Hermione Granger 28 anni prima

di mistressjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del sesto anno ***
Capitolo 2: *** Chiacchiere con un'amica ***
Capitolo 3: *** Le uscite di notte ***
Capitolo 4: *** L'aiuto di Hagrid ***
Capitolo 5: *** Felix Felicis ***
Capitolo 6: *** Cena ***
Capitolo 7: *** Hogsmeade ***
Capitolo 8: *** Sospetti ***



Capitolo 1
*** L'inizio del sesto anno ***


Ok questa è un’altra idea venuta fuori da chissà dove. in breve Hermione è nata 28 anni prima, nel 1951 lo stesso anno di Bellatrix Black...

Ma va beh, iniziamo subito!


Capitolo 1: L'inizio del sesto anno

E per il sesto anno eccomi di nuovo su questo treno.

L’Hogwarts Express era appena partito, un altro anno stava per iniziare finalmente! Ero seduta nello scompartimento con i miei amici di sempre:

James Potter e Sirius Black, i soliti combina guai, stavano già programmando i primi scherzi da fare ai Serpeverde. Certa gente non cambia mai, non che non fossero divertenti, anzi guardare ragazzi correre in giro ricoperti di Caccabombe non era male, ma personalmente penso che dovrebbero dedicarsi un po’ di più allo studio.

Ma io sono Hermione Granger, quindi immagino che la mia opinione su quanto sia necessario studiare non conti.

Poi c’erano Remus Lupin e Peter Minus, col primo andavo molto d’accordo, spesso studiavamo insieme ed era con lui che sempre mi confidavo. Il secondo però era un po’ appiccicoso… sapevo che aveva una cotta per me sin dal terzo anno, ma veramente non era il mio tipo.

L’ultima persona nello scompartimento era Lily Evans. La consideravo la mia migliore amica, anche se il mio confidente era Remus. Avevamo molto in comune io e lei, persino lo stesso sangue. No, non eravamo parenti, ma eravamo entrambe Nati Babbani, Mezzosangue per i Serpeverde.

Ci sono anche loro di cui non ho parlato, i Serpeverde. Quando penso a loro la prima persona che mi viene in mente è una ragazza della mia stessa età, una strega molto dotata e bella e, ovviamente, del sangue più puro: Bellatrix Black.

Il mio rapporto con lei era molto complicato, a volte la odiavo con tutto il mio cuore, come tutti gli altri Nati Babbani, altre volte mi sentivo… attirata da lei, come due calamite. Si due. Potevo vederlo nei suoi occhi, quando mi guardava mentre io ero girata dall’altra parte e poi all’improvviso incrociavo il suo sguardo, vedevo la stessa luce riflettersi nei suoi occhi. Non sapevo cosa provavo per lei, ma era un’emozione forte. Ovviamente neanche Remus sapeva di questa cosa.

Bellatrix aveva anche due sorelle: Narcissa, che era al secondo anno, era molto più timida di Bellatrix ma aveva decisamente la stessa aria da “Io sono una Black”. Andromeda, che frequentava il quarto anno, invece era simpatica. Si, la incontravo spesso in biblioteca e si vedeva subito che era diversa dalle altre due, era più come Sirius. Solo che non aveva lo stesso coraggio.

L’anno scorso avevo parlato molto con Andromeda. Ci eravamo anche scritte qualche lettera quest’estate, ma lei, per quanto gentile possa essere, non era la Black che volevo conoscere meglio…

“Hermione?” ero così presa dai miei pensieri che non avevo sentito Lily chiamarmi.

“Uhm… si?”

“No niente. Volevo solo controllare se stavi bene, sai è da più di un’ora che non parli…” stava spiegando la rossa.

“Magari stava pensando a qualcuno che vorrebbe davvero conoscere meglio… qualcuno che però, mi hanno detto, non ne vale molto la pena…”

Quella non era la prima volta che Sirius mi dava l’impressione di sospettare qualcosa dei miei sentimenti. Ogni volta che qualcuno mi chiedeva a cosa stavo pensando, lui arrivava sempre con frasi simili, dette con il suo solito sogghigno. Sembrava sempre alludere a sua cugina… Ma questo non era possibile, per quanto Sirius fosse intuitivo era impossibile che sospettasse dei miei sentimenti, almeno non per Bellatrix.

Andiamo! Se lo raccontassi a qualcuno mi riderebbero tutti in faccia, Bellatrix Black che esce con un Mezzosangue? Una ragazza oltretutto? Proprio lei che potrebbe avere tutti i ragazzi che vuole.

“Hermione! Lo stai facendo di nuovo! Sei sicura di stare bene?”

Annuii subito.

“Si, sto bene…Ora che ci penso però ho un po’ di fame”

“Non c’è problema” intervenne James “Codaliscia vieni con me, andiamo a cercare il carrello”

“Ma io…”

“Dai Peter, non vorrai che la tua amata muoia di fame! Pensaci bene, se le porti delle Cioccorane sarai il suo eroe e magari ti darà un bacio”

Più o meno tutti i Grifondoro sapevano della cotta che Codaliscia aveva per me e James non perdeva mai un’occasione per prenderlo in giro e metterci entrambi in imbarazzo.

“James!” sibilai “Piantala”

Tutti tranne me e Peter risero, poi lui e James andarono al carrello.

“Perché non gli dai una possibilità, Hermione?” iniziò Sirius con il suo tono da finto serio.

Sirius

“Che c’è? Magari sboccia l’amore… devi ammettere che ha un certo fascino, il modo in cui zampetta in giro…”

“Ahahaha!” accanto a me Lily scoppiò a ridere.

“Lily anche tu!”

Sirius fece finta di niente e continuò il suo discorso su quanto fosse affascinante Peter Minus.

Oppure…” oh no, conoscevo quel tono, adesso stavano per arrivare le frecciatine. “Hermione preferisce qualcuno di più affascinante e misterioso. Qualcuno che non zampetta in giro ma cammina a testa alta guardando tutti dall’alto in basso”

No, lui non sa. Non può essere…

Mi incupii all’istante e guardai fuori dal finestrino. Sirius doveva riferirsi a qualcun altro, non lei. Tremai al pensiero di cosa avrebbero fatto i miei amici se avessero saputo dei miei sentimenti per lei.

“Oh andiamo Hermione! Stavo solo scherzando, lo sai come sono fatto” aggiunse subito Sirius, probabilmente aveva notato la mia espressione turbata e l’aveva mal interpretata.

Sentendomi rassicurata rialzai la testa e gli sorrisi.

“Sappiamo Hermione” continuò poi “Che non ti innamoreresti mai delle persone sbagliate”

Ed eccola lì di nuovo. Un’altra dannatissima frecciatina. A volte non lo potevo proprio sopportare.

Per fortuna in quell’istante James e Peter tornarono carichi di caramelle e l’atmosfera tornò leggera.

Dopo lo spuntino Sirius e James continuarono a tramare contro i Serpeverde, Remus riprese a rileggere il suo libro e Lily e Peter si persero in qualche innocua conversazione.


Io ero stanca e avevo un leggero mal di testa, così decisi di fare un pisolino durante ciò che restava del viaggio.
 
***
 
Ero alla stazione di King’s Cross. Era il mio primo anno ad Hogwarts e stavo cercando uno scompartimento libero sul treno, ero in ritardo e tutti erano già occupati. Ne trovai uno con all’interno solo una ragazzina della mia età, con i capelli rossi raccolti in una coda.

“È libero?” le chiesi aprendo la porta.

“Certo entra pure” rispose lei sorridendo.

“Ciao, il mio nome è Hermione. È il mio primo anno…” mi presentai sedendomi accanto a lei.

“Io sono Lily, anche per me è il primo anno”

Dopo le presentazioni iniziammo a parlare delle nostre famiglie e a conoscerci meglio. Eravamo entrambe Nati Babbani. Poco dopo però la porta dello scompartimento si aprì di nuovo ed entrarono due ragazzini della nostra età.

Uno aveva i capelli corvini, mossi, che gli arrivavano alle spalle e gli occhi neri che sprizzavano allegria. Era un bel ragazzino.

Dopo di lui entrò una ragazzina. Aveva gli stessi occhi neri, solo che i suoi avevano una luce misteriosa. I suoi capelli erano anch’essi corvini, ma erano ricci e lunghi fino a metà schiena. Anche lei era molto bella.
Pensai che dovevano essere fratelli gemelli.

“Ciao!” disse il ragazzino rispecchiando con la voce l’allegria degli occhi “Possiamo sederci qui con voi? Il resto del treno è pieno”

“Certo” risposi indicando i posti di fronte a me e Lily.

I due fratelli si sedettero.

“Io sono Lily Evans e questa è Hermione Granger” Lily iniziò con le presentazioni.

“Piacere. Io sono Sirius Black e questa è…” indicò la ragazzina seduta accanto a lui.

“Il mio nome è Bellatrix Black” intervenne la ragazzina. Aveva una voce squillante che in qualche modo si abbinava con l’aurea di mistero che la circondava.

“Piacere di conoscervi” dissi “Siete fratelli per caso?”

“Cugini in realtà” rispose Sirius “Per me e Bella è il primo anno a Hogwarts”

“Anche per noi!” esclamò Lily “Questo vuol dire che saremo in classe assieme! In che casa vorreste essere smistati?” chiese poi guardandomi.

“A me piacerebbe Grifondoro” risposi prontamente e sentii Bellatrix sbuffare leggermente “Ma anche Corvonero non sarebbe male”

“Si anche io spero Grifondoro!” disse Lily con entusiasmo, poi si rivolse ai Black “Voi?”

“Serpeverde” questa volta fu Bellatrix a parlare per prima “Vero Sirius?” il ragazzino accanto a lei annuì sotto lo sguardo della cugina, ma notai che l’allegria era sparita per un attimo dai suoi occhi “La nostra famiglia” riprese “Fa parte dei Serpeverde da generazioni” concluse con un’aria di superiorità.

Il viaggio in treno fu veloce e in men che non si dica tutti noi del primo anno ci trovavamo nella Sala Grande di fronte al cappello parlante, aspettando il nostro turno per essere smistati.

La professoressa Mcgranitt stava chiamando gli alunni in ordine alfabetico, ora toccava alla B.

“Black Bellatrix”

La ragazzina che era con me sul treno si fece largo fra gli studenti e si sedette con fierezza sullo sgabello.

La professoressa mise il cappello sopra i suoi folti ricci e dopo neanche dieci secondi questo gridò:

“Serpeverde!”

Il tavolo dei Serpeverde scoppiò in un applauso e poi lo smistamento continuò.

“Black Sirius”

Il ragazzino allegro si sedette a testa bassa sullo sgabello e la Mcgranitt gli mise il cappello.

La sala rimase in silenzio per quasi un minuto prima che il capello parlasse:


“Grifondoro!”
 
***
 
“Hermione, Hermione svegliati” qualcuno mi stava scuotendo una spalla.

“Che-che cosa c’è?” chiesi nascondendo uno sbadiglio.

“Siamo arrivati” rispose Lily.

Mentre salivamo sulle carrozze ripensai al sogno che avevo fatto. Era il giorno del mio smistamento.

Sorrisi. Non dimenticherò mai la prima volta che sono entrata a Hogwarts.

Presto fummo tutti in Sala Grande, ma io non stavo prestando attenzione allo smistamento. I miei occhi stavano vagando per la sala, per il tavolo dei Serpeverde più precisamente.

Stavo iniziando a pensare che non fosse venuta a cena, quando finalmente la vidi.

Bellatrix Black non era cambiata molto durante l’estate. I capelli erano leggermente più lunghi di come li portava al quinto anno, ma i suoi riccioli neri rimanevano sempre indomabili e inconfondibili. Gli occhi neri erano fissi sul ragazzino che era appena stato smistato in Tassorosso e lo guardavano con la solita aria di superiorità.

Qualcuno alla sua destra mi sorrise e notai solo in quel momento che Andromeda Black era seduta accanto alla sorella. Le feci un cenno di saluto, sperando con tutto il cuore che non mi avesse visto fissare Bellatrix. Cosa avrebbe pensato?

A parte questo la cena continuò normalmente e quando il preside Silente ebbe finito di dare gli avvisi a tutti fu permesso di fare ritorno nei dormitori.

Gli elfi avevano già sistemato tutti i bauli, così appena entrai nel dormitorio mi buttai sul letto.

“Hai notato” iniziò Lily dal letto accanto al mio “Quanti ragazzi sono stati a Serpeverde quest’anno?”

“Mmmm” in realtà non avevo notato niente perché ero stata persa nei miei pensieri per tutta la serata

“Hai già sonno Hermione?” rise Lily “Hai dormito tutto il viaggio!”

“Domani abbiamo Trasfigurazione alla prima ora. Dobbiamo essere riposate”

“Ahahah! Come vuoi. Buonanotte”

“Buonanotte”

E con questo mi addormentai nelle famigliari coperte scarlatte della torre di Grifondoro. Sempre però con i pensieri di una certa strega che non mi lasciavano mai in pace ultimamente.
 

Angolo Autrice:

Questo è il primo capitolo. Spero che vi sia piaciuto. Lasciate delle recensioni per farmelo sapere!!

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Capitolo 2
*** Chiacchiere con un'amica ***


Ecco qui il secondo capitolo, spero che vi piaccia.


Capitolo 2: Chiacchiere con un’amica

Era passata una settimana dall’inizio della scuola. Tutto procedeva normalmente tranne per il fatto che James e Sirius non erano ancora stati messi in punizione.

Io e Lily stavamo entrando in Sala Grande quando li abbiamo visti farci segno di avvicinarci a loro.

“Che cosa state combinando?”

Conoscevo fin troppo bene quell’espressione sui loro volti per non sapere che stava per succedere qualcosa.

“Noi? Ma Hermione, come puoi pensare che non vogliamo solo salutarvi come fanno gli amici?”

“Diciamo che bastano i vostri nomi per farcelo pensare” rispose Lily.

Non sentii la risposta di James perché in quel momento una chioma di folti ricci ci passò davanti per entrare nella sala.

