The Order of The Light

di LightAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogno o realtà? ***
Capitolo 2: *** The fuor orders ***
Capitolo 3: *** A casa... ***
Capitolo 4: *** Il vecchio gruppo ***
Capitolo 5: *** Riunione ***
Capitolo 6: *** A palazzo ***
Capitolo 7: *** Un vecchio amico ***
Capitolo 8: *** La guardia del corpo ***
Capitolo 9: *** Incontri in spiaggia e strane sensazioni... ***
Capitolo 10: *** I cristalli, le fate e la Luce ***
Capitolo 11: *** Incontro con le regine ***
Capitolo 12: *** Amici particolari... ***
Capitolo 13: *** Tre ombre, una luce e uno spiraglio di verità. ***
Capitolo 14: *** Un nuovo nemico (?) ***
Capitolo 15: *** Lacrime ***
Capitolo 16: *** Il saggio ***
Capitolo 17: *** Amici e nemici ***
Capitolo 18: *** Divisi ***
Capitolo 19: *** Il passato ***
Capitolo 20: *** Il risveglio ***
Capitolo 21: *** Angel ***
Capitolo 22: *** Museo ***
Capitolo 23: *** Diary ***
Capitolo 24: *** La mezza teppista ***
Capitolo 25: *** L'Acqua ***
Capitolo 26: *** Incontro/Scontro ***
Capitolo 27: *** Lapidi ***
Capitolo 28: *** Decisioni ***
Capitolo 29: *** Il Marchio ***
Capitolo 30: *** Adii ***



Capitolo 1
*** Sogno o realtà? ***


Sogno o realtà

Sogno o realtà?

 

Capitolo 1

Ormai era passato un anno da quando Hanna era sparita insieme a Eufonia e alle fatine dietro il portale delle streghe.

Mindy era tornata in America; Lullabi si era trasferita per lavoro; Sinfoni era andata a vivere nel paese dove c’era la madre insieme al padre; Melodi finalmente riusciva a fare le sue scelte, anche se contrarie alla madre, senza che quest’ultima scoppiasse in lacrime; Bibì viveva tranquilla insieme a Doremi.

Sembrava che tutto andasse normalmente anche nel mostro delle streghe e dei maghi, ma purtroppo non era, così un’antica minaccia stava per ritornare, una minaccia che ormai in molti avevano dimenticato, di cui solo un’antica profezia narrava.

 

Finalmente era arrivato l’ultimo giorno di scuola. Tutto sommato le scuole medie non erano poi così male, Doremi aveva avuto la fortuna di trovarsi insieme a molti suoi vecchi compagni di classe tra cui Melodi.

Quel giorno Doremi era proprio di ottimo umore (Chissà perché? NdA_sarcastica).

-Sono tornata!- avverti rientrando.

-Ciao Doremi- la saluto la madre ma nella sua voce c’era una punta di tristezza, che la ragazza però non notò.

Bibì torno poco dopo ma non resto molto a casa per via di un appuntamento con il suo ragazzo (uno dei tanti NdD    -__- Già NdB ^__^).

La giornata trascorreva in modo normale ma Doremi sentiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa in lei che non andava. Non era la prima volta che aveva questa sensazione soprattutto nell’ultimo periodo, era come… in un modo che non sapeva neanche lei. Però alla fine si spiegava che tutto dipendeva da quello che aveva passato negli ultimi due anni, anche se neppure lei ci credeva veramente.

 

Passo una notte agitata fece un incubo, ma un incubo così reale che sembrava quasi vero. Però appena si sveglio non ricordo più cosa accadeva nel sogno l’unica cosa che le era rimasta era un immagine, più precisamente il volto di una donna. Aveva i capelli del suo stesso colore ma gli occhi di un verde-foresta, ma oltre a questo non ricordava nient’altro neppure ciò che indossava la giovane donna e , forse le era rimasta anche un senso di pace sostituito a paura e poi una profonda tristezza, la stessa di quando aveva dovuto lasciare Hanna e Dodò.

Le ci volle molto per riaddormentarsi ma alla fine ce la fece anche se erano le 6:00 di mattina e si sveglio solo a mezzogiorno, ma stranamente nessuno quella mattina venne ad annoiarla con frasi del tipo: “Anche se ora sei in vacanza non significa che puoi dormire fino a tardi” (Perché? NdD Forse perché non bisognerebbe essere così pigre NdA Ma sono in vacanza! NdD Io ci rinuncio NdA Finalmente l’hai capito anche tu? NdB -__-) oppure “Ma come posso avere una sorella tanto pigra” e questo secondo Doremi era molto preoccupante.

-‘Giorno- disse scendendo le scale ancora un po’ assonnata.

-Ciao Doremi- disse la madre con lo stesso tono del giorno prima.

-Finalmente ti sei svegliata!- sopraggiunse Bibì. In quell’anno Bibì era molto cresciuta, non sembrava più una bambina dell’asilo ma a una ragazzina delle scuole elementari, come del resto Doremi era molto più carina e modellata.

Quest’ultima sposto il suo sguardo alla Tv dove c’era una pubblicità di Lullabi, una delle tante. In quest’anno, se possibile, era diventata ancora più famosa.

-Hai dormito bene?- chiese la madre.

-Non proprio?- bofonchiò Doremi.

-Perché?- chiese curiosa la sorella.

Doremi fece le spallucce, in effetti neanche lei aveva ben chiaro il perchè.

-Doremi andiamo da Melodi- propose Bibì.

-Si, perché no? Ma ormai sarà meglio andarci dopo pranzo, si è fatto tardi.-

-Già, chissà come mai?- disse ironica la sorella.

Dopo il pranzo si recarono da Melodi che le accolse a casa sua molto felice.

-Ciao Doremi, ciao Bibì. Che ne dite andiamo a fare una passeggiata.-

La giornata trascorse in modo piacevole anche se Doremi continuava ad avere la stessa sensazione con la quale si era svegliata la mattina e cioè che non era nel posto giusto.

Quando tornò a casa notò che la madre era preoccupata, ma preferì non dire niente davanti alla sorella, non voleva fare preoccupare anche lei, che a quanto pareva quella sera era d ottimo umore.

Si sentiva stranamente stanca così decise di andare a dormire presto.

Ma neanche questa notte ebbe un sonno tranquillo, fece il sogno della notte precedente  di nuovo si sveglio di soprassalto non ricordandolo più, solo quel volto un po’ sfocato come se fosse un ricordo lontano e tutte quelle sensazione che la travolgevano.

 

Nel frattempo nel regno delle streghe…

-Maestà!- chiamò Majorin, il consigliere della regina, correndole incontro.

-Si, cosa succede?- la regina era preoccupata per il comportamento della sua consigliera, solitamente razionale e fredda.

- L’ordine oscuro…- inizio la consigliera, cercando di riprendere fiato tra una parola e l’altra. -… l’ordine oscuro si sa risvegliando…-

A quel punto anche la regina capì cosa stava succedendo. L’ordine oscuro, quel maledetto ordine che già aveva sconvolto una volta il mondo della magia… chissà quale catastrofe sarebbe avvenuta se si sarebbe risvegliato. I maghi erano in pochi, e non esisteva più un energia tanto grande da contrastarli. Doveva avvisare subito Akasuki e soprattutto chiedere consiglio a Majotourbion. Pensò la regina.

                                                                                          

Quando quella mattina Doremi si sveglio credetté di stare ancora dormendo, quando aprì gli occhi tutti gli oggetti erano sospesi in aria, lei compresa che stava a qualche centimetro sospesa sopra il letto, mise una mano sotto di se per controllare se era vero che non ci fosse nulla sotto di se appena ne fu sicura cadde sul letto facendo cadere con se tutti gli oggetti che erano sospesi a mezz’aria provocando un enorme fracasso.

- Doremi! Cosa sta succedendo?- chiese la madre preoccupata salendo le scale fino alla camera della figlia. Quando entrò la scena che vide fu una scena piuttosto strana: Doremi sul letto scioccata, sembrava che ancora non avesse capito niente di quello che fosse successo, e sul pavimento tutte le sue cose: dai libri di scuola ai peluche.

-Ma cosa…?- inizio Bibì che era entrata anche lei nella camera. Loro padre era riuscito ad andare a pesca ( Se lo becco è__é NdMamma-Doremi_molto_minacciosa *gocciolone Doremi Bibì*).

-Doremi, che cosa è successo?-  chiese la madre.

-Niente, niente… sono solo caduta… eh, eh! disse mettendo una mano dietro la testa e ridendo nervosamente.

-E alla stanza?- insistette.

-Ieri sera stavo mettendo in ordine, ma poi sono crollata addormentata.- disse lei sempre più nervosa.

-Capisco- disse tranquillamente la madre uscendo, non le aveva creduto, ma se le stava mentendo sicuramente doveva avere una buona ragione, che forse lei conosceva.

 Bibì aspetto che la madre fosse uscita per rivolgersi alla sorella maggiore: -Che cosa è successo “davvero”?-.

-Sinceramente, Bibì, non lo so nemmeno io…- disse mentre si alzava e iniziava a rimettere a posto. Ma la domanda che le aveva posto Bibì era la stessa che lei si stava ponendo in quel momento.

Bibì uscì dalla camera, sua sorella non le aveva raccontato tutto, di questo era sicura, Doremi per lei non aveva segreti, era da qualche giorno che si comportava in modo strano: pensierosa e con un velo di malinconia, ben celato, negli occhi che, però, lei vedeva.

Quando vide la sorella minore uscire Doremi si fece cadere sul pavimento, tutte le emozioni, le sensazioni, che le trasmetteva quel sogno erano più fori che mai, senza contare quello che era successo appena qualche minuto prima. Che fosse lo scherzo di qualche strega o mago? Ma lei non si era inimicata nessuno che potesse farle uno scherzo di così cattivo gusto. Si sentiva stanca stravolta, come se avesse corso, viaggiato per metri, l’unica cosa che avrebbe voluto era quella di sdraiarsi sul letto e dormire ancora un po’, ma la stanza era da sistemare, altrimenti poi chi l’avrebbe sentita sua madre…

-Doremi, scendi, la colazione è pronta!-. Doremi sentì il richiamo della madre, mai più provvidenziale, era stanca, sembrava che non finisse mai di sistemare: tutte le cose dei cassetti erano venute fuori, e i mobili si erano spostati durane il loro volo per la stanza. In quel momento desiderò ardentemente essere una strega.

Dopo la colazione, dove non parlò, Doremi decise di tornare in camera sua, appena aprì la porta quale non fu la sua sorpresa di trovare la camera bella linde e pulita molto più del giorno prima.

-Desidero avverato…- si limito a sussurrare a voce bassa, guardandosi in torno come se da un momento all’altro potesse spuntare una strega da un momento all’altro, e visto quello che era successo nell’arco di nemmeno mezz’ora.

Passo il resto della mattinata stesa sul letto in camera sua, a cercare di decidere se era il caso di parlarne con qualcuno. Qualcuno… ma chi? Forse le sue amiche con la quali aveva trascorso giorni sia felici che tristi, ma le avrebbero creduto? Era vero che erano le sue migliori amiche ma lei che aveva visto tutto con i suoi occhi aveva fatto fatica a crederci, immaginiamoci loro.

BASTA! No,non poteva continuare così, doveva uscire, doveva andare da qualche parte a schiarirsi le idee. Di certo restando chiusa in quelle quattro mura non avrebbe concluso niente, dubitava che uscendo sarebbe cambiato qualcosa, ma sempre meglio di niente.

Fuori casa inizio a camminare senza una meta precisa. Alla fine si blocco di scatto alzando gli occhi su quello che era una negozio da lei fin troppo bene conosciuto il “MaHo” che stava per Magic House. Era stata lei a proporre quel nome dopo che lei Melodi e Sinfoni lo avevano ristrutturato. Si ricordava ancora come tutta la loro grande avventura era iniziata…

Quel giorno era finita al MaHo per caso e riconoscendo la gestrice per quello che era (una strega) l’aveva trasformata in una ranocchia e così per farla ritornare normale aveva dovuto diventare un’apprendista, dopodichè superati alcuni esami sarebbe diventata una strega, cioè le stavano chiedendo di realizzare il suo più grande sogno. E da qui è scaturita tutta la storia…

Decise che doveva andare via da quel posto, si doveva allontanare a tutta velocità, troppe emozioni, troppi ricordi come quando aveva dovuto dire addio ad Hanna.

Si allontano correndo, corse per ben cinque minuti, finche non urto qualcuno. Finì sull’asfalto, una brutta botta per il suo fondo schiena: -Mi dispiace…- disse la ragazza tentando di alzarsi, nel frattempo il ragazzo che aveva urtato si era rimesso in piedi, solo in quell’istante lo riconobbe. -Akasuki!- solo in quel momento il ragazzo la riconobbe -Doremi…?!-, era piuttosto sorpreso, se non fosse stato per la sua solita pettinatura  non l’avrebbe riconosciuta.

-Dove stavi andando così di fretta?- chiese curioso il principe dei maghi.

-Da nessuna parte.- rispose lei.

-Sicura?- chiese lui perplesso.

-Certo! Perché dovrei mentirti- disse Doremi. -E tu? Come mai sei qui?-

 -Niente di particolare, volevo rilassarmi un po’, senza nessun mago apprensivo per la mia sicurezza intorno- disse lui evasivo. A dir la verità era andato lì per vedere se nella dimensione dei mortali c’era una qualche traccia dei maghi dell’ordine oscuro, però non voleva parlarne a Doremi, si sarebbe preoccupata e basta per Hanna.

-Mah, non ti credo.- disse schietta Doremi, incrociando le braccia davanti al petto, facendo iniziare il ragazzo a sudare freddo. -Ma non mi interessa, e non mi riguarda. Dico bene?-

Akasuki annui colpevole.

-Ti chiedo solo una cosa, non mentirmi. Va bene?- disse dolcemente lei.

-Certo… scusa…- disse lui, arrossito.

-Ok. Ora ti lascio credo che tu voglia restale solo senza mortali tra i piedi. Ciao!- disse andandosene prima che lui potesse dire qualcos’altro.

-Ti sbagli… avrei voluto che restassi, avrei voluto raccontarti tutto, ma non posso… -  disse piano, anche se lei era ormai troppo lontano perché potesse sentirlo.

 Appena fu sicura che il ragazzo non potesse più vederla inizio a correre.

-Io cerco di allontanarmi dai ricordi e ci vado a sbattere contro…- si disse Doremi. -Tanto vale che me ne torno a casa, prima di imbattermi nella regina del mondo delle streghe- disse ironicamente.

 

 

Nota: i personaggi appartengono ai rispettivi ideatori, a parte quelli che inventerò io, e che saranno inseriti in seguito che saranno di mia proprietà, e indicibili saranno le calamita che si abbatteranno a chi me li toccherà senza permesso è__é

Ed ecco che la mia mente malata ha finito il primo capitolo, bene ed ora sta a voi: COMMMMEEEENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  Che siamo commenti piacevoli e non, ho un ottimo senso di auto ironia, ma vi prego, vi supplico Commentate… ç__ç

 

 

                                                                                                                                                           LightAngel

 

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Capitolo 2
*** The fuor orders ***


The four orders

The four orders

 

Capitolo 2.

Tornò a casa.

-Ciao, sono tornata!- avertì entrando.

-Doremi- disse la madre seria, affacciandosi dalla porta della cucina. -dopo mangiato ti devo parlare-.

-Ci sono problemi?- chiese Bibì, scendendo le scale.

-No, non credo… - disse guardando interrogativamente la madre.

-Dopo mangiato dovrò parlare anche con te, Bibì - così dicendo si girò verso la più piccola. Dopodichè rientrò in cucina.

A cena il padre di Doremi era assente, ma non chiesero spiegazioni, troppo occupate a chiedersi cosa stesse succedendo e che diamine avevano fatto, loro madre non si era mai comportata così, almeno per quanto potessero ricordare. Sembrava molto preoccupata, e alle ragazze non restava che aspettare la fine della cena.

Mangiarono molto poco, tutte e tre erano molto preoccupate.

Finita la silenziosa cena, la madre si alzò e disse :- Seguitemi…-

Le ragazze non fiatarono e ubbidirono, andarono nel retro della casa, la madre delle due si avvicinò ad un albero, lo sfiorò, sussurrò alcune parole,  si senti un antico suono e l’albero si trasformo da prima in una gemma, poi da essa scaturirono alcuni fili d’oro che si unirono intrecciarono fino a formare  i contorni di una porta ad arco.

-Ma… ma… questa è una magia…- disse Bibì guardando la madre.

Doremi non parlò ma guardò intensamente la porta, sapeva, non come, che doveva varcare quella porta, che doveva farlo.

La madre sorrise e disse: -Si è una magia. Non fare quella faccia!- disse vedendo Bibì con la bocca mezza aperta dallo stupore. -So benissimo che avete fatto gli esami per diventare delle streghe a tutti gli effetti.- gli occhi di Bibì si fecero a palla.

-So pure che a causa di una serie di sfortunate circostanze non lo siete potute diventare, ma che, comunque, nel mondo della magia siete diventate una legenda con: Sinfoni, Melodi, Lullabi, successivamente Mindy e la principessina Hanna.-

-Ma come…?- iniziò a dire Bibì ma Doremi la bloccò.

-Come mai non ti abbiamo mai vista nel mondo delle streghe, o non ho mai visto il cristallo fatato o la tua fatina?- chiese.

-Semplice. E’ da molto tempo che non vado nel mondo della magia, non avete mai visto il mio cristallo fatato o la fatina perché non ne posseggo una.- spiegò.

-Ma è impossibile! Le fatine si ricevono dopo il primo esame e…- iniziò incredula Doremi, ma la madre la interruppe dicendo:

-Se fai parte di quell’ordine, sì-.

-Ma ci sono solo i maghi e le streghe!-

-No, ti sbagli c’è un terzo e un quarto ordine, e come i primi due sono due opposti. Sono l’ordine oscuro e l’ordine della luce. Io faccio parte di quest’ultimo ordine.- spiegò tristemente.

-Perché non ne abbiamo mai sentito parlare, siamo state molto nel modo delle streghe. Abbiamo conosciuto entrambi i regnanti, se fosse esistito lo avremmo saputo?- disse Doremi.

-Perché non esistono più, sono andati distrutti- disse piano con aria molto cupa.

- Cos’è successo?- chiese dolcemente Doremi.

-Questa storia non riguarda molto me, o meglio non mi riguarda quanto riguarda te…- disse guardando la figlia negli occhi. Occhi così diversi dai suoi, di una dolcezza infinita. -In passato il matrimonio tra streghe e maghi non erano proibiti, come quelli tra maghi/streghe e mortali,e non si doveva rinunciare alla magia…-

-CHE COSA??!!!!- esclamarono le due all’unisono.

-Si, ma solo in questi due ordini, che erano in conflitto tra loro-.

-Perché?- chiese tristemente Doremi.

-Vedi le due fonti da cui traevano i poteri erano troppo diverse. I quattro regni erano divisi in due parti: i due che conoscete, prendono energia dalla creatività, dalla fantasia e da ciò che la alimenta di ogni persona; invece i regni dell’oscurità e della luce prendono energia dai sentimenti.- fece un lungo respiro, questa era la parte più facile da raccontare, ma quello che sarebbe venuto dopo, quello sì che avrebbe ferito profondamente Doremi. L’avrebbe cambiata per sempre, le avrebbe messo sulle spalle una responsabilità che avrebbe portato a vita, ma ormai non poteva più rimandare.

-Il regno dell’oscurità prendeva energia da sentimenti come l’odio, invece il regno della luce da sentimenti come l’amore o la speranza. Quindi questi regni erano totalmente diversi tra loro e il regno dell’oscurità attacco quello della luce, per loro fin troppo prosperoso, il regno resse all’attacco. Ma poi, l’ordine oscuro, decise di mandare tutto il popolo, in un attacco massiccio, furono presenti i loro più potenti maghi, tra cui il loro capo. Si scontrò contro la nostra regina-

-Perché l’attacco? chiese Bibì.

-Per via della principessa, una neonata di neanche una settimana, ma dai poteri sconfinati, molto più grandi di una figlia della regina delle rose al massimo delle proprie potenzialità.

-Waoh!- disse Bibì. -Ma come è possibile?-

-Vedi la famigli reale derivava da un mortale, la regina del mondo delle streghe . Da loro derivava la nostra regina invece il re era un futuro re del mondo dei maghi. Alla principessa erano stati dati dei poteri senza precedenti, come quello di guarire…-

-Eh!!!- dissero all’unisono.

-Fu da una sua lacrima sincera, che nacque il fiore del sommo amore. Che tu,Doremi, hai colto-.

-Ma che cosa centra tutto questo, col fatto che sei una strega?!- chiese Doremi a voce piuttosto alta.

-Vedi, io sono il primo ministro del regno della luce.- iniziò.

-Quindi, io, sono una strega naturale?- disse Bibì sorpresa.

-Sì-

-Ma perché non ho alcun potere da strega?- chiese incuriosita.

-Non vi ho ancora detto come finì lo scontro…- disse tristemente.

-Come?- disse Doremi ansiosa, come se si stesse parlando della sua vita.

-La regina e il re combatterono al massimo delle loro capacità ma alla fine capirono che per loro, che per il regno non c’era scampo. Allora decisero di salvare non solo il regno ma anche la loro unica figlia, ad ogni costo, crearono un varco nel tempo e sigillarono i poteri della principessa, ella avrebbe varcato le soglie del tempo. Non avrebbe potuto fare neanche le più semplici magie finche i suoi poteri non sarebbero tornati, e ciò succederà solo quando il destino lo vorrà. Poi con l’energia che gli era rimasta, fecero cadere in un sogno profondo l’ordine oscuro in modo che non distruggessero quel regno, che tanto amavano e per il quale hanno dato la vita.-

Doremi abbasso la testa, mentre calde lacrime le solcavano il viso, non sapeva perché ma quella storia la faceva star male, come se si riaprisse una vecchia ferita  mai del tutto rimarginata.

-Quando morirono il regno sparì, e secondo una profezia finché la principessa non tornerà a regnare e il regno oscuro sarà finalmente sconfitto, non tornerà.-

-Conosci questa profezia?- chiese Doremi, asciugandosi le lacrime e alzando leggermente la testa.

Il primo ministro del regno della luce annuì poi iniziò a recitare:

 

Sol colei nel cui cuore solo la luce alberga

   Capace di perdonare come di amare

  Le cui lacrime speranza diffondono

  Porterà la luce in ogni dove

 E quando il suo posto prenderà

  Di nuovo il regno risplenderà-

 

-Visto che dalle sue lacrime è nato il fiore del sommo amore, si riferisce alla vostra principessa, e quando parla “del suo posto” si riferiscono a quello come regina- ipotizzo Doremi. La madre annuì.

-Non capisco perché i miei poteri sono stati sigillati?- sbottò Bibì.

- E’ pericoloso per una streghetta stare in un mondo dove non si conosce la magia, aggiungici di essere la figlia del primo ministro di un regno dimenticato nel tempo, senza contare la presenza di maghi e streghe che vogliono farti la pelle solo per l’ordine a cui appartieni e vedrai che bel risultato ottieni- spiegò Doremi mentre la madre annuiva.

-In effetti… - concordo Bibì.

-Per me, vale la stessa cosa?- chiese Doremi, anche se sentiva, sapeva che non era così.

-No, Doremi, o meglio principessa…- a quelle parole Doremi sbiancò e sentì le ginocchia cedergli.

-C-cosa?- disse Bibì che non aveva perso tempo e aveva assorbito subito l’informazione, anche se non l’aveva accettata.

-Hai capito bene, Bibì. Doremi è la principessa del regno delle streghe, fu lei a creare molti anni or sono il fiore del Sommo Amore,- poi si rivolse alla sua principessa, ancora a terra -E solo tu hai avuto un cuore così puro da poterlo cogliere, e un sogno talmente grande da rendere meno efficace, anche se persistente, il sigillo per diventare una strega. Ma ormai è venuto il momento, e il sigillo si è rotto rivelando i tuoi veri poteri. Che dovrai imparare a gestire e controllare.-

Lo sguardo di Doremi stava fissando il terreno anche se a dire la verità non lo vedeva. Ecco cosa era successo quella mattina, non era stata una strega esterna, era stata lei. Ma se lei non era la sua vera madre, voleva dire che Bibì non era… che lei non aveva… che loro non erano…

No, questo no, non poteva sopportarlo. Si alzò si girò e iniziò a correre più lontano che poteva, non le importava dove andava, voleva solo correre, mentre grosse lacrime calde e salate le rigavano il viso. Prima di quella sera era da molto che non piangeva davvero, da quando aveva dovuto dire addio ad Hanna, pensava che niente le avrebbe potuto fare provare un dolore simile, che niente l’avrebbe ferita al tal punto ma in quella mezz’ora aveva scoperto cose che neanche immaginava, che neanche sognava, o meglio qualcosa di strano l’aveva sognato.

Si fermò, era vero qualcosa di strano lo aveva sognato e ora il sogno le stava tornando alla mente, quel volto così simile al suo, stava iniziando a capire di chi era, era il volto di sua madre.

Quel volto che pur di salvarla era stato pronto a morire, doveva averla amata più di se stessa, lo stesso amore materno che aveva per la piccola Hanna, anche era stata pronta a tutto pur di salvarle la vita, era stata pronta anche alla morte. Avrebbe fatto di tutto per quella bambina che tanto l’aveva fatta preoccupare e le aveva regalato dei momenti felici. 

Capiva la regina della luce per quello che aveva fatto. “La regina” ecco come l’aveva definita, ecco come aveva definito sua madre, si ecco quello che era sua madre. Ma anche la donna con cui aveva vissuto fino a quel momento, che aveva chiamato giorno per giorno: “mamma”, che l’aveva vista crescere era sua madre, questo lo sapeva. Forse non era la sua madre naturale, ma dopotutto cosa importava? Ciò che davvero era importante era l’affetto che provava per lei, e sapeva che era molto. Cosa avrebbe dovuto dire Hanna, che si ritrovava cinque mamme, senza contare Bibì o raganella, dell’età di dieci anni?

Hanna, vero forse avrebbe potuto rivederla, avrebbe potuto vederla crescere. Avrebbe rivisto Eufonia, Lalà, Dodò e tutte le streghe che aveva conosciuto in quegli anni, senza contare i maghi.

Maghi, a proposito proprio oggi aveva incontrato Akasuki, forse stava controllando che tutto fosse in ordine e che i maghi oscuri non avessero già fatto la loro comparsa, si questo era plausibile, ma questo non era un compito da re! Bhè non è che lui fosse proprio un re normale.

Sulla testa di Doremi si era formato un *grosso gocciolone*.

E lei… una principessa… impossibile. Che fosse tutto uno scherzo? Forse, uno scherzo di cattivo gusto? No, sua madre non avrebbe ma scherzato su qualcosa del genere, e quella che aveva visto era una vera e propria magia.

-Non posso di certo dire che la mia vita sia noiosa- disse ironica con un sorriso, che contrastava con i suoi occhi arrossati dalle lacrime.

In quel momento l’unica cosa che avrebbe voluto era un bel letto morbido, sul quale sdragliarsi e dormire, ma non se la sentiva di tornare a casa, e non poteva restare tutta la notte fuori da sola, poteva essere pericoloso, strega o no era solo una ragazzina che non aveva la minima idea di come usare i suoi poteri. Ma dove poteva andare? Da Melodi? No, le avrebbe fatto troppe domande, domande alle quali lei non se la sentiva ancora di rispondere. Da chi altro? Non le veniva in mente nessuno, di amici ne aveva, ma non sapeva cha poter andare, qualcuno che non la avrebbe sommersa di domande. Nessuno.

Ricomincio a camminare e si ritrovo di fronte al MaHo.

-Oggi non è giornata- si disse.

Ma eccola lì la soluzione, nel negozio non c’era nessuno, dopotutto aveva bisogno di stare lì solo per poche ore, il tempo di far passare la notte.

Entrò, il negozio era in pessime condizioni, era un anno che nessuno ci metteva piede, l’ultima era stata proprio lei. C’era polvere ovunque, e pensare quanto rompeva raganella perché tutto fosse a posto, se l’avesse visto con molte probabilità le sarebbe venuto un infarto.

Sorrise mentre con la forza iniziavano ad entrare nella sua mente ricordi, ricordi che aveva cercato di seppellire nei luoghi più oscuri e remoti del suo animo, pur di non continuare a soffrire . Ma tutti quei giorni che aveva passato lì, non poteva cancellarli da un giorno all’altro, l’avevano cambiata profondamente, l’avevano resa più matura.

Si sedette su una poltrona che era rimasta lì (dopo averle dato un spolverato, spero NdA Certo! Guarda, ha cambiato colore NdD E tu, che ci fai qui con quella poltrona! NdA Una passeggiata NdD Con una poltrona? NdA Sì, perché? NdD Zitta e tornatene nella fic NdA_minacciosa Ok, ok, ho capito capo. NdD) e si addormentò.

Fece uno strano sogno, si trovava in quella che sembrava una palazzo interamente di marmo bianco e sfumature d’oro e argento, nelle pareti si aprivano enormi finestre dalle quali entrava una calda luce. Si guardò intorno e notò la presenza di una persona, era una donna, aveva lunghi capelli rossi e due scintillanti occhi verde smeraldo, indossava un abito lungo sul verde- bianco. La gonna aveva molte pieghe, il sopra del vestito era scollato, ma non in modo provocante, e aveva appuntato al centro (in alto) una strana spilla dalla forma sferica: era composta da una gemma dello stesso colore dei suoi occhi, con delle sfumature bianche, contornato d’oro; aveva dei lunghi guanti e ai polsi vari braccialetti, che tintinnavano ad ogni suo più piccolo movimento. Ma la cosa che notò di più, fu ciò che aveva sul capo: una corona molto fina e delicata, allora quella era la regina del mondo della luce.

-…mamma…- mormorò Doremi. La regina annui.-… come…?-

La regina le si avvicinò finche non furono una di fronte all’altra.

-Questo è un sogno, l’unico modo con cui posso parlarti.- disse la regina, per la prima volta dopo molto tempo Doremi poté sentire la voce della madre. Era dolce e melodiosa e per alcune intonazioni ricordava la sua. -Sulle tue spalle c’è un peso enorme, che io non ti posso levare. Posso solo chiederti di accettarlo.- disse con uno sguardo triste.

-Perché? Perché proprio io?- disse, mentre delle lacrime le bagnavano il viso.

-Solo tu hai un cuore abbastanza grande per poter avere tali poteri- così dicendo le prese il viso tra le mani e con un dolce gesto , il gesto di una madre, le asciugò le lacrime.

-… mamma…- sussurrò prima di tuffarsi tra le sue braccia, la madre ricambio l’abbraccio. Restarono così per molto tempo, tempo in cui Doremi poté finalmente sfogarsi.

-Va meglio?- sussurrò la regina quando Doremi pose fine a quell’abbraccio.

-Per colpa mia, per colpa dei miei poteri, tu non ci sei più, tutto il regno non c’è più.-

-No- disse in tono autoritario la regina -non è colpa tua, non devi neanche pensare qualcosa del genere.- continuò più dolcemente.

Doremi annuì.

-So cosa hai fatto in questi anni, per il mondo delle streghe e dei maghi. Grazie a te e alle tue amiche: tra i due regni c’è di nuovo la pace, la foresta oscura è sparita e Majotourbion ha trovato la tranquillità. Senza contare, che non vi siete mai tirate indietro quando i vostri amici avevano bisogno di aiuto, siete diventate addirittura delle Sentinelle!- disse la regina orgogliosa.

- E’ normale che se qualcuno ha bisogno di aiuto, tento di darglielo- spiegò imbarazzata.

La regina sorrise, era molto orgogliosa di sua figlia, e del suo modo di ragionare, che nel mondo di oggi non era poi così comune,

-Ti devo dare una cosa- disse la regina. Doremi la guardò dubbiosa, sua madre chiuse una madre e da questa si sprigiono un intensa luce rosa. Quando la aprì sul palmo della sua mano c’erano due gemme, di colore rosa-fucsia, avevano una forma di una specie di mezza luna tondeggiante, ricordavano dei fagioli.

-Ma questi sono i miei cristalli fatati- disse Doremi scioccata.

-Si, ti appartengono di diritto- disse porgendoglieli, la ragazza li prese.

-Ma è impossibile?-

-Come strega dell’ordine della luce, c’è una cosa che devi imparare prima di tutto, e cioè,che come i sentimenti sono infiniti, anche la magia che ne deriva lo è- disse dolcemente.

-Non vorrei esagerare, ma non potresti fare qualcosa per le mie amiche e per Bibì.- disse un po’ titubante.

-No, non stai esagerando, sono felice che pensi anche al bene delle tue amiche. Per Bibì non c’è alcun problema, ma per le tue amiche non posso fare niente, non ora…- disse la regina.

-Perché?- chiese curiosa.

-Vedi, almeno per ora è meglio che nessuno sappia chi sei veramente, Bibì come tua sorella l’ha dovuto sapere per forza. Ma le tue amiche dovranno aspettare.- disse tristemente.

-Per loro, potrebbe essere pericoloso?- chiese preoccupata Doremi.

-Sì. Ti ho ridato, i cristalli in modo che i tuoi poteri siano completi, quando diventerai un’apprendista del tuo regno, principessa.- spiegò sorridendo.

-Mi fa strano essere chiamata così…- disse Doremi perplessa.

-Oh, bhè ti ci abituerai presto- disse scherzosamente.

-Spero- disse sorridendole.

-Ora devi andare- disse la regina.

-Mamma… ti rivedrò- disse Doremi.

-Sì, se ne avrai bisogno, ma ricordati, io sarò sempre con tè. Come il primo ministro, anche lei è tua madre al mio pari, ricordatelo-

-Lo so- disse Doremi sorridendo.

-Ti voglio bene.- disse la regina mentre una lacrima le rigava il viso.

-Anche io- disse sorridendo amaramente, mentre sentiva una lacrima attraversarle il volto fino a morire sulle sue labbra.

In quel preciso istante, Doremi, si risveglio sulla poltrona del MaHo. Da principio pensò che fosse stato un sogno, si un bel sogno ma comunque soltanto un sogno. Poi si accorse di stringere qualcosa in mano, l’aprì e vide che c’erano tre cristalli: i suoi due più quello di Bibì, il cristallo rosso. I suoi due si illuminarono e si fusero in uno più grosso, ma sempre dello stesso colore e forma.

Non ci poteva credere, aveva il suo cristallo fatato! Avrebbe fatto i salti di gioia se non avesse saputo che quello non era il suo destino, non lo era mai stato.

Decise che era ora di andare, infatti era ormai si era fatto giorno, sentiva sul suo viso i raggi del sole e per di più stava morendo di caldo.

-Mi sa, che e ora che torno a casa. Spero che non siano troppo preoccupate, altrimenti principessa o no quelle due mi fanno la pelle.- disse in tono ironica, ma da cui traspariva un leggera , ma più che fondata, preoccupazione.

 

 

Ed anche questo capitolo è finito!! (Urrà stappiamo lo champagne NdA ^__^ Oh, fly! NdD&NdB -__-). Forse ora vi sembrerà che tutto sia più che scontato, ma ancora devono entrare in campo molti altri personaggi, ho comunque voluto mettere tutto in chiaro sin da subito, altrimenti non finirò mai e per questo sono già sulla buona strada…

Vorrei ringraziare Pé e per i suoi consigli, mi sono stati davvero molto utili ^__^  e a proposito COMMEEEEEENTTTAAAAATTTTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!

 

                                                                             LightAngel

 

 

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Capitolo 3
*** A casa... ***


A casa

A casa

 

Capitolo 3.

Si diresse di corsa verso casa, ed entrò nel giardino, stava per aprire la porta, ma qualcuno lo fece prima di lei, con forza, facendola sbattere contro il muro (Per poco non si stacco dai cardini NdA). Davanti a lei si parò una Bibì fiammeggiante d’ira, in torno si vedeva una pericolosa aurea sul rosso fuoco, il cristallo che Doremi aveva in tasca reagì, iniziando a vibrare, ma  non ci fece caso, troppo preoccupata per la propria incolumità, visto l’umore della sua sorellina.

-DOREMI!!!!!- tuonò la piccolina.

-S-s-si… s-sorellina- disse Doremi facendosi piccola piccola.

-DOVE SEI STATA?!!- ringhiò (Ma, ho una sorella o un cane? NdD Fa che non ti senta NdA Già, se no mi fa fuori NdD).

-Bhè… ecco… io- iniziò a balbettare.

-SAI QUANTO SONO STATA IN PENSIERO??!!- tuonò.

-… io… - disse, facendosi sempre più piccola. - scusa - bisbiglio, ma questo, non fece altro, che far crescere l’ira della ragazzina.

-SCUSA!!!! CREDI DI RISOLVERE TUTTO CON UNO “SCUSA” !!!!!!!!!!!!???????- iniziò la sua sfuriata, che durò una buona mezz’ora. Solo quando si fu sfogata ben benino la lasciò entrare in casa, dove incontrò la madre.

-Vuoi infierire?- sussurrò Doremi, ancora intontita e mezza sorda.

-No, non credo che c’è ne sia bisogno. Bibì ha fatto un ottimo lavoro.- disse sorridendo.

-Quando vuole, sa essere terribile.- disse piano Doremi, in modo che la sorella non la sentisse.

-In effetti…- disse la madre, con un *gocciolone* sulla testa. -A proposito, dove hai passato la notte, sono stata in pensiero?- chiese, facendo scomparire il gocciolone.

-Sono stata al MaHo, non volevo che qualcuno mi facesse delle domande.- spiegò tranquillamente. -A proposito… Bibì, vieni qui!- disse la ragazzina.

-Cosa c’è?!- disse Bibì, con il passo pesante, tipico della sua arrabbiatura.

Frugò nelle sue tasche, ne prese qualcosa, poi disse: -Tieni- e le diede il suo cristallo.

-Ma non è possibile… ?-disse Bibì incredula, come la madre.

-Come?- disse il ministro

Allora, Doremi, racconto ciò che la madre le aveva detto nel sogno, a proposito del cristallo, ma non andò troppo sul dettagliato, riguardo il resto della conversazione, dopotutto per la maggior parte, riguardava solo lei e la sua vera madre.

-Per ora, è meglio che questi cristalli li tenga tu- disse Doremi rivolgendosi alla madre.

-Stai scherzando?!- chiese scioccata Bibì.

-No-

-Perché?- disse disperata.

-Noi siamo due streghe naturali, dobbiamo risvegliare i nostri poter,i e non ci riusciremo se faremo affidamento al cristallo- disse Doremi.

-Hai ragione- disse Bibì stupita -non sapevo che sapessi fare ragionamenti così complicati- a quelle parole Doremi rovino a terra, e quando si rialzò, aveva un *grosso gocciolone* sulla testa e due lacrimoni le pendevano dagli occhi –Cattiva ç__ç -

La madre delle due, era felice, a quanto sembrava, il fatto di scoprire di non essere veramente sorelle, non aveva danneggiato il loro rapporto.

-Dai, la colazione è pronta-

Gli occhi di Doremi si fecero a forma di cuore, e si precipito in cucina, come se non mangiasse da giorni.

Sulle teste delle due si era formato un *grosso gocciolone*. -E sarebbe una principessa?- disse Bibì.

-…-

-Meglio non commentare, vero?- disse alla madre che aveva fatto scena muta, che annuì.

 

-Che mangiata- disse Doremi.

-Sembra che non mangi da una settimana-disse Bibì seccata.

-In effetti ieri non ho mangiato molto- disse Doremi.

-Perché non provate a pulire i piatti con la magia?- suggerì la madre.

-E come?- chiese curiosa Bibì.

-Vi ho detto, da dove la nostra magia prende energia, quindi dovete basatevi su un sentimento molto forte che sentite, poi con il passare del tempo sarà automatico.- spiegò.

-Ci penso io o tu?- chiese Bibì

-Faccio io- disse Doremi. Chiuse gli occhi, e si concentro su una sensazione che provava in quel momento. Felicità. Sì, era felice che Bibì non si fosse comportata in modo diverso, anche se aveva scoperto che non era davvero sua sorella; era felice che aveva di nuovo il suo cristallo fatato; era felice che davanti a lei aveva un futuro da strega.

Quando riapri gli occhi, i piatti che erano davanti a lei, come quelli della sua sorellina e della madre, erano lindi e splendenti come non lo erano mai stati, e levitando si stavano mettendo da soli a posto.

-Ottimo lavoro- si complimento la madre.

-Voglio provare anch’io- disse Bibì.

-Perché non provate con la levitazione?- suggerì il ministro.

-Il procedimento è lo stesso?- chiese Doremi. La madre annuì.

-Proviamo!- disse eccitata Bibì.

In neanche una decina di minuti Doremi imparò a levitare in modo magistrale, Bibì in modo stentato.

-Come mai, Doremi, è già così brava?- chiese Bibì meravigliata, alla madre.

-Te l’ho detto, lei come principessa, ha dei poteri molto grandi, in poche parole circa dieci volte tanto quanto una regina del mondo delle streghe adulta e al massimo della sua forma.-

-Capisco-

-Se è per questo anche tu, come strega, sei piuttosto potente-

-Non è vero- disse tristemente Bibì.

-Si invece, hai imparato a levitare in una decina di minuti, forse non in modo perfetto o per lungo tempo,ma pochi ci sarebbero riusciti in così poco, senza contare, che quando hai fatto gli esami, sei stata così brava che te ne hanno fatto saltare alcuni.- disse la madre seria.

Bibì sorrise, Doremi aveva grandi poteri, questo era vero, ma neanche lei scherzava.

-Cosa confabulate tutte e due?- chiese Doremi, spuntando dal nulla.

-Chi, noi, nieente!- risposero all’unisono, con aria angelica.

-Bhà, se lo site voi… - disse sospettosa.

-E tu, non è che origliavi?!- disse indagatrice la sorellina.

-No, io non stavo facendo niente del genere.- si discolpo subito. -Volevo solo dire alla mamma una cosa.-

-Cosa?!- chiese sempre più sospettosa.

-E’ che ieri ho visto per strada Akasuki. Il principe del regno dei maghi.- disse Doremi.

-Allora?- chiese Bibì.

-Allora, non lo vedevo in giro da molto tempo, poi sembrava molto preoccupato, e quando gli ho chiesto come mai fosse qui mi ha mentito, lo ha ammesso pure lui- disse Doremi.

-Con molte probabilità, era qui per vedere se c’erano tracce dei maghi oscuri, altrimenti ti avrebbe detto il perché della sua presenza.- disse il primo ministro.

-Perché i maghi oscuri si dovrebbero far vedere qui? A meno che non sappiano di Doremi.- disse Bibì preoccupata.

-No, non credo sia per questo. Vedete, come vi ho detto, dopo la morte dei due reali il regno si è dissolto, sparito e molte streghe e maghi sono venuti ad abitare qui.- spiegò.

-E il portale di ieri, dove conduceva?- chiese Doremi.

-Vedi, nel mondo delle streghe, c’è una città composta completamente da maghi e streghe dell’ordine della luce. Essa si gestisce da sola, o meglio, in assenza della regina la gestisco io- disse il ministro. -Poi, ci sono delle streghe e maghi che vivono sparsi nei territori rispettivamente, del regno delle streghe e quello dei maghi-.

-Mamma, quando possiamo andare in questa città?- chiese elettrizzata Bibì.

-Quando saprete gestire bene i vostri poteri- disse il ministro.

-Bene cosa stiamo aspettando? Alleniamoci!- disse Bibì rivolta alla sorella maggiore.

-Cosa dobbiamo fare?- chiese Doremi.

-Perché non vi allenate nella creazione di oggetti?- propose.

-Si comincia!- dissero in coro le due.

Da prima, iniziarono con le piccole cose, come dei solidi (cubo, piramide ecce…), poi passarono a vari oggetti, sempre più complicati e infine alla parte che più interessava a Doremi: alimentari.

La prima cosa che creò fu una bistecca, era perfetta: grandezza, odore, ecce… ma la madre non gliela fece mangiare, dicendo che le avrebbe fatto male, questo per lei fu un duro colpo, ma in fin dei conti aveva ragione, dopo la colazione la carne? Comunque, le promise che avrebbe avuto bistecca per cena.

Ciò che creava Doremi era sempre perfetto, fin dei minimi dettagli e faceva il tutto come se fosse la cosa più naturale del mondo, con il minimo spreco di energie.

Bibì invece aveva delle difficoltà, ma con l’aiuto di sua sorella c’è la faceva sempre.

Quando finirono con l’allenamento Doremi era ancora fresca come una rosa, invece Bibì era piuttosto stanca.

-Ma come fai?-chiese Bibì a Doremi.

-A far cosa?- chiese ingenuamente.

-Io sono stanca morta, tu invece sei rilassata come quando abbiamo iniziato.- disse respirando a fatica.

-Non lo so. Ma fare questo tipo di incantesimi non mi stanca, anzi mi rilassa e mi fa sentire meglio- spiegò Doremi.

-Si, infatti più ti eserciti, più i tuoi si risvegliano e li potenzi- disse la madre.

-Allora cosa stiamo aspettando!?- disse Doremi al settimo cielo.

-Che io riprenda un po’ di fiato- disse scocciata Bibì.

-Eh, eh giusto- disse un po’ imbarazzata.

-Dopo, con cosa ci dobbiamo allenare?- chiese la più piccola.

-Potete, fare un po’ di esercizio con le trasformazioni, dopodichè si pranza.- disse.

-Non vedo l’ora.- disse Doremi con l’acquolina in bocca.

La parte delle trasformazioni fu superata con molta facilità da entrambe, ormai capito il meccanismo era facile. Ciò non toglie che ci si stancava, e si bruciavano molte energie.

-Meglio di un pomeriggio in palestra.- disse Doremi.

-Hai ragione, anche io non vedo l’ora di pranzare- disse Bibì

-Allora sarai accontentata, di fatti è pronto.- disse la mamma delle due, spuntando dalla porta della cucina.

Le due in un millesimo di secondo si fiondarono nel corridoio entrarono in cucina e si spaparanzarono sulle sedie, anche se aspettarono la madre per iniziare il pasto, che durò circa un cinque minuti, vista la velocità con la quale mangiavano, ( Da Doremi me lo aspettavo, ma da te Bibì! NdA Prova tu, ad esercitarti per tutta la mattina con incantesimi vari,  stando dietro, alla forse, più potente strega del mondo! NdB Mi dispiac,e ma non posso provare, visto che non sono una strega NdA bene, allora… CHIUDI IL BECCO E TORNA A SCRIVERE!!!! NdB Dì, per favore NdA Grr NdB Ho capito, ho capito, ma ora, da brava, posa quella mazza da Baseball NdA).

-Per oggi lasciamo stare, avete già fatto abbastanza. Se proprio volete fare qualcosa, continuate ad esercitarvi su quello che avete imparato- disse il ministro finito il pranzo.

 

Nel regno della magia…

-Akasuki, come mai sei qui?- chiese la regina delle streghe al principe.

-Ero venuto ad informarmi se tutto andava  bene e se non c’erano stati attacchi.- chiese

-Per fortuna, qui, tutto bene.-

-Sono stato nel mondo dei mortali, anche lì c’era calma piatta-

-Speriamo che continui così- sopirò la regina, molto preoccupata.

-La speranza è l’ultima a morire.- disse sconsolato il principe.

-Comunque, è meglio avvertire le streghe e i maghi dell’ordine della luce-. Disse una voce alle spalle del ragazzo, era Majotourbion.

-Sono d’accordo, bisognerebbe rintracciare il loro ministro- disse la regina.

-Non sapete chi è il ministro?- chiese stupito lui.

-Sì, il duo nome è Anya, però, da quello che so, vive nel mondo dei mortali è lì ha una nuova identità, che in pochi conoscono. Forse, solo qualche altro ministro.- spiegò la regina.

-Bisogna andare nella loro città a chiedere informazioni- disse l’ex regina.

-Dovremmo farlo al più presto- disse Akasuki.

 

-Yao…che dormita…- sbadiglio Doremi. Dopo la fine dell’allenamento si era abbandonata ad un sonno restauratore, dopotutto, il giorno prima non è che proprio aveva dormito.

Guardò fuori dalla finestra, ormai era già sera, chissà quanto aveva dormito.

Scese in cucina, la tavola era apparecchiata, e la madre era stava cucinando, mentre Bibì, sospesa a mezz’aria, stava osservando il suo lavoro.

Dire che era una scena insolita, era un eufemismo, in un giorno molte cose erano cambiate, ora loro erano delle streghe, e avevano poteri dalla nascita, quindi, nessuno glieli avrebbe più potuti levare. Le cose non finivano qui, si perché lei non era la figlia del primo ministro, noo, era la figlia della regina, una delle più potenti streghe del mondo.

Si appoggio a una angolo della porta, con le braccia incrociate, sul petto, ad osservare la scena.

Dopo una decina di minuti, Bibì, si girò: -Ma da quanto tempo sei lì?- chiese indispettita.

-Un po’- rispose evasiva.                                       

-Bene, sei arrivata giusto in tempo per la cena- disse la madre sorridendo.

-Sempre puntuale per questo- ironizzo Bibì

-…- Doremi fece scena muta, ma sorrise come una deficiente.

-Va bè andiamo a tavola- disse Bibì, ormai esasperata dal comportamento della sorella.

-Agli ordini capo- dissero all’unisono ministro e principessa.

Bibì sorrise, era difficile non credere che quelle fossero madre e figlia. Sembravano una vera e propria famiglia, mancava solo loro padre. La madre gli aveva detto che lo aveva spedito qualche giorno fuori casa, lui logicamente, se ne era andato a pesca.

La cena, come preannunciato, fu base di bistecca (ti adoro autrice NdD Basta poco a farti felice NdA No, basta: bistecca, bistecca, bistecca NdD *ç*  *gocciolone* NdA).

La notte fu molto più tranquilla delle precedenti, era troppo stanca per fare qualche sogno strano, ma il risveglio, della mattina, non fu tra i più tranquilli.

-DOREMI, SVEGLIA!!!!- si sentì urlare, a due centimetri dalle orecchie. Per lo spavento, lei, fece un salto da campionessa olimpionica, spappolandosi contro il muro e atterrando sul letto.

-MA SEI IMPAZZITA???!!!!!!- le urlò, quando si fu ripresa dalla botta.

-No, voglio solo andare ad esercitarmi- disse Bibì, per niente intimorita dall’arrabbiatura della sorella.

-E per questo, mi svegli presto la mattina?!- disse Doremi nera. Odiava svegliarsi presto.

-Guarda, che non è presto, sono le otto- la informò.

-Appunto, è presto, anzi, prestissimo, visto che siamo in vacanza!- le urlò dietro.

-Mi dispiace, ma ti ci dovrai abituare, visto che, finché non potremo accedere alla città di Illune, non ti lascerò un attimo di pace.- Doremi ebbe un fremito, se Bibì diceva così non scherzava. La attendevano tempi duri, e alla fine riuscì a dire: -Illune?-

-Sì, Illune è il nome della città dell’ordine della luce. Me lo ha detto oggi la mamma.- spiegò.

-Capisco- disse tranquillizzandosi, Bibì era di nuovo di ottimo umore, buon segno.

-Ora sbrigati, vestirti e a fare colazione, non vedo l’ora di iniziare?- disse uscendo dalla stanza.

-Esagerata- disse sorridendo.

La mattina trascorse in fretta, Doremi riusciva a fare qualunque cosa volesse, le piaceva anche molto fare magie a tutto spiano, senza neanche doversi preoccupare di note magiche, polvere per i dolci e via dicendo, e soprattutto senza una fastidiosa ranocchia che rompeva.

Bibì, anche se aveva delle difficoltà, era dello stesso avviso della sorella. Escludendo la parte che riguardava raganella-Spumella.

-Sono fiera di voi!- disse la madre a pranzo. -Non avevo mai conosciuto nessuno che apprendesse così in fretta. Anche io per imparare alcune cose ci ho messo parecchie settimane, cose, che siete riuscite ad imparare voi in alcune ore.- disse stupita. Proprio non se lo aspettava, da Bib,ì perché non aveva chissà quali poteri in confronto a quelli della sorella; da Doremi, perché non credeva che si sarebbe impegnata tanto e in modo così costante.

-Vedi, è che…- inizio Bibì.

-… vogliamo acquisire in fretta i nostri poteri, in modo da poter riavere con noi al più pesto le nostre fatine per e poter stare di nuovo con Hanna, Eufonia, Lalà e anche la regina.- concluse Doremi per la sorella.

-Capisco, e sono felice che la prendiate così- disse il ministro.

-Però mi chiedo, come faremo  a dire che Doremi è una principessa senza che ci scoppino a ridere in faccia o ci rinchiudano in un manicomio?- disse perplessa Bibì.

-Per ora non dobbiamo preoccuparcene, quando sarà il momento si metterà tutto a posto da solo- disse Doremi.

-Hai ragione- disse il ministro.

-Doremi, che dice una cosa sensata… questo sì che impossibile- ironizzo Bibì.

-Che ti ho fatto di male?- chiese con due lacrimoni agli occhi.

-Niente, perché?-disse Bibì tranquilla.

-Sembra che c’è l’hai con me…-

-Ma dai, stavo solo scherzando- disse Bibì ridacchiando.

-Se lo dici tu- disse Doremi riprendendo il suo solito buon umore. -Finito il pranzo, dobbiamo continuare con gli allenamenti o siamo libere?- chiese.

-Visto che stamattina avete imparato a fare le cose programmate per l’intera giornata, siete libere fino a domani mattina- rispose.

-Perfetto, che ne dici di andare a trovare Melodi?- disse Doremi felice.

-Credi che sia una buona idea?- disse dubbiosa Bibì.

-Perché non dovrebbe?- chiese Doremi, non riuscendo a capire i dubbi della sorella.

-E, se per sbaglio, facciamo qualche magia?-

-Non credo che accadrà. Poi sarebbe strano, se non ci faremmo più vedere con le nostre amiche, molto più di qualche magia- disse Doremi.

-Hai ragione- disse Bibì convinta.

-Allora, andiamo!- disse Doremi, solare come al solito.

Bibì, si chiese come faceva, aveva scoperto che tutta la sua famiglia era morta, a causa dei suoi poteri, si non era colpa sua, ma ormai sapeva di essere sola. Il suo livello magico era molto più grande di quello di Hanna, e di qualunque altra strega esistente, era una principessa, ed ora poteva comandare delle persone a suo piacimento. Ma lei non era cambiata, non si era montata la testa, era sempre sua sorella, Doremi.

-Si andiamo!- disse Bibì.

 

 

Bene, ed anche questo capitolo è stato sfornato dal mio cervellino (Perché, tu hai un cervello? NdMia-sorella-maggiore_sarcastica A dire la verità, non ne sono sicura neanche io O.O NdA), vorrei ringraziare chi mi ha commentato o chi perde tempo decidendo di leggere sta’ storia ^__^

Credo di aver detto, hem scritto, tutto, No! Quasi dimenticavo… COOMMMEEEENTTAAAATEEEEEEEEEE!!!!!!!!!

 

 

                                                                                           LightAngel

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Capitolo 4
*** Il vecchio gruppo ***


Il vecchio gruppo

Il vecchio gruppo

 

Capitolo 4.

In breve arrivarono a casa di Melodi, che si stava esercitando con il violino, le due ragazze la ascoltavano estasiate. Era davvero molto brava, ma anche Doremi  lo era diventata  e in quel momento le era venuta molta voglia di suonare, così propose un duetto. Per fortuna, che quando suonavano, si lasciavano trasportare dalla musica e chiudevano gli occhi, altrimenti avrebbero notato alcune farfalle, composte di luce, che svolazzavano  per la stanza. L’unica che le notò fu Bibì, da prima ne si stupì O.O poi, con la magia, tentò di farle sparire, ma niente da fare, anche se Doremi stava facendo quella magia inconsciamente, era potentissima. Non aveva mai visto niente del genere.

Per loro grande fortuna, appena finì la musica, le farfalle fecero la stessa fine.

Dopodichè, Melodi, le invitò a bere del tè freddo, visto la stagione, al gelsomino, come piaceva Doremi.

-In questi ultimi giorni non ci siamo viste, cosa avete fatto?- chiese tranquillamente la ragazzina.

Le due per poco non soffocarono, ma per fortuna, Melodi non se ne accorse.

-Noi, niente di particolare. E tu? Che cosa hai fatto?- chiese Doremi tentando, di levarsi dall’impiccio.

-Non ho fatto niente di particolare, ma che ne dite, se domani, andiamo al mare?- chiese.

-Domani mattina, non so se possiamo, abbiamo promesso a nostra madre di aiutarla- disse Doremi dispiaciuta, ma una promessa era sempre una promessa.

-Non importa, faremo per un'altra volta- in quel momento suonarono al campanello, la tata di Melodi andò ad aprire, dopo poco ritornò dicendo: -Signorina Melodi, ci sono delle sue amiche che la vorrebbero vedere, le faccio entrare?-

-Certo, ma chi sono?- chiese Melodi.

-Siamo noi- dissero in coro delle ragazze, affacciandosi alla porta. Anche se erano tutte più grandi, come non riconoscerle? Erano Sinfoni, Lullabi e Mindy.

Appena le vide Doremi seguita dalle altre corsero ad abbracciarle.

-Perché non ci avete detto che eravate arrivate?- disse quest’ultima.

-Volevamo farvi una sorpresa- disse Mindy, con il suo forte accento americano.

-Ci siete riuscite in pieno- disse Melodi felicissima.

-Come mai siete qui?- chiese Doremi.

-Vacanza!- disse Sinfoni, mentre Mindy annuiva felice.

-Io sia per vacanza che per lavoro- disse Lullabi.

-Dove starete?- chiese Melodi.

-Alla mia vecchia casa- rispose Lullabi. -Ci sarà anche mia madre-

-Forse ora è meglio andare, la mamma ci aveva chiesto di tornare presto- disse Bibì a Doremi.

-Meglio non farla arrabbiare. Però, che ne dite di vederci domani pomeriggio?- propose Doremi.

-Dove?- chiese Lullabi.

-Ci possiamo incontrare, alla nostra vecchia scuola, elementare- propose Melodi.

-E’ un ottima idea- disse Sinfoni.

-Yes- disse Mindy.

-Bene, allora noi andiamo, a domani- disse Bibì sorridendo.

Appena si furono allontanate un po’ dalla casa, Doremi, chiese: -Qual è il problema? La mamma, ci ha detto, che avevamo fino a domani mattina libero- era piuttosto seccata, ma aveva deciso di reggerle il gioco.

-Il problema, è che non c’è la faremo, non ci riusciremo- Bibì era in preda ad una crisi isterica. –Forse, solo con Melodi, saremmo riuscite a mantenere il segreto, ma con tutto il nostro vecchio gruppo riunito qui !-

- Bibì, non preoccuparti, c’è la caveremo, come abbiamo sempre fatto- disse paziente Doremi.

-Ma, ma se lo scopriranno?- disse nervosa.

-Se succederà, non ci trasformeremo in ranocchie, ricordatelo- disse Doremi ironica. -La regina, non vuole che sappiano niente, non perché non le reputa in grado di essere dell’ordine, ma perché sapere io chi sono davvero, sarebbe pericoloso.- sussurrò Doremi, bloccando la sorella per le spalle, facendo in modo che la guardasse in faccia. –Se, scopriranno qualcosa, e se loro e la reggina vorranno, diventeranno delle streghe dell’ordine della luce, altrimenti so che manterranno il segreto-.

-Hai ragione- disse Bibì, più tranquilla.

Comunque, a casa, si rivolsero alla madre, per chiederle consiglio, e lei, gira gira,disse lo stesso si Doremi le.

 

La mattina dopo, come il giorno prima, Doremi, fu svegliata dalla Sveglia-Bibì alle otto, ma rinunciò a protestare. Ora, che le sue amiche erano nei paraggi, prima finivano, con l’allenamento, meglio era.

-Oggi, faremo qualcosa di diverso e più pericoloso, ma importante- disse la madre, o meglio l’insegnante.

Le ragazze, rimasero in silenzio, ad aspettare il proseguimento.

-Vi insegnerò: prima, a creare scudi magici potenti, molto potenti, e poi, veri e propri colpi, quelli che dovrete usare durante attacco, da parte dell’ordine oscuro.-

Fece una pausa, ecco, a cosa doveva davvero preparare la principessa e Bibì, che come sua figlia,, era anche a rischio attacco.

Così, inizio la spiegazione, le ci volle un po’, ma alla fine riuscì a rendere il concetto ben chiaro. Bibì, fece i primi tentativi, lo scudo non avrebbe retto ad un colpo ben calibrato, ma era già un inizio. Invece, quello di Doremi, era tra i più potenti che avesse mai visto, molto, ma molto più potente del suo.

-Bhè, non posso certo dire, che non ci sei portata, per questo tipo di incantesimi- disse la madre ancora scioccata.

-Dici…- disse Doremi, mantenendo lo scudo attivo, come se niente fosse.

-Non lo dico, è vero- disse il ministro.

-La mamma ha ragione, sei bravissima in tutto quello che ti metti in testa di fare, da quando hai riacquistato i tuoi veri poteri- disse Bibì sorridendo.

Doremi, invece, era imbarazzata, non era abituata a ricevere tanti complimenti, soprattutto nel campo della magia, dove lei, era imbranata in tutto. Però, non doveva montarsi la testa come al suo solito, perché sapeva, che se voleva, poteva fare molto meglio.

-Comunque, con gli scudi mi voglio esercitare ancora, so che posso fare di meglio. Per te, Bibì, va bene- disse la ragazza.

-Certo!- disse felice, visto che aveva paura di restare indietro alla sorella, che volendo, avrebbe già potuto passare a un argomento successivo.

Decisero di passare metta mattinata solo ad esercitarsi con gli scudi: scudi di luce, energia, acqua, fuoco, terra, aria oppure formato da piante, o da alcune variazioni degli elementi, come il ghiaccio per l’acqua.

Doremi, li padroneggio come se niente fosse, e più passava il tempo, più i suoi poteri crescevano e si facevano quasi palpabili, in effetti, spesso, intorno a lei si formava un aurea rosa e argentata, come a Bibì, quando si arrabbiava, si formava quella rossastra.

-Doremi, Bibì! Fermatevi un secondo.- ubbidienti le ragazze lo fecero.

-Avete notato, che attorno a voi si formano delle specie di auree, che vi avvolgono?- disse seria la madre. -Una cosa che dovete imparare a fare, subito, è controllare le vostre emozioni, in modo che non si manifestino, o almeno non di fronte ad altre persone, altrimenti, qualunque mago o strega leggermente esperta, capirebbe subito che siete delle streghe, e a quale ordine appartenete.-

-Come dobbiamo fare?- chiese Doremi, che conosceva bene il suo carattere, cioè, sapeva che era aperto e che faceva qualsiasi cosa le venisse in testa (Che principessa… NdA_molto_ironica), cosa  molto controproducente, soprattutto, con le sue amiche in giro.

-Bè, non è che ci sia una vera e propria tecnica, dovete tentare di controllarvi è come ordinare alla vostra energia di non diffondersi. E magari tentare di, invece rispondere ad ogni minima provocazione, contare fino a dieci.- suggerì.

-Tenteremo- dissero in coro le due sconsolate, mentre nella loro testa si stavano formando due pensieri e cioè: Reika e cuginetta.

-Ah, mamma, pomeriggio possiamo uscire con le altre, e magari, uno di questi giorni, andare al mare?- chiese Bibì.

-Certo che potete uscire, per quanto riguarda il mare, in questi giorni, finiti gli allenamenti, potrete andare- rispose la madre.

-Perfetto- disse Doremi. Conosceva la madre, e sapeva che se diceva “in questi giorni” sarebbe stato presto.

-Ora possiamo continuare?- chiese Bibì impaziente.

-Sì, però non con gli scudi. Ora ci eserciteremo con delle piccole sfere di energia>> disse la madre, dopotutto che erano già le dieci e mezza.

-Sfere di energia?- ripeté Doremi perplessa. -Non sarà pericoloso: con dei maghi, streghe ed ex streghe nelle vicinanza?-

-No, visto che non ci alleneremo qui. Modificherò il portale che conduce a Illune, e ci farà andare in una dimensione di luce,  per non far danni. E, vedendo la velocità con la quale imparate, ne fareste molti- disse l’ultima parte della frase, con un ironia mischiata ad un pizzico di orgoglio.

Si girò verso l’albero, dove pochi giorni prima aveva fatto apparire il portale, e come allora il portale riapparve, tranne che ora l’energia che emanava era diversa, Doremi, lo capì subito.

-Cosa state aspettando? Entrate!- disse di buon umore la madre.

Le due ubbidirono, quando passarono il portale ebbero una strana sensazione, come di leggerezza, come se stessero levitando, e in effetti era così, si trovavano in una specie di strappo dimensionale dove non c’era nulla , ne il cielo o più semplicemente il terreno, sembrava u luogo sconfinato, degli stessi colori del cielo nel regno delle streghe, anche se, a dire la verità, i toni davano più sull’argentato.

-Qui, potrete allenarvi- le ragazze a mala pena la sentirono, troppo occupate a guardarsi intorno.

-Bene, cosa dobbiamo fare?- chiese Doremi, indirizzando la sua attenzione alla madre, e come per gli scudi, in breve impararono a creare le sfere di energia. Doremi, poco dopo, ci prese la mano, e senza l’aiuto di alcuna dimostrazione, imparò a creare sfere energetiche sempre più potenti, come con gli scudi c’erano: energia, terra, fuoco, aria, acqua e luce, più i loro derivati.

Bibì e il ministro,  guardavano scioccate Doremi, va bene che imparava in fretta e che aveva dei grandi poteri, ma questo era al limite dell’impossibile. Ora capivano, perché i maghi dell’oscurità ci tenevano a distruggerla, finche era ancora piccola, nessuna di loro l’avrebbe mai voluta avere come nemica.

Doremi, nel frattempo, si stava impegnando, mentre, nella sua memoria si stavano affacciando dei ricordi, ricordi di colpi molto particolari e potenti, sicuramente di sua madre che si esercitava.

Non si diede tregua per un bel po’ di tempo, finché pensò di staccare per fare una pausa, quei colpi erano belli e potenti, ma levavano molte energie.  Così, notò, la madre e la sorella, che la stavano guardando a bocca aperta.

-Ci sono problemi?- chiese avvicinandosi alla due.

-No, ma dove hai imparato quei colpi?- disse Bibì.

-Non lo so. Solo me li ricordavo, devo averli visti fare a qualcuno quando ero piccola- disse Doremi.

-In effetti, se mi ricordo bene, quando il re o la regina si allenavano, una cameriera si occupava della principessa, ma non si allontanavano mai dai due in caso di attacco, vedete, io a quel tempo, non ero il primo ministro.- disse loro madre.

-Bè, il fatto di ricordarsi questi colpi è un bel vantaggio- disse Bibì.

-Concordo, visto che alcuni neanche io li conosco, e proprio non sapevo come fare- disse il ministro sollevata. -Però ora basta, si è fatto tardi- terminò.

-Non possiamo continuare ancora un po’?- la supplicarono le due.

-No, iniziate ad essere stanche, e così non concluderete un bel niente- disse autoritaria.

-Non abbiamo voce in capitolo, vero?- disse Doremi.

- Perspicace- disse loro madre ironica. -Ora seguitemi- si avvicinarono alla porta, che conduceva nella loro dimensione. Tese la mano in avanti e il potale si aprì.

In casa guardarono l’orologio, in effetti era quasi mezzo giorno,  la madre si mise ai fornelli, Bibì  ad osservarla, come la sera, prima sospesa a mezz’aria in modo da avere una visuale dall’alto (Già, l’unico modo che hai per vedere è: o sospesa a mezz’aria o con una scala NdD Doveva essere una battuta? Bhé, se è così non fa ridere NdB NdD :P). Doremi, per un po’ osservo la scena, poi chiese: -Mamma, secondo te, tra quanto ci potremo presentare agli altri reali e riavere le nostre fatine ?-. A dirla tutta, la cosa che le interessava di più, era il poter riavere la sua fatina con se, per quanto lei e Dodò litigassero, erano grandi amiche.

-Doremi, sinceramente, non lo so. Stamattina presto, ho ricevuto un messaggio, secondo il quale, tra i maghi dell’ordine oscuro c’è calma piatta, e la cosa non mi piace- disse il ministro preoccupato.

-Credi che sia la calma prima della tempesta?- chiese Doremi.

-Precisamente-

-Almeno, quando potremo diventare delle apprendiste?- chiese Bibì.

-Non prima, di aver avvertito almeno la regina delle streghe, che siete delle streghe della luce- “e che streghe”, aggiunse mentalmente.

-Perché?- chiese Doremi.

-Le vostre fatine-

-E loro, che c’entrano?- chiese Bibì

-Forse, visto che noi cambieremo completamente ordine, anche loro potrebbero cambiare- ipotizzò Doremi.

-Indovinato. Quindi, se loro cambiassero, cosa che accadrà, ne avremmo di spiegazioni da dare. Meglio darle noi direttamente, che subire un terzo grado.- disse il ministro.

-Quando allora?- chiese Bibì.

-Non lo so. La regina, ti ha fatto promettere di mantenere il segreto con le tue amiche?- chiese il ministro a Doremi.

 -Si, ha detto che non sarebbe stato giusto, coinvolgerle ed esporle a dei rischi, almeno per ora-.

-Per ora?-

-Si, ha detto, che dovranno aspettare- disse Doremi.

-Quindi, forse, la regina non crede che questo sia il momento adatto. Ma, che in un futuro non troppo lontano, gli verranno ridati i cristalli e… ma che cos’è questo odore…- di colpo iniziò ad annusare l’aria come un segugio, -odore… odore di bruciato!- esclamò girandosi verso i fornelli, ai quali aveva dato le spalle, durante la conversazione.

-Ops- disse Doremi, vedendo un leggero fumo nero che si levava dai fornelli, addio pranzo (BWAAA!  ç____ç NdD Poverina, per lei vedere la cena bruciata è stato un colpo NdB Non credo che sarà ne la prima, ne l’ultima, quando sarà grande, dovrà cucinare lei NdA),

-Ormai, il pranzo è andato- disse la madre, buttando ciò che ne era rimasto, carbonizzato, anche se per la maggior parte era solo cenere.

-Che si fa?- chiese Doremi allarmata.

-Non abbiamo tempo per cucinare di nuovo tutto. Vediamo, come ve la cavate, come cuoche magiche- disse il ministro, Doremi aveva già gli occhi a forma di cuore. -Ah! e niente bistecche, le abbiamo mangiate l’altra sera- aggiunse. Doremi si incupì non poco ç__ç .

-Bene, allora, cosa vuole per pranzo, madame?- disse Bibì, imitando un cameriere e facendo apparire un menù.

Il pranzo si svolse in un modo strano, cioè lo crearono loro,o meglio Doremi e Bibì fecero da cameriere e la madre, una volta tanto, poté rilassarsi e farsi servire. Era vero che la magia non doveva essere usata con gioco, ma là si parlava dei loro stomaci, che reclamavano cibo, cibo… come non accontentarli, poi, mica sprecavano note magiche e via dicendo. Quindi: libero sfogo alla fantasia!

 

 

Finalmente ho finito anche questo capitolo, ciò messo più tempo a correggerlo (Mmhpf NdAlex Zitto tu! Ancora non devi entrare nella storia! NdA >__<*) che a scriverlo! Bene mi raccomando: CCCOOOMMMMMEEENNNTTTAAATTTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

                                                                                                         LightAngel

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Capitolo 5
*** Riunione ***


Riunione

Riunione.

 

Capitolo 5.

Dopo il pranzo, le due, uscirono di casa correndo come matte, ci avevano messo più tempo del previsto. Arrivate trovarono il gruppo al completo, o meglio, secondo Doremi, con l’assenza di Hanna, il gruppo non lo era.

-Finalmente, è un quarto d’ora che aspettiamo- si lamento Sinfoni.

-Scusate, ma abbiamo pranzato più tardi del previsto- disse Doremi.

-Come mai?- chiese Melodi.

-La mamma, lo ha bruciato- disse Bibì. Sulla testa delle altre si formo un *grosso gocciolone* .

-Allora, dove vogliamo andare?- chiese Lullabi.

-Facciamo un giretto per il quartiere, così vediamo quant’è cambiato in un anno- propose Mindy.

-Approvato- disse Doremi, mentre le altre annuivano entusiaste.

Il pomeriggio passo tranquillo e bello, era da tempo che, Doremi, non provava quella sensazione di tranquillità, che solo la vicinanza delle sue migliori amiche le sapeva dare, anche aveva un peso allo stomaco: “il senso di colpa”. Sì, il senso di colpa per non aver raccontato loro tutto, per il fatto che ora lei è una strega e loro no. Doremi guardò Bibì e capì che anche lei non era a suo agio, e che era in preda ai sensi di colpa e, come lei, faceva di tutto per non farlo vedere, non pensarci.

La sera, a casa, erano sfinite, nella loro mente c’era solo una, o meglio due cose: cibo e letto. Ed entrambe furono soddisfatte.

 

Nel mondo delle streghe, più precisamente a Illune…

-Ministro, come mai si trova qui?- chise un altro ministro vedendo arrivare il primo.

-Non dovrei?- chiese lei sorpresa.

-No, è solo che pochi minuti fa, sono arrivati i reali del mondo delle streghe e dei maghi.- disse l’altro ministro al primo (non ne capisco più niente NdA @__@).

-Come mai sono qui?-

-Chiedono di lei-

-Dove sono?- disse il primo ministro, indossando gli abiti da strega del regno della luce, era composto di tonalità del suo colore, e cioè un marrone dello stesso colore dei suoi capelli e face comparire nelle sue mani un velo, che le coprisse il viso. Se l’avessero vista, senza dubbio, l’avrebbero riconosciuta e che, sia Bibì che Doremi, dovevano essere delle streghe.

-Si trovano nella sala delle riunioni. Stavamo per andarla a chiamarla nel mondo dei mortali. -spiegò l’altro ministro.

-Va bene, vado subito da loro- disse avviandosi per un corridoio, esso era tutto in marmo bianco, le colonne erano scolpite, come i capitelli e le arcate o i soffitti, ma non in modo esagerato che dopo un po’ da la nausea, ma con gusto. Lì cerano molti enormi portoni, alla fine del corridoio c’era il più grande e maestoso di tutti, che conduceva alla provvisoria sala reale (il vero palazzo, dove un tempo c’era la vera e propria sala reale era sparita con tutto il regno, comunque, di quella sala doveva essere rimasto ben poco visto che ci si era tenuto lo scontro finale). La sala che interessava al ministro era la secondo a destra, partendo dal portone.

Entrò, c’era un tavolo circolare, che di solito ospitava le riunioni, ma in quel momento c’erano solo: la regina, l’ex regina e il principe e in aggiunta il primo ministro.

La guardarono curiosi visto che nessuno la conosceva, così si inchinò e presentò: -Il mio nome è Anya, sono il primo ministro di questo regno, che per ora gestisco-.

-Pensavo che ci avrebbero messo di più- costato il principe, visto che l’altro ministro era uscito appena pochi minuti prima.

-Io e il ministro (@__@ NdA_K.O) ci siamo incontrati in corridoio, ero già diretta qui, maestà- spiegò sedendosi.

-Credo che voglia sapere il motivo della nostra visita – disse Majotourbion.

-Sarebbe bene- disse Anya.

- L’ordine oscuro si sta risvegliando…- disse la regina. Il ministro non ebbe alcuna reazione e disse:- Lo so-

-Come? Eppure non c’era nessuna agitazione, soprattutto da parte di un regno che dovrebbe provare verso quell’ordine dei rancori.- disse il principe.

-Io, sono una delle poche a conoscenza di questo fatto.- disse il ministro.

-Dovrebbe avvertire il popolo- disse la regina.

-Ho già dato ordine perché venga fatto, ma per ora non ho preso provvedimenti a riguardo-

-Perché?! Bisogna agire subito!- disse il principe.

-La fretta è cattiva consigliera, principe- lo ammonì il ministro.

- E’ vero, ma non possiamo aspettare un loro attacco, per quanto io detesti questa prospettiva- disse la regina malinconicamente.

-Non credo che scatenare una guerra, con un attacco, sia una buona idea. Senza contare che sono pochi i maghi e le streghe, del vostro ordine, capaci di sopportare uno scontro con un  loro mago/strega.- iniziò il ministro. -Senza contare, che il regno dei maghi si è da poco ripreso da una situazione di distruzione e la principessa del regno delle streghe, una delle poche con abbastanza poteri da poter sostenere uno scontro con un mago oscuro di alto livello, è ancora una bambina di quattro anni. I nostri maghi e streghe non sono molti, e per la maggior parte, sono sparpagliati nei tre regni-.

Il ministro, aveva stupito tutti, non solo era ben informata sulla situazione dei loro regni, ma aveva già calcolato tutti i fattori in caso di uno scontro. Anche se ciò che ne era derivato non piaceva a nessuno.

-In poche parole, secondo lei, non abbiamo alcuna speranza- disse Majotourbion che si era incupita non poco.

-Non ho detto questo- disse il ministro stupendo, di nuovo, tutti, nelle loro menti c’era ben chiara una domanda: “di che cavolo sta parlando”(Secondo te, ora, re e regine pensano così? NdAlex-kun_che_deve_rompere_sempre Hai presente Doremi? NdA U_U …NdAlex-kun -__-). -A cosa si sta riferendo?- disse il principe che iniziava a spazientirsi.

-Alla ragione per cui bisogna aspettare ancora- disse Anya, indifferente alla rabbia del principe, che stava crescendo in modo evidente.

-Può essere più chiara…?- chiese il quest’ultimo sul punto di esplodere da un momento all’altro.

-No, non posso- disse serafica.

-Come, non può?- disse la regina leggermente esasperata.

-Non posso, non ora-

-Forse almeno ai reali potrebbe dirlo, e se io sono di troppo, posso sempre andarmene- disse Majotourbion alzandosi.

-No, per favore si segga, lei è l’unica persona alla quale potrei parlarne senza violare un patto-disse dolcemente.

-Non continuo, continuiamo a capire- disse la regina.

-Ex regina Majotourbion, lei conosceva la nostra di regina, se non mi sbaglio?- disse il ministro, incupendosi non poco, sperava di stare facendo la scelta giusta.

-Si, la conoscevo, e  molto bene anche, era la migliore persona che avessi mai conosciuto e, tutt’ora, non ho trovato più nessuno con un cuore così grande.- disse la regina diventando più cupa del ministro.

-Ne è così sicura?- disse lei con un sorriso enigmatico. A quelle parole sul viso della regina passarono molte espressioni: dalla sorpresa, all’incredulità e infine sul so volto comparve un sorriso radioso.

-Allora, la mia prima impressione non era sbagliata- disse scioccata.

Il ministro ricambiò il sorriso.

Nei suoi occhi si poteva leggere una muta domanda: Sa?

Il ministro riuscendo a “leggerla” annuì. Ormai era come se le due parlassero una lingua conosciuta solo a loro e che nessun altro capiva.

-Scusate, potreste fare capire anche a noi?- chiese il principe incuriosito.

-No, non possiamo- dissero all’unisono. Il ragazzo si accasciò alla sedia, ormai era meglio rinunciare, da quelle due non avrebbero saputo niente, la regina sembrava pensierosa, ma nella sua mente c’erano le stesse domande e cioè di cosa, o meglio di chi stavano parlando (per dire parlando NdR Già, dire parlare è un eufemismo NdAk).

 

Nel mondo dei mortali…

La mattina, secondo Doremi, arrivò fin troppo presto, guardò l’orologio, erano le 8:15, a vedere questo si sveglio completamente e si mise seduta, come mai quella mattina la sveglia-Bibì non era entrata in funzione venendo a rompere? Decise di scendere in cucina per vedere se andava tutto bene.

Lì trovò la madre, che non la finiva di sbadigliare, e Bibì che a quanto pareva si era riaddormentata sul tavolo, Doremi la guardò con dolcezza, poi si avvicino alla madre e le disse piano, in modo da non svegliare la sorella: -Oggi non potremmo iniziare un po’ più tardi- disse indicando la più piccola.

Quando si rivolse alla madre lei sobbalzò, evidentemente non si era accorta della sua presenza in cucina, ma poi annuì. Bibì era ancora stanca e non avrebbe retto ad un allenamento.

Con molta dolcezza, la prese in braccio, non senza fatica, e la porto in camera.

Scese di nuovo in cucina dove trovò la madre in uno stato comatoso.

-Mamma, ma questa notte non hai dormito?- chiese curiosa Doremi, sedendosi la tavolo della cucina e iniziando a fare colazione.

-No, non molto. Sono dovuta andare a Illune.- la frase fu seguita da un lungo sbadiglio.

-Come mai? Spero non ci siano stati dei problemi- disse Doremi sperando ardentemente che non ci sia stato un attacco oscuro.

-No, nessun problema. Ero solo andata lì per un controllo, ma mi sono trovata davanti ai due reali, più l’ex regina Majotourbion.-

-Come mai?- chiese Doremi sempre più curiosa.

-Volevano sapere la nostra posizione, e hanno proposto di attaccare…- si fermò aspettando la reazione della principessa, per vedere se fosse pronta, anche ora, a prendere il comando.

-ATTACCARE!!!- urlò scioccata, ma poi, ricordandosi che Bibì ancora dormiva, abbasso il tono di voce -Attaccare significherebbe scatenare una guerra, che non credo i regni dei maghi, delle streghe e il nostro sarebbero in grado di sopportare- disse Doremi scioccata.

