The rays of the next day

di NutellaePanna
(/viewuser.php?uid=476760)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: A Manhattan ***
Capitolo 2: *** Un tuffo nei ricordi ***
Capitolo 3: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 4: *** Festa di beneficenza ***
Capitolo 5: *** Rincontrarsi ***
Capitolo 6: *** Un caso per due ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: A Manhattan ***


A Manhattan
 
"Non può essere! Perché sta succedendo tutto questo!? Mi fidavo di lui! Shinichi dove sei!?" Una ragazza dai lunghi capelli castani e dagli splendidi occhi azzurri che venivano illuminati dalla luna ,stava correndo in un bosco, per scappare da qualcosa o da qualcuno. Non sapeva dove stava andando,ma doveva scappare. In quel bosco era calata la notte, l'unico rumore che si percepiva era quello delle foglie mosse dal vento. I fusti degli alberi formavano delle ombre e il sentiero era scomparso. Gli alberi erano tanti e di vari tipi che mostravano squarci di cielo buio e oscuro di quella notte. L'unica luce che si intravedeva era quella della luna...
 
"Sono passati 5 anni da quando ti ho visto per l'ultima volta, 5 anni da quando ho visto i tuoi occhi guardarmi. L'ultima volta che ho sentito la tua bocca sulla mia. Perchè ci è successo tutto questo? - "Ehi Ran,Ran!" disse l'amica con voce infastidita cercando di richiamare l'amica. - " Eh si dimmi." disse la mora all'amica appena ritornando nel mondo reale. - "Ma mi hai ascoltato?" disse l'amica un po innervosita. - "No scusa, che stavi dicendo?". - "Ti stavo chiedendo se hai preparato le valigie?". - "Ah, no non ancora infondo manca ancora una settimana alla partenza. - " e quanto starai via?". - " 2 mesi al massimo". - " Ok. disse la ragazza guardando l'orologio da polso. - " Ran dobbiamo andare la pausa pranzo è finita!". -" Cavoli è vero andiamo. 
Le due si incamminarono verso l'ufficio al terzo piano del palazzo dove stavano facendo la pausa pranzo. "E'vero manca una settimana alla partenza. Una settimana. Finalmente dopo 5 anni tornerò a Tokyo, rivedrò i miei amici e i miei genitori". Ran apri la porta dell'ufficio e si sedette alla sua scrivania. L'ufficio aveva le pareti bianche. La prima cosa che ci si notava erano i mille fascicoli sparsi per la stanza. Alla destra dell'entrata si notava un enorme biblioteca piena di libri. Di fronte all'entrata si trovava un enorme scrivania con un computer di ultima generazione. La facciata dietro la scrivania aveva 3 enormi finestre che illuminavano l'ufficio. E sparse un po qua e là c'erano le foto e biglietti dei suoi amici. Quell'edificio dava una splendida vista su Manhattan, ogni volta che si perdeva a osservarla fuori dalla finestra gli si illuminavano gli occhi. Amava quella metropoli così grande e così illuminata, era la città dove aveva sempre desiderato andare. Ran inizio a leggere i fascicoli dei casi del tribunale. Prima di partire per Tokyo doveva svolgere le ultime mansioni. Dopo 5 anni di studi e impegni, Ran era riuscita a laurearsi in giurisprudenza. Dopo i consigli della madre decise che la cosa migliore forse era quella. In quei 5 anni aveva deciso di sconvolgere tutta la sua vita. Dopo il liceo decise di trasferirsi a Manhattan e dimenticare... Il tempo passava in fretta in quello studio legale. Le 19:00 arrivarono presto e la giornata lavorativa di Ran era finita, dopo 6 ore e altre 3 ore a leggere fascicoli su divorzi e omicidi era esausta prese la borsa, saluto le colleghe e uscì di fretta da quel maledetto ufficio. Scese le scale arrivo in strada. Con la mano fece segno a un taxi di fermarsi. Sali sul taxi e disse. - " A lower east side, per favore". - " Certo signora". Disse il tassista facendogli sengno con la testa.  Dopo 10 minuti di macchina la ragazza arrivo a destinazione. L'edificio aveva 33 piani era un vero e proprio grattacielo. Il palazzo era costruito con mattoni rossi e aveva molte finestre. Per arrivare al portone bisognava salire le scale. Intorno all'edificio c'era un cortile. E di fronte al'edificio vi era il supermercato e la metropolitana. Erano le 7 e 15 e il sole stava tramontando. Ran passo il cortile e salì le scale. L'appartamento di Ran era al 25 esimo piano. Prese l'ascensore, le chiavi dentro la borsa e apri la porta. Ad accoglierla in quella casa così silenziosa c'era la sua dolce cagnolina.- " Ciao Immo vieni qui". Disse la mora con un tono dolce e sereno nel vedere la sua cagnolina. - " Bau,Bau. Immo era un cucciolo di Japanese chin di 1 anno, bianca con delle macchie nere sul dorso, sulla coda e sugli occhi. - "Ora la mamma prepara la cena ok?". - "Bau,bau". abbaglio la cagnolina scodinzolando. La casa aveva 1 camera da letto matrimoniale, 2 bagni, la cucina e il salotto. Tutta la casa era arredata con gusto, la pareti della sala era ricoperte da mattoni rossi come il fuori dell'edificio. Il salotto aveva 1 divano con tre posti, d'avanti un televisore a 40 pollici,la cuccia di Immo si trovava in salotto vicino alla porta finestra,la cucina era bianca e piccolina con una forno elettrico, la camera aveva le pareti con la carta da parati e un letto matrimoniale a cassettone, per i cambi di stagione. Ran si avvio in cucina quando si accorse che la luce era accesa. Entro in cucina dove ad aspettarla di spalle c'era un ragazzo più o meno della sua età forse un pò più grande.  - " Ciao amore sei già a casa?". Gli disse la mora donandogli un bacio. - " Ciao piccola ho finito prima e sono tornato a casa il più presto possibile". Disse il ragazzo con un sorrisetto furbetto sulle labbra. . " Oh meglio. Che stai preparando di buono?". - "  Hamburger e insalata, sono quasi pronti". disse continuando a cucinare. - " Gnam, allora vado a lavarmi le mani". Quella sera fu molto tranquilla. Cenetta, racconti e pettegolezzi sulla giornata ormai passata e davanti alla TV a guardare un film comico che non riuscirono a finire per la stanchezza. Quei giorni passarono veloci Bryan il fidanzato e quasi marito di Ran lavorava al "Lenox Hill Hospital" come medico specialista ambulatoriale e si vedeva poco, ma il loro rapporto andava bene . Ran si divideva tra il lavoro, gli amici e il fidanzato. Le giornate di Ran erano molto pesanti. Sveglia alle 7, portare fuori Immo. Alle 9 in ufficio a sopportare coppie di sposati che per un motivo o per l'altro si lamentavano e volevano divorziare, pausa pranzo e pomeriggio tribunale o uscite con le amiche. Il giorno della partenza era finalmente vicino. Dopo 5 anni di lontananza da Tokyo adesso il momento era arrivato. Erano le 5 del mattino e lei Bryan e Immo si stavano preparando per partire. Dovevano arrivare 2 ore prima in aereo porto, Avrebbero preso il volo delle 8 con scalo a Londra. E loro sapevano che il viaggio sarebbe stato lungo e pesante...
note: scusate per gli errori è la prima fanfiction che scrivo, spero che i prossimi capitoli vi piacciano di più :) grazie a tutti...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un tuffo nei ricordi ***



Capitolo 2: Un tuffo nei ricordi 
" Ran va tutto bene?" . 
" eh, si scusa è che sono stanca. disse la mora con gli occhi socchiusi guardando il ragazzo affianco a lei. 
Quelle ore passarono molto lentamente, un po per la stanchezza e un po per  la tensione, ran si addormento sul sedile dell'aereo. 