Bellatrix Black ci passò così vicina che riuscii a sentire il suo profumo. Un intenso e delizioso aroma di viole e un qualcosa che potevo descrivere solo come “Aroma di Bellatrix”. Nessun’altro poteva imitarlo.

La seguii con lo sguardo mentre prendeva posto al tavolo di Serpeverde, lontano dagli altri studenti.

Un’altra cosa su di lei che avevo notato questa settimana era che passava molto tempo da sola. Le uniche volte che la vedevo con altre ragazze all’infuori delle sue sorelle, erano quando era in classe. Durante i pasti non la vedevo mai parlare, cenava presto, da sola, e poi se ne andava.

Ok non sono una stalker, però è un comportamento molto strano!

“Hermione vedi qualcosa che ti piace?” chiese Sirius seguendo il mio sguardo che lo condusse direttamente a Bellatrix.

“NO! No…” gridai “Ero solo persa nei miei pensieri… sapete Storia della Magia…” mi affrettai a trovare una scusa “Cosa stavate dicendo?”

“Guarda il tavolo dei Serpeverde, lo vedi Piton?” chiese James.

Annuii.

“Cosa gli avete fatto?”

“Avete fatto? Non ancora… ma guarda quando beve dal suo calice”

In quel momento il povero Serpeverde si portò il bicchiere alle labbra e bevve. Quando lo riappoggiò era diventato tutto blu.

“Piton che ti è successo?” urlò un Serpeverde seduto accanto a lui.

James e Sirius scoppiarono a ridere e Lily li guardò infuriata.

“Che cosa gli avete fatto?!”

“Solo un piccolo incantesimo al suo succo di zucca… conosciamo un elfo nelle cucine che ci ha dato una mano…” spiegò Sirius.

Le risate si sparsero per tutta la sala, Lily corse da Piton per accompagnarlo in infermeria.

Mentre Sirius era troppo occupato a ridere ne approfittai per lanciare un’altra occhiata a Bellatrix.

Stava osservando Lily e Piton uscire dalla sala con un sogghigno. In quell’istante riconobbi la Bellatrix degli altri anni, ma appunto, fu solo per un istante.

All’improvviso i nostri sguardi si incrociarono. Il ghigno lasciò il posto ad un’espressione tormentata prima di essere nascosta anch’essa dietro la maschera vuota degli altri giorni.

Io fui la prima a interrompere il contatto visivo e abbassai la testa arrossendo. Subito dopo Bellatrix si alzò dal tavolo e lasciò la Sala Grande.

“Hermione dove stai andando?” chiese James quando mi vide allontanarmi.

“In biblioteca. Ci vediamo dopo”

La biblioteca era quasi completamente vuota, scelsi comunque il mio solito tavolo in uno degli angoli più tranquilli ed estrassi un libro a caso dalla mia borsa.

Iniziai a leggere un po’ di Trasfigurazione ma non riuscivo a concentrarmi. La mia mente era piena di pensieri, tutti della stessa persona. Indovinate chi?

Si proprio lei. Perché aveva sostenuto il mio sguardo così a lungo? Perché se ne sta sempre per i fatti suoi? Cosa era cambiato in lei?

Sospirai e appoggiai la testa sulle braccia chiudendo gli occhi.

Perché proprio lei? Non potevo avere una cotta per Sirius? Tutte le ragazze avevano una cotta per lui… Ma era davvero una cotta quella che avevo per Bellatrix Black o era qualcosa di più? O qualcosa di meno?

“Ciao Hermione”

Alzai la testa dalle mie braccia e sbattei le palpebre un po’ di volte. Mi stavo quasi addormentando.

Quando vidi la persona che mi aveva salutato quasi mi venne un colpo.

No, non era lei, ma era la persona che forse sapeva rispondere alla mie domande. Le domande che però, tuttavia, non avevo il coraggio di porre. Cosa le avrei detto?

Ciao Andromeda… dimmi un po’ stavo osservando tua sorella Bellatrix e mi chiedevo perché si comporta in modo strano, sai com’è, non sapevi che ho una cotta per lei?

No, non potrei mai.

“Ciao Andromeda” le sorrisi.

“Stavi facendo Storia della Magia per caso? Ho visto che ti stavi per addormentare”

“Ahahah! No, è che ho dormito poco”

Andromeda prese posto nella sedia di fronte alla mia.

“Si è dura abituarsi ad essere di nuovo a scuola…”

“Già… come hai passato il resto delle tue vacanze, Dromeda? Non hai risposto alla mia ultima lettera…”

“Ah si, scusa. Non ho risposto perché mio padre l’ha quasi trovata. Ha detto che se scopriva che avevo qualche corrispondenza con dei Nati Babbani mi avrebbe punito… sai come sono fatti” spiegò guardandosi le scarpe.

“Si capisco, non ti preoccupare Dromeda. Avevo immaginato che fosse per un motivo simile. Mi dispiace di averti messo nei guai”

“Non fa niente. Non ci crederai mai ma quando mio padre mi ha sgridato ero molto scossa, ma quando sono entrata in camera mia Bellatrix era lì, e indovina?”

Il nome di Bellatrix aveva richiamato la mia completa attenzione cosi incoraggiai Andromeda ad andare avanti.

“Lei mi ha confortato! Ha detto che non dovevo prendermela e che lei ci sarebbe sempre stata per me, anche se avevo degli amici Nati Babbani!”

Penso che la mia faccia, appena ebbe finito di parlare, sembrava quella di un pesce con la bocca aperta.

“Ho sentito bene? Tua sorella Bellatrix?”

“Ahaha! Si lo so, anche io non potevo crederci. Una cosa del genere me la sarei aspettata da Narcissa… Ultimamente però, Bella è strana. Anche durante l’estate non si comportava come al solito” disse Andromeda mentre io ascoltavo attentamente.

Non potevo essere così fortunata. La piccola Dromeda stava parlando proprio di ciò che non avevo il coraggio di chiederle!

“Forse però non dovrei annoiarti con queste cose Hermione. So che non sei proprio in buoni rapporti con mia sorella…”

In quel momento vidi l’occasione e la presi al volo.

“No non preoccuparti Dromeda, non mi stai annoiando. Sai che se hai bisogno di parlare con qualcuno io sono qui” diedi una breve occhiata attorno “Siamo sole, nessuno vedrà parlare tranquillamente una Serpeverde con una Grifondoro”

Le feci l’occhiolino per rassicurarla. Ero sincera quando ho detto che poteva parlare con me. Mi importava di Andromeda, era mia amica. Non era solo perché in quel momento mi voleva, inconsapevolmente, rispondere alle domande che avevo su Bellatrix.

“Grazie Hermione. Spesso gli altri Nati Babbani non mi parlano per colpa del mio cognome e non posso raccontare queste cose ad altri Serpeverde perché so che non terrebbero la bacca chiusa e Bellatrix lo verrebbe a sapere”

“Io non dirò una parola. Puoi sfogarti Dromeda” la rassicurai ancora.

Non doveva essere facile, per una persona con il suo carattere, essere Black di cognome.

“Vedi Hermione, sono un po’ preoccupata per lei. Negli ultimi giorni sta sempre da sola, a volte sta in un angolo della Sala Comune e guarda fuori dalla finestra con lo sguardo vuoto, altre volte esce la sera, quando c’è buio, penso che vada in riva al lago nero. È così strana, non è per niente da lei. Pensa che non ha ancora fatto degli scherzi a quelli del primo anno o a Piton!” non riuscii a trattenere un sorriso quando nominò il ragazzo che ora si trovava in infermeria tutto blu.

“Secondo te quando ha iniziato a comportarsi in modo diverso?”

Andromeda si fermò a rifletterci.

“Quest’estate. Quando ha sentito nostro padre urlarmi contro perché avevo degli sporchi Mezzosangue come amici” disse alzando gli occhi al cielo quando ripeté le parole di suo padre.

“E Narcissa ha notato questi cambiamenti?

Andromeda annuì tristemente.

“Si. Lei è distrutta, soffre a vedere sua sorella in questo stato. Una sera l’ha fermata quando stava per uscire e le ha chiesto se andava tutto bene. Bella non si è neppure girata, gli ha detto di si ed ha continuato a camminare”

“Beh, questo è strano. Sei sicura che vada al lago nero?”

“Immagino vada lì. Anche gli altri anni quando voleva stare da sola andava in riva al lago, ma mai così spesso. Ci va quasi tutte le sere!”

“Non hai mai provato a seguirla?”

Andromeda rise amaramente.

“Seguirla? No, Bella se ne accorgerebbe e questo peggiorerebbe solo le cose”

“Signorine, non è ora di tornare nel dormitorio?”

Madama Pince si stava avvicinando al loro tavolo con un’aria autorevole. Guardai l’orologio ed ebbi un colpo nel vedere che erano quasi le nove.

“Si Madama Pince, stavamo giusto andando” dissi mentre raccoglievo le mie cose dal tavolo.

“Signorina Granger, stava ancora studiando? Deve riposarsi di più… Ah bene, signorina Black ho giusto qui il libro che ha chiesto ieri”

“Grazie Madama Pince”

“Ora andate che è tardi! Signorina Granger confido che lei, in qualità di Prefetto, abbia voglia di riaccompagnare la signorina Black al dormitorio dei Serpeverde, così che se il signor Gazza dovesse trovarsi nella zona non la metta in punizione visto che è stata in biblioteca tutto il tempo”

“Certo Madama Pince, arrivederci” dissi mentre ci dirigevamo verso l’uscita.

Io e Andromeda stavamo per passare davanti al portone d’ingresso quando qualcuno lo aprì per uscire.

“Guarda Hermione” sussurrò Andromeda indicando la figura che non riuscivo a riconoscere nell’oscurità “è Bella. Sta uscendo di nuovo”

Per un attimo fui tentata di seguirla ma Dromeda sembrò leggermi nel pensiero:

“No Hermione. Non la puoi seguire, ti vedrebbe subito. Bellatrix è abituata all’oscurità, pensa che a volte a casa gira per i corridoi al buio”

Annuii rinunciando al mio piano.

In poco tempo fummo davanti al muro che conduceva alla Sala Comune di Serpeverde.

“Dromeda, se vuoi parlare ancora, sai dove trovarmi” dissi mettendole una mano sulla spalla.

“Grazie Hermione, davvero. Ti terrò informata sulla situazione”

Le sorrisi: “Buonanotte”

“Buonanotte Hermione”

Appena arrivai nella Sala Comune scorsi subito Lily in un angolo.

“Ehi Lily, qualcosa non va?”

La rossa scosse la testa.

“No è solo che mi dispiace per Severus. James e Sirius l’hanno messo in imbarazzo davanti a tutta la Sala Grande”

“Dai Lily, sai come sono fatti! E poi non tutti se ne sono accorti”

Ok forse non era di grande conforto ma la verità era che Piton non mi stava molto simpatico.

“Ah guarda chi si vede! Ciao Mione, dove sei stata tutto questo tempo?” chiese Sirius scendendo dalle scale seguito da James e Peter Minus.

“Già, dov’eri? Peter si stava preoccupando!” aggiunse James sedendosi su una poltrona.

“Sono stata in biblioteca, ho incontrato qualcuno e ci siamo fermate a chiacchierare” spiegai aspettando con ansia la frecciatina di Sirius.

Questa volta avevo deciso di stare al suo gioco.

“Ahhh… Ed era qualcuno di interessante?” chiese Sirius puntuale come un orologio.

“Ohh si, tua cugina in verità” sorrisi quando lo vidi sbiancare, non se l’aspettava.

“M-mia c-cugina??” chiese incredulo.

“Si, è molto simpatica Andromeda”

Sorrisi ancora di più quando lo vidi tirare un sospiro.

“Ahhh! Andromeda!”

A quel punto non riuscii più a trattenere le risate.

“Ahahahah! Certo Sirius! Chi ti aspettavi??”

Stavo ancora ridendo alla faccia che aveva fatto mentre salivo le scale per il mio dormitorio.

Penso che questo lo metterà a tacere per una settimana!

 
Angolo Autrice:

eccoci alla fine del secondo capitolo. Spero vi sia piaciuto e che me lo farete sapere! A presto!!

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Capitolo 3
*** Le uscite di notte ***


Ecco il terzo capitolo. Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto questa storia fra le loro seguite/preferite e mando un grande bacio a chi ha lasciato una recensione!
 
Capitolo 3: Le uscite di notte

Era passata un’altra settimana dalla mia conversazione con Andromeda.

La ragazza era sempre più preoccupata per la sorella, ormai passava tutto il tempo da sola e io avevo notato che durante le lezioni non prestava mai attenzione. Sembrava vivere in un mondo tutto suo.

Ero sicura che anche i professori se n’erano accorti ormai. Non che Bellatrix andasse male a scuola, i suoi risultati nella teoria erano buoni quasi quanto i miei e nella pratica superava tutti, persino James e Sirius. Quella è l’unica cosa che non era cambiata nel suo comportamento: la ragazza amava esibirsi.

“Hermione sei ancora qui con me?”

“Eh? Oh, si. Scusa Dromeda… ultimamente tendo a perdermi nei miei pensieri”

Sorrisi alla più gentile delle sorelle Black. Quella sera eravamo ancora in biblioteca a parlare, ormai era diventata quasi un’abitudine. Spesso parlavamo di cose normali, lezioni, professori, tempo e ragazzi… gli ultimi non mi interessavano affatto però non volevo destare sospetti, Andromeda è sveglia. Altre volte parlavamo di sua sorella maggiore. Questa era una di quelle volte.

“Cosa stavi dicendo?” mi sorrise.

“Che questo pomeriggio Bella era nel suo dormitorio da sola, io sono entrata, non penso che si sia accorta subito di me, e stava piangendo. È la prima volta che la vedo piangere, neanche quando eravamo bambine” Dromeda sospirò e il suo sguardo si perse sul cielo nuvoloso fuori dalla finestra.

“Dromeda…” le presi una mano e la strinsi forte.