-Hai ragione, glielò fatto notare anch’io e abbiamo deciso di aspettare. Poi gli ho accennato che c’era anche un'altra ragione per aspettare, ma non gli ho detto quale.- disse il ministro.

-E quale sarebbe?- chiese Doremi

-Tu- disse il ministro indicandola.

-Io?- chiese confusa.

-Sì, tu sei la strega più potente mai esistita. Solo tu puoi confrontarti con il loro capo e i suoi più alti esponenti.- disse guardando la bambin…no, la ragazza, che per tanto tempo ha sostenuto essere sua figlia, anche se, in un certo senso, lo era davvero -per ora, nessuno oltre me, tua sorella e tuo padre sa chi sei veramente. Ah, sì, ora lo sa anche l’ex regina Majotourbion.- terminò un po’ soprappensiero. A quelle parole, Doremi, che stava bevendo un bicchiere di succo di frutta, per poco non soffoco, e anche quando riuscì a recuperare l’uso della parola si limitò a guardare la madre allibita.

-Non fare quella faccia-le disse sorridendo -lei lo avrebbe capito comunque, sai quando era piccola era un’amica di tua madre, visto che avevano più o meno la stessa età. Tu e la regina siete due gocce d’acqua, l’unica differenza sta nel colore degli occhi, lei li aveva verdi. L’avrebbe capito e di fatti così è stato.- disse non smettendo di sorridere. Doremi ora era passata dallo stato di scioccata a quelli di incomprensione più totale. -Vedi io mi sono limitata a chiederle se conosceva tua madre, lei mi ha detto di si, e che non aveva mai conosciuto nessuno come lei, ed io, a quel punto, le ho solo chiesto se ne era sicura e poi, lei, lo ha capito da sola- disse angelicamente con un aureola dorata, apparsa dal nulla, sulla sua testa.

-Ma davvero? Sono sicura che la regina e Akasuki, non ne avranno capito niente e, che per ora, saranno nella confusione più totale- ribatté Doremi, stuzzicando, con un forcone da demone, l’aureola della madre.

Bibì, nel frattempo, sentendo l’urlo della sorella, decise di scendere, a vedere che cosa stesse succedendo e arrivò alla scena del forcone e dell’aureola, sulla sua testa si era formato un *enorme gocciolone*.

-Oh, ciao Bibì!- disse Doremi vedendo la sorella minore.

Quest’ultima fece sparire il suo gocciolone e salutò la sorella: -Ciao Doremi, come mai già sveglia?-

-“Già sveglia”? Bibì, guarda che sono le 9 meno un quarto- le fece notare la sorella. Restò bloccata per qualche secondo, non recependo subito questa informazione.

-CHE COSA!!!!????- urlò a squarcia gola, poi prese madre e sorella e le trasportò di peso fuori dalla casa nel giardino, vicino all’albero che apriva il portale,e una volta ricollegato sulla dimensione del giorno prima, iniziarono l’allenamento: prima con un veloce riepilogo, poi la madre insegno loro a creare e regolare portali, che conducevano nel mondo delle anche streghe, i maghi e le streghe della luce potevano, sostituire l’energia che il portale sfruttava della luna con la loro,  così potevano aprire il portale anche di giorno.

-Ottimo lavoro a entrambe- disse il ministro, -avete imparato con una velocità sorprendente- continuò.

-Logico…- iniziò Doremi.

-…non vediamo l’ora di poter andare nel mondo delle streghe, e come potremmo se non sappiamo come creare un portale?- completò Bibì ( <__< quando quelle due fanno così  d’accordo mi fanno pauraNdA).

-Bene, allora, sarete felici di sapere che pomeriggio andremo ad Illune- disse il ministro.

Per fortuna che in quella dimensione non c’era la forza di gravità, altrimenti avrebbero fatto una di quelle cadute che non si dimentica facilmente.

-C-cosa?- riuscì a dire Doremi.

-Ci sono dei problemi?- disse il ministro.

-No, è… che…bè- inizio Bibì.

-E’ che, visto non hai voluto fare sapere agli altri reali di noi, ci sembra strano che di colpo decidi di portarci ad Illune.- spiegò Doremi.

-Io, non ho detto agli altri reali del fatto che sei una principessa, ma tu andrai lì in veste di figlia del primo ministro. Potrai vedere com’è la situazione a palazzo, e decidere di conseguenza quando sarai principessa.-

-In poche parole, guarderò come si comportano le persone davvero, e no come appariranno quando sarò il loro capo.- rifletté Doremi a voce alta.

-Più o meno…- disse il ministro.

-Per capire di chi fidarsi- disse Doremi.

-Ma se qualche strega che ci conosce ci vede e riconosce?- chiese Bibì preoccupata.

-Mica andrete lì come turiste o meglio non solo…- disse il ministro spazientito. -Dovrete imparare dai libri quello che non vi ho insegnato , vi dovrete informare sulla nostra storia e via dicendo. Poi ,tu, Doremi, dovrai studiare da un libro molto particolare, è stato scritto da tua madre, lì c’è tutto quello che vuoi sapere per quanto riguarda i tuoi poteri. Può essere aperto e letto solo dall’erede al trono.- disse il ministro.

-Di conseguenza, andremo lì, per una specie di scuola estiva del regno della luce- disse Doremi piuttosto abbattuta.

-Più o meno. Ma ti posso assicurare che la storia del nostro regno non è affatto noiosa, senza contare che dovrai imparare la nostra lingua, non è difficile, il parlato è uguale, lo scritto no.- disse il primo ministro.

-Scuola estiva… ç__ç- disse Doremi.

-Sì, Doremi. Te lo abbiamo già detto- disse Bibì seccata.

-Continuando, verrete oggi a Illune a prendere dei libri poi finché non farete, per così dire, il vostro ingresso nella società, verrete poche volte. Va bene?-

-Certo!- dissero le due all’unisono.

-Allora, a pomeriggio- disse il ministro.

Così, ripresero gli allenamenti, furono più serrati degli altri, le ragazze erano super eccitate e felici per la nuova scoperta. E, visto che i loro poteri prendevano energia dai loro sentimenti, è tutto dire…

Doremi, dovette disdire l’impegno con le sue amiche, le dispiacque molto, ma non poteva rinunciare a vedere quello che restava del suo regno.

Avevano deciso che si sarebbero recate lì verso le due, quel tempo non sembrava passare mai, alla fine, Doremi e Bibì, si bloccarono davanti all’orologio che, secondo loro, era rotto, tanto andava piano, i secondi , i minuti sembravano non passare mai. Ma alla fine il momento arrivò, le due quasi portarono di peso la madre sul retro, tanto erano impazienti, l’albero si trasformo nel portale che ormai conoscevano bene e Doremi, per la seconda volta, sentì che era giusto che la varcasse, e questa volta poteva.

Lei si avvio per prima, non aveva alcuna paura, sfiorò la superficie del portale, sembrava uno specchio d’acqua, non ci pensò per più di un secondo, entrò.

 

 

CINQUE!!!!!!!!!!! ^______^, questo è il quarto capitolo (O mio dio, a questa, la testa, è partita davvero NdAlex-kun -__- Partita? Per dove? Voglio venire anch’io! NdA ^__^ … NdAlex-kun  -__-‘ ‘ ‘), ops, volevo dire quinto capitolo ^__^ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘ che finisco. Bene, ed ora volevo ringraziare  tutti colore che mi hanno commento, e come è ormai da routine, ve lo richiedo: CCCOOOMMMEEENNTTTAAATTTOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!! 

 

                                                                                                                                                                                                                                       LightAngel

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Capitolo 6
*** A palazzo ***


A palazzo

A palazzo.

 

Capitolo 6.

Quello che le si parò davanti agli occhi la face restare a bocca aperta. Il palazzo davanti a cui si era aperto il varco era in marmo bianco decorato d’oro e argento, più alcune gemme rosa, verdi, i motivi erano floreali, ma ciò non toglie che alcune volte variavano e figuravano alcune creature mitologiche: draghi, unicorni alati, ecce…

Attorno al palazzo c’era un ricco giardino, con una meravigliosa fontana e delle piante e fiori che non aveva mai visto, in compenso riconobbe molti salici piangenti e alcuni meli, poi tutti gli altri alberi erano diversi da quelli che ne aveva visti fiori, e dopo aver lavorato in un negozio di fiori ne sapevano parecchio.

Palazzo e giardino erano racchiusi da un cancello sorvegliato da alcune guardie, in divisa bianca, più delle sfumature dei colori dei loro occhi più una gemma, sempre del colore degli occhi della strega che la possiede. In pugno avevano delle aste con una gemma in punta sospesa a mezz’aria, non erano molto alte non più di trenta centimetri, gemma esclusa.

-Doremi, ti vuoi spostare?- protestò una voce alle sue spalle. Di fatti si era bloccata appena uscita dal portale, e Bibì, che era venuta dopo di lei, le aveva sbattuto contro. Ma quando anche lei vide il palazzo rimase a bocca aperta.

-Bello, vero?- disse una voce, non era la madre, era un'altra strega, molto carina che dimostrava al massimo 22 anni. Aveva i capelli color oro, legati in una coda bassa, con occhi azzurri, la sua divisa era dello stesso colore dei capelli. Anche lei aveva un’asta ma era diversa, più alta e la gemma era leggermente più grossa, sospesa a mezz’aria ,e sotto, cioè all’estremità dell’asta,c’erano alcuni conetti d’orati piegati verso l’esterno come per contenere la gemma.

Doremi sorrise e poi rispose: -Si, lo è molto-

-Non siete di qui, vero?- chiese lei.

-Si, è la prima volta che veniamo qui- disse Bibì.

-C’è una ragione in particolare?- chiese curiosa, ma cortese, la ragazza.

-Nostra madre è una strega di questo ordine, lavora a palazzo- disse Doremi.

-Scommetto che sarà una sguattera del palazzo- sopragiunse una voce alle loro spalle, si girarono e davanti a loro videro una strega piuttosto bassa, con i capelli di una specie di viola chiaro e gli occhi castani, aveva la sua divisa da strega e un’asta della stessa grandezza di quella dell’altra strega. Sembrava che avesse la puzza sotto il naso e guardava le due dall’alto in basso.

Le due sorelle la guardarono stupite, o nel caso di Bibì male.

-Sempre scortese come sempre, eh, Mesgi?- disse la ragazza con cui avevano parlato fino a quel momento.

-E tu ti fidi sempre di tutti, Lirin- disse l’altra.

-Fino a prova contraria, è bene dare fiducia alla gente- disse Lirin tranquilla.

-Non in guerra- ribatté l’altra.

-Se lo dici tu… tanto non ti farò mai cambiare modo di pensare, come tu non lo farai cambiare a me- disse Lirin.

-Su questo, ti do ragione- disse la strega, prima di rivolgersi di nuovo a Doremi e Bibì. -Spero almeno che siate delle apprendiste.-

Doremi e Bibì arrossirono leggermente, poi risposero:-No-.

-Allora come mai siete qui, se non è per sostenere un esame? - chiese Lirin cortese come al suo solito.

-E’ comunque per studio- disse Doremi -vuole che conosciamo, oltre alla magia, anche la storia e la lingua del regno. Crede che ci potrebbe essere utile-.

Vostra madre, è molto saggia a farvi fare questo- disse Lirin piacevolmente stupita.

-Come vi chiamate?- chiese l’altra strega.

-Sarebbe buona educazione, presentarsi, prima di chiedere a qualcun altro di farlo>> disse Bibì, alla quale il commento di prima non era andato giù.

-La ragazzina ha ragione, molto piacere io sono il ministro Lirin-.

-Io invece sono il ministro Mesgi- le due credevano che appena le ragazze avrebbero scoperto con chi stavano parlando si sarebbero agitate o che, come minimo, avrebbero iniziato a balbettare delle scuse al loro comportamento (tsè ,se sapessero chi  è davvero Doremi si sarebbero inchinate e avrebbero fatto scena muta NdA Per una volta hai ragione NdB Mi sa che non ti stanno molte simpatiche, eh, Bibì NdA No, Lirin mi sta molto simpatica e mi ha fatto una buona impressione ma l’altra… grr NdB Sorella o cane questo è il problema NdD_bisbigliando_ all’autrice *gocciolone* NdA), ma niente, non avevano fatto una piega.

-Molto piacere io sono Doremi- disse facendo l’inchino alla giapponese.

-Io mi chiamo Bibì- disse facendo anche lei l’inchino, simpatiche o no, l’educazione era l’educazione.

-Scusate, ma chi sarebbe vostra madre?- chiese Lirin.

-Credo che la conosciate- disse Doremi sovra pensiero.

-Ma davvero, e chi sarebbe?- chiese Mesgi sempre più scocciata.

-Io- disse una voce accanto al portale, appena la videro le due si inchinarono e dissero: - Primo ministro.-

-Mamma, come mai ci hai messo tanto?- chiese Bibì, dimenticando le due interlocutrici, a quelle parole Mesgi sbianco mentre Lirin sorrise.

-Hanno suonato alla porta- disse sbrigativa.

-Chi era?- chiese Doremi.

-Vostro padre- disse il ministro.

-Davvero! Così quando torneremo potremo vederlo, e da quando abbiamo ricevuto i poteri che è a pesca.- disse Bibì. Doremi le tappo subito la bocca, infatti a torno alla madre c’era una crescente aurea.

-Calma, mamma, glielo hai chiesto tu di andare fuori per qualche giorno, in modo che non ci saremmo potute allenare come volevamo>> tentò di ricordarle Doremi, ma vedendo che non funzionava molto bene disse: -Che ne dite di iniziare il giro per il palazzo?- tentando di cambiare argomento e, per fortuna, funzionò.

-Va bene, andiamo, voi potete alzarvi e tornare ai vostri compiti- disse rivolgendosi ai due ministri ancora inchinati.

-Buona giornata ministro Lirin, ministro Mesgi- saluto Doremi.

-Buona giornata- disse Bibì.

-Buona giornata ragazze- disse Lirin salutando con la mano.

Mesgi era ancora impietrita, aveva dato della sguattera al primo ministro, la sua carriera era finita.

-Su, dai Mesgi, non fare così, non credo che le ragazze siano così vendicative da riferire, al ministro, la nostra conversazione- disse Lirin a cui le ragazze avevano fatto una buona impressione.

-Lo spero- disse Mesgi piuttosto sconsolata.

Nel frattempo Doremi, Bibì e il ministro erano entrate nel giardino. Da dentro era ancora più bello, ma non si poterono guardare in giro per molto, infatti, subito dopo, dovettero entrare nel palazzo. Che da dentro era, se possibile, ancora più bello che dall’esterno. Nei corridoi, che erano tanti, c’erano dei quadri, che per rappresentavano per la maggior parte ambienti naturali e spesso l’universo, anche alcuni animali della mitologia gli stessi che ornavano l’entrata, che a Doremi ricordavano qualcosa ,ma, pensò, di sicuro li aveva visti in qualche libro. Se così non era, ora di sicuro li avrebbe visti in altri, infatti la loro prima, ed unica tappa, fu la biblioteca. Era enorme, i mobili che ospitavano i libri erano più di duecento riempiti da entrambi i lati alti fino al soffitto, molto, molto alto e su di essi c’erano delle scalette. Senza contare il fatto che tutte le pareti erano formate da scafali, l’unica eccezione, era dove c’era una scrivania circolare, dov’erano posizionati una strega e un mago anziani, i bibliotecari.

-Allora, mamma, da dove dobbiamo cominciare?- chiese Doremi.

-Dalla storia del regno, gli incantesimi li studierete a casa, dove potrete provarli- disse il ministro. Diede loro due libri, e via con la storia dell’ordine della luce, collegata logicamente ai vari ordini. Doremi si stava già iniziando ad annoiare ma studiava, prima finiva, meglio era.

Ma i suoi buoni propositi furono duramente messi alla prova da alcuni nuovi arrivi, appena li vide sbiancò, infatti erano Eufonia, Malissa, la regina, Alexander  e quelli che a quanto pare dovevano essere degli apprendisti dell’ordine delle streghe e quello dei maghi. Rimase un secondo paralizzata, soprattutto vedendo gli apprendisti/e : Tetsuya, Masaru (il ragazzo che piaceva a Melodi),Kayoko, Marina, Reika e la sua cuginetta Erika; ma riuscì a riprendersi e a allontanare la sorella prima che riuscissero a vederle.

-Doremi, ma che ti prende?- chiese Bibì scocciata. Doremi indicò il gruppo e all’istante anche Bibì sbiancò. Erano nei guai, ma che guai, loro madre si era dovuta allontanare un attimo. Non potevano creare un portale perché, da quanto gli aveva spiegato la madre, c’erano dei sigilli che lo impedivano: in caso ai maghi oscuri fosse venuto in mente di fare una visitina.

-E ora che si fa?- chiese Bibì a Doremi, si stava facendo prendere dal panico.

-Siamo o non siamo delle streghe?- chiese Doremi, domanda retorica.

-Ma non possiamo creare dei varchi!- protesto Bibì a voce un po’ troppo alta, tanto che le voci che provenivano dal gruppo si spensero e si sentirono dei passi nella loro direzione.

Doremi bloccò la sorella, in modo che la vedesse in faccia- poi sulle sue labbra si formò la parola: “gatti”.

Questa volta Bibì capì dove voleva arrivare la sorella e si trasformo in un gattino, la stessa cosa fece Doremi. Erano due gattine molto carine, anche se si vedeva che erano piccole: Bibì aveva lo stesso colore del suo cristallo fatato, rosso e quindi Doremi era in rosa.

Anche da gatte non sarebbero passate inosservate, senza contare che una strega esperta come erano la regna, Eufonia o Malissa, le avrebbero riconosciute subito per quel che erano, e cioè streghe.

I passi si facevano sempre più vicini, Doremi iniziò a pensare freneticamente (Non sapevo che Doremi sapesse pensare?0.0 NdB C’è sempre una prima volta NdA Questo è vero NdB C’è l’hanno con me ç__ç NdD_che_va_a_fare_cerchietti_in_un_angolo). Allora, erano circondate da libri, questo non gli era di alcuna utilità, ma un secondo, i libri erano su degli scaffali e se… infatti, eccola lì la loro ancora di salvezza, su quello scaffale c’era un buco. Mancava un libro, ed eccone poco distante un altro. Indico alla sorella il secondo prima di saltare, proprio come un vero gatto, nel primo ed infilandocisi dentro.

Poco dopo l’origine dei passi arrivò, era Tetsuya: -Guardate, che qui non c’è nessuno- disse

-Eppure le voci provenivano da qui- sopragiunse Marina con Kayoko, Reika ed Erika.

In quel momento arrivo anche Mosaru, che iniziò a guardare insistentemente lo spazio dove si trovava Bibì. Doremi, non riflette neanche per un secondo, uscì dal suo nascondiglio e usò la testa di Tetsuya come scala per scendere.

-Ehi, ma cosa…- ebbe il tempo di dire prima di vedere una macchia rosa balzargli in testa e dirigersi verso la porta. Tutti erano troppo stupiti per reagire, così Doremi riuscì a filarsela a tutta velocità, senza essere ostacolata da alcun incantesimo, mentre Bibì se ne andava più discretamente.

Si ritrovarono in giardino. -Ma che diamine ci facevano lì?- disse Doremi, ancora con il fiatone.

-Non lo so, ma a quanto pare ora sono degli apprendisti/e, forse cercavano delle informazioni. Dopotutto con loro c’erano la regina, Malissa e…- disse Bibì, ma si interrupe.

-Eufonia- completò per lei Doremi.

-Quando l’ho vista ho avuto la tentazione di lasciare stare la promessa e di andare dalla mia Spumella- Bibì si sedette nascondendo il viso nelle ginocchia.

-Anche io- ammise Doremi, sedendosi sull’erba accanto alla sorella. -Ma non possiamo, non ancora.- disse quasi in un sussurro.

-Perché deve essere sempre tutto così complicato?- chiese Bibì tra le lacrime.

-Non lo so- ammise Doremi.

-Ora che facciamo?- disse Bibì asciugandosi le lacrime.

-Non possiamo tornare in biblioteca, dove abbiamo appuntamento con la mamma, ne tanto meno andare in giro per il castello, potremmo incontrarli ad ogni angolo. Non sappiamo come contattarla, l’unica cosa da fare è aspettare.-

-E se ci vedranno?- chiese Bibì molto preoccupata.

-Per evitare questo problema faremo come abbiamo fatto prima.- disse Doremi sorridendo.

-Trasformarci e nasconderci?- chiese Bibì scettica.

-Qualche altra idea?- chiese Doremi seccata.

-No, è che se ci trasformiamo la mamma come farà  a riconoscerci?-

-Ci ha allenate e ci conosce, poi appena vedrà gli ospiti della biblioteca e la nostra assenza, farà due più due e ci verrà a cercare, a quel punto noi ci sveleremo per quello che siamo- disse Doremi ottimista.

-E se quando la mamma arriva se ne sono già andati dalla biblioteca?- chiese Bibì seriamente preoccupata.

-In quel caso, possiamo già considerarci morte- disse Doremi serafica.

Sulla testa di Bibì si era formato un *grosso gocciolone*. Doremi invece si trasformo in un gatto e iniziò a girare per il giardino, seguita da Bibì.

In quel momento il cancello si aprì e con un inchino le guardie- che avevano visto al loro arrivo, fecero entrare un ragazzo che loro conoscevano fin troppo bene: Akasuki.

-La regina del regno delle streghe è già nella biblioteca- disse una voce le due micie si girarono e videro che dal palazzo era appena uscita il ministro Lirin.

-Le raggiungeremo immediatamente- disse lui autoritario.

Alle ragazze non sfuggì il suo “raggiungeremo” infatti dopo di lui nel giardino entrarono Torù, Fujio e Leon.

Dire che capitavano tutte a loro era un eufemismo, dove andavano erano braccate dal loro passato come apprendiste streghe, da un lato la regina&Co e dall’altro il gruppo dei FLAT al completo, senza contare il ministro che vedendole avrebbe potuto chiedere il perché fossero trasformate in gatte, roba da incubo (Incubo e restrittivo NdD_stizzita)

Doremi era paralizzata, ora sì, che erano nei guai, anche se la voglia di vedere come si sarebbero comportati Tetsuya e Akasuki era forte, si erano sempre  poco sopportati.

Un occhiata e entrarono nel palazzo, ma appena entrate si sentirono sollevare in aria, il primo ministro le aveva beccate in flagrante, le riappoggio a terra e fece cenno alle due micie di seguirla, ubbidienti lo fecero.

Attraversarono alcuni corridoi e alla fine arrivarono in quello che sembrava (era) un enorme studio con delle grandi finestre, che davano sul giardino fiorito.

-Potete tornare normali- disse il ministro. Detto fatto le due gatte furono avvolte da una potente luce rosa e si ritrasformarono nelle due ragazze.

-So che cosa è successo e sono felice che ve la siate cavata- disse il ministro in tono di scusa.

-Abbiamo passato situazioni ben peggiori e ce la siamo cavata comunque, senza poteri così forti e silenziosi>> disse Doremi sorridendo mentre la sua sorellina annuiva.

-Comunque credo che oggi ne abbiate avute di sorprese- disse leggermente ironica loro madre.

-Già, le nostre tre amiche apprendiste, senza contare Masaru e Tetsuya. Era la prima volta che vedevo le divise da apprendista maschili, pensavo peggio- quest’ultima parte la disse quasi con sollievo, già di immaginava i suoi due amici con un vestito simile al loro tranne che invece della gonna c’erano i pantaloncini.

Sia lei che Bibì scoppiarono a ridere.

-Ora sarà meglio tornare a casa, nel mondo dei mortali. Continuerete lì a studiare ma prima bisognerà uscire dal palazzo, qui…-

-… non è possibile creare portali, si mamma, ce lo hai già detto- concluse per lei Doremi in tono seccato.

-Allora sarà meglio che vi ritrasformiate in gatte- disse tranquillamente (Pensavo che vi sbranasse O.O NdA Naa, si vuole fare perdonare, quindi siamo al sicuro NdD -__-‘ NdA).

Chissà grazie a quale santo, riuscirono ad arrivare alla fine dei confini del giardino senza incontrare qualcuno di conosciuto.

A casa le due ragazze fecero molte feste a loro padre (Ma che siamo cani? NdB Era solo un modo di dire! -__-* NdA), ma poi, la madre, gli diede i libri che avevano iniziato a leggere in biblioteca con  l’ordine di continuare. Cosa assai difficile visto che nelle loro menti c’era ancora il ricordo di Illune, dei luoghi e delle persone che avevano visto.

Doremi iniziò a pensare che se oggi le fossero stata viste i loro guai sarebbero finiti, e che avrebbero finalmente riavuto con loro fate e amici, ma così avrebbero violato una promessa. Cosa che Doremi non avrebbe mai fatto, se non in caso di estremo bisogno, come un attacco.

Ma mentre lei era nel pieno di tutti questi pensieri una voce la riporto alla realtà o almeno ci provò.

-Doremi… Doremi- Bibì tentava di risvegliarla dai suoi pensieri prima che loro madre la notasse e si cacciasse nei guai, ma troppo tardi…

-DOREMI!!!- quest’urlo brusco, a pochi centimetri dalle sue orecchie, la fece sobbalzare e il bicchiere con l’acqua che era accanto a lei esplose. -Ti dispiacerebbe prestare un po’ di attenzione o almeno provarci?!- disse la madre arrabbiata. A quanto sembrava in quel momento doveva aver iniziato a parlare, comunque, le,i non si era accorta di niente.

-Come avevo iniziato a dire…- occhiataccia a Doremi - non so come farvi diventare apprendiste, per il regno delle streghe avete passato tutti gli esami possibili ed immaginabili per diventarlo, avete i cristalli e per ri-fonderli con i vostri poteri originari non posso farvi diventare delle normali apprendiste.- disse sconsolata.

-Scusa, mamma, ma qual è la differenza se siamo streghe della luce o no. Siamo comunque delle vere o proprie streghe!- protestò Bibì.

-Piccola, ancora non ti rendi conto di quali e quanti poteri possedete, e alcuni sono molto più forti di quelli che hai come nell’ordine delle streghe- disse il ministro.

-Senza contare il fatto che sarebbe… ehm… particolare che il nostro regno avesse per regina una strega che non facesse neanche parte dell’ordine su cui dovrebbe governare- disse Doremi saggia. (“Doremi saggia” O.O NdB Forse ho un po’ esagerato… NdA).

-Ma, allora, come si fa?- chiese una sconsolata Bibì.

-Quando sarà il momento lo sapremo- disse tranquillamente Doremi aveva fiducia in sua madre-regina, sapeva che le avrebbe aiutate.

-Speriamo- disse loro madre un po’ demoralizzata, -nel frattempo sarà meglio continuare con le lezioni, e per favore impegnatevi!- quest’ultima frase la disse guardando Doremi.

Sai mamma eppure Illune non mi sembrava un posto completamente sconosciuto- disse Doremi, in effetti era vero, anche se era rimasta strabiliata dalla magnificenza della reggia, non era per così dire- una cosa nuova, all’inizio aveva pensato al sogno, ma poi aveva capito che nel sogno non si trovava ad Illune ma, che con molte probabilità, si era trovata alla vera reggia.

-Infatti ci sei già stata- disse con noncuranza il ministro.

Doremi non assimilò subito l’informazione, ma appena comprese appieno le parole della madre non si trattenne dall’esclamare:-Eeeehhhhhhh!-

 

 

Bene ed anche il sesto (Almeno stavolta sai a che capitolo siamo arrivati U.U NdAlex-kun In che lingua te lo devo dire che non puoi intervenire visto che ancora non sei entrato in scena! >.< NdA Quindi quando accadrà potrò intervenire come mi piace ne tuoi commenti *__* NdAlex-kun Certo… che no? ^__^ NdA -__-‘ NdAlex-kun) è finito, non so bene tra quanto riuscirò a pubblicare il prossimo (Ammettilo che non sai qual è NdAlex-kun ZITTO!!! >.<***** NdA) Comunque è ancora da correggere (Allora possiamo stare freschi NdAlex-kun Scusate, commetto un omicidio e torno NdA_armata_di_spada_fregata_ad_Alex).

Mi raccomando: CCCOOOMMENNNTTTAAAAATTTTEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

                                                                                                                                                    LightAngel

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Capitolo 7
*** Un vecchio amico ***


Un vecchio amico

Un vecchio amico

 

Capitolo 7.

-Cosa ho detto che fate quella faccia?- chiese il ministro ingenuamente.

Doremi, invece. stava per esplodere in una crisi isterica, ma riuscì a trattenersi: -Mi puoi spiegare come è possibile che io sia già stata in quella città?-

-Semplice, ti ci ho portato io-.

Uno… due… tre… sì, Doremi stava mettendo in pratica il consiglio della madre per non esplodere: -Ti potresti spiegare?-

Il ministro vedendo la figlia “leggermente” arrabbiata pensò che fosse meglio dare delle spiegazioni, e in fretta (Prima che mi distrugge tutto ç__ç NdA). -Quando è nata Bibì, per sigillare i suoi poteri, abbiamo dovuto andare nella città di Illune e visto che il danno sarebbe stato fatto, io e tuo padre, decidemmo di portare anche te e trattenerci per un mese, a palazzo non sarai venuta non più di un paio di volte, visto che abitavamo in una casa più in paese-.

-Capisco Bibì che era una neonata, ma come mai io non mi ricordo niente?- chiese Doremi, un mese che si passa in un paese pieno di maghi e streghe, senza contare il fatto che essere una strega era sempre stato un suo sogno, o meglio, ora che ci pensava, più che un sogno era un suo diritto.

-Ti ho fatto un incantesimo in modo che non ricordarsi- disse il ministro.

-Ma è contro le regole- disse, scioccata Bibì, che fino a quel momento era stata zitta.

-No, è contro le regole cancellare i ricordi, cosa che io non ho fatto. Li ho solo nascosti un angolo buio nella tua memoria, come se li avessi sigillati- spiegò il ministro.

Doremi non poté fare a meno di pensare che fosse ingegnoso, e parecchio. Ma più di tutto ora le interessava riavere questi ricordi. -Come faccio?- si limito a chiedere.

La madre la capì al volo, e le disse: -Basta che lo vuoi-

Doremi, chiuse gli occhi e tentò, ma non aveva capito bene come fare, volere ricordare, ma ricordare cosa? Da dove avrebbe dovuto cominciare, ma sapeva che se anche avrebbe chiesto a sua madre non sarebbe stata più esauriente, dopotutto la loro magia si basava sulle sensazioni, sullo stato d’animo. Se lei non ci avrebbe creduto non sarebbe successo niente.

Si concentrò più che poteva, poi successe qualcosa, una voce che le chiedeva se stava bene, la voce di un ragazzino, subito dopo tutti insieme riaffiorarono i ricordi, come una marea, ricordi che si sovrapponevano l’uno con l’altro.

Portò le mani alla testa, che le faceva male, e sussurrò: -No, non così non tutti assieme…-.

La madre era preoccupata, il sigillo si sarebbe dovuto rompere più piano, e non così. Ma non aveva calcolato i poteri fuori dal comune della principessa. Diamine era stata una stupida a non mettere in conto questa variante.

Passò qualche minuto in cui nel viso di Doremi si susseguirono varie espressioni: dalla sorpresa, all’imbarazzo all’allegria. Alla fine aprì gli occhi e chiese: -Come sta Alex?-

La madre sorrise, la ragazzina era riuscita a mettere in ordine tutti i ricordi: -Sta benissimo-

-Chi è Alex?- chiese Bibì curiosa.

-Nessuno di particolare- disse Doremi.

-Ma…- iniziò la bambina.

-Nessuno che conosci- disse Doremi prima che potesse continuare.

-Va be’ se lo dici tu…- disse Bibì anche se non ne era molto convinta.

-Mamma posso andare in camera mia?- chiese Doremi.

-Va bene, credo che tu voglia mettere assieme e in ordine tutti i ricordi- disse il ministro.

-Grazie- disse prendendo il libro e salendo in camera sua, arrivata posò lo posò sulla scrivania e si straglio sul letto abbandonandosi ai ricordi.

 

Era appena arrivata nella città di Illune, e dopo tutti le raccomandazioni fatte dalla madre aveva avuto il permesso di uscire.

Per le vie della città si sentiva a disagio, c’erano tutte quelle streghe e quei maghi vestiti in un modo diverso dal suo, e forse, per questo attirava l’attenzione. Quando passava non erano poche le persone che la guardavano incuriosite, alla fine non c’è la fece più e decise di allontanarsi dal centro abitato, prese un vicolo piuttosto scuro e appena non vide più nessuna strega in vista iniziò a correre, corse per un bel po’ finche con suo sommo orrore si rese conto di essersi persa.

Tentò di tornare da dove era venuta, ma non se lo ricordava, visto che aveva fatto tutto la strada di  corsa.

Non si perse d’animo e decise di continuare a camminare, appena avrebbe incontrato qualcuno avrebbe chiesto delle indicazioni.

Camminò per circa un quarto d’ora finché non  si ritrovò nei pressi di un fiume, decise di avvicinarsi, ormai iniziava ad essere stanca ed ad avere sete.

-Tò guarda, una mocciosa mortale- disse una voce alle sue spalle.

Si girò e vide un bambino che al massimo poteva avere un paio d’anni in più di lei, ma  non era molto rassicurante…

-Mi sa che hai ragione- disse un'altra voce, era un altro ragazzo e come il primo non era molto tranquillizzante, accanto a lui c’era un terzo ragazzo e poi un quarto.

-Già, allora cosa ne facciamo di lei?- chiese quest’ultimo.

-Chissà se le va di fare un bagnetto?- disse ironico il primo che aveva parlato, forse era il capo.

-Ottima idea- dissero i tre in coro, mentre tutti e quattro iniziarono ad avvicinarsi in modo sempre più pericoloso, lei iniziò ad indietreggiare, ed in breve si ritrovo sull’orlo del fiume. Era nei guai e lei lo sapeva.

-Smettila di fare così e buttati direttamente nel fiume- disse scocciato il capo dei quattro.

-Perché?- riuscì a sussurrare Doremi spaventata.

-Perché?- ripeté il bullo facendo finta di pensarci – Mmm…perché mi và- disse maligno, così dicendo avanzò di più e Doremi fece un passo indietro era sull’orlo del terreno, un altro passo o anche meno e sarebbe stata in acqua e il fiume, anche se non lo sembrava, era piuttosto profondo, in modo particolare per una bambina di a mala pena 5 anni.

Sembrava che ormai non avesse più via d’uscita finche…

-Lasciatela stare, non vi ha fatto niente!- esclamò qualcuno, Doremi si girò verso quel qualcuno e vide che era un ragazzo circa dell’età degli altri, aveva capelli castani ribelli e due bellissimi occhi verdi.

-E a te che cosa ti importa?- disse uno dei quattro ragazzi.

-E a voi perché preme tanto il fatto di buttarla nel fiume, sapendo che potrebbe farsi male, e sul serio!- ripeté infuriato il ragazzo, intorno a lui si stava formando un energia verde (come quella che ora può scatenare sia lei che sua sorella), i tre ragazzi ne furono intimoriti e se la diedero a gambe.

Quel ragazzo le si avvicino ma lei non ne era affatto intimorita, al contrario le ispirava fiducia.

Lui la guardò un po’ sorpreso poi chiese: -Non hai paura di me?-, infatti erano in molti a spaventarsi quando a lui si formava quell’aurea, visto che tutta quell’energia poteva essere molto pericolosa, in modo particolare ad un ragazzo così giovane.

-Perché dovrei? Mi hai appena aiutato- disse lei sorridendogli.

Il ragazzo rispose al sorriso poi chiese: -Come ti chiami?-

-Il mio nome e Doremi. E grazie per prima-

-Di niente, il mio nome è Alex- rispose il ragazzo.

Strano ma vero Doremi non fece come al solito e se ne innamorò (Sta per esserci la fine del mondo 0_0 NdB Si salvi chi può O_O NdA ù__u NdD) ma invece lo elenco come un amico di cui potersi fidare ciecamente.

Da quel giorno tra di loro si instaurò una meravigliosa amicizia, anche ad Alex quella bambina aveva ispirato fiducia e, quando le aveva chiesto se fosse ancora arrabbiata con quei ragazzi e lei aveva risposto di no, che verso di loro non provava alcun rancore, lui aveva avuto la conferma che quella ragazzina meritava la sua fiducia, perché non lo avrebbe tradito.

Le aveva fatto da cicerone per tutta la città, e avevano passato insieme giornate meravigliose.

C’è da dire che tra tutte le sue coetanee Alex era molto corteggiato, e una volta Doremi gli chiese, dopo l’ennesima ragazza che gli aveva proposto di uscire e lui aveva rifiutato:

- Perchè non hai accettato?- chiese lei curiosa.

Alex alzo le spalle e disse: -Non mi interessava, perché avrei dovuto accettare di uscire con lei?-.

Doremi sbuffò: -Se continui così nessuna ragazza vorrà più uscire con te-

-Allora?-

-Ma dimmi Alex ma tu hai mai dato un bacio ad una ragazza?- chiese Doremi serafica, Alex divenne rosso come un pomodoro maturo e balbettò -M-ma che domande fai?-

-Ah, ho capito, no- disse Doremi con lo stesso tono di prima.

-Perché, tu?- disse lui provocatorio.

-No, non ho mai dato un bacio ad un ragazzo, e non me ne dispiace-  rispose la ragazzina guardandolo.

-Perché?- chiese lui curioso, nel frattempo erano usciti dalla parte più abitata della città ed erano arrivati in un prato che delimitava con un boschetto, uno dei loro posti preferiti.

-Credo che il primo bacio si debba ricordare, e se lo darò preferisco darlo a qualcuno a cui allegherò dei bei ricordi, che ad un ragazzo occasionale- (Magari ragionasse così anche ora -__-‘’ NdA Già crescendo è andata peggiorando V__V NdB <__< sai Bibì, tu dovresti essere l’ultima persona a parlare NdD °///° NdB) disse la ragazza sedendosi sul prato.

-Come me?- chiese Alex.

Doremi lo guardò negli occhi un po’ perplessa poi sorrise e disse: -Se tra di noi come amici non cambierà niente, allora sì-

-Bene- si limitò a dire il ragazzo prima di avvicinarsi a lei e darle il suo primo bacio a fior di labbra.

Quando il bacio finìi lui si alzò e le disse dolcemente, come al suo solito –Andiamo, si è fatto tardi- Doremi annuì, e dopo essersi levata della terra dai pantaloni lo seguì a casa.

 

-Questa a mia madre gliela faccio pagare- disse Doremi a voce, alta interrompendo per un secondo il flusso dei ricordi, cavolo farle dimenticare il suo migliore amico, non che il ragazzo a cui aveva dato il suo primo bacio!

 

Passarono molti altri giorni insieme e per fortuna Doremi notò che tra di loro non era cambiato proprio niente, la loro amicizia era molto forte e insieme ne avevano combinate tante ma come ogni cosa anche le cose belle anno una fine.

Un mese, dopotutto, erano solo trenta giorni, giorni che erano trascorsi in fretta, troppo in fretta secondo Doremi, ma non poteva far ritornare indietro il tempo, e anche potendo non l’avrebbe fatto, ogni giorno era stato diverso dall’altro e ogni giorno aveva reso la loro amicizia più indissolubile.

In quel mese Doremi lo aveva conosciuto affondo, ora sapeva che come mago era potente per la sua età, che da grande gli sarebbe piaciuto entrare nell’esercito reale, perché voleva proteggere le persone che gli volevano bene e a cui lui teneva, senza contare il fatto che gli sarebbe piaciuto almeno vedere, quando sarebbe tornata, la loro principessa…

 

Questo suo sogno è stato realizzato senza che neanche lui se ne accorgesse, pensò Doremi sorridendo.

 

… le aveva raccontato la storia del loro regno, dei loro poteri e della possibilità di diventare apprendiste per poi streghe.

-Ti prometto- gli aveva detto, -che diventerò anche io una strega dell’ordine della luce, in modo che prima o poi ci potremmo rivedere- disse seria.

Già prima o poi, nel frattempo il giorno della partenza per ritornare nel mondo dei mortali si stava facendo sempre più vicino, finche non arrivò.

Lei, sua madre e la sua sorellina (tenuta dalla madre) si stavano dirigendo verso il varco appena creato. Non aveva detto niente ad Alex, non sapeva che sarebbero partite proprio qual giorno, non voleva dovergli dire addio, come a quella città di cui si era innamorata. No, non c’è l’avrebbe fatta a dirgli addio.

Ma non sapeva come qualcuno ad Alex doveva averglielo detto, infatti poco prima che entrasse nel varco lui arrivo correndo e la chiamò: -DOREMI!!!-

Lei si girò più felice che stupita, stava per andare da lui, guardo la madre che annui e disse:<< 5 minuti>>

Gli andò incontro e chiese: -Che cosa ci fai qui?-

-Cosi che mi dici? E io che me la sono fatta a corsa per venire in tempo per salutarti!- disse lui fingendosi offeso.

Doremi riconosciuto l’errore mormorò uno -scusami-.

-Dai, stavo scherzando!- disse lui, di scatto Doremi lo abbraccio e in lacrime disse :- Non voglio lasciarti, tu sei l’unico vero amico che ho-.

-Doremi, di amici come me ne incontrerai molti.- disse lui dolcemente, poi le prese il viso tra le mani asciugandole le lacrime -Poi questo non è un addio ma un arrivederci, ti ricordo che mi hai fatto una promessa e voglio che tu la mantenga, ma ora non piangere più.-

Lei ubbidì e gli sorrise -Hai ragione ci rivedremo, diventerò una strega-

-Doremi dobbiamo andare- disse sua madre, le dispiaceva interromperli ma era ora. Comunque avrebbe fatto in modo che quello tra i due ragazzi non fosse un addio ma, come avevano detto loro, un arrivederci.

-Allora ciao- disse Doremi avviandosi dentro il varco.

-Ciao- disse il ragazzino.

Quella era l’ultima volta che lo aveva visto, comunque il giorno dopo conobbe Melodi.

 

Finalmente, Doremi, sapeva da dove nasceva la sua voglia la sua ostinazione a diventare una strega, tutto era scaturito da una promessa, da una promessa che aveva fatto al suo amico: il MaHo, Eufonia, Alexander, Lullabi, Hanna, il gruppo dei FLAT, Mindy.

Tutti loro li aveva conosciuti solo grazie al suo inconscio desiderio di mantenere una promessa. Si ricordava che lei e Alex avevano fatto delle foto e sicuramente le aveva la madre, appena finito  di pensare questo si fiondò in cucina dove si trovava il ministro.

-MAMMA!!!!!- urlò scendendo le scale, e per poco non le faceva in caduta.

Invece la madre sobbalzo non credeva che sarebbe scesa così in fretta, -Che cosa c’è?-

-Le… foto…-disse ansimando.

-Quali?- chiese il ministro.

 -COME QUALI?!!!!- (Espressioni che passarono sul viso di Doremi nel giro di due secondi: O__O 0__0 °__° -__-  >__< >o< NdA) urlò la ragazzina, come poteva essersene dimenticata o magari le aveva distrutte in caso lei le avesse trovate. No, questo no.

-Ah, sì, ora ricordo! Te le vado a prendere- disse avviandosi in soggiorno, prese un librone di dimensioni bibliche: “Guerra e pace” e ne tirò fuori le foto.

Aveva avuto l’idea geniale di metterle lì, sapeva che ne Bibì o Doremi lo avrebbero mai preso, un libro di mille e rotti pagine, la versione integrale in Italiano, inglese e giapponese, dubitava che sarebbe mai potuto interessargli e comunque dove lo aveva messo non attirava l’attenzione.

 -Ma mamma scusa lì non era un posto un po’ pericoloso?- chiese Doremi sconcertata.

-Più una cosa la si ha di fronte ai propri occhi più non la si vede- si giustifico la madre. -Ecco tieni queste sono tue- disse porgendogli un mazzo di foto.

-Grazie-- disse Doremi prima di ri-fiondarsi nella propria camera.

-Ma che succede?- disse Bibì mentre sentiva la porta della sorella sbattere -mi sembra di essere in un manicomio- si disse sconcertata, tornando poi a studiare (Invece di mia sorella maggiore io studio NdB_molto_orgogliosa_di_sé Io invece sto ricordando, e se non fosse per nostra madre per ora anche io starei studiando! NdD Se, se e noi ci dovremmo credere NdA&NdB)

 

 

Ed anche questo capitolo è andato ^_________^, anche se mi ha fatto faticare un po’ (Dì più che altro che non ti andava di correggerlo NdAlex XP NdA), so che rispetto al normale è stato pubblicato un po’ in ritardo, ma sembra che tutti i prof si stiano coalizzando per farci avere un compito a giorno T__T (Quanto mi dispiace NdAlex Te lo dico in poche parole: NON SEI ANCORA ENTRATO NELLA STORIA, QUINDI CHIUDI IL BECCO >o< NdA Rileggi il capitolo NdAlex …Fatto! ^__^  Ma a te è sfuggito il punto che Doremi ti ha “solo” ricordato, ma non sei ancora entrato nella storia ^_______^ NdA ç__ç NdAlex).

Spero di poter aggiornare al più presto, ma ora vorrei ringraziare a tutti quelli che mi commentano ^_________^ è anche grazie a voi che la fic va avanti.

Mi raccomando: COOMMMEEENNTTTAAATTTEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

                                                                           LightAngel

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Capitolo 8
*** La guardia del corpo ***


La guardia del corpo

La guardia del corpo

 

Capitolo 8.

L’indomani mattina come al solito iniziarono con le lezioni, (Eh, adesso basta! Ogni giorno la stessa solfa, mattina = lezioni! NdD Che c’è, preferivi Mattina = lezioni; pomeriggio = lezioni. Se vuoi lo posso fare questo cambiamento NdA_angelica Ricattatrice NdD Eh, eh *evil grin* NdA) ma quel giorno loro madre aveva una notizia da comunicargli.

-Ci sono dei problemi, mamma?- chiese Bibì preoccupata.

-No, no, è che ho preso una decisione- disse lei sedendosi su una poltrona in salotto.

-E sarebbe?- chiese Doremi alzando gli occhi dal libro.

-Doremi, tu e le tue amiche siete riuscite a cogliere il fiore del sommo amore, in parte è grazie a voi se nel mondo delle streghe e dei maghi e ritornata la pace, in un certo senso, siete famose nel mondo della magia-  disse loro madre.

-E allora, non dovrebbe essere una cosa buona?- chiese Bibì.

-No, se visto che vi siete fatte una fama come persone buone, veniate catalogate per i maghi oscuri come persone da eliminare.- disse preoccupata.

-Se ci attaccassero useremmo i nostri poteri per difenderci- disse noncurante Bibì.

-Con tutte le streghe in giro che ci conoscono? O più semplicemente Melodi, Lullabi, Sinfoni  e Mindy?- chiese Doremi, preoccupata pure lei, -Senza contare che ho fatto una promessa-.

-Hai ragione, allora che si fa?- chiese Bibì guardando prima l’una poi l’altra.

-Avevo pensato…- inizio cautamente il ministro, non aveva la più pallida idea di come l’avrebbero presa -… ad una guardia del corpo-.

Silenzio di tomba. Neanche quando Bibì iniziò a dire che era una buona idea Doremi riuscì a registrare per bene l’informazione.

-Avevo pensato ad uno dei migliori generali del nostro regno- disse tranquillamente il ministro, visto che Bibì l’aveva presa bene e Doremi era ancora scioccata, sarebbe stato meglio concludere in fretta.

- M-mamma stai scherzando?- chiese Doremi che evidentemente era riuscita a riprendersi.

-No, non abbiamo altra scelta- disse sintetica il ministro.

-Ma come spiegheremo perché siamo seguite 24 ore su 24 da un adulto?- chiese Doremi arrabbiata. -Perché oltre a noi dovrebbe stare dietro anche alle altre, vero?!- esclamò sempre più arrabbiata.

Già che non le piaceva non poter raccontare tutto alle sue amiche, figuriamoci dovergli mentire spudoratamente, non era stato ma in lei mentire, essere stata una strega l’aveva costretta a farlo e per lungo tempo, quando aveva perso i poteri almeno, aveva pensato, che non avrebbe dovuto mentire più a nessuno, e ora tutto questo, non aveva neanche le  sue migliori amiche con cui potersi confidare. Sì, è vero, c’era sempre Bibì, ma il loro carattere era molto differente, dubitava che l’avrebbe capita a pieno.

Nel frattempo, gli oggetti nella stanza, stavano iniziando a vibrare in un modo pericoloso, ed intorno alla ragazzina si stava formando la sua aurea rosa.

-Doremi, calmati…- la imploro sua sorella minore, ma lei neanche la sentì. L’unica persona che in quel momento voleva sentire era il primo ministro.

-Credi che non ci abbia pensato?! Secondo te non ho passato una notte insonne, rigirandomi su questa ipotesi? Ma che cosa credi che sia più importante: dire qualche bugia o la vita delle tue migliori amiche?- chiese il ministro alzandosi di scatto.

Quelle parole colpirono Doremi. Era vero, qui non c’era di mezzo il fatto di diventare una strega oppure o no, cioè in ballo c’era pure quello, ma erano in guerra e lì si parlava della vita delle persone.

-Scusa, hai ragione- disse piano.

-Bene ora lo contatto, arriverà nel pomeriggio- disse uscendo dal salotto, non prima di aver sorriso a Doremi assicurandogli, in quel modo, che andava tutto bene.

Il pomeriggio arrivò in fretta, la loro nuova guardia del corpo sarebbe arrivata verso le 6 minuto più minuto meno…

Ormai l’ora si stava avvicinando, e Bibì aveva iniziato a camminare per il salotto avanti e indietro cercando di allontanare il nervosismo, ma l’unica cosa che era riusciva a fare era far innervosire gli altri.

Il tempo nel frattempo sembrava che stesse rallentando, l’unica tranquilla era Doremi, che tanto aveva deciso di non dare alcuna importanza al nuovo arrivato, al contrario dei suoi genitori che sembravano pronti ad esplodere al minimo dettaglio fuori posto.

Poi d’un tratto sentirono qualcosa, un varco che era appena stato creato nel giardino, tutti si precipitarono fuori per accogliere il nuovo arrivato che non si fece attendere: Doremi e Bibì si aspettavano un adulto che ricordasse una specie di armadio, ma quanto si sbagliavano…davanti a loro si parò un ragazzo di circa quindici anni alto un dieci centimetri più di Doremi era muscoloso sì, ma non in modo esagerato, comunque faceva la sua figura, era molto carino, capelli castano ribelli e due occhi verdi color smeraldi. Stop, stop torniamo indietro: capelli castani ribelli, occhi verdi…

-Alex…- disse piano Doremi, come se non fosse molto sicura di quello che stava dicendo.

Il ragazzo la guardò ben bene poi disse -Doremi?-

Ormai ne erano sicuri, Doremi gli si getto letteralmente al collo e il ragazzo lascio cadere le valigie per poterla abbracciare. Il resto della famiglia decise che era meglio sparire.

-Non credevo di trovarti qui- disse il ragazzo. -Mi avevano detto che avrei dovuto proteggere la ragazza che aveva colto il fiore del sommo amore- disse quando Doremi lo ebbe lasciato andare --Tu come mai sei qui?- chiese curioso.

-E’ me che devi proteggere- disse Doremi sedendosi sull’erba aspettando la reazione del suo amico, che non tardò ad arrivare: -Stai scherzando?- si limitò a dire sedendosi sull’erba accanto alla ragazza.

-No, non sto scherzando. Vuoi che ti racconti la mia storia?- chiese lei guardandolo negli occhi.

-Certo, e io, in cambio, ti racconterò che cosa mi ha portato qui- disse il ragazzo.

-Affare fatto- disse Doremi stringendogli la mano come se stessero suggellando un contratto. Entrambi scoppiarono a ridere di gusto.

Doremi, racconto al ragazzo di come era diventata un apprendista e del MaHo. Divise la storia principalmente in cinque parti:

-         la prima quando diventano tutte e quattro apprendiste, diventano streghe e perdono i poteri per aiutare la loro amica.

-         la seconda con l’arrivo di Hanna e la successiva distruzione dei cristalli fatati per riuscire a cogliere il fiore del sommo amore.

-         la terza con l’arrivo di Mindy e il ritrovamento della ricetta preferita dell’ex regina.

-         la quarta con Hanna che diventa grande e la distruzione del loro secondo cristallo per ricostruire quello della principessa.

-         la quinta quando loro madre rivelava a lei e a Bibì che erano delle streghe di nascita (non gli aveva detto però di essere la principessa, anche se le dispiaceva, la promessa era valida anche per lui).

Alex la guardava  stupito, ma felice, che la sua amica in tutti quegli anni non fosse cambiata, ma al contrario aveva mantenuto, anzi resi più forti, i principi che aveva quando si erano conosciuti.

-Non posso dire che tu non ti sia data da fare per mantenere la promessa che mi avevi fatto- disse il ragazzo.

-Aspetta, non ti ho raccontato la parte più divertente, e che ogni tanto mi da la voglia di farla pagare a mia madre in qualche modo- disse facendo una smorfia.

-E cioè?- chiese lui tranquillo.

-Che io non mi ricordavo di averti fatto una promessa, o meglio non mi ricordavo l’intero periodo che avevo passato ad Illune. - disse lei più tranquilla.

-Come non ti ricordavi del periodo trascorso ad Illune?- chiese Alex.

-Credo che mia madre avesse paura che mi sarebbe potuto sfuggire qualcosa con qualcuno, quindi ha nascosto i miei ricordi in un angolo della mia memoria, in modo che, finché non fossi stata una strega, non ci sarei potuta arrivare- disse lei.

-Ingegnoso, cancellando i ricordi avrebbe infranto la legge me non nascondendoli…- riflette il ragazzo a voce alta.

-Sarà ingegnoso, mi è dispiaciuto averti dimenticato per così lungo tempo- disse lei.

-Non importa, l’importante è che adesso ti ricordi chi sono e dei giorni che abbiamo passato insieme- disse lui con il suo tono di voce cordiale di sempre (“sempre” NdA_sarcastica).

-Hai ragione, ma ora tocca a te raccontare- disse la ragazza. -mia madre ci aveva detto che sarebbe arrivato uno dei migliori generali del regno, come mai sei arrivato tu?- chiese lei curiosa.

-Doremi-chan mi sottovaluti- disse lui sorridendole.

-Stai dicendo che… ma hai solo quindici anni!- disse lei sorpresa.

-Mi sono dato da fare e non mi sono mai tirato indietro.- spiegò il ragazzo.

-Sono molto felice per te!- disse la ragazza abbracciandolo,-sei riuscito a realizzare il tuo sogno-.

-E tu c’è la farai presto- disse il ragazzo.

-Lo spero, ci sono sempre andata così vicino a diventare una strega, ma poi all’ultimo momento vedevo tutti le mie fatiche sfumarmi tra le mani- disse lei sconsolata.

-Però non ti sei mai arresa- disse il ragazzo.

-E’ vero e mai lo farò!- dichiaro lei.

-Lo spero e ricordati che ora ci sono io, e se avrai bisogno di me ci sarò sempre- ( &__& NdA_con_un_attacco_di_diabete_da_scene_smielose -__-‘’’’ NdAlex) disse lui alzandosi -sarà meglio andare, ci avranno dati per dispersi-.

-Conoscendo mia sorella starà sclherando per sapere chi sei- disse Doremi ridacchiando.

Come preannunciato da entrambi, tutti gli altri membri della famiglia li stavano aspettando impazienti.

-Credo che Doremi ti abbia raccontato tutto- disse il ministro.

-Tutto o quasi- disse il ragazzo. Aveva capito che non gli stava dicendo tutto, la conosceva troppo bene perché potesse mentirgli.

Il ministro guardò la figlia che aveva un aria colpevole. -Visto che Doremi non ti sa mentire credo che sia meglio che ti dica la parte che lei non ha potuto per via di una promessa-.

Alex guardò Doremi confuso, e lei annui. -A chi hai fatto questa promessa?-.

- L’ha fatta alla regina del nostro ordine- disse il ministro.

Alex era scioccato, cioè la regina era morta questo lo sapevano tutti, e ne era sicuro, da quanto sapeva non si sarebbe mai finta morta quando il regno aveva avuto bisogno di lei. Ma allora di che diamine stavano parlando? Eppure vedeva che non stavano scherzando.

-Credo che sia meglio che ti spieghi…- disse il ministro vedendo la confusione del ragazzo - la nostra regina, era una strega molto potente ed esperta e se qualcuno ne ha bisogno può farsi vedere in sogno, ma ciò può essere fatto se la strega con cui si vuole mostrare è molto potente o ha un cuore molto grande-.

-Cosa che Doremi è entrambi, come principessa del nostro regno- disse Alex stupendo tutti,  compresa Doremi, ma quel ragazzo la conosceva così affondo da averlo capito, va bene che lei faceva pena a mentire, ma se in un paio d’anni nessuno era riuscito a capire che era una strega…

-Come l’hai capito?- chiese Bibì.

-Conosco Doremi troppo bene perché possa avere dei segreti con me, all’inizio non capivo bene che cosa fosse che nascondeva, ma quando il ministro… - altro schok generale visto che nessuno gli aveva detto che la madre di Doremi era il ministro -… mi ha detto che la regina le era apparsa in sogno, ho tentato e a vedere le vostre reazioni ci ho azzeccato in pieno, giusto?- (SDONG *caduta dell’autrice* in poche parole hai tirato ad indovinare #__-‘’’’’ NdA Giusto ^__^ NdAlex)

-Un ragazzo con un cervello, specie in via di estinzione- disse Bibì ironica a voce alta.

*Gocciolone* del padre e delle due: -Bibì…-

-Dai papà, stavo scherzando- disse lei in imbarazzo.

-Io non ne sarei tanto sicura- disse Doremi piano, in modo che solo il suo amico potesse sentirla.

*Gocciolone* Alex

-Scusa, io ancora non mi sono presentata, il mio nome e Bibì, molto piacere- disse facendo l’inchino alla giapponese.

-Il mio nome è Alex- disse lui facendo anche l’inchino.

Dopodichè seguirono le presentazioni con il padre di Doremi e il saluto con la madre.

Mentre, Doremi, guardava la scena le venne un idea e si rivolse subito alla madre: -Mamma, mi avevi detto che un giorno di questo io e le mie amiche saremmo potute andare al mare,no?- iniziò.

Anya annuì. E Doremi continuò -Una giornata al mare sarebbe ottima per presentargli Alex.-

-Doremi una volta tanto ha avuto una buona idea, giusto mamma?- chiese Bibì.

-Sì, perché no. A te Alex va bene anche domani?- chiese il ministro rivolgendosi al generale.

-Non c’è alcun problema, anzi mi piacerebbe visitare al più presto la città e iniziare dal mare non è male come idea.- disse lui.

-Perfetto, se Doremi si mette in contatto con le altre per me non ci sono problemi- disse il padre.

-Va bene accompagno Alex, e telefono- Doremi si stava avviando fuori dal salotto, quando si blocco e si girò verso i suoi genitori e chiese: -Dove lo accompagno?-

Caduta di gruppo, quando riuscirono a rimettersi in piedi i suoi genitori e sua sorella la guardavano con un enorme *gocciolone* sulla testa, mentre Alex scuoteva le testa come per dire: “non cambierà mai, è sempre la solita…”

-Ma scusate, è vero non c’è una camera per gli ospiti!- si difese Doremi, e non aveva tutti i torti.

-Invece ora c’è, ed è davanti alla tua camera- disse il ministro alla figlia. <

-La ringrazio- disse il ragazzo.

-Di niente, e quando siamo in questa dimensione dammi del tu- disse il ministro.

-Va… va bene…- disse il ragazzo un po’ incerto.

-Ora andiamo- disse Doremi prendendolo per un braccio.

Doremi fece come la madre le aveva detto, lo porto nel corridoio, dove c’era la sua camera, e in effetti c’era una porta che non aveva mai visto prima, entrarono. Era molto spaziosa con una grande finestra che dava sull’albero del varco, le pareti erano bianche poi la maggior parte delle cose (lenzuola, tende ecce…) erano in verde, c’era pure una libreria con dei libri scritti in una lingua che Doremi non conosceva, forse quella del regno, loro madre in breve avrebbe dovuto insegnargliela.

Alex si sedette sul letto guardando la sua nuova camera, Doremi iniziò a fissare i libri per non doverlo guardare in faccia.

-Alex…- lo chiamò piano, ma lui la sentì e la guardò, ma lei no. -Ora che sai, come me che sono la principessa, nel il nostro rapporto di amicizia cambierà qualcosa?- chiese non riuscendo a guardarlo.

Lui sorrise dolcemente e si alzò avvicinandosi alla ragazza, quando le fu a pochi centimetri le sfiorò il viso in modo che lo guardasse in faccia.

-Tu vuoi che cambi qualcosa?- chiese lui, serio, gli sarebbe dispiaciuto perdere un amica così importante per avere un nuovo capo, anche se giusto.

Doremi scosse la testa sicura.

-Allora non cambierà niente- disse il ragazzo lasciandole il volto e dedicandosi ai suoi bagagli, non prima di averle fatto un dolce sorriso, ricambiato.

Se qualcuno li avesse visti avrebbe pensato ad un coppietta, ma entrambi si consideravano solo buoni amici, amici preziosi, di cui se ne incontra uno/a una volta nella vita.

-Io vado a telefonare- disse allegramente uscendo dalla camera.

Si precipitò in cucina dove c’era il telefono, e chiamò Melodi. Il telefono squillo un paio di volte prima che la tata di melodi rispondesse.

-Pronto?- disse la tata

-Pronto casa Fujiwara, sono Doremi c’è Melodi-. Disse Doremi

-Un secondo, le passo la signorina Melodi- disse prima di lasciare Doremi da sola al telefono, ma Melodi non si fece attendere e in breve rispose.

-Pronto, Doremi, sei tu?-

-Si, sono io. Scusa per l’altro giorno ma proprio non sono potuta venire- disse la ragazzina.

-Non preoccuparti- disse dubito Melodi comprensiva.

-Ti avevo chiamato per chiederti se domani mattina avevi degli impegni- chiese Doremi.

-No, non ne ho perché?- chiese Melodi curiosa.

-Allora che ne andresti di una gita al mare?-

-Sarebbe una fantastica idea- disse Melodi felice.

-Bisognerebbe contattare le altre, e se per voi non ci sono problemi potrebbe venire un mio vecchio amico, è arrivato oggi- disse Doremi incrociando le dita, sperando nel si dell’amica.

-Per me non c’è alcun problema, ma questo ragazzo chi è?- chiese curiosa, chissà forse era Tetsuya oppure Akasuki, due ragazzi che le volevano bene.

-No, non lo conosci e non credo di avertene mai parlato, è uno dei migliori amici e l’ho conosciuto prima che conoscessi te- disse Doremi.

-Davvero?- chiese stupita.

-Già, le contatti tu le altre?- chiese Doremi.

-Va bene, ciao, fra poco ti richiamo e ti faccio sapere-.

-Ciao Melodi- disse Doremi prima di sentire il rumore della cornetta che veniva riattaccata.

Melodi non si fece aspettare a lungo, dopo qualche minuto richiamo, Doremi,che era rimasta ad aspettare la chiamata, rispose subito.

-Pronto?-

-Pronto casa Harukaze, sono Melodi c’è Doremi?- chiese educata Melodi.

-Melodi sono io-

-Ah, ciao Doremi. Per le altre va bene, abbiamo deciso di radunarci domani mattina alle sette a casa di Lullabi, ci accompagnerà sua madre- disse Melodi

-Alle sette?- chiese Doremi demoralizzata.

-Sì, così potremo arrivare vero le sette e mezza, e soprattutto non trovare confusione e traffico- disse Melodi.

-Ma scusa l’auto di Lullabi basterà per tutti?- chiese curiosa e preoccupata.

-Non preoccuparti ha un auto nuova, è molto grande, e forse avanzeranno dei posti, quindi sia tu, Bibì e il tuo amico non vi dovrete preoccupare. A proposito, scommetto che ne sarai innamorata pazza- aggiunse Melodi in un sospiro rassegnato.

-No, a dire la verità fin da quando l’ho incontrato l’ho catalogato subito come amico e non mi sono mai presa una cotta per lui- disse tranquillamente.

-Davvero?- chiese stupita

-Si-

-Va bene, ciao, ora sarà meglio che mi vada a preparare- disse Melodi ancora sorpresa, ma poi pensò che si dovesse trattare di un bruttone e lasciò stare.

-Ciao e a domani mattina-

-Sì e si puntuale- disse Melodi conoscendo l’amica.

-Ci proverò-disse sconsolata prima di riattaccare il telefono.

Dopo che ebbe dato la notizia ad Alex e Bibì non gli resto altro che prepararsi per l’indomani ed aspettare.

 

 

Ed anche questo capitolo è finito ^__^ ( ^__^ NdAlex <_< E tu che hai da sorridere è__é NdA Non mi puoi più estromettere dalla storia, quindi posso rompere quanto mi pare e piace ^___________^ NdAlex Sicuro? NdA_versione_evil_mode_on Sì ^____^ NdAlex E cosa ti dice che non ti faccio fare un incidente in macchina e ti faccio schiattare? *_­_* NdA Semplice, me lo fa credere il fatto che sei molto più avanti con la storia di quanto pubblicato… NdAlex ^__^’’’’’’’’ NdA  … e che non manderesti all’aria una mezza dozzina di capitoli per un rapsus U__U NdAlex  ^__^ Hai ragione NdA Perché così felice? NdAlex_preoccupato Due parole: CAPITOLO 14 *___* NdA  E’ il capitolo che devi finire di scrivere…che significa?  NdAlex_estremamente_preoccupato Significa: la vendetta è un piatto che si gusta freddo *___* NdA Oh. Oh NdAlex). La correzione dei capitoli mi sta uccidendo, quindi non so quando pubblicherò ç__ç, ma spero il prima possibile, tanto domani ho vacanza ^__^.

Come al solito ringrazio chi commenta o legge ciò che scrivo ^____________^ e mi raccomando CCOOOMMMEENNNTTTAAAATTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

                                                                LightAngel

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Capitolo 9
*** Incontri in spiaggia e strane sensazioni... ***


Incontri in spiaggia e strane sensazioni

 

Incontri in spiaggia e strane sensazioni

Capitolo 9.

L’indomani mattina, per quanto fossero buoni i propositi, Doremi non si riuscì ad arrivare proprio in tempo.

A casa di Lullabi.

-Ma dove sono finite?!- disse scocciata Sinfoni.

-Saranno in ritardo, conosci Doremi- disse Melodi.

-A proposito, ci hai detto che con Doremi e Bibì sarebbe venuta un'altra persona- disse Lullabi.

-Sì, un amico di Doremi- disse Melodi.

-Un altro per cui si sarà presa una cotta- disse sconsolata Mindy, che conosceva fin troppo bene l’amica.

-No , mi ha detto che è un suo buon amico ma che non si è mai presa una cotta per lui- disse Melodi sovra pensiero.

Le altre aprirono la bocca scioccate, poi Lullabi chiese: -Non è che è Tetsuya?-

-No, mi ha detto che non lo conosciamo-  disse Melodi.

Sulle teste di tutti si formò un punto interrogativo. Poi  si sentì una voce che veniva dal cancello: -Scusate per il ritardo!- disse Doremi, appena arrivata.

-Tanto  c’è lo aspettavamo- disse scocciata Sinfoni poi passo in rassegna gli arrivati, c’era Doremi, Bibì ed un ragazzo piuttosto alto, ma non potevano vederlo bene visto, dato che la loro visuale era oscurata da varie borse che portava, evidentemente lo avevano usato come facchino.

-Allora andiamo?- chiese Lullabi soffermandosi a guardare il nuovo arrivato.

-Posiamo le valige e ve lo presento- disse Doremi avvicinandosi alla macchina, che in effetti era enorme.

Quando Alex finì di posare le valige, si girò verso le ragazze che vino a quel momento lo avevano osservato di schiena, appena lo videro i loro occhi cambiarono forma e diventarono come dei cuori.

-Molto piacere io sono Alex- si presento facendo l’inchino alla giapponese.

-Io sono Melodi- disse che evidentemente aveva riacquistato le proprie facoltà mentali, seguita a ruota dalle altre.

-Io mi chiamo Sinfoni-

-Il mio nome invece è Lullabi-

-My name is Mindy- si presentò la ragazza.

-Andiamo- chiese Bibì, che non era affatto felice del ritardo fatto, e non voleva aggravarlo di più.

In pochi minuti si misero tutti in viaggio, la macchina aveva molti posti, una specie do limousin ma non così elegante e bassa, ed i posti erano più o meno questi:

                                                 

Il viaggio non fu proprio tranquillo, le ragazze non fecero altro che chiacchierare e Alex si limito a guardare il paesaggio fuori.

-Tu ed Alex come vi siete conosciuti?- chiese poi Melodi.

Doremi era nel pallone.

-Per caso- disse Alex.

-E cioè?- chiese Lullabi curiosa.

-Ero in vacanza e per poco non cadevo in un fiume, ma lui mi ha aiutata- disse Doremi e, a dirla tutta, non è che aveva proprio mentito…

-Maldestra come al solito- disse Bibì che non conosceva come erano andati i fatti.

-Cattiva- disse Doremi depressa.

Nel frattempo, Alex, che aveva assistito ad un battibecco simile durante la cena, si godeva la spettacolo.

-Mancano solo i pop corn- disse Alex.

-Tieni.- disse un voce davanti a lui. Era Mindy che gli stava porgendo appunto dei pop corn, -Ormai le conosciamo- si giustificò la ragazza, mentre sulla testa di Alex si stava formando un *gocciolone*.

-Grazie- riuscì a dire prima di tornare a guardare, con un rifornimento di pop corn, le due sorelle, che non avevano smesso di litigare.

Il viaggio fu piuttosto lungo ma piacevole: lungo perché alla fine incontrarono parecchio traffico e piacevole perché con quello strano gruppetto l’allegria non mancava di certo.

Alex comunque rimase per la maggior parte del viaggio sulle sue, non conosceva nessuno  se non si vuole contare Bibì, con cui aveva scambiato al massimo due parole, l’unica persona che conosceva bene era Doremi, e anche se non la vedeva da anni sembrava che le potesse leggere nel pensiero.

Le ragazze erano scioccate da questo, infatti Sinfoni chiese: -Ma come fai?-

-A cosa ti riferisci?- chiese lui ingenuamente.

-Tu e Doremi sembra quasi che vi leggiate nel pensiero- disse Lullabi.

-Anche noi, che la conosciamo da molto, non riusciamo a vedere la sua mente come un libro aperto, che possiamo leggere a nostro piacimento- rincarò Melodi.

-Sarà vero che io per lui sarò come un libro aperto, ma la cosa è reciproca!- disse Doremi sorridendo.

Le ragazze guardarono Alex come per avere una conferma, che ebbero, infatti il ragazzo annuì.

Non che dubitassero della loro amica, ma Alex, era sembrato un ragazzo piuttosto chiuso e misterioso, ma comunque che ispirava una certa fiducia ed… autorità (Logico, altrimenti non sarebbe un generale NdB Sarà, ma su Doremi non fa effetto NdA Non so… NdB Scusate ma non vi dispiacerebbe tornare a narrare?! NdAlex_spazientito Agli ordini! NdA&NdB Alex +__+NdA_appena_ripresa Vuoi continuare questa stria si o no? O vuoi continuare o ricopiare? NdAlex_bast***o_come_non_mai T__T NdA).

Arrivarono verso le otto, la giornata era perfetta, un sole che spaccherebbe le pietre, il mare piatto e non troppa gente.

Si sistemarono abbastanza vicino al mare, con ombrellone e accessori vari, tra cui alcuni cestini con il pranzo, ma ora passiamo alla descrizione dei costumi da bagno:

Doremi aveva un due pezzi, rosa e bianco, con le bretelle del pezzo di sopra che si legavano dietro il collo lasciando la schiena, quasi scoperta se non fosse per in leggero laccio e nel pezzo di sotto, sul fianco destro, era disegnata una nota musicale.

Melodi aveva un costume intero, arancione con dei merletti più chiari.

Sinfoni aveva pure un due pezzi, il sopra era un top blu con i contorni che andavano dall’azzurro al bianco e il sotto erano dei piccoli pantaloncini degli stessi colori del pezzo di sopra.

Lullabi aveva un due pezzi giallo/besc con i contorni dei cerchi viola e arancioni, e il davanti era legato alla cowboy.

Mindy ne aveva uno a due pezzi a strisce gialle e verdi.

Bibì ne aveva uno simile alla sorella solo più accollato e rosso.

Alex ne aveva uno semplice, maschile, cioè dei pantaloncini (indovinate di che colore NdA) e stava davvero bene, almeno a parere di tutte le ragazze che c’erano in spiaggia, che lo guardavano con un leggera bavetta alla bocca.

-Alex hai fatto colpo- disse Doremi guardandosi a torno resistendo a mala pena dallo scoppiare a ridere, ogni volta era la stessa storia, e a lui che non piaceva stare al centro dell’attenzione era ogni volta sommerso da ragazze che cercavano di abbordarlo.

Non che a lui all’inizio la cosa dispiacesse, ma poi era diventato un tormento, non aveva un attimo di pace.

Alex, stava per risponderle con una battutina ma si sentì una voce chiamarli da non molto lontano : -Doremi!!!!!!!!!-

Le ragazze si girarono verso il lato da dove avevano senti provenire la voce. Ed eccola tornare alla riscossa, una volta trovata la sua preda, la sfiga, non ti abbandona mai ^o^ . Infatti a chiamarle era stato un gruppetto che conoscevano fin troppo bene, o meglio che in quel periodo avevano incontrato sempre in circostanze poco piacevoli, per lei e Bibì. (E basta con tutti sti giri di parole NdD_seccata Uffa un po’ di sunpens NdA).

Erano il gruppo dei FLAT e gli apprendisti/e che avevano visto nella biblioteca reale. A chiamarle era stata Marina, che ora le stava raggiungendo.

-Ciao Marina- la saluto felice Doremi, le era stata simpatica fin dal principio, così dolce e delicata, come i fiori che amava tanto.

Nel frattempo anche gli altri le avevano raggiunte/i, non dimentichiamoci di Alex.

-Ciao, come mai tutte qui?- chiese Tetsuya, non sapeva che le ragazze erano tornate.

-Vacanza, e oggi ci siamo concesse una bella giornata al mare- rispose Mindy.

-La stessa cosa vale per noi- disse Leon, poi guardò sinfoni sorridendo e disse: -Ti va una partita a palla a volo?-

-Uno contro uno?- chiese la ragazza.

-Esatto, allora, accetti la sfida- disse Leon.

-Mi sono mai tirata indietro contro di te?- disse lei, pronta alla nuova sfida lanciata da Leon, ne aveva ricevute tante e non aveva mai perso e questa volta non sarebbe stato diverso…

-Un secondo- li bloccò Doremi, tutti la guardarono, era riuscita ad attirare l’attenzione su di sé, --Prima che iniziate, vorrei presentarvi un mio vecchio amico-.

Tutti si guardarono in giro cercando il ragazzo di cui stava parlando la ragazza, e il loro sguardo si bloccò su Alex, Tetsuya e Akasuki non potevano, non volevano credere che fosse lui il ragazzo di cui parlava Doremi, se così fosse stato non avrebbero più avuto alcuna speranza.

Ma purtroppo per loro, non si erano sbagliati infatti Doremi lo presentò -Lui è Alex, un mio vecchio amico, lo conosco da anni- disse lei mentre il ragazzo faceva l’inchino.

-Molto piacere io mi chiamo Kayoko- disse lei.

-Io invece sono Reika- che già lo aveva classificato come preda, cosa che il ragazzo già aveva capito, in poche parole era nei guai.

-Io mi chiamo Erika- disse la ragazzina, Alex la guardò ben bene e notò la somiglianza impressionante con la ragazza che si era già appena presentata, com ‘è che si chiamava? Ah, si Reika.

-Scusa ma voi due siete parenti?- chiese.

-Sì, hai indovinato, come l’hai capito?- chiese curiosa Lullabi.

-Si somigliano molto, senza contare che hanno nomi piuttosto simili- disse il ragazzo.

Mentre nelle mente di Akasuki e Tetsuya si stava delineando un unico pensiero e cioè: “diamine oltre ad essere carino è anche intelligente e la conosce da tempo, questa volta sono proprio nei guai”.

-Continuiamo con le presentazioni, io mi chiamo Marina, molto piacere-

-Anche per me- rispose tranquillamente Alex.

-Io mi chiamo Tetsuya- disse guardandolo non troppo bene (Sembra che se potesse mi ucciderebbe volentieri NdAlex ^__^ NdA).

-Io sono Masaru- disse indifferente, mentre Melodi lo affiancava.

-Io invece mi chiamo Akasuki- anche quest’ultimo lo guardò male, molto male.

-Io Torù- disse il ragazzo dai capelli verde-acqua.

-Mi presento io mi chiamo Fujio- disse un ragazzo con i capelli arancioni.

-Ed io Leon, bene credo che ora possiamo tornare a noi e alla nostra sfida Sinfoni- disse rivolgendo l’ultima parte della frase alla ragazza, che non aspettava altro.

-Che ne dite se ci mettiamo tutti insieme? propose Doremi.

I due squadrarono Alex male, ma poi dissero  all’unisono –perfetto-

Così iniziarono con il spostare le loro cose, alla fine rimasero solo Alex e Mindy che trasportavano quello che rimaneva, visto che erano soli Alex fece la domanda, che gli ronzava per la testa da un po’, alla ragazza: -E’ una mia impressione o c’è l’anno con me?-

-Credo che hai indovinato- disse lei tranquillamente.

-Ehmm… perché di grazia? Non credo di averli mai visti prima d’ora…- disse lui.

-Semplice, ad entrambi piace Doremi, cosa di cui lei non si è accorta, e forse ti vedono come un rivale pericoloso.- disse sovra pensiero, ma comunque a voce bassa in modo che solo lui potesse sentirla.

-Allora quando vedranno che io e Doremi ci capiamo al volo, quasi leggendoci nel pensiero…- iniziò piuttosto preoccupato.

-…ti potrai definire in guai molto grossi- concluse la ragazza, e con questa frase si concluse anche il discorso tra i due visto che erano arrivati in prossimità degli altri.

Alex però non potè fare a meno di pensare: “E se sannò del bacio allora che fanno? Mi scannano vivo?” (Se vogliono una mano io sono sempre pronta, questo sport non mi sembra male +__+ NdA_versione_evil_grin_mode_on ç__ç Ma che ho fatto di male per meritarmi lei come capo? NdAlex ^__^ NdA).

Sembrava una specie di accampamento, formato da ragazzi e ragazze quasi della stessa età, più un adulto, difficile trovare un gruppo più strano…

Ma comunque la giornata trascorreva tranquilla, anche se Akasuki e Tetsuya non erano proprio dell’umore migliore, sembravano pronti a fare a pugni, no, una volta tanto erano alleati contro una minaccia per loro maggiore: “Alex”, (il nemico del mio nemico è mio amico U__U NdA). E quest’ultimo però, alla fine, decise di lasciare stare di tentare di parlare con loro, e anche con Masaru che già parlava poco di natura, e se parlava, era con Melodi, già Alex aveva capito che c’era del tenero tra i due, non che la cosa non fosse così evidente, ma c’è chi ci avrebbe messo un po’ a capirlo comunque, però lui aveva dovuto imparare a capire e studiare il comportamento delle persone per via del suo lavoro.

-Alex, vieni con noi a fare un bagno- così dicendo Doremi lo risveglio dai suoi pensieri, con quel caldo non è che l’idea fosse così male…

-Va bene Doremi-chan- disse lui sorridendo, lei ricambio il sorriso, il ragazzo sentì su di lui gli sguardi infuocati dei suoi amici (?), ma ormai lui aveva deciso che tanto se gli volevano fare la pelle avrebbe dato loro più motivi per farlo, non che chiamare un amica: Doremi-chan fosse proprio un buon motivo, ma a vedere dalla reazione dei due…

Tutti entrarono in acqua, a parte la madre di Lullabi.

-L’acqua è splendida- disse Lullabi.

-Sono d’accordo- disse Sinfoni, l’acqua arrivava a tutte alla pancia, quindi tutto sommato non era molto alta.

-Tutto è così tranquillo, e rilassante- e in effetti lo era,  ma qualcuno non era così tranquilla come le altre, Doremi, qualcosa le diceva che da un momento all’altro sarebbe successo qualcosa, non aveva la minima idea di cosa, ma lo sapeva. Qualcosa che lei non riusciva a definire glielò diceva…

Vedendola preoccupata, Alex le si avvicinò e le chiese piano: -Tutto bene?-

-Non proprio, credo che stia per succedere qualcosa da un momento all’altro, ma non so cosa, non capisco perché mi preoccupo tanto, ma è più forte di  me…- disse lei a voce altrettanto bassa, in modo che solo il ragazzo, che le stava accanto, la sentisse.

-Mi fido di te, e se hai questa sensazione sarà meglio stare attenti- disse leggermente più serio,-comunque sarà meglio preoccuparsi solo quando arriverà il momento-.

-Hai ragione- disse la ragazza.

-Andrà tutto bene Neko-chan (neko = gatto)- disse lui sorridendo e allontanandosi leggermente, la conosceva abbastanza per sapere che questo appellativo l’avrebbe fatta infuriare di sana pianta, ma era un buon modo per tranquillizzarla.

