre?”

“E’ pronto ed è impaziente quanto me.”

“E quando lo incontreremo?”

“Non lo so. E’ impegnato con il lavoro e…Ouch!” disse lei mettendosi la mano sulla pancia. Prese un respiro profondo e poi rivolse lo sguardo verso le sue colleghe spaventate. “Tutto bene, nulla di cui preoccuparsi, questo piccoletto ha deciso di giocare a football oggi.” Sospirò prima che un altro calcio la colpisse.

“Veronica non penso che il bambino stia giocando a football, credo che stia arrivando.” Disse Lindsay puntando il dito verso una piccola pozzanghera di acqua.

“Oh no! Lui mi ucciderà!”

“Chi?”

“Il padre! Gli avevo detto che ci sarebbe stato per il parto e se ne è andato la scorsa notte dopo che l’ho rassicurato. Ho bisogno che chiami un’ambulanza e dì loro di portarmi alla Western Clinic, e ho bisogno che chiami Duncan Kane, il numero è nell’agenda, e digli che è arrivato il momento!”

“Duncan Kane?” qualcuno disse, “Quello della Kane Software?”

“Chiamalo!” Veronica disse aggrappandosi forte allo spigolo della scrivania così forte da farsi male alla mano.


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Salve! Scusate il ritardo ma ho avuto un bel d'affare con tutti i compiti e varie cose. Comunque, bellino questo capitolo, eh? Teneri Logan e Veronica e finalmente...well, the baby is coming! Contenti? Purtroppo non so quando potrò aggiornare perchè per almeno 3 gg dovrò stare via da casa senza pc, quindi potreste rimanere con il fiato sospeso per un pò...o forse no! Avanti, vi faccio un regalino pre Natale...forse aggiorno domani, ma non vi prometto assolutamente nulla, eh? Tenete le dita incrociate!
Detto questo, vi ringrazio per tutti i commenti che avete lasciato e che spero continuerete a postare. Sono molto belli e gratificanti sia per Ashqua come scrittrice, sia per me come semplice traduttrice! Grazie anche a quelli che ci hanno aggiunto tra i preferiti e a quelli che leggono solamente!
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** 6° Capitolo ***


Hidden Truth



Veronica stava cercando di respirare come le aveva detto l’insegnante del corso privato che Logan aveva assunto privatamente, ma sembrava non funzionare molto perché faceva male. Molto molto male.

Non appena furono arrivate all’ospedale, il suo dottore la portò in sala parto nonostante lei si rifiutasse di entrarci senza Logan. Lindsay entrò con lei, ma lei non era la persona che voleva, lei voleva Logan. Sperò vivamente che il parto ritardasse di qualche ora in modo che Logan potesse raggiungerla.

“Respira Veronica, respira profondamente.”

“Non mi importa dei respiri!” rispose arrabbiata e indolenzita, “Voglio solo che lui arrivi così potrò scaricare la mia rabbia su di lui!”

“Veronica, so che ti fa male ma…”

“Tu non sai niente di dolore in questo momento, prova a dare alla luce un bambino e dopo potrai sapere cosa è il dolore, vedrai quanto farà male! Oh Dio!”

“Vuole qualche calmante?” le chiese il dottore.

“No, voglio che sia tutto naturale, non voglio che faccia male al bambino.”

“Sono innocui per il bambino.”

“No pillole!”

“Come vuole. Tornerò presto per controllarla, ma se dovesse volere qualcosa per il dolore basta che mi chiami, ok?”

“No pillole.” Veronica ripetè. Non le importava cosa diceva il dottore, non voleva correre alcun rischio.

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Logan corse alla reception non appena fu dentro la clinica, con un cappello da baseball calato sul viso per non farsi riconoscere.

“La camera di Veronica Mars, per favore!”

“Mi dispiace signore, non posso…” cominciò a dire l’infermiera senza neanche alzare lo sguardo.

“Sono il padre del bambino! Per favore mi dica dov’è!”

“Mi dispiace…”

“Logan?” disse la dottoressa di Veronica dietro l’infermiera. Quando la vide annuì, lei mandò via l’infermiera così da poter parlare senza che qualcuno potesse ascoltare.

“Mi segua, la porto da Veronica. Ha chiesto di lei.”