“Hermione io…” gli occhi le si riempirono di lacrime “Hermione, non la riconosco più! Non so cosa fare, cosa dirle. Non parla più con nessuno, nemmeno con me e Cissy…”

“Ehi, non piangere”

Mi alzai dalla mia sedia e presi posto in quella accanto alla sua. Le misi un braccio intorno alle spalle e la strinsi forte.

“Grazie Hermione. Non so cosa farei se non ci fossi tu…”

“Non devi ringraziarmi. Ora forza! Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo a tua sorella”

Lei annuì e sorrise.

“Pensi che questo abbia a che fare con le sue uscite la notte?”

Dromeda scosse la testa.

“Non lo so. Alcune volte mi sono nascosta in Sala Comune ad aspettarla, non sta mai via più di un’ora, i suoi vestiti sono intatti quindi non penso che vada nella Foresta Proibita…”

“In ogni caso dobbiamo trovare un modo per seguirla. Qualcosa mi dice che queste uscite potrebbero essere la chiave di tutto…”

Dromeda si asciugò le ultime lacrime e mi guardò ma subito i suoi occhi si focalizzarono su un punto dietro le mie spalle.

Madama Pince stava cercando un libro in uno scaffale dietro il nostro tavolo e dietro di lei c’era niente meno che Bellatrix Black.

Stava guardando i libri sullo scaffale ma senza prestargli veramente attenzione. I suoi occhi erano arrossati e si poteva capire che aveva pianto. Era la prima volta quella settimana che la vedevo da così vicino e ho capito subito perché Andromeda era così preoccupata. Era pallida, più pallida del solito. Si vedeva che mangiava poco, ma ciò che faceva più effetto erano i suoi occhi, erano spenti, senza la solita luce misteriosa.

Andromeda mi guardò e le annuii.

“Ehi Bella!”

Bellatrix si girò verso di noi appena sentì la voce della sorella.

“Ciao Dromeda”

Anche la sua voce era diversa. Aveva perso l’arroganza ed era diventata fredda e distante.

I suoi occhi neri si fermarono su di me e con la coda dell’occhio notai la sua mano destra stringersi in un pugno.

“Ecco qui Miss Black” disse Madama Pince porgendole un libro dalla copertina dorata “Non capisco a cosa possa servirle un libro su queste creature magiche, però…”

“Non è per me” rispose Bellatrix prendendo il libro “Sto facendo solo facendo un favore. Arrivederci”

Con questo fece un cenno di saluto ad Andromeda e, evitando di guardarmi, se ne andò.

“Quando si parla del diavolo…” disse Drmoeda “Che libro era quello secondo te?”

“Non ne ho idea. Qualcosa sulle creature magiche, ma a chi potrebbe servire un libro così?”

Dromeda fece spallucce.

“Dobbiamo scoprire cosa fa la notte. Non penso che esca solo per pensare” dissi alzandomi e radunando i miei libri.

“Lo so… ma Hermione, come facciamo?”

“Non lo so ancora, ma non ti preoccupare Dromeda. Troverò il modo” dissi mentre uscivamo.

“Hermione, io apprezzo moltissimo il tuo aiuto ma…” Andromeda sembrava insicura su cosa dire “Posso farti una domanda?”

Mi fermai nel corridoio e mi voltai per guardarla negli occhi:

“Certo”

“Perché?”

“Cosa perché?”

“Perché mi stai aiutando? Insomma probabilmente tu odi Bellatrix, quindi potresti anche non aiutarmi, ma eccoti qui tutta convinta di poter scoprire cosa le sta succedendo…”

Mi avvicinai a lei e le misi le mani sulle spalle, non sapevo cosa dirle, di certo non la verità, però provai comunque a rassicurarla:

“Dromeda, posso vedere come il comportamento di tua sorella ti sta preoccupando. Voglio aiutarti, sono sicura che anche tu faresti lo stesso per me”

Lei annuì.

“Grazie”

“Ci vediamo domani”

Mi diressi a tutta velocità verso la torre di Grifondoro. In biblioteca mi era venuta un’illuminazione. Sapevo cosa mi serviva e a chi chiederla: dovevo trovare James.

Entrai nella Sala Comune e vidi subito Remus che leggeva.

“Remus! Dov’è James?”

Lentamente alzò gli occhi da suo libro.

“Lui e Sirius sono nel dormitorio. Perché li cerchi così di fretta?”

Non risposi neanche alla sua domanda e mi precipitai sulle scale verso il dormitorio maschile del sesto anno.

Appena arrivai fuori dalla porta sentii la voce di Sirius gridare:

“Come hai potuto? E adesso come facciamo?!”

Poi James rispose:

“Non è colpa mia! Gazza è arrivato quando non stavo guardando!”

A quel punto decisi di entrare per scoprire cosa era successo per farli litigare in quel modo.

“Ragazzi cosa è successo? Vi si sente fin dal corridoio!”

Sirius si girò verso di me e fu il primo a rispondere:

“James è stato così furbo da farsi sequestrare da Gazza la Mappa del Malandrino!”

Potevo essere proprio io la persona più sfortunata del castello? Avevo sempre odiato quella mappa e adesso che mi serviva per trovare Bellatrix, Gazza l’aveva sequestrata.

“Ma-Ma come?!” chiesi non riuscendo a credere alla mia sfortuna.

“Chiedilo a James! È lui il genio”

Con questo Sirius uscì sbattendosi la porta alle spalle.

Mi voltai verso James.

“È colpa mia Hermione. Non stavo facendo attenzione e Gazza era proprio dietro di me… Avevo tolto il mantello dell’invisibilità perché mi sembrava di essere al sicuro e ora la mappa è al sicuro nell’ufficio di Gazza. È impossibile riuscire a riprenderla a meno che…” James si fermò per pensare a un piano e così feci anch’io.

La mappa non era l’unico modo per scoprire dove andava Bellatrix, ce n’era anche un altro. Era più rischioso perché la dovevo seguire di persona, ma era anche molto più affidabile perché se lei usciva dai confini della scuola, come pensavo facesse, potevo continuare a seguirla comunque.

“A meno che” continuò James illuminandosi “Un prefetto non vada nell’ufficio di Gazza quando lui non c’è e la prenda per noi”

James mi guardò con gli occhi grandi.

“Hermione, tu sei un prefetto e sei anche nostra amica…”

“No!” risposi subito, non mi volevo cacciare nei guai per colpa loro.

“Ti prego Mione…”

“No! Non lo farò”

“Hermione farò tutto quello che vuoi, per favore!”

Incrociò le mani come in preghiera e in quel momento notai che sul letto era appoggiato ciò che mi serviva.

“Ad una sola condizione…” dissi guardandolo.

“Qualsiasi cosa!”

“Prenderò la Mappa del Malandrino solo se mi presterai il mantello dell’invisibilità” conclusi indicando il mantello che giaceva sul letto.

“Ok, accetto! Ora ti prego, riportami la mappa!”

Annuii e uscii dal dormitorio.

L’ufficio di Gazza era lontano dalla torre di Grifondoro, ma dato che ero un prefetto e al coprifuoco mancava ancora un’ora, mi avviai per i corridoi.

L’ufficio era una piccola stanza, piena di scaffali e con una scrivania in centro. Per mia fortuna Gazza non era all’interno.

“Accio mappa!”

Uno dei cassetti si aprì e ne volò fuori la Mappa del Malandrino. La presi al volo e mi affrettai a uscire.

Mentre attraversavo il cortile d’ingresso vidi Hagrid fare ritorno alla sua capanna con un libro in mano.

“Ehi Hagrid!”

Il gigante si fermò e si voltò verso di me con un sorriso.

“Ciao Hermione. Tutto bene?” nel suo tono notai qualcosa di strano, come se sapesse qualcosa che non voleva dirmi.

“Si si, tu invece?”

“Bene… scusa ma ora devo andare. Ci vediamo” si girò e continuò a camminare verso casa sua.

Non feci molto caso al comportamento di Hagrid e ritornai al dormitorio.

“Grazie Hermione! Sei un angelo!” esclamò James quando mi vide tornare con la Mappa del Malandrino.

“Sirius! Sirius! Hermione ha ripreso la mappa!”

“Grande Mione! Cosa faremmo senza di te!”

I due amici mi abbracciarono fino a che non riuscii quasi più a respirare.

Era quasi il coprifuoco e sapevo che se volevo seguire Bellatrix dovevo sbrigarmi.

“Ok, ok. Adesso James mi presti il mantello?”

“Si certo, vado a prenderlo” e si affrettò su per le scale.

“A che cosa ti serve il mantello?” chiese Sirius.

“Devo prendere un libro dalla sezione proibita” mentii.

“Sempre la solita” disse Sirius e fui certa che si era bevuto la mia piccola bugia.

“Ecco qui. Usalo quanto vuoi”

Il coprifuoco era iniziato da dieci minuti così mi misi il mantello e mi diressi al cortile d’ingresso. Mi sedetti vicino al portone e aspettai.

Dopo circa mezz’ora sentii il rumore di passi leggeri, veloci. Subito dopo una figura apparve nell’oscurità, riconobbi Bellatrix solo quando usci dalla porta e la bianca luce della luna le illuminò i ricci e il volto, facendola sembrare ancora più pallida.

Le restai dietro di circa venti metri e iniziai a seguirla.

Finalmente scoprirò dove vai tutte le sere.

Camminammo velocemente, pensai che fossimo dirette verso la foresta proibita, ma ebbi quasi un infarto quando Bellatrix si fermò davanti alla capanna di Hagrid e bussò.

Pochi secondi dopo il mezzo-gigante apparve e la fece entrare.

Non sapevo più cosa pensare, Bellatrix avrebbe dovuto odiare i giganti, invece eccola lì in casa di Hagrid tutte le sere.

Decisi che avrei dovuto parlare con Hagrid, quindi trovai un posto comodo e mi sedetti ad aspettare che Bellatrix uscisse.

Dopo quasi un’ora guardai dentro la piccola finestra e vidi lei e Hagrid seduti al tavolo con due enormi tazze di the davanti a loro.

Bellatrix stava parlando e potevo vedere che aveva le lacrime agli occhi, Hagrid si alzò e si inginocchiò di fronte a lei. Le portò una mano al viso e leggermente le accarezzò una guancia mentre le parlava.

Hagrid che conforta Bellatrix?

A quel punto lei si alzò e si diresse verso la porta, salutò Hagrid e uscì. La vidi asciugarsi le ultime lacrime mentre si dirigeva di nuovo verso il castello.

Aspettai che sparisse dalla vista prima di avvicinarmi alla porta della capanna. Mi tolsi il mantello e bussai.

Dall’interno sentii la voce di Hagrid mentre si avvicinava per aprire.

“Che c’è Bella? Hai dimenticato qualc…” aprì la porta, mi guardò e impallidì “Hermione? Che ci fai qui?!”

“Hagrid! Perché Bellatrix Black è appena uscita da questa porta?!”

“Tu-tu l’hai vista… lei non ti ha visto, vero?”

Scossi la testa:

“No ma io so che viene qui tutte le sere!” Hagrid, capendo che non me ne sarei andata, alzò una mano per fermarmi.

“Entra”

Entrai nella capanna e mi sedetti al posto che Bellatrix aveva appena lasciato libero.

Guardai Hagrid sedersi di fronte a me e incrociai le braccia aspettando delle spiegazioni.

 
Angolo autrice:

Ecco il terzo capitolo, dal prossimo inizieremo ad entrare nel vivo della storia! Scusate il leggero ritardo e a presto!
 

 

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Capitolo 4
*** L'aiuto di Hagrid ***


Ok ecco il capitolo quattro. Ringrazio chi ha aggiunto questa storia fra le favorite/seguite. Il vostro supporto conta molto per me!


Capitolo 4: L’aiuto di Hagrid

Io e Hagrid eravamo nella capanna, seduti una di fronte all’altro.

Avevo appena scoperto che Bellatrix Black, una strega fissata fino a quel momento con il sangue puro, andava tutte le sere in casa di un mezzo-gigante per confidarsi o fare Merlino sa cosa.

Insomma, potevo essere un po’ confusa no?

Per parecchi minuti nessuno di noi disse una parola. Hagrid guardava il fuoco nel camino con lo sguardo perso, mentre io stavo torturando il mio labbro inferiore con i denti. Un’abitudine che avevo quando ero nervosa.

Dopo un po’ sentii il ferreo sapore del sangue sulla punta della lingua e decisi che era ora di dire qualcosa.

“Hagrid? Penso che tu mi debba delle spiegazioni… fosse stato chiunque altro non avrei cacciato il naso negli affari tuoi ma… Merlino, quella è Bellatrix Black! Lei odia i Mezzosangue! Che ci fa qui tutte le sere?!” riuscii a stento a tenere la mia voce a un tono normale.

“Hermione ascolta Bella… ehm volevo dire… Miss Black non è come sembra, almeno non più…” spiegò il guardiacaccia guardando ovunque tranne che nei miei occhi.

“Non capisco…”

“Lei sta avendo dei problemi, essere un Purosangue non è tutto rose e fiori… Ci sono anche dei limiti che lei sembra aver realizzato solo poco tempo fa” spiegò sempre evitando di guardarmi.

“Hagrid le sue sorelle sono preoccupate, sanno che c’è qualcosa che non va” spiegai cercando di attirare il suo sguardo.

“Anche lei sa che le sta facendo preoccupare e soffre anche per questo, oltre al resto…”

“Oltre al resto? Quale resto?” chiesi cogliendo l’occasione.

“Io parlo troppo” disse scuotendo la testa “Davvero troppo… ho già detto più di ciò che dovevo”

“Ma Hagrid…”

“Hermione non posso raccontarti queste cose. Non sta a me dirtelo” disse finalmente guardandomi dritto negli occhi.

Ora che riuscivo a vederlo chiaramente in faccia sembrava quasi che Hagrid volesse dirmi qualcosa, come se sapesse che io potevo in qualche modo risolvere la situazione.