-C-come mi hai chiamata scusa?- disse Doremi, con una specie di tic nervoso al sopracciglio, quando erano ad Illune lui spesso la chiamava così ed ogni volta lei puntualmente si arrabbiava, non sopportava di essere chiamata “gattina” (anche se gira gira quando ne aveva bisogno era uno degli animali in cui adorava trasformarsi) e lui lo sapeva bene.

-Neko-chan , perché?- chiese lui ingenuamente.

-Alex- ringhiò lei guardandolo male, nel frattempo gli altri  si erano accorti delle loro lite (?) ed osservavano in silenzio.

-Sì ?- chiese lui serafico.

-non chiamarmi mai più così- disse lei a mo’ di avvertimento.

-Perché, a me piace!- disse lui sorridendo, in un modo con il quale ogni ragazza sarebbe caduta ai suoi piedi, ma lei lo conosceva troppo bene per farsi fregare così facilmente.

-Ma a me no!- disse lei, con quel tic persistente.

-…- Alex si limitava a sorridere, gli piaceva troppo quel soprannome e non ci avrebbe rinunciato così facilmente.

-Scusate ragazzi, ma di cosa state parlando?- chiese Mindy.

-Del soprannome di Doremi, da piccola - disse Alex, Doremi lo guardò molto male.

-E sarebbe?- chiese Melodi curiosa, lei non lo conosceva.

-Domisol- disse Tetsuya.

-No, da piccola ne aveva un altro- disse lui allontanandosi dalla ragazza, per la sua incolumità.

-Quale?- chiese Bibì, neanche lei lo conosceva, ma se era del periodo in cui aveva conosciuto Alex era logico, in quel periodo lei era ancora una poppante.

Alex aprì bocca per rispondere, ma Doremi gli diede un forte pizzicotto sul braccio e disse, o meglio sibilò :-Alex  guai a te se aprì quella bocca-

-Altrimenti che mi fai?- chiese lui sarcastico.

-Questo- disse bagnandolo completamente, lui rispose con altra acqua e in breve ci fu una battaglia tutti contro tutti.

Dopo qualche minuto Doremi si fermò di scatto, il suo brutto presentimento era più forte che mai, e infatti in quell’istante il cielo si rannuvolò, tutto si oscurò, il mare, prima piatto, divenne agitato, iniziò a soffiare un vento fortissimo e i ragazzi decisero di andare in spiaggia. Un tuono squarciò il suolo e il suo fulmine cadde contemporaneamente proprio in spiaggia, creando un fuggi, fuggi.

-Che cosa sta succedendo?- chiese Marina spaventata.

-Niente di normale- disse Akasuki, anche lui ora sentiva il pericolo, ma non chiaramente come Doremi, che sapeva che cosa stava per accadere, i maghi dell’ordine oscuro erano molto vicini e stavano per attaccare…

 

 

Bene ed ecco che anche questo capitolo è finito ^__^ e la gran bast***a che in me ha avuto la meglio sulla mia parte buona (Quale? NdAlex Non lo so, la devo ancora trovare +__+ NdA)e o deciso di interrompere così il capitolo ^__^ e non sapete quanto mi piace fare così *__*.

Comunque vedrò di aggiornare al più presto, ringrazio chi l’ha fatto e gli chiedo di a continuare come al voi del resto: CCOOOMMMEEENNNTTTTAATTEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

LightAngel

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Capitolo 10
*** I cristalli, le fate e la Luce ***


I cristalli

I cristalli, le fate e la Luce

Capitolo 10.

Sfiorò il braccio ad Alex e lo guardò negli occhi, facendogli capire a cosa stava pensando, lui annuì e le sussurrò :-in caso, fai un incantesimo di sonno sui tuoi amici, così che io possa agire indisturbato.-

 La ragazza annuì e si avvicino alla sorella, se sarebbe stata costretta, avrebbe usato i suoi poteri pur di difenderla.

-Ma che cosa sta succedendo?- chiese Kayoko.

-E se…- iniziò Fujio, ma Akasuki gli chiuse subito la bocca.

- “e se” cosa?- disse Lullabi minacciosa.

-Niente, non è vero?- disse nervoso, mentre il ragazzo, ancora con la bocca tappata, annuiva.

-Non ti credo, ma ne riparliamo dopo- disse Sinfoni, minacciosa.

-Bene, bene. Chi abbiamo qui?!- chiese una voce nel cielo.

-Chi sei?!- chiese Alex, per nulla intimorito.

-Ne hai di fegato ragazzo!- disse la voce, ma nella frase si sentiva una punta di rabbia mal celata.

-Perché non dovrei?- chiese Alex sarcastico.

Tutti lo guardarono scioccati, non avevano visto ancora quel lato del suo carattere, Doremi invece lo conosceva bene, era l’atteggiamento che prendeva quando qualcuno se la prendeva con chi era più debole, un atteggiamento che lui non sopportava. All’inizio si arrabbiava e basta, ma quando aveva cinque anni! Ormai era cresciuto e il suo modo di fare era cambiato, o meglio era iniziato a cambiare quando aveva conosciuto Doremi.

-Sei coraggioso ma questo non ti scamperà alla morte-disse la voce anch’essa sarcastica.

-E chi dovrebbe essere ad uccidermi? Tu?- chiese lui sempre più sarcastico.

-Indovinato, ma d’ora in poi dammi del lei- disse leggermente nervoso.

-Do del lei solo alle persone che rispetto o che credo che se lo meritino, e Tu non sei tra queste persone-

-Ma come fai a dirlo se nemmeno mi conosci?- disse lui con voce finta offeso, ma sarcastica.

-Intuito- disse lui serafico.

-Bene vediamo come se la caverà il tuo intuito contro questo!- così dicendo, dal nulla apparve una creatura nera con dei contorni indefiniti, l’unica cosa che si distinguevano erano degli occhi rosso rubino. -E’ un mostro oscuro, senza anima, cuore o intelligenza, sa solo obbedire agli ordini e uccidere- disse lui facendo seguire la frase da una risata stile cattivo doc.

-Credo che tu abbia visto un po’ troppi film- disse Alex con un *gocciolone* sulla testa, quello era proprio partito.

-Ora devo andare, ma vi lascio in compagnia del mio amico…- dopo aver detto questo la presenza ,che Doremi aveva avvertito, sparì come se ne era andata.

-Ed ora che si fa?- chiese Tetsuya, in effetti la situazione era piuttosto complicata, ma se si sarebbero conosciuti tutti i fatti, non ci sarebbe stato alcun problema, ma così…

-Non lo so- rispose Akasuki, il suo sguardo si soffermo su Alex, era lui il vero problema, eppure, non era così convinto che lo fosse, senza contare il modo in cui si era comportato con il mostro, non aveva paura, non era da tutti i giorni, sia per un mortale sia per un mago, incontrare un mostro come quello, ma lui non aveva paura, anzi era tranquillo. Erano due le soluzioni: o era un mago, ma in quel caso l’avrebbe saputo o conosciuto, il regno non era molto grande e lui era spesso per le strade, oppure l’altra ipotesi era che quel ragazzo era completamente pazzo “cosa probabile” pensò.

-Ci conviene scappar…- stava dicendo Melodi spaventata, me non finì la frase che cadde a terra addormentata, come tutti gli altri, meno Bibì, Doremi e Alex.

-Ma che cosa?!!!- chiese Bibì spaventata.

-Non preoccuparti, sono stata io. Questo era l’unico modo per agire senza metterci in guai più grossi di quelli in cui siamo- disse Doremi.

-Io penserò al mostro, voi proteggete i vostri amici- disse Alex facendo apparire dal nulla una gemma  dalla forma ovale, verde, con un cerchietto d’oro a torno.

Senza distogliere lo sguardo dal mostro alzò la gemma e da essa scaturì un abbagliante luce verde, plasmandosi in una spada piuttosto grossa. La luce non scomparve e si posò sul ragazzo plasmandosi in un armatura leggera, formata praticamente solo dalla parte del busto e delle spalle dalle quali scendeva un mantello, e dalle protezioni per il polpaccio, i colori variavano dal verde, al bianco all’oro, con cui erano fatte delle rifiniture.

Bibì e Doremi crearono uno scudo di energia per i loro compagni cha stavano ancora dormendo.

Alex attacco il mostro levitando, ma appena gli si fu avvicinato esso si sdoppio e da uno divenne in venti, le cose si complicavano, se ogni volta che tentava di attaccarne uno quello si sdoppiava in venti era un bel problema.

Ma non si perse d’animo e portò a termine l’attacco, la sua spada si illumino e con un colpo distrusse il mostro, nessun rimpianto, non erano degli essere senzienti, ma meno di semplici marionette.

Però i problemi di certo non finirono, visto che per ogni essere che distruggeva ne riapparivano in cento, era abile si, ma non un mago! Errore lui era un mago, bene, avrebbe dovuto ricorrere alle maniere pesanti, ma a mali estremi, estremi rimedi. Tra le sue mani si formò una sfera di energia, potentissima, la scaglio contro quegli esseri,  ne distrusse due centinaia, ma non era abbastanza, visto che ormai erano a migliaia. La sua paura più grande era, che se il mostro si fosse annoiato, avrebbe pensato di attaccare qualcun altro, Doremi per esempio, e l’ultima cosa al mondo che voleva è che lei fosse in pericolo a causa della sua incompetenza. No, questo mai, avrebbe preferito rimetterci la vita. Creò una seconda sfera, molto, ma molto più potente della prima, caricata dell’affetto che voleva alla sua amica, e visto che per lui era una specie di sorella minore era tutto dire.

Questa volta li decimò, ma non li distrusse tutti, uno di loro avverti la presenza di qualcun altro, si girò verso la spiaggia dove si trovavano le due ragazze e gli addormentati, creò una sfera energetica con tutta l’oscurità che possedeva, autodistruggendosi, così fecero anche altri, mentre Alex distruggeva quelli che si stavano creando. La sfera si scaglio a tutta velocità verso il gruppo, Doremi era spaventata, ma non poteva lasciarsi andare, molti contavano su di lei, non avrebbe mai permesso che fosse fatto del male a delle persone a cui voleva bene. . Mai nessuno avrebbe dovuto fare loro del male, a torno alla ragazza c’era una crescente aurea rosa, una tra le più potenti che mai erano state percepite nel mondo dei mortali e magico.

 

Nel mondo della magia…

In quella che è la casa di Eufonia, le fatine stavano tranquillamente giocando tra loro, Dodò si fermò di colpo, si sentiva strana, potente, sentiva che qualcosa dentro di lei stava cambiando…

In un altro luogo di quel regno, nel posto dove un tempo c’era la foresta oscura, tre luci iniziarono a brillare: una arancione, una blu e una viola. La medesima cosa stava succedendo sia in un negozietto in America, ma brillava un'unica luce gialla, sia nella sala del trono, momentaneamente vuota, nel regno delle streghe, dove brillavano quattro luci: una arancione, una blu, una gialla e una viola.

In casa di Doremi, nella camera dei loro genitori, il cofanetto che c’era su un comodino vicino al letto si spalancò,  facendo uscire due luci fortissime, una rosa e l’altra rossa.

 

In spiaggia…

Melodi, Sinfoni, Lullabi e Mindy si stavano svegliando, non capivano che cosa stava succedendo ma passarono da un sonno profondo, ad una perfetta lucidità. Si alzarono, per prima cosa videro la loro amica avvolta in un energia potentissima, i loro amici addormentati, Alex in armatura che combatteva contro delle specie di mostri, ed infine solamente una enorme sfera altamente distruttiva che di li a poco li avrebbe ridotti in polvere atomica. Niente di più normale.

Ma alla prima cosa a cui pensarono furono ai loro amici, che non avrebbero avuto alcuna possibilità di scampo, anche da svegli. Per distruggere quella sfera ci sarebbe voluta un energia fortissima che non avevano mai visto da nessuna parte, anche se in quel momento Doremi, forse… dovevano aiutarli, anche Bibì che fino a quel momento aveva guardato la sorella come in stato di schok pensò la stessa cosa, ora intorno a tutte le ragazze c’era una forte energia ognuna dei loro colori…

 

Nel mondo delle streghe…

Tutte le fatine si bloccarono mentre e torno a loro c’era una strana aurea, dopodichè sparirono nel nulla.

Le luci, che nel frattempo si erano fatte sempre più potenti, sparirono velocemente come erano apparse.

 

 In spiaggia…

Le ragazze sentivano la loro energia crescere sempre di più, davanti a loro apparvero due luci che presero una la forma della loro fatina e l’altra dei cristalli fatati, non sapevano come, ma conoscevano quello che dovevano fare, ogni gesto, ogni movimento.

Doremi mise i polsi di fronte a se, la sua fatina e i cristalli emanarono una luce fortissima e si unirono per poi colpire i polsi, la sua luce crebbe a dismisura fino a raggiungere l’aglomerato di energia oscura, che sparì nel nulla, la stessa cosa successe ai mostri quando la luce li sfiorò, mentre Alex si senti molto più potente, come era possibile che una ragazzina avesse un tale potere? Ma in quel momento non gli importava granché, perché in quell’istante si sentiva bene…

Quando anche le ragazze furono colpite da quell’emanazione di energia alle loro fatine e cristalli fatati accadde la stessa cosa successa a Doremi, tranne che la luce fu molto minore.

Quando questa luce si attenuò poterono vedere meglio i loro bracciali, erano ognuno del loro colore, composti da una specie di bocciolo al centro e ai lati due cristalli sferici, erano come i loro cristalli fatati tali e quali, da questi partivano dei fili di perline bianche uniti in un gancetto in modo da poter mettere o togliere il bracciale, erano due bracciali gemelli, sembrava tutto finito, quando quelle quattro sfere di illuminarono di nuovo, davanti ad ognuna delle ragazze apparve un fiore, del loro colore, sbocciò e da esso apparve la loro fatina, adulta. Ora avevano un aspetto più umano, e assomigliavano in modo impressionante alle loro proprietarie, avevano mantenuto quelle due ciocche di capelli che avevano tutte uguali mentre gli altri gli capelli ricadevano sciolti sulle spalle, aprirono leggermente gli occhi e videro che anche quelli non erano cambiati. Indossavano un top e dei pantaloncini corti, semplicissimi dei loro colori, ma molto più chiari, l’unica cosa di particolare che avevano erano piccoli bracciali ai polsi, due cerchietti d’oro con una gemma sopra.

Appena aprirono completamente gli occhi, sembrarono come prese da una stanchezza infinita, infatti non riuscirono a mantenere la levitazione e avrebbero fatto una bella caduta se non fosse stato per le ragazze che le presero. Il fiore ancora, che non era sparito, attiro la loro attenzione cambiando forma, divenne una sfera, come quella che avevano prima, per far riposare le fatine. Quest’ultime svennero e le ragazze le adagiarono nella sfera, dopodichè la presero in mano e la guardarono preoccupate.

Ma furono subito distratte, Alex era tornato a terra, con l’armature e la spada, che però scomparve, nella sua mano era rimasta solo la gemma e in breve fece sparire anche quella.

Ok, ora, per le ragazze, il poco senso logico che erano riuscite a mantenere in tutti quegli anni come apprendiste era sparito del tutto, andato, partito. Solo una cosa l’avevano capita: Doremi = risposte.

-State bene?- chiese Alex preoccupato.

-Certo Alex, e tu?- chiese preoccupata Doremi, dopotutto il ragazzo se l’era dovuta vedere con chissà quanti mostri.

-Benissimo, ma ora sarà meglio che ci stendiamo a terra facendo finta di dormire, prima che anche loro si sveglino.- disse il ragazzo indicando il resto del gruppo.

-Ma noi… veramente…- disse un’incerta Melodi.

-Poi vi daremo tutte le spiegazioni, ma non ora- le supplicò Doremi.

-Va bene, ma dopo vogliamo delle risposte, chiare- disse Sinfoni minacciosa.

-Certo. Ve lo prometto- disse la ragazza sorridendo.

Fecero come Alex gli aveva consigliato, e infatti in breve i loro amici si svegliarono, non riuscendo a capire niente di quello che era successo, sapevano solo che il mostro era sparito e che stavano tutti bene.

Alex aveva appena fatto finta di risvegliarsi e stava aiutando Doremi ad alzarsi, e così faceva aggiungere ai due ragazzi un altro motivo di fargli la pelle, sembrava che se le andasse a cercare, e in effetti…

-Credo che sia meglio andare a casa- disse pacamente Alex. Prima parlava con il ministro meglio era.

-Credo che tu abbia ragione- disse Akasuki. Prima informava la regina delle streghe meglio era.

-Si andiamo- disse Tetsuya. Akasuki doveva dare loro delle spiegazioni, perché sembrava che ne sapesse di più di quello che voleva far vedere.

-Sono d’accordo- disse Lullabi. Voleva avere delle risposte dall’amica il più velocemente possibile, aveva di nuovo la sua Lulù e i poteri da strega, questo lo aveva capito, ma voleva sapere il perché, non che la cosa le dispiacesse però…

Così dicendo il gruppo si divise, Doremi&Co trovarono quasi subito la madre di Lullabi, e dopo che si fu assicurata che stavano tutte bene, decise di riportarle a casa. Dopo un po’ di insistenza la madre diede il consenso alla figlia di mangiare da Doremi.

Arrivate a casa di Doremi lei non disse una parola, ma entrò dentro lasciando la porta aperta per far entrare le altre. Era preoccupata, come raramente le sue amiche l’avevano vista, aveva fatto così solo quando Hanna era in pericolo, ma glielo leggevano negli occhi che non era questo, ma qualcosa che in un certo senso gli andava vicino.

-Mamma siamo a casa- disse Doremi.

Dalla cucina apparve il volto sorridente della madre, -Come mai già di ritorno?-

L’espressione della figlia le fece capire che era successo qualcosa di grave.

-Forse e meglio se ne parliamo in salotto, tranquilli- disse la madre avviandosi, tutti gli altri la seguirono obbedienti. Si sederono sul divano e sulle poltrone disposte a forma di cavallo mentre la madre davanti in piedi le guardava per bene, Sinfoni, Melodi, Lullabi e Mindy non riuscivano proprio a capire che cosa c’entrasse lei in tutta quella storia, ma sapevano che in breve i loro dubbi sarebbero stati chiariti.

-Che cosa è successo?- chiese preoccupata, guardandoli una ad una per le loro espressioni: per la maggior parte erano sconcertate, Alex era tranquillo come se stessero parlando del tempo, Doremi guardava con un gocciolone il ragazzo, mentre Bibì guardava lei.

-Doremi, me lo puoi spiegare tu?-

-Certo- disse lei. Poi racconto di come in spiaggia avessero incontrato i loro amici, e del cielo che di colpo si era oscurato, della voce, dei mostri, dei fasci di luce e dei bracciali. Mentre le sue amiche la guardavano con occhi a palla come se fosse impazzita.

-Perfetto- si limito a dire serafica il ministro. Ora avevano tutti gli occhi a palla ( Ma nostra madre e pazza? NdB Abbiamo rischiato la vita, le nostre amiche sanno del fatto che siamo delle streghe, ora dovremmo raccontargli tutto. E lei dice… NdD PERFETTO!!!!!!!! NdB).

-Doremi i bracciali sono i gingle set del regno. Lascio a te le spiegazione- e così dicendo si fiondò in cucina. (Ecco perché era così tranquilla, ha lasciato a me la patata bollente NdD e già NdB A proposito nee-chan NdD_versione_angelo “aiuto” Sì Doremi NdB Non vorrai lasciare la tua adorata sorellina tutta sola a dare questa spiegazione, vero? NdD_mentre_Bibì_se_la_svigna Vero? Ehi Bibì dove sei, Bibì! Mi ha lasciato sola NdD  ç__ç).

-Bene Doremi, a te le spiegazioni- disse Sinfoni ironica.

-Bé ecco io… da dove inizio?- disse lei in difficoltà.

-Inizia da cosa ci ha attaccati oggi- disse Mindy.

-Era un mago dell’ordine oscuro- disse Alex.

-Bene, ora saprai da cosa iniziare, chi o cosa è un mago dell’ordine oscuro?- chiese Lullabi.

( Ho deciso di fare un piccolo ripasso, quindi annoiatevi a riascoltare la storia NdA) -Allora: oltre all’ordine dei maghi e delle streghe esistevano l’ordine oscuro e quello della luce, il primo traeva energia da sentimenti come l’odio e il secondo come l’amore, i due erano opposti, e l’ordine oscuro alla fine attacco quello della luce…- Doremi si fermo per poter vedere le reazioni sul volto delle sue amiche, erano tutte scioccate.

-Perché?- riuscì a sussurrare Melodi.

Un’altra stretta al cuore, -La creatrice del fiore del sommo amore…- riuscì a bisbigliare.

-Che cosa c’entra?- chiese Lullabi sempre più sconcertata.

-Fu la principessa neonata dell’ordine della luce a farlo nascere da una sua lacrima sincera- no, non se la sentiva ancora di dirgli tutto, a mala pena era riuscita a raccontare la storia fino a quel punto, senza essere schiacciata dai sensi di colpa.

- N-neonata- disse Mindy scioccata credendo di non aver capito bene.

-Sì, era solo una neonata. L’ordine oscuro attacco quello della luce, la regina e il re trasportarono la figlia in un atra era dove avrebbe potuto vivere e aiutare il suo popolo, e con un loro ultimo gesto fece cadere l’ordine oscuro in un lungo sonno- disse Doremi cupa.

-Ultimo gesto?- chiese piano Melodi.

Doremi annuì, -Con la loro morte tutto il regno sparì e secondo una profezia solo quando la principessa tornerà sul trono, il regno con lei tornerà, nel frattempo la sede dell’ordine della luce si trova in una città di nome Illune ed è governata dal primo ministro, ma molto maghi e streghe si trovano nel mondo dei mortali e nei regni dei maghi e delle streghe- disse lei più tranquilla.

-Alex…?- chiese incerta Melodi.

-Lui è un generale dell’ordine della luce, ed è venuto qui per farci da guardia del corpo- disse Bibì.

-Allora non è un tuo vecchio amico?- disse Sinfoni inarcando un sopracciglio.

-Per essere un mio vecchio amico lo è, quando è venuto qui non sapeva neanche che fossi io da proteggere- ridacchiò lei.

-Al ministro era sfuggito questo piccolo dettaglio-disse lui sbuffando.

-E i bracciali?- chiese Mindy alzando il polso e indicando il suo giallo.

-L’hai sentita anche tu mia madre, a quanto pare sono i gingle set dell’ordine. Da quanto ho capito sono diversi dai normali, che dovrebbero essere una specie di piccola sfera, dopotutto uniscono in loro anche i poteri delle streghe, infatti hanno trasformato le nostre fatine, uniche, visto che nell’ordine della luce non c’è ne sono>-disse lei tranquillamente.

-Dovremmo sapere qualcos’altro?- chiese scioccata Lullabi.

-Si, Reika, Erika Marina, Kayoko, Masaru e Tetsuya sono diventati degli apprendisti del regno dei maghi e delle streghe-.

SDANG rumore delle mascelle in caduta libera delle ragazze, questo era troppo anche per loro.

-Li abbiamo incontrati nella biblioteca del palazzo di Illune, non sapete che fatica per non farci beccare- disse Bibì.

-Ci siamo trasformate in gatte- precisò Doremi.

-Ma ancora non avevate i gingle set- obbiettò Lullabi.

-Siamo streghe di nascita, ed anche se abbiamo da poco riacquistato i poteri, già sappiamo un po’ utilizzarli- disse Doremi sprofondando sulla poltrona, era molto stanca, a proposito chissà come stava Dodò. L’aveva tenuta per tutto il tempo in tasca, dentro la sfera, voleva farla riposare, ma ora voleva vedere come stava  e se come sperava il suo carattere non era cambiato. Mise la mano in tasca e ne uscì con la sfera, il suo cuore batteva molto forte e riuscì solo a sussurrare un debole –Dodò-, mentre anche le altre chiamavano le loro fatine.

La fatina, sentendosi chiamare da quella foce familiare, aprì leggermente gli occhi, ma all’inizio credette di stare sognando, troppo bello per essere vero.

Doremi vedendo la sua fatina aprire appena gli occhi  la chiamò leggermente più forte: -Dodò!-

Dodò capì di non stare sognando, ora ne era sicura, saltò andando ad abbracciare la sua migliore amica, per quanto le diverse dimensioni glielo permettessero.

Una scena simile si ripeté per tutte le altre, Alex sentendosi di troppo stava per uscire ma una voce lo fermò.

-Dove credi andare- era Doremi, -se proprio te la vuoi svignare, aspetta che te la presenti- disse lei.

-Non preoccuparti, lo conosco già- disse candidamente la fatina.

-Come?- chiese Doremi.

-Quando mi sono fusa con il bracciale ho condiviso alcuni dei tuoi ricordi, anche quelli che riguardano lui, voi…- disse la fatina indicandolo con un sorrisetto sulle labbra.

Doremi era imbarazzata e la guardò con uno sguardo del tipo: Ti-pregon-non-dire-niente-era-solo-un-bacio.

-Va bene, ho anche i ricordi di quando il ministro ti ha raccontato tutto…- disse lei di colpo  seria, poi guardo le ragazze: loro-sanno-?.

Doremi scosse la testa.

-Non preoccuparti- disse la fatina sorridendo, poi si ricordò di qualcosa. -Come mai parlo la vostra lingua?- chiese sconcertata.

-Ora non sei come prima, anche il tuo aspetto è cambiato come il colore dei tuoi capelli- le fece notare Doremi, in effetti ora erano rossi proprio come quelli di Doremi.

La fatina si guardò e poco dopo arrossì poi balbettò : -N-non a-vresti qualcos’altro d-da farmi m-mettere?-

Doremi sorrise -Alex, puoi uscire?-

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e in breve fu fuori.

Doremi schiocco le dita ed apparvero dei vestiti, in miniatura tutti sul: bianco- rosa- rosso- oro. Si passava dalle magliette più comuni alle minigonne ai jeans.

La fatina prese una minigonna bianca, un paio di stivali rosa e bianchi una maglietta rosa una giacca rossa, come la cintura per i pantaloni, in più un elastico e due orecchini a cerchi d’orati.

Entrò nella sua sfera e quando ne uscì era vestita di tutto punto, era molto carina e simile a Doremi.

Le fatine guardarono prima Dodò e poi le loro padroncine, per poi guardarle con occhi languidi.

-Ma noi non sappiamo come fare- disse Melodi un po’ dispiaciuta alla sua fatina con gli occhiali.

-Basta che lo vogliate, dovete pensare ad un sentimento buono, e basare la vostra magia su di esso- disse Doremi tranquillamente mentre rimetteva la sfera in tasca.

-Ma noi non siamo delle streghe di nascita!-protestò Lullabi.

-E’ vero, ma come avrete capito queste quattro gemme sono i nostri cristalli fatati che erano andati distrutti, quindi credo che li possiate usare, senza problemi- disse Doremi.

-Credo che tu abbia ragione…- disse Lullabi sconcertata, da quando la loro amica faceva ragionamenti così complicati? (Non è l’unica ad esserselo chiesto NdB T__T NdD)

Comunque fecero proprio come gli aveva suggerito, ed ecco fatto, di fronte a loro apparvero dei mini-vestiti, dei loro colori.

-Non è poi così difficile- disse Sinfoni, soddisfatta del proprio lavoro.

-Bene, anche se Dodò sa tutto, noi no. Ci potreste fare un veloce riassunto?- chiese Mimi supplichevole.

-Certo- disse tranquillamente, prima di iniziare con il riassunto.

Sentirono bussare alla porta, era la madre di Doremi che entrò sorridendo.

-Credo che sia venuto il momento che anche gli altri conoscano le nostre nuove apprendiste. O meglio rivedano- disse riferendosi ai reali.

-Ne è sicura?- chiese Mindy un po’ a disagio, anche se ora sapevano che era un strega non voleva dire che gli venisse facile parlare con lei.

-Sì. Le vostre fatine sono sparite dal regno delle streghe tra breve Lalà se ne accorgerà, se non è già successo. E’ meglio che ne parliamo direttamente noi prima che le cosa degenerino.- disse lei tranquillamente.

Ma le fatine si incupirono, Lalà, appena non le avrebbe viste tornare si sarebbe preoccupata, prima le parlavano meglio era.

-Seguitemi- disse il ministro Anya.

Tutte ubbidirono, a loro si unì anche Alex, e si avviarono verso il varco che alcune di loro ben conoscevano.

Anche se un po’ riluttanti le ragazze entrarono nel varco che le portò ad Illune.

 

Ed anche questo capitolo è finito ^o^, finalmente un po’ di azione ^-^. Questo, comunque, è stato un capitolo più tosto serio e finalmente anche le altre ragazze hanno iniziato ad avere un ruolo più importante nella storia ^_____^ e per questo ho deciso di non intervenire troppo nel capitolo (Alleluja NdTutti). Anche questo capitolo si è fatto attendere un po’ più degli altri, ma ho un sacco di cose da ricopiare e odio farlo T__T. Come al solito sto divagando.

Ringrazio Pè che commenta sempre ^o^ e per i suoi consigli in fatto di grammatica, che con me non bastano mai ^__^’’’’’’.

Mi raccomando: CCOOOMMMEENNTTTAAATTTEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

LightAngel

 

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Capitolo 11
*** Incontro con le regine ***


Incontro con le regine

 

Incontro con le regine

Capitolo 11.

Come pochi giorni prima era successo a Doremi, anche le ragazze si bloccarono, estasiate, vedendo il palazzo dell’Ordine della Luce.

-Bene, ora andremo nel mio studio, da dove chiamerò gli altri, dopodichè vi presenterò loro ufficialmente. Poi, se ci rimarrà tempo, potrete fare un giro turistico per la città- disse Anya.

-Andiamo- disse Doremi, non vedeva l’ora che tutto finisse.

Si addentrarono del palazzo, in molti, appena passavano, facevano l’inchino al primo ministro e il saluto militare ad Alex, Doremi di questo era stupita, non credeva che il suo amico fosse così tanto conosciuto e rispettato.

Andarono nella stessa stanza di qualche giorno fa dove si erano potute ritrasformare tranquillamente da gatte a persone.

-Aspettate un secondo in fondo alla sala- disse il ministro prendendo dal cassetto una sfera. Scioccò le dita in modo che le apparisse la sua uniforme da strega. L’appoggio su un cuscinetto sul tavolo, dopodichè si concentrò e disse -Regina Jooh del regno delle streghe-, la sfera si illuminò e poco dopo dentro si poté scorgere il viso velato della regina.

-Ministro, ha saputo dell’attacco?- chiese la regina preoccupata.

-Sì, ne sono al corrente- disse la donna tranquilla.

-E’ al corrente della ragione per cui il mostro si è ritirato?- chiese.

-Si, sono al corrente anche di questo, vorrei chiedere la vostra presenza in una riunione, in cui presenterò delle nuove apprendiste del mio regno, chiedo inoltre se è possibile che ne prendano parte delle streghe del suo regno: Eufonia, Malissa e l’ex regina Majotourbion - disse tranquillamente.

-Va bene, non credo che ci siano problemi, ma Akasuki?- chiese la regina.

-Per ora non voglio che partecipi, ma se lo riterrà opportuno, potrà raccontargli tutto. Quasi dimenticavo, alla riunione potrebbero prendere parte anche le fatine delle due streghe?- chiese infine il ministro.

-Non vedo dove sia il problema. Arriverò il prima possibile- disse la regina, leggermente rassegnata. Con il ministro non c’era niente da fare, quando non voleva dire qualcosa non si sbottonava.

La sfera si illuminò poi le immagini che c’erano dentro sparirono.

-Voi aspettate qui, poi io verrò ad avvertirvi quando arriveranno,  devo andare a chiedere a qualche cameriera di sistemare la sala delle riunioni- disse uscendo dalla porta.

Melodi si sedette stancamente su una poltrona e disse: -Sta succedendo tutto troppo in fretta-

-Hai ragione- disse Mindy.

-Forse- disse invece tranquillamente Doremi -ma forse questa volta faremo gli ultimi esami e poi saremo delle streghe a tutti gli effetti, a quel punto avremo tutto il tempo per rilassarci ed annoiarci- disse tranquillamente Doremi

-Giusto!- disse Sinfoni energetica come sempre.

Bibì guardò la sorella maggiore con un velo di tristezza negli occhi, forse loro lo avrebbero avuto un po’ di pace, ma dubitava che lei l’avrebbe mai avuta, principessa di un ordine distrutto, che ha bisogno di essere ricostruito e governato, un nemico che le vuole fare la pelle solo perché, perché… ESISTE!!!!!!! Solo a pensarci le veniva una rabbia, ma doveva controllarsi o avrebbe fatto dei danni molto seri.

Passarono qualche minuto tranquille, ma con molti pensieri per la mente. Quando qualcuno bussò alla porta, le fece sobbalzare, visto che erano ormai abituate a quel silenzio assoluto che regnava per la stanza.

-E-entri pure- disse Doremi.

-Scusate il disturbo, ma il Ministro vorrebbe vedervi- disse il ministro Lirin, apparendo dalla porta.

-Dove dobbiamo andare?- chiese tranquillamente Bibì.

-Non preoccupatevi, vi accompagno io- disse il ministro con il suo solito tono dolce.

Quest’ultima gli (C’è Anche Alex NdA) fece percorrere un paio di corridoi, di cui non notarono nulla: come i quadri e le colonne lavorate magistralmente, troppo preoccupate per il colloquio.

Il ministro Lirin le condusse davanti ad una porta di dimensioni enormi.

 

Nel frattempo, dietro quella porta…

-Come mai ci ha chiesto di venire qui- chiese Lalà stupendo tutti, di solito era dolce e gentile, ma era troppo preoccupata per le fatine.

-Lalà!- la rimproverò Eufonia.

-Non preoccupatevi, capisco la sua preoccupazione, ma loro stanno bene- disse il Ministro cordialmente. Colpita ed affondata, ora Lalà aveva la bocca semiaperta dalla sorpresa, ma del resto neanche le altre erano da meno, possibile mai che quel ministro sapesse sempre tutto! Di solito la regina del mondo delle streghe era quella più informata, ma con il ministro di questo regno non c’era paragone.

-Prima di tutto, vorrei presentarvi le nuove apprendiste del regno- disse il ministro, tutte la guardarono un po’ contrariate, ma lei non ci fece caso e disse: -Lirin, falle entrare-.

Il maestoso portone si aprì ed entro un incerta Doremi seguite da delle pallide: Melodi, Sinfoni, Lullabi, Mindy e Bibì.

Nella sala caddé un silenzio di tomba, cosa che non distese di molto i nervi delle ragazze, passò un minuto di intero silenzio, la calma prima della tempesta.

-Mi aspettavo almeno un ciao e non una reazione del genere- sbottò alla fine Doremi.

-Scusa- si riprese subito la regina. –Ma, tra tante persone che ci potevano capitare come apprendiste avremmo immaginato tutti meno che voi-.

-Non importa- disse Melodi sorridendo.

-Spumella- disse Bibì fiondandosi tra le braccia della strega, mentre Lullabi andava da Malissa, l’ex regina si avvicinò a Doremi sorridendo, la ragazza ricambiò il sorriso, lei era una delle poche persone che sapeva il suo segreto e a cui avrebbe potuto chiedere consiglio: -Sono felice che tu sia di nuovo nel mondo della magia- .

-Anche io sono felice di essere di nuovo qui- disse Doremi con un enorme sorriso.

-Saranno molte le streghe felici all’apprendere questa notizia- disse la regina avvicinandosi alle due.

-E’ vero ragazze, sono molte le persone che vi sono amiche- disse Lalà, -a proposito sapete dove sono le fatine?- chiese preoccupata.

-Sì, aspetta- disse Doremi prendendo la sfera. -Dodò… dai svegliati c’è Lalà che ti vuole vedere- disse, dalla sfera si senti un rumore soffocato come se qualcuno stesse sbadigliando, poi dalla sfera apparvero due mani intrecciate, a quanto pareva la fatina si stava stiracchiando, poco dopo con un balzo la fatina uscì dalla sua sfera e ci si sedette sopra.

-Buon giorno- disse con la voce ancora un po’ appannata dal sonno.

-Dodò?!- chiese un po’ sorpresa Lalà, in effetti la fatina era proprio cambiata tanto dall’ultima volta che l’aveva vista… neanche un paio d’ore!

-Sì, sono io, la trasformazione in fata della luce mi ha cambiata parecchio- disse Dodò orgogliosa.

-Come noi del resto- disse una voce familiare, in quel momento erano sopraggiunte anche le altre fatine.

-Come avete fatto a diventare apprendiste? Per essere streghe di quest’ordine bisogna avere grandi poteri, e voi anche se da principio li avevate con la perdita dei cristalli fatati sono diminuiti parecchio- disse la regina un po’ dispiaciuta, avrebbe preferito non dire niente, ma dopo tutto era quella la verità.

Sinfoni prese e mise i polsi davanti a se in modo da far vedere alla regina i suoi nuovi gingle set. La regina vedendoli chiese: -Che cosa sono? Non ho mai visto niente del genere-.

-I nostri nuovi gingle set- disse Sinfoni.

-A proposito possiamo provare a trasformarci- chiese Bibì eccitata.

-Non ancora, Sinfoni, Melodi, Lullabi, Mindy le nostre trasformazioni sono molto potenti ed è meglio se prima vi esercitate, la stessa cosa vale per te Bibì. Tu invece ,Doremi, almeno che in caso di pericolo non dovrai trasformarti- disse seria. Doremi annuì anche se con poca convinzione.

-Non che il sapere che ora loro sono di nuovo delle streghe mi dispiaccia, ma credevo che avesse delle informazioni sull’attacco alla spiaggia- disse la regina rivolgendosi al ministro.

-E’ così e come saprà le ragazze si trovavano proprio lì- disse il ministro mentre la regina annuiva. -Mettiamola così- disse il ministro leggermente ironico -il mostro che il mago aveva lasciato per i ragazzi non se n’è andato proprio da solo…-

Tutte si girarono a guardare le ragazze, Doremi sospirò e disse: -Visto che oggi è giornata ci penserò io a raccontare-.

-Tanto dubito che avessi molta altra scelta- disse il ministro sorridendo.

-Avevamo deciso di passare una giornata al mare, e che c’ero avevano deciso di portare anche un mio amico…- iniziò lei, ma fu interrotta da Eufonia che chiese stupita: -Chi?-

-Io- disse una voce vicino al portone, e dall’ombra apparve la figura di Alex.

-E’ il nostro generale, nonché uno dei maghi più potente di tutto il regno- disse il ministro -e visto che avevo previsto un eventuale attacco e che Doremi lo conosceva già, ho pensato che per le ragazza sarebbe stato un ottima guardia del corpo- spiegò il ministro.

-Potrei continuare?- chiese Doremi un po’ scocciata.

-Certo- disse il ministro.

-Bene dopo poco che eravamo in spiaggia, il cielo si è oscurato e si è iniziata a sentire una voce, il mago, e dopo che Alex lo ha preso in giro per un po’, se ne è andato lasciandoci un suo mostro alle calcagna- disse Doremi.

-Che tipo?- chiese il ministro.

-Non lo so: aveva le caratteristiche di un mostro oscuro di medio livello, ma la capacità di creare in pochi secondi centinaie di sue copie- disse Alex, formale.

-Non avevo mai sentito niente del genere- disse stupita la regina, per poi girarsi verso il ministro che disse: -Neppure io, a quanto pare hanno qualcosa in mente, questa era una dimostrazione. Credo che volessero attaccare solo i vostri nuovi apprendisti e che non avessero calcolato la presenza di loro- indicò le ragazze- e del principe. Dopotutto sono diventate apprendiste solo dopo l’attacco- disse il ministro.

 -E’ molto probabile, la cosa che non capisco è come siate diventate apprendiste?- disse Eufonia.

-Bene… dopo la venuta del mostro, e secondo consiglio di Alex ho fatto addormentare tutti- disse Doremi sbrigativa.

-E come avresti fatto, secondo quello che ci ha detto il ministro siete diventate delle apprendiste solo dopo la scomparsa del mostro- disse indagatrice Malissa.

Doremi fece un largo sorriso e si voltò verso il ministro, sulla cui testa c’era un piccolo *gocciolone*  ben nascosto alla vista delle streghe.

-Poi ve lo spiegheremo- disse quest’ultima.

-Continuiamo, il mostro era pronto a farci a pezzettini, allora Alex l’ha attaccato.- disse Doremi, che riprese un po’ fiato -A quel punto il mostro ha iniziato a dividersi e per quanto ne venissero eliminati non finivano mai, alcuni di loro hanno tentato di attaccarci creando un enorme sfera di energia oscura e ce l’hanno lanciata contro, Alex era troppo impegnato a combattere una dozzina di migliaia di mostri per aiutarci. Per quanto mi riguarda ,in quell’istante, mi sono arrabbiata al solo pensiero di essere inutile e di non poter salvare i miei amici, mi sono sentita avvolgere da un enorme energia, in quell’istante, loro si sono svegliate- disse indicando le altre, -Anche loro sono state avvolte da una colonna di energia. Poi sono apparse dal nulla le nostre fatine più i cristalli, questi ultimi sono fusi in un agglomerato di energia che si è espansa ed ha distrutto tutti i mostri presenti e quando tutto è tornato alla normalità avevo, avevamo questi bracciali ai polsi- disse Doremi.

-I bracciali sono apparsi a tutte nello stesso momento?- chiese la regina.

-Veramente no- disse Mindy.

-Vero, sono apparsi solo dopo quello di Doremi, la stessa cosa dicasi con le fatine, come se fosse stata solo una conseguenza- disse Sinfoni.

-Interessante- mormorò.

-Forse, comunque dovrei chiedervi di non far sapere a nessuno di loro, almeno finché non sapranno utilizzare al meglio i loro poteri- disse il ministro, -Un ultima cosa, Doremi finche io non te lo dirò non dovrai trasformarti in apprendista- disse guardandola.

-Va bene- disse Doremi anche se un po’ incerta.

-Perché?- chiese Malissa.

-Ho le mie ragioni, ragioni che non vi posso svelare, almeno per ora- disse il ministro in tono pacato.

-Capisco, ma al meno ora ci può dire come ha fatto Doremi a fare un incantesimo se non era ancora un apprendista?- chiese Eufonia, tentando di mantenere il suo sangue freddo, i modi misteriosi di quel ministro le davano sui nervi (Cosa non le da sui nervi? NdD_molto_ironica).

-Questo è molto semplice- disse sorridendo.

-Bene allora c’è lo dica- disse Eufonia, che stava per scoppiare da un momento all’altro.

Inaspettatamente il ministro si levò il leggero velo che le copriva il volto.

SDNENG, rumore delle mascelle delle due streghe delle loro fatine in caduta libera versoi il pavimento, le due regine si erano limitate ad una faccia scioccata.

-Vi va bene come spiegazione o ne avete bisogno di altre?- chiese il ministro.

-No, credo che possano bastare- disse la regina.

-Allora, credo che sia meglio se almeno le ragazze vadano a casa, per tutte è stata una giornata stressante e molto faticosa. Un buon pranzo vi farà bene, e a questo proposito, anche io devo andare a prepararlo- disse il ministro.

-Ministro- la chiamo Alex, tutti si girarono a guardarlo, -io devo mantenere il mio ruolo di guardia del corpo?- chiese.

-Sì, credo che è la decisione migliore, ancora non sanno controllare i loro poteri e in caso di pericolo dovrai riuscire a gestire la situazione- disse il ministro sorridendogli, poi aggiunse: -A meno che non ti dispiaccia-.

-No, al contrario. Mi piace il mondo dei mortali e l’idea di starci un po’, anche se per lavoro, mi piace-disse lui ricambiando il sorriso.

-Andiamo pure noi- disse l’ex regina alzandosi, seguita da tutte le altre.

-Bene ragazze ci rivedremo presto- disse Eufonia, facendo un largo sorriso.

-La stessa cosa vale per noi- disse la regina mentre Majotourbion annuiva. Malissa si limito ad un cenno della mano, dopodichè uscirono tutte dal portone e dalla vista delle ragazze.

-Lo spero- mormorò Bibì.

-Non ti preoccupare- disse Doremi, appoggiandole una mano su un braccio, per rincuorarla.

 

Ma nei meandri più oscuri del regno magico…

-Mi ha fatto chiamare capo?- disse una voce, e dal nulla apparve una figura con un armatura nera come la notte lo stesso colore dei capelli e gli occhi sfumati di un colore molto simile al rosso sangue. Era un ragazzo, di circa sedici anni, inginocchiato davanti ad un trono avvolto in una tenda nera, come le pareti della stanza e la poca luce che c’era proveniva da due sfere energetiche, poste ai lati del trono, di quello che, molto probabilmente, era il capo.

-Sì, Mike. Ti ho chiamato a causa della tua ultima missione, se ben ti ricorderai ti avevo affidato il compito di eliminare dei semplici apprendisti di quegli inetti, o sbaglio?- disse una voce dietro il vetro, più fredda del ghiaccio e più tagliente della lama di una spada.

-Ho già provveduto- disse Mike.

-Come?- disse senza cambiare tono.

-Li ho raggiunti in spiaggia poi ho ordinato ad uno dei mostri Riproducton di ucciderli- disse in  tono sicuro, anche se realmente non lo era affatto, perché il suo capo gli faceva tante domande? Non era normale…

-Quindi hai assistito alla loro eliminazione- disse il capo.

-No… io sono andato via prima- disse il mago, la cui voce ebbe una leggera inclinazione.

-Qual è la ragione?- mantenendo la sua voce fredda, di una freddezza inumana.

-Erano dei semplici apprendisti, non avrebbero potuto mai reggere contro una creatura di tale potere- disse riacquistando il suo tono sicuro.

-Eppure…- la figura nell’ombra fece un gesto e si materializzò una sfera nella quale si vedevano gli apprendisti/e che sulla loro scopa volavano sopra la città -…mi sembrano ancora in buona salute- disse in un tono leggermente sarcastico.

-No… non è possibile… è un trucco…- disse Mike.

-Stai forse dicendo che ti sto imbrogliando- disse la voce senza perdere un millesimo della sua freddezza.

-N-no i-io non o-oserei m-mai- balbettò il mago -Ma non capisco come sia possibile-.

-Non lo sa nessuno. Perché, tu, invece di vedere ciò che accadeva, hai preferito andartene in giro. Forse ora avremmo già levato quella che potrebbe diventare una pericolosa spina del fianco- così dicendo il possessore dalla voce alzo la mano, dove si formo una potentissima sfera oscura.

-La prego, no, mi dia un'altra possibilità- lo supplicò il ragazzo.

-E sia, hai la possibilità di riparare al tuo errore, prima scoprirai chi o cosa ha eliminato il mostro, e provvederai, poi penserai a quegli stolti degli apprendisti- e fece sparire la sfera dal palmo della sua mano.

-La ringrazio non la deluderò- e come era apparso sparì.

 

Fine capitolo ^o^ . So che questo capitolo si è fatto attendere, molto più di tutti gli altri ^__^’’’’’’, ma ho avuto da fare molto con la scuola e con un’altra fic che precedeva troppo a rilento, comunque la storia va avanti e dal prossimo capitolo la e cose inizieranno a prendere una nuova piega ^o^, però non so quando aggiornerò. Ringrazio: Pé, Momoko-chan e kyomi89 che hanno commentato e lo chiedo ancora: COMMEENTAAAAAAAATEEEEEEEEEE!!!!!!!!

 

LightAngel

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Capitolo 12
*** Amici particolari... ***


Amici particolari

Amici particolari

Capitolo 12.

-Questa città è stupenda!- esclamò Bibì.

Avevano appena finito con il pranzo, ma erano già arrivate nel regno, Anya aveva dato a tutte degli altri abiti, non potevano andare mica in giro con i vestiti dei mortali, anche se molti provenivano da quel mondo c’era a chi non piacevano, o che credeva di poter fare qualche scherzetto, e questo Doremi se lo ricordava bene, ora.

Quast'ultima, per esempio, indossava: una gonna bianca con una cintura ad anello, guanti rosa con due strisce bianche, una maglietta, rosa/fucsia, che le lasciava scoperte le spalle, calze alte con delle scarpe sportive rosa scuro e i capelli raccolti in una coda alta.

In effetti per la maggior parte tutte si erano vestite con i loro colori più sfumature varie (un po’ come le loro fatine per intenderci NdA). Avevano tutte la gonna, o bhè quasi tutte, visto che Sinfoni non aveva rinunciato ai suoi pantaloni.

-Hai ragione, sembra di essere in un  sogno- disse Melodi strabiliata.

In effetti tutti i monumenti erano in una strana pietra di marmo bianco o/e di colori perlati, quasi ad ogni davanzale c’erano dei fiori dai colori vivaci, come ai lati delle porte non mancavano delle aiuole in fiore.

La città era piena di maghi e streghe di tutte le età, non ne avevano mai visti così tanti tutti insieme, ed erano in molte le streghe che portavano con loro dei passeggini con i loro figli e figlie, senza dimenticarsi dei negozi, le vetrine ricordavano un po’ quelle del mondo dei mortali, ma avevano qualcosa di diverso, anche se non si riusciva a capire cosa.

-Mi piace questo posto- sentenziò Sinfoni.

-Cool!-

-Vero, è un peccato che nel periodo in cui eravamo delle streghe della musica non ci abbiamo mai messo piede- disse Doremi avvicinandosi alla vetrina di un  negozio.

-Hai ragione, visto che vestiti? Sono favolosi *__*- disse Lullabi avvicinandosi ad una vetrina.

-Ecco spiegato il motivo- disse d’un tratto Sinfoni.

-Sarebbe?- chiese Doremi.

-Sapete quant’è tirchia Raganella, avrà pensato che l’avremmo mandata in rovina- disse Sinfoni, avvicinandosi anche lei alla vetrina di un negozio.

-Non possiamo comprare niente, non abbiamo i soldi ç__ç- disse d’un tratto Doremi.

-Veramente…- iniziò Bibì, mentre usciva dalla tasca una specie di carta telefonica argentata -… la mamma mi ha dato questa- finì, un momento, quella non era una carta telefonica, ma era un carta di credito.

-Sorellina cara cara cara *__*- cerco di arruffianarsela Doremi.

-Sì, Doremi- disse la bambina, facendo finta di stare al gioco.

-Non me la potresti prestare?- le chiese, o meglio supplicò.

-Vedremo…- disse iniziando a camminare con un sorrisetto leggermente sadico sul volto.

-Sono nei guai- mormorò Doremi, come spesso aveva sperimentato, sua sorella quando ci si mettevadiventava pericolosa, per lei, quindi era meglio girare alla larga.

Iniziarono a seguire Bibì, per quanto fosse possibile, visto che ogni minuto che passava, sia loro si avvicinavano a quello che sembrava il centro più frequentato della città, sia la maggior parte dei negozi stavano iniziando ad aprire solo in quel momento e quindi molta gente usciva di casa.

Per quanto Doremi ce la provasse a  stare dietro alle sue amiche, alla fine non ci riuscì, si trovò in mezzo ad una corrente di persone che la allontanarono sempre di più dalle ragazze e alla fine non solo non le trovò più, ma non sapeva nemmeno dove fosse lei!

-Ed ora che faccio?!- si disse leggermente esasperata.

 E mentre pensava (Tsz, troppo facile NdB) iniziò a camminare, con l’unico risultato di perdersi ancora di più.

“Ma, allora, sono proprio un’idiota” (Tentazioni… NdB) pensò la ragazza bloccandosi, si era allontanata di molto dal centro abitato. Questa situazione le era familiare, proprio come quando aveva incontrato Alex, forse anche questa volta, dalla sua distrazione cronica, ne sarebbe venuto qualcosa di buono (Si, certo, come no NdB -__-‘ NdA).

Continuò a camminare, le piaceva quel posto, era uscita dalla città vera e ora era in una parte molto più aperta, non c’era neanche una casa, solo una piccolo bosco, era strano, anche se era un posto fantastico non c’era mai stata con Alex, e aveva una strana sensazione: da un lato qualcosa le diceva di proseguire e ma una parte di lei avvertiva che c’era un pericolo.

Alla fine stava per seguire quest’ultima sensazione, si era già girata e si stava dirigendo verso il lato per il quale era venuta, anche se non lo conosceva esattamente, ma comunque doveva andare lontano da quel luogo.

“Per favore, che qualcuno mi aiuti”.

 Doremi si girò verso il boschetto, era stata solo una sua impressione o qualcuno l’aveva chiamata? Qualcuno aveva chiesto il suo aiuto… eppure non c’era nessuno e quello che aveva sentito, o credeva di aver sentito, non era proprio una voce, non sapeva neanche lei come definirlo.

-Mi devo essere sbagliata…- si disse, ma non ne era molto convinta.

“Aiuto…”

No, questa volta non si era immaginata tutto, qualcuno aveva chiesto veramente il suo aiuto, al diavolo, si sarebbe messa nei guai, questo lo sapeva, ma sapeva anche che se era per aiutare qualcuno ne valeva sempre la pena.

Iniziò  a correre verso il boschetto, si stava avvicinando sempre di più. Correva più veloce che poteva, come se ci fosse stata la sua vita in gioco, e in effetti, in gioco una vita c’era…

A forza di correre finì al delimitare del bosco, pochi passi e sarebbe arrivata. Ecco davanti a lei c’era un enorme spiazzo d’erba, con molti fiori, sarebbe stato veramente molto bello se delle grida disperate non avessero squarciato l’aria, no, non grida ruggiti…

In alto, nel cielo, c’erano delle figure mantate di nero, figure che Doremi riconobbe subito come maghi oscuri, stavano combattendo contro… contro un drago!

Doremi non aveva mai immaginato che un drago potesse essere così: maestoso. Sì, maestoso era questo l’unico modo per poterlo descrivere: era molto lungo, di colore argenteo-bianco, con le sfumature della pancia dorate, il muso era affusolato con delle specie di baffi, sulla fronte aveva una gemma cerchiato d’oro, d’oro come gli artigli delle zampe.

Ma per quanto quel drago fosse potente, e a parere di Doremi lo era molto ( Ah, allora… NdB_sarcastica), era in grave difficoltà, dopotutto erano venti contro uno!

Doremi fece qualche passo in dietro in modo da non poter essere vista, se sarebbe intervenuta i maghi l’avrebbero scoperta e avrebbe messo tutte le persone che conosceva in grave pericolo, ma non avrebbe mai lasciato qualcuno in difficoltà, e ora lo era, quei… quei, difficile definirli maghi, stavano cercando di fargli mettere una specie di collare nero.

“Aiuto…”

Di nuovo quella richiesta, che Doremi sentiva attraverso il suo cuore, non c’è la fece a resistere, tra le sue mani si formò una sfera di energia potentissima e la lanciò contro quegli, hem… esseri.

Il colpo andò a destinazione, ma i maghi lo evitarono, come il drago.

-Chi è l’ha?- chiese un primo uomo.

Doremi rimase ben nascosta e non rispose.

-Presto, andiamocene, prima che arrivino altri maghi dell’ordine della luce- disse un secondo uomo, tutti ubbidirono e sparirono.

 Comunque, Doremi attese che la sua sensazione di pericolo sparisse prima di uscire allo scoperto. Dopo qualche minuto si avvicinò al dragone, che, per quel breve lasso di tempo non si era mosso di un millimetro.

All’inizio era un po’, molto incerta, ma non spaventata.

“Grazie” disse il dragone.

Doremi sorrise rincuorata poi disse: -Di niente-

Stavolta, fu il drago a guardarla sorpreso, con i suoi profondi occhi oro-castani: “Sai ciò che dico?” chiese.

-Sì, anche se non so come faccio, sento le tue parole dal cuore- disse lei incerta, credeva di potersi fidare del drago.

“C’è solo un… AAARRGGGHHHH!!!!!!!!!!” il drago urlò dal dolore, mentre dal ‘collare’ che gli era stato messo si stavano espandendo scariche di energia oscura. Doremi voleva aiutarlo, ma non sapeva come fare, decise di seguire l’unica regola che valeva sempre e comunque: seguire il cuore.

Chiuse gli occhi e si concentrò su quanto voleva aiutare il suo nuovo amico, intorno a lei si stava formando un’aurea molto potente, i bracciali che aveva ai polsi reagirono illuminandosi e emanando una forte energia, fece dei gesti che lei non conosceva, ma forse il suo cuore si…

Mise le braccia in basso con i gomiti l’uno vicino all’altro e i palmi delle mani rivolti verso l’alto, distacco i polsi e portò le braccia rivolte verso l’alto con i palmi rivolti al basso e i bracciali verso il cielo. I quattro cristalli si illuminarono e i due fiori sbocciarono, da essi si crearono due sfere di luce che si unirono e si posarono sul collare e lo distrussero.

I fiori si richiusero e Doremi caddé in ginocchio, era sfinita.

Il drago le si avvicino, le sfiorò il braccio con il muso e disse: “Grazie, principessa” Doremi si girò verso di lui spaventata, ma lui con un suo sguardo la tranquillizzò “non preoccuparti manterrò il segreto”.

Doremi sorrise, si fidava.

“Ora devo andare” le disse alzandosi in volo “ma se avrai bisogno di me ci sarò sempre, anche solo per un passaggio. Sono ai suoi ordini principessa, basterà che mi chiami con il cuore”

-Grazie, e chiamami Doremi, tutti i miei amici lo fanno- disse lei. Il drago le sorrise (Ma come fanno i draghi a sorridere? NdB Bhè, ecco…uffa, non lo so NdA Allora perché lo scrivi! NdB Pignola NDA -__-) e se ne andò.

La ragazza si girò e iniziò a camminare nella direzione dalla quale era venuta, che chissà perché ora, anche se sempre vagamente, ricordava.

Decise di mantenere per lei questo segreto, o meglio aveva deciso che lo avrebbe raccontato solo a due persone: Dodò e Alex. Dopotutto non aveva molta scelta, aveva capito (Mmhf NdB) che quei poteri erano quelli “in più” che aveva dalla nascita, quindi con le sue amiche non ne poteva parlare, a sua madre e a Bibì non se la sentiva, ci mancava solo che ora si metteva a parlare con i draghi! Quindi aveva deciso per: Dodò, perché era la sua fatina e con lei non voleva avere più segreti; Alex, perché tanto a lui non riusciva a tenere nascosto niente.

Camminò per un po’, e alla fine si trovò di nuovo nel centro della città, pieno come prima, ma ora la gente sembrava molto più calma e tranquilla.

-Doremi!!!!- qualcuno la stava chiamando, si guardò un po’ intorno, ed infatti eccole lì, le sue amiche le stavano vedendo incontro, sembravano sollevate.

-Ci hai fatto stare in pensiero!- la rimproverò Melodi.

-Scusate, ma un gruppo di persone mi ha allontanato da voi- disse sbrigativa.

-Lo immaginavamo- disse Bibì. –Che ne dite se andiamo a prendere un gelato?- (P.S. Alex non era con loro, dopo il pranzo il ministro gli aveva dato la giornata libera, dopotutto le ragazze erano in città, cosa gli sarebbe potuto accadere? NdA Nieente… oltre al incontrare un drago si intende ^__^ NdD … -__-‘’’NdA).

-E’ un ottima idea.- disse Doremi.

-Quelle che tu non hai mai, in pratica ^__^.- disse Bibì.

-… ç__ç- Doremi preferì non rispondere, oggi la sorella era in vena (No, in arteria NdB …NdA  -__-‘’’’’’‘) di sarcasmo.

Il resto della giornata passo piuttosto tranquillamente, a parte le battutine di Bibì, su cui stendiamo un velo pietoso…

Per quanto a Doremi quella città piacesse, non vedeva l’ora di tornare a casa, aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, e in breve i suoi desideri furono esauditi.

Si divisero a casa di Doremi, dove era stato aperto il varco, erano tutte molto stanche e se ne andarono quasi subito ognuna nella propria casa, era stata una giornata molto pesante.

A casa, Bibì e Doremi, salirono tutte e due al piano superiore, dove c’erano le loro camere, Bibì andò di filato nella sua, a riposarsi prima dell’ora di cena. Doremi, invece, bussò alla camera di Alex, lui aprì e la lascio entrare senza un parola, appena si fu seduta sul letto le disse: -Avanti sputa il rospo-

Lei gli sorrise radiosa, chiamò la sua fatina, e iniziò a raccontare, parlò per quasi un quarto d’ora senza che nessuno dei due la interrompesse, quando finì nella stanza scese un silenzio di tomba.

Alla fine Alex disse: -Sono fiero di te.-, Doremi era piuttosto stupita, si aspettava un interrogatorio o qualcosa del genere, invece niente, solo un complimento.

-Alex… stai bene?- chiese Doremi.

-Certo, ma sono molte le persone che, dovendo scegliere tra la propria vita e quella di un drago, se la sarebbero data a gambe levate.- disse lui.

-Mi ha chiesto aiuto- disse lei breve.

-Questa parte, in effetti, non mi è molto chiara.- disse Dodò.

-Credo che sia uno dei poteri che ho in più, dopotutto il drago mi ha riconosciuto chiamandomi principessa- disse Doremi.

-Sì, non esiste un'altra strega o mago con poteri simili.- disse Alex.

-Comunque ora ho un nuovo amico!- disse felice la ragazza.

-In fatto di amici hai sempre avuto gusti strani, come me.- disse Dodò sorridendo.

 

Fine capitolo^__^ … ehm, fatemi controllare… 12 ^O^, l’avevo detto che la storia avrebbe preso una piega differente e un po’ più particolare ^_____________^ (Draghi -.- E’ pazza NdAlex Embè, l’hai scoperto solo adasso ^__^ NdA -__-‘’’’’’’’ NdAlex). Comunque non so quando potrò aggiornare, devo finire di ricopiare il 14 da circa 1 mese ç.ç anche se sono arrivata al 17, ma su un quaderno T_T.

Mi raccomando: Commentate -.^ (Che succede? Stai male?é.è NdAlex Perché ?.? NdA Niente urlo chilometrico 0.0 questa è una data da ricordare NdAlex Io lo uccido, giuro che lo uccido ù_u************** NdA)

 

LightAngel

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Tre ombre, una luce e uno spiraglio di verità. ***


Tre ombre

Tre ombre, una luce e uno spiraglio di verità

 

Capitolo 13.

Si sdraiò sul letto, era stanchissima, quel giorno ne aveva passate molte, e l’unica cosa che il suo corpo e la sua mente richiedevano era un po’ di riposo. Non ci volle troppo perché si addormentasse, ma come le era capitato più volte in quelle poche settimane, non fu un sogno normale, ma qualcos’altro, diverso anche dagli altri: non un sogno, un ricordo, o un incontro…

Si trovava in un luogo avvolto completamente dalle tenebre, non riusciva a vedere niente, l’unica cosa che riuscì a mala pena a distinguere erano quattro ombre, erano tutte a torno a lei, si sentiva persa, non le piaceva quell’oscurità, ma non aveva la sensazione di pericolo che avverte ogni volta che i maghi oscuri sono nelle vicinanze.

In un secondo un raggio di luce la illuminò, sembrava che fosse al centro di un palcoscenico illuminata dai riflettori, la cosa non le piaceva…

Le ‘ombre’, ancora non visibili, si mossero, per quello che riuscì a capire si stavano inchinando, perché? Perché lo stavano facendo, lei non sapeva chi erano, non riusciva neanche a vederli abbastanza per capire cosa erano!

Ma non dovette spettare molto che un nuovo fascio di luce illuminò una delle quattro figure, bianco con riflessi d’oro e due occhi che emanavano una sicurezza senza uguali, non era possibile, quello era il drago che aveva visto poco tempo prima. Cosa stava succedendo? Cosa centrava ora, lui? Si ricordò delle altre tre figure, distolse la sua attenzione dal drago e guardò gli altri, era, per così dire, circondata.

Decise che non poteva stare lì, bloccata senza fare niente per sempre, si fece coraggio e decise di avvicinarsi a quella che le era a destra (Il drago le era davanti NdA), fece un passo e come di conseguenza due occhi d’orati si aprirono e la guardarono dritto nei suoi, voleva vedere a chi appartenevano, quei due occhi che sembravano composti da oro liquido, fece un altro passo, ma… ma si svegliò di scatto. Sempre la stessa storia, nei sogni, ogni volta che stava per succedere qualcosa di interessante si svegliava, di scatto, e sentiva come se non aveva riposato affatto.

Quella storia stava iniziando ad annoiarla, se da una parte capiva che qui ‘sogni’ l’aiutavano, ogni volta che si svegliava si sentiva sfinita ed in un certo senso svuotata. Si passò una mano tra i capelli, momentaneamente sciolti. Si alzò dal letto e diede una fugace occhiata alla finestra, era ancora completamente buio, come un riflesso condizionato guardò la sveglia: 4:30 a.m. di sicuro avevano deciso di non svegliarla per la cena, non riuscì a fare a meno di pensare che forse avevano fatto male, o forse no…

Quei sogni la stavano distruggendo, non riusciva più a capire bene cosa voleva veramente. Forse la sua reazione era esagerata, o forse stavano succedendo troppe cose insieme, o forse… non sapeva neanche lei bene cosa. Salì a gattoni sul letto per poi mettercisi in piedi e tentò di sporgersi dalla finestra, che ormai stava diventando troppo grande per le sue uscite, ma a questo ‘problema’ ci avrebbe pensato in seguito. In quel momento l’unica cosa che voleva fare era poter guardare il cielo.

Si arrampicò sul tetto, a forza di trasformarsi in gatto iniziava a non avere più problemi del genere ^__^.

Si sedette nella parte del tetto più riparata, che non dava sulla strada, ci mancava solo che qualcuno la vedeva e la prendeva per una pazza suicida (Per essere pazza, è pazza, ma suicida non lo credo proprio NdB Anche se fare arrabbiare la Bibì-cane può equivalere ad un tentativo di suicidio NdA_molto_piano_per_non_varsi_sentore_e_di_conseguenza_non_rischiare_la_vita Hai detto qualcosa? >_< NdB No, io, figurati, immaginati che non so nemmeno che cosa sia un Bibì-cane… ops  NdA_terrorizata_a_morte Grrr NdB Stendiamo un velo pietoso sulle sorti dell’autrice -__-‘ ‘ ‘ NdD), ma in modo che potesse guardare bene le stelle. Quelle luci lontane che attutivano le ombre della notte, cos’è una notte senza stelle o senza luna?

Oscurità più completa, un luogo senza luce dal quale non si può fare ritorno, ma c’è anche quando una luce lontana ti illumina la strada, facendoti uscire da quel luogo dove non può esistere la vita, la gioia, ma forse solo la speranza riesce a sopravvivere, la speranza di vedere, un giorno, la luce…

Mamma mia quanto stava diventando filosofica (Doremi… filosofica… paura °.° NdB), chissà a cosa era dovuto? Forse al ruolo che di li a pochi anni avrebbe dovuto assumere? Possibile, ma la cosa non la convinceva fino in fondo, era più probabile che tutto quello che era successo negli ultimi tempi le stava fondendo il cervello e ora stava stragionando (A questo credo anch’io U_U NdB).

 Quella sera la via lattea si vedeva molto bene, guardava il cielo come in trance, dopo un po’ iniziò a non vederlo neanche più, non pensava a niente (Sai che novità NdB) o meglio pensava a tutto “CHE CONFUSIONE!!!!!!!”

Sentì un braccio che le circondava le spalle,  non si allarmò o spaventò, non si girò nemmeno per vedere che, tanto lo sapeva chi era: Alex.

Ad Illune quando aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, sfogarsi, piangere o solo condividere momenti di puro silenzio lui c’era sempre. Ed ora, a distanza di chissà quanti anni, le cose non erano cambiate.

Si appoggiò alla sua spalla, e,lui, con l’altro braccio le circondò le sue, Doremi affondo il volto nel suo petto, si stava così bene tra le sue braccia… lui la strinse più forte a se (Se Akasuki e Tetsuya li vedrebbero, ucciderebbero Alex a mani nude NdA Esagerata -_- NdB “l’autrice e Bibì riguardano la scena” Ok, lo ucciderebbero con uno sguardo NdA&NdB).

Restarono così per un po’, per un bel po’, infatti si separarono solo quando iniziò a sorgere il sole.

-Wow è stupendo- esclamò Doremi, spostando leggermente la testa dal petto di Alex, per vedere meglio.

-Va meglio Neko-chan?- chiese Alex.

La ragazza annuì:-Grazie, mi sento meglio, sono molto più tranquilla e rilassata.- con le labbra sfiorò la guancia del ragazzo(TA TA TATA… NdA&NdB_che_cantano_un’allegra_marcia_funebre), lui si limito a sorriderle e a scompigliarle i capelli come per dirle “ti proteggo io gattina”.

-Quasi dimenticavo…- disse Doremi avvicinandosi al suo orecchio come per dirgli qualcosa di segreto:- NON CHIAMARMI NEKO-CHAN !!!!!!!!!!- , facendo attenzione a non svegliare qualcuno (Ceeerto, come no NdA).

-Dai non arrabbiarti micia e vieni qui.- così dicendo la prese tra le sue braccia e le scompiglio i capelli con le nocche delle dita.

-Dai smettila, mi sento un gatto.- lo implorò Doremi.

Il sorriso di Alex si allargò e disse: - non dire poi che non te le vai a cercare.-

-Mi sono incastrata con le mie mani- disse fintamente sconsolata.

-E già....- disse lui con un sorriso ironico- … neko-chan.- proprio non ce la faceva a non chiamarla così, anche se sapeva che ogni volta rischiava di ritrovarsi contro una delle sue sfere di energia,

Lei lo guardò con occhi da cucciolo ferito ( gatto ferito, caso mai U_U NdA Ti ci metti pure tu ?! >__

-Va bene- sospirò lui: -la smetto, per ora.- e la lasciò andare.

-Scendiamo?- chiese Doremi.

-Sarà meglio, prima che svegliamo qualcuno.- disse Alex alzandosi e aiutando anche lei a farlo.

 In cucina non c’era nessuno, e come spesso succedeva quando entrava in cucina a Doremi era venuto un certo languorino ( “spesso”? vorrai dire sempre U_U NdB).

-Alex-kun…- iniziò lei.

- Va bene, ti cucino qualcosa. Cosa vuoi?- le chiese avvicinandosi ai fornelli.

-A tua scelta, mi fido- disse lei sedendosi al tavolo e osservandolo.

Dopo circa un quarto d’ora dalla cucina iniziò a diffondersi per tutta la casa un ottimo odore di frittelle appena fatte, che i due iniziarono a mangiare (Ti ricordo che ritratta di mia sorella, lei non mangia le cosa lei le “divora” U_U NdB >_< Bibì a letto!!! NdD)

Finito Doremi guardò il ragazzo in un modo serio ma deciso accompagnato da un sorriso e disse semplicemente: -Grazie-

-Di cosa?-  chiese lui.

-Di esserci sempre, esserci quando ho bisogno di te- rispose lei.

-Di niente-  disse tranquillamente lui, poi d’un tratto si fece serio e finalmente si decise a fare quella fatidica domanda: -Qual è il problema?-

Doremi si fece seria e poi rispose: -Per ora? Tutto.-

-Problemi con i sogni?- diamine quel ragazzo sembrava telepatico (Siamo sicuri che non lo è? NdB No, non lo è, o almeno spero. Altrimenti sono rovinata ç__ç NdA).

-Se si possono definire sogni…- disse ironica ma dal suo tono di voce traspariva una punta di esasperazione.

-Dopo la colazione degli altri usciamo e andiamo a parlare un po’, va bene?- chiese lui tranquillo.

-Sì, grazie, di nuovo. Ne ho bisogno-  disse lei guardandolo con riconoscenza.

-Se avrai bisogno di me io ci sarò sempre d’ora in poi, lo sai, vero?- chiese Alex serio e deciso (<__< Quando fa così mi preoccupa NdA).

-Certo, me lo hai dimostrato fino a due secondi fa- disse la ragazzina.

- Cos’è questo buon odore?-  chiese una voce sopraggiungendo dal corridoio, che si rivelò essere la madre della ragazza.

-La cucina di Alex- rispose Doremi indicando il ragazzo.

- Bè buon appetito- disse servendosi da una pila, che il ragazzo aveva preparato anche per gli altri (Ma che ragazzo d’oro NdB Solo, ed esclusivamente, quando vuole NdA_scettica Che vuoi dire NdAlex Che da ragazzo d’oro puoi passare in un paio di secondi a ragazzo rompi palle >_< NdA Non è vero NdAlex Non ti conviene continuare questa discussione…  NdA_che_ha_pagine_da_trascrivere_ed_è_di_pessimo_umore Altrimenti NdAlex_sarcastico  Ti estrometto dai commenti finali e dalle note *__* NdA Come credi di poter fare NdAlex_che_non_sa_quando_tenere_la_bocca_chiusa Non ti conviene saperlo… +__+ NdA  Sto tremando di paura NdAlex_che_vuole_proprio_morire Mai sentita la frase: io ti faccio ed io ti disfo +___+ NdA *glom* NdAlex).

Doremi ed Alex stavano camminando per una delle tante strade della città, non avevano una meta precisa, senza contare il fatto che era ancora molto presto, circa le 7:30 a.m. e molti erano o già a lavoro o ancora nel mondo dei sogni, dopotutto era pur sempre vacanza.

-E questo è tutto.- disse Doremi che aveva appena finito il resoconto del suo “sogno”.

Alex stava in silenzio, il dragone, quel particolare tipo di drago e le altre essenza che si inginocchiavano alla principessa… gli ricordavano qualcosa ma non sapeva cosa…

- Cos’hai in mente?- indagò Doremi.

-Niente, per ora, niente di cui sono sicuro- disse serio.

-E di cosa non sei sicuro?- chiese Doremi.

-Quello che mi hai detto mi ha fatto tornare in mente qualcosa, ma neanche io so bene cosa. O forse è solo una mia impressione.- disse il ragazzo pensieroso.

-Non possiamo fare altro che aspettare- disse Doremi.

-Come sempre- iniziò lui – le cosa si metteranno a posto da sole.- e le sorrise.

-Come sempre…- e ricambiò il sorriso.

 

Ed ecco finalmente (NOOOO!! T__T NdLettori) il tredicesimo capitolo, anche se mi sto ancora chiedendo il perché l’ho scritto ?__? L’unica cosa interessante è il sogno U__U .MI RICORDO!!! (Alleluia -.- NdTutti) l’ho scritto dopo aver letto un commento di Pé un po’ di tempo fa ^O^ ah-ehm molto tempo fa. Quindi questo capitolo lo dedico a lei ^____^.

Commentate ^_______________________^

 

LightAngel

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Capitolo 14
*** Un nuovo nemico (?) ***


Un nuovo nemico

Un nuovo nemico (?)

Capitolo 14.

Dopo varie richieste (suppliche NdA), il ministro accettò di mandare ‘da soli’ Alex e Doremi a  Illune.

Entrambi volevano fare un salto in biblioteca (Doremi… biblioteca… O.O NdB) forse lì avrebbero trovato qualcosa in proposito, ma al ministro avevano dovuto raccontare una  bugia, lei non voleva ancora dire niente a nessuno.

Una volta tanto riuscirono, o meglio Doremi riuscì, ad arrivare alla biblioteca senza incontrare qualcuno di, così per dire, spiacevole. Per ora ogni volta che andava ad Illune, per caso, incontrava o qualche reale o mago oscuro, va bè che era successo solo tre volte, ma lei dopotutto, quante volte era andata ad Illune?

Stendiamo un velo pietoso su questo ragionamento (Meglio NdB&NdA).

Doremi non sapeva che cosa cercavano esattamente e quella biblioteca era immensa, senza contare che loro non sapevano da che parte cominciare ç__ç.

-Ora che si fa?- chiese Doremi, si sentiva un pesce fuor d’acqua.

-Chiediamo informazioni- la mise facile Alex, avviandosi verso i bibliotecari, ma Doremi lo bloccò per un braccio e gli disse: -Sei impazzito?.

-Perché ?- chiese tranquillamente lui.

-Non puoi andare lì e chiedere se sanno se c’è un libro che parla di un drago bianco, con cui ‘io’ ho avuto una piacevole conversazione, o un altro con quattro creature che ‘io’ ho visto in sogno!. Mi prenderanno per matta!- (ragionamento egocentrico NdB ^__^’’’’’’ NdA).

Dipende tutto da come viene posto un argomento…- così dicendo si avvicinò verso il bancone per poi rivolgersi a uno dei proprietari: -Scusi…-

-Sì, dimmi pure Alex.- disse l’anziana strega (Ma lo conoscono tutti O.O NdD).

-Sto cercando delle informazioni su un drago bianco.- disse il ragazzo.

La strega fece un gesto nervoso con la mano, poi disse: -Alex lascia perdere, queste sono cose che neanche tu devi sapere.- dopodichè si girò verso una pila di libri e fece come se il ragazzo non ci fosse.

Era strano, Alex conosceva bene la bibliotecaria, aveva dovuto sostenere molti esami per poter diventare un generale, e in quella biblioteca aveva dovuto passare molto tempo e molte notti, e la strega non si era mai comportata così, al contrario era sempre stata molto disponibile e gentile…

-Problemi?- chiese Doremi.

-Quando mai non c’è ne sono?- chiese lui ironico: - comunque qui non otterremo niente-

-Me lo aspettavo, non poteva essere tutto così semplice- disse Doremi mentre il ragazzo annuiva: -Ed ora dove andiamo?-

-Forse… mh- iniziò lui, ma poi sbloccò iniziando un suo corso di pensieri, quando faceva così Doremi non lo sopportava (Non è l’unica >_< NdA Ti ricordo che TU sei peggio di me U__U NdAlex ^__^’’’’’’’NdA). Sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale e lui non se ne sarebbe neanche accorto (-__-‘’’’’’ NdA).

Pazienza, ecco cosa doveva avere, per fortuna ora lo aveva di più di quando lo aveva conosciuto, altrimenti sarebbe già esplosa, e urlare il nome di un ragazzo per ‘svegliarlo’, in una biblioteca, non era quella che su poteva definire una buona idea…

-Possiamo andare dove lo hai incontrato per la prima volta, forse lì troveremo qualche indizio- disse lui.

-Non credo sia una buona idea ti ricordò che lui lì è stato attaccato, non ci ritornerà.- disse Doremi.

-Lo so, infatti noi non cercheremo lui, ma qualcosa che ci aiuti a capire chi o cosa è.- disse Alex (Quanto lo detesto quando fa il saccente >o< NdA).

-Posso sempre chiamarlo e chiederglielo- obiettò Doremi.

-Potremmo metterlo in pericolo- si spiegò lui.

-Allora andiamo- disse Doremi con non troppa allegria.

Fuori dal castello la ragazza si bloccò di scatto e disse: -Un momento…-

-Sì?- la incitò il ragazzo.

-Ci sarebbe un piccolo problema- disse lei un po’ sulle spine.

-Quale sarebbe?- chiese lui alzando un sopracciglio, leggermente preoccupato.

-Bè ecco- disse Doremi iniziando a sudare freddo, con un dito tentò di spostare il colletto della maglietta.

Alex le si avvicinò e le ordinò:- Sputa il rospo-

-Non ho la più pallida idea di dov’ero ^__^’’’’’’- disse grattandosi nervosamente dietro la testa.

- ù__u P-puoi ripetere?- chiese lui un po’ innervosito.

-Quando ero nei pressi del bosco mi ero appena persa e poi per raggiungerlo  ho seguito la sua “voce”, avevo capito che era in pericolo, quindi non ho fatto molta attenzione alla strada che facevo ^__^’’’’’’’’’’’’’- disse lei leggermente imbarazzata.

Alex sospirò, la sua amica non sarebbe mai cambiata:- Dove ti trovavi prima di perderti?- chiese il ragazzo tranquillo (Qualcuno che riesce a stare calmo con Doremi O.O? E’ un sogno? NdB No, quando vuole sa essere una santo U.U NdA Secondo me soffre di personalità multipla NdB E chi lo sa? NdA La smettete di sfottere? ù_u NdAlex Ehmm… NO! NdA&NdB Come scusa? è_é NdAlex_armato_della_sua_fidata_spada Niente ^__^’’’’’’’’’’’’’’’ NdA&NdB_spaventate).

-Io e le altre stavamo guardando le vetrine dei negozi, poi un ‘fiume’ di persone mi ha sballottato a destra e a sinistra e non so come non ero più nella strada principale in poche parole non sapevo più dov’ero  ç_ç il resto lo sai…- spiegò la ragazza.

-Non abbiamo molto da cui partire…- disse il ragazzo leggermente preoccupato, ma dopo poco esclamò:- IDEA!- con una lampadina accesa sulla testa ( Qualche altra e facciamo l’albero di Natale =_= NdAlex Shi!!! ^O^ NdA O.o NdAlex).

Doremi lo guardò un po’ preoccupata, quando faceva così sapeva essere più imprevedibile di lei, il che è tutto dire…

-Cosa devo fare?-

-Semplice ^___^- disse il ragazzo, Doremi era sempre più preoccupata:- Chiudi gli occhi, concentrati su dove vuoi andare e cammina ^________^- disse con un sorrido che le andava da un orecchio all’altro.

O.o- ß l’unico modo per descrivere l’espressione della ragazza.

-Dai neko-chan non fare quella faccia, non è difficile ^_^- disse il ragazzo non smettendo di sorridere neanche per un secondo.

-Soprassediamo sul neko-chan, per questa volta, ma tanto per curiosità, sei impazzito?- chiese tranquillamente la strega.

-No, ma ti ricordo che sei una strega, potente, e che se vorrai una cosa fermamente accadrà ^__^- disse il ragazzo.

Doremi lo guardò male.

-Fidati ^____^- disse Alex

-Va bene, mi fiderò di te, come sempre- disse lei e ubbidì al ragazzo.