“Spero di essere arrivato in tempo.”

“E’ tutto a posto, non si è perso neanche un momento, il bimbo non è ancora nato.”

“Grazie a Dio.” Disse entrando nella stanza. Si tolse il cappello e si avvicinò al letto della ragazza.

“Ehi tesoro.”

“Logan! Oh, ero così spaventata che tu non potessi arrivare in tempo!”

“Ma ce l’ho fatta, quindi ora concentrati per dare alla luce questo bambino. Mi occuperò io di tutto da ora in poi, devi solo rilassarti.”

“Rilassarmi? Pensi davvero che io possa rilassarmi?!”

“Non so, ma dal tuo sguardo direi che la risposta è no.” Disse lui sorridendo, Veronica sorrise di rimando e lui, dopo averle asciugato il sudore dalla fronte, gliela baciò nel momento in cui qualcuno entrò nella camera.

“Mi dispiace, ho bussato tanto ma…” Lindsay entrò nella stanza con dei cubetti di ghiaccio, fermandosi di botto quando vide la scena che le si presentava davanti.

“Ehi, io sono Logan Echolls.”

“…”

“Questa è Lindsay, lavora con me. Lindsay, questo è Logan Echolls, il mio fidanzato e il padre del bambino.”

“Tu e quel Logan Echolls?!?”

“Si, io e Logan. Cerco di non chiamarlo quel Logan Echolls, però. Non è un bene per il suo ego.”

“Come…quando vi siete conosciuti?”

“Quando avevo 12 anni e lui mi trovava sexy con i pantaloncini da calcio e i calzettoni al ginocchio.”

“Wow, tu stai con People Magazine’s Hottest Man Alive, guadagna più soldi di quanto una persona possa immaginare, e tu stai facendo come se non fosse una grande cosa!” disse lei, sbalordita.

“Amo Logan per chi è lui. So tutto quello che c’è da sapere di lui e lui sa tutto ciò che c’è da sapere di me. Lo amo, ricco o povero. E se avessi voluto un uomo ricco avrei potuto avere Duncan…”

“Ehi! Ricordati che ami me e che questo è mio figlio, e quindi devi pensare a me, tesoro! Inoltre, Duncan Kane è il mio migliore amico e sua moglie è una delle tue migliori amiche, quindi è sbagliato pensarci!” disse lui con un sorriso, facendola ridere proprio mentre stava per avere una nuova contrazione.

Il suo viso contorto nel dolore mentre la contrazione passava, e la sua mano che accarezzava la pancia. Le contrazioni arrivavano ogni 5 minuti se aveva contato correttamente. Questo voleva dire che era pronta. Davvero pronta.

“Logan, chiama il dottore.”

“Perché? Cosa c’è?”

“Sto per avere il bambino, ecco cosa.” Veronica sorrise e Logan saltò verso la porta.

“Chiamo io il dottore. Tu devi rimanere con Veronica.” Disse Lindsay dall’angolo.

“Grazie.” Rispose Logan, praticamente correndo di nuovo accanto al letto. Lindsay corse fuori a cercare il medico di Veronica.


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Mi dispiace di non aver potuto aggiornare ieri, ma purtroppo hanno anticipato l'orario di ricovero in clinica e non sono arrivata a postare...cmq per farmi perdonare eccomi qui! Ecco fatto: Veronica è in clinica, Logan è arrivato e il bambino sta arrivando. Ovviamente grazie a tutti quelli che hanno commentato, solo letto o che ci hanno aggiunte tra i preferiti (...che ne dite di commentare anche voi?? Sarebbe carina come cosa!)! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo ***


Hidden Truth



Veronica guardò il piccolo fagottino tra le sue braccia, contando ogni dito delle manine e ogni dito dei piedini quando Logan le si sedette accanto.

“Stai contando le sue dita, vero?” chiese con un sorriso. Veronica arrossì e tornò a guardare suo figlio.

“No, stavo solo guardando questo bellissimo bambino. E’ perfetto…”

“Ha 11 dita per ogni piedino, spero…”

“No! Dieci dita, 5 per ogni piedino!” si preoccupò lei prima di capire di essere stata presa in giro. Ridendo lei baciò la testa del bambino e dopo lo diede a Logan.

“E’ bellissimo.”