“Dirmi cosa? Cosa centro io? Chi dovrebbe dirmelo?!”

“Calmati Hermione!” disse Hagrid agitando le grandi mani per frenare il flusso di domande che stava uscendo dalla mia bocca.

Quello era una dei pochi momenti in cui mi capitava di non saper più cosa pensare. Hagrid stava venendo a dirmi che qualcuno aveva qualcosa da dirmi e quel qualcuno probabilmente era Bellatrix Black.

Non lo ritenevo possibile, dall’inizio dell’anno i miei rapporti con Bellatrix erano stati minimi, praticamente inesistenti.

“Di tutte le persone, proprio tu dovevi investigare sullo strano comportamento di Bell… Miss Black” continuò Hagrid parlando quasi sottovoce.

“Hagrid” dissi mettendomi la testa fra le mani “Sono così confusa, non so più cosa fare. Ti prego spiegami la situazione perché io proprio non ci arrivo…”

“Hermione…” mi prese una mano con la sua e la strinse fino quasi a farmi male “Vorrei tanto dirti tutto, tu capiresti, sei una strega intelligente. Però non posso, non è giusto nei confronti di Bellatrix”

Lo guardai negli occhi e capii che non mi avrebbe rivelato tutto, ma che era disposto a darmi degli indizi.

“Tuttavia” riprese “Posso dirti qualcosa”

“Ti prego Hagrid…”

“Sai che i figli delle famiglie Purosangue sono costretti a sposare altri Purosangue” annuii “In particolare famiglie antiche come quella di Bellatrix. Comunque, non tutti gli eredi vogliono sposarsi con persone che non amano”

“Ma Bellatrix è sempre stata così fiera e desiderosa di portare avanti la stirpe dei Black…” mi intromisi non capendo ancora dove voleva andare a parare.

“Questo Hermione, era prima che lei si innamorasse. E non è una semplice cotta come succede a quelli della vostra età, i suoi sentimenti sono profondi e per una persona che i suoi genitori non approveranno mai”

Con l’ultima frase le mie speranze si erano alzate fin sopra la torre di astronomia. Una persona che i suoi genitori non approveranno mai… potrebbe essere possibile che sia io…? No, no. Io ero una ragazza, probabilmente Hagrid intendeva un Nato Babbano, un maschio.

Sospirai e gli feci un’altra domanda:

“Ma com’è possibile che lei si stia confidando con te? Senza offesa…"

“Nessuna offesa… Era il secondo giorno di scuola quest’anno quando stavo facendo una passeggiata serale in riva al lago nero. In lontananza ho visto una ragazza, man mano che mi avvicinavo ho capito che stava piangendo e quando ho riconosciuto Bellatrix, beh puoi immaginare la mia sorpresa”

“Si” dissi annuendo.

“L’ho colta in un momento di debolezza, non ha nemmeno provato a mandarmi via e l’ho lasciata sfogare. Da allora viene qui tutte le sere, la fa star meglio”

“Ma cosa c’entro io?”

“Mi dispiace Hermione ma ti ho già detto troppo. Ti prego di non farne parola con nessuno di ciò che hai sentito stasera”

Annuii e mi alzai per andarmene, tuttavia prima che raggiungessi la porta della capanna Hagrid mi fermò.

“Hermione, c’è un motivo per cui ti ho detto tutto questo. A te e non alle sue sorelle” i suoi piccoli occhi neri stavano scintillando “Bellatrix non è più come prima”

Con questo mi fece segno di andarmene e io obbedii.

Mi misi il mantello mentre tornavo al dormitorio. Mi sembrava che la mia testa stesse per esplodere. Avevo appena scoperto cosa stava tormentando Bellatrix: problemi d’amore.

Mi sentii quasi sollevata, questo significava che non era nei guai e non stava praticando la magia oscura nella foresta proibita.

Non sapevo cosa dire ad Andromeda. Non potevo dirle che sua sorella si era innamorata di un Mezzosangue, Hagrid mi avrebbe ucciso.

Dovevo mentire, dire che l’avevo seguita e che era andata al lago nero senza fare nulla di losco.

Quando arrivai al dormitorio mi lasciai cadere sul letto sfinita. Era stata una lunga notte.

Quando mi addormentai sognai la conversazione con Hagrid e poi io e Bellatrix da sole a Hogsmeade, mano nella mano…

“Hermione! Siamo in ritardo, Lumacorno ci ucciderà!”

“Uhm…mmm… Arrivo Lily”

A fatica mi alzai dal letto e mi vestii.

Nella Sala Grande c’erano solo i ritardatari che alla svelta finivano la loro colazione.

“Cosa stavi sognando Hermione?” chiese casualmente Lily mentre si serviva una fetta di torta.

“Perché lo chiedi?” domandai non sapendo cosa risponderle.

“Così… Sembravi così pacifica, è per questo che non ti ho svegliato prima… e poi continuavi a ripetere finalmente” spiegò.

“Ah… non ne ho idea” mentii “Non mi ricordo cosa ho sognato”

“Forza!” disse alzandosi dal tavolo “Andiamo”

Insieme ci dirigemmo alla svelta verso l’aula di pozioni. Quando arrivammo Lumacorno non era ancora all’interno.

James e Sirius avevano già fatto la pace dopo la lite di ieri e stavano cercando di combinare dei guai con i loro calderoni mentre Remus li teneva d’occhio.

Mentre io e Lily prendevamo posto nell’unico banco rimasto libero, il mio sguardo vagò per la stanza in cerca di Bellatrix.

Era seduta due file davanti alla mia, accanto a un ragazzo di Corvonero che stava disperatamente cercando di far conversazione con lei.

Normalmente gli avrebbe detto di stare zitto o di levarsi dai piedi, ma adesso si limitava ad ignorarlo totalmente.

Sentimmo la porta sbattere e Bellatrix si girò per vedere se era arrivato il professore. I suoi occhi però si spostarono subito su di me. Questa volta sostenni il suo sguardo ma fu solo per pochi secondi perché Lily mi diede una gomitata.

“Ahi! Che c’è?!”

“Hai sentito almeno una parola di quello che ti ho detto?”

Scossi la testa.

“Grazie dell’attenzione allora…”

Non ebbe il tempo di ripetermi la frase perché Lumacorno in quel momento iniziò la lezione.

“Allora ragazzi, oggi sarà una lezione a premio!”

Negli ultimi tempi il professore sembrava fissato con questo tipo di lezione. Era semplice, lui ci assegnava una pozione, e chi la faceva meglio vinceva un premio e dieci punti per la casa.

“Sapete tutti come funziona. Ciò che dovete fare è la pozione Occhiopallato o Risvegliante. Si trova a pagina 43 del vostro libro, buona fortuna a tutti!”

Pochi minuti dopo l’aula era invasa da fumi di ogni colore e odori di ogni tipo. Tutti si stavano dando da fare ma i miei compagni sapevano bene che il premio ce lo contendevamo solamente io e Bellatrix.

“Sei un idiota, James!”

Tutti gli altri iniziarono a ridere finché Lumacorno non li richiamò all’ordine.

“Ragazzi mantenete la concentrazione, il tempo è agli sgoccioli!”

Alla fine dell’ora ero quasi completamente sicura di aver vinto. Dal mio posto riuscivo a vedere molti calderoni e nessuna pozione si avvicinava al verde della mia.

“Eh eh eh… era una pozione difficile, lo ammetto. Però quasi tutti avete fatto un disastro!”

Si avvicinò a Bellatrix.

“Mmm… come al solito molto bene Miss Black! Direi che c’è solo una persona che potrebbe aver fatto meglio”

Si avvicinò al mio banco.

“Oooh si perfetto Miss Granger! Ho deciso, oggi il premio se lo aggiudica Hermione Granger. Non se la prenda Miss Black, dopotutto era da tre lezioni di fila che vinceva lei…” disse riferendosi a Bellatrix “Dieci punti al Grifondoro! E ora il premio…”

Dalla tasca estrasse una piccola fiala con all’interno un liquido oro”

“Questa è Felix Felicis… nota come…”

“Fortuna liquida” sussurrai.

“Esatto! Usala bene” disse porgendomela.

Xxxxx

“Quindi ieri l’hai seguita?”

“Si Dromeda. È soltanto andata al lago nero per pensare…”

Durante la giornata avevo preparato un piano. Volevo chiedere ad Andromeda se Bellatrix aveva mai mostrato interesse in qualche ragazzo ad Hogwarts.

“Ahhh…”

“Posso farti una domanda?”

“Certo Hermione, tutto quello che vuoi”

“Sai se Bellatrix ha mai mostrato qualche particolare interesse in alcuni ragazzi? Magari anche non Purosangue?”

Andromeda sembrò leggermente sorpresa dalla mia domanda ma rispose subito.

“Non che io sappia” indugiò un attimo e poi continuò “A dir la verità non ha mai frequentato nessun ragazzo, Purosangue o no. È strano, molti ragazzi hanno una cotta per mia sorella, ma lai non li ha mai degnati di nessuna attenzione. Molte volte penso che sia lesbica… perché lo chiedi?”

Ok ora le mie speranze erano salite alle stelle. Hagrid aveva detto che si era innamorata di un Mezzosangue, Andromeda stava dicendo che secondo lei era lesbica e Bellatrix sosteneva i miei sguardi… potevo veramente essere io?

C’era solo un modo per scoprirlo.

“Per curiosità. Scusa Dromeda ma mi sono appena ricordata di una cosa importante… ti saluto Sirius ok?”

Lei annuì e subito dopo corsi fuori dalla biblioteca fino alla torre di Grifondoro.

Finalmente sapevo cosa fare e avevo esattamente ciò che mi serviva.

Questa notte avrei preso il mantello dell’invisibilità e avrei bevuto la Felix Felicis. Poi mi sarei messa fuori dalla capanna di Hagrid ad aspettare che Bellatrix arrivasse e le avrei parlato.

Dovevo agire subito prima che tutta la mia sicurezza andasse in fumo.

Cercai nel baule la fiala con la pozione e la guardai per un istante.

Ti prego, aiutami!

Poi la bevvi tutta d’un sorso.

Angolo autrice:

Spero vi sia piaciuto, schiacciate il piccolo bottone qui sotto per farmelo sapere!

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Capitolo 5
*** Felix Felicis ***


Eccomi tornata! Mi scuso per il ritardo ma negli ultimi giorni ho avuto poco tempo per scrivere! Comunque ringrazio tantissimo chi ha recensito!

Se avete delle domande sulla storia siete liberi di chiedermele nelle recensioni!



Capitolo 5: Felix Felicis

Mi sembrava di essere fra le nuvole. Questa fu la prima impressione dopo che ebbi bevuto la Felix Felicis.

Sapevo bene il piano che avevo preparato, era memorizzato nella mia testa come una scaletta: Mantello dell’invisibilità, capanna di Hagrid, Bellatrix…

Tuttavia quando appoggiai la fiala vuota della pozione nel baule tutto ciò che avevo studiato nei minimi dettagli era cambiato.

Era come se una vocina in un angolo della mia testa mi dicesse cosa fare.

Stavo per andare da James per chiedergli di prestarmi il mantello quando all’improvviso avevo l’impressione che non sarebbe servito.

Sapevo che dovevo sbrigarmi se volevo intercettare Bellatrix mentre ritornava al castello, ma ancora questa voce mi diceva di aspettare.

Ero talmente indecisa che continuavo a passeggiare avanti e indietro davanti al camino, procurandomi un paio di strane occhiate da un gruppo di Grifondoro del terzo anno che stavano chiacchierando in sala comune.

Comunque dopo mezz’ora anche la voce si decise a lasciarmi andare e subito fui fuori dal castello, quasi sulla strada per la capanna di Hagrid.

Ormai vedevo il fumo del camino quando la sentii di nuovo.

Il lago nero, il lago nero…

No, non potevo perdere tempo ad ascoltare quella stupida voce. Era buio e Bellatrix sarebbe uscita da un momento all’altro.

Ma più io la ignoravo più la voce si faceva forte.

Devo andare al lago nero…

Dopo aver lanciato un ultimo sguardo incerto alla capanna di Hagrid mi decisi ad andare al lago nero.

Laggiù tutto era tranquillo e silenzioso, come al solito.

La luna, quasi piena, era l’unica fonte di luce e si rifletteva pallida sulla superficie dell’acqua.

Iniziai a camminare lungo la riva. Più andavo avanti più mi convincevo di aver sbagliato, non dovevo ascoltare la voce… insomma, chi sente le voci?

Quando ormai stavo per rinunciare scorsi in lontananza una figura. All’inizio era solo un’ombra, ma man mano che mi avvicinavo fui in grado di riconoscerla.

Era seduta a pochi passi dall’acqua, con le gambe strette al petto e la testa appoggiata sulle ginocchia. Stava guardando le piccole onde infrangersi sulla riva ed era immersa nei pensieri.

Non si accorse della mia presenza così decisi di fermarmi e osservarla per un po’.

Aveva i capelli raccolti in una coda e qualche ricciolo ribelle le era scivolato sul viso creando uno straordinario contrasto con la pelle chiarissima del viso.

Poco dopo decisi di avvicinarmi e farmi notare.

“Bellatrix…?”

Lei sussultò, probabilmente non si aspettava nessuno a quest’ora.

“G-Granger! Che ci fai qui?” chiese riprendendo subito la sua sicurezza.

“Ehm niente, stavo solo prendendo un po’ d’aria… vengo spesso qui” mentii.

“Siediti se vuoi” disse indicando l’erba accanto a lei.

Feci come mi aveva chiesto e nessuno di noi parlò per diversi minuti. Sapevo che la pozione non aveva un effetto infinito quindi dovevo sbrigarmi prima che scadesse.

“Bellatrix… ascolta so che non siamo grandissime amiche io e te, però posso anche vedere che c’è qualcosa che ti sta turbando”

Bellatrix girò la testa verso di me e riuscii chiaramente a vedere che aveva iniziato a piangere.