Fu sballotolata un po’, ma per fortuna c’era Alex che la teneva per le spalle e la aiutava a non cadere o sbattere contro pali e muri (peccato, ci ha privato di una bella scenetta comica NdB Cattiva >o< NdD Sincera NdA).

Percossero molte strade, peggio di un labirinto (Quando Doremi si perde sa farlo con stile U_U NdB).

Doremi aprì gli occhi solo quando per poco non andò a sbattere contro un albero, ma fu bloccata dal ragazzo.

-Ci siamo- esclamò la ragazza:- riconosco questa foresta!- (Ma tanto per curiosità, ma quante foreste ci sono NdAlex Una NdA In tutto il regno NdAlex Diciamo allora più di una ^__^’’’’ NdA Allora come mai andiamo sempre in quella NdAlex Magia NdA_che_sta_per_perdere_la_pazienza Sarà NdAlex “Questa me la pagni” NdA)

-Bene, andiamo- disse il ragazzo incamminandosi.

Attraversarono il bosco, che a Doremi era sembrato molto più breve la prima volta che ci era stata, era comunque sicura di essere nel posto giusto, lo sapeva e basta. Infatti dopo poco arrivarono nella radura bianca dove aveva incontrato il drago bianco.

Lei non era tranquilla, avvertiva una strana sensazione di pericolo, ma non era la stessa di quando stavano per arrivare dei maghi oscuri o comunque erano nelle vicinanze. Era qualcosa di molto diverso, ma c’era comunque qualcosa che non andava.

-Tutto bene?- chiese Alex.

-Per ora sì, ma non so ancora per quanto- disse preoccupata la ragazza dando una veloce occhiata intorno.

-Maghi oscuri?- chiese piano il ragazzo preparandosi a tutto.

-No, non è questo è qualcos’altro, ma non chiedermi cosa, perché non lo so nemmeno io-  sussurrò la ragazza.

Fu un attimo e per fortuna che entrambi avevano degli ottimi riflessi altrimenti forse tutti e due non avrebbero più potuto parlare, o meglio non avrebbero più potuto fare nient’altro nella loro vita. Infatti un fascio di luce squarciò l’aria e il suolo creando un solco profondo e distruggendo parte del verde che li circondava, loro erano il bersaglio…

Doremi senza dire neanche una parola si rimise in piedi e si girò a guardare il punto da dove era partito il raggio. Sul suo volto si dipinse un espressione di genuina sorpresa vedendo chi o cosa era stato ad attaccarli.

A pochi metri da loro si trovava una creatura stupenda: era un cavallo ma non lo era… (più precisa no, eh? NdLettori Se aspettate è.é**** NdA)

Aveva le sembianze di un cavallo, ma il suo manto era di un bianco così luminoso e bello che non poteva essere reale, era un qualcosa di mistico e impossibile, come il fatto che dalla schiena dell’animale spuntassero due bellissime e candide ali e sulla fronte spuntava un corno d’oro bianco con delle incisioni e simboli. E due occhi d’oro, oro liquido… due occhi che credeva di avere già visto, ma non poteva essere, non era possibile. eppure era sicura di averli già visti, ma non ricordava ne dove ne quando.

Non ebbe il tempo di pensarci ancora che lo stupendo animale li attaccò, attacco che però loro riuscirono a schivare.

“Andatevene” Doremi sentì dire all’animale.

A questa parole seguì un nuovo attacco, schivato.

Alex aveva già fatto materializzare la sua gemma, pronto al combattimento, ma la ragazza lo bloccò dicendo: -No! Fermo, Alex aspetta!-

-Se continuiamo così finirà per ucciderci- protestò il ragazzo, in effetti la frase fu seguita da un nuovo attacco, schivato, ma erano sempre più veloce e potenti, non sapevano per quanto avrebbero potuto resistere senza farsi male.

-Alex, fidati di me- lo supplicò l’apprendista strega.

-Va bene, ma non facciamoci uccidere.- disse lui mettendosi comunque in una posizione di attacco-divesa per i corpo a corpo, anche se sapeva che in quelle circostanze gli serviva a poco.

Doremi decise di rivolgersi all’animale, se così lo si poteva definire.

-Perché ci stai attaccando?!?!-

“Sapete benissimo il perché” rispose l’unicorno.

-No, non lo sappiamo.- disse Doremi rispondendo a tono, senza la minima paura di colui che aveva di fronte.

“Come fai a sapere quello che dico?” chiese il cavallo alato, la cui sicurezza tintinnò.

-Lo so e basta- disse Doremi. Alex era nel pallone (Novità ^___^ NdA Come scusa è_é*** NdAlex Se vuoi te lo ripeto NdA_sfacciata_a_morte Morte è la parola giusta +__+ NdAlex ^___^’’’’’’’’’) visto che non sapeva che cosa diceva, per modo di dire, l’unicorno.

“Questo è solo un altro sporco trucco dei maghi oscuri” disse l’unicorno alato preparandosi ad un nuovo attacco.

Doremi non sapeva più che cosa fare, perché si ostinava a non crederle? Non le era mai successo niente del genere, incrociò lo sguardo di Alex e sulle lebbra di quest’ultimo si delineò la parola: - Continua-.

La ragazza annuì decisa, e si girò per continuare a rivolgersi all’unicorno e a farlo ragionare, cosa che in quel momento sembrava più facile a dirsi che a farsi:- Perché ti ostini a non credermi?!- il suo tono era quasi, no ERA esasperato, nella sua mente balenò l’idea di chiamare il Drago Bianco, ma per cosa? Per metterlo nei guai se c’erano dei maghi oscuri nelle vicinanze? Dopotutto era passato troppo poco tempo perché il Drago si fosse rimesso in forze e, chissà, chiamandolo l’unicorno alato lo potrebbe attaccare, ma qualcosa le diceva che non sarebbe successo… la ‘voce’ dell’animale la risvegliò dai suoi pensieri:

“Perché dovrei crederti?”

Uno a zero per l’unicorno, perché avrebbe dovuto crederle? Già perché…?

Doremi rimase una attimo imbambolata, un attimo di troppo visto che l’unicorno attaccò, attaccò lei…

Quando capì di trovarsi nei guai era tardi, non ebbe neanche l’istinto di chiamare uno scudo di energia o di contrattaccare, non sapeva il perché ma non riusciva a considerare quell’animale, chiamare quella bellissima creatura animale sembrava quasi un offesa, come un nemico.

“DIAMINE. Doremi svegliati!” pensò la ragazza “Ti stanno attaccando, stanno tentando di farti la pelle e tu stai ferma così, imbambolata come se niente fosse e tu non reagisci?! No, non è da me! Ma allora perché non ci riesco? Perché nonostante tutto mi fido di lui? PERCHE’!?!”

Comunque ormai era tardi…

Chiuse gli occhi e aspettò il colpo, colpo che non arrivò…

Che cosa stava succedendo? Perché… perché era ancora viva?

Sentì qualcosa accasciarsi al suolo. Aprì di scatto gli occhi con un terribile presentimento, presentimento che si trasformò in certezza, realtà…

Alex era davanti a lei, in ginocchio, le rivolgeva le spalle, vedeva le spalle del ragazzo alzarsi e abbassarsi molto velocemente: respirava male e si stringeva spasmodicamente una mano sul petto (Dubbio dell’autrice: arrabbiarsi perché hanno toccato il MIO Alex o esultare perché finalmente qualcuno gli ha fatto abbassare la cresta, facendolo quasi fuori ?__? NdA_con_una_fredezza_preoccupante Questa ci fa paura O.o NdLettori). Anche se la ragazza non lo poteva vedere la sua maglietta verde sgargiante si stava macchiando di rosso sangue, non di rosso sangue, di sangue… Alex era stato colpito, colpito per proteggere lei, Doremi…

 

 

^_____________________^ Scusate ma sta’ volta non ho resistito ed ho tagliato il capitolo più o meno a metà, diciamo che abbiamo sperato per un po’ la metà ^__^’’’’’’’’’ E’ da un bel po’ che non attivo la modalità Bastard inside e questa volta non ho resistito (Oo NdLettori ancora sotto shock)  E poi MUAHAHAHAHAH MUAHAHAHO  ß risata sadica da cattivo DOC anche se mi ci è voluto un po’ devo dire che questo capitolo mi piace (Oo ma tu mi vuoi vedere morto NdAlex Non lo so, ma chissà se POTRAI rompere ancora nel prossimo cap NdA_molto_sadica Tornerò come fantasma NdAlex O ma che paura NdA_che_si_sta_limando_le_unghie) e finalmente succede qualcosa (+__+*** NdAlex)  Bhè alla prossima e mi raccomando: Commentate ^_-

 

LightAngel

 

Ps. di Alex: per favore non incoraggiatela nella mia fine che questa è capace di eliminarmi dalla storia o di eliminarmi direttamente, Pé aiuto ç__ç

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Capitolo 15
*** Lacrime ***


Lacrime

Lacrime

Capitolo 15

Doremi si sentì mancare, no questo non sarebbe MAI dovuto succedere, nessuno avrebbe mai dovuto rischiare la vita per lei, di nuovo. Già i suoi genitori avevano perso la vita per lei, no, non ancora

Lei era immobile sotto shock, non sembrava neanche che respirasse, riuscì a riprendersi solo quando Alex cadde in ginocchio appoggiò una mano sul suolo: i fiori e il terreno sotto di lui si coloro dello stesso colore rosso sangue che gli stava sporcando la maglietta. La ferita era molto grave, altrimenti non si sarebbe rialzato come aveva sempre fatto (Secondo dubbio dell’autrice: Lo ucci-censura_mediaste(I bambini non possono sentire la parola MORTE immaginiamoci uccidere NdMediaset Se qualcuno come me è un patito di slayers :Un incantesimo ecce… può capire che cosa intende sto’ qui ..../.NdA) o no? NdA è_é NdLettricI *gocciolone* Ah-ehm vedremo ^__^’’’’’’’ NdA).

Non poteva stare ferma lì a vedere il suo migliore amico morire, non lo avrebbe mai fatto né avrebbe mai permesso che morisse.

Si inginocchiò accanto a lui e aiutò il ragazzo a mettersi in posizione supina, ma non gli permise di sedersi, anche se ci aveva provato.

-Stai bene?- chiese il ragazzo.

-Solo grazie a te- disse lei facendogli un sorriso stentato.

“Ma che commoventi” disse il cavallo ironico.

-TU! NON OSARE PARLARE!!!!- tuonò Doremi, nessuno l’aveva mai vista così infuriata e con una tale rabbia negli occhi.

-Doremi…- disse il ragazzo tentando di mettersi seduto.

-Che cosa c’è?- gli chiese dolcemente.

-Non è malvagio, non farti prendere dalla rabbia- disse piano faceva molto fatica a respirare immaginiamoci a parlare, così dicendo cadde a terra (Era seduto NdA).

-Va bene, ma non parlare, ora ci penso io- disse la ragazza, guardandolo attentamente negli occhi.

“Cosa crede di fare” pensò l’unicorno, aveva preferito non parlare, quella ragazza aveva un energia che poteva diventare estremamente pericolosa, mortale. Doremi mise le mani sulla ferita del ragazzo e si concentrò, ma non successe niente, perché non riusciva a guarirlo, eppure sarebbe dovuto essere un suo potere… perché allora non c’è la faceva?!

Sentì il respiro del ragazzo, che aveva quasi perso conoscenza, farsi sempre più debole.

Non lo avrebbe lasciato morire, a costo di rimetterci lei la vita.

Ma se non c’è la faceva, se lui sarebbe morto a causa sua, per proteggerla?! Per cosa poi, per sapere qualcosa su un Drago!? E non perché un mago oscuro aveva cercato di ucciderli, ma perché un unicorno, animale che sarebbe dovuto essere buono, una creatura che sarebbe dovuta essere dalla loro parte?! Ma che cosa importava, quanto era importante il come o il perché? Niente. L’unica cosa a cui pensava in quel momento era il suo migliore amico, quello che lui considerava come un Oni-kun (o Nii-kun, ho trovato queste due versione per dire fratello NdA)

Calde lacrime iniziarono a rigarle il volto.

Senza che se ne accorgesse intorno a lei iniziò a formarsi una forte energia, aurea, bianca, magia allo stato più puro. Più l’energia cresceva più tutto quello che li circondava spariva, ma non li distruggeva, più semplicemente li riportava nella loro forma originaria, energia (Si vede che le sparo grosse, eh? ^__^’’’’’’ NdA), tutto quello che c’era intorno ai due a all’unicorno (O.O NdUnicorno) cambiò, sotto di loro si formò una leggera patina d’acqua che intorno a loro formava delle piccole onde, come quando in una superficie liquida cade una goccia, ma c’era qualcosa di strano, ciò che li circondava non poteva essere definita acqua, ma era qualcos’altro, forse, altra energia, qualsiasi cosa fosse  non era importante…

Le lacrime di luce caddero sulla ferita del ragazzo  guarendola… (Lacrime di luce O.o NdTutti Se la fic si chiama TOoTL una ragione ci sarà -.- NdA).

La ragazza spalancò gli occhi stupita, ormai non ci sperava quasi più, ma alla fine c’è l’aveva fatta, ci era riuscita!

-Ti devo un favore micia-  disse piano il ragazzo, a quanto sembrava era ancora molto debole.

“Lacrime della luce eterna…” commentò a bassa voce il cavallo alato. C’era solo una persona che poteva usare quel potere… una sola ed unica persona… quindi quella ragazzina era… no, non poteva essere tanto imbecille per non dire qualcosa di più pesante (Qui crolla il mito dell’unicorno NdA Ma quale mito NdLettori -__-**** NdA).

Il cavallo alato si avvicinò piano ai due.

-Vuoi ancora attaccarci- disse Doremi con voce stanca, non era arrabbiata, non sarebbe servito a niente, lo sapeva, ma difficilmente ci sarebbe arrivata così presto se Alex non le avesse parlato.

“No voglio scusarmi” disse piano lo pseudo unicorno. “Ho sbagliato e vi chiedo scusa.

-Non sta a me perdonarti- disse Doremi con una punta di freddezza nella voce, guardando la creatura negli occhi per poi girarsi verso il volto di Alex, respirava in modo stanco e sofferto, era ancora molto debole, ma non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura (Del tipo: W l’orgoglio NdA XP NdAlex *gocciolone* NdA).

“Per colpa mia questo ragazzino (Per fortuna che Alex non lo può sentire NdD sarebbe successa la fine del mondo NdA) ha rischiato di perdere la vita. Vi chiedo scusa, ma vi ho scambiati per dei maghi oscuri, solo ieri hanno attaccato qui, pensavo che fossero ritornati.”

-Sarebbe stata una mossa piuttosto stupida non trovi?- disse la ragazza scettica.

“Da loro si ci può aspettare questo ed altro” disse il cavallo ghignando.

*gocciolone Doremi (+Autrice)*.

-Che cosa dice?- chiese Alex che non poteva sapere che cosa si dicevano, e non riusciva a capire di cosa stavano parlando (… NdA Angel? Stai bene? Niente battutine ironiche o altro, stai bene? Forse bisogna chiamare un ambulanza NdAlex_preoccupato Alex, se non la smetti ti faccio schiattare per un emorragia interna ù_u******* NdA Così va meglio^^ NdAlex Ed io che volevo fare la brava *Alex la guarda scettico* o almeno volevo provare a fare la brava per tutto il resto del capitolo ç_ç NdA), fino a quel momento aveva deciso di restare in silenzio, ma quando aveva visto il cavallo ghignare, cosa che non credeva possibile, aveva deciso di chiedere spiegazioni.

-Ti ha chiesto scusa e si è giustificato che ci aveva scambiato per…- aveva iniziato a spiegare la ragazza, ma Alex completò per lei: -… per maghi oscuri, l’avevo capito.- Lui si girò per guardare bene l’unicorno alato e disse:- Sei perdonato, capita a tutti di sbagliare, no? ^^-

L’unicorno era leggermente stupito, difficilmente le persone esseri umani, maghi o streghe che fossero perdonavano così in fretta e facilmente.

-Bene allora amici? ^____^- chiese Doremi.

“Sì e se avrete bisogno di me ci sarò” disse l’unicorno di nuovo stupito, nessuno gli aveva mai chiesto così esplicitamente di essere suo amico anzi, nessuno glielo aveva mai chiesto e basta. Si, con il drago bianco e con gli altri (O.o “gli altri” NdLettori Gli altri^^ NdA_che_adora_fare_la_bastarda) era stato “lavoro”, rispetto e poi quella che si poteva definire amicizia.

-La stessa cosa vale per noi- disse Doremi mentre Alex annuiva tentando di alzarsi, ma fu subito bloccato da un occhiataccia della rossa.

“Ora devo andare” disse l’unicorno facendo una specie di inchino… inchino? Il sogno…

“Da ora e per sempre sarò ai suoi ordini principessa” disse l’unicorno prima di prendere il volo e sparire in una scia argentea.

--------------------------*****---------------------------------------------------------*****---------------------------------------****------

******:-Autriceeeeee ç__ç

Auntrice:- Mhm!? E tu che vuoi o.ò

******:- Mi annoio ç.ç

A:- E che cosa vuoi da me?

******:- Una parte.

A:- *__* Davvero? Vedrò di trovarti un buco come comparsa.

Alex:- No, lui non c’è lo voglio +__+ “Alex viene trattenuto dall’autrice mentre tenta di strangolare ******”

A:-^^’’’’’ Ma che ti ha fatto?

Alex:- Esiste è.é.

*gocciolone biblico dei due*

Mike:- E poi chi ti credi di essere per venire qui e rompere come se tutto ti fosse dovuto.

******:- Ma mi odiano tutti ç__ç

*gocciolina Angel*

A:-IDEA!!!!

Tutti:- PAURA

*Angel inizia a scrivere con un ghigno sadico e uno sguardo da pazza incallita, il solito quindi…*

*gocciolone Lettori*

-----------------------------------------------------*****---------------------------------------****------------------------------------------

 

In un luogo immerso nell’oscurità dove nulla vive.

-Capo, chiedo il permesso di parlare- chiese un ragazzo avvolto completamente in un mantello nero con le sfumature blu.

-Parla- disse la voce di ghiaccio di colui che nascosto nell’ombra dell’oscurità più profonda trama e ha già iniziato ad attuare i suoi piani per distruggere il sommo ordine della luce.

-Se posso permettermi. Perché ha trattato così il Generale Mike? Lui è indispensabile per la nostra missione, senza di lui il nostro ordine non sarebbe mai potuto tornare… -

-Questo è vero- disse in tono calmo la voce: -Ma lui non lo sa e non lo dovrà mai sapere.-

-Perché?- chiese il giovane ammantato.

-Le sue mancanze di informazioni sul passato e conoscenza su di e del suo passato è l’unica arma che abbiamo per controllarlo.-

-Altrimenti?- chiese curioso il mago oscuro.

-Altrimenti l’arma che dovrà portarci alla vittoria potrà essere quella che segnerà la nostra fine, ora va!- disse, sempre glaciale, la voce.

La figura in nero non aggiunse altro e uscì silenziosa come un ombra dalla sala del trono.

Sulle labbra dell’uomo dalla voce di ghiaccio si delineò un sorriso che non aveva niente di umano:- L’unica arma che abbiamo contro di lui e contro di te, stupido ragazzino.-

 

 

E anche questo cap è finito^^ un po' corto ma che introduce qualcosina^^

Alex:- Capo io avrei qualcosa da ridire.

A:- Parla.

Alex:- Perché hai fatto entrare in scena il b…

A:- ALEX! *occhiataccia del tipo: se-continui-ti-lincio*

Alex:- Va bhè, allora perché lo hai fatto entrare in scena? Ora ti sconvolge la storia ^^’’’’’’’’’’’’

A:- Al contrario, c’era qualcosa che non mi quadrava, invece ora è tutto a posto.

Alex:- Quindi non è proprio una comparsa ç__ç

A:- ^-^ *ghignetto sadico.

 

Ho deciso di inserire un angolo per le risposte che NON E’ standard, solo se ci sono abbastanza commenti per farlo:

 

Pé: Alex:- ***Non puoi fare del male ad Alex… cioè, puoi torturarlo quanto vuoi basta che alla fine rimanga vivo e vegeto*** ò.o Molto gentile.

A:- XD XD XD XD XD XD

Alex:- Sfotti è.é

A:- Fammici pensare… SHI ^______________________^

Alex:- Ma dove sono capitato.

Doremi:- Me lo chiedo anch’io -.-

Alex:- Almeno tu non sei una sua creazione quindi legato a lei per sempre T_____T

Doremi:- Condoglianze

A.- -.-******************

Comunque che cosa mi ha fatto per farmi arrabbiare così? Bho che cosa vuoi che ne sappia, per ora c’è l’ho con lui^^ è la mia caviapertorture e ilmiopuncingbal preferito (La mia è una vita da cani -.- NdAlex).Grazie del commento ^O^

 

Kyomi89: grazie^^ sono felice che vogliate che continui^^

Alex:- Ma la istigate anche? Ç.ç

A:- ^__________________^

 

Momoko-chan:- Che cosa avrebbero fatto Akasuki e Tetsuya? Qualcosa tipo improvvisare un balletto per la felicità e una canzoncina del tipo: “Parappapero, c’è ne siamo liberati^O^ Sì”  e Doremi li lincia con lo sguardo e l’unicorno pure, non per Alex, ma per il troppo casino che stanno facendo^^ (Ma te le sogni la notte -.- NdAlex Quasi *evil grin* NdA).

 

Vocalista91:-  Tanks^_____________________^.

Alex:- Nuuu ç__ç un'altra che me la istiga ç.ç

SDONG

A:- Zitto te moribondo

Alex:- ç.ç

******:- AHAHAHHAHAHH!!!!

Alex:-NO! Ma io lo uccido.

******:- Sto tremando di paura *fulmini tra i due*

Alex:- Vuoi fare a pugni +__+

******:- Non chiedo di meglio.

A:- bene… tre…due… uno *fa un respiro profondo* ADESSO LA FINITE SE NON VOLETE FARE UNA FINE MOLTO MOOOLTO DOLOROSA!! Bene, avete qualcos’altro da dire^^.

******&Alex:- *glom* NO ^__^’’’’’

 

Pé (di nuovo^^):- Ok, va bene è quasi un mese che non aggiorno, volevo prima di tutto portare avanti l’altra fic visto che l’ho tutta già scritta in mente ma solo al non capitolo^^. Poi a me il quadrimestre finisce e domani e infatti anche domani ho l’ultimo compito, o meglio interrogazione scritta^^”””””.

Comunque è stato un bene che ho aspettato tanto, così sono riuscita ad elaborare questo nuovo personaggio sia fisicamente che caratterialmente e a dargli un ruolo ben definito nella storia, prima il suo ruolo era piuttosto approssimativo ora ha fatto in modo da ricongiungere tutti i pezzi del puzzle della storia ^O^, che non è verso la conclusione -__- sta venedo più linga del previsto…

 

 

Cercherò di aggiornare presto^^.

 

LightAngel

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Capitolo 16
*** Il saggio ***


Il saggio

Il saggio

 

Capitolo 16

-Alex!- urlò Doremi al limite dell’esasperazione, quel ragazzo la stava facendo ammattire:- Vuoi stare fermo e tranquillo almeno per  un po’! Fino a neanche dieci minuti fa stavi per morire!-

-Appunto, dieci minuti, mi sono già riposato, ora andiamo, altrimenti tua madre ci, mi lincia, se facciamo troppo tardi, disse lui camminando avanti in modo spedito.

La ragazza stava per fargli un occhio nero, non era mai stata un tipo molto paziente, a parte con Hannah, ma dopotutto lei era sua figlia adottiva invece Alex sarebbe dovuto essere quello responsabile, la sua guardia del corpo… perché allora aveva  la netta impressione di avere a che fare con un bambino che vuole fare il bagno anche se ha appena finito di mangiare.

Il viaggio dal prato, al bosco e alla città di Illune fu accompagnato dalle proteste di Doremi (e dell’autrice è__é NdA Allora ti preoccupi per me^^ NdAlex No ma ad alcune lettrici stai ù__u**** simpatico e si ti facessi schiattare non so come reagirebbero NdA <__<  fifona NdAlex No, previdente NdA).

Ormai erano arrivati all’interno della città, piuttosto affollata a dire la verità. Nel bel mezzo di una strada Doremi si bloccò di botto, la testa le faceva un male terribile.

-Doremi, va tutt- Alex non ebbe il tempo di finire la frase che la ragazza sparì nel nulla, come se una forza superiore l’avesse portata lontano da quel luogo. La domanda era: questa forza era buona o malvagia?

-Non preoccuparti, è il suo destino…- disse una voce alle sue spalle, il ragazzo si girò velocemente per vedere chi era stato a parlare, ma non c’era nessuno, benché la strada fosse piuttosto affollata, era sicuro che non fosse stato ne un mago ne una strega a parlare, figuriamoci un essere umano allora chi?

 

Il mal di testa era passato così come era venuto, la ragazza aprì lentamente gli occhi, non era più nella strada della città di Illune, ne in qualsiasi altro luogo per così dire: “definito” nello spazio e nel tempo, comunque era un luogo lei ormai conosceva, bhè, per così dire.

Un luogo oscuro senza alcuna luce, quattro ombre la circondano, tutte si inchinano a lei un fascio di luce la avvolge, come se fosse su un palco scenico, un'altra luce avvolge la figura inchinata davanti a lei, il drago bianco, questa volta qualcosa nel sogno cambia, un altro fascio di luce avvolge la figura alla sua destra… l’unicorno con gli occhi d’oro.

Non riusciva a capire che cosa significasse.

Ok, prima il drago, poi l’unicorni, gli ricordava vagamente qualcosa, ma non riusciva a capire bene cosa, ma aveva tanto di dejà vu.

Tentò di avvicinarsi all’animale, ma non ci riuscì, qualcosa la face svegliare… qualcosa o qualcuno.

Aprì stancamente gli occhi, non era con Alex o nella strada centrale della città, ma in una delle tante vie poco trafficate che la attraversavano, si guardò in torno non c’era nessuno, ma anche se non ne sapeva la ragione precisa, non era così sicura…

Fece qualche passo avanti, non sapeva esattamente dov’era, in verità non era sicura al cento per cento di trovarsi ancora ad Illune.

-Cosa ci fa una così bella signorina da questa parti?- chiese una voce gentile.

La ragazza si girò a destra e vide tra due case, che formavano una specie di vicolo, un uomo anziano con una lunga barba, indossava dei vestiti strani, ricordava un indovino cinese, come quelli che ogni tanto si vedono nei film.

Doremi era molto stupita, era sicura di aver guardato in quel vicolo e di non aver visto niente… eppure quell’uomo era lì, apparso come per magia.

“Bhè, dopo tutto siamo nel regno della magia” pensò la ragazza tranquillizzandosi almeno un po’.

Sorrise all’anziano e disse:- Mi sono persa, per favore più indicare la strada per raggiungere il palazzo o una della strade principali di Illune^^-

L’uomo sorrise e disse:- Spesso è più importanti cercare delle strade che passano attraverso l’oscurità per trovare la luce.-

-Come scusi &__&?- chiese la ragazza non riuscendo a capire le parole del vecchio.

Ma lui non sembrava volesse dare alcuna spiegazioni e si limitò a dire:- Vuoi che ti legga la mano?-

-Bhè… ecco, io… non so.- lei era molto incerta, forse per l’apparizione di quello strano personaggio o più semplicemente per quello che avrebbe potuto leggere del futuro e del… passato.

-Non si preoccupi e si fidi.- disse gentilmente.

Non seppe il perché ma lo fece, si fidò di un perfetto sconosciuto.

La ragazza gli diede la mano sinistra.

-Vedo molte difficoltà e misteri, che riguardano coloro che cercano la tua fine… ma che potrebbero segnare la tua vittoria o la fine di tutto, ma forse la fine porterà ad un nuovo inizio…e al ritorno della luce…- lo sguardo del saggio era serissimo, mentre quello di Doremi era qualcosa tipo questo:- &__&-

L’uomo alzò lo sguardo per incrociare gli occhi della ragazza, che tornò più tranquilla:- Non farti ingannare dalle apparenze, perché spesso dietro l’oscurità più profonda si può nascondere l’energia elementare…-

-L’energia elementare?- ripeté la ragazza non riuscendo a capire.

-Guardati tanto dai nemici che dai nuovi amici, ascolta questi miei consigli e forse la luce tornerà a splendere i un luogo che ormai in molti hanno dimenticato…-

No, il saggio non sembrava minimamente intenzionato a rispondere alle domande della ragazza. Dava informazioni di cui non spiegava il significato, ma forse i momento era meglio così…

CLAP CLAP CLAP

Qualcuno stava applaudendo, e questo qualcuno si stava avvicinando sempre di più ai due.

-Complimenti, bella scenetta da storia del mistero^^ un saggio che appare dal nulla è che da le risposte ai vari personaggi… forse più che una storia sembra un video gioco di serie C ^-^- quel qualcuno si avvicinò sempre di più finche non riuscirono a vederlo bene, era un bel ragazzo, con corti capelli neri e occhi rossi come il sangue. La cosa che colpì di più la ragazza fu cosa indossava, un armatura nera come la notte con riflessi rosso scuro-porpora il mantello era completamente nero con un attaccatura nera laterale, in modo da non mostrare il braccio destro, anche se in quel momento era visibilissimo, e si vedeva uno strano bracciale-polsino di un materiale che la ragazza non riconobbe, con delle scritte in oro bianco.

Ma quella voce, e il senso di pericolo…

Inizialmente fece un passo indietro, guidata dall’istinto, poi il suo solito carattere e la caparbietà presero il sopravvento.

-Chi sei!?-

-Pardon ragazzina, non mi sono ancora presentato,  il mio nome è Mike- così dicendo fece un mezzo inchino, con tutta l’eleganza di un nobile.

-Nome orrendo -___- - disse Doremi, del genere, tatto sotto zero, da fare concorrenza a Reika.

-Concordo piccola^^- disse il ragazzo con vari goccioloni sulla testa.

La ragazza soffocò una risata, e quello sarebbe dovuto essere il loro nemico?

Il saggio lo guardò attentamente, poi sgranò gli occhi: “E se fosse…”

Sul polso il bracciale nero come la pece si illuminò, mandando delle scariche elettriche. Il ragazzo portò una mano alle tempie, gli faceva un male cane, e questo lo si poteva capire semplicemente guardando la sua espressione.

 

-Ora devi andare, non puoi più stare fermo a riflettere, lei ha bisogno del tuo aiuto- disse la voce di prima, si girò avanti e indietro per vedere chi era colui che aveva parlato, niente.

Alla fine sbottò:-Mi faranno diventare matto tra draghi, unicorni e voci ç__ç- disse Alex molto piano, poi a voce più alta:-Mi spieghi ora dove devo andare?-

Apparve una piccola luce, che iniziò a muoversi molto velocemente.

-Efficiente^^- disse il ragazzo prima di seguirla.

In un angolo, poco lontano da Alex c’era un ombra, un ragazzo che indossava un largo mantello nero viola, con riflessi verdi e delle rifiniture d’oro (piccola nota: il ragazzo ammantato che aveva avuto il dialogo con il sommo capo oscuro aveva il mantello nero blu^^ NdA) dal cappuccio spuntava parte di una ciocca di capelli, che andava dal nero per poi sfumare al viola. Sulla testa dell’incappucciato faceva capolino un *gocciolone* e disse:- Spero solo che nelle situazioni di pericolo si ricordi che anche lui può fare affidamento alla magia.- *gocciolone più grosso*.

 

Doremi fece un passo incerto, voleva aiutarlo, ma non sapeva ne come, ne se glielo avrebbe permesso…

-Mi dispiace piccola.-  alzando la testa che aveva abbassato per il dolore, il tono era quello familiare che aveva già sentito… :- ma ora dovrò eliminarti.- la ragazza non poté fare a meno di chiedersi a cosa era dovuto quel repentino cambiamento.

In quel momento arrivò Alex.

-Doremi, va tutto bene?-

-Non preoccuparti- disse la ragazza.

-Su questo io non sarei così d’accordo.- disse il ragazzo dagli occhi di rubino.

-Tu- iniziò Alex guardandolo attentamente dopo aver ascoltato la sua voce:- sei il mago della spiaggia.- disse in tono gelido.

-Indovinato generale.- disse lui di rimando, glaciale.

-Cosa vuoi?!- chiese Alex “piuttosto” alterato per la semplice presenza del mago.

-Uccidere lei.- disse, come se fosse la cosa più naturale del mondo, indicando Doremi.

-Credi che te lo per- stava per ribattere il ragazzo, ma lei lo bloccò per rivolgersi direttamente al ragazzo.

-Perché!? Che cosa ti ho fatto?!-

-Ti sei salvata dalla spiaggia.- disse lui laconico.

-Così sarei dovuta morire, così, tanto per farti contento!- disse lei con vari nervetti sulla testa.

-No, vedi: se tu vivi o muori a me non me ne frega niente, anche se sei la principessa dell’ordine della luce (O.O NdLettori. È detto in tono ironico -__- NdA), io eseguo solo degli ordini.- disse tranquillamente il ragazzo.

-Quindi per te se uccidi o no qualcuno non cambia niente, è solo un ordini.- disse la ragazza tremando di rabbia.

-Non proprio o muori ti e company o muoio io, semplice e lineare.- disse con il solito tono tranquillo, ma gelido.

- C-come?- chiese la ragazza stupita.

-Hai capito bene. Ho già fallito una volta, in spiaggia, e mi è stata concessa solo un'altra possibilità, il mio capo ha la stessa compressione sia per i suoi subordinati sia per i suoi nemici.-

-Ma è orrendo.- disse piano Doremi.

-Se lo dici tu.- disse il ragazzo con un alzata di spalle:- comunque non ho molto tempo da perdere, se volete tentare di portare a casa la pelle vi conviene prepararvi a combattere.- così dicendo fece apparire la sua spada.

 

Fine cap 16^^

Per ora c’è ne una capitolo, o meglio ogni volta che Doremi prova a mettere il naso fuori è nei guai fino al collo^^’’’’

Devo ammettere che mi sono divertita molto a scrivere questo cap perché: 1) Ho finalmente buttato tutti gli appunti dei cap precedenti, tagliano pezzi inutili che alla fine potevano risultare noiosi e che non c’entravano niente con lo svolgimento della fic bhè, poi… LIBERAZIONE*__*!!

2)E’ stato scritto tutto in un giorno quindi diciamo che mi sono lasciata un po’, un po’ tanto, trascinare 3) Adoro i discorsi che fanno ammattire la gente (vedi quello che dice il saggio) XD XD XD XD XD XD.

 

Ora:

Pé :Grazie del com^^ diciamo che il 15 non è uno dei miei capitoli preferiti U__U. O bhè, per le figuracce nelle mie fic nessuno  ne è esentato: regine, principi, ministri, animali millenari e co^^ , per il personaggio dal mantello blu bisogna avere solo un po’ di pazienza, come per l’altra nuova entrata di oggi^^.

 

Momoko-chan: Mhmmm… ho l’impressione che l’unicorno non si sia fatto molti fan ^^’’’’. Grazie per la recensione^^ … E’ INIZIATA LA QUARTA SERIE ^O^, finalmente posso vedere se e come inserire Hannah, sono indecisa non conosco molto bene il suo carattere e modo di fare visto che, ne sono sicura, caratterialemente crescerà durante la serie ç__ç . Vedremo…

 

Ciao a tutto e please commentate^^!!!

 

LightAngel

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Capitolo 17
*** Amici e nemici ***


Amici e nemici

Amici e nemici

Capitolo 17

Doremi guardò attentamente la spada; già era vero, lui era un loro nemico, ma per un po’ non era riuscita a considerarlo come tale, perché?

Questa situazione le ricordava qualcosa di sottilmente diverso, ma molto simile… ma cosa?

-Bene, se la metti su questo piano.- così dicendo Alex prese la sua forma mago-cavaliere e trasformò la sua gemma nella potente spada.

Lo scontro iniziò, Alex e Mike schivavano i colpi dell’avversario ad una velocità impressionante, era la prima volta che Doremi vedeva quello di cui era veramente capace l’amico, ciò non toglie che l’avversario era potente, molto potente.

Un nuovo attacco dal cavaliere oscuro, schivato.

Contrattacco di Alex, evitato per un soffio, ma aveva colpito il mantello dell’avversario che era stato tagliato completamente a metà.

-Dovresti fare più attenzione, tartaruga.- disse Alex

Mike lo guardò mooolto male, mentre sul capo dell’anziano di formò un *gocciolone* di dimensioni bibliche, tentò di farlo sparire con un gesto nervoso della mano, ma non sembrava aver sortito l’effetto desiderato.

Dopo avari tentativi ci riuscì e si rivolse al ragazzo:- Che cosa credi di ottenere?! Sei in minoranza numerica e solo quel ragazzo ti sta facendo penare, ti conviene scappare!- disse l’anziano.

Per la prima volta il ragazzo concentrò l’attenzione di lui, lo guardò attentamente prima di sorridere e rispondere in tono serafico:- Forse ha ragione, non molte speranze, soprattutto se decidereste di attaccare tutti insieme.-

-Allora ritirati, SCAPPA!- disse l’anziano, non poteva permettere che a quel ragazzo fosse fatto del male, era troppo importante per loro, per i loro piani, non era quello il suo destino…

-Ma c’è un “ma”…- iniziò lui, :- c’è sempre un “ma”…-

Stavano tutti guardando attentamente il ragazzo.

-E quale sarebbe?- chiese la ragazza.

-Che se scappa lo uccidono.- disse Alex.

Doremi spostò lo sguardo sul ragazzo dagli occhi verdi per poi riportarlo su quello dagli occhi di rubino, giusto in tempo per vederlo negare, tranquillamente, con la testa, sorrideva.

- No, vedi, secondo le mie leggi e il modo in cui dovremmo comportarci in combattimento, io non farei niente di male a scappare… per poi tornare quando sarei stato in 1 contro 100 logicamente…- disse tranquillo. – Il mio “ma” è ancora più semplice, e cioè che io non ho alcuna attenzione di arrendermi, ne ora ne mai…-

I lineamenti dell’anziano si fecero più duri… non si sbagliava…

-Quindi che cosa decidi di fare? Farti uccidere?- chiese quest’ultimo.

-No, ma ho tutta l’intenzione di combattere per quello in cui credo giusto.- rispose il ragazzo con sguardo cupo.

-Credi che dia giusto uccidere per un ordine?- rincarò il saggio.

-No, ma per vendetta sì.- senza dare il tempo a nessuno di controbattere si lanciò all’attacco contro Alex.

Era finito il tempo di parlare, ora c’era spazio solo per combattere… fino alla fine…

Doremi aveva guardato la scena con occhi vuoti e spenti, non capiva quel ragazzo, di solito entrava subito in sincronia con le persone che la circondavano… invece adesso non riusciva a capire… non riusciva a capirlo, e quando invece era convinta di esserci finalmente riuscita mostrava un nuovo lato del suo carattere che faceva crollare tutte le sue ipotesi sul ragazzo. Una cosa era sicura, dietro tutto l’odio e il rancore che si notava dietro ogni colpo c’era qualcos’atro dietro, qualcosa di talmente forte che lo condizionava e lo portava ad odiare…

-Attento- la voce dell’anziano la riportò alla realtà, per poco Alex non veniva colpito. Era stanco e debilitato dalla lotta contro l’unicorno. Anche al massimo delle potenzialità con le più giuste delle previsioni sarebbe tutto finito con un pareggio, ma in quelle condizioni… non aveva molte speranze…

FIUUU

Un colpo secco e deciso che aveva sferzato l’aria vicino alla spada.

Doremi chiuse gli occhi, non volendo vedere la scena.

Un rumore strano, come qualcosa di metallico che cadeva al suolo.

Aprì gli occhi, non riuscendo ad intuire solo dai suoni quello che era successo, ma temendo il peggio.

Alex era a terra, seduto, la spada per terra, poco lontana da lui e Mike gli stava puntando la sua alla gola, ma stava bene, almeno per ora…

-Non so che cosa sia successo prima che rintracciassi la ragazzina.- disse lei in tono glaciale:- ma venendo qui speravo in un avversario di alto livello con cui confrontarmi, e se non sei tu, allora, sarà lei…-  abbassò leggermente la spada dalla gola del ragazzo:- poi, se sarà il caso, ti ucciderò.- una folata di vento scaraventò lo sconfitto lontano, mandandolo a sbattere contro una parete, che mandò in frantumi. Poi, come se niente fosse, il ragazzo si girò verso Doremi, pronto a combattere.

Istintivamente lei fece un passo indietro.

-Non credere di andartene, non vorrai che il tuo amico faccia una brutta fine?- così dicendo indicò con un gesto della testa il mucchio di pietra da cui spuntava il mago, che aveva, momentaneamente, perso i sensi.

Doremi si fermò e, guardandolo dritto negli occhi, disse:- Io non voglio combattere.-

-Preferisci vedere morire tutti i tuoi amici?-

-Che vuoi dire?- chiese lei, non fidandosi del tono del ragazzo, troppo tranquillo.

-Semplice, una volta finito con te, passerò ai tuoi amici, l’ordine è di pensare prima al problema principale poi a completare la missione vera e propria, che consiste nella morte degli apprendisti e degli amici che erano con loro in spiaggia^^-

Doremi sentì come se al suo cuore mancasse un battito, era così che stavano le cose? O combatteva o la sua morte e quella delle persone che la circondavano? Ma lei non sapeva combattere, non aveva ancora imparato, e poi lei non VOLEVA combattere, aveva sempre cercato di convincere le persone con le parole e con i suoi modi di fare sinceri e buffi e ora gli stavano dicendo di prendere una spada e di attaccare un suo simile per ferirlo… per ucciderlo…

-Io non posso.- disse in un soffio.

Lui la guardò attentamente poi sparì per pochi secondi riapparendole di fronte a una decina di centimetri di distanza.

-Perché?- le chiese tranquillamente, guardandola negli occhi.

Anche la ragazza lo guardò attentamente, in modo particolare quelli che erano definiti: gli specchi dell’anima, i suoi occhi. Erano… strani… rossi come il fuoco, ma spenti, nessun sentimento o emozione, solo una distesa fredda, ma qualcosa, un piccola fiamma brillava in essi, una fiamma che era stata circondata, avvolta, segregata nel ghiaccio, ma non del tutto spenta…

-Io non tenterei mai di fare del male a nessuno, neanche se ne dipendesse la mia stessa vita.- disse lei non interrompendo lo sguardo.

-E se in gioco ci fosse quella di qualcuno a cui tieni?- chiese lui.

- Mi capirebbero.-

-Hai troppa fiducia nelle persone.- disse lui con un sorriso amaro dipinto sulle labbra.

-Tu invece ne hai troppo poca- disse lei.

-Forse^^ , la prossima volta che ci incontreremo però dovrai combattere^^, non potrai evitarlo^^- disse lui chiudendo gli occhi e sorridendo.

-Non ne sarei così sicura se fossi in te ^O^- disse lei, riacquistando il suo solito buon umore. – Ti posso fare una domanda?- così dicendo guardò verso l’alto, a causa delle differenza di altezza.

-Perché no?-

-Cosa ti porta ad odiare tanto e a cercare vendetta?- chiese lei piano.

Il ragazzo spalancò gli occhi, velati di una tristezza infinita:- Il passato.- disse piano, poi fu come se davanti agli occhi del ragazzo quello stesso passato ritornasse tutto in una volta, simili ad un fiume in piena impossibile da arginare erano ritornate a farsi strada tutte le emozioni che avevano distrutto la sua vita e avrebbero potuto distruggerne altre…

Serrò talmente forte le mani a pugni che le nocche iniziarono a diventargli bianche. Lo strano bracciale che il ragazzo aveva al polso destro si illuminò generando delle scariche di luce oscura, di scatto il ragazzo si allontanò e Doremi non fu da meno, in qualche modo aveva capito che le cosa stavano degenerando, tutto per una semplice domanda… ma perché ogni tanto no chiudeva quella bocca ç__________ç? (Perché altrimenti il cap non solo veniva corto, ma non potevo inserire un importante pilastro della storia +__,+ NdA).

Mike alzò un braccio e aprì la mano, una sfera di energia oscura ci si formò sopra.

Le pupille della ragazza si ridussero ad un puntino, stava per attaccarla.

Ecco, succedeva di nuovo, un momento prima era tranquillo, quasi gentile, ed ora stava per attaccarla… di certo non si poteva dire che non fosse lunatico…

E il saggio? Bene, adesso la ragazza non riusciva più a capire se fosse dalla sua parte o no, stava fermo, si limitava a guardare il ragazzo con sguardo duro, ma non ostile, come si può guardare un alleato che sta sbagliando…

La situazione stava sfuggendo di mano.

Lanciò la sfera di energia contro di lei, per fortuna che dopo l’incontro con l’unicorno aveva capito che era meglio se stava più attenta e con i riflessi pronti… invocò uno incantesimo… non specificando di che tipo: acqua, fuoco, terra, aria, luce o oscurità; erano questi i fondamenti su cui si formava la magia dei due ordini, sugli elementi, come molte delle religioni antiche, ma qui questa distinzione era di vitale importanza.

L’energia invocata era di una potenza spaventosa, senza confini, l’aria circostante si caricò di una nuova vibrazione…

Alex aprì di scatto gli occhi, una potente energia lo circondava… era Doremi.

 

Poco lontano

-Ma che diamine sta succedendo?!- chiese un ragazzo avvolto in un mantello nero viola con dei riflessi verdi, stava correndo a perdifiato per le strade della città, stava succedendo qualcosa di strano, di non previsto… se non si sbrigava… non sapeva neanche lui che cosa sarebbe successo, e sinceramente non aveva neanche il tempo materiale di pensarci.

 

In un luogo oscuro.

Un ragazzo avvolto in un mantello nero-blu stava tranquillamente seduto su una poltrona leggendo un libro scritto in strani caratteri, non c’era molta luce quindi non si capiva esattamente come facesse a leggere, ma non sembrava avere alcuna difficoltà o problema di alcun genere… dopo un po’ ci si abitua a tutto anche alla notte costante, anche a non poter mai vedere la luce del sole.

TLAC

Chiuse di scatto il libro, si alzò in fretta dicendo:- Ca**o! adesso che cosa sta combinando il cagnolino del capo.-

Uscì con passo svelto dalla stanza, ma nessuno sembrava essersi accorto della forte emanazione di energia che poco prima aveva percepito, era stato come un ondata di pace e benessere… Accelerò il passo, come mai erano tutti così tranquilli?

-Qualcosa che non va, generale?- gli chiese un soldato.

Lui lo guardò glacialmente per poi rispondere in un laconico- No- dopodichè si teletrasporto schermando il teletrasporto… sapeva che nessuno doveva capire dove stava andando… in effetti non lo sapeva esattamente neanche lui, l’unica cosa di cui era a conoscenza era che doveva aiutare quell’imbranato di Mike, l’unica persona con un carattere decente in quel covo di pazzi… lui… un carattere decente… questo poteva dare un idea di quanto fosse piacevole la compagnia.

 

Con non poca fatica e leggermente ammaccato, il mago dagli occhi rossi si alzò, non poteva dire di essere ridotto troppo bene, ma almeno era tutto intero.

La ragazzina a poca distanza da lui era a terra, in ginocchio, sembrava stanchissima e sicuramente più che sembrarlo lo era.

Un rumore dietro di lui.

Si girò.

Alex, o almeno così credeva si chiamasse il ragazzo dagli occhi verdi, si stava alzando, neanche lui era al massimo della forma, ma non era lui ad aver provocato il rumore che aveva attirato la sua attenzione, era stato provocato da qualcun altro.

Diede un’altra veloce occhiata intorno, eccolo, lo aveva trovato, un ragazzo avvolto da un mantello verde, non aveva la più pallida idea di chi fosse: nemico o alleato…

Il nuovo arrivato sparì per pochi secondi per poi riapparire vicino ad Doremi, che era stata già raggiunta da Alex.

Nemico.

Doremi aprì con molta fatica gli occhi, si sentiva sfinita, doveva aver sbagliato qualcosa, ma non sapeva bene cosa…

Qualcuno la stava aiutando ad alzarsi, non aveva bisogno neanche di controllare, era Alex.

Sentì dei passi avvicinarsi a loro, non era Mike, non sapeva come, ma aveva già memorizzato i modi di fare, come il modo di camminare, del mago appena conosciuto, e il rumore dei di quei passi le era nuovo.

Vide avvicinarsi un ragazzo, ma non poteva vederlo in volto a causa del cappuccio e del mantello nero viola, non era un nemico lo percepiva… se è per questo in quel momento non percepiva più neanche Mike come un nemico… ma i suoi poteri erano attivi al massimo, lo avvertiva…

-Tutto bene?- le chiese il nuovo  arrivato.

-Sì^^- disse riprendendosi del tutto:- Sto benissimo, prima ero solo un po’ stanca ^O^- disse lei ritornando, come al solito, piena di energia e iper attiva.

Il ragazzo sorrise sollevato, ma non fu l’unico, anche Mike sentendo quelle parole si era sentito più tranquillo, scosse la testa infastidito: non erano pensieri adatti ad un mago oscuro verso qualcuno, soprattutto non verso qualcuno che si sarebbe dovuto eliminare. Ma non ci riusciva, era più forte di lui…

Si alzò preparandosi a combattere, ora erano in quattro contro uno, quasi quasi rimpiangeva di non aver fatto fuori il mago in verde quando ne aveva avuto la possibilità. Sospirò, ormai quel che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro.

-Vattene- disse il nuovo arrivato rivolgendosi verso il mago oscuro, il tono con cui aveva parlato non era più quello gentile con cui si era rivolto a Doremi, ma era freddo e tagliente come il ghiaccio.

-No-

-Vuoi rischiare la vita?-

-Non sarebbe una novità-

-Tre contro uno.- disse il mago con il mantello verde.

-Quattro, contando anche il saggio… ma non sembra che abbia molta voglia di entrare in scena.- fece notare il ragazzo dai capelli neri.

-Vero, siamo sempre in tre contro u…-

-DUE- disse una nuova voce.

Tutti si girarono verso il luogo dal quale proveniva, un altro ragazzo incappucciato (Ma che c’è oggi? La svendita dei mantelli NdD -___- NdA).

-Credo che dopotutto una parità ci sia^^- continuò il nuovo venuto:- La ragazza ha detto che non vuole combattere, quindi siamo due a due.-

-Mi dispiace, ma non sono qui per combattere.- disse l’incappucciato viola.

- Neanch’io, ma per salvare la pelle a un idiota.-

-Potrei offendermi, sai?- disse Mike indispettito.

- Naaa, se ti saresti dovuto offendere l’avresti dovuto fare dopo il ritorno dalla battaglia in spiaggia, non ora XD XD XD XD- rispose l’incappucciato blu notte.

-Tu ci ridi, ma per poco il capo non mi faceva fuori ç_________ç – disse il ragazzo.

-Avrebbe fatto un favore all’intera umanità- dichiarò l’altro in tono solenne.

-Ti stai confondendo con te^^-

-Possibile^^-

Mentre i due continuavano a scambiarsi gentilezze sulle teste degli spettatori si stavano accumulando vari *goccioloni*.

Una branca di matti… anche se simpatici.

 

In un antico regno “bianco”.

-Finalmente… è molto che aspetto questo momento… devo avere solo un po’ di pazienza… non manca molto… solo poco… ma ora tocca a me…- 

 

Nel regno della magia, in una stradina nella periferia di Illune.

-Ehmm avete finito -__-‘’’’- chiese l’incappucciato viola.

-Sì, in effetti^^- disse l’incappucciato blu con una faccia tosta invidiabile, non sapeva il perché, ma quella mattina si sentiva di ottimo umore, o meglio si sentiva così da quando era arrivato lì.

-Xander?- chiamò Mike l’incappucciato blu, sicuramente quello era il nome nel  ragazzo con il mantello blu:- Non è che tra poco arriva la cavalleria per salvare il generale in verde?-

ò.o, Alex non era molto contento dell’appellativo.

-No, non preoccuparti^^ ho schermato il teletrasporto, il capo non sa che sono qui.-

- Ah-ehm se è per questo neanche il capo sa che IO sono qui^^’’’-

-Lo sa qualcuno?-

-Non credo… a proposito tu come hai fatto a raggiungermi?-

Xander alzò le spalle, disinteressato, in effetti non lo sapeva neanche lui, *gocciolone*.

-Scusate, volete un the? Biscotti? Qualcos’altro?- chiese l’incappucciato viola.

-No, grazie^^ ma non mi dispiacerebbe una fetta di torta, magari con taaaanta panna *____* - disse Xander.

-___-‘’’’’’ ß espressione comune, soprattutto perché il ragazzo NON stava scherzando.

-Xander- tentò di farlo ragionare Mike:- per favore.-

-Va bene ç__ç- disse il ragazzo.

Una piccola luce invase la strada.

Tutti ritornarono seri guardando, o meglio cercando di guardare quella luce ormai fortissima, che pian piano stava prendendo una forma rettangolare, ricordava vagamente un libro, o qualcosa di simile.

Un diario dalla copertina bianca e verde perla con rifinire d’orate e in oro bianco e una gemma rosa.

-Che cos’è?- chiese Alex dicendo a voce alta quello che gli altri stavano pensando.

Ma nessuno aveva la risposta, o quasi.

Il saggio stava guardando attentamente il libro, lui conosceva molto bene quell’oggetto.

Doremi sorpassò Alex, sentiva che quel libro era molto importante, non solo per lei… in quelle pagine era racchiusa un’energia senza confini…

La gemma rosa perla che c’era sulla copertina si illuminò trasportandoli lontani da quel luogo di pace e serenità, ma facendogli conoscere un luogo in cui il tempo e lo spazio non esistevano più e dove regnava solo il dolore del passato…

 

Bene ed anche questo cap è finito^^, mamma mia sto facendo precipitare le cose, o bhè non potete dire che questa parte della storia non è più interessante della prima ^O^. So che per ora Melodi&co non fanno molto, mi sto concentrando soprattutto su Doremi e sul ruolo dei ragazzi^^, poi anche loro rientreranno.

Ed ora:

 

Pé: Il ruolo del saggio si vedrà tra un po’, non credo che da questo cap si capisca se è buono o cattivo^-^ comunque alla seconda domanda posso rispondere: mentre Mike chiacchierava con Doremi lui si godeva la scena… gli mancavano solo una busta di pop corn ed era a posto -__- .

Per la terza domanda: Sore wa, himitsu mi desnu ^_- (Trad= Spiacente, ma questo è un segreto ^_-). Perché sono così crudele (di pure sadica NdAlex) con Alex-kun… non so, mi viene naturale ^O^ (Piccola nota: nella prima storia, mai pubblicata né finita, Alex  ci partiva già da morto^^, non sto scherzando appariva solo in alcuni flaschback ^-----^ *sorrisero super bast***o*.

Ciao ciao^^ spero che continuerai a leggere ^O^.

 

Kyomi89: Oh bhè, non posso dire di aver continuato presto *gocciolone*, ma la storia sta continuando con la sua vita, presto ci saranno varie rivelazioni e casini^^ devo solo decidere un paio di cose. Grazie del commento e spero che anche tu continuerai a leggere e recensire^^

 

Vocalista91: Non c’è bisogno di ringraziarmi se ho risposto alla recensione, ho deciso di adottare il sistema delle risposte a fine cap per evitare di rispondere a chi mi fa delle domande con [Contatta]^^

Alex: traduzione = le annoiava ogni volta andare a cercare il Login, o semplicemente le annoiava e basta -__-.

A: Ah-ehm ^///^

Xander: cos’è questo? Un sì?

Alex: A me sa di sì ^-^

A: Ma da quando in qua voi fate comunella?

Alex/Xander: NOI NON FACCIAMO COMUNELLA!!!!!

Tornano a litigare come cane e gatto…

Bhè, grazie del commento e spero che continuerai a leggere la storia^^.

 

Ciao a Tutti ^_________^

 

LightAngel

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Capitolo 18
*** Divisi ***


Divisi

Divisi

Capitolo 18

-Mamma mia che botta- mormorò Alex rialzandosi, non aveva la più pallida idea di dove si trovasse, anche se la costruzione architettonica gli ricordava vagamente quella del palazzo reale di Illune. In effetti anche quello doveva essere un palazzo, o qualcosa del genere. Un palazzo completamente in bianco, di un minerale che aveva visto solo in piccole quantità in qualche museo, era molto raro e prezioso e lì c’era  un’intera costruzione fatta in quella sostanza… non era normale. Bhè, non è che essere risucchiati da un libro lo fosse -___- .

Fece alcuni passi avanti, niente da fare, non c’era nessuno con lui, era completamente solo.

Con una mano sfiorò una colonna, ogni oggetto, anche il più piccolo, in quella stanza traspirava magia, potere… luce.

Si guardò di nuovo intorno, la stanza era grande  e spaziosa, non c’erano molti mobili, una sieda ed un tavolino con appoggiati sopra alcuni tomi, a prima vista, di magia, circa di mille pagine l’uno. C’è ne voleva di coraggio per leggerli, anche se non gli sarebbe dispiaciuto dargli almeno un’occhiata.

Lasciò stare i libri e fece scorrere di nuovo il suo sguardo della stanza, una parete era completamente oscurata da una tenda, fece un passo avanti, per andare a curiosare un po’, magari proprio dietro quella tenda avrebbe trovato degli indizi su dove si trovasse. Comunque non arrivò a guardare lì, la sua attenzione fu catturata prima da qualcos’altro, una finestra, chissà come aveva fatto a non averla notata prima…

Si avvicinò per guardare fuori.

Spalancò gli occhi.

-N-no non è possibile.-

 

Stava camminando in circolo da quasi cinque minuti, quel posto non gli piaceva, troppa magia bianca e la netta sensazione di esserci già stato.

-No, lo giuro. Non mi metterò più nei casini per aiutare il cagnolino del capo >O<.-

Accelerò il passo, non che così potesse andare da nessuna parte, semplicemente girava in tondo sempre più veloce, non una porta, non una finestra solo un casino di magia di luce, disgustoso, secondo i suoi gusti. Bhè, a dire la verità non gli dava poi tanto fastidio, era più che altro una questione di principio! Lui, un generale oscuro a stare in un luogo del genere, senza la possibilità di andarsene, e lì i suoi poteri erano completamente inutili, sinceramente dubitava che qualsiasi altro tipo di magia funzionasse. Non aveva neanche armatura e mantello.

Si bloccò in mezzo alla stanza e si scompigliò i capelli bi-colore in un gesto esasperato: i capelli erano lunghi, raccolti in una coda all’altezza del collo, sciolti gli arrivavano più o meno alle caviglie e legati… bhè legati non lo sapeva bene neanche lui visto con non stavano dritti o seguivano la normale legge di gravità, ma prendevano una forma ad esse, davanti al volto gli occhi blu-viola-azzurro ghiaccio, solo uno era nascosto da una folta ciocca di capelli… blu acceso che oltre all’occhio nascondevano una cicatrice verticale, nascosta a sua volta da alcuni simboli neri; aveva un fisico molto atletico, uno sportivo, e sul braccio tatuato un bellissimo tribale; indossava una semplice maglietta blu, jeans larghi, neri con tre cinture: una messa giusta e due laterali, una sulla destra e una sulla sinistra.

Si fermò vicino ad una colonna, a cui diede un pugno fortissimo, rompendosi quasi una mano:- DANNAZIONE! VOGLIO SAPERE DOVE C***O SONO IO E DOVE SONO LE MIE KATANE!!!!!- si era un po’ innervosito, ma nessuno gli doveva toccare le sue due katane, no quelle no…

Come per magia… non come, ma per magia comparve un enorme portone in pietra bianca e in cristallo, con uno scricchiolio sinistro si aprì, dando in un corridoio completamente buio.

-Chiedi e sarai accontentato, non male… mhmmm UNA TORCIA NO?!- niente:- uff, va bhè, non si può mica avere tutto dalla vita ç__ç- così dicendo uscì dalla stanza bianca e si avviò verso il corridoio, appena uscito la porta si chiuse dietro di lui, lasciandolo nel buio più completo.

Un passo, due passi,  tre passi.

Uno due tre.

Uno due tre.

Uno due tre…

-guarda un po’ chi c’è?-

Terrore, paura, scappare lontano, più lontano che si può…

-Sai chi sono io? No, non lo sai? Bene allora te lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere, perché io sono la morte…-

Un esplosione.

Il nulla.

Silenzio.

La fine.

L’inizio.

La luce.

Uno due  tre

Uno due tre

Uno due tre…

-La morte arriverà anche fino a te…-

-Aspetto.-

Un esplosione

Il nulla.

Silenzio.

SDONG

Era andato a sbattere contro una colonna.

Anche se la botta faceva piuttosto male ringraziava quella colonna e chiunque avesse avuto la fantastica idea di piazzarla lì.

No, non gli piaceva quando succedeva, quando c’erano questi flash, li odiava profondamente.

Non sapeva che cosa significavano.

Non sapeva di quando erano.

Non sapeva perché li aveva.

Ma una, una cosa la sapeva, non li voleva, non voleva averli, voleva solo chiudere gli occhi e fare come se niente fosse, ma non ci riusciva il pensiero di quella voce che giocava con lui come se fosse il gatto con il topo non gli piaceva, diventava un pensiero fisso, un pensiero che lo faceva star male, come se dietro a quelle parole ci fosse altro, altri luoghi, altre sensazioni, altre persone…

-Basta- sibilò velenoso.

Lo stava facendo di nuovo, si stava abbandonando a dei sciocchi pensieri, del tutto inutili, stupidi e senza senso… ma se erano così sciocchi perché sentiva che erano tremendamente importanti?!

Chiuse stancamente gli occhi ricominciando a camminare…

 

Alex prese ed iniziò a prendere a pugni il muro.

Era arrabbiato, non era possibile.

Lo stavano prendendo in giro.

Non c’era altra soluzione… invece un’altra forse c’era… ma non voleva che fosse possibile. Eppure a parole era tutto semplice e lineare, tre parole, ma secondo la logica umana non era… possibile. Altro pensiero teoricamente logico, ma allora cosa doveva fare? Non credere a quello che vedeva con i suoi stessi occhi?!

Sentì una leggera corrente d’aria alle spalle, la finestra era aperta e stava facendo ondeggiare la preziosa stoffa della tenda, di cui si era completamente dimenticato.

Lasciò stare il muro, pieno di crepe, e si dedicò alla stoffa.

La sfiorò con una mano, era fredda ma soffice, seta.

Senza che lui facesse niente la tenda si aprì rivelando ciò che custodiva.

Un quadro.

Un bellissimo quadro, che ritraeva una ragazza… no, una donna, anche se non dimostrava molti anni, aveva lunghi capelli neri con delle ciocche blu e splendenti occhi verdi.

Quel volto gli era familiare, ma non riusciva a ricordare di chi era…

Uno due tre.

Uno due tre

Uno due tre…

-guarda un po’ chi c’è?-

Terrore, paura, scappare lontano, più lontano che si può…

-Sai chi sono io? No, non lo sai? Bene allora te lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere, perché io sono la morte…-

Un esplosione.

Il nulla.

Silenzio.

La fine.

L’inizio.

La luce.

Uno due  tre

Uno due tre

Uno due tre…

-La morte arriverà anche fino a te…-

-Aspetto.-

Un esplosione

Il nulla.

Silenzio.

Spalancò gli occhi, che significava tutto questo?!

 

*- *- *-                                                        *- *- *-                                                   *- *- *-

 

- Mhmm e adesso dove sono finito? C’è da dire che per finire nei guai io sono unico, se ci fosse un premio per i più deficienti io lo vincerei -___- - il ragazzo dagli occhi rossi stava curiosando per una stanza in bianco, con molti tavoli all’interno, bhè non è che i tavoli si vedessero molto sommersi così com’erano da tutti quei libri.

Con molta tranquillità ne prese uno ed iniziò a sfogliarlo.

- Magia della luce, Magia della musica suddivisa in Maghi/Streghe e Magia dell’oscurità… Tsz, niente di interessante.- con molta tranquillità lanciò il libro alle sue spalle.

CRASC! SDNOG IUUUUUUU CRASC

*gocciolone*.

Lentamente si girò e vide il casino che aveva fatto, non c’era nessun’altra parola per definire l’effetto “Domino” che aveva causato con quel semplice libro, anche se manicomio rendeva l’idea…

- Ops…-

Diciamo che per lui era normale fare dei danni di proporzioni catastrofiche, ma forse distruggere mezza stanza non era stato il modo migliore per presentarsi al proprietario/a del palazzo.

-Forse è meglio cambiare stanza^^’’’’-

Si guarda intorno.

*gocciolone*

-Ah-ehm e dove sarebbe la porta? Bhè da qualche parte sarò pure entrato, no?-

Continua a guardarsi intorno dicendosi mentalmente: “Ma quando sono entrato qua dentro? Ohcchebbello sono finito dentro un libro, questo mi ci mancava nel curriculum…”

-Mhmm adesso basta, mi sono annoiato di girare in circolo con tutto sto casino, adesso si usano le maniere forti ^-^ *evil grin*.

Aprì il palmo della mano per creare una sfera di energia oscura.

Silenzio…

Mike spalancò gli occhi e si guardò il palmo della mano.

Concentrò tutte le sue energie, sperando.

Niente.

- T________________T NO, sono senza poteri, senza spada e senza armatura ç.ç-

Una luce colpì una parte del muro che mutò, cambiò come se fosse della cera da modellare e prese una nuova forma, un enorme portone dall’aria molto pesante.

-E io dovrei aprire quell’affare?! Ma stiamo scherzando?! No, mi rifiuto.- disse sedendosi sul pavimento a mo’ di indiano con le braccia incrociate e il broncio.

Senza neanche farlo a posta il portone si aprì.

Con un sorriso a trentadue denti varcò la soglia, sorriso che gli morì in gola quando vide in che stanza era entrato.

Un luogo di cui aveva solo vaghi ricordi, ma che avrebbe tanto voluto cancellare… voleva sapere solo una cosa, perché era lì? CHI lo stava sottoponendo a tutto questo?

 

-Questo posto mi è familiare…- disse piano un ragazzo lo stesso che poco prima aveva indossato un lungo mantello viola, che adesso era sparito.

Era un tipo atletico con grandi occhi azzurri come il ghiaccio e capelli che sfumavano: davanti al volto c’erano tre ciocche che passavano da una radice verde che sfumava al nero per poi passare al viola, gli altri capelli si limitavano a passare dal viola (vicino al collo) al nero, non era di certo un colore che passava inosservato. Indossava una maglietta-giacca viola con alcune fibbie nere e sotto una semplice maglietta attillata nera, pantaloni larghi, tipo jeans che andavano dal verde scuro al viola, dipende da come venivano colpiti dalla luce.

Chiuse tranquillamente gli occhi, non aveva dalla sua parte la magia o meglio, non quella che normalmente si usa, ma quel posto dopotutto era impregnato di bene e di luce, sotto forma di magia o di semplice energia che caricava il palazzo di una strana vibrazione che lo rendeva unico e… mistico...

Eppure… eppure qualcosa gli diceva che, per quanto il posto fosse vero e concreto era solo una delle tante sfaccettature che possono avere i sogni…

Sfiorò con una mano una colonna al centro della stanza, non era come tutte le altre nell’enorme salotto in cui si trovava; la colonna era completamente e finemente intagliata, quattro animali mitologici la attraversavano, due di essi erano bianchi, molto più degli altri due.

-Drago, unicorno…- sulle sue labbra si delineò un mezzo sorriso, aveva una mezza idea su dove si trovava, una mezza idea ma nessuna certezza, solo una colonna ed una strana sensazione, più che una sensazione un istinto, e lui, per quanto razionale fosse, aveva imparato che era sempre meglio lasciarsi guidare dalle proprie sensazioni, l’unico modo per andare avanti quanto molte persone vogliono la tua  morte per il semplice fatto che esistevi… prima o poi anche Doremi avrebbe dovuto imparare sulla sua pelle questa importante lezione per il futuro…

 

Aveva un forte mal di testa, ma era comoda, sdraiata su qualcosa di morbido e avvolta da qualcosa di altrettanto soffice.

Ma quel mal di testa era una vera tortura come un incessante martellare.

Qualcosa di soffice, di morbido e caldo le stava sfiorando dolcemente il volto, era una sensazione bellissima, avrebbe voluto che non finisse mai, ma la curiosità era più forte, voleva sapere chi era…

Molto lentamente aprì gli occhi si sentiva stanca, ma tutta la stanchezza finì appena vide la giovane donna seduta sul letto accanto a lei.

-M-ma cosa-

-Non preoccuparti piccola^^, va tutto bene.-

-Ora sì-, disse la ragazzina prima di tuffarsi letteralmente tra le braccio della donna…

 

Fine cap^^.

Ah, sono contenta, mentre scrivevo i cap dell’altra fic (Una luce dal passato, bey blade) ho avuto paura che la mia modalità Bastard inside stesse per andar in letargo, ma questo cap dimostra semplicemente che non era giornata ^^ (*gocciolone* Questa è pazza NdLettori Embhè, l’avete capito solo ora^^ NdA_che_dopo_24_domande_come_interrogazione_scritta_di_mate_è_completamente_andata_^^).

Come cap so che è parecchio confusionario, ma è un introduzione al prossimo^^ che ho l’impressione chi chiarirà leggermente le idee, non so quando pubblicherò, soprattutto che mettere per iscritto quello che ho in mente non mi sembra molto facile^^, è, sì, lo so, me le vado a cercare^^’’’

Please: Commentate!!!!

Ringrazio Pé per aver commentato lo scorso cap^^.

 

Goodbye.

 

LightAngel

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Capitolo 19
*** Il passato ***


Il passato

Il passato

 

Capitolo 19

Non si può sfuggire dal passato…

Il passato ritorna sempre.

 

Tende bianche come la neve che coprivano quasi interamente un enorme finestra, un letto a due piazze, bianco con dei ricami rossi.

Sfiorò la superficie, liscia, seta, lo stesso materiale di cui probabilmente erano fatta anche le tende e i cuscini.

Seta, la stoffa dei ricchi.

Dettagli del tutto inutili.

Fece un passo in avanti, mentre la frangetta dei capelli neri gli ricadeva stancamente sul volto nascondendo i suoi occhi rossi come il fuoco, occhi di rubino, preziosi,000, sì, ma solo se tagliati e lavorati, un po’ come il suo cuore che però era stato modellato da qualcuno nel modo sbagliato, facendo perdere tutta la luminosità a quelle preziose gemme…

Girò lentamente la testa, un letto, per un bambino, poco lontano, era l’unica cosa fuori posto in quell’enorme stanza, il letto più dei giocattoli sopra, sotto, di lato; giocattoli che sarebbero dovuti stare in un cassettone poco lontano dal “campo di battaglia”.

Un malinconico sorriso gli delineò le labbra.

Nell’aria c’era una strana vibrazione, ma diversa da quella che si respirava nella stanza e nel corridoio dov’era stato, o meglio, forse l’energia che si avvertiva in passato era la stessa, ma poi era cambiato, il dolore aveva sostituito la luce, e l’odio la pace.

Con passo lento si sedette sul grande letto, prendendo tra le mani una cornice, d’oro, prima appoggiata sul comodino affianco al letto, la sfiorò con un dito, guardando con nostalgia il passato e i ricordi racchiusi in quelle poche linee e colori.

Chiuse stancamente gli occhi, lasciando scorrere quei ricordi che lottavano per ritornare a galla, il bracciale con le incisioni esplose, andando in polvere, così come l’incantesimo che lo legava al male…

 

-Presto svegliati!- una voce molto allarmata e preoccupata lo chiamava insistentemente.

Il bambino aprì stancamente gli occhi, era notte fonda.

-Che cosa succede, mamma?- chiese il piccolo strofinandosi gli occhi.

Di fronte a lui c’era un donna bellissima con corti capelli rosso porpora, quasi castano e occhi rossi come due rubini.

La donna gli fece un sorriso stanco, poi, senza dire niente, lo prese in braccio.

-Mamma, cosa c’è?- chiese un po’ incerto il bambino, non era ancora molto bravo a destreggiarsi con la lingua avrà avuto al massimo un quattro anni, se non di meno.

-Ci stanno attaccando- il bambino la guardo incuriosito, non conosceva a pieno il significato di quella parola però l’aveva sentita ripetere tante volte dalla mamma e dal papà, e quando succedeva non erano mai contenti, significava che era una cosa brutta.

-Ora ti devi nascondere, hai capito piccolo mio.- gli disse dolcemente la donna.

-No, mamma, voglio restare con te, non da solo.- disse il piccolo con le lacrime agli occhi.

La donna gli sorrise dolcemente e disse:- Non sarai solo, ci saranno altri tre bambini della tua stessa età e speciale come te^^- gli disse dolcemente la madre con la voce velata di una certa e profonda malinconia.

-Io non sono speciale.- disse il bambino.

-Sì invece, e neanche io so quanto^^- disse la donna continuando a sorridere.

-Tesoro! State bene?! Qui fuori sta per scoppiare l’inferno.- disse un terza voce, un uomo, alto e muscoloso, con un’armatura indosso. Aveva corti capelli corti neri e occhi tra il giallo e l’arancione.

-Papà ^O^- disse il bambino contentissimo.

L’uomo gli sorrise, era molto stanco, aveva combattuto fino ad un momento prima.

-Adesso andiamo, ti dobbiamo portare dai gemelli e dal piccolo genio.- gli disse dolcemente l’uomo.

Il bambino annui, anche se a malincuore.

-Dai sbrighiamoci, gli altri dovrebbero essere  già l…- l’uomo non poté finire la frase, ne in quel momento né dopo…

I suoi occhi divennero un puntino mentre accasciandosi a terra, per non rialzarsi mai più.

Gli occhi della donna si riempirono di lacrime, e come un gesto automatico nascose al figlio quello spettacolo.

Lentamente alzò lo sguardo dal marito per vedere colui o colei che era alle sue spalle, la persona che aveva ucciso una delle due persone a cui teneva di più al mondo.

Spalancò gli occhi, non era possibile, non era un mago oscuro, era…

Si girò di scatto per proteggere il figlio dal quel corpo mortale, per cercare di salvare almeno lui.

Anche lei, come prima il marito, cadde al suolo senza, vita, cercando, come ultimo gesto prima di morire, di nascondere il figlio, anche sapendo che era tutto inutile.

-Mamma…- mormorò il bambino vedendo la donna che non si muoveva.

Lentamente, molto lentamente, si mosse, aveva paura.

Il corpo della donna si mosse, magia. Qualcuno la sollevò in aria e la fece andare contro un muro.

-MAMMA!!!- urlò il bambino.

-Non preoccuparti, ormai nessuno può fargli del male, non più.- una voce che conosceva, ma con un tono così maligno e gelido da renderlo terribilmente diverso.

Lentamente e più pallido che mai, si voltò per vedere la persona che ormai era vicinissima a lui.

Un asta molto alta con un gemma sopra.

Un asta con poteri fuori dall’ordinario.

Poteri che venivano affidati ai ministri della luce.

Lo sapeva bene, erano gli stessi che aveva la sua mamma, secondo ministro.

L’asta si sollevò verso di lui, per colpirlo.

Una luce bianca lo avvolse, portandolo lontano, in un'altra era, il futuro che avrebbe e che lo ha completamente cambiato.

Ma questa era un'altra storia

 

Si stese sul letto guardando con occhi vuoti il soffitto, strano, fino a quel momento non ci aveva fatto caso, ma si poteva vedere il cielo, ma non quello del regno delle streghe, il bellissimo c’ero azzurro e limpido del regno dei mortali. Un vero e proprio spettacolo.

Chiuse gli occhi, c’erano cose che fino a quel momento aveva completamente dimenticato:

1)     Che tutto risalisse ad un qualche attacco dai maghi oscuri.

2)     Che sua madre e suo padre facessero parte di quell’ordine.

3)     I loro volti, i volti di sua madre e suo padre.

Ma ormai che importanza aveva? Sua madre e suo padre erano stati uccisi da un mago/strega dell’ordine della luce, coloro che sarebbero dovuti essere sempre dalla parte della luce, del bene… si certo, come, no! Tutte cretinate! E a dimostrarlo c’era il fatto che suo padre era stato attaccato alle spalle da uno dei paladini della luce! E0 sua madre?! Morta per difendere lui. Da chi? Da un ministro, qualcuno che lavorava con lei…

Se solo si fosse ricordato il suo volto, avrebbe fatto l’unica cosa che lo aveva portato ad allearsi con l’oscurità: vendetta.

 

Riapparve lontano, molto lontano, dal luogo di pace e armonia che fino a poco prima era stata la sua casa. Era un posto scuro formato solo da ombre, non c’era un piano solido su cui camminava, sembrava una specie di supervice liquida trasparente.

Aveva paura

Aveva tremendamente paura.

Era solo, completamente solo.

Ma era davvero da solo?

No

C’era qualcun altro, ma chi?

-Su e dai, non fate così^^- disse una voce di bambino.

Lentamente e con occhi vuoti si girò verso quella voce. Non vedeva bene chi era/ erano, dopotutto quel bambino si doveva essere pur rivolto a qualcuno, no?

Ma era saggio avvicinarsi a qualcuno che non si conosceva? Ma dopotutto un bambino di a malapena quattro anni che ha appena visto la fine dei suoi genitori pensa e questo? No.

L’ingenuità dei più piccoli è una delle poche cose che fa andare avanti il mondo.

Con passo lento e occhi vuoti si avvicinò alla voce.

-Chi va là?!- chiese una seconda voce.

Non si era sbagliato, non era solo, con quel bambino c’erano altri due bambini.

 

**

 

Il ragazzo con i capelli verdi-neri-viola aveva deciso che era meglio andarsene da lì, uscire da quella stanza per cercare gli altri, già lui aveva le idee non troppo chiare sul perché erano lì, ma gli altri…bhè gli altri con molte probabilità erano nel pallone più totale e non sapeva quei due maghi oscuri quanta pazienza avessero, in teoria molta, in pratica molto paca, almeno a prima impressione. Ma dopotutto le persone che non si conoscono riservano spesso delle sorprese… si sarebbe per sempre ricordato di questo detto come una cosa vera, e mai come quel giorno lo avrebbe capito.

Camminò lentamente, ma con passo sicuro, non aveva nessuna fretta. Appena arrivato di fronte alla parete apparve e si aprì una porta di fronte a lui.

Finì in un corridoio piuttosto buio a dirla tutta, per poi entrare in una stanza…

 

**

 

Xander camminava veloce con passo spedito, di pessimo umore, vabbè, diciamo semplicemente che era nero. Avrebbe spezzato in due qualsiasi cosa avesse avuto sotto mano, qualcosa o qualcuno.

Non gli era molto difficile camminare al buio, normale amministrazione considerando dove viveva normalmente, eppure qualcosa gli ricordava che non era sempre stato così, forse, da piccolo… peccato che lui non si ricordasse niente di quando era piccolo, circa dai quattro anni in su, o cinque o sei; dopotutto era normale a sedici anni non ricordarsi che cosa era successo quando ne aveva avuti due, no?

Eppure aveva la strana e fastidiosa sensazione di essersi dimenticato qualcosa di importante, tremendamente importante, prima o poi gli sarebbe venuto in mente… forse.

Continuò a camminare finché non arrivò ad un vicolo ceco, era piuttosto contrariato e stava per mettersi ad urlare contro il padrone di casa, ma non c’è ne fu alcun bisogno, apparve un enorme porta che si aprì lentamente da sola.

Ecco, un'altra stanza, simile ma precedente all’altra.

Stava per dire un paio di cosette sul fatto che questo gioco stava iniziando a stancarlo quando notò di non essere solo.

Nella stanza c’erano due bambini.

 

**

Alex non ne poteva semplicemente più, quel quadro stava diventando un chiodo fisso, era come se finalmente poteva rivedere una persona dopo tanto tempo, ma lui quella donna non l’aveva mai vista, o no? Forse era solo un ricordo lontano? O solo un illusione?

La parete a destra iniziò a cambiare, mutare, una porta enorme che piano piano iniziò ad aprirsi.

Una risata alle sue spalle.

Si girò e vide due bambini che stavano tranquillamente giocando… litigando per un gioco, veramente.

Erano molto simili, con molta probabilità fratelli, se non gemelli: l’unica differenza vera e propria che li distingueva erano il colore dei capelli tagliati a caschetto con due ciocche per il primo, che aveva i capelli castani, erano più chiare, sul biondo, il secondo che invece aveva i capelli neri le due ciocche vicino agli occhi erano blu, altra differenza erano il colore degli occhi: verde smeraldo per il primo e per il secondo che sfumavano dal blu al viola per poi andare all’azzurro ghiaccio.

-Dai oni-kun! Tocca a me è__é- disse il bambino con i capelli castani.

-NO XP, tocca a me!- disse l’altro.

Alex guardava i due incuriosito, quei due gemelli gli ricordavano qualcuno, ma non riusciva a capire esattamente chi…

Distolse leggermente lo sguardo da quelle piccole pesti per vedere leggermente più lontano, sulla soglia di una porta, che prima non c’era, un ragazzo guardava l’intera scena, non ebbe bisogno di molto per riconoscerlo, il pazzoide della torta alla panna, difficile dimenticarsi di un tipo del genere soprattutto se quel tipo ti spunta del nulla con lo scopo di aiutare in suo amico uccidendo lui per poi uscire con varie sparate fuori dal mondo.

Strano eppure in quel momento aveva un’espressione strana, assorta; il ghignetto era sparito, come l’espressione da deficiente o il sorriso a 32 denti.