"Shinichi sei a casa?" Ran apri la porta della libreria di casa Kudo nel tentativo di scorgere Shinichi. 
"Ran, ciao non ti aspettavo, pensavo che fossi a scuola?" gli rispose il ragazzo seduto sulla sedia dietro la scrivania, mentre leggeva dei fascicoli. 
"Si, mi sono dimenticata di dirti che oggi non andavo, così sono venuta a trovarti". continuò la mora avvicinandosi a lui con un sorrisetto furbo sulle labbra. 
"Quindi oggi sei libera?" chiese il ragazzo con un sorrisetto aprirsi in volto che non lasciava spazio ai doppi sensi. 
"Eh già"  rispose Ran arrivando dietro alla scrivania affianco al ragazzo.
"Allora cosa stai facendo?" chiese Ran con fare sensuale. " Qualsiasi cosa stessi facendo potresti anche smettere" , replicò togliendo i fogli dalle mani del detective. 
"Credo che tu abbia ragione, potrei continuare più tardi". continuò alzandosi dalla sedia, risedendosi sul bordo della scrivania. 
" Vieni qui". 
Shinichi le attrasse a se,  le prese il viso tra le mani e gli diede un tenero e passionale bacio sulle labbra.  I due non riuscirono a smettere di staccarsi da quel bacio così passionale e così dolce allo stesso tempo. Ogni volta Ran assaggiava le labbra di Shinichi entra in un vortice di passione che non lasciava spazio alle parole. Quel bacio la faceva sentire via. 
"Sei bellissima". quella frase fece arrossire di colpo Ran che non sapeva come rispondere al complimento.
"Ehm, grazie" disse abbassando lo sguardo non sapendo più cosa dire. 
"Ora dovresti dire che anche io sono bellissimo, inteligientissimo e simpaticissimo. 
"Ma come siamo modesti", disse Ran mentre rideva di gusto. 
"Beh, ma se è la verità, guardami non sono un figo?" continuò guardandola con fare malizioso.
"Ah quindi io sarei solo bellissima e tu bellissimo, inteligientissimo e simpaticissimo?" replicò dandogli una gomitata sul torace. 
"Ahi, cosa ce è vero e questo possono provarlo le milioni di fan che ho". rispose vantandosi. 
"Ah ma certo allora sai cosa ti dico?" gli disse con voce sensuale, avvicinando le sue labbra a quelle di lui.
"Cosa?" la instigò lui a continuare. 
"Allora vai da loro stasera!" gridò con tono scherzoso, ma allo stesso tempo arrabbiato. Ran si allontano dal detective dandogli le spalle. 
"Dai stavo scherzando, Ran" le rispose abbracciandola da dietro, con le braccia sotto il seno. 
"Non essere gelosa, piccola" le sussuro all'orecchio, facendo sussultare Ran.
"I-io non sono gelosa". Gli rivelo voltandosi verso il ragazzo che la scrutava con occhi innamorati. 
"Ti amo" Quelle parole così profonde e allo stesso così dolci la fecero arrossire . Dopo così tanto tempo poteva stare con lui, amarlo come non aveva mai amato nessuno. E per lui era lo stesso. Il loro amore è qualcosa di così forte che niente li avrebbe potuti separare.
"Ti amo anch'io Shinichi". Non lo sapeva nemmeno lei, ma dopo tutto quel tempo di  lontananza riusci a dire quelle semplici parole. Moriva dalla voglia di baciarlo e di sentire il suo respiro sulla sua pelle.Ormai era  passato un anno da quando Conan torno ad essere Shinichi Kudo. In quell'anno nonostante le bugie di Shinichi e la tristezza di Ran, i due si misero insieme. E nonostante le lamentele di kogoro, ormai Ran passava tutto il suo tempo a casa di Shinichi. 
 
In quei mesi tutto sembrava perfetto. Korogo e Eri erano tornati insieme, finalmente. Heiji e Kazua continuavano a litigare, ma  si amavano, Shino dopo la sconfitta dell'organizzazione decise di tornare adulta. Ran studiava sette giorni su sette all'università e shinichi lavorava come detective privato, anche se aiutava sempre il dipartimento di polizia a risolvere casi. Tutto andava per il verso giusto.
 
"Perché non me ne hai parlato!?" 
"Ran, non fare così, mi dispiace, ma non volevo che ti stressati prima del test"
"Ma cosa mi importa del test!" 
"Ok Ran sei stressata lo capisco, ma calmati" 
" Come puoi dirmi di calmarmi? Tu hai deciso di accettare un caso a Londra!"
"Ran starò via solo un mese, non ce bisogno di arrabbiarsi" 
"Non ci credo, sai cosa? Vai divertiti e sperò che troverai una bella Londinese tutta curve" disse la ragazza sul punto di piangere. 
"Ehi, non piangere" le disse porgendole una mano per avvicinarla.
"Vedrai che passerà presto" la rassicurò togliendole con il pollice le lacrime che gli solcavano il viso. 
"M-mi dovrai c-chiamare o-ogni g-giorno e se vengo a sapere che ci hai provato con un altra sei morto" gli disse con tono ancora arrabbiato. 
"Ahahahahah, ma certo ti chiamerò tutti i giorni vedrai non sentirai la mia mancanza, ma non posso prometterti che non ci proverò con una Londinese tutta curve. 
"Provaci e te lo taglio" continuò la mora con un sorrisino sulle labbra. 
"Ok ci proverò, ma chi mi dice che anche tu non farai lo stesso?" 
"Beh in effetti" gli rispose spostando lo sguardo al pavimento. 
"In effetti cosa? Ce qualcuno che ci prova? Presentamelo gli faccio un discorsetto". 
"Mi sbaglio o qualcuno è geloso qui?" continuò sorridendo. 
"Ma chi io, non neanche un po" rispose mettendo il broncio
"Ah ok mi sembrava, Shinichi Kudo un famoso detective fosse geloso" 
"Ma per favore, so che sei completamente innamorata di me e che non ti metteresti mai con qualcuno che non fossi io" 
"Se ne sei così sicuro" rispose la ragazza, dandogli le spalle per andarsene. Ma Shinichi non gli e lo permise, la blocco per il polso e la fece girare di scatto. Avvicinandosi le prese il viso tra le mani e gli dono un bellissimo bacio sulle labbra, che durò pochi secondi, ma quei pochi secondi sia per Ran che per Shinichi fu un eternità.
"Si ne sono sicuro e tu?
"Si" gli rispose tornado a baciarlo più appassionatamente . 
"Informiamo i passeggeri che stiamo per atterrare, vi preghiamo di rimanere seduti e di allacciare le cinture di sicurezza ".
"Ran ai sentito,dai stiamo per atterrare" disse Bryan con fare emozionato,  scuotendola per svegliarla. 
Ran aprì gli occhi, ritrovando Bryan davanti agli occhi, per un attimo rimase a guardarlo. 
"Ma dove siamo" disse con la voce bassa e gli occhi ancora assonnati, che lo guardavano come per chiedere spiegazione. 
"Siamo a londra tra un ora saremo di nuovo in viaggio" gli rispose con un sorriso sulle labbra.
"Ah, si giusto" continuò con voce seccata. 
"Che stavi sognando?", gli chiese incuriosito. 
"Niente, perché?". disse inarcando un sopracciglio.
"Ti dimenavi mentre dormivi e credo che tu abbia anche farfugliato, qualcosa" gli spiego con un dolce sorriso che gli si apri in volto. 
"Cosa! Io non farfuglio". Rispose mettendo il broncio e girandosi dall'altra parte, nel voltarsi inizio a osservare le nuvole scomparire da sotto l'aereo. 
 