“Proprio come sua madre…sai? Credo che avrà la tua bellezza e il mio cervello.”

“Che Dio ci aiuti! Il mondo non è pronto per un altro Logan, uno è abbastanza.”

“Shh! Non dire certe cose davanti a nostro figlio, può sentirti!”

“Nostro figlio.” Ripetè lei sorridendo. Lo avevano chiamato spesso in quel modo quando lei era incinta, ma dirlo con il bambino tra le braccia era molto più reale. “Allora, quanto rimani?”

“Non lo so, ho affittato il jet così sono potuto venire. Nessuno sa che sono qui, tranne Duncan. Ha chiamato mentre stavo per andare a pranzo con Trina. Spero che lei non abbia la coscienza di chiamare per sapere perché sono scomparso.”

“Dovresti chiamarla e dirle quello che sta succedendo.”

“Vorresti che io chiamassi Trina per dirle che abbiamo avuto un figlio? Sei impazzita? Andrebbe al People Magazine o Entertainment Weekly dicendo loro che ho avuto un bambino con un agente dell’FBI, la stessa donna che ha mandato mio padre in prigione! Vuoi davvero avere i fotografi alle calcagna?”

“Logan, è tua sorella…”

“No! Non ho intenzione di dirglielo!”

“Ti vergogni di me e del bambino?”

“No! Perché dovrei?”

“Cosa dovrei pensare? E’ tua sorella, Logan. Dovresti fidarti di lei.”

“Veronica…”

“No, dovresti andare a casa e cambiare…”

“Mi stai buttando fuori?”

“Se vuoi chiamalo così. Ora vai prima che diciamo cose di cui potremmo pentirci.” Disse Veronica cercando di mantenere la voce bassa per non svegliare il bambino.

“Ronnie…”

“Vai! Parleremo più tardi, ora sono stanca e voglio dormire.”

“Se è quello che vuoi. Tornerò più tardi con una borsa con i tuoi vestiti.”

Veronica annuì e lo guardò dare un bacio sulla fronte di loro figlio. Chiuse gli occhi quando sentì quelle labbra posarsi anche sulla sua fronte, non voleva che lui la vedesse piangere. Sapeva che non c’era cosa che lo ferisse più del vedere delle lacrime scenderle sulle guance a causa sua.
Aspettò che la porta si fosse chiusa per riaprire gli occhi e piangere piano.

Logan rimase contro la porta dopo averla chiusa. Era stata tutta colpa sua per non aver voluto chiamare Trina per dirle del bambino. Aveva paura che sua sorella facesse quello che le veniva meglio, andare in ogni show televisivo e rivelare il segreto della sua famiglia per avere solo 5 minuti sotto i riflettori. Lui voleva solo proteggere Veronica e il bambino da ciò che era stato e da ciò che avevano fatto i suoi genitori.

Si stava allontanando dalla camera quando vide Duncan, Meg e Keith seduti sulle scomode sedie. Lui e Veronica si erano completamente dimenticati di loro, erano stati troppo occupati a guardare il nuovo nato.

“Come va?” chiese lui entrando nella stanza come se nulla fosse successo. Immediatamente gli saltarono addosso e cominciarono a fargli domande su Veronica e il bambino. Sorrise e cominciò a rispondere, una domanda alla volta. “La madre e il bambino stanno bene. Il nome del nostro piccolo è Ethan Benjamin Echolls o Mars.”

“Che dolce!”

“Grazie Meg. Se volete vedere Veronica potete entrare, ma è molto stanca.”

“Okay.” Disse Duncan cominciando ad avvicinarsi alla stanza insieme agli altri ma fermandosi vedendo Logan dirigersi verso gli ascensori “Dove stai andando?”

“A casa, Veronica mi ha buttato fuori.”

“Cosa?”

“Abbiamo appena avuto una discussione su me e il non voler chiamare Trina. Sto andando a casa per schiarirmi le idee e prenderle alcuni vestiti per più tardi.”

“Logan…”

“Non è niente Keith, tua figlia ha ragione, ho solo paura di ciò che Trina potrebbe fare con questa informazione, non voglio che vada a dire ai media che io e Veronica abbiamo avuto un bambino.”