-Chi sono?- chiese il ragazzo in questione guardando i bambini.

-Non lo so, sono apparsi dal nulla.- disse Alex.

-Allora, molto probabilmente, saranno entrati dalla porta senza che tu te ne accorgessi.- disse lui tranquillamente.

Alex lo guardò per qualche secondo male, poi sbuffò e continuò:- No, me ne sarei accorto, sono pur sempre dei bambini.- disse lui in tono neutro, non gli andava di intavolare con quel mago, i suoi nervi ne avrebbero risentito.

-Mi hai fatto male ç__ç BUAHHHHHHHH!- il bambino dai capelli neri era caduto lasciando di colpo il gioco, per poi scoppiare a piangere.

-Cusa é__è – disse l’altro  mortificato.

Lasciò cadere per terra il giocattolo e si avvicinò al fratello:- Tutto bene?- chiese.

In un secondo il bambino di capelli neri e blu si avvicinò al gioco prendendolo e dicendo:- Oggi tocca a me^^- tutta scena.

-Mi hai fregato -___- - disse l’altro, non sembrava molto arrabbiato, quasi come se si aspettasse una mossa del genere dal gemello.

-Oh, ma che bravo bambino.- disse Xander con un sorriso a 32 denti.

-Sì certo.- disse Alex ironico.

Xander non fece caso al tono e si abbassò in modo da essere, a grandi linee, alla stessa altezza dei bambini.

-Ciao piccolini, il mio nome è Xander, voi come vi chiamate?-

I bambini fecero come se non fosse successo niente.

-Non sapete che non rispondere agli adulti è maleducazione.- disse sempre Xander.

Alex sbuffò divertito e per tutta risposta Xander gli fece una linguaccia.

La porta si aprì di nuovo ed entrò una donna, la stessa del quadro.

-State ancora litigando.- chiese con un sorriso dolcissimo lei.

-Chi? Noi? Ma che cosa dici?- dissero entrambi con un ampissimo sorriso.

-Dovreste sapere che non è bello mentire alla mamma^^-

- é///è Cusa.- dissero i due in coro.

La donna fece per avvicinarsi ai bambini, e sarebbe dovuta andare a sbattere contro Xander, ancora ad altezza bambino, ma la cosa non avvenne, la donna gli passo direttamente attraverso.

O.O ß facce dei due.

-Ma che cosa sta succedendo?!- chiese Xander che iniziava a perdere la sua poca pazienza.

-Siamo in un ricordo.- disse Alex con occhi spenti, guardando attentamente il bambino dagli occhi verde smeraldo, occhi così conosciuti.

Xander lo guardò attentamente, più serio che mai.

Dopodichè anche lui si girò a guardare i tre, quel dolce quadretto.

La porta si aprì di nuovo ed entrò un ragazzo sui 25-28 anni, alto con capelli castani e occhi azzurri, indossava una pesante armatura. Sembrava molto preoccupato, dalla sua espressione si poteva solo capire che era un annunciatore di cattive notizie.

-John! Che cosa succede?- chiese la donna molto preoccupata  mentre i bambini si avvicinavano al padre.

-Ci attaccano! L’ordine oscuro si sta avvicinando qui con un esercito, i nostri informatori ci hanno appena avvertito!- disse l’uomo rivolgendosi alla moglie.

-M…ma –eravamo… avevamo stipulato…- stava tentando di ragionare la donna, ma lo sguardo grave del marito le fece capire che terminare la frase era del tutto inutile, così con tono stanco continuò:- Che cosa vogliono da un popolo pacifico come il nostro?- chiese la donna

-Il Potere, quello che bramano da sempre.-

Lo sguardo della donna ricadde automaticamente sui due bambini, quasi con le lacrime agli occhi.

Il marito capì a cosa stava pensando la donna e disse.- Con molta probabilità vogliono anche loro, la Magia e i suoi protettori.- il tono di voce era molto grave.

-Indovinato.- disse una gelida voce alle loro spalle.

I due adulti si irrigidirono spaventati, per poi girarsi verso la porta per vedere chi era stato a parlare.

-Oh! Ciao^^- disse la giovane madre.

-Ci hai spaventato.- disse John:- abbiamo temuto che fossi un mago oscuro^^-

-CIAO!!- dissero i due bambini, facendo per avvicinarsi al mago/strega, la/o conoscevano bene, come d’altronde lui/lei conosceva loro.

-Ciao Alex^^, ciao Xander^^.- disse la donna ai due.

-Eh, eh! Quei due anno i nostri stessi nomi, e ci assomigliano parecchio anche^^’’’ coincidenze.- disse Alex con una risatina nervosa e poco convinta, accompagnata da un enorme *gocciolone*.

-Non ti facevo così tonto, quelli con molte probabilità siamo noi.- disse Xander serissimo.

-E tu, quindi, saresti mio fratello?!- disse Alex leggermente disgustato alla sola idea.

-Hai ragione sono solo coincidenze.- disse annuendo freneticamente, per poi aggiungere in tono più basso:- Lui, mio fratello?! Ma stiamo scherzando… chiedo la prova del DNA, no… chissà cos’è il test del DNA… bhè, roba da esseri umani…-

*GOCCIOLONE* Alex, ok, quel mago era pazzo, ma come non capirlo, tutta quella situazione era da manicomio.

-Come mai sei  qui da noi?- chiese il padre dei due sorridendo dolcemente.

-Ordini del capo^^-

-La regina? Ci sono dei problemi?- chiese preoccupata la donna dagli occhi verdi.

-No, non quel capo.-

-Quale allora?- chiese leggermente insospettita.

-Indovina.- così dicendo puntò la mano contro l’uomo e una sfera di energia si formò tra le sue mani, per poi andare a colpire e ad uccidere l’uomo.

-PAPA’!!!.- urlarono i piccoli, volevano avvicinarsi al padre, perché quella persona, che loro conoscevano così bene, aveva fatto questo?! Perché non usciva dall’ombra e aveva la decenza di farsi vedere in faccia?!

-PERCHE’?! PERCHE’ STAI FACENDO QUESTO, TU SEI DALLA NOSTRA PARTE?!-  disse la donna infuriata, una potente energia l’avvolse, bianca con riflessi azzurri.

L’altra persona non sembrava affatto intimorita per quella reazione, al contrario Alex e Xander adulti avevano quasi la sensazione che ne fosse divertita.

Gli occhi dei due ragazzi come dei bambini erano diventati vuoti, dolore, dolore allo stato puro, avevano appena creduta, anche se facevano di tutto per negarlo, di aver ritrovato quella che per loro era una famiglia per poi vedere uno dei suoi componenti venire ucciso come se niente fosse, e qualcosa gli diceva che non era la fine.

-Fare parte di uno sciocco ordine che crede nel bene e nella luce, mha fammi il piacere! Poi, per cosa lo faccio? Mi sembra ovvio, il potere.-

Un’altra sfera cercò di colpire la donna, ma l’energia che costantemente l’avvolgeva la respinse, anche se ci riuscì di poco, con un gesto veloce attirò i suoi figli nel campo energetico che aveva formato la sua aurea, per proteggerli.

-AHAHAHAH! Credi che così potrai salvargli la vita?! Mi dispiace, ma non ci riuscirai!-

L’eco di un esplosione fece tremare il palazzo, fuori stava accadendo l’inferno, lo scontro era già iniziato.

-Mamma?- chiese Xander.

-Perché fa così, non è un nosto amico?- finì Alex.

Il mago/strega fece tra piccoli passi avanti restando sempre nell’ombra.

-guarda un po’ chi c’è-

I due ragazzi videro i bambini rabbrividire, avevano paura, con molta probabilità avrebbero desiderato andare il più lontano possibile.

Il ministro se ne accorse e spiegò a loro qual era il suo nuovo compito.

-Sapete ora chi sono? No, non lo sapete? Bene allora ve lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere, perché io sono la morte…-

Un'altra esplosione squarciò il cielo.

Niente, il silenzio regnava incontrastato sul regno intero.

Poi un nuovo inizio, una luce, lo scontro stava continuando ad armi pari.

Il mago o strega che fosse fece altri tre passi, ma per quanto camminasse non riuscivano a vederla in volto, forse non era una questione di luce e ombra, forse erano solo loro che non erano pronti a ricordare il passato.

-Io non mi arrendo.- disse la madre dei ragazzi, con uno sguardo freddo, gelido che mai nessuno le aveva visto.

-La morte arriverà fino a te.-

-Aspetto- rispose glacialmente la donna.

-Va bene, addio Miyu.-

Un’altra esplosione o meglio due, gemellate, una dentro l’altra fuori della stanza.

La donna caddé a terra, la magia della strega/ del mago era più potente e distruttiva del normale, aveva fatto un patto con l’oscuro per battere l’oscurità, un patto con il male.

In quel preciso istante una luce avvolse i due bambini portandoli lontano.

-DANNAZIONE!- urlò infuriato, non era riuscita a portare a termine il suo compito, ma aveva ancora una possibilità…

Alex e Xander avevano gli occhi spalancati, entrambi in quel momento avrebbero voluto che si trattasse solo  di un brutto sogno, peccato che entrambi conoscevano, avevano capito quale era la verità.

I simboli sul volto di Xander sparirono, ora si vedeva solo una cicatrice, che però non sminuiva la sua bellezza. I due si guardarono in volto, erano molto simili, con un gesto identico fecero alcuni passi avanti per uscire dalla porta, mentre nella loro mente entravano a forza i ricordi che erano stati nascosti.

I due gemelli apparvero in un luogo oscuro, senza vita, si guardarono piano intorno, avevano una paura tremenda, ma era come se fossero vuoti, in pochi minuti avevano visto sgretolarsi non solo la loro famiglia, ma anche le loro certezze, quello che gli avevano insegnato sul bene e sul male, i loro genitori uccisi da un loro amico (ricordo che io metto o il maschile o il femminile per confondervi le idee, è presto per sapere se è un lui o una lei ^O^ NdA).

-Dove siamo.- chiese Alex leggermente spaventato, al contrario del fratello che sembrava incuriosito, affascinato da tutta quella oscurità, la mancanza della luce e del potere benefico che lo avevano sempre accompagnato.

Era attirato da tutta quella oscurità, fece un passo in avanti, non vedeva bene attorno a tutto c’era una specie di nebbia:- Chissà che cosa c’è oltre.- disse piano facendo un passo avanti.

-Aspetta.- di Alex.

-Che cosa c’è?- chiese annoiato il bambino.

-Non farlo.- disse Alex, Xander guardò attentamente gli occhi del fratello, seri e freddi, non sembrava più un bambino di quattro anni, “Chissà se anche io sembro tanto più grande solo per il modo di guardare le pessone” pensò il piccolo, ma scacciò subito l’idea sedendosi a gambe incrociate sul pavimento, tenendo il broncio.

-Credevo di essere solo^^.- disse un’altra voce di bambino, a loro si avvicinò un ragazzino della loro stessa età.

 

**--

La stanza in cui era entrato era molto bella e luminosa con un enorme vetrata e stracolma di libri, forse in un modo leggermente esagerato e confusionario, rendendo quasi impossibile camminare senza schiacciarne qualcuno.

Con passi enormi e rischiando spesso di capire, si avvicinò alla vetrata, come una sua tacita richiesta il vetro scomparve, come un enorme parete senza muro che si affacciava su un enorme città in bianco, con un gesto annoiato prese dalla tasca della giacca un pacchetto di sigarette Camel light (io non fumo, ma vivo in una famiglia di fumatori U_U NdA) e con un gesto molto tranquillo ne accese una, con un accendino viola nero e verde, portò la sigaretta alle labbra, aspettando, sapeva che doveva solo aspettare, questa volta il passato gli sarebbe venuto incontro.

Aspettò per qualche minuto concentrandosi sulla sua sigaretta, non fumava molto o spesso, ma ogni tanto, quando finiva in situazioni fuori dal mondo si concedeva una sigaretta, e le situazioni così strana gli capitavano più spesso del solito, almeno in quel periodo.

La porta cigolò leggermente per poi aprirsi lentamente, lui con molta tranquillità aveva spento la sigaretta sul pavimento, per concentrarsi meglio sul nuovo arrivato.

Non che riuscisse a vederlo molto bene comunque.

Una cosa era sicura, si trattava di un bambino con i capelli tri colori, che difficilmente sarebbero passati per naturali se la gente non si sarebbe chiesta perché un bambino di a mala pena quattro anni doveva tingersi i capelli, o si sarebbero potuti semplicemente chiedere perché un bambino così piccolo camminava tenendo un enorme carico di libri, una piccola montagna dietro il quale spariva.

Non aveva un passo molto deciso, ma piuttosto barcollante, era un miracolo che non fosse già caduto con quel carico e infatti.

SDADABRACOM

-No, adesso come li distinguo dagli altri? Ç__ç-

Il ragazzo, ancora alla finestra, osservava la scena con un enorme *gocciolone* sulla testa, si ricordava che da piccolo era un po’ casinista, ma non così disastroso.

Con molta tranquillità il piccolo iniziò a guardare i libri, per distinguerli da quelli già letti e studiati.

Già, lui un piccolo genio, che sempre sui libri, ma senza ingobbirsi o dover portare occhiali o altro, ma con un cervello e un quoziente intellettivo invidiabile.

-Oh, signorino!- disse entrando un’anziana donna dall’aria simpatica e molto cordiale:- non dovrebbe studiare tanto, anche la regina crede che è meglio se si comporta da bambino finché ne ha la possibilità.- disse iniziando ad aiutarlo a raccogliere i libri e metterli uno sopra l’altro accanto ad una scrivania.

-Comportarsi da bambino finché ne ha la possibilità.- disse il ragazzo con un sorriso amaro sulle labbra.

Fece un piccolo sospiro e continuò ad osservare la scena.

-Non preoccuparti Tata, né tu né la regina avete alcuna ragione per preoccuparvi, a me piace molto leggere soprattutto le leggende che inventano gli esseri umani, in particolare alcune della mitologia cinese, lo sapevi che secondo un’antica leggenda il Drago, l’Unicorno, la Tartaruga e la Fenice, erano importanti divinità benefiche in Cina^^, se non mi sbaglio devo aver letto qualcosa di simile in una leggenda del nostro regno, un secondo che cerco il libro, anche se non mi ricordo quale… non sono neanche molto sicuro che si tratti di un libro…- il bambino iniziò a cercare ma la Tata lo fermò:- Vediamo se era questa^^:

 

In un giorno lontano

In un tempo dimenticato

In un regno che ancora non era nato

Per una vita che ancora doveva sbocciare

Gli elementi iniziarono a mutare

Dai venti più pericolosi e ribelli

Del tornado

Dal ciclone

Da un semplice soffio di vento

Nacque il potente e niveo

Drago

Dalle terre più terrificanti

Dalle terre più luminose

Dalle foresti

Dalla giungla più fitta

Da ogni singolo filo d’erba

Nacque il

Unicorno alato

Dagli abissi più profondi

Dal mare

Dai laghi

Da ogni più piccola goccia d’acqua

Nacque l’antica e eterna

Tartaruga

Dal fuoco eterno

Dalle stelle

Dal caldo sole estivo

Nacque l’eterna e saggia

Fenice

Quattro animali

Per quattro poteri

Quattro animali

Per quattro esseri umani

Essi porteranno il nome di custodi

Perché la proteggeranno

La loro voce si confonderà col vento

Il loro potere li accompagnerà segnerà il loro destino

La loro vita sarà tra la luce le tenebre

E alla Magia consacreranno la loro esistenza

Nasceranno, vivranno e moriranno per essa

Sol colei nel cui cuore solo la luce alberga

Capace di perdonare come di amare

Le cui lacrime speranza diffondono

Porterà la luce in ogni dove

E quando il suo posto prenderà

Di nuovo il regno risplenderà

Nord, Sud, Ovest, Est…

 

Di colpo la tata di bloccò, guardò il bambino che la fissava con la bocca leggermente aperta, stupito.

-Allora signorino Ruyji le è piaciuta?-

-È stupenda, però e strano, come mai non avevo mai sentito da nessuna parte una filastrocca  tanto bella?- chiese il piccolo.

-Perché dietro a queste cose belle, semplice e melodiose sono nascoste le trame più complicate nel nostro destino^^-

-Non capisco.- disse il bambino corrugando le sopracciglia in un espressione concentrata che lo rendeva parecchio buffo.

-Non im-

-Un secondo! Forse ci sono *__*. Allora questa più che una filastrocca è una storia che racconta qualcosa di molto importante, giusto ^O^?- chiese il piccolo

-Indovinato^^… quasi.-

-Un secondo… se è una storia così importante non è qualcosa che dovrebbero sapere tutti, no?- chiese il bambino.

-Cosa ti fa credere che è qualcosa che conoscono tutti?- chiese la signora anziana.

-Bhè se la sia anche tu che non sei un Ministro…-

-Di questa storia non sono a conoscenza neanche i Ministri, o meglio, sanno che esiste, ma non né conoscono le parole^^.-

-E chi le sa allora?- chiese Ruyji molto curioso, era sempre stato così curioso, ecco una ragione per cui amava circondassi di libri quando i suoi coetanei non sapevano ancora leggere.

-Io, la Regina, un giovane soldato e, adesso, tu^^-

-Waoh.- mormorò il bambino leggermente meravigliato, dopo qualche secondo chiese:- Perché l’hai detto anche a me?-

-Perché era giusto così.-

-Ma…- non poté finire una frase, fuori dalla reggia si era appena scatenato il finimondo.

-Presto!- disse la tata serissima:-Dobbiamo andare, non la possiamo aiutare.- continuò mentre una lacrime solitaria le attraversava il viso, quella volta il bambino non riusciva a capire.

Ruyji “adulto” guardava tristemente la scena, almeno di una cosa doveva ringraziare la ”padrona di casa” la possibilità anche se breve e dolorosa di poter vedere di nuovo la persona che aveva significato molto per  la sua vita, quella che gli aveva fatto da madre e da padre, quando non sapeva, come ora del resto, che fine avessero fatto i suoi veri genitori…

-Aiutare chi?- chiese il bambino mentre la donna lo trascinava quasi di peso fuori dalla porta.

-L- l’anziana donna non ebbe il tempo di rispondere che una sfera di energia la colpì in pieno, lasciò la mano del bambino per poi accasciarsi al suolo ed esalare l’ultimo respiro.

-NO TATA!- urlò il piccolo inginocchiandosi vicino alla vecchia balia.

-Ed ora iniziamo.- disse una figura avvolta nell’ombra, la stessa figura che aveva appena ucciso la persona che gli era stata accanto da quando aveva memoria.

-Tu sarai il primo a morire.- disse, ma il piccolo non l’ascoltava, troppo intento a stare vicino alla persona che aveva appena perso mentre dai suoi dolci occhi azzurri continuavano a scorrere calde lacrime perlate.

Questo no, no…

-NO!!- urtò il bambino, intorno a lui si nacque una luce verde-viola con riflessi più carie e più scuri di entrambi i colori, una potenza senza confini.

-Tsz, non basta questo a fermarmi!- disse la voce, lanciò una sfera contro il piccolo, l’avrebbe ridotto molto male se l’avrebbe colpito, ma prima una luce bianca lo avvolse per portarlo lontano, in un luogo che, forse, non era meglio di quello…

Era solo completamente solo, ma non aveva paura, che cosa gli sarebbe potuto succedere? L’avrebbero ucciso? Non sapeva se gli dispiaceva o no…

Si asciugò stancamente le lacrime, il luogo dove era finito era completamente buio, non aveva mai avuto paura del buio, per fortuna.

Apparve una piccola luce poco lontano da lui, poi delle voci, molto cautamente si avvicinò, erano due bambini uno con i capelli neri e blu e un altro castani e con due ciocche di fronte agli occhi più chiare, quasi bionde.

Si avvicinò ai due e sforzandosi di fare un sorriso e disse:- Credevo di essere solo.- così facendo attirò la loro attenzione.

I due indietreggiarono un po’ intimoriti fino a scoppiare a pianger, sia per la paura i essersi trovati, di nuovo qualcuno alle spalle e il sollievo che non solo quel qualcuno non voleva fargli la pelle ma anche il fatto che non erano soli.

*gocciolone Ruyji*

-Su e dai, non fate così^^- disse per cercare di calmarli, la cosa sembrò funzionare, almeno per un po’…

Sentirono dei passi poco lontani da loro, così Alex chiese subito:- Chi va là?!-

 

 

Fine capitolo e nel prossimo, la conclusione della storia dei quattro, poi forse vi farò capire chi è il capo del castello e che fine ha fatto Doremi-chan e il padrone di casa… questo è un capitolo piuttosto deprimente, ma era necessario, anzi l’ho fatto bello lungo per non perdermi troppo con la storia, non voleva farne troppi capitoli, anzi si sarebbe dovuta concludere con questo, ma già così è piuttosto lungo poi… bhè, mi conoscete^^ sapete quanto mi piace staccare il capitolo sul più bello e, anzi, avrei potuto staccare molto prima ^-^, ma per ora sono in vena di capitoli lunghi ^O^.

 

Ora, rispondiamo:

 

Sikki: sono felice che ti piaccia il mio modo di scrivere^^ ed ecco fatto, aggiornato con un capitolo bello luuungo ^^’’ grazie per la recenzione ^O^

 

Pé: Allora pè^^ le tue ipotesi seguivano il mio stesso filo logico? Sinceramente speravo di aggiornare prima, ma mi sono bloccata con la filastrocca della Tata^^, dire che mi ha fatto venire le crisi di nervi è un eufemismo, anche a te grazie per la recenzione^^.

 

Vocalista91: In effetti ci sono alcune parti comiche (in questo non tante) perché quando scrivo, ma anche leggo un capitolo, mi piacciono molto le scene che allentano la tensione e ti fanno ridere fino all’inverosimile XD XD XD, poi è molto mooolto diverte fare fare figuracce ai propri personaggi (Mi chiedo se anche l’ideatore di Doremi l’abbia creata per questo scopo ?__?), la solita frase fatta -__-: Grazie per aver recensito^^.

 

Gea: (Qui c’è molto da scrivere -__-, meglio rimboccarsi le maniche) Ho capito perfettamente e sì, mi rendo conto che negli ultimi capitoli sto uscendo un po’ fuori dagli schemi della storia vera e propria, ma mi è stato NECESSARIO, adesso mi spiego: allora per prima avevo bisogno di inserire la storia di questi personaggi, più in là si capirà il perché, poi il secondo e vero e proprio motivo è che la serie è ricominciata, quindi come per le predenti con molte probabilità le apprendiste cresceranno, matureranno, e non solo loro, ma anche le famiglie (vedi Melodi), quindi mi devo riorganizzare su come gestirle, poi non parliamo di Hanna il cui carattere ancora non è stato ancora inquadrato e lei sarà quella che crescerà e cambierà di più. Devo ammettere che più di una volta ho pensato di lasciar stare la storia e riprenderla alla fine della serie e nel frattempo portare avanti le altre 2 fic (di beyblade, una qui una su Manga.it con il nick di Chaosangel), ma non mi sembrava molto giusto per chi leggeva, quindi mi sto incentrando un po’ su i nuovi personaggi e farvi capire bene il loro modo di fare e pensare (cosa non molto facile, credimi), per poi concentrarmi sulle apprendiste e Doremi, anche se già dal prossimo capitolo dovrei far rientrare Doremi e, se tutto va come deve, anche le altre, visto che ormai la fine si sta avvicinando (sempre salvo imprevisti o nuove idee^^). Spero di essere stata io a essermi spiegata chiaramente. Cmq spero che continuerai a leggere e recensire.

 

Goodbye

 

LightAngel

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Capitolo 20
*** Il risveglio ***


Il risveglio

Il risveglio

 

Capitolo 20

Tutti, per la prima volta, ricordavano chiaramente il giorno in cui si erano incontrati e divisi, il giorno che aveva segnato la loro vita.

Un giorno che avevano preferito dimenticare, o meglio erano stati obbligati a dimenticare, non per loro scelta, ma per fare in modo che il destino si compisse.

Il bambino dai capelli neri e gli occhi rossi si era avvicinato agli altri tre, di cui due, molto simili tra di loro, avevano appena smesso di piangere e il terzo rimanente sembrava nel pallone con gli altri due e non si fidava di lui.

Lo capiva.

Era un bambino, sì, ma capiva perché quel suo coetaneo non riuscisse a fidarsi di un ragazzino dagli occhi rossi appena incontrato, se è per questo neanche lui riusciva a fidarsi di quei tre… dubitava seriamente che sarebbe mai riuscito a fidarsi di qualcun altro, l’unica cosa che voleva era vendetta…

-Chi sei?- chiese il terzo ragazzo.

-Il mio nome è Mike, fino a poco fa ero a palaz- le parole gli morirono il gola e abbassò leggermente la testa.

-Capisco.- disse Ruyji in tono pacato.

Si sentiva stanco, lui, Ruyji, il piccolo genio, una volta avrebbe voluto smettere di pensare… pensare e ricordare, ma questo era impossibile, neanche la magia poteva cancellare i ricordi.

“Volete dimenticare?” una voce, sentirono una voce arcana e… e non umana rimbombare intorno a loro, ma non videro nessuno.

-Chi sei?- chiese Xander, non aveva paura, anche se sarebbe dovuto tremare non era così, neanche lui ne conosceva il motivo, ma era tranquillo, non come se si trovasse in un posto a lui nuovo costantemente avvolto dall’oscurità.

“Lo vuoi sapere?” chiese la voce.

Alex si avvicinò al fratello e disse:- Sì-

Mike non parlava, guardava solo l’oscurità di fronte a lui, oltre quella nebbia,oltre tutta  quel buio sapeva che c’era qualcos’altro e lui voleva scoprire cosa.

Ignorò completamente la voce e fece un passo avanti, sentiva qualcosa o qualcuno che lo stava chiamando,no, non con la voce, ma era un qualcosa che lo attraeva come una calamita, come se stesse guidando ogni suo passo, anche il più piccolo. Era importante che lui andasse avanti… importante, forse, ma giusto? No. Sapeva che sarebbe dovuto restare insieme agli altri ragazzi, ignorare categoricamente la voce e usare i loro poteri per andare via da lì… ma era come se LUI non volesse farlo…

Non sembrava il solo a pensarla in questo modo, gli si affiancò un altro ragazzino di cui non conosceva ancora il nome, ma aveva i capelli neri e blu.

Quest’ultimo fece un leggero gesto con la mano e di colpo tutta la nebbia che li avvolgeva si diramò, facendo spazio a… a statue incastonate nel ghiaccio.

-Statue?- chiese Alex a mezza voce, facendo un passo indietro, qualcosa gli diceva che non era così…

-No- disse Ruyji sicuro, avrebbe preferito non ammetterlo, ma quella era la verità…

“Persone” completò per lui la misteriosa voce.

Negli occhi di Mike passò un lampo di sorpresa misto alla paura,  poi la curiosità prese il sopravvento.

Con passi lenti e incerti si avvicino a una delle statue. Esse erano come disposte in circolo, o meglio, a ferro di cavallo; alcuni erano in posizione eretta, altri inginocchiati verso un punto ben preciso. Alzò lentamente lo sguardo leggermente rialzato c’era quello che sembrava  una specie di trono coperto da una tenda,  un enorme velo scuro che ricordava la nebbia che fino a poco fa li aveva avvolti.

Uno strano silenzio avvolse la scena, stava per accadere qualcosa, doveva accadere qualcosa…

Mike fece un passo avanti perso la tenda, doveva avvicinarsi più che poteva.

Ruyji iniziò a guardarsi freneticamente intorno, si può sapere dove diamine erano?!

Con dei movimenti rapidi si avvicinò ad una statua.

Un uomo, di certo un mago, aveva lunghi capelli rosso-arancione con delle ciocche viola, di certo non il migliore degli accostamenti, ma per ora non era importante… lo guardò dal basso, indossava un’armatura nera come la notte, con degli strani simboli, come delle scritte e sulla spalla una specie di spilla, un segno di riconoscimento.

Sgranò gli occhi, conosceva quel simbolo…

Mike era arrivato di fronte alla tenda, con un movimento incerto la scostò, ghiacciò nero avvolgeva quella figura che sapeva di eterno, ma restava comunque nell’ombra, nell’oscurità più profonda.

“Bene piccolo, vieni da me e compi il tuo destino…” disse la voce maligna.

Un brivido percosse la schiena di Xander mentre guardava il fratello, Alex, avvicinarsi a quella strana statua.

-FERMI.- gridò una quinta voce che nessuno conosceva, una voce eterea, ma melodiosa ed unica, capace d’incantare chiunque l’ascoltasse.

Ma ormai era tardi, Mike aveva già sfiorato la statua, il fuoco distrugge il ghiaccio. E questo fuoco distrusse l’ultimo gesto della regina dell’ordine della luce per salvare tutti dall’oscurità, ma forse quello era il nostro destino.

L’ombra all’interno del ghiaccio aprì di scatto gli occhi, bianchi come la neve e con un altro movimento rapido abbassò lo sguardo per vedere in basso, a quel gesto Mike indietreggiò di scatto, spaventato, non si aspettava niente del genere, o meglio non si aspettava proprio NIENTE!

Una sfera di energia si formò a mezz’aria, energia nera come la notte più buia. Si diresse a tutta velocità per colpire Alex, ma il fratello lo fece cadere a terra venendo colpito di striscio dalla sfera sul volto.

-Xander.- urlò il ragazzino dai capelli castani, si girò verso il fratello, che aveva il volto coperto di sangue.

I suoi occhi erano… erano vuoti, non sembrava neanche essersi accorto della ferita.

Velocemente Alex gli si avvicinò scuotendolo per un braccio, e per tutta risposta Xander fece un gesto veloce con la mano e, come spostato da un enorme folata di vento, il bambino fu scaraventato contro il muro.

Che cosa stava succedendo?! Che cosa stava succedendo al fratello!?

Alex era confuso e dolorante, adesso iniziava ad avere davvero paura, per lui e per il fratellino.

Una nuova sfera fece per colpire Mike, ma questa sfera era diversa, infatti più che gli si avvicinava più cambiava forma, diventava sempre più piccola e con una specie di buco all’interno, sembrava un anello o qualcosa di simile.

Il bambino dagli occhi rosso fuoco non tentò neanche di scappare, sapeva perfettamente che era inutile, poi lui non era un vigliacco…

Quello strano bracciale si bloccò sul suo polso destro. Appena prese una forma materiale Mike sentì tutto l’odio, il rancore, il male, l’oscurità, la voglia di vendetta, tutto ciò che aveva provato vedendo cadere i genitori sul pavimento, senza vita e ogni cosa, ogni più piccolo sentimento venne amplificato, reso cento, mille volte più grande e doloroso di ciò che era da principio.

Le fiamme avvolsero tutto.

Colui che è fuoco aveva appena volato le spalle alla luce.

Colui che è aria era pronto a spazzare via ogni cosa, anche il proprio fratello.

-E’ tardi…- disse la quinta voce, che aveva tentato di avvertirli, avvertirli perché non riportassero l’oscurità che per tanto tempo aveva cercato di corrompere il cuore del regno della magia.

-Per loro due non posso fare più niente, ma per voi c’è ancora speranza.- continuò questa quinta voce, in un leggero sussurro che solo Ruyji riuscì a sentire.

Il bambino stava per aprire bocca, ma non ne ebbe il tempo.

Alex e Ruyji si trovarono catapultati in pochi secondi in un altro posto, divisi.

 

*Alex, ormai senza ricordi, finì su una stupenda distesa di verde.

 Il brunetto si guardava intorno, confuso. Ricordava di chiamarsi Alex, che aveva quattro anni e… basta. Non ricordava più niente di ciò che era e ciò che era stato nel suo passato. Non ricordava nessuno, neanche una persona che conosceva, un amico, una famiglia.

Lui aveva una famiglia?

Oppure era solo?

Non lo sapeva.

E chi avrebbe potuto dirglielo?

Nessuno.

-Oh, povero piccolo!- disse una voce che, almeno così credeva, apparteneva ad una persona anziana.

Il bambino si guardò in giro, all’inizio pensò che non ci fosse nessuno, poi, alzandosi, vide un’anziana signora che stava venendo nella sua direzione.

-Stai bene?- gli chiese.

Stava bene?

Non ne era sicuro.

Gli faceva male ogni parte del corpo, come se fosse stato lanciato da qualche parte, non facendo un atterraggio, come dire… morbido.

- B-bene.- disse lui, anche se incerto.

-Sicuro?- chiese la signora preoccupata.

- N-non so.- disse il bambino, gli girava la testa, non riuscì a restare in piedi e cadde di nuovo a terra.

-No, tu non stai bene, ti porto a casa mia, hai bisogno di cure.- disse la signora, guardandogli la tempia destra, prima non l’aveva notato, ma da una ferita stava uscendo un leggero filo di sangue.

Lui la guardò un po’ incerto, poi, non avendo altre opzioni, decise di seguirla, anche se i suoi passi erano molto incerti.

-Dove sono i tuoi genitori?- chiese la donna preoccupata.

-I-io non l-lo ricordo.- disse portandosi una mano alla testa. Gli faceva tremendamente male.

La donna gli sorrise benevola.

-Non preoccuparti li cercheremo, nel frattempo starai a casa mia…- disse serafica la donna, lui la guardò un po’ sorpreso da tutta quella gentilezza, poi mormorò in un sussurro:- Grazie.-

Camminarono ancora per un po’, poi la donna gli chiese:- Come ti chiami?-

-Alex, credo.- disse lui.

-Bene Alex, io sono strega Majober, bene arrivato ad Illune.-

Lui sorrise, per un po’ quella sarebbe stata la sua casa, finché non avrebbe trovato i suoi genitori.

Il giorno dopo iniziarono le ricerche, ma questa non li portarono dietro. Alex e la signora non si arresero. Cercarono il giorno dopo e quello dopo ancora, così le settimane e i mesi iniziarono a passare, lentamente, ma inesorabilmente e con il passare del tempo, anche le speranze iniziavano a sfumare…

Due anni dopo dal suo arrivo ad Illune conobbe Doremi…

 

*Ruyji finì in uno luogo strano. Aveva letto tanti libri, ma non aveva mai visto niente del genere…

Si trovava di fronte a quello che sembrava un enorme tempio in roccia grezza, le decorazioni erano molto bella, ma non fine o rassicuranti come quelle del palazzo, però si riuscivano a distinguere alcune figure mitologiche, le stesse della filastrocca: una fenice, un drago albino, un unicorno alato e una tartaruga.

Ma quel posto non gli piaceva, inconsciamente fece un passo indietro, voleva andarsene, ma dove?

“Fermo” disse una voce eterea, ma lui non la sentì, non aveva più la capacità di sentirli… non da solo…

-FERMO- questa volta la voce fu più vera… umana…

Si guardò intorno, voleva sapere chi era stato a parlare, la voce sembrava femminile, ma non era di nessuno che conosceva.

-Sono qui.- continuò la voce.

Sì girò di scatto, la persona che gli aveva parlato era esattamente alle sue spalle.

-Questa, d’ora in avanti, sarà la tua casa…-

 

Nessuno di loro si era più incontrato fino a quel giorno, il giorno in cui tutti gli elementi si erano riuniti per ritornare a splendere.

 

Alex era seduto in un angolo della stanza, con il braccio e la testa appoggiati su un ginocchio e il volto in ombra.

Non sapeva che cosa fare.

Semplice.

Lineare.

“E adesso?”

L’unica domanda che gli passava per la testa.

Aveva appena rivisto la distruzione della sua famiglia, ricordato di avere un fratello con cui poco prima stava per nascere uno scontro e… e cosa? Vedere parte delle sue certezze crollare in poco tempo? Sapere che a distruggergli la vita era stato qualcuno del suo stesso ordine? Magari una persona che conosceva e con cui lavorava a stretto contatto?

Bhè, almeno sapeva che non era la madre adottiva della principessa, a quel tempo era ancora un soldato, poi era diventato Ministro…

-Cosa hai intenzione di fare adesso?-

Alzò la testa verso la persona che lo aveva interrotto dai suoi pensieri, Xander, suo fratello.

Il ragazzo era appoggiato alla finestra e gli dava le spalle, aveva parlato in tono pacato, distaccato, ma in verità era al limite, non ne poteva più…

-Non lo so…- ammise con sincerità:-E tu?- chiese, anche lui in tono pacato e vuoto.

-Non so se ho scelta, ma se posso cambio ordine…. SE posso.- così dicendo si girò appoggiandosi al muro con i gomiti.

-Capisco…- disse Alex riappoggiando la testa sul ginocchio. Non sembrava avere alcuna intenzione di reagire o semplicemente di muoversi.

Dalla parete in direzione opposta alla finestra apparve una luce che si trasformò nell’ennesimo portone, ma questa volta nessuno dei due sembrava avere la minima intenzione di varcare quell’uscio.

Il portone si aprì così che i due poterono intravedere il luogo dove conduceva, un giardino e due figure che aspettavano…

Alex e Xander si guardarono per qualche secondo negli occhi per poi alzarsi e con passi veloci varcare la porta.

 

Un'altra stanza, un’altra situazione.

Mike era sdraiato sul letto, bene, aveva appena ricordato di essere lui ad aver svegliato l’ordine oscuro, mandando a p*****e il sacrificio che avevano fatto i suoi genitori per proteggerlo e non farlo finire nelle mani dei loro nemici…

Wella! Che divertimento, il modo migliore per sentirsi in pace con il mondo e tradire chi credeva in te a buttare sia il mondo della magia che quello dei mortali nelle mani di assassini senza scrupoli, pronti a tradire tutto e tutti per il potere…

Che potere poi? Cos’era questa misteriosa energia che aveva reso quel regno ormai dimenticato così fuori dall’ordinario, tanto da portare l’ordine dell’oscurità a muoversi dai suoi ghiacciai, che neanche dei pinguini troverebbero confortanti, e a fare un attacco così di massa? Senza contare che prima di quell’attacco che distrusse i due supremi ordini della magia erano anni che non c’erano ostilità… quindi, perché?

La porta da cui era entrato poco prima inizio a mutare di forma, colore e grandezza, per poi aprirsi velocemente.

Non seppe mai neanche lui la ragione precisa perché lo fece, ma con dei movimenti sicuri si alzò dal letto e uscì da quel portone che dava in un’enorme, almeno a prima vista, giardino.

 

Ruyji guardò sconsolato il pacchetto di sigarette, ormai vuoto. Va bene, per i suoi standard aveva già fumato parecchio, ma era proprio di pessimo umore, ok, aveva rivisto quelle scene mille e mille volte nei suoi sogni, ma questa volta era stato diverso, forse perché sapeva di non stare più dormendo, ma di assistere impotente a qualcosa che a lui aveva stravolto e distrutto la vita, ad gliel’aveva semplicemente portata via…

-Bene.- disse scocciato, guardando per la ventesima volta dentro quel pacco. In quel momento i suoi poteri gli mancavano parecchio, fosse in modo esagerato visto che gli servivano solo per rovinarsi la salute (Grazie autrice *gocciolone* NdRuyji ^.^ NdA).

Si girò a guardare fuori dalla finestra, tutto era vuoto e senza vita, ogni cosa era…

Uno scricchiolio alle sue spalle attirò l’attenzione del ragazzo.

Una porta, appena apparsa, si era aperta dando su un giardino niveo.

Con dei movimenti annoiati si alzò e si diresse verso la porta, a pochi passi dall’uscio noto due figure che sembravano aspettare qualcosa o qualcuno, una era in piedi, come avvolta in un’aurea di tranquillità, l’altra invece era tranquillamente seduta su un muretto con lo sguardo rivolto verso il cielo. Quest’ultima era un ragazzina con lunghi capelli rossi raccolti in due buffe codine e gli occhi che sembravano quasi abbinate ai capelli, la seconda persona invece era una donna, simile alla ragazzina, con lunghi capelli rossi, sciolti, e due stupendi occhi verdi acceso. Sembravano madre e figlia e, con molte probabilità, lo erano.

Varcò la soglia della porta, solo allora notò che ce n’erano altre due, tre contando la sua. Non si aprivano da una parete, ma era come se spuntassero dal nulla, come dei semplici oggetti d’ornamento, ogni porta era come se segnasse il vertice di un immaginario triangolo nel cui centro erano posizionate le due ragazze.

Le altre due porte si aprirono, dalla prima spuntò Mike, dalla seconda Alex e Xander e logicamente la terza porta era quella da cui appariva lui: Ruyji.

-Benvenuti.- disse la donna dagli occhi verdi:- mi presento il mio nome è Filia MajoMélos Fons. Per ora ultima regina di Seliin, capitale del regno dell’ordine della luce.-

 

Ok, anche questo cap è scritto, mhmm però ci ho messo un bel po’ per scrivere un orrore, chiedo perdono ç__ç.

*Angel guarda sopra, dov’è scritto il nome della regina* Ah-ehm, non avevo molte idee per come si potesse chiamare, avevo pensato vari nomi, sempre di origine greca (il latino è troppo simile all’italiano é.è) tra cui: Callos (bellezza) Aei (eternamente, in eterno) ecce… volevo un nome strano e bhè, l’ho trovato^^

Filia: Philia, dal greco amore o amicizia.

Mélos: dal greco, canto  

Fons: dal latino, fonte.

 

Ora rispondo^^

 

Sikky: Grazie per i complimenti ^///^ (tsz, se continuano così questa si monta la tes- NdXander_che_viene_colpito_in_testa_da_un_martello_da_500t). Una storia d’amore? Mhmm non so, dipende da come si evolve la storia, infatti io ci parto sempre da un’idea, ma poi la fic va per i fatti suoi^^’’.

 

Pé: Ahh, ma tu non mi puoi fare delle recensioni del genere ç__ç adesso io sono curiosa di sapere chi tu creda che sia il lui/lei che ha ucciso i parenti dei quattro T__T, potresti anche azzeccarci, dopotutto se sei riuscita a seguire il mio stesso filo di pensieri una volta… chissà…

 

Vocalista91: … … … *silenzio*

Alex: Uhuuu, autrice! ci sei?

Autrice: faccio la bastarda, non la faccio, la faccio, no, sì, no... NO

Posso dire che non illudo le tue speranze^^. Thanks per i complimenti, ma non sottovalutarti, sei già molto brava a scrivere, ma se vuoi migliorare ancora di più posso solo consigliarti solo una cosa: scrivi più che puoi, basta che non t’incasino come me con 4 fic in corso nello stesso momento, tra cui 1 a quattro mani ^^’’’’’’’’’’’’’’’.

 

Gea: Sono felice che mi capisci, ma credo che in un paio di cap si dovrebbe tornare alla normalità^^. In effetti la storia è parecchio originale, il che non so sia un bene, per esempio questa fic è uno dei miei schieri estivi alle 5 di mattina quando non si riesce a dormire a causa del caldo, o per colpa degli uccellini che vogliono darti il buon giorno +__+******. Ah, quasi dimenticavo, sì, non sbagli ne sto scrivendo una con Lenn^^.

 

Clyel91: Per il Romantico nella storia, vedi risp a Sykki^^. La fic è un po’ incasinata? Mi sa che è normale visto che io sono una casinista e quindi anche la storia ne risente o forse è la trama che è un po’ inconsueta^^”””” ma solo un po’, eh. Mi sono limitata a stravolgere la vita a tutti, però è divertente ^--^ (COME SCUSA?!!? ..../. NdAlex-Xander-Mike-Ruyji-Doremi- Ok, sto zitta ç__ç NdA_va_in_un_angolo_a_fare_cerchietti_depressa). Tu e le tue amiche O.o ? Tanto per curiosità, ma quante siete^^?.

 

AngySiria. Sì in effetti nessun cap si blocca troppo su qualcosa, a parte un paio, quindi la storia procede abbastanza in fretta, ma le cose da dire sono tante e se mi dilungherei troppo, per primo temo che la storia diverrebbe noiosa ( o almeno lo sarebbe per me che scrivo ) o mi verrebbe qualcosa come 100 cap. pensa che siamo già a 20 e la fine s’intravede appena, se tutto va come dovrebbe, altrimenti è ancora più lunga -__-. Quindi non credo che finirà proprio in fretta ^__^’’’’ ( Nuuu ç__ç NdLettori+Personaggi).

 

Grazie per le recensioni e i complimenti, spero che continuerete a seguite e recensire ancora ^O^.

 

Goodbye

 

LightAngel

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Capitolo 21
*** Angel ***


Angel

Angel

 

Capitolo 21

-Benvenuti.- disse la donna dagli occhi verdi:- mi presento il mio nome è Filia MajoMélos Fons. Per ora ultima regina di Seliin, capitale del regno dell’ordine della luce.-

Nessuno dei ragazzi si stupì, avevano capito da tempo in che luogo si trovavano: Ruyji e Alex quando si erano affacciati alla finestra e avevano riconosciuto il luogo dove Ruyji ricordava di aver vissuto da piccolo e che Alex aveva studiato sui tomi enormi trovati in biblioteca, per Xander e Mike invece erano stati i ricordi a chiarire ogni cosa…

-Perché siamo qui.- chiese Mike in tono pacato, non capiva perché dovesse rispetto a quella donna, dopotutto si era fatta fregare da qualcuno che lavorava per lei…

-Mhmm non mi sono proprio fatta fregare, ma se sapresti anche tu chi è stato a tradire non ci crederesti mai.-

O.o ß espressione di Mike.

Non capiva, quella donna leggeva nel pensiero?

-Non so se si possa dire “leggere” dopotutto la vostra mente non è che sia un libro su cui leggo, ma semplicemente sento le vostre sensazioni…-

-Ma così non può sapere esattamente che cosa stavo pensando è__é- protesto Mike.

-Vero, ma caro mio dalla tua espressione è facilissimo capire tutto quello che ti passa per la testa ^OO^- disse la regina allegra, nei modi di fare ricordava parecchio Doremi (*gocciolone* NdA).

Nel frattempo la ragazzina si era avvicinata all’amico:- Alex, stai bene?- chiese preoccupata, dai suoi occhi si capiva che non stava bene, che c’era qualcosa che non quadrava, ma il ragazzo preferì rassicurarla con parole vuote e false che dirle tutta la verità… dopo,forse, ma in quel momento la ferita era troppo fresca nella sua mente e… nel suo cuore…

-Tutto bene neko-chan.- rispose.

-Alex, non mentirmi.- disse con voce autoritaria, lui innervosito si passò una mano tra i capelli, che cosa le avrebbe detto? –Mi dirai il problema quando vorrai ^O^. Mhmm scusate, ma voi chi siete.- chiese voltandosi verso Ruyji e Xander. Mike, a grandi linee già lo conosceva già, dopotutto aveva tentato di ucciderla un paio di volte, no? ^__^’’’

Quest’ultimo aveva appena messo il broncio dicendo alla regina:- Non è vero! >o<-

-Sì invece^^-

-No-

-Sì-

-NO-

*gocciolone dei presenti*

E quella era la regina dell’ordine della luce? Help.

Bhè, almeno si capiva da chi Doremi aveva preso i suoi modi di fare, ma chissà com’era il padre…

-Conviene fermarli?- chiese Ruyji a nessuno in particolare.

-Tu sapresti come fare?- chiese Xander poco istante dal genio, l’unico che lo aveva sentito riflettere a voce alta.

Il ragazzo scosse la testa.

-Non li conosco, non so come prenderli.- si giustificò.

-Io conosco solo Mike, ma non ha un vero e proprio punto debole… forse solo una cosa… ma lasciamo perdere.- mentre diceva le ultime parole un *gocciolone di enormi dimensioni* si formò sulla sua testa, conoscendo il punto debole dell’amico…

Doremi si era appena girata verso i due.

*gocciolina*

-Ah-ehm, va tutto bene?- chiese incerta.

-Certo^^- disse la regina mentre Mike continuava a guardarla male.

-A… ah- disse la ragazza poco convinta, pensava che tutte le regine fossero calme e tranquille, come avvolte da un’aura di autorità, come le altre regine che aveva conosciuto… chissà, forse sua madre era l’eccezione che confermava la regola.

-Ehi.- disse la regina avvicinandosi alla figlia con un sorriso molto dolce sulle labbra:- le regine sono solo persone che spesso hanno più fortuna delle altre, come decidere di comportarsi avendone la possibilità spetta solo a loro…-

Questo erano parola che al momento non comprese a pieno, ma in un futuro non troppo lontano, sarebbero diventate molto importanti e le avrebbe comprese a pieno…

Gli altri guardarono quella scena, Mike e Xander si stupirono per qualche secondo, dopotutto era strano che una strega, in generale senza fare distinzioni di rango, si rivolgesse così ad un essere umano… poi ricollegarono la somiglianza delle due.

Sorrisero.

-Perché ci hai portato qui?- chiese Alex, gli dispiaceva interromperle, ma voleva sapere perché era stato costretto a rivedere il suo passato.

-Risposte a domande che non ne trovano da molto, troppo tempo.- disse la donna facendo seria tutta d’un tratto.

Era impressionante come quella donna cambiava umore tanto in fretta, quasi inumano…

Quasi come Mike… o Doremi…

-Domande? Quali?- chiese Doremi.

-Oh tutte queste domande si possono riunire in una sola parola: Perché.- rispose la regina, dando le spalle al gruppo.

Tese un braccio di fronte a lei e dal nulla apparve una sfera dei colori dell’arcobaleno. Quella sfera di magia sembrò ravvivare tutto ciò che li circondava e quel giardino, composto solo da spettri di quelle che tempo addietro dovevano essere state maestose querce e alberi non conosciuti nel regno dei mortali, ma che portavano il nome Alanis, un tempo dovevano essere stati molto rigogliosi e splendenti, ma ormai di loro era rimasto solo il tronco e qualche ramo grigiastro ricoperto da ghiaccio e ragnatele che gli davano un aspetto spettrale.

 Nella sfera iniziarono ad apparire alcune immagini, volti di persone.

-Perché tutte queste persone hanno combattuto una guerra senza senso?- chiese la regina a nessuno di particolare.

-Le guerre non nascono senza una ragione.- disse Ruyji malinconico, così gli era stato insegnato dopo la fine di Seliin.

-Quando qualcuno perde la vita, allora ogni cosa perde di senso, voi tutti dovreste saperlo bene- si limitò a dire la regina.

Quando una persona a cui vogliamo bene perde la vita per una causa, la causa perde ogni importanza e senso…

Poi apparve una nuova figura, sempre volti di persone, ma questa volte erano persone che loro conoscevano più che bene, quelle che un tempo erano state le nostre famiglie.

La regina stava per parlare, ma Alex la precedette dicendo:- Perché loro non sono più con noi?-

La donna annuì, lentamente, mentre i volti degli altri ragazzi s’incupivano, Doremi non capì bene chi fossero quelle persone, ma sicuramente qualcuno a cui loro tenevano molto, preferì restare in silenzio, non aveva il diritto di parlare in teoria sarebbe stata proprio lei ad avere più voce in capitolo, ma qualcosa gli diceva che non ‘era così…

Tutto le ruotava intorno lo sapeva, le era la causa di tutto…

Le immagini nella sfera cambiarono, ora mostrava le scene di qualcosa accaduto molto tempo prima…

 

In un luogo scuro, con pochi spiragli di luce, ma dove sembrava regnasse una strana armonia e pace, lì c’erano persone avvolte da una strana aurea di rispetto e autorità

-Che sia lei?- chiese una delle quattro figure

-Cosa te lo fa credere?- chiese un altro, la cui voce era molto più anziana, soprattutto in confronto a quella allegra e giovale della persona che aveva parlato per prima.

-Mhbè, la profezia le si addice perfettamente alla bambina.- disse la prima voce.

-Non credo che sia l’unica! E poi qui non si parla di una persona!- ribadì la seconda voce.

-E tu che ne sai?- chiese con tono ironica la prima voce.

-Io sono il guardiano dell’ACQUA e…- non poté finire la frase che la prima voce continuò al suo posto:- E IO SONO LA GUARDIANA DEL FUOCO, E ALLORA!!!?!?-

-Angel, non ti scaldare.- disse la terza persona, anche lui con una voce giovanile, sulla sua testa si poteva notare un’enorme *gocciolone*.

-Tsz.- si limitò a rispondere in coro.

Scintille tra gli occhi dei due, sembravano pronti a farsi fuori a vicenda in pochi secondi.

La prima che aveva parlato era una donna dai lunghi capelli neri come la notte e occhi rosso fuoco, indossava quella che sembrava una specie di toga romana che usavano i sacerdoti, anche se con qualche piccolo accorgimento… adesso arrivava a metà coscia con rifiniture d’orate incise di simboli antichi, rune, forse, e varie gemme rosa perla sul vestito, che però in quel momento stavano cambiando colore in rosso fuoco.

L’altro invece, bhè l’altro lo conoscevano già, era qualcuno che fino a poche ore prima aveva parlato con Doremi, il saggio.

Sulla testa dei due che assistevano alla scena apparve un’enorme gocciolone.

-Ma che abbiamo fatto per meritarci questo?- chiese un ragazzo dai capelli argentei con alcune ciocche d’oro come il colore degli occhi.

-Qualcosa di molto, mooolto grave, comunque.- disse l’atro, o meglio l’altra che aveva lunghi capelli azzurri che sfumavano al bianco per poi ritornare ad un azzurro più scuro, quasi blu.

*gocciolone dei due litiganti*

-Uff… non capisco perché tu sia così ostinata…- riprese il saggio.

-Perché… ahh ma per favore, cambia forma così sei orrendo è.é – protestò la ragazza.

-E quale dovrei prendere?!-

-Semplice o quella vera o quella da umano, ma non da vecchio bacucco, non li sopporto.- protestò la ragazza.

Fu avvolto da una luce verde e viola:- ahh adesso sei contenta?- chiese esasperato, adesso aveva l’aspetto di un diciassettenne, capelli neri con dei ciuffi più lunghi vedi, che mano a mano si avvicinavano alla punte sfumavano in blu.

-Molto^^- disse lei allegra.

-L’aspetto per te non dovrebbe contare molto, tsz invece, materialista…- disse il custode dell’acqua.

*cof cof* il ragazzo dai capelli argentei cerco di attirare l’attenzione dei due, inutile, erano troppo occupati a litigare.

-IO MATERIALISTA?!- tuonò l’altra.

-Eh-ehm- il ragazzo con i capelli argentei persisteva nel suo tentativo.

-Sì! E chi altro!-

- -.-**- il ragazzo si stava innervosendo.

-TU!! Levagli la cioccolate nera e vedrai se non ti sbrana!!-

-Ma c- stava per continuare a ribattere il saggio, ma fu interrotto da quel poveretto che da tre ora cercava di attirare l’attenzione.

-SILENZIOOOOOOOOOOOOO-

Un terremoto seguì a quest’urlo.

Nessuno osò più fiatare.

 

*gocciolone Alex* -Ma chi sono ‘sti pazzi?- chiese.

*gocciolone regina* -Meglio non approfondire.-

*gocciolone Xander*- spero solo di non avere niente a che fare con nessuno di loro.-

La regina iniziò a sorridere in modo nervoso:- Ah-ehm diciamo che non sarà possibile…-

-COME?- dissero i gemelli in coro, la vedevano male, ma molto male.

 

-Allora- intervenì la quarta ragazza, che fino a quel momento era rimasta per la maggior parte in disparte:- Angel- così dicendo guardò la ragazza dagli occhi di fuoco:- questa volta sono d’accordo con te.- le due si guardarono a lungo negli occhi, loro sapevano qualcosa che, con molte probabilità, gli altri ignoravano.

-Somewhere in the world, a light in the darkness don’t live a fanny live, four guardian for four custiodian, and the magic in shining in the light but who is content to live in the obscurty… non ne conosciamo il seguito, e anche questa parte è un po' sgrammaticata, ma è tutto quello che è rimasto dopo l’incendio all’antica biblioteca.- disse la ragazza dai capelli azzurri-bianchi-blu.

- Aemì (Soffiare, greco) Angel, com’è possibile che sono voi siate a conoscenza di questo testo, in Inglese, addirittura?- chiese il ragazzo dai capelli d’argento

- Semplice Aki (guerriero), ti ricordo DOVE è stato trovato- rispose Aemì.

-  All’antica biblioteca- rispose, l’aveva appena detto.

-Durante… ?-

-Un incendio- concluse l’ex saggio, tutti si girarono, lentamente, molto lentamente verso Angel.

-Ah sta volta io non centro niente- disse lei per discolparsi e facendo qualche passo indietro.

-Si certo, come no.- disse ironicamente l’ex anziano.

-Seiya! Che cosa vorresti dire?!-

-NON ricomincerete, vero?- chiese Aki già arrabbiato.

Ultima occhiataccia tra i due.

-Stavo dicendo, prima che un deficiente m’interrompesse, che visto che si parla di una VITA si parla anche di una persona, e non di un oggetto.-

-Ma com’è possibile che una persona ab… MA COSA STA SUCCEDENDO!?!?- prima che Seiya potesse finire di parlare un’ondata di energia aveva fatto tremare tutto.

-Stanno attaccando il palazzo.- disse Angel con le pupille ridotte ad un puntino.

-PERCHE??!?!- urlò Aki.

-Perché sono arrivati alla conclusione dove siamo arrivati noi poco fa.- disse Angel in un soffio.

-Ma come?-

- I testi della biblioteca… l’incendio.- disse Aemì.

-Andiamo- disse Angel più decisa che mai.

Tutti e quattro sparirono nel nulla lasciando quel posto nella desolazione più completa.

 

La sfera s’illuminò di colpo e la scena cambiò, non si trovavano più in quel luogo etereo, ma in un posto che in passato doveva essere stato molto bello, ma dove ormai regnava solo la distruzione.

Nessuna casa era stata risparmiata, e le strade ormai erano ricoperta da macerie.

-Seliin?- chiese piano Aemì, come potevano credere che quella che, fino a poche ore prima, era la città più bella dell’intero regno della magia fosse stata ridotta ad un accumulo di detriti e macerie.

Una nuova ondata di luce sconvolse il cielo, ma questa volta l’energia emanata era diversa, un incantesimo di enorme potenza.

Al palazzo Ruyji, Mike, Alex e Xander sparirono in un fascio di luce, uno dopo l’altro, mentre il sicario, mandato per ucciderli meditava vendetta.

-Ma cos- Angel fu avvolta dalla stella luce che aveva portato lontano i bambini, in modo che potesse seguirlo, infrangendo le regole che regolano il tempo e il suo scorrere.

-Angel!- gli altri tre erano disorientati, non sapevano che cosa fare, non capivano che cosa era successo, sapevano solo che colei che è fuoco era scomparsa nel nulla.

 

Un luogo oscuro senza luce, Angel fece un passo avanti, non sapeva dov’era, ma quel posto non le piaceva, era freddo, e lei odiava il freddo.

Fece qualche passo avanti, ma la nebbia ricopriva ogni cosa e non sapeva dove andare, portò le mani vicino alle orecchie per tentare di percepire un qualsiasi suono, spalancò gli occhi e iniziò a correre verso dove aveva sentito delle voci, voci di bambini.

La fitta nebbia si diramò… era circondata da statue, statue di ghiaccio, maghi oscuri sigillati per non uccidere ancora.

In lontana un bambino stava per sfiorare una statua avvolta da un velo nero, colei che governava il buio.

-FERMI- non sarebbe mai riuscita a raggiungerli in tempo, lo sapeva, ne era sicura, ma non si voleva arrendere, non poteva farlo, ma era già tardi.

Un antico ordine, una minaccia ormai dimenticata da tempo si era risvegliata.

E due di coloro che avrebbero dovuto proteggere colei che è erano caduti nelle loro mani, anche lui… lei non era riuscita a proteggerlo, aveva fallito, ma c’era ancora una speranza, o meglio due.

Chiamò a raccolta tutte le sue energie, doveva portarli lontano.

Alex e Ruyji sparirono, in un fascio di luce lei li seguì, adesso per gli altri due non poteva fare niente, non aveva abbastanza poteri, ma sarebbe tornata, il destino si sarebbe compiuto e il loro non era con la distruzione, ma con la vita.

Alex non poteva ricordare il passato, altrimenti il suo cuore sarebbe stato divorato dall’odio, ne era consapevole, ma d’ora in poi si sarebbe occupata lei di Ruyji, gli avrebbe insegnato tutto quello che gli sarebbe servito, poi, solo a quel punto, si sarebbe riunita con gli altri guardiani, per tornare a combattere…

 

*Angel batte il cinque con l’autrice*

Au: Vi presento il personaggio da cui ho preso il nick.

Angel ^-^ *ghignetto sadico di chi si prepara a fare casini in combutta con l’autrice*

Au: Uno dei più importanti esponenti del bene parecchio sadico ^O^.

Mike: No, no, no…

Au: Sì, sì, sì…

*Angel guarda male Mike.*

Au: ricordate in che fic siete e NIENTE casini.

*Angel si gira lentamente verso l’autrice, con uno sguardo truce.*

Au: ok, almeno non distruggetemi tutto.

M/A: proveremo di limitare i danni…

 

Finto anche il 21 ^O^, il prossimo non so quando arriverà, i miei prof sono sadici (quello d’Italiano mi ha chiesto di fargli la caricatura O.o se le va a cercare XD XD), spero solo di poter riprendere ad inviare i capitoli più velocemente per le vacanze, nn significa però che smetto d’inviarli^^’’ non preoccupatevi (E noi che ci avevamo sperato NdLettori). Cmq avrei bisogno di un’informazione, vorrei sapere il nome della strega che lavora il vetro *__* , se mi potete aiutare…

 

Pé: La madre adottiva di Doremi la cattiva, ma è un idea folle… ci avevo pensato seriamente, ma poi pensavo alla povera Bibì ç__ç non le potevo fare questo, poi se mi ricordo bene nel secondo cap il ministro aveva detto che a quel tempo nn era ancora un ministro e un semplice soldato non avrebbe avuto abbastanza poteri per fare tutto sto casino^^. Sono felice che ti piaccia il nome della regina, per ora ne sto trovando uno più assurdo dell’altro^^’’’’.

 

Sikky: Sono felice che tu riesca ad immaginarti le scene, perché è quello che faccio io prima di metterle su carta^^, devo vedere i personaggi muoversi, infatti prima di inserirli li disegno, così riesco a “vederli” meglio. Il personaggio che tradisce, spiacente ma anche la più piccola informazione è top secret, quindi niente anticipazioni^-^

 

Vocalista91: Mi dispiace ma questo cap si è fatto attendere ç__ç, ma per ora tutti prof hanno il programma da finire e non trovo più molto tempo per mettermi su compu_chan.

 

Gea Kristh: bello il nuovo nick, mi piace^^ in effetti in quasi tutte le mie fic c’è un po’ di comicità per allentare la tensione ^O^ anche se ogni tanto finisco per creare personaggi poco gestibili -.-‘’’’ (Mi sento chiamata in causa NdM.Melos Anche tu? NdAngel+Seiya noi stiamo zitti che è meglio NdXander+Mike).

 

S.D.: benvenuta^^. Veramente (se ho interpretato bene i filmati in giapponese) è Tetsuya che si dichiara a lei, quindi non è detto che lei lo ricambi… a me piace molto questa coppia, lo devo ammettere, ma mi piace anche quella Akasuki/Doremi, coppia anche possibilissima^^ . Ah  e ti pregherei di evitare di rivolgerti alle altre commentatrici, ognuno ha le sue idee e così, anche volendo, non possono risponderti, andrebbero contro il regolamento del sito.

 

Miho: (rispondo sia alla scorsa che alla nuova recensione^^)

A:Waho, un’ altra nuova entrata^^

Alex: Povera, mi chiedo che cosa abbia fatto di male per finire qui

SDONG

*Alex sparisce all’orizzonte*

Grazie per i complimenti ^O^ più tempo per scrivere? Mbhè, magari, volevo finire una delle mia fic entro la fine della scuola, ma se continuo così non la finirò mai (non è questa la fic in questione^^).

 

 

Spero che continuerete a leggere e a recensire ancora, e per chi legge please COMMENTATE (6 recensioni e 100 letture standard per ogni cap, anche mettendo che a qualcuno piaccia rileggere i cap (come faccio io con alcuni della altre fic che seguo) infatti “Il passato” (uno dei miei cap preferiti) ha 148 letture, ma cmq i conti nn mi tornano O.o)

 

Goodbye

 

LightAngel

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Capitolo 22
*** Museo ***


Museo

Museo

 

Capitolo 22

Non capivano chi sarebbero dovuti essere quelle quattro persone, qualcuno di molto importante, certo, altrimenti la loro storia non li avrebbe riguardati e la regina non gli avrebbe mostrato quelle scene, ma, allora, chi erano?

La ragazza con i capelli neri si era identificata come Custode del fuoco, e aveva parlato di vari aspetti, forse… non capivano.

-Mamma.- disse Doremi:- chi erano quei quattro?-

-Lo scoprirete quando sarà il momento adatto, anche se avete tutti gli indizi per arrivarci per vostro conto…-

-Prima ci mostra delle immagini e poi non ce le spiega?!- disse Mike arrabbiato:- spero solo che metterà fine a questa buffonata il più presto possibile.-

*gocciolone Xander*

Il suo collega avrebbe dovuto sapere che non era uno scatto di genialità rivolgersi così ad un sovrano, soprattutto se non era più in vita…a meno che non si tenesse davvero poco alla pelle.

-Mike…- tentò di farlo ragionare il mago dell’oscurità, con un sorriso nervoso sulle labbra.

-Tsz-

-Questa- iniziò la regina:- non è una buffonata, se ti piace crederlo perché non riesci a capire, sentendoti un’idiota, va bene, non me ne può fregar di meno, ma per favore se non hai niente d’interessante da dire, non parlare.- disse la regina in tono pacato.

Mike era rosso dalla rabbia, stava per ribattere con qualcosa di molto pungente ma fu fermato di Xander e Ruyji che gli chiusero la bocca e lo immobilizzarono.

-Mmmpfmm mmm- (trad:liberatemi subito)

-Zitto te, prima che fai una brutta fine.- sibilò Xander.

-Mmmpf- (trad: … meglio non tradurre ^^’’ NdA).

Doremi non sapeva se ridere o piangere, aveva la vaga impressione di essere finita in un manicomio, con maghi dalla lingua lunga, una regina schietta fino a fare paura e con un ragazzo sempre di pessimo umore pronto a mandarti a quel paese senza troppi complimenti…

Alex guardava la scena come se niente fosse, senza protestare o altro, dopotutto aveva letto da qualche parte che era sempre meglio assecondare i pazzi…

*gocciolone della regina*

-Adesso basta.- disse la donna, schioccò le dita e di colpo tutti i ragazzi si trovarono belli chi seduti in circolo, Mike compreso, anche se… aveva un’enorme pezzo di nastro adesivo a tappargli la bocca.

-A cuccia.- disse Xander in tono ironico.

Mike aveva già deciso, quando si sarebbe liberato avrebbe fatto una strage.

-Se non la smetti guarda che resti bello fermo così per molto mooolto tempo.- lo minaccio la donna.

-Mhmpfmmp- (trad: Non è giusto, c’è l’hanno tutti con me ç__ç)

-Io, per ora, non posso fare altro per aiutarvi, vi ho mostrato quello che, in futuro, vi aiuterà, ma adesso dovete andare, ritornare alla vostra vita come se niente fosse successo.-

-Quindi io dovrei ritornare con l’ordine oscuro anche sapendo che sono stati loro a rovinarmi la vita?- chiese Xander con tono ironico.­

-Per ora sì.- disse MajoMèlos più seria che mai, si stava odiando per quelle parole, ma non erano ancora abbastanza potenti per poter andare avanti, se avessero fatto un passo falso, adesso, non avrebbero avuto la possibilità di rimediare, di andare avanti e combattere per loro stessi e le persone chi li circondavano…

-Anche volendo, non posso, non possiamo tornare senza tatuaggi e bracciale o semplicemente controllo mentale.-

-Dimenticate con chi state parlando.- la donna schioccò le dite e dal nulla apparve un bracciale identico a quello che si era autodistrutto a Mike, non aveva il controllo della mente, ma aveva abbastanza energia per ingannare chiunque, lei compresa, per Xander bhè, bastava un semplice incantesimo elementare opportunamente modificato dalla donna.

-Non ci viene lasciata molta scelta.- disse Mike.

-In ef… O.o e tu come ti sei liberato?- chiese il collega.

-Non vado di certo a dirlo a te, traditore.- rispose il ragazzo dagli occhi di fuoco di già di pessimo umore.

-Questa situazione non durerà a lungo, Ruyji, tu dovrai andare con Doremi, seconda guardia del corpo, tu ed Alex dovrete occuparvi anche delle altre apprendiste.- senza dargli il tempo di rispondere fece un’altra magia.

-Ma cosa…?- davanti all’ojamado era apparso una specie di libro, o meglio aveva la forma e le dimensioni di un libro ma era semitrasparente.

-Per ora noi ci troviamo qui, in questo diario, ma appena vi farò uscire ti resterà il libro vero e non questa specie di ologramma, quindi prendilo.-

Doremi ubbidì alla richiesta della madre e prese il libro, era... strano, fresco come una brezza autunnale e leggero come una piuma, aveva quasi l’impressione che da un momento all’altro le sparisse della braccia.

-Ti spetta di diritto…- disse la regina sorridendole dolcemente:- e adesso… ANDATE!-

Il tunnel che li aveva portati lì, dentro quelle pagine senza tempo riapparve portandoli, di nuovo, in quella strada fuori mano di Illune, come se niente fosse successo, come se le ore vissute nel passato non fossero mai trascorse, come se niente fosse cambiato.

 

-Potreste spostarvi? %__% - chiese Alex.

-Eh?- Doremi non capiva la richiesta dell’amico, o meglio, in quel momento non capiva proprio niente, aveva la vaga impressione di essere stata sulle montagne russe per un centinaio di giri, per poi atterrare su qualcosa di morbido.

-Soffoco ç__ç-

Finalmente Doremi si decise ad aprire gli occhi.

*gocciolina*

Si trovava sopra Ruyji, momentaneamente K.O. , che si trovava sopra Alex atterrato sul pavimento, di Mike e Xander non c’era traccia.

-Scusascusascusascusa.- iniziò a blaterale la ragazza.

-Non è niente, ma adesso SPOSTATEVI!- il poveretto si sentiva “leggermente” schiacciato, ma perché Ruyji era tornato con tanto di armatura? Già che il mago pesava di suo, aggiungendoci anche una decina di chili in metallo…

L’apprendista non se lo fece ripetere e libera l’amico dal suo dolce peso, restava il mago.

SBADABRATANG

Senza tanti complimenti Alex lo aveva spostato da un lato, fecendolo cadere non molto dolcemente sul pavimento.

-Azz… mi gira la testa &__&- disse il mago risvegliandosi.

-Thò! Siamo tornati al punto di partenza- disse il povero greenboy finalmente alleggerito.

Doremi sussultò poi iniziò a cercare qualcosa in giro.

-Che cos- stava chiedendo Alex ma la ragazza non lo fece finire.

-Il libro! Dov’è finito il libro? ç__ç librolibrolibrolibrolibrolibrolibrolibro!!!!!-

-Calmati, Doremi-chan, adesso ti diamo una mano a cercarlo.- disse Ruyji, ma la ragazza non si voleva calmare, stava cercando in ogni angolo di quel vicolo, anche sotto i sassi più piccoli.

-Stai cercando questo?- chiese Alex prendendo il libro e sventolandolo tranquillamente davanti al volto.

-Sì!- disse lei strappandoglielo dalle mani, non aspettandoselo il povero mago per poco non cadde rovinosamente a terra.

-Mbhè, delicatezza *gocciolina Ruyji*-

-Ora che facciamo?- chiese Doremi, tranquilla come se niente fosse.

-Io devo sbrigare un paio di faccende…- iniziò Ruyji alzandosi finalmente da terra.

-Va bene, poi ci rivediamo all’entrata del palazzo.- disse la ragazza.

-Mhmm allora noi, aspettando, facciamo un giro per il paese, tanto non è tardi.- disse Alex guardando l’orologio, verde, che aveva al polso. Secondo i suoi calcoli erano tornati allo stesso orario di quando erano spariti come se niente fosse.

-Ok, ciao!- disse Ruy prima di sparire nel nulla.

-Dove andiamo?- chiese Doremi.

-Sinceramente non lo so… è stata una giornata piuttosto piena… non sei stanca?- chiese il ragazzo, sperava che fosse almeno un po’ stanca, così non si sarebbe cacciata nei guai, possibile che ogni volta mettesse il naso fuori casa si trovasse in situazioni tanto impossibili quanto pericolose e mortali? E pensare che quella giornata non era ancora finita…

-Io stanca? Stai scherzando?! Andiamo, fammi da cicerone per la città!- esclamò la ragazza piena di energie, come al suo solito.

-Ecco lo sapevo io.- disse Alex abbassando la testa sconsolato.

Doremi non lo poté neanche sentire, ormai già stava camminando qualche metro davanti a lui.

-Aspetta! Prima che ti cacci nei guai, DI NUOVO!-

*gocciolone*-Esagerato…-

Alex le mandò uno sguardo truce.

-eeheheeeheheehe Andiamo^^’’’’’’?- chiese la ragazza per tentare di cambiare argomento.

-Ve bene, ti porto al museo, niente posti troppo fuori dalla città o dove non risiano almeno una ventina di maghi o streghe.-

*ri-gocciolone Doremi*  Le sembrava che stesse un po’ esagerando, ma preferì non commentare, non le conveniva con tutto quello che era successo quel giorno.

 

-Waho! Ma questo posto è bellissimo!- esclamò meravigliata Doremi.

Alex l’aveva portata in un museo che, all’esterno era la fedele riproduzione di un tempio greco, simile a quelli che si possono trovare andando e Selinunte ed Agrigento.

Ma dentro, bhè, dentro era tutta un’altra cosa…

Le pareti in quarzo bianco con il pavimento in onice nero facevano un bellissimo contrasto, il luogo era enorme, pieno di finestre che lo rendevano molto luminoso e grazie ad un particolare gioco di luci il luogo sembrava ancora più grande. Si poteva dire che, principalmente, il posto era formato da un’unica stanza, suddivisa in più piccole da alcune pareti in cristallo con delle incisione che, ancora Doremi non sapeva leggere, in ogni stanza si potevano trovare delle bellissime teche di vetro contenenti antichi manufatti, libri d’inestimabile valore storico, gemme preziose, vasi fatti a mano, arazzi e armi, poi si alcune pareti vari quadri che raffiguravano Seliin.

-Strano…- iniziò Doremi osservando l’ennesimo quadro:- Non c’è nessun quadro o anche arazzo che raffigura la regina MajoMèlos…- era vero, lì dentro niente accennava alla regina, forse qualche scritto alla parete, ma nessuna descrizione, e questo a Doremi scocciava parecchio, dopotutto aveva fatto molto per questo, più di quello che, credeva, lei sarebbe mai riuscita a fare.

-Logico.- rispose il ragazzo.

-Come?-

-Ragiona, hai visto la somiglianza tra te e la regina?-

-Bhè certo.- mormorò Doremi, parlava a voce bassissima come il ragazzo, non tanto per il fatto che si trovassero in un museo, ma perché non era saggio parlare di queste cose a voce alta. Troppo rischioso.

-Allora, immagina che tutti sappiano com’era l’aspetto della regina e aspettino la loro principessa… figlia del primo ministro, madre adottiva della principessa del regno delle streghe…- Alex lasciò il discorso in sospeso sapeva benissimo che non c’era bisogno che continuasse.

 

Poco lontano dai due qualcuno li stava osservano, indecisa, non poteva credere ai suoi occhi,  eppure era lei, ne era certa, la conosceva da troppo tempo per sbagliarsi, ma non poteva essere lei… no,  non era possibile… eppure…

 

-Mhm ho come l’impressione di essere osservata, borbottò la ragazza dai capelli rossi.

-Esagerat- Alex non ebbe il tempo di finire la frase che di vide passare davanti una cascata di capelli biondi.

O.o ß espressione del mago.

Una bambina di circa quattro anni si era fiondata tra le braccia dell’amica, sinceramente non sapeva che cosa fare, lui non aveva mai visto quella bambina in tutta la sua vita, ma forse Doremi…

-HANNA! Si può sapere che cosa stai facendo?- una delle due educatrici dell’asilo delle piccole streghe si era avvicinata ai tre.

- Scus  eh, Doremi?- ben presto la donna venne raggiunta dall’altra collega, anche lei guardò l’apprendista senza capire che cosa ci facesse in un museo dell’order of the light.

*gocciolone Doremi *.

- Doremi-chan! Sono tanto felice di vederti ^o^! – disse la bambina levitando a mezz’aria in modo da essere alla stessa altezza della madre adottiva.

- Anch’io Hanna-chan .- disse lei, anche se adesso era nei guai, in grossi guai. Hanna era molto curiosa e di certo avrebbe chiesto delle spiegazioni e, se non l’avrebbe fatto lei, ci avrebbero pensato le due balie, cosa poteva fare, adesso?

-Hanna?- chiese Alex, adesso se la sua memoria non faceva cilecca Hanna era il nome della bambina di cui l’amica si era presa cura…

No, non potevano essere così sfigati…

-Come mai sei qui?- chiese la bambina.

-Oh, bhè^^’’’…- avrebbe tanto voluto non rispondere, ma la piccola non si sarebbe arresa facilmente, non dopo tutto il dolore che aveva provato dovendosi separare da quella strega, con l’unica promessa di potersi reicontrore al giorno della sua incoronazione, senza contare le due istitutrici e la direttrice dell’asilo, che stava arrivando.

-Doremi! Ma com’è possibile?- disse la donna, da prima piacevolmente stupita, ma poi rigida nelle regole e severa nelle azioni voleva una risposta plausibile e giusta.

Doremi aveva la vaga sensazione di essere sotto interrogazione.

La ragazza fece un passo indietro, separandosi da Hanna, con un sorriso nervoso.

-Bhè, sa, quando si tratta di magia ogni cosa è possibile ^__^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’-

Ma il membro del consiglio non sembrava affatto convinto, di certo non aiutava Alex, in sfondo, che sbatteva la testa il muro.

-Non è possibile ç__ç stavolta il ministro chi lo sente T.T possibile che non possa uscire senza finire in un guaio, neanche in un museo non si può stare tranquilli… ma io mi licenzio j.j .-

Il povero è al limite dell’esasperazione, o bhè lo si deve capire, ha avuto una giornata infernale, pure un membro del consiglio che riconosce la sua “protetta”… questo avrebbe fatto arrabbiare il primo ministro… cosa molto, molto pericolosa…

-Tutto bene ragazzo O.o ?- chiese Majopon, una delle due educatrici.

- =_= potrei stare meglio.- sospirò stancamente, si allontanò dal muro e disse:- Sono un generale dell’ordine della luce, il primo ministro vorrebbe parlare con lei, ma siamo arrivati in anticipo quindi le stavo facendo fare un giro per la città^^- aveva cambiato subito umore, tornando allegro come al suo solito.

Solo in quel momento Hanna notò il povero sfigato.

-Piacere ^O^ il mio nome è Hanna!!- così dicendo, in levitazione, prese con la sua piccola mano quella del ragazzo e iniziò a strattonarlo:- E tu come ti chiami?-

O.o ß sguardo di Alex che iniziava a pensare di aver sbagliato quel giorno con il teletrasporto ed essere finito in un covo di matti…

-Ah-ehm mi chiamo Alex…-

La direttrice non sembrava molto interessata all’identità del ragazzo al contrario era pronta a bersagliarlo di domande.

-Il primo ministro?- chiese la direttrice.

Il ragazzo annuì poi diede un veloce sguardo all’orologio, che non c’era:-Oh, siamo in ritardo^^’’’’’- bugia, ma era meglio filarsela al più presto:- Buona giornata^^’ noi andiamo, buona giornata^^’’’’’’’’-

Così prese la ragazza per un braccio, che ebbe appena il tempo di salutare, e la trascinò fuori dal museo.

-Alex, tutto bene?-

- =.= - preferì non rispondere, adesso che cosa avrebbe detto al ministro? Comunque era meglio tornare il più presto a casa, se fosse stato per lui sarebbero potuti partire subito, ma mancava Ruyji.

-Va bene^^ ho capito, è meglio che andiamo a palazzo…-

-Speriamo solo di non incontrare qualcun altro.- disse il ragazzo sospirando esasperato.

-Anche se fosse dopo: maghi oscuri con uno strano passato, unicorni, regine, direttrici di asili nido, Hanna, come potrebbe andare peg- non potè finire la frase che il ragazzo le mise una mano sulla bocca.

-Ti prego ToT non finire la frase, le cose possono andare SEMPRE peggio!-

*gocciolone Doremi*.

-Esagerato.- disse la ragazza liberandosi.

- Come, scusa?- chiese ironicamente il ragazzo.

-Va bhè, oggi sono successe un po’ di cose…- occhiataccia di Alex su quel “Un po’” :- Ok, sono successe parecchie cose, proprio per questo adesso dovremmo avere un po’ di tranquillità.-

Alex fece spallucce e iniziò a camminare, seguito a ruota dalla ragazza, verso il palazzo, mormorando: - destra, sinistra, sinistra, destra…- voleva tenere la mente occupata con qualcosa, se si sarebbe messo a pensare sarebbe stato male, neanche un paio d’ore prima aveva appena rivisto la morte dei suoi genitori, si sentiva stanco, sfinito, voleva solo un bel libro da leggere e una doccia fredda.

La ragazza lo seguiva in assoluto silenzio, aveva capito che l’amico non era in vena di discussioni…

Ecco, erano arrivati, di fronte a loro ecco l’immensa costruzione che segnava il regno di Illune, grande punto do riferimento per ogni mago o strega di quell’ordine, come prima era stato il vecchio palazzo, scomparso, ormai, da molto tempo.