“Ehi” sussurrai avvicinandomi “Shhh… va tutto bene. Non c’è bisogno di piangere”

Le misi un braccio attorno alle spalle e la attirai verso di me, il suo profumo mi circondava e ancora una volta ebbi l’impressione di stare galleggiando in mezzo alle nuvole.

A quel punto non sapevo più ciò che stavo facendo, era come se la pozione mi stesse guidando, consigliandomi cosa dire e cosa fare.

“Vedrai che si sistemerà tutto…”

“No! Non si sistemerà proprio niente!” disse Bellatrix alzando la voce e spostandosi da me “Proprio niente! E tu stai solo peggiorando le cose!!”

“Io?”

“Si tu Granger! Tu perché sei una maledetta Mezzosangue!” urlò e più lacrime le rigarono il viso “Non poteva essere qualcun altro?!” chiese più a se stessa che a me “C’è pieno di famiglie rispettabili, ma no! Proprio una Mezzosangue…”

E in quel momento fui sicura. Hagrid parlava di me. Io, non un qualunque altro Nato Babbano. Bellatrix Black aveva dei sentimenti per me, ricambiava i miei.

Allora fui sicura, non era più l’effetto della pozione, adesso era il mio amore a farmi agire.

Mi avvicinai di nuovo a lei e le presi una mano.

Bellatrix mi guardava con gli occhi lucidi, non capendo quello che stavo per fare.

Avvicinai sempre di più il mio viso al suo e con l’altra mano le accarezzai una guancia. La sua pelle era morbidissima e a contatto con la mia era fredda.

Mi fermai per un istante e poi, radunando tutto il mio coraggio da Grifondoro, chiusi la distanza fra le nostre labbra.

All’inizio Bellatrix non si mosse ma subito dopo le sue labbra iniziarono a muoversi in contemporanea con le mie.

Stavo baciando Bellatrix Black! Ci stavamo baciando!

Capii che non ne avrei potuto più fare a meno, non so cosa avrei fatto se mi avesse rifiutato.

Con riluttanza lasciai che la mia lingua le accarezzasse leggermente le labbra per chiedere il permesso di entrare. Non si fece pregare molto e nell’istante in cui le nostre lingue si toccarono un brivido partì dal mio corpo e si scarico fra le mie gambe.

Un gemito lasciò la bocca di Bellatrix e pian piano la spinsi all’indietro così che si trovasse sdraiata sull’erba e io sopra di lei.

Più suoni lasciarono le nostre bocche ma ormai non importava più a nessuno, le sue mani erano nei miei capelli, attirandomi sempre più vicina, mentre le mie le stavano accarezzando il viso e il collo.

Quando ci separammo eravamo entrambe senza fiato.

“Hermione…” mi chiamò e notai l’uso del mio nome invece del mio cognome “Io… Questo…” indicò i nostri corpi ancora vicini “Questo non può funizionare…”

Dal suo tono si capiva che neanche lei credeva alle sue parole, così le misi un dito sulle labbra.

“Bellatrix, ascoltami, io sono innamorata di te” dissi rischiando il tutto per tutto “L’ho capito alla fine dell’estate e prova a negarlo se non ti senti nello stesso modo”

Bellatrix rimase ferma sotto di me e così ebbi l’ennesima conferma che ricambiava i miei sentimenti.

“Sono d’accordo che probabilmente questo è sbagliato, ma dimmi, si sentiva come se fosse sbagliato il bacio?” scosse la testa “Neanche per me”

“Ma Hermione, capisci che i miei genitori non approveranno mai la nostra relazione? Se dovessero venire a saperlo…”

Scossi la testa:

“Non c’è bisogno di dirglielo domani. Non c’è bisogno di dirlo a nessuno. Io posso aspettare”

“Io voglio stare con te Hermione. Non sai che tortura sono stati questi ultimi mesi… all’inizio dell’estate ero arrabbiata con me stessa, avevo appena scoperto di essermi innamorata di una Mezzosangue che oltretutto eri tu, poi mia sorella Andromeda è stata punita da mio padre perché aveva una corrispondenza con te e da quel momento il mio umore è sceso sottoterra perché ho realizzato che non c’erano possibilità”

“Bellatrix…”

Si alzò a sedere e mi prese una mano.

“Le cose continuavano a peggiorare. Più il tempo passava più mi convincevo che i miei sentimenti sarebbero andati via e più mi convincevo che sarebbero scomparsi, più si facevano forti. Sapevo che con il mio comportamento stavo facendo preoccupare Narcissa e Andromeda così decisi di allontanarmi anche da loro, ma nulla è cambiato. Una sera ho incontrato Hagrid e le cose sono andate un po’ meglio, lui mi capisce…”

Annuii ma decisi di non menzionarle la mia conversazione con Hagrid.

“Comunque” continuò “Adesso il passato non importa più, dobbiamo decidere cosa fare…”

Si girò verso il lago mentre pensava e io ne approfittai per studiarle il volto.

La sua espressione era più serena e, di conseguenza, era ancora più bella. Gli occhi neri erano ancora lucidi, ma non stava più piangendo. Più capelli erano sfuggiti all’elastico grazie alla posizione in cui eravamo state e guardandola un altro brivido si scaricò al centro del mio corpo. Le sue labbra erano ancora leggermente arrossate dal bacio che avevamo condiviso e contrastavano con la pelle resa ancora più pallida dalla luna.

Ancora non riuscivo a crederci, Bellatrix era cambiata così tanto nelle ultime settimane perché aveva dei sentimenti per me… In una parola? Wow!

“Bellatrix…” cercai di attirare la sua attenzione “A me non importa quanto sarà difficile, voglio stare con te. Se vuoi che rimanga un segreto per me va bene”

“Si, è meglio così… Degli altri ragazzi non mi importa, l’importante è che non lo vengano a sapere i miei genitori”

Finita l’ultima frase si avvicinò per darmi un leggero bacio, tuttavia non aveva molto di leggero perché appena le sue labbra toccarono le mie, il mio corpo fu pervaso da un grande calore.

Subito la sua lingua chiese il permesso per entrare fra le mie labbra e immediatamente le dischiusi. Questa volta fu lei a spingermi all’indietro e a cavalcare i miei fianchi.

Le sue mani si persero di nuovo nei miei capelli mentre io le accarezzavo la schiena, attirandola sempre più vicino.

“Mmm…Bellatrix…” riuscii a dire fra i baci.

“Che c’è?” chiese appoggiando la sua fronte contro la mia mentre riprendevamo il fiato.

“Penso che dovremmo rientrare…”

Bellatrix sospirò e si alzò. Io la seguii e insieme camminammo in silenzio verso il castello.

Le nostre braccia si sfioravano, le presi una mano con la mia e intrecciai le nostre dita.

“Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento…” sospirò Bellatrix stringendo forte la mia mano.

“Bastava chiedere” sorrisi pensando a quanto sarebbero state più semplici le cose.

“È già… Ma pensavo che fossi già occupata con Peter Minus”

Mi girai per guardarla negli occhi e vidi che stava sorridendo. Sorrisi anch’io.

“Certo…”

Arrivammo al castello e le lasciai la mano. Stavamo attraversando il salone d’ingresso quando sentimmo dei passi dietro di noi.

“Guai in arrivo…” sussurrai.

“Ehi voi due!” disse la voce di un uomo “Chi siete?”

Mentre si avvicinava riconobbi il professor Lumacorno e sospirai di sollievo perché sapevo che non ci avrebbe messo in punizione.

“Hermione Granger e Bellatrix Black” rispose Bellatrix dal mio fianco.

Il professore ci guardò e una strana espressione gli si dipinse sul viso. Beh, come biasimarlo? Tutti sapevano che i rapporti fra me e lei non erano buoni, almeno fino a due ore fa, quindi era ovvio che fosse sorpreso di vederci insieme.

“Oh bene. Dovevo proprio parlarvi!” esclamò illuminandosi “Sapete, settimana prossima ci sarà una delle mie cene e naturalmente vi aspetto entrambe! E, signorina Granger, chieda pure a Sirius Black, e ovviamente aspetto anche sua sorella Andromeda signorina Black…”

“Certo professore” risposi “Chiederò anche a Sirius”

“Bene, bene. Lei ci sarà vero?” chiese a Bellatrix.

“Si e penso che anche mia sorella verrà volentieri”

“Ottimo. Ora tornate subito ai vostri dormitori prima che qualcuno vi metta in punizione. Buonanotte” disse andandosene.

“Buonanotte professore” rispondemmo all’unisono.

Quando sparì dalla vista io e Bellatrix rimanemmo in silenzio per qualche istante.

“Ci vediamo domani?” chiesi.

Lei annuì e si avvicinò per un altro bacio,che fui felicissima di darle.

“Buonanotte Hermione”

“Buonanotte”

Quella notte quando mi sdraiai sul letto mi addormentai con un sorriso stampato in faccia.

Angolo autrice:

Ecco il quinto capitolo. Mi scuso ancora per il ritardo. Fatemi sapere cosa ne pensate!
 

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Capitolo 6
*** Cena ***


Per prima cosa vorrei ringraziare chi ha aggiunto questa storia nelle preferite/seguite, poi esprimo il mio amore per chi ha lasciato una recensione!

Se avete delle domande sentitevi liberi di chiedere!


Capitolo 6: Cena

“Tu hai scelto lei! Sei una sporca traditrice!”

Le ombre che mi circondavano si avvicinavano sempre di più.

“Come fai ha portare ancora l’uniforme di Grifondoro?!”

Ora erano vicine e nel buio riuscivo a vedere le loro facce.

“No! Non è come sembra… vi prego” sussurrai mentre mi mettevano con le spalle al muro.

“Mi hai deluso Hermione, pensavo fossimo amiche”

“Lily ascoltami!”

Caddi a terra con le schiena contro il muro.

“Ti ho ascoltato per tutti questi anni, ho riso con te quando eri felice e ti ho consolato quando eri triste. Dove era lei per tutto questo tempo? Lei era dall’altra parte, lei causava la tua tristezza e lei ti abbandonerà!”

“No..non è così…NO!”

“Tu non sei niente per lei, solo un piccolo passatempo. Noi ti siamo sempre stati vicini ma ora devi scegliere…”


 “Hermione!”

“Ah!”

Aprii gli occhi e mi trovai avvolta nelle coperte della torre di Grifondoro. Era solo un sogno. Un sogno bellissimo che si era trasformato in un incubo.

All’inizio io e Bellatrix eravamo da sole, sul letto. Poi all’improvviso James, Sirius e Lily erano entrati nella stanza e Bellatrix era sparita.

“Stai bene? Ci ho messo un bel po’ a svegliarti!”

“Grazie Lily” dissi con la voce ancora impastata dal sonno.

“Incubo?”

Annuii e mi alzai dal letto per vestirmi. Le immagini del sogno continuavano a ripetersi nella mia mente e mi tremavano le mani. No, Bellatrix era davvero cambiata, non ero solo un passatempo, lo si vedeva nei suoi occhi. L’ultima settimana era stata una delle più belle che avessi mai trascorso. Passavo con Bellatrix tutto il tempo libero che avevo, sempre senza fare notare le mie assenze notturne.

“Sbrigati Mione che sto morendo di fame!”

Nella sala comune incontrammo James e Sirius che stavano finendo i compiti.

“Wow, vedo che vi state portando avanti!” dissi guardandoli.

“Siamo stati impegnati ieri sera” disse James mentre radunava le pergamene sparse sul tavolo.

“Si… dei Serpeverde hanno rifilato una pozione a un Grifondoro del secondo anno. Diciamo che lo stiamo vendicando” spiegò Sirius alzandosi.

“Che gli avete fatto?” chiese Lily mentre ci dirigevamo in Sala Grande, era ancora presto e i corridoio erano vuoti “Spero non sia ancora Severus!”

“No… Beh non lo sappiamo”

“Non sapete a chi avete fatto uno scherzo?”

“No perché abbiamo piazzato delle Caccabombe fuori dal loro dormitorio e chi stamattina uscirà per primo…”

“AHHHH!”

Un urlo interruppe Sirius. Una ragazzina stava correndo per il corridoio, aveva i capelli biondissimi e gli occhi azzurri, se non fosse stato per i vestiti ricoperti di Caccabombe sarebbe potuta sembrare una principessa.

“Aspetta!” stava gridando una Serpeverde che cercava di raggiungerla.

“No! Nessuno deve vedermi in questo stato! Giuro che se trovo quelli che hanno fatto questo…” disse indicando la sua uniforme.

“Stai tranquilla, ora torniamo nel dormitorio a cercare tua sorella. Sono sicura che lei riuscirà a far tornare i tuoi vestiti come nuovi”

La ragazzina annuì e si allontanò con la sua amica.

Guardai i miei compagni e mentre James e Lily ridevano, Sirius era sbiancato.

“Oh no” disse riprendendo a camminare “Di tutti i Serpeverde proprio lei doveva uscire per prima…”

Quella ragazzina aveva qualcosa di famigliare ma non la vedevo spesso in giro e non ricordavo il suo nome.

“Sirius che hai? Non era ciò che volevi?” chiesi dandogli un colpetto con la spalla.

“Si… no… Non a lei però! Quella è Narcissa Black, la mia cugina più piccola!”

Ora capii perché la ragazzina aveva un’aria famigliare, era la sorella di Bellatrix! Non avevano molto in comune come aspetto fisico, però si vedeva che erano sorelle.

“Dai Sirius!” esclamò James “Su con la vita, guarda! C’è la tua torta preferita”

La Sala Grande era quasi vuota, pochissimi studenti stavano facendo colazione, uno di questi era Severus Piton.

“Oh ecco Severus!” disse Lily “Vado a salutarlo” e si diresse verso il tavolo di Serpeverde.

In quel momento vidi la professoressa Mcgranitt avvicinarsi al nostro gruppo.

“Guai in arrivo” sussurrò James.

“Potter?”

“Si professoressa?” James alzò lo sguardo con riluttanza.

“Non preoccuparti, non sei nei guai. Non ancora almeno… comunque volevo parlarti della squadra di Quiddich di quest’anno, mi puoi seguire?”