Shinichi era partito da più di 2 settimane e lui e Ran si iniziarono a sentirsi regolarmente ogni giorno come promesso. Pultroppo le chiamate era molto brevi, ma servirono a rassicurare Ran. Finchè...
< Perchè non risponde> 
I dubbi di Ran si alimentavano ogni giorno di più. E tutto quello che aveva sognato e immaginato da quel momento inizio a scomparire.  Non riusciva più a sostenere quelle giornate senza di lui. Inizio ad essere assalita dai dubbi. 
 I dubbi iniziarono ad accumularsi. I giorni passavano e Ran non ne pote più di quella situazione. Finalmente dopo un mese di dubbi Shinichi tornò a casa.
"Shinichi finalmente ti fai vedere". Gli disse con un tono seccato e irritato
"Ran, non ci crederai mai".gli rispose non facendo caso al tono seccato della ragazza che lo guardava come per per fulminarlo. 
"No, hai ragione non ci credo. 
"Eh?"
"Sai a cosa non credo, non credo più  in te e non posso credere che mi hai lasciato un mese senza neanche farti sentire". si avvicino sempre di più a lui con fare minaccioso. 
"Ran so che sei arrabbiata, ma..." non finisì neanche la frase che Ran lo blocco. 
"Sai cosa Shinichi, io ti amo, ma non ce la faccio, non riesco più a stare così. Perché non capisci quello che provo?". mugugno iniziando a piangere .
"Ran". Non poteva vederla piangere era più forte di lui gli si spezzava il cuore. Si avvicino a lei stringendola in un forte e tenero abbraccio.
"Ran mi dispiace". 
"Lo so, ma io non ce la faccio" replicò allontanandosi da quell'abbraccio. 
"Che vuoi dire". 
"Che è finita, la nostra storia finisce qui  e adesso" continuò con le lacrime agli occhi. 
"Ran, ti..." respirò, cercando di rispondere.
"Ti prego io, non rendere tutto più complicato..." 
Non ci poteva credere, non avrebbe mai pensato di sentire quelle parole uscire dalla bocca di Ran, dalla sua Ran. Senti delle fitte allo stomaco. Che facevano male più di qualsiasi altra cosa avessi mai subito prima d'ora. 


"Ran non vedo l'ora di dare la buona notizia ai miei genitori" 
"Eh già anch'io. rispose con tono annoiato
"Cos'hai Ran è da quando siamo partiti che sei triste. Bryan si era accorto che da quando avevano messo piede sull'aereo Ran era cambiata radicalmente. 
"Ma non è vero, sono solo stanca voglio arrivare a Tokyo il prima possibile".
"Amore non preoccuparti tra un 10 minuti torneremo in aereo" 
" Avvertiamo i gentili passeggeri che il volo da Londra a Tokyo sta per partire".
"Ran è ora tra 4 ore saremo di nuovo a casa" le disse cercando di rassicurarla. 
Finalmente l'Aereo per Tokyo era decollato.
"Ran non capisco perché l'hai lasciato?" . Gli chiese l'amica sconvolta cercando spiegazioni.
"Non mi va di parlarne, scusa sonoko". 
DRIN DRIN...
Sonoko era seduta sul letto del amica quando senti il cellulare di Ran squillare. Le due si girarono di scatto
"E' lui, non voglio parlargli", disse Ran ributtando il cellulare sul letto con poca gentilezza. 
"Ran cosa farai adesso non puoi scappare per sempre da lui". disse l'amica aspettandosi una risposta totalmente diversa da quella che gli diede l'amica.
"Ho fatto un esame per entrare al Greenwich village di Manhattan". 
"Che cosa ?!". Sonoko strabuzzo gli occhi alla notizia.
"Mi hanno presa e penso di trasferirmi lì per un po. continuo Ran sperando che l'amica non gli facesse il solito sermone. 
"Ma Ran la scuola, i tuoi amici, la tua famiglia, non ci pensi" 
"Appunto" mugugno Ran a bassa voce. "Sonoko ho già accettato e poi noi ci vedremo te lo prometto verrò a trovarti. 
"Non ci credo non puoi lasciare tutto per quel fanatico".
Beh mi dispiace Sonoko, ma è già tutto deciso".


 "Ran, hai avvertito i tuoi che saremmo a Tokyo?" 
"Si quando lo detto ai miei genitori e alle mie amiche si sono messe a piangere" 
"Ahahahha, ma sanno perché siamo venuti a Tokyo?" 
"In realtà no, voglio fargli una sorpresa, immagino già le loro facce, soprattutto quella di mio padre" disse Ran scoppiando a ridere.
 
"Avvertiamo i gentili passeggeri che l'Aereo sta per atterrare all'Aereoporto di Haneda. 
Ran e Bryan spostarono il loro sguardo fuori dal finestrino, il cielo era sereno e le nuvole sotto di loro iniziavano a scomparire . Finalmente dopo 5 anni Ran era tornata a casa e poteva ammirare la sua Tokyo, così bella e così affollata. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incontri inaspettati ***