“Forse dovresti tornare nella stanza e cercare di rimettere le cose a posto.” Disse Meg prendendolo per un braccio e trascinandolo verso la camera di Veronica. “Tu non lascerai questo ospedale senza prima aver parlato con Veronica e aver risolto tutto.”

Lei aprì la porta e lo spinse dentro prima di chiudere la porta dietro di lui. Rimase dov’era guardando Veronica seduta sul letto che lo guardava. Quando la vide piangere corse verso il letto e la prese tra le braccia, scusandosi per quello che aveva fatto. Rimasero in quel modo per alcuni minuti, fino a quando Veronica si allontanò asciugandosi alcune lacrime.

“Non è niente, è stupido, davvero.”

“Stavi piangendo a causa mia. Mi dispiace Ronnie, solo non voglio che Trina trasformi la nostra vita in qualcosa come un reality.”

“E’ colpa mia, non so perché ho reagito come ho fatto…”

“Veronica ti conosco bene da sapere che non piangi mai senza un motivo, quindi dimmelo.”

“Ho paura che te ne andrai ora che il bambino è nato, forse capirai che non vuoi far parte della sua vita a causa del lavoro e dei segreti e perché…”

“Io non ti lascerò, sono qui per restare. Fidati di me, Veronica, non ti lascerò mai, sei la mia famiglia. Non sono come mio padre.”

“Lo so. Visto? Te l’avevo detto che era stupido.” Disse lei sorridendo mentre lui le asciugava le ultime lacrime con il pollice.

“Forse però dovresti dirmi queste cose prima di litigare.”

“Ti prometto che d’ora in poi ti dirò tutto e non mi terrò niente dentro…contento?”

“Si.” Lui si avvicinò e la baciò per siglare il loro patto. “Dovremmo fare entrare gli altri, sono sicuro che hanno ascoltato ogni cosa che ci siamo detti.”

“Okay.”


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Non sono tenerissimi?? Bè, conoscendoli, un piccolo litigio ci stava no?? Scusate se vi ho fatto aspettare troppo, ma purtroppo ho passato la maggior parte del mio tempo a letto! Un grazie enorme a tutti voi (lettori, commentatori, coloro che ci mettono tra i preferiti...) che spronate Ashqua e me a scrivere e tradurre! Grazie, davvero.
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** 8° Capitolo ***


Hidden Truth



“Allora, cosa è successo ieri tra te e Veronica?” chiese Duncan a Logan mentre mettevano dei vestiti per Veronica e il bambino in una valigia.

“Una stupida discussione come ho detto a Meg. Aveva paura di qualcosa e invece di dirmi cosa non andava, ha voluto litigare, ma ora è tutto a posto.”

“Riguarda il fatto che le vuoi comprare un anello di fidanzamento?”

“Si, ma non completamente! Le ho già chiesto di sposarmi quando mi ha detto di essere incinta. Lei disse no e questa volta spero proprio che dirà si e se non dovesse farlo allora le chiederò di sposarmi ogni giorno fino a quando non accetterà.”

“Wow! Amico sei paziente, non so cosa avrei fatto se Meg mi avesse detto di no.”

“C’è una differenza nella tua relazione con Meg rispetto alla mia con Veronica, la nostra è epica.”

“Epica?” ripetè Duncan sedendosi davanti a lui nella limo, mentre l’autista li stava portando nella migliore gioielleria di San Francisco per comprare un anello a Veronica. Aveva lasciato Keith e Meg con Veronica mentre loro andavano a comprare l’anello, anche se all’inizio il padre voleva andare con loro, aveva velocemente cambiato idea per stare con il suo nipotino e sua figlia.

“E’ qualcosa tra Veronica e me. Ti dirò solo che quando sono ubriaco dico cose piuttosto intelligenti.”

“Non voglio sapere altro, sono spaventato da ciò che potresti dire dopo.”

“Non ti preoccupare non lo stavo condividendo con te, anche se sei il mio migliore amico ci sono alcune cose che non voglio che tu sappia della mia vita.”

“Grazie.”

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“Che ne pensi di questo?” disse Duncan mostrandogli un anello in platino con sopra un diamante. Logan annuì e chiese all’impiegata di metterglielo da parte con gli altri. “Credo che abbiamo visto ogni anello di fidanzamento presente qui dentro, non credi che sia il caso di sceglierne uno?”