Seduto a gambe incrociate su un muretto di fronte al palazzo una figura con un mantello verde era molto più evidente del normale per in contrasto che faceva con tutto quel bianco.

Ruyji.

Si avvicinarono al ragazzo, con la testa abbassata.

-Andiamo?- chiese senza alzare la testa, i tono allegro.

I due annuirono, prima di sparire nel nulla.

E adesso cosa avrebbero detto?

Come spiegare la presenza di Ruyji e soprattutto CHI era senza dover dire tutta la storia? Di certo non potevano rischiare che qualcuno scoprisse che Mike e Xander erano di nuovo dalla parte della luce, c’era in gioco la loro vita.

E quindi, cosa dovevano fare adesso?

Ancora non lo sapevano, ma ogni problema si sarebbe risolto a tempo debito.

 

Ancora non lo sapevano… ecco le parole esatte per descrivere il prox cap per cui non ho idee… o meglio qualche scena l’ho in mente… stavo pensando, dopo tutti i casini che sono successi dal tredicesimo cap in poi (tutto in una mattinata), bisogno mettersi d’accordo per iniziare con la parte finale e mettere le parole THE END a tutto questo…

 

meekochan rimura: grazie per l’informazione^^

 

_Pe_ : Te l’ho detto non è un idea tanto assurda, anch’io ci ho pensato, ma quella donna mi sta troppo simpatica XD errori di ortografia? Quelli non moriranno mai ç__ç. Grazie per farmeli notare ^OO^, prima o poi riuscirò a non farli… (diciamo che poi è più sicuro di prima).

 

Gea Krish: No, io non uso per tutte le mie fic gli stessi personaggi, di solito quelli che hanno in comune sono quelli a cui tengo di più^^ e che, gira gira, fanno parte di una storia che ho in mente da parecchio tempo, ma che non ho mai messo per iscritto, troppo lunga. Questa è la ragione perché sono quasi identici, perché nessuno di queste storie è quella in cui sono nati e dove sono in versione “originali”, nel loro Habitat possiamo dire, quindi ho preferito mantenerli il più fedele possibile alla realtà^^. Tutto qui.

Cmq dal prox cap le cose dovrebbero riprendere un parvenza di normalità…

 

Vocalista91: in tutte le mie fic c’è una buona dose di suspense e misteri che vengono svelati solo alla fine XD anzi, in questa solo stata più buona^^ se mai leggerai la mia fic su beyblade che ho pubblicato qui capirai che cosa intendo.

 

Aky: Hello! Sono felice che i colpi di scena non permettano al lettore di annoiarsi semplicemente perché altrimenti mi annoierei anch’io^^’’ stessa cosa per i luoghi e i pers, se fossero troppo uguali io sarei la prima a confondermi e fare un casino^^’’’’’’’ . Sono felicissima che i miei personaggi ti piacciano, io tengo a loro moltissimo e ho fatto di tutto per renderli unici, ho avuto un po’ di problemi con Alex e Xander, come fratelli dovevano avere un carattere simile, ma hanno avuto una vita completamente diversa e soprattutto dovevo fare in modo che non voi lettori non li scambiaste per sbaglio §__§ mi hanno fatto venire mal di testa unici *In sfondo si vedono Alex e Xander che battono il cinque tutti contenti*.

 

Vale_Hiwatari: Ciao ^O^ sono felice che anche questa mia storia ti piaccia, anche se tra inizio a e fine c’è una bella differenza… *gocciolone*

 

Ringrazio anche anna92 per l’informazione su Mirai.

 

Goodbye

 

LightAngel

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Capitolo 23
*** Diary ***


Diary

Diary

 

Capitolo 23

Doremi deglutì a vuoto, erano di fronte al cancelletto di casa sua, c’era una pace e un silenzio irreale, la calma prima della tempesta.

Dopotutto loro non avevano fatto niente di male, no?

Mbhè, più o meno…

Appena avrebbero detto al Ministro che cosa era successo li avrebbe linciati, questo era sicuro…

O forse avrebbe capito… capito cosa? Di certo loro non potevano raccontare alla donna proprio tutto! Sarebbe stato un suicidio…

-Dai entriamo, prima lo facciamo prima finiamo.- sospirò Alex aprendo il cancello della casa e avvicinandosi alla porta.

-Ruyji, una domanda.- fece la ragazza.

-cosa?-

-Sei bravo a schivare?- chiese lei.

-Embhè, certo, perché?- lui la stava guardando leggermente preoccupato, perché quella domanda, adesso? Ora che erano al sicuro? Senza contare tutta la loro indecisione ad entrare in casa…

-Ti servirà.- disse angelicamente Alex, con un sorriso non molto rassicurante.

Ruyji si limitò a fare un alzata di spalle, la principessa e la sua guardia del corpo non dovevano avere tutte le rotelle a posto.

Il silenzio che regnava in casa era quasi irreale, come se non ci fosse nessuno, ma i tre erano certi del contrario.

-Di sicuro mia madre sarà sul retro, Bibì è ad una festa di compleanno.- bisbigliò Doremi.

Ruyji sbuffò leggermente, il modo di muoversi di quei due gli dava l’impressione di stare facendo qualcosa di male, come dei ladruncoli da quattro soldi al loro primo lavoro.

-Bene, allora andiamo, sono proprio curioso di conoscere questo ministro.- esclamò Ruy allegro, dirigendosi ad ampi passi verso il retro, prima che i due potessero fermarlo.

-Ok, tre…- Ruyji era appena sparito dietro l’angolo del muro:- due… uno… zero…- niente, non era successo proprio niente.

-Strano, mi sono sbagl- neanche il tempo di finire la frase che una leggera esplosione li assordò momentaneamente.

*gocciolone dei due*

-No, non ci siamo sbagliati ù_ù.- dissero in coro, conoscevano il ministro e le sue reazioni…

Tempo cinque secondi e videro Ruyji arrivare verso di loro, di corsa e nascondersi dietro a Doremi, sembrava parecchio scosso…

-Tutto bene Ruyji_kun- chiese angelicamente la ragazzina.

Lo sguardo truce che le mandò il ragazzo parlava da se.

-Chi sei??!- tuonò una voce, raggiungendoli, era il primo ministro, avvolta in un aurea porpora davvero poco rassicurante, molto poco rassicurante.

*goccia Doremi*

-Mammina, tutto ok?- chiese la ragazza dolcemente, cercando di rabbonire il genitore adottivo.

-Doremi Harukaze!- tuonò la donna, ahi ahi, quando la chiamava sia per nome che per cognome non si prospettava niente di buono all’orizzonte.

-Si mammina cara cara dolce dolce?-

-Non attacca! Dimmi chi è, è un mago, ma non è normale, voglio sapere chi diamine è e SUBITO.- tuonò la donna, che sembrava di malumore già per i fatti suoi.

“Oddio, l’abbiamo presa di cattivo umore… spero che del tricolore resterà qualcosa.” Pensò Alex leggermente preoccupato, ma, per fortuna, quello non era un suo problema.

-Ah-ehm un amico.- disse timidamente la ragazza.

Ma lo sguardo infuriato della madre le fece capire che quella risposta non le bastava.

-Mbhè… ecco… vedi… mièstatoaffidatodallareginacomesecondaguardiadelcorpoperaiutareAlex- disse tutto d’un fiato.

I tre la guardarono come se fosse ammattita.

*gocciolone Doremi*

- Ripeti per favore.- mormorò Anya passandosi una mano sulla fronte, come in preda a un forte mal di testa.

-Ok^^’’ allora lui mi è stato affidato dalla mamma regina come seconda guardia del corpo per aiutare Alex.- ripeté la ragazza facendo delle decenti pause per far capire almeno un H di quello che voleva dire.

-La regina del nostro ordine?-

La rossina annuì piano, ancora le sembrava quasi impossibile che non facesse parte delle streghe della musica, ordine di cui era stata prima apprendista, poi strega, poi di nuovo apprendista, ancora strega, apprendista, strega e alla fine sempre apprendista per rinunciare al titolo di strega… si vedeva che il suo destino era nella magia…

Il ministro diede un ultima occhiataccia al ragazzo, prima di sorridergli e invitarlo ad entrare...

-Sicura?- le chiese incerto, si vedeva che non si era ancora dimenticato la sfera d’aria di poco prima.

-Non mento, IO-

Faccia leggermente colpevole di Doremi, Alex e Ruyji sapevano mentire, al contrario della ragazza.

 

Doremi respirava a fatica, quel giorno le sue amiche non erano potute venire, e sua madre aveva potuto allenarla tranquillamente, non l’avesse mai fatto, si vedeva che non l’aveva bevuta… eppure lei aveva detto la verità, semplicemente aveva evitato di dire qualche cosina…

Uhum non sapeva esattamente se un unicorno alato si poteva definire cosina, senza contare il “contorno” di avvenimenti della giornata… voleva solo dormire!

Adesso che ci pensava si era dimenticata di dirle di Hanna…

Oddio, era morta…

Forse era meglio fare finta a continuare di non ricordare.

Problema: non era brava a mentire.

Soluzione: Aleeeex Ruyyyy!!!!!!! Lullaaaaaabi!!!!

Vabbhè, non tanto Alex che a mentire non poi così bravo da insegnarle, la sua era più che altro faccia tosta… ma Lullabi, lei di certo le avrebbe potuto dare una mano…

-Stanca?- chiese il ministro.

-Solo un po’, ma non mi arrendo.- sibilò la principessa rimettendosi per l’ennesima volta in piedi, non era orgoglio, ma solo cocciutaggine e il sapere che poteva fare di più…

-Bene.- una sfera d’acqua di livello E si materializzò tra le mani della donna.

Doremi la guardò bene, i colpi, per le persone, diplomate, con maggiori poteri delle altre si dividevano in livelli, chiamati per lettera.

A era il livello più potente, mentre H quello più infimo.

-Fire Shield!- istantaneamente uno scudo di fiamme si materializzò intorno alla giovane maga, prima che il ministro lanciasse il colpo.

-Doremi_chan, quante volte te lo devo dire? Lo scudo lo devi chiamare quando l’attacco è già partito, altrimenti il mago o la strega possono cambiare l’essenza dell’attacco rendendo lo scudo inutile, e per annullare il vecchio e crearne uno nuovo si perde troppo tempo.-

-Scusa, mamma.-

-Non preoccuparti, è normale fare di questi errori, adesso è meglio che ti vai a riposare, mi sa che ti ho sfiancato troppo^^’’’-

La ragazza si trattenne a stento dall’esclamare un: Alleluia!!

-Ciao mamma! Io vado in camera mia!- esclamò allegra, fondandosi subito in casa e poi sulle scale, rischiando d’inciampare un paio di volte, e rompersi l’osso del collo…

Arrivata alla sua stanza a mala pena fece caso al fatto che adesso di fronte alla camera non c’era più una sola porta, ma bensì due.

Segno che il Ministro aveva sistemato anche Ruyji in casa loro… quel posto stava diventando un albergo.

Aprì di scatto la porta della stanza, per poi richiuderla velocemente, facendo un Chaos infernale, un paio di quadri nel corridoio caddero a terra a causa delle onde sonore… e pensare che erano riusciti a resistere a tutte le comic liti dei coniugi Harukaze, mhà…

Si guardò velocemente attorno, per poi bloccarsi ad osservare la scrivania, dov’era appoggiata la sfera che conteneva Dodò, accanto il diario datole dalla madre la mattina stessa.

Con passo lento ed incerto si avvicinò alla scrivania, per poi sedersi lentamente, come se non fosse sicura di quello che stava facendo, o che, semplicemente, non se la sentisse ancora…

-Che cos’è?- chiese la fatina uscendo fuori dalla sfera e guardando la sua padroncina con i suoi grandi occhini rosa perla.

-Un diario.-

-Di chi è?- chiese alzandosi in levitazione per poter osservare meglio il libro.

-Di mia madre.- disse in un soffio, prima di raccontarle quello che era sucesso nella mattinata… fu un racconto, molto, molto, lungo, ma di certo non noioso…

-Waho.- mormorò in un soffio la fatina, acciambellatasi sul porta penne della scrivania:- E adesso?-

-Adesso? Non lo so!- esclamò la streghetta portandosi le mani alla testa, in un segno di vera e proprio stanchezza e esasperazione.

-Doremi-chan forse dovresti dormire un po’.- mormorò la fatina non sapendo che pesci prendere.

-No, non adesso, prima…- posò il suo sguardo sul diario della madre, per poi sfiorarlo leggermente, come per paura che le svanisse tra le mani…

La piccolina la osservò attentamente, sembrava quasi una statua, non si muoveva di un millimetro, aveva lo sguardo fisso e lontano.

-Doremi? Doremi_chan?! DOREMIIIII!!!!!!!-

-ARGH- per poco la ragazza non cadde dalla sedia per lo spavento. :-Dodò! Ma si può sapere che ti prende?!?-

-Tu non mi ascoltavi!- sbottò la fatina mettendo il broncio.

-Uff, scorbutica.- senza pensarci più prese il libro in bianco, per aprirlo.

-…- il diario non si apriva:- N-no ditemi che tutto questo è solo uno scherzo, vi prego ç_ç – la ragazzina era leggermente esasperata.

-Perché non lo apri con la magia?-

-No, qualcosa mi dice che non funzionerà…- disse lei fermandosi ad osservare la serratura.

Adesso che la guardava bene la toppa era semplice, come tutte le altre, ma se si guardava attentamente il buco, non si scorgevano gl’ingranaggi della serratura, ma una gemma rosa perla.

-M-ma che significa?- mormorò la ragazza, restando come incantata.

 

Alex si buttò a peso morto sul letto, osservando Ruyji che osservava fuori dalla finestra.

-Mi dici che cosa ti è successo quando sei arrivato in quest’era?- gli chiese.

Ruy lo guardò un po’ stranito:- Mbhè, mi hanno insegnato come difendermi e a combattere…-

-Ok, ma chi? Il ministro lo ha percepito subito che tu non sei normale, cosa che con me non è mai successa.- disse il mago portando le braccia dietro la testa e bloccandosi a osservare il soffitto.

-Il guardiano del fuoco, Angel.- disse lui tranquillamente.

Per poco non gli venne un colpo quando il brunetto si alzò di scatto dal letto, senza che lui se lo aspettasse minimamente, urlando:- CHEEEEE?!?!??!?!-

-Embhè, non l’avevate capito? Quando il guardiano è sparito è stato perché ha seguito noi, lei ha pensato me.- disse tranquillamente il ragazzo.

-Perché ci ha seguito? Voglio dire, perché solo lei?- chiese il ragazzo calmandosi.

-Ah, questo non lo so e non lo sa neanche lei, forse perché era stata la prima ad aver capito, ma non chiedermi cosa, perché non lo so. Comunque questa è una domanda da fare alla regina, non a me.- disse tranquillamente lui cercando in tasca le sue sigarette.

-Sì…- mormorò il ragazzo in verde facendo andare la sua mente a mille, forse una mezza idea lui l’aveva, sentendo le parole della ragazza dagli occhi rossi… frugò nelle tasche cercando la copia del testo della profezia che aveva estorto poco prima al nuovo amico e fondandosi nella sua lettura.

-Non troverai niente, io cerco di capirla da anni…-

-Sì, ma prima non avevi le informazioni che abbiamo adesso, e soprattutto, primi eri solo, adesso sei circondato da persone cocciute, ad iniziare dalla nostra principessa.- disse il ragazzo con un ampio sorriso sul volto.

Ruy annuì, prima di mettersi con il ragazzo a rileggere il testo della filastrocca e a prendere appunti.

 

-Non si può aprire!- sbottò l’apprendista innervosita.

-Ma no, non credo che ti abbia dato una cosa che non puoi usare.- disse la fatina rimboccandosi le maniche e iniziando a tentare di aprire il diario con la forza, ma il libro non voleva cedere.

-A mali estremi estremi rimedi- disse la fatina avvolta da un aurea infuocata…

-Dodò, dai, fa la brava^^’’- disse Doremi un pochetto preoccupato per il modo di fare dalla piccola amica.

-NO, io non mi arrendo.- fece tintinnare leggermente i bracciali che aveva ai polsi e la gemma che contenevano s’illuminò, facendo apparire un… un enorme coltello.

-Bene mio caro diario, scegli o la lettura o la vita.-

La fatina non aveva uno sguardo proprio rassicurante, al contrario, sembrava un’invasata.

*gocciolone Doremi*

-Dai ti prego, posa quel coltello, da brava.-

Peccato che non l’ascoltasse più, era già presa a tentare di rompere il lucchetto con la nuova arma, che in mano a lei era molto pericolosa.

All’ennesima prova della piccola la gemma all’interno del lucchetto s’illuminò, risucchiandola al suo interno.

-…- Doremi guardò sconvolta il diario:- Dodò?- non aveva ancora recepito bene quello che era successo:- Dodò?!?! DODODODODODODODODODODO!??!?!?!??!??!-

La rossina prese il diario è iniziò a scuoterlo correndo come una matta per la stanza.

 

Nel frattempo nella camera di Alex…

-Ci sono, ancora un po’…- il ragazzo era arrampicato se un enorme scala e tentava di raggiungere l’ultimo ripiano della libreria.

Il fracasso nell’altra stanza accanto fece vibrare la scala sbilanciando lei e il ragazzo.

-Oddio, argh!-

*SDONG*

*caduta di Alex sul pavimento.*

*gocciolone Ruyji*

-Non ho ancora capito perché non usi la levitazione…-

*gocciolone Alex*

Se n’era dimenticato…

 

-No, dai Dodò, non farmi di questi scherzi, non abbiamo neanche litigato, oggi.- disse la ragazza tentando di aprire il diario, senza troppe speranze, ma, questa volta, ci riuscì.

-Eh?- con più tranquillità si risedette alla scrivania, per poi aprire il libro.

-Dodò…- mormorò la ragazza osservando meglio il diario, era strano, nella prima pagina c’era una cosa strana, una specie di specchio, ma era strano, sembrava della semplice carta, ma rifletteva perfettamente la sua immagine.

Almeno fu quello che fece per alcuni secondi…

-Nh?! Dodò!!- esclamò lei osservando la fatina che s’intravedeva nello specchio.

-Forse funziona come il ricettario.- disse la piccola, tranquilla come non mai, guardandosi intorno.

-DODO’!! Ti chiamo da non so quanto!! Potevi almeno farti sentire?!?! O rispondere?!?!? Mi hai fatto venire un colpo!-

-Ma quanto la fai lunga, ti fidi di me, no?-

-Mhm più o meno^^’’.- ammise la strega, dopo la scena con il coltello non era più tanto sicura.

-Ehi!-

-Lasciamo perdere^^’’ Dodò? Mi dici che cosa vedi?- chiese l’apprendista tornando seria.

- Io… non so che cosa siano, sembrano tante bolle di sapone luminose…- mormorò piano, non osando avvicinarsi a quelle sfere.

-Bolle, non ci sono libri?-

La fatina scosse la testa.

-Dodò, prova ad avvicinarti ad una…-

La piccola annuì serissima, pronta a tutto.

Doremi ingoiò a vuoto, preoccupata per la sua amica, ma soprattutto per quello che avrebbe potuto scoprire e capire.

 

-Dai, Hanna, vai con le altre, non vuoi giocare?- chiese Majopon alla piccola biondina.

Hanna scosse la testa, continuando a guardare il cielo, dalla finestra dell’asilo nido, aveva solo quattro anni, ma conosceva molte cose che le sue coetanee ignoravano…

Ma avrebbe dato via tutto quel sapere pur di poter riavere le sue mamme con se.

Quel giorno aveva visto Doremi, doveva vedere il ministro dell’altro ordine, però, quell’incontro, il modo di fare delle sua mamma, le aveva lasciato uno strano senso d’inquietudine, come se mentisse.

Si sentiva triste, avrebbe tanto voluto avere accanto qualcuno…

-Toototo.- la sua fatina le stava facendo le smorfie per tentare di farla ridere, ma non c’era proprio verso.

-Toto, lascia tare.- disse la piccola, in tono infantile, appoggiando la testa sulle braccia, guardando con sguardo vacuo il cielo dai mille colori del suo mondo, di quello che sarebbe, presto, diventato il suo regno.

Spostò leggermente, lo sguardo sulla sua fatina, giusto in tempo per vederla chiudere gli occhi e cadere al terra.

-TOTO!- Hanna la raccolse, subito, preoccupata:- Tai bene?-

-Non preoccuparti, starà bene.-

Una voce rocca e cavernosa, che non conosceva.

Si girò di scatto, sentendosi coperta da un ombra…

Lo vide, un uomo molto, alto, capelli rossi con delle mesh viola e il volto in penombra, sul mantello il simbolo dell’ordine dell’oscurità.

Urlò, urlò con tutto il fiato che aveva in gola, chiedendo aiuto.

Ma nessuno arrivò in tempo, il mago portò via la piccola.

La prima offensiva.

Il primo attacco.

La guerra era iniziata.

 

Avrei voluto fare un cap più lungo, ma non avevo idee, per questo ho fatto un cap d’introduzione al prossimo, dove, finalmente, le cose si smuoveranno un po’^-^ *ghignetto sadico.*

 

Gea Kristh: Mike? O_o chissà che idea hai in mente… shono curiosa di vedere se è giusta ^O^. Per le scene di Mike e la regina ^____^ si vede che ogni tanto mi annoio, eh? Anche se, poveri sudditi, con un capo del genere ù_ù’’’ (Ehi! NdMèlos)

 

Sikky:- Non preoccuparti, succede anche a me di non vedere gli aggiornamenti^^’’ può succedere, non c’è bisogno che ti scusi… per la love story, non so, forse.

 

_Pé_ :- Tetsuya? Oddio, mi era venuto in mente, ma poi avrei dovuto mettere mezzo cap di spiegazioni e non mi andava, poi, mbhè ho altri progetti, più sadici^^’’. L’orologio? Vero, non ci avevo fatto caso, che dire l’avrà perso al museo^^’’’’’’’’’’’’’.

Per il ragazzo a cui Doremi si dichiara alla fine della serie… embhè, non si capisce se è lui oppure no, anche se la pettinatura, a dirla tutta, non mi sembra la sua, non so, ma non credo sia lui. Credo che abbiano messo quella scena per il semplice fatto che lei voleva diventare una strega per riuscire a dichiararsi ad un ragazzo, ma ha capito che non serve la magia per farlo^^’’.

 

Vocalista91:- Mi chiedo perché tutti sti due alla fine hanno un sacco di fan, Mike in modo particolare

M:-Che dire, hanno gusto ^-^

A:-Sarà, peccato che sei il cattivo della situazione.

M:- Qui no.

Occhiataccia dell’autrice, =Mike, la spiaggia!!.

M:- Almeno non più^^’’’’’’’’’’’

 

Doremi_chan:- Benvenuta ^O^ Grazie, mamma mia quanti complimenti, sono felice che la mia storia ti piaccia, ed eccoti il seguito, spero che non ti abbia deluso ^O^

 

Zakurochan:- benvenuta anche a te, se Doremi avrà una love story con qualcuno, a dire il vero quando ho ideato la storia non ci ho pensato, avevo solo voglia di creare un po’ di problemi a Doremi e “potenziare” sia la madre della ragazza che Bibì, personaggio che sembra un po’ una ruota di scorta, ma visto che siete in tante a chiedermelo è possibile… per questo leggi alla fine delle risposte alle recensioni^^

 

Yoru:- Mamma mia quante nuove commentatrici per questo cap *_*

Xander:- Povere sfigate…

Alex:- … capitate qui

Xander:- chissà

Alex:- che cosa avranno mai fatto

Xander:- di così terribile.

*presa per i fondelli dell’autrice -_-**** *

A:- Da quando in qua andate così d’accordo?

Alex-Xander:- Ci adattiamo.

A:- O my God.

In questo cap non è poi successo tanto a Doremi, mbhè, più o meno^^’’’’’’’’’’’’

 

-- Adesso, per voi, ho una domanda, visto che mi avete chiesto una love story, con chi mi consigliate di metterla a Doremi?

A me non cambia niente, voglio dire, solitamente la vedo bene con Tetsuya o Akasuki, ma SOLITAMENTE non ci sono questi quattro pazzi^^’’

In definitiva, voi ditemi con chi starebbe bene, secondo voi, poi, se non ci saranno intoppi con la trama, vedrò che cosa potrò fare^^.

 

Goodbye

 

Angel

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Capitolo 24
*** La mezza teppista ***


La mezza teppista

 La mezza teppista

 

Capitolo 24.

Terrore.

Paura.

No, non ci poteva credere.

Non poteva essere vero.

COME DIAMINE AVEVANO FATTO A SCOPRIRLI!?!?

-Che facciamo?- chiese piano Xander, spalle contro spalle con Mike, ferito di brutto.

-N-non possiamo scappare.- disse in un soffio.

Si guardò intorno, erano circondati.

Centinaia di maghi, migliaia di ombre scure gli erano intorno.

Tutti con una sola missione, uccidere.

Loro.

Non riuscivano ad usare i loro poteri, neanche solo a levitare, il loro unico modo per sopravvivere erano le armi.

Armi che ormai iniziavano ad essere scheggiate e rovinate.

Ok, erano armi magiche, ma non avrebbero retto ancora per molto, non contro tutti quegli incantesimi in una volta sola... quando i loro amici avessero imparato che cos'era il gioco di squadra per loro era un mistero... ma maledirono lo stesso quel momento!

Avevano bisogno di rinforzi.

-Mai che c'è quel maledetto di mio fratello quando serve!- sbottò Xander, distraendosi per qualche secondo, ma quel breve lasso di tempo gli fu fatale.

Sentì qualcosa di freddo e duro passarlo da parte a parte, un odore tra l'acre e il dolciastro nell'aria, poi... poi qualcosa in bocca, come rame.

Sangue.

Sentì distintamente la voce di Mike chiamarlo.

Poi... il buio.

-Xander! Diamine BICOLORE! Ti vuoi svegliare!-

Il bicolore aprì di scatto gli occhi, mettendosi subito a sedere velocemente e... e dando una capocchiata a Mike che iniziò a bestemmiare in turco.

-La prossima volta ti sveglio che un secchio di acqua gelata in testa!- sbottò il brunetto.

-Eh?-

-Ma che ti prende! Va bene che eri stanco, ma è ancora pomeriggio, non puoi dormire, abbiamo un sacco di cose da fare.- disse il ragazzo dagli occhi rossi in modo più tranquillo.

Con una mano alla fronte, nel punto dove Xander lo aveva colpito, fece per uscire dalla stanza.

-E... e l'attacco?-

-Attacco? Ma di che parli? Siamo spuntati qua meno di un quarto d'ora fa... mi sa che l'incontro con la regina ti ha fatto proprio male...-

Senza aggiungere altro il ragazzo uscì dalla stanza, per andare nella sua, dovevano addestrare alcune matricole... cosa che lo mandava in bestia, odiava avere a che fare con i dilettanti... ma il compito di un buon general oscuro era anche quello.

-E-era solo un sogno.- sussurrò Xander.

Ma quelle poche parole rimbombarono tra le cupe pareti della stanza.

Sì, era stato solo un sogno, ma non era tranquillo.

Quello era più di un semplice sogno.

Lo sentiva.

Lo avvertiva.

Lo SAPEVA.

 

-Alex, stai bene?- chiese Ruyji al ragazzo.

Ma lui niente, non rispose, rimase semplicemente immobile.

-Alex?-

-Alex?! Tutto bene?!?- chiese Ruyji preoccupato.

Ma il ragazzo ancora una volta non rispose, aveva le mani sulle orecchio ed era piegato leggermente in due, come se stesse soffrendo.

Quella voce... di chi era quella diamine di voce?!?

Non lo sapeva, ma avrebbe voluto strozzarla comunque.

Le parole gli rimbombavano nella testa come se avesse preso e si fosse messo all'interno di una campana e qualcuno avesse iniziato allegramente a suonarla...

Ogni cosa è nata per vivere, crescere e morire.

Ognuna di queste cose è un evoluzione del nulla.

Del nulla e del tutto.

In ogni oggetto, pianta o semplicemente essere vivente sono sei le cose che ci compongono.

Acqua, fuoco, terra e aria.

E sopra loro il bene e il male.

Ma c'è altro, sotto la luce ed immersa nelle tenebre, protetta dai quattro grandi con i loro compagni.

L'altro e quello che fa vivere due mondi e ne fa sognare uno.

The One Power.

Ne luce ne tenebre.

Ma entrambe.

-Alex!-

-Eh?- era appena tornato alla realtà, per fortuna.

-Stai bene?-

-Dopo un’aspirina per il mal di testa ti posso assicurare che starò molto meglio.-

Senza aggiungere altro si alzò dal letto e uscì dalla stanza.

Adesso finalmente capiva Doremi quando si lamentava dei sogni premonitori, a lei i sogni a lui le voci che gli parlano di piante, bene e male, gli elementi…

Ancora un po’ e si faceva mandare in manicomio, così, tanto per provare qualcosa di nuovo…

*goccia Alex*

No, aveva davvero bisogno di una dormita o magari di una vacanza!

Sè e la regina non lo mandava al diavolo, ceeeerto!

Basta con sto senso ironico da persone macabre.

Sì, infatti si addiceva meglio al suo caro fratellino psicopatico che lo voleva morto, oppure all’amico del fratello che in spiaggia aveva rotto con la sua risata sadica… oddio.

Argh, voleva andarsene!!

Non aveva nessun legame qui, dopotutto, non aveva promesso a nessuno di proteggere fino alla morte la principessa… almeno non ancora.

Ma, il ma di routine che c’è sempre, si era affezionato a quel gruppo di pazzi tanto strani ma tanto simpatici.

Sorrise leggermente, ripensando al primo incontro con Doremi-chan.

L’aveva protetta, salvata.

Non sapeva neanche lui la ragione precisa, ma lo aveva fatto.

Forse era predestinato ad essere la sua guarda del corpo, chissà…

 

Ecco, era vicina, la sfera colorata era a pochi centimetri da lei…

-Dodò, se non te la senti non ti obbligo…-

-No, sono curiosa anch’io e poi non mi arrendo!- disse la piccola avvolta da un’aurea infuocata… ecco, questo non faceva presagire niente di buono.

*gocciolone Doremi *.

La fatina con passo sicuro si avvicinò alla bolla, per poi sfiorarla leggermente.

A questo semplice tocco fu come se un esplosione di colori, luci, pensieri, immagini, scene l’avvolgessero, per poi uscire dal piccolo libro e proiettarsi nelle pareti della stanza dell’apprendista.

-Ma cosa…?-

La fatina uscì dal libro, come se una strana energia l’avesse cacciata… e forse era proprio così.

Il diario si alzò a mezz’aria per poi essere avvolto da una luce purissima, dai riflessi verdi, per riuscire a cambiare forma.

Un specchio, un grande specchio, sorretto da alcuni cristalli bianchi adesso si erigeva nel centro della stanza.

Ma la calma ancora non era arrivata, ciò che era stato catapultato nel muro in stato confusionale, senza un ordine e un senso fu ributtato nello specchio, dove tutto tornò al suo posto, per poter raccontare di cose, di persone, di luoghi e di ere, di amori e amicizie nati al tempo in cui la giovane regina ancora era in vita.

 

-Ma brutta mocciosa la vuoi smettere di piangere?!- il povero mago non ne poteva più.

Da quando l’aveva rapita quella peste non aveva smesso di piangere neanche per un secondo.

Piangere e urlare, urlare, urlare…

Azz non ne poteva più… chissà se la poteva infilzare.

Ma dai, giusto un po’, non la uccideva, altrimenti il capo uccideva lui, ma un piccolo buchetto, così magari sveniva e la smetteva di rompere.

-MAMMMMMAAAAA!!!!!-

Argh, che ugola la peste.

-Stai ZITTA!!!-

Ecco, adesso non fiatava più… ma che significava quel labbrino tremulo?

Quegli occhini arrabbiati pieni di lacrime…

Oh oh, no dai, non scherziamo…

-Dai, piccola scherzavo, da brava…-

Niente, era esplosa.

Le urla della peste avvolsero il corridoio, le sale adiacenti, in poche parole l’intero castello, mentre il povero mago venne sbalzato di qualche metro più indietro per la forza delle onde sonore.

-Mamma mia che voce.-

Si riavvicinò alla piccola tentando di chiuderle la bocca con una mano.

Risultato?

-ARGHHHH!!!!-

Senza farsi troppo scrupoli la piccola lo morse per benino, lasciandogli la stampa.

-Ma che sta succedendo qui?!- una voce un po’ incerta si fece sentire.

Il poverino si girò verso la persona che aveva parlato, per sbiancare completamente.

-G-generale Mike Kajima…-

Ops, aveva fatto troppo casino, o meglio, la peste aveva rotto troppo.

-Allora?-

-Vedete la prigioniera…-

Solo in quel momento il ragazzo vide la bambina… un piccola di circa 4… 5 anni, con i capelli biondi raccolti in due buffe codine e caldi occhi castani.

-Chi è?-

-La futura regina del regno delle streghe.-

Oddio, pensò il ragazzo, il capo si stava preparando ad andare in guerra… e adesso chi lo diceva a Doremi che avevano rapito la bambina?!

Vedendo che la piccola Hipe (principessa) si era calmata la prese in fretta in braccio.

-Ora scusi ma la devo portare in una cella, secondo gli ordini, la saluto e le chiedo scusa per il disturbo!-

-Un cella?-

 

Incerta Doremi si avvicinò allo specchio, sfiorandolo leggermente, a quel piccolo gesto s’illuminò, come se fosse di vita propria e delle immagini iniziarono a mostrarsi al suo interno…

 

-Signorina!! Signorina dove siete?!?!?-

Ecco, adesso al ministro veniva un infarto, se lo sentiva, Yeah!

La donna grassoccia dallo sguardo severo si guardava continuamente in giro alla ricerca della peste numero uno del regno, ma niente da fare, a quanto pareva si era già allontanata troppo.

-SIGNORINA!!!-

Silenzio.

La donna esasperata guardò il cielo dei mille colori del regno delle streghe, quella le avrebbe fatto venire un esaurimento nervoso, prima o poi…

Con passo elegante da snob si allontanò da quel meraviglioso prato per proseguire la sua personale ricerca dell’uragano combina disastri.

“Grazie, molto gentile, ministro Tabula” ghignò un ombra nascosta dietro ad un albero al limitare del prato.

Dopo pochi minuti la figura uscì dall’ombra.

Una ragazzina di circa otto anni, con lunghi capelli rossi legati in una coda alta, occhi verde brillante, lineamenti molti dolci, mentre i vestiti erano… mbhè erano vagamente simili a quelli di un teppista o di un ragazzaccio^^’’.

Pantaloni di jeans larghi, pieni di tagli e toppe, con tanto di catena, mentre la maglietta era a collo alto, smaniata, con su disegnato una fenice in stile tribale, il tutto accompagnato da uno sguardo da strafottente D.O.C.

Cosa ci facessero simili abiti in quell’era e in quel mondo, era e resterà per tutti un mistero…

Iniziò tranquillamente a camminare per il prato, concentrandosi su qualche nuovo disastro, così, per non deludere quell’adoooorato ministro.

Prese una ciocca di capelli tra le mani, chissà, forse se li sarebbe dovuti tagliare, così, tutti, capivano all’istante che era una ragazza…

Non fece neanche cinque metri che delle voci attirarono la sua attenzione.

-No, lasciatemi stare!!-

-Oh, la principessa  vuole essere lasciata in pace, bhuu che paura, altrimenti che fai?! Chiami la regina?!?-

-Sì sì, tanto lei e la cocca del regno ahahahaha-

-Vero!! Ahahah-

Ok, a lei non piaceva impicciarsi dei fatti degl’altri… ehm… le piaceva da matti immischiarsi in cose che non la riguardavano^^’.

Ma si sentiva in dovere di dare una mano… era maledettamente curiosa.

Con passi svelti si avvicinò al luogo del misfatto.

Erano vicino alla scuola elementare delle streghe di quel regno le “disturbatrici della quiete pubblica”.

Ciò che vide le fece salire il sangue alla testa.

Delle mocciose di dieci anni (lei ne aveva solo otto, ma non era una mocciosa! Sia chiaro!) se la stavano prendendo con un ragazzina della sua età, la osservò per qualche secondo… era molto carina, capelli e occhi d’argento, pelle lattea e viso leggermente ovale.

Con passi lenti e tranquilli si avvicinò a quel trio.

-Buooon giooorno, che fate di bello?!- disse con un sorriso bello pacifico sulle labbra.

La calma prima della tempesta.

-Tsz,e tu che vuoi mocciosa impudente?-

Lei? Mocciosa?

Avevano appena firmato la loro condanna a morte.

Lasciò perdere le loro parole e disse semplicemente:- Come mai c’è l’avete con lei?-

-ma che t’importa?!-

-Semplice ed innocente curiosità!-

-Perché è solo una mocciosa viziata! Si merita questo ed altro!-

La rossa si girò ad osservare la bambina che aveva a pochi passi, in ginocchio, per terra, con le guance rigate dalle lacrime.

Per qualche secondo i loro occhi s’incontrarono.

Ciò che lesse fu solo tanta dolcezza, ma accompagnata da tanta solitudine e tristezza.

No, quello non era lo sguardo di una persona viziata.

No, quelli erano gli occhi di una persona tanto sola.

-Lasciatela in pace.-

Poche semplici parole che fecero andare in bestia le altre due ragazze.

-Altrimenti?!-

-Altrimenti…- iniziò in tono piatto e calmo:- ve la vedrete con me.-

-Ohh ma che paura- una delle due streghe, alzò in aria il suo cristallo fatato a forma di cubo, pronta ad usarlo.

Scagliò un incantesimo contro quella nuova venuta tanto strana, ma la rossa schivò, sparendo come per incanto.

-Dove si è cacciata quella poppante?!?-

-Qui- di colpo le apparve di fronte, a pochi centimetri dal volto, per un attimo la strega restò impietrita, terrorizzata, ma non durò molto.

In pochi secondi la bulletta si ritrovò a terra, con una guancia dolorante.

Quella teppista dalla testa rossa le aveva appena dato un destro degno di un maestro.

In pochi secondi le due ragazzine si diedero alla fuga, scappando in lacrime dalla loro maestra.

La rossa si avvicinò alla bambina dai capelli argento.

-Tutto ok?-

-I-io sto bene…- disse l’altra spaventata.

*goccia rossa*

Ehm, non credeva di averle fatto proprio una buona impressione.

Le porse una mano per aiutarla ad alzarsi:- Piacere, il mio nome è Mèl!-

Incoraggiata da quel gesto amichevole la ragazza le strinse la mano:- Felice di conoscerla Mèl, il mio nome è Majotourbion-

 

La stanza era buia, com’era sempre, solo il centro della sala era illuminato, in modo da poter mostrare colei che doveva parlare.

Majorin entrò di corsa nella stanza del consiglio, dove tutte le streghe erano state riunite, accanto a lei Majodo, la direttrice dell’asilo.

-Majorin!- la rimproverò leggermente la regina, quello di entrare così, mentre erano in riunione stava diventando proprio un brutto vizio!

-Chiedo perdono Maestà, ma è successa una cosa tremenda!-

-Come?!-

A quel punto la direttrice, evidentemente scossa, parlò:- Hanna è stata rapita, non siamo riuscite a fermare il mago che l’ha portata via.-

Tatto sotto 0.

Un pensante silenzio scese nella sala.

 

-Tourbion? Come mai quelle oche c’è l’avevano con te?- chiese Mèl spiccia.

-Bhè… ecco… io…- non sapeva che cosa dire e se una volta che l’avesse scoperto anche lei l’avesse allontanata?!

No, non voleva, era la prima sua coetanea che si mostrava gentile con lei e l’aiutava…

Abbassò il volto, osservando insistentemente un fiore, per non dover alzare lo sguardo.

-Non avrai fatto qualcosa di male, vero?-

-No, è solo che… io… sono la figlia delle regina delle rose.- disse la piccola, con gli occhi imperlati di lacrime.

Adesso anche lei l’avrebbe lasciata sola.

-Allora?-

Alzò di scatto il volto, verso quella ragazza tanto strana,che le dava le spalle.

-Che cosa cambia? Siamo tutti uguali, ogni persona, ogni essere vivente, non è migliore di un altro, per nessuna ragione al mondo qualcuno si può ritenere migliore di un’altra persona, che sia per un fatto di sangue, età, sesso.-

Così dicendo iniziò a camminare continuando a darle le spalle.

La principessa la guardava stupita… non aveva mai sentito parlare qualcuno in quel modo, dire cose così importanti come se fossero la cosa più semplice o naturale del mondo…era strano sentire quelle parole nella bocca di una bambina di solo otto anni

Mel, girò leggermente il volto, per incontrare gli occhi di Majotourbion:- Allora, andiamo?-

Con pochi passi, la ragazzina dai capelli argentei la raggiunse gettandosi tra le sue braccia, mentre calde lacrime le rigavano il volto.

-Nononononono ti prego, non piangere...-

 

Doremi non si era mossa neanche di un millimetro da quando quello strano specchio aveva iniziato a raccontare quella strano storia.

Mel?

MajoMèlos Fons…

Quindi era così sua madre?

Una mezza teppista con un cuore d’oro?

-Doremi-chan?- Dodò si avvicinò lentamente alla sua amica…

Doremi scivolò lentamente sul pavimento, mentre le lacrime le rigavano il volto, mentre, per la prima volta, una domanda le raggiungeva la mente dal cuore…

Perché non l’ho potuta conoscere?

Perché… ?

Perché, non so neanche come sia il volto di mio padre?

La fatina si avvicinò dolcemente all’apprendista.

-Dodò… perché tutto questo sta succedendo a me?-

Alzò leggermente il volto, incontrando lo sguardo triste della fatina.

-Non lo so…-

Lo specchio s’illuminò di nuovo, pronto a mostrare un’altra importante parte della sua storia…

 

Regno oscuro, segrete del castello dell’ordine.

-BUHAAAA!!!-

-Argh, chiudi quella fogna peste.- il mago era esasperato.

La mollò in malo modo al centro di quella cella buia e fredda, dove la piccola sarebbe rimasta sola per un po’, senza neanche la sua fatina a farle compagnia o i suoi poteri a proteggerla.

Hanna iniziò a tremare leggermente, continuando a piangere in silenzio.

-Mamma…-

 

Doremi si alzò di scatto dal pavimento, spaventando la piccola fata che le era vicino.

-Tutto bene Doremi-chan?- chiese apprensiva Dodò.

-Non hai sentito?!-

L’apprendista si guardava continuamente intorno, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.

-Cosa?-

-Qualcuno… qualcuno mi ha chiamata!!- disse Doremi senza fermarsi.

-Ma… Dore-chan… io non ho sentito niente…-

-Ma io ne sono sicura!- insistette la streghetta osservando la sua fata dritta negli occhi.

-Doremi…sono certa di non aver sentito nulla, perché dovrei mentirti?!- esclamò la piccola mettendo il broncio.

-Eh? Ecco, scusa, solo che… no, niente.- la ragazzina sospirò stancamente, cercando di auto convincersi di essersi sbagliata…

Eppure… eppure lei era certa…

Qualcuno le aveva chiesto aiuto, se non con le parole con il cuore…

Lo specchio s’illuminò di nuovo, pronto a mostrare altro, così che la ragazzina lasciasse stare quel pensiero lontano dalla sua mente, ma dal suo cuore?

 

Con un rumore sinistro e spettrale la porta della cella della bambina si aprì. Hanna alzò di scatto la piccola testolina, con le guance rigate dalle lacrime. Chi era?

L'avevano appena portata lì, quindi adesso chi era?

Il suo carnefice?

A quel piccolo pensiero la bambina tremò leggermente, ma non si sarebbe arresa, era questo che le avevano insegnato le sue mamme, a non arrendersi, ad andare sempre avanti.

Sempre, stando vicino alle persone a cui si vuole bene.

Cercò d'individuare la persona che era appena entrata, ma niente.

Ombre, tutto ciò che si vedeva in quella cella, era davvero poca la luce che filtrava là dentro...

-C-chi c'è?- chiese con voce tremante.

La paura la invase, q-qualcuno la stava prendendo in braccio, non lo vedeva, era di spalle, sapeva che avrebbe potuto tranquillamente girarsi, ma aveva paura.

Una voce dolce risuono in quelle triste parete, dolce ma anche fredda.

-Non preoccuparti, il mio signore e padrone non vuole farti del male.- disse tranquilla.

La bambina si girò, un mantello di nero lucido, tutto ciò che vide, alzò la testa per osservare il volto del... della nuova venuta.

Niente, solo ombre, il cappuccio del mantello le copriva in buona parte il viso e la restante era in ombra.

-Chi sei?- chiese la piccola preoccupata.

-Per ora solo la tua babysitter.-

 

Ma non sembrava destino che le due piccole avessero un po’ di pace…

A passo di marcia si avvicinò a loro una persona…

Una donna dai lunghi capelli neri con riflessi verdi, legati in una treccia un po’ strana ma molto complicata, la donna trascinava con se una bambina.

La peste di prima, quella del pugno.

-Allora, chi è stato?!-

-Stata, casomai, ma chi è lei?- disse bella tranquilla la piccola teppista.

-La direttrice dell’asilo, sei stata tu?- sibilò indicando Mèl.

-Ceeerto ^.^-

-E lo dici così?!? Hai appena picchiato senza una ragione una bambina!-

-Bambina? Tsz, senza una ragione?- disse quella tranquilla con occhi talmente gelidi che la direttrice fece un passo indietro.

-Primo: quelle bambine sono più grandi di me; Secondo: senza una ragione, ma se stavano...- la ragazzina si era infiammata, non sopportava le ingiustizie.

-Non m’interessa!- sbottò la direttrice.

Ecco, adesso era pronta a lanciare una sfera di energia, accompagnato da un pugno, sul muso di quella stupida adulta.

-Mèl, lascia stare non è importante.- disse la principessa d’argento piazzandosi tra le due.

La rossa la guardò per qualche secondo, poi sorrise e scompigliandole leggermente i capelli disse:- Sai, Tourbion, tu se troppo buona.-

-Ma che buona, quella è sempre una peste che si caccia nei guai!- disse la direttrice, mentre quella del pugno ghignava:- Basta vedere che persone frequenta!-

Che persone frequenta?

Sì, quella frase era rivolta proprio a lei.

Un ghignò da bast***a professionista le delineò le labbra.

Ohhhh, ma come resistere!

-Parla di me?-

-Certo, di chi altro, ragazzina!-

Faccina angelica:- Scusi, non capisco che cosa ci sia di male ad avere l’erede al trono del regno della luce come amica.- ed iniziò a giocherellare con il sigillo reale.

 

Doremi osservò con un grosso *gocciolone* la madre… ma quella era cattiveria!

Anche se… mbhè, l’espressione della direttrice e delle altre erano tutto uno spettacolo. -Un po’ particolare la tua vera mamma, eh?- chiese Dodò con un gocciolone più grande di lei che le faceva piegare la testa a causa del peso.

 

 

Scusate, scusate, scusate.

Vi chiedo mille volte scusa!!!

Sono che sono mesi che non aggiorno, ma non è stata colpa mia!!!!

Vi spiego, alla fine di ottobre ho dovuto cambiare completamente casa e da qui iniziano i casini.

Ma tra pacchetti e scatoloni il giorno prima del trasloco mi sono preparata il capitolo, pronto ad inviarlo... -Assenza di segnale-  O__O addio connessione... e ci trasferiamo, un mese per sistemare tutto meno il computer [(a) Stè? Me lo monti? (b) Non ne sono capace -_- ; (c) Mamma? (b)^^''''''' Ma chi? Io?] In parole povere ci ho dovuto mettere mani io... quindi ok, computer montato, ma... nuova casa, senza neanche la linea telefonica °_°||| [(a) Non si preoccupi entro il 10 ottobre siamo qui (b) T__T ... 10 ottobre (c)Siamo spiacenti, ma non possiamo metterle l'ADSL al piano di sopra e neanche la linea telefonica, chiami un elettricista ^^'''' (b) °O° dall'elettricista (d) Vengo venerdì^^ ... venuto dopo 15 giorni T___________T] chiamata all'operatore... il primo le mettiamo la linee ^O^ ed oggi mi sono divertita a mettere il modem fare il l'update... ormai, in casa, il computer è materia mia ^O^.

Per farmi perdonare, per tutto questo mese verrà messo un capitolo a settimana^^

E adesso rispondiamo... dopo anni, ma rispondiamo^^'''

 

Yuki: sono felice che trovi la mia fic divertente ^O^... per con chi far stare Doremi, in questo periodo di fermo mi è venuta una piccola idea ^-^ (<- ghigno satanico).

 

Doremi-chan: Con chi starà Doremi? Mistero ^O^, grazie della recensione

 

S.D: mbè, mi dispiace che i quattro pazzi non ti piacciano^^, ed effettivamente Doremi e Tetsuya farebbero una bella coppia, però... c'è anche Ak (AK!! +_+ NdAkazuki ^^ NdA) grazie per la recensione ^O^

 

vocalista91: ^_____________________^ oh, la povera Hanna ^----------^ (<- sorriso che fa prevede guai) non t'immagini che cosa ho in mente per lei...

Hanna-con-labrino-tremulo: Cosa?

An: ecco... ^^'''' dai Hanna-chan, calmati.

H-c-l-t : Cosa?

Tutti: ^^'''' Hanna, calma.

H: BWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH *la cascata del Niagara versione viaggio*

 

Zarukochan: brava!! Hai fatto bene a zittire Alex , cosi si fa ^OO^ (-.-** NdAlex_con_il_mal_di_testa ^_________^ NdXander Fo**iti NdAlex Dopo di te, prima le signore^^ NdXander -.-***** NdAlex), sul "ne vedremo delle belle" puoi giurarci *_*!! Grazie per la recensione!

 

Gea_Kristh: La tua idea? Bè, non so se questo cap ti abbia fatto avere qualche certezza in più ^^'' ? Almeno adesso sai che cosa siamo le "bolle"... e adesso si capirà meglio il carattere di Mèl ^O^!!

 

Sikky: Visto che mi sono ricordata di spiegare che cosa le bolle ^OOOO^... diciamo pure che mi ci sono divertita parecchio... per l'Aggiornare presto... ehm... oh! Mi sono appena ricordata di avere un impegno ^^'' un impegno molto urgente ^^''''' *Angel se la defila... ma torna dopo un secondo perchè ha altre recensioni a cui rispondere ed hanno già aspettato abbastanza ù_ù)

 

_Pe_ : Eh, le virgole, tu e il mio prof andata d'accordo ^_^ sono felice che il cap ti abbia fatto ridere ^O^, alla fine con Hanna non è successo molto, cioè, si preannuncia una catastrofe (di cui ho già scritto parecchio, infatti, signori e signore sono lieta di annunciarvi di essere ormai quasi alla fine^^  sto finendo il 29° capitolo... quello e un altro paio e la fic è finita... però per la fine ho una piccola sorpresa ^-^ *bastard inside modalità on*). Bravissima ^OO^ con le bolle ci hai azzeccato in pieno, non mi andava di prendere e dire :- Doremi iniziò a leggere quelle pagine così vecchie, in cui erano rinchiusi i sogni, i racco... ecce... grazie della recensione e alla prossima!!

 

Doremi-chan: grazie del consiglio^^!!

 

Aky: Non ricordi a che capitolo siamo arrivati? Pazieza! Capita anche a me (anche con le mie di fic, è qui sì che la cosa è preoccupante ù_ù''""). Sono riuscita a far capire i sentimenti di Dore-chan?! EVVIVA ^OO^... per quanto riguarda i ricordi... oh, no non sono così sadica da farli aspettare troppo per questo (sarò molto più sadica per altre cose ^--------^ su questo ci puoi contare ^O^). Sì, effettivamente Ruy e Alex sto cercando di farli legare, tra i quattro sono i due più pazienti ed equilibrati^^ e poi anche Xander e Mike per i loro standard si possono considerare amici, e poi... bhò, mi fanno simpatia insieme ^O^, no, non ho avuto blocco dello scrittore è stato che... mbè, leggi la nota in nero^^, qualche pausa l'ho avuta in alcune storie la cosa comica era come ogni tanto ripartivo, qualcuno, buttava anche solo a caso una parola ed ecco che migliaia d'idee ^O^ (Non sai che cosa sta scatenando la parola Maya in un'altra storia ù_ù).

Che gentile tua sorella, sono commossa ç_ç (su questo non mi dilungo troppo perchè ho visto che ha recensito^^, quindi poi mi rivolgerò direttamente a lei ^O^).

 

Iko:Ma che figura e figura ^O^ non prendertela con tua sorella^^ (mi sa che ormai è tardi per parlare NdAlex Già, ormai conviene scavare la fosse NdXander Sì, e che ci siamo scaviamo anche la vostra, che ne dita NdAngel_molto_pericolosa *i due se la defilano*). Sono felice che vi troviate d'accordo almeno con la mia fic ^O^ (strano, anche io e mia sorella maggiore ci troviamo d'accordo solo su quello che leggiamo... tipo i libri di Stephen King... un genio *_*). Grazie della recensione ^^.

 

Cristina: ed ecco a te l'aggiornamento^^ grazie per la recensione.

 

bi-chan: grazia anche te del consiglio e... della recensione ^OO^!!!!!!!!!!!!!

 

Aky: No, non mi va di farvi morire^^''' rileggerla cinque volte e sei ancora viva °__° complimenti ^OOOO^

 

Alexandra:Un altra che è sopravvissuta a leggere questa fic tutta d'un fiato °.° qui c'è da gridare al miracolo ^OOOOOOOOO^ grazie per la recensione.

 

Goodbye

 

LightAngel

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Capitolo 25
*** L'Acqua ***


L

L'acqua

 

Capitolo 25

-Ahhh che paaace.- disse un ragazzo dai lunghi capelli rossi raccolti in una coda e occhi verdi. Indossava un paio di larghi pantaloni di tela panna, con un maglietta simile e un gilé marrone, accanto a lui c'era una bella ragazza con un abito lungo lei era un tipo molto particolare, unico direi, con i suoi lunghi capelli di quella strana tonalità d'argento, come gl’occhi.

-Mel, però potresti vestirti in un modo un po' più femminile!- la rimproverò scherzosamente Tourbion.

-Tsz e vestirmi come una principessa? Mai- ribatté lei.

-Ma lo sei!-

*goccia Mel*

Non seppe come rispondere così decise di lasciar perdere e il suo orgoglio piangeva.

Uff, al solito.

Con Argentee non vinceva mai!

Poi le venne in mente un idea, un sorrisetto le incurvò le labbra.

-Oh, oh...- mormorò Tourbion.

-Carissssima…- ghigno sadico.

Ecco, adesso poteva essere terrorizzata.

-... che ne dici se…-

SDONG

La principessa semi teppista non potè finire la frase che fu colpita in pieno viso da qualcosa…

Cosa? Un rozzo pallone da calcio…

*goccia majotourbion*

-Scusate, ci potete ridare il pallone?-

La ragazza dai capelli argentei lasciò stare l’amica ancora a terra, con il pallone incastrato in volto e si dedicò al ragazzo che aveva parlato.

“Carino, niente da dire”

In effetti aveva un bel fisico, capelli biondo scuro con riflessi ramati e occhi che sembravano il mare in tempesta, con riflessi azzurrissimi.

-Un sec.- non poté continuare che Mèl si riprese… il pallone si spostò dal suo bel viso arrossato e lei si alzò tipo vampiro che esce dalla tomba.

*goccia Tourbion*

Terrore dei ragazzi, escluso il leader che osservava la scena curioso… almeno la osservò finché la sua vista non fu oscurata da una pallonata che lo colpì proprio in volto.

- Eccovi il pallone.-

La principessa delle streghe si passò una mano sul viso, mentre un sorriso nervoso le incurvò le labbra, non sapeva se ridere o piangere.

Occhi di tempesta raccolse il pallone e con un calciò lo rimandò al rosso, colpendolo nel ventre.

-M-maledetto.-

Due secondi e il rosso gli era di fronte, pronto a colpirlo con uno dei suoi mitici ganci destri che… che andò perfettamente a segno.

Il ragazzo rispose e via alla rissa.

-Siamo alle solite.- esclamarono in coro Tourbion e gli amici del ragazzo.

-Damian non cambierà mai.- disse tranquillo un ragazzo dai corti capelli neri raccolti in una coda bassa.

-Neanche il rosso però scherza… ahio questa deve aver fatto male *goccia ragazzo*-

-Vabbhè, si sta facendo tardi, andiamo, quei due ne hanno per molto.- sbottò uno e con gli altri si avviò verso casa, lasciando il loro capo a fare a pugni con il nuovo venuto.

*goccia Tourbion*

-Ha trovato la sua anima gemella.- ghignò la diciottenne dai capelli d’argento.

Si alzò di scatto, quei due adesso erano a terra e stavano rotolando sull’erba verso il fiume.

-Ma no, dai, non succederà^^’’. Non scherziamo, non finiranno in acqua, sarebbe sfiga, e neanche Mèl può essere così tanto… appunto.-

I due erano a mollo, sott’acqua.

Tourbion si risedette, godendosi la scena, anche se al momento non vedeva niente…

Sott’acqua…

Diamine!

Maledetto!

Deficiente!

Quello la non la voleva mollare, la teneva sotto con lui… odiava l’acqua! Non sapeva neanche galleggiare, immaginiamoci difendersi lì sotto.

Aprì gli occhi per osservare il ragazzo che la sovrastava.

Ghignava, quel maledetto la guardava in volto e ghignava.

Aveva una voglia matta di usare i suoi poteri… tanto gli esseri umani conoscevano le streghe, erano in ottimi rapporti… più o meno.

Ok, non aveva più fiato, ma quello sì…

Grr, quel sorrisino le metteva una rabbia.

Vide lo sguardo del ragazzo scendere leggermente dal suo volto per poi bloccarsi sulla maglietta fatta diventare trasparente dall’acqua.

Ecco, adesso quello strano ragazzo dalla pelle lattea era dello stesso colore dei suoi capelli, quelli di Mèl.

Si era accorto che lei era una ragazza!

La lasciò di scatto, per poi risalire verso la superficie, lasciandola lì.

Lì dove rimase…

Due bolle d’aria le sfuggirono dalle labbra.

E adesso come faceva a risalire su?!

Iniziò ad agitarsi come una matta, l’unico risultato che ottenne fu quello di scendere più in fondo.

“Ma quanto diamine è profondo questo stramaledettissimisimo fiume?!?!”

Damien, nel frattempo, era già bello tranquillo in superficie.

Anche se poi così tranquillo non era…

-Una ragazza?!?!?-

Povero, i suoi principi gli vietavano di picchiare le ragazze, però era quello che aveva fatto.

-No invece!! Chi chiamerebbe mai quella una ragazza?!- portò le braccia al volto come a proteggersi da qualcosa, ma non successe niente.

-Eh?- si guardò freneticamente intorno.

-Ma quel pazzo dov’è.- rabbrividì leggermente:- q-quella pazza, mi correggo.-

Non aveva mai incontrato una ragazza come quella e sperava di non doverne ne mai incontrare altre ne di rincontrare quella…

Però…

Però, perché non riemergeva?

In pochi secondi anche lui fu sott’acqua, cercandola nel letto del fiume…

Ed eccola, a pochi metri da lui.

Era in acqua, immobile, con molte probabilità aveva perso conoscenza.

Bestemmiando mentalmente si avvicinò al corpo della rossa, le passò una mano intorno alla vita e, con molta fatica, la portò a riva con se.

La distese sul tappeto d’erba, arrossendo profondamente per le curve ben visibili a causa dei vestiti bagnati.

Tourbion si alzò di scatto, tesa e preoccupata, però qualcosa le diceva che era meglio se non si avvicinava.

Ma perché non aveva usato i suoi poteri?!

“Semplice” riflette la strega sorridendo nervosamente: “come al solito il suo orgoglio le ha impedito di ricorrere alla magia… pazza…”

-Ma porc… non respira… ma il cuore batte…-

Le fece dischiudere le labbra, la fece mettere su un fianco, tentando si farle sputare l’acqua, ma niente… non aveva altra scelta…

La rimise supina, con una mano dietro il collo, mentre con l’altra le chiudeva il naso… non aveva altra scelta se non farle la respirazione bocca a bocca…

Arrossì profondamente, ma poteva fare solo quello per non lasciarla morire…

Si avvicinò alle sue labbra ed iniziò a darle la sua aria.

Sotto shock la principessa d’argento non poteva fare altro che osservare… questa scena non se la sarebbe persa per nulla al mondo… senza contare la parte in cui avrebbe ripreso conoscenza…

Mai che ci sono dei pop corn quando servono.

Sentì la ragazza muoversi leggermente, alché lui si spostò velocemente, per poi vederla sedersi e sputare l’acqua che aveva nei polmoni.

Un capogiro la fece ricadere a terra, ma si ritrovò tra le braccia del giovane.

-Ehi, piccola, tutto bene?- le chiese dolcemente.

Ok, avevano appena finito di picchiarsi, ma vederla lì, con le guancia arrossate per la precedente mancanza d’aria e il freddo, così bagnata era tanto dolce, e quegl’occhioni verdi che l’osservavano curiosi.

-Non sono piccola.- sbottò la ragazza.

-Lo vedo.- ridacchiò lui facendo un cenno con la testa alle sue curve.

Mettendo un leggero broncio, portò le braccia al petto, tentando di coprirsi, mentre il ragazzo scoppiava a ridere, ma la teneva sempre più forte contro di se.

 

I *goccioloni* sopra la testa Doremi erano talmente tanti che era impossibile contarli… un dubbio la sconvolse e se… nooo, quello non poteva essere.

Fece una corsa a rotta di colla al piano di sotto.

-MAMMA!!!!- ecco, adesso era al pian terreno:- COM’ERA MIO PADRE!??!?!!!- ululò la ragazza entrando in cucina.

Silenzio.

Sua madre non era sola in quella stanza…

Melodi, Sinfoni, Lullabi, Mindy, Bibì, Alex e Ruyji erano lì e le prime quattro la osservavano come se fosse matta.

Ecco, una volta che la sfiga ti becca…

-Ehm, com’era papà da giovane, quando vi siete conosciuti.- *goccia* ben nascosta alla vista delle ragazze.

Il Ministro capì al volo qual’era la vera domanda della figlia, ma non rispose a quella, non poteva… -Oh, non so… era strano! Con una canna da pesca, dei fogli ed una penna sempre dietro… lo trovai sin da subito molto buffo!-

-Ciao Doremi-chan!- dissero le ragazze allegre.

-Ciao Ragazze, Ruyji, Alex.-

-Siamo qui da un po’, ma Alex ci ha chiesto di non venire a chiamarti, dicendo che eri occupata…-

-Eh? Ah, sì, certo, stavo leggendo.- disse lei mandando un occhiata di gratitudine al ragazzo.

Vedendo quello sguardo Lullabi s’insospettì e sorridendo angelicamente iniziò…

-Ah, e che leggevi di bello?-

Ecco, e adesso che faceva?!?

Oddio…

Bene, un po’ di fantasia!

-Parla di una principessa un po’ strana, sembra più che altro una teppista con un grande senso dell’amicizia e della giustizia!-

-E come s’intitola?-

-The eternal's queen.-

Ehh, le sparava grosse.

Ma tanto, tanto!

Lullabi stava per fare l’ennesima domanda, ma Alex fu più veloce di lei.

-Allora, ragazze, come mai siete venute qui?-

-Eh? Semplice, ce l’ha detto il ministro… però non ci ha avvisate sul perché…- disse Sinfoni seria, girandosi per osservare la madre di Bibì.

La donna, che in quel momento dava le spalle alle ragazze lavando i piatti, si fermò un secondo.

Fece un profondo sospiro, poi si girò.

-Ascoltatemi bene, questa non è una richiesta, ma è un ordine che vi do, non potete disubbidire o altro, niente scusanti per nessuno.- calcò molto quest'ultima parola, come a rilevare l'importanza della cosa:- e con questo intendo anche voi due, Ruy, Alex, nessuna scusante.-

I due annuirono un po' incerti, c'era qualcosa che non andava.

-Non dovrete andare per nessuna ragione nel regno della magia, oltre a me nessun altro contatto con maghi e streghe, per tutto il vostro allenamento vi dovrete isolare da questo mondo.- la voce era fredda come non l'avevano mai sentita.

Gli occhi seri e impenetrabili.

- M-ma perchè, mamma?- mormorò Bibì.

- Ho deciso così, punto. Fra dieci minuti allenamenti in giardino, tu Doremi li farai separati con Alex e Ruy.- e su queste parole uscì dalla stanza.

Doremi osservò la donna finché non sparì dietro alla porta... era strana...

Non aveva mai visto sua madre comportarsi così, di solito spiegava sempre il perchè delle sue scelte, e sopratutto adesso avrebbe dovuto farlo, eppure aveva reagito in modo... anormale, ecco.

Che cosa c'era dietro a tutto questo?

Forse stava succedendo qualcosa o... o forse lei era la solita stupida che non riusciva a fidarsi neanche di sua madre, che vergogna.

-Doremi-chan... che ha tua madre?-chiese piano Melodì.

-Non lo so, ma vorrei tanto saperlo.- dopo queste parole osservò i due ragazzi per alcuni secondi negli occhi, no, neanche loro ne sapevano niente...

 

-Ok, abbiamo capito che con la spada sei negata, Doremi.- disse Alex tranquillo.

-Cioè, volendo potresti anche farcela, ma non vuoi.- riflettè Ruy.

La ragazzina gonfiò le guance offesa e soffiò a destra a sinistra su e giù e borbottò:- Uff, non mi piacciono le armi.-

*goccia Ruy*

-Che c'è?- chiese il verde.

-No, no niente.- che strana quella ragazza...

O meglio, gli esseri umani, le streghe, i maghi, re e regine... erano tutti strani, e lui non faceva eccezione.

Iniziava a chiedersi se la normalità esistesse veramente o fosse solo una favola da raccontare ai bambini prima di andare a letto, mhà...

-Detesto le armi, sono oggetti creati solo per far del male alle persone.- disse lei prendendo fra le mani la lunga spada.

-Servono anche per difendersi...-

-Da persone che impugnano altre armi per ferire dei loro  stessi simili.- disse la ragazza osservando la lama scintillare sotto la luce della dimensione per l'allenamento.

Alex le sorrise leggermente, aveva ragione, ormai sempre meno spesso le armi venivano usate per quello che originariamente erano state create: sopravvivere contro una natura avversa e animali feroci...

O forse sì, perchè ormai l'animale più feroce al mondo era proprio l'uomo, ma questo è un discorso troppo serio e lungo da fare per un semplice allenamento, un altro giorno...

 

-Ahhh!!!-

-Melodi! Calmati! E' solo una magia!- cercò di calmarla Sinfoni.

-Noooooooo!!! Quello è un fantasma!!- ululò la castana.

Sinfoni osservò l'incantesimo del Ministro Anya... uno spettro di luce, con gli occhi di ghiaccio.

Non aveva ne forma ne sostanza, era una specie di nuvola di fumo o qualcosa di simile, fatto sta che Melody e Mindy lo avevano scambiato per un fantasma, e da lì la fine.

-Lullaby, Sinfoni! Che cosa facciamo?!- chiese Bibì indietreggiando.

Quell'affare era inconsistente, non sapevano come colpirlo... e il ministro le guardava tranquillamente, seduta a mezz'aria, gambe incrociate e leggeva un libro... grr, che nervi.

-Ragazze, dovete solo ragionare.-

Bibì stava per prendere in seria considerazione di compiere un matricidio.

-NOI STIAMO RAGIONANDO!!!- urlò Sinfoni, mai stata tanto irritata da una persona senza che questa aveva fatto qualcosa.

-Non abbastanza.- rispose Anya facendo le spallucce.

-Basta!!- urlò la streghetta e fu avvolta da un'aurea blu notte, lo stesso colore dei suoi occhi... i bracciali s'illuminarono, lei era pronta.

Chiuse gli occhi, sentiva qualcosa di caldo avvolgerle il cuore, era come se la speranza, la tranquillità, la pace, l'amore diventassero un tutt'uno con lei, s'integrassero con il suo essere di strega, cambiandola radicalmente dal cuore.

Poi... il freddo, qualcosa di ghiacciato le sfiorò la pelle, era come se qualcosa di bagnato la stesse avvolgendo...

Ma queste sensazioni d'incanto non erano destinate a durare...

Aprì di scatto gli occhi, e... e tutto era esattamente come prima, almeno dal suo punto di vista.

Le altre la guardavano come se fosse un'aliena, occhi sferici in un modo quasi inumano.

-S-sinfoni s-sei tu?- chiese piano Lullabi.

-E chi dovrei essere?!- fece per alzare un braccio, ma non ce la fece... era come se fosse pesantissimo.

-Ma cosa...?- si guardò le mani, erano fasciate in corti guanti azzurri, con ai polsi i due bracciali con i fiori dischiusi... si fermò ad osservarli, con le loro striature argentee e quelle sfumature di un blu che non aveva mai visto, impossibile riprodurlo in qualsiasi altro modo, spalancò gli occhi spaventata, i suoi cristalli erano... erano trasparenti ed era come se al loro interno ci fosse una specie di polverina del colore dell'arcobaleno.

Il Ministro sorrise soddisfatta e schioccò le dita, facendo apparire uno specchio di fronte alla ragazza.

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-

*goccia Ministro*.

Forse la trasformazione in strega personalizzata che aveva non le piaceva...

Indossava una specie di top con un'evidente scollatura a V, dalle spalline partivano dei fasci di seta azzurra che le fasciavano le spalle e, in cima alle spalline c'erano due sfere azzurre con due piccole alette.

Il sotto era formato da sua mini pantaloncini, con una fascia azzurra, inclinata parecchio lunga, che le faceva da una specie di gonna inclinata, come scarpe aveva degli stivali che le coprivano buona parte della gambe, alle orecchio due prezziose perle.

Elegante e femminile... forse un po' troppo.

-CHE COSA SIGNIFICA QUESTO?!?!??!- la ragazza era parecchio arrabbiata:- e poi queste che significano?!- tuonò osservando meglio la stoffa... osservandola da vicino era piena di piccolissimi segni, che non conosceva.

-Rune.-

-CHE COSA CENTRANO LE RUNE CON LA MAGIA?!?!-

-Parecchio, anticamente...- iniziò serafica il ministro.

-NON M'INTERESSA!!!!!-

 

Ruyji si bloccò di scatto.

-Ma che succede?-

-La mamma avrà fatto sklelare qualcuno.- disse tranquillamente Doremi, come se la cosa fosse nella norma.

-Ah.- Tutti pazzi.

-Ci farai l'abitudine.- cercò di tranquillizzarlo Alex.

-La speranza è l'ultima a morire.- borbottò il ragazzo.

*goccia Alex*.

 

-Quindi le ragazze non verranno avvertite?- domandò tranquilla la regina delle streghe.

-Questi sono stati gli ordini del primo ministro.- disse tranquilla Lirin, con la sua solita tranquillità e allegria che illuminava tutto.

-Ha fatto la scelta migliore, sarebbero andate subito a tentare di salvarla, ma non sono pronte.- concordò la regina.

-Ma questo fa nascere dei problemi.- continuò Mesgi.

-Sì, certo, gli altri apprendisti del nostro regno e di quello dei maghi... i loro poteri sono molto bassi e da quanto ci è stato riferito anche loro sono tra gli obbiettivi dell'ordine oscuro.-

-Stando con le ragazze avevano alcune protezioni abbastanza stabili, come, per esempio, Tsucase Alex, uno tra i nostri migliori generali.- fece il punto della situazione Mesgi.

-Se mi posso permettere, forse un protettore per quei ragazzi...- iniziò Lirin.

-Non sarebbe una cattiva idea, ma chi si potrebbe mai offrire per un compito così gravoso?- sospirò la regina.

-Io.- si fece avanti Lirin:- Se il mio ministro me lo permetterà sarei felice di poter aiutare questi ragazzi, per riallacciare i rapporti tra maghi e streghe loro, come la vostra principessa, sono indispensabili...-

La regina la osservò per qualche istante, poi sorrise.

-Se il primo ministro dell'ordine della luce vorrà... io sarei lieta di sapere che gli apprendisti sono in buone mani.-

-La ringrazio per la fiducia.-

-te la meriti.-

A quel complimento il ministro s'inchinò, mentre uno strano sorriso le incurvava le labbra.

Mesgi la guardò attentamente, ma non parlò, meglio che lei non...

-Ministro Mesgi? Potrebbe rintracciare il vostro ministro? Io e Lirin dobbiamo accordarci sulle ultime cose.-

-Certo- e lanciando un'occhiata fugace all'amica sparì.

 

Poco prima della cena in casa Harukaze.

-Allora Doremi? Com'è andato l'allenamento con loro due?- chiese allegramente Bibì entrando, lei, come le altre aveva appena finito.

-Oh, bene, un po' faticoso, ma sono sopravvissuta.- disse la streghetta melodrammatica.

-Hai combinato qualche pasticcio, vero? -__- - chiese la piccola della casa a mo' di domanda retorica.

-Cosa te lo fa pensare?-

-Forse il fatto che Il tricolor... Ruyji sembra un sopravvissuto alla seconda guerra mondiale?-

-Esagerata^^''''-

-Magari.- biascicò Ruyji.

*gocciolone Doremi*.

Ed ecco Sinfoni entrare a passo di marcia in casa, seguita dalle altre... la ragazza in azzurro indossava ancora l'uniforme d'apprendista.

Doremi fece per dire qualcosa, ma fu preceduta da Sinfoni:- Non-una-parola.- sibilò.

La principessa guardò Melodi come per chiedere spiegazioni, l'amica le si avvicinò per mormorarle all'orecchio:- Questa è la sua uniforme d'apprendista, solo lei è riuscita ad evocarla, però c'è un problema... non sappiamo come farla sparire.-

*ri-gocciolone Doremi*.

La rossa si morse un labbro e gli occhi le diventarono lucidi, portò una mano allo stomaco, tentando di restare seria.

-DOREMI guai a te!!- l'avvertì Sinfoni.

Ma niente, non ce la fece.

Scoppio a ridere come una disperata, per poi venire seguita a ruota da tutti gli altri.

E mentre tutta la cucina era in allegria un solo unico sfigato dai capelli tricolore iniziava a chiedersi se fosse il caso di chiamare un manicomio... peccato che non sapesse come usare un telefono.

Sempre meglio assecondare i pazzi... ma povero lui!

 

Scusate per il piccolo ritardo, ma ho Word fuori uso, sono riuscita a copiare il file prima che mi andasse in errore per la centesima volta... uff, che nervi >.<

E adesso... (dopo un accorato _Pé_ dove sei? ç_ç) rispondiamo alle recensioni:

 

Aky: Chi è la donna incappucciata ^--^? Ah! Nn dovrai aspettare molto per scoprirlo... rivedendo il cap ho notato che a parte uno spezzone un po' particolare nn è successo molto^^'' ogni tanto capita... bhè, adesso sapete qualcosina in più sulla regina... cioè che non sa nuotare XD... ehm, sì, lo so, sono crudele^^''. Misa che il ti perdono subito perchè aggiorno un po' alla settimana sta andando a farsi friggere, vero? ^^'' Nn è colpa mia, ma è questo Word che mi da problemi, nn è la prima volta che mi fa scherzetti di questo genere, nn so più come prenderlo T__T. Grazie per la recensione!!

 

Doremi-chan:vi faccio di nuovo le mie scuse^^''''''''''''''''' cose che capitano, anche se spero che nn mi accadano più ^_____^ grazie per la recensione!!

 

Kris: un'altra che legge la mia storia tutta d'un fiato e sopravvive... mhm, mi sa che devo levare l'avviso "tossico. ATTENZIONE altamente mortale" dai miei appunti^^. Thanks per la recensione ^-^

 

Iko: sorella maggiore stra adorata? Con i suoi amici ed amiche che ti spuntano da ogni angolo? ehhhhh.... ti capisco =_=. Ma ricorda, la vendetta è un piatto che si gusta freddo (il motto di mia sorella maggiore, l'ho sperimentato un paio di volte sulla mia pelle T__T meglio farci attenzione^^'''''). Grazie per il commento ^O^.

 

marilisa: Alex! Stappa una bottiglia!! Mi sa che come numero di sostenitrici stai superando Mike ^O^!! Grazie per il comm.

 

tocchi: Alex, altra bottiglia!! (sì, e magari che siamo ci facciamo direttamente una Sangria NdMike Non male come idea ^,^ NdA) grazie per la recensione.

 

M.A. : *ghigno Angel* Mi sa che non c'è bisogno di rivangare di nuovo il concetto, eh, Mike? (fo**iti NdMike XD XD NdAlex Dio, sono circondato da idioti NdMike Sai la novità NdRuy_che_cerca_sull'elenco_il_numero_del_manicomio Vuoi una mano NdMike Certo^^ NdRuy ^^''''''' NdA_mentrer_i_due_sfogliano_l'elenco_telefonico) grazie per la recensione^^.

 

Devil: Mhmm bel nick ^O^ m'ispira (come Kris del resto) sono felice che la tua attesa sia stata ben ripagata... anche se questo cap è un po' noioso, pazienza, gli altri se mi ricordo bene sono più concentrati, molto più concentrati ^-^. Sono felice che tu ti sia decisa a commentarmi, grazie!!

 

daffy: altro punto per Alex!!! Mike, conviene che ti ritiri! (Non mi lo faccio ripetere due volte NdMIke_che_brinda_con_un_della_Sangria Che intendi +_+*** NdDoremi Chi? Io? Niente!! ^^'''''''' NdMike) grazie per la recensione

 

Goodbye

 

LightAngel

 

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Incontro/Scontro ***


Incontro

Incontro/Scontro

 

Capitolo 26

-E così la regina ha deciso di non fare trapelare nessuna notizia, eh?- ghignò l’ombra seduta sul trono nero come una notte senza luna.

-Sì, mio signore, solo le streghe del consiglio e pochi ministri dell’ordine della luce sono a conoscenza di tutto.- una voce atona, ma femminile risuonò nella stanza.

-Bene, Spell, come sta il nostro informatore?- chiese, anche se non sembrava parecchio interessato alla notizia.

-Crede che qualcuno tenti di ostacolarlo, qualcuno di cui forse sarà costretto a liberarsi presto.-

-Basta che non dia nell’occhio, poi può agire come preferisce.La principessa delle streghe?-

-Gode di buona salute.-

-Poi?-

La subordinata, anch’essa incappucciata, guardò il suo signore senza capire.

-Ti ho affidato il ruolo di sua tata, sta bene, perfetto, ma poi?-

Vide la sua subordinata scuotere leggermente la testa, come se non riuscisse a  capisse di che cosa stesse parlando.

Il signore oscuro sorrise leggermente, quell’essere dall’aspetto di uno stupendo essere umano era una sua creazione, creazione a cui non aveva insegnato che cosa fossero i sentimenti e tutto ciò che era collegato ad essi , era logico che non capisse che oltre allo stato fisico esisteva altro.

-Non è rilevante.- disse lui infine:- Torna da lei.-

Dopo un profondo inchino la ragazza fece per andarsene, ma il suo capo la fermò con poche parole.

-Non devi combattere a meno che io non te lo ordini, niente scontri, se mai dovesse succedere che riuscissero a riprendere Hanna tu lascia perdere e torna da me a fare rapporto, sono stato chiaro?-

-Sì, mio signore.- e dopo un altro inchino la ragazza se ne andò.

-Perfetto, va tutto secondo i miei pian-

Il grande capo non poté finire la frase che uno pseudo demone entrò a mo’ di tornado nella stanza.

Per poco non scardinò la porta.

*goccia boss*

-Buoooon giooorno capo ^O^-

-Sì, Apollo?-

Il ragazzo chiamato con quel nome… ops, volevo dire demone era un po’ particolare… capelli arancione fosforescente, con ciocche gialle tipo evidenziatore il tutto sparato a mo’ di cactus in ogni direzione, occhi bianchi con venature fucsia…

Quella sua creazione gli era riuscita evidentemente male, trascurando le enormi cuffie azzurre che non mancavano mai dalle orecchie e il fatto che trascurava di mettere la maglietta, cascasse il mondo.

-Sì, cosa?-

*leggero tic nervoso del signore oscuro.*

-Per quale ragione sei venuto?-

-Eh? Sapevo che Spell era qui, ma evidentemente mi sono sbagliato… buon lavoro capo, io la vado a cercare!!!- fece per uscire, ma per poco un fulmine non lo colpì in pieno.

-Vabbhè che io mi chiamo Apollo, ma va, lei mica è Zeus, lei si chiama Abyss, Aaaaabyssss, dai, basta con la mitologia degli umani che le fa male, su! Ed esca ogni tanto a divertirsi!-

*Vari tic nervosi del boss*

-Apollo, fuori.-

-Epekkè?-

Nuovo fulmine, ma questa volta lo colpì in pieno…

Leggermente bruciacchiato il demone in arancio sbuffando fece per andarsene:- Ok, ok, non c’è bisogno di usare la violenza, vado, vado… Speeeelll tessssssssssoro, dove sei?!-

-E STA LONTANO DA SPELL!!!-

-UFFAAA- ed ecco uscire dall’enorme portone.

*goccia*

Ma che aveva fatto di male?

Perchè proprio quello lì?!?!?

Maledetto lui che aveva sbagliato nel crearlo.

Sospirò stancamente, sentendo, da dietro l'enorme portone ,uno: "Speeell dove ssssei?"