"Incontri inaspettati"
“Vorrei fare un brindisi alla mia migliore amica che finalmente dopo 5 anni si fa rivedere” . Il discorso di Sonoko porto a un applauso generale di tutti i presenti.
“Grazie, a tutti , grazie anche a te Sonoko”. Rispose con un rossore visibile in volto.
 “Di niente, allora Ran raccontaci chi è quel bel ragazzo che ti è seduto accanto?” chiese Sonoko con un risolino che gli dipingeva il volto.
“Si chiama Bryan” rispose un po’ imbarazzata
“Piacere”  continuò Bryan con molto naturalezza
“Come vi siete conosciuti?” chiese Kazua molto curiosa di conoscere i dettagli.
“Io e Bryan ci siamo conosciuti al supermercato, ricordo che stavo comprando la pasta,lui mi si è avvicinato e mi ha chiesto cosa ne penso dei  maccheroni e io all’inizio non capivo cosa volesse, poi ho pensato che ci stesse provando me ne stavo andando  e lui poi mi ferma e mi spiega che non ci stava provando, ma che quella sera aveva degli amici a cena. E da li abbiamo iniziato ad uscire.
“Ma dai davvero, che storia romantica, “AMORE TRA GLI SCAFFI DEI MACCHERONI ” continuò Sonoko con un risolino in volto.
“Beh in realtà se devo essere proprio sincero quella era una scusa, è vero che avevo amici a cena, ma quando ti ho vista ho subito pensato a quanto eri bella”
“Ma  davvero questo non me lo avevi mai detto”.
I ragazzi stavano parlando amorevolmente con l’amica che non vendevano da un sacco di tempo quando qualcosa dentro il bar attirò la loro attenzione.
“Allora signor Kudo come ha risolto il caso”
“ Beh vede signor Shimizu non è stato affatto difficile è bastato sostituire  i caratteri  katakana e trasformare la parole in inglese.
“E’ incredibile lei ha solo 23 anni e nonostante questo è un grande detective abbiamo visto che ha un sacco di  fan. Come ci si sente a essere famoso?
“L’unica cosa che posso dire che adoro le mie fan e che amo fare il mio lavoro e che continuerò a farlo. Perché con me nessun caso rimane in risolto”
“Grazie per aver accettato di venire al nostro programma un saluto a tutti”
“Grazie a voi”
“E ora continuiamo..”
“Ah quello sbruffone ormai è sempre in televisione, non ne posso più”
“E dai Sonoko lo sai che da quando ha risolto il caso del presidente è diventato ancora più famoso di prima.
“Si lo so, ma non riesco a capire quelle pazza che gli vanno dietro”
“Ran! Sei proprio tu? ”
“Masaru!? Non ci credo”
“Ma non eri a Manhattan?
“Sono tornata e tu non eri a Osaka?”
“Mi sono trasferito da poco a Tokyo e tu?”
“ Sono in vacanza”
“Ciao Masaru, come va?”
“Bene grazie Sonoko è un piacere rivederti.”
“Ehm scusate, ma chi è lui?”
“Ah scusate è vero voi non lo conoscete, lui è Masaru Okamoto e io e Sonoko l’abbiamo conosciuto a Osaka quando eravamo venuti a trovare te e Heiji.
“Ah piacere di conoscerti io mi chiamo Kazua  Toyama”
“Piacere mio, voi dovreste essere i genitori di Ran”
“Si io mi chiamo Eri Kisaki e lui è mio marito Kogoro”
“E lui è Bryan Yamada il mio ragazzo”
“Bryan Yamada?”
“Si lo so è strano, ma sua madre è Americana e suo padre è Giapponese è per questo che il nome e il cognome sono diversi”.
“Ah capisco…”
Intanto fuori dal bar qualcuno li stava osservando.  La persona inizio a camminare ancora sconvolta da quello che aveva appena visto. Dopo 10 minuti di passeggiata arrivo davanti a una villa molto maestosa. Vide la porta d’entrata aperta e decise di entrare.
“Heiji, ma cosa ci fai tu qui?”
“Ciao Shiho, come va”? chiese il ragazzo del Kansai all’amica.
“Tutto bene e tu cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a trovare Kudo”
“Capisco”
“E tu perché sei venuta?”
“Stavo cercando quell’idiota, sai dov’è?
“ Ha passato la notte fuori”
“Donne?”
“Eh già è da un po’ che non lo vedo”
“AH Shiho volevo chiederti, a Kudo è arrivata una lettera è arrivata anche ad Agasa?”
“Si è arrivata anche a me, ma non so se ci andrò”

Note: scusate se il capitolo è corto, ma è necessario per i prossimi capitoli vi prometto che il prossimo sarà più interessante. Volevo ringraziare verygirl, Shin e Ran amore e CRISTALlove. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Festa di beneficenza ***