“Si, ma ci sono troppi anelli per sceglierne solo uno, forse potrei comprarne due o tre così lei potrebbe decidere…”

“Stai scherzando? Logan, quando fai una proposta ad una donna, solitamente devi avere un solo anello. Veronica non è Paris Hilton, non ha bisogno di due o tre anelli.”

“Ha tre anelli?!?”

“Logan, stai per chiedere alla madre di tuo figlio di sposarti quindi cerca di…”

“Scusa ma è troppo difficile, avrei dovuto chiederle che tipo di anello le sarebbe piaciuto!”

Duncan roteò gli occhi e chiese all’impiegata di uscire di nuovo gli anelli messi da parte per prendere una decisione.

“Ha deciso?” chiese lei con un sorriso finto invitandoli a sedersi per esaminare ancora gli anelli sul tavolo.

“Si, abbiamo deciso per l’anello in platino con il diamante da 5 carati sopra.” Disse Logan puntando l’anello scelto. “Avete anche braccialetti per bambini?”

“Certo, che tipo di braccialetto sta cercando?”

“E per un bambino di due giorni.”

“E’ fortunato, abbiamo appena ricevuto questi dolcissimi braccialetti.” Disse lei mostrandogliene uno in oro. “Se lo volesse potrebbe mettere il nome del bambino. E’ perfetto per il battesimo.”

“Che ne pensi?”

“Devo chiedere a Meg, perché sono l’unico che dovrebbe comprarlo, è il ruolo del padrino.” Disse Duncan prendendo il braccialetto dalle sue mani per guardarlo meglio, e annuì, “E’ carino, ma credi che sia abbastanza costoso per il tuo erede?” disse ridendo, mentre Logan lo prendeva dalle sue mani e lo posava sul tavolo.

“Molto divertente. Prendo l’anello, ma se il mio amico vuole comprare il braccialetto, lo segni su questa carta.”

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“Dove sono i miei tesori?” chiese Logan, entrando nella stanza seguito da Duncan che sorrise alla frase dell’amico.

“Logan ci sono alcune cose che un padre non dovrebbe mai sentire e questa è decisamente una di quelle!”

“Stavo parlando di…”

“Come ho detto non voglio sentirlo. Ethan è un miracolo perché tu e mia figlia non siete stati a letto insieme per concepirlo. Fine della conversazione.”

“Ok-ay.” Logan rispose sorridendo. Camminò fino alla culla per dare un bacio al figlio e poi si avvicinò per baciare Veronica che stava ancora ridendo. “Ehi tu. Come stai?”

“Un poco stanca. E tu?”

“Bene, ho una cosa per te.”

“Un pony?!?!”

“Davvero, un giorno dovrai spiegarmi perché ami così tanto i pony, ma no, non lo è. Il mio pacchetto non è poi così grande per contenere un pony.”

“Un giorno! Allora, cosa mi hai portato?”

“Io…”

“Keith, Meg perché non venite con me a prendere una buona tazza di tè al bar?” disse Duncan aprendo la porta senza neanche aspettare la loro risposta. Meg guardò suo marito e subito capì, prese Keith per un braccio e cominciò a dire che avrebbe ucciso per avere una buona fetta di torta di mele. Veronica guardò i suoi amici che si stavano comportando in modo strano e poi Logan che sorrise in modo strano a Duncan.

“Che succede tra te e Duncan?”

“Niente, vuole solo lasciarci un po’ di tempo per stare da soli così posso darti il tuo regalo.”

“Avresti potuto darmelo anche con loro nella stanza, a meno che non si tratti di un regalo di Victoria’s secret.”

“Non l’ho comprato lì, ma adesso avrei tanto voluto. Veronica voglio che tu prometta di non interrompermi finchè non avrò finito, ok?”

“Mi stai spaventando Logan, cosa...”

“Promettimelo.” Veronica annuì e incoraggiò Logan ad andare avanti. “Veronica sai quanto ti amo, sei l’amore della mia vita e mi hai reso l’uomo più felice del mondo con la nascita di Ethan…quello che sto cercando di dirti è che…” disse prendendo il pacchetto e togliendo la carta rossa, lo aprì e le mostrò l’anello. “…è che ti voglio sposare, quindi mi faresti l’onore di diventare mia moglie?”