“Certo!” esclamò James illuminandosi “Ci vediamo dopo” disse seguendo la Mcgranitt fuori dalla Sala Grande.

In quel momento mi ricordai del professor Lumacorno e approfittai dell’assenza dei nostri amici.

“Sirius?”

“Che c’è?” disse spostando la sua attenzione dalla torta di mirtilli e lamponi.

“Settimana scorsa ho incontrato Lumacorno, ha detto che domani ci sarà una delle sue cene e mi ha chiesto se anche tu venivi…”

“No… Neanche per sogno andrò a un altro di quegli incontri pieni di snob” disse con la bocca piena.

“Ehi, guarda che io ho intenzione di esserci! Andiamo Sirius! Sarà divertente… Verrà anche Andromeda”

“Come fai a saperlo?”

Come al solito deve fare il difficile.

“Immagino che voglia venire… e sai che prima o poi devi andare a una delle cene, tanto a quella di natale ti obbligherà a esserci, come l’anno scorso”

Sirius fece una smorfia al ricordo.

“Ok… spero solo che non duri troppo”

Dopo che l’ebbi convinto Sirius iniziò a raccontarmi tutti gli scherzi che lui e James avevano in programma e che cosa voleva comprare durante la gita a Hogsmeade del prossimo fine settimana.

Io però non stavo prestando attenzione. Bellatrix era appena entrata in Sala Grande, seguita da Andromeda e un’altra ragazza.

I suoi occhi setacciarono il tavolo di Grifondoro finché non trovarono i miei. Mi sorrise e io le sorrisi di rimando, poi le sue labbra formarono delle parole: Guarda il tovagliolo.

“A chi stai sorridendo?” chiese Sirius guardandosi dietro le spalle cercando di seguire il mio sguardo.

“Nessuno, stavo solo pensando alla prossima gita a Hogsmeade”

“Meno male che dopo abbiamo un’ora libera… devo ancora finire i compiti di Divinazione”

Mentre Sirius mangiava e si lamentava dei compiti io guardai il mio tovagliolo. Sopra di esso erano apparse le parole “ci vediamo dopo?”

Estrassi la mia bacchetta e senza farmi notare la picchiai leggermente sul tovagliolo.

Dove?

Poco dopo apparve una risposta.

Sul ponte di legno, non dovrebbe esserci nessuno.

Guardai Sirius che stava finendo di mangiare, poi guardai Bellatrix che stava parlando con Andromeda e ogni pochi secondi controllava il tovagliolo senza dare nell’occhio.

Si. Ti aspetto lì appena finisci di mangiare.

“Ahh sto scoppiando” disse Sirius “Penso che tornerò in sala comune. Vieni?”

“No… vado a fare due passi all’aria aperta”

Mi guardò con aria sospettosa.

“Ok ma ti tendo d’occhio” poi notò il mio sguardo e aggiunse “Sto scherzando Mione!”

Insieme lasciammo la Sala Grande e io mi diressi con calma verso il ponte di legno.

Come previsto il posto era deserto, non tutti gli studenti erano così fortunati da avere un’ora libera alla prima ora del venerdì.

Mi portai al centro del ponte e il mio sguardo si perse nell’orizzonte. Da lì si aveva un’ottima vista del Lago Nero.

Capii che era arrivata ancora prima di vederla, il suo profumo si poteva riconoscere fra mille.

“Vedi qualcosa di interessante?” si fermò in parte a me e posò un leggero bacio sulla mia guancia.

“Adesso si”

Lei sorrise e mi diede un colpo con la spalla.

“Pronta per la cena con Lumacorno?”

Iniziammo a camminare verso l’altra fine del ponte, quella che portava al prato.

“Si, prima o poi ci tocca… Viene Andromeda?” chiesi pensando a Sirius.

“Si lei ne è entusiasta… perché lo chiedi? Non ti basta sua sorella maggiore?”

“Certo che mi basta” le diedi un leggero bacio sulle labbra “Lo chiedevo per Sirius, a lui non piacciono queste cose”

“Beh puoi anche dirgli che nessuno lo obbliga a venire…”

“Bellatrix…” iniziai sedendomi sull’erba.

“Si lo so, lo so… è tuo amico e blah blah blah” sorrise e si sedette accanto a me “Comunque, ho cose più importanti di cui parlare che del mio caro cugino…”

“Per esempio?”

Bellatrix alzò la testa verso il cielo. Era una giornata nuvolosa, ottobre aveva lasciato il posto a novembre ormai e si poteva sentire l’aria invernale.

“C’è una gita a Hogsmeade il prossimo fine settimana” le presi una mano e iniziai a giocare con le sue dita “Mi chiedevo se ti andava di andarci insieme… Magari più tardi rispetto agli altri perché non possiamo farci vedere insieme, ma se preferisci andare con i tuoi amici per me va bene. Cioè, capisco che forse tu vuoi andarci tranquillamente, senza la paura che qualcuno ci veda e…”

Mi avvicinai a lei e la zittii con un bacio.

“Mi piacerebbe tantissimo andarci con te”

La baciai di nuovo e questa volta sentii la sua lingua chiedere il permesso di entrare nella mia bocca. Dischiusi le labbra e mi lasciai cadere sull’erba, portando Bellatrix sopra di me.

Quando l’ossigeno venne a mancare ci staccammo.

“Penso che sia ora di tornare al castello”

“Si” annuii “Ci vediamo stasera nell’ufficio di Lumacorno”

Xxxxxx

“Wow Hermione! Sei bellissima!”

“Grazie Lily”

Avevo passato più di un’ora a prepararmi per la cena e finalmente anche i capelli erano sistemati.

“Non capisco perché non accetti qualche proposta… ci deve pur essere un ragazzo che ti interessa!”

Arrossii leggermente e abbassai la testa per non farlo notare.

“Non sono interessata in nessuno relazione, ora devo andare. Sono in ritardo e Sirius mi starà aspettando”

Mi affrettai verso l’uscita del dormitorio e raggiunsi Sirius in sala comune.

“Finalmente! Saremo gli ultimi”

Sirius era vestito con un completo nero e in quel momento riuscii a capire perché quasi tutte le ragazze avevano una cotta per lui. Era bello, aveva il nobile portamento dei Black, però il suo sguardo era caldo.

“James è stato nominato capitano della squadra di Quiddich” mi disse mentre camminavamo.

“Ottimo, deve esserne molto felice… ok siamo arrivati” misi una mano sulla maniglia e lo guardai.

“Devo proprio?”

“Si”

Aprii la porta e entrammo.

Al centro dello studio c’era un tavolo rotondo, intorno al quale erano seduti una decina di studenti. C’erano due posti liberi per noi, uno vicino a Lumacorno e l’altro vicino a Bellatrrix.

“Ahh signorina Granger, signor Black, vi stavamo aspettando!” esclamò il professore sopra le chiacchiere dei ragazzi “Prego sedetevi!”

“Mmm non saprei” sussurrò Sirius in modo che solo io potessi sentire “Vicino al professore o a miss simpatia… Direi che vince Lumacorno, divertiti vicino a lei”

Sirius prese posto accanto al professore e io, cercando di nascondere l’entusiasmo, mi sedetti vicino a Bellatrix.

“Beh direi che possiamo iniziare!”

Lumacorno batté le mani e la tavola si riempì di piatti pieni di cibo. Tutti iniziarono a mangiare e chiacchierare mentre io cercavo di guardare Bellatrix senza farmi notare.

Era assolutamente meravigliosa. Portava un vestito blu notte con le spalline e il corsetto in pizzo. Aveva raccolto una parte dei ricci, mentre l’altra parte le ricadeva sulle spalle. Il suo profumo era ancora più intenso e mi faceva venire voglia di addormentarmi con la testa appoggiata sulla sua spalla.

Purtroppo il ragazzo seduto all’altro suo lato continuava a parlarle, anche se era chiaro che a lei non importava niente di cosa stesse dicendo.

Senza destare sospetti misi la mia mano sotto al tavolo fino a raggiungere la sua. La presi e lei incrociò le nostre dita.

“Che ne dici di venire a Hogsmeade con me?” stava chiedendole il ragazzo “Potremmo andare da Madama Piediburro…”

“No” lo interruppe Bellatrix.

“Perché no? Non hai già un accompagnatore…”

A quel punto Bellatrix sembrava irritata e io stavo cercando a tutti i costi di non ridere. Bellatrix se ne accorse e mi strinse forte la mano.

“Ho detto di no”

Poi si girò verso di me e ignorò completamente il ragazzo.

La serata procedette tranquillamente, Lumacorno faceva a turno delle domande a ciascuno di noi e Bellatrix e Sirius si punzecchiarono soltanto una volta.

“Ohh che ore sono?” chiese Lumacorno guardando l’orologio “Le due? Merlino come è volato il tempo! Presto tutti fuori, non pensavo venisse così tardi!”

Sirius si allontanò con un altro Grifondoro mentre io presi la scusa del bagno per rimanere indietro e passare un po’ di tempo con Bellatrix.

“Simpatico quel ragazzo” dissi mentre camminavamo in un corridoio vuoto.

“Non ricordarmelo…”

Sorrisi e ci fermammo quando era ora di dividerci.

Mi avvicinai a lei e quasi subito la sua lingua fu fra le mie labbra e le mie mani nei suoi capelli. Amavo i suoi capelli.

Le sue mani scesero sul mio collo fino alla vita e mi attirò a se. Un gemito lasciò le nostre labbra quando i nostri corpi si toccarono.

Appoggiai la mia fronte contro la sua e guardai intensamente nei suoi occhi neri, potevo vedere che i suoi sentimenti erano veri e si rispecchiavano sicuramente nei miei.

“Domenica prossima” ansimai “Partiamo per Hogsmeade alle cinque, va bene?”

“Si, per quell’ora la maggior parte degli studenti sarà già tornata”

“Buonanotte Mione” disse dandomi un altro piccolo bacio.

“Buonanotte Bella”

 
Angolo autrice:

Ecco qui un altro capitolo! Vi è piaciuto? Faceva schifo? Fatemelo sapere nelle recensioni!

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Capitolo 7
*** Hogsmeade ***


Di nuovo un grande grazie a chi ha recensito, sentire che questa storia vi piace mi rende molto felice!

Come al solito se avete delle domande sentitevi liberi di chiedere!



Capitolo 7: Hogsmeade

Un’altra fantastica settimana con Bellatrix era quasi giunta al termine. Le ultime due settimane erano state fra le più felici della mia vita, non so come ho fatto a pensare di odiarla in tutti questi anni.

Certo non era una relazione facile. Eravamo costrette a vederci soprattutto di sera e di nascosto, e dovevo continuamente mentire ai miei amici. Non che loro sospettassero qualcosa, bastava dirgli che andavo in biblioteca, cosa che facevo anche gli altri anni e nessuno faceva domande scomode. Beh, a parte Sirius.

Non so cosa gli dava l’impressione che avessi qualcosa da nascondere, però le sue frecciatine erano sempre lì.

Remus e Lily si erano accorti della mia euforia ma preferivano godersi la “Nuova Hermione” piuttosto che tempestarmi di domande.

Anche Andromeda era molto sollevata, aveva notato che l’umore di Bellatrix era totalmente cambiato, ma che non era lo stesso degli altri anni. A volte lanciava qualche incantesimo ai Grifondoro, tanto per far vedere chi comandava, però non li tormentava più come prima.

Durante questa settimana io e Bellatrix avevamo discusso ed eravamo arrivate alla conclusione che c’era una persona che aveva il diritto di sapere, una persona che avrebbe capito e non avrebbe detto una parola a nessuno… Indovinate chi?

Rubeus Hagrid, il guardiacaccia. Era stato vicino a Bellatrix durante le settimane più difficili, si era preoccupato per lei e l’aveva aiutata. Il minimo che potevamo fare era dirgli la verità e fargli sapere che entrambe eravamo felici.

Così quella domenica mattina, mentre quasi tutti gli altri studenti erano a Hogsmeade , io e Bellatrix eravamo dirette alla sua capanna, mano nella mano.

Il giorno prima aveva nevicato e il terreno era ricoperto da un leggero strato di neve.

“Non vedo l’ora che siano le cinque…” sospirai guardando il cielo che quel giorno era azzurro pallido.

“Anch’io… Non c’è niente di meglio di una Burrobirra in una giornata così fredda”

L’inverno era ormai alle porte e anche se il sole splendeva, il vento era freddissimo e il calore non si sentiva per niente.

Ci fermammo davanti alla porta della capanna, dal camino usciva una scia di fumo che confermava la presenza del guardiacaccia.

Bellatrix alzò il pugno per bussare e mi guardò, annuii.

Toc-toc-toc.

Sentimmo Hagrid spostarsi all’interno mentre raggiungeva la porta:

“Arrivo, arrivo!” tuonò la sua voce.

La porta si aprì e il mezzo-gigante apparve. Sopra i vestiti indossava un grembiule e aveva le mani ricoperte da un paio di guanti da cucina.

“Ciao Bella! Che sorpresa, non sei a Hogs…” poi i suoi occhi si fissarono su di me “Hermione?”

Il suo sguardo continuava a fare avanti e indietro fra me, lei e le nostre mani e alla fine sembrò mettere insieme i pezzi.

“Forza entrate!”

Ci sedemmo al tavolo e Hagrid posò un vassoio di enormi biscotti davanti a noi.

“Stavo giusto facendo il the…”

Riempì tre tazze e si sedette.

“Allora?” disse “C’è qualcosa che dovete dirmi?”

“Ehm, beh… si” iniziò Bellatrix “Io e Hermione abbiamo avuto… l’occasione di parlare e…”

“E adesso stiamo insieme” conclusi prendendo la sua mano e stringendola forte.

“Ma questo è fantastico!” esclamò Hagrid alzandosi e stringendoci in un abbraccio schiaccia-ossa.

“Era ora, vero Bella?”

Bellatrix arrossì e la trovai adorabile.

“E come sta andando? L’avete detto a qualcuno?”