“Festa di beneficenza”
"Ran posso entrare?"
"Si"
Ran e  Bryan erano arrivati a tokyo da una settimana, ormai. E nonostante le disapprovazioni di Kogoro e di Eri. Ran e Bryan avevano affittato una casa vicino all'agenzia investigativa. Eri non era per niente contenta dell'idea , ma infondo si era detta che ormai sua figlia era diventata grande.
Bryan apri la porta della stanza, della nuova casa dove abitava con Ran. Alla vista della ragazza il ragazzo rimase incantato.  Ran indossava un bellissimo vestito rosso, senza spalline con scollo a cuore, che gli arrivava fino ai piedi stropicciato dalla vita in giù. I capelli raccolti a mezza coda. Gli occhi con contorni di matita nera e la palpebra mobile con un ombretto marrone e un filo di mascara sulle ciglia. Le scarpe rosse con tacco dieci abbinata all'abito.
"“Wow, sei splendida”
“Grazie, anche tu stai benissimo.
“Non vedo l’ora di farti conoscere i miei colleghi che hanno partecipato al progetto”.,continuò il ragazzo entusiasta. Avvicinandosi a lei per darle un bacio sulla fronte
“Anche io non vedo l’ora, sono fiera di te” replico con un rossore visibile in volto.
“Ci saranno anche i tuoi amici e i tuoi genitori?”
“Si vengono tutti tranne i miei genitori”
“Come mai?”
“Hanno detto che volevano stare un po’ da soli” contino Ran po’ imbarazzata
“Beh mi fa piacere, ma adesso dobbiamo andare”
I due salirono su una Porche grigia metallizzata a due posti e percorsero le strade di Tokyo fino ad arrivare a un enorme villa medievale.  L'esterno della villa , si estendeva un enorme giardino. Nel suo giardino si trovava un labirinto di siepi, oltre che serre tropicali e agrumi h  e una splendida piscina. Al pianterreno si trovano un grande salotto, la sala da pranzo e la cucina mentre ai piani superiori si trovano le quattro camere, due doppie e due matrimoniali, tutte con bagno. Inoltre, al primo piano. La villa è divisa in tre palazzi comunicanti, ma quello che attira di più sono le miriade di stanza matrimoniali con affreschi ottocenteschi. Al centro della villa si trova un immensa sala da ballo ,  anche qui come nelle stanza vi sono affreschi che ricoprono tutto il soffitto.  Hai lati della sala vi sono delle colonne corinzie, il soffitto era a forma di cupola.  E al centro della sala da ballo vi era un enorme lampadario che illuminava tutta la sala. Alla vista di quel meraviglioso palazzo gli occhi di Ran rimasero incantati. Ran e Bryan varcarono l'entrata della sala da ballo, colma di gente.
“Ran mettiti la maschera”, disse il moro già con la maschera sul viso
“Ah si”
“Amore senti ti ricordi quelle ricerche stavo svolgendo a Manhattan?”
“Si”
“Vedi abbiamo trovato una cura per una nuova malattia e in onore abbiamo organizzato una festa di beneficenza dove tutti gli invitati dovranno indossare una maschera e un vestito elegante, ti va di venire?”
“Ehm certo e quando si terrà? ”
“il 22 luglio alle otto di sera, vedrai ci divertiremo.”
“Wow questo posto è pazzesco, quanta gente che è venuta”
“Mi scusi signor Yamada abbiamo bisogno di lei”
“Ah si certo, Ran io torno subito, aspettami qui ”
Ran vide sparire Bryan tra la folla. Il ragazzo portava uno smoking nero con cravatta bianca e la maschera a coprirgli il viso come il resto degli invitati. La ragazza decise di mettersi a sedere in una delle tante sedie che erano stata messe lì per il buffe .
“Ran!”
Una voce da dietro fece sussultare Ran che si girò di scatto.
“Ragazzi ma siete voi?” chiese la ragazza avvicinandosi agli amici
“Si siamo noi”
“Questo posto è pazzesco” constato Kazuha con gli occhi ancora sognanti
“Hai proprio ragione Kazuha. Ok basta vengo a vivere qui” disse scherzosa Sonoko
“Allora Ran dov’è il tuo cavaliere?”
“Non lo so ora lo vado a cercare, aspettatemi qui” disse Ran, voltandosi per andare a cercare Bryan
Non era proprio facile con tutta quella gente mascherata. Mentre stava camminando vide la figura di Bryan al centro della sala da ballo.
“Bryan?”chiese Ran porgendogli una mano per chiedergli di ballare
“No, credo che tu abbia sbagliato persona” spiego il ragazzo accettando con piacere la mano della mora
“Scusa pensavo fossi il mio ragazzo”disse lei imbarazzata
“Beh non mi dispiacerebbe esserlo”
“Allora non Bryan qual è il tuo nome?
“Ah ah, non si dice è una festa in maschera
“Dammi un indizio.
“Sono un campione”
“Sbruffone."
"Ahahahaha" I due si misero a ridere all'unisono attirando l'attenzione delle persone accanto a loro.
“Ho già sentito questa risata “ rivelo il ragazzo misterioso guardandola negli occhi
“E io ho già sentito questa voce” replicò la mora cercando di capire dove aveva già sentito quella voce così familiare.
“Chissà magari ci siamo già incontrati in un'altra vita”.
“ Ah si e io chi ero?” chiese lei incuriosita
“ Giulietta”, continuo lui spavaldo
“Si e tu Romeo?”
“Ho il mantello della notte che mi nasconde, però se non mi ami fai pure che mi trovino, sarebbe meglio morire per mani loro che continuare a vivere senza il tuo amore.
 “Allora togliti il mantello e mostrami il tuo volto.
“Giulietta è curiosa”
“E va bene allo scoccare della mezza notte ci toglieremo le maschere” continuò il ragazzo misterioso facendo un sorriso di scherno.
“Allora aspetterò.
Mancavano pochi minuti alla mezza notte e il tempo passava lento. Mentre Ran e il ragazzo misterioso ballavano in mezzo alla pista da ballo, la ragazza scorse con gli occhi Bryan che stava parlando con dei amici o colleghi
“Ehi ragazze, ma quella non è Ran?”
“Si dovrebbe essere lei” constato Kazuha, cerando di scorgere il viso dell’amica che stava ballando
“Si se lei è Ran però, perché non è con Bryan?”
“Ma va figurati se non è Bryan” disse una voce provenire da dietro
“Makoto, sei arrivato” disse Sonoko avvicinandosi al ragazzo
“Si scusami è stato difficile trovare parcheggio”
“Ok, ragazzi vi va di andare al buffe, credo che Ran ci metterà un po’” constato Sonoko guardando di sfuggita per l’ultima volta l’amica.
“Si andiamo”
 

"Sei venuto cui da solo? Interruppe il silenzio la ragazza
"No con due amici e tu?"
"Con il mio ragazzo"
"Ah, scusami e ora lui dov'è, non mi sembra che ti stia cercando con così tanto interesse"
"E' con amici" gli fece una smorfia lei
Tra i due torno il silenzio, un silenzio imbarazzante.
"Manca 1 minuti sei pronta?" riprese la parola lui.
"Si" replico Ran imbarazzata e elettrizzata dal conoscere il ragazzo che si celava dietro la maschera.
"10 secondi"
Il cuore di Ran non cessava di fermarsi mancano pochi secondi e non riusciva a smettere di tremare. A un tratto il ragazzo misterioso si ferma e con lui Ran. A un tratto a riportare Ran alla realtà è il suono del orologio nella sala che segnava la mezza notte.
"Sei pronta, al mio via"
I due si staccarono uno dall'atro e iniziarono a slegare la cordicella della maschera.
Le maschere caddero a terra, lasciando i visi dei due scoperti.
Ran non ci poteva credere dopo tanto tempo, dopo 5 anni di assenza era lì proprio davanti ai suoi occhi. Quegli occhi che non vedeva da tanto tempo. Ran rimase imbambolata nell'osservare la figura che si trovava davanti a lei.

"Tu?"
 
Note:  Anche questo capitolo è un po’ corto, ma solo perché l’ho dovuto dividere in due. Comunque visto che questo capitolo è molto corto aggiornerò prestissimo “
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Rincontrarsi ***


Rincontrarsi
"Ma guarda chi è tornato dalle sue uscite notturne"disse il ragazzo del Kansai ammiccando verso l'amico
"Heiji cosa ci fai qui? chiese il detective, con la posta in mano. 
"Sono venuto a trovarti, perché non sei contento di vedere il tuo migliore amico?" replicò Heiji con un tono sarcastico, ma allo stesso tempo offeso.
"  Scherzi non vedevo l'ora". disse il detective dando le spalle all'amico dirigendosi verso l'enorme salotto di villa Kudo
Il detective dai grandi occhi azzurri e seducenti arrivò nel salotto dando le spalle all'amico che lo stava seguendo. Si sedette sul divano iniziando a guardare la posta, con l'amico che lo guardava incuriosito
"Ah mi ero dimenticato di dirti che è arrivata questa lettera per te, Shiho mi ha detto che è arrivata anche al dottor Agasa"
"Chi ti ha detto di leggere la mia posta?"
"Ancora grazie che te l'ho presa, che maniere" rispose Heiji alle accuse dell'amico.
"Allora che dice, che dice, è una ragazza?" 
 