“Sei sicuro?”

“Certo che lo sono, se non lo fossi stato non te lo avrei chiesto.”

“Davvero?”

“Si.”

“Tu…”

“Veronica potresti gentilmente darmi una risposta? Mi stai uccidendo.”

“Scusa ma è ovvio che voglio sposarti, idiota! Pensavi davvero che avrei potuto rifiutare la tua proposta? E ora fammi vedere l’anello!” disse ed entrambi cominciarono a ridere. Logan prese l’anello dal pacchetto e lo mise al suo anulare sinistro. Lei lo guardò e le lacrime cominciarono a bagnarle gli occhi, le asciugò e disse: “Ti amo.”

“Ti amo anch’io! Allora…facciamo entrare anche gli altri?”

“Si, credo che tutti abbiamo le orecchie appiccicate alla porta!”

Logan sorrise d’accordo con lei. Saltò dal letto alla porta e non appena lo ebbe fatto, Meg gli saltò addosso abbracciandolo. Poi Duncan gli diede una pacca sulla spalla prima di abbracciarlo. Quando venne il turno di Keith non sapeva bene cosa doveva fare, dopotutto era il padre della sua fidanzata. Keith sorrise e lo abbracciò, congratulandosi ma ricordandogli di avere una pistola e di saperla usare se avesse fatto soffrire sua figlia.


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Buon pomeriggio a tutti! Allora? Non sono stata bravissima ad aggiornare così in fretta? Non ve lo aspettavate, eh? Bè, finalmente la proposta! Che ve ne è parso?? Grazie ancora a tutti quelli che commentano! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** 9° Capitolo ***


Hidden Truth



Veronica, esausta, finì di cantare la ninna nanna e finalmente adagiò il bambino nella sua culla. Quella volta c’era voluta quasi un’ora per farlo addormentare. Quando fu sicura che stesse dormendo tranquillamente, uscì dalla cameretta lasciando la porta aperta e andò nel soggiorno portando il baby monitor con sé. Sorrise vedendo Logan addormentato sul divano; prese una coperta, si stese accanto a lui e copri entrambi.

“Dorme?” chiese Logan aprendo un occhio per guardare Veronica che si era accucciata contro di lui.

“Si, e noi dovremmo cercare di dormire un pò prima che si svegli di nuovo.”

“Tu dovresti andare a dormire. Dopo sarà il mio turno.”

“Logan, no…”

“Si. Ascolta, tu ti occupi sempre di lui quindi quando ci sono io qui, lascia che sia il sottoscritto ad occuparsi di tutto. Rilassati e lascia che sia io a occuparmi di Ethan. Sei stanca ed è normale: lavori tutto il giorno e quando torni a casa devi preparare la cena, giocare e fare il bagnetto ad Ethan dato che io non ci sono. Quindi, mettiti sotto le coperte e dormi. Mi occuperò io dell’ometto nel nostro modo padre/figlio.”

“Ok, ma promettimi che mi sveglierai se dovessero esserci problemi con…”

“Promesso. Ora porta il tuo bel sederino sotto le coperte.”

“Non vieni con me?” chiese lei alzandosi e guardandolo. Logan annuì e spense la TV. Prese la mano di lei e quando passarono davanti la camera di loro figlio, lui si fermò ed entrò per dargli il bacio della buonanotte prima di raggiungere Veronica che stava sorridendo. “Sei un padre meraviglioso, Logan Echolls, se continuerai così, vincerai il Premio per il Miglior Padre dell’Anno.”

Ridendo, la prese tra le braccia e cominciò a baciarla, facendola camminare all’indietro verso la loro camera. Da quando il loro bambino era nato, non era mai stato più felice. Quando si trovava a San Francisco con Veronica ed Ethan sentiva di avere davvero tutto ed era una vera sofferenza quando doveva partire per Los Angeles, lasciandoli soli. Suo figlio stava crescendo in fretta e lui si stava perdendo molte delle sue cose, come la prima volta che aveva gattonato fino alla loro camera da letto o quando era riuscito a stare seduto da solo per la prima volta. Aveva sperato di essere come tutti gli altri padre della Terra, ma non poteva, lui era Logan Echolls, l’uomo che viveva con 10 fotografi che seguivano la sua ombra 24 ore su 24. Non voleva che suo figlio crescesse come era cresciuto lui.