Lo uccideva.

Peccato che lo avesse creato quasi indistruttibile...

Ghigno satanico, quasi...

"Caaaaapo, mi fischiano le orecchie, lei ne sa niente!?!?!?!?!?!?!" ßurlo da dietro la porta.

*goccia boss*

 

-Bene, allora, questo simbolo è il Tyr, deriva dalle antiche rune del mondo degli umani e serve per ottenere giustizia e vincere i nemici, ma rappresenta anche il padre universale... logicamente questo è il suo significato simbolico, viene letta come una T.-

Doremi cercava di stare attenta, ma la cosa era molto più semplice a dirsi che a farsi, sua madre non era mai stata tanto soporifera... quella non era neanche la lingua del regno, ma erano delle basi per fare vari incantesimi di alto livello.

-... e nell'oroscopo dei dodici segni viene identificata con lo scorpione.-

Sonno, tanto, tanto sonno.

Poi aveva le palpebre così pesanti...

-Ehi, Doremi sveglia... pss Doremi.- Melodi cercava di richiamare l'amica, ma ormai quella aveva già chiuso gli occhi...

-Doremi-chan, get up.- Mindy la scosse leggermente , cercando di farla svegliare, ma niente.

-Do-re-mi.- tono gelido che di solito preannuncia una catastrofe.

La streghetta aprì di scatto gli occhi.

-Scusa mamma ^^''''''- la donna era avvolta da un aurea rosso-legno non esattamente rassicurante.

*goccia delle apprendiste*

 

Nel corridoio adiacente alle stanza qualcuno stava osservando la scena che lì si stava svolgendo.

Scrutava attentamente le ragazze e in modo particolare la rossa... era così tranquilla.

Si appoggiò con le spalle al muro, mettendosi vicino alla porta, come se stesse facendo la guardia.

Come faceva?

Forse non aveva ancora preso coscienza del suo ruolo.

E le altre?

Che funzione avevano in tutta quella storia?

Gliele avevano presentate come semplici apprendiste, amiche di lunga data di Doremi, ma era tutto qui? Era quello il loro ruolo?

Quei gingle set erano identici a quelli della futura regina, certo, cambiava il colore e la potenza, ma poi...

E la regina? Lei che era morta difendendo degli innocenti le avrebbe coinvolte così, tanto per? Avevano rinunciato ad essere delle streghe, ne avevano avuto la possibilità, quindi...

Più tentava di rifletterci meno ne capiva.

-Tutto bene Ruyji?-

Alzò di scatto la testa verso destra, dove Alex lo guardava incuriosito.

-Forse.-

-Forse?- *goccia Alex*

-Da quanto le conosci?-

-Conosci, chi?-

-Le ragazze che sono con l'Hipe.-

-Non molto, a dire la verità, pochi giorni...-

-Capisco.- si staccò dalla parete e sorpassando il mago in verde si allontanò.

-Non troverai risposta.-

-Come?- a quelle parole Ruyji si girò di scatto, che cosa significava quella frase?

-Per quanto tu ci possa riflettere, rimuginarci sopra non lo capirai mai, per il semplice fatto che non è ancora arrivato il momento.- disse semplicemente.

-Quindi dovrei rinunciare, arrendermi così facilmente?- non era arrabbiato o altro, era una semplice domanda.

-No, ma non sei mai stato in questo mondo giusto?-

Quella strana domanda lo stupì un po', ma rispose:- Mbhè, è la prima volta che vengo qui, in effetti.-

-Bene, allora divertiti! Passa un po' di tempo tranquillo scoprendo cose che non conosci e vedrai che quando meno te lo aspetti troverai risposte alle tue domande.- disse Alex bello pacifico e tranquillo.

-La fai facile.-

-Mi sono rotto di farla difficile... le giornate per ora sono troppo complicate, quasi interminabili, come qualche giorno fa, con l'unicorno, la regina e Xander, adesso è meglio metterla semplice e lineare, ne va dei miei nervi.-

-Esagerato *goccia*-

-Se fossi tu ad avere il bicolore come fratello?-

-Hai ragione, mettiamola in modo semplice e lineare ^^'''''''- espressione del genere: "Chissà quale dio devo ringraziare per  non avere un fratello come quello ^O^?".

*goccia Alex*.

-Io esco, ciao Alex^^-

Il ragazzo si limitò ad un gesto della mano, poi si avviò verso la sua stanza, per stare tranquillo qualche secondo.

L'importante era allontanarsi dal salotto dove c'erano tutte le ragazze... i rumori che si sentivano erano piuttosto preoccupanti...

 

Non riusciva a smettere di guardarsi freneticamente intorno, sì, forse poteva anche apparire un po' ridicolo, ma, sinceramente, in quel momento non gli poteva importare di meno, il mondo degli umani era così affascinante...

Già, lui, Ruyji Takayama, uno pseudo genio non conosceva quasi nessuna delle cose che lo circondavano...

Magnifiche, spettacolari, uniche!

Poi quei cellulari a colori... mhm, aveva la moneta del posto e parecchia anche, quindi, volendo...

Ma quei videogiochi?! O i Personal Computer?! o...o... c'era da perdercisi.

Però il posto che gli premeva di più visitare era la biblioteca, voleva vedere alcuni testi di quel luogo, in modo particolari quelli che trattavano le leggende e mitologia varia.

Peccato che non avesse la più pallida idea di dove andare a cercarla.

*goccia Ruy*.

Svoltò l'angolo con la testa tra le nuvole, con che risultato?

Con il risultato di buttare a terra una povera ragazzina che passava di lì per caso, mentre a lui quello scontro non aveva fatto niente, come se lo avessero sfiorato con un cuscino.

Si affrettò ad aiutare la ragazza al alzarsi, cosa che lei forse non gradì...

Appena lo vide iniziò a tremare leggermente.

Bhè, in effetti quella non era una strada molto frequentata e andare a sbattere contro uno sconosciuto, muscoloso, a cui non arrivi neanche alle spalle, uno sconosciuto con i capelli tricolore, precisiamo... non era proprio quello che sembrava un bell'incontro... poteva anche essere un teppista... aiuto...

-Tutto bene ragazzina?- le chiese cordiale.

Lei annuì leggermente, facendo un passo indietro, era veramente spaventata.

*goccia Ruy*.

-Ehm, scusa, ti ho fatta cadere, ma stavo cercando una cosa e non ho fatto caso dove andavo... o contro chi andavo.- cercando di metterla a suo agio, il ragazzo le fece una caldo sorriso che la tranquillizzò un po'.

Ruyji la guardò attentamente per pochi secondi. Cortissimi capelli castani ed occhi di uno strano colore grigio violetto chiarissimo, bel fisico e lineamenti molto dolci... vestiva in verde scuro e marrone, a occhio e croce avrebbe dovuto avere circa l’età di Doremi...

Dopo pochi secondi la ragazza sembrò riprendersi dalla paura, più o meno...- Ecco, io, scusa è tutta colpa mia, faccio solo disastri, non facevo attenzione... io... scusa, vedi...- s'inchinò per chiedere scusa, con le mani che le tremavano leggermente.

Ruyji la guardò un po' preoccupato, l'inchino era nella tradizione giapponese, ok, ma si stava mortificando troppo.

-Ma dai, lascia stare è colpa mia.- tentò di calmarla, ma lei non sentiva niente.

Restarono una decina buona di minuti e prendersi la colpa della caduta a vicenda, finché Ruy non né potè più.

-Ma dai, basta, è colpa di entrambi ok?-

Lei annuì leggermente, alzandosi dal suo inchino prolungato.

-E' da parecchio che... ehm, parliamo e ancora non mi sono presentato, scusa, mi chiamo Ruyji Takayama.-

-P-piacere io sono Nagato Kayoko.- disse un po' imbarazzata.

-Allora, signorina Nagato, potrebbe indicarmi una biblioteca?- le chiede sorridendole.

-Eh? Certo! L'accompagno, per farmi perdonare per prima...-

A quelle parole Ruyji scoppiò a ridere come un matto.

-C-che cosa ho detto?- aveva quasi le lacrime agli occhi.

-Sai, ragazzina, dovresti dare meno importanza a queste cose e riderci su, invece!-

-Come...? Riderci... su...?-

-Sì ^^, adesso mi fai vedere dov'è questa biblioteca?!-

-Certo...-

Che strano quel ragazzo...

Ruyji guardò con la coda dell'occhio la ragazza che adesso lo affiancava, sembrava un po' imbarazzata... che strana quella ragazza...

 

E nel regno delle streghe?

-Una guardia del corpo?! Eufonia, ma ne sei sicura?- chiese leggermente preoccupato Tetsuya, sì, certo, c'era l'episodio della spiaggia da non dimenticare, ma addirittura una guardia del corpo!

-Sì, Tetsuya.- disse la strega leggermente malinconica.

-Ah, ah, ah finalmente si sono resi conto che due importantissime streghe come noi non possono andare in giro senza essere protette.- le due cugine.

-Apprendiste.- le ricordò Marina.

-Il concetto è quello!- disse allegramente Erika.

Masaru non disse una parola, all'occhiata di Tetsuya si limitò ad una semplice alzata di spalle.

-Uh, un secondo, ma dov'è Kayoko?- chiese d'un tratto Marina.

-Si sarà dimenticata.- disse sbrigativa Reika.

-Forse è meglio andarla a cercare...- iniziò Tetsuya, se succedeva qualcosa a quella ragazza aveva un po' paura della reazione di Doremi^^''.

-No, non preoccupatevi.- disse tranquilla una voce a loro sconosciuta:- Molto piacere, sono il ministro Lirin, per servirvi^^-

 

Si rannicchiò su se stessa, mettendosi in posizione fetale, aveva freddo.

Quella cella era maledettamente fredda e lei non lo sopportava, il freddo.

A dire il vero non sopportava neanche quella cella, avrebbe preferito che la trattassero un po’ meglio, ok, era una prigioniera, ma uffa! Lei era importante, non conveniva neanche a loro se si ammalava e moriva di broncopolmonite…

Non che avesse ben chiaro in mente che cosa fosse quella bronco e qualche cosa, ma il concetto era quello.

E poi, Spell-san che fine aveva fatto?

Già, era la sua tata… però era strana, non si era mai immaginata così una persona cattiva… non era come i cattivi dei battle ranger  che ridevano come pazzi, al contrario, lei era sempre calma e tranquilla, ma aveva gli occhi freddi e gelidi… non l’aveva mai vista in volto, ne tanto meno era riuscita a  scorgere i suoi occhi, ma era così.

Sapeva che era così.

Voleva la sua mamma.

Le sue mamme.

E Totò, la sua fatina, voleva rivedere anche lei…

Perché non era venuto nessuno ad aiutarla, si erano già dimenticati di lei? Era così poco importante per le persone che le erano vicine?

Alle streghe del suo regno importava così poco di lei?

A Doremi, a Sinfoni, Melodi, Lullabi, Mindy, Bibì, Raganella e anche Lalà era così indifferente la sua presenza?

Si sentiva così sola…

La porta della sua cella con un rumore sinistro e agghiacciante si aprì.

-Spell?- mormorò Hanna

-Il mio signore vuole vederti, andiamo.-

Senza possibilità d’appello la ragazzina la seguì, impresa non facile a causa delle sue corte gambine da bambina di neanche quattro anni.

 

Mondo dei mortali, casa Harukaze.

-Doremi entra.- un po’ incerta la ragazza ubbidì entrando nella camere della madre, le sue amiche se n’erano andate da un bel po’, ma solo pochi minuti prima era arrivata Bibì in camera sua dicendo che loro madre gli voleva parlare.

-Sì mamma?-

-Dai, che fai sull’uscio? Vieni nel lettone.- ridacchiò la donna.

Detto fatto e la rossa si buttò a peso morto sul letto, per poi avvicinarsi meglio alla donna gattonando come una bambina.

-Ti ricordi che cosa mi hai chiesto oggi?-

-Sì, del re dell’ordine della luce… se non vuoi parlarmene, io non…-

-Non preoccuparti.- disse il padre adottivo della ragazza entrando della stanza.

Raggiunse le due nel letto, teneva un quadernetto tra le mani.

-Tieni-

La ragazza aprì il quaderno, curiosa… uno splendido sorriso le delineò le labbra:-Sono stupendi.-

Il quaderno era pieno di disegni a matita, china o direttamente dipinti dei due sovrani e di alcune persone che erano a palazzo al tempo del crollo della capitale.

-Questi li ha fatti uno dei ministri che prima era a palazzo.-

-Davvero? E chi?-

-Oh, una persona tanto bella fuori quanto dentro che però morì nell’attacco, con lei il marito e il figlio, il suo nome era Nadia Tsucase, mentre il marito si chiamava Joah Tsucase e il figlio Micheal.-

-Michael...- quel nome le dava una strana sensazione...

-Bel nome, vero? Però quando morì era solo un bambino e lo chiamavano tutti Mike.-

Mike.

Ehm…

-Mamma, ma sei sicura che sia morto?-

La donna la osservò stupita per qualche secondo:- Le prove non ci sono, ma pochi sono sopravvissuti quel giorno delle persone che erano a palazzo, troppo pochi, contando che…-

-che…?- la incitò la ragazzina, ma il ministro scosse amorevolmente la testa:-No, niente, lascia perdere.-

Doremi tornò ad osservare il quaderno, tanto lei sapeva già che qualcuno aveva tradito, ma era inutile dirlo, non poteva ancora dare tutte le spiegazioni… preferiva avere prima il quadro chiaro, poi… poi decidere.

Si fermò su un immagine… era il ragazzo del fiume?

-Lui è…-

-Il re! Era un essere umano, ma è comunque salito al trono… dopo vari problemi a corte.-

-Problemi?-

-Sì, un essere umano senza poteri, che non stava neanche seguendo l’apprendi stato per diventare un mago… mbhè, a quel tempo non era molto ben visto, ma alla fine tutto andò per il verso giusto.- disse tranquilla il ministro, avrebbe voluto tanto raccontarle quella storia, ma conosceva troppo poco, e molte delle sue informazioni erano dicerie di palazzo.

-Dai adesso va a letto! Domani ti aspetta una giornata pesante.-

-Ok, mamma! Ehm…-

-Sì puoi tenere il quaderno!- disse allegramente il padre della ragazza.

-GRAZIE- gettò le braccia al collo dei genitori, cosa non poi così facile e dopo esserseli stritolati ben bene tornò in camera sua… inciampando un paio di volte.

-Ahio.- mormorò aprendo la porta della sua stanza:- se continuò così finirò per farmi male…- si fermò ad osservare il quadernetto, a sfogliarlo.- comunque questo va a Mike… so che può essere solo una coincidenza di nomi, però… non credo.-

-Ma guarda…!- osservò allegramente il disegno di una pagina, erano Mesgi e Lirin, come non riconoscerle?

Però c’era qualcosa… qualcosa di strano che le metteva addosso una strana sensazione… ma non sapeva identificarla…

Quel quaderno era di secoli prima, eppure…

Spalancò gli occhi, iniziando a stringere le mani convulsamente… stava tremando.

Era di secoli prima, infatti una era… ma l’altra…

No, non poteva…

Aveva paura.

 

Mensa del regno oscuro.

-Ma porc… potrebbero almeno darci qualcosa di più decente da mangiare.- si lamentò Mike scocciato.

-Chiedi troppo dalla vita.- ribatté Xander pacato.

-Ma se mi accontento anche di qualcosa di vagamente commestibile… cosa che quest’affare non è.-

In effetti quella poltiglia grigia nera non era poi così invitante.

-Appunto, chiedi troppo.-

-Uff-

Videro due guardie entrare, parlavano velocemente tra loro, come se fosse successo chissà che…

Parlare in quel luogo non era poi così normale… non così velocemente e animatamente almeno, eppure quella sera non erano i soli.

-Ma che succede…?-

Si bloccò di scatto, vedendo Mike che gli stava facendo cenno di tacere, ed gli indicava qualcuno alle loro spalle… altre guardie, ma erano quelle delle celle, parlavano proprio di ciò che parlavano tutti o quasi, ascoltando la loro conversazione, forse…

Xander annuì, chiudendo annoiato gli occhi, almeno apparentemente, semplicemente si stava concentrando per annullare tutti i suoi che non fossero le voci di quei due armadi ambulanti.

Spalancò gli occhi, osservando il suo compagno di pazzie, no, non era possibile.

Doveva esserci un errore, non stava davvero…

Non… non era possibile, nessuno poteva, non era…

Ma… ma…

Oddio.

Un alone di potere oscuro invase il castello

Xander strinse i pugni più che poteva, conficcandosi le corte unghie nella pelle e iniziando a sanguinare leggermente.

Sapeva che cosa stava per accadere e ormai era tardi.

Loro non potevano più fare niente, non erano abbastanza potenti…

Se solo…

Alzò lo sguardo dal piatto a Mike, era più pallido del solito, e anche se tentava di non darlo a vedere era infuriato, sembrava che quella poteva forchetta fosse il suo peggior nemico tanto la stava stritolando.

 

Doremi si alzò di scatto, doveva andare da Alex e Ruyji, chiedere a loro…

NO, non poteva, non proprio a loro e se si fosse sbagliata, allora…

Ma cosa, allora…?

Si bloccò di scatto.

Portò una mano al cuore, iniziando a stringere più che poteva la maglietta.

Dolore.

Provava un dolore acuto all’altezza del cuore.

Sentiva come, era come se…

Qualcuno vicino a lei…

Una persona che era vicino a lei era come se fosse scomparsa, non la avvertiva più.

Non sapeva spiegarlo, ma lo sentiva, era un dolore sordo che la stava avvolgendo completamente.

Ma, chi…?

Cadde a terra, lacrime amare iniziarono a solcarle il volto creando intorno a lei quell’alone di potere di luce, quella specie di dimensione che era apparsa per curare Alex…

Però questa volta non c’era nessuno da guarire.

O, forse qualcuno c’era stato, solo che era ormai tardi…

 

-Alex, che cosa fai?- chiese Ruyji allegro.

-Guardo il cielo, no?- disse il ragazzo, era appoggiato con i gomiti alla finestra, ma lo sguardo era persone nel vuoto.

-Tutto bene?-

-Tempesta, sta per arrivare una tempesta…-

-Alex…- il tricolore era preoccupato, c’era qualcosa di strano, vedeva l’amico più distante del dovuto, poi era preoccupato, troppo, per una semplice tempesta.

-La terra si sta ribellando a qualcosa…-

-A cosa?-

-Qualcosa che potrebbe portare a una nuova era… o al totale annullamento del tutto.-

 

Scenetta idiota al castello dei cattivi..

-Caaaaaapo, dove mi ha nascosta Spell?- lo psicopatico della biblioteca è entrato scardinando quasi la porta.

Al solito.

Abyss lo osserva da sopra il suo caffé nero, versione francese, quindi un’enorme tazza da tè.

*vari tic nervosi  by Abyss*

-Cosa ti fa credere che io sappia dove si trova il generale Spell?-

-Lei sa sempre tutto, quindi, me lo dica ^.^-

-Dopo questo tuo ordine spiegami perché io, tuo superiore, dovrei non solo risponderti, ma anche evitare di distruggerti?- chiese più tranquillo che poteva.

-Perché lei non è così cattivo^^-

Un fulmine cade dal soffitto e lo colpisce in pieno.

Ehm…

-Capo! Ma dai quante volte glielo devo dire lei non est Zeus! Your name is Abyss, The DarkKing! A giusto parlando di nomi e nomi… ma dico, Spell le sembra il modo di chiamare una ragazza tanto carina?! Incantesimo, ma stiamo scherzando?! è un miracolo che da piccola non abbia avuto qualche complesso.- disse con le braccia conserte e annuendo come uno che la sapeva lunga.

Abyss mise una mano dentro il suo cappuccio, per strofinarsi la fronte.

Un bibliotecario più idiota e meno loquace, no, eh?

Qualcuno bussa al portone.

-Avanti, evidentemente l’educazione non è passata di moda.- ringhiò il demone supremo.

-No, no, è solo che voglio lanciare una nuova moda ^O^ di questi tempi lo fanno tutti ^-^ -

Che qualcuno lo aiutasse.

Il portone si aprì ed entrò Spell.

-Tessssssssssoro- versione Apollo-Gollum

Nuovo fulmine che lo becca in pieno.

-Rompimento di balls, qualcosa di nuovo no, eh?-

Dal soffitto scende una colonna d’acqua che lo ingloba al suo centro… la colonna d’acqua persiste al centro della stanza.

Il povero demone al suo interno, iniziò ad agitarsi come un matto, tentando quello che teoricamente sarebbe dovuto essere un nuoto a rana.

Spell si avvicinò al trono del suo superiore e dopo un breve inchino fece una semplice domanda:- Scusi, capo, ma il bibliotecario Apollo come demone completo non ha bisogno di respirare, giusto?-

-Oh, certo *ghigno sadico* questo è vero, ma finché lui non se lo ricorda...-

*goccia  Spell*

 

Ed eccomi di ritorno, niente da dire su questo cap, adesso rispondiamo alle re-re… O_O oddio, non finirò mai.

 

Doremi-chan: Fare la scrittrice? Non mi dispiacerebbe, ma ho ancora molto da imparare, in modo particolare sulla punteggiatura (diciamo che iniziamo dalla punteggiatura, poi per finire… perché si finisce d’imparare?)

 

Aky:Se mi chiederebbero di riscrivere 10 o 12 io stravolgerei direttamente la trama^^’’’’’’’’ ma di taaaaanto. Accontentate le tue speranze? Il nn dire niente alle ragazze più che una cattiveria è stata una mossa saggia, tengono troppo ad Hanna per stare con le mani in mano ù_ù e con i poteri che adesso si ritrova Dore-chan sai che disastri? Eccoti i due psicopatici in black… vicini ad una crisi di nervi^^’’

 

Iko:Effettivamente ho notato che ci sono più commenti del solito °_° ma taaanti ‘_’ … in ritardo, dai solo qualche giorno^^’’

 

Wontolla_sgf_ : Banale è la parola giusta^^’ ogni volta che mi riassumo in due parole questa fic resto quasi con l’amaro in bocca^^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ Doremi una principessa che combatte contro i maghi cattivi… ehm, mi vado a sotterrare, vhà ù_ù.

 

Ania: grazie per il commy ^O^ ed ecco che ritornano i/le sostenitori/itrici di Mike… prima o poi dovrò mettermi a contare tutti i voti, anche i nuovi^^’’

 

Mang: sono felice che pur nn conoscendo il cartone ti piaccia cmq la mia fic^^ grazie del commy

 

Elefantinoesuberante: sorprendentemente pazzi? Bingo, ci hai azzeccato in pieno ^O^ anche per quanto riguarda i nuovi XD XD mi sa che non sono capace di caratterizzare un pers con un normale equilibrio mentale (del genere: esiste la normalità a questo mondo o quella che noi chiamiamo normalità e solo un’altra forma di pazzia solo meno evidente?)

 

Mime-chan: sono felice che ti piaccia, grazie del commy.

 

Bob: da come dite sembra che io abbia appena fatto un miracolo^^’’’  sono felice che piaccia anche a te! Doremi/Mike? La maggioranza di Alex/Doremi inizia a scendere (Non so se esserne felice o meno… NdNMike -_-****** NdDoremi).

 

Sayoko: sono felice che sia riuscita a trasmetterti qualcosa ^OOO^ (che non sia orrore NdXander Va dalla tua torta panna e fragole, per piacere +_+*** NdA *_* panna e fragole? Basta dirlo NDXander_che_sparisce_alla_ricerca_della_fantomatica_torta Quando capirà che non c’è mi sa che sarò nei guai^^’’’ NdA)

 

Mirai: Altro voto per Mike, la lotta si fa interessante (finché non le viene di nuovo il pallino per la strage di massa NdRuy Sperandoci NdAlex)

 

Kris: La madre di Doremi è un po’ particolare, ma ammetto che la sua storia piace anche a me… tralasciando che fine fa da adulta^^’’’’’

 

Devil: spiacente, ma non è avanzato niente, non chiedermi come ma qua tre (Alex, Mike e Xander, Ruyji è astemio fino al midollo, una goccia d’alcol ed è andato^^’’’’’) si sono finiti da soli tre casse di alcolici… carenza affettiva? (Nooo, ma che dici, ci hai solo sterminato le famiglie NdTre ^^’’’’ NdA)

 

Cristina: tante cose da studiare? Ehhhh ti capisco, io domani ho compito di greco, vedi che allegria gira nell’aria =_=||||| non preoccuparti per il ritardo, capita^^

 

Tara:mi dispiace che Alex e Mike nn ti piacciono, ma pazienza, per aprire possibilità ad una love story con Tetsuya l’ho fatto entrare sin dal principio come apprendista nella fic, anche se ancora non so bene come servirmene^^’’’’

 

Marilisa: Accontentata? ^___^ grazie del commy.

 

Tocchi: della figura incappucciata già hai avuto nuove informazioni (parecchie a dire il vero), ma per una descrizione dovrai aspettare un po’^^’

 

Daffy: se dico una cosa la faccio… anche se in ritardo ^O^ grazie del comm

 

Angelica: un'altra sopravvissuta a 25 capitoli di fic, complimenti, dovrebbero darvi una medaglia a te e alle altre/altri martiri *_* (Capo, guarda che questa è la tua fic, così non aiuti NdAlex ^^’’’’ NdA)

 

M.D. : sono felice che la madre di Doremi piaccia a parecchie persone ^O^ , mentre l’uniforme di Sinfoni mi ha fatto penare, lo ammetto, e presto verranno anche quelle delle altre ç_ç help.

 

Laira: Mike, segna un altro punto per te!! Grazie del comm

 

Crazy fog: Si ritorna ad Alex^^, mi sa che la lotta è incentrata più che altro su voi due, Xander e Ruyji niente (meglio, NdXander ^^’’ NdRuy_che_ha_altro_per_la_testa)

 

Nemesis: sì, effettivamente Mike non lo faccio apparire poi molto, ma cercherò di rifarmi, almeno tenterò ^O^.

 

Summer: Sono contenta che hai deciso di commentare e che ti piaccia come sono stati posti i personaggi (in modo particolare quelli vecchi che già in se e per se sono abbastanza imprevedibili, poi nelle situazioni in cui li ho posti^^’’’ forse uno di quelli che mi fa penare di più è Masaru che, infatti, non appare molto spesso). Grazie del comm.

 

Eiden: che ci posso fare? Io adoro gli aloni di mistero… anche se quando leggo storie dove ci sono mi fanno penare come nient’altro^^’’’. Occhebello, un'altra martire dei 25 capitoli *_* dovrò iniziare a cercare di far ideare una medaglia a posta, ce ne vuole di fegato per sottoporsi a questa tortura (anche se in più pomeriggi^^’)

 

Ruimiko: ed ecco a te l’aggiornamento, spero ne valga l’attesa.

 

Goodbye

 

LightAngel

 

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Capitolo 27
*** Lapidi ***


Lapidi

Lapidi

 

Capitolo 27

-Alex, ma, tu cosa…?-

-Non senti niente di strano?- chiese piano Alex, continuando a guardare fuori imperterrito.

Ruyji girò il volto verso destra, per non guardare più il castano, che continuava imperterrito a dargli la schiena.

Se sentiva qualcosa?

Noo, ma che mi dite.

Aveva solo la vaga sensazione che uno tsunami stava per abbattersi su di loro, tutto qui, niente di che…

-Voglio, devo andare nel regno della magia.- disse d’un tratto il ragazzo dagli occhi verdi, risollevandolo dai suoi pensieri.

-Ma gli ordini…-

-Al diavolo gli ordini!- sbottò di colpo.

Ruyji si mise leggermente sull’attenti, conosceva Alex da poco, ma gli aveva dato l’impressione di uno che si sarebbe tagliato una mano piuttosto che disubbidire o tradire un suo superiore, invece… mhà…

-Sta succedendo qualcosa, me lo sento nella pelle, non ce la faccio a stare qui ad ubbidire a un qualche ordine e fare il bravo, non sono un cagnolino che ubbidisce incondizionatamente a tutto quello che gli si dice di fare!-

Eh, si vedeva che lui e Xander erano fratelli.

Certo, gli ambienti, la storia, la magia, li avevano condizionati, molto, ma una parte del loro essere non era stata toccata.

-E Doremi?-

-Lei sa cavarsela, tanto tu resti qui…-

-Oh, no, non sperarci, ho la tua stessa brutta sensazione, non me ne sto a casa a fare la maglia!-

*goccia Alex*

-F-fare la mag-glia?!-

-Modo di dire^^-

Alex alzò gli occhi al cielo, cioè, al soffitto.

-Allora, che si fa?- chiese Ruyji, anche se più che altro quella era una domanda di convenienza.

Green eyes si staccò dal davanzale sospirando stancamente, era meglio così…

-Ne parliamo con Doremi, anche se è solo una ragazzina ci si può ragionare.-

-Va bene… adesso?-

-Sì, è meglio, speriamo solo che non stia dormendo…-

 

-Xander, calmati!- erano una decina di minuti buoni che Mike tentava di trattenere l’amico, ma niente, quello sembrava come impazzito.

E pensare che quello che si scaldava sempre prima di solito era lui.

Mentre adesso quello stava mandando al diavolo non solo la loro copertura, ma sembrava pronto a fare un casino, una strage.

Attaccare lì, in quel momento.

Così, come se non fossero nella tana del lupo e che il loro più piccolo gesto errato non potesse costagli la vita!

Perché quel pazzo a lui?!

-No, no che non mi calmo! Io qui non ci resto un minuto di più!-

-Ma basta! Per fortuna che ti ho trascinato nella tua stanza, altrimenti saremmo già morti, te ne rendi conto?!-

-Non me ne frega niente!-

-XANDER, non sai esattamente neanche quello che hanno fatto!-

-So benissimo quello che hanno fatto, come lo sai tu.- mormorò il bicolore sfinito, sedendosi sul suo enorme letto matrimoniale.

Mike aprì la bocca come per dire qualcosa, ma poi ci ripensò e posò lo sguardo sul pavimento di mattonelle nere come la pece della stanza.

-E quindi?-

-Quindi inizio a detestare la regina.-

*goccia Mike*

-Credevo di essere io quello che non la poteva vedere.-

-Stai trovando un alleato.- ringhiò il ragazzo.

Gli tremavano le mani, tremavano ad entrambi, non tanto per la situazione in se, cioè, anche per quello, ma soprattutto per il nervosismo, oh, era proprio quello che spesso ti faceva fare la scelta sbagliata…

Quello, ma non solo.

Il bracciale al polso di Mike iniziò a vibrare.

I tatuaggi sul volto di Xander s’illuminarono.

Il fuoco e il vento si stavano ribellando.

Ma anche questo era solo il principio.

I fili del destino, da prima fini ed unici, quasi invisibili, adesso stavano per intrecciarsi, diventando un unico filo.

Il filo della storia.

Speriamo solo che resti qualcuno che possa apprendere dal passato…

 

-Ehi, Doremi, ti dovremmo chiedere… DOREMI!-

Alex si era avvicinato spaventato alla ragazza inginocchiata al centro della stanza.

I suoi poteri erano come impazziti.

L’aria intorno a lei stava vibrando, mutando.

-Ma cosa…?- Ruyji non aveva mai visto niente del genere, mai aveva avvertito in qualcuno poteri tanto forti e devastanti, neanche in Angel… eppure.

-Doremi.- Alex iniziò a scuoterla per le spalle, tentando di farla tornare in se.

Niente.

Era come se la sua mente fosse da un’altra parte.

-DOREMI!!- a quell’urlo, tutto svanì.

Quella magia, quelle sensazioni di colpo erano sparite com’erano apparse, con Doremi svenuta tra le braccia del mago.

-Alex, che cosa stai succedendo?- mormorò il tricolore osservando la ragazzina.

-Non lo so, ma dobbiamo rinviare il nostro viaggio finché non si sarà ripresa.-

-Va bene.-

 

-Spell.-

-Sì, mio signore?- chiese la ragazza in ginocchio di fronte al suo signore.

-È tutto pronto?-

-Le truppe sono armate e decise a combattere per il nostro fine.-

-Bene, allora, DarkBlue, tu da dove inizieresti?- chiese tranquillo il demone, rivolgendosi ad una figura incappucciata di fianco a Spell.

A quelle parole quest’ultima sentì una specie di fitta allo stomaco, ma scacciò in fretta il pensiero, concentrandosi sulle parole della strega.

-A prima voce direi Illune, ormai il regno della luce si è ridotto ad un semplice paesino, ma proprio per questo è da temere, lì troviamo le streghe più potenti di tutto il regno, mentre nel regno delle streghe, bhè, lì sono molto più sparpagliate, quindi indebolite…-

-E il regno dei maghi?- chiese tranquillo il demone.

-Piuff, quello non vale neanche la pena di essere avvicinato, una perdita di tempo su tutta la linea.- ed incrociò le braccia al petto, annoiata.

Abyss ghignò perfidamente ascoltandola… davvero interessante, molto.

-Perfetto, allora è deciso, Spell, avverti le truppe e i due generali a cui teniamo tanto, loro sono essenziali, i loro poteri ci sono essenziali.-

E come al solito la usava come una marionetta.

E infatti molti credevano che lei era solo quello, una bella bambola da muovere a loro piacere… ma non era così… però…

Non poteva ribellarsi.

Poteva solo continuare a comportarsi così, punto.

-Sì, padrone.- con un inchinò si alzò e, dopo avergli dato le spalle uscì dalla stanza.

Per tutto il tempo Abyss non le aveva levato gli occhi di dosso.

Intuendone la ragione la strega iniziò a ridere, insolente.

Ma il demone non ci fece neanche caso, che ridesse pure, tanto…

Tanto chissà per quanto gli sarebbe stata utile…

 

Tutto era… sfocato, ogni cosa intorno a lei era priva di vita, palazzi di vuoto cristallo ricoprivano ogni cosa…

Non capiva dove si trovava, eppure era tutto così familiare…

Un luogo che aveva conosciuto molto tempo prima, ma che adesso era così cambiato.

Non poteva scorgere a più di un metro di distanza a causa della nebbia.

Già la nebbia, era così strana, forse perché non era una cosa che lei conosceva bene le sembrava anormale.

Però…

Con una mano si portò delle ciocche di capelli rossi dietro le orecchie.

Non sapeva perché, ma era come se quel luogo la mettesse in soggezione… non le piaceva.

-Dai, Doremi, fatti coraggio! Andrà tutto bene!!- si disse, ma era la prima a non essere convinta di quelle parole.

Aveva i brividi, come negarlo?

C’era qualcosa, non sapeva cosa, ma le metteva addosso una paura degli dei.

Poi… e le persone?

Dov’erano le persone?

-C’è qualcuno!?!!-

Silenzio.

No, evidentemente era sola, sola come non era mai stata… non c’era neanche il vento a farle compagnia, solo la nebbia.

La nebbia e i palazzi di cristallo.

Niente alberi, erba, fiori, o il semplice cinguettio di un uccellino.

Lì, queste cose, sembrava fossero proibite.

Poteva solo camminare e sperare.

 

Mike si alzò di scatto e con un colpo fuori dal normale picchiò il bracciale contro il muro.

Quella strana luce doveva averlo già debilitato e il colpo… mbhè, quello lo mandò definitivamente in frantumi.

-Mike, si può sapere che vuoi fare?- sibilò Xander con una mano sul volto.

-Questa è una di quelle cose che gradirei conoscere anch’io.- una voce fredda e modulata vicino alla porta.

Ed eccola, sull’entrata.

La subordinata diretta del grande signore oscuro, Spell, incantesimo.

-Andare via.- disse Mike glaciale.

-Sono spiacente, ma non posso permettervelo.-

-Capisco, ma non accetto.- fiamme, migliaia di fiamme invasero le camere di Xander.

-Vuoi combattere?- chiese Spell, la tranquillità nella sua voce non era normale.

-Non credo di avere altre possibilità per lasciare quest’ordine di assassini, giusto?-

-Precisamente.-

-Allora… ma che…?-

Un forte vento circondò i due ragazzi, spegnendo alcune fiamme e accrescendo le più forti.

Spell fece un passo indietro per proteggersi il volto dai tizzoni ardenti che, sollevati da quelle specie di baby tornado, stavano volando all’impazzata verso tutte le direzioni.

Quando il vento si calmò ormai i due ragazzi erano spariti.

La demone osservò per pochi istanti la stanza bruciata.

Doveva fare rapporto.

Incurante delle bruciature sulle braccia si avviò verso la sala del trono, stanza da cui era appena uscita.

 

-Ma si può sapere come faccio a cacciarmi sempre in queste situazioni- piagnucolò la streghetta al limite:-Sì, certo, dai Doremi, fatti forza! Ma da dove.- era leggermente abbattuta.

Adesso la nebbia si era fatta sempre più fitta, non vedeva ad un palmo dal naso, era riuscita solo a capire che non erano più in quella specie di città dalla strada, non più asfaltata, ma in terra battuta… o qualcosa del genere, ma niente erba, logicamente…grr, che nervi.

Mhm, adesso stava facendo una salita…

-Ahh-

Caduta.

E-era inciampata su qualcosa.

Una specie di lastra di pietra o qualcosa del genere.

Solo questo ci mancava!

Si appoggiò una mano sul ginocchio, se lo era sbucciato, managgia, ecco l’ennesima prova della sua goffaggine.

Mandò un occhiataccia alla lastra di pietra.

La guardò meglio e… divenne più pallida di un lenzuolo.

Inclinò leggermente la testa di lato e sbatte gli occhini rossicci un paio di volte.

-M-ma q-questa… questa… QUESTA E’ UNA LAPIDE!!!-

Melodi ci sarebbe morta, a proposito di Melodi…

 

-Sinfoni, ehi Sinfoni, stai dormendo?- Melodi si puntellò sui gomiti, per poi sporgersi dal letto a castello e guardare verso il basso, dove la blu dormiva.

Niente.

-Sinfoni!-

La ragazza si alzò di scatto, evitando di sbattere la testa contro il letto di sopra per un soffio.

-Melodi, mi dici che cosa c’è?!?- chiese leggermente innervosita.

-Eh, niente^^’’-

-Melodi, tu non mi hai svegliata per niente, quindi parla.- sibilò lei con uno sguardo incendiario, ma tanto ormai era sveglia, non ne valeva la pena di arrabbiarsi.

-Stavo pensando.-

-A cosa?-

-A tante cose…-

-E cioè?-

-A quello che stiamo facendo.-

Sinfoni osservò attentamente l’amica, era malinconica:- A cosa di preciso.-

-Sinfoni, noi stiamo lottando per diventare di nuovo delle streghe, ti rendi conto?! E non siamo i soli!! Anche Masaru sta facendo gli esami per diventare un mago! Poi la guerra tra i due ordini, gli allenamenti, io… io…- aveva gli occhi imperlati di lacrime.

-Melodi, che cosa c’è?- le chiese l’apprendista dolcemente.

-Non lo so.- disse Melodi imbarazzata, forse erano solo troppe cose tutte insieme.- Solo… Doremi.-

-E’ come se ci sta nascondendo qualcosa, lo so.- disse la ragazza dagli occhi azzurri, sedendosi sul letto e portandosi le gambe al petto. –Doremi che ha dei segreti… non so perché, ma non pensavo che fosse possibile…-

Melodi annuì.

-Perché non si confida? Forse non si fida di noi.-

Sinfoni guardò attentamente l’amica, si vedeva che ci stava male per quella storia.

-Ascolta- iniziò sorridendole:- vedrai che tutto si sistemerà, quando sarà pronta vedrai che Doremi si confiderà con noi e vedrai che sarà solo una sciocchezza.-

A quelle rassicurazioni la castani fece un leggero sospiro di sollievo, per poi risistemarsi meglio nel letto.

-Melodì?-

-Sì?

-MASARU e gli altri?-

Colorito Melodi stile estintore.

 

Sì, quella era proprio una lapide, no, non ci poteva credere, fece un passo indietro, urtando contro qualcos’altro.

Si girò di scatto, era… era... una croce!

In pochi istanti la nebbia si diradò.

Era circondata da migliaia, milioni di lapidi, croci e pietre tombali con le loro sutope.

E nomi, tantissimi nomi incisi su quelle pietre.

Persone che ormai non c’erano più.

-Ecco, adesso gradirei volentieri un aiutino per tornare a casa.- mormorò terrorizzata.

Una melodia, una strana melodia iniziò a risuonare in quel tetro luogo.

Era dolce e tranquilla, riusciva a metterti in pace con il mondo, non capiva che strumento fosse, ma aveva un suono fantastico.

-Questo genere di musica in un cimitero… adesso le ho viste proprio tutte…-

Si guardò intorno, cercando il posto da dove provenisse la melodia.

In alto… una specie di colinetta, il centro del cimitero, l’unica parte avvolta ancora dalla nebbia.

-Ok, se voglio uscirmene da qui devo cacciarmi nei guai… al solito.- e iniziò la sua marcia verso l’alto.

 

Si stava tenendo stretto a qualcosa, ma aveva la più pallida idea che cosa fosse la “cosa”.

E, sinceramente, non ci teneva tanto a scoprirlo, sapeva solo che era qualcosa di morbido e che il vento gli sfiorava il viso facendo gli ondeggiare i lunghi capelli neri sfuggiti alla sua eterna coda.

Nuovo dato: la cosa respirava.

Oh Kami-sama

Oh Dio

Help me.

Ok, stare con gli occhi chiusi evidentemente non serviva a molto, quindi…

Bianco.

Ecco ciò che in un primo momento vide.

Solo ed esclusivamente bianco.

Alzò leggermente il volto per tentare di vedere meglio… era su una lunga cosa bianca, su un drago bianco.

-SONO SU UN DRAGO?!?!?-

“Certo mago del vento”

-Ok, sono su un drago bianco che sa parlare, o, ma quanto sono allegro.- il tono era parecchio sarcastico.

-E che dovrei dire io allora?-

Xander girò il volto verso destra, dove aveva sentito la voce di Mike.

Oh, fly.

-Ok, tu sei messo peggio.-

Il mago dagli occhi rossi, accentuati dal pallore spettrale del volto, si trovava… in groppa alla sacra fenice.

Le lunghe ali rosse, bianche e gialle facevano uno splendido contrasto con gli occhi di zaffiro dal taglio egiziano.

Le sfumature erano più uniche che rare, ma di una bellezza sconcertante, sembrava che stesse andando in fiamme e, in effetti, alcune sfere di fuoco accompagnavano il suo volo.

-Tanto per curiosità, voi chi siete?-

“I vostri spiriti elementari” disse cupamente la fenice mandando un occhiataccia a Mike.

*goccia di dimensioni bibliche by Mike*

-Ma che ti ho fatto.-

“Niente, ma preferisco Ruyji.” ammise candidamente la fenice.

*gocciolone dei tre*.

-E tu? Chi preferisci? Alex, Ruyji o Mike?- chiese Xander al drago bianco.

“Oh, non lo so, momentaneamente conosco solo te.” disse il drago in tono angelico.

-Perfetto.- sibilò il bicolore, esasperato.

Si sfiorò il volto, dove ormai i simboli erano spariti.

 

Non ci poteva credere, uno stupendo albero in fiore lì! In un cimitero!

Non era un albero normale, no, era qualcosa… qualcosa di unico, L’ARIAche si respirava intorno a quei fiori era unica.

Un profumo dolce ed inebriante.

Com’era bello…

Quei fiori li conosceva... rose selvatiche, chiamate anche rose carine o dai cinque petali...

-Mh hm!- si girò di scatto, aveva sentito qualcuno ridere.

Ne era certa!

Portò una mano sui polsi, ai gingle set, ma…

-Com’è, possibile?!- era terrorizzata, i suoi bracciali non c’erano più, per tutto quel tempo non ci aveva fatto caso, aveva dato per scontato che fossero lì, ma adesso…

Fece un profondo respiro, poco importava, lei era una strega naturale, quindi doveva stare calma, tanto i poteri li aveva sempre e comunque.

Una risata.

Continuò a girarsi freneticamente intorno, quella risata un po’ infantile ma di schermo le metteva i brividi.

-Fatti vedere!!.- dicendo queste parole indietreggiò leggermente, urtando qualcosa.

Una bara porpora.

Sbiancò leggermente, era una bara piccola, adatta, solo… solo per un bambino.

Si portò una mano alla bocca, non sapeva per quanto il suo stomaco avrebbe retto.

Guardò con più attenzione ciò che la circondava. Oltre a quella c’erano altre quattro piccole bare, una viola, un’altra gialla-verde poi blu ed infine arancione.

Sentì dei brividi gelati salirgli lungo la schiena.

-Lalaalaala-lalala e se il buio ancora dura, possiam solo aver paura.-

Quella canzone l’aveva già sentita (Pubblicità di un film di poco tempo fa, un horror NdA)

La voce era proprio alle sue spalle, sentì un alito gelido sulla pelle.

Ecco, adesso avrebbe dovuto girarsi, girarsi e vedere chi era la proprietaria di quella voce.

Sì, però…

Ok, adesso o mai più.

Si girò di scatto, incrociando gli occhi con la proprietaria di quella voce che… che era alta quanto il suo pugno!

-Buon giorno Doremi, ti stavo aspettando.-

La rossa osservò attentamente l’essere che aveva di fronte, aveva le fattezze di una ragazza, viso ovale, frangetta regolare, capelli lunghi e mossi da un vento inesistente, fucsia, occhi rosa, maliziosi, sulla schiena facevano capolino quattro paio d’ali e indossava un top e un paio di pantaloncini che le attivavano al ginocchio, alla vita aveva un fiore dalla forma e dalle sfumature vagamente conosciute e ai polsi e alle caviglie una sfera fucsia… e piccole orecchie a punta.

-E… E TU CHI DIAVOLO SEI!!-

-Oh, ma che cattiva che sei! Non mi saluti neanche, e pesare che io ti aiuto sempre.- il tono aveva una punta di malizia mal celata che fece arretrare la streghetta.

-I-io non ti ho mai vista prima!-

-Sicura?- le era a due centimetri dal volto, poi sbatte le alette e si avvicinò al polso destro della ragazza.

La principessa guardò la piccola attentamente… quei fiori… e le sfere.

-Ma… ma tu, TU sei il MIO gingle set.-

-Oh, finalmente ci sei arrivata! Non ti facevo così sveglia, sai?- tono di constante presa in giro.

*goccia Doremi*

Ci mancava solo un gingle set sarcastico in un cimitero.

-Ma… ma dove mi trovo?-

-Ohi, che cosa vuoi che ne sappia io?!- sbottò annoiata.

-Tu ti trovi qui!-

-Anche tu!-

-Questo è vero- ammise Doremi.

-Comunque siamo in un cimitero…- iniziò la… ma che cos’era esattamente?

-Questo lo sapevo anch’io!-

-Fammi finire!! Dicevo, siamo in un cimitero, ma non in uno qualsiasi, qui albergano ciò che erano i sogni, le speranze, la felicità di…- la piccola creatura si bloccò di scatto, girandosi ad osservare l’albero, non sembrava che avesse alcuna intenzione di continuare.

-Di…?-

-Lascia perdere.- sbottò la piccola, no, non ancora.

-Ma tu che cosa ci fai qui, dopotutto sei un gingle set…-

-Oh, certo, io sono uno strumento per la trasformazione e per fare magie- sbottò quella parecchio irritata:- ma sono anche un folletto!- e si indicò le orecchie a punta.

-Ah-ah – ok, quella giornata non era destinata a finire, perfeeeetto.

-Allora, io e le mie compagne siamo qui, loro dormono… a parte una, la sola che è stata risvegliata, quella blu.- disse pensierosa.- Non ho la più pallida idea perché ci troviamo qui, so solo che ti devo far entrare in quella zucca dura una cosa che tu sai già.-

-E cioè?-

-Che nessuno nasce malvagio ^.^ -

-Eh? Questo lo so, ma…- di colpo l’ambiente intorno a lei cambiò.

Era tutto nero… logico, teneva gli occhi chiusi.

Li aprì lentamente e con enorme fatica… la sua camera.

Si tirò di scattò a sedere, sbattendo contro qualcosa… qualcuno.

-Scusa Alex.-

-Fa niente.- mormorò il ragazzo sfiorandosi la spalla colpita. –Tu, come stai? Eri svenuta…-

-Sì- sbottò imbronciata:- Il mio gingle set voleva parlarmi.-

Alex inclinò leggermente la testa di lato, con un enorme punto interrogativo che faceva la sua comparsa sopra.

-Lascia perdere, non ne ho capito molto neanch’io, mi sono solo ritrovata in una specie di cimitero…- iniziò pensierosa.

-ma che posto allegro.-

-Sì, lo so, Mike, per favore, non interrompermi… Mike?!?- si girò verso la finestra, da dove sentiva provenire la voce.

Ed ecco i due maghi arrampicati sul tetto.

-M-ma che ci fate qui.- balbettò la ragazza avvicinandosi ai due per aiutarli ad entrare.

-Oh, non lo so, non chiederlo a me, parlane con tua madre.- sbottò Mike accettando l’offerta d’aiuto della ragazza prendendole la mano… però era strano, non la guardava negli occhi, ne lui ne Xander.

-Va tutto bene?-

-Mhm.- innervosito da quella domanda perse leggermente l’equilibrio, facendola quasi cadere.

-Impedito.- ghignò Xander… e cadde per terra.

-Da che pulpito.-

 

Tornò in fretta nella sala del trono, dove sapeva di trovare il suo signore.

Sì, sapeva che non avrebbe dovuto disturbarlo, in quell’istante si stava preparando ad invocare il potere di una formula complicatissima, ma essenziale per i loro piani.

Bussò all’enorme portone.

-Avanti.- la voce era arrabbiata ed infastidita.

Senza pensarci due volte la ragazza entrò.

-Chiedo scusa per l’intrusione, mio signore.-

Il signore oscuro era evidentemente sorpreso di trovarsi lì proprio lei, ma si riprese in fretta:- Che cosa c’è?-

-I due maghi, Xander e Mike.-

-Sono andati via?-

-Sì.-

-Perché non li hai fermati?!-

-Chiedo scusa mio signore, ma quando stavamo per iniziare lo scontro un forte vento li ha avvolti portandoli fuori dalla mia portata.-

-Vento? Capisco, il drago… non importa, ce la faremo anche senza di loro, adesso va dalle truppe, aspettano solo te per iniziare l’attacco, ma prima passa nella nostra infermeria per le bruciature.-

La ragazza sussultò in modo quasi impercettibile, si era accorto anche di un dettaglio tanto futile?

La osservava davvero così attentamente?

-Sì, mio signore.-

Quando Spell richiuse la porta alle sue spalle, Abyss sbuffò sconsolato, questo era un notevole ostacolo per i loro piani, ma niente di così insormontabile.

Al contrario, forse questo cambio di frontiera così improvviso poteva anche giocare a loro favore...

Il tutto stava in come sfruttare le situazioni che si sarebbero venute a creare…

Scosse la testa, annoiato, dopo, queste cose così futili dopo, prima aveva un lavoro da fare, doveva seguire la procedura, la stessa grazie a cui avevano annientato quello stupido ordine di luce e buoni sentimenti… peccato che non avessero avuto il tempo necessario per procurarsi una spia all’interno di quel sistema di stupide donnicciole (Muori NdA).

 

-Maestà che cosa sta succedendo?!?!?!- chiese Majorin preoccupata.

Esplosioni, tuoni e fulmini, incantesimi… ecco con cosa qualcuno stava bersagliando l’intera capitale del regno delle streghe, solo il palazzo non veniva toccato…

La regina Jhò era affacciata al balcone e osservava terrorizzata il paesaggio che si estendeva sotto di lei.

Il suo regno.

La sua gente.

Le persone che amava…

Sfere di energia colpivano indiscriminatamente, senza alcun riguardo per bambine o vecchie.

Quello era l’inizio della loro fine.

 

Ed ecco che anche questo cap è finito, nn lo posso mettere tra i miei preferiti, ha qualcosa di strano che non... non so, mi è strano >.<

Questo dovrebbe l'ultimo capitolo di quelli una volta alla settimana... più o meno, non so, se ce la faccio prima di gennaio mando anche il 28^^ mentre adesso sto lavorando al 29 (che mi sta facendo penare un po')

Ma cmq... ah, per i risultati ai vostri voti su Doremi potete leggere la riposta a Aky mi sono fatta il conto ^O^

 

Kris:Vedere che succede? Mi sa che di cose da vedere ce ne sono state XD e ancora... ^^ grazie per il commento ^O^

 

devil: Fa niente se ti ha preceduta, grazie per il commy...

 

red flower: mhm... mi sa che devo proprio preparare quelle medaglie! Un altra sopravvissuta alla-lettura-di-tutti-i-cap-di-questa-fic complimenti ^O^!! (*goccia Alex* Non capisco se sulle medaglie scherza o fa sul serio... NdAlex Quando ti chiederà in che metallo è meglio farle inizia a preoccuparti, prima lascia perdere, è una delle sue solite pazzie NdRuy -___-*** solite pazzie, eh? Vabbè che è vero, ma il restetto verso i superiori che fine ha fatto? NdA Perchè? C'è mai stato? NdRuy Ruyji, vieni qui NdA No, grazie^^'' NdRuy).

 

crazy fog: grazie del commy ^OOOOO^ (<-- NdA che con arco e frecce in mano cerca di beccare Ruy).

 

daffy: grazie anche a te della recensione ^O^ sono felice che continua a piacervi^^

 

angelica: come sopra ^OO^ grazie 1.000... Peccato(<-- ha mancato Ruy per un soffio).

 

tocchi: eccoti accontentata, spero ne sia valsa la pena^^

 

M.D.: come sopra ^O^ e sopra ancora... ehi! Ma che fine ha fatto il mio arco.... ALEX, RIDAMMELO!!! (<-- sguardo assatanato)

 

giuly: ma benvenuta anche a te tra le lettrici di questa storia ^O^ sono felice che la mia storia ti piaccia^^... mhm con te ci sono due sostenitrici di Alex in più ^O^ green eyes ringrazia (grazie NdAlex_che_parla_da_lontano Daaaai, avvicinati ^-^ *ghigno satanico* NdA Fossi matto, sei in vena di massacri NdAlex Sono solo allegra ^O^ NdA Il che è anche peggio ç_ç NdAlex ^------------------^ NdA)

 

marilisa: un genio? Magari la mia prof di mate la pensasse così^^ grazie del commy ^O^

 

Doremi-chan: ahhh fosse per me... (è per te NdAlex mhm, più o meno, ci sono anche i voti di tutti... NdA che non sai se rispettare o no NdRuy Esigenze della trama NdA Seeee come no! NdMike ma è una coalizione?! NdA Sì! NdXander Oddio NdA) grazie del com

 

Aky: tesori? Quei due.... ahahahahahahahahah (<-- Non riesce più a smettere) ehm, ok, mi ricompongo effettivamente Mike con il suo bel flauto traverso può anche sembrare un tesoro, ma Xander XD XD XD XD (-__-** NdXander) Lirin? Possibile... come è possibile che la spia sia Mesgi, o una qualunque altra strega sconosciuta ^-^ un secondo... a-angioletti mpf ç_ç (<-- per tentare di non ridere come una deficiente le lacrimano gli occhi).

Muahahahahah per Hanna dovrai aspettare un po' ma tranquilla, non è morta ^-^ (<-- simil sorrisetto del genere, *ci ho pensato, ma mi serve*) per carità , io adoro Hanna-chan, ma se ho bisogno di uccidere qualcuno non mi faccio troppi scrupoli, in una fic su bey blade ho fatto una strage, dei personaggio nuovi che avevo inserito ne sono sopravvissuti sono un paio e dei vecchi ho fatto fuori il mio preferito ^__^''''''''''''

Sono felice che l'incontro tra Kayoko e Ruy ti sia piaciuto^^ adoro quella ragazzina, è così dolce *_*.

Mi dispiace per la tua punizione, comunque non credo ti sia finita male^^'' da me alle scuole medie per una piccolissima discussione con una prof un mio compagno è stato sospeso per un paio di giorni, immaginati ^O^.

Cmq, ecco a te i risultati delle votazioni^^

Xander: 0

Ruyji: 0

Akatuki: 3

Tetsuya: 5

Alex: 14

Mike: 19

Il voto di ogni persona è stato contato una sola volta, se ha votato due personaggi i voti sono stati contati entrambi

 

Bob: problemi per un libro? Capisco, capita, a noi il prof d'Italiano ci ha lasciato da fare per le vacanze una tesi di storia sul mondo arabo di almeno 30 pagine... +__+************************* ... ah, adesso ho capito i caratteri di Aky e Iko °___°... ehmbhè sono  felice (più di prima) che averle fatte andare d'accordo almeno su qualcosa ^O^. Grazie del commy ^__^

 

Iko: Mamma, mia, avevo immaginato che la maggior parte dei nuovi commentatori fossero dei vostri amici, ma non pensavo che sarebbe riuscita a convincere così tante persone *__* grrrraaaazie Aky ^O^. Ti devo un grosso favore^^. Grazie anche a te Iko per il comm, sono felice che il nuovo capitolo ti sia piaciuto, spero che questo non ti abbia delusa^^.

 

Mang_Wontolla_sgf_ : Mhm, sono felice che anche apollo piaccia ^O^ anche se è un po' strano^^'''' (grr NdAbyss_che_tenta_di_fulminarlo -__-'''''' NdA) mhm e pensare che è il bibliotecario del palazzo, stare dietro a tutti quei libri gli avrà fatto male^^''''. grazie a entrambi el commento ^O^

 

alissa: ci hai azzeccato in pieno ^O^ i cattivi e tutti gli altri sono pazzi ^OOOOOOO^ benvenuta anche a te tra i lettori di questa storia^^ grazie del commy^^

 

Meggy: Non sei la sola a pensarla così (su Doremi e Mike) a quanto si vede dai voti, uhm...chissà... grazie mille del commento ^O^.

 

elefantinoesuberante: non male l'idea di riaprire un paio di vecchi manicomi, ma metterli tutti lì? Nello stesso palazzo? Insieme? Il dificile sarebbe riuscire a trovare un medico che si prendesse la responsabilità di curare questi pazzi... un medico che riuscirebbe a sopravvivere almeno due giorni XD XD.

Il compito in classe di greco? Lasciamo stare, il prof poi ha avuto la bastarda idea di darci i voti l'ultimo giorno di scuola... mi ha rovinato mezza mattinata, dico mezza perchè poi ci sono state le votazioni di un concorso che c'è a scuola da 28 anni... ^OOO^ il mio disegno è arrivato primo ^O^ su più di 20 disegni ^O^ targa più un piccola premio in denaro ^O^. Sono ancora euforica^________^.

 

Ania: mi dispiace, non ce l'ho fatta ad aggiornare prima é.è ho avuto le prove per una recita che c'è stata ieri e che mi ha tenuta molto impegnata (se pensi che per rispondere a tutte queste recensioni sono al computer da più di un ora ti basta per capire perchè per mettere un cap mi ci vuole tanto tempo é.è, Scusa ancora e grazie del commento^^

 

Sayoko: ma dai, non scusarti, capita di non poter commentare subito, non me la prendo mica, l'importante è che mi facciate sapere il vostro parere riguardo alla storia^^ sono felice che lo scorso cap ti sia piaciuto ^O^.

 

Mirai: grazie anche a te del commy, sommersa dai compiti, eh? non sai quanto ti capisco ç_ç.

 

Nemesis: Bhè, sì, sono cattivi un po' strani, ma di solito non creo mai personaggi completamente "neri", ma, del resto, non creo neanche personaggi completamente "bianchi"... non so se mi sono spiegata bene, ma il cattivo assoluto non mi riesce bene^^''' solo un pers che c'è in questa fic ma che non si è rivelato ancora per quello che è mi sta venendo "nero" come si deve... il traditore della luce é.è. Grazie del comm ^^

 

Sikky: ciao ^OO^ era un po' che non commentavi, ben tornata^^ cmq... bhè, non mi è difficile ricordare tutti i personaggi, sono abbastanza diversi tra loro, quindi diciamo che spiccano tra i miei ricordi^^ ... bhè è ovvio che succeda sempre qualcosa di nuovo, siamo ormai alla fine (forse non arriva ai 32 capitoli, io vorrei finirla con il 30°), grazie del commy.

 

maryangel: non mi dispiacerebbe scrivere qualcosa su quei due, mi diverte parlare di loro, ma non so come inserire questi pezzi nella storia é.è... mhm, magari faccio una One shot e la metto separata dalla storia ^O^, non è una cattiva idea... grazie del commy e dell'idea.

 

Goodbye

 

LightAngel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** Decisioni ***


Decisioni

Decisioni

 

Capitolo 28

L’avanzata dell’esercito oscuro era inarrestabile, ormai era impossibile scorgere i meravigliosi colori arcobaleno del cielo.

Pesanti e nere nuvole avevano coperto il cielo dai colori dell’arcobaleno.

Creature nere e informi distruggevano tutto ciò che sfioravano, ormai i prati fioriti tanto famosi e rigogliosi del regno erano quasi tutti morti a causa del male che aveva contaminato il terreno, e i pochi che si erano salvati dall’avanzata di quelle creature non erano sfuggiti ai lapilli e alle piccole colate di lava che fuoriuscivano da delle crepe nel terreno.

Raffiche di vento sradicavano gli alberi secolari, tanto preziosi per le streghe.

La gente era nel panico.

-Maestà che cosa dobbiamo fare? Mandare aiuti per la popolazione?- chiese Majorin.

La regina strinse i pugni talmente forte che le nocche le diventarono bianche- no –

-Come?-

-Hai capito benissimo, NO, prima di tutto dobbiamo pensare a proteggere il giardino delle rose, senza di esso, la nostra fine è alle porte.-

-Perché adesso non lo è?... scusi mia regina, non so che cosa mi sia preso…-

-Non importa, ma adesso esegui gli ordini.-

La strega fece il solito inchino e si avvicinò alla porta per raggiungere l’esercito e impartire i comandi, ma quando ebbe appena socchiuso la porta si blocco:- Quindi dobbiamo abbandonare la nostra gente?-

La regina restò in completo silenzio, chi tace acconsente.

-Mi scusi se mi permetto, ma credo che stiate facendo un grosso sbaglio, a che cosa serve proteggere i fiori se poi non ci sarà nessuno a proteggere ed accudire le streghe che ne nasceranno?- e uscì dalla stanza.

La regina si piegò su se stessa, come sottoposta ad un’atroce tortura, lacrime amare iniziarono a rigarle il volto.- Lo so, ma non abbiamo altra scelta.-

 

Spell guardava con occhi vuoti ciò che la circondava.

Le creature d’infimo ordine avevano distrutto tutto prima del loro passaggio, quindi la visuale che si apriva al suo sguardo era… era di morte totale, la più completa e grottesca.

Ma a lei, tutto quello non faceva nessun effetto.

Vedeva i membri del suo esercito ghignare compiaciuti.

Fece una smorfia.

Non ne capiva il perché.

-Sai Spell, dovresti farti coinvolgere un po’ di più.-

-Non rientra tra i miei compiti.- era stata DarkBlue a chiamarla in causa.

DarkBlue… e lei che in un primo momento aveva trovato strano il SUO di nome.

Alla fin fine non le era finita poi così male.

Spell = incantesimo.

Dopotutto non era quello ciò che era? Un semplice incantesimo.

Con la coda dell’occhio vide DarkBlue allontanarsi.

-Dove stai andando?-

Un ghignò poco rassicurante incurvò le labbra della ragazza, prima di rispondere.

 

Doremi sbuffò esasperata osservando quei quattro,.

Appena arrivati si erano stabiliti in camera sua, dopodichè non avevano più fiatato.

Ancora un po’ e sarebbe esplosa.

*tic nervosi by Doremi*

-Che cosa sta succedendo?- tono tranquillo e rilassato.

Silenzio.

-Che cosa sta succedendo?- tono leggermente contratto dalla rabbia e leggera aurea porpora intorno alla ragazza.

Niente.

-Che cosa sta succedendo?- ormai ogni cosa, maghi compresi, levitavano allegramente per la stanza.

*gocciolone di dimensioni bibliche dei quattro*

-neko-chan, calmati^^’’’’-

-Piccola, su dai rilassati.-

-Dai, forsa un po’ di torta con panna e fragole…-

-XANDER!!-

-Era per dire…-

L’energia intorno a Doremi non faceva che aumentare.

-Non lo sappiamo neanche noi che cosa sta succedendo, solo che c’è qualcosa di strano, che non quadra con tutto il resto, è più che altro una sensazione!-

In sfondo Xander, Alex e Mike con le bandierine con la faccia di Ruy facevano il tifo.

*goccia by Ruyji*.

-Va bene.- borbottò la ragazza chiudendo gli occhi e tentando di calmarsi.

Xander socchiuse leggermente gli occhi, modulando il tono di voce e scegliendo attentamente le parole:- L’ordine oscuro sta attaccando il regno delle streghe, se non ci sbrighiamo a fare qualcosa sarà perduto.-

Per fortuna che aveva fatto attenzione alle parole che usava, altrimenti…

Doremi si portò una mano sul cuore, mentre le pupille le divennero piccolissime.

-C-come…?-

Occhiataccia a Xander, che non si rese conto di nulla, o forse, semplicemente fece finta di niente, sapeva perfettamente che non c’era tempo da perdere.

-Sì, e le truppe sono comandate dal subordinato più potente del cap… ex-capo, lo… la stessa che si è presa cura di mpf.- Non potè continuare che Mike gli chiuse la bocca.

-Zitto.- lo disse talmente piano che Xander riuscì a capirlo solo seguendo il leggero movimento delle labbra del collega.

-Di?- anche Alex e Ruyji affiancarono Doremi in questa domanda.

-Nessuno in particolare^^’’’’- poi si fece più serio che mai:- Secondo la procedura standard d’assedio, quella che sicuramente useranno e che, a quanto ne so, fu usata anche per l’ordine della luce, deve essere gettata una barriera di massimo livello intorno al territorio da conquistare, in modo che le loro truppe possano entrare, ma non i rinforzi per il regno sotto attacco… però, solitamente, non ne hanno neanche il tempo, si tratta sempre, o quasi di attacchi lampo.-

Doremi socchiuse gli occhi, cercando di assimilare in fretta tutte quelle parole.

-Dobbiamo andare lì.-

I quattro si bloccarono di scatto ad osservarla.

-O meglio, io andrò lì, forse non riuscirò a fare molto, non ho molta esperienza o pratica con i miei poteri, ma tengo troppo a quel regno e alle persone che ci vivono per lasciarle a loro stesse.- sfiorò i gingle set che aveva ai polsi, ancora non sapeva neanche trasformarsi…

Nessuno nasce malvagio

Forse, ma quelle persone lo erano diventate e lei non le avrebbe lasciate fare del male a coloro che amava.

Eufonia.

Lala, Malissa, la Regina, Majotourbion, i membri del consiglio, l’esaminatrici, la dottoressa…

Hanna.

Loro erano solo alcune delle persone che voleva e che avrebbe protetto.

-Avviso mia madre di quello che sta succedendo. Poi vado.-

Aveva già aperto la porta, quando la voce di Alex la bloccò.

-Poi ANDIAMO.-

La principessa si girò di scatto verso di lui, di loro.

-Precisamente! Sono d’accordo con mio fratello!! E poi… ho un conto in sospeso con quelli del mio vecchio ordine, giusto, Mike?!-

-Certo!-

-Mhà, io come Alex devo portare a termine il mio compito di guardia del corpo, quindi…-

La streghetta fece ai quattro uno splendido sorriso:- Grazie.-

-Dai sbrigati, non abbiamo tempo da perdere.- sbuffò Mike.

Ne lui ne Xander erano abituati a qualcuno… mbhè, qualcuno come lei!

Ehhmm, poche sono le persone pronte a qualcuno come lei^^’’.

La ragazza fece una veloce corsa verso la stanza dei genitori.

Nel frattempo i quattro restarono nella stanza, ad aspettare.

-Xander, che cosa stavi dicendo quando Mike ti ha interrotto?-

-Mbhè, ecco…-

 

DarkBlue guardò annoiata le streghe che aveva di fronte, uff, delle pivelline.

E la barriera che avevano innalzato?

Ridicola, anche una bambina mortale sarebbe riuscita ad annientarla.

Vedeva il terrore negli occhi delle streghe che avrebbero dovuto tentare di fermarla.

Impudenti.

A lei dovevano solo rispetto, avrebbero dovuto venerala.

Già, adorarla come la loro salvatrice, sì perché lei avrebbe salvato il suo popolo da quelle sciocchezze come l’amore, il bene, il rispetto e quelle stupide leggi.

Sì, lei era la salvatrice.

Creò una sfera d’energia nella mano destra e fece per lanciarla contro le streghe… non ce ne fu neanche bisogno.

Fifone.

Le persone codarde come quelle non meritavano di vivere.

Pazienza, avrebbe pensato dopo a quelle, prima la barriera… mhm… forse per quella avrebbe dovuto perdere un po’ di tempo…

 

Il primo Ministro la stava guadando con occhi sgranati e la capiva.

Fino a neanche mezz’ora prima era uscita da quella stanza tutta allegra e adesso…

“Stanno attaccando il regno delle streghe, se non ci sbrighiamo getteranno il sigillo e saranno perse”.

-Ma Doremi, tu come…?-

-Fidati di me.-

Anya la guardò per qualche istante dritto negli occhi, più seria che mai, poi lentamente annuì.

-Vado a radunare l’esercito.-

-Grazie.-

-Non, c’è bisogno che mi ringrazi- sorrise:- dopotutto sto solo ubbidendo ad un ordine della mia Hipe (principessa).-

Doremi annuì lentamente.

Il ministro e suo padre sparirono nel regno.

Velocemente ritornò nella stanza dove ad aspettarla c’erano i suoi quattro amici, ma…

 

-Diamine… come facciamo? Di certo useranno l’ostaggio come arma contro Doremi.- era la voce di Alex.

-Sì, il punto è questo, come facciamo a combattere evitando che la principessa debba…- Ruyji non finì la frase, per lui come per gli altri quattro non ce n’era bisogno.

-Non lo so, ma rapire Hanna… che gesto meschino.-

-I maghi dell’ordine oscuro sono meschini.- *goccia Mike*

La strega si portò una mano in prossimità del cuore.

No, non era possibile.

Non poteva essere vero.

Non la sua Hanna.

Lei non centrava niente in tutta questa storia, era ancora una bambina…

Che cosa centrava una bambina in questioni di stato?!?!

Una rabbia incontrastata, totale, le fece ardere gli occhi.

Non era la prima volta che se la prendevano con una bambina, ma…

Ma Hanna non avrebbero mai dovuto toccarla.

Se ne sarebbero pentiti.

Questa era la sua ultima parola.

Il suo gingle set vibrò leggermente, ma non ci fece neanche caso.

Chiuse gli occhi e si teletrasporto nel regno delle streghe, alla reggia.

 

Maghi oscuri.

La prima cosa che vide.

Creature oscure.

La seconda.

Sangue.

La terza.

Un mago dell’ordine delle tenebre fece per colpirla, ma lei, con un gesto della mano lo scaraventò nel muro alla sua destra, lo vide muoversi leggermente, ma la botta era stata troppo forte e presto ricadde a terra, svenuto e non tutto intero.

Che distruzione…

Si piegò leggermente in avanti ed iniziò a correre, doveva trovare la regina, e il più presto possibile.

Corse fino alla sala del trono, niente.

Diamine!

Anche se aveva continuato a regnare dopo la distruzione del suo cristallo fatato la regina aveva perso molti dei suoi poteri!

Era vulnerabile, a quest’ora forse era… era…

Scosse freneticamente la testa, NO, neanche per scherzo.

-REGINA!! MAESTA!!!-

Forse… che si fosse recata nel giardino delle streghe?!

Quel luogo rappresentava la vita, il futuro del regno, quindi…

Si bloccò di scatto, cercando freneticamente una finestra, se solo… solo…

Eccola!

Scavalcò il davanzale e, concentrandosi, fece apparire tra le sue mani una scopa.

Va bene, ormai a grandi linee sapeva levitare, ma era meglio non rischiare, non in quella situazione, non in guerra…

 

-Ma quanto ci mette Doremi?!- sbottò Mike al limite della sopportazione.

-Troppo.- Alex aveva un brutto presentimento…

Ruyji uscì in fretta dalla stanza.

-Ma dove va?-

-Ah, non lo so.-

Xander restò in silenzio, fermandosi ogni tanto ad osservare il fratello, mamma mia quanto erano simili.

Passò qualche minuto, poi la porta si aprì di scatto per poi richiudersi con un tonfo.

-Non è in casa.-

-Come?-

-Doremi, non è qui, in casa c’è solo Bibì che dorme.-

-Che dormiva.- alla porta apparve Bibì preoccupata:- E di grazia, voi chi siete?-

-Ehm.- *goccia Mike*

-Maghi.-

-Xander, monosillabico coma al solito, eh?-

-Mike, non è il caso, lascia perdere l’ironia.- Alex non sapeva che pesci prendere.

Un leggero odore di fumo si propagò per la stanza.

Ruyji con un sigaretta tra le labbra stava guardando il cielo dalla piccola finestrella della stanza:- Bibì, in parole povere, casini.-

*gocciolone di gruppo*

-Bibì, torna a letto, per favore. Adesso noi dobbiamo andare, non c’è tempo.-

-Ma…!-

-Niente ma- Xander, con un leggero spintone l’aveva fatta finire fuori dalla stanza.

*ri-goccia di gruppo*

E i quattro sparirono.

Bibì con una spallata aprì la porta.

-EHI TU!! SEMI VAMPIRO CHI…!! Spariti grr… o,ma questa non gliela perdono!- tornò di corsa in camera sua per cambiarsi.

Era il caso di fare una visitina alle altre ragazze…

 

-Maestà!!- ed eccola, lei, la grande regina, riversa sul pavimento, con il petto macchiato di sangue:- Dottoressa Yuki!!-

Corse da lei e le prese dolcemente una mano:- Regina…-

-Non, pre-preoccuparti… io…- respirava e parlava a fatica.

-Non si preoccupi adesso l’aiuto io-

-Lascia stare… n-non fare sciocchezze e… e a-ascoltami…-

-Si fidi di me, l’ascolterò dopo, quando sarà guarita.-

-Allora puoi stare fresca! Questa qui tirerà presto le cuoia!-

Doremi si girò di scatto verso colei che aveva parlato.

Una figura incappucciata in blu scuro, poco più bassa di lei, non ne distingueva i lineamenti, ma era una ragazza, ci avrebbe messo una mano sul fuoco.

-Sei stata TU?!?!? SEI STATA TU A FARE DEL MALE ALLA REGINA!?!?!?!-

L’incappucciata batte le mani annoiata:-Oh, ma  che perspicace! Non l’avrei mai detto!!-

Gli occhi di Doremi erano di fuoco.

-Dodò!-

In una luce rosata la piccola fatina fece la sua comparsa.

-Proteggi e tieni in vita sua maestà.-

-Sì, ma tu…-

-Io devo sistemare una questione…-

-Oh, non sarai arrabbiata, vero?- disse la ragazza in tono finto spaventato.

La stava prendendo in giro.

-Precisamente.-

-E adesso che c’è? Mi farai la bua?!-

Doremi la guardò con occhi arrabbiati.

-Oh, non guardarmi così, mi fai paura.- non si rese conto d’aver fatto un passo indietro, qualcosa nella rossa le faceva tremare le gambe, ma nascose la sua paura dietro all’ironia.

-Questa paura è niente in confronto a quella che proverai adesso.-

-Oh, avresti coraggio, di fare del male a me, mammina?-

La strega in rosa si bloccò di scatto, doveva aver capito male.

Mammina?

Ma cosa…?

Ghignando l’incappucciata si sfilò il cappuccio.

La principessa sgranò gli occhi, mentre le pupille le si ridussero ad un puntino.

Sentì le gambe cederle.

-Ha-Hanna!!-

 

Kayoko, come gli altri, si stava guardando freneticamente intorno, preoccupata.

-Scusi Ministro, ma dove ci sta conducendo?-

-Al giardino delle streghe.- disse Lirin con un sorriso.

-Come mai?-

Il cielo nero e il freddo che da pochi minuti si erano improvvisamente alzati non facevano presagire nulla di buono… quel giorno avvennero dovuto dare l’ultimo esame, dopodichè sarebbero diventate delle streghe a tutti gli effetti.

Però, Mota e Motamota?

Poi era ancora presto per un nuovo esame!!

Ma se lo diceva la loro guardia del corpo…

-Non lo so neanch’io, ho ricevuto un messaggio dalla mia collega, non ricordo se l’avete mai incontrata, comunque si chiama Mesgi. Ah, sì, dicevo che mi è arrivato un messaggio da parte sua dicendo che avrei dovuto recarmi con voi al giardino delle streghe. Ordini dall’alto! A quanto ne sa viene direttamente dalla nostra principessa!- si vedeva che era molto allegra.

-La principessa?- chiese Tetsuya cercando d’immaginarsi questa qui…

Sarà di sicuro una viziata, snob, con la puzza sotto il naso, molto femminile e maniaca delle buone maniere, con abiti sempre costosi e di marca… un brivido gli attraversò la schiena… come mai questa principessa gli ricordava tanto Reika?

Ma neanche Erika scherzava…

Oddio.

-Però… io ero convinta non, come dire…? Bhè, che non aveste nessun regnante, solo un primo ministro.- osservò Marina.

-Le cose sono un po’ diverse, ma vi spiegherò tutto, non temete.- quel sorriso li tranquillizzò molto… anche se per poco, visto che una creatura oscura si parò di fronte a loro.

Il ministro fece apparire il suo bastone con un fascio di luce d’orato, poi lo mosse lentamente facendolo arrivare in parallelo con il volto.

Senza una ragione ben precisa il mostro scappò via.

-Waho.-

La donna si limitò a fargli un bel sorriso e continuare a camminare:- Dai, altrimenti arriveremo in ritardo…-

 

-Bibì, è notte fonda, che ci fai qui?- tutte le ragazze la guardavano mezze assonnate, adesso che finalmente erano riuscite a prendere sonno ecco che sentivano qualcuno bussare.

Ma non bussare alla porta, come avrebbe fatto qualsiasi persone normale, No, ma alla finestra!

-Sta succedendo qualcosa di grave dalle streghe e dai maghi!- esclamò con il fiatone.

Si era dovuta arrampicare sul tetto, non poteva mica suonare il campanello come se niente fosse! Sarebbe venuta ad aprire la madre di Lullabi e allora…

-E tu come lo sai?- chiese Sinfoni di colpo sveglia.

-Uno, me lo ha detto Ruy prima di andare lì con Alex e due che non conosco. Due: mia madre, mio padre e anche Doremi sono spariti da un momento all’altro.-

Era sincera, questo era ovvio, glielo leggevano negli occhi.

Poi, perché mentire?

-Il ministro ci ha detto di non avere contatti con il mondo delle streghe e dei maghi…- iniziò Lullabi facendo sgranare gli occhi a Bibì.

-ma, conoscendo Doremi ormai sarà nei guai fino al collo, è la sua specialità, quindi…- continuò Sinfoni.

-quindi andiamo, l’amicizia viene prima di tutto.- concluse Melodi.

-Sinfoni! Dai trasformati!- disse allegramente Mindy.

-Eh?! Che centro io!?!-

-Su, dai, let’s go!-

-No, non se ne parla!!-

Bibì si limitava ad osservare la scena con un enorme *gocciolone* sulla testa.

 

-Oh, ma allora adesso ti ricordi di me!- disse ironicamente la figlia della regina delle rose.

-Hanna, ma cosa…?-

-Una volta tanto stai zitta, facendo un favore a tutti!!- sbottò irata la piccola strega facendo sussultare la madre:- Quando ero nel mondo degli esseri umani non facevi che starmi dietro, in modo quasi assillante! Tu e le altre, ma poi? Poi appena ne avete avuto l’occasione vi siete liberate di me!!-

Doremi non ci poteva credere, in quegl’occhi… occhi che erano sempre stati così caldi adesso leggeva solo odio e rancore.

Che fine aveva fatto la sua piccola?

-Mi odiavate, e non guardarmi così! Tu e le altre apprendiste mi odiavate così tanto da rinunciare anche al vostro sogno di essere streghe e alle vostre fate!- poi si batté una mano sulla fronte in un gesto teatrale:- oh, ma che sbadata! Voi NON avete rinunciato al fatto di essere delle streghe o alle fate! Nooo, voi adesso siete di nuovo delle apprendiste, come ho fatto a non pensarci prima?- il tono era passato velocemente dall’irato all’ironico, ma il suo sguardo era ancora colmo d’odio.

-No, Hanna, ma che dici, noi ti…-

Ma la bionda non la fece finire:- Oh, certo! Hanna, noi ti vogliamo bene, I love you! Ma fammi il piacere! Se mi avresti voluto così bene non ti saresti liberata di me così tante volte!!-

Doremi si rimise in piedi e tentò di fare un passo verso di lei, per farla ragionare, ma un’ondata d’energia la fece cadere all’indietro.

-Non provare a muoverti.- sibilò:- Sta ferma e osserva quest’ordine morire!-

Corde di luce avvolsero il corpo della rossa impedendole ogni movimento, riusciva a mala pena a respirare.

-E adesso…- levò al cielo il suo cristallo fatato… ma era diverso da come Doremi l’aveva visto l’ultima volta, non era più di quella bella tonalità argentea, ma adesso era un grigio cupo, quasi nero, lo stesso colore delle nubi che in quell’istante stavano oscurando tutto il cielo.