"No idiota è un invito a una  festa" disse il detective poco interessato
"Fa leggere" chiese Heiji prendendo l'invito e iniziandolo a leggere
"Dai ci andiamo?" chiese di scatto e con foga l'amico del Kansai.
"E perché dovrei venire a una stupida festa quando potrei uscire?" chiese il moro con voce annoiata puntando gli occhi alla televisione
"Niente storie noi andremo alla festa, perché non invitiamo anche Shiho?"
"Se proprio insisti"
 
 
"Tu?" chiese la ragazza con gli occhi sgranati sull'amico. La canzone era finita dando spazio a un altra, per fortuna di Shinichi e di Ran la gente non si era accorta di niente.
"Ran!" replico il detective, ancora sconvolto dalla persona davanti a lui.
"Shinichi, ma ... ma cosa ci fai tu qui? chiese Ran 
"Potrei farti la stessa domanda, non eri a Manhattan?
"Si, ma sono tornata per 2 mesi" 
"Come mai, ti mancavo?" chiese Shinichi guardandola negli occhi, facendo una smorfia. 
"Ran vieni ce il discorso" li interruppe Bryan, prendendo per mano Ran e portandola via dalla pista
"Ma...." Ran non ebbe il tempo di rispondere che perse di vista il viso di Shinichi, si ritrovo sotto un palco dove stava per svolgersi il discorso di Bryan e dei colleghi che con lui avevano è partecipato alle ricerche per una nuova malattia.
Gli invitati si disposero tutti sotto il palco. Sali sul palco un uomo alto e robusto, con gli occhi a mandorla e i capelli biondi . Il biondo inizio a parlare della malattia e delle ricerche fatte dai medici.
"Grazie a tutti per essere venuti...."
Ran inizio a spostare la testa da stra a sinistra cercandolo con lo  sguardo tra gli invitati. Il cuore di Ran batteva all'impazzata, sembrava che stesse correndo una maratona, la testa continuò a spostarsi senza tregua, ma dovette darsi una calmata senza attirare troppo l attenzione.
 
Ran sposto lo sguardo e venne colpita da una scena poco piacevole. Lui. Shinichi, con Heiji e Shiho, i tre ragazzi si trovavano in seconda fila alla destra di Ran, stavano scherzando amorevolmente, senza accorgersi di lei. 
il pensiero di Ran fu smontato da una miriade di applausi, Ran non sapendo cosa fare inizio a ad applaudire. 
"Grazie a tutti e buona serata a tutti" Il discorso era finito e Ran non aveva ascoltato niente,, per un attimo spero che Bryan non gli chiedesse niente e che non la guardasse per tutta la serata. Gli invitati tornarono a ballare o al buffet
 Inizio a dirigersi verso il buffet, conoscendo Sonoko la conosceva bene e l'unico posto in qui poteva essere la sua amica era al buffet. E infatti.
"Ragazzi!"
"Oh Ran, dov'èri finita?" chiese l'amica tenendo con una mano una fetta di torta e con un'altra un panino. 
"Non ha importanza dov'ero perché..." Ran non riuscì a finire la frase che qualcuno la interruppe dinuovo. 
"Ma guarda chi si rivede"
"Heiji?!" 
"Kazuha ciao, anche tu qui?" 
"Ma cosa stai dicendo sapevi che sarei venuta qui" replicò Kazuha, mentre a lei si stavano avvicinando Heiji seguito da Shinichi e da Shiho. 
penso Shinichi inarcando un sopracciglio. Il ragazzo del Kansai volto lo sguardo incontrando quello di Ran che lo guardava stranita.
"Ran, ma che ci fai qua" chiese Heiji sgranando gli occhi
"Eheheh ciao Heiji" lo saluto l'amica un pò imbarazzata
"Ma non eri a Manhattan?" 
"Si, ma sono tornata" rispose Ran accorgendosi di essere osservata, tranne che da lui.
"Come mai?"
"Ran si sposa" intervenne Sonoko con un sorrisetto furbo sul viso. Tutti sgranarono gli occhi, compreso Shinichi che girò di scatto la testa. 
"Grazie Sonoko" bisbiglio la mora
 
La festa finalmente era finita. Dopo l'incontro con i suoi amici Ran trovo una scusa per tornare a casa con Bryan. Erano l'una e Ran non aveva più fiatato, arrivo in casa e si sdraio sul letto. 
"Ran si sposa" intervenne Sonoko con un sorrisetto furbo sul viso. Tutti sgranarono gli occhi, compreso Shinichi che girò di scatto la testa. 
"Grazie Sonoko" bisbiglio la mora
"Dici davvero?" chiese Kazuha ancora sconvolta, per la notizia.
"A quanto pare"
"E lui dov'è? chiese curioso l'amico del Kansai
"Eccolo" disse la ragazza indicando il suo ragazzo che le stava venendo in contro.
Bryan si avvicino a loro, dopo un ora di assenza si faceva vedere, ma infondo era il suo lavoro.
"Lui è Bryan il mio fidanzato" lo presento Ran agli amici. C'era chi lo guardava curioso, chi disinteressato e chi con soddisfazione. 
"Piacere di conoscervi" Bryan si volto verso Shinichi, Heiji e Shiho, porgendogli la mano.  Heiji lo guardo un po perplesso, ma lo saluto come solo lui sapeva fare.
"Piacere io sono Heiji e sono amico di quella tonta di Kazuha" si presento il ragazzo imbarazzato. Shino non fece una piega e gli strinse solo la mano. E quando fu il turno di Shinichi. Ran era terrorizzata e con lei tutti gli altri, Heiji si volto la testa prima verso Bryan e poi verso  Shinichi.  Sonoko li osservava facendo un sorrisino di soddisfazione. E Kazuha era tra il preoccupata e incuriosita. Tutti volevano sapere come avrebbe reagito Shinichi ora che Ran stava con un altro.
"Piacere sono Shinichi Kudo" disse Shinichi porgendogli la mano.
"Piacere" replico Bryan con un sorriso in volto. 
<Perché non ha fatto una piega, forse mi ha dimenticato, forse non gli interesso>
"Ran" la riporto alla realtà Bryan
"Dimmi Bryan"
"Sai i tuoi amici sono davvero simpatici, sopratutto quel Shichi mi sembra un tipo ingamba" continuò Bryan appoggiando la mano alla porta.
"Eh già"
 
 
"E' stata proprio una bella serata non è vero?" constato Heiji mentre si girò per osservare gli sguardi Shiho e Shinichi.
"Si bella serata" rispose il detective con voce annoiata continuando a guardare la strada. 
"Non te lo aspettavi vero?" 
"Che cosa?" chiese il moro iniziando a innervosirsi
"Che Ran si sposa" continuò l'amico aspettando la reazione di Shinichi.
 
"Non mi interessa"
"Si certo come no e io sono scemo"
"Si lo sei e tu che parli tanto come va con Kazuha?" gli chiese distogliendo lo sguardo dalla strada e osservando l'amico facendogli una smorfia. 
"Tra me e Kazuha non ce assolutamente niente e lo sai" 
"Certo ed è per questo che sei venuto a Tokyo proprio quando ci è venuta lei? Ed è per questo che mi hai implorato di venire a questa festa? 
"Ma che dici io..."
"Tu?" Shinichi  lo intimo a continuare aspettando una scusa dietro l'altra. Conosceva il rapporto che cera tra il suo amico e Kazuha perchè infondo quel sentimento l aveva provato anche lui.
"Lasciamo perdere" concluse Heiji voltandosi verso il finestrino. I tre sfrecciarono per le strade illuminate di Tokyo per dirigersi vero Villa Kudo, nessuno dei tre da quel momento aveva più parlato. 
 