“A cosa stai pensando?” gli chiese Veronica qualche ora dopo, mentre erano distesi l’uno accanto all’altra.

“A noi. Odio non poter stare ogni giorno con te ed Ethan. Siete la mia famiglia e ancora non posso vedervi più di due volte a settimana. Mi manchi quando non sono qui e odio il fatto che sto perdendo la maggior parte di cose nuove che fa Ethan.”

“Logan…”

“Lo so, è meglio di ciò che sembra, ma certe volte vorrei fare quello che ha fatto Tom Cruise da Oprah.”

“Saltare sul suo divano? Se è quello che vuoi, domani posso comprare un nuovo divano così potrai saltarci sopra sbandierando il tuo amore per me.”

“Molto divertente Mars.”

“Sarò seria Logan Se vuoi dire a tutti che hai un figlio, bè…allora fallo.”

“Cosa?”

“Puoi farlo senza però dire chi sono io e dove abitiamo. Dì loro che hai una famiglia o qualcosa del genere ma…”

“Lo sai.” Cominciò Logan prendendola tra le braccia. “Lo farò dopo il matrimonio. Quando uscirà il film dirò tutto.”

“Già…credo che dovresti dirlo quando tutto sarà finito. Voglio un matrimonio piccolo e privato. Non voglio che le foto del nostro matrimonio finiscano su internet o in tutte le riviste, perché sicuramente li avrai alle costole non appena glielo avrai detto.”

“Ti amo, presto signora Echolls.”

“Ti amo anche io Signor Echolls, ma per ora credo che terrò il mio cognome!”

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“Agente Mars, c’è qualcuno qui che vorrebbe vederti.” Le disse una delle assistenti bussando alla porta. Veronica guardò l’orologio sopra la sua porta e notò che era ora di pranzo.

“Chi è?”

“Non so, ma direi che è il tuo fidanzato.”

“Cosa?” disse lei, alzandosi di corsa dalla sua postazione e precipitandosi all’entrata dove la maggior parte dei suoi colleghi stava guardando. Si fermò vedendo Logan con Ethan tra le braccia mentre cercava di togliergli il cappello. “Cosa ci fate qui?”

“Hey tesoro.”

Logan si abbassò a baciarla prima di darle Ethan per salutarlo, non la vedeva da quando quella mattina lei era uscita presto. Quando era uscita entrambi stavano dormendo e non aveva avuto il cuore di svegliarli, così li aveva baciati piano ed era andata via.

“Sono venuto per rapire la mia bellissima fidanzata dato che tra due giorni vado via e vorrei passare con lei la maggior parte del mio tempo.”

“Sei un genio, lascia che prenda la giacca e poi potremmo andare in un bel ristorante Italiano, qui dietro l’angolo.”

“Che ne dici di cibo Cinese o Francese? All’Hilton cucinano bene da quello che mi ha detto Duncan.”

“All’Hilton per il pranzo?”

“Che c’è? Voglio solo portare fuori la mia ragazza.”

Veronica sorrise e scosse la testa, lo baciò e velocemente corse nel suo ufficio per prendere la giacca. Quando tornò all’entrata vide che tutte le sue colleghe stavano guardando Logan che parlava con Ethan dicendogli che la sua mamma avrebbe scoperte se un giorno avrebbe bevuto qualcosa non adatto ai minorenni, come del resto lui stesso aveva fatto.

“Gente, non avete qualcosa da fare?” chiese mentre raggiungeva Logan che si era girato per vedere cosa stava succedendo. Quando sentì tutti gli occhi puntati su di lui, barcollò un po’ facendo ridere Ethan.

“Alla fine non mi ha riconosciuto nessuno, vero?”

“Già e questo è un miracolo considerando come ti guardavano.”



SAlve! Perdonate tutta questa lunga assenza. Non è assolutamente colpa dell'autrice. Purtroppo dopo l'operazione sono stata male e quando sono tornata a scuola ho dovuto recuperare molte materie, quindi studio studio studio e ancora studio! Ora bando alle ciance e godetevi questo dolcissimo capitolo! Spero di avere fatto un buon lavoro anche questa volta. Al prossimo capitolo!

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