Scossi la testa:

“No, tu sei la prima persona a cui lo diciamo. Non vogliamo scatenare dei pettegolezzi per evitare che i genitori di Bellatrix vengano a saperlo….”

“Si capisco. Il vostro segreto è al sicuro con me!”

“Grazie Hagrid…” disse Bella.

“Certo che non deve essere facile per voi… Insomma, vedersi di nascosto e aver sempre paura che qualcuno vi possa scoprire”

“Non è facile, ma Hermione ne vale la pena” disse Bellatrix guardandomi, io le sorrisi dolcemente.

Hagrid guardò il nostro scambio di tenerezza, poi sorrise.

“Non andate a Hogsmeade?”

Da lì l’atmosfera divenne leggera e restammo con Hagrid fino all’ora di pranzo.

Verso le due lasciammo la capanna per andare in Sala Grande a pranzare. Era tardi, quindi oltre a noi c’erano altri quattro studenti. Bellatrix decise di sedersi insieme a me al tavolo dei Grifondoro e nessuno notò niente di strano.

“Ancora poche ore e saremo a Hogsmeade! Non vedo l’ora!” esclamò mentre mangiavamo “Mi sembra di poter già sentire il sapore della Burrobirra”

“Ahaha! Sai cosa mi piacerebbe fare?” dissi riempiendo i nostri bicchieri di succo di zucca.

“Qualunque cosa vuoi la faremo insieme” rispose prendendomi una mano sotto il tavolo.

Era una frase talmente dolce che se non fossimo state in mezzo alla Sala Grande l’avrei baciata all’istante.

I miei occhi si illuminarono di una luce misteriosa.

“Voglio entrare nella Stamberga Strillante” sussurrai.

Bellatrix abbassò gli occhi e si morsicò il labbro inferiore.

“Bellatrix…?” chiesi notando il suo cambiamento d’umore.

“Non lo so Hermione…”

“Ahahah!” risi “Non dirmi che hai paura?!”

“Ehi! È la casa più infestata di tutta la Gran Bretagna”

“Dai per favore! Lily non vuole entrare con me… ti prego!” le feci il muso buttando un po’ fuori il labbro inferiore.

“È una casa infestata molto rinomata nel mondo magico…”

“Dai Bella!” le strinsi forte la mano e attirai il suo sguardo “Insieme?”

Ci pensò ancora qualche secondo ma poi si arrese.

“E va bene!”

“Grazie!” le diedi un veloce bacio sulla guancia facendo attenzione a non farmi vedere “Che ne dici se andiamo sul ponte di legno?”

Il cortile fuori da quel ponte era diventato il nostro posto preferito dove vederci. Era tranquillo, si aveva una bella visuale e non passava mai nessuno.

Ci alzammo e iniziammo a incamminarci verso il ponte di legno.

“Uhff! Posso avere un bacio adesso?” chiese quando si fu seduta sul prato.

“Non c’è bisogno di chiedere” dissi sedendomi in braccio a lei e spingendola finché non fu sdraiata.

Le nostre labbra si unirono, all’inizio lentamente, poi con più passione. Dischiuse le sue labbra per accogliere la mia lingua e subito iniziammo una battaglia. Le sue mani si persero nei miei capelli, attirandomi sempre più vicina.

Dei passi interruppero il nostro scambio e immediatamente mi alzai e mi risistemai i capelli.

Era un gruppo di Tassorosso del quarto anno che tornava da Hogsmeade.

“Stanno già tornando?” chiese Bellatrix guardandoli “Che ore sono?”

Guardai il cielo e notai che il sole era basso e ancora più piccolo.

“Non lo so ma non deve mancare molto alle cinque… Quanto tempo abbiamo passato a limonare?” chiesi sorridendo.

Quando arrivammo al cortile dell’orologio scoprimmo che erano quasi le cinque.

“Come vola il tempo… Dai andiamo!”

Al villaggio tutto era tranquillo, come previsto la maggior parte degli studenti era già tornata al castello.

Nei Tre Manici di Scopa c’erano solo un gruppo di Serpeverde del settimo anno che stava uscendo e alcuni professori che parlavano con Madama Rosmerta.

“Ehi Black!” disse un Serpeverde quando ci passò in parte “Che ci fai in giro con una Mezzosangue?” si vedeva che probabilmente aveva bevuto troppe Burrobirre “Vieni con me invece…” disse mettendole una mano sulla spalla.

“Toglimi le mani di dosso Selwyn, prima che ti faccia pentire di essere strisciato fuori dal tuo buco” sibilò Bellatrix “Quello che faccio e con chi lo faccio sono affari miei e ora vattene”

“Mmm… qualcuno è agitato, molto bene…”

Selwyn fece per toccarle il viso ma uno dei suoi compagni lo fermò:

“Ti conviene ascoltarla Seltan. Credimi, non ci tieni a farti sconfiggere da lei in un duello e noi non ci teniamo a raccogliere i tuoi pezzi una volta che ha finito con te” disse il biondo.

Selwyn ritirò la sua mano.

“Bravo Malfoy. Vedo che in fondo qualcosa in testa ce l’hai” disse Bellatrix.

Il ragazzo annuì e il gruppo uscì dal locale. Prima che la porta si chiudesse però notai che l’ultimo Serpeverde, un ragazzo dai capelli castani, si girò per guardare Bellatrix, che intanto si stava avvicinando al bancone.

“Due Burrobirre, grazie”

Ci sedemmo a un tavolo e iniziammo a sorseggiare le nostre bevande.

“Chi erano quelli?” chiesi a Bellatrix.

“Solo alcuni del settimo anno… Due di loro capiscono qualcosa, ma gli altri sono solo delle capre…”

“Il biondo, Malfoy, è uno di loro?”

“Si” annuì “Lui non è male, a volte penso che mia sorella Narcissa abbia una cotta per lui… l’altro è Lestrange, quello con i capelli castani… tolti loro due gli altri sono degli imbecilli”

“Buonasera signorina Black, signorina Granger” ci salutò Lumacorno avvicinandosi.

La Mcgranitt era subito dietro di lui e ci stava lanciando delle occhiate dubbiose.

“Professore”

“Che bello vedervi insieme! Guarda Minerva, le mie cene funzionano. Immagino che siate qui in amicizia?”

“Si” rispose Bellatrix “Eravamo sedute vicine alla sua cena professore e abbiamo scoperto degli interessi in comune”

La McGranitt continuò a guardare male Bellatrix, lei eccelleva in Trasfigurazione, anche se la professoressa non le stava simpatica. La ragazza amava esibirsi.

Poco dopo i professori se ne andarono e noi finimmo le nostre Burrobirre.

Fuori dal locale l’aria era fredda, la luna nel cielo era piena e la notte era perfetta. Avevamo fatto un giro da Zonko e da Mielandia e adesso mancava solo un posto.

“Bella? Cosa mi avevi promesso oggi?” chiesi prendendo un ape frizzola e mettendogliela fra le labbra.

“Dobbiamo proprio?”

Ormai eravamo alla recinzione che circondava la Stamberga Strillante. Mi sedetti su una roccia e Bellatrix mi imitò.

“Sei pronta a entrare?” sollevai una mano e le spostai un ricciolo che le era caduto sugli occhi.

Bellatrix scosse la testa.

“Dai… Sai che non permetterei mai che qualcosa accadesse alla mia ragazza”

Appena le parole lasciarono le mie labbra mi coprii la bocca con la mano. Bellatrix invece si illuminò.

“Quindi io sarei la tua ragazza?” chiese con occhi scintillanti.

“Ehm… Beh, stiamo insieme da un po’ e… solo se tu lo vuoi essere” dissi guardandomi le scarpe.

Lei mi sollevò il mento con un dito.

“Mi piacerebbe moltissimo”

Mi diede un bacio e poi continuò:

“Allora entriamo in questa Stamberga Strillante o no?”

Mi alzai e le presi una mano, poi sotto la luna piena la guardai attentamente.

“Sei bellissima, lo sai?” dissi sfiorandole il viso.

“Anche tu Mione” mi diede un leggerissimo bacio.

“Bella ti ho mai detto che ti amo?”

“No, ma ti amo anch’io”

Ci baciammo di nuovo, trasmettendo nel bacio tutte le nostre emozioni.

Dopo quella che parve un’infinità iniziammo a camminare verso la Stamberga. La luna piena creava degli effetti strani e quando fummo vicine alla porta sentimmo un forte rumore provenire dall’interno, seguito da una specie di ululato.

“Oh Merlino…” sussurrò mettendo una mano sulla maniglia “Sei sicura di voler entrare?”

Annuii, sapevo di non aver niente da temere. Accanto a me c’era Bellatrix Black, non uno studente mediocre che non sapeva da che parte prendere la bacchetta. Eravamo due delle studentesse migliori.

“Ok allora. Tira fuori la bacchetta”

La estrassi e subito feci un po’ di luce:

“Lumos”

Bellatrix aprì la porta. All’interno c’era un corridoio sul quale si affacciavano diverse stanze. Le pareti e i pavimenti erano rovinati, come se fosse passato un branco di centauri inferociti.

All’improvviso sentimmo il rumore di qualcosa che si rompeva e un cane abbaiare.

“Veniva dal piano di sopra…” sussurrai prendendole la mano per avvicinarla a me.

Entrambe guardammo verso le scale. Erano strette e alcuni gradini erano rotti. Prendemmo qualche passo avanti e la porta sbatté dietro di noi, chiudendo fuori la luce della luna.

Ci fermammo davanti al primo gradino e mi voltai a guardarla:

“Bellatrix, qualsiasi cosa ci sia di sopra, io ti amo”

“Anch’io Hermione. Non dimenticarlo mai”

Mi avvicinai al suo viso e la baciai ancora. Subito però sentimmo il ringhiare di un cane.

Mi girai e, fermo sulla soglia di una delle stanze, c’era un enorme cane nero. I suoi occhi erano grandi e, con la fioca luce delle nostre bacchette, riuscii a vedere che erano concentrati su di me e sulla mia mano che teneva vicina Bellatrix.

“B-Bella… pensi che quello sia il… il Gramo?” sussurrai per non agitare il cane che stava ancora ringhiando.

“Il Gramo non esiste…”

Il cane abbaiò e subito dopo iniziò a correre verso di noi, mostrando le zanne.

“Attenta!” urlò Bellatrix.

Mi diede una spinta proprio prima che il cane mi colpisse e caddi a pancia in giù poco più in là. Sentii il legno del pavimento tagliarmi una guancia ma non ci feci molto caso.

“AAAHHH!”

Mi voltai e con orrore vidi che il Gramo aveva morsicato Bellatrix e ora la sua coscia stava sanguinando.

“NO!” urlai al cane che stava per attaccarla di nuovo.

Il mio urlo non lo fermò ma diede tempo a Bellatrix di alzare la bacchetta:

“PROTEGO!”

Il cane rimbalzò all’indietro ma fu di nuovo sulle zampe in meno di un secondo.

Mi alzai e raccolsi la mia bacchetta, poi corsi da Bellatrix e le feci da scudo.

“STUPEFICIUM!”

Il cane evitò con un balzo il mio incantesimo e fu subito pronto ad attaccare.

“EXPULSO!” urlò Bellatrix da dietro di me.

Questa volta lo colpì ma non fu sufficiente a farlo desistere.

Stava per saltare nuovamente ma prima che potesse raggiungerci urlai:

“IMPEDIMENTA!”

L’incantesimo colpì il Gramo in pieno petto e lo spedì direttamente contro al muro, dal rumore che fece dedussi che la sua zampa anteriore sinistra si fosse rotta. Questa volta rimase a terra e ne approfittammo per fuggire.

Quando fummo abbastanza distanti dalla Stamberga Strillante feci sedere Bellatrix sul terreno e mi inginocchiai davanti a lei. La neve si riempì di liquido rosso, il suo sangue.

“Oh Dio…”

Misi una mano sopra la ferita e Bellatrix si irrigidì.

“Scusami, Bella. Scusami tanto” dissi con le lacrime agli occhi “Avrei dovuto ascoltarti, è stata una bruttissima idea”

Ormai avevo iniziato a piangere, la vista della sua ferita sanguinante e sapere che era colpa mia, mi aveva spezzato il cuore. Era chiaro che le stava facendo male, anche se cercava di non darlo a vedere.

“Hermione” mi chiamò “Hermione guardami”

Alzai lo sguardo e lei mi sorrise debolmente.

“Non è colpa tua, non potevi sapere ciò che c’era dentro quella casa. Non do la colpa a te, non potrei mai. Ricordi cosa ti ho detto prima? Ti amo, non dimenticarlo”

Si irrigidì di nuovo e più sangue uscì dalla ferita.

“Devo fermare il sangue” dissi guardando la sua gamba “Brucerà un po’. Sei pronta?”

Lei annuì e si morsicò il labbro inferiore.

Facendo attenzione strappai i pantaloni della sua divisa, la pelle intorno alla ferita era candida, ma adesso non avevo tempo per pensare a queste cose. presi la bacchetta e la appoggiai delicatamente sul taglio.

“Vulnera Sanentur” Bellatrix strinse forte la neve con le mani “Vulnera Sanentur”

Pian piano il sangue smise di uscire e la ferita si richiuse.

“Farà ancora un po’ male, ma almeno il sangue ha smesso di uscire… scusami ancora” mi alzai e le tesi una mano “Ce la fai ad alzarti?”

Lei annuì e prese la mia mano per aiutarsi ad alzarsi da terra.

“Come stai?”

“Beh, a parte il fatto che il morso brucia e che i miei vestiti sono pieni di sangue, direi bene”

Sentii le lacrime rigarmi il viso e subito dopo le sue dita le asciugarono.

“Ehi, non è colpa tua… forza, torniamo al castello”

Dopo un bel po’ di tempo riuscimmo ad arrivare al castello. Bellatrix zoppicava leggermente, ma per il resto stava bene.

“Sei sicura di riuscire a camminare da sola?” le chiesi quando entrammo.

“Si non ti preoccupare, non sto morendo!”