< "Shinichi"
"Shinichi ti amo"
"Ran si sposa!" 
"Piacere sono Bryan"
"Lui è Bryan il mio fidanzato"
"fidanzato" >
 
Mentre la macchina continuava ad andare Shinichi incompincio a pensare a Ran e a tutto quello che avevano passato insieme. E di quando lui l'amava.
"Shinichi" venne richiamato il ragazzo da una voce familiare
"Che ce?" domando il detective 
"Il cellulare" rispose Shiho annoiata e stanca
Shinichi prese il cellulare dalla tasca della camicia e lesse il numero sul display.
"Shinichi, sono l’ispettore Megure"
"Ah salve signore come va?" chiese cercando di mascherare le idee che gli frullavano in testa pochi secondi prima
"Non tanto bene, ho bisogno del tuo aiuto, hai un caso da risolvere"
"Sono a sua disposizione" replico il ragazzo interessato alla proprosta.
Note: Ceu finalmente shinichi è tornato!!! Ci ho messo un po ha fare questo chaputolo quindi spero che vi piaccia (detto cosi sembro una disperata) Alla prossima e buona lettura

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Un caso per due ***


Un caso per due

I raggi del sole mattutino penetravano nella stanza oscurata dal buio di pochi minuti prima. La luce nella stanza illuminava il corpo del ragazzo disteso sul letto da una piazza e mezzo. Erano le otto minuto più minuto meno. Il sonno del ragazzo venne interrotto dal rumore assordante della sveglia. Il moro incomincio ad aprire gli occhi che catturarono la luce accecante di quella mattina d'estate. Il ragazzo osservo la sveglia ancora addormentato. Si tolse  le coperte di dosso, prese una camicia bianca e dei jeans che si trovavano nell'armadio e scese di corsa le scale per ritrovarsi pochi secondi dopo in cucina, entrando inconscio lo sguardo del suo migliore amico.
-Oh, buon giorno! Dormito bene?. Gli chiese Heiji con troppa foga, mentre  addentava una brioche.
-"Cosa ci fai già in piedi?"
-"potrei farti la stessa domanda".
-"Io devo lavorare,non sono in vacanza, io" alzo la il timbro di voce sul "io"
-"Dovresti prendertela. Siamo più nervosi del solito come mai?" gli chiese l'amico cambiando repentinamente discorso con voce divertita.
-"No, sono calmo" rispose il detective annoiato.
-" Ma se è da ieri sera che sei nervoso"
-"Ma che dici?"
-"Mi sbaglierò, ma secondo me centra  Ran"
"Ma figurati, scusa Heiji, ma io devo andare".Heiji non ebbe neanche il tempo di rispondere che Shinichi era già uscito di casa. Shinichi sali in macchina sfrecciando per le vie affollate di Tokyo, per arrivare dieci minuti dopo nella scena del crimine indicatagli la sera prima dall'ispettore Megure.
Shinichi prese il cellulare dalla tasca della camicia e lesse il numero sul display.

"Shinichi, sono l’ispettore Megure"
"Ah salve signore come va?" chiese cercando di mascherare le idee che gli frullavano in testa pochi secondi prima
"Non tanto bene, ho bisogno del tuo aiuto, hai un caso da risolvere"
"Sono a sua disposizione" replico il ragazzo interessato alla proposta.
"Ce stato un omicidio sono state squartate 4 donne vicino a shibuja"
"Non si preoccupi ci penso io ispettore,  a domani, arrivederci". rispose il detective chiudendo repentinamente la chiamata.
 
Il posto dove era stata uccisa la prima vittima era un posto isolato dalla città di Shibuja. La donna si trovava in un prato sotto un albero, con i vestiti strappati, all'apparenza una semplice rapina. La donna uccisa aveva tra i 30 e 40 anni. Shinichi si incammino verso il corpo senza vita della donna, ma qualcuno attirò la sua attenzione. Una ragazza girata di schiena dai capelli castani stava guardando la scena dell'omicidio.
-"Ehi tu, non si può..."La ragazza al suono della voce di Shinichi si girò verso di lui.
-"Ran, cosa ci fai qui?"
-" Shinichi anche tu qui?".L a ragazza si avvicino al detective per poterlo vedere meglio.
-"Allora non mi hai risposto".La invoglio a rispondere Shinichi con un tono dolce e gentile.
Ran inizio a spiegargli.
Ran era sdraiata sul letto quando la suoneria del suo cellulare la riposto alla realtà.
-"Pronto"
-"Ran, ciao sono Alison":
-"Ciao Alison dimmi"
-"Senti lo so ti sembrerà strano, ma ci hanno chiamato da Tokyo e ci hanno chiamato da Tokyo e ci hanno avvertiti che è stato arrestato un cittadino Americano.
-"E io cosa centro?"
-"Vedi noi abbiamo pensato che potresti difenderlo in tribunale."
-" Che cosa!? Stai scherzando io sono in vacanza". Grido Ran alla collega.
-"Ran i giapponesi nonpossono difendere un clandestino e quindi se non lo fai tu potrebbe essere arrestato  un innocente.
-"Ma scusa io cosa centro? Se quell'uomo è stato arrestato fatelo difendere da un Giapponese."
-"Non possono, Perché è un cittadino Americano e non è nella loro responsabilità"
-"Uff e va bene. Sbuffo o la ragazza buttando giù senza neanche aspettare una risposta.
 