Il cristallo iniziò a sprigionare una nube nera e densa che si avvicinava sempre di più al giardino delle rose, ma ad un certo punto si fermò, come ostacolato da qualcosa… si bloccò ad osservare Hanna, intorno a lei si stava sprigionando sempre si più una energia macabra e oscura che stava mettendo i brividi alla rossa.

-ADESSO!!- l’urlo della biondina fu accompagnato ad uno strano rumore, come di vetri che vengono infranti.

La barriera protettiva era stata rotta.

Doremi osservò con occhi pieni di lacrime la figlia adottiva, non aveva altra scelta…

Chiuse gli occhi, concentrandosi, e le fune che la tenevano legata esplosero in mille schegge d’orate, con un piccola corsa precedette Hanna e le sbarrò la strada.

-Mi dispiace, ma non puoi passare.-

-Oh, quindi avrai il coraggio di combattere contro di me? Di farmi del male? Ma che bella madre sei!-

La strega in rosa non disse niente, non sapeva se lei lo possedeva, quel coraggio.

Ma non si sarebbe arresa.

No, non avrebbe abbandonato così la sua Hanna, ne ora ne mai.

Anche se le sarebbe costato la vita.

 

-Scusi, ministro Lirin, manca molto?- era ormai il decimo mostro d’ombra che scappava via… o era l’undicesimo?

Uff, ormai avevano perso il conto.

La donna si girò per guardarli in volto:- Non preoccupatevi, siamo quasi… ma cosa…?-

Lirin vide i suoi protetti cadere sul pavimento addormentati.

-Un incantesimo.- osservò con voce fredda, ritornò a guardare di fronte a se, e vide una figura, una strega, sembrava che prima d’iniziare ad attaccare aspettasse che si girasse.

-Cavalleresca come al solito, eh, Mesgi?-

-…- la donna la stava osservando con occhi freddi, gelidi, non suoi.

Era pronta a combattere.

 

Poco lontano da questo luogo, dove sembrava che anche sono un soffio d’aria potesse far precipitare le cose…

Spell osservava attentamente coloro che fronteggiavano l’esercito del suo ordine.

Maghi e streghe dell’ordine della luce.

Feccia.

Era sorprendente come in pochi minuti avessero riunito il grosso dell’esercito… si vedeva che qualcosa del genere se lo aspettavano.

Pazienza.

I loro soldati erano pochi in confronto ai loro, troppo pochi per vincere.

Per ora era tutto immobile.

Nessuno dei due aveva dato il via allo scontro e per ora si limitavano a guardarsi in modo cagnesco.

Lei e il primo ministro dell’ordine della luce alzarono il braccio destro quasi in sincronia.

Abbassandolo avrebbero dato iniziò alla battaglia.

Un sorriso maligno le incurvò le labbra.

Pochi, quel giorno, sarebbero tornati a casa e avrebbero potuto narrare di quello scontro che già si preannunciava sensazionale e… unico.

Sensazionale e unico…

O almeno, così lo definiva una creatura delle tenebre.

 

Bene, sono spiacente d’informarvi che la votazione è stata completamente e inesorabilmente annullata, all’inizio era nata come una cosa carina, tanto per inserire una love visto che me la chiedevate, ma adesso basta!

Non accetto che qualcuno provi a prendermi per il c**o come passatempo natalizio, mi scuso per non avere interrotto prima questa storia, ma sono stata fuori questi ultimi giorni e non mi sono potuta avvicinare al computer.

Vedrò di fare in modo per cancellare le false recensioni, almeno le più ovvie, chiedo scusa ai recensori seri e alle persone che tenevano davvero a questo sondaggio e alla sua lealtà.

E infine: per la love story?

Nel seguito, se lo scriverò.

Ringrazio i veri commentatori, per questo cap niente risposta alle recensioni, sono troppo nervosa e per essere fini inca**ata.

Al prossimo capitolo, che è ancora da terminare.

 

Ps: Auguri a Kris e crazy fog e a tutto BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO!!

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Capitolo 29
*** Il Marchio ***


Il Marchio

Il Marchio

 

Capitolo 29

Mike si appoggiò una mano sulla bocca per reprimere dei colpi di tosse:-Ruyji, ma si può sapere dove siamo finiti?!- tutto ciò che li circondava era terra arsa e nera, il cielo era coperto da nuvole scure e cupe.

-Questa è l’entrata alla capitale del regno delle streghe…-

Lo disse a voce talmente bassa che gli altri lo sentirono appena, ma lo sentirono.

Quella, l’entrata al regno?

Ma era impossibile!

Quello era un posto sempre coperto da stupendi fiori colorati, un luogo che un mago oscuro DOC avrebbe definito nauseante!

E adesso…

-La guerra è già iniziata, sbrighiamoci.- sibilò Xander.

-Mike, Xander, voi che siete ex maghi oscuri, da dove avreste iniziato se avreste dovuto amministrare la distruzione di un intero regno?-

Mike guardò il fratello dell’amico, embhè, sapeva ragionare:- dal nucleo, credo.-

-Effettivamente il regno della luce fu colpito direttamente in una parte “vitale” cioè la capitale e la famiglia reale…-

-Qual è il nucleo delle streghe?- chiese Ruyji riflettendo ad alta voce:- Domanda retorica, qui le streghe nascono dai fiori, quindi per averle sotto controllo basta avere dalla loro la prossima guida, e già l’hanno, Hanna, quindi adesso devono uccidere la regina che è per adesso sul trono e distruggere i fiori che non solo assicurano una discendenza alla famiglia reale, ma anche la sopravvivenza del regno.-

Alex annuì:- Avendo Hanna dalla loro e riuscendo a piazzarla sul trono è possibile (per non dire certo) che riuscirebbero ad impossessarsi legalmente, per modo di dire, del regno.-

*goccia Mike e Xander*

-Mi sa che si sono dimenticati di noi -_-‘’’ -

-Di noi e del fatto che non è il momento di fare salotto.-

Alex batte il pugno sul palmo aperto della mano:- Ok, si va nel giardino della vita!-

Ruyji si girò verso i due in black:- Che aspettate! Non abbiamo tempo da perdere a fare salotto!-

-Giusto^^.- rincarò Alex avviandosi.

-Faccio un parricidio.- ringhiò Xander.

 

Un sorriso maligno si disegnò sulle labbra di Hanna:- Sai, distruggerti potrebbe anche essere divertente, se non fosse che sei troppo debole per sperare anche solo di resistere pochi minuti contro di me…-

-Non dovresti sottovalutare le persone.-

-Oh, ma che paura!!- il suo tono di voce era dicostante presa per i fondelli:- Ti ricordo che sono la strega più potente di tutto il regno delle streghe!-

La biondina fu avvolta da una luce nera e partì all’attacco.

-Basta.-

Qualcosa si frappose tra le due principesse.

Una regina.

Hanna fu respinta indietro da un potente incantesimo, da un’energia così particolare che solo una persona era capace di amministrare in tutto il regno.

-MajoTuorbion!-

L’ombra di un sorriso curvò le labbra della streghetta.

Forse la sua fortuna non era sparita completamente…

-Doremi, è meglio che ti allontani.-

-No, io resto, questo è un mio dovere! Non posso lasciarla sola.- disse la ragazzina serissima.

-Non sare-

-Ci sono anch’io!- ed eccolo apparire con il suo manto bianco e l’enormi orecchie.

-Paho?-

-Sì^^-

Hanna, annoiata iniziò a catastale una sfera d’energia, quella scenetta… scenetta, non sapeva neanche come definirla, forse la parola esatta era stupida, o mediocre o… noiosa e scontata.

Una dice va via, si rifiuta e poi appare il personaggio a sorpresa, piuff, disgustoso e di cattivo gusto.

-Doremi, va via.-

-NO.-

L’ex regina aprì bocca per contestare, ma non era proprio destino che parlasse.

Cinque luci apparvero dal nulla, per poi schiantarsi nel terreno, sulla destra al giardino delle streghe.

Silenzio.

*vari tic nervosi by Hanna*

La biondina fece sparire il mantello nero e la sfera d’energia, apparentemente senza ragione.

-Ahio!! Sinfoni, sei una pessima strega.-

-Piano con le offese. Dovreste ringraziarmi per avervi dato un passaggio!-

-Sì, hai ragione, Sinfoni, grazie per averci quasi uccise.-

-LULLABI!!-

-Ma che ho detto -.^ -

*goccia delle apprendiste.*

-_-‘’’’’’’’’’

Un sorriso nervoso e leggermente folle incurvò le labbra della principessa delle streghe.

Sembrava quasi che tutte le sue madri si fossero messe d’accordo per prenderla in giro.

 

-Oh, mia cara, avresti dovuto fare più attenzione alle persone di cui ti circondavi, la nostra povera e defunta regina avrebbe dovuto fare più attenzione… e pensare che tu eri uno dei pilastri del regno… ma che peccato, non sai quanto mi dispiace d’averti uccisa.-

-M-maledetta.-

-Allora non sei ancora morta?! Complimenti, non ti facevo così resistente, ma poco tempo e non dovrò più preoccuparmi di te. Sai, in tutti questi anni ho sempre temuto che tu te ne accorgessi, che avresti semplicemente fatto due più due, invece...- e la strega scoppiò in una sgradevole risata, la risata di una folle.

E mentre tutto questo avveniva gli apprendisti dormivano tranquillamente, come se niente stesse accadendo.

 

Dopo dieci minuti buoni finalmente le apprendiste riuscirono a rimettersi in piedi e videro ciò che stava succedendo.

-Doremi? Hanna? Ma cosa…?-

Una strana luce attraversò per pochi istanti lo sguardo della piccola strega.

-Sinfoni, Melodi, Lullabi, Mindy, Bibì! Doremi e l’ex regina sono impazzite, hanno condizionato anche Paho!- lacrime argentee e apparentemente sincere sfiorarono il volto della ragazzina, corse verso le ragazze e si rifugiò tra le braccia di Sinfoni:- Hanno anche ferito la regina! Dodò fa in modo che nessuno la possa aiutare… ho tentato di fermarle ma sono troppo forti!-

Sinfoni osservò con occhi sgranati una tra le sue migliori amiche.

Possibile che Doremi avesse fatto tutto questo?

-Doremi, tu…?-

-No, certo che no!! Non farei mai niente del genere.-

No, non ci poteva credere

Hanna, la sua Hanna, la stava mettendo contro le sue migliori amiche.

Doveva essere un brutto sogno, tutte quelle ultime settimane dovevano essere solo un incubo, niente di più…

Peccato che il dolore che sentiva infondo al cuore era reale, autentico.

-Ed io perché dovrei mentire?!- ribatté Hanna.

-Perché non sei in te! Perché i maghi oscuri ti hanno condizionata!-

Le streghe guardarono stupite la rossa, eppure… eppure sembrava lei, ma anche Hanna.

Non riuscivano, o forse non volevano scorgere quell’ombra nera che intaccava i begl’occhi della bionda.

-Non è vero, è te che hanno condizionato!! I tuoi poteri non sono forti quanto i miei è logico che hanno scelto te, che sei più facile da manovrare!-

-E l’ex regina?- incalzò Doremi:- Lei non è anche più potente di te e di me messe insieme?-

-Un tempo, forse, ma ormai…-

Doremi scosse freneticamente la testa, non sapendo come ribattere…

Che situazione…

Adesso doveva anche dimostrare a qualcuno di essere sana di mente, ma possibile mai?!

Dall’altra parte le ojamado dovevano ammettere che da un po’ la loro leader era strana, con la testa sempre tra le nuvole, sfuggente e sembrava che stesse sempre nascondendo qualcosa.

Ma… erano state con lei fino a poche ore prima, ed era in se…

Però, anche Hanna, sì, il suo modo di parlare era un po’ cambiato, va bene, ma dopotutto era una anno che non la vedevano, quindi…

Che brutta situazione…

Melodi sussultò leggermente, poi sorrise:- Maestà, regina…- e fece un passo verso la donna sorretta dalla fata:- chi è stato a ferirla?-

Hanna strinse leggermente i pugni, no, a lei non aveva pensato… dopotutto ormai dovrebbe essere morta…

Maledetta Melodì!

La regina socchiuse leggermente le labbra… riusciva a mala pena a respirare, ma doveva, prima che succedesse l’irreparabile.

Una freccia nera colpì la regina vicino al cuore.

Le apprendiste, Paho e la regina, sgranarono gli occhi, no… non era… non poteva…

Doremi, con gli occhi imperlati di lacrime si girò verso colei che aveva scagliato la freccia.

Un’altra figura incappucciata…

-Ma quelli dell’ordine oscuro sono FISSATI con i mantelli?!-

-Dodò!!- non era il caso (-_-* Nda-addio-suspense).

-Chi sei?!- sibilò Doremi avvolta in un aurea parecchio preoccupante.

La figura inclinò leggermente la testa versi destra, fece un inchino e poi si decise finalmente a parlare:-Il mio nome è Spell, membro dell’ordine oscuro.-

-Perché l’hai ferita!- gridò Bibì correndo incontro alla regina.

-Ostacolo.-

-Viva la grammatica.- borbottò Lullabi (-_-** NdA-NdRegina).

“esseri umani, fanno battute idiote nei momenti più drammatici” e come dar torto alla povera Spell?

La creatura oscura chiuse gli occhi annoiata.

Chiacchiere inutili.

Da un po’ aveva notato che spesso i maghi e le streghe amavano dilungarsi… come le scrittrici.

Una freccia di fuoco per poco non colpì l’emissario delle tenebre.

Si girò di scatto per osservare chi aveva osato…

-Spell, va via.-

Ed eccoli, tutti e quattro lì, pronti a combattere per adempiere alla loro missione.

Proteggere la principessa.

Spell sorrise leggermente, ma in un modo che li fece rabbrividire tutti.

Fece scivolare via il mantello, pronta a combattere.

Doremi sussultò osservando la sua avversaria… sembrava… sembrava una bambola.

La pelle di porcellana con i lunghi capelli castani a boccoli che facevano da contrasto con il resto del corpo, occhi scuri, quasi neri e due labbra rosse.

Indossava un vestito… un vestito da bambola, in stile Gothiclolita nero con poche rifiniture bianche che le stava benissimo con il fisico minuto e dolce che la ragazza si trovava.

-La burattinaia.- mormorò Xander serissimo.

-Mhm?-

La burattinaia? Sinceramente solo Mike e Spell capivano che cosa intendesse.

-Lei è la subordinata preferita del nostro ex capo, sotto ogni punto di vista, potente, anzi, potentissima direi, può controllare i movimenti delle persone come se niente fosse.-

Un sorriso divertito incurvò le labbra di Hanna, ma nessuno se ne accorse.

Quei due maghi erano giusto quello che le serviva.

Si strinse più forte a Sinfoni.

-Quei due sono dei maghi oscuri!! E Doremi è con loro, che altra prova vi serve?-

Sinfoni abbassò la testa e strinse a se Hanna.

Era ovvio, non voleva crederci, ma non poteva ignorare ciò che stava accadendo.

Doremi era una loro nemica.

Dovevano combatterla, non avevano nessun altra scelta, ne andava nella loro vita… ma…

Lei era stata per anni la loro Leader!

Sì, è vero, non lo avevano mai detto a parole, ma era una cosa implicita, ovvia come il sole che sorgeva ogni mattina.

-Ascoltate.- iniziò Mike, ma per tutta risposta Lullabi portò i gingle set al volto, pronta a colpirlo se avesse fatto anche un solo passo verso di loro:- Mamma mia ma che allegria! E voi sareste delle streghe della Luce? Ma che ordine di mer-

-Miiiiiiiike!!-

-Dai Xander è vero!-

Xander fece per aprire bocca ma una gomitata ben decisa di Alex gli fece cambiare idea.

“Non capisco… non vedono il pericolo che incombe non solo su di loro, ma ovunque? Come fanno a scherzare come se nulla fosse? Incoscienti.”

Ormai la regina del regno delle streghe era al limite, il suo spirito non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto, il suo spirito, sì, ma soprattutto il suo corpo.

Ne era consapevole.

Stava per morire… ma l’irrealtà di quella scelta… dio, dopo tutto che quelle streghetta avevano passato non potevano finire per combattere le une contro le altre… no, non proprio a causa di Hanna.

Sentì dei passi, qualcuno stava venendo verso di lei… qualcuno, sì, ma chi?

Vide la fatina sussultare, per poi distendere il volto in un leggero sorriso:- Doremi, non riuscirò a tenerla in vita ancora per molto…è stanca.-

Incurante degli sguardi, che sapeva ormai fissi su di se, fece per inginocchiarsi accanto alla regina.

-Doremi, non muoverti.- mormorò Sinfoni creando una sfera d’acqua per poi rivolgerla verso… contro la ragazza.

-Stammi a sentire.- sibilò la ragazza osservando l’amica con uno sguardo indefinibile, fuoco e ghiaccio uniti in una sola cosa.

I presenti ingoiarono a vuoto… Spell esclusa che inclinò leggermente la testa verso destra, incuriosita, ma… sì, c’era qualcosa di strano, quella ragazzina era strana.

Le sensazioni che le dava erano strane.

-… non m’interessa che cosa pensate di me, non è un mio problema se credete che sono una vostra nemica o chissà cosa, l’aiuterò, qualsiasi cosa accada.- la sua voce era contratta dall’ira e il sorriso sparito dal suo volto.

Non era la Doremi che erano abituati a vedere tutti i giorni.

Adesso era l’apprendista che era stata pronta a tutto per salvare Hanna, che si sapeva imporre, la ragazza che sapeva che cosa fare e decideva.

Nel gruppo scese il silenzio più assoluto… era strano.

Sembrava che anche i rumori del combattimento, così vicino a loro, fossero stati attenuati.

Ma… qualcosa, un nuovo suono attirò l’attenzione del gruppo.

Passi.

Lenti, incerti, stanchi.

Qualcuno si stava avvicinando a loro.

Senza aspettare niente e nessuno la rossa s’inginocchiò davanti alla regina delle streghe.

La donna cerco di muoversi, come se fosse spaventata… e in effetti lo era.

Ma non per se stessa… se Doremi avesse provato a guarirla, anche lei…

NO, non lo avrebbe mai permesso.

La apprendiste notarono la paura sul volto della regina, ma mal la interpretarono, mentre un sorriso di vittoria incurvava leggermente le labbra di Hanna.

Ma c’era qualcos’altro a cui pensare, prima di tutto.

-M-ministro Lirin, oh my god!- Mindy si avvicinò preoccupata al ministro del suo ordine.

Aveva i vestiti strappati in più punti e il corpo ricoperto di ferite e sangue.

Sembrava appena uscita da uno scontro all’ultimo sangue e che avesse vinto per poco.

-Gli apprendisti… Mesgi… lei… ve ne prego a-aiutatemi.-

La donna cadde malamente a terra.

Viva?

Forse.

Morta?

Possibile.

Pericolosa?

Chi lo sa?

Mindy e Bibì le si inginocchiarono accanto, in modo che ricordava ironicamente la posizione che aveva assunto Doremi accanto alla regina.

La rossa, in quel momento, non aveva neanche fatto caso all’entrata in scena del Ministro, aveva altro per la testa.

Aveva già guarito… ma mai coscientemente.

Il suo era stato solo un semplice istinto.

Amicizia, affetto, senso di giustizia.

E, adesso… ?

Le appoggiò le mani sulla ferita, concentrandosi.

Niente.

Non sapeva se c’erano parole giuste da dire, particolari formule o rituali comunque sia lei non  conosceva niente del genere.

 

L’autrice si mette le mani nei capelli:- Eccheccacchio, come diavolo adesso la sblocco sta situazione ><.-

*goccia di tutti i personaggi*.

 

Poco lontano da quel miscuglio di maghi e streghe, di verità e bugie qualcuno si stava godendo la scena… con un pacco di pop corn fra le mani.

-Uff, ma la musica di sottofondo dov’è?! In una scena così drammatica manca la musica?! E siamo anche nel regno della musica?!?!? Non è giusto ç_ç –

Il “personaggio misterioso” prese un altro pugno di pop corn e se li mangiò tutto giulivo.

-Ohh, ma che masochista quella rossa^^ facendo così muore pure lei^^-

Da nulla appare una mega lattina di cocacola:- Uh, ma quei quattro che fanno le belle statiune? Mhà hanno bisogno di una svegliata… oh, ma guarda chi c’è lì.- un ghignò gli piegò le labbra:- sempre più interessante^^-

 

Esasperata, Doremi chiuse gli occhi, lasciandosi condurre dall’istinto.

Una luce rosata avvolse le mani della streghetta, e mentre le ferite più leggere iniziavano a guarire quelle più profonde persistevano.

Non ci riusciva.

Non riusciva a curare quella che per lei era stata una guida per tanto tempo.

Sentì lacrime di rabbia salirle al volto.

No, non poteva finire così.

Senza pensarci due volte Bibì si avvicinò alla sorella maggiore, avvicinando i suoi bracciali.

-Non scherzare, se mi aiuti rischi la vita, io no.-

Le apprendiste, Hanna per prima le guardavano trattenendosi quasi dal respirare.

Io no.

Io usando la magia non rischio la vita.

Ma chi si credeva di essere?

Spell chiuse gli occhi, sospirando leggermente, doveva andare a fare rapporto… questa “novità” sarebbe piaciuta al capo, ne era certa.

In un soffio d’aria sparì nel nulla…

 

… per poi riapparire poco lontano.

-Tesssoro, ti sono mancato?-

-Apollo, che cosa stai facendo?- il suo tono atono non tradiva curiosità o altro, forse una leggera irritazione.

-Mi godo la scena.- disse alzando il pacco di pop corn e la bibita.

*goccia Spell*

Senza aggiungere altro la ragazza se ne andò.

Quello era un branco di matti.

Tra demoni, maghi e streghe c’era da perdere il lume della ragione.

 

Sinfoni, senza pensarci un istante di più si avvicinò alla principessa.

Doremi alzò leggermente lo sguardo, i suoi occhi color cioccolata incontrarono quelli azzurri dell’amica.

Non leggeva fiducia.

Non era ancora convinta della sua “bontà”, ma…

-Non so ancora se posso o no fidarmi di te, ma qui c’è in gioco una vita, sai quello che stai facendo, te lo leggo in faccia, quindi…- senza dire altro s’inginocchiò di fronte all’amica.

Melodi, Mindy e Lullabi le raggiunsero.

Hanna guardò stupefatta le streghe…

Come potevano abbandonare così Lirin?

Loro… loro non avrebbero mai fatto niente del genere!!!

Non avrebbero mai abbandonato qualcuno per qualcun altro!!!

Poi le guardò negli occhi.

E capì.

Stavano rispondendo a qualcosa, un richiamo.

 

Stava morendo, lo sapeva perfettamente.

Aveva lottato, ma aveva perso.

Era stata sconfitta proprio quando doveva vincere, non per se stessa, ma per LUI.

Lo aveva visto solo un paio di volte… era un ragazzo un po’ scontroso, ma con una testa dura da essere snervante.

Il suo mondo sarebbe crollato.

Ma lei non poteva arrendersi.

Era uno dei pilastri… sapeva quello che sarebbe successo nel prossimo futuro e doveva agire.

Doveva fermarla.

Tentò di alzarsi… no, non ce la faceva.

Non poteva lasciare tutto così.

No, mai.

Sussultò leggermente… dei passi.

Un ombra oscurò la sua visuale.

-Ma tu chi… ?-

-Ti aiuto io. Devi portare a termine la tua missione, ricordi?-

-Io… sì.-

 

-PRESTO!! Altre truppe sul fronte orientale!- il primo ministro non sapeva più da che lato sbattere la testa.

Per quanti maghi e mostri uccidevano o, nelle migliori delle ipotesi, sigillavano, altri prendevano il loro posto.

Diamine!

Eppure era certa che il loro non fosse un attacco preparato!

Una cosa dell’ultima ora.

Si abbassò di scatto, per evitare una sfera di energia oscura.

-Ministro, abbiamo bisogno di rinforzi.-

Si girò velocemente osservando la strega che le aveva parlato, lunghi capelli verde acqua e occhi d’argento. Indossava un lungo abito argenteo, la sua uniforme da apprendista.

-Lo so Hikari, ma non c’è nessuno che può venire ad aiutarci, siamo NOI i rinforzi.-

Hikari restò in silenzio… c’era qualcosa che non la convinceva nel tono del boss… ma, non aveva altra scelta.

Crederle e sperare che sapesse qualcosa che avrebbe salvato tutti quanti.

 

-Che facciamo?- sibilò Xander annoiato:- Le belle statuine?-

-Per ora non possiamo fare niente.- il sorriso che Ruyji aveva sulle labbra era oltremodo snervante.

-Non è che tu sai qualcosa che noi non sappiamo? Eh, Ruyji?- Mike gli si avvicinò minaccioso, ma il tricolore non fece una piega.

-Io so quello che sai tu, solo che rifletto.-

-Stai dicendo che io non lo faccio?-

Il ragazzo fece spallucce, con un sorriso talmente angelico sulle labbra da fare schifo.

E mentre quei due erano pronti al massacro Alex e Xander da bravi fratelli e amici di quei due… prendevano scommesse.

L’ex regina li guardò con un sorriso nervoso sulle labbra.

Chissà se avevano capito che in quell’istante si stava facendo la storia?

-Hanna?-

Paho si era avvicinato lentamente alla strega bianca:- per favore…-

-Cosa?- sibilò la piccola, guardandolo dall’alto in basso.

-Torna in te.-

-Io sono già me stessa.-

-Non è vero e lo sai!-

-Sicuro?- disse la piccola maligna.

-Sì!- disse l’elefantino quasi urlando la risposta.

La figlia della regina delle rose inclinò leggermente la testa verso sinistra… uhm, allora quello non voleva proprio capire.

Iniziava a venirle il dubbio che fosse proprio stupido di suo o, semplicemente, non volesse aprire gli occhi.

Aveva tentato di abbattere la barriera che proteggeva i cancelli del giardino per distruggere le rose… era così difficile da capire?

Volevano essere così ciechi da rischiare la vita?

-Senti, orecchie a sventola del cavolo perché non ti sposti e mi lasci fare il mio lavoro, eh?-

-Hanna…?-

-Oh, ma non si ci metta anche lei! Ma perché non va a disperarsi sulla tomba del suo povero maritino defunto, eh? Così magari la finisce di rompere chi non la vuole sentire tutte quelle cretinaggini sul bene, l’amicizia e quelle cose lì!-

Fece per sorpassarla, ma l’ex regina la bloccò per un polso.

-Si può sapere che cosa ti hanno fatto?!-

-Lavaggio del cervello- disse Mike interrompendo per pochi istanti la disputa con Ruyji.

-Ma da dove?!- sbottò Hanna pestando i piedi per terra.

Non ne poteva più!!

Non facevano che parlare, bla bla bla.

Riempivano la testa di una persona con così tante chiacchiere che è logico che quella cedesse, solo per levarsele dai piedi tutti sarebbero disposti a cedere!

 

La regina socchiuse gli occhi, intorno a lei avvertiva una strana energia… era qualcosa di caldo e dolce.

Come il delicato profumo delle rose che spesso, d’estate, sentiva nel suo castello.

E come se una mano invisibile tracciasse un antico disegno, sul terreno apparve una stella a cinque punte chiusa in un cerchio d’orato.

Dapprima il marchio era piccolo, appena accennato, fiacco pronto ad essere cancellato dal minimo soffio di vento.

Doremi allontanò le mani dalla ferita della regina, si sentiva… strana, intontita, come se qualcuno stesse guidando i suoi gesti.

Per pochi istanti fu certa di vedere quella strana creatura che aveva incontrato nel cimitero, sotto i petali dell’albero di ciliegio.

E le sorrideva, con gli occhi che brillavano di una strana luce.

La principessa si portò le mani vicino al cuore, lasciando risplendere la sua anima.

Un esplosione di luce avvolse tutto e tutto.

Il simbolo sul pavimento si allargò, crebbe fino a sfiorare gli angoli più oscuri del regno delle streghe.

Le acque, trasformate in macchie nere dall’ordine del male, divennero e cristalline e qualcosa, nei loro fondali, iniziò a risplendere di nuova luce.

Come una leggera pioggia primaverile dal cielo iniziarono a cadere fragranti petali di rosa.

Il marchiò è tornato a splendere.

Il passato sta per tornare.

Ma tutto ciò è già scritto nei piani del destino?

O è solo una pallida speranza destinata a spegnersi?

 

Il professore stava spiegando per la centesima volta un semplice teorema ad una sua compagna, che, evidentemente, doveva essere ritardata per non capirlo.

Sentì come una calda carezza sfiorargli il volto.

Sussulto e si girò verso la finestra.

I suoi occhi, unici nel loro genere, si bloccarono guardando il cielo.

-Ma cosa…?-

Il cielo aveva cambiato colore, era scuro… ma com’era possibile?

Era ancora presto!!

Cinque colonne di luce attraversarono il cielo.

Cinque pilastri le cui estremità formavano una stella a cinque punte.

Lontani, ma vicini.

-Eh-ehm-

Impallidì leggermente, uffa, per una volta che guardava fuori dalla finestra!!

-Sì, prof?-

-Se non è di troppo disturbo la pregherei di seguire la lezione.-

Allora, le vene pulsanti sulla fronte di quello erano… uhm cinque! Le aveva anche contate!

-Poi non capisco che cosa ci sia di così interessante fuori!- sbottò il professore guardando fuori dalla finestra:- non c’è niente di strano, quindi, guardi la lavagna!-

Socchiuse leggermente la bocca, restando silente.

Sembrava che i suoi compagni fossero dello stesso avviso del prof, anche se proprio di seguire non se ne parlava.

Loro… loro non vedevano?!

Sembrava che fuori stesse per scoppiare il finimondo e loro non vedevano NIENTE di strano?!

Che diamine stava succedendo?!

 

Ho deciso! Questo è il penultimo cap ^OOOOOOOO^.

Sinceramente non so come fare per concludere tutto in nel trentesimo, ma 30 mi piace come numero, quindi…^^’’’

Questo cap mi ha fatto penare, non sapevo come far coincidere tutto ><, senza contare la sparata finale *ghigno satanico* e il fatto che ho davvero poco tempo per mettermi al computer... e adesso...

 

Doremi-chan: grazie per i complimenti^^

 

Aky: sì che è un vizio^^. Hanna? Dopo questo cap qualcuno mi odierà, mbhè, dopotutto complicare la vita alle princ mi piace e poi a inizio cap Alex e Ruyji hanno spiegato perchè Hanna è stata rapita (del genere: non è stato solo per dar sfogo alla mia bastardagine^^). Mentre Lirin e Mesgi ^-^ <- *ghignò bastardo* vedrai...

Grazie per avermi avvisata per la storia dei commenti, purtroppo ce ne sono ancora parecchi fasulli, ma non ci posso fare niente ç_ç

 

Bob: "Che scopo ha fare tutto questo bordello?" Ecco, questa è la domanda che non smette di girarmi per la testa, tutto questo per una love story O.o ?! E dopo mesi ecco il nuovo cap^^'' e, come al solito l'ho tagliato in un punto ehm... interessante^^'''.

Mbhè, almeno per la battaglia finale rimane solo un cap, pensa se li dividevo in una decina^^'?

 

devil: una buffonata... la parola adatta^^. Sono felice che il cap ti sia piaciuto ^O^.

 

crazy fog: eh,  Hanna^^ sono felice che questa mia idea abbia riscontrato successo^^. 'azie del commento.

 

Kris: ah, non hai visto niente, Erika ha già cancellato quelle più ovvie, ma le altre le ha dovute lasciare ç_ç. grazie del commento.

 

Wontolla_sgf_ : masochismo mescolato a sadismo *ghigno* dimentichi la bastardagine^^. grazie del commento ^O^.

 

angelica: perchè ho interrotto il cap sul più bello? Ah, non so, certe cose sono più forti di me^^''. cmq se leggi la risposta al commento di Kris vedrai che Erika ha già agito^^.

 

Doremi-chan: ^^ sali su, alla risposta a Kris ^O^.

 

silvia: se non ti è piaciuta la parte degli insulti, mi sa che questo cap non ti è sceso molto giù^^''.

 

Mang ed elefantinoesuberante: shi ^O^ è una mia prerogativa ^O^. Una lista interminabile di domande? Ah-ehm prima o poi ve le dovrò dare le risposte, vero? ç_ç (del genere: ma a me non va T_T).

 

Sikky: la maggior parte delle recensioni sono già state eliminate ù_ù, ma molte Erika non le ha potute cancellare ç_ç. grazie del comm.

 

sayoko: presto o tardi dovrò mettere le risposte, lo so ç_ç e mi sa che la maggior parte saranno nel prossimo cap^^'

 

Ruimiko: grazie del com... sì, prima la situazione era molto peggio, ma non ci posso fare più  niente ç_ç.

 

red flower: più domande... ^^', quelle non mancano e non mancheranno mai, credimi^^. Se leggi alcune risposte precedenti vedrai che per la storia delle recensioni è stato già fatto qualcosa.

 

giuly: ma no che non vi odio ^O^, anzi^^ solo che, come hai detto, sono sadica ^OO^.

 

Jeky: allora, questo dovrebbe essere il penultimo capitolo, anzi, questo E' il penultimo cap. Effettivamente hai ragione nel dire che la love story si ridurrebbe a pochi cap, questa è una delle ragioni perchè ho deciso di metterla nel finale,  mi piacciono troppo le cose complicate e fare qualcosa tipo: "lo guardò negli occhi e si accorse di amarlo..." ma per favore ><. Grazie del comm.

 

Gaiardo:

Mike:- Cattiva con la piccola Hanna?-

Xander:- SOLO con la piccola Hanna.

Mike:- questa ce l'ha per vizio, altrochè =_=

A:- Ah-ehm^^' grazie del comm e zitti voi due ><

Mike/Xander:- ^^

 

Nemesis: Ma povero Tetsuya^^' dai, non avercela con lui, avrà fatto di tutta l'erba un fascio, ma spesso capita, poi non avendo mai conosciuto una vera principessa... capita di far correre la fantasia^^

 

Mirai: ehh, QUANDO lo scopriranno *ghigno bastardo* ...

 

Summer: XD XD Hanna esorcizzata... XD troppo forte, ma attenzione, staio facendo correre la mia fantasia XD. Spero che tu adesso stia meglio é.è

 

Cristina: Ah-ehm, non ho aggiornato proprio presto... ma ho aggiornato^^', l'importante è questo, no?

 

Ichigogi: grazie del commento.

 

Iko: sì, lo so che prima o poi dovrò darvi le risposte che cercate... ma dai, prima o poi lo farò ^O^.

 

eiden: *_* mamma mia quanti complimenti^^ grazie, sono felice che la mia storia ti piaccia.

 

la voce della verità:  mi dispiace che la fic non ti piaccia, ma scusa... allora, da principio la storia era semplice e banale, quindi secondo il tuo modo di ragionare sarebbe dovuta restare così? Quando mi vengono delle idee le prendo e le metto su carta, poi se a te il fatto che la storia si sia evoluta non piaccia... sinceramente questa è una di quelle critiche che non trovo costruttive.

 

Cho: ah, le virgole, la mia croce, prima o poi imparerò a metterle al punto giusto^^'

 

zakurochan: mamma mia quanti complimenti u//u per la love story non preoccuparti (  quando dicevi inserirla ti riferivi a quella, vero) ormai ho deciso che verrà inserita^O^, tranquilla ^^.

 

la voce della verità:- uno sono d'accordo, ognuno ha il diritto di dire la sua, ma calma^^''

 

zakurochan: ^^''' per fortuna che è finita qui^^''''''''

 

nelly: effettivamente all'inizio avevo già molte idee... ma adesso le cose si fanno sempre più contorte e ancora non sai cosa ho in mente per il seguito... dico solo che l'ultima parte di questo cap è un collegamento con il sequial -.^

 

Goodbye

Angel

 

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Capitolo 30
*** Adii ***


Adii

Adii

 

Capitolo 30

 

-Mhm…-

Qualcosa di caldo le stava sfiorando il volto, come un leggero vento primaverile che si portava con se tutti i profumi di quella stagione.

Ma non era il vento.

Era qualcosa di luminoso.

Ma non erano neanche i raggi del sole.

Stancamente socchiuse gli occhi.

-Ben sveglia, piccola principessa.-

-Doremi?- chiese piano la ragazzina dai lunghi capelli color dell’oro.

-No, non sono lei.-

Iniziò a focalizzare che le era accanto, il dolce volto ovale era incorniciato da dei lunghi capelli rossi di una tonalità così strana da renderla rara, eppure le era familiare, erano gli stessi in cui aveva affondato il volto non sapeva più quante volte, cullandosi nell’abbraccio di una mamma tanto dolce quanto giovane. Cercò i suoi occhi, per chiedere tacite spiegazioni e allora capì che, per quanto simili, quella non era la donna che l’aveva cresciuta, due splendenti occhi verdi le dimostravano che non poteva essere così..

-Chi… chi sei?-

-Ah, sono… qualcuno che non c’è più…-

-Come? Sei un fantasma?!- chiese la ragazza un pelino in ansia diventando improvvisamente lucida.

-Ah-ehm, non esattamente, ma il concetto è quello *goccia*-

La ragazza si tirò a sedere di scattò… peccato che quasi non le venne un mezzo infarto… era circondata, da… cioè, non era circondata…si guardò intorno perplessa, non era circondata da niente, se non energia, luce dai caldi colori del rosso e dell’oro.

-D-dove sono?- adesso ai lati del visto avevano fatto la loro comparsa due dolci lacrimoni.

-Dentro una colonna di energia.- esclamò tutta contenta.

-Dentro una cosa?- ripeté la ragazzina con un sorrisino nervoso sulle labbra.

-Un’enorme colonna di energia altamente distruttiva, ad essere sinceri.-

-Aaah-

La donna guardo la biondina muoversi un po’ a scatti… effettivamente avrebbe potuto essere un più, ehm… delicata. O, come le aveva sempre detto suo marito fino alla nausea, usare più tatto.

-Tranquilla, non siamo in pericolo.-

-Davvero?-

-Mbhè, io no, sono già morta, tu… non credo.-

-non credi?-

La rossa diede qualche colpetto di tosse per tentare di levarsi dall’impiccio… forse Damon aveva ragione con la storia del tatto… ma solo un po’, ovvio!

-Come non CREDI?!?!?!-

Forse un po’ più di un po’.

MajoMèlos iniziò a fare una delle cose che le riusciva meglio in assoluto: l’arrampicata sugli specchi.

-Ecco, solitamente nessuno sano di mente si avvicinava mentre veniva steso il marchio… non esiste un precedente, almeno uno che io ricordi, ma da quanto ne so chi si avvicinava troppo veniva distrutt- guardò l’espressione della piccola… ops, che cos’aveva detto? Ritentiamo:- Ma sono solo dicerie, dopo tutto senza contare che, il marchio non era MAI così esteso e potente. E po-

-Sono ancora viva?-

Le labbra della regina si piegarono in un dolcissimo sorriso.

-Sì-

-Per ora.- aggiunse sconsolata la piccola.

-Non ti farebbero mai del male, ormai dovresti averlo capito, tengono molto a te.-

-Chi… ? Ah, loro.. – Hanna strinse i pugni più che poteva:- Io… non volevo, ma…-

La donna si avvicinò alla piccola… dio, quella bambina era sua nipote.

Certo, non avevano un legame di sangue.

Ma era veramente una cosa importante?

No, certo che no.

Abbracciò la streghetta, proprio come avrebbe fatto una mamma:- Tranquilla.-

-Che cosa ho fatto…?- si strinse alla strega.

Strano… lei e Doremi avevano lo stesso calore, lo stesso profumo… ma la persona che le stava accanto era… fuggevole, fragile… composta della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Era solo l’ombra di ciò che era stata.

Una strega potente e buona.

Hanna si morse un labbro, conscia di avere il volto ormai macchiato di lacrime.

-Non sono arrabbiate con te, ti vogliono bene più che a loro stesse.-

-Ho cercato di distruggere il legame che le univa, ho quasi ucciso la regina e Doremi…-

-Non eri in te…-

Si scostò con foga dalla donna.

-E allora?! Non ero in me, e per questo posso essere perdonata come niente?! Ho fatto del male alle persone a cui tengo di più, che mi hanno sempre dimostrato amore!-

Ma se la principessa credeva di avere a che fare con una persona come tutte le altre… mbhè, avrebbe avuto una bella sorpresa.

-E quindi?- sbottò la donna portando le mani ai fianchi e iniziando a parlare con uno strano cipiglio autoritario:- Visto che hai sbagliato adesso dovresti compiangerti invece di dare una mano?-

-Ma… ma io…-

-Ovviamente, invece di rialzarsi restiamo sedute a terra nel dolce far nulla.-

Ecco, adesso anche Hanna si stava innervosendo, quella donna sembrava nata per farle saltare i nervi – non sapeva che, in molti, avrebbero giurato esattamente la stessa cosa.

-NO, MA CO CHE C-

-Con che coraggio? Non lo so, fatti tuoi, usa la tua faccia tosta.-

-Facile per lei, ne ha così tant-

-Di coraggio, sì!- ehm, come definire la donna se non gasata?

-No, di faccia tosta!-

-Ehi!!-

La biondina fece un ampio sorriso, voleva vedere la sua “faccia tosta”? Eccola!

-Impari in fretta.- stravolgendo tutte le previsioni della streghetta la rossa scoppiò a ridere.

“Lunatica”

-Sì- tubò tutta contenta:- lo sono.-

Ancora una volta lo sguardo della piccola era allucinato.

-Oh, adesso dobbiamo andare… fa attenzione.- il modo con cui la MajoMèlos cambiava tono ed espressione era… strano, preoccupante oserei dire. Fatto sta che adesso era seria, seria come raramente era.

-Attenzione a cosa?-

Hanna si bloccò, incantata da quel sorriso dolce, ma un po’ malinconico.

-Alle persone false che ti circondano.-

-Le pers… oh, no.- terrore, terrore allo stato più puro e terribile:-Loro non-

-Tenta di avvertirle, ma tutto accadrà molto in fretta, non ne avrai il tempo.-

-Tenterò- il sorriso della donna si estese ancora più, sì, la sua Doremi era proprio una brava mamma. Si piegò sulla biondina dandole un leggero bacio sulla fronte.

Un segno di buon augurio.

Hanna sussultò, si sentì attraversare da una scarica di energia incredibile… non aveva mai avvertito un potere simile.

- Chi è lei?-

Ma non ricevette mai risposta e la luce ingoiò ogni cosa.

 

Doremi scosse leggermente la testa…. Dio, le girava tutto…

Aveva la vaga impressione che il suo stomaco fosse pronto per andare a farsi un paio di giorni di vacanza al mare,così, tanto per fare qualcosa di diverso ogni tanto, senza rischiare la pelle… ma lo stomaco non aveva mica la pelle, no… ? E poi c’erano andate da poco, al mare ed ecco com’era finita…

-Ma che diavolo…?-

-Sinfoni?- Doremi socchiuse leggermente gli occhi, per cercare di vedere l’amica che aveva appena parlato.

Uhm, bianco.

Vedeva TUTTO bianco, come dopo che qualcuno ha la brillante idea di farti una foto con il flash a due centimetri dal volto.

Il massimo quindi.

-Doremi, sei tu?-

-Melodì?-

-Sì… Mindy? Bibì? Lullabi?-

-Presente.- sibilò Bibì strofinandosi gli occhi:- però vedo unicolor.-

-Pure tu?-

-Aha-

La principessa, innervosita, tentò di rimettersi in piedi… un profondo senso di stanchezza l’avvolse facendola ricadere rovinosamente al suolo.

-AHIA.-

Non bastava non vedere niente di niente, nooooo adesso non riusciva neanche a stare in piedi!!

-Doremi?-

Sbattè un paio di volte gli occhi, riuscendo a distinguere qualcosa… un ombra…

“L’ombra” in questione le prese dolcemente la mano, tirandola su, in piedi.

-Piccola, stai bene?-

-Più o meno… -

Sorrise, adesso riusciva a distinguere, anche se solo vagamente, i lineamenti del volto del ragazzo.

Si diede una veloce occhiata intorno.

Xander stava aiutando Bibì ad alzarsi, anche se non sembrava molto… ehm… incline a ricevere l’aiuto del bi-colore.

-Uhm, quel calcio deve aver fatto male.- doveva aver pensato a voce alta visto che sentì Mike reprimere una risata.

Sinfoni si era alzata ostinatamente da sola e adesso stava aiutando Melodi.

Alex stava tirando su Lullabi mentre Ruyji Mindy.

Continuò a guardarsi intorno, mentre un’idea terribile si faceva strada nella sua mente, ma soprattutto, nel suo cuore.

Hanna?

Dov’era finita la sua bambina?

Che quel raggio di… di neanche lei sapeva cosa le avesse fatto del male?

No, no, no, non era possibile… non…

Sentì Mike stringerle leggermente il braccio, alzò il volto su di lui che le indicò semplicemente le sue spalle… e si girò.

Lentamente, con il cuore in gola, tremando per il terrore, ma lo fece..

E la vide.

Addormentata fra le braccia dell’ex regina, tenendo Pahò con un braccio come se fosse il suo orsacchiotto preferito, i lunghi capelli biondissimi giacevano sciolti sulle sue spalle, leggermente mossi dal vento.

Le salirono agli occhi calde lacrime di felicità.

Stava bene.

Stavano bene.

Sentì una leggera pressione sulla spalla…

Alzò di scatto la testa e… la regina, con la piccola Dodò addormentata sulla sua spalla, le sorrise, un sorriso stanco, certo… ma un incoraggiamento, un ringraziamento, una rassicurazione, ma soprattutto un… che diamine sta succedendo?!?!

-Ehm… ecco^^’’’-

-Dopo- sospirò la donna.

-Dopo.- sibilarono le apprendiste.

-Certo.- l’avrebbero fatta a pezzi, lo sapeva.

 

-Ma cosa…?!-

Hikari si stava guardando intorno sconcertata.

Come tutti gli altri membri dell’armata della luce, del resto

Niente.

Dei loro nemici non era rimasto niente, forse erano fuggiti…

Ma nessuno di loro ci credeva veramente, sentivano nell’aria una strana energia, qualcosa di assurdamente potente e familiare. Qualcosa che finalmente era tornato a splendere, anche per loro.

Con passi lenti e stanchi si avvicinò al Primo Ministro:- Scusi lei sai cosa…?-

La donna si girò di scatto verso di lei, provocandole un mezzo infarto, e con un sorriso talmente luminoso e sincero da distruggere ogni preoccupazione la vide alzare l’asta magica al cielo:- E’ finita! Per questa volta ABBIAMO VINTO!!-

Ma, ahimè, non tutti erano della stessa idea.

C’era chi ancora non era disposto ad arrendersi e ad accettare una sconfitta, perché, questa volta, difficilmente se la sarebbe cavata con un sorriso e qualche lacrima da coccodrillo.

Hai voluto il potere?

Per un briciolo di energia hai distrutto tutti coloro che ti circondavano?

Bene, gioisci, perché ora che hai perso puoi farlo, puoi mostrare quel potere per cui hai venduto l’anima al diavolo.

Per cui hai ucciso.

Per cui hai deciso che non valeva la pena amare chi, invece, teneva a te con tutto il cuore.

 

-Sbrigati.-

-Aiutami.- sibilò la donna disperata.

-Vorrei, ma non posso, non questa volta, loro…-

-Sono sotto esame, ho capito.- mormorò esasperata, tentando di aiutarsi il più possibile con il suo bastone.

No… non erano lontane loro potevano… lei poteva…

Ancora poco, le bastava solo qualche minuto.

Pochi passi e sarebbe arrivata.

Pregando che non fosse tardi.

Perché per quanto quelle ragazze possano essere potenti un attacco alle spalle è letale, sempre.

Forse non per tutte loro, ma se poteva doveva riuscire a salvarne anche solo una.

Questa era la posta in gioco, vite con un grande avvenire destinate a brillare come stelle luminose nel cielo della storia.

 

E mentre anche le apprendiste tiravano un sospiro di sollievo qualcuno digrignava i denti, furiosa con quelle mocciose che si stavano mettendo fra lei ed il potere.

Nessuno doveva osare farlo.

Nessuno.

Con movimenti troppo veloci per essere quasi in fin di vita si alzò da terra.

Adesso basta.

Quelle insolenti si erano spinte troppo oltre.

E lei, ormai, non aveva più nulla da perdere.

 

Xander osservò esasperato quella bambinetta dai capelli rosa che gli ringhiava contro.

Dio, aveva solo detto che era meglio se tornava all’asilo!

Neanche l’avesse presa in giro, perché lui non stava scherzando.

Quell’infantilismo…

La mania di credersi sopra a tutti…

Il suo stesso modo di fare…

Lo irritavano profondamente.

Sorella della principessa o meno l’avrebbe volentieri vista in un deserto, mezza morta per disidratazione, il più possibile lontano dalla sua persona.

-Senti, mocciosa, modera i termini se non vuoi finire male!-

-Taci capellone! Non ho paura degli idioti come te!-

-Idiota?! Brutta mocciosa viziata, fa silenzio!-

Ma che disidratazione! Mangiata dagli sciacalli! Ecco come doveva finire!

Con la coda dell’occhio notò un movimento alle spalle della ragazzina, ma non se ne curò.

Era normale che una persona si alzasse da terra, no?

E mentre qualcosa gli diceva che doveva smuoversi, che c’era qualcosa di profondamente sbagliato, qualcuno realizzava una cosa molto pericolosa.

 

Quella mocciosa con li capelli rossi aveva un cuore così grande.

Così puro.

In che modo avrebbe sofferto di più?

Colpendola in prima persona?

Nh, ne dubitava. Certo, ucciderla sarebbe stato fantastico, ma terribilmente complicato e alquanto difficile – dubitava di essere abbastanza potente per osare una mossa del genere.

Volente o nolente la sua stessa magia l’avrebbe aiutata.

E poi un cuore tanto buono può essere distrutto in un solo modo…

Uccidendo qualcuno vicino alla sua anima, qualcuno sia una parte integrante del suo cuore

I suoi occhi azzurro cielo si posarono su una testolina di buffi capelli rosa…

Quella mocciosa era stata così irritante, e lei si era dovuta comportare così maledettamente bene…

Alla sua partner quel caratterino era piaciuto.

Ma lei non era quella stupida che non si accorgeva neanche delle cose più ovvie.

 

-Sbrigati!-

-Lo so, ma… io…- rallentò sentendo il sangue alle labbra.

-Mesgi, ti prego!-

 

-Brutto stupido di un ragazzo.-

-Stupido di un ragazzo? Ma che razza di offesa è, mocciosa? Non sai inventarti niente di meglio?- sogghignò Xander.

-Oh, ma sta zitto!- sbottò Bibì.

-Tsz, non prendo ordini da poppanti. Ed ora dai, da brava, torna a farti cantare le ninna nanne dalla mamma e lascia lavorare gli adulti, su!-

-Sei un-

Un lampo di luce azzurro sporco, come il cielo prima di una tempesta.

La terra squarciata in due distruggendo il poco che restava di quel campo fiorito.

E… due braccia calde che le cingevano la vita.

Eh?

Bibì sbatté un paio di volte le palpebre vedendo tutto… blu?

Il suo primo pensiero fu quello di essere stata di nuovo semi accecata, ma… quella sembrava stoffa.

Stoffa blu che si alzava a scendeva in modo ritmato.

Silenzio.

Sbiancando per il disgusto alzò lentamente il volto, posando gli occhi su un volto latteo incorniciato da morbidi capelli blu con alcune ciocche nere ormai sfuggite alla coda.

Ma come… come osava?

Aprì la bocca per dirgliene di tutti i colori, ma qualcosa la bloccò.

Non lo conosceva da molto, ma… quell’espressione d’ira e d’odio allo stato puro la fecero tremare fin nell’anima.

Ringrazio di cuore che non fosse rivolta a lei, ma a qualcuno che le era impossibile scorgere.

Tentò di girarsi, ma le braccia del ragazzo la tenevano stretta fin quasi a farle male…  sembrava quasi  protettivo.

Fece una smorfia al suo stesso pensiero.

Protettivo?

Quell’idiota?

Ma non scherziamo!!

-Xander.- sibilò:- Lasciami.-

Lui non rispose, si limitò a sfiorarla con lo sguardo, due occhi gelidi come il ghiaccio si posarono sui suoi rosa.

-Che… che cosa…?-

La tirò su di peso, senza lasciarla:- Va da tua sorella.-

-Ehi! Non pos-

-Bibì- ringhiò mentre una luce sinistra cambiava i suoi occhi:- Non discutere, vuole ucciderti e contro una strega potente come lei non avrai neanche il tempo di dire A.-

-Quale strega?!- chiese esasperata la piccola.

-Va da lei e basta.-

-Lo farei…-

-Bene fallo.-

Lo sguardo divertito della bambina lo fece rabbrividire, aveva un brutto presentimento:- Se mi lasci andare…-

Sbuffando come una locomotiva a vapore la mollò di scatto, conscio che questa figuraccia gliel’avrebbero rinfacciata a vita.

-Finito di chiacchierare e di fare il pedofilo?-

-Mike, vuoi morire?- sibilò all’indirizzo dell’idiota che aveva osato parlare.

-Oh, sarebbe un’esperienza davvero interessante, sai?-

-Perfetto, allora perché chiedi non a lei di farti questo favore? Sai, io non vorrei macchiarmi la maglietta… adoro questo colore. Senza contare che sarebbe lieta di accontentarti, vero Ministro Lirin?- il tono profondamente sarcastico sembrò scontrarsi con quello maledettamente dolce di lei.

-Certo, tesoro, ma anche la tua maglietta verrà macchiata di rosso, lo capisci questo, vero?-

 

Doremi osservò senza fiato i lunghi capelli biondi che si muovevano dolcemente grazie ad un vento inesistente.

Quel volto così dolce, in cui erano incastonati due occhi azzurro cielo… oh, com’era bella.

Sì, era una delle donne più belle che avesse mai visto, anche se aveva il volto macchiato di rosso e di terra non perdeva quella bellezza irreale che, dietro a quel perenne sorriso, non era mai riuscita a vedere.

Come non era mai riuscita a vedere la sua anima sporca e nera.

-Perché?-

Quel volto non toccato dai secoli si contrasse in una smorfia annoiata:- Per l’unica cosa che realmente conta, il potere.-

-Mesgi?-

-Mpf, buona dentro quanto aspra fuori. Ma che ti aspetti? Le guerre cambiano le persone, i sensi di colpa distruggono i sopravvissuti, e li rendono incapaci di vedere l’ovvio semplicemente perché bramano un pezzo di paradiso. Adesso è morta.-

-Morta?- chiese Melodi portandosi una mano di fronte alla bocca, terrorizzata.

-Le persone buone muoiono sempre.-

-Non è vero, It is the bene che vince.-

-Sicura? Proprio tu che vivi nel mondo degli esseri umani? Nelle favole la giustizia trionfa, ma ti sei mai guardata veramente intorno?-

-Certo, e ho conosciuto tante persone buone!- Urlò Mindy con gli occhi incendiati d’ira.

-Come il tuo mentore? Che è morta?- la biondina indietreggiò, impallidendo.

-Oh, ma sta zitta.- sbottò Lullabi:- esiste un intero ordine del bene!-

-Certo, e guardalo ora, decimato, senza terra e senza regin- si bloccò di colpo, posando i suoi occhi chiari su quelli scuri di Doremi:- Che stupida! Sono stata cosi cieca!- e ridacchiando fece apparire la sua asta:- Mi correggo, con una principessa bambina che fa solo magie a caso, vero Harukaze? O dovrei chiamarla Fons? Ah, principessa?-

 

Doremi si mosse nervosamente, mentre una sola parola risuonava nella sua mente.

Opss

Osservò le espressione sbigottite delle sue amiche, mentre si trasformavano in maschere di furore.

-D-O-R-E-M-I-

-Dopo?- nicchiò lei.

-DOPO!-

Ripeteva.

Opss.

Vide quel maledetto di Mike ridacchiare.

-Mike…-

-Scusa piccola, la smetto… poi ovviamente voglio godermi la scena… Alex, Xander, Ruyji, si accettano scommesse!!-

-Ma brutto…-

-No, no, non sono brutto, anzi, modestamente sono un bel ragazzo!- tubò tutto contento il moretto.

Silenzio.

Stendiamo un velo pietoso.

-Ma ragazzi.- iniziò Lirin con aria fintamente offesa:- Non sta bene ignorare il nemico, su, sbrighiamoci così vi ammazzo come ho fatto con i vostri genitori.- e gli sorrise dolcemente.

Un silenzio saturo di gelida consapevolezza e di odio scese su di loro mozzandogli il respiro.

Certo, se era lei la traditrice…

Ma parlare così, senza un minimo di rimpianto.

Senza rispetto…

Un basso ringhiò salì alle labbra di Alex, le iridi rese più scure dall’ira.

-Oh, poverini, tasto dolente?-

-Muori.- sibilò lui in risposta, notando con la coda dell’occhio un ombra avvicinarsi alla strega. Si morse le labbra, promettendosi di stare zitto e di non seguirla con lo sguardo.

Poteva essere un nemico quanto un amico, ma…

Lirin non si accorse di nulla, troppo ebra di gioia – finalmente… finalmente poteva mostrare a tutto quello per cui aveva così duramente lavorato.

-Sì, probabilmente accadrà, ma, vedi, io amo la compagnia, quindi mi porterò qualcuno con me! Senza offesa per quelli che resteranno… ma non credo di riuscire ad uccidervi tutti.- cinguettò felice.

Disgustosa.

Ma potente.

Alzò una mano al cielo, parallela alla testa.

-Vediamo un po’, devo finire con la mocciosa con i capelli rosa… poi vediamo gli altri…-

La sfera che si creò dalle sua mani possedeva un’energia che molti non osavano neanche sognare.

Aveva fatto tutto quello per il potere, no?

Bhè, lo aveva ottenuto.

Peccato che gli dei non le avessero concesso la possibilità di usarlo.

Oh, almeno poteva divertirsi come preferiva, poteva…

Li avrebbe uccisi, sorrise, non tutti, ma avrebbe fatto a pezzi almeno qualcuno di loro.

Con movimenti lenti e fluidi portò la mano parallela al busto pronta a colpire.

Ma una frase fermò una battaglia sul nascere.

Una frase ed un gesto.

Una macchia rosso scuro inizio ad estendersi sul tessuto chiaro della sua uniforme da strega, all’altezza di quel cuore di pietra che aveva sterminato distrutto tante vite.

-Una vita per una vita Lirin.-

E mentre le ginocchia le cedevano sotto il peso di quel corpo che la vita stava per abbandonare, una lacrima sfuggì al suo controllo e le labbra le si piegarono in un tenero sorriso.

-Mesgi, alla fine ce l’hai fatta, mi hai dovuta pugnalare alle spalle per riuscire, ma ce l’hai fatta.-

La donna scosse lentamente la testa con le guance imperlate di lacrime:- No, ho perso quando non mi sono accorta del mutare del tuo cuore.-

-Nh, non avresti potuto fare molto, Pilastro o no. Mesgi?-

-Sì?-

-Grazie.- e chiuse lentamente gli occhi, lasciandosi andare all’oblio.

Libera, finalmente.

Libera dal suo cuore.

Libera dalle sue colpe.

Libera dai fantasmi che, ogni notte, tormentavano i suoi sogni.

E adesso il suo corpo giaceva lì, su quel freddo terreno, potente come aveva sempre sognato essere. Sconfitta. Eppure il suo ultimo pensiero fu che doveva esserne felice, perché. In fin dei conti aveva ottenuto tutto ciò che desiderava.

 

-Ministro Mesgi?- mormorò Doremi avvicinandosi lentamente alla donna, indecisa su come comportarsi.

Era successo tutto troppo in fretta.

-Va tutto bene.- sorrise lasciandosi scivolare al suolo:- Va tutto bene.- ripeté sfiorando il volto dell’amica, chiedendosi come avrebbe fatto a chiarire a tutto, a parlare con le persone che le avevano voluto bene spiegandogli che il sorriso che per secoli avevano visto ogni giorno era finto quanto poteva esserlo un ombra. E anche se iniziava già a cercare le parole giuste da usare sapeva che non sarebbe toccato a lei andare a parlare con loro – con lui – era conscia che il suo tempo era ormai agli sgoccioli, ma… voleva…

 Doremi scosse la testa, ma non si mosse.

Che cosa strana, normalmente in queste situazioni si cerca di consolare le persone che soffrono, eppure adesso sapeva che sarebbe stato stupido e fuori luogo.

Certe volte, le aveva detto sua madre da bambina, le persone vogliono solo essere lasciate da sole con il loro dolore, vogliono poter soffrire prima di essere costrette a rialzarsi. A quel tempo lei aveva messo un leggero broncio dicendo che soffrire non era bello e le persone non potevano volere veramente… !

Ancora rivedeva il sorriso sul volto di sua madre, a quelle parole.

-Ministro?- ripeté decidendo che, in fin dei conti, la sua opinione non era cambiata e che, di conseguenza, non aveva la minima intenzione di lasciarla sola.

-Ascoltatemi.- sospirò lei portandosi una mano sul stomaco:- non c’è molto tempo e io ho molto da dire. Devo parlarvi di leggi che, per quanto in alto, tua madre non conosce. Si parla di un passato che non ha vissuto, principessa.-

-C’è il tempo di una vita.- si avvicinò alla donna fino a sfiorarla notando solo in quel momento le ferite che la segnavano.

Lirin l’aveva detto, lei era morta.

Scosse la testa chiedendosi come fare, perché un modo per aiutarla doveva esserci anche se lei non lo ricordava, anche se, pur avendolo conosciuto, sapeva di essere troppo debole anche solo per sperare di metterlo in atto. Si inginocchio al suo fianco poggiandogli una mano sulla spalla, probabilmente il Ministro neppure se ne accorse, troppo stanca e sconvolta.

-Invece no.- ringhiò l’altra stringendo i denti per non urlare troppo:- e lo sappiamo bene, ma non angustiarti, non desidero la vita e se vorrei andare avanti non sarebbe per me, ma per… per non lasciare solo qualcuno che non merita tutto l’odio che gli verrà riversato addosso…-

-Chi-

-Nessuno, nessuno che debba interessarti. Nessuno che incontrerai mai, probabilmente.- sorrise stancamente:- Ma adesso basta, in questi ultimi giorni temo che abbiate visto il mondo che conoscevate, o credevate di conoscere, diventare cenere. Ma è normale, tutto cambia e non sempre in meglio- fece scorrere velocemente lo sguardo su di loro, continuando a sorridere:-e questo credo che lo sappiate meglio di me, siete figlie, bambine e allo stesso tempo madri. Con il passare del tempo sarete voi le prime a cambiare, ricordatevelo sempre. Il tempo passa ed io sto divagando.- sospirò stancamente.

Si guardarono indecisi in volto, non sapendo se intervenire o meno.

Bibì fece per avvicinarsi alla donna che aveva, così stupidamente, offeso la prima volta che l’aveva incontrata – oh, forse offeso non era la parola giusta, ma non l’aveva trattata con il rispetto che una grande strega meritava e quindi…

Una mano si posò sulla sua spalla invitandolo a desistere. Furiosa alzò lo sguardo verso il ragazzo dagli occhi blu, sul piede di guerra, ma Xander si limitò a posare un dito sulle labbra e a scuotere lentamente il capo.

Ad ognuno le sue scelte, e il Ministro aveva già fatto la sua.

-Ma…-

Il ragazzo le sorrise:- Ascoltala e basta, è il suo desiderio.-

-Ascoltatemi attentamente, bambine, voi siete speciali, non dubitatene mai. Lo siete da quando siete nate, ma dall’istante in cui, coscientemente, avete accettato di combattere al fianco della nostra futura regina le cose, per voi, si sono complicate. Il tempo dei giochi è finito, ci saranno responsabilità di cui dovrete farvi carico, decisioni che dovrete prendere, pur sapendo che ci sarà chi soffrirà. Il nostro.- tossì:- anche… anche se viene detto Regno della Luce sono secoli che non conosce la vera luce. La vita è effimera e ormai il bene e il male si confondono. L’assoluto è svanito e resta quel che è un po’ più giusto da quello che è sbagliato.-

-Noi – la interruppe Lullabi:- Dovremmo limitarci a venire a patti?-

-Anche, perché ci saranno momenti in cui non potrete farne a meno.- la donna sorrise chiedendosi da dove trovava la forza per continuare a parlare:- dovrete vedere oltre i veli che vi offuscheranno la vista e andare avanti, ma non permettete che nessuno resti indietro. Perché voi sarete i Pilastri del regno. La sua forza, il suo coraggio. Mentre tu, Doremi, sarai la sua Regina, il suo cuore, la sua anima.-

-I Pilastri?- chiese Melodì.

-Sì, i Cinque Pilastri, le Cinque punte della Stella che proteggono nostro regno. Non avete ancora conosciuto le vostre guide, forse non le avete neppure viste, ma ci sono e splendono al vostro fianco, anche se ancora siete troppo deboli e confuse perché vi si mostrino. Loro vi spiegheranno ogni cosa, probabilmente in un futuro non troppo lontano, dopotutto siete state in grado di riattivare il Marchio.-

-Il cosa?-

-Il Marchio, la luce di alcuni istanti fa.- spiegò stancamente la donna pregando nella fine delle interruzioni:- è una potente magia… è… - scosse la testa, incapace di trovare le parole per un qualcosa che doveva essere sentito nell’anima e non capito con la mente:- E’ parte di voi.- decise infine:- E’ ciò che farà sì che il regno ritorni a spendere. Voi dovrete far sì che questo accada, ma ricordate, senza la regina tutti i vostri poteri serviranno a ben poco.-

-E noi?- chiese Mike indispettito.

-Oh, voi siete i Guardini, i protettori delle nostre Luci. Voi dovrete non solo aiutare i Pilastri in caso di difficoltà, ma proteggere ed appoggiare la nostra Regina sempre e comunque.-

-Anche se le sue azioni non ci andranno a genio?-

-Sì.- ammise lei ignorando il come “Come no” che si era formato sulle labbra del ragazzo:- Lei è potente certo, molto più di voi, ma… in futuro dipenderà dalla vostra forza e dal vostro appoggio. Sarà grazie a voi nove che la luce splenderà in lei.-

Regina.

Regina, si ripeté la ragazza, lei era la regina dell’Ordine della Luce, la persona da cui dipendevano innumerevoli vite, lei era…

Scosse la testa.

No, non le piaceva, inizialmente quel ruolo l’aveva intimorita, poi riempita di rispetto e orgoglio – come poteva essere altrimenti dopo aver guardato negli occhi sua madre, dopo aver visto il coraggio che le splendeva nell’animo? – ma adesso sentiva uno strano peso scenderle sul cuore, chiuderle i polmoni.

Forse stava iniziando ad intravedere, fra tutta quella luce, la gabbia di sottile cristallo che le si stava stringendo attorno. Ma era ancora presto perché capisse cosa esattamente comportava il destino che altri avevano scelto per lei, era presto perché l’illusione avesse fine.

-Voi Guardiani lotterete accompagnati dai vostri elementi e da coloro che li incarnano com’è e come deve essere dall’inizio dei tempi.- la donna sorrise ancora. Buffo, erano anni che aveva smesso di farlo, quando la sua vita si era estinta insieme ad un’altra, chissà, forse era la certezza di essere ad un passo dalla morte a renderla serena.

-Quindi siamo delle semplici guardie del corpo, a conti fatti?- chiese Xander insofferente alzando gli occhi dalla donna inginocchiata accanto alla traditrice e spostandoli verso il cielo.

Aria, libertà.

-Capisco.- sospirò Riuji posando lo sguardo sul sangue che, ormai, aveva formato una pozza sotto il corpo della donna dai capelli biondi.

Acqua, cambiamento.

-Bhé…- Alex distolse lo sguardo posandolo sul terreno che li circondava. Terra che fino a pochi minuti prima era diventata arida, senza vita, ma che, presto, sarebbe stata ricoperta di nuovo di fiori.

Terra, forza.

-Ah, diamine!- sbuffò Mike:- Posso anche capire il proteggerla, ma così non possiamo neanche dire quello che pensiamo, solo ubbidire tappandoci bocca e orecchie, chiudendo gli occhi. Ho appena smesso di fare il bambolotto non voglio ricominciare da capo!- ringhiò pestando un piede per terra per poi rivolgersi a Doremi:- Senza offesa, piccola, ma non mi va di chiudermi in gabbia.-

Fuoco… il fuoco è indomabile, sempre e comunque.

-Non potete scegliere.- sospirò la donna, pregando che gli avesse detto tutto perché ormai restare sveglia era sempre più difficile, le palpebre erano sempre più pesanti. Era stanca, voleva poter dormire anche lei come, ormai, stava facendo la sua compagna.

Chissà se si sarebbero riviste, dopo la morte o se, invece, andando in posti diversi non si sarebbero più incontrate…

-Scommettiamo?- ringhiò il ragazzo sul piede di guerra.

-Vuoi abbandonare la principessa?-

-Ecco… no.- scosse la testa, infelice.

-State tranquilli, c’è ancora tempo prima che dobbiate prendere atto dei vostri doveri, delle vostre responsabilità. Siete giovani e i Pilastri non sono ancora pronti, ci vorrà tempo, forse anni, in cui stare insieme sarà solo pericoloso per voi e per la nostra Regina.- posò lo sguardo sulla ragazza a pochi centimetri da lei notando solo in quel momento una mano appoggiato alla sua spalla. La ringraziò con un cenno del capo. Non poteva riportarla indietro e lei, del resto, non lo voleva, ma le aveva permesso di andare fino in fondo.

-E quindi?- chiese Mindy, preoccupata.

-E quindi tornate alle vostre vite da umane, ma ogni volta che potete tornate qui e avvolte dalla magia allenatevi, guardate nel vostro animo e crescete.- sempre sorridendo spostò delicatamente la mano della ragazza sentendo il dolore travolgerla e piegarla in due sul corpo di Lirin.

Le sembrava di impazzire, gemette sofferente per qualche istante prima di iniziare a tossire spasmodicamente.

-Cercate… cercate voi stessi e non dovrete avere mai… mai rimpianti.-

E così anche quest’ultima luce si spense, lasciando dietro di se ancora molte parole non dette, cose che avrebbero potuto cambiare il futuro e molte scelte. Ma lei non poteva immaginare quanto cose a suo dire irrilevanti li avrebbero segnati.

Probabilmente fu meglio così, perché la strada che porta alla pace è sempre avvolta in una fitta nebbia di dolore e sofferenza.

 

E con questa morte si chiude una battaglia che divenne storia, una storia ancora inconclusa – com’è giusto che sia – dove una regina ancora bambina poté splendere ben poco, ma capì il vero significato della parola guerra e cosa possono fare quelle armi che, con tanta facilità, aveva imparato ad usare.

Non dimenticò mai il sangue, mischiato, di quelle di due donne che aveva macchiato il terreno, come non tentò nemmeno di cancellare i loro volti sorridenti dalla sua mente, dai suoi incubi.

Erano morte serene, come non erano riuscite ad essere in vita, ma una parte di lei si era spenta con loro.

Perché erano morte.

E non sarebbero tornate indietro, non avrebbe più potuto chiedergli il perché di tutto il sangue che Lirin aveva versato o la ragione dell’asprezza di Mesgi e non ebbe il coraggio di chiederlo a nessun altro, non sarebbe stato corretto.

La fine di questa guerra fu l’inizio di un regno, o forse ne fu solo il prologo, perché per far si che la storia inizi veramente ci vuole ancora molto. Devono ancora crescere, devono ancora riuscire a capire.

Cresci, cambia, lotta e non arrenderti.

Anche se non osarono dirlo a voce alta le parole del Ministro avevano creato più interrogativi di quanti, in realtà, ne avevano sciolti, ma quelle sono rispose che si trovano solo durante il corso della vita, diverse per ognuna eppure tremendamente simili.

Ben presto nel luogo della lotta arrivarono le streghe e gli uomini dell’Ordine della Luce. Tutti volevano delle spiegazioni che, probabilmente, non avrebbero mai accettato. E così, sussurrata, la storia fu raccontata anche se in pochi seppero o intuirono chi era quella ragazzina dai capelli rossi che piangeva così disperatamente sul corpo delle due donne.

 

Tre giorni dopo.

-Siete proprio decisi?- chiese preoccupata Melodì.

-Certo.- ghignò Mike:- Non avete più bisogno di noi, almeno per un po’, ed abbiamo tutta l’intenzione di approfittarne per essere liberi come l’aria.-

-Ma non ci avete ancora detto dove andrete!- li rimbeccò Mindy.

Alex si guardò intorno sorridente, si trovavano su un ponte nel mondo degli esseri umani, un posto dove le streghe spesso si erano ritrovate andando al Maho o durante una delle loro mirabolanti avventure. Era rilassante quel posto:- Sinceramente- ammise:- non lo so.-

-Prego?-

-Dai Sinfoni te l’abbiamo detto prima, no? Liberi come l’aria.- sorrise Ryuji.

-Ah, ma…- Bibì tentennò un po’ osservando Alex, si era abituata, come tutte, ad averlo intorno ed era strano non vederlo più girare in giro con tutte le sue cose assurdamente verdi. Non che non tenessero di meno agli altri, ma, semplicemente, con lui aveva più confidenza.

-Tranquilla.- sogghignò Xander:- qualche anno e ci rivedremo.-

-Non mi stavo preoccupando per te.- lo informò:- e… come farete a sapere quando dovrete tornare?- chiese perplessa.

-Da quanto mi ha spiegato il Primo Ministro lo sapremo e basta.- borbottò Mike evidentemente poco convinto, ma troppo preso dall’idea del viaggio per contestare.

-Su Bibì-chan, sta serena, andrà tutto bene, torneremo presto, almeno io entro la fine delle vacanze estive.- sorrise Doremi mentre tutti ricominciavano, per l’ennesima volta, a lanciarle occhiatacce.

Non avevano preso bene le sue spiegazioni sul perché non si era aperta con loro. Oh, certo, l’avevano capita, ma… probabilmente le aveva deluse, tacendo una cosa così importante.

E non riusciva a dargli torto, infondo, anche a lei era sembrato di venir meno a qualche patto, a qualche sorta di regola non detta.

Ma si erano limitate ad annuire in religioso silenzio cosa che, a quest’altra sua decisione, non avevano fatto.

Non che ci volesse molto da dire o da capire, aveva semplicemente deciso di partire, di fare quello che una volta le avevano proposto, ma per una ragione o per un'altra si era ritrovata a rifiutare, un’esperienza che, poi, aveva condizionato la sua decisione di essere o meno una strega – anche se alla fin fine…

Sarebbe andata da MajoMirai – in Italia, a Venezia, se non si era spostata di nuovo – e lì avrebbe passato alcuni mesi, cercando di assimilare tutto quello che le era successo con calma e senza maghi o streghe dell’Ordine intorno.

E poi era da tanto che voleva farlo, che voleva parlare con lei o, semplicemente, rimettere piede nel suo laboratorio e tornare a creare.

-Doremi-chan non credo sia una buona idea.- la redarguì Melodì.

-Io, invece, sono convita del contrario. Ne ho bisogno, e mia madre saprà cavarsela egregiamente come ha sempre fatto. Comunque, in caso di problemi non sarà difficile metterci in contatto.-

-Ma… l’Ordine delle Tenebre…- borbottò Bibì.

-Si staranno leccando le ferite, abbiamo vinto noi la guerra, ricordi?-

La bambina borbottò ancora qualcosa non volendosi separare dalla sorella, ma non fece altro che destare l’interesse di Xander e dare il via ad una serie di battutine senza fine che le fecero venire la bile alla bocca.

Doremi li guardò divertita, prima di fissarli uno ad uno, imprimendosi bene nella sua mente i loro volti, li avrebbe rivisti presto, certo, ma…

Sorrise ricordando l’abbraccio di Hanna, quanto si era svegliata, le sue scuse per ciò che aveva fatto, per non averle avvertite quando, dopo quella luce, avrebbe solo dovuto trovare la forza di rimettersi in piedi e urlare, informandole di Lirin. Aveva pianto tanto quel giorno, la sua Hanna e a ben poco erano valse le loro rassicurazioni. Solo dopo ore, quando le sue lacrime si erano calmate avevano visto il suo viso da bambina diventare deciso e sicuro “Diventerò forte” aveva promesso “e vi proteggerò”.

Scosse la testa mentre il sorriso le si inclinava un po’. Proteggerle? Oh, non ne avrebbe avuto l’opportunità perché, piuttosto che vederla in guerra, l’avrebbe sigillata da qualche parte e al diavolo tutto!

-Dai, adesso dobbiamo andare.- sospirò ritornando alla realtà, era un momento importante, quello.

Alle sue parole tutti si zittirono prima che un leggero velo di malinconia li avvolgesse.

-Bhé a presto.- sorrise Ryuji pentendosi che, a salutarlo, non ci fosse anche un'altra persona…

-Io vado… a Ovest!-

-Io a Sud.- decise Mike.

-Nord.- li informò Ryuji

-Est, allora.- si arrese Alex.

Sorridendo fecero un ultimo, veloce gesto della mano e si incamminarono, ognuno per la strada che si erano prefissati, senza voltarsi indietro.

-Adesso tocca a me.- sorrise Doremi:- Vi manderò un sacco di lettere!-

-Doremi-chan…- un ultimo tentativo per non chiederle di partire, ma Bibì si ritrovò circondata dalle braccia calde della sorella, dal suo profumo dolce.

-Ci vedremo presto nee-chean te lo prometto.- e senza smettere di abbracciarla Doremi iniziò a diventare evanescente, a sparendo in una luce rosa, soffusa e calda:- e mantengo sempre le promesse, no?-

-Sì.- mormorò la bambina alla ragazza ormai lontana:- Non dimenticartene.- si asciugò le lacrime dal volto, dicendosi che doveva essere forte, che la sua reazione era esagerata perché lei sarebbe tornata presto, era solo una questione di mesi, settimane, ma…

Sinfoni le sorrise, prendendola per mano e, senza aggiungere altro, anche loro si incamminarono verso casa. Si sarebbero impegnate al massimo e quando loro sarebbero tornati gli avrebbero mostrato quanto valevano.

Ma c’era ancora tempo.

Anni.

Perché per quanto si possa metter fretta al tempo, si cresce lentamente, giorno dopo giorno e così si diventa adulti. Ma, certe volte, si è costretti a crescere troppo in fretta, a smettere di sognare quando è ancora presto lasciando solo il rimpianto, per ciò che non si è riusciti a fare, il dolore, per un sorriso troppo forzato. L’odio per i sogni dimenticati.

E quindi sognate, finché potete, prima che la realtà vi crolli addosso costringendovi ad accettarla.

Sognate, perché così arriverete lontano.

Sognate e non dimenticate gli attimi felici anche quando vi sembreranno stupidi, inutili, inesistenti.

Sognate e vivete. Vivete anche di sogni se necessario, ma non arrendetevi all’asprezza della vita, mai.

 

Fine (?).

 

 

Allora, scrivere questo capitolo è stato problematico. Sono anni che lo scrivo solo a più riprese  per varie ragioni fra cui spiccano non solo il mio cambio di vedute (yeha! Vittoria del male!), di genere ( eh, bello lo Yaoi, sapete?) e, almeno spero, un cambio nel modo di scrivere (Basta faccine, escluso il messaggio finale ù_ù) per non parlare del fatto che mi sfuggiva qualcosa – sono diventata scema per ricordarmi, escluso Mike, quale altro elemento avevo affidato agli altri tre -_-‘’ e tutta la storia dei pilastri la ricordavo solo vagamente, ave agli appunti^^.

Il pezzo di chiusura poi… ! Messo lì sembra non avere senso, ma invece ce l’ha. Si riferisce alla guerra che è stata appena combattuta e a quella che ne seguirà prima. Si riferisce anche al dolore di una persona di cui vi ho accennato molto tempo fa.

 

Ma va bene così, perché finalmente ho messo la parola fine a questa storia. Alla prima storia che ho pubblicato.

 

Sì, lo so, sono anni che è stata iniziata, sono anni che non aggiorno e non ho scusanti, ma… su, è finita e per il seguito… probabilmente ci sarà, in un futuro lontano, come, prima o poi, riscriverò tutta questa storia.

 

E a proposito di scritti… non crediate che in tutto questo tempo non abbia più messo mano al pc è_é ho solo… cambiato nick… e molte cose che scrivo non le pubblico – soprattutto perché aspetto di averle finite o quasi, le storie, così da non ritrovarmi più in una situazione del genere.

 

Adesso a voi, niente risposte uno ad uno solo un grazie di cuore a coloro che mi hanno seguito, letto e recensito: Pé, Momoko-chan, Doremi89, Monia, Kyomi89, vocalista91, Sikky, Gea_khrist, Clyel91, AngySiria, Doremi-chan, zakurochan, Yoru, Yuki, S.D, Aky, Iko, Cristina, bi-chan, Alexandra, marilisa, tocchi, M.A, devil, daffy, Wontolla_sgf_ , Ania, Mang, elefantinoesuberante, mime-chan, Bob, Sayoko, Mirai, tara, angelica, M.D., Laira, crazy frog, Nemesis, Ruimiko, red flower, giuly, Jeky, Gaiardo, summer, Ichigoci, eiden, la voce della verità, Cho, Nelly, Mashiro-chan, MORFEA, SWETTY, Rhaal, Dream for me, baby_bunny, Aiko414, hazu-chan, Saddy, HermyL7 e alexis_92.

 

Ovviamente ho eliminato i recensori del capitolo 27 – sperando che non mi sia sfuggito nessuno^^.

 

Goodbye.

 

LightAngel

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