“Ti amo Bellatrix” le diedi un bacio leggerissimo.

“Ti amo anch’io Mione” mi accarezzò una guancia “Ci vediamo domani”

Annuii e andammo nei nostri dormitori, fuori intanto aveva ricominciato a nevicare.

Angolo Autrice:

Questo capitolo è leggermente più lungo degli altri. Spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere!
 

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Capitolo 8
*** Sospetti ***


Come al solito grazie a chi ha aggiunto questa storia fra le seguite/favorite. A chi ha recensito va il mio amore incondizionato.

Se avete delle domande sentitevi liberi di chiedere!


Capitolo 8: Sospetti

Il mattino seguente mi svegliai a causa di un dolore alla testa. Avevo dormito male quella notte, continuavo a pensare alla Stamberga Strillante, alla gamba di Bellatrix e al cane…

E se quell’animale che ci aveva attaccato ieri era veramente il Gramo? Se fosse stato un presagio di morte?

No, non era possibile. Primo, penso che il Gramo non esista veramente. Secondo, anche se fosse reale, è solo un presagio, non attaccherebbe le persone… giusto?

“Lily?”

Lily stava saltellando su un piede in giro per il dormitorio mentre cercava un calzino.

“Oh sei sveglia Mione. Stavo per svegliarti io…”

“Lily, secondo te il Gramo esiste?” chiesi mentre mi strofinavo gli occhi.

“Sai cosa penso della Divinazione, è un mucchio di sciocchezze. Insomma, che senso ha stare per ore a fissare una sfera di cristallo per poi… Che hai lì?”

Mentre mi stavo cambiando Lily aveva visto il graffio che andava da sotto il mio occhio destro fino all’angolo della bocca. Non era niente di profondo però si notava.

Pensa in fretta, pensa in fretta…

“Ehm… ieri non riuscivo a dormire e sono andata a fare una passeggiata. Sono scivolata… non è niente di grave”

In sala comune ci unimmo ai ragazzi che stavano per andare a fare colazione.

Remus era molto più pallido del solito, aveva un’aria malaticcia e due grandi occhiaie nere sotto agli occhi.

“Ciao ragazzi” disse Lily.

James fu subito al suo fianco. Ultimamente non la lasciava mai da sola, forse aveva una cotta per lei…

“Cosa hai fatto al braccio Sirius?”

Mi girai verso il ragazzo che era appena sceso dalle scale e vidi che aveva dei graffi alla mano sinistra e delle bende sul braccio.

“Non è niente Lily” rispose James “Ha solo preso una botta mentre ci allenavamo con dei nuovi incantesimi”

“Hermione cosa ti sei fatta alla guancia?” chiese Codaliscia mentre mi trotterellava al fianco.

Sirius mi guardò e i suoi occhi si allargarono con orrore. Per un attimo mi sembrò di aver già visto quello sguardo. Poi il suo viso divenne una maschera, la sua mano si strinse in un pugno e iniziò a tremare.

“Sirius che hai?”

Il ragazzo non rispose e continuò a farsi strada verso la sala grande.

“Cosa ha?” chiese Lily quando Sirius fu lontano.

“Non lo so” rispose James “è così da ieri sera”

“Si è vero” si intromise Codaliscia “Non ha detto una parola da quando siamo tornati dalla Stam… Dall’allenamento”

Trovammo Sirius seduto all’inizio del tavolo dei Grifondoro, mi sedetti di fronte e lo guardai. Gli altri cercavano di coinvolgerlo in conversazioni sul Quiddich, ma il ragazzo continuava a guardare fisso il suo piatto.

A un certo punto i suoi occhi si concentrarono su un punto dietro la mia spalla e il iniziò a ringhiare come un cane. James gli mise una mano sulla spalla per calmarlo.

“Che stai guardando, amico?” James guardò nella sua stessa direzione.

Mi girai in tempo per vedere Bellatrix entrare in Sala Grande. Rispetto a ieri camminava meglio, se qualcuno non sapeva che si era fatta male non si notava che stava leggermente zoppicando. Per un secondo i suoi occhi incrociarono i miei e un’ombra di sorriso apparve sulle sue labbra, poi notò Sirius che la stava fissando e che aveva ripreso a tremare e si girò subito.

La seguii con lo sguardo finché non si sedette al tavolo dei Serpeverde. Vicino a lei c’era Andromeda, vidi Bellatrix sporgersi in avanti a sussurrarle qualcosa e poco dopo la ragazza si alzò e venne verso di noi.

“Ciao!” disse quando ci raggiunse.

“Ciao Dromeda”

Mise una mano sulla spalla di Sirius e il ragazzo si irrigidì.

“Sirius cosa ti è successo al braccio?”

Non rispose alla domanda della cugina e continuò a guardare fisso nel suo piatto vuoto.

“Sirius mi hai sentito?”

Questa volta alzò la testa e la guardò con il fuoco negli occhi.

“Perché non lo chiedi a tua sorella? Perché non le chiedi cosa si è fatta alla gamba?” la sua voce era fredda.

Mi fulminò con lo sguardo, poi si alzò dal tavolo e uscì a grandi passi dalla Sala Grande.

Andromeda ci guardò confusa:

“Ma che ha?”

James fece spallucce e lei ritornò al tavolo dei Serpeverde. La seguii con lo sguardo e notai che Bellatrix stava guardando nella nostra direzione, probabilmente aveva seguito tutta la scena.

I miei compagni ripresero a chiacchierare ma io ero troppo agitata per unirmi alle loro conversazioni.

Perché Sirius mi aveva guardato così freddamente? Perché Bellatrix avrebbe dovuto sapere della ferita di Sirius? E soprattutto, lui come faceva a sapere che le faceva male una gamba?

No, non può aver notato che zoppicava. Se non l’avessi saputo non me ne sarei accorta nemmeno io…

Durante le lezioni non riuscivo a concentrarmi. Continuavo a farmi le stesse domande e la voglia di parlarne con Bellatrix aumentava ogni minuto.

La vedevo, era solo pochi banchi davanti a me. Spesso mi ritrovavo incantata a fissarla, il modo in cui prendeva appunti e la piuma si muoveva fra le sue dita, come si sistemava i ricci.

Fortunatamente storia della magia era l’ultima lezione della giornata. Lily si stava addormentando e io contavo i secondi che mancavano alla fine dell’ora.

Quando il professor Ruf disse che eravamo liberi di andare, quasi tutti gli studenti sbadigliarono prima di raccogliere le proprie cose e andarsene.

“Hermione?”

“Vai pure Lily. Io devo passare prima in biblioteca… ci vediamo in sala comune”

Si allontanò unendosi a James e Sirius che stavano uscendo in quel momento.

Nella classe restavamo solo io e lei.

“Hai notato qualcosa di strano nel comportamento di mio cugino?” mi chiese mentre ci dirigevamo, come al solito, verso il ponte di legno.

“Si… ci sto pensando da tutto il giorno. È da sta mattina che non mi parla ma non so cosa gli ho fatto… non ci siamo visti da ieri mattina!” esclamai.

Bellatrix non aggiunse nulla e decisi di continuare.

“Bella… sono preoccupata” i miei occhi si persero nella splendida visuale che il ponte offriva “Lui sapeva della tua gamba… a proposito, come va?”

“Meglio adesso. Non brucia quasi più”

La sua voce era fredda e mi ricordava la vecchia Bellatrix. Il mio cuore si strinse un poco a quel pensiero.

Mi girai per guardarla in faccia, la sua espressione era illeggibile.

“Bellatrix… c’è qualcosa che non va?” le presi una mano e la costrinsi a guardarmi negli occhi “Sai che puoi dirmi tutto”

Prese un profondo respiro prima di parlare.

“Hai detto che lui sapeva della mia ferita…” annuii esortandola a continuare “E che si rifiuta di parlarti anche se l’ultima volta che vi siete visti, ieri mattina, tutto era normale” annuii ancora non capendo dove voleva arrivare.

“Cosa vuoi dire?”

“Sta mattina aveva un braccio bendato… il sinistro”

“Si, si è fatto male mentre si allenava con alcuni nuovi incantesimi”

Bellatrix si perse di nuovo nei suoi pensieri.

“Bella…”

Scosse la testa e, con mio grande sollievo, le tornò il sorriso.

“Va beh era un’idea stupida. Ascolta Mione, volevo parlarti di una cosa…”

“Ok”

“Ho la vaga impressione che Andromeda sospetti qualcosa”

“Come?”

“Di noi due. È da alcuni giorni che mi fa della domande strane”

Sospirai e decisi che forse quello era il momento adatto per dirle che Dromeda si era confidata con me nelle settimane difficili.

“Bellatrix… ti ricordi le prime settimane di scuola?” lei annuii tristemente.

“C’è qualcosa che devo sapere?”

“Beh, vedi… in quel periodo Andromeda era molto preoccupata per te. Mi parlava del tuo comportamento strano e che uscivi tutte le sere, mi diceva che non parlavi più con nessuno. Sapevo che era vero ed ero preoccupata, anche allora avevo dei sentimenti per te anche se non potevo immaginare che tu li ricambiavi”

Sorrise e le diedi un piccolo bacio sulle labbra.

“Una sera decisi di seguirti fuori dal castello, per vedere dove andavi” alzò un sopracciglio per la sorpresa “Pensavo fossi diretta alla foresta proibita, invece sei andata da Hagrid. Ho aspettato che uscissi e poi sono entrata io. Hagrid non voleva dirmi nulla all’inizio, però alla fine mi ha dato qualche indizio sui tuoi… problemi d’amore. Grazie a lui e a qualche frase di Dromeda ho capito che forse c’era una possibilità che fossi io la nata Babbana di cui ti eri innamorata. Ricordi la fiala di Felix Felicis che ho vinto da Lumacorno?” annuì “La sera che ti ho confessato i miei sentimenti l’avevo bevuta”

Aspettai in silenzio la reazione di Bellatrix.

“Tu hai usato quella pozione per venire a parlare con me?” ebbi paura che fosse arrabbiata “Ma avresti potuto usarla per cose ben più importanti!”

Sorrisi e la abbracciai.

“Tu sei importante per me Bellatrix”

“Ti amo” mi diede un bacio “Comunque stavo pensando che forse potremmo dire ad Andromeda della nostra relazione. Lei sa tenere un segreto”

“Per me va bene. Andiamo?”

“A-adesso?”

“Certo! Quanto vuoi aspettare? Forza, sarà in biblioteca di sicuro”

Le presi una mano ed iniziai a trascinarla in direzione della biblioteca. Come previsto Andromeda era seduta al suo solito tavolo nell’angolo e stava leggendo un libro.

Mi nascosi dietro uno scaffale e diedi una spinta a Bellatrix.

“Ciao Dromeda”

La ragazza alzò la testa e salutò la sorella con un grande sorriso.

“Ciao Bella!”

Andromeda aspettò per quasi un minuto che Bellatrix parlasse e quando capì che non aveva intenzione di farlo iniziò lei.

“Devi dirmi qualcosa in particolare? Non è ancora per la tua sciarpa vero? Ti ho già detto che Narcissa l’ha macchiata per sbaglio con l’inchiostro…”

“Non è per la sciarpa!” la interruppe e si guardò nervosamente dietro le spalle. Io le feci segno di andare avanti.

“Vedi Dromeda… io ho… trovato qualcuno. Qualcuno di speciale”

“Ah! Davvero?” strillò Andromeda “Chi è? Chi è?”

“Shhh! Non urlare”

“Allora? Chi è il fortunato?” chiese non stando più nella pelle.

“Beh… non è proprio un fortunato” spiegò pronunciando nettamente l’ultima o.

“È una fortunata! Lo sapevo Bella! Lo sapevo da un po’ che non mi avresti presentato un maschio!” esclamò sempre più eccitata.

“Per la barba di Merlino Andromeda! Non urlare!”

“Dai Bella non tenermi sulle spine, so che stai temporeggiando” disse abbassando la voce.

“So che di te mi posso fidare e che non lo dirai a nessuno… è ancora una cosa segreta e non è facile…” iniziò Bellatrix torturandosi le mani.

“Bella di il nome!”

“Lei è… ecco…”

A quel punto decisi di togliere Bellatrix dalla sua miseria e uscire allo scoperto.

“Sono io Dromeda”

I suoi occhi si allargarono dalla sorpresa e la sua mascella quasi toccò il pavimento.

“He-Hermione?!”

Mi avvicinai a Bellatrix e presi la sua mano.

“Non lo dirai a nessuno, vero Dromeda?”

La ragazza si affrettò ad annuire.

“Quindi sei tu che fai felice mia sorella… Sono così felice per voi! L’umore di Bella è totalmente cambiato grazie a te Hermione! Wow… devo ammettere che sospettavo qualcosa del genere!” poi si fece seria tutto d’un tratto “è per questo che Sirius è stato così freddo con te questa mattina?”

Bellatrix mi guardò e io feci spallucce.

“No, lui non sa niente. Nessuno sa della nostra relazione” spiegai.

Siamo rimaste con Dromeda ancora per un po’, poi io e Bellatrix siamo andate a fare una passeggiata in riva al lago nero.

“Pensi che Sirius sospetti veramente qualcosa?” le chiesi mentre lanciavo delle pietre nell’acqua cercando di farle rimbalzare.

“Spero di no, siamo sempre state attente. E anche se lo venisse a sapere non lo direbbe ai miei genitori, dopotutto è lui il ribelle e sa cosa si prova. Piuttosto cercherebbe di farti cambiare idea dicendo che ti sto ingannando o cose del genere”

Lanciai un ultimo sasso nel lago e mi avvicinai al punto da dove mi stava guardando.

“Bellatrix” la abbracciai “Promettimi che staremo sempre assieme, dovesse saperlo tutta la scuola”

Si allontanò leggermente da me per permettermi di guardarla negli occhi.

“Sempre Hermione. Ti amo”

“Per sempre”

Angolo autrice:

Ecco qui l’ottavo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate, e se avete delle domande non esitate a chiedere!

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