-"Ora capisco,  ti hanno fregato per bene".Sghignazzo Shinichi.
-"Non ricordarmelo". Gli rispose Ran con faccia esasperata.
."Bene allora mettiamoci al lavoro.
Ran e Shinichi passarono tutte la giornata insieme  a cercare indizi, ma nessuno aveva visto niente e le ricerche furono vane. Ormai erano le sei e i due "detective" erano esausti .
-"Mi sa che porti sfiga Ran " constato Shinichi continuando a camminare verso la macchina posteggiata li vicino.
-"Io " gli chiese la mora dubbiosa e offesa.
-"A quest'ora senza di te avrei già risolto il caso".
-"Ah quindi è colpa mia adesso? Secondo me sei tu che hai perso la tua dote" gli rispose Ran, cercando di provocarlo.
Shinichi si fermo di botto, seguito da Ran. Il detective si girò verso Ran e le prese per le spalle.
-"Si , perché sei tu che mi distrai". gli disse avvicinandosi all'orecchio con voce sensuale. Ran lo guardo negli occhi, immergendosi nel suo sguardo profondo.
-"Come?". Gli chiese lei arrossita, girò la testa, per non fargli notare il rossore che gli era apparso sul viso.
-"Lo ami?"
-"Di chi parli?" si rigirò per guardarlo.
"Di Bryan, lo ami?"
"S-si credo di si" gli rispose Ran ancora imbarazzata, non sapendo cosa dire.
Il pensiero di Ran venne interrotto dalle risate di Shinichi.
-"Perché ridi, ti faccio ridere?" gli chiese Ran imbarazzata.
"Un pò" gli rivelo il detective mollando la presa sulle spalle.
"E sentiamo perché?"
"Perché stai per sposarti e non sai neanche se lo ami".
Ran non seppe cosa rispondere così riprese a camminare  e con lei Shinichi. Finchè non arrivarono alla macchina di Shinichi.
-"Vuoi un passaggio?" gli chiese il moro indicandogli la macchina"
-"Perché no".
Ran e Shinichi entrarono in macchina avviandosi verso casa della ragazza.
-"E tu invece signor detective?" gli chiese Ran smorzando la tensione, impegnata a guardare  fuori dal finestrino.
-" Io cosa?" gli chiese continuando a guardare la strada.
-"Tu non ti sposi?" gli chiese spostando lo sguardo dalla strada a Shinichi.
-" Sto ancora cercando la persona giusta"
-" E pensi di averla trovata?"
-"Può essere" rispose Shinichi continuando a guardare la strada.
-"E chi sarebbe questa povera disgraziata?" gli chiese la mora cercando non lasciar trasparire alcuna gelosia.
-"Vuoi davvero saperlo?" replico  Shinichi voltandosi verso di lei.
"Si" . Shinichi arresto la corsa in macchina ritrovandosi davanti a casa di Ran. il detective si avvicino a Ran e ad osservare i suoi occhi blu come l'oceano. Le loro labbra erano a pochi centimetri una dall'altra. Ran aveva il cuore che gli batteva a mille. Le labbra di Shinichi erano così vicine da poter sentire il suo respiro sfiorarla.
-"Tu".
Era la parola più bella che Ran avesse mai sentito. Il cuore galoppava. Le gambe le tremavano. Inizio a sudare, come mai prima d'ora. Dopo quella parola la sua fantasia correva a briglie sciolte. Quella bocca, quel respiro, come aveva potuto dimenticarlo? Ogni cosa di lui era uguale ad allora, niente era cambiato ne loro, ne il loro amore. Le guance di Ran divennero rosse come pomodori maturi. Ran non sapeva più cosa fare. La testa le diceva di andarsene, di schiaffeggiarlo per il male che gli aveva fatto. Il cuore gli diceva di buttarsi tra le sue braccia e di baciarlo finche non le mancasse il respiro. Non sapendo cosa fare, Ran fece la cosa più ovvia del mondo, mentre la labbra di Shinichi si avvicinavano vorticosamente alle sue , Ran si sottrasse e apri la portiera dell'auto.
-"Io sono arrivata a domani, Ciao e grazie per il passaggio". In un istante tutti i sogni e i desideri di Shinichi furono infranti. Non ebbe neanche il tempo di salutarla che Ran era già dentro il portone. Nonostante il momento imbarazzante era finito, Ran che si trovava dietro il portone aveva il cuore a mille e ancora il rossore nelle guance. Shinichi torno alla posizione iniziale e guido verso casa ancora amareggiato.
 
Il giorno seguente Ran e Shinichi dopo quel semi bacio, non si guardarono neanche più in faccia e continuarono le investigazioni come se nulla fosse. La gente non era di grande aiuto non conoscendo il cittadino Americano e inoltre le persone assistirono  all'omicidio non videro niente a causa del buio. Il caso era più difficile del previsto. E ancora di più quando gli sguardi di Shinichi e Ran si incrociavano. Quel giorno d'estate sembrava tutt'altro che tranquillo. Il cielo era coperto da nuvoloni neri che non lasciavano spazio al sole di Luglio. Verso le 3 del pomeriggio inizio a piovere incessantemente , lasciando i due "detective" spiazzati. I due corsero verso l'auto di Shinichi posteggiata a pochi metri da loro. Nonostante la leggera distanza tra loro e l'auto i due riuscirono a inzupparsi. Fortunatamente a causa della pioggia le strade erano vuote. Nessuno osava uscire di casa con una tempesta. Sceserò dalla macchina ancora bagnati e  quel breve tragitto li fece bagnare ancora di più. Entrati in casa Ran si mise a ridere come una sciocca.
-" Perché ridi?" chiese incuriosito Shinichi.
-"Perché siamo bagnati fradici. Guarda i miei vestiti e guarda la tua faccia. Ahahahahah!

-"Ah quindi ti faccio ridere?" Ran non riuscì a terminare di ridere che Shinichi inizio a farle il solletico.
-" No, Shinichi ti prego il solletico no". Ran si dimenava con le braccia cercando di farlo smettere. "Ti prego, basta, ti prego" Shinichi smise di farle il solletico, girandola verso di lui. Ran aveva il fiatone e non si era ancora accorta che il suo amico d'infanzia la stava osservando con occhi sognanti.
-"Perché mi guardi?" chiese lei dubbiosa.
-"Eh, no niente . Vado a prenderti dei vestiti asciutti. Shinichi sali le cale per dirigersi verso la sua camera. Per tornare 5 minuti più tardi con in mano dei vestiti asciutti.
-"Grazie". lo ringrazio Ran dirigendosi verso il bagno. Sia Ran che Shinichi tornarono dal bagno puliti e asciutti.
"-Ti va la mia camicia?" gli chiese il detective scrutandola dubbioso.
"Si grazie"
"Non ha ancora smesso di piovere?"
"No sta ancora diluviando". Gli rispose Shinichi guardando fuori dalla finestra dell'enorme villa.
"Ok, allora cosa vuoi fare, mi sa che dovrò rimanere qui ancora per un pò"
"Ran" la richiamo il ragazzo.
"Dimmi" rispose Ran impaziente di conoscere la sua risposta.
"Quando ti sposi?" gli chiese il moro tutto d'un fiato.
"Fra un mese, perché?" replicò lei dubbiosa.
"No così" rispose Shinichi facendo una smorfia.
"Allora ce ancora tempo" .
Shinichi si fiondo su Ran. Le prese il viso tra le mani e le stampo un dolce e tenero, che non lasciava spazio alle parole. Ran non sapeva che fare. L'unica cosa che vide erano gli occhi chiusi di Shinichi. Il cuore le batteva forte. Il rossore si fece spazio sulle sue guance. Era da tanto che non sentiva questo sentimento. Nessuno l'aveva mai fatto provare un sentimento così bello. Nessuno la faceva sentire più viva. Nessuno tranne lui. In quel giorno d'estate dove la pioggia cadeva incessantemente, Ran capì di non averlo mai dimenticato dopo tutti quegli anni. Si dimentico di tutto di Bryan, del caso, ogni cosa intorno a lei stava perdendo significato. tutto tranne lui. Ran dopo attimi di titubanza chiuse gli occhi e mise le sue braccia attorno al collo di Shinichi. Sperando che quel momento non finisse, mai.
 
Note autore: Scusate il ritardo, ma sono in vacanza !!! Mi sto divertendo qui, ma preferisco scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia. Devo essere sincera  ero molto indecisa se far baciare sti due tonti. Ma chissà cosa succederà dopo il bacio ? Torneranno insieme? Spero che vi piaccia. Un bacio grazie a tutti. Chiedo scusa se nell’altro capitolo era metà azzurro e meta nero, ma il mio tablet fa casino.
Grazie  a very girl (continua a scrivere, perché la tua storia “L’età non conta in amore mi piace un sacco)
Grazie a CRISTALlove, che  mi  dare sempre consigli, mi tira su il morale e mi consola.
Grazie a ShineRan amore. Grazie a tutte e tre per il sostegno e per le recensioni. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1974721